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C'era una volta una capra che aveva tre capretti. Quello maggiore e quello medio erano molto cattivi,
ma quello minore era operoso e obbediente. Un giorno, la capra chiamò i suoi figli e disse loro:
- Miei cari figlioli! Vado nella foresta per cercare qualcosa da mangiare. Voi invece chiudete bene la
porta dietro di me e non aprite se non sentite la mia voce. Quando torno, per riconoscermi, io canterò
così:
I miei capretti, tre angioletti,
Vi ho portati sulle spalle
Buone cose da mangiare
Latte in tette,
Un po' di sale
Tanta erba e del pane
Aprite subito l'entrata
Che la mamma è tornata.
Esce la capra e va per la sua strada, e i bambini chiudono la porta dietro di lei.
Ma come si dice: "I muri hanno orecchie e le finestre occhi”. Mentre la capra parlava con i capretti, un
lupo origliava dal muro dietro casa.
- Va bene, disse, questa è la mia occasione. Oh, se solo mi aprissero la porta, come banchetterei!
Furtivamente si avvicinò alla porta e iniziò subito a cantare con una voce roca:
- I miei capretti, tre angioletti,
Vi ho portati sulle spalle
Buone cose da mangiare
Latte in tette,
Un po' di sale
Tanta erba e del pane
Aprite subito l'entrata
Che la mamma è tornata.
- Ragazzi, dice il capretto più grande, aprite subito la porta, è tornata la mamma!
- Questa non è la voce della mamma, la sua è più sottile e più bella, dice il minore spaventato.
Il lupo, sentito questo, andò subito da un fabbro e si fece affilare la lingua e i denti, per avere una
voce più sottile. Tornando ricominciò:
- I miei capretti, tre angioletti,
Vi ho portati sulle spalle
Buone cose da mangiare
Latte in tette,
Un po' di sale
Tanta erba e del pane
Aprite subito l'entrata
Che la mamma è tornata.
- Eccola la mamma, chi altro può essere se non lei? Anch'io ho orecchie! Io vado ad aprire la porta!
- Fratelli! Disse di nuovo il capretto minore. Ascoltatemi! Chiunque può venire a dire:
Aprite subito l'entrata
Che la zia è tornata.
Visto questo il capretto minore si nascose subito nel camino e rimarrò muto come un pesce tremando
di paura.
E anche quel medio pieno di paura si nasconde sotto la vasca di legno, e rimasi muto come un pesce.
Quello maggiore invece si avvicinò alla porta e – aprire o non aprire? - finalmente aprì la porta, ma
non ebbi tempo neanche per capire cos'è successo, che il lupo l'ho presi subito e l'ho mangiò con
gusto. Dopo essersi leccato le labbra, dissi:
- Sbaglio o mi è sembrato di sentire tante voci? Sembrano entrati nella terra ... Dove saranno mai?
Il capretto medio, che si era nascosto lì sotto, stupido e ingenuo, non riuscì a stare zitto e gli disse:
- Salute zio!
- Che buffo che sei! Ecco dove ti eri nascosto! Vieni dallo zietto che ti da un bacino!
Poi alzò la vasca, afferrò il capretto per un orecchio e la inghiottì. Continuò a girare per casa, ma non
trovò niente visto che il capretto minore stava zitto zitto nel camino. Non trovando niente, il lupo uscì
dalla casa e andò per la sua strada. Il capretto minore scesi subito dal camino, chiuse la porta e si
mise a piangere i suoi fratelli maggiori:
- Miei cari fratelli! Se mi aveste dato retta, il lupo non vi avrebbe mangiato. Oh, povera mamma, non
sa cosa lo aspetta al ritorno!
Mentre egli piangeva così, ecco la capra, carica di cibo, che cominciò a cantare sotto la finestra:
- I miei capretti, tre angioletti,
Vi ho portati sulle spalle
Buone cose da mangiare
Latte in tette,
Un po' di sale
Tanta erba e del pane
Aprite subito l'entrata
Che la mamma è tornata.
Il capretto corse subito alla porta per aprirle. Poi si gettò tra le sue braccia e con lacrime di sangue
cominciò a raccontarle:
- Mammina, mammina, appena sei andata via abbiamo sentito qualcuno che bussava alla porta,
dicendo:
I miei capretti, tre angioletti,
Vi ho portati sulle spalle...
- E allora?
- Allora io mi sono nascosto subito nel camino, e l'altro nostro fratello sotto la vasca di legno, e quello
maggiore è andato, come ti ho detto, ad aprire la porta!
- E dopo?
- Chi? Lo Zio Lupo? Lui, che ha giurato di non spaventare mai i miei bambini?
- Si, mamma! Appena è entrato, ha subito divorato il mio fratello maggiore, poi ha trovato quello
medio e ha divorato anche lui.
Così la capra iniziò a pensare, come fargliela pagare. Vicino alla casa c'era una buca molto profonda.
-Ecco, caro lupo, gli disse, mettendo la sedia di cera sopra alla buca, siediti su questa sedia e mangia
quel che ti pare.
Il lupo si mise davanti un bel piatto d’involtini di riso e iniziò a mangiare avidamente.
-Che Dio perdoni quei poverini, cara Capra, hai fatto degli involtini veramente buonissimi.
E mentre si stava abbuffando, buf! cadde nella buca piena di tizzoni ardenti, perché intanto la sedia di
cera su cui era seduto, si era sciolta.
- Aiuto, cara Capra! Mi stanno bruciando i piedi, tirami fuori di qui, mi sta bruciando tutto il corpo!
- Ma no, Lupo! A me invece brucia tutta l'anima, dopo che hai mangiato i miei figlioli maggiori. Tu, che
ai giurato di non toccarli mai?
Allora la Capra e il capretto più piccolo presero una balla di fieno e la buttarono sopra il lupo, poi
iniziarono a buttargli addosso delle pietre finché questo non morì.