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Indice
9.3 Verifica a flessione dello spessore ala IPE al momento flettente .................................................................. 26
9.4 Verifica bulloni pi sollecitati ................................................................................................................... 26
Capitolo Decimo Progetto e verifica dei Controventi .............................................................. 27
10.1 Analisi delle sollecitazioni e caratteristiche geometriche .................................................................................... 27
10.2 Verifica a taglio del perno ............................................................................................................................... 27
10.3 Verifica a rifollamento della piastra ........................................................................................................... 27
10.4 Verifica a taglio dei bulloni (della piastra tra gli arcarecci) soggetti ad sforzo tagliante dovuto al
controvento...................................................................................................................................................... 27
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Universit di Pisa Corso di Tecnica delle Costruzioni I
La presente relazione viene redatta a completamento del progetto esecutivo per le opere di costruzione di una tettoia in
acciaio ad uso deposito automezzi.
Composta da una copertura di pannelli metallici coibentati del tipo PGBTP6 con pendenza pari a 1% sorretti da
arcarecci semplicemente appoggiati di luce pari a 5 metri. La struttura principale realizzata da pilastri di altezza 3
metri e da travi di 12 metri ciascuna con due sbalzi laterali pari a 4 metri. La fondazione fatta con plinti sono isolati e
lancoraggio realizzato con tirafondi da 20 mm con rosetta saldata.
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Tutti i calcoli eseguiti in questo progetto, seguono i criteri della Scienza delle costruzioni.
Le verifiche sono svolte utilizzando il metodo degli Stati limite elastici.
Gli elementi strutturali non espressamente riportati nella relazione sono stati comunque calcolati e dimensionati
secondo i criteri sopra citati. Analogamente le verifiche che non sono esplicitate si intendono in ogni caso soddisfatte.
Tutti i calcoli e le verifiche sono redatti in conformit alla normativa vigente in materia, cio:
D.M.LL.PP. 16-01-1996: Norme tecniche relative ai criteri generali per la verifica di sicurezza delle
costruzioni e dei carichi e dei sovraccarichi;
Eurocodice 3: Progettazione delle strutture in acciaio. Parte 1-1: regole generali e regole per gli edifici ENV
1993-1-1;
D.M.LL.PP. 9Gennaio 1996 Norme tecniche per il calcolo, esecuzione ed il collaudo delle opere in c.a.,
normale e per le strutture metalliche;
D.M 14 Gennaio 2008 (G.U. n. 29 del 4-2-2008 Suppl. Ordinario n.30) Norme tecniche per le costruzioni;
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Circolare 2 febbraio 2009, n.617 del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti approvata dal Consiglio
Superiore dei Lavori Pubblici Istruzione per lapplicazione delle Nuove norme tecniche per le costruzioni
di cui al decreto ministeriale 140gennaio 2008 sulla (G.U. del 26-2-2009 n.47, Suppl. Ordinario n.27).
Nel Calcolo delle strutture si tenuto conto delle situazioni derivanti dalleffetto combinato dei carichi variabili e
permanenti. I Sovraccarichi previsti sono quelli per la sola manutenzione.
2.1.1 Copertura
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I dati relativi al carico della neve sono condizionati dai seguenti elementi:
Sito di installazione;
Altitudine = as (m s.l.m.);
Valore caratteristico del carico di neve al suolo riferito ad un
periodo di ritorno di 50 anni = qsk ;
Coefficiente termico in funzione della configurazione di
installazione della struttura e dellinterazione della perdita di calore
della costruzione = Ct;
Coefficiente di esposizione in funzione della caratteristiche
specifiche dellarea in cui sorge la costruzione (battuta dai venti,
normale, riparata) = Ce;
Fattore di forma della copertura in funzione dellinclinazione della
copertura = i .
In funzione della localizzazione del Comune di Pistoia possiamo assumere il seguente carico caratteristico della neve al
suolo:
Il calcolo del carico della neve sulle superfici di copertura dellimpianto viene svolto in conformit al D.M. 14/01/2008.
Il carico provocato dalla presenza della neve agisce in direzione verticale ed riferito alla proiezione orizzontale della
superficie della copertura. Esso valutato con la seguente espressione:
qs = i *qsk*CE*Ct
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Si calcola il carico vento secondo il punto 3.3 delle NTC 2008 e C3.3 della Circolare 2009.
vb = vb,0 = 27 m/s
kr = 0,23
z0 = 0,70 m
zmin = 12 m
Il coefficiente di forma definito sulla base delle indicazioni del punto C3.3.10 della Circolare 2009:
Cp = 1,2.
In definitiva, la pressione assoluta del vento (statica equivalente) sulla pensilina pari a:
Andando a considerare il coefficiente Cp si arriva a calcolare una pressione del vento pari a:
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Qs = 0,876 kN/m2
Il vento radente si calcola considerando un coefficiente di attrito pari a: C f=0,01 per superfici scabre (punto C3.3.11
della Circolare 2009) per cui:
che produce una forza complessiva sullintera pensilina molto modesta e quindi trascurabile.
La verifica stata condotta considerando gli arcarecci centrali, in quanto risultano essere i pi sollecitati a causa della
loro maggiore area di influenza.
Dovendo coprire una luce di 30 m, si adottano profili IPE 140 di lunghezza 5 m ciascuno con interasse di 2 metri uno
dallaltro.
Per determinare le azioni sollecitanti sul singolo profilo si adotta uno schema statico a trave continua su due campate
semplicemente appoggiata.
Lazione di progetto agli Stati Limite Ultimi viene calcolata con riferimento allEurocodice 3 (EC3 2.3.2.2), nel quale
per Combinazioni fondamentali riguardanti situazioni di progetto persistenti e transitorie per le verifiche diverse da
quelle correlate alla fatica, si prescrive:
Pslu = j g,j Gk,j + q,1 Qk,1 + i>1 q,i0,i Qk,i
Nel nostro caso si ha sia carico da vento che da neve. I due carichi raramente vanno combinati; ai fini progettuali
consideriamo il pi gravoso e cio il carico da neve:
Pslu= I((g (Gk,e + Gk,p)+ 0,5q Qkn +q Qkv))= 4,1 kN/m
In cui:
g = 1,3
q= 1,5
Gk,e= peso della copertura = 11,51 kg/m2
Gk,p= peso proprio dellarcareccio = 0,129 kN/m
Qkn= carico da neve = 0,80 kN/m2
Qhv= carico vento = 0,876 kN/m2
I= interasse arcarecci = 2 m
Dai valori ottenuti dalle combinazioni di carico, la pi gravosa genera le seguenti sollecitazioni:
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La verifica allo stato limite di esercizio prevede il controllo degli spostamenti. In particolare si controlla il valore
massimo della freccia. I valori limite sono da definirsi in funzione agli effetti che tali deformazioni provocano sugli
elementi portati. Nella fattispecie non c
nessuna indicazione sulle schede del prodotto.
Dunque ci si rif alle indicazioni di norma,
punto 4.2.4.2.1: costruzioni ordinarie,
coperture in generale (tab. 4.2.X):
La verifica verr svolta andando a confrontare la freccia massima imposta con quella che provoca il profilo:
max= (5/384)PRARAL4/EI= 22,9 mm minore di L/200 verifica
2=(5/384)PACCL4/EI= 17,9 mm minore di L/250 verifica
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LArea Resistente a Taglio pari ad Av = A 2btf + (tw + r)tf = 1640 2736,9 + (4,7 + 7)6,9 = 764 mm2
La verifica stata condotta considerando gli sbalzi laterali, in quanto soggetti alle massime reazioni trasmesse dagli
arcarecci.
Le azioni agenti sulle travi corrispondono al peso proprio amplificato dal coefficiente g=1,3 (che non metto
inizialmente) e a carichi concentrati derivanti dalle reazioni vincolari degli arcarecci. Le forze concentrate sono ad
intervalli di due metri in prossimit della posizione di ogni arcareccio.
Dai valori ottenuti dalle combinazioni di carico la pi gravosa genera la seguente sollecitazione:
Allora si adotta un profilo IPE 300 con le seguenti caratteristiche: W pl,y = 628400 mm3 Iy = 83561000 mm4
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La verifica allo Stato Limite di Esercizio prevede il controllo degli spostamenti. In particolare si controlla il valore
massimo della freccia. I valori limite sono da definirsi in funzione agli effetti che tali deformazioni provocano sugli
elementi portati.
max = L/200 = 20 mm
Lo spostamento massimo del punto esterno dello sbalzo di 4 metri pari a:
Andando a considerare anche il peso proprio della trave si ottiene un momento agente nella sezione di appoggio pari a:
MBslu = 123+1,30,4242/2 = 127,4 kNm
LArea Resistente a Taglio pari ad Av = A 2btf + (tw + r)tf = 1640 2736,9 + (4,7 + 7)6,9 = 2214 mm2
La colonna sollecitata, oltre che dai momenti flettenti che arrivano dalla trave, anche dal vento che investe
larcareccio e la colonna stessa:
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= (MH2)/EI = h/200 = 15 mm
Il Momento agente dato dal momento di predimensionamento pi il peso proprio della trave:
Lo sforzo Normale agente sulla colonna dato dal peso proprio della colonna pi le azioni normali date dalla trave:
y = 0,34
z = 0,49
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min = 0,84
Per il progetto della giunzione di base si fa riferimento alla combinazione che caratterizzata dalla maggiore
eccentricit. Si ha infatti che:
Mslu = 134,27 kNm
Nslu = 113 kN
Tslu = 2,1 kN
Si progetta una flangia avente le seguenti dimensioni:
Bp = 420 mm = Larghezza della piastra
Hp = 420 mm = Lunghezza della piastra
tp = 30 mm = Spessore della piastra
Leccentricit dello sforzo normale pari a :
I tirafondi utilizzati sono 4 (due per lato) di classe 10,9 con diametro
pari a = 2o mm, ciascuno di area At = 245 mm2.
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ottenuta imponendo la condizione Jns = 0 su una sezione pressoinflessa costituita da calcestruzzo (compresso) bulloni
(tesi). Larea totale dei bulloni tesi Ares = Af = nbAt viene omogeneizzata moltiplicandola per il coefficiente n :
La tensione massima nel calcestruzzo, calcolata in corrispondenza del lembo compresso della piastra, vale:
6.2.3 Verifica a flessione della piastra per effetto del tiro dei bulloni
Lo sforzo normale dei bulloni pi sollecitati, posti in zona tesa, si diffonde a 45 verso la piattabanda della colonna e
verso gli irrigidimenti. Nel calcolo del momento sollecitante la forza sollecitante viene suddivisa tra le pareti che
circondano il foro del bullone. Nel nostro caso abbiamo tre pareti: una costituita dalla piattabanda della colonna e le
altre due costituite dagli irrigidimenti adiacenti il bullone. Gli irrigidimenti sono introdotti per garantire una maggiore
resistenza flessionale della flangia di base soggetta al taglio derivante dalla colonna e alle tensioni normali indotte dalla
presso flessione.
Nella verifica a T-Stub della flangia,relativa ai bulloni in zona tesa, si assunto un braccio a=15 mm e la larghezza
efficace stata presa pari a beff = 140 mm.
Il momento resistente della piastra pari a:
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Si verifica che
6.2.4.1 Sezione A A
Cmax = -18,63 N/mm2 sforzo di compressione nel lembo estremo della piastra
Cmin = -1,40 N/mm2 sforzo di compressione in A A.
Cmed = -10,01 N/mm2 sforzo medio.
y= distanza della sezione dal lembo compresso della flangia pari a 30 mm.
6.2.4.2 Sezione B B
Cmax = -18,63 N/mm2 sforzo di compressione nel lembo estremo della piastra
Cmin = -6,14 N/mm2 sforzo di compressione in B B.
Cmed = -12,39 N/mm2 sforzo medio.
y= distanza della sezione dal lembo compresso della flangia pari a 70 mm.
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6.2.4.3 Sezione C C
Cmax = 50,57 N/mm2 sforzo di trazione nel lembo teso della piastra
Cmin = 44,81 N/mm2 sforzo di trazione in C C.
Cmed = 47,69 N/mm2 sforzo medio.
y= distanza della sezione dal lembo compresso della flangia pari a 385 mm.
Si introducono quindi gli irrigidimenti, e conseguentemente si assume lo schema statico di trave continua su due
appoggi, intesi posti in corrispondenza degli irrigidimenti. Hp = 420 mm
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La tensione pari a:
Per il progetto della giunzione flangiata si fa riferimento alla combinazione che caratterizzata dalla maggiore
eccentricit. Si ha infatti che:
Mslu = 134,27 kNm
Nslu = 113 kN
Tslu = 2,1 kN
Si progetta una flangia in acciaio S275 avente le seguenti
dimensioni:
Bf = 280 mm = Larghezza della piastra
Hf = 440 mm = Lunghezza della piastra
tf = 30 mm = Spessore della piastra
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I bulloni utilizzati sono 8 di classe 10,9 con diametro pari a = 16 mm, ciascuno di area A t = 157 mm2.
La dimensione minore stata scelta in quanto dimensione in comune tra la trave e la colonna. Le altre dimensioni
vengono prese come arbitrarie e successivamente verificate.
La flangia saldata in testa alla colonna e bullonata sullala della trave. Si prescrive una saldatura di classe I a cordoni
dangolo tra flangia e testa della colonna. Le ipotesi con cui sono stati condotti i calcoli si basano sulla condizione di
flangia rigida, e conseguentemente distribuzione elastica-lineare delle tensioni.
La distanza yc dellasse neutro dal lembo compresso viene ottenuta imponendo la condizione Jns=0:
s s h h h
y c2 e y c i 1 Ai yi e i 1 Ai yi yi e 0
8 8
y c3
6 2 2 2 2
Da questequazione otteniamo che la distanza dellasse neutro dal lembo compresso pari a :
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La flangia, per effetto del tiro dei bulloni in zona tesa e delle tensioni di contatto in zona compressa, soggetta a
flessione. I tiri dei bulloni in zona tesa possono generare i tre meccanismi di collasso a T-stub, indicati in figura. Si
vuole verificare se lo spessore adottato per la flangia resiste alla flessione imposta. La flangia risulta verificata al pi
gravoso dei tre T-stub.
7.2.4.1 T-STUB 1
Il braccio vale a =40 mm, mentre la lunghezza efficacia (lunghezza piastra resistente a flessione) pari a b eff =104 mm.
Il momento resistente della piastra vale:
7.4.2.2 T-STUB 2
Il braccio vale a =33 mm, mentre la lunghezza efficacia (lunghezza piastra resistente a flessione) pari a b eff =196 mm.
Il momento resistente della piastra vale:
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La larghezza efficace dellanima della trave ( larghezza dellanima resistente a compressione) pari a:
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Verifica sullanima:
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Coefficienti:
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la cui risultante
per cui:
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Per via degli sforzi agenti la piastra risulta parzializzata con lasse
neutro posto ad , per cui tutti i bulloni risultano essere in trazione.
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Secondo lo studio di una parte estrema della copertura, si pervenuti al risultato di uno studio di una travatura reticolare
in cui lo sforzo massimo raggiunto pari a N = 7,31 kN. Con tale parametro andremo a verificare il cavo in acciaio
ipotizzato = 19 mm a 216 fili di area pari a Ac = 283 mm2.
Larea minima da normativa pari a:
Ipotizzo un attacco a forchetta sullarcareccio e ipotizzo che N sia corrispondente allasse di truschinaggio.
Per tale attacco utilizzo un perno di diametro 10 mm cl. 5.6 e una piastra di spessore 5 mm.
La forza a cui soggetto il perno pari a N.
10.4 Verifica a taglio dei bulloni (della piastra tra gli arcarecci) soggetti ad sforzo tagliante dovuto al controvento
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