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de Rome
Riassunto
La strana figura di Musonio Rufo, cavaliere romano e senatore, ma anche fervido seguace dello stoicismo, colpisce per la scelta
del greco come lingua delle sue lezioni, dopo che Cicerone e Seneca avevano dimostrato le possibilit del latino. Esaminando
alcuni episodi della sua vita e, per quanto l'ampiezza dei frammenti permette, la sua prosa emerge un temperamento
particolarmente contro corrente : pur essendo stoico, i nomi dei maestri che vengono nominati si limitano a Zenone e Cleante,
ma alla disamina dei testi appaiono almeno reminiscenze di Panezio; lo stesso si dica per la mancanza totale dei nomi di
Piatone e anche Aristotele. Anche le citazioni poetiche sono sempre rigorosamente greche. D'altra parte in trasparenza si
colgono elementi caratteristicamente romani, che sarebbero inconcepibili nella societ greca del tempo.
In conclusione l'. sostiene che tale atteggiamento voluto ed espressione del temperamento di questo etrusco di Volsinii,
che si ritrova nelle forme del cinismo primitivo.
Grilli Alberto. Musonio il sospetto d'un mondo alla rovescia. In: La langue latine, langue de la philosophie. Actes du colloque
de Rome (17-19 mai 1990) Rome : cole Franaise de Rome, 1992. pp. 173-186. (Publications de l'cole franaise de Rome,
161);
http://www.persee.fr/doc/efr_0000-0000_1992_act_161_1_4272
Era il dicembre del 69. Nel campo dei Flaviani fuori Roma, al
di l del Ponte Milvio, in mezzo a un continuo andirivieni di
soldati, cavalli, carriaggi, arriva, approfittando d'un'ambasceria, un
uomo disarmato, con un'aria estremamente seria, che abborda
gruppi di soldati, capannelli di sfaccendati e li apostrofa
esortandoli alla pace o, peggio, esaltando i beni della pace. L'esercito che
sosteneva Vespasiano era venuto dall'Oriente al pi dalle regioni
danubiane, Mesia e Pannonia; era ormai un esercito di
profes ionisti e i papiri di quest'epoca lo documentano : parlare di pace a
questa gente era chiaramente un assurdo, non solo dal punto di vista
storico, nostro, ma gi allora, e tanto pi assurdo da parte di un
senatore; basterebbe leggere che cosa dice Tacito degli eserciti del
tragico anno 69 nelle sue Historiae. La reazione di quei
gentiluomini non si fece attendere : l'incauto oratore fu spintonato, preso a
calci, buttato a terra e calpestato; ci avrebbe lasciato la pelle se
alcuni pi moderati non si fossero messi di mezzo e con le buone
con le minacce non l'avessere cacciato dall'accampamento.
L'uomo che prendeva il mondo cos alla rovescia era un
cavaliere romano, Caio Musonio Rufo; e chi ci racconta l'episodio
Tacito nelle Storie1 con tutta la sua efficace brevit e con un
sottile sorriso ironico per questo tipo piacila Stoicorum aemulatus e
per la sua intempestivam sapientiam, che quindi insipienza, fatto
* Abbreviazioni bibliografiche :
C. Colardeau, tude sur pictte, Parigi, 1903.
A. C. Van Geytenbeek, Musonius Rufus and the Greek Diatribe, Assen, 1969
[I ed. Musonius Rufus en de Griekse Diatribe (diss. Utrecht), Amsterdam
1948].
A. Grilli, // problema della vita contemplativa nel mondo greco-romano, Milano-
Roma, 1953.
C. E. Lutz, Musonius Rufus the Roman Socrates (Yale Classical Studies, 10),
1947.
P. M. Schuhl, Gains honorables et gains sordides selon Cicron (de off. I, 42), in
Revue philosophique, 147, 1957, p. 355-357.
1 Tac. hist. 3, 81, 1.
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del resto questa una diatriba con una strana impostazione, anche
se Lattanzio (div. inst. 3, 25, 1-12) afferma che gli stoici
insegnavano che la donna aveva il diritto di dedicarsi alla filosofia, come del
resto era diritto di tutti. Dice Lattanzio :
Senserunt hoc adeo Stoici, qui et servis et mulieribus philosophan-
dum esse dixerunt. . . . Conati quidem sunt illi facere quod veritas
exigebat.
' Colloque
19 Quanto
'. se ne pu dire lo ha detto I. Lana nella sua relazione al nostro
20 Cfr. Sen. br. v. 10, 1. Forse a questo fatto di non essere ex cathedrariis
philosophis sar dovuta l'evidente occasionalit dei discorsi di Musonio, come
risulta dall'attacco di diversi estratti dello Stobeo; lo si pu cogliere da varie
formule iniziali : III ' IV (e V
); VIII . . . e con formule analoghe IX, XIV,
XVI, XVII. Naturalmente non considero XIII e XV che continuano i
precedenti XIII e XV.
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, , , -
.
Se l'uso delle percezioni avviene correttamente, questo libert,
cio lo scorrere senza inciampi della vita, la serenit dello spirito, la
stabilit degli affetti .
27 Questo non vale solo per gli elementi paneziani, ma in genere per i
riferimenti filosofici, cos copiosi nel I apparato.
28 P. M. Schuhl 1957, p. 355-357.
29 Questo per lasciar perdere le follie che seguono (5, 3-6, 13-15).
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32 Naturalmente alle spalle c' Piatone, come bene fa notare il Van Geyten-
beek 1969, p. 53-56.
33 Ulp. ad Sabinum 1. XXXIII = D. 24, 1, 32, 13.
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Alberto Grilli