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1ST INTERNATIONAL CONFERENCE ON NATURAL

HAZARDS AND DISASTER MANAGEMENT


June 1-3, 2017 - Osaka, Japan
Theme: Significance of Early warning systems and risk management strategies
I PRECURSORI GEOFISICI DEI SISMI:
LE EMISSIONI DI RADON-222 E DI RADIAZIONI IONIZZANTI NELLA IMMINENZA DI TERREMOTI.
LA PROPOSTA DI UNA RETE DI ALLERTA SISMICA PER L'ECUADOR
Gioacchino Giuliani
Presidente della Fondazione Permanente G. Giuliani Onlus
- L'Aquila (Italia) -

Gualtiero A.N. Valeri


Presidente della Montevenda Engineering International Association
- Lugano (Svizzera) -
Direttore del Dipartimento di Chimica dell'Universit Santa Rita di Roma (Italia)

Il tema della prevedibilit dei terremoti oggi oggetto di opinioni contrastanti, per problemi di tipo
strettamente scientifico (la difficolt di correlare strettamente certi precursori al manifestarsi del fenomeno in un
certo intervallo di tempo, di spazio e di intensit dello stesso) e sociale (la gestione delle reazioni della
popolazione di fronte ad una allerta di cui difficile predire la durata ed il reale livello di rischio per la stessa).

Tuttavia, l'avanzamento delle conoscenze nel settore geofisico e geochimico, congiuntamente alla
disponibilit di strumenti che permettono di rilevare con precisione certi fenomeni, aprono oggi nuove prospettive
alla possibilit di conoscere, con una sufficiente precisione, se ci sia o meno la possibilit del verificarsi di un
sisma imminente e di quale intensit.

Nel caso specifico del territorio ecuatoriano, interessato sempre da fenomeni sismici e vulcanici, gi oggi, per
le evenienze di eruzioni vulcaniche e tsunami, attivo un efficiente sistema di gestione di tali rischi.

Con la recente crisi del vulcano Cotopaxi (iniziata nella primavera 2015 ed a tutt'oggi in corso) si sono
attuate, nelle zone nel raggio di una trentina di chilometri da esso, una serie di misure che permettono
l'evacuazione o la messa in sicurezza della popolazione direttamente interessata (tra le 100'000 e le 200'000
persone, tra le province del Cotopaxi, del Pichincha, del Napo e del Tungurahua) soprattutto dal rischio della
discesa di lahar. Nell'occasione di questa crisi, si sono adeguate anche le infrastrutture sia per renderle idonee ad
evacuare masse di 30'00040'000 persone in trenta minuti (predisponendo luoghi sicuri in cui ricoverarla), sia per
resistere per quanto possibile agli effetti di una discesa di lahar dal Cotopaxi. Nella stessa occasione, la
popolazione stata istruita sul da farsi in caso di evacuazione, di pericolo di gas vulcanici, di interruzione della
rete stradale, elettrica e telefonica.

Nello stesso modo, le localit costiere sono preparate ad organizzare in pochi minuti una evacuazione nel
caso del pericolo di tsunami, caso che si ripetuto alcune volte, negli ultimi tempi, per terremoti che hanno
interessato i territori che si affacciano sull'Oceano Pacifico.

Gioacchino Giuliani, Gualtiero A.N. Valeri I precursori geofisici dei sismi: Le emissioni di Radon-222 e di radiazioni ionizzanti nella imminenza di
terremoti. La proposta di una rete di allerta sismica per l'Ecuador, L'Aquila / Quito, 28/5/2017

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La gestione di una allerta sismica certo pi complessa, per la difficolt di identificare esattamente le zone
che potrebbero essere colpite e per i tempi strettissimi di evoluzione del fenomeno ma, sulla scorta delle
esperienze maturate, possibile prendere delle misure che permettano un minore impatto sulle popolazioni di un
terremoto. Tra queste, le pi attuabili sono - potendo conoscere con un anticipo la possibilit che si manifesti un
sisma di una certa intensit il sospendere le attivit che comportino la concentrazione di persone in edifici a
rischio e la predisposizione di alloggi temporanei (come gi sperimentato in Italia in occasione del terremoto del
2009).

Dal punto di vista sismologico, due sono i sistemi principali in Ecuador che possono dare origini a sismi di
media o grande intensit in zone popolate.

Il primo, e pi importante, la subduzione della Placca di Nazca, iniziata nel primo Miocene (direzione di
convergenza N83, con un moto di 56 mm/anno), complicata dalla presenza di due rilevanti elementi topografici: la
Cordigliera del Carnegie e la frattura di Grijalva, sotto la Placca Sudamericana.

Complessivamente, la zona di subduzione del NE del Sud America la zona di convergenza pi attiva nel
mondo, con 8 eventi di magnitudo maggiore di 7,0 nel XX secolo, tra cui cinque di questi hanno interessato la
Placca di Nazca a nord della frattura di Grijalva.

L'evento di Magnitudo 8,8 del 1906, che interess Ecuador e Colombia, fu uno dei 10 pi potenti eventi
registrati dalla rete sismografica mondiale.

Altra zona fortemente sismica, in Ecuador, anche se con fenomeni molto pi superficiali e meno intensi di
quelli che interessano la Costa Ecuatoriana, del Blocco Nord-Andino (NAB) ed a un sistema di fagliature che
circonda la Depressione Interandina.

La regione orientale dell'Ecuador (Amazzonia) meno soggetta a fenomeni sismici, molto pi lievi, e
comunque molto poco popolata (3% della popolazione totale).

Le due zone pi popolate sono la Costa, con il 47% della popolazione del Paese, e la Sierra (la regione
montagnosa) con il 49%.

Le Galapagos sono interessate per lo pi da fenomeni di sismicit collegata all'attivit vulcanica, ed in esse
abita l'1% della popolazione del Paese.

Il Paese oggi conta 16'600'000 abitanti, ed i dati sopra esposti mostrano che la quasi totalit della
popolazione vive in zone a medio od alto rischio sismico.

Per tal motivo la predisposizione di una rete di allerta sismica in Ecuador ha una fondamentale importanza,
cos come la raccolta di dati che permettano una migliore conoscenza della frequenza ed intensit dei terremoti
che possono interessare le differenti zone, nonch altri rischi che possono conseguire al sisma, come attivazione di
frane od esondazione di fiumi, o collasso di infrastrutture.

Nel territorio ecuatoriano, sebbene molto ben monitorato per quel che riguarda l'attivit vulcanica, manca
ancora una sufficiente modellizzazione del territorio, con una approfondita conoscenza di dimensione, geometria e
velocit di scorrimento di singole faglie o di sistemi di faglie. Questo un altro aspetto importante che, nel creare
una rete di allerta sismica, sar necessario approfondire con un parallelo programma di ricerca.

Gioacchino Giuliani, Gualtiero A.N. Valeri I precursori geofisici dei sismi: Le emissioni di Radon-222 e di radiazioni ionizzanti nella imminenza di
terremoti. La proposta di una rete di allerta sismica per l'Ecuador, L'Aquila / Quito, 28/5/2017

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Per rendere possibile la predisposizione di una rete di allerta sismica per il territorio ecuatoriano, si sta
studiando l'applicazione di una metodologia gi in corso di sperimentazione in Italia, Taiwan e California - con risultati
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incoraggianti - che utilizza l'analisi congiunta delle emissioni di Rn dalla crosta terrestre (per mezzo di speciali
sensori posizionati nel suolo, in grado di rilevare selettivamente questo elemento), e l'emissioni di radiazioni ionizzanti
dalla superficie della Terra, gi ordinariamente rilevabili tramite satelliti geofisici.

La sperimentazione di tale metodologia iniziata in Italia, in Abruzzo, per parte della Fondazione Giuliani,
nel 2002, e continua a tutt'oggi, con tre sensori istallati, e la sua efficacia si dimostrata nel caso dei terremoti che
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hanno colpito il Centro Italia nel 2009 e nel 2016, quando le emissioni di Rn misurate, hanno mostrato forti
incrementi con un anticipo dalle 6 alle 24 ore, ed anche di giorni, rispetto alle scosse di terremoto.

A Taiwan sono installati nel 2013 quattro di questi sensori, ed in California, nel 2016, altri tre. Per cui oggi si
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hanno gi sufficienti dati circa la correlazione tra l'emissione di Rn ed il successivo manifestarsi di un terremoto
in tre condizioni geologiche ed ambientali differenti. La creazione di una rete di sensori in Ecuador permetterebbe
di approfondire il fenomeno in una ulteriore diversa condizione, peraltro in un territorio dove vi la presenza
anche di 94 vulcani, di cui 8 considerati attivi.
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I sensori proposti, specificatamente studiati per la misura della concentrazione del Rn, evitando
l'interferenza di altre specie radioattive, sono costituiti da uno scintillatore plastico (NE 110 o NE 102), con un
volume di 650 o 1'030 cm3, accoppiato con due o quattro fotomoltiplicatori (Photonix XP3462b).

Tale sistema contenuto in una scatola di PVC, a sua volta racchiusa in una scatola di piombo dello spessore
di 70 mm, con le pareti interne rivestite da una pellicola di Maylar riflettente, con una riflettivit del 98%.

I sensori vengono sigillati in camere sotterranee ad una profondit di 34 m, evitando completamente ogni
ricambio d'aria con l'esterno, in maniera tale che non vi siano interferenze n per la variazione di concentrazione
di Radon nelle camere sotterranee, n per l'apporto di sostanze radioattive provenienti dall'esterno assieme all'aria.

Il piombo che costituisce le scatole molto puro (purezza 98%, + 2% stagno), o comunque con assenza di
radioattivit.
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Essi permettono la misura indiretta del radon, basata sulle specie formatesi dal decadimento del Rn stesso,
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ovvero del Pb e del Bi, -emettitori a 351 e 609 KeV rispettivamente.

Lo spessore di piombo impiegato riduce il fondo naturale di raggi di un fattore 6 nella finestra d'interesse
compresa tra 0,13 e 24 MeV; il sistema elettronico di misura seleziona ulteriormente la finestra di misura tra i 250
ed i 700 KeV.

Il segnale analogico proveniente dai fotomoltiplicatori convertito digitale ed inviato, ad una catena
elettronica, per la discriminazione del segnale desiderato e quindi ad un sistema di acquisizione che ne controlla il
rate di flusso ogni 3'600 secondi.

La misura avviene ogni 300 secondi e ogni 3'600 secondi, per ottenere dal sistema il numero di fotoni contati
per ora.
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Le anomalie rilevate attraverso le variazioni di flusso del rate del Rn precedono l'evento sismico tra 6 e 28
ore, mentre un incremento del suo livello pu cominciare a rilevarsi gi con un anticipo di 15 giorni. La tecnica,

Gioacchino Giuliani, Gualtiero A.N. Valeri I precursori geofisici dei sismi: Le emissioni di Radon-222 e di radiazioni ionizzanti nella imminenza di
terremoti. La proposta di una rete di allerta sismica per l'Ecuador, L'Aquila / Quito, 28/5/2017

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tramite l'elaborazione dei dati con un opportuno algoritmo, permette di avere una indicazione sulla magnitudo
dellevento, la zona epicentrale con un errore 35 km ed ora dellevento entro una finestra temporale di 624
ore, a seconda della distanza del sensore gamma dalla zona epicentrale dellevento atteso.

Gli altri tipi di sensori oggi impiegati per la misura del radon, sono troppo influenzati dal rumore proveniente
da altre sorgenti radioattive per poter dare dei dati utili relativamente all'aumento di emissioni di questo gas in
prossimit di eventi sismici, e specificatamente da:

radiazioni provenienti da impurit dei materiali costituenti i sensori stessi;

radiazioni provenienti dalla superficie terrestre;

radiazioni provenienti dai materiali da costruzione;

radiazioni provenienti da gas e particelle radioattive contenute nell'aria;

radiazione cosmica primaria e secondaria.

Questi tipi di sensori si possono classificare in due categorie:

sensori passivi: non possono dare misure istantanee del livello di radon, e pertanto sono inutili al nostro
scopo;

sensori attivi: questi, al nostro scopo, hanno una efficacia solo parziale; essi, infatti, rilevano il livello di
radon sulla base della radiazione emessa nel suo decadimento, e questa soggetta ad interferenze ambientali,
non permettendo misure attendibili.

Le prestazioni del sistema descritto sono state confrontate con quelle dello strumento commerciale Rad-7
della Durridge Co.; quando il sistema Rad-7 rileva una variazione pari ad 1 Bq/m 3, il sensore qui descritto mostra
una variazione di 4,86 Bq/m3.

Nel caso ecuatoriano, verrebbero disposti cinque sensori lungo l'entroterra della Costa (distanziandoli tra i
100 ed i 150 km), a distanza dunque abbastanza ridotta dalla linea di subsidenza tra la placca di Nazca e la placca
Sud-Americana, e comunque ad una distanza sufficiente dai vulcani attivi (>150 km) in maniera tale che i segnali
sul Rn222 derivanti dalle deformazioni della crosta terrestre non siano interferiti dalle emissioni di questo gas
correlate all'attivit vulcanica. I sensori saranno dunque distribuiti su una lunghezza pari a circa 600 km.

Le cinque localit sinora individuate per la posa dei sensori, da verificarsi pi attentamente dopo ulteriori
studi, procedendo da nord a sud, sono:

1) Las Peas;

2) Pedernales;

3) Juicuy;

4) Campo Alegre;

5) Catans.

La differenza tra l'intensit proveniente tra i vari sensori in un certo istante, permette una sorta di
triangolazione della zona in cui si stanno producendo le condizioni preliminari ad una scossa di terremoto.

Gioacchino Giuliani, Gualtiero A.N. Valeri I precursori geofisici dei sismi: Le emissioni di Radon-222 e di radiazioni ionizzanti nella imminenza di
terremoti. La proposta di una rete di allerta sismica per l'Ecuador, L'Aquila / Quito, 28/5/2017

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Dato che i sensori possono cogliere la variazione di livello di radon relativa a fenomeni che si stanno
producendo anche a 150 km o pi, questo permetter un buon monitoraggio di quanto accade nella linea di
subsidenza tra la Placca di Nazca e la Placca Sudamericana, ma anche di fenomeni che si stanno evolvendo nella
zona della Depressione Interandina. Tra la Costa ecuatoriana e la Depressione Interandina abbiamo una distanza
media di 180 km.

Essi si troverebbero inoltre ad una distanza di 1'0001'500 km dalle linee d'incontro di altre due placche, la
placca di Cocos e la Placca Pacifica, e ci si pu attendere di poter raccogliere dei dati anche circa i fenomeni che
si vanno producendo lungo queste linee,

I segnali provenienti da tali sensori verrebbero raccolti ed analizzati da un apposito centro di controllo, e
confrontati con i dati satellitari, da cui possiamo ottenere altre informazioni, es. emissione di radiazioni dalla
superficie terrestre o movimenti della stessa, in connessione con l'Osservatorio Geofisico Nazionale Ecuatoriano.

L'obbiettivo primario di cercare di conoscere, sulla base di questi dati, la possibilit che ci sia un rischio
sismico imminente in una certa zona del territorio ecuatoriano con alcuni giorni di anticipo, affinando, nel
contempo, la metodologia anche grazie alla rete geofisica gi operativa sul territorio ed ai dati sulla sismicit
storica noti.

Oltre all'utilit pratica evidente - della predisposizione di una tale rete in un paese in cui abbiamo una
frequenza media di un terremoto altamente distruttivo ogni 11 anni, ci troviamo di fronte al caso, come detto, di
un territorio dalle caratteristiche geologiche particolari.

Ci si attende, pertanto, che sia possibile studiare la risposta del metodo proposto in un'area interessata da
continui ed intensi movimenti della crosta terrestre, nel contempo da una intensa attivit vulcanica, e dove gi in
corso un attento monitoraggio di altri parametri, quali quelli accelerometrici e della deformazione del suolo, che
potranno essere confrontati con il nuovo parametro qui descritto, misurato, per la prima volta, in una maniera
attendibile per lo specifico caso di una sua importanza come precursore sismico.

L'Aquila / Quito, 28 maggio 2017 Prof. Gioacchino Giuliani


e-mail: giuliani.giampaolo4@gmail.com
Prof. Gualtiero A.N. Valeri
e-mail: valeri@montevenda.net

Gioacchino Giuliani, Gualtiero A.N. Valeri I precursori geofisici dei sismi: Le emissioni di Radon-222 e di radiazioni ionizzanti nella imminenza di
terremoti. La proposta di una rete di allerta sismica per l'Ecuador, L'Aquila / Quito, 28/5/2017

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