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Bambino interiore
I bambini del nostro mondo interiore sanno come essere, mentre il resto della nostra personalit sa
come fare e come comportarsi. Al Facilitatore data loccasione, lavorando con questi s, di imparare
ad essere con loro; altrimenti non possono emergere. Quando si ha a che fare con il Bambino
interiore, il motto : Non c nessun luogo dove andare e neppure niente da fare1.
Quando il Bambino si mostra in una seduta, specie se si tratta di quello Vulnerabile, lo spazio fra
facilitato e facilitatore si riempie di calore vibrante, di un senso di pienezza che scompare quando
questa energia si ritira (e lo fa alla minima provocazione). Il Bambino dentro di noi ci offre il dono
prezioso di poter essere totalmente con un altro essere umano. Per questo vitale reclamare questo
s, spesso sepolto dietro strati protettivi che ce l'hanno fatto dimenticare. Il Bambino talmente
sensibile che pu essere ferito con grande facilit: le parole non lo ingannano, e si collega all'altro a
livello energetico: se l'altra persona si allontana - anche solo nel pensiero - il Bambino percepisce
immediatamente questo distacco e si sente abbandonato. E' quindi indispensabile sviluppare un
senso di protezione e accudimento interiori: siamo noi che dobbiamo prenderci cura del "nostro"
Bambino. La ricchezza interiore che ne deriva vale sempre la pena che comunque accompagna la sua
scoperta e la sua guarigione.
Quando il Bambino esce per la prima volta nella seduta, difficile che
parli: pu restare in silenzio oppure piangere, magari rannicchiandosi in
un angolo, prima di fidarsi e cominciare a raccontare di s. Nessun
Bambino Vulnerabile uscir allo scoperto se non certo che il Facilitatore
pu accoglierlo: gi stato ferito tante volte e ha paura questo pu
renderlo esitante, fino a che non si sente al sicuro. Il suo dolore vero e
profondo, richiede rispetto ed empatia. Roberta aveva manifestato il suo
disagio nell'andare a feste o party
1
Hal e Sidra Stone, Il Dialogo delle Voci, Ed. Amrita, pag 176.
Counseling: una scelta di Ben-Essere 1
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Facilitatore: - Mi piacerebbe parlare con la parte di te che si sente timida quando in mezzo a tanta
gente
Bambina Vulnerabile di R: si rannicchia, con la testa fra le ginocchia; il Facilitatore rimane in un
contatto empatico con questo s, senza cercare di farlo parlare. E' la Bambina che dopo un po',
rassicurata, gli racconta: - Io non sto bene in mezzo agli sconosciuti anche quando Roberta era
piccola, se qualcuno mi feriva, io mi andavo a nascondere in giardino aspettavo che mi venissero a
cercare, ma non succedeva io volevo che venissero, per avevo anche paura che poi mi ferissero di
nuovo
F.ore: - E anche adesso vorresti scappare a nasconderti?
B. V. R. - Oh s! Specie in quelle situazioni! In mezzo alla gente, mi sento spaventata. Vorrei
scappare. Non capisco perch Roberta si ostina a portarmici. Io credo che lei si vergogni di me.
F.ore: - Io mi sento davvero bene qui con te so che hai molte cose da dire a Roberta, cos pu
conoscerti meglio
B. V. R: - Oh, lei non mi conosce mica. Si vergogna troppo di me. Lei vuole essere sempre sicura,
efficiente... Detesta sentirsi debole
F.ore: - Accadeva anche quando era piccola?
B. V. R.: - Certo. Nella sua famiglia tutti la volevano forte. Io ho dovuto nascondermi molto presto:
anche allora non piacevo a nessuno (piange un poco, assorbendo l'impatto)
F.ore: - Parlami ancora di te
B. V. R: - Sono molto sensibile, tante cose mi feriscono. Vorrei tanto che lei non mi giudicasse!
Vorrei che Roberta si occupasse di me ho bisogno che lei impari a stare con me quando ho paura!
F.ore: - Sai, Roberta sta ascoltandoci ora, e pu imparare a stare con te in modo diverso non te lo
posso promettere, per potrebbe imparare ad essere un vero genitore per te.
B. V. R.: - I suoi genitori le hanno sempre chiesto di essere forte l'hanno sempre giudicata quando
era fragile (esitante) credi che lei possa imparare a volermi bene anche se sono fragile?
F.ore: - So che non l'ha mai fatto finora, ma so che possibile
B. V. R.: - Sarei cos contenta! Se soltanto mi parla un poco, mi consola, forse alle feste potremmo
andarci, io mi sentirei protetta da lei Poi, vorrei che dicesse meno s a tutte le sue amicizie, ai loro
bisogni e problemi! A volte resta al telefono fino a tardi, la sera, e dopo cos stanca e vuota
F.ore: - Vedi, stiamo imparando un'altra cosa tu hai bisogno di pi silenzio e intimit
B. V. R: - S; vorrei anche che mi mostrasse nessuno mi vede mai, tutti pensano che lei sia forte e
indipendente invece io mi sento sola. Lei non parla dei miei sentimenti.
Il Bambino Giocoso
Il Bambino Vulnerabile ci dona la sua qualit di
empatia e presenza nei rapporti. Inoltre ci insegna un
migliore equilibrio tra vulnerabilit e potere,
aprendoci la strada verso il vero potere interiore (che
ha bisogno di tenere sottobraccio anche la
vulnerabilit: altrimenti si identificati con schemi di
potere o di onnipotenza). Vi sono altri aspetti del
Bambino Interiore che portano magia e gioco nella
nostra vita, arricchendola in molti modi.
In generale pi facile contattare il Bambino Giocoso che quello Vulnerabile; molte persone che
sono identificate con le loro parti spirituali possono contattare il Bambino Giocoso, ma non quello
Vulnerabile e tendono a confonderli. Questo il caso di Antonio:
F. ore: - Vorrei davvero parlare con il tuo Bambino Vulnerabile
Bambino Giocoso di Antonio: - Oh, io sono molto presente in lui. Mi conosce bene, facciamo un
sacco di cose insieme
(I bambini giocosi sono in genere loquaci e vivaci; il facilitatore nota subito questo e chiede con tatto):
F.ore: - Sai, veramente non con te che volevo parlare, tu sei molto simpatico e magari dopo parler
di nuovo anche con te ma ora il tuo fratellino che vorrei conoscere, quello pi timido (il
Bambino Giocoso sa bene che dietro di lui c qualcuno pi timido) Potresti spostarti un poco? (Il
facilitatore contatta, dentro di s, il suo Bambino Vulnerabile in modo da indurre questa energia,
restando in un silenzio empatico. Anche Antonio cambia, entra in un silenzio carico di tristezza. Dopo
qualche minuto il facilitatore parla semplicemente). Sapevo che c'eri anche tu da qualche parte ma
vedo che Antonio ti confonde con l'altro bambino
B. Vulnerabile di A.: - Oh, gli cos facile! (un lungo silenzio) Antonio abbraccia tutti, sorride a
tutti, ha tempo per tutti Quando si sente appena triste o fragile, si mette a parlare, a dare consigli,
a ascoltare gli altri. Di me sa davvero poco o nulla (con voce sconsolata).
F.ore: - Ti piacerebbe, che imparasse a conoscerti di pi?
B. V. A: - (sospira) s ma non mi fido tanto. A lui piace essere divertente e vivace. Io non sono
cos.
F.ore: - (con interesse sincero) Come sei, tu?
Abbracciando sia il nostro potere che la nostra vulnerabilit vivremo un processo di potenziamento
(empowerment) che pu rivelarsi straordinariamente fecondo.