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FEDERICO PISTONO

ITI RUBERANNO
ROBOT IL LAVORO
ma va bene cos
COME SOPRAVVIVERE AL COLLASSO
ECONOMICO ED ESSERE FELICI
generation26@libero.it
FEDERICO PISTONO

I ROBOT TI RUBERANNO IL LAVORO


MA VA BENE COS
Come sopravvivere al collasso economico ed essere felici

generation26@libero.it
ii

I ROBOT TI RUBERANNO IL LAVORO, MA VA BENE COS


COPYRIGHT 2012-2013 FEDERICO PISTONO
DESIGN COPERTINA FEDERICO PISTONO
DESIGN LIBRO FEDERICO PISTONO
TRADUZIONE ALICE PISTONO E MICHELE GIANELLA
CREATESPACE VERSIONE ORIGINALE INGLESE 5 NOVEMBRE 2012
CREATESPACE VERSIONE ITALIANA 12 AGOSTO 2013
ISBN10: 1492138177
ISBN13: 978-1492138174

ALCUNI DIRITTI RISERVATI

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Indice

Indice v

Prefazione ix

Dedica xi

Prologo xiii

Introduzione xvii

Parte I Automazione e disoccupazione 1

1 La disoccupazione oggi 3

2 La fallacia luddista 9

3 La crescita esponenziale 13

4 La tecnologia dellinformazione 19

5 Lintelligenza 25

6 Lintelligenza artificiale 29

7 Le prove dellautomazione 35

8 Laccettazione sociale 57

9 La disoccupazione domani 61

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vi INDICE

Parte II Lavoro e felicit 71

10 Lidentit e il lavoro 73

11 La ricerca della felicit 79

12 Lo scorpione e la rana 85

13 La felicit e la crescita 87

14 La felicit e il reddito 95

15 La scienza della felicit 99

16 La felicit e il lavoro 105

17 Lo scopo della vita 111

Parte III Soluzioni 114

18 Consigli pratici per tutti 117

19 Costruire il domani 137

20 Un bellissimo futuro 151

Appendici 153

A Come pu una famiglia vivere meglio spendendo bene 155

B Crescita 159

Note 169

Bibliografia 195

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~

Davvero eccellente. Un libro molto significativo. Mi piaciuto moltissimo.

Peter Diamandis
Fondatore e Presidente di X PRIZE Foundation
Presidente di Singularity University
Autore best-seller del New York Times
Co-Fondatore di Zero-Gravity Corporation

Grazie per aver condiviso questo splendido lavoro. Non ho mai fatto uso di
droghe, ma penso che sarebbe unesperienza simile alla lettura del tuo libro.

Vivek Wadhwa
Libro dellAnno di The Economist
periodista per The New York Times
The Wall Street Journal & Science Magazine

Mi davvero piaciuto. Statistiche accurate e buoni consigli. E alla fine


ottime note, di grande aiuto.

Dan Barry
astronauta della NASA
co-fondatore di 9th Sense Robotics

WOW SEI STRAORDINARIO

Michael Smolens
Imprenditore
Fondatore e Presidente di Dotsub

vii

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viii INDICE

Comprendere il complesso rapporto tra automazione e occupazione richie-


de unanalisi empirica e unindagine variegata. Il libro di Federico Pistono un
contributo unico e audace alla conversazione in corso su questo argomento.
Pistono affronta i problemi con una prospettiva che riflette il suo amore per le
persone e la tecnologia [. . . ] Inesorabilmente costruttivo, ottimistico e contro-
verso. Leggetelo, poi trovatevi in accordo o in disaccordo con i vari punti, ma
unitevi al dialogo!

Neil Jacobstein
Co-presidente AI and Robotics
Singularity University

Lampiezza del libro impressionante: i suoi capitoli toccano argomenti


come economia, sociologia, filosofia, la moralit e lintelligenza artificiale, a
volte tutte nello stesso paragrafo. [. . . ] Pistono sta cercando di costruire una
societ futura in cui gli esseri umani saranno felici, anche se meno necessari.
Invece di una visione apocalittica del futuro, Pistono uno di quei rari profeti
con una visione panglossiana del futuro [. . . ] Il suo libro una ventata daria
fresca: no, non siamo condannati. E questo di per s un buon motivo per
leggerlo.

Piero Scaruffi
autore e storico culturale Stanford University

Molto ben scritto e presentato. Unopera davvero notevole.

Kay Koplovitz
Creatore di Sci-Fi Channel
Fondatore di Springboard Enterprises

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Prefazione

Quando, allinizio del 2012, sono stato contattato da Federico che mi chie-
deva lopportunit di scambiarci qualche idea, fui lieto di accontentarlo. Da
un iniziale scambio di email, siamo passati velocemente a conversazioni audio
e video, e qualche giorno dopo abbiamo concordato di incontrarci di persona.
Cos e venuto a farmi visita, ed rimasto per la notte con me e la mia famiglia.
Incontrare Federico come far entrare la luce nella propria vita. Il suo entu-
siasmo, la sua curiosit, la passione per i suoi interessi e per la condivisione di
esperienze con altre persone rende impossibile non apprezzarlo. Avevamo molti
argomenti comuni di cui parlare, ed stato fantastico poter citare a vicenda gli
stessi libri, rendendosi conto che anche laltro li aveva letti, oppure menziona-
re movimenti, organizzazioni globali e vedere che entrambi le seguivamo o vi
partecipavamo attivamente.
Questa non solo una breve descrizione dellautore di questo libro e delle
mie esperienze insieme a lui. Penso offra anche un?anticipazione di quello che
sempre pi persone sapranno fare del loro tempo libero, dei loro interessi. Potre-
mo utilizzare la tecnologia e la comunicazione online per trovare persone coi
nostri stessi obiettivi. Riusciremo a stabilire molto rapidamente una fiducia con-
divisa, comunicare usando strumenti flessibili, e agire insieme per promuovere
gli stessi scopi. Sar una crescita esponenziale delle connessioni umane!
I robot vi ruberanno il lavoro, ma va bene cos un approccio intelligente,
umoristico, ma anche profondo e potenzialmente rivoluzionario a una delle
questioni fondamentali dei nostri tempi. Sapere che Federico ci stava lavorando,
e che nellestate 2012 avrebbe avuto la possibilit di arricchire le sue vedute
con le esperienze che avrebbe fatto alla Singularity University, mi ha riempito
di aspettative. Nel suo stile semplice ma ricco di spunti, il libro mostra come i
problemi trattati in questo libro saranno sentiti e condivisi da miliardi di persone.
In futuro, tutti noi dovremo ridefinire i nostri ruoli, obiettivi e scopi nella vita.
Moltissime persone stanno lavorando a diverse soluzioni tecnologiche, e
anche se non abbiamo certezze assolute, statisticamente parlando possiamo
contare che una o laltra di queste soluzioni verr prima trovata, e poi diffusa
rapidamente. Ecco perch importante concentrarsi sulle persone: come esseri

ix

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x PREFAZIONE

umani biologici, non siamo facili da aggiornare. I nostri pregiudizi ed errori


sono molto pi difficili da correggere, rispetto alla versione 2.0 di un qualsiasi
dispositivo. E se vogliamo progettare un futuro prospero, pieno di meraviglie,
non possiamo non mettere quante pi persone possibile a conoscenza delle
opportunit di fronte a noi. questo il motivo per cui sono cos felice che
questo libro sia ora disponibile, e che tu abbia scelto di leggerlo. Se ti dovesse
piacere, come spero, consiglialo agli amici che in futuro vivranno, lavoreranno e
ameranno insieme a te.

David Orban
Amministratore Delegato di dotSUB
Direttore del Singularity Institute
for Artificial Intelligence Europe
Ottobre 2012, New York

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Dedica

A tutte le fantastiche persone che dedicano le loro vite a rendere il mondo


un posto migliore per tutti.
Allemergente e crescente zeitgeist della scienza libera, la cultura libera,
Creative Commons, e il movimento per il software libero. Siete gli eroi di questa
generazione, e la nostra speranza per il futuro.

xi

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Prologo

Per anni ho avuto intenzione di scrivere un libro, ma non riuscivo mai a


finirne uno. Ogni volta che mi interessavo a un argomento, esso mi apriva un
nuovo e inesplorato territorio, che conduceva poi a un altro Universo di cose da
scoprire e da comprendere. Pi cercavo, pi cerano cose da trovare. Ogni volta
che credevo di aver raggiunto una discreta conoscenza di un argomento, saltava
fuori qualcosa di nuovo che metteva alla prova le mie precedenti assunzioni. E
cos tornavo ai miei studi.
Forse la colpa della mia natura interrogativa. Troppe cose mi interessavano,
e limitarsi a un determinato argomento per lungo tempo difficile. Fu solo ad
Ottobre 2011, pensando al mio futuro e preparando un discorso per la mia suc-
cessiva conferenza, che finalmente decisi di voltare pagina. Durante un giorno
di pioggia, in Svezia, capii che la mia odissea di mille pagine su come sistemare
la societ era un obiettivo irrealistico (e un po egomaniacale). Troppe materie,
tutte troppo complesse, e troppo poco tempo. Decisi che avrei affrontato una
sola questione, tra quelle che ritenevo in cima alle nostre priorit, e mi sarei
concentrato su quella. Mi vennero in mente la sostenibilit ambientale e il cam-
biamento climatico, ma con tutti gli eccellenti trattati gi scritti su tali temi (da
persone molto pi qualificate di me, peraltro) la mia sarebbe stata soltanto unal-
tra voce del coro. Il futuro della tecnologia e dellIntelligenza Artificiale erano
altre due questioni di rilievo, ma giunsi alla stessa conclusione. Poi capii che la
letteratura stava profondamente trascurando uno dei problemi pi pressanti che
dovremo affrontare, come individui e come societ: la sostituzione del lavoro
umano a opera della tecnologia.
Pochissimi autori, finora, si sono dedicati a questo argomento. E io ero
determinato a riempire questa lacuna culturale. Il mio pubblico non la torre
davorio del mondo accademico, ma la vivace strada della folla. Dopo tutto,
le persone pi coinvolte dal problema saranno i comuni lavoratori, ed raro
trovare una spiegazione in termini semplici, concisi e comprensibili a tutti di
un argomento tanto complesso. Mi sono ripromesso di farlo, ma con un occhio
di riguardo per gli agenti del cambiamento, siano essi politici, tecnofilantropi o
Amministratori Delegati.

xiii

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Una delle cose pi difficili per me stato decidere cosa tenere e cosa esclu-
dere. Dovevo trovare un equilibrio tra chiarezza e sintesi, e potrei aver com-
pletamente fallito. Alcune parti sono probabilmente troppo prolisse, mentre
altre sono state trascurate. Ma cos : largomento complesso di suo, il mio
primo libro non pu essere perfetto, e il tuo vostro commento sia positivo che
(specialmente) negativo mi aiuter a migliorare in futuro.
La mia speranza che questo libro vi stimoli a proiettarvi nel futuro, vi aiuti
a orientarvi meglio nel mondo attorno a voi, con le sue infinite e sempre nuove
meraviglie, e che vi regali, nel farlo, un sorriso e una rinnovata fiducia nel futuro.
In tal caso, il tempo e lo sforzo impiegati nello scriverlo saranno stati ben
spesi.

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Riconoscimenti

Al lancio del progetto, volevo provare qualcosa di diverso dalla tipica routine
di pubblicazione di un libro. stato un esperimento sociale, se volete. Anzich
utilizzare il solito metodo di ricerca di un agente, per poi forse ricevere unofferta
da una casa editrice e infine prendere il 10% sulle vendite (se tutto fosse andato
bene), ho deciso di seguire una strada completamente diversa.
Mi sono ricordato che scrivo per i lettori, non per gli editori. Se le persone
credono in me e nel progetto, allora mostreranno il loro supporto. Altrimenti,
pazienza. Naturalmente, farsi strada da soli un po pi difficile che sulle spalle
di qualcun altro. Devi continuamente provare la tua credibilit, costruirti una
base di gente che ti supporti, rilasciare interviste, scrivere articoli, gestire tu
stesso la tua promozione e creare una relazione di fiducia con il tuo pubblico.
Ho deciso dunque di provare con il sito di crowdfunding IndieGoGo, e in
poche settimane 78 persone hanno deciso di contribuire al mio progetto, oltre-
passando il mio obiettivo iniziale di finanziamento del 130%. E cos ho potuto
assumere un grafico professionista per la copertina del libro.
Un ringraziamento speciale va alla mia adorata sorellina Alice. Oltre a essere
una gioia della mia vita, insieme a Michele Gianella ha tradotto questo libro in
italiano, rendendolo cos disponibile al mio paese natale e ai miei connazionali.
Sul mio sito (http://robotswillstealyourjob.com/supporters) trova-
te una lista di quelle persone lungimiranti che mi hanno supportato durante
il progetto. Tra di loro, alcuni si sono distinti per generosit, quindi vorrei de-
dicare un particolare ringraziamento a Ben McLeish, Marco Bassetti, Daniele
Mancinelli, Mark Henson, Justin Gress, Eric Ezechieli e Jonathan Jarvis.
Per finire, un saluto a tutti quegli amici che mi hanno elargito consigli inesti-
mabili, sia nella vita reale1 che nel mondo virtuale, ai miei fan su Facebook e ai
follower di twitter.
Grazie a tutti.
Siete fantastici.

xv

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Introduzione

State per diventare obsoleti.


Credete di essere speciali, unici e insostituibili in tutto ci che fate; vi sba-
gliate. Gli informatici hanno elaborato milioni di algoritmi che anche adesso,
mentre parliamo, girano su server sparsi in tutto il mondo, con un solo scopo:
fare tutto ci che gli umani sono in grado di fare, ma meglio. Questi algoritmi
sono programmi intelligenti, che stanno permeando il substrato della nostra
societ. Sono in grado di prendere decisioni finanziarie, prevedere il meteo,
ipotizzare quali Paesi dichiareranno guerra. Presto ci rester poco da fare: le
macchine prenderanno il sopravvento.
Suona come una fantasia futuristica? Forse lo : la comunit di pensatori,
scienziati e accademici che vedono nellavanzamento della tecnologia una forza
dirompente, in grado di trasformare di qui a poco, e per sempre, il nostro intero
sistema socio-economico, sta crescendo ma ancora ristretta. Secondo loro,
nel corso dei prossimi decenni lo spostamento dei carichi di lavoro verso le
macchine e le intelligenze artificiale crescer drasticamente. Tali cambiamenti
saranno cos radicali e veloci che il mercato non riuscir a rispondere con nuove
opportunit per chi ha perso il lavoro, rendendo la disoccupazione non solo una
fase del ciclo, ma strutturale e cronicamente irreversibile. Sar la fine del lavoro
come lo conosciamo.
La maggioranza degli economisti scarta queste argomentazioni. Molti di
loro, in primo luogo, neppure affrontano la questione. E quelli che la affrontano
dichiarano che il mercato trova sempre una via di uscita. E quindi, se le macchine
sostituiscono i vecchi lavori, si creano nuovi lavori. Grazie allinventiva della
mente umana, e al bisogno di crescita, il mercato trova sempre una via di uscita,
specialmente nel mercato di massa, sempre interconnesso e globalizzato, in cui
viviamo oggi.
In questo libro cercher di non prendere posizione in base a convinzioni
personali, sensazioni o intuizioni. Il mio obiettivo invece sar quello di articolare
un ragionamento logico e documentato, basato sulle prove finora a disposizione.
Il libro diviso in tre parti. Prima di tutto esploreremo largomento della
disoccupazione tecnologica e il suo impatto su lavoro e societ ho scelto di con-

xvii

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centrarmi sulleconomia degli Stati Uniti, ma le stesse considerazioni valgono
per la maggior parte del mondo industrializzato. Nella seconda parte approfondi-
remo la natura del lavoro stesso, e la relazione tra lavoro e felicit. Lultima parte
un ambizioso tentativo di fornire alcuni consigli pratici su come affrontare i
problemi presentati nelle prime due parti. Fare un esame approfondito di ogni
sezione richiederebbe un lavoro monumentale, lungo probabilmente migliaia di
pagine, che supererebbe di molto lobiettivo di questo libro. Non voglio scrivere
una relazione accademica completa, ma iniziare una discussione su quella che
ritengo una delle pi grandi sfide future con cui dovremo, collettivamente e
individualmente, fare i conti. Troppo spesso trattiamo le due cose come soggetti
separati, non realizzando la natura interconnessa della nostra realt, e questo
errore ci ha resi deboli e vulnerabili. Negli ultimi 70 anni, abbiamo posto le basi
della nostra stessa rovina, siamo diventati sempre pi infelici, la qualit delle
nostre relazioni precipitata e abbiamo perso la prospettiva di ci che realmente
conta. Oggi tutto incredibile, e nessuno felice. ora di fare un passo indietro
e pensare a dove stiamo andando.
Cominciamo questo viaggio.

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Parte I

Automazione e disoccupazione

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C APITOLO 1

L A DISOCCUPAZIONE OGGI

Di solito, giudichiamo quanto bene (o male) vadano le cose leggendo le noti-


zie e dando unocchiata al mondo intorno a noi. Osserviamo il nostro stile di vita,
parliamo con i vicini, leggiamo quotidiani, blog, tweet e guardiamo la TV. Solo
in pochissimi si prendono il tempo di consultare di persona le lunghe e noiose
tabelle dellOECD Factbook, o dellUS Bureau of Labor Statistics (Dipartimento
Americano di Studi sul Lavoro, NdT). Nei quotidiani, poi, le rubriche di business
fanno ampio ricorso al gergo finanziario, il che ostacola la comprensione di chi
non si occupa spesso delleconomia e delle sue complessit. Di conseguenza,
molte persone non hanno la minima idea di cosa stia realmente accadendo. Se
dessimo una rapida occhiata alle recenti statistiche sulloccupazione negli Stati
Uniti e in Europa, dovremmo quantomeno preoccuparci un po.
In un report del luglio 2011, il Governo Americano evidenziava come quel
mese fossero stati creati 117.000 nuovi lavori, mentre il New York Times si lancia-
va in titoli rassicuranti come Impieghi negli USA in netto aumento2 . Questo
velo di false speranze, tuttavia, nascondeva una sgradevole quanto nascosta
verit: una crescita di 117.000 lavori non tiene testa neppure alla sola crescita
demografica (circa 130.000 persone al mese), per non parlare dei 12,3 milioni di
posti di lavoro persi durante la recessione del 2008-09. E leggendo larticolo, le
sorprese continuano. Il tasso ufficiale di disoccupazione era del 9,1%, che gi
incredibilmente alto, ma diventa ancora pi preoccupante se consideriamo che
altri 8,4 milioni di persone lavoravano part time perch non riuscivano a trovare
un lavoro a tempo pieno, e che 1,1 milioni di persone erano cos scoraggiate
che un lavoro nemmeno lo cercavano pi. Contando queste persone, il tasso di
disoccupazione nel luglio 2011 salirebbe al 16,1%.
Per favore, prendetevi un secondo per assimilare la notizia: Gli Stati Uniti dA-
merica, forse il paese pi ricco del mondo, hanno avuto un tasso di disoccupazione,
in un periodo recente come luglio 2011, del 16,1%.
Come se non bastasse, risultato che solo il 58,1% della popolazione stava

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4 CAPITOLO 1. LA DISOCCUPAZIONE OGGI

lavorando, il dato pi basso in quasi tre decenni3 . Laura DAndrea Tyson, profes-
sore alla Haas School of Business dellUniversit della California, a Berkeley,
ha calcolato che se anche riuscissimo in qualche modo a creare 208.000 nuovi
lavori ogni mese, e da subito, non colmeremmo il divario prima del 20234 . Certo,
a gennaio 2012, grazie al deciso intervento congiunto di Governo e settore priva-
to, il tasso di disoccupazione sceso all8.3%5 . Ma una magra consolazione,
considerando che le persone impiegate part time per ragioni economiche, ai
margini della forza lavoro, i lavoratori scoraggiati e la disoccupazione di lungo
periodo sono variati molto poco nel corso dellanno. A rendere le cose anche
peggiori, il tasso di partecipazione della forza lavoro del 63.7% (il pi basso di
tutti i tempi dal 1983, quando le donne non erano ancora una quota importante
della forza lavoro) e ha continuato a scendere in maniera persistente ogni anno6 .

Gli economisti del MIT Erik Brynjolfsson e Andrew McAfee offrono una
chiara analisi del problema nel loro libro Race Against The Machine: How the Di-
gital Revolution is Accelerating Innovation, Driving Productivity, and Irreversibly
Transforming Employment and the Economy 7 , che tratta lattuale crisi di disoccu-
pazione e prova a offrire alcune soluzioni, in particolare riformando listruzione,
il sistema degli incentivi economici, e promuovendo limprenditorialit. Bench
condivida la loro analisi, penso che le loro soluzioni siamo limitate a come le
cose hanno funzionato fino a ora. Gli autori sembrano supporre che gli incentivi
economici e la stessa natura umana siano quasi immutabili. Secondo Voltaire,
Il lavoro ci salva da tre mali: la noia, il vizio e il bisogno, e avere un lavoro stato
senza alcun dubbio il modo in cui li abbiamo combattuti finora. Non penso,
tuttavia, che questo sia lunico modo di farlo e nei prossimi capitoli esploreremo
il perch.

Anche altri autori hanno affrontato la stessa questione. Jeremy Rifkin fu tra i
primi a studiare a fondo questo problema. Nel 1995 pubblic La Fine del Lavoro:
Il declino della forza lavoro globale e lalba dellera post-mercato 8 , nel quale
predisse che la disoccupazione mondiale sarebbe aumentata perch la tecno-
logia avrebbe sostituito decine di milioni di posti nellindustria manifatturiera,
agricola e nel settore dei servizi. Rifkin descrisse limpatto devastante dellauto-
mazione sugli operai, sui venditori al dettaglio e allingrosso, con queste parole:
Mentre una piccola lite di manager aziendali e lavoratori della conoscenza
raccoglie i frutti del progresso tecnologico, il ceto medio americano continua
a ridursi e il luogo di lavoro diventa sempre pi stressante.9 . Forse Rifkin avr
sbagliato qualche dettaglio, ma i fatti hanno talmente confermato i tratti generali
della previsione da farla suonare quasi profetica. Negli ultimi ventanni, abbiamo
potuto osservare la graduale scomparsa della classe media americana, con costi
in aumento ed entrate in riduzione10,11 , mentre gli americani pi ricchi hanno
accumulato pi ricchezza che mai nella Storia.

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5

Per farci unidea precisa della spropositata quantit di ricchezza generata dal
sistema, di quanto ingiustamente sia distribuita, e di come questa ingiustizia sia
peggiorata dal 1979 a oggi, diamo unocchiata al seguente grafico12 .

Average Household Income


before taxes
2.0
$2M
top 1%

1.5
$1.5M

1.0
$1M

$0.5M
.5

top 20 %
second 20%
third 20%
0 fourth 20%
79 83 87 91 95 99 03 07 bottom 20%

Figura 1.1: Reddito familiare Medio

Come possiamo vedere dallimmagine 1.1, il reddito medio delle famiglie


rimasto allincirca lo stesso per l80% della popolazione, mentre per l1% pi
ricco della popolazione cresciuto enormemente, in particolare dal 1994 in poi.
Ancora pi rivelatore il cambiamento della quota di reddito netto, calcolato
cio dopo il pagamento delle imposte (Figura ref fig: changeinshare).
L80% pi povero della popolazione ha effettivamente subito una sensibile
diminuzione del reddito, mentre i pi ricchi ne sono usciti quasi illesi. E preoccu-
pa ancora di pi vedere quanto sia distorta la percezione pubblica del fenomeno,
anche dopo che i vari movimenti ispirati a Occupy Wall Street hanno iniziato a
proliferare in tutto il mondo.
Un saggio del 2011, scritto dal professore di Harvard Michael Norton e dal
professore della Duke University Dan Ariely, chiamato Costruiamo UnAmerica

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6 CAPITOLO 1. LA DISOCCUPAZIONE OGGI

Change in Share of Income


vs. 1979, after taxes
1.5 150%

top 1%
1.2 120%

90%
.9

60%
.6

30%
0. 3 top 20 %
0%
.0 second 20%
third 20%
-30% fourth 20%
.3
bottom 20%

.6 79 83 87 91 95 99 03 07

Figura 1.2: Variazione della quota di reddito 1979-2007, calcolato al netto delle imposte.

Migliore Un quintile di ricchezza alla volta, mostra appunto quanto sia distorta
la nostra percezione13 .
La Storia ha dimostrato che Rifkin aveva ragione. La classe media sta scom-
parendo, i pi ricchi stanno diventando ancora pi ricchi, e noi non abbiamo la
minima idea di quanto sia davvero brutta la situazione. La domanda , Rifkin
aveva ragione anche su lavoro e automazione?
Martin Ford, col taglio da imprenditore e ingegnere informatico quale ,
torn sul tema. Il suo libro del 2009 Le luci in fondo al tunnel: automazione,
tecnologia in accelerazione e leconomia del futuro cerca di dimostrare come
lautomazione condurr inevitabilmente alla disoccupazione strutturale, e come
milioni di lavoratori, qualificati e non, verranno presto sbalzati fuori dalla forza
lavoro, con poche o nulle possibilit di tornarci. Ford da allora ha scritto nume-
rosi articoli sui principali siti dinformazione, rimettendo cos il problema della
disoccupazione tecnologica sotto i riflettori. Ed stato una fonte di ispirazione
anche per me, quando decisi di scrivere questo libro. Tuttavia, come per il libro
di Brynjolfsson, ritengo le sue soluzioni n fattibili n, nella maggior parte dei

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Out of Balance
A Harvard business prof and a behavioral top 20%
economist recently asked more than second 20%
5,000 Americans how they thought third 20%
wealth is distributed in the United States. fourth 20%
Most thought that its more balanced bottom 20%
than it actually is. Asked to choose their
ideal distribution of wealth, 92% picked
one that was even more equitable.
actual distribution of wealth

what americans think it is

what they would like it to be

0 20 40 60 80 100

top 20% second 20% third 20% fourth 20% bottom 20%

Source: Michael I. Norton, Harvard Business School; Dan Ariely, Duke University

Figura 1.3: Building a Better America One Wealth Quintile at a Time, Michael I. Norton,
Dan Ariely. Journal Perspectives on Psychological Science.

casi, desiderabili.
Penso che tutti questi autori abbiano identificato il vero problema, e provato
a elaborare soluzioni utilizzando le loro conoscenze, abilit, analisi ed esperienze.
Ma leggendo quei libri, sentivo che mancava qualcosa. Qualcosa con cui nessuno
aveva ancora fatto i conti. Mi sembrava che stessero cercando le soluzioni dove
non cera alcuna possibilit di trovarle.
Prima che continui, chiariamo una cosa. Tutti gli autori che ho menzionato
sono professionisti brillanti e altamente qualificati, con molti pi riconoscimenti
accademici ed esperienze lavorative di me. Su questo non si discute. Ma non so-
no nati in una cultura dove le cose cambiano radicalmente nel giro di pochi anni.
Quella del cambiamento rapido unidea cui si sono dovuti adattare, non sono

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8 CAPITOLO 1. LA DISOCCUPAZIONE OGGI

nati nella generazione che questa enorme accelerazione del cambiamento lha
creata la respira dalla nascita. Io invece sono stato abbastanza fortunato da far
parte di questa generazione. Ho visto il movimento per lOpen Source crescere e
diventare una delle pi grandi forze del pianeta. I miei sogni di bambino, nei
quali piccoli gruppi di persone specializzate e intelligenti cambiavano il mondo,
sono diventati realt. stato esaltante assistere a questi eventi, la cui crescita
inarrestabile, oltre a spaventare le imprese e infiammare i rivoluzionari, li rende
sempre pi onnipresenti.
Certo, magari ho torto e quanto appena detto proviene dalla mia arrogante,
beata ignoranza di giovent. Anzi, molto probabile che sia cos. Ma forse c
qualcosa di vero. Qualcosa che mi trascende come individuo, e che io mi limito
a veicolare. lintelligenza collettiva di tutte le persone con cui ho parlato, i libri
che ho letto, le esperienze che ho fatto in quellorganismo cibernetico peren-
nemente connesso noto come Internet. Non pretendo di rappresentare tutta la
mia generazione, o tutto il mondo del Web se per questo. Ma innegabile che
queste intelligenze mi abbiano plasmato, influenzato e guidato nel corso degli
anni. E adesso sto solo rielaborando ci che ho ricevuto. questa levoluzione
sociale: copiare, trasformare e combinare14 .
Tuttavia, resta unaltra possibilit. Pu ben darsi che tutti noi, io e quegli
autori, ci sbagliamo. Magari hanno ragione gli analisti e gli economisti tradizio-
nali. Forse non capiamo alcuni concetti economici di base, e le nostre analisi
sono solamente sofismi, risolvibili dando ragione agli economisti e studiando
pi a fondo il passato. Dopo tutto, abbiamo visto la disoccupazione salire e
scendere per centinaia di anni, per poi ritornare ai livelli previsti senza alcun
cambiamento sostanziale nella struttura delleconomia. Quando poi nuove, di-
rompenti tecnologie fanno il loro ingresso, noi ci muoviamo ciclicamente da un
settore a un altro, creando nuovi lavori, e nel lungo periodo tutto procede bene.
Gli economisti hanno un nome per questo fenomeno, che ci riporta indietro
nel tempo. Prima di approfondire il punto, dunque, lasciate che vi racconti una
storia.

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C APITOLO 2

L A FALLACIA LUDDISTA

S
iamo in Inghilterra, alla fine del XVIII secolo. Un ragazzo di nome Ned Ludd
lavora come tessitore nel paese di Anstey, poco lontano da Leicester. Ancora
non lo sa, ma sta per cambiare la Storia.
una dura e faticosa giornata di lavoro del 1779, e Ludd sta facendo lap-
prendistato per imparare a lavorare col telaio. Ma batte la fiacca: quel giorno,
la voglia di lavorare ai minimi termini. Il padrone si lamenta del fatto con un
pubblico ufficiale, che ne ordina la fustigazione. Per tutta risposta, Ludd afferra
un martello e distrugge lodiato telaio. Questo fatto verr raccontato da tutte le
generazioni successive, e Ludd entrer nella Storia. O almeno, questo ci che
si dice.
Come per ogni mito, esistono molte varianti. Alcune raccontano che a Ludd
era stato ordinato dal padre, un tessitore, di raddrizzargli gli aghi. Ludd prese
un martello e li scagli in un mucchio. Vi sono anche altre storie, ma nessuno
sa quale sia vera, posto che ne esista una vera15 .
Comunque, che una di esse sia realmente accaduta o no irrilevante. Il
punto che la notizia dellincidente, come in ogni buon racconto popolare, e pur
con mille varianti, inizi a diffondersi. Ogni volta che un telaio veniva sabotato,
la gente diceva per scherzo: stato Ned Ludd. Le sue azioni ispirarono il
personaggio folkloristico del Capitano Ludd, meglio conosciuto come Re Ludd
o Generale Ludd, che divenne il presunto leader e fondatore di un movimento
chiamato, comera prevedibile, Luddismo.
Il movimento luddista probabilmente inizi a Nottingham, Inghilterra, intor-
no al 1811. I luddisti erano soprattutto produttori di pizzi e maglieria, artigiani
tessili inglesi che protestavano spesso distruggendo telai meccanici contro i
cambiamenti portati dalla Rivoluzione Industriale. I telai erano il simbolo della
disoccupazione creata dal progresso tecnologico, che permetteva di impiegare
meno manodopera, e loro per protesta li facevano a pezzi. Per dirla fuori dai
denti, le macchine stavano rubando lavoro umano, e a loro questa piega non

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10 CAPITOLO 2. LA FALLACIA LUDDISTA

piaceva.
La gente inizi a chiedersi se quello fosse linizio di un processo irreversibile,
o se le cose sarebbero tornate alla normalit. Dopotutto, lautomazione di allora
era limitata a una macchina a vapore, nella quale difficile vedere un sostituto
di ogni manodopera umana. Tuttavia alcuni ipotizzarono che il problema creato
dallautomazione delle macchine si sarebbe aggravato in pochi anni, mettendo
a rischio le aziende manifatturiere. Lindustriale Henry Ford comprese a fondo
il problema. E infatti pag i suoi dipendenti il doppio della media dellepoca,
perch potessero permettersi le macchine che producevano16 .
Il che ha una sua logica: la gente deve avere abbastanza denaro per comprare
ci che crei, altrimenti il ciclo di produzione-consumo si interrompe. Se le
macchine sostituissero le persone prima che queste trovino un nuovo impiego,
saremmo nei guai. Il risultato potrebbero essere tensioni sociali e lassalto alle
macchine, cos che i lavoratori non perdano il loro reddito. Queste persone sono
chiamate luddiste ancora oggi.
Gli economisti neoclassici hanno liquidato questa tesi come priva di sen-
so. Sostengono che questa linea di ragionamento fallace, errata. Nel 2003,
leconomista Alex Tabarrok pronunci questa celebre frase:

Se la fallacia luddista fosse vera, saremmo tutti disoccupati perch la


produttivit, in questi due secoli, ha continuato a crescere17 .

E in effetti, guardandoci attorno, potrebbe sembrare che i luddisti si siano


davvero sbagliati. Sul futuro delleconomia, i numeri del passato giustificano
lottimismo pi roseo. Lautomazione e la meccanizzazione sono stati introdotti
costantemente, trainando la produttivit. Abbiamo realizzato pi lavoro con
meno manodopera. Le industrie hanno sfornato pi prodotti. Si generato
pi benessere. Ma lesigenza totale di manodopera non aumentava. Con la
crescita delleconomia, poi, cresceva anche lo standard di vita. E questo ha
ridefinito la percezione di cosa sia necessario per una vita agiata. Luomo pi
ricco del mondo, centanni fa, non poteva neanche sognare di possedere un
piccolo apparecchio elettronico in grado di connettersi con chiunque volesse,
in qualsiasi parte del mondo. Oggi invece la maggior parte delle persone trova
inconcepibile vivere senza un telefono cellulare. Laccesso a questi ultimi si
esteso anche alle popolazioni pi povere. C chi si spinto a dire che i pi poveri
di oggi stiano meglio dei pi ricchi re del passato. Non condivido letteralmente
questa affermazione, perch questi prodigi tecnologici costano spesso meno del
cibo. Per rende lidea.
Negli ultimi due secoli, ci siamo continuamente affidati alle macchine per
aumentare la produttivit, ma queste non ci hanno scalzato. Al contrario, abbia-
mo creato nuovi lavori, nuovi settori e nuove opportunit. Le macchine ci hanno

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11

permesso di diventare pi creativi, pi produttivi. Trasferendoci dal settore


agricolo a quello manifatturiero, e infine a quello dei servizi, abbiamo iniziato a
espandere il nostro dominio sul pianeta.
E se la tesi che lautomazione causi disoccupazione sbagliata, allora non
c nulla di cui preoccuparsi troppo. In tal caso, il vertiginoso tasso di disoc-
cupazione che stiamo sperimentando oggi, nel 2012 (8.2% negli USA, 24.1%
in Spagna, 21.7% in Grecia, 14.5% in Irlanda18 ) riflette solo uno dei tanti cicli
delleconomia, e nulla pi. Oppure dovuto a politiche inefficaci. O a politici
incompetenti. O alla bolla finanziaria dei mutui subprime che esplosa un paio
di anni fa. O ancora, magari, a una combinazione di tutto ci. Se le cose stanno
cos, allora dobbiamo solo eleggere politici migliori, chiedere riforme migliori e
ridurre linfluenza del settore finanziario nelleconomia. In altre parole, solo
una questione di tempo prima che le cose tornino alla normalit. Basta tornare
sui nostri passi, lavorare sodo e tutto si sistemer.
Mi piacerebbe crederlo. Davvero. Ma forse la realt diversa.
Queste risoluzioni sono certamente auspicabili, anzi necessarie se vogliamo
creare una societ migliore in cui vivere, ma potrebbero non bastare. Infatti, a
prescindere da quanto ci impegnamo, da quanto sia capace la nuova generazione
di politici, da quanto bene vadano i nostri affari, o da quanto ingegnosi possiamo
essere, potremmo non uscire mai da questa crisi. Non sappiamo se le cose
andranno cos. Ma una possibilit che dovremmo prendere in considerazione
e valutare con attenzione.
Kurt Vonnegut afferm di aver detto, nel discorso alle diplomate di una
scuola privata femminile:19

Le cose andranno inimmaginabilmente peggio e non miglioreranno.


Mai.

Lo so, non esattamente ci che volevate sentire. I livelli crescenti di di-


soccupazione degli scorsi anni potrebbero solo essere la punta di un enorme
iceberg, e noi potremmo navigare sul Titanic economico del 21esimo secolo. Vor-
rei credere che questo sia solamente pessimismo ingiustificato. Ma le credenze
sono fortemente influenzate dalle emozioni, e alla verit non interessa ci che
crediamo. quella che , e basta.
Come dovremmo, dunque, affrontare questo enigma? Sarete degli eterni
ottimisti, fiduciosi nel potere del mercato di adattarsi a ogni nuova sfida? O degli
incorreggibili pessimisti, che si credono condannati, senza pi speranza? Da che
parte vi schiererete?
Non credo si tratti di schierarsi. O di credenze. O di sensazioni viscerali.
Voglio prendere una posizione il pi oggettiva possibile. Credo nei buoni dati e
in una buona logica nellinterpretarli. Penso che dovremmo mettere da parte

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12 CAPITOLO 2. LA FALLACIA LUDDISTA

le nostre ideologie, le nostre intuizioni personali e usare la ragione per cercare


di predire il futuro sfruttando le informazioni a disposizione. Se questo che
vogliamo fare, prima dovremo soffermarci su alcune nozioni. Non sono cose
troppo difficili: in realt sono molto semplici, se spiegate a dovere. Ma sono
anche nozioni molto interessanti e sorprendenti, che ci aiutano a comprendere
meglio il mondo intorno a noi. Potreste non crederci, ma queste nozioni sono
cos basilari che potrebbero essere facilmente insegnate alle scuole elementari,
eppure ancora oggi incontro laureati che non riescono a comprenderne neppure
le basi. Ovviamente queste persone lintelligenza per comprenderle lavrebbero;
ma non mai stato insegnato loro a pensare al futuro con questi strumenti.
Da parte mia, far del mio meglio per spiegarvi queste idee. Se riuscir nel
mio intento, sarete in grado di assimilare questi concetti abbastanza facilmente,
e grazie a essi vedrete il mondo da una prospettiva completamente diversa.
Avrete gli strumenti necessari per approcciarci a questo compito impegnativo,
e decidere da soli in quale schieramento del dibattito prendere posizione. Da
allora decolleremo, penseremo al futuro e vedremo come, di conseguenza,
vivere meglio.
Cominciamo.

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C APITOLO 3

L A CRESCITA ESPONENZIALE

U
no dei concetti pi importanti, e tuttavia meno compresi, della nostra vita
la natura della funzione esponenziale. Potreste aver gi incontrato questo
termine. Magari scritto in qualche articolo di giornale nella sezione di tecnolo-
gia, brevemente citato e quasi non spiegato. Oppure avrete sentito parlare di
interesse composto mentre accendevate un prestito in banca. Naturalmente,
di norma si sorvola sul vero significato e raramente qualcuno spiega di cosa si
tratti veramente. Eppure condiziona leconomia, ogni aspetto della nostra vita e
le decisioni che dobbiamo prendere per il futuro. Comprendere la forza della
progressione esponenziale indispensabile, per apprezzare lanalisi presentata
in questo libro.
Albert Bartlett, professore emerito di Fisica allUniversit di Colorado-Boulder,
dichiar in una sua famosa conferenza che la pi grave mancanza della razza
umana la sua incapacit di comprendere la funzione esponenziale.20 Non
unaffermazione da poco. Dal 1969 a oggi, il professor Bartlett ha tenuto pi di
1600 conferenze su Aritmetica, Popolazione ed Energia, cercando di informare
quante pi persone possibili sui pericoli che comporta la mancata comprensione
di questo concetto cruciale.
Io vorrei che riusciste, in questo capitolo, a comprendere a fondo la funzione
esponenziale. Vorrei che coglieste lintuizione sottostante. Non importa se siete
laureati in filosofia, o in economia, se siete disoccupati, se avete abbandonato
lUniversit o al contrario vi insegnate, o se amministrate una multinazionale;
capita spesso che gente come loro non comprenda a fondo cosa sia una crescita
esponenziale. Ma voi dovete comprenderlo, indispensabile.
In vita mia ho tenuto molte conferenze, a tutti i tipi di ascoltatori, e anche
i pi colti tra loro si trovavano in difficolt davanti a esempi molto semplici
di crescita esponenziale. La cosa curiosa che lo stesso concetto, una volta
spiegato a dovere, diventava ovvio per tutti, profani compresi. Ci mi riempie
di speranza, perch fondamentale che tutti capiscano cosa significhi e cosa

13

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14 CAPITOLO 3. LA CRESCITA ESPONENZIALE

implichi una crescita costante per un certo numero di anni.


Bando alle ciance, siete pronti? Bene, diamoci da fare!
La funzione esponenziale serve a descrivere la dimensione di qualunque cosa
cresca in modo costante nel tempo. Per esempio, immagina di dover comprare
una cosa e che la banca ti conceda un prestito al 7% di interessi. Ci significa che
ogni anno la somma di denaro che devi alla banca cresce del 7%. Il primo anno la
quantit cresce di poco (fino al 107% della somma iniziale), ma lanno successivo
crescer in base allultimo importo, non rispetto a quello iniziale. Quindi sale
al 107% del 107%. Lanno dopo crescer ancora di pi e avanti di questo passo.
Potete immaginare a quanto ammonter il capitale nel giro di 20 anni? Non
cos semplice, a meno che non abbiate fatto un corso di statistica allUniversit.
Non voglio approfondire qui la matematica della funzione esponenziale (anche
se vi consiglio di farlo, molto interessante). Voglio spiegarvi il concetto in
termini chiari ed efficaci, quindi vi dar una formula semplice da usare. Basta
che conosciate la matematica di prima elementare. Se volete sapere in quanto
tempo raddoppia una quantit che cresce a un tasso fisso, prendete il numero
70 e dividetelo per quel tasso di crescita21 . La formula del tempo di raddoppio :

70
Tempo di raddoppio =
Tasso di crescita costante

Torniamo al nostro esempio. La crescita era del 7% allanno. Non sembrava


cos sconcertante prima, giusto? Ora, prendete 70, dividetelo per 7, otteniamo 10.
Significa che ogni 10 anni circa il capitale che dobbiamo alla banca raddoppia.
Era semplice, o no? Bene, perch lo . Si tratta di un calcolo che anche un
bambino di 10 anni pu fare senza problemi, eppure molti politici, urbanisti ed
economisti mondiali non riescono a capirlo. Per essere onesti, tutti gli economi-
sti hanno seguito un corso di statistica allUniversit, e la regola del 70 (o una
delle sue varianti 22 ) ben nota agli accademici. Ma se il calcolo pu essere facile,
ci che il raddoppio implica nel tempo molto meno ovvio e profondamente
incompreso.
Finora abbiamo visto cosa prevede il raddoppio del capitale iniziale. Esplo-
riamo ora gli effetti del raddoppio nel tempo. Immaginiamo di aver preso in
prestito $100.000 dalla banca al 7% di interesse. Come abbiamo visto prima,
in appena 10 anni dovremo alla banca $200.000, il doppio della quota inizia-
le. Ma cosa succeder in 20 anni? Non saranno $300.000, ma $40.000, che il
doppio della precedente somma di $200.000 (che era a sua volta il doppio di
quella iniziale). E in 30 anni? S, ben $800.000! Altri dieci anni e arriviamo a $1.6
milioni. Ancora qualche anno e dovreste restituire pi di quanto guadagnerete
in tutta la vostra vita. Fortunatamente, molti prestiti non superano il limite di 30
anni. Ma cosa accadrebbe tutte quelle altre cose, che prestiti ipotecari non sono,

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3.1. QUANDO LA POTENZA ESPLODE 15

e crescono per pi di 30 anni? Allacciate le cinture, perch abbiamo appena


iniziato.

3.1 QUANDO LA POTENZA ESPLODE

Lidea di crescita esponenziale non di certo una novit. Infatti risale a


migliaia di anni fa. La leggenda vuole che quando il creatore degli scacchi, se-
condo qualcuno un antico matematico Indiano23 , mostr la sua invenzione al
governante del paese, lo compiacque a tal punto che questo gli diede il diritto
a un premio per la sua invenzione. Luomo, molto saggio, chiese al re che per
il primo quadrato della scacchiera gli fosse dato un chicco di grano, due per il
secondo, quattro per il terzo e avanti cos per il quarto, raddoppiando la quantit
ogni volta. Il Re, che non aveva la minima idea del potere della funzione espo-
nenziale, accett lofferta dellinventore (offendendosi anche per una richiesta
a suo avviso tanto modesta) e ordin al tesoriere di contare il grano e conse-
gnarglielo. Passarono alcuni giorni, linventore ricevette solo una manciata di
chicchi e il Re fu alquanto perplesso. Qualche giorno dopo. . . vedete cosa sta
accadendo? Abbiamo cominciato con 1, il giorno dopo raddoppiamo, quindi
abbiamo 2 chicchi. Il giorno dopo sono 4. Poi 8, 16, 32, 64, 128, 256, 512... in
appena 10 giorni siamo passati da 1 a 1024 chicchi. 10 raddoppiamenti vi danno
una crescita di 1000 volte rispetto alla somma iniziale. Qui la situazione decolla.
Altri 10 raddoppiamenti e avete 1 milione di chicchi. Altri 10: un miliardo di
chicchi. Poi un trilione... possiamo fermarci qui. Abbiamo gi oltrepassato il
limite del nostro cervello. La tabella una rappresentazione grafica che descrive
il processo24 :
Sullintera scacchiera ci saranno

264 1 = 18.446.744.073.709.551.615

chicchi di grano, che pesano 461.168.602.000 tonnellate quadrate. Devessere


un bel po di grano. Ma di quanto grano stiamo parlando, esattamente? Pi di
quanto il Re si potesse permettere, questo posso dirvelo con certezza. Sarebbe
infatti un cumulo pi grande del Monte Everest, il monte pi alto sulla Terra,
con un picco di 8.848 metri (29.029 piedi) sul livello del mare. molto grano.
Potrebbe ben essere una quantit maggiore di quella prodotta in tutta la storia
dellumanit.
Per quanto impressionante e incredibile sembri, dobbiamo ricordarci che
non solo una curiosit intellettuale, o una storia arguta e bella da raccontare.
una storia che ci aiuta a comprendere il mondo intorno a noi e a fare previsioni
su come dovremmo costruire il nostro futuro.
Negli ultimi tre anni ho tenuto molte discussioni, e spesso mi piace fare un
piccolo gioco con il pubblico, per testare la loro comprensione della crescita

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16 CAPITOLO 3. LA CRESCITA ESPONENZIALE

128
1 2 4 8 16 32 64 128

256 512 1024 2048 4096 8192 16384 32768


256 512 1024 2048 4096 8192 16384 32768

65536 131K 262K 524K 1M 2M 4M 8M


65536 131 072 262 144 524 288 1 048 576 2 097 152 4 194 304 8 388 608

16M 33M 67M 134M 268M 536M 1G 2G


16 777 216 33 554 432 67 108 864 134 217 728 268 435 456 536 870 912 1 073 741 824 2 147 483 648

4G 8G 17G 34G 68G 137G 274G 549G


4 294 967 296 8 589 934 592 17 179 869 184 34 359 738 368 68 719 476 736 137 438 953 472 274 877 906 944 549 755 813 888

1T 2T 4T 8T 17T 35T 70T 140T


1 099 511 627 776 2 199 023 255 552 4 398 046 511 104 8 796 093 022 208 17 592 186 044 416 35 184 372 088 832 70 368 744 177 664 140 737 488 355 328

281T 562T 1P 2P 4P 9P 18P 36P


281 474 976 710 656 562 949 953 421 312 1 125 899 906 842 624 2 251 799 813 685 248 4 503 599 627 370 496 9 007 199 254 740 992 18 014 398 509 481 984 36 028 797 018 963 968

72P 144P 288P 576P 1E 2E 4E 9E


72 057 594 037 927 936 144 115 188 075 855 872 288 230 376 151 711 744 576 460 752 303 423 488 1 152 921 504 606 846 976 2 305 843 009 213 693 952 4 611 686 018 427 387 904 9 223 372 036 854 775 808

Figura 3.1: In alto a sinistra si comincia con 1 chicco. Si continua a destra con 2, 4, 8,
16... poi il numero diventa troppo elevato, e iniziamo a usare la notazione binaria: K=kilo
(mille), M = Mega (1 milione), G = Giga (1 miliardo), T = Tera (1 trilione), P = Peta (1
quadrilione), E = Exa (1 quintilione).

esponenziale. Molte persone non lo capiscono immediatamente, anche tra gli


spettatori pi colti, quindi non scoraggiatevi se non lo afferrate al volo.
Immaginate un bicchiere vuoto (tecnicamente un bicchiere fatto di vetro
ed pieno daria, ma cercate di seguirmi). Metteteci dentro dei batteri e lasciateli
replicare, dando loro del cibo. Il processo di replicazione raddoppia il numero
di batteri ogni minuto. Dopo 60 minuti il bicchiere pieno, e siccome non c
pi spazio per il cibo, i batteri muoiono. La domanda : quale percentuale del
bicchiere piena al minuto 55?
Quanto direste? Prendete una matita e usate questa pagina vuota per scrara-
bocchiare, disegnare e fare alcuni calcoli. La risposta alla pagina seguente, ma

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3.1. QUANDO LA POTENZA ESPLODE 17

NO
BACTERIA
? FULL OF
BACTERIA

GLASS AT GLASS AT GLASS AT


MINUTE 0 MINUTE 55 MINUTE 60

Figura 3.2: Sulla sinistra, al minuto zero, non ci sono batteri nel bicchiere. Sulla destra,
dopo un certo numero di raddoppi, i batteri lhanno riempito completamente. Ma cosa
succede al minuto 55 (al centro)?

vi invito a divertirvi provando a risolvere il quesito da soli.


Scarabocchiate, disegnate e divertitevi!

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18 CAPITOLO 3. LA CRESCITA ESPONENZIALE

Spero che abbiate provato a risolverlo da soli, perch imparare molto pi


appagante quando avviene interattivamente. Se non lavete fatto, peggio per voi.
/
In realt, i batteri hanno riempito solo il 3.125% del bicchiere. Ma come pu
essere? Semplice: se raddoppiano ogni minuto e riempiono lintero bicchiere
in 60 minuti, allora avranno riempito met del bicchiere il minuto prima del
60esimo (o il 50% dopo 59 minuti), met di questo il minuto prima del 59esimo
(o 25% dopo 58 minuti) e cos via. La tabella 3.1 un riassunto degli ultimi 10
minuti, a partire dalla fine.
Ora tutto ha pi senso, vero? Allimprovviso diventa chiaro, perfino ovvio.
Chi non potrebbe arrivarci? talmente semplice! Evidentemente, no. Le risposte
pi comuni sono tra il 50 e il 90%. Anche i laureati generalmente sbagliano. Per
non parlare dei politici.
Torneremo sul punto nellAppendice, con altri esempi di vita reale. Per ora,
penso di poter affermare che tutti noi capiamo cosa sia la crescita costante.
Vediamo ora come questo si applichi al principale argomento di questo capitolo:
la tecnologia dellinformazione.

Tempo Impiegato Quantit riempita


60 minuti 100,000%
59 minuti 50,000%
58 minuti 25,000%
57 minuti 12,500%
56 minuti 6,250%
55 minuti 3,125%
54 minuti 1,563%
53 minuti 0,781%
52 minuti 0,391%
51 minuti 0,195%

Tabella 3.1: Crescita esponenziale dei batteri in un bicchiere negli ultimi 10 minuti.

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C APITOLO 4

L A TECNOLOGIA DELL INFORMAZIONE

O
ra che sappiamo cos la funzione esponenziale, possiamo cominciare a
leggere le cose in modo pi informato. Potreste aver gi sentito parlare
della Legge di Moore, stando alla quale il numero di transistor inseribili in un
circuito integrato raddoppia ogni due anni circa. La potenza di un computer,
quindi, ogni 24 mesi circa raddoppia. Quando nel 1965 Gordon E. Moore, co-
fondatore della Intel Corporation, la pi grande produttrice al mondo di chip
semiconduttori, descrisse questa tendenza nel suo famoso saggio25 , la gente
era molto scettica. Moore si accorse che dallinvenzione del circuito integrato,
nel 1958, fino al 1965 il numero di componenti dei suoi circuiti integrati era
raddoppiato ogni anno, e predisse che tale andamento sarebbe continuato
per almeno dieci anni. Molti non gli credettero e ritennero la sua predizione
poco accurata: non potevano credere che crescesse ulteriormente, a causa
di vari problemi tecnici. Ma gli scettici avevano torto. Il raddoppio, anzi,
continuato per altri 50 anni, senza alcun segno di arresto. Ma la Legge di Moore
non racconta lintera storia. Lespansione esponenziale della tecnologia ha
continuato a crescere indisturbata per molto tempo ancora, e i circuiti integrati
sono solo una piccola frazione dello spettro completo dei cambiamenti in corso
nel progresso tecnologico.
Kurzweil26 not che la Legge di Moore sui Circuiti Integrati non era il primo,
bens il quinto paradigma a descrivere laccelerazione del rapporto qualit-
prezzo. I dispositivi elettronici hanno incrementato costantemente la loro poten-
za (per unit di tempo), dai dispositivi di calcolo meccanici usati nel Censimento
degli USA nel 1890, alla Bomba di Turing che decifr il codice nazista Enigma,
al computer UNIVAC, con tubi a vuoto, che predisse lelezione di Eisenhower,
alle macchine a transistor usate durante il primo lancio spaziale, fino al perso-
nal computer con circuiti integrati che Kurzweil us per dettare il saggio che
descriveva questo fenomeno nel 2001.
Per farci unidea di cosa significa crescita esponenziale, guardate il seguente

19

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20 CAPITOLO 4. LA TECNOLOGIA DELLINFORMAZIONE

grafico, che rappresenta la differenza tra landamento lineare e quello esponen-


ziale.

Figura 4.1: La differenza tra una curva lineare e una esponenziale. Per gentile concessione
di Ray Kurzweil.

Come potete vedere, landamento esponenziale inizia a decollare in corri-


spondenza del ginocchio? della curva. Prima, le cose non sembrano cambiare
significativamente. proprio quello che avveniva nella storia della scacchiera e
del re. Nei primi giorni non succede nulla di eclatante; ma appena superato il
ginocchio, le cose cambiano radicalmente e vanno fuori controllo.
Se elaborassimo lo stesso grafico su scala logaritmica, la linea che rappresen-
ta la crescita esponenziale che nel primo grafico va presto fuori controllo sem-
brerebbe molto pi facile da rappresentare. Sullasse delle ascisse (verticale), che
rappresenta la quantit, anzich muoverci da 20 a 40 a 60, ci muoveremmo da 10
a 100 a 1.000. Quindi, la curva che nel grafico lineare sfondava il tetto in breve
tempo, in un piano logaritmico sar una linea retta. Ora dovreste capire perch
utilizziamo la scala logaritmica, quando parliamo di crescita esponenziale non
ci sarebbe abbastanza spazio per mostrare la curva, altrimenti.

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21

Ma c di pi: quando Kurzweil cominci a mappare su un grafico i pi


veloci calcolatori del mondo dal 1900 in poi, scopr una cosa sorprendente.
Ricordate che una linea retta, in un grafico logaritmico, rappresenta la crescita
esponenziale? Se pensate che quella crescita sia rapida, non avete ancora visto
nulla. Date unocchiata a questo grafico.

Figura 4.2: La Crescita Esponenziale della potenza di calcolo negli ultimi 100 anni. Per
Gentile Concessione di Ray Kurzweil.

Il piano logaritmico, badate. Potete notare che sullasse delle ascisse, il


numero 10 cresce di cinque ordini di magnitudo a ogni step (a ogni step aumenta
cio di 100.000 volte!), ma la curva non una linea retta. Vediamo invece una
crescita verso lalto. Ci significa che c unaltra curva esponenziale. Il tasso
di crescita esponenziale, quindi, non costante ma cresce esponenzialmente
a sua volta! Considerando che abbiamo appena capito la forza della crescita
esponenziale, direi che la cosa degna di nota. La velocit di un computer (per
unit di costo) raddoppi ogni tre anni tra il 1910 e il 1950, poi ogni due anni tra
il 1950 e il 1960, e adesso sta raddoppiando ogni anno. La potenza dei computer
non sta semplicemente aumentando. Anno dopo anno, sta aumentando sempre
pi in fretta.
Stando ai dati a nostra disposizione, possiamo estrapolare che laumento

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22 CAPITOLO 4. LA TECNOLOGIA DELLINFORMAZIONE

continuer nel futuro prossimo, diciamo per altri 30 anni almeno. Poi, a un certo
punto, toccher i limiti fisici imposti dalle leggi della natura, e il suo aumento do-
vr rallentare. Alcuni, tuttavia, suggeriscono che potremmo aggirare il problema,
una volta raggiunta la Singolarit.
La Signolarit Tecnologica si riferisce al momento in cui la velocit del cam-
biamento tecnologico sar tale da non poter prevedere cosa avverr. In quel
momento, lintelligenza dei computer superer quella umana e non saremo
neppure in grado di comprendere i cambiamenti in corso. Il termine era stato
inizialmente coniato dallo scrittore di fantascienza Vernon Vinge, e divulgato
da altri autori, e principalmente Ray Kurzweil, coi suoi libri LEra delle Macchine
Spirituali e La Singolarit Vicina. Questa idea, comunque, altamente specu-
lativa, e valutarne la fattibilit va molto oltre gli scopi di questo libro. Mi limito
a dire che, perch le macchine sostituiscano la maggior parte dei lavori umani,
la Singolarit non un requisito fondamentale, come vedremo nei seguenti
capitoli. Che condividiate la nozione di singolarit oppure no, non importa. I
dati sono chiari, i fatti sono fatti, e basta pensare a cosa avverr tra qualche anno
per giungere in ogni caso a conclusioni allarmanti.
Il Test di Turing un esperimento proposto nel 1950 dal brillante matema-
tico inglese, e padre dei computer, Alan Turing. Immaginate di entrare in una
stanza con un computer in cima a una scrivania, che aspetta solo voi. Notate che
c una finestra di chat e due conversazioni aperte. Appena iniziate a scrivere
qualche messaggio, vi informano che state effettivamente parlando con una
persona e una macchina. Avete tutto il tempo che volete per distinguere luna
dallaltra. Bene: se non siete in grado di notare la differenza, la macchina ha
passato il test.
Ci sono molte varianti dello stesso esperimento, alcune con pi interlocu-
tori, di cui tutte macchine o tutti umani, cos da fuorviarvi. In ogni caso, lidea
principale chiara: la capacit di conversare con un linguaggio naturale deter-
mina se sei umano oppure no. Una macchina che superasse il Test di Turing
pu dirsi dotata di un livello di intelligenza umana, o almeno di intelligenza
percepita umana (se consideriamo che lintelligenza non deve per forza essere
reale, quando si tratta di questo argomento). Alcuni la chiamano Intelligenza Ar-
tificiale Forte (IA Forte), e la ritengono un mito irraggiungibile, perch il cervello
complicato, molto pi della somma dei suoi componenti individuali. Costoro
insistono sul fatto che il cervello opera attraverso processi di meccanica quanti-
stica sconosciuti e incomprensibili, e che ogni sforzo di comprenderlo attraverso
delle macchine sia pura fantasia. Altri al contrario affermano che il cervello sia
solo una macchina biologica, non molto diversa da qualsiasi altra macchina, e
che sia solo una questione di tempo prima che le macchine artificiali riescano a
surclassarlo. un argomento affascinante, che richiede unapprofondita analisi.

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23

Forse lo tratteremo in un altro libro. Per ora concentriamoci sul presente, che
conosciamo, e sul futuro prossimo. Come vedremo, non c alcuna necessit
di raggiungere lIA Forte perch le macchine cambino per sempre la natura
delleconomia, dellimpiego e delle nostre vite.
Inizieremo con lo scoprire cos lintelligenza, come pu essere utile e se le
macchine sono diventate intelligenti, forse pi di noi.

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C APITOLO 5

L INTELLIGENZA

C
una grande confusione sul significato della parola intelligenza, soprat-
tutto perch nessuno sa bene cosa sia. Sono stati proposti vari tentativi
di definizione, ma quando li si confronta con domande logiche e informate si
rivelano inadeguati. Il Dizionario di Inglese Oxford d questa definizione:

Intelligenza: La capacit di acquisire e applicare conoscenze e abilit.

Una definizione tanto generica pu ben includere gli animali, in particolare


le scimmie antropomorfe, nella categorie degli esseri intelligenti. Ma possiamo
fare lo stesso con i software. Pensate a Google. Acquisisce conoscenze (con la
scansione delle pagine web), e mette in pratica le sue abilit (ritornando i risul-
tati della ricerca in base alle conoscenze acquisite). Un aiuto in questa ricerca
potrebbe provenire dalletimologia della parola, che deriva dal latino intelle-
gentia, ovvero capacit di scegliere tra due cose Potremmo perci ridefinire
la parola con la capacit di acquisire conoscenze, mettere in pratica le proprie
abilit e compiere scelte informate.
La maggior parte delle persone non ritiene che le macchine possano essere
intelligenti, quando si usa il termine nel suo senso pi comune. Certo, possono
fare scelte in base ad algoritmi deterministici o eventi probabilistici, ma non
capiscono nulla. Le macchine non capiscono ci che stanno facendo, o il motivo
per cui lo stanno facendo. Sembra perfino bizzarro utilizzare il verbo capire,
quando si tratta di macchine. Non si pu applicare, a loro. Qualsiasi cosa
facciano, una cosa loro, e noi siamo diversi.
Questa la tesi prevalente, sia presso il grande pubblico che negli ambienti
accademici. C un famoso esempio, chiamato La Stanza Cinese27 , che illustra
questo concetto, ma credo sia abbastanza noioso, quindi vorrei proporvene uno
leggermente diverso, una storia personale.
Qualche anno fa, camminando per i corridoi della mia Universit, mi sono
imbattuto in un mio amico. Sembrava al settimo cielo, quindi gli chiesi a cosa

25

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26 CAPITOLO 5. LINTELLIGENZA

dovesse tutta quella eccitazione. Rideva come un matto, il che mi rese ancora
pi curioso. Dopo aver ripreso fiato disse che erano usciti i risultati dellultimo
esame. Alcuni giorni prima si era dimenticato di dover sostenere lesame ed era
andato a farlo senza sapere nulla. Era un tipo che dormiva addirittura in classe,
quindi non cera speranza che rispondssre correttamente a qualche domanda
basandosi sul buon senso. Be? gli chiesi. Non avevo la pi pallida idea di
cosa stesse succedendo. Poi ho notato che era un test a risposta multipla. Ho
solo crociato AC/DC pi e pi volte, dallinizio alla fine. Gli diedi un facepalm
da Picard28 . Poi lui scoppi di nuovo a ridere. Ciccio, ho preso 87%! Il secondo
migliore della classe!.
Cosa possiamo apprendere da questo aneddoto? Escludendo una dubbia
intercessione del Dio dellHeavy Metal, una cosa chiara: non aveva capito nulla
di quello che cera nel test, ma agli occhi del professore era intelligente. Anzi,
era la seconda persona pi intelligente della classe, almeno per quella materia.
Ma solo perch risponde correttamente alle domande, non significa che una
persona abbia capito qualcosa. Potrebbe essere fortuna. O forse si sa applicare
meccanicamente una quantit di regole per arrivare al risultato. Tuttavia fal-
liremmo miseramente, se le domande cambiassero anche di poco. Alcuni la
chiamano semantica (dal Greco semantika, neutro plurale di semantikos), che
lo studio del significato. Ma cosa d significato, esattamente? Possiamo quantifi-
care il significato in maniera oggettiva? Credo di no. Cose, situazioni, frasi, sono
tutte di per s inerti. Non hanno uno scopo, n un significato intrinseco. Siamo
noi ad attribuirl. Se non mi credete, provate questo esperimento: prendete una
banconota da 20e(o il suo equivalente) dal vostro portafoglio. solo un pezzo di
carta. Un sottile strato di cellulosa con dellinchiostro stampato sopra. In s non
ha nessun valore, significato o scopo. Buttatela per strada, ora: posso garantirvi
che non ci rimarr a lungo. Questo perch le diamo significato, la valutiamo
attraverso un accordo collettivo. Ma alla banconota di carta non importa molto
se star l o se verr raccolta.
Facciamo adesso la stessa cosa con i computer. Possono di certo sembrare
intelligenti. Possono reggere il passo con gli umani, e in alcuni casi surclassare
molti di noi, anche con abilit di alto livello come manipolazione del linguag-
gio, giochi di parole e composizioni musicali (ne parleremo meglio in questo
capitolo). Ma come possiamo capire se intendono dire ci che dicono, o se ci
capiscono qualcosa? La risposta giusta, secondo me, che non lo sappiamo.
E potremmo non saperlo mai perch ai computer la domanda neppure si pu
applicare.
Forse lintelligenza non una propriet che esiste indipendentemente dal
suo ambiente, e in definitiva un qualcosa che siamo noi a vedere negli altri. O,
come sostiene Rodney Brooks:29

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27

LIntelligenza negli occhi di chi osserva

Sarebbe certamente un argomento affascinante di cui parlare, e vi sono


stati dedicati molti ottimi libri30 ; ma ha poca rilevanza quando si parla di come
lintelligenza delle macchine abbia cambiato profondamente la nostra cultura,
e tra poco cambier drasticamente leconomia e il nostro modo di vivere. Da un
punto di vista puramente pratico, se tutto ci che ci serve svolgere un compito,
non importa se chi lo fa realmente intelligente o se capisce veramente cosa
succede e perch. Tutto ci che ci interessa il risultato e la sua percentuale di
successo.
Mi rendo conto di non aver definito lintelligenza, n abbiamo dimostrato se
le macchine sono effettivamente intelligenti o no. Ma abbiamo dato allanalisi
un taglio pratico, che ci permette di valutare lutilit dellintelligenza, non il suo
significato.
Approfondiamo ora il campo dellIntelligenza Artificiale, o labilit delle
macchine di comportarsi intelligentemente.

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C APITOLO 6

L INTELLIGENZA ARTIFICIALE

D
evo confessarvi una cosa. Scegliendo il titolo del libro, I robot ti ruberanno
il lavoro, non sono stato del tutto onesto. I robot vi ruberanno s il lavoro,
prima o poi, ma prima di loro ci sar qualcosaltro. Anzi, quel qualcosa c gi,
ed molto pi diffuso di quanto una qualunque macchina fisica potrebbe mai.
Sto parlando naturalmente dei software, dei programmi informatici in genera-
le. Pianificazione e programmazione automatica, Apprendimento automatico,
Trattamento automatico del linguaggio, Percezione artificiale, Visione artificiale,
Riconoscimento vocale, Emotivit artificiale, Creativit computazionale, sono
tutti campi di Intelligenza Artificiale che possono felicemente ignorare le com-
plicate questioni tecniche della Robotica. molto pi semplice potenziare un
algoritmo che costruire un robot migliore. Un titolo come LIntelligenza delle
Macchine e gli algoritmi informatici ti stanno gi rubando il lavoro e lo faranno
ancor pi in futuro sarebbe dunque stato pi preciso ma meno accattivante.
Nellimmaginario collettivo, la macchina intelligente un robot antropomor-
fo che svolge i nostri compiti quotidiani, somigliandoci sempre pi nellaspetto
e nelle azioni (grazie, Hollywood). In realt gli agenti pi intelligenti non ne-
cessitano di un corpo fisico e operano per lo pi a livello di computazione. Il
meglio di s lo danno nellelaborazione e aggregazione di dati.
Ironicamente, pi difficile automatizzare una domestica che sostituire
un radiologo31 . Un radiologo un dottore specializzato nellinterpretare im-
magini generate da tecnologie di scannerizzazione medica, ed un ramo di
specializzazione molto comune tra i medici delle nuove generazioni, perch
offre uno stipendio relativamente alto, ore di lavoro regolari, weekend liberi e
nessuna emergenza (lo svantaggio, daltro canto, che si tratta di un impiego
molto ripetitivo). Ma bench richieda almeno tredici anni di studio ed esercizio
dopo la scuola superiore, un lavoro abbastanza semplice da automatizzare32 .
Pensateci: sostanzialmente, si tratta di analizzare e valutare immagini, i cui para-
metri sono ben definiti perch derivanti, di norma, dai dispositivi di scansione

29

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30 CAPITOLO 6. LINTELLIGENZA ARTIFICIALE

stessi. Si tratta di un sistema chiuso, con un numero di variabili ben conosciuto


e pi o meno definito, e il processo ripetitivo. Ci significa che un database
di informazioni (tredici anni di studio ed esercizio) connesso a un sistema di
ricognizione visuale (il cervello del radiologo) un processo che esiste gi oggi,
e che trova molte applicazioni.
I software per il riconoscimento di schemi visivi sono gi molto sofisticati; un
esempio Google Immagini. possibile caricare immagini sul sistema di ricerca;
Google usa poi tecniche di visione computerizzata per collegare la tua immagine
ad altre gi presenti nel suo indice o in altre collezioni aggiuntive. E a partire da
questi collegamenti, cerca di descrivere nel modo pi accurato possibile la tua
immagine, oltre a trovare altre immagini con lo stesso contenuto della tua.

Figura 6.1: Homepage di Google Immagini. Potete vedere licona della macchina
fotografica sulla destra della barra: cliccandola, potete caricare limmagine.

Figura 6.2: Carico la mia immagine chiamata indovina-cosa-sono.jpg

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31

Figura 6.3: Il software riconosce, correttamente, che si tratta del Robot ASIMO della
Honda, e offre immagini simili. Notare che le immagini proposte mostrano ASIMO in
differenti posizioni e angolazioni, non la stessa immagine in dimensioni diverse. Questo
algoritmo riconosce dunque milioni di schemi diversi, dimostrando unintelligenza ge-
nerale. Un software ristretto, preposto a riconoscere un solo schema specifico, invece
pi semplice da sviluppare, ma deve essere molto pi accurato (perch la posta in gioco
pi elevata).

Allo stesso modo, molti governi hanno accesso a software che possono aiu-
tare a identificare i terroristi negli aeroporti, basandosi sulle immagini riprese
dai circuiti di sicurezza33 . A Londra, e in molte altre citt, le telecamere a cir-
cuito chiuso sono equipaggiate con sistemi avanzati che registrano i volti delle
persone e possono aiutare la polizia a identificare potenziali criminali34 .
La radiologia gi soggetta alla delocalizzazione, in India e in altri luoghi
dove lo stipendio medio per lo stesso compito 10 volte inferiore35 . Quanto
tempo passer, secondo voi, prima di essere tutti delocalizzati da lavoratori
cui non serve uno stipendio, ma solo una manciata di elettroni?
Il lavoro di una domestica (che non richiede istruzione formale o capacit
particolari) al contrario davvero complicato per un robot. Richiede capacit di
coordinazione e movimento in un ambiente 3D estremamente sofisticato. Biso-
gna riconoscere migliaia di oggetti, muoversi liberamente per casa, fare le scale,

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32 CAPITOLO 6. LINTELLIGENZA ARTIFICIALE

modulare la forza con estrema cura, prendere milioni di decisioni al secondo;


il tutto consumando poca energia e per meno dei $15 allora di una domestica
umana. Il pi sofisticato robot esistente, lASIMO della Honda appunto, costa
milioni di dollari e non svolge queste funzioni bene come una domestica umana.
Certo, prima o poi arriveranno robot economici, affidabili e antropomorfi.
Ma per ora, lAI a farla da padrona.

6.1 PI INTELLIGENTE, PI EFFICACE, PI RAPIDO, PI FORTE

Potreste credere che i computer siano stupidi, perch a differenza di noi non
colgono il senso di ci che fanno. Il che vero: se mostrate unimmagine a un
bambino piccolo, vi dir immediatamente se si tratta di una persona, un libro
o un gatto. I computer non funzionano cos. molto difficile, per un software,
riconoscere gli schemi bene come noi. Per noi molto facile guardare delle
immagini, coglierne linsieme e capire cosa rappresentano. Ci riusciamo grazie a
questa facolt unica di riconoscimento degli schemi, che ci ha dato un vantaggio
evolutivo sulle altre specie nella lotta per la sopravvivenza. I software, daltro
canto, non hanno dovuto evolversi come i nostri cervelli, infatti funzionano in
maniera differente. Possono fare calcoli matematici molto complessi, risolvere
milioni di equazioni differenziali in un secondo, mentre per molti di noi anche la
matematica di base uno scoglio duro. Linterpretazione di unimmagine, invece,
che a noi riesce bene senza sforzo, rappresenta ancora una sfida fondamentale
per lIntelligenza Artificiale 36 . I computer macinano dati, mentre noi diamo
loro un senso: andata cos per molto tempo. Ma ancora vero, oggi?
Grazie a recenti sviluppi nel campo dellIntelligenza Artificiale, e in parti-
colare in quello dell?Apprendimento Macchina, tutto questo sta iniziando a
cambiare. Negli ultimi ventanni abbiamo ideato e perfezionato vari algoritmi
matematici che possono imparare dallesperienza, proprio come noi. Il principio
di base molto semplice: esercitare un programma a imparare, senza program-
marlo esplicitamente. E come ci si riesce? I metodi sono diversi: apprendimento
supervisionato (e non), rinforzo dellapprendimento, transduzione, con mol-
te variazioni e combinazioni. Ciascuno di questi metodi applica poi algortmi
specifici, di cui alcuni forse vi son gi giunti alle orecchie (come ad esempio le
reti neurali), ma che in gran parte dovrebbero suonarvi completamente nuovi
(macchine a vettori di supporto, regressione lineare, apprendimento ingenuo di
Bayes). Non serve cogliere i dettagli, ma lidea generale, che questa: proprio co-
me noi impariamo attraverso lesperienza, vivendo le nostre vite e raccogliendo
stimoli dai sensi, cos fanno questi software. Si sono evoluti.
E potrebbero non essere cos diversi da noi, dopotutto.

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6.2. TUTTA UNA QUESTIONE DI ALGORITMI 33

6.2 TUTTA UNA QUESTIONE DI ALGORITMI

Gli algoritmi di apprendimento stanno migliorando in termini di accuratezza


e prestazioni ogni giorno. Solo cinque o sei anni fa erano molto rozzi e i loro
risultati, francamente, alquanto imbarazzanti. Ma le cose stanno cambiando
molto rapidamente. Quando si ricercava qualcosa su Google, si otteneva un certo
numero di risultati, gli stessi per tutti, indipendentemente dalla provenienza
della ricerca. Oggi, come noto, due ricerche di Google non restituiscono
mai gli stessi identici risultati. Si riceve invece una versione personalizzata,
contenente le pagine che potrebbero, stando a una serie di criteri, interessarci
di pi. Proviamo a cercare una pizzeria. Google riconosce il tuo indirizzo IP, lo
colloca geograficamente usando tecnologie GPS e mette tra i risultati principali
quelli nella tua zona. Se hai anche un account Google registrato, pu guardare la
cronologia delle tue ricerche precedenti, dove hai cliccato, quando hai cliccato,
quante volte, quale dominio hai visitato pi (o meno) spesso. Sa se sei un uomo
o una donna, pi o meno giovane, e basandosi su questo pu rendere la ricerca
sempre pi personalizzata. Se hai un account Gmail, allora Google sa molte cose
sulle tue abitudini, i posti che hai visitato, quelli che desideri visitare, le persone
con cui parli di pi. Pu rimandare le proprie ricerche e perfino usare quei dati.
Naturalmente quando dico Google, non intendo qualcuno in particolare. Non
c nessuno che guardi personalmente il tuo profilo, i tuoi dati, la tua cronologia
o le tue abitudini. Intendo i programmi. Tutto ci che ho descritto avviene
miliardi di volte al giorno, ogni volta in meno di un millisecondo. Sottoporre
tutte le nostre attivit a supervisione umana, oltre a violare le leggi della privacy,
sarebbe anche tecnicamente impossibile. Ma questi programmi, ogni giorno,
proprio come noi, imparano qualcosa su di noi.
Unaltra differenza sostanziale che i computer possono imparare pi ve-
locemente (a causa dellincremento esponenziale nella potenza di calcolo), e
possono acquisire una quantit di informazioni virtualmente infinita (a causa
dellincremento esponenziale nello spazio di memoria). Pensateci: ci vogliono
anni per insegnare a un bambino un linguaggio, a leggere, scrivere, riconoscere
le cose, e anche di pi a imparare abilit tecniche sofisticate. Per diventare un
medico qualificato e competente servono pi di 20 anni di studio e lavoro nel
settore. Se un giorno una persona muore, o semplicemente smette di lavora-
re, va in vacanza permanente o in pensione, ci vorranno altri 20 anni perch
qualcuno prenda il suo posto. I computer non hanno questo genere di limiti.
Potrebbe volerci molto tempo allinizio, ma ogni volta che qualche computer
fa progressi, questi si propagano in tutto il network. Il prossimo computer non
dovr re-imparare tutto da zero; gli baster connettersi al network esistente e
accedere alla conoscenza collettiva che risiede negli altri computer.
Certamente, lalgoritmo utilizzato conta. Un algoritmo inefficiente non

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34 CAPITOLO 6. LINTELLIGENZA ARTIFICIALE

produrr nulla di interessante. Ma ci che ha fatto veramente la differenza, negli


ultimi 10 anni, il totale di dati a nostra disposizione. Siamo stati letteralmente
sommersi da dati di ogni genere, cos tanti che tutte le nostre menti non bastano
ad analizzarli e dar loro un senso. Negli ultimi anni c stata unondata di dati
pubblici prodotta da fonti di ogni tipo: governi, ONG, biblioteche pubbliche, cos
come siti privati che raccolgono dati in tempo reale dagli utenti. Contribuiamo
a questo immenso database di conoscenza collettiva semplicemente vivendo.
Ogni tweet, ogni ricerca, ogni foto che carichiamo, amico che aggiungiamo su un
social network, luogo che visitiamo, chiamata che facciamo, alimentano questa
macchina gigantesca distribuita tra miliardi di computer nel mondo.
Detto questo, ora vi starete chiedendo: a che punto siamo con i sistemi di
Intelligenza Artificiale (IA)? Hanno gi raggiunto un livello umano di intelligenza?
Se no, ci riusciranno mai? Dov arrivata la tecnologia, oggi?
Per ora siete al sicuro, i sistemi di IA non sono ancora vicini allIntelligenza
Artificiale Generale. Ma si stanno evolvendo rapidamente, e alcuni si aspettano
che raggiungano e sorpassino gli umani entro il 203037 . Altri non sono daccordo,
ma solo il tempo ci dir con esattezza chi aveva ragione.
Ci che sappiamo per certo che gi oggi abbiamo in molti ambiti macchine
la cui intelligenza, nel loro settore specifico, surclassa quella umana.
E adesso, vi mostrer dov arrivata lautomazione.

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C APITOLO 7

L E PROVE DELL AUTOMAZIONE

F
inora abbiamo visto cosa significhi crescere esponenzialmente, e quanto la
tecnologia dellinformazione sia progredita negli ultimi 150 anni. Vediamo
ora quanto ci ha cambiati tutto questo.
Ho iniziato a raccogliere le fonti per questo capitolo nel momento stesso
in cui ho deciso di scrivere il libro, nellottobre 2011. Da allora, ho trovato pi
di 300 articoli, tutti provenienti da fonti autorevoli e affidabili. Macchine che
sanno agire come noi, computer che pensano meglio di noi, robot in grado
di eseguire compiti incredibilmente complessi: ogni giorno, aprendo la mia
news feed, trovavo qualcosa di nuovo da aggiungere alla mia lista. Ma a un
certo punto ho capito che dovevo fermarmi. Sapevo di trovarmi di fronte a
un trend inarrestabile, ma non mi aspettavo che le cose accelerassero cos in
fretta. Ancora una volta, avevo sottovalutato il potere della funzione esponen-
ziale. Mentre la lista si allungava, decisi che avrei dovuto tracciare una linea,
finire il libro e pubblicarlo, altrimenti non lavrei mai dato alle stampe. Non c
da preoccuparsi, comunque, perch continuer a postare aggiornamenti sul
sito http://robotswillstealyourjob.com per chiunque li voglia vedere. In
questo libro, invece di inserire una lunga e sterile lista di tecnologie, ho scelto
solo alcune tra quelle che ritengo pi rilevanti per lo scopo della discussione.

7.1 SHOPPING AUTOMATIZZATO

Potrete non considerarli tali, ma i distributori automatici sono dei primitivi


tipi di robot. La loro funzione molto semplice: mantengono un inventario,
hanno un display elettronico, accettano denaro e ti forniscono loggetto per cui
hai pagato. Una tecnologia vecchia di trentanni, che non progredita molto da
allora - oppure s? In Europa e negli USA non pensiamo molto ai distributori
automatici, ma solo perch non diamo loro molto peso. In Giappone, dove
c unelevata densit di popolazione, uno spazio pro capite limitato, un alto

35

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36 CAPITOLO 7. LE PROVE DELLAUTOMAZIONE

costo della manodopera, tassi di vandalismo e piccoli crimini molto bassi, e le


persone vanno a fare acquisti principalmente in bicicletta o a piedi, i distributori
automatici sono al contrario presi molto sul serio.
In Giappone ci sono circa 8,6 milioni di distributori automatici: uno ogni
14 persone, il pi alto tasso pro capite al mondo38 . Questi robot, conosciuti
come jido-hanbaiki (da jido, automatic; hanbai, vending; and ki, machine),
spesso abbreviati con jihanki, sono molto diffusi e comunemente usati per ogni
tipo di bene: non solo giornali, snack e bibite, ma anche libri, DVD, preservativi,
gelati, spaghetti caldi istantanei, riso, riviste porno, bicchieri, uova bollite, om-
brelli, cravatte, scarpe, verdure, iPod, aragoste vive, Onsen (acqua naturale), e
perfino rosari Buddisti. Ok, possiamo riderci sopra, ma ha senso, non credete? I
giorni del piccolo negozietto dietro langolo, con un proprietario sorridente, che
sapeva cosa stava facendo e poteva darti un vero consiglio e assistenza, sono
finiti.
Oggi la maggior parte della transazioni commerciali di beni fisici sono fatti
nei centri commerciali. In particolare, avvengono sempre pi nelle grandi catene
di supermercati, con addetti che fanno quel lavoro (e spesso, al contempo, altri)
part-time, e solo perch hanno bisogno di soldi per pagarsi laffitto, le spese
mediche, scolastiche, le rate del mutuo e quantaltro. In realt sarebbe molto pi
sensato per la societ che nei centri commerciali la maggior parte dei processi
fosse automatizzata. Solo che, naturalmente, le persone che attualmente ci
lavorano finirebbero in guai seri.
Immaginate: entrate in un negozio, e avete sul cellulare una mappa interatti-
va che mostra dove si trovano gli articoli. Puoi cercarli, filtrarli per categorie, ot-
tenere informazioni su ogni singolo prodotto (come i valori nutritivi, ad esempio,
ma anche il processo di produzione, le aziende della filiera) e potete comparare
dinamicamente i prodotti basandovi su criteri di ricerca personalizzati. Potete
anche leggere recensioni lasciate da altre persone, come gi oggi su Amazon.com.
Poi prendete ci che vi serve, lo mettete nel cestino, prima di uscire vi fermate
per qualche secondo sul passaggio di uscita (che attraverso una serie di chip
RFID riceve segnali da ciascuno degli articoli che volete acquistare), strisciate
la carta di credito (o pagate accettando la richiesta di versamento sul cellulare)
e potete andare. Lintero processo, da quando decidere di uscire dal negozio
a quando siete effettivamente fuori, richiede circa 10 secondi. Nessun umano
coinvolto, nessun umano necessario. Niente code n tempo dattesa, niente urla
o schiamazzi, nessun bisogno di scavalcare la fila.
Vi suona futuristico? Ogni singolo pezzo della tecnologia necessaria a rea-
lizzare questo scenario esiste gi, da molti anni. Perch non utilizzato, allora?
Perch non vediamo questa tendenza espandersi in tutti i negozi? troppo
costoso, forse? In realt sarebbe molto pi economico che pagare delle persone

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7.1. SHOPPING AUTOMATIZZATO 37

per farlo. Mi direte: ?Ma c bisogno di contatto umano! Che mi dici del valore
aggiunto che solo un impiegato umano pu offrire?. Avete mai lavorato in un
supermercato? Se s, quanto eravate motivati, quanto durato? Ma servono
lavoratori umani per mettere i prodotti sugli scaffali, almeno questo!. A dire il
vero, anche la tecnologia per sostituire questa funzione gi disponibile, anche
se molto pi recente delle altre. Alcuni magazzini sono gi completamente
automatizzati, e hanno bisogno solo di operatori che gestiscano lintero incarico.
Bancali e prodotti si muovono su un sistema di carrelli, gru e stoccaggio auto-
matizzati, coordinati da controller a memoria programmabile e computer che
funzionano grazie a software di automazione logistica. La loro accuratezza e pro-
duttivit decisamente maggiore di quella che un umano potrebbe mai sognare
di raggiungere. Queste macchine sono pi veloci, precise, possono sollegare pesi
enormi senza problemi di schiena, lavorano giorno e notte e non richiedono
grande manutenzione. Amazon.com ha recentemente acquisito Kiva Systems,
un fabbricante di robot arancioni che gironzolano nei magazzini riempiendo gli
ordini, per $775 milioni di dollari39 . La CNN possiede un video del sistema in
funzione. una vista incredibile: centinaia di robot che raccolgono articoli dagli
scaffali, li spostano in magazzini immensi, con la precisione di un orologio e un
tempismo perfetto, come se danzassero su un brano musicale silenzioso, scritto
in codici di zero e uno. Questo robot sono abbastanza intelligenti da mettere
gli oggetti nel posto e alla distanza pi adeguata, basandosi sulla richiesta, il
peso, e molti altri criteri. Lavorano 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, e non sbagliano
mai. Adattare simili sistemi automatizzati nei supermercati e centri commerciali
creerebbe solo qualche minore questione di ingegneria, che potrebbe essere
facilmente risolta in pochi mesi, se solo lo si volesse.
Se tutto ci fattibile, perch non lo si adotta?
Tesco il terzo rivenditore al dettaglio al mondo per fatturato (dopo Walmart
e Carrefour) e il secondo per profitti (dopo Walmart). Tesco ha un grandissimo
mercato in Corea del Sud (con il marchio Home plus), secondo solo ad E-
Mart, soprattutto perch non ha lo stesso numero di punti vendita. Come al
solito, volendo aumentare i loro profitti, il tipico approccio avrebbe richiesto la
costruzione di pi negozi per raggiungere la capillarit di E-marts nel Paese; ma
hanno deciso di optare per una strategia diversa, che impiega pi automazione
e meno lavoratori.
Immaginatevi ora in Corea, mentre state andando al lavoro. Dovete com-
prare un paio di cose per cena, ma non avere tempo. Entrate in metropolitana,
e mentre aspettate il prossimo treno vedete i muri coperti di schermi che so-
migliano a un supermercato. Prendete il cellulare, scegliete quello che volete,
passate il codice QR allo scanner e pagate. Quando tornate a casa, troverete la
spesa consegnata davanti alla vostra porta. Comodissimo, vero? Ecco i risultati

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38 CAPITOLO 7. LE PROVE DELLAUTOMAZIONE

dellesperimento fatto lanno scorso: le vendite online comprese tra il novembre


2010 e gennaio 2011 sono aumentate del 130%, il numero di utenti registrati del
76%. Home plus diventato lo store online numero uno e ha migliorato persino
la qualit del mercato offline40 .
Questo continuo trend potrebbe destabilizzare leconomia, considerando
che milioni di posti di lavoro potrebbero risentirne. Se Walmart decidesse di
usare questa tecnologia sistematicamente (rifornimento automatico, spesa e
consegna), le conseguenze sarebbero disastrose, perch gli attuali impiegati
avrebbero notevoli difficolt a trovare unaltra occupazione. La maggior parte
delle persone non comprende quanto sia grande Walmart. Oggi Walmart il pi
grande rivenditore al dettaglio al mondo. Anzi, molto pi di questo: le risorse
finanziarie, limpatto sulleconomia, e la forza lavoro di questo colosso mettono
in ombra quelli di intere industrie e paesi41 I suoi stellari ricavi da $421 miliardi
annuali superano il PIL di pi di 170 paesi, e i suoi 2,1 milioni di impiegati
formerebbero il pi grande esercito sul pianeta. I ricavi di Walmart, nel 2010,
superavano la pi grande azienda petrolifera statunitense, la pi grande azienda
manifatturirera e la maggiore azienda farmaceutica. Anche sommate, le entrate
di Chevron, Generale Electric e Pfizer non raggiungono quelle di Walmart. Per
metterla in prospettiva, se Walmart fosse un Paese, il suo PIL sarebbe la 25esima
maggior economia al mondo (due volte quella dellIrlanda). Se Walmart iniziasse
una strategia di automazione aggressiva, in alcuni anni potrebbe gestire il tutto
con meno di 100.000 impiegati. Lascerebbe cos 2 milioni di persone, per lo pi
lavoratori a basso livello di istruzione, senza lavoro. Che ne sarebbe di queste
persone? Cosa mangerebbero? Cosa succederebbe alle loro famiglie?
In passato, abbiamo visto lautomazione sostituire la forza lavoro, ma i lavo-
ratori non qualificati gravitavano attorno a posti come Walmart per trovare lavori
semplici (anche se molto insoddisfacenti). Questa una delle tante tragedie si-
lenziose della cosiddetta cultura moderna. Lidea che la pi grande aspirazione
di una persona debba essere lavorare in maniera meccanica e monotona, cos da
poter pagare le bollette, un insulto alla dignit di tutti noi. Ogni essere umano,
dal momento in cui nasce, un capolavoro inestimabile, capace di grandezze al
di sopra di ogni concezione attuale. Anche solo prendere in considerazione lidea
di affidarci a un sistema economico che ostacola linnovazione e lautomazione,
al fine di preservare posti di lavoro ripetitivi e senza cervello, mostra la profonda
perdita di visione e di comprensione della realt da parte delle nostre obsolete
istituzioni.
Se Walmart passer allautomazione (e credo che lo far), lindustria com-
merciale prender una strada senza ritorno. un processo irreversibile, i posti
di lavoro sostituiti non ritorneranno. Ma cosa faranno, a quel punto, milioni di
persone?

generation26@libero.it
7.2. PRODUZIONE AUTOMATIZZATA 39

Aspettate prima di rispondere, perch non abbiamo ancora finito.


The advent of automation in the manufacturing industry is generally well-
known. It has been a century since we started using machines to increase our
productivity. Just think of a car factory. The assembly line developed by Ford
Motor Company between 1908 and 1915 made assembly widespread, mass
production brought unprecedented social transformations. By utilising the old
Latin proverb divide et impera (divide and conquer), we were able to transform
long and difficult tasks into sets of many small and simple to execute mechanical
operations. That went well with machines, who for a century worked alongside
humans in a fruitful cooperation.

7.2 PRODUZIONE AUTOMATIZZATA

Lavvento dellautomazione nellindustria manifatturiera abbastanza co-


nosciuto. da un secolo, ormai, che utilizziamo le macchine per aumentare
la produttivit. Pensate a unazienda di automobili. La catena di montaggio
sviluppata dalla Ford Motor Company tra il 1908 e il 1915 rese lassemblaggio
diffuso, e la produzione di massa port a una trasformazione sociale senza pre-
cedenti. Fedeli allantico proverbio latino divide et impera (dividi e controlla),
siamo riusciti a scomporre compiti lunghi e difficili in tante, piccole e semplici
sotto-operazioni meccaniche. Con le automobili, che hanno lavorato per un
secolo accanto agli uomini in felice sinergia, questo sistema ha funzionato molto
bene.
Certo, i robot stavano sostituendo i lavoratori umani. Ma abbiamo sempre
trovato qualcosaltro da fare, principalmente per due ragioni:

Cera abbastanza tempo per imparare e adattarsi a nuovi compiti;

Alcune operazioni erano troppo complesse per lasciarle fare alle macchine,
oppure il costo di creazione di una macchina in grado di fare determinate
cose era troppo elevato. Perch darsi la pena di programmare un robot
complesso solo per fare un lavoro che un uomo avrebbe potuto fare pi
facilmente e a costi minori?

Cos era in passato, ma ora le cose sono cambiate. La manodopera non pi


tanto economica. Lo sviluppo umano sta avvenendo su vasta scala, la gente co-
mincia (giustamente) a pretendere i propri diritti, e anche se milioni di persone
ancora lavorano in quella che per gli standard attuali chiameremmo schiavit,
le condizioni di lavoro stanno migliorando e gli standard di vita stanno crescen-
do ovunque, anche in Paesi relativamente sottosviluppati. Daltro canto, gli
algoritmi stanno migliorando esponenzialmente, la robotica si sta sviluppando

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40 CAPITOLO 7. LE PROVE DELLAUTOMAZIONE

rapidamente, le macchine sono meno costose, anche per i compiti pi complessi,


e ne stiamo gi vedendo gli effetti.
La cinese Foxconn il pi grande produttore e il maggior esportatore di
componenti elettroniche al mondo42,43 , con un fatturato annuale che supera i
100 miliardi di dollari44 . Fanno praticamente qualsiasi cosa. Se avete un iPad, un
iPhone, un Kindle, una PlayStation 3, una Xbox 360, di sicuro vengono da l. Ser-
vizi pubblici nazionali a parte, i suoi 1,2 milioni di impiegati rendono Foxconn il
terzo maggior datore di lavoro al mondo, subito dopo Walmart (2,1 milioni)45 .
Lavora per Acer, Amazon.com, Apple, Cisco, Dell, Hewlett-Packard, Intel, Micro-
soft, Motorola, Nintendo, Nokia, Samsung, Sony, Toshiba, e probabilmente ogni
altra azienda famosa di elettronica vi venga in mente46 .
Se dovessero sostituire 1,2 milioni di lavoratori, le cose prenderebbero una
brutta piega per molti. Come dichiarato lo scorso anno (2011) da Terry Gou, fon-
datore e presidente, la Foxconn intende installare un esercito di robot, in modo
da sostituire alcuni impiegati con 1 milione di robot nel giro di tre anni, e cos
tagliare le crescenti spese di manodopera, migliorando lefficienza.47 . Ancora
non si sa se procederanno con il piano e a quanti impiegati questa operazione
coster il posto, ma noto che abbiano gi lanciato e costruito infrastrutture
di Ricerca e Sviluppo e unindustria a Taiwan per la costruzione di questi robot;
hanno anche iniziato ad assumere pi di 2.000 ingegneri per portare avanti il
progetto48 . Sembrerebbe che la Foxconn si stia davvero impegnando nellau-
tomatizzare la sua produzione, e la cosa non dovrebbe sorprendere. Perch
non dovrebbero? I robot sono pi economici, pi affidabili degli uomini, non
chiedono vacanze, non si suicidano, non protestano (ancora) per i propri diritti,
e possono assicurare allazienda maggiori profitti che la cosa pi importante,
per una multinazionale e gli interessati.
Voci di corridoio e reportage su queste operazioni iniziarono a diffondersi
dopo che nel mondo occidentale i notiziari cominciarono a riferire ondate di
suicidi. Quando quattordici lavoratori furono trovati morti, nel 2010, una ventina
di Universit cinesi realizzarono un servizio, con tanto di dettagli sullabuso
dei lavoratori e gli straordinari illegali, nel quale descrivevano le aziende della
Foxconn come campi di concentramento49 . Di tutto quel che realmente accade
in quellinferno, le stanze piccole e affollate, le ore di lavoro lunghissime ed
estenuanti, le guardie di sicurezza che picchiano gli impiegati a sangue sono solo
lassaggio che riesce a superare la muraglia di censura cinese e ad arrivare fino
a noi50 . In breve tempo le proteste iniziarono a suscitare linteresse di Europa
e Stati Uniti, che chiesero condizioni di lavoro migliori. La risposta, infelice
e malsana, di Foxconn fu che avrebbero installato delle reti di prevenzione al
suicidio e degli impianti di recupero di coloro che avrebbero tentato il suicidio
saltando gi dalledificio (no, non sto scherzando), e promisero di offrire salari

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7.2. PRODUZIONE AUTOMATIZZATA 41

pi elevati negli stabilimenti a Shenzen. Ma andarono oltre: adesso gli impiegati


sono costretti a firmare un documento giuridicamente vincolante che impone a
loro e a tutti i loro discendenti di non citare in giudizio lazienda in caso di morte
improvvisa, autolesionismo o suicidio51 .
La parte pi triste di questa storia non che i lavoratori di Foxconn vivano in
condizioni di vita indegne. La cosa scioccante che la Foxconn assicura davvero
salari maggiori, condizioni di lavoro migliori, e ha un tasso di suicidio inferiore
alla media delle aziende cinesi52 . Foxconn solamente la storia che ha fatto
notizia, e ne siamo improvvisamente rimasti oltraggiati. Ma non c nulla di
cui stupirsi: questa la vera natura dellattuale sistema socio-economico, dove
efficienza e profitto sono pi importanti delle vite umane.
La Foxconn non lunica azienda a investire in automazione. Canon ha an-
nunciato nel giugno 2012 che alcuni dei suoi impianti di macchine fotografiche
elimineranno gradualmente gli operai, per ridurre i costi. Possiamo dunque sup-
porre che la prossima generazione di macchine fotografiche sar interamente
realizzata da robot, forse gi nel 2015. Ovviamente Jun Misumi, il portavoce
dellazienda, ha rapidamente respinto lidea che questo avrebbe significato licen-
ziamenti per la Canon, dichiarando allAssociated Press: Quando le macchine
diventano pi sofisticate, gli esseri umani possono fare nuovi tipi di lavori53 .
Sono belle parole, ma dubito che andr cos. Gli operai della catena di montaggio
hanno fatto lo stesso ripetitivo, meccanico lavoro per anni. Prima che iniziassero
a lavorare in una fabbrica erano dei capolavori dellevoluzione e della selezione
naturale, individui con immaginazione, sogni, aspirazioni, possibilit infinite.
Sarebbero potuti diventare artisti, scienziati, musicisti, avrebbero potuto essere i
conduttori di scoperte strabilianti che avrebbero spinto lumanit sempre pi
avanti. Dopo alcuni anni in una fabbrica, sono diventati solamente un altro
paio di mani in un mare senza fine di componenti mobili, i loro sogni sono stati
distrutti, le loro speranze sono scomparse, le loro aspirazioni sono diventate
portare a casa abbastanza denaro per il prossimo mese. Dubito che queste per-
sone diventeranno di colpo ingegneri, designer industriali, manager di vendita,
informatici posto che un numero proporzionalmente elevato di questi lavori
servir alla Canon nel 2015 (cosa che non succeder).
Foxconn e Canon sono solo due dei tantissimi esempi. La Cina sta progres-
sivamente sostituendo i suoi operai con i robot 54 , e ora anche le testate pi
importanti cominciano a capirlo. Alcuni giorni fa (rispetto al momento in cui
scrivo), il New York Times uscito con un pezzo di 6 pagine intitolato Le Macchi-
ne stanno prendendo il sopravvento 55 , il Wall Street Journal si chiede Perch il
Software si sta mangiando il mondo56 , e penso che leggeremo articoli di questo
genere sempre pi spesso, in futuro.
La tendenza chiara: le aziende del settore manifatturiero si stanno auto-

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42 CAPITOLO 7. LE PROVE DELLAUTOMAZIONE

matizzando, e la tipica risposta La gente trover qualcosaltro da fare solo


un ritornello che non affronta la realt della situazione: il cambiamento sta
avvenendo troppo in fretta, e la maggior parte dei lavoratori sar sostituito dalle
macchine prima di apprendere nuove abilit. E questo presumendo di creare
una quantit di posti di lavoro pari a quella sostituita dalle macchine cosa di
cui dubito fortemente (approfondiremo largomento nel Capitolo 9).

7.3 STAMPA 3D

Siete a casa vostra, durante una festa con i vostri amici. Come spesso succede,
uno di loro beve un po troppo e rovescia il bicchiere sul pavimento. Rotto.
Normalmente andreste a comprarne uno nuovo nel supermercato locale, o ne
ordinereste uno online. Ma potreste anche andare al computer, scaricare il file
CAD del bicchiere, cliccare Stampa e guardare la vostra stampante 3D mentre
crea una perfetta replica del bicchiere cos comera, prima che il vostro amico lo
rompesse. Fantastico, ma non davvero un punto di svolta.
Adesso immaginate di essere il Comandante di una nave container. Siete
partiti dalla Cina alcuni giorni fa e siete sulla via per San Francisco, in mezzo
allOceano Pacifico. Improvvisamente la nave si ferma, lIngegnere Capo arriva e
vi informa che parte del meccanismo della nave si rotto. Dal suono della sua
voce scontrosa, intuite che non ha un pezzo di riserva, e non sa come sostituire
quello rotto. Capite di essere bloccati. Potete solo chiamare aiuto, aspettare, e
comunque mancare la scadenza e perdere un sacco di soldi. Non il massimo.
Oppure potreste avere una stampante 3D. Selezionate il file, premere Stampa,
aggiustate il meccanismo e ripartite in meno di unora. Questo s che fantastico.
Come il replicatore in Star Trek57 . Th. Earl Grey. Caldo. Molti fan di The
Next Generation riconosceranno queste parole. Basta parlare e qualsiasi cosa
desideriate appare di fronte ai vostri occhi. Quanto tempo manca allarrivo di
questa fantastica tecnologia?
Quella della stampa 3D unindustria multi miliardaria gi oggi, ed in con-
tinua crescita esponenziale58 . Esistono molti tipi di stampanti 3D, dai modelli
Fai-da-te e Open Source fino ad arrivare a prodotti commerciali pi sofisticati,
i cui costi vanno da qualche centinaio a migliaia di dollari. Lidea semplice:
proprio come le classiche stampanti a inchiostro o a laser, prendono un file dal
computer e lo manipolano per creare ci che si desidera. Lunica differenza che
possono stampare in tre dimensioni anzich due, usando materiali differenti.
Attualmente, le stampanti 3D sono usate per la prototipazione rapida, la mani-
fattura rapida, oltre che da molti appassionati del Fai-da-te e da hacker che li
utilizzano a casa per divertimento. Anche se queste macchine non sono ancora
pronte a sostituire tutti i prodotti commerciali, di sicuro prima o poi lo faranno.
Il progetto Open Source RepRap ha dato origine a una pletora di successori,

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7.3. STAMPA 3D 43

Figura 7.1: Il replicatore di Star Trek che crea una tazza da caff.

grazie alla sua apertura e allincredibile comunit che gli si creata attorno. Solo
per farvi qualche esempio di stampanti 3D disponibili sotto i e1.000, abbiamo
MakerBot Thing-O-Matic, The Replicator, Ultimaker, Shapercube, Mosaic, Prusa,
Huxley, Printrbot. Sono state create tutte negli ultimi due anni, e se acquistate il
solo kit di assemblaggio, per montarvele da soli, il prezzo pu scendere a circa
e300.
Le stampanti di primo prezzo sono ancora molto limitate, sia per la risoluzio-
ne (le imperfezioni sono ancora visibili) che per i materiali che utilizzano (per
lo pi plastica). Ma le stampanti commerciali sono diverse. Mentre scrivo, la
macchina pi sofisticata pu stampare con unaccuratezza di 16 micrometri59 .
Sono 0,016 millimetri! Per farvi capire, la risoluzione limite dellocchio umano
attorno ai 100 micrometri, e i pixel del display Retina delliPhone 4 sono larghi
78 micrometri60 . Queste macchine possono stampare materiali diversi, come
plastica ABS, PLS, poliammide (nylon), poliammide rinforzata con vetro, ma-
teriali di stereolitografia (resine epossidiche), argento, titanio, cera, polistirolo,
ceramica, acciaio inossidabile, titanio, fotopolimeri, policarbonato, alluminio e
leghe diverse tra cui cromo-cobalto61 . Si pu stampare a colori o perfino creare
strutture troppo intricate da realizzare con ogni altra tecnologia manifatturiera
anzi, impossibili da costruirle in qualsiasi altro modo62 . Si possono creare
oggetti con componenti mobili, cerniere, e anche oggetti dentro a oggetti.

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44 CAPITOLO 7. LE PROVE DELLAUTOMAZIONE

Figura 7.2: Il Replicatore, una stampante 3D economica che stampa oggetti a colori.

Le stampanti 3D non sono usate per solo per la manifattura. stato stam-
pato di tutto, da protesi per gli arti personalizzate molto allavanguardia63 , a
materiali ossei64 , e perfino organi umani65 .

Un esempio molto stimolante di come le stampanti 3D possano essere messe


al servizio dellumanit ci stato dato da Scott Summit e dal suo team, nel quale
designer industriali e chirurghi ortopedici migliorano la vita di coloro che hanno
subito una perdita di arti, congenita o traumatica. Le loro parole sono state:
Ogni corpo unico, cos come il gusto e gli stili. Non c una taglia unica per
tutti, e il nostro team vuole prenderne atto, creando prodotti che permettano ai
nostri clienti di personalizzare le loro protesi. La nostra speranza di permettere

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7.3. STAMPA 3D 45

ai clienti di connettersi emotivamente ai loro arti protesici, di indossarli come


forma di espressione personale.66 Per chi ha perso una gamba, la vita pu
essere molto difficile, e cos invece di nascondere questo difetto e sentirsi infelici,
possono mostrarlo con orgoglio, recuperando quella connessione col corpo che
era andata perduta.

Figura 7.3: Bellissime immagini di protesi stampate in 3D. Concessione di Bespoke


Innovations, Inc.

A mio avviso, presto vedremo un rapido salto di qualit in queste macchine, e


i costi scenderanno significativamente, cos da diventare un bene di uso comune,
che entrer in ogni casa, come un forno a microonde. A turno seguiranno stores
come iTunes, Android o Amazon.com, insieme alle loro controparti pirata e
Open Source. Anzi, la comunit Open Source sta gi spianando la strada (come
sempre). Thingiverse ha milioni di modelli gratuiti che si possono scaricare,
stampare, o migliorare, 67 , mentre The Pirate Bay ha recentemente introdotto
una nuova sezione chiamata Physible, progetti CAD di oggetti fisici, legali
o no68 . Tra pochi anni, la maggior parte di noi avr una stampante 3D dalla
precisione micrometrica che stamper a casa loro in molti materiali e colori. E i
progetti costeranno poco o nulla.
Oggi la stampa 3D poco pi che un hobby, ma potrebbe diventare presto

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46 CAPITOLO 7. LE PROVE DELLAUTOMAZIONE

un punto di svolta per intere industrie. Un altro vantaggio della stampa 3D


che, anzich adeguarsi a dimensioni e forme definite dalla scala economica, gli
oggetti possono essere adattati da noi stessi, spostandosi da uneconomia di
produzione di massa a una di personalizzazione di massa.
Quanti posti di lavoro, oggi, si basano sul manifatturiero?

7.4 COSTRUZIONE AUTOMATIZZATA

Tipicamente, costruire una casa a due piani negli USA o in Canada richiede
da 6 settimane a 6 mesi di lavoro, soprattutto perch richiede il lavoro di dozzine
di umani. Esistono tuttavia nuovi modi pi intelligenti di costruire case, e alcuni
stanno cominciando a usarli. In Cina si pu costruire un grattacielo di 30 piani,
con tutti i comfort moderni, in 15 giorni. Costruiscono due piani al giorno, senza
mai fermarsi. Ledificio fatto di parti prefabbricate e pu restistere a terremoti
di magnitudo 9, ha sistemi di isolamento eccellenti, cinque volte pi efficiente
degli hotel tradizionali e ha sistemi di controllo intelligente della qualit e della
circolazione dellaria69 . Le implicazioni sono significative: hanno progettato un
sistema che permette di costruire ovunque, con tolleranze costruttive di + / - 0,2
mm, il tutto in pochi giorni70 .
Questo ci che possiamo fare oggi. Perch non guardiamo ci che potrebbe
succedere domani?
Il Contour Crafting un processo di costruzione che utilizza gru o ponteggi
controllati da computer per costruire edifici velocemente e in maniera efficiente
senza lavoro manuale. possibile che in un decennio questa tecnologia avanzi a
tal punto che potremo caricare le specifiche del progetto sul computer, premere
stampa e guardare immensi robot che creano una vera e propria casa in meno di
un giorno. Nessun intervento umano richiesto, a parte un paio di supervisori e il
designer. Penserete che si tratti di unimmensa stampante 3D! Ed cos, infatti:
lidea la stessa, cambiano solo la scala e i materiali.
Questa tecnologia stata studiata e sviluppata da Behrokh Khoshnevis, che
lavora allIstituto di Scienze Informatiche dellUniversit della California del Sud.
Era stato originariamente concepito come metodo per costruire gli stampi per
prodotti industriali, ma Khoshnevis decise di adattare la tecnologia in maniera
differente per ricostruire le case dopo disastri naturali, come i terremoti deva-
stanti che avevano sconvolto la sua terra natia, lIran71 . Khoshnevis afferma che
il suo sistema potrebbe realizzare una casa in un solo giorno, e che la sua gru a
energia elettrica produrrebbe pochissimo materiale di scarto. unaffermazione
davvero notevole perch oggi la costruzione di una casa standard crea dalle 3
alle 7 tonnellate tra scarti e fumi esausti di macchinari e veicoli72 , per non par-
lare delle migliaia di morti ogni anno sul posto di lavoro73 . Il Contour Crafting

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7.5. GIORNALISMO AUTOMATIZZATO 47

potrebbe ridurre i costi, diminuire limpatto ambientale, risparmiare materiali e


molte vite. Per, naturalmente, sparirebbero anche molti posti di lavoro.
Alcune industrie e istituzioni hanno gi mostrato interesse a questa tecno-
logia. Caterpillar Inc. finanzia il progetto Viterbi dallestate 200874 , la NASA sta
valutando luso del Contour Crafting nella costruzione di basi spaziali su Marte
e sulla Luna75 , e gli studenti diplomati alla Singularity University hanno lanciato
il progetto ACASA, di cui Khoshnevis direttore tecnico, per commercializzare il
Contour Crafting76 .

7.5 GIORNALISMO AUTOMATIZZATO

Penserete che scrivere sia una di quelle cose che le macchine non faranno
mai. Voglio dire, certo che possono creare testi, ma sembreranno sterili e fasul-
li, scritti senza anima. Sapreste riconoscere quei testi in un secondo, giusto?
Giusto?
Vediamo quanto siete bravi. Sotto trovate le righe iniziali di tre resoconti di
una partita di baseball. Sapete dirmi quale scritto da esseri umani in carne e
ossa e quali (se ce ne sono) da macchine?

a) La squadra di baseball dellUniversit del Michigan con un


quinto inning a quattro passaggi riuscita a salvare lultima
partita delle tre giocate contro lIowa, vincendo 7-5 sabato po-
meriggio (24 aprile) al Wilpon Baseball Complex, casa dello
storico Ray Fisher Stadium.
b) Il Michigan ha tenuto a bada lIowa con un vincente 7-5 lo scor-
so sabato. Gli Hawkeyes (16-21) non sono riusciti a recuperare la
mancanza di un sesto inning a quattro passaggi. Gli Hawkeyes
hanno rimontato allottavo inning, riuscendo a realizzare un
passaggio.
c) La squadra di baseball dellIowa ha mancato la finale di una
serie da tre partite, 7-5, contro il Michigan lo scorso sabato po-
meriggio. Nonostante la sconfitta, lIowa ha vinto la serie aven-
do collezionato due vittore nel twinbill al Ray Fisher Stadium
venerd.

Prendetevi un momento e provate a indovinare. Sono tutti abbastanza simili,


ma quale di essi il prodotto di una macchina senza vita? Nessuno? ora di
sapere la verit. Se pensate che larticolo c) sia generato da un computer, allora
avete ragione. Posso immaginarvi andare indietro nel paragrafo e rileggere le
righe pensando, S, adesso lo vedo, ha senso. Nessuno di questi merita il premio
Pulitzer (gli sport sono noiosi), ma il c) sembra davvero pi monotono degli altri.

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48 CAPITOLO 7. LE PROVE DELLAUTOMAZIONE

fatto da un computer. In qualche modo la vostra mente ha gi interiorizzato


la cosa, e sta iniziando a rinforzare il concetto. Se tornate indietro e lo rileggete,
sono certo che troverete il difetto di nuovo. come un messaggio subliminale,
una volta che lavete ricevuto, non funziona pi.
Mi spiace deludervi, ma siete appena stati trollati77 . La risposta corretta
infatti la b), quello larticolo creato da un computer78 . Se vi siete fatti ingannare,
non disperate. Narrative Science e altre aziende hanno molti clienti nellindustria
mediatica che utilizzano questa tecnologia. Solo che non ce ne siamo accorti.
La lista di queste imprese mediatiche segreta, ma sappiamo che esiste perch
le aziende che hanno realizzato questi algoritmi intelligenti hanno incassato
milioni di dollari in poco tempo. Ora come ora, il software principalmente
usato per sport, finanza, business, market e notizie in tempo reale. Non voglio
spingermi ad affermare che questi algoritmi possono sostituire i giornalisti. Non
avrebbe senso. E non mi aspetto che i software scriveranno un editoriale sulla
carenza di diritti umani in Cina di qui a breve. Ma ricordate, per distruggere
unindustria non c bisogno di sostituire tutti i lavori che essa comprende, basta
raggiungere una quota significativa.
Ho notato che le persone tendono spesso a cadere in questo tipo di errore. Se
riuscite a trovare un esempio di persona che non pu essere sostituita da una mac-
china, allora la tesi della disoccupazione tecnologica non valida. Al contrario,
direi che se dovete affidarvi a quel singolo esempio per sostenere la tesi a favore
degli umani, avete appena dimostrato il mio punto: la persona statisticamente
adatta a quel tipo di lavoro destinata a cadere vittima della disoccupazione
tecnologica.
Adesso immaginate che accadrebbe se qualcuno dei grandi (Google, Ama-
zon.com), che raccolgono milioni di terabyte di informazioni personali sulle
vostre abitudini di lettura, decidesse di entrare nel mercato del giornalismo
automatizzato. Abbiamo gi visto come Google News influenzi i siti di notizie
raccogliendo articoli in diverse categorie e creando dei newsfeed personalizzati,
prima e meglio di quanto gli umani potrebbero mai. Cosa succederebbe se
questi software iniziassero a scrivere gli articoli da soli? Quanto tempo credete
che manchi, prima che accada? Se pensate a decenni, vi attende una sorpresa.

7.6 ASSISTENTI IA

Vi ricorderete del maggio 1997, quando il leggendario giocatore di scacchi


Garry Kasparov fu sconfitto da IBM Deep Blue in quella che venne chiamata la
pi spettacolare partita a scacchi della storia79 . Al tempo, il progetto di IBM
era di fare affidamento sulla superiorit di calcolo della macchina con la forza
bruta80 , generando milioni di combinazioni; contro le intuizioni, la memoria e la
capacit di riconoscimento degli schemi del Maestro di scacchi russo. Nessuno

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7.6. ASSISTENTI IA 49

vi vide allora un atto di intelligenza, meccanico comera. Ma ci siamo evoluti


cos tanto, da allora!
Il classico approccio del Turing test non stato pi considerato un obiettivo
di ricerca realistico; oggi solamente una curiosit intellettuale (vincerebbe il
premio annuale Loebner per il chiacchierone pi realistico)81 ), ma ha contribui-
to a divulgare i due temi dominanti della cognizione moderna e dellIntelligenza
Artificiale: calcolo delle probabilit e produzione di un comportamento com-
plesso a partire dallinterazione di tanti sottoprocessi piccoli, semplici. Ad oggi
(2012), crediamo che rappresenti in maniera accurata ci che fa il cervello umano,
ed stato usato per molte applicazioni nella vita reale: le macchine autonome
di Google, i risultati di ricerca, la traduzione automatica di lingue, assistenti
personali, cibernetici motori di ricerca computazionali, e il super-cervello di
IBM Watson.
Lelaborazione del linguaggio naturale era ritenuto un compito che solo gli
esseri umani potevano realizzare. Una parola pu avere diversi significati a
seconda del contesto, una frase pu non significare letteralmente ci che si
detto se si tratta di una battuta o di un gioco di parole. Si pu dedurre un
sottotesto implicito, fare riferimenti culturali specifici a una zona geografica o
culturale, insomma le possibilit sono davvero infinite. Un gioco che cattura
bene le complicazioni e le sfumature della lingua inglese Jeopardy!. Questo
show stato mandato in onda per mezzo secolo, e ha prodotto alcuni geni degni
di nota. Brad Rutter il pi grande vincitore della storia del gioco (ha ottenuto
$3.455.102 fino a ora82 ) e Ken Jennings il detentore del record per la pi lunga
serie di vittore (74)83 .
Nel febbraio 2011 il team di IBM ha deciso di riunire i due campioni in
un match storico tra uomini e macchine. Fu il momento della verit. Watson
distrusse letteralmente entrambi gli umani, portando a casa il premio di $1 mi-
lione (che stato dato in beneficenza), mentre Jennings e Rutter hanno ricevuto
$300.000 e $200.000, rispettivamente (e hanno donato met delle loro vincite in
beneficenza). Un momento storico per i ricercatori di IA, perch sono riusciti
a raggiungere una frontiera che solo gli scrittori di fantascienza e i pensatori
futuristici credevano possibile fino a qualche anno fa.
Nonostante il risultato di IBM sia impressionante, le cose vanno messe in pro-
spettiva. Watson aveva accesso a 200 milioni di pagine, con contenuti strutturati
e non, per un consumo totale di quattro terabytes di storage su disco, compreso il
testo completo di Wikipedia. Lhardware un mostro da 2.800 processori, capace
di un parallelismo gigantesco che permette a Watson di rispondere alle domande
di Jeopardy! in meno di tre secondi84 . Il costo totale dellhardware circa $3
milioni. Il cervello di Watson usa 80 kilowatt di elettricit e 20 condizionatori
daria85 , mentre i cervelli di Ken Jennings e Brad Rutter starebbero in una scatola

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50 CAPITOLO 7. LE PROVE DELLAUTOMAZIONE

da scarpe e sono alimentati da un paio di bicchieri dacqua e qualche sandwich.


Torniamo alla forza della crescita esponenziale nel campo dellinformatica.
Mentre i nostri cervelli rimarranno allincirca gli stessi nei prossimi 20 anni,
lefficienza dei computer e il potere computazionale saranno raddoppiati una
ventina di volte: un incremento finale di milioni e milioni di volte. Per $3 milioni,
quindi, avrete un computer un milione di volte pi potente di Watson, o potreste
avere un equivalente di Watson per $3.
Il potere computazionale di Watson e le sue abilit eccezionali di elaborazio-
ne del linguaggio naturale, recupero dellinformazione, rappresentazione della
conoscenza, apprendimento macchina e risposta a domande aperte hanno gi
trovato un utilizzo migliore di un concorso televisivo. IBM e Nuance Commu-
nications Inc. stanno collaborando allo sviluppo di un prodotto commerciale
che nei prossimi 18/24 mesi sfrutter le capacit di Watson come sistema di
supporto per decisioni cliniche e per aiutare le diagnosi e i trattamenti dei pa-
zienti86 . Riprendiamo lesempio precedente dei radiologi automatizzati. Watson
potrebbe essere perfettamente in grado di farlo, se lo si volesse, e anche in quel
caso useremmo solo una piccola parte del suo immenso potere.
Questo solo linizio. Le tecnologie come Watson potrebbero essere utilizzate
praticamente per tutto: consigli legali, progettazione di citt (Watson e Cisco
stanno gi lavorando a citt intelligenti87 ) e, perch no? attivit politica88 .
LInternet delle Cose, inoltre, sta arrivando e dobbiamo prepararci. La tec-
nologia sta diventando cos economica e potente che sar integrata negli oggetti
di tutti i giorni, aiutandoci a prendere decisioni migliori. Quando tutti gli oggetti
al mondo saranno provvisti di un minuscolo device di identificazione, la vita
quotidiana sulla Terra subir una trasformazione89 . Le aziende non finiranno
mai i prodotti in magazzino e non ne sprecheranno, perch le parti coinvolte
saprebbero esattamente quali prodotti sono richiesti e consumati90 . Gli oggetti
smarriti e rubati sarebbero facilmente rintracciabili, cos come le persone che
li usano. La capacit di interagire con gli oggetti potrebbe essere alterata da
remoto in base alle condizioni attuali e agli accordi presi dallutente.
Ritornando al presente, vediamo cosha da offrire il mercato oggi. Siri il
tentativo di Apple di creare un assistente personale, e i suoi utenti sanno che
poco pi di un gioco: chiunque cerchi di convincervi del contrario sta solo
usando sporche tecniche di marketing. Attualmente ha unIA che gli permette di
riconoscere il discorso e creare alcune connessioni nel dialogo, segnando appun-
tamenti e inviando e-mail; poi interroga il sistema di ricerca computazionale
WolframAlpha per ottenere i risultati alle domande poste in linguaggio naturale;
ma non va molto oltre. Il considdetto assistente intelligente capisce molto
poco del linguaggio naturale, non si adatta a molti accenti diversi, e non sembra
affatto di parlare con una persona vera. In generale, sembra di doversi adattare

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7.7. VEICOLI AUTONOMI 51

al software, non il contrario.


Tanto premesso, non si pu trascurare il suo immenso potenziale, visto ci
che abbiamo imparato nel capitolo La tecnologia dellinformazione sul potere
della curva esponenziale. Siri solo il primo prototipo di quello che potrebbe
essere a breve un assistente intelligente in grado di capire ogni lingua, parlare
con chiunque e aiutarci in tutto ci di cui abbiamo bisogno. solo una versione
beta; ma col tempo si evolver, diventando sempre pi intelligente (nel senso
di funzionale, non necessariamente intelligente come noi). I suoi progressi
saranno automaticamente condivisi con tutti i dispositivi connessi, ovunque
nel mondo, allistante. Google sta gi lavorando a un rivale per Siri come parte
della piattaforma Android, e possiamo aspettarci che il Watson di IBM giochi
un ruolo, in tutto ci. E questi sono solo i progetti noti. Oggi, un team di 3-4
persone con accesso al cloud computing pu creare un nuovo sistema rivoluzio-
nario e intelligente, utilizzabile da milioni di persone. Linvestimento iniziale
basso, e la natura distributiva della computazione permette ai costi di crescere
proporzionalmente al business.
Stiamo per affrontare cambiamenti tremendi in queste tecnologie, le cui
conseguenze sono, al momento, per noi inimmaginabili. Cos come un uomo
delle caverne non avrebbe potuto pensare alle complesse citt e societ in cui
viviamo oggi, allo stesso modo noi non possiamo davvero prefigurarci ci che
sta per avvenire.

7.7 VEICOLI AUTONOMI

Spesso si dice che qualcosa o ovvio e cambier ogni cosa, o non succeder
mai. A quanto pare, le cose non sono cos semplici. Le societ hanno mille
sfaccettature, sono organismi complessi in continua evoluzione, con molte
variabili e un certo grado di imprevedibilit. I tecnici, dal canto loro, spesso
sbagliano a ponderare il fattore umano, la psicologia delle masse e il modo in
cui gli eventi si dipanano di conseguenza. Entrambe le prospettive, a mio avviso,
non catturano appieno lessenza di come noi, in quanto persone, reagiamo a
questi eventi. Gli umanisti tendono a non comprendere la tecnologia, quindi le
loro analisi sociali si rivelano inadeguate davanti a un cambiamento dirompente.
Pensiamo per esempio ai veicoli automatici. Sono macchine - automobili,
camion e bus - in grado di guidare da sole, senza un conducente umano. La
visione di questi veicoli ha avuto un ampio spazio nella cultura popolare, grazie
agli scrittori di fantascienza. Ma oggi, per la prima volta, abbiamo le capacit
ingegneristiche, matematiche e la potenza di calcolo per trasformare questa idea
in realt. Alcuni ne sono entusiasti. Finalmente. Non vedo lora di averne una!
- ha affermato una delle persone che ho intervistato - chiaro che i conducenti
umani hanno le ore contate. Ma ho ricevuto anche risposte diverse, come:

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52 CAPITOLO 7. LE PROVE DELLAUTOMAZIONE

Non mi fido delle macchine, non saranno mai come noi. Non salir mai in una
macchina del genere, voglio avere io il controllo. La gente non lo accetter, non
ci saranno mai macchine automatiche nelle strade. Questa visione condivisa
da molti intervistati, alcuni dei quali erano particolarmente infastiditi dallidea
di macchine automatiche (con mia sorpresa, tra loro cerano anche molti ragazzi
giovani!).
Sono molti i fattori da considerare, poich levoluzione del progresso segue
diverse tappe. Allinizio si sviluppa una nuova tecnologia. Informatici, matema-
tici, fisici e ingegneri formano un piccolo team di ricerca, da qualche parte, e
decidono di dedicarsi a un problema specifico. Dopo qualche anno di ricerca
e sviluppo (e a volte basta solo qualche mese) hanno un prototipo. Lo testano,
lo migliorano e poi lo testano ancora. Cambiano le condizioni, e lo testano in
continuazione, finch non sono soddisfatti del risultato. A quel punto abbiamo
una tecnologia funzionante, testata pi volte (sotto condizioni sia normali che
estreme) e tutti i dati suggeriscono che affidabile. Anzi, pi affidabile di
qualsiasi umano e anche pi sicura da usare e pi veloce. Questo, per, solo il
primo passo. Quello successivo la diffusione di massa della tecnologia, e non
cos scontato come potrebbe sembrare. Ricordate: le persone reagiscono in
maniera molto varia allidea di usare queste macchine. La maggior parte delle
volte le opinioni contrastanti sono causate dal non comprendere i fondamenti
della tecnologia in questione. Si formano unidea in base alle loro percezioni,
o sensazioni viscerali. La conseguenza che le nuove tecnologie, solo perch
esistono e ci aiutano a vivere meglio, non necessariamente saranno adottate.
Per spiegare come questo processo si svolge, cercher di prefigurare uno
scenario a mio avviso plausibile per le macchine automatiche. Inutile dire che
non ho la sfera di cristallo, ma cercher di fare previsioni ragionevoli. Mentre
scrivo, alcuni di questi eventi si sono gi verificati. Altri no. Il tempo ci dir di
quanto mi sono sbagliato.

7.8 UNA (POSSIBILE) STORIA DELLE MACCHINE SENZA PILOTA

Google annunci di aver inventato le macchine senza pilota. Dopo alcuni


anni di ricerca, con poco denaro e un piccolo team erano in grado di sfruttare la
potenza delle macchine per risolvere un problema molto impegnativo del nostro
tempo. Usando network neuronali, altri algoritmi sofisticati di apprendimento-
macchina, una quantit immensa di dati e grazie alla forza dellincremento
esponenziale della tecnologia (che aveva migliorato la computazione, i sensori, i
GPS e i sistemi laser, abbassandone al contempo il costo), Google aveva a quel
punto un prototipo funzionante di una macchina che guida senza il bisogno
di un conducente umano. Iniziarono poi a testare le macchine in strada, la-
sciandole andare per migliaia di chilometri. Riconoscevano segnali stradali,

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7.8. UNA (POSSIBILE) STORIA DELLE MACCHINE SENZA PILOTA 53

semafori, pedoni, incroci, tutto. Possedevano una visione a 360 gradi dellarea
circostante. Potevano operare in ogni condizione, compresi sole, pioggia, nebbia,
strade ghiacciate, luoghi innevati, strade larghe e strette. Potevano muoversi in
campagna, montagna e citt trafficate, il tutto evitando gli ostacoli. Preveniva-
no addirittura gli incidenti in caso di eventi inaspettati, come ad esempio un
bambino che salta in mezzo alla strada, o un ciclista che entra in carreggiata
senza attenzione. Annunciarono i risultati al pubblico. La gente si divise e prese
una posizione in proposito. La maggior parte non si prese neppure la briga di
investigare: o amavano questa tecnologia a priori, o a priori la odiavano. I media
non furono daiuto, dato che molti telegiornali liquidarono il tutto con un paio
di lanci fuorvianti e il pubblico non ricevette informazioni che potessero far
loro cambiare idea (eppure per quello, che guardavano i notiziari: per essere
informati. . . ). Alcuni canali di informazione fornivano un ottimo servizio; ma
troppi non facevano che amplificare le opinioni personali di qualcuno senza
la minima competenza in materia, pagato dal network per manifestare la sua
ignoranza e propinarla agli ascoltatori.

Nel frattempo, furono eseguiti altri test e queste macchine iniziarono a cat-
turare lattenzione di varie aziende e investitori. Pianificarono il rilascio di una
prima versione di ibridi, veicoli parzialmente automatici, in cui lopzione di de-
fault era il conducente umano, ma si poteva tornare allautomatico in qualsiasi
momento e lasciare che la macchina si guidasse da sola. Alcuni Stati e paesi
proposero nuove leggi per regolamentare queste macchine; le aziende assicu-
rative pensarono a rimodulare le polizze di conseguenza. Ci volle un po per
completare il processo, mesi, in alcuni casi addirittura anni, pi che altro perch
iniziarono a emergere tensioni sociali. I problemi centrali erano la sicurezza
e la responsabilit: in caso di incidente, di chi sarebbe stata la responsabilit?
Del proprietario della macchina? Dellazienda produttrice della macchina? Del
team di ricercatori? Lo stato, che aveva permesso a queste macchine di muoversi
liberamente in citt? Alcuni misero in luce un nuovo problema: la perdita dei
posti di lavoro (da parte dei conducenti umani) senza un piano per riassorbirla.
Molti lavori sarebbero stati portati via, da questa tecnologia. Queste persone
furono ignorate e il problema nemmeno emerse, nel discorso politico: se fosse
successo, sarebbe stato compito del mercato risolvere il problema.

Dopo questa frenesia dei media, le prime macchine commerciali senza pilota
arrivarono sul mercato. Potevano essere guidate in modalit automatica solo in
alcuni Stati, cos lopzione manuale era indispensabile. Erano di fronte a una
forte opposizione da parte di diversi gruppi: tecnofobi, gruppi politici, gruppi di
pressione, i concorrenti che ancora non avevano la tecnologia, o semplicemente
genitori preoccupati per i loro figli, perch il tg aveva detto che queste macchine
avrebbero ucciso i loro bambini, senza un briciolo di coscienza. Non fu facile

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54 CAPITOLO 7. LE PROVE DELLAUTOMAZIONE

accettare tutto questo.

Daltro canto, gli utenti di questa tecnologia ne furono estremamente soddi-


sfatti. Allinizio le acquistarono solo le persone con bisogni speciali (persone con
mobilit e/o visibilit ridotte, gli anziani); ma in seguito le macchine iniziarono
a diffondersi, a costare meno, e cos il mercato crebbe. Gli ingorghi stradali, negli
Stati in cui la guida automatica era permessa, scomparvero, e divennero inevi-
tabilmente una cosa del passato91 . I proprietari delle macchine cibernetiche
erano molto felici del loro investimento e si godevano i viaggi. Potevano rilassar-
si, leggere il giornale, usare lo smartphone, lavorare, guardare il cielo fuori dal
finestrino, come fossero su un treno. Si poteva semplicemente salire, scegliere la
destinazione sul GPS e godersi la corsa. Ma la vera innovazione sarebbe stato
il comando portami a casa. Particolarmente utile nelle situazioni critiche o
stressanti. Dopo una lunga giornata di lavoro, non c niente di meglio che farsi
portare a casa senza pensieri. Di pi: si poteva uscire con gli amici, ubriacarsi,
salire in macchina, farfugliare un vai a casa o premere lenorme bottone Casa
sul cruscotto e poi addromentarsi, mentre la macchina si occupava del resto.
Iniziarono a fare la loro comparsa le storie di come queste macchine aiutino
le persone e migliorino significativamente la qualit delle loro vite: editoriali
sui giornali, interviste TV e anche alcune celebrit iniziarono a sponsorizzare
la tecnologia. Gli ingorghi stradali diminuirono, il numero di incidenti venne
abbattuto. La situazione stava cambiando, e lopinione pubblica era per lo pi
favorevole.

Poi, avvenne il primo incidente grave. Una macchina senza pilota scorraz-
zava per le strade come suo solito, quando unaltra macchina, guidata da un
umano, la prese in pieno. Chi guidava il veicolo vecchio stile aveva ecceduto
il limite di velocit e non si era nemmeno curato dei segnali stradali. In breve,
era colpa sua. Lautomobile cibernetica aveva provato a evitare lo scontro, ma
laltra era troppo veloce, e il tutto era accaduto troppo in fretta. Risultato: il
conducente della vecchia macchina e il suo amico di fianco, morirono. I gior-
nali impazzirono. Titoli come La prima macchina senza pilota che uccide 2
persone, Lauto assassina, e Chi pagher per questo? dominavano la scena.
Le famiglie delle vittime furono intervistate sulla TV nazionale, il loro dolore
e la sofferenza fomentarono lodio verso le macchine senza pilota che covava
sotto la cenere fino ad allora. Sapevo che sarebbe successo Non ci si pu
fidare di una macchina Ho votato contro questa legge Faremo tutto il
necessario per assicurare che non accada pi, e altre frasi insulse come queste
arrivarono da ogni angolo dei notiziari. Solo alcuni ammisero che, nel tempo
tra il rilascio delle macchine senza pilota e il primo grande incidente, migliaia
di incidenti si erano verificati tra i conducenti umani, centinaia dei quali erano
morti, e nessuno ne aveva parlato. Non era rilevante: i fatti non contano, conta

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7.8. UNA (POSSIBILE) STORIA DELLE MACCHINE SENZA PILOTA 55

la nostra percezione della realt. Alcuni Stati dichiararono che non avrebbero
mai permesso a queste macchine infernali di fare altri danni, e rifiutarono di
accettarle. Seguirono altre legiferazioni, discussioni, dibattiti e opposizioni.
Nel frattempo, la tecnologia stava progredendo esponenzialmente: le auto-
mobili divennero ancora pi affidabili, efficienti e i loro algoritmi migliorarono.
Divennero pi economiche, diffuse, pi aziende svilupparono questo tipo di
tecnologie, e la domanda crebbe. Presto divenne lunico mercato in crescita nel-
lindustria automobilistica, e le aziende che rifiutavano di innovarsi rischiarono
di fallire. Daltro canto, rimase un piccolo gruppo di appassionati che parlava
del piacere della guida, del tenere la mente occupata e dei bei vecchi tempi.
Dissero inoltre che era importante mantenere il controllo dei nostri strumenti,
che il mondo stava prendendo una direzione brutta e pericolosa. Conquistarono
alcuni seguaci e rimasero fedeli a questa visione, senza riguardo per i continui
progressi del settore.
Alcuni anni dopo, queste automobili, ancora modelli ibridi, erano larga-
mente diffuse nella maggior parte dei paesi sviluppati, e la gente smise di fare
affidamento sulle proprie abilit di conducente. Le strade divennero pi sicure,
il traffico diminu. Alcune aziende iniziarono a progettare nuovi modelli di mac-
chine: veicoli cibernetici completamente autonomi, che non richiedevano un
conducente umano. In questo modo ebbero la possibilit di ridisegnare linte-
ro veicolo. Sedili reclinabili in ogni direzione, dove quattro persone potevano
sedersi una di fronte allaltra in cerchio. Il viaggio in automobile divenne une-
sperienza del tutto nuova; potenzialmente un evento sociale enorme. Data la
situazione, ci si aspetterebbe che ogni macchina, autobus, camion e taxi si guidi
da solo, dora in poi. Sarebbe di certo la scelta giusta: pi efficienza, meno inci-
denti, niente traffico, pi economiche e affidabili dei conducenti umani. . . avere
una macchina autonoma sarebbe logico. Ma le cose non seguono sempre la
pura logica. Seguono dinamiche complesse che hanno a che fare con la societ,
la mentalit di gruppo; dinamiche complesse che hanno poco a che fare con
la tecnologia e con ci che giusto e seguono invece la politica, il marketing,
lattaccamento emotivo, le vecchie abitudini, le delusioni, le convinzioni su ci
che sembra buono.
Inventare e creare una tecnologia pu essere difficile, ma a volte molto pi
difficile farla accettare agli altri.

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C APITOLO 8

L ACCETTAZIONE SOCIALE

A
nche se una tecnologia pronta, testata e affidabile, la sua accettazione
sociale non affatto ovvia. Paura, incertezza, dubbio, ignoranza, interessi
particolari, tutti contribuiscono a soffocare linnovazione e il miglioramento
delle nostre vite. Prendiamo la rivoluzione probabilmente pi grande della storia
dellumanit: Internet. Internet un oceano di possibilit: democratizzazione
dellinformazione, libert di condivisione delle idee, comunicazione istantanea
in tutto il globo, livellamento delle razze e delle classi sociali, parit di opportu-
nit per chiunque, e dovunque. Questo a livello potenziale. La realt, invece?
Una manciata di aziende controlla i servizi essenziali di accesso ad Internet,
e un numero ugualmente piccolo di corporazioni private gestisce una grande
porzione del traffico Internet. Pur avendo le capacit e la tecnologia per dare a 7
miliardi di persone una connessione libera e gratuita, solo un terzo del mondo
connesso a questa mente globale92 .
E anche quando Internet riesce a raggiungere le persone, le cose non vanno
come ci si aspetta. I politici dovrebbero assicurare libert di parola, ma i ten-
tativi di censura di Internet sono sempre pi comuni, nel mondo. Basta dare
unocchiata alledizione 2011 del report di Freedom House chiamato Freedom on
the Net: le cifre sono sconfortanti. Dei 37 paesi monitorati, solo 8 erano indicati
come liberi (22%), 18 come parzialmente liberi (49%), e 11 come non liberi
(30%)93 . I risultati dello studio indicano che le minacce alla libert di Internet
sono sempre di pi e sempre pi diversificate. Le principali sono gli attacchi
cyber, le censure politicamente strategiche e i controlli governativi sulle infra-
strutture Internet. E anche nei pochi Stati considerati liberi vigono restrizioni.
Per esempio, gli USA sono apparentemente liberi, ma esiste una lunga storia
di proposte federali e leggi statali che tentano di limitare laccesso ad alcuni
siti web e ad alcuni servizi, o di controllare la gente94 . Alcune di queste leggi
iniziarono con buoni propositi, ma furono velocemente distorte a vantaggio di
qualcuno. Lultima di queste oscenit si chiamava SOPA (Stop Online Piracy

57

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58 CAPITOLO 8. LACCETTAZIONE SOCIALE

Act), che insieme alla sua gemella, la PROTECT IP Act (Preventing Real Online
Threats to Economic Creativity and Theft of Intellectual Property Act of 2011;
United States Senate Bill S.968), diede allindustria dellintrattenimento il potere
di censurare Internet. Kirby Ferguson ha saputo spiegare molto bene, in un
video, questa situazione95 :

PROTECT-IP non metter fine alla pirateria, ma introdurr un vasto


potenziale di censura e abuso, rendendo il web meno sicuro e affi-
dabile. Stiamo parlando di Internet, un mezzo vitale e vibrante di
comunicazione, e il nostro governo ne sta minando le fondamenta
per far comprare alla gente pi film di Hollywood. Ma Hollywood
non promuove lelezione di candidati provenienti dal basso, non ro-
vescia regimi corrotti, e lintera industria dellintrattenimento non
contribuisce poi cos tanto alla nostra economia. Internet s invece, fa
questo e molto altro. Le aziende posseggono gi strumenti per com-
battere la pirateria. Possono oscurare selettivamente dati contenuti,
far causa alle aziende che scrivono software peer-to-peer, oppure ai
giornalisti che spiegano come copiare un DVD. Hanno alle spalle un
passato di uso e abuso di potere. Hanno cercato di far rimuovere il
video di un bambino su YouTube solo per la musica in sottofondo.
Hanno fatto applicare leggi penali scritte per contrastare la pirateria
su vasta scala contro singole famiglie e bambini. Hanno minacciato
di proibire i VCR e i primi lettori MP3. Quindi la domanda : fin dove
si spingeranno? E la risposta a questo punto ovvia: fino a dove gli
permetteremo di farlo.

Il 18 gennaio 2012 la Wikipedia inglese, reddit e altri 7.000 siti web minori
coordinarono un blackout di servizi, per sensibilizzare la gente contro questa
pazzia. Quel giorno pi di 160 milioni di persone videro linsegna di Wikipedia; la
Electronic Frontier Foundation, Google e molti altri raccolsero milioni di firme;
molti iniziarono a boicottare le aziende che supportavano la legislazione e ci fu
un rally a New York con migliaia di attivisti96 . Unendo le forze e gli interventi
collettivi, siamo stati in grado di bloccare questa legge vergognosa, ma stanno
tornando alla carica con altre proposte ugualmente idiote (o forse addirittura
peggiori)97 .
In materia di tecnologia, i politici non sono solo ignorano le basi dellargo-
mento, ma in buona sostanza si riducono a rappresentanti delle corporation nel
governo. Per essere pi specifici, la loro presunta ignoranza permette ai lobbisti
finanziatori di scrivere direttamente i testi di legge, cos che la maggior parte dei
benefici vadano a chi, dietro ai nostri eletti, comanda davvero- le corporation e
i loro proprietari, che non si accontentano della fetta pi grande della torta, la

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59

vogliono tutta per loro. Il problema che il denaro stato considerato una forma
di libera espressione. Siamo di fronte a una corsa agli armamenti con sempre
pi soldi in ballo dove si cerca di comprare le leggi giuste, cos che i soggetti
(le societ) che beneficiano finanziariamente di tali leggi abbiano sempre pi
denaro per comprare ulteriori leggi98 . Non una visione cinica, n unipotesi
complottista, ma un fatto ben documentato che lo 0.1% pi ricco negli USA
guadagni met di tutti i capitali sommati99 .

Come se non bastasse, i politici e le grandi societ sono solo una piccola
parte del problema. Gli studi hanno dimostrato che la capacit media di capire
i problemi e le sfide quotidiane tristemente bassa. Negli USA l87% della po-
polazione non in grado di svolgere azioni mediamente complesse (come ad
esempio leggere e capire un articolo di giornale sugli affari esteri, confrontare
due punti di vista in un editoriale, confrontare percentuali, leggere un grafico) e
il 22% funzionalmente analfabeta100 . Lo stesso vale per lItalia, il Regno Unito,
il Belgio, lAustralia, il Canada e molti altri paesi sviluppati101 . Non dovrebbe
sorprendere che la percezione pubblica delle problematiche complesse ne esca
distorta. Come si pu pretendere che il 60% della popolazione sia informato
e agisca responsabilmente, quando il 60% delle persone non sa neppure cosa
significhi 60%? Prendete il problema del cambiamento climatico (che la stampa
popolare ama chiamare riscaldamento globale). Per anni stato oggetto di
dibattito nei giornali e nei confronti politici. Come se fosse una questione di
opinione. Come se giornalisti, politici, economisti o chiunque altro che non sia
un climatologo possa dire qualcosa a riguardo. Per anni la gente ha dibattuto e
discusso, presentando le prove a favore o contro la teoria del riscaldamento
globale antropogenico. Nel marzo 2010 un sondaggio di Gallup ha rivelato
che il 48% degli Americani credeva che la gravit del riscaldamento globale
sia generalmente sovrastimata. Nel 2009 era il 41%, e nel 2006 il 30%102 . Risul-
tati simili furono riscontrati nel Regno Unito e altri paesi103 . Sappiamo che il
cambiamento climatico si sta verificando, sappiamo di esserne responsabili104 e
anche i maggiori scettici hanno ammesso di aver sbagliato a dubitare dei dati sul
riscaldamento globale, confermati da studi fatti da chi negava il cambiamento
climatico e intendeva confutarlo105 . Tuttavia una combinazione di malainfor-
mazione, chiacchericcio politico, pseudoscienza e pubblica ignoranza rendono
ancora difficile per la scienza fare dei passi avanti.

Messi insieme, la paura, lincertezza, il dubbio e lignoranza costituiscono


un ostacolo formidabile allaccettazione diffusa delle tecnologie che migliore-
rebbero la qualit della vita. Ma non lunico. Considerate le code alle casse
automatiche del supermercato. Se adeguatamente sviluppate, usando la giu-
sta implementazione con uninterfaccia intuitiva, snellirebbero il processo, ri-
ducendo inefficienze e stress. Ma al costo, ovviamente, di milioni di posti di

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60 CAPITOLO 8. LACCETTAZIONE SOCIALE

lavoro.
Infine, ci sono altre ragioni per le quali lautomazione non sostituir tutta la
forza lavoro, anche in quei settori dove in teoria potrebbe farlo. Prendiamo ad
esempio un ristorante. Alcuni pensano che sia un posto dove mangiare e pagare.
Sbagliato: questa la descrizione di una catena di fast-food. In un ristorante, si
paga per lesperienza di mangiare un buon pasto, per il contesto, non (solo per)
il pasto in s. Entrando in un ristorante, ci si aspetta un contesto piacevole in cui
godersi il pasto. Latmosfera tranquilla, le luci accoglienti quando ci si siede al
tavolo, il cameriere che d il benvenuto e un consiglio sul vino da scegliere; tutti
questi elementi concorrono a creare unesperienza irrestistibile. Eliminare la
componente umana dal quadro potrebbe essere pi difficile di quanto pensino
alcuni entusiasti della tecnologia. Alla gente piace la compagnia degli altri
umani, amano entrare in sintonia con loro, sentire e raccontare storie, scambiare
interessi e punti di vista. Anche se linterazione con un cameriere pu essere
limitata, potrebbe essere comunque molto interessante e rappresentare una
delle ragioni per cui si decide di andare in un ristorante di alta qualit anzich in
un fast food. Immaginatevi ora limmagine olografica di una bellissima donna,
che conosce tutti i vostri interessi, si ricorda quando siete venuti la scorsa volta,
con chi e fa domande a riguardo, sempre con voce gentile. Questo uno degli
esempi preferiti dei fanatici della tecnologia a favore dellautomazione106 , ma
non credo che a molte persone piacerebbe non di qui a breve, almeno.
Come potete vedere, il processo di accettazione per ogni prova scientifica,
tecnologia dirompente, o qualsiasi altra cosa che potrebbe cambiare il nostro
modo di vivere non lineare e prevedibile. Ci sono molti ostacoli e le opposizioni
potrebbero venire da ogni direzione, per molte diverse ragioni.
Tenendo a mente tutto ci, analizziamo lo stato attuale dellintera forza
lavoro, e proiettiamo nel futuro le possibili conseguenze a cui laccelerazione
del cambiamento tecnologico potrebbe portare.

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C APITOLO 9

L A DISOCCUPAZIONE DOMANI

A
nalizzeremo ora la forza-lavoro statunitense, fascia per fascia. I motivi per
cui ho scelto gli Stati Uniti sono principalmente tre: rappresenta una delle
pi grandi economie del pianeta; ha ottimi dati pubblici disponibili; gran parte
dei paesi industrializzati si trovano in una situazione molto simile.
Nel 2010, negli Stati Uniti, cerano circa 139 milioni di lavoratori, su un totale
di popolazione di 308 milioni107 . Il tasso di disoccupazione ha oscillato nel
corso del tempo, ma i cicli di picco e caduta hanno preso la forma di una vera
e propria tendenza. E questa tendenza rappresenta un aumento globale della
disoccupazione.
Nel 2010 la disoccupazione era al 9,6%108 , uno dei valori pi alti nella storia
americana, secondo solo al valore del 9.7%, raggiunto nel 1982109 . E ancora
pi interessante il rapporto tra lavoratori e popolazione totale. Nel 2000 gli
Stati Uniti avevano una popolazione di 281.421.000, con una forza-lavoro di
136.891.000. Nel 2010 la popolazione aumentata a 308.745.000, ma la forza-
lavoro rimasta circa a 139.064.000 (cfr. tabella 9.1).

Anno Popolazione Totale Impiegati


2000 281.421.000 136.891.000 (48,6%)
2010 308.745.000 139.064.000 (45,0%)

Tabella 9.1: Totale forza-lavoro degli Stati Uniti tra il 2000 e il 2010.

Ci sono molte pi persone senza lavoro negli Stati Uniti, e nel resto del
mondo, di quanto si potrebbe pensare. Bench i report affermino che la disoccu-
pazione negli ultimi due anni in calo, la verit unaltra. Nel marzo 2012, la
disoccupazione nellEurozona ha raggiunto il livello record del 10,9%110 . Ma c
di pi.
Nel 2011, oltre ai milioni di disoccupati, altri 86 milioni di americani sono
stati esclusi dalla forza-lavoro perch un posto di lavoro non lhanno neanche

61

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62 CAPITOLO 9. LA DISOCCUPAZIONE DOMANI

Figura 9.1: Gli americani fuori dalla forza-lavoro nel 2011, divisi per et. Immagine
gentilmente concessa da CNN, i dati provengono dal US Labor Bureau of Statistics.

continuato a cercare. La maggior parte di loro aveva meno di 25 anni o pi


di 65111 . facile per i politici e gli economisti ridurre al minimo la paura del-
la disoccupazione, basta cambiare il metodo di misurazione e i dati suonano
improvvisamente molto meglio!
Questa la situazione attuale, e non un granch. Ma cosa ci riserva il
futuro? Diamo uno sguardo al numero di posti di lavoro per occupazione, con
un campione di almeno 1 milione di lavoratori.

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63

Occupazione Numero di la- Percentuale


voratori di lavoratori%
Venditori, autotrasportatori, autisti 3.628.000 2,61%
Venditori al dettaglio 3.286.000 2,36%
Supervisori/manager di vendita al 3.132.000 2,25%
dettaglio
Cassieri 3.109.000 2,24%
Segretarie e assistenti amministrativi 3.082.000 2,22%
Manager, il restante 2.898.000 2,08%
Agenti di vendita, commercianti allin- 2.865.000 2,06%
grosso, settore manifatturiero, agenti
immobiliari, assicurativi, pubblicitari
Infermiere patentate 2.843.000 2,04%
Insegnanti di scuole medie ed elemen- 2.813.000 2,02%
tari
Inservienti e pulitori 2.186.000 1,57%
Camerieri 2.067.000 1,49%
Cuochi 1.951.000 1,40%
Aiuti domestici sanitari, infermieristi- 1.928.000 1,39%
ci e psichiatrici
Addetti al servizio clienti 1.896.000 1,36%
Operai, magazzinieri e trasportatori 1.700.000 1,22%
Contabili e revisori 1.646.000 1,18%
Supervisori/direttori dufficio e di 1.507.000 1,08%
operatori di supporto amministrativo
Amministratori delegati 1.505.000 1,08%
Impiegati di magazzino, addetti al 1.456.000 1,05%
caricamento degli ordini
Domestiche e collaboratori familiari 1.407.000 1,01%
Insegnanti universitari 1.300.000 0,93%
Addetti a contabilit e revisione conta- 1.297.000 0,93%
bile
Accoglienza e informazione turistica 1.281.000 0,92%
Operai edili 1.267.000 0,91%
Assistenti per linfanzia 1.247.000 0,90%
Falegnami 1.242.000 0,89%
Insegnanti di scuola secondaria 1.221.000 0,88%
Operatori ecologici 1.195.000 0,86%
Manager finanziari 1.141.000 0,82%
Supervisori/direttori di lavoratori non 1.131.000 0,81%
al dettaglio

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64 CAPITOLO 9. LA DISOCCUPAZIONE DOMANI

Capi cantiere 1.083.000 0,78%


Avvocati 1.040.000 0,75%
Informatici & Ingegneri informatici 1.026.000 0,74%
Direttori generali e operativi 1.007.000 0,72%
Totale delle Occupazioni Sopra Elenca- 63.383.000 45,58%
te
Tutte le altre occupazioni 75.681.000 54,42%
Totale degli Impiegati 139.064.000 100,00%

Date unocchiata alla tabella qui sopra. Ora ditemi: quanti lavori sono stati
creati negli ultimi 50 anni? Le 34 professioni elencate sopra costituiscono il
45,58 % della forza-lavoro degli Stati Uniti. Quante nuove professioni sono nate
grazie ai progressi della tecnologia? Una sola, quella degli scienziati e ingegneri
informatici. Che per d alla lista un contributo irrisorio: se dovessimo escludere
queste due professioni, infatti, resterebbe nella lista il 44,12% delleconomia
rappresentata, che non ha creato un solo lavoro negli ultimi 50 o 60 anni.
La realt che i nuovi posti di lavoro creati dalla tecnologia impiegano
una frazione molto piccola di persone, e anche quelli tendono a scomparire
poco dopo essere stati creati. Pensate ai lavori creati nel settore IT durante
gli anni Ottanta, e a quanti ne siano rimasti nel 2012. Se allepoca foste stati
programmatori, o amministratori di sistema, e non vi foste aggiornati sugli
ultimi sviluppi tecnologici, oggi sarebbe molto difficile per voi trovare un posto
di lavoro. Quanta occupazione stata creata dallintroduzione di una nuova
tecnologia, solo per soccombere allarrivo di unaltra migliore? I nuovi posti
di lavoro richiedono un elevato livello di istruzione, flessibilit, intelligenza,
imprenditorialit - una formazione, insomma, che la maggior parte delle persone
non possiede. In realt, il nostro sistema educativo stato ideato subito dopo
la rivoluzione industriale, con lidea di formare degli operai. I posti di lavoro
necessari erano manuali, ripetitivi, e il nostro sistema educativo, da allora, non
stato sufficientemente aggiornato.
da molto tempo che leconomia chiede un nuovo tipo di lavoratori. Il cam-
biamento , tuttavia, molto lento e difficile. Uno dei motivi che gli insegnanti di
oggi sono stati formati dagli insegnanti di ieri. Test standardizzati, corsi standar-
dizzati, esami standardizzati, non possono che produrre menti standardizzate.
Gli studenti non sono incoraggiati a mettere in discussione il libro di testo, o
linsegnante. E neanche a lavorare in gruppo, collaborare, o trovare soluzioni
diverse112 . Insegnano loro che c sempre una sola soluzione, ed sul retro del
libro. Ma non bisogna guardare, perch questo imbrogliare113 .

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65

La realt che esistono molte soluzioni a un numero infinito di problemi.


Alcune sono migliori di altre. A volte non ce ne sono. A volte la soluzione si
pu trovare solo attraverso pensiero interdisciplinare, collaborando con persone
provenienti da diverse aree di specializzazione.
In passato ci sono stati tentativi di riformare il sistema scolastico, e alcuni
ottimi esperimenti sono in corso (lo approfondiremo nella Parte 3: Soluzioni).
Ma il sistema educativo un elefante ancora pi grande e lento delle industrie,
e ci vorr molto tempo prima che si adegui. La domanda : sar abbastanza
veloce da adattarsi alla stessa velocit del progresso tecnologico? Non credo sia
possibile. Alcune persone saranno abbastanza intelligenti da adattarsi a questo
nuovo paradigma (se state leggendo questo libro significa che state gi pensando
a questo problema, e avete una buona probabilit di essere in quella ristretta
cerchia), ma temo che la maggioranza della popolazione si trover nei guai.
Per avere unidea della tendenza, esaminiamo alcune delle aziende pi grandi
e di maggior successo, elencate in ordine cronologico. Potete vedere lanno in
cui furono fondate, il numero di dipendenti nel 2012, e il ricavo medio per
dipendente.

Azienda Impiegati Fatturato per impiegato


McDonalds (1940) 400.000 $60.000
Walmart (1962) 2.100.000 $200.000
Intel (1968) 100.000 $540.000
Microsoft (1975) 90.000 $767.000
Google (1998) 32.000 $1.170.000
Facebook (2004) 3.000 $1.423.000

Tabella 9.3: Elenco delle maggiori aziende multi-miliardarie e il fatturato per dipendente.

Penso che capiate cosa sta succedendo. Le societ multi-miliardarie appena


create non hanno vincoli, come ad esempio impiegati storici di generazioni
precedenti, dunque possono concentrarsi sullefficienza fin dallinizio. Le grandi
aziende con pi di 20 anni di et sono come vecchi elefanti che cercano di
camminare in un luogo molto affollato. Sono pesanti, lenti. Hanno un sacco di
zavorra114 (perdonatemi lespressione), di cui vorrebbero sbarazzarsi, ma non
possono.
Le nuove imprese non hanno questi problemi. Sono agili. Possono assumere
i migliori, e solo i migliori, fin dallinizio. Incoraggiano lautomazione, piutto-
sto che resisterle. Implementano tutte le possibili strategie per aumentare la
produttivit, ossia il fatturato per dipendente. Guardate di nuovo la tabella 9.3.
McDonald stata fondata nel 1940, e il fatturato per dipendente di $60.000.
Avvicinandoci ai tempi moderni, si vede una progressiva diminuzione del nu-
mero di lavoratori (ad eccezione di Walmart; ma come abbiamo visto prima,

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66 CAPITOLO 9. LA DISOCCUPAZIONE DOMANI

probabilmente cambier molto presto), e un aumento della quantit di ricchezza


che ogni dipendente crea. Gli ultimi e pi eclatanti valori sono rappresentati
da Facebook, con soli 3.000 lavoratori, dove ognuno genera pi di $1,4 milioni
dollari di ricchezza per la societ. Si potrebbe scartare Facebook ritenendolo
un vapourware, una moda che presto svanir. Ma riflettete: nelleconomia di
oggi, le attivit pi preziose non sono rappresentate da beni fisici. Si tratta di
informazioni. Le informazioni personali su di noi, le nostre abitudini, i nostri
desideri. Chi sono i nostri amici, con chi usciamo, a cosa pensiamo? Il prodotto
siamo diventati noi. Facebook ha la pi ampia banca dati di informazioni per-
sonali mai creata nella storia, ha quasi 1 miliardo di utenti in tutto il mondo, in
continuo aumento. Governi, aziende e servizi di intelligence darebbero chiss
cosa per quelle informazioni. In realt, molti si chiedono se Facebook faccia
soldi vendendo a questi enti i nostri dati personali115 , anche se Facebook ha re-
spinto tali affermazioni116 . Indipendentemente dalla veridicit di queste accuse,
indubbio che Facebook possegga un valore intrinseco molto maggiore del suo
fatturato totale. Che gi impressionante di per s, vista la rapidit con cui ha
raggiunto i $4,27 miliardi di dollari, con solo 3.000 dipendenti.
Quindi, se le nuove industrie hanno bisogno solo di personale altamente
istruito, intelligente e dinamico, e quelle vecchie stanno sostituendo i lavoratori
umani in favore dellautomazione, che cosa faremo con coloro che non hanno
alcuna istruzione formale n i mezzi per acquisire competenze sofisticate?
Di fronte a questa domanda molto semplice, gli economisti mostrano due
tipi di reazioni. La prima negare che ci sia un problema. Non credono che
la tecnologia stia soppiantando il lavoro umano, perci neppure iniziano la
discussione. La seconda affermare che chi sostiene tali tesi dovrebbe passare
meno tempo a parlare di ci che non conosce, e pi tempo a fare quello che
sanno fare bene. Dicono che gente come Martin Ford, o come me, sono sempli-
cemente ignoranti di economia, e che se fossimo economisti ne sapremmo di
pi. Forse cos: dopo tutto, molti di noi non sono economisti. Magari davvero
ci sbagliamo. Ma questa non una prova, un pensiero circolare, una tautologia
priva di sostanza che si auto-rafforza. Se pensate di avere una tesi migliore, e
la sostenete, presentatecela e illuminateci. Ho chiesto a molti economisti, e sto
ancora aspettando che me ne espongano una.
Il rifiuto di spiegare derivato probabilmente dal fatto che considerano
questo lABC delleconomia, roba che avrei dovuto imparare allUniversit, e non
c motivo di perdere tempo a spiegarlo. Ma ogni volta che sento questo tipo di
ragionamento, mi viene in mente quello che diceva il grande Albert Einstein:117 :

Se non sai spiegarlo in modo semplice, non lo capisci abbastanza


bene.

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67

Con anni di esperienza alle spalle nella diffusione della cultura scientifica e
nello smascherare creazionisti, negazionisti del cambiamento climatico, e ogni
sorta di sciocchezze, credo che la citazione di Einstein sia pi vera che mai. Se
gli economisti tradizionali vedono me come io vedo i sostenitori del disegno
intelligente, dovrebbe essere abbastanza facile confutarmi. Anzi, si dovrebbe
essere pronti a respingere le mie affermazioni con alcuni semplici esempi. Dopo
un anno di ricerca e di discussione, li sto ancora aspettando.
Marshall Brain, autore di Robotic Nation, ha tenuto al Singularity Summit
2008 una conferenza sulla perdita di posti di lavoro causata dallautomazione.
Alla fine della sua presentazione, stato ridicolizzato da uno degli altri oratori:
Avete mai sentito parlare di questa disciplina chiamata storia? Siamo passati
attraverso la stessa merda 150 anni fa, e niente di quello che dici accaduto!.
Questo il tipo di critica facile che le persone ignoranti fanno alla leggera: non
successo in passato, perch dovrebbe succedere adesso?
Prima di tutto, semplicemente non c precedente storico per quello che
stiamo per vivere. Anche se vero che abbiamo trovato il modo di cambiare
occupazione, inventando nuovi posti di lavoro e nuovi settori, ci sono due aspetti
importanti da considerare.
Uno. Il cervello umano ha dei limiti fisici. Certo, il nostro cervello molto
plastico 118 , e con un training adeguato in grado di migliorare notevolmente
nel corso del tempo. Ma proprio come la nostra forza fisica, per quanto ci pos-
siamo allenare, stata ampiamente superata da quella delle macchine, lo stesso
succeder alle nostre facolt mentali. Levoluzione biologica semplicemente
troppo lenta rispetto alla velocit di crescita dellintelligenza artificiale. Tutto ci
potrebbe cambiare, ma solo se accetteremo di essere potenziati dalle macchi-
ne fondendoci con queste. Non voglio per entrare in questa discussione, che
richiederebbe un libro a s stante solo per gli aspetti tecnici, senza parlare delle
implicazioni etiche. Restiamo sul punto, e coi piedi per terra: sappiamo che la
seconda specie potenziata dalla tecnologia (le macchine intelligenti, insomma)
sta arrivando, e se non ci prepariamo ci troveremo in grossi guai.
Due. Abbiamo mai pensato che trovare un lavoro sostituitivo, qualsiasi
esso sia, potrebbe essere la scelta sbagliata? Sono sicuro che, potenzialmente,
saremo in grado di trovare milioni di lavori inutili in futuro. Guardare ci che
abbiamo realizzato negli ultimi 50 anni, dovrebbe bastare a rendere questa
ipotesi credibile. Abbiamo da tempo disgiunto lutilit di un posto di lavoro dal
suo scopo. Storicamente, lo scopo del lavoro stato quello di creare ci che ci
serve per vivere meglio: cibo, vestiti, case, strade, automobili, eccetera. Ma grazie
allincremento esponenziale della produttivit, avremmo potuto facilmente
avere quelle cose lavorando meno. Si noti che questa non una ideologia, n un
pio desiderio: matematica. Supponiamo che abbiate bisogno di una x quantit

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68 CAPITOLO 9. LA DISOCCUPAZIONE DOMANI

di lavoro per produrre un y livello di ricchezza. Dopo 50 anni, necessario solo


1/10 di x per produrre lo stesso y. una deduzione logica il fatto che si possa
lavorare di meno per produrre lo stesso risultato. Ovviamente il carico di lavoro
non pu essere ridotto alla stessa identica proporzione, perch le tecnologie
in avanzamento aumentano anche le nostre aspettative di aumento di qualit
di vita. Ma le necessit fondamentali della vita sono cambiate di poco. Non
abbiamo bisogno di 100 volte la quantit di cibo, acqua, e alloggio che avevamo
50 anni fa. Avremmo potuto facilmente ridurre la settimana lavorativa. E in
genere, invece, lavoriamo pi che mai. pura follia: lo scopo della tecnologia
farci avere pi tempo libero da dedicare a fini superiori. E invece, i posti di
lavoro sono diventati lo scopo.
In passato, i posti di lavoro sono finiti in Cina, India, Vietnam, e altri luoghi
in cui le persone lottano per posti che negli Stati Uniti e in Europa sarebbero
considerati schiavit. Stiamo parlando di posti di lavoro che fruttano $200 al
mese per 12 ore al giorno, 6-7 giorni alla settimana. E la gente, da quelle parti,
questi posti se li contende. Non hanno assicurazioni, benefici, vacanze, regole
di sicurezza, nessun diritto di lamentarsi. Certo, se ci lavori e non ti piace puoi
sempre lasciare il posto, ma qualcun altro sar lieto di prenderlo. Dovrebbe
essere chiaro che non possiamo pensare di competere con loro per la corsa al
ribasso, riportando qui la manifattura a basso costo. Non accadr, n dovrebbe.
Il tempo in cui con un diploma di scuola superiore, un sacco di buona volont e
duro lavoro si otteneva un dignitoso stile di vita di classe media ormai lontano.
Quei posti di lavoro che sono stati esternalizzati non torneranno, punto. E
anche quei posti allestero sono ora minacciati dai rapidi progressi nel campo
dellautomazione e della robotica. Pi aziende si automatizzano per aumentare
la produttivit, pi posti di lavoro si perdono per sempre.
Il futuro del lavoro e dellinnovazione non nel passato che noi conosciamo,
ma in un territorio sconosciuto del prossimo futuro. Nuovi ed esaltanti settori
stanno emergendo ogni giorno: biologia sintetica, neurocomputazione, stampa
3D, contour crafting, ingegneria molecolare, bioinformatica, estensione della
vita, robotica, calcolo quantistico, intelligenza artificiale, apprendimento mac-
china. Queste nuove frontiere in rapida evoluzione sono solo linizio di una
nuova, sorprendente era della nostra specie che porter alla pi grande trasfor-
mazione di tutti i tempi. Una trasformazione che far sembrare la Rivoluzione
Industriale un evento di importanza minima. Questa nuova era creer nuove
opportunit e aprir nuove frontiere per la ricerca e per linnovazione che ora
nemmeno riusciamo a comprendere. Su questo, non ho dubbi.
Il problema : saremo in grado di tenere il passo con questi cambiamenti
rapidi, e dare a milioni di lavoratori non istruiti una formazione adeguata a
questi nuovi tipi di lavoro? Penso che la risposta sia un grande e forte NO!

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69

Ci sono milioni di lavoratori con un diploma di scuola superiore al massimo,


e a volte nemmeno quello, con pi di 40 anni che svolgono solo lavori manuali o
facilmente automatizzabili. Ogni nuovo lavoro che creeremo impiegher una
frazione di quelle persone, nella migliore delle ipotesi. E questi posti di lavoro
richiederanno una mente molto ricettiva, flessibile, una profonda conoscenza
di materie altamente sofisticate legate principalmente ai settori della biologia,
della chimica, informatica e ingegneria. Ci vogliono dai 5 ai 10 anni per educare
una giovane mente in questi campi, e parliamo di una mente non solo disposta,
ma anche entusiasta allidea di apprendere. Quanti dei milioni di disoccupati
di mezza et sono disposti a reinventarsi e ricominciare da capo? E quanti di
essi troveranno spazio nel sistema educativo? A quale prezzo? Anche supponen-
do che la maggior parte di loro abbia la motivazione giusta, quanti potranno
permettersi il tempo e il denaro necessario ad aggiornare le loro conoscenze e
competenze? La maggior parte dei paesi riescono a malapena a educare i propri
figli, nella maggior parte dei casi con risultati disastrosi. Trovo difficile credere
che il governo trovi magicamente un modo per rendere listruzione di livello
universitario gratuita per tutti, compresi i milioni di nuovi studenti che dovranno
improvvisamente tornare a scuola a 50 anni.
Lidea che la societ possa mantenere il numero di posti di lavoro, data
lespansione esponenziale della tecnologia, lascesa dellautomazione e il diffuso
sviluppo di manifattura domestica a basso costo, semplicemente irrealistica.
Ho letto sullargomento diversi libri, guardato centinaia di dibattiti e interviste, e
finora non ne ho tratto una singola spiegazione del perch lo status quo potr
reggere, o del come.
Con lavvento di meraviglie tecnologiche come Watson, poi, anche gli scettici
pi incalliti si stanno arrendendo allevidenza.
I vecchi posti di lavoro non torneranno. Quelli nuovi saranno altamente
sofisticati, tecnicamente e creativamente impegnativi, e una manciata di quei
posti baster a mandare avanti leconomia. La domanda, quindi, semplice: cosa
faranno i lavoratori non qualificati di oggi? Finora, nessuno stato in grado di
rispondere a questa domanda. La ragione, credo, che non c una risposta. Non
in questo sistema, non nel modo in cui progettato per funzionare.
Se vogliamo risolvere il problema pi impegnativo del nostro tempo, dob-
biamo a mio avviso ripensare lintera struttura economica e sociale. Ripensare
le nostre vite, ruoli, scopi, priorit, motivazioni. il momento di cambiare
paradigma, e trovarne uno che rivoluzioner radicalmente il nostro sistema
sociale.
In questo Universo, lunica costante il cambiamento. Imparate ad amarlo,
ad accoglierlo, e avrete successo. Se gli resisterete, se vi trover impreparati,
sarete invece spazzati via dalla piena di cambiamenti che sta per travolgere la

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70 CAPITOLO 9. LA DISOCCUPAZIONE DOMANI

nostra civilt come la conosciamo.


A questo punto potreste chiedervi: non saranno automatizzati anche questi
posti di lavoro altamente specializzati e tecnicamente impegnativi, alla fine?
Dato quel che abbiamo imparato sullespansione esponenziale delle tecnologie,
la risposta logica : in gran parte s. Sicuramente creeremo nuovi campi di
ricerca, e i nuovi posti di lavoro seguiranno di conseguenza. Ma questi lavori
saranno ancora pi difficili, e la percentuale di popolazione in grado di svolgerli
sar ancora pi ridotta, dato che la capacit della tecnologia di auto-innovarsi
pi grande e veloce della nostra capacit di tenerle il passo. un cane che
si morde la coda, il numero totale di posti di lavoro richiesti dal settore sar
gradualmente ridotto nel corso del tempo, e ogni volta dovremo reinventarci,
trovare nuove occupazioni per le nuove vittime dellautomazione.
Questo diventa molto faticoso dopo qualche tempo. un gioco che non
si pu vincere. Non giusto, e non vi alcuna via duscita. Viene quindi da
chiedersi se questo sia lunico modo, o se ci potrebbe essere unaltra soluzio-
ne. Nella prossima parte, esploreremo molti candidati alla soluzione di questo
fondamentale problema. Non sappiamo ancora quale si riveler corretta. Forse
nessuna, forse sar una combinazione di tutte loro. Nessuno lo sa per certo.
Quello che sappiamo che ci impegneremo a trovare le migliori soluzioni,
con la nostra ragione e la nostra immaginazione. Certo, potremmo anche fallire
miseramente. Ma potremmo anche farcela, affrontando qualsiasi ostacolo con
coraggio e forza, guardando al futuro, avanzando ed evolvendoci continuamente,
e credo che riusciremo a farlo solo che se condividiamo un obiettivo comune.
Parafrasando Martin Luther King Jr. e Carl Sagan:

Siamo un solo pianeta, dobbiamo imparare a vivere insieme come


una famiglia o perire da soli come stolti.

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Parte II

Lavoro e felicit

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C APITOLO 10

L IDENTIT E IL LAVORO

A
vete mai notato come, quando chiedete a qualcuno Ciao, come ti chiami,
cosa fai?, di solito rispondono con qualcosa del tipo Ciao, il mio nome
Bob, sono un ragioniere, o Sono un ingegnere elettronico (un insegnante, un
idraulico, un responsabile commerciale, un agente assicurativo). Da notare che
la domanda non era Che lavoro fai?, bens Cosa fai?. La gente pensa che sia
labbreviazione di Cosa fai per vivere?, il che ancora pi significativo. Quando
ci viene chiesto chi siamo, cosa facciamo, immediatamente lo identifichiamo col
nostro lavoro, perch esattamente ci che crediamo ci sia stato chiesto. Siamo
quello che facciamo, e per la maggior parte del tempo quello che facciamo
lavorare. Che altro potremmo fare? Dopo tutto, viviamo in una societ che si
basa sullo scambio di lavoro per reddito, e il reddito determina la nostra qualit
di vita.
Ho lavorato fin da bambino, per pagare per quello che volevo. Allinizio,
quando ero molto piccolo, questo significava solo dare una mano in casa, pulire
il portico e i piatti. Erano piccole cose, ma contavano. I miei genitori mi hanno
infuso la sensazione che le cose non dovrebbero essere date per scontate, e che
alcune cose erano garantite, mentre se volevo qualcosa in pi dovevo prendermi
la responsabilit di guadagnarlo. Questo sentimento mi ha accompagnato per
tutta la vita, e oggi penso che i miei genitori mi abbiano insegnato una lezione
molto importante: importante valutare gli sforzi delle persone, il loro lavoro,
e se voglio qualcosa devo rimboccarmi le maniche e mettermi a lavorare. Non
lamentarmi, non chiedere, ma guadagnarmelo.
Crescendo ho iniziato a fare lavori pi complessi, dal lucidare materiali
industriali al giardinaggio; ma ho avuto la fortuna di poter mettere a frutto la mia
precoce passione per lIT. Quindi iniziai ad aggiustare computer, poi a gestire le
reti di piccole imprese e costruire siti web. Avevo 15 anni.
A 16 anni non contavo pi sul sostegno finanziario dei miei genitori. Vinsi
una borsa di studio per il Collegio del Mondo Unito dellAdriatico, e mi trasferii

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74 CAPITOLO 10. LIDENTIT E IL LAVORO

lontano da casa. Da allora ho sempre vissuto da solo, che abbastanza strano per
un italiano (la maggior parte di noi vive con i genitori ben oltre i 30 anni). Ora ho
un Diploma di laurea, mi sono laureato in un programma di studio della NASA
alla Singularity University, ho avviato una societ e ho molti anni di esperienza di
lavoro, sia nel mercato nazionale che internazionale. Ricordo quando, a 22 anni,
il mio capo mi affid la rappresentanza della societ allestero. Un giorno venne
da me e mi disse semplicemente Ciao Fede, ho bisogno di parlare del nuovo
software. Ecco il biglietto, ed ecco lindirizzo. Adesso me ne vado, ci vediamo
a Londra tra qualche giorno. Era il nostro maggior cliente, nonch una delle
pi grandi multinazionali al mondo, quindi ero un po sorpreso che il mio capo
riponesse tanta fiducia nelle mie capacit, considerando che ero molto giovane.
Allepoca lavoravo come amministratore di sistema e IT manager. Poi mi trasferii
in unaltra societ e misi in piedi il reparto Web & Media, che ha portato alla
creazione di una squadra capace di triplicare la dimensione della societ in poco
pi di due anni. Questo ha permesso la trasformazione di una piccola azienda
di produzione video in una societ di rete, media e comunicazione, in grado di
competere sul mercato internazionale con imprese multi-milionarie, molto pi
grandi di lei.
Se pensate che scriva tutto questo per cercare di impressionarvi, vi sbagliate
di grosso. Anzi, la storia della mia vita piuttosto insignificante (nulla in con-
fronto a molti giovani imprenditori che hanno fondato societ multi-miliardarie
allet di ventanni). Voglio solo, prima di elaborare i prossimi punti, darvi un po
di prospettiva. Non voglio che liquidiate le prossime righe come le idee di uno
che non ha mai lavorato un giorno in vita sua, e quindi non pu apprezzare il
valore del lavoro.

10.1 ETICA DEL LAVORO, UTILIT DEL LAVORO

Penso che avere unetica del lavoro sia qualcosa di molto prezioso. Ed pro-
prio per questo che il lavoro, secondo me, sta oggi perdendo il suo significato. La
gente dice:Lavora sodo, e sarai ricompensato, e io generalmente sono daccor-
do. Ma manca qualcosa al quadro. Apprezziamo il lavoro di per s, e pensiamo
che la gente dovrebbe lavorare, ma ci siamo mai interrogati circa la sua utilit?
Chiedetevi, qual il valore del lavoro che svolgete? Aiuta gli altri? Vi rende pi
felici? Ha contribuito a migliorare la nostra societ in termini di cultura, salute,
efficienza, empatia, compassione, creativit, e vivibilit? Se lavoro solo per il
gusto di farlo, sono solo un semplice strumento. Un burattino. Un robot che
segue ciecamente gli ordini.
Ecco un esempio pratico. Sono una donna di mezza et che lavora in una
fabbrica di armi. Costruisco le bombe a grappolo. Queste bombe non sono
utilizzate per combattere i terroristi o per fermare gli eserciti. Sono progettate

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10.1. ETICA DEL LAVORO, UTILIT DEL LAVORO 75

per sfigurare e mutilare orribilmente chiunque abbia la sfortuna di incapparvi119 .


Molte delle vittime sono bambini innocenti, che un momento stanno giocando
in un campo con i loro amici, e quello dopo hanno perso una gamba. Lo so.
Ma sto ancora facendo solo il mio lavoro. Cosa? Mi chiedi se sto facendo un
buon lavoro? Un lavoro utile? Pensi che io sia il male? E se ti dico che ho due
figli, e che il pi giovane malato ma il Governo non mi aiuta abbastanza? Non
potevo permettermi di pagare i suoi farmaci, cos ho cercato ovunque un posto
di lavoro, ma tutto quello che ho trovato sono posti di lavoro part-time, che
non mi permettevano di guadagnare abbastanza per pagare le spese mediche
astronomiche. Cos ho deciso di venire qui. A fare un lavoro orribile, lo so. Odio
questo lavoro, e mi odio per quello che sto facendo. Ma pagano bene, e i miei
figli cos possono vivere. Non vedo altra scelta. Pensi ancora che io sia il male?
Ho preso un caso limite per illustrare il punto, ma ci sono innumerevoli
esempi pi sottili, e tuttavia molto pi insidiosi. Supponiamo che io sia un
avvocato. Mi piacerebbe lavorare su casi di abusi sui minori, diritti dei lavoratori,
class action contro le grandi industrie che inquinano lambiente e ne uccidono
migliaia - cose che potrebbero aiutare ad alleviare i dolori e sofferenze di molte
persone. Ma lavorare su questi casi non paga molto, cos finisco a lavorare per le
multinazionali. Divento un troll dei brevetti, osteggiando le piccole aziende che
cercano di democratizzare laccesso ai farmaci a basso costo. Casi come questo
non sono leccezione, ma la norma.
Quella che lavorando duro e facendo del proprio meglio si avr successo
una visione avvincente e romantica delletica del lavoro. Purtroppo, in molti casi,
solo unillusione.
Una volta era diverso, e talvolta possibile trovare delle eccezioni ispiratrici.
Ma questi esempi virtuosi sono sempre pi fuori dal comune. Nella mia vita
ho viaggiato in pi di 30 paesi. Durante i miei viaggi, ho conosciuto le persone
che vivono in strada, anzich passarvi oltre. Ci ho parlato, ho ascoltato le loro
storie, condiviso il cibo, e talvolta anche dormito accanto a loro, sul marciapiede,
o di fronte a una stazione ferroviaria. Senzatetto, mendicanti, ladri, ubriachi,
criminali. Sono tutti sintomi di un sistema che non riuscito a dar loro una
possibilit. Lidea che queste persone non ci abbiano provato abbastanza un
insulto, per usare un eufemismo.
Anche se non scuso, n giustifico le attivit criminali o gli atti di violenza,
penso che non riuscire a riconoscere che le persone sono spinte a intraprendere
azioni drastiche a causa delle circostanze in cui vivono sia intellettualmente
disonesto, e mostra anche una completa mancanza di empatia. Supponiamo
per un momento che questi siano fannulloni e ladri, e che meritino di stare
dove sono. Se cos, perch la distribuzione di fannulloni e criminali non
uniforme tra le nazioni? E anche allinterno delle nazioni, perch la distribuzio-

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76 CAPITOLO 10. LIDENTIT E IL LAVORO

ne cambia al variare di regioni, citt e quartieri? Perch ogni studio accurato


mostra una correlazione positiva tra la mancanza di accesso allistruzione (e
alla giustizia economica) e un aumento dei comportamenti violenti? Perch
queste retroazioni negative si vedono sia nei paesi poveri, sia in quelli ricchi ma
diseguali?

Durante i miei viaggi e i miei studi ho avuto la fortuna di incontrare persone


provenienti da letteralmente mezzo mondo (circa 100 paesi), entrando a contatto
con le loro culture, e ho imparato molto dalle loro storie. Il film che mostrano
praticamente quello che ho descritto sopra. Montaggio e fotografia potrebbero
cambiare, ma la sceneggiatura molto simile.

Di recente, in un bar, mi sono imbattuto in un uomo di colore che stava


cercando di vendermi un po di paccottiglia, in modo da fare abbastanza soldi
per tirare avanti. Ho preso una confezione di accendini (anche se non fumo),
gli ho offerto un caff e gli ho parlato. Prima di sedersi al tavolo sembrava un
uomo senza istruzione, senza aspirazioni e senza una vera spinta a rendere la
sua vita degna di essere vissuta. Ma non appena ci siamo seduti, trattandolo
come una persona - come un essere umano - accaduto qualcosa di molto
interessante. Ha calato la maschera. Improvvisamente il ragazzo che faticava ad
articolare un paio di parole pochi secondi prima, diventato un oratore fluente
in tre lingue. Mi ha detto che arrivato in Italia come immigrato clandestino
dalla Nigeria, dove ha studiato economia allUniversit e si laureato, ma non
riuscito a trovare alcun lavoro nel proprio paese. La Nigeria notoriamente uno
degli stati pi corrotti del mondo120 , dove anche i bidelli devono corrompere
i funzionari, per ottenere un lavoro. Il processo di integrazione attraverso i
mezzi legali, in Italia, era quasi impossibile e proibitivamente costoso. arrivato
qui dopo settimane di viaggi pericolosi attraverso lAfrica, solo per raggiungere
la costa del Mar Mediterraneo e intraprendere un viaggio quasi suicida su un
gommone, durante il quale met dei passeggeri sono morti. Da allora ha cercato
di trovare un lavoro, senza successo. Il razzismo, la paura e il dubbio dellignoto
sono ancora dilaganti, anche qui in Europa. Alla fine ha imparato a guadagnare
abbastanza per s stesso e per la sua famiglia in Africa, elemosinando i soldi per
le strade e vendendo robaccia a basso costo che non serve a nessuno. Ha cercato
un buon lavoro, e nessuno lha voluto perch non aveva i documenti (e perch la
maggior parte delle persone, qui, razzista), e non cera modo per lui di ottenere
i documenti, a meno che non si trovasse un lavoro. Ora vi chiedo una cosa:
che scelta aveva? Ed , questa, una fiera etica del lavoro? Storie come questa
sono tuttaltro che casi isolati. Anzi, stanno diventando sempre pi la norma.
Alcune sono peggiori della sua, e i loro protagonisti ricorrono alla criminalit
organizzata, costretti come sono dallinadeguatezza dei sistemi economici, in
sempre pi Stati, a prendersi cura dei propri cittadini.

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10.1. ETICA DEL LAVORO, UTILIT DEL LAVORO 77

Anche i comuni cittadini, che nascono in famiglie povere, non se la passano


meglio. Le statistiche confermano questo scenario: la mobilit sociale dimi-
nuita in modo significativo negli ultimi anni in molti paesi, in particolare nel
mondo industrializzato. Il Regno Unito e gli Stati Uniti hanno, infatti, la pi
bassa mobilit sociale tra i paesi OCSE, come confermato da studi della London
School of Economics121 and the Journal of Social Science and Medicine122 . I
poveri rimarranno poveri e i ricchi rimarranno ricchi, indipendentemente da
quanto ci provino.

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C APITOLO 11

L A RICERCA DELLA FELICIT

E
ra la fine del 1600 quando Richard Cumberland e John Locke promuovevano
lidea che il benessere dei nostri simili essenziale per la ricerca della nostra
felicit123 , e che il pi alto obiettivo per la nostra intelligenza lamorevole
e costante ricerca di una vera e solida felicit124 . Era unidea talmente forte
da essere stata integrata nella Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti,
ed considerata da alcuni come parte di una delle migliori e pi influenti frasi
nella storia della lingua inglese125 . Vita, Libert e Ricerca della Felicit sono
elencati tra i diritti inalienabili di tutti gli uomini, e queste idee trascendono
la societ americana. Ma i diritti non sono tali se non tutti hanno la stessa
possibilit di esercitarli. In tal caso, cessano di essere diritti. Diventano privilegi,
e i privilegi si possono comprare e vendere, proprio come qualsiasi altra cosa.
Quindi, dimenticate ci che penso, dimenticate ci che pensate, e atteniamoci
ai fatti.
Come abbiamo visto, molta solida ricerca dimostra quanto le disuguaglianze
sociali ed economiche siano strutturali. Ci significa che se sei nato povero,
rischi di rimanere povero, anche se ti spacchi la schiena 12 ore al giorno. Allo
stesso modo, se sei nato ricco, rimarrai ricco. Lesaltazione dei casi sporadici di
abitanti delle baraccopoli che diventano milionari, promossi dai media, una
truffa malata e ingiusta - una favola per i creduloni, un gioco crudele che rafforza
lo status quo, lasciando i poveri a combattere luno contro laltro per gli scarti,
mentre i pi ricchi possono godersi il pasto abbondante.
Certo, se si veramente in gamba, molto bravi nel marketing diretto, e
costruite forti legami sociali, potreste finire col fare un sacco di soldi. Ma per
uno che ce la far, in mille falliranno. la natura del sistema.
Analizziamo un esempio: Camden, New Jersey, una piccola citt di poco
pi di 70 mila persone. , pro capite, la citt pi povera degli Stati Uniti. E la
pi pericolosa, anche. Nel 2008, Camden ha avuto il pi alto tasso di criminalit
negli Stati Uniti con 2.333 crimini violenti su 100.000 persone, mentre la media

79

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80 CAPITOLO 11. LA RICERCA DELLA FELICIT

nazionale 455 su 100.000. La disoccupazione reale in citt difficile da deter-


minare, ma probabilmente si aggira intorno al 30-40%. Il 70% di ragazzi delle
scuole superiori abbandonano, e solo il 13% degli studenti riesce a superare gli
esami di Stato in matematica. Nei prossimi anni ci aspettiamo di vedere tagli di
bilancio draconiani, e il licenziamento di quasi la met della forza di polizia. Il
giornalista Chris Hedges scrive:126

Camden il posto in cui le persone scartate come rifiuti umani


sono abbandonate, insieme al rifiuto fisico dellAmerica postindu-
striale. Un tentacolare impianto di trattamento delle acque reflue,
esteso su quaranta ettari di terreno lungo la riva del fiume, processa
i suoi 58 milioni di litri di acque reflue al giorno. La puzza di fogna
aleggia nelle strade. C un inceneritore enorme che rilascia nuvole
nocive, una prigione, un cementificio enorme e montagne di scarti
metallici alimentano un gigante trituratore. La citt segnata da
diverse migliaia di case a schiera, abbandonate e in decomposizione,
da resti scheletrici di fabbriche di mattoni senza finestre e stazioni
di benzina sventrate; i lotti liberi sono invasi dallimmondizia e dai
vecchi pneumatici; cimiteri trascurati e pieni di erbacce; i depositi
sprangati. La corruzione dilagante, con tre sindaci finiti in prigione
in poco pi di due decenni. Cinque agenti di polizia, di cui due fuori
su cauzione e tre rei confessi, sono stati accusati di inquinare le
prove, arrivando a fare falsi arresti e spacciare droghe per estorcere
informazioni dalle prostitute.

Come pu la gente di Camden perseguire la felicit? Che libert hanno?


Attualmente, solo tre: la libert di diventare criminali, di essere vittime di crimi-
nali e di lasciare la citt. Ora, immaginate unintera regione come Camden, o
addirittura unintera nazione. Le persone potrebbero fare ben poco, di fronte
a tali avversit, soprattutto perch non si conosce niente di meglio, non si ha
la possibilit di ricevere una buona educazione, quindi rispondono con quello
che conoscono: le varie forme di tribalismo (bande, prostituzione, droga, piccoli
crimini). colpa loro? Improbabile. Sono stati truffati, privati della loro dignit e
derubati della loro chance di perseguire la felicit. Le loro flebili voci arrabbiate
rimangono inudite, le mani intrise del sangue delle occasioni perdute.
Martin Luther King Jr. disse che Pu darsi che dovremo pentirci, in questa
generazione. Non solo per le parole al vetriolo e le azioni violente delle persone
cattive, ma per lo spaventoso silenzio e lindifferenza delle brave persone che
siedono intorno e dicono: Aspettiamo 127 . passata una generazione, e siamo
ancora seduti. La nostra tecnologia potrebbe permetterci di realizzare la pi
grande trasformazione della storia, in cui tutti i 7 miliardi di persone avrebbero

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le stesse opportunit di perseguire la felicit. Ma siamo rimaniamo seduti a


guardare American Idol128 , uccidendoci a vicenda in un venerd nero, in un
centro commerciale, per cose che butteremo nel giro di una settimana129 .
Uno dei problemi che crediamo ancora in questo mito delletica del lavoro
- che poteva essere vero un secolo fa, quando leconomia era basata sulle merci
reali, mentre i poteri societari e le istituzioni finanziarie non dirigevano i giochi.
Ma oggi solo fumo negli occhi, uno slogan, uno strumento di marketing per
indurre la gente a credere ancora nellimpossibile, nellirraggiungibile. Il motivo
per cui questa illlusione continua soprattutto che non vogliamo credere il
contrario. Ci rifiutiamo di accettare lidea che non possiamo migliorare la nostra
situazione, e questo perch aspiriamo a essere come loro. Vorremmo essere
nel club. In realt, questo il valore che ci stato indottrinato fin dalla nascita,
quasi ovunque, attraverso frontiere, culture, religioni, lingue diverse. Il valore
universale che viene inesorabilmente impresso nella mente quello di avere
successo. E per successo si intende, ovviamente, essere ben piazzato in ambito
finanziario e sociale. E se si diventa di successo, perch labbiamo meritato.
Pi efficacemente lavoriamo, pi ricchi diventeremo.
C indubbiamente un gruppo di persone che appartengono a questa ca-
tegoria - geni del business, inventori e innovatori, per i quali abbiamo grande
stima, e che vogliamo emulare. Sono queste sono le menti brillanti che hanno
determinato il cambiamento dirompente, sia esso in design, tecnologia, affari,
arti, politica, societ. Ma c anche un altro gruppo di persone che non si
guadagnato la sua posizione, e potrebbe essere molto pi grande di quanto
pensiate.
Se duro lavoro significasse che tutti potremmo essere ricchi, allora avremmo
una pletora di donne africane milionarie. Questo ci che lautore George
Monbiot ha detto130 :

Laffermazione che l1% degli ultra-ricchi si faccia da sola e sia in


possesso di unintelligenza unica o di creativit un esempio della
fallacia dellauto-attribuzione. Significa darsi il merito di risultati di
cui in realt non si responsabili. Molti dei ricchi lo sono diventati
perch erano in grado di fare certi lavori. Questa opportunit
meno dovuta al talento e allintelligenza, e pi a una combinazione
di sfruttamento spietato degli altri e di incidenti di nascita, perch
di queste opportunit di lavoro le persone nate in certi luoghi e in
certe classi sociali si approfittano in maniera sproporzionata.

Lo psicologo e premio Nobel per leconomia Daniel Kahneman scopr che


lapparente successo degli ultra-ricchi solo unillusione cognitiva. Analizzando
i risultati raggiunti da 25 consiglieri benestanti in otto anni, scopr che la coerenza

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82 CAPITOLO 11. LA RICERCA DELLA FELICIT

della loro performance era pari a zero. I risultati assomigliavano a quello che ci
si aspetta da una partita a dadi, non da un gioco di abilit. Quelli che ricevevano
i pi grandi bonus avevano semplicemente avuto fortuna. Questi risultati non
sono isolati, anzi sono stati ampiamente replicati. E mostrano che trader e
gestori di fondi di tutta Wall Street ricevono i loro compensi favolosi per non fare
niente di pi di uno scimpanz che lancia una monetina. Quando Kahneman
cerc di farlo notare, lo oscurarono. Lillusione di abilit [. . . ] profondamente
radicata nella loro cultura.131
Ma non finisce qui. In uno studio pubblicato dalla rivista Psychology, Cri-
me and Law, Belinda Board e Katarina Fritzon testarono 39 senior manager e
amministratori delegati di aziende leader britanniche. Nellospedale speciale
di Broadmoor detengono i condannati per reati gravi. Board e Fritzon testaro-
no sia i pazienti che i capi su alcuni indicatori di psicopatia. I risultati furono
sorprendenti. I punteggi dei capi pareggiavano o addirittura superavano quelli
dei pazienti a cui erano stati diagnosticati disturbi di personalit psicopatiche.
Si scopre che questi tratti psicopatici sono molto simili alle caratteristiche che
le aziende ricercano - grande abilit nellessere lusinghieri e nel manipolare i
potenti, egocentrismo, un forte senso di diritto, nonch disponibilit a sfruttare
gli altri. Il dettaglio forse pi rivelatore, infine, la mancanza di empatia e di
coscienza, che non ostacola la loro carriera, ma anzi pu aiutarli a salire lungo la
scala del successo132 .
Paul Babiak e Robert Hare sottolineano nel loro libro Snakes in Suits che le
vecchie burocrazie aziendali sono state sostituite da strutture flessibili, in conti-
nua evoluzione. Chi gioca in squadra considerato di minor valore rispetto a
chi si assume dei rischi gareggiando, e chi ha tratti psicopatici possiede maggiori
probabilit di essere selezionato e premiato. La conclusione appare abbastanza
buia e sconfortante: se avete tendenze psicopatiche e nascete in una famiglia
povera, rischiate di andare in prigione. Se avete tendenze psicopatiche e nascete
in una famiglia ricca, rischiate di studiare economia. Questo non significa che
tutti i dirigenti siano psicopatici alcuni di loro sono persone molto dignitose
ma mi sembra evidente che negli ultimi decenni leconomia abbia premiato le
abilit sbagliate.
Il mondo cambiato molto, negli ultimi 50 anni. Eravamo abituati a lavorare
per ottenere ci che ci serviva a vivere meglio, ma non lo facciamo pi. Pen-
savamo a quello che facevamo, ora seguiamo gli ordini, anche se non hanno
alcun senso. Oggi, la maggior parte delleconomia una economia fantasma
delle transazioni finanziarie, sistemi di massimizzazione del profitto e algoritmi
informatici, con scarsa attenzione per le conseguenze. Abbiamo permesso che
il potere si concentrasse nelle mani di poche menti sullorlo della follia. Oggi,
un piccolo gruppo di 147 mega imprese transnazionali forma una struttura a

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papillon gigante, un super-entit economica che controlla il 40% dellintero


pianeta133 .
Cosa siamo diventati?

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C APITOLO 12

L O SCORPIONE E LA RANA

U
n giorno, uno scorpione girovagava per la montagna in cui viveva e decise
di voler cambiare aria. Cos part in viaggio, attraverso i boschi e le colline.
Si arrampic sulle rocce e sulle viti e continu fino a raggiungere un fiume.
Il fiume era grande e impetuoso, e lo scorpione si ferm per analizzare la
situazione. Non trovava nessun modo per attraversarlo. Quindi corse a monte e
poi a valle, pensando che avrebbe dovuto tornare indietro.
Dun tratto vide una rana seduta sui giunchi nella riva del torrente dallaltra
parte del fiume. Decise dunque di chiederle aiuto, per attraversare il corso
dacqua.
Buongiorno Signora Rana! disse lo scorpione dallaltra parte del fiume,
Saresti cos gentile da darmi un passaggio a spalla attraverso il fiume?
Bene, Signor Scorpione! Ma come posso sapere che, se ti aiuter, non
cercherai di uccidermi? chiese la rana esitante.
Perch rispose lo scorpione, se provassi a ucciderti, morirei anche io;
come vedi, non so nuotare!
Ci sembr giusto alla rana, che per chiese. E quando sar vicino alla riva?
Potresti sempre tentare di uccidermi e tornare alla costa!
vero, disse lo scorpione, Ma poi non potrei arrivare allaltra parte del
fiume!
Daccordo, allora... come faccio a sapere che non aspetterai di arrivare
dallaltra parte e poi mi ucciderai? disse la rana.
Ahh. . . , canticchi lo scorpione, Perch vedi, una volta che mi hai portato
sullaltra sponda, sar cos grato per il tuo aiuto da non volerti ricompensare con
la morte, non credi?
La rana decise di trasportare lo scorpione sul fiume. Nuot sullaltra riva, e si
ferm vicino al fango per caricare il passeggero. Lo scorpione si arrampic sulla
schiena della rana, il suo pungiglione affilato pizzicava la morbida pelle della
rana, che scivol nel fiume. Lacqua fangosa turbin attorno a loro, ma la rana

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86 CAPITOLO 12. LO SCORPIONE E LA RANA

rimase vicino alla riva cos che lo scorpione non affogasse. La rana lott con
forza fino alla prima met del fiume, le sue zampe remavano contro la corrente.
A met del percorso, la rana sent improvvisamente il pungiglione affilato
conficcarsi nella sua schiena e, con la coda dellocchio, vide lo scorpione rimuo-
vere la punta dalla schiena. Un intorpidimento mortale inizi a farsi strada nelle
sue membra.
Stupido! gracchi la rana, Ora moriremo entrambi! Perch mai lhai
fatto?
Lo scorpione si strinse le spalle e si mosse un poco sulla schiena della rana
che affondava.
Non lho potuto evitare. la mia natura.
Questa una storia che spesso raccontano nei corsi di psicologia per capire
che la natura immutabile di qualcosa di vitale importanza. Non ha senso
lanciarsi in speculazioni astratte, scuse o sviluppo di analisi alternative, a volte
una cosa semplicemente ci che . Per lumanit necessario riconoscere la
natura intrinseca del capitalismo. Si tratta di una forza illimitata che mette il
valore del denaro, il profitto, e lobiettivo finale di crescita sopra la vita stessa.
Ci sono troppi esempi e storie reali a dimostrare che saremmo degli sciocchi
a ignorare questa forza. A meno che non prendiamo misure per moderare il
sistema capitalista attuale, poche persone sfortunate rimarranno sedute su una
grande pila doro sulle macerie fumanti di un pianeta distrutto134 .
Ho chiuso il capitolo precedente con la domanda Cosa siamo diventati?.
Una domanda migliore sarebbe invece:In cosa abbiamo permesso che ci ma-
nipolassero?. Il paradigma della crescita si basa sul presupposto che crescita
significa una vita migliore, quindi la gente deve adattarsi. Lavoro. Consumo.
Produzione. Il ciclo continua.

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C APITOLO 13

L A FELICIT E LA CRESCITA

Con troppa insistenza, e troppo a lungo, sembra che abbiamo ri-


nunciato alleccellenza personale e ai valori della comunit, in fa-
vore del mero accumulo di beni terreni. [. . . ]Nel Pil compreso
linquinamento dellaria, la pubblicit per le sigarette e le ambu-
lanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine
settimana. Il Pil conta le serrature speciali per le nostre porte di casa,
e le prigioni per chi cerca di forzarle. Cresce con la produzione di
napalm, missili e testate nucleari, e comprende le auto blindate del-
la polizia per fronteggiare le rivolte urbane. Comprende il fucile di
Whitman e il coltello di Speck, e i programmi televisivi che esaltano
la violenza per vendere giocattoli ai nostri bambini.
Tuttavia, il Pil non tiene conto della salute dei nostri bambini, della
qualit della loro istruzione o della gioia dei loro momenti di svago.
Non comprende la bellezza della nostra poesia, la solidit dei valori
familiari, lintelligenza del nostro dibattere o lintegrit dei nostri
pubblici ufficiali. Il Pil non misura n la nostra arguzia, n il nostro
coraggio, n la nostra saggezza, n la nostra conoscenza. Misura
tutto, in poche parole, tranne ci che rende la vita degna di essere
vissuta.
Robert Fitzgerald Kennedy, 18 Marzo 1968, discorso allUniversit
del Kansas

I
l reddito determina il nostro standard di vita, quasi per definizione. Ma vi siete
mai fermati, per un secondo, a chiedervi se la componente economica sia
davvero la pi importante della nostra vita? Sono in pochissimi a chiederselo, lo
si prende quasi come un dato, una definizione. Guardando le notizie, leggendo i
principali quotidiani, e ascoltando i dibattiti politici, sembra che le cose stiano
senza dubbio cos. I politici vengono votati a seconda dellefficacia con cui

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88 CAPITOLO 13. LA FELICIT E LA CRESCITA

convincono gli elettori che le loro politiche porteranno pi occupazione, e quindi


pi crescita economica, che per qualche motivo associano a parole come libert
e democrazia. Anche i media si comportano di conseguenza.
Cos mi appaiono le cose, vivendo in questa societ e attingendo a varie fonti
di informazione. Certamente, le cose sembrano andare cos, ma non voglio
parlare solo delle apparenze. Voglio guardare i fatti, i dati incontrovertibili, le
affermazioni che possono essere sostenute da prove. Fortunatamente, la rivolu-
zione dellinformazione ci d la capacit di controllare le statistiche pubbliche
nel giro di pochi secondi senza filtri n censure per conto nostro.

Figura 13.1: Il confronto di Google Insights sulla frequenza di ricerca dei termini
economia, felicit e GDP tra il 2008 e il 2011.

La figura 13.1 mostra la popolarit relativa, nel tempo, della ricerca di vari
termini. In questa ricerca specifica ho confrontato le occorrenze dei termini
crescita, felicit, PIL nel mondo sugli articoli di giornale. Naturalmente, questa
ricerca si applica solo ai giornali scritti in inglese, principalmente negli Stati Uniti,
India, Singapore, Australia, Regno Unito e Canada. Ritengo davvero degno di
nota che i termini crescita e PIL, entrambi concetti economici, ricorrano circa
dieci volte pi in fretta di felicit. Potreste obiettare che crescita si applica
a una variet di contesti, e che crescita economica sarebbe un termine pi
affidabile per il confronto. Anche se questo in parte vero (bench ingiusto,
visto che contiene due parole, il che scarta molti risultati di ricerca), non spiega
perch lacronimo PIL (Prodotto Interno Lordo) superi entrambi per numero di
ricerche. Pensiamo davvero che il PIL sia dieci volte pi importante della felicit,
nelle nostre vite?

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Per essere onesti, il tempo che dedichiamo a parlare di una cosa non perfet-
tamente correlato con limportanza che le diamo. Ma un indice molto affidabile
del trend culturale di una societ col passare del tempo, del suo zeitgeist. Le
notizie sono piene di storie sulla crescita economica come rimedio miracoloso,
che risolver la maggior parte dei problemi del mondo. Lequazione nella quale
siamo arrivati a credere cr esci t a = pr osper i t , e la prosperit un bene. E
non solo; la crescita la base di praticamente tutte le economie del mondo, tanto
che usiamo la parola recessione, con delle connotazioni estremamente negative,
per denotare un rallentamento generale nellattivit economica, ma anche una
caduta delloccupazione, spesa per investimenti, utilizzo delle capacit, redditi
familiari, profitti aziendali, e inflazione; mentre le chiusure per bancarotta e il
tasso di disoccupazione salgono.
Lo zeitgeist delle notizie sembra dunque chiaro. Ma che dire delle opere di
letteratura - libri, racconti e cos via? Certo devono essere diverse, in qualche
modo i lavori degli autori professionisti non dovrebbero avere molto in comune
con la trita cronaca quotidiana, vero? Nel 2010, un gruppo di ricercatori ebbe la
folle idea di utilizzare tutta la conoscenza disponibile prodotta dallumanit, e
costru un corpus di testi digitalizzati contenente circa il 4% dei testi mai stam-
pati, ovvero circa 5,2 milioni di libri Lanalisi di questo corpus ci permette di
sondare i trend culturali con un approccio quantitativo. Scrutiamo i vasti spazi
della culturomica, concentrandosi sui fenomeni linguistici e culturali che si
riflettevano nella lingua inglese tra il 1800 e il 2000. Mostriamo come questo
approccio possa offrire spunti in campi diversi come lessicografia, evoluzione
della grammatica, memoria collettiva, adozione della tecnologia, ricerca della
fama, censura ed epidemiologia storica. La Culturomica supera i limiti di una-
nalisi rigorosamente quantitativa e arriva a lambire una vasta gamma di nuovi
fenomeni vicini alle scienze sociali e alle arti umanistiche135 .
Il sistema N-gram Viewer, dei Google Labs, primo nel suo genere, capace di
quantificare precisamente e rapidamente i trend culturali basandosi su quantit
enormi di dati. Con questo strumento, possiamo controllare come la nostra
cultura si sia evoluta nel tempo riguardo alle nostre aree di interesse.
Possiamo vedere in Figura 13.2 come felicit e crescita, nel periodo 1800-
2008, siano correlate negativamente: allaumentare di crescita, felicit cede il
passo. Attorno al 1830, gli autori hanno iniziato a parlare pi della crescita che
della felicit. Ancora una volta, per essere onesti, correlazione non significa
nesso causale, e il mero fatto di scrivere su qualcosa non la spiega completamen-
te. Questi dati misurano il mero numero di occorrenze di queste parole nei libri,
tralasciando significato e contesto. Gli autori magari parlavano della perdita di
felicit, o di qualche cosa ancora pi sfuggente. Ma mostra che linteresse nella
crescita cresciuto, mentre gli scrittori hanno distolto lattenzione dalla felicit.

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90 CAPITOLO 13. LA FELICIT E LA CRESCITA

Figura 13.2: Il confronto tra felicit e crescita nel tempo, misurato con gli n-grammi.
Per gentile concessione di Google

Poi, negli ultimi 50 anni, avviene una cosa molto singolare. Andiamo ad
approfondire.

Figura 13.3: PIL, crescita economica, e felicit dal 1940 al 2008. Gentile concessione di
Google.

La figura 13.3 mostra come la correlazione sia ancora pi forte. Ho preso


la stringa specifica crescita economica per ridurre al minimo le occorrenze
irrilevanti. Felicit declina dal 1950 al 1995, mentre crescita economica e

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PIL aumentano. Dopo osserviamo leffetto contrario: sia PIL che crescita
economica diminuiscono, mentre felicit aumenta considerevolmente. Ancora
una volta, la correlazione non implica un nesso causale, ma certo questi dati
rivelano un fenomeno degno di nota.
Per pi di mezzo secolo, la nostra cultura ha inculcato lidea che la ricerca
della crescita, il lavoro e lespansione economica dovrebbero essere gli scopi
primari della vita, se non proprio i principali. Ma ora stiamo mettendo in di-
scussione queste certezze, che stanno lentamente crollando. Lo stesso libro
che stai leggendo non nato dal nulla. Si tratta del risultato dellinfluenza del
cambiamento culturale che stiamo sperimentando, e che in questi ultimi dieci
anni accelerato. Come potete vedere dal grafico, dal 2000 si osserva un costante
cambiamento di livello. Nella letteratura, la felicit conquista uno spazio sempre
maggiore, mentre linteresse nel PIL sta diminuendo.
Quando iniziai a scrivere questo libro ero motivato dalla convinzione che le
societ dovessero prestare meno attenzione al PIL e cercare invece di massimiz-
zare la felicit, usando nuove misure come il FIL (Felicit Interna Lorda), lHappy
Planet Index, o il Satisfaction with Life index. La cosa sembrava accordarsi bene
col fatto che la tecnologia sostituisse sempre pi lavoratori, e pensavo che affron-
tare largomento con uno sguardo nuovo avrebbe potuto fornire nuovi contributi
su come affrontare questa sfida. E da quel che avevo letto e ascoltato, sembrava
ci fosse una mole schiacciante di prove, dagli studi sociologici, antropologici
e di altri rami della scienza, che gli introiti monetari non rendono le persone
proporzionalmente pi felici. Vale a dire, non cera correlazione positiva tra la
quantit di denaro guadagnato e quanto si felici. Per dirla in una frase, quel
denaro non ti rende felice.
Ma controllando le mie fonti pi approfonditamente, scoprii che il mio
assunto di base non era completamente corretto. Da scienziato, dovevo guardare
le prove e sfidare le mie convinzioni, per quanto sgradevole fosse inizialmente.
Scoprii cos un mondo molto complicato e intricato di ricerca sulla felicit, molto
pi complesso di quanto inzialmente pensavo sarebbe stato.
Richard Easterlin, economista e professore di economia allUniversit della
California meridionale, ha discusso i fattori che contribuiscono alla felicit nel
suo fondamentale saggio Does Economic Growth Improve the Human Lot?
Some Empirical Evidence136 . Scopr cos che il livello medio riportato di felicit
non varia molto al variare del reddito nazionale pro capite, almeno in quelle
nazioni con un reddito sufficiente a soddisfare i bisogni di base. Allo stesso
modo, sebbene il reddito pro capite degli Stati Uniti, tra il 1946 e il 1970, sia
cresciuto costantemente, la felicit media dichiarata non ha mostrato trend di
lungo termine, e tra il 1960 e il 1970 diminuita. In pratica, quando un paese
esce dalla povert, la forte correlazione tra reddito e felicit si perde. Oggi questo

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92 CAPITOLO 13. LA FELICIT E LA CRESCITA

noto come Paradosso di Easterlin, che stato in seguito confermato da uno


studio successivo, pubblicato nel 2010 negli Atti dellAccademia Nazionale delle
Scienze, che riafferma il paradosso con dati provenienti da 37 paesi137 . Lo studio
si concludeva con la seguente affermazione:

Dove ci porta tutto questo? Se la strada maestra verso una mag-


giore felicit non la crescita economica, allora qual ? Una risposta
semplice, ma non esaustiva, che serve pi ricerca. Forse sarebbe
meglio condurre studi che puntino al bisogno di dirigere la politica
pi direttamente sulle urgenti preoccupazioni personali rispetto a
cose come la salute e la vita familiare e la formazione delle preferenze
materiali, piuttosto che sulla mera accumulazione di beni materiali.

Una possibile spiegazione del paradosso di Easterlin viene da una caratteri-


stica del comportamento cognitivo che i ricercatori chiamano adattamento. Se
migliori i tuoi standard di vita, in breve tempo ti adatti a quei nuovi standard, e le
tue aspettative salgono di conseguenza. Questo porta al cosiddetto adattamento
edonico.
Immaginate di essere sopra un tapis roulant, e volete raggiungere il vostro
scopo ultimo la felicit, che si trova proprio di fronte a voi. Man mano che
iniziate a muovervi, si muove anche il tapis roulant, alla vostra stessa velocit. In
effetti, siete voi a farlo muovere! Potreste anche ottenere qualche ricompensa,
nel percorso, ma ve ne dimenticate poco dopo averle ricevute, perch il vostro
vero scopo resta davanti a voi. Perci accelerate il ritmo, e iniziate a correre. Ma
il tapis roulant fa lo stesso, e a prescindere da quanto duramente vi impegniate,
non fate che dare la caccia a un sogno irraggiungibile, perennemente fuori dalla
vostra portata. Insieme al denaro, anche le aspirazioni si fanno pi grandi e
ambiziose, e quindi sempre pi difficili da ottenere.
Unaltra possibilit leffetto relativistico, chiamato confidenzialmente te-
nere il passo coi Jones, stando al quale confrontiamo la nostra condizione con
quella dei nostri vicini. noto che H.L. Mencken disse un uomo ricco quando
guadagna $100 allanno in pi del marito della sorella di sua moglie138 . Non
importa davvero quanto ricco sei, basta che tu sia pi ricco di quelli attorno a
te. I ricercatori hanno persino condotto studi nei quali chiedevano alle persone:
Cosa preferiresti? Vuoi guadagnare settantamila dollari quando tutti gli altri
nel tuo ufficio ne guadagnano sessantacinquemila o settantacinquemila dollari
quando tutti gli altri ne guadagnano ottantamila? Conta il denaro che porti a
casa o quanto ne guadagni rispetto agli altri? Nello studio, le persone preferivano
guadagnare meno, se questo significava guadagnare di pi delle persone attorno
a loro 139 .

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Stando alle leggende metropolitane, la star dellopera Maria Callas e il pro-


fessore di inglese Stanley Fish utilizzavano la stessa strategia di negoziazione.
Quando Fish fu assunto nel suo Dipartimento, disse Non voglio parlare del mio
stipendio. Non ho nemmeno un numero particolare in mente. Voglio solo essere
pagato cento dollari di pi della persona pi pagata in questo dipartimento.
Lui sa, che conosceva il segreto della felicit (peccato solo che funzioni per una
persona sola a dipartimento...).
In conclusione, man mano che rapidamente ci adattiamo alle nuove situa-
zioni, la felicit mostra la sua natura relativa, e Easterlin ha dimostrato che il
denaro non rende necessariamente le persone pi felici.
Un momento, per.

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C APITOLO 14

L A FELICIT E IL REDDITO

R
ecenti studi condotti da Betsey Stevenson, Justin Wolfers e Angus Deaton,
basati sui dati pi recenti del Gallup World Poll, hanno rilevato una costante
correlazione, al variare dei paesi, tra reddito e felicit 140 , il che sembra suggerire
che il denaro faccia la felicit eccome.
Ma com possibile? Il paradosso di Easterlin mostrava lesatto opposto,
no? Com possibile che due studi scientifici ugualmente validi, che control-
lavano variabili diverse, entrambi provenienti da fonti rispettabili e verifica-
te, arrivino a conclusioni diametralmente opposte? La questione ha sollevato
tra gli accademici un intenso dibattito, che ancora non sembra giunto a una
conclusione.
Man mano che mi immergevo anima e corpo nello studio della felicit, mi
imbattei nelle ricerche di Carol Graham. Nei suoi due libri, Happiness around
the World: the Paradox of Happy Peasants and Miserable Millionaires (Oxford
University Press, 2010) e The Pursuit of Happiness: An Economy of Well-Being
(Brookings Institution Press, 2011), Graham offre una lucida analisi e dei validi
spunti nel mondo degli studi sulla felciit. Come lei fa notare, tutto dipende dalla
domanda che poni. Felicit un termine ombrello, generico, per etichettare
una variet di sensazioni, non un unico stato della mente ben definito. Nello
studio di Easterlin, alle persone veniva fatta una domanda molto aperta, come:
Generalmente parlando, quanto sei soddisfatto/a della tua vita?. Il Gallup World
Poll, invece, usa la domanda di Cantril nota come Scala della vita: Immagina
una scala coi gradini che vanno da zero, in fondo, a dieci, in cima. La cima
della scala rappresenta la vita per te migliore possibile, e il fondo della scala
quella peggiore. In quale gradino diresti di sentirti, in questo momento? Come
potete vedere, domande diverse creano contesti differenti, e di conseguenza
significano cose differenti. Il primo studio misurava il Benessere Emozionale,
che si riferisce alla qualit emotiva delle esperienze quotidiane di un individuo
la frequenza e lintensit delle esperienze di gioia, stress, tristezza, rabbia e

95

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96 CAPITOLO 14. LA FELICIT E IL REDDITO

affetto che rendono la nostra vita piacevole o meno. Il secondo misurava la


Valutazione (o Soddisfazione) della Vita, valutando i giudizi che i partecipanti
davano alla propria vita, quando ci pensavano. In un certo senso, entrambi gli
studi potevano aver contemporaneamente ragione, senza contraddirsi.
Sembra che abbiamo risolto il paradosso, e che le cose siano finalmente chia-
re. Salvo che non lo sono. Resta da considerare il fenomeno delladattamento.
Come dimostrato nel precedente capitolo, man mano che eleviamo il nostro
standard di vita, lo stesso succede alle nostre aspettative. Un analogo delladat-
tamento a standard di vita inferiori quello a cui Lora e Graham si riferiscono
col termine paradosso della crescita infelice. Osservando i tassi di crescita eco-
nomica dei vari paesi, hanno notato che i soggetti dei paesi con tassi di crescita
maggiori erano, in media, pi infelici dei soggetti con i tassi di crescita minori. La
crescita economica spesso accompagna aumenti dellinstabilit e delliniquit,
due cose che sappiamo rendere la gente molto infelice141 .
Inoltre, sembra che siamo pi inclini ad adattarci alle certezze spiacevoli che
allincertezza stessa. Continua Graham:

Bench, in tutto il mondo, vi siano con tutta evidenza degli


schemi coerenti nelle determinanti della felicit, esiste anche una
notevole capacit umana di adattarsi alla prosperit e allavversit.
Pertanto, le persone in Afghanistan sono felici quanto gli abitanti
dellAmerica Latina ossia pi felici della media mondiale e i
Keniani sono soddisfatti delle loro condizioni di salute quanto gli
Americani. Il crimine rende le persone infelici, ma pi ce n, meno
fa la differenza in termini di felicit; e lo stesso vale per la corruzione.
Le persone obese sono meno frustrate quando sono obese anche
le persone intorno a loro. La libert e la democrazia rendono le
persone felici, ma meno comuni sono queste condizioni, meno
impattano sul livello di felicit. In poche parole, le persone possono
adattarsi a tremende avversit senza smettere di sorridere alla vita,
cos come possono anche avere virtualmente tutto inclusa una
buona salute e soffrire lo stesso dellinfelicit pi nera.

Come potete vedere, le cose iniziano a farsi molto complicate.


Bench questi studi analizzassero il ruolo giocato dai fattori economici nella
felicit delle persone tra i differenti paesi, potremmo chiederci: cosa succede
alle persone della stessa nazione? Esiste una correlazione? Di che tipo? E quanto
significativa?
Di recente, il premio Nobel Daniel Kahneman e il suo collega Angus Dea-
ton dellUniversit di Princeton hanno pubblicato uno studio negli Atti dellAc-
cademia Nazionale Delle Scienze 142 che si occupa proprio di queste doman-

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97

de. Hanno pubblicato i risultati della loro analisi su pi di 450.000 risposte al


Gallup-Healthways Well-Being Index, un sondaggio quotidiano di 1.000 cittadini
americani condotta dallorganizzazione Gallup. Lo studio ha concluso che le
valutazioni che davano alla propria vita misurate su una scala da uno a dieci
aumentavano costantemente allaumentare del reddito. La ricerca, quindi,
mostra che allinterno di un paese il livello di reddito era positivamente correlato
alla Soddisfazione di Vita. C un punto da considerare, tuttavia. La Soddisfazio-
ne di Vita non aumenta proporzionalmente col reddito, ma col suo logaritmo.
Ecco che il capitolo sulla crescita esponenziale torna a esserci di grande aiu-
to. Supponiamo che guadagniate 30.000$ allanno. Un aumento di 30,000$ ti
permette di fare un grande salto, nella Scala Delle Soddisfazioni Di Vita. Ma
man mano che salite la scala, lammontare di denaro che dovete aggiungere al
vostro reddito per salire di un gradino nella Scala Delle Soddisfazioni Di Vita deve
aumentare esponenzialmente. Per una persona che guadagna 100 milioni di
dollari, quindi, guadagnare un altro milione o due non farebbe molta differenza,
ma un miliardo la farebbe.
Daltro canto, si riscontrato che la Qualit delle Esperienze Emotive Quoti-
diane (esperienze di gioia, affetto, stress, tristezza o rabbia) non mutano, una
volta superato un certo livello. Un reddito superiore ai 75.000 $ annui non porta
di per s a pi esperienze di Felicit Emozionale (o Ben-essere), n a un maggiore
sollievo dallinfelicit o dallo stress. Al di sotto di questo livello di reddito, invece,
i soggetti dichiaravano una minore felicit e stress e infelicit crescenti, il che
implica che il dolore provocato dalle sfortune della vita (come la malattia, il
divorzio e la solitudine) sia esacerbato dalla povert.
In conclusione, sembra che il denaro possa procurarti alcune Soddisfazioni
di Vita, ma non il Benessere Emozionale. Di contro, la mancanza di denaro pu
causare sia insoddisfazione che infelicit.
Dove ci porta tutto questo? Come abbiamo iniziato a vedere, questa faccenda
della felicit sta iniziando a farsi pi complicata del previsto. Prima di saltare
alle conclusioni, quindi, dobbiamo capirne un po di pi.

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C APITOLO 15

L A SCIENZA DELLA FELICIT

Il denaro non pu comprarti la felicit. Ma aiuta.143

Spero che tutti diventino ricchi e famosi e ottengano tutto ci che


hanno sempre sognato, cosicch capiscano che non quello ci che in
realt cercano.144

L
a felicit una cosa molto misteriosa. Sfuggente come solo il nostro desiderio
di raggiungerla. La stiamo cercando da migliaia di anni. Alcuni sembrano
averla trovata con la meditazione profonda. Altri liberandosi da ogni possesso
materiale. Altri ancora hanno percorso la strada opposta, accumulando miliardi
su miliardi di dollari, solo per scoprire che li gratificava di pi aiutare qualcun
altro, fondare una no profit e delle fondazioni filantropiche o educative. Alcuni
trovano la gioia nei momenti semplici di tutti i giorni. Secondo alcuni filosofi e
psicologi, gli umani sono per definizione incapaci di felicit a lungo termine. Per
anni scienziati sociali, antropologi ed economisti hanno cercato di determinare
cosa renda felici le persone. Fino a poco tempo fa, era stata prodotta sul tema
molta poesia, molta arte, ma non avevamo molti dati. Ci affidavamo a buon
senso, intuizioni filosofiche, esperienze personali, rivelazioni varie; ma non
avevamo modo di sapere se quelle opinioni corrispondessero a realt.
Argomenti come la felicit, soddisfazione nella vita, ben-essere, il buon
vivere, e quello che i Greci chiamavano eudaimonia (vivere secondo virt, e con
uno scopo), sono tutti connessi lun laltro, ma molto diversi tra loro.
Ma allora, cosa sappiamo davvero sulla felicit? Non molto, ma sappiamo che
alcuni fatti scientifici conservano la loro validit al variare di culture e nazioni.
In primo luogo, sappiamo che non siamo biologicamente progettati per mas-
simizzare la nostra felicit. Ci siamo evoluti vivendo in piccoli gruppi, abbiamo
stretto legami forti con cerchie ancora pi ristrette di amici, abbiamo cercato di
trasmettere i nostri geni, evitando i predatori e temendo lignoto. Ci saremmo
potuti evolvere per cercare il piacere e la gratificazione istantanea, ma la felicit

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100 CAPITOLO 15. LA SCIENZA DELLA FELICIT

una faccenda molto pi complicata, ed evolutivamente parlando non ha voce


in capitolo.
In secondo luogo, sappiamo che la nostra felicit in parte determinata dai
geni. Non conosciamo limportanza esatta del loro contributo, ma sappiamo
che fanno la differenza. Uno studio recente di De Neve e al.145 suggerisce che
ben un terzo della variabilit nei livelli di felicit tra le persone potrebbe essere
ereditabile146 . Potreste guardare questo studio ed essere disgustati al pensiero
del determinismo genetico; oppure potreste metterne in discussione la validit.
Forse la genetica non spiega un terzo della nostra felicit, ma molto meno, o
molto di pi. Francamente, non penso che la cosa sia molto importante (non in
questo momento storico, almeno), ma forse lo sar tra 15 anni147 . Guardatela
cos: se la gran parte della vostra felicit non geneticamente determinata, allora
c molto margine di miglioramento! Per non parlare del fatto che i geni non
sono tutto, la loro espressione che conta, e alcuni di loro dipendono da effetti
epigenetici. La nostra biologia potrebbe essere responsabile per una specie
di felicit di fondo, a cui gli scienziati sociali si riferiscono come a punti di
regolazione; ma i fattori esterni, le nostre azioni, e le nostre reazioni giocano
indubbiamente un ruolo preponderante.
Essere felice, sentirsi felici, avere ricordi felici, esperienze felici, sono tutti
stati mentali diversi tra loro, e non possono essere rappresentati da un singolo
numero unificato. Comprendere questo fatto cruciale nellaffrontare la que-
stione della felicit. A volte gli economisti si riferiscono alla Qualit della Vita,
un termine molto vago che definisce il benessere delle persone durante la loro
vita. Vale a dire, quanto siete felici. Ma non affatto cos. La Qualit della Vita
un indicatore, un numero, che non dice molto di voi. una statistica, e una
persona non una statistica.
La felicit inoltre molto soggettiva: quello che rende felice voi potrebbe non
fare felice me, e nemmeno voi stessi tra qualche anno. Siamo organismi in evolu-
zione, le nostre menti continuamente cambiano e ricevono input dallambiente
esterno.
Mutevole, imprevedibile e personale la felicit una faccenda seria.

15.1 SPERIMENTARE LE SIMULAZIONI

Facciamo un piccolo esperimento.Supponiamo che io vi metta di fronte a due


scenari possibili. Nel primo vincete la lotteria, e portate a casa la bellezza di 300
milioni di dollari. Nel secondo scenario, invece, subite un terribile incidente che
vi rende paraplegici, paralizzati dal collo in gi. La domanda , quale scenario
pensate che vi renderebbe pi felici, e quale vi getterebbe nella disperazione,
rispetto alla vostra situazione attuale?

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15.1. SPERIMENTARE LE SIMULAZIONI 101

Tutto mi fa pensare che preferireste vincere la lotteria. Con tutti quei soldi,
potreste iniziare una nuova vita, godervela, e intraprendere ogni sorta di fanta-
stiche iniziative. Peccato solo che non sia cos. probabile che, dopo un anno
circa, sarete felici quanto ora. Nulla di significativo cambierebbe nella vostra
vita. In effetti, la maggior parte delle persone che vincono la lotteria in realt
diventano infelici, rovinano la maggior parte delle loro amicizie, la loro famiglia
si distrugge, e cos la loro vita; mentre il paraplegico finisce per accettare la sua
nuova condizione, e impara a conviverci. Adattamento. Perfino nei pazienti
con la sindrome locked-in, che sono completamente paralizzati, e possono al
massimo sbattere una palpebra (riuscendo cos a comunicare), i livelli di felicit
sono pi o meno gli stessi di tutti gli altri. Cosa succede? Com possibile?
Dan Gilbert, professore di psicologia alUniversit di Harvard, spiega questo
e molti altri fenomeni nel suo bestseller internazionale Stumbling on Happiness
(Knopf, 2006). Gilbert nota che tendiamo a sopravvalutare notevolmente leffetto
degli eventi principali, nel valutare la nostra felicit a lungo termine. Da studi
sia sul campo che in laboratorio, vediamo che vincere o perdere un elezione,
conquistare o perdere un partner romantico, ottenere una promozione o meno,
passare un test al college o meno, hanno molto meno impatto, intensit e durata
di quanto le persone si aspettino. In effetti, un recente studio che mostra come i
maggiori traumi condizionino le persone suggerisce che se il trauma avvenuto
pi di tre mesi fa, con pochissime eccezioni, non ha quasi impatto sulla vostra
felicit. Questo avviene perch la corteccia prefrontale, la regione del crevello
che, tra molte altre cose, simula gli eventi futuri nella vostra mente, lascia molto
a desiderare come simulatore di esperienze.
Lo piscologo Ed Diener ha scoperto che la frequenza delle vostre esperienze
positive un predittore della vostra felicit molto migliore della loro intensit148 .
Coltivare e sperimentare molti piccoli momenti di felicit molto pi efficace e
gratificante di qualche grosso evento sporadico149 .
Ma com possibile che vincere o perdere unelezione, conquistare o perdere
un partner romantico, ottenere una promozione o meno, passare un test al
college o meno, hanno molto meno impatto, intensit e durata di quanto ci
aspettiamo? Una ragione che in realt la felicit la sintetizziamo. Pensiamo
che la felicit si trovi, quando in realt la creiamo.
Questa ricerca ben nota, in psicologia, ed chiamata il paradigma della
libera scelta. un test molto semplice. Porti con te qualche oggetto, diciamo
alcune stampe di Monet, e chiedi a un soggetto di classificarle dalla pi alla
meno gradita. una cosa che chiunque pu fare. Ora dai al soggetto una scelta:
Abbiamo delle stampe in pi nel cassetto. Te ne regaliamo una come premio
da portare a casa. Abbiamo la numero tre e la numero quattro. una scelta
un po difficile da fare, perch nessuna delle due fortemente preferita, ma

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102 CAPITOLO 15. LA SCIENZA DELLA FELICIT

naturalmente le persone prendono la numero tre perch lhanno leggermente


preferita alla numero quattro.
Qualche tempo dopo possono quindici minuti; possono essere quindici
giorni il soggetto sottoposto agli stessi stimoli, e gli viene richiesto di riclassi-
ficarti. Dicci quanto ti piacciono, ora. Cosa succede, secondo voi? Notate che
quanto esposto non proviene da un singolo studio: lesperimento stato replica-
to in continuazione, con gli stessi risultati. Guardate ora la sintesi della felicit in
azione. A questo punto, il soggetto continua a collocare la stampa scelta pi in
alto nella classifica, e quella scartata pi in basso. Per dirla in italiano, Quella
che ho scelto davvero meglio di quanto pensassi! Quella che ho scartato fa
davvero schifo!. Questa sintesi della felicit.
Per dimostrare che errori, menzogne o illusioni non disturbavano i risultati
dello studio, i ricercatori hanno replicato lo stesso esperimento con un gruppo
di pazienti che soffrivano di amnesia anterograda. Sono pazienti ospedalizzati
con la sindrome di Korsakoff, una polineurite psicotica che non permette loro
la formazione di nuove memorie. Ricordano la loro infanzia, ma se entri nella
stanza, ti presenti, e poi lasci la stanza, quando ritorni non ti riconoscono pi.
Furono portate le stampe di Monet allospedale, e chiesero ai pazienti di clas-
sificarle dalla pi alla meno gradita, proprio come al solito. Poi diedero loro la
possibilit di scegliere tra la tre e la quattro. Come chiunque altro, risposero:
Wow, grazie dottore! Fantastico, ho una stampa tutta per me! Sceglier la nu-
mero tre Spiegavano che avrebbero preferito farsi spedire la tre. I ricercatori a
quel punto raccoglievano il materiale, uscivano dalla stanza, aspettavano fino a
mezzora, e rientravano nella stanza. Salve, siamo tornati. I pazienti dicevano
Ah, Dottore, mi dispiace. Ho un problema di memoria, per questo che sono
qui. Se lho incontrata in passato,non lo ricordo. Davvero, Jim non ricordi
nulla? Non ricordi che ero qui con le stampe di Monet? Mi spiace, dottore, non
ricordo nulla Nessun problema, Jim. Voglio solo che tu classifichi le stampe da
quella che ti piace di pi a quella che ti piace di meno.
Cosa fanno, a quel punto? Per prima cosa vediamo di sincerarci che siano
davvero amnesici. I ricercatori chiesero a questi pazienti amnesici che stampa
hanno scelto, lultima volta. E scoprirono che gli amnesici tirano a indovinare.
Questi sono controlli normali: se facessi il test con voi, tutti voi ricordereste che
stampa avete scelto. Ma i pazienti amnesici non sanno quale scegliere. Non
possono semplicemente prendere la loro stampa dalla fila.
I pazienti di controllo normali sintetizzano la felicit. E gli amnesici? Fanno
esattamente la stessa cosa. Quella che possiedo migliore di quanto pensassi.
Quella che non possiedo, che ho scartato, non bella come pensavo. Queste
persone preferiscono la stampa che possiedono, ma non sanno di possederla.
Riflettete su questo risultato. Nella sintesi della loro felicit, hanno realmente

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15.1. SPERIMENTARE LE SIMULAZIONI 103

cambiato le loro reazioni edonistiche, affettive, estetiche a quel poster. Non lo


dicono solo perch ora la possiedono, visto che non ricordano di possederla150 .
Nelle parole del Professor Gilbert:

Storciamo il naso perch crediamo che la felicit sintetica sia di


rango inferiore a quella che potremmo chiamare felicit naturale.
[. . . ] La felicit naturale quella che sentiamo quando otteniamo
ci che vogliamo, e quella sintetica quando non otteniamo ci che
vogliamo. E nella nostra societ, abbiamo una forte convinzione
che la felicit sintetica sia di rango inferiore. Perch abbiamo questa
convinzione? Semplice: quale economia continuerebbe mai a girare
se credessimo che non ottenere ci che vogliamo possa soddisfarci
quanto lottenerlo?151

davvero cos. Gli strumenti del marketing usati dalle corporation per ven-
dere pi prodotti sfruttano la nostra incapacit di prevedere correttamente cosa
ci render felici. E cos continuiamo a rifornire la macchina del consumo com-
pulsivo illudendoci che questo allevier il nostro senso di disagio, e che la grati-
ficazione istantanea possa creare la vera felicit. Sappiamo che non funziona, e
malgrado ci continuiamo a ripetere gli stessi errori, in continuazione.
Ma c una speranza. Diventare veramente consapevoli di questo ingan-
no pu aiutarci a sfuggire alla trappola, e riassestare la direzione delle nostre
vite, verso uno stato di benessere pi positivo, genuino e reale basato sullem-
patia, collaborazione, il brivido della scoperta, e la spinta a fare qualcosa di
significativo.

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C APITOLO 16

L A FELICIT E IL LAVORO

D
a un lato, ho la sensazione di insistere troppo a lungo sul tema, ma al
contempo ho la sensazione opposta di aver appena scalfito la superficie
degli studi sulla felicit. Unanalisi pi approfondita richiederebbe una serie di
monografie sul punto, e anche cos avremmo solo un quadro incompleto. In
questo libro come ho detto prima ho deciso di concentrare lattenzione sulla
felicit e il suo rapporto coi livelli di reddito e soprattutto di occupazione, visto
che largomento principale del libro. Come abbiamo visto, la ricerca mostra
che esiste una correlazione (per quanto complessa e sfaccettata) tra reddito e
il benessere generale, ma non chiaro se vi sia un nesso causale. E anche se
fosse, in che direzione va? Sappiamo che le persone pi felici sono generalmente
pi ricche della media, e anche che le persone felici sono meno stressate, pi
connesse socialmente, pi produttive, e quindi pi di successo. Ma cosa causa
tutto questo, esattamente? La causazione inversa e la distorsione da selezione
sono un problema serio. Le persone generalmente sole e infelici tendono a essere
scartate durante la ricerca di un lavoro, a ritrovarsi pi facilmente disoccupate e
a restare disoccupate.
C unaltra questione, poi. Le persone sarebbero altrettanto felici se avessero
lo stesso reddito, ma senza dover lavorare? Forse non il lavoro in s che conta,
ma quello che rappresenta: laccesso. Laccesso a una bella casa, a cure mediche,
alle vacanze con la propria famiglia, al cinema con gli amici. . . . Se tutte queste
cose fossero semplicemente erogate, saremmo altrettanto felici?
La risposta un chiaro e forte. . . NO. Non ve lo aspettavate, vero? Pensavate
avrei detto che dando alle persone abbastanza denaro o accesso a ci di cui
hanno bisogno, non dovrebbero preoccuparsi di altri dettagli e potrebbero final-
mente concentrarsi su ci che conta per loro nella vita, il che li renderebbe pi
felici. Ma pare che il semplice dare denaro alle persone non basti. Lo sappiamo
perch risulta che chi gode di ogni ammortizzatore sociale sia meno felice delle
persone con un impiego, a parit di altre caratteristiche. Lavorare fa la differenza,

105

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106 CAPITOLO 16. LA FELICIT E IL LAVORO

dopo tutto.
La disoccupazione gioca un tale ruolo nella nostra felicit che difficile li-
quidarla in poche frasi. Molti studi, in molti paesi e in diversi periodi di tempo,
hanno riscontrato che lesperienza personale della disoccupazione rende le per-
sone molto infelici152 . Nel loro rivoluzionario studio sulla Gran Bretagna, Clark
e Oswald riassumono il risultato: la mancanza di lavoro nuoce al benessere
pi di ogni altra singola caratteristica, comprese altre circostanze fortemente
negative come la separazione o il divorzio153 . Bont divina: pi di separazio-
ne e divorzio?! Lavere un impiego cos importante, per il nostro benessere?
Evidentemente, s.
Poco fa abbiamo valutato la possibilit di scambiare la causa con leffetto
al variare dei livelli di reddito esaminati; possibile che accada la stessa cosa
con loccupazione? In molti studi, i dati trasversali raccolti prima e dopo che
alcuni particolari lavoratori perdessero il lavoro, suggeriscono che le persone
infelici facciano effettivamente pi fatica a rientrare nel mondo del lavoro, ma
il principale nesso causale procede dalla disoccupazione verso linfelicit154
Anche altri studi di psicologia sociale giungono alle stesse conclusioni155 .
Fermiamoci un momento, e osserviamo quel che abbiamo scoperto fino a
ora. La felicit davvero una faccenda complessa, ma stiamo iniziando a com-
prenderla, e ne sappiamo certamente di pi ora che 20 anni fa. Sappiamo che i
fattori genetici, personali (un partner stabile, la famiglia, salute mentale e fisica
e familiare, buona istruzione) e sociali (partecipazione democratica, senso della
comunit) rivestono un ruolo principale. Sappiamo di non essere affatto bravi
a prevedere la nostra felicit futura, perch tendiamo a sovrastimare leffetto
che gli eventi ritenuti principali avranno nel lungo termine. Sappiamo che i
ricordi delle nostre esperienze sono distorti dalla mente, e che ci inganniamo
facilmente. Sappiamo di poterci adattare a quasi tutto, tranne pochissime cose
(rumore, chirurgia estetica156 ). Sappiamo che difficile sfuggire alladattamento
edonico. Sappiamo che la felicit relativa, visto che tendiamo a confrontarci
con le persone attorno a noi. Sappiamo che il reddito influisce sulla nostra soddi-
sfazione di vita (su scala logaritmica), ma solo fino a un certo livello per la nostra
felicit emotiva (circa $75,000). Ancora pi importante, sappiamo che avere un
impiego di fondamentale importanza per il nostro benessere generale.
Ma se lavorare tanto importante, e stiamo per assistere a unondata di
disoccupazione di massa, allora stiamo per avere grossi problemi. La disoccupa-
zione porta a depressione, ansiet, perdita di autostima e di controllo personale.
Numerosi studi hanno stabilito che le persone disoccupate soffrono di una sa-
lute mentale e fisica peggiore degli occupati157 . Come se non bastasse, hanno
una maggiore tendenza a consumare ingenti quantit di alcool, le loro relazioni
personali sono messe a pi dura prova, hanno un tasso di mortalit pi alto, ed

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107

anche pi probabile che commettano suicidio. Per mettere le cose in prospettiva,


negli Stati Uniti laumento di un punto percentuale nel tasso di disoccupazione
interna nel periodo 1972-1991 spiega un aumento medio dei suicidi del 1.3%158 .
Provate ora a immaginare cosa produrrebbe un tasso di disoccupazione del
25-30%. Non sembrano buone notizie, vero?
A questo punto, sembrerebbe che non vi sia via duscita. Da un lato sappiamo
che il sistema di mercato, orientato com al profitto, richiede un aumento
della produttivit, che ottenuta dallautomazione. Abbiamo gi visto come il
meccanismo potrebbe rompersi la tecnologia avanza esponenzialmente, ma il
nostro adattamento culturale no. Di conseguenza, milioni di persone potrebbero
presto perdere il loro impiego, e solo pochi di loro saranno abbastanza rapidi
a trovare nuove abilit e un nuovo posto di lavoro. Daltro canto, sappiamo
che se anche trovassimo i mezzi per mantenere i disoccupati, le loro esistenze
resterebbero infelici.
Cosa dovremmo fare? Dovremmo spremerci le meningi e trovare dei lavori
insignificanti, cos da dar loro lillusione di essere utili (anche se in realt non
stanno facendo nulla di produttivo)? Dovremmo fermare lautomazione con
leggi che impediscano il collasso del sistema? Ricordatevi che questa soluzione
funzionerebbe solo per i lavori nel settore pubblico, perch le aziende non
conoscono confini, e nel mercato globale non possono permettersi di operare a
lungo a livelli di efficienza sub-ottimali. Gli Stati, dunque (molti dei quali sono
gi falliti), dovrebbero in qualche modo assumere e pagare milioni di lavoratori
inutili, cos da evitare depressione endemica, suicidi, e altri effetti collaterali.
Prima che continui con le mie folli e scatenate proiezioni mentali, penso
sarebbe pi saggio chiedersi: Perch?. Perch la disoccupazione ha delle
conseguenze tanto disastrose? Perch le persone devono lavorare, per essere
felici? Cosa c di magico, nel lavoro?
Le norme sociali condizionano pesantemente il benessere soggettivo delle
persone, e questo particolarmente vero tra i disoccupati159 . Se la norma
sociale avere un lavoro, chi non ce lha si sente alienato, si vergogna, ed
costantemente tormentato da un senso di inferiorit. Sappiamo quanto tutto
ci sia significativo, dato che tendiamo a confrontare continuamente i nostri
risultati con quelli degli altri.
La cosa piuttosto interessante che questo produce anche unaltra conse-
guenza imprevista. I disoccupati accusano uninfelicit minore se circondati da
una maggioranza di disoccupati, come confermato da molti studi160 . parados-
sale, se vogliamo: un alto livello di disoccupazione nuoce molto al benessere
individuale, ma un livello significativamente pi alto non sarebbe cos deleterio.
Prima di saltare alla conclusione che non dovremmo preoccuparci molto del
futuro, prendete in considerazione il dolore e la sofferenza che le persone do-

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108 CAPITOLO 16. LA FELICIT E IL LAVORO

vranno sperimentare nelle fasi intermedie. Che tipo di societ sarebbe, inoltre?
Ricordiamo che la ragione per cui la felicit dei disoccupati aumenta che:

1. Si adattano alla loro nuova situazione, abbassano i loro standard, le loro


aspettative, i loro sogni.

2. Man mano che diventa la norma, la cultura generale di quella societ si


adatta, le persone perdono uno scopo di vita, e invece di sentirsi infelici e
meschine da sole, sono leggermente meno infelici e meschine insieme.

Non so voi, ma io non vorrei vivere in una societ di questo tipo. Mi vengono
i brividi al pensiero che questo possa rappresentare il destino prossimo futuro
della nostra specie.
Devesserci una strada migliore.

16.1 FLUSSO

Scegli un lavoro che ami e non dovrai lavorare un solo giorno in vita
tua.
Confucio

Il concetto di flusso stato proposto dallo psicologo Mihly Cskszentmi-


hlyi, e rappresenta lo stato mentale nel quale, durante una certa attivit, una
persona totalmente immersa in un campo di concentrazione potente, di coin-
volgimento totale, e alla fine di conseguimento dei risultati. una vera e propria
immersione mentale, ed forse lincanalamento definitivo delle emozioni al
servizio dellesecuzione e dellapprendimento. Nel flusso, le emozioni sono
domate, orientate, positive, cariche di energia, e operano al servizio del compito
che si sta svolgendo161 .
Il me scompare, durante il flusso, mentre lIo decolla. In uno dei primi
studi sul flusso, un arrampicatore lo descrive cos: Sei cos coinvolto in quello
che fai da non sentirtene pi separato. Non sei pi unosservatore partecipante,
solo un partecipante. Ti muovi in armonia con un qualcosa di estraneo a te, di cui
sei parte. Il flusso uno stato soggettivo che le persone dichiarano quando sono
completamente coinvolte in qualcosa, fino al punto di dimenticare il tempo,
la fatica, e ogni cosa diversa dallattivit stessa. quello che sentiamo quando
leggiamo un romanzo scritto bene, o giochiamo una bella partita di squash, o
prendiamo parte a una stimolante conversazione. Il Poeta Laureato Mark Strand
ha descritto cos le sensazioni di questo stato mentre scriveva:162

Sei immerso nel tuo lavoro, perdi il senso del tempo, sei totalmen-
te preso, catturato da quel che fai. . . Quando stai facendo un buon

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16.1. FLUSSO 109

lavoro su qualcosa, senti che non c altro modo di dire quel che stai
dicendo.

Norme sociali, adattamento, reddito e confronti coi propri pari non spiegano
completamente perch il lavoro ci faccia vivere una vita ricca di significato. Lo
sappiamo perch gli studi hanno mostrato che i lavoratori autonomi sono pi
felici, anche se questo significa lavorare ore pi lunghe e/o guadagnare meno
denaro163 . Lo stesso vale per i volontari, che donano anima e corpo al mondo
non profit164 . Queste persone non stanno solo lavorando a qualcosa che amano
fare, ma ricevono ancora pi gratificazione dal fatto di aiutare gli altri.
Unaltro dato interessante emerge confrontando il numero di ore lavorate
annualmente da una persona con la valutazione media che d alla propria vita.

Figura 16.1: Valutazione della propria vita a confronto col numero di ore lavorate
nei paesi OECD (2009). Nellasse delle y segnata la percentuale delle persone che
prosperano, sullasse delle x le ore medie annuali effettivamente lavorate per lavo-
ratore. I dati sulla felicit vengono dal Gallup World Poll 2005-2009 e le ore di la-
voro dalla biblioteca ufficiale OECD. Per una versione interattiva del grafico, visitate
http://robotswillstealyourjob.com

Come possiamo vedere dalla Figura 16.1165 166 , le persone che vivono in paesi
dove si lavora meno sono pi felici di quelle in cui si lavora di pi. Prendiamo ad
esempio la Danimarca. In ogni sondaggio risulta uno dei paesi pi felici della
Terra e ben l82% delle persone dice di prosperare (si sentono rilassati, rispettati,
liberi da sofferenze e intellettualmente impegnati), eppure lavorano solo 1,559
ore allanno, 200 ore in meno della media di tutti i paesi OECD. Facciamo il
confronto con la Corea del Sud, dove le persone lavorano 2.232 ore, 473 in
pi della media, e solo il 28% di loro prospera. Gli stessi schemi si osservano

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110 CAPITOLO 16. LA FELICIT E IL LAVORO

in continuazione: nei paesi dove la settimana lavorativa pi breve (Svezia,


Finlandia, Norvegia, Paesi Bassi) le persone prosperano; nei paesi con pi ore di
lavoro (Grecia, Polonia, Ungheria, Russia, Turchia) le persone soffrono di pi.
Quello che vediamo al lavoro un principio sottostante che va al di l delle
aspettative sociali, dello status o della classe, o del reddito che generano. Lindi-
pendenza, lauto-determinazione, la libert, la capacit di seguire i nostri sogni,
la libert di creare un cambiamento positivo, lessere in uno stato di costante
flusso. questo che ci spinge. questa la differenza tra vivacchiare alla giornata
ed esplodere di energia, vivendo i giorni al massimo, assaporando ogni momen-
to, rendendoli esaltanti e indispensabili. Fare la differenza, trascendere la nostra
condizione, aiutare gli altri, creare nuove cose che nessuno poteva sognarsi di
fare, andare dove nessuno andato prima.
Spinta, flusso, obiettivi. Il lavoro solo un mezzo per promuovere queste
condizioni, non un requisito in s.

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C APITOLO 17

L O SCOPO DELLA VITA

Se vivete negli Stati Uniti, in Giappone, e molte altre nazioni in Europa,


probabilmente avete sentito i vostri amici insistere su quanto sono occupati.
Sono cos impegnato, Follemente impegnato! In continuazione. Non riescono
nemmeno a farsi una passeggiata al parco senza controllare diverse volte il
calendario sullo smartphone, o spendere un po di tempo libero, non organizzato,
coi propri figli. Sono davvero impegnati. E molto stressati, pure. Ma perch?
Credo che una delle ragioni sia il bisogno compulsivo, indotto socialmente,
di mantenerci occupati, o piuttosto di sembrare occupati, in ogni momento.
Iniziamo fin da piccoli, a scuola. Perch facciamo lezioni da unora quando la
nostra attenzione diminuisce dopo venti minuti 167 ? Perch non permettiamo ai
bambini di imparare con i loro tempi?
La solfa continua, poi, sul posto di lavoro. Perch cos tante aziende sorve-
gliano i dipendenti come fossero bambini? Perch li pagano in base al numero
di ore lavorate, invece che in base alla performance? Perch manteniamo lavori
senza significato, mentre cerchiamo disperatamente di trovare nuovi modi di
tenerci occupati?
Ho fatto molte discussioni sulla questione della disoccupazione tecnologica,
in particolare durante il mio Programma di Studi Post-laurea alla Singularity
University, il NASA Ames Research Center, dove ho avuto lopportunit di parlare
con alcune delle pi grandi menti al lavoro sul campo, inclusi gli autori del
libro Race Against the Machine Erik Brynjolfsson e Andrew McAfee, lex editore
e fondatore di Wired Kevin Kelly, linventore e futurista Ray Kurzweil, e lo
scrittore di fantascienza Vernor Vinge. Resto della mia idea, leconomia non
manterr la sua promessa di creare nuovi posti di lavoro alla stessa velocit a cui
la tecnologia li distrugger. Molti disapprovano, e potremmo discutere con loro,
ma penso che cos ci sfugga il punto.
Posso immaginare una moltitudine di futuri possibili dove ciascuno di noi
ha un lavoro. Uno di questi lavori potrebbe essere presentarsi in ufficio, sedersi,

111

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112 CAPITOLO 17. LO SCOPO DELLA VITA

sembrare impegnato, e leggere le e-mail tutto il giorno. Un altro potrebbe essere


guardare i robot al lavoro, e assicurarsi che niente vada storto. Il fatto che
solo un robot su diecimila alla settimana faccia cilecca, e che un responsabile
per impianto sia pi che sufficiente, non importa. Possiamo avere centinaia
di supervisori. E poi supervisori di supervisori. E poi manager, e manager di
manager, su per la catena alimentare. Possiamo mettere a punto nuove malattie,
e poi creare professioni che curino queste malattie indotte. I desideri, come
gli economisti ci insegnano, sono in definitiva illimitati, pertanto possiamo
perpetuamente generare cose che li soddisfino, non importa quanto frivoli o
bizzarri possano essere. Per quanto questo scenario possa suonarvi ridicolo,
forse vi suona anche terribilmente simile a quello in cui gi viviamo.
Dopo anni spesi a documentarmi e riflettere sul tema, sono giunto a questa
radicale conclusione:
Dobbiamo sbarazzarci dellidea, convincente solo in apparenza, che tutti noi
si debba guadagnare da vivere. un fatto, oggi, che una sola persona ogni dieci-
mila possa realizzare un cambiamento tecnologico in grado di mantenere tutti
gli altri. Le giovani generazioni hanno assolutamente ragione, nel denunciare
linsensatezza di doversi guadagnare da vivere. Continuiamo a inventare lavori a
causa di questa falsa idea che tutti devono dedicarsi a qualche tipo di schiocchez-
za perch, stando alla teoria Malthusian-Darwiniana, devono giustificare il loro
diritto a esistere. Quindi abbiamo ispettori di ispettori e persone che costruiscono
strumenti per aiutare gli ispettori a fare ispezioni sugli ispettori. La gente, in
realt, dovrebbe tornare a scuola e pensare a quel che stava pensando prima che
qualcuno saltasse fuori a dir loro che dovevano guadagnarsi da vivere.
Lo so, queste parole sono radicali. E magari ingenue. Il parto di una men-
te troppo giovane, ignara delle complessit sociali, unanima bella ma senza
una reale comprensione dei sistemi complessi e del comportamento economi-
co. Ma a quanto pare, ricalcano quasi letteralmente quelle del genio futurista
Buckminster Fuller, intervistato nel 1970 dal New York Magazine168
Il punto che Preferiamo inventare nuovi lavori piuttosto di fare lo sforzo
di inventare un nuovo sistema che non richieda a tutti di lavorare.169 In questo
libro, ho lanciato lidea che i robot vi ruberanno il lavoro, ma va bene cos. Ora
faccio un passo oltre, e oso dire che lo scopo della vita farsi rubare il lavoro dai
robot.
OK, siamo seri non questo lo scopo della vita. Ma oggi penso sia una
condizione necessaria, bench non sufficiente, per trovare lo scopo della vostra
vita.
Non conosco lo scopo della mia vita, per non parlare della vostra, o di chiun-
que altro su questo pianeta. Ma sono ben sicuro di quello che non lo scopo
della vita. Quante persone avete sentito dire, in punto di morte: Dannazione,

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113

avrei davvero voluto spendere pi tempo a controllare gli errori di quei bilanci.
Oppure: Se avessi avuto, in quellaffare, un ritorno sugli investimenti del 2.5%
invece di un misero 2%, la mia sarebbe una vita pi piena. Nessuno dice cose
del genere. Potrebbero semmai pensare Vorrei aver speso pi tempo coi miei
figli, Vorrei aver detto pi spesso a mia moglie quanto lamavo, Vorrei aver
confessato alla mia cotta delle superiori quanto mi piaceva, o Se solo avessi
viaggiato di pi, avrei visto il mondo.
Fui davvero commosso dalla storia di una donna, paziente oncologica termi-
nale. Aveva due mesi da vivere, ma il sogno della sua vita era imparare lanalisi
matematica. Poi scopr la Khan Academy, e cap di avere finalmente quelloppor-
tunit. E cos fece dedic gli ultimi due mesi della sua vita a studiare calcolo.
Ed era felice170 .
Un altro noto pelandrone buono a nulla ha affermato che: Lo scopo del
futuro la disoccupazione totale, cos da poter giocare. Per questo dobbiamo
distruggere lattuale sistema politico-economico. Non unaffermazione da
poco, visto che a farla il leggendario autore e futurista Arthur C. Clarke (2001:
Odissea Nello Spazio, Incontro Con Rama), che per primo concep lidea di usare
satellliti geostazionari per la telecomunicazione (oggi ci riferiamo allorbita
geostazionaria come allOrbita di Clarke o Fascia di Clarke in suo onore).
Ma cosa significa giocare? Forse Clarke stava parafrasando Confucio
Scegli un lavoro che ami e non dovrai lavorare un solo giorno in vita tua. O
forse intendeva qualcosa di diverso. Trovare un lavoro che ami che ti dia
soddisfazione e ti permetta di rispettare il tuo codice morale molto difficile, al
giorno doggi. In effetti stando al Deloittes Shift Index l80% delle persone fa
un lavoro che odia171 . Dobbiamo adattarci a quello che leconomia permette di
fare, e la triste realt che molti lavori non sono appaganti n creano valore per
la societ. Come se non bastasse, verranno automatizzati ben presto durante
la nostra vita, credo.
Ma sono lieto di dirvelo c una luce alla fine del tunnel. Lo scopo di
questo libro non convincervi che lautomazione vi render obsoleti, ma piut-
tosto indurvi a come sfruttare questa opportunit. Ho valutato, fatto ricerche,
condiviso le idee e i suggerimenti di centinaia di persone, e le ho raccolte nella
terza parte del libro.
il mio regalo per voi. Spero possa esservi utile.

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Parte III

Soluzioni

114

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C APITOLO 18

C ONSIGLI PRATICI PER TUTTI

E
d eccoci, finalmente, al momento che stavate aspettando. Mi scuso per aver
messo questa sezione cos in fondo al libro, ma sono sicuro che ne capirete
il motivo. Molti dei prossimi consigli sembrerebbero insensati, se non avessi
approfondito a dovere le premesse, e ora dovrei fermarmi a spiegare le ragioni di
ciascun consiglio rischiando di diventare prolisso, e di distogliere lattenzione
dal punto centrale. Ma ora che avete gli strumenti, e labito mentale, adatti a
valutare questi consigli in maniera critica, dovrebbero suonarvi sensati. Anzi,
alcuni di essi potrebbero esservi gi venuti in mente durante la lettura, e in tal
caso questa lista servir a riepilogare i vostri pensieri in modo chiaro e conciso.

18.1 MENO BISOGNI, PI VITA

La persona pi ricca non quella che ha di pi, ma quella con meno


bisogni.
Anonimo

Leconomia sta evolvendo rapidamente, lautomazione sta sostituendo i


lavoratori umani, e cos via. La disoccupazione aumenta, e anche chi ha un
lavoro si trova potenzialmente in pericolo. Pochi sono al sicuro, in una situazione
come questa. Quali sono le nostre scelte, allora?
I libri di auto-aiuto si concentrano tipicamente su come massimizzare il
reddito. Alcuni sono utili; la maggior parte sono fesserie. Se siete abbastanza
fortunati da pescarne uno dalla pila giusta, e vi ci dedicate tempo e sforzo,
potreste anche avere successo (fortuna e serendipit, sappiatelo, svolgeranno in
tal caso un ruolo importante). I consigli per lo pi ruotano attorno ai seguenti
punti: creare un forte network di connessioni e amicizie di alto livello, lavorare
in modo autonomo e flessibile, imparare a gestire le spese. Questo quanto. In
genere leggerete 400 pagine su come farlo, poi toccher a voi provare. Questo

117

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118 CAPITOLO 18. CONSIGLI PRATICI PER TUTTI

approccio pu anche funzionare per qualcuno perch funziona, in alcuni casi


ma non credo sia consigliabile a un pubblico pi ampio. Prima di tutto, non
un approccio scalabile. La natura intrinseca del sistema non pu offrire a tutti il
successo, cos com tradizionalmente definito. impossibile sia logicamente
che matematicamente.

Supponiamo che tutti diventino connessi, svegli e che imparino a gestire le


spese da soli. Cosa succederebbe? Siccome il sistema richiede un vantaggio com-
petitivo su qualcun altro per vincere la competizione, le persone che vogliono
eccellere devono diventare ancora pi sveglie, e sviluppare tecniche di marketing
ancora pi sofisticate. Queste persone graviteranno luna verso laltra, come
masse dellUniverso che si attraggono a vicenda, creando un nuovo network di
lite dalle connessioni ancora pi forti. un circolo vizioso, dove i vincitori sono
sempre pochi, per natura. Di per s non una brutta cosa: una meritocrazia
basata sullidea che se sei migliore di qualcun altro nel fare qualcosa, eccellerai
in quel campo e i tuoi risultati saranno riconosciuti. Non ci vedo niente di male,
se volete arrivare al gradino pi alto. Il problema che non siamo neppure a
quello base. Ci sono milioni di persone nei Paesi altamente sviluppati, e miliardi
nei paesi in crescita, che non hanno accesso alle necessit richieste per vivere
una vita sana e decente. Il che ci porta allaltra impossibilit.

Dovreste dedicare la vita a rincorrere il successo economico, garantendovi


cos la capacit di perseguire i vostri sogni? O dovreste invece smettere di in-
seguire linarrivabile sogno del successo, spogliarvi dei beni materiali e vivere
una vita austera? Non c forse una terza opzione, che le comprenda entrambe?
possibile permettere a tutti di vivere felicemente, inseguendo i propri sogni?
Difficile a dirsi.

I Greci parlavano di virt (Latin: virtus, Greek: arete), una sorta di


eccellenza morale che valutavano come base di un essere con principi saldi e
buona morale, promuovendo in tal modo la grandezza collettiva e individuale.
Nella sua opera Etica Nicomachea, Aristotele defin la virt come un punto
di equilibrio tra la deficienza e leccesso di una caratteristica. Il punto della
virt pi grande non giace esattamente a met, ma in unAurea mediocritas,
talvolta pi vicina a un estremo che allaltro. Per esempio, il coraggio la misura
aurea tra lauto-disapprovazione e la vanit, e la generosit la misura aurea tra
lavarizia e la prodigalit. Trovare laurea mediocritas richiede buonsenso, non
necessariamente unintelligenza elevata. Nel senso che le d Aristotele, la virt
eccellenza nellessere umano, una qualit che aiuta a sopravvivere, prosperare,
stabilire relazioni significative e trovare la felicit. Imparare la virt allinizio
difficile, ma diventa pi semplice con la pratica e col tempo, finch non diventa
unabitudine172 .

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18.1. MENO BISOGNI, PI VITA 119

C unidea, ispirata alla filosofia aristotelica, che sta lentamente trovan-


do conferma in gruppi di riflessione, di attivisti, e in comunit sparse per il
mondo. Lidea che, invece di provare guadagnare sempre pi denaro, o al con-
trario abbandonarlo in massa, dovremmo provare a cercare laurea mediocritas
riducendo il bisogno di denaro.
Questo concetto spesso frainteso, quindi voglio essere chiaro. La ricchezza
un concetto relativo. Se guadagnate $100.000 allanno ma avete $120.000 di
spese, siete relativamente poveri. Si poveri in relazione alla somma di denaro
che si necessita per soddisfare i propri bisogni. Se, daltro canto, guadagnate
$40.000 (come la maggior parte della gente173,174 ), ma le vostre spese si aggirano
intorno ai $30.000, siete relativamente ricchi. Ridurre il bisogno di denaro non
significa condurre una vita di sacrifici, o rinunciare alle cose che ci piacciono.
Al contrario. Non bisogna sentirsi costantemente male per ci che si fa. Non
dovete fare uninversione a u e ribaltare la vostra vita. Potete fare ci che vi piace,
e a volte anche molto di pi, con molto meno. Potete vivere virtuosamente,
nel senso greco del termine, una vita di grandezza e appagamento, senza dover
guadagnare centinaia di migliaia di dollari, e senza vivere in austerit.
Alcuni lo chiamano downshifting, e lidea molto semplice. Vivere pi sem-
plicemente, fuggire dalla corsa al successo del materialismo ossessivo e ridurre lo
stress, gli straordinari, e le spese psicologiche che tipicamente ne conseguono.
possibile trovare un equilibrio migliore tra il tempo libero e il lavoro, concentran-
do i propri obiettivi sulla realizzazione personale e la costruzione di relazioni,
invece che inseguire continuamente il successo economico. Non servono cam-
biamenti radicali o drammatici, che mettano a repentaglio la vostra stabilit; si
pu iniziare da cose semplici, fare un piano, costruirci sopra e vivere meglio, con
pi soddisfazioni, una vita pi felice.
Sembra che cos vincano tutti, quindi qual il trucco? Il trucco che non c
nessuna soluzione ottimale. Nessuna formula che funzioni per tutti. E, cosa pi
importante, nessuno vi dar delle istruzioni da seguire.
Non tutti possiamo essere fisici, biologi, informatici, biotecnologi. I vostri
punti forti, le cose che amate fare e il modo in cui possono darvi da vivere, dovete
scoprirle voi. Non possiamo essere tutti geni matematici o prodigi musicali, ma
possiamo trovare tutti qualcosa in cui siamo bravi e che ci piace fare. Per ottenere
una vita virtuosa, piena di passioni e interessi, garantendosi la sufficienza, dovete
osservare con attenzione tutte le possibilit che vi si presentano. E per farlo si
inizia studiando e imparando nuove cose, espandendo i propri orizzonti.

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120 CAPITOLO 18. CONSIGLI PRATICI PER TUTTI

18.2 AUTO-EDUCAZIONE

Dai a un uomo un pesce, e avr da mangiare per un giorno. Inse-


gnagli a pescare e avr da mangiare per tutta la vita.
Proverbio Cinese175

Questo antico proverbio Cinese stato vero per migliaia di anni. Ma dati i
recenti declini nellindustria ittica 176 , credo abbia bisogno di qualche modifica.
Ecco la mia versione:

Dai a un uomo un pesce e avr da mangiare per un giorno. Inse-


gnagli a pescare e ne avr per pi tempo. Insegnagli come risolvere i
problemi e potr affrontare ogni sfida che la vita gli presenter

Qualsiasi lista di cose da fare io vi possa proporre, non risolver mai i vo-
stri problemi. Potrebbe essere un buon punto di inizio, unispirazione, ma le
situazioni cambiano di continuo, e lunico modo per tenere il passo con il modo
auto-educarsi, diventando un pensatore critico e in grado di risolvere i problemi.
Il tema delleducazione mi ha sempre interessato. Ricordo vivamente i miei
anni di scuola, dalle elementari alle superiori. Uno dei periodi pi sgradevoli del-
la mia vita. Ricordo la noia assoluta che provavo sedendomi al banco, ascoltando
lezioni prive di ispirazione, imparando serie di regole, memorizzando numeri
e parole, guardando lorologio, aspettando che arrivassero le 16:30, quando il
fastidio finalmente finiva e potevo andarmene a casa. Ma non era sempre cos.
Mia mamma una bibliotecaria. Quando frequentavo la scuola materna, lei
mi portava alla biblioteca pubblica in cui lavora, fino alla fine del suo turno. Stavo
l, seduto a una scrivania, senza nessuno che mi dicesse cosa fare o come farlo.
Potevo prendere libri di ogni genere, ben prima di saper leggere. Secondo mia
mamma i libri di scienza mi affascinavano fin da piccolissimo. Guardavo i disegni
di atomi e campi elettromagnetici, le immagini di animali di ogni specie, stelle
e galassie, apparecchi elettronici, dinosauri, e ogni genere di cose interessanti.
Non ricordo molto, ma mi disse che, per quanto si ricordasse, volevo conoscere il
mondo ed esporare ogni ramo della conoscenza. Il mio entusiasmo e linteresse
per lUniverso erano insaziabili. Poi, ritornando a scuola, venivo colpito in faccia,
come un autobus che si schianta a tutta velocit contro un muro di mattoni. Non
capivo perch gli insegnanti non potessero o pi probabilmente non volessero
rispondere alle mie domande. Ma pi di tutto, non potevo credere che non
avessero interesse per la materia che insegnavano. Io provavo, provavo, provavo
e . . . nulla. Ero deluso, pi che arreso.
Ero considerato un bambino strano. Mi chiedevo sempre quale fosse lani-
male pi grande, come facessimo a sapere che cerano stati dinosauri 60 milioni

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18.2. AUTO-EDUCAZIONE 121

di anni fa, e non 2 o 10 milioni (questo molto prima che uscisse Jurassic Park),
perch gli elefanti fossero cos grandi, perch i ragni avessero otto zampe anzich
sei, come potesse un colibr volare e quanto fossero veloci i battiti delle sue ali,
come e perch i pianeti si fossero originati. Per i miei insegnanti, queste erano
domande irrilevanti. Non avevo bisogno di queste risposte per passare il test.
Non erano nel programma. Perch, dunque, mi interessava cos tanto sapere di
pi?
La frustrazione raggiunse il punto in cui rinunciai al sistema scolastico e
iniziai a cercare risposte per conto mio. Non lasciai la scuola, comunque. Feci
ci che mi dissero, zittendomi durante le lezioni come richiesto. Ma puntai
tutti i miei sforzi verso la ricerca e lo studio per conto mio di quello che esulava
dal programma obbligatorio. Divorai ogni edizione del libro dei Guinness e il
World Factbook. Non riuscivo a fermarmi. Mi sentivo come attratto dai dati,
come se una forza invisibile mi spingesse. Solo dopo realizzai come dare senso
a quelle informazioni, come mettere in dubbio e verificare la loro autenticit,
contestualizzarle. Nessuno me lo aveva insegnato, e dovetti impararlo nella
manier pi difficile.
Ci avvenina prima che il fenomeno Internet si diffondesse. Pensare allo
sforzo immenso che impiegai per conoscere anche solo un po di pi, comparato
con quanto sia facile oggi, mi manda fuori di testa. Quello che richiedeva dozzine
di ore si estenuanti ricerche, spesso con libri non interattivi e poco attraenti,
oggi disponibile in pochi secondi, spesso tramite video, lezioni e conferenze
tenute dai pi grandi pensatori dei nostri tempi. Un ragazzo povero, in Uganda,
ha accesso a pi conoscenza di quanta ne avesse il presidente degli USA 30 anni
fa. Un cambiamento cos radicale non ha precedenti nella storia umana. Linven-
zione della stampa un pallido, quasi insignificante evento, a confronto. Oggi
possibile ricevere uneducazione di massimo livello, con i migliori insegnanti
provenienti dalle pi prestigiose Universit del mondo, su ogni materia, gratis.
un pensiero talmente sconvolgente e rivoluzionario che mi sorprende quante
poche persone ne siano a conoscenza.
iTunes installato su pi di 400 milioni di computer nel mondo177 , e tuttavia
quando ne parlo con le persone, pochi sanno che pu essere usato per altro,
oltre ai film e alla musica. Il 30 maggio 2007, la Apple ha annunciato il lancio
di iTunesU, che mette a disposizione lezioni universitarie dalle pi prestigiose
Universit in giro per il mondo, gratis. Videolezioni ad alta qualit, spesso le
stesse che si avrebbero pagando per una laurea da $200.000, solo che si possono
guardare a casa, sullautobus, metterle in pausa, riguardarle, e non costano nulla.
I materiali sono presi da una variet di luoghi in giro per il mondo, compresi col-
lege, Universit, musei, biblioteche e altre istituzioni culturali di valore educativo.
Attualmente ci sono pi di 100.000 file disponibili per il download, da Oxford a

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122 CAPITOLO 18. CONSIGLI PRATICI PER TUTTI

Yale, Harvard, Stanford, Cambridge. . . Ce ne sono letteralmente a centinaia. Il


pioniere di questa nuova ondata fu lOpenCourseWare, un movimento culturale
nato nel 1999 in Germania, che divenne famoso quando il Massachusetts Institu-
te of Technology lanci il suo MIT OpenCourseWare nellottobre 2002. Da allora
sono arrivati a dare man forte progetti simili a Yale, alla Michigan University, e
alla University of California, a Berkeley. Sono stati sviluppati istituti simili in
Giappone e Cina, che si sono velocemente diffusi in tutto il pianeta. Il pensiero
del MIT dietro allOCW era di potenziare lapprendimento umano in tutto il
mondo con la disponibilit di un bacino di conoscenza grande come il web178 .
A mio parere questo potenziale immenso rimane largamente inepresso, an-
che se sta rimontando. Il motivo sta nella mancanza di motivazione personale a
seguire i corsi, cos come la difficolt del materiale.
Ma un nuovo giocatore ha gi iniziato a cambiare le regole. Verso la fine del
2004, Salman Khan stava discutendo con la sua cuginetta Nadia della natura
dellUniverso e cose del genere. Lintelligenza di Nadia, pronta a iniziare una
carriera scientifica di l a poco, lo sorprese. Quando ne parl coi suoi genitori,
anche loro restarono stupefatti, perch a scuola lei aveva avuto problemi con il
corso base di matematica. Sal non poteva crederci. Come poteva avere problemi
con la matematica di base una persona in grado di affrontare questioni tanto
sofisticate? Doveva esserci qualcosa di sbagliato nel sistema scolastico. Inizi
cos a darle lezioni su Internet, che diedero grandi risultati. Quando i parenti e gli
amici vollero mettersi sotto la sua guida, decise che sarebbe stato pi pratico e
benefico distribuire le lezioni su YouTube. Era il 16 novembre 2006. A quel tempo
Sal era un analista di Copertura Fondi, pieno di soldi e sul punto di diventare un
uomo daffari di successo.
Denaro, potere, stabilit. Cosa poteva chiedere di meglio?
Uno scopo. Sal lavorava ancora di giorno, mentre registrava micro-lezioni
per i suoi parenti la notte. Presto altre persone iniziarono a guardare i video.
Sempre di pi. E iniziarono a scrivergli. Un giorno ricevette questa lettera:

Caro Signor Khan,


Nessun insegnante mi ha mai fatto del bene potrebbe suonare
duro, ma dico sul serio. Mi obbligavano a prendere farmaci per
impedirmi di parlare e mi rimproveravano quando lo facevo senza
essere interpellato. Dalle mie parti, i neri non sono accolti a scuola
a braccia aperte mia mamma e sua sorella dovevano andare in un
capanno a due ore di distanza da casa, per studiare. Circa cinque
anni fa la mia famiglia ha raccolto abbastanza denaro per andar-
cene da dove sono nato, cos che io potessi avere uneducazione e
vivere una vita vera. Senza una padronanza vera della matematica
elementare, tuttavia, i miei progressi erano lenti.

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18.2. AUTO-EDUCAZIONE 123

Ora sono al college a imparare pi cose di quante ne abbia mai


apprese in vita mia. Ma un background matematico inadeguato
mi ha sempre condizionato. Ho scoperto la Khan Academy nel
Giugno del 2009, poco dopo aver finito Matematica 141 (un corso
di algebra al college). Ho passato lintera estate sulla sua pagina
YouTube. Volevo solo ringraziarla per tutto ci che fa. lei una
benedizione. La scorsa settimana ho fatto un esame di collocamento
matematico e adesso sono uno di coloro che hanno ottenuto la Lode
in Matematica 200. Non ho sbagliato nessuna domanda. Il mio
esaminatore era talmente impressionato dallampiezza delle mie
conoscenze matematiche che mi ha consigliato di seguire algebra
Lineare.
Signor Khan, posso dire con certezza che lei ha cambiato la mia
vita e quella dei miei famigliari.

Alcuni giorni dopo, Sal lasci il suo lavoro per dedicarsi alla Khan Academy
a tempo pieno (http://khanacademy.org). Il pensiero e la consapevolezza di
aiutare altre persone, e costruire una civilt empatica179 , basata sulla condivi-
sione del sapere scientifico per il miglioramento del genere umano; questo s
che un motivo valido per svegliarsi la mattina. Con cos poco sforzo da parte
mia, posso potenziare una quantit illimitata di persone tutto il tempo. Non
potrei immaginare un modo migliore per usarlo. ha detto Sal. La missione
dellacademy non altro che garantire uneducazione di alto livello per tutti,
ovunque.
Scommetto che vi ricordate i tempi universitari, quando voi e i vostri amici
provavate a scoprire lintuizione dietro a un concetto, o come risolvere un pro-
blema specifico. Richiedeva ore, un gruppo di menti che lavoravano senza sosta
per trovare la soluzione, e un numero considerevole di mal di testa, quando
finalmente qualcuno gridava Eureka! (o S, cazzo!, in molti casi). La persona
spiegava poi la soluzione dellenigma a tutti gli altri, che tipicamente non richie-
deva pi di 10 minuti. Non sarebbe stato fantastico saltare quelle quattro ore e
avere un insegnante pronto a spiegarlo in maniera intuitiva e pratica in pochi
minuti? Pensavo fosse solo un sogno, finch vidi i video di Sal.
Lintera vicenda assurda e affascinante al tempo stesso. Un tizio sorpassa
MIT, Stanford, Harvard, e diventa pi popolare e apprezzato di queste istituizioni
affermate in tutto il mondo? Una persona che vuole costruire la pi grande scuo-
la online, un polo intellettuale, artistico e scientifico, da solo? S, evidentemente
s.
Sono passati un paio di anni da quando ho deciso di imparare chimica.
Quando scoprii il MIT OpenCourseWare e iTunesU ne fui stupefatto. Lezioni
di Stanford, Harvard e del MIT registrate, disponibili gratis su internet? Wow.

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124 CAPITOLO 18. CONSIGLI PRATICI PER TUTTI

Ho bisogno di una pausa per imparare tonnellate di materie, pensai. Ma na-


turalmente, non cera mai tempo. Tornavo dal lavoro alle 8 di sera, esausto, e
nonostante mi piacesse tenere il cervello allenato, di solito guardavo un inter-
vento a TED o una conferenza della Singularity University. Era difficile seguire
un corso di Entanglement Quantistico o di Biochimica alle 11 di sera. Con i video
di Sal, nel loro formato da 13 minuti, potevo imparare a ogni ora del giorno. In
pausa pranzo, sul treno, dopo cena, sempre.
I concetti sono semplici, presentati bene e, non smetter mai di ripeterlo,
intuitivi. Mi sempre interessato il motivo per cui le cose accadono, come
funzionano, cosa le fa funzionare, quali sono le condizioni per le quali non
accade e cos via. Chiunque pu applicare una formula, soprattutto i computer.
Ma sapete ricavarla? Spiegare da dove viene? Con lavvento di Wolfram Alpha180 ,
diventa chiaro che i calcoli a mano sono alquanto obsoleti, al giorno doggi. Ci
che conta di pi lidea, il concetto, lintuizione.
Iniziai immediatamente a seguire le lezioni di chimica alla Khan Academy,
e ogni volta che guardavo uno di quei video sentivo il brivido della scoperta.
Sembra tutto alquanto strano, ma ha molto senso se lo si contestualizza. La cre-
scita esponenziale dellinformaizone tecnologica e lavvento dei movimenti per i
software liberi ha portato a un cambiamento radicale nella nostra impostazione
mentale. Le informazioni sono pi accessibili, affidabili e per lo pi gratuite
per tutti. GNU, Linux, Creative Commons, Wikipedia, OpenCourseWare, e ora
la Khan Academy. una conseguenza logica della crescita esponenziale della
tecnologia e della cultura.
Sal ha espresso il desiderio di insegnare pi materie possibile. Ad oggi (met
del 2012) ci sono pi di 3.200 lezioni, dalla matematica alla storia, medicina,
finanza, fisica, chimica, biologia, astronomia, economica, cosmologia, chimica
organica, diritto americano, storia dellarte, microeconomia e informatica. E
in pratica c solo lui a insegnare (nonostante si stia espandendo rapidamente
con nuovi insegnanti fantastici). Di certo vi sarete chiesti: Chi questo tizio?
Cosa lo rende qualificato per insegnare una tale variet di materie?. Sal era il
primo della sua classe al liceo e ottenne un punteggio perfetto nella sezione
matematica dei suoi SAT. Ha ottenuto una Laurea in Matematica, unaltra in
Ingegneria Elettrica e informatica, e poi un Master in Ingegneria Elettrica e
informatica al Massachusetts Institute of Technology. Come se non bastasse, ha
anche un Master in Amministrazione Finanziaria della Harvard Business School.
Il tutto prima di compiere 32 anni. Insomma, sa di cosa parla.
Iniziai a scrivere della Khan Academy nel 2009, quando (quasi) nessuno la
conosceva. Ora la pi grande scuola nella storia dellumanit. Ha erogato pi di
150 milioni di lezioni a studenti da tutto il mondo. Ed solo linizio. Ha ricevuto
milioni di dollari di donazioni dalla Fondazione Bill and Melinda Gates, da

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18.2. AUTO-EDUCAZIONE 125

Google e dalla Fondazione OSullivan. Ha collaborato con CNN, PBS, CBS, TED,
Charlie Rose, tanto per citarne alcuni. Si espande e migliora giorno dopo giorno.
Le traduzioni sono attive in 40 lingue, ed prevista la traduzione completa
nelle 10 lingue pi parlate al mondo nel giro di qualche anno. Alcune scuole
stanno facendo dei test per cercare di integrare questo approccio nellambiente
educativo classico. I risultati preliminari sono sbalorditivi: invece di rendere gli
insegnanti obsoleti, li aiuta a diventare mentori migliori, lasciando pi tempo
per linterazione personale con gli studenti. Questi possono imparare per conto
loro, a casa, e poi hanno pi tempo produttivo a scuola per fare esercizi insieme,
consolidare le loro conoscenze, o insegnarsi a vicenda ci che hanno appreso.
Per dirla con Sal:
Questo potrebbe essere il DNA per una scuola fisica dove gli studenti pas-
sano il 20% delle giornate guardando video e facendo esercizi di autoappren-
dimento e il resto del giorno costruendo robot o disegnando o componendo
musica o quantaltro.181
Di conseguenza gli insegnanti diventano dei mentori, delle guide, anzich
una figura autoritaria. Hanno un pannello di controllo degli studenti, nel quale
possono vedere su cosa stanno lavorando, come stanno andando, e intervenire
solo quando hanno delle difficolt su un argomento specifico.
Sembra incredibile. Stupefacente. Troppo bello per essere vero. Qual il
trucco, allora? Difficile a credersi, ma non esiste. La Khan Academy gratis.
Le lezioni sono in Creative Commons. Il codice del sito web e la piattaforma
sono completamente Open Source. Si pu usare a casa, da soli. Si pi scegliere
di seguire una sola materia, oppure un percorso guidato. Si pu addirittura
chiedere alla propria scuola di integrarla. Oppure potete usarlo per conto vostro
e poi andare a scuola e fare scintille in ogni caso. Le lezioni sono divertenti,
semplici, molto intuitive. Si stanno espandendo rapidamente e migliorano ogni
giorno.
Qual il pezzo mancante del puzzle, ora? Ce ne sono due: la carenza di
certificazioni accademiche e la difficolt nellinsegnare le arti e le discipline
umanistiche in questo modo. Ma nessuno di essi un ostacolo. Come abbia-
mo visto, si evolvono rapidamente. Tutto ci che viene toccato dallespansione
esponenziale tecnologica segue la legge dei ritorni acceleranti182 . Sar il sistema
educativo a doversi adattare a realt come la Khan Academy, non il contrario.
Il motivo per cui i genitori mandano i propri figli a scuola non apprendere
(purtroppo), ma ottenere un diploma, che li aiuter a trovare un lavoro. Questa
equazione non pi realistica. Come hanno fatto notare Dale J. Stephens, Mi-
chael Ellsberg, e molti altri, leducazione tradizionale sopravvalutata, e ci che
rende competitivi nel mondo del lavoro non per forza il successo accademico.
Certo, avere un dottorato a Stanford aiuta, ma non un requisito sufficiente per

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126 CAPITOLO 18. CONSIGLI PRATICI PER TUTTI

avere successo. Non pi, almeno. Se lobiettivo andare a lavorare per Google,
PayPal, Microsoft, o uno di questi giganti della tecnologia, allora lacquisizione
di una competenza con la Khan Academy potrebbe essere pi stuzzicante di
un diploma di scuola tradizionale. Le Universit intelligenti lhanno capito, e si
stanno riformando in fretta. MIT ha appena lanciato MITx, che offre un portfo-
lio di corsi MIT gratis a una comunit virtuale di studenti nel mondo. Questo
accrescer anche lesperienza educativa dei suoi studenti nel campus, offrendo
loro strumenti online che integrano e arricchiscono le lezioni e gli esperimenti
in laboratorio. Con una piccola quota, chi segue il corso online riceve anche un
certificato valido dal MIT.
Lo scorso autunno ho preso parte a uno di questi esperimenti di appren-
dimento online di massa, quando Sebastian Thrun, Peter Norving, e andrew
Ng lanciarono a Stanford i corsi di Intelligenza Artificiale e di Apprendimento
Macchina. Erano ancora esperimenti abbozzati, con alti e bassi, ma i risultati
furono incredibili in ogni caso. Centinaia di migliaia di persone presero parte a
questi corsi da 10 settimane, che erano allincirca lequivalente di un corso di
un normale studente di Stanford. Alla fine, se eri bravo e facevi tutti i compiti
(tutto con un software automatizzato), oltre ad acquisire una conoscenza so-
lida e una comprensione di oggetti sofisticati e molto utili, potevi ricevere un
attestato da inserire nel curriculum. La cosa migliore era poter seguire il corso
settimana dopo settimana, insieme a migliaia di persone con cui lavorare, fare
domande, discutere delle lezioni e degli esercizi. Unesperienza meravigliosa. Se-
bastian Thrun fu cos soddisfatto che decise di lasciare la sua cattedra a Stanford
per dedicare il suo tempo a insegnare a milioni di studenti nel mondo, gratis
(http://udacity.com). Vi suona familiare?
Lidea di Andrew Ng ha ispirato molti altri, che attualmente insegnano sotto
unassociazione non-profit chiamata Coursera, con materie di alto livello quali
Model Thinking, Natural Language Processing, Teoria del Gioco, Probabilistic
Graphical Models, Crittografia, Design e Analisi di Algoritmi, SAAS (Software as
a Service, Software come Servizi, N.d.T), Visione Automatica, Informatica, Ap-
prendimento Automatico, Interazione Uomo-Macchina, Realizzazione di Edifici
Verdi, Teoria dellInformazione, Anatomia e Sicurezza Informatica. Neanche a
dirlo, solo linizio. la naturale evoluzione delleducazione che incontra la
tecnologia. Accogliere il cambiamento, o morire.
E a voi, come si applica tutto questo? Come pu aiutarvi? Nel caso in cui
non labbiate notato, questa la vostra carta vincente. Potete diventare degli
esperti, o per lo meno avere accesso a strumenti che ve lo permettano, il tutto
gratuitamente. Presto ci saranno corsi di alto livello di ingegneria molecolare,
nanotecnologia, tecnologia sostenibile per la produzione di energia, cibo, case,
qualsiasi cosa. Leducazione sar pi pertinente che mai: semplice, avvincente e,

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18.3. EDUCARE GLI ALTRI 127

soprattutto, gratis. Oggi, il miglior investimento che possiate fare quello su voi
stessi.
Gli strumenti della creativit sono nelle mani di tutti, e stanno diventando
sempre pi semplici e accessibili. Avete unopportunit che nessun altro, nella
storia delluomo, ha mai avuto.
Carpe diem.

18.3 EDUCARE GLI ALTRI

Ora, a che serve migliorarsi, se tutti gli altri falliscono? Non tenete queste
conoscenze per voi, condividetele con pi persone possibile! Non pensate
che questo porti a maggior competizione per voi. Questa la vecchia, miope
visione egoistica. Pi persone diventano istruite e conoscono queste cose, pi
aiuteranno a risolvere problemi e sfide che dobbiamo affrontare. La felicit
condivisione, e la condivisione porta a scoperte incredibili. Vedo il giorno, non
cos lontano, in cui le persone non saranno giudicare in base alla loro abilit di
superare gli altri, ma di aiutarle. Non di essere i migliori studenti, ma i migliori
insegnanti.
Questo s, che un mondo in cui vale la pena vivere.

18.4 COLTIVARE IL PROPRIO CIBO

talmente ovvio che mi sento stupido a dirlo: il cibo una forma di energia,
possibilmente la pi importante. il carburante del nostro corpo. Ma anche
una forma di potere. Coltivare il proprio cibo non solo un hobby. riportare il
potere nelle proprie mani. Roger Doiron lo chiama Piano Sovversivo, che anzich
essere basato sulla segretezza, promuove lapertura e la condivisione. un piano
che non porta beneficio ai pochi e danno alle masse, ma potenzia ogni individuo,
e nel complesso ci rende pi sicuri, sani, indipendenti. Ci sono molti vantaggi
nellavere un orto personale, ve ne elencher alcuni.

Migliora la vostra salute (e quella della vostra famiglia). Gli studi dimo-
strano che la maggior parte delle malattie sono causate dalle cattive diete
e dal cibo. Non solo mangiare pi frutta e verdura fresca una delle cose
pi importante per mantenersi in salute, ma se coltivate personalmente
danno ai vostri figli il doppio del piacere nel mangiare sano183 .

Fa risparmiare denaro. Non serve neanche dirlo: il prezzo del cibo


aumentato negli ultimi anni, e continuer a crescere in futuro. Perch?
Perch servono almeno 10 calorie di petrolio (equivalenti) per ogni caloria
di cibo prodotta. I prezzi del petrolio sono in aumento, e cresceranno

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128 CAPITOLO 18. CONSIGLI PRATICI PER TUTTI

ancora. Il cibo di casa pu essere un eccellente supplemento dei frutti-


vendoli, e in una famiglia tipica di quattro persone si possono risparmiare
circa $3.000 dollari o pi (limporto esatto dipende da molti fattori).

Riduce limpatto ambientale. Potrebbe non interessare a tutti, ma do-


vrebbe, se consideriamo che gli ecosistemi sono tutti connessi, e che ne
dipendiamo. Anche se lambiente di per s non vi interessa, dovreste al-
meno sapere che trascurarlo prima o poi vi si ritorcer contro. Provate a
non usare pesticidi chimici e fertilizzanti: ci sono molti siti internet con
ottime guide su come usare metodi naturali (ad esempio la permacoltura),
col minimo sforzo e i migliori risultati, anche se vivete in citt (agricoltura
urbana, giardini idroponici/aeroponici)

Permette di godersi la vita allaria aperta. Piantare, estirpare, innaffiare


e raccogliere sono ottimi modi di fare esercizio fisico. Il giardinaggio aiuta
a rilassarsi e ad avere del tempo per pensare e immaginare.

Aumenta il tempo in comunione con la famiglia. Avere un giardino


unattivit gratificante. Pu essere un ottimo modo di passare del tempo
con i propri figli, e fare qualcosa di utile al tempo stesso. Similmente,
se avete degli amici senza un cortile dove coltivare lorto, condividete
il giardino! Vi dar anche la possibilit di condividere i prodotti con il
vicinato, aiutandovi a vicenda, e ricostruendo il senso di comunit.

Si mangia cibo migliore. Il cibo pi fresco che possiate avere quello che
raccogliete voi. Al supermercato il cibo sugli scaffali stato prodotto in
luoghi lontani, raccolto, impacchettato, spedito, trasportato su camion,
aerei, treni, barche, container (petrolio, petrolio, petrolio). Quanto tempo
rimasto l prima che voi lo prendeste? Un giorno? Una settimana?
Un mese? Che strada ha fatto, esattamente? Dove lo hanno depositato?
Cosa ci hanno messo per renderlo cos perfetto (e spesso privo di gusto)?
Credetemi, quando prenderete un frutto o una verdura che avete coltivato
voi e gli darete un succulento morso, saprete di aver fatto la scelta giusta.

Non si pi schiavi delle aziende alimentari. Devo aggiungere altro?

18.5 MANGIARE MENO CARNE

Questo punto spesso incompreso, perch tocca le corde emotive di opposi-


tori e sostenitori del consumo di carne. Non voglio schierarmi, sto solamente
facendo unaffermazione analitica basata su semplici leggi fisiche e biologiche.
La fisica. La produzione in grandi quantit di carne come fonte primaria di
cibo altamente inefficiente. Lallevamento intensivo richiede grandi quantit

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18.5. MANGIARE MENO CARNE 129

di mangime coltivato. Secondo la FAO, La deforestazione indotta dallalleva-


mento una delle cause principali di perdita di alcune piante uniche e di specie
animali nelle foreste tropicali dellAmerica Centrale e Meridionale, che causa
serie degradazioni ambientali nelle regioni. Uno studio precedente della FAO
ha dimostrato che il 90% della deforestazione causato da pratiche agricole
insostenibili. La silvicoltura delle piantagioni, che di norma non si annovera tra i
maggiori contribuenti alla deforestazione, gioca invece un ruolo importante a
riguardo184 .
Il bestiame allevato per il consumo umano il maggior consumatore di
terreno al mondo, visto che occupa approssimativamente il 40% dellintera
produzione agricola nei paesi industrializzati. I pascoli occupano il 26% della
superficie terrestre non occupata dai ghiacci, e la produzione del grano per ali-
mentare gli animali distrae circa un terzo della terra arabile185 . Su scala globale,
si stima che il contributo dellallevamento, diretto e indiretto, alle emissioni
di diossido di carbonio sia intorno al 9%, 37% per quelle di metano e 65% per
lossido nitroso186 . Solo per darvi un metro di paragone, la produzione di 1 kg di
grano richiede circa 1 tonnellata di acqua. Per produrre lo stesso quantitativo di
manzo, ne servono pi di 15187 . Per non parlare di altre esternalit negative nella
produzione di carne, come la perdita di biodiversit e di razze animali locali,
la produzione e la disseminazione di batteri patogeni resistenti agli antibiotici
negli animali e nel cibo, il rilascio di ormoni sintetici e naturali, ectopesticidi e
derivati, laccumulo di metalli pesanti e agenti inquinanti organici persistenti.
La biologia. Leccessivo consumo di carne (in particolare carne rossa)
stato correlato a molti problemi di salute, come cancro al colon188 esofageo,
al pancreas, endometriale189 , al seno190 , allo stomaco191 , linfoma192 , alla ve-
scica193 , polmonare194 , oltre a varie malattie cardiovascolari195 , al diabete196 ,
allobesit197 , allipertensione e allartrite198 .
Penso che sia sufficiente.
La conclusione. Significa che dovremmo diventare tutti vegani? No. Dal
punto di vista etico in corso un acceso dibattito, davanti al quale mi fermo.
Per il resto, anche con i dati di cui sopra, non tutti convengono che la carne sia
cattiva di per s. Le stime fisiche e biologiche dimostrano semplicemente che
la sovrapproduzione e il sovraconsumo della carne non una cos bella idea.
Poi, in aggiunta alla realt fisica, c anche laspetto umano. A molti la carne
piace. Molte delle delizie preparate nelle cucine di tutto il mondo comprendono
la carne. Dobbiamo pretendere che tutti abbandonino la carne volontariamente
(o peggio, forzatamente) per abbracciare lo stile di vita vegano? Io propongo un
approccio pi realistico. Perch non riduciamo il consumo di carne? Causerebbe
meno danni ambientali, e in pi salutare. Non bisogna abbandonare tutti
la carne, solo provare a non mangiarla 14 volte a settimana. Magari iniziate

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130 CAPITOLO 18. CONSIGLI PRATICI PER TUTTI

con 10, per poi scendere a 5 o 2. Vedete come va. Sperimentate. Non deve
sembrare un sacrificio. Basta provare, e se proprio non riuscite a vivere senza
due pasti al giorno di carne, pazienza. Se, daltro canto, riuscite a vivere meglio,
con met della carne cui eravate abituati, tanto meglio: vivrete meglio, aiuterete
lambiente e risparmierete denaro!

18.6 CASE MOLTO AFFAMATE (RISPARMIARE ENERGIA)

Quando si parla di problemi energetici e di eventuali soluzioni, la gente tende


ad associarle alle energie rinnovabili. Lidea comune che il problema derivi solo
dalla fonte (idrocarburi, che sono molto limitati e impiega molto tempo a for-
marsi), e che se passassimo al solare, eolico, geotermino, idroelettrico, biomasse,
biocarburante, energia delle maree (che sono rinnovabili) si sistemerebbe tutto.
un po come dire che se una botte perde acqua perch ha pi buchi del
formaggio svizzero, la soluzione buttarci dentro pi acqua.
Produrre energia rinnovabile in casa ottimo, ma prima bisognerebbe proc-
cuparsi dellelefante nella stanza. La maggior parte dellenergia che usiamo
viene sprecata. Non parlo dei bambini che tengono le luci accese (anche se sa-
rebbe meglio non farlo). S, dovremmo chiudere lacqua del rubinetto quando ci
laviamo i denti, ma comparatela alla quantit di acqua potabile che sprechiamo
per tirare lo sciacquone e lidea di prima fa sorridere. Lenergia sprecata in
riscaldamento, cattivi sistemi di isolamento, vecchi elettrodomestici, cattivi desi-
gn, cattive abitudini, e soprattutto dalle cattive idee. Perch installare 10kW di
pannelli solari fotovoltaici, quando si potrebbe riadattare la propria casa prima,
cos dopo ci basterebbe una frazione di quellenergia?
Gli edifici sono il 68% degli utilizzatori finali di carbone e il 55% di gas na-
turale negli USA. C un enorme margine di miglioramento nel consumo di
combustibili fossili in questo settore, e bisogna ancora sfruttarlo. Considerate,
inoltre, che lenergia non solo elettricit o benzina. Anche lacqua energia, e
riducendo il consumo della met avrete bisogno della met del gas per riscal-
dare, met dellelettricit per muovere le pompe. Non vediamo mai le cose in
questo modo, ma tutto connesso e tutto ci che si muove ha bisogno di energia.
Ceteris paribus [A parit di altre condizioni, N.d.T], il riadattamento sempre pi
economico ed efficiente che passare a unaltra fonte di energia. Ci si traduce in
un grande ritorno degli investimenti, costi minori e maggior risparmio. Ci sono
un milione di soluzioni possibili, eccone alcune:

Lampadine a LED. Consumano meno, non contengono sostanze chimi-


che tossiche, durano pi a lungo. Per chi ama la sensazione vecchio stile
del colore giallo, sono in vendita anche colorate.

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18.6. CASE MOLTO AFFAMATE (RISPARMIARE ENERGIA) 131

Figura 18.1: Una vignetta che ho realizzato nel 2009 per il Blog Action Day.

Elettrodomestici a elevata efficienza. In Europa sono le classi A++ e a+++,


negli USA sono certificati dalla Energy Star. Risparmiano un sacco di
energia.

Termostati programmabili che usano software di Intelligenza Artificiale .


Queste meraviglie risparmiano fino al 50% del consumo annuale (il Nest

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132 CAPITOLO 18. CONSIGLI PRATICI PER TUTTI

un buon esempio di questo sistema199 ).

Coperte per il riscaldamento dellacqua. Le caldaie nuove sono relati-


vamente ben isolate: per verificare se la vostra ha bisogno di una coper-
ta isolante, metteteci una mano sopra. Se sentite calore, risparmierete
denaro installandola200 .

Riduzione della potenza in standby. Risparmiate denaro con alcune pre-


se intelligenti, quando potete. Percepiscono immediatamente la modalit
standby, riducono le perdite fantasma e ogni elettrodomestico associato
che viene loro collegato201 .

Riduzione del consumo di acqua installando aeratori e docce a basso


flusso (un altro 50% di risparmio).

Una stima prudente dice che i trucchi menzionati sopra si ripagano in


genere nel giro di un anno, che linvestimento ritorna al 100%, e che se combinati
possono far risparmiare ogni anno pi di $1,000. Ogni anno. E con laumentare
dei costi di elettricit, gas e acqua, i risparmi non possono che aumentare.
Potete essere creativi, trovare molte altre idee, e ci sono una pletora di siti
gestiti da chi si dedica con entusiasmo al risparmio casalingo. Il sito GreenAnd-
Save.com ha un eccellente prospetto di tutti i tipi di riutilizzo (ottimizzazione,
ristrutturazione, sistemi avanzati), completi di tempo di ammortamento, costi
aggiuntivi, risparmi annuali, su 10 anni, e ritorno degli investimenti202 . Se poi
volete fare le cose sul serio, potete fare riutilizzo energetico con design integra-
tivi203 , a cominciare dalla coibentazione delle pareti, del tetto, della cantina,
dei condotti e sostituendo le finestre. Questo richiede pi tempo e denaro da
impiegare, ma nel lungo tempo vi aiuter a risparmiare e migliorare la qualit di
vita di casa vostra.
Ricordatevi che non dovete fare tutto, n dovete farlo in una volta. Siate
intelligenti, e fate uso delle giuste tecnologie a seconda delle vostre condizioni
di vita e ambientali, della progettazione della vostra casa, delle vostre abitudini.
Secondo la simulazione di Green And Save, seguendo tutti i passaggi, ristruttu-
rando e ottimizzando con sistemi avanzati, un investimento di $86.000 ve ne
farebbe risparmiare $300.000 in 20 anni. Ovviamente la casa cambier un po
di aspetto, quindi potreste fare anche solo alcuni aggiustamenti, ma per darvi
unidea generale. La tabella 18.1 un riassunto delle Tabelle di Ritorno sugli
Investimenti.

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18.7. PRODURRE LA PROPRIA ENERGIA 133

Accorgimenti Verdi
Tempo di am- Costo aggiuntivo Risparmi Risparmi ROI
mortamento annuali su 10 anni
1,2 anni $1.320 $1.136 $11.360 96,5%
Ristrutturazioni Verdi
Tempo di am- Costo aggiuntivo Risparmi Risparmi ROI
mortamento annuali su 10 anni
4,2 anni $15.814 $4.348 $43.480 26,8%
Green advanced systems
Tempo di am- Costo aggiuntivo Risparmi Risparmi ROI
mortamento annuali su 10 anni
8,7 anni $69.590 $7.309 $182.170 11,8%

Tabella 18.1: Riassunto dei risparmi di ottimizzazione della casa.

18.7 PRODURRE LA PROPRIA ENERGIA

Lindipendenza energetica, in passato, era molto difficile. Oggi sembra un


crimine non averla. Mentre il costo dei combustibili fossili aumentato, quello
delle tecnologie rinnovabili sceso drasticamente.
Il solare gi pi economico del nucleare204 , e in alcuni posti (come lItalia
e la Spagna) diventer pi conveniente del petrolio dallanno prossimo, forse
persino senza incentivi205 (certo, con gli incentivi la previsione si fa ancora pi
semplice 206 ). Il solare una tecnologia a crescita esponenziale, dove osserviamo
una riduzione dei costi e un aumento dellefficienza costanti207 . A seconda di
dove si vive, i pannelli solari hanno un tempo di ammortamento delle spese
compreso tra i 4 e i 10 anni, il fotovoltaico dai 6 ai 12, i collettori di aria calda da 1 a
2. Considerate che queste tecnologie agiscono all80% delle loro capacit iniziali
dopo 30 anni di utilizzo (in punta di garanzia!), ma anche dopo quel periodo
continuano a funzionare, solo con un po meno di efficienza. Inoltre, i solari
fotovoltaici riducono i costi in un paio di anni, sono gi diventati incredibilmente
economici rispetto a cinque anni fa e continueranno a migliorare.
Ci sono pompe di calore, turbine eoliche, vari sistemi di microgenerazione
e una miriade di tecnologie disponibili per aiutarvi a generare lenergia neces-
saria. Ma ricordate, devessere lultimo passaggio. Il risparmio viene prima, la
produzione dopo.
La forma di energia pi importante quella dei nostri cervelli. Usatela con
saggezza.

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134 CAPITOLO 18. CONSIGLI PRATICI PER TUTTI

18.8 ABBANDONARE LAUTO

Unautomobile comoda. Si pu usare in qualsiasi momento, ci si muove


agevolmente, si fanno lunghi viaggi, si va al lavoro, si esce con gli amici. La vita
non sarebbe diversa, senza una macchina. Se vivete in una zona rurale, poi, non
avete gran scelta: senza una macchina siete bloccati in mezzo al nulla. Tuttavia,
se invece vivete (come la maggior parte delle persone) in citt, possedere una
macchina pu essere pi un ostacolo che una comodit. Ecco alcune ragioni per
cui non dovreste avere unauto:

Fa risparmiare denaro. Tutti associano il costo di una macchina con quel-


lo del carburante. Dato che cresce ogni singolo giorno, questo fatto singolo
dovrebbe farvi ragionare sul fatto che ne valga veramente la pena, ma in
effetti vi sono molte altre cose da considerare. Pagamenti, riparazioni,
manutenzione, assicurazione, deprezzo. . . il vero costo di una macchina si
aggira tra i $5,000 e i $15,000 annuali (a seconda della macchina, del luogo,
dellutilizzo)208 . Sono un sacco di soldi! Pensate a quanto risparmiereste
con una combinazione di trasporti pubblici, bicicletta, camminate, e il
noleggio di unauto occasionale.

Si riducono gli incidenti. Se provaste a far autorizzare una tecnologia che


ogni anno ferisce 1,6 milioni di persone e ne uccide 40.000 solamente in
Europa, non vi lascerebbero mai aprire bottega. Ma esattamente ci
che fanno le macchine209 . Le cose cambieranno con le macchine auto-
guidanti, ma a quel punto, ancora una volta, quasi nessuno avr bisogno di
possedere una macchina. Perch crearsi problemi quando si pu chiamare
la macchina automatica pi vicina a casa dal cellulare, saltarci su, e farci
portare in giro? I pagamenti si possono fare automaticamente dal cellulare,
e le macchine funzioneranno con la massima efficienza, a un costo minore.

Laria si ripulisce. Finch non passeremo completamente alle macchine


elettriche, alimentate con energie rinnovabili, le macchine inquineranno.
Pi la gente le usa, meno la citt vivibile, punto e basta.

Si riscopre la propria comunit. Gli studi dimostrano un rapporto diretto


tra la quantit di traffico su una strada e il numero di vicini che si cono-
scono per nome. Meno auto ci sono, pi la gente invogliata a passare
del tempo fuori dalla porta di casa. Se volete conoscere la gente del vostro
quartiere, camminate210 .

Si evitano traffico e stress. Soprattutto nelle ore di punta, usare una bici
pu farvi risparmiare tempo, per non parlare dello stress.

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18.8. ABBANDONARE LAUTO 135

salutare. Nel 2010 la CDC ha riportato numeri crescenti ancora una


volta, conteggiando il 35.7% degli adulti americani e il 17% dei bambini
come obesi211 . Nel febbraio 2012 gli esperti hanno previsto che met della
popolazione negli USA sar obesa nel giro di 3 anni, comparata al 33 % del
Regno Unito nel 2020212 . Camminare, andare in bici, correre, fare skate,
qualsiasi cosa, vi render pi sani. E non solo: risparmierete un sacco di
denaro in cure mediche (medicine, visite, operazioni e chiss quale altra
conseguenza della trascuratezza del vostro corpo). Inoltre, potreste non
aver bisogno di andare in palestra, il che vi fa risparmiare ulteriore denaro.

In caso abbiate veramente bisogno di unauto per urgenze specifiche, potre-


ste condividerla, un metodo molto popolare che si sta diffondendo in tutto il
mondo. Si chiama Carsharing, ed diverso dal tipico servizio di affitto e offre
numerosi vantaggi, poich non limitato da un orario; la prenotazione, il pre-
lievo e la restituzione sono tutti self-service; i veicoli possono essere affittati a
minuti, a ore, a giorni; sono localizzati in tutte le aree di servizio, e spesso sono
collegati a trasporti pubblici; assicurazione e costi dei carburanti cono compresi
nel prezzo. Molti sistemi paralleli si stanno sviluppando su questa idea, come il
sistema di affitto auto peer-to-peer in Germania, nei Paesi Bassi, nel Regno Unito,
USA, Canada, Spagna e Slovenia213 . Ovviamente c sempre il vecchio carpooling
(condivisione di una macchina con amici o colleghi di lavoro), che oggi molto
pi semplice grazie ad Internet e alle app per smartphone. Ci sono molti siti che
vi possono far trovare un passaggio, e si pu anche scegliere il tipo di persona con
cui si vorrebbe viaggiare a seconda dei gusti musicali, cinematografici, artistici
o sportivi. E perch no... potreste anche conoscere il vostro partner in questo
modo!

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C APITOLO 19

C OSTRUIRE IL DOMANI

Il miglior modo di prevedere il futuro crearlo.

Peter F. Drucker 214

Un tempo il grande cambiamento sociale proveniva dalle menti e dalla de-


terminazione di individui straordinari. Poi cambiato tutto. Dopo la seconda
rivoluzione industriale, poich le societ sono divenute pi complesse, sono
serviti investimenti sempre maggiori, per inventare, sperimentare e distribuire i
frutti delle idee di una sola persona finch la quantit di denaro necessaria a
realizzare qualsiasi manufatto non banale divenne cos cospicua che solo poche
societ potevano permettersela.
Oggi siamo sullorlo di una nuova rivoluzione industriale, che redistribuir
il potere alle persone comuni gli operai, gli hacker, gli inventori industriali
e i creatori che stanno lentamente dando forma al futuro. Con larrivo delle
comunit DIY (Do it Yourself, ovvero Fai-da-Te N.d.T.) gli innovatori stanno
costruendo gli strumenti fisici, digitali e culturali per la nuova societ. Questi eroi
silenziosi spesso non hanno un nome, o un volto, ma ogni giorno raccogliamo
i frutti del loro lavoro. E possiamo farlo perch stanno costruendo nuove cose,
scrivendo codici, creando bellissime opere darte, e rilasciandoli sotto licenze
Gratuite/Open Source.
lalba, credo, di una nuova civilizzazione.

19.1 SUPPORTARE I PROGETTI OPEN SOURCE

Quando dico Open Source, la gente tende o a non sapere cosa significhi,
o pensa che si tratti di un software. Non come quella roba, Linux?. Esatto.
Linux, GNU e migliaia di altri progetti sono Gratis e Open Source, ma sono solo
uninfinitesima parte del tutto.

137

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138 CAPITOLO 19. COSTRUIRE IL DOMANI

LOpen Source non solo un software. una filosofia. lidea che la condi-
visione sia meglio della segretezza; la prova che la cooperazione molto pi
efficiente della competizione spietata, e che aprendo i progetti lo sviluppo di scien-
za, cultura, arte e tutto ci che positivo, accelera. forse il pi grande esempio
di tutte le imprese umane, la luce nel tunnel della nostra cupa idiosincrasia, il
trionfo del superamento della nostra condizione primitiva. ci che mi d spe-
ranza per il futuro dellumanit, il motivo per cui penso che riusciremo a evadere
dal sentiero di auto-distruzione e a progredire come specie.
Negli ultimi 30 anni, la filosofia Open Source ha pervaso ogni aspetto delle
nostre vite, e tutto ci che ha toccato diventato migliore. una forza inconte-
nibile, che ispira milioni di persone a realizzare un cambiamento positivo nel
mondo. Ci che iniziato come semplice software215 si virtualmente esteso
a ogni campo della scienza, dellarte e anche della nostra cultura. Abbiamo
hardware Open (per esempio Arduino, una piattaforma di microcontrollo per
hobbistica, artisti e designer), bevande Open (Open Cola e Open Beer!), libri
aperti, film aperti, robot aperti, progetti aperti, giornalismo aperto, e
anche esperimenti di governo aperto216 .
Il pioniere dellOpen Source, Linus Torvalds, padre di Linux, disse:217

Il futuro rendere tutto Open Source.

Per capire il significato di questa celebre frase, non serve andare molto al
di l del libro che tenete in mano. Lo sviluppo di I robot ti ruberanno il lavoro,
ma va bene cos: come sopravvivere al collasso economico ed essere felici stato
possibile grazie a una campagna di raccolta fondi che ho lanciato su un sito. Il
software usato per scrivere il libro Gratuito e open Source (FOSS, sigla inglese),
e funziona su un sistema operativo che si basa su FOSS per funzionare218 . Il bro-
wser che avete usato per trovare il mio libro era probabilmente FOSS anchesso.
Google Chrome, Firefox, Safari, sono tutti FOSS. Ma anche Wikipedia, Creative
Commons, molte foto su Flickr e video su YouTube e Vimeo sono rilasciati sotto
licenza gratuita/libera. Di recente c stata unondata di progetti Open Source ad
ampio spettro, perfino per oggetti fisici come torce elettriche, sensori, biciclette,
pannelli solari e stampanti 3D.
Comunit internet come IndieGoGo e Kickstarter sono ottimi posti per ini-
ziare progetti a supporto diretto Open Source che vi aiuteranno a vivere meglio.
Lidea semplice. Qualcuno ha una grande idea che vorrebbe sviluppare, lo
dice alla comunit e chiede un certo quantitativo di denaro per completare o
continuare il progetto. Chi interessato contribuisce, e ottiene una ricompensa.
Pi del 90% dei soldi va allartista/inventore, ma ci che creano va a beneficio di
tutta la comunit. Molti scelgono di rilasciare il progetto/le specifiche tecniche
al pubblico, Open Source.

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19.1. SUPPORTARE I PROGETTI OPEN SOURCE 139

un ottimo modo per supportare ci che vi piace, come vi piace. Si pu


scegliere quali progetti finanziare, il capitale che si vuole investire. D un senso
di appagamento e potere. Fa sentire parte di una comunit di persone che
la pensano allo stesso modo. Ma, pi di tutto, giusto. Non ci sono giochi
sottobanco, nessun interesse, nessuna corruzione degli ufficiali governativi.
vera e propria meritocrazia.
Per darvi unidea, Kickstarter sta riuscendo a distribuire pi di $150 milioni
di dollari ai progetti dei suoi utenti nel 2012, pi dellintero budget 2012 del
Fondo Nazionale di Investimento nelle Arti (NEA, sigla inglese), che era di $146
milioni219 .
Non possiamo pretendere che i governi risolvano tutti i nostri problemi. Cer-
to, sarebbe bello se il denaro pubblico fosse speso in maniera oculata aiutando
tutti, operando al massimo dellefficienza. Ma tutti sappiamo che per quanto si
provi, questo rimane spesso un vano desiderio. Non dobbiamo perdere comple-
tamente fede nel nostro governo, ma nemmeno aspettare e fingere che un giorno
tutto si sistemer magicamente. Dobbiamo prendere in mano la situazione e
accelerare il cambiamento positivo.
Il mio consiglio di supportare il pi possibile quei progetti Open Source
che sono fondamentali per lo sviluppo dellumanit, come Wikipedia, Creative
Commons, The Electronic Frontier Foundation, cos come i piccoli progetti che
vi interessano. Qualsiasi cifra donata pu aiutare. $50, $20, o anche $1 pu
fare la differenza. Non aiuterete solo il creatore e la comunit, ma anche voi
stessi, direttamente. Se riuscite a ridurre la vostra dipendenza dal denaro usando
qualcosa creato con un progetto Open Source, che avete finanziato, siete nella
posizione ottimale. Quando qualcosa Open Source, disponibile per lintera
razza umana, per sempre. Tutti vincono.
Ecco un approccio pi pragmatico, ora. Immagino che stiate pensando S,
tutto molto bello, ma non posso vivere di Wikipedia. A dire il vero, obietterei
anche a questo (inesauribile fonte di conoscenza e referenze), ma capisco ci
che intendete. Serve anche roba fisica. Da usare per vivere. Giusto. Allora vi do
solo un esempio, ma ce ne sono molti.
Marcin Jakubowski un uomo incredibile. Ci sono moltissime persone che
parlano di costruire un mondo migliore. Molti hanno anche ottime idee, visioni
futuristiche di come potrebbe essere il mondo, se solo lo si volesse. Ma uno lo
sta facendo. Il suo obiettivo addirittura creare una societ post-scarsit dove
si deve lavorare solo 1-2 ore al giorno per vivere, cos da poter usare il resto del
tempo per obiettivi personali. Lui sta costruendo le fondamenta del prossimo
paradigma dellevoluzione, tutto Open Source. Un visionario, ma con basi solide.
Questa storia stata raccontata da Marcin stesso, che ha parlato a TED nel 2011.
Il suo discorso stato visto pi di 1,5 milioni di volte e tradotto in 41 lingue220 .

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140 CAPITOLO 19. COSTRUIRE IL DOMANI

Ho avviato un gruppo di nome Open Source Ecology. Abbiamo


identificato le 50 macchine pi importanti che riteniamo servano
per far esistere la vita moderna cose che vanno dai trattori, ai
forni per il pane, a creatori di circuiti. Quindi ci siamo proposti di
creare un Open Source, DIY, versione fai da te che tutti possono
costruire e mantenere a una frazione del costo. Lo chiamiamo Set di
Costruzione del Villaggio Globale.
Quindi lasciate che vi racconti una storia. Ho finito i miei 20
anni con un dottorato in energia di fusione, e ho scoperto che era
inutile. Non avevo abilit pratiche. Il mondo mi ha presentato delle
opzioni, e io le ho colte. Immagino che possiate chiamarlo stile di
vita del consumatore. Quindi ho avviato una fattoria in Missouri e
ho conosciuto leconomia di una fattoria. Ho comprato un trattore...
poi si rotto. Ho pagato per farlo riparare... poi si rotto di nuovo.
Poi molto presto sono rimasto al verde.
Ho capito che gli strumenti veramente appropriati, low-cost,
di cui avevo bisogno per avviare una fattoria e uno stabilimento
sostenibile semplicemente non esistevano ancora. Avevo bisogno
di strumenti che fossero robusti, modulari, altamente efficienti e
ottimizzati, low-cost. fatti da materiali locali e riciclati che durassero
tutta la vita, non progettati per lobsolescenza. Ho scoperto che li
avrei dovuti costruire da me. Quindi lho fatto. E li ho testati. E
ho scoperto che la produttivit industriale poteva essere raggiunta
anche su piccola scala.
Quindi ho pubblicato i progetti 3D, gli schemi, video per le istru-
zioni e preventivi in una wiki. Poi hanno iniziato a farsi vivi soste-
nitori da ogni parte del mondo, con prototipi di nuove macchine
durante visite dedicate al progetto. Finora abbiamo prototipi di otto
delle 50 macchine. E ora il progetto sta iniziando a crescere da s.
Sappiamo che lOpen Source ha avuto successo con strumenti
per la gestione della conoscenza e della creativit. E lo stesso sta
iniziando a succedere anche con lhardware. Ci stiamo concentran-
do sullhardware perch lhardware che pu cambiare le vite delle
persone in modi davvero tangibili. Se riusciamo ad abbassare le bar-
riere alla coltivazione, costruzione e produzione, potremo liberare
enormi quantit di potenziale umano.
Non solo per sviluppare il mondo. I nostri strumenti sono fat-
ti da contadini, costruttori, impresari americani. Vediamo molto
entusiasmo in queste persone, che possono iniziare un business di
costruzione, produzione, CSA organici o semplicemente rivendere

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19.2. VOTA COL PORTAFOGLIO (NON CI CHE PENSI) 141

potenza alla rete. Il nostro obiettivo creare un deposito di progetti


pubblicati, chiari, completi cos che un semplice DVD masterizzato
possa contenere tutto il kit di istruzioni per realizzarlo.
E questo non accade solo nel mondo in via di sviluppo. I nostri
strumenti sono stati fatti per gli agricoltori americani, imprenditori,
creatori. Abbiamo visto grande entusiasmo da parte di queste per-
sone, che ora iniziano unattivit di costruzione, produzione delle
parti, agricoltura organica o semplicemente rivendono energia alla
rete. Il nostro obiettivo un deposito di progetti pubblicati cos chia-
ri, completi, da trasformare un singolo DVD in un kit per iniziare la
civilizzazione.
In un giorno ho piantato un centinaio di alberi. Ho pressato 5.000
mattoni in un giorno con la terra sotto i miei piedi e ho costruito un
trattore in sei giorni. Da quello che ho visto, questo solo linizio.
Se questa idea davvero buona, allora le implicazioni sono signi-
ficative. Una maggiore distribuzione dei mezzi di produzione, una
catena logistica nel rispetto dellambiente, e una nuova rilevante
cultura del fai da te pu sperare di trascendere la scarsit artificiale.
Stiamo esplorando i limiti di quello che noi tutti possiamo fare per
creare un mondo migliore con nuove tecnologie hardware aperte. .

Insieme possiamo iniziare la transizione verso una societ di apertura di cui


beneficino tutti, anzich una di segretezza che serve solo i potenti. Lautore Clay
Shirky ha fatto notare che Wikipedia rappresenta un accumulo di 100 milioni di
ore di pensiero umano. Con 100 milioni di ore di pensiero e collaborazione siamo
riusciti a creare lenciclopedia pi grande e completa di tutti i tempo, un mondo
in cui ogni singola persona sul pianeta ha libero accesso a tutta la conoscenza
umana. Ecco cosa stiamo facendo 221 . Mettetelo a paragone col guardare la
TV. Ogni anno nei soli Stati Uniti vengono guardati duecento miliardi di ore di
televisione. In altre parole, abbiamo 2.000 progetti Wikipedia che vengono spesi
guardando la tv ogni anno e 100 milioni di ore (1 progetto Wikipedia) ogni fine
settimana, semplicemente guardando la pubblicit222 .
Pensate a cosa potremmo ottenere se fossimo in grado di intercettare anche
solo una frazione di quel tempo, e di usarla per scopi utili. Le possibilit sono
infinite insieme, possiamo creare un mondo davvero meraviglioso.
Tutto questo gi cominciato. Unitevi. ,

19.2 VOTA COL PORTAFOGLIO (NON CI CHE PENSI)

Sappiamo tutti che la politica ampiamente influenzata dalle imprese, che


hanno il potere di esercitare pressioni. Per quanto mi riguarda il voto, non av-

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142 CAPITOLO 19. COSTRUIRE IL DOMANI

viene tanto nella cabina elettorale quanto piuttosto nei centri commerciali. Se
ci pensate, avete pi potere di voto decidendo di comprare qualcosa, perch
influenzate le strategie di mercato, che hanno un effetto diretto sulla politica. Se
c qualcosa che le aziende comprendono il profitto, pi precisamente la perdi-
ta di profitto. Walmart non ha iniziato un eco-business per coscienza personale,
o una voglia improvvisa di aiutare lambiente, dando alla gente prodotti migliori
e cibo pi salutare. Lo hanno fatto perch ci hanno visto un mercato, uno spo-
stamento di interesse da parte del pubblico. Se c un mercato da qualche parte,
qualcuno lo riempir. Essenzialmente votate col portafoglio, ogni giorno della
vostra vita, spesso senza rendervene conto.
La prossima volta che andate al centro commerciale e scegliete un prodotto,
chiedetevi se vi serve davvero. Vi dar solo soddisfazione temporanea o vi
servir? Vi serve davvero il ventesimo paio di jeans? E gli altri 19? Non sono
abbastanza belli? Perch li avete comprati, allora? O forse vi piacevano allinizio,
ma avete cambiato idea in fretta?
Sbarazzatevi delle cose che non vi servono. Vendetele su eBay, ai mercatini,
regalateli, non importa. Comprate bene (ma ne riparleremo), e smettetela di
essere schiavi della macchina aziendale, riprendete il controllo delle vostre vite.
Loro vogliono che il nostro concetto di libert sia la possibilit di scegliere tra
200 marche di dentifricio.
Voi, assaggiate la vera libert.

19.3 LAVORARE MENO E AUTONOMAMENTE

Tornate indietro, e date unocchiata alle ultime trenta pagine circa. Avrete
notato che hanno qualcosa in comune. Sono idee su come risparmiare denaro,
senza rinunciare alle cose che vi piacciono. Anzi, potrebbero anche aiutarvi
a vivere in maniera pi salutare, meno stressata, pi felice. Aggiungeteci che
seguendo questi consigli risparmierete migliaia di dollari ogni anno. Questo
denaro, che prima vi era utile, ora non lo pi. Cosa potete fare con i soldi
extra, quindi? Potreste agire con furbizia e spenderli in cose che vi piacciono
veramente (vedi il capitolo su come spendere bene), oppure, meglio ancora,
potreste vederla come unopportunit per lavorare di meno. Esatto. Se vi serve
meno denaro, perch non fare il part-time? Perch non cambiare lavoro e fare
qualcosa che vi piaccia veramente, anche se non paga quanto laltro (meno
soddisfacente) lavoro? Ora che avete ridotto il bisogno di soldi, ridurre il lavoro
potrebbe essere il primo passo verso una vita pi appagante e meno stressante.
Dovrebbe essere ovvio ora, e non unidea radicale. Un gruppo di economi-
sti del think tank britannico New Economics Foundation (NEF) ha consigliato
di ridurre il lavoro settimanale, pubblicando uninchiesta delineando le moti-
vazioni e il piano generale: Una normale settimana di lavoro da 21 ore pu

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19.3. LAVORARE MENO E AUTONOMAMENTE 143

aiutare ad affrontare una serie di problemi urgenti e interconnessi: troppo la-


voro, disoccupazione, sovraconsumo, emissioni di carbonio, il poco benessere,
disuguaglianze radicate e la mancanza di tempo per vivere sostenibilmente,
prendersi cura degli altri e godersi la vita223 .
Linchiesta prosegue:

Una settimana di lavoro pi corta cambia i ritmi di vita, rimodel-


la le abitudini e le consuetudini, e altera profondamente la cultura
dominante della societ occidentale. Le discussioni sulla settimana
da 21 ore ricadono in tre categorie, che riflettono tre economie, o
fonti di benessere interdipendenti, derivanti dalle risorse naturali
del pianeta, dalle risorse umane (beni e rapporti, inerenti alla vita
quotidiana di tutti), e dai mercati. Le nostre sono basate sulla pre-
messa che dobbiamo riconoscere il lavoro di tutte e tre le economie
e fare in modo che cooperino per una giustizia sociale sostenibile.
Salvaguardare le risorse naturali del pianeta. La transizione
verso una settimana di lavoro pi corta aiuterebbe la rottura dellabi-
tudine a vivere per lavorare, lavorare per guadagnare e guadagnare
per consumare. La gente potrebbe diventare meno attaccata al con-
sumo eccessivo di carbonio e pi alle relazioni, ai passatempi, e
ai luoghi che assorbono meno denaro e pi tempo. Aiuterebbe la
societ a fare a meno di una crescita basata sullutilizzo di carbonio,
lasciando tempo per vivere in maniera sostenibile e riducendo le
emissioni di gas da effetto serra.
Giustizia sociale e benessere per tutti. Una normale settimana
da 21 ore aiuterebbe a distribuire lavoro retribuito pi equamente tra
la popolazione, riducendo il malessere legato alla disoccupazione
e le lunghe ore di lavoro che lasciano poco spazio al tempo libero.
Sarebbe possibile distribuire equamente il lavoro, retribuito e non,
tra donne e uomini; permetterebbe ai genitori di passare pi tempo
con i figli e di passarlo meglio; let pensionabile giungerebbe
prima, se lo si volesse, e si avrebbe pi tempo per prendersi cura
degli altri, partecipare ad attivit locali e fare altre cose a scelta.
Permetterebbe al nucleo delleconomia di fiorire facendo un uso
migliore delle risorse umane esistenti definendo e soddisfacendo i
bisogni individuali e condivisi. Darebbe pi tempo alle persone di
agire come partner alla pari di professionisti e operatori del settore
pubblico che cooperano per il benessere.
Uneconomia solida e prospera. Meno ore di lavoro potrebbero
aiutare ad adattare leconomia ai bisogni della societ e dellambien-
te, anzich sottomettere la societ e lambiente ai bisogni delleco-

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144 CAPITOLO 19. COSTRUIRE IL DOMANI

nomia. Le imprese beneficerebbero dalla presenza di pi donne


nella forza lavoro; gli uomini avrebbero vite pi equilibrate; e la
riduzione dello stress sul posto di lavoro, associata agli impieghi
sottopagati e delle responsabilit personali. Aiuterebbe anche a
fermare la crescita del credito alimentato, a sviluppare uneconomia
pi resiliente e adattabile, e a salvaguardare le risorse pubbliche per
gli investimenti in strategie industriali a basso consumo di carbonio
e altre manovre per supportare uneconomia sostenibile.

Uneconomia del genere, che si avvicini allo stato stazionario auspicato da


Herman Daly e molti altri, avrebbe anche il grande vantaggio di essere appunto
resiliente e adattabile. Ci sono molte condizioni necessarie da raggiungere prima
di mettere in pratica la settimana da 21 ore, e linchiesta delinea una transizione
con acume e lucidit ammirevoli. Ridurre il lavoro a parit di condizioni po-
trebbe non funzionare, come abbiamo precedentemente sperimentato (Francia
2000-2008): sono necessarie alcune modifiche, prima. La gente ha bisogno
di tempo per adattarsi, quindi dovrebbe esserci un periodo di transizione per
alcuni anni, bisogna soddisfare una vita giusta e un reddito, le norme sociali e
le aspettative devono cambiare, per non parlare del genere di rapporti. Ma pi
di tutto, la cultura in generale deve cambiare. La gente ha bisogno di cogliere il
valore e la necessit di un sistema diverso, cos da chiederlo, anzich resistervi.
Il mio consiglio quello di fare un piano che, nel corso degli anni, vi permetta
di andare verso orari di lavoro ridotti, o lavori che paghino meno ma vi diano
pi soddisfazione. La fuga dalla trappola del lavorare-per-guadagnare non
una faccenda semplice, e dovrebbe essere presa sul serio, altrimenti potreste
trovarvi in situazioni davvero scomode (soprattutto se avete una famiglia che
dipende da voi). Usate le risorse in questo libro, cominciate a esplorare nuove
possibilit e non abbiate paura di chiedere aiuto ai vostri amici, alla famiglia
o agli sconosciuti. Quando inizierete ad aprirvi a un nuovo modo di vivere,
troverete comunit di persone entusiaste, vive, e disposte a darvi consigli.
la vostra vita. Vivetela appieno.

19.4 NON FATE I CAZZONI!

Questo un aspetto molto trascurato, nel mondo dellattivismo. Sono stato


coinvolto a lungo in organizzazioni non-profit e movimenti sociali. Avendone
iniziati alcuni io stesso, so quanto irritante possa essere per coloro che non sono
membri attivi avere qualcuno che gli insegni come vivere la propria vita. Non c
nulla di pi fastidioso che sentirsi dire che tutto ci che abbiamo fatto per una
vita sbagliato, che dovremmo cambiare. Anche se fosse vero e in molti casi
non lo comunque lapproccio sbagliato per invogliarvi a partecipare.

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19.4. NON FATE I CAZZONI! 145

Prima di tutto, una terribile strategia di comunicazione. Poche persone


sono abbastanza aperte da mettere in dubbio quelle credenze e abitudini che
li hanno accompagnati per tutta la vita, e lasciarli in pochi secondi. Anche se
in rari casi accade, potrebbe essere fatto in maniera pi efficiente con strategie
diverse, anzich far sentire le persone colpevoli e inadeguate. gi abbastanza
difficile tirare avanti senza che qualche borghese ambientalista presuntuoso
salga su un piedistallo e inizi a farvi la ramanzina. Se volete che la gente si unisca
a voi, dovete dimostrare il valore di quello che proponete, dare lesempio. Lo so,
agire molto pi difficile che parlare, e a volte potreste essere sopraffatti dagli
eventi. Non ci si pu fare nulla: siamo dentro a un sistema, e in qualche modo
dobbiamo lavorare con gli strumenti a disposizione per costruire una societ
migliore. Lalternativa, daltronde, isolarsi dal resto del mondo. Penso che la
seconda opzione sia un modo miope ed egoista di affrontare il problema, quindi
mi concentrer sulla prima.

Il tempo sta scadendo, ma non c motivo di sbrigarsi e incasinare tutto.


Dobbiamo invece capire che bisogna trovare il modo pi efficiente ed efficace di
passare al nuovo sistema. Prima che facciate qualsiasi cosa, chiedetevi: quanto
efficace? Pensate al problema del consumo di carne. La maggior parte dei
vegani che conosco lo sono per vocazione, e se ci fosse tutto non ci sarebbe
questo gran problema. Solo che alcuni sono odiosamente arroganti e violenti
nel loro approccio. Quelli che dissentono sono visti come assassini, o guardati
con disprezzo, a volte addirittura con disgusto. Basta guardare un volantino
di attivisti vegani o i loro siti web per notare subito le tattiche di terrore, che
provano a nutrirsi dellempatia di chi guarda e provocano reazioni emotive. Se
lo scopo di spaventare, indignare, distanziare le persone, questo certamente
il miglior modo di farlo. Se invece lobiettivo sensibilizzare le persone a un
particolare problema, sar meglio iniziare a rispettarle e mostrare loro i vantaggi
del vostro modo di vivere.

Di nuovo, chiedetevi: pi facile convertire il 10% della popolazione a non


mangiare pi carne o convincere il 50% a mangiarne meno? La risposta sem-
plice ed stata ben articolata da Graham Hill nella sua breve storia Weekday
Vegetarian: Finally, a Palatable solution [Vegetariano nei giorni feriali: finalmen-
te, una Soluzione Appetitosa, NdT] e un discorso a TED (Graham Hill: perch
sono vegetariano nei giorni feriali224 ). Immaginate di essere coinvolti nella cau-
sa. a un certo punto, guardarete il vostro ultimo hamburger, lultima bistecca,
e sapete che non ne mangerete mai pi una. Molti non sono pronti. Perch,
quindi, non iniziare con un approccio pi semplice, graduale? Essere vegetariani
cinque giorni alla settimana sembra una soluzione pi accomodante, che molti
sarebbero disposti ad adottare senza dover cambiare drasticamente le proprie
abitudini. Riducendo il consumo di carne a un pasto o due alla settimana, avrete

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146 CAPITOLO 19. COSTRUIRE IL DOMANI

ridotto i consumi del 70-80%.


Lo stesso vale per ogni altro aspetto della vostra vita. molto difficile essere
fedeli al 100% ai propri valori, ma potete sempre battervi per uno stile di vita
onesto, non ipocrita, senza renderlo invivibile.

19.5 VIVERE BENE

Meditazione Consapevole

Contrariamente a quel che vi fanno credere molti libri sulla psicologia po-
sitiva dellauto-aiuto, scacciare i brutti ricordi e i pensieri tristi, cercando di
sostituirli con soli pensieri positivi, non funziona nemmeno se vi costringete a
farlo. Piuttosto, prendetevi un po di tempo ogni giorno per voi stessi, e per la-
sciare la mente libera. Trovate un luogo tranquillo, spegnete il cellulare, chiudete
gli occhi, respirate piano e provate a rilassarvi. Questo permetter alla mente e
al corpo di creare una connessione e di imparare dalla quantit travolgente di
stimoli a cui siete costantemente esposti.

Scrivere le cose da risolvere

Limportante non trovare una soluzione (anche se sarebbe lideale), ma


distaccarsi dai problemi che pensate di avere. Aiuta a concentrarsi, e a mettere
quei problemi in prospettiva. Di norma, tendiamo a sottovalutare limportanza e
gli effetti che certi eventi hanno su di noi, e lasciamo che i sentimenti influenzino
indisturbati i nostri stati danimo. Cos, invece, avrete un approccio pi razionale
alle cose.

Scrivere le belle cose che vi sono successe oggi

Le piccole cose contano, anche se tendiamo a trascurarle. Alla fine della


giornata, prendetevi un momento per pensare a tre cose di cui siete grati, tre
buone cose che avete fatto, o che sono successe oggi. Notate che non vi state
obbligando a essere felici, o ad avere solo pensieri felici; semplicemente, vi state
ricordando le cose felici che altrimenti potreste dimenticare. Scendendo dal
tapis-roulant edonico, imparerete ad apprezzare la vita un pochino di pi, e a
farlo di buon umore.

Esercitarsi

Il nostro corpo unestensione della mente. Il sistema nervoso si dirama


nelle braccia, nelle gambe, nei muscoli. Le prove sperimentali mostrano (in
condizioni controllate) che chi fa pi esercizio pi felice di chi non ne fa. Non

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19.5. VIVERE BENE 147

dovete fare corsi costosi o sport estremi. Iniziate con qualcosa di semplice, come
una corsa di 10-20 minuti. Se potete, usate la bicicletta invece dellautomobile.
Presto vi accorgerete di sentirvi meglio (e vi terrete anche in forma).
C una pletora di studi, infatti, che dimostra come una camminata nella
natura sia una delle migliori medicine. Sembra che potendo scegliere una sola
cosa da fare per la propria salute, camminare almeno 30 minuti al giorno sia la
migliore225 . Se riuscite a limitare il tempo in cui state seduti o dormite a 23 e 1/2
ore al giorno o meno, siete sulla giusta strada per essere pi sani e felici.

Atti casuali di gentilezza

Le ricerche mostrano che chi aiuta gli altri dichiara livelli di felicit pi elevati.
Pensate di trovare una banconota da $10 per strada. Se spendete quel denaro per
voi, sarete molto meno felici di quanto lo sareste stati spendendoli per qualcun
altro. Comprate ai vostri amici una tazza di caff, una cena, un biglietto per un
concerto della loro band preferita. Ma gli atti casuali di gentilezza non devono
essere necessariamente monetari. Potrebbero essere un regalo fatto a mano,
una telefonata inaspettata a un amico distante, o a un parente che vedete di
rado, cantare una canzone con gli amici. Un gesto, non importa se piccolo o
grande. Gli aspetti cruciali sono due: casualit e gentilezza. Se iniziate a fare
un regalo al mese al partner, diventer unabitudine e creer aspettativa, che
render il destinatario meno felice nel mese in cui il regalo non arriver, o sar
poco costoso, o non genuino. La natura inaspettata delle nostre azioni le rende
pi potenti: meno se le aspettano, maggiore sar leffetto.

Coltivare nuove esperienze

Seguendo la stessa linea del punto precedente, provare nuove cose vi aiuter
a scendere dalla routine edonica e dalla trappola delladattamento edonico. Di
nuovo, non deve essere una gran cosa. Se siete destri, provate a lavarvi i denti con
la mano sinistra. Tornando a casa stasera, prendete una strada nuova. Assaggiate
un piatto di cui non avete mai sentito parlare. Provate uno sport nuovo. Ricordate
di non esagerare con nessuno di questi consigli. Passare compulsivamente da
una cosa allaltra senza fare un respiro non vi far granch bene. Siate equilibrati,
invece.

Prefissarsi obiettivi piccoli, realistici.

Ci piace sognare in grande, e se lobiettivo particolarmente positivo e appa-


gante proveremo il senso di flusso e unit di cui abbiamo parlato prima. Il che
va bene, ma non dobbiamo dimenticare che la vita fatta di diversi momenti,

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148 CAPITOLO 19. COSTRUIRE IL DOMANI

ognuno dei quali conta. Prefissatevi degli obiettivi molto piccoli, anche assurda-
mente facili, come un minuto di corsa improvvisa. Ricordate quando eravate
piccoli e cercavate a evitare un fiume immaginario di lava saltando da un divano
allaltro? Pi o meno la stessa cosa. Bere un bicchiere dacqua? Provate a farlo in
cinque secondi. Dovete finire un libro in fretta? Provate a mettere come obiettivo
quello di leggere due pagine in meno di unora. Due pagine sembra semplice,
quindi fatelo. Una volta che siete entrati nellidea di leggere, sar pi gratificante
continuare a farlo.

19.6 SPENDERE BENE

Abbiamo visto come guadagnare pi di $75,000 allanno abbia poco a che


fare con la felicit in generale. Questo perch concorrono altri fattori, come le
relazioni personali, la famiglia, gli amici, aspirazioni, sogni. Ma chi ha detto che
queste siano cose reciprocamente esclusive? Un saggio pubblicato di recente
nel Journal of Consumer Psychology spiega come Se i soldi non fanno la felicit,
allora non li stai spendendo bene226 . Tendiamo a spendere un sacco di soldi
in cose che ci danno un effimero istante di soddisfazione, anzich in quelle che
ci renderanno pi felici. Una delle ragioni la nostra difficolt a prevedere le
conseguenze edonistiche del futuro, oltre al fatto che pochissimi affrontano
con approccio scientifico la questione della felicit. Tendiamo ad affidarci ai
sentimenti che, come abbiamo visto, quasi sempre hanno torto. Il lavoro con-
dotto da Dan, Gilbert e Wilson impressionante a dir poco. il risultato di
anni di pensiero e ricerca meticolosa, e fa riferimento a molti pi documenti di
quanti molti di noi possano sognare di leggere. Quindi, se non ve la sentite di
leggere migliaia di pagine di ricerca scientifica, ecco un riassunto in 8 punti che
vi aiuter.

Comprare esperienze anzich oggetti

Esci e comprati qualcosa di carino il consiglio che spesso diamo agli amici
che hanno ricevuto una brutta notizia; ma non un cos buon consiglio, ahim.
Il piacere di possedere un oggetto materiale non dura a lungo. Ci abituiamo
alle cose abbastanza velocemente. Sono sempre le stesse, e sono difficili da
condividere. Le esperienze sono diverse. Sono uniche come le persone che le
provano. Le esperienze possono essere anticipate, vissute, ricordate. Ma, cosa
pi importante, si possono condividere con altre persone, e le altre persone
come vedremo sono la pi grande fonte di felicit.

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19.6. SPENDERE BENE 149

Aiutare gli altri anzich noi stessi

Gli esseri umani sono gli animali pi sociali del pianeta. Siamo lunica specie
che crea complesse reti sociali anche con coloro che non sono direttamente
collegati a noi. Spendere denaro per noi stessi ci rende significativamente meno
felici che spenderne per altri. Che sia in beneficenza o per gli amici, donare
denaro migliora il benessere generale. Anche piccole cifre contano, anche il solo
pensarci aiuta: una spesa prosociale ha un potere straordinariamente forte sulle
relazioni sociali.

Comprare molti piccoli piaceri, invece di pochi grandi

Ladattamento un po come la morte: ne abbiamo paura, lo combattia-


mo, e a volte lo preveniamo; ma alla fine perdiamo sempre. E come la morte,
possono esserci benefici nellaccettare la sua inevitabilit. Poich ci adattiamo
praticamente a qualsiasi cosa, pochi grandi acquisti non sono unidea molto
intelligente; meglio imparare e assaporare lesperienza che deriva da tante
piccole cose. Pi difficile capire, spiegare e infine adattarsi a una nuova situa-
zione, pi esaltante diventa. I piaceri piccoli ma frequenti sono imprevedibili,
ci sorprendono, sono nuovi. Una birra con gli amici dopo il lavoro non mai la
stessa cosa che berla con la propria ragazza, ma il tavolo della cucina che avete
comprato una settimana fa sempre lo stesso. Abbracciate lemozione della
novit e dellincertezza di coltivare piccole esperienze.

Comprare meno assicurazioni

Se la cattiva notizia che adattiamo alle cose buone, quella buona che
ci adattiamo anche a quelle cattive. Pu accaderci virtualmente di tutto, e
nel giro di un anno limpatto sul nostro benessere generale praticamente
nullo. come un sistema immunitario psicologico, che ci protegge dalle brutte
esperienze. Comprare costose garanzie estese per salvaguardarci dalla perdita
di beni di consumo una precauzione emotiva non necessaria. La gente cerca
garanzie estese e polizze dai rimborsi generosi per prevenire futuri rimpianti,
ma le ricerche mostrano che le garanzie potrebbero essere inutili per la felicit, e
che le polizze di rimborso potrebbero in realt addirittura minarla.

Pagare ora e usare poi

La gratificazione immediata pu portare a fare acquisti che non potete per-


mettervi, o che neppure volete. Lacquisto impulsivo, inoltre, vi priva del distacco
necessario a prendere decisioni ponderate. Elimina ogni senso di aspettativa,
che una potente fonte di felicit. Ritardare luso garantisce il beneficio della-
spettativa, e pu promuovere la felicit in altri due modi. Primo, pu indurvi

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150 CAPITOLO 19. COSTRUIRE IL DOMANI

a fare unaltra scelta (che potrebbe essere migliore e pi informata), secondo


crea incertezza (che di nuovo una buona cosa). Per il massimo della felicit,
assaporate (o addirittura prolungate!) lincertezza di decidere se comprare, cosa
comprare, e il tempo di attesa prima che loggetto desiderato arrivi.

Pensare a ci cui non si pensa

Quando consideriamo un acquisto futuro tendiamo a dare estrema impor-


tanza a caratteristiche che hanno poco a che fare con quelle che migliorer
effettivamente la nostra vita una volta fatto lacquisto. Cerchiamo delle carat-
teristiche generali, come la bellezza esteriore di una casa, invece delle piccole
cose che cambieranno il modo di viverci. Sopravvalutiamo limportanza delle
caratteristiche generali, mentre la felicit giace nelle piccole cose di ogni gior-
no. Prima di fare un grande acquisto, considerate la meccanica e la logistica
del possederla, e dove verr utilizzato il tempo quando ce lavrete. Provate a
immaginare un tipico giorno della vostra vita, nei dettagli, ora dopo ora: come
potrebbe modificarla questo acquisto?

Diffidare dello shopping comparato

Uno dei pericoli dello shopping comparato che i paragoni che facciamo
durante lo shopping non sono gli stessi che faremmo mentre usiamo ci che
abbiamo comprato. In altre parole, il motivo per cui compriamo qualcosa non
lo stesso per cui quellacquisto ci piacer. Non fatevi ingannare dal comparare
per il piacere del paragone; provate a pesare solo quei criteri che importeranno
davvero per il piacere o lesperienza.

Seguire il gregge invece della propria testa

Non sopravvalutate la vostra abilit di prevedere indipendentemente quanto


vi piacer qualcosa. Siamo, scientificamente parlando, veramente pessimi in
questo. Ma se qualcosa rende gli altri felici, probabilmente render felici anche
voi. Grazie ad Internet abbiamo una profusione di siti dove la gente pu recensire
gli acquisti, e dire quanto sono loro piaciuti. Soppesate le opinioni degli altri e
le recensioni degli utenti nelle vostre scelte di acquisto, immaginate che effetto
farebbe possederlo e usarlo.
Sappiamo che il denaro non fa la felicit, ma pu dare il suo contributo, se
usato correttamente. Seguite questi otto passi prima di decidere come spendere
il vostro denaro. Solo se volete davvero spenderlo, per!

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C APITOLO 20

U N BELLISSIMO FUTURO

U
no dei miei film preferiti di sempre lavventura onirica filosofica in roto-
scope scritta e diretta da Richard Linklater, Waking Life (2001)227 . Questo
film ha profondamente influito sulla mia vita e sulla mia visione del mondo.
C una scena in particolare, che credo catturi lessenza dellessere vivi, in
vista del futuro che verr, e vorrei condividerla con voi.

Uomo sul treno: Hey, sei un sognatore?

Wiley: Gi.

Uomo sul treno: Non se ne vedono molti in giro ultimamente. Le


cose sono diventate difficili, per i sognatori. Sognare unattivit
superata, secondo loro, che nessuno fa pi. Ma non superata,
stata solo dimenticata, rimossa dal linguaggio. Nessuno la insegna,
quindi nessuno sa che esiste. Il sognatore condannato alloscuri-
t. Beh, sto provando a cambiare tutto questo, e spero che lo stia
facendo anche tu. Ogni giorno, sognando. Sognare con le mani
e disegnare con la mente. Il nostro pianeta sta affrontando il pi
grande problema di sempre. Qualsiasi cosa tu faccia, quindi, non
essere annoiato.

Questo fatto semplice e spesso dimenticato ancora pi vero oggi. Sin dagli
albori della storia umana, 200.000 anni fa, abbiamo sempre rivolto lo sguardo alle
stelle, o guardato nel fuoco e lasciato correre selvaggiamente limmaginazione.
La nostra neo corteccia evoluta ci ha permesso di sviluppare un linguaggio,
pensieri astratti e desideri. Da quando abbiamo deciso che non saremmo rimasti
ad accettare passivamente il destino che gli elementi hanno creato per noi,
abbiamo trasceso le nostre condizioni. Siamo capaci di immaginare un mondo
diverso, un futuro migliore, e avevamo il potere di renderlo reale.

151

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152 CAPITOLO 20. UN BELLISSIMO FUTURO

Il mondo un luogo molto grande, ma anche molto piccolo. la nostra


societ un organismo complesso, apparentemente impossibile da capire o
controllare, ma pochi idee semplici e potenti potrebbero cambiare tutto.
Siamo fatti per credere che le nostre azioni, quello che un individuo fa, non
pu sperare di avere impatto su milioni, o anche miliardi di persone. Per migliaia
di anni abbiamo potuto solo sperare di cambiare un po la storia nel corso di
unintera vita. Magari avere impatto su un centinaio, al pi qualche migliaio di
persone. Oggi posso letteralmente cambiare in meglio la vita di pi persone in
dieci anni di quanto chiunque altro abbia fatto nella storia dellumanit. E anche
voi potete. un privilegio che nessuno ha mai avuto prima. Pensare che siamo
la prima generazione a vivere questa opportunit come minimo esilarante.
Elettrizzante. Impressionante. E bellissimo.
Voglio concludere con lultima frase dellUomo sul treno, parlando per
Linklater e per me stesso:

Questo di certo il miglior momento in cui potessimo desiderare di


vivere. Ed solo linizio.

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Appendici

153

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A PPENDICE A

C OME PU UNA FAMIGLIA VIVERE MEGLIO


SPENDENDO BENE

I
n questo libro ho delineato i vari modi di dirigersi verso un modo migliore di
spendere il denaro, attraverso il downshifting. Quello che segue un esempio
delle spese essenziali che una tipica famiglia italiana di quattro persone deve
sostenere. Ovviamente, le famiglie sono di diverse dimensioni, hanno diversi
bisogni, e in paesi diversi ci sono diverse legislazioni, tasse, e quindi costi. Negli
Stati Uniti, ad esempio, le tasse si pagano dopo, mentre in Italia e in quasi tutta
Europa sono detratte dallo stipendio (che copre la maggior parte delle spese
mediche e altri servizi offerti dallo Stato). Lo so, ci sono molte differenze, ma
volevo inquadrare il problema con dati reali per dare un po di prospettiva.
Ho preso i dati dalle spese 2011 della mia famiglia una famiglia di quattro
persone (i miei genitori, mio fratello e mia sorella), che vive nel Nord Italia, di
classe media. Ho diviso le spese per categoria e le ho convertite da Euro a Dollari
USA; il totale era di $45.400. Potete vedere il risultato nella tabella A.1. Ho solo
elencato quelle spese essenziali che ritengo necessarie per una vita decente.
Ad un primo sguardo notiamo immediatamente le voci anomale. Le auto
sono la spesa principale $15.000. Ho diviso le spese delle auto in costi di leasing
(media di $20.000 per macchina, spalmati su circa 8 anni di vita)228 , e i costi
annuali di assicurazione, tasse, benzina, manutenzione e riparo circa $7.500).
Mia mamma lavora vicino a casa, quindi usa volentieri la bicicletta. Mio fratello
ha molti colleghi al lavoro, e decide di condividere con loro la macchina e i costi
della benzina. Abbiamo comunque bisogno di una macchina, perch mio padre
viaggia spesso, e parlando in generale, in famiglia essenziale avere almeno una
macchina a disposizione.
Poi il cibo, che mangia $12.000 allanno. Coltivando il nostro cibo, possiamo
risparmiare fino a $3.000 (Lo abbiamo visto nel capitolo 18.4, Coltivare il Proprio
Cibo). I costi di elettricit e gas ($2.000 e $3.000, rispettivamente) possono essere

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APPENDICE A. COME PU UNA FAMIGLIA VIVERE MEGLIO SPENDENDO
156 BENE
Voce di spesa Costo annuale ($)
Cibo 12.000
Elettricit 2.000
Gas (riscaldamento e cucina) 3.000
Tasse (Tassa di propriet, Acqua, Rifiuti) 1.000
Assicurazione sulla Casa 700
Leasing di 3 Auto 7.500
3 Auto (tasse, polizze, carburante, manutenzione) 7.500
Vestiti 3.000
Viaggi (treno, bus) 2.000
Imprevisti 3.000
Spese mediche 3.700
Totale 45.400

Tabella A.1: Spese approssimate della mia famiglia (quattro persone) nel 2011.

ridotti coibentando.
Daltro canto, i costi di spostamento sono aumentati visto che facciamo
pi affidamento sui trasporti pubblici e la condivisione dellauto.
Con gli aggiustamenti appena detti, ecco che aspetto avrebbe la nuova tabella
dei costi:

Voce di spesa Costo annuale ($)


Cibo 9.000
Elettricit 0
Gas (riscaldamento e cucina) 500
Tasse (Tassa di propriet, Acqua, Rifiuti) 1.000
Assicurazione sulla Casa 700
Leasing di 1 Auto 2.500
1 Auto (tasse, assicurazione, carburante, manutenzione) 2.500
Vestiti 3.000
Viaggi (treno, bus) 3.000
Imprevisti 3.000
Spese mediche 3.700
Totale 29.400

Tabella A.2: Una stima di riduzione delle spese spendendo bene.

La tabella A.2 mostra la previsione delle riduzioni di spesa. Siamo scesi a


$29.400 dalla somma iniziale di $45.400. Ovviamente non ci si pu arrivare in un
anno, la coibentazione e le fonti di energia alternativa richiedono da 3 mesi a 8
anni per essere ripagate. Dobbiamo prendere questo esperimento per quello che

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157

un piano pluriennale, non una sistemata veloce che risolver magicamente


tutto.

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A PPENDICE B

C RESCITA

N
el suo Discorso sullo Stato dellUnione del 2012, Barack Obama ha redatto
un piano per rimettere in piedi lAmerica. Quasi tutti i propositi avevano
una premessa comune: se vogliamo migliorare, dobbiamo far crescere leco-
nomia. Ogni singola linea proposta aveva come presupposto che la crescita
economica, rilanciando loccupazione, sia la forza trainante che risolver le
tensioni e render tutti pi felici.
Sembra ragionevole. Ogni nazione industrializzata ha sperimentato, grazie
alla crescita economica, un miglioramento della qualit di vita dei propri cittadi-
ni. Ci siamo sollevati dalla povert. Siamo passati da una cultura principalmente
agricola alla produzione di massa da parte di macchine inarrestabili, che hanno
globalizzato il mercato mondiale. La crescita economica ci ha dato tutte le fanta-
stiche cose che rendono la nostra vita pi facile, e in generale migliore. Strade,
luci, trani, elettricit, aeroplani, acqua corrente in casa, computer, cellulari, TV a
schermo piatto, Internet, la medicina moderna. Abbiamo raddoppiato laspetta-
tiva di vita in meno di un secolo. In altre parole, la crescita economica ha reso
non solo le nostre vite pi piacevoli, ma anche lunghe il doppio.
Bene. Ottimo! FANTASTICO! Baster dunque seguire questo percorso allinfi-
nito, sicuri che risolver tutti i nostri problemi, e vivremo sempre meglio? Prima
di saltare a conclusioni affrettate, vediamo quanto a lungo potremo andare
avanti cos.

CRESCITA E CONSUMO DI ENERGIA

Eravamo cacciatori e raccoglitori. Ovunque era frontiera. Il ma-


re e il cielo erano i nostri unici limiti. La strada ancora aperta chiama
a mezza voce. Il nostro piccolo globo terracqueo il manicomio di
quelle centinaia, migliaia, milioni di mondi. Noi che non possiamo
nemmeno badare alla nostra casa planetaria, lacerata dalle rivalit

159

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160 APPENDICE B. CRESCITA

e dagli odi, andremo mai nello spazio? Quando saremo pronti a


raggiungere anche il pi vicino dei sistemi planetari, saremo cam-
biati. Il semplice passaggio di tante generazioni ci avr cambiato.
La necessit, ci avr cambiato. Siamo una specie adattabile. Non
saremo noi a raggiungere Alpha Centauri e le altre stelle vicine. Sar
una specie molto simile a noi. Ma con pi punti di forza e meno
debolezze rispetto a noi. Pi fiduciosa, lungimirante, capace e pru-
dente. Con tutti i nostri difetti, e malgrado i nostri limiti e fallibilit,
noi umani siamo capaci di grandi cose.
Carl Sagan, The Pale Blue Dot

N
on molto tempo fa, eravamo nomadi, che vivevamo di quel che riuscivano a
raccogliere e a cacciare. Eravamo gi umani, s, ma per centinaia di miglia-
ia di anni abbiamo vissuto in maniera molto diversa rispetto a oggi. Vivevamo
in piccole trib, alla merc delle forze naturali, lottavamo per sopravvivere. Poi,
qualcosa ci ha cambiati. Lagricoltura prima, e la rivoluzione industriale poi,
insieme alla scoperta dellenergia economica e abbondante, ci hanno portati a
unera di scoperte scientifiche, esplorazione, e crescita apparentemente illimita-
ta. Questo ci ha portati ad avere i comfort moderni che ora diamo per scontati.
Il computer o il libro che avete in mano mentre leggete queste frasi, la luce
artificiale in camera che usate per vedere queste pagine, il riscaldamento o laria
condizionata per farvi stare bene, lelettricit in casa; tutto questo non sarebbe
stato possibile senza la convergenza dellinventiva umana con la tecnologia,
lenergia e un sistema economico a gestirli.
Prendete ad esempio gli Stati Uniti. Estrapolando i dati dalla Energy Informa-
tion Agency sul consumo di energia negli USA dal 1650 vediamo una traiettoria
notevolmente regolare nella curva del consumo di energia, costante a quasi il
3% annuo.
Nella figura B.1 si pu vedere il consumo totale di energia negli USA in
tutte le sue forme dal 1650. La scala verticale logaritmica, quindi una curva
esponenziale, risultato di un costante tasso di crescita, appare come una linea
dritta. La linea rossa corrisponde al tasso di crescita annuale del 2,9%229 .
Proviamo ora a fare un esperimento mentale. Assumendo che si continui
su questa traiettoria, quanto in l possiamo andare, cercando di acchiappare
il Beep Beep dellenergia infinita, prima di capire che corriamo sul vuoto, e
che prima o poi cadremo, come Will E. Coyote? Per facilitarci, prendiamo una
stima prudente del 2,3% di crescita annuo, anzich il 3% sperimentato fino a ora.
Questo ben si adatta alla nostra stima di Fermi230 perch ogni 100 anni abbiamo
un fattore di crescita pari a 10231 , ovvero dopo un secolo moltiplichiamo per 10
lammontare di partenza.

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161

Figura B.1: Consumo totale dellenergia negli USA in ogni sua forma dal 1650. Fonte dati:
EIA. Gentilmente concessa dal prof. Tom Murphy.

Oggi usiamo a livello globale una media di 15 terawatt (TW) di potenza.


Essendo 7 miliardi di individui, ci significa che dovremmo consumare circa 2
kilowatt (KW) pro capite. Gli USA e il Canada usano circa 10 KW pro capite, ossia
circa cinque volte quello che dovrebbero, se la torta fosse equamente distribuita
in ogni nazione. Per contro gli Europei, nonostante abbiano uno standard di vita
simile ai Nordamericani, se la cavano tranquillamente con la met di quella cifra
(lItalia ne usa circa 3.6 KW, il Regno Unito 4,2). Il Messico ne usa esattamente 2
KW, mentre il Bangladesh, al lato opposto del globo, ne usa in media circa 0,2 KW
pro capite232 . Ora, immaginiamo di coprire tutta le terre emerse del pianeta con
pannelli solari ad altissima efficienza (operanti al 20%), in quel caso otterremmo
7.000 TW di potenza, circa 470 volte il nostro uso corrente. Ricordate che al 2,3%
di crescita aggiungiamo una decina ogni 100 anni, quindi 15 TW diventa ben
presto 150. Se aspettiamo altri 100 anni, ne avremo 1500. in 300 anni avremo
raggiunto 15.000 TW, pi del doppio dellenergia che riusciremmo a ottenere
con i pannelli solari. Facciamo un passo indietro e vediamo che, di questo passo,
in appena 270 anni anche coprendo lintera superficie terrestre di pannelli non
riusciremo a saziare la nostra fame di energia. 270 potrebbero sembrare molto
tempo, ma in termini di storia della civilt sono solo un batter docchio.

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162 APPENDICE B. CRESCITA

Perch sono cos pessimista? Di sicuro per allora avremo superato il 20% di
efficienza dei pannelli solari. Nuove menti, nuova tecnologia, infinite possibilit!
Ok, al diavolo quella stronza di termodinamica, e supponiamo di andare al
100% di efficienza. Questo ci fa solo guadagnare un fattore di 5, o circa 70 anni.
Daccordo, ma abbiamo coperto solo le terre emerse del pianeta (chi ha
bisogno di cibo, dopotutto?), quindi perch fermarci? Abbiamo anche gli oceani!
Facciamo una gigantesca installazione di pannelli solari fotovoltaici, grandi
quanto tutta la superficie del pianeta, che operano allimpossibile efficienza del
100%. Non importa che tutta la vita sul pianeta sarebbe distrutta (noi inclusi),
abbiamo bisogno di energia! Questo ci aiuterebbe per altri 55 anni, al massimo.
In soldoni, dopo circa 400 anni di crescita saremo arrivati a consumare tutta
lenergia disponibile sulla Terra proveniente dal Sole.
Ma, direte voi, abbiamo altre energie! Devo ricordarvi che le biomasse, il
vento e lidroelettricit derivano tutti dalle radiazioni solari? E i combustibili
fossili? Primo, sappiamo che spariranno abbastanza rapidamente, e che si esau-
riranno prima della fine del secolo. Secondo, i combustibili fossili provengono
anche loro dal Sole. Sono piante morte che in migliaia di anni sono diventate
forme di energia idrocarburica concentrata. Ad oggi, abbiamo solo tre fonti
di energia che non dipendono dalla luce solare: il nucleare, il geotermico e le
maree (che derivano dallattrazione gravitazionale della Luna), di cui le ultime
due producono, per questa analisi, troppi pochi terawatt.
A questo punto, so che voi fan di Star Trek sarete indignati dalla mia mancan-
za di apertura mentale. Perch limitarci alla Terra? Il futuro chiaramente nello
spazio, quindi perch non costruiamo una sfera Dyson e circondiamo lintero
Sole con pannelli solari? E mentre lo facciamo, costruiamoli super sottili (spessi 4
mm), con unefficienza perfetta del 100%. E che importa se la costruzione richie-
de una massa di materiali pari al nostro pianeta! Al 2,3% di crescita, otteniamo
comunque solo 1,300 anni di energia.
Ovviamente, ragiono per assurdo: perch mai dovremmo voler usare la prima
fonte di vita del pianeta? Lasciamo stare il Sole, e usiamo altre stelle: abbiamo
unintera galassia nel cortile! 100 miliardi di stelle, che aspettano solo di farsi
risucchiare dal nostro buco nero energetico. A parte il piccolo problema del
superare la velocit della luce (a quel punto lavremo raggiunta), supponiamo
invece che i viaggi interstellari siano fattibili. Ricordate che ogni fattore di 10
ci fa guadagnare 100 anni. Cento miliardi dieci alla undicesima, quindi la
galassia ci garantisce solo altri 1,100 anni. la crescita esponenziale, bellezza.
In 2,500 anni, useremo una quantit di energia pari a quella di una galassia.
Tutto ci, supponendo di raggiungere una perfetta (ed impossibile?) efficienza,
aggirare i limiti della velocit della luce (altamente improbabile), e che lenergia
utilizzata per raccogliere e trasportare tutto ci costi meno dellenergia stessa

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163

che estrapoliamo da una stella (non ci scommetterei).


Ma supponiamo di superare anche questi piccoli problemi di ingegneria.
Sicuramente per allora avremo navicelle a energia negativa che piegano lo spazio-
tempo, avremo imparato la meccanica quantistica e i suoi misteriosi effetti
tunnel; la fusione nucleare sar un gioco da ragazzi! E ci pu fornire energia e
abbondanza infinita per sempre, no? Per farla breve, no. Non importa quale sia
la tecnologia, un tasso di crescita del 2,3% richieder di produrre una quantit di
energia pari a quella prodotta dal sole in 400 anni. Anche se costruissimo una
centrale di fusione nucleare, non sar abbastanza. La termodinamica afferma
che se si genera una quantit di energia pari a quella del Sole sulla Terra, la
superficie della Terra - essendo pi piccola di quella del Sole - dovrebbe essere
pi calda di quella solare!233
Questi risultati sono ovviamente ridicoli. chiaro che non vogliamo bollire
vivi, e non renderemo il pianeta completamente inospitale per la nostra specie.
Dal punto di vista puramente matematico e fisico, una cosa certa: il consumo
di energia non continuer a crescere a un ritmo esponenziale. semplicemente
impossibile. Non importa che tecnologia tireremo fuori, non importa quanta
estrosi e intelligenti si possa diventare, e non importa la fonte di energia: la ter-
modinamica lo impedirebbe. Questo significa che se dobbiamo ancora parlare
di paradigma della crescita, esso dovrebbe essere basato su una sorta di crescita
che non richiede risorse n fisiche (merci) n energetiche. Che cosa vuol dire?
Lunico modo per continuare a crescere senza violare le leggi della fisica, quello
di produrre solo beni e servizi immateriali.
Allora diventiamo tutti musicisti, scrittori, psicologi, massaggiatori! E vendia-
moci lun laltro ogni momento concepibile della nostra vita. Non solo la nostra
conoscenza ed esperienza, ma anche le nostre capacit intellettuali e creative,
le nostre idee, e, perch no, la nostra intimit. E a un prezzo sempre pi alto.
Vivremo in mondi virtuali, come Second Life, o in unevoluzione di Facebook e
Twitter. E passeremo il nostro tempo a venderci a vicenda beni digitali con valute
digitali. Abbiamo gi iniziato la ludificazione in molti aspetti della nostra vita,
perch non portarlo al livello successivo? Tutto sar un grande, grande gioco.
Che brillante futuro ci attende.
Sembra assurdo? S, sono daccordo. Ma lunico modo per mantenere
questa crescita del business, senza imbatterci in qualcosa che non solo assurdo,
ma anche chiaramente impossibile.
abbastanza sorprendente che questi risultati siano tanto incontrovertibili
quanto ignorati dai principali economisti. Non sono riuscito a trovare a trovare
un solo economista che discuterebbe con fisici e matematici sullaccuratezza
di questa analisi. Scelgono semplicemente di ignorarla. Ma per quanto tempo
possiamo continuare a giocare a questo gioco di non vedo, non sento, non

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164 APPENDICE B. CRESCITA

parlo? Anche persone come Ray Kurzweil, che comprendono a fondo cosa signi-
fica crescita esponenziale e come essa influenzi leconomia mondiale, in fondo
accolgono questi risultati come se non li riguardassero. Non fraintendetemi,
Ray un tipo molto intelligente, quindi se lui non interessato forse mi manca
qualcosa. Cos ho parlato con economisti e futuristi, ho letto i loro libri, ma non
ho trovato una soluzione a questo enigma. Secondo loro, leconomia trover un
modo, perch . . . be, perch trova sempre un modo. Questa sorta di tautologia
sarebbe comprensibile se fosse sostenuta da qualche prova diversa dalla crescita
passata su questo pianeta, che non ha mai affrontato i limiti fisici di quel che
effettivamente realizzabile.
Una delle poche critiche che ho sentito contro limpossibilit di una crescita
continua che non stavo prendendo in considerazione laspetto pi importante
del sistema di mercato: lefficienza. La critica la seguente: quando la tecnologia
progredisce, lefficienza aumenta, quindi non c alcun motivo di preoccuparsi,
e il mercato si auto-regola. Voglio farvi capire perch le persone che fanno
questa affermazione o sbagliano inconsapevolmente, o stanno semplicemente
mentendo. Concedendo il beneficio del dubbio, direi che nella maggior parte
dei casi sono molto sinceri: semplicemente, non sanno di cosa stanno parlando.
Vediamo perch il ragionamento sullefficienza sbagliato. Una cosa da
capire che, indipendentemente dalla tecnologia utilizzata e da quanto sei
intelligente, o bravo come imprenditore, esistono limiti fisici nei guadagni di
efficienza che si possono ottenere. Non importa quanto ci si sforza, non si pu
superare un rendimento del 100%. In realt, la termodinamica non permette
nemmeno di raggiungere unefficienza del 100%, ma in pratica riusciamo ad
andarci abbastanza vicino. Centrali termoelettriche e nucleari funzionano al 30-
40% di efficienza, e le automobili funzionano al 15-25%. Le macchine termiche
rappresentano quindi circa i due terzi del consumo energetico totale negli Stati
Uniti (27% nei trasporti, 36% della produzione di energia elettrica, un po per
lindustria). Il Professore di Fisica Tom Murphy, che originariamente ha fatto
questa analisi, continua dicendo:

Lefficienza delle auto a benzina non pu essere facilmente mi-


gliorata da alcun fattore significativo, ma il rendimento effettivo
pu essere nettamente migliorato passando alla trazione elettrica.
Mentre una macchina che ottiene 40 m.p.g. pu avere un motore a
benzina efficiente al 20%, la trazione a batteria potrebbe ottenere
qualcosa come il 70% di efficienza (85% in batterie di ricarica, 85%
guidando il motore elettrico). Il fattore di miglioramento delleffi-
cienza del 3,5 suggerisce una resa chilometrica effettiva di 140 m.p.g.
Un avvertimento, per: se lelettricit proviene da una centrale di
combustibili fossili funzionante al 40% di efficienza, e lefficienza di

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trasmissione arriva al 90% , lefficienza effettiva fossile di locomo-


zione si riduce al 25%, e non passo cos significativo. [. . . ] Dato
che i due terzi delle nostre risorse energetiche vengono bruciate
nei motori termici, e che questi non possono migliorare pi di un
fattore di due, i guadagni pi significativi ottenuti altrove perdono
valore. Per esempio, sostituendo il 10% del nostro budget energeti-
co speso per produrre direttamente calore (nei forni e riscaldatori
di acqua calda, ad esempio) con pompe di calore funzionanti alla
loro massima efficienza teorica, sostituiremmo efficacemente una
spesa del 10% con una spesa dell1%. Un fattore di dieci suona co-
me un fantastico miglioramento, ma il miglioramento complessivo
dellefficienza nella societ solo del 9%. Lo stesso succede con la
sostituzione delle lampadine: grandi guadagni in un piccolo settore.
Dobbiamo ancora perseguire questi miglioramenti di efficienza con
vigore, ma non dobbiamo aspettarci che questo dono ci garantisca
una forma di crescita illimitata.234

Per riassumere, il meglio che ci si pu aspettare di raggiungere quello di


raddoppiare laumento netto di efficienza, prima che i limiti teorici e i problemi
di ingegneria ci saltino in testa. Al tasso globale attuale dell1%, questo significa
che ci si potrebbe trovare senza margini di miglioramento entro questo secolo.
Questo per quanto riguarda largomento efficienza.
Perdonatemi se sottolineo questo punto fino alla noia, ma mi sento in dovere
di ripetere e sottolineare ci che ho scritto in precedenza: quello che abbiamo
descritto prescinde dalla tecnologia, dal tempo o dai mercati. Questa fisica. A
prescindere da quel che facciamo, con un tasso di crescita del 2,3% lanno (che
molto inferiore al tasso degli ultimi 150 anni), raggiungeremo i limiti fisici in
pochi decenni al massimo. Non esattamente un piano per la sopravvivenza a
lungo termine, vero? Senza proiettarci troppo nel futuro, i limiti pratici delleffi-
cienza interesseranno la maggior parte di noi durante le nostre vite, e certamente
in quelle dei nostri figli. Non uno scherzo. La prossima volta che sentite qual-
cuno affermare che la crescita economica continuer per sempre, e che proprio
non capisce perch non si stia prendendo in considerazione lefficienza, saprete
cosa rispondere.
Per concludere, vorrei provare a vedere le cose da una prospettiva pi ampia.
Come il Prof. Murphy ha sottolineato, noi, come societ, siamo come bambini
che chiedono un pony ai loro genitori. Non abbiamo ancora imparato a pren-
derci cura del nostro topolino (picco del petrolio, il degrado ambientale), ma
gi vogliamo un pony (fusione o qualunque fornitura di energia che abbiamo in
mente, la colonizzazione dello spazio, la crescita infinita). Mi sembra abbastanza
arrogante e irresponsabile al tempo stesso.

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166 APPENDICE B. CRESCITA

Dobbiamo essere qualcosa di pi che piccoli bambini viziati. tempo di


crescere, e andare avanti.

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Ultima nota di ringraziamento

Come promesso, unultima nota di ringraziamento per alcuni individui


straordinari che mi hanno sostenuto durante la campagna di crowdfunding
IndieGoGo: Maurizio Bisogni, Susi Guarise, Simone Roda, Alessandro Ronca,
Sirio Marchi, Lorenzo Grespan, Sren Lassen Schmidt, Steve Friedrich, e Jason
Souders.
Grazie ancora.

167

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Note

RICONOSCIMENTI

1. Dovrei dire AFK (sigla del termine gergale Inglese Away From Keyboard,
che significa letteralmente Lontano dalla Tastiera del Computer. Credo che
Internet sia reale).

CAPITOLO 1 LA DISOCCUPAZIONE OGGI

2. Impieghi negli USA in netto aumento, Mokoto Rich, 2011. The New York
Times.
http://www.nytimes.com/2011/08/06/business/economy/us-posts
-solid-job-gains-amid-fears.html?pagewanted=all
3. Settore Privato in aumento, Governo in discesa, David Leonhardt, 2011. The
New York Times.
http://economix.blogs.nytimes.com/2011/08/05/private-sector
-up-government-down/
4. Deficit di Occupazione, Deficit di investimenti, Deficit fiscale, Laura
DAndrea Tyson, 2011. The New York Times.
http://economix.blogs.nytimes.com/2011/07/29/jobs-deficit
-investment-deficit-fiscal-deficit/
5. Lo Stato dellOccupazione, 2012. Bureau Of Labor Statistics
http://www.bls.gov/news.release/pdf/empsit.pdf
6. Tasso di Partecipazione alla Forza Lavoro dei Cittadini. Bureau of Labor
Statistics.
http://data.bls.gov/timeseries/LNS11300000
7. Contro Le Macchine: come la rivoluzione digitale sta accelerando linnova-
zione, trainando la produttivit, e trasformando in maniera irreversibile
loccupazione e leconomia, Erik Brynjolfsson e andrew McAfee, 2011. Digi-
tal Frontier Press.
http://raceagainstthemachine.com

169

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170 NOTE

8. The End of Work Website, Jeremy Rifkin.


http://www.foet.org/books/end-work.html
9. The End of Work, Wikipedia.
http://en.wikipedia.org/wiki/The_End_of_Work
10. Un decennio difficile per la classe media, Annalyn Censky, 2011. CNNMoney.
http://money.cnn.com/2011/09/21/news/economy/middle_class
_income/index.htm.
11. 22 statistiche che dimostrano come la classe media stia sistematicamente
scomparendo dallAmerica Michael Snyder, 2010. Business Insider.
http://www.businessinsider.com/22-statistics-that-prove
-the-middle-class-is-being-systematically-wiped-out-of
-existence-in-america-2010-7
12. Ufficio Bilanci del Congresso Americano, 2011. Grafico adottato da Mother
Jones.
http://motherjones.com/politics/2011/02/income-inequality
-in-america-chart-graph
13. Costruiamo UnAmerica Migliore Un quintile di ricchezza alla volta, Mi-
chael I. Norton, Dan Ariely. Prospettive sul Journal Psychological Science.
http://pps.sagepub.com/content/6/1/9
14. Raccomando caldamente la serie di video in quattro parti Tutto una riela-
borazione di Kirby Ferguson, uno dei migliori lavori che abbia mai visto su
tale argomento.
http://www.everythingisaremix.info

CAPITOLO 2 LA FALLACIA LUDDISTA

15. Il Lavoratore Qualificato 1760-1832, Hammond, J.L.; Hammond, Barbara,


1919. Londra: Longmans, Green and co.; p. 259.
http://www.archive.org/details/skilledlabourer00hammiala
16. Difference Engine: LEredit Luddista, 2011. The Economist.
http://www.economist.com/blogs/babbage/2011/11/artificial
-intelligence
17. Produttivit e Disoccupazione, 2003. Marginal Revolution.
http://www.marginalrevolution.com/marginalrevolution/2003/
12/productivity_an.html
18. Tasso di disoccupazione armonizzato per genere. Eurostat.
http://epp.eurostat.ec.europa.eu/tgm/table.do?tab=table
&language=en&pcode=teilm020&tableSelection=1&plugin=1
19. American Notes: Vonneguts Gospel, 1970. Time Magazine.
http://www.time.com/time/magazine/article/
0, 9171, 878826, 00.html

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171

CAPITOLO 3 LA CRESCITA ESPONENZIALE

20. Sostenibilit 101: Aritmetica, Popolazione ed Energia, Albert Bartlett.


http://jclahr.com/bartlett/
21. La ragione molto semplice: 70 allincirca 100l n(2). Quindi,
t empod i r ad d oppi o = 100l n(2) = 69.3. Se volete il tempo per triplicarla:
t empod i t r i pl i cament o = 100l n(3) = 109.8. Il tempo di crescita n-volte
? 100l n(n).

22. Regola del 70. Wikipedia.


http://en.wikipedia.org/wiki/Rule_of_70
23. Secondo altre versioni, si tratt invece del leggendario Dravida Vellalar.
Popolazioni Dravidiche un termine utilizzato per riferirsi a diversi grup-
pi di persone che parlano lingue appartenenti al ceppo dei Dravidiani.
Questi ceppi, che contano circa 200 milioni di persone, si trovano princi-
palmente nellIndia meridionale. I Vellali (detti anche Vellalar o Vellala)
furono, originariamente, una ristretta cerchia di proprietari terrieri Tamil
nel Tamil Nadu, gli stati del Kerala in India e del vicino Sri Lanka; essi
costituivano la nobilt, laristocrazia dellantico ordine Tamil (era Che-
ra/Chola/Pandya/Sangam) e avevano strette relazioni con le diverse dina-
stie reali,
http://en.wikipedia.org/wiki/Dravidian_peoples
http://en.wikipedia.org/wiki/Vellalar chiamate Sessa o Sissa. Ci
sono diverse varianti della stessa storia, una ambientata nellImpero Roma-
no con un coraggioso generale e il suo Csar, unaltra con due commercian-
ti al mercato. Tutte ambientazioni diverse che portano allo stesso risultato.
http://en.wikipedia.org/wiki/Wheat_and_chessboard_problem
24. Immagine per gentile concessione di Wikipedia.
http://en.wikipedia.org/wiki/File:Wheat_Chessboard_with
_line.svg

CAPITOLO 4 LA TECNOLOGIA DELLINFORMAZIONE

25. Stipare pi componenti nei circuiti integrati, Gordon E. Moore, 1965.


Electronics Magazine. p. 4.
http://download.intel.com/museum/Moores_Law/Articles-Press
_Releases/Gordon_Moore_1965_Article.pdf
26. La legge dei Ritorni Accelerati, Ray Kurzweil, 7 Marzo 2001.
http://www.kurzweilai.net/the-law-of-accelerating-returns

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172 NOTE

CAPITOLO 5 LINTELLIGENZA

27. La Stanza Cinese un tentativo di esperimento presentato da John Searle. Si


suppone che esista un programma che dia ai computer labilit di sostenere
una conversazione intelligente in cinese scritto. Se il programma viene dato
a qualcuno che parla solamente inglese e segue le istruzioni del programma
alla lettera, poi in teoria linterlocutore inglese potr sostenere la conversa-
zione in cinese scritto. Comunque, linterlocutore inglese non sar in grado
di capire la discussione. Allo stesso modo, conclude Searle, un computer
che esegue il programma non sar in grado di capire la conversazione.
http://plato.stanford.edu/entries/chinese-room/
http://en.wikipedia.org/wiki/Chinese_room
28. Un facepalm il gesto fisico di mettere la propria mano piatta di fronte
alla faccia o di far ricadere la testa nella mano stesa. Il gesto comune in
molte culture ed simbolo di frustrazione, delusione, imbarazzo, shock o
sorpresa. diventato popolare come meme Internet basato sullimmagine
del Capitano Jean-Luc Picard che fa questo gesto nellepisodio DjQ di
Star Trek: The Next Generation.
http://picardfacepalm.com/
http://en.wikipedia.org/wiki/Facepalm
29. Intelligenza Senza Ragione, Rodney A. Brooks, 1991. Istituto di Intelligenza
Artificiale del Massachusetts Laboratory.
http://people.csail.mit.edu/brooks/papers/AIM-1293.pdf
30. SullIntelligenza: Come una Nuova Conoscenza del Cervello ci guider alla
Creazione di Macchine Veramente Intelligenti, Jeff Hawkins, 2004; La Mac-
china Emotiva: Pensieri Comuni, Intelligenza Artificiale , e il futuro della
Mente Umana, Marvin Minsky, 2006

CAPITOLO 6 LINTELLIGENZA ARTIFICIALE

31. Lesempio preso da The Lights in the Tunnel: Automation, Accelerating


Technology and the Economy of the Future, Martin Ford, 2009. CreateSpace.
pp.64-67.

32. In realt, c un altro fattore che potrebbe rallentare la piena automazione


in Radiologia: la tendenza allerrore. Il risultato di un errore o di una svi-
sta nella lettura di un referto radiologico potrebbe essere disastroso per il
paziente, e i costruttori di un sistema completamente automatizzato do-
vrebbero mettere in conto lenorme danno che si verificherebbe in caso di
errori. Questo rischio, naturalmente, esiste anche coi radiologi umani, ma

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173

distribuito tra migliaia di dottori. Tuttavia, sicuramente possibile che la


legislazione e/o la giurisprudenza rimuovano questa barriera in futuro. Nel
Febbraio 2008, per esempio, la Corte Suprema degli Stati Uniti stabil 8-1
in una decisione che, in alcuni casi, i dispositivi medici dovessero essere
sollevati da tale responsabilit nel caso in cui la FDA li abbia approvati. In
generale, possiamo aspettarci che fattori non tecnologici come la tendenza
allerrore dei prodotti, o il potere della manodopera organizzata, rallente-
ranno lautomazione in certi campi, ma essa rimarr, complessivamente,
implacabile. da: The Lights in the Tunnel: Automation, Accelerating Tech-
nology and the Economy of the Future, Martin Ford, 2009. CreateSpace.
p.67.

33. Can AI Fight Terrorism?, Juval Aviv, 2009. Forbes.


http://www.forbes.com/2009/06/18/ai-terrorism-interfor
-opinions-contributors-artificial-intelligence-09-juval
-aviv.html
34. Smart CCTV System Would Use Algorithm to Zero in on Crime-Like Behavior,
Clay Dillow, 2011. Popular Science.
http://www.popsci.com/technology/article/2011-08/new-cctv
-system-would-use-behavior-recognition-zero-crimes
35. The offshoring of radiology: myths and realities, Martin Stack, Myles
Gartland, Timothy Keane, 2007. SAM Advanced Management Journal.
http://www.accessmylibrary.com/coms2/summary
_028630757731_ITM
36. Comparing machines and humans on a visual categorization test, Franois
Fleuret, Ting Li, Charles Dubout, Emma K. Wampler, Steven Yantis, and
Donald Geman, 2011. Proceedings of the National Academy of Sciences.
http://www.pnas.org/content/early/2011/10/11/
1109168108.full.pdf
37. La Singolarit vicina, Kurzweil, 2005, Apogeo.

CAPITOLO 7 LE PROVE DELLAUTOMAZIONE

38. Secondo il sito web dellAssociazione di Produttori di Distributori Automa-


tici Giapponesi, ci sono 8,610,521 distributori in Giappone, uno ogni 14
persone.
http://www.jvma.or.jp/information/qa_01.html
39. Amazon buys army of robots, Julianne Pepitone, 2012. CNN Money.
http://tinyurl.com/cnn-kiva

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174 NOTE

40. Tesco Homeplus Virtual Subway Store in South Korea.


http://www.youtube.com/watch?v=fGaVFRzTTP4
41. The Weight of Walmart (Infographic)
http://frugaldad.com/2011/12/01/weight-of-walmart
-infographic/
42. Strikes End at Two Chinese Automotive Suppliers, 2010. Reuters.
http://www.reuters.com/article/idUSTRE66L0A220100722
43. Table 3. The Circuits Assembly Top 50 EMS Companies, 2009. Circuits
Assembly.
http://circuitsassembly.com/cms/images/stories/ArticleImages/
1003/1003buetow_table3.pdf
44. Forbes Global 2000: The Worlds Biggest Companies Hon Hai Precision
Industry, 2010. Forbes.
http://www.forbes.com/companies/hon-hai-precision/
45. Which is the worlds biggest employer?, 2012. BBC News.
http://www.bbc.co.uk/news/magazine-17429786
46. Apple partnership boosting Foxconn market share, 2010. CNET.
http://news.cnet.com/8301-13579_3-20011800-37.html
47. Foxconn to replace workers with 1 million robots in 3 years, July 2011.
Xinhuanet News.
http://news.xinhuanet.com/english2010/china/2011-07/30/c
_131018764.htm
48. Companies Making The Necessary Transition From Industrial To Service
Robots, 2012. Singularity Hub.
http://singularityhub.com/2012/06/06/companies-making-the
-necessary-transition-from-industrial-to-service-robots/
49. Foxconn Factories Are Labour Camps: Report. South China Morning Post.

50. Foxconn Security Guards Caught Beating Factory Workers, 2010. Shanghaii-
st.
http://shanghaiist.com/2010/05/20/foxconn-security-guards
-beating.php
51. Revealed: Inside the Chinese Suicide Sweatshop Where Workers Toil in
34-Hour Shifts To Make Your iPod, 2010. Daily Mail (London).
http://www.dailymail.co.uk/news/article-1285980/Revealed
-Inside-Chinese-suicide-sweatshop-workers-toil-34-hour
-shifts-make-iPod.html

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175

52. Suicides at Foxconn, 2010. The Economist.


http://www.economist.com/node/16231588
53. Canon Camera Factory To Go Fully Automated, Phase Out Human Workers,
June 2012. Singularity Hub.
http://singularityhub.com/2012/06/06/canon-camera-factory
-to-go-fully-automated-phase-out-human-workers/
54. China Is Replacing Its Workers With Robots, 2012. Business Insider.
http://www.businessinsider.com/credit-suisse-chinese
-automation-boom-2012-8
55. The Machines Are Taking Over, Sep. 14, 2012. The New York Times
http://www.nytimes.com/2012/09/16/magazine/how-computerized
-tutors-are-learning-to-teach-humans.html
56. Why Software Is Eating The World, 2011. The Wall Street Journal.
http://on.wsj.com/pC7IrX
57. Nella serie TV Star Strek, un replicatore funziona riorganizzando particel-
le subatomiche, che sono abbondanti ovunque nellUniverso, formando
molecole e disponendole a formare loggetto. Per creare una braciola di
maiale, ad esempio, il replicatore prenderebbe gli atomi di carbonio, idro-
geno, nitrogeno, ecc., poi li disporrebbe in aminoacidi, proteine, cellule e
assemblerebbe le particelle formando una braciola di maiale.
http://en.wikipedia.org/wiki/Replicator_(Star_Trek)
58. Will 3D Printing Change The World?, 2012. Forbes.
http://www.forbes.com/sites/gcaptain/2012/03/06/will-3d
-printing-change-the-world/print/
59. Objet Connex 3D printers.
http://www.ops-uk.com/3d-printers/objet-connex
60. iPhone 4s Retina Display Explained, Chris Brandrick, 2010. PC World.
http://www.pcworld.com/article/198201/iphone_4s_retina
_display_explained.html
61. 3D printing.
http://www.explainingthefuture.com/3dprinting.html
62. A primer on 3D printing, Lisa Harouni, 2001. TEDSalon London Spring
2011.
http://www.ted.com/talks/lisa_harouni_a_primer_on_3d
_printing.html
63. 3D-printed prosthetics offer amputees new lease on life, 2012. Reuters.
http://www.reuters.com/video/2012/02/27/3d-printed
-prosthetics-offer-amputees-ne?videoId=230878689

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176 NOTE

64. 3D printer used to make bone-like material, 2011. Washington State


University.
http://wsutoday.wsu.edu/pages/publications.asp
?Action=Detail&PublicationID=29002&TypeID=1
65. Making a bit of me, a machine that prints organs is coming to market, 2010.
The Economist.
http://www.economist.com/node/15543683
66. What drives us. Bespoke.
http://www.bespokeinnovations.com/content/what-drives-us
67. Thingiverse.
http://www.thingiverse.com
68. First Downloaded and 3D Printed Pirate Bay Ship Arrives, 2012. Torrent-
Freak.
http://torrentfreak.com/first-downloaded-and-3d-printed
-pirate-bay-ship-arrives-120205/
69. 30-storey building built in 15 days Construction time lapse. YouTube.
http://www.youtube.com/watch?&v=Hdpf-MQM9vY
70. Time lapse captures 30-story hotel construction that took just 15 days to
build, 2012. The Blaze.
http://www.theblaze.com/stories/time-lapse-captures
-30-story-hotel-construction-that-took-just-15-days-to
-build/
71. Annenberg Foundation Puts Robotic Disaster Rebuilding Technology on Fast
Track, 2005. University of Southern California School of Engineering.
http://viterbi.usc.edu/news/news/2005/news_20051110.htm
72. House-Bot, December 30, 2005. The Science Channel.

73. Census of Fatal Occupational Injuries Summary, 2010. Bureau of Labour


Statistics.
http://bls.gov/news.release/cfoi.nr0.htm
74. Caterpillar Inc. Funds Viterbi Print-a-House Construction Technology,
2008. University of Southern California School of Engineering.
http://viterbi.usc.edu/news/news/2008/caterpillar-inc-funds
.htm

75. Colloquium with Behrokh Khoshnevis, 2009. Massachusetts Institute of


Technology.
http://www.media.mit.edu/node/2277

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177

76. GSP-09 Team Project: ACASA, 2009. YouTube.


http://www.youtube.com/watch?v=172Wne1t_2Q
77. Problem?
http://www.urbandictionary.com/define.php?term=trolling
78. Are Sportswriters Really Necessary? Narrative Sciences software takes sports
stats and spits out articles, Justin Bachman, 2010. Newsweek.
http://www.businessweek.com/magazine/content/10_19/b
4177037188386.htm
79. Garry Kasparov vs. Deep Blue, Frederic Friedel. Daily Chess Columns.
http://www.chessbase.com/columns/column.asp?pid=146
80. In informatica, la ricerca della forza bruta o ricerca esaustiva (conosciuta
anche come Generate and Test), una tecnica banale ma molto generale
di risoluzione dei problemi che consiste nellenumerare sistematicamente
tutti i possibili candidati alla soluzione e verificare se ognuno soddisfa la
questione relativa al problema. Per esempio, un algoritmo di forza bruta,
per trovare i divisori di un numero naturale n, enumera tutti i numeri interi
dalluno alla radice quadrata di n, e verifica se ciascuno di essi pu dividere
n senza resto
http://en.wikipedia.org/wiki/Brute-force_search
81. Chatbots fail to convince judges that theyre human, 2011. New Scientist.
http://www.newscientist.com/blogs/onepercent/2011/10/turing
-test-chatbots-kneel-bef.html
82. Did you Know?, Jeopardy!
http://www.jeopardy.com/showguide/abouttheshow/showhistory/
83. Computer Program to Take On Jeopardy!, John Markoff, 2009. The New
York Times.
http://www.nytimes.com/2009/04/27/technology/27jeopardy
.html
84. Secondo IBM, Watson un sistema di carico di lavoro ottimizzato
progettato per analisi complesse, rese possibili integrando i processori
POWER7, massivamente paralleli, e il software IBM DeepQA per rispondere
alle domande di Jeopardy! in meno di tre secondi. Watson costituito da
un cluster di 90 server IBM Power 750 (pi I / O aggiungtivi, reti e nodi
di controller del cluster in 10 rack) con un totale di 2880 processori core
POWER7 e 16 terabyte di RAM. Ogni server Power 750 utilizza un 3.5 GHz
POWER7 a otto core, con quattro thread per core. Il processore POWER7
ha una capacit di elaborazione in parallelo ed un partner ideale per il
software di Watson IBM DeepQA in parallelo (che un carico di lavoro che
pu essere facilmente suddiviso in pi attivit in parallelo).
http://www-03.ibm.com/systems/power/advantages/watson/index
.html

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178 NOTE

85. Instant Reaction: Man-Made Minds, David Ferrucci, 2011. World Science
Festival.
http://worldsciencefestival.com/blog/instant_reaction_man
_made_minds
86. IBMs Watson heads to medical school, Nick Wakeman, 2011. Washington
Technology.
http://washingtontechnology.com/articles/2011/02/17/ibm
-watson-next-steps.aspx
Wikipedia, Watson.
https://en.wikipedia.org/wiki/Watson_%28computer
87. Mission Control, Built for Cities. I.B.M. Takes Smarter Cities Concept to Rio
de Janeiro, Natasha Singer, 2012. New York Times.
http://www.nytimes.com/2012/03/04/business/ibm-takes
-smarter-cities-concept-to-rio-de-janeiro.html
?pagewanted=all
88. Will IBM Watson Be Your Next Mayor?, 2012. Slashdot.
http://yro.slashdot.org/story/12/04/27/0029256/will-ibm
-watson-be-your-next-mayor
89. Computers to Acquire Control of the Physical World, P. Magrassi, A. Panarella,
N. Deighton, G. Johnson, 2001. Gartner research report. T-14-0301.
90. A World of Smart Objects, P. Magrassi, T. Berg, 2002. Gartner research report.
R-17-2243.
http://www.gartner.com/DisplayDocument?id=366151
91. Study: Intelligent Cars Could Boost Highway Capacity by 273%, 2012.
Institute of Electrical and Electronics Engineers.
http://spectrum.ieee.org/automaton/robotics/artificial
-intelligence/intelligent-cars-could-boost-highway
-capacity-by-273

CAPITOLO 8 LACCETTAZIONE SOCIALE

92. INTERNET USAGE STATISTICS. The Internet Big Picture. World Internet
Users and Population Stats.
http://www.internetworldstats.com/stats.htm
93. Freedom on the Net 2011 A Global Assessment of Internet and Digital
Media Freedom, 2011. Freedom House.
http://www.freedomhouse.org/report/freedom-net/freedom-net
-2011

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179

94. Internet censorship in the United States. Wikipedia.


http://en.wikipedia.org/wiki/Internet_censorship_in_the
_United_States
95. PROTECT IP / SOPA Breaks The Internet, Kirby Ferguson, 2012.
http://vimeo.com/31100268
96. Stop Online Piracy Act. Wikipedia.
http://en.wikipedia.org/wiki/Stop_Online_Piracy_Act
97. Anti-Counterfeiting Trade Agreement What is ACTA?. Electronic Frontier
Foundation.
https://www.eff.org/issues/acta
98. Extracts from the Slashdot discussion on SOPA, 2012. Slashdot.
http://tech.slashdot.org/story/11/12/16/1943257/congresss
-techno-ignorance-no-longer-funny
99. The Top 0.1% Of The Nation Earn Half Of All Capital Gains, Robert Lenzner,
2011. Forbes.
http://www.forbes.com/sites/robertlenzner/2011/11/20/the
-top-0-1-of-the-nation-earn-half-of-all-capital-gains/
100. A nationally representative and continuing assessment of English language
literary skills of American Adults, National Assessment of Adult Literacy
(NAAL). National Center for Education Statistics.
http://nces.ed.gov/naal/kf_demographics.asp
101. Human Development Report 2009: Overcoming barriers: Human mobility
and development, 2009. United Nations Development Programme.
http://hdr.undp.org/en/media/HDR_2009_EN_Complete.pdf
102. Americans Global Warming Concerns Continue to Drop, 2010. Gallup.
http://www.gallup.com/poll/126560/americans-global-warming
-concerns-continue-drop.aspx
103. Climate scepticism on the rise, BBC poll shows, 2010. BBC.
http://news.bbc.co.uk/2/hi/8500443.stm
104. Climate change: How do we know?. NASA.
http://climate.nasa.gov/evidence/
105. Climate Change Skeptic Results Released Today, 2011. Slashdot.
http://news.slashdot.org/story/11/10/31/1255205/climate
-change-skeptic-results-released-today
106. Robotic Nation, Marshall Brain.
http://marshallbrain.com/robotic-nation.htm

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180 NOTE

CAPITOLO 9 LA DISOCCUPAZIONE DOMANI

107. Employed persons by detailed occupation, sex, race, and Hispanic or Latino
ethnicity. Bureau of Labor Statistics.
ftp://ftp.bls.gov/pub/special.requests/lf/aat11.txt
108. Employment Situation Summary. Bureau of Labor Statistics.
http://www.bls.gov/news.release/empsit.nr0.htm
109. Employment status of the civilian noninstitutional population, 1940 to date.
Bureau of Labor Statistics.
ftp://ftp.bls.gov/pub/special.requests/lf/aat1.txt
110. Eurozone Unemployment Hits 10.9%, A Record High, 2012. Huffington post.
http://www.huffingtonpost.com/2012/05/02/eurozone
-unemployment-hits-record-high_n_1470237.html
111. The 86 million invisible unemployed, Annalyn Censky, 2012. CNNMoney.
http://tinyurl.com/cnn-kiva
112. Ken Robinson dice che la scuola uccide la creativit. Ken Robinson, 2006.
TED Global.
http://www.ted.com/talks/ken_robinson_says_schools_kill
_creativity.html
113. Sir Ken Robinson: Comincia la rivoluzione dellapprendimento!, Ken
Robinson, 2010. TED Global.
http://www.ted.com/talks/sir_ken_robinson_bring_on_the
_revolution.html
114. Io, ovviamente, non credo che le persone siano zavorre, proprio il contra-
rio. Ma agli occhi di una multinazionale, lavoratori inefficienti significano
una perdita di profitto. Pochissime aziende illuminate valutano le persone
al di l del profitto.

115. Facebook faces EU curbs on selling users interests to advertisers, Jason Lewis,
2011. The Telegraph.
http://www.telegraph.co.uk/technology/facebook/
8917836/Facebook-faces-EU-curbs-on-selling-users
-interests-to-advertisers.html
116. Does Facebook sell my information?. Facebook.
https://www.facebook.com/help/?faq=152637448140583
117. Albert Einstein quotes. ThinkExist.
http://thinkexist.com/quotation/if_you_can-t_explain_it
_simply-you_don-t/186838.html

generation26@libero.it
181

118. La neuroplasticit si riferisce alla sensibilit alle variazioni fisiologiche del


sistema nervoso, a causa di cambiamenti nel comportamento, dellambien-
te, dei processi neuronali, o parti del corpo diverse del sistema nervoso. Essa
si verifica a diversi livelli, che vanno dai cambiamenti cellulari delegati al-
lapprendimento, ai cambiamenti su larga scala coinvolti nella rimappatura
corticale conseguente al danno. Il ruolo della neuroplasticit ampiamente
riconosciuto in uno sviluppo sano, nellapprendimento, nella memoria e
nel recupero da danni cerebrali. Recenti scoperte rivelano che molti aspetti
del cervello rimangono plastici anche in et adulta.
Riferimenti:

Pascual-Leone, A., Freitas, C., Oberman, L., Horvath, J. C., Halko,


M., Eldaief, M. et al. (2011). Characterizing brain cortical plasticity
and network dynamics across the age-span in health and disease with
TMS-EEG and TMS-fMRI. Brain Topography, 24, 302-315.
Pascual-Leone, A., Amedi, A., Fregni, F., & Merabet, L. B. (2005). The
plastic human brain cortex. Annual Review of Neuroscience, 28, 377-
401.
Rakic, P. (January 2002). Neurogenesis in adult primate neocortex: an
evaluation of the evidence. Nature Reviews Neuroscience.

CAPITOLO 10 LIDENTIT E IL LAVORO

119. Le munizioni a grappolo sono vietate per quelle nazioni che ratificano la
Convenzione sulle munizioni a grappolo, adottata a Dublino, in Irlanda,
nel maggio 2008. La convenzione entrata in vigore ed diventata legge
internazionale vincolante per gli Stati ratificanti il 1 agosto 2010, sei mesi
dopo essere stata ratificata da 30 Stati, a partire da agosto 2011, per un totale
di 108 stati che hanno firmato la Convenzione e 60 che lo hanno ratificato.
Tuttavia, questo tipo di bombe ancora usato in guerre e conflitti interni,
ovunque nel mondo. Sono prodotte e distribuite da Stati che non hanno
ratificato, o agiscono attraverso il mercato nero. Potrei anche usare altri
esempi, ma penso che il punto sia chiaro.
120. Corruption Perceptions Index 2010: In detail, 2010. Transparency Interna-
tional.
http://www.transparency.org/policy_research/surveys
_indices/cpi/2010/in_detail
121. Intergenerational mobility in Europe and North America, Blanden J., Gregg
P., Machin S., 2005. London: Centre for Economic Performance, London

generation26@libero.it
182 NOTE

School of Economics.
http://cep.lse.ac.uk/about/news/IntergenerationalMobility
.pdf
122. The problems of relative deprivation: why some societies do better than
others, Richard Wilkinson, Kate Pickett, 2007. Social Science and Medicine
2007; 65. pp. 1965-78.
http://www.equalitytrust.org.uk/docs/problems-of-relative
-deprivation.pdf

CAPITOLO 11 LA RICERCA DELLA FELICIT

123. A Treatise of the Laws of Nature, Richard Cumberland, 2005. Indianapolis:


Liberty Fund. pp. 523-24.
124. Essay Concerning Human Understanding, Book 2, Chapter 21, Section 51,
John Locke, 1690.
125. Justifying America: The Declaration of Independence as a Rhetorical Docu-
ment, Stephen Lucas in Thomas W. Benson, ed., American Rhetoric: Context
and Criticism, 1989.
126. City of Ruins, Chris Hedges, 2010. The Nation.
http://www.thenation.com/article/155801/city-ruins
127. Remaining Awake Through a Great Revolution, Martin Luther King Jr., 31
March 1968, sermon at the National Cathedral; published in A Testament of
Hope, 1986
128. American Idol lo spettacolo pi popolare nella recente storia della
televisione americana.
http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_most_watched
_television_broadcast
129. Diversi atti di violenza sono stati segnalati nei venerd neri nel corso di
questi ultimi anni.

Wal-Mart worker dies in rush; two killed at toy store, 2008. CNN.
http://edition.cnn.com/2008/US/11/28/black.friday
.violence/index.html
Black Friday shopper arrested on weapons, drug charges in Boynton
Beach | boynton, arrested, beach - Top Story - WPEC 12 West Palm
Beach, 2011. CBS.
http://www.cbs12.com/news/boynton-4729776-arrested
-beach.html
Black Friday Violence. Wikipedia.
http://en.wikipedia.org/wiki/Black_Friday_(shopping
)#Violence

generation26@libero.it
183

130. The 1% are the very best destroyers of wealth the world has ever seen, George
Monbiot, 2011. The Guardian.
http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2011/nov/07/one-per
-cent-wealth-destroyers.Emphasismine.
131. How cognitive illusions blind us to reason, Daniel Kahneman, 2011.
The Guardian. http://www.guardian.co.uk/science/2011/oct/
30/daniel-kahneman-cognitive-illusion-extract
132. Disordered Personalities at Work, Belinda Jane Board and Katarina Fritzon,
2005. Psychology, Crime & Law, Vol. 11(1). pp. 17-32.
133. The network of global corporate control, Stefania Vitali, James B. Glattfelder,
and Stefano Battiston, 2011. ETH Zurich, Kreuzplatz 5, 8032 Zurich, Swi-
tzerland.
http://arxiv.org/PS_cache/arxiv/pdf/1107/1107.5728v2.pdf

CAPITOLO 12 LO SCORPIONE E LA RANA

134. Adapted from an anonymous comment on Slashdot.


http://slashdot.org/comments.pl?sid=180945&cid=14970571

CAPITOLO 13 LA FELICIT E LA CRESCITA

135. Quantitative Analysis of Culture Using Millions of Digitized Books, Jean-


Baptiste Michel, Yuan Kui Shen, Aviva Presser Aiden, Adrian Veres, Matthew
K. Gray, William Brockman, The Google Books Team, Joseph P. Pickett, Dale
Hoiberg, Dan Clancy, Peter Norvig, Jon Orwant, Steven Pinker, Martin A.
Nowak, and Erez Lieberman Aiden, 2010. Science.
http://www.sciencemag.org/content/early/2010/12/15/science
.1199644
136. Does Economic Growth Improve the Human Lot? Some Empirical Evidence,
Richard A. Easterlin, 1974. University of Pennsylvania.
http://graphics8.nytimes.com/images/2008/04/
16/business/Easterlin1974.pdf
137. The happiness-income paradox revisited, Richard A. Easterlin, Laura Angele-
scu McVey, Malgorzata Switek, Onnicha Sawangfa, and Jacqueline Smith
Zweig, 2010. Proceedings of the National Academy of Sciences.
http://www.pnas.org/cgi/doi/10.1073/pnas.1015962107
138. Money Doesnt Make People Happy, 2006. Forbes.
http://www.forbes.com/2006/02/11/tim-harford-money_cz_th
_money06_0214harford.html

generation26@libero.it
184 NOTE

139. Psychology 110 Lecture 20 The Good Life: Happiness, Prof. Paul Bloom.
Yale University.
http://oyc.yale.edu/psychology/psyc-110/lecture-20

CAPITOLO 14 LA FELICIT E IL REDDITO

140. Economic Growth and Subjective Well-Being: Re-Assessing the Easterlin


Paradox, Betsey Stevenson and Justin Wolfers, 2008. Brookings Panel
on Economic Activity.
http://bpp.wharton.upenn.edu/betseys/papers/Happiness
.pdf
Income, Health, and Well-Being around the World: Evidence from
the Gallup World Poll, Angus Deaton, 2008. Journal of Economic
Perspectives, 22(2). pp. 53-72.
http://www.aeaweb.org/articles.php?doi=10.1257/jep
.22.2.53

141. Does Inequality Make Us Unhappy?, Jonah Lehrer, 2011. Wired.


http://www.wired.com/wiredscience/2011/11/does-inequality
-make-us-unhappy/

142. High income improves evaluation of life but not emotional well-being, Daniel
Kahneman and Angus Deaton, 2010. Proceedings of the National Academy
of Sciences.
http://www.pnas.org/content/107/38/16489.full

CAPITOLO 15 LA SCIENZA DELLA FELICIT

143. Adattato dal libro di Spike Milligan Money cant buy you happiness but it
does bring you a more pleasant form of misery e da molte altre varianti.
http://thinkexist.com/quotation/money_can-t_buy_you
_happiness_but_it_does_bring/220031.html

144. Questa frase attribuita a Jim Carrey, ma ho trovato una sola fonte abba-
stanza affidabile. Comunque, penso sia una grande citazione.
http://goo.gl/7Am3s

145. Genes, Economics, and Happiness, Jan-Emmanuel De Neve, James H. Fow-


ler, Bruno S. Frey, 2010. CESifo Working Paper Series 2946, CESifo Group
Munich.
http://jhfowler.ucsd.edu/genes_economics_and_happiness.pdf

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185

146. Gli studi che confrontano i gemelli identici con quelli non-identici hanno
aiutato a stabilire lereditariet di molti aspetti del comportamento. Un
lavoro recente suggerisce che circa un terzo della variazione nella felicit
delle persone sia ereditabile. Jan-Emmanuel De Neve ha portato lo studio
a uno stadio successivo, osservando un sospettato il gene che codifica
per la proteina che trasporta un neuro-trasmettitore chiamato serotonina
attraverso le membrane cellulari ed esaminando quante varianti del
gene 5-HTT condizionassero i livelli di felicit. Il gene che trasportava
la serotonina si presenta in due varianti funzionali lunga e breve e
le persone hanno due versioni (note come alleli) di ciascun gene, una
da ciascun parente. Dopo aver esaminato i dati genetici da pi di 2.500
partecipanti nel National Longitudinal Study of Adolescent Health, De Neve
ha scoperto che le persone con un allele lungo avevano l8% di probabilit
in pi di sentirsi soddisfatte della propria vita rispetto a chi ne era priva, e i
soggetti con due alleli lunghi avevano il 17% di probabilit in pi di sentirsi
molto soddisfatti. La cosa abbastanza interessante che c una variazione
degna di nota tra ceppi etnici: gli Asiatici Americani del campione avevano
una lunghezza media dei geni pari a 0.69, gli Americani bianchi 1.12, gli
afroamericani 1.47. A lungo si sospettato che questo gene giochi un ruolo
nella salute mentale, ma questo il primo studio che mostra il suo ruolo
determinante nei livelli individuali di felicit, scrive De Neve. Questa
scoperta aiuta a spiegare perch ciascuno di noi abbia un livello-base di
felicit tutto suo e perch alcune persone tendano a essere naturalmente
pi felici di altre, e che tutto questo determinato in misura non piccola
dal nostro personale corredo genetico., 2011. Slashdot.
http://science.slashdot.org/story/11/10/18/0515236/the
-genetics-of-happiness
147. Ingegneria genetica, medicina personalizzata, tutti campi affascinanti da
discutere, e che saranno senza dubbio al centro della scena tra pochi anni.
148. Happiness is the Frequency, Not the Intensity, of Positive Versus Negative
Affect, Ed Diener, Ed Sandvik and William Pavot, 2009. Social Indicators
Research Series, 2009, Volume 39. pp. 213-231.
http://dx.doi.org/10.1007/978-90-481-2354-4_10
149. Discoveries at the Dieners Lab, Prof. Ed Diener, University of Illinois.
http://internal.psychology.illinois.edu/
~ediener/discoveries.html
150. Lesempio stato adattato dallintervento Dan Gilbert domanda, Perch
siamo felici?, Dan Gilbert, 2004. TED Global.
http://www.ted.com/talks/dan_gilbert_asks_why_are_we_happy
.html

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186 NOTE

151. Dan Gilbert, Why are we happy?, Dan Gilbert, 2004. TED Global.
http://www.ted.com/talks/dan_gilbert_asks_why_are_we_happy
.html. I grassetti sono miei.

CAPITOLO 16 LA FELICIT E IL LAVORO

152. Per controllare, si vedano i dati di Darity e Goldsmith, 1996. Bjorklund,


Eriksson (1998) e Korpi (1997) offrono dati per i paesi Scandinavi, Blan-
chflower e Oswald (2004b) per Regno Unito e Stati Uniti, Winkelmann e
Winkelmann (1998) per la Germania, e Ravallion e Lokshin (2001) per la
Russia.

153. Unhappiness and Unemployment, Andrew E. Clark and Andrew J. Oswald,


1994. The Economic Journal Vol. 104, No. 424 (May, 1994). pp. 648-659.
http://www.jstor.org/stable/2234639
154. Vedere, p.e, Winkelmann e Winkelmann 1998 per i dati sulla Germania, o
Marks e Fleming (1999) per i dati sullAustralia. Questultimo studio analizza
in dettaglio i vari effetti sulla salute mentale.

155. Per approfondire, si veda Murphy e Athanasou (1999).

156. Ci sono alcune eccezioni molto interessanti. Per esempio, non ci abituiamo
al rumore. Molta ricerca suggerisce che se il tuo ambiente rumoroso, per
esempio quando stanno costruendo un edificio vicino a te, non riesci ad
abituartene. La tua felicit diminuisce e non risale. Il tuo sistema percettivo
non riesce ad abituarsi al rumore prolungato. Ci adattiamo a cose buone,
come vincere la lotteria, prendere 30 a un esame - ci adattiamo, ci abituiamo,
malgrado alcune sorprendenti eccezioni. Unaltra sorpresa della ricerca
sulla felicit leffetto della chirurgia estetica, come gli interventi al seno.
Con grande sorpresa dei ricercatori, questi interventi rendono le persone
permanentemente pi felici. Una delle spiegazioni limportanza data al
nostro aspetto. molto importante perch cambia il modo in cui siamo visti
dagli altri e da noi stessi, e non ti abitui mai a un certo aspetto. Se migliori
il tuo aspetto, quindi, sei permanentemente pi felice. Psychology 110
Lecture 20 - The Good Life: Happiness, prof. Paul Bloom. Yale University.
http://oyc.yale.edu/psychology/psyc-110/lecture-20
157. Veum Goldsmith and Darity (1996).

158. Ruhm (2000).

159. Stutzer and Lalive (2004).

160. Clark e Oswald (1994).

generation26@libero.it
187

161. Handbook of Positive Psychology, Jeanne Nakamura and Mihly Cskszent-


mihlyi, 2001. pp.89-101.

162. Handbook of competence and motivation, Mihly Cskszentmihlyi, Sami


Abuhamdeh, and Jeanne Nakamura, 2005. Chapter 32 Flow.
http://academic.udayton.edu/jackbauer/CsikFlow.pdf
163. Bruno S. Frey (2008), Hamilton (2000), Ryan e Deci (2000).

164. Meier and Stutzer (2008).

165. Tabella: Le Nazioni Pi Felici Del Mondo, 2010. Time Magazine.


http://www.forbes.com/2010/07/14/world-happiest-countries
-lifestyle-realestate-gallup-table.html?partner=popstories
166. Ore annuali medie lavorate per lavoratore. OECD library, Organisation for
Economic Co-operation and Development.
http://stats.oecd.org/Index.aspx?DatasetCode=ANHRS

CAPITOLO 17 LO SCOPO DELLA VITA

167. The Essential 20: Twenty Components of an Excellent Health Care Team,
Dianne Dukette and David Cornish, 2009. RoseDog Books. pp. 72-73.

168. The New York Magazine Environmental Teach-In, Elizabeth Barlow, 30


March 1970. New York Magazine. p. 30.
http://books.google.com/books?id=cccDAAAAMBAJ
&printsec=frontcover#PPA30, M1. Fuller era anche, naturamente,
un architetto, un ingegnere, un autore, un designer, uno dei pi eminenti
teorici dei sistemi, ed considerato da molti uno dei pi grandi pensatori
dellultimo secolo, avendo coniato termini come Astronave Terra,
efemeralizzazione, e sinergico, tra gli altri.

169. Philippe Beaudoin, 2012.


https://plus.google.com/u/0/107988469357342173268/posts/
2MVoo5KG1eP
170. Rice Universitys 2012 commencement, Salman Khan, 2012.
http://www.khanacademy.org/talks-and-interviews/v/salman
-khan-at-rice-university-s-2012-commencement
171. 80% Hate Their Jobs But Should You Choose A Passion Or A Paycheck?,
2010. Business Insider.
http://articles.businessinsider.com/2010-10-04/strategy/
30001895_1_new-job-passion-careers

generation26@libero.it
188 NOTE

CAPITOLO 18 CONSIGLI PRATICI PER TUTTI

172. Virt. Wikipedia.


http://it.wikipedia.org/wiki/Virtu
173. Average Salary In United States.
http://www.averagesalarysurvey.com/article/average-salary
-in-united-states/15200316.aspx
174. National Average Wage Index. The United States Social Security Administra-
tion.
http://www.ssa.gov/oact/COLA/AWI.html
175. Purtroppo, lorigine di questa citazione sconosciuta, nonostante sia gene-
ralmente citata come Cinese. Negli anni stata erroneamente attribuita a
Confucio, Lao Tzu, e Guan Zhong. un proverbio cinese che genericamente
significa Meglio insegnare a qualcuno come fare qualcosa piuttosto che
farlo per lui.
http://goo.gl/XdvT9
176. Decline in fish stocks, 1999. World Resources Institute.
http://www.wri.org/publication/content/8385
177. iPhone 5 announcement: 3 important things to watch, 2012. MSN Finance.
http://finance.ninemsn.com.au/newsbusiness/motley/
8531541/iphone-5-announcement-3-important-things-to-watch
178. Why MIT decided to give away all its course materials via the Internet, C. M.
Vest, 2004. The Chronicle of Higher Education, 50(21), B20.

179. Vedi The Empathic Civilization: The Race to Global Consciousness in a World
in Crisis, Jeremy Rifkin, 2009. Tarcher.

180. Wolfram Alpha un servizio online che risponde a domande concrete


cercando le risposte in alcuni dati strutturati, anzich fornire una serie
di documenti o pagine web che potrebbero contenere la risposta, come
fa di solito un motore di ricerca. Lo scopo quello di rendere tutta la
conoscenza sistematica immediatamente computabile e accessibile a tutti.
http://www.wolframalpha.com/about.html
181. College 2.0: A Self-Appointed Teacher Runs a One-Man Academy on
YouTube, Jeffrey R. Young, 2010. The Chronicle of Higher Education.
http://chronicle.com/article/A-Self-Appointed-Teacher
-Runs/65793/
182. Accelerating change. Wikipedia.
http://en.wikipedia.org/wiki/Accelerating_change

generation26@libero.it
189

183. Journal of the American Dietetic Association.


http://eatright.org/cps/rde/xchg/ada/hs.xsl/home_7018_ENU
_HTML.htm
184. FAO Cattle ranching is encroaching on forests in Latin America, 2005. Food
and Agriculture Organization of the United Nations.
http://www.fao.org/newsroom/en/news/2005/102924/
185. Ethics and Climate Change in Asia and the Pacific (ECCAP) Project, Robert
A. Kanaly, Lea Ivy O. Manzanero, Gerard Foley, Sivanandam Panneerselvam,
Darryl Macer, 2010. Working Group 13 Report, Energy Flow, Environment
and Ethical Implications for Meat Production.
http://unesdoc.unesco.org/images/0018/001897/189774e.pdf
186. Livestocks Long Shadow: Environmental Issues and Options, H. Steinfeld et
al, 2006. Livestock, Environment and Development. Food and Agriculture
Organization of the United Nations.
ftp://ftp.fao.org/docrep/fao/010/a0701e/a0701e00.pdf
187. Water footprints of nations, AK Chapagain, AY Hoekstra, 2004. Value of
Water Research Report Series (UNESCO-IHE) 6.
http://www.waterfootprint.org/Reports/Report16Vol1.pdf
188. Eating Lots of Red Meat Linked to Colon Cancer. American Cancer Society.
http://209.135.47.118/docroot/NWS/content/NWS_1_1x_Eating
_Lots_of_Red_Meat_Linked_to_Colon_Cancer.asp
189. Food, Nutrition, Physical Activity, and the Prevention of Cancer: a Global
Perspective, 2007. World Cancer Research Fund. p. 116.
190. Breast Cancer Risk Linked To Red Meat, Study Finds, Rob Stein, 2006. The
Washington Post.
http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2006/
11/13/AR2006111300824.html
191. Study Links Meat Consumption to Gastric Cancer. National Cancer Institute.
http://www.cancer.gov/cancertopics/prevention-genetics
-causes/causes/meatconsumption
192. Study links red meat to some cancers. CNN.
http://www.cnn.com/US/9604/30/meat.cancer/
193. Associations between diet and cancer, ischemic heart disease, and all-cause
mortality in non-Hispanic white California Seventh-day Adventists. The
American journal of clinical nutrition 70 (3 Suppl): 532S-538S.
http://www.ajcn.org/cgi/pmidlookup?view=long&pmid=10479227
194. Lung cancer risk and red meat consumption among Iowa women, M. C. R.
Alavanja et al, 2011. Lung Cancer 34.1. pp. 37-46.

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190 NOTE

195. Relationship between meat intake and the development of acute coronary
syndromes: the CARDIO2000 case-control study, Kontogianni et al, 2007.
European journal of clinical nutrition 62.2. pp. 171-177.
196. Dietary Fat and Meat Intake in Relation to Risk of Type 2 Diabetes in Men,
R.M. Van Dam, W. C. Willett, E.B. Rimm, M. J. Stampfer, F. B. Hu, 2002.
Diabetes Care 25 (3).
197. Meat consumption is associated with obesity and central obesity among US
adults, Y. Wang, M. A. Beydoun, 2009. International Journal of Obesity 33
(6). pp. 621-628.
198. Dietary risk factors for the development of inflammatory polyarthritis: evi-
dence for a role of high level of red meat consumption, D.J. Pattison et al,
2004. Arthritis & Rheumatism 50.12. pp. 3804-3812.
199. Il Nest, un esempio di Termostato Intelligente.
http://www.nest.com
200. Hot Water Heater Blanket.
http://www.greenandsave.com/utility_savings/gas/hot_water
_heater_blanket.html
201. Standby Power Reduction.
http://www.greenandsave.com/utility_savings/electric/standby
_power_reduction.html
202. Master ROI Table.
http://www.greenandsave.com/master_roi_table.html
203. Integrative Design: A Disruptive Source of Expanding Returns to Investments
in Energy Efficiency, Amory Lovins, 2010. Rocky Mountain Institute.
http://www.rmi.org/Knowledge-Center/Library/2010-
09_IntegrativeDesign
204. Solar and Nuclear Costs The Historic Crossover, John O. Blackburn and
Sam Cunningham, 2010. Duke University. NC WARN: Waste Awareness &
Reduction network.
http://www.ncwarn.org/wp-content/uploads/2010/07/NCW
-SolarReport_final1.pdf
205. Mapping Solar Grid Parity, John Farrell.
http://energyselfreliantstates.org/content/mapping-solar
-grid-parity
206. Re-Mapping Solar Grid Parity, John Farrell.
http://www.energyselfreliantstates.org/content/re-mapping
-solar-grid-parity-incentives

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191

207. Smaller, cheaper, faster: Does Moores law apply to solar cells?, Ramez Naam,
2011. Scientific American.
http://blogs.scientificamerican.com/guest-blog/2011/03/
16/smaller-cheaper-faster-does-moores-law-apply-to-solar
-cells/
208. The True Cost Of Owning A Car, 2008. Investopedia.
http://www.investopedia.com/articles/pf/08/cost-car
-ownership.asp#axzz1u18EBznk
209. Road accident statistics in Europe, 2007. CARE and national data, European
Union.
http://ec.europa.eu/sverige/documents/traffic_press_stats
.pdf
210. Cars and community is it possible to have both?, 2009.
http://makewealthhistory.org/2009/06/22/cars-and-community
-is-it-possible-to-have-both/
211. National Obesity Trends, 2010. CDC National Center for Health Statistics.
http://www.cdc.gov/obesity/data/trends.html
212. Over half the US will be obese by 2015, YouTube.
http://www.youtube.com/watch?v=rXNe3LHlVxU
213. Peer-to-peer car rental. Wikipedia.
http://en.wikipedia.org/wiki/Peer-to-peer_car_rental

CAPITOLO 19 COSTRUIRE IL DOMANI

214. Questa citazione viene attribuita a Peter Drucker, ma molte persone hanno
espresso la stessa idea Alan Curtis Kay, in un incontro del PARC del 1971
disse: Il miglior modo di prevedere il futuro inventarlo. Pi recente-
mente, Peter Diamandis fu reso celebre dalla frase: Il miglior modo di
prevedere il futuro crearcelo
215. Non sottovalutate limportanza del software. La maggior parte delle cose
che ci aiutano a vivere meglio sono software. Attrezzatura medica, ser-
ver, PC, telefoni cellulari, elettrodomestici, semafori, Internet. . . pensate a
quante cose diamo per scontate che non esisterebbero senza un software.
216. Open Source. Wikipedia.
http://en.wikipedia.org/wiki/Open_source
217. Can We Open Source Everything? The Future of the Open Philosophy.
University of Cambridge.
http://www.sms.cam.ac.uk/media/517352;jsessionid=62FE4CCB
3807753999235E2EA54E5009

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192 NOTE

218. LATEX a document preparation system.


http://www.latex-project.org/
Open at the source. Apple.
http://www.apple.com/opensource/

219. Kickstarter Expects To Provide More Funding To The Arts Than NEA, Carl
Franzen, 2012.
http://idealab.talkingpointsmemo.com/2012/02/kickstarter
-expects-to-provide-more-funding-to-the-arts-than-nea.php

220. Marcin Jakubowski: Progetti open source per la civilizzazione, Marcin Jaku-
bowski, TED.
http://www.ted.com/talks/marcin_jakubowski.html

221. Jimmy Wales interviewed by Miller, Rob Roblimo. Wikipedia Founder


Jimmy Wales Responds, 2004. Slashdot.
http://slashdot.org/story/04/07/28/1351230/wikipedia
-founder-jimmy-wales-responds

222. Gin, Television, and Social Surplus, Clay Shirky, 2010. Archived from the
original on 2010-10-16.
http://replay.web.archive.org/20101016111844/http://www
.herecomeseverybody.org//2008//04//looking-for-the-mouse
.html

223. 21 hours Why a shorter working week can help us all to flourish in the
21st century, Anna Coote, Jane Franklin and Andrew Simms, 2010. new
economics foundation.
http://neweconomics.org/sites/neweconomics.org/files/
21_Hours.pdf

224. Graham Hill: Why Im a weekday vegetarian, Graham Hill, 2010. TED.
http://www.ted.com/talks/graham_hill_weekday_vegetarian
.html

225. 23 and 1/2 hours: What is the single best thing we can do for our health?, Dr.
Mike Evans.
http://www.youtube.com/watch?&v=aUaInS6HIGo

226. If money doesnt make you happy, then you probably arent spending it right,
Elizabeth W. Dunn, Daniel T. Gilbert, Timothy D. Wilson, 2011. Journal of
Consumer Psychology.
http://www.wjh.harvard.edu/~dtg/DUNN%20GILBERT%20&%20WILSON
%20(2011).pdf

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193

CAPITOLO 20 UN BELLISSIMO FUTURO

227. Waking Life un film danimazione americano (rotoscope basato su azione


dal vivo), diretto da Richard Linklater e uscito nel 2001. Lintero film stato
girato con video digitali e poi un team di artisti ha disegnato a computer
linee e colori stilizzati su ogni frame. Il film incentrato sulla natura dei so-
gni, la coscienza, e lesistenzialismo. Il titolo un riferimento alla massima
del filofoso George Santayana: La salute mente non che pazzia tesa al
buon uso; la vita da svegli un sogno controllato. Wikipedia.
http://en.wikipedia.org/wiki/Waking_Life

APPENDICE A COME PU UNA FAMIGLIA VIVERE MEGLIO


SPENDENDO BENE

228. Consumer Reports says the average life expectancy of a new vehicle these
days is around 8 years or 150,000 miles.
http://www.consumerreports.org

APPENDICE B CRESCITA

229. Galactic-Scale Energy, Prof. of Physics Tom Murphy, 2011. Do the Math.
http://physics.ucsd.edu/do-the-math/2011/07/galactic-scale
-energy
230. In fisica, in particolare nella didattica, la stima di Fermi (che prendere
il nome dal geniale fisico italiano Enrico Fermi) un problema di stima
progettato per insegnare lanalisi dimensionale, lapprossimazione e lim-
portanza di identificare chiaramente le assunzioni fatte. Tali problemi
consistono solitamente nel quantificare in modo motivato grandezze che
che sembrano impossibili da calcolare, date le limitate informazioni dispo-
nibili. Fermi era noto per la sua abilit nel fare buoni calcoli approssimati
con pochi o nessun dato effettivo, per questo ha dato il nome al problema.
Un esempio ben documentato la sua stima della potenza della bomba
atomica esplosa nel Trinity test, basandosi sulla distanza che percorsero
dei pezzi di carta che fece cadere dalla sua mano durante lesplosione.
http://it.wikipedia.org/wiki/Problema_di_Fermi
231. Ricordate la regola del 70, il numero di anni necessari a raddoppiare una
quantit a un tasso fisso di crescita (che derivato prendendo 100 volte il
naturale logaritmo di 2. 100l n(2) = 69, 3147181)?. Per ottenere un fattore di
10 usiamo 100l n(10) = 230, 258509. Ora prendiamo 230/100 = 2, 3. Pertanto,
il 2,3% il tasso a cui possiamo ottenere un fattore di crescita pari a 10 ogni
100 anni.

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194 NOTE

232. Energy Use per Capita, 2012. World Bank. Explore it interactively with
Google Public Data.
http://goo.gl/olcMQ
233. Galactic-Scale Energy, Prof. of Physics Tom Murphy, 2011. Do the Math.

http://physics.ucsd.edu/do-the-math/2011/07/galactic-scale
-energy/
234. Can Economic Growth Last?, Prof. Tom Murphy, 2011.
http://physics.ucsd.edu/do-the-math/2011/07/can-economic
-growth-last

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