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Atonalit

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Si definisce atonalit la modalit di scrittura della musica, diffusasi all'inizio del XX secolo, secondo cui il
compositore si allontana definitivamente dagli schemi del sistema tonale.

Con questa tecnica il singolo compositore definisce autonomamente le regole per la realizzazione del brano,
dando maggiore importanza all'effetto prodotto dai suoni piuttosto che alla loro appartenenza ad un assegnato
sistema tonale: per apprezzare un brano di musica composto secondo questi canoni, il solo ascolto sufficiente,
e non deve per forza essere integrato da uno studio dello spartito.

Nella musica atonale rimangono tuttavia presenti tutti gli altri elementi che concorrono a formare una musica,
ovvero combinazioni ritmiche tra i suoni, andamenti verso l'acuto e verso il grave delle melodie, e intervalli
musicali, se pur sconnessi dal cosiddetto "sistema tonale". Per tal motivo la musica atonale potrebbe definirsi
una musica pi primitiva, a met strada tra la musica puramente ritmica realizzata con soli strumenti a
percussione, e la musica tonale tradizionale.

Controversie sul termine atonalit


Per definire il punto di arrivo dell'esaurimento delle possibilit della tonalit Schnberg usava il termine
pantonalit. L'equivoco chiarito dallo stesso Schnberg nel suo "Manuale d'armonia", pubblicato a Vienna nel
1921.

Atonale potrebbe significare soltanto: qualcosa che non corrisponde affatto all'essenza del suono. Gi la
parola tonale viene usata in modo non giusto, se la s'intende in un senso esclusivo e non inclusivo. Solo
questo pu essere valido: tutto ci che risulta da una serie di suoni, sia attraverso il mezzo di riferimento
diretto ad un solo suono fondamentale oppure mediante connessioni pi complicate, forma la tonalit.

Dovrebbe essere chiaro che da questa definizione, la sola giusta, non si pu dedurre nessun sensato concetto
opposto che corrisponda al termine atonalit. Un pezzo di musica sar sempre tonale almeno nella misura in
cui tra suono e suono deve sussistere una relazione in virt della quale i suoni, giustapposti e sovrapposti,
danno una successione riconoscibile come tale. La tonalit pu essere allora forse non avvertibile o non
dimostrabile, questi nessi possono risultare oscuri, difficilmente comprensibili o persino incomprensibili. Ma
chiamare talune specie di rapporti atonali, altrettanto inammissibile quanto lo sarebbe chiamare a-spettrali o
a-complementari dei rapporti tra colori. Una simile antinomia non esiste. Per di pi non abbiamo ancora
esaminato la questione se il modo in cui le nuove sonorit si connettono non costituisca precisamente la
tonalit di una serie di dodici suoni. Anzi, probabilmente cos e noi ci troviamo in una situazione simile a
quella determinatasi al tempo in cui si usavano le tonalit ecclesiastiche. A questo proposito osservo che si
sentiva, allora, l'effetto di una nota fondamentale, ma non si sapeva quale fosse e si provava con tutte. Qui
non la si sente, ma ci non di meno probabile che esista. Se proprio si cercano appellativi, si potrebbe
ricorrere politonale o pantonale. Ma ad ogni modo bisognerebbe stabilire se non si tratti ancora
semplicemente di tonalit.

(Arnold Schnber g, Manuale d'armonia (Vienna, 1921) )

Collegamenti esterni
Atonalit, in Thesaurus del Nuovo soggettario, BNCF, marzo 2013.
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