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PONTIFICIA UNIVERSIT

GREGORIANA

FACOLT DI TEOLOGIA

Luomo della postmodernit e lessere


cristiano di Joseph Ratzinger

ELABORATO DEL SEMINARIO (TST 215)

DOCENTE: STUDENTE: Branimir ari


dr. sc. Prem Xalxo, SJ MATRICOLA: 163673

Anno accademico 2015/2016


1. Introduzione
I secoli XX e XXI sono essenzialmente influssi dal pluralismo dei
pensieri, dei sistemi filosofici, dei movimenti nellarte oppure in fine dal
pluralismo religioso. C certa democratia non soltanto nella vita politica ma
anche nella vita sociale. Ognuo ha diritto di pensare e vivere liberamente.
Ogni pretesa alla verit assoluta scomparsa. Tutte linterpretazione della
realt sono considerate corette e validi. Ciascuno di noi uomini potrebbe
organizare propria vita secondo il suo punto di vista.
Nel mondo pluralistico anchora oggi si trova la Chiesa. La realt che
chiaramente annuncia e vive la sua fede in un solo Dio, il suo fondatore
unico Salvatore del mondo. Nella Rivelazione si trovano le verit del mondo,
delluomo, di Dio. Letica cristiana dal profondo diversa da tutte letiche
contemporanee perche la dottrina morale della Chiesa essenzialmente
orinetata verso gli alti, verso la comunit(come e diversa). La vita di un
cristiano fortemente colegata alla vita della comunit. Non c nessuna etica
personale. C teologia morale che si fonda sulla Scrittura e sulla Tradizione.
In somma la concezzione cristiana delluomo diversa dalle compresioni
delluomo nel pensiero postmoderno, postseculare e individualistico.
Il dialogo e la missione sono due impegni della Chiesa cattolica,
specialmente dopo il Secondo concilio vaticano. Anche la teologia reca
trovare le ponti coleganti con il pensiero contemporaneo. Uno dei pi grandi
autori cristani del secolo XX Joseph Ratzinger, oggi papa emerituso
Benedetto XVI. Lui scrisse Introduzione al cristianesimo in cui una parte
viene dedicata a ci che Ratzinger chiama essere cristiano. Ci stata
presentata lessenza della concezione cristiana delluomo e della sua posizione
nella Chiesa, ambito in cui vive un cristiano.

2. Fine della modernit


Ovunque nella letteratura sia filosofica sia storiografica si scrive sul
certo allontamento fra la Chiesa cattolica e la societ europea nellet
moderna. Apena menzionato allontamento cominci con let
dellIluminismo. Per prima volta si parlava del deismo, del ateismo, si faceva
prima critica della dottrina della Chiesa e si sviluppavano nuove idee politiche
che davano sovranit a popolo (invece a monarco). Le dispute sulla metoda
del conoscere nacque razionalismo ed empirismo. Kant fece una sintesi di essi
e incominci leta dellidealismo tedesco, panteistica filosofia della religone,
che finisce con Hegel e la sua filosofia dello spirito assoluto e universale.

2.1.Il cambiamento dellEuropa situazione socio-politica

In fratempo il volto politico dellEuropa si interottamente cambiava: La


rivoluzione nella Francia, chaos politico che ne sorge, let delle guerre di
Napoleone. Dopo le guerre con Napoleone le monarchie europe confrontavano
sempre crescente auto-coscenza dei popoli e le ribellioni contro assolutismo
del monarco. Si voleva costituire gli stati nazionali e non-feudali. Nonostante
la situazione politica instabile leconomia europa si sviluppa rappidamente. La
prima revoluzione industriale stata finita e la seconda stava per cominciare.
NellOccidente si sviluppa industria e il capitalismo definiva le relazioni
sociali. Anche nellEuropa centrale e orientale le monarchie grande (Austro-
Ungheria, Germania, Russia) sviluppano loro economie sia sulla base
dellagricoltura sia dellindustria.1 Ma per la maggior parte della populazione
europea lo sviluppo economico significava lavoro duro e la vita quasi
insoportabile. La prima guerra mondiale distrusse lantico ordine politico della
Europa medio-orientale e pone la civilisazione davanti della domanda del
socialismo e assicuzurazione della pace. La grande guerra non lasci soltanto
lesperienza amara della distruzione e del falimento dellidee politiche
sviluppate nellentusiasmo iluministico ma anche distrusse la speranza degli
uomini davanti del male e della sofferenza.2

2.2.Larte e il pensiero filosofico cambia e riflette la societ

1 G. LAFONT, Storia teologica della Chiesa, 239.


2 Cfr. I. SANNA, Antropologia fra modernit e postmodernit, 143. J. MOLTMANN, Il
passo di due milla, Prospettive teologice per il XXI secolo 28-40.
Nella prima met dellOttocento larte riflete la situazione sociale. Da
una parte si dipingono limmagini con gli ideali della revoluzione francese
(libert, fraternit, nazione ecc.), ma dallaltra parte gli artisti realisti
dipingevano la vita dura della populazione e dei poveri. Poi non scompassero
le grande romanze del realismo ma larte si orienta verso se stessa
(lapurlatismo). La letteratura (anche larte in genere) sono esspresione del
soggettivismo e individualismo, meno si scrive sulla situazione sociale o
rapporto fra uno e societ e larte diventa unesspressione dellesperienze
individuali.3

Alla seconda met dellottocento Europa si torva nella una situazione


nuova, diversa da quella dellinizio dello stesso secolo. Non si pi vive per la
nazione, liberazione e fraternit. Si sopravive. La filosofia non parla di pi dei
sistemi politici, dei metodi di conoscere, della natura o della religone ma si
volge allessere, allesistenza, alluomo e la sua situazione generale nel
mondo.4

3. Postmodernit
Postmodernit essenzialmente colegata con let modernit, apena
descritta in somi capi. Linizio della postmodernit sarebbe non un punto
esatto ma la mentalit posmoderna viene formata dai diversi eventi e
fenomeni. Prima di tutto la filosofia postmoderna (contemporanea) parla
dellessere, della esisstenza e poi del linguaggio. Lo sviluppo economico
form una societ dei consumi. Anche nella scienza si svolge una revoluzione:
si usano ed elaborano le geometrie non-euclidee e si nasce la teoria della
relativit e dei quanti che cambia limagine del mondo. Nella compresione
della ragione cade il mito della ragione onnicomprensica e liberatrice. Nel
conoscere non c niente sicuro e postmodernit let del pluralismo della
compresione della realt e della verit. Luomo della postmodernit nasce dall
crollo dei sistemi del pensiero moderni (razionalismo, empirismo, idealismo,

3 Cfr, J. E. DAVIES W. B. DENNY i drugi, Jansons history of art, 898.; U. ECO, Storia
della bellezza, 338.
4 Cfr. A. J. P. KENNY, 171-190.290-315.
marxismo, positivismo) e del fallimento delle teorie socio-politiche
totalizzanti.5

Lo sviluppo economico cambia anche compresione della storia e del


tempo. Luomo si sente pi potente davanti della vita. Lessperienze delle due
guerre mondiali e sviluppo economico non si trova senso del domandarsi sul
senso della vita e della fede. Luomo vive nel presente, non si scopre un
significaro dell cose e non si ha, quindi, la possiblit di construrire una
storia.6 Questa comprensione della realt anche influisce i valori. Non si pi
trata di rifiuto dei valori (come gli iluministi rifiutavano essi del rinascimento
e del medio evo) ma piutosto dellindifferenza ad essi. 7 citati, konkretnije,
ivotnije previe openito
3.1. Postmodernit modernit
Il termine postmodernit ovviamente composto dalla preposizione
post, indicante che una cosa succede dopo laltra, e modernit, epoca che
cominci nellottocento, si riferiva alla ragione umana in quanto valore-guida.
I filosofi e teologi dellet contemporanea non sono daccordo cosa sarebbe
diferenza fondamentale dfra modernit e postmodernit. Postmodernit viene
percepita come modernit incompiuta. De Lubac parlava del incompimento
del movimento che gi cominciato nel Rinascimento. Lidee nate nel
Rinascimento e poi sviluppate durante liliuminismo non sono state realizate
perche varie circostanze non lo permetevano. A Hans Kung sembrava che
postmodernit sia crisi della moderinit provocata del terrore della Prima
guerra mondiale. La modernit era epoca dello sviluppo e delle rivoluzioni ma
quando lentusiasmo della modernit falisce si pongono domande critiche
sullepoca moderna. Horkheimer-Adoro trov il problema fondamentale della
modernit nel fatto che lo sviluppo economico-sociale non viene
accompagnato dalla nuova e abbastanza stabile energia e moralit. Habermas
percepisce la svolta del pensiero umano dal volere verit verso volere dominio
fondamento del falimento moderno che era incapace di dare norme razionali e
fondamendo legittiamre al potere socio-politico. Luscita secondo Habermas

5 Cfr. I. SANNA, Antropologia fra modernit e postmodernit, 146-147.


6 Cfr. I. SANNA, 148-149.
7 Cfr. I. SANNA, 149. A. J. P. KENNY, 171-190.290-315.
sarebbe essere comunicativo.8 Morra vede la postmodernit come evoluzione
della modernit. La postmodernit non si parla di ateismo, contrario al teismo
catolico, come in modernit, ma lumanit vede Dio come vuoto. Il problema
di Dio non si risponde con si o no ma si solve con la consapevolezza che
credere in Dio o non crederci sono due variabili soggettive ugualmente
validi.9
Dall'altra parte ci sono dei filosofi che comprendono l'et postmoderna
come la modernit superata. Non si parla e non si reca di pi di universale e
di nuovo ma l'esperienza della pluralit, della discontiunit fra nuovo e
tradizione e della particolarit. In verit il solo fatto che si riflette su una epoca
precendente segno che si puo parlare di una nuova epoca, anche se
stretamente conessa e fortamente influssa di quella precendente. proitati
izvornike bilo bi super
4. I padri della postmodernit
Ignazio Sanna nel suo libro Antropologia cristiana fra modernit e
postmodernit ci mette sotto gli occhi tre filosofi europei che con suo lavoro
inteletuale hanno avuto il ruolo centrale nella nascit della postmodernit. I
filosofi Nietzsche, Heidigger e Wittgenstein hanno articolato i principi della
postmodernit che sono stati riconosciuti, nei anni succendenti, dai diversi
pensatori come fine della modernit e l'inizio della postmodernit. Ma essi
non possono essere separari dai filosofi che li precedevano: Kierkegaard,
Feuerbach, Marx e alti.10 Kierkegaard e gli altri filosofi della seconda met del
Novecento hanno fatto certa svolta nella filosofia. Si nacquero come contra-
reazione alla filosofia dellidealismo tedesco, specialmente Hegel. Loro si
domandavano sulluomo, sullessenza e poi sulla via duscita dai problemi
esistenziali. I loro pensieri e temi poi aprofondevano filosofi del linguagio, del
neopositivismo e della filosofia dellessere.11

8 Cfr. I. SANNA, 151-158.


9 I. SANNA, 157.
10 Cfr. A. J. P. KENNY, 290-291.
11 Cfr. G. SANS, Al crocevia della filosofia contemporanea, 46.
4.1.Friedrick Nietzsche
Il filosofo che parlava sulla morte di Dio e annunciava l'et del
superuomo. Secondo Nietzsche ogni idea del Dio, specialmente quella
cristiana, ovrebbe essere abbondata perche constrige l'uomo nel suo sviluppo.
Un certo motivo per l'ipotesi cos radicale era prima guerra mondiale e ovvio
falimento del morale sociale dell'epoca. Lo spirito umano deve passare la
metamorfosi: dalla mentalit servile, simolizata dall camello, allo spirito del
leone, che fa ci che vuole, e alla fin fine uomo dovrebbe diventare fanciullo.
Fanciullo sarebbe simbolo per l'uomo che crea, che si giocca con la sua
potenza di creare e di essere. Questo uomo sarr come il fuoco d'Eraclito. Lui
crea e distrugge liberamente e crea il suo proprio mondo.12
L'antropologia cos articolata accompagnata dall'etica personale e
contrasegnata con la potenza. Ci sono due principi etici: volont e libert.
Secono Nietzsche il bene e il male sono concetti storici, senza nessuna validit
universale e perenne. Nietzshe vede nel cristianesimo il problema
fondamentale perche il cristianesimo ci pone l'uomo-Dio Ges e la etica
servile che non lascia all'umanit sviluppo perpetuo per quale essa esiste.13
4.2.Martin Heidegger
Secondo Heidegger la verti a-letheia, ci' vertia cosa nascosta e si
rivela all'uomo. L'uomo pu acoglierla o dimenticarla e rifiutarla. Acusa la
filosofia occidentale per aver dimenticato la verit che si rivela all'uomo e
pericoloso questo dimenticare per l'uomo perche l'Essere/Verit assoluta il
fondamento del essere di uomo ma anche fondamedo dell'essere supermo
(chiamato Dio). Questo oblio apena menzionato si dimostra nella civlisazone
moderna: tecnologia chiude l'uomo alla trascendenza, l'uomo non conosce
sacro e la distruzione della natura, esaltata, diventa distruzione dell'umanit.
Heidigger vede la via d'uscita nella comunicazione. Nel linguaggio si rivela la
verit dell'Essere. Cos lo lui chiama casa dell'Essere. La societ dovrebbe
essere lo spazio in cui l'uomo nella comunicazione ingenua trova la verit
rivelata dall'Essere.14 Svolta dall'esultaione della tecnologia verso l'apertura
alla trascendenza offre al'uomo possiblit di conoscere verit e poi l'uomo
12 Cfr. A. J. P. KENNY, 300-315.
13 Cfr. A. J. P. KENNY, 242-249.; F. NIETZSCHE, Al di l del bene e del male, 42
14 Cfr. M. HEIDIGGER, Lettera sulumanismo, 287-288.
ingenuo diveta pastore dell'Essere, custode dell'essere. Dall'altra parte l'uomo
cercando verit e aprendolesi trova ci che verametne umano e divino.
All'astuzia della civilisazione del potere Heidigger propone uomo umile,
davanti dell'Essere, che e fecondo per il rinascimento della societ moderna.15
4.3. Ludwig Wittgenstein
Questo padre della postmodernit affrontava il problema dello stabilire
le condizioni della conoscenza e poi individuare un linguaggio perfetto.
Wittgenstein neo-positivista. Lui non trova senso della metafisica. Stesso
scive nel suo Tractatus Logico-philosophicus: quanto pu dirsi si pu dire
chiaro; e su ci, di cui non si pu parlare, si deve tacere.16 La filosofia, ci
la metafisica dovrebe tratare il linguaggio il linguaggio della scienza. La
logica non una dottrina, non ha niente di dire sulla realt, ma le loro
tautologie sono formule/regole del linguaggio in cui si definiscono le verit
che le scienze positive scoprono. Cos la filosofia un meta-linguaggio
linguaggio che parla sul linguaggio. La verit scoperta si verifica soltanto ed
essclusivamente conal esperienza empirica.Sul senso della vita Wittgenstein
scrive:
Noi sentiamo che, persino nellipotesi che tutte le possibili domande
scientifiche abbaino avuto risposta, i nostri problemi vitali non sono
ancora neppure sfiorati. Certo, allora non resta pi domanda alcuna; e
appunto questa la risposta. 17
Cos l'etica non pu essere una scienza. La vita migliore si trova nella
padronanza del linguaggio che apre gli orizzonti all'uomo. Sul Dio si ancora
dovrebbe tacere perche credere in Dio significerebbe comprendele il senso
della vita che contrario alla frase apena citata. Il senso della vita, secondo
Wittgenstein, si trova fuori del mondo e cos non si pu raggiungere. Dio,
senso della vita e cetera sono la dimensione mistica della realt su quali non si
pu validamente dire nulla e si deve tacere. Wittgenstein parla della etica
fondata dalla civilisazione stessa perche essa indipendente da Dio, appunto
perche Dio resta sempre fuori del mondo, ideducibile e inspiegabile.18 osobni

15 Cfr. M. HEIDEGGER, 351.


16 L. WITTGENSTEIN, Tractatus Logico-philosophicus, 3.
17 L. WITTGENSTEIN, 171.
18 Cfr. L. WITTGENSTEIN, 171.; A. J. P. KENNY, 212-214.
doivljaj pisaca nedostaje ako se o neemu pie treba proitati iz prve
ruke- donijeti svoju viziju
Con i padri della postmodernit si sviluppano tutte le catatteristice
essenziali della posmodernit. Il pluralismo si vede nella concezione
pluralistica dell'arte, della realt e dell'etica. Il sesno della vita di uno (meno si
parla della societ) consiste nel migliorare la vita terrena. Questo
conseguenza dell'abbandono dell'escatologia e della dimensione teleologica
del tempo. Si nascono i movimenti filosofici essenzialmente nichilistici di
carattere pessimistico e naturalistico.19
Heidigger e Nietzsche incomicarono l'et postmoderna. Hedigger
aferm la rivelazione dell'Essere nella natura, senza religione, a ognuno
individuo. Dio diventa assente nella vita degli uomini. Nietzsche nega ogni
valore, ogni verit assoluta e ogni fine. Questi concetti cono essenzialmente
diversi da queli cristiani: per il cristianesimo la vita ha un senso, Dio si rivela
e questa rivelazione viene custodita dall Chiesa. Ges liberatore dell'uomo
che era ncapace di liberarsi da s. Da una parte c' il tempo infinito della
postmodernit e dall'altra parte i fine del tempo la verita del credere
cristiano.20 Un altro punto importante per i cristiani la missione, ci'
l'evangelizazzione. Con la sua dimensione misionaria il cristianesmo se
inderettamente opone alla radicale concezione della realt e della verit. sve to
funkcionira na umnom planu, ali ivotno je teko nai osobu koja sve ovo tako
eksplicitno objedinjuje
5. Riasunto dell'essere cristiano di Joseph Ratzinger21
Partendo dal dialogo con i non-credenti, ci dalla posizione odierna e
quotidiana del cristianesimo, Ratzinger si/ci domanda sullidentit e sulla
posizione del cristianesimo dialogizzante. Dallaltra parte non si trata solo di
conoscere essenza del cristianesimo ma di modo giusto di comunicarlo al
mondo. Evitare il pericolo di chiudersi nella speculazione erudita e di dare
agli uomini pietre invece di pane: le sue cacchiere invece della parola di

19 A. J. P. KENNY, 237-249.
20 Cfr. I. SANNA, 240-242.
21 questa parte essclusivamente secondo: J. RATZINGER, Excursus Introduzione al
cristianesimo, 234-261.
Dio.22 In parole pi semplice: come spiegare, in modo giusto e conciso,
essenzia e modus vivendi della religione/confessione tanto controversa per gli
uomini di oggi? povijesni uteg Crkve?
Tutta la realt dellessere-cristiano viene spiegata (ma non
semplicemente ridotta) alle 6 principi (fondamenti): il singolo e il tutto, il
principio del per la legge dellincognito, la legge della sovrabbondanza,
definitivit e speranza, il primato del ricevere e la positivit cristiana.
5.1. Il singolo e il tutto
La percezione del cristianesimo come una realt essenzialmente
esteriore che viene aritcolata nelle parole: Chiesa, i sacramenti, il dogma, la
predicazione ecc. Tutti apena menzionati termini implicano sempre un tutto/
una unit oppure una instituzione e i termini a essa colegati (Chiesa e i
suoi sacramenti, e la sua dogma ecc.). Lautore invece di combattere
lindividualismo direttamente spiega la posto proprio di ognuo individuo nel
contesto della unit. Presenta luomo come essenzialmente orientato verso la
comunicazione e verso essere nella relazione con gli altri. Cos la Chiesa, i
sacaramenti e la dogma non vengono compresi come neccesit del Dio per
comunicare e salvare la umanit ma necessit del singolo per pienamente
vivere la sua natura nel suo essere (uomo spirito e corpo).
Il corpo dalluna parte separa gli uomini uno dallaltro. Dallaltra
parte lessere nella corporeit include necessariamente anche la storia e la
vita comunitaria, giacch, se il puro spirito pu essere pensato come
rigorosamente a s stante, la corporeit attesa il derivare da altri.23
Medinante essa dipendenza dagli altri uomo diventa coscente di se stesso. Lo
afferma non solo Ratzinger ma anche psicologia e neuroscenze: luomo non
sviluppa la sua autocoscenza senza i contatti con gli altri non c luomo
senza comunit/comunicazione.
Cos lautore, daccordo con i filosofi Moehler e Baader, ripensa cogito
cartesiano come cogitor ergo sum essere/esistere veramente significarebbe
essere pensato/percepito dallaltro. Il linguaggio appare qui come il mezzo
attraverso quale si svolge la communcazione fra gli uomini e cos il mezzo per

22 J. RATZINGER, 235.
23 J. RATZINGER, 236.
arrivare allautocoscenza. Lo stesso linguaggio lesspressione della nostra
vita spirituale (in quando pensare, percepire, sentire ci azioni mentali) e
non di oggi ma essiste nella interna storia umana, come che fosse creato allo
stesso momento come luomo. Dallaltra parte uomo non ha soltanto storia che
definisca la sua realt odierna anzi aperto verso il futuro e si cura sul suo
sopravivere nel mondo. In altre parole, uomo si nasce nella cultura/socit
particolare e con il suo vivere la forma. Bene conclude lautore:
Egli no n un essere che ricomincia sempre dal punto yero; pu
invece sviluppare la sua peculiarit e novit unicamente in connessione
con quanto a lui preesistenre, con la totalit della realt umana che
gli sta attorn, che lo segna e gli d forma.24
Alla luce di questa frase viene anche interpretata la Chiesa. Essa esisste
per la storia e a causa dei nessi che segnano luomo e ha come compito di
formare il luogo del uomo la societ. Questa svolta della societ parte dal
singolo e si svolge per singolo e tutto dipende da singolo. La vocazione di
Ges di prendere croce e seguirlo un appello personale per cambiare la
storia. Singolo chiamato vive pi consapevole la sua apertura verso gli altri.
Storia si cambia in quanto si cambiano i protagonisti uomini. Salvezza non
un singolo isolato ma servizio agli altri.25
5.2. Il principio per
Tale compresione della natura umana, di ruolo di singolo in tutto e di
salvezza ci conduce al principio cristiano della comunicazione: il principio
per. Spiegando la constituzione delleucharistia come opportunit di
participare nellunit (Ges non pi limitato dal corpo diventa mezzo
dellunit umana). Laltro imagine di Ges come unente e quello usato dai
Padri Il Crocifisso con le mani aperte gesto della preghiera degli
inseparabili fratelli. Ges chiama uomo risponde, ma non in una devozione
privata e inturbata ma nella decisione essenziale di essere per gli altri, per
coinvolgersi con gli altri. Con la parabole del seme che muore nella terra per
nascere la vita nuova e con il riferimento a Gv12,24 si collega il nivelo

24 J. RATZINGER, 239.
25 J. RATZINGER, 240-241.
antropologico (vivere sacrificio) al nivelo storico-savifico (croce) e al fine al
nivelo cosmologico (natura).26
5.3. La legge dell'icognito
Il fenomeno del Dio crocifisso, finora presentato come lesempio per i
rapporti con gli altri, adesso si presenta come paradosso: Dio inconoscibile
nella carne toccabile. Lessere primo, lalfa del mondo, si presenti ora come
lomefa, lultima lettera dellalfabeto della creazione, come la creatura
minima27.Le traccie del creatore sono visibili nelle creature e lomega di Dio
visibila nellomege della creature (terra Israele Nazaret croce chiesa).
5.4. La legge della sovrabondanza
Le debolezze delle creature (uomini), chi dallaltra parte hanno sue
capacit, sono per mezzo della croce perfezionati dalla grazia. Da una parte
c uomo fondatore della cultura e delle civilisazioni e dallaltra parte c
uomo limitato e debole, incompleto, peccatore. Ma il periccolo sarebbe
comprendere la grazia come causa della passivit umana oppure capirla come
inutile. Parlando della giustizia, non-essere-peccatore, non c persona che sia
giusta sovrabbondante. La maggior parte non uccide, non commette adulterio,
non spergiura ecc., ma
quando Ges va a fondo nel chiarire queste esigenze, diventa evidente
quale parte abbia luomo, abbandonandosi allira, allodio... appare
chiaro fino a qual segno luomo, nella suaapparente giustizia, si trovi
irretito in ci che costituisce lingiustizia del mondo. 28
Cos ci sono pocci esstremi (peccatori vs. giusti) ma tutti siamo in
mezzo di essi (grigiore). Se nessun uomo potesse con i propri sforzi
ragiungere la giustizia sovrabbondante, il regno dei cieli dovrebbe restare
una vuota utopia. E ovvio che la buona volonta, secondo Ratzinger, non
basta perch il mondo diventi bello e buono. Ci manca la forza e questo
sarebba la tragedia dellumanit. Ma al contrario di Camus e Sizifo, Bibbia
offre una prospetiva dellamore che accettata dalluomo supera i limiti della

26 J. RATZINGER, 243-244.
27 J. RATZINGER, 246.
28 J. RATZINGER, 249.
(in)giustizia umana e ci apre possibilit di vivere giustamente e di diventare
essenzialmente se stessi.
Unicamente luomo che accetta questo dono pu divenire se stesso. In
tal modo, per, la riflessione sulla giustizia delluomo diventa al contempo
rimando alla giustizia di Dio, la cui sovrabondanza ha nome Ges Cristo. Egli
la giustizia di Dio che supera il dover-essere... grazie al quale egli
sopravanza infinitamente il fallimento delluomo.
Da una parte c nostro contributo (vivere giustizia) e dallaltra parte si
pone grazia amore donata. E proprio per i cristiani non calculare dove
finisca il dovere e dove incomincia dono dellamore. Anzi: Cristiano
consapevole che vive dalla grazia ricevuta e che tutta la giustizia sta in
ridistribiure la grazia generosamente con gli altri. Il prototipo di esso
ridistribuire la grazia leucharistia spezzandose darsi agli altri.
5.5. Definitivit e speranza
La rivelazione completa. Ges Cristo la pienezza della rivelazione,
compiemento di ogni profezia, salvezza di ognuno misero ecc. Il Verbo
incarnato ha realizzato lo scopo della parola/comunicazione lamore.
Incarnandosi realizza incontro fra interlocutori Dio e luomo Ges uomo
e Dio. Il definitivit della rivelazione non chiude o lo esclude ma lo apre a una
nuova direzione pesniamo solo al primo punto singolo, rispondendo al
chiamare di Ges, in quando membro della Chiesa, cambia il mondo. Il
fenomeno del Dio incarnato da la fiducia
che il definitivo c gi e che proprio in esso mantenuto aperto il
futuro delluomo caraterizza tutto latteggiamento cristiano nei
confronti della realt: per il cristiano non pu valere la posizione
dellattualismo, che si ferma alla situazione del momento e non trova
mail definitivo.29
Ferma definitivit della rivelazione e dellopera salvatrice di Ges la
fonte della speranza in un migliore futuro pensando al punto precendente:
grazia e giustizia definitivit e speranza sarebbero quasi ambiente in cui si
svolge ricevere grazia e vivere giustizia ridistribuendo la grazia ricevuta.

29 J. RATZINGER, 255.
5.6. Il primato del ricevere e la positivit cristiana
Lultimo principio dellessere-cristiano molto stretto conesso con il
quarto principio riceve grazia o fare giustizia. Il gioco fra ricevere e dare
essenzialmente presente nel cristianesimo (anzi in ciascuno cristiano essere
cristiano). In 6o principio si trata principalmente della positivit cristiana
lamore ci stato donato. Lo dato, non si fa da solo e viene accolta nella
libert in altre parole: permettiamo che ci venga dato. Il problema di Adamo
era inacapacit di capire Dio come uno che non chiuso in se, che da
lamore/la giustizia per aiutarci essere come lui. Adamo ha scelto via
sbagliatta andato verso Dio, invece di acogliere lamore che scende da
Dio.
Lantitesi fra causale verit di fatto e necceraria verit di ragione in
questo modo superabile. In parole sempilci: causale verit di fatto
lamore di Dio (che esiste indipendentamente da noi ci di fatto).
Neccessaria verit di ragione sarebbe la nostra necessit per lamore. Cos
nostra neccessaria verit viene soddisfata con causale verit di fatto
nostro desiderio di essere amati trova sua soddisfazione nellamore di Dio
(che esiste anche se noi non lo vogliamo acogliere o non lo conosciamo). 30
preproano poglavlje napisano u brzini nema interpretacije, domaka od
pukog prepriavanja
6. Ratzinger in confronto con i padri della postmodernit
E' ovvio che Ratzinger, in quanto autore cristiano, divede alcuni punti
fondamentali con i padri della postmodernit. Il pluralismo dei pensieri i
individualismo della postmodernit si incontrano i confrontano
quotidianamente. Il dialogo di Ratzinger e la comunicazione non trovano il
suo senso e il suo scopo nel pluralismo e nella convalidit di tutti possibili
punti di vista. Il dialogo per i cristiani essenzialmente segnato con la
dimensione missionari ed evangelizzante. I cristiani facendo il dialogo con i
non-credenti e con la societ postmoderna evangelizzano. Secondo Gaudium
et spes cristianesimo non una religione esclusivistica neanche religione con
la concezione pluralistica della salvezza e della realt. Anzi il cristianesimo

30 J. RATZINGER, 256-260.
una religone che pensa la salvezza come inclusiva. Questo vuol dire con le
parole di Gaudium et spes:
E ci vale non solamente per i cristiani, ma anche per tutti gli
uomini di buona volont, nel cui cuore lavora invisibilmente la grazia.
Cristo, infatti, morto per tutti e la vocazione ultima dell'uomo
effettivamente una sola, quella divina; perci dobbiamo ritenere che lo
Spirito Santo dia a tutti la possibilit di venire associati, nel modo che
Dio conosce, al mistero pasquale.31
Parlando di singolo e di tutto Ratzinger si toca della comunicazione. La
comunicazione e la filosofia del linguaggio sono i temi centrali di Heidegger e
di Wittgenstein. Ratzinger parla sul posto dell'uomo (individuo) nel contesto
della comunit, ci' societ. Anche mette il grande accento sull'importanza
della comunit per lo sviluppo personale di ciasuno degli uomini. Questa
dimensione non si trova nei scritti dei padri della postmodernit. Per loro il
linguaggio essenzialmente linguaggio della scienza (Wittgenstein) oppure
instrumento per raggiungere l'Essere (Heidigger). Qui Ratzineg molto pi
vicino a Heidigger perche anche per lui comunicazione (linguaggio) mezzo
per quale si svolge comunicazione fra gli uomini e fra l'uomo e Dio. Il
linguaggio , secondo Ratzinger, l'espression della vita spirituale.32
Partendo dalla comunicazione e l'apertura dell'uomo verso gli altri
uomini e verso la trascendenza, Ratzinger ci propone una etica per gli altri. Il
suo pricipio per fondamento per una etica che nasce non solo dalla
rivelazione ma anche si trova nella natura umana. Uno non individuo ma
fortamente radicato nella societ. La comunicazione ha una dimensione etica e
non un mezzo dello scoprire l'Essere. Come da Heidigger la comunicazione
mezzyyo della salvezza umana. Ratzinger, altrimenti, accentua dimensione
cristologica, Cristo in quanto salvatore e Dio che incontra uomo.
Dio, secondo i padri della postmodernit, definitivamente fuori o al di
l del mondo. Anzi per Ratzinger Dio essenzialmente presente nel mondo.
Lui non segue soltatno la dottrina ecclesiale che le cose sreate rivelano il suo

31 Gaudium et spes, 22:


http://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-
ii_const_19651207_gaudium-et-spes_it.html (23/5/2016)
32 J. RATZINGER, 237. 244.
creatore33 ma afferma che Dio, alfa, principio, massimo, si trova nelle
debolezze delle creature (Lessere primo, lalfa del mondo, si presenti ora
come lomefa, lultima lettera dellalfabeto della creazione, come la creatura
minima).34
Lo sguardo reale del Ratzinger che afferma debolezze e valori umani,
non ci presentando la realt ideale oppure pessimistica (Nietzsche). Non c' un
superuomo, provato dalla storia, ma ci sono uomini che sono forti, inquanto
gli esseri pi inteligenti della natura, e gli uomini, in quanto peccatori.
Ratzinger si anche riferisce all'ipotesi dell'uomo onnipotente o uomo
indipendente dalla societ e da Dio.35
Nel suo quinto punto Definitivit e speranza Ratzinger si opone alla
concezione del tempo senza senso e senza importanza. Lui presenta un futuro
molto ottimistico, grazie alla grazia, alla salvezza. I modernisti hanno spinto la
rivelazione e la comunione dell'uomo, essere trascendente, con Dio, Essere
supremo, e questo conduce al pessimiso della postmodernit.36
Nel ultimo punto, ci' principio dell'essere cristiano, ci viene
presentata positivit del cristianesimo. Qui non si pu non ricordare di
Wittgenstein e il neo-positivismo. Ratzinger, implicamente seguendo la prova
psicologica di Dio, intende mostrarci che la fede cristiana ha un fondamento
positivo e cos fonda il discorso sulla fede anche con il metodo molto simile al
neo-positivsmo.37 E poi sul apena menzionata positivit cristiana (esistenza di
Dio e il suo collegametno essenziale con uomo) lui fonda l'etica, ci' morale
cristiano, che in un altro modo spiega gi presentato principio per (che viene
fondato sulla natura umana). Qui lui non pone Dio come nemico dell'uomo,
come Nietzsche. Non elimina Dio dal mondo e li lascia inspegabile, come lo
fece Wittgenstein. Alla fine parla di Dio personale e della fede condreta e
neccesaria che sorge dalla natura umana e dalla situazione dell'umanit.
shematian prikaz i usporedba rjeenje?

33 Dei Verbum, 6:
http://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-
ii_const_19651118_dei-verbum_it.html (23/5/2016)
34 J. RATZINGER, 246.
35 Cfr. J. RATZINGER, Introduzione al cristianesimo, 249.
36 Cfr. I. SANNA, Antropologia fra modernit e postmodernit, 240-242.
37 Cfr. J. RATZINGER, Introduzione al cristianesimo, 25-256.
7. Conclusione
Nel suo discorso sull'essere cristiano Ratzinger mai confronta la
mentalit postmoderna con gli argomenti diretti o la mai confronta in maniera
espicita. Ratzinger non fa una disputa oppure predica morale conto i
filosofi non-cristiani ma invece di littigare Ratzinger porta la verit
cristiana(troppo generico), ci porta fouri semplicit e accetabilit del
cristianesimo anche per la cultura postmoderna formata essenzialmente dai
grandi filosofi Heidigger, Nietzsche e Wittgenstein. Semba che a ratzinger non
in interesse di condanare la cultura postmoderna ma di aiutare agli uomini
trovare senso della vita e riempire loro esistenza con il senso e con la verit
certa, in quanto orientamento per la vita personale e per i processi sociali
idealismo moralistico.
Sono ovvie mancanze delle filosofie dei padri della postmodernit ma
non si dovrebbe dimenticare la loro attualit: uomo veramente perso sua
dignit nella cultura del consumo. L'uomo veramente stava e sta cercando il
senso della vita. Nietzsche ha messo l'accento sulla potenza e sui talenti umani
quando nessuno dopo la prima guerra mondiale credeva nell'umanit.
Heidigger in verit parla dell'Essere quando la filosofia moderna dimentica
uomo e si concentra sul certo spirito universale e sui metodi della conoscenza.
Wittgenstein da una parte inaccetabile per i cristianie con il suo
neopositivismo ma non si potrebbe tralasciare suo desiderio di stabilire
l'importanza del linguaggio umano.
Al meno se non accetassimo l'ipotesi dei filosofi contemporanei,
dovremmo dire che anche loro sono una grida di aiuto dell'uomo
contemporaneo e dell'oblio del senso della vita nel capitalismo e nella
civilisazione tecnologica. Alla fine: sempre era proprio per cristianesimo
trovare semina Verbi, in nostro caso semina Veritatis, e fare dialogo con gli
altri.
BIBLIOGRAFIA
DAVIES, J.E. DENNY, W.B., Jansons history of art, Austin, 2011.
ECO, U., Storia della bellezza, Milano, 2013.
HEIDEGGER, M., Lettera al umanismo, Milano, 1987.
KENNY, A. J. P. Modern philosophy, Oxford, 2004.
LAFONT, G., Storia teologica della Chiesa, Cinisello Balsamo, 1997.
NIETZSCHE, F., Cos parl Zaratustra, Milano, 1987.
, Al di l del bene e del male, Milano, 1988.
RATZINGER, J., Introduzione al cristianesimo, Brescia, 2005.
SANNA, I., Antropologia fra modernit e postmodernit, Brescia, 2001.
SANS, G., Al crocevia della filosofia contemporanea, Roma, 2010.
WITTGENSTEIN, L., Tractatus Logico-philopophicus, Milano 1988.
http://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-
ii_const_19651207_gaudium-et-spes_it.html (23/5/2016)

http://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-
ii_const_19651118_dei-verbum_it.html (23/5/2016)

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