Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
GREGORIANA
FACOLT DI TEOLOGIA
3. Postmodernit
Postmodernit essenzialmente colegata con let modernit, apena
descritta in somi capi. Linizio della postmodernit sarebbe non un punto
esatto ma la mentalit posmoderna viene formata dai diversi eventi e
fenomeni. Prima di tutto la filosofia postmoderna (contemporanea) parla
dellessere, della esisstenza e poi del linguaggio. Lo sviluppo economico
form una societ dei consumi. Anche nella scienza si svolge una revoluzione:
si usano ed elaborano le geometrie non-euclidee e si nasce la teoria della
relativit e dei quanti che cambia limagine del mondo. Nella compresione
della ragione cade il mito della ragione onnicomprensica e liberatrice. Nel
conoscere non c niente sicuro e postmodernit let del pluralismo della
compresione della realt e della verit. Luomo della postmodernit nasce dall
crollo dei sistemi del pensiero moderni (razionalismo, empirismo, idealismo,
3 Cfr, J. E. DAVIES W. B. DENNY i drugi, Jansons history of art, 898.; U. ECO, Storia
della bellezza, 338.
4 Cfr. A. J. P. KENNY, 171-190.290-315.
marxismo, positivismo) e del fallimento delle teorie socio-politiche
totalizzanti.5
19 A. J. P. KENNY, 237-249.
20 Cfr. I. SANNA, 240-242.
21 questa parte essclusivamente secondo: J. RATZINGER, Excursus Introduzione al
cristianesimo, 234-261.
Dio.22 In parole pi semplice: come spiegare, in modo giusto e conciso,
essenzia e modus vivendi della religione/confessione tanto controversa per gli
uomini di oggi? povijesni uteg Crkve?
Tutta la realt dellessere-cristiano viene spiegata (ma non
semplicemente ridotta) alle 6 principi (fondamenti): il singolo e il tutto, il
principio del per la legge dellincognito, la legge della sovrabbondanza,
definitivit e speranza, il primato del ricevere e la positivit cristiana.
5.1. Il singolo e il tutto
La percezione del cristianesimo come una realt essenzialmente
esteriore che viene aritcolata nelle parole: Chiesa, i sacramenti, il dogma, la
predicazione ecc. Tutti apena menzionati termini implicano sempre un tutto/
una unit oppure una instituzione e i termini a essa colegati (Chiesa e i
suoi sacramenti, e la sua dogma ecc.). Lautore invece di combattere
lindividualismo direttamente spiega la posto proprio di ognuo individuo nel
contesto della unit. Presenta luomo come essenzialmente orientato verso la
comunicazione e verso essere nella relazione con gli altri. Cos la Chiesa, i
sacaramenti e la dogma non vengono compresi come neccesit del Dio per
comunicare e salvare la umanit ma necessit del singolo per pienamente
vivere la sua natura nel suo essere (uomo spirito e corpo).
Il corpo dalluna parte separa gli uomini uno dallaltro. Dallaltra
parte lessere nella corporeit include necessariamente anche la storia e la
vita comunitaria, giacch, se il puro spirito pu essere pensato come
rigorosamente a s stante, la corporeit attesa il derivare da altri.23
Medinante essa dipendenza dagli altri uomo diventa coscente di se stesso. Lo
afferma non solo Ratzinger ma anche psicologia e neuroscenze: luomo non
sviluppa la sua autocoscenza senza i contatti con gli altri non c luomo
senza comunit/comunicazione.
Cos lautore, daccordo con i filosofi Moehler e Baader, ripensa cogito
cartesiano come cogitor ergo sum essere/esistere veramente significarebbe
essere pensato/percepito dallaltro. Il linguaggio appare qui come il mezzo
attraverso quale si svolge la communcazione fra gli uomini e cos il mezzo per
22 J. RATZINGER, 235.
23 J. RATZINGER, 236.
arrivare allautocoscenza. Lo stesso linguaggio lesspressione della nostra
vita spirituale (in quando pensare, percepire, sentire ci azioni mentali) e
non di oggi ma essiste nella interna storia umana, come che fosse creato allo
stesso momento come luomo. Dallaltra parte uomo non ha soltanto storia che
definisca la sua realt odierna anzi aperto verso il futuro e si cura sul suo
sopravivere nel mondo. In altre parole, uomo si nasce nella cultura/socit
particolare e con il suo vivere la forma. Bene conclude lautore:
Egli no n un essere che ricomincia sempre dal punto yero; pu
invece sviluppare la sua peculiarit e novit unicamente in connessione
con quanto a lui preesistenre, con la totalit della realt umana che
gli sta attorn, che lo segna e gli d forma.24
Alla luce di questa frase viene anche interpretata la Chiesa. Essa esisste
per la storia e a causa dei nessi che segnano luomo e ha come compito di
formare il luogo del uomo la societ. Questa svolta della societ parte dal
singolo e si svolge per singolo e tutto dipende da singolo. La vocazione di
Ges di prendere croce e seguirlo un appello personale per cambiare la
storia. Singolo chiamato vive pi consapevole la sua apertura verso gli altri.
Storia si cambia in quanto si cambiano i protagonisti uomini. Salvezza non
un singolo isolato ma servizio agli altri.25
5.2. Il principio per
Tale compresione della natura umana, di ruolo di singolo in tutto e di
salvezza ci conduce al principio cristiano della comunicazione: il principio
per. Spiegando la constituzione delleucharistia come opportunit di
participare nellunit (Ges non pi limitato dal corpo diventa mezzo
dellunit umana). Laltro imagine di Ges come unente e quello usato dai
Padri Il Crocifisso con le mani aperte gesto della preghiera degli
inseparabili fratelli. Ges chiama uomo risponde, ma non in una devozione
privata e inturbata ma nella decisione essenziale di essere per gli altri, per
coinvolgersi con gli altri. Con la parabole del seme che muore nella terra per
nascere la vita nuova e con il riferimento a Gv12,24 si collega il nivelo
24 J. RATZINGER, 239.
25 J. RATZINGER, 240-241.
antropologico (vivere sacrificio) al nivelo storico-savifico (croce) e al fine al
nivelo cosmologico (natura).26
5.3. La legge dell'icognito
Il fenomeno del Dio crocifisso, finora presentato come lesempio per i
rapporti con gli altri, adesso si presenta come paradosso: Dio inconoscibile
nella carne toccabile. Lessere primo, lalfa del mondo, si presenti ora come
lomefa, lultima lettera dellalfabeto della creazione, come la creatura
minima27.Le traccie del creatore sono visibili nelle creature e lomega di Dio
visibila nellomege della creature (terra Israele Nazaret croce chiesa).
5.4. La legge della sovrabondanza
Le debolezze delle creature (uomini), chi dallaltra parte hanno sue
capacit, sono per mezzo della croce perfezionati dalla grazia. Da una parte
c uomo fondatore della cultura e delle civilisazioni e dallaltra parte c
uomo limitato e debole, incompleto, peccatore. Ma il periccolo sarebbe
comprendere la grazia come causa della passivit umana oppure capirla come
inutile. Parlando della giustizia, non-essere-peccatore, non c persona che sia
giusta sovrabbondante. La maggior parte non uccide, non commette adulterio,
non spergiura ecc., ma
quando Ges va a fondo nel chiarire queste esigenze, diventa evidente
quale parte abbia luomo, abbandonandosi allira, allodio... appare
chiaro fino a qual segno luomo, nella suaapparente giustizia, si trovi
irretito in ci che costituisce lingiustizia del mondo. 28
Cos ci sono pocci esstremi (peccatori vs. giusti) ma tutti siamo in
mezzo di essi (grigiore). Se nessun uomo potesse con i propri sforzi
ragiungere la giustizia sovrabbondante, il regno dei cieli dovrebbe restare
una vuota utopia. E ovvio che la buona volonta, secondo Ratzinger, non
basta perch il mondo diventi bello e buono. Ci manca la forza e questo
sarebba la tragedia dellumanit. Ma al contrario di Camus e Sizifo, Bibbia
offre una prospetiva dellamore che accettata dalluomo supera i limiti della
26 J. RATZINGER, 243-244.
27 J. RATZINGER, 246.
28 J. RATZINGER, 249.
(in)giustizia umana e ci apre possibilit di vivere giustamente e di diventare
essenzialmente se stessi.
Unicamente luomo che accetta questo dono pu divenire se stesso. In
tal modo, per, la riflessione sulla giustizia delluomo diventa al contempo
rimando alla giustizia di Dio, la cui sovrabondanza ha nome Ges Cristo. Egli
la giustizia di Dio che supera il dover-essere... grazie al quale egli
sopravanza infinitamente il fallimento delluomo.
Da una parte c nostro contributo (vivere giustizia) e dallaltra parte si
pone grazia amore donata. E proprio per i cristiani non calculare dove
finisca il dovere e dove incomincia dono dellamore. Anzi: Cristiano
consapevole che vive dalla grazia ricevuta e che tutta la giustizia sta in
ridistribiure la grazia generosamente con gli altri. Il prototipo di esso
ridistribuire la grazia leucharistia spezzandose darsi agli altri.
5.5. Definitivit e speranza
La rivelazione completa. Ges Cristo la pienezza della rivelazione,
compiemento di ogni profezia, salvezza di ognuno misero ecc. Il Verbo
incarnato ha realizzato lo scopo della parola/comunicazione lamore.
Incarnandosi realizza incontro fra interlocutori Dio e luomo Ges uomo
e Dio. Il definitivit della rivelazione non chiude o lo esclude ma lo apre a una
nuova direzione pesniamo solo al primo punto singolo, rispondendo al
chiamare di Ges, in quando membro della Chiesa, cambia il mondo. Il
fenomeno del Dio incarnato da la fiducia
che il definitivo c gi e che proprio in esso mantenuto aperto il
futuro delluomo caraterizza tutto latteggiamento cristiano nei
confronti della realt: per il cristiano non pu valere la posizione
dellattualismo, che si ferma alla situazione del momento e non trova
mail definitivo.29
Ferma definitivit della rivelazione e dellopera salvatrice di Ges la
fonte della speranza in un migliore futuro pensando al punto precendente:
grazia e giustizia definitivit e speranza sarebbero quasi ambiente in cui si
svolge ricevere grazia e vivere giustizia ridistribuendo la grazia ricevuta.
29 J. RATZINGER, 255.
5.6. Il primato del ricevere e la positivit cristiana
Lultimo principio dellessere-cristiano molto stretto conesso con il
quarto principio riceve grazia o fare giustizia. Il gioco fra ricevere e dare
essenzialmente presente nel cristianesimo (anzi in ciascuno cristiano essere
cristiano). In 6o principio si trata principalmente della positivit cristiana
lamore ci stato donato. Lo dato, non si fa da solo e viene accolta nella
libert in altre parole: permettiamo che ci venga dato. Il problema di Adamo
era inacapacit di capire Dio come uno che non chiuso in se, che da
lamore/la giustizia per aiutarci essere come lui. Adamo ha scelto via
sbagliatta andato verso Dio, invece di acogliere lamore che scende da
Dio.
Lantitesi fra causale verit di fatto e necceraria verit di ragione in
questo modo superabile. In parole sempilci: causale verit di fatto
lamore di Dio (che esiste indipendentamente da noi ci di fatto).
Neccessaria verit di ragione sarebbe la nostra necessit per lamore. Cos
nostra neccessaria verit viene soddisfata con causale verit di fatto
nostro desiderio di essere amati trova sua soddisfazione nellamore di Dio
(che esiste anche se noi non lo vogliamo acogliere o non lo conosciamo). 30
preproano poglavlje napisano u brzini nema interpretacije, domaka od
pukog prepriavanja
6. Ratzinger in confronto con i padri della postmodernit
E' ovvio che Ratzinger, in quanto autore cristiano, divede alcuni punti
fondamentali con i padri della postmodernit. Il pluralismo dei pensieri i
individualismo della postmodernit si incontrano i confrontano
quotidianamente. Il dialogo di Ratzinger e la comunicazione non trovano il
suo senso e il suo scopo nel pluralismo e nella convalidit di tutti possibili
punti di vista. Il dialogo per i cristiani essenzialmente segnato con la
dimensione missionari ed evangelizzante. I cristiani facendo il dialogo con i
non-credenti e con la societ postmoderna evangelizzano. Secondo Gaudium
et spes cristianesimo non una religione esclusivistica neanche religione con
la concezione pluralistica della salvezza e della realt. Anzi il cristianesimo
30 J. RATZINGER, 256-260.
una religone che pensa la salvezza come inclusiva. Questo vuol dire con le
parole di Gaudium et spes:
E ci vale non solamente per i cristiani, ma anche per tutti gli
uomini di buona volont, nel cui cuore lavora invisibilmente la grazia.
Cristo, infatti, morto per tutti e la vocazione ultima dell'uomo
effettivamente una sola, quella divina; perci dobbiamo ritenere che lo
Spirito Santo dia a tutti la possibilit di venire associati, nel modo che
Dio conosce, al mistero pasquale.31
Parlando di singolo e di tutto Ratzinger si toca della comunicazione. La
comunicazione e la filosofia del linguaggio sono i temi centrali di Heidegger e
di Wittgenstein. Ratzinger parla sul posto dell'uomo (individuo) nel contesto
della comunit, ci' societ. Anche mette il grande accento sull'importanza
della comunit per lo sviluppo personale di ciasuno degli uomini. Questa
dimensione non si trova nei scritti dei padri della postmodernit. Per loro il
linguaggio essenzialmente linguaggio della scienza (Wittgenstein) oppure
instrumento per raggiungere l'Essere (Heidigger). Qui Ratzineg molto pi
vicino a Heidigger perche anche per lui comunicazione (linguaggio) mezzo
per quale si svolge comunicazione fra gli uomini e fra l'uomo e Dio. Il
linguaggio , secondo Ratzinger, l'espression della vita spirituale.32
Partendo dalla comunicazione e l'apertura dell'uomo verso gli altri
uomini e verso la trascendenza, Ratzinger ci propone una etica per gli altri. Il
suo pricipio per fondamento per una etica che nasce non solo dalla
rivelazione ma anche si trova nella natura umana. Uno non individuo ma
fortamente radicato nella societ. La comunicazione ha una dimensione etica e
non un mezzo dello scoprire l'Essere. Come da Heidigger la comunicazione
mezzyyo della salvezza umana. Ratzinger, altrimenti, accentua dimensione
cristologica, Cristo in quanto salvatore e Dio che incontra uomo.
Dio, secondo i padri della postmodernit, definitivamente fuori o al di
l del mondo. Anzi per Ratzinger Dio essenzialmente presente nel mondo.
Lui non segue soltatno la dottrina ecclesiale che le cose sreate rivelano il suo
33 Dei Verbum, 6:
http://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-
ii_const_19651118_dei-verbum_it.html (23/5/2016)
34 J. RATZINGER, 246.
35 Cfr. J. RATZINGER, Introduzione al cristianesimo, 249.
36 Cfr. I. SANNA, Antropologia fra modernit e postmodernit, 240-242.
37 Cfr. J. RATZINGER, Introduzione al cristianesimo, 25-256.
7. Conclusione
Nel suo discorso sull'essere cristiano Ratzinger mai confronta la
mentalit postmoderna con gli argomenti diretti o la mai confronta in maniera
espicita. Ratzinger non fa una disputa oppure predica morale conto i
filosofi non-cristiani ma invece di littigare Ratzinger porta la verit
cristiana(troppo generico), ci porta fouri semplicit e accetabilit del
cristianesimo anche per la cultura postmoderna formata essenzialmente dai
grandi filosofi Heidigger, Nietzsche e Wittgenstein. Semba che a ratzinger non
in interesse di condanare la cultura postmoderna ma di aiutare agli uomini
trovare senso della vita e riempire loro esistenza con il senso e con la verit
certa, in quanto orientamento per la vita personale e per i processi sociali
idealismo moralistico.
Sono ovvie mancanze delle filosofie dei padri della postmodernit ma
non si dovrebbe dimenticare la loro attualit: uomo veramente perso sua
dignit nella cultura del consumo. L'uomo veramente stava e sta cercando il
senso della vita. Nietzsche ha messo l'accento sulla potenza e sui talenti umani
quando nessuno dopo la prima guerra mondiale credeva nell'umanit.
Heidigger in verit parla dell'Essere quando la filosofia moderna dimentica
uomo e si concentra sul certo spirito universale e sui metodi della conoscenza.
Wittgenstein da una parte inaccetabile per i cristianie con il suo
neopositivismo ma non si potrebbe tralasciare suo desiderio di stabilire
l'importanza del linguaggio umano.
Al meno se non accetassimo l'ipotesi dei filosofi contemporanei,
dovremmo dire che anche loro sono una grida di aiuto dell'uomo
contemporaneo e dell'oblio del senso della vita nel capitalismo e nella
civilisazione tecnologica. Alla fine: sempre era proprio per cristianesimo
trovare semina Verbi, in nostro caso semina Veritatis, e fare dialogo con gli
altri.
BIBLIOGRAFIA
DAVIES, J.E. DENNY, W.B., Jansons history of art, Austin, 2011.
ECO, U., Storia della bellezza, Milano, 2013.
HEIDEGGER, M., Lettera al umanismo, Milano, 1987.
KENNY, A. J. P. Modern philosophy, Oxford, 2004.
LAFONT, G., Storia teologica della Chiesa, Cinisello Balsamo, 1997.
NIETZSCHE, F., Cos parl Zaratustra, Milano, 1987.
, Al di l del bene e del male, Milano, 1988.
RATZINGER, J., Introduzione al cristianesimo, Brescia, 2005.
SANNA, I., Antropologia fra modernit e postmodernit, Brescia, 2001.
SANS, G., Al crocevia della filosofia contemporanea, Roma, 2010.
WITTGENSTEIN, L., Tractatus Logico-philopophicus, Milano 1988.
http://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-
ii_const_19651207_gaudium-et-spes_it.html (23/5/2016)
http://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-
ii_const_19651118_dei-verbum_it.html (23/5/2016)