no
Allora.no
Grammatica 3
Luca F. Usai
La grammatica di Allora.no
GRAMMATICA
! livello B1-B2-C1-C2
Indice
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! VENTICINQUESIMA LEZIONE
Noi italiani usiamo la forma di cortesia quando parliamo con persone che non conosciamo.
Costruiamo la forma di cortesia con il pronome LEI che usiamo sia al femminile che al maschile.
Forma normale:
(Tu) Vieni a casa mia domani?
Forma di cortesia:
(Lei) Viene a casa mia domani?
Per un norvegese strano usare "Lei" per parlare con un uomo. "Lei" in questo caso non significa
"hun" ma significa "deres person" che in italiano femminile (la vostra persona).
La forma di cortesia "Lei" difficile da usare per un norvegese. Un principiante che trova difficile
usare il "LEI" pu sostituirlo con le espressioni di cortesia "per favore, per piacere, permesso,
scusi" insieme al condizionale "vorrei, potrei, dovrei...".
Usare il "LEI" non facile. Non basta sostituire "tu" con "Lei" e coniugare il verbo con la giusta
persona. necessario ricordare che anche gli altri pronomi (riflessivi, diretti ed indiretti) vanno
portati dalla seconda persona alla terza persona singolare.
Esempio:
(Tu) Ti puoi sedere qui. > (Lei) Si pu sedere qui. (riflessivo ti > si)
Gianna ti sta guardando. > Gianna La sta guardando. (diretto ti > La)
(Io) Ti chiedo scusa. > (Io) Le chiedo scusa. (indiretto ti > Le)
Oppure diciamo:
In italiano usiamo il pronome impersonale "si" quando non importante determinare chi fa
l'azione, oppure quando vogliamo dire "noi" senza precisare chi. Esempio:
En/Man kan ta bde buss og tog. (Si pu prendere sia l'autobus che il treno).
I den trattoriaen spiser man godt. (In quella trattoria si mangia bene).
"Si" significa "la gente". La gente singolare in italiano, per questo motivo il verbo va coniugato
alla terza persona singolare.
Attenzione: quando dopo il verbo usiamo un oggetto al plurale, il verbo va coniugato alla terza
persona plurale (vedi anche Lezione 29):
"Macchine" plurale, e anche il verbo "comprano" coniugato alla terza persona plurale.
Attenzione: qualche volta "si" sostituisce "noi", in questo caso laggettivo o il participio si
declinano al plurale:
Attenzione: non confondere "si = man" con "si = seg" e con "s = ja".
In questa frase "si" significa "seg" perch il verbo vestire riflessivo: "vestirsi".
Con i verbi riflessivi possiamo avere due "si" vicini, quello riflessivo e quello impersonale. In questo
caso trasformiamo il primo in "ci".
In questa frase il primo "si" significa "man", il secondo "si" significa "seg".
Una frase con il pronome "si" pu essere tradotta in norvegese in diversi modi. Esempio:
Si apre la porta = Man pner dren = En pner dren = Dren pnes = Dren blir pnet
Per gli interessati in grammatica possiamo dire che il pronome impersonale "si" si usa anche per
fare la forma passiva quando dopo il verbo viene un oggetto, ovvero quando non si vuole indicare il
soggetto di un'azione.
! VENTISEIESIMA LEZIONE
"Ne" e "ci" sono sia pronomi sia avverbi di quantit (ne) e di luogo (ci). Sono chiamati anche
"avverbi pronominali".
LA PARTICELLA "NE"
"Ne" pu essere tradotto in norvegese con le forme "av den, av det, av dette, av denne, av dem,
derav". Possiamo anche dire che "ne" significa "av det vi snakker om" e pu sostituire sia
La particella "ne" si usa spesso quando vogliamo indicare una quantit, definita o indefinita, senza
ripetere di che cosa si parla:
In alcuni casi possiamo usare "ne" anche se non parliamo di una quantit:
LA PARTICELLA "CI"
"Ci" pu essere tradotto in norvegese con "dit" e "der" e si usa solo per sostituire "cose" o "posti".
Ha lo stesso significato di "l" o "l", ma si usa principalmente con i verbi di movimento e con il
verbo essere, e si posiziona prima del verbo.
In alcuni casi "ci" pu essere usato anche quando non parliamo di un posto. Questo succede spesso
con i verbi "pensare" e "credere":
Anche il verbo "avere" quando significa "possedere", ma solo nell'italiano parlato, si pu coniugare
con "ci":
2) prima del verbo ausiliare (hjelpeverb) o insieme al verbo modale nei verbi composti:
Paolo ne vuole comprare due chili.
Paolo vuole comprarne due chili.
S, ci voglio venire.
S, voglio venirci.
CI + NE
Pu succedere di trovare le particelle "ci" e "ne" insieme. In questo caso "ci" si trasforma in "ce":
Nel quartiere dove abito ci sono tre pizzerie.
Qui possiamo sostituire "quartiere" con "ci" e "pizzerie" con "ne", e possiamo semplicemente dire:
Ce ne sono tre!
(ci + ne = ce ne)
Le particelle"ne", "ci" e "ce ne" vengono usate soprattutto nella lingua parlata.
Il miglior modo per imparare ad usare "ne" e "ci" la pratica. Ricordate che, all' inizio,
importante capire che cosa significano. Solo con il tempo si pu imparare ad usarle.
! VENTISETTESIMA LEZIONE
I doppi pronomi
Nella lingua parlata sostituiamo spesso l'oggetto della conversazione con un pronome.
Le + Lo = Glie + Lo = Glielo
La frase diventa:
Una particolarit della lingua parlata la possibilit di ripetere due volte l'oggetto di una
conversazione:
Lo compro a lui
Lo compro a lei
Lo compro a Lei (formale).
Lo compro a loro.
Gli= a Maria
Lo= che Paolo si innamorato di una ragazza svedese
Gli= a Caterina
Ne= di rose rosse
Quando il verbo coniugato, i doppi pronomi vengono messi prima del verbo:
S, glielo compro.
Glielo compri!
Non glielo compri!
Devo comprarglielo.
Compraglielo!
Non comprarglielo.
Con i modali possiamo mettere il doppio pronome sia prima del gruppo verbale che dopo l'infinito:
I doppi pronomi sono una parte dell'italiano parlato e vengono usati nell'italiano scritto solo quando
si riporta una conversazione diretta. Per un norvegese non importante imparare ad usare i doppi
pronomi. Si pu parlare un italiano corretto anche senza usarli.
! VENTOTTESIMA LEZIONE
I verbi pronominali
I verbi pronominali sono un'unione tra un verbo e una o due particelle pronominali.
Quando aggiungiamo uno o pi pronomi ad un verbo cambiamo il significato del verbo. Ad esempio
il verbo "prendere" pu avere diversi significati:
Fregarsene = gi blaffen
Non me ne frega! Anche se non vengono, partiamo lo stesso.
! VENTINOVESIMA LEZIONE
La forma passiva
In questa frase "Marco" il soggetto, "riparare" il verbo, mentre "la bicicletta" l'oggetto.
In alcune frasi non importante mettere il soggetto della frase. Ad esempio, in questa frase:
possiamo eliminare il soggetto "il ladro", perch generalmente "un ladro" il soggetto dell'azione
"rubare". Quindi possiamo anche dire:
oppure pi semplicemente:
Quando mettiamo l'oggetto di una frase prima del verbo abbiamo la forma passiva.
La forma passiva utilizzata molto spesso dai giornalisti per scrivere il titolo di una notizia:
In italiano possiamo usare anche il verbo "venire" per fare la forma passiva:
Attenzione: non possiamo usare il passato con "venire" quando nella frase attiva abbiamo un verbo
composto, come ad esempio il passato prossimo:
PRESENTE
singolare plurale
PASSATO
PROSSIMO
singolare plurale
IMPERFETTO
singolare plurale
FUTURO
singolare plurale
CONDIZIONALE
singolare plurale
Le lettere verrebbero
passivo con venire: La lettera verrebbe letta.
lette.
PRESENTE CON
"DOVERE"
singolare plurale
Frase attiva: Gli italiani comprano molti vestiti e bevono il vino dopo i pasti.
Frase passiva: In Italia si comprano molti vestiti e si beve il vino dopo i pasti.
Con il "si-impersonale" il verbo non ha un oggetto e va sempre coniugato alla terza persona
singolare.
Con il "si-passivo" il verbo pu essere coniugato alla terza persona plurale se l'oggetto che viene
dopo il verbo al plurale:
Per gli amanti della grammatica, il "si-passivo" pu essere costruito solo con i verbi che prendono
un oggetto diretto (verbi transitivi).
! TRENTESIMA LEZIONE
I tempi composti
I tempi dei verbi, possono essere divisi in due gruppi: i tempi semplici e quelli composti.
Attenzione:
- Stare + gerundio (sto parlando);
- Stare per + infinito (sto per parlare);
- e i verbi modali (voglio -, posso -, devo -, so parlare);
IL TRAPASSATO PROSSIMO
Questo tempo formato dallimperfetto del verbo ausiliare (essere o avere) e dal participio
passato del verbo principale:
Esempio:
Ieri a mezzogiorno avevo molta fame perch non avevo fatto colazione.
Il trapassato si usa per indicare unazione o una situazione che succede prima di unaltra azione o
situazione nel passato:
PRIMA: DOPO:
Altri esempi:
Lei era gi uscita quando io sono tornato a casa.
Dopo che avevo risposto alla lettera, ho capito che era meglio telefonare.
IL FUTURO ANTERIORE
Il futuro anteriore si forma con il futuro semplice dellausiliare (essere o avere) e il participio
passato del verbo principale.
Il futuro anteriore si usa per indicare unazione o una situazione che succede prima di unaltra
azione o situazione nel futuro:
PRIMA: DOPO:
Altri esempi:
Forse laver la macchina dopo che avr finito di piovere.
Appena mia moglie sar tornata da fare la spesa, inizier a preparare da mangiare.
Nota bene: il futuro semplice e quello anteriore si usano solo per esprimere il dubbio.
IL CONDIZIONALE PASSATO
Il condizionale passato si usa per indicare unazione o una situazione che doveva succedere nel
passato ma che non successa.
Altri esempi:
Saremmo andati con lui, ma non aveva posto in macchina.
Avrei preferito comprare un pollo arrosto, invece di questa solita pizza congelata.
Avrei potuto comprare un pollo arrosto, invece di questa solita pizza congelata.
Hai domande sulluso del condizionale passato? Non esitare a contattarci, oppure leggi le risposte che
abbiamo dato ad altri studenti nel nostro blog "Sprkspalten".
I tempi composti si possono usare anche con i verbi modali. In questo caso abbiamo tre verbi
insieme: lausiliare, il participio del modale e linfinito del verbo principale. Esempi:
Saremmo dovuti andare con lui, ma non aveva posto in macchina.
Avrei potuto comprare un pollo arrosto, invece di questa solita pizza congelata.
Maria e Giorgia sarebbero volute andare al mare con voi ieri.
Avrei potuto aiutarlo, ma non sapevo che aveva bisogno di aiuto.
Nina non ha dovuto comprare un vestito nuovo per la festa. Glielho prestato io.
Luisa dovuta uscire per compare le uova.
Grazie per avere saputo trovare una soluzione al nostro problema.
! TRENTUNESIMA LEZIONE
I pronomi relativi
I pronomi relativi sono parole che usiamo per mettere insieme due frasi che contengono un
informazione in comune. Il pronome relativo ci aiuta a non ripetere due volte linformazione in
comune. Esempio:
La parola che ci aiuta a mettere queste due frasi insieme. Che equivale al pronome norvegese
som. In Italiano possiamo tradurre som con:
- Che;
- Cui;
- Il quale, la quale, i quali, le quali.
Per gli amanti della grammatica, possiamo dire che in italiano non esiste, come in inglese (who,
whom) e in francese (que, qui), una differenza tra il pronome relativo oggetto e quello soggetto.
CUI
Altri esempi:
parlare di = di cui parlo, = som jeg snakker om,
parlare a = a cui parlo, = som jeg snakker til,
venire da = .da cui vengo, = som jeg kommer fra,
abitare in = in cui abito, = som jeg bor i,
essere costruito su = su cui costruito, = som er bygget p,
IL/I/LA/LE CUI
Questa la forma possessiva del pronome relativo. Si pu tradurre in norvegese con hvis,
esempio:
! TRENTADUESIMA LEZIONE
I verbi impersonali
I verbi impersonali sono verbi che descrivono unazione o una situazione che non pu essere
collegata a una persona. Questi verbi si coniugano alla terza persona singolare.
Attenzione: con i verbi piovere, nevicare e grandinare usiamo il verbo essere come verbo
ausiliare quando vogliamo evidenziare il risultato di unazione:
Questa mattina ha nevicato. = Det sndde i morges (men kanskje snen har forsvunnet n);
Guarda Marco, nevicato! = Se Marco, det har sndd (det ligger sn ute).
Anche il verbo fare pu essere utilizzato in modo impersonale quando parliamo di eventi
atmosferici:
fa caldo, fa freddo;
fa bel tempo, fa brutto tempo;
fa vento;
fa buio (fa notte), fa luce (fa giorno).
Esempi:
Bisogna / necessario/ occorre/ basta trovare insieme una soluzione a questo problema.
Bisognerebbe / sarebbe necessario/occorrerebbe/ basterebbe uscire presto per non arrivare in
ritardo.
Bisognava/ era necessario/occorreva/ bastava pensarci prima, ora troppo tardi.
Un altro verbo simile accadere. Questo verbo si usa sempre di meno nella lingua parlata:
Gli eventi accaduti durante gli anni 30 hanno causato la seconda guerra mondiale.
I verbi che descrivono unapparenza (det virker som, det er nesten som, det ser ut som,
det kjennes som)
Attenzione: in questo caso devono essere coniugati senza il pronome indiretto e solo alla terza
persona singolare:
Con questo tempo sembra di stare in alta montagna.
Sembrava di sentire delle voci, ma era solo la televisione.
Ricordi Marcello? Pare che studi a Firenze adesso.
! TRENTATREESIMA LEZIONE
I pronomi reciproci
Quando vogliamo parlare di unazione che avviene tra due o pi persone possiamo usare in
norvegese il pronome hverandre.
In italiano possiamo tradurre med hverandre con lespressione lun laltro. Dobbiamo per
ricordare che il verbo in italiano diventa riflessivo. Esempio:
Ci siano parlati lun laltro (anche: Ci siano parlati luno con laltro).
Sonia e Monica si sono aiutate lun laltra (anche: luna con laltra).
Vi dovete voler bene gli uni le altre (anche: gli uni con le altre).
Quando intendiamo dire mot hverandre e solo quando mot pu essere tradotto con against in
inglese, usiamo la forma luno contro laltro. In questo caso non usiamo il verbo nella forma
riflessiva:
! TRENTAQUATTRESIMA LEZIONE
Il passato remoto
Il passato remoto non viene pi utilizzato nella lingua parlata. Si usa generalmente solo nella
lingua scritta, in questi tre casi:
Nella lingua latina e nellitaliano antico non esisteva il passato prossimo e si usava solo il passato
remoto.
Solo in Toscana e in Sicilia, il passato remoto viene ancora usato nella lingua parlata. Gli italiani che
non abitano in queste due regioni, usano raramente questo tempo che, per molti, pu essere
difficile da coniugare:
Come si coniuga?
I verbi della prima e della terza coniugazione (-are e -ire) sono in genere regolari, mentre quelli
della seconda sono in genere irregolari.
Come si usa?
Il passato remoto segue le stesse regole del passato prossimo rispetto allimperfetto, ad esempio:
Mentre parlavo al telefono, arrivato Gianni. = Mentre parlavo al telefono, arriv Gianni.
Il trapassato remoto
Il trapassato remoto si usa per indicare unazione o una situazione che succede prima di unaltra
azione o situazione indicata con il passato remoto. Si forma come il trapassato prossimo, usando il
passato remoto del verbo ausiliare. Il trapassato remoto pu anche essere sostituito dal trapassato
prossimo:
Ebbe mangiato = Aveva mangiato
Fu arrivato/a = era arrivato/a
! TRENTACINQUESIMA LEZIONE
Il modo congiuntivo
Modo indicativo:
- presente (io parlo)
- passato prossimo (io ho parlato)
- imperfetto (io parlavo)
- futuro semplice (io parler)
- trapassato prossimo (io avevo parlato)
- futuro anteriore (io avr parlato)
- passato remoto (io parlai)
- trapassato remoto (io ebbi parlato).
Modo condizionale:
- presente (io parlerei)
- passato (io avrei parlato)
Modo imperativo:
- presente (parla!)
Modo congiuntivo:
- presente (che io parli)
- imperfetto (che io parlassi)
- passato (che io abbia parlato)
- trapassato (che io avessi parlato)
Il modo congiuntivo non piace molto agli italiani che spesso lo evitano. Il congiuntivo da un tocco di
eleganza alla lingua, ma il suo uso sta purtroppo diminuendo nella lingua parlata.
Presente Imperfetto
AVERE
presente: abbia, abbia, abbia, abbiamo, abbiate, abbiano;
imperfetto: avessi, avessi, avesse, avessimo, aveste, avessero;
ESSERE
presente: sia, sia, sia, siamo, siate, siano;
ANDARE
presente: vada, vada, vada, andiamo, andiate, vadano;
imperfetto: andassi, andassi, andasse, andassimo, andaste, andassero;
VENIRE
presente: venga, venga, venga, veniamo, veniate, vengano;
imperfetto: venissi, venissi, venisse, venissimo, veniste, venissero;
POTERE
presente: possa, possa, possa, possiamo, possiate, possano;
imperfetto: potessi, potessi, potesse, potessimo, poteste, potessero;
VOLERE
presente: voglia, voglia, voglia, vogliamo, vogliate, vogliano;
imperfetto: volessi, volessi, volesse, volessimo, voleste, volessero;
SAPERE
presente: sappia, sappia, sappia, sappiamo, sappiate, sappiano;
imperfetto: sapessi, sapessi, sapesse, sapessimo, sapeste, sapessero;
DOVERE
presente: debba, debba, debba, dobbiamo, dobbiate, debbano;
imperfetto: dovessi, dovessi, dovesse, dovessimo, doveste, dovessero;
STARE
presente: stia, stia, stia, stiamo, stiate, stiano,
imperfetto: stessi, stessi, stesse, stessimo, steste, stessero;
FARE
presente: faccia, faccia, faccia, facciamo, facciate, facciano;
imperfetto: facessi, facessi, facesse, facessimo, faceste, facessero.
I TEMPI COMPOSTI
I tempi composti si formano utilizzando il congiuntivo presente ed imperfetto del verbo ausiliare:
PASSATO
Andare: sia andato/a, sia andato/a, sia andato/a, siamo andati/e, siate andati/e, siano andati/e.
Parlare: abbia parlato, abbia parlato, abbia parlato, abbiamo parlato, abbiate parlato, abbiano
parlato.
TRAPASSATO
Andare: fossi andato/a, fossi andato/a, fosse andato/a, fossimo andati/e, foste andati/e, fossero
andati/e.
Parlare: avessi parlato, avessi parlato, avesse parlato, avessimo parlato, aveste parlato, avessero
parlato.
Il congiuntivo si usa per parlare di qualcosa di soggettivo, quindi di: volont, desideri, opinioni,
dubbi, timori, sentimenti e di speranze. Questi sono alcuni esempi con le espressioni pi utilizzate
per esprimere:
- Volont
Volere che: Voglio che tu faccia come dico.
Decidere che: Ho deciso che sia cos.
- Desiderio
- Opinione
Credere che: Credo che tu abbia ragione.
Pensare che : Penso che lui abbia avuto una bella idea.
- Dubbio
Dubitare che: Dubito che possa venire.
Domandarsi se: Mi domando se sia necessario fare la fila qui.
Chiedersi se: Mi chiedo se debba partire proprio oggi.
Non essere sicuro che: Non siamo sicuri che il treno sia in ritardo.
- Timore
Avere paura che: Ho paura che siano arrivati troppo tardi.
Temere che: Temo che stia per scoppiare un temporale.
- Sentimento
Dispiacere che: Ci dispiace che sia dovuto partire cos presto.
Essere contento che: Sono contento che tu abbia trovato una casa nuova.
- Speranza
Aspettarsi che: Mi aspetto che la polizia faccia il suo dovere.
Non vedere lora che: Non vedo lora che arrivi lestate.
CONGIUNTIVO E CONGIUNZIONI
Prima che, Senza che, In modo che, Bench, Sebbene, Purch, Malgrado, A patto che, A
meno che, Come se, Affinch, Nonostante, Tranne che.
Il congiuntivo si pu evitare usando la preposizione "di + infinito" al posto della congiunzione "che
+ congiuntivo":
! ULTIMA LEZIONE
Il periodo ipotetico
Il periodo ipotetico una frase che usiamo per descrivere una situazione possibile o impossibile nel
presente o nel passato. Le ipotetiche sono sempre formate da due elementi. Il primo elemento si
chiama "condizione" il secondo si chiama "conseguenza". Esempio:
Le ipotesi possono essere fatte su fatti reali, ovvero fatti che possono accadere realmente, e su
fatti che non sono successi, ovvero irreali.
Realt
Questo modello si usa per esprimere una situazione o unazione molto probabile quindi possibile:
condizione conseguenza
Possibilit
Questo modello si usa per esprimere una situazione o un'azione poco probabile ma possibile:
condizione conseguenza
Impossibilit (irrealt)
Questo modello si usa per esprimere una situazione o un'azione non impossibile nel passato ma
impossibile o irreale nel presente:
condizione conseguenza
Le frasi ipotetiche possono essere semplificate utilizzando il gerundio al posto del congiuntivo nella
frase che esprime la condizione:
condizione conseguenza
Attenzione: il gerundio un tempo non personale, quindi importante che il soggetto della
condizione sia lo stesso della conseguenza.
Altri esempi: