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COSMOS
"We are all lying in the gutter, but some of us are looking at the stars."
"Giaciamo tutti nel fango, ma alcuni di noi guardano alle stelle."
Oscar Wilde
03 - L'INFORMAZIONE PAG 19
Nel regno delle galassie, le nostre normali unit di misura della distanza non
ci bastano pi, ci occorre un'unit di misura molto pi grande, l'anno luce.
Equivale alla distanza percorsa dalla luce in un anno, circa diecimila
miliardi di chilometri. Non una misura di tempo, ma di distanze enormi.
Nell'ammasso di Ercole, ogni galassia dista dall'altra milioni di anni luce,
vale a dire che per andare da una galassia all'altra la luce impiega milioni di
anni. Come le stelle, i pianeti e le creature viventi, le galassie nascono,
vivono e muoiono. Hanno tutta una loro storia molto movimentata. Il loro
nucleo pu esplodere generando luce ed onde radio, enormi getti di energia
e un fragore terribile in tutto il cosmo. Qualunque astro che si trovasse nelle
vicinanze sarebbe incenerito. C' da chiedersi quanti pianeti e quante civilt
siano state distrutti in questo modo. Nell'ammasso di Pegaso c' una galassia
a forma di anello, ci che rimane della collisione tra altre due galassie, uno
splash nell'immenso stagno cosmico. Ogni galassia pu esplodere e
scontrarsi con un'altra, cos come possono esplodere le singole stelle che la
costituiscono. Nell'esplosione di una supernova, c' una stella che supera in
splendore il resto della propria galassia. Ora, vedremo ci che i nostri
astronomi chiamano "Gruppo Locale". Su un'estensione di tre milioni di
anni luce comprende qualcosa come venti galassie, un arcipelago poco
denso e tipico nell'immensit dell'oceano cosmico. Siamo solo a due milioni
di anni luce dalla Terra. Incontriamo una grande galassia in Andromeda, un
ciclone fatto di stelle, gas e pulviscolo. Appena lo superiamo, vediamo una
delle sue piccole galassie satellite. Il nucleo in una galassia e le stelle che la
compongono, sono tenuti insieme dalla forza di gravit. M31 circondata
da centinaia di ammassi globulari, ci avviciniamo ad uno di essi. Ogni
ammasso orbita intorno alla massa centrale della galassia e pu essere
composto anche da un milione di singole stelle.
Ogni ammasso globulare come uno sciame di api tenute insieme dalla
gravit e ogni ape un sole .Per andare dall'ammasso di Pegaso al Gruppo
Locale, dominato da due grandi galassie a spirale, abbiamo impiegato
duecento milioni di anni. Superata la M31, troviamo un'altra galassia molto
simile, con due braccia a spirale che compiono un giro completo ogni
duecentocinquanta milioni di anni. Ed ecco la nostra Via Lattea. E' la
galassia familiare per noi terrestri. Tra le braccia a spirale della costellazione
del Cigno noi esseri umani abbiamo sviluppato la nostra consapevolezza e,
fino a una certa misura, la nostra comprensione. Concentrati nello splendore
del suo nucleo e sparsi lungo le sue spirali, vi sono quattrocento miliardi di
soli. Per andare da una sua estremit ad un'altra, la luce impiega centomila
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Nella galassia della Via Lattea possono esserci molti mondi nei quali la
materia si evoluta. Viene spontanea una domanda: gli esseri di questi
mondi saranno molto diversi da noi? Che aspetto avranno? Che tipo di
politica, di tecnologia, di musica, di religione avranno? Oppure, la loro
cultura sar tale che noi non riusciamo a immaginarla? Sono esseri
pericolosi o no? Tra le molti nubi di gas interstellare ce n' una che si
chiama nebulosa di Orione, che dista solo 1.500 anni luce dalla Terra. Tre
stelle molto lucenti formano la cosiddetta cintura di Orione. La nebulosa,
vista dalla Terra, appare come una macchia di luce, la stella al centro della
spada di Orione. In realt, non si tratta di una stella, ma di un qualcosa
completamente diverso, una nube che nasconde uno dei tanti segreti della
natura. Ed eccoci arrivare ad una incubatrice stellare: un posto dove
nascono le stelle. Il gas e il pulviscolo si condensano per gravit finch la
loro temperatura arriva a un punto tale che cominciano a brillare, nubi di
questo tipo indicano la nascita di stelle, cos come altre testimoniano la loro
morte. E cosa avviene delle stelle dopo che si sono condensate all'interno
delle nubi interstellari? L'ammasso delle Pleiadi un gruppo di stelle molto
giovani, pensate che hanno solo 50 milioni di anni. Queste stelle sono
ancora circondate da ciuffi nebulosi, costituiti dal gas da cui si sono formate.
Esistono delle nubi sospese tra le stelle che sembrano macchie di inchiostro,
sono formate da fini polveri di roccia, materia organica e ghiaccio. Al loro
interno, alcune stelle ruotano su se stesse, nei pressi un mondo di ghiaccio
che evapora e che forma come delle lunghe code di comete spinte indietro
dai venti stellari. Nere nubi distanti anni e anni luce vagano tra le stelle,
sono piene di molecole organiche; i materiali da costruzione per la vita sono
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delle donne della nostra specie ha raggiunto a caro prezzo attraverso milioni
di anni.
ombre. Il Sole talmente lontano dalla Terra che i suoi raggi quando la
colpiscono sono paralleli, e gli obelischi, che hanno angoli diversi rispetto
ad essi, creeranno ombre di lunghezza diversa e, in base a questa differenza
nella lunghezza delle ombre, stabil che la distanza tra Alessandria e Siene
era pressappoco di 7 gradi lungo la superficie terrestre. In altre parole, se
immaginiamo che questi obelischi si estendano direttamente gi fino al
centro della Terra, nel punto di intersezione formerebbero un angolo di 7
gradi. Noi sappiamo che 7 gradi sono circa 1/50 della circonferenza terrestre
che di 360 gradi. Eratostene conosceva la distanza che divideva
Alessandria da Siene, sapeva che era di 800 Km. Come? Perch aveva
ingaggiato apposta un uomo per misurare la distanza ed aver modo cos di
sviluppare i calcoli dei quali stiamo parlando. Ora, 800 Km moltiplicato 50
fa esattamente 40.000 Km, e perci questa doveva essere la circonferenza
della Terra, la distanza da percorrere per fare un giro della Terra. E la
scoperta era giusta. Gli unici strumenti di Eratostene erano pali, occhi, piedi
e la luce, pi un grande interesse per la sperimentazione. Con quei soli
strumenti, egli riusc a calcolare la circonferenza della Terra con grande
precisione, con un errore percentuale minimo. E' un ottimo risultato
considerando che fu ottenuto 2200 anni fa. Gli scienziati dell'antichit
compirono i primi importantissimi passi verso la comprensione dei rapporti
dell'umanit con il cosmo, prima che le loro grandi civilt tramontassero.
Ma, dopo l'era dell'oscurantismo, inizi ovunque lentamente la riscoperta
delle opere di questi studiosi. Si ebbe cos il Rinascimento. Quando nel XV
secolo l'Europa cominci finalmente a risvegliarsi dal suo lungo letargo
durato tanto tempo, si dedic alla scoperta di strumenti, di libri e, anche, del
pensiero. Nel 1600, la teoria, a lungo dimenticata, di Aristarco fu riscoperta.
Giovanni Keplero costru un modello del Sistema Solare per capire il
movimento dei pianeti e il senso di rotazione del cielo. E di notte sognava di
poter andare sulla Luna. I suoi principali mezzi di studio erano i calcoli
matematici della biblioteca alessandrina e un irremovibile rispetto per i fatti
concreti, per quanto inquietanti essi potessero essere. La storia di Keplero e
degli scienziati che vennero dopo di lui fanno anch'esse parte del nostro
viaggio. Settant'anni pi tardi, la teoria di Aristarco e di Copernico sul Sole
come centro dell'Universo, veniva accettata in quasi tutta l'Europa. Si
diffuse la convinzione che i pianeti erano dei mondi governati dalle leggi
della natura, e quindi la speculazione scientifica si rivolse al movimento
degli astri. Il senso rotatorio del cielo fu imitato dai fabbricanti di orologi
sulla Terra; la possibilit di sapere e mantenere l'ora precisa permise lunghi
viaggi per mare, a scopo di esplorazione e scoperte di nuove terre. Questa
l'epoca in cui la cultura e l'informazione riacquistano il loro valore.
Come sono nate la prima volta le molecole organiche? Come ha fatto la vita
ad evolversi sino a produrre esseri sofisticati e complessi come noi, capaci
di indagare nel mistero del nostro stesso intimo? Voglio raccontarvi una
storia, una piccola frase musicale nel grande concerto della vita sulla
Terra.Nel corso della sua storia il Giappone fu governato, nel XII sec., da un
clan di guerrieri chiamati Eiti. Il capo simbolico degli Eiti, che era anche
imperatore del Giappone, era un bambino di sette anni di nome Ant, la sua
tutrice era la nonna. I guerrieri Eiti si impegnarono in una lunga e
sanguinosa guerra contro un altro clan. Tutti e due i clan rivendicavano un
maggiore diritto ereditario al trono imperiale. Lo scontro decisivo avvenne a
Katmur nel mar del Giappone il 24 aprile del 1185. Gli Eiti, inferiori per
numero e capacit guerriere, furono decimati; sconfitti senza possibilit di
rivincita, gli Eiti sopravvissuti si gettarono in mare e morirono annegati. La
nonna dell'imperatore disse che n il nipote e n lei si sarebbero fatti
catturare, quello che avvenne dopo descritto nel libro "La storia degli
Eiti". Il piccolo imperatore chiese alla nonna "Ora dove mi porti", lei si
volt verso il re-bambino e gli disse "Il nostro regno nelle profondit
dell'oceano", mentre le lacrime le scorrevano gi per le guance e lo consol.
Accecato dalle lacrime, il re-bambino un le sue piccole splendide manine in
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Nei suoi dettagli, la storia della vita sulla Terra , probabilmente, unica in
tutta la Galassia della Via Lattea. La vita sulla Terra nata nel settembre
dell'anno cosmico, quando il nostro mondo, ancora turbato e sconvolto dalla
sua violenta origine, somigliava un po alla nostra Luna. La Terra ha un'et
di circa 4 miliardi e mezzo di anni, per il calendario cosmico essa si
formata da condensazioni di gas interstellare e pulviscolo, intorno al 14
settembre. Noi sappiamo dall'analisi dei fossili, che la vita si originata
dopo questo tempo, diciamo verso il 25 settembre, probabilmente nell'aria o
negli oceani dell'era primordiale. Le prime forme di vita non avevano niente
di cos complesso come gli organismi unicellulari che sono gi forme di vita
molto sofisticate. I primi embrioni di vita sulla Terra erano estremamente
pi semplici e si produssero a livello molecolare. In quell'era primordiale i
fulmini e i raggi ultravioletti del Sole scomposero e frantumarono le
molecole semplici sature di idrogeno che erano nell'atmosfera e i frammenti
di queste molecole cominciarono a ricomporsi spontaneamente formando, in
questo modo, altre molecole molto pi complesse. I prodotti di questa
chimica primordiale si dissolsero meglio negli oceani formando una sorta di
liquido organico di complessit gradualmente crescente. Finch un giorno,
unicamente per caso, venne fuori una molecola capace di riprodurre copie di
s stessa utilizzando come materiale le altre molecole presenti nel liquido.
Questa molecola fu l'antenata del DNA. Il DNA la molecola principale
della vita sulla Terra, formata da 4 diverse parti molecolari chiamate
nucleotidi, i quali costituiscono le quattro lettere del codice genetico, il
linguaggio dell'ereditariet. Ognuno di questi nucleotidi, che sono i pioli
della scala del DNA, hanno colore diverso. Le istruzioni che essi diramano
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variano per ogni organismo, ecco perch gli organismi sono diversi tra loro.
Le mutazioni sono dei cambiamenti dei nucleotidi, una specie di
disobbedienza delle leggi genetiche, molte mutazioni comportano delle
assurdit genetiche, come c' da aspettarsi perch avvengono senza ordine e
non influiscono sulla generazione successiva. Ma alcune anche se poche, sia
pure per caso, hanno molto pi senso delle istruzioni originarie. Quattro
miliardi di anni fa gli antenati del DNA si contendevano i materiali
molecolari da costruzione che abbandonavano le copie grezze di s stesse.
Non esistevano predatori, la materia vitale era ovunque, cos gli oceani e i
laghi erano per quelle molecole un giardino dell'Eden; con la riproduzione,
le mutazioni e la selezione naturale l'evoluzione delle molecole viventi era
gi in fase avanzata. Alcune variet di molecole, con funzioni specifiche,
finirono con l'unirsi formando un agglomerato, la prima cellula. Nel
frattempo, l'evoluzione delle piante aveva progredito, perch esse erano in
grado di utilizzare la luce del Sole per creare il proprio materiale. Alcune
piante unicellulari si unirono formando i primi organismi multicellulari.
Altrettanto importante fu l'invenzione, realizzata ai primi di novembre, del
sesso. Il primo dicembre, le piante verdi avevano liberato nell'atmosfera
grosse quantit di ossigeno e di azoto. Poi improvvisamente, il 15 dicembre
ci fu un enorme proliferazione di nuove forme di vita. Sappiamo dall'esame
dei fossili, che la vita nacque subito dopo la formazione della Terra, il che fa
pensare che l'origine della vita potrebbe essere un inevitabile processo
chimico su infiniti pianeti simili alla Terra sparsi per il cosmo. Ma sulla
Terra in circa 4 miliardi di anni, la vita non ha progredito oltre le alghe,
quindi pu darsi che le forme di vita pi complicate siano, anche, pi
difficili ad evolversi. Se questo vero, i pianeti della Galassia potrebbero
essere pieni di microorganismi, mentre i vegetali e gli esseri pensanti
potrebbero essere pi rari. Il 18 dicembre c'erano grandi quantit di trilobiti,
che si nutrivano sul fondo degli oceani. I primi vertebrati apparvero il 19
dicembre, le piante cominciarono a diffondersi il 20 dicembre; i primi insetti
alati cominciarono a svolazzare il 22 dicembre. E in questa stessa data
apparvero i primi anfibi, creature capaci di vivere sia sulla terra che
nell'acqua. I diretti progenitori dell'uomo cominciavano a lasciarsi alle
spalle gli oceani. I primi alberi e i primi rettili nacquero il 23 dicembre,
erano due sorprendenti forme di evoluzione. Noi uomini discendiamo da
alcuni di questi rettili. I dinosauri fecero la loro apparizione la vigilia di
Natale (24 dicembre); ce ne erano diversi tipi, la Terra era soltanto loro.
Molti dinosauri camminavano eretti ed erano dotati di una certa intelligenza.
Ignorati dai dinosauri, fecero la loro prima comparsa delle nuove creature, i
cui figli nascevano gi formati e indifesi, erano i primi mammiferi, che
apparvero il 26 dicembre. Il giorno seguente nacquero i primi uccelli. Ma la
Terra era ancora dominio incontrastato dei dinosauri, poi, all'improvviso su
tutto il pianeta, i dinosauri si estinsero. Le cause sono rimaste ignote. I
dinosauri si estinsero nel periodo in cui apparve il primo fiore. Il 30
dicembre comparvero le prime creature che avevano un aspetto vagamente
umano, caratterizzate da un ben visibile aumento della grandezza del
cervello. Infine, la sera del 31 dicembre nacquero le prime vere creature
umane. Tutta la storia umana documentata occupa soltanto gli ultimi 10
secondi dell'anno cosmico.
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Per c' ancora una grande quantit di cose da capire circa l'origine della
vita, compresa l'origine del codice genetico. L'uomo lavora a questo
esperimento solo da 30 anni, la natura ha cominciato 4 miliardi di anni fa.
C' da dire che i gas di cui ci siamo serviti per l'esperimento e le fonti di
energia usate sono assolutamente comuni a tutto il cosmo. Quindi sono
reazioni chimiche simili a queste che devono aver dato vita alla materia
organica nello spazio interstellare e agli amminoacidi nei meteoriti.
Reazioni chimiche come queste devono esserci state su miliardi di altri
mondi nella Galassia della Via Lattea. Le molecole della vita riempiono il
cosmo. Ora, quali caratteristiche pu avere la vita altrove? Anche se la sua
chimica molecolare fosse identica a quella della vita sulla Terra, il che
molto improbabile, essa non potrebbe essere uguale o molto simile nella
forma agli organismi pi comuni sulla Terra. La casualit, che una
caratteristica del processo di evoluzione, deve creare altrove delle creature
completamente diverse da quelle che noi conosciamo. La biologia pi
simile alla storia che non alla fisica. Per capire il presente bisogna conoscere
il passato. Nella biologia non esistono teorie profetiche cos come non ne
esistono nella storia, e il motivo lo stesso. Tutte e due le materie sono
ancora troppo difficili per noi, per riusciremo a capire molto meglio noi
stessi se riusciremo a capire quello che ci circonda. Lo studio di un solo
elemento della vita extraterrestre, per quanto minimo, d alla biologia
orizzonti meno limitati.
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L'informazione
La vita sulla Terra molto pi bella e molto pi complessa di qualunque
mondo senza vita. Il nostro pianeta ingentilito dalla vita e una delle qualit
che contraddistingue la vita la sua complessit sviluppatasi lentamente in 4
miliardi di anni di selezione naturale. Si pu descrivere in un solo paragrafo
e in modo dettagliato come si forma una roccia, ma per descrivere la
struttura base di un albero o di un filo d'erba o di un animale monocellulare
occorrono volumi e volumi. Costruire una cosa vivente e semplicemente
descriverla richiede una quantit enorme di informazioni. L'unit di misura
dell'informazione un qualcosa chiamato bit, una risposta precisa, si o no,
a una sola interrogazione altrettanto precisa. Cos per precisare se
l'interruttore della luce acceso o spento basta un solo bit, per precisare
qualcosa di pi complesso ci vogliono pi bit. C' un gioco molto noto,
detto delle venti domande, che dimostrano come bastino 20 bit per definire
un concetto anche grande. Per esempio, ho in mano qualcosa, cosa sar?
una cosa viva? Si, e gi siamo a un bit. un animale? No, siamo a due bit.
una cosa che si vede? Si. Cresce nella terra? Si. una pianta coltivata? No.
Bene, con solo cinque bit abbiamo fatto dei progressi sostanziali per capire
di che si tratti, un dente di leone. Nella nostra esplorazione del cosmo il
primo passo da fare quello di porre le domande giuste. Poi, non con venti
domande, ma con miliardi, ricaveremo lentamente dalla complessit
dell'universo l'ordine su cui esso poggia. Nel grande buio cosmico ci sono
innumerevoli stelle e pianeti, alcuni dei quali nei pressi del nostro Sistema
Solare. Sebbene non ne abbiamo ancora la certezza, gli stessi processi
evolutivi che sulla Terra hanno portato all'origine della vita e
dell'intelligenza potrebbero essersi sviluppati in tutto il cosmo. Potrebbero
esserci milioni di mondi solo nella Galassia della Via Lattea, in questo
momento potrebbero essere gi abitati da esseri intelligenti. Sarebbe una
meraviglia sapere qualcosa sull'intelligenza non umana. Che possiamo
saperne? Vediamo come possiamo descrivere le forme di vita che ci sono
sulla Terra, come se fossimo degli osservatori esterni. un mondo coperto,
per la maggior parte da un liquido, un mare profondo chilometri e chilometri
e che brulica di forme di vita. Vi sono intere comunit di esseri trasparenti,
vi sono gruppi di creature che comunicano tra di loro cambiando la forma
del corpo; vi sono esseri che emettono luce propria; vi sono fiori famelici
che divorano chi passa vicino; vi sono alberi che gesticolano. Questi sono
solo alcuni di quegli esseri che abitano la Terra. Sono esseri saturi
d'informazioni, ognuno ha il proprio repertorio di comportamenti necessari
ad assicurargli la sopravvivenza. Le creature pi grandi della Terra sono le
grandi balene. Sono gli animali pi grossi sul nostro pianeta, di gran lunga
pi grossi anche dei dinosauri. I loro antenati erano carnivori, mammiferi,
che 70 milioni di anni fa migrarono dalla terra verso le acque. Abbiamo in
comune molte cose con loro, tutte le caratteristiche dei mammiferi. Le
balene hanno sviluppato, nel tempo, una capacit di comunicare con il
suono. Alcuni suoni delle balene vengono definiti canti, ma in realt noi
ignoriamo il loro significato. Essi coprono, per frequenza, una banda molto
vasta di suoni gi fino a frequenze ben al di sotto dei suoni pi bassi
percepiti dall'uomo. Un canto tipico di balena pu durare, forse, un quarto
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Cosa possono avere da dire o da cantare balene e delfini? Non hanno organi
con cui manipolare, non possono realizzare grandi opere di ingegneria,
come noi. Il grande pericolo per le balene l'uomo. Per il 99,99% della
storia delle balene, negli oceani non sono esistiti esseri umani. In quel lungo
periodo le balene svilupparono il loro straordinario sistema di
comunicazione. Alcune balene emettono suoni molto forti a una frequenza
di 20 Hertz. Un Hertz l'unit di frequenza del suono e rappresenta un'onda
sonora che penetra nell'orecchio ogni secondo. Il biologo americano Roger
Pein ha calcolato che a queste frequenze c' nelle zone profonde dell'oceano
un canale sonoro attraverso il quale le balene possono comunicare da
qualunque parte del mondo. Durante la loro storia le balene hanno creato
una rete di comunicazione attraverso tutto il globo. Il calcolo sul raggio
delle comunicazioni tra le balene presuppone che gli oceani siano calmi. Le
balene che comunicano tra loro attraverso gli oceani devono aver incontrato
difficolt sempre maggiori perch sono state inventate navi, velieri che
emettono, per diversi motivi, anche loro frequenze di 20 Hertz, quindi la
distanza con cui un tempo potevano comunicare deve essersi ridotta sempre
pi. Duecento anni orsono, una distanza tipo a cui certe balene potevano
comunicare era pressappoco di 10.000 chilometri, oggi nelle stesse
condizioni la distanza corrispondente forse di qualche centinaio di
chilometri. Abbiamo isolato tra loro le balene e abbiamo fatto di peggio
perch continua ad esistere, ancora oggi, il traffico di corpi delle balene
morte. Ci sono uomini che cacciano e massacrano indiscriminatamente le
balene e sfruttano i prodotti per farne altri (per esempio, cibo per cane o
rossetto per labbra). Molte nazioni hanno capito che uccidere le balene
mostruoso, ma il traffico continua specialmente da parte del Giappone, della
Norvegia e dell'Unione Sovietica.
Il futuro dell'umanit
Tutte le generazioni umane si sono sempre interrogate sulle origini e sul
destino del cosmo.
La nostra la prima generazione che abbia la possibilit concreta di trovare
qualcuna delle risposte.
In un modo o nell'altro, noi siamo collocati sull'orlo dell'eterno. "Chiamo a
testimoni il cielo e la terra contro di te, e prima di te io ho creato la vita e la
morte, la benedizione e la maledizione. Perci, scegli la vita che vuoi vivere
e prosegui". Circa 200 anni fa, in una localit del Golfo dell'Alaska, due
civilt, che non si erano mai conosciute, fecero il loro primo incontro. Da
una parte il popolo dei Kinkit, che vivevano pi o meno come erano vissuti i
loro antenati per migliaia di anni. Una popolazione nomade che si spostava
spesso su canoe da un accampamento all'altro, catturando pesce, frutti di
mare e vivendo di scambi con le trib vicine. Il creatore che essi adoravano
era il dio-corvo, che raffiguravano come un uccello enorme dalle ali
bianche. E un giorno di luglio del 1786, il dio-corvo apparve veramente. I
primi che furono testimoni di questo fatto rimasero terrorizzati, per loro chi
osava guardare il dio veniva tramutato in pietra. La realt era che dall'altro
capo della Terra era arrivata una spedizione guidata dall'esploratore francese
La Perousse. Si trattava del primo grande viaggio scientifico programmato
del XVIII secolo, il suo scopo era di raccogliere attorno al mondo nuove
conoscenze di geografia, di storia naturale e sulle popolazioni delle terre pi
lontane. Ebbene i Kinkit credettero di vedere nel veliero dell'esploratore
francese il dio-corvo. Per tra di loro ci fu chi os indagare pi a fondo, era
un vecchio guerriero quasi cieco. Disse che la sua vita era ormai alla fine e
per il bene di tutti, avrebbe avvicinato il grande corvo per chiedergli se
aveva, veramente, intenzione di trasformare la sua gente in pietra. Il vecchio
guerriero si mise a guardare a lungo il grande corvo e alla fine si accorse che
non era un grande uccello inviato dal cielo, ma un prodotto del lavoro di
altri uomini uguali a lui. Questo primo incontro si svolse in modo pacifico,
gli uomini della spedizione di La Perousse avevano ricevuto ordini drastici
di trattare con rispetto le popolazioni che avessero, eventualmente,
incontrato. Una politica eccezionalmente civile per quei tempi e anche per
quelli successivi. La Perousse e il guerriero Kinkit si scambiarono dei doni,
poi la nave straniera salp e non torn pi. Non tutti gli incontri tra nazioni
sono stati e sono cos pacifici. Prima del 1519 gli Aztechi del Messico non
avevano mai visto un'arma da fuoco e anch'essi all'inizio, credettero che gli
stranieri arrivati sulla loro terra provenissero dal cielo. Ma gli spagnoli agli
ordini di Fernando Corts non erano vincolati dall'ordine di non usare la
violenza. I conquistadores erano in cerca non di nuove conoscenze, ma di
oro. Usarono la superiorit delle loro armi per saccheggiare ed uccidere.
Nella loro follia cancellarono dalla faccia della terra una civilt. In nome
della devozione, facendosi scudo della loro fede, gli spagnoli distrussero,
completamente, una societ, che per arte, astronomia e architettura non
aveva uguali in Europa. Noi condanniamo i conquistadores per la loro
crudelt e cecit, per aver scelto la morte, e rendiamo onore a La Perousse e
ai Kinkit per il loro coraggio e saggezza, per aver scelto la vita. una scelta
che oggi si ripropone, solo che la societ attualmente in pericolo tutto il
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genere umano. Come i fabbricanti di miti ben sapevano, noi siamo tanto
figli della terra che del cielo, da quando abitiamo questo pianeta abbiamo
accumulato un bagaglio evolutivo pericoloso: la professione all'aggressivit,
la sottomissione ai capi, l'ostilit verso i nuovi venuti, tutte cose che
mettono a rischio la nostra sopravvivenza. Ma abbiamo anche acquisito la
comprensione per gli altri, l'amore per i figli, il desiderio di imparare dalla
storia e dall'esperienza una grande sublime appassionata intelligenza, sono
elementi che ci consentono a continuare a sopravvivere e a prosperare.
Quale sar il lato della nostra natura a prevalere? Non si pu dire. Ma
nell'universo ci attende una prospettiva alla quale non si pu sfuggire. Ogni
essere pensante teme la guerra nucleare, ma tutte le nazioni a tecnologia
progredita la progettano. In Germania stavano studiando la bomba all'inizio
della seconda guerra mondiale, e quindi gli americani dovevano arrivare
prima. Se gli americani l'avevano, dovevano averla anche i russi, poi gli
inglesi, i francesi, i cinesi, gli indiani, i pakistani, sono molte le nazioni,
ormai, a possedere armi atomiche. Sono di facile fabbricazione, il materiale
fissile pu essere sottratto dai reattori nucleari, le armi nucleari sono
diventate quasi un'attivit artigianale. Le bombe della seconda guerra
mondiale erano chiamate "abbatti edifici", caricate con 20 tonnellate di
tritolo distruggevano un isolato. Tutte le bombe sganciate sulle citt nella
seconda guerra mondiale, ammontano a circa 2 milioni di tonnellate di
tritolo, 2 megatoni. Oggi, 2 megatoni sono la potenza di una sola bomba
termonucleare. Ma ne esistono decine di migliaia di armi nucleari, i missili e
i bombardieri della Russia e degli Stati Uniti hanno le testate nucleari
puntate su pi di 15.000 obiettivi gi designati. Sul pianeta non c' pi un
luogo sicuro. L'energia contenuta in queste armi nucleari assomma a
parecchio di pi di 10.000 megatoni, un'altra guerra mondiale ogni secondo
per la durata di un pomeriggio. La bomba lanciata su Hiroshima uccise
70.000 persone, in una guerra nucleare totale, nel parossismo di una morte
planetaria sulla Terra verrebbero lanciate l'equivalente di un milione di
bombe come quella di Hiroshima. Ma in questa follia, non tutti resterebbero
uccisi dall'esplosione, dalla tempesta di fuoco e dalle radiazioni immediate,
ci sarebbero altre agonie: la perdita di persone care, schiere di persone
ustionate, private della vista, mutilate, mancanza di assistenza medica,
malanni, epidemie, radiazioni a lungo termine che avvelenerebbero il suolo
e le acque, aumento dei tumori, arresto delle nascite, malformazioni nei
bambini. l'impressione sconfortante di una civilt distrutta per niente, la
coscienza che avremmo potuto evitarlo. Il cosiddetto equilibrio del terrore,
patrocinato dagli Stati Uniti e dalla Russia, tiene come ostaggi tutti gli
abitanti della Terra. Ogni contendente mette alla prova il limite di tolleranza
dell'altro, come nel caso dei missili diretti a Cuba. L'equilibrio del terrore
un equilibrio delicato, con margini molto piccoli per gli errori di calcolo. E
il mondo continua ad impoverirsi spendendo mezzo miliardo di miliardi di
dollari all'anno per prepararsi ad una guerra. Come faremmo a spiegare tutto
questo ad un osservatore extraterrestre? Quali impressioni daremmo del
nostro modo di gestire il pianeta Terra? Da una prospettiva extraterrestre,
tutta la nostra civilt chiaramente sul punto di fallire nel punto pi
importante della sua storia, preservare la vita e il benessere dei suoi cittadini
e la futura abitabilit del pianeta. Ma se riusciamo a vivere con la probabilit
crescente di una guerra nucleare, non dovremmo anche riuscire a cercare ad
esplorare con convinzione ogni possibile mezzo per evitarla questa guerra?
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atomi di idrogeno avevano creato i soli e la luce delle stelle. In quel tempo,
non esistevano n i pianeti per ricevere la luce delle stelle n creature
viventi per ammirare lo splendore del cielo. Ma nel profondo delle fornaci
stellari, la fusione nucleare stava dando vita ad atomi pi pesanti, carbonio,
ossigeno, silicio e ferro. Questi elementi, cenere lasciata dall'idrogeno,
costituivano la materia primordiale da cui pi tardi sarebbero nati i pianeti e
la vita. All'inizio, gli elementi pesanti erano prigionieri nel nucleo centrale
delle stelle, ma le stelle di grande massa esaurirono presto il carburante e nel
loro ultimo sussulto restituirono allo spazio la maggior parte della loro
materia. Cos il gas interstellare si arricch di elementi pesanti. Nella nostra
Galassia, la Via Lattea, la materia cosmica fu riciclata in nuove generazioni
di stelle, ora ricche di atomi pesanti. E nel gelo dello spazio interstellare,
grandi nubi turbolente vennero ammassate dalla gravit e agitate dalla luce
delle stelle. Nel loro interno pi profondo, gli atomi pesanti si condensarono
in grani di polvere di rocce e di ghiaccio e in molecole complesse a base di
carbonio. Gli atomi di idrogeno avevano elaborato la materia della vita. In
altre nubi, masse ancora pi grandi di gas e di polvere formarono successive
generazioni di stelle. Appena nasceva una nuova stella, accanto ad essa si
formavano piccoli condensati di materia, minuscole particelle di roccia e di
metallo, di ghiaccio e di gas, che poi sarebbero diventati pianeti. E su questi
mondi, come nelle nubi interstellari, si formarono le molecole organiche. In
molti mondi queste molecole venivano distrutte dalla luce del Sole e
ricombinate dai processi chimici. Finch un giorno nacque una molecola,
che, per puro caso, riusc a duplicare se stessa. Via via che il tempo passava,
l'autoriproduzione diventava sempre pi perfetta; le molecole che si
duplicavano meglio delle altre producevano pi copie, la selezione naturale
era iniziata. Si svilupparono meccanismi molecolari sempre pi complessi,
era incominciata la vita. Gruppi di molecole organiche si svilupparono in
organismi monocellulari, questi a loro volta produssero colonie
multicellulari. Alcune parti si trasformarono in organi specifici, alcune
colonie si stabilirono sui fondali marini, altre vagarono liberamente nelle
acque. Si svilupparono gli occhi. Esseri viventi si trasferirono sulla terra
ferma. Per un certo periodo dominarono i rettili, ma poi cedettero il passo ad
altre creature pi piccole, dal sangue caldo e dal cervello pi grande, che
svilupparono agilit e curiosit sull'ambiente che li circondava. Impararono
a servirsi del fuoco e del linguaggio. La materia stellare si era trasformata in
consapevolezza. Noi siamo un modo, per il cosmo, di conoscere se stesso.
Siamo creature del cosmo assetate, da sempre, di conoscere le nostre origini,
di capire i nostri legami con l'universo. Come nato il tutto? Ogni civilt
della Terra ha elaborato una propria risposta all'enigma posto dall'universo.
Ogni civilt celebra a modo suo i frutti della vita e della natura. Ci sono
molti modi diversi di essere creatura umana. Ma un visitatore extraterrestre
osservando le differenze esistenti tra le societ umane, le troverebbe
insignificanti in confronto alle somiglianze. Noi siamo una sola specie. La
nostra vita, il nostro passato, il nostro futuro dipendono dal Sole, dalla Luna
e dalle stelle. I nostri antenati sapevano che la loro sopravvivenza dipendeva
dalla loro capacit di comprendere il cielo. Costruirono osservatori e
calcolatori per prevedere il mutare delle stagioni attraverso il moto dei cieli.
La scoperta che nell'universo c' un ordine, che in natura esistono delle
leggi, il fondamento su cui poggia la scienza moderna. La nostra
concezione del cosmo, tutta la scienza e la tecnologia moderna ci riportano
31
agli interrogativi che le stelle pongono da sempre. Eppure, appena 400 anni
fa, non avevamo idea di quale fosse il nostro posto nell'universo. La lunga
strada che ha portato alla comprensione di questo fatto ha richiesto sia un
irriducibile rispetto per la realt sia un grande amore per la matematica.
Scrive Johannes Kepler: "Noi ci chiediamo qual lo scopo pratico del canto
degli uccelli, perch il canto la loro gioia, visto che sono stati creati per
cantare".
Allo stesso modo, noi dovremmo chiederci come mai la mente umana si
affatica a sondare il segreto degli uccelli. La variet dei fenomeni naturali
talmente vasta proprio per fare in modo che alla mente umana non manchi
mai di nutrimento sempre fresco. Ogni bambino di qualunque civilt e di
qualunque et ha il diritto dal fatto di essere nato, di riscoprire il cosmo
partendo da zero. Quando questo accade, troviamo un profondo senso di
stupore. I pi fortunati di noi trovano i maestri che indirizzano le nostre
tendenze. Studiamo per imparare a distinguere i preconcetti dalla verit. Poi,
quando riusciamo a decifrare i misteri del cosmo, scopriamo mondi nuovi.
La scienza un'impresa collettiva che abbraccia molte civilt e crea un
ponte tra le generazioni. In ogni epoca e talvolta nei luoghi pi impensati
emerge chi, animato da una grande passione, vuol capire il mondo. Non c'
modo di sapere prima da dove verr la prossima scoperta. Ci sono sogni che,
all'inizio, sembrano irrealizzabili. Un tempo anche osservare un pianeta con
un telescopio era un fatto meraviglioso. Ma poi abbiamo studiato i pianeti,
abbiamo capito come si muovono nelle loro orbite e subito abbiamo
progettato viaggi di esplorazione lontano dalla Terra e abbiamo mandato
sonde automatiche a osservare pianeti e stelle. Noi esseri umani desideriamo
ardentemente ricollegarci con le nostre origini. Cos abbiamo creato i miti.
La scienza un altro modo per esprimere questo desiderio, anch'essa ci
collega con le nostre origini e anch'essa ha i suoi miti e i suoi
comandamenti. La sua unica verit sacra che non esistono verit sacre.
Qualunque asserzione deve essere esaminata con spirito critico. Gli
argomenti forniti da chi ha il potere non hanno valore, tutto ci che
inconciliabile con la realt, anche se si tratta di una convinzione che ci
appassiona, deve essere scartata o quantomeno riesaminata. La scienza non
perfetta, spesso usata a sproposito, solo uno strumento. Ma lo
strumento migliore che abbiamo, si corregge da sola, non immutabile, si
pu applicare a tutto. Grazie ai metodi scientifici abbiamo incominciato a
esplorare il cosmo. Per la prima volta, le scoperte della scienza sono aperte a
tutti. Noi esseri umani abbiamo posato i piedi su un altro mondo, in un
luogo chiamato Mare della Tranquillit (Luna); una conquista sorprendente
per delle creature, le cui prime impronte risalenti a 3,5 milioni di anni fa
sono conservate nelle ceneri di un vulcano dell'Africa Orientale. Abbiamo
fatto molta strada. Tutto ci che abbiamo visto pu sembrare la celebrazione
di un mito, ma la descrizione dell'evoluzione del cosmo, cos come ce l'ha
rivelata la scienza della nostra epoca. Mentre noi abbiamo cominciato,
finalmente, a interrogarci sulle nostre origini
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Astronomia e astrologia
L'ammasso delle Pleiadi un insieme di giovani stelle che, secondo gli
astronomi, sta uscendo ora dalla sua culla fatta di gas e di polveri. La
nebulosa del Granchio un cimitero di stelle, dal quale i gas e le polveri
vengono mandati nello spazio interstellare dove si disperdono. Al suo
interno c' una pulsar che sta morendo. Tanto le Pleiadi che la nebulosa del
Granchio fanno parte di una costellazione che tanto tempo fa gli astrologi
chiamarono Taurus, il Toro. Ad essa attribuirono la capacit di influire sulla
nostra vita quotidiana. Gli astronomi affermano che il pianeta Saturno un
globo immenso fatto di idrogeno e di elio, e circondato da un anello largo
50.000 Km. Dicono anche che l'immensa macchia rossa sul pianeta Giove
sia una tempesta gigantesca che infuria da un milione di anni. Ma gli
astrologi affermano che i pianeti influenzano il carattere e il destino
dell'uomo; Giove conferisce un tono regale e un animo gentile, Saturno
ispirerebbe la diffidenza, il sospetto e la malvagit. Per gli astronomi Marte
un mondo che aspetta di essere esplorato; invece gli astrologi vedono
Marte come un guerriero, istigatore di discordie, violenza e distruzione.
L'astronomia e l'astrologia non sono state, sempre, cos distinte tra loro; per
gran parte della storia dell'umanit, l'una comprendeva anche l'altra. Ma
arriv il momento in cui l'astronomia si liber dai vincoli dell'astrologia. Fu
Kepler a ridimensionare il mito del cielo, scoprendo che il movimento del
pianeta originato da una forza di natura fisica.
Il ritorno del Sole dopo un eclisse totale, il suo sorgere al mattino dopo la
sua inquietante assenza notturna, la riapparizione della Luna che va
crescendo dopo la Luna Nuova, tutti questi fenomeni suggerirono ai nostri
progenitori che la vita durasse al di l della notte. Lass nel cielo c'era la
metafora dell'immortalit. Circa un migliaio di anni fa, nel Sud-Ovest
dell'America, il popolo Anazaki costru un osservatorio astronomico di
pietre per individuare il giorno pi lungo dell'anno (solstizio d'estate). L'alba
di quel giorno era, certamente, un motivo di gioia, di festeggiamento della
generosit del Sole. Questo osservatorio fu costruito in modo tale che i raggi
del Sole penetrassero da una finestra e colpissero una particolare nicchia
solo in quel giorno. Oggi un luogo abbandonato, il popolo Anazaki non
esiste pi. Esso ha imparato a prevedere i cambiamenti di stagione, ma non i
cambiamenti climatici e le siccit. I popoli antichi prestavano molto
attenzione al Sole, alla Luna e alle stelle. Altre costruzioni, simili a quella
degli Anazaki, si trovano in Cambogia, a Stonehenge (Inghilterra), in Egitto,
in Messico e nelle grandi pianure del nord America. Allora come mai dei
popoli di tutto il mondo si prendono questo grande disturbo per imparare
cos'era l'astronomia? Perch prevedere le stagioni era, letteralmente, un
problema di vita o di morte. L'uomo cacciava l'antilope o il bufalo per cui le
migrazioni rifluivano e fluivano con le stagioni; i prodotti della terra erano
maturi per essere colti in certi periodi e non in altri. Quando inventammo
l'agricoltura dovemmo fare attenzione ad arare, seminare e mietere il
raccolto solo nella stagione giusta. Le riunioni annuali di popoli nomadi,
fatte a grande distanza tra loro, avvenivano in giorni prestabiliti. Certo
alcune scoperte relative al calendario possono essere state casuali. Ma ci
sono altre scoperte stupendamente volute. Oggi delle grandiose citt
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Anazaki restano solo dei ruderi che hanno resistito al tempo. Non lontano da
queste antiche citt, in un luogo pressoch inaccessibile, c' un altro
strumento che serve a segnalare il solstizio. Si tratta di tre lastroni di pietra
volutamente disposti in un certo modo permettono a un sottile raggio di
Sole, di colpire il centro di una spirale, scolpita su una pietra, solo a
mezzogiorno del giorno pi lungo dell'anno. Quando i nostri antenati
preistorici cominciarono a studiare il cielo dopo il tramonto, notarono che
alcune stelle non avevano una posizione fissa rispetto al disegno costante
formato dalle costellazioni. Cinque di esse si muovevano lentamente nel
cielo in un senso, poi nel senso contrario e nuovamente nel senso di prima,
furono chiamate pianeti, dal greco planete che significa errante. Subito i
pianeti rappresentarono un profondo mistero. La prima spiegazione fu che si
trattava di esseri viventi. Ma la vera spiegazione che i pianeti sono dei
mondi e la Terra uno di essi e che girano attorno al Sole secondo delle
leggi matematiche. Questa scoperta ha portato direttamente alla nostra
civilt attuale. La fusione della fantasia e dell'osservazione astronomica ha
dato come risultato la descrizione esatta del nostro Sistema Solare.
"L'ipocrisia non l'ho mai imparata, sono onesto quando si tratta di fede,
per me non un gioco".
mor per la sua facilit ad eccedere nel mangiare e nel bere. Kepler scrisse
ad un amico:
"L'ultima notte del suo pacato periodo, Tycho non ha fatto che ripetere
continuamente queste parole come se stesse componendo dei versi. 'Fa che
io non sia vissuto invano, fa che io non sia vissuto invano'.". E non vissuto
invano.
"Se non fossi convinto di poter ignorare questi 8 minuti, avrei corretto la
mia teoria adeguandola. Ma poich era inconcepibile ignorarli, quegli 8
minuti mi indicarono la strada per una completa rivoluzione
dell'astronomia".
"Le orbite descritte dai pianeti sono ellissi, di cui il Sole occupa uno dei
fuochi".
"La retta ideale che unisce il pianeta al Sole descrive aree uguali in tempi
uguali".
Le prime due leggi di Kepler sul movimento dei pianeti possono sembrare
un p astratte. D'accordo, i pianeti si muovono lungo un ellisse e
muovendosi descrivono aree uguali in tempi uguali, e allora? Non sono cose
facili da capire come il moto circolare, possiamo essere tentati di
minimizzare, ma queste sono le leggi alle quali obbedisce anche il nostro
pianeta. Noi ci muoviamo in armonia con le leggi della natura e Kepler fu il
primo a scoprirlo. Molti anni dopo, Kepler elabor la sua terza e ultima
legge sul moto dei pianeti. Una legge per stabilire una relazione tra i
movimenti dei vari pianeti. Kepler scopr un rapporto matematico semplice
tra la misura dell'orbita di un pianeta e la velocit media a cui esso viaggia
attorno al Sole. Questa scoperta conferm la sua vecchia convinzione, che
doveva esserci nel Sole una forza che guidava i pianeti. Una forza con pi
effetto sui pianeti interni e veloci e con meno effetto sui pianeti esterni e
lenti. In seguito, Isaac Newton stabil che quella era la forza di gravit
rispondendo cos alla domanda fondamentale: cos' che fa muovere i
pianeti?
"I quadrati dei tempi di rivoluzione siderale dei pianeti sono proporzionali
ai cubi dei semiassi maggiori delle loro orbite".
Cosa vuol dire questo? Vuol dire che quanto pi un pianeta lontano dal
Sole tanto pi lentamente si muove. Kepler fu la prima persona nella storia
della specie umana a capire correttamente e quantitativamente come avviene
il moto dei pianeti e come funziona il Sistema Solare. L'uomo che aveva
scoperto l'armonia del cosmo era stato destinato a vivere in tempi di grande
discordia sulla Terra. Esattamente otto giorni dopo che Kepler aveva
enunciato la sua terza legge si verific a Praga un incidente che diede inizio
alla rovinosa guerra dei trent'anni. Kepler perse durante questa guerra, la
moglie e il figlio a causa di un'epidemia diffusa dalla soldataglia. Il suo
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L'esplorazione spaziale
Immaginiamo di essere dei viaggiatori provenienti dalle stelle e diretti al
Sole. Ci troveremmo circondati da quattro immensi mondi gassosi e
nuvolosi: Nettuno, il pianeta blu con Tritone la sua luna di ghiaccio, Urano
con i suoi anelli scuri, fatti di materia organica, Saturno, il gioiello del
Sistema Solare, all'interno dei suoi anelli concentrici composti da un
miliardo di piccole lune di ghiaccio e, infine, Giove, il pianeta pi grande
con le sue nubi multicolori. Oltre, ancora pi vicino al Sole, non si trovano
pi pianeti giganti, ma corpi minori fatti di roccia e metalli e alcuni avvolti
da un leggero strato d'aria. Uno di essi la Terra. I viaggi dell'uomo per
l'esplorazione all'esterno del Sistema Solare si svolgono, almeno fino ad
oggi, sotto il controllo di un solo centro in tutta la Terra, il Jet Propulsion
Laboratory della NASA a Pasadena, in California. Fu qui che domenica 8
luglio 1979 iniziarono le operazioni per il passaggio ravvicinato della sonda
Voyager II a Giove e alle sue lune. Il veicolo spaziale era stato istruito per
l'esplorazione del sistema di Giove da una sequenza di istruzioni
radiotrasmesse in precedenza ai suoi computer di bordo. I veicoli spaziali
moderni che partono verso i pianeti, non hanno uomini a bordo, sono dei
robot semi-intelligenti. Gli occhi del Voyager sono due telecamere
progettate di riprendere decine di migliaia di immagini all'esterno del
Sistema Solare. Sono sistemate assieme ad altri strumenti su una apposita
piattaforma che si orienta sui pianeti al loro passaggio. Il cervello del
Voyager costituito da due computer integrati posti al centro della
navicella. Comunica con la Terra mediante una grande antenna. Il Voyager
porta con s un messaggio diretto a tutte le civilt extraterrestri che dovesse
incontrare negli spazi interstellari. I Voyager, siccome viaggiano troppo
lontani dal Sole, non possono basarsi sui suoi effetti, perci sono forniti di
un piccolo impianto nucleare ben isolato dal resto della navicella. In queste
missioni di tipo pionieristico molte cose possono andare storte, quindi nella
sala di controllo della missione Voyager il personale era un poco nervoso.
Giove circondato da uno strato di particelle cariche di energia molto
potente, pericolose. Se il Voyager si avvicinasse troppo, le sue
apparecchiature elettroniche si brucerebbero oppure lo scontro con un
masso, anche piccolo tra gli anelli del pianeta, farebbe perdere alla navicella
il controllo del suo assetto e l'antenna non capterebbe pi la Terra e i dati
raccolti andrebbero perduti per sempre.
Nel XV e XVI secolo per andare dalla Spagna alle Azzorre si impiegavano
pi giorni, oggi con lo stesso tempo si attraversa quel piccolo canale che
divide la Terra dalla Luna. Occorsero alcuni mesi per attraversare l'Oceano
Atlantico per raggiungere quello che viene chiamato il Nuovo Mondo, le tre
Americhe. Oggi con lo stesso tempo si attraversa il Sistema Solare interno e
si raggiungono Marte e Venere. Nel XVII e XVIII secolo per andare
dall'Olanda alla Cina, per esempio, ci volevano un anno o due, lo stesso
tempo che oggi impiega la sonda Voyager per andare dalla Terra a Giove. In
rapporto alle risorse di allora e di adesso, alla societ costava pi
allora mandare una nave in Estremo Oriente che mandare oggi una nave
spaziale sui pianeti. La passione per l'esplorazione alla radice dell'essere
umano. Quest'impulso ad andare, scoprire, conoscere, ha trovato il modo di
esprimersi in qualunque cultura. Nel VII secolo a.C. il continente africano fu
circumnavigato dai Fenici su mandato del faraone d'Egitto. Le isole del
Pacifico furono rese abitabili da esperti e coraggiosi navigatori provenienti
dall'Indonesia; grandi flotte di navi salparono dai porti della Cina durante la
dinastia Ming, dirette all'esplorazione dell'India e dell'Africa. Secoli pi
tardi tre caravelle al comando di un navigatore italiano (Cristoforo
Colombo) partirono dalla Spagna verso la scoperta delle Americhe.
Successivamente una spedizione portoghese conduceva al termine con
successo il periplo completo del nostro globo. Questi viaggiatori provenienti
da culture diverse furono i primi esploratori planetari, hanno fatto di questo
pianeta un unico punto nelle nostre esplorazioni di altri mondi. Noi
seguiamo le loro orme, i nostri attuali veicoli spaziali sono i precursori,
l'avanguardia nelle future spedizioni umane sui pianeti. L'uomo ha viaggiato
in tutta la sua storia, noi abbiamo ancora molto da imparare dallo studio di
quei grandi esploratori dell'ultimo secolo. Nel XVII secolo i cittadini della
nuova Repubblica olandese intrapresero un'intensa attivit di esplorazione.
Il problema chiave della navigazione era quello di determinare la
longitudine, la latitudine era facile da stabilire, perch pi si andava a Sud
pi le costellazioni del Sud si riuscivano a vedere. Ma la longitudine
richiede un calcolo del tempo molto preciso, a bordo un orologio molto
esatto viene mantenuto sull'ora del luogo di partenza, mentre il sorgere e il
tramontare delle stelle danno l'ora locale e la differenza tra i due tempi dice
quanto segna a Est o a Ovest.
pianeti potevano essere abitati. Gli olandesi chiamavano le loro navi vascelli
volanti, le navicelle spaziali sono le loro dirette discendenti, sono vascelli
spaziali in viaggio verso qualche stella e che lungo la strada esplorano
qualcuno dei pianeti. Uno dei prodotti principali che arrivavano con quei
velieri partiti per l'esplorazione e per il commercio, erano i racconti, racconti
di terre sconosciute. Essi evocavano il senso del fantastico e stimolavano ad
altre esplorazioni.
Il Voyager aveva scoperto il primo vulcano attivo al di fuori della Terra, poi
scoprimmo che su Io ci sono molti vulcani, esistono almeno 9 fumate attive
a intermittenza e decine di centinaia di vulcani spenti. Le fumate potrebbero
lanciare zolfo ed altre sostanze lontano da Io e questo spiegherebbe le nubi
di zolfo che circondano Giove. Lungo i fianchi dei vulcani scorrono veri
fiumi di zolfo, probabilmente sono essi a dare ad Io quel colore particolare,
forse i vulcani attingono da un enorme mare sotterraneo di zolfo liquido.
Fino ad oggi nei nostri viaggi all'esterno del Sistema Solare, noi uomini
siamo stati sulla Terra e abbiamo inviato dei computer in esplorazione al
posto nostro. Forse un giorno andremo noi. Supponiamo per un momento,
che come quei comandanti olandesi del XVII secolo, anche i computer a
bordo dei Voyager tengano un giornale di bordo. Su quel giornale, una
sintesi di quanto accaduto sia sul Voyager I che sul Voyager II, si
vedrebbe una cosa del genere.
Fra 10.000 anni il Voyager sar immerso nell'oceano delle stelle pi lontane.
Gli atomi si formano all'interno delle stelle. Nella maggior parte delle stelle
visibili, i nuclei di idrogeno si ammassano e formano nuclei di elio. Ogni
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Tutte le stelle vivono in uno stato di tensione tra la forza che la sostiene e la
gravit, la forza che tende a farla cadere. Se dovesse prevalere la gravit, ne
conseguirebbe una sorta di follia stellare. Sulla Terra l'attrazione
gravitazionale 1g, dove la g sta per gravit terrestre. Cosa succederebbe se
aumentassimo o diminuissimo questa forza? Con gravit minore le cose
diventano pi leggere, vicino a 0g il minimo movimento fa galleggiare e
rotolare tutte le cose nell'aria. Se aumentiamo la gravit, tutto ripiomba sulla
Terra. A gravit di 2 o 3g il caso di dire che ci si sente inchiodati a terra, si
pesanti come il piombo. Alla gravit di migliaia di g, gli alberi diventano
orizzontali e a centinaia di migliaia di g le rocce si sgretolano sotto il loro
stesso peso. Fino a questi valori di gravit un raggio di luce non subirebbe
alcun effetto e continuerebbe a irradiarsi in linea retta. Ma a un milione di g
anche un raggio di luce subirebbe la gravit e comincerebbe a ripiegarsi su
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se stesso. Un luogo cos, dove la gravit talmente alta che neanche la luce
pu irradiarsi si chiama buco nero, una stella che tiene prigioniera la sua
stessa luce.
C' un'esperienza comune a tutti gli esseri umani, l'esperienza della nascita.
Il ricordo che noi abbiamo della nostra nascita nel migliore dei casi
misterioso e vago.
Evoca il mistero di altre origini, per esempio quelle del cosmo.
Che cosa c'era prima del nostro universo?
Esistono confini al cosmo? Secondo la scienza attuale la storia dell'origine
dell'universo comincia con un'esplosione che provoc l'espansione dello
spazio. Circa 15 miliardi di anni fa, tutta la materia e l'energia che oggi
formano l'universo visibile erano concentrati in uno spazio pi piccolo della
testa di uno spillo. Il cosmo esplose in una deflagrazione di dimensioni
inimmaginabili, il Big Bang. E la materia dell'universo assieme al tessuto
dello spazio stesso cominciarono ad espandersi in tutte le direzioni, cos
come fanno oggi. Man mano che il tempo passava, il cosmo si raffreddava
finch alla normale luce visibile lo spazio divenne scuro, com' attualmente.
Ma a quel punto cominciarono a formarsi piccole sacche di gas che diedero
origine a strutture molto grosse, le galassie, di cui vediamo vari tipi, per
esempio ci sono le galassie ellittiche, spirali, ecc. Studiare le loro origini, la
loro evoluzione ci aiuta ad allargare la nostra comprensione fino ai confini
pi remoti dell'universo. Le stelle sono disposte nelle galassie in molti modi
diversi tra loro. Quando, per esempio, la faccia di una galassia a spirale
rivolta verso di noi possiamo vedere i bracci lunghi con miliardi di stelle.
Quando, in altri casi, la galassia si presenta lateralmente possiamo vedere le
bande di polveri e gas, dove, probabilmente, si stanno formando altre stelle.
Nelle galassie spirali barrate, il fiume di materia stellare passa per il centro
della galassia collegandosi ai bracci a spirale. Le galassie ellittiche possono
essere giganti oppure nane. Ci sono molte galassie dove si verificano
esplosioni, collisioni e dove esistono nubi di gas e di stelle, veri ponti tra le
galassie.
Quando discutono sulla possibile vastit della struttura del cosmo, gli
astronomi, qualche volta, dicono che lo spazio curvo oppure che l'universo
limitato e senza confini. Di cosa parleranno mai? Immaginiamo di essere
perfettamente piatti. In questo modo, siamo fatti in larghezza e in lunghezza,
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riguarda quindici stelle, vicine tra loro, compreso il nostro Sole, viste da un
punto ben preciso e favorevole dello spazio. una carta che comprende
alcune stelle catalogate per la prima volta molti anni dopo che Betty Hill si
era ricordata di quello che aveva visto su quella astronave. Perci la carta
descritta da lei esigeva la conoscenza di nozioni non ancora disponibili. C'
indubbiamente una somiglianza tra le due carte, ma questo dovuto al fatto
che le linee indicanti le rotte di navigazione sono state riportate dalla carta
descritta da Betty Hill su quella vera. Se decidessimo di sostituire con
un'altra serie di linee le linee di Betty, ci accorgeremmo che, da un momento
all'altro, non esisterebbe pi alcuna somiglianza tra le due carte. Comunque,
per fare una prova pi obiettiva, se togliamo tutte le linee le due carte non si
somigliano pi. Per c' da dire che le stelle sono state scelte apposta in un
lungo elenco e anche il punto di osservazione dallo spazio stato deciso in
modo che corrispondesse il pi possibile a quello descritto da Betty Hill.
Quando si ha la possibilit di scegliere tra un gran numero di stelle viste da
un qualunque punto dello spazio che si voglia, si pu sempre trovare un
disegno che assomigli a quello che state cercando, anzi, mi sorprende che
nessuno abbia trovato un gruppo di stelle che assomigliasse di pi a quello
di Betty Hill. Lo psichiatra personale degli Hill ha definito il loro racconto
come una specie di sogno, non c' nessuna prova a sostegno, l'argomento
"carta stellare" non ha valore e tuttavia questo uno dei casi pi attendibili
di incontri ravvicinati con gli UFO. Per quanto ne so, noi potremmo ricevere
visite di civilt extraterrestri anche una ogni quindici giorni. Ma niente fa da
supporto a questa splendida idea, le ipotesi eccezionali non sono mai
sostenute da prove eccezionali. Esistono foto di UFO scattate anche di
giorno. Alcune ricordano in modo sospetto cappelli o borchie di automobili
lanciate in aria. Le fotografie si possono truccare facilmente. Le pi comuni
sono di luci notturne non identificate, spesso si tratta di aerei. Molti oggetti
volanti non identificati risultano essere poi un'altra cosa, come la luce
riflessa di qualche pianeta o il rientro a terra di un satellite artificiale. A
volte sono suggestioni psicologiche, a volte burle. Mai si sono avute prove
fisiche indiscutibili con fotografie dettagliate in primo piano di un astronave
extraterrestre o qualche piccolo congegno sconosciuto qui sulla Terra, mai
niente. Ci sono racconti su queste cose, ma le cose in s concretamente mai.
Tuttavia la ricerca di civilt extraterrestri rimane un fatto importante,
malgrado la mancanza di prove sull'esistenza degli UFO. La maggior parte
degli astronomi, ad esempio, considera la vita extraterrestre un argomento
degno della massima attenzione, anche se con cautela. Personalmente trovo
affascinante l'idea di scoprire un segno qualunque, anche una semplice
scritta, capace di fornirci la chiave per capire una civilt extraterrestre a noi
estranea. un richiamo che l'uomo ha sentito anche nel passato.
Champollion annota:
"La sera del 16 siamo finalmente arrivati a Tebe. Eravamo solo a un'ora di
viaggio dal tempio. Potevamo resistere alla tentazione di proseguire? Lo
chiedo al pi indifferente di voi mortali. Abbiamo deciso di cenare e di
ripartire immediatamente. Abbiamo attraversato la zona da soli senza aiuti.
Pensando che i templi fossero in linea retta dal nostro drappello, abbiamo
camminato per un'ora e mezza senza trovare niente. Alla fine abbiamo
incontrato un uomo che ci ha indicato la direzione giusta. E poi ha deciso di
unirsi a noi, per grazia di Dio. Finalmente uno dei templi ci apparso
davanti. Non tenter neanche di descrivere le sensazioni che il portico e,
soprattutto, il colonnato hanno suscitato in noi. Siamo rimasti l due ore in
estasi, correndo da uno all'altro di quegli enormi locali e cercando di
leggere le iscrizioni esterne, alla luce della Luna".
Fu certo in preda ad una grande emozione che Champollion entr nei posti
pi segreti del tempio e pos gli occhi su quelle parole che avevano atteso
pazientemente per mezzo milione di notti qualcuno che le decifrasse. Al
fratello, Champollion scrisse per comunicargli la sua gioia nell'aver
constatato che era vicino a leggere le iscrizioni su quelle pareti. Dopo aver
seguito il corso del Nilo fino alla seconda cascata, disse:
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"Posso affermare con orgoglio che nella nostra lettera sull'alfabeto dei
geroglifici non c' niente da modificare. Il nostro alfabeto giusto, si pu
applicare con gli stessi risultati positivi, prima di tutto ai commenti egiziani
dell'epoca romana e anche, fatto questo pi interessante, alle iscrizioni di
tutti i templi, i palazzi e le tombe dell'epoca faraonica".
Anche noi oggi siamo alla ricerca di messaggi da parte di qualche civilt
antiche e sconosciute. Qualche civilt che ci viene tenuta nascosta, non dal
tempo, ma dallo spazio. Oggi siamo alla ricerca di messaggi provenienti
dalle stelle, finora non abbiamo trovato niente, ma siamo appena all'inizio.
Ma questi extraterrestri avranno una biologia diversa dalla nostra e diverse
saranno la cultura e la lingua. Come faremo a capire i loro messaggi? Esiste
una stele di Rosetta cosmica? Io credo di si. Tutte le possibili civilt
tecnologiche del cosmo, per quanto diverse possano essere, devono avere in
comune almeno una lingua, la lingua che si chiama scienza. Le leggi della
natura sono le stesse dovunque. Tutti gli elementi chimici hanno delle
caratteristiche uniche nel proprio spettro che sono identiche qui sulla Terra
come su qualunque galassia. Gli spettri non ci indicano solo che in tutto
l'universo esistono gli stessi elementi chimici, ma anche le leggi della
meccanica quantistica governano gli atomi, dovunque. Gli esseri nati e
cresciuti su qualunque mondo devono avere in comune le stesse leggi di
natura. Galassie, lontane miliardi di anni luce, si sviluppano in forma a
spirale proprio come la nostra Via Lattea perch le forze gravitazionali che
lavorano sono le stesse. Questo vale anche per i pianeti. Su Giove ci sono
sistemi di tempeste a spirale esattamente come avviene sulla Terra. Gli
esseri intelligenti di qualunque mondo devono, prima o poi, capire le leggi
della natura. Un giorno, forse prossimo, potrebbe arrivare sul nostro piccolo
mondo un messaggio dalle profondit dello spazio, se vorremo essere in
grado di capire dovremo capire prima la scienza.
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Sugli altri pianeti del nostro Sistema Solare sembra ormai accertato che non
esistano civilt intelligenti e progredite. Infatti, se fossero arretrate rispetto a
noi, anche di poco, diecimila anni diciamo, non potrebbero disporre di
tecnologia avanzata. E se fossero, anche di poco, avanti a noi che stiamo gi
esplorando il Sistema Solare, sarebbero gi venute sulla Terra. Per prendere
contatto con altre civilt, la nostra tecnologia deve farsi sentire non
solamente attraverso distanze interplanetarie, ma attraverso distanze
interstellari. L'ideale sarebbe un metodo poco costoso, in modo da inviare e
ricevere a basso costo una grande quantit di informazioni. Dovrebbe essere
rapido per rendere possibile un dialogo interstellare, dovrebbe essere
semplice in modo da poter essere capito da qualunque civilt tecnica a
qualunque grado di sviluppo. Un metodo simile esiste e si chiama
radioastronomia. Il pi grande radiotelescopio della Terra si trova ad
Arecibo, situato in una valle isolata dell'isola di Portorico. Invia e riceve
segnali radio, talmente grande e potente che potrebbe comunicare con un
radiotelescopio uguale distante fino a 15.000 anni luce, cio met della
distanza tra di noi e il centro della Via Lattea. L'osservatorio di Arecibo
stato impiegato, sia pure saltuariamente, per la ricerca nello spazio di
segnali da altri civilt e, solo una volta, per inviare un messaggio a un
ammasso stellare molto lontano, M13. Ma ci sar poi qualcuno nello spazio
col quale parlare? Con quattrocento miliardi di soli soltanto nella Via Lattea,
mai possibile che il nostro Sole sia l'unico ad avere un pianeta abitato?
Molti sorgenti radio del cosmo non hanno niente a che fare con la vita
intelligente. Perci, come faremo a sapere che quello che riceviamo un
messaggio? La civilt che lo trasmettesse potrebbe renderci il problema
molto facile, se volesse. Immaginiamo di essere nel pieno di una ricerca
sistematica e di radio-osservazioni di tipo convenzionale e supponiamo che
ogni giorno captiamo un segnale molto forte che va aumentando. Non un
normale sibilo di fondo, ma una serie metodica di impulsi ben precisi. Per
esempio 1, 2, 3, 5, 7, 11, 13 un segnale composto di numeri primi, divisibili
solo per uno e per se stessi. Non esistono fenomeni naturali astrofisici che
generano numeri primi, quindi dovremo concludere che qualcuno,
appassionato di matematica elementare, ci stia dando il buongiorno. Sarebbe
solo il primo espediente per attirare la nostra attenzione, il messaggio vero
sar pi misterioso e pi complicato. Potremmo essere costretti a lavorare
parecchio per decifrarlo. Ma anche il segnale pilota da solo avrebbe gi un
grande significato. Vorrebbe dire che qualcuno ha imparato che
l'autodistruzione non inevitabile e anche noi terrestri potremmo avere un
futuro. Pensate al momento storico della ricezione sui grandi radiotelescopi
della Terra di una civilt extraterrestre molto pi progredita di noi. Forse, ci
renderebbe partecipe del sapere di milioni di mondi abitati. La ricezione di
un messaggio interstellare costituirebbe uno degli avvenimenti pi
importanti nella storia dell'umanit e segnerebbe l'inizio della
sprovincializzazione del nostro pianeta. Forse una seria e sistematica radio-
ricerca di civilt extraterrestri comincer presto. Alcune fasi preliminari
sono gi avviate sia negli Stati Uniti che nell'Unione Sovietica. Il costo
relativamente modesto, un programma decennale di ricerca costerebbe una
cifra inferiore alle somme di bilancio per l'armamento di una piccola
nazione in un solo anno. La nostra tecnologia pienamente all'altezza di
questa sfida grandiosa. Ma nessuna nazione sulla Terra ha mai approvato un
programma di ricerche sistematiche. Ma o che le civilt galattiche
68
I viaggi interstellari
Aristarco si era trastullato con l'idea, molto audace, che le stelle fossero dei
soli molto distanti, quindi se una stella fosse stata vicina come il Sole
sarebbe dovuta apparire anche grande e lucente come il Sole. Infatti tutti
sappiamo che un oggetto pi lontano pi ci appare piccolo. Questa
inversione di proporzioni tra grandezza apparente e distanza la base della
prospettiva in arte e in fotografia. Quindi ne consegue che pi siamo lontano
dal Sole e pi esso ci appare piccolo e debole. Allora quanto dovrebbe
essere lontano il Sole per apparirci piccolo e debole come una stella, o
viceversa quanto dovrebbe essere piccolo, l dove sta, per assumere l'aspetto
di una stella? Il primo esperimento per rispondere a questa domanda fu
svolto nel 1600 dall'olandese Christian Huygens. Huygens pratic una serie
di forellini in un disco di ottone e lo osserv contro il Sole. Poi, cerc quale
dei forellini avesse la stessa lucentezza della stella Sirio, che egli aveva
osservato la sera precedente. Stabil che il forellino che corrispondeva era
uno solo equivalente a 28 millesimi della grandezza apparente del Sole.
Quindi Sirio, disse Huygens, deve essere 28.000 volte pi lontana del Sole
dalla Terra, il che equivale a circa mezzo anno luce. Non facile
ricordarsi la lucentezza di una stella dopo ore che l'avete osservata, ma
Huygens se la ricord molto bene. Infatti, se avesse saputo che Sirio
intrinsecamente pi lucente del Sole, col suo sistema avrebbe avuto la
risposta giusta. La distanza esatta di Sirio dalla Terra di 8,8 anni luce. Nel
periodo tra Aristarco e Huygens l'uomo aveva gi trovato la risposta alla
domanda che mi aveva tanto affascinato quando ero ragazzo a Brooklyn, la
domanda: cosa sono le stelle? La risposta che le stelle sono dei soli molto
potenti, distanti anni luce, immersi nello spazio interstellare. E intorno a
quei soli ci saranno dei pianeti? E su quei pianeti, ci saranno degli esseri che
si pongono le nostre stesse domande? Mah. Consideriamo una stella e
accanto ad essa un pianeta molto difficile a vedersi a causa della forte
luminosit (della stella). Normalmente sarebbe molto difficile riuscire a
vedere il pianeta perch la forte luce della stella lo fa scomparire. Per se
riusciamo a mettere un corpo opaco tra noi e la stella, in modo da creare un
eclisse artificiale, allora il pianeta diventa visibile. Questo il sistema per
vedere i pianeti che sono molto vicini a una stella. un metodo che verr
applicato alle sonde spaziali che, dotate di un disco, esploreranno il cielo per
consentire a un telescopio di vedere se ci sono pianeti. Questo uno dei
metodi. Si prevede che, fra qualche anno, ci saranno delle sonde spaziali in
grado di compiere missioni del genere. C' anche un altro metodo che gi
stato sperimentato dalla Terra. Immaginiamo che ci sia una stella vicino a
noi, visibile per la sua luminosit, accanto essa ha un pianeta, la cui luce
riflessa cos debole che non si riesce a vedere. E immaginiamo che il
pianeta e la sua stella si girino intorno a vicenda. Il metodo consiste nel
vedere se il moto della stella perturbato, infatti se irregolare, allora
significa che c' un pianeta. Ecco, tutti e due i metodi vengono usati. Le
stelle pi vicine, quelle che si vedono anche a occhio nudo, sono quelle che
vengono chiamate i "vicini del Sole", il termine usato dagli astronomi. Si
tratta di una zona molto limitata della Via Lattea. La Via Lattea quella
striscia luminosa che si vede attraverso il cielo nelle notti serene. Si tratta di
70
movimenti nello spazio delle stelle pi vicine possiamo risalire nel tempo
per vedere quali figure si formano. Ogni costellazione come un singolo
fotogramma di un film cosmico, ma data la lentezza del movimento delle
stelle relativamente alla nostra breve vita, non possiamo accorgerci di
questo movimento. Un milione di anni fa l'Orsa Maggiore non esisteva. I
nostri antenati quando guardavano le stelle dell'emisfero Nord, vedevano
altre figure su nel cielo. Possiamo, anche considerare una costellazione, per
esempio quella del Leone, e proiettarla nel futuro per vedere quale figura
sar formata dalle sue stelle. Fra un milione di anni quella del Leone
potrebbe essere ribattezzata la costellazione del Radiotelescopio, anche se
ho il sospetto che i radiotelescopi saranno superati. Fra alcuni milioni di
anni, le immagini saranno molto diverse. Nella costellazione del cacciatore
Orione le cose cambiano non solo perch le stelle si spostano, ma anche
perch subiscono una loro evoluzione. Molte delle stelle di Orione sono
calde, giovani e di vita breve. Nascono, vivono e muoiono nel breve periodo
di qualche milione di anni. Se proiettiamo Orione nel futuro, vediamo
decine di stelle nascere e morire in modo esplosivo, lampeggiando. Se ci
inoltriamo nello spazio vediamo che, man mano, gli schemi formati dalle
stelle cambiano. Le costellazioni a due dimensioni sono solo l'aspetto
apparente di stelle distribuite su tre dimensioni. Un viaggiatore nello spazio
potrebbe realmente vedere le costellazioni cambiare forma? Per vederle,
dovrebbe viaggiare con una distanza confrontabile con quella per osservare
dalla costellazione. Gli abitanti dei pianeti che girano intorno alle altre stelle
vedrebbero delle costellazioni diverse dalle nostre perch il loro punto di
osservazione diverso dal nostro. Vicino alla costellazione di Perseo c'
quella di Andromeda. Andromeda, nella mitologia greca, era una vergine
che fu salvata da Perseo da un mostro marino. Consideriamo la stella
beta Andromedae, la seconda della costellazione per lucentezza, a 75 anni
luce dalla Terra. La luce che ci arriva ora dalla stella impiega 75 anni reali
per attraversare lo spazio interstellare e arrivare alla Terra. Nel caso
improbabile che beta Andromedae sia esplosa una settimana fa
estinguendosi, noi non sapremmo niente per altri 75 anni. Come si vede, lo
spazio e il tempo sono strettamente intrecciati. Non possiamo guardare fuori
nello spazio senza guardare indietro nel tempo. La luce va ad una velocit
altissima, ma lo spazio incommensurabile e tra le stelle ci sono distanze
enormi. In realt le distanze di cui abbiamo parlato finora sono molto
piccole in relazione ai normali standard astronomici. Infatti, la distanza dalla
Terra al centro della Galassia della Via Lattea di 30.000 anni luce. Dalla
nostra Galassia alla pi vicina galassia a spirale, come la nostra, che si
chiama M31 e che si trova dietro la costellazione di Andromeda, di due
milioni di anni luce. Quando la luce che vediamo oggi di M31 part per il
suo viaggio verso la Terra, gli esseri umani non esistevano. In astronomia ci
sono distanze molto pi grandi. La distanza dalla Terra alle pi lontane delle
quasar di 8 o 10 miliardi di anni luce. I pi veloci veicoli spaziali mai
lanciati dalla specie umana, sono le sonde automatiche Voyager. La loro
velocit talmente alta che solo 10.000 volte pi lenta della velocit della
luce. Esse impiegherebbero 40.000 anni reali per arrivare fino alla stella pi
vicina a noi.
72
sua immagine vi arriva solo alla velocit della luce. mai possibile che a
me sembra di aver evitato uno scontro, mentre per voi non esistevano
neanche le condizioni? Neanche gli scienziati nei loro accurati esperimenti
di laboratorio hanno mai osservato un fenomeno del genere. Se vogliamo
capire il mondo, se vogliamo evitare questi paradossi della logica quando
viaggiamo alle alte velocit, allora dobbiamo obbedire ad alcune regole.
Einstein chiam queste regole "Teoria della Relativit Speciale". La luce
proveniente da oggetti in movimento viaggia sempre alla stessa velocit, sia
che l'oggetto sia fermo o in movimento. Non aggiungerai la tua velocit alla
velocit della luce. Inoltre nessuno oggetto pu andare alla stessa velocit o
superiore della luce. In fisica, nessuna legge impedisce di avvicinarsi anche
molto alla velocit della luce, fino al 99,9 per cento di essa va tutto bene, ma
per quanto uno possa tentare o fare non riuscir mai a scavalcare questo
valore. Perch il mondo abbia una coerenza logica deve per forza esserci un
limite alla velocit cosmica. Perch la velocit della luce non si pu
superare come quella del suono? La risposta non solo che la luce va a una
velocit superiore un milione di volte a quella del suono. Einstein scopr il
suo schema assoluto per il mondo. La luce si muove a quella velocit
indipendentemente dalla velocit della sua fonte, la velocit della luce
costante relativamente a tutto il resto. Niente pu mai raggiungere la luce.
La Toscana non solo il luogo dove Einstein pass molto tempo a riflettere,
ma la patria anche di un altro genio che visse 400 anni fa: Leonardo da
Vinci. Einstein aveva un gran rispetto di Leonardo. Oltre alle sue
straordinarie e molteplici capacit in architettura, pittura, scultura, storia
naturale, anatomia, geologia, ingegneria civile e militare, Leonardo aveva
una passione, voleva costruire una macchina che potesse volare. Disegn
vari schizzi di una macchina del genere e ne fece dei modelli in miniatura e
ne costru dei prototipi a grandezza naturale. Ma, nessuno di essi funzion.
E la ragione principale che a quei tempi non esisteva la tecnologia adatta.
Leonardo rimase molto deluso per l'impossibilit di realizzare i suoi
progetti. Ma questo avvenne non per colpa sua, lui era troppo in anticipo
rispetto al suo secolo. Qualcosa di simile accadde nel 1939, quando un
gruppo di tecnici, autodefinitosi Societ Interplanetaria Britannica decise di
progettare una nave spaziale per trasportare le persone sulla Luna. Non
aveva assolutamente niente in comune col progetto che, alcuni anni dopo,
doveva effettivamente portare l'astronave Apollo sulla Luna. Ma
quell'iniziativa ebbe, comunque, il merito di suggerire che arrivare sulla
Luna era prima o poi tecnicamente possibile. Oggi noi abbiamo alcuni
progetti preliminari di navi spaziali che dovranno portare l'uomo fino alle
stelle. Verranno montate nello spazio in un'orbita terrestre e da l esse
partiranno verso i loro grandi viaggi interstellari. Uno di questi progetti si
chiama Orione. Orione utilizza armi nucleari, cio l'esplosione di bombe
all'idrogeno contro una lastra inerte. Ogni esplosione deve provocare una
spinta enorme. Il progetto Orione appare di estrema praticit e negli Stati
Uniti era in fase di studio avanzato finch non venne firmato il trattato
internazionale che vieta ogni forma di esplosione nucleare nello spazio.
Personalmente, considero l'astronave Orione come il miglior modo per usar
le armi nucleari. Il progetto Dedalus un'iniziativa della Societ
74
per decine di miliardi di anni nel futuro pi remoto, mentre la Terra sarebbe
gi cenere e il Sole spento. I voli spaziali relativistici rendono l'universo
accessibile alle civilt avanzate e progredite, ma soltanto per coloro che
viaggeranno non per quelli che restano a casa. Questi progetti sono, molto
probabilmente, pi lontani delle vere astronavi interstellari del futuro di
quanto i grandi modelli di Leonardo lo fossero dagli aerei supersonici del
presente. Ma se noi riusciremo a non distruggerci, io sono convinto che un
giorno potremo arrivare alle stelle. I viaggi nello spazio e quelli nel tempo
sono collegati tra loro, viaggiare velocemente nello spazio equivale a
viaggiare nel futuro. Noi viaggiamo nel futuro continuamente, anche se
lentamente. E che dire del passato? Potremo viaggiare nel nostro ieri? Molti
fisici sostengono che fondamentalmente impossibile, che non esiste alcun
modo di costruire un congegno capace di trasportarci all'indietro nel tempo.
Qualcuno dice che se anche inventassimo un congegno del genere, non
trarremmo comunque dei vantaggi perch non potremo modificare il
passato. Per esempio, supponiamo che voi viaggiate nel passato e che in
qualche modo riuscite ad impedire che i vostri genitori si conoscano. In
questo caso, voi, probabilmente, non sareste potuti nascere, il che in
evidente contraddizione visto che ora siete l. Altri ancora pensano che le
due vicende di vita alternativa possano coesistere, che siano due trame
parallele che si intrecciano nel tempo, che possono cio esistere fianco a
fianco, sia la storia nella quale voi non siete mai nati sia la storia di cui siete
protagonisti. Forse il tempo stesso ammette dimensioni potenziali,
nonostante il fatto che noi siamo condannati a sperimentare solo una di
queste dimensioni. Ora supponiamo di poter tornare indietro nel passato e
cambiamo veramente con un intervento, per esempio, di convincere la
regina Isabella a non finanziare l'impresa di Cristoforo Colombo. Quindi
mettereste in moto una sequenza di avvenimenti storici differenti, che tutte
le persone che avete lasciato nella nostra epoca non avrebbero mai modo di
conoscerci. Se fosse davvero possibile viaggiare indietro nel tempo, ogni
sequenza immaginabile di avvenimenti o di storia alternativa potrebbe
esistere nella realt. Se disponessimo della macchina del tempo di
H.G.Wells, forse, potremmo capire il vero meccanismo della storia. Se un
personaggio della storia come Paolo l'apostolo o Pietro il Grande o Pitagora
non fosse mai esistito, quanto sarebbe diverso in realt l'uomo? Cosa
sarebbe accaduto se il metodo scientifico e sperimentale avesse avuto una
spinta rigorosa nei primi anni della rivoluzione industriale o se l'importanza
di questo nuovo indirizzo di pensiero, il metodo scientifico, fosse stato
universalmente accettato? Io credo che avremmo guadagnato 10 o 20 secoli.
Forse, le invenzioni di Leonardo da Vinci sarebbero state fatte con un
migliaio di anni in anticipo e le scoperte di Albert Einstein 500 anni fa.
Forse. Non sarebbero state, certo, le stesse persone a portare questo
contributo alla scienza, perch esse sono vissute nella nostra fetta di tempo.
76
Le catastrofi cosmiche
La Terra un luogo piacevole e relativamente tranquillo. Le cose cambiano,
ma lentamente. Pu capitare di condurre un'intera esistenza a dir poco
catastrofica, ma alla fine, in alcuni casi, ci sentiamo ugualmente soddisfatti e
tranquilli. Ma nella storia del Sistema Solare e anche nella storia dell'uomo,
ci sono tracce inequivocabili di catastrofi e disastri di portata spaventosa.
Infatti sulla Terra ci sono state diverse catastrofi naturali nel passato, alcune
delle quali ricoperte da un alone di leggenda. Infatti molti anni fa, in Siberia
centrale, nacque la leggenda di un immenso globo di fuoco che aveva
solcato il cielo e aveva fatto tremare la terra. La gente raccontava di una
tempesta di vento infuocato che aveva ucciso molte persone. Il fatto si era
verificato un mattino d'estate del 1908. Verso la fine degli anni venti, uno
scienziato sovietico di nome Kulic organizz una spedizione per tentare di
risolvere il mistero. Egli costru una barca adatta per entrare in quel
territorio inesplorato, coperto di neve d'inverno e trasformato in palude
d'estate. Testimoni oculari confermarono il racconto del globo di fuoco pi
grande del Sole che aveva solcato tutto il cielo. Kulic arriv alla conclusione
che un meteorite gigantesco doveva essere caduto sulla Terra e si aspettava,
quindi, di trovare un enorme cratere e frammenti di meteorite sparsi,
provenienti da qualche asteroide lontano. Kulic non trov nessuna traccia n
di meteorite e n di un cratere dovuto all'impatto sulla Terra. Era un fatto
inspiegabile. A Tunguska si verificata questa grande esplosione, la grande
onda d'urto spazz via gli alberi e si incendi l'intera foresta e tuttavia non
c' nessun cratere nel luogo. Ci voleva una spiegazione che conciliava tutti i
fatti. Nel 1908 un frammento di una cometa caduto a Tunguska. Nessuno
vide avvicinarsi quel puntino luminoso (il frammento di cometa) confuso
nella luce solare del mattino. Erano secoli che andava e veniva all'interno
del nostro Sistema Solare, vagante nello spazio interplanetario. Ma quel
giorno, per un caso, trov il nostro pianeta sul suo percorso. In base
all'epoca e alla traiettoria di provenienza il corpo che cadde sulla Terra fu
probabilmente il frammento di una cometa chiamata Encke, che viaggiava
oltre i centomila chilometri all'ora. Una montagna di ghiaccio grande come
un campo di football e per peso milioni di tonnellate. Un'esplosione simile
era paragonabile all'esplosione di un ordigno nucleare. Gli effetti della
caduta sulla Terra di un meteorite del genere sono paragonabili
all'esplosione di una bomba nucleare da 15 megatoni (15.000.000 di
tonnellate di tritolo). C' una sola differenza, il metorite non produce
radiazioni; quindi, c' anche da chiedersi come un fenomeno, sia pure raro e
naturale come la caduta di una cometa sulla Terra, potrebbe dare il via ad
una guerra atomica. Sarebbe una vicenda ben strana; una piccola cometa
cade sulla Terra, come altre milioni di volte nella storia del nostro pianeta e
la risposta della nostra civilt una pronta e immediata autodistruzione.
Sar un ipotesi poco probabile, ma, forse, una migliore conoscenza delle
comete, delle collisioni fra pianeti e delle catastrofi planetarie potrebbe
ridurre i rischi. Ora, una cometa, almeno a quanto ne sappiamo finora,
fatta soprattutto di ghiaccio, di ammoniaca, ecc. Quindi, entrando
nell'atmosfera terrestre, un modesto frammento di cometa pu trasformarsi
in un grande globo di fuoco, che genera una potente onda d'urto e che
77
incendia intere foreste e provoca un boato enorme. Non affatto detto che
formi un cratere; come mai? Perch i ghiacci che formano la cometa si
scioglieranno all'impatto e sul terreno resteranno solo minuscoli frammenti
della cometa, difficilmente riconoscibili. Noi uomini quando pensiamo al
cielo, amiamo pensarlo sereno e immutabile. Ma improvvisamente appaiono
delle comete che restano, minacciosamente, sospese nello spazio per notti e
notti. Quindi nacque nell'uomo l'idea che le comete apparissero per qualche
ragione; e la ragione stessa fu che esse dovevano annunciare delle catastrofi,
che dovevano preannunciare la morte di principi e la caduta di regni, ecc.
Nel 1073 per esempio, i Normanni assistettero all'apparizione della cometa
di Halley. E siccome una cometa doveva predire, per forza, la caduta di
qualche regno, pensarono bene di invadere l'Inghilterra. L'invasione venne
raffigurata su un giornale del tempo; poi, all'inizio del XIII secolo Johnson,
uno dei precursori della pittura realistica moderna, assistette ad un'altra
apparizione della cometa di Halley e la raffigur in un'attivit che stava
dipingendo. Nell'anno 1577 apparve un'altra grande cometa e questa volta
avvistata anche in Messico. L'imperatore azteco Montezuma licenzi
immediatamente i suoi astrologi perch non avevano previsto la cometa.
Montezuma era convinto che la cometa annunciasse un'orribile catastrofe. In
tutti i casi, i pregiudizi superstiziosi sulle comete ci portano a cogliere una
profezia favorevole. Nel 1705 Edmund Halley stabil che la grande cometa,
che appariva in modo cos spettacolare nei nostri cieli ogni 76 anni, era gi
apparsa in precedenza e cominci a studiarla in modo scientifico. Questa
cometa fu chiamata "cometa di Halley". A questo punto le comete
cominciarono a perdere qualcosa del loro fardello di superstizione, ma la
paura della gente continu a sussistere. Nel 1910 la cometa di Halley
riapparve nei nostri cieli, ma questa volta gli astronomi usando un nuovo
strumento, lo spettroscopio, scoprirono del gas cianogeno nella coda della
cometa. Il gas cianogeno tossico e la Terra sarebbe passata in mezzo a
questa scia contaminata. Il fatto che la scia fosse molto sottile non serv a
tranquillizzare nessuno. Per esempio, diamo un'occhiata ai titoli del "Los
Angeles Examiner" del giorno 9 maggio 1910: "... tutta l'umanit far un
ballo gratis nel gas tossico. Sono previste grandi baldorie."
Ecco dei titoli del "San Francisco Chronical" del 16 maggio: "Arriva la
cometa e i mariti si ravvedono." "...New York in cometa-party".
Immaginate che cosa incredibile, nel 1910 c'erano i "cometa-party", non
tanto per celebrare la fine del mondo quanto per godersi la vita prima che
arrivasse. I commercianti inventarono delle pillole anti-cometa. C'era anche,
chi vendeva delle maschere speciali per proteggersi dal gas cianogeno. La
paura collettiva della cometa non fin nel 1910.
Queste sono le comete a lungo periodo. Ogni tanto una cometa a lungo
periodo viene catturata all'interno del nostro Sistema Solare e diventa una
cometa a corto periodo. Accade che questa passi vicino a un pianeta gigante,
per esempio Saturno. Il pianeta esercita sulla cometa una forza
gravitazionale che riduce la sua orbita. Le comete che subiscono questa
sorte diventano famose, perch sono destinate a riapparire ad intervalli
diversi. Un secondo incontro con Saturno riduce ulteriormente il periodo
orbitale della cometa da secoli a decenni. Supponiamo ancora che la cometa
abbia un terzo incontro, questa volta con Giove e riduce ancora il periodo
orbitale della cometa. Da questo momento la cometa si avviciner al Sole
con intervalli di pochi anni e ne spunter la coda. Dato che il pulviscolo e i
gas della coda si perdono per sempre nello spazio, la cometa subir una
lenta erosione. Cominciano a staccarsi dei frammenti, che talvolta cadono
sulla Terra. In qualche migliaio di anni, tutta la cometa a corto periodo che
non cadr su qualche pianeta, si estinguer quasi del tutto per evaporazione.
Perder frammenti che diventeranno meteoriti e infine, il nucleo che,
probabilmente si trasformer in un asteroide. Ora, prima o poi, le comete
con queste traiettorie lunghe ed ellittiche intorno al Sole devono scontrarsi
coi pianeti. La Terra e la Luna devono essere state bombardate da comete ed
asteroidi. Nello spazio interplanetario ci sono molti pi corpi piccoli che
grandi, al che si verificano sulla superficie di un dato pianeta molte pi
cadute di piccoli corpi che di grandi corpi. Quindi un caso come quello di
Tunguska avviene sulla Terra diciamo ogni 1000 anni, mentre lo scontro
con una cometa di diametro come quello della Halley, per fare un esempio,
pu avvenire ogni miliardo di anni.
C' la prova che in passato dei corpi siano caduti sulla Terra? Quando una
cometa o un grande asteroide di roccia colpiscono un pianeta formano un
cratere. Ma, dove l'atmosfera rarefatta e dove c' l'assenza, quasi, di acqua
gli antichi crateri si conservano; il caso della Luna, di Mercurio e di Marte.
Tutti si radunano attorno al Sole, loro fonte di calore e luce. Hanno tutti
un'et di circa quattro miliardi e mezzo di anni e tutti recano le tracce di
antichissime cadute di corpi, di collisioni spaventose. Se noi ci spostiamo
oltre i pianeti del sistema al di l di Marte, ci accorgiamo di entrare in
un'altra dimensione del Sistema Solare; siamo nel regno di Giove e degli
altri pianeti giganti. Questi immensi mondi sono composti di gas di
idrogeno ed elio ed altre sostanze. Se osserviamo la superficie di Giove, noi
non vediamo una superficie solida ma solo occasionali masse di atmosfera.
Sono pianeti giganti, infatti nell'enorme volume di Giove la Terra entrerebbe
almeno un migliaio di volte. Se una cometa o un asteroide cadessero
accidentalmente sulla superficie di Giove, molto improbabile che
formerebbero un cratere, ma solo un buco momentaneo nelle nubi; ma tutto
qui. Ci nonostante, noi sappiamo che il Sistema Solare esterno stato
soggetto per molti miliardi di anni della sua storia a collisioni. Callisto ad
esempio, uno dei satelliti di Giove, tappezzato di crateri. Sulla nostra
Luna, la maggior parte di crateri furono provocati miliardi di anni fa. La
storia conosciuta ce ne d qualche testimonianza? C' una probabilit
positiva contro mille negative. Eppure, una possibile testimonianza oculare
di un avvenimento del genere c'. Era la domenica che precede la festa di
S.Giovanni Battista nell'estate del 1178. I monaci della cattedrale di
Canterbury a Londra avevano terminato da poco le preghiere serali e
79
Qualche anno prima della pubblicazione della "Guerra dei Mondi" un ricco
signore di Boston di nome Percival Lowell aveva costruito una visione
totalmente diversa dei marziani. I marziani di Wells erano stati, per l'autore,
un mezzo per analizzare la societ a lui contemporanea attraverso occhi
extraterrestri. Ma i marziani di Percival Lowell erano, secondo lui,
assolutamente realistici. Lowell si era occupato di astronomia quando era
84
Scrisse: "E solo una razza di esseri folli avrebbe costruito dei canali in
condizioni simili."
Studi recenti hanno fatto pensare che una specie di creta presente su Marte
funzioni da catalizzatore per accelerare, in assenza di vita, delle reazioni
chimiche che sovvengono tra le manifestazioni della vita. Pu darsi che
nella storia primordiale della Terra, prima della vita, ci fossero dei piccoli
cicli chimici, che avvengono nel suolo. Qualcosa come la fotosintesi e la
respirazione che si sarebbero poi incorporate nella biologia una volta
comparsa la vita. Su tutta la Terra, la vita fatta della stessa mescolanza di
atomi, in qualche altro pianeta pu darsi che eventuali esseri viventi siano
molto diversi da noi. Ma io penso che le eventuali forme di vita siano
costituite per lo pi dagli stessi atomi preponderanti qui da noi e, forse, dalle
87
FINE
89
Testimonianze:
Bruno Moretti Turri ricorda l'amico Carl Sagan - Mirror UAI
Claudio Maccone ricorda Carl Sagan - Mirror UAI
Articoli in italiano:
Riflessioni su un granello di polvere di Carl Sagan - Mirror CFI - Mirror UAI
Aforismi & citazioni di Carl Sagan
Le equazioni di Maxwell di Carl Sagan
Cos' lo scetticismo di Carl Sagan
COSMOS in italiano di Carl Sagan
Mr. X di Carl Sagan
Un messaggio per chi? di Carl Sagan
Carl Sagan - biografia essenziale di Pasqua Gandolfi, Astrocultura UAI
Dove va il Pioneer 10 con il suo messaggio? di Pasqua Gandolfi, Astrocultura UAI
Contact recensione di Astrocultura UAI
Articoli in inglese:
Introducing The Planetary Society by Carl Sagan
90
*Opere in inglese
Planets (LIFE Science Library), Sagan, Carl, Jonathon Norton Leonard and editors of Life,
Time, Inc., 1966
Intelligent Life in the Universe, coautore I.S. Shklovskii, Random House, 1966
UFO's: A Scientific Debate, coautore Thornton Page, Cornell University Press, 1972
Communication with Extraterrestrial Intelligence. MIT Press, 1973
Mars and the Mind of Man, Sagan, Carl, et al., Harper & Row, 1973
Cosmic Connection: An Extraterrestrial Perspective, coautore Jerome Agel, Anchor Press,
1973
Other Worlds. Bantam Books, 1975
Murmurs of Earth: The Voyager Interstellar Record, Sagan, Carl, et al., Random House
The Dragons of Eden: Speculations on the Evolution of Human Intelligence. Ballantine
Books, 1978
Broca's Brain: Reflections on the Romance of Science. Ballantine Books, 1979
Cosmos. Random House, 1980. Random House New Edition, May 7, 2002
The Cold and the Dark: The World after Nuclear War, Sagan, Carl et al., Sidgwick &
Jackson, 1985
Comet, coautore Ann Druyan, Ballantine Books, 1985
Contact. Simon and Schuster, 1985; Reissued August 1997 by Doubleday
A Path Where No Man Thought: Nuclear Winter and the End of the Arms Race, coautore
Richard Turco, Random House, 1990
Shadows of Forgotten Ancestors: A Search for Who We Are, coautore Ann Druyan,
Ballantine Books, October 1993
Pale Blue Dot: A Vision of the Human Future in Space. Random House, November 1994
The Demon-Haunted World: Science as a Candle in the Dark. Ballantine Books, March
1996
Billions and Billions: Thoughts on Life and Death at the Brink of the Millennium, coautore
Ann Druyan, Ballantine Books, June 1997
The Varieties of Scientific Experience: A Personal View of the Search for God, Carl Sagan
(scrittore) & Ann Druyan (editore), 1985 Gifford lectures, Penguin Books HC, November
2006
Saggi
Romanzi
Televisione
Cosmos
*Fonte Wikipedia