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GEMINIDI: LE STELLE CADENTI DI DICEMBRE

46P/WIRTANEN
Arriva la
REPORT COMETA DI
InSight su Marte NATALE
Alla scoperta dei
profondi misteri
del Pianeta Rosso

Guido Horn
d'Arturo
e i Telescopi dell'Avvenire
Come si cerca La Formazione delle
la VITA? GALASSIE A SPIRALE
Parte 2 Un nuovo modello

Una super-terra intorno Il Cielo di DICEMBRE


alla Stella di Barnard? Effemeridi e Fenomeni 228
Ali di Cometa danzano LUNA: da ROCCA a VIETA 2018
nel Vento Solare Il TORO - I Parte www.coelum.com
Pubblicazione mensile di divulgazione
astronomica e scientifica
Anno 22 Numero 228
l'Editoriale di Gabriele Marini
Editore: MAASI Media srl
Copyright © 2018 - MAASI Media srl Alcuni giorni fa mi sono ritrovato, immerso nei miei pensieri, a scrutare il
Tutti i diritti sono riservati a norma cielo stellato... In realtà mi capita spesso di pensare ammirando le stelle e in
di legge. È permessa la riproduzione del quell'occasione la mia mente era assorta a riflettere sulla figura
materiale pubblicato con citazione
dell'astronomo Guido Horn d'Arturo. In redazione stavamo infatti elaborando
obbligatoria della fonte, previa autorizzazione
scritta dell’editore. l'articolo di Rossella Spiga e Giuseppe Fiasconaro incentrato proprio su Horn
d'Arturo, che presentiamo in questo numero. Non mi dilungherò sui dettagli
Direttore: Gabriele Marini della vita dell'astronomo (che potrete trovare nell'articolo) e benché
Direttore Scientifico: Renato Falomo conoscessi già la sua storia, ne sono rimasto nuovamente e comunque
(Osservatorio di Padova) affascinato. Egli fu il primo a sviluppare l'idea degli specchi tassellati, quegli
Marketing e pubblicità:
stessi specchi che oggi dimorano all'interno delle cupole dei telescopi
ads@maasi-media.com terrestri più avanzati e dei grandi telescopi del prossimo futuro. Ma non solo:
sono gli stessi specchi tassellati che costituiranno l'acuto occhio del nuovo
Redazione: Lara Sabatini, Paola De Gobbi Telescopio Spaziale James Webb. Un'idea sicuramente rivoluzionaria
insomma, concepita quando ancora si pensava che costruire specchi
Hanno collaborato a questo numero:
"monolitici" sempre più grandi fosse l'unica via possibile. E sebbene resti
Francesca Aloisio, Redazione ASI, Redazione
Coelum Astronomia, Francesco Badalotti, sempre colpito dall'incessante capacità delle menti italiane di trovare
Giorgio Bianciardi, Fabio Briganti, Barbara soluzioni ingegnose e innovative (o, semplicemente, diverse) ai problemi più
Bubbi, Marco Sergio Erculiani, Ufficio Stampa disparati, non è solo questo che mi ha portato a meditare. Horn d'Arturo
ESO, Eleonora Ferroni, Giuseppe Fiasconaro, aveva infatti un'altra grande passione: la divulgazione. E questa sua passione
GPNoi, Giorgia Hofer, Redazione Media INAF, si concretizzò, nel lontano 1931, nella rivista Coelum, l'antenata della rivista
Marco Malaspina, Riccardo Mancini, Gabriele
Marini, Luigi Morielli, Stefano Parisini,
che state leggendo in questo momento. L'astronomia è una scienza che per
Giuseppe Petricca, Claudio Pra, Stefano millenni ha visto l'essere umano impegnato a decifrare i misteri del cielo, ma
Schirinzi, Rossella Spiga, Francesco Sylos la sua bellezza, al di là della scienza, è senza dubbio legata anche alla
Labini, Lucia Zarantonello possibilità di condividere con gli altri la gioia e la meraviglia che spettacolo
del cielo ci offre. E la divulgazione non è che l'espressione di questo
Photo Coelum
desiderio di condivisione, della voglia di raccontare, che ancora oggi anima
ti, Filippo Barbina, Gianluca Belgrado, Cristina
Cellini, Marcello D'Amico, Cristian Fattinnanzi, questa rivista che, in qualche modo, è una preziosa eredità proprio di Horn
Corrado Gamberoni, Michele Girardi, Tommaso d'Arturo. E di storie da raccontare ce ne sono in quantità!
Stella
Iniziamo con l'arrivo su Marte della sonda InSight, che analizzerà nel
Redazione profondo la struttura interna del Pianeta Rosso: quale nuova scienza si può
Via Fiorentina 153 - 53100 Siena
segreteria@coelum.com
fare ancora, dopo le numerose sonde orbitali e i rover che ogni giorno
www.coelum.com scandagliano il pianeta?
Registrato il 27/08/97 al n. 1269 del registro Proseguiamo poi con la seconda parte dell'articolo "Come si cerca la vita?" di
Stampa del Tribunale di Venezia Marco Sergio Erculiani: l'identificazione della vita nell'Universo è un tema
Direttore Responsabile: Stefano Boccardi fondamentale dei nostri giorni e in questa seconda puntata capiamo meglio
cosa si intenda quando si parla di biosignature e da cosa possono essere
originate.
IN COPERTINA Francesco Sylos Labini ci presenta nel dettaglio un nuovo modello di
L'universo visto attraverso i tasselli formazione delle galassie a spirale, che potrebbero prescindere dalla
esagonali degli specchi dei telescopi necessità di chiamare in causa la materia oscura.
più moderni: ecco la grande intuizione Da non perdere inoltre l’articolo introduttivo su una delle costellazioni che
dell'astronomo Guido dominano il cielo di questo periodo: la magnifica area celeste del Toro, con
Horn d'Arturo.
l’infuocata Aldebaran e l’incantevole ammasso delle Pleiadi. Stefano
Crediti: ESO/Coelum
Schirinzi ci condurrà alla scoperta di questa antichissima costellazione.

Ma non finisce qui, numerose sono le rubriche dedicate all'astrofotografia e


all'osservazione del cielo. In questo ultimo mese dell'anno le giornate sono
brevi e avremo a disposizione numerose ore per osservare le stelle: nel cielo
del mese troverete numerosi spunti per l'osservazione. Imperdibile sarà il
passaggio della cometa 46P/Wirtanen, la "cometa di Natale", che promette
un bello spettacolo e speriamo che non ci deluda: Claudio Pra ce ne parla nel
dettaglio e Giorgia Hofer ci fornisce alcune dritte per fotografarla. Allo stesso
modo, verso la metà del mese, restiamo tutti con gli occhi puntati al cielo per
non lasciarci sfuggire le Geminidi, le stelle cadenti di dicembre. Molto altro vi
attende tra queste pagine ma vi lascio scoprire il resto: buona lettura!

3
Coelum Astronomia 228 - Sommario
6 Notiziario 104 Il Cielo di Dicembre
di Autori vari di Redazione Coelum
Astronomia
24 Notiziario di Astronautica
di Luigi Morielli

30 Novità e Tendenze dal Mercato 122 Dove e quando osservare la ISS


di Giuseppe Petricca

32 InSight alla scoperta 123 Comete - Wirtanen


del cuore di Marte non deluderci!
di Gabriele Marini di Claudio Pra

46 Formazione di 126 Supernovae - Individuata la stella


galassie dalla all'origine di una supernova di tipo Ic?
dinamica di Redazione Coelum Astronomia
gravitazionale fuori
dall’equilibrio
di Francesco Sylos 128 La Luna di Dicembre
Labini di Francesco Badalotti

58 Come si cerca la vita? 132 Luna - Guida


Parte 2 all'osservazione:
di Marco Sergio Erculiani Terminatore ovest
fra i crateri Rocca e
Vieta
di Francesco Badalotti
70 Guido Horn D'Arturo
e i telescopi
dell'avvenire 138 Impariamo a osservare il Cielo con la UAI
di Rossella Spiga e Viaggio nel complesso molecolare di
Giuseppe Fiasconaro Orione
di Giorgio Bianciardi

88 PhotoCoelum Il Toro - Parte 1


di Autori vari
144
di Stefano Schirinzi

94 Le Meraviglie del
Cosmo - Ali di
cometa danzano nel
vento solare
di Barbara Bubbi 150 Guida osservativa a tutti gli eventi del
cielo di Dicembre

96 Uno Scatto al Mese 158 Mostre e Appuntamenti


Fotografiamo la
cometa di Natale, la
46P/Wirtanen
di Giorgia Hofer 164 Libri in Uscita

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4 COELUM ASTRONOMIA
NOTIZIARIO

Una super-Terra in orbita intorno alla


stella di Barnard?
di Ufficio Stampa Eso

Crediti: ESO/M. Kornmesser

È stato trovato un pianeta in orbita intorno alla La stella di Barnard, che prende il nome
stella di Barnard, un'antica stella nana rossa posta dall’astronomo E. E. Barnard, è la stella isolata più
a soli 6 anni luce di distanza dalla Terra. Questo vicina al Sole. La stella è antica – probabilmente ha
notevole risultato – pubblicato su Nature – è il il doppio dell’età del Sole – e relativamente
risultato dei progetti Red Dots e CARMENES, inattiva, ma è nota per avere lo spostamento
protagonisti anche della scoperta del pianeta apparente nel cielo notturno (moto proprio) più
Proxima-b, in orbita attorno alla stella più vicina a veloce di qualsiasi altra stella. La velocità totale
noi, Proxima Centauri. della stella di Barnard rispetto al Sole è di circa
500.000 km/h. Ciò nonostante, non è la stella più
Il pianeta, battezzato "Barnard’s Star b", è ora il veloce che si conosca. Quel che rende degno di
secondo esopianeta noto più vicino alla Terra. I nota il moto della stella è come appare muoversi
dati raccolti indicano che il pianeta potrebbe nel cielo notturno vista dalla Terra, velocità nota
essere una super-Terra, con una massa di almeno come moto proprio. La stella di Barnard percorre
3,2 volte quella della Terra, che orbita intorno alla una distanza in cielo equivalente al diametro della
stella ospite in circa 233 giorni. La stella di
Barnard, la stella madre del pianeta, è una nana
rossa, una stella fredda e poco massiccia, che
illumina debolmente il mondo appena scoperto. La
luce della stella di Barnard fornisce al pianeta solo
il 2% dell’energia che la Terra riceve dal Sole.
Nonostante sia relativamente vicino alla stella
madre – a una distanza solo 0,4 volte quella tra
Terra e Sole – l’esopianeta si trova vicino alla linea
della neve, la regione in cui i composti volatili
come l’acqua si condensano sotto forma di
ghiaccio solido. Questo mondo gelido e oscuro
Leggi lo speciale dedicato alla scoperta di
potrebbe avere una temperatura di -170 °C,
Proxima b e la ricerca sugli esopianeti su
rendendolo inospitale per la vita così come la
Coelum Astronomia 204.
conosciamo.
6 COELUM ASTRONOMIA
Luna ogni 180 anni – anche se può sembrare uno parzialmente sovrapposte, della stella di Barnard
spostamento piccolo, rappresenta di gran lunga il ottenute da diversi strumenti», ha commentato
più veloce movimento apparente di una stella. Guillem Anglada Escudé (Queen Mary University of
London), scienziato co-dirigente del gruppo che ha
Le super-Terre sono il tipo più comune di pianeta ottenuto questo risultato. «La combinazione di
che si forma intorno a stelle di piccola massa come strumenti è stata fondamentale poiché ci ha
la stella di Barnard, rendendo più credibile la permesso di verificare i nostri risultati».
scoperta del nuovo candidato. Inoltre, la teoria
corrente sulla formazione planetaria prevede che Per rintracciare il pianeta è stato utilizzato il
la linea della neve sia la posizione ideale per la metodo delle velocità radiali: gli astronomi
formazione di tali pianeti. sfruttano l’effetto Doppler per cercare il candidato
esopianeta. Mentre il pianeta orbita intorno alla
La ricerca di pianeti intorno alla stella di Barnard stella, infatti, la sua attrazione gravitazionale fa
era stata finora deludente: questa recente oscillare la stella stessa. Nel moto oscillatorio,
scoperta è stata possibile solo combinando le quando la stella si allontana dalla Terra, il suo
misure di diversi strumenti di alta precisione spettro si sposta verso il rosso (redshift) mentre, al
montati su telescopi in tutto il mondo. Le strutture contrario, la luce della stella viene spostata verso
utilizzate in questo lavoro sono infatti: HARPS al lunghezze d’onda più corte, più blu, quando la
telescopio ESO da 3,6 metri; UVES al VLT dell’ESO; stella si avvicina alla Terra.
HARPS-N al Telescopio Nazionale Galileo; HIRES al
telescopio Keck da 10 metri; PFS al telescopio Gli astronomi usano questo effetto per misurare le
Magellan della Carnegie da 6,5 metri; APF al variazioni della velocità di una stella a causa del
telescopio da 2,4 m presso il Lick Observatory; e pianeta in orbita, raggiungendo un’incredibile
CARMENES all’Osservatorio di Calar Alto. Inoltre, precisione. HARPS è in grado di rilevare i
alcune osservazioni sono state eseguite con il cambiamenti nella velocità della stella di appena
telescopio da 90 cm all’Osservatorio di Sierra 3,5 km/h – a passo d’uomo. Questo approccio non
Nevada, con il telescopio robotico da 40 cm presso era mai stato utilizzato per rilevare un simile
l’osservatorio SPACEOBS, e con il telescopio Joan pianeta extrasolare di tipo super-Terra in un’orbita
Oró dell’Osservatorio Astronomico Montsec così ampia intorno alla propria stella.
(OAdM) da 80 cm.
«Abbiamo utilizzato osservazioni da sette strumenti
«Dopo un’attenta analisi, siamo sicuri al 99% che il diversi per un totale di 20 anni di misure, rendendo
pianeta sia presente», ha dichiarato lo scienziato questo uno dei set di dati più grandi e più estesi mai
alla guida del gruppo di ricerca, Ignasi Ribas utilizzati per studi di precisione sulle velocità radiali
(Istituto di studi spaziali della Catalogna e Istituto » spiega Ribas. «La combinazione di tutti i dati ha
di Scienze dello spazio, CSIC in Spagna). «Tuttavia portato a un totale di 771 misure: un’enorme
continueremo a osservare questa stella velocissima quantità di informazioni!».
per escludere le possibili, ma improbabili, variazioni
naturali della luminosità stellare che potrebbero «Abbiamo lavorato molto duramente per
simulare la presenza di un pianeta». raggiungere questo risultato fantastico» ha
concluso Anglada-Escudé. «Questa scoperta è il
Tra gli strumenti utilizzati abbiamo visto i famosi risultato di una grande collaborazione organizzata
spettrografi dell’ESO HARPS e UVES, cercatori di nel contesto del progetto Red Dots che ha unito
pianeti. «HARPS ha svolto un ruolo vitale in questo contributi da gruppi di tutto il mondo. Osservazioni
progetto. Abbiamo combinato dati di archivio di follow-up sono già in corso in diversi osservatori
ottenuti da altri gruppi di ricerca con nuove misure, in tutto il mondo».

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Cosa è successo alla
kilonova GW170817?
di
di Redazione
Redazione Media
Media Inaf
Inaf

Ricordiamo tutti l’evento GW170817, la kilonova della durata di circa 5 secondi e caratterizzato da
di Ferragosto dello scorso anno. Aveva emesso un’alta significatività statistica» continua Van
onde gravitazionali ed elettromagnetiche, che Putten.
erano state osservate – per la prima volta –
contemporaneamente dagli interferometri Le stelle di neutroni sono oggetti celesti che
gravitazionali, dai satelliti alle alte energie e da normalmente possiedono una massa paragonabile
decine di telescopi terrestri. Una osservazione a quella del Sole, confinata in un volume di una
definita a ragione “epocale” avendo di fatto sfera di circa 10 chilometri di raggio, ma non
inaugurato l’era dell’astronomia multimessaggero raggiungono ancora la densità necessaria per
(ne abbiamo parlato su Coelum Astronomia 216). trasformarsi in buchi neri. Negli ultimi anni, i
Tuttavia era rimasta ancora aperta una domanda: radioastronomi hanno scoperto stelle di neutroni
quale è stato il risultato della fusione delle due molto massicce, che sfiorano le 3 masse solari.
stelle di neutroni? Oggetti simili – letteralmente sulla soglia del
collasso in buchi neri – potrebbero quindi essere
Un lavoro scritto a quattro mani da Maurice Van prodotti in eventi come GW170817.
Putten, professore alla Sejong Univerity a Seoul in
Corea e da Massimo Della Valle, astronomo «La frequenza iniziale del segnale che abbiamo
dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, individuato è a 0,7 kHz e suggerisce che il risultato
dell’INAF di Napoli, trova una possibile risposta: « finale possa essere una stella di neutroni, piuttosto
Il risultato della fusione è ancora una stella di che un buco nero. Va anche detto che il segnale si
neutroni, ma ipermassiccia, con una massa stimata indebolisce e dopo 5 secondi non vediamo più nulla,
in circa 2,5 volte quella del nostro Sole» dice Van quindi cosa sia successo dopo non lo sappiamo
Putten. Il lavoro riporta le prime prove osservative » aggiunge Della Valle.
di questo processo di fusione, ricavate da una In alto. Rappresentazione artistica della fusione delle
nuova analisi dei dati degli interferometri LIGO. « due stelle di neutroni che ha portato allo storico
Dalla nostra analisi abbiamo individuato un segnale GW170817. Crediti: Dana Berry, SkyWorks
Digital, Inc./Harvard-Smithsonian Center for
segnale gravitazionale nei dati raccolti da LIGO Astrophysics/Coelum Astronomia
8 COELUM ASTRONOMIA
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Parker Solar Probe al perielio,
ed è doppio record!
di Redazione Coelum Astronomia

Crediti: NASA/Johns Hopkins APL/Steve Gribben

Primo "incontro con il Sole" per la sonda dei Il 5 novembre, al momento del maggior
record, la Parker Solar Probe, una navicella avvicinamento, la sonda si è trovata a 24 milioni di
estrema che ha come suo obiettivo studiare il chilometri dalla superficie del Sole, raggiungendo
centro del Sistem Solare, il Sole. La missione una velocità di 343.112 km/h rispetto al Sole. Ed è
orbiterà attorno al Sole raggiungendo il perielio, doppio record: si è trattato della velocità
la distanza minima dalla stella, che la porterà a eliocentrica più alta mai raggiunta da una sonda
raggiungere la corona solare per 24 volte, così umana e la distanza minore mai raggiunta dal
vicino da "toccare" letteralmente la nostra stella. Sole. La Parker Solar Probe è la sonda che più si è
Per circa 11 giorni, per ogni orbita, si troverà a avvicinata al Sole. Il record precedente di velocità
meno di 0,25 unità astronomiche dal centro del eliocentrica era ancora mantenuto dalla sonda
Sole e raccoglierà dati preziosissimi, mai ottenuti Helios 2, raggiunta nell’aprile 1976, con i suoi
prima. 246.960 km/h.

Durante questo primo avvicinamento, iniziato lo In questi giorni la sonda sta volando attraverso la
scorso 31 ottobre e che si è concluso l’11 parte più esterna della corona solare,
novembre, le quattro suite di strumenti scientifici attraversando materiale che raggiunge la
della sonda si sono al lavoro per raccogliere tutti i temperatura di 3,6 milioni di gradi Fahrenheit, ed
dati possibili, permettendo agli scienziati di è solo perché in quella regione è ancora
osservare da vicino come non mai la dinamica estremamente rarefatta che tali temperature non
regione dell’atmosfera esterna del Sole. Si potrà influenzano la temperatura della sonda.
così cominciare a rispondere a domande Nonostante questo però il lato esposto al Sole,
fondamentali sulla fisica solare, inclusi i protetto dallo scudo termico Thermal Protection
meccanismi che permettono alle particelle e al System, a causa della radiazione solare, raggiunge
materiale solare di venire accelerate nello spazio i 438° C circa.
a così alte velocità e scoprire il perché la corona La sonda è comunque in grado, in piena
solare sia così tanto più calda della superficie del autonomia, di regolare la sua temperatura, e
Sole stesso. soprattutto di tenere al sicuro la strumentazione

10 COELUM ASTRONOMIA
che trasporta. Una serie di
sistemi automatici le permette di
ritrarre i pannelli solari, per
proteggerli in caso di eccesso di
calore, e tenere gli strumenti
all’ombra dello scudo termico.
Inoltre un sofisticato sistema di
guida autonoma mantiene la
sonda sempre orientata
correttamente.
Questa autonomia è vitale per la
missione, non solo per il periodo
di “no-contact” durante i perieli
(le comunicazioni radio sono
praticamente impossibili a causa
del disturbo solare), ma anche
per il ritardo dovuto alla grande
distanza da Terra che la sonda
raggiunge durante la sua orbita,
ritardo che può arrivare fino a 31
minuti, tempo necessario ad un
segnale per raggiungere la Terra
e poi ritornare alla sonda. È
chiaro che in caso di emergenza
per esposizione eccessiva alle
alte temperature non ci sarebbe
il tempo di impartire ordini per
Sopra. Lo schema delle orbite che percorrerà la sonda
prendere provvedimenti. e la posizione poche ore dopo il perielio. Sotto il
diagramma della distanza dal Sole in cui si troverà
Ma se si trova in un momento di no-contact, di durante la missione, e il tratto percorso (al momento
del primo perielio).
silenzio radio, come sappiamo velocità e
posizione precise? La NASA
periodicamente controlla, grazie
al suo Deep Space Network, le
velocità e le posizioni della sonda,
così il team di missione è in grado
di calcolare con precisione la
velocità della sonda in qualsiasi
punto della sua orbita.

A destra. I membri del team di


missione della Parker Solar Probe
festeggiano, il 7 novembre 2018, dopo
aver ricevuto il segnale che indica che
la navicella è in buona salute dopo il
suo primo perielio. Crediti: NASA/Johns
Hopkins APL/Ed Whitman

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Hubble-Lemaître, gli astronomi
hanno detto sì
di
di Marco
Marco Malaspina
Malaspina –– Media
Media INAF
INAF

«Volete voi cambiare nome alla più famosa legge un’ampia maggioranza: il 78% dei votanti, quasi
della cosmologia, la legge di Hubble, quella che quattro astronomi su cinque.
descrive la velocità di espansione dell’universo?
» La domanda era stata posta nel corso dell’ultima Un esito in buona parte scontato e dovuto non
Assemblea Generale dell’Unione Astronomica solo a ragioni strettamente storico-scientifiche, ma
Internazionale (IAU), a Vienna, lo scorso agosto. I anche alla volontà di premiare l’incredibile
presenti, circa tremila, avevano detto sì: la celebre modestia di uno scienziato che, rifiutando ogni
equazione v = H0 D va rinominata in “Legge di forma di protagonismo, arrivò addirittura ad
Hubble-Lemaître”, in onore del fisico e astronomo “autocensurarsi”. All’origine del mancato
belga che per primo la formulò – Georges riconoscimento iniziale ci fu infatti una scelta
Lemaître, appunto. dello stesso Lemaître: traducendo, nel 1931, il suo
articolo in inglese, tralasciò deliberatamente i
Memori, però, dei malumori sollevati da un’altra riferimenti al cosiddetto “parametro di Hubble”.
loro storica decisione, quella di escludere Plutone Questo perché, nel frattempo (nel 1929),
dalla cerchia dei pianeti, i vertici della IAU questa giungendo ad analoghe conclusioni, Hubble aveva
volta ci sono voluti andare con i piedi di piombo, appunto pubblicato un proprio articolo, rendendo
prendendosi tutto il tempo necessario e così – secondo Lemaître – non più attuali i risultati
allargando la consultazione – con voto illustrati in francese nel lavoro del 1927. Chapeau!
elettronico – a tutti gli 11.072 membri
dell’Unione. Alla chiusura delle urne, scattata alla
mezzanotte del 26 ottobre scorso, avevano votato
in 4.060 – circa il 37% degli aventi diritto. E il
diritto di Lemaître a veder riconosciuto, con oltre
novant’anni di ritardo (l’articolo originale era del
1927), il suo posto nella storia è stato sancito da
12 COELUM ASTRONOMIA
Le osservazioni più dettagliate
del materiale in orbita vicino a un
buco nero
di Ufficio Stampa Eso

Lo strumento GRAVITY dell’ESO installato sul VLTI origine i brillamenti osservati.


(l’interferometro del Very Large Telescope, VLT) è «È sconvolgente osservare il materiale che orbita
stato usato dai ricercatori di un consorzio di intorno a un buco nero massiccio al 30% della
istituti europei, tra cui l’ESO, per osservare lampi velocità della luce», si meraviglia Oliver Pfuhl,
di radiazione infrarossa provenienti dal disco di
accrescimento intorno a Sagittarius A*, il buco
nero che si cela nel cuore della Via Lattea. I lampi
osservati forniscono la conferma, da lungo attesa,
che l’oggetto al centro della nostra galassia è
veramente, come da lungo ipotizzato, un buco
nero supermassiccio. I lampi hanno origine dal
materiale che orbita molto vicino all’orizzonte
degli eventi del buco nero, rendendo queste le
osservazioni più dettagliate mai fatte di materiale
in orbita così vicino a un buco nero.

Mentre parte della materia nel disco di


accrescimento – la cintura di gas in orbita intorno
a Sagittarius A*, accelerata a velocità
relativistiche – può orbitare intorno al buco nero
in tutta sicurezza, tutto ciò che si avvicina troppo Sopra. Nell'immagine vediamo la parte centrale
della nostra Galassia, la Via Lattea, come la riprende
è destinato a essere attirato al di là dell’orizzonte.
nel vicino infrarosso lo strumento NACO del VLT
Il punto più vicino a un buco nero in cui la materia (Very Large Telescope) dell'ESO. Gli astronomi,
può orbitare senza essere irrimediabilmente seguendo per 16 anni i moti delle stelle al centro
dell'immagine, hanno potuto determinare la massa
attratta verso l’interno dall’immensa massa è noto
del Buco Nero che si nasconde proprio nel centro
come "orbita stabile più interna", e da qui hanno galattico. Crediti: ESO/S. Gillessen et al.

14 COELUM ASTRONOMIA
scienziato del Max Planck Institute for lampi brillanti provenienti dal buco nero – una
Extraterrestrial Physics (MPE) – Germania. «La coincidenza fortunata!».
straordinaria sensibilità di GRAVITY ci ha Questa emissione di elettroni molto energetici e
permesso di osservare i processi di accrescimento molto vicini al buco nero era visibile come tre
in tempo reale, con un dettaglio senza precedenti brillamenti molto intensi e corrispondeva
». esattamente alle previsioni teoriche per i punti
Queste misure sono state possibili solo grazie alla caldi (hot spot) in orbita vicino a un buco nero di
collaborazione internazionale e alla quattro milioni di masse solari, 1,3 milioni di
strumentazione all’avanguardia utilizzata. Lo milioni di volte più grande di quella della Terra. Si
strumento GRAVITY che ha reso possibile questo pensa che i brillamenti provengano da interazioni
risultato combina la luce di quattro telescopi del magnetiche nel gas caldissimo che orbita intorno a
VLT dell’ESO per creare un super-telescopio Sagittarius A*.
virtuale di 130 metri di diametro ed è già stato Reinhard Genzel, dell'MPE, che ha guidato lo
utilizzato per sondare la natura di Sagittarius A*. studio, ha spiegato: «È sempre stato uno dei
All’inizio dell’anno, GRAVITY e SINFONI, un altro progetti che sognavamo di completare, ma non
strumento installato al VLT, hanno permesso allo osavamo sperare che sarebbe diventato possibile
stesso gruppo di misurare con precisione il così presto». Riferendosi all’assunzione che
passaggio radente della stella S2 mentre Sagittarius A* sia un buco nero supermassiccio,
attraversava il campo gravitazionale estremo Genzel ha concluso che «il risultato è una conferma
vicino a Sagittarius A* e per la prima volta ha clamorosa del paradigma di buco nero
rivelato gli effetti previsti dalla relatività generale supermassiccio».
di Einstein in un ambiente così estremo. Durante il Sotto. Questa simulazione mostra le orbite di un
gruppo ristretto di stelle vicino al buco nero
passaggio ravvicinato di S2, è stata osservata
supermassiccio nel cuore della Via Lattea. Nel 2018
anche una forte emissione infrarossa. una di queste stelle, S2, passò molto vicino al buco
«Stavamo monitorando S2 da vicino e, nero e fu oggetto di un’attenta analisi con il telescopio
dell’ESO. Il suo comportamento corrispondeva alle
naturalmente, teniamo sempre d’occhio Sagittarius
previsioni della relatività generale di Einstein e non era
A*» spiega Pfuhl. «Durante le nostre osservazioni, invece coerente con la gravità newtoniana, più
siamo stati abbastanza fortunati da notare tre semplice. Crediti: ESO/L. Calçada/spaceengine.org

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Buonanotte, Dawn:
missione conclusa
di Redazione Media Inaf – Media INAF

Crediti: NASA

La missione della sonda spaziale Dawn della grande successo per l’ASI e per la comunità
NASA, a cui l’Italia ha dato un importante scientifica italiana attiva nello studio dei corpi
contributo con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e minori del Sistema Solare» ha affermato Eleonora
l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), si è Ammannito, responsabile scientifico della
conclusa dopo 11 anni e due estensioni di missione Dawn dell’ASI.
missione a causa dell’esaurimento del
propellente, utilizzato per il controllo orbitale e di«La missione Dawn ha rivoluzionato la nostra
assetto. comprensione della fascia degli asteroidi e anche
dell’origine del Sistema Solare» commenta Maria
Dawn ha studiato l’infanzia del nostro Sistema Cristina De Sanctis, ricercatrice INAF e
Solare per scoprirne le origini e l’evoluzione. responsabile scientifica di VIR. «La missione ha
Lanciata il 27 settembre 2007 nell’ambito del visto l’Italia coinvolta fin dall’inizio, con la
Programma Discovery, Dawn è stata l’unica sonda partecipazione di diversi scienziati italiani e la
ad aver orbitato attorno a due corpi celesti distinti responsabilità dello spettrometro ad immagini VIR.
nello spazio profondo: l’asteroide Vesta e il Con la fine della missione Dawn si chiude una fase
pianeta nano Cerere, il cui studio ha fornito molte di esplorazione ma se ne apre un’altra, che vede
indicazioni sulla formazione del Sistema Solare. Cerere come uno dei target più interessanti per la
ricerca di vita al di fuori dell’ambiente terrestre. Tra
Uno degli strumenti a bordo della sonda è lo le scoperte di VIR su Cerere, vi è la presenza sia di
spettrometro italiano VIR (Visible and infrared materiale organico che di carbonati e composti di
mapping spectrometer), che ha inviato a Terra ammonio. Tutti questi materiali, insieme ad argille
oltre 11 milioni di immagini e 90 GB di dati, e ghiaccio d’acqua sono di notevole importanza in
contribuendo in maniera decisiva allo studio quanto mattoni fondamentali per molecole
accurato delle caratteristiche e della storia di biotiche. Mi piace, inoltre, sottolineare che lo
Vesta e Cerere. strumento italiano è arrivato perfettamente
«La partecipazione al programma Dawn è stato un funzionante a fine missione».

16 COELUM ASTRONOMIA
Un’enorme Galassia Fantasma
di Francesca Aloisio – Media INAF

Grazie ai dati raccolti dal satellite Gaia Insomma, Ant 2 è ben più grande di quello che si
dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), un team sarebbe potuto dedurre dalla sua luminosità e
internazionale di ricercatori è riuscito a scovare molto più debole di quanto ci si aspetterebbe
una enorme galassia nana – enorme per essere viste le dimensioni.
una nana – mai rilevata prima d’ora. L’oggetto,
infatti, benché molto grande, è occultato dal disco «Ci troviamo di fronte al fantasma di una galassia
della Via Lattea e, grazie alla sua bassa densità, », dice Gabriele Torrealba, primo autore dello
era riuscito finora a nascondersi alle osservazioni. studio. «Oggetti così diffusi come Ant 2 non sono
Lo studio è stato proposto per la pubblicazione stati mai osservati prima. La scoperta è stata
alla rivista Montly Notices of the Royal possibile solo grazie alla qualità dei dati forniti da
Astronomical Society. Gaia».

La galassia, ribattezzata Antlia 2 o Ant 2, fa parte La missione di Gaia dell’Esa ha prodotto il più
della classe di galassie definite nane, che per ricco catalogo stellare a oggi disponibile,
prime si formarono nell’Universo primordiale, e includendo misurazioni di alta precisione di quasi
nella maggior parte dei casi sono composte da 1,7 miliardi di stelle e rivelando dettagli inediti
stelle vecchie e povere in massa e metalli. Quello della nostra galassia. All’inizio di quest’anno, la
che differenzia Ant 2 dalla maggioranza delle sua seconda release dei dati di Gaia ha reso
simili è però la sua grandezza: questa “formica” è disponibili agli scienziati di tutto il mondo nuovi
immensa, grande quanto la Grande Nube di dettagli delle stelle che compongono la Via Lattea.
Magellano: le sue dimensioni si avvicinano a un
terzo della Via Lattea stessa. I ricercatori che hanno realizzato lo studio hanno
setacciato i nuovi dati disponibili, usando come
Altra particolarità che la rende ancora più insolita riferimento le variabili RR Lyrae per cercare
è la sua scarsissima luminosità, 10mila volte più galassie satelliti della Via Lattea. Questo tipo di
debole di quella della Grande Nube di Magellano. stelle sono infatti povere in
metalli e decisamente
avanti con l’età, insomma le
candidate perfette per
popolare una galassia nana,
inoltre variano la propria
luminosità con un periodo di
mezza giornata e questi impulsi
così ben definiti ne facilitano
l’individuazione.

A sinistra. Nonostante la massa


ridotta, Ant 2 ha all’incirca le
stesse dimensioni della Grande
Nube di Magellano (LMC). Crediti:
V. Belokurov e A. Smith
(Cambridge, Regno Unito e Cca,
New York, Stati Uniti)
18 COELUM ASTRONOMIA
«Non è stata tanto la presenza di oggetti RR Lyrae Venti stellari ed esplosioni di supernova
in un disco galattico a stupirci», spiega Vasily spingerebbero via il gas inutilizzato, indebolendo
Belokurov, dell’Institute of Astronomy di la gravità che lega insieme la galassia, lasciando
Cambridge, coautore dello studio, «ne sono state così la materia oscura libera di andare alla deriva
rilevate praticamente in ogni galassia nana verso l’esterno.
conosciuta. Piuttosto quello che ci ha sorpreso è
che, rispetto alla loro posizione, ciò che stavamo In alternativa, la bassa densità di Ant 2 potrebbe
osservando non era presente in nessuno dei significare che è necessario ripensare le teorie
database in cui abbiamo cercato» sulle proprietà della materia oscura. Quella
attualmente favorita prevede, infatti, che essa si
Il team ha quindi contattato i colleghi dell’Anglo- ammassi al centro delle galassie, ma le
Australian Telescope (AAT), in Australia, per caratteristiche di questo peculiare oggetto fanno
misurare gli spettri di più di 100 stelle giganti pensare che sia necessario pensare ad un modello
rosse appena poco prima che il movimento della in cui le particelle di materia oscura siano meno
Terra intorno al Sole rendesse Ant 2 non inclini a raggrupparsi.
osservabile per mesi. Gli spettri misurati hanno
permesso al team di confermare che l’oggetto era «Ci stiamo chiedendo se questa scoperta sia solo la
reale: tutte le stelle si muovevano all’unisono. Ant punta di un iceberg: la Via Lattea potrebbe essere
2 rimane sempre a circa 130 mila anni luce di circondata da una grande popolazione di galassie
distanza dalla Via Lattea. I ricercatori sono riusciti nane praticamente invisibili come Ant 2», conclude
anche a stimare la massa della galassia, molto più Matthew Walker, della Carnegie Mellon University.
bassa di quanto ci si aspettasse per un oggetto
delle sue dimensioni. Risolvere il mistero di Ant 2 può aiutare i
ricercatori a capire le origini delle prime strutture
«La spiegazione più semplice del perché Ant 2 dell’universo primordiale. Trovare altri oggetti
sembra avere così poca massa è che sia stata simili ci aiuterà a stabilire quanto siano comuni
“smantellata” delle maree galattiche della Via queste galassie fantasma, e il team si è già
Lattea», osserva un altro coautore dello studio, ributtato nell’analisi dei dati di Gaia, sperando che
Sergey Koposov della Carnegie Mellon possano fornire la chiave per risolvere il mistero.
University. «Rimane comunque inspiegabile la
Sotto. Rappresentazione artistica del satellite Gaia
dimensione gigante dell’oggetto. Normalmente, dell’ESA: la missione ha l’obiettivo di ottenere una
quando le galassie perdono massa a causa dei moti mappa tridimensionale della nostra galassia,
mareali della Via Lattea, si rimpiccioliscono rivelandone la composizione, la formazione e
l’evoluzione. Crediti: ESA
piuttosto che crescere».

Ant 2 doveva essere davvero enorme, se le sue


dimensioni sono rimaste così estese nonostante la
materia persa a causa delle interazioni con la
nostra galassia, e le domande sul processo che ha
reso tanto estesa questa galassia rimangono
ancora senza risposte. Oggetti di queste
dimensioni e luminosità non sono previsti dagli
attuali modelli di formazione galattica, anche se
recenti ipotesi hanno speculato sul fatto che
alcune galassie nane potrebbero essere “gonfiate”
da un intenso processo di formazione stellare.

www.coelum.com 19
Oxia Planum per ExoMars
di Redazione ASI – ASI

Sarà Oxia Planum il luogo su Marte in cui far


scendere, nel marzo del 2021, il rover europeo
ExoMars. Il programma di esplorazione marziana,
realizzato in collaborazione tra Agenzia Spaziale
Europea (ESA) e l’agenzia russa Roscosmos,
prevede il lancio della sonda nel 2020.
Determinante il ruolo svolto dall’Italia che
attraverso l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), è il
principale sostenitore del programma ExoMars
con il 40 per cento dell’investimento totale. Al
centro della missione ExoMars c’è la ricerca per
determinare se la vita sia mai esistita su Marte, un
pianeta che ha chiaramente ospitato l’acqua nel
passato, ma che oggi è caratterizzato da una
superficie asciutta ed esposta a forti radiazioni.
Mentre ExoMars Trace Gas Orbiter, lanciato nel
2016, ha dato inizio alla sua missione scientifica numerosi aspetti scientifici che caratterizzano le
all’inizio di quest’anno alla ricerca di minuscole due aree candidate», commenta con entusiasmo
quantità di gas nell’atmosfera che potrebbero Raffaele Mugnuolo, responsabile ASI per la
essere collegate all’attività biologica o geologica, partecipazione scientifica italiana alla missione e
il rover esplorerà luoghi diversi e scaverà fino a Chair del ExoMars Risc (Rover Instrument Steering
due metri sotto la superficie marziana alla ricerca Committee). «Sebbene le argomentazioni
di indizi di vita passata o presente preservata scientifiche esposte dai due gruppi contrapposti
sottoterra. sono validissime, non possiamo trascurare che Oxia
La località è stata scelta nel corso di una riunione Planum presenta meno rischi rispetto a Mawrth
tenutasi presso il National Space Center a Vallis per la fase di discesa e landing e per la fase di
Leicester, Regno Unito, che ha visto la mobilità del rover».
partecipazione di esperti della comunità «Il sito scelto è davvero affascinante poiché mostra
scientifica, dell’industria e del progetto ExoMars evidenti segni della presenza in passato di acqua
per discutere non solo le caratteristiche allo stato liquido, che può aver giocato un ruolo
scientifiche, ma anche i vincoli tecnici ed determinante per ospitare forme elementari di vita.
ingegneristici che presentavano i vari siti. La I nostri strumenti studieranno così una regione che
proposta sarà esaminata internamente dall’ESA e potrebbe darci delle risposte decisive su questo
da Roscosmos ed è prevista una conferma ufficiale tema e sull’ambiente odierno di Marte. Non
per la metà del 2019. vediamo l’ora che ExoMars raggiunga il pianeta e
«I circa 40 scienziati indipendenti dal programma inizi l’esplorazione, fiduciosi che faremo un ottimo
ExoMars, si sono divisi in modo quasi equo tra i lavoro», dice Maria Cristina De Sanctis,
sostenitori di Oxia Planum e quelli di Mawrth Vallis. ricercatrice dell’Istituto Nazionale di Astrofisica e
Sono stati due giorni nei quali i tecnici si sono principal investigator dello spettrometro italiano
“sfidati” con analisi di livello scientifico elevato. La Ma_Miss (Mars Multispectral Imager for
discussione che si è sviluppata è stata Subsurface Studies) a bordo della missione
interessantissima e ha consentito di riflettere su ExoMars 2020.

20 COELUM ASTRONOMIA
Una strana nube bianca su Marte
di Stefano Parisini - Media INAF

A partire dal 13 settembre, il satellite Mars ghiaccio d’acqua è sensibile alla quantità di
Express dell’ESA ha osservato su Marte polvere presente nell’atmosfera. Queste
l’evoluzione di una strana nube allungata, che si immagini, ottenute dopo la grande tempesta di
estende per 1.500 km verso ovest parallelamente sabbia che ha travolto l’intero pianeta in giugno e
all’equatore, proprio in prossimità del gigantesco luglio, forniranno importanti informazioni
vulcano Arsia Mons. Nostante la sua posizione, sull’effetto della polvere sullo sviluppo della nube
non si tratta del pennacchio di vapore sprigionato e sulla sua variabilità durante l’anno.
da una qualche attività vulcanica, ma è piuttosto
una nuvola di ghiaccio generata dall’influenza che Sotto. La nube è ben distinguibile nell'immagine
il rilievo esercita sul flusso d’aria che lo investe. scattata il 10 ottobre 2018 dalla Visual
È un fenomeno – comune in questa regione di Monitoring Camera (Vmc) a bordo di Mars
Express. A titolo di paragone, il vulcano conico
Marte – che avviene anche sulla Terra e che gli
Arsia Mons vicino a cui è posizionata ha un
scienziati chiamano nube orografica. Si diametro di circa 250 km. Crediti: Esa/Gcp/ Upv/
verifica quando masse d’aria si scontrano Ehu Bilbao
col profilo montuoso e vengono spinte
dai venti a risalirlo, provocando una
diminuzione di temperatura. Se il
raffreddamento supera un certo limite, il
vapore acqueo si condensa attorno a
particelle di polvere, dando vita a nubi e
precipitazioni.

Marte ha sperimentato il suo solstizio


d’inverno nell’emisfero nord il 16
ottobre. Nei mesi che precedono il
solstizio la maggior parte delle attività
nuvolose scompare sopra i grandi
vulcani come Arsia Mons, mentre la
cima è coperta di nuvole per tutto il
resto dell’anno marziano. Tuttavia, è
noto che una nube di acqua ghiacciata
stagionalmente ricorrente, come quella
mostrata nell'immagine, si formi lungo
il fianco sud-ovest di questo vulcano,
precedentemente osservata nel 2009,
2012 e 2015. L’aspetto della nuvola
varia durante la giornata marziana,
crescendo in lunghezza durante la
mattinata fino a raggiungere
dimensioni così impressionanti da
renderlo visibile anche ai telescopi
sulla Terra. La formazione di nubi di

www.coelum.com 21
Due pianeti vagabondi
nella Via Lattea
di Barbara Bubbi – Universo Astronomia

Crediti: NASA/JPL-Caltech

I pianeti vaganti sono oggetti che viaggiano nello dell’Optical Gravitational Lensing Experiment
spazio senza essere legati a una stella. Anche se la (OGLE) e appartengono a un gruppo elitario di
loro esistenza è stata teorizzata da molti anni, circa una dozzina di pianeti privi di stella madre
soltanto in tempi più recenti la tecnologia si è scoperti finora.
sviluppata al punto da permettere di individuarli,
considerando il fatto che sono estremamente Per individuare i nuovi pianeti i ricercatori hanno
poco luminosi e freddi. Ma gli astronomi hanno analizzato i dati di OGLE alla ricerca di eventi di
imparato a sfruttare un fenomeno chiamato microlensing avvenuti su tempi scala
microlensing gravitazionale, che consentirà di relativamente ridotti. Ne hanno individuati due,
aumentare il numero di pianeti solitari individuati. OGLE-2012-BLG-1323 e OGLE-2017-BLG-0560, in
Il microlensing gravitazionale si basa sul fatto che linea con quanto ci si aspetterebbe dal passaggio
quando un oggetto massiccio (proprio come un di due mondi solitari in primo piano. Sulla base
pianeta vagante) passa di fronte a una stella delle analisi, gli studiosi stimano che uno dei
distante, l’oggetto in primo piano, a causa della candidati abbia una massa compresa tra quella
sua forza di gravità, distorce e amplifica la luce della Terra e quella di Nettuno, mentre l’altro si
stellare di fondo. In questo modo l’oggetto agisce collochi tra un mondo simile a Giove e una nana
proprio come una lente che focalizza e aumenta la bruna. Le stime di distanza dei due mondi non
luminosità della stella più remota. Analizzando sono sufficientemente accurate da derivarne la
con precisione il modo in cui viene distorta la luce massa, ma se i due mondi fossero localizzati vicino
stellare, gli astronomi sono in grado di dedurre a noi nel disco galattico, allora il pianeta più
dettagli sull’oggetto in primo piano che agisce da piccolo dovrebbe essere circa 2,3 volte più
lente. massiccio della Terra, mentre il più grande
Ora un team di astronomi potrebbe aver scoperto dovrebbe avere una massa pari a 1,9 volte quella
due pianeti vagabondi in viaggio solitario nella di Giove. D’altro canto, se i pianeti fossero
Via Lattea. Secondo l'articolo pubblicato su localizzati più lontano nel bulge della galassia,
Astronomy & Astrophysics, i ricercatori pensano allora il più piccolo potrebbe avere una massa 23
che i due mondi rappresenterebbero solo la punta volte quella terrestre, mentre il più grande
dell’iceberg di una vasta popolazione di mondi in potrebbe rivelarsi una nana bruna. Per
giro per la nostra galassia. I due vagabondi approfondire la questione saranno necessarie
planetari sono stati scoperti come parte ulteriori osservazioni.

22 COELUM ASTRONOMIA
Groenlandia: un enorme cratere
sotto i ghiacci
di Eleonora Ferroni - Media INAF

Le tracce dei violenti impatti che hanno modellato Danimarca. Cosa vuol dire? Significa che il cratere
la Terra sono ancora evidenti sopra e sotto la è relativamente “giovane” dal punto di vista
superficie del nostro pianeta. Di recente, infatti, è geologico: «Non è stato possibile datarlo
stato svelato un enorme cratere da impatto di 31 direttamente, ma il suo stato suggerisce che si sia
km di diametro nella Terra di Inglefield in formato dopo che il ghiaccio ha cominciato a
Groenlandia settentrionale. Il responsabile? Un coprire la Groenlandia, verso la fine dell’ultima era
meteorite ferroso di un chilometro di diametro glaciale».
che ha colpito la Terra – forse – ben 12.000 anni
fa, verso la fine del Pleistocene. Il cratere, Casualmente, un gigantesco meteorite ferroso di
descritto in uno studio pubblicato su Science 20 tonnellate trovato in Groenlandia, non lontano
Advances, entra a pieno titolo nella classifica dei da Hiawatha, viene conservato nel Centro di
25 crateri da impatto più grandi del pianeta. Il Geogenetica di Copenhagen. Da lì la prima
ghiacciaio continentale che lo ha “protetto” in intuizione dei ricercatori, ma mancavano le prove
questi millenni è quello di Hiawatha. concrete. Il cratere presenta una struttura
circolare, ma non è semplice da individuare
Scoperto sotto un chilometro di ghiaccio e sorvolando la zona. Solo grazie all’incrocio di dati
studiato con i dati raccolti dai radar NASA dal satellitari e dei radar è stato possibile confermare
1997 al 2014, nel 2016 il cratere è stato le coordinate e la forma. Il team di scienziati ha
nuovamente analizzato con un sistema radar di poi effettuato successivi studi a terra dei
nuova generazione, il Multichannel Coherent sedimenti glaciofluviali mostrando la presenza di
Radar Depth Sounder, dai ricercatori del quarzo “scioccato” e altri grani, tra cui anche il
dell’Università del Kansas e del Museo di storia vetro, prodotti dalla fusione generata dall’impatto.
naturale di Danimarca.

«Il cratere è eccezionalmente ben conservato e


questo è sorprendente, perché il ghiaccio è un In alto. Primo piano del ghiaccio che caratterizza
agente erosivo incredibilmente efficiente che la cosiddetta Terra di Inglefield, in Groenlandia,
avrebbe rapidamente rimosso le tracce dove è stato scoperto il cratere da impatto
Hiawatha. La struttura si trova a 1000 metri sotto
dell’impatto», dice Kurt H. Kjær del Centro di
la superficie del ghiaccio. Crediti: Museo di storia
Geogenetica al Museo di storia naturale di naturale di Danimarca

www.coelum.com 23
NOTIZIARIO DI ASTRONAUTICA
a cura di Luigi Morielli

Stazione Spaziale Internazionale


La Expedition 57 è in corso. L’equipaggio è dell’equipaggio saranno Oleg Kononenko, Anne
composto da Sergej Prokopyev, Serena Auñón- McClain e David Saint-Jacques.
Chancellor e l’europeo Alexander Gerst.
La capsula cargo giapponese Kounotori-7 (HTV-7)
È stata completata l’inchiesta sull’incidente della è stata sganciata per mezzo del braccio robotico
Soyuz MS-10 avvenuto lo scorso 11 ottobre. Come Canadarm-2 dal modulo Harmony alle 12:15 TU
anticipato nel numero scorso, le cause erano del 7 novembre. Dopo il rilascio in orbita
evidenti ed è stato confermato che uno dei avvenuto alle 16:51 TU, Kounotori ha eseguito
quattro booster del vettore ha fallito la rotazione l’accensione deorbitante alle 21:14 TU del 10
urtando il secondo stadio e provocando un novembre e mentre eseguiva il rientro distruttivo
annullamento della missione in emergenza a T sopra il Pacifico, alle 21:24 TU eiettava la HSRC
+2:03. La causa è stata il mancato funzionamento Reentry Capsule, che ha eseguito un rientro
di una valvola di scarico del propellente che parallelo al cargo ma, grazie allo scudo termico, è
fornisce la spinta per generare lo spostamento sopravvissuta ed è scesa nell’oceano con un
laterale del booster. Questa rapida conclusione è paracadute per essere poi recuperata. È stata la
stata possibile anche grazie al recupero dei prima occasione in cui il Giappone è riuscito a
rottami del booster incriminato e alla necessità di riportare a Terra dei campioni da esperimenti
riprendere al più presto il programma di lanci eseguiti sulla ISS.
dell’agenzia spaziale russa.
È stata quindi stabilita la data per il prossimo Prossimi eventi per la ISS:
lancio abitato verso la Stazione: la Soyuz MS-11 - 3 dicembre – lancio e attracco della Soyuz MS-11
partirà il 3 dicembre, anticipando così la partenza - 4 dicembre – lancio Dragon CRS-16
rispetto ai programmi originari che poneva il
decollo per il 20 dicembre. I membri

Crediti: NASA.

24 COELUM ASTRONOMIA
- 6 dicembre – attracco Dragon CRS-16 ormeggiate la Progress MS-09 (70) e la Soyuz
- 13 dicembre – passaggio di consegne per l’inizio MS-09.
della Expedition 58 e rientro Soyuz MS-09
Al momento di scrivere, sulla Stazione Spaziale,
oltre al modulo BEAM, sono attualmente

Mars Exploration Rover


Opportunity – Marte, Sol 5264 (14 novembre nonostante la continua scansione delle frequenze
2018). radio, non abbiamo più ricevuto trasmissioni dal
Il MER-B si trova nella “Perseverance Valley” Sol 5111 (il 10 giugno scorso).
posta sul bordo occidentale del cratere Le probabilità che il Rover possa riprendersi e
Endeavour. ristabilire le comunicazioni sono sempre più
remote, ma il centro di controllo non si dà ancora
La grande tempesta di sabbia è ormai terminata e per vinto…
l’opacità atmosferica è scesa sotto lo 0,8, valore
decisamente normale per il periodo, ma, L’odometria totale è ferma a 45,16 km percorsi

Mars Science Laboratory


Curiosity – Marte, Sol 2231 (14 novembre 2018). sta affrontando una serie serrata di trivellazioni e
Il grande rover sta salendo lungo le pendici del analisi su tutti i fronti.
Monte Sharp, una formazione rocciosa alta 4.800
metri posta al centro del cratere Gale, dove è Mentre è stato eseguito il diciottesimo foro su
atterrato oltre sei anni fa. Marte e i campioni prelevati sono passati ai vari
Ripresa pienamente l’operatività dopo il laboratori (ChemCam, CheMin e SAM) di cui è
problema alle memorie sofferto al Sol 2172, MSL dotato il rover per lo studio della composizione e

In alto un paio di selfie fatti da Opportunity nel gennaio e nel marzo del 2014. Nel primo caso, a sinistra, nella
foto di gennaio si vedono ricoperti di polvere marziana, fatto che ha giustificato un calo nella produzione di
energia molto maggiore di quello che ci si poteva aspettare dalla stagione invernale in cui si trovava, e quindi
con il Sole basso sull'orizzonte. Sulla destra invece un selfie effettuato dopo un picco improvviso di energia
che, dai 375 wattora dei pannelli ricoperti di sabbia è passato a quasi il doppio a 620 wattora. Fu evidente
come delle raffiche di vento particolarmente intense avevano ripulito i pannelli dalla sabbia depositata sopra,
molto più di quanto fosse mai successo negli anni precedenti, un'eventualità che speriamo succeda anche
nella prossima primavera marziana. Cliccare sull'immagine per ingrandire. Crediti: NASA/JPL-Caltech/Cornell
Univ./Arizona State Univ.
www.coelum.com 25
delle caratteristiche del materiale raccolto, sono Mineralogy – Strumento a diffrazione a raggi X
in corso delle attente misurazioni della situazione per mineralogia
atmosferica per verificare le condizioni nel post - SAM, Sample Analisys at Mars – Forno per
tempesta che ha coinvolto quasi tutta la superficie l’analisi dei campioni ad altissima temperatura
del Pianeta Rosso. Uno dei dati interessanti è la - RAD, Radiation Assessment Detector – Misuratore
presenza dei dust devil che pare aumentata dei livelli di radiazioni
nell’ultimo periodo e a questo proposito verranno - REMS, Rover Enviromental Monitoring Station –
cercate delle concomitanze con la variazione Stazione meteorologica completa
dell’opacità atmosferica.
Intanto il lavoro prosegue.
Ricordo qui la lista di alcuni
strumenti attualmente in Crediti: NASA.
funzione su Curiosity:
- Mastcam – La fotocamera
principale in grado di
riprendere immagini
multispettrali
- MAHLI, Mars Hand Lens
Imager – per riprese con
filtri ottici in grado di fare
una prima scelta di
materiali
- APXS, Alpha Particle X-Ray
Spectrometer –
Spettrometro a raggi X
- ChemCam, Chemistry &
Camera – Spettrometro
ottico
- CheMin Chemistry &

Parker Solar Probe


La missione Parker Solar Probe il 23 ottobre è di 68,6 km/s stabilito nel 1976.
entrata nella zona più interna del Sistema Solare, Il primo perielio è avvenuto il 6 novembre alle
all’interno dell’orbita di Mercurio con una velocità 03:30 TU portando l’asticella della velocità a
eliocentrica di 50,3 km/s e il 30 ottobre ha 95,33 km/s nel punto più vicino al Sole di sempre,
infranto il record di velocità della sonda Helios 2 posto a 0,165 UA (24,8 milioni di km).

Insight
Fasi finali per il viaggio di Insight la sonda che anch’essa il giorno dopo).
studierà il sottosuolo marziano. Il 18 novembre è L’arrivo su Marte sarà trasmesso in diretta dalla
prevista una correzione di rotta ripetibile il 21 NASA alle 2100 TU del 26 novembre.
novembre e un’ultima il 25 novembre (ripetibile

26 COELUM ASTRONOMIA
Dawn
Fine della missione per la sonda NASA Dawn, a visitati (gli asteroidi Vesta e Cerere), 69.000
causa dell’esaurimento del propellente e la immagini riprese, 5,6 miliardi di km percorsi,
conseguente inabilità a mantenere l’assetto per le 2.450 orbite percorse intorno ai due asteroidi,
comunicazioni con la Terra e per l’orientamento 48.000 ore di funzionamento del motore a ioni e
dei pannelli solari. La sua missione di 11 anni si 132 gigabyte di dati scientifici raccolti. Dei numeri
può riassumere con i seguenti numeri: 2 mondi di tutto rispetto!

Kepler
È arrivata alla fine anche la missione Kepler, il missione, ma con le adeguate contromisure si è
telescopio spaziale che ha identificato oltre 2.600 potuto addirittura estendere il campo di
pianeti extrasolari dimostrando che fra il 20% e il osservazione dalle originarie 150.000 stelle a
50% delle stelle che vediamo nel cielo possiede oltre 500.000 nella missione estesa. Un grande
potenzialmente almeno un pianeta roccioso che successo, ma soprattutto i dati raccolti sono
potrebbe essere simile alla Terra. Uno dei ancora in studio e, in un certo senso quindi, la
successi della missione è stato il recupero della missione non è ancora terminata, almeno per gli
sonda dopo i problemi d’assetto, che pareva studiosi che li analizzeranno.
potessero compromettere la prosecuzione della Crediti: NASA/Ames/Wendy Stenzel

www.coelum.com 27
New Horizons
Attualmente si trova a 42,8 UA dal Sole e a una sorvolerà il primo gennaio 2019. La sfera di
settantina di milioni di km dal suo prossimo influenza dell’oggetto ha probabilmente un
obiettivo, l’oggetto della fascia di Kuiper 2014 raggio di 79.000 km e la sonda impiegherà circa 3
MU69 soprannominato “Ultima Thule” (il nome ore ad attraversarla.
non è ancora stato ufficializzato dalla IAU) che

Ricostruzione artistica del FlyBy. Crediti: NASA/SWrI

28 COELUM ASTRONOMIA
OSIRIS-REX
Attualmente OSIRIS-REX è su un’orbita gravitazionale di influenza dell’asteroide (sfera
eliocentrica di 0,896 x 1,355 UA x 6,0° e il 18 che si stima sia di circa 35 km di diametro) per il
ottobre si trovava a circa 5.500 km dall’asteroide 30 novembre.
Bennu. Si prevede l’ingresso nella sfera

Lanci privati cinesi


Anche i cinesi hanno iniziato un programma dall’accensione non completando la fase di
privato di lancio con la compagnia Landspace. Il accelerazione per l’ingresso orbitale. Come
primo volo è avvenuto il 27 ottobre scorso con conseguenza, il payload ancora attaccato al terzo
partenza dallo spazioporto di Jiuquan. Il vettore stadio ha raggiunto una quota di 337 km ed è
chiamato Zhuque-1 ha operato nominalmente per immediatamente rientrato precipitando a ovest di
il primo e il secondo stadio, ma il terzo stadio ha Sumatra dopo circa 15 minuti dal lancio.
perso i controlli d’assetto dopo 37 secondi

ExoMars 2020
La zona prescelta per la missione del rover essere la Mawrth Vallis, ad alcune centinaia di km
ExoMars è l’Oxia Planum, leggermente a nord dall’area più adatta scientificamente, ma con
dell’equatore, per la sua ricca storia geologica caratteristiche migliori per l’atterraggio del rover.
probabilmente segnata dall’acqua, ed essendo lo Occorre ora attendere la conferma ufficiale che
scopo del rover la ricerca di indizi di vita passata, arriverà però l’anno prossimo.
la zona sembra l’ideale. L’alternativa poteva

Sopra. Oxia Planum ripresa dallo strumento HiRISE su MRO. Credit: NASA/JPL/University of Arizona

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NOVITA' DAL MERCATO
Novità, Tendenze e Tecnologie dal Mondo
del Mercato dell'Astronomia Amatoriale
Geoptik Flat Field Generator

Tra l’ampia scelta degli strumenti e accessori consente la regolazione dell'intensità luminosa,
progettati dalla azienda veronese Geoptik per montato su un supporto metallico che va
andare incontro alle esigenze degli appassionati di posizionato davanti al telescopio a cui va fissato
astronomia amatoriale e degli astrofotografi, tramite tre viti di plastica. È disponibile in tre
questo mese presentiamo il generatore di “flat diametri (da 110 a 164 mm) ed è alimentato a 12 V.
field”. Si tratta di un apparecchio che permette di Nella confezione è incluso un cavo accendisigari.
effettuare una tanto delicata quanto fondamentale I prezzi, variabili a seconda del diametro, partono
operazione che tutti gli astroimager ben da 138 euro
conoscono, cioè quella di calibrazione della www.geoptik.com
camera di ripresa. I flat field sono delle immagini
particolari che devono essere ottenute prima di
iniziare la sessione fotografica perché permettono
di rilevare disomogeneità e difetti nei sensori, e
poterli quindi correggere.

Il Flat Field Generator è in pratica uno schermo


opalino, retroilluminato tramite un reostato che

Rifrattore Apo ED Tecnosky 125/975

Questo telescopio rifrattore è il fratello maggiore In dotazione ha una coppia di anelli CNC ed una
del 102/700 FPL53, un doppietto APO che utilizza barra Vixen.
due tipi diversi di vetri pregiati come la fluorite Il costo è di 1.499 euro.
sintetica FPL-53 e il Lantanio. Ha un’apertura da Per altre informazioni: http://shop.tecnosky.it
125 mm e una focale di 975 mm (f/7,8),
caratteristiche che lo rendono adatto
all’osservazione planetaria e di stelle doppie.
Abbinato a uno spianatore di campo (1x o 0,8x)
diventa però anche un ottimo strumento per
l’astrofotografia.
L'intubazione è interamente in alluminio con
diaframmi interni a bordo tagliente, verniciatura
opaca per eliminare i riflessi e paraluce retrattile.
Monta un focheggiatore a cremagliera da 2,5",
robusto e preciso, dotato di una scala graduata sul
tubo interno e di una comoda manopola
micrometrica 1:10.
30 COELUM ASTRONOMIA
ZWO ASIAIR

La novità proposta questo mese da Astrottica di automatica per il bilanciamento del bianco.
Legnago è ASIAIR, un dispositivo WiFi intelligente Permette di ingrandire una piccola area di cielo
che permette di controllare contemporaneamente così da ottenere la massima curva di luminosità e
telecamere ASI USB 3.0, videocamere serie ASI la curva HFD, necessarie per una messa a fuoco
Mini e una montatura equatoriale, per eseguire il precisa. Esegue inoltre sia lo stretching
plate solving (ovvero l'analisi di un'immagine di automatico che manuale dell'istogramma.
un campo stellare e il riconoscimento della zona ASIAIR dispone di 4 porte USB 2.0 a cui è possibile
di cielo) e imaging direttamente con uno collegare altrettanti dispositivi. L'alimentazione è
smartphone o un tablet, il tutto via connessione esterna (5 V @ 2,5 A) e in condizioni normali il
wireless WiFi. dispositivo consuma solo 500 mA. In dotazione ci
Il controllo WiFi è di tipo “dual bandwidth”, a 5G o sono due cavi, un convertitore 12V-5V DC, una
2.4G a seconda dell’ambiente. Esegue sia la guida scheda Micro SD da 32 GB per gestire il sistema
che l’imaging in modalità standalone, cioè senza operativo e memorizzare le immagini.
bisogno di PC, con il solo telefono. ASIAIR può Il prezzo è di 189 euro
inoltre visualizzare le immagini in anteprima www.astrottica.it
quasi in tempo reale e ha una funzione

Montatura equatoriale Vixen SXP2 GoTo


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versione della montatura equatoriale alla tedesca TEN
della linea Sphinx, della Vixen. Una delle - Computer di puntamento con processore RISC a
caratteristiche principali della SXP2 è la capacità 32bit 324 MHz.
di carico, maggiorata per sostenere stabilmente - Display TFT 5" WVGA 800x480px a 65.536 colori.
fino a 17 kg reali di setup fotografico. La nuova - Software interamente in italiano
Vixen incorpora il computer di puntamento - Luminosità regolabile e modalità diurna/notturna
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6x20, nella sua ultima versione che è regolabile in fino a 1'.
luminosità e monta un reticolo valido per la - Funzioni ibernazione, PEC, compensazione
compensazione della precessione fino al 2040. backlash.
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di AR e DEC sono in ottone e misurano 73,2 mm - Porta autoguida integrata standard SBIG.
(180 denti). Gli assi sono invece in acciaio al - Database di 22.725 oggetti celesti (stelle fino
carbonio da 40 mm di diametro. I motori sono alla mag. +7)
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secondo per garantire la massima fluidità. L’asta tipo cross).
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www.coelum.com 31
alla scoperta del
cuore di Marte
di Gabriele Marini

Crediti: NASA/JPL-Caltech
32 COELUM ASTRONOMIA
Parliamo spesso di Marte qui su Coelum sonde automatizzate, appartenenti a diverse
Astronomia ma questa assidua presenza non è agenzie spaziali, analizza e scandaglia
solo il frutto di una passione o di un morboso costantemente il pianeta e fornisce una mole
interesse nei confronti del Pianeta Rosso. Di certo ragguardevole di informazioni. Giusto per citarne
il fascino che suscita è grande e, lo abbiamo visto qualcuno, pensiamo ai rover Curiosity e
più volte, nella storia non sono mancati i motivi Opportunity della NASA (sperando che
per spingere l'essere umano a sognare e quest'ultimo si risvegli dopo la terribile tempesta
fantasticare su questo nostro vicino del Sistema di sabbia che ha investito il pianeta durante
Solare. Basti pensare alle ricerche condotte l'estate) e in orbita al Mars Reconnaissance
dall'italiano Schiaparelli e dai suoi "canali" che Orbiter (MRO), Mars Odyssey e MAVEN della NASA
hanno portato a pensare alla presenza di una o al Trace Gas orbiter (TGO) dell'ESA/Roscosmos o
fiorente civiltà evoluta oppure, e ne abbiamo ancora al Mars Express... Altre sonde provengono
parlato nel numero scorso, alla storica dall'India, mentre il Giappone e la Cina stanno
trasmissione radiofonica di Orson Welles che ha preparando le loro missioni. Lo scorso 26
sconvolto l'America portando milioni di novembre questa grande flotta si è arricchita di un
radiospettatori a pensare che fosse in corso nuovo elemento: il lander NASA InSight
un'invasione da parte dei Marziani... No, non si raggiungerà il Pianeta Rosso.
tratta di questo, anche se potrebbe in qualche
modo già essere una ragione sufficiente! Ma dopo tutti gli studi compiuti e tutte le sonde
Marte è spesso e facilmente al centro già in azione, cosa potrà aggiungere Insight alla
dell'attenzione perché tra tutti i pianeti del schiera di analizzatori già dispiegati?
Sistema Solare è quello che sicuramente risulta
maggiormente studiato, al punto tale che molto di In realtà la nuova sonda non costituisce – come
frequente otteniamo nuove informazioni. Bisogna intuibile – un semplice potenziamento delle
infatti considerare che sia nella sua orbita, sia capacità già in azione, né ha come obiettivo
sulla sua superficie, una vera e propria flotta di l'analisi di una zona differente del pianeta. La

Alcune curiosità su InSight


InSight è la dodicesima missione della serie hanno collaborato alla missione. Il CNES ha fornito
Discovery della NASA. Creato nel 1992, il lo strumento SEIS, con importanti contributi del
Programma Discovery prevede frequenti missioni Max Planck Institute, oltre alla collaborazione
di esplorazione del Sistema Solare con obiettivi dell'Istituto Svizzero di Tecnologia (ETH),
scientifici altamente mirati e specifici. Il JPL (Jet l'Imperial College e l'Università di Oxford nel
propulsion laboratory) gestisce InSight per la Regno Unito. Il DLR ha inoltre fornito lo strumento
NASA. Lockheed Martin Space di Denver è il HP3, con i contributi dell'Agenzia Spaziale Polacca
costruttore del lander e del modulo di volo/ (CBK) e di Astronika (Polonia). Il Centro de
trasferimento su Marte, e supporta le operazioni Astrobiología (CAB) spagnolo ha fornito i sensori
di volo. Alcune parti di Insight sono in realtà dei per il vento.
pezzi di scorta (opportunamente modificati) del
rover Curiosity o del Phoenix Mars Lander. A bordo anche c'è anche un po' di Italia: si tratta
Un certo numero di partner europei, tra cui il dello strumento LaRRI sviluppato dall’Istituto
Centre National d'Études Spatiales (CNES) Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) con il supporto
francese e il Centro Aerospaziale Tedesco (DLR) dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).

www.coelum.com 33
risposta alla domanda e un suggerimento sul l’attività sismica e raccogliere importanti indizi
campo di specializzazione della nuova sonda si sull’evoluzione dei pianeti rocciosi del Sistema
cela nel nome stesso: Insight. Questa parola Solare (a differenza di Venere e Terra, Marte ha
inglese, che potremmo tradurre come mantenuto la sua struttura geologica praticamente
"approfondimento", ma anche, più letteralmente, inalterata per più di 3 miliardi di anni). Il team
come "visione interiore", è anche l'acronimo di della missione spera infatti che studiando il
Interior Exploration Using Seismic Investigation, profondo interno di Marte, possiamo imparare
Geodesy and Heat Transport che spiega le capacità come si sono formati gli altri mondi rocciosi, tra
della sonda di analizzare la struttura interna del cui la Terra.
pianeta. Se, con alcune eccezioni, gli studi
compiuti su Marte si sono concentrati sul suo Il nostro pianeta natale e Marte sono stati creati
ambiente superficiale e orbitale, questa sonda è dalla stessa materia primordiale, più di 4,5 miliardi
invece specializzata per indagare in profondità di anni fa, ma poi si sono evoluti molto
nella struttura sottosuperficiale del Pianeta Rosso. diversamente. Perché non hanno condiviso lo
Si tratta di una missione molto attesa dalla stesso destino?
comunità scientifica, perché InSight sarà in grado
di esaminare il sottosuolo marziano, analizzare

Crediti: NASA
34 COELUM ASTRONOMIA
www.coelum.com 35
Obiettivi di missione e il sito di atterraggio
Il 26 novembre scorso, la navicella spaziale della mettere a rischio la delicata manovra di
NASA è atterrata in un luogo di Marte non atterraggio.
particolarmente caratteristico, senza rilievi o
formazioni geologiche degne di nota: una Inoltre la zona di atterraggio deve trovarsi nei
semplice landa piatta! Di solito i team di missione pressi dell'equatore per massimizzare
scelgono luoghi dalla geologia interessante come l'irraggiamento solare, visto che il lander è dotato
meta delle loro sonde ma per InSight è diverso, di celle solari fotovoltaiche per la generazione
eppure il luogo prescelto, così semplice e quasi dell'energia necessaria alle operazioni. «Scegliere
"noioso", non potrebbe essere migliore. Perché? un buon sito di atterraggio su Marte è un po' come
InSight è un lander, non è un rover con possibilità scegliere una buona casa: si tratta di valutare
di movimentazione, il luogo in cui atterrerà sarà l'ubicazione e le caratteristiche», ha affermato Tom
quello in cui dimorerà per tutta la durata della sua Hoffman, project manager di InSight presso il JPL.
missione e deve quindi essere scelto Inoltre, la scelta del luogo è poi strettamente in
accuratamente. relazione con gli obiettivi della missione. Ma quali
Ovviamente, per portare a termine la missione ma, sono gli obiettivi di Insight? Il lander mira a
ancor prima per poterla iniziare, è necessario studiare ed esplorare in profondità il Pianeta
compiere un atterraggio in tutta sicurezza. Rosso, quindi il suo obiettivo di interesse giace in
L'esperienza del piccolo lander dimostrativo profondità sotto la superficie. Per la prima volta è
Schiaparelli della prima missione ExoMars ci stato quindi necessario compiere delle valutazioni
ricorda come questa sia un'operazione tutt'altro che tenessero conto anche delle caratteristiche
che facile e scontata. del sottosuolo e non semplicemente della
superficie. Il lander, una volta atterrato,
Dei 22 siti originali considerati, solo tre sono dispiegherà una serie di strumenti di rilevamento
arrivati al round finale nell'agosto del 2013: tutt'attorno e un terreno piatto e regolare
Elysium Planitia, Isidis Planitia e Valles Marineris. agevolerà queste operazioni. Inoltre InSight
Per valutare questi siti, il team ha sfruttato tutte le necessita di uno spazio di lavoro che risulti
conoscenze e le immagini dei vari orbiter in
azione. Alla fine Isidis Planitia e Valles Marineris
sono state scartate perché troppo rocciose e
ventose e il team di missione ha optato dunque
per Elysium Planitia (un'area posta a 4,5° di In alto. Una rappresentazione artistica del
latitudine nord e 135,9° di longitudine est) come sito di atterraggio scelto per Insight: Elysium
Planitia. Si tratta di una landa piatta e senza
bersaglio del lander: si tratta di un luogo
alcuna formazione geologica particolare: il
pianeggiante e sostanzialmente liscio, privo di luogo perfetto per gli obiettivi della
ostacoli naturali e asperità che potrebbero missione! Crediti: NASA/JPL-Caltech
36 COELUM ASTRONOMIA
Sopra. Elysium Planitia o, più
precisamente, l'area ellittica situata
sul bordo occidentale della grande
distesa pianeggiante scelta come sito
di atterraggio di insight. Questo tratto di terra è orientato all'incirca da ovest verso est e misura circa 130 km
di lunghezza e 27 km di larghezza. Il lander dovrebbe posarsi in un qualsiasi punto all'interno dell'ellisse.
Crediti: NASA/JPL-Caltech/ASU. A destra. La mappa globale di Marte con indicate le posizioni dei vari lander/
rover. Insight si troverà a circa 600 km di distanza dal rover Curiosity.

www.coelum.com 37
penetrabile dalla sonda di
perforazione per penetrare il
terreno fino a 5 metri di
profondità.

Se l'atterraggio avverà come


previsto, la sonda inizierà ad
analizzare il sottosuolo di
Marte e in particolare tenterà
di determinare lo spessore e
le caratteristiche geologiche
degli strati sottosuperficiali
del pianeta, andrà a misurare
il flusso termico per stabilire
la velocità con cui il
calore interno del pianeta viene Sopra. William “Bruce” Banerdt (a sinistra),
principal investigator di Insight e Tom
dissipato e rileverà l'intensità delle Hoffman (a destra), project manager di InSight
onde sismiche che scuotono il sottosuolo. A tal presso il JPL. Crediti: NASA/JPL/John McCoy
proposito si è espresso il principal investigator
della missione, William “Bruce” Banerdt del Jet – il suo polso, la su temperatura e i suoi riflessi».
Propulsion Laboratory (JPL) della NASA: «Il Con una stazza del lander pari a circa 360 kg, tutti
compito di InSight è quello di studiare le profondità gli obiettivi scientifici saranno perseguiti con
interne di Marte, rilevando i segni vitali del pianeta appena tre strumenti principali.

38 COELUM ASTRONOMIA
La strumentazione e la scienza di InSight
SEIS
Il primo è un sismometro a sei sensori chiamato perdita di calore produce delle tensioni dovute
SEIS (Seismic Experiment for Interior Structure). alla riduzione di volume che conseguono al
Tale strumento, molto sensibile, andrà a rilevare raffreddamento. Tali tensioni possono accumularsi
le onde sismiche che si diffondono nel sottosuolo per poi liberarsi improvvisamente generando
marziano. Ma quale potrebbe essere l'origine di delle scosse sismiche.
un terremoto marziano? Anche se Marte non è Altre fonti di onde sismiche sono esterne,
geologicamente attivo come la Terra (è più simile derivanti soprattutto dall'impatto di meteore.
alla Luna, per certi versi), il suo lento processo di Molte di queste saranno troppo piccole per essere
rilevate, ma gli scienziati sperano di
rilevarne un buon numero tra quelle
maggiori. Un'altra fonte è quella che
proviene dalla leggera attrazione
mareale causata dal satellite Phobos.
Questi segnali, con origini e cause così
differenti, avranno inevitabilmente
caratteristiche molto diverse tra loro. Per
questo motivo SEIS è dotato di due set di
tre sensori ciascuno: questi due set
hanno caratteristiche tecniche e
sensibilità diverse, in modo da rilevare
segnali con frequenze anche molto
distanti tra loro. I dati di SEIS aiuteranno
gli scienziati a indagare sullo stato
complessivo dell'attività geologica e
sismica di Marte, aiutando anche a
determinare le dimensioni del nucleo e a
quale profondità si trova il confine tra la
crosta e il mantello.
Per la verità non è la prima volta che un
tale esperimento viene tentato sul

Sopra. In primo piano vediamo il sismometro


SEIS, coperto dalla cupola protettiva, in uno
dei test di deploy con il braccio robotico di
Insight. Crediti: NASA/JPL.

A destra. Uno spaccato del sismometro SEIS


che permette di vedere la struttura interna
dello strumento. Crediti: NASA/JPL

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Pianeta Rosso: i due lander Viking degli anni '70 nemmeno possibile metterli in azione come
del XX secolo erano dotati di strumenti analoghi stabilito. Per migliorarne le performance, SEIS
che però non portarono i risultati sperati. Questi verrà staccato dal corpo del lander e sarà adagiato
strumenti erano montati sui lander e non si direttamente sulla superficie marziana (tramite un
trovavano a diretto contatto con la superficie braccio robotico): sarà inoltre coperto da uno
(subendo quindi un forte disturbo proveniente scudo a cupola che lo proteggerà dalle variazioni
dalle sonde stesse). Inoltre, a causa di alcuni di temperatura e lo schermerà dal disturbo dei
problemi tecnici (il sismometro del Viking-1 venti locali.
rimase intrappolato nel guscio protettivo), non fu

HP3

Il secondo strumento si chiama HP3 (Heat Flow periodo di formazione del pianeta stesso, agli
and Physical Properties Probe). Questo albori del Sistema Solare, ma è anche generato dal
strumento, posizionato sul terreno tramite un decadimento di materiale radioattivo. La
braccio robotico, scaverà più in profondità di misurazione del flusso termico permetterà di
quanto si sia mai fatto prima (circa 5 metri) per chiarire il ritmo di dissipazione del calore
misurare la quantità di calore che si sprigiona dal permettendo di far luce sull'evoluzione geologica
pianeta. Questo calore è l'antico ricordo del del pianeta nel corso dei millenni. Conoscere le

A destra. Ecco il penetratore dello strumento


HP3, la “talpa” come è stato soprannominato:
è l’elemento che permetterà di perforare il
suolo marziano fino a 5 metri di profondità.
Alle sue spalle si nota il nastro di
collegamento che contiene i termometri, posti
a intervalli regolari per tutta la sua lunghezza.
Crediti: DLR
40 COELUM ASTRONOMIA
temperature interne di Marte
permette inoltre di stimare fino a
quali profondità possa trovarsi
l'acqua allo stato liquido e dove
cominci a presentarsi in forma
ghiacciata. Infine lo strumento
analizzerà la risposta in
temperatura degli strati del
sottosuolo alle variazioni
climatiche stagionali.
Le operazioni di scavo nel
sottosuolo marziano
inevitabilmente produrranno del
calore e si è scelto di operare a
passi di 50 cm: ogni step comporta
il blocco del penetratore e, dopo
un'attesa di 4 giorni (necessari a
dissipare il calore dovuto Sopra. La grafica riproduce l’aspetto della sonda HP3: si nota il
penetratore, il “mole” (talpa), a cui è collegato il nastro con i
all'attività della trivella), alcuni
termometri. Crediti: NASA/JPL-Caltech.
elementi riscaldanti introdurranno
nel foro una quantità di calore
nota. I termometri della sonda
Sotto. Lo strumento HP3 nei laboratori del DLR. Crediti: DLR
(posti a intervalli
regolari sul cavo
di collegamento
tra il penetratore
e la sonda)
andranno a
misurare i valori
di temperatura
alle diverse
profondità per
stabilire le
modalità e il
ritmo di
dissipazione del
calore introdotto
costruendo quindi
un modello.

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RISE
RISE è il terzo strumento: l'acronimo (Rotation and della nutazione e, se Insight ci riuscirà, sarà
Interior Structure) rivela che la sua finalità è possibile per gli studiosi capire quanta parte del
quella di misurare le oscillazioni dell'asse di nucleo di Marte è ancora fuso.
rotazione di Marte consentendo agli scienziati di
dedurre informazioni sul nucleo
interno del pianeta. Per raggiungere
tale obiettivo, è necessario
determinare con grande precisione la
posizione di Insight (gli scienziati
pensano di raggiungere una
precisione di 10 cm). Tale risultato
sarà raggiunto sfruttando i segnali
radio provenienti dalle due antenne
fisse del lander, misurando
direttamente a terra il lieve effetto
Doppler. Ciò permetterà di valutare i
moti di precessione e nutazione del
pianeta: il primo è in relazione con la
quantità di massa che si concentra
nel nucleo, mentre il secondo è
legato alla massa fusa presente.
Nessuna sonda precedente è mai
stata in grado di valutare il valore

APSS
L'ultimo degli strumenti primari è APSS (Auxiliary Il set di sensori APSS.
Payload Sensor Subsystem) che non è altro che un Crediti: NASA.
pacchetto di sensori supplementari che si
affiancherà al sismometro SEIS. Si tratta di una
suite composta da rilevatori meteorologici e un
magnetometro, volta a misurare i disturbi
provocati dalle variazioni climatiche in modo da
pulire i segnali del sismometro. Oltre a questo,
tuttavia, i dati di APSS avranno una valenza
scientifica, soprattutto considerando di poter
mettere in relazione e a confronto le stesse
misurazioni compiute dal rover Curiosity, che si
trova a circa 600 km di distanza, nel Cratere Gale.

42 COELUM ASTRONOMIA
Il contributo italiano
Il piccolo retroriflettore laser sviluppato in Italia massa e più compatto è il dispositivo e più semplice
da INFN e ASI: è così piccolo da stare sarà portarne più di uno sul corpo celeste, così da
tranquillamente sul palmo della mano di un poter costruire una rete di strumenti distanziati il
tecnico. Crediti: NASA/JPL-Caltech più possibile l’uno dall’altro per coprire
Come abbiamo anticipato, a bordo di Insight è efficacemente la superficie del pianeta».
presente anche un contributo italiano con lo «A lungo termine, i microriflettori serviranno a una
strumento LaRRI, per misure di geodesia. molteplicità di scopi – aggiunge Raffaele
LaRRI, Laser Retro-Reflector for InSight, è uno Mugnuolo, referente per ASI – come ripetitori di
strumento disegnato e costruito dal gruppo di superficie per investigazioni “lidar” dell’atmosfera
ricerca SCFLab dei Laboratori Nazionali di Frascati marziana, diagnostica di comunicazioni laser
dell’INFN congiuntamente con ASI e si tratta di un dall’orbita di Marte (alternative a quelle radio) e
retroriflettore laser. I retroriflettori laser sono supporto per un "ammartaggio" guidato dal laser
strumenti passivi, in grado di funzionare nello vicino al nuovo rover Mars 2020 per una futura
spazio per decenni. Questi microriflettori laser missione NASA dedicata al recupero dei campioni
forniranno la posizione accurata dei lander e dei che saranno estratti dal suolo marziano proprio da
rover durante la loro esplorazione costruendo una Mars 2020».
rete di punti di riferimento di geodesia marziana.
«I microriflettori di nuova generazione come LaRRI
– spiega il team leader del progetto Simone
Sotto. Il piccolo retroriflettore laser sviluppato in
Dell’Agnello dell'INFN – vengono installati su Italia da INFN e ASI: è così piccolo da stare
superfici planetarie per misurarne la posizione da tranquillamente sul palmo di una mano. Crediti:
NASA/JPL-Caltech
stazioni laser che si trovano
su satelliti in orbita, ad
alcune centinaia di chilometri
di altitudine. Su Marte l’idea è
di misurare la posizione di
LaRRI sulla superficie del
pianeta con una stazione
laser che si trova in orbita: in
questo modo le ridotte
distanze di tracciamento
laser consentono di costruire
riflettori laser di dimensioni
compatte (microriflettori,
appunto). Inoltre, minore è la

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I primi passi dopo l'atterraggio
Dopo un viaggio di 205 giorni, iniziato lo scorso 5 l'avanzamento potrà essere monitorato grazie alla
maggio, la missione InSight della NASA è atterrata presenza del sismometro SEIS posto lì vicino. Ogni
su Marte il 26 novembre scorso, poco prima delle circa 50 cm il penetratore si fermerà per riposarsi
21:00 (ora italiana). Dopo aver assistito alle e consentire le operazioni di misurazione.
operazioni di atterraggio, svolte senza imprevisti, Raggiungere la profondità di 3 metri sarà
il lander ha raggiunto finalmente la sua considerato un bel risultato ma il team spera di
destinazione a Elysium Planitia. Poco dopo raggiungere i 5 metri, il tutto in un periodo di circa
l’atterraggio, la prima operazione che InSight ha 40 giorni. Una volta terminate le operazioni attive,
compiuto è stata quella di dispiegamento dei InSight rimarrà assolutamente immobile per
pannelli fotovoltaici circolari per fornire compiere tutti i delicati rilevamenti in modo
l'alimentazione al lander. indisturbato.
Probabilmente Insight non sarà una delle missioni
Il primo obiettivo sarà poi quello di analizzare più spettacolari tra quelle inviate su Marte: gran
l'ambiente circostante (una prima immagine è già parte del suo tempo sarà speso in assoluta
stata trasmessa a Terra): Insight sfrutterà una immobilità, per non generare rumore né alcun tipo
fotocamera a colori posizionata su un braccio di disturbo alle delicate misurazioni compiute dai
robotizzato (ricavato da un pezzo di riserva del suoi strumenti. Ciononostante, questa missione
rover Curiosity) per riprendere minuziosamente il costituisce un vero e proprio inedito e i risultati
luogo di atterraggio, mentre il pacchetto di sensori che ne deriveranno permetteranno non solo di
meteorologici comincerà l'analisi climatica. Una avere una nuova conoscenza su Marte e
seconda fotocamera con obiettivo fish-eye specialmente della sua struttura interna, ma anche
permetterà di riprendere nel dettaglio il terreno di gettare nuova luce sul processo di formazione
nei pressi della sonda, entro il raggio d'azione del ed evoluzione dei pianeti rocciosi del Sistema
braccio robotico (quello che dovrà posizionare gli Solare.
strumenti scientifici sul terreno). Queste analisi
Sotto. Rappresentazione artistica della fase finale
preliminari, che saranno svolte nei primi tre mesi dell’atterraggio del lander Insight: dopo aver frenato
circa di soggiorno su Marte, consentiranno al team la sua discesa nell’atmosfera marziana con un
di missione di analizzare il terreno per decidere paracadute, la fase finale sarà controllata con dei
retrorazzi in grado di far adagiare delicatamente la
dove posizionare il sismometro SEIS e la sonda di sonda sulla superficie. Crediti: NASa/JPL
calore HP3.

Una volta determinati i siti di lavoro, il passo


successivo sarà proprio quello di posizionare i
rilevatori: saranno tutte operazioni molto delicate
e quindi molto lente. Diversamente dal
sismometro, la sonda HP3, una volta posizionata
sul suolo marziano, dovrà iniziare le operazione di
trivellazione per raggiungere i 5 metri di
profondità. Il penetratore è composto da una
massa caricata a molla che scaverà lentamente nel
sottosuolo, prendendolo letteralmente a
martellate. Saranno però martellate molto piccole
e piuttosto delicate: il ritmo di penetrazione sarà
di appena 1 mm al colpo. Ovviamente
44 COELUM ASTRONOMIA
InSight è arrivato, la “talpa” è su Marte
di Marco Malaspina - Media INAF
Sono le 20:52:59 ora italiana di lunedì 26 missione, dal punto di vista della scienza, ha inizio
novembre quando, dalla regione equatoriale del da questo momento. «InSight studierà l’interno di
Pianeta Rosso nota come Elysium Planitia, arriva Marte», spiega Bridenstine. Ed è in quell’interno
l’agognato segnale: la terrificante sequenza di che si gioca la scommessa più grande: per
atterraggio soprannominata ”i sette minuti di raggiungerlo, InSight dovrà scavare come nessuno
terrore” – e chi fra voi l’ha seguita in diretta non ha mai fatto prima in un mondo al di fuori della
farà fatica a intuirne il motivo – si è conclusa Terra.
correttamente. L’entusiasmo, al centro di controllo Per maggiori informazioni, leggi le news sul sito
NASA, è incontenibile. «Oggi siamo atterrati con Coelum
successo su Marte per l’ottava volta nella
storia dell’umanità», commenta a caldo Jim
Bridenstine, l’amministratore della NASA.
Otto volte a fronte di un cospicuo numero di
fallimenti, a riprova della difficoltà estrema di
questa manovra. Ma ancora non è finita, anzi: la
A destra. Ecco la prima immagine inviata da
InSight da Marte: la fotocamera è ancora protetta
dal coperchio che nella fase di atterraggio si è
ricoperto di particelle di polvere. Questo
coperchio sarà espulso più tardi, non appena la
polvere si sarà depositata al suolo in modo da
scattare immagini nitide e pulite.
Crediti: NASA/JPL.

Sotto. L’entusiasmo dei tecnici della missione al


Jet Propulsion Laboratory della NASA, a
Pasadena, alla ricezione del segnale che
conferma l’avvenuto atterraggio.
Crediti: NASA/JPL-Caltech.

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Formazione di galassie
dalla dinamica gravitazionale
fuori dall’equilibrio
di Francesco Sylos Labini

Una bella ripresa della galassia M 101, la Galassia Girandola. Crediti: X-ray: NASA/CXC/SAO; IR & UV:
NASA/JPL-Caltech; Optical: NASA/STScI
46 COELUM ASTRONOMIA
Il Sistema Solare si è formato circa cinque miliardi di anni
fa: la Terra, come anche gli altri pianeti hanno dunque
avuto il tempo di compiere più di un miliardo di
rivoluzioni intorno al Sole. Per questo motivo il Sistema
Solare può essere considerato aver raggiunto una
situazione di stabilità in cui i pianeti ruotano in orbite
chiuse in cui la forza gravitazionale di attrazione del Sole
è controbilanciata dalla forza centrifuga che ha ugual
modulo di questa ma verso opposto. Questo equilibrio
dinamico, una volta stabilito, rimane invariato e dura
finché cause esterne non ne causano la rottura.

Le stelle più vecchie della nostra galassia hanno circa


dieci miliardi di anni. Se supponiamo che questa sia anche
l’età della galassia, ci possiamo domandare quante
rivoluzioni hanno compiuto le stelle che si trovano a
diverse distanze dal centro. La nostra galassia è a forma di
disco che ha un’estensione di circa 30 kpc e la velocità di
rotazione osservata delle stelle è di circa 200 km/sec. In
queste condizioni una stella a distanza R dal centro
(espresso in kpc) ha fatto circa n = 100/R rivoluzioni: cioè
una stella a 1 kpc dal centro ha effettuato 100 rivoluzioni,
una a 10 kpc solo 10 e una a 30 kpc solo 3.

È dunque necessario rispondere alla domanda: il disco, e


in particolare la sua parte esterna (R > 10 kpc), può essere
considerato in equilibrio dinamico? Più semplicemente: è
corretto trattare da un punto di vista teorico le stelle (e
gli altri oggetti che emettono radiazioni) che ruotano
intorno al centro della galassia come i pianeti intorno al
Sole? In particolare, possiamo assumere l’equilibrio tra
forza centripeta (gravità) e forza centrifuga (che può
essere misurata dalla velocità)?

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Se così fosse potremmo semplicemente stimare la un sistema auto-gravitante e per questo è
massa di una galassia eguagliando le due forze e necessario inquadrare il problema in una cornice
dunque ottenendo una massa contenuta in sfera più ampia di quello astrofisica, perché come
di raggio R pari a M(R) = Rv2/G (dove G è la vedremo la natura stessa della forza di gravità
costante di gravitazione di Newton): questa è la pone problemi teorici di non semplice trattazione.
maniera usualmente adottata per la stima della Lo studio dell’evoluzione dei sistemi auto-
massa galattica da cui consegue la presenza di gravitanti è d’interesse non solo in ambito
materia oscura. astrofisico, ma più in generale nella fisica statistica
Il problema che vogliamo dunque approfondire e dei sistemi complessi. L’evoluzione dinamica di
riguarda il tempo di rilassamento all’equilibrio di tante particelle che interagiscono

Sotto. Una bella immagine della galassia a spirale NGC 1566, situata nella costellazione australe del Dorado, a
circa 40 milioni di anni luce dalla Terra. Le braccia che avvolgono il nucleo di questa interessante formazione
celeste infrangono la terza legge di Keplero per cui la velocità orbitale decresce con la distanza dal centro.
Per spiegare questo fenomeno si ipotizzano la materia oscura o una correzione della seconda legge di
Newton. Un team internazionale composto dall’autore di questo articolo, dell’Isc-Cnrm e ricercatori del
Laboratoire de Physique Nucleaire et de Hautes Energies di Parigi apre la strada a ipotesi diverse,
dimostrando come sia possibile simulare al computer la nascita di una galassia a spirale. Crediti: NASA and
The Hubble Heritage Team STScI/AURA

48 COELUM ASTRONOMIA
unicamente attraverso la forza di gravità comportamento di un numero enorme di particelle
newtoniana rappresenta, infatti, un problema di si deve abbandonare la descrizione della
fisica fondamentale che è, tra l’altro, essenziale particella singola e passare a quella di un insieme
per la modellizzazione e l’interpretazione di di particelle. Per questo motivo, ci si propone, da
sistemi astrofisici come gli ammassi di stelle, le un punto di vista teorico, di descrivere le proprietà
galassie, gli ammassi di galassie, ecc. Lo studio di medie (e le fluttuazioni) di un corpo materiale nel
questo problema può dunque essere inserito nel suo insieme, senza seguire il comportamento delle
quadro più ampio dei sistemi che interagiscono singole molecole. In altre parole, si vuole trovare
con le cosiddette interazioni a lungo raggio, che, la probabilità che un sistema sia in un certo stato.
dal punto di vista della meccanica statistica, Questo passaggio è possibile solo in determinate
pongono problemi teorici nuovi rispetto ai sistemi situazioni; ad esempio, quando il sistema si trova
con interazioni a corto raggio. in uno stato di equilibrio stabile.
Vediamo meglio di cosa si tratta e come si
connette questa problematica puramente teorica Un sistema fisico composto di tantissime
a un nuovo modello di formazione delle galassie, particelle (quello che è definito essere un sistema
soprattutto per quello che riguarda le galassie a macroscopico) in equilibrio stabile è
spirale con le loro meravigliose forme, e con la rappresentato, ad esempio, dal gas in una stanza
stima della materia oscura che è usualmente fatta ben isolata dall’esterno: in questo caso le forze
dalla misura della velocità delle stelle. contrapposte sono la pressione esercitata dalle
molecole del gas sulle pareti della stanza e la
La meccanica statistica è quella parte della fisica resistenza meccanica di queste ultime. Se si
teorica che si propone di descrivere le proprietà riscalda il gas in una parte della stanza, la
di sistemi costituiti da un gran numero di momentanea differenza di temperatura che si
particelle con un approccio probabilistico: in viene a creare può essere rapidamente
questa maniera si rinuncia a una descrizione ridistribuita: le molecole del gas si urtano tra di
deterministica del sistema e si passa a previsioni loro, scambiandosi energia, fino a quando il gas
di tipo statistico. L’idea di base è semplice: ritrova una nuova situazione di equilibrio stabile a
mentre la traiettoria di ogni singola particella non una temperatura poco più alta di quella iniziale.
può essere determinata, poiché non abbiamo L’equilibrio globale non sarà alterato fintanto che
accesso alle informazioni necessarie per farlo, ci la pressione delle molecole sulle pareti non
si aspetta che il moto collettivo di tante particelle supererà la resistenza meccanica di queste ultime:
generi una regolarità che può essere descritta se si riscaldasse troppo il gas, la pressione
solo in maniera probabilistica. In altre parole, esercitata sulle pareti diventerebbe troppo
malgrado ogni particella segua una traiettoria grande, con la conseguente rottura dell’equilibrio
determinata dalle forze che sono esercitate su di (e delle pareti!).
essa da tutte le altre particelle, per calcolare il

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L’esistenza di uno una condizione di equilibrio stabile è stata
stato di equilibrio studiata da più di un centinaio di anni attraverso le
stabile permette tecniche della termodinamica prima e della
di usare una sorta meccanica statistica dell’equilibrio poi, e
di trucco magico l’esempio del gas in equilibrio è paradigmatico.
per quel che Questo è un filone di ricerca importante perché
riguarda la permette di comprendere molti comportamenti e
trattazione proprietà della materia che ci circonda nelle sue
teorica: quello di diverse fasi (gas, liquida, solida) e in particolare le
eliminare la sue trasformazioni fisicochimiche. Tuttavia non
variabile sempre un sistema fisico si trova vicino a uno stato
temporale dalla di equilibrio stabile: molti sistemi fisici composti
Ludwig Boltzmann nel 1875 descrizione di un di tanti costituenti elementari in interazione tra
sistema loro sono spesso caratterizzati dall’essere
macroscopico. Una proprietà globale di un gas, intrinsecamente lontani dall’equilibrio e il
come la sua pressione o la sua temperatura, è una concetto stesso di equilibrio non è pertanto più
media sullo stato fisico di tutte le sue particelle: rilevante per la comprensione della loro dinamica
per calcolarla, bisognerebbe conoscere la e degli stati che formano.
condizione iniziale e l’evoluzione temporale di
tutte queste particelle, il cui numero tipico per un Quando un sistema si trova lontano dall’equilibrio,
sistema fisico reale è enorme. Questo non è in il tempo dunque diventa la variabile chiave nella
pratica possibile, e, dunque l’idea suggerita da sua descrizione.
Ludwig Boltzmann, nella seconda metà Per comprendere i problemi fondamentali per uno
dell’Ottocento, fu di sostituire la media temporale studio meccanico-statistico di un sistema con
con un altro tipo di media, quella su tutti gli stati molti corpi che interagiscono attraverso la gravità,
dinamici microscopici del sistema compatibili con bisogna considerare che nella trattazione dei
il suo stato di equilibrio macroscopico. Il fatto che sistemi fisici in natura sia necessario fare una
questa sostituzione sia valida è un’ipotesi di distinzione fondamentale tra quelli in cui
lavoro, la famosa ipotesi ergodica, e non è per l’interazione tra i membri elementari (particelle,
nulla evidente in quali situazioni possa essere atomi, ecc.) è a corto raggio e quelli in cui è a
applicata, tanto che ancora oggi ci sono studi, lungo raggio. Mentre nel primo caso ogni
nell’ambito della meccanica statistica, per elemento può essere considerato interagente con
mostrare che sia effettivamente un’ipotesi una regione limitata intorno ad esso, nel secondo
verificata per un dato sistema fisico. caso è necessario considerare l’interazione di ogni
Secondo l’ipotesi ergodica l’evoluzione futura di elemento del sistema con ogni altro, a tutte le
un certo sistema può essere calcolata conoscendo scale del sistema stesso.
la distribuzione di probabilità compatibile con lo Ad esempio, la forza di gravità decade in funzione
stato del sistema, che è immutabile nel tempo della distanza con un esponente meno due e
proprio in virtù del fatto che il sistema si trova dunque abbastanza lentamente. Se calcoliamo la
all’equilibrio termodinamico. forza esercitata su un punto generico dalla massa
contenuta in una calotta sferica (in un sistema
Tuttavia questo quadro teorico non è uniforme) in funzione della distanza di questa dal
semplicemente applicabile a tutti i sistemi fisici, punto scelto, troviamo che questa massa cresce
anche se regolati da una dinamica semplice come con un esponente pari a due e dunque la forza di
quella newtoniana. gravità dovuta alla massa in tale calotta rimane
In fisica, la caratterizzazione di un sistema vicino a costante con la distanza della calotta stessa:
50 COELUM ASTRONOMIA
questa semplice considerazione spiega il fatto statistica dell’equilibrio, sono stati sviluppati
che le masse lontane e vicine possono dare rigorosamente solo per il caso di sistemi con
contributi alla forza dello stesso ordine. interazione a corta portata e non possono essere
Al contrario, nei sistemi con interazione a corto estesi, almeno in maniera semplice, al caso di
raggio, elementi che si trovano sufficientemente sistemi con interazione a lungo raggio. Il dominio
lontano possono essere trattati come di applicazione di questi strumenti è tuttavia
indipendenti. Questa differenza comporta una molto esteso, poiché in quasi tutte le interazioni
considerevole difficoltà nella trattazione dei fondamentali in natura, con l’eccezione della
sistemi con interazione a lungo raggio. gravità, vi sono dei meccanismi di schermaggio
che riducono l’interazione a essere effettivamente
Alcuni tra i concetti e strumenti più importanti in a corto raggio.
fisica, come ad esempio il quadro della meccanica Per questa ragione, fino a poco tempo fa, le

Una magnifica ripresa delle galassie NGC 474 e NGC 470. In particolare si nota la caratteristica forma
della galassia NGC 474, tipica delle galassie a guscio. Crediti: CFHT\Coelum Astronomia

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difficoltà riguardanti interazioni a lunga portata collisionale.
sono state considerate solo nell’ambito Nella seconda fase, il sistema permane in uno SQS
dell’astrofisica. Recentemente tuttavia è emerso per tempi che crescono con il numero di
un numero crescente di sistemi fisici in costituenti del sistema: in questa fase gli urti tra
laboratorio in cui le interazioni sono puramente a coppie di particelle sono invece il meccanismo
lunga portata, come una serie di sistemi in cui dinamico dominante per lo scambio di energia e il
l’interazione Coulombiana non è schermata, e relativo cambiamento dello stato del sistema. È
sistemi onda-particella rilevanti nella fisica dei proprio grazie a questo secondo tipo di
plasmi. Questi sviluppi hanno dato un nuovo rilassamento, detto collisionale, che il sistema,
impeto ai tentativi di descrivere e comprendere i eventualmente, si rilassa all’equilibrio
comportamenti di sistemi con interazione a lungo termodinamico (terzo e ultimo stadio
raggio in situazioni in cui sono possibili dell’evoluzione). Per contro il rilassamento di un
esperimenti di laboratorio o anche sviluppando gas, ad esempio, non presenta la fase di
simulazioni numeriche. rilassamento violento (che è appunto dovuta alla
natura a lunga portata della forza di gravità) e si
L’effetto della diversa natura dell’interazione tra rilassa in uno stato di equilibrio termodinamico
costituenti microscopici, se è dunque a corto o a grazie agli urti tra particelle.
lungo raggio, è quello di dare luogo a Per studiare le complesse dinamiche del
comportamenti macroscopici molto diversi. Ad rilassamento di un sistema con interazioni a lungo
esempio, un sistema con interazioni a corto raggio è necessario ricorrere a degli esperimenti.
raggio tende verso l’equilibrio termico su scale di Molto spesso però, in un ambito in cui gli
tempo che non dipendono dal numero di esperimenti non sono possibili, si possono
costituenti e attraverso un processo di eseguire dei test sulle teorie e i modelli attraverso
rilassamento collisionale, piuttosto rapido, in cui degli esperimenti numerici: questi rappresentano
le particelle si scambiano energia con urti una sorta di esperimenti ideali nei quali,
prevalentemente binari. In questo caso, per assumendo che una certa teoria fisica sia
ottenere uno stato stazionario fuori dall’equilibrio appropriata per la descrizione di un determinato
è necessario forzare il sistema dall’esterno. fenomeno e considerando una data condizione di
La dinamica fuori dall’equilibrio di un sistema partenza, si evolve il sistema numericamente,
con interazioni a lungo raggio è invece assai più secondo le leggi del modello teorico (nel caso
complessa. In generale la dinamica attraversa tre specifico, la gravità newtoniana), per studiarne il
stadi successivi. In una prima fase, detta di comportamento. Per il caso della gravità, lo studio
“rilassamento violento”, i cui tempi caratteristici numerico indica che l’evoluzione collisionale è
non dipendono dal numero di costituenti del guidata principalmente da collisioni tra due corpi
sistema, le sue grandezze collettive (la sua su una scala temporale che per la maggior parte
dimensione, l’energia potenziale gravitazionale, dei sistemi astrofisici è molta più lungo del tempo
ecc.) variano fino a raggiungere uno stato quasi- di Hubble (o di vita dell’Universo dell’ordine di
stazionario (d’ora in poi SQS), che non è vero e dieci miliardi di anni). Per quanto riguarda il loro
proprio equilibrio ma che è quasi indipendente comportamento su tempi rilevanti da un punto di
dal tempo. In questa prima fase la dinamica è vista astrofisico, ci si aspetta quindi che sia
guidata dal campo medio del sistema stesso, cioè accuratamente descritto da una dinamica non
ogni particella riceve il contributo dominante collisionale di campo medio. Pertanto l’interesse
della forza su di essa dal sistema globale invece teorico riguarda la formazione attraverso il
che attraverso urti con altre particelle. Poiché le rilassamento violento di SQS e lo strumento
collisioni tra particelle sono ininfluenti questa teorico per studiarli è considerare le equazioni di
dinamica di campo medio è anche non un fluido auto-gravitante (le equazioni di Vlasov
52 COELUM ASTRONOMIA
-Poisson) e dunque trascurare le collisioni. svolto da processi non gravitazionali e dunque
Proprio perché il tempo scala nel quale cambia il dissipativi, cioè una fisica completamente diversa
sistema per effetto delle collisioni, è molto più da quella puramente newtoniana: tuttavia anche in
lungo del tempo di Hubble, le soluzioni quest’ambito si formano degli SQS.
stazionarie del sistema di equazioni di Vlasov- L’assunzione di stazionarietà è dunque cruciale
Poisson rappresentano il principale metodo per l’intero quadro teorico e per interpretare le
analitico per descrivere gli SQS e i modelli osservazioni che permettono di stimare la massa
derivati in queste approssimazioni rappresentano sulla scala galattica: in particolare, come vedremo,
il mezzo chiave per confrontare la teoria di è sotto quest’assunzione cruciale che è stimata
dinamica stellare o galattica con le osservazioni. l’abbondanza di materia oscura. Mentre
In quest’ambito la sorprendente strutturazione quest’assunzione è generalmente data per
spaziale delle galassie — la struttura più evidente scontata, in virtù della lunghezza dei tempi scala
è quella a spirale — è stata descritta collisionali, la scala temporale per un completo
analiticamente in termini d’instabilità di tali SQS. rilassamento da una configurazione generica fuori
dall'equilibrio a uno SQS è scarsamente studiata
Con i moderni studi numerici sulla formazione sia dal punto di vista teorico che numerico. In altre
delle galassie è stato esteso studio sull’origine di parole: se il sistema è preparato in una condizione
tale struttura, con il risultato che in alcuni modelli
un ruolo essenziale nella loro generazione è
Sotto. Evoluzione dinamica di quattro diversi sistemi attraverso esperimenti numerici gravitazionali.

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fuori dall’equilibrio e lontana da uno SQS, quanto che risolve le equazioni del moto per un numero
tempo impiega per rilassarsi completamente in grande di particelle (nei nostri esperimenti fino a
uno SQS? È solo il tempo di rilassamento non- N = 10 milioni). Abbiamo così osservato che si
collisionale più quello di campo medio τ la scala formano delle configurazioni transienti molto
temporale perché questo avvenga? interessanti, che rappresentano strutture che,
nonostante siano generate da dinamiche non-
Per studiare queste domande abbiamo collisionali, sono lontane non solo dall’equilibrio
considerato una serie di esperimenti numerici termodinamico ma anche da uno stato di quasi
controllati, in cui il sistema è inizialmente stazionarietà.
preparato in una certa condizione iniziale,
relativamente semplice, e poi è evoluto In particolare, abbiamo sviluppato simulazioni
numericamente attraverso la dinamica gravitazionali a N corpi di una serie di cosiddetti
gravitazionale con un apposito codice a N corpi modelli giocattolo, cioè sistemi molto semplici

Sotto. Evoluzione di un sistema attraverso esperimenti numerici gravitazionali a diversi tempi. L’ellisse in
alto a destra mostra la proiezione sul piano della condizione iniziale.

54 COELUM ASTRONOMIA
che hanno la minore complessità possibile, in della massa del sistema, il tempo di rilassamento
termini di parametri fisici che ne descrivono la non-collisionale può essere arbitrariamente lungo
proprietà, ma che sono in grado di cogliere alcuni e per questo i transienti permangono per un
elementi qualitativi caratteristici dei sistemi reali. tempo rilevante anche da punto di vista
Ad esempio, abbiamo distribuito le N particelle astrofisico.
auto-gravitanti in nubi di forma ellissoidale (la Le implicazioni teoriche e osservative di questi
sfera rappresenta un caso limite) e abbiamo risultati sono al momento oggetto di accurata
assegnato le velocità in modo che il sistema indagine, come pure la connessione con una teoria
avesse inizialmente un momento angolare diverso completa di formazione di strutture in cosmologia.
da zero. Vale però la pena rilevare un punto cruciale che
Questo tipo di esperimenti numerici ci ha dunque mostra come uno studio apparentemente
permesso di comprendere i processi fisici di base puramente teorico potrebbe avere un impatto
che danno origine a strutture fuori dall’equilibrio molto importante sulla nostra conoscenza delle
e lontano da una situazione di stazionarietà. I galassie e dei loro costituenti: in particolare della
risultati che abbiamo ottenuto sono stati piuttosto materia oscura.
sorprendenti: in particolare, hanno mostrato che
strutture come braccia a spirali di diverso tipo, Infatti, le curve di rotazione delle galassie a
barre e anche anelli (che sono spesso osservate spirale, cioè le variazioni della velocità orbitale
nelle galassie a spirale stesse) possono sorgere delle stelle in funzione della loro distanza dal
all’interno di una dinamica puramente centro della galassia, finora sono considerate
gravitazionale. Queste strutture, nonostante siano fornire l’evidenza più solida in favore della
generate da dinamiche non-collisionali, sono materia oscura. In molte galassie si è osservato,
lontane non solo dall’equilibrio termodinamico, infatti, che le stelle più lontane dal centro
ma anche da uno stato di quasi stazionarietà. Tali galattico orbitano quasi alla stessa velocità di
strutture, sebbene di natura transitoria, possono quelle più vicine: questa situazione dovrebbe
essere molto longeve (in unità del caratteristico infrangere la terza legge di Keplero, per la quale la
tempo dinamico del sistema τ) e la loro velocità delle stelle che sono abbastanza lontano
formazione è in effetti una caratteristica piuttosto dal nucleo centrale, dove è contenuta la gran parte
robusta e generica nei sistemi che subiscono un della massa luminosa, dovrebbe essere
processo di rilassamento violento guidato dal inversamente proporzionale alla radice quadrata
campo medio. Alcuni esempi di evoluzione e della distanza dal centro (come accade per la
formazione di braccia a spirale sono riportati nelle velocità dei pianeti intorno a Sole). Per spiegare
figure di pagina 53 e 54. questa inaspettata osservazione, dunque, è stato
necessario ipotizzare che la gran parte della massa
Dunque, questi sistemi raggiungono globalmente non sia luminosa, sia cioè oscura, e sia distribuita
una configurazione vicino a uno SQS, che è anche a grande distanza dalla parte centrale e più
descritta dall’equilibrio tra energia cinetica ed luminosa di una galassia (vedi anche l’articolo
energia potenziale (teorema del viriale), ma Vera Rubin. Tutto il cielo da una finestra nello
possono mostrare deviazioni locali da questa speciale dedicato alla ricerca della materia oscura
situazione dovute a gruppi estesi di particelle, su Coelum Astronomia 210).
specialmente nelle parti più lontane dal centro del
sistema, che hanno un’energia totale molto vicino I nostri risultati s’inseriscono in questo
a zero, cioè sono debolmente legate, o addirittura interessante scenario fornendo una nuova chiave
con energia positiva e dunque libere di lasciare il di lettura del fenomeno, poiché mostrano che
sistema. Per la prima specie di particelle, le più sistemi qualitativamente simili alle galassie a
numerose, che può rappresentare oltre il 20% spirali, le cui braccia non sono stazionarie, si

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formano in maniera molto generale nel
collasso di una nube di particelle auto-
gravitante.
In questi sistemi le particelle delle braccia
a spirale e delle regioni più esterne non
sono in equilibrio e cioè non orbitano
come i pianeti intorno al Sole. Questi
ultimi sono in uno stato di equilibrio
stazionario controbilanciando la forza
centripeta dovuta all’attrazione del
gravitazionale del Sole stesso con una
forza centrifuga dovuta alla loro velocità
di rotazione: per questo la loro velocità è
legata alla massa del Sole.
Piuttosto, come abbiamo spiegato più
sopra, in questi sistemi una dinamica fuori
dall’equilibrio forma delle strutture
transienti la cui principale caratteristica è
di non essere in uno SQS: in particolare,
queste mostrano delle velocità radiali
oltre che circolari e le braccia a spirali
Sopra. Vera Rubin, astronoma statunitense pioniera nello
sono formate proprio per effetto della
studio delle curve di rotazione delle galassie, cui si deve la
combinazione di questi due moti. Per scoperta della materia oscura.
questo motivo il calcolo dell’abbondanza di
materia oscura che è fatta assumendo l’equilibrio strutture con una varietà di morfologie, molte
stazionario, e dunque l’assenza di velocità radiali, delle quali non sono mai state osservate prima. La
porta a sovrastimare la quantità di massa. Nel natura di queste strutture implica che il disco
caso di braccia a spirale transienti, come quelle galattico sia in uno stato fuori dall’equilibrio.
generate nei nostri esperimenti, la quantità di I dati di Gaia mettono dunque in discussione la
materia oscura necessaria per spiegare le premessa più basilare delle dinamiche stellari
osservazioni è dunque molto ridimensionata. dell’equilibrio dinamico, e mostrano che la
modellazione del disco galattico come un sistema
Da un punto di vista delle osservazioni è simmetrico rispetto all’asse di rotazione e
interessante ricordare che proprio in questi anni è indipendente dal tempo è definitivamente errata.
in fase di svolgimento la missione Gaia Tuttavia per congetturare che i modelli che
dell’Agenzia Spaziale Europea che è stata abbiamo discusso descrivano meglio le
progettata principalmente per indagare l’origine, osservazioni è necessario un altro elemento:
l’evoluzione e la struttura della Via Lattea. Gaia ha l’osservazione dell’ampiezza delle velocità radiali
appena consegnato il più grande e preciso nelle stelle nella parte più esterna del disco, che
censimento di posizioni, velocità e altre proprietà al momento è ancora difficile da misurare. La
stellari per più di un miliardo di stelle. In pubblicazione nel 2020 della prossima tranche
particolare è ora possibile esplorare lo spazio dei dati di Gaia dovrebbe poter chiarire se queste
delle fasi (posizioni e velocità) di oltre sei milioni velocità radiali sono rilevanti come nei nostri
di stelle nel disco della Galassia nei primi dintorni modelli, e se dunque bisognerà ripensare
del Sole. Si è così misurato che la distribuzione radicalmente le idee che abbiamo sulla
delle stelle nel disco della Via Lattea è piena di formazione ed evoluzione della nostra galassia
56 COELUM ASTRONOMIA
nella direzione dei sistemi fuori
dall’equilibrio che abbiamo discusso in Maggiori informazioni
quest’articolo, cioè come un sistema che si
Si veda la pagina web
sta evolvendo rapidamente piuttosto che
https://www.isc.cnr.it/groups/transgrav/;
aver raggiunto una situazione di quasi
stazionarietà.
“Transient spiral arms from far out of equilibrium
gravitational evolution” David Benhaiem, Michael
Joyce, Francesco Sylos Labini Astrophysical
Journal, 851, 19 (2017)

Sotto. Rappresentazione artistica del


satellite Gaia dell’ESA.Crediti: ESA

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Come si cerca
la VITA?
Parte 2
di
di Marco
Marco Sergio
Sergio Erculiani
Erculiani

58 COELUM ASTRONOMIA
Riprendiamo da dove ci eravamo interrotti, analizzando in dettaglio le tre
tipologie di biofirme identificate (gassose, di superficie e temporali), pur non
esistendo ancora un approccio universale che porti a una classificazione
definitiva, e valutiamone l’affidabilità… Sono sempre indicatori di vita o
potrebbero esserci fenomeni non biologici alla loro origine che possono
trarre in errore i ricercatori?

Biofirme gassose
I telescopi e gli strumenti che abbiamo oggi a come prodotto di scarto.
disposizione ci consentono fortunatamente di Non è sempre vero però che questi gas,
indagare sulle caratteristiche di numerosi rilevati attraverso l’analisi spettroscopica,
pianeti extrasolari. La futura generazione di siano derivanti effettivamente da processi che
grandi telescopi terrestri o il futuro coinvolgono la vita. Molte volte infatti, essi
Telescopio Spaziale James Webb (JWST) possono essere il risultato di processi
amplieranno queste capacità, in particolare geologici o di altra natura, conducendo
per ciò che riguarda l’analisi delle atmosfere l’osservatore inesperto a cosiddetti “falsi
esoplanetarie, lo studio delle quali ci positivi”.
consentirà di stabilire anche l’eventuale
presenza di tracce di vita. Dallo studio delle molecole più
A tal proposito risultano di fondamentale rappresentative della presenza di organismi
importanza le biosignatures di tipo gassoso. viventi è stata generata una mappa di
Queste possono essere direttamente prodotte elementi che includono ossigeno molecolare
da esseri viventi o essere il risultato della (O2), ozono (O3), ossido nitroso (N2O), metano
rielaborazione dei prodotti biologici. Un (CH4), clorometano (CH3Cl), etano (C2H6),
esempio per tutti è l’ossigeno prodotto dalla ammoniaca (NH3), dimetilsolfuro (DMS),
fotosintesi delle piante, confrontato con dimetildisolfuro (DMDS) e il metantiolo
l’ozono prodotto dalle reazioni fotochimiche (CH3SH).
dell’ossigeno nella stratosfera. Gli organismi
fotosintetici come le piante, le alghe e i L’ozono come biosignature è stato proposto
cianobatteri, usano l’energia del Sole per per via della sua stretta connessione con
scindere l’acqua in modo da produrre l’ossigeno molecolare (ne è infatti un
biomassa, utilizzando anidride carbonica sottoprodotto dovuto alle reazioni
(CO2) e producendo ossigeno molecolare (O2) fotochimiche nella stratosfera).

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Chiralità e firme della vita
La chiralità può essere definita, semplificando, campione viene illuminato con luce polarizzata
come la preferenza in natura per strutture circolarmente. Il grado di polarizzazione è
orientate tutte destrorse o tutte sinistrorse. direttamente collegato allo stato fisiologico degli
I composti chirali come gli aminoacidi, gli zuccheri organismi, fornendo anche una componente
e gli acidi nucleici sono molecole simmetriche variabile nel tempo di riferimento.
non speculari. Ogni organismo vivente utilizza
questi composti per vivere e proliferare. Questa
particolare caratteristica ha il vantaggio di
poter rappresentare un osservabile
svincolato da quello che potrebbe essere
l'appartenenza alla vita terrestre. Infatti essa
sarebbe presente anche in organismi
sostanzialmente differenti da quelli a cui
siamo abituati. La peculiarità di questi
componenti è quella di essere otticamente
attivi a determinate lunghezze d'onda, e di
assorbire preferenzialmente la luce
polarizzata in senso orario o antiorario.
Sopra. Modelli molecolari di due enantiomeri di un
Questo si riflette in una firma precisa se il
generico aminoacido

Il metano viene prodotto dai batteri anaerobici nitrati e le sue cause abiotiche sono poche e
detti metanogeni come prodotto di scarto del loro limitate. Nelle civiltà evolute, inoltre, si accresce
metabolismo. Questa trasformazione avviene man mano che aumenta il grado di
attraverso la scomposizione dell’acido acetico in industrializzazione.
anidride carbonica e metano. Il problema del
metano è che viene prodotto anche da molte DMS, DMDS e CH3SH sono prodotti da batteri e
reazioni non biologiche, come i processi di altri organismi viventi. A differenza degli altri
erosione geologica. Per citare un esempio, il 5% derivati dei processi metabolici, essi hanno una
del volume di Titano, luna di Saturno, è composto controparte abiogenica, cioè non generata da
da metano. Essendo un elemento esseri viventi, molto rara. Questi ultimi gas
termodinamicamente stabile (specie in atmosfere tuttavia, sebbene abbiano la potenzialità di
altamente riducenti), se trovato in combinazione esprimere concreti indizi di forme di vita, sono
con ossigeno od ozono, il metano avvalora la estremamente esigui e di difficile rilevazione.
possibilità della presenza di organismi viventi. In DMS e DMDS tuttavia sono i precursori
atmosfere con grandi abbondanze di CO2 inoltre il dell’incremento di etano (C2H6), altra molecola
metano si pensa sia originato dall’erosione interessante in quanto generata da un’atmosfera
dell’acqua, dalla serpentinizzazione di alcuni ricca di zolfo. L’abbondanza di essa potrebbe
minerali come olivina e pirosseni o da forme essere una firma indiretta della presenza degli
biologiche, entrambi segni di un suolo idratato. altri composti.
Anche la presenza di biossido di azoto (NO2)
implica un’attività biologica. Esso è infatti per la Il clorometano è prodotto sulla Terra da molti
maggior parte generato dalla denitrificazione dei organismi come alghe, piante, funghi, dalla

60 COELUM ASTRONOMIA
combustione di biomassa e dai processi industriali Terra e quello di Nettuno. Una massa maggiore
che prevedono l’utilizzo di materia organica, ma è implica una gravità maggiore e, di conseguenza,
prodotto anche dai vulcani per via abiotica. un’atmosfera più spessa, in grado di trattenere
alcuni elementi volatili come l’idrogeno
Quanto detto finora vale per le atmosfere di tipo molecolare o l’elio. In questo caso una plausibile
terrestre, con prevalenza di N2 e O2. Tuttavia, al biosignature potrebbe essere l’ammoniaca (NH3),
variare delle condizioni possono variare anche i sebbene essa possa anche essere prodotta da
gas che indicherebbero la presenza di organismi impatti meteorici, materiale primigenio presente
biologici. sul pianeta o dall’emissione ultravioletta
I dati ottenuti dalla missione Kepler, della NASA, proveniente dalla stella madre.
hanno mostrato come i pianeti più comuni
abbiano un raggio intermedio fra quello della

Fotosintesi ossigenica e anossigenica:


biosignature gassosa e di superficie.
La fotosintesi è un processo biologico che prodotto di rifiuto l'ossigeno e per la maggior
comporta il consumo e l’emissione di gas nelle parte utilizzano come donatori di elettroni
atmosfere planetarie e pertanto può essere composti dello zolfo, sostanze organiche o
considerata l’origine di biosignature gassose. idrogeno. A differenza della fotosintesi
Il processo di fotosintesi può essere di due tipi: ossigenica, la fotosintesi anossigenica produce
ossigenica o anossigenica. La prima, utilizza CO2 e una quantità molto limitata di prodotti di scarto,
la radiazione solare per produrre energia e O2 spesso, quasi di impossibile rilevazione.
come prodotto di scarto. La seconda, usata dai Il processo di fotosintesi non solo contribuisce
proteo-batteri (batteri viola) e altri organismi alla composizione dell’atmosfera di un pianeta ma
come gli acido-batteri, è un processo più semplice anche alle caratteristiche assunte dalla superficie
della fotosintesi ossigenica, già a partire dalla e può essere considerata pertanto anche una
considerazione che nella prima reazione di biosignature di superficie, come spiegato nel
idrolisi della fase luminosa, non hanno come paragrafo seguente.

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Biofirme superficiali
La vita può modificare la superficie di un pianeta
in moltissimi modi. Ad es esempio, la
pigmentazione o la struttura fisica degli organismi
viventi possono modificare le proprietà con cui la
luce viene riflessa una volta che incide sulla
superficie di un pianeta. Si pensi alle distese delle
foreste che coprono alcuni continenti o regioni
della Terra.
Le caratteristiche di bio o chemio luminescenza,
l’architettura delle colonie e persino il
disfacimento dei loro tessuti possono produrre
segnali, cioè biofirme, più o meno rilevabili dallo
spazio. Ognuno di questi indizi è soggetto a
condizioni ambientali come la stagionalità, le
temperature e i differenti ambienti che un pianeta
nella sua vastità ospita.
Di nuovo, il più importante e diffuso strumento
con cui la vita può annunciare la sua presenza è
proprio uno dei modi con cui parte di essa
produce energia per poter sopravvivere: la Sopra. Schematizzazione dell’assorbimento delle
fotosintesi. Questo processo non solo lunghezze d’onda della radiazione solare ad opera
contribuisce alla composizione dell’atmosfera, dei pigmenti fotosintetici. I carotenoidi, in
particolare, servono per evitare la produzione di O -
quindi, ma anche alle caratteristiche assunte dalla radicali liberi e dannosi per la produzione di proteine
superficie. del fotosistema stesso.

La fotosintesi, infatti, avviene ad opera di seconda del tipo di pigmenti presenti all’interno
pigmenti, clorofille e carotenoidi, differenziati e dell’organismo (a volte più d’uno), la luce viene
deputati all’assorbimento della luce e alla sua assorbita in termini di energia decrescente,
trasformazione. passando da un pigmento all’altro, in modo da
ottimizzare come un sistema di vasche a cascata la
La luce è composta da onde elettromagnetiche di raccolta dell'energia (figura sopra). I pigmenti
varie frequenze, che compongono lo spettro “antenna”, all’inizio della catena, assorbono nella
elettromagnetico proveniente dalla stella. Ogni banda del visibile-vicino infrarosso, in una
pigmento è sensibile all’azione di un preciso e lunghezza d’onda compresa fra 350 nm e 780 nm.
determinato intervallo di lunghezze d’onda. A

62 COELUM ASTRONOMIA
Sopra. (a) Modello di irradianza del Sole all’ingresso dell’atmosfera, sulla superficie terrestre e a varie
profondità sotto il livello del mare. (b) Spettri di assorbimento di alcuni fra i più diffusi pigmenti fotosintetici
in grado di operare durante la fotosintesi ossigenica. (c) Spettri di assorbimento di alcuni fra i più diffusi
pigmenti fotosintetici in grado di operare durante la fotosintesi anossigenica.

A seconda del tipo di irradiazione, gli organismi differenti tipi di radiazione solare, variabili a
hanno sviluppato pigmenti adatti alla loro seconda dell'altezza a cui viene osservata, e dei
sopravvivenza, pigmenti che permettono loro di diversi tipi di pigmenti che caratterizzano molti
proliferare e adattarsi sia a esigue che eccessive organismi viventi.
dosi di fotoni. In figura in alto sono mostrati

www.coelum.com 63
Sopra. Effetto della Red Edge sulla Terra vista dallo spazio (NASA/John Hopkins University Applied Physics
Laboratory/Carnegie Institution of Washington)

Come si vede in figura sopra, le batterioclorofille studio della cosiddetta Vegetation Red Edge (VRE).
sono le più adatte ad assorbire la luce Questa caratteristica, tipica di tutti gli organismi
proveniente dalle stelle di classe M (tra le migliori fotosintetici, è la capacità di avere un forte
candidate attorno a cui cercare pianeti che contrasto nello spettro di riflettanza nella regione
possano ospitare la vita, di cui abbiamo parlato vicino-infrarossa, che va da circa 760 nm a 1100
nello scorso numero), in quanto il loro picco di nm e varia a seconda della specie (come mostrato
assorbimento è più spostato laddove la stella ha il in figura sopra).
massimo di emissione, ovvero intorno ai 1000 nm.
Le clorofille invece si sono adattate per poter Da uno studio di Tinetti et al. (2006), è stato
rendere il massimo laddove le stelle come il Sole sottolineato che la copertura minima globale di
presentano il picco di emissione. organismi fotosintetici per poter rilevare questa
caratteristica dovrebbe essere pari al 20% della
Il risultato della fotosintesi, quindi, può essere superficie. Non solo. Sembra che il picco della VRE
rivelato in termini indiretti o diretti. Il primo si potrebbe essere soggetto allo spettro della stella
manifesta attraverso lo studio degli spettri di madre attorno a cui il pianeta orbita.
assorbimento dell’atmosfera planetaria e dei gas I pigmenti fotosintetici possono essere anche un
prodotti, mentre il secondo attraverso lo studio valido ausilio per rendere visibili dallo spazio
degli spettri di riflessione della superficie e lo eventuali forme di vita. Per esempio, alcuni

Secondo recenti scoperte, alcuni tipi di batteri sono in grado di modificare il loro apparato
fotosintetico per adattarsi a un ambiente più ricco di radiazione rossa o nel vicino-infrarosso.
La chiave di tale riuscita è la sintetizzazione della clorofilla f, un pigmento in grado di assorbire
proprio quelle lunghezze d'onda. Questa scoperta è molto interessante perché potrebbe significare
che un batterio nato in un pianeta orbitante attorno a una stella M, per esempio, potrebbe aver
sviluppato un apparato fotosintetico ottimizzato per operare con lo spettro tipico della stella.

64 COELUM ASTRONOMIA
Sopra. Esempi di pigmenti di differenti colorazioni provenienti da varie regioni del mondo.

pigmenti si sono evoluti per schermare gli diversamente da quelle finora descritte, non
organismi da un eccesso di radiazione UV, o per hanno nulla a che vedere con il tipo di
proteggerli da temperature molto elevate, per illuminazione a cui gli organismi vengono
decontaminare i nutrienti di cui si servono, per sottoposti dalla loro stella.
segnalare la loro presenza ad altri organismi o per
generare luce attraverso il fenomeno della Un pigmento retinale detto batteriorodopsina,
bioluminescenza. Queste colorazioni, contenuto nel batteri del genere haloarchaea,

Una Roadmap Europea per l’Astrobiologia


«La vita è un imperativo cosmico». dall’essere provate sperimentalmente, dall’altra
non fanno altro che indurre chi fa ricerca in questo
Questa frase, attribuita a Christian De Duve campo a dimostrarne le validità, spingendo la
biologo belga, premio Nobel per la medicina, nostra curiosità a varcare i confini del nostro
vuole dirci che se in qualsiasi regione dello pianeta alla ricerca di segni di vita, presente o
spazio, su un qualsiasi pianeta o satellite remoto passata, nello spazio. Questo è il compito che si
di qualche galassia si verificano le condizioni prefigge l’astrobiologia.
ambientali ideali per la vita, allora questa non può
far altro che nascere. Se da una parte Leggi l’articolo completo di John Robert
affermazioni di questo tipo sono ancora lontane Brucato a pag. 58 su Coelum Astronomia 207.

www.coelum.com 65
potrebbe essere un buon candidato come (fototassi). Le caratteristiche di riflessione di
alternativa alla Red Edge nel rilevamento di forme questi e molti altri pigmenti sono state analizzate
di vita presenti sulla superficie. Di color rosso e raccolte nel sito web gestito dalla Cornell
carico, esso viene utilizzato dagli organismi University. Un esempio di diverse colorazioni
aerobici evoluti, probabilmente dai cianobatteri, dovute a pigmenti è mostrato in figura nella
per sintetizzare energia, per i processi visivi e per pagina precedente.
orientarsi a seconda delle sorgenti di luce

Fluorescenza e bioluminescenza
Molti organismi viventi emettono fotoni, come l'ossidazione della luciferina, una molecola
l'auto-fluorescenza delle clorofilla. La luce viene presente all'interno di vari organismi come
assorbita dagli organismi, processata e riemessa batteri, funghi o pesci.
con energia inferiore. Sebbene questo fenomeno
Sotto. In questo caso si nota la fioritura di alghe
avvenga anche ad opera di materiali inerti come
nello Stretto della Manica, a sud della
la calcite e la fluorite, l'analisi spettrale può Cornovaglia, chiaramente visibili dai satelliti in
identificarne la provenienza. Questa componente, orbita terrestre.
sebbene visivamente importante, è
molto debole su scala globale. Infatti
essa rappresenta circa il 5% del flusso
totale proveniente dalle regioni
vegetative alle lunghezze d'onda
laddove la fluorescenza è rilevabile. La
bioluminescenza invece, comporta la
produzione diretta di fotoni attraverso

A sinistra.
Organismi
bioluminescenti
lasciano una traccia
luminosa
chiaramente
distinguibile di
notte, come nel caso
di alghe o plancton
bioluminescente.
Talvolta le colonie
di batteri, alghe o
altri organismi
bioluminescenti
sono così grandi ed
estesi da risultare
visibili persino dallo
spazio.

66 COELUM ASTRONOMIA
Troveremo tracce di vita aliena entro 30 anni?
Nel 2015, una dichiarazione di Ellen Stofan, - Terza parte - Coelum astronomia 197 (febbraio
principale consigliere scientifico dell’allora 2016)
amministratore della NASA Charles Bolden, - Considerazioni finali - Coelum astronomia 198
secondo la quale era molto probabile che (marzo 2016)
saremmo riusciti ad avere forti indicazioni di vita
extraterrestre in 10 anni e ad averne la prova
definitiva in 20 o 30 anni, diede il via a un
dibattito all’interno della comunità scientifica.
Coelum astronomia pubblicò un’inchiesta in più
puntate, che potete leggere ai link seguenti:
- Prima parte - Coelum astronomia 193 (estate
2015)
- Seconda parte - Coelum Astronomia 194
(settembre 2015)

Biofirme temporali
Le biofirme temporali sono caratterizzate osservano pianeti lontani, l'angolo di vista. Infatti,
dall’evidenza di modifiche o l'evolversi di una una variazione temporale si presenterà in maniera
caratteristica nel tempo, con una certa cadenza. differente se il pianeta ha l'equatore parallelo o
Tale cadenza può manifestarsi sotto forma di perpendicolare alla linea di vista.
oscillazioni periodiche della riflettività
superficiale del pianeta o della concentrazione di Le variazioni temporali di superficie sono legate
alcuni gas in atmosfera. Le variazioni di alla concentrazione di biomassa al livello del
osservabili possono avvenire su scale temporali suolo, che, a sua volta, è funzione dell'evoluzione
differenti, da annuali a giornaliere. della temperatura, della stagionalità e
dell'insolazione, ma anche della concentrazione di
Sulla Terra si osserva, ad esempio, una variazione nutrienti e dell'abbondanza di acqua. Un esempio
stagionale di CO2 dovuta alla risposta della di variazione temporale di superficie è la fioritura
biosfera alle diverse condizioni di insolazione e stagionale delle alghe ed è una componente
temperatura nell'emisfero nord, nelle differenti osservabile dallo spazio.
stagioni dell'anno. Quest'ultimo diminuisce in
primavera/estate, quando l'attività vegetativa è Paralleli sono stati fatti con questo fenomeno e la
più elevata e aumenta in autunno/inverno variazione temporale delle nubi di Venere o nelle
quando l'attività rallenta. La variazione temporale variazioni cromatiche superficiali di Marte. In
della CO2 è mediata sull'intera superficie del figura 9 è mostrata la variazione stagionale
pianeta. Anche il metano presenta delle variazioni dell'indice di vegetazione osservato dal Moderate
annuali, aumentando in primavera e autunno e Resolution Imaging Spectroradiometer (MODIS) a
diminuendo in estate/inverno. bordo del satellite Terra della NASA.
In questi casi, è determinante, specialmente se si

www.coelum.com 67
Sopra. Variazione stagionale dell'indice di vegetazione osservato dal Moderate Resolution Imaging
Spectroradiometer (MODIS) a bordo del satellite Terra della NASA (Crediti: Reto Stockli, NASA Earth
Observatory Group, using data from the MODIS Land Science Team http://neo.sci.gsfc.nasa.gov)

Validazione dell’affidabilità dei bioindicatori


Finora abbiamo parlato delle varie tipologie di panoramica dei metodi a disposizione al
biofirme osservabili, ma ancora poco è stato detto momento.
riguardo a come validare i dati ottenuti e come Per dividere in gruppi i metodi di validazione
sfruttare le biosignatures per identificare in possiamo parlare di disequilibrio chimico, stima
maniera corretta la presenza di vita su un altro della biomassa e reti neurali. Soffermandoci sul
pianeta. Siamo infatti sicuri che i segnali rilevati primo, si può prendere in esame il fatto che, sulla
appartengano davvero a prodotti di attività Terra, ci sia un disequilibrio gassoso dovuto alle
organica? Biogenico o abiogenico si dicono i due differenti abbondanze di gas prodotte dalla vita.
possibili meccanismi, a seconda che siano di Ad esempio, la presenza contemporanea di CH4 e
origine organica o meno. Vediamo una veloce O2 (metano e ossigeno molecolare) si converte
68 COELUM ASTRONOMIA
rapidamente tramite ossidazione in CO2 e H2O Infine l'aumento della tecnologia e della potenza
(anidride carbonica e acqua). Tale processo di calcolo ha permesso di implementare tecniche
implica che, se trovo comunque abbondanze di di reti neurali, utilizzando le reazioni chimiche in
CH4 e O2, debba esserci una fonte alternativa a atmosfera come collegamenti e i generatori/
quella abiogenica, dovuta cioè solo a gas originati utilizzatori di queste molecole come nodi. Questo
da materiali inorganici. Dallo studio dei gas ha permesso di creare un sistema dinamico
biogenici, e di questo disequilibrio, è allora virtuale autoconsistente che evolve e fa previsioni
possibile fare delle ipotesi sulla quantità di sulle abbondanze chimiche che si potrebbero
biomassa in grado di produrre o utilizzare tali gas. rintracciare.

I Grandi Telescopi del Futuro e la Ricerca della Vita


Molti sono gli strumenti presenti e le missioni identificare i pianeti potenzialmente abitabili e
programmate per cercar di dar risposta alla farne un profilo astrobiologico, analizzando le
domanda: "siamo soli nell'universo?". La missione firme della vita. Inoltre la combinazione di questi
TESS, lanciata il 18 aprile 2018, scandaglierà oltre ultimi due strumenti permetterà di coprire un
200.000 pianeti in transito alla ricerca di possibili range spettrale compreso fra 0.2 μm e oltre 2 μm,
candidati a ospitare la vita. PLATO 2.0, prevista fino al vicino infrarosso. Tale copertura è
per il 2026, avrà fra i vari compiti quello di necessaria per la rilevazione di molte delle
caratterizzare fotometricamente i pianeti. La molecole che possono essere derivati diretti o
missione del telescopio spaziale JWST prevista indiretti della presenza di vita. Wide Field InfraRed
per il 2021 analizzerà soltanto pianeti selezionati Survey Telescope (WFIRST), un telescopio ad
per la ricerca di firme della vita. Restando a Terra, i ampio campo di vista in grado di rilevare oltre
grandi telescopi di cui disporremo (ELT nel 2024) 2.000 pianeti grazie a una camera infrarossa e a
o missioni future come LUVOIR/HDST o HabEx una batteria di sensori accoppiati per raggiungere
previste per il 2030 avranno la capacità di l'incredibile traguardo dei 288 megapixel.

Conclusioni
Avendo a che fare con pianeti differenti da quello Come si è visto, la ricerca della vita al di fuori del
terrestre, potrebbe essere possibile che la vita si nostro pianeta non è una cosa semplice. Occorre
sia sviluppata su di esso secondo processi individuare gli osservabili che potrebbero
differenti da quello globale cui siamo abituati. Per indicarne la presenza, essere nella finestra
esempio, potrebbe essere che su un pianeta temporale giusta (potremmo cercare ossigeno
orbitante attorno a una stella M, la forma biologica laddove, specie nelle prime fasi della comparsa
predominante si avvalga della chemiosintesi della vita, esso non sia la firma predominante della
invece che della fotosintesi, per produrre energia. sua presenza), ipotizzare la presenza di forme di
O che alcuni suoi organismi o interi ecosistemi vita come la conosciamo noi o come potrebbe
siano sotto la superficie, sfruttando il fenomeno essersi evoluta date le condizioni fisiche al
del cripto-endolitismo (vita fra le rocce). Senza contorno. Come se ciò non bastasse, per fare tutto
andare tanto lontano, Europa o Titano potrebbero questo siamo vincolati dall'ancora acerba
ospitare forme di vita di questo tipo, nascoste fra i sensibilità dei telescopi e coronografi, dal tipo di
minerali o sotto il ghiaccio e osservabili solo stella, dalle variazioni dei parametri esoplanetari
attraverso carotaggi o prelievi di materiale sul come le dimensioni, albedo, composizione chimica
luogo. e dal range spettrale osservabile.

www.coelum.com 69
GUIDO HORN D’ARTURO E
I TELESCOPI DELL’AVVENIRE
di Rossella Spiga e Giuseppe Fiasconaro

70 COELUM ASTRONOMIA
Dal
Dal 10
10 novembre
novembre 2018
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Universo.

www.coelum.com 71
Il telescopio ASTRI – Horn d’Arturo è un prototipo esagonali, mentre lo specchio secondario, di circa
avanzato dei telescopi cosiddetti Small Size due metri, è monolitico.
Telescopes (SST), realizzato nell’ambito della
partecipazione INAF al Cherenkov Telescope Abbiamo visto brevemente le caratteristiche di
Array Observatory. Il design ottico di ASTRI – Horn questi telescopi, ma chi era Guido Horn d’Arturo e
d’Arturo si basa su un’innovativa configurazione a perché gli è stato dedicato il telescopio ASTRI?
due specchi, particolarmente adatta agli scopi
dell’astronomia gamma con telescopi Cherenkov, Guido Horn nacque in una famiglia ebrea nel 1879
inizialmente ideata dagli astronomi Karl a Trieste, respirando lo stimolante ambiente
Schwarzschild e André Couder già nella prima viennese del tempo, che influì sicuramente sulla
metà del ‘900 per ottenere un grande campo di sua formazione, contribuendo a farlo diventare un
vista (10 gradi in diametro). Lo specchio primario intellettuale mitteleuropeo dai molteplici
di quattro metri è composto da diciotto segmenti interessi.
La sua matrice ebraica influenzò
Quando un fotone gamma colpisce drammaticamente alcune delle sue successive
l’atmosfera e viene assorbito dall’aria, vicende personali e professionali, che noi oggi
emette un debole lampo di luce blu – la conosciamo grazie alle numerosissime lettere che
radiazione Cherenkov appunto – la cui durata scrisse nel corso della sua vita.
è di pochi miliardesimi di secondo. È questa Il secondo cognome, d’Arturo, verrà aggiunto solo
luce, raccolta dagli ultrasensibili rilevatori di durante la Prima guerra mondiale per evitare la
cui sono muniti i telescopi ASTRI, a condanna austriaca per tradimento, ricordando il
permettere agli astronomi di ricostruire nome del padre e la stella più luminosa della
l’immagine della sorgente gamma. costellazione del Boote.

Il telescopio ASTRI - Horn d’Arturo. Sede osservativa “M.


C.Fracastoro”, INAF Osservatorio Astrofisico di Catania.
Località Serra La Nave, Catania.

72 COELUM ASTRONOMIA
Guido Horn mantenne legami molto
stretti con i parenti, in particolare
con la madre (in moltissime lettere
la appella affettuosamente “la
donnetta mia”) e rimase sempre
legatissimo ai fratelli, Mario e
Arrigo, e ai nipoti Lidia, Bruno, Mario
e Ferruccio. Proprio la figlia di
Ferruccio, Patrizia Horn, lo ricorda
affettuosamente: «Zio Guido, non
avendo mai avuto figli, ha sempre
avuto particolare affetto per i suoi
nipoti. Mio padre, Ferruccio, era
quello più in sintonia con Guido sia
per lo spirito che per interessi. Mi
ricordo quando veniva a Roma per
tenere le sue conferenze. Io avevo
14/15 anni e quando lo
accompagnavo restavo estasiata nel
vedere molti giovani studenti che lo
subissavano di domande di qualsiasi
tipo. Lui rispondeva sempre con una
gioia incredibile».

Patrizia Horn racconta ancora: «


Guido andava spesso al cinema con Cortesia Famiglia Horn
mio padre Ferruccio indossando
pantaloni alla zuava. Mio padre,
che è sempre stato un esteta, si vergognava e gli Fabrizio Bònoli, professore di Storia della
diceva scherzando: “Con te non ci vengo più!” Lo Cosmologia dell'Università di Bologna, si è
ricordo come una persona acuta, con una dedicato a studiare approfonditamente le vicende
personalità forte ma anche molto divertente, era scientifiche e umane di Horn d’Arturo. «La figura
abituato a stare in mezzo ai giovani. Io con lui mi di Horn io l’ho conosciuta professionalmente da
sono divertita tantissimo». sempre avendo iniziato prima da studente e poi da
astronomo a lavorare nella torre della Specola di
Guido Horn d’Arturo fu direttore dell’Osservatorio cui Horn è stato direttore per larga parte della
astronomico di Bologna prima e dopo la Seconda sua vita. Il nome di Horn era presente dappertutto,
guerra mondiale, con un periodo di interruzione di aleggiava la sua figura anche nei ricordi dei più
sette anni (dal 1938) a causa della anziani dell’istituto», racconta Bònoli.
discriminazione subita per le leggi razziali al
tempo del fascismo. In anni giovanili, dopo il E ripercorrendo alcune delle pagine più dolorose
dottorato di ricerca ottenuto a Vienna, era stato della vita di Horn e della storia italiana, Fabrizio
ricercatore, prima presso l’Osservatorio marittimo Bònoli ricorda: «Alla fine del 1938 Guido Horn,
di Trieste, e poi presso l’Osservatorio astrofisico come tanti altri in Italia, ricevette una lettera in cui
di Catania. con un tragico eufemismo gli si comunicava che era

www.coelum.com 73
dispensato dal servizio. Iniziò una fase molto triste della
sua vita, che passò nascosto nelle campagne della
Romagna, alla fine della quale poté continuare il suo
lavoro sia come direttore dell’Osservatorio sia come
cattedratico dell’Università. Ma per molti altri purtroppo
non andò altrettanto bene».

«Sono drammatici alcuni passaggi che emergono dal


carteggio personale di Horn d’Arturo, custodito
nell’Archivio Storico dell’Università di Bologna. In una
delle lettere, scritta poco dopo essere stato rimosso dal
suo incarico, chiese al nuovo direttore dell’Osservatorio
di poter andare di notte a fare le sue osservazioni
ovviamente senza richiedere alcun compenso e passando
da un ingresso secondario per non essere visto.
Prevedibilmente, in linea con le leggi del tempo, gli venne
negata anche questa possibilità».

L’effetto Cherenkov
L'effetto Cherenkov consiste nell'emissione di Nobel nel 1958 per studi su questo fenomeno. La
radiazione elettromagnetica (caratterizzata da una caratteristica luce azzurra visibile nei reattori
luminescenza di colore azzurro) da parte di una nucleari è dovuta proprio all'effetto Cherenkov.
particella in moto a una velocità superiore alla
velocità della luce. Nel vuoto niente può
procedere più velocemente della luce (una
velocità pari a c = 299.792,458 km/s) ma, se la
luce attraversa un qualsiasi mezzo diverso dal
vuoto questa subisce un rallentamento. Ecco che
in tal caso particelle relativistiche, che non
subiscono lo stesso effetto, possono viaggiare a
velocità superiori di quelle della luce in quel
mezzo (sempre inferiori a c), poiché è la luce
stessa a viaggiare più lentamente di quando è nel
vuoto. La radiazione Cherenkov è emessa perché
la particella carica polarizza gli atomi del mezzo in
cui viaggia lungo la sua traccia, così che essi
diventano dipoli elettrici (la particella tenderà a
creare una piccola separazione di carica
nell’atomo). La variazione nel tempo della carica
di dipolo porta all’emissione di radiazione
elettromagnetica.
L'effetto è così chiamato in omaggio al fisico
sovietico Pavel Alekseevič Čerenkov, premio
74 COELUM ASTRONOMIA
Lo specchio a tasselli, l’idea geniale
Nei primi anni ‘30 del secolo scorso, parlando del deformazione dello specchio si aggiunge la
telescopio Hooker (Osservatorio di Mount difficoltà di far muovere, con l’andamento regolare
Wilson) – allora il più grande telescopio in di un orologio, uno specchio di parecchie tonnellate,
funzione con i suoi 2,50 metri di diametro – Horn applicato all’estremità di un tubo pur esso
commentò: «La sua potenza permetterà pesantissimo, si concederà che l’industria dei
virtualmente di spingere lo sguardo fino alla telescopi del tipo attuale è poco lontana, se già non
distanza di 300 milioni di anni luce…». Tuttavia, l’ha raggiunto, dal suo cimento massimo».
Horn cominciava ad avere dubbi sulla possibilità (Strumenti e progressi dell’Astronomia, Coelvm,
di realizzare grandi telescopi. «[...] più d’un 1932). Horn dedicò molte energie alla ricerca di
ostacolo si oppone allo sfruttamento totale una soluzione possibile, temendo che, in
dell’area riflettente, e primo fra tutti la mancanza di osservazioni migliori, l’astronomia
deformazione che subisce lo specchio col variare non avrebbe potuto più progredire come aveva
della temperatura durante le lunghe pose fatto fino ad allora.
fotografiche. Se poi all’inconveniente della

Lord Rosse e il Leviatano di Parsonstown


C’era una volta un lord, che abitava nella verde ottenne uno specchio dalle caratteristiche
Irlanda e che sognava le stelle. William Parsons, desiderate, che poté essere lavorato otticamente
così si chiamava il lord sognatore, nel 1841 con successo. I lavori per la montatura
ereditò il titolo del padre, diventando il terzo impegnarono tutto il 1843 e pure l’anno
conte di Rosse, e soprattutto ereditò la vasta successivo. Nel febbraio 1845 lo specchio fu
proprietà attorno a Birr, vicina al villaggio di considerato pronto per essere provato dentro
Parsonstown, nell’Irlanda centrale. William l’enorme tubo: era nato il Leviatano di
Parsons non aveva seguito una regolare carriera Parsonstown (1,8 m di diametro), il maggiore
accademica ma aveva i mezzi per far molto: telescopio di quei tempi. Il primato venne
costruire dei grandi specchi parabolici, con cui mantenuto fino al 1917, con la costruzione del
armare dei telescopi di luminosità inusitata. grande telescopio Hooker, del Mount Wilson
Dopo gli incoraggianti risultati ottenuti con un Observatory in California.
primo specchio
monolitico del diametro
di poco più di 90
centimetri, Lord Rosse
volle tentare di
raddoppiare le
dimensioni. E così il 13
aprile 1842 si procedette
a preparare il bronzo
necessario per un peso
totale di quattro
tonnellate. Furono
necessari ben quattro
tentativi e soltanto alla
fine di quell’anno si

www.coelum.com 75
«La mancanza di nuovo materiale di osservazione adatti per ottenere specchi sempre maggiori [...], e
porta anche con sé una conseguenza di ordine fosse vicina l’epoca in cui si chiamerà piccolo anche
morale: essa spinge il ricercatore a immaginare là il gigantesco specchio californiano di cinque metri
dove non può vedere; ora la facoltà immaginativa, d’apertura!». (Telescopi dell’avvenire, Coelvm, 3,
fecondissima finché l’investigatore ne è dotato 1932, pg. 49-52).
debba interpretare fatti bene accertati, se il
sostegno dei fatti viene meno, è fomite di Basandosi su un’intuizione di un secolo prima di
aberrazione scientifica». (Strumenti e progressi Lord Rosse, all’anagrafe William Parson, celebre
dell’astronomia. Coelvm, 2, 1932, pg. 25-27). astronomo irlandese, Guido Horn d’Arturo iniziò a
coltivare il progetto dello specchio a tasselli. Horn
Nel frattempo, negli stessi anni, era in costruzione pensò quindi di sostituire gli specchi monolitici
a Monte Palomar il telescopio riflettore da 5 metri con un mosaico di specchi – i tasselli, appunto –
e questo persuase Horn, e non solo, che si fosse tutti uguali, sagomati e opportunamente accostati,
raggiunto un limite insuperabile alle dimensioni tali da ricostruire la superficie riflettente
degli specchi monolitici. equivalente di uno specchio monoblocco, e poter
«Non per nulla abbiamo intitolato l’articolo così realizzare telescopi di grandi dimensioni a
“Telescopi dell’avvenire”, perché gli specchi costi contenuti.
superiori al metro d’apertura è anc’oggi un’impresa
lunga e difficile, ma si può sperare che in un Horn d’Arturo iniziò a realizzare un primo
prossimo futuro si trovi la materia ed il sistema più prototipo da un metro di diametro composto da

Sopra. Specchio composto di 61 tasselli dell’Osservatorio astronomico universitario di Bologna. Diametro di


ciascun tassello cm.20; diametro dell’intero specchio metri 1,80. Distanza focale dello specchio metri 10,41.
Tratta da “Il compiuto specchio a tasselli di metri 1,80 d’apertura collocato nella torre dell’Osservatorio
astronomico universitario di Bologna”, Coelum, 5-6, 1955, pg. 66-68.
76 COELUM ASTRONOMIA
qualche decina di tasselli trapezoidali, posto nella rivendicazioni per l’ottenimento del brevetto,
sala della torretta in cima alla Specola di Bologna. scrisse: «La novità dell’invenzione consiste
nell’impiegare per gli usi astronomici, e col rigore
«Il lettore si domanderà perché vogliamo comporre voluto dalle immagini stellari, superficie speculari
lo specchio a pezzi, quando si può averlo integro: costituite di tanti pezzi, in luogo della superficie
rispondo che oltre un certo diametro (due metri e integra finora usata, e nell’aggiustamento dei
cinquanta è la misura massima finora raggiunta da singoli pezzi, o tasselli, mediante appositi piuoli a
specchi collaudati dall’esperienza) la fusione e la vite, spostabili secondo tre direzioni ortogonali».
levigazione di così grandi blocchi di vetro Tra ditte di ottica che si rifiutarono di attuare il
trascendono le forze umane, laddove, la confezione progetto per intero e l’arresto del progetto dato
dei tasselli dello spessore di un centimetro e dal momento storico di quegli anni così difficili,
dell’area di circa un decimetro quadrato è impresa l’opera fu terminata circa quindici anni dopo. Negli
facilissima per un’officina bene attrezzata; e mentre anni immediatamente successivi alla Seconda
intorno alla superficie integra del diametro di un guerra mondiale si giunse infatti allo strumento
metro e dieci travagliano in molti per più di un definitivo: un telescopio da 1,8 metri, con
anno, in poche settimane si preparerebbero gli specchio primario basato su 61 tasselli esagonali,
ottanta tasselli che valgono a comporre uno ognuno dei quali regolabile per fornire la
specchio della stessa apertura; senza parlare della curvatura prevista, con cui effettuò le prime
spesa che sta nel rapporto di uno a mille. [...] Ma osservazioni del cielo di Bologna ad alta
non ultimo il vantaggio dell’area frazionata che si sensibilità.
avrà nello scomparire del nocivo effetto della
deformazione, che i grandi blocchi di vetro Guido Horn d’Arturo non riuscì mai a brevettare la
subiscono col variare della temperatura.» sua idea dello specchio a tasselli, ma il suo
(Telescopi dell’avvenire e specchi a tasselli, telescopio diventò il progenitore di una lunga
Coelvm, 6, 1932, 121-125). serie di strumenti realizzati anni dopo, rendendo
l’astronomo italiano autore di una vera e propria
Horn per il suo telescopio fece anche domanda di rivoluzione nello sviluppo della moderna
brevetto nel 1932 al Ministero delle Corporazioni astronomia osservativa.
a Roma, tuttavia senza mai ottenerlo. Nelle

www.coelum.com 77
I telescopi dell’avvenire
La soluzione degli specchi a tasselli ideata da complessivo. Per rivolgere uno sguardo al futuro
Horn d’Arturo è tuttora impiegata per la non possiamo non fare riferimento allo European
realizzazione di telescopi di grandi dimensioni a Extremely Large Telescope (E-ELT) dell’ESO (39
terra e nello spazio, tra i quali ricordiamo il metri di diametro), il successore del Telescopio
Multiple Mirror Telescope (MMT) composto da sei Spaziale Hubble, il James Webb Space Telescope
specchi di 1,8 m di diametro ognuno posti sulla della NASA (18 tasselli per 6.5 m di diametro) e i
stessa montatura altazimutale, a Mount Hopkins in 120 telescopi del Cherenkov Telescope Array
Arizona, i due telescopi Keck posti sulla vetta del Observatory (CTAO) che saranno distribuiti in due
vulcano Mauna Kea alle Hawaii, 36 tasselli che siti nell’emisfero nord (La Palma, Spagna) e sud
formano un mosaico da 10 metri di diametro (Paranal, Cile).

Sopra. Il grande specchio primario di 6,5 m, composto da tasselli, del Telescopio Spaziale James Webb.
Crediti: NASA

Sopra. Rendering del sito sud del Cherenkov Telescope Array. Crediti: Gabriel Pérez Diaz, IAC, SMM.
78 COELUM ASTRONOMIA
La divulgazione, la seconda passione di Guido Horn
«Guido Horn d’Arturo ha avuto due grandi passioni: Rivista di Astronomia e Scienze affini della Società
il telescopio a tasselli e il periodico Coelvm, Astronomica Italiana. Horn diede poi vita a due
entrambi frutto della sua genialità e della sua iniziative editoriali con lo scopo di diffondere le
cultura. [...] Il primo gli ha dato anche amarezze, il
ricerche scientifiche bolognesi nell’ambiente
secondo, invece, gli ha procurato molti amici», così astronomico internazionale. Inaugurò la serie
lo ricorda l’Ing. Giorgio Tabarroni dell’Università delle Pubblicazioni dell’Osservatorio astronomico
di Bologna nelle pagine che ricordano Horn (“Un universitario di Bologna nel 1921, e la rivista
insigne maestro”, Guido Horn d'Arturo e lo Coelvm, fondata nel 1931, sotto gli auspici della
specchio a tasselli, a cura di Marina Zuccoli- Società astronomica italiana, e da lui diretta per 35
Fabrizio Bonoli, Bologna, Clueb, 1999, p. 95-100). anni, in cui molti suoi stessi lavori confluivano.
Coelvm rispose all'esigenza di un periodico di alta
A Torino, nel 1910, iniziò l'attività di divulgatore divulgazione che fosse d'aiuto agli appassionati
che fu per lui importante quanto quella scientifica, nell'avvicinarsi all'astronomia, senza trascinare
pubblicando alcuni articoli su una delle prime questa a livelli corrivi e banali, in un'epoca in cui al
riviste italiane di divulgazione astronomica, la termine inglese popular astronomy l'italiano

www.coelum.com 79
faticava a trovare un corrispettivo, arrangiandosi
con astrofilia (più vicino ad amateur astronomy) o
astronomia divulgativa. (Marina Zuccoli, Guido
Horn d'Arturo: un astronomo e la sua biblioteca,
Annali di Storia delle Università italiane - Volume
4, 2000). Le pubblicazioni del periodico mensile
Coelvm cessarono nel 1986.

«Per me [...] l’umanità si divide in due categorie: gli


abbonati a Coelvm e gli altri»: così amava dire
Horn, come ricorda Luigi Jacchia, astronomo come
Horn perseguitato a causa delle leggi razziali a
causa delle sue origini ebree (L. Jacchia, Ricordi di
Guido Horn d’Arturo, Coelvm, 1967, XXX).
Le iniziative editoriali di Horn d’Arturo attestano
lo spirito eclettico e curioso dello scienziato
triestino e il suo atteggiamento modernamente
rivolto alla comunicazione della scienza,
attenzione che tuttavia non garantì il
riconoscimento della comunità internazionale
(pochissimi scienziati e costruttori di telescopi
citavano esplicitamente i lavori di Horn).
Probabilmente, come lo stesso Jacchia sostiene,
questa scarsa diffusione fu dovuta alla lingua
(l’italiano) usata da Horn nei suoi articoli.
Nell’articolo “Forefathers of the MMT” (Sky and
Telescope, 1978) Jacchia sottolinea
esplicitamente il collegamento tra il progetto
americano del Multiple Mirror Telescope (MMT,
installato al Fred Lawrence Whipple Observatory,
a Mount Hopkins in Arizona) e il lavoro fatto da
Horn presso l’Osservatorio bolognese: «All things
considered, the MMT on the eve of completion in
Arizona must be considered a descendant, along a
cadet line, of Bologna telescope» («Tutto sommato,
l'MMT alla vigilia del suo completamento in Arizona
deve essere considerato un discendente, lungo una
linea cadetta, del telescopio di Bologna»).

Conclude l’articolo con un ricordo personale dai


toni amari: «In Italy Horn d’Arturo was considered
an eccentric, and mention of this specchio a tasselli
almost invariably caused shrugs and smiles» («In
Italia Horn d'Arturo era considerato un eccentrico, e
menzionare questo "specchio a tasselli" quasi
inevitabilmente provocava indifferenza e sorrisi»).
80 COELUM ASTRONOMIA
Lasciamo alle stesse parole di Guido Horn troppo a lungo dimenticata.
d’Arturo la chiusura di questi passaggi che si «Siamo tutti convinti che il problema centrale sia
propongono di ripercorrere l’eredità culturale di quello della conoscenza, ma finché non arrivi il
un uomo geniale, riconsegnando al futuro la sua giorno, felice giorno, in cui qualcuno saprà dirci in
intuizione scientifica e la sua vicenda umana che errino i nostri occhi nel mirare il mondo, e

Bibliografia e riferimenti
Marina Zuccoli e Fabrizio Bonoli, “Guido Horn Horn d’Arturo, donato dagli eredi, sono custoditi
d'Arturo e lo specchio a tasselli”, Bologna, CLUEB, presso l'Archivio storico del Dipartimento di
1999, DOI: 10.1086/384996 astronomia dell'Università di Bologna, Fondo Horn
d'Arturo.
Valeria Pigazzi, Tesi di laurea magistrale in http://www.treccani.it/enciclopedia/guido-horn-d-
Astrofisica e Cosmologia arturo_(Dizionario-Biografico)/
“Il progetto di telescopio a tasselli di Guido Horn http://www.lelucidihorn.it/hex/guido-horn-d-
d’Arturo: forefather of the new generation multi- arturo/
mirror telescopes”, Relatore: Prof. Fabrizio Bonoli, http://www.brera.inaf.it/~astri/wordpress/
Università di Bologna, 2016 https://www.cta-observatory.org/
http://www.media.inaf.it/2018/11/07/horn-astri-
I manoscritti e parte dell’archivio personale di catania/

Multi Mirror Telescope, Smithsonian Astrophysical Observatory, University of Arizona. Mount Hopkins,
Arizona. Fonte: https://www.mmto.org/node/246

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La mostra
“Le luci di Horn. Storie di un astronomo a “Gli ASTRI di Horn” è visitabile presso la splendida
Bologna” è la mostra realizzata nel 2017 in sede del Monastero dei Benedettini a Catania,
occasione del cinquantenario della morte di Horn antica sede dell’Osservatorio di Catania.
in collaborazione con il Museo Ebraico di Bologna, Saranno esposte per l’occasione anche le tavole a
l’Università di Bologna e l’INAF. Quest’anno, a fumetti della serie “Guido Horn d’Arturo”, nate da
completamento del lavoro di valorizzazione della un’idea di Roberto Rampazzo (INAF Padova) e
figura di Horn d’Arturo, viene proposta una realizzate da Lucia Zarantonello, astronoma e
riedizione ampliata della mostra bolognese. fumettista, in collaborazione con Valeria Zanini
Fino al 15 dicembre la mostra ora ribattezzata (Inaf Padova).

quanta parte d’un fenomeno


che noi crediamo reale sia
oggettiva, conviene
dimenticare che il problema è
continuare a studiare la natura
coi sensi di cui siamo dotati,
cercando anzi di acuirli con
mezzi strumentali sempre più
potenti e precisi». (Strumenti e
progressi dell’astronomia.
Coelum, 2, 1932, pg. 25-27).

Capire il cielo, i suoi moti e


fenomeni, il suo rapporto con
la Terra è uno dei sogni
dell’uomo fin dall’antichità. Ed
è stato anche il sogno di Guido
Horn d’Arturo, che ha
immaginato un nuovo modo di
costruire telescopi.

Un innovativo fumetto, frutto


della ricerca astronomica –
storica e attuale – creato da
Roberto Rampazzo (INAF) e
disegnato da Lucia Zarantonello,
ci racconta la sua storia.

Riportiamo qui di seguito le 5 tavole del fumetto,


Il fumetto delle pagine seguenti è stato
realizzate con acquarello e china, in esposizione
realizzato da Lucia Zarantonello
fino al 15 dicembre presso la mostra “Gli ASTRI di
http://www.grafiteinterstellare.com
Horn” presso l’Osservatorio di Catania.

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PHOTOCOELUM
NOTIZIARIO
La Gallery di Immagini Astronomiche
Di Autori Vari

M 42 – La Nebulosa di Orione di Corrado Gamberoni


La Grande Nebulosa di Orione in tutta la sua magnificenza!
Immagine del 10 novembre 2018 realizzata con un telescopio TS Imaging Newton 150/600 con montatura
SkyWatcher EQ6 SynTre. Filtri utilizzati: Optolong UV/IR Cut. Elaborazione dell'immagine con il software
Pleiades Astrophoto PixInsight.

88 COELUM ASTRONOMIA
Le migliori immagini caricate dagli utenti in novembre. Carica le tue foto in PhotoCoelum!

La cintura di Orione di Cristian Fattinnanzi


Ripresa della zona della cintura di Orione, fino ad includere nell'inquadratura il complesso nebuloso
della Testa di Cavallo. Ripresa effettuata con Canon 6d modificata Baader e obbiettivo Canon 400mm
F2,8 is II. Filtri IDAS D1 per i colori e H-alfa 12nm Astronomik per la componente rossa usata come
parziale luminanza. Circa 5 ore di esposizione totale.

SH2-129 e OU4 in
Cefeo di Cristina Cellini
La nebulosa Pipistrello con al
suo interno la nebulosa
Calamaro. Immagine del 18
giugno 2018 alle 23:00
realizzata con un telescopio
rifrattore Tecnosky AG70 con
diametro 70 mm e focale di
acquisizione di 350 mm. Filtri
utilizzati: RGB Astrodon Gen2
E-series Narrowband 3 nm.

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La grande Nebulosa di Orione di Gianluca Belgrado
Immagine realizzata da casa con una reflex full frame prestata da un amico e applicata al mio telescopio
rifrattore Newton Skywatcher con diametro 203 mm e focale di acquisizione 1000 mm. Immagine del 21
febbraio 2017 alle 19:54.

90 COELUM ASTRONOMIA
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52 Cygni e nebulosa Velo (NGC6960) di Tommaso Stella


Attorno alla stella 52 Cygni, nel Cigno, si apprezza NGC 6960, parte della nebulosa Velo, resto di una
supernova vecchia di migliaia di anni e caratterizzata da filamenti molto suggestivi. Telescopio
Skywatcher 200/800 Wide Photo con diametro 200 mm e focale di acquisizione 800 mm su una
montatura Skywatcher AZ-EQ6 GT. Camera di ripresa ZWO ASI 224mc. Filtri utilizzati Optolong L-Pro.
Software di elaborazione: DeepSkyStacker, Photoshop CC, PixInsight. Riprese effettuate a Maruggio (TA)
nei giorni 30 ottobre, 6 e 8 novembre 2018 con la tecnica delle pose brevi e senza autoguida.

M 52, la nebulosa Bolla e SH2-157 di Filippo Barbina


Area di cielo tra Cassiopea e Cefeo, che include l’ammasso aperto M 52, la nebulosa NGC 7635 (nota
anche come nebulosa Bolla) e la nebulosa Sh2-157. Immagine del 13 ottobre 2018 alle 21:00 ottenuta
con una camera Moravian Instruments G2-8300 su telescopio Takahashi FSQ-85EDX con diametro 85 mm
e focale di 450 mm con una montatura Celestron CGE. Filtri utilizzati Astrodon E-Series Gen2 LRGB.
Elaborazione effettuata con PixInsight

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Nebulosa Rosetta di
Marcello D'Amico
NGC 2237, la Nebulosa
Rosetta, nell'Unicorno. Al suo
interno è presente un
ammasso aperto di stelle blu
che emettono una radiazione
ultravioletta che eccita il gas
della nebulosa e la porta ad
emettere quella
caratteristica luce rossa.
Realizzata con una Canon
350D modello Baader a 800
ISO e filtro Idas LPS D1 con
un telescopio rifrattore
TS102Q (520/5,1) in
parallelo al Meade LX200 8”
Classic. Guida QHY5L-II
mono montata al tele
principale (f6,3). Software
PHD2.
19 pose da 300 secondi
sommate con DSS e
elaborate con CS4. Immagine
del 14 ottobre 2018 alle
04:00 dalla località Lago di
Calaita.

Costellazione del Cigno di


Michele Girardi
Ripresa a largo campo della
Costellazione del Cigno. Questa
costellazione è ormai sempre più
bassa la sera e la sua bellezza fa
rimpiangere la Via Lattea estiva con
le sue notti brevi... Immagine del 13
ottobre 2018 alle 23:00 realizzata
con una reflex digitale Canon 5D e
obbiettivo da 50 mm.

92 COELUM ASTRONOMIA
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Luna in fase di
Primo Quarto di
Francesco
Badalotti
Una magnifica Luna in
fase di Primo Quarto.
Non sono riprese
recenti, risalendo al 21
novembre 2012 ma in
queste ultime settimane
sono state sottoposte a
nuove rielaborazioni.
Mosaico di 36 immagini
provenienti da
altrettanti video
acquisiti con telescopio
Mak Rumak 255 mm
F20 e riduttore a F10 e
camera I.S. DBK41.

Il percorso del Sole nel corso di 6 mesi di Gianluca Belgrado


Foto scattata con una fotocamera costruita con una lattina di birra da 1 litro e un foglio di carta
fotosensibile. La tecnica utilizzata è quella chiamata “solargrafia”: per saperne di più leggi l’articolo su
Coelum Astronomia 224

www.coelum.com 93
Le Meraviglie del Cosmo

Ali di cometa danzano


nel vento solare
di Barbara Bubbi - Universo Astronomia

Un team di astronomi ha analizzato il moto delle quando i grani di polvere rilasciati dalla chioma
particelle di polvere della coda della cometa della cometa si spezzano in particelle più piccole,
C/2006 P1 McNaught, una delle più appariscenti formando lunghe bande. I piccoli grani in seguito
della storia recente, rivelando il ruolo vengono smossi dal vento solare, provocando la
fondamentale svolto dal Sole nel plasmarne le variazione d’inclinazione di parte delle bande
caratteristiche striature che l’hanno resa simile a polverose.
un’ala dispiegata in cielo. «Studiare come si frammenta e si addensa la

Gli scienziati del Mullard Space Science


Laboratory all’University College di Londra hanno
utilizzato le immagini riprese da due sonde della
NASA, STEREO e SOHO, per studiare la
spettacolare coda cometaria, apparsa nei cieli
dell’emisfero sud nel gennaio del 2007, talmente
luminosa da essere visibile anche nel cielo diurno.
In particolare furono riprese fortunate quelle delle
sonde STEREO, perché proprio quando entrarono
in funzione si trovarono davanti la lunga ed estesa
coda della cometa e ne poterono raccogliere
un’enorme quantità di immagini e dati.

Le comete sono oggetti composti di roccia,


ghiaccio e polveri, contenenti indizi fondamentali
sulla formazione del Sistema Solare. Alcuni di
questi indizi possono essere rivelati proprio
quando l’orbita della cometa la porta al perielio,
cioè a transitare vicino al Sole: il calore intenso
vaporizza i gas ghiacciati e provoca il rilascio di
polveri, che fluiscono dalla cometa formando due
code, una di ioni e una di polveri. Nello specifico, il
team ha analizzato le immagini riprese nel 2007
della cometa C/2006 P1 McNaught. In seguito ha
realizzato complesse simulazioni e raccolto dati
per mappare la posizione di ogni frammento di
polvere, tenendo presenti le caratteristiche fisiche
della cometa e le condizioni del Sole in quel
periodo.
Lo studio suggerisce che le striature si formino
94 COELUM ASTRONOMIA
polvere nella coda ha implicazioni importanti per scienziati sanno che la coda di ioni delle comete è
comprendere processi analoghi che hanno influenzata dal vento solare, ma non si
modellato la polvere in asteroidi, lune e pianeti aspettavano che anche la coda di polveri fosse
miliardi di anni fa», spiega Oliver Price, primo soggetta al campo magnetico solare.
autore dello studio pubblicato su Icarus.
«È come se le striature venissero “scompigliate”
Nel tentativo di scoprire i processi che portarono quando la coda attraversa la corrente eliosferica
alla formazione delle striature nella variegata e diffusa», spiega Geraint Jones, tra gli autori dello
insolita coda cometaria, gli scienziati hanno studio. «Immaginate un’ala con molte piume:
trovato evidenze di un altro fenomeno: le striature quando l’ala attraversa la corrente diffusa, le
si frammentano e si spezzano. estremità più leggere delle piume cambiano forma.
Per noi si tratta di una prova evidente del fatto che
L’effetto sarebbe dovuto alla corrente eliosferica la polvere è carica elettricamente e che il vento
diffusa, il confine in cui l’orientamento magnetico solare ne influenza il moto».
del vento solare cambia direzione. Da tempo gli

Crediti: ESO/Sebastian Deiries

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UNO SCATTO AL MESE
di Giorgia Hofer

La cometa Pan-Starrs C/2011 L4 in prospettiva tra


le fronde degli alberi, 10 marzo 2013.

Fotografiamo la cometa di
Natale, la 46P/WIRTANEN
Dopo un anno di pochissimi eventi astronomici Il suo attuale periodo orbitale è di 5,44 anni e
rilevanti, ecco che finalmente abbiamo la fortuna appartiene alla famiglia delle comete gioviane. È
di poter osservare una bella cometa periodica, la stato stimato che il suo diametro sia di 1,2 km.
46P/WIRTANEN. Si tratta di una cometa di corto Inizialmente era stata selezionata come obiettivo
periodo scoperta fotograficamente il 17 gennaio della missione Rosetta dell'Agenzia Spaziale
1948 dall'astronomo statunitense Carl Alvar Europea, che sappiamo poi essersi indirizzata
Wirtanen ma, a causa del numero limitato di verso la 67P/Churyumov-Gerasimenko.
osservazioni iniziali, trascorse più di un anno
prima che fosse riconosciuta come una cometa di Il 16 dicembre del 2018 sarà a solo 11,5 milioni di
corto periodo. chilometri dalla Terra, con una magnitudo fino a

96 COELUM ASTRONOMIA
+3,5 e potrebbe essere visibile ad occhio nudo per diversi
giorni.

Non dovremo aspettarci uno spettacolo straordinario e fuori


dal comune, come quello che solo una cometa eccezionale
come la Hale Bopp ci ha potuto regalare nell'ormai lontano
1997. Molti di noi la ricordano con nostalgia e, dopo più di 20
anni da quell’incredibile apparizione, questa fantastica cometa
Visita il sito web di Giorgia
non ha ancora avuto (e forse non avrà a breve) un eguale. La Hofer con tutte le sue raccolte
Grande Cometa del 1997 fu visibile a occhio nudo per ben 18 di immagini!
mesi! Mi ricordo di averla vista, nella primavera di quell’anno, giorgiahoferphotography.com
ma purtroppo, essendo ancora molto giovane e non avendo
nessuno in famiglia con la passione per la fotografia
astronomica, ne conservo gelosamente solo il ricordo… Da
allora solo poche comete hanno raggiunto la luminosità adatta
ad essere osservate a occhio nudo.

La prima che mi viene in mente è la Pan Starrs C/2011 L4, che


ha raggiunto il perielio nel marzo del 2013. È stata la prima Giorgia Hofer su
cometa che io abbia mai fotografato: un'emozione davvero Photo-Coelum
Tutte le immagini di Giorgia su
indescrivibile. Photo-Coelum!
Clicca qui
In quel periodo, per lavoro, ero immersa nelle luci della Pianura
Padana: da lì l’osservazione della cometa (o di qualsiasi altro
evento astronomico) era davvero difficile. L’inquinamento
luminoso era molto intenso e riuscii a riprenderla solo salendo

Leggi anche:

Il cielo stellato delle


Dolomiti

Fotografiamo le Leonidi
su Coelum Astronomia 227 a pagina 84

www.coelum.com 97
sull’altopiano di Asiago (VI). Ero davvero triste appassionati di motoslitta mi si avvicinarono,
all’idea di dover rinunciare alla vista di una chiedendomi che cosa ci facessi lassù da sola, di
cometa che poteva regalarmi grandi soddisfazioni, notte, al freddo e con uno strano strumento.
ma fortuna volle che riuscii a ottenere un paio di Quando dissi loro che stavo riprendendo una
giorni di ferie in modo da poter far ritorno a casa, cometa, vollero subito vedere le mie immagini sul
dove il cielo è decisamente migliore, e, insieme ai display della reflex. Sorse quindi loro spontanea
miei amici dell’associazione astronomica, salimmo una domanda: «ma non hai paura di trovare dei
al Passo Giau (BL). Dopo vari giorni di maltempo si personaggi strani in giro di notte? Di solito le
aprì una finestra di cielo limpido, grazie a una ragazze non si avventurano per le montagne da sole
corrente d’aria fredda proveniente da nord che, al buio...» Ci facemmo quattro sane risate quando
però, assieme al sereno portò con sé anche un risposi loro che non avevo nulla di cui
vento davvero gelido. Toccammo il picco dei –15 preoccuparmi, perché in fondo ero io «il
gradi quel pomeriggio… ma l’emozione di vedere personaggio strano di cui forse loro dovevano
questa stupenda cometa non ci fece sentire altro preoccuparsi…» Ogni volta che ci penso mi viene
che l’eccitazione e la gioia di un evento ancora da ridere!
straordinario. La cometa raggiunse la magnitudine
1 e fu osservabile con facilità dopo il tramonto del Un’altra bellissima cometa che ho ripreso è stata
Sole, molto bassa sull’orizzonte. una Lovejoy, la C/2014 Q2, quasi a un anno di
La cometa si rese visibile per più di un mese, tanto distanza dalla precedente. La cometa si è resa
da permettermi di riprenderla a metà aprile dalla visibile in un comodo orario preserale e, la prima
mia postazione preferita: Casera Razzo, sulle volta, l’ho fotografata proprio per caso. Era appena
Dolomiti bellunesi. stata annunciata la sua scoperta, le effemeridi
attorno alla fine dicembre del 2014 la davano
Fu divertente quella serata perché mentre ero vicina al Cane Maggiore, io mi trovavo a Misurina
intenta a riprendere la cometa, un gruppo di per scattare qualche fotografia alla

Sopra. La cometa Pan-Starrs C2011/L4 sopra i Brentoni, a Casera Razzo, 13 aprile 2013.

98 COELUM ASTRONOMIA
Sopra. La cometa Lovejoy C/2014 Q2 vicina al Sorapiss

costellazione di Orione vicino al Sorapiss (il Le comete, transitando di solito molto vicine alla
massiccio che si specchia nel famoso lago della Terra, sono astri che si muovono anche molto
località turistica) e mai avrei immaginato che velocemente da una costellazione all’altra, infatti
fosse già visibile. Tornata a casa, mentre ogni sera la trovavo in una posizione diversa.
elaboravo gli scatti, sono invece rimasta Inoltre, avvicinandosi sempre più al Sole, al suo
piacevolmente sorpresa perché... l’avevo perielio, la sua coda cambiava continuamente
catturata! Il giorno seguente salii nuovamente a aspetto. Transitò in prossimità di Orione,
Misurina per riprendere quel batuffolo color attraversando il Toro fino a raggiungere le Pleiadi,
smeraldo con un obiettivo di 200 mm di focale. per poi tuffarsi nella zona della galassia di
Dal gennaio del 2015, ogni sera appena finito di Andromeda.
lavorare, salivo in automobile per poterla
fotografare da più luoghi possibile.

www.coelum.com 99
Sopra. La cometa C/2014 Q2 e il Sass de Stria dal Passo Falzarego a 2105 metri.

Ho realizzato parecchi scatti di questa cometa: cometa e le Pleiadi, forse i miei due oggetti celesti
ogni sera era una grande soddisfazione vedere i preferiti: il secondo immutabile (nell’arco di una
suoi cambiamenti. Era sempre uno stimolo nuovo, vita umana) e il primo sempre in continuo
perché si poteva riprendere benissimo sia a cambiamento.
grande campo che con un campo più stretto. La
foto a cui sono più affezionata però è quella con la
100 COELUM ASTRONOMIA
Come riprendere le comete
Come detto all’inizio dell’articolo, questo mese Ecco alcuni semplici consigli per poter riprendere
abbiamo la fortuna di poter osservare la bella la cometa con pochi ma efficaci strumenti.
cometa periodica, la 46P/Wirtanen: non ce ne
sono di più luminose nel mese di dicembre (o per
lo meno non ci sono nuove scoperte nel momento
Il saluto della C/2018 V1
in cui viene scritto l’articolo... Ma non si può mai Machholz-Fujikawa-Iwamoto
dire: le comete sono imprevedibili e potrebbe
Proprio come sostenuto da Giorgia, nella
comparirne una nuova da un momento all’altro).
rubrica, ecco che nello scorso novembre è
stata localizzata una nuova cometa che ha
La cometa sarà visibile anche a occhio nudo,
solcato i nostri cieli. Si chiama C/2018 V1
protagonista di un passaggio a soli 11 milioni di
Machholz-Fujikawa-Iwamoto ed è stata scovata
km dalla Terra, quando raggiungerà una
clamorosamente (di questi tempi) in visuale da
magnitudine massima prevista di +3,7.
Donald E. Machholz (alla sua dodicesima
Inizialmente nell’Eridano, la cometa si sposterà
scoperta) il 7 novembre scorso e confermata
verso nord, attraversando la costellazione del
indipendentemente da S. Fujikawa e M.
Toro e transitando a 3° a sud delle Pleiadi la sera
Iwamoto. Leggi di più nella rubrica Comete di
del 16 dicembre. La notte tra il 23 e 24 dicembre
questo numero.
passerà a soli 25’ da Capella (mag. +0,05), la
stella alfa della costellazione dell’Auriga.

Osserviamo la 46P/Wirtanen
Trovi tutti i dettagli per l’osservazione nella rubrica Comete, di Claudio Pra, in questo numero a
pagina 123.

La ripresa a grande campo


Per riuscire a riprendere nel modo più L’attrezzatura minima da avere per questo tipo di
soddisfacente il nostro soggetto astronomico, fotografie è composta da una reflex con tempi di
abbiamo necessariamente bisogno di rispettare esposizione di almeno 30 secondi, che sopporti
alcuni parametri: bene gli alti valori di sensibilità ISO, un obiettivo
grandangolare che abbia almeno una lunghezza
- dovremo raggiungere un luogo pressoché privo focale di 18 mm, un treppiede stabile, un
di inquinamento luminoso; telecomando per lo scatto in remoto per evitare il
- scattare in serate senza Luna; micromosso.
- attendere un’ora dopo il tramonto del Sole e
scattare fino a un’ora prima dell’alba. Con una semplice posa di trenta secondi il gioco è
fatto. Utilizzando ISO abbastanza alti, in questo
In questo modo riusciremo a riprendere la cometa caso 1.600, e l’apertura massima che consente
assieme alle costellazioni che attraverserà l’obbiettivo (f/3,5 nel mio caso), il risultato è
comprendendo anche un soggetto terrestre incredibile.
nell’inquadratura.

www.coelum.com 101
Sopra. La cometa Lovejoy C/2014 sotto le Pleiadi, sopra le
Marmarole.

Ripresa a campo stretto


Per quanto riguarda invece la ripresa con un campo più
ristretto, dobbiamo disporre di un teleobiettivo con
focali elevate, dai 200 mm in su possibilmente, oppure
di un telescopio.
A questo punto un dispositivo per l’inseguimento
diventa assolutamente necessario.

L’astroinseguitore è l’apparecchio più comodo da


trasportare, perché più leggero, ma nessuno ci vieta di
riprendere la cometa con il nostro telescopio.
Potremmo fotografare l’astro chiomato in modo molto
ravvicinato e ottenere così una visione più dettagliata
della stessa.

Con il mio piccolo telescopio, che possiede un’apertura


di 60 mm, sono riuscita a fotografare la Lovejoy
C/2013 R1 e mettere in risalto la bellissima coda che
ha sviluppato nel suo passaggio al perielio.
102 COELUM ASTRONOMIA
Per ottenere questa immagine ho applicato la personalmente ne rimango sempre stregata:
reflex al telescopio e ho eseguito 10 pose di 1 sempre così diverse e affascinanti, i loro percorsi
minuto a ISO 1.600, ovviamente inseguite. nel cielo variano ogni volta, offrendo
continuamente nuovi spunti per riprese originali.
Con la tecnica della somma delle immagini, che
permette di abbattere il rumore di fondo, sono Lascio ora a voi il compito, se così si può dire, ma
riuscita a ottenere ancor maggior dettaglio dagli soprattutto il piacere di scovare dei bei paesaggi
scatti ottenuti. in cui incorniciare la prossima “cometa di Natale”.

Le comete sono forse l’oggetto più affascinante


che si possa riprendere: dalla notte dei tempi
hanno meravigliato gli esseri umani per la loro
imprevedibilità e la loro bellezza. Io

Sotto. La cometa Lovejoy C/2013 R1 ripresa con


un rifrattore apocromatico 60 mm, f 7,5.

www.coelum.com 103
Aspetto del cielo per una località
posta a Lat. 42°N - Long. 12°E

IL CIELO DI La cartina mostra l’aspetto


del cielo alle ore (TMEC):
1 Dic > 23:00
DICEMBRE 15 Dic > 22:00
30 Dic > 21:00

di Redazione Coelum Astronomia.

Ecco arrivati nuovamente all’ultimo mese


dell’anno e si apre ufficialmente la stagione in cui
il cielo offre agli osservatori la parte più
spettacolare di quanto è possibile vedere dal
nostro emisfero, sperando nella clemenza del
meteo. Al centro delle nostre attenzioni ci sarà
quel complesso di costellazioni che è ben
rappresentata dalla grande figura di Orione. Verso
la metà del mese l’imponente figura del
“cacciatore” celeste sarà ancora defilata verso
sudest, mentre saranno già in meridiano il Toro,
con la bella Aldebaran al centro dell’ammasso
delle Iadi e, più in basso, il dolce fluire delle acque
stellari dell’Eridano.
A ponente scenderanno lentamente gli asterismi
che qualche mese fa si trovavano allo zenit
(Pegaso e Cigno su tutti), mentre a est si
preannunciano già il Cancro e la caratteristica
figura del Leone.
Più tardi, nel corso della notte, sorgerà anche il
Boote, con la brillante Arturo, mentre staranno già
scendendo verso l’orizzonte occidentale la Balena,
i Pesci e Andromeda.

IL SOLE
All’inizio di dicembre il Sole si troverà nella
costellazione zodiacale dell’Ofiuco e passerà in quella
del Sagittario il giorno 18. Sempre più bassa e immersa
nella foschia, la nostra stella raggiungerà in questo
periodo, più precisamente il giorno 21, la minima
altezza sull’orizzonte al momento del passaggio in
meridiano (+24,6°).
Sarà questo il giorno del Solstizio invernale (dal latino
“solstitium”, che significa “Sole immobile”, stazionario,
per il fatto che la sua apparente caduta in altezza
sembra progressivamente arrestarsi). Da questo
momento in poi avrà inizio nel nostro emisfero
104 COELUM ASTRONOMIA
Le effemeridi complete sono
disponibili cliccando qui
oppure cliccando sui
nomi dei pianeti alle
pagine successive.

www.coelum.com 105
l’inverno astronomico. proprio nella seconda metà del mese, quando le
Il giorno del Solstizio invernale è ovviamente osservazioni potranno iniziare già alle 18-18:30 e
anche quello con meno ore di luce di tutto l’anno: protrarsi fino alle 6-6:30.
per l’Italia la durata della notte (dal tramonto Il Solstizio non cade sempre e solo il 21-22
all’alba) varia secondo la latitudine da 15h 38m dicembre, ma può verificarsi, sia pure molto
(+48°) a 14h 28m (+38°), mentre la durata della raramente, anche il 20 e il 23. L’ultima volta in cui
notte astronomica (l’intervallo di tempo in cui il si verificò il giorno 23 accadde nel 1903, la
Sole si trova al di sotto dell’orizzonte di almeno prossima sarà nel 2303; nel 1697 avvenne il 20
18°) varierà in maniera quasi inapprezzabile fra le dicembre, e la cosa si ripeterà soltanto nel 2080.
11,3 e le 11,5 ore; i valori massimi si avranno

PIANETI

Sotto. Il grafico mostra l’aspetto dei pianeti durante il mese, con indicati i relativi diametri angolari e, per
quelli interni, anche la fase. Il diametro di Saturno è riferito all’intero sistema (anelli inclusi).

Di seguito vengono fornite alcune indicazioni Mercurio


sulle condizioni di osservabilità dei pianeti Mag. da +3,0 a –0,4; diam. da 9,6" a 5,2"; fase
per il mese di dicembre 2018. Gli orari sono 5,8% a 88,4%
espressi in TMEC, cioè all'ora indicata dai Osservabile la mattina prima dell’alba
nostri orologi. Lo sfuggente primo pianeta del Sistema Solare in

106 COELUM ASTRONOMIA


dicembre sarà osservabile la mattina, prima mattina: ci apparirà come un stella che si farà
dell’alba: Mercurio anticiperà il sorgere del Sole di sempre più brillante con il passare dei giorni (la
circa 50 minuti (il primo di dicembre, alle ore sua magnitudine diventa negativa il giorno 9 e
6:32) per arrivare a ben 1 ora e 48 minuti il 15 raggiunge il valore massimo, mag. –0,5, il 20
dicembre (Mercurio sorge alle 5:45), giorno in cui dicembre). Fino al 15 dicembre si troverà entro i
si troverà alla massima elongazione ovest (21,3°) confini della costellazione della Bilancia, per
dal Sole. Sarà un’ottima occasione per osservare e passare poi allo Scorpione fino al 20 dicembre,
riprendere il piccolo pianeta e potremo valutare giorno in cui si sposterà nell’Ofiuco.
giorno per giorno la variazione della sua fase, che In dicembre Mercurio sarà protagonista di
passa da 5,8% a 88,4% nel corso del mese. numerose congiunzioni interessanti (vedi
Il giorno 6 dicembre Mercurio è stazionario: Fenomeni e Congiunzioni).
inizierà poi il suo moto progrado.
Per osservarlo dovremo rivolgerci verso est, la

Pianeti Nani principali


In dicembre, Plutone si troverà tra le stelle del mese, per anticipare alle 2:38 a fine mese. Il
Sagittario, a 35’ circa a sudovest della stella 50 giorno 4 dicembre, Cerere sarà in congiunzione
Sgr di magnitudine +5,6. Il lontano pianeta nano con una falce di Luna in fase 10%: il nostro
costituisce sicuramente una sfida per chi satellite naturale si troverà a 4° 20’ a ovest del
desideri osservarlo: la sua luminosità è molto pianeta nano. Nei giorni 27 e 28 dicembre Cerere
bassa (mag. +14,4). Inoltre, le sue condizioni di formerà un bell’allineamento con la stella
osservabilità saranno decisamente sfavorevoli: Zubeneschamali (Beta Librae, mag. +2,6) che si
tramonta alle 18:30 a inizio mese, per anticipare troverà a poco più di 2° a nord del pianeta nano e
alle ore 16:36 a fine dicembre. Quando il cielo con il brillante pianeta Venere (mag. –4,6) posto a
sarà sufficientemente scuro per tentarne 3° 8’ a sud di Cerere.
l’osservazione, Plutone sarà quindi già molto
basso sull’orizzonte occidentale.
Il pianeta nano a noi più vicino,
(1) Cerere, in dicembre sarà
osservabile al mattino: si
troverà tra le stelle della
Vergine fino al 4 dicembre,
giorno che segna il passaggio
alla Bilancia. La sua
magnitudine passa da +8,8 a
+8,9: per scorgerlo ci servirà
uno strumento ottico. Potremo
seguirlo fino a quando il cielo
non si sarà fatto troppo chiaro,
con Cerere che svanirà nel
chiarore del crepuscolo
mattutino. Il pianeta nano
sorgerà alle ore 3:35 a inizio

www.coelum.com 107
Venere già in prima serata e potremo seguirlo nel suo
Mag. da –4,9 a –4,6; diam. da 40,7" a 26,6"; fase lento tuffarsi all’orizzonte ovest.
da 25,7% a 46,8%
Osservabile la mattina prima dell’alba Giove
Come per Mercurio, anche Venere sarà un oggetto Mag. da –1,7 a –1,8; diam. da 31,1" a 31,8’
di spicco del cielo mattutino: ci apparirà come una Osservabile la mattina nella seconda metà del
stella molto brillante (mag. da –4,9 a –4,6), che si mese
stacca nettamente dal fondo oscuro del cielo In dicembre troviamo il re dei pianeti del Sistema
tipico della seconda parte della notte. Per Solare di ritorno dalla congiunzione con il Sole
osservarlo dovremo rivolgere il nostro sguardo dello scorso 26 novembre. È appena passato
verso est-sudest: Venere sorgerà alle ore 3:56 a dunque il momento in cui Giove era
inizio mese (3 ore e 25 minuti prima del Sole) e assolutamente inosservabile (per via della
alle 3:52 a fine mese (3 ore 48 minuti prima del particolare condizione geometrica orbitale): ora, in
Sole). Il giorno 26 dicembre Venere raggiungerà il dicembre, le sue condizioni osservative si fanno
perielio, ossia il punto di minima distanza dal Sole lentamente migliori e potremo tornare a vedere il
(0,7185 UA). Nella prima parte del mese, fino al 13 grande pianeta al mattino, nella seconda metà del
dicembre, si troverà tra le stelle della Vergine, per mese. Per trovarlo, dovremo dirigere il nostro
varcare poi i confini della costellazione della sguardo verso est, la mattina, alle ore 6:21:
Bilancia. vedremo sorgere il pianeta, brillante (mag. –1,7),
circa un’ora prima del Sole, vantaggio che
Marte aumenterà a circa 2 ore a fine mese (Giove sorgerà
Mag. da 0,0 a +0,5; diam. da 9,3" a 7,5" alle 5:35, mentre il Sole alle 7:40). In dicembre,
Osservabile nella prima parte della notte Giove si troverà tra le stelle dello Scorpione fino al
In costante allontanamento dalla Terra, il Pianeta 13 del mese, per poi passare nell’Ofiuco, a 5° 20’
Rosso si sta facendo sempre meno propenso a circa dalla stella Antares (Alfa Scorpii, mag. +1,1).
farsi osservare: la sua magnitudine è ormai
positiva (mag. +0,5) e il suo diametro apparente Saturno
scende da 9,3" a 7,5". Lo troveremo tra le stelle Mag. +0,5; diam. da 34,7" a 34,3"
dell’Acquario fino al 21 dicembre, per poi passare Osservabile la sera nella prima decade del mese
nei Pesci, dove rimarrà per il resto del mese. Siamo agli sgoccioli del periodo di osservabilità
Marte in dicembre sarà osservabile nella prima serale del grande pianeta con l’anello: Saturno è
parte della notte tramontando, a metà mese, alle ormai diretto verso la congiunzione con il Sole,
ore 23:41. Per rintracciarlo, dovremo rivolgerci che raggiungerà il 2 di gennaio del 2019. Già in
verso sud, non appena il cielo si sarà fatto buio, dicembre, tuttavia, il pianeta si renderà visibile
con Marte che transita in meridiano poco prima con sempre maggiore difficoltà e sarà possibile
del tramonto del Sole. Sarà ancora alto, dunque, vederlo solo nella prima parte del mese, la sera,

La ISS e i Pianeti
Il 14 dicembre, dalle 17:09 da ovest-nordovest Per conoscere le date di tutti i
alle 17:19 verso sudest, la ISS transiterà nei cieli transiti della Stazione Spaziale
della nazione con una magnitudine di picco di – Internazionale consulta la rubrica
3,1. Se osservata dal Centro Italia sará vicina a di Giuseppe Petricca dedicata alla
Marte e la Luna, creando ottime opportunità ISS, a pagina 122.
fotografiche.

108 COELUM ASTRONOMIA


Asteroidi in dicembre: (6) Hebe incontra la Rosetta
Per gli appassionati dei “sassi volanti”, l’ultimo si troverà a circa 64° di altezza sull’orizzonte.
mese dell’anno porterà tre belle opposizioni, Concludiamo il mese con il meglio: non solo
sotto la decima magnitudine. Iniziamo con la più l’opposizione dell’asteroide (6) Hebe è la migliore
timida del terzetto, quella che vede come del mese, ma anche questo oggetto ci regalerà un
protagonista l’asteroide (433) Eros, il 7 dicembre. incontro davvero imperdibile, con una delle
Osservato per la prima volta il 13 agosto 1898 da nebulose più fotogeniche e fotografate della volta
G. Witt presso l’Osservatorio di Berlino, Eros è un celeste: la Nebulosa Rosetta (NGC 2237). La
pianetino relativamente grande (33x13x13 km) mappa sotto riportata mostra il percorso
appartenente alla classe degli “Amor”, ovvero a dell’asteroide durante il mese di dicembre: come
quella famiglia di asteroidi che hanno un perielio si può vedere, i giorni 21 e 22 dicembre
compreso tra 1 e 1,3 UA, e che quindi si trovano a l’asteroide sarà in congiunzione con la nebulosa,
“sfiorare” l’orbita terrestre senza tuttavia offrendo uno spunto davvero affascinante per
intersecarla. Il giorno dell’opposizione l’asteroide delle riprese fotografiche particolari. Il giorno 28
si troverà a 0,271 UA dalla Terra, nella dicembre, infine, (6) Hebe si troverà in
costellazione della Giraffa e raggiungerà la opposizione. Per rintracciare l’asteroide dovremo
magnitudine +9,7. Se ne consiglia l’osservazione guardare tra le stelle dell’Unicorno: questo
alle ore 23:00, quando sarà alto oltre 69° oggetto, alle ore 23:00 sarà alto circa 37°
sull’orizzonte nord. sull’orizzonte di sudest. La magnitudine raggiunta
Proseguiamo l’8 dicembre con l’opposizione di sarà pari a +8,4 e la sua distanza dalla Terra sarà di
(40) Harmonia, asteroide di discrete dimensioni 1,265 UA: niente male! Hebe non è un grande
(107 km) della fascia principale, scoperto il 31 asteroide “qualsiasi”, ma – come è stato definito in
marzo 1856 a Parigi da Hermann Goldschmidt. passato, seppure con qualche forzatura – è la
L’asteroide si troverà nella costellazione del Toro principale sorgente delle meteore che vediamo
a 1,246 UA dalla Terra e raggiungerà la ogni notte cadere dal cielo. Fu scoperto la notte
magnitudine +9,4. Per osservarlo, basterà del 1 luglio 1847 dall’amatore tedesco Karl
orientarsi verso sudest alle ore 23:00: l’asteroide Ludwig Hencke (1793-1866).

A sinistra. Il moto
dell’asteroide (6)
Hebe nell’Unicorno
nel periodo di
dicembre. Come si
può vedere (in un
sistema di
riferimento
equatoriale)
l’asteroide tra il 20
e il 21 dicembre si
porterà
estremamente
vicino alla famosa e
fotogenica
Nebulosa Rosetta.
Sarà una fantastica
occasione per
fotografare
l’asteroide.

www.coelum.com 109
per un periodo limitato di tempo. Saturno, a inizio telescopio per rintracciarlo. Lo troveremo tra le
dicembre, tramonta infatti alle ore 18:40, appena stelle dell’Acquario, a poco più di 2° a est della
2 ore circa dopo il Sole; questo tempo cuscinetto stella Lambda Aquarii (mag. +3,7).
si ridurrà via via con il passare dei giorni e già a A inizio dicembre il remoto pianeta tramonterà
metà dicembre si sarà dimezzato. Potremo tentare alle ore 00:11, quindi circa sette ore e mezza dopo
quindi alcune ultime osservazioni nella prima il Sole, orario che sarà anticipato alle 22:11 a fine
decade del mese: la sua magnitudine è positiva mese (mentre il Sole tramonta alle 16:51).
(+0,5) e lo troveremo nella costellazione del
Sagittario, a poco meno di 3° a nord della stella
Lambda Sagittarii.

Urano
Mag. da +5,7 a +5,8; diam. da 3,7" a 3,7"
Osservabile nella prima parte della
notte
Il remoto pianeta sarà già molto alto in
cielo quando si farà buio, transitando al
meridiano in prima serata. Urano è
molto tenue (la sua magnitudine è pari
a +5,7) e non è distinguibile a occhio
nudo. Meglio utilizzare un binocolo o
un telescopio. Avremo a disposizione
numerose ore per l’osservazione: il
gigante gassoso tramonterà infatti alle
4 del mattino a inizio dicembre,
anticipando questo orario di due ore a
fine mese. Lo vedremo superare i
confini della costellazione dell’Ariete
(dove si trova fino al 3 dicembre) per spostarsi nei
Pesci, dove dimorerà per tutto il resto del mese.
Urano si troverà a circa 1° 20’ a
nord-nordest della stella
Omicron Piscis (mag. +4,3).

Nettuno
Mag. +7,9; diam. 2,3"
Osservabile nella prima parte
della notte
In dicembre le condizioni di
osservabilità di Nettuno saranno
buone e potremo disporre di
numerose ore per la sua
osservazione a orari comodi.
Assolutamente non visibile a
occhio nudo (mag. +7,9) sarà
necessario utilizzare un
110 COELUM ASTRONOMIA
Le falci lunari di dicembre
di Francesco Badalotti

Per gli appassionati delle falci di Luna il primo d'obbligo precisare l'esiguità del tempo a
appuntamento è per il 4 dicembre quando alle disposizione e anche in questo caso l'importanza
04:15 sorgerà una falce con età di 26,47 giorni delle opportune precauzioni per non intercettare
nella costellazione della Vergine, preceduta dal la luce solare, basterà infatti che il Sole sia sceso
pianeta Venere (separazione di 5°). In questo caso sotto l'orizzonte (consigli decisamente ovvi ma
avremo a disposizione il tempo necessario per che personalmente non intendo trascurare).
attendere che la Luna raggiunga un'altezza che Ulteriore appuntamento per la serata seguente, il
consenta di effettuare osservazioni senza il 9 dicembre, con una falce lunare di 2,38 giorni il
deleterio effetto di un’eccessiva turbolenza. La cui tramonto è previsto per le 18:38 ma
notte successiva, il 5 dicembre, una falce di 27,51 considerata la stagione invernale si renderà
giorni sorgerà alle 05:23 fra le stelle della osservabile già intorno alle 17:00 circa preceduta
Bilancia seguita dal pianeta Mercurio dal pianeta Saturno (separazione di circa 4°).
(separazione di 8°) ma dovremo fare i conti con Infine una falce comoda e senza problemi il 10
un minore tempo disponibile. Ma l'osservazione dicembre con età di 3,38 giorni la potremo
più interessante, appunto in quanto problematica tranquillamente osservare e riprendere già
ed al limite, sarà indubbiamente quella della intorno alle 17:00 circa fino al suo tramonto
mattina del 6 dicembre quando alle 06:29 previsto per le 19:31.
sorgerà una falce di 28,56 giorni preceduta dal Come sempre per questa tipologia di osservazioni
pianeta Mercurio (separazione di 5°) e seguita dal lunari sarà determinante disporre di un orizzonte
pianeta Giove (separazione di 4°). In questo caso libero da ostacoli.
il tempo
a disposizione sarà veramente
esiguo ma varrà
veramente la pena osservare ed
eventualmente riprendere
immagini di un tale spettacolo
evitando in ogni caso di
intercettare la luce del Sole!

Per quanto riguarda le falci di


Luna in fase crescente iniziamo
subito con una problematica,
bella e sottile falce di 1,38
giorni che nel tardo pomeriggio
del giorno 8 dicembre
tramonterà nel Sagittario alle
17:49 seguita dal pianeta
Saturno (separazione di 7°). È

A destra. Una sottilissima falce


di Luna, ripresa da Claudio Pra.
L’età è di appena 18 ore e 37
minuti (fase dello 0,0068%)!

www.coelum.com 111
FENOMENI E CONGIUNZIONI DI DICEMBRE
2-4 dicembre, ore 5:30: Congiunzioni multiple nella Vergine
Iniziamo il mese di dicembre con una bella congiunzione geometrica formata dalla Luna (fase
sequenza di congiunzioni che si concentreranno del 17%), la stella Spica e il pianeta Venere
nel teatro stellare della costellazione della (mag. –4,6). I tre astri formeranno un bel triangolo
Vergine. Gli attori protagonisti saranno la Luna, il nel cielo, con la Luna posta a 6° 50’ a nordest di
pianeta Venere e le maggiori stelle della Spica e Venere praticamente alla stessa distanza a
costellazione, Spica (Alfa Virginis, mag. +0,95) e sudest della stella.
Porrima (Gamma Virginis, mag. +3,4). Per assistere Infine, il giorno 4 vedremo la Luna (fase del 10%)
allo spettacolo dovremo rivolgere il nostro sorpassare Venere e formare un allineamento
sguardo verso sudest, alle ore 5:30. In particolare, celeste che vede Luna, Venere e Spica formare una
a partire dal 2 fino al 4 dicembre, potremo linea lunga poco più di 13°.
osservare la Luna, nel suo rapido moto nella volta Questa sarà un’ottima opportunità per tentare di
celeste, danzare con gli altri corpi celesti citati. realizzare una sequenza fotografica che mostri
Dapprima la Luna (fase del 26%) si troverà in tutto il dinamismo di questo “balletto celeste”,
congiunzione con la stella Porrima (il 2 dicembre), come suggerito da Giorgia Hofer nel suo articolo
a una distanza di circa 2,3° a nord della stella. “La Danza dei Pianeti” pubblicato su Coelum
Il 3 dicembre potremo apprezzare la particolare Astronomia 202.

112 COELUM ASTRONOMIA


5-6 dicembre, ore 6:30: Congiunzione tra una sottile falce lunare e Mercurio

È un altro appuntamento al mattino quello del 5 e In entrambi i casi, il cielo sarà già piuttosto chiaro,
6 dicembre. Si tratta in entrambi i casi di per via del crepuscolo mattutino, cosa che renderà
un’osservazione al limite, soprattutto per il 6 la sfida ancora più interessante. Considerata la
dicembre. Se, infatti, il giorno 5 la Luna (fase del scarsa altezza degli oggetti, viene da sé che per
4%) si troverà a 8° 21’ a nordovest di Mercurio, a effettuare l’osservazione servirà un orizzonte
una altezza di circa 12° sull’orizzonte est-sudest, pulito e privo di ostacoli. Sarà però una ghiotta
il giorno 6, alla stessa ora, non solo la falce di occasione per i “cacciatori” di sottili falci lunari,
Luna si sarà fatta ancora più sottile (fase con il bonus di poter immortalare anche il sempre
dell’1,2%) ma sarà anche prossima all’orizzonte, a elusivo Mercurio. Non trascuriamo poi
una altezza di appena 2°. La distanza apparente l’osservazione di Venere brillante e alta in cielo
dal pianeta sarà in questo caso di circa 4° 50’, con sull’orizzonte sudest.
la Luna posta a sud-est di Mercurio.

Hai compiuto un’osservazione?


Condividi le tue esperienze e impressioni, mandaci i tuoi
report osservativi o un breve commento sui fenomeni
osservati: puoi scriverci a segreteria@coelum.com. Inoltre,
se hai scattato qualche fotografia agli eventi segnalati,
carica le tue foto in PhotoCoelum!

www.coelum.com 113
7 dicembre, ore 18:10: Congiunzione Marte e Nettuno

Quella del 7 dicembre sarà una congiunzione Marte situato a nordest di Nettuno. La differenza di
davvero particolare: vedrà coinvolti i pianeti Marte magnitudine sarà piuttosto accentuata ma sarà
(mag. +0,1) e il remoto pianeta Nettuno comunque interessante osservare la coppia, al
(mag. +7,9). I due pianeti si incontreranno tra le binocolo (Nettuno non è visibile a occhio nudo) o
stelle dell’Acquario e si troveranno davvero vicini, al telescopio, e tentare di fotografare l’incontro.
a una distanza apparente di appena 4’ circa, con

18:10
7 Dic

100 COELUM ASTRONOMIA


9 dicembre, ore 17:20: Congiunzione Luna e Saturno

Il 9 dicembre, una sottile falce di Luna (fase del le falci lunari molto sottili. Per individuare la
5%) si troverà a circa 5° a nordest di Saturno coppia, basterà orientarsi verso sudovest, con la
(mag. +0,5). Si tratterà di una congiunzione Luna che sarà alta circa 11° sull’orizzonte. Il cielo
piuttosto ampia ma comunque di interesse, sarà ancora piuttosto chiaro, nel pieno del
soprattutto se si desidera osservare o fotografare tramonto.

Osserviamo la Luna in luce cinerea


In dicembre, le giornate migliori per osservare e
fotografare la Luna in luce cinerea saranno il 4 e il 5
dicembre, appena prima dell’alba e il 11 e 12 del
mese, quando si avrà la migliore visibilità subito
dopo il tramonto. Il fenomeno è dovuto alla luce del
Sole riflessa dalla Terra che illumina la parte in ombra
della Luna. Per questo, la parte non illuminata della
Luna apparirà tenuemente brillante divenendo così
vagamente visibile. Per maggiori informazioni sul
fenomeno e su come riprenderlo, leggi l’articolo di
Giorgia Hofer su Coelum Astronomia 207. Immagine di Mauro Muscas - PhotoCoelum

www.coelum.com 115
14 dicembre: le Geminidi, le stelle cadenti di dicembre

Anche quest’anno, nel periodo che va dal 4 al 16 all'ora, anche se già il giorno prima e quello
dicembre, dirigendo lo sguardo verso la successivo è attesa una discreta attività.
costellazione dei Gemelli, potremo assistere a un Ovviamente, all’orario indicato per il massimo,
magnifico spettacolo, quello offerto dallo sciame sarà ancora giorno e pertanto si consiglia
meteorico delle Geminidi. Dopo gli sciami minori l’osservazione nelle nottate precedente e
degli ultimi mesi, finalmente queste “stelle successiva: tra il 13 e il 14 dicembre e tra il 14 e il
cadenti” invernali, proprio come per le Perseidi in 15 dicembre. Bisogna aggiungere che quest’anno
agosto, permettono di godere delle scie luminose l’osservazione delle Geminidi non sarà troppo
lasciate in cielo dai frammenti rocciosi e metallici disturbata dalla Luna (che ha da poco raggiunto la
che, entrando nell’atmosfera, si disintegrano fase di Primo Quarto), che tramonterà alle 22:40
illuminandosi. Lo sciame delle Geminidi, anche se circa il 13 dicembre e alle 23:20 il 14 dicembre.
meno famoso di quello estivo per via delle basse Attendendo quindi la tarda serata, le condizioni
temperature che non invogliano all’osservazione, per l’osservazione e la ripresa saranno ottimali.
è uno dei più attivi oggi noti: quest'anno il suo
picco di attività è atteso per le ore 13:30 del 14 Il modo migliore per osservare le Geminidi è
dicembre, con uno ZHR di circa 120 meteore senz'altro a occhio nudo, ma si potranno anche

A destra. Una bella


composizione dello sciame
meteorico delle Geminidi,
realizzato da Christian
Lavarian, frutto di quasi 80
singoli scatti ottenuti tra il 13 e
14 dicembre 2015 da Pergine
Valsugana. Si notano, in alto al
centro, le due luminose stelle
dei Gemelli, Castore e Polluce,
da cui sembrano provenire le
scie luminose delle Geminidi.

116 COELUM ASTRONOMIA


riprendere le scie attraverso una macchina radiante alle spalle, nel tentativo di riprendere le
fotografica con un obiettivo grandangolare scie di queste splendide meteore, che in questo
orientato verso il punto di origine apparente, il modo entreranno per intero nell’inquadratura.
radiante, per creare una fotografia con "effetto A differenza degli altri sciami meteorici, la
pioggia". Il radiante si trova nelle vicinanze della particolarità delle Geminidi è quella di non essere
stella Castore (alle coordinate AR 7h 30, Dec +32° originate da una cometa, ma da un asteroide della
58') che, alle ore 3:00 (come mostrato in cartina) Fascia Principale, 3200 Phaeton, di diametro 5 km,
si potrà rintracciare guardando verso sud, a scoperto l'11 ottobre 1983 attraverso l'Infrared
un’altezza di circa 75°. In alternativa, si consiglia Astronomical Satellite.
di puntare la macchina fotografica lasciandosi il

LA NOTTE ASTRONOMICA
FINE DURATA INIZIO
DATA CREPUSCOLO NOTTE CREPUSCOLO
SERALE ASTRONOMICA MATTUTINO

Dic 01 18:21 11:20 05:41


06 18:21 11:24 05:45
11 18:21 11:28 05:49
16 18:23 11:30 05:53
21 18:25 11:31 05:56
26 18:28 11:30 05:58
31 18:31 11:28 05:59

I tempi, in TMEC, sono calcolati per una località a 12° Est e 42° Nord. Il crepuscolo astronomico inizia, o
termina, nel momento in cui il Sole si trova 18° sotto l’orizzonte (vedi l’articolo all’indirizzo
www.coelum.com/articoli/risorse/il-crepuscolo).

www.coelum.com 117
14 dicembre, ore 22:15: Congiunzione Luna e Marte, con Nettuno

Dirigendo il nostro sguardo verso ovest-sudovest, sull’orizzonte e avremo a disposizione circa un’ora
nella prima serata del 14 dicembre, alle ore 22:15, prima che tramonti. L’altezza dei due soggetti è
potremo notare la presenza della Luna (fase del ideale per scattare delle fotografie che
44%) accompagnata da un infuocato puntino comprendano degli elementi del paesaggio
luminoso di color arancione: si tratta del pianeta circostante a far da cornice all’incontro. Anche se
Marte (mag. +0,2), situato a circa 4° 45’ a non sarà visibile a occhio nudo, a circa 3° 35’ a
nordovest della Luna. Il teatro dell’incontro è ovest della Luna si trova anche il lontano pianeta
quello della costellazione dell’Acquario. All’orario Nettuno (mag. +7,9).
indicato la Luna si troverà a circa 11° di altezza

118 COELUM ASTRONOMIA


21 dicembre, ore 4:20: Congiunzione Luna e Aldebaran

Molto affascinante sarà la congiunzione tra il sotto l’orizzonte occidentale, con la Luna che si
nostro satellite naturale, la Luna in fase del 96%, troverà a circa 14° di altezza. Sarà un’ottima
e la stella alfa della costellazione del Toro, occasione per scattare fotografie a largo campo
Aldebaran (mag. +0,85). Questa costellazione che comprendano anche il paesaggio.
costituisce sicuramente una delle aree del cielo Per chi non volesse affrontare un’alzataccia
invernale più belle e suggestive: la Luna si troverà mattutina, si segnala che uno scenario molto
entro i confini dell’ammasso delle Iadi, a 3° e simile sarà osservabile anche la sera prima, il 20
mezzo circa a sudovest di Aldebaran. A dicembre alle 18:00 con la Luna a una distanza
completare lo scenario troviamo a poca distanza certamente superiore da Aldebaran (poco meno di
anche M 45, l’ammasso delle Pleiadi. All’orario 8°) ma più vicina alle Pleiadi (9° 10’ circa).
indicato, la sagoma del Toro si starà già tuffando

www.coelum.com 119
19-26 dicembre, ore 6:35: Congiunzione tra Mercurio e Giove

Consigliamo un lungo periodo di osservazione per magnitudine.


la bella congiunzione che vedrà coinvolti i pianeti Nei giorni che precedono il 21, fissando l’orario
Giove e Mercurio nel periodo a cavallo del Natale. sempre alle 6:35, vedremo Mercurio perdere via
Chi avrà la pazienza e la costanza di seguire via altezza e scendere rapidamente verso
l’evoluzione di questo incontro sarà sicuramente l’orizzonte, avvicinandosi dapprima a Giove per
ripagato con una magnifica visione. Il luogo poi superarlo, dopo il 21, lungo una linea ideale
dell’incontro è quello della costellazione dello che va da nordovest verso sudest del grande
Scorpione, in cui la bella stella Antares, nei giorni pianeta.
a ridosso del Natale, arriverà a impreziosire la A partire dalla mattina del 24 sarà possibile
congiunzione. rintracciare più facilmente anche la stella Antares
Il momento culminante dell’incontro celeste (Alfa Scorpii, mag. +1,1), che si è fatta più alta
avverrà il 21 dicembre alle ore 6:35 circa. sull’orizzonte, situata a poco meno di 7° a ovest di
Per l’intero arco temporale consigliato, Mercurio.
volgendosi verso sudest, sarà possibile veder Di certo, per osservare la coppia, sarà necessario
sorgere i pianeti Giove (mag. –1,8) e Mercurio disporre di un orizzonte orientale libero da
(mag. –0,4). Il 21 i due pianeti saranno separati da ostacoli che possano impedirne la vista,
poco meno di 1° di distanza apparente, la minima considerando la scarsa altezza sull’orizzonte
dell’intero periodo. Il cielo sarà già chiaro, (Mercurio, il 21, all’orario indicato, si troverà ad
illuminato dal crepuscolo del mattino, ma i due appena 5° 20’ di altezza). Ovviamente, con il
astri spiccheranno certamente considerata la loro passare dei minuti i corpi celesti si faranno più

120 COELUM ASTRONOMIA


alti, ma il cielo diventerà rapidamente più chiaro, cielo, il brillante Venere praticamente in linea con
con i pianeti che pian piano svaniranno nella luce i due protagonisti che assieme alla Luna, ci
del giorno. daranno ancora soddisfazione all’inizio del nuovo
Per tutto il periodo, a quasi 20° di distanza, alto in anno.

26 dicembre, ore 22:00: Congiunzione Luna e Regolo

Salutiamo il 2018 con un’ultima congiunzione tra caratteristica, che, con il passare dei minuti, si
la Luna (fase del 77%) e la stella principale della potrà osservare sempre più nella sua interezza,
costellazione del Leone, Regolo (Alfa Leonis, man mano che i soggetti guadagneranno altezza
mag. +1,4). Il nostro satellite naturale si troverà a sull’orizzonte est (all’orario indicato saranno alti
circa 3° 40’ di distanza, a sudest della stella. più di 6°).
Imponente è la figura del Leone, con la sua forma

www.coelum.com 121
STAZIONE SPAZIALE
A cura di Giuseppe Petricca

Dove e quando osservare la Stazione Spaziale


Durante il mese di dicembre, la ISS – Stazione Spaziale Internazionale sarà rintracciabile
nei nostri cieli ad orari tardo pomeridiani, quindi senza l’obbligo della sveglia al mattino
prima dell’alba (eccetto per gli ultimi tre). Avremo a disposizione ben otto transiti
notevoli con magnitudini elevate durante il mese, auspicando come sempre in cieli sereni.
Si inizierà il giorno 9 dicembre, dalle 18:18 alle Iniziamo proprio alla Vigilia di Natale, il 24
18:23, osservando da nordovest a nord. La ISS dicembre. La Stazione Spaziale Internazionale sarà
sarà ben visibile da tutta Italia con una visibile nuovamente da orizzonte a orizzonte,
magnitudine massima che si attesterà su un dalle 06:45 alle 06:56, da sudovest ad est-nordest,
valore di –3,4. Un classico transito, seppur con magnitudine massima di –3,4.
parziale, che sará individuabile senza alcun
problema da ogni parte del paese, meteo Il penultimo transito si avrà il giorno 26 dicembre,
permettendo. dalle 06:38 da ovest-sudovest alle 06:47 a
nordest, con magnitudine massima a –3,7. La
Si replica il 10 dicembre, dalle 17:25 verso visibilità sarà eccellente da tutta la nazione.
nordovest alle 17:33 verso est. La visibilità sarà
migliore dal Nordest Italiano per questa L’ultimo transito del mese sarà parziale ma visibile
occasione, con magnitudine di picco a –3,0. al meglio ancora una volta da tutta Italia, il 27
Osservabile senza problemi anche dal resto della dicembre. Dalle 05:49 alle 05:54, da sudovest a
nazione, seppur con minor luminosità. nordest. La magnitudine di picco sarà di –3,8.

Passiamo al giorno 11 dicembre, dalle 18:10 in


I TRANSITI DELLA ISS IN DICEMBRE
direzione ovest-nordovest alle 18:16 in direzione Giorno Ora Direz. Ora Direz. Mag.
inizio fine max
sudest. Visibile da tutto il paese con una
09 18:18 NO 18:23 N –3,4
magnitudine massima di –3,7, per uno dei migliori 10 17:25 NO 17:33 E –3,0
11 18:10 ONO 18:16 SE –3,7
transiti del mese. Sperando come sempre in cieli 12 17:17 NO 17:27 ESE –3,9
sereni. 14 17:09 ONO 17:19 SE –3,1
24 06:45 SO 06:56 ENE –3,4
26 06:38 OSO 06:47 NE –3,7
Il giorno dopo, 12 dicembre, il nuovo transito si 27 05:49 SO 05:54 NE –3,8
avrá dalle 17:17 alle 17:27, da nordovest ad est- N.B. Le direzioni visibili per ogni transito sono
riferite a un punto centrato sulla penisola, nel
sudest e da orizzonte ad orizzonte. Questo sarà il Centro Italia, costa tirrenica. Considerate uno
miglior transito del mese con una magnitudine scarto ± 1-5 minuti dagli orari sopra scritti, a
causa del grande anticipo con il quale sono
massima pari a –3,9 e sará visibile perfettamente stati calcolati. Si consiglia di controllare le
da tutta Italia. corrette circostanze con l’uso dei software
online, come http://transit-finder.com/ o
https://www.calsky.com/cs.cgi/Satellites/4
Saltando di due giorni, al 14 dicembre, dalle
17:09 verso ovest-nordovest alle 17:19 verso DOVE SI TROVA LA ISS ORA?
sudest, la ISS transiterà nei cieli della nazione con http://iss.astroviewer.net/
una magnitudine di picco di –3,1. Se osservata dal Live stream dalla ISS
Centro Italia sará vicina a Marte e la Luna, creando http://www.ustream.tv/channel/live-iss-stream
ottime opportunità fotografiche. Clicca qui per ottenere una previsione di massima del
passaggio dei satelliti più luminosi. È sufficiente
impostare data, ora e luogo di osservazione.
Passiamo ora ai transiti mattutini, prima dell’alba.
122 COELUM ASTRONOMIA
COMETE
di Claudio Pra

Wirtanen non deluderci!


In dicembre, come tradizione vuole, metteremo L’estrema vicinanza alla Terra sarà ovviamente
sull’albero di Natale e il presepe una cometa, una anche responsabile di un sensibile moto proprio
vera cometa, la più luminosa da tre anni a questa dell’oggetto, che in un mese “percorrerà” quasi
parte. 100° in cielo passando dalle declinazioni australi
della Balena a quelle abbondantemente boreali
Era infatti l’inverno del 2015 quando sui nostri della Lince, risultando circumpolare verso fine
cieli transitò la C/2014 Q2 Lovejoy, che fu mese.
percepibile, seppure a fatica, a occhio nudo. Dopo
di allora tanti modesti e modestissimi “astri Nella prima decade di dicembre la Wirtanen sarà
chiomati”. ancora piuttosto bassa sull’orizzonte, in
La cometa del Natale 2018 si chiama 46P/ movimento tra Balena ed Eridano. Man mano però
Wirtanen e la sua ottima brillantezza sarà dovuta si alzerà sempre più attraversando la porzione
principalmente alla poca distanza che la separerà occidentale del Toro, facendo in seguito una
dal nostro pianeta (circa 12 milioni di km nel capatina nel Perseo prima di spostarsi nell’Auriga,
giorno del massimo avvicinamento!) e dal concludendo infine la sua eccezionale lunghissima
raggiungimento del perielio proprio in quei giorni. corsa nella Lince.

www.coelum.com 123
Il giorno 16 dicembre, quando raggiungerà la A pagina 96 trovate i consigli di Giorgia Hofer per
minima distanza dalla Terra, transiterà a meno di la ripresa.
4° dalle Pleiadi e questo sarà il momento ideale
per una ripresa a grande campo. Il 23 dicembre Insomma, prepariamoci a gustarci uno spettacolo
passerà invece a meno di un grado da Capella, la che, finalmente, nelle attese dovrebbe ripagarci di
stella Alfa dell’Auriga. un lungo periodo di carestia, ricordandoci però
sempre dell’imprevedibilità delle comete nel
La sua crescita la porterà da un’iniziale quinta- bene e nel male, fattore che insieme ad altri poco
sesta magnitudine fino alla quarta, forse terza prevedibili può discostare molto le stime dalla
grandezza raggiunta a fine dicembre. Un valore realtà.
che dovrebbe permetterci di osservarla senza
grossi problemi a occhio nudo. Ma attenzione, Altra cometa da segnalare, anche se molto meno
questo dipenderà molto dal suo grado di luminosa della Wirtanen, sarà la 38/P Stephan-
condensazione. Se risulterà un oggetto molto Oterma, oggetto che stiamo monitorando già da
diffuso, come è probabile, occorrerà un ottimo tempo e che, pur in calo, anche in dicembre
cielo per avvistarla senza strumenti. Un piccolo (segnatamente a inizio mese) potrebbe risultare
binocolo permetterà in ogni caso una visione ancora discretamente luminosa attestandosi
molto soddisfacente. attorno alla decima magnitudine.
Con strumenti più grandi “entreremo” dentro la Ho avuto l'opportunità di osservarla fin qui un
cometa, svelandone particolari fini ma perdendo paio di volte, l'ultima a metà novembre, con il mio
probabilmente la visione d’insieme, fattore che binocolo 20x90, strumento risultato al limite delle
forse fa la differenza. possibilità per individuarla, trovandola in
entrambi i casi uniforme e senza una apprezzabile
Altri due aspetti positivi riguardanti questa condensazione centrale. Insomma, un fantasmino
apparizione della 46P saranno la favorevole difficile da estrarre visualmente dal fondo cielo.
posizione occupata sulla volta celeste nei giorni Anche la 38P è posizionata favorevolmente in
in cui risulterà più luminosa e il comodo orario di cielo, anche se spostata un po’ più a est rispetto
osservazione, che ci permetterà di non fare le ore alla Wirtanen, e quindi proficuamente osservabile
piccole. un po’ più tardi di quest’ultima.
124 COELUM ASTRONOMIA
Intanto in novembre è venuta a farci visita
inaspettatamente la C/2018 V1 Machholz- Una prima osservazione
Fujikawa-Iwamoto, scovata clamorosamente (di
questi tempi) in visuale da Donald E. Machholz Le ho potuto dare un'occhiata in anteprima
(alla sua dodicesima scoperta) il 7 novembre e con un binocolo 20x90 verso metà
confermata indipendentemente da S.Fujikawa e novembre, "estraendola" con un po' di fatica
M. Iwamoto. La cometa è stata osservabile dagli oltre trenta gradi di declinazione
piuttosto benem nel cielo del mattino prima negativa un cui si trovava. Mi è apparsa
dell’alba, fino alla seconda decade di novembre. come una chiazza di rilevanti dimensioni
Poi il disturbo lunare e il suo abbassamento che, seppure vicina alla settima
sull'orizzonte hanno reso le cose più difficili. A magnitudine, è risultata piuttosto elusiva.
fine novembre è scomparsa tra le prime luci
dell'alba, impedendoci di vedere il suo picco
luminoso (previsto ai primi di dicembre al Sotto. Cometa 46P/Wirtanen il 10/11/2018 e la
sua coda di Francesco Badalotti - PhotoCoelum
perielio) stimato
attorno alla
sesta-settima
magnitudine.

Di decima
magnitudine alla
scoperta, ha poi
velocemente
aumentato la sua
luminosità. Riporto
una mia
osservazione datata
13 novembre,
eseguita con il fido
binocolone 20x90:
“Oggetto facile
perché relativamente
compatto e
piccolino. È attorno
all'ottava
magnitudine.
Chioma uniforme
senza apprezzabile
condensazione
centrale”.

Buon Natale, buon


anno e buona
Wirtanen a tutti!

www.coelum.com 125
SUPERNOVAE
A cura di Redazione Coelum Astronomia

Italian Supernovae Search Project


(http://italiansupernovae.org)

Individuata la stella all'origine di una


supernova di tipo Ic?
Approfittando di un periodo di prolungata assenza Il primo team, guidato da Schuyler D. Van Dyk –
di scoperte di supernovae da parte delle squadre ricercatore senior presso il Centro di Elaborazione
di ricerca amatoriali, proponiamo un interessante e Analisi a Infrarossi del Caltech (IPAC) – ha ripreso
aggiornamento sulle stelle all’origine delle la giovane supernova nel giugno 2017 utilizzando
supernovae di tipo Ic. la Wide Field Camera 3 (WFC 3) dell'Hubble.
Hanno quindi utilizzato questa immagine come
Le supernove sono sicuramente tra i fenomeni riferimento per individuare la stella candidata
astronomici più affascinanti e spettacolari. progenitrice nelle foto d'archivio di Hubble,
L'esplosione di supernova si verifica quando certi scattate alla galassia NGC 3938 nel dicembre del
tipi di stelle concludono la loro vita in una potente 2007.
esplosione, scagliando nello spazio circostante i La seconda squadra, guidata da Charles Kilpatrick
loro strati esterni. Nel corso del tempo gli dell'Università della California, Santa Cruz, ha
astronomi hanno classificato le supernove in due invece osservato la stessa supernova del giugno
categorie (Tipo I e Tipo II) e sono stati in grado di 2017 con immagini a infrarossi utilizzando uno dei
determinare quali tipi di stelle siano le telescopi da 10 m presso l'Osservatorio Keck alle
progenitrici di ciascuna tipologia. Tuttavia, Hawaii. Il team ha poi analizzato le stesse foto di
nonostante le supernove di Tipo Ic rappresentino archivio di Hubble della squadra di Van Dyk per
circa un quinto di tutte quelle osservate, finora scoprire la possibile fonte.
non era mai stata individuata una progenitrice
credibile per questa classe. In altre parole, fino ad Entrambe le squadre sono giunte alla stessa
oggi, era sempre sfuggita agli studiosi la tipologia conclusione: il progenitore della supernova era
di stella che porta alle supernovae di tipo Ic – una probabilmente una stella estremamente calda e
classe particolare in cui la stella subisce il collasso blu.
del nucleo dopo essere stata spogliata Sulla base della valutazione delle caratteristiche
dell'idrogeno e dell'elio. della stella progenitrice, entrambe le squadre
Grazie agli sforzi compiuti da due gruppi di hanno offerto due possibilità per l'identità della
ricercatori che hanno analizzato i dati di archivio fonte. La progenitrice potrebbe essere stata una
del Telescopio Spaziale Hubble, è stato possibile singola stella con una massa compresa tra 45 e 55
finalmente individuare una stella che potrebbe volte quella del Sole, oppure avrebbe potuto
essere proprio la tanto ricercata causa di questo essere un sistema stellare binario con una
tipo di supernova. componente tra 60 e 80 masse solari e l’altra di
circa 48 masse solari. In quest’ultimo scenario le
Nel 2017, una supernova di tipo Ic, la SN 2017ein, stelle orbiterebbero molto vicine, interagendo tra
è stata osservata nella galassia a spirale NGC loro. La stella più massiccia sarebbe stata
3938, una bellissima galassia a spirale situata a spogliata degli strati esterni di idrogeno ed elio
circa 65 milioni di anni luce in direzione dell’Orsa dalla vicina compagna, mantenendo però una
Maggiore. Due gruppi di ricerca si sono quindi massa sufficiente per dare origine a una supernova
messi sulle tracce della stella progenitrice. di tipo Ic.

126 COELUM ASTRONOMIA


«Trovare un progenitore autentico di una «Chiarire questi due possibili scenari che
supernova Ic è un grande premio per chi cerca porterebbero alla formazione di supernove di tipo
questo tipo di oggetti» ha dichiarato Van Dyk. « Ic ha un impatto sulla nostra comprensione
Ora, per la prima volta, abbiamo un candidato dell'evoluzione e della formazione stellare,
chiaramente identificato». incluso il modo in cui le masse di stelle sono
«Siamo stati fortunati perché la supernova era distribuite quando nascono e quante stelle si
vicina e molto luminosa, da 5 a 10 volte più formano nei sistemi binari interagenti», conclude
luminosa rispetto alle altre supernove di tipo Ic Ori Fox, ricercatore presso il Space Telescope
» ha spiegato Kilpatrick, «il che potrebbe aver Science Institute (STScI) di Baltimore.
reso il progenitore più facile da trovare. Sembra
che la maggior parte delle supernove di tipo Ic I condizionali sono d’obbligo, le due squadre
siano meno massicce e quindi meno luminose, e potranno infatti confermare l'identità della stella
questo è il motivo per cui non siamo stati in grado progenitrice solo quando la supernova affievolirà,
di trovarle». nell’arco di circa due anni. In questo momento, la
speranza è di poter utilizzare il James Webb Space
Quello che si pensava infatti, era che, essendo le Telescope (JWST) della NASA, il cui lancio è
supernovae di Tipo Ic carenti di idrogeno e elio, programmato nel 2021, per riuscire a vedere se la
provenissero da stelle così grosse, in grado di stella progenitrice della SN 2017ein sia svanita
espellere questi materiali con violenti venti oppure se abbia almeno significativamente
stellari, prima di esplodere in supernovae. Cosa abbassato la sua luminosità e per poter studiare le
che però avrebbe richiesto appunto progenitrici stelle nei suoi dintorni per compiere misurazioni
particolarmente massicce e luminose, che invece più accurate relative alla sua luminosità e massa.
non sono mai state individuate. Troppo lontane Sotto. Immagine ripresa da Hubble della supernova
per i nostri telescopi o piuttosto sistemi stellari SN 2017ein; nel riquadro a sinistra, la stessa zona di
più modesti ma costituiti da stelle così vicine da cielo nel 2007. Crediti: NASA/ESA/ S. Van Dyk
(Caltech)/W. Li (University of California)
permettere alla componente più
piccola di spogliare quella più
grande da tali materiali?

Purtroppo però l'immagine di


Hubble non è a sufficiente
risoluzione da dirimere la cosa.
Questa scoperta non solo potrebbe
colmare alcune lacune nella nostra
conoscenza di come le stelle si
comportino quando raggiungono la
fine della loro vita, ma potrebbe
fornire anche agli astronomi
l'opportunità di saperne di più sui
processi di formazione e di
evoluzione delle stelle nel nostro
Universo. Quando i telescopi di
prossima generazione saranno
disponibili, sarà possibile ottenere
informazioni vitali per chiarire
queste questioni.

www.coelum.com 127
LUNA
di Francesco Badalotti

La Luna di Dicembre
Dopo avere superato l'Ultimo Quarto proprio in nuovo in fase calante, con l'Ultimo Quarto
chiusura del mese di novembre, nel primo scorcio previsto per le 10:34 del giorno 29, andando così
di dicembre prosegue la fase calante fino al a chiudere sia il mese di dicembre sia il 2018,
giorno 7 quando alle 8:20 il nostro satellite sarà quando nell'ultima notte dell'anno allo scoccare
in Novilunio. della fatidica "mezzanotte" il nostro satellite sarà
in fase di 24,6 giorni anche se si troverà a –32°
Iniziato quindi un nuovo ciclo lunare, sotto l'orizzonte, in attesa di affacciarsi al nuovo
contestualmente riprenderà la fase crescente anno, ma di questo ne parleremo nel prossimo
portando il nostro satellite a una sempre numero.
maggiore visibilità di sera in sera, con la fase di
Primo Quarto che sarà raggiunta il giorno 15
dicembre alle 12:49, pochissimi minuti prima di
sorgere, e fino al Plenilunio previsto per le 18:49
del giorno 22 con la Luna a un'altezza di +19° tra
le costellazioni di Orione e dei Gemelli. Da qui di

Sopra. Le fasi della Luna in dicembre, calcolate per le ore 00:00 in TMEC. La visione è diritta (Nord in alto, Est
dell’osservatore a sinistra). Nella tavola sono riportate anche le massime librazioni topocentriche del mese, con il circoletto
azzurro che indica la regione del bordo più favorita dalla librazione. A destra. La tabella riporta gli orari di sorgere,
culminazione, altezza (in gradi raggiunta all’istante della culminazione) e del tramonto, oltre alla costellazione di transito. Gli
istanti e i dati degli eventi riportati, calcolati per le ore 00:00 in TMEC (TU+1), sono topocentrici, ovvero riferiti alla posizione
geografica di un osservatore posto a Long. 12° E; Lat. 42° N. Gli altri valori relativi al nostro satellite sono disponibili qui.

128 COELUM ASTRONOMIA


Questo mese osserviamo
I Monti Caucasus
La prima proposta del mese è per la serata del 14 raggiungono l'altezza di circa 5.000/6.000 metri,
dicembre col nostro satellite in fase di 7,3 giorni, ideale proseguimento della catena degli
(colong. 355,5°; frazione illuminata 42,3%) e Appennini continuando poi con le Alpi lunari. Le
visibile per buona parte della sera tramontando osservazioni a bassi ingrandimenti consentiranno
alle 23:27 con target i monti Caucasus situati nel di apprezzare in pieno questa sorta di anello
settore centrosettentrionale della Luna, tra i mari montuoso intorno al mare Imbrium, la cui origine
Imbrium a ovest e Serenitatis a est. Per risale al periodo geologico Imbriano (da 3,8 a 3,2
individuare la regione dei monti Caucasus nella miliardi di anni fa).
sera indicata basterà orientare il telescopio fra la Partendo dall'estremità meridionale, i promontori
vasta e scura distesa basaltica del mare di Cape Faraday (Sud Caucasus) e Cape Fresnel
Serenitatis e il vicino terminatore.
Si tratta di un gruppo
montuoso esteso per 540 km
con le cime più elevate che

I Nomi e i
riferimenti storici
Monti Caucasus: nome
assegnato da Madler nel
1837 dedicato all'omonima
catena montuosa terrestre.

Cratere Calippus: nome


assegnato nel 1651 da
Riccioli dedicato a Calippo
di Cizico (370-325 a.C.),
astronomo greco per un
periodo collaborò ad Atene
con Aristotele.

Cratere Maginus: nome


assegnato nel 1651 da
Riccioli e dedicato
all'astronomo italiano
Giovanni Antonio Magini,
geografo e matematico, fu
avversario di Galileo ma
nonostante stimasse
Copernico ne respinse
l'ipotesi eliocentrica.

129
(Nord Appennini) costituiscono la porta di accesso dall'antichissimo cratere Alexander, ormai
fra i mari Imbrium e Serenitatis. A un'osservazione completamente distrutto, di 85 km di diametro.
telescopica, si nota immediatamente come i monti Infine meritano un'attenta osservazione la Rima
Caucasus siano costituiti da innumerevoli rilievi Calippus (lunghezza 41 km) sul lato est e le Rimae
isolati, in modo particolare nella parte Theaetetus (lunghezza 51 km) sul lato ovest, per
meridionale, mentre procedendo verso nord le le quali è richiesto uno strumento riflettore
varie cime sono distribuite in veri e propri gruppi intorno ai 250/300mm.
montuosi di maggiore estensione anche se Si ricorda che la visibilità delle strutture situate a
sempre in modo estremamente irregolare. ovest dei monti Caucasus la sera del 21 dicembre
Fra i principali crateri che potremo osservare sui sarà condizionata dal transito della linea del
monti Caucasus i più estesi sono Calippus, con terminatore lunare, pertanto con la possibilità di
diametro di 34 km e pareti alte 2700 metri, effettuare osservazioni in alta risoluzione mentre
Calippus-C di 40 km e Calippus-A di 16 km, oltre a per una più completa illuminazione solare della
numerosi altri piccoli craterini. L'estremità zona in oggetto si consiglia anche la serata
settentrionale di questi monti è dominata successiva.

Il Cratere Maginus
Per la seconda proposta, prevista per la serata del crateriforme di 170 km di diametro. Per
16 dicembre, dovremo spostarci nell'estremo l'occasione, dopo le 17:00 circa, la Luna sarà in
settore meridionale della Luna concentrando la fase di 9 giorni a un'altezza iniziale di +37°,
nostra attenzione fra i crateri Tycho e Clavius, colongitudine di 19.9°, frazione illuminata 62% e
precisamente su Maginus, una grande struttura sarà visibile per tutta la serata tramontando dopo

130 COELUM ASTRONOMIA


la mezzanotte.
Per inquadrare nel telescopio la regione
lunare di Maginus basterà orientare il
telescopio nell'estremo sud della Luna
dove, a sud della scura e vasta area
basaltica del mare Nubium, vedremo
una sorta di croce alle cui estremità
sono posizionati Tycho a nord,
Longomontanus a ovest, Clavius a sud e
Maginus a est.

Si tratta di una eccezionale e


antichissima formazione lunare la cui
origine risale al periodo geologico Pre
Nectariano Tipico (da 4,5 a 3,9 miliardi
di anni fa). La cerchia delle pareti, alte
circa 4.000 metri intorno al cratere, si
presenta in gran parte semidistrutta e
disseminata da una innumerevole
quantità di crateri anche parzialmente
sovrapposti di cui il più esteso è Maginus-C con in posizione leggermente decentrata verso
diametro di 42 km sui bastioni di sudovest, nordest. Sul fondo di questa grande struttura
seguono poi Maginus-D e Maginus-E lunare potremo osservare una notevole quantità
rispettivamente di 40 e 37 km sulla parete rivolta di crateri di qualsiasi diametro, dai più estesi
a oriente, abbiamo inoltre Maginus-N, Maginus-G Maginus-Z e Maginus-A rispettivamente di 18 e 14
e Maginus-F con diametri rispettivamente di 24, km fino ai più piccoli craterini la cui osservabilità
23 e 18 km sui bastioni di nordovest e Maginus-K sarà in stretta relazione al seeing della serata,
di 31 km sui bastioni di nordest. ottima occasione per cercare di sfruttare al
L'immensa platea di Maginus si presenta massimo il potere risolutivo dello strumento
relativamente pianeggiante e priva di rilievi degni utilizzato.
di nota ad eccezione di un sistema di basse colline

131
Guida all'osservazione
Terminatore ovest fra i crateri Rocca e Vieta
La terza e principale un'altezza iniziale di +14° (la sera successiva sarà
proposta di questo mese in Plenilunio) e dopo la culminazione in meridiano
è per la serata del 21 delle 23:32 a +63° si renderà osservabile fin verso
dicembre quando l'alba del mattino seguente.
dopo le 17:00 circa il
nostro target sarà una Per individuare la vasta regione lunare oggetto di
regione situata in questa nostra proposta, la sera del 21 dicembre
prossimità del bordo dovremo orientare il telescopio in prossimità del
lunare sud occidentale, a bordo occidentale del nostro satellite
grandi linee fra Grimaldi a concentrando l'attenzione sulle scure aree
nord e Schickard a sud ma più precisamente fra i basaltiche dei crateri Grimaldi a nord, Schickard a
crateri Rocca e Vieta. Nella serata indicata il sud e il mare Humorum a est.
nostro satellite sarà in fase di 14,3 giorni a

Il cratere Rocca
Partendo da nord iniziamo col cratere Rocca, una cratere si presentano notevolmente danneggiati
grande struttura crateriforme con diametro di 94 dai successivi impatti che ne alterarono
km le cui origini vengono ricondotte al periodo completamente l'originaria struttura. Infatti
geologico Nectariano collocato a 3,9 miliardi di all'osservazione telescopica potremo notare come
anni fa. Innanzitutto si precisa che nella sera un residuo di pareti sia presente solo sul versante
indicata la visibilità delle strutture superficiali rivolto a est, mentre lungo gran parte del versante
sarà in stretta relazione col transito della linea del ovest noteremo un'estesa e profonda depressione
terminatore lunare con la concreta possibilità di formata da crateri allineati in senso sudest–
effettuare dettagliate osservazioni anche in alta nordovest. Praticamente inesistenti le pareti a
risoluzione, ricordando inoltre che non è da nord mentre il lato sud è costituito da bassi rilievi
sottovalutare lo schiacciamento prospettico delle su cui è incastonato il cratere Rocca-L di 17 km di
strutture che si trovano più lontane dal centro diametro. Immediatamente a est il cratere Rocca-A
geometrico del disco lunare proprio come in di 63 km. Circondato anche questo da modesti
questo caso specifico. I bastioni che circondano il bastioni largamente danneggiati, sarà molto

Il Lacus Aestatis
Immediatamente a sud di Rocca-M troviamo il 3,2 miliardi di anni fa. Questa formazione lunare
cratere Rocca-Q di 59 km di diametro, nella cui abbastanza interessante è costituita da una
platea non si potrà perdere l'osservazione stretta e lunga area di colore più scuro rispetto
telescopica di una struttura probabilmente poco alla zona circostante e suddivisa in due parti
nota agli astrofili osservatori della Luna. Si tratta adiacenti l'una all'altra con una superficie
del Lacus Aestatis la cui formazione risale al complessiva di 1.000 kmq.
periodo geologico Imbriano collocato da 3,8 a

132 COELUM ASTRONOMIA


interessante osservarne
al telescopio nella platea
le zone con differente
albedo, fra cui in modo
particolare una vasta
estensione costituita da
rocce basaltiche
notevolmente scure
situata nel settore
settentrionale del cratere.

All'area sudovest della


platea di Rocca-A è
letteralmente
sovrapposto il cratere
Rocca-M di 42 km di
diametro e privo di
particolari spunti
osservativi. Meritano una
visita anche Rocca-B e
Rocca-F rispettivamente
di 25 e 27 km situati a est
e circondati da modeste
pareti, mentre isolato a
ovest si trova il cratere
Rocca-J con diametro di
13 km.

Una caratteristica che


contraddistingue i crateri
Rocca-A, M e Q è
costituita dalla notevole
esiguità delle pareti di
queste strutture a tal
punto che sembrano in
rapida successione senza
soluzione di continuità,
ancora più accentuata
dalla posizione di questi
crateri in prossimità del
bordo lunare.

www.coelum.com 133
Il cratere Cruger
Immediatamente a sud del Lacus Aestatis peculiarità di Cruger è costituita dal fatto che
visitiamo ora Cruger, un cratere di 48 km di questo cratere è inserito in una più ampia
diametro la cui formazione viene ricondotta al struttura dalla forma circolare ma in posizione
periodo geologico Imbriano Inferiore (3,8 miliardi decentrata verso nordovest. Purtroppo di
di anni fa). Si tratta di una struttura lunare nota quest'ultima struttura non è nota la
per la colorazione decisamente scura delle rocce denominazione ufficiale né le effettive
basaltiche che ne ricoprono completamente la dimensioni, anche se è chiaramente percepibile
platea. Il cratere è circondato da un sistema di osservando Cruger al telescopio a moderati
pareti abbastanza regolari ma alte non oltre i 500 ingrandimenti, in modo particolare fra i crateri
metri. Il fondo si presenta decisamente livellato e Cruger-G e Cruger-E rispettivamente di 8 e 16 km
con un piccolo craterino in posizione centrale. Ma posti alle due estremità occidentale e orientale.
ciò che potrebbe essere considerata una

Il cratere e le rimae Darwin


Proseguiamo verso sud e incontriamo il cratere l'originaria conformazione. Infatti non è semplice
Darwin, una grande struttura crateriforme con definirne esattamente i contorni: grosso modo il
diametro di 134 km la cui origine viene fatta cratere Darwin-C di 16 km è situato in prossimità
risalire al periodo geologico Pre Nectariano del bordo ovest-sudovest mentre Darwin-B di 56
collocato da 4,5 a 3,9 miliardi di anni fa. Le pareti km di diametro ne delimita il lato rivolto a
intorno al cratere, come in altri casi che abbiamo occidente. Il bordo meridionale è delimitato dal
già visto, sono praticamente distrutte dal caotico cratere Darwin-H con diametro di 30 km,
sovrapporsi di impatti meteoritici che in epoche anch'esso dalla forma irregolare e con pareti quasi
lontanissime ne alterarono definitivamente inesistenti o veramente modeste.

I Nomi e i riferimenti storici


Cratere Rocca: nome assegnato da Riccioli nel scoperto 14 pianetini, costruirono telescopi
1651 dedicato al matematico italiano Giovanni rifrattori e perfezionarono la tecnica della
A. Rocca (1607-1656). fotografia astronomica.
Cratere Cruger: nome assegnato nel 1651 da Cratere Cavendish: nome assegnato da Madler
Riccioli e dedicato al matematico tedesco e nel 1837 dedicato al chimico britannico Henry
maestro di Hevelius Peter Cruger (1680-1639). Cavendish (1731-1810).
Cratere Darwin: Nome assegnato da Schmidt Cratere Lagrange: il nome venne assegnato da
nel 1878 dedicato al naturalista e biologo Madler nel 1837 dedicato a Luigi Lagrange
Charles Robert Darwin (1809-1892). (1736-1813) matematico e successore di Eulero
Cratere Henry: cratere dedicato al fisico alla direzione dell'Accademia di Berlino nel
americano Joseph Henry (1792-1878) studioso 1776, in astronomia studiò il moto dei satelliti di
di elettromagnetismo e di elettrodinamica. Giove.
Cratere Henry Freres: nome assegnato da Cratere Vieta: la denominazione venne
Gaudibert nel 1890 agli astronomi francesi assegnata nel 1651 da Riccioli dedicato al
fratelli Henry Paul-Pierre (1848-1905) e matematico e astronomo francese Francois
Prosper-Mathieu (1849-1903), noti per avere Viète (1540-1603).

134 COELUM ASTRONOMIA


La platea di Darwin è priva di gruppi montuosi ma tali indicazioni in quanto il tutto è in relazione alla
vi potremo osservare basse colline, numerosi serata osservativa. Infatti se almeno teoricamente
piccoli crateri e varie linee di creste. Il fondo di ipotizziamo una batteria di telescopi riflettori con
Darwin è percorso da alcuni segmenti delle diametri dai 100 ai 300 mm affiancati nel
omonime Rimae Darwin, un ramificato sistema di medesimo luogo e tutti puntati sulla medesima
solchi orientati in direzione sudest/nordovest struttura lunare, in presenza di ottimo seeing (a
estesi per circa 300 km che poi vanno a prescindere dalla rispettiva configurazione ottica)
interconnettersi con le Rimae Sirsalis (già viste in verrà certamente privilegiato il potere risolutivo
un precedente articolo), anch'esse con una dei diametri maggiori mentre è altrettanto vero
lunghezza di 300 km ma orientate in senso nord/ che con un seeing più o meno "normale", afflitto
sud andando a terminare nell'oceanus dai deleteri effetti della consueta turbolenza
Procellarum. atmosferica, strumenti riflettori sui 150/200 mm
riescono a fornire ottime prestazioni. La Luna offre
Per l'osservazione delle Rimae Darwin è richiesto spunti osservativi per tutti, nessuno è escluso a
uno strumento riflettore di 300 mm ma priori!
personalmente eviterei di interpretare alla lettera

Il cratere Eichstadt
Puntando il telescopio proprio in
corrispondenza del bordo lunare
occidentale, nella tarda serata del 21
dicembre, il progressivo avanzamento
della linea del terminatore verso ovest
consentirà l'osservazione del cratere
Eichstadt (diametro di 51 km) e
dell'anello montuoso più esterno del
mare Orientale costituito dai monti
Cordillera dove si innalzano numerose
cime di 5.000/6.000 metri di altezza. In
ogni caso la serata successiva questa
regione lunare sarà meglio osservabile e
con una discreta porzione del mare
Orientale già illuminata dalla luce solare.

www.coelum.com 135
Henry e Henry Freres
Ci spostiamo ulteriormente verso sud e vediamo settore meridionale della platea. Riguardo al
ora un complesso di strutture lunari veramente vicino Henry Freres, questo vide la sua formazione
interessanti iniziando dalla bella coppia costituita nel periodo geologico Nectariano. Si tratta di una
dai crateri Henry e Henry Freres entrambi di 43 struttura abbastanza regolare e con un anello di
km di diametro. Per quanto riguarda Henry, la sua ripide pareti sormontate da lunghe linee di cresta.
origine risale al periodo geologico Pre Imbriano. I Il fondo del cratere si presenta cosparso da
bastioni intorno al cratere si presentano numerosi rilievi collinari e con un piccolo cratere
relativamente in buono stato di conservazione di 7 km di diametro in posizione decentrata verso
mentre il fondo è piatto e privo di rilievi. Si nord. Da citare anche Henry Freres-C di 37 km
segnalano i crateri Henry-A ed Henry-B situato immediatamente a sud.
rispettivamente di 8 e 5 km di diametro nel

Il cratere Byrgius
Poco a ovest merita un'osservazione il cratere innumerevole quantità di piccoli craterini e
Byrgius di 90 km di diametro, la cui origine viene depressioni. Da segnalare inoltre sulla parete nord
ricondotta al periodo geologico Nectariano (3,9 il cratere Byrgius-E di 18 km e su quella rivolta a
miliardi di anni fa). Questa formazione lunare è sud Byrgius-X, un piccolo cratere di 6 km di
circondata da un anello di pareti alte circa 4.000 diametro.
metri in modo particolare lungo il versante La platea di Byrgius è completamente priva di
orientale mentre a ovest e sud l'altezza è rilievi montuosi ad eccezione del settore ovest-
decisamente minore. A nordovest queste sono sudovest, con basse colline, mentre è
sormontate dal regolare cratere Byrgius-D di 27 letteralmente cosparsa da moltissimi craterini di
km di diametro, mentre sui bastioni orientali è cui il più esteso (diametro di 4-5 km e senza
letteralmente incastonato il cratere Byrgius-A di nome) si trova alla base del bastione
19 km noto per la sua luminosa raggiera di cui se settentrionale. Immediatamente a ovest di Byrgius
ne percepisce l'estensione in modo particolare in si estendono i crateri Lamarck e Lamarck-A con
direzione ovest verso i bastioni più esterni del diametri rispettivamente di 119 e 51 km mentre a
mare Orientale. Osservando attentamente sudest si potrà osservare anche Byrgius-S, un
Byrgius, lungo la sommità delle sue pareti avremo cratere di 43 km di diametro.
la possibilità di andare a curiosare in una

Il cratere Cavendish
Un'altra formazione lunare molto interessante è collinari, alcune linee di creste e piccoli craterini.
Cavendish, situata a sudest di Henry. Si tratta di Da non perdere inoltre l'osservazione anche a
un cratere di 58 km di diametro formatosi nel elevati ingrandimenti (circa 200-250x) di un
periodo geologico Nectariano (3,9 miliardi di anni sottile solco orientato in direzione nord-sud sul
fa). Le pareti intorno al cratere, alte circa 2.400 fondo del cratere in posizione centrale. Dal bordo
metri, si presentano notevolmente danneggiate e orientale di Cavendish inizia il sistema delle
con una forma irregolare, con Cavendish-E di 24 Rimae De Gasparis (estese per circa 140 km)
km di diametro incastonato sulla parete di orientate in direzione est-sudest verso i crateri
sudovest e Cavendish-A con diametro di 10 km Liebig e l'omonimo De Gasparis.
sulla parete rivolta a oriente. Nella platea di
Cavendish si possono osservare numerosi rilievi
136 COELUM ASTRONOMIA
Il cratere Vieta
Poco più a sud vediamo infine Vieta, un cratere di rilievi montuosi ma una serie di basse colline,
90 km di diametro la cui origine risale al periodo depressioni e numerosi piccoli craterini di cui i più
geologico Nectariano (3,9 miliardi di anni fa). I estesi sono Vieta-G e Vieta-J entrambi di 6 km di
ripidi bastioni intorno al cratere raggiungono diametro oltre a Vieta-H di 5 km. All'esterno del
l'altezza di 4.500 metri, in modo particolare lungo cratere, a ovest, da non trascurare la bella coppia
il versante occidentale, mentre a oriente si costituita dai crateri Vieta-A di 34 km
presentano notevolmente meno elevati e letteralmente sovrapposto a una larga porzione di
ampiamente danneggiati dal sovrapporsi di Vieta-B di 40 km di diametro.
successivi impatti. La platea di Vieta non presenta

Il cratere Lagrange
Ancora più a occidente, quasi in prossimità del largamente distrutta dal susseguirsi di grandiosi
terminatore, la vasta e antichissima struttura sconvolgimenti geologici non è semplice l'esatta
crateriforme di Lagrange con diametro di 165 km individuazione delle pareti intorno al cratere
la cui origine viene ricondotta al periodo nonostante l'altezza di circa 2.700-3.000 metri a
geologico Pre Nectariano collocato da 4,5 a 3,9 cui dobbiamo aggiungere inoltre la deformazione
miliardi di anni fa. Trattandosi di una formazione indotta dallo schiacciamento prospettico.

Tutte le immagini presenti nella


rubrica, salvo diversa
indicazione, sono state
realizzate dall’autore, Francesco
Badalotti con un Maksutov
Cassegrain in configurazione
Rumak diametro 255mm F20
(Tubo ottico con 7 diaframmi
interni, Ottica Zen) a fuoco
diretto e senza filtri + camera
Imaging Source DBK41AU02.AS
raw colori con risoluzione di
1280 x 960. Formato video/
codec Y800/RGB24. Montatura
SW NEQ6/Pro potenziata con
barra, contrappesi e piastra
Geoptik. Elaborazione video in
Autostakkert.2.6.8,
elaborazione immagini in
Registax6 e Photoshop. Ad
eccezione di condizioni meteo
particolarmente sfavorevoli, il
telescopio staziona sul balcone
pronto per l’uso e ricoperto da
uno specifico telo Geoptik.

www.coelum.com 137
Uno Sguardo al Cielo di dicembre
Viaggio nel complesso
molecolare di Orione
Impariamo a osservare il cielo con la
UAI - Unione Astrofili Italiani e i
telescopi remoti ASTRA
di Giorgio Bianciardi - Vicepresidente UAI

Visualizza la Mappa del Cielo


Emisfero Est dell'Emisfero Est
Guardando a Est (15 dicembre, 22:00)

In dicembre, considerando il cielo d’oriente, (mag. +1,90) e Polluce (mag. +1,15). A sudest, il
volgendoci verso sud, possiamo vedere sorgere le lungo debole serpeggiare delle stelle di Eridano e
costellazioni del Cane Minore, con la luminosa il gigante Orione, con la piccola Lepre in basso. Lo
Procione (mag. +0,40), e il Cane Maggiore con scorso dicembre, abbiamo conosciuto la grande
l’inconfondibile e brillantissima stella azzurra Nebulosa di Orione, M 42, e a pochi gradi di
Sirio (mag. –1,45). Tra di loro vediamo la figura distanza nel cielo la nebulosa peculiare NGC 1977,
dell’Unicorno o Monoceros, mentre più a est “l’uomo che corre”.
anche le deboli stelline del Cancro spuntano In effetti, in Orione esiste un unico immenso e
dall’orizzonte. Più in alto, le costellazioni del complesso sistema nebulare che si distribuisce
Toro, dell’Auriga e dei Gemelli dominano la volta lungo la costellazione, di cui M 42 è solo una
stellata con le loro belle stelle brillanti: la rossa parte, probabilmente la più famosa e ripresa.
gigante Aldebaran (mag. +0,85), la gigante gialla
Capella (mag. +0,05) e le inconfondibili Castore

I Telescopi Remoti ASTRA e il Telescopio remoto UAI


Utilizzando Internet non ci sono limiti geografici e chiunque, da qualsiasi parte del mondo, può
controllare in remoto i telescopi ASTRA e ottenere le immagini digitali da utilizzare per i propri
scopi di ricerca o di semplice diletto. Accesso gratuito. Per maggiori informazioni visita il sito
WEB del Telescopio Remoto UAI (http://www.uai.it/risorse/telescopio-remoto-new.html), naviga
nel sito di ASTRA con il quale potrai navigare tra stelle e galassie con i telescopi remoti (iscriviti
compilando l’allegato per richiedere gratuitamente la pw: https://app.box.com/s/
z2ig6gfz5obh6wfk5m6l6fqu4fedoxj1) e unisciti al gruppo Facebook: https://www.facebook.
com/groups/127716650039/. E, se vorrai, con una piccola sottoscrizione potrai usare in piena
autonomia i telescopi remoti ASTRA e fare le tue foto per un intero anno!

138 COELUM ASTRONOMIA


Sopra. Sh2-278, scolpita dal fortissimo vento stellare di stelle di grande massa appena nate, si distribuisce
per quasi un grado quadrato di cielo. Si trova a 1.600 anni luce dalla Terra. Ripresa effettuata con Telescopio
Remoto ASTRA #4. (Takahashi Sky 90, 405 mm/4.5 & SBIG ST10XME su EQ6, Traversella, TO) da Raimondo
Codiglia.

Facciamo perno proprio su questa nebulosa e IC 434 è un’affascinante regione nebulare, situata
percorriamo in volo tutta la costellazione. a 1.500 anni luce dalla Terra, che si dissemina in
Siamo arrivati, a ovest di M 42, 3° a nord dal grandi drappi al di sopra e tutt’intorno alla Testa
“piede” del Gigante, Rigel (mag. +0,15), ed ecco la di Cavallo. Ai piedi di quest’ultima, sulla sinistra, si
nebulosa scolpita dalle onde d’urto di stelle nota la macchia azzurra della nebulosa a
nascenti, Sh2-278, posta a 1.600 anni luce dalla riflessione NGC 2023, illuminata da una
Terra. Vediamola qui fotografata con il telescopio protostella posta al suo centro. Ancora più a
remoto ASTRA #4 a grande campo. sinistra c’è la rossa Nebulosa Fiamma illuminata
da una caldissima stella (spettro O8) lì immersa.
Voliamo ora più in alto di M 42, ed ecco che Cirri nebulari scorrono nella parte inferiore della
troviamo le grandi distese di gas interstellare, immagine.
rosse dell’idrogeno in emissione H-alfa, di IC 434
che si distribuiscono intorno alla celeberrima Ecco come appare in una foto a grande campo del
Testa di Cavallo (nebulosa oscura Barnard B33) in telescopio remoto ASTRA #4.
Orione.

www.coelum.com 139
Sopra. IC 434, l’affascinante regione nebulare che si dissemina in grandi drappi al di sopra e intorno alla
“Testa di Cavallo” in Orione. Ai piedi della “Testa di Cavallo” sulla sinistra la macchia azzurra della nebulosa a
riflessione, NGC 2023, illuminata da una protostella al suo centro. Ancora più a sinistra la rossa nebulosa
Fiamma illuminata da una caldissima stella (spettro O8) lì immersa. Cirri nebulari scorrono nella parte
inferiore della immagine.1500 anni luce dalla Terra. Ripresa effettuata con Telescopio Remoto ASTRA #4.
(Takahashi Sky 90, 405 mm/4.5 & SBIG ST10XME su EQ6, Traversella, TO) da Lorenzo Rota e Federico
Lavarino.
140 COELUM ASTRONOMIA
Con un colpo d’ala ci spingiamo all’estremo nord blu HD 41943, ripreso al telescopio remoto ASTRA
della costellazione, laddove si alza il braccio del #1.
Gigante. Ed ecco che possiamo ammirare il Proseguendo ora il nostro viaggio nella volta
destino delle grandi nebulose in Orione: giovani stellata, a nordest possiamo scorgere la Lince, una
grappoli di stelle appena nate. Vediamo NGC linea zigzagante di deboli stelle, con la Giraffa in
2169, un giovanissimo ammasso stellare di 11 alto alla sua sinistra, e l’Orsa Maggiore in basso
milioni di anni di età, dominato dalla rara gigante che sta iniziando la sua ascesa dall’orizzonte.

Sopra. NGC 2169. Un giovanissimo ammasso stellare in Orione, 11 milioni di anni di età, dominata da una rara
gigante blu, HD 41943. Data la grande massa di questi soli, ne vediamo una coppia già avviata allo stadio di
senescenza di gigante rossa. 3400 anni luce dalla Terra. Telescopio Remoto ASTRA #1(Ritchey-Chrétien, 1354
mm/5.4 & SBIG ST8XME su GM2000, Vidor, TV). Massimo Tatarelli.

www.coelum.com 141
Emisfero Ovest Visualizza la Mappa del Cielo
dell'Emisfero Ovest
Guardando a Ovest (15 dicembre, 22:00)

Nella regione occidentale del cielo dominano alte della Lira. Ecco la coppia composta dalle stelle
le costellazioni di Cefeo, Cassiopea, Perseo, Zeta-1 e Zeta-2 Lyrae ripresa al telescopio remoto
Andromeda e Pegaso. Pesci e Balena nei pressi ASTRA #2, il telescopio remoto UAI.
del Meridiano (Sud). Le costellazioni estive del
Cigno e della Lira, con la Lucertola, scompaiono Concludiamo il nostro viaggio nel cielo con la
ormai all’orizzonte, ma siamo ancora in tempo per grande figura del Dragone che si attorciglia tra le
cercare dopo il tramonto, anche con un piccolo due Orse, continuando a girare nella notte intorno
binocolo, le bellissime doppie della costellazione alla stella Polaris.

Sopra. Le stelle Zeta 1 e Zeta 2 nella Lira, una coppia di soli più grandi e massicci del nostro Sole a 156 anni
luce dalla Terra. Telescopio Remoto UAI (ASTRA #2, Newton, 800 mm/4 & SBIG ST10XME su Avalon M uno,
Castiglione del Lago, PG). Giorgio Bianciardi.

142 COELUM ASTRONOMIA


Immagini dal Sistema Solare

Sopra. Solo momenti favorevoli di Librazione in


longitudine permettono di cogliere sul bordo lunare il
Mare Smythii, al centro l’insolito cratere a doppio
anello Haldane. Bruno Cantarella, Sezione Luna UAI.

A sinistra. Marte si sta allontanando dalla Terra, ma


riesce ancora a mostrare ottimi dettagli. La tempesta
marziana è finita. Marco Cardin, AstroHiRes UAI.

www.coelum.com 143
Alla Scoperta del Cielo dalle Costellazioni
alle Profondità del Cosmo
Il Toro Prima Parte
di Stefano Schirinzi

Quale occhio, tra quelli di esperti di “cose celesti” a occhio nudo. Nel cielo d’inverno, il gran
e non, guardando il cielo stellato in una tersa numerodi luminosi astri che trapuntano il cielo, già
nottata d’inverno, non è stato mai colpito dal durante il crepuscolo astronomico, offre quello che
grande numero di fulgidi astri che, con la loro è certamente il più affascinante tra gli aspetti
possente luce, richiamano con forza anche la più stagionali della volta stellata!
distratta attenzione, trasportando la mente a
viaggiare nelle negli immensi spazi cosmici? Quando, nel cielo di nordest, la dorata Capella
Ogni stagione celeste è contraddistinta da una suo trascina al di sopra dell’orizzonte gli altri quattro
particolare aspetto: il cielo primaverile offre una fulgidi astri con i quali delinea il grande pentagono
vasta visione sugli immensi spazi extragalattici; celeste dell’Auriga, ecco che, non lontano, una
quello estivo presenta la Via Lattea in tutto il suo rossa vampata di luce concentrata in un punto
splendore; e in quello autunnale le grandi galassie annuncia il sorgere di una stella che, di lì a poco,
del gruppo locale si rendono pallidamente visibili andrà a delineare l’occhio – infuocato di

144 COELUM ASTRONOMIA


rabbia, verrebbe da dire – di una delle più belle e disegnare tra gli innumerevoli punti luminosi che
antiche figure che la mente umana riuscì a popolano il firmamento: il grande Toro celeste.

Quando il cacciatore restò a casa


Quella del Toro è una figura antichissima, in grado di fornirgli, ma pianificava il proprio
ancestrale, una delle più antiche costellazioni futuro modificando la realtà che lo circondava. A
create dalla mente umana. Questa figura risale seguito di questo nacque la cognizione del tempo,
forse al Calcolitico o anche al Paleolitico dettato dall’osservazione del cielo stellato da
Superiore. Alcuni studi suggeriscono che la parte di queste prime, importanti culture: il
costellazione del Toro, assieme alle vicine Pleiadi, sorgere e tramontare degli astri e, allo stesso
sia rappresentata in una pittura rupestre datata al modo, del Sole forniva infatti una misura del
15.000 a.C. presente nella cosiddetta “sala dei tempo che era necessario per la coltivazione dei
tori” nelle Grotte di Lascaux. Più certamente, campi. E forse, proprio a ricordo di quel
l'identificazione di quelle particolari stelle con la “passaggio di stato” che fu allora fondamentale
figura di un bovide avvenne 10 mila anni fa, nel per l’evoluzione verso la civiltà, le antiche culture
Neolitico. Quest’epoca segnò gradualmente il mesopotamiche posero nel cielo antichi ricordi,
passaggio dell’homo sapiens dallo stato nomade, immaginando che le stelle stesse tracciassero dei
avente la caccia come fonte di sostentamento, a disegni che ritraevano una lotta tra un cacciatore
quello stanziale, per cui si affermarono e un toro o, forse, la rivalsa dell’animale
allevamento e agricoltura. Tale importante addomesticato, in cerca della perduta libertà,
cambiamento avvenne nella preistoria: non è contro l’essere umano ormai padrone.
noto con certezza quando l'uomo iniziò a sfruttare
le risorse che provenivano Questa rappresentazione, tra l’altro, venne molto
dall'addomesticamento di gruppi di animali. Per più tardi adottata dai greci che vi aggiunsero il
millenni, l’homo sapiens era stato unicamente mito del cacciatore gigante Orione, pronto a
cacciatore e raccoglitore, in perenne spostamento difendersi dal devastante attacco del toro, la cui
al seguito di branchi di animali in cerca di pascoli. rabbia e aggressività erano ben connotati dalla
presenza della fiammeggiante Aldebaran, la stella
Attorno al 9° millennio a.C., alcune culture situata a delineare l’infuocato occhio taurino.
primordiali comparse nell'area mesopotamica, Parimenti impressionante, doveva apparire la
intuirono che allevare animali e tenerli vicino a sé caratteristica disposizione dello strano gruppo di
era certamente più economico che cacciarli. La stelle vicine ad Aldebaran, le Iadi, le quali
possibilità di avere a disposizione, in modo delineavano il caratteristico volto a forma di “V”
pressoché continuativo, latte, pelli e carne fu tipico del bovino domestico. Aggiungendo che
l'elemento determinante di questa lenta, ma dalle estremità della “V” è possibile tracciare due
inarrestabile evoluzione che diede, di lì a poco, segmenti, uguali tra loro, che conducono a due
l’inizio alla prima civiltà della storia, quella luminose stelle, poco davvero ci vuole ad
sumerica, che con l’introduzione della scrittura immaginare la rappresentazione delle possenti
avviò la storia. corna del toro celeste, pronte a scoccare il mortale
attacco. Ancora oggi, contemplando quell’area
L'allevamento costituì una svolta molto celeste al di sotto di un cielo oscuro e privo di
importante, perché contribuì, insieme Luna, si è pervasi quasi da un senso di timore al
all'agricoltura, a una radicale trasformazione cospetto di questa tremenda istantanea
sociale: per la prima volta l'essere umano non si immortalata tra le stelle.
limitava più a utilizzare quello che il territorio era

www.coelum.com 145
Il Toro e le Pleiadi nel paleolitico di Lascaux
Le Grotte di Lascaux, scoperte casualmente il 12 (cioè gli uri, grossi bovini oggi estinti, i quali
settembre 1940 da quattro ragazzi del luogo, costituivano una delle basi alimentari più
sono un sistema di caverne posto nella Francia importanti per le comunità paleolitiche che
sud-occidentale presso il villaggio di Montignac, vivevano in quell'area) ai cavalli, dai bisonti agli
nel dipartimento della Dordogne. stambecchi. La tecnica di esecuzione è quella
tipica della pittura parietale preistorica.
Dal 1979 le grotte di Lascaux sono inserite
nell'elenco dei Patrimoni dell'Umanità stabilito In alto è riportata una delle raffigurazioni di
dall'UNESCO, insieme alle altre grotte che si Lascaux che più fanno discutere gli esperti in
trovano nella valle del fiume Vézère. Nelle grotte merito alla presunta ispirazione celeste delle
di Lascaux si trovano esempi di opere di arte pitture parietali. Si tratta della splendida e famosa
parietale collocabili cronologicamente al scena dove un auroch è ritratto con sulla spalla un
Paleolitico superiore tra il 13.000 ed il 15.000 a. gruppetto di punti molto simile alle Pleiadi. La
C. La struttura delle grotte è tale per cui esistono somiglianza con il reale scenario astronomico è
quattro settori particolarmente importanti: la rafforzata dallo slancio della corna che
grande sala dei tori, il passaggio laterale, la lancia potrebbero simboleggiare il gruppo delle Iadi e
dell'uomo morto, la galleria dipinta e la camera dalla presenza in basso a sinistra di un
dei felini. allineamento di punti che richiama la Cintura di
Orione. Malgrado ciò, le 1.500 rappresentazioni di
Sulle pareti, ma in particolare sul soffitto, sono animali dipinte a Lascaux sono state ritratte in
rappresentati centinaia di animali, dagli auroch periodi e stili diversi, spesso in caotica

146 COELUM ASTRONOMIA


sovrapposizione, e questa caratteristica molto difficilmente si può assegnare al complesso
contribuisce a sminuire la tesi della raffigurazione delle pitture della "sala dei tori" un significato di
unitaria di una sorta di planetario celeste. raffigurazione globale delle costellazioni
zodiacali, ma che con molta probabilità è da
Le indagini condotte negli anni, con una certa ritenersi voluta e reale la rappresentazione del
dose di doverosa cautela, porta a concludere che gruppo Iadi-Pleiadi.

Nella Storia
Abbiamo già accennato come la costellazione del carro. Gli scritti sumeri, i più antichi della storia,
Toro ebbe grande importanza nell’antica raffigurarono l’eroe Gilgamesh nell’odierna
Mesopotamia: ancora prima che l'anno solare costellazione di Orione mentre si difende dal toro,
fosse stabilito, Sumeri, Accadi e Babilonesi prossimo all’attacco. Allo stesso modo, diedero
regolavano il loro anno, diviso in due semestri, grande importanza al fatto che il Sole, in occasione
con le Pleiadi: la loro levata mattutina, in dell’allora equinozio di primavera, si elevava
primavera, segnava l’inizio della prima parte proprio nel Toro, sconfiggendolo.
dell’anno mentre quella serale, in autunno, la La figura taurina fu importante anche a Babilonia:
seconda. Nell'epopea di Gilgamesh, la dea Ishtar oltre a rappresentare spesso figure taurine
invia proprio il toro celeste a ucciderlo dopo che antropomorfe, nel MUL.APIN – primo compendio
l’eroe ne respinse le avances. Nel racconto, il fido astronomico della storia – gli astronomi babilonesi
amico Enkidu strappa la parte posteriore del toro riportarono la costellazione GU.AN.NA, "il toro dei
lanciandone i pezzi nel cielo settentrionale: si cieli". Anche questa estremamente importante, dal
formarono, così le stelle del grande e del piccolo momento che veniva attraversata da

Sotto. Una bella immagine a largo campo della costellazione del Toro. Crediti: Akira Fujii.

www.coelum.com 147
particolari stelle che, a differenza di altre, non dalla successiva raffigurazione greca in cui le
erano fisse ma si spostavano lungo la medesima corna puntavano in avanti.
fascia celeste percorsa da Sole e Luna. Inoltre, per
la particolarità di essere l’allora costellazione nel Tolomeo, che riversò nell’Almagesto la dottrina
quale giaceva l'equinozio di primavera, il Toro greca allora acquisita, incluse ovviamente il Toro
divenne la prima costellazione dello zodiaco nell’elenco delle 48 costellazioni originarie. Gli
babilonese, motivo per il quale veniva descritta arabi, dal canto loro, portarono avanti la
come il “toro anteriore (alle altre costellazioni rappresentazione tolemaica; la costellazione
zodiacali)”. venne perfettamente rappresentata nel “Libro
delle stelle fisse”, una sintesi dei lavori più
E anche nel celebre Zodiaco di Dendera, importanti astronomici risalenti all'età
bassorilievo egizio inciso su un soffitto che classica e in particolare dell'opera di
raffigura l'emisfero celeste a mo’ di planisfero, Tolomeo, l'Almagesto, che venne composta
venne riportata la figura di un toro. Per gli antichi dall’astronomo persiano Abd al-Rahman al-Sufi nel
egizi, la costellazione rappresentava Apis, il toro 964. Più tardi, J. Schiller, nel suo tentativo di
sacro associato al rinnovamento della vita in cristianizzazione delle figure celesti con il Coelum
primavera. Allorché l'equinozio di primavera entrò Stellatum Christianum, edito nel 1627, stravolse
nel Toro, la costellazione sarebbe stata coperta invece la lunga storia millenaria di questa
dal Sole all'inizio della primavera: un sacrificio che costellazione cambiandone i connotati in quelli
però portava rinnovamento alla terra. dell’apostolo Andrea.
Nella mitologia greca, il Toro venne identificato
con Zeus, che assunse la forma
di un magnifico toro bianco per
rapire la principessa fenicia
Europa. Nelle illustrazioni, del
Toro ne è raffigurata
solo la porzione anteriore,
motivando come l’animale
fosse parzialmente sommerso
portando Europa in mare
aperto. Un secondo mito greco
associa alla costellazione la
ninfa Io, amante di
Zeus. Quest’ultimo, al fine di
nasconderne la relazione alla
moglie Era, cambiò l’aspetto di
Io in quello di una giovenca.

Il mitografo greco Acusilaus


indica il Toro
come lo stesso del mito del toro
cretese, una delle dodici fatiche
di Eracle. In queste antiche
culture, l'orientamento delle
corna taurine era rivolto verso Immagine de “Lo Zodiaco di Dendera” esposto
al Museo del Louvre a Parigi.
l'alto o all'indietro, differendo
148 COELUM ASTRONOMIA
Aspetto e Visibilità
Il Toro, che a metà dicembre transita al meridiano al Sistema Solare, la più grande tra le giganti
alla mezzanotte, è una grande e prominente arancioni più vicine al Sole, la prima nebulosa
costellazione estesa per 797 gradi quadrati, la identificata come resto dell’esplosione di una
diciassettesima per ordine di estensione tra le 88 supernova; una stella variabile, prototipo di una
che popolano l’intera volta celeste. Presenta ben classe di pre-sequenza; la presenza di una delle
70 stelle entro la magnitudine +5,5 (valore che regioni più vicine di formazione stellare attiva.
delinea il limite di visibilità a occhio nudo). È Senza dimenticare che le Pleiadi furono, con ogni
compresa tra l’Ariete e il Mostro Marino ad ovest, probabilità, il primo gruppo di stelle sul quale
l’Eridano e Orione a sud, i Gemelli a est e Perseo e venne a posarsi lo sguardo dei nostri avi. Avremo
l’Auriga a nord. Attraversata dall’eclittica, ospita il modo di conoscere e approfondire ogni singolo
percorso di Sole (che attualmente la attraversa dal oggetto nelle prossime puntate della rubrica.
14 maggio al 19 giugno), Luna e pianeti La Via Lattea invernale, in quest'area non molto
presentando, spesso, spettacolari congiunzioni luminosa, attraversa la parte orientale della
planetarie proiettate sulle sue luminose stelle. costellazione; nessuno quindi, agli inizi del secolo
Non ci vuole molto a discernere tra le luminose scorso, avrebbe potuto immaginare nella zona la
stelle che popolano la zona, la maestosa figura di presenza di deboli ed estese nebulosità, rilevate
un toro che si piega minacciosamente in avanti per la prima volta tramite fotografie a lunga posa
puntando le corna, delineate dalla settentrionale (da 4,7 ore!) realizzate da E. Barnard. Un’ultima
coppia di stelle β Tau e ζ Tau. L'arcuata groppa è curiosità: il Toro è l'unica costellazione
delineata dalle magnifiche Pleiadi (M 45) mentre, attraversata dall'equatore celeste, da quello
dalla parte diametralmente opposta, λ Tau ne galattico e dall'eclittica.
segna il petto. Da quest'ultima, partono le due Nella prossima puntata inizieremo il nostro
zampe anteriori, segnate da due coppie di stelle: viaggio tra le stelle del Toro avvicinandoci al capo
l'una composta da μ - ν Tau, l'altra da ξ - ο Tau. della bestia celeste, intimoriti dal suo occhio
Così come accade per due altre figure, infuocato ma affascinati da quel gioiello celeste
precisamente Pegaso e il Cavallino, che perfettamente ne delinea la testa: l’ammasso
anche per il Toro il resto della figura delle Iadi.
si perde negli spazi siderali. Come
abbiamo visto poco sopra, per
spiegare l'assenza della parte
posteriore (che a tutti gli effetti non
esiste) gli antichi greci ricordano
come Giove, assunte le sembianze di
un toro dopo aver rapito Io a Creta, la
portò via nuotando tra le onde del
mare...

A una costellazione così regale non


potevano certo mancare
caratteristiche ben più concrete.
Entro i suoi confini giacciono, infatti,
alcuni oggetti celesti che segnarono
tappe determinanti per l'astrofisica:
due noti ammassi stellari, i più vicini
www.coelum.com 149
GUIDA OSSERVATIVA

DICEMBRE

1 dicembre 2018
04:00 - L’asteroide (397) Vienna in opposizione
nel Toro (dist. Terra = 1,232 UA; m = +11,8; el. =
172°).
09:10 - L’asteroide (602) Marianna in opposizione
nel Perseo (dist. Terra = 1,566 UA; m = +11,9; el. = 2 dicembre 2018
156°). 06:00 - La Luna (h = 40°; fase = 26%) pass 2,3° a nord
09:30 - L’asteroide (38) Leda in opposizione nel di Porrima (gamma Virginis; m = +3,5).
Toro (dist. Terra = 1,399 UA; m = +11,3; el. = 171°). 15:08 - La cometa C/2018 L2 ATLAS al perielio:
minima distanza dal Sole (=1.712 UA; dist. Terra =
2.428 UA; m = +10.4 (?); el. = 35°; Ofiuco).
19:00 - La luminosità di Marte diminuisce: la
magnitudine diventa positiva.

1 2 3 4

4 dicembre 2018
04:30 - La Luna (fase = 10%) sorge 5,4° a sudest
di Venere (m = –4,6).
3 dicembre 2018 06:50 - L’asteroide (128) Nemesis in opposizione
02:00 - L’asteroide (124) Alkeste in opposizione nel Toro (dist. Terra = 1,522 UA; m = +10,5; el. =
nel Toro (dist. Terra = 1,845 UA; m = +11,9; el. = 179°).
176°). 21:17 - Massima librazione lunare est (7,9°; AP =
12:25 - La cometa 300P Catalina alla minima 137°).
distanza dalla Terra (1.042 UA; m = +12.8 (?); el. = 22:00 - Marte (h = 18°; m = +0,1) passa 39’ a est
57°; Capricorno). della stella lambda Aquarius (SAO 146362; m
13:10 - La cometa C/2018 V1 Machholz-Fujikawa- = +3.7).
Iwamoto al perielio: minima distanza dal Sole
(0.387 UA; dist. Terra = 0.769 UA; m = +7.3 (?); el. =
21°; Ofiuco).
17:29 - Massima librazione lunare sud (8,1°; AP =
141°): favorita l'osservazione del Polo Sud.

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150 COELUM ASTRONOMIA


7 dicembre 2018
08:29 - Luna Nuova.
08:30 - Mercurio alla massima declinazione
nord (–16°51’).
18:00 - Marte (h = 40°; m = +0,1) passa 5’ a
nordest di Nettuno (m = +7,9).

5 6 7 8

5 dicembre 2018
06:30 - Una sottile falce di Luna (h =12°; fase
= 4%) passa 8,4° a nordovest di Mercurio (m
= +0,8).
8 dicembre 2018
07:52 - La luminosità di Mercurio è in
aumento: la magnitudine diventa negativa
21:48 - L’asteroide (40) Harmonia in
opposizione nel Toro (dist. Terra = 1,246 UA;
m = +9,4; el. = 178°).

HBC 672, così si chiama questa stella simile al Sole circondata da un anello di polvere, roccia e ghiaccio. Un
disco troppo piccolo e troppo distante per essere visto, anche dal telescopio spaziale Hubble. Ma come una
mosca che vaga nel raggio di luce proiettato da una torcia (o forse sarebbe più appropriato parlare del fascio
d'allarme proiettato sulle nuvole per chiamare in aiuto Batman?) il disco planetario di questa stella in
formazione proietta una gigantesca ombra sulle nubi di gas che la circondano, chiamata proprio "Bat
Shadow". A 1300 anni luce da noi, nella Nebulosa Serpente, in questa immagine ripresa dal Telescopio
Spaziale Hubble, l'ombra si estende per quasi 200 volte il nostro Sistema Solare!
Crediti: NASA, ESA, and STScI

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9 dicembre 2018
13:44 - La Luna alla massima declinazione sud
(-22° 23’).
17:20 - Una sottile falce di Luna (h =11°; fase =
5%) passa 5° a nordest di Saturno (m = +0,5).
23:31 - L'asteroide (2245) Hekatostos (m = +14,6) 12 dicembre 2018
occulta la stella UCAC4 530-8264 (m = +11,7). Si 03:56 - La Luna all'apogeo: massima distanza dalla
prevede una caduta di luminosità di 3.0 Terra (410 965 km; diam. = 29' 04").
magnitudini per una durata di 3,0 secondi. La linea 21:40 - Marte (h = 21°; m = +0.2) passa 20’ a ovest
teorica attraversa il Nord Italia (www. della stella phi Aquarius (SAO 146585; m = +4.2).
asteroidoccultation.com). 23:20 - La cometa 46P Wirtanen al perielio: minima
distanza dal Sole (1.055 UA; dist. Terra = 0.080 UA,
pari a 31.3 DL; velocità relativa = 9.97 km/s; m
= +6.3 (?); el. = 151°; Toro).

9 10 11 12

10 dicembre 2018
06:00 - Venere (h = 22°; m = –4,8) passa 29’ a
sudovest dalla stella kappa Virginis (SAO 11 dicembre 2018
158427; m = +4.2). 06:22 - Librazione lunare al minimo (0,910°).
06:10 - L’asteroide (80) Sappho in opposizione 09:40 - L’asteroide (455) Bruchsalia in opposizione
in Orione (dist. Terra = 1,155 UA; m = +10,3; nel Toro (dist. Terra = 1,436 UA; m = +11,7; el. =
el. = 170°). 179°).
06:54 - La Luna al nodo discendente. 13:42 - Mercurio in dicotomia (fase = 50%).

152 COELUM ASTRONOMIA


13 dicembre 2018
06:30 - L’asteroide (241) Germania in
opposizione nel Toro (dist. Terra = 2,033 UA; m 15 dicembre 2018
= +11,6; el. = 179°). 03:00 - L’asteroide (354) Eleonora in opposizione
21:25 - La Luna (h = 9°; fase = 35%) occulta in Orione (dist. Terra = 1,710 UA; m = +10,2; el. =
(immersione lembo oscuro) la stella 50 Aquarii 155°).
(SAO 165044; m = +5,8) con AP = 23°. 11:39 - Luna al Primo Quarto.
L’occultazione termina alle 22:13 (h = 1°; AP = 12:00 - Mercurio alla massima elongazione ovest
289°). (21.3°; visibilità al mattino; m = –0.5).

13 14 15 16

16 dicembre 2018
14 dicembre 2018 19:56 - La cometa 46P Wirtanen alla minima
13:30 - Massimo dello sciame meteorico distanza dalla Terra (0.077 UA, pari a 30.1 DL;
delle Geminidi (GEM), attivo dal 7 al 17 velocità relativa = 10.07 km/s; m = +6.2; el. =
dicembre e associato all’asteroide 158°; Toro).
(3200) Phaeton. Quest’anno si prevede
uno ZHR=120; il radiante si trova nei
Gemelli, nei pressi di Castore (AR =
7.5h/113° Dec = 32.5°).
22:10 - La Luna (h = 11°; fase = 44%)
passa 4,8° a sudest di Marte (m = +0,2) e
3,6° a est di Nettuno (m = +7,9).

HBC 672, così si chiama questa stella simile al Sole circondata da un anello di polvere, roccia e ghiaccio. Un
disco troppo piccolo e troppo distante per essere visto, anche dal telescopio spaziale Hubble. Ma come una
mosca che vaga nel raggio di luce proiettato da una torcia (o forse sarebbe più appropriato parlare del fascio
d'allarme proiettato sulle nuvole per chiamare in aiuto Batman?) il disco planetario di questa stella in
formazione proietta una gigantesca ombra sulle nubi di gas che la circondano, chiamata proprio "Bat
Shadow". A 1300 anni luce da noi, nella Nebulosa Serpente, in questa immagine ripresa dal Telescopio
Spaziale Hubble, l'ombra si estende per quasi 200 volte il nostro Sistema Solare!
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18 dicembre 2018
17 dicembre 2018 01:20 - La Luna (h = 10°; fase = 74%) passa 6,8° a
03:30 - La cometa 38P Stephan-Oterma alla sudest di Urano (m = +5,7) e 6,5° a sudovest di alfa
minima distanza dalla Terra (0.766 UA; m = + 9.6; Piscium (SAO 110291; m = +3,8).
el. = 141°; Lince). 05:53 - Massima librazione lunare nord (10°; AP =
14:00 - L’asteroide (433) Eros in opposizione 315°): favorita l'osservazione del Mare Frigoris.
nella Giraffa (dist. Terra = 0,245 UA; m = +9,4; 19:59 - L'asteroide (1723) Klemola (m = +14,3)
el. = 141°). occulta la stella UCAC4 495-15739 (m = +10,7). Si
20:30 - Per circa 6 ore è osservabile la “maniglia prevede una caduta di luminosità di 3.7 magnitudini
d’oro” (Golden handle) sulla Luna: il Sole sorge per una durata di 2,9 secondi. La linea teorica
sui Montes Jura illuminandoli, mentre il Sinus attraversa il Centro Italia (www.asteroidoccultation.
Iridum ai loro piedi è ancora in ombra. L’effetto è com).
quello di un arco brillante che si staglia sul
terminatore.

17 18 19 20

20 dicembre 2018
12:20 - L’asteroide (71) Niobe in opposizione in
Auriga (dist. Terra = 2,155 UA; m = +11,8; el. =
154°).
12:48 - Inizia la rotazione di Carrington n. 2212.

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154 COELUM ASTRONOMIA


21 dicembre 2018
04:50 - La Luna (h = 9°; fase = 96%) passa 30’ a
sudest di Hyadum II (delta1 Tauri; m = +3,8) e
3,2° a sudovest di Aldebaran (alfa Tauri; m
= +1,0).
04:57 - La Luna (h = 8°; fase = 97%) occulta
(immersione lembo oscuro) la stella 63 Tauri
(SAO 93900; m = +5,8) con AP = 159°.
L’occultazione termina alle 05:09 (h = 6°; AP =
187°).
11:40 - L’asteroide (776) Berbericia in
opposizione in Auriga (dist. Terra = 1,674 UA;
m = +11,1; el. = 175°).
19:28 - L'asteroide (3995) Sakaino (m = +15,5)
occulta la stella HIP 22496 (m = +7,1). Si
prevede una caduta di luminosità di 8,4
magnitudini per una durata di 1,2 secondi. La
linea teorica attraversa il Centro Italia (www. 24 dicembre 2018
asteroidoccultation.com). 01:36 - La Luna al perigeo: minima distanza dalla Terra (355
20:53 - Mercurio (h = 11°; m = –0.4) passa 1° a 216 km; diam. = 33' 38").
nordest di Giove (m = -1.8). 12h - Saturno (m = +0,5) in transito nel campo del
23:22 - Solstizio d’inverno: inizia l’inverno coronografo LASCO C3 fino all’11 gennaio.
astronomico. 14:24 - Librazione lunare al minimo (0.111°).
20:32 - La Luna al nodo ascendente.

21 22 23 24

22 dicembre 2018
07:00 - Mercurio (h = 10°; m = –0.4) passa 6° a
23 dicembre 2018
nordest di Antares (alfa Scorpii; m = +1.1).
06:00 - Venere (h = 22°; m = –4,8) passa 2,9° a nordest
18:35 - Luna Piena.
dalla stella Zuben el Genubi (alfa2 Librae; m = +2,8).
06:30 - Giove (h = 6?°; m = –1,8) passa 12’ a nordest
dalla stella omega Ophiuchi (SAO 184450; m = +4.5)
07:10 - Giove (h = 10°; m = –1,8) passa 5,2° a nordest
di Antares (alfa Scorpii; m = +1.1).
23:44 - La Luna alla massima declinazione nord (+21°
03’).

HBC 672, così si chiama questa stella simile al Sole circondata da un anello di polvere, roccia e ghiaccio.
Un disco troppo piccolo e troppo distante per essere visto, anche dal telescopio spaziale Hubble. Ma
come una mosca che vaga nel raggio di luce proiettato da una torcia (o forse sarebbe più appropriato
parlare del fascio d'allarme proiettato sulle nuvole per chiamare in aiuto Batman?) il disco planetario di
questa stella in formazione proietta una gigantesca ombra sulle nubi di gas che la circondano, chiamata
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25 dicembre 2018
11:21 - L’Equazione del tempo è nulla (0).

25 26 27 28

26 dicembre 2018
17:52 - Venere al perielio: minima distanza dal Sole
(0.7185 UA; m = –4,7: diam. = 44’; el. = 46,5°; Bilancia)
22:15 - La Luna (h = 9°; fase = 77%) passa 3,7° a sudest
di Regolo (alfa Leonis; m = +1,4).

HBC 672, così si chiama questa stella simile al Sole circondata da un anello di polvere, roccia e ghiaccio. Un
disco troppo piccolo e troppo distante per essere visto, anche dal telescopio spaziale Hubble. Ma come una
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formazione proietta una gigantesca ombra sulle nubi di gas che la circondano, chiamata proprio "Bat Shadow".
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156 COELUM ASTRONOMIA


29 dicembre 2018
10:00 - L’asteroide (6) Hebe in opposizione
nell’Unicorno (dist. Terra = 1,268 UA; m = +8,5;
el. = 162°). 30 dicembre 2018
11:36 - Luna all'Ultimo Quarto. 06:05 - La Luna (h = 43°; fase = 42%) passa 8,3° a nord
di Spica (alfa Virginis; m = +1,1).
21:02 - Massima librazione lunare sud (9,4°; AP = 132°):
favorita l'osservazione del Polo Sud.

29 30 31

31 dicembre 2018
12h - Saturno (m = +0,5) in transito nel campo del
coronografo LASCO C2 fino al 4 gennaio.
12:22 - Massima librazione lunare est (9,4°; AP = 136°):
favorita l'osservazione del Mare Crisium.

Note all’utilizzo del calendario degli eventi: nella tabella vengono fornite data e ora (in TMEC = Tempo
Medio dell’Europa Centrale) dei principali fenomeni celesti del mese, nonché le ricorrenze di avvenimenti
storici correlati all’astronomia e all’esplorazione spaziale. Dove non diversamente specificato, gli orari e i
dati degli eventi riportati sono da intendersi topocentrici, ovvero riferiti alla posizione geografica di un
osservatore posto a Long. 12° est; Lat. 42° nord; inoltre, le congiunzioni sono in riferimento altazimutale. Si
prenda nota del fatto che gli istanti relativi a fenomeni quali le occultazioni asteroidali e lunari, possono
variare di qualche minuto per un osservatore la cui posizione si discosti da quella indicata. Le distanze
angolari degli oggetti celesti sono da intendersi calcolate da centro a centro. Sono riportate le opposizioni
di tutti gli asteroidi la cui luminosità apparente risulti inferiore alla mag. +12; per dist. si intende la
distanza dalla Terra. Dove si riporta l’Angolo di Posizione AP di un oggetto rispetto ad un altro si deve
intendere contato a partire da nord, in senso antiorario.

www.coelum.com 157
MOSTRE E APPUNTAMENTI
Gruppo Astrofili Vicentini responsabile. subordinata alle condizioni meteo.
“G. Abetti” 14.12: Osservazione della Cometa Se la località non sarà raggiungibile
Osservatorio Astronomico “G. 46P/Wirtanen e dello sciame delle in auto a causa della neve, l’evento
Beltrame” in Via S. Giustina 127 ad Geminidi. Uscita notturna con i potrebbe essere svolto in altro
Arcugnano (VI). propri telescopi in località luogo oppure essere annullato.
30.11, dalle 21:00 alle 22:30, Campogrosso. 21.12: Astrocena. Incontro
presso l’Osservatorio astronomico La Cometa 46P/Wirtanen, conviviale tra i soci per il
di Arcugnano: Incontro con conosciuta come “la cometa di tradizionale scambio degli auguri
l’autrice Elena Lazzaretto che Natale”, è una cometa periodica natalizi. La prenotazione è
presenterà il libro Le Stelle che torna a farci visita ogni 5 anni. obbligatoria. Comunicheremo
Sbagliate Al 14 dicembre si troverà a soli successivamente ulteriori dettagli.
In questo libro si parla delle stelle 11,6 milioni di chilometri dalla www.astrofilivicentini.it
partendo dalle idee sbagliate che Terra e in condizioni ottimali di
spesso abbiamo: piccole trappole in visibilità potremo individuarla ad Associazione Astrofili
cui si cade facilmente, ma che occhio nudo. Si prevede che possa Centesi
altrettanto facilmente si possono raggiungere la quarta magnitudine. L’Osservatorio Astronomico di
disinnescare. Elena Lazzaretto, Le Geminidi sono probabilmente lo Cento (FE) è aperto il primo e
astronoma, si occupa di sciame meteorico più intenso, l’ultimo venerdì di tutti i mesi dalle
comunicazione, divulgazione e quello con il maggior numero di ore 21:00 alle 23:30. Ingresso
didattica. Attualmente progetta e stelle cadenti per ogni ora (ZHR gratuito.
realizza spettacoli che fanno parte previsto fino a 120). La 30.11: Voglio fare l’Astrofilo! Al
della programmazione del partecipazione è gratuita ma per telescopio: l’ammasso stellare delle
Planetario di Padova. Collabora con motivi organizzativi è necessario Pleiadi, la Galassia di Andromeda e
musei ed associazioni realizzando dare la propria adesione scrivendo la Nebulosa di Orione (M42)
conferenze, incontri e corsi di a info@astrofilivicentini.it. Le 07.12: Archeoastronomia: il Cielo
astronomia. La partecipazione è iscrizioni apriranno lunedì Antico di Egizi e Babilonesi
libera, la prenotazione non è 01/12/2018. Attenzione: Al telescopio: l’ammasso stellare
necessaria. È richiesta un’offerta l’organizzazione dell’evento è

158 COELUM ASTRONOMIA


delle Pleiadi, la Galassia di 13.12: Conferenza: La scoperta Per info: cell. 377.1273573 -
Andromeda e la Nebulosa di Orione delle fasi di Venere da parte di astrosaf@astrosaf.it
28.12: Il Mondo delle Illusioni Galileo Galilei a cura di di www.astrosaf.it
Ottiche. Al telescopio: l’ammasso Leonardo Malentacchi. Pur con i
stellare delle Pleiadi, la Galassia di mezzi limitati a sua disposizione Associazione Ligure
Andromeda, la Nebulosa di Orione Galileo riuscì per primo a scoprire Astrofili Polaris
e il Doppio Ammasso del Perseo. le fasi di Venere, pianeta La nostra Sede si trova in Salita
Per info: cell. 346 8699254 all'interno del Sistema Solare, Superiore della Noce 27/cancello,
astrofilicentesi@gmail.com presso il Punto Lettura L.Gori, Via per le altre località vedi: http://
www.astrofilicentesi.it degli Abeti 3 - Isolotto - Firenze - www.astropolaris.it/nfo_luoghi.
ingresso libero shtml
Società Astronomica Le conferenze si tengono presso la
Fiorentina Serate Osservative presso la sede, ove non diversamente
Conferenze e serate osservative BiblioteCanova in via Chiusi, nr specificato, inizio ore 21:30:
organizzate dalla S.A.F. ONLUS 4/3A - zona Isolotto - Firenze. In 30.11, ore 21:30 - 23:30: Concorso
presso (ove non indicato caso di maltempo la serata si di Astrofotografia 2018! 2°
diversamente) l’IIS “Enriques svolgerà all'interno con proiezioni edizione
Agnoletti”, Via Attilio Ragionieri del cielo del mese. Inizio ore 01.12, ore 15:30: Conferenza
n.47 Sesto Fiorentino, Firenze. 21:15: "Singolarità spazio-temporali: uno
Ingresso libero, inizio ore 21:15: 29.11: Serata Osservativa della sguardo al di là dell’orizzonte
04.12: Conferenza sul tema: "C’è volta celeste. Oggetti celesti nel degli eventi" presso il Museo di
molto Spazio nel carrello della cielo osservabili saranno : Marte, Storia Naturale "Giacomo Doria", di
spesa (le ricadute tecnologiche e la costellazione invernale di Paolo Calcidese
delle attività spaziali nel nostro Orione, che ci accompagnerà per 07.12, ore 21:30: Serata La materia
quotidiano)" a cura di Gianpaolo tutto l'inverno. Oscura, di Pietro Planezio
Preti. Non tutti lo sanno ma la 20.12: Serata Osservativa della 14.12, ore 20:00: CENA SOCIALE di
ricerca tecnologica dello Spazio, volta celeste. Gli oggetti celesti fine anno! Aperta a tutti! (SEDE
aiuta l'uomo a migliorare la qualità osservabili nel cielo saranno: CHIUSA)
della sua vita. Vedremo gli aspetti, Marte e le costellazioni invernali Per info: Tel. 346/2402066
più significativi. quali Orione, i Gemelli, e Sirio la Facebook: www.facebook.com/
11.12: Apertura della Biblioteca e stella più luminosa dell'emisfero astropolarisgenova
serata osservativa boreale www.astropolaris.it

www.coelum.com 159
Planetario Civico di Milano (zona Stadio). Inizio ore 21:00. guardachecielo.it
Associazione LOfficina 30.11: Da Eudosso a Gaia: 25 secoli Vi aspettiamo per numerosi
Situato nei Giardini Pubblici "Indro di cataloghi stellari appuntamenti in luoghi da scoprire
Montanelli" presso Porta Venezia. 07.12, ore 21:00: Uscita con il fascino della notte. Dove?
Le conferenze domenicali e gran osservativa Osservatorio Quando?
parte di quelle del sabato sono Astronomico Monte Baldo 30.11: Presentazione del libro ”Le
dedicate all'osservazione e alla 21.12: Le più belle immagini stelle sbagliate” presso
conoscenza della volta stellata dell’anno l'Osservatorio del Gruppo Astrofili
(vedi programma nel sito). Il La Luna in Piazza Bra Osservazione Vicentini, Arcugnano (VI)
martedì e il giovedì sera, incontri a gratuita con i telescopi della Luna Per informazioni:
tema con astronomi ed esperti. Le al primo quarto e dei pianeti. cielocurioso@jamjar.biz
attività pubbliche sono a cura 16.12: dalle 18:00 alle 22:00 www.guardachecielo.it
dell’Associazione LOfficina. Per i Per info: tel. 3347313710 -
successivi appuntamenti info@astrofiliveronesi.it Gruppo Astrofili DEEP
controllare il sito. www.astrofiliveronesi.it SPACE
Conferenze a tema, inizio ore Il Planetario di Lecco, Corso
21:00: Gruppo Astrofili di Padova Matteotti 6, è aperto il venerdì alle
29.11: UNO, CENTO, MILLE Il Gap propone il seguente ore 21:00 e la domenica alle ore
UNIVERSI. Con Gabriele Ghisellini calendario per il mese di dicembre 16:30, il primo sabato del mese è
(INAF – Osservatorio Astronomico presso la sede di via Cornaro, 1/b dedicato ai bambini (fascia d’età
di Brera) (ove non diversamente dai 3 ai 7 anni).
11.12: I MOLTI VOLTI DELLE STELLE: specificato). Inizio ore 21.00. Dove Conferenze e osservazioni
40 MILA ANNI DI ASTRONOMIA. Di indicato, meteo permettendo, ci pubbliche, Inizio ore 21:00:
Davide Cenadelli (Osservatorio sarà l’osservazione guidata del 01.12, ore 10:00: Presentazione del
Astronomico della Valle d’Aosta) cielo con i telescopi del gruppo libro “Quando la Luna ero io” di
13.12: MATEMATICA ESTREMA: Gap. Luigi Garlando
BUCHI NERI E FENOMENI 07.12: Conferenza “Rottami 02.12, ore 16:00: Il cielo di
GRAVITAZIONALI. Di Simone spaziali”, a seguire osservazione Dicembre. Proiezione in cupola.
Iovenitti (Università degli Studi di telescopica. Il consigliere 07.12, ore 21:00: Buchi neri,
Milano) Alessandro Bisello spiegherà la wormholes e universi paralleli, di
18.12: PRIMO VIAGGIO AL DI LÀ DI grande preoccupazione per Loris Lazzati
PLUTONE. Grande attesa per il l’enorme e crescente quantitativo 09.12, ore 16:00: Pleiadi, Iadi e M1:
vicinissimo incontro della New di rottami presenti nello spazio. i gioielli del Toro. Proiezione in
Horizons con la misteriosa Ultima 21.12: Conferenza “La cometa di cupola.
Thule. Di Cesare Guaita Natale”, a seguire osservazione 14.12: Dove finisce l’Universo?
20.12: C’È VITA INTORNO A NOI? telescopica. La cometa periodica Orizzonte delle particelle, sfera di
INSOSPETTABILI LUOGHI OSPITALI Wirtanen sarà probabilmente ben Hubble e percezione di sorgenti
NEL SISTEMA SOLARE. Di Silvia visibile a Natale anche ad occhio extraluminali, di Paolo D’Avanzo
Kuna Ballero nudo. Relatore il presidente del La Stella di Natale, la proiezione
27.12: BALLE SPAZIALI: COSA Gap Fabio Borella. verrà proposta i seguenti giorni
SAPPIAMO DELLO SPAZIO, MA NON Per informazioni e prenotazioni (dove non specificato, inizio ore
DOVREMMO SAPERE. Di Luca Perri telefonare a: 334 396 8941 - 348 16:00):
Manifestazioni speciali, inizio ore 251 1670 16, 21 (ore 21:00), 23, 26, 30,31
21:00 www.astrofilipadova.it dicembre.
21.12: STELLE E MUSICA: IN Per info: Tel. 0341.367584
VIAGGIO… AL PLANETARIO! Con Fondazione Clément www.deepspace.it
Stefania Ferroni - Riccardo Fillietroz-ONLUS
Vittorietti (Staff LOfficina), e Osservatorio Astronomico della Associazione Romana
Barbara Campo: voce, Max Ferri: Regione Autonoma Valle d'Aosta, Astrofili
chitarre, Daniele Comoglio: sax sito nella valle di Saint-Barthélemy. Aperture Pubbliche
Per informazioni: Tel. 02 Tutto l’anno ogni sabato: visite dell’Osservatorio astronomico di
88463340 - c.planetario@comune. guidate diurne e notturne in Frasso Sabino: venite con noi ad
milano.it Osservatorio Astronomico e osservar le stelle! Durante le
www.comune.milano.it/planetario proiezioni al Planetario. aperture pubbliche, si possono
- LOfficina.eu Informazioni e prenotazioni: effettuare visite gratuite e senza
Tel. +39 0165 770050 - Cell. 333 prenotazione. L’osservatorio di
Circolo Astrofili Veronesi 6574963 norma viene aperto al pubblico
“Antonio Cagnoli” e-mail: info@oavda.it anche in caso di meteo incerta o
Sede: Sale della III Circoscrizione, www.oavda.it avversa. Le prossime aperture:
via Filippo Brunelleschi,12 Verona domenica 15 dicembre.
160 COELUM ASTRONOMIA
Consultare il sito per orari e Stelle e costellazioni di dicembre. Ravennate Astrofili Rheyta. Le
strutturazione delle visite. Con il dott. Pierluigi Giacobazzi osservazioni si tengono presso i
Per maggiori informazioni: Fabio 15.12: OSSERVIAMO LE STELLE Le Giardini Pubblici con ingresso
Anzellini 339-7900809 meraviglie del cielo invernale. Con libero, meteo permettendo.
www.ara.roma.it il dott. Pierluigi Giacobazzi Inizio ore 21:00, prenotazione
20.12: LA STELLA DI BETLEMME La consigliata. Tutti i lunedì mattina,
Infini.to Planetario di cometa del presepe: mito o realtà? ore 10:30: Il cielo per i più piccoli:
Torino - Museo Con la prof.ssa Ester Cantini le costellazioni estive, spettacolo
dell’Astronomia e dello Per ulteriori informazioni: e-mail: in cupola adatto ai bambini a
Spazio info@planetariodimodena.it partire da 6 anni.
Infini.to si trova sulla cima di una Tel. 059 224726 (martedì e giovedì 27.11: Il fenomeno delle aurore
collina nel comune di Pino ore 10.30 - 12.30) Polari
Torinese, a una distanza di circa 10 www.planetariodimodena.it 04.12: Archeoastronomia
km dal centro della città di Torino e precolombiana: l'astronomia dei
di circa 6 km dal centro della ATA - Associazione popoli precolombiani di Agostino
cittadina di Chieri, in Via Tuscolana di Astronomia Galegati
Osservatorio 30. “Livio Gratton” 11.12:Le città e il cielo il cielo e
1-2.12: Lo Spazio ai bambini. Infini. L’ATA vuole rendere la scoperta l'Universo nelle opere di Italo
to aderisce al Festival dell’Universo una esperienza Calvino di Oriano Spazzoli
dell’Educazione durante il weekend condivisa, mettendo in 14.12: Osservazione pubblica della
dedicato ai bambini e alle loro connessione Associazioni, Scuole, volta stellata. Protagonisti della
famiglie. Istituzioni, Enti culturali e di serata la Luna e Marte
8-9.12: Lucia, il segreto delle Ricerca, per far sì che… 15.12: In gita sulla Luna: un
stelle cadenti. Nuovo spettacolo in l’astronomia e la scienza siano pomeriggio al planetario di Amalia
Planetario. Inaugurazione patrimonio di tutti. L’ATA dispone Persico
14.12: Un Cielo di Stelle al Parco di varie strutture e sedi per le sue 16.12, ore 10:30: Osservazione
Astronomico. Serata Osservativa. attività, prima fra tutte pubblica del Sole
Prevendite su Ticketone. l’Osservatorio Astronomico F. 16.12, ore 14:00:Le "magie" della
N.B. Verificare sul sito del Fuligni, ospitato presso il Comune fisica: elettricità,
planetario programmi, requisiti, di Rocca di Papa (frazione Vivaro). elettromagnatismo e radiazioni
costi, prenotazione e altre Programma AstroIncontri c/o festival della cultura tecnica
indicazioni per ogni attività. Osservatorio “Fuligni” – Ore 21:00 18.12: La stella di Natale, tutta
INFO 011.8118740 - 30.11: Abbracciando il lato oscuro un'altra storia di Claudio Balella
info@planetarioditorino.it dell’Universo 26.12, ore 17:00: Mille stelle per A.
www.planetarioditorino.it 01.12, ore 19:00: SerATA Astrofila I.L.
06.12, ore 19:00: Incontro del team Per info: tel. 0544.62534 -
Civico Planetario "Monitoraggio Inquinamento info@arar.it www.racine.ra.it/
luminoso" planet - www.arar.it
“F. Martino“ di Modena
gestito dal CeSDA Centro 07.12: Gli astrofili e lo studio
Sperimentale per la didattica scientifico degli asteroidi Unione Astrofili Senesi
dell’astronomia, si trova in Viale 14.12: Quattro salti sulla Luna Osservatorio Astronomico
Jacopo Barozzi, 31 a Modena. 15.12, ore 18:00: Aperitivo Provinciale di Montarrenti, SS. 73
Pomeriggi per le famiglie, per astronomico - Asteroidi e comete Ponente, Sovicille (SI).
bambini dai 5 agli 11 anni, tutte le 21.12, ore 19:00: Il cielo del mese 01.12: Il Cielo del Mese. Il ritrovo è
domeniche (due turni alle 15:30 e al Planetario alle ore 21.30 presso Porta Laterina
16:30). Programma delle 28.12: Il Sole e lo Space Weather da dove raggiungeremo a piedi la
conferenze divulgative, inizio ore Per tutte le serate è OBBLIGATORIA specola ”Palmiero Capannoli” per
21:00: la prenotazione (richiesta anche ai osservare il cielo del periodo.
29.11: LA LUNGA ROTTA PER LA Soci ATA), da effettuarsi ENTRO il 14 e 28.12, ore 21:30: Il cielo al
LONGITUDINE corsa alla ricerca giorno precedente l’attività, anche castello di Montarrenti.
della precisione. Con prof. Claudio solo via mail. L’Osservatorio Astronomico di
Berselli Per informazioni : Montarrenti sarà aperto al pubblico
01.12: Visita guidata UNA SERA AL segreteria@ataonweb. it - tel per una serata osservativa dedicata
PLANETARIO. Con il dott. Pierluigi 06.94436469 al cielo del periodo. Prenotazione
Giacobazzi www.ataonweb.it obbligatoria. In caso di tempo
06.12: IL CIELO NELL'ARTE Le incerto telefonare per conferma.
rappresentazioni artistiche del Al Planetario di Ravenna Seguiteci su www.astrofilisenesi.it
cielo stellato. Con il prof. Vittorio Attività del Planetario di Ravenna e sulla nostra pagina facebook
Mascellani. (V.le Santi Baldini 4/a) in Unione Astrofili Senesi
13.12: IL CIELO DI SANTA LUCIA collaborazione con l’Associazione
www.coelum.com 161
Spazio cosmico e immaginario poetico dal 16 maggio
In occasione della Prima giornata mondiale della luce, apre a Torino, nei locali del Museo di Infini.To,
la mostra delle migliori immagini selezionate dalla giuria del concorso “2015: Anno della Luce -
Cosmografie: spazio cosmico ed immaginario poetico”
La mostra è esposta all’interno del Museo di Infini.to. È visitabile liberamente dal 16 maggio 2018
durante gli orari di apertura standard e straordinari. Per poter accedere allo spazio mostra è
necessario essere muniti del biglietto di ingresso al Museo o del biglietto evento in caso di aperture
straordinarie.

ORARI DI APERTURA
martedì – venerdì: 9.30 – 15.30 (chiusura biglietteria ore 14.30)
sabato, domenica e festivi: 14.30 – 19.30 (chiusura biglietteria ore 18.30)
variazioni orari segnalate sul sito www.planetarioditorino.it

Per informazioni: http://www.planetarioditorino.it/infinito/

162 COELUM ASTRONOMIA


Dal 26 dicembre 2018 fino a maggio 2019
La Fabbrica della Scienza
Al TROPICARIUM PARK in Via Aquileia, 123 a Jesolo (VE)

Una mostra interattiva sul modello dei musei scientifici americani. Il cuore della mostra è l’attività di
stampo ludico e sperimentale da realizzarsi in prima persona.

Sviluppata dal Tropicarium di Jesolo in collaborazione con Pleiadi vede ben 75 macchine interattive
relative a temi come CORPO UMANO, ACQUA, MATEMATICA, ILLUSIONI, ELETTRICITÀ, ARIA e FORZE che
utilizzano l’approccio ludico-sperimentale per educare il visitatore al sapere scientifico e far
comprendere importanti leggi della natura.

Una mostra per tutte le età con un’offerta scolastica unica nel suo genere (consulta il sito per le
proposte per le scuole di tutti i gradi, dall’infanzia al secondo grado).

www.pleiadi.net

La mostra “Viaggiatori del Cosmo – meteoriti & Co.” ci traghetta verso la commemorazione nel 2019
dei cinquant’anni dalla conquista della Luna, offrendo ai visitatori un campione di messaggeri celesti
che portano il richiamo misterioso dello spazio profondo, studiato da astronomi, fisici e chimici e
dipinto quale nuova frontiera per l’uomo nei film e romanzi di fantascienza.
Pezzi di roccia e metallo non sono più fiaccole appese a sfere celesti che eternamente girano sopra al
mondo mortale, bensì luci degli infiniti mondi sognati.

La mostra ci racconta la storia dell'universo e della vita sulla terra attraverso una serie di postazioni
interattive. Protagoniste assolute, le meteoriti, di cui è presente una vasta collezione. Prendendo
spunto da importanti eventi astronomici (nel 2018 la NASA metterà in orbita il satellite Sentinel per
scoprire asteroidi potenzialmente pericolosi per la vita sulla Terra; il 2018 e il 2019 vedranno delle
eccezionali eclissi lunari totali) e anniversari significativi (il 20 luglio 2019 si celebrano i 50 anni dallo
sbarco sulla Luna), la mostra presenta le caratteristiche di questi corpi celesti minori, veri e propri
viaggiatori del cosmo, dalla grande valenza scientifica, spesso legati all’immaginario collettivo in
quanto protagonisti di eventi storici, di film catastrofici e di leggende. L’esposizione accosta a questi
aspetti antropologici, informazioni scientifiche generali e di dettaglio.

Da martedì a venerdì: 10.00-12.00 e 14.30-17.30


Sabato e domenica: orario continuato 10.00-18.00 WWW.MUSEOMONTEBELLUNA.IT
Lunedì aperto solo per le scolaresche
Per maggiori info: 0423 300465 – info@museomontebelluna.it
www.coelum.com 163
LIBRI IN USCITA
"VIAGGIARE NELLO SPAZIOTEMPO
La scienza di Interstellar"
di Kip S. Thorne
Prefazione di Christopher Nolan
Bompiani Editore, novembre 2018
Formato cartonato con sovracoperta, 496 pp.
Prezzo: € 21,25
Chi, guardando un cielo stellato di notte, non si è mai chiesto
almeno una volta se un giorno saremo mai in grado di andare tra
quegli astri così remoti? L’ambizioso film ''Interstellar'' di
Christopher Nolan ci conduce proprio in un viaggio del genere, e
ben oltre la Via Lattea, la nostra galassia ancora visibile a occhio
nudo. Ma la sua non è un’opera di pura fantasia. O meglio, lo è solo
in parte. Grazie infatti alla consulenza dell’astrofisico e premio
Nobel Kip Thorne gli eventi sbalorditivi a cui assistiamo nel film
sono una rappresentazione scientificamente corretta di quello che
gli esseri umani potrebbero affrontare in un’esplorazione dello spaziotempo. Dai dischi di
accrescimento alle singolarità, dalla gravità quantistica alle anomalie gravitazionali, passando per la
quinta dimensione e il tesseratto di Nolan, Thorne spiega in modo divulgativo e coinvolgente le grandi
questioni del tempo e dello spazio in chiave interstellare, stimolando come non mai il nostro senso
della meraviglia e dell’avventura.

"TRA RAZZI E TELESCOPI


La vita nell'Universo"
di Francesco Paresce
Di Renzo Editore (III edizione 2018)
Formato 129 pp.
Prezzo: € 15
Leggi 8 pagine

Siamo soli nell’Universo? Come scriveva Isaac Asimov: “Esistono due


possibilità: forse siamo soli, forse no. Tutte e due mi spaventano in
egual misura”. Attorno all’astrofisica le domande fioriscono
numerose e le risposte sono sempre affascinanti. Come nasce una
stella? È finita l’epoca delle grandi esplorazioni spaziali? Cosa resta
ancora da scoprire? L’avventura dei razzi e dei telescopi – Hubble,
nel 1990, è stato il primo di cui si sia parlato diffusamente – ci ha mostrato immagini delle galassie di
rara bellezza e complessità. Ma l’osservazione dell’Universo è anche semplicità e ironia: così ce la
racconta questo libro. Nella sua lunga carriera – da Berkeley, alla NASA e all’ESA – Francesco Paresce ha
partecipato ai principali esperimenti e alle più note missioni di esplorazione spaziale. E ha contribuito
personalmente a trovare alcune risposte alle molte domande dell’astrofisica.

164 COELUM ASTRONOMIA

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