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Dio non morto, deve ancora nascere

Un percorso tra DeLillo, il Realismo Speculativo e la Singolarit.


Siamo i possibili antenati di dio piuttosto che le sue creature, e soffriamo perch, diversamente dagli animali
che non conoscono la possibilit umana del suo avvento, noi conosciamo la possibile divinizzazione di noi
stessi. Portiamo dio nel nostro grembo, e la nostra essenziale inquietudine non altro che la convulsione di
un bambino che sta per nascere
Quentin Meillassoux, L'Inexistence Divine

Zero K
Cogliere poeticamente le contraddizioni del tempo presente il compito che la scrittura si autoassegna ad
ogni sua rinascita. Lultimo romanzo di Don DeLillo, Zero K (2016), offre una perfetta esemplificazione di questa
tesi. Ambientato in un laboratorio segreto di una sperduta provincia sovietica e nella scintillante New York
della borsa e dei capitali finanziari, Zero K descrive il folle sogno di un gruppo di miliardari, santoni, sedicenti
religiosi e scienziati che offrono un servizio di criogenizzazione dei corpi in attesa di costruire una tecnologia
in grado di consentire la vita eterna. Nella prima parte, Jeffrey Lockhart, il protagonista, descrive la visita in
unambientazione allo stesso tempo futuristica ed antica, dove incontra il padre (un miliardario) che gli spiega
la sua intenzione di applicare questa tecnica a s stesso ed alla seconda moglie, affetta da una malattia
incurabile. Nella seconda parte Jeffrey racconta varie fasi della sua vita a New York: il suo rapporto con le
donne, il lavoro, la citt. Come nel precedente Cosmopolis (2003), DeLillo esprime nei dialoghi fra il
personaggio principale e i personaggi secondari diverse teorie filosofiche, biologiche, economiche, teologiche
generalmente legate al progresso tecnologico. Perch affermo che questo romanzo, pi di altri, riesce a cogliere
lair du temps? Perch a differenza di altri testi narrativi che affrontano la connessione fra neoliberismo, nuove
tecnologie e relazioni sociali (si pensi a Panorama di Tommaso Pincio, o a Bleeding Edge di Pynchon, o ancora al
criticato The circle di Dave Eggers), qui il tema principale la teologia. Gi, perch in realt il mondo di cui ci
parla DeLillo non pi quello delle connessioni fra tecnologia e capitalismo analizzato in Cosmopolis, ma un
approfondimento del concetto di Point Omega (2010), ovvero la convergenza di teologia e tecnologia
ipotizzata per la prima volta dal gesuita Pierre Teilhard de Chardin nel suo libro Le phenomene humain (1955).
importante ricordare questo legame, perch ci di cui vorremo parlare proprio la congiuntura tecnoteologica che si aggira nelle narrazioni e le filosofie contemporanee.

Singolarit
Parafrasando Debord: La Singolarit il capitale a un tal grado di accumulazione da divenire dio. Ma che
cos la Singolarit? E perch con la S maiuscola? Per avere una risposta semplice, basta guardare un video
a caso di Raymond Kurzweil su YouTube: si tratta di un inventore, scienziato e saggista che oggi lavora per
Google a dei progetti non bene identificati di perfezionamento delluomo. Singolarit il nome altisonante
che si vuole dare ad un processo inarrestabile di evoluzione tecnologica (nel campo dellinformatica,
dellintelligenza artificiale, della robotica e della bioingegneria) che porter luomo ad avere delle facolt semidivine come lubiquit, lonniscienza e soprattutto limmortalit.

Non si capisce se si tratti di uno scherzo o di un progetto serio, ma, ad ogni modo, Kurzweil non il solo a
credere in questa nuova ideologia della Silicon Valley. Alexander Bard, un nome probabilmente sconosciuto ai
pi, si inventato un movimento religioso, il Sinteismo, basandosi proprio sullemergere di una nuova

coscienza religiosa conseguente allevoluzione tecnologica, soprattutto quella legata ai social networks. Bard
ha scritto un grosso tomo di filosofia per spiegare la sua idea, ma il suo sostrato culturale non connesso alla
speculazione accademica, quanto allambiente musicale underground ed ai frequentatori del Burning man
festival.

Burning man
Il Burning man, appunto, un festival che dura otto giorni nel quale persone da tutto il mondo possono
ritrovarsi nelle sperdute distese del deserto del Nevada per condividere unesperienza di totale condivisione
(non sono ammessi soldi, ma le transizioni sono legate al baratto). Durante il festival viene costruita una citt
circolare sul modello della Citt del sole di Tommaso Campanella, si pu fare libero uso di sostanze psicotrope
e tutto si conclude con lignizione di uneffige antropomorfa in legno. Recentemente il festival stato criticato
dai suoi primi organizzatori e partecipanti ( nato nel 91) per la presenza di lites di tecnocrati legati
allindustria di softwares della Silicon Valley che partecipano allevento per stabilire contatti pi che per
esperire una nuova forma di vita in comune.

Realismo speculativo
Bard associa il Burning man alla nascita di un nuovo movimento religioso legato non tanto alla spiritualit New
age degli anni 90, quanto alle pi recenti produzioni della filosofia continentale francese e americana. Bard,
infatti, fa riferimento a una serie di tesi espresse in forma ancor parziale dal filosofo parigino Quentin
Meillassoux, noto per essere stato lispiratore della corrente del Realismo Speculativo, ma anche per aver

affermato una strana tesi in rapporto alla religione. Meillassoux sostiene infatti che la sentenza di Nietzsche
dio morto sbagliata, e lo in rapporto al tempo. La filosofia non ha il compito di criticare le narrazioni
religiose, bollandole come frottole per masse di oppiomani, ma dovrebbe perseguire lideale platonico e
kantiano di immaginare e costruire un mondo perfetto di giustizia e uguaglianza. Il problema delle religioni che
annunciano la venuta futuribile di questo mondo, ma non cercano di attuare la sua realizzazione terrena. La
strana tesi di Meillassoux che dio non sia esistito nel passato ma nulla vieta che esso possa apparire nel presente
provenendo dal futuro. Il dio del filosofo francese ha comunque le stesse caratteristiche del vecchio
pantokrator cristiano (onniscienza, ubiquit, immortalit, etc), ma soprattutto il garante della giustizia
universale. Meillassoux considera le morti immotivate come lingiustizia pi grave e prevede un possibile
futuro nel quale questo scacco cesser di esistere. Limmortalit per tutti, insomma.

Omnia sunt immortalia


C da dire che questenfasi nel descrivere levoluzione tecnologica come una corsa verso limmortalit non
stata formulata per la prima volta in maniera razionale soltanto da Meillassoux. Se si escludono i sogni
dimmortalit narrata che da Gilgamesh alle ricerche alchemiche della pietra filosofale hanno attraversato le
mitologie e le religioni, c stato un periodo storico pi vicino a noi in cui una forza politica estremamente
razionalista aveva indagato la possibilit della vita eterna: si tratta del movimento dei Cosmisti russi. Senza
troppo entrare nei dettagli, facendo riferimento alle ricerche dello storico dellarte e filosofo russo Boris Groys,
possiamo dire che agli inizi del 1900 esistita una corrente estetica e scientifica di professori, artisti ed
ingegneri che ritenevano possibile realizzare limmortalit umana per mezzo di una continua trasfusione del
sangue e di altre tecniche di proto-bioingegneria. Anche se dal punto di vista scientifico il progetto si rivelato
(ovviamente) un fallimento, dal punto di vista culturale, esso ha lasciato unimpronta rilevante nelle opere di
poeti e pittori del futurismo. Anche in questo caso, come nellattuale ideologia della Singolarit, ci troviamo di
fronte ad un modello politico (il comunismo) che afferma di avere il potere tecnologico per attuare delle

pretese teologiche. Non si tratta dellattesa della Rivoluzione come aspettativa messianica della parusia, ma
del tentativo concreto di attualizzare le utopie escatologiche delle religioni.

Linsegnamento di DeLillo
Ritorniamo al libro di DeLillo; cosa ci dice lo scrittore newyorkese nella sua ultima opera? DeLillo, per mezzo
del protagonista, esprime tutta la sua scetticit nei confronti dello stralunato gruppo di scienziati, capitani
dimpresa e religiosi che conduce le ricerche sullintelligenza artificiale e sulla vita eterna. DeLillo, come in altri
casi, contrappone il corpo allastrazione dellanima digitale. Ci che coglie perfettamente la natura
propriamente utopica di questi progetti tecno-teologici. Nel laboratorio che il protagonista visita assieme al
padre le varie stanze sono ornate da megaschermi che proiettano immagini dal mondo esterno: filmati di
guerra, rituali religiosi, interviste a scienziati e filosofi. Anche nella Citt del Sole di Campanella le mura circolari
e concentriche che la costituiscono sono ricoperte di immagini che servono per educare gli abitanti dellisola
alla totalit delle conoscenze. La Citt del Sole, cos come lUtopia di Moro, la Nuova Atlantide di Bacone e la
Christianopolis di Andrea e sono opere che descrivono la visita di un osservatore esterno allinterno di un
mondo perfetto (unisola) nella quale la scienza ha raggiunto livelli di sviluppo sconosciuti al tempo. In queste
isole i sapienti lavorano incessantemente al perfezionamento della condizione umana, proprio come
nellideologia di alcuni profeti attuali della Singolarit, e nelle pagine di Zero K di DeLillo. Ci che colpisce che
il padre del protagonista decide di finanziare il progetto per la realizzazione della vita eterna e del
perfezionamento delluomo allo scopo di salvare la vita della sua coniuge malata. Egli non troppo distante
dalla storia personale di Kurzweil, che decide di dedicare la vita allinvenzione di tecnologie per poter
risuscitare il padre defunto. Tutto questo al tempo stesso molto serio e molto ridicolo: indubbio che le
nuove tecnologie aprano possibilit sinora impensate, ed anche vero che alcune delle macchine che nel
seicento potevano essere solamente sognate, come un calcolatore in grado di contenere tutte le conoscenze
enciclopediche del mondo, ora sono alla portata di tutti. Tuttavia laspetto che abbiamo provato a legare non
tanto la permanenza del tema della ricerca dellimmortalit, che una narrazione mitologica
sostanzialmente invariante, quanto le nuove forme che la religiosit assume in unepoca sempre pi
digitalizzata. Una religiosit materialista, bianca, vuota, astratta e senza contenuti che divinizza ci che
utilizziamo quotidianamente, ovvero motori di ricerca, social networks ed intelligenze artificiali. Da questi
dispositivi concreti e dalle esperienze che ne facciamo non possibile in alcun modo dedurre una futura fusione

fra uomo e macchina o una scomparsa delle identit personali nelluniverso liquido di una Rete unificata. Questa
narrazione si struttura come ununica possibilit per ununica umanit che vivr un unico ed eterno tempo
presente. Tutto ci altamente improbabile: oltre a unevoluzione tecnologica senza precedenti, i nostri anni
sono caratterizzati da un inasprimento delle guerre, dalla ripresa di logiche segregative, dalla ricomparsa di
barriere, dalla distruzione del welfare state, la crisi delle classi medie occidentali e da una necropolitica nel sud
del mondo. Insomma, nulla sembra far presagire una nuova et delloro, caratterizzata dallannullamento delle
ingiustizie e dalla realizzazione della vita eterna per tutti. Quanto narrano queste storie di tecno-utopismo
invece lemanazione diretta dellegemonia culturale dellideologia californiana della Silicon Valley, che dopo aver
imposto globalmente i suoi prodotti ed i suoi brevetti, passata alla fase mitopoietica di rappresentarsi non pi
come modello economico-politico ma come unaberrante chimera tecno-teologica.

Bibliografia
Bard, Alexander, Jan So derqvist, Syntheism creating God in the internet age, Stockholm, Stockholm Text, 2014.
Bredekamp, Horst, Nostalgia dellantico e fascino della macchina: la storia della Kunstkammer e il futuro della
storia dell'arte, (tradotto da) Massimo Ceresa, Milano, Il saggiatore, 2006.
Choay, Francoise, La regle et le modele : sur la theorie de larchitecture et de l'urbanisme, Paris, Seuil, 1980.
DeLillo, Don, Cosmopolis, (tradotto da) Silvia Pareschi, Torino, Einaudi, 2006.
-, Punto omega, (tradotto da) Aceto, Federica, Torino, Einaudi, 2010.
-, Zero K, New York, Scribner, 2016.
Harman, Graham, Quentin Meillassoux: philosophy in the making, Edinburgh University Press (a cura di),
Edinburgh, 2011.
Shanahan, Murray, The technological singularity, London, MIT Press, 2015.
Teilhard de Chardin, Pierre, Le phenomene humain, Paris, Du Seuil, 1955.
Young, George, The Russian cosmists: the esoteric futurism of Nikolai Fedorov and his followers, Oxford, Oxford
University Press, 2012.

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