PELLET
Committente:
Progettista:
dr. Guido Garbi
A.U. Benefit s.r.l.
- G.A.L. Garfagnana
- Incubatore Gramolazzo
Garfagnana Innovazione
Aprile 2012
SOMMARIO:
1 INTRODUZIONE ...........................................................................................
2 PREMESSE
2.1 LA TOSCANA E LA FILIERA DEL LEGNO
2.2 IDENTIFICAZIONE DEL META-PROGETTO
2.3 IDENTIFICAZIONE DEL PROGETTO BENEFIT-GARFAGNANA-PELLET
.........................................................................
2.4
LO SCOPO PRIMARIO
2.5
LO SCOPO SECONDARIO
ppPREMESSE...................................................................................................
2.6
LE MOTIVAZIONI DEL PROGETTO
..........
4
4
5
5
5
5
3 LIMPIANTO
3.1 DATI TECNICI RELATIVI ALLIMPIANTO ..............................................
3.2 DATI RELATIVI ALLA TECNOLOGIA .......................................
3.3 DATI RELATIVI AL LAYOUT (composizione)......................................
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7
8
8
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11
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1 INTRODUZIONE
La presente relazione costituisce il risultato dellattivit svolta da:
2 PREMESSE
2.1 La Toscana e la filiera del LEGNO
Laggiornamento (al 2005) dell Inventario Nazionale delle Foreste e dei Serbatoi di
Carbonio mette la ns. Regione al primo posto in Italia per estensione di superficie
boscata.
Il LEGNO e il suo utilizzo va visto, a ns. avviso, quale elemento di sostenibilit ed
ecoefficienza, nonch come opportunit di lavoro e di business etico (con ci
intendendosi lavvio di unattivit imprenditoriale che sviluppi le risorse locali e crei
occupazione nel territorio e che produca profitti rispettando e valorizzando
lambiente).
Le 3 ragioni di questo assunto, prodromo del presente Progetto, sono: a) creare
occupazione; b) proteggere il bosco; c) risparmiare energia, sostituendo quella da
combustibili fossili con quella da fonti rinnovabili.
Il valore del legno, come materia prima da dedicare alla filiera energetica e a quella
della bioedilizia, cos comprensibile da essere lapalissiana:
proviene da una fonte, lalbero, il cui rinnovamento e la cui riproducibilit sono
determinati essenzialmente dallunica fonte energetica illimitata e ambientalmente
non inquinante (IL SOLE).
Fare una trave di legno impegna 1/6 (un sesto) dellenergia necessaria per farne
una in acciaio a parit di resistenza, cos come per ogni metro cubo di legname
utilizzato per produrre energia al posto dei combustibili fossili ci fa risparmiare nei
costi fino a oltre il 70% e si risparmia 1,1 tonnellata di CO2 non emessa in
atmosfera.
Il Legno va visto anche come elemento essenziale della lotta al cambiamento
climatico. Utilizzare legno indiscutibilmente produce meno emissioni di CO2 di
qualsiasi altro materiale o fonte energetica.
Ancor oggi oltre il 60% dellutilizzo del legname copre il mercato della legna da
ardere. Il Progetto che qui descriviamo intende procedere a diversificarne lutilizzo,
creando un volano moltiplicatore dopportunit per le piccole e per le microimprese
del teritorio regionale, potenzialmente assai maggiore del semplice taglio dei boschi
come facevano i ns. nonni.
2.2 Identificazione del meta-progetto
Favorire lo sviluppo di un network dimpianti di pellettizzazione in Toscana, con luso
della tecnologia produttiva proposta, da adottarsi nel primo insediamento e nei
successivi.
Tecnologia che si contraddistingue nella possibilit di produrre pellets anche da
biomassa umida. Si consideri che la Toscana la prima regione dItalia per ettari
boschivi, per contro con un modesto utilizzo della filiera Bosco-Legno-Energia. Per
conseguenza, per la prima volta nel mercato e in modo assolutamente innovativo, si
potr lavorare biomassa legnosa secca (come tutti gli impianti attualmente in uso
con le vetero-tecnologie) nonch biomassa legnosa umida, quale anche il verde
pubblico, altrimenti destinato a non essere riutilizzato, almeno per la maggior
quantit, destinato spesso in discarica.
LIMPIANTO
***
4 ASPETTI ECONOMICI E FINANZIARI
4.1
Settimane/anno
Giorni/settimana
Giorni/anno
Ore/turno
Turni/giorno
Ore/giorno
Turni/anno
Tonnellate/ora
Tonnellate/turno
Tonnellate/giorno
48
6
289
7,5
3
22,5
867
0,9
6,75
20,25
Tonnellate/anno
5.852
48
6
289
7,5
3
22,5
867
0,9
6,75
20,25
5.852
PRODOTTO LAVORATO
Tipologia
Quantit
100
5.852,00
100
5.852,00
20
1.174,40
35+45+20
5.852,00
Turni di lavoro:
IPOTESI TURNI
MAX 40 ORE SETTIMANALI
1 TURNO
2 TURNO
3 TURNO
ORE 06
ORE 14
ORE 22
ORE 14
ORE 22
ORE 06
LUN
A+E
B
C+F
MAR
B+J
F
A+E
MER
C+J
E
B+F
GIO
A+J
B
C+E
VEN
B+J
C
A+F
A BCEF
J
TURNISTI
8 - 16
OPPURE
8 - 12
12 - 16
E/O
SAB
C+J
A
F+E
DOM
FERMO
FERMO
FERMO
10
11
12
Grazie alla pressatura il potere calorifico del PELLET, circa il doppio rispetto al legno
(a parit di volume, ma non di peso), pu essere utilizzato come combustibile per stufe,
camini, e anche caldaie e sistemi di riscaldamento centralizzati come termo-camini e
termo-caldaie.
La convenienza del PELLET data principalmente dal suo basso costo e soprattutto
dalla sua alta resa calorica, questa per dipende dalla qualit del legno utilizzato per la
sua produzione: il PELLET migliore quello ottenuto dal legno vergine soprattutto di
Faggio, Abete e Pino, deve essere liscio, compatto e lucido.
E' comodissimo da usare, estremamente leggero e compatto, e ha un costo molto
basso rispetto agli altri combustibili.
Come si nota nella tabella in basso il pellet certamente il pi economico tra i comuni
combustibili da riscaldamento. Infatti il costo in euro per kW del pellet pi basso di
quello del metano e del gasolio. Il calcolo chiaramente indicativo ma da una idea
precisa della questione.
Combustibile
Costo/kW
Pellet
5,2 /Kg
0,2/Kg
0,038
Gasolio
9,6 /lt
0,95/lt
0,098
Metano
10,00 /m3
0,57/m3
0,057
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IN SINTESI
circa 2,3kg. di legna secca hanno lo stesso potere calorifico di 1 litro di gasolio o di un
metrocubo di gas naturale e un costo molto inferiore.
E pi efficiente rispetto alla legna da ardere e ai cippati, per potere calorifco e resa
termica (1kg. di pellet
ci d a ca.5 kW h d ene rg i a) e il suo uso in caldaie non necessita di manutenzione
ricorrente in sito.
Densit tra 650-720 kg/mc (occupa poco spazio) ; 2tonn. di pellet equivalgono a 1 m di
olio; 2,1tonn.
Di pellet equivalgono a 8-10 m di legna da ardere ; potere calorfico di alcuni pellet (Kcal/Kg):
pino=4548- faggio=4578-abete=4588-castagno=4731.
Le ns. caldaie a pellet (potenza da 30kW, regolabile da 7,6 a 30,4) scaldano 300-500mq. di
superficie con il loro serbatoio incorporato da 210kg., per 20gg. (con unefficienza termica di
oltre il 93%).
LA FILIERA LEGNO BOSCO - ENERGIA:
dal cippato e dalla segatura di biomasse legnose non trattate,
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Calorie [cal]
Kilocalorie [kcal]
Elettronvolt [eV]
Kiloelettronvolt [keV]
Megaelettronvolt [MeV]
Gigaelettronvolt [GeV]
Nanojoule [nJ]
Microjoule [J]
Millijoule [mJ]
Newton metro [Nm]
Kilonewton metro [kNm]
Foot-pound force [ft-lb]
Kilopondmeter [kpm]
Kilogram-force meter [kgfm]
Joule [J]
Kilojoule [KJ]
Megajoule [MJ]
Gigajoule [GJ]
Terajoule [TJ]
Petajoule [PJ]
Exajoule [EJ]
Watt secondo [Ws]
Kilowatt secondo [kWs]
Wattora [Wh]
Kilowattora [kWh]
Megawattora [MWh]
Gigawattora [GWh]
Terawattora [TWh]
Pondmeter [pm]
British thermal unit [Btu]
Thousand BTU [MBtu]
Million BTU [MMBtu]
Quad
Erg
15
16
BENEFITGarfagnanapellet
PELLET
CIPPATI CALIBRATI
BRICCHETTE
CALDAIE
TERMOGENERATORI
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IL PELLET
utilizzabile come importante e conveniente materia prima nella cogenerazione
Biomasse utilizzabili nella Cogenerazionesugli impianti allacciati dal 1 gennaio 2013 (per 20 anni)
A titolo informativo riportiamo lelenco della varie tipologie di biomassa utilizzabili ai fini energetici previste nel nuovo
decreto sulle Fonti Rinnovabili emanato nel luglio scorso, in vigore con il nuovo anno. Con le nuove disposizioni la
cogenerazione da biomasse solide godr di buone prospettive e le piccole taglie ben si adatteranno alle nuove disposizioni
che premiano gli impianti fino a 300 kWe per i quali sono previste le massime tariffe incentivanti e in particolar modo gli
impianti fino a 200 kWe per i quali previsto l'accesso diretto agli incentivi senza alcuna liscrizione al Registro ed alle
relative graduatorie.
1.
2.
Sottoprodotti provenienti da attivit agricola, di allevamento, dalla gestione del verde e da attivit forestale
paglia, pula e stocchi;
fieni e trucioli da lettiera ed effluenti zootecnici (ad esempio letami di allevamento)
residui di campo delle aziende agricole e sottoprodotti derivati dallespianto;
sottoprodotti derivati dalla lavorazione dei prodotti forestali e dalla gestione del bosco;
potature, ramaglie e residui dalla manutenzione del verde pubblico e privato.
3.
4.
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RINGRAZIAMENTI
Un ringraziamento particolare allo Staff di Bio Powers srl, per le fondamentali informazioni
utili alla formazione del presente documento, laiuto e la competenza sulla materia, in specie
da parte del Patron del Gruppo Five Powers di Roma, Andrea Coli.
Un grazie anche a Luca Nencioni e ancor pi a Stefano Coiai, per la raccolta importante di
dati sul Territorio, sia circa il conferimento di biomasse che sui mercati locali di consumo, in
filiera corta.
BENEFITcontent
COPYRIGHT in stampa novembre MMXII
vietata la copia, la riproduzione, la divulgazione anche parziale del presente documento senza autorizzazione
Galleria Renato Guttuso, 5 - Cap 56019 VECCHIANO (PI)
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