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Un'apologia possibile?

di Giulio Penna

In quel preciso istante, mentre un medico se n'andava a dare un'occhiata


alle sue febbri al lento passo della sua mula, l'ora lo colse,
e si ritrov vestito da boia a sgambettare sopra un ammalato, dicendo:
Credo, invece di Ricetta, scivolando da un aforismo all'altro
Francisco de Quevedo, I Sogni

L'arte medica, a causa di una mai risoluta distinzione fra i poteri taumaturgici e le metodologie
scientifiche che caratterizzano la figura di chi la pratica, resta un argomento dal carattere
controverso, per il quale la fiducia e la sapienza tecnica hanno avuto nel tempo un ruolo
contraddittorio, almeno nella percezione generale di coloro i quali hanno avuto modo di interrogarsi
su tale questione.
Nella misura in cui la scienza ha esperito soluzioni pi efficaci e rigorose nel combattere le
patologie, i rappresentanti dell'arte medica in epoche passate, hanno subito quella perdita del valore
fideistico che la figura del medico-scienziato non riuscita a guadagnarsi pienamente, se non
tramutata in un sentimento vicino al sospetto. Quantunque tutte queste figure convivano tutt'oggi
come soluzioni opposte ai medesimi problemi, evidente che nessuna di essa goda di una piena
fiducia che da sola porrebbe la base pi solida su di cui costruire il reale fine dell'arte medica, che
resta sempre la guarigione.
Posta questa premessa, sarebbe oggi impraticabile ogni tentativo di recupero della posizione
autorevole di cui godevano anticamente i medici, appunto, dovuta al fascinoso misticismo che univa
l'arte medica alla potenza pensiero magico. C' da dire inoltre che, pur condividendo molti caratteri
metodologici che costituiscono le scienze moderne, la medicina non si pu pienamente inserire fra
di esse, per una serie di motivi riassumibili in un'unica caratteristica, quella di essere configurata
come un paradigma indiziario1. Gli indizi, assunti in campo medico attraverso i sintomi della
patologia2, sono il preciso punto di applicazione delle conoscenze teoriche ai singoli casi, che mai si
manifestano negli stessi termini da un individuo a un altro. Per questo motivo non possibile
parlare di medicina nei termini di scienza, ma di paradigma indiziario come insieme di conoscenze
che diventano efficaci soltanto quando vengono tenuti in considerazione i sintomi e gli effetti delle
patologie nel singolo caso.
L'implicazione che questa distinzione tra le scienze la medicina comporta ha portato quest'ultima
a essere considerata foriera di dubbi, schiava delle congetture, nonch a un discredito giustificabile

1 Nei termini utilizzati in CARLO GINZBURG, Miti emblemi spie, Einaudi, Torino 1986, pp. 169170.
2 Come fa notare Ginzburg pi volte nel capitolo Spie dell'opera sopra citata, non sono solo i
sintomi di una patologia ad indicarne la natura ma anche altre tracce non direttamente connesse. La
capacit di interpretare le tracce, indice della brillantezza del medico, determina un ruolo centrale
da parte dell'intuizione, elemento che distanzia in maniera netta la medicina dalle scienze.
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nei termini che portano la fallibilit del singolo medico all'equivalenza con il fallimento dell'operato
dell'intera categoria e dell'intera arte che questi rappresenta.
Nell'opera di Gadamer, l'evoluzione che ha portato al concetto moderno di medicina si fa risalire
all'antica concezione medicina come arte, che nella in greco era indicata con la parola tchne. La
Tchne quel sapere rappresentato da una capacit definitiva e priva di dubbi, che si inserisce nel
contesto di produrre qualcosa3. Ogni arte in quanto tale si propone di produrre qualcosa, un'opera o
rgon, frutto dell'applicazione di regole determinate; nel caso della medicina questo rgon coincide
con il ristabilimento della salute, quindi a differenza delle altre arti, in questo caso parlare di opera
come prodotto autonomo risulta errato. C' da dire che sono molte le arti che riguardano la
produzione di una nuova armonia: l'arte del restauro, specialmente in ambito artistico potrebbe
essere un esempio valido nel ripristino dell'armonia dell'opera sfigurata dai multiformi segni del
tempo, come anche il pi marcatamente moderno ripristino delle funzioni delle automobili e in
generale dei motori e delle apparecchiature meccaniche. I paragoni con l'arte medica sono
facilmente reperibili soltanto al pensiero della frequenza con cui vengono installate le protesi o del
sempre pi frequente ricorso alla chirurgia estetica. La differenza sostanziale con queste arti
dunque il fatto che la medicina determinante non per qualcosa che abbiamo, ossia qualcosa
esterno a noi, ma a ci che siamo.
L'efficacia dell'arte medica si realizza, a differenza delle altre arti che producono un'opera di
ripristino di condizioni d'armonia precedenti alla necessit del loro intervento, grazie a un
importante fattore: questo si produce nel ripristino di un equilibrio di natura particolare perch
inerente al non ristabilimento di corpi meccanici e inerti, ma di un organismo in cui la sfera
psichica, altrove assente, assume lo stesso peso specifico della sfera fisica, e che inoltre non
precostituito artificialmente ma esiste gi naturalmente. Degna di nota, riguardo all'importanza della
comprensione della sfera psicologica per la felice assoluzione del compito dell'arte medica, la
ripresa di un concetto del Fedro di Platone, dal quale Gadamer chiarisce il punto da cui dovrebbe
partire l'operato del medico. In un passo del Fedro4, posto un paragone fra retorica e medicina, si
evince che come nel caso dell'arte della parola, anche per l'arte medica saranno necessarie sia la
natura dell'anima, nella quale imprimere convinzioni, sia la variet dei discorsi, che si adattano alla
sua corrispondente costituzione5. Dunque, oltre all'utilizzo delle tecniche scientifiche, per la
medicina sono fondamentali la conoscenza dell'anima-psiche, poich l'efficacia delle fasi
diagnostiche, prognostiche e terapeutiche sono strettamente legate al singolo paziente, come nella
retorica l'efficacia dei discorsi e la bravura dell'oratore sono anche legati alle conoscenze che
quest'ultimo possiede riguardo al caso specifico di cui si occupa. La propensione per la conoscenza
sia delle tecniche che dei singoli casi e delle circostanze ad essi corrispondenti, indica la necessit
di una conoscenza totale come presupposto per tutte le operazioni alle quali l'uomo tenuto ad
assolvere all'interno della sfera sociale e in quella privata, una conoscenza che mette in correlazione
tutte le pratiche umane. A tal proposito si deve ricordare uno dei risultati di un siffatto percorso
conoscitivo e comprensivo il presupposto fondamentale per lo sviluppo di un processo empatico
attivo che pone in connessione il medico con il paziente, elemento oggi considerato alla base delle
procedure mediche.

3 HANS-GEORG GADAMER, Dove si nasconde la salute, Raffaello Cortina Editore, Milano


1994, p.40.
4. PLATONE, Fedro, tr. it. in Opere complete, Biblioteca Universale Laterza, Roma-Bari 1971, vol.
III, pp. 268-269.
5. HANS-GEORG GADAMER, op. cit., p.58.
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Rispetto alle arti che implicano la creazione di un oggetto, la medicina,una volta ripristinato lo
stato di salute originale in un equilibrio nuovo, mostra la sua capacit di successo nella capacit di
annullare se stessa e di diventare cos non necessaria6, nella necessit di non essere pi necessaria
se non come ricorso inevitabile, nella comprensione del momento di ritirarsi. In questo aspetto
chiaro come la fiducia nei mezzi e nell'onest intellettuale del medico siano fondamentali per non
svilirne l'opera.
Ci che si perduto in termini di fiducia in una figura come quella dello sciamano, sacerdote e
religioso rispettato dai membri della propria trib, nella scienza moderna e nelle sua applicazioni
non stato pi recuperato. Se da una parte il superamento delle superstizioni, le sperimentazioni
rigorose, il progresso sistematico nell'accumulazione di nuove conoscenze hanno costituito il
corpus di una serie di nozioni in grado di rendere i fenomeni naturali "misurabili e controllabili", il
risultato dell'applicazione del metodo scientifico moderno nell'ambito della medicina ha prodotto
soluzioni terapeutiche puramente "meccaniche", paragonabili alle applicazioni scientifiche utilizzate
nelle altre scienze, che non sono in grado di fornire soluzioni adeguate a ogni singolo caso
analizzato. Ne consegue un'efficacia parziale che potr essere superata soltanto attraverso la
comprensione totale dei fattori che riguardano il paziente, un'applicazione dalla teoria alla pratica
che tenga conto dei fattori soggettivi come quelli ambientali. La malattia, non si riferisce soltanto a
un fattore medico-biologico, bens anche a un avvenimento biografico e sociale7: i caratteri che
limitano l'efficacia della medicina moderna sono riscontrabili nella poca considerazione di questi
fattori, dovuta al fatto che non sempre alcuni elementi di natura soggettiva sono facilmente
inquadrabili nel campo in cui la scienza pu agire secondo la propria metodologia.

6. ivi, p. 45.
7. ivi, p. 50
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