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UNA STORIA DELLA VITA DI BAHA’U’LLAH

Obiettivo della storia scelta è mettere in evidenza il periodo della prigionia di Baha’u’llah ad
Akka, le Sue sofferenze e quelle dei primi pellegrini che si portavano al Suo cospetto
accontentandosi di vedere la Sua mano dalla finestra della Più Grande Prigione, nonchè di
porre l’accento sulla capacità di un Prigioniero di favorire la conversione dei cuori puri.
Il racconto scelto si trova a pag. 189/191 dell’Antico dei Giorni, vol. 2.
Creare l’atmosfera con un po' di musica ed iniziare raccontando la prima parte dell’episodio, quella
che riguarda il fatto avvenuto in concomitanza con l’uccisione del Bab. E’ sicuramente più
d’effetto raccontare che leggere e consiglio di far leggere ad una persona diversa del narratore solo
i dialoghi diretti, quindi questa prima parte si conclude con le parole “.....Noi ti incarichiamo di
recarGli le espressioni di saluto del nostro cuore e la nostra devota adorazione: da parte mia e di
tuo padre....”
A questo punto condurre gli ascoltatori ad Akka nel periodo in cui vi giunge Prigioniero,
Baha’u’llah e far leggere il brano riportato a pag. 167 dell’Antico dei Giorni in cui Shoghi Effendi
parla di Akka:
“ Akka....fiancheggiata dalla gloria del Libano ............................ Un mese ad Akka è migliore di
mille anni altrove”.
Come terminano le ultime parole far partire una musica che possibilmente aiuti l’ascoltatore ad
immaginarsi il luogo ed accompagnare gli amici in una visualizzazione guidata a quei giorni e
quindi leggere ciò che Baha’u’llah stesso dice della Più Grande Prigione:

“....al Nostro arrivo in questo lugo Noi scegliemmo di designarlo come ‘La Più Grande Prigione’.
Benchè in precedenza soggetti in un’altra terra a catene e ceppi, pure Noi rifiutammo di chiamarla
con quel nome. Dì: meditate su ciò, voi dotati di comprensione!”(pag. 171)

Lasciare gli amici in meditazione per alcuni secondi con la sola musica di sottofondo.

Quindi parlare dei primi pellegrini, brevemente, dei lunghi viaggi e sacrifici a cui si sottoponevano
per giungere alla presenza della Bellezza Benedetta e che spesso si dovevano accontentare di vedere
solo la mano del loro Beneamato sporgere dalla finestra della Più Grande Prigione.

Ancora un breve stacco musicale e poi riprendere il racconto di Shayk Mahmud da dove era stato
lasciato.
Anche in questa fase è bene che i discorsi diretti vengano letti da una voce diversa dal narratore.

Concluso il racconto chiedere agli amici di riflettere sul ruolo che oggi noi dobbiamo avere in virtù
della conversione che Baha’u’llah ha favorito nei nostri cuori.

Se lo desiderate potete ricordare queste parole di Shoghi Effendi agli amici:


“ Ciascun giorno ha la sua esigenza. Nei primi giorni la Causa aveva bisogno di Martiri e di
persone che dovevano sopportare ogni sorta di torture e di persecuzioni per esprimere la propria
fede e per diffondere il messaggio inviato da Dio. Quei giorni sono passati. Attualmente la Causa
non ha bisogno di martiri pronti a morire, ma di servi che desiderino insegnare e stabilire la
Causa in tutto il mondo. Vivere per insegnare al giorno d’oggi , equivale al martirio dei primi
giorni. E’ importante lo spirito che ci fa agire, non l’atto col quale quello spirito si esprime; e lo
spirito è quello di servire la Causa di Dio con il cuore e con l’anima.” (Guida per una vita baha’i,
pag.78)

Lasciare qualche secondo di meditazione accompagnato da una musica serena ed armoniosa che
suggerisca gioia agli animi.

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