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La Bellezza Benedetta era fonte di munificenza e compassione per tutti, ma specialmente per i

poveri cui dedicava una cura particolare. Distribuiva sempre doni ai disabili, agli orfani e ai
bisognosi che incontrava durante le sue passeggiate per la città.
Fra questi c'era una donna di circa ottant'anni che viveva in un quartiere fatiscente da cui passava
spesso Bahà'u’llàh. La donna Lo aspettava ogni giorno mentre percorreva la strada da casa Sua fino al
caffè di Sar-i-Jisr. Bahà'u'llàh Si mostrava oltremodo gentile con lei e le chiedeva sempre come stava.
Sebbene non le consentisse mai di baciarGli le mani, tutte le volte che lei desiderava baciarLo sulla
guancia, si doveva chinare perché era bassa e piegata a causa dell'età. Egli faceva spesso notare:
"Poiché l'amo moltissimo, ella a sua volta Mi ama." Per tutto il periodo della Sua permanenza a Baghdad
le dimostrò gentilezza e prima di partire per Costantìnopoli, dispose per lei un vitalizio.
Qualsiasi caffè fosse frequentato dalla Bellezza Benedetta si affollava di clienti portando
fortuna al proprietario.
(Nabil)

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