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Storie di Bahà 'u 'llàh

Come si avvicinava il momento della partenza, la Bellezza Benedetta ci impartì alcune istruzioni e,
dalla terrazza, offrì a ciascun pellegrino pane e baklava [un dolce]. Quando giunse il mio turno,
strinsi il mio 'abà in modo che neppure una briciola di pane potesse cadere per terra. La Bellezza
Benedetta rimarcò sorridendo: "Bravo Hakìm! I bahà'ì dovrebbero essere bravi e intelligenti. Fi
Amàn'u'llàh!"
Poco dopo aver lasciato la villa, un anziano pellegrino in mia compagnia disse: "Hakìm! sono
vecchio, prendi il mio pane e dammi il tuo baklava per mangiarlo" Per accontentarlo gli detti un pò
del mio dolce e riposi il resto con il pane in un posto sicuro perché arrivasse intatto in Iran.
Il nostro viaggio iniziò con pianti e molto tristemente. Allora ci raggiunse un corriere a cavallo
con l'invito da parte della Bellezza Benedetta a tornare indietro.
Così facemmo con immensa gioia e quando arrivammo, la Bellezza Benedetta Si trovava al piano
superiore della villa. Ci inchinammo in segno di rispetto. Bahà'u'llàh sorrise e disse: "Carissimo
vecchio! Ho dato a Hakìm pane a sufficienza per sfamare sette generazioni di discendenti e anche tu gli
hai dato il pane". Dopo questo cortese rimprovero, offrì altro pane al pellegrino dicendogli: "Questo
pane non si deve mangiare, è per benedizione: portalo con te in Iran. Oggi, potete tutti riposare e
domani riprenderete il viaggio". Dopo aver esaudito il desiderio del nostro cuore di essere alla
presenza dell'Antica Bellezza e di 'Abdu'1-Bahà e dopo aver ascoltato gli ammonimenti e le istruzioni
del Maestro, partimmo per l'Iran.
Quando arrivai a Najafàbàd e mi riunii alla famiglia, venni a sapere che la notte in cui Bahà'u'llàh
aveva udito i lamenti dei miei bambini era la stessa in cui avevano avuto un attacco di vaiolo e erano
stati, specialmente l'unico maschio, in pericolo di vita. Quella stessa notte Khadìjih, mia moglie, aveva
implorato Dio con le lacrime agli occhi, dicendo: "Oh Dio! È forse giusto che i miei figli muoiano in
solitudine e per la mancanza di medicine e con il padre lontano? O Dio! Imploro la Tua pietà!"
Accadde che le condizioni dei bambini migliorassero proprio quella notte e, con la benevolenza di
Bahà'u'llàh, fossero risparmiati dalla morte.

(Dai ricordi del nipote, 'Izzat-i-Tabìbì Najafàbàdì)

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