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CORSO DI CHIMICA

Lezione del 15 Aprile 2014


C.I. Chimica/Tecnologia dei
Materiali

Diagramma di stato Fe - C

Il Ferro
Il ferro puro (che in natura non esiste), allo stato
solido presenta tre forme allotropiche:
- ferro : stabile fino a 912C.
- ferro : stabile tra 912C e 1394C.
- ferro : stabile tra 1394C e 1536C.
Al di sopra di questa T il ferro fonde.

Il Ferro
Queste tre forme allotropiche del ferro sono in
grado, in misura diversa, di dar luogo a soluzioni
solide con il carbonio, oltre che combinarsi con
questo per formare la cementite (Fe3C).
La cementite in realt un composto
metastabile, mostrando la tendenza a decomporsi
secondo la reazione
Fe3C 3Fe + C

Nel diagramma le fasi presenti sono quindi le


seguenti:
Fase : Ferrite. E la soluzione interstiziale
formata da piccole quantit di carbonio nel
reticolo del ferro . La presenza di atomi di
carbonio nel reticolo del ferro produce delle
notevoli distorsioni, per questo la solubilit del
carbonio nel ferro molto limitata e pu
raggiungere un valore massimo dello 0,02% (a
727C).

Fase : Austenite. la soluzione solida


interstiziale del carbonio nel ferro . La struttura
cristallina del ferro , favorisce una maggiore
solubilit del carbonio, dal diagramma si nota
infatti un campo di stabilit dell'austenite
decisamente pi ampio
Fase : la soluzione interstiziale del carbonio nel
ferro . Valgono per questa fase considerazioni
analoghe a quelle fatte sulla ferrite .

Processi dellAltoforno

In genere lacciaio si produce


in una torre, alta quasi 40
metri, con pareti refrattarie
detta altoforno in cui
vengono inseriti tre tipi di
materiali:
1 - minerali di ferro: ematite
(Fe2O3), magnetite (Fe3O4),
siderite (FeCO3) e pirite
(FeS2)
2 - carbon coke
3 - calcare (CaCO3)

Processi dellAltoforno

Aria preriscaldata a 1000C viene insufflata dentro la torre


permettendo la combustione del carbon coke. In questo
modo la temperatura si innalza sempre pi man mano che si
scende di quota
Nel processo avviene la liberazione di ossido di carbonio (in
seguito a basse temperature l'ossido di carbonio muta in
anidride carbonica) e contemporaneamente parte del restante
carbonio del coke va a mescolarsi con il ferro, formando la
ghisa.
Compito del calcare combinarsi con le impurit (S, P, Si)
presenti nei minerali di ferro per formare dei composti non
miscibili con la ghisa fusa chiamati ganga o scorie.

Processi dellAltoforno
Dallaltoforno esce una lega interstiziale Fe/C detta ghisa.
La ghisa contiene quantit considerevoli di carbonio: dal 2,5
al 5%.
I vari tipi di acciaio si ottengono con trattamenti successivi
della ghisa mirati ad ottenere sistemi con propriet definite.
Se il contenuto in C inferiore allo 0,35% si parla di ferro
dolce, tra 0,35 e 1,7% si in presenza di acciaio, sopra
l1,7% si in presenza di ghisa.

Ghisa ed Acciaio
Per abbassare il contenuto di C nella ghisa uscita
dallaltofrono si utilizzano principalmente due tecniche:
1 - Diluizione con rottami di acciaio puro
2 - Fusione con sostanze ferrose ricce di ossigeno che
reagisce con il carbonio formando CO2.
Le ghise avendo pi C sono molto pi dure e fragili
dellacciaio che un materiale duttile e si presta ad essere
lavorato a freddo.
Le ghise non si lavorano ma si producono a pezzi per
fusione.

LAcciaio
Acciai al carbonio: costituiscono oltre il 90% di tutti gli
acciai e contengono una quantit variabile, generalmente
inferiore all'1,5%, di carbonio, un massimo di 1,65% di
manganese, lo 0,60% di silicio e lo 0,60% di rame. Secondo il
tenore di carbonio, si dividono in acciai extradolci (meno
dello 0,15%), dolci (da 0,15% a 0,25%), semiduri (da 0,25% a
0,50%), duri (oltre lo 0,50%).
Gli acciai extradolci e dolci sono comunemente indicati come
ferro. Parti di macchine, scocche di autoveicoli, la maggior
parte delle strutture di acciaio degli edifici, scafi delle navi,
chiodi, viti e bulloni sono solo alcuni dei prodotti realizzati
con acciai al carbonio.

LAcciaio
Acciai legati: sono caratterizzati dalla presenza di quantit
variabili di uno o pi elementi quali vanadio, molibdeno,
manganese, silicio, rame in percentuali superiori a quelle
contenute negli acciai al carbonio.
Gli acciai legati vengono usati nella produzione di molti
componenti meccanici: bielle, alberi, perni, sterzi, assali dei
veicoli, ecc.

Acciai debolmente legati ad alta resistenza: rappresentano


la pi recente categoria di acciai e sono noti con la sigla
HSLA (acronimo di high-strength low-alloy).
Contengono solo piccole quantit di niobio o di vanadio, e
dunque sono in generale pi economici dei normali acciai
legati; vengono prodotti con particolari procedure, capaci di
conferire loro una resistenza meccanica, anche alle basse
temperature, e una resistenza alla corrosione superiori a
quelle degli acciai al carbonio.

Acciai inossidabili: contengono cromo (in quantit variabile


tra il 12% e il 30%), nichel (fino al 35%) e altri elementi
leganti, che li rendono brillanti e li proteggono dall'attacco
degli agenti atmosferici e di gas e acidi corrosivi. Presentano
una resistenza meccanica non comune, che possono mantenere
anche per lunghi periodi a temperature estremamente alte o
basse. La brillantezza della loro superficie li rende utilizzabili
anche per scopi puramente decorativi. Trovano impiego nella
realizzazione di tubature e serbatoi di raffinerie petrolifere e
impianti chimici, di aerei a reazione e capsule spaziali, di
apparecchiature e strumenti chirurgici, di protesi dentarie e
chirurgiche. Molto diffuso l'impiego nella produzione di
pentolame, posate e utensili da cucina.

Le Ghise
In base alla distribuzione del Carbonio nella loro struttura, si
possono classificare quattro tipi diversi di ghisa: ghisa
bianca, grigia, malleabile e sferoidale.
Poich la differenza tra i vari tipi non risiede nella quantit di
C contenuto ma in differenze strutturali, non si classificano
le ghise in base al contenuto di Carbonio.

Ghisa Bianca
Questi tipo di ghisa deve il suo nome al caratteristico colore
chiaro che mostra in caso di rottura: la superficie si presenta
biancastra o cristallina lucente.
La ghisa bianca contiene il C sostanzialmente sotto forma di
cementite (carburo di ferro) piuttosto che come C libero o
grafitico.
Si ottengono per rapido raffreddamento di leghe all1,8-3,6%
di C.
Hanno alta resistenza allusura ed allabrasione ma elevata
fragilit. Il principale uso come materia prima per ottenere
ghise malleabili anche se pu essere impiegata per ruote di
carrelli o cilindri per la laminazione.

Ghisa Grigia
La ghisa grigia si produce da leghe ad alto contenuto di C
(2,5-4,0%) per cui una parte si separa formando lamelle di
grafite. La presenza di queste lamelle genera il colore
grigiastro delle fratture.
Si ottengono per lento raffreddamento che favorisce la
formazione delle lamelle. Questo processo pu essere
migliorato con aggiunta di Si (1-3%).
Hanno un basto costo, una discreta lavorabilit pur in
presenza di resistenza allusura anche con bassa
lubrificazione e buona capacit di smorzamento delle
vibrazioni. La presenza della grafite ne impedisce la
saldatura

Ghisa Sferoidale
Questo tipo di ghisa (3-4% in C) caratterizzata dalla
presenza di grafite non in lamelle ma in granuli (o sferoidi
che danno il nome alla ghisa).
La formazione di noduli che avviene durante la
solidificazione della ghisa, favorita da un bassissimo tenore
di S e O. Per tenere basse queste concentrazioni si legano
questi elementi a Mg che viene aggiunto alla ghisa fusa.
Le ghise sferoidali hanno propriet meccaniche abbastanza
simili a quelle dellacciaio senza perdere troppo in termini di
durezza e resistenza allusura.

Ghisa Malleabile
La ghisa malleabile che ha un basso tenore di C (2,0-2,6%) si
ottiene per trattamento successivo della ghisa bianca. Il
processo prevede il riscaldamento della ghisa bianca a
temperature tali da convertire il carburo di ferro presente in
Fe e grafite in noduli detti di ricottura.
Sono materiali importanti per costruzioni meccaniche in
quanto possiedono lavorabilit, media resistenza meccanica
resistenza alla corrosione.

TERMOCHIMICA

Contenuto termico delle


reazioni chimiche
Tutte le volte che si sviluppa una reazione
chimica, si ha contemporaneamente lo
sviluppo o lassorbimento di una certa
quantit di calore.
Abbiamo imparato ad utilizzare reazioni
chimiche per riscaldarci o per raffreddare le
cose a seconda di quello che ci serve

Le reazioni chimiche che rilasciano calore si


dicono esotermiche.
Le reazioni chimiche che assorbono calore si
dicono endotermiche.
Le stesse definizioni valgono per le
trasformazioni di stato che coinvolgono sempre
scambi di calore: nel caso di passaggio di calore
dal sistema allambiente la trasformazione si
dice esotermica. Nel caso opposto si parla di
trasformazione endotermica.

Sistema: porzione di materia oggetto di una


osservazione o di studio.
Ambiente: tutto ci che sta intorno al sistema
Sistema aperto: sistema che scambia con
lambiente sia materia che energia
Sistema chiuso: sistema che scambia con
lambiente energia ma non materia.
Sistema isolato: sistema che non scambia con
lambiente n energia n materia.

Funzioni di stato
Certe grandezze, chiamate funzioni di stato,
hanno un valore che dipende esclusivamente
dallo stato termodinamico del sistema.
In caso di una loro variazione, la variazione stessa
dipende solo dai valori iniziali e finali e non dal
cammino percorso.

Energia e Calore
LEnergia Interna lenergia che un sistema
possiede ad una certa temperatura
Il calore un indice del trasferimento di energia
da una sostanza ad unaltra o da un punto di
un sistema ad un altro osservabile grazie ad
una differenza di temperatura.

Energia e Calore
James Joule dimostr che lenergia pu essere
trasformata in calore
4,184 J di energia meccanica aumentano la
temperatura di 1 g dacqua di un grado Celsius
(da 14,5 a 15,5C)

Energia e Calore
Lenergia di un campione materiale dipende
dalle sue dimensioni. Un blocco di Fe di 2 Kg
contiene, a parit di temperatura, il doppio
dellenergia presente in un blocco di 1 Kg.
Lenergia una propriet estensiva, la
temperatura intensiva.
Lenergia la capacit di compiere lavoro o di
liberare calore. Il calore il trasferimento di
energia dalle regioni con temperatura
superiore a quelle con temperatura inferiore. Il
calore stimola lagitazione termica.

Calore e Lavoro
Lavoro: W = F x L

W , per convenzione, negativo quando il


sistema a compiere un lavoro
sullambiente

Primo Principio della


Termodinamica
Lenergia si conserva oppure lenergia
delluniverso costante
E = q - w
Lenergia una funzione di stato mentre lavoro
e calore non lo sono.

Funzioni di Stato
Decomposizione
elettrolitica dellacqua

E1

H2O

H2 + O2

Combustione
dellIdrogeno

E2

F
A

Il lavoro svolto dal


sistema dato da:

Forza x Spostamento

A
d2
d1 d1

cio:
w =F x (d2 d1)

Gas

PxV
Moltiplicando e dividendo per la superficie del pistone:
w =F / A x [A x (d2 d1)]
Ma F / A = P e [A x (d2 d1)] = V da cui:
w =P x V
Quindi in un sistema, il lavoro pu essere espresso come
il prodotto tra la variazione di volume e di pressione.

Immaginiamo che in un recipiente chiuso e rigido


avvenga una reazione che consuma o assorbe calore.
Tale trasformazione pu avvenire a pressione costante
o a volume costante. Ad esempio:
E = qv - (P2 - P1) x V
In natura le trasformazioni avvengono a P costante: la
variazione di energia interna a volume costante
eguale al calore scambiato

Immaginiamo una trasformazione che avviene a


pressione costante:
E = E2 - E1 = qp - P x (V2 - V1)
Essendo P costante: P = P1 = P2
Si pu riscrivere:
(E2 + P2V2 ) - (E1 + P1V1) = qp

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