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Capitolo III Analisi di Schmidt


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3.1 Descrizione modello
Uno dei primi modelli, per lo studio e lanalisi delle prestazioni della macchina di
Stirling, stato quello di Schmidt, modello che permette in modo semplice di ottenere
delle prime valutazioni sulla macchina. La teoria di Schmidt nata con una
configurazione del motore di tipo Alpha ma stata applicata anche ad altre
configurazioni, modificando landamento dei volumi compresi tra i due cilindri. I
cinematismi pi diffusi sono riportati in Appendice.
Il modello si basa su alcune assunzioni semplificative sono:
- Le temperature della zona di espansione e dello scambiatore caldo sono costanti
nello spazio e nel tempo (modello isotermo) e sono uguali alla temperatura pi
alta del ciclo (TE).
- La temperatura della zona di compressione e dello scambiatore freddo sono
costanti nello spazio e nel tempo (modello isotermo) e sono uguali alla
temperatura pi bassa del ciclo (TC).
- La temperatura media del gas di lavoro nel rigeneratore una media tra le due
temperature estreme, mentre landamento di temperatura ipotizzato lineare
con temperature estreme quelle del ciclo (rigeneratore perfetto).
- Il fluido un gas perfetto e segue la sua legge P V = M R T, e i calori specifici
sono indipendenti dalle temperature.
- Si trascurano lenergia cinetica e potenziale del fluido.
- Non vi sono fenomeni di dissipazioni dovuti alla viscosit del fluido, inoltre non
vi sono perdite di pressione di ogni tipo, la pressione, quindi, allinterno del
motore uguale in ogni suo componente.
- I processi di compressione e di espansione sono isotermi.
- Non vi sono perdite per attrito tra gli organi in moto relativo.
- Non vi sono perdite di gas attraverso le tenute, quindi la massa del gas rimane
costante.

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Questo capitolo ha come riferimenti bibliografici: (5), (4), (13), (17).
Capitolo III Analisi di Schmidt

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- La velocit di rotazione della manovella costante e il funzionamento della
macchina periodico.
Lanalisi di Schmidt pu essere eseguita su vari cinematismi la seguente analisi tiene
conto dei cinematismi Alpha, Beta, Gamma.
Le leggi di variazione dei volumi di espansione e di compressione sono i seguenti:
(1 cos ( ))
2
1 cos ( ) 1 cos ( )
(1
2 2
e se de
c se se dc
Volumi liberati dal moto del pistone
Volumi liberati dal moto del displacer
di potenza

V V V

V V V Vb V
|
| o |
k o

= +
+
| |
= + ) +
|
\ .
, in cui :
/ ,
se
de dc
sc se
V = volume spazzato dal displacer,
V , V = volumi morti della zona di espansione e di compressione,
rapporto dei volumi spazzati dai pistoni e displacer
V V
angolo di sfasamento tra esp. e
k
k
o
=
= comp.
Vb= volume di sovrapposizione nella configurazione |

Il parametro o

serve a indicare se si sta considerando una macchina di Stirling con la
configurazione alfa:
per la configurazione alfa
0 altrimenti
o
1
=

, mentre lespressione di Vb
2 2
cos(
2 4 2
se sc sc se se sc
b
V V V V V V
V o |
| |
+ +
= ) |
|
\ .
, in cui
per la configurazione beta
0 altrimenti
|
1
=


Per quanto riguarda la definizione degli altri volumi del motore vengono introdotti i
seguenti parametri:
, , , ,
h k de dc r
H R K Hc kc
se se se se se
V V V V V
x x x x x
V V V V V
= = = = =
Avendo ipotizzato nessuna perdita di massa nel motore la quantit di fluido rimane
costante e avendo ipotizzato gas perfetto, quindi, si ottengono le seguenti espressioni
per le masse:
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e h k c r
T e h r k c
e e r c c
e c
r
V V V V V p
M M M M M M
R T T T T T
T T
T
| |
= + + + + = + + + +
|
\ .
+
=

Riscrivendo ed esplicitando i vari termini, in modo tale da raccogliere i termini in
comune, si hanno le seguenti espressioni:
( )
( ) ( )
cos ,
2
2 , 2 ,
2 2
4
2
2
(1 ) cos cos( (1 1 2
2
e se
de
e c
se se
H k
c c
se r
c
c se b
dc
c c se
V V
x
T T
V V Vh Vk
x x
Te T Tc T
V x Vr
,
Te T
V V V
x .
T T V
t | t
t
t
t
o | k | o t o
= + (1+ 2
= =
| |
=
|
+1
\ .
( | |
= ) + + ) +
( |
\ .

Da cui con passaggi algebrici si arriva a poter calcolare la pressione istantanea, il
Lavoro netto e il calore assorbito in un ciclo:
( )
2 2
2
2
2 2
(1 ) (1 ) ( )
;
1 1 1
(1 ) ( ) 1
; ;
1
;
1 co
1 ;
(1 )
1
s
1 1
max se
max se mean mea
a ma
n
n
x
P B V B sin

mR
P
B B
P B V B sin P B P s
Q = P = m= B
B R
B B
L =
s B
t t u
t u
| u

+
| |
=
|

\
+

.

In cui i vari parametri geometrici sono definiti nel seguente modo:
( ) ( )( )
2
2 2
min
max
1 2 cos( 1 cos(
;
2 (
2
1
2 1 1
2 (1
sin(
arctan ;
b R
de H dc K
se
c
se
B
v
V x
v x x x x ;
V
T
;
s V v

cos(
T
o t k t o o t k o
t k o
t
t
t k o
k o
u
k o t o
t
+ + + ) 2 + )
=
+ + + 1 )
| |
= + + + +
|
+
\ .
| |
=
|
+ + + )
\ .
| | )
=
|
) + (1 )
\ .
T
=

Da queste relazioni si pu vedere immediatamente che il rendimento dellanalisi di
Schmidt porta sicuramente al rendimento massimo che si pu ottenere con questa
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macchina, ovvero quello di Carnot, infatti sono state assunte in questo modello molte
ipotesi semplificative e ideali:
1
n
a
L
Q
q t = =

3.2 Valutazioni sulla macchina attraverso lanalisi di
Schmidt
Lanalisi di Schmidt pu essere utile per uno studio iniziale, per capire linfluenza dei
vari parametri caratteristici come possono variare le prestazioni. Il risultato, per,
molto lontano dalla realt, bisogna, infatti tener presente sempre le ipotesi per capire
quanto unanalisi pu essere valida.
I principali parametri su cui si possono fare delle iniziali considerazioni sono: il
rapporto tra le temperature estreme del ciclo (); langolo di sfasamento(); il rapporto
tra i volumi spazzati dal displacer e dal pistone di potenza; e i rapporti dei volumi
morti. La temperatura massima ricopre un ruolo importante nel motore infatti oltre a
influenzare il rendimento ideale, influenza il lavoro stesso, infatti al suo diminuire,
aumenta il rendimento e aumenta il lavoro come si pu vedere dalla Figura III.1.

Figura III.1 Andamento del Lavoro in funzione della temperatura massima
I volumi morti sono necessari per gli scambi di calore nellanalisi di Schmidt gli scambi
di calore non sono proprio considerati, ipotizzando uno scambio tra fluido e macchina
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ideale, ma in realt questa differenza porta a grosse perdite nella potenza che possono
essere colmate migliorando lo scambio di calore ovvero le zone morte. Dallanalisi di
Schmidt, invece, i volumi morti portano solo a una diminuzione del lavoro come si pu
vedere nella Figura III.2 e nella Figura III.3, infatti, le zone morte attenuano la
differenza tra Pmax e Pmin, ovvero riducono larea di lavoro.

Figura III.2 Andamento del Lavoro in funzione del rapporto del volume del rigeneratore

Figura III.3 Andamento del Lavoro in funzione dei rapporti dei volumi del Heater e del Cooler
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Gli altri parametri giocano, anche loro, un ruolo importante, infatti, vi una grossa
variabilit per il lavoro utile soprattutto data dal rapporto dei volumi di lavoro.
Figura III.4 Andamento del Lavoro in funzione dello sfasamento

Figura III.5 Andamento del Lavoro in funzione del rapporti dei volumi spazzati nei volumi di lavoro
Altri importanti aspetti utili per la definizione del ciclo sono sicuramente il
cinematismo e la configurazione del motore, quelle considerata fino ad adesso sono
Alfa, Beta e Gamma. La Figura III.6 mette a confronto le varie configurazioni con i
Volumi morti, i Volumi di Lavoro, la pressione media e le temperature uguali tra di
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loro. Come si pu notare le configurazioni Beta e Gamma raggiungono pressioni pi
elevate e lavori piuttosto equivalenti o minori rispetto alla configurazione Alfa.

Figura III.6 Diagrammi P-V delle configurazioni Alpha, Beta e Gamma con uguale pressione media e
volumi

Figura III.7 Diagrammi P-V delle configurazione Alpha, Beta e Gamma con uguale pressione massima e
volumi
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Nel diagramma di Figura III.7, invece, si sono imposti uguali i Volumi morti e di
Lavoro, la pressione massima e le temperature estreme del ciclo. Il secondo diagramma
permette una valutazione su quale configurazione conviene utilizzare una volta che si
sono scelti i limiti dei cicli dovuti a limiti tecnologici e quindi dopo aver scelto le
temperature massime, i volumi massimi e la pressione massima. La Figura III.7 mette
in luce in modo chiaro che lAlfa riesce a ottenere un lavoro pi alto delle altre
configurazioni, ma che comunque lontano dal ciclo ideale dello Stirling ovvero quello
ottenibile con un cinematismo discontinuo del displacer.

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