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180 Gio 01-07-04
180 Gio 01-07-04
Il precedente di Monaco
Roma. Fustigata per le ambizioni nucleari e le nefaste ingerenze in Iraq, Teheran ha
risposto bellicosa alle accuse pr ovenienti
da Istanbul, vaticinando inevitabile disfatta
per lAlleanza. La Nato non la benvenu ta in medio oriente, ha sentenziato il ministro degli Esteri, Kamal Kharrazi, mettendo
in guardia lAlleanza che il coinvolgimento
annunciato in Turchia non porter niente
di buono e che un eventuale invio di truppe sar del tutto inutile. Ma dietr o lufficialit, la disapprovazione iraniana tuttaltro che granitica e la lobby isolazionista dei
pasdaran, che pur guadagna ter reno, se la
deve vedere con quella dei falchi pragmatici che tesse la tela e sogna un invito al tavolo di Istanbul. Per ch nonostante le obie zioni di quanti a Teheran guardano alla Nato come al cavallo di tr oia di W ashington, lIran ha ragioni poco
ideologiche e molto strategiche
per cercare una sponda con lAlleanza. Piace a T eheran la pr ospettiva di un passaggio di conse gne in Iraq che indebolisca il
predominio anglo-americano a
vantaggio di una coalizione
multilaterale in linea di principio meno avversa al ruolo di
potenza regionale di T eheran. E nella prospettiva di
un consolidamento della
sua influenza internazionale che la Repubblica islamica, impegnata nella ricerca
di nuovi alleati dallIndia al Caucaso, fa rebbe bene a costr uire un ponte con lAl leanza. Ankara ne fa gi par te, Mosca gode
di un rapporto contraddittorio ma privile giato, Islamabad intensifica i contatti e dal
Caspio allAsia centrale lombr ello della
Nato copre, seppur parzialmente, lUcraina,
lArmenia, lAzerbaigian, lUzbekistan e la
Georgia. Una regione dinteresse strategico,
fulcro di una competizione antica tra Teheran e Mosca, rinvigorita in questi anni da
progetti rivali per il passaggio di gasdotti e
oleodotti, e lo sfruttamento del ricco bacino
del Caspio.
Stabilendo buoni rappor ti con la N ato,
lIran pu, se non far volgere le rotte a proprio vantaggio, almeno ostacolar e la corsa
di Mosca e di Ankara, pr esentandosi come
un alleato meno controverso da Baku a Erevan. Un disegno ambizioso, considerato vi tale per il futur o energetico del paese, cui
lavorano da anni, i pragmatici della sacra
patria islamica rivoluzionaria. Infaticabile
avvocato della causa dellavvicinamento allalleanza Mohammad Javad Larijani, fi dato consigliere dellayatollah Khamenei,
che gi nel 2000, in un incontro con lambasciatore belga Guillame Matin, sottolineava
lesigenza di af fiancare alla cooperazione
con lUe , quella con la Nato: Auspichiamo
un incontro con il segretario generale dellAlleanza per uno scambio di idee sulla
nuova carta e sulle performance militari.
Falco tra i riformisti e riformista tra i falchi
Falco tra i riformisti e riformista tra i falchi, tra il 2001 e il 2003, lambizioso Larijani
(tra i papabili alla pr esidenza insieme al
fratello Ali e allalleato Hassan Rowhani)
ha innumerevoli volte descritto lobiettivo
di agganciare la N ato come una priorit
strategica. Nel febbraio 2003, il sogno di venuto realt e Kharrazi ha presenziato come osservatore al summit Nato di Monaco:
occasione impagabile per sondar e il terreno con Lord Robertson e rinsaldare i buoni
rapporti con gli omologhi Jack Straw , Joschka Fischer e Dominique de Villepin. Alla vigilia della guerra, lappuntamento si rivel unopportunit per rassicurar e la delegazione statunitense sulla benevola neu tralit attiva di Teheran nel caso di un at tacco contro Baghdad. Lillusione riformista
era gi allepilogo, ma la Repubblica isla mica mostrava il suo volto pi flessibile: solidale con le obiezioni del vecchio conti nente e possibilista con i piani del nuovo,
disponibile, sempre compiacendo, a tratta re. Poi la neutralit attiva di Teheran si dimostrata meno benevola del previsto e i pasdaran entrati in massa nel Majlis (il parlamento iraniano) ora mostrano i pugni, spingono per il confr onto e giocano lusurata
carta ideologica antioccidentale. Indebolito, il partito realista della trattativa non ha
tuttavia perso le fr ecce pi importanti. Il
multilateralismo il modo pi ef ficace per
risolvere i problemi, ha confermato ieri
Kharrazi in visita in Messico, riaprendo uno
spiraglio a un accor do con lAlleanza. Del
resto la politica iraniana, sospettosa della
cooperazione con i rivali turchi e poco incline a quella con gli arabi, ha r ecentemente
tratto pi di un beneficio dalla liaison con
gli europei. Perch se vero che a T eheran
scoccata lora delle r ecriminazioni contro
la debolezza anglo-franco-tedesca allAiea,
vero anche che proprio grazie alle armi seducenti del dialogo con Londra, Parigi e
Berlino, che lIran ha potuto guadagnare un
altro anno di tempo per il suo pr ogramma
nucleare. I pragmatici insistono: la Nato potrebbe avere molto da offrire a Teheran.
quotidiano
TEL 02/771295.1 - SPED. ABB. POST. - 45% - ART. 2 COMMA 20/b LEGGE 662/96 - FIL. MILANO
Da Saddam ad Allawi
Gli iracheni si fidano del nuovo rais
decisionista, in ciabatte e capace
di sorprese. Anche con le bandiere
Baghdad. A Baghdad, dopo il passaggio
di poteri, la novit si sente. C speranza.
Agli iracheni inoltr e piace il nuovo pr emier, Iyyad Allawi, che rappresenta oggi lo
spirito nazionale. Non mi sognavo di di ventare primo ministr o. N on ci pensavo
neppure durante la guerra quando ero nel
deserto al seguito degli americani. Non credevo di arrivare a Baghdad e ritrovarmi seduto a questa scrivania. Sono i ricor di di
Allawi, una settimana fa nella quiete del
suo ufficio. Ai piedi aveva un paio di cia batte di pezza con la cer niera in mezzo,
quelle di un vecchio signor e di campagna
con qualche problema di gotta. Ma al mo mento buono scarpe di pezza e ricordi sono
finiti in soffitta. Allawi adesso va avanti da
solo, si muove in fr etta e agisce con de strezza. Quasi troppa per uno che non pensava alla leadership. Sapeva soltanto di
partire in buona posizione. Glielo diceva
infatti un sondaggio raccolto prima del passaggio dei poteri. Il 68 per cento degli ira cheni si aspettava qualcosa da lui. N on
molto, ma un minimo di fiducia nel mar e
di cinica disillusione irachena. E Allawi la
sfrutta oggi al massimo. La prima
mossa figlia del suo passato e del la sua giovent. Una giovent ri corda lui tra le fila del
partito
Baath, da rivoluzionario. Seguita da una car riera come collaboratore della Cia. Questo non
lo dice, ma si vede. Davanti al
dilemma di un attacco della
guerriglia alla vigilia del
passaggio dei poteri non ha
dubbi sulla soluzione.
Anticipiamo tutto,
spiazziamoli, dice a
Paul Bremer. Poi fa di pi.
Usa i vecchi contatti, sca valca la Coalizione, parla dir ettamente
con Washington. Fino a quando ar riva il
s del pr esidente americano Geor ge W.
Bush.
Gli iracheni di tutto questo sanno poco,
ma sanno che quelluomo ar rivato da Londra ha spiazzato Abu Musab Zar qawi e la
sua banda di terroristi, li ha sepolti in un
angolo con il lor o carico di ostaggi alla vigilia del 30 giugno. E sa anche che questa
volta a decider e non cera soltanto Paul
Bremer. Cera anche un nuovo ver o leader
iracheno. Quanto basta perch a Baghdad
si senta distintamente che con il passaggio
di poteri una trasfor mazione avvenuta.
Allawi, prima di annunciare la consegna legale di Saddam Hussein al pr oprio governo, si fa precedere da sei enormi bandiere
irachene. Le stesse dei tempi del rais, quelle che il pr ecedente Consiglio di gover no
voleva ridisegnare tra lindignazione del
paese. Lui invece le ha fatte dispiegare, ci
si messo davanti, annunciando una nuova era, e dicendo di aver convinto gli americani a ridarci Saddam e undici criminali di guer ra. Poco impor ta che gli ameri cani siano felici di lasciarsi convincer e.
La classe di Allawi tutta intessuta nella rapidit delle sue mosse, nella capacit
di muoversi in fretta, di sorprendere e
spiazzare anticipando continuamente tempi e attese. Sa che quel 68 per cento di consenso da parte degli iracheni tutta la sua
ricchezza, tutta la sua dote. E per sopravvivere deve continuare a reinvestirla. Sa di
non poter lasciar passare neppure unistante senza regalare ai suoi cittadini leccitante sensazione di aver finalmente sopra la testa un uomo nuovo. Sa di dover dare agli altri ministri, quelli su cui pesano gli intrighi
di sauditi, iraniani, turchi e siriani limpressione di esser un passo avanti e di aver
sempre dietro lalleato americano. Sa che
laltro uomo forte il presidente Ghazi al
Yawar, un sunnita, un capo della potente
trib degli shimmari, la pi estesa del me dio oriente, un parente del principe Abdallah, il reggente saudita: un uomo di Riad,
che qualcuno teme possa deviare dalla scia
di Washington per accodarsi allArabia Saudita. Ma Allawi, uno sciita, deve fare i conti
anche con gli uomini del Consiglio supremo
della Rivoluzione irachena, quello Sciiri
leale con Washington, ma vicino a Teheran.
Sicurezza prima di tutto
Non sono un nuovo uomo for te si di fende lui cer co soltanto di dar e agli iracheni quello che vogliono, ma questo non
significa usare la forza. Quel che si aspet tano loro, gli iracheni, lo leggi sui gior nali,
lo ascolti da ogni bocca. E una parola sola,
amn, sicurezza. Cos dallufficio di Allawi non escono altro che indiscrezioni sulla legge marziale, sulla reintroduzione della pena di mor te, sulle leggi speciali. Gli
iracheni oggi vogliono infatti sentire parlare soprattutto di sicurezza. Poi c lopinione pubblica inter nazionale e Allawi, cr esciuto a Londra e non a T ikrit, lo sa. Dun que quando ar riveranno le leggi saranno
forse meno draconiane. Anche perch Allawi sa di poterle utilizzar e a pieno solo
quando avr una forza vera e ridisporr del
vecchio esercito, quando potr contar e sui
vecchi funzionari dei servizi di sicurezza: la
reintegrazione della vecchia classe diri gente del paese gi iniziata. Il ritor no di
molti generali alle lor o caserme questio ne di poco, anche lamnistia. Promulgandola in fretta Allawi svuoter luniverso degli
insorti di arsenali impor tanti, recuperer
risorse finanziarie e infor mative cruciali
per i nuovi servizi di sicurezza.
La Giornata
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In Italia
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Nel mondo
LA CAMERA HA APPROV
ATO LA
RIFORMA DELLA GIUSTIZIA (ora il testo
passa al Senato): Montecitorio ha detto s
con 277 voti a favore (156 i contrari). In precedenza il governo aveva ottenuto la fiducia sul provvedimento di riordino del sistema giudiziario con 331 s: questa mossa aveva consentito di far decadere tutti gli emendamenti. Per il ministro della Giustizia Castelli stata una grande reazione da parte
della maggioranza. Il Guardasigilli ha an che auspicato lapprovazione a palazzo Madama entro luglio, e senza la fiducia.
Lopposizione ha cominciato a par tecipare
alle votazioni solo dopo larrivo di Berlu sconi e di Fini. Questa legge avr vita breve, ha promesso V iolante (Ds). Critiche
dallAnm, lassociazione dei magistrati.
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Vecchietti
Palazzo
atidici sgoccioli di
Ffinalmente
Euro 2004. Mentr e
lItalia
refresh le nostr e immaginazioni calcisti che. Stasera Repubblica Ceca-Grecia, designer la seconda finalista. In netta mino ranza, immaginiamo, saranno i sostenitori
della stravagante impr esa che ha por tato
gli ellenici fino a questa magnifica ribalta.
La loro presenza in campo praticamente
garanzia di partite brutte ma guerreggiate,
di gioco a toglier e, di filosofia distr uttiva
del calcio. Uno dei pochi che li ammira
bisogna tenerne conto Johann Cr uyff,
che invita a non sottovalutare come il gioco
della Grecia sia il per fetto trionfo dellorganizzazione, di un collettivo nel quale ciascuno fa, al suo meglio, ci che sa far e. Merito di Otto Rehhagel, tecnico da tavolino,
sommamente anti-glamour e strategica mente dotatissimo. Stasera avr di fr onte
laltro cervello da panchina rivelatosi a Euro 2004: Karel Bruckner, mister dei cechi.
Curioso, in questo mondo-Abramovich,
come ci si ritrovi a omaggiare due vecchi signori (65 anni Rehhagel, 66 Br uckner) che
hanno laria di gustar e ancora lodore del
fango quando squadre di ragazzini giocano
sotto la pioggia, e invece dimpipparsene
sommamente del calcio mediatico. Del r esto ormai siamo tutti conquistati dalla bel lezza scapigliata, dallirridentismo pedatorio dei cechi, talmente splendidi artisti del
calcio da essersi assicurati simpatie ovun que, nei bar di periferia (dove garantiscono
che il calcio un tempo tutti lo giocavano cos, di slancio e alla ricerca del gesto memorabile) sia nei saloni di bellezza femminili,
dove piacenti signore in fiore sono pronte a
sottoscrivere che un branco di fusti come
quelli con la maglia bianca della Repub blica Ceca non si vedeva dai tempi delle
pubblicit Coca Cola.
Abatino e Rombo di Tuono
Inutile dire che, intanto, nella nostra penisola incerta s ormai diffusa la nostalgica consapevolezza dun altr o grande evento vissuto alla finestra, da osser vatori un
po rosiconi, nervosi, ma in fondo anche ammirati. Vanno a picco la qualit e linter esse dei talk show calcistici, gli stessi che, finch la nazionale tirava a campar e, veleggiavano formidabili tra ascolti e polemiche
da circolo parrocchiale. Lultima delle quali, messa in giro da un quotidiano sportivo
e ripresa al volo dai programmi dedicati,
la vicenda che di botto schiera lun contr o
laltro armati Gianni Rivera e Gigi Riva.
Lex abatino avrebbe fatto un po dinevitabile ironia sul triste destino della spedizione azzurra, sullaria che tirava attorno a essa e sulle gaf fes che hanno punteggiato il
tutto. Gigi Riva, accompagnator e della nazionale, veterano ingrigito e un po enigmatico in questa qualifica che significa tutto e
niente, tra il confessore, il garante e il guardaspalle, s piccato di brutto e ha risposto
col bazooka. Ha dato a Rivera del politico
in cerca di poltr ona e soprattutto gli ha ri cordato che ai tempi di Messico 70 era andato a un passo dal chiuderlo in un ar madio per quanto non lo sopportava, vezzoso e
fighetto in quella squadra di accettatori duri, se solo non avesse segnato il mitico piattone di Italia-Germania. Pizzicotti tra vecchi rivali che, come tutti gli sportivi col prefisso ex, vivono vite strane, sospese, un
tantino marginali, con le linguette attacca te al passato e una cer ta pretestuosit al
presente. Un battibecco evitabile ma nep pure troppo malsano, niente, comunque, rispetto al carrozzone che gli hanno montato
addosso, poveracci. Nel trionfo del white
trash tv che va sotto le insegne del Pr ocesso di Biscardi, si sono sentiti gior nalisti tacciar e Gigi Riva di mediocrit postagonistica, si sver gognato Rombo di Tuono (capite? Rombo di Tuono! Roba da Marvel) con linvidia pelosa, la spietatezza
vampiresca del cronista che af fonda il colpo impunemente.
Spettacolo mostruoso e tragicamente,
altres, divertente, ipocrita chi lo neghi
non fossaltro che il calcio anche questo,
una lunga propaggine post-partita, uninfinita escrescenza giaculatoria quando le luci dello stadio sono spente e la nazionale
gi sotto gli ombrelloni. A proposito: nel famoso progetto di rinnovamento post-elimi nazione, la restaurazione ha restaurato praticamente tutto. Carraro al suo posto, Lippi ha gi fatto sapere che di prestare T otti
e Cassano allolimpica non se ne parla neppure, lunico novit destinata a scuoter e le
notti dei tifosi il business, con budget da
bilancio dei paesi del Terzo Mondo, con cui
Mediaset sta mettendo le mani sulle par tite di Inter, Milan e Juve in digitale ter restre. Ergo, inevitabilmente il tor mentone e
loggetto culturale del football a partire dal
prossimo settembre sar lapartheid: lirresistibile r evanscismo del calcio aristo cratico delle tre grandi contro le ringhianti ambizioni dei club par venu. Quelli che
tuttal pi hanno vinto un miser o scudettino o due. Un punto di par tenza ideale per
ricominciare, italicamente e geografica mente, a scannarsi.
Estate
A parte Camilla e Carlo,
il flirt stagionale allinsegna
dellincomunicabilit
el 1978 eravamo tutte troppo piccole,
N
meglio: non eravamo neppure nate.
Tuttavia, ci sono sempre i dvd, le tv com-
IL FOGLIO QUOTIDIANO
L U L T I M O L I B R O D I U N P O M P I E R E P O M P O S O
Gli Stati Uniti dEuropa? Cos non nasceranno mai, spiega Ferguson
n forte s alla Costituzione europea vieU
ne dallo storico angloamericano Niall
Ferguson. Ma con un curioso argomento:
e quello di Italia (100), Germania (100), Francia (105) la met degli Stati americani pi
ricchi (Delaware, 199; Connecticut, 194) e appena al di sopra di quelli pi poveri (Arkansas, 99; Mississippi, 92), significherebbe che
la maggior parte degli americani hanno
uno standard di vita cui la maggioranza degli europei non riuscir mai nemmeno ad
avvicinarsi (se tutto va per il meglio, la
Gran Bretagna ci arriverebbe nel 2010, Germania e Spagna nel 2015, Italia, Svezia e
AGENDA MIELI
Dalla Tods arriva la nuova scarpa Owens, per
averla occor re mettersi
in lista dattesa. Prenotarsi. Accettare di farsi fotografare.
Portogallo nel 2022). Forse non basterebbe
neppure una paragonabile potenza milita re. Ci sono molte altre cose che rendono difficile fare gli Stati Uniti dEuropa. T anto
meno lEuropa di cui vagheggiava V ictor
Hugo, degli Usa con capitale Parigi. L attuale civilt europea il prodotto di una
sintesi molto pi lenta e complessa. C un
problema di lingue (gli Stati Uniti furono
unificati dallinglese; la Cina, a parte lunit
IL RIEMPITIVO
di Pietrangelo Buttafuoco
AGENZIA LILLI. Anche Atti lio Romita, volto televisivo, ha voluto dichiararsi come nuovo Lilli Gruber. In
tempi delezioni, avremmo potuto anche
capire: tutti a voler fare i nuovi Lilli. Adesso, la fissazione diventata peggio di una
malattia. N oi di gusti allantica, comunque, continuiamo a preferire loriginale.
ti. Quanto pi ci si limita a ritocchi solo delle aliquote inferiori, tanto pi in realt si lavora a favore del partito degli evasori. Eppure tant, anche la riforma in minore
sotto il fuoco degli obiettori di maggioranza.
E a questo punto la scelta sta solo nelle mani del premier. C un aspetto, invece, che
non stupisce affatto, almeno gli studiosi di
politica economica. Non un caso, che la
tentazione a tornare alla legge elettorale
Froci
Perch niente finocchie
nellesercito? Cosa si intende
quando vi chiamano papi
Lomosessualit nellesercito tab davvero ambiguo come del resto tutti i tab che
si rispettino. Gli americani che per altri
mille versi sono anni luce davanti a noi
stanno ancora l a menare il torrone vietando a chi nellesercito di dichiararsi omosessuale. Il solo fatto di dichiararlo, sosteneva il presidente Clinton, provocherebbe
scompensi, vertigini e tremori. I generali su
questo sono stati irremovibili: no fags in the
Army, niente finocchie nellesercito. Da allora viene applicata regola pinzochera del
dont ask dont tell, noi non ti chiediamo
niente ma tu tieni la bocca chiusa, please!
(Poi, in branda fai quel che vuoi, sotto le
docce allunga pure le mani e nei campi estivi se proprio non sai frenarti, sollazzati come meglio ti aggrada). Roba da non crederci. Una legge umiliante perch presume che
tu debba nascondere qualcosa come chess? il colore dei tuoi occhi o la lingua che
parli. Per la prima volta durante la manifestazione dellorgoglio omosessuale tenutasi
il 19 giugno a Grosseto un gruppo di soldati
omosessuali italiani ha sfilato a volto scoperto. Poliziotti e finanzieri, militari di carriera e soldatini di complemento, giovani e
meno giovani dicono senza troppe storie
che il fatto di essere omosessuali non costituisce controindicazione per il mestiere che
fanno. La fantasia persecutoria (un vero picnic per ogni bravo psicoanalista) coltivata
da molti maschi etero (siamo uomini o caporali?) appunto una fantasia nevrotica.
N iente di pi. T utti sanno ma pochissimi
ammettono che nelle caserme, come del resto nei conventi, lomosessualit ben rappresentata quando addirittura non sovrarappresentata. E che questo senza dover
ricordare le milizie dellantica Grecia in cui
gli opliti andavano in guerra mano nella
mano non pregiudica n la disciplina n le
attivit marziali. Anzi, a dire il vero da anni
lomosessualit non pi considerata elemento sufficiente per scartare un giovane di
leva. Se giudicata egosintonica (il che vorrebbe dire equilibrata) accolta senza moine ma anche senza br uciori di stomaco. Se
ritenuta egodistonica (e cio, pi sempli cemente, innervosita, repressa e contraddittoria) viene scartata come uno dei tanti
disturbi della personalit che non per mettono una pratica militare coerente e sicura.
Tutto qui. Il che molto e dice ancora di pi
su quanto sia bizzarra questa nostra societ
italiana dove nellesercito ha assorbito senza ipocrisie un compor tamento ritenuto irrilevante mentre nei luoghi della decisione
politica ancora causa di rossori verginali.
Lessico familiare
Pignatta. Sost. femm. Termine che indica
lomosessuale passivo. Pignatta , nel linguaggio corrente, una pentola o un laterizio
forato di forma parallelepipeda. La trasla zione simbolica di tutta evidenza.
Papi (vezzeggiativo di pap). Sost. masch.
Omosessuali pi o meno dichiarati, padri di
bambini, e quindi spesso anche sposati. Nel
mondo gay un papi a volte visto con un
certo interesse erotico perch suscita mal
represse fantasie incestuose. Il termine non
declinabile (un papi, due papi).
Daniele Scalise
PICCOLA POSTA
di Adriano Sofri
EDITORIALI
Il grande scontento
Non tutta colpa del Cav. o di Prodi: che lItalia non ha gran che da fare
Concertazioni stonate
Epifani scopre ora che la Fiat governativa, salta il contratto di Bill
sa a esprimere nostalgia per la concertazione. Questo merito spetta a Sergio Bill, leader della Confcommercio,
che continuava a invocarla anche durante lo scontro sulla legge Biagi. Anche in questo settore, per, la traduzione in pratica dei propositi concertativi si rivelata assai ardua. La settimana scorsa le imprese della grande
distribuzione hanno bocciato la bozza
dintesa per il contratto del commercio, che riguarda un milione e mezzo di
lavoratori ed scaduto da 18 mesi.
Largomento della rottura stata proprio la mobilit, che le aziende vogliono regolare secondo la legge Biagi e i
sindacati no. Cos la Confcommercio si
trova nella curiosa situazione di chi
predica la concertazione agli altri, ma
poi deve registrare una rivolta delle
proprie imprese pi significative quando cerca di applicarla. Nellimminente
assemblea dei commercianti Bill trover certamente il modo per giustificare tutto e il contrario di tutto, dando la
colpa agli altri. Ma di queste eser citazioni retoriche lavoratori e imprese
non sanno che farsene.
messo in discussione: ha sostenuto lillega lit di una barriera che serva scopi politici
(cio che funzioni da confine), ma ha rico nosciuto che, per quanto le conseguenze politiche non si possano escludere, la sua funzione primaria di sicur ezza. Quindi il go verno ha il potere di costruirla, ma nel farlo deve tener conto delle conseguenze che
tale progetto ha sulla vita quotidiana dei palestinesi. Si tratta, secondo la Cor te, di trovare un equilibrio tra le esigenze della si curezza e quelle dei diritti umani e della
democrazia. Il criterio stabilito non quin di quello sperato dagli oppositori della barriera, n tantomeno quello paventato da
parte della comunit internazionale, che indicava la linea verde (il confine provvisorio)
come lunico percorso accettabile. Per il supremo organo giuridico dIsraele non si tratta n delluno n dellaltro. Il diritto sta dalla parte della barriera di principio e fino a
prova contraria. Il tracciato deve tener e
conto non tanto della linea ver de quanto
Enzo e anche lui difensore di DellUtri: parla e tenta di smontar e limpalcatura delle
accuse mosse al senator e azzurro; se la
prende con i pentiti, fa riferimento alla cor-
LIBRI
Gabriella Airaldi
GUERRIERI E MERCANTI
325 pp. Aragno, euro 18
non si fida delle sue mura, che non fa
sfoggio di case e palazzi. Quello che con ta, a Genova, solo il coraggio e labilit
degli uomini capaci di coglier e loccasione. Il guizzo di genio che coniuga gli af fari alla politica e alla guer ra.
E cos sin dai tempi di Guglielmo Embriaco detto Testa di Maglio, uno dei tan ti eroi cristianissimi del T asso. La Gerusalemme liberata ce lo mostra mentre, nel
fervore della fede, accetta di far e a pezzi
le sue navi. Il fasciame si trasfor ma in
macchine dassedio capaci di cacciar e
linfedele dalla citt di Davide. In r ealt
Guglielmo prima di esser e guerriero della croce membro della Compagna, la
grande gilda dei mercanti genovesi. E un
capitano di ventura levantino che sa bene
come spartire il bottino: torner a casa carico doro, argento e pepe.
I mercanti liguri infatti non vogliono
terre e castelli, per quello basta il pietr oso entroterra di casa lor o. Si accontenta-
Militaria
Scuola iraniana per terroristi,
magazzini della Nato in Egitto,
mare petrolifero blindato in Iraq
Lintelligence delle Guardie rivoluzionarie
iraniane avrebbe istituito il primo centr o
daddestramento per martiri suicidi rivolto
alla formazione dei volontari di tutto il
mondo islamico. La notizia stata diffusa a
fine maggio dallagenzia Iranian Student
News Agency e definisce la scuola per ter roristi: World Islamic Martyrs and Fighters
Staff Headquarters. In Iran il corpo delle
Guardie rivoluzionarie costituisce di fatto
una forza armata al servizio del regime dispirazione khomeinista, parallela allo strumento militare nazionale pi laico e con venzionale. I servizi segreti delle Guardie
rivoluzionarie curano il supporto militare
e informativo di tutti i gr uppi estremisti
islamici appoggiati da T eheran. Il centr o
daddestramento per martiri rivolto alla
formazione di elementi di Hamas, Hezbol lah, Jihad islamico e Fronte Popolare per
la Liberazione della Palestina-Comando
Generale, ma lintelligence anglo-america na teme che siano addestrati anche martiri
suicidi destinati allIraq, dove Teheran appoggia i gruppi estremisti sciiti e le milizie
di Moqtada al Sadr. Oltre alle tecniche di
realizzazione di bombe umane e ai sistemi
dinnesco, i pasdaran addestrano gli aspi ranti martiri a occultar e gli esplosivi e a
eludere i controlli.
Per proteggere le installazioni petr olifere
offshore dellIraq meridionale le forze della US Coast Guard e dei marines hanno istituito una war ning area ampia tr emila
metri e una exclusion zone larga due chilometri allinterno della quale qualunque
battello non autorizzato sar af fondato. La
necessit di pr oteggere meglio le infra strutture petrolifere apparsa evidente dopo gli attacchi suicidi dellaprile scorso
contro la stazione di pompaggio marittima
a sud di Bassora e gli attentati contro i pozzi petroliferi nel Kur distan, che in agosto
saranno pr esidiati da una brigata sudco reana composta da 3.500 militari.
La polizia irachena inef ficiente, assenteista e in molti casi cor rotta. Questo
quanto emerge da fonti ufficiali e indiscrezioni che fanno il punto sulle for ze di sicurezza da poche ore sotto il controllo diretto
del nuovo governo. Secondo il Pentagono,
la gran parte degli agenti di polizia (ben 57
mila su 87 mila) non ha ricevuto sufficiente
addestramento e anche per questa ragione
molti agenti cadono spesso negli agguati
della guerriglia, alla quale in tanti casi non
si oppongono. Secondo indiscrezioni di fonte britannica, ben 30 mila agenti sarebbero
stati licenziati per corruzione e abusi non
compatibili con il nuovo corso dellIraq,
mentre ufficiali britannici avr ebbero lamentato la scarsa disponibilit a correre rischi e il diffuso assenteismo dei poliziotti.
Il Cairo ha offerto le pr oprie strutture e
basi militari per costituir e depositi di pr eposizionamento per ar mi ed equipaggia menti statunitensi e della Nato in caso di
impiego in medio oriente. Lofferta del presidente Hosni Mubarak per metterebbe alle forze alleate di stockar e armi pesanti e
munizioni da impiegare in esercitazioni o
in operazioni militari da condurre in medio
oriente e la cui manutenzione potrebbe essere gestita dalle stesse for ze egiziane, da
tempo standardizzate su armamenti americani, quali i jet F-16 e i car ri M-1 Abrams.
Laumento di mezzo punto per centuale
della quota di spesa militar e (sia quella
corrente sia quella riferita agli investimenti) sul pil italiano, passando dall1,5 per
cento del 2003 al 2, deter minerebbe un incremento pari a 0,31 punti percentuali della crescita del pil pro capite. E uno dei dati che emergono da un rappor to dellArel
(Agenzia di Ricerche e Legislazione) sugli
investimenti nellaerospazio e nella difesa,
e sul loro effetto sulla crescita economica e
sullo sviluppo tecnologico. Lo studio sta to presentato a Verona da Fabio Pammolli
(professore ordinario di Management ed
Economia presso lUniversit di Fir enze e
presidente della Fondazione CERM), in occasione del convegno organizzato da Alenia
Aeronautica sul tema Aerospazio e Difesa:
sviluppo e innovazione. L Italia ha r egistrato tra il 1989 e il 2003 unincidenza del la spesa militare sul pil nonch della spesa
militare pro capite decisamente pi basse
rispetto allesperienza di Francia e Regno
Unito, e dal 1973 al 2001 stato lunico paese a non aver innescato un cir colo virtuoso
tra investimenti nella difesa e crescita economica.
IL FOGLIO QUOTIDIANO
na al Foglio. Un suo diritto, dir ete. Certo, anche se chi usa della satira deve por re attenzione alla linea divisoria che separa la satira dallinsulto e dalla diffamazione. Una linea divisoria che il Gran Mentecatto aveva superato
alla grande in quella sua vignetta in cui mi
raccontava come una sor ta di jena che gode
dellattuale detenzione di Adriano Sofri nel
carcere pisano, e che pulsa di libidine purch
cente raccolta di polemiche A Shostakovich Casebook pubblicata dallIndiana University Press, e allultimo libro di V olkov,
dava quasi ragione a questultimo, pur non
tacendo incongruenze, sospetti di manipo lazione postuma e il fatto che tutte le pagine del dattiloscritto del primo libr o-intervista, Testimonanze, in possesso della famiglia, firmate di suo pugno dal compositore, non sono fr utto di colloqui ma trascri zione parola per parola di interviste pubblicate in precedenza. Osservava che ironia e sarcasmo non sono la stessa cosa che
dissidenza, ma gli andava in qualche mo do dietro nellanalisi delle ambiguit di
molte composizioni, e in particolare della
Quinta sinfonia, dove persino nelle fanfare
che apparentemente celebrano il trionfo
del socialismo qualcuno ha individuato temi da marce funebri. Un esempio di dissidenza ancora pi palese sarebbe stata la
scelta di comporre su testi in yiddish. Concludendo per, abbastanza ragionevolmente, che non si pu esagerar e nel pretendere di decodificare nella musica di Sciostacovic messaggi nascosti che ne rivelino
pensieri e intenzioni. Semplicemente perch il mezzo non si presta. Ricordava pure
che a Sciostacovic non garbava analizzar e
la propria musica (nelle lettere parla pi di
calcio che di musica). E che nel 1973 la sua
firma era apparsa in una lettera sulla Pravda che denunciava Andrei Sakharov. Nessuno lo aveva obbligato, testimoni il suo
amico Lev Lebedinsky.
scorso, Vincino riprende a insultarmi, evidentemente sicuro di farla franca: sa di cer to che
non arriver mai al punto di disonor e di affrontarlo intellettualmente. Mi chiedo tuttavia
se il direttore e i redattori del Foglio godano di
queste cadute di gusto o no. E se no? V ostro
Giampiero Mughini
Non mi pare questione di gusto ma del
naturale abuso che le vignette fanno della
loro libert. Di quellabuso non condividiamo unacca, Vincino lo sa e ne ha goduto.
Al direttore - Mi tocca risponder e alla terza
letterina in cui Paolo Isotta (sbadiglio) mi d
di cretino e di odalisca del Suo harem. Sul cretino non replico: sarei cretino. Sul mio concu binaggio ho apprezzato come non abbia replicato il pasci, questultimo ricor dando come
esposi in privato ci che la napoletana Isotta
ha ritenuto di dover sventolare alla stregua di
mutande mediatiche. Ci nocumento del mio
umore, perch io a Paolo Isotta voglio bene: se
altri avesse fatto scrivere ci che a suo tempo
Egli fece scrivere contro di me (camor ra) lavrei gi scaraventato dalle scale atonali che al
solito sparpaglia pei suoi ampollosi elzeviri gi
sospesi tra il diritto r omano e la mera inven zione lessicale. Dicevo che gli voglio bene
evidente si ch gli perdono, circa Shostakovic,
la scolastica traslitterazione dal cirillico (proprio quella doveva scegliere) e davermi smentito prima di avermi letto (Egli conferma anzich confutare) e circa la Quinta daver confuso lispirazione bruckneriana con quella mahleriana (Egli odia Mahler) e di aver confuso il
secondo movimento della Decima con il quarto
della medesima (capita) e compr ensibilmente
di non sapere da uno che legge V olkov che
tra le reprimende zdanoviane e la presunta autocritica della Quinta, Shostakovic, fece in tempo a comporre Ventiquattro preludi e una Sonata di fattura assai pi semplicistica della
Quinta, che poi tanto facile non . Sui Car mina Burana: se le ascolti lui, queste pere di scansioni isoritmiche gi chiamasi cori da stadio.
Cercasse vieppi grane, domani sera Isotta passi da Rosiello che sono a cena l.
Filippo Facci
Luomo che ha dato una cultura alla destra Usa lascia la National Review
una istituzione nazionale, scrisse
una volta il Chicago T ribune di W ilE
liam F. Buckley, detto Bill, il leggendario
stra conservatrice e repubblicana. Per an ni stata lunico luogo di destra dove cir colasse pensiero politico e battaglia cultu rale. National Review fuori luogo, scrisse Buckley nelleditoriale di presentazione
della rivista datato 19 novembr e 1955, nel
senso che fin dallinizio la contrappose al
mainstream del New York Times.
Il politicamente corretto e il radical chic
non cerano ancora, ma Bill Buckley fu il
primo a organizzare una risposta culturale
alla classe intellettuale che aveva abban donato il conservatorismo per inseguire le
progressive sorti del socialismo e dellan tagonismo politico. La National Review si
mette di traverso alla storia e le urla di fermarsi, in un momento in cui nessuno portato a farlo o non ha la pazienza necessaria
con quelli che vorrebbero farlo, questa
la sintesi, codificata fin dal primo editoriale, dellappr occio della N ational Review .
Su quelle pagine, quando Ronald Reagan
era ancora iscritto al par tito Democratico,
cominciarono ad elaborare e a discutere le
idee liberiste e fiscali che in seguito divennero il marchio di fabbrica di Reagan.
La National Review oggi la rivista del le giovani leve dei conservatoroni vecchio
stampo, contro laborto, contro le misure liberali sullimmigrazione, contro la politica
della spesa di Bush che, secondo la rivista,
cos ter ribilmente vicina alle ricette di
spesa dei liberal. Il settimanale ha appog giato linvasione dellIraq, sebbene un an no dopo abbia cominciato a nutrir e seri
dubbi sulla saggezza di quella scelta: La
grande visione di un medio oriente libero e
democratico andrebbe ridimensionata, si
leggeva in un editoriale di un paio di mesi
fa. Lo stesso Buckley dice che se prima della guerra avesse immaginato in che situa zione si sarebbe trovata lAmerica un anno
dopo linvasione, certamente si sarebbe opposto allintervento.
In realt la National Review non ha mai
dato grande impor tanza allidealismo de mocratico dei neocon, nonostante Buckley
nel 1971 sia stato il primo intellettuale di
destra a capir e che nella sinistra liberal
stava succedendo quello smottamento che
poi port alluscita dei neoconservatori dalla galassia liberal. I neocon, allora riuniti
Royal watch
Delicatezze borboniche
sullEurostar, il Duca di Calabria
offre champagne al Duca dAosta
ra morto quattro anni fa a Madrid. NaE
poli ha chiesto le sue spoglie, che venisse sepolto nella sua terra con tutti gli
Alta Societ
Villa Taverna, 2 luglio, Indipendence
Day Reception. The Cincsouth Brass
Quintet suoner il National Anthem. Hot
Dogs, Hambur gers, Drinks, Ice Creams, Popcorn. God bless America. Forever.
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ORGANO
DELLA
quotidiano
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PER LA
GIUSTIZIA
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7/12/1995
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Quando una sigla non costituisce fatto notorio il gip cancella il reato
1.
fronte alle necessit di inter venti imme diati. E per questi aspetti sono gi oggetto
di attenzione in sede europea e nei consessi internazionali: hanno, purtroppo, tempi
indeterminati di definizione, dovr ebbero
essere tenuti in un conto superior e rispetto alle quote latte o allidentit della pizza,
ma non sono comunque estranei allagenda
degli addetti ai lavori.
Il discorso sviluppato fino a questo mo mento viceversa segnala un pr oblema che,
anche in sede giudiziaria, non viene percepito come tale se non da una cer chia ristretta. La segnalazione del pr oblema pu
favorire la sua considerazione; per non
sufficiente: si tratta di capire come uscirne.
Per giungere a questo, necessario com prenderlo nella sua effettiva configurazione: e constatare anzitutto che non riguarda
la magistratura nel suo insieme, bens una
parte non marginale della magistratura
giudicante. Le pr ocure sono pi vicine ai
fatti di indagine e, come fa ben compr endere Stefano Dambruoso, fino a pochi mesi
fa impegnato nelle pi importanti indagini
sul terrorismo islamico, nel suo r ecente libro Milano Bagdad, i pubblici ministeri
vivono in simbiosi con la polizia giudizia ria, della quale condividono fatiche, ansie,
successi e fallimenti. Questa maggiore adesione alla realt manca ai giudicanti: non
sempre un male, in questo caso s. N giova farsi prendere dalla tentazione di invo care o di disporre accertamenti disciplinari verso i giudicanti che seguono questi ra gionamenti: un riflesso condizionato che
non affronta in modo dir etto il pr oblema,
che in ogni caso pr escinde dai compor tamenti che in tesi legittimano il richiamo alla deontologia.
Alla ricerca di ipotesi di soluzione, si
4.
pu partire proprio dal brano riportato
allinizio: Se oggi si discutesse di or ganiz-
5.
Il caso Battisti
La Corte di appello di Parigi
ha detto s allestradizione dellex
terrorista. Parla Perrault
Parigi. Non sono bastati i sit in di Jane
Birkin in difesa di Cesare Battisti, e nemmeno i proclami di Philippe Sollers. A nulla poi servita la cittadinanza onoraria concessa allex fondatore dei Proletari armati
per il comunismo dagli eletti di sinistra al
consiglio comunale della Ville de Paris, che
volendo proteggere litaliano da una presunta persecuzione giudiziaria hanno per sino presenziato le udienze in tribunale,
senza fascia tricolore. Ieri mattina, la Chambre dinstruction della Corte di appello di
Parigi ha detto s allestradizione di Cesare
Battisti, richiesta dal governo italiano, dopo
essersi vista respinta per vizio di forma una
prima richiesta del 1991.
Non se laspettava lex fondatore dei Proletari armati per il comunismo, condannato
allergastolo per quattro omicidi commessi
o ideati tra il 1978 e il 1979 (del maresciallo
Antonio Santoro, dellagente Digos Andrea
Campagna, del macellaio di Mestre Lino Sabadini e del gioiellere milanese Pierluigi
Torregiani), fuggiasco in Messico dopo unevasione rocambolesca dal carcere di Frosinone, e da ventanni residente in Francia
grazie alla dottrina Mitterrand e alla sua
ambiguit accogliere i terroristi che avessero deposto le ar mi, purch non avesser o
ucciso che gli ha consentito di lavorare come portiere, mettere su famiglia almeno un
paio di volte, e scrivere gialli a sfondo autobiografico per La srie Noir di Gallimard.
Alla lettura della sentenza, apparso scosso, mentre i familiari piangevano, e i fan
esplodevano al grido di vergogna, questa
non giustizia. Era stato rimesso in libert
nel marzo scorso. E da allora era stato sommerso da un profluvio di attestati di solidariet, lettere aperte, manifestazioni varie,
sit in davanti al car cere della Sant, e per sino lonore duna visita in cella da parte
del segretario del Ps, Franois Hollande.
Sul caso c stata una forte pressione
mediatica, dice oggi Guillaume Perrault, il
trentenne cronista giudiziario del Figaro
che coi suoi articoli riuscito a cogliere in
contraddizione il socialista Hollande, e a
imporre un trattamento pi equilibrato del
caso, subito seguito dai colleghi dellExpress, e persino dalla redazione tendance
trockiste del Monde, mentre solo Libration teneva accesa la fiaccola della militanza a oltranza. Nel marzo scorso, quando la
Corte di appello di Parigi ha rimesso Battisti in libert controllata, con obbligo di consegnare il passaporto e non uscire dallIle
de France, i giudici sembravano accogliere
alcuni argomenti della difesa. Franois Hollande, che era andato a trovarlo alla Sant,
aveva commentato, esultando, la prova
che avevamo ragione. Oggi invece dopo approfondito esame, i magistrati riconoscono
la fondatezza della richiesta destradizione
e respingono le tesi della difesa. Non so se
sia stata la stampa a influenzarli, ma certo
un bello schiaffo ai fan di Battisti, o per lomeno la sconfessione delle loro tesi.
Quanto a Hollande, visto che vuole fare il
presidente della Repubblica, sarebbe interessante conoscere il suo parere. Ma non
penso che mi risponder.
La decisione della Corte dappello di Parigi dimostra, secondo Perrault, che lEuropa della giustizia sta cominciando a funzionare. E la prova che lEuropa rappresenta
una speranza per la Francia, perch solo il
contatto con gli altri paesi dEuropa permette di misurare gli arcaismi ideologici
che perdurano in Francia. Molte cose sono
cambiate rispetto alla prima richiesta di
estradizione respinta nel 1991. Allepoca la
procedura era tutta bur ocratica. Non cera
alcun contatto tra i magistrati dei vari paesi. E, per quanto strano possa sembrare, i
giudici francesi potevano pronunciarsi, e di
fatto si sono pronunciati, senza avere dettagli precisi sulla procedura italiana del processo in contumacia, che non implica lassenza dei difensori, come hanno fatto credere gli avvocati di Battisti, ma il fatto che
limputato non si presenti dai giudici.
Una novit giudiziaria e culturale
La novit per oltre che giudiziaria politica, anzi culturale. Dimostra la sensibilit
della magistratura francese allair du tem ps, al nuovo clima di lotta al terrorismo che
malgrado linerzia dellestrema sinistra e i
suoi arcaismi si respira dopo l11 settembre:
Le dimensioni che ha preso il caso Battisti
dice Perrault traducono la cecit ideologica di molti intellettuali francesi, che restano affascinati dallidea di violenza e di rivoluzione per procura, la rivoluzione in casa daltri. Rispettano Battisti e sono pr onti
a dar credito alle ipotesi pi ir realistiche,
convinti come sono che sia innocente, che
non abbia commesso i reati per i quali stato condannato. Credono che lItalia degli anni Settanta fosse come il Cile di Pinochet.
Difendere questo signore, per loro, un modo di restare ancorati ai sogni di giovent.
Ma da perfetti irresponsabili, oltrech
fuori luogo, applaudire Battisti come un
eroe, mentre c gente che per colpa dei
suoi espropri proletari e vendette politiche
vive da anni su una sedia a rotelle.
Gli avvocati di Battisti hanno gi annun ciato un ricorso in Cassazione. Il che potrebbe tardare di qualche mese lestradizione vera e propria. Gli avvocati fanno il
loro mestiere dice Perrault . Io per non
credo che il loro ricorso sar accolto. Non
vedo quale regola di diritto potr essere invocata per salvare Battisti, che a questo
punto non sar estradato prima di settembre. Se poi il decreto di estradizione sar
contestato di fronte al Consiglio di Stato, il
suo soggiorno parigino non durer pi di un
anno. Questo genere di cause si giudicano
velocemente. E la dimensione internazionale a imporlo.
Marina Valensise