Sei sulla pagina 1di 22

la mobilit

Fabiodell
Aprile
'apparato
- Fabiolocomotore
Perissinotti

Capitolo 1

La mobilit dellapparato
locomotore
1.1

Limportanza

della

mobilit

dellapparato

locomotore

Nellesaminare le variabili che possono determinare la prestazione sportiva, la mobilit dellapparato locomotore, risulta essere una delle caratteristiche fondamentali dellatleta. E generata per mezzo dei muscoli scheletrici, grazie alla mediazione
delle articolazioni. La scienza dellallenamento sportivo, definisce la mobilit come la capacit di eseguire i pi svariati movimenti bio-meccanici tramite il massimo grado di escursione articolare o range of motion (R.O.M.). A titolo conoscitivo riportiamo alcune importanti definizioni:
Platonov evidenzia1 come:per mobilit articolare o flessibilit si intendono quelle capacit morfofunzionali dellapparato motorio e di sostegno che determinano lampiezza dei
movimenti dellatleta;
Manno2 sottolinea come: la flessibilit, , la capacit di
compiere gesti con limpiego dellescursione articolare pi
ampia possibile sia in forma attiva che passiva;
Aenheim e Prentice3 definiscono la flessibilit come: lampiezza di movimento di unarticolazione o di un gruppo di
articolazioni influenzate, dalle strutture ossee e dalle caratteristiche fisiologiche di muscoli, tendini, legamenti, e dai
vari altri tessuti collageni che circondano larticolazione.
Si pu notare fin da ora come questi autori, hanno usato il termine flessibilit o mobilit considerandoli come sinonimi.
1 Platonov V., Fondamenti dell'allenamento e dell'attivit di gara, Ed. Calzetti
e Mariucci, Perugia 2004: 377
2 Manno R., Fondamenti dell'allenamento sportivo, Ed. Zanichelli, Bologna 1989: 119
3 Anheim D.D., Prentice W.W., Principi di allenamento atletico, Ed. Piccin,
Padova 2000: 38

15

15

l'allenamento della mobilit dell'apparato locomotore

Autorevoli studiosi4-5 sono concordi nellaffidare a questa qualit


fisica una posizione intermedia tra le capacit organico-muscolari
e le capacit percettivo-cinetiche. Le prime, meglio conosciute
come capacit condizionali, sono: forza, resistenza e velocit.
1. La forza intesa come la capacit neuro-muscolare dellindividuo di vincere una resistenza esterna o di opporsi ad
essa, con un impegno variabile della muscolatura scheletrica da massimale a medio a basso, indipendentemente dal
tempo di applicazione dello sforzo e senza nessun riferimento con il mondo esterno. Le sue estrinsecazioni sono:
- La forza massimale, cio la massima espressione di forza
generabile dal sistema nervoso centrale per mezzo di una
contrazione muscolare volontaria.
- La forza veloce, definita come la capacit del sistema
neuro-muscolare di superare, grazie allutilizzo di uno o pi
gruppi muscolari, le resistenze esterne con unelevata rapidit di contrazione muscolare.
- La forza resistente, determinata dalla capacit del o dei
gruppi muscolari di opporsi alla fatica durante prestazioni di
forza e di durata, senza un particolare coinvolgimento
dellapparato cardiovascolare.
2. La resistenza intesa come la capacit di resistere a lungo
ad un lavoro che impegni pi gruppi muscolari, con un grosso coinvolgimento dellapparato cardiocircolatorio e respiratorio, come ad esempio la maratona, il ciclismo e il triathlon.
3. La velocit intesa come la capacit di eseguire azioni motorie nel minor tempo possibile. suddivisa in ciclica, come
ad esempio nelle corse di velocit dellatletica leggera e
aciclica come le azioni di gioco nel tennis, mai ripetute nella
medesima forma nel divenire delle situazioni di gioco.
La seconda tipologia di capacit definita dalla scuola francese:
4 Martin D., Martin K., Lehenertz K., Manuale di teoria dellallenamento,
Ed. Societ Stampa Sportiva, Roma 1997: 213-214
5 Weineck J., Lallenamento ottimale, Ed. Calzetti e Mariucci, Perugia 2001: 419
6 Cfr, Bouchard C., Brunelle J.,. Godbout P, La preparazione di un campione,
Trad. it. a cura di M. Mulinelli, Societ Stampa Sportiva, Roma 1978: 352-356
7 Cfr, Schnabel G., Harre D., Borde A., Scienza dellallenamento, Ed. Arcadia,
Modena 1998: 138-139

16

la mobilit dell'apparato locomotore

6 e dalla
scuola tedesca:
capacit
percettivo-cinetiche
mine
flessibilit o mobilit
considerandoli
come sinonimi.
7
1-2
, permettono
sono concordi
la gestione
nellaffidare
dei movimenti
a questa qualinello
coordinative
Autorevoli studiosi
t
spazio
fisicacircostante.
una posizione intermedia tra le capacit organico-muscolari e le capacit percettivo-cinetiche. Le prime, meglio coEsse si esprimono
generalmente
nellesono:
seguenti differenti situanosciute
come capacit
condizionali,
zioniLa
motorie:
1.
forza: intesa come la capacit neuro-muscolare dellindi viduo
nel ripristino
dellequilibrio
statico
e dinamico;
di vincere
una resistenza
esterna
o di opporsi ad es sa,
nellecon
situazioni
di orientamento
spaziale
e temporale;
un impegno
variabile della
muscolatura
scheletrica
da
nellacquisizione
ritmi predeterminati
o di eventuali cambi
massimale a dimedio
a basso, indipendentemente
dal
repentini
medesimi; dello sforzo e senza nessun riferitempo
di dei
applicazione
mento
nella differente
combinazione
dei movimenti
tra
con il mondo
esterno. Leeuritmica
sue estrinsecazioni
sono:
e arti inferiori;
-arti
Lasuperiori
forza massimale,
cio la massima espressione di forza
generabile
nella regolazione
dellintensit
esercitazioni,
tramite
la
dal sistema
nervosodelle
centrale
per mezzo
di una
modulazionemuscolare
della muscolatura
impegnata nellazione;
contrazione
volontaria.
la reazione
motoria
cen -nelLamigliorare
forza veloce,
definita
comedel
la sistema
capacitnervoso
del sistema
trale, cio la capacit
di costruire
rispostadimeccanica
neuro-muscolare
di superare,
grazieuna
allutilizzo
uno o pi
efficacemuscolari,
in un tempo
minimo; esterne con unelevata rapigruppi
le resistenze
dit
nel modificare
in modo
repentino le gestualit tecniche e
di contrazione
muscolare.
i movimenti
secondo
le differenti
-nel
Latrasformare
forza resistente,
determinata
dalla
capacit situazioni
del o dei
motorie.
gruppi
muscolari di opporsi alla fatica durante prestazioni di
forza e di durata, senza un particolare coinvolgimento
Tali differenti
regolazioni
del movimento sono rese possibili gradellapparato
cardiovascolare.
zie allintervento
organi come
specializzati,
che di
elaborano
tipo2.
La resistenza:di intesa
la capacit
resisteredue
a lungo
logieaddiun
informazioni.
Le prime,
dallesterno
delgroscorlavoro che impegni
piprovenienti
gruppi muscolari,
con un
po, so
sono
recepite grazie
alla vista, alludito
e al tattoeerespiraai loro
coinvolgimento
dellapparato
cardiocircolatorio
rispettivi
cerebrali:
quello ottico,
uditivoeeiltattile.
Le
torio,analizzatori
come ad esempio
la maratona,
il ciclismo
triathlon.
seconde,
provenienti
del corpo,
sono decodificate
3.
La Velocit:
intesadallinterno
come la capacit
di eseguire
azioni mograzie
allanalizzatore
vestibolare
situato
nellorecchio
e a queltorie
nel minor tempo
possibile.
E suddivisa
in ciclica,
colo cinestetico
posizionato
nei muscoli
e nelledellatletica
articolazioni.
me ad esempio
nelle corse
di velocit
leggera
e aciclica come le azioni di gioco nel tennis, mai ripetute
La coordinazione
motoria
nella medesima
formarappresenta
nel divenire lintegrazione
delle situazionidellattivit
di gioco.
biomeccanica e del pensiero, ma come ci spiega Schmidt
(1977)8 ci sono diversi livelli di regolazione che vanno tra unattivit riflessa e una interamente cosciente, con diversi livelli intermedi. La coordinazione motoria ha lobiettivo di realizzare un

8 Cfr, Schmidt 1977 in D. Martin, K. Martin, K. Lehenertz, Manuale di teoria


dellallenamento, Ed. Societ Stampa Sportiva, Roma 1997: 64

17

l'allenamento della mobilit dell'apparato locomotore

movimento singolo o un insieme di movimenti finalizzati ad un


determinato compito motorio.
I vantaggi di un buon sviluppo dellefficienza dellapparato locomotore, senza i quali nessun individuo potrebbe accedere a livelli soddisfacenti di performance sono diversi.
1. Il ritardo nella degenerazione articolare dovuto alla mancanza di movimento. Ricordiamo, infatti, che il movimento meccanico delle articolazioni prevede che ci sia una continua
produzione di liquido sinoviale e quindi il mantenimento della
lubrificazione delle parti implicate nel movimento, con riduzione degli attriti e diminuzione dellinvecchiamento precoce
dovuto ad usura o mancanza di utilizzo (ipocinetismo).
2. La possibilit di realizzare movimenti coordinati complessi
che prevedano una continua variazione dei gradi articolari
utilizzati per lattuazione dei medesimi.
3. Un minor dispendio energetico dovuto alladattamento veloce delle strutture muscolo articolari utilizzate nel movimento e alla modulazione armonica dei riflessi da stiramento e inversi da stiramento mediati dai fusi neuromuscolari e
dagli organi tendinei del Golgi, con uninevitabile ricaduta
positiva sulla tecnica esecutiva degli esercizi.
4. La riduzione di eventuali traumi determinati da ampi range
di movimento non controbilanciati da unadeguata capacit
di adattamento dellapparato muscolo-articolare; oppure da
muscoli principalmente utilizzati in accorciamento che perderebbero le loro caratteristiche di estensibilit.
5. La possibilit di eseguire movimenti che prevedano lo sviluppo di grandi intensit di forza per mezzo di ampi range di
movimento con stoccaggio da parte dellunit muscolo-tendinea dellenergia elastica e successivamente la sua restituzione immediata sotto forma di forza e velocit.
1.2 Differenza tra
muscolo-tendinea

mobilit articolare e flessibilit

La mobilit dellapparato locomotore, cio la capacit di eseguire i pi svariati movimenti biomeccanici tramite il massimo
grado di escursione articolare, considerata, nella teoria e
18

la mobilit dell'apparato locomotore

metodologia dellallenamento sportivo, uno dei pre-requisiti


fondamentali per leffettuazione della massima performance.
Esaminando in modo pi accurato il concetto e dovendo trovare soluzioni pratiche per un allenamento ben strutturato e periodizzato, si fa riferimento alla mobilit dellapparato locomotore come la risultante di due componenti: la mobilit articolare
(Ma) e la flessibilit muscolo-tendinea (Fmt).
La Ma, caratteristica delle articolazioni in senso stretto, mediata dalle differenti forme ossee. Risulta essere allenabile
grazie ad esercizi (che ripropongono il movimento delle articolazioni stesse, nella loro massima espressione di mobilit)
definiti a corpo libero o callistenici. La flessibilit muscolo-tendinea (Fmt) cio la capacit di elongazione del muscolo nella
sua totalit, sia a riposo che dopo una contrazione, risulta essere ancora allenabile dalle differenti tecniche di stretching e
allungamento muscolare.
Si sottolinea che questa definizione semplificativa la si propone
come aiuto per una gestione delle esercitazioni nei vari campi
di allenamento.
1.3 La

mobilit dellapparato locomotore

Con riferimento alle considerazioni precedenti, possiamo


identificare un nuovo termine che raggruppi linsieme delle
due componenti della mobilit dellapparato locomotore. Parleremo di mobilit composta, intendendo linsieme della mobilit articolare e della flessibilit muscolo-tendinea, capaci nel
loro insieme e senza soluzione di continuit, di dare origine a
movimenti con una diversa gestualit.
Distinguendo la mobilit composta in articolare e muscolo
tendinea (Figura 1) appare quindi evidente che ci saranno
esercizi diversi per la mobilit articolare ed esercizi per la flessibilit muscolo-tendinea.
Per comprendere meglio largomento si rende necessaria unulteriore suddivisione della mobilit articolare che permetta di
orientarsi in modo semplice alla scelta delle pi opportune me19

l'allenamento della mobilit dell'apparato locomotore

Figura 1 Le componenti
della mobilit
composta

Mobilit
composta

mine flessibilit o mobilit considerandoli come sinonimi.


Autorevoli studiosi1-2 sono concordi nellaffidare a questa qualit fisica una posizione intermedia tra le capacit organico-muscolari e le capacit percettivo-cinetiche. Le prime, meglio conosciute come capacit condizionali, sono:
1. La forza:
intesa come la capacit neuro-muscolare
Mobilit
Flessibilitdellindividuo di vincere una resistenza esterna o di opporsi ad esarticolare
Muscolo-tendinea
sa, con un impegno variabile della muscolatura scheletrica
da massimale a medio a basso, indipendentemente dal
tempo di applicazione dello sforzo e senza nessun riferi9. esterno.
todiche
di allenamento
Vediamola
dettaglio.
mento
con il mondo
Leinsue
estrinsecazioni sono:
- La forza massimale, cio la massima espressione di forza
Mobilit
articolare
di tipo Passivo:
generata
modo di
passigenerabile
dal sistema
nervoso centrale
perinmezzo
una
vo da
un partnermuscolare
o da se stessi
(per quanto possibile), flettencontrazione
volontaria.
in modo
lento come
e progressivo
il segmento
cor do o- estendendo
La forza veloce,
definita
la capacit
del sistema
poreo
interessato. di superare, grazie allutilizzo di uno o pi
neuro-muscolare
Mobilit
articolare
di tipo
Attivo: generata
in modo
direttorapidalgruppi
muscolari,
le resistenze
esterne con
unelevata
la contrazione
dei muscoli
adiacenti una determinata articolaziodit di contrazione
muscolare.
inserzione
sul segmento
osseo
mediato
dallarticola ne aventi
- La forza
resistente,
determinata
dalla
capacit
del o dei
zione
medesima.
Sono
esempio
larticolazione
gruppi
muscolari
di un
opporsi
alla fatica
durante scapolo-omeprestazioni di
rale forza
con i suoi
di flessione
ed estensione,
intra ed exe dimovimenti
durata, senza
un particolare
coinvolgimento
tra rotazione,
abduzione,
adduzione e circonduzione del braccio.
dellapparato
cardiovascolare.
2. La resistenza: intesa come la capacit di resistere a lungo
Anche
perlavoro
la seconda
componente
dellamuscolari,
mobilit composta,
la
ad un
che impegni
pi gruppi
con un grosflessibilit
muscolo-tendinea,
si rende
necessario classificarne
so coinvolgimento
dellapparato
cardiocircolatorio
e respira. maratona, il ciclismo e il triathlon.
le differenti
estrinsecazioni
torio, come
ad esempio10la
3. La Velocit: intesa come la capacit di eseguire azioni moFlessibilit
di tipoEpassivo:
generata
in motorie nelmuscolo-tendinea
minor tempo possibile.
suddivisa
in ciclica,
codo passivo
da un partner
da sedistessi,
si realizza
quando
ragme ad esempio
nelle ocorse
velocit
dellatletica
leggera
giunta
una posizione
di elevata
conripetute
il vene aciclica
come le
azioni diescursione
gioco nel articolare
tennis, mai
tre muscolare
in allungamento,
tale posizione
viene mantenuta
nella medesima
forma nel divenire
delle situazioni
di gioco.
per alcuni secondi.
Flessibilit muscolo-tendinea di tipo attivo, statica o dinamica:
essa generata in modo diretto o dal mantenimento di determi-

9 Platonov V., Fondamenti dellallenamento e dellattivit di gara, Ed. Calzetti e


Mariucci, Perugia 2004: 377-378
10 Bellotti P., Matteucci E., Allenamento sportivo, Ed. Utet, Torino 199: 114-115

20

la mobilit
Fabiodell
Aprile
'apparato
- Fabiolocomotore
Perissinotti

nate
mine posture
flessibilit
in allungamento
o mobilitmuscolare
considerandoli
o dalla
come
contrazione
sinonimi.di
1-2 sono
concordi
nellaffidare
qualimasse
Autorevoli
muscolari
studiosi
che
spostano
in modo
rettilineoaoquesta
semicircolat
unae posizione
le capacit
organico-mure, fisica
ripetuto
continuo, ilintermedia
segmentotra
interessato,
portando
il venscolari
e le capacit
percettivo-cinetiche. Le prime, meglio cotre muscolare
in allungamento.
nosciute
capacit
condizionali, della
sono:flessibilit (passiva e
Entrambecome
le modalit
di applicazione
1.
La potranno
forza: intesa
come
la capacit
dellindiattiva)
essere
riferite
a tutti neuro-muscolare
i muscoli del corpo
umaviduo
di vincere
una resistenza
o di opporsi
ad esno, se
il suo
allenamento
riguarda laesterna
forma generale
dellindivicon unpotr
impegno
variabile
muscolaturaspecializzato
scheletrica
duo.sa,
Oppure
essere
riferitadella
allallenamento
da massimale
medio anelbasso,
indipendentemente
dal
dei gruppi
muscolariaimplicati
gesto di
gara.
tempo di applicazione dello sforzo e senza nessun riferiInoltre,
doveroso
introdurre
il concetto
di riserva di mobilit
mento
con il mondo
esterno.
Le sue estrinsecazioni
sono:
11-12
. espressione
individuata come
messo
luce da alcuni
autori
(RM)- La
forza in
massimale,
cio la
massima
di forzail
valore
ottenutodal
dalla
differenza
tra lacentrale
mobilitper
attiva,
valutabile
generabile
sistema
nervoso
mezzo
di una
quantitativamente
per mezzo
della capacit dellatleta nel ragcontrazione muscolare
volontaria.
una grande
escursione
di movimento
grazie
giungimento
- La forzadi veloce,
definita
come la capacit
del sistema
allazione
attiva dei muscoli
scheletrici
e la mobilit
passiva
neuro-muscolare
di superare,
grazie allutilizzo
di uno
o pi
sempre
maggiore
della
precedente,
e determinata
mediante
gruppi
muscolari,
le resistenze
esterne
con unelevata
rapilampiezza
del movimento
realizzabile grazie allapplicazione di
dit di contrazione
muscolare.
esterne
(aiuto dellallenatore,
sovraccarichi,
elastici,
forze- La
forza resistente,
determinata dalla
capacit del
o dei
ecc.).
Sembrerebbe
la riserva
mobilit
possa
evidenziagruppi
muscolari che
di opporsi
alla di
fatica
durante
prestazioni
di
re il forza
possibile
di miglioramento
di tale capacit
ancora a
e dirange
durata,
senza un particolare
coinvolgimento
disposizione
dellindividuo.
Nello schema sotto riportato (Figudellapparato
cardiovascolare.
ra 2)Lasi resistenza:
evidenzia come,
movimento
di flessione
della
gam2.
intesa nel
come
la capacit
di resistere
a lungo
ba sul
da decubito
supino,
sia possibile,
dato
ad busto
un lavoro
che impegni
pi gruppi
muscolari,
conununcentro
grosdi rotazione
articolare (CRA)
quale quello
dellarticolazione
coso coinvolgimento
dellapparato
cardiocircolatorio
e respiraxo-femorale,
generare
una mobilit
passiva
(MP), eadil esempio
torio, come
ad esempio
la maratona,
il ciclismo
triathlon.
con La
laiuto
di unintesa
personal
trainer,
e come
sarebbe
3.
Velocit:
come
la capacit
di essa
eseguire
azionimagmogioretorie
dellanel
possibilit
soggettiva
dellindividuo
di flettere
attivaminor tempo
possibile.
E suddivisa
in ciclica,
comente
sul busto
generando
una mobilit
attivaleggera
(MA).
melaadgamba
esempio
nelle corse
di velocit
dellatletica
Inoltre,
si pu come
notarelecome
la differenza
tratennis,
le due mai
mobilit,
dia
e aciclica
azioni
di gioco nel
ripetute
origine
una riserva
ancora
disposizione
dellindividuo,
sulnellaadmedesima
forma
nel adivenire
delle situazioni
di gioco.

11 Schnabel G., Harre D., Borde A., Scienza dellallenamento, Ed. Arcadia, Modena 1998: 148-149
12 Platonov V., Lorganizzazione dellallenamento e dellattivit di gara, Teoria generale della preparazione degli atleti negli sport olimpici, ed. Calzetti e Mariucci,
Perugia 2004: 167-168

21

l'allenamento della mobilit dell'apparato locomotore

Figura 2 La riserva di
mobilit

la
mine
quale
flessibilit
intervenire
o mobilit
con lallenamento
considerandoli
di potenziamento
come sinonimi.
mu1-2
sono
concordi nellaffidare
a questa qualiscolare
Autorevoli
e distudiosi
incremento
dellescursione
articolare.
t fisica una posizione intermedia tra le capacit organico-mu1.4 Fattori
condizionanti
la mobilit
scolari
e le capacit
percettivo-cinetiche.
Le composta
prime, meglio conosciute come capacit condizionali, sono:
La possibilit
di eseguire
nel rangedellindifisiolo1.
La forza: intesa
comemovimenti
la capacitmeccanici
neuro-muscolare
gicoviduo
della di
mobilit
essenzialmente
vincerecomposta,
una resistenza
esterna o di permessa
opporsi adgraeszie asa,
trecon
gruppi
di fattori. variabile della muscolatura scheletrica
un impegno
da massimale a medio a basso, indipendentemente dal
A. Fattori
tempo digenerali
applicazione dello sforzo e senza nessun riferiLa mobilit
dellapparato
motorio sviluppandosi
gi nei primi
anmento con
il mondo esterno.
Le sue estrinsecazioni
sono:
sembrerebbe
avere
inizio di regressione
ni di- vita,
La forza
massimale,
cioun
la massima
espressioneprecoce,
di forza
13, nervoso
evidenziando
un deficit
sempre
pi
addirittura
con la
generabile
dalpubert
sistema
centrale
per mezzo
di una
marcato
con let
senile, fatto
dovuto principalmente a cambiacontrazione
muscolare
volontaria.
nellelasticit
dei definita
tessuti come
muscolari
dovuti allinvecchia menti
- La
forza veloce,
la capacit
del sistema
. Alcuni
mento
biologico e alla
riduzionegrazie
dellattivit
fisica
neuro-muscolare
di superare,
allutilizzo
di 14
uno
o pi
15_16 evidenziano
let della
fanciullezza
compresa
autori
gruppi
muscolari, lecome
resistenze
esterne
con unelevata
rapitra idit
sei die contrazione
i dodici annimuscolare.
risulti essere il periodo pi favorevole
13 Manno R., Fondamenti dellallenamento sportivo, ed. Zanichelli, Bologna 1989: 120-122
14 Federici A., Valentini M., C.T. Cardinali, Sportivamente Anziano, Ed. Montefeltro, Urbino
2000: 53,57,271
15 Weineck J., Lallenamento ottimale, Ed. Calzetti e Mariucci, Perugia 2001: 454
16 Martin D., Martin K., Lehenertz K., Manuale di teoria dellallenamento, Ed. Societ Stampa
Sportiva, Roma 1997: 218-219

22

la mobilit dell'apparato locomotore

allincremento
mine flessibilit
di questa
o mobilit
caratteristica,
considerandoli
grazie allo
come
sviluppo
sinonimi.
arti1-2 sono concordi
nellaffidare
a questa
colare
Autorevoli
osseo
studiosi
e muscolo-tendineo
dei
tessuti non
ancora qualicomt
fisica Questa
una posizione
intermedia
tra le capacit
organico-mupletato.
la ragione
per cui risulterebbe
relativamente
fascolari
e le capacit
percettivo-cinetiche.
prime,
meglioDalcocile ottenere
miglioramenti
di tale qualit inLe
questo
periodo.
nosciute
comeconsiderazioni,
capacit condizionali,
le precedenti
diventa sono:
comprensibile come inter1.
La forza:
come la capacit
neuro-muscolare
dellindivenendo
conintesa
lallenamento
in et post-puberale,
si possano
viduo dii risultati
vincere ottenuti
una resistenza
esternaooeventualmente
di opporsi ad esmantenere
in precedenza
resa, con
impegnopersa
variabile
muscolatura
scheletrica
cuperare
la un
flessibilit
con della
linattivit
fisica, per
questo
da massimale
a mediosar
a basso,
indipendentemente
dal
lobiettivo
dellallenamento
da riferirsi
allo sviluppo pretempo
di della
applicazione
sforzo eancora,
senza come
nessun
riferigresso
prima
pubert. dello
Evidenziamo
la mobimento con il mondo
Le sue
lit dellapparato
motorioesterno.
risulti essere
piestrinsecazioni
spiccata nelle sono:
donne
che -negli
La forza
massimale,
la massima
di dovuforza
uomini.
La causacio
di tale
differenzaespressione
sembrerebbe
generabile dalasistema
nervoso
centraleil primo
per mezzo
ta principalmente
tre fattori
fondamentali:
mettediinuna
lumuscolare
volontaria.
ce ilcontrazione
minor sviluppo
delle masse
muscolari delle donne rispetto
agli -uomini;
La forza
veloce, riguarda
definita lacome
la grandezza
capacit del
sistema
il secondo
minore
delle
strutdi superare,
grazie da
allutilizzo
di uno
o pi
tureneuro-muscolare
muscolo-tendinee,
il terzo sarebbe
imputarsi
alla diffegruppi
muscolari,
le resistenze
esterne con
unelevata degli
rapirente
morfologia
dellapparato
scheletrico,
e allinfluenza
ditfemminili.
di contrazione
muscolare.
ormoni
Altri fattori
riconosciuti importanti nel determi nare- variazioni
La forza della
resistente,
determinata
dalla capacit
del o dei
mobilit
composta risultano
essere:
gruppi muscolari di opporsi alla fatica durante prestazioni di
1. forza
La temperatura
dellambiente
la temperatura
corporea:
e di durata,
senza un eparticolare
coinvolgimento
un loro incremento
risulterebbe favorevole ad un aumento
dellapparato
cardiovascolare.
della
mobilit composta,
mentre
un lorodidecremento
sem2. La
resistenza:
intesa come
la capacit
resistere a lungo
brerebbe
un che
fattore
inibente.
Questo
suggerisce
lauad
un lavoro
impegni
pi gruppi
muscolari,
con che
un grosmento
fisiologico della
temperatura
del corpo umano
meso
coinvolgimento
dellapparato
cardiocircolatorio
e respiradiantecome
un buon
riscaldamento,
diventi
fondamentale,
sia
torio,
ad esempio
la maratona,
il ciclismo
e il triathlon.
come
prevenzione
agli stress
osteo-artro-muscolari
3. La
Velocit:
intesa come
la capacit
di eseguire azioniprima
modellallenamento,
sia come
premessa
per lallenamento
dei
torie
nel minor tempo
possibile.
E suddivisa
in ciclica, comassimi
range dinelle
tale capacit.
me
ad esempio
corse di velocit dellatletica leggera
2. e
Lorario
della
giornata:
pi di
ridotta
mattiaciclica
come
le azioni
gioconelle
nel prime
tennis,ore
maidel
ripetute
no, lamedesima
mobilit dellapparato
motorio
incrementare
nella
forma nel divenire
dellerisulta
situazioni
di gioco.
nelle fasi centrali della giornata per regredire nella fase notturna.
3. Laffaticamento muscolare: su questo argomento ci sono
opinioni divergenti, alcuni ricercatori (Martin, Borra)17 han17 Weineck J., Lallenamento ottimale, Ed. Calzetti e Mariucci, Perugia 2001:
425-426

23

l'allenamento della mobilit dell'apparato locomotore

minenoflessibilit
notato cheodopo
mobilit
lallenamento
considerandoli
i muscoli
come
risultano
sinonimi.
es1-2 sono concordi
nellaffidare
a questa
qualiAutorevoli
sere meno
studiosi
predisposti
allallungamento,
mentre
come
vesu atleti
praticanti
t fisica
unapi
posizione
intermedia
trasvolto
le capacit
organico-mudremo
avanti, uno
studio18
unoesport
specifico
di alto livello, pare
il conscolari
le capacit
percettivo-cinetiche.
Leevidenziare
prime, meglio
cotrario.come capacit condizionali, sono:
nosciute
4. La
Fattori
di intesa
naturacome
psicologica:
pareneuro-muscolare
che lo stress psicologi1.
forza:
la capacit
dellindico, possa
compromettere
il tono
muscolare
di base,ad
modividuo
di vincere
una resistenza
esterna
o di opporsi
esficando
dellindividuo,
creando
condisa,
con la
unnormale
impegnoomeostasi
variabile della
muscolatura
scheletrica
zionimassimale
di rigidit muscolare
conseguente
riduzione della
da
a medio acon
basso,
indipendentemente
dal
mobilitdidellapparato
dellariferipretempo
applicazione locomotore
dello sforzoe escadimento
senza nessun
stazione.
caratteristica
condizione
di resistenza allo
stimento
conLail mondo
esterno.
Le sue estrinsecazioni
sono:
muscolo cio
rilassato
prende espressione
il nome di tono
mu -ramento
La forzadel
massimale,
la massima
di forza
scolare. Sidalindividuano
due centrale
fondamentali
componenti
generabile
sistema nervoso
per mezzo
di una
nellattivazione
del tonovolontaria.
muscolare: a) la componente atticontrazione
muscolare
alla parziale
contrazione
indotta
dal
-va,Ladovuta
forza veloce,
definita
come la muscolare
capacit del
sistema
sistema nervoso dicentrale
(SNC)
grazie
al mantenimento
neuro-muscolare
superare,
grazie
allutilizzo
di uno o pi
costante
di unattivit
elettrica esterne
di fondo;con
b) unelevata
la componente
gruppi
muscolari,
le resistenze
rapipassiva,
dovuta allamuscolare.
naturale elasticit o turgore dei tessuti
dit
di contrazione
connettivi determinata
che indipendente
dallinnervazione
-muscolari
La forza eresistente,
dalla capacit
del o dei
ma costituzionale
gruppi
muscolari diallindividuo.
opporsi alla fatica durante prestazioni di
forza e di durata, senza un particolare coinvolgimento
B. Fattori
specifici
condizionanti la mobilit articolare
dellapparato
cardiovascolare.
I fattori
specifici piintesa
conosciuti
la mobilit
2.
La resistenza:
comecondizionanti
la capacit di
resisterearticolare
a lungo
sonoadinun
primo
luogo
forma delle
o giunture,
succeslavoro
chelaimpegni
pi articolazioni
gruppi muscolari,
con un
grossivamente
il volume deidellapparato
muscoli ed infine
la coordinazione
neuroso coinvolgimento
cardiocircolatorio
e respiramuscolare.
Le articolazioni
che
le ossa
dellaptorio, come
ad esempio
la collegano
maratona,assieme
il ciclismo
e il triathlon.
19 possono
classificate
in (Figura
3): moparato
3.
La scheletrico
Velocit: intesa
comeessere
la capacit
di eseguire
azioni
torie
sinartrosi,
definite
articolazioni
immobili;
nel minor
tempo
possibile.
E suddivisa in ciclica, co me
anfiartrosi,
definite
articolazioni
semimobili;
ad esempio
nelle
corse di velocit
dellatletica leggera
e
diartrosi,
articolazioni
mobili.nel tennis, mai ripetute
aciclicadefinite
come le
azioni di gioco
Vediamole
pi in dettaglio.
nella medesima
forma nel divenire delle situazioni di gioco.
Le Sinartrosi

18 Gollin M., Luciano A., Colombero G., Dutto L., Simonetti L., La variazione della flessibilit durante la seduta di allenamento, SDS, anno 2006, n69, Aprile-Giugno 2006: 31-40
19 Cattaneo L., Ossa, articolazioni e muscoli, ed. Mondizzi Editore, Bologna 1985: 2-5

24

la mobilit dell'apparato locomotore

Figura 3
Le differenti
tipologie articolari

Tipi di
articolazioni

Sinartrosi
(immobili)
1.
2.
3.

Sindesmosi
Sincondrosi
Sinostosi

Anfiartrosi
(semi-mobili)
1.

Sinfisi

Diartrosi
(mobili)
1.
2.
3.
4.
5.

Artrodia
Enartrosi
Condiloartrosi
Ginglimo
Sella

Le sinartrosi sono caratterizzate dallinterposizione di tessuto


osseo, cartilagineo o connettivo tra le due parti formanti larticolazione. Esse vengono a loro volta suddivise in:
1. Sindesmosi: sono giunture fibrose dove il materiale di unione fra i due capi ossei rappresentato da tessuto connettivo
ricco di fibre collagene ed elastiche, definito denso. Esempi
ne sono le suture esistenti fra le ossa del cranio (Figura 4 A) e
ancora le articolazioni fra le radici dei denti e le ossa mascellari e la mandibola (Figura 4 B), denominate gonfosi.
2. Sincondrosi: dove il collegamento fra le due ossa rapFigura 4
Esempi di
sindesmosi

25

l'allenamento della mobilit dell'apparato locomotore

Figura 5
Esempi di
sincondrosi

presentato dalla cartilagine ialina, esempi ne sono le articolazioni sterno costali (Figura 5).
3. Sinostosi: risulta essere il collegamento per continuit
pi saldo in assoluto, essendo realizzato grazie a una vera
e propria saldatura fra due ossa. Esempio ne sono le ossa
del bacino: ileo, ischio e pube (Figura 6 A) unite in un unico
corpo compatto (Figura 6 B).
Le Anfiartrosi
Figura 6
Esempio di
sinostosi

26

la mobilit
Fabiodell
Aprile
'apparato
- Fabiolocomotore
Perissinotti

Figura 7
Esempi di
anfiartrosi

Le anfiartrosi sono costituite da due superfici ossee rivestite di


uno strato di cartilagine ialina, congiunte grazie allinterposizione di uno strato di cartilagine fibrosa. Esse posseggono legamenti connettivali che le tengono stabili tra loro. Un esempio
tipico rappresentato dai corpi vertebrali (Figura 7 A). Altra
particolare forma di anfiartrosi sono le Sinfisi, dove le due ossa
sono unite da cartilagine fibrosa o tessuto connettivo, lesempio classico rappresentato dalle ossa dellanca unite dalla sinfisi pubica (Figura 7 B).
Le

diartrosi

Le diartrosi o articolazioni per contiguit sono formate da due o


pi ossa poste vicine ma non unite tra loro. Sono mantenute in
tale posizione da uno speciale manicotto di connettivo fibroso
chiamato capsula articolare, entro il quale un liquido biologico
funziona sia da nutrimento sia da lubrificante: il liquido sinoviale. Generato dalla sinovia (copertura degli apici articolari) impedisce lo sfregamento diretto fra loro. Le diartrosi permettono
movimenti di differente ampiezza a seconda della forma delle
superfici articolari contigue. Quando la forma delle due superfici non complementare, particolari lamine fibro-cartilaginee i
menischi, compensano le eventuali incongruenze e contribuiscono ad una migliore distribuzione delle forze meccaniche
27

l'allenamento della mobilit dell'apparato locomotore

agenti sulle ossa stesse. Le diartrosi sono classificate in base


alla forma delle superfici articolari e in relazione ai movimenti
che permettono alle ossa, esse si distinguono in:
1 - Lartrodia: dove le due superfici articolari sono pi o meno pianeggianti e le due ossa non possono compiere movimenti angolari, ma solo leggeri scivolamenti, luna rispetto allaltra.
Esempi di artrodie si trovano tra osso sacro (Figura 8 A) e anca, articolazione poco mobile, e tra patella e femore (Figura 8
B), articolazione molto mobile.
2 - Lenartrosi: a loro deputato il massimo grado di mobilit articolare, sono formate da superfici articolari di forma semisferica, una concava e laltra convessa. Lesempio classico
larticolazione tra anca e femore (Figura 9 A), detta coxo-femorale e larticolazione tra omero e scapola (Figura 9 B), detta
gleno-omerale. Il femore e lomero possono teoricamente compiere movimenti di rotazione e angolari piuttosto ampi, in realt
limitati da porzioni ossee dette trocanteri.
3 - La Condilartrosi: si presenta con una superficie convessa a forma di ellissoide, denominata condilo, che si adatta
ad una superficie concava di uguale forma. Essa permette i movimenti di flesso-estensione, di abduzione e adduzione e di cirFigura 8
Esempi di artrodia

28

la mobilit dell'apparato locomotore

Figura 9
Esempi di
enartrosi

conduzione. Un tipico esempio rappresentato dallarticolazione radio-carpale (Figura 10).


4 - Il ginglimo: le superfici articolari sono di forma cilindrica
(una concava e laltra convessa). Se ne riconoscono due tipi, a
seconda che lasse del cilindro sia perpendicolare allasse
dellosso (lungo) o parallelo. Nel primo caso il ginglimo definito troclea, nel secondo caso trocoide. Abbiamo una troclea tra
lepifisi (apice o parte terminale dellosso) distale dellomero e
lulna (Figura 11 A), che permette la flessione e lestensione
dellavambraccio, e unaltra troclea tra lepifisi distale della tibia
e lastragalo (Figura 11 B), il quale permette ugualmente lesten-

29

Figura 10
Esempi di
condiloartrosi

l'allenamento della mobilit dell'apparato locomotore

Figura 11
Esempi di ginglimi

sione
mine flessibilit
e la flessione
o mobilit
del piede. considerandoli
Due ginglimi trocoidi
come sinonimi.
si trovano
1-2 sono
concordila nellaffidare
questa
qualinellavambraccio,
Autorevoli studiosiessi
permettono
rotazione dela radio
rispetto
t
fisicaeuna
posizione laintermedia
traelela capacit
organico-muallulna
determinano
pronazione
supinazione
della mascolari
e le dellepifisi
capacit percettivo-cinetiche.
LeC),
prime,
meglio
no: a livello
prossimale (Figura 11
il radio
ruotacosu
nosciute
come
capacit
condizionali,
sono:a livello dellepifisi dise stesso,
attorno
al proprio
asse, mentre
1.
forza:
intesaallulna.
come la capacit neuro-muscolare dellindistaleLaruota
attorno
viduo di vincere una resistenza esterna o di opporsi ad es5 - La
sa, sella
con un impegno variabile della muscolatura scheletrica
Un caso
particolarea dimedio
diartrosi
la sella,
dove una delle due
da massimale
a basso,
indipendentemente
dal
superfici
possiededello
un convessit
in un nessun
senso eriferiuna
tempoarticolari
di applicazione
sforzo e senza
concavit
Taleesterno.
articolazione
movimenti
mento nellaltro.
con il mondo
Le suepermette
estrinsecazioni
sono:di
abduzione,
flessione,
estensione
e circonduzione,
adduzione,
- La forza
massimale,
cio la massima
espressione
di forza
attorno
allassedal
maggiore
due ossa.
Un per
tipico
esempio
di
generabile
sistemadelle
nervoso
centrale
mezzo
di una
questa
articolazione
presente
tra losso trapezio della mano e
contrazione
muscolare
volontaria.
(Figuracome
12). la capacit del sistema
il primo
- Laosso
forzametacarpale
veloce, definita
neuro-muscolare di superare, grazie allutilizzo di uno o pi
Il volume
dei muscoli
e la coordinazione
gruppi muscolari,
le resistenze
esterne con unelevata rapiUn eccessivo
volume muscolare
dit di contrazione
muscolare.pu diminuire la mobilit artiper impedimento
o perdeldiminu colare,
- Lasoprattutto
forza resistente,
determinatameccanico
dalla capacit
o dei
20.
zione
dellestensibilit
muscolo-tendinea
gruppi
muscolari di dellunit
opporsi alla
fatica durante prestazioni
di
Taleforza
condizione
e riferibile
solo ad alcue di risulta
durata,essere
senzaspecifica
un particolare
coinvolgimento
ni distretti
corporei,
basti pensare ad un sollevatore di pesi che
dellapparato
cardiovascolare.
2. La resistenza: intesa come la capacit di resistere a lungo
20 Weineck J., Lallenamento ottimale, Ed. Calzetti e Mariucci, Perugia 2001: 422

30

la mobilit dell'apparato locomotore

Figura 12 Esempio di sella

avendo sviluppato in modo notevole la muscolatura del bicipite


e dellavambraccio, non risulti essere pi in grado di effettuare
una flessione dello stesso nel massimo range consentito
dallarticolazione del gomito. Tuttavia lo stesso atleta potrebbe
essere in grado di effettuare unabduzione massima degli arti
inferiori (spaccata) con estrema facilit. Potremmo allora dire
che non sono tanto ridotti i gradi di mobilit in abduzione e
estensione, quanto quelli in adduzione e flessione.
C. Fattori specifici condizionanti la flessibilit
muscolo-tendinea
Tra i fattori pi importanti condizionanti la flessibilit muscolotendinea evidenziamo quelli di seguito riportati.
Propriet di estensione dei muscoli
Tra gli elementi che contribuiscono alla mobilit composta, i
muscoli risultano i pi allenabili. Gli elementi contrattili del tessuto muscolare, costituenti fondamentali delle cellule muscolari
permettono di eseguire la vasta gamma di movimenti messa a
disposizione del corpo umano e il ritorno alla posizione di riposo di un muscolo precedentemente contratto. Sono in grado di
aumentare in lunghezza dal trenta al cinquanta per cento dal loro stato di partenza21, creando cos le premesse per esecuzioni
31

l'allenamento della mobilit dell'apparato locomotore

di
mine
movimenti
flessibilit
realizzabili
o mobilit
col raggiungimento
considerandoli
di come
grandisinonimi.
ampiezze
articolari.
Autorevoli studiosi1-2 sono concordi nellaffidare a questa qualit fisica una posizione intermedia tra le capacit organico-muPropriet
estensione
dei tendini
scolari
e ledicapacit
percettivo-cinetiche.
Le prime, meglio coMinore possibilit
di allungamento
sembrerebbe realizzabile
nosciute
come capacit
condizionali, sono:
dai La
tessuti
costituenti
i tendini,
i legamenti
delle
1.
forza:connettivi
intesa come
la capacit
neuro-muscolare
dellindiaponeurosi
e resistenza
i tessuti connettivi
viduo di articolari,
vincere una
esterna o avvolgenti
di opporsi iadfasci
esmuscolari.
essere della
moltomuscolatura
incrementabile
la casa, conSembrerebbe
un impegno variabile
scheletrica
pacit
di questi
ultimi,
se stimolata
con lutilizzodal
di
da elastica
massimale
a medio
a basso,
indipendentemente
elevati
carichi
esterni, somministrati
in regime
di allungamento
tempo
di applicazione
dello sforzo
e senza
nessun riferieccentrico,
peril mezzo
esercitazioni
tipo pliometrico.
La
mento con
mondo di
esterno.
Le sue di
estrinsecazioni
sono:
non porter
grossoespressione
risultato sullesten loro -stimolazione
La forza massimale,
cioad
la un
massima
di forza
sibilit
dei tessuti,
ma alla loro
capacit
di restituzione
generabile
dal sistema
nervoso
centrale
per mezzoelastica
di una
con contrazione
un notevolemuscolare
incremento
della forza, utile in tutti quegli
volontaria.
cheforza
prevedono
atletici
effettuati
tramitedel
unsistema
pre-ca sport
- La
veloce,gesti
definita
come
la capacit
ricamento
elastico, tramite
un tipico
stiramento-accorneuro-muscolare
di superare,
grazieciclo
allutilizzo
di uno o pi
ciamento.
gruppi muscolari, le resistenze esterne con unelevata rapidit di contrazione muscolare.
del complesso
Regolazione
- La forzaneuro-muscolare
resistente, determinata
dalla caacit del o dei
muscolo-tendineo
gruppi muscolari di opporsi alla fatica durante prestazioni di
Un corretto
funzione
muscolare coinvolgimento
richiede che il
forza e controllo
di durata,della
senza
un particolare
muscolo
tramite i cardiovascolare.
recettori muscolari invii al SNC (sistema nerdellapparato
vosoLacentrale)
informazioni
concernenti
lunghezza,
la
2.
resistenza:
intesa come
la capacitladisua
resistere
a lungo
tensione
la rapidit
con cuipi
lestensione
statacon
raggiunta
o
ad unelavoro
che impegni
gruppi muscolari,
un grossi sta
Comprendiamo
quindi
come nellattuazione
di
soattuando.
coinvolgimento
dellapparato
cardiocircolatorio
e respiramovimenti
eseguiti
in massima
escursione
articolare
contorio, come
ad esempio
la maratona,
il ciclismo
e il tale
triathlon.
trolloLadiventi
fondamentale
per lo sviluppo
della
mobilit
3.
Velocit:
intesa comesia
la capacit
di eseguire
azioni
mocomposta,
per iltempo
controllo
di eccessivi
range di
torie nelsiaminor
possibile.
E suddivisa
in movimento
ciclica, coche me
potrebbero
essere
controproducenti
perleggera
lintead esempio
nelleaddirittura
corse di velocit
dellatletica
gritefisica
dellindividuo.
A tal difine
i nostri
possiedono
aciclica
come le azioni
gioco
nel muscoli
tennis, mai
ripetute
dei veri
propri informatori
movimento
definiti propriocetnellaemedesima
forma neldel
divenire
delle situazioni
di gioco.
tori. Essi inviano al SNC informazioni provenienti dai muscoli,
dai tendini, dai legamenti e dalle capsule articolari. Questi organi di senso ci informano sullentit della contrazione musco21 Platonov V., Lorganizzazione dellallenamento e dellattivit di gara, Teoria
generale della preparazione degli atleti negli sport olimpici, ed. Calzetti e Mariucci,
Perugia 2004: 378

32

la mobilit dell'apparato locomotore

lare e sulla velocit con cui essa realizzata, essi sono:


a) Il Fuso neuro-muscolare
E un piccolo propriocettore complesso, a forma di fuso, che si
trova nella struttura del muscolo scheletrico. Consiste in un insieme di poche fibre muscolari modificate, contenute in una
capsula e munite di fibre sensitive avvolte a spirale intorno alla
loro porzione centrale. Tali fibre muscolari modificate sono dette fibre intrafusali per distinguerle da quelle ordinarie del muscolo dette fibre extrafusali (Figura 13).
La porzione centrale del fuso non in grado di contrarsi, mentre lo sono le sue due estremit, contenendo filamenti contrattili. Quando questi sono stimolati, le estremit del fuso si contraggono. Il fuso sensibile sia alla lunghezza o allo stiramento
del muscolo cui appartiene, sia alla velocit con cui varia la lunghezza delle fibre muscolari. Esaminiamo con laiuto di un
esempio il significato di queste due caratteristiche. Prendiamo
in considerazione una contrazione statica (isometrica) effettuata nellesercizio di mezzo squat piegando dalla stazione eretta
le ginocchia con un angolo di 90. Se il carico leggero le fibre
sono stirate solo in modo moderato e la frequenza di scarica
degli impulsi sensoriali del fuso bassa. In questa situazione
solo poche unit motorie sono impegnate a contrastare la forza
di gravit. Se improvvisamente il carico aumenta, il muscolo
Figura 13 Il fuso
neuromuscolare

33

l'allenamento della mobilit dell'apparato locomotore

Figura 14
Lorgano tendineo
del Golgi

subisce un nuovo stiramento. A ci segue una contrazione riflessa promossa dai fusi neuromuscolari, che da origine ad una
sovra-compensazione. Pi grande ed improvviso sar laumento del carico, tanto maggiore sar la frequenza di scarica degli
impulsi, la forza di contrazione e la sovra-compensazione. Il fuso risponde alla velocit di variazione della lunghezza subita e
non alla lunghezza stessa.
b) Gli Organi tendinei del Golgi
Sono propriocettori incapsulati nelle fibre tendinee a livello delle giunzioni tra muscolo e tendine (Figura 14).
Essi risultano sensibili alla contrazione di elevata entit, quindi
per essere stimolati richiedono uno stiramento pi vigoroso dei
fusi neuro-muscolari. La loro attivazione determina il rilasciamento del muscolo che era contratto. Contrariamente ai fusi
neuro-muscolari che risultano essere dei facilitatori della contrazione muscolare, gli organi tendinei del Golgi sono degli inibitori
della medesima (meccanismo di carattere protettivo). I fusi e il
Golgi nel loro insieme danno origine a due riflessi fondamentali
per la regolazione neuro-muscolare. Ricordiamo che i riflessi sono delle risposte automatiche il cui fine di proteggere lorganismo. Il riflesso da stiramento mediato dalle cellule del fuso
neuro-muscolare impedendo al muscolo di allungarsi troppo e
troppo velocemente, protegge la struttura muscolo-articolare. Il
riflesso inverso da stiramento promosso dagli organi tendinei
del Golgi (GTO), che inibiscono la contrazione eccessiva del
muscolo sotto stress massimale, promuovendone il rilassamen34

la mobilit
Fabiodell
Aprile
'apparato
- Fabiolocomotore
Perissinotti

to
mine
ed flessibilit
un ulteriore allungamento,
o mobilit considerandoli
protegge lunit
come
muscolo-tendisinonimi.
1-2 sono
concordi nellaffidare
a questadiqualinea
Autorevoli
da eventuali
studiosi
danni.
Evidenziamo
come la variazione
tent
fisica
una posizione
tra le dai
capacit
sione
muscolare
possa intermedia
essere recepita
GTO organico-musia quando il
scolari
le sottoposto
capacit percettivo-cinetiche.
prime, sia
meglio
comuscoloe
ad una contrazioneLestatica,
quando
nosciute
come capacit
condizionali,
sono:
esso sia sottoposto
ad una
contrazione
dinamica (cedente o su1.
La forza:
intesa
come la capacit
neuro-muscolare
perante),
poich
in entrambi
i casi sar
esercitata una dellinditrazione
di vincere
una resistenza esterna o di opporsi ad essullaviduo
componente
tendinea.
sa, con un impegno variabile della muscolatura scheletrica
Modulazione
del Rom
di movimento
durante lesecuzione
da massimale
a medio
a basso, indipendentemente
dal
deglitempo
esercizi
di applicazione dello sforzo e senza nessun riferiLallenamento
avvale diLedifferenti
range di movimenmento consportivo
il mondosiesterno.
sue estrinsecazioni
sono:
possono
esserecio
vantaggiosi,
altriespressione
sono da evitare
o
to, alcuni
- La forza
massimale,
la massima
di forza
perlomeno
da compensare
con unattivit
di per
allenamento
generabile
dal sistema nervoso
centrale
mezzo didella
una
mobilit
composta
di tipo muscolo-specifica.
Soprattutto quancontrazione
muscolare
volontaria.
direzionato
potenziamento
muscolare,
con
do lallenamento
- La forza veloce,
definitaal come
la capacit
del sistema
la necessaria
richiestadidisuperare,
una variazione
capacit
reclutaneuro-muscolare
graziedelle
allutilizzo
di di
uno
o pi
mento
del gruppo
muscolare
e unindiretta
di compengruppi
muscolari,
le resistenze
esterneipertrofia
con unelevata
rapiso, dit
si possono
instaurare
differenti adattamenti mio-tendinei.
di contrazione
muscolare.
di seguito determinata
quelli maggiormente
conosciuti
Evidenziamo
- La forzaquiresistente,
dalla capacit
del 22o: dei
gruppi muscolari di opporsi alla fatica durante prestazioni di
Accorciamento
completo
allungamento
completo.
forza e di durata,
senza - un
particolare coinvolgimento
Il lavoro
muscolarecardiovascolare.
effettuato in modo completo (cio per tutdellapparato
ta lescursione
articolare
possibile)
sia in fase
concentrica,
di
2.
La resistenza:
intesa come
la capacit
di resistere
a lungo
avvicinamento
deiche
capi
articolari,
in fase
eccentrica,
di grosaperad un lavoro
impegni
pi che
gruppi
muscolari,
con un
tura so
dellangolo
articolare.
In questo modo
la lunghezzaedel
comcoinvolgimento
dellapparato
cardiocircolatorio
respiraplesso
muscolo-tendineo
tende
a rimanere
invariata.
che
torio,
come ad esempio
la maratona,
il ciclismo
e il Pare
triathlon.
questo
tipo di lavoro
siacome
il pi fisiologico
per azioni
il manteni3.
La Velocit:
intesa
la capacitpossibile
di eseguire
momento
dellefficienza
muscolo-articolare.
torie
nel minor tempo
possibile. E suddivisa in ciclica, come ad esempio nelle corse di velocit dellatletica leggera
Accorciamento
- allungamento
e aciclica comecompleto
le azioni di
gioco nel tennis,incompleto.
mai ripetute
Il lavoro
effettuato
completamente
in fase concentrinellamuscolare
medesimaforma
nel divenire
delle situazioni
di gioco.
ca ed in modo parziale nella fase eccentrica. Questa modalit esecutiva, parrebbe diminuire la flessibilit mio-tendinea, riducendo i
gradi di mobilit articolare in estensione. Questo tipo di lavoro, opportunamente programmato e verificato in itinere, potrebbe esse22 S. Beraldo, C. Polletti, Il libro della preparazione fisica, ed. Mediterranee,
Ristampa, Roma 1992: 135

35

l'allenamento della mobilit dell'apparato locomotore

re vantaggioso per i muscoli del dorso nei soggetti cifotici e per la


muscolatura addominale in tutti quei soggetti che hanno avuto una
forte diminuzione della trofia della muscolatura addominale, permettendo loro un maggior contenimento dei visceri.

Bibliografia
Aenheim D.D,. Prentice W.E., Principi di allenamento atletico,
Ed. Piccin, Padova 2000
Bellotti P., Matteucci E.,Allenamento sportivo, Ed. Utet, Torino 1999
Beraldo S., Polletti C., Il libro della preparazione fisica,
ed. Mediterranee, Ristampa, Roma 1992
Bouchard C., Brunelle J., Godbout P., La preparazione di un
campione, Trad.it a cura di M. Mulinelli, Societ Stampa
Sportiva, Roma 1978
Cattaneo L., Ossa, articolazioni e muscoli, ed. Monduzzi
Editore, Bologna 1985
Federici A., Valentini M., C.T. Cardinali, Sportivamente
Anziano, Ed. Montefeltro, Urbino 2000
Gollin M., Luciano A., Colombero G., Dutto L., Simonetti L.,
La variazione della flessibilit durante la seduta di allenamento,
SDS, anno 2006, n69, Aprile-Giugno 2006
Manno R., Fondamenti dellallenamento sportivo, ed.
Zanichelli, Bologna 1989
Martin D., Martin K., Lehenertz K., Manuale di teoria
dellallenamento, Ed. Societ Stampa Sportiva, Roma 1997
Platonov V., Fondamenti dellallenamento e dellattivit di
gara, Ed. Calzetti e Mariucci, Perugia 2004
Platonov V., Lorganizzazione dellallenamento e dellattivit di
gara, Teoria generale della preparazione degli atleti negli sport
olimpici, ed. Calzetti e Mariucci, Perugia 2004
Schmidt 1977 in D. Martin, K. Martin, K. Lehenertz, Manuale di
teoria dellallenamento, Ed. Societ Stampa Sportiva, Roma 1997
Schnabel G., Harre D., Borde A., Scienza dellallenamento, Ed.
Arcadia, Modena 1998
Weineck J., Lallenamento ottimale, Ed. Calzetti e Mariucci,
Perugia 2001

36

Potrebbero piacerti anche