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Documento di testo: Pensieri.

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Data creazione: Lunedì 13 Giugno 2005 14:27:04
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Contenuto:

“Nella mia vita sono spesso arrivato a conclusioni nuove e totalmente contro corrente
rispetto a quelle trovate nel corso della storia (sopratutto degli ultimi secoli). Quelli che scrivo qui
sono i pensieri o le intuizioni più importanti che ho trovato nel corso della mia vita. Sto scrivendo
questa frase il 13 giugno 2005, all'età di quindici anni.”

“L'uomo, come narrato nella Bibbia e in altri testi antichi, è diverso dagli altri animali
poiché ha la possibilità di scegliere, la ragione. Scegliere non significa semplicemente scegliere
cosa mangiare, o come vestirsi, ma significa avere libertà. L'uomo ha bisogno di libertà totale e
incondizionata per avere una vita perfetta. La società nei secoli si è sviluppata in modo negativo,
imponendo dei limiti e delle leggi entro cui l'uomo può spostarsi. Ciò è sbagliato, perché la natura
dell'uomo necessita della libertà totale e incondizionata di scegliere. E questa privazione ha
portato l'uomo a provare sentimenti come l'odio. Molti credono che l'istinto alla guerra sia innato
nell'uomo, ma io credo che non sia così, io credo invece che l'aggressività umana derivi proprio da
questi limiti che esso stesso si impone. Il problema di tutto questo è che ogni singolo individuo ha
una propria mente, e quindi non facciamo parte di un tutt'uno che può autodeterminarsi. Da molto
tempo ormai percepivo che l'essenza dell'uomo è diversa da quella che percepiamo noi.
Inizialmente sentivo soltanto che "l'essenza del male", cioè l'odio e la sofferenza, era
profondamente radicata in questo mondo, inquinando l'essenza dell'uomo, e sono in seguito capii a
cosa era dovuto tutto ciò. Io sono consapevole di ciò perché una parte di me è come rimasta
tagliata fuori da questo assurdo mondo, e quindi agisco quasi come un operatore esterno, che
studia questa società come se non fosse sua. Naturalmente una buona parte di me fa parte di questa
società, e spesso mi accorgo di tenere dei comportamenti dettati non dal mio carattere ma, per
esempio, dalla moda. Mi accorgo di essere stato inquinato io stesso.”

“Che risposta dare a questo squilibrio nella società e nell'uomo stesso? La risposta che ho
trovato io è simile a quella che trovarono uomini antichi, tra cui filosofi, molto prima di me. La
società deve essere TOTALMENTE RICOSTITUITA E RIORGANIZZATA secondo i bisogni
dell'uomo. Innanzi tutto NON PUÒ ESISTERE UN CODICE DI LEGGI, in quanto limita la libertà
dell'uomo. E quindi, come mantenere l'ordine? L'idea è stata trovata molto tempo fa, da qualcuno
ben più importante di me. le leggi delle XII tavole sono l'esempio più esplicativo di un CODICE DI
COMPORTAMENTO per gli ebrei ed i cristiani, ma ciò può essere tranquillamente rivisto nel
Corano per esempio. Perché questo "progetto" funzioni, c'è bisogno però che il codice di
comportamento faccia parte degli ideali dell'uomo. Un codice di comportamento quindi, se ben
funzionante, si tradurrebbe nella fiducia totale e incondizionata da persona a persona. Tutto ciò
può essere riassunto in una "religione" o meglio DOTTRINA (e quindi "codice di comportamento")
che riassuma i comportamenti ESSENZIALI da tenere perché la società funzioni. Su questo
argomento si può divagare molto, poiché da cultura a cultura, nello spazio e nel tempo, i codici di
comportamento preesistenti sono molti differenti, infatti per esempio gli antichi egizi non
credevano che l'incesto fosse un tabù, visto che spesso i faraoni sposavano propria sorella.”
PENSIERI
22/11/08
Incredibili le cose che si ritrovano all’interno del proprio PC… ho deciso di pubblicare
questo testo senza apporvi alcuna correzione (anche se mi sono accorto di qualche imprecisione ed
ingenuità) perché… in realtà non lo so il perché. Ne è passato di tempo però! In questi cinque anni
di liceo molti pensieri mi sono passati per la testa, molte cose sono cambiate attorno e dentro di me
(ad esempio a quindici anni non avrei mai pubblicato un testo del genere, soprattutto se scritto di
mio pugno!). Ritrovare oggi, ormai maggiorenne, questo testo da me redatto alla fine della prima; e
trovarlo così attuale rispetto le idee che sto facendo crescere dentro di me in questo periodo!
Diciamolo, era proprio il tassello che mi mancava.
La cosa che però mi ha sconcertato maggiormente è come, in realtà, il mio pensiero non si
sia discostato poi di molto, in questi anni di crescita, rispetto a quello del me quindicenne (anche se
devo ammettere che alcune cose le avevo dimenticate per concentrarmi su altre). Questo mi fa
comprendere che le idee hanno bisogno di tempo per maturare, tempo per crescere e rafforzarsi
dentro di noi, prima di diventare Ideali o almeno “idee importanti”. Rafforzarsi attraverso
esperienze, concetti nuovi che amplificano l’idea natia, la nutrono di realtà, le danno vigore con
nuovi modelli; plasmandosi giorno per giorno, fino a diventare sempre più sé stessa, la vera sé
stessa. Così si forma un’idea matura, che, talvolta, può elevarsi a Ideale.
Purtroppo molti, di questi tempi, secondo me si appiccicano addosso idee e ideali in copiose
quantità senza le dovute riserve e la necessaria meditazione; forse la colpa è di taluni che credono
che chi in un dato momento non prenda posizione su di un determinato tema lo faccia sempre e solo
per accidia; o forse, al contrario, non è colpa loro, perché essi, stando con i piedi saldamente fissati
al terreno, hanno ben ragione di pensarla così: allora è colpa di coloro i quali si lascino sopraffare
da questa pigrizia che tanto male fa all’umanità (un problema preso veramente sotto gamba dalla
maggior parte di noi).
Da ciò probabilmente deriva tutta la fretta che la gente possiede di avere un’opinione
qualunque (o meglio: quella che va più di moda nel contesto sociale in cui si vive), purché
un’opinione, su di un certo numero di argomenti d’attualità e moralità, anche se queste profonde
convinzioni si dovessero rivelare, ad un’analisi poco più che superficiale, alquanto prive di
fondamento. Le cose affrettate non escono mai bene.

Gianluca Ravanelli, 5°F

28/03/2010
Doppiamente divertente! La ripresa in mano della ripresa in mano di un testo per me
archetipico... È bello avere una testimonianza dell'evoluzione del proprio pensiero. È bello
accorgersi che le sensazioni che provo sono simili a quelle descritte nella rilettura del 2008, anche
se di nuovo in evoluzione. È bello sentire le idee crescere dentro di sé, pensare a quante cose sono
cambiate nel frattempo, quante esperienze vengono maturate in un soffio di polvere temporale,
quante nuove persone incredibili si conoscono (Lolita e Borges; Hesse, Wilde, Bulgakov Fermine
ed Hesse, Hesse; la Filosofia e le Lingue, le Emozioni e la Ricerca - L'Amore). E, al contempo, è
bello, molto bello sentire, sempre più vicino a sé, il Sé Archetipico. La vita è davvero un viaggio
che sembra portarci lontano, ma che ci conduce in realtà sempre più vicino, verso la più profonda
essenza dell'Io, verso Thyself. Le mie idee non sono cambiate; sono solo più profonde,
particolareggiate, decise e autonome. Capisco di più e meglio il me stesso di allora. Mi
autopsicanalizzo in prospettiva anacronica e scopro nuovi significati in ciò che scrissi: le idee si
evolvono, prima sussistono in potenza, cioè in maniera inconsapevole ma reale, e man mano
crescono. Si potrebbe quasi dire che un uomo è nient'altro che polvere, polvere e il cammino di
un'unica fondamentale Idea. L'uomo è un'idea vibrazionale, che si sprigiona in un'infinita serie di
armoniche che lo espandono verso la percezione del Sé.
A questo punto forse non c'è molto altro da dire. Più che altro molto da fare. Latouche mi
chiama, la sua Scommessa della Decrescita è una tappa fondamentale del mio neverending travel.

Bark Flesyht
ore 16:30

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