Sei sulla pagina 1di 40
 
RUBRICHERECENSIONILIVEINTERVISTE
 NUMERO 51 | ESTATE 2015 | COPIA GRATUITA | WWW.BEAUTIFULFREAKS.ORG
 
Sommario
BEAUTIFUL FREAKSSito web:
 www.beautifulfreaks.org
 E-mail Redazionale:
 redazione@beautifulfreaks.org
Twitter:
 http://twitter.com/bf_mag
Facebook:
http://www.facebook.com/beautifulfreaksmag
WikiFreaks:
www.beautifulfreaks.org/wikifreaks
E-mail Wiki:
wikifreaks@beautifulfreaks.org
Direttore editoriale:
Andrea Piazza
Caporedattore:
 Agostino Melillo
Direttore responsabile:
 Mario De Gregorio
Redazione:
 Maruska Pesce, Marco Mazzinga, Marco Petrelli, Fabrizio Papitto, Vincenzo Pugliano, Pablo, Bernando Mattioni, Anthony Ettorre, Antonia Genco, Lorenzo Briotti, Rubby.
Hanno collaborato:
Alberto Sartore, Ciceruacchio, Marica Lancellotti, Andrea Plasma, Piergiorgio Castaldi, Gabriele O, Daniela Fabozzi, Daniele Bello, Andrea Schirru, Giacomo Salis, Alberto Giusti,
Aenis, Frank. Inne un ringraziamento particolare a Marco M. e Vincenzo P.
Le
illustrazioni
e le illustrazioni di Bu!Cce Candite sono di Antonia Genco.
Beautiful Freaks è una testata edita da
Associazione Culturale Hallercaul
registrazione al Roc n° 22995
INTERVISTE 
4 Jambus Experience
CONCERTI
 8 Calcatronica 2015
RECENSIONI
 10 Le Specialità Tipiche 11 Full Length 35 EP
RUBRICHE 
37 Bu!Cce Candite 39 L’opinione Dell’incompetente 40 Chi L’ha Visti?LE RECENSIONI
Elvis Perkins | Lùisa | Sacri Cuori | Pedro Navaja SoundMachine | Notturno Americano | Sóley | Haxel Garbini | Pablo E Il Mare | Verdena | Caravanserai | Sanchez | Taléh | Calvino | Grimoon | Iosonouncane
| Albedo | Gouton Rouge | The Cave Children | To You Mom | Zu | Icicle | Soa Brunetta | Meanza & De
| The Stash Raiders | Farlibe Duo | Werto | Zolle | L’Io | Winona | Vessels | Vallone | Mulo Muto / B E T A | Sycamore Age | Cranchi | OoopopoiooO | Maya Galattici | Moa Bones | PuntinEspansione | I.Muri | Thomas | Nei-Shi | Monolith | Giobbe | Electric Violet | Salamone ||| Orelle | Vanessa Van Basten | Sdang! | Not A Good Sign // 
 
Vittorio Alfieri informa nella sua autobiografia di aver tentato una lettura del Galateo di Giovanni Della Casa, ma di averlo subito gettato dalla finestra, con gesto assai poco galante, dopo aver letto la prima parola: conciossiacosaché. Lo sdegno era mosso dall’aver trovato una parola tanto arcaica in un testo moderno.L’aneddoto mi ha punto la memoria il mese scorso, dopo aver iniziato la lettura di una nota rivista musicale, che non menzionerò perché non è rilevante; potrebbe essere una qualunque rivista musicale o cinematografica - che poi alla fine quanto parlano di musica e di cinema se escludiamo il gossip? Chiamerò questa rivista con il nome di fantasia “Raggruppamento incivile”. Trovo terribile questa moda nel giornalismo, di nera soprattutto, di dare un nome di fantasia a tutte le persone che godono dell’anonimato. “…perché Antonella è ucraina e per riabbracciare subito Giulia (nome di fantasia)…”. Non avrebbero potuto scrivere semplicemente “per riabbracciare subito la figlia”? Uno squallido artificio retorico, per giunta abusato, per innalzare la temperatura emotiva dell’articolo. Il giornalismo che spettacolarizza non è buon giornalismo, e non lo è neanche quando si parla di spettacolo, meno che mai di cultura. Credo. Oggi.Tornando a “Raggruppamento incivile” (nome di fantasia). Apro a pagina 3 pronto a immergermi nelle avvincenti avventure acquatiche della musica sommersa (trovando come sempre banchi di indie e affini), ma al primo rigo mi blocco. C’è un “ogni tot” che mi crea un fastidio indomabile. Non è l’informalità del termine, l’effetto colloquiale che la senz’altro esperta penna ha voluto dare. È la sensazione di sciatteria che mi si è arrampicata addosso, all’improvviso. Chiudo e riapro la rivista, ma ogni tot è sempre là. E anche la sensazione di sciatteria. Idiosincrasia, può darsi, ma oggi la chiamo sciatteria.Con il volto contratto di chi ingurgita una pietanza sgradevole, concludo l’articolo. Avrei potuto fermarmi ad ogni tot... Avrei continuato a riflettere sull’espressione, sulla sensazione, sulla roba che mi si arrampicava addosso lungo le spalle, sull’imprevedibilità del giudizio estetico, sulla tirannia dei pregiudizi morali, sull’impietosità della grammatica italiana, sul patetismo del giovanilismo ostentato. Invece ritorno a pensare che le più note riviste di musica non parlano di musica e sono incapaci di emettere riflessioni profonde. Perché non lo fanno? Prima ipotesi: processi redazionali fatti di automatismi e tempi stretti che non lasciano tempo ai giornalisti (ormai in gran parte collaboratori esterni) il tempo di una sana riflessione.Per concludere il cerchio, riprendo Alfieri e muovo in scacco: “mi convinsi con sommo dolore ad un tempo stesso, che nella fetida e morta Italia ella era assai più facil cosa il farsi additare per via di cavalli, che non per via di tragedie”. Parafrasando per i più pigri, ed eliminando il rancore verso la nazione: per essere seguiti e per fare soldi qui bisogna dedicarsi al gossip, praticare il già noto, parlare di fica e di cazzate.Rolling Stone di Settembre ha in copertina un vincitore di un noto reality show: “Compari” (nome di fantasia). Scacco matto.Torniamo a parlare di musica, vi prego. Ognuno come può. La musica stimola l’intelletto, è importante per formare l’elettorato che costituisce le fondamenta della nostra democrazia (nome di fantasia). Sulla conclusione mi sono fatto prendere la mano, lo so, mi succede, ogni tot.
Alberto Sartore 
 
editoriale

Premia la tua curiosità

Tutto ciò che desideri leggere.
Sempre. Ovunque. Su qualsiasi dispositivo.
Nessun impegno. Annulla in qualsiasi momento.
576648e32a3d8b82ca71961b7a986505