Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Un atomo risulta elettricamente neutro quando possiede tanti elettroni quanti protoni.
Un atomo neutro pu acquistare uno o pi elettroni, diventando in questo modo uno ione
negativo (anione) oppure pu perdere uno o pi elettroni, diventando uno ione positivo
(catione).
Gli atomi si legano tra loro a formare i diversi composti chimici rimanendo a contatto con la
superficie del guscio elettronico.
Quando due o pi atomi si uniscono si parla di molecola. Se una molecola formata da atomi
dello stesso elemento si parla di sostanza semplice o elementare.
Fe
O2
ferro
H2
ossigeno
Au
idrogeno
N2
oro
S8
azoto
zolfo
L'indice posto in basso a destra indica il numero di atomi legati a formare una molecola.
Quando non presente sottinteso l'indice 1.
Se una molecola formata da atomi di elementi diversi si parla di sostanza composta o, pi
semplicemente, di composto.
H2O
acqua
CO2
anidride carbonica
NH3
ammoniaca
CH4
metano
H3PO4
acido fosforico
2H2 + O2 2H2O
Due molecole di idrogeno (biatomico) reagiscono con una molecola di ossigeno (biatomico) per
dare due molecole di acqua. Una reazione in cui compaiano i corretti coefficienti stechiometrici
si dice bilanciata. Va infatti soddisfatto il principio di conservazione della massa. Durante la
reazione infatti non si possono creare e non possono sparire atomi.
Ogni atomo univocamente determinato ed individuato dal numero dei suoi protoni o numero
atomico Z. (Da 1 per lH a 92 per lU).
Atomi di un medesimo elemento (stesso numero atomico) che differiscano per il numero di
neutroni (N) si dicono isotopi.
Il simbolo 14
6 C (carbonio sei-quattordici) rappresenta lisotopo del Carbonio che possiede 6
protoni e 8 neutroni. Il numero atomico pu essere sottointeso: 12C.
Alcuni isotopi sono instabili, sono cio soggetti a decadimento radioattivo (radioisotopi). Il
decadimento radioattivo comporta lemissione di particelle energetiche con trasformazione
degli isotopi instabili in isotopi di elementi diversi (trasmutazione).
Si definisce dalton o unit di massa atomica (uma o u) una massa pari ad 1/12 (un
dodicesimo) della massa del C-12.
Si definisce massa relativa (spesso indicata come peso relativo) di un atomo o di una
molecola il rapporto tra la sua massa e 1/12 della massa del Carbonio-12.
Cos quando affermiamo che il Cloro ha una massa atomica relativa di 35,5 dalton (o uma o u)
ci significa che una miscela dei suoi isotopi pesa 35,45 volte pi di 1/12 del C-12.
I pesi atomici relativi sono tabulati nella tabella periodica. Per calcolare i pesi molecolari relativi
sufficiente sommare i pesi atomici relativi di tutti gli atomi presenti in una molecola.
Ad esempio sapendo che lOssigeno pesa 16 u e lIdrogeno 1 u, una molecola dacqua H 2O
peser 18 u (1 + 1 + 16), mentre una molecola di anidride carbonica CO 2 peser 44 u (12
+ 16 + 16).
Unaltra unit di misura della materia, la mole: 1 mole di una sostanza pari al suo peso
relativo espresso in grammi. Una mole di ossigeno gassoso O 2 pari a 32 g di ossigeno (il peso
relativo 16 + 16 = 32 u). 1 mole di acqua pari a 18 g di acqua, 1 mole di anidride cabonica
pari a 44 g di anidride carbonica.
Una mole di una qualsiasi sostanza ha la propriet notevole di contenere sempre lo stesso
.
numero di particelle, detto numero di Avogadro, pari a 6,022 1023. Cos 32 g di ossigeno e
44 g di anidride carbonica contengono sempre un numero di Avogadro di molecole.
Tale propriet fondamentale nelle reazioni chimiche.
La mole normalmente utilizzata per misurare la concentrazione di una specie chimica in
soluzione. Si difinisce molarit (M) di una soluzione il rapporto tra il numero di moli (n) di
soluto ed il volume in litri della soluzione (M=n/V) .
I 92 tipi di atomi o elementi sono stati ordinati in una tabella in ordine di numero atomico
crescente, dal pi leggero, l'Idrogeno, al pi pesante, l'Uranio (il peso atomico dipende
essenzialmente dal numero totale dei protoni e dei neutroni (nucleoni) che si trovano nel
nucleo e quindi dal numero atomico).
La tabella stata impostata verso la met dell'Ottocento (1869) dal chimico russo Mendeleev il
quale si accorse che, passando da elementi pi leggeri ad elementi a pi elevato peso atomico,
le caratteristiche chimiche gi incontrate in precedenza si ripresentavano periodicamente negli
elementi pi pesanti. Mendeleev sistem allora gli elementi in una tabella in modo tale che gli
elementi che presentavano propriet simili si incolonnassero.
Spostandosi lungo una linea orizzontale (periodo) il numero atomico cresce di una unit per
volta e le propriet chimiche variano con continuit.
Scendendo lungo una colonna (gruppo) il numero atomico cresce di parecchie unit per volta,
ma le propriet chimiche rimangono praticamente costanti.
1 Livello energetico
1 orbitale s
(1s)
2 Livello energetico
1 orbitale s
3 orbitali p
(2s)
(2p)
3 Livello energetico
1 orbitale s
3 orbitali p
5 orbitali d
(3s)
(3p)
(3d)
4 Livello energetico
1
3
5
7
orbitale
orbitali
orbitali
orbitali
s
p
d
f
(4s)
(4p)
(4d)
(4f)
capienza
capienza
capienza
capienza
max:
max:
max:
max:
2 elettroni
6 elettroni
10 elettroni
14 elettroni
Orbitali consentiti
1s
2s 2p
3s 3p 3d
4s 4p 4d 4f
5s 5p 5d 5f
6s 6p 6d
7s
Campienza elettronica
2
2+6=8
2+6+10=18
2+6+10+14=32
"
Gli elettroni si distribuiscono negli orbitali obbedendo alle cosiddette 3 regole di Aufbau (o
regole di costruzione).
1) Principio di minima energia Gli elettroni occupano sempre lorbitale vuoto ad
energia pi bassa.
Errato!!
Gli atomi utilizzano prevalentemente gli elettroni del loro livello energetico pi esterno
(elettroni superficiali o elettroni di valenza) per interagire e legarsi tra loro. Il
comportamento chimico di un atomo dipende dunque dal numero e dalla disposizione degli
elettroni dellultimo livello energetico.
gli elementi che si incolonnano in uno stesso gruppo chimico presentano la medesima
configurazione elettronica superficiale.
La configurazione elettronica superficiale semplicemente si ripete periodicamente in livelli
energetici via via pi esterni.
Atomi di elementi diversi che presentino la medesima
configurazione elettronica superficiale (il medesimo numero di elettroni sul loro ultimo livello)
manifestano caratteristiche chimiche simili.
Orbitale s
Orbitali p
Configurazione
superficiale
Litio
2s1
Berillio
2s2
Boro
2s22p1
Carbonio
2s22p2
Azoto
2s22p3
Ossigeno
2s22p4
Fluoro
2s22p5
Neon
2s22p6
Configurazione
di Lewis
E evidente che tutti gli elementi che appartengono ad un medesimo gruppo chimico,
possedendo la medesima configurazione elettronica superficiale, presentano la stessa struttura
di Lewis
Il legame chimico
Gli atomi si legano perch il composto che ne deriva pi stabile degli atomi separati.
Quando due atomi vengono avvicinati le nuvole elettroniche ed i nuclei interagiscono tra loro. Il
legame il risultato di un bilanciamento tra forze coulombiane attrattive (elettroni-nuclei) e
repulsive (elettroni-elettroni e nuclei-nuclei).
Tuttavia tali forze risultano essere di intensit diversa per i diversi atomi e ci porta alla
formazione di legami con modalit differenti. Esistono tre modelli di legame (ionico, covalente,
metallico) le cui caratteristiche dipendono essenzialmente dalla tendenza relativa che
manifestano gli atomi coinvolti nel legame ad acquistare o perdere elettroni.
Energia (potenziale) di ionizzazione (Eion) si riferisce alla quantit di energia che
necessario fornire ad una mole di atomi allo stato gassoso per trasformarla in una mole di
cationi monovalenti. E una misura della tendenza di un elemento a perdere elettroni.
Energia di Affinit elettronica (EAE) la tendenza di un elemento ad acquistare elettroni
ovvero l'energia che deve essere fornita ad uno ione negativo per strappargli il suo elettrone.
In altre parole gli elementi a destra della tabella periodica (cio i non-metalli) acquistano con
facilit elettroni (cio vanno incontro a riduzione e pertanto si comportano come ossidanti)
trasformandosi in anioni, mentre gli elementi a sinistra (cio i metalli) cedono con facilit
elettroni (cio vanno incontro ad ossidazione e pertanto si comportano come sostanze
riducenti) trasformandosi in cationi.
Il numero di elettroni persi o acquistati dipende dal gruppo chimico al quale lelemento
appartiene. Gli elementi tendono infatti a completare lottetto, raggiungendo la configurazione
del gas nobile ad essi pi vicino.
Il legame ionico
Il legame ionico il legame che si realizza quando un atomo a bassa energia di ionizzazione
(che perde facilmente e-)si combina con un atomo ad elevata affinit elettronica.
Un esempio classico di legame ionico si ha nella formazione del Cloruro di Sodio a partire dal
Sodio e dal Cloro elementari: Il Sodio presenta una energia di ionizzazione molto bassa,
mentre il Cloro ha una Affinit elettronica molto elevata.
Il legame ionico (e ancor pi il legame metallico) di scarso interesse nello studio dei composti
organici, i cui atomi sono tenuti insieme quasi esclusivamente da legami covalenti.
Il legame metallico
Il legame metallico consiste in una attrazione elettrostatica che si instaura tra gli elettroni di
valenza e ioni positivi metallici. Si pu visualizzare questo tipo di legame immaginando un metallo
come un reticolo di ioni positivi tenuti uniti da un' "atmosfera" di elettroni.
Il legame a idrogeno
Il legame a idrogeno un tipico legame che si instaura tra le molecole di acqua. Il gruppo
OH dell acqua fortemente polarizzato (lossigeno molto elettronegativo). Di conseguenza l
idrogeno si carica positivamente e ci gli permette di fare da ponte con un altro atomo di
ossigeno di unaltra molecola. Il legame a idrogeno si instaura anche quando un atomo di
idrogeno si lega in modo covalente con un altro atomo molto elettronegativo (F oppure N)
H+ - O- .. H+ - O|
|
Questo legame tipico degli alcoli, ac. carbossilici, fenoli
H+
H+ e di molecole contenenti raggruppamenti H-F, H-N, H-O.
Legame covalente
Il legame covalente (G. Lewis 1917) si forma tra atomi che presentano alta affinit elettronica.
Teoria di Lewis. Lewis attribu l'inerzia chimica dei gas nobili al fatto di possedere 8 elettroni
superficiali e avanz quindi l'ipotesi che gli elementi che non presentavano la stessa
configurazione elettronica esterna, tendessero a raggiungerla mediante la condivisione dei loro
elettroni superficiali, al fine di raggiungere in tal modo una configurazione pi stabile.
Prendiamo ad esempio due atomi di cloro. Essi hanno una configurazione 3s 2 3p5, con un
elettrone spaiato sull'ultimo orbitale p ed una forte tendenza ad acquistare un ulteriore
elettrone (elevata affinit elettronica) per raggiungere la configurazione stabile del gas nobile
successivo ( l'argon).
Entrambi i nuclei attirano fortemente l'elettrone spaiato dell'altro atomo senza peraltro riuscire
a strapparlo: il risultato che i due elettroni spaiati vengono alla fine condivisi da entrambi gli
atomi ed il doppietto elettronico funge da legame, finendo per appartenere ad entrambi gli
atomi. I due atomi di Cloro condividono una coppia di elettroni e tale condivisione
costituisce il legame covalente.
le reazioni endotermiche.
La velocit con cui avviene la reazione dipende invece dalla differenza di energia libera
esistente tra lo stato di transizione (ST) ed i reagenti, detta energia di attivazione. Lo stato
di transizione (ST) un composto intermedio tra i reagenti ed i prodotti di reazione.
In generale, la velocit di una reazione proporzionale alla concentrazione dei reagenti (pi
reagenti danno maggiore velocit).
Legame dativo
Quando in un legame covalente uno solo dei due atomi mette a disposizione una coppia di
elettroni (atomo donatore o datore) e laltro atomo condivide un orbitale vuoto per riceverli
(atomo accettore) si parla di legame covalente dativo. Il legame dativo pu essere
rappresentato come una freccia che va dal doppietto solitario dellatomo datore D allatomo
accettore A.
D:A
Nella maggior parte dei casi per gli atomi che formano il legame covalente appartengono ad
elementi diversi che presentano una diversa forza di attrazione sugli elettroni di legame.
Quando si forma un legame covalente tra due atomi che presentano diversa elettronegativit la
nube elettronica che costituisce il legame covalente risulta spostata verso l'atomo pi
elettronegativo. Quest'ultimo acquista pertanto una carica parzialmente negativa (indicata con
-), mentre l'altro una carica parzialmente positiva (+). La distribuzione asimmetrica della
nuvola elettronica produce dunque due poli aventi carica opposta (diplo) ed il legame viene
perci definito covalente polare.
E ci che accade, ad esempio nella molecola dellacido Cloridrico (HCl) in cui lIdrogeno
condivide un elettrone con il Cloro. Il Cloro pi elettronegativo presenta una parziale carica
negativa e la molecola di HCl risulta polare
H O H
3) L'idrogeno presenta sempre nox +1 ma pu assumere nox 1 negli idruri (H-) cio quando
si lega direttamente con metalli pi elettropositivi.
4) L'ossigeno ha sempre nox -2 ma pu assumere nox 1 quando forma un legame covalente
puro con se stesso (perossidi O-O-).
9) In una specie chimica neutra la somma dei nox di tutti gli atomi che la compongono deve
sempre essere nulla.
10) In uno ione poliatomico la somma dei nox dei diversi atomi deve sempre essere pari alla
carica totale dello ione.
Le ultime due regole ci permettono, partendo da una formula chimica, di calcolare il numero di
ossidazione incognito della maggior parte degli elementi.
Ad esempio per calcolare il numero di ossidazione dello zolfo nell'anidride solforosa SO 2,
procediamo come segue: ciascun atomo di ossigeno presenta nox -2;
complessivamente i due atomi presentano nox -4; affich la somma dei nox sia zero lo
zolfo deve presentare nox + 4.
x 2
S O2
x + 2(-2) = 0
x = +4
4 2
S O2
Calcoliamo il nox del carbonio nello ione poliatomico HCO 3-: i tre atomi di ossigeno
presentano complessivamente nox - 6, l'idrogeno presenta nox + 1. Sommando il nox
dei tre atomi di ossigeno e dell'idrogeno si ottiene - 5. Affinch la somma di tutti i nox
dia la carica complessiva dello ione -1, il carbonio deve presentare nox +4.
1 x 2
1 4 2
1 + x + 3(-2) = -1
x = -1 -1 +6 = +4
H C O3
H C O3
Le reazioni di ossidoriduzione o reazioni redox sono reazioni durante le quali
alcuni atomi che partecipano alla reazione variano il loro numero di ossidazione, come
conseguenza del trasferimento di elettroni da una sostanza ad unaltra.
La specie chimica che cede elettroni subisce una ossidazione (si ossida) ed il suo numero di
ossidazione aumenta di una quantit pari al numero di elettroni persi.
[Ossidazione= acquisire ossigeno, nox, perdere H+, perdere elettroni]
La specie chimica che acquista elettroni subisce una riduzione (si riduce) ed il suo numero di
ossidazione diminuisce di una quantit pari al numero di elettroni acquistati.
[Riduzione= perdere ossigeno, nox, acquisire H+, acquistare elettroni]
Nellesempio che segue, ciascun atomo di carbonio si ossida (da carbonio elementare C ad
ossido di carbonio CO) perdendo due elettroni (il suo nox aumenta di 2 unit). I due atomi di
carbonio perdono quindi complessivamente 4 elettroni che vengono ceduti allatomo di silicio, il
quale si riduce (da biossido di silicio SiO2 a silicio elementare Si) acquistando 4 elettroni (il suo
nox diminuisce di 4 unit).
2 Classificazione e nomenclatura
In passato, i composti chimici erano suddivisi in due grandi gruppi, inorganici ed organici, in
base alla loro origine. Con il termine organico si indicavano le sostanze prodotte dagli
organismi viventi, mentre si classificavano come inorganiche tutte le altre sostanze.
Nella prima met dell'Ottocento, con le prime sintesi artificiali di composti considerati di
esclusiva origine animale (1828 Wohler sintetizz l'urea
2(NH 2)-C=O) cadde la rigida
distinzione fra le due classi. La chimica organica diveniva cos la chimica dei composti del
carbonio.
I composti organici si distinguono in Idrocarburi ed Eterocomposti.
Gli Idrocarburi sono composti organici contenenti solo Carbonio (C) e Idrogeno (H) Gli
Eterocomposti contengono anche altri atomi (eteroatomi) oltre a C e H, in particolare
Ossigeno (O), Azoto (N), Zolfo (S) e Fosforo (P).
Una ulteriore classificazione si fonda sulla forma della molecola, suddividendo i composti
organici in aciclici e ciclici.
Aciclici i composti organici a catena aperta di atomi di carbonio, lineare o ramificata.
Ciclici i composti organici a catena chiusa in uno o pi anelli (monociclici e policiclici).
Unultima classificazione suddivide i composti organici in alifatici ed aromatici.
Aromatici i composti organici ciclici che presentano almeno un anello di tipo benzenico, con
pi doppi legami che costituiscono una nuvola di elettroni pigreco delocalizzata sullintero anello.
Alifatici i composti organici ciclici ed aciclici non aromatici (il termine alifatico si riferisce
propriamente solo agli idrocarburi non aromatici).
I primi quattro termini degli idrocarburi hanno nomi convenzionali, mentre i termini successivi
vengono designati mediante un prefisso (o radice) che indica il numero di atomi di carbonio,
seguito dalla desinenza caratteristica della famiglia di idrocarburi.
n atomi
radice
n
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
alcmetetpropbutpenteseptoctnondec-
metano
etano
propano
butano
pentano
CH4
CH3-CH3
CH3-CH2-CH3
CH3-CH2-CH2-CH3
CH3-CH2-CH2-CH2-CH3
CH3CH3-CH2CH3-CH2-CH2CH3-CH2-CH2-CH2CH3-CH2-CH2-CH2-CH2-
I nomi dei residui si usano quando si presentano catene ramificate. Lalcano prende il nome
dalla catena lineare pi lunga, preceduto dai nomi dei residui che costituiscono le catene
laterali.
2-metilbutano
|
CH3
La catena principale deve essere numerata in modo da dare il numero pi basso possibile alle
catene laterali. I residui vanno elencati in ordine alfabetico
4-etil-2-metileptano
1
CH3
CH2 - CH3
CH2=CH2
CH3-CH=CH2
1-butene
2-butene
1-pentene
CH2=CH-CH2-CH3
CH3-CH=CH-CH3
CH3-CH2-CH2-CH=CH2
CHCCH3-CCCHC-CH2CH3-CH2-CCCH3-CC-CH2CHC-CH2-CH2-
Gli idrocarburi alifatici ciclici (aliciclici) saturi (cicloalcani) e insaturi (cicloalcheni) prendono
il nome dal composto lineare corrispondente preceduto dal prefisso ciclo-. In modo del tutto
analogo agli idrocarburi aciclici, anche i loro residui prendono la desinenza ile.
Toluene
CH3
stirene
CH=CH2
cumene
CH-(CH3)2
Gruppo funzionale
Desinenza
(suffisso)
Alcani
-H
-ano
Alcheni
alchenilico
(legame doppio)
-ene
en-
Alchini
alchinico
(legame triplo)
-ino
in-
Famiglia
Struttura
Prefisso
Etano
(CH3-CH3)
-
Alcoli
R-OH
ossidrile
-OH
-olo
idrossi-
Eteri
ROR
etereo
R-O-
etere -ilico
(alc)ossi-
carbonile
Aldeidi
carbonile
Chetoni
Acidi
carbossilici
carbossile
-COOH
estereo
R-COO-
Esteri
Ammine
RNH2
primarie
amminico
-NH2
>NH
>N-
-ale
(-aldeide)
(-carbaldeide)
-one
(-chetone)
acido -oico
(-carbossilico)
-oato di alchile
nome radico-funzionale
Esempio
nome sostitutivo
osso(formil-)
osso(cheto-)
carbossi(**)
(alc)ossi- osso(*)
(alc)ossicarbonilcarbossi(alchil)(**)
Etene
(CH2=CH2)
Etino
(CHCH)
Etanolo
(CH3-CH2OH)
idrossietano
etere metiletilico
(CH3-O-CH2-CH3)
metossietano
Esanale
(esaldeide)
(esancarbaldeide)
(CH3-(CH2)4-CHO)
1-ossoesano
1-formilesano
propanone
(dimetilchetone)
(CH3-CO-CH3)
2-chetopropano
2-ossopropano
acido pentanoico
(acido pentancarbossilico)
(CH3-(CH2)3COOH)
1-carbossibutano
propanoato di metile
(CH3- CH2-COO-CH3)
metossicarboniletano
carbossimetiletano
ammino(alchil) -ammina
Metilammina
(CH3- NH2)
Amminometano
3 Isomeria
Lisomeria un fenomeno caratteristico dei composti organici. Si definiscono isomeri i
composti chimici che presentano identica formula grezza (e quindi medesima massa
molecolare), ma diverse caratteristiche chimiche e/o fisiche.
Catena
Costituzionale
Posizione
Funzione
Isomeria
CONFORMAZIONALE
Stereoisomeria
Diastereoisomeria
CONFIGURAZIONALE
Enantiomeria
Isobutano
(2-metilpropano)
CH3 CH CH3
CH3
Essi differiscono per la disposizione degli atomi di carbonio. Nel primo composto si ha una
catena lineare, mentre nel secondo si ha una catena ramificata.
Isomeria di posizione
1-propanolo
2-propanolo
CH3 CH CH3
OH
OH
Si osserva che il gruppo ossidrile in posizione diversa. I due composti sono quindi definiti
isomeri di posizione in quanto hanno la stessa formula grezza, ma differiscono unicamente
per la posizione del gruppo OH
Sono composti che, pur dotati della stessa formula molecolare, presentano gruppi funzionali
diversi. Di questa categoria fanno parte ad esempio composti quali letanolo (gruppo funzionale
OH) e il dimetil-etere (gruppo funzionale O-), entrambi con formula molecolare C2H6O
Etanolo
Etere dimetilico
CH3 CH2
CH3 O CH3
OH
In definitiva:
Isomeri
di
Catena
Isomeri
di
posizione
Isomeri
di
gruppo funzionale
Diversa concatenazione
degli atomi di carbonio
Diverso gruppo
funzionale
Es. CH3-C-H
/\
COOH OH
Un composto che abbia nella molecola n atomi di carbonio asimmetrici, potr avere 2 n isomeri.
Stereoisomeria
La stereoisomeria descrive gli isomeri che differiscono per la disposizione degli atomi nello
spazio tridimensionale e si pu articolare a sua volta in isomeria conformazionale
Lisomeria geometrica una forma di isomeria configurazionale che deriva dalla presenza nella
molecola di un elemento di rigidit (doppio legame Carbonio-Carbonio, anello ciclico) che
impedisce alla molecola di ruotare liberamente e completamente attorno ad un legame
Carbonio-Carbonio.
Da ci deriva l'esistenza di forme isomere che differiscono, per la
posizione spaziale statica di due sostituenti, a seconda che questi ultimi si dispongano dalla
stessa parte (isomero cis) o su lati opposti (isomero trans) rispetto al doppio legame.
Tautomeria
In realt, tranne pochissime eccezioni (ad esempio, CO), il carbonio forma sempre 4 legami !!.
Con poca spesa di energia il carbonio pu disaccoppiare gli elettroni dell'orbitale 2s e
promuovere uno di essi nell'orbitale vuoto 2pz, assumendo una configurazione elettronica di
tipo: 1s2 2s1 2p3.
Tutti gli studi sui composti saturi del carbonio indicano che i 4 legami sono tutti equivalenti, si
ipotizza infatti che i 4 orbitali atomici del carbonio vengano "rimescolati", o ibridati, per dare 4
orbitali di legame energicamente equivalenti, detti sp3, fenomeno noto come ibridazione sp3 .
Questa situazione caratterizza gli alcani, in cui il carbonio forma 4 legami di tipo sigma (il
legame che risulta dalla sovrapposizione di un orbitale sp 3 e di un orbitale s (sferico)
dell'idrogeno), disposti nello spazio con geometria tetraedrica.
Questo non tuttavia l'unico modo possibile di ibridare i 4 orbitali atomici del carbonio. Oltre
alla tetraedrica (sp3), vi sono altri due tipi di ibridazione.
Nell'ibridazione sp2, sono ibridati gli orbitali s, p x e py in modo da formare 3 orbitali
equivalenti, che si dispongono su un piano con angoli di 120 l'uno dall'altro.
Gli orbitali ibridi sp formano legami di tipo sigma , orientati in direzione opposta lungo una
linea retta (geometria lineare, angolo di 180).
L'ibridazione sp si trova nei composti che contengono un triplo legame CC (alchini).
Etano
H H
|
|
HCCH
|
|
H H
Propano
H H H
|
| |
HCCCH
|
| |
H H H
Propanolo
H H H
|
| |
H C C C OH
|
| |
H H H
3) Formula razionale: intermedia tra le due precedenti, in cui la struttura viene descritta
in modo sintetico, mettendo in evidenza i gruppi funzionali e condensando gli atomi di
idrogeno intorno al carbonio al quale sono legati
Metano
Etano
Propano
CH3 CH3
Propanolo
Etano
C
H
H
C
Cl2 CH3Cl
HCl
2. Nelle reazioni di eliminazione, due atomi di carbonio adiacenti perdono due atomi o gruppi
chimici che vanno a formare una molecola che viene eliminata, con formazione di legami
multipli carbonio-carbonio.
CH3-CH2Cl
CH2=CH2
HCl
Gli acidi di Arrhenius sono sostanze che in soluzione acquosa liberano ioni H+
HA H+ + A
Le basi di Arrhenius sono sostanze che in soluzione acquosa liberano ioni OH
BOH B+ + OHEsempi di acidi di Arrhenius sono gli acidi inorganici (idracidi ed ossoacidi) e gli acidi organici
(acidi carbossilici)
1)
2)
H2O
H+
Cl
3,5
H-O-Cl
Dai valori di elettronegativit (scritti sopra agli atomi) si nota che il legame fra
lossigeno e lidrogeno ha carattere pi ionico rispetto a quello fra lossigeno ed il cloro,
per cui sar solo il primo a dissociarsi.
H2O
3)
HClO
H+
+ ClO
Lacido fosforico H3PO4, un ossiacido triprotico, in cui un non metallo (il fosforo)
direttamente legato a tre gruppi ossidrili e ad un atomo di ossigeno [O=POH3]. Lacido
fosforico pu liberare tre protoni o ioni H+:
H3PO4
H2PO4
HPO42
4)
H+ + H2PO4
H+ +
HPO42
H+ + PO43
H2O
RCOOH
RCOO
Acido
carbossilico
H+
Ione
carbossilato
Gli acidi forti sono completamente dissociati: la reazione di dissociazione viene rappresentata
con una sola freccia verso destra.
Gli acidi deboli non sono completamente dissociati e la reazione di dissociazione
rappresentabile tramite un equilibrio (doppia freccia di reazione).
Lequilibrio viene raggiunto quando la velocit con cui lacido si dissocia eguaglia la velocit con
cui gli ioni si riassociano e le concentrazioni di tutte le specie chimiche rimangono pertanto
costanti (concentrazioni di equilibrio).
In generale lacidit di un idrogeno dipende da una serie di fattori:
Effetto gruppi sostituenti: la presenza di atomi o gruppi capaci di attrarre o cedere elettroni
influenzano lacidit. Un gruppo elettron-attrattore stabilizza lanione disperdendo la sua carica
negativa ed indebolisce il legame con lidrogeno, provocando un aumento di acidit.
Ibridazione dellatomo legato allidrogeno acido: la forza di legame tra un atomo di
idrogeno e latomo a cui legato decresce (e quindi lacidit cresce) quando latomo legante
passa da una ibridazione sp3 ad una sp2 ad una sp. Cos gli idrogeni delletino HC=CH (carbonio
ibridato sp) sono pi acidi degli idrogeni delletano CH3-CH3 (carbonio ibridato sp3).
Polarit, ingombro sterico ed effetto del solvente: anioni polarizzati possono essere
fortemente stabilizzati da un solvente polare che, solvatando lanione, contribuisce a
disperderne la carica. Gruppi chimici ingombranti, che nascondano al solvente la carica
dellanione lo rendono meno stabile e diminuiscono lacidit.
Esempi di basi di Arrhenius sono gli idrossidi dei metalli come NaOH, KOH, Ca(OH) 2. Infatti in
questi composti il legame fra lossigeno ed il metallo ionico per cui in acqua si dissociano
liberando ioni OH .
0,9
3,5
2,1
H2O
Na -O- H
Na+
+ OH
Gli idrossidi alcalini neutralizzano gli acidi perch lo ione ossidrile ha una elevata tendenza a
ricombinarsi con lo ione H+ generando una molecola neutra, lacqua.
La reazione fra un acido ed una base in soluzione acquosa in definitiva una reazione di
ricombinazione tra ioni H+ e ioni OHNa
+ OH
Base
Idrossido di sodio
Cl
acido
acido cloridrico
H2O
Na+ + Cl
sale
cloruro di sodio
H2 O
acqua
Secondo la teoria di Brnsted e Lowry una reazione acido-base consiste dunque nel
trasferimento di un protone da un acido ad una base.
La definizione di acido data da Arrhenius coincide con quella di Brnsted-Lowry. La
definizione di base di Brnsted invece pi estensiva.
Sostanze come lammoniaca e gli ossidi metallici, non classificabili come basi da Arrhenius,
sono basi di Brnsted. Le seguenti reazioni sono reazioni acido/base secondo Brnsted.
NH3
H2 O
ammoniaca
acqua
(base)
(acido)
NH4+ +
ammonio
OH
Ione
ione
idrossido
acido
H2O
H3O+ + Cl-
base
base
H2 O
NH4+ + OH-
acido
Ogni acido di Brnsted, cedendo uno ione H+, genera una specie chimica che pu rilegarsi ad
esso, secondo il concetto dell'equilibrio chimico e quindi della reversibilit delle reazioni. La
specie generata detta base coniugata dell'acido.
Ogni base di Brnsted, acquistando uno ione H+, genera una specie chimica che pu rilasciarlo,
secondo il concetto dell'equilibrio chimico e quindi della reversibilit delle reazioni. La specie
generata detta acido coniugato della base.
L'acqua che, come abbiamo detto, viene vista come un composto anfotero, potendo sia cedere
che acquistare ioni H+, presenta due coppie coniugate acido/base
H3O+ / H2O
H2O / OH
acido
acido
base
base
Ovviamente se un acido forte, con una elevata tendenza a cedere ioni H+, la sua base
coniugata sar debole, manifestando una scarsa tendenza ad acquistare ioni H+ (e viceversa).
- Nelletanolo il carbonio metilico infatti legato a tre atomi di idrogeno, ciascuno con nox +1,
ed ha quindi nox = -3 (gli elettroni del legame C-C non si assegnano essendo condivisi tra
atomi di un medesimo elemento). Laltro atomo di carbonio ha invece un nox = -1, in quanto i
due atomi di idrogeno contribuiscono con una carica formale -2 (cedono il loro elettrone al
carbonio), mentre latomo di ossigeno contribuisce con una carica formale +1 (il carbonio cede
il suo elettrone allossigeno).
- Nelletene ciascun atomo di carbonio legato a 2 atomi di idrogeno con nox = +1 ed ha
quindi nox = -2 (gli elettroni del doppio legame C=C non si assegnano essendo condivisi tra
atomi di un medesimo elemento).
Nella molecola del metano latomo di carbonio, essendo pi elettronegativo dellidrogeno, attira
a s i quattro elettroni degli atomi di idrogeno; il numero di ossidazione di ciascun atomo di
idrogeno risulta essere: +1 e quello del carbonio: -4.
E facile capire che, nel propano (e negli altri alcani) gli atomi di carbonio terminali (carboni
metilici) hanno numero di ossidazione 3, mentre quello centrale (carbonio metilenico) 2.
In chimica organica le reazioni redox possono essere utilizzate per trasformare una classe di
composti in unaltra. Ad esempio le aldeidi R-CHO (nox +1) possono essere ossidate ad acidi
carbossilici R-COOH (nox +3) o possono essere ridotte ad alcoli R-CH2OH (nox -1)
-1
CH3CH2OH
Etanolo
3O2
ossigeno
+4
-2
2 CO2
+
anidride carbonica
3 H 2O
acqua
il Br2. La loro azione come agenti ossidanti rivelata dalla facilit con cui ossidano i legami CH: i legami benzilici pi facilmente degli alchilici e terziario > secondario > primario.
Ossigeno, ozono e perossidi
L'ozono O3 una molecola leggermente polare. La relativa polarit lo rende ragionevolmente
reattivo. Lossigeno O2 usato raramente come reagente in laboratorio, ma comunemente
usato nell'industria chimica, dove il suo costo ovviamente laspetto pi importante.
Il perossido di idrogeno H2O2 un agente ossidante moderatamente forte, in grado di ossidare
lentamente persino l'acqua.
Agenti ossidanti deboli
Gli agenti ossidanti molto deboli come Ag + e Cu2+ sono usati solitamente per eseguire
ossidazioni semplici.
4.8.2 Agenti riducenti
Idruro di Boro e Alluminio
Il Litio Alluminio Idruro (LiAlH4) un agente riducente forte e non selettivo per i legami doppi
polari. Pu essere pensato come una sorgente di ioni H -. Riduce le aldeidi, i chetoni, gli esteri, i
cloruri degli acidi carbossilici, gli acidi carbossilici e perfino i carbossilati ad alcoli.
Boroidruro di sodio
Il Boroidruro di sodio (NaBH4) meno reattivo del LiAlH4, anche se presenta un comportamento
analogo.
(introdotta da me)
La sostituzione radicalica (SR) consiste nella sostituzione di uno o pi atomi di idrogeno con
altri atomi o gruppi atomici. E una reazione in cui un radicale (generalmente Cl2 o Br2)va a
sostituire un atomo o un altro gruppo su di una molecola. In particolare, se latomo che
sostituisce lidrogeno un alogeno, si ha una reazione di alogenazione.E' una reazione a
catena che si svolge in tre momenti distinti: inizio, propagazione, terminazione.
4.12 Eliminazione
Una reazione di eliminazione una reazione in cui due atomi (o gruppi chimici) legati a due
atomi di carbonio adiacenti (eliminazione 1,2) vengono estratti con formazione di un legame
multiplo (doppio o triplo) tra gli atomi di carbonio interessati.
4.14 Addizione
La reazione di addizione pu essere considerata, da un punto di vista formale, come la
reazione inversa delleliminazione.
Le reazioni di addizione sono caratteristiche di molecole con legami multipli i quali possono
aprirsi per legare altri atomi o gruppi.
4.15 Trasposizioni
Le trasposizioni consistono in movimenti di un atomo o di un gruppo chimico da un punto ad
un altro della molecola. Come conseguenza si ha un riarrangiamento della struttura molecolare
con trasformazione di una molecola in un suo isomero costituzionale o isomero di struttura.
5 Gli idrocarburi
Come suggerisce il nome, gli idrocarburi sono i composti del carbonio con l'idrogeno. Sono le
molecole di base della chimica organica poich, oltre ad essere molto numerosi, tutti gli altri
composti si possono considerare come derivati da essi per sostituzione di un atomo di idrogeno
con un cosiddetto gruppo funzionale. Come abbiamo gi visto, si definisce gruppo funzionale
un gruppo chimico, che conferisce al composto propriet caratteristiche, diverse da quelle
dell'idrocarburo di origine e che ci permette di classificarlo in una diversa famiglia di composti.
In altre parole ogni famiglia di composti organici caratterizzata dalla presenza di uno o pi
gruppi funzionali.
Gli idrocarburi possono essere suddivisi in due grandi gruppi: alifatici ed aromatici
Il primo gruppo comprende i composti alifatici (dal greco : olio, grasso), composti a
catena aperta, o aciclici, e composti chiusi ad anello (ciclici) o aliciclici, con propriet
relativamente simili.
Un'ulteriore classificazione degli idrocarburi alifatici li suddivide in alifatici saturi (C ibridato sp3)
che comprendono gli alcani (o paraffine) e alifatici insaturi che comprendonono gli alcheni (o
olefine) e gli alchini, caratterizzati dalla presenza rispettivamente di doppi (C ibridato sp 2) e
tripli legami (C ibridato sp)
Alcheni
Insaturi
Alchini
Aciclici
Saturi
Alcani
Insaturi
Cicloalcheni
Saturi
Cicloalcani
Alifatici
Ciclici (aliciclici)
Idrocarburi
monociclici
Aromatici
(Areni)
policiclici
Gli idrocarburi saturi sono caratterizzati da una certa inerzia chimica. Il termine alternativo di
PARAFFINE (dal latino parum affinis) deriva appunto dal fatto che questi composti hanno
scarsa tendenza a reagire, perfino con acidi e basi forti. Quando reagiscono danno
principalmente reazioni di ossidazione e sostituzione.
Le reazioni caratteristiche degli idrocarburi insaturi sono invece reazioni di addizione, le quali
tendono a portare la molecola alla condizione satura di ibridazione sp3.
Gli aromatici sono composti caratterizzati da propriet chimiche del tutto particolari che, come
vedremo in seguito, ne fanno un gruppo omogeneo, completamente distinto. Gli aromatici in
senso stretto sono gli idrocarburi che contengono almeno un anello benzenico.
1 Alcani
Gli alcani o paraffine sono idrocarburi alifatici saturi nel senso che, essendo formati da atomi
di carbonio uniti fra loro soltanto da legami semplici, non possono legarsi ad altri atomi di
idrogeno se non rompendo la molecola. Il gruppo funzionale, che determina la reattivit di
questa famiglia di composti, pu essere considerato ciascun atomo di Idrogeno legato alla
catena carboniosa.
Nelle reazioni un alcano viene quindi genericamente rappresentato come R-H, in modo da
evidenziare il suo gruppo funzionale H, legato al generico residuo alchilico R.
Formula generale: CnH2n+2 .
Desinenza : -ano
Il primo termine della serie degli alcani il metano (CH4), seguono letano (C2H6), il propano
(C3H8), il butano (C4H10) etc
I termini successivi vengono chiamati genericamente alc-ani, dove alc va sostituito con il
prefisso moltiplicativo (pent-, es-, ept., ott-, ecc.)
A partire dal butano si incontra negli alcani il fenomeno della isomeria di catena. Lisomeria
di catena un tipo di isomeria costituzionale o di struttura, Si ha isomeria di struttura
quando due molecole, che hanno la stessa formula molecolare, hanno diverse formule di
struttura e differiscono pertanto per lordine con cui sono legati gli atomi (connettivit).
Il butano ha due isomeri di catena: il normalbutano (n-butano) e l'isobutano (o 2metilpropano).
n-butano
Isobutano
(2-metilpropano)
CH3 CH CH3
|
CH3
Si definisce "normale" la struttura lineare, mentre si parla di forme "iso" quando la molecola
presenta un metile laterale legato al secondo carbonio della catena normale.
Il pentano ha 3 isomeri di catena
normalpentano
Isopentano
(2-metilbutano)
Neopentano (2,2-dimetilpropano)
CH3
CH3 CH2 CH2 CH2 CH3
|
CH3
|
CH3 C CH3
CH3
2 O2
CO2
2 H2O
E pi in generale:
CnH2n+2 + O2
C3H8
5 O2
CO2
3 CO2
(n+1)H2O
+
4 H2O
CH4+ Cl2
CH3Cl + HCl
CH3H + ClCl
CH3Cl + HCl
Se si carica con i due gas, metano e cloro, un recipiente di vetro ricoperto da carta stagnola,
in realt non avviene alcuna reazione. Ma se si toglie la stagnola e si illumina con luce
ultravioletta, si assiste ad una reazione repentina e quasi esplosiva. La luce ha cio esercitato il
suo effetto catalitico facendo decorrere la reazione attraverso alcuni stadi che prevedono la
rottura della molecola del cloro [Cl Cl
2Cl] e la formazione del radicale Cl (un
radicale un atomo o un raggruppamento di atomi con un elettrone spaiato) che quindi pu
reagire con il metano.
La reazione procede in diversi stadi, che rappresentano il meccanismo di reazione.
Con gli alcani non si ottiene mai un solo prodotto ma una miscela di prodotti. La reazione sopra
tra metano e cloro d infatti luogo a:
CH4
CH3Cl
CH2Cl2
CH Cl3
CCl4
2 Alcheni
Gli alcheni sono idrocarburi alifatici caratterizzati dalla presenza di un doppio legame carboniocarbonio e sono quindi idrocarburi insaturi di idrogeno. Infatti ogni atomo di carbonio
impegnato in un doppio legame pu legare un altro atomo di idrogeno, aprendo il doppio
legame e generando un alcano.
Formula generale:
Desinenza : -ene
CnH2n
il primo termine l'Etene (o etilene) cui seguono il Propene (C3H6), il Butene (C4H8) etc.
Etene
propene
butene
Il C lega 3 soli elementi utilizzando orbitali sp2 mentre il 4 orbitale non ibrido Pz viene
scambiato tra due atomi di C. Il doppio legame carbonio-carbonio formato da un forte
legame e da un debole legame che si forma tra gli orbitali non ibridi Pz .
Questo fatto comporta una notevole rigidit della molecola che perci non pu ruotare.
Isomeria negli alcheni
A partire dal butene si incontra negli alcheni il fenomeno dell'isomeria
Gli isomeri cis e trans sono stereoisomeri configurazionali. Si definiscono stereoisomeri quegli
isomeri che differiscono soltanto per la disposizione nello spazio (struttura tridimensionale) degli
atomi. Si ricorda che gli isomeri configurazionali si dividono poi in enantiomeri e
diastereoisomeri. Il cis-2-butene ed il trans-2-butene sono diastereoisomeri perch non sono l'uno
l'immagine speculare dell'altro (non sono cio enantiomeri).
Nella struttura della molecola sopra si osservi che possibile avere un effetto di repulsione tra
gli atomi di Cl a causa della loro carica. In effetti lisomero Cis molto meno stabile
dellisomero trans, proprio perch gli atomi di Cl stando dalla stessa parte tendono a
respingersi.
Due diastereoisomeri hanno propriet fisiche diverse (punto di fusione, punto di ebollizione,
densit, indice di rifrazione diversi). Hanno invece propriet chimiche molto simili ma non
uguali (ad esempio, reagiscono con un dato reagente con velocit diverse).
il legame debole degli alcheni si apre e, per addizione, ciascun atomo di carbonio si trova
legato con quattro atomi, acquistando una struttura tetraedrica.
Per il fatto di possedere un doppio legame carbonio-carbonio,di cui uno molto debole ( legame
) gli alcheni sono quindi molto reattivi e danno reazioni tipiche di addizione, che portano alla
formazione di composti saturi.
La reazione di addizione quella reazione in cui il reagente viene semplicemente sommato alla
molecola. Gli elettroni esercitano nel legame un'azione molto minore degli elettroni : sono
quindi meno saldamente legati e perci pi disponibili per un reattivo alla ricerca di elettroni. Il
doppio legame risulta, in definitiva, una sorgente di elettroni; agisce cio come una base di
Lewis (nucleofilo).
ovvio quindi che tenda a reagire con composti (acidi di Lewis) che sono alla ricerca di
elettroni. I reagenti alla ricerca di elettroni si definiscono reagenti elettrofili e la reazione tipica
di un alchene pertanto la reazione di addizione al doppio legame o addizione
elettrofila.
Alogenazione (addizione di acidi alogenidrici).
Gli acidi alogenidrici, HCl, HBr, HI, si sommano regolarmente agli alcheni per formare gli
alogeno-alcani (alogenuri alchilici).
CH2=CH2
etene
HCl
acido
cloridrico
CH3-CH2Cl
cloruro di etile
(cloro-etano)
Gli alcheni sono inerti rispetto all'acqua pura: la dissociazione in H3O+ e OH- infatti troppo
piccola per poter dar luogo a reazioni elettrofile. In ambiente acido(che funge da catalizzatore),
la reazione di addizione invece avviene, con formazione di un alcol:
Polimerizzazione (Poliaddizione)
La poliaddizione una reazione di addizione di un alchene su se stesso che pu essere ripetuta
fino alla formazione di un vero e proprio polimero (poliaddizione, polimerizzazione).
Idrogenazione catalitica
Reazione di addizione radicalica che pu avvenire solo in presenza di un catalizzatore
metallico come Pt, Pd, Ni. Il metallo adsorbe sulla sua superficie sia l'idrogeno sia l'alchene.
La reazione una sin-addizione di idrogeno al doppio legame degli alcheni, infatti i due atomi
di H si legano sullo stesso lato del piano dell'alchene. Partendo dallalchene si ottiene lalcano
corrispondente.
3 Alchini
Sono idrocarburi alfatici insaturi, che possiedono un triplo legame fra due atomi di carbonio per
cui possono legare altri due atomi di idrogeno ciascuno. A differenza del doppio legame che si
incontra in numerose molecole di interesse biologico, il triplo legame assai raro nel regno
vivente.
Formula generale:
Desinenza : -ino
CnH2n-2
Il primo termine l'Etino, o acetilene, cui seguono Propino (C3H4), Butino (C4H6) etc.
Lacetilene, H- CC-H, che lalchino pi semplice, ha struttura lineare (angolo di legame 180).
Poich nella molecola di acetilene (etino) ogni atomo di carbonio legato solo con due atomi,
si deve ammettere che ogni atomo di carbonio combini un orbitale 2s con un orbitale 2p per
formare due orbitali ibridi sp che sono lineari e formano un angolo di 180.
Il triplo legame degli alchini consiste di un legame e di due legami , molto deboli e quindi
molto reattivi.
Gli alchini hanno propriet fisiche simili a quelle degli alcani e degli alcheni. Sono insolubili in
acqua ma solubili nel benzene e nelletere etilico. Gli alchini a pi basso numero di atomi di
carbonio sono gassosi, al crescere del numero di atomi di C divengono liquidi e quindi solidi.
Formula
Monomero
Naturali
Amido e glicogeno
-glucosio
Cellulosa
-glucosio
Proteine
Aminoacidi
Acidi nucleici
Nucleotidi
Artificiali
Polietilene
CH2=CH2
Etene
Polivinilcloruro
Cloruro di vinile
(cloroetene)
Polistirene (polistirolo)
Stirene
Polipropilene
Propilene (propene)
Politetrafluoroetilene
(Teflon)
Tetrafluoroetilene
I doppi legami del benzene risultano inoltre eccezionalmente stabili e le uniche reazioni
osservate sono quelle di sostituzione.
Nel 1865 Kekul propose che esistessero due isomeri della molecola, che differiscono per la
posizione del doppio legame, e si trasformano rapidamente luno nellaltro
In altre parole Kekul rappresent la molecola del benzene come due strutture in rapido
equilibrio fra loro. Un equilibro cos rapido che nessuna delle due forme poteva essere isolata
(pur non definendolo chiaramente, Kekul anticipava in qualche modo il concetto di risonanza).
Si ha risonanza quando una molecola pu essere rappresentata da due o pi strutture che
differiscano tra loro solo per la posizione degli elettroni. Si dice in questo caso che la molecola
un ibrido di risonanza fra pi forme limite, nessuna delle quali di per s adeguata a
rappresentarne la struttura reale. Il fatto rilevante, sperimentalmente dimostrato, che tutti i
legami carbonio - carbonio nel benzene sono equivalenti ed hanno una lunghezza (ed una
energia) intermedia tra quella di un legame semplice e quella di un legame doppio.
Ogni atomo di carbonio possiede tre orbitali ibridi sp2ed un orbitale p puro, non ibridato
perpendicolare allanello. Due orbitali sp2 sono utilizzati per formare due legami con gli atomi di
C adiacenti ed uno per formare il legame C-H con lorbitale s dellidrogeno. I sei atomi di
carbonio sono ibridati sp2 e si trovano sullo stesso piano, ai vertici dellesagono. La molecola
dunque planare.
Nome IUPAC
Nome duso
Nitrobenzene
Clorobenzene
Metilbenzene
Amminobenzene
(Benzenammina)
Idrossibenzene
(Benzenolo)
Carbossibenzene
(acido benzencarbossilico)
Toluene
Anilina
Fenolo
Acido
benzoico
O
H
CH
HNO 3 / H 2SO4
Br
Br Fe
Br
Br
Br
Br
Br Fe
Br Br
Br
Br
I gruppi funzionali
I gruppi funzionali sono raggruppamenti atomici, legati ad una catena carboniosa, che
determinano il comportamento chimico delle sostanze organiche.
ALOGENURI ALCHILICI
Gli alogenuri alchilici hanno come formula generale R-X .
dove R un gruppo alchilico ed X un alogeno. [Gli alogeni sono gli elementi del settimo gruppo
(F, Cl, Br, I) e manifestano col carbonio solo il numero di ossidazione pi piccolo (-1), per cui
possono sostituire un atomo di idrogeno di un idrocarburo].
Possono essere distinti in primari, secondari o terziari a seconda che il carbonio sia legato ad
uno, due o tre gruppi alchilici.
ALOGENURO ACILICO
Gli alogenuri acilici o alogenuri di alcanoile sono dei composti organici derivati dagli acidi
carbossilici per sostituzione dell'ossidrile con un atomo di alogeno aventi pertanto formula
bruta R-COX, dove X rappresenta convenzionalmente un qualsiasi alogeno e CO il gruppo
carbonilico.
ALCOLI
Gli alcoli sono composti che presentano il gruppo funzionale ossidrilico OH legato al gruppo
alchilico:
R-OH
Gli alcoli possono essere distinti in primari, secondari o terziari
gruppo OH sia legato ad uno, due o tre atomi di carbonio.
H
|
alcol primario: R-C-OH
|
H
H
|
alcol secondario: R-C-OH
|
R'
R"
|
alcol terziario: R-C-OH
|
R'
I pi leggeri tra gli alcoli sono liquidi a temperatura ambiente, incolori, con odori caratteristici e
miscibili con l'acqua. Se in un alcool cresce la catena degli atomi di carbonio, la parte apolare
diventa prevalente, per cui viene favorita la solubilit in solventi apolari.
Nomenclatura: il nome delalcol si ottiene sostituendo la lettera finaledelidrocarburo
corrispondente con la desinenza olo
PROPRIETA CHIMICHE:
Alcoli come acidi: gli alcoli hanno acidit molto bassa. Se uniamo un sodio metallico ad un
alcool si ha:
2Na + 2CH3-CH2-OH 2CH3-CH2-ONa + H+
Alcoli come basi: con gli acidi minerali forti gli alcoli manifestano propriet basiche legando
gli H+ dellacido.
CH3-CH2-OH + H+ CH3-CH2-OH CH3-CH2+ + H2O
\H+
CH3OH alcol metilico (metanolo)
Ha notevoli usi industriali sia come solvente organico sia per la preparazione della formaldeide.
Tossico se ingerito, pu provocare cecit e morte.
CH3CH2OH alcol etilico (etanolo)
Si prepara per fermentazione dei carboidrati (zuccheri ed amido). E un costituente delle
bevande alcoliche. Se consumato in grandi quantit causa danni al fegato.
CH3CH2CH2OH
CH3CH2CH2 CH2 OH
Si hanno anche alcoli con due o pi gruppi ossidrilici che si presentano legati a diversi atomi di
carbonio. Si parla in questo caso di alcoli polifunzionali e per la nomenclatura si utilizzanole
desinenze diolo e -triolo rispettivamente per gli alcoli contenenti due e tre gruppi OH.
E il caso del glicol etilenico (glicole):
CH2OH
|
CH2OH
Fenoli
Sono sostanze derivate dagli idrocarburi aromatici per la sostituzione di uno o pi atomi di
idrogeno con gruppi ossidrile -OH.
La formula generale di queste sostanze Ar-OH .
Ar sta per il residuo arilico.
Sono solubili in acqua, anche se non in tutte le proporzioni.
Capostipite di questa classe, da cui prende anche il nome, il fenolo, di formula C6H5OH, in
cui un atomo di idrogeno del benzene sostituito da un gruppo -OH.
benzenolo (idrossibenzene)
A differenza degli alcoli (composti anfoteri) sono per esclusivamente acidi: l'anione che si
forma per perdita dell'idrogeno del gruppo -OH particolarmente stabile, dato che la risonanza
disperde la carica elettrica negativa su tutto l'anello aromatico.
Tioli
S sono composti organici (chiamati anche mercaptani) assimilabili ad alcoli in cui l'atomo di
ossigeno stato sostituito da un atomo di zolfo. Quelli con formula generale
R-SH sono detti tioalcoli. I tioli con formula generale Ar-SH sono invece detti tiofenoli.
Il gruppo funzionale il gruppo solfidrilico SH.
Caratteristica comune a quasi tutti i mercaptani il possedere un intenso odore sgradevole.
Semplici mercaptani vengono aggiunti al metano come "odorizzanti", per poterne svelare
eventuali fughe.
ETERI
Gli eteri sono composti in cui presente il gruppo C-O-C ; allo stesso atomo di ossigeno sono
cio legati due gruppi (alchilici, arilici o misti).
Gli eteri possono essere pensati come derivati da un alcool (R-OH) in cui lidrogeno
dellossidrile sostituito da un gruppo alchilico. Possono essere ottenuti per condensazione
intermolecolare tra due molecole di alcool:
R-OH + OH-R
R-O-R + H2O
Letere pi comune l etere dietilico (ossietano) che usato come un anestetico e come
solvente. Letere molto volatile ed i suoi vapori sono molto infiammabili.
ALDEIDI E CHETONI
Aldeidi e chetoni sono caratterizzati dal gruppo funzionale carbonilico
raggruppati sotto il nome di composti carbonilici.
CH3CHO
CH3CH2CHO
Etanale
(Aldeide acetica)
(Acetaldeide)
Propanale
(Aldeide propionica)
CH3CH2COCH3
Propanone
(Acetone)
Butanone
CH3CH2CH2COCH3
2-Pentanone
Le aldeidi ed i chetoni hanno temperature di ebollizione superiori a quelle degli alcani di pari
massa molecolare. La solubilit in acqua delle aldeidi e dei chetoni con bassa massa
molecolare, superiore a quella degli idrocarburi, ma inferiore a quella degli alcoli di pari
massa molecolare.
ACIDI CARBOSSILICI
Gli ac. carbossilici sono composti acidi caratterizzati dal gruppo funzionale carbossile COOH :
il gruppo carbossile (carbossilico) poi legato ad un gruppo alchilico (R-COOH) od arilico (ArCOOH).
La nomenclatura degli acidi carbossilici usa la desinenza oico.
CH2 COOH
|
HOC COOH
|
CH2 COOH
acido citrico
I primi termini della serie sono liquidi con elevata temperatura di ebollizione. I primi quattro
termini sono completamente solubili in acqua, crescendo il numero di atomi di carbonio, e quindi la
catena idrocarburica, diventa prevalente il carattere non polare della molecola, per cui la solubilit
si abbassa fino a diventare nulla.
Questi composti hanno propriet acide in quanto in soluzione rilasciano il protone del gruppo
carbossilico.
+ H2O
+ H3O+
ESTERI
CH3COOC2H5
R-C-OR + H2O
||
O
(acetato di etile)
Il nome di un estere si ricava dal nome dellacido sostituendo la desinenza ico con la
desinenza ato seguito dal nome del radicale.
Es. C6H5COO H3
Es.
(benzoato di metile)
CH3C=OOCH3
(acetato di metile)
AMMINE
Sono composti derivati dallammoniaca, NH3 per sostituzione di uno o pi atomi di idrogeno con
gruppi alchilici R o arilici Ar.
Le ammine vengono classificate come primarie, secondarie o terziarie, a seconda del numero di
atomi di carbonio legati allazoto.
|
|
-NH2
-NH
-NG. funzionale
primario
secondario
terziario
Nelle ammine primarie, lazoto ha un solo sostituente, nelle ammine secondarie due
sostituenti, nelle terziarie tre sostituenti.
Le ammine formano facilmente sali solubili con gli acidi minerali (acido cloridrico o acido
solforico) e spesso vengono commercializzate in tale forma. Ad esempio, una ammina primaria
reagisce con acido cloridrico secondo la reazione:
NRH2 + HCl NRH3+ + ClIl termine vitamina fu coniato nel 1912 come contrazione di vital amine (ammina vitale),
poich si riteneva che le sostanze necessarie per prevenire pellagra, scorbuto etc fossero
chimicamente delle ammine. In effetti alcune vitamine, ma non tutte, sono effettivamente
delle ammine.
Basicit della ammine
Le ammine sono delle basi di Lewis, cio hanno un debole carattere basico.
R
R
|
|
R-N + HCl R-N-H +Cl|
|
R
R
AMMIDI
OH
H-COOH
Ac.formico
R-C=O + H2O
|
NH2
+ H3N
ammoniaca
H
|
C=O
|
NH2
formammide
CH3-COOH
+ H 3N
Ac. Acetico
ammoniaca
CH3
|
C=O
|
NH2
acetammide
NITRILI
I nitrili o cianuri, sono composti organici caratterizzati dal gruppo funzionale -CN .
Derivano formalmente dallacido cianidrico (HCN) per sostituzione dellatomo di H con un
gruppo alchilico o arilico.
Il gruppo funzionale -CN viene definito gruppo nitrile o ciano.
CH3-CH2-CH2-CN
CH3-CN
ANIDRIDI ORGANICHE
In chimica organica unanidride un composto organico
-CO-O-CO-
Questi composti sono caratterizzati dalla capacit di produrre un acido reagendo con molecole
di acqua. Le anidridi organiche includono l'anidride acetica, prodotta per condensazione di
acido acetico con eliminazione di acqua:
CH3-COOH + HOOC-CH3 (CH3CO)2O + H2O
Tutte le anidridi si preparano per condensazione tra acidi carbossilici. Questa reazione
reversibile, ovvero idrolizzando le anidridi si ottengono gli acidi di partenza.
Denominazione: il nome dellanidride deriva da quello dellacido corrispondente sostituendo la
parola acido con la parola anidride.
Esempi:
Anidride formica
Anidride acetica
Tetraidrofurano (ossaciclopentano):
Piperidina:
Aromatici:
Pirrolo:
Furano:
Tiofene:
Piridina:
Pirimidina:
CARBOIDRATI O GLUCIDI
I carboidrati sono composti costituiti da carbonio, idrogeno ed ossigeno. Vengono anche
chiamati idrati di carbonio perch i pi semplici hanno formula [CH2O]n.
Es. glucosio C6H12O6 .
Tutti i carboidrati contengono un gruppo aldeidico o chetonico e, inoltre, pi di un gruppo
funzionale ossidrilico [-OH].
H-C=O
|
H-C*-OH
|
H-C*-OH
|
H-C*-OH
|
H-C*-OH
|
CH2OH
glucosio
* = atomi di carbonio asimmetrici
MONOSACCARIDI
(conosciuti anche come zuccheri semplici) sono composti organici formati da
carbonio, idrogeno e ossigeno. Vengono classificati a seconda del tipo di gruppo carbonilico:
I monosaccaridi
Es. glucosio, 4 atomi di carbonio asimmetrici, 16 isomeri di cui 8 della serie D ed 8 della serie L.
I monosaccaridi presenti in natura appartengono alla serie D.
Nei triosi la forma aldeidica si chiama gliceraldeide, mentre la forma chetonica prende il
nome di diidrossiacetone;
Nei pentosi la forma aldeidica si chiama ribosio, mentre la forma chetonica prende il nome
di ribulosio;
Negli esosi sono aldeidi [aldoesosi] il glucosio (destrosio), ma anche il galattosio e
mannosio; mentre un chetone [chetoesoso] il fruttosio (levulosio).
DISACCARIDI
I disaccaridi si possono considerare derivati dalla unione di due molecole di monosaccaridi,
ovvero nascono per condensazione (creazione di un legame covalente tra i due monomeri con
glucosio + fruttosio
Lattosio: C12H22O11
Costituisce il 5% del latte dei mammiferi e deriva da
glucosio + galattosio
lunico disaccaride di origine animale ed infatti costituisce lo zucchero del latte e viene
sintetizzato dalle ghiandole mammarie.
Maltosio: C12H22O11
Si ottiene per idrolisi dellamido
glucosio + glucosio
POLISACCARIDI
macromolecole formate
dallunione di numerose molecole di monosi (uguali o diversi) uniti da legame covalente ed hanno
peso molecolare variabile in base al numero di costituenti. Sono poco solubili o insolubili in acqua.
Si distinguono in polisaccaridi di riserva e polisaccaridi strutturali.
Sono polimeri che hanno il glucosio come unico tipo di monomero. Sono
La cellulosa, il polisaccaride dei vegetali, pure un polimero del -glucosio, quindi formata da
tante (300-1500) molecole di glucosio. il pi importante polisaccaride strutturale di
sostegno: si trova nelle pareti cellulari dei vegetali a cui conferisce rigidit e resistenza. Si
ricava dal legno, dalla paglia e, allo stato quasi puro, dalle fibre tessili, in particolare il cotone.
Gli enzimi del nostro organismo, cio le amilasi, le saccarasi, le lattasi e le maltasi, non
riescono a spezzare il legame tra le molecole di -D(+)glucosio.
Gli erbivori sono invece dotati (grazie ai numerosi microrganismi tra cui i batteri del rumine e
quelli intestinali) dellenzima cellulasi che capace di rompere il legame e idrolizza la cellulosa
a glucosio.
C6H12O6
luce solare
Solo organismi contenenti clorofilla possono trasformare lenergia luminosa in energia chimica
sotto forma di carboidrati.
C6H12O6 + O2
AMMINOACIDI
Sono composti bi funzionali caratterizzati dalla presenza del gruppo carbossilico COOH e del
gruppo amminico NH2.
COOH
|
H-C- NH2
|
R
Gli amminoacidi naturali sono -aminoacidi e contengono almeno un atomo di carbonio chirale,
pertanto sono composti sono otticamente attivi.
Questi composti otticamente attivi presentano perci due isomeri uno immagine speculare
dellaltro.
Gli amminoacidi naturali appartengono alla serie L (levogiri), mentre alcuni prodotti di sintesi
appartengono invece alla serie D (destrogiri).
Complessivamente solo 20 amminoacidi sono normalmente presenti nelle proteine. Dieci di
questi (valina, leucina, isoleucina, fenilalanina, treonina, lisina, arginina, triptofano, istidina,
metionina) sono detti amminoacidi essenziali in quanto luomo non in grado di sintetizzarli
mediante il proprio metabolismo per cui deve introdurli con la dieta.
R-CH-COO|
+
NH3
In un amminoacido il gruppo NH3+ ione ammonio, svolge la funzione acida (pu cedere uno
ione H+, mentre il gruppo COO- ione carbossilato, svolge la funzione basica in quanto pu
acquistare uno ione H+ .
PROTEINE
Le proteine sono macromolecole che derivano dalla combinazione chimica dei diversi 20
amminoacidi.
Questi, susseguendosi lun laltro come mattoni, costituiscono strutture molecolari molto
complesse. Le proteine contengono spesso alcune centinaia di amminoacidi ed hanno un ruolo
che di tipo catalitico (catalizzano delle reazioni) oppure strutturale.
Proteina=massa molecolare > 20.000 Peptide=massa molecolare < 20.000
Chimicamente proteine e peptidi sono poliammidi e risultano dalla condensazione del gruppo
amminico di un a.a. con il gruppo carbossilico del successivo.
In altre parole gli amminoacidi in una proteina sono legati mediante un legame peptidico
(esterificazione tra un gruppo carbossilico ed un gruppo amminico di due a.a. con eliminazione
di acqua).
H R O
H RO
| | ||
| | ||
H-N-C-C-OH + H-N-C-C-OH
|
|
H
H
H RO H R O
| | || | | ||
H-N-C-C-N-C - C-OH
|
|
H
H
La struttura primaria di una proteina data dalla successione (sequenza) dei suoi
aminoacidi.
La struttura secondaria rappresentata dalla disposizione nello spazio della catena di
amminoacidi: molte proteine presentano una struttura a spirale (a -elica) e si
avvolgono intorno ad un asse.
La struttura terziaria rappresenta la struttura tridimensionale, data dalla capacit di
alcuni gruppi appartenenti alle catene laterali di dare legami ad idrogeno, legami
disolfuri, legami ionici o legami di Van der Waals, i quali permettono un ripiegamento su
se stessa della struttura secondaria.
La struttura quaternaria invece tipica solo di alcune proteine pi complesse. E data
dalla presenza nella proteina funzionale di due o pi subunit che interagiscono fra loro
(ad esempio la subunit e della emoglobina oppure la forma degli anticorpi: la
tipica Y, che contiene due diversi tipi di catene polipeptidiche: una pesante ed una
leggera, tenute insieme da ponti di disolfuro).
LIPIDI
Sostanze molto eterogenee dal punto di vista chimico, accomunate dalla somiglianza delle
propriet fisiche: sono insolubili in acqua e solubili nei solventi organici non polari.
I lipidi rivestono un ruolo importante sia come componente strutturale (le strutture portanti
delle membrane biologiche sono costituite da un doppio strato lipidico) che come riserva di
energia (valore calorico circa doppio rispetto a zuccheri e proteine: circa 9,46 kcal/g) oltre che
come messaggeri chimici. (ormoni corticosurrenali cortisolo, cortisone, aldosterone, gli
ormoni sessuali estrogeni, progesterone e androgeni - testosterone).
I lipidi principali sono i trigliceridi, le cere, i fosfolipidi, e gli steroidi.
TRIGLICERIDI
Funzione di riserva energetica. Derivano da una reazione di esterificazione tra il glicerolo
(alcool trivalente) e tre molecole di acidi grassi.
I tre gruppi R sopra riportati possono essere uguali (si avranno cos trigliceridi semplici) oppure
diversi (trigliceridi misti).
Gli oli (liquidi a temperatura ambiente, costituiti da ac.grassi insaturi) e i grassi (a
temperatura ambiente solidi, costituiti da ac.grassi saturi) sono miscele di trigliceridi.
SAPONI
Derivano da una reazione di idrolisi basica di un trigliceride (si fa reagire un trigliceride con
soda caustica NaOH) e si ottiene il glicerolo (alcool trivalente) e i Sali degli acidi grassi.
Questa reazione detta di saponificazione.
Grasso
soda caustica
glicerina (glicerolo)
sapone
I saponi sono i Sali degli acidi grassi con i metalli alcalini (Na e K).
La struttura dei saponi anfifilica (o anfipatica) in quanto contiene sia un gruppo idrofilo [il
gruppo COO-Na+] sia uno idrofobo [il gruppo R].
Se dispersi in acqua formano delle micelle, un aggregato sferico in cui le catene idrofobe
(idrocarburiche - R) si trovano allinterno e i gruppi idrofili (polari o ionici) allesterno in
contatto con il solvente.
CERE
Le cere sono esteri di acidi grassi con alcoli monovalenti a lunga catena. Si trovano nelle
cuticole (rivestimento esterno) di artropodi e vegetali.
FOSFOLIPIDI
Derivano dal glicerolo: due gruppi -OH sono esterificati da acidi grassi, mentre il terzo
esterificato dallacido fosforico (H3PO4).
Anche i fosfolipidi sono molecole antipatiche (testa polare gruppo fosfato; coda idrofobica
catene idrocarburiche degli acidi grassi).
Sono i principali costituenti delle membrane cellulari, in cui si dispongono in doppio strato, con
le teste polari rivolte verso lesterno.
STEROIDI
Sono molecole caratterizzate da una struttura chimica di base comune, costituita da quattro
anelli condensati.
Al carbonio numero 17 si lega il residuo della molecola (-R), costituito da vari tipi di sostituenti.
La struttura steroidea caratterizza gli ormoni sessuali, gli ormoni corticali (corteccia del
surrene), gli acidi biliari e la vitamina D.
Se in posizione 3 presente un gruppo ossidrile OH e una catena alifatica in posizione 17 si
parla di steroli.
Lo sterolo pi importante e conosciuto il colesterolo.
Tre basi sono presenti sia nel DNA che nel RNA: adenina (A), guanina (G), citosina (C), oltre a
queste nellRNA presente luracile (U), mentre nel DNA la timina (T).
Il DNA formato da due filamenti (a doppio filamento) polinucleotidici avvolti ad elica intorno
ad un asse centrale. I due filamenti sono tenuti uniti tramite legami a idrogeno che si formano
tra le coppie di basi che si fronteggiano (ad esempio A-T oppure G-C).
Le basi appaiate sono dette complementari.
L RNA normalmente a singolo filamento, anzich a filamento doppio.
INTERAZIONI DEBOLI
Le molecole organiche possono interagire fra loro tramite forze deboli non covalenti e legami
ionici. I legami chimici deboli hanno meno di 1/20 dellenergia di un legame covalente.
Tra queste forze ricordiamo:
Legami a idrogeno
Legami ionici
Forze di Van der Waals
Interazioni dipolo-dipolo
Forze idrofobe
Oltre a impartire alle macromolecole (ad esempio DNA e proteine) la loro forma e struttura
questi legami permettono la formazione dei complessi proteici costituiti da pi sub unit.
Trattandosi di legami deboli le strutture macromolecolari cui danno origine sono anche
caratterizzate da un certo grado di flessibilit, fondamentale in molti processi biologici.
APPUNTI VARI
OMOGENEITA ED ETEROGENEITA.
Si dicono omogenee quelle sostanze che presentano identiche propriet fisiche in tutti i loro
punti; eterogenee sono invece quelle nelle quali possibile distinguere parti diverse fra loro e
separare, con operazioni meccaniche, i diversi costituenti.
I sistemi eterogenei sono anche chiamati miscugli o miscele e possono essere di varia specie:
solidi con solidi, solidi con liquidi, solidi con gas ecc.
SISTEMI ETEROGENI
Le sospensioni sono miscugli eterogenei costituiti da un liquido e da particelle solide, visibili
anche ad occhio nudo, in esso insolubili.
Le emulsioni sono miscele eterogenee costituite da un liquido insolubile, disperso in un altro
liquido, in goccioline visibili ad occhio nudo. (es. il latte, acqua zuccherina e grassi ecc.)
Le soluzioni colloidali sono miscugli eterogenei di due sostanze, delle quali una (fase
dispersa, colloide) dispersa nellaltra (fase disperdente, solvente) in forma di grosse molecole
o gruppi di molecole, detti micelle. Nel primo caso si parla di soluzione colloidale molecolare,
nel secondo di soluzione colloidale micellare. Una sostanza colloidale si disperde lentamente nel
solvente ma non in grado di oltrepassare una membrana semipermeabile: le molecole di
colloide esercitano perci una pressione detta pressione colloido-osmotica.
SISTEMI OMOGENEI
Sono sistemi omogenei le soluzioni vere e le specie chimiche od individui chimici.
Individui chimici (sostanze pure la cui composizione non subisce alterazioni per mezzo dei
cambiamenti di stato).
Soluzioni vere sono miscugli omogenei di due o pi sostanze, le cui particelle disperse non
sono visibili con lultramicroscopio. Esse sono costituite da un liquido predominante, detto
solvente, che contiene disperse particelle di sostanze solide, liquide o gassose, alle quali si d il
nome di soluto.
La Propriet colligativa una propriet delle soluzioni che dipende solo dal numero di
particelle distinte - molecole, ioni o aggregati sopramolecolari - che compongono la soluzione e
non dalla natura delle particelle stesse. Queste propriet sono: 1) abbassamento della
tensione di vapore; 2) innalzamento temperatura di ebollizione (ebullioscopio), 3)
abbassamento temperatura congelamento (crioscopico); 4) pressione osmotica.
Alcune propriet invece, per esempio la densit e il pH, dipendono oltre che dalla
concentrazione delle particelle di soluto, anche dalla natura dei componenti della soluzione, e
per tale motivo non sono propriet colligative.
NOMENCLATURA CHIMICA
Le sostanze chimiche si dividono in organiche ed inorganiche. Queste ultime sono composte da
elementi (metalli e non metalli) e composti (ossidi, idrossidi, anidri, acidi, sali ed idruri).
OSSIDI: sono composti binari, cio costituiti da 2 elementi, formati dalla combinazione tra un
metallo e lossigeno.
Ossido di calcio
Ca=O
Ossido di sodio
Na-O-Na
IDROSSIDI: Gli idrossidi o basi sono composti ternari nelle cui molecole figurano un metallo
ed il gruppo OH, detto ossidrile.
Idrossido di sodio
Na-OH
Idrossido di calcio
Ca-OH
\OH
Si ricorda che la valenza di una base data dal numero di ossidrili OH posseduti. Nei casi
sopra NaOH base monovalente, CaOH base bivalente, AlOH base trivalente
ANIDRI: Le anidri sono composti binari formati dalla unione di un non-metallo o di un
semimetallo con lossigeno.
Se il non metallo forma una sola anidre prende la desinenza ica.
CO2 anididride carbonica
ACIDI: Sono composti che hanno 1 o pi atomi di idrogeno che possono essere sostituiti con
atomi di metalli.
Si distinguono in idracidi
composti binari, risultanti dallunione dellidrogeno con un non metallo (la denominazione
richiede il suffisso idrico)
HF ac.fluoridrico HCl ac.cloridrico HBr ac.bromidrico HI ac.iodidrico HS ac.solfidrico
ed in ossiacidi
derivanti dalla combinazione di una anidre con lacqua. Hanno lo stesso nome dellanidre da cui
derivano.
HNO2 acido nitroso HNO3 acido nitrico
da imparare!
H2SO3 acido solforoso
H2SO4 acido solforico
H2CO3 acido carbonico
H3PO3 acido fosforoso
H3PO4 acido fosforico
H3BO3 acido borico
Si ricorda che la valenza di un acido data dal numero di atomi di idrogeno in esso contenuti e
sostituibili con un metallo.
SALI: i sali sono composti binari o ternari che derivano dagli acidi sostituendo lidrogeno con
un metallo. Abbiamo quindi sali derivati dagli idracidi
HCl Ca Cl2 cloruro di calcio
H2S Fe2S3 solfuro di ferro
E sali derivanti dagli ossiacidi
HClO NaClO ipoclorito di sodio
H2SO3 K2SO3 solfito di potassio
HNO3 NaNO3 nitrato di sodio
Elettronegativit: una misura relativa della capacit di un atomo di attrarre elettroni quando
prende parte ad un legame chimico.
Legge di Avogadro: afferma che volumi uguali di gas differenti nelle stesse condizioni di T e P,
contengono lo stesso numero di moli (1mole=6,02.1023 unit di molecole, atomi, ioni ecc.)
Titolazione: da fare 1 domanda su esercitest
Acidi monoprotici
Sono quegli acidi che in soluzione acquosa possono fornire un solo protone per molecola. Esempi di
acidi monoprotici sono: acido cloridrico HCl, acido nitrico HNO3, acido acetico CH3COOH, acido
perclorico HclO4.
Acidi diprotici
Sono quegli acidi che in soluzione acquosa possono fornire due protoni. Esempi di acidi diprotici
sono: acido solforico H2SO4, acido solfidrico H2S, acido solforoso H2SO3.
Acidi triprotici
Sono quegli acidi che in soluzione acquosa possono fornire tre protoni per molecola. Gli acidi
triprotici in uso nei laboratori di chimica sono relativamente pochi; molto pi frequenti sono gli
acidi monoprotici e gli acidi diprotici.
Esempi di acidi triprotici: i pi comuni acidi triprotici sono: acido forforoso (H3PO3) e acido
fosforico (H3PO4).
L'EQUILIBRIO ACIDO-BASE
1. LA COSTANTE DI EQUILIBRIO DELLACQUA
Fra tutti i solventi lacqua indubbiamente quello che maggiormente favorisce la
dissociazione degli elettroliti. Lacqua stessa un elettrolita, sia pure debolissimo. Quindi anche
lacqua, seppure in minima misura, libera degli ioni, i quali non possono che essere H + e OH-.
La dissociazione elettrolitica dellacqua pu quindi essere espressa attraverso il seguente
schema:
H2O
H+ + OH-
Ora per, poich lo ione idrogeno, essendo fortemente reattivo, non pu esistere isolato fra
miliardi e miliardi di molecole dacqua, esso deve legarsi ad una di esse formando lo ione
idronio (H3O+):
H2O + H2O H3O+ + OHSi tratta tuttavia di un equilibrio fortemente spostato verso le molecole indissociate e ci
appare evidente applicando ad esso la legge di azione di massa:
[H3O+] [OH-]
- = Kc = 3,210-18
[H2O]2
Le parentesi quadre stanno ad indicare le concentrazioni molari ossia il numero di moli delle varie specie
chimiche per litro di sovente.
[H2O] a 25 C 55,6 mol/L un risultato che si ottiene dividendo 1000 grammi di acqua (in
pratica un litro) per il peso molecolare dellacqua stessa, che 18. Si ha quindi:
[H3O+] [OH-] = 3,210-18(55,6)2 = 9,8910-15 1,0 10-14
Il valore che abbiamo arrotondato a 10-14 prende il nome di costante del prodotto ionico
dellacqua e viene indicato con il simbolo Kw (w sta per water che in inglese significa acqua).
Ora, poich il numero degli ioni ossonio H 3O+ deve essere uguale a quello degli ioni idrossido
OH- possiamo scrivere:
[H3O+] = [OH-] = 1,0 10-7 mol/L
Lo ione H3O+ pu essere pi semplicemente espresso con H+
IL CONCETTO DI pH
I valori numerici delle concentrazioni degli ioni H+ e OH- in soluzione acquosa sono in
genere molto piccoli. stato perci proposto l'uso dei logaritmi, per indicare quei valori in
modo pi semplice.
pH = - log [H+]
Se ad esempio la concentrazione degli ioni H+ fosse di 0,001 moli per litro, invece che scrivere:
[H+] = 10-3, si pu scrivere semplicemente pH=3.
Ricordando poi il prodotto ionico dell'acqua: [H+] [OH-] = 10-14 mol/L facile derivare l'espressione
equivalente:
pH + pOH = 14
che ci permette di passare con facilit dal pH al pOH e viceversa. Se il pOH di una soluzione
fosse ad esempio 12, il pH della stessa soluzione sarebbe 2; sono quindi analoghe le scritture
pOH = 12 e pH = 2.
L'IDROLISI SALINA
I sali sono solidi ionici che si comportano in soluzione come elettroliti forti. Sappiamo
anche che i sali possono venire considerati come sostanze neutre che si ottengono dalla
reazione di un acido con una base. Un sale come NaCl, ad esempio, lo si pu immaginare come
il risultato di una reazione fra l'acido cloridrico e l'idrossido di sodio:
HCl + NaOH
NaCl + H2O
Nel caso sopra la soluzione che si ottiene neutra. Vi sono per sali che sciolti in acqua,
impartiscono alla soluzione una reazione leggermente acida o leggermente basica. In alcuni
casi cio gli ioni del sale in soluzione possano reagire con l'acqua stessa producendo acidi e
basi. Quando ad esempio si pone in acqua un sale che formalmente pu essere immaginato
come il risultato della reazione di un acido debole con una base forte, come potrebbe essere
l'ipoclorito di sodio (la comunissima varechina), allora si nota che la soluzione diventa basica.
La formula chimica dell'ipoclorito di sodio NaClO. Questo sale in acqua si scinde negli ioni Na +
e ClO-. Lo ione Na+ non ha alcuna tendenza a reagire con l'acqua per sottrarle protoni. Lo ione
ClO- invece, essendo la base coniugata di un acido non molto forte, possiede in quanto base
una certa forza che lo fa competere con le molecole d'acqua per il possesso dei protoni. Lo ione
ClO- strappa quindi alcuni protoni all'acqua (che si riduce a OH-) ripristinando le molecole HClO
le quali, appartenendo ad un acido debole, hanno tendenza ad esistere prevalentemente sotto
forma indissociata.
ClO- + H2O HClO + OHPer quanto l'equilibrio sia spostato a sinistra, ci nonostante la presenza dello ione ClO - in
soluzione, crea alcuni ioni OH - i quali, andandosi ad aggiungere a quelli gi presenti fanno
aumentare la basicit della soluzione. In questo caso si dice che il sale ha dato, in acqua,
idrolisi basica.
Un discorso analogo pu essere fatto nel caso di un sale che formalmente pu essere
considerato il risultato della reazione di una base debole con un acido forte, come ad esempio
NH4Cl (cloruro di ammonio). Questa volta a reagire con l'acqua saranno gli ioni NH 4+, acido
coniugato della base debole NH3, mentre Cl-, base debolissima, non reagisce affatto. Gli ioni
NH4+ interagiranno con le molecole d'acqua formando nuovi ioni H 3O+ secondo il seguente
schema:
NH4+ + H2O
NH3 + H3O+
Questi nuovi ioni H3O+ andranno ad aggiungersi a quelli gi presenti nell'acqua attribuendo
alla soluzione carattere acido. Si parla, in questo caso, di idrolisi acida.
I SISTEMI TAMPONE
I sistemi tampone non sono altro che soluzioni acquose che possiedono la propriet di
contenere entro limiti molto ristretti le variazioni del pH per aggiunta di piccole quantit di acidi
o di basi forti. Prima di trattare largomento si tenga presente che l'aggiunta di acidi o di basi,
anche in piccole dosi, a sistemi che non hanno le caratteristiche dei sistemi tampone, comporta
una variazione del pH molto netta.
Un sistema tampone costituito da una coppia acido debole-base coniugata, oppure da una
coppia base debole-acido coniugato. Una soluzione tampone pu quindi essere ottenuta
sciogliendo in acqua l'acido acetico (acido debole) e un suo sale, ad esempio l'acetato di sodio,
il quale, dissociandosi in acqua, genera gli ioni CH 3COO- che rappresentano la base coniugata
dell'acido CH3COOH.
Nell'acqua si verr quindi a formare il seguente equilibrio:
CH3COOH + H2O
CH3COO- + H3O+
[CH3COO-]
pH = pK + log
[CH3COOH]
Questa espressione detta equazione di Henderson-Hasselbach.
Le caratteristiche fondamentali di una soluzione tampone sono la sua capacit tamponante e il
pH.
Per capacit tamponante di una soluzione tampone si intende la quantit massima di acido o di
base che essa in grado di neutralizzare prima che il suo pH cambi in misura apprezzabile
Per quanto riguarda il pH, dall'equazione di H.H. evidente che il suo valore dipende dalla K a
dell'acido (o dalla Kb della base) che stato scelto per preparare la soluzione e dal rapporto
delle concentrazioni del sale e dell'acido che sono stati posti in soluzione.
Titolazione
L'analisi volumetrica o volumetria una tecnica analitica che consente di determinare la
concentrazione di una soluzione a titolo incognito (titolando) mediante reazione con una
soluzione a titolo noto (titolante).
Conoscendo il volume di titolante utilizzato e la stechiometria di reazione si pu risalire alla
concentrazione dell'analita con semplici calcoli.
Un volume noto, misurato esattamente, di una soluzione A avente concentrazione nota viene
inserito nel becher. Nella buretta, lungo tubo graduato, viene introdotta la soluzione B, avente
concentrazione incognita da determinare.
Dalla buretta la soluzione B viene aggiunta goccia a goccia alla soluzione A nel becher, ed ha
luogo la reazione:
A + B prodotti
Si continua ad aggiungere B fino al punto in cui il reagente A nel becher viene completamente
consumato dalla reazione con il reagente B (punto di equivalenza).
ACILE
In chimica organica, acile (o gruppo acilico) il nome generico del gruppo funzionale
corrispondente ad un acido carbossilico privato del suo gruppo OH
ACETILE
In chimica organica, l'acetile (spesso abbreviato come Ac) un gruppo funzionale composto
dalla parte acilica dell'acido acetico (-COCH3) [cio ac.acetico meno gruppo OH].
ACETATO DI METILE
Con il termine acetato si intende il sale dellacido acetico (CH3COOH) e cio CH3COO- .
L acetato di metile un estere (desinenza ato) la cui formula molecolare CH3C=OOCH3.
ACETALDEIDE = ALDEIDE ACETICA
Lacetaldeide (o aldeide acetica) un liquido incolore che ha formula chimica CH3CHO
GRUPPO NITROSO
Il gruppo nitroso costituito da
-N=O
NITROSAMMINE
Le nitrosammine sono composti organici contenenti un gruppo nitroso (-N=O), legato
all'azoto amminico (-NH2). Lo studio di queste sostanze molto importante in
ambito tossicologico, essendo molte N-nitrosammine cancerogene.
NITRILE
Un nitrile un composto organico che ha un gruppo funzionale
R-CN
Esempi di ALDEIDI
Metanale (formaldeide):
Etanale (acetaldeide):
CH2O
CH3COH
Propanale (propionaldeide):
Butanale (butirraldeide):
CH3CH2COH
CH3CH2CH2COH
Esempi di CHETONI
Propanone (acetone o dimetilchetone): CH3CO CH3
Butanone (metiletilchetone): CH3COCH2CH3
Pentanone: CH3CH2CH2COCH3 (2-Pentanone o metilpropilchetone)
(pungiglioni di insetti)
(aceto)
(latte)
(burro rancido)
(valeriana officinalis)
CLOROFORMIO (TRICLOROMETANO)
E un alogenuro alchilico e la sua molecola assimilabile a quella di una molecola di metano in cui
tre atomi di idrogeno sono stati sostituiti da tre atomi di cloro (CHCl3)
CLORURO DI METILENE (DICLOROMETANO)
Il diclorometano un alogenuro alchilico (CH2Cl2)
ACETAMMIDE
E una ammide (formula generale R-CO-NH2) che deriva dalla reazione tra acido acetico
(CH3COOH) e ammoniaca (NH3) .
CH3COOH + NH3 CH3CONH2