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protocolli dintesa con cinque grandi comuni italiani. Come andr a finire si vedr.
Ma quel che certo che se si prende lelenco delle dismissioni annunciate e gli si
sovrappone quello dei canoni di locazione pagati dal Viminale nelle stesse citt,
ci si rende conto della contraddizione di questo Monopoli che si gioca con soldi
veri e pubblici.
Il paradosso parte proprio da Firenze
E simbolicamente partita da Firenze, manco a dirlo, loperazione del governo Renzi.
Gi da sindaco premeva per vendere le caserme dismesse ma diventato premier ha pr
emuto lacceleratore. Cos il 3 aprile 2014, a pochi giorni dallinsediamento, il mini
stro Pinotti, il neo sindaco Dario Nardella e lAgenzia del Demanio hanno sottoscr
itto un apposito protocollo dintesa. Ancora non si venduto nulla, ma quel che con
ta che tra i contraenti non ha trovato posto lidea di tenersi un angolo del patri
monio per metterci gli uffici del Prefetto. Eh s, perch la Prefettura di Firenze d
i sedi ne ha due:dal 1876 lufficio di gabinetto ospitato nello storico Palazzo de
i Medici Riccardi, gli uffici amministrativi sono in via Antonio Giacomini. Per
le due locazioni lo Stato ogni anno paga, rispettivamente, 883mila euro e 435mil
a. E dire che le 15 caserme fiorentine non sono poi da buttare: alcune sono sott
oposte a vincolo della Soprintendenza ai Beni Culturali perch dichiarate di pregi
o storico e architettonico. Redi, San Gallo, Perotti, Ferrucci e Cavalli ce ne so
no anche certe dislocate nel cuore della citt. Ma neppure questo basta a far scat
tare la scintilla dellopzione pi economica: un trasloco negli stabili di propriet a
l posto di un affitto che costa 1,3 milioni di euro lanno.
Milano, si diceva. A novembre si svolto lultimo tavolo tecnico ministero-comune-D
emanio per mettere a punto il piano che dovrebbe portare alla cessione di tre ca
serme: due sono a Baggio, zona sud, la terza la storica Mameli nellarea nord del ca
poluogo. Insieme fanno una superficie fondiaria di 720mila metri quadri equivale
nte a 50 volte Piazza Duomo, cento campi da calcio. Vuoi non trovare uno spazio
per metterci gli uffici della locale Prefettura? Nessuno, a quanto pare, ci ha p
ensato. E cos mentre la Difesa dismette, il Viminale spende. Fino allanno scorso e
rano due milioni di euro per affittare sia il cinquecentesco Palazzo Diotti al 3
1 di Corso Monforte, propriet della Provincia, sia il civico 27 di propriet di un
privato. Due mesi fa abbiamo dato la disdetta dal 27 e il personale si trasferito
tutto nella sede principale, fanno sapere dalla Prefettura. A conferma del fatto
che di spazio, forse, ce nera in abbondanza. Ma da quanto cera la doppia sede? Da
quando sono qui c sempre stata, dice la funzionaria. Difficile allora calcolare per
quanti anni lassegno stato doppio.
Pi paradossale ancora la situazione nella Capitale. Il 7 agosto 2014 stato sottos
critto il protocollo tra gli enti interessati. Lelenco mette insieme tre caserme
(Ulivelli, Ruffo e Donato) lo Stabilimento Trasmissioni Polmanteo, la Direzione
magazzini del Commissariato, la Forte Boccea e larea adiacente. Ma sempre a Roma
il Ministero guidato da Alfano affitta come sede prefettizia il sontuoso Palazzo
Valentini di via IV novembre alla modica cifra di due milioni di euro lanno. A i
ncassarli la Provincia di Roma che ne proprietaria dal 1873. Una partita di giro
tra amministrazioni. Ma c anche lUfficio territoriale del governo divia Ostiense c
he fa sempre capo alla Prefettura e che in locazione costa allamministrazione deg
li Interni un altro milione e mezzo di euro. Perch non usare le caserme vuote che
non si riescono a vendere e magari liberare i ben pi prestigiosi e appetibili gi
oielli di famiglia? Lopzione avrebbe tanto pi senso considerati i costi di affitto
che il ministero di Alfano sostiene per gli uffici dellamministrazione centrale:
i pi costosi sono quelli di via Cavour 5 e 6 che costano 7 milioni di euro lanno.
Ma chi lha detto che si debba stare a due passi dal Colosseo e dai Fori imperial
i? A seguire quelli al civico 45/a di via De Pretis che vien via, si fa per dire
, a 1,6 milioni.
Passiamo a Torino. Nel paniere delle vendite sono finite le casermeCesare di Sal
uzzo, La Marmora, la Sonnaz, il Magazzino dellartiglieria e difesa chimica. A nov
embre si svolta la conferenza dei servizi per la verifica di assoggettabilit alla
Valutazione ambientale strategica (Vas) dei sedimi militari. Ma nessuno che abb
ia alzato un dito per prospettare il trasferimento in uno di quegli edifici degl
i uffici della Prefettura che in locazioni bruciano oltre400 mila euro lanno per
garantire un affaccio in Piazza Castello e via del Carmine.
Si poteva fare di pi o diversamente? S, e lo dimostra il casoNapoli. Nel capoluogo
campano tutti i soggetti interessati sono finiti al tavolo del Monopoli. Il ris
ultato un incastro un po complicato che attesta, quantomeno, lo sforzo comune di
ridefinire la destinazioni duso secondo una logica funzionale. Il Comune di Napol
i riceve a titolo di permuta il trasferimento in propriet delledificio residenzial
e di via Egiziaca a Pizzofalcone, che appartiene allo Stato. In cambio, lo Stato
riceve la caserma Nino Bixio di propriet del Comune che veniva utilizzata dal mini
stero degli Interni per ospitare il IV Reparto mobile della Polizia di Stato. Il
Ministero dellInterno, a sua volta, riceve ad uso governativo la caserma Boscarie
llo finora usata dallEsercito e l metter i reparti della mobile. Infine, la Difesa si
prende la Bixio per aumentare lo spazio della Scuola militare Nunziatella. Manca q
ualcuno? S, la Prefettura che non tocca palla. Nel 2014 ha pagato1,3 milioni di e
uro per stare ai civici 8 e 22 della centralissimaPiazza del Plebiscito che una
delle pi grandi e belle dItalia. Difficile, del resto, trovare una location altret
tanto prestigiosa per onorare il rappresentante del Governo.