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Nappi, Eros e Civilt

Encomio di Valentina e della filosofia nel boudoir


<<tutto molto bello, ma con un piccolo difettofin quando ti guadagnerai da vivere facendo le
gang-bang tutto ci che dirai-scriverai avr valore zero>>
Davide Simone Pinto (lettore di Micromega)
Tutto nella societ, nella cultura e nel linguaggio visivo e scritto contemporaneo intriso di
riferimenti sessuali. Come il sesso pervade capillarmente in vari modi la nostra vita lo fa con il
lessico, le metafore, la pubblicit, l'abbigliamento; viene continuamente suggerito ed ammiccato per
indicare successo e promettere felicit ma al tempo stesso resta il pi ostinato dei tab, perch
quello sulla bocca e sotto gli occhi di tutti un sesso idealizzato e distante che non ha nulla a che
fare con la pratica ed ha tutto a che fare con l'ornamento ed il marketing. <<Ogni cosa al mondo
riguarda il sesso, eccetto il sesso. Il sesso riguarda il potere>> diceva Nilde Iotti.
Il sesso parlato e alluso, a differenza del sesso giocato, il richiamo pavloviano ancestrale agli
istinti primitivi: suona la campanella del culo e tutti sbavano di riflesso. E' il luogo della
trasfigurazione idilliaca della potenza, del successo e del benessere; della coolness direbbe
Giovanni Gentile. L'etimo di sfigato infatti privo di figa, intesa come vulva, e per estensione
ragazza, partner sessuale. Sei un perdente cio, se non hai accesso al sesso.
La vagina oggi come ieri, nella civilt occidentale come in quella orientale come in quella araba,
non un organo corporeo ma una materia prima, una moneta, un bene rifugio ed uno status symbol.
La pornografia in questo sistema linguistico e di valori assume quindi una connotazione
strutturalmente sovversiva perch interpreta una visione secolare, mondana, laica e libertaria del
sesso. La pornografia rappresenta l'amore profano e terreno contro quello sacro e metafisico, lo
semplifica, lo volgarizza e ne smonta i pericolosi bias cognitivi ad esso legati.
<<Un amore immaginario molto meglio di un amore reale. Non fare sesso molto eccitante>>
scrive Ratzinger.
Ecco perch a differenza del sesso sublimato (che sexy) la pornografia sporca e deplorevole,
perch destabilizza l'ordine costituito dei desideri insoddisfatti, e chi la pratica non solo una
puttana, ma perde automaticamente ogni credibilit anche sul piano intellettuale.
Il vocabolo puttana usato in varie lingue anche come sinonimo di stronza (sempre solo al
femminile), per indicare una persona amorale e odiosa.
Il termine pornografico, dal significato originario di documento sulle prostitute, oggi usato come
sinonimo di turpe, laido, immondo.
Dagli anni di piombo ad oggi andata in scena, in Francia, Italia e Stati Uniti in particolare,
l'affossamento e la reazione (pi che la revisione storica) verso quanto di buono creato
culturalmente negli anni '60, a partire dalla cosiddetta liberazione sessuale. Si, vero, Larry Flynt
stato gi assolto dalla corte suprema e la deputata Staller ha gi condotto le sue battaglie nel
parlamento italiano, ma in questa congiuntura le provocazioni di Valentina Nappi sono il necessario
aggiornamento 3.0 di vecchi cavalli di battaglia, forse un po' vintage ma ancora necessari in una
societ in cui i diritti individuali e le conquiste di civilt giuridica devono essere difese giorno per
giorno e casa per casa.
Ma c' davvero bisogno di questo upgrade? Direi di si.
Proprio in questi mesi il governo Cameron ha fatto approvare dal parlamento inglese un'assurda
legge che vieta la rappresentazione scenica di alcune innocue pratiche sessuali. Per nostro conto
l'Italia il paese dove la crme dei giovani e brillanti intellettuali di sinistra (vedi Quit the Doner)
apostrofano la Nappi con frasi tipo: <<una donna che vuole fare del suo corpo una consapevole
casa-accoglienza per cazzi di ogni risma...>> e <<la Nappi non punta a eliminare la vergogna dalla

sua condizione di donna affamata di uomini>>. Di altri giovani intellettuali italiani non vale la pena
nemmeno parlare, rimandiamo alla lettura esemplificativa di Diego Fusaro.
La Nappi va encomiata, come Gorgia fa con Elena di Troia, per essere una troia.
La Nappi (detta anche la Simone de Beauvoir di Scafati) la nostra Giovanna D'Arco del revival
della liberazione sessuale.
Come Genet e Pasolini, fatte le dovute proporzioni, Valentina sta incarnando oggi l'archetipo del
santo-martire che ha il coraggio (altri direbbero la vocazione) di esporsi al pubblico ludibrio e
sacrificare le sue energie per una giusta causa collettiva.
La pornografia della Nappi non solo una fonte di lucro ma sopratutto una battaglia civile e
politica, perch lei stessa a caratterizzarla in questo modo dando spessore etico e filosofico alle
ragioni di quello che fa. La Nappi ha gli strumenti culturali per comprendere, e le doti oratorie per
spiegare la valenza sociale del suo lavoro, che notevole.
Il Manifesto delle Zoccole ad esempio, nella sua semplicit emblematico.
Il porno, scrive la Nappi, inviso perch svela, riduce, e se vogliamo banalizza non la mera pratica
sessuale, ma l'atto del concedersi. Se i benpensanti te la fanno costantemente annusare ma poi
stigmatizzano il sesso facile, la pornografia invece lo promuove. La pornografia in questo senso ha
il merito di secolarizzare e decostruire le sovrastrutture coercitive borghesi sul sesso perch ci fa
vedere che non altro pi che una pratica umana meccanica molto comune.
Si condanna il sesso come mercimonio, ma la prostituzione e il giro d'affari sul porno la punta
dell'iceberg della mercificazione dell'erotismo, la parte pi trasparente e pulita. Come ci fa notare
Daniele da Volterra, una foto della Nappi in mutande vale economicamente pi di una sua foto
senza slip, perch pu essere meglio e pi universalmente commercializzata.
Ogni cosa al mondo riguarda il sesso: dalla psicologia individuale a quella collettiva, dalle
dinamiche familiari a quelle sociali a quelle lavorative. Si lavora, si ruba e si uccide per il sesso. Si
fanno anche guerre e si compiono atti terroristici per una manciata di vergini.
La morale, la consuetudine ed il costume sessuale in una comunit rappresenta una sorta di struttura
marxiana sulla quale si edifica la sovrastruttura culturale e se vogliamo anche quella economica di
una civilt.
Oggi una larghissima parte della popolazione mondiale basa ancora queste consuetudini su tab e
irrazionalismi, e questo non pu che contribuire ad un diffuso malessere collettivo. Le interdizioni
rituali tradizionali sul sesso hanno un effetto pernicioso sui comportamenti umani paragonabile alle
distorsioni economiche che i monopoli arrecano in un libero mercato.
Uno spunto di particolare interesse in questo senso dato dalla progressista filosofia della
differenza, o pensiero femminile della differenza, che assolutamente esecrabile se serve a
fornire nuovi pretesti alla discriminazione di genere. Sostenere che la donna biologicamente
inadatta ad avere una ricca e varia vita sessuale pi ridicolo di una pizza all'ananas e pi
anacronistico del mullet di Antonio Razzi.
Non giusto sostituire il principio del piacere con il principio di realt se il piacere non crea alcun
danno sociale, perch dove non c' vittima non pu esserci n reato n condanna morale.
Come spiega Marcuse, una morale sociale che pone inutili ostacoli al godimento sessuale crea
nevrosi collettive che si ripercuotono in maniera negativa in ogni aspetto della vita, della cultura e
dell'economia. <<La genitalizzazione monogamica, la famiglia, sono istanze funzionali alla
produzione ed alla riproduzione, abiti etici imposti dal regime alla gente. Il sesso accettato solo se
serve per procreare e perpetuare la specie, la razza, la previdenza sociale. Tutto ci che si discosta
dal modello di sesso canonico della famiglia borghese visto con sospetto e malizia.>>
<<il fine della vita, anzich essere quello di godere e far godere il nostro stare al mondo, a titolo di
liberi soggetti-oggetti libidici, storicamente divenuto il lavoro e la fatica, che gli individui hanno
finito per accettare come qualcosa di "naturale", o come la "giusta" punizione per qualche colpa

commessa, "introiettando" in tal modo la repressione, secondo il principio della cosiddetta


"autorepressione dell'individuo represso">>.
I costumi sessuali oggi pi surrettiziamente censurati ed i luoghi comuni illogici riguardo il sesso
non sono tanto le varianti all'eterosessualit o le perversioni sessuali inoffensive, largamente
accettate dalla parte pi evoluta della societ, quanto la libert e la facilit di concessione sessuale
delle donne, la monogamia, la verginit femminile come valore, la promiscuit sessuale femminile
come disvalore.
Il concedersi sessualmente oggi palesemente accettato come strumento di potere. Le donne usano
la vagina per avere un potere sulluomo>> scrive la Nappi <<e non parlo solo della segretaria che
vuole fare carriera. Ma soprattutto della moglie che si inventa il mal di testa per punire il marito. O
della ragazza che aspetta la decima uscita per concedersi. Mentre fare sesso dovrebbe essere un fine
a s. Per questo io non vado con chi mi vuole pagare, n con i vip; mi rifiuto di portare la mia
vagina allinterno di questo circuito di potere.
Occorre chiarire che questo sistema di potere basato sul cartello internazionale della figa e sulla sua
scarsa immissione sul mercato non una questione solo femminile: a beneficiarne sono in generale
i detentori di rendite di posizione e i difensori dello status quo malato culturalmente egemone.
Il non concedersi sessualmente anche se fisicamente attratti una perversione che come tale deve
essere accettata senza remore, ma non pu essere considerata una virt etica.
Quello che fa Valentina e quello che fanno le prostitute in generale oggettivamente un servizio
sociale. <<Sono contenta se grazie a me gode un altro essere umano (gratis), purtroppo non avendo
il dono dell'ubiquit e avendo energie finite non posso far godere in prima persona tutto il mondo
(cosa che mi piacerebbe molto). Pertanto, il meglio che posso fare far godere milioni di persone
con i miei video [...] E magari rappresentare un modello che induca un paio di altre ragazze sparse
nel mondo a pensare che darla (gratis) quanto pi possibile bene, mentre essere fighe di legno
una cosa schifosa. Anche quest'ultimo un modo (indiretto) di far godere di pi il mondo>>.
Gratis o non gratis ci chiediamo perch se fai sesso con un disabile sei un'assistente sessuale mentre
se lo fai con persone diversamente handicappate (comunemente dette sane) sei una meretrice?
Il ribaltamento del luogo comune etico secondo cui la fedelt e la scarsa disponibilit sessuale siano
delle virt, comporta una liberazione positiva delle energie e dei desideri nella societ la cui
costrizione illogica invece fonte perenne di stress, insoddisfazione e nevrosi.
<<Le escort che non pagano le tasse dovrebbero essere assegnate ai servizi sociali per la Caritas
sessuale>> rincara Valentina.
In ultima analisi ci sentiamo di affermare che Valentina Nappi sta portando avanti in Italia un
esperimento estetico e culturale che anche una battaglia sociale di primaria importanza. La
transvalutazione dei valori sessuali la premessa fattuale alla transvalutazione di tutti i valori
illogici e alla fine delle stronzate e dei limiti coercitivi ad essi legati.
La laicizzazione del sesso una riforma a costo zero che apre le porte ad un libertinaggio spirituale,
oltre che sessuale, le cui basi teoriche liberali e libertarie possono avere un enorme potenziale
riformatore se non rivoluzionario al giorno d'oggi.
Valentina Nappi non sta facendo niente di nuovo ma lo sta facendo meglio, e sta riuscendo ad avere
da sola un impatto mediatico maggiore di un partito politico. E' un catalizzatore naturale di dibattito
pubblico e un moltiplicatore virale di commenti: lei pubblica i suoi testi e giornalisti, professori
universitari, e nazisti dell'Illinois fanno il resto.
La accusano di non essere credibile a causa del mestiere che fa, ma vero il contrario: proprio
quello che fa oltre gli articoli su Micromega; il suo contesto biografico a rendere quei testi
dirompenti e il suo personaggio cinematografico.
Valentina Nappi usa la semantica e la costruzione di situazioni, fa del suo corpo uno strumento e
della sua vita un significante per modellare la plastica sociale in cui immersa. E' questa la sua
opera d'arte, o almeno ci piacerebbe un sacco credere che lo fosse.
Magari nel giro di qualche post su Facebook e di un paio di ospitate TV il fenomeno Nappi si

sgonfier, ma nel frattempo vogliamo sognare, e con Klossowski diciamo <<Valentina prossima
mia>>.

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