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GRECIA
ROMA
MEDIOEVO
AUTUNNO DEL
MEDIOEVO
(I PRECURSORI
DELL’UMANESIMO)
Civiltà greca: La nostra letteratura subisce l’influsso in primo luogo della cultura greca che al tempo della sua espansione coloniale nel mediterraneo contribuì a
contagiare con la sua lingua e con l’istituzione dei teatri per la rappresentazione delle tragedie.
Roma antica: Con il declino della civiltà greca, la lingua latina prenderà il suo posto, grazie all’espansione di Roma. La tavola delle 12 leggi rappresenta il primo
documento della civiltà latina, scritta dai decemviri, dieci uomini illustri. Cicerone, grande avvocato, Cesare (scrisse il De bello Gallico e il De bello civili in cui
narra le battaglie da egli compiute) e Augusto (mecenate di tanti artisti come Virgilio) lasceranno testimonianze della cultura latina.
Il medioevo: La lingua “volgare”: Con la fine dell’impero, nel 476 a.C., ci sarà il declino della cultura latina e pian piano nasceranno nuovi idiomi. In Italia nasce
il volgare. I primi documenti sono “L’indovinello Veronese” e la “Carta Capuana” (un documento legale per la determinazione dei confini di un terreno). Il primo
poema in volgare è il “Cantico delle creature” di S. Francesco d’Assisi. In seguito. La scuola poetica siciliana scriverà nella lingua volgare siciliana. In Toscana
saranno poi tradotte queste opere nel volgare toscano. Il dolce stil novo, di cui farà parte Dante, darà un importante contributo alla nascita della letteratura in
Italiano.
L’autunno del Medioevo: Dante, Petrarca e Boccaccio: Dante scrisse la “Divina Commedia” che resta uno dei capolavori della letteratura mondiale con il suo
epico viaggio attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso e la descrizione dei difetti dell’uomo e una grande visione del percorso che l’uomo deve affrontare per
riuscire a seguire “la retta via”. Petrarca era uno studioso e fu il primo filologo, studioso dei testi antichi per la loro ricostruzione. Uomo molto tormentato dal
suo timore del peccato, si sottoponeva a lunghi periodi di solitudine e di sofferenza per purificarsi. La sua opera principale fu il canzoniere, la storia poetica
della sua vita. Boccaccio scrisse il Decamerone, opera in prosa con 100 racconti di 10 ragazzi che si sono rifugiati in campagna per sfuggire alla peste.
Illuminismo: Nella seconda metà nasce l'illuminismo in Francia che vuole fare della ragione l'unico strumento di conoscenza per rendere libero l'uomo dai
dogmi della religione. Nasce l'enciclopedismo per diffondere la cultura. Questo viene favorito dalla nascita della borghesia che si oppone all'aristocrazia.
PARINI
PARINI nacque nel 1729 e visse in pieno periodo illuminista, le cui idee contribuì a diffondere. Fu precettore presso le famiglie nobili e questo fece sì che
conoscesse molto bene questo ambiente. Queste atmosfere sono protagoniste del giorno, la sua opera principale, nella quale un giovin signore passa la
giornata tra vuoti cerimoniali che ne fanno una figura inutile. Il Parini con tale opera, che vuole essere didascalica, critica il modo di vivere dei nobili per
spronarli a tornare a vivere in modo utile alla società. Lo stile è molto raffinato e si rifà allo stile dei classici.
Domande
Quale tipo di professione del Parini gli fece conoscere bene la nobiltà e i suoi difetti?
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Per la concezione della letteratura intesa come illuminatrice delle coscienze ed apportatrice di progresso sociale e civile, Alfieri si collega
all'illuminismo, mentre, per la disposizione emotiva ed intellettuale con la quale accoglie tali presupposti, l'astigiano si avvicina al
Romanticismo. Alfieri è l'anello di congiunzione fra l'epoca dell'assolutismo illuminato dalla cultura e dalla razionalità delle riforme e la lotta
aperta per la libertà, intesa sia come interiore affermazione dell'individualità, sia in chiave politica (tutto il romanticismo italiano fu legato al
risorgimento). Lo spirito d'indipendenza differenzia Alfieri dagli illuministi, disposti a collaborare (Parini, Verri , Beccarla, Voltaire) con il
despota illuminato (Federico di Prussia, Caterina II di Russia, Maria Teresa d'Austria) o ad esporre le proprie dottrine nei salotti,
atteggiamenti che lo scrittore giudica compromessi umilianti, non ammettendo discrepanze tra situazione esistenziale ed insegnamento
politico, etico e letterario. D'altronde Alfieri è protoromantico anche nel trascorrere la vita nell'ansiosa ricerca dell'autonomia etico -
psicologica e nel negare la dicotomia settecentesca fra vita e letteratura, nel nome di una superiore coerenza (rifiuto della collaborazione tra
intellettuali e potere).
Domande:
Foscolo nasce a Zante, isola della Grecia che all’epoca apparteneva a Venezia, nel 1778. Il padre era medico, Andrea. Alla sua morte Foscolo si
trasferisce con la famiglia a Venezia.
Le vicende della rivoluzione francese appassionano Foscolo che avrà sempre idee patriottiche. Arriverà a dedicare un’ode a Bonaparte visto come
possibile liberatore dell’Italia, ma presto sarà deluso da questo personaggio.
Con il trattato di Campoformio Venezia venne ceduta agli austriaci e Foscolo dovette andare in esilio per l’Italia. Le sue vicende ispirarono il
romanzo epistolare in gran parte autobiografico “Le ultime lettere di Jacopo Ortis”. Il protagonista, infatti, si troverà a vagare esule per l’Italia come
Foscolo ed ebbe un amore sfortunato con la sua Teresa che finirà sposa ad un altro. Anche Foscolo ebbe molti amori travagliati, alcuni dei quali con
donne già impegnate.
Odi e sonetti
Oltre a questa opera scrisse delle tragedie (la prima “Il Tieste”), odi e sonetti. Aveva una visione pessimistica della vita e l’unico rifugio dalle sue
delusioni lo trovava nella Poesia che poteva riscattare l’uomo e innalzarlo al di sopra della triste condizione in cui si trova (la sua “Religione delle
illusioni”). Due odi erano dedicate a due amiche: a Luigia Pallavicini caduta da cavallo e All’amica risanata. Andrà anche in Inghilterra dove finirà
la sua vita tra i debiti costretto a nascondersi dai suoi creditori.
I sepolcri
Dopo un dialogo con Ippolito di Pindimonte scrive i Sepolcri (in seguito all’editto di Saint Clou (i morti dovevano essere seppelliti al di fuori delle
mura e senza il nome sulla lapide)). Foscolo afferma l’importanza del ricordo e dei sentimenti verso chi non c’è per la continuità della civiltà.
Con il suo atteggiamento pessimistico nei confronti della possibilità di vedere una vita giusta e con il suo rifugiarsi nella poesia come unica via per
elevare lo spirito e trovare conforto (La “religione delle illusioni”), insieme al suo spirito patriottico e antitirannico, precorrerà lo spirito del
romanticismo.
Domande:
4) Quale evento fece nascere la motivazione a scrivere le ultime lettere di Jacopo Ortis?
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