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Storia dell'arte

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Storia dell'arte occidentale

Storia dell'architettura
Storia della pittura
Storia della scultura
Arte antica
Arte preistorica
Arte mesopotamica
(Arte sumera Arte babilonese
Arte assira
Arte minoico-micenea
Arte greca
Arte etrusca
Arte romana
Arte tardoantica
Arte medievale
Arte paleocristiana
Arte barbarica
Arte altomedievale
Arte bizantina
Arte longobarda
Arte carolingia
Arte vichinga
Arte ottoniana
Arte romanica
Arte gotica
Arte tardogotica
Arte del Rinascimento
Manierismo
Arte della
Controriforma
Barocco
Rococ
Neoclassicismo
Arte moderna
Romanticismo
Realismo
Impressionismo
Post-impressionismo
Simbolismo
Art Nouveau
Surrealismo
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Espressionismo
Cubismo
Futurismo
Ritorno all'ordine
Espressionismo astratto
Metafisica
Dadaismo
De Stijl
Bauhaus
Arte contemporanea
Arte concettuale
Gruppo Origine
Pop Art
Fotorealismo o
Iperrealismo
Pittura a campi di colore
Minimalismo
Arte povera
Performance art
Transavanguardia
Arte informale
Body Art
Video Art
Land Art
Public Art

Questo box: vedi disc. mod.

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La storia dell'arte una disciplina che studia l'evoluzione delle espressioni artistiche, la costituzione e le
variazioni delle forme, degli stili, dei concetti trasmessi attraverso le opere d'arte; ne traguardo la storia di
personalit contestualizzate, ovvero gli autori delle opere, anche nelle forme di raggruppamento
(volontario, autocostituito oppure riconosciuto ex post) come ad esempio i movimenti artistici.
La disciplina si occupa di tutte le forme artistiche, salvo distribuirsi in branche specialistiche, spesso fra loro
interconnesse, che peculiarmente studiano le opere e gli autori, in particolare della pittura, della scultura e
dell'architettura.

La Tribuna degli Uffizi (particolare); Johann Zoffany
La storia dell'arte, come ogni altra disciplina storica e umanistica, non pu essere (se non superficialmente
o semplicisticamente, ma impropriamente) ridotta ad una mera elencazione di fatti ed eventi. La resa dei
contesti, degli antefatti, delle condizioni "ambientali" dell'ambito di riferimento in cui un'opera stata
concepita e realizzata requisito fondamentale per condurre lo studioso alla sua comprensione ed
pertanto concetto nei fatti indiscusso che per una buona analisi dei percorsi artistici si debba rendere
ragione delle circostanze.
La descrizione analitica del formarsi delle opere d'arte, e delle opere stesse, permette di affrontare
tematiche di vasta portata (e di argomenti propri di altre scienze, oltre che - spesso - delle storie di altre
arti), per le quali risulta opportuno disporre di una pre-conoscenza interdisciplinare: le opere d'arte
possono essere studiate e descritte approfondendo aspetti oggettuali, iconologici, culturologici, possono
essere esse stesse d'altra parte finestra aperta su altre attivit del pensiero. Lo studio delle opere del
passato (soprattutto se appartenenti a culture differenti) in particolar modo presuppone la conoscenza dei
codici ideologici ai quali le opere sempre fanno riferimento e dalla conoscenza dei quali non possibile
prescindere.
Si configura in tal modo la centralit dell'insegnamento di tale disciplina, impartito nelle scuole secondarie
di primo grado e nei licei.
Indice
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1 Storia della disciplina
2 Le critiche alla critica
3 Temi prevalenti
4 Le origini dell'Arte
5 L'arte delle prime civilt
o 5.1 L'arte nella Mesopotamia
o 5.2 L'arte in Egitto
6 L'arte greca
o 6.1 L'acropoli, orgoglio e vanto di Atene
o 6.2 Il tempio
o 6.3 Ordini architettonici e regole di armonia
6.3.1 L'ordine dorico
6.3.2 L'ordine ionico
6.3.3 L'ordine corinzio
o 6.4 La scultura dell'et arcaica e classica
o 6.5 L'arte ellenistica
7 L'arte etrusca
8 L'arte romana
9 L'arte paleocristiana
10 L'arte bizantina
11 Campi dello studio
12 Cronologia della storia dell'arte
13 Arte per area geografica/culturale
14 Note
15 Bibliografia
16 Collegamenti esterni
17 Altri progetti
Storia della disciplina[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1842 apparve il primo manuale di storia dell'arte ad opera di Franz Theodor Kugler al quale si deve la
partizione della storia dell'arte in quattro momenti (pre-ellenico o dei popoli primitivi, classico o
dell'antichit greca e romana, "romantico" o dell'arte medievale e islamica, moderno dal rinascimento al
XIX secolo), seguito nel 1855 dal diffusissimo manuale di Anton Heinrich Springer.
[1]

Le critiche alla critica[modifica | modifica wikitesto]
Sempre labile si rivelata la linea di confine fra il relato storico ed il commento critico, e ben pi che per la
storia, si segnala per questa disciplina invece un costante conflitto fra l'esigenza di una narrazione oggettiva
e neutrale, come nel metodo scientifico tradizionale, e la difficolt di rendere l'elaborazione e l'analisi senza
far trapelare un convincimento dello studioso (artistico, filosofico, religioso, etico) che inevitabilmente
finisce col costituire interpretazione e dunque si pone a rischio di partigianeria, comunque motivata.
Nel tempo, quindi, la critica ha assunto un ruolo di cospicua infiltrazione (con la relativa influenza) nella
narrazione storica, determinando, a detta di alcuni, i successi o l'oblio di talune opere e di taluni artisti; la
circostanza ha una sua rilevanza non irrisoria dato il necessario riferimento materiale al finanziamento
dell'arte, che abbisogna infatti quasi sempre (con poche eccezioni) di una disponibilit finanziaria di terzi
(anche successivamente alla realizzazione dell'opera, in stretti termini di "vendibilit commerciale" della
stessa) per potersi alimentare. La determinazione delle provvidenze per l'arte (mecenatismo) infatti
spesso storicamente dipesa dalle analisi degli storici dell'arte, assunti (taluno dice, assoldati) dai munifici
"sponsor" che desiderano finanziare l'arte (ed investire in arte), pur non disponendo di capacit critiche
personali.
Temi prevalenti[modifica | modifica wikitesto]
Per ragioni probabilmente da ricondursi ad un pi antico e profondo sviluppo dello stesso concetto di arte,
oltre che ad una numericamente pi copiosa produzione, la storia dell'arte sino a tempi recenti si
occupata in prevalenza delle aree culturali del bacino del Mediterraneo, sul quale si affacciano le regioni
dell'arte classica e rinascimentale.
Con il sorgere del secondo millennio, allo studio dell'arte greca e di quella romana, di quella bizantina e di
quella prodotta nell'area italiana e provenzale, si estesa la considerazione alle produzioni delle aree dei
Franchi e dei Sassoni, includendo quindi progressivamente porzioni sempre pi estese di fonti del Vecchio
Continente, di pari passo con lo sviluppo delle comunicazioni culturali fra gli stati europei, che consentivano
di prendere scambievole nozione, ad esempio del contributo romanico e di quello gotico.
Il succedersi dell'Umanesimo e del Rinascimento italiano seguito dalla renaissance francese, riport sulla
penisola italiana e sul paese confinante il fuoco dell'attenzione. questo, del resto, il periodo in cui la
produzione artistica esplose di rigogliosa fioritura particolarmente nei campi della pittura, della scultura e
dell'architettura, ed dunque la fase in cui divenne parimenti necessario uno sviluppo organico dello
studio, anche in ragione, non va nascosto, del crescente valore economico delle opere di quei campi.
In pi, mutate condizioni culturali favorirono lo sviluppo di una sorta di ceto artistico, forse non organizzato
in corporazione, ma comunque di sempre pi solida importanza sociale, caratterizzato da un verso dalla
pluralit di modi espressivi di ciascun autore (spesso capace, cio, di dipingere come di scolpire, o di usare
altre forme artistiche) e da un altro verso da una sempre pi intensa comunicazione fra gli autori che, nella
sfida competitiva come nella prova istrionica, davano prova costante di conoscenza tecnica e logica delle
opere dei colleghi (e quindi compivano un vero e proprio studio dell'arte altrui). Il pi noto fra coloro che si
posero con consapevolezza scientifica dinanzi alla produzione dei colleghi fu certamente Giorgio Vasari, che
con la sua opera "Vite degli Artisti", malgrado l'assenza del mero tentativo di evitare giudizi personalistici,
introduce peraltro un canone (si potrebbe forse dire un canone artistico) nello studio storico che si riflette
tuttora nello svolgimento dei temi di questa disciplina.
Se nel Seicento entrarono a far parte dello studio le "barocche forme del barocco" (intendendosi con
questa nota locuzione l'innumerevole e ridondante quantit di differenziazioni produttive nei sempre pi
numerosi paesi in cui fu sviluppata, e mentre si consolidava l'importanza della produzione dei paesi
dell'Europa settentrionale, con il riconoscimento dell'importanza dell'area fiamminga, il lussuoso
Settecento apr a nuove aree di studio, incrementate peraltro dallo sviluppo della musica e delle arti
letterarie e teatrali.
Lo studio Ottocentesco si giov dei progressi tecnici (anche delle altre scienze, ad esempio dell'archeologia)
per approfondire l'indagine e di un diffuso crescente sentore di "necessit d'arte" per imporre l'importanza
delle proprie elaborazioni, nel secolo che avrebbe celebrato la consacrazione delle "Belle Arti".
Il Novecento, con gli straordinari sviluppi delle modalit di comunicazione, ma anche (e forse per effetto di
quelli) con la sua crescente progressione di approfondimento culturale, di pari passo seguita
dall'espansione fra le classi sociali della frequentazione dell'arte (e con la diffusione dell'arte popolare),
cre le condizioni per una venuta a maturit della storia dell'arte, che oggi ricerca con indirizzo pi
strettamente scientifico di ristrutturare le proprie metodologie.
La storia dell'arte, contrariamente ad una tradizione peraltro pi avvertita presso le culture anglosassoni
che non presso quelle latine, non si limita (o forse non si limita pi) all'indagine sulle arti figurative (e visive
in genere), nonostante soprattutto in relazione ai secoli passati tale specialit costituisca una porzione ben
rilevante dell'intera sua analisi.
Le origini dell'Arte[modifica | modifica wikitesto]

Serra da Capivara - Brasile

Per approfondire, vedi Arte preistorica.
complicato tracciare un preciso quadro storico sulle origini dell'arte: essa risale, infatti, alle primitive
figurazioni delle popolazioni che iniziarono a riporre nella rappresentazione simbolica una concettualit
artistica probabilmente, all'inizio, con intenti didascalico-narrativi o, pi verosimilmente, unicamente
propiziatori.
Nel Paleolitico superiore si svilupp l'usanza di ritrarre, tramite graffiti o dipinti, immagini legate alla vita
quotidiana, prevalentemente scene di caccia ma anche momenti legati all'agricoltura ed alla religione. Il
supporto era costituito dalle rocce degli interni delle grotte: grazie alla protezione dagli agenti atmosferici,
molte di queste pitture (dette per l'appunto rupestri) sono giunte fino a noi.
In caso di esecuzione di graffiti, si utilizzavano rudimentali strumenti (prevalentemente in pietra), mentre
per le pitture si mescolavano terre utilizzando come leganti sangue, grasso ed altre sostanze,
successivamente stese con l'ausilio delle mani, di bastoni o di peli di animali.
L'arte preistorica, per la sua figurazione essenziale ed incisiva stata fonte di ispirazione per molti artisti
moderni, fra i quali Pablo Picasso.
L'arte delle prime civilt[modifica | modifica wikitesto]
L'arte nella Mesopotamia[modifica | modifica wikitesto]

Per approfondire, vedi Arte mesopotamica e Arte sumera.
Le prime civilt del mondo sorsero in una regione dell'Asia Minore chiamata Mesopotamia, un territorio
compreso tra i fiumi Tigri ed Eufrate, corrispondente all'odierno Iraq. Circa 5000 anni fa, i primi agricoltori
colonizzarono questa terra imparando a governare le piene dei fiumi e a sfruttare la fertilit del suolo. Lo
sviluppo economico che ne segu permise la formazione delle pi antiche citt della storia. Il popolo dei
Sumeri fu il primo a insediarsi in Mesopotamia attorno al 4500 a.C.; a loro che dobbiamo progressi
tecnologici quali l'uso della ruota e l'invenzione della scrittura. Successivamente altre popolazioni si
stabilirono in quest'area: nel 2000 a.C. gli Assiri, un popolo guerriero e molto combattivo e nel 1800 a.C. i
Babilonesi, cos chiamati dal nome della mitica citt di Babilonia. Le citt, anche se costruite in epoche
diverse, avevano caratteristiche comuni: erano circondate da mura o fossati e possedevano all'interno un
grande tempio, detto ziqqurat, realizzato con mattoni di argilla essiccati al sole. Sulla sommit di questi
imponenti edifici si riteneva abitassero le divinit, a cui i sacerdoti e fedeli si rivolgevano con preghiere e
offerte.
L'arte in Egitto[modifica | modifica wikitesto]

Per approfondire, vedi Arte egizia.

Busto di Nefertiti
Nell'antico Egitto l'arte era uno strumento al servizio della politica e della religione. Essa rifletteva
l'immutabilit del potere del faraone, il suo essere divinit vivente che continua a esistere nell'immagine
dipinta o scolpita anche dopo la morte. Nella statuaria gli di, il faraone, i dignitari di corte furono
rappresentati sempre in pose stilizzate, con lineamenti idealizzati che non conoscono i segni della vecchiaia
o della malattia. Nella postura in piedi, hanno le braccia lungo i fianchi e muovono un passo in avanti come
se camminassero lentamente; se vengono ritratti seduti appoggiano le mani sulle ginocchia. Tutto era
previsto dal rigido cerimoniale di corte e agli artisti non rimaneva che seguire delle precise regole di
rappresentazione. L'unica eccezione riguard il regno di Amenofi IV: questo faraone promosse la massima
rivoluzione religiosa della storia d'Egitto e durante il suo regno agli artisti venne concessa una maggiore
libert interpretativa, come testimonia il bellissimo busto-ritratto della regina Nefertiti, sua moglie.
L'arte greca[modifica | modifica wikitesto]

Per approfondire, vedi Arte greca.
L'acropoli, orgoglio e vanto di Atene[modifica | modifica wikitesto]

La loggia delle Cariatidi
Le prime pleis greche nacquero a partire dall'VIII secolo a.C. La rapida crescita della popolazione e la
scarsit delle risorse spinsero i Greci a esportare questo modello di organizzazione anche nelle colonie, che
fondarono un po' in tutto il Mediterraneo. Al centro della plis, circondate da case e botteghe, si trovava
l'agor, la piazza del mercato e delle pubbliche assemblee; la parte pi alta della citt costituiva l'acropoli.
La pi celebre acropoli della Grecia quella di Atene. L'acropoli era l'area sacra, dove sorgevano i templi in
onore delle divinit e si celebravano le feste Panatenee, con solenni processioni religiose e manifestazioni
sportive. Con il governo di Pericle, l'artefice della democrazia ateniese, e sotto la supervisione dello scultore
Fidia, la rocca di Atene si trasform in un frenetico cantiere dove affluivano gli ingegni e gli artisti migliori
del tempo. Si costruirono il Partenone, tempio cos chiamato da Athena Parthnos, la dea protettrice della
citt; i Propilei, cio l'ingresso monumentale all'area sacra; il Tempio di Atena Nike, di piccole dimensioni
ma di squisita eleganza; l'Eretteo, un tempio costituito da diversi ambienti tra cui la celebre Loggia delle
Cariatidi, dove le colonne sono sostituite da eleganti figure femminili.
Il tempio[modifica | modifica wikitesto]
Per i Greci il tempio doveva esprimere un'idea di bellezza e armonia tra le parti, per questo alla sua
costruzione partecipavano i pi abili architetti del tempo. Presso il cantiere, le maestranze prima
sbozzavano i blocchi facendo assumere loro la forma desiderata, poi servendosi di funi e carrucole, li
collocavano nel punto stabilito dall'architetto. L'esterno del tempio veniva successivamente decorato da
rilievi e da sculture, a volte dipinte con colori vivaci; i rilievi ornavano sia il frontone sia il fregio. Il tempio
pi ammirato dell'acropoli di Atene fu sicuramente il Partenone. Ci che rendeva questo edificio il
caposaldo dell'arte greca era soprattutto la ricchezza delle sue decorazioni, superiori a qualsiasi edificio mai
costruito. L'artista chiamato a dirigere questo immenso cantiere fu lo scultore Fidia, uno dei pi grandi
artisti di tutti i tempi.
Ordini architettonici e regole di armonia[modifica | modifica wikitesto]
Il tempio rappresentava per i Greci la costruzione pi perfetta e armoniosa. Per raggiungere questa
perfezione gli architetti si servivano di regole geometriche e matematiche con cui legare ogni dettaglio
dell'edificio. Questi diversi modi di concepire la costruzione di un tempio sono stati chiamati ordini. Gli
ordini utilizzati dai Greci sono tre:
Dorico (dal nome del popolo dei Dori)
Ionico (dal nome del popolo degli Ioni)
Corinzio (dal nome della citt di Corinto)
L'ordine dorico[modifica | modifica wikitesto]

Capitello dorico
Si caratterizza per l'essenzialit e la solennit delle sue forme. La colonna dorica non ha una base, poggia
direttamente sullo stilbate (il pavimento del tempio), si restringe verso l'alto ed solcata da scanalature
tagliate a spigolo vivo. Il capitello ha una forma semplice che serve a sostenere i blocchi di pietra
rettangolare che formano l'architrave. La decorazione del fregio costituita da lastre scolpite dette mtope
alternate da pannelli solcate da tre scanalature detti triglfi.
L'ordine ionico[modifica | modifica wikitesto]

Capitello ionico
Si caratterizza per una maggiore eleganza e leggerezza rispetto a quello dorico. La colonna non poggia
direttamente sullo stilbate, ma ha una propria base (o plinto) costituita da rientranze e sporgenze. Le
scalanature sono pi numerose e meno profonde. Il capitello decorato da voli (cos chiamati per la forma
che ricorda delle mezze uova) e da due eleganti volute che si piegano lateralmente.
L'ordine corinzio[modifica | modifica wikitesto]

Ordine corinzio
L'ordine corinzio fu impiegato soprattutto per l'interno dei templi. Il fusto della colonna corinzia (simile a
quella ionica) sollevato da una pedana di marmo posta sotto la base. Il capitello la parte che caratterizza
maggiormente l'ordine corinzio; le sue forme ricordano un cesto di vimini da cui fuoriescono delle foglie
stilizzate di acnto.
La scultura dell'et arcaica e classica[modifica | modifica wikitesto]
Gli artisti della Grecia antica cercarono di produrre delle opere ideali, in grado di non sfigurare al cospetto
delle divinit. Questo risultato fu raggiunto, specialmente nella scultura a tutto tondo, attraverso un lungo
e ininterrotto processo di perfezionamento formale. Le prime testimonianze appartengono all'et arcaica,
tra il VII e il VI secolo a.C.: si tratta di giovani nudi o di fanciulle vestite caratterizzati dalla fissit
dell'espressione.
Durante l'et classica (V-IV secolo a.C.), uno studio pi attento del movimento e dell'anatomia umana
permise agli scultori di raggiungere traguardi di sorprendente bellezza e armonia. I Greci idealizzavano la
bellezza fisica, a cui doveva sempre rispondere la bellezza interiore: l'una doveva essere lo specchio
dell'altra. Le opere di Policleto, di Mirone e di Prassitele testimoniano lo straordinario livello raggiunto nella
ricerca delle proporzioni. Bisogna tuttavia ricordare che nessuna di queste statue da intendersi come il
ritratto di persone realmente esistite: sono piuttosto la rappresentazione delle qualit fisiche e morali del
genere umano e, proprio perch distaccate dalla realt terrena, si collocano in una sfera di ideale
perfezione.
L'arte ellenistica[modifica | modifica wikitesto]
Durante questa stagione Greci e non Greci furono protagonisti di una storia e di una cultura universali
capace di mettere in contatto tra loro mondi e tradizioni diverse. Con l'Ellenismo la Grecia non rappresent
pi l'unico centro d'influenza del mondo antico: la Macedonia, le citt di Pergamo in Asia Minore, di
Antiochia in Medio Oriente e di Alessandria d'Egitto divennero centri politici, culturali e artistici altrettanto
importanti. Questi cambiamenti portarono molte novit nelle arti. Nella costruzione degli edifici, gli
architetti cercarono di esaltare la spettacolarit, la monumentalit e la scenografia. Le citt ellenistiche,
racchiuse da solide mura, divennero simili ad immensi teatri. Colossali sculture, poderosi colonnati e
scalinate imponenti avevano lo scopo di intimorire i sudditi e di glorificare la potenza dei tiranni, che in
epoca ellenistica avevano sostituito i regimi democratici. Gli artisti al loro servizio, abbandonati gli ideali
astratti della bellezza, presero in considerazione aspetti prima trascurati. Le ricerche dei pittori e degli
scultori mutarono e si diversificarono: essi rappresentarono con realismo espressioni di dolore, crudelt e
sofferenza fisica; si presero gioco dei difetti umani raffigurando persone afflitte dalla vecchiaia o dalla
deformit; impararono a interpretare in modo pi esplicito la seducente bellezza del corpo femminile.
L'arte etrusca[modifica | modifica wikitesto]

Per approfondire, vedi Arte etrusca.

La Porta dell'Arco presso Volterra
L'arte etrusca si espresse ad alto livello nella lavorazione dei metalli, nella ceramica e nella pittura,
raggiungendo risultati di rilievo; poich la pittura greca andata perduta, quella etrusca rappresenta la pi
importante testimonianza di epoca pre-romana. Gli Etruschi rivelarono la loro abilit soprattutto nella
costruzione di edifici civili e religiosi, adottando l'arco a volta semicircolare. A loro si deve la costruzione di
citt fortificate con possenti mura in pietra e dotate di porte, quali Perugia, Arezzo, Volterra. Purtroppo la
deperibilit dei materiali e il fatto che le citt etrusche siano state espugnate, riedificate nei secoli
successivi e abitate fino ai nostri giorni, hanno causato la perdita pressoch totale delle realizzazioni di
quella civilt.
L'arte romana[modifica | modifica wikitesto]

Per approfondire, vedi Arte romana.
L'evoluzione dell'arte romana avvenne gradualmente, sotto l'influenza della pittura greca ed etrusca. In
genere si trattava di una pittura veloce, stesa con rapidi tocchi di colore, e tuttavia capace di sorprendenti
effetti tridimensionali. Andata perduta quasi del tutto la pittura su tavola, si salvato un consistente
numero di affreschi, notevole soprattutto a Pompei e a Ercolano, destinati a ornare grandi edifici pubblici e
lussuosi ambienti domestici. Si anche conservato un notevole numero di mosaici, spesso utilizzati in
alternativa alla pittura per decorare pareti e pavimenti. I maestri mosaicisti, impiegando tessere molto
piccole, riuscivano infatti a produrre effetti cromatici simili alla pittura. I temi variano da motivi geometrici
a soggetti tratti dalla natura a riproduzioni di giochi, battaglie o scene di caccia.
L'arte paleocristiana[modifica | modifica wikitesto]

Per approfondire, vedi Arte paleocristiana.

Il Buon pastore, Catacombe di Priscilla, Roma
Nel III secolo, nonostante le persecuzioni, il Cristianesimo era gi diventato la religione pi diffusa. Gli
esempi di arte paleocristiana risalenti a questo periodo sono piuttosto scarsi e di quantit modesta. Per le
tombe i primi cristiani sceglievano dei cimiteri comunitari assai semplici, detti catacombe (gallerie
sotterranee). Ma quando il cristianesimo divent la religione ufficiale dell'impero, la chiesa, organizzata con
una propria gerarchia, fece costruire appositi edifici per il culto, come la basilica e il battistero, in grado di
accogliere l'intera comunit dei fedeli. Innalzati di solito dove era stato martirizzato o sepolto un santo
(come la Basilica di San Pietro), questi edifici vennero spesso eretti con marmi recuperati dalle costruzioni
romane in rovina. Lo scopo non era solo quello di risparmiare ma anche di sottolineare il carattere romano
di queste costruzioni.
L'arte bizantina[modifica | modifica wikitesto]

Per approfondire, vedi Arte bizantina.

Mosaici di San Vitale, Ravenna
Campi dello studio[modifica | modifica wikitesto]
La storia dell'arte comprende tradizionalemente il campo delle arti visuali:
Storia della pittura
Storia della scultura
Storia dell'architettura
In un concetto pi ampio pu arrivare a comprendere tutte le "sette arti", comprendendo le arti
performative, la letteratura e la musica.
Storia della musica
Storia del teatro
Storia della letteratura
Storia del cinema
Storia della danza
Cronologia della storia dell'arte[modifica | modifica wikitesto]
Arte occidentale
Arte preistorica
Arte egizia
Arte minoico-micenea o egea.
Arte greca
o Arte greca dedalica
o Arte greca arcaica
o Arte greca severa
o Arte greca classica
Arte ellenistica
Arte etrusca
Arte dei popoli italici
Arte romana
o Arte romana repubblicana
o Arte romana imperiale ufficiale
o Arte plebea e provinciale
Arte tardo-antica
Arte paleocristiana
Arte bizantina
Arte longobarda
Arte romanica
Arte gotica
Arte rinascimentale
Arte manierista
Arte della Controriforma
Arte barocca
Arte rococ
Arte neoclassica
Arte moderna
Arte contemporanea
Arte per area geografica/culturale[modifica | modifica wikitesto]
Arte africana
Arte cinese
Arte giapponese
Arte indiana
Arte islamica
Arte mesopotamica
Arte persiana
Arte precolombiana

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