JOBS ACT I Conversione in Legge del D.L. 34/2014, 16 maggio 2014
CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO
NUOVO REGIME DI A-CAUSALIT DEL CONTRATTO (art. 1, comma 1, D.lgs. 368/2001 come modificato dallarticolo 1 del D.L. 34/2014) Eliminato lobbligo di inserire la causale nel contratto a tempo determinato.
DURATA MASSIMA DEL CONTRATTO (art. 1, comma 1, D.lgs. 368/2001, come modificato dallarticolo 1 del D.L. 34/2014) Durata massima di 36 mesi comprese le proroghe.
REGIME DELLE PROROGHE (art. 4, commi 1 e 2, D.lgs. 368/2001, come modificato dallarticolo 1 del D.L. 34/2014) Le proroghe sono ammesse, fino ad un massimo di 5 volte, con i seguenti limiti: - le 5 proroghe sono utilizzabili nellarco dei complessivi 36 mesi e indipendentemente dal numero dei rinnovi; in sostanza, quindi, la norma vincola il numero delle proroghe non al singolo contratto, ma a tutti i contratti a tempo determinato stipulati tra lazienda e il lavoratore nellarco dei 36 mesi; - le proroghe sono ammesse sempre che si riferiscano alla medesima attivit per la quale stato stipulato il contratto a termine; - stata eliminata la norma che prevedeva lobbligo del datore di lavoro di giustificare la proroga del contratto.
STOP AND GO (art. 5, comma 3, D.lgs. 368/2001, non modificato) Confermato lobbligo di rispettare lo stop and go. Alla cessazione di un contratto a termine limpresa che intenda stipulare un nuovo contratto con lo stesso lavoratore tenuta a rispettare un periodo di interruzione di durata pari a 10 o 20 giorni a seconda che il primo contratto avesse una durata fino a o superiore a 6 mesi
LIMITI QUANTITATIVI (art. 1, comma 1, D.lgs. 368/2001 come modificato Jobs Act parte I e II anno 2014 - pag. 2/9
dallarticolo 1 del D.L. 34/2014) E stato fissato un limite al numero di contratti a tempo determinato che unimpresa pu stipulare. I contratti a tempo determinato potranno essere stipulati nel limite del 20% del numero dei lavoratori a tempo indeterminato Il limite del 20%deve essere calcolato in relazione al numero dei lavoratori a tempo indeterminato in forza al 1 gennaio dellanno di assunzione. La violazione del limite del 20% comporta lapplicazione delle seguenti sanzioni: - 20%della retribuzione, per ciascun mese o frazione di mese superiore a 15 giorni di durata del rapporto di lavoro, se il numero dei lavoratori assunti in violazione del limite percentuale non sia superiore ad 1 solo lavoratore - 50%della retribuzione per ciascun mese o frazione di mese superiore a 15 giorni di durata del rapporto di lavoro, se il numero dei lavoratori assunti in violazione del limite percentuale sia superiore ad 1 lavoratore
RAFFORZAMENTO DEL DIRITTO DI PRECEDENZA (art. 5, comma 4 quater, D.lgs. 368/2001 come modificato dallarticolo 1 del D.L. 34/2014) Viene confermato e rafforzato il diritto di precedenza gi previsto dalla disciplina previgente. I lavoratori che per effetto di uno o pi contratti a termine abbiano prestato attivit lavorativa presso la stessa azienda per un periodo superiore a 6 mesi, hanno un diritto di precedenza rispetto ad eventuali assunzioni a tempo indeterminato relative alle medesime mansioni ed effettuate dal datore di lavoro entro i successivi 12 mesi
SOMMINISTRAZIONE DI LAVORO
NUOVO REGIME DI A-CAUSALIT DELLA SOMMINISTRAZIONE DI LAVORO (art. 20, comma 4, D.Lgs 276/2003, abrogato dallarticolo 1 del D.L. 34/2014; art. 22, comma 2, D.Lgs 276/2003) Eliminato lobbligo di inserire la causale nel contratto di somministrazione.
DURATA MASSIMA DEL CONTRATTO (art. 47 del CCNL per la categoria delle agenzie di somministrazione) Il contratto di somministrazione pu avere una durata massima di 36 mesi comprese le proroghe. Tale norma era gi contenuta nel CCNL per la categoria delle agenzie di somministrazione e non Jobs Act parte I e II anno 2014 - pag. 3/9
ha subito modifiche. Non era previsto, n stato introdotto alcun limite alla durata massima del rapporto tra azienda utilizzatrice e lavoratore in somministrazione.
REGIME DELLE PROROGHE Il contratto di somministrazione pu essere prorogato, fino ad un massimo di 6 volte, nellarco dei 36 mesi.
STOP AND GO Non si applica ai contratti in somministrazione.
LIMITI QUANTITATIVI (art. 20, comma 4, D.Lgs. 276/2003 come modificato dallarticolo 1 del D.L. 34/2014) Il limite del 20% introdotto dal Decreto NON si applica ai contratti di somministrazione.
DIRITTO DI PRECEDENZA Le disposizioni sul diritto di precedenza non si applicano ai lavoratori in somministrazione.
APPRENDISTATO
PIANO FORMATIVO INDIVIDUALE (art. 2, comma 1, lett. a, D.lgs. 167/2011 come modificato dallarticolo 2 del D.L. 34/2014) stato semplificato lobbligo di redazione del piano formativo. - stato confermato lobbligo della forma scritta per il piano formativo individuale - Il piano formativo individuale contenuto allinterno del contratto di apprendistato e pu essere definito anche sulla base di moduli e formulari stabiliti dalle parti sociali attraverso la contrattazione collettiva o gli enti bilaterali
FORMAZIONE PUBBLICA: MODALIT E TERMINI (art. 4, comma 3, D.lgs. 167/2011 come modificato dallarticolo 2 del D.L. 34/2014) Le Regioni devono trasmettere allimpresa le informazioni necessarie per lerogazione agli apprendisti della formazione pubblica. La Regione deve trasmettere le suddette informazioni entro 45 giorni dallinstaurazione del rapporto di lavoro
PERCENTUALE DI CONFERMA DEGLI APPRENDISTI (art. 2, commi 3 bis-3 ter, D.lgs. 167/2011 come modificato dallarticolo 2 del D.L. 34/2014) Vengono modificati la misura e lambito di applicazione delle percentuali di conferma Jobs Act parte I e II anno 2014 - pag. 4/9
introdotte dalla Legge Fornero (Legge 28 giugno 2012, n. 92) - le imprese che occupano almeno 50 dipendenti, per poter stipulare nuovi contratti di apprendistato, devono aver confermato, nel triennio precedente, almeno il 20%degli apprendisti dipendenti dal medesimo datore di lavoro; - la contrattazione collettiva nazionale pu stabilire limiti diversi da quelli previsti ex lege
CIRCOLARE MINISTERIALE DEL LAVORO E DELLA POLITICHE SOCIALI N.18/2014 30 luglio 2014 La Circolare ministeriale ricorda che in sede di conversione del D.L. 34/2014 sono state introdotte importanti modifiche con riferimento al piano formativo individuale, alle percentuali di conferma degli apprendisti ed alla disciplina relativa al contratto di apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale e a quello professionalizzante (o di mestiere).
PIANO FORMATIVO INDIVIDUALE (art. 2, comma 1, lett. a, D.lgs. 167/2011 come modificato dallarticolo 2 del D.L. 34/2014) Obbligo della redazione in forma scritta del piano formativo individuale.
FORMAZIONE PUBBLICA: OBBLIGHI E TERMINI (art. 4, comma 3, D.lgs. 167/2011 come modificato dallarticolo 2 del D.L. 34/2014) La formazione pubblica di base e trasversale rimane obbligatoria. Lobbligo delle Regioni di comunicare al datore di lavoro, entro 45 giorni dalla comunicazione dellinstaurazione del rapporto di lavoro con lapprendista, le modalit di svolgimento dellofferta formativa pubblica. La mancata comunicazione nei termini previsti da parte della Regione non comporta alcuna responsabilit in capo al datore di lavoro.
PERCENTUALE DI CONFERMA degli apprendisti (art. 2, commi 3 bis-3 ter, D.lgs. 167/2011 come modificato dallarticolo 2 del D.L. 34/2014) Le imprese che occupano almeno 50 dipendenti, per poter stipulare nuovi contratti di apprendistato, devono aver confermato, nel triennio precedente la nuova assunzione, almeno il 20%degli apprendisti dipendenti dal medesimo datore di lavoro La contrattazione collettiva nazionale pu stabilire limiti diversi da quelli previsti dalla legge.
APPRENDISTATO PER LA QUALIFICA ED IL DIPLOMA PROFESSIONALE (art. 3, D.lgs. 167/2011 come integrato dallarticolo 2 del D.L. 34/2014) Lapprendista ha diritto ad una retribuzione che tenga conto delle ore di lavoro effettivamente prestate nonch delle ore di formazione, almeno nella misura del 35%del relativo monte ore.
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JOBS ACT II Disegno di Legge n.1428/2014 data 08/10/2014. In attesa del testo ufficiale che verr trasmesso alla Camera per il successivo passaggio parlamentare vediamo i principali contenuti del Jobs Act (parte II).
Il Governo ha chiesto al Parlamento cinque distinte deleghe in materia di: 1) ammortizzatori sociali; 2) servizi per il lavoro e politiche attive; 3) semplificazione degli adempimenti e delle procedure in materia di lavoro; 4) riordino delle forme contrattuali; 5) maternit e conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. In aggiunta vi il tema inerente le differenti modalit di licenziamento nel caso che venga normato e reso operativa la nuova forma contrattuale a Tutele Crescenti, tematica collegata allart.18 S.L.
Finalit della Delega Principi e Criteri
1) Ammortizzatori sociali (art.1, comma 1 e 2)
1) assicurare tutele uniformi e legate alla storia contributiva dei lavoratori, in caso di disoccupazione involontaria; 2) razionalizzare la normativa in materia di integrazione salariale; 3) favorire il coinvolgimento attivo di quanti siano espulsi dal mercato del lavoro ovvero siano beneficiari di ammortizzatori sociali, semplificando le procedure amministrative e riducendo gli oneri non salariali del lavoro.
I Decreti delegati saranno finalizzati al riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali, tenuto conto delle peculiarit dei diversi settori produttivi.
A) Per la tutela in costanza di rapporto 1) impossibilit di autorizzare le integrazioni salariali in caso di cessazione di attivit aziendale o di un ramo di essa; 2) semplificazione e informatizzazione delle procedure; 3) accesso alla CIG solo a seguito di esaurimento delle possibilit contrattuali di riduzione dell'orario di lavoro, con devoluzione delle risorse recuperate a favore dei contratti di solidariet; 4) revisione dei limiti di durata da rapportare al numero massimo di ore ordinarie lavorabili nel periodo di intervento della CIGO e della CIGS con introduzione di incentivi alla rotazione del personale; 5) maggiore compartecipazione da parte delle imprese utilizzatrici; 6) riduzione degli oneri contributivi ordinari e rimodulazione degli stessi tra i settori in funzione dell'utilizzo effettivo; 7) revisione dell'ambito di applicazione della CIGO, della CIGS e dei fondi di solidariet; 8) revisione delle norme sui contratti di solidariet;
B) Per la tutela in caso di disoccupazione involontaria 1) rimodulazione dell'ASpI, con omogeneizzazione della disciplina tra trattamenti ordinari e brevi, rapportandone la durata alla storia contributiva del lavoratore; 2) universalizzazione dellapplicazione dell'ASpI, con estensione ai co.co.co.ad eccezione degli Jobs Act parte I e II anno 2014 - pag. 6/9
amministratori e sindaci, mediante l'abrogazione degli attuali strumenti di sostegno del reddito, l'eventuale modifica delle modalit di accreditamento dei contributi e l'automaticit delle prestazioni, e prevedendo, prima dell'entrata a regime, un periodo almeno biennale di sperimentazione; 3) introduzione di massimali in relazione alla contribuzione figurativa; 4) eventuale introduzione, dopo la fruizione dell'ASpI, di una prestazione, eventualmente priva di copertura figurativa, limitata ai lavoratori, in disoccupazione involontaria, che presentino valori ridotti dell'ISEE, con previsione di obblighi di partecipazione alle iniziative di attivazione proposte dai servizi competenti; 5) eliminazione dello stato di disoccupazione come requisito per l'accesso a servizi di carattere assistenziale;
2) Riordino Servizi per il lavoro e politiche attive (art. 1, comma 2 e 3)
Garantire la fruizione dei servizi essenziali in materia di politica attiva del lavoro su tutto il territorio nazionale, nonch di assicurare l'esercizio unitario delle relative funzioni amministrative
1) razionalizzazione degli incentivi all'assunzione esistenti, da collegare ai casi di minore probabilit di trovare occupazione, e a criteri di verifica dell'efficacia; 2) razionalizzazione degli incentivi per l'autoimpiego e l'autoimprenditorialit; 3) istituzione di un'Agenzia nazionale per l'occupazione alla quale affidare competenze gestionali in materia di servizi per l'impiego, politiche attive e ASpI; 4) razionalizzazione degli enti strumentali e degli uffici del Ministero del lavoro; 5) razionalizzazione e revisione delle procedure per linserimento delle persone con disabilit e degli altri soggetti aventi diritto al collocamento obbligatorio; 6) rafforzamento delle funzioni di monitoraggio e valutazione delle politiche e dei servizi; 7) valorizzazione delle sinergie tra servizi pubblici e privati, al fine di rafforzare; 8) valorizzazione della bilateralit attraverso il riordino della disciplina vigente in materia, nel rispetto dei principi di sussidiariet, flessibilit e prossimit; 9) introduzione di princpi di politica attiva del lavoro che prevedano la promozione di un collegamento tra misure di sostegno al reddito della persona inoccupata o disoccupata; 10) mantenimento in capo alle regioni e alle province autonome delle competenze in materia di programmazione di politiche attive del lavoro; 11) attivazione del soggetto che cerca lavoro, in Jobs Act parte I e II anno 2014 - pag. 7/9
quanto mai occupato, espulso dal mercato del lavoro o beneficiario di ammortizzatori sociali, al fine di incentivarne la ricerca attiva di una nuova occupazione, secondo percorsi personalizzati; 12) valorizzazione del sistema informativo per la gestione del mercato del lavoro e il monitoraggio delle prestazioni erogate,; 13) semplificazione amministrativa e informatizzazione in materia di lavoro e politiche attive.
3) Semplificazione e razionalizzazione delle procedure (art. 1, comma 5 e 6)
1) Semplificazione e razionalizzazione delle procedure di costituzione e gestione dei rapporti di lavoro nonch in materia di igiene e sicurezza sul lavoro 2) Semplificazione degli adempimenti a carico di cittadini e imprese
1) razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti; 2) eliminazione e semplificazione, anche mediante norme di carattere interpretativo, delle norme interessate da rilevanti contrasti interpretativi, giurisprudenziali o amministrativi; 3) unificazione delle comunicazioni alle PA per i medesimi eventi e obbligo delle stesse amministrazioni di trasmetterle alle altre amministrazioni competenti; 4) rafforzamento della comunicazione telematica e abolizione della tenuta di documenti cartacei; 5) revisione del regime delle sanzioni, tenendo conto dell'eventuale natura formale della violazione, in modo da favorire l'immediata eliminazione degli effetti della condotta illecita, nonch valorizzazione degli istituti di tipo premiale; 6) previsione di modalit semplificate per garantire data certa nonch l'autenticit della manifestazione di volont del lavoratore in relazione alle dimissioni o alla risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, anche tenuto conto della necessit di assicurare la certezza della cessazione del rapporto nel caso di comportamento concludente in tal senso del lavoratore; 7) individuazione di modalit organizzative e gestionali volte allo svolgimento esclusivo in via telematica degli adempimenti di carattere amministrativo connessi con la costituzione, la gestione e la cessazione del rapporto di lavoro.
4) Revisione delle forme contrattuali del lavoro (art. 1, comma 7)
1) Rafforzare le opportunit di ingresso nel mondo del lavoro da parte di coloro che sono in cerca di occupazione; 2) Riordinare i contratti di lavoro vigenti per
1) individuare e analizzare tutte le forme contrattuali esistenti, in funzione di interventi di semplificazione, modifica o superamento delle medesime tipologie contrattuali; 2) promuovere il contratto a tempo indeterminato come forma privilegiata di contratto di lavoro rendendolo pi conveniente rispetto agli altri tipi di contratto in termini di oneri diretti e indiretti; 3) previsione, per le nuove assunzioni, del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in Jobs Act parte I e II anno 2014 - pag. 8/9
renderli maggiormente coerenti con le attuali esigenze del contesto occupazionale e produttivo e di rendere pi efficiente l'attivit ispettiva 3) Redazione di un testo organico semplificato delle discipline delle tipologie contrattuali e dei rapporti di lavoro, in coerenza con la regolazione dell'Unione europea e le convenzioni internazionali relazione all'anzianit di servizio (*); 4) revisione della disciplina delle mansioni, in caso di processi di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale individuati sulla base di parametri oggettivi, contemperando l'interesse dell'impresa all'utile impiego del personale con l'interesse del lavoratore alla tutela del posto di lavoro, della professionalit e delle condizioni di vita ed economiche, prevedendo limiti alla modifica dell'inquadramento; 5) previsione che la contrattazione collettiva, anche aziendale possa individuare ulteriori ipotesi rispetto a quelle disposte dai decreti delegati; 6) revisione della disciplina dei controlli a distanza, tenendo conto dell'evoluzione tecnologica e contemperando le esigenze produttive ed organizzative dell'impresa con la tutela della dignit e della riservatezza del lavoratore; 7) introduzione, eventualmente anche in via sperimentale, del compenso orario minimo, applicabile al lavoro subordinato, nonch ai co.co.co., nei settori non regolati da contratti collettivi; 8) previsione della possibilit di estendere il ricorso a prestazioni di lavoro accessorio per le attivit lavorative discontinue e occasionali nei diversi settori produttivi, fatta salva la piena tracciabilit dei buoni lavoro acquistati, con contestuale rideterminazione contributiva; 9) razionalizzazione e semplificazione dell'attivit ispettiva, attraverso misure di coordinamento ovvero attraverso l'istituzione di una Agenzia unica per le ispezioni del lavoro, tramite l'integrazione dei servizi ispettivi del Ministero del lavoro, dell'INPS e dell'INAIL, prevedendo strumenti e forme di coordinamento con i servizi ispettivi delle ASL e delle ARPA.
5) Conciliazione dei tempi di vita e di lavoro (art. 1, comma 8 e 9)
Garantire adeguato sostegno alla genitorialit, attraverso misure volte a tutelare la maternit delle lavoratrici e favorire le opportunit di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per la generalit dei lavoratori attraverso la revisione e l'aggiornamento delle tutele alla maternit e delle forme di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
1) ricognizione delle beneficiarie dell'indennit di maternit, nella prospettiva di estenderla gradualmente a tutte le lavoratrici; 2) estensione della garanzia dellautomaticit della prestazione di maternit alle lavoratrici parasubordinate, anche in caso di mancato versamento dei contributi da parte del datore di lavoro; 3) introduzione del tax credit per le donne lavoratrici, anche autonome, con figli minori o disabili non autosufficienti e che si trovino al di sotto di una determinata soglia di reddito individuale complessivo, e armonizzazione del regime delle detrazioni per il coniuge a carico; Jobs Act parte I e II anno 2014 - pag. 9/9
4) incentivazione di accordi collettivi volti a favorire la flessibilit dell'orario lavorativo e dell'impiego di premi di produttivit, per favorire la conciliazione tra l'esercizio delle responsabilit genitoriali e dell'assistenza alle persone non autosufficienti e l'attivit lavorativa, anche attraverso il ricorso al telelavoro; 5) eventuale riconoscimento, compatibilmente con il diritto ai riposi settimanali ed alle ferie annuali retribuite, della possibilit di cessione fra lavoratori dipendenti dello stesso datore di lavoro di tutti o parte dei giorni di riposo aggiuntivi spettanti in favore del genitore di figlio minore che necessita di presenza fisica e cure costanti per le particolari condizioni di salute; 6) integrazione dell'offerta di servizi per l'infanzia forniti dalle aziende e dai fondi o enti bilaterali nel sistema pubblico-privato dei servizi alla persona, anche mediante la promozione dell'utilizzo ottimale di tali servizi da parte dei lavoratori e dei cittadini residenti nel territorio in cui sono attivi.
(*) Su questa nuova tipologia contrattuale si articola la disciplina legata ai licenziamenti.
Tre tipologie di licenziamenti: A) Per i licenziamenti economici verr eliminato il regime della reintegra, previsto dallart.18 S.L., modificato dalla Legge Fornero. Sar sostituito dal pagamento di un indennizzo economico crescente, in base lanzianit di servizio. Attualmente per i licenziamenti economici, in caso di manifesta insussistenza, prevista la reintegra; B) Doppio regime per i licenziamenti disciplinari: - Scatter la reintegra per quelli ingiustificati, previa qualificazione della fattispecie. Il Governo individuer per legge i casi in cui si verr reintegrati, con lobiettivo di ridurre la discrezionalit del giudice; - Negli altri casi sar previsto un indennizzo economico definito e certo. Con la Legge 92/2012 prevista la reintegra se il fatto non sussiste. C) Reintegra nel caso di licenziamento discriminatorio.