la via, la verit e la vita Provvedimento del Presidente del Tribunale di Modena Iscritto al n.1866 del 19/02/2008 del Registro Stampe e Periodici. anno 6 - n. 21 trimestrale - luglio/settembre 2013 5,00 COPIA OMAGGIO Copyright 2007 questa rivista emanazione della Draco Edizioni fondata nel 2006, per diffondere in termini moderni lantica conoscenza esoterica. in collaborazione con lassociazione Atman, fondata nel 1994 per la diffusione del raja yoga e dellesoterismo, di Energheia, fondata nel 1996, la prima scuola italiana per terapeuti esoterici, di Agnihotri I Custodi del Fuoco, Il Sentiero di Guarigione del Guerriero di Fuoco, fondata nel 2010 come scuola di Yoga, Vita e Salute, e dellomonimo portale www.yogavitaesalute.it, fondato nel 2012. Nel tempo tutto cambia e niente cambia. Le realt essenziali della vita, le sue strutture fondamentali, lana- tomia e la fsiologia della coscienza rimangono fedeli allemanazione primordiale di quel verbo che tutto pervade. Nel tempo, quello che cambia sono i modi della manifestazione, sempre pi aderenti alle forme cangianti che lo spirito pu usare, di era in era, nel suo lungo pellegrinaggio tra le pieghe della materia. Nello spirito che discende nella carne si compie la parabola del fgliuol prodigo che prima o poi ritorner nella casa del padre. Questa rivista, in fn dei conti, vuole solo prendere atto dei modi diversi oggi necessari ad esprimere adeguatamente le immutabili verit dellantica saggezza esoterica. Questo spazio vuole essere utile a tutti i pellegrini che nel loro viaggiare sono arrivati a rivolgere gli occhi verso la casa in cui sono nati. Che il potere del padre, lamore del fglio e la sapienza dello spirito santo ci uniscano in ununica vita. Massimo Rodolf La tensione tale che il Mondo freme. Gli eventi sono in pressione. A tutti i livelli le energie del- la Luce sono impegnate a fondo per salvarlo dalla distruzione, mentre le tenebre si insinuano, con ma- schere luminose, decise ad annientare ci che la Luce crea e, dove possibile, a demolire le basi stesse dellopera creativa. Nellepoca grave dellArmageddon specialmente necessario sapere quali sono le forze che causano le azioni di ogni singolo giorno, di ogni singolo evento, di ogni fenomeno; poich lora della decisione, e non ci sono mezze misure sulla via del Mondo del Fuoco. Maestro Morya Immagine di copertina: Aurora boreale - Islanda, 8 novembre 2013, foto di Massimo Rodolf Le Luci del Nord ispirano il mondo Collaborazione progetto grafco Simona Murabito Miniature eseguite da Enrica Battaglia Stampato presso la tipografa Nuovagrafca s.c. Sommario Editoriale Curatore: Massimo Rodolf EGITTO OLTRE IL VELO ANTICHI MISTERI SVELATI DA UN CHIAROVEGGENTE pag. 2 Letteratura e spiritualit Curatore: Anna Todisco IO SONO COME SONO pag. 5
il Raja Yoga e lesoterismo Curatore: Luca Tomberli LA TRASFORMAZIONE DELLE EMOZIONI NEGATIVE (terza parte) pag. 7 Antica saggezza e scienza moderna Curatore: Gianluca Fontana TAO HIGH-TECH pag. 10 Conoscere la conoscenza Curatore: Andrea Innocenti I SENSORI DELLA COSCIENZA ASSOLUTA (prima parte) pag. 13 Il Sentiero Iniziatico Curatore: Massimo Rodolf LA STELLA DORIENTE pag. 16 Mitologia e Sentiero Iniziatico Curatore: Graziano Fornaciari I TRE ASPETTI DEL SAGITTARIO pag. 19 Astrologia esoterica Curatore: Maria Grazia Barbieri URANO E IL 7 RAGGIO pag. 23 Geometria Sacra Curatore: Enrica Battaglia LA DANZA INNO DELLA VITA pag. 25 Fitoterapia energetica Curatore: Donatella Donati MUTANTI, NON LO SAREMO MAI..! pag. 27 La coppia sul sentiero Curatore: Giorgio Ricci Garotti e Monica Giovannini COMUNICAZIONE E INCONTRO (seconda parte) pag. 29 Educare per la consapevolezza Curatore: Anna Grazia Fiorani LA MATERNIT pag. 31 La Comunicazione Umana Curatore: Anna Maria Fabene UNO, DUE, TRE COM DIFFICILE CONTARE! pag. 33 Psicologia sociale e del lavoro Curatore: Diana Ferrazin GIGI! UNA VITA APPESA AD UN FILO... DI LUCE! pag. 35 Le fabe della Manu Curatore: Manuela Baccin CANTO DI GUERRA pag. 37
2 Qualche giorno fa, il 23 e il 24 novembre 2013, ho tenuto, e posso dire nalmente, un seminario dal titolo: Egitto oltre il Velo-Antichi Misteri svelati da un chiaroveggente. Que- sto evento stato per me particolarmente signicativo, perch porta a compimento, o perlomeno inizia a compiere, qualcosa che in questa vita si manifestato venticinque anni fa. Da che mi ricordi, sono sempre stato in- teressato ai misteri della vita, e questa predi- sposizione mi ha portato n da adolescente a praticare e studiare diverse tradizioni esoteri- che ed iniziatiche, no a trovare realizzazione in quello che faccio attualmente, e che si sta sviluppando nella scuola di Yoga, Vita e Salu- te, che ho chiamato Agnihotri, i Custodi del Fuoco, il Sentiero di Guarigione del Guerriero del Fuoco. Ovviamente, lungo il mio percorso di una vita, sono sempre stato consapevole dellim- portanza dellantico Egitto dal punto di vista della conoscenza esoterica, ma per tanto tempo mi ci sono tenuto lontano, come se dovessi aspettare il momento opportuno, per iniziare ad approfondire quella conoscenza. Il mio primo, e decisivo, contatto con lEgitto, avvenne dieci anni dopo che avevo iniziato quelle pratiche yogiche che mi avevano por- tato a sviluppare la visione sottile, ampliando non poco la mia capacit percettiva. Durante un viaggio a New York, mi trovai ad entrare, miracolosamente da solo, nel reparto egizio del Metropolitan Museum, e non appena venni in contatto con alcuni reperti risalenti al Medio Regno, venni assorbito in unintensa e profondissima visione. Iniziarono a scorrere davanti a me, come se fossi realmente presente a quel tempo e di- mentico della realt che mi circondava, delle immagini nettissime di una vita che sentivo essere una mia vita precedente, collocata nel periodo al quale appartenevano gli oggetti che avevo davanti. La cosa dur parecchi mi- nuti prima che ritornassi ad avere percezione della realt circostante. Chi ha avuto espe- rienze simili sa di cosa sto parlando, e soprat- tutto sa che sono inequivocabili. Ovviamente la maggioranza delle persone ha tutto il diritto di essere pi che scettica, perlomeno nch non potr accedere ad unesperienza simile, ma ci non toglie che la realt sia struttu- ralmente molto pi complessa di quanto la maggioranza delle persone pensa. La sapienza dellantico Egitto si fondava pro- prio sulla conoscenza di ci che ritenuto magico ed occulto, ma che pu essere molto ordinario, se dotati della percezione adegua- ta. Ovviamente preciso che sto parlando di una conoscenza che sempre stata appan- naggio di una ristretta cerchia di iniziati, e non certo del popolo che, no a qualche decennio fa, e in gran parte del mondo anche adesso, Editoriale Curatore: Massimo Rodolf EGITTO OLTRE IL VELO ANTICHI MISTERI SVELATI DA UN CHIAROVEGGENTE 3 non aveva per niente accesso allistruzione. Solo oggi, grazie a grandi cambiamenti epo- cali, la conoscenza esoterica comincia ad essere disponibile per un numero sempre crescente di persone, cosa veramente mai accaduta prima nella storia dellumanit. In ogni caso poi mi ci volle ancora qualche anno, prima che mi decidessi a recarmi in Egitto, iniziando cos ad andare Oltre il Velo. E cos fu, visto che, appena arrivato in quella terra antica, iniziai a vedere con i miei occhi, o se preferite con il mio occhio, quanto le antiche costruzioni celino misteri impensabili per luomo contemporaneo. Ogni luogo che visitavo mi rivelava le sue funzioni segrete, cos, mentre procedevo col mio itinerario, cresceva la visione dinsieme di qualcosa che di sicuro non era stato pensato in maniera frammentata. Non posso ovviamente dilungarmi in modo particolare in questo contesto, dar tuttavia una breve descrizione di alcuni aspetti occulti che caratterizzano le costruzioni della piana di Giza, basata sulle mie osservazioni fatte sul campo. La prima considerazione da fare che, contrariamente a quanto affermano gli egittologi, la Snge e le tre piramidi di Giza non risalgono alla quarta dinastia, e quindi alla met del terzo millennio avanti Cristo, bens furono costruite circa 10.500 anni prima di Cristo, da un ramo sacerdotale sopravvissu- to alla catastrofe di Atlantide. Questi antichi sacerdoti furono mossi da due preoccupazioni principali nel progettare lenorme complesso. La prima era di conser- vare e tramandare la conoscenza ed i rituali propri del Sentiero Iniziatico dalla corruzione che aveva portato alla distruzione della loro civilt. La seconda invece, era quella di co- struire una macchina che avrebbe dovuto svolgere una funzione particolare alla ne di quel ciclo zodiacale, che loro sapevano dover nire con lavvento di quel Fuoco cosmico, che il Maestro Ges ha annunciato duemila anni fa. Le tecnologie che usarono per co- struire le piramidi di Giza e la Snge, sono a tuttoggi sconosciute, e si basavano sulluso di forze anti-gravitazionali. La Grande Piramide in realt rafgura la sin- tesi della struttura energetica delluomo e le sue stanze interne, le tre note, pi una sconosciuta e nascosta, indicano il percorso iniziatico, con i suoi passaggi, che venivano sanciti dai Misteri, praticati allinterno della piramide. La stanza superiore, dove ancora si trova un sarcofago vuoto, di granito rosso di Aswan scavato in un unico blocco, era antica- mente posizionato in modo da coincidere con quello che nellUomo Ajna Chakra, il centro energetico che si trova al centro della testa, e che alimenta con la sua energia il cosiddetto terzocchio, posto nello spazio tra le soprac- ciglia. Inutile dire che sul piano delle energie sottili esiste anche locchio. S, proprio quello raf- gurato sul dollaro americano, ritenuto simbo- lo massonico, oggi tanto vituperato. Non par- ler qui della corruzione, e dellinltrazione delle forze del male in determinate strutture dellantica conoscenza, il fatto per che le costruzioni di cui sto parlando, hanno que- sta congurazione energetica. E soprattutto sono oggi ancora ben conservate e funzio- nanti. Lintera costruzione, vibra ancora pos- sentemente di energie di varia natura, che sono particolarmente captate ed orientate dalla sua forma e dalle sue proporzioni, solo che, sul piano sico, non vi nessuno che si preoccupi di utilizzarla per gli scopi per i quali era stata costruita. 4 Verr un giorno, speriamo a breve, in cui i Misteri saranno ripristinati, e lAntica Cono- scenza torner in mezzo agli uomini. Allora forse, tutta la piana di Giza inizier a rombare e scintillare, rimettendo in moto le antiche, e mai del tutto sopite, realt, che ci indiche- ranno ancora una volta la via verso le stelle, partendo dal profondo della terra. Perch an- che questo sono quelle antiche costruzioni, il simulacro del profondo legame tra la vita del nostro pianeta ed i Fuochi Lontani, ossia i Logoi stellari a noi particolarmente legati, allinterno della Vita Una del Fuoco. La Snge continua a custodire i segreti della Puricazione necessaria, per accedere al Sa- cro Recinto, e le Acque di Luce che scorrono sotto di Lei continueranno a velare laccesso alla Vera Conoscenza, quella a cui consen- tito approdare solo dopo aver conosciuto il nome del Guardiano che trattiene quel Velo. E allora, in dieci passi si arriver alla Piramide, e in tutta umilt si chieder di potere accede- re, per aver parte nella costruzione di ci che ancora resta da compiere. E si compir, ed insieme si compir, e allora si potr scorgere il Raggio proiettato dallOcchio e quello pro- teso verso le stelle. Cos sapremo da dove veniamo e dove stiamo andando. A questo e molto altro serve quellantico complesso... poi c tutto il resto dEgitto, ma questa veramente unaltra storia, che si pu capire solamente se si capisce la chiave, rappresentata dalla Snge e dalle tre pirami- di, del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Io ho buttato un occhio, e scostato il Velo, anche su molti altri monumenti dellAntico Egitto, solo per capire che tutto proviene da ununica radice, che affonda lontano, nella re- mota storia dellUmanit, lo nostra storia, che si protende verso il futuro. Il 25 e 26 gennaio 2014 terr ancora questo seminario a Modena, poi non so se replicher ancora. Di sicuro scriver un libro e realizzer un video, con la consapevolezza che dora in poi inizia lera della Rivelazione e del Ricon- giungimento con le Antiche Fonti, che sole possono guidarci nella transizione che sta avvenendo lungo il Sentiero dellevoluzione planetaria. Chi ha costruito le piramidi, sa- peva che saremmo giunti a questo punto, e sapeva che sarebbe stato necessario preser- vare una Luce che arrivasse no alla ne del Tempo Presente, ora tocca a noi raccogliere la torcia ed illuminare la via, con la consape- volezza che lAntico dei Giorni ci precede e ci segue, perch Lui Alfa e Omega, custodito nel seno del Cristo Planetario, quello che ve- dremo venire sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria. Massimo Rodolf 5 anzich le altezze che raggiungono il cielo pi alto, come direbbe Carlyle. Secondo un concetto cardine della tradizio- ne indiana questo succede perch noi esseri umani siamo vittime di un grande equivoco: ci identichiamo con il nostro corpo sico, con le nostre emozioni e i nostri pensieri, at- tualmente ancora pregni di odio, rabbia, ego- centrismo e distruttivit. Ci sfugge la realt pi profonda che ci caratterizza: la nostra ori- gine spirituale che ci connette alla Vita Una, che tutto anima, dalla pi piccola particella alla pi brillante stella. Viviamo come reale lindividualit separata, che tende a realizzar- si illusoriamente attraverso mezzi materiali, che invece non possono assolutamente ap- pagare la nostra anima. Ci lasciamo inganna- re da ogni sorta di illusione: crediamo che il possesso possa essere sinonimo di felicit e che avere sia meglio che essere; abbiamo la pretesa di essere nel giusto sempre o quasi, perch i nostri parametri (che per lo pi sono ltri misticatori) sono infallibili; ci sentiamo potenti se ci riesce di raggirare gli altri per il nostro personale tornaconto; ci sentiamo liberi se possiamo esprimere senza freni le pulsioni dei nostri istinti (che, in quanto tali, sono retaggio di esperienze passate), an- che quando questo induce a comportamenti poco dignitosi, per niente edicanti. Il massi- mo fraintendimento cui possiamo giungere Letteratura e spiritualit Curatore: Anna Todisco
IO SONO COME SONO Quello che oggi si palesa ai nostri occhi, nep- pure tanto attenti, e a tutti i nostri sensi che lumanit sta vivendo un periodo veramente buio. Quello che emerge a tutti i livelli, ahinoi, non che sgradevolezza, bruttura, degrado. Lumanit sta esprimendo al sommo grado quellaspetto denso, distruttivo e separativo, caratterizzato da insaziabile avidit e sfrenato egoismo, che appartiene alla sua coscienza e che attualmente sta condizionando in modo rilevante la vita stessa della terra. Luomo, cio, si sta comportando come un acciden- te cosmico, come una malattia per il nostro pianeta. Per fortuna gli antidoti sono presenti nelle potenzialit stesse della coscienza uma- na, nella quale convivono istinti ancora ani- mali insieme a germi divini. Limpulso evoluti- vo insito nella vita stessa e quando lessere umano avr sperimentato tutto lo sperimen- tabile in materia di emozioni e pensieri da un punto di vista umano, con tutte le sfaccetta- ture pi o meno distruttive che questa con- dizione comporta, arriver ad essere Angelo Solare, anima nel mondo e giunger a par- tecipare consapevolmente alla divinit della vita. Cos lumanit nel suo complesso. Oggi per il fatto che stiamo attraversando un momento di grande tensione e parossistico conitto tra luce ed ombra a tutti i livelli della vita e luomo sta esprimendo quegli abissi che vanno gi no al pi profondo inferno, 6 sentirci veritieri e sinceri se diciamo agli altri ogni sorta di cattiveria velenosa e offensiva, perch quello che veramente sentiamo! Solo, piccolo particolare non certo ininuente, che a sentire quelle cose la supercie (fatta di materia grezza) della nostra coscienza, non certo la scintilla divina. Essere istintivi, vuol dire essere ancora primordiali, non riuscire a tenere sotto controllo gli automatismi del- la coscienza, non si in grado di scegliere. Non si liberi. La libert la possiamo espri- mere e realizzare scegliendo il cambiamento allinterno della nostra coscienza, quello che ci pu portare ad identicarci con ci che sia- mo in essenza: un sole capace di irradiare e di riscaldare, [] il cui scopo amare. [] Lo scopo lasciarlo crescere, nch dardegger i suoi raggi al di l di voi, in ogni direzione. (A. e D. Meurois-Givaudan, Wesak: il tempo della riconciliazione) Basta non arrendersi ai limiti attuali della no- stra coscienza, ma decidere di essere por- tatori di sani principi, cominciando ad assu- merci la responsabilit delle nostre parole, dei nostri pensieri e delle nostre azioni, non sempre volti al bene. Anzi! Non sempre colpa degli altri quello che non va, anche se pi facile vedere la pagliuzza nell occhio del vicino, cha la trave nel nostro. Deve ra- dicarsi in noi la consapevolezza che tutto trasformabile e dire sono fatto cos non posso farci niente non corrispondente al vero. La trasformazione possibile e dovero- sa per cambiare le tristi sorti dellumanit at- tuale, a partire da noi, giungendo alle stesse conclusioni del mistico su Bayazid Bistami: Quand ero giovane ero un rivoluzionario e pregavo Dio cos: Signore, dammi la forza di cambiare il mondo. Quando raggiunsi la mezza et e vidi che non ero riuscito a cam- biare una sola anima, pregavo cos: Signore dammi la grazia di cambiare almeno la mia famiglia e i miei amici. Ora sono vecchio e prego solo cos: Signore, fammi la grazia di cambiare me stesso. Oh, se avessi pregato cos n dallinizio! Si pu continuare a lamentarsi dando la colpa agli altri, oppure decidere e attivarsi per muo- versi nella vita, con la vita, per la vita. Come davanti ad una serratura: girare in un senso per chiudere, nellaltro per aprire. Se chiudia- mo, reiteriamo i nostri limiti, le nostre picco- lezze, rimaniamo intransitivi, privi della nostra ragion dessere. Se apriamo, ci rivolgiamo al dare pi che a prendere; ci incanaliamo nella vita e, preoccupandoci pi degli altri che di noi stessi, ci facciamo accogliere, recuperan- do il senso profondo della nostra esistenza, la nostra funzione di anello di passaggio, di trasmissione. Laspirazione ad essere docile strumento per andare incontro alle esigenze della vita ci sti- mola a liberarci da ogni ostacolo. Cos come ci invita a fare il mistico inglese benedettino Augustine Baker (1575-1641): Diventa come una canna di bamb cava, vuo- ta dentro. E non appena sei diventato come una canna di bamb cava, vuota dentro, le labbra divine ti accosteranno: la canna di bamb diventer un auto e la canzone avr inizio. Possiamo liberarci da egoismo, orgoglio, cru- delt, odio, se lo vogliamo. E se lo vogliamo, siamo pronti per lavorare a renderci strumen- to, che una volta perfezionato entrer in riso- nanza perfetta con la scintilla divina in noi e vibrer fedelmente al suono HARI OM TAT SAT (Signore, Tu sei lEssenza). E lillusione sar svanita. Anna Todisco 7 Nelle prime due parti dellarticolo ho cercato di spiegare perch necessario confrontarsi con il male e come esso affonda le sue radici per trarre nutrimento. Stabilito che il male fa soffrire, in que- sta parte vorrei scrivere della dinamica della di- struttivit presente nella coscienza umana e di come possibile interromperla. Per per introdur- re tali concetti necessario affermare che la tra- sformazione reale della coscienza possibile sol- tanto in funzione dellintegrazione della coscienza stessa. Le forze che compongono la coscienza troveranno il loro reale compimento nellunione. Le emozioni negative potranno essere considera- te trasformate soltanto quando saranno state inte- grate in ci che le ha generate, cio una volta tra- smutate ascenderanno ai piani superiori della coscienza e costituiranno il nutrimento per lAni- ma. Inoltre bene ricordare che la ricerca dellinte- grazione della coscienza va di pari passo con la capacit crescente di vivere la gioia. Infatti ribal- tando la visione del senso del subito ed iniziando ad affermare sempre pi se stessi, possiamo per- cepire come ad un certo punto la via della emanci- pazione dalla sofferenza divenga la via iniziatica alla gioia. Come ogni aspetto della vita, anche la dinamica umana della distruttivit si basa sul prin- cipio del piacere. Solo che in questo caso esso legato ad energie distorte della coscienza e per questo inseguirlo provoca distruttivit e sofferen- za. Tutte le forze presenti nella coscienza spingo- no per venire in essere , ma nel caso di quelle di- storte la loro preservazione possibile soltanto rimanendo nellombra. Quando percepiamo la sof- ferenza nella nostra vita e non riusciamo ad accet- tare di dover attraversare quellesperienza, allora attiva la dinamica della distruttivit. Il male pu agire soltanto di nascosto, mentre quando viene sottoposto alla luce della coscienza si squaglia come neve al sole. Il male presente in noi riscon- trabile nella meccanicit con cui agiamo nella vita. Il frutto pi evidente di questa modalit linsensi- bilit con cui ci rapportiamo con gli altri e con noi stessi. Questo comportamento vorrebbe preser- varci dalla sofferenza ma non fa altro che alimen- tarla tramite linsoddisfazione, in quanto ci tiene lontani dallesprimere la nostra Reale Natura. Inti- mamente siamo a conoscenza che la vita pu es- sere vissuta come piacere spontaneo prodotto dallinterazione dei tre stati dellessere: essenza, consapevolezza e beatitudine. Essere la nostra aspirazione pi profonda e nel momento in cui il piacere si fonde con essa la coscienza diviene chiara luce. Invece la coscienza, quando insegue il piacere spinta da energie distorte, produce delle modalit che sono legate alla prassi del male. Per questo instaura un meccanismo che la porta a sperimentare il piacere a discapito della propria na- tura. Ogni ambito della vita umana caratterizzato dal tentativo di percepire il piacere. La spinta vitale viene racchiusa in un circolo vizioso quando viene vissuta inconsapevolmente, in quanto ci identi- chiamo con quello che non siamo realmente. Il Il Raja Yoga e lesoterismo Curatore: Luca Tomberli LA TRASFORMAZIONE DELLE EMOZIONI NEGATIVE (terza parte) 8 meccanismo del circolo vizioso nasce da immagini cristallizzate nella coscienza ed ha come nalit di preservare ed esprimere compiutamente il male. Il soggetto del circolo vizioso spinto dal bisogno di essere amato secondo certe modalit legate alla distruttivit, e, se non interrompe il circolo, la necessit di sperimentare il piacere seguir certi schemi modellati dal bisogno di ricreare il clima emotivo familiare vissuto da piccolo, dove si nu- trito di qualit disarmoniche date dallinterazione emotiva tra i membri della famiglia. Nellinfanzia si riattiva il Karma pregresso attraverso le energie prodotte dalle relazioni familiari, che forniscono i giusti ingredienti per manifestare la proiezione del- le immagini karmiche, con cui viene al mondo il neonato. Invece quando la spinta vitale vissuta consapevolmente si sta percorrendo la strada che conduce allunione e la si percepisce per quello che , cio un impulso vitale che ci sospinge verso il Cuore della Vita. La spinta vitale e la sua nemesi, il circolo vizioso, essendo entrambi presenti nella coscienza umana si manifestano concretamente nei comportamenti. In particolare il mondo delle relazioni sentimentali diviene il laboratorio per ec- cellenza dove studiare la fenomenologia del piace- re e come ci alimenta la dinamica della distruttivi- t e della costruttivit. Ogni rapporto sentimentale descrivibile da unonda sinusoidale. Dopo il pe- riodo dellinnamoramento, nel relazionarci con il partner si alternano fasi positive ad altre meno piacevoli; in alcuni di questi momenti riusciamo a far nta di niente anche se riteniamo che laltro stia compiendo qualcosa di offensivo nei nostri confronti. Pensiamo in questo modo di cercare il buono per la pace, ed anche cos effettivamen- te, ma contemporaneamente ci stiamo caricando di risentimento nei confronti dellaltro per poi esplodere prima o poi in una rabbia che potr es- sere palese oppure strisciante, ma che comunque ci far percepire un culmine di sentimenti di ostili- t. Comunque anche i momenti positivi seguono una progressione. Quando ci sentiamo amati, ci carichiamo no a quando raggiungiamo il nostro punto pi alto di disponibilit. Da quel momento la coscienza inizier a scaricarsi lentamente secondo le modalit di rapporto della coppia, e lostilit nei confronti dellaltro crescer progressivamente, raggiungendo a sua volta un apice. La vita senti- mentale scandita continuamente dalle dinami- che di scarico e carico, a volte cos ravvicinate da sembrare contemporanee . I punti estremi di ogni dinamica di relazione li possiamo denire con il termine orgasmo. Una delle possibili provenienze di questa parola deriva dal greco orgasmos tradu- cibile con rigoglio, ed accostata dai lologi alla pa- rola sanscrita urgas, signicante esuberanza di forze. Lorgasmo il momento in cui scarico e ca- rico raggiungono la loro maggiore espressione, ci produce conseguentemente una condizione gene- rale di rilassamento che permette di percepire maggiormente laltro e soprattutto la vita. il desi- derio, pi o meno conscio, di vivere questa condi- zione che ci fa muovere verso lesperienza. Nel caso della dinamica costruttiva lesperienza dellor- gasmo appagante in quanto la coscienza sente lunione con la vita, invece nel caso di quella di- struttiva la coscienza sente la sofferenza data dalla vivicazione della percezione di essere separata dallaltro e quindi dalla vita. Ogni volta che viviamo la dinamica distruttiva impariamo ad osservarla un po di pi, per cui lesperienza conduce ad avere maggiore possibilit di distaccarsi dallevento e di conseguenza pone le basi per smascherare prima o poi leresia della separatezza. Il vivere quotidiano con le sue necessit porta luomo ad un migliora- mento graduale della propria consapevolezza. Ma se abbiamo fretta di accedere al Regno dei Cieli, per accelerare la trasformazione delle emozioni di- struttive dobbiamo iniziare ad interrompere il mec- canismo che le alimenta, creando cos le premes- 9 se per innescare un circolo virtuoso. La dinamica della distruttivit pu essere interrotta prima dellesaurimento del suo ciclo vitale iniziando a re- sistere ai moti meccanici della coscienza indotti dalla ricerca del piacere distorto. Nella, seppur mo- mentanea, fase di arresto del circolo vizioso, si pu attingere maggiormente a quelle forze lumi- nose provenienti dallanima, che favoriscono lin- tegrazione delle energie che hanno ingabbiato la coscienza. Resistere alla tendenza meccanica del- la coscienza non per niente facile. Anzi, dato che lautomatismo porterebbe in altra direzione, cerca- re di resistergli porta ad unazione goffa, impaccia- ta e anche stupida. In quei momenti si pu arrivare a pensare che quando non si cercava di trasforma- re la propria coscienza si viveva con maggior leg- gerezza. Ma questi sono i tranelli della personalit per riprendere il potere sulla vita che sta afferman- do unaltra modalit di manifestazione. In questa fase diviene fondamentale lascolto di se stessi. Ho gi scritto che le forze della coscienza sono abituate a scaricarsi e a caricarsi secondo degli schemi. Ascoltare le emozioni distruttive vuol dire avere la forza di condurle a scaricarsi attraverso altri canali di espressione, invece dei soliti cono- sciuti. Non necessario che debbano essere agite sicamente, anche se in certe situazioni non pu essere fatto altrimenti, ma possono essere senti- te. Sentire unemozione corrisponde a iniziare a li- berarla dal quel rigido determinismo in cui ingab- biata. Ogni volta che verr eseguito lascolto delle emozioni negative verranno orientate delle ener- gie distorte. Tale attivit riduce la massa emotiva distruttiva e quindi ne riduce la capacit attrattiva e invalidante nei confronti della coscienza. Questo processo, afnch conduca a dei risultati stabili, andr reiterato svariate volte, no a che gran parte della massa emotiva distruttiva non sar stata tra- sformata in una sufciente massa emotiva positi- va. La difcolt consiste nel riuscire a cavalcare lemozione senza farsi tirare gi dal risucchio pro- dotto dal suo infrangersi con la rigidit della co- scienza. Quando la massa dellemozione distrutti- va sar minore della sua controparte positiva, la coscienza sar maggiormente libera di perseguire la sua natura. Ascoltare unemozione e riconoscer- ne la qualit che la caratterizza permette di entrare in contatto con la motivazione che ha prodotto il meccanismo della distruttivit. Il circolo vizioso ha lo scopo di stabilire dei rapporti con gli altri caratte- rizzati da un clima emotivo negativo specico, in modo da poter alimentare le immagini karmiche. Quando la mente concentrata anche per que- sto utile la pratica della meditazione lattivit dellascolto intuitiva e immediata. Per percepire cosa si muove nella coscienza non sono necessari tempi lunghi di attuazione, possono bastare delle frazioni di secondo, mentre lesposizione delle- mozione, per tempi lunghi, alla razionalizzazione della mente, favorisce la modicazione della per- cezione dellesperienza. Inoltre, se quando ci ascoltiamo percepiamo il lamento, il risentimento e il senso di ingiustizia, possiamo considerarli dei campanelli dallarme che ci avvisano che il male sta tendendo i tentacoli per difendersi. Comunque ogni battaglia combattuta in nome della consape- volezza, anche se avr un esito negativo, sar il mattone su cui fondare il tempio della vittoria na- le. Orientare la propria coscienza verso un piacere costruttivo il segreto per vivere in pace ed armo- nia. Ma il compimento di unopera che si realizza partendo dal riconoscere ed arrestare le forze di- struttive che agiamo nel rapporto con gli altri, so- stituendole con altre che vanno nella direzione della creativit e dellunione. Luca Tomberli 10 Anche se ormai sono passati pi di quindici anni da allora, ricordo ancora bene lemozione che provai quando, laureatomi da poco, vidi in azienda quello che gli strumentisti chiamano loop o anello di regolazione. Mi trovavo in una cartiera: in uno di quegli stabilimenti in cui, a partire da acqua e cellulosa, con laggiunta di additivi, si ottiene quel prodotto cos comu- ne che la carta. Erano le prime settimane, e quindi trascorrevo del tempo a cercare di capire la tecnologia di quellantico processo. Tra i tanti segreti gelosamente custoditi dai maestri cartai, mi venne detto che ce ne era uno riguardante la preparazione dellimpasto. In sostanza, occorreva preparare la miscela di acqua, cellulosa e additivi, in modo tale che si vericassero, al contempo, due condizioni. Da un lato, limpasto doveva essere sufcien- temente liquido, cos che le miriadi di bre di cellulosa potessero disperdersi nellacqua a formare quel reticolo che costituisce lanima di ogni foglio di carta. Dallaltra, la miscela non doveva essere eccessivamente liquida, in modo tale che il foglio umido avesse una opportuna consistenza per sopportare, lun- go la macchina della carta, le operazioni atte a trasformarlo, via via, in un foglio asciutto. Esisteva, dunque, un parametro, che andava tenuto sotto controllo allinizio del processo, e questo era la concentrazione dellimpa- sto. Ora, fu proprio a questo riguardo che lo strumentista della cartiera, che mi faceva da tutor in quei giorni, mi mostr in azione il cosiddetto loop di regolazione. Nella cassa di afusso della macchina erano posizionati dei sensori, che costantemente misuravano la densit dellimpasto in arrivo. Questi va- lori venivano trasmessi al cosiddetto p.l.c., il programmable logic controller, una sorta di mini-computer, il cui compito era duplice: da un lato, confrontare i valori rilevati con i valori ottimali in memoria, ovvero con quei valori di densit che, per esperienza, si sape- vano essere caratteristici di un buon impasto; dallaltro, agire sui cosiddetti attuatori, in quel caso delle valvole, in grado di aumentare o di- minuire la percentuale di acqua nella cassa di afusso, a seconda che limpasto fosse risul- tato troppo denso o troppo liquido. Era, quin- di, sufciente impostare i giusti valori di rife- rimento della densit dellimpasto e a tutto il resto avrebbe pensato il loop di regolazione, ovvero linsieme dei sensori, del p.l.c. e degli attuatori. Cos, io mi sentivo di fronte a una piccola grande meraviglia della tecnologia! Come lemozione vissuta in quella cartiera, ricordo bene anche lemozione che provai, circa sette anni dopo, quando, allievo alla scuola di saggezza Energheia, nel mentre studiavo la losoa taoista, strano a dirsi, dai miei ricordi emerse limmagine di quel loop di regolazione. I principi del Taoismo sono Antica saggezza e scienza moderna Curatore: Gianluca Fontana TAO HIGH-TECH 11 racchiusi in quello che uno dei testi pi celebri della saggezza cinese, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo: il Tao-te-ching, scritto da Lao-tzu nel V secolo a.C. In origine, il libro era indirizzato ai dirigenti politici cinesi quale guida per una conduzione saggia e illu- minata del governo, ovvero rispettosa delle leggi fondamentali della Natura. In generale, il Tao-te-ching costituisce una guida per ogni essere umano che ricerchi larmonia nella sua vita: unarmonia fondata sulla conoscen- za della Vita pi ampia cui luomo appartie- ne. Letteralmente, il titolo signica Il libro di come le cose avvengono, tradotto liberamen- te in Il libro dei mutamenti. Per comprendere la losoa del Tao in modo semplice, suf- ciente osservare e interpretare il suo sim- bolo (vedi limmagine a ne articolo). Esso costituito da un cerchio, suddiviso in due parti uguali, aventi allincirca la forma di una goccia dacqua: luna di colore bianco e laltra nero. Ciascuna delle due gocce, poi, contiene un punto di colore opposto al suo: la goccia bianca un punto di colore nero, e la goccia nera un punto di colore bianco Ora, in parole semplici, questo simbolo che cosa ci dice? Innanzitutto, ci rivela che la Vita pi ampia cui luomo appartiene, rappresentata dal Tao, armonia degli opposti: armonia, perch le due gocce hanno le stesse dimensioni; de- gli opposti, perch esse sono una di colore bianco e laltra nero. Ma non solo questo. Il simbolo del Tao ci dice anche che la Vita, nel- la sua armonia, tale da contenere in ogni suo aspetto un po del suo aspetto opposto: perch nella goccia bianca il colore del punto nero e nella goccia nera il colore del punto bianco. Bene. Ora, per, da un punto di vi- sta pratico, tutto questo che cosa comporta? Facciamo un esempio, considerando due tipi- ci opposti della vita di una persona: lattivit e il riposo, intesi nel senso pi ampio di questi due termini. Se luomo vuole che la sua vita sia armonica, occorre che bilanci con sag- gezza questi due aspetti della sua esistenza, evitando che luno prevalga sullaltro. Per esempio, una persona che esageri dal punto di vista dellattivit, nel tempo potr vedere compromessa la sua salute sica o la sua sa- lute psicologica o entrambe; con, peraltro, un conseguente calo della sua stessa capacit produttiva, che, invece, proprio enfatizzando oltre modo lattivit, egli avrebbe voluto in- crementare. Viceversa, una persona che ec- ceda dal punto di vista del riposo, nel tempo, potr incorrere in problematiche come, per esempio, lincapacit di sostentare s e i suoi cari; con, peraltro, un conseguente calo della sua tranquillit che, invece, enfatizzando oltre modo il riposo, avrebbe voluto aumentare. Di qui, limportanza, per esempio, del bilanciare bene nellanno i periodi lavorativi con quelli di vacanza. Ma di pi. Sempre nellottica di vivere una vita armonica, occorre che luomo riesca a includere nellattivit il riposo e nel riposo lattivit. Come? Per esempio, in un classico periodo lavorativo, riservando il giu- sto tempo a una cordiale pausa caff con i colleghi, a una rigenerante pennichella dopo il pranzo, a una ritemprante passeggiata allu- scita dal lavoro e cos via. Mentre, in un clas- sico periodo di vacanza, dedicando il giusto tempo a una sana attivit sica, a una buona lettura, alla conoscenza degli usi e dei costu- mi della localit in cui si trova e cos via. E come questo si potrebbero fare davvero tanti esempi di opposti che luomo deve integrare se desidera che la sua vita sia armonica. Pen- siamo, per esempio: al parlare e allascoltare in una conversazione; al far convivere ordine e 12 calore nella propria casa; al dare e al ricevere piacere nellintimit sica di una coppia; allal- ternare lattivit sico-manuale a quella intel- lettuale; allo sviluppare sia le capacit raziona- li che quelle intuitive; al bilanciare i momenti trascorsi in buona compagnia e quelli vissuti in sana solitudine; allaccettare volentieri laiuto che ci viene offerto e alloffrire altret- tanto volentieri il nostro aiuto; allaffermare, con innocuit, le proprie ragioni e al riconosce- re, con umilt, i propri errori; allessere seri e giocosi a seconda delle occasioni; e cos via. Ora, per, viene da chiedersi cosa centri con tutto ci il loop di regolazione che vidi per la prima volta in quella cartiera. E, inve- ce, centra; centra, eccome. Perch sapere come dovremmo impostare con saggezza la nostra vita per renderla armoniosa una cosa, ma riuscirci unaltra. A tal ne, oltre alla conoscenza di ci che dovremmo fare, occorrono altre due cose, determinanti. La prima la consapevolezza, ovvero la cono- scenza di ci che stiamo facendo in un dato momento. Sembra una cosa scontata, ma in realt non lo . Non affatto scontato il rendersi conto che, in una data situazione, si sta esagerando, enfatizzando oltre modo uno dei due opposti, a scapito dellaltro. Ecco perch, in tutte le vere scuole di Saggezza, viene data grande importanza allo sviluppo progressivo della consapevolezza, ovvero al vedere noi stessi da parte di noi stessi. E il secondo fattore determinate la capacit di correggere ci che si sta facendo quando diverso da ci che si dovrebbe fare. E in questo caso non c bisogno di dire quanto questo non sia scontato. Perch lesperien- za ci insegna la difcolt che abbiamo nel modicare i nostri comportamenti, anche quando, grazie alla nostra consapevolezza, ci siamo resi conto che non erano impron- tati allarmonia. Bene. Ora abbiamo tutti gli elementi per capire perch il loop di regola- zione centra con il Tao: la saggezza, ovvero la conoscenza del Tao, corrisponde ai dati di riferimento ottimali memorizzati nel p.l.c.; la consapevolezza ai sensori; la nostra capaci- t di agire agli attuatori. Cos, a ragione, si pu dire che chi integra in s saggezza, con- sapevolezza e azione realizza un particolare loop di regolazione: quello del Tao high-tech. Gianluca Fontana 13 In questa nuova serie di articoli commente- remo la lezione del Maestro Kempis intitolata I sensori della Coscienza Assoluta riportata nel libro OLTRE IL SILENZIO edizione me- diterranee. Cos inizia Kempis: Una affermazione dice, signica qualcosa che va oltre il senso letterale. Se per esem- pio si dice: oggi una belle giornata, nel signicato di tempo atmosferico, implici- tamente si afferma che esistono tutti quei fattori che sono propri del bel tempo: il sole, la temperatura mite, eccetera. Que- sto proprio perch chi fa laffermazione, se una persona oculata, la fa a conclusione della sua constatazione che vi sono quelle condizioni per cui il tempo denito bello; non solo, vi sono anche delle implicazioni conseguenti a quel fatto: per esempio che le persone escono senza parapioggia, e via dicendo. Con questa sua premessa Kempis affronta, sia pure con molta semplicit, il problema della trasmissione della conoscenza della re- alt, vista dalla prospettiva di una coscienza elevata, a chi ancora avvolto nella nebbia della scarsa evoluzione. in una parola la dif- colt dellevocazione rispetto allangoscia dellinvocazione, la compassione spingereb- be il Maestro di Saggezza a liberare comple- tamente dalla sofferenza chi sopraffatto dal dolore, ma sa bene che i tempi devono essere rispettati, perch la coscienza pu crescere soltanto attraverso la personale ed individuale esperienza. Cos continua: Allo stesso modo, quando noi affermia- mo che la coscienza di esistere, il sentirsi dessere non viene mai meno, non fac- ciamo che enunciare un dato di fatto; ma voi siete nella condizione di chi si trovas- se in una stanza buia, senza la possibilit di vedere fuori, e si sentisse dire: oggi una bella giornata: dovrebbe starsene a ci che gli dicono. Cos voi, non avendo la possibilit di constatare la Verit della affermazione che il sentirsi di esistere non viene mai meno, dovete starvene a ci che vi diciamo. Anzi, pensando allo stato di coma, al sonno senza sogni in cui sem- bra che lautocoscienza venga meno, siete portati a dubitare di una simile affermazio- ne. Che il sentirsi desistere non venga mai meno, il punto cardine di colui che pensa, che tutta la realt sia solo coscienza, questa la radicata convinzione di ogni esoterismo ed i Maestri del Cerchio Firenze 77 non fanno eccezione, ma chi vive con la propria consa- pevolezza ancorata soltanto ai propri sensi non pu accettare tutto ci, basta un sempli- ce svenimento per convincerlo che quando non presente a se stesso la sua esistenza, intesa nella forma di sentire, cessa, come ad Conoscere la conoscenza Curatore: Andrea Innocenti I SENSORI DELLA COSCIENZA ASSOLUTA (prima parte) 14 un robot al quale sia stata staccata la spina, e se non lo si vuole indurre ad uno sterile - deismo lo si pu convincere del contrario sol- tanto ampliando la sua capacit percettiva. Continua Kempis: Tuttavia dovete tenere presente che c differenza fra incoscienza, nel senso di mancanza di autoconsapevolezza, e oblio, cio non ricordare; cosicch non ricordare ci che avete fatto un anno fa a questora non signica non averlo fatto. Per cui, chi cade in coma nel cosiddetto stato dinco- scienza non ricorda poi ci che ha sogna- to o visto o pensato mentre il suo corpo non rispondeva; ma questo non signica che il suo sentirsi di esistere sia venuto meno; semplicemente non ne ha il ricor- do, come probabilmente non ricorda tanti fatti trascorsi della sua vita. Laffermazione che la coscienza di esistere non viene mai meno signica che linconsapevolezza di s non esiste. Kempis, con argomentazioni logiche, rende plausibile, come solito fare, la sua tesi, an- che per coloro, che non abbiano le adeguate capacit percettive e che si riutino decisa- mente di ricorrere alla fede. La chiave la memoria, infatti tramite il ricordo che si attribuisce valore di realt al sentirsi desiste- re, ma ci decisamente sbagliato, perch come dice il Maestro non ricordare non vuole assolutamente dire non aver fatto. Quante volte ci siamo domandati :Ho chiuso il gas? Ho spento la Luce? ecc. e per poi accorgersi che tutto era stato fatto. Per qui a mio pa- rere, la sola logica non basta, necessita di in- tuizione, cio deve esserci un salto di piano. Infatti lidentit: esistenza uguale consapevo- lezza di s, pu essere veramente compresa solo in meditazione. Continua Kempis: Allora, come spiegare certi fatti che inve- ce sembrano contraddire tale affermazio- ne? Solo e sempre con il venir meno del ricordo? Non sempre. Il piano del sentire cio della coscienza di essere il pia- no akasico; per la consapevolezza del mondo esterno si sposta, traslata nel pia- no dove lindividuo ha il corpo con i sensi aperti al mondo esterno. Se incarnato, i sensi del suo corpo sico lo renderanno consapevole del mondo sico con cui en- tra in contatto, ed egli creder che tutto il suo essere sia in quel piano, mentre lo sar solo elettivamente, virtualmente, in forza di tale meccanismo, perch il nucleo del suo essere quello che responsabile della sua esistenza, della sua coscienza di esistere sar sempre nel piano akasico. Cos la sua consapevolezza sar polariz- zata sul piano sico, pure essendo egli al centro dellattivit di altri corpi ubicati, per materia, in altri piani cio astrale e menta- le; solo che essendo i sensi di quei corpi non volti allesterno, non gli daranno la consapevolezza della vita su quei piani. Questa unaffermazione, a mio vedere, molto importante, che purtroppo non facile accettare a chi sia radicato troppo fortemente sulle informazioni che gli vengono dallespe- rienza ordinaria. Senza lasciarsi un po andare allintuizione, abbandonare per qualche istan- te lordinaria consapevolezza, assai difcile concepire possibile ci che Kempis afferma. Non ci vuole la fede ma soltanto necessario allentare un po la presa dellio. Le tecniche indicate dagli Yoga Sutra di Patanjali danno per anche delle importanti indicazioni, per sperimentare tutto questo. Il ne della scien- za dello Yoga di rendere scientica quella conoscenza che lesoterismo pone come - 15 losoa. Kempis: Nel caso, invece, di cosiddetto sdoppia- mento, i sensi del corpo sico si chiudo- no allomonimo piano, mentre si aprono quelli del corpo astrale e lindividuo divie- ne consapevole della porzione del mon- do astrale che le sue capacit ricettive gli consentono di avere. Ora, i sensi del corpo sico si possono chiudere o attuti- re momentaneamente anche senza che si aprano esternamente quelli degli altri cor- pi. Ci avviene pi comunemente quando lindividuo assorbito dalla intensa attivi- t degli altri suoi corpi: per esempio quan- do pensa intensamente. Vi sar capitato di pensare con intensit e di perdere, o avere molta attutita, la cognizione di cosa avviene attorno a voi nel piano sico. Ci non signica che avete cessato di esistere in senso assoluto; se mai vi siete astrat- ti dallesistenza in quel piano cos come quando il vostro corpo sico dorme; ma la vostra esistenza non venuta meno e non venuto meno il vostro sentirvi des- sere. Con questi ulteriori esempi si mostra come nella nostra percezione ordinaria si possa per- dere apparentemente consapevolezza di s, senza che venga meno il sentirsi desistere. evidente che alla base di queste osservazioni c una non usuale concezione di come sia costituita la struttura dellessere umano. In- fatti per Kempis, il sentire di coscienza, cio ci che solo esiste, esprime se stesso me- diante differenti gradi di frequenza di energia, il pi basso dei quali corrispondente a quel- lo sico, con esso esprimiamo il nostro modo di essere in incarnazione. Poi abbiamo altri due livelli meno densi, ma sempre pesanti in rapporto ai piani della non dualit, uno crea le emozioni ed un altro rende possibile il pen- siero. Oltre c lakasico, coscienza pura, ma con vari gradi, avente in s lessenza dellesi- stenza, divina in potenza, per limitata in atto, perch virtualmente separata dal tutto nella consapevolezza. Kempis : Esistenza e sentirsi di esistere sono in- scindibili e in interrompibili, perch sono la stessa cosa . Mentre sono cose diverse e disgiungibili il senso di esistere ed il ri- cordo. Non si ha cognizione di aver fatto qualcosa o perch venuto meno il ricor- do dellatto, o perch la si fatta in un mo- mento di distrazione, cio mentre si era immersi in un assillante pensiero. Nellu- no o nellaltro caso, per, la mancanza di tale cognizione non signica che sia venu- ta meno la consapevolezza di esistere. Con questa netta affermazione di Kempis, condivisa anche da tutto lesoterismo, se- condo la quale esistenza uguale coscienza, terminiamo il commento, che continuer nei prossimi articoli. Andrea Innocenti 16 Il tempo ha i suoi appuntamenti, e non tut- to nel perdurare del suo scorrere occupa uno spazio equivalente. Ci sono momenti, la cui realizzazione ha richiesto una tensione e uno sforzo paragonabili a un parto senza pre- cedenti. Cos la genesi di una nuova era. Allinizio del mondo, o meglio, dellumanit, quando le energie erano ridondanti, e non si sarebbe mai pensato che il pianeta sarebbe potuto arrivare a quello che oggi, gi si sa- peva che la ruota avrebbe dovuto girare tante volte, toccando ogni volta un punto pi alto. Nel suo agitarsi, lumanit stata comunque capace di spremere da s anche gli aspetti migliori, spesso espressi uscendo da terribili momenti, portatori di sventura. Ed sempre da Oriente che si aprono le por- te, da dove pu ltrare la Luce ultraterrena che guida la Vita. E gli antichi lo sapevano, e sapevano che un giorno sarebbe arrivata la Stella dOriente, a guidare coloro che avreb- bero cercato la Via, la Verit e la Vita. La met di un grande ciclo zodiacale durata la sua stagione, che sta volgendo al termine. Atlantide, col suo tramonto tragico e improv- viso, concluse la prima parte di quel ciclo, dopo di ch la Grande Loggia Bianca, allu- nisono con la Loggia Blu di Sirio, radun le sue forze per preparare lavvento della Stella dOriente. Il primo punto focale di questo grande proget- to, fu la piana di Giza, dove venne costruito il grande centro iniziatico che sarebbe servito da punto di riferimento no al perdurare dei Misteri nel lato visibile della vita. In quel luo- go, per oltre diecimila anni, vennero formate le vere guide dellumanit, e fu tracciato un cammino, che porta no ai giorni nostri, e che proseguir nel futuro. L nasce la vera sapien- za dEgitto, l le radici della vera conoscenza per la nostra epoca. Colui che fu il primo Uomo, e che incarna- zione dopo incarnazione giunse per primo a liberarsi dai ceppi della materia, assunse su di s il peso della transizione che si doveva compiere. Tutta la rete dei Custodi del Fuoco fu messa in opera, afnch il disegno potes- se dispiegare tutta la propria potenza, e lungo quegli Ignei Sentieri, che sono le vene della Vita, inizi a scorrere pi chiaramente il vo- lere dellAltissimo. Beati mites quonian ipsi possidebunt terram. E giunse il Natale che ci mostr chiaramente quale doveva essere la Via. Nella stalla nac- que il Bambino, ma intanto unaltra via dal cielo veniva tracciata. Gloria a Dio nellalto dei Cieli e pace in Terra agli uomini di buona volont, segn una possibilit che avremmo fatto bene a seguire, ma che si dimostr per i pi tortuosa e difcile. Ma pian piano rad- drizzammo il nostro procedere, perch non semplice, per gli umani, il cammino che con- Il Sentiero Iniziatico Curatore: Massimo Rodolf LA STELLA DORIENTE 17 duce al Regno dei Cieli. La Terra, con tutte le sue attrazioni, si presenta insidiosa e al tempo stesso piacente, e per lungo tempo, e molte vite, ci tiene legati alla propria gravit. Ma il Verbo, che risiede ancora nei nostri cuo- ri, checch se ne dica, scongger gli Imperi, e ci far sconnare l, in quei celesti pascoli, dove il lupo pascoler con lagnello. La Stella dOriente continu il suo cammino, dopo che il velo del Tempio fu squarciato, in quel tenebroso meriggio, e con salti di Luce penetr nel tempo dellUomo a portare con s il rinforzo ai cuori che dovevano crescere, ed aprirsi allAmore. Dilagammo per il mon- do, come un Fuoco che brucia, costruimmo cattedrali e vincemmo battaglie, e anche molte ne perdemmo, nel rossore di un sole che muore, tratto dallignoranza. Finch le Tenebre si ammassarono sempre pi, prepa- randosi allo scontro nale e alla ne del ciclo. Kali Yuga stato detto! Ma il Fuoco e la Luce non son mai stati spenti, e ora gi risuona il rombo lontano del Cuore che tutti ci nutre. La Legge, che anche Siddharta Gautama, il Per- fetto, ha cantato nella sua vita, non permetter che la ruota si fermi. Alla pioggia segue sem- pre il sereno, anche se gli Oscuri vorrebbero far s che tutto si spenga. Possono al massimo porre un velo attorno alla Vita, ma sar sem- pre troppo sottile perch non venga consun- to dalla Volont di Essere. Ora questo velo al suo massimo spessore, e ristagna dinnanzi agli occhi degli uomini, attendendo che il Fuo- co interiore lo divori. Ecco quindi che la Stella dOriente sta uscen- do dalloccultazione nella quale rimasta, per non mostrare il proprio bagliore, e da dietro le nubi che avvolgono il pianeta, sta lanciando i suoi raggi, che renderanno le nubi tonan- ti, mentre vedremo il ritorno, appunto, da Oriente. Il futuro tracciato. Questa Terra, quasi perduta, e scivolata nellombra, cono- scer ancora una volta quel limpido bagliore. Ma oggi, pochi volteranno le spalle, perch il richiamo sapr toccare il profondo dei cuo- ri, mostrando il retaggio antico della nostra nascita celeste. E anche se molti periranno, ammaliati dalle tenebre scintillanti di niente, che vita non sono, la pianta di questa umanit sar innestata sul vitigno che non perisce. lora del ripristino e del ricordo, perch lac- qua di Luce non ha mai cessato di scorrere, anche nei meandri carsici della secchezza di questa umanit. E il ricordo di mille fatiche e imperfezioni, non potr che rimandarci alla vi- sione del castello di Luce della mitica Avalon, eretta per ricordarci chi siamo e donde venia- mo. Cavalcheremo ancora sugli eterici prati, e vedremo coi nostri occhi la Porta, oltre la quale ci attende il Sacro di questo bel mondo. Stella dOriente, Stella dOriente, noi ti pre- ghiamo, non tardare. Ascolta linvocazione, che oramai sale diritta, attraversando gli stra- ti della morte che avvolge. Stella dOriente, placa la sete dei nostri cuori. lalba ormai, la battaglia vicina, e vorremmo vederti sor- gere, prima che il Sole tutto abbagli con la sua Luce. Il Silenzio profondo, e solo una morbida brezza sostiene le nostre membra, inquinate dalla fatica e dalla tensione. Stella dOriente, attiraci a te, e lasciamo le tenebre dietro di noi. Buon Natale, Massimo. Massimo Rodolf 18 19 Nellarticolo precedente facevo riferimento ai tre aspetti che hanno particolarmente impe- gnato Ercole nella fatica in Sagittario, aspetti riconducibili al pettegolezzo, al parlare di s in modo egoistico e al donare perle ai porci. Che dire... sicuramente si sono gi spese parole e umi dinchiostro nello scrivere di questi argomenti, nel tentativo di rendere fruibile la comprensione che, di volta in volta, stata proposta dal losofo di turno, alcuni dei quali sicuramente autorevoli e capaci di creare sol- chi di consapevolezza. Per quanto mi riguarda cercher di dare il mio contributo, che si baser sulla mia esperienza e sar ltrato da ci che mi compone, sicu- ro del fatto che la direzione del mio pensiero non potr che essere, in misura pi o meno grande, deviata dallignoranza di cui accetto la presenza nella mia coscienza. Possiamo partire dallignoranza e sarebbe, comunque, un bel punto di partenza per qualsiasi tipolo- gia di viaggio. Riconoscere ci che non co- nosciamo diverrebbe uno strumento impor- tante di relazione, allinterno del quale poter trarre giovamento attraverso la gioia dellap- prendimento reciproco. Dovrebbe essere cos... ma in sostanza non lo o almeno non sempre, semplicemente perch siamo ignoranti, abbiamo delle paure da difendere, farci vedere fragili ci potrebbe far cadere in balia del nemico, che vuole carpirci chiss che cosa, ma sicuramente qualcosa di molto importante visto che le di- fese sono cos agguerrite... forse, dico forse, siamo in presenza di una necessit di affer- mare il nostro potere, e, se siamo intenti a fare questo probabilmente cercheremo di imporci. Lignoranza ci porta sicuramente a spette- golare, quale benecio ci possa dare since- ramente non lo so, no a questo momento non ne ho trovati, avendo avuto modo di ve- ricare quanto, lo sparlare, possa divenire un boomerang, tale da azionare la legge di cau- sa ed effetto e, inevitabilmente, dover fare i conti con ci che si prodotto. Nella maggior parte dei casi, questo modo di agire, incon- sapevole, peggio ancora se fosse svolto con premeditazione e cura metodica, direi quasi chirurgica. Alla base possiamo trovare il bisogno di pote- re, esporre alla berlina gli altri potrebbe por- tarci dei vantaggi, certi intrighi di palazzo, che possiamo aver conosciuto in vite precedenti, potrebbero riemergere in modo pi edulcora- to ma sicuramente non meno dannosi. Les- sere umano portato allintrigo, sembra che le cose semplici siano disdicevoli, pare che la chiarezza non sia di questo mondo, visto che si continua a scavare nellombra un tunnel che, prima o poi, dovrebbe, dico dovrebbe, far crollare, sotto il peso della maldicenza, il Mitologia e Sentiero Iniziatico Curatore: Graziano Fornaciari I TRE ASPETTI DEL SAGITTARIO 20 benessere altrui. Guarda caso, tutto questo viene agito quando non stiamo bene, dite- mi voi se una persona in pace con se stes- sa, equilibrata e propensa al bene comune si possa prendere la briga di mettere zizzania nel prossimo? Poi, di questi tempi, la maldicenza sembra sdoganata, quasi normale amministrazione, per non parlare della televisione, che da anni ormai, ci fa il lavaggio del cervello e, le cose pi turpi, sono ormai stemperate nel tentativo di uniformare il tutto. Il pudore e quindi, un senso di discrezione, sono un lontano ricor- do, come nelle vecchie trasmissioni televisi- ve dove si intervistavano persone sempli- ci, esisteva ancora la vergogna per le azioni sconvenienti, esattamente come oggi direte, la vergogna de che direbbero i miei allievi romani. Ormai non ci si vergogna pi di nulla, nessuno ascolta laltro, tutti a perorare i propri interes- si incuranti del rispetto altrui, agendo come dischi rotti che ripetono la stessa frase, come ho avuto modo di leggere oggi, con la tecnica che in inglese si chiama sound byte, che con- siste nel ripetere sempre il punto centrale di ci che si vuole affermare. Siamo in un gine- praio e come se ne esce? Mah in tempi brevi sicuramente no, ma possiamo cominciare a seminare adeguatamente, ogni cambiamento che si rispetti parte sempre dal cuore di ognu- no di noi, inutile starnazzare e invocare lo sta- to o chicchessia per sanare ogni cosa, la vera rivoluzione consiste nel rendere la propria vita in funzione alla Vita stessa. Il Sentiero iniziatico ci soccorre alla bisogna insegnandoci la bellezza e il vivere per la ve- rit. Non abbiamo bisogno di sminuire laltro per apparire e trovare il proprio posto al sole, ognuno possiede un sole ed posizionato in quel luogo ove Ges disse che non poteva essere raggiunto sicamente, e chi sono io per contraddirlo, soprattutto per il fatto che sto dedicando la mia vita a questo. Sono lon- tano dallessere perfetto, ma non troppo per non riconoscere che la parola retta rende li- beri, se stessi e gli altri, pensate solo quanta energia sprecata che potrebbe essere utiliz- zata altrimenti, pensate a quanto tempo im- pieghiamo nello svilire gli altri, vanicando la possibilit di agire e dimostrare ci che valia- mo senza mascherarci dei nostri alibi. Ormai si giustica tutto, ce ne fosse uno che dica ho errato, mah saranno tutti seguaci di Fonzie che in una famosa serie televisiva non riusci- va a pronunciare il fatto che aveva sbagliato. Naturalmente questo atteggiamento ci intro- duce al secondo aspetto, con il quale Ercole si scontrato, vale a dire il parlare di s in modo egoistico. Queste due modalit vanno di pari passo, anche in questo caso siamo da- vanti ad un desiderio di potere, attraverso il quale togliere spazio allavversario e conqui- stare terreno. una guerra che si combatte in trincea, metro dopo metro, traendo pia- cere nellinibire laltro, rendendolo incapace di nuocere. Questo il piacere dellessere umano medio, il piacere di chi inibisce quello altrui. Ah s, come direbbero quelli dellUrbe, mors tua vita mea, eh gi un po romani lo siamo e non solo quando c da pagare il conto al ristorante. Se non ignoranza questa, cosaltro potreb- be essere? Se riconoscessimo che esiste lo spazio per tutti e che nessuno ci toglie il no- stro posto saremmo a cavallo, ma, in questo caso, il cavallo, probabilmente, ce lo siamo mangiati. Il proprio posto lo si trova ricono- scendo quello dellaltro, dandosi disponibili a modicare la propria visione, comprendendo, 21 nel vero senso della parola, laltrui percezio- ne. La vera conquista consiste nel dare valore a ci che si possiede e non nellampliare con- tinuamente la propria sfera dazione, senza la capacit di goderne il signicato. Quanta avi- dit in tutto questo, avidya signica ignoranza e tutto torna. una questione di percezione, siamo continuamente rimandati a questo, al fatto che la nostra idea, sempre la migliore e in ogni caso rimane comunque da difende- re. Mettersi al centro di ogni cosa e anteporre sempre se stessi agli altri comporta un note- vole sforzo, come per esempio nella difcolt di ascoltare, cosa mai avr laltro di cos peri- coloso da affermare se non gli permettiamo di esprimerlo sino in fondo? Mah chi pu dir- lo, sicuramente anche in questo caso il ritmo, che alla base di ogni possibile guarigione, potrebbe insegnarci molto in proposito... in- vece mentre laltro parla, molto spesso, riti- riamo il ponte levatoio, chiudiamo il portone del castello e buonanotte suonatori. Lascolto, questo sconosciuto... perch tutto parte da qui, se fossimo in grado di avere un udito pi sottile potremmo evitare molti pro- blemi, intanto apprendere informazioni utili rispetto a ci che causiamo e che, natural- mente, attiriamo... gli impatti, sempre pro- porzionati a ci che emettiamo, potrebbero essere pi lievi. Ascoltare, ci metterebbe nella condizione di riconoscere che in questo pianeta e forse non solo, si fa un po per uno, ma, come direbbe Ligabue, il cantante non il pittore, ci pensa la Vita mi han detto cos. Anche in questo caso il Sentiero iniziatico ci soccorre insegnandoci a riconoscere lunica voce che conta, rappresentata dallanima, in mezzo ad un frastuono di suoni indistinti che, dovranno essere tacitati in luogo di un silenzio interiore che potr giungere nel momento in cui il no- stro vero S avr trovato la sua dimora. Dulcis in fundo non bisogna dare perle ai por- ci... mi ricordo che da piccolo andavo a rac- cogliere le ghiande per i maiali ma non credo che si parlasse della stessa cosa. In effetti, credo che il signicato consista nel dare ci che serve senza che venga sprecato, senza arrogarsi il diritto di essere espressione della verit assoluta. La difcolt consiste nel do- nare ci che veramente serve e non ci che, a nostra volta, riteniamo funzionale al mante- nimento delle nostre maschere. Per quanto riguarda gli esseri umani si tratta di unim- presa improba, infatti, bisognerebbe essere disumani ed identicati nella propria ani- ma, capaci, in questo modo, di esprimere la dovuta misura. Difcile esprimere questo in mancanza di una condizione adeguata, la quale ci permetta una visione degli opposti tale da produrre una sin- tesi che vada nella direzione del bene comu- ne. Non possiamo che vigilare ed apprendere dalloggettivo, riconoscendo sempre pi e sempre meglio che la Vita ci offre sulla base di ci che agiamo... si chiamerebbe karma. Si narra che le vie dellinferno sono lastri- cate di buone intenzioni, infatti, quanti gesti inconsulti sono stati compiuti nel nome del bene altrui, quante azioni, tendenti solo a pre- servare i propri privilegi, sono state adde- bitate allaltrui persona, che a volte, ha come unica colpa il fatto di non accettare comple- tamente i doni ricevuti. Ma come, noi che siamo tanto buoni e che agiamo per il bene del tutto, non possiamo sentirci riutati? Sa- rebbe come ammettere che il nostro agire non si basava completamente sul rispetto altrui, possedendo un bisogno egoistico che, 22 inevitabilmente, viene reso manifesto. Per quanto mi riguarda un aspetto con il quale mi sto confrontando sempre pi, aven- do, tra laltro, deciso di percorrere un Sentiero che porter a radicare linnocuit. Le mie pa- role nascono dallesperienza vissuta, in modo particolare nellambito dellinsegnamento, nel quale, il proprio potere pu essere agito in modo distorto, oltrepassando dei limiti che, a distanza di anni, riconosco sempre pi invali- cabili. Il rispetto per le persone deriva dal non metterle mai davanti a qualcosa che non pos- sono sostenere, molto spesso, in nome della chiarezza e della verit, si dicono cose solo per sgravarsi di un peso, rendendo greve lal- tro cos da esprimere potere nei suoi confron- ti. Molti la fanno facile reputandosi superiori a tutto ci, vivendo unarmonia che mette da parte il necessario conitto, dando per scon- tato il proprio modo di agire senza praticare lascolto, assumendo sorrisi di facciata nel tentativo di mantenere unimmagine. Credo che la cosa sia pi complessa, se ci diamo disponibili a discendere nei meandri della nostra coscienza con la necessaria one- st. Dico questo perch ho avuto modo di vericare sul campo ed ancora oggi, a distan- za di anni, vigilo attentamente sul mio agire che ho modo di vericare ancora imperfetto. Certo, le cose sono migliorate, soprattutto ri- pensando ad una sera di tanti anni fa dove, tenendo un corso, ebbi modo di sentire, per la prima volta, uno schiocco nella mia co- scienza, davanti al fatto che le persone non facevano quello che io volevo, minando la mia autorit e limmagine che avevo di me stesso. Il dolore fu grande, mi ricordo che piansi calde lacrime al ritorno, vivendo, per i giorni successivi, un travaglio doloroso che mi port a partorire la volont che certe cose non avrebbero dovuto pi accadere. Nel futuro sono accadute ancora, anche oggi, mentre scrivo, queste parole verranno vis- sute sicuramente imperfette, ma questo il valore dellesperienza che ci rende perfetti in ogni momento ma, sempre e comunque, perfettibili. Le persone non cambiano sulla base del numero di parole che esprimiamo, non serve enunciare chiss che cosa sosti- tuendoci allesperienza altrui, inutile dare informazioni che laltro non ha ancora avuto modo di sperimentare. Dobbiamo, invece, essere cartelli indicatori che fanno ltrare la luce dei mondi lontani, una luce che possa portare in supercie ci che pronto per es- sere mietuto. Durante i miei corsi, ho modo di dire spesso che, nessuno ha il diritto di toglierci la fatica che ci compete. Infatti, dietro il bisogno di togliere la fatica altrui si nasconde un mon- do, sicuramente in buona fede, ma non cer- tamente sano. Togliere lesperienza allaltro signica volerlo controllare, forse, nasconde anche un bisogno di essere amati, forse an- che altro... lesempio a cui mi rifaccio spesso quello dei genitori, i quali pur vedendo i - gli che sbagliano e cadono stanno in di- sparte pronti ad accorrere, aiutandoli a stare in piedi con le loro gambe. Questo dovrem- mo fare noi tutti, ed ci che i Grandi Esseri agiscono nei nostri confronti continuamente procurando la tensione necessaria tale da al- zare gli occhi al cielo, una tensione che pu essere sempre sostenuta, pur nel disagio di riconoscersi imperfetti. Graziano Fornaciari 23 Urano un pianeta sacro e trasmette energia di 7 raggio, raggio che appartiene al ramo di- spari, alla linea lungo la quale scorre lenergia di 1 raggio. Urano mette in contatto il fuoco elettrico espresso da Aries, agente del 1 rag- gio, con il fuoco per attrito, dando cos origi- ne alla manifestazione. Infatti Urano, tramite il 7 raggio, realizza proprio nel piano sico le forme atte ad esprimere lo spirito, e provoca con il suo impulso, condizioni migliori afnch nuove forme pi perfette prendano il posto di quelle vecchie, al ne di esprimere sempre meglio lo spirito. Questo perch Urano reggente di Aries sul piano monadico, quindi mette in relazione il 1 raggio con il 7, compiendo cos lopera di unire spirito e materia, di esprimere sul piano sico la coppia di opposti che, ponendosi in relazione, danno origine alla vita. Urano con la sua opera produce la fusione fra il s inferiore e il s superiore usando come strumento la mente, lintelligenza e un approccio scientico alla conoscenza, che andr a sostituire quello mistico. Urano il pianeta dellOcculto e ne svela i misteri allorch luomo pronto a com- prenderli. Da qui si evince che il vero maestro esoterico, loccultista, sia scienziato sia de- voto ad un ideale, e che questi due aspetti, se non uniti insieme, portano luomo a cadere nella magia nera poich il suo agire motivato da una mente forte ma non dallaltruismo. La costellazione di Aries trasmette energia di 1 raggio, la quale viene trasformata in forza dal 7 raggio di Urano, il quale realizza in ter- ra il proposito di Dio, ovvero porta in manife- stazione lidea creatrice del 1 raggio, realizza larchetipo del Padre trasformando le energie spirituali in attivit e forze operanti allinterno della vita planetaria. Il 7 raggio trasmesso da Urano energia differenziata ed oggettivata del 1 raggio, che manifesta sulla terra la vo- lont di essere ponendo in contatto spirito e materia. Urano, quindi, guida il discepolo sulla via del- la consapevolezza, poich il fuoco cosmico di Aries e il fuoco di attrito portato da Urano si toccano, si fondono, generando cos lardente terreno della battaglia. Il discepolo guerriero deve traversare quella via, disseminata di crisi prodotte dal contatto dei due fuochi, e lo fa di libera scelta, scelta che ha compiuto in Libra e che lo porter davanti alle porte di Aquarius. Non a caso Libra lopposto polare di Aries, e Urano, reggente di entrambi, crea uno scam- bio energetico molto potente al ne di porre in equilibrio ci che era stato creato in Aries e potere cos realizzare il signicato di Aquarius, una nuova Era basata sulla fratellanza e il bene comune. Il volere del 1 raggio si fonder con la concretizzazione e lorganizzazione del 7 raggio, dando inizio sul piano sico a un nuovo ciclo fondato sullordine, sul ritmo, sullarmo- Astrologia esoterica Curatore: Maria Grazia Barbieri
URANO E IL 7 RAGGIO 24 nia, su un rituale cerimoniale che pervader ogni gesto e ogni azione, portando lumanit a vivere secondo i principi della Fratellanza e del Servizio mondiale. Urano connette queste tre costellazioni - Ari- es, Libra e Aquarius - essendo reggente sul piano dello spirito di Aries, sul piano della- nima di Libra e sul piano della personalit di Aquarius, e questa connessione crea un trian- golo energetico con ai vertici queste tre co- stellazioni, ora molto potente ed importante al ne dellevoluzione umana. Inoltre Urano forma, con la Gerarchia e Pisces, un triangolo energetico ora molto attivo che ha il compito di attrarre magneticamente ver- so la Gerarchia lumanit, portando questul- tima ad alzare gli occhi verso il cielo, verso il regno dellanima. Il 7 raggio tramite Urano trasmette energia proveniente da Sirio alla Gerarchia, e questa la riversa sui discepoli che hanno accettato il difcile compito di dare un nuovo assetto allorganizzazione mondiale favorendo un nuovo ordine basato sulla liber- t mentale e sulla comprensione amorevole. Oggi lumanit, sospinta da Urano e dal 7 rag- gio, si sta preparando ad accogliere il fuoco, il quale provocher la crisi iniziatica che porter al risveglio della coscienza. La terribile crisi che il mondo sta vivendo ora, creata dalligno- ranza e dallavidit, nonostante le apparenze frutto dellenergia di Shamballa, che manife- sta la volont di bene la quale, unita allener- gia organizzatrice del 7 raggio, viene inviata allumanit tramite il usso damore emesso dalla Gerarchia. La Legge delluniverso impo- ne il bene come vincitore, e le forze del Male non riusciranno ad arrestare questa pioggia di energia damore che continuamente scende a nutrire lumanit. Le Forze del Male insinuano nelle menti degli uomini la separatezza, linsicurezza e la pau- ra, e larduo compito delle Forze della Luce quello di modicare questo stato mentale e di sostituire i responsabili di questi mali con uo- mini illuminati che amano lavorare in gruppo per il bene della comunit, attraverso il ritmo, lordine e i giusti rapporti del 7 raggio, produ- cendo bellezza e armonia in tutto il mondo. Di fatto, nonostante la distruzione e lodio siano ora imperanti, il 7 raggio molto potente e distrugge le forze del male, anche se a sca- pito di gravi perdite fra le la dei combattenti della Luce. Gi si possono scorgere alloriz- zonte barlumi di luce che fanno intravedere le strutture nascenti di una nuova civilt che solo lumanit pu portare a compimento. Perch solo agli esseri umani spetta la decisione - nale: se conquistarsi la libert e costruire una nuova civilt di fratellanza o consegnare le pro- prie vite e il proprio futuro nelle mani delle for- ze del male, che vogliono distruggere lo spirito umano e i suoi veri valori. Maria Grazia Barbieri 25 Il signicato etimologico del termine danzare stendersi in catena, in la, dalla radice tan = stendersi e dal sanscrito tanomi = stendere. Dal dizionario dellinduismo edito dalla Ubaldi- ni il termine Tandava viene cos espresso: Il nome della danza cosmica di Shiva di creazio- ne e distruzione. il simbolo della rivoluzione della Ruota cosmica, con le due differenti fasi di movimento, le due fasi alterne del ciclo co- smico: la sua emanazione ed evoluzione nello Spazio e nel Tempo e la sua dissoluzione con il riassorbimento nella unica ed immutabile Essenza di tutte le cose. ... Lorbita della sua danza lUniverso intero: il suo ne la libe- razione. Il tandava ebbe forse origine come danza della fertilit. ... Della connessione fra danza, fertilit e creazione vi chiara testi- monianza nel RV. (x.72,6), ove si narra che gli di, al pari di danzatori, suscitarono la polvere dalla quale ebbe origine la terra. Di tutte le arti, la danza lunica che si svol- ge attraverso il movimento nello spazio e nel tempo, e la sua natura appartiene allespres- sione di ogni nostra azione quotidiana, di ogni movimento. attraverso il ritmo e larmonia di ogni nostro agire che danziamo su ogni pia- no della coscienza; come in ogni regno della natura ritroviamo il uire della vita secondo le leggi che lo regolano, levoluzione, una dan- za accompagnata dalla grazia silenziosa che permea i vari processi della creazione, e dalla gioia di donare alla vita, per la vita stessa. Nelluomo lespressione corporea raggiunge la sua massima capacit nelle attivit sporti- ve, dove il controllo su ogni singola parte del corpo diviene eccellente, esprimendo sincro- nia, larmonia dei gesti che rende bello ogni esercizio; nella danza la musica supporta i movimenti del corpo delineando un ritmo, una melodia e un ordine da seguire, che de- terminano contatti psichici ed animici con altri spazi della coscienza. Larmonia un aspetto che delinea il bello in ogni cosa e nella mu- sica viene considerata come lo studio della sovrapposizione di suoni e della loro recipro- ca concatenazione e funzione allinterno della tonalit. (da Wikipedia) Cos linterpretazione corporea insieme alla musica diviene arte, ed il suono, la forma e il colore ne inuen- zano il signicato e la vibrazione, rendendola espressione di tanti stati danimo, dando vita alla coreograa, lo spettacolo della creazione armonica del movimento. Anche la scienza ha vericato che nella struttura dello stesso DNA, lacido nucleico che contiene le informazioni genetiche del- la maggior parte degli organismi, esiste un movimento danzante; rappresentato dallo stendersi regolare di una catena di elementi biochimici in armonia tra loro, due doppie eli- che congruenti che roteano insieme attorno allo stesso asse. stato inoltre comprovato geometria sacra Curatore: Enrica Battaglia
LA DANZA INNO DELLA VITA 26 che lo stesso DNA produce sonorit, e que- sta scoperta rende pi veritiera lipotesi per cui tutto luniverso sia una forza danzante che, di passo in passo, esprime larmonia, imitata e ricercata dallinsieme di strumenti nelle grandi orchestre musicali. La danza ovunque, dallinnitamente piccolo allim- mensit della danza celeste, detta anche la musica delle sfere n dallantichit, che con- siderava luniverso come un enorme sistema di proporzioni numeriche, per cui i movimenti dei corpi celesti avrebbero prodotto una sorta di musica non udibile allorecchio umano ma consistente in concetti armonico-matemati- ci. (da Wikipedia) Latto di danzare rievoca cos movimenti roteanti insiti nella struttura della vita e pre- senti, da tempo memorabile, gi nelle danze primitive no ai giorni nostri. Gli antichi Egizi danzavano attorno allaltare in modo circolare per rispettare i movimenti degli astri onoran- do cos lo Zodiaco, e in ogni tipo di danza si riproduce questa modalit di base, a partire dal giro giro tondo dei bambini, che evoca lunione e lesistenza del gruppo attorno ad un centro, simbolo dellunit divina, no alla danza Su dei dervisci rotanti, che attraverso la pratica di questa antica danza ricercano il raggiungimento di una completa immersione dellIo individuale nella sostanza universale. In ogni angolo del mondo le danze nel loro processo roteante erano volte ad onorare i vari aspetti della natura e a richiamarne la pro- sperit. Nelle forme pi accademiche, come la danza classica, i movimenti sono strutturati da precise regole che danno al corpo in mo- vimento grazia, dolcezza, regalit. In questa disciplina la struttura del corpo, faticosamen- te allenato, diventa lo strumento per la rea- lizzazione di gure sempre pi leggiadre che vogliono esprimere lunione del sico con il divino attraverso la musica, per cui la coreo- graa alla base della sua espressione. Laspetto sacro della danza, dunque, di or- dine sico quando si riconnette allarmonia del movimento del corpo umano, che per la sua perfezione genera geometrie esatte; di materia pi rafnata quando si considerano le connessioni numeriche che intercorrono tra suono, forma e colore, indivisibili tra loro e presenti in ogni aspetto della vita. Inoltre il movimento di rotazione intorno al proprio baricentro genera lesperienza sica, emotiva e anche mentale, dellappartenenza a questo universo, del riconoscimento della propria centralit come perno intorno a cui presen- te la stessa energia che tiene in vita il mondo. Enrica Battaglia 27 Da parecchio tempo cerco di scrivere questo articolo, con precise informazioni e analogie, ma non mi stato per niente facile partire. Non sono una ricercatrice, ma sono, nel mio piccolo, unoccultista. Paura!!! Niente di pi bello e innocuo. Nel mondo delloccultismo ho sempre trovato le persone pi belle e vere, alla faccia di quello che si crede delle- soterismo. Fin da piccola, per interessi anche famigliari, mi sono avvicinata alla chimica, e oggi, ma- gari anche per vie diverse, sono arrivata a fare qualche considerazione su ci che avvie- ne nel nostro corpo sico attualmente. Siamo stimolati a prendere milioni di integratori, e tra questi il mirabolante ossidonitrico. A me gi la parola d un po da fare, magari mi sba- glio, ma questo composto mi puzza... Sottolineo che lossidonitrico ha effetti positi- vi sul nostro corpo (in quanto esso lo produce gi in maniera endogena), ma la grande diffu- sione di questo composto mi ha fatto appro- fondire la ricerca e fare qualche associazione. Uno degli effetti collaterali di questo integra- tore (ma non viene detto) che interferisce con gli enzimi responsabili della sintesi del DNA. Non vediamo a breve gli effetti secon- dari di alcuni prodotti come questi, e quindi andiamoci piano nelle somministrazioni; tra laltro, credo che ci sia un disegno pi grande correlato alluso di questo composto e che sia interessante, per chi vuole farci diventa- re degli umanoidi, trasformare piano piano il nostro Dna. Un giorno, guardando la molecola tridimen- sionale del Dna, mi sono sentita male (come assorbita da questa danza che racchiude i mi- steri della vita) e ha iniziato a girarmi la testa, e un senso di smarrimento e avvolgimento mi ha rapita. Non era spiacevole ma era come se non fossi stata pronta a contattare una tale chiave. Non bevo e non fumo, no, giusto per chiarire... Tornando allossidonitrico, oltre ad inibire la Dna polimerasi (cinque tipi di enzimi), stimo- la lapoptosi, la morte cellulare. Siete ancora convinti di assumerlo? Al posto suo assume- te curcuma, una spezia orientale che contie- ne curcumina. I curcuminoidi riducono di molto lemolisi e la lipoperossidazione degli eritrociti; esplicano anche una attivit antipromotore funzionando come scavenger dellossido nitrico e bloccan- do lenzima che lo produce. Se volete mante- nere, o almeno sostenere, il vostro Dna, usa- te spesso la curcuma: costa poco, molto buona e ha effetti positivi nel nostro corpo sico. Unaltra pianta molto comune, ma as- solutamente radiosa, che pu allontanare le sostanze tossiche, tra cui il temibilissimo allu- minio, la menta. I principi attivi della menta, insieme, tra di loro, nelle precise concentra- Fitoterapia energetica Curatore: Donatella Donati MUTANTI, NON LO SAREMO MAI..! 28 zioni in cui si trovano, diventano antagonisti dellalluminio. Lalluminio una delle sostanze pi diffuse nelle scie chimiche e ha effetti dannosissimi sul nostro sistema nervoso e su tutto il corpo. I composti di alluminio che ricadono dal- le scie sono di dimensioni nanometriche. stato dimostrato nella letteratura scientica e medica che particelle di dimensioni nano- metriche sono innitamente pi reattive a indurre unintensa inammazione in un certo numero di tessuti. Di particolare interesse leffetto di queste nanoparticelle sul cervello e il midollo spinale; nello specico, credo che attacchino, sotto forma di allumina, i nodi di Ranvier del sistema nervoso centrale. I nodi di Ranvier sono gli unici punti dellassone dove pu avvenire la trasmissione del segna- le; in qualsiasi altro punto la guaina mielinica isola elettricamente lassone, impedendo il passaggio degli impulsi; diciamo che il tal- lone dAchille del neurone, chiaro? Per me s. Lalluminio si stabilizza nel nodo e rallen- ta limpulso, isolando anche questa zona, in quanto lallumina un ottimo isolante. A voi non capita di dimenticare sempre pi cose? Di scrivere sbagliando le parole? Perch ci sono sempre pi forme di autismo e malattie autoimmuni? Il nostro corpo sico altera- to... Una lista crescente di malattie neurodegene- rative, tra cui la demenza di Alzheimer, il mor- bo di Parkinson e la malattia di Lou Gehrig (SLA), fortemente correlata allesposizione allalluminio ambientale. Le nanoparticelle di alluminio non solo sono innitamente pi in- ammatorie, ma possono anche facilmente penetrare nel cervello in vari modi, compreso attraverso il sangue e i nervi olfattivi nel naso. Quindi, tornando a chi ci vuole diversi dentro, ma non nel carattere, nel colore degli occhi e nel peso: non ce la potete fare, non riusci- rete a ad alterare totalmente il nostro Dna: esiste lantidoto! Forse stiamo dormendo, forse solo un incubo dal quale impossibile svegliarsi, ma i nostri cuori pulsano di emo- zioni, di tenerezza e soprattutto di bont. Nessunalterazione della nostra biochimica interiore pu resistere alla radianza del per- dono e della condivisione, lo sto capendo ora che lo scrivo, e la paura di scrivere certe cose, cos, gi svanita. La consapevolezza spazza via ogni sostan- za tossica dai nostri corpi sici e le piante ci aiutano a rimanere puliti. Il nostro Dna conti- nuer a danzare nelluniverso della vita, e noi, un giorno, ne capiremo i misteri pi profondi e riusciremo a decodicare la sua misteriosa scrittura; ma non ora, siamo ancora troppo poco innocui. Donatella Donati 29 Ma sai, in relazione, noi due parliamo mol- to, tipica affermazione spesso sostenuta con una certa enfasi nel declamarla, diretta- mente proporzionale allillusione che la carat- terizza, perch la vexata quaestio resta quella del dialogo o del soliloquio con spettatore Cosa dico, come lo dico, perch lo dico, que- sto il punto: consapevolezza possibile, per capirci, e senza mai allontanarci dalla praticit. Ascoltare e dire quel che c da dire, o ascol- tare e tacere, consapevolmente e costrutti- vamente, non cosa semplice, come la di- scriminazione che comporta, ma da qualche parte occorre pure cominciare. Sovente si parla molto e si ascolta poco, ma anche si parla poco e si ascolta meno, a con- notare unampia gamma di dinamiche possi- bili, sempre comunque contaminate dai pro- pri limiti. Ecco che la comunicazione vera, al di fuori di quelli che rappresentano possibili spazi di condivisione, spesso superciali pro- prio per non entrare nel profondo, pu rappre- sentare un problema. Di fatto la relazione non pu muoversi dentro il range necessariamen- te ristretto di spazi di piacere condivisi. Certo, due persone si attraggono anche sulla base di questo, e va benissimo. Un terreno su cui costruire le fondamenta, ma poi, il resto della casa? A volte, il facciamo qualcosa insieme una modalit per riempire nientemeno che un vuoto, per tamponare un contatto che su- gli altri piani carente, o per meglio dire sfug- gevole. Si deve fare necessariamente qualco- sa perch non fare crea disagio, una sorta di imbarazzo ansiogeno sottocutaneo... Si sen- te la presenza dellaltro, ma non si entra in contatto con laltro. Cos il parler pour parler, come anche il tacere per tacere, divengono espressioni di dinamiche connesse ai propri limiti, estroessi attraverso gli automatismi, alimentando solo illusione, paura, fuga di- stanza anzich vicinanza, debolezza anzich forza. Dov lo scambio? Certo, i partners magari parlano, anche pro- fusamente, ma a compartimenti stagni. E invece, parlare sbottonandosi sul serio, spezzando passo a passo le maschere e lim- magine di s venduta al mondo apre le porte allincontro, al dialogo vero, e apre possibilit nuove per s, per laltro, per la coppia; in altre parole genera attivit creativa. Non dimentichiamo che la comunicazione, come indica letimo, quando tale, rende comune, accomuna, quindi unisce; stiamo parlando di nuovo di Amore, guarda caso, ma anche di Yoga, per capirci. Stringiamo ancora un po: la personalit fa monologhi, lAnima comunica, quindi dialoga veramente. Il contatto armonico dei vari piani della personalit nutriti dallAnima consente una comunicazione migliore; poi, in relazione le coscienze che si incontrano per dialogare La Coppia sul Sentiero Curatore: Giorgio Ricci Garotti e Monica Giovannini COMUNICAZIONE E INCONTRO (seconda parte) 30 sono due, ma la sinergia possibile, a maggior ragione, pu avvenire proprio in virt di que- sta apertura al usso superiore del proprio corpo causale, tramite specico tra cielo e terra: lAnima ha scelto Dio per sua porzione descrive Padre Pio , e vuole manifestarsi. estremamente scientico: non posso espri- mere ci che ancora non manifesto; il grande abisso che c tra la teoria e la pratica, tra il dire e il fare e, nel caso specico, tra il pen- sare, lascoltare, il sentire e il parlare, quindi il dialogare. Perch poi, sia lascolto che la comunicazio- ne sono specicamente connessi a Vishud- da Chakra, allaltezza delle vertebre cervicali, che di fatto il crogiuolo in cui si cucinano i bollenti spiriti del quaternario inferiore, terra acqua fuoco e aria, per arrivare ad ottenere unottima ribollita alla toscana, metafora della piacevole trasformazione creativa. Lo stesso Padre Pio precisa che, per comuni- care con Dio, noi dobbiamo salire e Lui scen- dere; Lui non ha problemi, noi qualche picco- la resistenza forse s. Quella humilitas di cui si parlava nella prima parte di questo articolo implica proprio labbassare le penne pesanti che impediscono lelevazione, perch cercare la comunicazione possibile, di fatto, unap- plicazione scientica dellAmore; e di cosa do- vremmo occuparci nelle nostre vite se non di questo, che il fulcro della vita stessa? Per cui cerchiamolo, adesso, qui, ora, il con- tatto possibile, efcace, utile, vero, ma per riuscire in questo, o perlomeno provarci, dob- biamo lasciare cadere tutto ci che lo osta- cola. Il motto di Vishudda, Chakra della gola, da cui promana il Verbo, la parola, proprio: scam- bio e comunicazione autentici, gi citato in precedenza. Autentici, quindi non ltrati, ma- scherati, ttizi e illusori, ma per di pi, come se non bastasse, basati sulla ducia. S, la - ducia, reciproca: ho ducia in te o anche mi do di te. Provate a formulare mental- mente questa semplice affermazione, men- tre ascoltate laltro, o prima di aprire bocca, sempre con laltro, nella coppia, non con gli amici in pizzeria. Ma che roba ? Occorre an- dare a scomodare il senso, quello vero per, del Tantra, che, precisiamolo, con Sting ha a che fare come lEsoterismo con Otelma, ma magari ne parliamo prossimamente. Intanto provate a dare ducia allaltro, sperimentando consapevolmente, non ci sono controindica- zioni; effetti collaterali, invece, probabilmente s, sani per, come ad esempio il rapporto co- stituente. Ovvero sviluppo evolutivo risanante della tana di Svadhis, detto anche 2 Chakra, che sta a rappresentare quelle acque melmo- se della coscienza, o magazzino del Karma, e che guarda caso ha una linea riservata diret- ta con Vishudda, proprio quello dello scambio e comunicazione autentici basati sulla ducia. La scelta costituente indica la bonica di quel- le acque ed tuttaltro che una metafora, pro- prio a partire dalla volizione, determinazione e disponibilit che essa comporta. Effettivamente questa comunicazione di cui si parla rimbalza proprio in ogni angolo della coscienza, spazi diversi, tempi diversi, alias karma, prima di arrivare alla lingua Allora, proviamo a non cedere alle pesanti lu- singhe antiche. Discriminiamo, riconosciamo le differenze, coltiviamo con lascolto e nella- scolto la nostra elevazione per esserci, per vivere, per creare. La comunicazione diviene pi facile, lunione possibile, eccome. E c sempre lAmore dietro a tutto questo. Giorgio Ricci Garotti e Monica Giovannini 31 Ogni nostra relazione, principalmente rivolta allinfanzia, intrisa di un atteggiamento ma- terno; non tutte le relazioni per ci conduco- no a tale bellezza, anzi, al contrario, assistia- mo a scambi freddi, svuotati totalmente della gioia e dellamore di cui ogni uomo sarebbe dotato. Allora il pensiero mi porta al signi- cato della Maternit, da cui ho dedotto che non esiste religione superiore, visto che nul- la ispira maggiormente se non la verit della vita che prende forma nella materia. La Ma- ternit ha il proprio tempio nella femminilit, che il suo santuario. Il regno della Maternit il mondo e il mondo tutto ci che nel mondo. Per cui, essendo ogni donna il tem- pio della Maternit, il suo regno il mondo in cui vive, le cose quotidiane a cui si dedica. Ognuno di noi, essendo nato dalla gestazio- ne, almeno in piccola parte possiede questo potere e, in una certa misura, la protezione e la compassione materna per diritto di na- scita. Comunque il sacerdote del sacramento della Maternit rappresentato dalla donna, la quale celebra laltare della nascita: la don- na che esprime nel mondo la meravigliosa comunione della Vita, irradiando la materia afdata alle sue cure. Con questo possiamo pensare che ogni essere umano porti con s questo tipo di realizzazione. Oggi le donne realizzano tutto questo con maggiore difcolt, rincorrendo altri conse- guimenti. La Maternit la sola che realiz- za attraverso lo spirito dellaccudimento la bellezza per il servizio del mondo, e questo spirito possiede capacit rigeneratrici. Esi- ste poca conoscenza del signicato e della conseguente comprensione energetica di questo archetipo, rappresentato in pieno dal culto egiziano di Iside, madre di tutte le cose, dea della fertilit, la quale insegn alle donne dEgitto lagricoltura. La devozione ad Iside salvezza dalla morte, rappresenta lanima compagna, luso consapevole del potere femminile e dellamore. Lamore alla base della vita, il suo deside- rio di unione dovr avvolgerci, e lentrare in rapporto cosciente con esso ci permetter di tradurre le nostre esistenze donandogli si- gnicato. Giungere al conseguimento di tutto questo signicher la possibilit dincarnare lessere dei veri sacerdoti della Maternit, ar- rivando a fare del mondo un regno pi umano, afnch la Madre del mondo vi possa regna- re per la felicit di tutta lumanit. In questo caso linfanzia ne trarr certamente benecio, altrimenti, dimenticando la loro femminilit, le donne perderanno anche la loro Maternit, e il mondo sar meno fertile. Il mondo ha biso- gno di donne che rammentino il loro sacer- dozio, di uomini desiderosi che permettano che dai loro cuori scaturisca la consacrazione allardore. Tutto questo, secondo me, occor- Educare per la consapevolezza Curatore: Anna Grazia Fiorani LA MATERNIT 32 re cercarlo in ogni dettaglio della nostra vita, mantenendo un comportamento gioioso che nasca dalla conoscenza pi profonda; cos facendo si espanderanno la contentezza e la felicit attraverso il mondo. Un altro esempio di donna Maria, la vera regina Madre del Mondo, esempio perfetto di Maternit. Essa serv 2000 anni fa con dol- cissima perfezione, e ancora oggi essa serve in modo glorioso il mondo. Ove vi consape- volezza della Maternit, la la Regina delle Madri; ove un atto materno viene compiuto, l essa presente. Non vi verit pi profon- da, pi intima ed universale della Presenza del cuore materno in ogni sua espressione, di quel cuore che abbraccia tutti i regni della natura. Ci evidente in tutte le cose comu- ni della nostra vita giornaliera: innamorarsi, fare la corte, danzarsi, sposarsi, partorire ognuno di questi fatti una pietra miliare sul- la via damore che la via della Maternit. Luomo e la donna sono le due grandi colon- ne del tempio della creazione e sarebbe illu- minante se potessimo realizzare queste cose quando ci innamoriamo. Il sentiero della Ma- ternit, la luminosa via damore, sarebbe per- corsa con gioia, dignit, sacricio e servizio. Innamorarsi signica compiere un sacramen- to materno, e ci lo si pu compiere in ogni momento della nostra vita, in ogni nostra azione se consapevoli di essa, dando cos vita allimmortalit Ogni donna dovrebbe es- sere, e lo diverr, una madre per il mondo in cui vive, per la sua famiglia, per i suoi amici e per coloro che la circondano. Sacerdotessa della Maternit, il mondo in cui vive il suo regno, nel quale spande pace e coraggio, ma in mancanza di questa consapevolezza non potranno che generarsi egoismo e miseria. Tutto questo insorge quando si dimentica lo scopo della vita, alimentando illusioni che non riconoscono la vita vera. Penso che quando la maggior parte dellu- manit entrer in possesso della sua grande eredit, essa avvolger il mondo nel brillante mantello del signicato vitale della Maternit, e allora la gloria con cui siamo creati ritorne- r. Linfanzia sar bella e felice, la giovent ardente, let matura forte e generosa, la vec- chiezza nobile e onorata. Quando si realizze- r ci che abbiamo nel cuore pi profondo e verranno soddisfatti i desideri e gli scopi dei nostri cuori, le guerre cesseranno, e la mise- ria retroceder dinanzi alla felicit. Gli uomini agiscono, ma le donne ispirano, e nch una donna non sar unispiratrice, il mondo continuer a soffrire. Madre sica o Madre Spirituale, madre del proprio glio, o madre del suo proprio mondo, ogni don- na pu dare pace, forza e coraggio, facendo emergere la forza di ogni essere umano. Per quanto mi riguarda, continuer ad osser- vare ogni sguardo che provenga dallamore materno, percependone la vita che scorre e cercando di uire con essa. Anna Grazia Fiorani 33 La discalculia evolutiva un disturbo caratte- rizzato da ridotte capacit nellapprendimento numerico e del calcolo in rapporto alla classe frequentata. presente in bambini con intelli- genza normale che non hanno subito danni neu- rologici. Pu presentarsi associata alla dislessia e alla disgraa e frequentemente a vulnerabilit nelle abilit visuo percettive e visuo spaziali, e a disturbi emotivi, sociali e comportamentali. Risulta discalculico circa il 6% dei bambini in et scolare. La diagnosi viene effettuata sulla base di una valutazione psicodiagnostica globa- le che prevede lutilizzo di test standardizzati somministrati individualmente. Essa non pu essere formulata prima della terza elementare, ma gi dal primo ciclo possono essere rilevate discrepanze tra le capacit cognitive globali e lapprendimento del calcolo e dei fatti aritme- tici. Quali sono gli aspetti neuro-cognitivi coin- volti nelle operazioni di calcolo? Inoltrandosi nel campo vastissimo della letteratura si avver- te un senso di stordimento per la vastit della documentazione, ed difcile riuscire a man- tenere un punto di vista sintetico. Le nuove teorie dello sviluppo, in merito alle conoscenze numeriche e al calcolo, affermano che queste capacit sono innate e non derivanti solo dalle esperienze concrete vissute dal bambino ver- so i cinque anni. Losservazione empirica del- le abilit numeriche di bambini molto piccoli e della sensibilit alla numerosit degli animali conferma questa teoria, ovvero che una certa quota di conoscenza matematica non appre- sa n attraverso lesperienza n attraverso lin- segnamento. Gi a partire dai 18 mesi di et i bambini sono in grado di contare. Si tratta di una sorta di lastrocca dei numeri ben diver- sa dallenumerazione. Intorno ai quattro anni essi apprendono che la sequenza numerica in rapporto con numerosit sempre maggiori. Parallelamente essi riescono anche a denomi- nare, entro la decina, il numero che precede o quello che segue e, ben prima dellingresso alla scuola elementare, sanno riconoscere la rappresentazione dei numeri nelle varie forme pittograche, ideograche e verbali. Solo con gli studi di Warrington (1982) e soprattutto di McCloskey e coll. (1985, 1986) si riconosciu- ta la complessit computazionale del sistema dei numeri e del calcolo e la sua sostanziale indipendenza da altri sistemi cognitivi. Punto di partenza per questi ricercatori lindipendenza funzionale tra il sistema dei numeri e il sistema del calcolo e, allinterno di entrambi i sistemi, lindipendenza tra le varie funzioni. Questo mo- dello sembra attualmente essere in grado di fornire le pi esaurienti risposte esplicative alla variet degli errori prodotti da soggetti adulti che, in seguito a lesione acquisita, presentano decit selettivi a carico di uno o entrambi i si- stemi. Solo un ristretto numero di autori ha uti- lizzato questa cornice teorica per lo studio del La Comunicazione Umana Curatore: Anna Maria Fabene UNO, DUE, TRE COM DIFFICILE CONTARE! 34 sistema del calcolo in et evolutiva. Lapproccio pi utilizzato nora in Italia basato sullorien- tamento didattico-curricolare della scuola ele- mentare e media. Il rischio di questa strumen- tazione quello di non riuscire ad individuare aree speciche di difcolt. La dissociabilit delle funzioni in et evolutiva, infatti, impone labbandono del modello stadiale di sviluppo, mentre giustica la possibilit dellesistenza di differenze individuali nellacquisizione di certe competenze cognitive. Questi studi clinici sulla dissociabilit hanno permesso di superare un approccio che considerava i numeri e il calcolo come componenti accessorie di altre funzioni cognitive, come il linguaggio, lattenzione e la memoria. I proli dei bambini con discalculia sono molto complessi e non sono spiegabili nei termini di blocco evolutivo. Losservazione degli errori di calcolo commessi da bambini ha permesso di descrivere tre tipi di discalculia evolutiva: la discalculia per le cifre, la discalculia procedurale e la discalculia per i fatti aritmetici. La prima caratterizzata da difcolt nellacqui- sizione dei processi lessicali sia nel sistema di comprensione del numero che di produzione del calcolo. La seconda caratterizzata da dif- colt nellacquisizione delle procedure e degli algoritmi implicati nel calcolo: errori di riporto, di incolonnamento e di prestito. Nella terza si raggruppano le difcolt nellacquisizione dei fatti numerici allinterno del sistema del calcolo. Ti ho incontrata poco tempo fa, ma hai gi im- presso nella mia vita un ritmo nuovo, anzi un arresto. Qualcosa ha fatto clic!. La mia gola andata in amme, la febbre salita. Ho avu- to bisogno di silenzio, di riposo assoluto, di sospendere ogni attivit. Davanti alla TV, ho guardato un lm dopo laltro in totale assenza di pensiero. Questo nuovo incontro sta sca- vando dentro, qualcosa entrato in risonanza. Ricordi lontani aforano portando sensazioni di disagio e di tristezza. Nei tuoi grandi occhi scuri rivedo il mio sguardo di bambina perso nel vuoto di fronte alle prime difcolt nel ri- solvere i problemi matematici. Tu, cos piccola, sembri un fringuello spaventato e insicuro. Mi guardi con difdenza e timore, schermandoti dietro al corpo del genitore che ti accompagna. Non vuoi ancora lasciarlo andare via. Frequenti la seconda elementare ma ancora non sai leg- gere e scrivere. I numeri poi con il loro nome, il loro valore, sono proprio un gran mistero e cos tiri ad indovinare. Difcile per te riconosce- re le quantit entro la decina. Ogni volta devi contare partendo dallinizio, non ricordando mai cosa viene prima o dopo. Lanno scorso sei ni- ta spesso fuori dalla classe. Eri indisciplinata e nessuno si era accorto che in realt quel com- portamento era una copertura alle tue difcolt negli apprendimenti. Come scaricare altrimenti quellansia di fronte a lettere e numeri che non riuscivi a decifrare e a memorizzare? Hai impa- rato a scrivere un po sotto dettatura, ma non sai rileggere poi quelle parole. Tra pochi giorni verranno concordate con le insegnanti le linee del programma individualizzato. Verranno scelti degli esercizi mirati al superamento delle dif- colt e potenziate le abilit presenti, afnch tu possa superare il senso di inadeguatezza e di frustrazione, ed essere in grado di svilup- pare lautonomia operativa nellapplicazione e nel controllo delle conoscenze e delle abilit che gradualmente dovrai acquisire. Un lungo e difcile percorso ti attende... condiamo nello sviluppo di sempre pi efcienti linee di inter- vento di recupero, frutto degli studi inerenti la psicologia clinica dello sviluppo, e nellaffettuo- so e amorevole sostegno di tutti gli operatori che ti sono vicino. Io sar tra loro. Anna Maria Fabene 35 Mi chiamo Gigi, sono un uomo qualunque di una citt qualunque di questa Italia provata! Mi sveglio spesso la mattina con un vuoto den- tro e unansia che, se non sono abile a gover- nare ancora prima di aprire gli occhi, rischia di accompagnarmi per buona parte della giornata; allora mi metto a meditare, cercando di sentirmi parte di quella rete di luce che mi nutre e sana. Lansia progressivamente diminuisce no a scomparire, e quel vuoto comincia a riempirsi con la mia meravigliosa voglia di fare! Ora sono quindi pronto per doccia, colazione e... via! Al lavoro! Ehm... non ho un lavoro... va beh, mi metto in movimento lo stesso e progetto la mia giornata. Suona il telefono... chi sar? Mio padre? Cosa vorr cos di buonora? Allontano la cornetta dallorecchio, assordato dai 220 decibel della sua voce... un po agitato... ieri arrivata una raccomandata dallufcio legale della banca... mamma mia (la posta arriva da lui perch non ho ancora spostato la residenza): tra 15 giorni la mia casa sar messa allasta!!! Silenzio... di- spiacere... sconforto... disperazione... gelo...; poi dentro di me scatta qualcosa e... oh oh oh ah ah ahhhh... un po a denti stretti ma... ok! Prendo atto del problema e... agisco per salvare il salvabile. Ahhh cavoli... quasi dimenticavo, devo telefo- nare a quellimprenditore presso cui ho fatto un colloquio di lavoro il mese scorso; speriamo bene, dai! Suona libero nalmente... miracolo... risponde!?!! Ehm... buongiorno, non volevo disturbarla ma... - un po intimorito dal ruolo dellinterlocutore - ha per caso avuto tempo in queste... ehm settimane di valutare la mia can- didatura? E lui Ahhh s, guardi... sono giorni che non ho neanche il tempo di respirare dal troppo lavoro, quando avr un attimo ci guar- der... comunque... si ritenga pure libero, ci mancherebbe... e io... sospirone e... oh oh oh ah ah ah... ma che splendida giornata, per-din- ci-bac-co! Va beh pazienza, vado a recuperare lauto dal meccanico, dovrebbe essere pronta; eccola l la mia macchinina! Sono solo tre giorni che non la vedo e gi mi manca... vado alla cassa... Ciao Gigi, sono 300 euro per il tagliando... dunque... facendo i conti ... esattamente quello che ho guadagnato nellunica fortunata settimana di lavoro del mese di novembre... cavoli! Se qual- cuno dice che la sga non esiste gli azzanno il polpaccio... promesso! Oh oh oh! Mi sto prendendo in giro? No, mi sto prendendo poco sul serio! E la leggerezza che ne pu derivare una gran- de forza; davvero lunico potente modo che io conosco in grado di farmi scivolare sugli ostaco- li senza piantarmi, permettendomi di spingermi oltre. Povero Gigi... e bravo Gigi! Psicologia sociale e del lavoro Curatore: Diana Ferrazin GIGI! UNA VITA APPESA AD UN FILO... DI LUCE! 36 Scusate per... ora scivolo volentieri anche las- s... nei miei sogni pi colorati e... qualcuno per caso sa dove sono nite le favole? Ricordo ancora quel bel Principe... che arriva sul suo bel cavallo bianco... che ti carica e ti porta nel bel castello incantato... suo ma che poi ma- gicamente diventa anche tuo... dove le pulizie le fa chi pagato e si diverte a farle... dove il men del giorno stabilito per amorevole ac- cordo tra gli amanti... dove i colori della prima- vera rimangono tutto lanno... dove la suocera una dolce fata accogliente e premurosa... Nooo, le favole oggi non esistono, almeno sul piano sico, direi che possiamo darlo come as- sodato, per... la vita ha in s una grande ma- gia. Perch? Perch dipende da noi! Il clima delle nostre giornate? Dipende da noi. Il sorriso nei nostri occhi? Dipende da noi! Gli eventi che ti travolgono? Sono in super- cie... e sono talmente ruvidi a volte che fa fatica a uirvi pure lacqua, ma noi siamo anche altro, e questo altro una dolce forza penetrante, pace nei cuori, gioia dirompente, come quella che i bambini hanno innata e che cos facile innescare in loro. Quindi... al bando lunghi lamenti e ormai note recriminazioni, non servonoooooo! Solo un festoso e stimolante buon lavoro! Diana Ferrazin Esiste un sogno in Terra. la terra del ghiaccio e del fuoco, la terra dei laghi, dalle acque del freddo, la terra dalle scogliere che si ergono nellazzurro, e dalla sabbia nera. la terra lambita dal mare rombante del nord, la terra spazza- ta dal vento impetuoso, la terra dai prati bigi punteggiata dallerba doro, la terra illuminata dalla luce sottile del sole. s la terra dei ghiacciai e delle montagne di fuoco, la terra selvaggia e di limpida bellezza e di meravigliose, tonanti acque verticali. Ed proprio ai piedi della cascata degli Dei, che si erge con le sue vette bianche al cielo, il Regno del Fuoco, guidato dal giovane Re Brynja discendente della Loggia di Luce. Dopo molte battaglie di straordinaria grandezza, fu riconosciuto il suo valore, il suo coraggio e la solennit del suo cuore, e cos gli fu conferita la carica di Re del Bene. Ora questo regno si regge nel primo principio di comportamento che pace nei cuori e gioia in terra. Il Re era sempre accompagnato dalla sapiente Sigrn una dama dai poteri arcani e avvolta dal mistero. Sigrn portava vesti leggere, scure, per coprire ogni possibile forma del suo corpo, e ammantan- dosi sino al viso, lasciava solo intravedere i suoi occhi color del bosco. Si sapeva poco di lei, la sua storia rincorreva leg- gende e racconti fantastici ma lunico che co- nosceva il suo passato era il Mago della corte del Re. Infatti laveva crescita lui, e iniziata ai grandi segreti della vita. Una sera destate verso il crepuscolo Sigrn si fece annunciare al Re Il re: Vieni, mia solenne compagna di viaggio. Il re, linvit ad accomodarsi con lui al caldo del camino. Lei si accost al fuoco, per rimase in piedi di fronte a lui e con voce inalterata gli disse: La terra freme, e arriver molto presto a tremare, mio signore! Grandi sciagure sono imminenti. Brynja si alz e guardandola negli occhi le disse con voce calda: Sigrn, il suono della tua voce fa trasparire inquietudine, cosa porta il tuo cuo- re? Sigrn chin leggermente il viso, abbassando gli occhi, e il suo sguardo si perse, e disse: Mio re, un gran male sta dilagando, striscia nellom- bra, non si pu vedere con la vista umana ma, porta in se grande dolore. Il Re a quel punto con vemenza, chiese: Qual il suo nome? Chi cos forte da distruggere senza essere visto?. - Il suo nome Odio, cresce nellanimo delluo- mo, prolifera silente e ambiguamente fa avere fede nel male. Le sue vesti sono molteplici e si manifesta in mille e pi forme. Il re si avvicin al suo viso le alz il mento e le disse: Guardami, non abbassare mai lo sguar- do, il timore non ti deve mai piegare. Poi si discost facendole una carezza e prese Le fabe della Manu Curatore: Manuela Baccin
CANTO DI GUERRA 37 www.yogavitaesalute.it ad andare s e gi per la stanza, raccontando: Odio... nelle antiche scritture dei miei avi si narra di questa malvagit, che port il buio nella terra degli uomini. - si racconta che in unepoca lontana, questa peste fu trasmessa di generazione in generazio- ne, no a che distrusse il cuore delluomo. Solo con lintervento della Loggia di Luce fu possibile far ritrovare agli uomini la scintilla perenne della- more. Poi si riavvicin a lei e rimase a guardarla inten- samente, cercando di carpire nei suoi occhi un cenno, una risposta, ma nulla. Lei allontanandosi lentamente disse: quello che Vi ho rivelato lho visto nei sogni del mattino, e come ben sape- te, sono visioni che provengono dal Mondo del Fuoco. Brynja a quel punto prese da un cofanetto una chiave e si diresse verso una parete, dalla quale scendeva un arazzo che rappresentava lalleanza tra il mondo dei Cieli e il Regno della Terra toc- c un punto particolare di quel dipinto e si apr al suo anco una piccola porta nel muro... si gir verso Sigrn facendole cenno di seguirlo. Attraversarono una lunga galleria buia e fredda, no a quando arrivarono in una grotta fatta di cristalli, dove piccole fessure facevano ltrare la luce, che rimbalzando creava arcobaleni. Il re, in silenzio, si mise al centro della grotta e inton un verso sacro, le parole accesero i colori che presero vita, volteggiando vorticosamente nellaria, fondendosi lun laltro sempre pi, arri- vando a creare solamente ununica luce bianca, che come una lama discendendo dal centro at- traversava il corpo di Brynja. Sigrn rimase immobile incantata da tale bellez- za, poi vide che dal cuore del Re, siffatta luce si era diffusa, avvolgendolo in un alone ammeg- giante, dalle sue mani fuoriuscivano lettere sa- cre che si ponevano sulle pareti di cristallo, for- mando tutto intorno un cerchio di parole. A un tratto tutto termin, nella grotta scese la quiete, la luce scomparve, Brynja solo per un istante socchiuse gli occhi, per risentire quella beatitudine, poi inspir profondamente, e ria- prendo gli occhi rivolse un sorriso silenzioso a lei. Si volse poi verso la parete, dove delle molti- tudini di lettere luminescenti vibravano e si ripe- tevano allinnito. Il re si avvicin, allung la mano, e con un lieve gesto, tocc le lettere, che presero vita. Iniziarono a spostarsi, scambiarsi di posto, chi andava al anco delluna chi allopposto dallaltra parte una danza di lettere lucenti nella stanza che, sporadicamente, incrociandosi formava pa- role frasi... disegni Ed ecco che tutto prese forma e che ogni cosa era al suo posto. In quellistante, Sigrn incominci a roteare len- tamente su se stessa posando lo sguardo sopra la lunga frase, scolpita sui cristalli, che per una seconda volta ruot, nch ad un tratto si ferm. Fu in quellistante che Segue Manuela Baccin Il Portale della Consapevolezza Cera una volta, e c ancora, Atman, associazione per lo studio del Raja Yoga e delle- soterismo, che dal 1994, ormai da diciotto anni, un serio punto di riferimento in Italia per la conoscenza e la pratica dello yoga e di tutto ci che serve a comprendere e trasfor- mare la propria coscienza. Cera una volta, e c ancora, Energheia, la prima scuola italiana per terapeuti esote- rici, che dal 1996, da sedici anni, forma persone che vogliono veramente prendersi cura di s e degli altri. Oggi c anche la Draco Edizioni e la rivista esoterica Il Discepolo, nate per codifcare e diffondere lesperienza di questo lungo periodo, per poter servire ancora meglio una umanit allo sbando in questo periodo di grande crisi. Tutto ci diventato ora una vera e propria scuola: Agnihotri - I Custodi del Fuoco - Il Sentiero di Guarigione del Guerriero del Fuoco - Scuola di Yoga, Vita e Salute, che strutturata come un percorso completo, in grado di accompa- gnare il ricercatore, dai suoi primi passi sul Sentiero della conoscenza di s, fno alla consapevolezza diretta delle realt pi profonde dellesistenza. Ed infne, ora attivo un nuovo portale sul web, denominato Yoga, Vita e Salu- te, il quale, oltre a contenere tutti i riferimenti alle attivit gi esistenti, propone di- scussioni su un vasto panorama di argomenti, di grande attualit, sulle quali offria- mo il punto di vista proprio di chi ricerca linnocuit come regola di vita. Su questo portale, oltre ad essere presenti tutte le attivit della scuola Agnihotri, trova posto un blog\giornale dal nome La Finestra sul Mondo, il quale, oltre a discutere delle pi svariate tematiche, ospita anche lattivit del RIP, ossia Riprendiamoci il Pianeta, che si occupa pi da vicino delle emergenze vitali del pianeta. attivo anche uno spazio dedicato alla Psicologia dello Yoga. Esiste anche, di supporto a questultimo spazio, la possibilit di fruire di un servizio di Web Therapy, una nostra creazione, che ha lintento di sostenere energeticamente le persone che ne facciano richiesta. Non mancano insegnamenti sullo yoga, sia nei suoi aspetti pi divulgativi che in quelli pi scientifci, tenuti dal gruppo di insegnanti della scuola e dal suo fondato- re, Massimo Rodolf, ed infne potete trovare anche uno spazio dedicato ai bam- bini e alleducazione allinnocuit. Ovviamente anche possibile trovare tutte le pubblicazioni della Draco Edizioni e scaricare il pdf, o ordinare il cartaceo, della rivista Il Discepolo. Insomma direi che abbiamo lambizione di diventare IL portale di riferimento per tutti coloro che si vogliono dedicare seriamente alla ricerca di s, alla conoscenza del mondo e al servizio dellumanit. Yoga Vita e Salute www.yogavitaesalute.it LA RINASCITA DITALIA ATTRAVERSO LAMORE di MAssimo Rodolf Questo libro un grido dallarme! Stiamo vivendo in un sogno, che sta rapidamente diventando un incubo. La vita nel nostro paese, e di tutto il pianeta, minacciata da realt inquietanti che stanno ledendo le basi della nostra umanit. Abbiamo creduto in ideologie, visioni del mondo, lottato per realizzare una vita migliore, ma tutto questo era solo nel sogno, per- ch in realt una potente organizzazione mondiale transnazionale decide- va nel frattempo i destini del pianeta. La volont dei popoli sempre pi schiacciata dal potere di una congrega segreta ed occulta che si spartisce il dominio del mondo. Esseri alieni a questa umanit, forze malefche ed esseri umani avidi e crudeli, operano per condizionare e sottomettere la popolazione mondiale ai loro criminali disegni. Non esiste forza politica nel nostro paese che non sia condizionata dai progetti del Nuovo Ordine Mondiale. E noi dormiamo... e loro ci dominano! Vi un solo modo affn- ch il futuro non sia minacciato ulteriormente da forze distruttive: risvegliare le coscienze e condividere un progetto di vita basato sullinnocuit e sul bene comune. Lamore trasversale ad ogni etica, politica o religione, riconoscerci nellaltro lunico modo che abbiamo per superare gli egoismi che distruggono il mondo. per questo motivo che la rinascita dItalia possibile solo attraverso lamore. Lodio labbiamo gi sperimentato, e non ha funzionato! LA PSICOLOGIA DELLO YOGA Corso pratico di meditazione La salute attraverso lo yoga - Volume II di Massimo Rodolf Lunico modo per liberarsi della sofferenza fsica, emotiva e mentale, che caratterizza la condizione umana, divenire consapevoli dei veri moventi della propria personalit. Lobiettivo dello yoga di armonizzare la co- scienza, per realizzare una condizione di non dipendenza dalle proprie tendenze distruttive. Questo libro supera i canoni ordinari della psicologia occidentale e, rifacendosi alla millenaria tradizione yogica, oltre che alla pluridecennale esperienza dellautore nel campo dei meccanismi della co- scienza, offre una prospettiva nuova, e al tempo stesso antica, per compren- dere e risolvere le dinamiche negative della propria personalit. Affermarsi positivamente, imparare ad amare e gioire della propria vita possibile, a patto di cominciare a conoscere che cosa motiva i nostri pensieri, le nostre emozioni e le nostre azioni. La Psicologia dello Yoga ti insegna, in modo chiaro e sintetico, ad andare dentro te stesso, per capirti e risolverti. www.yogavitaesalute.it/draco-edizioni - www.dracoedizioni.it A questi indirizzi potete anche richiedere la rivista Il Discepoloal solo costo di spedizione ISSN 2283-9763