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3. REATTANZA ELETTRICA
I circuiti considerati finora sono detti resistivi o anche ohmici, in quanto
comprendono esclusivamente resistori alimentati da un generatore.
Ora, invece, ci occuperemo dapprima dei circuiti comprendenti esclusiva-
mente condensatori alimentati da un generatore, circuiti che sono chiamati
perci capacitivi, in quanto presentano appunto una determinata capacit; pas-
seremo poi a considerare i circuiti induttivi, cio i circuiti che presentano una
determinata induttanza, essendo costituiti da un generatore che alimenta
esclusivamente induttori.
Sia i circuiti capacitivi sia i circuiti induttivi sono anche chiamati reattivi, per
il motivo che vedremo pi avanti.
3.1 - CIRCUITI CAPACITIVI
Nella fig. 5 presentato il tipo pi semplice di circuito capacitivo, che com-
prende un solo condensatore a cui pu essere applicata una tensione continua
(fig. 5a) oppure alternata (fig. 5b). sufficiente considerare questo circuito
perch, qualora i condensatori fossero pi di uno, basterebbe sostituire ad essi
un unico condensatore, la cui capacit si pu determinare applicando le formule
per il calcolo della capacit complessiva di pi condensatori in serie od in
parallelo, gi note dalle lezioni precedenti.
Fig. 5 - Circuiti capacitivi alimentati in c.c. e in c.a.
Sappiamo pure che nel circuito della fig. 5a circola soltanto la corrente
necessaria a caricare il condensatore, non appena tale elemento venga collegato
alla pila, e che nel circuito stesso cessa ogni ulteriore circolazione di corrente
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quando il condensatore si caricato alla stessa tensione della pila: diciamo perci
che un condensatore impedisce il passaggio della corrente continua.
Si ottiene di nuovo una corrente nel circuito soltanto quando si stacca la pila
e si collega al suo posto un resistore, nel quale viene cos a passare la corrente
di scarica dei condensatore.
Si vede, dunque, che in un circuito capacitivo si ha circolazione di corrente
soltanto quando varia la tensione applicata alle armature del condensatore:
infatti, quando il condensatore viene collegato alla pila e quindi la tensione tra
le sue armature aumenta dal valore zero al valore fornito dalla pila stessa, si ha
nel circuito la corrente di carica, mentre si ha la corrente di scarica quando la
tensione esistente tra le armature del condensatore diminuisce fino ad annullarsi.
Da ci si comprende che, se al condensatore viene applicata una tensione
variabile sinusoidalmente, come quella fornita dal generatore della fig. 5b, nel
circuito circoler in ogni istante una corrente dovuta alle successive cariche e
scariche del condensatore.
Poich le armature del condensatore sono direttamente collegate ai poli del
generatore, tra esse dovr esservi in ogni istante la stessa tensione fornita dal
generatore.
Di conseguenza, quando aumenta la tensione fornita dal generatore, il con-
densatore si carica in modo che tra le sue armature vi sia in ogni istante una
tensione uguale a quella che il generatore fa a mano a mano aumentare: nel
circuito circola perci la corrente di carica del condensatore.
Quando, invece, la tensione fornita dal generatore diminuisce, il condensa-
tore si scarica in modo che anche in questo caso tra le sue armature vi sia in ogni
istante una tensione uguale a quella del generatore che va a mano a mano dimi-
nuendo: nel circuito circola ora la corrente di scarica del condensatore.
Stabilito cos che il circuito capacitivo percorso dalla corrente di carica
quando la tensione aumenta, mentre percorso dalla corrente di scarica quando
la tensione diminuisce, vediamo ora quale andamento abbia questa corrente,
supponendo che il generatore applichi al condensatore la tensione alternata
rappresentata nel grafico della fig. 6c, in cui sono indicati con linea pi marcata
i tratti della sinusoide corrispondenti allaumentare della tensione, per distinguer-
li dai tratti corrispondenti al diminuire della tensione.
Andamento della tensione e
della corrente in un
circuito capacitivo
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Fig. 6 - Comportamento di un circuito capacitivo alimentato in c.a.
Si potrebbe dimostrare che, se la tensione sinusoidale, anche la corrente
sinusoidale, come abbiamo gi visto nel caso dei resistori; per i condensatori
la sinusoide che rappresenta la corrente risulta per spostata rispetto a quella che
rappresenta la tensione, come ora vedremo.
Dalla fig. 6c risulta che, nel tempo compreso tra 0 s e 0,05 s, la tensione
positiva ed aumenta passando dal valore di 0 V al valore massimo di 20 V.
Durante tutto questo tempo, perci, il condensatore si carica: la corrente di
carica diretta pertanto dal polo positivo del generatore verso larmatura ad esso
collegata, come indicano le frecce della fig. 6a, e quindi dallaltra armatura torna
verso il polo negativo del generatore.
Nel tempo compreso tra 0,05 s e 0,1 s, la tensione ancora positiva ma
diminuisce, passando dal valore massimo al valore zero; di conseguenza il con-
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densatore si scarica mediante una corrente che deve circolare in senso opposto
al precedente, come indicano le frecce della fig. 6b, perch tutte le cariche che
si erano accumulate sulle armature durante la precedente carica devono tornare
indietro durante la scarica, in modo che tra le armature non vi sia pi alcuna
tensione in corrispondenza al tempo di 0,1 s, quando si annulla anche la tensione
del generatore.
Dopo 0,1 s, la tensione , quindi, di nuovo nulla ed il generatore scambia
le sue polarit, per cui nel tempo compreso tra 0,1 s e 0,15 s la tensione risulta
negativa ed aumenta, passando dal valore zero al valore massimo negativo.
Di conseguenza, il condensatore torna a caricarsi, ma con polarit inversa
rispetto a prima; la corrente di carica risulta diretta anche in questo caso dal polo
positivo del generatore verso larmatura ad esso collegata, come mostrano le
frecce della fig. 6d; poich il generatore ha scambiato le sue polarit, questa
corrente circola in senso opposto a quella della carica precedente (fig. 6a).
Dopo aver raggiunto il valore massimo negativo, la tensione torna a diminui-
re fino ad annullarsi, nel tempo compreso tra 0,15 s e 0,2 s. Durante questo tempo
si ha di nuovo la scarica del condensatore mediante una corrente diretta anche
in questo caso in senso opposto alla precedente corrente di carica, come
mostrano le frecce della fig. 6e; sempre per lavvenuto scambio delle polarit del
generatore, anche questa corrente circola in senso opposto a quella della scarica
precedente (fig. 6b).
Per rappresentare graficamente landamento della corrente circolante nel
circuito capacitivo, osserviamo anzitutto che questa corrente deve annullarsi
negli istanti in cui inverte il suo verso di circolazione e consideriamo dunque la
fig. 6 per vedere quando ci si verifica.
Fino a quando la tensione positiva ed aumenta (tra 0 s e 0,05 s), la corrente
circola nel verso indicato nella fig. 6a, mentre quando la tensione, ancora positi-
va, diminuisce (tra 0,05 s e 0,1 s), la corrente circola in senso opposto, come si
vede nella fig. 6b. evidente che la corrente inverte il suo verso di circolazione
e quindi si annulla quando la tensione cessa di aumentare e sta per diminuire,
cio quando raggiunge il suo valore massimo in corrispondenza al tempo di 0,05
s.
Lo stesso ragionamento si pu ripetere per il semiperiodo negativo della
tensione: facendo riferimento alla fig. 6d ed alla fig. 6e, si nota che la corrente
si annulla quando la tensione raggiunge il valore massimo negativo, cio in
corrispondenza al tempo di 0,15 s.
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Sappiamo cos che la sinusoide che rappresenta landamento della corrente
deve intersecare lasse orizzontale in corrispondenza al tempo di 0,05 s e di 0,15
s. Per tracciare questa sinusoide dobbiamo ancora vedere, per, quando i valori
della corrente diversi da zero siano positivi o negativi, per sapere se dobbiamo
riportarli sopra o sotto lasse orizzontale.
A questo scopo ricordiamo che in precedenza, per il caso dei resistori, si
gi stabilito di considerare la corrente positiva, quando esce dal polo del genera-
tore contrassegnato con la lettera A, e negativa, quando invece entra nello stesso
polo.
Attenendosi anche ora a questa convenzione, risulta che tra 0 s e 0,05 s la
corrente positiva perch esce dal polo contrassegnato con A, come si vede nella
fig. 6a; invece, tra 0,05 s e 0,1 s, come pure tra 0,1 s e 0,15 s, la corrente negativa,
perch entra nel polo contrassegnato con A, come si vede nella fig. 6b e nella
fig. 6d; infine, tra 0,15 s e 0,2 s la corrente di nuovo positiva perch esce dal
polo contrassegnato con A, come si vede nella fig. 6e.
Tracciando perci la sinusoide sopra lasse orizzontale, quando la corrente
positiva, e sotto lo stesso asse, quando la corrente negativa, e tenendo anche
presente che questa corrente nulla in corrispondenza al tempo di 0,05 s e di
0,15 s, si ottiene la curva della fig. 7, che rappresenta landamento della corrente
circolante nel circuito capacitivo, nel caso in cui si supponga che tale corrente
abbia il valore massimo di 1,5 A.
Fig. 7 - Andamento della corrente alternata circolante in un circuito capacitivo
Appare subito evidente che questa curva diversa dalle sinusoidi conside-
rate finora, ad esempio da quella della fig. 6c, che rappresenta landamento della
tensione; ci dovuto al fatto, gi accennato in precedenza, che la sinusoide che
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rappresenta la corrente risulta spostata rispetto a quella che raffigura la tensione,
a differenza di quanto accade nel caso di un resistore.
Per vedere chiaramente in che cosa consiste la differenza, riferiamoci alla fig.
8. Nella fig. 8a rappresentata la tensione alternata, di cui sono indicati due cicli
mediante due sinusoidi, la seconda delle quali disegnata con linea pi marcata
per distinguerla nettamente dalla prima.
Nella fig. 8b, invece, riportato landamento della corrente che la stessa
tensione della fig. 8a fa circolare in un circuito capacitivo: osserviamo anzitutto
che in ciascuno dei due cicli viene ripetuta la stessa curva gi vista nella fig. 7.
In questo caso, per, la sinusoide risulta spostata verso sinistra di un quarto
di periodo: infatti, mentre la sinusoide pi marcata della fig. 8a inizia a 0,2 s e
termina a 0,4 s, la sinusoide pi marcata della fig. 8b inizia a 0,15 s e termina a
0,35 s, cio inizia e termina 0,05 s prima dellaltra; poich il periodo di 0,2 s,
il tempo di 0,05 s corrisponde proprio ad un quarto di periodo (0,2 : 4 = 0,05).
A causa dello spostamento verso sinistra, la sinusoide disegnata con linea pi
sottile risulta incompleta, mancando della parte che tracciata con linea
tratteggiata alla sinistra dellasse verticale.
Vediamo, dunque, che in un circuito capacitivo la corrente ha lo stesso
andamento della tensione, ma che ogni sua variazione avviene un quarto di
periodo prima dellanaloga variazione della tensione; di conseguenza, i valori
massimi ed i valori nulli vengono assunti dalla corrente con un anticipo di un
quarto di periodo rispetto alla tensione.
Sfasamento tra tensione
e corrente in un circuito
capacitivo
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Fig. 8 - Tensione e corrente relative ad un condensatore
A differenza di quanto avviene per i resistori, la corrente e la tensione non
risultano pi in fase e si dice perci che tra queste due grandezze vi uno sfasa-
mento.
Poich la corrente in anticipo di un quarto di periodo rispetto alla tensione,
possiamo anche dire che, in un circuito capacitivo, la corrente sfasata in
anticipo di un quarto di periodo rispetto alla tensione.
Usando la rappresentazione vettoriale, i due vettori che indicano la corrente
e la tensione risultano disposti come illustrato nella fig. 9: il vettore che rappre-
senta la corrente verticale perch la corrente allinizio del ciclo ha il massimo
valore, mentre il vettore che rappresenta la tensione orizzontale perch la
tensione allinizio del ciclo ha valore zero.
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Fig. 9 - Rappresentazione vettoriale e grafica della tensione e della corrente in un
circuito puramente capacitivo
I due vettori pertanto formano tra loro un angolo di 90, denominato angolo
di sfasamento.
Come si pu constatare, la rappresentazione vettoriale ha il vantaggio di
mettere chiaramente in evidenza lo sfasamento esistente tra la tensione e la
corrente.
Osservando i vettori I
max
e V
max
e tenendo conto che ruotano in senso
antiorario intorno al punto O, si pu arguire che il vettore I
max
precede di un
angolo di 90 il vettore V
max
: diciamo perci che il vettore I
max
in anticipo di 90
sul vettore V
max
.
A questo punto, dopo aver visto che si ha circolazione di corrente in un
circuito capacitivo alimentato con tensione alternata e dopo aver determinato
landamento di questa corrente, mettendo in evidenza lo sfasamento che si
verifica tra la corrente stessa e la tensione, non rimane che vedere da quali
elementi dipenda lintensit della corrente che si ottiene applicando ad un
circuito capacitivo una determinata tensione alternata.
Conoscendo i valori efficaci della corrente I e della tensione V e facendo il
rapporto tra la tensione e la corrente, si ottiene una grandezza analoga alla
resistenza del circuito resistivo.
Sappiamo infatti che, per un circuito resistivo, il rapporto V/I esprime la
resistenza che la corrente incontra nel percorrerlo e perci, anche nel caso del
circuito capacitivo, lo stesso rapporto indica lostacolo che la corrente incontra
nel percorrere il circuito in cui inserito il condensatore.
Reattanza capacitiva
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La grandezza definita dal rapporto V/I nel caso del condensatore viene chia-
mata reattanza capacitiva e si indica con il simbolo X
C
. Analogamente alla
resistenza, la reattanza capacitiva si misura in 1.
Per vedere da quali elementi dipende la reattanza capacitiva X
C
, osserviamo
che la corrente I, che attraversa il circuito della fig. 5b, tanto maggiore quanto
pi elevata la capacit C del condensatore, perch questo pu immagazzinare
una maggiore quantit di elettricit e, quindi, per caricarlo e scaricarlo occorre
una corrente pi intensa.
Inoltre la corrente tanto maggiore quanto pi velocemente avvengono le
cariche e le scariche del condensatore, ossia quanto maggiore la pulsazione
t della corrente.
Di conseguenza, lostacolo che la corrente incontra nellattraversare il circui-
to, cio la reattanza X
C
offerta dal condensatore, sar tanto minore quanto mag-
giore la capacit e quanto maggiore la pulsazione, per cui X
C
espressa dalla
seguente relazione:




X in
X
C f C
f in Hz
C in F
C
C
1
=
u
=
u u
1 1
2 t /
Da questa formula possiamo notare che, a differenza del resistore, il conden-
satore offre al passaggio della corrente una reattanza che dipende anche dalla
frequenza della corrente stessa, mentre per il primo la resistenza offerta ha
sempre lo stesso valore, qualunque sia la frequenza, anche se al limite questa
si annulla, come nel caso della corrente continua (sotto questo aspetto, infatti,
la corrente continua pu essere considerata una corrente alternata con frequenza
nulla).
Per il condensatore invece la reattanza aumenta al diminuire della frequen-
za; quando poi questa si annulla (corrente continua), la reattanza assume un
valore infinitamente grande, impedendo del tutto il passaggio della corrente.
Si pu quindi adottare anche per il circuito capacitivo la legge di Ohm,
mettendo al posto della resistenza R la reattanza X
C
del condensatore. Si ottiene
perci:
V = X
C
I
in cui V e I rappresentano i valori efficaci della tensione e della corrente.
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Per chiarire luso delle formule viste, calcoliamo, ad esempio, la caduta di
tensione prodotta da un condensatore con capacit C di 10 nF, percorso dalla
corrente I di 20 mA, avente la frequenza di 100 kHz.
lnnanzitutto calcoliamo la reattanza X
C
del condensatore:

X
f C Hz F
C
=
u u
=
u u u u u
=
u u
=
< <
1
2
1
2 3 14 100 10 10 10
1
6 28 1000 10
3 9 6
/ , ,

=
u
= = = u = u u =
<
<
1
6 28 10
1000
6 28
159 2 159 2 20 10 3 184
3
3
, ,
, , , , 1 1 quindi V X I A V
C
Abbiamo visto il comportamento in corrente alternata del circuito resistivo
e del circuito capacitivo; vediamo ora il comportamento del circuito induttivo.
3.2 - CIRCUITI INDUTTIVI
Nella fig. 10 rappresentato il tipo pi semplice di circuito induttivo, che
comprende un solo induttore; anche in questo caso, se vi fosse un certo numero
di induttori potremmo sostituire ad essi un unico induttore di induttanza uguale
a quella presentata complessivamente da tutti gli induttori inseriti nel circuito.
Ricordiamo ora che un induttore, oltre a presentare la sua induttanza caratte-
ristica, ha anche una resistenza dovuta al conduttore che costituisce le sue spire.
Fig. 10 - Circuiti induttivi alimentati in cc. e in c.a.
Per gli induttori che hanno poche spire, formate da un conduttore con sezio-
ne piuttosto grande, tale resistenza risulta molto bassa e quindi si pu trascurare.
Considereremo appunto circuiti induttivi comprendenti induttori di resisten-
za trascurabile e che presentano, quindi, esclusivamente induttanza.
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Per far circolare una corrente continua in un circuito di questo tipo (fig. 10a)
sufficiente applicare una tensione molto bassa, dal momento che la resistenza
incontrata dalla corrente quasi nulla.
Invece, per far circolare nello stesso circuito una corrente alternata (fig. 10b)
di valore efficace uguale a quello della corrente continua occorre una tensione
pi elevata, perch, come sappiamo dalle lezioni precedenti, linduttore ha la
propriet di opporsi alle variazioni della corrente che lo attraversa e di conse-
guenza ostacola la circolazione della corrente alternata che varia appunto in
continuazione.
Ricordiamo che, quando la corrente aumenta, linduttore produce una f.e.m.
di autoinduzione che tende a far circolare una corrente in senso opposto a quella
che sta aumentando, appunto per contrastarne laumento.
Quando, invece, la corrente diminuisce, linduttore produce una f.e.m. di
autoinduzione che tende a far circolare una corrente nello stesso senso di quella
che sta diminuendo, appunto per contrastarne la diminuzione.
Osserviamo, inoltre, che la f.e.m. di autoinduzione prodotta dallinduttore
deve essere, in ogni istante, uguale e contraria alla tensione fornita dal genera-
tore, dal momento che i poli di questo sono collegati direttamente agli estremi
dellinduttore.
In base a tali considerazioni, siamo in grado di trovare landamento che deve
avere la tensione fornita dal generatore per far circolare nel circuito induttivo una
determinata corrente.
Supponiamo, ad esempio, che nel circuito scorra la corrente rappresentata
nella fig. 11c, in cui sono indicati con linea pi marcata i tratti della sinusoide
corrispondenti allaumento della corrente, per distinguerli dai tratti corrispon-
denti alla diminuzione della corrente.
Si potrebbe dimostrare che, se tale corrente sinusoidale, anche la tensione
che determina la sua circolazione sinusoidale; anche in questo caso, per, la
sinusoide che rappresenta la tensione risulta spostata rispetto a quella che
rappresenta la corrente, ma in modo diverso da quello visto per i condensatori.
Andamento della tensione
e della corrente in un
circuito capacitivo
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Fig. 11 - Comportamento di un circuito induttivo alimentato in c.a.
Dalla fig. 11c risulta che, nel tempo compreso tra 0 s e 0,05 s, la corrente
positiva ed aumenta, passando dal valore di 0 A al valore massimo di 1,5 A;
essendo positiva, la corrente esce dal polo del generatore contrassegnato con A
e quindi circola nel circuito come indicano le frecce della fig. 11a.
Poich questa corrente aumenta, la f.e.m. di autoinduzione E si oppone al
suo passaggio, tendendo a far circolare una corrente diretta in senso opposto,
come indica la freccia segnata accanto a linduttore.
In sostanza, linduttore si comporta a sua volta come un secondo generatore
che tende a contrastare lazione del generatore di corrente alternata che alimenta
il circuito. Questo induttore, tendendo a far circolare una corrente nel senso della
freccia segnata accanto ad esso, ha ai suoi capi le polarit indicate nella fig. 11a,
ma poich linduttore direttamente collegato al generatore, anche ai capi di
questultimo si hanno le medesime polarit, come si vede nella stessa figura.
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Nel tempo compreso tra 0,05 s e 0,1 s, la corrente ancora positiva ma dimi-
nuisce, passando dal valore massimo al valore zero: essendo ancora positiva, la
corrente continua ad uscire dal polo del generatore contrassegnato con A ed a
circolare nel circuito come indicano le frecce della fig. 11b.
Ora, invece, la corrente diminuisce, quindi la f.e.m. E, per opporsi a questa
diminuzione, tende a far circolare una corrente diretta nello stesso senso, come
indica la freccia segnata accanto allinduttore.
Poich il senso in cui la f.e.m. E tende a far circolare la corrente opposto
a quello considerato nella fig. 11a, anche le polarit ai capi dellinduttore segnate
nella fig. 11b risultano invertite rispetto a quelle della fig. 11a: di conseguenza
risultano anche invertite le polarit del generatore, dal momento che devono
sempre essere uguali a quelle dellinduttore.
Dopo 0,1 s la corrente di nuovo nulla ed inverte il suo senso di circolazione,
perci nel tempo compreso tra 0,1 s e 0,15 s la corrente circola nel senso indicato
dalle frecce nella fig. 11d e risulta negativa, in quanto ora entra nel generatore
dal polo contrassegnato con A.
Poich questa corrente aumenta, passando dal valore zero al valore
massimo negativo, la f.e.m. E si oppone di nuovo al suo passaggio, tendendo
a far circolare una corrente diretta in senso opposto, come indica la freccia
segnata accanto allinduttore.
Questa freccia risulta rivolta in senso opposto al senso di quella segnata
accanto allinduttore nella fig. 11a, a causa del fatto che la corrente ha invertito
il suo senso di circolazione; di conseguenza, anche le polarit indicate nella fig.
11d ai capi dellinduttore e quindi del generatore risultano invertite rispetto a
quelle della fig. 11a.
Dopo aver raggiunto il valore massimo negativo, la corrente torna a diminui-
re fino ad annullarsi nel tempo compreso tra 0,15 s e 0,2 s, durante il quale circola
nel circuito nel verso indicato nella fig. 11e.
Poich la corrente diminuisce nuovamente, la f.e.m. E si oppone ancora a
questa diminuzione, tendendo a far circolare una corrente diretta nello stesso
senso, come indica la freccia segnata accanto allinduttore.
Anche questa freccia rivolta in senso opposto a quello segnato accanto
allinduttore nella fig. 11b, sempre a causa del fatto che la corrente ha invertito
il suo senso di circolazione: di conseguenza, anche le polarit indicate nella fig.
11e ai capi dellinduttore e, quindi, del generatore risultano invertite rispetto a
quelle indicate nella fig. 11b.
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Per mezzo di queste considerazioni, abbiamo dunque potuto stabilire quali
siano le polarit ai capi del generatore, in base alle quali possiamo sapere se la
tensione fornita dal generatore stesso positiva o negativa: ricordiamo infatti che,
come si stabilito in precedenza, consideriamo tale tensione positiva o negativa
a seconda se sia positivo o negativo il polo del generatore contrassegnato con
A.
Nella fig. 11a vediamo che tale polo positivo e quindi deduciamo che tra
0 s e 0,05 s anche la tensione positiva. Invece, tra 0,05 s e 0,1 s, come pure tra
0,1 s e 0,15 s, la tensione negativa, in quanto risulta negativo il polo A, come
si vede nella fig. 11b e nella fig. 11d. La tensione di nuovo positiva tra 0,15 s
e 0,2 s perch nella fig. 11e vediamo che il polo A di nuovo positivo.
A questo punto, per poter tracciare la sinusoide che rappresenta la tensione,
ci occorre ancora sapere in quali istanti la tensione stessa si annulla: a tale scopo
osserviamo che la tensione deve annullarsi quando il generatore inverte le sue
polarit.
Nella fig. 11 si vede che ci avviene quando la corrente cessa di aumentare
e sta per diminuire, cio quando raggiunge il suo valore massimo positivo a 0,05
s e negativo a 0,15 s.
Pertanto, la sinusoide che rappresenta la tensione deve intersecare lasse
orizzontale in corrispondenza agli istanti suddetti, mentre, per quanto si detto
in precedenza, deve trovarsi al di sopra di questo asse tra 0 s e 0,05 s, al di sotto
tra 0,05 s e 0,15 s e poi di nuovo al di sopra tra 0,15 s e 0,2 s. La sinusoide ha
dunque landamento mostrato nella fig. 12, in cui si supposto che la tensione
abbia un valore massimo di 20 V.
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Si vede immediatamente che questa sinusoide ha lo stesso andamento di
quella gi ottenuta, nella fig. 4, per la corrente circolante in un circuito capacitivo
e, pertanto, quanto stato detto a proposito di questa corrente vale ora anche
per la tensione.
Fig. 12 - Andamento della tensione alternata applicata ad un circuito induttivo
Siccome abbiamo trovato che in un circuito capacitivo la corrente sfasata
in anticipo di un quarto di periodo rispetto alla tensione, possiamo dire che, in
un circuito induttivo, la tensione sfasata in anticipo di un quarto di
periodo rispetto alla corrente.
Vediamo cos che, sia in un circuito capacitivo, sia in un circuito induttivo,
si ha sempre uno sfasamento di un quarto di periodo tra tensione e corrente,
mentre dal tipo di circuito dipende quale di queste due grandezze risulti in
anticipo rispetto allaltra.
Adottando il sistema di rappresentazione vettoriale, i due vettori che raffigu-
rano la tensione e la corrente sono disposti come nella fig. 13.
Sfasamento tra tensione
e corrente in un circuito
induttivo
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Fig. 13 - Rappresentazione vettoriale grafica della tensione e della corrente in un
circuito puramente induttivo
Il vettore che rappresenta la corrente disposto orizzontalmente in modo
che lordinata del suo estremo sia nulla, perch appunto nullo il valore con il
quale inizia la sinusoide della corrente; il vettore che rappresenta la tensione
invece verticale e lordinata del suo estremo quindi pari al valore massimo V
max
della tensione, perch la sinusoide della tensione inizia da questo valore.
La rappresentazione vettoriale mette bene in evidenza che anche in questo
caso, come gi si visto per il condensatore, si ha uno sfasamento di 90 tra la
corrente e la tensione; ora per la tensione che in anticipo sulla corrente:
infatti, se si osservano i vettori della fig. 13, e si tiene conto che la loro rotazione
avviene in senso antiorario, si rileva subito che il vettore V
max
precede di 90 il
vettore I
max
.
A questo punto non rimane che vedere come sono legate tra loro la tensione
e la corrente relative ad un circuito induttivo, ed a tale scopo ricordiamo che
linduttore si oppone alla circolazione della corrente alternata, reagendo alle sue
variazioni: perci si chiama reattanza induttiva lostacolo opposto dallinduttore
alla corrente alternata e il simbolo adottato per rappresentarla X
L
. Come la
resistenza e la reattanza capacitiva, anche la reattanza induttiva si misura in
ohm.
Si comprende dunque che, analogamente a quanto si gi visto per il circui-
to capacitivo, possibile applicare la legge di Ohm anche al circuito induttivo,
purch si consideri la reattanza induttiva presentata dal circuito e si usino i valori
efficaci della tensione e della corrente.
Reattanza induttiva
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Riguardo al circuito capacitivo abbiamo visto che la sua reattanza deve
essere calcolata in base agli elementi da cui dipende: consideriamo quindi,
anche per il caso del circuito induttivo, da quali elementi dipenda la sua
reattanza, in modo da saperla calcolare.
A questo proposito ricordiamo che la reattanza presentata da un induttore
dovuta alla f.e.m. di autoinduzione che viene prodotta dallinduttore stesso e
che tende ad ostacolare le variazioni della corrente: la reattanza dipender
pertanto dagli stessi elementi da cui dipende la f.e.m. di autoinduzione.
In una delle lezioni precedenti, abbiamo visto che questa f.e.m. dipende dal
prodotto dellinduttanza L dellinduttore per la rapidit con cui varia la corrente
che percorre linduttore stesso; daltra parte, come gi si constatato nel caso
del circuito capacitivo, la rapidit con cui varia una grandezza alternata indicata
dalla pulsazione t, che data dal prodotto t = 2/ f.
La reattanza induttiva si pu quindi esprimere con la formula:
X
L
= 2/ f L
Da questa relazione si pu vedere che, al diminuire della frequenza f, la
reattanza X
L
diminuisce e quando la frequenza nulla (corrente continua) la
reattanza si annulla completamente; succede esattamente lopposto di quanto si
visto prima per la reattanza capacitiva X
C
, in cui, al diminuire della frequenza,
la reattanza capacitiva aumenta.
Anche per linduttore si pu adottare la legge di Ohm, mettendo al posto di
R la reattanza induttiva X
L
, ed ottenendo perci:
V = X
L
L
in cui V e I rappresentano i valori efficaci della tensione e della corrente.
A titolo di esempio calcoliamo la caduta di tensione ai capi di un induttore
avente linduttanza L = 4 H, attraversato da una corrente I = 0,1 A di frequenza
f = 100 Hz.
Innanzitutto si calcola la reattanza induttiva X
L
:
X
L
= 2/ f L = 6,28 100 HZ 4 H = 2512 1
quindi
V = X
L
I = 2512 1 0,1 A = 251,2 V
Nella prossima lezione studieremo il comportamento degli induttori prov-
visti di nucleo magnetico.
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Impianti Elettrici 6

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