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Proposta di Legge

PROMOZIONE DELLA CULTURA E DELLA PRATICA


DELLE ATTIVIT SPORTIVE E LUDICOMOTORIO-RICREATIVE
SOMMARIO
PREAMBOLO
CAPO I OGGETTO E FINALITA
Art. 1 - Oggetto
Art. 2 - Attivit sportive e ludicomotorio-ricreative
Art. 3 Finalit
CAPO II ATTIVIT DI PROMOZIONE DELLA CULTURA E DELLA PRATICA DELLE ATTIVIT SPORTIVE
E LUDICOMOTORIO-RICREATIVE
Art. 4 - Programmazione regionale
Art. 5 - Programmazione locale
Art. 6 - Osservatorio regionale delle attivit motorie
Art. 7- Attivit sportive e ludicomotorio- ricreative in ambito scolastico e universitario.
Art. 8 - Percorsi formativi
Art. 9 - Attivit sportive e ludicomotorio- ricreative nelle Forze Armate
Art. 10 - Attivit sportive e ludicomotorio- ricreative in ambito socio-assistenziale
Art. 11 - Esercizio di impianti sportivi
Art. 12 - Regolamento regionale
Art. 13 Funzioni amministrative di controllo e vigilanza
CAPO III MODALITA DI AFFIDAMENTO DI IMPIANTI SPORTIVI DA PARTE DEGLI ENTI PUBBLICI
TERRITORIALI
Art. 14 - Soggetti affidatari
Art. 15 - Regolamento attuativo locale
Art. 16 - Convenzioni
Art. 17 - Utilizzazione di impianti sportivi scolastici
CAPO IV DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI
Art. 18 - Norme transitorie e finali
Art. 19 - Abrogazioni
Art. 20 Norma finanziaria
PREAMBOLO
Il Consiglio Regionale
Visto larticolo 117, comma 3, della Costituzione;
Visto larticolo 4, comma 1, lettere c), e), q) ed v) dello Statuto;
Visto lart. 165 del Trattato sul funzionamento dellUnione Europea;
Visto il Decreto del Presidente della Repubblica 10 ottobre 1996 n. 567 (Regolamento recante la
disciplina delle iniziative complementari e delle attivit integrative nelle istituzioni scolastiche);

Visto larticolo 19 della legge 7 agosto 1990, n.241 (Nuove norme in materia di procedimento
amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi);
Visto larticolo 90, comma 25 della legge 27 dicembre 2002, n. 289 (Disposizioni per la formazione del
bilancio annuale e pluriennale dello Stato- legge finanziaria 2003);
Vista la legge regionale 26 luglio 2002, n. 32 (Testo unico della normativa della Regione Toscana in
materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro);
Vista la legge regionale 5 ottobre 2009, n. 54 (Istituzione del sistema informativo e del sistema
statistico regionale. Misure per il coordinamento delle infrastrutture e dei servizi per lo sviluppo della
societ dellinformazione e della conoscenza);
Vista la legge regionale 2 agosto 2013, n. 44 (Disposizioni in materia di programmazione regionale);
Considerato quanto segue:
1. la Regione Toscana in considerazione del fondamentale ruolo rivestito dallattivit sportiva e
ludicomotorio-ricreativa per la promozione della salute dellintera societ toscana, ritiene necessario
rinnovare e armonizzare in ununica normativa le disposizioni relative allattivit sportiva e ludicomotorioricreativa e quelle concernenti la disciplina delle modalit di affidamento degli impianti
sportivi da parte degli enti pubblici territoriali;
2. si ritiene opportuno fornire una definizione di attivit sportiva e ludicomotorio- ricreativa come
complesso di attivit finalizzate alla crescita del benessere psico-fisico e della socialit dellindividuo,
valorizzandone in particolare gli aspetti sociali, salutistici ed etici;
3. alla luce dellimportante ruolo rivestito nella promozione dellattivit sportiva e ludicomotorioricreativa dagli enti locali territoriali, si ritiene necessario valorizzare il ruolo della programmazione
locale tramite lassegnazione di tale attivit alle Unioni di Comuni e, ove non presenti, ai singoli
Comuni, valorizzando, pertanto, il legame territoriale dellattivit sportiva e ludicomotorio- ricreativa
stessa;
4. la Regione Toscana, in considerazione della capillarit sul territorio toscano della presenza di
impiantisca sportiva di propriet degli enti pubblici territoriali, ritiene di fondamentale importanza
valorizzare il loro utilizzo in favore di tutta la collettivit rinnovando le disposizioni relative alle
modalit di affidamento di tale tipologia di impiantistica in modo da consentire la massima diffusione
della pratica sportiva e ludicomotorio-ricreativa sul proprio territorio;
approva la presente legge
CAPO I OGGETTO E FINALITA
Art. 1
Oggetto
1. La presente legge disciplina la promozione della cultura e della pratica delle attivit sportive e
ludicomotorio-ricreative sul territorio della Regione Toscana e le modalit di affidamento degli
impianti sportivi di propriet degli enti pubblici territoriali, non gestiti direttamente dagli stessi.

Art. 2
Attivit sportive e ludicomotorio-ricreative
1. La Regione Toscana, con la presente legge, riconosce nella pratica delle attivit
ludicomotorio-ricreative uno strumento fondamentale per:
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
h)

sportive e

la formazione e la salute della persona;


la realizzazione delle politiche sociali, educative, formative e culturali;
linclusione sociale;
la prevenzione ed il superamento delle condizioni di disagio;
l'integrazione e la cooperazione tra le comunit;
la fruizione dellambiente urbano e naturale con criteri di sostenibilit;
lo sviluppo dell'associazionismo;
la promozione del territorio.

2. Ai fini della presente legge, per attivit sportiva e ludicomotorio-ricreativa si intende qualsiasi
forma di attivit fisica avente per obiettivo la diffusione di corretti stili di vita, la leale competitivit ed
il raggiungimento individuale o collettivo di risultati sportivi.
Art. 3
Finalit
1. La presente legge persegue le seguenti finalit:
a)

la diffusione della pratica sportiva e ludicomotorio-ricreativa come diritto fondamentale di


ogni cittadino toscano;

b) lesercizio fisico come strumento per il benessere della persona e per la formazione educativa e
lo sviluppo delle relazioni sociali;
c)

la prevenzione della malattia e delle dipendenze, anche favorendo gli interventi volti a
coniugare lattivit sportiva e ludicomotorio-ricreativa con corrette abitudini alimentari;

d) lattivit sportiva per diversamente abili e anziani finalizzata al recupero della motricit ed alla
crescita culturale, fisica e educativa;
e)

l'adeguamento ed il pieno utilizzo a favore della collettivit degli impianti e delle attrezzature
necessari per lo svolgimento dellattivit sportiva e ludicomotorio- ricreativa, favorendo
linnovazione tecnologica finalizzata al massimo risparmio energetico e al minimo impatto
ambientale, nonch alla sostenibilit della gestione degli impianti stessi;

f)

lequilibrata diffusione delle discipline praticabili e della relativa dotazione impiantistica sul
territorio regionale per fornire pari opportunit di accesso alla pratica sportiva;

g)

la realizzazione e lo sviluppo di centri museali e strutture di documentazione aventi per scopo la


diffusione della conoscenza della storia e della cultura delle attivit sportive e ludicomotorioricreative;

h) la promozione delle attivit formative ed educative in ambito sportivo e ludicomotorioricreativo negli istituti scolastici di ogni ordine e grado;
i)

la promozione delle attivit sportive e ludicomotorio- ricreative come strumento di integrazione


interculturale e multietnica fra le comunit;

j)

la diffusione di opportunit legate sia alla pratica che allo sviluppo di specifiche competenze
tecniche in ambito sportivo e ludicomotorio- ricreativo, per i soggetti sottoposti a restrizione
della libert personale;

k)

lorganizzazione diretta o indiretta di iniziative o eventi sportivi di particolare rilevanza nel


territorio regionale;

l)

la promozione della ricerca scientifica e tecnologica nello sport;

m) la promozione di azioni attuative delle politiche comunitarie in materia di attivit sportiva e


ludicomotorio- ricreativa;
n) il rispetto delle tradizioni e delle vocazioni sportive locali;
o)

la tutela della libert di associazione e il sostegno allassociazionismo ed al volontariato sportivo;

p) lo sviluppo di iniziative sportive volte alla promozione del territorio toscano;


q) diffusione dellimpiantistica sportiva di propriet degli enti pubblici territoriali.
2. La Regione persegue le finalit di cui sopra attraverso le proprie strutture regionali, assicurando il
concorso delle Unioni di Comuni e dei singoli Comuni, nonch, previa intesa, con il Comitato Olimpico
Nazionale Italiano (CONI), il Comitato Italiano Paralimpico (CIP), le Federazioni Sportive Nazionali
(FSN), le Discipline Sportive Associate (DSA), gli Enti di Promozione Sportiva (EPS), le Associazioni
Benemerite (AB) riconosciute dal CONI e con tutti gli altri soggetti pubblici o privati che abbiano
maturato specifiche e riconosciute competenze nel settore sportivo e ludicomotorio-ricreativo.
3. Per lattuazione di specifiche finalit in materia di formazione in ambito sportivo e ludicomotorioricreativo, la Regione pu stipulare accordi con le articolazioni territoriali del Ministero
dell'Istruzione, dell'Universit e della Ricerca (MIUR), nonch con agenzie e organismi formativi
accreditati dalla Regione Toscana nellambito del sistema regionale per il riconoscimento e la
certificazione delle competenze di cui di cui alla legge regionale 26 luglio 2002, n. 32 (Testo unico della
normativa della Regione Toscana in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione
professionale e lavoro).
CAPO II
ATTIVIT DI PROMOZIONE DELLA CULTURA E DELLA PRATICA
DELLE ATTIVIT SPORTIVE E LUDICOMOTORIO-RICREATIVE
Art. 4
Programmazione regionale
1. Il piano regionale per la promozione della cultura e della pratica delle attivit sportive e
ludicomotorio- ricreative attua le politiche sociali, in coerenza con gli atti di programmazione generale
di cui alla la legge regionale 2 agosto 2013, n. 44 (Disposizioni in materia di programmazione
regionale).
2. Il piano indica le azioni, le modalit di attuazione e le risorse finanziarie da destinare agli interventi
programmati per il periodo di riferimento.
3. Esso definisce, in particolare:
a)

gli indirizzi e i criteri per il raccordo con la programmazione locale;

b)

gli indirizzi e i criteri per la definizione del fabbisogno di spazi, impianti ed attrezzature;

c)

gli indirizzi e i criteri per gli interventi di sostegno finanziario allimpiantistica sportiva,
destinati agli enti locali e ad altri enti pubblici;

d)

gli indirizzi e i criteri per gli interventi di sostegno finanziario alle manifestazioni sportive,
destinati ai soggetti di cui alla lettera c), nonch ai soggetti previsti dallarticolo 90 comma 17
della legge 27 dicembre 2002, n.289 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e
pluriennale dello Stato- legge finanziaria 2003);

e)

gli indirizzi e i criteri per la definizione di strategie in coordinamento con gli enti locali per
ladeguamento degli spazi, degli impianti e delle attrezzature;

f)

gli indirizzi e i criteri di sostenibilit ambientale degli interventi di infrastrutturazione e di


ottimizzazione delle condizioni di gestione;

g)

gli indirizzi e i criteri per la promozione di attivit formative, di aggiornamento e di


perfezionamento degli operatori dell'area dei servizi alla persona e degli addetti alla gestione
delle strutture e degli impianti sportivi;

h)

gli indirizzi e i criteri per lo sviluppo di sinergie con il Piano regionale sanitario e sociale
integrato;

i)
k)

gli indirizzi e i criteri per lo sviluppo di sinergie con altri piani o programmi regionali;
l individuazione dei progetti a carattere regionale.
Art. 5
Programmazione locale

1. Le Unioni di Comuni, e ove non presenti i singoli Comuni, in coerenza con gli indirizzi del piano
regionale, formano propri atti di programmazione assicurando il concorso degli altri soggetti
istituzionali e favorendo la partecipazione dei soggetti dell'associazionismo sportivo.
2. Gli atti di programmazione di cui al comma 1 definiscono, di norma, in un unico contesto:
a)

il fabbisogno e la dislocazione di spazi, impianti e attrezzature e le relative caratteristiche


tecniche, di sicurezza e di esercizio;

b)

i centri e le strutture di documentazione;

c)

le attivit educative e formative per la qualificazione e la diffusione dei servizi connessi con la
pratica dellattivit sportiva e ludicomotorio- ricreativa;

d)

le piste da sci e gli impianti a fune ad esse collegati, che risultino oggetto di concessione o di
specifica previsione, determinandone caratteristiche tecniche e di sicurezza;

e)

le aree nelle quali sia consentita la realizzazione di impianti fissi per la circolazione fuori
strada di veicoli a motore;

f)

gli spazi riservati alla circolazione non motorizzata, sia realizzati in ambiente urbano che per
la fruizione e l'accesso alle aree protette e per la mobilit all'interno dei parchi naturalistici
ambientali, nonch per la diffusione del cicloturismo;

g)

la viabilit di interesse regionale e comunale della rete escursionistica toscana e delle relative
attrezzature;

h)

le infrastrutture per la pesca sportiva e per gli sport acquatici svolti al di fuori degli impianti
sportivi di cui alla lettera a);

i)

le procedure attuative dell'intervento finanziario di sostegno.

3. Gli atti della programmazione locale determinano i procedimenti per il finanziamento e per la
realizzazione dei progetti, delle iniziative e delle manifestazioni aventi particolare rilevanza
promozionale del territorio di riferimento alle quali assicurata la compartecipazione finanziaria dei
soggetti destinatari.
Art. 6
Osservatorio regionale delle attivit motorie
1. LOsservatorio regionale delle attivit motorie, di seguito denominato Osservatorio, ha come
finalit lo sviluppo di un sistema informativo regionale, integrabile il fenomeno delle attivit sportive e
ludicomotorio- ricreative.
2. La Regione promuove, tramite lattivit dellOsservatorio e con la collaborazione degli enti locali, la
raccolta, il trattamento e la divulgazione, dei dati relativi a:
a) spazi, impianti e attrezzature per le attivit sportive e ludicomotorio- ricreative;
b) societ, associazioni, organizzazioni sportive e operatori economici;
c) soggetti praticanti le attivit sportive e ludicomotorio-ricreative sul territorio regionale.
3. I dati acquisiti ed elaborati costituiscono elemento per la diffusione delle attivit sportive e
ludicomotorio-ricreative, strumento di monitoraggio e di verifica della efficacia degli strumenti di
programmazione regionale.
4. La raccolta e le modalit di trattamento dei dati sono stabilite in coerenza e secondo le disposizioni
di cui alla legge regionale 5 ottobre 2009, n. 54 (Istituzione del sistema informativo e del sistema
statistico regionale. Misure per il coordinamento delle infrastrutture e dei servizi per lo sviluppo della
societ dellinformazione e della conoscenza).
Art. 7
Attivit sportive e ludicomotorio- ricreative in ambito scolastico e universitario
1. La Regione, previa intesa, con i soggetti di cui allarticolo 3 comma 2, collabora con le istituzioni
scolastiche e le Universit per la diffusione della cultura e della pratica delle attivit sportive e
ludicomotorio- ricreative.
2. A tal fine, sono favorite le attivit volte allo sviluppo di progetti e programmi di interesse regionale e
locale, in ambito scolastico alle quali partecipino le istituzioni scolastiche, con il contributo finanziario
della di Regione, delle Unioni di Comuni e dei singoli Comuni competenti.

3. Le Unioni di Comuni e i singoli Comuni, secondo quanto stabilito negli strumenti della
programmazione regionale, concorrono, previa intesa, con le istituzioni scolastiche, le Universit ed i
singoli istituti scolastici, a favorire l'utilizzo degli impianti e delle attrezzature sportive in favore
dellassociazionismo sportivo e della collettivit, secondo i criteri di economicit e razionalit .
Art. 8
Percorsi formativi
1. La Regione, con la collaborazione dei soggetti di cui allarticolo 3 commi 2 e 3, promuove attivit
educative, formative, di aggiornamento e di perfezionamento rivolte ad operatori dellarea dei servizi
alla persona correlati alle attivit sportive e ludicomotorio- ricreative e nellambito delle attivit di
prevenzione delle malattie e delle condizioni di disagio.
2. Analoghe attivit sono svolte nellarea della gestione delle strutture e degli impianti sportivi.
3. Il presente articolo attuato nellambito delle procedure di cui alla L.R. 32/2002.
Art. 9
Attivit sportive e ludicomotorio- ricreative nelle Forze armate
1. La Regione promuove, d'intesa con le autorit militari, l'integrazione funzionale delle strutture
pubbliche, civili e militari, di spazi, impianti ed attrezzature per la pratica delle attivit sportive e
ludicomotorio- ricreative.
2. I percorsi formativi di cui all'articolo 8 sono aperti alla partecipazione del personale delle Forze
Armate, nel rispetto delle autonome determinazioni delle Forze Armate stesse.
Art. 10
Attivit sportive e ludicomotorio- ricreative in ambito socio-assistenziale
1. La Regione, previa intesa, con soggetti di cui allarticolo 3 comma 2, assicura la coerenza degli
interventi di cui alla presente legge con gli atti di programmazione degli interventi in materia di
politiche sociali e sanitarie.
2. Gli strumenti della programmazione regionale e locale di cui agli articoli 4 e 5 promuovono
interventi finalizzati al conseguimento degli obiettivi di politiche sociali e sanitarie integrate con
particolare riferimento alle finalit di cui allarticolo 3, comma 1, lettere b), c), d), e) k) e l).
Art. 11
Esercizio di impianti sportivi
1. L'apertura e la gestione di impianti e strutture per l'esercizio di attivit sportive e ludicomotorioricreative assoggettato a Segnalazione certificata di inizio attivit (SCIA) ai sensi dellarticolo 19 della
legge 7 agosto 1990, n. 241 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di
accesso ai documenti amministrativi) presentata allo sportello unico per le attivit produttive (SUAP)
competente per territorio.
2. Nella SCIA l'interessato attesta il possesso dei requisiti previsti dal regolamento di cui all'articolo 12,
nonch la conformit ai requisiti tecnici, igienico- sanitari e di sicurezza.

Art. 12
Regolamento regionale
1. Con regolamento regionale, emanato entro novanta giorni dallentrata in vigore della presente legge,
sono stabiliti :
a)requisiti per l'apertura e la gestione degli impianti, degli spazi e delle attrezzature motorie,
ricreative e sportive di cui alla presente legge;
b) requisiti tecnici, igienico-sanitari e di sicurezza degli impianti e delle attrezzature per la pratica
delle attivit motorie, con esclusione di quelli riservati all'ambito scolastico ed alla riabilitazione
sanitaria;
c) requisiti di qualificazione professionale dei soggetti operanti negli impianti, a tutela degli utenti e a
garanzia della qualit del servizio;
d) le caratteristiche e il livello di qualificazione dei servizi alle persone;
e) le modalit di certificazione sanitaria dei programmi di attivit e di tutela degli utenti.
Art. 13
Funzioni amministrative di controllo e vigilanza
1. I Comuni verificano la conformit degli impianti e delle attrezzature per la pratica delle attivit
motorie, ricreative e sportive al regolamento di cui all`articolo 12.
2. Il Comune competente allaccertamento, qualora accerti difformit, stabilisce nella diffida un
termine per ladeguamento della struttura. In caso di mancato adeguamento, disposta la sospensione
dellattivit.
3. La gestione di impianti e strutture per lesercizio di attivit sportive e ludicomotorio- ricreative non
conformi alle disposizioni del regolamento di cui allarticolo 12 soggetta ad una sanzione
amministrativa da euro 1.500,00 a euro 6.500,00 euro.
4. In caso di recidiva la sanzione pecuniaria di cui al comma 1 elevata ad un valore compreso fra euro
2.000,00 e euro 10.000,00 ed disposta la immediata sospensione dell'attivit.
5. La competenza allapplicazione delle sanzioni amministrative del Comune nel cui territorio la
violazione stata accertata, che ne introita i proventi.
6. Laccertamento della difformit degli impianti e delle attrezzature determina la sanzione della
revoca e del recupero del contributo eventualmente concesso al titolare dellimpianto e della struttura.
7. La revoca ed il recupero del contributo erogato, maggiorato degli interessi legali dalla data di
erogazione alla data del recupero, sono disposti dallente che ha concesso il contributo, su
segnalazione del comune competente per territorio.
CAPO II
MODALITA' DI AFFIDAMENTO
DI IMPIANTI SPORTIVI DA PARTE DEGLI ENTI PUBBLICI TERRITORIALI
Art. 14
Soggetti affidatari

1. Gli enti pubblici territoriali, che non intendano gestire direttamente i propri impianti sportivi, ne
affidano in via preferenziale la gestione a societ e associazioni sportive dilettantistiche, enti di
promozione sportiva, discipline sportive associate e federazioni sportive nazionali, secondo
procedure ad evidenza pubblica.
2. L'affidamento in gestione a soggetti diversi da quelli indicati nel comma 1 avviene solo in caso di
esito infruttuoso delle procedure di selezione previste, comunque nel rispetto dei principi relativi alle
medesime.
Art. 15
Regolamento attuativo locale
1. Gli enti pubblici territoriali disciplinano con proprio regolamento le modalit di affidamento in
gestione degli impianti sportivi nel rispetto dei seguenti criteri:
a)

garanzia dell'apertura dell'impianto a tutti i cittadini;

b)

garanzia di imparzialit nel permetterne l'utilizzo ai soggetti di cui all'articolo 14, comma 1
che ne facciano richiesta all'affidatario;

c)

differenziazione delle procedure di selezione in ragione della diversa tipologia e rilevanza


economica degli impianti;

d)

utilizzo dell'avviso pubblico come modalit di pubblicit della procedura di selezione, idonea
a garantirne l'effettiva conoscenza a tutti i soggetti interessati;

e)

scelta dell'affidatario che tenga conto dellorganizzazione di attivit


ludicomotorio-ricreative volte a favorire i seguenti aspetti:
1) la formazione e la salute della persona;
2) la realizzazione delle politiche sociali, educative, formative e culturali;
3)
linclusione sociale;
4)
la prevenzione ed il superamento delle condizioni di disagio;
5)
l'integrazione e la cooperazione tra le comunit;
6)
la fruizione dellambiente urbano e naturale con criteri di sostenibilit;
7)
lo sviluppo dell'associazionismo;
8)
la promozione del territorio;

f)

scelta dellaffidatario che tenga conto:


1)
dell'esperienza nel settore;
2)
della storicit sul territorio;
3)
del radicamento nel bacino di utenza dellimpianto;
4)
dell'affidabilit economica e del rispetto degli obblighi retributivi, previdenziali ed
assicurativi verso dipendenti e collaboratori;
5)
della qualificazione professionale degli istruttori e allenatori utilizzati;
6)
della compatibilit dell'attivit sportiva esercitata con quella praticabile nell'impianto
e dell'eventuale organizzazione di attivit a favore dei giovani, dei diversamente abili e
degli anziani;

g)

scelta dellaffidatario che favorisca il carattere interdisciplinare delle attivit sportive


praticate e praticabili nellimpianto, in relazione alle caratteristiche dello stesso, nonch la
gestione integrata con altri soggetti;

sportive e

h)

selezione da effettuarsi in base alla presentazione di progetti che consentano la valutazione


dei profili economici e tecnici della gestione anche in relazione alle tariffe ed ai prezzi
daccesso, a carico degli utenti o il ribasso su quelli eventualmente predeterminati dallente
pubblico, proprietario dellimpianto;

i)

valutazione della convenienza economica dell'offerta, da effettuarsi in base alla previa


indicazione da parte dell'ente territoriale del canone minimo che si intende percepire e
dell'eventuale massimo contributo economico che si intende concedere a sostegno della
gestione tenendo conto dellimpegno del soggetto affidatario ad effettuare investimenti
finalizzati alla realizzazione della massima efficienza energetica ed alla produzione di energia
da fonti rinnovabili e sistemi ecocompatibili;

l)

garanzia della compatibilit delle eventuali attivit ricreative e sociali di interesse pubblico,
praticabili straordinariamente negli impianti, con il normale uso degli impianti sportivi.

2. Nel regolamento gli enti pubblici territoriali possono individuare ulteriori criteri di valutazione delle
offerte, in aggiunta a quelli di cui al comma 1, lettera f).
3. In assenza del regolamento, la selezione dei soggetti affidatari deve comunque avvenire nel rispetto
dei criteri di cui al comma 1.
Art.16
Convenzioni
1. Gli enti pubblici territoriali stipulano con il soggetto affidatario una convenzione concernente la
gestione dell'impianto sportivo.
2. La convenzione stabilisce, in particolare, i criteri d'uso dell'impianto e le condizioni giuridiche ed
economiche della gestione dello stesso.
3. La durata della convenzione stabilisce lentit degli interventi di innovazione e miglioramento
dellimpianto che il soggetto affidatario si impegna ad effettuare.
4. La convenzione pu prevedere la possibilit, per il soggetto affidatario, di utilizzo integrato
dellimpianto con attivit commerciali idonee ad agevolare lassociazionismo sportivo nellimpianto
stesso, nonch di installare mezzi e strutture pubblicitarie tese a fornire al soggetto affidatario risorse
economiche da destinare allo svolgimento dellattivit sportiva ivi praticata.
5. La convenzione prevede lobbligo per il soggetto affidatario di relazionare ogni anno circa lo stato di
attuazione degli impegni assunti, nonch sanzioni in caso di inadempimento, fino alla revoca della
concessione; stabilisce, altres, le modalit ed i criteri per il monitoraggio dei costi e dei benefici.
Art. 17
Utilizzazione di impianti sportivi scolastici
1. Fermo quanto disposto dallarticolo 90, comma 26, della L.289/2002, gli enti pubblici territoriali
stipulano convenzioni per lutilizzo degli impianti sportivi scolastici, compatibilmente con le esigenze
dellattivit didattica e delle attivit sportive della scuola, comprese quelle extracurriculari ai sensi del
regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 ottobre 1996 n. 567, con i soggetti
individuati allarticolo14 comma 1, aventi sede nel medesimo comune in cui ha sede listituto
scolastico o in comuni confinanti.

2. Le convenzioni stabiliscono le modalit e le condizioni per luso, le pulizie e la custodia dellimpianto


sportivo in orari extra scolastici.
CAPO IV DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI
Art. 18
Norme transitorie e finali
1. Le convenzioni di affidamento di impianti sportivi da parte di enti pubblici territoriali stipulate
precedentemente alla data di entrata in vigore della presente legge ed aventi scadenza nel termine di
ventiquattro mesi da questa, conservano efficacia.
2. Le convenzioni di affidamento di impianti sportivi da parte di enti pubblici territoriali relative ad
impianti sportivi oggetto di interventi di nuova edificazione o di ristrutturazione edilizia, effettuati dal
soggetto gestore nei quindici anni precedenti la data di entrata in vigore della presente legge
conservano efficacia.
3. Le convenzioni a di affidamento di impianti sportivi da parte di enti pubblici territoriali aventi
scadenza successiva al termine di cui al comma 1, cessano di produrre effetti decorsi ventiquattro mesi
dalla data di entrata in vigore della presente legge.
4. Fino allapprovazione del regolamento di cui allarticolo 12, resta in vigore il regolamento regionale
13 febbraio 2007, n. 7/R (Regolamento di attuazione della legge regionale 31 agosto 2000, n. 72
"Riordino delle funzioni e delle attivit in materia di promozione della cultura e della pratica delle
attivit motorie").
Art. 19
Abrogazioni
A far data dallentrata in vigore della presente legge sono abrogate:
a) la legge regionale 31 agosto 2000, n. 72 Riordino delle funzioni e delle attivit di promozione della
cultura e della pratica delle attivit motorie;
b) la legge regionale 3 gennaio 2005, n. 6 (Disciplina delle modalit di affidamento di impianti sportivi
da parte degli enti pubblici territoriali).
Art. 20
Norma finanziaria
Agli oneri derivanti dallattuazione della presente legge si fa fronte a decorrere dallesercizio 2015, nei
limiti delle disponibilit di bilancio.

RELAZIONE ILLUSTRATIVA
In considerazione del fondamentale ruolo rivestito dallattivit sportiva e ludicomotorioricreativa per la promozione della salute dell intera societ toscana, si ritiene necessario rinnovare e
armonizzare in ununica normativa le disposizioni relative allattivit sportiva e ludicomotorioricreativa al fine di consentire a tutti i soggetti, in particolar modo del mondo sportivo, una
semplice e immediata comprensione degli obiettivi regionali in materia.
Con la presente proposta di legge, in primo luogo, si intende dare una definizione di attivit
sportiva e ludicomotorio-ricreativa completa, identificando nella stessa il complesso di attivit
finalizzate alla crescita del benessere psico-fisico e della socialit dellindividuo, valorizzandone in
particolare gli aspetti sociali, salutistici ed etici. In secondo luogo ci si prefigge di riconoscere la giusta
importanza al ruolo rivestito dagli enti locali territoriali nella promozione dellattivit sportiva e
ludicomotorio-ricreativa, evidenziando il ruolo strategico delle Unioni di Comuni nello sviluppo delle
politiche territoriali di settore.
Infine la normativa proposta, avendo carattere organico per ci che concerne la disciplina di
settore, approfondisce e potenzia le disposizioni relative alle modalit di affidamento degli impianti
sportivi da parte degli enti pubblici territoriali (attualmente disciplinati dalla l.r. 6/2005, di cui si
dispone labrogazione) in modo da consentire la massima diffusione della pratica sportiva e
ludicomotorio-ricreativa sui singoli territori, anche in considerazione della capillarit sul territorio
toscano della presenza di impiantisca sportiva di propriet degli enti pubblici territoriali stessi.
Di seguito si espone nel dettaglio il contenuto dei singoli articoli che compongono la proposta di legge:
Art. 1
Oggetto
Larticolo 1 definisce gli obiettivi della proposta di legge che si caratterizzano nella individuazione
delle attivit volte alla promozione della cultura e della pratica delle attivit sportive e ludicomotorioricreative sul territorio della Regione Toscana e delle modalit di affidamento degli impianti sportivi
di propriet degli enti pubblici territoriali.
Art. 2
Attivit sportive e ludicomotorio-ricreative
Larticolo 2 identifica le attivit sportive e ludicomotorio-ricreative individuando in esse uno
strumento per la formazione e la salute della persona, la realizzazione delle politiche sociali, educative,
formative e culturali della Regione, linclusione sociale, la prevenzione ed il superamento delle
condizioni di disagio, l'integrazione e la cooperazione tra le comunit, la fruizione dellambiente
urbano e naturale con criteri di sostenibilit, lo sviluppo dell'associazionismo e la promozione del
territorio.
Lo stesso articolo fornisce una definizione di attivit sportiva e ludicomotorio-ricreativa che viene
identificata come qualsiasi forma di attivit fisica avente per obiettivo la diffusione di corretti stili di
vita, la leale competitivit ed il raggiungimento individuale o collettivo di risultati sportivi.
Art. 3
Finalit
Larticolo 3 elenca le finalit della proposta di legge, individuando la pratica sportiva e ludicomotorioricreativa come un diritto fondamentale di ogni cittadino toscano.
In considerazione dellimportanza del legame con i territori locali si prevede che le finalit della legge
vengano perseguite assicurando il concorso delle Unioni di Comuni e dei singoli Comuni, nonch,

previa intesa, con il Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), il Comitato Italiano Paralimpico
(CIP), le Federazioni Sportive Nazionali (FSN), le Discipline Sportive Associate (DSA), gli Enti di
Promozione Sportiva (EPS), le Associazioni Benemerite (AB) riconosciute dal CONI e con tutti gli altri
soggetti pubblici o privati che abbiano maturato specifiche e riconosciute competenze nel settore
sportivo e ludicomotorio-ricreativo.
Larticolo prevede, inoltre, la possibilit di sviluppare accordi con le articolazioni territoriali del
Ministero dell'Istruzione, dell'Universit e della Ricerca (MIUR), nonch con agenzie e organismi
formativi accreditati dalla Regione Toscana nellambito del sistema regionale per il riconoscimento e la
certificazione delle competenze di cui di cui alla legge regionale 26 luglio 2002, n. 32.
Art. 4
Programmazione regionale
Larticolo 4 definisce i contenuti del piano regionale di settore per la promozione della cultura e della
pratica delle attivit sportive e ludicomotorio- ricreative; in particolare, la norma prevede che il piano
di settore contenga, tra laltro, gli indirizzi e i criteri per lo sviluppo di sinergie con il Piano regionale
sanitario e sociale integrato e con altri piani o programmi regionali, gli indirizzi e i criteri per la
definizione del fabbisogno di spazi, impianti ed attrezzature, gli indirizzi e i criteri per gli interventi di
sostegno finanziario allimpiantistica sportiva e alle manifestazioni sportive nonch l individuazione
dei progetti a carattere regionale.
Art. 5
Programmazione locale
Larticolo 5 elenca i contenuti degli atti di programmazione locale per la promozione della cultura e
della pratica delle attivit sportive e ludicomotorio- ricreative, assegnando la strutturazione di tali atti
alle Unioni di Comuni con il concorso dei singoli Comuni e degli altri soggetti istituzionali e favorendo
la partecipazione dei soggetti dell'associazionismo sportivo.
Art. 6
Osservatorio regionale delle attivit motorie
La norma prevede la costituzione di sistema informativo regionale denominato Osservatorio
regionale delle attivit motorie, la cui finalit consiste nello sviluppo di un sistema informativo
regionale volto a censire il fenomeno delle attivit sportive e ludico motorio- ricreative.
Art. 7
Attivit sportive e ludicomotorio- ricreative in ambito scolastico e universitario
La norma assegna alla Regione Toscana la possibilit di sviluppare progetti e programmi di interesse
regionale e locale in ambito scolastico volti alla promozione dellattivit sportiva e ludicomotorioricreativa, con il contributo finanziario della Regione, delle Unioni di Comuni e dei singoli Comuni
competenti, in collaborazione con le Universit, le istituzioni scolastiche ed i soggetti indicati allart. 3
comma 2.
Art. 8
Percorsi formativi
La norma prevede lo sviluppo di attivit educative, formative, di aggiornamento e di perfezionamento
rivolte ad operatori dellarea dei servizi alla persona correlati alle attivit sportive e ludicomotorioricreative e nellambito delle attivit di prevenzione delle malattie e delle condizioni di disagio nonch
nellarea della gestione delle strutture e degli impianti sportivi.
Art. 9
Attivit sportive e ludicomotorio- ricreative nelle Forze armate

La norma definisce la collaborazione con le autorit militari per lo svolgimento delle attivit previste
dalla proposta di legge da parte del personale delle Forze Armate.
Art. 10
Attivit sportive e ludicomotorio- ricreative in ambito socio-assistenziale
La norma individua lambito in cui la Regione assicura la coerenza degli interventi di cui alla presente
proposta legge con gli atti di programmazione degli interventi in materia di politiche sociali e
sanitarie.
Art. 11
Esercizio di impianti sportivi
La norma prevede le modalit per l'apertura e la gestione di impianti e strutture per l'esercizio di
attivit sportive e ludicomotorio-ricreative
Art. 12
Regolamento regionale
La norma indica i requisiti per l'apertura e la gestione degli impianti, degli spazi e delle attrezzature
motorie, ricreative e sportive previste nella presente proposta di legge, i requisiti tecnici, igienicosanitari e di sicurezza e i requisiti di qualificazione professionale dei soggetti operanti negli impianti
stessi.
Art. 13
Funzioni amministrative di controllo e vigilanza
La norma individua le funzioni amministrative di controllo e vigilanza sulla conformit degli impianti
delle attrezzature per la pratica delle attivita` motorie, ricreative e sportive al regolamento previsto
dallarticolo 12.
Art. 14
Soggetti affidatari
La norma consente agli enti pubblici territoriali, che non intendano gestire direttamente i propri
impianti sportivi, di assegnare la gestione in via preferenziale a societ associazioni sportive
dilettantistiche, enti di promozione sportiva, discipline sportive associate e federazioni sportive
nazionali, secondo procedure ad evidenza pubblica.
Art. 15
Regolamento attuativo locale
La norma prevede che agli enti pubblici territoriali, che non intendano gestire direttamente i propri
impianti sportivi, debbano strutturare un proprio regolamento contenente le modalit di affidamento
in gestione degli impianti sportivi nonch i criteri contenuti nello stesso.
Art.16
Convenzioni
La norma prevede che gli enti pubblici territoriali possano stipulare convenzioni con i soggetti di cui
allart. 14 per la gestione degli impianti sportivi di propriet degli enti pubblici territoriali e tali
convenzioni dovranno prevedere specifici i criteri d'uso dell'impianto previsti dalla norma stessa.

Art. 17
Utilizzazione di impianti sportivi scolastici
La norma stabilisce che gli enti pubblici territoriali stipulano convenzioni per lutilizzo degli impianti
sportivi scolastici, compatibilmente con le esigenze dellattivit didattica e delle attivit sportive della
scuola, comprese quelle extracurriculari con i soggetti individuati allarticolo14 comma 1, aventi sede
nel medesimo comune in cui ha sede listituto scolastico o in comuni confinanti.
Art. 18
Norme transitorie e finali
La norma stabilisce specifiche indicazioni in merito alle convenzioni gi stipulate prima dellentrata in
vigore della presente legge e precisa che fino allapprovazione del regolamento di cui allarticolo 12,
resta in vigore il regolamento regionale 13 febbraio 2007, n. 7/R.
Art. 19
Abrogazioni
E disposta labrogazione della legge regionale 31 agosto 2000, n. 72 (Riordino delle funzioni e delle
attivit di promozione della cultura e della pratica delle attivit motorie) e della legge regionale 3
gennaio 2005, n. 6 (Disciplina delle modalit di affidamento di impianti sportivi da parte degli enti
pubblici territoriali).
Art. 20
Norma finanziaria
Con il presente articolo, ai sensi dellarticolo 10, comma 1, lettera a) della l.r. 36/2001 (ordinamento
contabile della Regione Toscana) si prevede che agli oneri derivanti dallattuazione della presente
proposta di legge si far fronte con legge di bilancio a partire dallesercizio 2015.

RELAZIONE TECNICO - FINANZIARIA


(Articolo 7 l.r. 55/2008, articolo 119 Reg. interno)

1)

Tipologia della proposta di legge

Indicare con una crocetta la categoria cui appartiene la proposta di legge:


a) determina gli obiettivi da raggiungere e le procedure da seguire, definendo le caratteristiche dei relativi
interventi regionali, rinviando ai successivi bilanci annuali e pluriennali la decisione in ordine alle risorse
da destinare a tali finalit (art. 10, comma 1, lett. a) L.R. 36/2001)
X
b) stabilisce direttamente l'ammontare della spesa da destinare a un certo intervento, previa disciplina dei
profili di cui alla precedente lettera a), ovvero previo richiamo della disciplina di tali profili gi prevista
da altre leggi (art. 10, comma 1, lett. b) L.R. 36/2001)
c) definisce l'attivit e gli interventi regionali in modo tale da predeterminare indirettamente l'ammontare
dei relativi stanziamenti, attraverso il riconoscimento a terzi del diritto ad ottenere prestazioni
finanziarie o mediante la creazione di automatismi di spesa (art. 10, comma 1, lett. c) L.R. 36/2001)
d) varia il gettito delle entrate (art. 11, comma 1, e art. 12, comma 1, L.R. 36/2001)

2)

Oneri previsti: Nessun onere previsto


- Spesa annua a regime: determinata, a decorrere dallesercizio 2015, annualmente dalla legge di
bilancio.
- oneri di gestione: nessun onere di gestione aggiuntivo rispetto a quelli in essere per la gestione da
parte degli uffici degli adempimenti amministrativi connessi.

3)

Quantificazione dei costi:


(riportare i dati e gli elementi in base ai quali stato quantificato lintervento, oppure le fonti e/o i
riferimenti presso i quali possibile reperirli o analizzarli con pi profondit)
La quantificazione dei costi, a decorrere dallesercizio 2015, rimessa annualmente allapprovazione
della legge di bilancio.

Il/I proponente/i:

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