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LETTERA DI P. ENRICO ZOFFOLI AI VESCOVI


DI ALCUNE PRINCIPALI DIOCESI D'ITALIA



Roma, 23 marzo 1995

La prego di gradire l'omaggio di questo opuscolo e avere la bont di
leggerlo personalmente, in attesa di un Suo autorevole giudizio.
Si tratta di un'apologia del Papa, accusato di eresia perch i "catechisti"
del Cammino Neocatecumenale - da Lui approvati, protetti e autorizzati a
presentarsi in suo nome - attribuiscono a Giovanni Paolo II la dottrina che
insegnano: quella da me pi volte dimostrata in aperto contrasto con
fondamentali verit di fede.
Il momento grave, ed io lo vivo ormai da anni in modo angoscioso, non
sapendo cosa rispondere ai moltissimi che - in Italia e all'estero - mi
chiedono SE IL PAPA CONOSCA VERAMENTE LA TEOLOGIA CHE SOGGIACE AL
CAMMINO NEOCATECUMENALE.
Se la conoscesse veramente e continuasse a benedire e incoraggiare i
"catechisti neocatecumenali", si conclude che egli sarebbe ERETICO PERCH
COMPLICE FORMALE DI ERETICI, ci che ritengo del tutto assurdo.
In effetti, mi ostino a supporre che il Papa NON CONOSCA IL FONDO
DOTTRINALE DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE: o perch non ha mai letto
direttamente la "catechesi" di Kiko Argello e Carmen Hernndez; o
perch non stato mai informato del loro pensiero come e quanto
avrebbero dovuto i suoi collaboratori che - a livello dell'ortodossia -
ritengo siano principalmente i membri del Collegio episcopale.
L'unico dubbio potrebbe sorgere a proposito della realt oggettiva degli
errori da me denunziati, che io per posso dimostrare, disposto a qualsiasi
dialogo con i responsabili del Cammino alla presenza di testimoni
qualificati, scelti dalla Gerarchia.
Ovviamente, sono anche pronto a ritrattare la mia denunzia, a condizione
che Kiko e Carmen s'inducessero ad una esplicita professione di fede, che
ripudiasse TUTTI E SINGOLI gli errori contenuti nelle loro "catechesi".
quanto, in coscienza, ritengo di doverLe comunicare, nella certa
previsione che, se la Gerarchia continuasse ad ignorare, tacere e lasciar
correre, nella Chiesa tra non molto scoppier uno dei pi gravi scandali
della storia.
Grazie della benevola attenzione prestata e di quanto il Suo zelo potr
suggerirLe.

La prego di benedirmi e La ossequio cordialmente.

Devotissimo p. Enrico Zoffoli c.p.

Nota
La lettera accompagnava l'omaggio dell'ultimo volumetto dal titolo Catechesi
neocatecumenale e ortodossia del Papa, Ed. Segno, pp. 80. Era un'apologia di Giovanni
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Paolo II, accusato di eresia (e quindi - si pensava - non pi "Papa"). Purtroppo di oltre 29
ecc.mi vescovi pochissimi hanno risposto.

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ELENCO DEI DESTINATARI DELLA LETTERA PRECEDENTE

Emo e Rmo Sig. Card. ANGELO SODANO, Segretario di Stato - CITT DEL
Vaticano.
S.E.R. Mons. GIOVANNI BATTISTA RE, Sostituto per gli Affari Generali.
Emo e Rmo Sig. Card, GIUSEPPE R.ATZINGER, Prefetto della S.C.
per la Dottrina della fede, P.zza del S. Uffizio 11, 00193 Roma.
Emo e Rmo Sig. Card. ACHILLE SILVESTRINI, Prefetto della S.C.
per le Chiese Orientali, 00120 CITT DEL Vaticano.
Emo e Rmo Sig. Card. ANTONIO MARIA JAVIERRE ORTAS, Prefetto
della S.C. Per il Culto Divino, Via Resticucci 13, 00193 Roma.
Emo e Rmo Sig. Card. ANGELO FELICI, Prefetto della S.C. delle
Cause dei Santi, P zza della Citt Leonina 9, 00193 Roma.
Emo e Rmo Sig. Card. BERNARDIN GANTIN, Prefetto della S.C.
per i Vescovi, P zza S. Callisto 16, 00153 Roma.
Emo e Rmo Sig. Card. JOZEF TOMKO, Prefetto della S.C. per
l'Evangelizzazione dei popoli, Via Urbano VIII 16, 00165 Roma.
Emo e Rmo Sig. Card. JOSE T. SANCHEZ, Prefetto della S.C. per il
Clero, P zza PIO XII 3, 00193 Roma.
Emo e Rmo Sig. Card. EDUARDO MARTINEZ SOMALO, Prefetto della S.C.
per gli Istituti Religiosi, P.zza PIO XII 3, 00193 Roma.
Emo e Rmo Sig. Card. PIO LAGHI, Prefetto della S.C. per l'Educazione
Cattolica, P.zza della Citt Leonina 1, 00193 Roma.
Emo e Rmo Sig. Card. CAMILLO RUINI,
P.zza S. Giovanni in Laterano 6, 00184 Roma.
Emo e Rmo Sig. card. GIOVANNI CANESTRI, Arcivescovo,
P.zza Matteotti 4, 16123 Genova.
Emo e Rmo Sig. Card. GIOVANNI SALDARINI, Arcivescovo,
Via dell'Arcivescovado 12, 10121 Torino.
Emo e Rmo Sig. Card. CARLO M. MARTINI, Arcivescovo,
P.zza Fontana 2, 20122 Milano.
Emo e Rmo Sig. Card. MARCO C, Patriarca,
S. Marco 318, 30124 Venezia.
Emo e Rmo Sig. Card. GIACOMO BIFFI, Arcivescovo,
Via Altabella 6, 40126 Bologna.
Emo e Rmo Sig. Card. SILVANO PIOVANELLI, Arcivescovo,
P.zza S. Giovanni 3, 50129 Firenze.
Emo e Rmo Sig. Card. MICHELE GIORDANO, Arcivescovo,
Largo Donnaregina 22, 80138 Napoli.
Emo e Rmo Sig. Card. SALVATORE PAPPALARDO, Arcivescovo,
Corso Vittorio Emanuele 461, 90134 Palermo.
Ecc.mo e Rmo Mons. GIOVANNI MARIA SARTORI, Arcivescovo,
P.zza Fiera 2, 30100 Trento.
Ecc.mo e Rmo Mons. LORENZO BELLOMI, Vescovo,
Via Cavana 16, 34124 Trieste.
3
Ecc.mo e Rmo Mons. ALFREDO BATTISTI, Arcivescovo,
P.zza Patriarcato 1, 33100 Udine.
Ecc.mo e Rmo Mons. FIORINO TAGLIAFERRI, Vescovo,
P.zza S. Lorenzo 9a, 01100 Viterbo.
Ecc.mo e Rmo Mons. ANDREA GEMMA, Vescovo,
P.zza Andrea d'Isernia2, 86170 Isernia.
Ecc.mo e Rmo Mons. LUIGI BOMMARITO, Arcivescovo,
Via Vittorio Emanuele 159, 95131 Catania.
Ecc.mo e Rmo Mons. Cosmo FRANCESCO RUPPI, Arcivescovo,
P.zza Duomo 11, 73100 Lecce.
Ecc.mo e Rmo Mons. ANDREA MARIANO MAGRASSI, Arcivescovo,
P.zza Odegitria 30, 70122 Bari.
Ecc.mo e Rmo Mons. BRUNO FORESTI, Vescovo,
Via Trieste 13, 25121 Brescia.


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RISPOSTA DEL CARD. CAMILLO RUINI,
VICARIO DI S.S.


Vicariato di Roma - Prot. N. 385/95
Roma, 8 aprile 95

Reverendo Padre,

in riferimento alla Sua lettera del 23 marzo 1995, che accompagnava
l'opuscolo da Lei pubblicato "Catechesi neocatecumenale e ortodossia del
Papa", sono a precisarLe quanto segue. Sono al corrente che la predetta
catechesi stata esaminata dalla Congregazione per la Dottrina della
Fede. Ritengo che la Congregazione stessa dar una risposta alla Sua
lettera.
Per parte mia devo invitarLa fermamente a non sostituirsi agli Organi
competenti e a non emettere, sia pure con buone intenzioni, giudizi
personali e prematuri su temi che riguardano l'ortodossia di realt
ecclesiali, o addirittura del Santo Padre.
Abbia i migliori saluti, con la benedizione del Signore e con un vivo
augurio per la Santa Pasqua.
Devotissimo
Camillo Card. Ruini, Vicario Generale


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RISPOSTA DI P. E. ZOFFOLI AL CARD. RUINI

Roma 15 settembre 1995
4

Eminenza Reverendissima,

il 23 marzo c.a. Le ho mandato in omaggio un mio opuscolo dal titolo
"Catechesi neocatecumenale e ortodossia del Papa", accompagnato da una
lettera molto chiara, franca quanto rispettosa.
L'8 aprile c.a. Ella rispose (con lettera PROT. N. 385/95) precisando
quanto segue:
"...Sono al corrente che la predetta catechesi neocatecumenale stata
esaminata dalla Congregazione per la Dottrina della fede. Ritengo che la
Congregazione stessa dar una risposta alla sua lettera".
"Per parte mia devo invitarla fermamente a non sostituirsi agli Organi
competenti e a non emettere, sia pure con buone intenzioni, giudizi
personali e prematuri su temi che riguardano l'ortodossia di realt
ecclesiali, o addirittura del Santo Padre".
Seguono saluti, benedizioni e auguri per la S. Pasqua, subito ricambiati in
cuor mio, invocando tutta la luce dello Spirito Santo sulla Sua persona e
l'intera gerarchia cattolica.
La Sua risposta - impeccabilmente diplomatica - mi lasci perplesso,
amareggiato e direi allibito... Non avrei potuto mai prevederla. Per questo,
ho preferito tacere e attendere per riflettere meglio e, con animo
pacatissimo, sottoporre ora al Suo giudizio le seguenti riflessioni:

a) V. Em.za afferma che la catechesi neocatecumenale " stata
esaminata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede". Ne ero stato
informato assai prima, da alcuni anni, senza per alcun risultato. Infatti,
non consta che finora la detta Congregazione abbia emanato un qualsiasi
documento intorno all'ortodossia o eterodossia del Cammino
Neocatecumenale; d'altra parte, i suoi dirigenti hanno continuato
tranquillamente a propagare la dottrina di Kiko e Carmen...
Come mai - si domandano moltissimi - dopo pi di trent'anni (ossia da
quando i medesimi hanno iniziato la loro missione in Spagna) la Gerarchia
non si accorta, non si informata, non intervenuta, mostrando di non
avere ancora scoperto gli errori "contra fidem" contenuti nelle "catechesi
neocatecumenali"?...
Mistero?!


I

b) Quando al Suo fermo invito, posso dirLe che scienza e coscienza mi
stimolano ad aggiungere:

1 sarei stato un demente presuntuoso, se avessi avuto la pretesa di
"sostituirmi agli Organi competenti". La mia voce stata (e sar sempre)
quella di un umile fedele, battezzato e cresimato, ordinato sacerdote dal
1939, da molti anni insegnante di filosofia cristiana e teologia dogmatica,
5
ben conosciuto in Italia per la mia ortodossia, rivelata anche dalle molte
pubblicazioni, alcune delle quali ben note anche a Lei.
Voce dunque, la mia, che, a proposito dei Neocatecumenali, non ha
mirato ad altro che ad informare il pubblico (compresi numerosi vescovi e
sacerdoti) della peggiore insidia tesa alla Chiesa contemporanea dalle
fandonie sparse nelle catechesi di Kiko e Carmen.

2 Ne avevo il diritto perch le verit della fede costituiscono il supremo
dei miei beni, l'unico criterio e ragione della mia esistenza di uomo e di
credente. La luce della Rivelazione non esclusivo patrimonio o monopolio
della Gerarchia, a cui invece incombe il dovere di diffonderla e tutelarla,
perch "pro omnibus mortuus est Christus".

3 Ne avevo (e ne avr sempre) il dovere, perch sufficientemente
illuminato per vagliare l'ortodossia di movimenti, idee e scritti contrari alla
fede, denunziarli all'opinione pubblica, tentarne una confutazione,
ricorrere alla gerarchia per indurla ad intervenire...

4 Non avendo alcun potere n avendo ricevuto alcun mandato, i miei
libri contro le eresie del Movimento neocatecumenale non hanno potuto
avere altro valore che quello di un GIUDIZIO PRIVATO, possibile a qualsiasi
fedele, cosciente del dovere di difendere la propria fede. Mi dispensi,
Em.za Rev.ma, dalla laboriosa e noiosa impresa di citare tutti i documenti
del Magistero, specialmente dal Vaticano II in poi. Quali doveri e quali
compiti, oggi, la Chiesa non ricorda ai laici? Io credo di saperne ben pi di
questi, ed anzi di essere autorizzato - come sacerdote - ad insorgere
contro l'eresia assai pi di tutti.

5 Appunto la gravit delle aberrazioni dottrinali contenute nelle
catechesi di K.-C. cos evidente che se ne potrebbe avvedere anche
l'ultimo catechista delle nostre parrocchie... Al quale sarebbe ridicolo ed
estremamente odioso quanto inutile imporre di rivolgersi alla S. Sede
volta per volta e attenderne il responso prima di opporsi ad errori contro
la fede, pi volte e solennemente condannati dal Magistero...
V. Em.za sa bene che i fedeli non sono delle marionette, capaci di
muoversi solo se manovrate dal burattinaio. Una volta debitamente
istruiti, confortati dalla grazia del sacramento della Cresima e
abitualmente docili alla grande Tradizione Apostolica interpretata da Papi e
Concili ecumenici, essi sono in grado di far propria in modo personale e
vigoroso la causa della fede persino - se occorre - contro le stravaganze di
teologi impazziti, di Pastori sprovveduti e indegni.
Insomma, all'infallibilit (attiva) della Chiesa che insegna non pu non
rispondere l'infallibilit (passiva) del popolo che impara. Nell'ipotesi
contraria, a che scopo il Magistero e come si potrebbe apprendere dalle
anime una fede che salva?
Se tutto ci solare, pacifico, indiscutibile, come pu V. Em.za rivolgermi
un fermo invito a non sostituirmi, a proposito della fanta-teologia di K.-C.,
agli "Organi competenti", se appunto gli Organi competenti da alcuni
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secoli (specialmente nel Concilio di Trento, da essi criticato e respinto) si
sono espressi contro gli errori propagati dai dirigenti del C.N.?
Mi consenta di aggiungere - voglia scusare questa apparente
indiscrezione! - di aver saputo che Ella nutre ottimi rapporti con loro.
liberissima. Nessuno, per questo, pu biasimarLa. Ma V. Em.za m'insegna
che la CAUSA DELLA FEDE prevale su tutte le amicizie di questo mondo...
Ebbene, non vorrei che essi abusassero della Sua benevolenza, ottenendo
favori e facolt contrarie al Suo mandato di VICARIO DEL SOMMO PONTEFICE.
Sono troppo scaltri perch non possa temerlo.

c) Vengo ora al punctum dolens. Ella, Em.za Rev.ma, pu opporre a
questo mio discorso e specialmente alla mia opera l'atteggiamento del
Papa e della stragrande maggioranza dell'Episcopato italiano: tutti
favorevoli e zelanti protetori del C.N., come appunto i suoi maggiori
responsabili non cessano di strombazzare da decine di anni in tutti i toni,
ripetendo a quanti li accusano che, al contrario, Giovanni Paolo II con
loro, ha approvato il loro tipo di apostolato, li manda in giro per il mondo
come suoi rappresentanti, si compiace dei loro successi, ecc. ecc.
Ma appunto il favore da essi goduto presso la S. Sede mi suggerisce altre
riflessioni.

1 In Italia quasi tutti i Vescovi sono informati del contenuto delle
catechesi di K.-C. o perch hanno letto i miei libri o perch ne hanno
sentito parlare. Perch finora non hanno reagito come Pastori, Maestri e
Giudici, responsabili dell'ortodossia dei fedeli? Alcuni non si sono neppure
degnati di rispondere alle mie lettere, dando prova di una leggerezza e
incompetenza che non fanno onore alla dignit di successori degli
Apostoli... E non sono mancati coloro che hanno interpretato le mie
proteste come "sfuriate" di un fanatico attaccabrighe, smanioso di
emergere e pietosamente fissato nel vedere in tutto e ovunque eresie e
apostasie...
Eppure mi sono limitato ad addurre testi autentici, ragioni ponderate,
documenti inoppugnabili, protestandomi disposto ad incontri, scambi
d'idee e persino a ricredermi... Cosa dovevo fare di pi?

2 Purtroppo, l'Episcopato specialmente italiano (mi permetto di dirlo a
V. Em.za come Presidente della C.E.I.) non brilla quanto a personalit ed
efficienza nell'esercitare i suoi compiti di Maestri e Pastori. Sembra che
l'opera della Conferenza Episcopale li abbia dispensati dal dovere di
affrontare problemi e situazioni difficili, specialmente a proposito
dell'ortodossia...
Eppure, secondo il C.d.C., essi "sono autentici dottori e maestri della
fede..." (c. 753). Pi esplicito il Card. Ratzinger:

"Nessuna Conferenza episcopale ha, in quanto tale, una missione di insegnamento; i
suoi documenti non hanno un valore specifico, ma il valore del consenso che loro
attribuito dai singoli vescovi" (Rapporto sulla fede, Edizioni Paoline, 1985, p. 60). Perch
questo? Gli chiede V. Messori.
7
"Perch - risponde - si tratta di salvaguardare la natura stessa della Chiesa Cattolica,
che basata su una struttura episcopale, non su una sorta di federazione di chiese
nazionali. Il livello nazionale non una dimensione ecclesiale. Bisogna che sia di nuovo
chiaro che in ogni diocesi non c' che un pastore e maestro della fede, in comunione con
gli altri pastori e maestri e con il Vicario di Cristo..." (iv., p. 60-1).

La spiegazione data dall'illustre porporato scioglie ogni possibile dubbio:
"Certa caduta del senso di responsabilit individuale in qualche vescovo e la delega dei
suoi poteri inalienabili di pastore e maestro a strutture della Conferenza locale rischiano
di far cadere nell'anonimato ci che deve invece restare molto personale".
"Il gruppo dei vescovi uniti nella Conferenza dipende in pratica, per le decisioni, da altri
gruppi, da appositi uffici che producono tracce preparatorie. Avviene poi che la ricerca del
punto di incontro tra le varie tendenze e lo sforzo di mediazione diano luogo spesso a
documenti appiattiti, dove le posizioni precise sono smussate...".

Il cardinale ricorda che in Germania:
"...i testi vigorosi contro il nazismo furono quelli che vennero da singoli presuli
coraggiosi. Quelli della conferenza apparivano invece un po' smorti, troppo deboli rispetto
a ci che la tragedia richiedeva" (iv., p. 61).

Ora, in Italia, quanto al Cammino neocatecumenale, i Vescovi: o si
ostinano a tacere; oppure - come in Umbria, a Brescia e recentemente a
Torino e a Firenze - si sono limitati a richiamare la disciplina che regola
l'unit dell'attivit pastorale e della preghiera liturgica, mostrando
d'ignorare che il C.N. insidia la Chiesa ad un livello assai pi profondo:
quello del dogma, se certo che la "lex credendi" prevale e fonda la "lex
orandi"; ossia se indiscutibile che appunto le strutture ecclesiali
suppongono indispensabilmente l'unit della fede.

3 Come spiegare l'atteggiamento dell'Episcopato? Pu supporsi che
intenda seguire il Suo esempio, Em.za, che, oltre a tacere (ed anzi a
proteggere i Neocatecumenali), invita fermamente me a fare altrettanto, e
da alcuni anni presiede all'ordinazione in sacris degli alunni del seminario
Redemptoris Mater?... Ella non sa che quelle ordinazioni hanno un valore
molto discutibile secondo la teologia di K.-C., che negano il sacerdozio
ministeriale per affermare - d'accordo con Lutero - l'unico sacerdozio di
Cristo, partecipato indistintamente da tutti i battezzati, e quindi abbattere
la gerarchia cattolica fondata sull'Ordine sacro?

4 Pi convincente, forse, la spiegazione del silenzio dei Vescovi italiani,
suggerito dal TIMORE DI OFFENDERE IL PAPA, grande amico e protettore del
N.C.
Un passo indietro. Al brano della Sua lettera finora commentato si
aggiunge quello che la conclude: all'invito di non sostituirmi "agli Organi
competenti" segue l'altro di "non emettere [...] GIUDIZI PERSONALI E
PREMATURI su temi che riguardano l'ortodossia di realt ecclesiali, O
ADDIRITTURA DEL SANTO PADRE". Con ci V. Em.za mi stimola a tornare su
uno degli incidenti pi strani e imbarazzanti della storia della Chiesa: sono
al punto pi delicato e impegnativo di questa mia; per cui intendo
rispondere alla Sua con la maggiore chiarezza possibile:
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a) ribadisco che "personali e prematuri" non sono affatto i miei giudizi
sugli errori dogmatici dei Neocatecumenali, perch essi - ormai da secoli -
sono stati autorevolmente e perentoriamente preceduti da quelli del
Magistero soprattutto contro le teorie protestanti...;

b) quanto all'ortodossia del S. Padre, torno per l'ennesima volta a
formulare il dilemma:
- Giovanni Paolo II o conosce o ignora il fondo dottrinale del Cammino
neocatecumenale:
- se lo conosce realmente attraverso il personale e pacato esame delle
catechesi di K.-C. (specialmente quelle da me studiate nei libri pubblicati)
egli, il Papa, benedicendo e proteggendo il C.N., favorirebbe l'eresia al
punto da contraddirsi in modo clamoroso quanto scandaloso, come i suoi
detrattori non cessano di sbandierarlo...;
- se invece lo ignora, tutta la responsabilit ricade sui suoi collaboratori,
specialmente i pi vicini e fidati, gravemente colpevoli di non aver
informato il Papa a suo tempo, di averlo anzi ingannato, attirando sul suo
capo le critiche pi velenose quanto immeritate...

c) Ora, respinta come insostenibile la prima alternativa del dilemma, dati
la perfetta ortodossia del magistero pontificio, lo zelo ammirabile e la
cristallina rettitudine di Giovanni Paolo II, resta la seconda, per cui
Segreteria, Dicasteri Romani, Vescovi e Conferenze episcopali sono gli
unici, veri responsabili dell'atteggiamento del Papa, aggiungendo l'ipocrisia
di non averlo informato di tutta la verit del C.N. col pretesto di non
volerlo affliggere, mentre egli - retto e intrepido com' - sarebbe stato a
tutti grato, se avesse potuto scoprire e condannare la pi grave e insidiosa
di tutte le eresie.


II

A V. Em.za, ora, non resta che negare la fondatezza delle accuse di
eresia da me sollevate, e cos demolire il castello della mia offensiva
contro il C.N. e i suoi ispiratori e dirigenti. Ma a tale Sua possibile istanza
posso rispondere, osservando:

1 il mio giudizio critico riguarda gli "Orientamenti alle Equipes di
Catechisti per la fase di conversione" (Madrid, febbraio 1972). La copia da
me esaminata risale al marzo 1982, ed stata curata dal centro
neocatecumenale "Servo di Jahv in San Salvatore", P.zza S. Salvatore in
Campo, Roma. - la raccolta pi ampia, sistematica, conosciuta e
discussa. Consta di 373 pp.
Seguono gli "Orientamenti alle Equipes di Catechisti per lo shem"'!
Contengono appunti presi dai nastri delle "shem" fatte da Kiko e
Carmen ad alcune Comunit di Roma e Madrid nel 1974, pp. 110.
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Infine, la serie dei documenti da me esaminati comprende gli
Orientamenti alle Equipes di Catechisti per la Convivenza della
Rinnovazione del primo Scrutinio battesimale (appunti tratti dalle
catechesi di Kiko e Carmen a Madrid nel 1972, con aggiunte del 1986, pp.
14).
Come vede, Eminenza, sono testi non inventati da me e inoltre mai
modificati, corretti, ritrattati dai rispettivi autori;

2 i medesimi sono stati riconosciuti autentici da autorevoli responsabili
del C.N. (a Lei ben noti) e da alcuni alti prelati della Curia Romana che per
discrezione non nomino...;

3 se avessero una diversa origine, e quindi non esprimessero
fedelmente il pensiero di K.-C., non sarebbero mancate clamorose
smentite da parte dei Neocatecumenali e dei loro simpatizzanti...;

4 che la dottrina da me confutata sia realmente contenuta nelle
catechesi dei medesimi confermato da quanto innumerevoli ex
catecumeni hanno rivelato, come fra poco potr dimostrare pubblicandone
le testimonianze...;

5 se la dottrina del C.N. fosse veramente ortodossa, non sarebbe
coperta dal severissimo segreto imposto ai seguaci di K.-C.; per cui i testi
di cui sopra non sarebbero riservati ai catechisti pi fidati, come mi hanno
informato il sig. Giampiero Donini e il vicerettore del seminario
Redemptoris Mater...;

6 precisamente questi due esponenti del C.N., venuti da me, non hanno
voluto che si registrasse la conversazione, che io avrei pubblicato. Si sono
altres rifiutati di sottoscrivere una serie di proposizioni pienamente
ortodosse formulate come altrettanti "sommari" all'inizio di ogni capitolo
del mio volume Eresie del Movimento neocatecumenale, avendoli avvertiti
che ne avrei informato il pubblico...;

7 la malafede dei neocatecumenali e l'ingiustificabile preoccupazione del
segreto spiegano come, da me ormai da anni invitati ad un PUBBLICO
scambio di idee, si siano sempre e formalmente rifiutati, adducendo lo
stupido pretesto di restare fedeli al Vangelo che proibisce di difendersi,
come se si fosse trattato di interessi o di offese personali, e non della
suprema CAUSA DELLA FEDE per la quale i Padri della Chiesa non hanno mai
esitato a battersi con umilt e coraggio...;

8 se la mia critica fosse campata in aria - e quindi gravemente
calunniosa - ai Neocatecumenali non costerebbe nulla pubblicare una
dettagliata professione di fede per purgarsi delle accuse di eresia e
favorire i successi del loro Cammino... Non occorrerebbe altro per calmare
gli animi, cattivarsi la stima di vescovi parroci; e certamente allora - non
prima! - sarei felice di ricredermi...;
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9 perch, infine, (Autorit ecclesiastica, approvando, favorendo e
benedicendo il C.N., non mi chiama "ad pedes" per render conto del mio
operato?... Sono disposto a sottopormi anche ad un processo, che per,
nel caso, esigo sia reso pubblico, perch tutti conoscano la verit. Temo
per che ci non succeder mai, perch i NEOCATECUMENALI PREFERISCONO IL
SEGRETO, SI DIFENDONO CON LA MENZOGNA, SI SOSTENGONO E VINCONO CON LA
POTENZA (IRRESISTIBILE) DEL DENARO DI CUI ABBONDANO.


III

Dunque, non posso credere di aver brandito la spada contro mulini a
vento. Volesse il Cielo che mi fossi ingannato!... Nel caso per prego tutti
a volermelo dimostrare con delle ragioni, non con insulti e calunnie, come
alcuni Neocatecumenali hanno preferito. A codesti, che amano colpire
vilmente alle spalle, potrei rivolgere la sfida con la quale il mitissimo
Tommaso d'Aquino provocava gli Averroisti di Parigi: "...Non loquatur in
angulis, nec coram pueris, qui nesciunt de causis arduis iudicare; sed
CONTRA HOC SCRIPTUM SCRIBAT, SI AUDET... " (De unitate intellectus..., in
fine).
I "pueri", a cui allude l'Aquinante, mi richiamano - nel caso in questione
una vera moltitudine di fedeli ignari, timidi, soli, plagiati e indottrinati da
"catechisti" scaltri quanto fanatici e presuntuosi, che si attribuiscono un
potere sulle anime da essi negato ai sacerdoti. Precisamente codesti
improvvisati maestri di esegesi e di vita spirituale (tra cui numerosi
"presbiteri", sprovveduti e traditori della fede), venendo meno alla loro
malintesa mansuetudine, osino sostenere pubblicamente che:

a) le mie accuse di eresia sono infondate...;
b) che la dottrina contenuta nelle catechesi di K.-C. pienamente
compatibile col magistero della Chiesa Cattolica.
Pi generoso non potrei essere. Sono in attesa.

Eminenza Reverendissima, La prego di avere la bont e la pazienza di
leggermi ancora.
Ella molto gentilmente, qualche anno fa, si degn concedermi un'udienza
da me non richiesta, e gliene sono grato. Ricordo di averle dato in
omaggio due miei volumi. Eravamo solissimi, e Lei avrebbe potuto dirmi
tutto quel che avesse voluto. Ora, mi consta con assoluta certezza che V.
Em.za conosceva benissimo i miei scritti contro il C.N. - Perch non
m'interrog a proposito, favorito dal clima di reciproca stima e
benevolenza del colloquio?
Ora, riflettendoci, mi confermo nella convinzione che il Suo
atteggiamento quello medesimo assunto da tutta la Gerarchia, compresi
i Suoi Vescovi ausiliari. Esso ispirato a criteri che domani la storia della
Chiesa sottoporr al pi lucido e severo giudizio. Mi consenta di confidarLe
il mio parere.
11

a) Da una parte, risaputo - come moltissimi hanno confermato a tutti i
livelli della gerarchia - che la mia battaglia legittima, ossia che il C.N. si
fonda su presupposti dogmatici errati. E ci spiega come io abbia potuto
continuare a scrivere liberamente; ci che rivela ancora una volta la
tradizionale saggezza della Chiesa-Madre, guidata dallo Spirito Santo.

b) Dall'altra, appunto, la Chiesa si vista crescere in seno:

1 un movimento nato dall'entusiasmo di persone, almeno inizialmente,
animate da buona fede, ma teologicamente sprovvedute e poi travolte
dall'onda di successi sempre pi clamorosi, agevolati da vescovi e parroci
bisognosi di ridestare la fede nelle masse e dare una svolta decisiva alla
vita delle rispettive diocesi...;

2 movimento affermatosi in breve tempo anche per aver suscitato
vocazioni sacerdotali e religiose (?), fondato seminari, organizzato
missioni, largito ingenti somme di denaro al Clero, in alto e in
basso, conquistato la fiducia pi illimitata del Papa ed essersi propagato
in tutti i Continenti, diventando - come i neocatecumenali si gloriano - una
vera "POTENZA": essi possono ottenere dalla S. Sede tutto quel che
vogliono. I discorsi di Paolo VI e di Giovanni Paolo II costituiscono per loro
la pi autorevole garanzia davanti al mondo... La Chiesa, la vera Chiesa di
domani sar quella RIFORMATA DA KIKO. Cos dicono...;

3 nel caso, sarebbe una Chiesa del tutto sconvolta perch
fondamentalmente alterata e resa irriconoscibile, dato il veleno dell'eresia
lentamente e insensibilmente assorbito da enormi masse di fedeli,
abbagliati dal nuovo "credo" neocatecumenale...;

4 eresia, quella dei "riformatori", favorita fin dal suo nascere
dall'ambiente culturale di questa vecchia Europa, attraversata da correnti
filosofiche, che, nel ripudio della Trascendenza, precipita verso i gorghi di
un relativismo radicale: appunto quello che ha inquinato anche il pensiero
cattolico, imperversando in seminari e universit pontificie, alterando la
formazione intellettuale e spirituale del Clero, cedendo acriticamente
all'influsso della pseudo-teologia protestante, ubriacando gli animi con
l'illusione di un ecumenismo che livella tutte le religioni, dichiarando
inafferrabile la verit assoluta, data l'immanentizzazione dell'essere-in-s
risolto nell'essere-di-coscienza... Appunto il trionfo di Cartesio e di Kant, di
Sartre e di Heidegger.
In breve: negli ambienti intellettuali cattolici, ripudiata ed irrisa la
tomistica metafisica dell'actus essendi, il messaggio di K.C. ha trovato il
pi adatto terreno di coltura.

c) Ed ecco l'attuale e tremendo imbarazzo della Gerarchia cattolica,
stretta e dilaniata come in una morsa: essa deve respingere il fondo
dottrinale del C.N. e, insieme, obbligata a riconoscere la sua realt con
12
le supposte benemerenze. Il timore di uno scisma la trattiene da un
intervento risoluto e chiarificatore...; ma purtroppo ancora non avverte
che LO SCISMA GIA CONSUMATO NELL'ERESIA CHE CONTRAPPONE IL C.N. AL
TRADIZIONALE MAGISTERO DELLA CHIESA.


IV

Eminenza reverendissima, Ella, prima e pi acutamente di me, avr
intuito (estrema gravit del momento vissuto da noi tutti.
Non sono in grado di dare consigli o suggerire rimedi. Ma, se mi consente
di esprimere un parere, mi avvio a concludere questa mia, riflettendo che
tutto pu risolversi riaccendendo la FIAMMA DELLA FEDE EUCARISTICA che
costruisce la Chiesa quale punto d'incontro e sintesi di tutti i suoi dogmi.
In realt:
- sottende il peccato-offesa di Dio,
- comprende essenzialmente la sua espiazione offerta nel Sacrificio della
Croce,
- a sua volta perennemente evidenziato dal Sacramento eucaristico,
- Fonte primaria della grazia santificante,
- che condiziona la penitenza quale attiva partecipazione alla Passione
redentrice,
- i cui meriti sono applicati dal sacerdozio ministeriale,
- che fonda la struttura gerarchia della Chiesa visibile.

Oggi, purtroppo, la teologia, riflessa in una prassi liturgica protestante,
sta tentando ancora una volta di liquidare nel "Sacrificio eucaristico" il
"CULMINE E FONTE DI TUTTO IL CULTO E DELLA VITA CRISTIANA" (C.J.C. 897), di
liquidare il sacerdozio ministeriale, di abbattere l'Autorit ecclesiastica, di
estinguere la piet dei fedeli e di uccidere il Cristianesimo all'insegna di un
umanitarismo imposto dal mondialismo ebreo-massonico, di cui il
Cammino Neocatecumenale si venuto rivelando strumento
inconsapevole.
La massiccia riduzione del numero delle Messe individuali
raccomandatissime dal C.J.C. 904 e dal Concilio (PO 14) e la tendenza a
sopprimerle imponendo la concelebrazione, contro la disposizione del
Vaticano II (SC 57/2) e del C.J.C. 902, mirano ad alterare l'essenza della
liturgia cattolica, propagando l'idea protestante della Cena e facendo
dimenticare la MESSA SACRIFICIO... Infine, la totale incomprensione e il
netto rifiuto della TRANSUSTANZIAZIONE vanno diffondendo la convinzione di
una presenza eucaristica ridotta ad un PURO SIMBOLO, col risultato della pi
disinvolta abolizione di tutti i gesti di adorazione dovuti al Santissimo.
cos che va morendo il culto eucaristico, per cui il popolo si va
disabituando a contemplare "nel Tabernacolo il Cuore vivente di ciascuna
delle nostre chiese" (Paolo VI, Professione di fede).
Creda, Eminenza reverendissima: i fedeli, scandalizzati da certe novit
liturgiche, irriverenti e insensate, vanno dichiarando di NON POTERNE PI...
Si prevede anzi che presto si ritireranno in punta di piedi dalle nostre
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chiese per lasciarle del tutto deserte, preferendo pregare nelle proprie
case per conservare quel residuo di fede nella quale sono stati battezzati
ed educati.
Le ho confidato queste mie riflessioni come in punto di morte, a cui
avendo compiuto 80 anni - mi sento ormai vicino.
Alcuni mi avrebbero dissuaso di scrivere questa lettera-memorandum;
ma, dopo mesi di preghiera, ho creduto di compiere un preciso dovere di
solidariet con la Chiesa e la sua Gerarchia.
In questo mondo non ho pi nulla da sperare n da temere: se avessi
taciuto, ne avrei sentito il rimorso.
Ora mi resta soltanto da confidare nella sua paterna comprensione della
lealt con la quale mi sono espresso.
Abbia la bont di benedirmi e ritenermi Suo sempre devotissimo
p. Enrico Zoffoli c.p.

Nota
La lettera stata spedita "per conoscenza" anche al Card. G. Ratzinger, al Card. E.F.
Pironio e a Mons. E. Antonelli, Segretario generale della C.E.I. Tranne quest'ultimo,
nessun altro mi ha risposto.


___________________________


RISPOSTA DI MONS. ENNIO ANTONELLI,
ARCIV. SEGRETARIO GENERALE DELLA
CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA


Roma, 18 ottobre 1995

Reverendo Padre,

La ringrazio per avermi mandato il suo dossier sui Neocatecumenali.
Abbia la fiducia, Padre, nel ministero di discernimento e di guida dei
Pastori della Chiesa.
Il Signore La benedica.
Ennio Antonelli


___________________________


RISPOSTA DI P. E. ZOFFOLI A MONS. E. ANTONELLI


Eccellenza Reverendissima,

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il 19 c. ho ricevuto la Sua e La ringrazio della sollecitudine, anche se
quanto Ella si limita a scrivere non risponde al grave, vasto e complesso
contesto della lettera da me spedita al card. Ruini e a Lei girata "per
conoscenza".
V. Ecc.za mi esorta ad aver "fiducia nel ministero di discernimento e di
guida dei Pastori della Chiesa". Grazie!
Purtroppo per vado sperimentando che molti degli attuali Pastori della
Chiesa non meritano tutta la fiducia dei fedeli, non avendo dimostrato nel
corso di alcuni anni un autentico "ministero di discernimento e di guida" a
proposito del grave problema del Cammino Neocatecumenale.
Nella mia lunga lettera al Card. Ruini - che suppongo Lei abbia letto - ho
documentato quanto sia urgente quel "ministero", trattandosi della causa
della fede, non di beghe personali...
Questo coprire, tacere, attendere della Gerarchia cattolica, oltre a
danneggiare le anime, disonora la Chiesa perch sta provocando una vera
tempesta di accuse contro la stessa ortodossia del Papa, incolpato di tutti
gli errori dogmatici contenuti nelle "catechesi" di Kiko e Carmen. La tattica
del segreto e del silenzio adottata dall'Episcopato, che sembra finga di non
conoscere o non capire la gravit dell'insidia neocatecumenale, va
suggerendo il sospetto che si tratti di una congiura ordita contro il Papa:
sono convinto che egli ignora i presupposti dogmatici gravemente errati
del Cammino. Li ignora perch unica fonte di informazione al riguardo
sono precisamente gli stessi ispiratori e sostenitori del Movimento, che
pare abbiano tutto l'interesse di ingannare Giovanni Paolo II per
continuare a diffondere un agglomerato di errori.
Abbia la bont di comprendere, Ecc.za reverendissima, la franchezza con
la quale mi esprimo: per me un dovere di coscienza.
L'Episcopato italiano non s'illuda di conservare la credibilit che merita
continuando a capire e, insieme, a tacere, senza osare intervenire. Chi
pu vincolare il suo zelo quando si tratta della verit di fede, se appunto di
queste Papi, Concili, Conferenze episcopali sono servi, non consistendo in
altro la loro dignit di Maestri?
Oggi, illuminato e incoraggiato dallo stesso Vaticano II, il laicato cattolico
non pi quello di un tempo, perch sa tutto e, amando la Chiesa - ben
distinta dai singoli membri del Clero -, pronto a difenderla contro tutti i
suoi nemici, interni ed esterni.
Ed precisamente il laicato che, tacendo il Clero - in alto e in basso
prende l'iniziativa contro gli strafalcioni e le menzogne di un Cammino che
conduce all'apostasia dalla Chiesa Cattolica. Non si tratta di sottigliezze
teologiche, di "punti di vista", di "opinioni discutibili", ma del DOGMA, dei
PRINCIPALI DOGMI DI FEDE, SOLENNEMENTE DEFINITI DAL MAGISTERO...
Esagerazioni, calunnie? Ma perch non sono chiamato e ripreso dalla
Gerarchia, se questa crede di dover difendere un Movimento ritenuto
altamente benemerito?
Se l'Episcopato non si affretta ad intervenire, prevedo che presto ormai
dovr subire l'onta di aver tradito la fede, favorendo degli eretici che,
purtroppo, continuano ad imperversare nelle parrocchie, disorientando le
coscienze, terrorizzando i fedeli, rovinando le famiglie, spillando denaro,
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vantandosi di "essere una potenza", tentando di riformare la Chiesa,
demolendo quella sempre docile alla grande tradizione di fede ereditata
dal Concilio di Trento, consolidata dal Vaticano I e II.
Pi volte ho respinto duramente, come assurda, la supposizione che il
Papa conosca realmente il fondo dottrinale del Cammino; ma se - Dio non
lo permetta! - ci fosse vero, come alcuni insistono, V. Ecc.za intuisce che
enorme sarebbe lo scompiglio che seguirebbe nella Chiesa. Per concorrere
alla migliore e pi sollecita soluzione del caso, sono disposto a qualsiasi
pubblico scambio di idee con i capi del Movimento.

La ringrazio della pazienza di aver letto e ponderato la presente e La
prego di benedirmi.
Dev.mo P. Enrico Zoffoli c.p.

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