Intanto dopo il Concordato di Worms le due massime istituzioni del mondo medievale, Impero e Papato, vivevano un periodo di grande conflitto. Impero Enrico V mor senza eredi, e con lui si estinse la dinastia di Franconia. Egli aveva designato come successore Federico di Hohenstaufen (duca di Svevia), ma una parte dei grandi di Germania gli opposero Lotario III di Supplimburgo (duca di Sassonia). Ne segu un lungo conflitto tra gli Svevi, I cui sostenitori furono detti ghibellini (dal nome del castello di Weibling appartenente agli Hohenstaufen) mentre gli avversari furono detti guelfi perche fra essi cerano I duchi di Baviera discendenti da un Welf. (Successivamente I termini passeranno ad indicare rispettivamente I sostenitori dellImpero e del Papato). Propri questi conflitti interni della Germania allentarono il controllo degli imperatori sullItalia e acceller lo sviluppo dei Comuni e delle repubbliche marinare.
I Comuni
Il passaggio dalleconomia curtense a quella commerciale modifica fortemente, come gi detto, anche le strutture politiche della societ europea. Abbiamo visto che con la Constitutio de Feudis, I vassalli minori, cioe I valvassori, acquistano potenza e autonomia rispetto ai grandi feudatari. Abbiamo anche visto che in seguito ai miglioramenti tecnologici molti contadini possono abbandonare i lavori nei campi per dedicarsi ad altre attivit, quali il commercio. Sono appunto queste categorie sociali che, liberandosi dal potere centrale (imperatore) o dal controllo dei grandi feudatari, si riversano nelle citt dove creano istituzioni pi adatte al nuovo corso storico. Queste nuove forze sociali dunque, vogliono associarsi, far comune per trovare una via politica alternativa alle strutture feudali che le soffocano. NellXI sec. Dunque si trovano a convivere due societ antagoniste:quella feudale, ancora salda, e quella nuova, che finir per prevalere. Il Comune viene considerato la prima forma di governo democratico (anche se non esattamente in senso moderno) in quanto caratterizzato dalla suddivisione dei poteri. Esso ebbe tre fasi:
(Questa parte adattata dal sito: http://www.homolaicus.com/storia/medioevo/comune_medievale.htm )
Comune Consolare o Aristocratico
Nella prima fase dello sviluppo comunale (1050 -1150 circa) si associano i valvassori, i proprietari ed i concessionari di terreni , i giudici ed i notai che costituiscono il Comune come unione giurata tra privati. Essi collaborano con il vescovo, dal quale ottengono protezione contro ritorni offensivi della grande feudalit, a cui non intendono pi ubbidire. Successivamente, tra la fine dellXI secolo e linizio del XII, il Comune aumenta la propria potenza, sostituendosi al vescovo o chi per lui. Da associazione privata diviene un istituto pubblico la cui autorit viene fatta rispettare obbligatoriamente Il governo esercitato dai Consoli (da 2 a 20, a seconda della grandezza della citt) che durano in carica un anno e hanno il potere esecutivo, cio il comando delle forze di terra e di mare, per assicurare l'ordine pubblico e la sicurezza della citt da minacce esterne; dal Consiglio Minore (detto Senato o Consiglio di Credenza), composto dai capi delle famiglie pi importanti, che si occupa degli affari ordinari della vita pubblica: esso assiste i Consoli e ne controlla l'operato; dal Parlamento (Arengo), cio l'Assemblea di tutti i notabili e borghesi, che elegge i magistrati e tratta gli affari di maggiore importanza. Poich troppo numeroso, il Parlamento si riunisce poche volte e in sua assenza funziona il Consiglio Maggiore, composto dai soli cittadini aventi i pieni diritti politici. Questo Consiglio emana sia lo Statuto cittadino, sia tutta la legislazione ordinaria. Delibera anche sui problemi pi impegnativi e urgenti, decide della pace e della guerra, cura le 2
relazioni con gli altri Stati, controlla l'amministrazione generale mediante apposite magistrature. Elegge i Consoli, i Podest, tutti i supremi magistrati. Nel tempo tuttavia le famiglie nobili delle citt entrano in competizione tra loro per far eleggere i propri parenti come consoli; di conseguenza iniziano a verificarsi casi di corruzione, inquanto i consoli cercano di apportare vantaggi a parenti e conoscenti. Tutto questo spesso avviene a danno della borghesia. 2) Periodo Podestarile (1150- 1260 circa). Per ovviare allo stato di corruzione i Comuni decidono di affidare il potere ad un personaggio esterno, cio proveniente da altra citt, e quindi al di fuori delle dinamiche di potere cittadini, imparziale. Intorno alla met del sec. XII il governo collegiale dei Consoli sostituito dal potere unico esercitato dal Podest, che in genere forestiero, incaricato per un anno. La sua istituzione riflette l'esigenza della borghesia di allargare i propri poteri nei confronti del ceto aristocratico. Sar infatti dalle continue discordie tra i partiti (aristocratico e borghese) che emerger la necessit di un governo imparziale. Quindi, anche se l'organo di governo non pi collegiale come quello dei Consoli, la base democratica della vita cittadina si estesa. Tuttavia, nel tempo anche il Podest inizi ad essere coinvolto in casi di corruzione. In questo periodo iniziano anche le lotte tra i Comuni e lImpero (con Federico I Barbarossa prima, e successivamente con suo nipote Federico II), i quale non accettano lautonomia dallImpero da parte della citt. Verso la met del XIII sec. il potere esecutivo evolve verso l'istituzione del Capitano del popolo, una figura che per un certo periodo affiancher il Podest. Il Capitano del popolo esercita funzioni giudiziarie e di polizia in difesa degli interessi popolari (dei borghesi).I borghesi intanto iniziano ad organizzarsi nelle Arti, ed il Consiglio delle Arti (Priori, Anziani), cio gli esponenti delle corporazioni artigiane, e il Consiglio del popolo (composto sempre di elementi piccolo-borghesi) assiste il Capitano del popolo. Le Corporazioni (o Arti). Erano associazioni di mestiere di carattere padronale, sorte verso la met del XII sec., che univano in un solo corpo gli artigiani che svolgevano la stessa attivit, come capi (patron). Le pi importanti Arti (dette maggiori) erano quelle Tessili, ma anche quelle dei mercanti, banchieri, professionisti (medici, avvocati...).. Esse tutelavano gli interessi di tutta l'Arte, regolando la produzione e il commercio in modo da adeguarli al consumo, fissando i prezzi, i salari, le ore di lavoro, la qualit dei prodotti, impedendo la concorrenza e cercando anche d'influire sulla vita politica. Chiunque voleva esercitare un'arte-mestiere doveva iscriversi alla relativa Corporazione, prima come apprendista-garzone (rak) , che lavorava gratis o con un minimo compenso, per imparare l'arte; poi diventava socio-compagno, e assisteva il padrone dell'azienda, partecipando agli utili; infine poteva anche diventare maestro, cio padrone di un'azienda.
Quando le Arti, gestite dai borghesi, diverranno abbastanza forti per poter governare, sorgeranno forti conflitti con gli aristocratici. In seguito a tali conflitto le citt si orinteranno verso due forme di governo:
3) A) Il Comune popolare, gestito dai borghesi, e la B) Signoria, (in cui un nobile apprezzato dai cittadini verr eletto e governer da solo, creando nuovamente un tipo di governo simile alla monarchia, in cui il Signore governa sulla sua citt e su altre citt vicine meno forti). Questa terza fase del Comune, dominato dai Priori 1 , messi alla guida delle Arti, si diffonde in particolare a Firenze e nelle citt vicine, dove il ceto mercantile pi sviluppato e potente. Tuttavia ben presto le citt saranno insanguinate da lotte interne, che nel tempo favoriscono laffermazione delle Signorie o, in alcuni casi, di Principati.
1 Proprio in questo periodo lo stesso Dante Alighieri venne eletto Priore, essendo conivolto in calunnie che lo costringeranno allesilio, durato fino alla morte. 3
Non tutti i Comuni seguiranno questo schema (a Venezia p.es. l'unico ceto dirigente fu quello mercantile-marinaro, che non ebbe mai bisogno di lottare contro l'aristocrazia terriera. La lotta politica perci si svolse qui tra potenti gruppi di famiglie all'interno di una classe omogenea. La struttura oligarchica della repubblica veneta si manterr inalterata sino alla fine del '700).
CONSIDERAZIONI
L'esperienza comunale dei secoli XI-XIII fall in Italia non perch fu inaugurata dalla borghesia, ma perch, dopo esserlo stato, fu dalla borghesia ostacolata nel suo naturale sviluppo democratico. La borghesia cre le citt, ma poi le ampli e le fortific pensando soprattutto a salvaguardare i propri interessi. Fu giusta la lotta contro i ceti nobiliari (laici ed ecclesiastici), viziati dal privilegio e dall'abuso costante del potere, ma fu ingiusta la repressione dei ceti medio-piccoli. Il passaggio dal Comune alla Signoria (o Principato) fu causato proprio dall'incapacit della borghesia di essere democratica. Non che non fosse necessario allargare i confini (nonch l'esperienza politica) del Comune, coinvolgendo i Comuni minori; che tale ampliamento doveva avvenire nel rispetto dell'autonomia locale e non - come poi avvenne - fagocitando le realt sociali ed economiche minori.