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San Germano e le missioni britanniche

ANTHONY A. BARRETT
Britannia XL (2009), pagg. 197-217

La biografia di san Germano di Costanzo, redatta nel 480 circa, contiene informazioni su due
missioni intraprese per contrastare la diffusione del pelagianesimo in Britannia. La prima missione
di Germano citata anche nella cronaca di Prospero, datata al 429. La seconda missione non
datata, ed quasi certamente frutto di fantasia. La presunta vittoria iniziale di Germano per mezzo
della persuasione non plausibile. Inoltre, il resoconto di Prospero relativo alle campagne anti-
pelagiane di papa Celestino I dimostra che leresia fu soppressa in Britannia nella prima missione.
La cronologia della rivolta di Tibatto preclude la possibilit di una seconda missione e le sue
anomalie cronologiche derivano proprio dalla necessit di creare posto per tale seconda missione.

La biografia di san Germano di Auxerre di Costanzo di Lione forse la fonte pi importante in
nostro possesso per loscura storia della Britannia del V secolo. Generalmente datata intorno al 480,
la Vita Germani contiene informazioni dettagliate sulle missioni intraprese da Germano per
contrastare la diffusione del pelagianesimo in Britannia nella prima met del secolo, e queste
informazioni costituiscono l'unica narrazione diffusa di eventi occorsi sull'isola durante quel
periodo. comprensibile, quindi, che gli studiosi vi abbiano prestato particolare attenzione.
Sappiamo purtroppo molto poco di Costanzo. Chiaramente nacque intorno allinizio del V
secolo e mor nellultimo quarto del secolo. La Vita Germani potrebbe benissimo essere la sua unica
opera di rilievo. Da quanto possiamo evincere dalla corrispondenza del suo intimo conoscente
Sidonio Apollinare, Costanzo era un uomo assai istruito ed erudito. Ma la sua raffinatezza letteraria
non rappresenta una garanzia della sua attendibilit come storico, ed necessario riconoscere i
limiti della Vita come documento storico. Di fatto, la motivazione principale di Costanzo
nellintraprendere il compito di narrare la vita di Germano non era scrivere storia, ma dedicarsi
allagiografia. In questo riusc in modo ammirevole. La sua appassionante narrazione abbonda di
miracoli ed encomi sulle virt di un uomo che si era chiaramente guadagnato lammirazione del suo
biografo, un uomo che era un santo in tutte le accezioni del termine. La Vita Germani ha quindi
molto in comune con la Vita Martini di Sulpicio Severo, e da lungo tempo si ipotizzato che la vita
di san Martino sia stata deliberatamente adottata come modello da Costanzo
1
. Lo scopo
dellagiografia in gran parte didattico, inteso a presentare alla comunit la vita di un dato santo
quale exemplum da emulare. A volte pu esercitare anche un intento didattico pi politico.
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Wood,
per esempio, ha suggerito che la Vita Germani rappresenti una sorta di manuale per vescovi degli
anni 470 o 480, che insegna il comportamento episcopale in un'epoca di crisi.
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La verit oggettiva
non era la priorit per lagiografo.
Vi un altro fattore da considerare. Scrivendo circa mezzo secolo dopo i fatti, Costanzo
manifesta preoccupazione per il fatto che sia trascorso un lungo intervallo di tempo tra gli eventi
che descrive e la loro registrazione: tanta enim iam temporum fluxere curricula.
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Non difficile
intuire gli effetti di questo iato, specie sulle fonti che sarebbero rimaste a lui accessibili. Thompson,
nel suo acuto studio delle sezioni britanniche di Costanzo, ha osservato che gli eventi gallici della
carriera di Germano sono descritti con considerevoli particolari, rispetto a quanto troviamo nei
capitoli britannici.
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Ma ci che forse pi significativo il fatto che, malgrado tutti i particolari,
perfino le sezioni continentali fanno riferimento a pochissimi episodi della vita del santo. Se si
escludono le prolisse descrizioni di miracoli e le lunghe lodi delle virt di Germano, rimane un
residuo sorprendentemente ridotto di eventi storici narrati per esteso. Dopo un frettoloso racconto
dei primi anni di vita di Germano, la Vita passa rapidamente alla sua ordinazione quale vescovo di
Auxerre, probabilmente nel 418 (Vita 2), ed indice di quanto poco numerose fossero le
informazioni continue di cui Costanzo disponeva sul suo protagonista che tra la consacrazione e la
missione in Britannia, che, come dimostreremo, datata con certezza da unaltra fonte al 429 (Vita
12), lunica informazione concreta fornita da Costanzo che Germano costru un grande monastero
sulle rive della Yonne (Vita 6). La prima missione britannica (Vita 12-18) seguita dalla visita ad
Arles per ridurre i tributi (Vita 19-24), e quindi una seconda missione britannica (Vita 25-27)
seguita dalla mediazione di Germano nellambito della rivolta armoricana e dalla sua morte durante
tale mediazione (Vita 28-42); in altre parole, Costanzo riferisce nel dettaglio solo tre o quattro
episodi estesi dell'intera carriera di Germano. Tutto ci suggerisce che egli non disponesse di un
corpus completo di dati a cui attingere, e che le sue informazioni fossero in gran parte casuali, a
volte dettagliate e a volte molto scarne. Di conseguenza, dobbiamo riconoscere che vi sono parti
della Vita dalle quali non ci possiamo aspettare precisione storica e coerenza. Questo articolo
intende considerare le conseguenze di questa incoerenza intermittente, specie sulla relazione tra le
due missioni, e affermare la necessit di una nuova valutazione dell'intera questione di una seconda
missione.
Su un punto non vi disaccordo: la Britannia che Germano visit nel 429 aveva sopportato
decenni di caos e incertezza. Le fonti parlano di incursioni barbariche durante la fine del IV secolo,
e invece di ricevere rinforzi l'isola era stata progressivamente spogliata delle sue truppe. I nodi
vennero al pettine durante il primo decennio del V secolo, quando un contingente barbarico misto
composto da Alani, Suevi e Vandali effettu una drammatica traversata di Capodanno del Reno
gelato inoltrandosi in Gallia. Le legioni britanniche elevarono al trono tre usurpatori in rapida
successione, lultimo dei quali assunse il nome di Costantino III e trasfer in Gallia le ultime truppe
rimaste in Britannia per affermare le sue pretese.
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I Sassoni, a quanto pare, sfruttarono questa
pericolosa situazione per lanciare una devastante invasione, registrata dalla Cronaca del 452.
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Zosimo afferma che i Britanni, e alcune comunit della Gallia, furono spinti nel 409 a ribellarsi
contro l'impero e non obbedirono pi alle leggi romane.
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L'esatta natura di questa presunta
ribellione assai dibattuta e pochi oggi accettano lidea di un vero e proprio movimento di
indipendenza e secessione dal dominio romano. Zosimo scrive che limperatore Onorio nel 410
invi lettere alle citt (poleis) britanniche dicendo loro di occuparsi della propria difesa. Questa
interessante informazione non propriamente correlata, n sintatticamente n tematicamente, con
ci che la precede o con ci che la segue, ed inspiegabilmente collocata in un contesto
esclusivamente italico.
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Ma come minimo implica un riconoscimento del fatto che Roma non
poteva pi esercitare la propria autorit in Britannia. A modo di epilogo di questi anni, Procopio
osserva che dopo la morte dellusurpatore Costantino III nel 411 i romani non furono in grado di
recuperare la Britannia, che da quel momento fu governata da tiranni (Procopio non fornisce
ulteriori particolari).
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Vi molto di oscuro e confuso in questo quadro, che tuttavia dimostra che
negli anni immediatamente precedenti la missione di Germano nel 429 la Britannia era a quanto
sembra sotto molti aspetti al di fuori della giurisdizione civile romana, ed esercitava una forma
frammentaria di autogoverno.
Nellultima parte del V secolo, proprio il periodo in cui Costanzo scriveva la Vita, la
Britannia dovette affrontare un crescente dominio sassone e crescenti minacce contro il
cristianesimo. Malgrado ci, la preoccupazione della chiesa romana non riguardava i pericoli del
paganesimo, ma l'eresia pelagiana, cosicch Costanzo poteva scrivere, in un periodo in cui si
sarebbe potuto temere per la sopravvivenza stessa della religione cristiana in Britannia, che grazie
allespulsione dei pelagiani da parte di Germano la fede perdurava ancora intatta in quella parte del
mondo: in illis locis etiam nunc fides intemerata perduret (Vita 27).
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Pelagio, il cui nome
collegato da Costanzo e altri a quella che divenne seconda al solo arianesimo nella gerarchia delle
eresie pi aborrite dalla chiesa, nacque, probabilmente a met degli anni 350, da genitori abbastanza
benestanti da potersi permettere la sua istruzione. Il suo luogo di nascita fu la Britannia, come
dimostrano diversi riferimenti a lui come Brit(t)o, Britannicus o Britannus.
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Malgrado le sue
origini britanniche, trascorse la sua intera carriera altrove, partendo per Roma probabilmente tra il
375 e il 380. Inizialmente godette di grande prestigio e fu lodato da figure come santAgostino. Ma
tale situazione non dur a lungo. Pelagio promuoveva la credenza secondo cui gli esseri umani
erano investiti del libero arbitrio e della responsabilit per il loro destino ultimo, ed erano in grado
di progredire verso la salvezza tramite i propri sforzi e la natura conferita loro da Dio. Ci era
destinato a porlo in conflitto con sant'Agostino, che sottolineava la dipendenza dalla volont divina
e dalla gratia di Dio quale unica via verso la salvezza.
Limminente invasione di Roma da parte di Alarico nel 410 allontan Pelagio dalla citt alla
volta dellAfrica e in seguito si rec in Palestina. Lostilit di Agostino e della chiesa africana
condusse alla sua scomunica e al suo bando da Roma, processo che culmin nel 418, per
coincidenza lanno dellelevazione di Germano allepiscopato. Pelagio fu in seguito bandito anche
da Gerusalemme, poi dalla Palestina, e cerc rifugio in Egitto. Vi sono poche informazioni precise
su di lui dopo questo evento. Potrebbe essersi recato in Britannia, e senza dubbio questa sarebbe
apparsa una destinazione logica per lui in cui trovare rifugio, dato che lo avrebbe sostanzialmente
posto fuori dalla portata delle autorit romane.
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Ma Prospero dAquitania afferma che il
pelagianesimo fu in realt fomentato in Britannia da un individuo peraltro sconosciuto, Agricola
(vedi sotto). In ogni caso, nellepoca in cui Germano fu incaricato di occuparsi delleresia, Pelagio
aveva ormai abbandonato la scena, ed possibile che fosse gi morto. Dopo il 418 il leader del
movimento fu Giuliano di Eclanum, che insieme ad altri diciotto vescovi italici rifiut di
sottoscrivere le scomuniche; essi stessi furono scomunicati e banditi dallItalia.
Si tentato di individuare una dimensione specificamente britannica nel pelagianesimo, al di
l del fatto pi o meno incidentale che Pelagio era nato in Britannia.
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Si tentato inoltre di
identiticare il pelagianesimo britannico come un movimento sociale, una risposta alle condizioni
della Britannia contemporanea. Oggi queste teorie godono di scarso sostegno.
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Al massimo si
potrebbe affermare che, a causa della sua collocazione sempre pi remota, la Britannia del tardo IV
secolo era forse relativamente ospitale verso le credenze non proprio ortodosse e verso idee che non
erano aliene al pelagianesimo.
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Che tali atteggiamenti liberali potessero malgrado tutto creare
problemi di tanto in tanto prevedibile, e tale situazione potrebbe aver determinato una visita in
Britannia poco prima del 396 da parte di Victricio di Rouen.
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In quellanno, Victricio si scusa con
la sua comunit per la sua assenza dalla Gallia e sottolinea di essere stato chiamato in Britannia a
fare da mediatore (pacis faciendae) e di esservi rimasto per qualche tempo (ibi moratus sum).
Limplicita lunga durata della visita suggerisce che la misteriosa disputa fosse di qualche
importanza. Victricio stesso sarebbe stato in seguito accusato di eterodossia e costretto a recarsi a
Roma per difendersi. Papa Innocenzo lo appoggi in questa occasione, sfruttandola per rafforzare il
controllo di Roma sulla Gallia. Inform Victricio del fatto che non era consentito recarsi in unaltra
provincia senza il consenso di Roma e che le dispute di rilievo dovevano essere rimesse alla sedes
apostolica.
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Non vi nulla, tuttavia, che dimostri che la visita di Victricio fosse direttamente legata
al pelagianesimo, che in quel tempo non era ancora uneresia.
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Il primo indizio concreto di attivit pelagiana in Britannia fornito da unimportante voce
della cronaca di Prospero, che attribuisce lo sviluppo delleresia sullisola alle attivit di un singolo
individuo, e premette alla registrazione della prima missione di Germano (nel 429) linformazione
secondo cui Agricola il pelagiano, figlio del vescovo pelagiano Severiano, corrompe le chiese di
Britannia insistendo sul proprio dogma.
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La sequenza degli eventi (discussa con maggiori
particolari di seguito) e luso del presente suggeriscono che le attivit di Agricola non precedessero
di molto la visita di Germano nel 429. Non abbiamo altre informazioni su Agricola o su suo padre
Severiano. Non vi motivo di ipotizzare che Agricola fosse un vescovo come suo padre. Era
chiaramente abbastanza anziano da diffondere le sue idee negli anni 420 al pi tardi, ed del tutto
possibile che la sua comparsa in Britannia fosse il risultato della legislazione anti-pelagiana del 418-
425. Se la sede episcopale di suo padre si trovava in Italia, il padre potrebbe essere stato tra coloro
che rifiutarono di sottoscrivere le scomuniche dopo il 418.
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possibile che Severiano o Agricola, o
forse entrambi, ritenessero che attraversando la Manica alla volta della Britannia si sarebbero messi
fuori dalla portata delle leggi imperiali.
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Ci detto, anche possibile che Agricola simpatizzasse
con le idee di Pelagio gi in un periodo precedente, prima che esse divenissero illegali, e che la
caratterizzazione di Prospero fosse semplicemente una calunnia ai danni di un individuo che non si
atteneva alla rigida concezione agostiniana della grazia.
Luomo scelto per fare fronte alla sfida del pelagianesimo in Britannia fu Germano.
Costanzo introduce il tema della sua missione in modo improvviso e senza preamboli. Dopo aver
testimoniato la condotta esemplare di Germano come vescovo, prosegue cos:

Eodem tempore ex Britanniis directa legatio Gallicanis episcopis nuntiavit Pelagianam perversitatem in locis suis late
populos occupasse et quam primum fidei catholicae debere succurri. Ob quam causam synodus numerosa collecta est,
omniumque iudicio duo praeclara religionis lumina universorum precibus ambiuntur, Germanus et Lupus apostolici
sacerdotes, terram corporibus, caelum meritis possidentes. Et quanto laboriosior necessitas apparebat, tanto eam
promptius eroes devotissimi susceperunt, celeritatem negotii fidei stimulis maturantes.

Durante questo periodo una delegazione inviata dalla Britannia rifer ai vescovi gallici che nel suo territorio l'eresia
pelagiana aveva conquistato unampia parte della popolazione, e che si dovevano inviare aiuti alla fede cattolica quanto
prima. Di conseguenza fu convocato un sinodo, a cui presero parte molti vescovi, e per decisione unanime essi decisero
come un sol uomo per i due fari della fede, Germano e Lupo, sacerdoti apostolici, legati alla terra a causa dei loro corpi,
ma che si erano meritati il cielo con i loro meriti. E quanto pi il compito appariva arduo, tanto pi questi devotissimi
eroi furono pronti ad accettarlo, e spinti dalla loro fede si assunsero rapidamente tale incarico. (Vita 12)

Questo passo rispetta senzaltro i criteri dellagiografia, nel senso che esalta le virt del suo
protagonista. Ma sotto alcuni aspetti insoddisfacente nell'ambito di una narrazione storica.
Costanzo non data la missione, e si limita a usare la vaga indicazione temporale durante questo
periodo (eodem tempore), espressione che non fornisce una vera e propria cronologia ma si limita
a creare un tenue collegamento con il passo precedente; simili espressioni segnalano
invariabilmente che Costanzo semplicemente non sa quando ha avuto luogo un dato episodio, e
sono tipiche dellimprecisione cronologica dellagiografia. Vi poi la vaghezza relativa alla
delegazione. Non ci viene detto chi la invi o quali delegati vi presero parte, n da dove venissero
esattamente. Ci viene detto quindi che fu convocato un sinodo, a cui parteciparono molti vescovi
(numerosa). Non vi notizia di un tale sinodo in questo periodo in alcun documento gallico, n
sarebbe legittimo aspettarsela, dato che l'esagerazione delle circostanze di una missione fa parte
della tradizione agiografica.
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Solo nel capitolo successivo (Vita 13) Germano viene identificato
come il leader (dux) e Lupo, di conseguenza, come suo vice. Non viene detto nulla sugli altri
membri della missione, n su che cosa dovessero fare una volta giunti in Britannia.
Malgrado questi problemi periferici, tuttavia, il nocciolo delle informazioni confermato da
una seconda versione dello stesso evento, registrata da Prospero d'Aquitania sotto l'anno 429:
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Agricola Pelagianus, Severiani episcopi Pelagiani filius, ecclesias Brittaniae dogmatis sui insinuatione corrumpit, sed ad
insinuationem Palladii diaconi papa Caelestinus Germanum Autisidorensem episcopum vice sua mittit et de turbatis
hereticis Britannos ad catholicam fidem dirigit.

Agricola il pelagiano, figlio del vescovo pelagiano Severiano, corrompe le chiese di Britannia insistendo sul proprio
dogma, ma su esortazione del diacono Palladio, papa Celestino invia Germano vescovo di Auxerre quale suo
rappresentante e rovescia gli eretici indirizzando i Britanni lontano da loro e verso la fede cattolica.

La cronaca di Prospero, lEpitoma Chronicon, copriva il periodo 379-455.
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Prospero la compose
per la prima volta nel 433 e la aggiorn diverse volte, ultimando la versione finale nel 455. una
fonte che merita rispetto per l'attendibilit fattuale delle sue voci. La data che fornisce per la prima
missione di Germano, il 429, non stata messa in dubbio. Prospero era senzaltro in una posizione
ideale per sapere che cosa era accaduto a Roma. Visit la citt nel 432 insieme allamico Ilario, per
cercare lappoggio di papa Celestino I contro i simpatizzanti pelagiani. Forse gi nel 435 e
certamente entro il 440 si era posto al servizio permanente di Leone I (440-61), per il quale svolse il
compito di notarius.
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Come gallo e convinto anti-pelagiano, sarebbe stato fortemente interessato ai
progressi delleresia in Britannia. quindi una delle nostre fonti meglio informate, che
presumibilmente avrebbe inserito questa voce relativa al 429 nella sua prima edizione, nel 433, a
soli quattro anni dallevento.
In misura notevole, Costanzo corroborato da Prospero. Le due fonti concordano sullidea
essenziale per cui durante il periodo in questione la diffusione del pelagianesimo in Britannia
rappresent una seria minaccia per la chiesa romana, e Germano si assunse il compito di estirparla.
Entrambe inoltre suggeriscono, implicitamente, che per quanto scarsa fosse l'influenza che le
autorit civili romane esercitavano sulla Britannia, l'autorit della chiesa centrale in materia
spirituale era ancora considerevole.
27
Cos, lannotazione di Prospero fornisce una testimonianza
rassicurante sullattendibilit della notizia di Costanzo secondo cui Germano fu inviato in Britannia.
Ci detto, per, vi sono notevoli differenze tra i due resoconti. Costanzo afferma che la missione fu
organizzata in Gallia in risposta a una richiesta generale da parte dei Britanni, mentre Prospero dice
che fu ordinata dal papa, su esortazione di Palladio, un diacono, a Roma. Costanzo non fa menzione
di Palladio, che senza dubbio il Palladio citato nuovamente nella cronaca di Prospero in una voce
posteriore di soli due anni, nel 431.
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Si tentato di riconciliare i due resoconti.
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Le due diverse versioni potrebbero rispecchiare
l'enfasi data da Costanzo al contributo gallico alla missione, mentre Prospero avrebbe desiderato
accreditarla al suo campione, lanti-pelagiano Celestino I. Forse i Britanni si appellarono prima alla
chiesa gallica e in seguito a Roma. Germano e Lupo potrebbero essere stati inviati in Britannia su
consiglio del sinodo gallico, mentre Palladio potrebbe essere stato responsabile dellottenimento del
permesso papale.
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Si ipotizzato che Palladio fosse diacono non a Roma ma a Auxerre, sulla base
del fatto che un funzionario di Roma si sarebbe difficilmente interessato alle questioni britanniche,
e che Palladio dovette essere inviato da Auxerre a Roma intorno al 428 per invocare lautorit del
papa per quella che diversamente avrebbe costituito uningerenza negli affari di altri vescovi.
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Di
certo vi sono indizi del fatto che in precedenza la chiesa centrale era assai infastidita dalle
interferenze ecclesiastiche a livello locale in altre province in assenza del permesso di Roma, come
papa Innocenzo chiar a Victricio di Rouen nel 404 d.C: nec alicui liceat sine praeiudicio tamen
Romanae ecclesiae ad alias provincias convolare (vedi sopra).
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Ma il fatto che Prospero citi
Palladio nella sua qualit di consigliere del papa a Roma semplicemente come diaconus, senza
alcuna qualifica o spiegazione, suggerisce fortemente che Palladio svolgesse il suo incarico a Roma.
Inoltre, se il ruolo di Palladio si fosse limitato sostanzialmente all'ottenimento dell'autorizzazione
formale, difficile capire perch Prospero gli avrebbe attribuito un ruolo cos centrale.
Prospero non attribuisce alcun ruolo a Lupo, sul quale abbiamo qualche scarna informazione
da una Vita Lupi e dalla corrispondenza di Sidonio Apollinare.
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Lupo, vescovo di Troyes,
apparteneva agli stessi circoli colti gallici di Costanzo. Sidonio gli indirizza numerose lettere e lo
ammira per la sua erudizione, descrivendo Lupo come il primo tra i vescovi gallici del suo tempo,
"facile principem pontificum Gallicanorum", e indicando lui e Germano come eccellenti vescovi.
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Appare inconcepibile che Lupo non abbia in qualche momento fatto conoscenza con Costanzo, ed
possibile che fosse vivo quando Costanzo redasse la Vita, bench non si possa dare per scontato che
sia stato utilizzato come fonte. Difficilmente Costanzo avrebbe potuto inventare un ruolo del tutto
fittizio per Lupo in Britannia.
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Ma, come chiarisce Costanzo, Lupo fu presente solo all'inizio della
campagna volta a liberare l'isola dal pelagianesimo. Non era pi coinvolto quando tale campagna
raggiunse la sua vittoriosa conclusione. Per questa ragione Prospero potrebbe aver omesso Lupo da
quella che in sostanza una brevissima cronaca degli eventi pi significativi.
Prospero, dunque, ha un ruolo molto utile nel qualificare la Vita Germani come fonte storica
potenzialmente utile, bench alcuni particolari specifici suscitino problemi. Ma vi un altro aspetto,
precedentemente sottovalutato, della relazione tra Costanzo e Prospero che fornisce qualche
rassicurazione sui metodi di lavoro di entrambi. In un'altra opera, che verr considerata pi nel
dettaglio di seguito, la In Collatorem, datata intorno al 433 e relativa agli eventi del 429, Prospero
descrive il ruolo di papa Celestino nel liberare la Britannia dai pelagiani solum suae originis
occupantes (che avevano preso possesso della loro terra dorigine).
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L'uso dello stesso verbo
occupare attribuito da Costanzo nella Vita alla delegazione britannica, che riferisce che il
pelagianesimo aveva "late populos occupasse" (Vita 12). Il verbo occupare si incontra solo un'altra
volta nella Vita, al participio passato, dove esprime il concetto astratto di preoccupazione mentale di
individui assorti nei loro pensieri (Vita 20), e solo unaltra volta nella In Collatorem (13), sempre al
participio passato, a proposito del nostro elemento razionale sopraffatto dagli errori.
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Il fatto che
entrambi i testi usino lo stesso identico verbo nello stesso identico senso fisico, in un modo che non
trova paralleli altrove in alcuno dei due testi, per descrivere lo stesso evento, non pu certo essere
una coincidenza. Per di pi, la frase solum suae originis di Prospero, una semplice allusione al
luogo natale di Pelagio pi che a unoriginaria scuola pelagiana britannica, deriva quasi certamente
dalla stessa fonte della frase in locis suis di Costanzo.
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Pare che sia Prospero sia Costanzo
avessero accesso, direttamente o forse in modo pi indiretto nel caso di Costanzo, a una
registrazione ufficiale del processo che condusse al viaggio di Germano. Questa unutile
dimostrazione del fatto che malgrado tutto il suo colore la Vita non semplicemente il prodotto di
unimmaginazione troppo fertile alimentata da una tradizione credula.
Come riferito da Costanzo, la prima missione di Germano si sviluppa in una serie di scene
suggestive. Inizia con la tumultuosa traversata della Manica, descritta con dovizia di dettagli e con
vivace senso narrativo (Vita 12-13). Giungiamo quindi in Britannia. Ci viene riferito che tale era la
reputazione di Germano e Lupo che le folle accorrevano per vederli, e che alla fine i pelagiani
furono tanto sciocchi da lasciarsi coinvolgere in una disputa e vi si presentarono abbigliati con abiti
costosi. Nel dibattito tra i due schieramenti gli ortodossi ebbero la meglio, come fu reso evidente
dalla reazione della folla, finch, come ultimo coup de thtre, questi curarono la figlia cieca di un
uomo di autorit tribunizia (Vita 14-15). A quel punto, ci assicura Costanzo, lessenziale
dellopera era compiuto e dopo quel giorno la perversa credenza fu estirpata dai cuori del popolo,
che con fervente desiderio segu gli insegnamenti dei sacerdoti. Il resto della narrazione ha poco a
che fare con la missione centrale di Germano. Questi si rec in visita al santuario di santAlbano e
sulla via del ritorno sub unimboscata e riport una distorsione a una caviglia. Mentre si ristabiliva,
scamp per poco a un incendio quando la casa in cui si trovava prese fuoco, ma si salv
miracolosamente (Vita 16). Riacquist inoltre la salute, e proprio al momento giusto, poich i
Britanni furono colti di sorpresa da una scorreria congiunta di Pitti e Sassoni. Germano prese il
comando, guid un battesimo di massa delle truppe durante il periodo della Quaresima e quindi
condusse i Britanni alla vittoria al grido di Alleluia (Vita 17-18). Il racconto termina quasi con un
anti-climax:

Conposita itaque opulentissima insula securitate multiplici, superatisque hostibus vel spiritualibus vel carne conspicuis,
quippe qui vicissent Pelagianistas et Saxones, cum totius merore regionis reditum moliuntur. Tranquillam navigationem
merita propria et intercessio Albani martyris paraverunt quietosque antistites suorum desideriis felix carina restituit.

Cos questisola assai opulenta trov la pace e la sicurezza su pi fronti, con la sconfitta del nemico sia spirituale sia
visibile nella carne, in quanto essi avevano sconfitto sia i pelagiani sia i Sassoni. Si apprestarono quindi al ritorno, per la
tristezza dellintero paese. I loro meriti personali e lintercessione di Albano martire assicurarono loro un viaggio
tranquillo e la nave restitu felicemente e pacificamente i vescovi al loro popolo, che aveva atteso di rivederli.

Questo resoconto della missione di Germano lascia molto a desiderare. Naturalmente, poich non
era rivolto allo storico, le sue inadeguatezze storiche non pregiudicano lopera di Costanzo. Lo
studioso moderno, tuttavia, deve fare i conti con esse. Vi la frustrante assenza di qualunque
struttura cronologica adeguata. Si pu presumere che la traversata ebbe luogo all'inizio dell'anno (il
concorda con l'idea delle condizioni atmosferiche invernali), e che vi sia stato tempo sufficiente per
la confutazione degli eretici, la visita al santuario di santAlbano e la ferita e la convalescenza di
Germano, il tutto abbastanza presto perch i Pitti e i Sassoni potessero unire le forze durante la
Quaresima e combattere una battaglia la domenica di Pasqua. Il tutto sembra piuttosto affrettato, e
de Plinval suggerisce che i vescovi siano partiti s nel 429, ma alla fine dellestate, e siano rimasti in
Britannia per diversi mesi, per poi andare in battaglia nella Pasqua del 430.
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Tutto ci,
naturalmente, un esercizio inteso a ricostruire non la storia, ma lo schema di Costanzo, e questo
schema potrebbe aver ben poco a che fare con la storia. Inoltre, l'intero episodio pervaso da una
frustrante vaghezza geografica. Non possibile identificare una sola localit britannica. All'inizio si
afferma che l'eresia late populos occupasse, aveva conquistato unampia parte della
popolazione, ma una volta arrivato Germano sembra limitare le sue attivit a un ridotto angolo
dell'isola.
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Nella narrazione di Costanzo non compare un solo vescovo, il che spiegato da
Thompson con l'idea che i vescovi sarebbero passati in massa all'eresia e che Costanzo avrebbe
discretamente taciuto questa informazione.
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Ma una defezione di massa improbabile, e di certo
Costanzo suggerisce che rimanessero abbastanza avversari per inviare un appello alla chiesa gallica.
Altrettanto frustrante lassenza di qualunque riferimento alla situazione politica in Britannia.
Abbiamo solo la vaga allusione alluomo di autorit tribunizia (Vita 15), senza alcuna indicazione
della sua funzione. Lassenza di funzionari si potrebbe presumibilmente spiegare con la loro
espulsione una ventina danni prima. Ma i tyrannoi di Procopio? Anchessi brillano per la loro
assenza. La spiegazione potrebbe essere che i tyrannoi erano pagani, non cristiani, scarsamente
interessati allesito della contesa teologica. Di certo i soldati che affrontarono i Pitti e i Sassoni
erano apparentemente pagani, e candidati alla conversione. Tuttavia comunque sorprendente che
lazione si sia potuta svolgere come se i sovrani dellisola non esistessero. Forse futile tentare di
spiegare queste curiosit in unopera che di natura agiografica e non storica. A parte il fenomeno
del pelagianesimo in quanto tale, gli eventi in Britannia erano indubbiamente terra incognita per
Costanzo. Vi un solo piccolo dettaglio che sembrerebbe a prima vista gettare un po di luce sulla
storia sociale. I pelagiani sono riccamente vestiti: si fecero avanti vistosi nella loro eleganza,
splendidamente abbigliati, accompagnati dallapprovazione della folla (Vita 14). Lapparente
presenza di una facoltosa classe media in un periodo di presunta turbolenza e anarchia a prima
vista sconcertante. Di certo combacia a fatica con lidea di Morris di una rivoluzione egualitaria di
ispirazione pelagiana.
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Ma questo passo della Vita stato generalmente equivocato. Nella
tradizione agiografica gli avversari del santo si fanno campioni del materialismo contro la santit,
ed per questo probabilmente che i pelagiani vengono presentati come benestanti. Dobbiamo
ricordare che i discepoli di san Martino, molti dei quali erano nobili, vestivano rozze pelli di
cammello dopo essersi uniti a lui, disprezzando qualsiasi veste pi raffinata, e che lo stesso
Costanzo ci riferisce che Germano possedeva solo due abiti, che cadevano a pezzi per la costante
usura.
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Dopo la vittoriosa conclusione della prima missione, Germano visit Arles per patrocinare
una riduzione delle tasse. Il viaggio ebbe successo, e al suo ritorno a Auxerre giunse un secondo
appello (non datato) dalla Britannia.

Interea ex Britanniis nuntiatur Pelagianam perversitatem iterate paucis auctoribus dilatari rursusque ad beatissimum
virum preces sacerdotum omnium deferuntur, ut causam Dei, quam prius obtinuerat, tutaretur. Quorum petitione
festinus occurrit, dum et laboribus delectatur et Christo se gratanter inpendit Adiuncto itaque Severo, episcopo totius
sanctitatis, mare Christo auctore conscenditur.

Nel frattempo fu riferito dalla Britannia che la perversione pelagiana veniva nuovamente diffusa per mezzo di un
piccolo numero di agenti e ancora una volta le preghiere di tutti i vescovi si rivolsero al pi benedetto degli uomini
perch difendesse la causa di Dio, come aveva fatto in una precedente occasione. Egli si affrett a rispondere alla loro
richiesta, poich amava le fatiche, e si spese con gioia per Cristo E cos, accompagnato da Severo, vescovo di
assoluta santit, and per mare sotto la guida di Cristo.

Le circostanze di questo secondo appello sono ancor meno precise di quelle che circondano il
primo. Costanzo si limita a riferire che Germano fu persuaso dagli appelli di tutti i vescovi
(sacertotum omnium), presumibilmente quelli gallici, bench anche questa appaia chiaramente
come un'esagerazione. Non abbiamo notizia di questa seconda missione in alcuna altra fonte,
Prospero non la cita e Costanzo non ritiene necessario fornire una data pi di quanto lo faccia per la
prima; ma diversamente dalla prima, la seconda non pu essere datata sulla base di una fonte
esterna. Il suo compagno, questa volta, un individuo pi oscuro, Severo. Beda, che per la maggior
parte segue molto da vicino la narrazione di Costanzo, riferisce che Severo era un discepolo di Lupo
di Troyes e fu in seguito consacrato vescovo di Treviri.
44
Ma interessante che la Vita Lupi, che
potrebbe essere stata la fonte di Beda, non dica nulla di un viaggio di Severo in Britannia.
45

Gli eventi di questa seconda missione sono descritti in modo molto pi sbrigativo di quelli
della visita precedente, questa volta in tre capitoli molto brevi. Germano raggiunge lisola, cura il
figlio zoppo di un certo Elafio (la narrazione del miracolo occupa oltre met del testo della seconda
missione), il popolo si rende conto del proprio errore e i pelagiani vengono condannati ed esiliati.
Questa narrazione lascia molte domande senza risposta. Le maggiori perplessit sono state espresse
dalla Chadwick, che negli anni '50 sugger che la seconda missione potrebbe non essere stata altro
che un doppione della prima.
46
Osserv che le condizioni atmosferiche sono indicate allinizio di
entrambe le missioni. In entrambe vi la storia di Germano che cura il figlio malato di un individuo
di spicco. Nel primo viaggio, il vir tribuniciae potestatis e sua moglie portano la figlia cieca
decenne perch venga curata. Ci avviene improvvisamente, dopo la disputa con i pelagiani, in un
capitolo introdotto dall'espressione cum subito (15). Nella seconda missione un tale Elafio, che
occupa anch'egli una posizione importante, regionis illius primus, presenta il figlio zoppo perch
venga curato da Germano in un capitolo analogamente introdotto dallespressione cum subito (27).
In s, queste obiezioni non sono convincenti. La Vita Colombae di Adomnn dimostra che le
condizioni atmosferiche nei mari circostanti la Britannia rappresentavano una preoccupazione nelle
vite dei santi, o per coloro che registravano le loro vite. Inoltre, dobbiamo ricordare che durante la
visita ad Arles che precede la seconda missione, Germano viene accolto da Ausiliare, prefetto del
pretorio in Gallia (vedi sotto), e cura la malattia di sua moglie. Chiaramente, i miracolosi poteri
curativi di Germano erano rivolti verso la gente che contava, sia in Britannia sia in Gallia, e la
presenza di un genitore ragguardevole in entrambe le missioni non rappresenta un motivo di
perplessit. Vi era un precedente eccellente, dato che Cristo cur analogamente il servo di un
centurione e risuscit la figlia di Giairo.
48
Nemmeno la ripetizione di cum subito particolarmente
significativa; potrebbe semplicemente rispecchiare luso di avverbi di tempo imprecisi da parte di
Costanzo all'esordio dei capitoli; interea svolge una funzione analoga in quattro capitoli della
narrazione britannica.
49
La Chadwick molto cauta e sembra a sua volta riluttante a dichiarare
spuria la seconda missione. Si limita a notare che essa appare in modo sospetto una duplicazione
della prima, che i due viaggi sono probabilmente due varianti di un racconto e che il secondo
viaggio un "apparente duplicato" che "d l'impressione" di un doppione e che dovremmo trattare
"con grande sospetto". Malgrado la cautela dei termini usati, questi modesti dubbi non hanno
convinto gli studiosi.
50
A titolo di risposta si obiettato che la mancanza di particolari nel secondo
episodio potrebbe rispecchiare il fatto che Costanzo non aveva informazioni su di esso, se non che
era avvenuto.
51
Si fa notare che vi sono in realt delle differenze nei racconti delle due missioni. Le
condizioni atmosferiche sono di tempesta allinizio della prima, calme prima della seconda. Non vi
una vittoria sui Pitti e i Sassoni nella seconda. Dopo la seconda missione, gli eretici vengono
esiliati. I vescovi accompagnatori sono diversi. Ma se le analogie non dimostrano che il racconto sia
spurio, nemmeno le differenze dimostrano che esso sia autentico. Sar utile riesaminare la
questione, in particolare per considerare un indizio non discusso dalla Chadwick nel sollevare i suoi
dubbi.
Vi qualcosa di innegabilmente insoddisfacente nella seconda missione cos come viene
riferita, e i racconti dei due eventi non hanno l'aria di provenire dalla stessa mano. Quali che siano i
limiti della Vita, le sue qualit come esempio di narrazione vivida, esemplificate dalla prima
missione, sono indiscutibili. Costanzo ama i particolari drammatici: il riversamento dellolio sui
mari durante il viaggio di andata, i pelagiani nei loro abiti eleganti, leccitazione del grande
dibattito, l'incendio in cui Germano quasi perde la vita, il grido di Alleluia nella battaglia di Pasqua
e la battaglia stessa, con la vivida scena dei Pitti e dei Sassoni che affogano nel fiume. Questo tipo
di specificit drammatica quasi del tutto assente nella seconda visita: la richiesta daiuto vaga, il
racconto del viaggio privo di vita gli elementi erano in armonia per un viaggio tranquillo. I venti,
le onde e le brezze favorirono la traversata in contrasto con il brillante racconto della tempesta
nella prima. La narrazione della seconda missione occupa meno di un quarto dello spazio occupato
dalla prima. La cura miracolosa del figlio di Elafio lunico particolare che ci colpisce, e si tratta di
un evento generico, un miracolo convenzionale che avrebbe potuto avere luogo ovunque e in
qualunque momento della vita adulta di Germano. In effetti, ci che colpisce di pi di questo
miracolo la reazione insipida della folla rispetto alla reazione che segue il miracolo della figlia del
tribuno durante la prima missione. Lunico risultato concreto della seconda missione lesilio degli
eretici.
Vi inoltre una considerevole dose di implausibilit negli eventi cos come sono descritti.
Dovremmo credere che alla fine della prima missione Germano ritenesse di aver contrastato leresia
con la forza dei suoi argomenti e la meraviglia dei suoi miracoli. Lasci la Britannia convinto di
aver compiuto il proprio compito. Ma la legge di Onorio del 418 aveva individuato l'esilio quale
soluzione per trattare i pelagiani, e lidea che Germano affrontasse gli eretici con tattiche che
avrebbe potuto usare per convertire i pagani non convincente. Gli eretici, stando al racconto di
Costanzo, erano ancora presenti dopo il 429. Come ci si sarebbe potuti attendere che rimanessero
inattivi? Di certo, sul continente questo non avvenne nemmeno dopo le leggi draconiane del 418.
Una notevole complicazione costituita dalla difficolt di datare la seconda missione di
Germano. Il problema stato assai dibattuto.
52
Lunico punto su cui gli studiosi sembrano
concordare che la cronologia della seconda parte della Vita semplicemente non funziona.
impossibile conciliare i dati cronologici cos come sono stati trasmessi.
Gli eventi cos come sono riferiti da Costanzo possono essere inseriti in un semplice
schema:
La prima missione britannica (Vita 12-18)
La visita ad Arles per la riduzione delle tasse (Vita 19-24)
La seconda missione britannica (Vita 25-27), seguita immediatamente dalla rivolta
armoricana e dalla morte di Germano a Ravenna (Vita 28-42)

In questo schema possiamo inserire alcune date. La prima missione, come ci dice Prospero,
ebbe luogo nel 429.
53
La visita ad Arles che segu la missione del 429 ebbe luogo quando Ausiliare
era prefetto del pretorio in Gallia: regebat apicem prefecturae (Vita 24). La prefettura di
Ausiliare in Gallia nel 435/436 attestata da una pietra miliare tra Arles e Marsiglia, e anche se gli
fosse stato concesso un prolungamento del mandato, sappiamo che non lo ricopriva pi al pi tardi
nel 439.
54
Perci la missione ad Arles sembra collocarsi grossomodo tra il 433 e il 437, e senz'altro
non pi tardi del 439. Mentre si trovava a Ravenna, appena prima della sua morte e appena dopo la
seconda missione, Germano riport in vita il figlio del cancellarius di Segisvulto. Quest'ultimo
viene descritto come patricius (Segisvulti patricii). Nel Tardo Impero la dignit di patricius veniva
concessa con molta parsimonia a coloro che erano pi vicini all'imperatore. L'imperatore
Valentiniano fa riferimento a Segisvulto in due leggi pubblicate nel marzo e nel giugno del 440.
Una lo definisce "comes et magister utriusque militiae" e l'altra "vir illustrissimus magister
militum".
55
In nessuna delle due indicato come patricius, il che ci porta inevitabilmente a
concludere che non divenne patricius prima della met degli anni 440 come minimo. Se il
linguaggio di Costanzo in questa sede preciso, il riferimento a Segisvulto colloca dunque la morte
di Germano a Ravenna dopo la met degli anni 440. Possiamo restringere ulteriormente il campo,
sulla base di dati forniti dalla Vita Hilarii, redatta probabilmente intorno al 500.
56
Ilario, quando era
vescovo di Arles, sollev un caso contro un vescovo, Chelidonio, sulla base del fatto che questi
aveva sposato una vedova quando era ancora laico e aveva, come magistrato laico, pronunciato
sentenze capitali. La Vita Hilarii rivela che Ilario chiedeva spesso consiglio a Germano e che in
questa occasione collabor strettamente con lui. Vari informatori fornirono a entrambi notizie su
Chelidonio, e sulla base della loro testimonianza Ilario e Germano ordinarono unindagine.
57

Chelidonio fu condannato, ma si appell a Roma contro il verdetto. Anche Ilario si rec a Roma,
dove ricevette una severa reprimenda da papa Leone I, pubblicata nellEpistola 10 del papa.
Limperatore Valentiniano III appoggi Leone in una novella sul caso datata 8 luglio 445. Ci
suggerisce che Germano fu coinvolto nella campagna contro Chelidonio nel 444/5 (in seguito
scompare dalla narrazione). Perci, il terminus post quem per la morte di Germano, da collocare
dopo il 440 in relazione al patriziato di Segisvulto, pu essere ulteriormente posticipato sulla base
dei dati di Ilario a un periodo successivo al 444. Infine, vi un terminus ante quem. Mentre si
trovava a Ravenna, poco prima di morire, Germano incontr Galla Placidia, la madre
dell'imperatore. Ella mor a sua volta il 27 novembre 450.
58
Tutto ci significa che sulla base della
narrazione di Costanzo la morte di Germano si pu collocare con qualche certezza tra il 444 e il
450.
Il registro dei sacerdoti di Auxerre registra la morte di Germano il 31 luglio. Il giorno
preciso potrebbe fornire indizi anche sullanno, se coordinato con le possibili date della sua
elevazione allepiscopato. Il registro dichiara altres che Germano tenne lepiscopato per trentanni
e venticinque giorni.
59
Ci significa che sarebbe stato consacrato il 7 luglio. La morte del suo
predecessore, Amatore, registrata mercoled 1 maggio. Gli unici anni possibili che possono
concordare sia con la data di morte di Amatore un mercoled sia con quella della consacrazione di
Germano (che sarebbe avvenuta di domenica) sono il 407, il 412 e il 418. Ci renderebbe di
conseguenza necessario collocare la morte di Germano nel 437, nel 442 o nel 448. Quindi, alla luce
dei dati forniti da Ilario e Segisvulto, che escludono il 437 e il 442, la morte di Germano fu
collocata fino agli anni 80 nel 448. Se dobbiamo accettare la cronologia a grandi linee della
narrazione di Costanzo, ci significa che la seconda missione in Britannia dovette avere luogo poco
prima della morte, forse nel 447. Questa ricostruzione, bisogna ammetterlo, si basa sullassai dubbia
narrazione della vita di Amatore da parte di Stefano, l'unico a fornire l'informazione secondo cui la
sua morte avvenne un mercoled.
60
Ma come vedremo, l'anno 448 concorda con altre informazioni,
e in ogni caso l'anno esatto della morte dopo il 444 non essenziale per la tesi centrale di questo
scritto.
Possiamo ora rifinire lo schema presentato in precedenza:
La prima missione britannica (Vita 12-18), 429
La visita ad Arles per la riduzione delle tasse (Vita 19-24), tra il 433 e il 437
La seconda missione britannica (Vita 25-27), la rivolta armoricana e la morte di Germano a
Ravenna (Vita 28-42), dopo il 444, forse nel 447-8.

Questo semplice schema si imbatte in tre ostacoli. Il primo relativamente minore. Costanzo
ci riferisce che, pi o meno subito dopo il suo ritorno dalla seconda missione in Britannia, Germano
ricevette una delegazione degli Armoricani che gli chiedevano di intercedere per loro. Si erano
rivoltati contro Ezio, il potente e ambizioso magister militum della Gallia, ed erano angariati dalle
esazioni di Goar, re degli Alani, che era allora alleato dei romani e aveva avuto ordine da Ezio di
reprimere la rivolta e rivolgeva le sue avide mire sul loro territorio. Costanzo, che prova disprezzo
per i ribelli, non spiega perch avrebbero dovuto rivolgersi a Germano. Ma in ogni caso, questi
rispose all'appello. Goar accett di mettere fine alla sua campagna, a condizione che Germano gli
garantisse la venia (il "perdono", qualsiasi cosa si intenda con questo termine) ab imperatore vel ab
Aetio, al che Germano si rec a Ravenna per confermare laccordo (e mor durante il viaggio). La
presenza di Goar in questo periodo problematica. Egli menzionato per la prima volta da
Gregorio di Tours, quando nellambito di uninvasione barbarica attraversa il Reno ghiacciato nel
primo decennio del secolo.
61
Sarebbe stato decisamente anziano, se gli eventi in Armorica descritti
da Costanzo ebbero luogo nel 447/448. Ma presumibilmente, una campagna da parte di un Goar
diciamo sui vent'anni nel 406 circa e un Goar sessantenne negli anni 440 non rappresentano nulla di
impossibile.
62

Dunque, la presenza di Goar tuttaltro che fatale per lo schema cronologico standard. La
seconda obiezione pi sostanziale. La Cronaca del 452 riferisce che la Britannia cadde sotto
lautorit dei Sassoni (in ditionem Saxonum) nel 441.
63
Questa voce potrebbe basarsi su conoscenze
imperfette, ma in ogni caso, anche ammettendo una considerevole esagerazione, difficile
immaginare che la seconda visita di Germano possa aver avuto luogo dopo il 441 in condizioni
generali di questo tipo.
La terza obiezione appare del tutto fatale per lo schema di Costanzo. Immediatamente prima
del racconto della morte di Germano, Costanzo ci riferisce (Vita 40) che i suoi sforzi per conto degli
Armoricani avrebbero avuto successo non fosse stato per la perfidia di un tale Tibatto, che li istig a
riprendere la rivolta. Tibatto registrato anche nella Cronaca del 452, sotto l'anno 435, come leader
di un movimento di indipendenza istigato dai Bagaudae. La Cronaca non dice nulla di Tibatto nel
436, ma sotto lanno 437 riferisce che fu catturato e che i capi furono giustiziati o gettati in catene, e
Bacaudarum commotio conquiescit.
64
Troviamo conferma di questa data in Sidonio Apollinare,
che riferisce che la rivolta fu schiacciata da Litorio, che quindi si rec rapidamente nell'Auvergne.
Un assedio di Narbona aveva avuto inizio nel 436 e Litorio riusc a porvi fine, un evento datato da
Idazio nel 437.
65
Dunque, la repressione della rivolta di Tibatto si pu collocare con certezza nel
437. Ma nel nostro schema Costanzo sembra collocarla nel 447/8, e certamente negli anni 440.
Questo enigma fa della data della morte di Germano, e conseguentemente di quella della seconda
missione britannica, lelemento pi controverso della carriera di Germano e del testo di Costanzo.
Le informazioni delle nostre fonti non possono essere tutte corrette. Dobbiamo presumere che vi sia
un errore da qualche parte.
Vi sono stati vari sforzi per risolvere lenigma. Si ipotizzato che Tibatto sia sopravvissuto
alla sconfitta del 437, sia sfuggito alla prigionia e abbia scatenato una seconda rivolta.
66
Unaltra
possibilit sarebbe che Costanzo abbia confuso Tibatto con il leader di una rivolta successiva.
67
Ma
i tentativi pi coraggiosi di trovare la quadratura del cerchio sono stati quelli di Thompson e Wood,
che indipendentemente luno dallaltro hanno spostato le date tradizionali della seconda missione di
Germano e della sua morte in avanti di circa un decennio, per conciliarle con la rivolta di Tibatto
cos come viene registrata nella Cronaca.
68
Nel fare ci hanno dovuto misurarsi con le difficolt
rappresentate da Segisvulto e Ilario. Wood ha sostenuto che la Vita Hilarii un trattato
propagandistico e che dovremmo sospettare fortemente di qualunque tentativo da parte di Ilario di
giustificare le proprie azioni coinvolgendovi la complicit di Germano. Thompson concorda, ma
solleva inoltre problemi cronologici.
69
Sia Germano sia Ilario potrebbero aver raccolto informazioni
contro Chelidonio, ma non vi alcuna indicazione chiara su quanto le loro attivit abbiano
preceduto la novella di Valentiniano del luglio 445. La Vita Hilarii non fornisce date. Leone
denunci Ilario per altre questioni oltre all'affare Chelidonio, e la Vita riferisce che Ilario fu
chiamato a rispondere anche del trattamento da lui riservato a un altro vescovo, Proietto, e
dell'impiego di truppe per insediare sacerdoti in chiese non occupate (nientaltro si sa su queste
attivit). Potrebbe essere stato necessario un certo tempo per accumulare il materiale, e Thompson
osserva che anche dopo il suo ritorno da Roma Ilario continu a comunicare con il papa tramite
intermediari, nell'ambito di prolungate trattative. Perci, la collaborazione tra Germano e Ilario
potrebbe aver avuto luogo molti anni prima della novella di Valentiniano. Sappiamo che Germano
ricevette una calorosa visita da Ilario quando visit Arles dopo la sua prima missione in Britannia.
70

Si potrebbe ipotizzare che la loro stretta collaborazione risalga a questo periodo, cio a met degli
anni 430. Ci permetterebbe di collocare la morte di Germano (e la sua seconda missione) molto
prima del 442, e di inserire la sua morte in uno degli altri due anni consentiti dal registro di
Auxerre, il 442 o forse perfino il 437.
Wood e Thompson osservano inoltre che Germano potrebbe aver commesso un errore
riguardo il presunto status di patrizio di Segisvulto.
71
Probabilmente, Costanzo non avrebbe potuto
conoscere i particolari precisi della carriera di Segisvulto, e il suo riferimento al patriziato potrebbe
costituire una prolessi o un equivoco con il consolato. Una sola altra fonte attesta tale titolo, le
Gesta de Purgatione Xysti, presuntamente databile al 445 circa ma generalmente considerata una
falsificazione dagli studiosi.
72
Si obietta che era costume di Valentiniano concedere il rango di
patrizio esclusivamente al suo comandante supremo, Ezio. Thompson aggiunge la possibilit che il
titolo indicasse un rango di cortesia, dato che le fonti effettivamente lo attribuirebbero a generali
di spicco anche quando costoro non detenevano il patriziato, come nel caso di uomini come
Stilicone.
73

La tesi di Wood/Thompson ingegnosa, ma difficilmente pu sopravvivere al rasoio di
Occam. Dato che vi erano tre accuse a carico di Ilario, sarebbe servito a poco fabbricare ad arte un
ruolo per il rispettato Germano, dato che questo sarebbe stato utile solo in relazione a una delle tre
accuse.
74
Inoltre, ipotizzare un intervallo di otto anni tra l'inizio della causa contro Chelidonio e la
sua risoluzione appare quasi una soluzione disperata, che crea un ritardo prolungato che senza
dubbio non avrebbe mancato di suscitare commenti. Nel complesso, un anno compreso tra il 444 e
il 450 appare tuttora come il candidato pi probabile per la morte di Germano.
Come osservato pi sopra, dev'esserci almeno un errore da qualche parte nello schema di
Costanzo, e la possibilit che lerrore sia insorto a causa della sospetta seconda missione va
considerata seriamente. La chiave del problema potrebbe trovarsi in Prospero. Il suo silenzio sulla
seconda visita la dice lunga. Nel 440 aveva lasciato Marsiglia per assumere la sua carica di notarius
per conto di papa Leone. Ma avrebbe avuto ancora accesso a informazioni importanti relative agli
eventi della Gallia. Di certo, mantenne il suo interesse per la regione anche dopo il 440. La cronaca
contiene due riferimenti diretti alla Gallia, nel 452 (voce 1367) e nel 453 (voce 1371), e due
riferimenti indiretti per tramite di Ezio, nel 454 (voce 1373) e nel 455 (voce 1375).
75
In ogni caso,
quasi certamente Prospero non aveva mai avuto alcun serio interesse per le questioni britanniche in
quanto tali nemmeno nel 429; il suo interesse riguardava il pericolo del pelagianesimo, ed assai
improbabile che se vi fosse stata una seconda missione di successo avrebbe perso loccasione di
sfoggiare la vittoria degli ortodossi sugli eretici.
76
Gli argumenta ex silentio non sono mai definitivi,
dato che va sempre tenuta presente la possibilit di fattori attenuanti al di fuori del campo delle
nostre conoscenze, ma appare effettivamente notevole che Prospero possa aver registrato una
missione iniziale e in definitiva fallimentare, passando poi sotto silenzio una seconda missione
definitiva. La disinvolta spiegazione di Thompson secondo cui "non pensava che la seconda visita
fosse degna di essere citata o non sapeva che aveva avuto luogo" non convince.
77

Potremmo tuttavia spingerci oltre. In realt, Prospero non si limita a non citare una seconda
missione, ma la preclude del tutto. Nel 431, Prospero si rec a Roma per sollecitare laiuto di
Celestino nella sua campagna contro i simpatizzanti pelagiani. Al suo ritorno in Gallia, alluse alle
vigorose attivit di Celestino contro leresia nella In Collatorem, citata sopra. Prospero d pieno
credito al papa per i suoi successi sulle isole britanniche e annota:

Nec vero segniore cura ab hoc eodem morbo Britannias liberavit, quando quosdam inimicos gratiae solum suae originis
occupantes, etiam ab illo secreto exclusit Oceani, et ordinato Scotis episcopo dum Romanam insulam studet servare
catholicam fecit etiam barbaram Christianam.

Con tanto vigore egli [papa Celestino] liber le isole britanniche dallo stesso morbo, nella misura in cui cacci da quel
riparo nellOceano alcuni individui, nemici della Grazia, che si erano impossessati della terra dei loro esordi, e
ordinando un vescovo per gli Irlandesi, mentre lottava per mantenere cattolica lisola romana rese cristiana anche lisola
barbara.

Si noti che questo passo si riferisce a eventi specificamente attribuiti da Costanzo alla fine della
seconda missione di Germano. Costanzo riferisce che, nella prima visita, i pelagiani furono sconfitti
con le argomentazioni e con lesempio, ma al suo presunto ritorno Germano prese misure pi
concrete e pi severe; questa volta gli eretici furono condannati ed esiliati:

Inquirunt auctores inventosque condemnant omniumque sententia pravitates auctores, expulsi insula, sacerdotibus
addicuntur ad mediterranea deferendi ut et regio absolutione et illi emendatione fruerentur. Quod in tantum salubriter
factum est ut in illis locis etiam nunc fides intemerata perduret.

Essi cercarono i colpevoli e quando li ebbero trovati li condannarono e per comune accordo gli agenti della
depravazione furono cacciati dallisola e consegnati ai sacerdoti perch fossero condotti nel Mediterraneo, cosicch la
regione potesse beneficiare della propria liberazione ed essi potessero beneficiare della penitenza. Ci fu fatto con
risultati cos felici che ancora oggi in quelle regioni la fede persiste intatta.

Di fatto, Prospero esclude questa seconda missione, poich lazione conclusiva del bando che
Costanzo le attribuisce viene specificamente attribuita da Prospero alla prima.
78
Il passo in
questione della In Collatorem si pu datare con qualche certezza al 433 circa, solo quattro anni
dopo la prima missione di Germano, poich in quellopera Prospero cita un intervallo di oltre
vent'anni tra l'inizio dell'eresia pelagiana, che data al 413 nella sua cronaca.
79
Ma in ogni caso
sappiamo che Prospero data con certezza il bando degli eretici dalla Britannia a qualche tempo
prima del 6 aprile 432 al pi tardi, poich Celestino mor in quella data, il che non lascia tempo
sufficiente perch Germano ritornasse e prendesse parte agli eventi della Gallia durante la prefettura
di Ausiliare e perch leresia prendesse piede nuovamente e fosse possibile compiere i preparativi
per una seconda missione. Prospero, inoltre, non fece alcuna aggiunta successiva alla sua cronaca
per fare spazio alla presunta seconda missione.
Possiamo quindi concludere con certezza, mettendo in relazione i suoi due riferimenti al
pelagianesimo britannico, che Prospero non si limita a tacere la presunta seconda missione, ma
segnala in modo categorico che la missione intrapresa nel 429 fu l'unica, dato che condusse alla
soluzione dell'eresia pelagiana mediante l'esilio degli eretici.
Questa conclusione lascia effettivamente irrisolta la complicazione relativa al fatto che
Costanzo deve essere in errore quando dichiara che vi furono due missioni. Avrebbe avuto ben
pochi motivi per inventare la seconda, dato che il fatto che essa fosse necessaria, per cominciare,
implica che Germano non ebbe successo nell'affrontare il problema nel 429. Costanzo, quindi,
dev'essersi semplicemente sbagliato. Forse non dovremmo sorprendercene troppo. Si dimostrato
che perfino gli elementi della prima missione, ben documentata, sono vistosamente astorici.
Chiaramente, le fonti di Costanzo per la Britannia erano scarse e confuse. Qualsiasi spiegazione del
suo errore che si spinga oltre questo punto non pu che essere speculativa. La risposta potrebbe
trovarsi in un curioso aspetto delle due missioni cos come vengono riferite. Nella prima, Germano
accompagnato da Lupo, non citato da Prospero. I due uomini sembrano formare una squadra
formidabile. Ma nella presunta seconda missione, malgrado il suo prezioso contributo precedente, al
prestigioso Lupo non viene affidato alcun ruolo, senza che per questo venga offerta spiegazione
alcuna, e Germano invece coadiuvato dal misterioso Severo. Qui forse Beda ci offre un indizio,
quando afferma che Severo era un discipulus di Lupo. possibile che Severo abbia sostituito il suo
maestro in un momento imprecisato della missione del 429. La decisione di esiliare gli eretici
sarebbe dovuta essere confermata da autorit in Gallia, in assenza di unamministrazione civile vera
e propria in Britannia. Nel 425 Valentiniano III aveva concesso alla chiesa gallica il potere di
processare i vescovi pelagiani, decretando che il sinodo di Arles avrebbe avuto lautorit di
espellere dalla Gallia coloro che non abiurassero leresia entro venti giorni dallaccusa.
80

improbabile che le autorit ecclesiastiche della Britannia possedessero poteri analoghi. Ci avrebbe
fornito un contesto per cui una figura di spicco come Lupo avrebbe potuto assentarsi per ottenere
tale autorit. inoltre possibile che dovessero ottenere l'approvazione di Ezio, che Costanzo
definisce vir magnificus.
81
Lupo potrebbe essere andato in Gallia e non essere ritornato, scegliendo
invece di inviare Severo al suo posto in Britannia. Potrebbe darsi benissimo, inoltre, che le fonti di
Costanzo, scritte od orali che fossero, rispecchiassero rivalit istituzionali, e che venissero assegnati
sia a Lupo sia a Severo ruoli di spicco allo scopo di esaltare il contributo di Troyes.
82

Poich sia Lupo sia Severo svolsero apparentemente un ruolo nel contrastare leresia in
Britannia, entrambi in qualit di subordinati di Germano, Costanzo potrebbe essere stato indotto
dalla presenza di Severo a ipotizzare una seconda missione distinta. Pu apparire un errore
grossolano, ma dobbiamo tenere presenti le preoccupazioni dello stesso Costanzo quando ammette
le difficolt nel ricostruire gli eventi dopo che trascorso tanto tempo: "ut obscurata per silentium
vix colligatur agnitio" ("cosicch quella conoscenza, oscurata dal silenzio, si pu recuperare solo
con difficolt").
83
Il singolare utilizzo di silentium in questa sede suggerisce che Costanzo non
avesse informazioni sulla/e missione/i fornite direttamente da Lupo, ammesso che Lupo fosse
ancora vivo quando fu redatta la Vita. frustrante che in nessun punto della Vita Costanzo riveli a
quale materiale abbia attinto.
84

In qualunque tentativo di capire perch Costanzo possa aver commesso un errore,
importante riconoscere che quale che fosse la fonte della sua idea che vi era stata una seconda
missione, le relative prove dovevano essere esili. Se avesse avuto a disposizione una fonte
darchivio dettagliata per quella missione o per quella fonte, questa avrebbe certamente trovato
posto nella scarna narrazione. Per di pi, per quanto possa imbarazzarci limmagine di un Costanzo
che rifila una seconda missione fittizia, la realt che qualche elemento del suo racconto della
seconda parte della vita di Germano deve contenere un errore. E se vi fu effettivamente una seconda
missione, ci significa che anche Prospero devessere in errore. L'eliminazione della seconda
missione, a prima vista una scelta radicale, in realt la scelta che comporta i minori elementi
problematici. Se le attivit di Goar e di Tibatto ebbero luogo poco dopo la conclusione dell'opera di
Germano in Britannia, allora sarebbe possibile collocarle senza difficolt negli anni 430, e il
modesto problema rappresentato da Goar e il problema serio rappresentato dalla Cronaca del 452 e
da Tibatto verrebbero meno. Va notato che questo presunto secondo episodio di Tibatto ha
qualcosa in comune con il racconto della seconda missione britannica, nel senso che vago e
scialbo, privo di particolari drammatici o elaborazioni. Se ipotizziamo che la seconda missione di
Germano sia un doppione della prima, possiamo valutare la seconda rivolta di Tibatto sotto la
stessa luce, e cio che Costanzo potrebbe allo stesso modo essersi permesso di suddividere la
carriera di Tibatto in due sezioni, e il secondo episodio di Tibatto sarebbe analogamente un
doppione del primo. Vi infatti una successiva rivolta bagaudica, non legata a Tibatto, la rivolta di
Eudossio, registrata nella Cronaca del 452 sotto lanno 448, anno tradizionale della morte di
Germano.
85
Appare assai verosimile che Costanzo abbia mescolato i particolari di due diverse
rivolte, e abbia duplicato le attivit di Tibatto nel suo racconto della seconda. E proprio come la
prima rivolta fu preceduta dalla visita di Germano in Britannia (nel 429), sembra che Costanzo
abbia collocato una seconda ipotetica missione in Britannia prima della rivolta del 448. Le attivit
di Goar, con ogni probabilit, sono state analogamente trasferite dalla prima rivolta alla seconda. In
ogni caso, la posizione di Ezio in Gallia era cos forte negli anni 440 che non plausibile che
Germano abbia dovuto compiere un viaggio a Ravenna per far confermare dallimperatore i
presunti accordi con Goar. Le vere ragioni dellultimo viaggio a Ravenna ci sono ignote.
Lo schema cronologico si potrebbe quindi correggere come segue:
La missione britannica, 429
La visita ad Arles per la riduzione delle tasse, il coinvolgimento di Germano quale
mediatore per gli Armoricani (compromesso dalla rivolta di Tibatto), tra il 433 e il 437
Il coinvolgimento di Germano con Ilario contro Chelidonio, 444
La visita di Germano a Ravenna per motivi ignoti, una seconda rivolta armoricana non
collegata a Germano, la morte di Germano a Ravenna, probabilmente 447-8.

chiaro che la Vita Germani inficiata da numerose incoerenze interne. Ma non vi necessit di
rigettare senzaltro la sua storicit. Dove disponibile un riscontro, rappresentato dalla Cronaca di
Prospero, notiamo che la narrazione di Costanzo era fondata, bench a tratti fragile nei dettagli. Nel
tentare di determinare quali dettagli di qualunque testo antico siano validi e quali spuri, dobbiamo
chiaramente resistere alla tentazione di limitarci a selezionare quelle parti che si adattano meglio
alla nostra tesi e rigettare quelle che non lo fanno. Un principio accettabile consiste nel determinare
quale delle incoerenze arreca maggior danno alla coerenza della narrazione nel suo complesso.
Come spero di aver dimostrato, l'idea stessa di una seconda missione lelemento pi problematico
dei capitoli britannici della Vita e costituisce quasi certamente una finzione storica. Non facile
spiegare perch Costanzo possa aver sbagliato cos grossolanamente. Forse non possiamo fare altro
che riconoscere la scherzosa ma fondata richiesta posta dallo stesso Costanzo, considerandola come
qualcosa di pi di un'espressione convenzionale di modestia. Costanzo rivela di essere pienamente
consapevole che la Vita non regger a un esame attento, e in modo disarmante chiede al suo
patrono, Censurio vescovo di Auxerre, di pregare che i lettori non la esaminino troppo
minuziosamente!
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NOTE

1 Levison 1904, 114; 1920, 231 fu il primo ad avanzare questo suggerimento.

2 Come esemplificato dalla Vita Antonii: Brakke 1995, 258 e 264, pur riconoscendo che lo scopo primario della Vita era
ispirare limitazione, obietta che essa mirava anche a favorire l'unit della chiesa egiziana; Gregg 1980, 1113, afferma
che Atanasio mirava ad allineare Antonio con gli ortodossi nelle controversie ariane.

3 Wood 1984, 9.

4 Praefatio (Levison 1920, 250).

5 Thompson 1984, 13.

6 Zosimo 6.2; la sequenza delle usurpazioni britanniche e dellattraversamento del Reno da parte dei barbari molto
disputata e dipende dalla data dellattraversamento. Questo viene solitamente collocato nellultimo giorno del 406, ma
Kulikowski 2000 ha fornito argomenti per il 405; la plausibile tesi di Kulikowski, se corretta, risolverebbe molti
problemi. I particolari esatti non hanno grande importanza per il presente tema.

7 Britanniae Saxonum incursione devastatae: Mommsen 1892b, 660; Burgess 2001, 74.

8 Zosimo 6.5; il significato di questo passo di Zosimo, in particolare della frase kat exousian, sfuggente; v.
Drinkwater 1998, 285 n. 109.

9 Zosimo 6.10; su queste lettere si veda in particolare Paschoud 1989, 579; Thompson 1977, 31516. Si veda
Matthews 1975, 320 n. 7, per l'ipotesi che il testo di Zosimo vada letto come Brouttia (Bruttium, in Italia) invece che
come Bretannia.

10 Procopio, BV 3.2.38.

11 Un punto di partenza adeguato relativamente al fenomeno di Pelagio lo studio di de Plinval 1943, seguito da
Ferguson 1956 e Rees 1988 e 1991. Una discussione dettagliata del pelagianesimo in Britannia contenuta in Herren e
Brown 2002, recensito da Mrkus 2005.

12 Beda, HE 1.10 bis; Agostino, Ep. 186.1; Prospero, Cronaca (Mommsen 1892a, 467, Item 1252), cf. In Collatorem
58, De Ingratis 1. 14; Orosio, Apol. 12; Mercatore, Lib. Subnot. in Verb. Iul.; Gennadio, De Vir. 3.43. Gerolamo, nel
suo commento a Geremia (Pref.Lib. 3 in Jerem.), non cita Pelagio per nome, ma afferma che il diavolo habet
progeniem Scoticae gentis, de Britannorum vicinia (ha una prole della trib degli Scoti nelle vicinanze della
Britannia) e ribadisce che egli fu Scotorum pultibus praegravatus (appesantito dal porridge degli Scoti). Questo ha
indotto alcuni a sostenere che Pelagio fosse irlandese, ma Scotus un termine dispregiativo generico, quasi sinonimo di
barbaro. Non possiamo tuttavia escludere la possibilit che Pelagio appartenesse a una comunit irlandese della costa
occidentale della Britannia, o che fosse nato in Irlanda ma cresciuto in Britannia (Rees 1988, xiixiii, riassume le
opinioni correnti). Morris 1965, 41, ha ipotizzato che Gerolamo si riferisca in realt non a Pelagio ma al suo collega
Celestio, la cui nazionalit ci ignota.

13 Hanson 1968, 39; Wermelinger 1975, 207, afferma che Pelagio mit seiner Heimat in Verbindung gestanden ist.

14 Si vedano tra laltro le discussioni in Caspari 1890, 4167; Morris 1965; Evans 1968, 1831; Rees 1991, 712, 105
6, cf. Bonner 1972, 56.

15 Myres 1960 afferma che l'attacco pelagiano alla gratia rappresentasse un attacco alla corruzione dei giudici; il suo
argomento stato confutato in modo approfondito da Liebeschuetz 1963. Morris 1965 e 1968 ha adattato la tesi di
Myres identificando il pelagianesimo come un movimento egualitario con un programma riformista; stato a sua volta
confutato da Liebeschuetz 1967. Ulteriori obiezioni sono state sollevate da Evans 1968a, 90121 e da Cameron 1968.
La generale contrariet a queste visioni riassunta da Rees 1988, 11213.

16 Si veda in particolare Markus 1986.

17 Victricio, De Laude Sanctorum 1 (PL 20.443); Clark 1999, 365 riassume largomento a favore della datazione di
questo documento al 396, poco dopo il ritorno di Victricio dalla Britannia.

18 Vedi nota 32.

19 Sullipotesi che Victricio sia andato in Britannia per occuparsi del pelagianesimo, e che potesse essere egli stesso
britannico, si veda Grosjean 1945; Thomas 1981, 501, 55; Wood 1984, 67.

20 Mommsen 1892a, 472, Item 1301.

21 Wood 1984, 8, n. 63, nota che non vi alcuna sede episcopale italiana attribuita a Severiano in Lanzoni 1923.

22 Charles-Edwards 2000, 204.

23 Su questo si vedano Levison 1904, 124; Williams 1912, 224; si potrebbe individuare un parallelismo nella turgida
narrazione della consacrazione di san David quale vescovo a opera del Patriarca di Gerusalemme (Rhygyfarch, Vita
Davidis 46).

24 Mommsen 1892a, 472, Item 1301.

25 Su Prospero si vedano Helm 1957; Muhleberger 1990, 48135.

26 Hanson 1968, 53; Muhlberger 1990, 52.

27 Wood, 1984, 14.

28 Mommsen 1892a, 473, Item 1307: ad Scottos in Christum credentes ordinatus a papa Celestino Palladius primus
episcopus mittitur (Palladio il primo a essere inviato come vescovo a quegli irlandesi che erano cristiani, dopo essere
stato ordinato da papa Celestino). Non vi alcuna prova decisiva del fatto che abbiamo a che fare con un unico
individuo, ma appare pressoch inverosimile che Prospero abbia citato due uomini diversi ma omonimi in relazione a
papa Celestino in due voci quasi adiacenti. Dunque, il primo vescovo inviato in Irlanda, il predecessore di san Patrizio,
fu, secondo Prospero, lispiratore della missione di Germano. Prospero collega la Britannia e lIrlanda anche nel suo
attacco alle opinioni di Giovanni Cassiano (esaminato pi dettagliatamente di seguito), quando dichiara che papa
Celestino salv le isole britanniche bandendo i pelagiani dallisola principale e nominando un vescovo per gli irlandesi
(In Collatorem 21.1). Questa concatenazione di riferimenti porta alla conclusione che Roma vedeva uno stretto legame
tra gli eventi britannici e irlandesi in questo periodo, e che la nomina dello stesso Palladio nel 431 fu strettamente
collegata alla missione del 429 di Germano. Celestino aveva dichiarato che la sua politica consisteva nel non inviare un
vescovo a gruppi cristiani che non lo avessero richiesto precedentemente: nullus invitis detur episcopus (Celestino,
Ep. 4 [PL 50. 434]). Ci suggerisce che quando invi Palladio nel 431 alle comunit cristiane gi presenti in Irlanda vi
fossero state comunicazioni tra Roma e lIrlanda prima della nomina. Charles-Edwards 2000, 205, suggerisce che
potesse esservi la preoccupazione che i pelagiani, una volta scacciati dalla Britannia da Germano, potessero cercare
rifugio qui. In ogni caso, Palladio sembra essere stato un uomo caratterizzato da un forte interesse per gli eventi nelle
isole britanniche; Grosjean 1952 lo identifica con san Patrizio.

29 Si veda Levison 1904, 1212.

30 Wood 1984, 10.

31 Hanson 1968, 54, elenca gli argomenti a favore di Auxerre.

32 PL 20. 4723: n sia consentito ad alcuno, senza previa deliberazione della chiesa di Roma, di recarsi in altre
province.

33 Su Lupo v. Griffe 1947, vol. I, 2403; Chadwick 1955, 27585. La Vita Lupi sopravvissuta in una versione pi
breve e in una pi lunga; la seconda generalmente considerata inattendibile, ma anche lattendibilit della versione pi
breve messa in discussione da Levison 1899, 55970; la sua autenticit e la datazione allinizio del V secolo sono
difese da Duchesne, 1910, 454, n. 1; Griffe 1947, vol. I, 2401.

34 Sid. Apol., Epist. 8.13, 15; Chadwick 1955, 282; sulla data dellepiscopato di Lupo, v. Stevens 1933, 2067.

35 La missione di Lupo in Britannia registrata in Vita Lupi 4, ma la voce in questione quasi certamente ricavata da
Constanzo.

36 Prospero, In Collatorem 21.1.

37 Il sostantivo occupatio ricorre due volte in Costanzo (Vita 9, 33), mai nella In Collatorem di Prospero; entrambi gli
esempi in Costanzo hanno il senso astratto di questione urgente.

38 I traduttori delle Vitae non si sono resi conto che il suis di in suis locis, che sintatticamente ambiguo e va ricavato
dal contesto, si riferisce ai pelagiani, e hanno reso la frase come se fosse superflua: Borius 1965, 10: de leurs rgions,
Hoare 1954, 295: of the country.

39 de Plinval 1950, 1456.

40 Thompson 1984, 81.

41 Thompson 1984, 201.

42 V. nota 15.

43 Vita 4; Sulp. Sev., Vit.Mart. 10.18.

44 Beda, HE 1.21.

45 Si veda Levison 1920, 269, n. 3 sulla Vita Lupi come fonte di Beda.

46 Chadwick 1955, 256, 9.

47 Il suggerimento di Thompson (1984, 12) che primus abbia un senso puramente cronologico e non indichi il rango
non convincente; contraddice il flusso naturale del latino.

48 Centurione: Mt 8.5, Lc 7.1; Giairo: Lc 8:54.

49 Vita 14, 17, 25, 26.

50 Rees 1988, 109 e Stancliffe 1986, 607 sembrano essere i soli ad accettare anche solo la possibilit che Chadwick
avesse ragione nel sospettare la seconda missione.

51 Hanson 1968, 50.

52 Levison 1920, 127 rifiuta di impegnarsi sulla data (v. anche Stevens 1941, 365, n. 10). Wood 1984, 1516 (v. anche
1987, 253) colloca la seconda visita nel 435; Thompson 1984, 5570, rivedendo opinioni precedenti, ipotizza che la
seconda visita e la morte si collochino nel 437. Demandt 1989, 153 vede il 437 come la pi tarda data possibile. De
Plinval 1943, 3823; 1950, 147 si pronuncia per il 440 o poco dopo; Zecchini 1983, 206 a favore del 440/441,
posizione sostenuta anche da Stancliffe 1986, 6058 e da Scharf 1991, 1619. Nella sua opera precedente, Thompson
1957, 138, cos come Grosjean 1957, 185 e Mathisen 1981, proponeva il 444, Thompson 1956, 167 e Hanson 1968, 50
suggeriscono il 4445. Stein 1928, 492, n. 3 colloca la visita in un momento imprecisato dopo il 446; Zecchini 1981,
263, rivedendo opinioni precedenti, passa a sostenere il 446/447. Demougeot 1979, 711, considera il 447 quale data pi
convincente.

53 La Cronaca del 452 fornisce unaltra data precisa, che tuttavia non daiuto. Registra per lanno 433 che Germano
vescovo di Auxerre celebre per le sue virt e per la sua condotta di vita rigorosa (Germano episcopus Altisiodori
virtutibus et vitae districtione clarescit) (Mommsen 1892b, 660; Burgess 2001, 78). Perch questa voce dovesse essere
assegnata al 433 non ci dato sapere.

54 CIL 12.5494 = ILS 806. Nel 439 Eparchio Avito rivestiva la prefettura; v. Martindale 1980, 1978, che cita Sid.
Apol., Carm. 7.2958 con Idazio, Chron. 117. Thompson 1957, 1356, mette in relazione lepisodio con la riduzione
delle tasse in tutta la Gallia registrata da Salviano per il 439; v. Scharf 1991, 45.

55 Novella Valentiniani VI (20 marzo 440), IX (24 giugno 440); v. Thompson 1984, 601; Barnes 1975, 1589
suggerisce che anche il patricius ignotus della novella di Valentiniano del 13 marzo 443 potrebbe essere Segisvulto.

56 PL 50.121946; v. Kolon 1925, 5960; testo moderno: Cavallin 1952, 98.

57 PL 50.1236.

58 Mommsen 1982b, 662; Burgess 2001, 81.

59 Gesta Episcoporum Autissiodorensium, Item 7 (PL 138.2248).

60 Acta Sanctorum, Maii 1, col. 50 & 59: Amator, Vita, Auctore Stephano Africano Presbytero, Cap. 5: Kalendarum
Maiarum quarta feria. Mathisen 1981, 152 mette in discussione lattendibilit di prove di questo tipo.

61 Greg., Hist. 2.9 (v. nota 6).

62 Costanzo non registra propriamente le attivit di un Goar. Nei manoscritti della Vita, il nome indicato variamente
come Gochar o Gobar.

63 Mommsen 1982b, 660; Burgess 2001, 7980. La data del 441 considerata sicura; sulla cronologia della Cronaca
del 452, v. Mommsen 1982b, 61725; Muhlberger 1983; 1990, 14851; Burgess 1990; 1994; 2001, 5760; Jones e
Casey 1988; 1991. A grandi linee, la cronologia fortemente sospetta prima del 424, generalmente solida tra il 424 e il
447 e attendibile tra il 447 e il 452.

64 Mommsen 1982b, 660; Burgess 2001, 789. Queste date sono considerate sicure (v. nota precedente). La voce per il
437 registra in realt la cattura di Batto, emendata da Mommsen. Barnes 1974, 319 rileva un possibile riferimento a
Tibatto nel panegirico di Merobaude e suggerisce che questi potrebbe essere stato portato a Ravenna per essere fatto
sfilare in un trionfo.

65 Sid. Apol., Carm. 7.24650; Idazio, Chron. 107, 110. Idazio attribuisce la fine dellassedio a Ezio, non in modo
improprio, dato che Ezio deteneva il comando generale in Gallia.

66 La maggior parte degli studiosi sembrano ritenere che questa soluzione non sia plausibile; v. Levison 1904, 139;
Thompson 1977, 311; Loyen 1972, 1657.

67 Levison 1904, 1389, 141.

68 Thompson 1984, 5570; Wood 1984, 1516.

69 Thompson 1984, 5960; Wood 1984, 15. Langgrtner 1964, 67, n. 13 e Franses 1948, 367 sostengono che
Germano non abbia avuto in realt alcun ruolo nel caso contro Chelidonio.

70 Vita Germani 23.

71 Thompson 1984, 601; Wood 1984, 1516.

72 Martindale 1980, 101 accetta lopinione generale secondo cui si tratta di una falsificazione risalente allepoca di
papa Simmaco, ma contiene nondimeno materiale storico genuino; Scharf 1991, 10 afferma che contiene echte
Informationen; Barnes 1975, 163 non le attribuisce alcun credito.

73 Thompson 1984, 601; Wood 1984, 38; Demandt 1970, 6612.

74 Si vedano in particolare le riserve espresse da Mathisen 1989, 149, n. 39 e da Stancliffe 1986, 6067.

75 Mommsen 1892a, 4813.

76 Si veda Muhlberger 1990, 85.

77 Thompson 1984, 3.

78 Thompson 1984, 6970 nota questo punto ma non ne sviluppa le conseguenze, suggerendo che il bando potrebbe
aver seguito sia la prima missione sia la seconda. Non spiega perch esso non venga menzionato da Costanzo e
introdotto come una novit della seconda missione.

79 Mommsen 1892a, 467, Item 1252.

80 Mommsen e Meyer 1905, Sirm. 6.

81 Vita 28; sulla politica di Ezio in Gallia, v. Moss 1973. Casey e Jones 1990 affermano che il famoso appello dei
Britanni a Ezio registrato da Gildas, De Excidio 20, potrebbe risalire anche al 429.

82 Si veda Chadwick 1955, 257; inoltre Miele 1996.

83 Costanzo, Praefatio (Levison 1920, 250).

84 Christensen 1988, 224.

85 Mommsen 1892b, 662; Burgess 2001, 80.

86 Levison 1920, 249: quatenus et legentum examen evadam.

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