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LA REPUBBLICA 35
DIARIO
di
Ithaca (New York) oald Hoffmann uno dei chimici pi famosi del mondo: non solo ha vinto nel 1981 il premio Nobel, ma lunico ad aver ricevuto premi sia per la chimica organica, che per quella inorganica. Negli Stati Uniti molto noto anche al di fuori dellambiente accademico, per la sua attivit letteraria e divulgativa: oltre ad essere autore di tre libri e di una fortunata serie televisiva sugli aspetti umanistici della chimica, ha anche pubblicato due raccolte di poesie, oltre a unopera teatrale in collaborazione con Carl Djerassi (linventore della pillola), Ossigeno, da poco tradotta in Italia dalla Clueb. Lo abbiamo intervistato allUniversit di Cornell, dove insegna, per a Cornell, che invece pi delchiedergli il suo parere sullela met degli universitari, di pisodio di Policoro e, pi in gequalunque disciplina, mette nerale, sul problema delle scoun corso di chimica nel suo piarie e dellinquinamento. no di studi: sono duemila stuCominciamo dal pubblico. denti allanno!. Ha senso che sia coinvolto in Ma rimane il fatto che la genfaccende tecniche, come lubite protesta non per motivi cazione delle scorie nucleari? scientifici, ma perch non Certo! Il pubblico deve povuole avere le scorie a casa ter decidere su una serie di propropria. E queste dovrannno blemi che hanno implicazioni pur essere messe da qualche scientifiche e tecnoparte! logiche, dalle scorie Naturalmente. alla clonazione. Ma FAR CRESCERE Ma la gente, in ogni per fare questo deve paese, vuole anche avere un minimo di LA CULTURA meno tasse e pi conoscenza scientiservizi, pur sapendo SCIENTIFICA fica di base, per pobenissimo che imter discernere i pa- DI BASE possibile. reri degli esperti che In altre parole, si le varie parti non vorrebbero avere i hanno difficolt a esibire, a favantaggi della tecnologia, senvore o contro qualunque posiza gli svantaggi. zione. Il vero problema che non Sta dicendo che lalfabetizvogliamo vedere i lati oscuri di zazione scientifica cruciale? ci che rende la nostra vita miS. Ma in Italia credo che gliore, e li rimuoviamo. E non possiate lavorarci solo nelle solo nel campo chimico! Ad scuole inferiori e superiori, per esempio, ci piace la carne, ma come organizzato il vostro sinon ci piace assistere alla mastema scolastico. Il che significellazione degli animali. Queca che un avvocato conosce sosto conduce dritto allirraziolo la chimica che ha imparato nalit, che una qualit intrinprima dei diciottanni. Una seca dellazione umana. delle cose di cui vado fiero, qui C anche un lato politico del problema. Eh, i politici! Li odiamo tutti, perch il loro lavoro fare compromessi tra le nostre inconciliabili posizioni, e sulle nostre teste. Nel caso delle sco-
SCORIE
PIERGIORGIO ODIFREDDI
rie, tra i possibili vantaggi economici da una parte, e i rischi ambientali dallaltra. Che sono di solito rappresentati dagli amministratori locali, e dalla popolazione. La popolazione in genere agli inizi non ne sa niente. E poi orecchia ci che dicono i media o gli attivisti, che spesso fanno leva su sentimenti tangibili, ma non sempre reali. E qual la soluzione? Certamente devessere pre-
STEFAN BARTEZZAGHI
LA VICENDA delle scorie promette di diventare una storia infinita. In realt non la prima volta che si stabilisce questo legame fra scoria e storia. Si sentito parlare, di tanto in tanto, di navi disperate che trascinano qui e l bidoni di scorie ripudiate da tutti. Residuo infetto della storia, la scoria pare cos destinata fin dal nome a una propria personale odissea. La scoria non pu fermarsi mai: trovare un modo per eliminare le scorie, un modo che non ne produca a sua volta, la vera utopia umana. Il vero tocco di Re Mida non trasforma tutto in oro ma trasforma la scoria in niente, la vera pietra filosofale non crea la materia nobile ma distrugge quella ignobile. Ma appunto si tratta di mitologie: nella realt ogni intervento umano produce l'effetto desiderato e un residuo indesiderato, inseparabili come un corpo dalla sua ombra. La storia stessa ha i suoi propri tempi di dimezzamento, impone difficolt di smaltimento, di stoccaggio, di tutela ambientale. Come un agente segreto da romanzo il futuro spier nelle nostre pattumiere, per capire cosa abbiamo fatto e come abbiamo vissuto: per raccontare la nostra lunga scoria.
SCORIE.
otto miliardi di anni cera pochissimo ossigeno nella nostra atmosfera, che era invece piena di diossido di carbonio, pi o meno come quella di Marte oggi. Ma per cinque miliardi di anni la vita prosperata in questo ambiente inquinato. E lossigeno, che oggi costituisce il 21 per cento dellatmosfera, quasi completamente un prodotto di scarto di organismi viventi, e ha finito con luccidere la maggior parte delle forme di vita primordiali. Ci che per qualcuno risultato essere una scoria inquinante, per altri diventato un elemento vitale! E Gaia continuer a vivere con le nostre scorie, magari senza di noi. Cio, ci impiccheremo con le nostre stesse mani? Non credo. Anzitutto, linquinamento insa a livello nazionale nel caso della Basilicata, e internaziodustriale soltanto un fenomeno di un paio di secoli, che nale in quello di alcuni paesi sono un batter docchio su scaafricani: ad esempio, assegnando loro una fetta maggiola geo-biologica. E poi, la scienza serve a diagnosticare a a cure di aiuti economici. Bisogna rare i problemi che essa stessa associare alle scorie un valore economico negativo, tassancrea: ad esempio, senza immagini satellitari sarebbe stato done in qualche modo la proimpossibile accorgersi del buduzione. Ma una volta che il danno co di ozono. Ci saranno crisi continue, con la tecnologia fatto, nellambiente? sempre in fuga daVolendo, si potrebbe rintracciare vanti, e le soluzioni e le leggi sempre dieil colpevole anche LA SCIENZA tro allinseguimendopo. Ad esempio, la bomba che VA AVANTI to, e a volte molto indietro. esplosa laltro giorE LE LEGGI E la media posino in Turchia era semplicemente fat- INSEGUONO tiva o negativa? Nel mondo occita di nitrato dammonio, che un ferdentale la qualit tilizzante agricolo molto codella vita cresciuta enormemente, nel Novecento, a partimune, mescolato con petrolio. re dallet. Mi sembra che leOra, c una tecnologia che permette di etichettare il nitrasperienza dimostri che la meto dammonio e di risalire al dia positiva, almeno dal punto di vista materiale. Quello produttore: una specie di codice a barre attaccato alla molespirituale, a partire dalla felicola, che sopravvive allesplocit, unaltra storia. Quindi lei non pessimista? sione. E la stessa cosa si potrebNon apertamente. Dalbe fare con i rifiuti e le scorie. tronde, come pu essere pessiMa i produttori naturalmente mista in queste cose uno come rifiutano di farlo, per evitare me, che sopravvissuto alla guai. guerra e ai campi nazisti?. Come chimico, lei pensa che il problema delle scorie sia solubile o no? Gaia, cio lorganismo del pianeta Terra, vive senza preoccuparsi troppo delle sue specie. Ad esempio, per circa
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DIARIO
LE TAPPE PRINCIPALI
IL CARBONE Il carbone il primo combustibile fossile ad essere sfruttato per fini energetici e ha alimentato i primi apparati industriali
IL PETROLIO Il 27 agosto 1859, presso Titusville, in Pennsylvania, entra in produzione il primo pozzo petrolifero
IL GAS NATURALE Il metano privo di zolfo, azoto e polveri di combustione, cio di quelle sostanze che sono tra i responsabili delle piogge acide
I LIBRI
ISAAC ASIMOV Catastrofi a scelta Mondadori 1980 GUIDO VIALE Un mondo usa e getta. La civilt dei rifiuti e i rifiuti della civilt Feltrinelli 1994 K. LYNCH Deperire. Rifiuti e spreco, a cura di Michael Southworth, CUEN, Legambient e 1992 ILYA PRIGOGINE ISABELLE STENGERS La nuova alleanza. Metamorfosi della scienza, Einaudi 1993 MAURO CERUTI ERVIN LASZLO Physis: abitare la terra, Feltrinelli 1988 JACQUES DERRIDA Ci che resta del fuoco, SE, 2000 EDGAR MORIN Il metodo. Ordine disordine organizzazio ne (1977), Feltrinelli 1992 GREGORY BATESON Verso unecologia della mente Adelphi 1976 GEORGES BATAILLE La parte maledetta Boringhieri 1992
non soltanto il combustibile e non le decine di migliaia di metri cubi di materiale irradiato, che per qualche millennio dureranno anche loro. Per il resto abbiamo letto di soluzioni al problema delle scorie nucleari che dimostrano solo lirresponsabilit di chi le ha pensate: affondarle negli oceani, cosa che per qualche decennio stata effettivamente fatta; per il benessere dei pesci e di chi li mangia; inabissarle con dei siluri sotto i fondali marini (soluzione mai tentata) o spedirle nello spazio, con il rischio che il razzo finisca come lo shuttle, facendocele ricadere in testa in miliardi di frammenti. Alla fine hanno concluso che la soluzione migliore sotterrarle nel ventre della vecchia madre terra, sperando che non li vomiti addosso a qualcuno dei nostri posteri. E la soluzione che il governo italiano pensa di aver trovato per le tonnellate di scorie di varia pericolosit oggi stoccate in contenitori e piscine che imbarcano o perdono acqua da tutte le parti. Qui, tra laltro, gatta ci cova: con la societ incaricata di smaltire le scorie il Ministero dellAmbiente si messo in affari con se stesso. Il business aumenta enormemente mescolando come si fatto scorie che durano centinaia di migliaia di anni con quelle pericolose solo per pochi decenni.
Il termine scoria deriva dal greco skor, che vuol dire escremento Ma ci che sparge lindustria difficilmente si pu metabolizzare
Guido Viale lavora in una societ di ricerche economiche e sociali. Si occupato di rifiuti e di nuovi modelli di sviluppo. Tra i suoi libri Un mondo usa e getta e Tutti in taxi. Demonologia dellautomobile
Daltronde, in perfetta sintonia con il principio di irresponsabilit, economisti famosi e riveriti, che non perdono occasione di contare e lesinare i centesimi di euro nelle tasche di lavoratori e pensionati, continuano a calcolare i costi dellenergia nucleare come se il problema delle scorie non esistesse. Per non parlare del problema della sicurezza, civile e militare: in fin dei conti le centrali nucleari sono un bel bersaglio per i terroristi. Sta di fatto che nessuno sa quanto costi il cosiddetto decommissioning: lunica centrale nucleare al mondo che stata completamente smantellata un impianto sperimentale statunitense di sessantanni fa. Ma sui risultati delloperazione e sui relativi costi caduto il silenzio. E in tutto il resto del mondo le scorie restano per ora l dove sono state prodotte. Oppure viaggiano, in convogli superblindati, verso siti dove si continua a non sapere che farne. Ma da qualche parte bisogner pur metterle. Non possono restare dove sono ora, perch quelle sistemazioni sono a termine, e sempre pi a rischio. Sembra la voce della ragione; ma la stessa voce di coloro che di fronte a un black-out di poche ore e frutto di sovrana imperizia chiedono di riaprire il capitolo del nucleare, che tutti i paesi civili stanno cercando di
chiudere. Perch, se si trova un sito dove sotterrare definitivamente le scorie nucleari, si pu riprendere a produrle a pieno ritmo: quello che tecnicamente si pu fare, infatti, si fa Per questo ben venga la rivolta di Scanzano e di tutti coloro che si opporranno alle future alternative per la localizzazione delle scorie nucleari italiane. Quello che la tecnologia non dice, lo dicono gli uomini e le donne che si oppongono a questo modo di ragionare: anche se tecnicamente si pu fare, non si fa. E il modo pi immediato per far valere un altro principio: quello di precauzione, sancito dallOnu, ma oggi sotto tiro ad opera dei sacerdoti dello sviluppo per lo sviluppo. In base ad esso, quando non si in grado di prevedere o controllare le conseguenze di unattivit, non la si fa. Il principio di precauzione lunica vera alternativa al principio di irresponsabilit. La raccolta differenziata dei rifiuti ha cominciato a prender piede quando le comunit locali hanno deciso di opporsi alle discariche e agli inceneritori. Per certi versi si forse andati troppo oltre nellopporsi a questi impianti. Ma le ragioni delle rivolte popolari non seguono la ragione dei tecnici di laboratorio. Per altri versi, tuttavia, si ancora troppo indietro. Perch il problema non il modo migliore di smaltire le scorie nucleari, industriali o urbane che siano ma quello di non produrle pi: di programmare i processi produttivi e il consumo in modo che quello che scarto per unimpresa o per una famiglia sia fin dallinizio linput di un nuovo processo economico. E di non produrre quello che non pu essere input per nientaltro (o solo per la produzione di armi di distruzione di massa). Come fa la natura.
GUIDO CERONETTI
Lescrezione micidiale del reattore, le scorie radioattive Di quel dio nascosto l sotto si ha paura
Albergo Italia 1985
DON DE LILLO
I rifiuti sono una cosa religiosa. Noi seppelliamo rifiuti contaminati con un senso di reverenza e timore
Underworld 1997
na risposta adeguata al problema tecnico delle scorie nucleari non esiste n in Russia n in altri paesi. , questo, uno degli ostacoli principali allo sviluppo dellindustria atomica in tutto il mondo. Se da un lato le scorie debolmente o mediamente attive possono in qualche modo essere isolate con un certo margine di sicurezza per alcuni decenni (cio per quel lasso di tempo necessario a indebolire la loro radioattivit fino a ordini di grandezza non pi pericolosi, grazie a una serie di processi naturali), ci impossibile per quanto riguarda le scorie altamente attive e durature, innanzi tutto quelle del plutonio il cui periodo di semidisgregazione raggiunge i 24 mila anni. In nessun posto, n negli Stati Uniti n in Gran Bretagna e neppure in Francia o da noi in Russia si
riusciti a organizzare depositi centralizzati: troppo difficile si infatti rivelata lindividuazione di formazioni geologiche capaci di garantire un prevedibile margine di stabilit per un periodo di migliaia di anni durante i quali sar necessario conservare le scorie. La verit che che al momento il problema della conservazione delle scorie nucleari viene risolto in un modo molto pericoloso: con i depositi temporanei nei pressi delle centrali atomiche. Questo pericoloso per due motivi: i depositi, non protetti da strutture di isolamento perfette come quelle dei reattori nucleari, rappresentano unirresistibile tentazione per i terroristi. Inoltre, le scorie possono essere utilizzate per estrarre plutonio e costruire delle bombe atomiche primitive, ma perfettamente funzionanti. Per farlo sufficiente un
DIARIO
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LENERGIA NUCLEARE Le prime centrali nucleari sono degli anni Cinquanta. E subito si presenta il problema dello smaltimento delle scorie
DOPO CHERNOBYL Nel 1986 a Chernobyl, in Ucraina, la fusione di un reattore provoca il rilascio di pericolose sostanze radioattive. Il nucleare entra in crisi
QUAL IL FUTURO IN UN MONDO CHE NON SMALTISCE TUTTO QUELLO CHE PRODUCE?
I FILM
A CIVIL ACTION Due grandi industrie inquinano le acque di una cittadina. I bambini muoiono di leucemia. Un avvocato (John Travolta) rischia tutto per difendere le famiglie. Da una storia vera. Regia di Steven Zaillian, 1999 LA SINDROME CINESE Incidente alla centrale nucleare di Harrisburg in Pennsylvania Due giornalisti (Micheal Douglas e Jane Fonda) a caccia della verit. Un tecnico (Jack Lemmon) li aiuta. Girato prima dellincidente di Three Mile Island. Regia di James Bridges, 1979 SILKWOOD Unoperaia (Meryl Streep) denuncia le condizioni dellimpianto nucleare dove lavora. Regia di Mike Nichols, 1983 LUOMO DELLA PIOGGIA Un giovane avvocato (Matt Damon) difende la famiglia di un ragazzo morto di leucemia. Dal romanzo di Grisham, Regia di Francis Ford Coppola, 1997
impressionante ci che i paesi in fatto di spazzatura riescono a produrre. Le responsabilit dellOccidente e il Terzo Mondo
Nelle foto, alcuni esempi drammatici degli effetti inquinanti causati dalle fabbriche, dal petrolio e dalle scorie radioattive
ITALO CALVINO
ESPERTO RUSSO Il professor Aleksej Jablokov il capo del Programma di sicurezza nucleare e delle radiazioni e del centro di Politica ecologica della Russia
laboratorio chimico di buon livello e 3-4 mesi di lavoro per una trentina di specialisti. Gli scienziati nucleari russi sostengono che le scorie non sono rifiuti radioattivi, ma un materiale energetico prezioso che al termine di una rielaborazione (reprocessing) pu essere utilizzato per la produzione di nuovo combustibile atomico. Teoricamente, cos. Ma in pratica ci significa che il problema delle scorie non verrebbe affatto risolto ma aggravato, giacch con la rielaborazione di una tonnellata di scorie si ottiene una quantit assai superiore di scorie radioattive liquide la cui conservazione rappresenta ancora un enigma irrisolto. In Russia ci sono tre posti, a Dimitrovgrad (nella regione di Uljanovsk), nel consorzio chimico siberiano di Tomsk e nella regione di Krasnojarsk dove queste
scorie liquide vengono pompate alla profondit di centinaia di metri, oppure vengono semplicemente sparse nei corsi dacqua, come accaduto al consorzio Majak di Celjabinsk. E in questo modo enormi territori della zona del Volga, Urali meridionali, Siberia orientale e occidentale vengono messi a rischio di eterno inquinamento. In Francia e in Inghilterra le scorie liquide vengono gettate attraverso i speciali tubature nellOceano Atlantico. Linquinamento radioattivo che ne consegue si osserva poi a migliaia di chilometri, fino allArtico. Alcuni mesi fa ha fatto sensazione il ritrovamento di tecnezio-99 nei prodotti ittici venduti nei supermercati svedesi. Non credo proprio che la pur minima traccia di questo radionuclido sia benefico per la salute. (traduzione di Fiammetta Cucurnia)
JAMES BALLARD
Fuochi di rifiuti ardevano senza fiamma nei giardini lungo la riva, e il loro fumo passava davanti alle imposte
Terra bruciata 1965
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31126
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Grave crisi nella Ue, i ministri economici assolvono Francia e Germania. Solbes minaccia il ricorso alla Corte di giustizia
StrapposulPattodistabilit
LEcofin boccia la Commissione. Protestano Prodi e la Bce
IL RETROSCENA
DA PAGINA 2 A PAGINA 7
Gianfranco Fini
Washington rivede al rialzo le stime del 3 trimestre. Ma il dollaro e le Borse non festeggiano
ALLE PAGINE 12 e 13
Discussa lipotesi di chiudere ieri tutte le stazioni, poi si deciso di rafforzare i controlli
Scorie il lato oscuro Rischio attentati a Roma e Milano. Ciampi: vigiliamo uniti dellOccidente
LINTERVISTA IL CASO
Terrorismo,allarmemetropolitane
Parla il Dalai Lama, in visita in Italia Il dittatore cileno: lultima intervista
A PAGINA 18
ROMA Per fermare il terrorismo occorre essere vigili e uniti: non pu esserci cedimento. il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, a lanciare un nuovo monito contro le minacce degli estremisti islamici. Ma non ci chiuderemo in un Medioevo di paura, ha detto ancora il capo dello Stato. A tenere alta la tensione in queste ore anche una nota del Sismi che luned aveva informato sulla probabilit di un attentato esplosivo o chimicobatteriologico nelle metropolitane di Roma e Milano. Inizialmente era stata decisa la chiusura delle stazioni, poi il Viminale ha optato per un rafforzamento dei controlli. GIORGIO BATTISTINI e CLAUDIA FUSANI ALLE PAGINE 8 e 9
FEDERICO RAMPINI SAN FRANCISCO ITALIA solidarizza con i manifestanti di Scanzano Jonico che non vogliono il sito per gli scarti nucleari. Lopinione pubblica simpatizza distinto, ma sembra regnare lillusione che per il momento quello sia un problema loro, gi in Basilicata. O anche una persecuzione per Caorso, altro comune sfortunato. In realt siamo tutti circondati dalle scorie. Non detto che quelle radioattive siano le pi pericolose. Tra i resti del nostro consumismo montagne di rifiuti che saturano le discariche alle periferie delle nostre citt c di tutto. Materiali inerti che la natura non potr mai assorbire, o veleni chimici che ci ritornano indietro nella frutta e nella verdura, a caricare il nostro body-burden (zavorra corporea): ognuno di noi gi una piccola discarica di scorie non degradabili. A differenza di chi le produce, molte scorie che disseminiamo nellambiente sono quasi immortali. SEGUE A PAGINA 37 BARTEZZAGHI, JABLOKOV ODIFREDDI e VIALE ALLE PAGINE 35, 36 e 37
Gli allevatori denunciano: il virus lingua blu diffuso da un medicinale imposto dal governo