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IL PRIMO SECOLO DELLA

STAMPA

GUTENBERG

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dicb pi tardi un epitafio <<all'immortale memoria di Johannes Gensfleisch, l'inventore dell'arte della stampa, che ha benemeritato di ogni lingua e nazione>>. Solo una delle opere pi importanti pub essere considerata con sicurezza prodotto della bottega di Gutenberg: la Bibbia delle 4z linee, composta a partire dal r45z e

ragione per cui la stampa silografica, o a mezzo di lastre

di metallo incise, disegni o fotografie su pietra, o altri


mezzi, non dovesse continuare con sempre maggiori perfezionamenti, come infatti accadde: i libri <<stampati>> da

uscita prima dell'agosto 1456. Non v' dubbio inoltre circa la superioriti di Peter Schfier su Gutenberg sia come disegnatore e fonditore di caratteri, sia come stampatore: la qualiti del suo lavoro fa ammenda per i poco chiari maneggi che lo portarono a raccogliere li dove non
aveva seminato.

pi di stampa

L'efficienza tecnica raggiunta da Gutenberg dopo lo stadio sperimentale di cui nulla sappiamo forse il suo pi grande diritto alla fama, in quanto essa non fu materialmente superata fino al secolo xrx inoluato: per pi di tre secoli I'incisione dei punzoni, la battitura delle mamici, la fusione dei caratteri, la composizione e la stampa rimasero, in linea di principio, allo stesso livello
tecnico. I perfezionamenti tecnici che Leonardo da Vinci aveva suggerito di apportarc aI torchio rimasero allo sta-

base delle afrermazioni di Joseph Moxon nei Mecbanick Exercises (r6S-8+). Nel tardo xvrrr secolo vari inventori tentarono di migliorare il torchio di legno sosriruendo alla vite altri modi di esercitare la pressione. Tutravia

to di progetto e non vennero mai sperimentati. Migoramenti di secondaria importainza vennero rcalizzati nel xvr secolo da stampatori olandesi, e sono di solito attribuiti a rillem Janszoon Blaeu (157r-1638) sull'unica

Blake e'la fotocomposizione sono tipici esemsenza caratteri mobili. Quel che fece epoca nell'invenzione di Gutenberg fu la possibiliti di rivedere e correggere un testo assolutamente identico in ogni <<copia>>: in altre parole la possibiliti di un'edizione uniforme preceduta dalla correzione critica delle bozze. Qnest'identit di tutti gli esemplari di ogni singola edizione si estende perfino agli enori di stampa, i quali, peralro, possono essere identificati come autentici errata. Inolre I'uso dei caratteri mobili e il loro impiego nelle edizioni a stampa non rivoluzionb la produzione dei libri, dal momento che agli inizi i libri stampati si distinguevano appena dai manoscritti e il frontespizio rimase virtualmente la sola aggiunta degli stampatori ai prodotti degli amanuensi: novit cui gli amanuensi stessi, prima o poi, sarebbero giunti da soli, come fece Vespasiano da Bisticci. Il cambiamento apportato da Gutenberg nell'aspetto esteriore delle cose da leggere, nel senso pi vasto della parola, fu un mutamento in due sfere completamente diverse. Facendo precedere e poi affiancando alla grande avventura della stampa di un libro I'edizione di indulgenze, c lendari e opuscoli su argomenti d'interesse efimero, i prototipografi crearono quel che oggi vien chiamato lo <<stam.

\lilliam

torchio originario progettato da Gutenberg veniva ancora utilizzato commercialmente a xrx secolo inoltrato. Per nove lettori su dieci I'espressione <<Gutenberg inventb la stampa>> un'abbreviazione dell'altra <<Gutenberg invent la stampa dei bri>>. L'inevitabile associazione del nome di Gutenberg alla Bibbia delle 4z nee tende a radicare questo emore. Ma non stata certo - o almeno non principalmente - la produzione meccanica dei libri a farc dell'invenzione di Gutenberg una pieua miliare nella storia della civilti. Si stamparono libri prima di Gutenberg e non c'era

il

pato commerciale)>, e con esso Gutenberg e Fust poseio le basi della moderna pubbcistica a strmpa, che

legata alla produzione di grandi quantit di singole lettere identiche liberamente accostabili in una varieti pressoch infinita di combinazioriz proprio la caratteristica dell'invenzione di Gutenberg. Nello stesso tempo, rendendo possibile I'immissione sul mercato di un grande numero di copie identiche di uno stesso testo in un qualsiasi momento prestabilito,

pi

il

Gutenberg previde la possibiliti di aumentare sempre il numero di copie riducendo contemporaneamente

tempo necessario a produrle. Una volta stabilito

il

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genze identiche

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di diecimila indulal mese nell'edizione di un milione di giornali uguali nel giro di poche ore divenrava un problema di progresso tecnico. Gutenberg pub cos essere proclamato il progenitore della stampa periodica. Ancora: mentre facile dire che <<Gutenberg inventb la stampa>>, occorre invece un lungo discorso per spieprincipio, I'evoluzios dsll'sdizione

al <<mistero)> sono vaghi e ambigui e le rappresentazioni degli stampatori al lavoro piuttosto pittoriche che tecniche. I prodotti del torchio di Gutenberg sono percib le sole fonti tangibili da cui si possa dedune il procedimento da lui usato per stamparli. Al fine di chiarire alcuni equivoci assai comuni, sari forse meglio procedere ora con una serie di negazioni. Non fu Gutenberg il primo a capire la necessit, e le
possibilit, di una produzione di stampati su vasta scala. grandemente favorita dal fatto che la moltiplicazione delle opere letterarie non era solo una necessiti generale, ma anche, verso la meti del Quatttocento, un'attivit commerciale riconosciuta e lucrativa: gli amanuensi prowedevano a soddisfare sia le richieste del ricco collezionista di manoscritti d'autori classici sia le necessit dello studente povero cui occorrevano i manuali legge e teologia. Il braio fiorentino Vespasiano da Bisticci giunse ad impiegare contemporaneamente fino a cinquanta amanuensi; e nelle citti sedi di universit, ma cui la pi importante era Parigi, i copisti di libri di cultura erano abbastanza numerosi da poter formare delle corporazioni. La congregazione regiosa dei Fratelli della vita comune di Deventer si specializz nella copiatura dei libri di filosofia e teologia, e ne fece vasto commercio in tutta I'Europa settentrionale. Diebold Lauber ditesse a Hagenau, in Alsazia, un vero e proprio <<stabilimento>>, in cui, alla maniera degli editori di tempi pi moderni, egli produceva libri per il libero commercio: sua specialiti era la <<letteratuta amena>>, di cui aumentaval'attrattiva agli occhi del popolo

in che cosa consistesse questa sua <<invenzione>>. Per circa duecentocinquant'anni, e cio fino al tempo dei Mechanick Exercises di Moson, i riferimenti letterari
gare

Al contrario, la sua invenzione fu

corredandola di illustrazioni, bencJr esse non fossero almo che meccaniche ripetizioni. Non fu un'invenzione nuova neppure la stampa da una matrice in rilievo incisa a rovescio t. L'avevano praticata i cinesi per circa mille anni (la data leggendaria dell'invenzione sarebbe I sg+ d. C.), e il loro sistema di ricavare I'impressione sofilegando un foglio di carta contro una tavoletta di legno incisa a rbvescio e preventivamente inchiostrata si era trasmesso all'Occidente attraverso le vie carovaniere: ai tempi di Gutenberg libri e stampe silografiche erano ben noti. Anche I'invenzione della cart^, che doveva rivelarsi il supporto ideale per la stampa, venne dalla Cina. E'vero che, di tanto in tanto, si usava e si usa ancora per certi stampati di lusso la pergamena, ma la cata ebbe e ha su di essa il vantaggio della disponibiliti virtualmente illimitata, che permette la produzione in massa caratteristica della stampa. Gutenberg si rifece a reahzzazioni precedenti anche quando attu la sostituzione del legno con il metallo e della pagina silografica con la lettera singola. Arv:i, da questo punto di vista egli non si scost dalla tradizione del suo mestiere di orefice, poich gli orefici - e in genere gli artigiani che si dedicavano a specializzaziolt similari avevano sempre inciso punzoni per i loro marchi di fab

brica e per le lettere con cui imprimevano iscrizioni su tazze, campanelli, e altri oggetti metallici. Gutenberg mov pure a pottata di mano 1o smumento adatto a comprimere e appiattire una sostariza umida e pieghevole come la cafta da stampa: il torchio a vite, che veniva impiegato per tutta una serie di usi difierenti da

di Gutenberg sta dunque, prima di tutto, nella sintesi scientifica di tutti questi diversi esperimenti e tendenze. Egli soddisfece la necessitA di maggiori quantit di scritti a prezzo inferiore, propria del suo tempo, mediante la sostituzioie della macchina allavoro manuale. Riunendo I'esperienza tecnica del maesno

almeno mille anni. La rcalizzazione

I [Cio con destra e sinista

invertite].

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di calligrafia, del silografo e degli incisori in metallo, egli produsse dei caratteri mobili che potevano essere combin ti a piacimento: e qui giunge finalmente il momento in cui si pub parlare di almeno due <<invenzioni> genuine compiute da Gutenberg. Per poter comporre anche una sola pagina occorreva disporre d'un grande numero di caratteri; per un libro intero ce ne sarebbero voluti a migliaia: come moltiplicare I'unico esemplare prodotto dal disegnatore e dal punzonista? Gutenberg superb la dificolti applicando il principio della fondita a ripetizione. Una singola lettera, incisa in rilievo e impressa in una piasra d'ottone, avrebbe fornito I'incisione in incavo e rovesciata, o <<maffice>, della lettera stessa, da cui
quantitA di copie identiche semplicemente versandovi dentro del piombo fuso. I caratteri cosl ottenuti dovevano essere dotati, nel corso della fusione, di un fusto lungo abbastanza da permttere alle dita di affemarli saldamente nell'operazione di accostamento per formare parole e frasi. Indipendentemente dalla lettera in corso di fusione, questo fusto doveva essere sempre della stessa esatta lunghezza, affinch le varie linee e colonne di caratteri presentassero sul piano del torchio una superficie
si sarebbe potuta ottenere meccanicamente una qualsiasi

di stampa d'altezza uniforme. Non si sa con cetezza fino a che punto Gutenberg svilupp il principio della noald. E questo uno strumento in cui due parti mobili a bloccaggio interdip.n-

carca sottile, soffice, modellabile e assorbente usata con inchiostri a base d'acqua nella stampa per sfregamento. La composizione dell'inchiostro e della carta richiedevano perci un metodo di stampa diverso, gtazie al quale potesse essere esercitata su carta e caratteri una pressione istantanea ed elastica.

la

per conferirle la superficie dura e opaca necessaria per scrivervi sopra con la penna d'oca. Era ben diversa dal-

gr1frc-a, ma inmodusse anche in Europa, con pi di tre secoli d'anticipo sulla sua adozione nel'ittdurtiia, la teoria dei <<pezzi intercambiabili>, che rappresenta il fondamento tecnico della moderna produzione in serie. La seconda invenzione compiuta da Gutenberg - e senza cui sarebbe impossibile pensare la stampa nel senso moderno della parola - fu la rcalizzazion di un inchiostro che aderisse ai caratteri metallici e avesse quindi propriet chimiche molto diverse da quelle dell'inchiostro impiegato nella stampa silografica. La sua soluzione fu di adottare le scoperte dei pittori fiamminghi usando un inchiostro composto d'un pigmento macinato in una vernice d'olio di lino. A Gutenberg occorreva anche la carta e questa era disponibile, perch veniva fabbricata in Europa gii da parecchi anni, ma era una carta ricavata da stracci di lino e cotone macerati, trattata con gelatina

dente si accostano - proporzionalmente alla laryhezza ogni singola lettera, dalla sottile I alla rrl - costituendo un orifizio della profonditi di circa z,j cm, chiuso da una parte dalla marice incisa e aperto dall'altra per permettere I'immissione del metallo fuso. La ttazione ne fa risalire l'invenzione a Schfier, tuttavia Gutenberg, prima di arrivare aMagonza e di associarsi a Fust e Schfier, doveva aver realizzato un qualche attuabile sistema per ottenere quantitA i[imitate di caratteri metallici la cui alterza permettesse di riunirli a formare una superficie di stampa assolutamente piana. Con questo egli non stabil soltanto il principio fondamentale della stampa tipo-

A parte questa considerazione, se si voleva sfruttare adeguatamente la produzione in massa dei caratteri realizzata da Gutenberg occorreva un metodo per produme fogli stampati molto pi veloce di quello per sfregamen. to. La risposta fu movata nel torchio a vite, ben noto in Europa sin dal I secolo dopo Crisro. La leggenda secon. do cui Gutenberg ebbe l'ispirazione d'impiegare il pesante torchio dei vignaioli durante una festa del vino apocrifa, ed pi probabile che egli abbia fatto modificare da Konrad Saspach, tornitore in legno, un piccolo torchib a vite di uso domestico: un rorchio per spiemere semi di no o per spremere I'oiio dalle olive. Foich a lui non serviva la pressione continuativa necessaria per ottenere una spremitura, il piano di pressione (platina) non scendeva pi lungo due guide ai lati dell'incastella-

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tufa ma venne staccato e appeso con ganc a una travefsa in cui era ricavata la madrevite nella quale girava la vite. Questo dispositivo forniva la pressione elastica adatta pef stampare.

A un certo punto venne aggiunto fuori sagoma un tavolo su cui posare la forma, e dal quale far scivolarc la stessa fin sotto la platina. La pi antica rafigurazione
nota di un torchio da stampa, datata 1499, mostra non solo che il torchio era molto piccolo ma anche dre vi erano stati aggiunti il tavolo e un <<cesto>> in cui si poneva Ia forma. La prima relazione circostanziata sull'arte della stampa, incorporata da Koelhofi nella sua Cronica uan der hilliger Stat aan Coellen (t4g9), non dedica molta attenzione ai problemi tecnici; n gli esperti giudicano granch accurato il disegno di Diirer del r5rr: non c' modo di far scorrere la forma sotto Ia platina e la vite intagliata in modo errato. Alri artisti, particolarmente qu'elli che disegnarono i marchi di Josse Bade di Parigi dal rrog in poi, forniscono immagini pi precise. La prima descrizione semplificata del procedimento di stampa venne pubblicata da Christophe Plantin nel t567 neiDialogues lrangais poar les ieunes enfans, quasi centovent'anni prima di quella di Joseph Moxon nei Mechanick Exercises. Ma a Moxon che la posteriti deve il pi completo libto sull'incisione, la fusione e la composizione dei caratteri, sulla fabbticazione degli inchiostri, sulla costruzione dei torchi, sulla stampa e sulla correzione. Esso rimasto un'indispensabile fonte d'informazioni su ogni aspetto dei procedimenti tecnici di stampa cosl come venivano praticati nel periodo fra Gutenberg e l'invenzione della macchina da stampa a pressione pianocilindrica. Il torchio di Gutenberg rimase in uso senza miglioramenti sostanziali per pi di ue secoli. Per manovrarlo occorreva una grande fotza fisica, ed esercitare la pressione e servire la macchina eta un lavoro molto faticoso; per di pi esso non consentiva di stampare un foglio intero tutto in una volta. Ma per i suoi tempi, e per l'allora lmitato pubblico capace di leggerne i prodotti, era sufrciente. Senonch, proprio questi prodotti ebbero come efiet-

to il continuo allargamento della cerchia di coloro che erano in grado di leggere e scrivere, e il vecchio torchio non riusc a far fronte alle richieste che aveva create: fu esso stesso il principale fattore del suo superamento tecnico.

IL Capitolo terzo

DISEGNO

DI CARATTERE

2.

Il

disegno di carattere

italiani fuata scrittura carolingia quella tardo--medievale), la lettera anticba uficiale, e la iancelleresca corsiva (quella preferita dagli umanisti italiani), ecc. N i manoscritti n i libri stampati avevano froniespizio o numeri di pagina; e quando -si desiderava I'inserzione di inizia clorate o di altre illustrazioni, questo lavoro doveva essere fatto da uno specialista,
(ambedue compromessi

che

Quindici anni dopo la morte di Gutenberg (1468) la stampa si era difiusa in ogni paese dell'Occidente cristiano, dalla Svezia lla Sicilia, dalla Spagna alla Polonia e all'Ungheria. Meno di un secolo dopo, verso la met) del Cinquecento, le nazioni occidentali gii cominciavano a pensate a come avrebbero voluto che venissero presentati esteriormente gli stampati. Mentre possibile esa-. minare il conributo intellettuale degli stampatori di ogni singola nazione alla civilt europea, il disegno di carattere fu invece una questione sopranazionale e ne tratteremo perci brevemente in ordine cronologico. La penerazione dello spirito dell'Umanesimo nell'Europa occidentale significb la vittoria del tondo e del corsivo; mentre Ia resistenza a questa penett%ione portb la
Germania, la Russia, la Turchia a radicarsi nell'isolazionismo del gotico, del cirilco e dell'arabo. Il recente passaggio della Germania e della Turchia all'alfabeto latino
ha rappresentato un grande progresso verso I'unificazione della civilth mondiale; proprio come il rifiuto della Rus-

altrf che I'amanuense. o lo stampatore. Slimpiqgavano angli stessi supporii (dalla cart pi fine alla pi scaruvida a quella pi liscia) e dent, dalla perg-.na pi -afiermati, fra lui dominavano il ormai foi*atl sttri t[ quarto e il folio. ' Perch gli stampatori imitarono cos da vicino gli amanuensi? Sl detto che il loro scopo era di ingannare ii-p"U.o, facendo assomigliare quanto pi possibile [o itampato al manoscritto, lrcimitazione> all'autentico. Ma la ipiegazione vera la si troveri .'ell'atteggiamento del conzum"atore piuttosto che in quello del produttore'

Nei riguardi della presentazione degli stampati il conservatorismo sempre stata una carattens-tlca -promrnen' te del lettore: <,la presentazione tipografica {ei libri ri' chiede una quasi asioluta obbedienza alla tradizione>>, e <perch ,rna rnoua serie di caratteri abbia successo oc.6rt che essa sia tanto buona da non poter esser riconosciuta come nuova se non da pochi>. sono questi due Jei <principl fondamentali dell'arte tipografic.a)> enumerati d; Stanley Morison dopo un attento studio dei cin-

". ,..oli di tamp

sia postleniniana ad abbandonare il cirillico - anzi, la progressiva imposizione di questo alfabeto alle al*e repubbliche sovietiche - un indice significativo del solco profondo che divide l'Est dall'Ovest.

E pressoch impossibile distinguere all'aspetto esteriore i libri stampati tra il r41.o e il r48o dai manoscitti dello stesso periodo. G stampatori adottarono virtualmente tutte le scritture usate verso la meti del Quattrocento in Europa: la textura dei lavori liturgici, la bastarda dei testi di legge, la rotunda e La gotbicoantiqua

,^ritteri mobili. Le stesse regole ^^ delle singole lettere e per I'aspetto u"lgorro per la forma deliinte pagina o di un'<<aperturao. \illiam Morris sarebbe rt"io profondamente mortificato se avesse saputo che.rn.oni.mporaneo di Gutenberg o di-Caxton non solo avrebb. ,t.ti.to a riconoscere irr un'edizione della Kelmscott Press <<un libro>, ma anzi se ne sarebbe meravigliato, come davanti a una curiositi sefiza scopo. un br;
<,,dierso> cessa in un modo o nell'aluo di essere un bro e diviene un pezzo da collezionista, o da museo, ammirare, ma certo non qualcosa da guardare, forse

d. tigg.t., {,r.tt"

-da , virtualmente' la sorte bri prodotti dalle stamperie private.

di tutti i -

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IL

DISEGNO

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CARATTERE

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Gli stampatori del periodo degli incunaboli erano artigiani ed perai, e nn coltivavno alcuna delle ambizini e illuJioni d'<(artigianato artisticor> che ossessionarono i <<riformatori>> lnglesi, francesi e tedeschi dal r88o al rgro: in altre paiole essi erano orgogliosi - e giustamente - della qualiti del loro lavoro fatto a mano. E siccome con esso dovevano guadagnarsi da vivere - e quindi vendere merci che i loro clienti comprassero volntieri - essi accettarono senza esitare i canoni stabiliti dagli amanuensi, i quali cercavano di-ottenere, pi della"chiarezza e della leggibiliti, la regolarit delle singole lettere, la compattezza di ciascuna linea, quella pagina
dall'aspetto ..tessuto> simile alle grate delle finestre gotiche a un tappeto orientale. L'uomo di legge cui occorreva una copi dei Decreti sapeva esattamente quale aspetto dovevano avere, perch

La superioriti dello stampatore rispetto allo scrivano sta proprio nelle sue maggiori possibiliti di sporre la materia organicamente. Gi si accennato al valore di un testo accurato e uniforme quale stato reso possibile dal torchio da stampai ma questo vantaggio ulteriormente esaltato dall'abile impiego di tutta la gradazione dei corpi di un carattere, dei titoli correnti in testa pagina e delle note ai piedi, dell'indice generale all'inizio e degli indici dei nomi e degli argomenti alla fine, dei numeri esponenti e deponenti, dei rimandi all'interno del libro e di tutte le altre possibilit che si ofirono allo stampatore, accorgimenti uguali per tutti i libri e percib identificabili da qualsiasi lettore. Vi sono quindi molti mezzi non solo per facilitarclacomprensione dei trattati eruditi, ma anche, e forse ancor di pi, per gli orari, i dizionari, le guide turistiche, i manuali (di qualunque genere essi siano), ecc. Un importante efietto di questa evoluzione fu la graduale riduzione dei segni contenuti nelle <(casse>> dei compositori. Gutenberg us circa treccnto segni diversi fra lettere singole, politipi e abbreviazioni: ora il numero t sceso a circa quaranta minuscole (bassa cassa) e quasi altrettante maiuscole (alta cassa): sopravvivono solo pi sette politipi (fi, fr, ffi, fl, ffi, a, c) e una abbreviazione, la

li

aveva maneggiati per

tut'

t la vita. Agli awocati del Quattrocento sarebbero state subito familiari le edizioni di Schfier, Richel,'$lenssler, Koberger o Grninger - con il commento stampato sui margini tutt'attorno al testo' senza spazi e senza interlineaiura, zeppo di politipi e abbreviazioni, prive di

frontespizio, di, indice generale e di indice dei nomi e degli argomenti -, mentre un Codex iuris canonici com' mentato modernamente, con note a pi di pagina e appendici, -

li avrebbe lasciati completamente sbalorditi. desiderio di far apparire manosmitto un libro stampato non si afiatto estinto, ma va considerato pi una iomantica abemazione che una particolare speaahzzazio' Il
ne dello stampatore. Ci non vale naturalmente per i caratteri scrittl impiegati nella pubblicit e negli smmpati commerciali, poihe in questi casi proprio- la suairrr del loro disgno adempie alla legittima {unzione di atuarre I'attenzione del lettore.

&.

efietti ceati da colui che incide il metallo e'quelli prodotti dalla penna d'oca portb alla vittoria del punzonista
sull'amanuense,

Il

riconoscimento della fondamentale difierenza tta gh

conseguentemente

soppiant quello che imitava

il

manoscitto. Verso il

il libro

autentico

Nei Dialogues poar |,es leunes Enfans, pubblicati da Plantin nel x567, vengono discusse insieme la scrittura, la fusione dei caratteri e la stampa. L'autore, Jacques Grvin, parla prima dell'arte della scrittura con il maestro di calligtafia Pierre Hamon, e poi deg arnesi e dei procedimenti di stampa con un secondo interlocutore, <(E.>>, che potrebbe essere sia Robert Estienne, sia il fonditore di caratteri olandese Laurens van Everbroeck. Sebbene si possa dubitare dell'utilit del bretto per i ragazzi di qualsiasi tempo, esso tuttavia ancora una lettura piacevole per qualunque maesmo stampatore che desideri farsi un'idea dell'abilit degli artigiani del Cinquecento.

raAo la seconda genetazione di stamPatori aveva acquistato coscienza dell'autonomia inminseca nella sua arte.

Enuo circa cinquant'anni dalla morte di Gutenberg I'originaria abbondanza caratteri diversi si dirise in

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rL PRrMo sEcol,o DELLA

STAMPA
e

IL

DISEGNO

Dr

CARATTERE

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due correnti: da una parte I'antiqua nee serie tonda

ch

serie Fraktur e Schwa;-e;ii;ali:^ il gti.o q.!1. fantasia di s6ittor! ni dalla b;;h 11liii"o*i inv"entati a per incisa f,t ion^ t..i. I-" ,.il. l1 prima.volta dal perfezione alla i;;t"; nel-4e7 e venne portta r47o' All'origine il;i{icolas i.ntott a Venezia ne della serie corsiva stanno la scrittura umanlsca corslva

i loro patroni, due docenti della Sorbona, volevano il torchio da stampa per la fiusione dell'umanesimo. Il primo bro stampato a Pafigi (t4lo) fu inutilizzare

fatti una guida all'arte del bello scrivere in latino, l'Epistolaram libri di Gasparino Barz;u;io. I1 caratere di
Sweynheym e Pannartz disegnato a Roma da un tedesco,

Gd*,"* .U.-"..itsiti
1,.r.

tipografiche dtl^ p:t"?gnista. Fran'

vi rimase in voga nella forma leggermente diversa datagli da Ulrich Han per molto tempo, fino a quando non
lo soppiant il tondo veneziano del francese Nicolas Jenson. Era tuttavia bello abbastanza per essere riesumato dall'incontentabile St John Homby nel rgoz alla sua
Ashendene Press. Anche Jenson, uno dei pi grandi disegnatori di carattere tutti i tempi, incise il suo tondo per stampare un libro dell'antica Roma, le Epistolae ad Bratum di Cicerone (r47o). Nicolas Jenson, nato verso il r4zo a Sommevoire presso Troyes era di professione incisore e si dice che Carlo VII lo inviasse a Magonza con f incarico caso molto antico di spionaggio indusmiale di sco-

;ii;;ili' Ludovico degli Arriehi t .d41". shmpai. .iitsr^fo '.iir,ura vari cail A;;o nhdo, romani, lttto i1-r5zo)'-Dai deriv xv secolo ii durante Eurgpf itt .rsati ;;.;i;i il nocon Inghilterta iiFi.f.,*, .onot.i,rlo in Iialia e in e origini) Ie ancora (nome ne--ricorda che il di r,gori.on (alhsione al fatto
in Francia .o*.'.i..iactre allemand>
e No' che esso ricevette la sua forma definitiva ad Augusta molti ung_dei Schwabach, Lo to-ro). ii i5 ;tl"ra in,rtol .ornparve a Norimberga, Magonza e ilrrou. a Darrire da r48o, e non ebbe sicuramente origine ;;tt; cittadina di Schwabach, in Franconia'

rifio, .h. lavorb Ynaiape_1Aldo

Ma.nuzio ver' della canielleia p1plle (adatta-

;b;u.*o ;;i.i

prire in che cosa consistesse il nuovo mistero della stampa. Pare sicuro che egli abbia appreso efiettivamente

II

carattere latino, o antiqaa


p_rincipal-

,rr.ni.'J g.ni"

La vittoria dell,antiqua sul gotico dovuta

cui erano ;;;tt;;p;tk, vero, la potente sin daiin deqli tempi pi.i autorevoli client sooi .r.r.iotii poggiq e ;;"i nor.nii"i coi r..io Salutati, .Niccolb il mezzo ffi;";l q".ii tu.uano stabilito il priSipig,tlttera la lit'

Manuzio. Egli ave**..i.iale diAldo gadizione

"ipipifr;;;td tera -- antiqua.

trasmissione dei tsti atichi

Eo o.1i.ib del tutro naturale che il primo bro stamp"iril-ri" iri irr.t"ua di un classico, ll ?, oratore di

Cicerone, ,trrrrp"to nel 1465 a Subiaco d1 Swgynheym-g

pi .-.tiri ^pp.tirt. in un.r.tt.t. che si awicinava alla non che rinascimentali ;*anuensi ;il;;d;isli i pri ll-riil areli tr.p.tori magontini. Andogamegte, antlqua, mi stampatori francesi usarono un carattere
Pol'

I'arte della stampa in Germania, forse a Magonza, prima di stabilirsi a Venezia verso . r47o; egli comunque il primo stampatore non tedesco di cui si abbia notizia. Noi non condividiamo pi I'esagerato entusiasmo di William Monis, secondo il quale <Jenson portb al pi alto grado di perfezione possibile il carattere tondo>, ma la fotza e nobilt tratto di questo primo vero <(tondo>> stabilirono subito un modello di altissimo vello per tutti quelli a venire. Tuttavia, Jenson stesso ritorn pi tardi al gotico e almeno gli stampati in volgare continuarono per un certo tempo a essere composti, sia in Italia che in Francia, in caratteri diversi dall'antiqua. Il catattere usato di solito per i testi francesi fu per alcuni decenni il gotico corsivo, detto lettre btarde, disegnato a Parigi nel 1476. L'onda riflusso venne con le edizioni di Aldo Manuzio, esremamente fortunato nella scelta di un punzonista, il bolognese Francesco Grifio, che gli forn - olre a tutto il resto - una nuova serie cui Jenson non aveva

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pensato, basata sulla scrittura cancelleresca corsiva della cancelleria papale, che era stata adottata d"g umanisti per i loro scitti non ufrciali. Fu chiamata pi tardi <(corsivo> (fa piacere scoprire, perb, che gli spagnoli lo chia-

mano letra grita) e si dimosn il complemento idede, nella stampa come 1o era stato nella scrittura a mano, del tondo uficiale. Grifio incise anche varie serie di tondo, particolarmente importanti in quanto egli si rifece a modelli assai pi untichi di quelli d.glt amanuensi umanisti o, h fin dei conti, carolingi: e cio alle iscrizioni lapidarie della Roma imperiale. Le sue serie pi riuscite sono Ia prima - usata inizialmente per , Di Aetn di Piero Bembo (t+gs) - e la tetza, usata per la curiosa Hypnerotonachia Polipltili nel 1499. Ambedue questi caratteri esercitarono il loro fascino sugli atisti grafici di generazioni successive, da Simon de Colines e Robert Estienne nel secolo xvr, a Van Dyck e Grandiean nel xvrt, Caslon nel xvrlr e Stanley Morison nel xx. Ma le quat artistiche delle serie disegnate da Griffo non avrebbero forse avuto l'efietto di soppiantare definitivamente il gotico e i tondi di Jenson, se non avessero goduto dell'appoggio del maggiore editore del tempo. Non fu la bellezza del carattere a consigliare ad Aldo Manuzio la scelta del corsivo di Grifio per le sue collane popolari di autori classici, bensl il fatto che, essendo sretto e condensato, permetteva un pi economico impiego dell'area destinata ad essete stampata, ed era percib particolarmente adatto ai suoi fini commerciali. Da allora non vi fu pi dubbio che I'antiqua, sostenuto dal prestigio internazionale dello stampatore-editore Aldo, dovesse dventate il carattere europeo comune. Molto significativo fu il fatto dre, quando nel Cinquecento passb dall'Italia alla Francia la funzione guida nell'arte della stampa a caratteri mobili, gli stampatori francesi dovetteto adottare il modello aldino andre per la stampa dei Libri d'ore e di alue opere liturgiche per cui la textura medievale aveva resistito pi a lungo. Un passo decisivo in questo senso lo compl, sperimentalmente, Thielmann Kerver; per Geoffroy Tory fu una questione principio.

fu

rcrogllere.nea zua bottega (rrro) r'apprendist Ciaude ^d, Garamond, e a diventarelosl il *..rirb d.i greldi artisti grafici che siano ai esistiticlaude Garamond (14go-156r) fu il primo a dedicarsi completamente al disegno, aincision.l .u. furine dei spli,al?fzioni che fino parre {ora.r.no,it. ,.Illl.ri: I n tegrante dell'addesr.ramen to professionale d.llo r tr*p"tore. Egli-non stamp_, ma dai r53r in poi;;" ,,, .o.missione dell'editore Estienne r.r r" .d uoarle) delle serie di tondo .riin.t. , Io sti_ le dell:a srampa francese fino alla fi". i L',ultimo sfono compiuto per cfeare una serie veramente <(nuova)> accanto al tondo e al corsivo fu compiuto da Robert Granion. Figliq di uno stamparore parigin,

l.trz9), e ne fu ricompensato da Francesco I dn il titolo <imprimeur du 1i (;;3") r" pti;;b anche l'uso dl['accento, d..llLer-;;; ; u'.-..ae, nella rtrmqa-del francese;- fu g stesso poeta . t.adutore dd gflco. un ulterioie motivo'a gLG; "uii. f;ry t rtto ora dimostraro falso: non fu lui, " b."-rilo ,r.,'parigino Antoine Augerau (morto iit+), ry:?t:

! uroye Proportion des Lettres Attquii, i*i it oilrcment Lettres Antiques, & aulgairt*rii li:itres Royaines. proportionneei selon re crps a vlail-'humain

il suo lavoro di stampatore scrivendo ir prlmo trartaro ,.ott* sul disegno d;;;"rq b;;; fcary, au_quel est contern rt & Science de la dea
.Tory coronb

di

"il di;;

;i;

il tl;ii-o t.;# ;;;;.

tenzioni doveva divenire il carattere nazionale fr*..r.. Si trattava un_adattamento d.llr-r;ril;;;;oril, .or_ il gli venne dal suo fr.tu."t. iirp in l,tJ:, : rrbn per om. bambini-intitolati ad esemp calt'pirle. Ma.a quei tempi il corsivo di Griffo ii... ormai;"di.;; cosf saldamente nel favore degli stampatori . J.i t ttori da non ammetrere.rivali qualE .o.pi*.";. d.l ;"$; pcr di pi I'idea di un caiattere naiionale ..r .tnir.ri"

una serie.speciale-che chim-civilitde iri

re. visse a Lione dal t556 al t56z', *. gii iornito in precedenza varie seii di .r.tt ti rd "i.u, ;;il; rd nese De Tournes. Nel 1557 egli disegr p., i,"" Ar*

:qI stesso. punzonistr,"f*tor., ,t"*iarore iJedito_


n u.

*"

"-

,l

28

IL PRIMO SECOLO DELLA

STAMPA

I. DISEGNO DI CARATTERE

a tutta I'evoluzione della stampa come mezzo di comprensione internazionale. Cosl, pur rimanendo nei cataloghi degli stampatori francesi, olandesi e tedeschi per pi duecento anni, il Civilit non fu mai usato comunemente: senza rendersene conto, Granjon aveva creato il primo crirattere <fantasia>, adattissimo per una quantiti di lavori commerciali (circolari, pubblicitlr elegante, ecc.) e valido sussidiario, pi che concomente, dei normali caratteri di testo.

29

tra
re

Il gotico.
Al tempo della morte di Aldo Manuzio (r:t:) la Germania si era avviata verso uno stile tipografico autonomo. Verso il r5ro lo stampatore di Augusta Johann Schdnspetger aveva inciso alcune serie su &segni forniti dagli impiegati della cancelleria imperiale. DieCi anni pi tardi (r5zo-zz) il maesro di calgrafia Johann Neudrffer (r497-tl6) e il punzonista Hieronymus Andreae, ambedue di Norimbetga, rifinirono questo proto-Fraktur e g diedero la sua forma definitiva. Il Fraktur doveva rimanere per oltre quattrocento anni il tipico carattere

aperto, lo Schwabach si diii"g". ,urui".ori lotond,o,e poco dal .t raktur, futto sofnmato, da non potef essere c'onsiderato un carattere diverso, e questo inconveniente ,,yn. .delle ragioni che rendono'ii Fi"kt,rr coJlrrf.rior. all'anqua. Inolme, il Fraktur non ha maiuscoletto e non se ne possono accostare Ie maiuscole a formare una parola leggibile.

^ a fianco del tondo dbminant.:. ccorsivo> s.b:;e pi

lo relegb

*a i tipografi tedeschi; ra tedeschi; o ^g'ffi;iJ;;;":'il;"r;:::J:; megrio, ri 6";;f,d dour.tb. dli. d-ii. .h.

il

.r48o e

il

r53o era stato

il

carattere pi popola-

"* r"*i"*'*

Allbrigine del predominio del gotico in Germania e T pr::i scandinavi eslavi ad.essileg.ii t"f,*riril.rrr.,
quelli di argorient" l1p.r,::,," "*irrl;;;;.;"" ?;; ma dagli {ng.egnameni srettarnente tomistici di "nia e_poi dalla teologia luterana di Iril;;b.;;,1.r. cit_ t sedi d'universiti Jnel contempo centri attiv"i'dell,arte

Il carattere di Neudrffer e Andreae deve in gran parte al favore incontrato presso I'editore di Francoforte
Sigmund Feyerabend (r528-9o) la sua afrermazione come

tedesco.

9_che, no alla fine del S.tt..rrio, i"-p^ra.^rini.r. (Frendwiirter) venissero frequentemente stampate in antiqua perfino quando il contesio.t" ittt.t"-*iin-goti.o.

della starnpa. sembra comunque che i testi non tedeschi ci che moderni -.venigs,eto ,..p.L co-mposti

sia crassi-

in antiqua,

156o. Qui divenne presto il capo di una casa edirice in rapida espansioe, che doveva impiegare per la sua numerosa e varia produzione quasi tutti gli stampatori della cittl. Fedele alla sua educazione artistica, Feyerabend assior alla sua casa i sewizi di alcuni fra i migori illustratori del tempo, come Virgil Sos (r5r +-62)'e Jost Amman ( r5j9-9r),la cui popolarit contribul ad aumentare la familiarit del pubblico con i testi in Fraktur che accompagnavano le loro silografie. Il Fraktur Neudrffer soppiantb 1o Schwabach, che

principale carattere tedesco. Feyerabend aveva cominciato incidendo punzoni e fregi, e lavorb ad Augusta, Magonza e Venezia prima di stabilirsi a Francoforte nel

LA DIFFUSIONE DELLA STAMPA

3f

Capitolo quarto

La diffusione della stamPa

Dal momento che la stampa a caratteri mobili fu inin Germania e praticit" p.r la prima volq nella .irr-i..t." A Magottia, non dve sorprendere il fatto ih. ti"to stati tedschi-i pionieri della nuova arte in t"tti i p".ri d'Europa " "ttih. inet9 p?:ii del Nuovo Morrdo. Non infatti esagerato definir I'invenzione di ;;;b.;g-il pi.r importate- contributo individuale ofalla civilti. ferto - dal6 Germania Cti stampatori che, dal 46o circa in poi, tasciarono Magonza pr l. altre citt e paeqi avevano perb ben po.o Ir comune con 1a cultura tedesca. Era.o artigiani e vi.r-.t.i""ri che avevano bisogno di guadagnarsi daatte . che adattafono in fretta se stessi e la nuova Fin quando ".r. ;l;J;iiia J.1 commercio internazionale' di p{ge,nerg come saldamente afiermb i" ttt-p.-non si ; ;;siti (e ci avvenne verso il secondo decennio A;i i"a;"..nto, una carrina geografrca dei centri d'inr.di*"nto degli-stampatori avrebbe virtudmente coin;il;; ;t: d?i ..t tti commerciali in cui una qualsiasi a\tra azenda avrebbe aperto un'agetuia' Sarebbe del tutto inutile enumeraf ele dozzine di cittadine savoiarde ed abtuzzesi che possono vanare una o fr;;; J". .tt prime stampetie, -rifare passo passo gli i;il di quesii ,t"-p"toii nella loro emante ricerca prot ttoti di .li.ttti. Sebben! Possa essefe afiascinante " degli incunaboli studiare alcuni di essi e iot 1o srudioso ii il;; i"uoto, la sioria della stampa 6oppo legata alle qui a pi' ."di aziene perch ,sia possibile accennare fatta per Eccezion piccoli ri"*p"tori. qoesii i *tno di

I'olta qualit del suo lavoto, la carriera di Johann Neumeister di Magonza, forse allievo diretto di Gutenberg, riflette fedelmente quella degli stampatori suoi colleghi. Invitato a Foligno da uno studioso umanista, vi stamp la prima edizione della Diuina Comnedia di Dante nel r47z; ritornato poi a Magor:u;a, impiantb pi tardi una stamperia ad Albi (Linguadoca): in ambedue i luohi egli si valse della sua familiariti con I'atte italiana in occasione della stampa delle Meditazioni (t479, r48r) di Torquemada, illusttate con silografie tratte dagli afireschi di Santa Maria sopra Minerva a Roma. Chiamato infine n Lione dal cardinal d'Amboise, vi. stampb il magnifico
Missale secundum usurn Lugduni (r+82). Un singolo protettore non era perb suffi.ciente per garantire allo stampatore i mezzi di sussistenza e assicurargli la vendita dei libri. Fin dagli inizi, 1o stampatore (che, ricordiamolo, era il proprio editore e rivenditore) si trovb di fronte all'alternativa immutata anche oggi di uppoggiarsi a istituzioni organizzate, oppure di confidare nel mercato, abbastanza stabile, costituito da una dientela di letterati, amatori e compratori dimensioni sufficientemente vaste. I1 patronato pubblico era fornito, come oggi, dai governi, dalle chiese e dalle scuole; quello privato dai cittadini colti della classe media urbana. L'aristocrazia, che doveva costituire nei secoli seguenti magnifiche biboteche gran parte delle quali hanno in ultimo rovato sistemazione definitiva presso biblioteche pubbliche -, accolse dapprima con poco entusiasmo la nuova invenzione, ovvero la condann del tutto. L'atteggiamento del duca Federigo di Urbino, cosl come descritto da Vespasiano da Bisticci, era allora (verso il r49o) condiviso da gran parte dei conoscitori. Nella sua splendida biblioteca, dice Vespasiano, <i libri tutti sono belli in superlativo grado, tutti iscritti a penna, e non ve n' ignuno a stampa, che se ne sarebbe ver. gognato)>. In armonia con questo professato disprezzo per il bro prodotto meccanicamente, il cardinale Giuliano della Rovere (pi tardi p^p^ Giulio II) fece copia' re a un altero amanuense(t+zilleGuerre ciaili di Appiano stampate nel r47z da llendelin von Speyer. Il

u.*ri"

IL PRIMO SECOLO DELLA STAMPA 32 calligrafo adott perfino il colophon-dello stampatore' cam6iando soltanio <<impressit Vindelinus> con <<scrip sit Franciscus Tianusrr. hncora nella seconda meti del secolo xvIII un esteta come il cardinale Rohan celebrava la messa usando solamente messali manoscritti. I primi stampatori dovettero quindi cercarsi i clienti tr..bloro o;i-iezzi moderati non permettevano di fare gli schizzinosi circa l'aspetto esteriore degli arnesi del mestiere. Furono i legatori pi che gli stampatori a vin' cere la riluttanza dei conoscitori altolocati ad ammettere i libri a stampa nei loro imponenti scaflali; e anche oggi la sontuositi nella scelta delle legature contrasta spesso in modo sridente con la cattiva stampa e la nulliti del
testo.

I,A DIFFUSIONE DELLA STAMPA

3)

Il fatto che la stampa non si sia difiusa da Magonza alla Germania meridionale, all'Europa centrale e agli an' goli estremi del mondo per cerchi concenmici sempre pi vasti, in carattere ion I'organizzazione della rete internazionale dei trafci, che alla fine del Medioevo si estendeva a tutto il mondo conosciuto.La iacit delle comunicazioni atffaverso tutto il continente permise agli stampatori di raggiungere subito quei luoghi- che ofiriu..to L migliori piospttive, cio i ientripi-fiorenti del commerciJitttet"tionale. Venneto cos fondate in rapida successione le stamperie di Colonia (t464), Basilea (t466), Roma (t462), Venezia (146g\, Parigi, Norimberga e Unecht (t47o'),Milano, Napoli e Eirenze \r+zr\' Au[usta (t472), tione, Valencia e Budapest (t4z), Craiovia e Bruges (1414), Lubecca e Breslavia (1475), rlestminster e Rostock (1476), Ginevra, Palermo e Messina (1478), Londra (r48o), Anversa e Lipsia ,(r48r), Odense.(1482), Stoccolma (r+8). Le citti universita-

che fece da solo il successo della stamperia; tant' vero che dopo la sua paftenza - come prima del suo arrivo ll luogo non viene pi menzionato negli anna della storie della stampa. Si pu dire infatti che \Tittenberg debhr la sua fama, almeno panialmente, alla sola canionata presa dall'accorto stampatore di Norimberga Anton Koberger: il rifiuto opposto all'ofierta di Lutero di diventare il suo editore. Anche la Chiesa, e in particolar modo gli ordini monrstici e le congregazioni con le loro vaste aderenze, fu una facile via di rasmissione dell'arte indipendentemente dalle frontiere politiche. Quando Sweynheym e Pannsrtz si recarono a Subiaco, presso Roma, per fondare nella locale abbazia la prima stamperia fuori della Germania (146), essi vi giunsero con ogni probabiliti via Augusta, poich l'abbazia dei SS. Ulrico e Afra di Auguita manteneva con Subiaco (che d'alronde era governata cla monaci tedeschi) srettissime relazioni. Ambedue le tbbazie eccellevano per la qualiti e l'accuratezz^ dei manoscritti prodotti nei loro scriptoria; e fu nell'abbazia dci SS. Ulrico e Afra che venne fondata alcuni anni dopo ln prima stamperia di Augusta. Essendo l'abbazia di Sulriaco soggetta alla supervisione del grande cardinale rragnolo Torquemada, eta naturale che i due stampatori ri trasferissero molto presto a Roma stessa. Pi tardi, il loro consigliere letterario Giovanni Andea dei Bussi vennc ricompensato con un vescovato in Corsica; Sweynheym venne invece nominato canonico di San Vittore a
Magottza (r+Z+).

Tuttavia il ritiro di un monastero e la protezione di un principe della Chiesa non erano sufficienti a mantenere la produzione e le vendite a un livello costante. Da
tempo impulso intellettuale e potere economico si erano trasferiti al mondo laico, e infatti le sedi principali della rroduzione dei libri furono le grandi citti e I'ambiente

rie in quanto tali non attrassero gli stampalo-ri- (erudizione ric*tatezza non sono validi soctituti del denaro),

menue Colonia, Basilea, Parigi, Valencia, Siviglia e Na' poli agirono come altrettant calamite, il .quanto fioienti cnmi commerciali, di banche e di spedizionieri, e sedi di corti e amministrazioni secolari ed ecclesiastiche. La sola eccezione sembra essere stata'S7ittenberg, ma alla sua universiti vi era un professore' Martin Lutero,

industriale e commerciale. Nell'Europa settentrionale, la rete di trafrci internazionali organzzata dalle citti della Lega anseatica fra
Russia e Inghilterra, e Norvegia e Fiandre, ofierse ora alI'arte della stampa facili vie d'espansione. Gli itinerari

t4

rL PRrMO SECOLO DELLA

STAMPA

I.A DIFFUSIONE DELLA STAMPA

35

commerciali aperti dai mercanti della Germania merionale verso Milano e Venezia, Lione e Parigi, Budapest e Cracovia, vennero ora percorsi da stampatori e librai: du-

rcnza con.Magonza, ma menue la Bibbia delle 4z linee occupava ben rz86 pagine, egli riusc a comprimerla in

rante un viaggio d'afiari mor a Parigi il primo stampatore dopo Gutenberg, Johannes Fust. La Grande Compagnia Commerciale di Ravensburg, che monopolizz va in pratica il commercio con la Spagna, fu essa stessa molto attiva nel fondare stamperie a Valencia, Siviglia, Barcellona, Burgos e altrove; e nel rfig uno dei suoi emissari, Juan Cromberger di Siviglia, spedl un torchio nella capitale del Messico, allora colonia spagnola, introducendo la stampa nel Nuovo Mondo.

to,

risparmiando

ctrta. Anche

Germania. Verso la fine del Quattrocento erano state fondate delle stamperie in circa sessanta citti tedesche, ma di queste citti solo una dozzina assurse a una qualche importanza, e la loro attrattiva agli occhi degli stampatori era rappresentata interamente dalla loro impottanza nella vita economica dell'impero. Magonza e Bamberga, che avevano visto la gloria delle stamperie pi antiche, vennero presto escluse dal mercato: sebbene sedi di vescovati di un certo rilievo, non avevano alcuna importanza economica.

cgq.tgmporanea, : ln.Bjbbia,
A<l.olf

rtrasburghesi ne seguirono I'esempio e anche dopo i" ,o, rnorte, awenuta nel 478, le stamperie di Sasburgo continuarono a mettere in circolazioe poesia medievie -Rusch, uno
_sermoni

vennero ristampate se non nel secolo xrx, q,ta-ndo erano ormai relegate ai seminari universitari. Altii stampatori

to commerciale: fu la prima Bibbia in una nsua locale e ri"mar. tutradella Bibbia in ngua tedesca fino al tempo di Lutero. Mentelin fu il primo che praticb la nuova arte rivorendosi dfliberatamente al mondo laico: egli pubblicb ne!r477le epiche di wolfram von Eschenbch'parziaal e.Titurel, pobabilmente su incitamento del suo paffono, il vescovo Rupert, che tempo prima aveva ordin^ato analoqhi romanzi ca_vallereschi presso lo scriptorium di Diebold Lauber a Hagenau. M fu un fiasco.o*pi.t; ,ror,

in questo modo circa .rtt i.',o de[a il libro successivo prova il suo solido istin-

- cebbene zeppa di svrioni da scolaretto via il testo standard

Nella Germania meridionale

Basilea, Augusta, Strasburgo e soprattutto Norimberga, i pi ricchi centri tedeschi del commercio e delle banche internazionali; e nella Germania settentrionale dalle citt membre, o afiate, della I*g^ anseatica, con a capo C,olonia, Lubecca e Bruges.

il

loro posto fu preso da

Strasburgo. Certe primitive catatteristiche della pro duzione del primo strmpatore di Strasburgo, Johann Mentelin, sembrano awalorare I'ipotesi che la citti renana abbia profittato della presenza dei primi operai con cui Gutenberg aveva condotto alf inizio i suoi esperimenti. Mentelin stampb seriza cura alcuna, ma fu in compenso un brillante uomo d'afiari: la sua prima pubblicazione, una Bibbia, usc nel 146o-6r in diretta concor-

rti stampatori era destinata al consumb popolare, ma Martin Ilach, che stamp dal r4B7 al t5o, prefer i libri in latino di argomento teologir.Ia*o ne porlP l. stamperia al secondo marilo, Johann Knoblauch, il .quale_stamp circa trecento titoli e mor nel r5zg; ,lohann Knoblauch _il Giovane, loro figlio continu-fin ut tlt9.Martin Schott, alro genero i M.nt.lin, fu attivo dal r48r aI 1499, e suo figlio Johann continb fino ul 1548. Gli stampatori strasUurgheii godettero di un periodo di grande prosperiti nel seJondo-qur.to del cinquecento, qu*4o si g-ettarono con vigore nella lotta reliiiosn schierandosi a favore della Rifrma luterana. Johnn

(Jinq'recentg'^a-Jola-n Prss, attivo dal r4gz al r5ro, ruccedene il figlio Johann Prss il Giovan. h. contnub fino al r j46.La maggor parte dei libri prodotti da que-

telin, introdusse mc stamperie srasburghesi fiorirono fino alla met del

simili libri e opuscoli popolari; generi (tutti stampatori)'iM.nin Geimania il .^rrtt.r tondo. L pride_i

leggende folkloristich, ffaduzioni del_

36

IL

PRrMO SECOLO DELLA STAMPA

LA DIFFUSIONE DELLA

STAMPA

37

Schott pubblic anche due trattatelli in inglese dell'ex francesCano \illiam Roy, A lytle treatous or dialoge betueen a Cbristian lather and ltis stubborn son (t527) e The baring of tbe Mass (1528), ciascuno in mille copie come Schott testimonib sotto giuramento. Ma I'uni'
o stampatore rimasto fedele alla vecchia Chiesa, Johann Grninger, pubblicb pi importante documento del campo cattolico, il Bescburang des grossen lutheriscben Narren Thomas Murner (rzz).

il

Basilea. Menre Strasburgo fu, fin dagli intzi, all'a' vanguardia dell'editoria popolare, la fama di Basilea come cenro della stampa legata all'alta qualiti della sua produzione di libri di buon livello culturale. L'arte vi fu inrodotta da un allievo diretto di Gutenberg, certo Berthold Ruppel, che nel 1467 port a termine la editio Pyin' ceps de{ Moralia in lob di san Gregorio, il pi PgPolare cornmento di un libro della Bibbia. In pochi anni la stampa divenne una delle industrie riconosciute di Basilea e nel r47r uno sciopero degli addetti (il primo di cui si abbia notizia negli annali dell'arte) destb poco interesse: la vertenza fu felicemente risolta da un arbitrato alla vi' gilia di Natale. Ma la gloria di Basilea comincib quando vi stabill la sua residenza nel 1477 Johann Amerbach (r443-t5ry), allievo di Heynn alia Sorbona, dove aveva ottenuto il titolo di Magister artium. La stampa rappresentb per Amerbach il mezzo per difiondere I'umanesimo cristiano del suo mae$ffo: siudioso ed esteta egli stesso, fece s che le sue edizioni non fossero solo stampate con la massima accutatezza, ma venissero pnche rigorosamente curate nel testo. Suo consigliere principale fu Heynlin, che aveva lasciato Parigi pei Basilea: i loro rapporti furono molto simili a quelli intercorrenti oggi ua una moderna casa edirice il suo <<direttore letterario>>, che consiglia la politica editoriale della casa e cura nelle sue varieJasi la stampa delle pubblicazioni pi importanti. Anche altri profeisori dell'Universiti di Basilea furono al servizio di Amerbach come consulenti letterari e cor-

tinuata da Johannes Froben (t46o-r5zz), che aveva appreso I'arte nella bottega di Amerbach e lavorato in societl con lo stesso Amerbach e con Johann Peri - un magontino che compare per la prima volta come stampatore nel 1472, a Firenze - dal t4gr al t5r3. Johannes Froben-e, dopo di lui, il figlio Hieronymus-(morto nel t 16il furono i rappresentanti ufficiali dell'umanesimo in Germania ed ebbero come principale consigliere letterario Erasmo da Rotterdam, il leader della uia moderna clella nuova scienza in conuapposizione a Heynlin che tendeva a sostenere la uia antiqua degli scolaitici. Tuttavia, avendo evitato ambedue gli studiosi di limitarsi lmettamente al loro campo, Amerbach e Froben furono in grado di produme per circa sessanr'anni libri che soddisfecero le necessit e i desideri degli studiosi di tutt'Europa per la loro assennata selezione, l'attenta revirione letteraria e la stampa accurata. L'edizione di sant'Agostino in undici volumi (Amerbach, 15o6) e quelle di san Gerolamo in nove volumi e del Nuovo Testamento in greco curata da Erasmo (Froben, ambedue 1516) sonol principali monumenti della stampa basileana. Il Nuovo Testamento di Erasmo inaugutb la critica biblica, quanrunque fosse un testo stupefacentemente cattivo perfino alla luce delle conoscenze

La ttadizione della stamperia amerbachiana venne con-

filologiche del tempo. La sua f.ama dovuta principalmente al atto che Erasmo fu il primo a ftattate criticamente il testo della Vulgata e che dalla sua versione in grero deriv in seguito la traduzione tedesca di Lutero, che ha cosl perpetuato fino ad oggi alcuni d.gli errori di Erasmo. Froben fu il primo editore a lanciare una raccolta dei saggi in latino di Lutero (quattro edizioni tra

I'ottobre r5r8 e il luglio r5zo), che vendette in Francia, Spagna, Italia, Brabante e Inghilterra. Egli si schier perb a favore di Erasmo quando i due riformatori si di-

rettori dbozze.

visero sul problema del libero arbitrio Glz+). La tendenza degh stampatori di Basilea verso le opere erudite continub con Johannes Oporinus, che nel r 4r comincib a comporre una raduzione del Corano in lati-

no. Ci volle perb I'intervento personale di Lutero per

38

IL PRIMO

SECOLO DELLA STAMI'A

I.A DIFFUSIONE DELLA STAMPA

39

vincere

i pregiudi zi deL consiglio municipale di Basilea prima il ;;t;;q.'.i;.;i."loso libro:-solo alcuni anniveneziana un'edizione i^oi urrf.r" rdinato bruciare

ger e llieland, e soprawive ancor oggi nella casa Orell, Fssli e soci di reputazione europea.

.i.tro arabo originale. Lutero invece mise in evidenza .li. i;.fi.ttiva concenz^ del Corano non poteva che ri-

,"t1"r. .," gloria di Cristo, al bene dei cristiani,_a danno .il"t.ti,".d ir.itrzione del demonio>>. Cos la traduzione latiia del Corano pot finalmente uscire ne1 1142, .ott pt frrioni di Lutero e Melantone: senza giustificare n i iimori dei suoi oppositori n le speranze dei suoi so
stenitori.

ta fu il tentativo, precoce e coronato da successo, di unire alla stampa del testo anche quella delle illustrazioni, o meglio di continuarcla tradizione dei manoscritti illuminati con il nuovo mezzo della stampa. Non tenza significato il fatto che il primo stampatore di Au-

Augusta.

Una caratteristica delle stamperie di Augu-

tri

Zurigo. Fin quando prosPerarono le case Froben,


fu in grado di minacciare

Pe-

e Olorinus, cio fin .rers iL 156o, nessun'altra cittll


I'im,p_ortanza europ-ea

di Basilea .o. cenrro della stampa. Ma dal r5zr alla fi". ;i r..olo il mercato svizzero - o almeno quello dei cantoni protestanti - divenne dominio dei due stampatori di Zurigo Christoph Froschauer, ,zio (morto nel ,ie+) e nipoie (morto nel.rr:o). Froschauer il Vecchio cui scritti apparf "ii ".."nito partigiano di Zwing]-i, i(<fana sul prato>>. della marchio vero futti sotto il suo la prima Bibbia proie*?,nie compl9ilgr p"U61i.l "t.h. e una monumentale Bibbia in lati-ig'""1i., r.'z4-29)
no

svizzer

aderito alla

)"tro,"" " Coiad Pellikan, uno studioso che aveva Riforma(l vo11., r592-t7)' Tra i novecento titoli pubblicati dai Froschauer circa cinquecento sono fra_essi ventotto versioni tedereligioso: di ". "tgir*ento ing]ese della Bibbia, e ventisei ,m^ latine ..fr.,?."i ,edesche, diciotto latine, quatuo grgcle e una

- Gnther Zainer, che probabilmente aveva apprero I'arte nella bottega di Mentelin a Strasburgo - venisse chiamato all'abbazia dei SS, Ulrico e Afra, pr lungo tempo sede di un famoso scriptorium che ora veniva affiancato da una stamperia in cui si produssero, ua il t472 eil 1476, ue libri di istruzione morale in grande fotmato. Dal 475 lavor nell'abbazia Anton Sorg, un cBriefmalet>>'che aveva appteso l'arte nella bottega di Tainer. Egli si diede presto alla pubblicazione di testi in lingua locale, prima di argomento biblico e teologico, ma in seguito - dal r48o alla morte, avvenuta nel r4g3 principalmente di storia e di viaggi. Fra questi ultimi le realistiche descrizioni del vcino e del lontano oriente dovute a Marco Polo e Breydenbach, e le favolose imprese di san Brandano e John de Mandeville, e soprattutto la storia del Concilio di Costanza di Ulrich von Richental, magniificamente illustrata con quarantaquattfo
Busta

"iri"ti il d;i;;r
rrion.

q"riitr*ila

di Johann.t Sto*pf (1548), ricca di illustrazin, Froschauer il Vecchio ottenne n meritato successo popolare in un campo assai diverso. Fior.h".r.r il Giovatt d.gno di nota per il su_o carattedissimile dal Civilit di ," loii"o corsivo - non
svizzera

Tesmmenro; con la smri della confe-

Lo stesso Zainer (morto nel 1478) produsse il primo libro ampiamente illustrato (Ia Legenda Aurea di Jacopo <la Yamzze, in due volumi con centotrentun silografie; r47r-72), e - insieme con Jodocus Pflanzmann - la prima Bibbia illusrata (+zs).I1 fatto che ambedue questi libri fossero traduzioni in tedesco caratteristico delle

silografie.

'oilto a conquistarsi un posto perGririon -che perb non riusc

**.nt

tra le varie serie di caratteri gotici' La loro stampeda venne infine acguistata, nel t76o, d" Conr"d Oreli, l'editore di J. J. Bodmer, J' J' Breitin-

tendenze popolari dell'editoria di Augusta. Zainer fu anche il primo (dopo il magnifico ma isolato tentativo di Schffer a Magonza con il Salterio del x457\ a usare una serie di lettere iniziali appositamente disegnate invece di lasciare uno spazio bianco che gli illuminatori avrebbero [Letteralmente: pittore di lettee;
disegnatore

di carte da gioco].

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rL PRrMO SECOLO DELLA

STAMPA

LA DIFFUSIONE DELLA STAMPA

4r

pi tardi riempito a mano. L'ornamentazione dei bri


on iniziali, fregi e silografie raggiunse un vello artistico di rado superato nei volumi di Erhard Ratdolt G4+z' 1527, o r5z8). Questi, quando nel 1486 ritorn nella

sua citti natale, si era gi acquistata rinomanza come stampatore a Venezia, dove g si deve accteditare a I'altto la prima edizione degli Elernenta Geometriae Euclide (r+82).Egli port con s ad Augusta uno stile di
stampa italiantzzante da lui adattato sia alle opere di matematica e asuonomia sia ai messali e alui libri turgici, in cui si specializz. Ratdolt si inolre assicurato un posto speciale nella storia della stampa perch fu il primo a usare un vero frontespizio e il primo a pubblicare un campionario di caratteri: due conquiste di cui si parleri

aluove.

Il

primo a ricevere riconoscimento ufficiale

stampa-

tore pr'esso una corte imperiale fu Johann Schnsperger il Vecchio (r48r-r523), stampatore di corte dell'impera' tore Massimiliano I, il primo monarca che s'accorse del valore potenziale del torchio da stampa nella propaganda politica. [Fu il primo governante che pubbcb, nel r5o9, un <<libro bianco>: esso rendeva pubbci un certo numero di documenti di stato per giustificare la sua guerra di aggressione contro Venezial. Egli tracci un ambizioso programma cornprendente centotrenta libri che dove-

I'impulso originario che fece di Augusta un centro della rtrmpa non durb a lungo. I figli di Erhard Ratdolt e di Johann Schnsperger continuarono I'attiviti paterna, ma non ebbero importanza alcuna. Ornamentazione piacevole e abbondanza d'illustrazioni rimasero comunque caratteristici degli editori di Augusta, come nella traduzione tedesca del Perarca stampota da Heinrich Steiner nel r53z con duecentosessantun silografie. Steiner aveva cominciato come stampatore di trattatelli religiosi in favore dei riformatori, ma p^\' ^ tire dal r :3o ciica si specializz nel rendere accessibile r[ pubblico tedesco la letteratura suaniera, prevalente' mente italiana. Il suo maggior successo fu la pubblicazione degli Enbleruata di Andrea Alciati, la'cui prima edizione, contenente centoquattro <<emblemi>> in latino con novantotto silografie, usc nel rjgr. Fu frequentemente ristampata e ampli^t^, e presto tradotta in francese, italiano e spagnolo con ulteriori aggiunte. Nei libri d'emblemi parola e illustrazione erano mutuamente interdipendenti, in quanto una massima moraleggiante, c$pressa mediante un motto in prosa o in versi, veniva rpiegata con un disegno simbolico, che aveva a sua volta caraitere esplicativo nei confronti del motto: la figura
rpiegava

vano difiondere la conoscenza delle glorie della casa d'Asburgo e in particolare dello stesso Massimiliano, e per illusmarli sontuosamente si valse dei pi noti artisti del tempo, tra cui Hans Burgkmair e Albrecht Diirer; per ogni volume vennero inolre incisi caratteri speciali.

quant'anni seguenti questo tipo di libro doveva enffare nella biblioteca di ogni intellettuale e di ogni persona alla moda in tutta l'Europa occidentale.

il

motto e

il

motto la figura. Per

centocin-

l,llm. Tra le citt impedali della Svevia, Ulm e Au.


gusta avevano quasi la stessa importanza politica ed economica, ma come centro della stampa Ulm non brill che d'una pallida luce riflessa: la sua produzione rimase nel-

Al momento della sua morte,

Perb, se n'erano terminati solo due (pi un libro di figure, il cui solo testo era rappresentato dalle didascalie), enrambi stampati da Schnsperger. Il Libro di preghiere dell'imperatore' cominciato nel r5r3, non fu mai portato a termine: ne vennero stampate solo dieci copie di saggio, tutte su pergamena;

I'ambito dei testi riccamente illusuati, la caratteristica di quella di Augusta. I1 prototipografo di Ulm (a partire del r47z) fu Johann Zaner, forse fratello del Gnther Zainer di Augusta, le cui edizioni di Boccaccio
cio

ilTheuerdank,unfantastico ron an i clel in cui si descriveva nello stile dei romanzi cavallereschi medievali il corteggiamento di Maria di Borgogna da parte di Massimiliano,

(t+Z)
I

leinrich Steinhwel vennero adornate con ottimi fregi c silografie. Pi importante fu la Cosmografia di Tolomeo
pubblicata da Leonhard Holle nel 1482, che ha sempre

ed Esopo G+16) tradotte dall'umanista e medico

fu terminato a Norimberga nel ri7,

perch

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IL PRIMO SECOLO DELLA

STAMPA

LA DTFFUSTONE DELLA

STAMPA

43

richiamato I'attenzione degli amatori per il bel carattere tondo (riproposto recentemente da St john Hornby con il nome di Ptolerny) e le 3z silografie. Sul piano commerciale tanto Zainer che Holle fallirono: e ci segn la fin-e detla bella stampa a UIm.

dittq relativo agli anni r473-rrr3 elenca olme duecento tito, per la maggior parte grandi volumi in folio. La pi sontuosa ra le sue edizioni fu forse { Liber Chronicarutn di Hartmann Schedel (1493), contenente oltre milleottocento silografie - per un limitato numero di copie colorate a mano -, che fanno del libro una miniera
d'informazioni iconografiche, geografiche e cartografiche. Koberger si associb a stampatri-ditori di Basila, Suasburgo e lione, in parte pirch i suoi torchi non porevano far fronte all'intera produzione, in parte perch egli desiderava facilitare la vndita dei suoi libri- all'esrero. A Parigi egli teneva una propria rappresentanzai alrove, come ad esempio in Ungheria, condivideva gli agenti

rimberga, dove sono particolarmente notevoli i rapporti tra stampa e commercio. Su Norimberga - che non produceva essa stessa materie prime, m" ra sede di t*lt. industrie per la loro lavorazione - convergeva allora tutto il comnercio dsll'Europa centrale , graie alla politica liberale delle famiglie dominanti, chelavoriva i[ bero scambio delle merci. Essa attrasse cos da ogni parte d'Europa melcanti e banchieri che trovavano vantaggioso trattare afra da e per questa citti, e divenne proprio il lgogo adatto a fornire un campo d'azione'alla pi grande impresa capitalistica del Quatmo-Cinquecento nel settore editoriale, quella di Anton Kobergei (t++Srjr3). Egli mise su bottega nel r47o e per un certo tempo fece lo stampatore, I'editore, il libraio, tutto su vasta scala, in armonia con i dettami dei cartelli e dei trust internazionali dell'era del <<primo capitalismo>. Al culmine della sua artiviti Kobeiger disponeva di venriquattro torchi servid da olue cento compositori, corretiori, impressori, illuminatori e legatori. Il catalogo della sua

..Norinbergd. Nel primo secolo della stampa, il ruolo di guida tqgc in Geimania alla citti imp.ti"t di No-

con alni importatori, non necessariamente librai. Un conteggio finale rivel che nel rrog giacevano invendute tlcune copie del Liber Chronicarum aPangi, Lione, Snarburgo, Milano, Como, Firenze, Venezia,-Augusta, Liprir, Praga , Graz e Budapest. La risrettezza mentale e la gelosia delle corporazioni obbligarono Koberger a concentrare la sua attiviti su una sola specializzazione: abbndonando stampa, legatoria e vendita al minuto, egli celse di rimanere editore. Sebbene non fosse afiatto un llletterato, Koberger era essenzialmente un uomo d'afrari, ma del tipo che ha sempre prevalso ra gli editori; I'uomo d'affari dotato di ideali e di senso di responsabi-

litl

verso i suoi autori e il suo pubblico. Koberger fu anche il primo editore per cui il mestiere lignificb un'elevazione di rango socialel si spos nell'arittrazia di Norimberga e fu ammesso al consiglio municipale, onote equivalente ai vari cavalierati conCessi ad alcuni editori inglesi, come Frederick Macmillan, Newman Flower, Stanley Unwin, Allen Lane e Geofirey Faber. Come spesso succede, il genio del fondatore della ditm non passb agli eredi, i quali, avendo riposato sugli allori, dovettero chiudere bottega nel 1526. Dall'esame della biblioteca del medico norimberghese Ilieronymus Mnzer (morto nel r5o8) ci si pub rendere conto di quanto fossero ampie le possibiliti di ottenere

libri in centri del commercio internazionale come Norimberga e Augusta. Mnzer ordin libri a Venezia, Lione, Bologna, Firenze, Milano, e contemporaneamente comprb a Norimberga libri editi a Venezia, Reutlingen, Padova, Treviso, Lovanio, Strasburgo. Il p agosto' rsr6
Ulrich von Hutten scisse da Bologna alf inglese Richatd Croke, lettore di greco all'Universiti di Lipsia, richieclendogli una copia delle Epistolae obscurorun uirorum; il zz agosto successivo egli aveva ticevuto il libro, un exploit reso possibile dall'eccellente servizio di corrieri
delle compagnie commerciali.

Magonza. Magonza,la culla della stampa a caratteri


mobili, si salv dall'oblio completo negli annali dell'arte - in stridente contrasto con gli attivissimi cenri d'ogni

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rL PRrMO SECOLO DELLA

STAMPA

r,A DTFFUSTONE DELLA

STAMPA

4'

padre nel r5o3, anno della sua morte, Johann Schfier divenne una specie di stampatore non ufficiale dell'Universiti, incarico che gli durb fino alla morte (tyr). La maggior parte della sua produzione nella sfera degli studi classici. Nel primo arrno d'attivit egli commission la prima versione in tedesco di Livio, che uscf nel r1.oJ, illustrata da duecentoquattordici silografie e fu ristampata sette volte prima che la ditta chiudesse nel r j jg.L'edizione del r jo j merita anche menzione per la sua prefazione, in cui vengono stabilite chiaramente le origini - che scrittori pi tardi han fatto del loro meglio per rendere oscure - dell'invenzione: <<A Magonza * ventb f ingegnoso Johann Gutenberg la meravigliosa arte. della stampa nell'anno di Nostro Signore r45o, dopo di che essa fu perfezionata e rifinita per I'industriositi, la spesa e la f.atica di Johann Faust e Peter fthffer a Magonza>>.

- p.. merito di un solo stampatore, Johann Schfier, figlio di Peter. Subenmato al


sorta di trafrci commerciali

li altri libri del tempo, bens con riproduzioni adattate dr vere monete romane e da altri antic.hi monumenti.

Colonia. Colonia, la pi popolosa citti tedesca del Medioevo, fu per alcuni decenni il centro della stampa rlella Germania nord-occidentale. Tra il 1464, anno in cri Ulrich Zell vi fond la prima stamperia, e la fine del cccllo uscirono circa milletrecento titoli, due terzi dei tuali erano perb opuscoli di dodici fogli o meno. Quasi Iutti i libri pubblicati a Colonia erano in latino, per metI scritti teologici fra cui, a loro volta, i mattati nella tra, tlizione tomista e albertiana erano una buona met. Querta unicit d'indirizzo della produzione libraria di Colonia trova spiegazione nelle tendenze tomistiche strettamente ortodosse degli insegnanti dell'Universit, la cui ostiliril alla cultura umanista doveva presto attirare su di essi
ln satira delle Epistolae obscurorum uirorurn. Ulrich Zell (morto nel 1.o7l stamp pi di duecento krnia dal 1486 fino alla morte (r5or), lo superb con circs quatnocento, producendo la maggior parte dei testi letti nelle universit di Colonia e Treviri; Johann Koel-

titoli; Heinrich Quentell, uno strasburghese attivo

a Co-

Olne alla versione tdesca, Johann Schfier stampb anche un'edizione completa di Livio in latino, che rappresent - nel testo come nella esecuzione tipografica un grande migoramento rispetto alle due edizioni uscite precedentemente a Roma (t+6g) e Venezia (r+g8). L'interesse per la storia medievale del suo paese potrebbe essere smto ispirato o rafrorzato in Schfier dall'amico Ulrich von Hutten, di cui stampb alcuni pamphlet antipapali: il loro comune amico Sebastian von Rotenhan ptogettb una collana di cronache tedesche di cui fu perb completato un solo volume, essendo stato il Rotenhan

,are per !illiam Tindale nel r5z4-z5la raduzione protestante in inglese del Nuovo Testamento.

hoff, allievo di \0endelin von Speyer a Venezia,itnzila ra carriera a Colonia (r472-gf ) pubblicando una dozzina di saggi di Tommaso d'Aquino; Peter Quentell, nipote di Heinrich, divenne dopo il r5zo il leader degli stamIratori antiluterani, sebbene ci non gl'impedisse di stam-

chiamato altrove

passione di Schffer sembra essere stata I'archeologia: egli stampb un'edizione ampliata delle Inscptiones uetustae Romanae raccolte ad Augusta e dintorni da Konrad Peutinger (r5zo); la Collectanea antiquitatan Ma-

in

missioni diplomatiche. La grande

guntinensium (r5zo), una descrizione dei monumenti romani di Magonza e dintorni; e il Liber imperatorum Romanorum ft526), che non fu illusmato con le fantastiche figure di cavalieri rinascimentali di cui eran ricchi

Le due migliori rcahzzazioni del primo periodo della itompa a Colonia sono perb due libri in tedesco, la Bibhia in basso tedesco di Heinrich Quentell ft479) e la Cronica di Johann Koelhofi iI Giovane (r+gg). Della llibbia di Quentell uscirono due edizioni, una nel dialetto della Renania-\Testfalia e una in quello della bassa Sassonia; le sue numerose illustrazioni ebbero una notevole influenza sulle Bibbie pi tarde, perch Koberger lc acquist pet la sua popolare Bibbia di Norimberga rlel 1483 . La Cronica di Koelhoff, che ha per noi valore inestimabile in quanto contiene importanti notizie sulle

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rL PRrMo sEcol,o DELLA srAMpA

,4 DIFFUSIONE DELLA

STAMPA
fu

47
an-

origini della stampa, rappresentb invece la rovina per il suo strimpatore: venne confiscata e proibita e Koelhoff stesso esiliato (mor poi nel r5oz). Colonia riveste un'importanza particolare per I'Inghiltema, in quanto vi apprese I'arte \ilam Caxton nel r47r.-72 e vi nacquero Theoderich Rood e John Siberch, i prototipografi delle Universiti di Oxford (Rood) e Cambridge (Siberch).

dese venisse ancora stampata a Lubecca. Lubecca

Lubecca. Lubecca, che era a capo della I*g anseatica, ebbe notevole importanza nella diffusiohe della stmpa verso l'Europa orientale e nord-orientale. I1 suo maggior stampatore fu Stefien Arndes, nativo di Amburgo. Egli aveva appreso il mestiere di fonditore e stampatore aMagonzae avevx passato a Foligno, in ftalia, gli anni r47o-8r, quale collaboratore di Johann Neumeister. Venne poi invitato a trasferirsi nello Schleswig, probabilmente attraverso un alto funzionario danese cri aveva incontrato il figlio in Italia, e nel 1486 si stabill a Lubecca. Olme a una quantiti di libri turgici commissionatigli da vari capitoli e ordini monastici danesi, la maggior produzione di Arndes fu la Bibbia del 1494 in basso tedesco, un capolavoro d'esecuzione tipografica e d'illustrazione. Tuttavia, come molti alri dei primi stampatori, Arndes non sembra abbia avuto successo commerciale, e - sebbene continuasse a stampare fino alla morte (trg) - fu obbligato adarrotondare i suoi
guadagni lavorando come impiegato aa corte
zia

che il punto partenza del pdmo fallito tentarivo lnmodurre la stampa in Russia. Un'ambasceria dello zar Ivan III, recatasi in Germania nel 488-93 per ottenere i servizi dei tecnici tedeschi, invitb lo stampatore di Lulrccca Bartholomaeus Gothan a masferirsi a-Mosca. Querti - che era appena ritornato da Stoccolma, dove aveva lrvorato negli anni 1486-87 e stampato il primo libro detinato alla Finlandia (1488) - si recb infatti a Novgorod (c forse a Mosca) nel t493, ma mor prima del settemlrre 1496 (probabilmente assassinato dai Russi) setrz aver potuto produne libri in quella lingua. I1 soggiorno di Gothan in Russia lasci perb una uaccia curiosa venutr alla luce solo recentemente. Sono state infatti ritrovate traduzioni manoscritte - che circolavano a Novgorod rrgli inizi del Cinquecento - di un Dialogo ftala Vita e la Morte, una Storia di Troia, di una leggenda del tiranno Dracolewyda, di un Lucidario e di altri testi tedeschi: cinscuno di tali manoscritti pu esser f.atto risalire a libri sttmpati a Lubecca fua il r478 e il 1485, e non v' quasi tlubbio che essi facessero parte del bagaglio di Gothan. L'onore di aver fondato la stampa a caratteri mobili in Ittssia spetta allo zar Ivan IV il Terribile: su sua richieta il re di Danimarca Cristiano III invi a Mosca uno tnmpatore di Copenaghen, Hans Missenheim, il quale inizib all'arte Ivan Fjdorov, il prototipografo russo. Italia.

Atmaverso le antiche vie commerciali anseatiche gli stampatori della Germania meridionale vendettero i loro libri perfino a clienti del Nord: nel 1467 un libraio di Riga due Bibbie, quindici salteri e venti ^vevainmagazzino messali stampati da Schffet aMagonza. Da Lubecca partirono via mare gli stampatori che introdussero la nuova arte nelle citth baltiche, tra cui le pi importanti erano Rostock e Danzica. Johann Snell, che stampb a Lubecca dal r48o al r5zo circa, fondb le prime stamperie in Danimarca e Svezia, sebbene per un certo tempo la maggior parte dei libri in danese e sve-

Lubecca.

giusti-

itoliano, Giovanni Filippo da Legname, un messinese rericlente a Roma; nel maggio r47r apparve il primo libro cllcttivamente stampato da un italino, il prete Clementc da Padova, che lavorava aYeneziai e nel r47j il g.nio indigeno si era afirancato dalla tutela transalpina di

L'Itaha fu il primo paese suaniero in cui gli stampatori tedeschi portarono la nuova invenzione (1465). E fu anche il primo paese in favore del quale essi perrero il loro monopolio. Un Quintiliano fu il primo libro lnrtato a termine (3 agosto r47o) nella stamperia di un

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IL PRrMO SECOLO DELLA

STAMPA

l,A DTFFUSTONE DELLA

STAMPA
solito

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cui da allora non ebbe pi bisogno. La terra nativa della nuova cultura, il centro della civilti cristiana, il paese d'origine del moderno sistema bancario e contabile, ofrrl

rtrmpato ventotto opre in rlelle quali ebbero parecchie edizioni,


r'en

quarantasei volumi, alcune

di

due-

a editori e stampatori avventurosi delle possibiliti per cui non v'era invece posto nella societ tedesca di sruttura ancora prevalentemente medievale. I due caratteri che sono stati da allora gli elementi base della stampa occidentale, il tondo e il corsivo, videro cosl la luce in Italia; e qui si produssero pure le prime serie di caratteri greci ed ebraici; e avvenne il lancio nel mondo delle lettere dell'uso del frontespizio e della numerazione delle pagine, della stampa della musica e delle edizioni tascabili.

Rorna. Era quasi inevitabile che dopo poco tempo Sweynheym e Pannafiz, i primi stampatori d'Italia, trasferissero la loro attiviti dal uanquillo monastero di Subiaco a Roma, sede della curia e naturalmente anche importante centro commerciale, sia per gli afrart ecclesiastici che per quelli secolari. Molto lavoro eseguito fino allora dag abili amanuensi dell'amminisuazione papale impegn ora con continuit i[ torchio da stampa: come indulgenze e bolle papali erano state ma le primissime produzioni magontine, cos gli stampatori romani hanno avuto da allora il loro dafrarc con moduli delI'amminis ftazone governativa, decreti, circolari e simili. Inoltre Roma era il centro del mercato librario mediter' raneo sin dai tempi di Cicerone ed Orazio; e coloro che erano soti acquistare manoscritti a Roma vi compra-

tosettantacinque copie ciasctrna. L'elenco comprende lue edizioni (1468, r47o) della raccolta in due volumi rlelle lettere di san Gerolamo, degna di nota almeno principalmente perch contiene una disrcr gl'inglesi rertazione atmibuita al dottore della Chiesa e scdtta invece da un inglese tutt'altro che santo. Si tratta della I)issuasio Valerii ad Rufinam ne utcorcrTt dacat, una divertente diatriba cpntno i pericoli del matrimonio: pro rrio il libro che, ottant'anni prima, il quinto marito dell Donna di Bath' era solito leggere ugladly night and rlrry for his desport> e di cti <he lough ilwey fulfaste>. l,a copia letta da un qualche sctivano di Oxford fu rilegata inseme ad altri trattatelli su <<wykked wpes)> (fm cui ve n'era uno di san Gerolamo) e dovette in ultimo la sua immensa popolarit anche all'erata identilicazione dell'autore. In realti essa appartiene al De Nu-

\lalter 1is Curialium dell'arguto scrittore del secolo xu Mrp, diventato coal il primo scrittore inglese comparso a

vano ora i libri a stampa. Verso il t47o I'umanista nG rimberghese Hartmann Schedel - il compilatore dell Cronaca pubblicata da Koberger nel 1493 - nascrisse in un appunto i prezzi di alcuni libri stampati a Roma: un Lucano costava un ducato papale (circa dieci scellini oro), un Virgilio due ducati, La citt di Dio di sant'Agostino cinque ducati, \a Naturalis Historid di Plinio otto ducati, un Livio sette ducati, una Bibbia in latino dieci ducati.

Il numeto dei titoli disponibili a Roma in quel tempo era notevole. In una supplica rivolt^ a pap^ Sisto IV, S.veynheym e Pannafiz afietmarono nel t472 di aver

rtrmpa. Nello stesso tempo, Ulrich Han - un altro stampatore romano di origine tedesca - aveva pubblicato ottanta lihri, in gr^n pafte edizioni di autori latini, fra cui anche ut Missale Ronzanam G+26) in cui per la prima volta si rtnmpb tipograficamente Ia musica. Nel complesso tuttavia la produzione dei torchi rornuni non notevole dal punto di vista tipografico - anirl, uniformemente mediocre -, 8 lo invece per il suo ('ontenuto, che riflette la posizione internazionale della cltti. La MirabiliaUrbis Romoe,la guida medievale dei rellegrini e dei visitatori della citti, copiata innumerevoli volte a partire del r4o circa, venne ora stampata c ristampata, con correzioni frequenti che spesso sostitrirono al folklore medievale squarci di pseudoerudiziorrc rinascimentale. La Cosmograpbia Tolomeo - che liurava nel programma di Conrad Sweynheym ma apIrnrve solo dopo la sua morte, stampata da Arnold BucI lNellc Canterbary Tale diChaucerl.

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rL PRrMO SECOLO DELLA

STAMPA

tA

DTFFUSTONE DELLA

STAMPA

5t

kinclc (t428; ristampata nel r49o) - illustrava con ventisette carte incise in rame la strutnra del mondo cosl come 1o si conosceva da un migliaio d'anni. Lo stampatore romano Stephan Plan& stampb per primo la lettera Cristoforo Colombo da cui I'Europa apprese l'awenuta rivoluzione delle sue concezioni geograficle; anche questo opuscolo impegnb per molti anni gli stampatori romani.

h divozione regiosa. Il

carattere impiegato per stamprc questi libri ra, con qualc,he miglioranento, quello di Ariighi: il carattere Blado ricreato nel r9z3 da Stanlcy Morison una felice fusione delle migliori caratte' ritiche delle scitte di Blado e Amighi.

Venezia. Come gii constatato in Germania, le sole


forze intellettuali e spirituali non erano sufrcienti a attirare gli uomini d'afiari del settore brario: essi seguirono in Italia le vie maestre degli scambi commerciali, quelle che portavano alla regina dell'Adriatico, Venezia, che dominava nel Quatmocento il commercio verso tutto ll mondo conosciuto. due fratelli Johann e \Tendelin von Speyer - originari appunto di Spira, nel Palatinato vi aprirono la prima stamperia nel 1467 e l'anno seguente Johann pubblic il primo libro stampato, come vanta orgogliosamente il colophon, nella regina dell'Adriatico: rNella citt adriatica, Giovanni originario di Spira, stam' f p.r primo libri con caratteri di bronzo. Quanta speranzr ii debba avere per il futuro, o lettore, lo vedi, poich (luesta prima fatica ha superato I'arte della penna>>. Erano le Epistolae ad familiares di Cicerone, la cui prime edizione di uecento copie fu venduta immediatamente, mentre una seconda di alre trecento andb esaurita in (luattro mesi. Nel colophon Johann richiamb di nuovo l'attenzione sul suo operato:

Due soli stampatori romani meritano particolare men-

zione: Ludovico degli Arrighi e Antonio Blado. Arrighi,


maesro calligrafo e copista di professione, era anche un funzionario di grado inferiore nella Cancelleria Aposto lica: egli pubblicb nel x122 il primo <campionario> a stampa, che insegnava agh apprendisti I'uso della littera cancelleresca impiegata nei brevi apostolici. Queste lettere <corsive>> erano state incise dall'orefice Lautizio Perugino con cri Anighi fondb nel t5z4 una societi per la stampa di edizioni. I1 pi illustre tra i loro illusni patroni fu il poeta umanista Giangiorgio Trissino, oggi ricordato per aver inuodotto i versi sciolti nel teatro e per la sua intelligente opera di riformatore dell'ortografia (una delle sue innovazioni - la differenziazione della u e della a, della i e della i - , adottata da Arrighi ed b cos sopravvissuta): egli raccomand I'Arrighi aI papa Clemente VII quale persona <che, come nella scrittura ha superab tutti gli altri calligrafi del nostro tempo, cos - avendo recentemente inventato questo bellissimo sistema per eseguire a stampa quasi tutto quel che prima faceva con la penna - ha superato ogni altro stampatore per la bellezza dei suoi caratteri>>. Arrighi mor probabilmente durante il sacco di Roma nel maggio-giugno 1167; gli venne conferito nel 1549 il titolo di Tipografo Camerale, o stampatore della Santa Sede, e in questa veste egli stamp nel 1559 il primo Index librorum probibitorun Blado famoso nella storia della letteratura per aver pubblicato le prime edizioni di due pere di carattere assai diverso: Principe di Machiavelli (rt3z) e gli Exercitia spiritalia & sant'Ignazio di Loyola (r:+8), due <<condensati> dell'arte di governare il mondo e del-

rrzT.Antonio Blado fu attivo dal r5r5 circa fino al

Una volta ogni tedesco si portava un libro dall'Italia. I U- q tedesco dar'or pi di qanto essi non presero. I Perch Giovanni, un uoo che pochi sorpassan in abilit, I ha dimosuato che i libri possono esser scritti meglio con lbt' tone. I Spira diventata amica di Venezia: infatti in quattro mesiii esaurita I questa opera di Cicerone ristampata in trecento copie. \(Iendelin continub con suqcesso anc.he dopo la morte

del fratello G+zo), pubbcando dieci libri nel r47o e ruindici ciascuno nei due anni seguenti. Le loro edizioni
erano ben stampate e dimostrano una certa discrimina'rione nella scelta deg autori. Olme ai classici latini, che costituivano la produzione fondamentale di ogni stampa-

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