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rL PRrMO SECOLO DELLA

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LA DIFFUSIONE DELLA

STAMPA

tore italiano del tempo, i due fratelli pubblicarono i primi libri in ngua italiana, fra cui anche'il Canzoniere del Petrarca G+zo) e una traduzione della Bibbia (t+zt). Il monopolio concesso a Johann von Speyer venne meno con la sua morte e siccome la Signoria di Venezia credeva fermamente nella libera iniziauva, su cui era bacommercio veneziano, la strmpa venne lasciata primo rivale di lendelin fu aperta alla concomenza. ancota uno straniero, il francese Nicolas Jenson. Questi ptodusse in dieci anni circa centocinquanta libri: g Speyer e pi tardi Manuzio, mantennero la stessa media, cJre pub quindi essere considerata l'indice delle possibilit dei revisori letterari, dei compositori e dei torcolieri. Come editore, Jenson si interessb a vari argomenti, fra ct ebbero evidenza particolare i padri della Chiesa e i classici latini: Giustino, Eusebio (entrambi nel r47o) e Agostino G+2il tra i primi, Cesare, Svetonio, Quinsato

'3 Ancor pi fulgida splendette quindi la stella del pi grande stampatore veneziano del Cinquecento, Aldo Manuzio. Come tutti gli dmi stampatori veneziani di qualche importanza, Aldo era uno straniero. Nato nel r45o circa a Bassiano, sul mite settenmionale delle Paludi Pontine, venne presto in contatto personale con Pico della Mirandola, il brillante campione del platonismo fiorentino. Da lui imparb ad amare la lingua e la letteratura greche, amore che doveva lasciare traccia profonda nell'attiviti etoriale del giovane Aldo. Due principi di Carpi, nipoti di Pico e suoi ex allievi (a uno di essi egli dedic la prima edizione della sua grammatica latina, uscita il 9 marzo r4gt), gli fornirono i capitali per la stamperia che egli apfi a Venezia nel r49o, avendo come scopo ed interesse principali la pubblicazione di autori
grecl. successo di queste edizioni (di cui tratteremo ancora pi avanti) incoraggib Aldo ad applicare la sua erudizione e il suo senso degli afr.an a una nuova avvenfura,

il

ll

di Plinio G+zr) ra

i secondi. Nel suo programma egli incluse inevitabilmente anche parecchi scritti di Cicero ne, ma fu ancora una rarit) sul mercato italiano la sua edizione della Vulgata (stampata con caratteri gotici nel l'476),L'espansione dei suoi afiari costrinse Jenson a entrare in societi con parecchi finanziatori tedeschi - che egli trovb principalmente ra i mercanti del Fondaco dei Tedeschi -; tuttavia egli non dipese mai completamente da loro, n dal p pL Sisto IV, che gli accordb la sua protezione e lo fece conte nel 1475, e presso il quale morl a Roma nel r48o, non protetto indigente, ma ospite
onorato.

tiliano, Nepote (tutti nel r47r) e la Naturalis Historia

Il

la produzione di testi latini, in cui doveva stinguersi in modo particolare. In quel tempo erano cresciute nuove generazioni lettori cui i grossi tomi dei libri liturgici e delle edizioni complete di antichi scrittori e padri della Chiesa interessavano poco: conoscenti e dilettanti

L'importanza di Venezia come cntro del mercato librario maspare dall'enorme numero di stamperie (circa r5o) che vi svolgevano la loro attiviti verso la fine del secolo. La qualiti della produzione era perb inversamente proporzionale alla quantiti. Erhard Ratdolt, il miglior stampatore rimasto aYenezia dopo la morte di Jenson, ritorn nella nativa Augusta nel 1486; il vello generale rimase basso e una stamperia come quella del fiorentino Lucantonio Giunta degna di nota solo per la sua brutta ma preteriziosa produzione in serie.

(gentiluomini con molto tempo libero a disposizione, che avevano peneato il gusto e anche un po' dell'erudizione degli umanisti), maestri di scuola, pred, awocati, dottori, i quali avendo superato i corsi universitai di litterae humaniores volevano libri da poter portare in giro durante viaggi e passeggiate, o da leggere senza fretta davanti al caminetto, e il cui prczzo fosse, fra I'aluo,

accessibile dle possibilitl finanziarie dei pi poveri ha questi clienti potenzieli. Aldo ebbe una di quelle idee geniali che distinguono il grande editore quando decise di produrre una serie di testi che fossero allo stesso tempo di alto livello, raccolti in un numero di pagine relativamente piccolo, di formato maneggevole e a buon prczzo. Per potet giungere al successo commerciale, non gli fu solo necessario aumentare la tiratura di ogni edizione - Aldo stamp mille copie, invece delle normali

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cento, duecentocinquanta o al massimo cinque-cento -, ma dovette anche far stare qu'anto pi testo possibile nel piccolo formato in sedicesimo scelto per queste sue ezioni <<tascabili>. Gli fu di molto aiuto in questo frangente il suo amore per i caratteri corsivi: la serie corsiva di Francesco Griflo soddisfece le sue esigenze. Dall'aprile r jor , data d'uscita delle opere di Virgilio stampate con il corsivo di Griflo, Aldo pubblicb ogni mese per i cinque anni successivi na delle edizioni << aldine>> di autori antichi, all'insegna del delfino e dell'ancora che venne considerata in tutta Europa sicura garanzia di testi eccellenti (erano curati da eminenti studiosi) e di belle impeccabili ezioni a prcz?.o ragionevole. Quale fosse la reputazione internazionale di Aldo Manuzio dimostrato dal fatto che subito rivali senza scrupoli si diedero a pubblicare e a spacciare per prodotti autentici della stamperia Manuzio numerose ristampe apocrife delle edizioni aldine. Fra il rjor e il x5z6 gli stampatori di Lione ne pubblicarono non meno di 19,

5'
onorevolmente

pagin.a campione,

Parigi. La stamperia

oggi alla Bibliothque Nationale di

aiutati in questo da Francesco Griffo, il quale incise per ditte lionesi parecchie serie di punzoni. Con il colophon <<In Venetia in impressoria Aldi Minutii)> apparve perfino la prima edizione delle Epistolae obscurorurn airoFunt, stampata in efietti aHagenau (in Alsazia) da Heinrich Gran. Considerando che in quei tempi vigeva un dilagante disinteresse nei riguardi del plagio, pr usare un termine moderno, percib raro esempio d'onest di
studioso il riconoscimento da parte di Johannes Sturm, fondatore del Gymnasium di Strasburgo (1538), del suo

A pattire dal r54o Sturm ristampb alcune edizioni aldine ad uso dei suoi studenti e ne citb cos la fonte: <Abbiamo seguito Aldo in tutto, sia per l'autoriti dell'uomo sia per le annotazioni degli studiosi
debito verso Aldo. italiani>. Aldo Manuzio

tificabili come tali - a partiie ai t476: it pi importrnte forse Bonino de Boninis (Dobri Dobrievi), clrc.stamp pure a Verona, Brescia e Lione. Anche i prirni libri. in lingua croata e caratreri glagolitici vennero rtampati a Venezia: un messale (t+1j, un breviario (r+g) e un evangeliario G+g). I primi libri stampati a est dell'Adriatico furono un Oktoib G+g) in serbo con caratteri cirillici, e un salteri9 G+l;) e un messale (r+g+) in croato con carameri
glagolitici,

po della stamperia vaticana,la chiuse. Posizione geografrca e affiniti storiche fecero di venezia la via naturale atftaverso cui gli slavi del Sud venncro in contatto con I'arte della stampa (circa iI 75 per cento degli incunaboli conservati neil bibliotech lave proviene da stamperie veneziane) e vi s'incontrano itampatori croati non sempre, per, facilmente iden-

in vita per oltre un secolo. Momo Aldo G1'rr), iI suocero Andrea Asolano - egli stesso proprietri,o d.i torchi della :taTpJr.il apparin,rta al efunto Nicolas Jen$on - ne fu il fedele amministratore in nome del niiote Paolo (nato nel rjirl) fi" quando questi non ragginse la maggiore eta. studioso pi .h. oro J rfi.ril-prolo accrebbe la f.ama goduta dalla stamperia con ee[inti cd.izioni, specialmente quella di Ciceion., .r ror, ,.pp. migliorarne o anche solo mantenerne sdbile il successo commerciale. Anche suo figlio Aldo il Giovane, che ereditb la ditta dopo la mortJ di paolo nel r574,'fu bravo Itlologo e cattivo uomo d'afr.afi: nel r5g5 lancib la guitla dg!-a stamperia a un diretrore e nel 5{o,nominato ca-

Manuzio si mantenne

j"g*

tutti editi a Cettigne da Hieromonachos

fu anche molto vicino a diventare il pioniere delle Bibbie poliglotte, onore che doveva t@care al cardinale Ximenes, il promotore della Bibbia complutense: egli progett nel 1497 o 1498 una Bibbia in ebraico, greco e latino, ma per ignote ragioni il grande progetto venne abbandonato, come testimonia un'unica

kurios, che_ sarebbe divenuro poi (r5o7-rz) il primo sramrntore della Valacchia. Ma il primo grande libro in dalnrnto d'argomento secolare, il romano Planine di peter '/,otani, usc di nuovo presso una stamperia veneziana

Ma-

(t t6g).
Sola
t

rndizione

ra tutte le citti italiane, Venezia conservb la sua di cenmo della stampa per tutto il Cinque-

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cento. Menue la casa dei Manuzio continuava la speciahzzazione in autori classici, altri due gtandi stampatori veneziani si dedicarono con passione alla letteratura italiana del tempo. Francesco Marcolini, nativo di Fotl, si stabill a Venezia nel l534 e fu I'editore di Pietro Aretino (probabilmente il pi dotato poeta satirico, pornogtafo e ricattatore letterario di tutti i tempi); ma in compenso - se mai gli venne in mente che occotreva un compenso - pubblic una graziosa edizione di Dante. L'elegante esecuzione tipografica del Marcolini molto contribul a rendere popolare il corsivo romano di Arrighi,
Blado e Tagliente.

suoi numerosi creditori. D-a questi atti notarili, sentenze di

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f,r,::*ro

*ibuna, con*ard di .ilL;J}il;'a;li noi .puna quantit ;i"ior-" zioni n" ilp.niUii

Ie rctribuzioni dei t,roi con*l*ii accademici e dei co*ettori di bozze' I suoi .op"riilri hvoravano da dodic u qua*ordici ore ar giornq rr""t. qffi;iiuno di cssi dovevr .oTqor..

un inventario comp_leto della bottega di Maufer con i suoi cinqu; r;r;hi. conosciamo esa*amentc i salari dei suoi c.omposil;;i.

Abbiamo

,or.oli.;i;;"J-."me

Anche pi importante per la diffusione della letteratura nazionale fu il piemontese Giovanni Giolito de'Ferrari, stabitosi a Venezia col padre nel 1538, e resosi indipendente re anni dopo. Egli non fu solo l'editore dell'Ariosto, delle cui opere pubblicb una trentina di edizioni, ma ristampb anche maesmi pi antichi, specialmente Petrarca e Boccaccio. Quando la Chiesa comincib a disapprovare il semipaganesimo di questi autori, Giolito si adattb al cambiamento di clima e a partire dal 1568 pubblicb una collana chiamata <<Ghirlanda spirituale>. Al momento della sua morte G1ZB) aveva pubbcato circa 85o libri, ma sotto la guida dei figli la stamperia declin rapidamente e venne chiusa nel 16o6.

di " una s..r.i". Maufer era in rerazione con lohann Rauchfass, un rilrraio di Francoforgg 9tr.-"i;t,;-i;-.d*i,"'i,frg.u, u rgente a Yenezia.di ditte tedesche, si era speciarizzato i tiuri itrli#;i r #ir',l.oforte 'cll'esportazione c hnanzi la stampa del pi iportrrrte ribroiinuluuf"r,
n costi superiori, e

che cos*inse Maufer

na' Sappiamo di uno sciopito"i compositori

a.u.

p.lir. i, rrli;;?;;i;
.^

coton-

d;;;;. d.ril;
rl*

lo..orieri, ltiii op.rri

Padoua. La sede dell'universit dello stato di Venezia meta di essere citata fra le citt in cui si stamparono incunaboli perch ci pervenuto - caso unico - un certo numero di documenti che dnno un'idea della vera e propria conduzione di una stamperia. La stampa cominci a Padova nel r47r; i primi stampatori erano nativi dell'Italia, della Prussia, di Harlem, di Basilea e di Stendal. Nel 1474 si aggiunse loro un francese, Pieme Maufer di Rouen, che italianizz il suo nome in Piero Fransoso. Nato verso l l.452, egli si rec a Padova con il padre, ottenne il titolo di nagister e aprl una stamperia in proprio. Era evidentemente un manager astuto e intraprendente, bench il suo ambizioso programma editoriale 1o coinvolgesse in continue liti coi

rlr una cardera

r"l?J.iiJ di un carartere usato da Nicolas Jenson (in.id.nlr.n, ci condusse Rauchfrss e un al*o uomo d'.fifr;i-Frun.oforte a costituire r Padova Ia societ <<i.ot l.i );,li s s o s ucce s s i vo l., k' r, r1.i, r. d ii'i |, ccademici e di un dorlo .ori*ror.. r" t'rrr una fornitu.lajufficienie-i..rr" "liir.].i"ri ,rriI;rancesco

{,;;;i tcsto, I'altro oer 4F il. grossario


Grii'o,

;:Xi,,*i:[-J'd:f*t#"ffi i::nrn,!;f commission .*.tt*i gotici _


frss

uno per il : ;i^;;-;onista

X}fnmli

crrrie.

6oo copie del i!il-:or,,T unro, cu 1062 oagine, uJllla prestazione impressionan_ rc, che diffcihnt ptr.bil ;;;* ripetuta oggi>. Sor_ 'rcnde il fatto che ne siano rpiruuirsute soltanro *e
La successiva carriera di Maufer e re sue varie imprese sono di minore interesse, b.n.rr-.no?r".rr."rr-

il; uscirono dallal*r.g;ii Maufer

ai q".tr.gii;.-i;

di elevata qualit) it ,l#,,,r"

crr

'on te. Come alui fta i primi ,tr.prt"ri,


un sedentario:

iel

r479lasii

F;'d;;;;;;;;;

anche Maufer non

,.r"-

,8

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e Mantova'La cessivamente a Verona, Venezia, Modena quelprobabilmente fu sua pi imponen"6ti.rrione

lo

d, corpus la dei commenta; iil;;J, a sassoferraro Juris (7 voll., 1479-85).


Francia.

LastoriadellibrostanrpatobcaratterizzatainFranfirr-tefi iniri, ^tia ce^nualizzazlone delle stamperie che si lii'|rli""t;^ffitr.d"rion., due peculiarititrancese: nazionale carattere al ascrivere orooensi ad otrr. parigi, a manrenere la sua i; e dell'enosizione A ..rrtio itiipl"a.trt."d.il" stamPa

.it

ii;ffi;

#;iia,

fr#r;;;il6;r,oi'tr,q.risizionenonneutrahzz del protestante-

]lffi;-"i rit."ri questa roccaforte calviniti-"; t.f" Gine;-raggion-se.pet la letteraiura lutemondo nel \itienberg ;ii u';h. sta l'impo rrun briciole delle Orlans viJsero rano; ^c;;;,tecitt com; R;";;; quig;r tav. d"!ii ,ru-ptori parigini. Toccb la di.essere ci"tiuecnto' al ; *tst, n".i[t;.r] declino il dopo ;ir!,,i, e in ;;s"i,; di diventre da a1di Lione - tu .iil;;t". alla guale g.raviiarono ttancesr' e stampa l'.tt. grafica,la lot" leditoria della - ;;;;; ile;;; ;;;":-*ro" ta dall'apertura delufficiale prima stamperia francese come .din"tdtnzi atto dal e paese, del il^il;;;,"tI ;il-tr*ll.ti.t"l. della Co;i.";;;.h.ir irfiro JAf^ speciale atienzione a Jenson accordata ;;;t:P.,-"rri!f,; i; ttptott"ione)> caso ogni in tale fosse^veramente da Carlo VII non avenezia -' e si recb invece Jenson ,ror, ,or'rrl-" fttlgi I"" l,"rgi xII .-p.tli.iTtttnte .Franct*" 1t-tosrasebgenuino'
rono per l'arte-itt" stampa un interesse
bene non

stampatore non deve sorprendere: owio c-he essi svessero delle idee ben precise circa i libri che consideravano meritevoli di essere fatti conoscere al popolo nelI'interesse della cultura e dell'insegnamento. La Sorbona, la pi antica universiti a nord delle Alpi, si mise all'avanguardia gii nel r47o invitando.tre stampatori tedeschi a fondare una stamperia nei suoi locali; il rettote e il bibliotecario dai quali era partito l'invito scelsero i libri da pubblicare e ne supervisionarono la stampa per cui scelsero loro stessi il carattere; la loro insistenza per I'impiego di una serie tonda ebbe importanza decisiva nel preparare il rapido abbandono del gotico nel mondo occidentale. I volumi pubblicad furono in gran parte libri di testo per gli studenti, scelti in considerazione della loro adattabiliti a modelli di elegante sdle latino; tra di essi merita un cenno la traduzione delle lettere di Platone curata da Leonardo Bruni, l'unica edizione a stampa che ne sia mai stata eseguita, e l'unico testo di Platone tampato in Francia nel Quatrocento. Nel 1473 i due tlignitari accademici che avevano promos$o la costituzione della stamperia lasciarono Parigi (Johann Heynlin pet llasilea, dove divenne il consigliere di Johann Amerbach; Guillaume Fichet per Roma) e i re stampatori tedeschi continuarono la loro attivit) insieme privatamente per

rltri

ln prosegu

A quest'epoca, sebbene lavorassero a Parigi parecchi nltri tedeschi, si erano ormai afiermati gli stampatori intligeni, fra i quali un certo Pasquier Bonhomme che pubblicb il primo libro a strmpa in lingua francese: i re
volumi delle Croniques de France (1476\. Ma coloro che l)osero le premesse per lo sviluppo di questo specifico icttore dell'editoria francese furono Jean Dupr e Anloine Vrard, che si speciahzzarono entrambi in edizioni rli lusso illusmate e ricche di ornamentazione. Dupt aprl lxrttega all'insegna dei Due Cigni nel r48r ed forse il ri notevole dal punto di vista dell'abilit commerciale. Srlle orme di Koberger e Manuzio, egli connollb per un certo tempo il mercato librario francese, associandosi n ricchi frnanziatori e fondando filiali e agenzie nelle va-

cinque anni; uno solo, Ulrich Gering di Costanza, dal r 478 fino alla morte ( r 5 r o).

scevfJ.i.riit di servirsene per i fini pocomp.iuto in Francia nel campo

litici della monarchia.

della sbmpa - rliirr"ri oiti particolarmeStliltS

Il primo .t;;;il;;to

fu pt: li-fT,t ;;;;h; perch in esso 10 stampatore unlverslprotessofl i Che dell'etore. ;1,. al iervizio assoluta delrouraniti h p;i;;d;r. i stati tari siano

6o

IL PRIMO SECOLO DELLA STAMPA a Lione' Vrie province, compresa una fiorente botteg nel smmpare a +81 e. morl nel ;#:';h;'.oiiin.i di cui stamd'ore' r sr2 - fu inve." i'initi"tore ei Libri nella loto diverse; edizioni ;;lt ;;;;;;j;.u-"...n,o e fini eleganti fregi caratteri, rilii i #*.Xi*" ?*iri. di esempio un costituirono illustraziorri, q,r.Jti la allora ""ti da si cui g^iov.a di fine esecu zione ;;fi;;r48q il (fiorito-tra Pigouchet Fttitipp. ,io" francese. (fiorito tra t' r4e7 e it :'iiT;;;;;';;r-."'r.'vr -, vrard nel1'at*atriva e conr'^i;riri;;hsgir1g1" d'ore ctre "ii.".irioni, - oltre ai Libri nell,accur cavallere^tezz ti romanzi --;;;;;;;;;;;;';;'h ', .affin da Guy Marschi e la famosa b*io *otLbro pubblicata nel 1485. chant ---V.tto mela fi" del secolo queste L!'yI: prettamente 1o spirito del e pubblic Jet dievali decaddero";i-f"*;. francese' Rinascimento .omincib a permere il pensiero elemenu r1introdussero che pionieri dei uno fu Vrard i1 suo in' ;";;;"li n.li;oti.mentazione dei bri; ma p t:^::i maggiore ;b.-; .impotanza quanto yelle segur'|;ilil del classicismo francese, in loipo

I.A DIFFUSIONE DELLA STAMPA

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nomanza mondiale richiamavano mercanti dalla Germania, dall'I talia e dalla Spagna, e godettero dello speciale

ir

lionesi ebbero il vantaggio di essere lontani dalla censuru esercitata dai teologi della Sorbona e, connariamente ui loro confratelli parigini, furono percib liberi di seguire ,ue[e tendenze umanistiche di cui un buon esempio il Terenzio illustrato pubblicato da Trechsel nel 1493. Bade lascib Lione per Parigi nel 499 e qui continub il lavoro del suocero pubblicando una serie di volumi in lrtino di autori antichi e moderni; tra quesri ultimi la tnnggior parte degli scritti giovanili di Erasmo. Egli fu inolme il primo editore di Guillaume Bud, uno dei pi grandi grecisti di tutti i tempi. Il Praelum Ascensianum, ('ome Bade chiamb la sua stamperia, adott come mart'hio un torchio da stampa, che fra I'altro la pi antica f'rrl)presentazione di questo strumento. Dopo la morte di llrrde la sua stamperia venne assorbita da quella fondata

l)attonato

di Luigi XI (r46r-8f). Inoltre gli stampatori

trel r5oz, o poco prima, da Henri Estienne (Henricus


Stcphanus), la quale doveva meritarsi fama anche mag-

iore come cenuo difiusore della letteratura

classica.

it;

"*alla Francia il pdmato europeo nella produzlone diedero


libri per tutto dei --Lt-;tl.
sius, dalla

;;lrt.;6".

.r"disi-stmpatori-editori,. che

.lrrcques I-efvre d'Etaples (Faber Stapulensis),

(t462' ,i ,pi. .* it fiammingo.Josse-Bade AscenBdius in nome ||o il J-odrus til .f,.l"titilro sebbene

il Cinquecento'

.Ji'f"r*

,r.ro u G"nd. Brd. itudi in ltalia e apprese ti"ttp"tio di Johann Trechsel' cui l'arte a Lione ".U. Thalia. figlia spos la genetale' in Lione costituis un'eccezione alla regola francese un fu - o mesampatore o**i, h suo primo

.ittriil,"-di

"t!"

ptttto Bruxelles'

;ffi;;i;J_A ;J"iur".e ;;;;" appreso


i';;;';i;i,
ilUi t"r, Sp.y.,

.h.

T;;;;.i,-hu*.io

duJi.ui ,i pub trovare rraccia a Parigicon' oi stampatori r ..^ a . ne Lione rante gI1 ultlmr decenni el Quattrocento'

a Erfuit.

-'

te Roy__(attivo dal a-Venezia dai tedeschi' fra cui ''arte segurto poi dai

In

confronto ai sessanta

;;;;;i

dell,impor,.nr"-..o"ti."

stesri anni una 93.1tan1ina' ,provl sufrciente Ata citt, l cui fiere di ri'

(r5o9), dei comnrenti ai Salmi (rSoZ) e delle Epistole paoline (r5rz). l'cr le edizoni n latino Stephanus si valse della consulrrrza editoriale di Geofiroy Tory ft48o-t533), che in rl secondo tempo avrebbe impiantato una stamperia per rroprio conto. l,a vedova di Henri Estienne spos un socio del deIrrtrto marito, Simon de Colines, il quale continub degnanrcnte la tradizione della ditta fino a quando non enub rrrli afiari Robert Estienne (tSog-g), il quale spos lrcrctte Badius e alla morte del suocero (1535) fuse le rlrrc stamperie di Badius e Stephanus; nello stesso periorhr Jrrosper anche la stamperia di un altro genero di ll*tlius, Michel Vascosan. Ed a Colines, Tory, Robert lrticnne e Vascosan, che il regno di Francesco I (r:rrc edizioni del Psalteriun quintuplex

iure grecista francese del ternpo, fu iI pi importante nrnsigliere e autore di H. Estienne; per la prima volta rreli studi biblici egli fece uso di metodi filologici nelle

il

mag-

rL PRrMo sEcol-o DELLA STAMPA 6z r,47) deve il suo appellativo di eti d'oro della-tipografr'^nse. Questi stampatori introdussero in Francia i principi lanciaii d"llq sramperia aldina: uso esclusivo dei ..ratteri latini, tondi e c-orsivi, formato maneggevole, prcz;lo basso. Sotto I'influenza dei-principt di.Tory, Co-

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iiner e Estienne acquisirono serie di caratteri intetamente nuove. Vengono atgibuite allo stesso Colines alcune serie di corsivo-e di greco, e specialmente il tondo SrAugustin-sylvius ( fi - il diretto predecessore rli tutti cosiddeiti Garamond -, ma la ditta ebbe la "tt.nti fortuna di ottenere i servizi di Claude Garamond quale punzonista e consulente grafico (come lo si chiamerebbe
ogsi).

--Si*on de Colines, sebbene non fosse egli stesso uno studioso, mantenne in pieno e perfino amplib la gamma di opere scientifiche e di cultuta, includendovi ]e scienze natuiali (il De Natura Stirpiurn di Jean Ruel), Ia-cosmologia e I'astrologia (Jean Flrnel_e Sacrobosco), oltre alle piicevoli edizioi di Orazio e Marziale ispirate al modello aldino. Robert Estienne, e dopo di lui il figlio Henri il Giovane (r28-p8), furono iue pi eminenti studiosi-stam-

patori el rlcolo. Robert f-u profondo classicista e cristiano devoro, inclinazioni fus con felice risultato nelle edizioni critiche della Vulgata (:1527-28\ e del Vecchio Testamento in ebraico (:'Slg-4t, riveduta tra il 1544 I it itoe l. Nel suo Nuovo foiatttettto in greco (rrir ) eg dt capitoli in vetsi numerati' inn-ovazione che fu

cordia religiosa in Europa. "onMag_giore ongrg presjo costituirono per Franlposteri cesco due altri provvedimenti: r) l'aver oidin.to listienne di consegare una copia di iascuno d.i tibri in greco da lui stampati alla biblioteca reale (r:fg), .h. -uutiot.." d.ivenne, con qr,resio modesto inizio, la prima del copyrighr;:) Ia promulgazione (tig) di un codice di norme per. gli stampatori,?i cui la .*t. pi impor-

modello di molti libri bianchi sJessivi. piri tardi sua penna e il suo torchio a parecchie -l.a di queste pubblicazioni a carartere documentario, ch. cinformavano adeguatrimente ognunor> sul perch ie alleanze del Re crisiianissimo co i protestaniiier.hi . il sultano turco servissero la causa ella pr... iJi"

dei monarchi a ediGci grandiosi e ai gioielli de frbprie amanti. come Massimiliano I, Francsco I riconobbe intelligentgmente I'immensa forza che poreva dlriuare d. un appello a .r'ella che si chiam poi I'opinione pubblics per mezzo della pqol, stampat. Nel i5z7 il iuo go v:rn.o spiegb e giustific pubtlicamente la propria politica in un opuscolo, Lettres de Frangois 1", a paper'che, nella sua studiata suppressio ueri e-suggestio fati;, costi-

la sua galle-ria di-gladri e riservata dalla maggior parre

tul

il

Iistienne pres-rg

tsnte quella che proibisce l'uso

presto univlrsalmente adottata. Il suo maggior successo dal porrto di vista della pura erudizione fu ,Tbesaurus lSii, Latinae (t.)t, cbn frequenti ristampe rivedute) che" non ancora d tutto sorpaisato . Tl Dictionarium la' tino-gallicum (ri38), , Dictionaire francoislatin $1B.' r '4;) e le loro eizioni ridotte per 1e scuole - tutte ti,rHri.di frequente - fecero i Robert il padre della
lessicografia francese. godette della protezione

al rango di amicizia pemonalg - dl re Francesco f , il solo soviano di tutti i-tempi che abbia dedicato alla stampa quell'amorevole cura-dimostrata da un Carlo I per

Robrt Estienne

salita fino

che.

rinfeshte da brigantir>, sul <<buon vino>>, sulle <<ostriabbondantirrimor.ndo (nella prigione dei debitori) egli lasci al nipote Robert il Giovane"(t53o-7r), che era rimasto fedele alla chiesa di Roma, una iittalion" finanniaria molto gravosa. Nel fratte'po, Henri il Giovane

che possa essere confnso-con quello di'un'alit" rtr*p.ria: un'ordinanza che salvaguardava ugualmente gli e inter_essi dei produttori e quelii dei compratori. La morte di Francesco-I (rs+il pri il calvinista Robert Estienne della ptot"rio'n1,= gli occori.ur .""uo gli ostili teologi de[a sorbona. Nl r r so ee lascib rcrcib Parigi per Ginevra e da allora ra-iittatntinub I'attivit in ambedue le citt. A Parigi, charles Estienne (r.5o4-64), fratello di Rbert, pubblil un'edizione completa di Cicerone (rSSil e ,r" Guide des chemins de France rawivata da commenti sulle <<strade cattive>> ed

di qualsiaii -.tihio

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(r528-98) e FranEois (t597'8z).continuarono lo splensi deve a Henri :;A ,t".p.ri, patia a Ginevra: primi anni del dei f"ttg" ,iti. Ji ttti.i pagani 9 principes di "t" editionis it cristianesimo, .o*pt*.ti. sua realizIa ma Siculo; Diodoro e Ari;.t*;r;;:t",tto

;;;il;;;iiot. t" il T

r ae c ae G 57 z\' h e s aur us lin guae .G de11'opera-paterna' complemento e desna .orriroprttita P;"" Er;i;nn, nefio di Hnri il Giovane. \r567-7627\' si mantenn , - gr'ii.- alla collaborazione_-del grande fi1odel' - al livello cu-lturale ;;il;;ti"o itr. Ctt.,tbot per dovette autorit, alle Inviso ginevrina. iu?r"iot " ariei, ou" suo figlio Antoine, ritornato ali.rnnit. a ii, fede, f ti.o-pensato con i titoli di <imprimeur Con la ;-;; ;di ogardi.tt d.. ma*ices grecque":.>'. l'ininterrottermine *"". di quest'ltimo nel 74 ha -iiUon. i J,r. ,..oli d;aitivit della pi brillante famiglia di studiosi-stampatori che sia mai esistita. Gii Estienne costituirno cos il ponte ideale ftq-4-ry,i"J;dli incunaboliel'inprinerii royale di Luigi XIII, i*rtiii"" i. roliAra unila e h quaii uniforme eccelf.*"-.it" stampa francese attraverio i secoli. Ma il loro ;i;;;;; i" "ltitit" , a Patgi, prova anche f impareggiait. plirirne de[ megofioli nglla letteratura francese. Sotl'fio"e, la maggiore praticamente unica competiIri. Ji paigi,*r.i.nn. brillantemente la sua posizione oer ouasi un secolo. A Lione la stampa vera e Pqopria pi. a. lunso il#;;;il. 'orni degli immigrati tedschi vicina Badella I'infuenza ;il; qlJti"ti al6o *rogo,t da AnLione a aperta "'fili.l. .ui.ttt.. ir,t"tto ;ii;"

de la mort, rispettivamente con I'aggiunta di brani del Vecchio Testamento e di versi della Danza rnacabra. I Trechsel furono anche i primi editori dello spagnolo Michele Serveto, che cur per loro, fra I'altro, la Geografia di Tolomeo (tsls); il libro che ne caus la morte sul rogo a Ginevra (rlSi), e cio la Restitutio Cbristianisni (tSSz-S), venne perb pubblicato a Vienne da Balthasar Arnoullet, scelta dettata probabilmente dal fatto che sia il luogo che lo stampatore erano del tutto sconosciuti.
Serveto descrisse in questo libro la circolazione polmonare, ma questa sua scoperta rimase sconosciuta, poich il libro venne bruciato (ne sopravvissero segretamente tre sole copie), e quando \Villiam Harvey present ai contcmporanei la sua Exercitatio Anatonica de Motu Cordis c't Sanguinis in Anirnalibu.r (Francoforte 16z8) esso gli era completamente ignoto. Olme ai Trechsel, uno dei pi eminenti stampatori lionesi fu Sebastian Greyff (t49r-r556), nativo della citt imperiale sveva di Reutlingen, il quale latnizz iL sro nome in Gryphius e'lavor a Lione a partire dal tr2o. Le sue edizioni di autori antichi rivaieggiarono con quelle di Aldo Manuzio e di Stephanus, e per le edizioni critiche dei medici classici Galeno e Ippocrate si valse nientemeno che di Frangois Rabelais quale revisore letterario. Un altro stampatore lionese, che sfortunltamente non ci ha lasciato il suo nome, stamp di quest'ultimo il Gargantua (la seconda edizione, la pi antica c$istente, del r51'2), di cui l'autore afierm che si vendcttero pi copie in due mesi che della Bibbia in nove rnni: si trattava forse di un'afiermazione alla Gatgantua,

,o"-foirg.t

nott soltanto vendette sul mercato france;;i" p;;,rZion. della stamperia di Norimberg^, ma stipul anche contrattil;dipenenti con molti stampatori lio-

dei libri della csa madr' ;"J;r*j;;;;;;l;i.hi.sta ---l; fu gestita.dal 1498 Trechsel rirp.ri. di Johann fa vedova che ut-"rlein, ;;;"1; l.t lYevq sp3!1t9 e CaMelchior Trechs1 di frgli poi dai . d.fondrtorl, di siloserie due sono pr"i"zioni ;r,-"i piri 9t. pubblicate e Basilea di Holbein Hans ;;;A; ;ti;ir, ^ Veteris

i*U.".tt.i

t53a sotto il titolo di Historiarutn instrunenti icoes e Les simulachres et Historiees laces

infatti ne sopravvivono solo due copie. Gryphius fu anche il primo editore del libero pensatore umanista Etienne Dolet, il quale nel 1538 apr una rtamperia per proprio conto pubblicando la satira calvirrista L'Enler (1542) di Clment Marot e i suoi saggi erctici, che dovevano portarlo al rogo (Parigi 1546). Ma la fama di Lione nella storia della stampa dovutrr in ugual misura agli stampatori e ai disegnatori di carrtteri, di cui il pi grande fu Robert Granjon. Egli si lrrsfer a Lione verso iI r556, dopo esser stato in stretto

66

rL PRrMo sEco,o DELLA

STAMPA

LA DIFFUSIONE DELLA STAMPA

67

contatto con la citt per circa dieci anni (nel r5a6 ggli lio;;;; iornito ,rna politza di corsivo a1lo stampatore imeiegb la che Rer t.t. J.* de Tournes il Vecchio,. silografo dal illustrato sull'astrolabio fibro ;r;;";; un la i;;t Stloott, di cui Granion spos 4 seguito punTournes De a fornire fielia Antoinette), e continub a t.6u.ne avesse preso nel frattempo a pub;;;;ti.1 ii.rr. in proprio. I caratteri i Granlon, le illusrazioni

i libri in volgare furono pi numerori di gyelli in latino. L'interlinetura abbondante, le inizia bianche su fondo nero (in negativo), i froniespizi silora6ci rtcorati frequentemente con disegni arald]ici, sono
fin {agli intzi

scendenti della scritftra dei manoscitti spagnoli; e dipese-ro,_pi che _almove, dal paronato eccleJiastico, ma

lSrto*or, . '.r..,rzione tipografica dei due De Tournes, a;t i+-6+'l e figlio (tirl-ot), diedero lustro alla ;; -"i"ri"e'libraria iiotr.t iU" seconda met del Cincon irr...rrro. Jean de Tournes il Vecchio fu in relazione <la belle Lab, Louise cui di Lione di i salaos leiterari .ri!*li f" la regina senza corona - e pubblicb nel rrr j I'unico libro di 1ei, reso immortale dai sonetti che con' a causa della sua {ede protestante' ii.n.. Jean il Giovane,'Suirt.ra nel 1585, e vi mor nel do.ret emigrare in
Lone non si spense lentamente per maacanz di mezzi eJ incompeteio^, ,o^e accadde alla maggior parte delle prime itamperie italiane e tedesche,. ma venne su-

La Grande Compagnia Commerciale di Ravensburg, nella Svevia meridionle - la pi grande impresa europ.1 di importazione ed esportazion del euairocenro
fu l'agenzia che fornf alla Spagna i suoi

nlcune delle caratteristiche tipografiche he collocaiono libri spagnoli dgl primo peridJin una classe a parre.

t6o5.

..

;;;"d d"["

strapotente concorrenza parigina quando era

n.ott al culmine della fioritura.


Spagna e Portogallo.

civilti spagnola stata contrassegn.atl i.n tutti i suoi ,rp.iri, n.i rr"o dei secoli, da carattristiche che la di;da ogni altra e che - pur nella dificolti d'iden,iA.Z*. i partiiJari - tengonoin dispartel'arte,,la lettespagnole da_Ilo svttuppo.geratura,la ', musica, la religiositi esse avuto ,r.i t.rto '.op". Lo stes-so clima n.r"t ;;;;i;"1*.-pu .tt"re ritrovato nella storia del libro
La stampato. ---i,i*iil

principale stanziaminto nella pinisola ibeiica fu in Aragona, il cui direttore,'tedesco, impiant nel t473 una stamperia servita da tre suoi connazionali, Lambert Palmart_di Colonia, Johann von Salzburg di Salisburgo e Paul Hurus di costanza, dei quali palrart rimase a Valencia, mentre Johann von Salzburg e paul I lurus andarono a Barcellnr . quest'ulti*o, if,- rardr, rt Saragozza.La castiglia ricevette-i suoi prim torchi dalI'Aragona, rispetto al-la quale essa era aliora molto arrerata, sia dal punto di vista economico che da quello culturale. Burgos, l'antica capitale e ancora centro'politico ed ecclesiastico del regno, Salamanca e AlcalZ, l, tlue sedi d'universit), e Siviglia, il grande emporio del commercio con il Nuovo _Mondo, divennero sede, prima tlella fine del secolo, di fiorenti stamperie. Madi, ele-

pri-i

srampatori.

!! loro

Valencia,

rllora

nel ,lg, al_rango di residenza reale, compare per la prima volta nella storia della stampa ne| 156-6, m" d^
vata

in poi super gli

smnziamenii

pi antichi. Nel

| 49, una principessa spagnola, la regina Eleonora, invit a Lisbona (dove il primo libro era stato stampato nel r 489 da un ebreo) il moavo Valentin von Mhren e il
lrnssone

primi stamparori furono tedeschi, ma si acclimatarono in misura i,.n -rggiore di quanto qualsiasi ;p;r*e tedesco in.Italia silia mai italianizzato. Essi cominciatono a stampare con i pi recenti caratteri ton,ti,; ,ito*rrorro t"bito alle serie gotiche, dirette di'

primo libro in portoghese, uscito a Lisbona nel t4gr, fu una traduzione della Lebens Christi di Ludolf von Sachsen in quattro volumi. . In aggiunta alle solite indulgenze, messali, grammatiche e dizionari in latino uscl presto a stampa" anche la -Rosenbach lctteratura spagnola: Johann a^ Barcellona

Il

Nikolas von Sachsen.

rL PRIMo sEcol,o DELLA STAMPA 68 (r+gt) e Frederick Biel di Basilea a Burgos (1496) pubde san fi". il ro-rn l cirrrt de Amor di Diego (t+g6) ra

I,A DIFFUSIONE DELLA STAMPA

69

il;;;'H.'o-; S; p"uqii'3rono,a Salamancle Hurus a R;;;ti;- d; [*t;* di Juan de Luce-na'di Vagad' I due t rri".ir.r i.iint.."
Sarasozza ttqq'l'

Gli stampatori di Salamanca si specializzarono in edi autori classici in caratteri tondi, che all'inizio clel secolo successivo vennero gradualmente introdotti
zioni

Cnnto

;;;i;;ri"

t.tieiosi e tecolare, prosa edificante: tT.ebralco na. e cilezioni dileggi e statuti, in spagnolg I tt Spagna fino di un"''letteiaria t.t.'f' ;;ii'-;.;;a; al r49z). * ,. in Sivi i+9o la regina Isabella diede alla stampaom pae' C t,F"ll::: ordinandg sli;' ;;; Ktr. p.ttiunente i[ primo dl una no-

Aragn produzione iberica sono rappresen-

i'

tli

ios Alemanes-vndizionario spagnolo, promossi dalbile serie dirionari-.U. tirg.- "q;r[ Frandell'Acadmie r*iit .ottiti-i-C i *i {ue[i Cqusc,a,,dell'Acca*y delta :t"; rrrr.l-il n .rJ..ia . d.ll'urriversiti di oxford dovevano diventare r

;;;

pi famosi. La pi notevole stamperia.sivigliana

,. llt" rl ii a" T^;b-9;;Tbers, t,'d'gi',lrincipale de Nebriia (o LeJ.t";;^;.-"-.i[i-sli. Anto]nio famose alPrudenzo' e Persio di brixa), le cui per attraenti "Jiri*i oggi i";;;i" loto;"dizione, sono ancor dal tondJiontornato la veste tipogr.-."n igqto-in Portodel I Manoel re Il commento i" .*tLri lotici' ;'3*.'s.. ng! : z la, amPa del;;li;;;;i*;" do per Reino e lo -la chiam a Ltsbona e Ordonang\es di venne-eseguita tetza iJ-iit"t la second. .dirioJ crgqrbels:r dar nglio {i ;;;;-; silis;;-;r- ;;ts,'nelguida della .h.";ii-;;; :2. alla il;;, '"c"L' di Siviga era concentrato
r
s

fy O""lt.fonda-

come cenro della stampa. Il cardinale Francisco Ximencs, suo fondatore e generoso patrono, nomin stampatore dell'Universit Arao Guilln de Brocar di Pamplorra, il primo stampatore indigeno di qualche importanza. l')gli aveva iniziato la sua carriera nel r49z a Pamplona rubblicando libri di teologia (non pi di sedici a tutto il rSoo), stampati con gran cura in eleganti caratteri gotici rotondi. Prima della sua morte, avvenuta nel rr2j o poco dopo, ne seguirono altri settantasei e la sua rinornanza confermata dalla nomina a stampatore reale, titolo conferitogli dal re Carlo I (meglio conosciuto come imperatore Carlo V), il quale lo concesse anche, pi tartli, al figlio di lui Juan. La reputazione di maggior stamrntore spagnolo del Cinquecento deriv comunque ad Arao dal suo magnifico Poliglotta Complutense (Com-

onche nella stampa di testi spagnoli. La nuova universit Alcal, appena fondata (r5o8), rivaleggib con la famosa Salamanca quale centro di cultura e la sorpassb

il nome latino di Alcal de Henares), una llibbia plurilingue in ebraico, caldeo, greco e ladno. Il cnrdinale Ximenes, morto nel 15rZ, non vide terminato rrrcsto monumento di erudizione e di abilit tecnica che rloveva, sono parole sue, <<dar nuova vita allo studio lino allora negletto delle Scritture>> (esso segna infatti I'inizio della riforma cattolica) e per il quale aveva speso
rlutum era
ln principesca somma di cinquantamila ducati d'oro (circa

'i

:r.*i.dr. $i..o-.

l'intero .o.rrr.i.o

."'tt Americhe' Juan Cromberger p9t91'a oflrire volse la sua .r*rio".-.1i. ptotpettive th. e-al1'editoria.-Egli.ottenne ,tr-i. dl. it N"ou" M"nJo un
pyublicb nel "i Pauli?) ;;ff1ffi-P'* (:Joii'i".' 't': Americhe nelle ;;;; pti.o libro'stamp-a-to 'laDoctrina riuscito Cbristiana ro-ii-ttisia' Mexicana e Castellana, de1l'espansionismo e ;;;;dio d.iio ,. missionario gnoli.

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iilp#rii, lr,. .nirnavano i c o n q u i

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vcnticinquemila sterline oro). Il lavoro editoriale di prel)rrrazione era cominciato nel r 5oz,la stampa dei sei volrmi dur dal r5r4 al rj7 (Brocar ne provb il bel carilttcre greco in un'edizione dell'Ero e Leandro di Murerr), ma il libro usc solo nel r5zz. Uno degli ultimi lihri di qualche valore tipografico editi ad Alcal - e in lrtta Ia Spagna - fu la biografia del cardinale Ximenes r'ritta da Alvar Gmez de Castro e pubblicata da Andres rle Angulo nel 1569: conveniente tributo alla figura del
t'rtnde cardinale. lJn certo numero di punzoni e di mauici usati nel Cin-

70

IL PRrMO SECOLO DELLA

STAMPA

LA DIFFUSIONE DELLA

STAMPA

quecento da stampatori spagn-oli -filiale ci sono pervenuti come spagnola della fonderia deila dell'archivi "tr.

b"rr.r di Francoforte. Siccome essa fu originariamente di proprieti del monastero di San Jos a Barcellona - uno .i'piri antichi insediamenti tipografici della penisola .J"oru come impresa commLrciale dal r7t5, molto

so uno dei tanti stampatori della prospera citti di Colonia, negli anni r47r-72. Ritornato a Bruges, le richieste ricevute da <<dyuerce gentilmen and frendes)> per copie del libro lo indussero ad impiantare una stamperia

probabile che qualihe vera matrice del periodo degli incunaboli possa essere soptawissuta. Inghilterra.

L'inffoduzione della stampa in Inghilterra fu dovuta a un indigeno, un mercante pi che uno studioso, protetto dr] no!ili del regno, i.a tottavia indipendente da

in proprio di cui il Recuyell ol the Histories ol Troye, uscito ne| 1474, fu il primo frutto, subito seguito dal popolare Game and Playe of tbe Chesse di Jacobus de Cessolis - che Caxton tradusse dal latino -, da una seconda edizione del Recayell, da Les Faits de lason, dalle Mditatiotts sur les septs psrtutltes e da Les quatres dernires choses. Tutti questi libri erano stati di solito attribuiti allo stampatore e calligrafo di Bruges Colard Mansion, ma si ora stabilito che essi furono prodotti nella stamperia di Caxton, dove infatti Mansion aveva nppreso I'arte prima di aprire una stamperia propria nel
474. Caxton ritornb in Inghilterra nel 1476 e impiant la sua stamperia nell'interno dell'abbazia di \lestminster prima vicino alla sala capitolare, e pi tardi nella Almonry - all'insegna della Red Pale. Contemporaneamente egli import libri dall'estero su scala abbastatua vasta e forse ne esportb pure in Francia; questi ultimi,

loro: William

i"r" i"

Ca><ton.-<.I servizi da lui resi alla letteragenerale e a quella inglese in par-ticolare quale traduttoe ed editore avrebbero f.tto i lui una figura preminente anche se non avesse stampato mai neppure Lna pagina; e anche se non avesse mai tradotto o pubbcato un iolo libro sarebbe stato una delle pi autoreng,rt della sroria della stampa inglese.- Egli fu un "of grand cittadino, tra le cui disparate attiviti vi era anEhe q,.rella dello stampatore; ma non fu- un-grande stamp"toi., dal punto di-vista tecnico>> (Updike.). N"t,r.ll" regione del \eald (Kent) *a il r4zo e il 1424, divenne ,.to*o d'afiari a Londra e per circa tren' prr h maggior parre del suo temp.a Bruges, do'

'

;ili console ;;il;-in".lfla posizione di un moderno della interessi degli tutela la in^ta ir^ ;;";;;G: e sli (forse :; Ji -.t *ti inglesi. Lasciato I'incarico n"" ai sua spontanea volntl), egli trovb il. tempo oer ;r"d";;. i; iigt.t. il romanzo cavralleresco di Raoul Lel*; R ;;tit\es histoires de Troye, e lo dedicb-a Marnt"ti,r. sorella di re Edoardo I\ e moglie di Catlo il i.-.rrio di Borgogna, nei cui te*itori era situata
Caxton
si accinse ad apprendere egli stesso l'arte della stampa pres-

(stsmpati in francese)>, possono essere state copie di edizioni pubblicate da Caxton a Bruges o semplici rimanenze invendute di quelli importati. Cosl Caxton non fu soltanto il primo studioso-stampatore nella storia d'Inghiltema, ma anche il primo rivenditore inglese al minuto, poich tutti i librai suoi contemporanei erano olan-

'Bruges. --f?r

p"bblicare

come

il libro secondo \illiam Morris quattro secoli dopo

suoi gusli personali,

desi, tedeschi o francesi. Egli godette fino alla morte (r+gr) della protezione e difclell'amicizia, o fu in semplici relazioni d'afiari ficile distinguere nettamente -, dei re Edoardo IV e Riccardo della casa di York e del loro successore Enrico VII Tudor. Il suo primo autore fu il secondo conte Rivers, cognato di Edoardo IV, il cui Dictes or Sayengis ol tlte Philosophres il primo libro stampato in Inghilterra lasci la stamperia di Caxton 18 novembre r 477 . Nello stesso anno usc l'Ordinale Sarum, che merita menzione perch fu accompagnato dalla prima inserzione pubblicitaria nella storia dell'editoria inglese: un av-

III

il

*ffid'

72

rL PRrMO SECOLO DELLA

STAMPA

LA DIFFUSIONE DELLA STAMPA

73

viso indirizzato a (<ony man spirituel or temporel>> che potesse essere interessato ad acquistare <good chepe>> una <<wel and ruly comect> edizione del calendario delle festivit secondo il rito di Salisbury. Ma la vera importanza di Caxton sta nel fatto che ben settantaquattro dei circa novanta libri da lui stampati sono in lingua inglese: una ventina di essi, tradotti dall'editore stesso, assicurano a Caxton - insieme ai prologhi e agli epiloghi che egli scisse per le alte sue pubblicazioni - un posto duraturo nella storia della prosa inglese. La scelta dei titoli mette in luce la sua natura di ottimo uomo d'afr.a. Tra di essi vi sono romanz cavallereschi - come le gesta eroiche del <(good chrysten man)> Eracle e la conquista della Terra Santa da parte di Goffredo di Buglione (r48r) -, manuali d'istruzione morale e sociale - come Tbe Doctrinal ol Sapience (r48fi e le Aesop's Fables -, autori classici - come Cicerone e|'Eneide di Virgilio (da una parafrasi francese) -, un'enciclopedia popolare

r49o)

eilPolychronicon di Higden (r482): in breve, libri che esercitavano una grande atrazione sulle classi superiori inglesi della fine del Quatrocento. Questi lauourites
contemporanei sono stati oggi dimenticati, ma Caxton

Tbe Myrrour ol tlte'Vorlde (r48t, ristampata nel -, storie universali e d'Inghilterra, il Brut (r+8o)

ci va ascritto a merito immortale di questo pubblico e del suo editore - stampb pure (e la societ inglese comprd) le editiones principes delle maggiori glorie della letteratura inglese del Medioevo: le Canterbury Tales (la prirna edizione apparve nel 1478 e venne ristampata nel
1484; gli immediati successori di Caxton dovettero soddisfare ulteriorl richieste nel 1492, r4gj, 1498), il Par' lianent al f oules,la Hous ol Fane, il Boece, il Troilus and Cryseid.e, tutti di Chaucer,la Conlessio Arnantis di John Gower, varie poesie di John Lydgate, e Le Morte Dartbur (r+S) di Thomas Malory. Dopo la morte di Caxton, la guida della stamperia
passb
I
t"1

ti '#

Alsazia, il quale eccelse soprattutto per la quantita, pi che la qualit, della sua produzione, che

Irth in

al suo assistente \Tynlcyn de \lorde, nativo di

raggiunse verso iL t535,l'anno della sua morte, gli otto-

iustamente definito il primo editore che fece dei libri rcolastici la base frnanziaa della sua ditta. Nel r5oo \ynkyn de \orde si trasferl nella citt di Londra, dove erano gi all'opera alui stampatori. Uno di cssi, Guillaume Faques - che aveva rimediato allo svantnggio dell'origine francese cambiando il suo nome in ti[iam Fawkes fu nominato nel r5o3 <<regius impresnrr> del re Enrico VIL PeT ordine del re egli stampb sin celeberrima urbe London, r5o4>> un bel Psalteriurn c un libro di divozioni che non poteva perb competere con il popolarissimo Horae ad usuru Sarurn,di cui si conocono circa duecentocinquanta edizioni diverse tra quella rli Caxton (circa 1477\ e il 1558, quando fu sostituito dal Ilook of Corumon Prayer. Come stampatore del re successe a Fawkes nel r5o8 il normanno Richard Pynson, chc aveva cominciato a Londra nel r4go e rimase sul mercrto fino alla morte (r53o). Pynson pubblicb in questo tcmpo circa quatrocento libri, il meglio degli incunaboli inglesi sia dal punto di vista tecnico esecutivo che da quello del disegno grafico. Tra di essi le Canterbury Tales e molte letture popolari in inglese, insieme alle sue miliori rcalizzazoni,le Horae (t455) e e messali (r5or, tJo4, t5rz) ad usaru Saruru. Ma Pynson s'interessava rrincipalmente, come editore, al campo legale ed ottenne il virtuale monopolio dei codici e dei manuali ad uso dei iuristi di professione e dei dilettanti, quali giudici di pacc e signori terrieri. Pynson stampb anche l'erudita Assertio septeffi sacramentorurn adaersus Martinurz Lutherun (r5zr) di Enrico VIII, onorata da Leone X con il conferimento al suo

cento volumi circa. I suoi due libri migliori - la traduzione inglese della Golden Legend, che uscl nel x493, e le due ristampe delle Canterbury Tales - devono tutto a Ooxton, ma occorre tener presente che circa i due quinti della sua produzione erano destinati ai ngazzi delle cuole e ma questi libri non vi erano soltanto le sfrutlutissime grammatiche di Donato e John Garland e rirpcttive imitazioni, ma anche testi di modernissimi (per ullora) riformatori dei programmi scolastici, come Colet, lirasmo e rilliam Lily. Wynkyn de \orde pub essere

rl*
74
rL PRrMO SECOLO DELLA
STAMPA

t.A DTFFUSTONE DELLA

STAMPA

75

regale autore del titolo

Fidei Defensor per lui e i suoi successori in perpetuun. \ynkyn de \orde e Richard Pynson stamparono quasi i due terzi dei libri editi in Inghilterra ma il r5oo e il
rr1o; concorrenti locali e stamperie saniete si divisero quasi equamente il resto, ma a partire dal t5zo g altri stampatori inglesi cominciarono a competere validamente con i due giganti londinesi e i loro concorrenti sranieri.
Enrico

(, pese essi-fossero>, dalle restrizioni lui andlva soggetta la magodopera,straniera; disposizione illuminatrl?* dcl re Riccardo IIJ e dei suoi cortigiani e consiglieri. euerta.legge-venne abrogata nel 1534, quando ai-<<prynters und bynders of bokeir> suanirl iu proibito di *'ndere libri in Inghilterra. Ota, nel 1543,^l,esrensore ufficiale del privile-gio reale fece dire a Eiri VIII: <Nel passato ni era usi far stampare da stranieri in paesi diversi strani questi libri delle funzioni divine, con grave danno e osta..n19 p.r i sudditi, i quali dispngono dell'abiliti, -nosmi clella possibiliti e di un'indusmia della rir.p" suficientij clre con la stampa di questi libri potrebbero cominciare u lavorare con profitto a u"nt"ggio della comunit>. Qu9st9 privilegio obblig gliltampatori, qualunque fosse la loro opinione personale, a stampare'qalsiasi libro liturgico anche quelli che si conuaddicevano o si escludevano a vicenda - che la mutevole politica dei succcssivi governi li obbligava a pubblicare: proprio come ogi i direttori del Her Maiesty's Stationery ffice publrlicano con impaniaht i prowedimenti ch-e mettonb in vigore e ggelli che revocano, per esempio, la nazionaliz-

rntori, librai, illuminatori, ecc.,. <di qualunque nazione

vuta molto probabilmente all'ihteressamenro personale

VIII

awers violentemente, forse a causa del-

la sua educazione teologica, qualsiasi raduzione in inglese delle Scitture; cos le prime Bibbie in inglese dovettero essere stampate all'estero. La versione di Tindale del
Nuovo Testamento apparve a Colonia,'!orms e Magonza (incidentalmente, nella stamperia dei cattolicissimi Quentell.e Schfier), quella dei primi sei libri della Bibbia ad Anversa; e pure ad Anversa (1536) la prima versione inglese completa della Bibbia, opera di Miles Coverdale: ne sarebbe uscita aPangi un'edizione riveduta se l'Inquisizione francese non fosse intervenuta obbligando 1o stampatore a fuggire oltre Manica. La grande Bibbia, come venne chiamata in seguito, fu cos portata a termine a Londra nel 1539 - dopo che Thomas Cromwell riusc a recuperate il torchio e le matrici impiegate a Parigi - e in due annilse ne dovettero ristampare sette edizioni. A causa della sua politica incostante il re commissionb cos, in pratica, la stampa di un libro per cui Tindale era stato arso sul rogo solo due anni e mezzo prima. Nel 1543 venne concesso a Richard Grafton e Edward t(/hitchrch un privilegio reale che conferiva loro I'inca. rico di skmpare tutti i bri liturgici per uso interno nel regno. \hitchurch aveva stampato due anni prima, e ristampb nel 1543, il primo breviario anglicano: Portiforium secundun asutn Saruru... in quo nomenRonano pontifici falso ascriptun oruittitur.Il privilegio concesso da Enrico VIII particolarmente interessante perch menziona per la prima volta I'importanza de'editoria per la <<bilancia dei pagamenti> del paese, in aggiunta al suo impiego politico potenziale che gi altri sovrani avevano riconosciuto. La prima legge padamentare inglese in materia di libri a stampa aveva espressamerite esentato stam-

tutt'altro che <<sanguinaria>>: Grafton se la cavb cun poche settimane di prigione, una multa e la perdita tlel titolo di stampatore della regina; ed ebbe perfino, in ncguito, accesso al Padamento, pti-" per la citta i Londra e poi per Coventry. Nel secolo seguente un certo Henry Hills riusc a dicnsione

nazione del ferro e dell'acciaio. Cosl i-nomi di Grafton (rnorto nel, r57z) e !hitchurch (morto nel 156z) appaio no indiflerentemente sul Primer cattolico di Enrico VIII c sul Pryrnel protestante di Edoardo VI, sul compromettcnte Order ol Conmunion di Edoardo VI e sull uaduzioe inglese della radicale Forxte ol connon praiers Oalvino, sui due Booke ol conmon prayer edoardiani comc su, quello elisabettiano. Essi sarebbero stari stampati, probabilmente, anche per la regina Maria I se Grafton non avesse pubblicato il proclama dell'ascesa al trono di .fane Grey nel luglio r j 13. Maria si dimos*b in quesr'oc-

76

IL PRIMO SECOLO DELLA

STAMPA

I,A DIFFUSIONE DELLA rrc

STAMPA

77

ventare successivamente stampatore dell'esercito degli anabattisti, del Lord Protettore, del Rump Parliament

(parlamento <(uonco>>) e dei re Carlo II e Giacomo II; e tent di chiudere la Oxford University Press. Il regno di Maria la Sanguinaria segna una svolta nella storia dell'editoria inglese. Nel 1157 venne imposto agli stampatori-editori, organizzati sin dall'inizio del secolo xvr nella Stationers' Company (costituita in origine come corporazione di scrivani nel r4o3) uno statuto dettato dal re e motivato in parte dal desiderio di rinraccia-

ripartl aglinizi del r5z3 aveva prodotto appena dieci tibretti e un'indulger:na. La sua modesta impottanza nell'esser stato il primo in Inghilterra a possedere caratteri greci, sebbene il <<primus uriusque linguae in Anglia itnpressor)>, come si autodefin, non abbia stampato libri in reco. Nel 1534 Enrico VIII diede all'Universit di (lambridge uno statuto in cui si autorizzavano il cancellierc o i suoi delegati a nominare tre stazionari e stampatori>>, che stampassero e vendessero libri da loro approvnti. Ma, prima di diventare veri e propri stampatori del<<

re e punire pi facilmente i produttori e spacciatori di scritti eretici. La Stationers' Company divenne ben presto un potentissimo organo del potere esecutivo e, finch

I'Universit, essi furono per lungo tempo semplici stampatori su licenza.


La stampa in greco e in ebraico.

dur, sofiocb efcacemente


ria inglese.

il

libero sviluppo dell'editoAldo Manuzio decise di far dell'edizione degli il fondamento commerciale della sua stamrcria (erano gli anni r4go), il suo primo problema fu la crcazione di una serie di caratteri greci. Il frequente ricorrere di parole greche nella corrispondenza di Cicerone rveva fin dagli inizi provocato I'aggiunta di caratteri greQr"rando

Se si considera che le due stamperie universitarie ingle-

si sono venute assumendo nella vita accademica in patria e all'estero una funzione unica, stupisce la constatazione

utori greci

di quanto lentamente Oxford e Cambridge compresero le possibiliti dell'invenzione di Gutenberg: significativo il fatto che in ambedue le citt, al contrario di quanto era accaduto a Londra, le prime stamperie vennero fondate da tedeschi. Diemich Rode (Theoderich Rood) di Colonia stamp a Oxford, tra il 478 e il 1486, diciassette libri assai mediocri, in gran parte scritti di scolastici, fra cui (1486) il Pro Milone di Cicerone (primo autore classico pubblicato in Inghilterra): e questo nel luogo che aveva goduto del paronato umanista del <good Duke Humphrey>>. Considerando la qura meticolosa che ora dedica .ll. tr'r. pubblicazioni la Oi[ord University Press, il <diavoletto che provoca gli errori di stampa> - il Druckfeblerteulel del gergo tipografico tedesco - deve essersi divertito a far saltar via una x dalla data del colophon del pri mo libro di Rood. La data errata Mcccclxvtu invece delI'esatta versione Mcccclxxvrrr ha provocato qualche dotta controversia ua i bibliografi. Cambridge rimase indietro di circa quarant'anni perfino rispetto a Oxford. John Lair, o John Siberch, come egli si fece chiamare dal suo luogo di nascita (Siegburg, presso Colonia), arrivb a Cambridge nel jrg e quando

ci alle serie deivaristampatori,comefecero Peter Schfier c Sweynheym e Pannaftz fin dal r46j. Essi impiegarono gcneralmente i comispondenti caratteri latini per tutte tuelle lettere che hanno identico aspetto nelle due lingue, come A, B, E, H, O, P, C, T, X, Y, e si fecero fabbricare runzon speciali solo per Ie lettere propriamente greche, come A, @, @. Jenson usb nel r47r un greco della stessn bellezza della sua serie latina tonda. Il primo libro
$tampato interamente in greco fu

I'IPf,ITHMATA di Co-

$tantino Lascaris, una grammatica greca che usc a Milarro nel 1476; e Milano rimase per qualche tempo il centro rrincipale della stampa in greco. Lo stesso Demerius ( lhalcondylas di Creta che aveva scritto (in latino) la prefnzione al libro di Lascaris curb la prima edizione a stamu di Omero in greco, uscita in due volumi in folio a Fircnze nel 1488-89, con dedica aLorcnzo de'Medici. Prirnn d'allora Erhard Ratdolt aveva gi incluso una serie intcra di caratteri greci nel suo campionario del 1486. Tut-

78

IL PRIMO SECOLO DELLA

STAMPA

LA DIFFUSIONE DELLA
'S7.

STAMPA

79

ti questi primi disegnatori tentarono dar vita a un ca-

ratiere grco che si tmonwzasse con le serig latine, e ten' tarono [ercib di riprodune forme calligrafiche derivanti in ultimo, in ambedue i casi, dalle lettere epigrafiche' Il bel carattere di Alcal,nobileechiaro, con cui Arno Guil' ln de Brocar stampb nel 15 14 la parte in greco della Bibbia poliglotta del cardinale Ximenes, il pi grande

A. Dwiggins e Hermann Zapf. disegnavan Krimpen, ono serie greche di bellezza uguale a quella delle -iglto-

ri serie latine. I tre polizze grecs du roi rimasero proprieti della Corona e dopo alcune vicissitudini rovarono infine sistemazione all'Imprimerie Nationale, ma le matrici furono
messe a disposizione deg stampatori, a conzione che

risultat otienuto da questa scuola di disegno del carat' tere: il modello fu un manoscritto che il papa Leone X aveva messo a disposizione del cardinale espressamente
per - questo scopo.

i caratteri corsivi - chidoveva far di lui un pioniere nel' Ia stampa dei testi latini - 1o port a ordinare delle serie di grec che resero quasi impoisibile la bella stamPa di un t.Jo in quella lingua, poiih egli scelse come modello la scittuia informle usata quotidianamente dai grecisti suoi amici, scrittura ffascufata e brutta, resa ancor meno leggibile dalle innumerevoli conrazioni 9 lgg-aturg (la solaratteristica del greco aldino pi tardi abbandonata): essa era comoda per lo scrivano, questo vero, ma proprio per tale ragione rnancava della ihiarczza, della dis.ciplina ! d.['i*pe]rsonalit] che conuaddistinguono qualsiasi ca' rattere ce miri a diventare d'uso generale. La stamperia aldina pubblicb le-editiones principes di Museo, Teicrito, Esioo (t49\, Aristotele (t+9s-g8), Aristofane (1498), Tucidide, Erodoto, Sofocle (r5oz), Platone (ttf i e di un gran numero d'alri autori che hanno t.tt.ttoin vtalaaadi Aldo Manuzio almeno fra gli studiosi, se non fra i tiPografi. - Lo sfortunato precedente creato da Aldo divenne una caratteristica permanente della stampa-in gr99o quando Claude Garamond accettb i principl aldini nelle serie incise per conto del re di Francia Francesco

Sfrtunatamente, la predilezione di Aldo Manuzio per

libri stampati con quei caratteri recassero la citura <<typis regis>. Tipograficamente - cio <(per uniformit colore, precisione di fusione ed esattezza di allineamento e di awiciiramento> -il grecs du roi costitul un grande migoramento rispetto al greco aldino, ma la lode di Robert Proctor, il quale lo defin <<di gran lunga il miglior
carattere del suo genere che sia mai stato inciso> sembra tmavagante, poich pure Garamond us come modello una scrittura greca contemporanea contenente anche pi conmazioni e legature di quella di cui si valse il punzonista veneziano. Il calligrafo che 1o disegnb, Angelos Veretios di Creta, ricevette dal re il titolo di professore. Robcrt Estienne fu il primo stampatore cui venne concesso cli usare il grecs dct. roi. Quattro libri di Eusebio (rS++-+6) e tre edizioni del Nuovo Testamento (1546-5o) difiusero le tre serie, impiegate poi contemporaneamente da Estienne nell'edizione di Appiano (r jjr). Curioso il fatto che Estienne fu nominato <<imprimeur & libraire s lettres Hebraiques & Latinesr, (rrt9), mentre il titolo di stampatore del re per il greco fu conferito, insieme alla natunlizzazione, a un ceto Conrad Neobar di Colonia. Dopo la morte di quest'ultimo nel r54o, Robert Estienne ni chiam typograpbus regius senza altre specifrcazioni. L'Itaha fu anche il luogo di nascita della tipografia cbraica. E probabilissimo che gli studiosi, gli artigiani e i finanzieri ebrei sparsi per tutta la penisola fossero subito interessati alle possibiliti commerciali e intellettuali clella nuova invenzione, e dovettero avere ampie occasioni di osservare da vicino il lavoro degli stampatori tederchi che si stabilivano per periodi pi o nieno lunghi in clozzine di citti e cittadine italiane. I primi libri stampati in caratteri ebraici apparvero in vari luoghi a partire dal r4Tr.Abraham ben Garton di Reggio Calabria e Me-

I;

anche percJr

il carattere greco del Complutense non inconrb favore altrove, fors a causa del zuo awicinamento troppo larprogo per poter essere impiegato -Coil economicamente nella al campo il libero lasciato fu ,trion commetciale. grecs du roi di Garamond, fin quando, ma iJr tglni abbatt^*^ recenti, Robert Proctor, Victor Scholderer, Jan

8o
il

rL PRIMo sEcot-o DELLA

STAMPA

r,A DTFFUSToNE DELLA

STAMPA

8r

shullam di Piove di Sacco furono i prototipografi ebrei; primo stampb nel r47 5 un commento del Pentateuco, e il secondo un codice di leggi ebraiche. Mantova, Ferrara, Bologna e Soncino sono i luoghi in cui si produsse-

ro succeisivamente libri in ebraico e ua di essi assurto

a .ama particolare il villaggio di Soncino presso Cremona, grazie alla dinastia di stampatori che da esso prese nom. La famiglia Soncino era tedesca d'origine (di Spira, nel Palatinto, o Frth, presso Norimberga). Israel Soncino (morto nel 1489) si dide alla stampa dopo il fallimento della sua impresa bancaria; il figlio Joshua impiantb una stamperia a Napoli, ma mor molto presto (t+gz); il figlio suo pi giovane, Gerson, doveva diventare <<il pi grande stampatore ebreo che il mondo abbia mai

Dopo d'allora, con la sola eccezione delle serie disegnatc da Christofiel van Dyck per gli Elzevir e di quelle usatc dal tipografo ebreo Joseph Athias di Amsterdam (morto nel 169r) - che aveva acquistato la fonderia di Van l)yck e Daniel Elzevir alla morte di quest'ultimo (168o) -- la tipoglafra ebraica and di male in peggio, e soltanto tli recente la Monotype ha messo in commercio alcuni caratteri che si rifanno ai modelli di Reggio e Soncino.

llugh Schonfield avanz nel r93z un'interessante propo$ta: un carattere ebraico latinizzato (ispirato aI Caslon c al Bodoni) comprendente maiuscolo, minuscolo, maiuscoletto, con la relativa serie corsiva, fino allora assente nclla stampa in ebraico. Ma I'idea venne respinta dai conrtlenti grafici delle stamperie ora fiorenti in Israele. La
fonderia tipografica di Gerusalemme sta comunque lavorrndo con successo per la rinascita della tipografia ebraicrr: nei suoi campionari compresa una serie incisa da liric Gill nel ry3j in cui per la piima volta le lettere ebraichc vengono dotate di grazie.

conosiiutr. Irrequielo come la grande maggioranza de primi stampatori, egli pass da Brescia a Barco, Fano, Pesaro, Ortona, Rimini, fu per qualche tempo in Francia e infine pattl per la Turchia nel 1527. Qui egli stampb a Costantinopli e infine a Salonicco dove mor nel 1534. I suoi discendenti continuarono a stampare vagando
per I'impero ottomano e le ultime notizie che se ne abbiano provengono dal Cairo GS6z-66) I Soncino pubblicarono circa centotrenta libri in caratteri ebraici, ma Gerson stamp anche in volgare e per la sua edizione delle poesie di Petrarca (r5o3) si valse di caratteri incisi da Francesco Griffo di Venezia. Gerson venne estromesso dal mercato per la concorrenza dello stampatore veneziano Daniel Bomberg, un uomo d'afra'

ri criitiano di origine

nato un privilegio per stampare libri in ebraico (rrr5' tl4il; ehno att fine del Cinquecento la stampa in ebrai'
co a Venezia rimase in mani cristiane.

tedesca, che aveva ottenuto dal Se-

Anche <il pi attivo punzonista di cantteri ebraici> fu un gentile. Guillaume le B (r5zi-98), un francese di Troyes, apprese l'arte nella fonderia di catatteri di Robert Estienne, e si uasferl aYenezia nel l 545, dove incise nei quattro anni successivi non meno di otto serie di ebraico-per due stampatori cristiani, olre a punzoni di caratteri greci e latini. Ritornato in Francia, egli fornl
alme serie d'ebraico a Garamond e Plantin.

LA STAMPA NFLLE LINGUE LOCALI

83

Capitolo quinto La stampa nelle lingue locali

scolastici di oggi: se i maestri italiani cedevano nelle superiori virt di un curriculum strettamente <<classico>>, in Spagna, Francia, Paesi Bassi e Germania vi erano parecchi educatori che preferivano agli antichi autori pagani, la cui morale non poteva essere accettata, gli autori

cistiani del Medioevo di cui si potesse accettare lo stile. Il Vangelo di san Matteo, messo in versi dallo spagnolo Juvencus nel rv secolo, venne ristampato dieci volte prima del r jrg. E delle poesie di Prudenzio, suo assai pi famoso contemporaneo e compatriota, apparvero una ven-

tina di edizioni tra

il

r4g7 e il r54o.

luoghi di pubbli-

ni intellettuali delle nazioni

Gli efietti della difiusione della stampa sulle condizioeuropee si risolsero in un mfroruamento simultaneo di due tendenze diametralmen-

te opposte. Da una parte, rinsaldarono i legami ua le varie nazioni facenti parte della comunit europea: le concezioni filosofiche, le scoperte scientifiche gli scritti dei poeti e molti altri prodotti della mente umana divennero parimonio comune e avrebbero presto costituito un prezioso retaggio supernazionale, qualunque fossero il paese d'origine e la nazionalit dello scrittore o del pensatore; per cui la concezione medievale della Respublica Christiafla, otmai affievolita al tempo dell'invenzione di Gutenberg, venne risuscitata dall'arte della stampa sotto forma di Respublica Litterarunz, in cui ogni nazione esercitava un'influenza proporzionale. Dall'altra parte,la difiusione della stampa rimarc, nelI'ambito dell'attivit intellettuale, le frontiere fra le varie nazioni e ne creb perfino di nuove, in quanto - con il pro gressivo allargamento della cerchia dei lettori - autori ed editori non poterono pi fare assegnamento sul latino, che era stato il mezzo normale di comunicazione nel Medioevo. Il pubblico, che aveva ora facile accesso alla letteratura, lo volle ancor pi facile e prefer ai libri stampati nella lingua degli studiosi quelli nella sua madre lingua. Per <<studiosi>> s'intendono qui anche i rugazzi delle scuole. Nelle scuole del Cinquecento non si leggevano soltanto Cicerone, Livio, Virgilio, Orazo e gli altri autori

cazione furono le sedi principa dell'umanesimo cistiano - Deventer, Zwolle, Lipsia, Salamanca,Parigi, Anversa, Vienna -, ma non mancarono fra di essi anche cenffi di indkizzo pi laico, come Norimberga, Lione e Rouen.

L'insistenza di Erasmo sul latino di Cicerone quale unico modello di purezza elimin perb in seguito questi e altri autori dai programmi scolastici. Ci non diminu tutta-

via I'entusiasmo degli Oloferne per le imitazioni delle


Eglogbe di Virgilio opera del carmelita generale Battista

Mantovano (r448-r 5): ,.Ah, caro buon Mantovano! Chi non ti capisce, chi non ti ama? > (Shakespeare, Pene d'aruor perdute). Che le sue poesie fossero conosciutissime - anche se non sempre amate - suficientemente attestato dalle pi che recento edizioni pubblicate fra la prima del 1488 e gli anni di scuola di Shakespeare. Il numero dei titoli pubblicati in latino e nelle varie lingue locali non in se stesso una pieua di pangone di valore assoluto, in quanto la tiratura delle edizioni dei testi latini tendeva in proporzione a ridursi (almeno dalI'inizio del Cinquecento in poi), ma, anche cosl, il mutamento del rapporto di produzione fra le due categorie ampiamente indicativo. Prima del rioo circa i ue quarti degli stampati erano in latino, mentre quelli in italiano e in tedesco rappresentavano circa un dodicesimo ciascuno della produzione totale. Soltanto in Inghilterra e in Sp1gna si stamparono fin dagli inizi pi libri in lingua locale ihe in latin. La proporzione ra i titoli in latino e quelli in tedesco venduti alle fiere del libro di Francoforte e di Lipsia fu 7t ; 29 nel 165o, 38 : 6z nel r7oo, z8 z 7z nel

84

rL PRrMo sEcor-o DELLA

STAMPA

LA STAMPA NELLE LINGUE LOCALI

85

r74o, e 4 : 96 nel 8oo. Gli editori delle cittl in cui aveva sede un'universit resistettero pi a lungo: nel rToo ancora il 58 per cento della produzione di Jena era in latino, e Tubinga raggiunse perfino l'8o per cento; mentre alla stessa data nel centro commerciale di Amburgo solo il 37 per cento dei libri in catalogo era in latino. I primi libri stampati nelle lingue parlate sono perci patticolarmente interessanti, poich permettono di farsi un'idea del gusto del ceto sociale che, put ignorando il latino, sapeva leggere e scrivere ed era ricco abbastanza da poter comprare libri. In Germania aprono l'elenco l'Edelsteiz di Ulrich Boner, el'Ackertta.nfl aus Bhtnen di Johann von Tepl pubblicati a Bamberga nel t47r da Albrecht Pfister: sono favole moralistiche di considerevole valore letterario, scritte nel 1349 la ptima e nel r4or la seconda, che hanno continuato ad esercitare una certa attrattiva in tempi pi vicini a noi sui razionalisti I'una e sui lettori pii I'alra. Queste opere furono segui te nel t466 dalla prima versione tedesca della Bibbia, edi bia, apparvero entrambi nel

duzione dell'immortale poema epico greco: l'Iliade di Ometo (Venezia r5z6). Ginevra ebbe scarsa importanza nella prima storia della stampa, ma tuttavia notevole per I'alta percentuale di libri in lingua locale fra i suoi incunaboli: circa un terzo. I primi quattro libri stampati nel 1478 dal prototipografo ginevrino Adam Steinschaber, laureato aErfurt, furono tutti in francese: due di argomento teologico tradotti dal catalano e dal latino, e due romanzi cavallereschi francesi. Questi ultimi godettero di vasta popolarit fta gli stampatori ginevrini e senza dubbio fra i loro clienti; fra di essi compresa probabilmente la prima edizione a stampa del Roman de Ia Rose (verso il r8o). L'Inghiltena occupa nello sviluppo della stampa in lingua locale una posizione unica, la stessa che era stata sua

ta a Strasburgo da Johann Mentelin. I primi libri in lingua italiana, una - o meglio due - traduzioni della Bib-

r47r aYenezia, il che dimosffa, incidentalmente, quanto nascesse in fretta la concortenza (due anni dopo uno stampatore di Parma, scusan-

seoza cura alcuna, af.' ferm che, siccome altri stampatori stavano per pubblicare Io stesso testo, egli aveva dovuto terminare la stampa <pi in fretta di qunto non cuocia un asparago>>). Della editio princeps dlla Diuina Cornmedi di Dante, edita a Foligno nel r47z da Johann Neumeister, gi si parlato. Un dizionario italiano-tedesco, stampato aYenezia da Adam von Rottweil nel 1477, degno di nota perch fu il primo dizionario di due lingue vive. Le edizioni tedesche con testo a fronte di Esopo (Johann Zainer, Ulm r+16-ZZ) e di Catone (Johann Bmler, Augusta r4g2) sono fra le primissime edizioni bilingui. Le lingue-francese e danese apparvero per la prima volta a stampa in due cronache nazionali: le Croniques de Frunce (Paris 1477) elaDanske Ryn-Kronicke (Copenghen r4gil; e il primo libro in greco moderno fu una tra'

dosi per aver stampato un libro

nella letteratura europea quando, al tempo degli Anglosassoni (dal vrr al xu secolo), fu I'unico paese dell'Occidente cristiano a mantenere vivo I'uso della sua lingua mentre il continente veniva sommerso dal latino: e proprio come la lingua inglese aveva dominato allora in poesia e in prosa, oggi I'era della stampa s'inizib per l'Inghilterra con una gran quantit di libri in inglese. Il compito che era stato del re Alfredo ricadde sulle spalle di William Caxton, il quale pubblicb in inglese quattro quinti clei suoi libri, sia opere originali che traduzoni. La successiva generazione di stampatori prosegu su questa strada con il risultato di assicurare fin dagli inizi la vittoria dcll'inglese quale mezzo pi popolare nella letteratura a
stampa.

te perfino creato, in Inghilterra come altrove, la lingua locale; presso popoli poco numerosi ed economicarnente
dcboli la mancanza diuna stamperia ha portato alla scomparsa delle lingue nazionali, o almeno alla loro esclusione dall'Olimpo letterario. La sopravvivenza del gallese dovuta in gran parte aIatto che, a partire dal r546, si stamporono libri a Cymric. Il primo libro in questa lingua, una raccolta di preghiere conosciuta dal suo incipif come Y ny Lbyuyr bwnn ( in questo libro >), fu stamp ato a Lonclra da Edward Whitchurch, probabilmente su commis<<

Il

torchio da stampa ha conservato, codificato e a vol-

86

IL PRIMo sncol-o DELLA

STAMPA

r,A srAMpA NELLE LINGUE

LocALr

g7

sione dell'antiquario gallese John Price;

il primo stampa-

to nel Galles fu un rattato cattolico, Y Drych Cbristiano'

gawl (Lo speccbio cristiano), stampato clandestinamena Rhiwledyn presso Llandudno nel r586-87. Ma il gallese oggi I'unica lingua celtica in possesso di una letteratura pa a quelle di tutte le alue nazioni, per merito soprattutto della magnifica traduzione della Bibbia opera del ve-

ed ebbe cosf la possibiliti di soprawivere nonostante la ruperiorit,- come mezzo di comunicazione, dello spagnolo. Anche il catalalo deve in gran parte la sua soprvivenza al fatto che le prime stmpeiie della penisla iberica vennero fondate in Catalogn. I primi libri stampati in qugsta lingua furono una raccott di poesie in ono

re della Vergine

scovo tTilliam Morgan (r83). Fondendo il ricco e fresco vocabolario della poesia barda con i ritmi maestosi della Vulgata di san Gerolamo e della Bibbia ginevrina, Morgan compose un modello che ha determinato il corso della prosa gallese, allo stesso modo della Bibbia di Lutero e della Versione Autonzzata per le letterature tedesca e inglese.

Anche f irlandese entrb nell'orbita del torchio da stampa nello stesso periodo, sempre in rapporto con la riorganizzazione della Chiesa nazionale nel periodo elisabettiano. Nel t567, o forse anche prima, la regina Elisabetta fece incidere una speciale serie di caratteri irlandesi per pubblicare le edizioni in irlandese del Nuovo Testamento e del catechismo anglicani; ma essi vennero impiegati

<<irishe balade> sul giorno del Giudizio composta da un bardo irlandese contemporaneo di fede romana .rr1t). Come sovente accadde agli inter' venti del governo inglese negli afr.ari d'Irlanda, il risultato fu asiai diverso da quello sperato. Lungi dal con' vertire gli irlandesi, i caratteri gaeci divennero un'arma

prima per stampare una

potente contro lo stato e la Chiesa d'Inghilterra. La letteratura e il turismo irlandesi sarebbero probabilmente av' vantaggiati senza I'impaccio d'una scrittura che, sebbene molto ecorativa sui francobolli, aggiunge un ulteriore ostacolo alla comprensione della lingua; ma non v' alcun dubbio che anche in questo caso i fonditori di caratteri e gli stampatori svolsero un'opera durevole per il mantenimento & una civilti nazionale. Sorte opposta tocc alla lingua della Cornovaglia, parente prossima del gallese e dell'irlandese: si estinse per la mancanza di una lettera' tura a stampa. Lo stesso vale per la lingua basca: questo curioso relitto di iberico antico comparve a stampa a partire dal 1545
i
:

cola (Stoccolma r54z) furono i primi bri a rtampa'in queste lingue e, sebbene stampati all'estero (in Finlandia, rd esempio, la prima stampeiia inizib la sua attiviti nei t64z), basurono a fondare le letterature nazionali baltiche, che hanno ricevuto riconoscimento internazionale cun il conferimento del premio Nobel allo scrittore finlrrndese Sillanp

(1478). La Bibbia di Valencia fece una tragica fine: I'Inquisizione ordinb che venisse bruciata, pi per nazionalismo che per ragioni dogmatiche, e si salvb dil'olocausto un'unica copia, andata distrutta G6gZ) nell'incendio che clivampb nella Biblioteca reale di Stoccolma. L'Inquisizione mise al bando anche il pi bel libro d'ore di ThielFa-nn Kerver (Parigi r5r7), motivando la condanna con il fatto che le pregiere alla Vergine erano in spagnolo: tembra ne sia soprawissuta una sola copia. Perfino nei paesi baltici e balcanici, dove la Germania aveva maggiormente affermato la propria supremazia economica e commerciale, il principale risultato della difturlqle della stampa fu la rinascit prima delle lingue e poi rlelle letterature nazionali di quei^popoli. Le lini"e [tlana, lettone, estone e finlandese sare6b.ro rtateJorse asrorbite nel corso del Cinquecento dal tedesco, dal polacco, dallo svedese (come accadde al prussiano,'al ponerano, al curlandese, e ancor prima d alue lingul) se la rtampa non le avesse conservate. Traduzioni in estone, lcttone e lituano di scritti luterani, stampate a '$littenlrcrg, vennero spedite a Riga e Reval gii nel t5z.IJna traduzione tuana del catechismo df Lutero (Knigslrcrg 1247) e_ un sillabario in finlandese del vescovo Aii-

G+zd e una maduzioni della Bibbia

La sorte delle lingue parlate dai tedeschi in quelle che crono state le regioni di frontiera dell'impero romano, direse anche in gran parte dal torchio da-stampa. I Paesi

Gglil.

IB

88

IL PRIMO SECOLO DELLA

STAMPA

Bassi, staccatisi formalmente dalf impero solo nel 1648, avevano fatto del loro dialetto franco settentrionale una lingua <<olandese>> distinta quando, dopo un'edizione molto antica del Vecchio Testamento in olandese (Delft 1477), venne tradotto - sebbene a quei tempi I'originale vi fosse perfettamente capito - e stampato ad Anversa nel r jzt il Nuovo Testamento di Lutero. La Svizzeru, invece - anch'essa membro nominale dell'impero tedesco fino al 48 -, si comport diversamente: I'edizione del Nuovo Testamento uscita aZwgo nel r5z4 si attenne fedelmente al testo di Lutero, introducendo di quando in guando qualche parola o espressione indigena. Gran parte della letteratura svizzeta ha da allora seguito questo metodo, e i tentativi compiuti di tanto in tanto per elevare il tedesco svizzero>> al rango di lingua letteraria non hanno inconrato successo duraturo. I pi lontani avamposti degli stanziamenti tedeschi in Europa - la Transilvania e i paesi baltici -, che avrebbero potuto dar vita a lingue nazionali con la stessa facilit dei Paesi Bassi, rimasero invece del tutto nell'orbita del tedesco, in quanto essi accettarono con il credo anche la Bibbia di Lutero. Gli esempi citati hanno gii dimostrato il grande influsso esercitato dalla Riforma sulla difiusione della stampa nella lingua locale. Le traduzioni della Bibbia, che seguirono in maggioranza quella di Lutero, rappresentano perci una parte importante nella produzione libraria in lingua locale del Cinquecento. In Germania, la produzione annua di libri in tedesco totalizz 40 titoli nel 15r7 (l'anno della pubblicazione delle 95 tesi di Lutero); nel rr9
<<

g9 LocALr (N. T. di Tindale) e r535 fY.,.T.)r..Inghiltema, r:24 (llibbia di Coverd4.); prnimarca, r1,24 (N. T.) e r: ro; Svezia, rt?6 (N. T. e rr4o-4r; Isanda, rr4o (N. i.i t?.8+; Ungheria, r)4r; Spagna e Croaziai is+l; FinI lrrndia, .r548-52; Poionia, ir-ls; Slovena,'r'i57-gz; ll<rmania, r 56r'63; Lituani i t ig-go; cecorrolchia,,
r,A srAMpA NELLE LTNGUE
t

rTg-93.

Popo aver raffotzato le <<ba*iere linguistiche>> *a le varie nazioni, la stampa procedette ad eiiminare le difierenze linguistiche mioii all,interno di ciascun gruppo srccifico. 59 oggi il Queen's Englisb divenuto tiitir. tli milioni di lettori e scrittori - i frottte al quale i dialetti del Kent, del Lancashire, del Northumberland, ecc. non hunno pi che u-na-minima importanza locale - rrroro bcn vantarsene r(/illiam caxto e i suoi colleghi rtu-p.t.ri. Fu caxton a superare le perplessiti ruriitrt. aila confusione dei dialetti del niddte English e a fissare, con
l'rdozione-di quello di Londra e deile Home Couities, rn modello che non sarebbe stato mai pi abbandon0to.

caxton era cosciente di rendere un servizio alla causa tl'una lingua inglese unificata; e rafiorz la sua tesi con il riacevole aneddoto della donna dei dintorni di North l'irreland, nel Kent, cui un mercante londinese chiese delle <<eggys>>. <<And the good wyfe answerde that she coude rreke no frenshe>. solo quando un'alma persona chiese rlclle.<eyren> (cfr. il tedesco Eier), ella <<sayd she vnderrtrxl hym wel>>'.
l(/orde continu tale processo: per la sua .\ynkyn de erlizione di Bartolomeo Anglico (1495) egli usb un mano-

fudi rrr; nel rjzr,di zrr; nel rj22,yZ;nelr5z5,

di a9S. Di questi ultimi.r33 erano scritti dello stesso Lutero, 2r5 scritti di almi riformatori, e zo di oppositori della nuova fede: il resto, un'ottantina di volumi, era dedicato ad argomenti secolari. Verso il r5oo si erano gii stampate trenta traduzioni della Bibbia (per lo pi in tedesco, ma con una notevole versione svedese molto antica, stampata da un tedesco in Danimarca) conro cento edizioni latine della Vulgata. Dopo rI r5zz ogni nazione europea ricevette le Scritture
nella sua madre lingua: Paesi Bassi, r 1'23 (N. T.) e

ncritto di circa cinquant'anni prima, ma cambib tutte le prrole che non erano conformi al modello adottato da (.}rxton; e un confronto tra il manoscritto e lo stampato rlirnostra che le sue variazioni sono rimaste: call e natne invece di clepe, go invece di uend, two invece di twey, ecc. Egli pu quindi modestamenre vantarsi d'aver inagrrrato quello che si chiama oggi lo <<stile>> di una tipogra-

r52j

, lEeps-e!/en-ov. Le due battute suonano: <E la buona donna rlrpose che non parlava francese>; cdisse che lo capiva b*.;f :--

9o

IL PRIMO SECOLO DELLA

STAMPA

LA STAMPA NELLE LINGUE

LOCALI

fia o di una casa editrice, che annulla le incongruenze dei

ti udiva: il moderno compositorg

gI

singoli autori. La standardnzazonedelf inglese pet effetto della stampa ha portato a un enorme incremento del vocabolario, al virtuale bando di qualsiasi innovazione nella morfologia e nella sintassi, e alla creazione di un solco sempre pi profondo tra lingua scritta e lingua parlata. Le differenze

locali e regionali tendono a venir livellate o soppesse,


bench un gran numero di patole ed espressioni caratteristiche della provincia siano assurte per cono a paimonio nazionale. \alter Scott, pet esempio, ritenne necessario spiegare ai lettori inglesi termini scozzesi come daft, dour, usquebaugb, che, grazie ai suoi scritti, si sono poi difiusi anche in Inghilterra. Negli ultimi trenta o quarant'anni lo sviluppo della letteratura e della ctitica letteraria americane sostenute da una serie di riviste non alttettanto <<letterarie)> e naturalmente dai film - ha introdotto nell'inglese standard centinaia di americanismi, di cui una parte considerevole sono ottime vecchie parole inglesi, che partirono col Mayflower e tornano adesso sulla monotype. E materia di studio la tesi secondo cui la crescente pteponderanza della letteratura ameticana nel mondo di lingua inglese avr il potere di <<sgelare> Ia morfologiaela sintassi inglesi, <congelate> fin dagli inizi del Cinquecento. Poich appena le grammatiche a stampa divennero accessibili a tutti gli scolari - grammatiche latine e sillabari inglesi furono tra i primi libri usciti dai torchi - s'impossessb del popolino l'idea che ci fossero delle regole precise in base a cui decidere che cosa fosse <<giusto>> e che cosa fosse <sbagliato>>, per cui le norme stese dall'autore di una grammatica o di un dizionario divennero vincolanti e arrestarono la libera evoluzione della lingua, almeno per quel che riguarda gli stampati. La pi notevole - o almeno la pi visibile - espressio ne della standardizzazione della lingua inglese operata dall'unifo rmizzazione degli stampati la si dsconra nell'ortografraodierna. Fino all'invenzione della stampa essa era completamente fonetica, il che significa che ogni scrivano rendeva i suoni sulla pergamena o sulla cafia cos come

ri'e jil".' j:i:^:,-#fl l,',;l,,;*?tr,Hfr',ffi


ff l:.;'l3ul':ff1"d;l-.,"rllif
da, nell'Aus*alia-d Kansas' nell'ohio, mente qualsiasi libro gua, indioendentem.or.

,T5..i*:i:i:o,personei;;ft ,ii;;;Ji*,ii",*pouy,

torireilfi rliiili,Xl::ff;';''lft ,,'if,f.ltii'.?lf, co Qqe e I be pronunciai",rlmente. Gli rur:,j^ssi ,ono "o;; pi che compensati dai :;fi [r-, llffi ff : ri'ifi:,ffihJt*r:;ri#i:]

ilit;ffi,T:i:.e

Hart

. i.ili";. ir,?;.il'"",Tdu

sggue invece quanto de-

;-

dele cancellerie

crrirr"pi-r_."*Luer per Ia sua edizione del r 5 4 8, dall'ori gin.rio -.r r.-.', uirr.ro u ;;i ;i"g* Lo stesso accadde
sassone e imperiale>.

I'alto r.id.r." .-t.ri"rl.ri per tu*o ir Medioevo in.;i;rii,'eii-ririlffi dela traduzione lurerana d.il" il'assrcurarono al tedesco di Lutero - ab'e parrate neta Ger^yls;;;l;ringue mania se*en triont., i."tirt. leridionare - r tndiscussa auroriti di ringua nazionaTi,ii".J"-rur* j. ,lrr" forge al rango ai"i.r.avs!' I un passo decisivo in questo senso - in quanto'ribro godette di vasta popoiliii"ii i",," ra svizzera- fu la traduzione deta i"r i.i s'i#r" s turpf , fatta eseguire da
basso e

il

A.rrtraria occidenrale, nel ;i if,i T..o-pr.ndono imnediatagi;;;[ sramparo in questa lin" ?l.llrirzioni intervenute nelIe partat locali, nriio.,rti. ;n-,I -iiii,#;"" Si pu_osseruare .,n,rn"ion o-ri .* ,n.r,.'iJu;;id;";J.,;;:J. jTmfA jifj::,,ffi:

fh'l'j;,#Ul

due lingue letterari.

dil;h;;;

?.*:*"'fi

"J:tr'!:::J:^4":t*H#',*:xr":#t
,f

I;;-L

rrgua toscana usara

Iombardo, ecc. Questa generale tendenza ata stand atdizzazione non

propria superiorit zui lq"fp*;;;""i;.i;;#d i.i;i ;;;ii romano, napoletano,

adorhta da tutti

92

rL PRrMO SECOLO DELLA

STAMPA

ha tuttavia mai soddisfatto I'ardore di coloro che voleva' no riformare I'ortognfra a fin di bene. La loro ambiziosa ricerca dell'imaggiungibile ortografia fonetica cominci nel primo Cinquecento. Trissino raccomandb nel r5z4 di aggiungere all'alfabeto latino alcune lettere greche, in modo da indicare la difierenza trale vocali aperte e quel' le chiuse, come o e t,r. Egli ebbe pi successo nel persua' dere gli stampatori ad adottare il suo suggerimento pratico di usare I e come vocali e i e o come consonanti, pratica divenuta da allora d'uso comune. Negli anni r53o Robert Estienne introdusse in Francia I'uso dell'accento, grave e acuto, e dell'apostrofo (per esempio i'auray ain in luogo del iauray aine come s'era

Capitolo sesto
Stampatore ed editore

usato fin ll). I grammatici francesi rimpiangono ch'egli non sia stato pi ardito nelle sue innovazioni, ma Estienne - con un conservatorismo innato negli stampatori non si fidb di modernizzatoricome Louis Meigret Gr4z\, Jacques Peletier (r:o) e Honorat Rambaud (r578), che proposero riforme rivali dell'ortografia fonetica. In Inghilterra Caxton venne ripudiato per la prima volta nella History of tbe Bees Charles Butler, uscita a Oxford nel

Agli inizi la figura principale dell'editotia era 1o staml)dtore: era lui che s'assicurava i servizi di un incisore che l'incidesse appositamente i punzoni, e che faceva fontlere i caratteri alla fonderia locale; lui che sceglieva i martoscritti che desiderava pubblicare e ne curava la pubblit'zione svolgendo le funzioni di revisore letterario; lui chc stabiliva il numero di copie da stampare e che vende-

t6'4.

L'<<errore fondamentale> dei riformatori dell'ortogra' fia, come rivel una volta in Parlamento Alan Herbert, stava nella loro pretesa <<che la parola stampata o scritta rappresentasse graficamente I'insieme di suoni che costituiscono una parola, menme la sua vera funzione piuttosto quella di rappresentare un'idea di trasmettere questa stessa idea a quante pi persone possibile>>.

il libro ai clienti; ed era lui che teneva la contabiliti, mai ne tenne. Quando non svolgeva egli stesso tutte (lucste mansioni, era comunque lui ad anticipare il capiIule, a commissionare le revisioni dei testi da pubblicare , a organzzarc la distribuzione dei libri attraverso i pro
vu
rre

Tutti i tentativi di una completa riforma ortografica sono destinati al fallimento, poich i loro promotori non tengono conto dello stampatore, che il pi forte elemento di conservatorismo. Si pu ranquillamente prof.etizza' re che le Rules lor Cornpositors di Horace Hart soprawi' veranno ai progetti e agli opuscoli della Simplified Spell' ing Society: milioni di persone sono infatti in grado di leggere e capire il <<Times>>, anche se esso adotta I'orto' grafra del tempo di Enrico VIII e la loro pronuncia varia dal Pidgin Englisb all'americano e al cockney, e dallo scozzese al Queen's English.

i legatori e i fabbricanti di carta sono sempre rtuti indipendenti, dagli inizi fino ad oggi: la loro arte rirliva ai tempi del libro manoscritto e la loro abiliti ed esrerienza tecnica messe a disposizione degli stampatori risrarmiarono ai nuovi venuti la necessit di ulteriori spere cl'impianto e di costosi esperimenti. I.a situazione andata gradualmente cambiando e il ('cnro propulsore dell'editoria diventato I'editore stesur, che sceglie I'autore, il titolo (frequentemente studianrlo egli stesso l'argomento e commissionando il libro a un rlcterminato autore), lo stampatore e in genere perfino il ('rrattere e la carta; fissa il prezzo del libro; e organizza il sistema di distribuzione. Lo stampatore diventato di lntto, per il pubblico, una mera appendice dell'editore: rrcl)pure un lettore su diecimila ha probabilmente mai daIo trn'occhiata alla soscrizione di un'edizione Einaudi.

rri agenti. Soltanto

94

IL PRIMO

SECOLO DELLA STAMPA

STAMPATORE ED

EDITORE

9'
di pubblicarc L'editio prin-

r,.*prir[, .ir.uirot. letterario, da provocare i;'. .i";il;ff;C';;;;; fe;te 9:ll di competenze', tan:o plu
oaciti dello

sola person'a le caLa difficolt di uovare ri!nite in una dell'edito'

r47r. Jacob Langenbeck, figlio del borgomastro della cittl anseatica di Buxtehude e professore di teologia alla

"i" ;i;,';.h.

ti.-".

portato ogni stampatg:9 a concenlttt


zione su questo

agli inizi,le

difierenzi azione.

inclinazioni oersonalt avevano

h ptoplt

atten-

i"tiiatpetto.dtll" " ;tevalentemente s;lfi;;, ih" r'ini.;;r*r;

sua arte'

Gi} Peter

;;;i",;;;;;'"nto J;ia;lt ili" Davi Laux di Edimil primo ;;;;;t'ii'glt"' cialisti"'t .li"on editore per il suo ; "ri. i."i.*rr^r"""r6 espresso da-Johannes Frooubbco venne chiaramente scatentem undique mendis brum t;;;ii. ;; ;0;i E la premolestiam>' sed tiu*p il; t"; habet, certe testi uscire di-far Erasmo' mura del suo *i"t. pir;;iptlt' ptyno errata \tz2 -\ ffi; .iltiieli fe..'p"bbiicare-nel t" Manuzio lo corrige, da1 titii' E;;;;;- ei':o' di Aristorcle un'edizione i aveva pr.".aor irrlJrJi;. gli riempl ven'
che

all'aspetto ara9i correttori di bozze' uno .tr"'.o,i err*"i"e la liberale rimunerazione; alla Sorbona nel anche i tr" ,trrnirtfjtiiititttt'ilt"ti compa' si portaroio aPPresso quali correttoti tre spequesti tra Parigi a orri ."ii i.,i't tgntiiut irj,];

in cui.*."u"",r"fi".otiinea, ma Erasmo modo tisei pagine con circa centottani^ io'u"ioltti' 'ttitt le lo' correggere potessero ttritti

A questo scopo si accord con un r'appresentante dei Baglioni, i signori di Perugia - il regime del terrore ch'essi esercitavano deve aver reso particolarmente desiderabile questa riassicurazione -, con un punzonista di Ulm, con lo stampatore Amburgo Stefien Arndes, e con un funzionario dell'Universitl, originario della Renania, che doveva vendere i libri dea ditta ai professori e agli studenti. Il fratello di Langenbeck, Hermann, professore di diritto civile e rettore dell'Universit di Greifswald, sarebbe entrato in societi come revisore letterario. Ma quando quest'ultimo giunse a Perugia Jacob Langenbeck era morto, e l'ambiziosa impresa s'esaurl in bancatotta e procedimenti legali; il Digestum Vetus e la prima parte delle Pandette ne furono i soli dsultati tangibi. Due dei soci dovevano comunque anivare molto lontano: Hermann Langenbeck divenne borgomastro di Amburgo (1482-rjt7\ e fu il fondatore della giurisprudenza anseatica con il suo codice di diritto marittimo G+gz\ e il commentario della legislazione della citti di Amburgo; e Steffen Arndes, come si visto sopra, divenne il principale stampatore della Germania settentrionale e della Danimarca, che gravitavano intorno alla citti di Lubecca. Siccome Ia maggiorarrz dei primi stampatori era di bassa levatura e di poca importanz , i dati biografici scarseggiano e a stento permettonogeneralizzarc sulle loro fortune individuali; ma sembra che solo pochi siano riusciti a farc dell'editoria un'attiviti redditaia. I pochi che si assicurano un posto sul mercato dovettero comunque la loro ptosperiti - e quasi sempre la rinomanza presso i posteri - alle loro attiviti di editori piuttosto che ai risultati ottenuti in campo tipografico. Sembra che sia stato un certo Johann Rynmann (morto ad Augusta nel rSzz) il primo a dedicarsi esdusivamente all'editoria e alla vendita dei libri. Nessuno dei pi di duecento volumi usciti con il suo marchio venne perb stampato da lui direttamente: egli, <<il pi reputato e famoso stampatore della

Sapienza Vecchia, ebbe f idea ceps del Corpus luris Ciailis.

i porr.rrori .it"ti ro copie. g ,ffi;*i


emendamenti)>.

il;,,ft

edizioni valeiii dei suoi

autori o reviL'idea di d; vita a societi editrici in cui unisset:l:l: tt"tpttori t sori letter.ri, ooi"iJfitti loro esperienza pratica ro conosce*.,-f tro d.n.to e la prcsto' Le prime due av' deve essersi f;;;J"-tJ'o piq tgq9 di nota in genere venture di questo 'o"o.t"tor ben definiquanto i soci st"diarono un piano di edizioni un lv' professore' un to. Un prete,;;;;;'to di cuola'

vocato,unmecoeuno'tt'nptto'ecostituironoaMilaa non ti no nel 1472 *t totitti i cui soci lli*tno


finanziarelostampatore'ma.costituitonounconsiglio.edi. dei libri da pubblicatoriale .t. o*1uT;.".1e.t. 1" t..lt.
re e fissarne

il Prezzo' a Perugia nel Un'analogr'r.Ui'iosa impresa fu varata

s6

IL PRIMO

SECOLO DELLA STAMPA

STAMPATORE ED EDITORE

97

nazione tedesca>> (come si autodefin), fece stampare ad n"g"ti, g.tii.", "g.nrrl, Norimberga, Venezia e altroe a vendere' u. ' - ii.ittndosi a'mmagazzinare S;mb;;; I primi'stampatori'- compreso Gutenberg'

zi, se non fosse stata resa obbligatoria per legge I'indicazione della data e del luogo di stampa, esso sarebbe probabilmente

gii

scomparso.

ri"n" tttii t.11" maggiorania pi bravi-come stam-patori .h. .otn. uomini d'ffari. Essi non si resero conto del fatio, ..r"rr.ristica dominante de||'editoria, che il considere'

;"1;.rpi;J. irru.rtito in anticipoin ogni edizione sareb.-ri."iir ,oltanto con molia Lentizza, ammesso che

rientrasse; e se se ne resero conto,la maggio\anz1, sempre pot irnirg il capitale Gutenberg, commerclale puo es' successo mancato occorrente: il loro ,ere attribuito a questo. E infatti i pochi stampatoi-edi' tori che ,i trou"rno nella possibiliili di investire larghe somme e di sormontare indenni il periodo d'attesa prosperarono, come dimostrano le aziende di schffer, Amerbach-Froben, Manuzio e Koberger. Ma di soliio g stampatori dvettero assicurarsi la partecipazione fininziaria di personalit estranee all'atte, e

;;;;;d.ndoui

*"i

quesu cooperazione fra .riigirno e frnanzatore port fa' ,,r...rsiva sepaiazione fra stampatore ed edi' .iitt.nr. "li, in cui essi andarono presentandosi ai loro ;o;- Il modo

Nei primi tempi il colophon fungeva un po' da fronteririzio (di cui diremo tra breve) e conteneva anche materiale che oggi sarebbe riservato al risvolto o addirittura lusciato,alla discrezione dei recensori. Molto comune era tn riferimento in termini elogiativi alla qualiti della stamrn e venivano spesso poste in rilievo la noviti e la meraviglia dell'arte della stampa: Gutenberg afierm del suo ()atbolicon (r+6o) che <<questo nobile libro Catholicon $tato stampato e portato a termine senza I'aiuto del calarno, dello stilo o della penna, ma per mezzo del meravilioso accordo, della proporzione e dell'armonia di punzcrni e di mauici>>; e nel r47r, nella prefazione d'uno dei rrimi libri stampati in Francia, il professore parigino ( iuillaume Fichet cit <Giovanni, il cui cognome era Bonemontano, che primo fra tutti invent I'arte della stamprl, con la quale si scrivono i libri senza penna d'oca (conle un tempo) e senza penna (come facciamo noi) ma con lcttere di bronzo, e in verit velocemente, con eleganza e
bcllezza>.

clienti riflette questa evoluzione. II colophon iu il primo mezzo usato dallo stampatore' .ditor. ft frt.oroJ..t. quale parte avesse avuto nel pro' cedimento recnico, per assicurrsi i suoi diritti morali e - neliU: ;;"li i riuali erano-prepnati a riconoscere per {or' finito, prodotto d1 commercial lo"sfruttmento g"i ulteriore informazione att" a stimolare,le ven' "i* dite. come implicito nel nome, esso !a parte finale, o .Ji.itto' el [bro, e dovrebbe quindi indicare soltanto il b;;;;;Ut fine del'testo: I'uso.toon. per indicare il no'

.Utaitore e il suo marchio stampati in.frontespizio deve essere riprovato. A causa della netta difterenziazio' a.Uo ,t"rnirtote dall'editore il colophon nel.vero sen' ". ;; , prto si oggi ridotto alta pui3 e semplice afier*arion.^..Finito di siampare in Torino il_ro gennaio 96-4 inaudi editore S, n' A' presso la ;;-.;. ;ii. Giulio iipografia ...D, perfino queste poche linee sono state ,our. gasf.iite a pi pagina sul retrofrontespizio: an'

-"

Il colophon apposto da Arnold Pannaftzalla sua edizionc del De Elegantia Linguae Latinae di Lorenzo Yalla (t+Z) contiene un avviso pubblicitario, ma in termini tos modesti da poter essere accettato dal <Times Educalional Supplement >>: <( Libro sesto e ultimo delDe elegantiu linguite latinae di Lorenzo Valla, uomo eruditissimo e cclebr oratore, terminato e diligentemente corretto nell'rnno Domini r47j, il giorno due del mese di luglio, rlcll'anno quarto del pontificato di Sisto IV. Questi libri xri stampb il famoso e abissimo artefice Arnold Panirurtz, di nazionalit tedesco, nella casa del nobile Pietro rlc' Massimi, cittadino romano. Tu che vuoi parlar latino, ('omprati questi libri: se ti applicherai con attenzione e rlilienza Jleggerli, capirai di non aver fatto cosa da poC(t )>.

Altri editori tentarono di stimolare la vendita delle 1oro cdizioni stroncando quelle delle ditte rivali: Ulrich lltn, nel colophon dei suoi Decreti (t4Zd, invit il pro'

iry
98
(<floccipendes >).

rL PRrMo sncol,o DELLA

STAMPA STAMPATORE ED

babile compratore ad <<acquistare questo libro a cuor leggeroD, perch lo avrebbe trovato eccellente, tanto che, al confronto, le al*e edizioni <(non valgono un fico secco)>

EDTTORE

gg

Alcuni, forse la maggior parte, degli stampatori, si fecero comporre i colophon da scrittori professionisti. Dal r47r al473, ad esempio, il poeta niestino Rafiaele Zovenzoni scrisse i colophon di Ilendelin von Speyer, giungendo fino ad appone la sua fuma - con orgoglio del tutto ingiustificato - a tali <<lroemi>>.
chard Bentley emerse come

Le spurie Letters ol Pbalaris, che negli ultimi anni del Seicento provocarono una famosa conmoversia da cui Ri-

il pi grande classicista del

tempo, si erano da anni conquistata la notorieti nella storia del bto inglese. La prima edizione, pubblicata a Oxford da Theoderich Rood di Colonia nel 1485, contiene un colophon in versi per cui il docente di Oxford che 1o compose pu ben avanz.ate la pretesa di aver inventato lo slogan <(comprate le merci inglesi>. Con sublime disprezzo per la veriti, egli proclama: <La Gran Bretagna apprese da s quell'arte che un francese, Jenson, dovette insegnare ai veneziani. Smeete, o veneziani, di mandatci ancora libri perch noi li vendiamo agli altri>. I colophon di Caxton costituiscono una classe a s. Essi riuniscono spesso il colophon vero e proprio, la dedica o un commento introduttivo ed esplicativo (che un edito' re moderno includerebbe nella prefazione o nell'epilogo), diventando di fatto dei brillanti piccoli saggi appartenenti tanto alla storia della stampa quanto a quella della letteratura inglesi. marchi degli stampatori, che I'identit fra editore e stampatore uasform presto anche in marchi degli edito-

dagli editr principali folme S p"UUUcit impiegate tori per prolpandare la loro produzione "_ it contenenre informa?igi dg-tt-asliate su uno o "ontino fi,i iibri gia ;diti; il prospetto delle ediziolri in programa; il manieditore o un libiaio
testo destinato ad attirare il passant ociasionale; . il catalogo in cui vensono elencati i tiriirpii'Ji.rro

cento soffrirono dell'esube ranz^barocca di isegna, di Stepha.nus, per esempio, ;;";;;;rJnir' l,"lu._ 1"+g ro det sapere nellinterpretazione della flsofia umanistica, un motto illusffato (e venne infrtti-"rrio nei Libri d'emblemi) e manca al ,.ro.rcofo;;tp;t, cio quello di farsi riconoscere a prima vrsta.

di tutti ,probabilmente il -.rtio i Ail In,rrio, ancora e delfino. marchi del tardo cinqu...nto. .1s.i!
so

^quel_ serpente awolto intorno alla croce (Melchior Lotter di rTitienberg) il r. fiorito (Robert. Granjon di. Lione) furon" pJpoi"ii; "

apiagi medievali, come orefici . i mar'o"r"rorii stampatori spagnoli sono inve r, , f,tl:l$.i {.qti r cle-p-ly colpiscono.-Il
o,agti

c.gmplgna, o in essi addirittura s'identifica, iI norne d'una ditta, famosa. Fus-t e schfier seguirono ,Lfr"r.-iotissiscudo la*adizotr. .-.r.hi }"bii., usati

To,{oppio

;; i;; ;ii

famo_

*,'. t.l.

ri, entrarono nell'uso fin dai primissimi anni dell'arte, e

venivano di solito collocati dopo il colophon. Lo scopo era sempfe quello: garantire la qualit e salvaguardare cib che pi tardi divenne noto come copyrigbt. Molti dei marchi dei prototipografi, cosrituiscono "h. disegnati aroggi preziosi documenti d'arte grafrca, sono tisticamente, araldicamente esatti e ricchi di inventiva. La loro importanza ancor maggiore quando ad essi s'ac-

copra. Parlare

Quando ci si riferisce al <<primo>> prospetto, catalopcc. bisogna tener pr.t.rri. Ie difhcol;t; ir,.or_ tr Ia conservazione- di questi efimeri sottoprodotti del t?t hjg,da stampa: di p.r ,. ,r"rro .l"q";;;.-ii frrro che.della lnaggior parte di essi sia soprawiisuta ,rna sola
BQ,

mente lo storico ilfattoche tutti qusti ,.rr';"d;ti delI'arte di Gutenberg nacquero gii tutto punto, come Minerva dalla testa ""lti di Giove.

successivo all'invenzione della smmpa.

u.nr,.ro

"" J"u"il'riJ'.ii.n"io
co$irce tip.r,rtr-

.;;;ii

tanto parlare del pi anrico esiitente: ir ,"" ii"r.-ione> pu9 perb risalire a molto tempo prima. ,i .onosca venne Ilpi,i antico awiso pubblicitario "h. di Sti"rb,rrgo, nel 466 da Heinrich Eggestein t:llhlg atff[nentr noto come colui che stampd la seconda ffarr-

di

<<primo>>

esemplare significa quindi sol-

zione tedesca della Bibbia. Lo imiiarono subii


Schffer, Berthold Ruppel,

p.t.,

S*.ynh.ym

pann"rtr; . poi

roo

IL PRIMO SECOLO DELLA

STAMPA

STAMPATORE ED EDITORE

IOI

Mentelin verso il t47o, Caxton nel 1477, Koberger, Ratdolt e almi a partire dal r48o. Il primo awiso di ScJrfier comprendeva gi ventun titoli. Sweynheym e Pannartz, che ne propagandarono diciannove nel r47a e ventotto nel 1472, inuodussero l'utile innovazione di pubblicare il prezzo di ciascun libro e la tiratura di ogni ezione. I prezzi variavano dai sedici soldi del De Oratore di Cicerone, ai dieci ducati della Catena aurea di Tommaso d'Aquino e ai venti della loro Bibbia in due volumi; le edizioni erano normalmente di 275 copie e di quando in
quando di 3oo. I primi cataloghi di una casa erice recanti il prezzo di ciascun volume furono quelli pubblicati da Aldo Manuzio nel 1498 (dei suoi primi quindici testi greci), nel :o3
e nel

Il

r;-r3.

primo catalogo contenente solo libri in tedesco ven-

ne pubblicato daAnton Sorg nel 1483-84 e ne elenca trentasei. L'editore si diede quindi la pena di spiegare ai probabili clienti levatura non accademica di che cosa trattasse ciascun libro e quale profitto o piacere se ne potesse ricavare. Egli raccomand cosl un'edizione di Esopo

come libro <.tda leggere per divertimento, con belle illustrazioni>>; e di un manuale sul come scrivere una lettera sottoline la particolare utiliti in quanto era corredato da un capitolo sul come rivolgersi a una persona tito' lata e da un elenco di sinonimi e di varie sfumature >> sti<<

listiche.
Sembra che sia stato Schfier il primo a mettere in rilievo che il libro propagandato era stato stampato con 1o stesso carattere impiegato nel volantino pubblicitario, <(emprynted after the forme of this present lettre>> come scrisse Caxton in quello annunciante il suo Saram Ordi' nale. Koberger riun su un solo volantino la pubbliciti particolareggiata di un determinato libro (la Summa Theologiae dell'arcivescovo di Firenze Antonino) e l'elenco ragionato per argomenti di altre ventidue pubblicazioni: il primo titolo della sezine dedicata alla teologia I'ultima pubblicazione, ossia la Surnrna di Antonino, <(ut supra claret>>, e comprende anche <Biblias amenissime impressas>>; nella sezione sermoni - che include, un po'

stranamente, <<Boecium de consolatione philosophiae> viene lodato un volume <<denuo correctum fideliterque impressum), o ((wel and ffuly correct)> come dice Caxton in inglese. Il volantino di Koberger contiene virtualmente tutto quello che porebbe escogitare il direttore dell'ufficio pubblicit d'una ditta moderna. Egli comincia con qualche osscrvazione generale sull'utiliti e sul piacere derivanti dai vari tipi di letteratura - dotte monogiafie, libri di interesue generale, novelle e romanzi -, basata sul generoso imriego di grandi nomi da Omero e Platone in gi, proprio come un opuscolo degli Amici del bro potrebbe iniziarc con un tributo a Dante e Peuarca. Koberger porta poi il discorso sull'importanza suprema della teologia tra le varie manifestazioni dell'intelletto umano, e I'incallito lettrlre moderno non si meraviglieri certo apprendendo che, vedi caso, il migliore ma i libri di teologia appena uscito, e non solo il pi completo nel suo genere - come si pu facilmente constatare scorrendo I'indice riprodotto u fianco (dawero cos complesso che nessun alr editore os cimentarvisi) -, ma costa anche nello stesso tempo incredibilmente poco, specialmente se si tiene conto della crra dedicata al testo, veramente impeccabile, e dell'ecccllente stampa, di cui il volantino esempio fedele. Kolrcrger si preoccupa anche di agevolarc iiompratori, in quanto era allora ben difficile uovare una libreria in un lrrogo che non fosse sede d'universit: i suoi rappresenl0nti e commessi viaggiatori avrebbero esposto il loro amrio assortimento in questa e quell'alma locanda dove i clienti erano invitati a prendere visione di quello che solo

con grave pregiudizio avrebbero potuto permettersi di

il tenore di questi stampati pubblicitnri, editi nel formato di un volantino o anche di grossi tttanifesti, affissi alle porte delle osterie, delle scuole, dei collegi e di altri luoghi in cui poressero atrrarre l'attenziorc del pubblico. E per questo modvo che Caxton termittt\ uno dei suoi volantini con Ia ragionevole richiesta <<si prega di non sappare>. Questi volantini vanno ora di solito somo il nome di

ll()n comprare. Tale pressapoco

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