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NOVEMBRE

Novembre lundicesimo mese dell'anno civile e conta 30 giorni. Il nome Il nome deriva dal latino novem, cio nove, perch era il nono mese del calendario romano, che iniziava con il mese di marzo.

Caratteristiche In campagna il colore dominante quello cupo e scuro degli alberi o r m a i in gran parte senza foglie, che giacciono a terra: nutriranno e faranno da culla alla prossima primavera. La nebbia fa la sua prima massiccia comparsa e qualche alta cima gi imbiancata. C' ancora qualche giornata piacevolmente tiepida per godersi le passeggiate in collina, per assaporare i profumi del sottobosco prima che l'inverno copra tutto con un mantello di gelo. In citt la nebbia si confonde con il fumo delle macchine e dei camini: il risultato un paesaggio ingrigito.

Il clima Novembre un mese tipicamente autunnale, con temperature in

diminuzione e precipitazioni frequenti ed abbondanti. A Novembre il mare ancora relativamente caldo, in quanto lacqua conserva per lungo tempo il calore accumulato nel periodo estivo, di conseguenza laria ricca di umidit; in generale siamo nel periodo il pi piovoso dellanno. Nella prima parte del mese le precipitazioni sono particolarmente abbondanti e spesso possono provocare dei danni: Italia le principiali alluvioni sono avvenute in questo periodo. in

Le temperature diminuiscono molto lentamente; anzi, molto spesso si verifica un leggero rialzo delle temperature nella prima quindicina del mese, noto con il nome di estate di San Martino. A casa si inizia a sentire il bisogno di accendere i riscaldamenti, soprattutto al nord; per strada si esce sempre con soprabiti o giacche. Sulle pianure del nord iniziano anche le nebbie che rendono pericolosa la circolazione delle autovetture nelle ore notturne e, a volte, anche di giorno. Nella seconda parte del mese le precipitazioni si fanno pi frequenti, ma in genere diminuiscono di intensit, in quanto laria ormai fredda e quindi pu contenere poca umidit. Al nord iniziano a verificarsi le nevicate, soprattutto sui rilievi. La diminuzione delle temperature si fa sempre pi evidente e per strada si esce sempre con dei giacconi pesanti.

Date significative di novembre - 1 novembre: Ognissanti - 2 novembre: Commemorazione dei defunti - 11 novembre: San Martino

SANTI E MORTI Nei giorni 1 e 2 novembre, noi cattolici facciamo memoria di tutti i santi del Paradiso e delle anime che stanno espiando i loro peccati nel Purgatorio. Sono ricorrenze molto sentite dalla gente, che hanno dato origine a numerose tradizioni locali, soprattutto legate al culto dei defunti. Il giorno dei santi, il 1 novembre, festa di precetto: tutti noi cattolici abbiamo lobbligo di andare a Messa per onorare i santi del Paradiso. La maggior parte delle tradizioni riguarda invece la Commemorazione dei Defunti, il 2 novembre.

La tradizione pi importante e diffusa ovunque quella della visita ai cimiteri e della cura delle tombe, che vengono pulite ed ornate di fiori freschi. Nelle chiese vengono celebrate molte Messe a suffragio dei defunti, soprattutto di quelli che non hanno pi nessuno che preghi per loro; nei cimiteri, il sacerdote passa in processione a benedire le tombe. Numerose sono, poi, le tradizioni gastronomiche legate a questa ricorrenza. NellItalia del nord questa la stagione delle zucche, che vengono preparate in vari modi e soprattutto consumate arrostite e spesso vendute lungo le strade. NellItalia centrale il piatto dei morti sono le fave nere (le note fave dei morti), prodotto di stagione il cui colore nero ben si adatta alla ricorrenza dei defunti. In Toscana, nella zona tra Firenze e Pisa, tradizione preparare dei biscotti a forma di osso chiamati ossi di morto, quasi ad esorcizzare la paura della morte. In tutta Italia diffuso il consumo di mele e castagne, anchesse di stagione, un tempo bollite ed usate dai bambini per preparare simpatiche collane dette sfilze. In molte parti dItalia i giorni dei santi e dei morti, anche in coincidenza con larrivo del freddo invernale, erano loccasione per numerose opere di carit verso i poveri. Per molte famiglie era considerato un grande onore distribuire cibo ai bisognosi in queste giornate. Una particolare curiosit climatica: di solito, nella prima met di novembre, ci sono alcuni giorni di clima sereno e soleggiato: queste giornate vengono dette estate fredda dei morti oppure estate di san Martino.

La leggenda di San Martino (Mim Menicucci) San Martino era un bel soldato, giovane e forte. Se ne andava, in un giorno di novembre, lungo una strada di campagna e si riparava dalla pioggia con un pesante mantello che lavvolgeva tutto. Che brutta stagione! disse guardandosi attorno.
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Gli alberi avevano perduto le loro foglie e alzavano i rami stecchiti e nudi verso il cielo grigio, tutto uguale, che prometteva pioggia per chiss quanto tempo. Non cera un fiore nei prati; quella poca erba era tutta inzuppata dacqua e in mezzo vi saltavano le rane e facevano: Gre, gre!. La strada era deserta, tutti stavano riparati dentro le case. Soltanto un mendicante se ne stava seduto sopra un paracarro, al margine della strada e tremava sotto la pioggia, cercando di ripararsi sotto pochi cenci che ormai erano intrisi dacqua e non servivano pi a nulla. Poveretto! disse Martino, fermandosi davanti a lui. Vorrei tanto aiutarti, ma i soldati sono poveri e ti dico la verit: in tasca non ho neppure una moneta per farti bere qualcosa che ti scaldi. Non importa rispose il poveretto rannicchiato sotto lacqua. Mi hai detto una buona parola. Anche questa carit. Non capita spesso Aspetta! disse ad un tratto Martino Qualcosa ce lho. Trasse la spada e tagli il mantello in due parti. Ecco qua disse contento Mezzo per uno e staremo abbastanza caldi tutti e due. Pos il mantello sulle spalle del vecchio che lo guardava con riconoscenza e prosegu lietamente il suo cammino. Poco dopo incontr un altro mendicante, anche questi lacero e tremante sotto la pioggia gelida che veniva gi. Quanti poveri ci sono al mondo! disse fra s Martino e la sua bella contentezza era svanita. Lo spettacolo della miseria gli aveva rattristato il cuore. Senza neppure pensarci su un momento, si tolse la met del mantello che si era gettato sulle spalle e lo regal al mendicante. Martino camminava e pregava Dio per la povera gente e si sentiva il cuore pieno di amore e di piet. Era cos assorto nei suoi pensieri che non si era neppure accorto che aveva smesso di piovere. Guardandosi attorno pens di sognare. Il cielo si era schiarito e le pozzanghere erano piene di riflessi azzurri. Allorizzonte era apparso un bellissimo arcobaleno e il sole era caldo e luminoso. Le siepi erano tutte
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fiorite e gli uccellini, sugli alberi, cantavano lietamente. Non pareva pi autunno, ma la dolce e tiepida primavera. Dio aveva voluto ricompensare latto generoso di Martino e gli aveva mandato un segno della sua benevolenza. Da allora, nel pieno dellautunno, c sempre qualche giornata tiepida, il sole splende e i rami spogli provano anche a mettere qualche gemma. Gli uomini dicono che quella lestate di San Martino che il cielo, ogni anno, manda sulla terra per ricordare latto pietoso del Santo che regal il suo mantello ai poveri.

Lestate di San Martino L'estate di san Martino il nome con cui viene indicato un eventuale periodo autunnale in cui, dopo le prime gelate, si verificano condizioni climatiche di bel tempo e relativo tepore. Un ritorno di bel tempo, di caldo, d'asciutto e di sereno, che fa pensare davvero all'estate. L'Estate di San Martino legata alla leggenda del Santo -festeggiato l'11 novembre- che divise in due un mantello per coprire un povero mendicante nudo e freddoloso. Il Signore "ricompens" il Santo inviando un clima mite e temperato quando oramai esso volgeva al freddo dell'Inverno incipiente. Una spiegazione di questo miglioramento del tempo nella seconda decade di Novembre, potrebbe essere nell'andamento tipico stagionale di questo mese, velocemente proiettato verso il clima invernale, ma che presenta anche dei tipici "ripensamenti" di tempo pi mite, in un'alternanza caratteristica delle stagioni intermedie. Guardando al tempo meteorologico degli ultimi decenni, l'Estate di San Martino sembra essere qualcosa di pi di un detto popolare ma presenta un fondo di verit che emerge chiaramente dalla media delle temperature. Durante l'estate di San Martino venivano rinnovati i contratti agricoli annuali; da qui deriva il detto fare San Martino, cio traslocare.
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Tradizionalmente durante questi giorni si aprono le botti per il primo assaggio del vino nuovo, che solitamente viene abbinato alle castagne.

Curiosit - Il fiore del mese il crisantemo. - La pietra del mese il topazio. - Nelle rappresentazioni medioevali novembre era raffigurato come una giovane fanciulla che raccoglieva la legna con un sacco in spalla.

DESCRIZIONI LETTERARIE DEL MESE DI NOVEMBRE Giornate novembrine (L. Barzini Jun) In questi giorni d'autunno, solo la natura ha colori smaglianti, pi festosi di quelli di primavera. Le foglie delle viti e dei boschi vanno dal giallo canarino al rosso carabiniere, passando attraverso ogni sfumatura: l'oro grezzo, il bronzo nuovo, il cuoio vecchio, il pane. La gente in ogni villaggio, la mattina dei santi, quando ci sono passato, andava al cimitero a portare fiori. Avevano tutti l'abito buono. I giovani o quasi giovani vestiti come in citt, i vecchi contadini ancora con il fazzoletto di seta bianca legato al collo, il cappello di feltro tondo con qualche buffetto, il sigaro toscano o la pipa tra i denti, la carnagione arrossata dal sole e dai buoni vini. La gente andava a piedi, in motoretta, con le donne aggrappate al sellino posteriore, o in automobile. C'erano automobili a centinaia da tutte le parti, vecchie rabberciate e ridipinte, quasi nuove ben lucidate, e nuovissime appena uscite dal negozio. Si allineavano in bello ordine, all'ingresso del cimitero, dove il vigile, vestito a nuovo, faceva autorevoli segni. Le donne portavano grandi mazzi, tenuti stretti al petto come un bambino, per lo pi crisantemi color d'oro, grandissimi, certamente molto pi grandi di quelli

che si usavano prima della guerra, rinchiusi in sacchi di plastica, perch non si sciupassero. L'ordine era nelle cose ma anche nei sentimenti, nell'obbedienza ai precetti e alle tradizioni, nella piet per i defunti.

POESIE SUL MESE DI NOVEMBRE Novembre (Diego Valeri) Io son Novembre: i bovi conduco all'aratura, e nella terra scura nascondo i semi d'or. Cadon le foglie, i rovi s'empion di bacche rosse, s'empion rivi e fossi e a me si stringe il cuor.

Novembre (A. Ferraresi) La donnetta nello scialle si rannicchia intirizzita, piovon foglie e foglie gialle sulla terra insonnolita. Nubi fosche, nubi nere, van pel cielo a stormi, a frotte, calan rapide le sere, scende rapida la notte

Mattinata novembrina (L. Magni) Al posto del bel fiore rosseggia l'uva spina;
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e al posto del colore biancheggia un fior di brina. Lo scricciolo monello, nell'aria frizzantina; invita il suo ruscello ad una cantatina. Ma il ruscello muto: corre il silenzio e accoglie, lento un cader di foglie.

Novembre (L. Fiorentini) lo son Novembre e porto il pastrano, passo sui solchi e vi semino il grano. Sul mondo stendo leggera la bruma; sul focolare il ceppo gi fuma. Stacco le foglie a foreste e campagne, reco in un cesto le buone castagne. Vedo una bimba col roseo ditino scriver sui vetri: L'inverno vicino!

Novembre (Rosarlia Calleri) Cadono gi le foglie. Sono stanche hanno visto tant'acqua e tanto sole! Sbocciate con le tenui viole, cadono prima delle nevi bianche. La loro vita dura una stagione, cadono a sciami, a sciami frusciando; i bimbi le sparpagliano passando o le colgono per farsene corone. Il vento fa con esse mulinello,
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ed a qualcuno d melanconia; esse fan tutti gli anni questa via: parton col brutto, tornano col bello. L, nella macchia, il vecchio boscaiolo con un rastrello lieto le raduna: saranno il letto per la mucca bruna, saranno fiamma sotto il suo paiolo.

Novembre (R. M. Delogu) E' Novembre nel giardino quante foglie son cadute! Resta verde solo il pino, grigio il cielo e freddo fa... Poco dura la giornata ed in casa star conviene, ch l'allieta la fiammata del camino acceso gi. Il dicembre s'avvicina col passar d'un tempo breve, e vedrem cader la neve... e il Natale alfin verr!

Novembre (Giovanni Pascoli) Gmmea laria, il sole cos chiaro che tu ricerchi gli albicocchi in fiore, e del prunalbo lodorino amaro senti nel cuore. Ma secco il pruno, e le stecchite piante di nere trame segnano il sereno,
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e vuoto il cielo, e cavo al pi sonante sembra il terreno. Silenzio, intorno: solo, alle ventate, odi lontano da giardini ed orti, di foglie un cader fragile. E lestate, fredda, dei morti.

Parafrasi Laria limpida e splendente come se fosse una gemma e il sole cos chiaro che tu cerchi gli albicocchi fioriti e hai limpressione di sentire dentro di te lodore amaro del biancospino. Ma il rovo secco, e i rami delle piante senza foglie tracciano un disegno nero nel cielo limpido e senza uccelli in volo. Il passo risuona sul terreno che, indurito dal gelo, sembra vuoto allinterno. Tutto intorno c silenzio, e solo al soffio del vento si sente lontano dai giardini e dagli orti il rumore delle foglie secche che cadono dagli alberi e vengono calpestate. lestate di San Martino.

San Martino (Giosu Carducci) La nebbia a gl'irti colli piovigginando sale, e sotto il maestrale urla e biancheggia il mar;

ma per le vie del borgo dal ribollir de' tini va l'aspro odor dei vini
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l'anime a rallegrar.

Gira su' ceppi accesi lo spiedo scoppiettando: sta il cacciator fischiando su l'uscio a rimirar

tra le rossastre nubi stormi d'uccelli neri, com'esuli pensieri, nel vespero migrar.

Parafrasi La nebbia, dissolvendosi e lasciando il posto ad una leggera pioggerella, risale per le colline rese ispide dalle piante ormai prive di foglie e, spinto dal freddo vento di maestrale, il mare rumoreggia frangendosi sulla scogliera con imponenti onde bianche di spuma. Ma per le vie del paesello si propaga dai tini, dove fermenta il mosto, lodore aspro del vino nuovo che allieta l'umore dei paesani del borgo. Nel frattempo sui ceppi che bruciano nel focolare scoppietta il grasso che cola dallo spiedo; e il cacciatore fischiettando se ne sta sulla porta a guardare stormi di uccelli che, in contrasto con le nubi rosseggianti per l'imbrunire, appaiono neri come quei cupi pensieri che volano via nella quiete del tramonto.

PROVERBI SUL MESE DI NOVEMBRE 1. 2. 3. 4. 5. Se di novembre non avrai arato tutto lanno sar tribolato. Se di novembre tuona, lannata sar buona. Novembre bagnato, in aprile fieno al prato. Novembre gelato, addio seminato. Novembre va in montagna e abbacchia la castagna.
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6. 7. 8. 9.

Per i Santi cappotto e guanti. Prima o dopo i morti la burrasca alle porte. A Ognissanti, manicotto e guanti. A San Martino (11 novembre) ogni mosto vino.

10. A San Martino si lascia lacqua e si beve il vino. 11. Per San Martino cadon le foglie e si spilla il vino. 12. Per San Martino si mangia la castagna e si beve il buon vino. 13. Oca, castagna e vino per festeggiare San Martino. 14. A San Martino si sposa la figlia del contadino. 15. Da San Martino linverno in cammino. 16. Lestate di San Martino dura tre giorni e un pochino. 17. Chi vuol far buon vino zappi e poti a san Martino. 18. Per san Martino si spilla il botticino. 19. Per San Renato (12 novembre) stura la botte anche il curato. 20. Per San Frediano (18 novembre) si semina a piena mano. 21. Per San Frediano la neve al monte e al piano. 22. Per Santa Caterina (25 novembre), la neve alla collina. 23. Per Santa Caterina la neve si avvicina. 24. Per Santa Caterina (25 novembre) prepara la fascina. 25. Per Sant'Andrea (30 novembre) ti levi da pranzo e ti metti a cena.

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