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Cosa sar lEuropa? In migliaia tentano di dirlo, ma gi scritto da 19 anni.

(Andrea Signini)

Diciannove anni fa, precisamente nel Novembre del 1994, qualcuno pubblicava uno straordinario documento avente ad oggetto quella che potremmo definire, oltre ogni ragionevole dubbio, la principale proposta di riforma delle istituzioni europee mai scritta. Il titolo che lautore aveva dato al documento in questione era, per lappunto: Riforma della struttura giuridica ed istituzionale dellUnione Europea. Non che fosse uno qualsiasi, perch era il Coordinatore per il suo Gruppo Politico, Forza Europa, della Commissione Istituzionale del Parlamento Europeo, cio un deputato europeo per molto diverso dagli altri. In poche battute sulla sussidiariet, ad esempio, risolveva la polemica Europa s Europa no, e anticipava che le banche sarebbero state la nostra rovina. Scriveva precisamente: lo Stato ideale la pi bella delle speranze sarebbe quello in cui lobbligatoriet dei principi generali trovasse attuazione attraverso la massima espressione della libert dei singoli, portando dunque, attraverso la sussidiariet, alla massima esaltazione della statualit. Proseguiva: Differire pi oltre la formalizzazione dello Stato europeo significherebbe condannarsi ad assistere fatalmente a quel processo di degenerazione che segue ogni non raccolta maturazione. Una degenerazione che non potrebbe che consistere nella tendenza a utilizzare il legislatore europeo per dar luogo sotto la pressione delle banche, che notoriamente dominano lUE a norme realizzare le quali sarebbe pi difficile attraverso gli ordinamenti dei singoli paesi. Con il risultato di trasformare cos definitivamente lUE, da strumento di crescita della democrazia, in strumento di subdola oppressione. I temi su cui si richiamava lattenzione erano due: conferire il potere di iniziativa legislativa ai deputati e conferire il potere di promulgare le leggi al Parlamento, togliendolo alla Commissione e al Consiglio, che invece ancora lo detengono. Se non fosse che si tratta di una relazione (una proposta di legge europea) risalente

al 1994, sembrerebbe una nota odierna di quello che, senza riuscirci, sembrerebbero voler dire in tanti. Nel testo a cui si fa riferimento, viene definito guerriero morto leletto dal popolo a rappresentante delle istanze in sede europea privo del potere di legiferare. E si sottolinea la funzione primigenia del/lla deputato/a europeo/a: legiferare. A cosa pu servire una platea di eletti ed elette con il sistema del suffragio universale se poi, alla fine dei conti, la loro presenza si riduce ad una mera comparsata infruttifera sul piano dei cambiamenti? Giova ricordare che la nascita della UE aveva ed avrebbe tuttora alloggetto lo scopo di promuovere una dinamica evoluzione dellazione politica del Continente tutto a tutto vantaggio dei singoli Stati membri. Ma, giacch tale prerogativa viene a mancare per la mancanza dei requisiti che sarebbero dati per scontati (la facolt di proporre le leggi per i deputati e di promulgarle per il parlamento), lautore sinterrogava su quale fosse la miglior via duscita da questa impasse. Ed aveva cura dindicare anche quale fosse liter, semplice, pratico e veloce, da seguire: Si osservi che [] i parlamentari europei, in quanto eletti a suffragio universale, non avrebbero bisogno del consenso e del supporto di nessuno n per porre in essere questi principi n per dichiarare lillegittimit di quelli superati, poich la loro dichiarazione di volont fonte del diritto dellUnione, per cui sarebbe sufficiente che una maggioranza adeguata preventivamente concordata dai parlamentari stessi decidesse che questa la sua volont, e la riforma sarebbe gi in essere. Una disarmante semplicit. Una logica inoppugnabile. Eppure, stando a quanto osserviamo da sudditi esautorati ed inginocchiati quali siamo ridotti oggi come oggi grazie allo strapotere assurdamente concentrato nelle mani di chi non eletto per volont dei popoli (vedi Commissione e Consiglio dEuropa) non possiamo che concordare e domandarci, a nostra volta: Come mai nessuno, in oltre venti lunghi anni, ha dimostrato di possedere quel pizzico di fegato necessario ad imprimere un mutamento capace di convogliare il dibattito nella direzione indicata nel documento del Novembre del 94? Quale orrido meccanismo ha potuto imbalsamare latteso sviluppo delle Istituzioni europee e confinarle ad uno stato perpetuo da crisalide riducendole a poco pi di una zinna da cui mungere denari pubblici? La risposta altrettanto logica ed altrettanto tranchant: il potere lobbistico! Quello bancario! Certo! Lautore del testo, gi nel 1994, aveva piena consapevolezza della situazione reale che si celava ed ancora adesso si cela dietro al teatrino dei pupazzi della politica. Scriveva sempre il Nostro: Ora per il predominio delle lobby bancarie (oggi BCE) sta travolgendo ogni residua democraticit, e si sta appalesando in maniera inequivocabile che il potere legislativo deve essere sottratto alla Commissione e al Consiglio e, non restituito, perch non lha mai avuto, ma dato, al Parlamento, ovvero a unIstituzione eletta a suffragio universale []. Un chiromante, penserete voi? Un rabdomante politico? Un astrologo in grado di predire con ventanni danticipo la realt in cui ci saremmo ritrovati/e? No! Nulla di tutto ci. Semplicemente un Avvocato: Alfonso Luigi Marra, Gino, per tutti e tutte. Andrea Signini
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