Sei sulla pagina 1di 16

IL PONTE mensile della Parrocchia di S.

Antonio Abate in San Domenico Siena

GIORNALE PARROCCHIALE

il Ponte

Sempre aggiornato e ricco di notizie consultabile anche online al sito www.basilicacateriniana.com

La fede una mano / che ti prende le viscere, / la fede una mano / che ti fa partorire. 1 Alda Merini

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

il Ponte
Leditoriale del Parroco
NELLA NOTTE SANTA, UN PARTO DI STUPORE
Cari Parrocchiani, il Natale la festa che unisce tutti, dice il noto scrittore e poeta Ford Madox Ford: il luogo in cui incontrarsi . Mentre Thomas Stearns Eliot dice che sono molti gli approcci al Natale . Tutto ci vero, ma probabilmente biso gna andare alla nascita di Ges, come ce la descrivono i Vangeli perch sia davvero Natale. Non lasciamoci distrarre da tante cose superflue che ci allontanano dal Mistero, guardiamo invece ammirati, come in una grande estasi globale, al miracolo della nascita e consideriamo la nascita del miracolo. S, perch Maria S.S. ha concepito il Salvatore del mondo, verginalmente e verginalmente lo ha partorito. Quel verginalmente di fondamentale importanza, perch la salvezza non viene dal travaglio, bens dalla grazia! La salvezza viene dalla pienezza della felicit di Dio, non dal dolore del parto. Il Papa Pio XII, nella Mystici Corporis dice che Maria ha dato alla luce Ges con un parto stupendo un parto di stupore, perch la nostra salvezza non scaturisce dal peccato, ma dallessere amati, amati per grazia. E Maria piena di grazia ! Un verso bellissimo, scritto da SantAmbrogio per il Natale, dice: Non da seme di uomo / ma per soffio di grazia / il Verbo di Dio si fece carne / e il frutto del grembo di Maria fior. E allora, citando Rainer Maria Rilke vorrei dirvi: Angeli grandi e luminosi che non sfiorano la neve, ma alti come il cielo, si inchineranno ai pastori in ascolto, canteranno dellinfante di Betlemme. Molti Angeli seguaci di quello che, armonioso, innanzi a Maria, le annunci la nascita, cantando e accarezzandola con la voce. Molti Angeli, tanti Nunzi, saranno nei cieli e si faranno luce e splendore in essi. Cari Parrocchiani, facciamo in modo che gli Angeli ci trovino in ascolto della Parola come i pastori di Betlemme. Giungano pertanto, a tutti voi i miei cordiali Auguri di un Santo Natale. A chi solo, a quanti sono nella sofferenza, a chi lontano da Dio e dalla Chiesa, dico: Dio in mezzo a noi, si fatto bambino per farsi amare, non tiriamoci indietro, Natale. Tutti benedico di cuore con affetto P. Alfredo Parroco

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

IL PONTE SI RINNOVA

Come certo avrete notato, IL PONTE ha cambiato veste. E si riempie di colori! Dopo tanti anni in bianco e nero il nostro Parroco Padre Alfredo ha deciso di colorare le pagine di questo mensile, che ci aggiorna e ci tiene compagnia. Questo cambiamento importante per rendere ancora pi moderno un mensile che ormai in stampa dal 1996. Per poter portare avanti questo progetto, ci siamo rivolti ad un ditta specializzata di Firenze la MEDIAOFFICE del Signor Brocchi. Questa ditta commercializza macchine di produzione sia per gli uffici che per le tipografie. Con la loro professionalit hanno consigliato al Parroco che tipo di macchina utilizzare per realizzare IL PONTE. Lo sforzo che il Parroco ha fatto non da poco, ma conoscendolo lo ha fatto ben volentieri per dare un servizio a tutti i parrocchiani e gli affezionati che ogni mese aspettano IL PONTE. Sono convinto che con questa nuova veste le tirature aumenteranno spronando ancora di pi i collaboratori di Padre Alfredo a realizzare un prodotto che negli anni talmente migliorato ed ha una qualit che non ha niente da invidiare ai mensili cittadini. Federico Muzzi

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

ET IN TERRA PAX
Il presepe nella tradizione popolare e nellinterpretazione degli artisti. Sar allestito questanno da Carlo Pizzichini con la partecipazione di altri artisti come Roberto Piombino, lunicit di Emanuele Luzzati, la maestria di Piero Sbarluzzi il presepio di Luciana Staderini, quello di Marcantonio Bibbiani e quello raku di Guido Garbarino, di Carlo Pizzichini e di tanti altri.

Cripta della Basilica di San Domenico a Siena dal 15 dicembre 2013 all 8 gennaio 2014 orario: tutti i giorni dalle 16 alle 19.

Presepe di Carlo Pizzichini

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

Domenica 3 novembre il P. Alfredo parroco di San Domenico stato invitato nella parrocchia ortodossa di di Santa Anastasia romana a Siena per la festa parrocchiale

SUOR GIUSEPPINA festeggia 50 anni di professione.


Domenica 24 Novembre 2013 durante la celebrazione della Messa Parrocchiale delle ore 10:30 suor Giuseppina Zamparutti O.P., ha festeggiato cinquantanni di professione religiosa. Suor Giuseppina conosciutissima a Siena per essere stata linsegnante di scuola materna e di catechismo di molte generazioni di senesi. Nativa di Catania, ma senese di adozione, dai primi anni 60 del Novecento che a Siena, figlia di San Domenico, fa parte della Congregazione delle Suore Missionarie di San Sisto, fondate dalla Madre Antonia Lala, congregazione che custodisce il Santuario-Casa di Santa Caterina da Siena.

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

Nella sala Beato Angelico P.zza M. Teresa di Calcutta

Nella sala Beato Angelico (P.zza M. Teresa di Calcutta) le Signore della CARITAS parrocchiale, che hanno confezionato i lavori, Vi aspettano numerosi nei seguenti giorni di Dicembre:

da VENERDI 13 fino a DOMENICA 15 Dalle ore 10:00 alle ore 19:00 orario continuato (Fino ad esaurimento merce.)

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

GENDER
In questo articolo, desidero ancora offrire qualche riflessione a proposito dei rapporti di eguaglianza e ineguaglianza nella Chiesa Cattolica e nel Cristianesimo in generale. L'accusa maggiore di ingiustizia, accettata perfino da molti cattolici, che la Chiesa pecchi di incoerenza insegnando l'uguaglianza di tutte le persone umane, mentre in pratica le tratta in modo ineguale, specialmente le donne escludendole dal sacerdozio ministeriale. Quest'argomento implica che la discriminazione sessuale ingiusta esattamente come quella religiosa o razziale. Alcuni, oggi, proclamano l'uguaglianza degli animali con gli esseri umani e denunciano, perfino, "il peccato di specieismo"! Tuttavia, troppo spesso ci che giusto nella Chiesa viene deciso secondo il modello di ci che giusto nello stato democratico moderno senza prestare attenzione sufficiente al carattere meramente analogico di una tale comparazione. Dal momento che instituzioni diverse hanno missioni diverse, sarebbe rischioso presumere che quello che giusto in uno stato democratico lo sia per forza in ogni altro communit umana senza tener conto di ci che specifico di ognuna. Empiricamente non ovvio che i membri della specie umana siano uguali. Infatti, la dottrina moderna dell'uguaglianza umana una nozione astratta, essenzialista popolarizzata dai pensatori del diciottesimo secolo. L'esperienza pratica, storica e contemporanea, non manifesta certo quest'uguaglianza, ma piuttosto le vaste ineguaglianze della condizione umana. I rapporti fra le persone sono, molte volte, rapporti di ineguaglianza: genitore verso figlio, insegnante verso alunno, datore di lavoro verso dipendente, burocrate verso il cittadino indifeso, maschio verso la femmina. Secondo il Cristianesimo, l'uguaglianza umana non radicata in qualche teoria astratta, n solo nell'esperienza della nostra comunanza umana, ma nel progetto rivelatoci da Dio. Siamo stati creati "all'immagine e somiglianza" di Dio allo scopo di cooperare con Dio nel Suo lavoro, "di coltivare ed avere cura" per la terra e tutte le sue creature. Questa partecipazione alla premura di Dio per il mondo indica che, al livello pi profondo, l'immagine divina consiste nella nostra partecipazione nell'intelligenza e libert di un Dio che Tre Divine Persone. Cos costituiti, siamo capaci di trascendere il mondo materiale e condividere la vita di quel Dio che Spirito e Verit. Questo non , certo, una garanzia che tutti noi siamo ugualmente intelligente o ugualmente liberi o che siamo attualmente qui e ora intelligente e liberi, dal momento che un neonato, uno che dorme o uno in stato comatoso ovviamente non lo . Vuol dire semplicemente che Dio ha dato ad ogni membro della specie umana la capacit radicale di esercitare la propria intelligenza e libert. Quest'uguaglianza fondamentale ci costituisce come persone umane ed la fonte da cui scaturiscono i nostri diritti basilari, quelli che non dipendono dal positivismo legale, ma dal semplice fatto che siamo umani, cio, dalla legge naturale. Perci, la nozione di uguaglianza personale legato essenzialmente alla legge naturale; cio, un ordine di cose determinato dal Creatore e impresso da Lui nella nostra natura, non imposto su di noi o benevolmente concesso a noi dai legislatori umani. Questa breve e inadeguata riflessione basata sull'esperienza umana, ma confermata mi sembra dalla rivelazione Cristiana.

P. Alfred

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

SANTA CATERINA PAPA FRANCESCO E LAMORE A GESU E ALLA CHIESA


Nellomelia che Papa Francesco ha fatto nel giorno di San Giorgio nella cappella Paolina parlando della Chiesa, diceva: La Chiesa cos pi madre, Madre di pi figli, di molti figli: diventa Madre, Madre, Madre sempre di pi, Madre che ci d la fede, Madre che ci d lidentit. Ma lidentit cristiana unappartenenza alla Chiesa, perch tutti questi appartenevano alla Chiesa, alla Chiesa Madre, perch trovare Ges fuori dalla Chiesa non possibile. Il grande Paolo VI diceva: una dicotomia assurda voler vivere con Ges senza la Chiesa, seguire Ges fuori della Chiesa, amare Ges senza la Chiesa. ( Evangeli Nuntiandi 16 ) E quella Chiesa Madre ci d Ges ci d lidentit che non soltanto un sigillo: unappartenenza. Identit significa appartenenza. Lappartenenza alla Chiesa. Santa Caterina allet di sei anni ( 1353 ) tornando a casa sua, passando per valle piatta ebbe una visione, che la segn per tutta la vita. Vide sul tetto della Basilica di San Domenico, Ges Cristo vestito in abiti pontificali, con accanto San Pietro, San Paolo e San Giovanni Evangelista, Il Signore la guardava dolcemente, le sorrideva e la benediceva. Questo dora in avanti sar per lei come un filo rosso, amore a Cristo e amore alla Chiesa, questa la sua costante. Infatti, pur vivendo in unepoca travagliata fino allinverosimile, la senese,per amore di Cristo, ha sempre saputo amare la Chiesa, imparando a riconoscere in Lei, il corpo del Signore. Corpo spesso sfigurato e dilaniato da pi parti. La Santa , ha saputo davvero sporcarsi le mani riconoscendo sempre e comunque quel Cristo vestito in abiti pontificali, nel Papa come nei poveri, nei sofferenti come nei carcerati, nei sacerdoti come nelle famiglie oggetto spesso di lotte fratricide, nella gerarchia ecclesiale dominata dal carrierismo, dalla mondanit e dal potere. Questo stato il corpo di Cristo che Santa Caterina ha toccato con le sue mani, questo il corpo di Cristo che lei ha sempre amato incondizionatamente. La Chiesa Cristo stesso ( L171 ) amava ripetere a tutti. Poi ancora nella Lettera 373 Entro di nuovo a lavorare nella navicella della Santa Chiesa. E davvero santa Caterina lavorava per tutti, quando dice corpo mistico della santa Chiesa intende dire la gerarchia ecclesiastica, quando parla di corpo universale della santa Chiesa intende dire tutto il popolo cristiano. Tutti i battezzati. In quanto Dottore della chiesa il suo titolo Doctor corporis Mystici tant che Paolo VI la indica come Mistica del corpo mistico, cio della Chiesa. ( Paolo VI omelia 4-X-1970 per la proclamazione a Dottore della Chiesa )La Santa ama Cristo e per questo non pu non amare la Chiesa; perch la Chiesa stessa il prolungamento del mistero dellIncarnazione perch gli uomini trovino la salvezza Neuno pu tornare a gustare la bellezza di Dio nellabisso della Trinit , senza il mezzo di questa dolce sposa ( La Chiesa ) perocch tutti ci conviene passare per la porta di Cristo crocifisso, e questa porta non si truova altrove che nella Santa Chiesa, vedeva che questa sposa ( la Chiesa ) porgeva vita, perch tiene in s vita tanta, che neuno che la possa uccidere; e che ella dava fortezza e lume, e che neuno che la possa indebilire e dargli tenebre quanto in s medesima. E vedeva che il frutto suo mai non manca, ma sempre cresce.( L371 )Sempre Papa Francesco nella sua omelia il giorno di Pentecoste ha detto: E la Chiesa che mi porta Cristo e mi porta a Cristo. Ecco perch si ama la Chiesa .

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

Lamore vero, lamore forte alla Chiesa nasce proprio dallamore che si ha per Cristo, le due cose sono inseparabili. e vero che non si possono separare le due realt Cristo-Chiesa, ma nemmeno si possono confondere, pertanto bisogna distinguere. Non infatti per la parola della Chiesa che si accetta Ges, ma per la parola di Ges che si accetta la Chiesa! Cos il P. Cantalamessa Predicatore della casa Pontificia. La Chiesa di oggi, travolta da tanti scandali, non poi tanto diversa di quella dei tempi di Santa Caterina, ma pur sempre la Sposa di Cristo. E se voi mi diceste: Pare che Ella venga meno, e non pare che possa aiutare s, non tanto che i figliuoli suoi; dicovi che non cos; ma pare bene allaspetto di fuori. Oh ragguarda dentro, e ritruoveravi quella fortezza, della quale il nemico suo privato. Voi sapete bene che Dio colui che forte, e ogni fortezza e virt procede da lui ( L 168 ) Dunque, non bisogna fermarsi allaspetto esterno della Chiesa, ma bisogna guardare allinterno, secondo linsegnamento della nostra Santa. Riprendendo il discorso del Santo Padre, il quale diceva: Cos la Chiesa va avanti, come dice un santo, fra le persecuzioni del mondo e le consolazioni del Signore. Cos la vita della Chiesa. Se noi vogliamo andare sulla strada della mondanit, negoziando con il mondo, come volevano fare i Maccabei, che erano tentati in quel tempo, mai avremo la consolazione del Signore. E se noi cerchiamo soltanto la consolazione sar una consolazione superficiale, non quella del Signore, sar una consolazione umana. Questo dice Papa Francesco! Certamente siamo tutti invitati ad amare la Chiesa senza pretendere nulla, anzi rafforzando il nostro impegno e il nostro amore. Sentite cosa dice La nostra Santa che ha dato la sua vita per la Chiesa e per il Papa: Dobbiamo dunque correre, come innamorati, ed essere amatori della Chiesa santa per amore di Cristo crocifisso; e dobbiamo aiutare questa sposa bagnata nel sangue dellAgnello: perch vedete che ognuno la molesta, cristiani e infedeli. nel tempo del bisogno che si deve mostrare lamore. Dobbiamo amarla e servirla in ogni tempo, ma specialmente ne l tempo del bisogno. Io, misera miserabile, non ho di che aiutarla; ma se il mio sangue le fosse di qualche aiuto, bel volentieri svenerei e aprirei il corpo mio. Ma io far cos: le dar quel poco che Dio mi conceder di poterle dare che le sia di vantaggio e di utilit bench io non veda che altro possa fare se non di darle lacrime, sospiri e continua orazione. ( L 145 ) Il 2 febbraio 1380, festa della presentazione al tempio e della purificazione di Maria S.S. Santa Caterina, tocc il vertice della sua vocazione per la Chiesa, vedendo fino in fondo le necessit della stessa e sentendosi spinta a offrirsi vittima per la dolce Sposa di Cristo . Da allora in poi la sua vita sar un lento ed infuocato martirio che le far ripetere muoio e non posso morire . Il pi grande dei messaggi di Santa Caterina ai fedeli del suo tempo, sempre valido per i fedeli del nostro tempo scossi dagli scandali, rimane lo stesso: fedelt alla Chiesa, amore alla Chiesa, sacrificio per la Chiesa. Alla luce di tutto ci, bisogna addolorarsi pi che scandalizzarsi e si dovrebbe dire Signore abbi piet di me, peccatore. La Chiesa, ( dice la Lume Gentium al N:8 )che comprende nel suo seno i peccatori, nello stesso tempo santa e sempre bisognosa di purificazione, non tralascia mai di far penitenza e di rinnovarsi. Ben a ragione la Venerabile Luigia Tincani, ha scritto: Nessun Santo forse, ha amato la Chiesa quanto Lei, con un cos spasimato amore, con vero martirio dellanima e vero martirio delloperare, senza sosta e senza riposo, con indomita fortezza e con umilissimo amore. Seguiamo lesempio della nostra Santa. P. Alfredo Scarciglia o. p.

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

C D I O I N R E T E ? T E O L O G I A D E L L A R E T E Intervento ai Gioved Domenicani del 14 novembre 2013 Basilica Cateriniana San Domenico Siena Di Edoardo Mattei, laico domenicano
Introduzione

La parabola del successo e della pervasivit dei media digitali disegnata dallascesa e caduta di due termini: Internet e Virtuale. Quello che vediamo al di l dello schermo del computer, del tablet o dello smartphone, in qualunque modo lo vogliamo considerare, non pi internet cio la complessa infrastruttura tecnologica in grado di connettere computer ovunque essi siano. Non ci interessa pi essere i fruitori di questo mezzo, come lo siamo del telefono, ma desideriamo sfruttarne i servizi e le possibilit: dalla infrastruttura siamo passati allapplicazione, dallinternet alla Rete. Nella Rete troviamo Whatsapp, Facebook, Twitter, YouTube, Google+, Instragram, Pinterest. Lutilizzo di questi servizi ha trasformato il virtuale in qualcosa di estremamente tangibile e pervasivo della nostra vita. Quante volte guardiamo compulsivamente lo smartphone aspettando un segno di vita: un sms, un messaggio, una notifica, un i like? La Rete diventato uno strumento quotidiano e il virtuale uno spazio abituale. Che trasformazioni sono avvenute nella societ? cambiato il nostro modo di vivere e pensare? E il rapporto con Dio? 1) La Rete: una nuova realt I mezzi di comunicazione scrittura, stampa, telefono, radio, televisione, internet hanno sempre modificato la societ introducendo nuove categorie di pensiero modellate dai media. Anche i nostri mezzi digitali stanno modificando la societ ma, per la prima volta, assistiamo al nascere di fatti su un piano di realt differente rispetto a quello che vivevamo. I media digitali realizzano una realt differente, parallela, dove gli eventi delluna non hanno ripercussioni sullaltra. Fino ad allora questa divisione era possibile solo con il mondo onirico e perci irreale. Lobiezione maggiore viene dai cosiddetti immigrati digitali. Il loro utilizzo della Rete non solo saltuario ma avvolto dallo scettiscismo e dalla diffidenza, se non proprio timore, connaturata alluso di uno strumento ritenuto inutile e dannoso. Utilizzando le proprie categorie biografiche, i rischi della Rete e la negazione del dualismo digitale sono le conseguenze di una fascinazione cui bisognerebbe resistere. Ci si interrogati a lungo sulla virtualit della Rete: realt vera o fittizia come i sogni? Quando parliamo di virtuale che cosa intendiamo? La virtualit descrive ancora la realt della Rete? La parola virtuale, deriva dal latino virtualis, la cui radice linguistica virtus, che significa forza, potenza. Il virtuale sarebbe cio una realt potenziata, non potenziale. Il virtuale non si oppone a reale ma ad attuale. Mentre a reale si contrapporrebbe il possibile. Da questa ontologia del virtuale, alcuni studiosi deducono che la virtualizzazione non il passaggio dal mondo reale a quello possibile come si sosteneva fino a pochi anni fa ma il passaggio dallattuale al potenziale, una sorta di elevazione a potenza dellattuale. Oggi stata accolta la definizione di realt aumentata per identificare la realt offerta dai media digitali superando il dualismo digitale realt-virtuale. In conclusione, la Rete non realt virtuale ma realt aumentata. 2) La Rete: un Continente Digitale possibile parlare della Rete come di un luogo addirittura di un continente digitale? Per rispondere a questa domanda dobbiamo capire cosa un luogo. I luoghi pubblici sono classificati in due categorie distinte: la prima la piazza, un luogo il cui compito di ospitare solamente il passaggio degli individui, uno spazio pubblico ma non civile. La seconda categoria di spazio pubblico (ma non civile) rappresentata dai luoghi di consumo, i quali stimolano lazione ma non linterazione. Ultimamente stato introdotto il concetto di non-luogo. I non-luoghi rappresentano degli spazi vuoti di significato, proprio perch in essi non si sviluppa nessuna interazione tra le persone che dia un senso al luogo di passaggio. In questi non luoghi, grazie alla cresciuta mobilit, si formano grumi di identit e frammenti di vita tanto da acquisire densit di struttura e diventare familiari, pubblici. Come nasce lempatia con gli altri passeggeri in attesa? Perch ci scambiamo brevi racconti di emozioni, vita, ansie o desideri? I non luoghi sono diventati dei nuovi luoghi. Se la Rete, a lungo pensata come un non luogo, oggi acquista una nuova dignit e lo status di luogo. La differenza on line e off line stata superata: siamo connessi costantemente e usiamo lon line per la manutenzione dei nostri rapporti, una sorta di laboratorio sociale in cui ci muoviamo senza limpegno e linsicurezza dei contatti in presenza e prenderci i tempi di pausa e riflessione per sfuggire a situazioni imbarazzanti o compromettenti.

10

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

3) Una nuova Societ Il primo elemento caratteristico di questa nuova Societ la possibilit di conoscere le persone prima ancora di conoscerle. Il profilo un esercizio estetico e psicologico: quali sono le qualit da evidenziare per interessare le persone con cui voglio entrare in contatto? Inizia unanalisi del proprio intimo, alla ricerca del bello da presentare insieme al brutto da nascondere perch non trendy. La propria identit, il proprio s una costruzione sociale, il prodotto della nostra capacit di adattarci alle aspettative del gruppo, della societ o magari delle nostre inconfessabili ambizioni. La cultura partecipata, figlia del celebrato Web 2.0 ma senza profondit ed autorit: ricercando un qualsiasi argomento nella Rete riceviamo una tale quantit di informazioni la cui verifica di veridicit e affidabilit richiederebbe troppo tempo rispetto allimmediatezza della risposta pretesa dalla societ. Un giudizio non si forma pi sullanalisi dei dati, sulla valutazione dei pro e dei contro, con lopera di comporre e dividere: le scelte sono basate sullempatia, sulla capacit di suscitare una emozione positiva (o negativa) pi forte delle altre: la soluzione pi giusta la pi carica di sentimento. Esiste un rischio. I social network come Facebook o i motori di ricerca come Google conservano le informazioni delle persone che li frequentano, e questi dati sono utilizzati per dirigere le risposte o gli aggiornamenti circa i contatti personali. come se il nostro profilo fosse costruito sulla base dei nostri accessi e del comportamento nella Rete. E tutto questo viene analizzato per cui le nostre ricerche non sono mai basate su criteri esclusivamente oggettivi, ma sui nostri interessi specifici. Il vantaggio immediato: arrivo subito a ci che presumibilmente mi interessa di pi perch la Rete mi conosce e mi suggerisce cosa possa attirarmi maggiormente. Il rischio di rimanere chiusi in una sorta di bolla che fa da filtro a ci che diverso da me ed alla fine: si perde di vista la diversit, aumenta li ntolleranza, la chiusura alla novit, allimprevisto che fuoriesce dai propri schemi relazionali o mentali. Laltro diventa significativo se in qualche modo c somiglianza, altrimenti non esiste. Lo streaming della nostra vita non fatto solo di ci che immettiamo in Rete ma anche di ci che gradiamo, da ci che ci piace, e che segnaliamo agli altri anche grazie al pulsante like ai nostri followers e ai nostri friends. 4) Teologia della Rete La Rete, proprio perch in grado di contenere tutto, pu essere facilmente paragonata a una sorta di supermarket religioso. Ci si illude dunque che il sacro resti a disposizione di un consumatore nel momento del bisogno. Il vangelo appare solo come una notizia fra molte altre. Una volta luomo era saldamente attratto dal religioso come da una fonte di senso fondamentale. Come lago di una bussola, sapeva di essere radicalmente attratto verso una direzione precisa, unica e naturale: il Nord. Se la bussola non indica il Nord perch non funziona, e non certo perch non esiste il Nord. Luomo si sente smarrito se il suo cellulare non ha campo o se il suo device tecnologico (computer, tablet o smartphone) non pu accedere a qualche forma di connessione. Se una volta il radar era alla ricerca di un segnale, oggi invece siamo noi a cercare un canale di accesso attraverso il quale i dati possano passare. Luomo oggi pi che cercare segnali, abituato a cercare di essere sempre nella possibilit di riceverli. Luomo si sta trasformando in un decoder, cio un sistema di accesso e di decodificazione delle domande sulla base delle molteplici risposte che lo raggiungono senza che lui si preoccupi di andarle a cercare. Viviamo bombardati dai messaggi, subiamo una sovrainformazione. Il problema oggi non reperire il messaggio di senso ma decodificarlo, riconoscerlo sulla base delle molteplici risposte che ricevo. Cos anche il linguaggio sta cambiando. Salvare, convertire e giustificare sono tre delle espressioni pi usate nel linguaggio del computer e del web, se non altro perch chi non sapesse accedere ai processi che esse indicano vedrebbe messo a rischio ogni uso degli strumenti informatici. Chi non sapesse che cos salvezza, conversione o giustificazione, chi non ne avesse neanche lontanamente lidea o il bisogno, di certo non avrebbe alcun interesse esistenziale sufficiente per accostarsi alle Sacre Scritture e cercare in esse la luce del senso o la forza della redenzione. Nella situazione in cui on line e off line sono ununica realt, quale pericolosa contaminazione potr avvenire fra i concetti di salvezza, conversione e giustificazione teologica e informatica?

11

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

5) CyberApostoli Le categorie teologiche usate fino ad oggi sono sfidate dalla cultura digitale e rischiano di mutare significato, persino di perdere il loro originario valore. Bisogna comprendere il nuovo scenario: non pi evangelizzare in Rete ma predicare al tempo della Rete. Predicare on line e off line! Si presenta particolarmente urgente ristabilire dignit completa alla persona, frustrata e limitata dalla profilazione, ferita dalla impossibilit di essere accettata nella sua integrit. Il bisogno di stima dalla Rete, la cosiddetta extimacy, una intrusione insopportabile della intimit, mettendo costantemente il nostro operato a rischio di pettegolezzo. Questo aspetto ci ricorda dellimpossibilit di soffrire della Rete: non c dolore tanto forte da materializzarsi e coinvolgere i contatti, la non fisicit della Rete impedisce la com-passione nella sofferenza. Non siamo pi spettatori delle nostre azioni, non vediamo pi le conseguenze del nostro operato: siamo de-responsabilizzati, possiamo dire quello che desideriamo e dimenticarcelo. La sofferenza si materializza come unimmagine triste ed una didascalia sentimentale a cui regaliamo generosamente un mi piace o un +1 appagante. Ma la personale sofferenza non trova ascoltatori con cui confidarsi. Allora lon line offre luoghi sicuri, perch anonimi, dove scaricare le nostre tensioni. Sono le confessioni anonime. Un qualcuno che confida a nessuno che qualcosa lo sta facendo soffrire. La condivisione, come il dono, diventa impossibile. Il dono non pi lazione gratuita e disinteressata con cui faccio oggetto di un qualcosa a chi ne ha bisogno ma la scelta calcolata di rendere disponibile a chiunque una mia risorsa nella promessa che qualcun altro faccia lo stesso. Il dono al tempo della Rete la promessa, laspettativa di ricevere.. Se chiunque pu darmi la risorsa di cui ho bisogno, chi il mio prossimo? Il mio vicino di casa pu essere il lontano mentre il vicino, perch con lui chatto o un contatto sui social network, un aborigeno australiano. La prossimit diventa raggiungibilit ed il mio vicino di casa pu essere lontano, irraggiungibile perch non riesco a superare lantipatica che ispira. Abitare il digitale, come ci richiede spesso la Chiesa, significa comprendere i nativi digitali, trovare nuove parole per una narrazione digitale dellannuncio evangelico. Se pensiamo di parlare ancora con le parole della teologia off-line saremo incomprensibili, indecifrabili, non avremo mai lattenzione necessaria dellauditorio. Bisogna preparare dei missionari digitali, come si preparavano i missionari dellAsia, dellAfrica o dellAmerica Latina: conoscere il linguaggio, la cultura, gli usi dei nativi digitali prima di avventurarsi in una stagione di predicazione. Serve, dunque, una nuova Teologia della Rete capace di aiutare a comprendere come la Parola di Dio attraversa le autostrade digitali e quali trasformazioni subisce uscendo dallaltra parte dello schermo. Edoardo Mattei Laico domenicano Responsabile del sito www.laicidomenicani.com

Il Dott. Edoardo Mattei insieme a P. Alfredo

12

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

SULLE STRADE DEL MONDO


Mi chiamo Linda, vivo a Siena, ho 13 anni e faccio terza media. Abbiamo visto un video, che parla dei missionari che escono per aiutare altre persone che hanno avuto dei problemi in passato ma no serve andare lontano per aiutare gli altri, ma anche vicino a noi ci sono delle persone che hanno bisogno di aiuto. Abbiamo visto un film con P.Alfredo e Suor Giuseppina. Durante il film ho visto diverse famiglie e bambini abbandonati. Mi sono sentita inutile in questo mondo perch anche se in questo periodo c crisi, io non posso fare niente. A me non manca niente, ho una famiglia felice, una casa calda un letto e del cibo. Ci sono bambini che si sognano queste cose, mentre io? Io ho tutto. Questi bambini non avevano cibo, e vivevano in case sopra ad un lago. Come fa un uomo a vivere su delle palafitte? Il mondo non pu continuare a guardare e ad avere compassione. Dobbiamo fare qualcosa. E vero che ci sono molte associazioni per aiutare lafrica come tanti altri paesi, ma la maggior parte si tiene tutto per s. Per aiutare le persone dobbiamo avere fede e pregare, Dio ci guarda e se le nostre preghiere sono sincere ci accontenter. Jaya 3 Media Secondo me, il film ha molto ragione, perch nessuno deve essere lasciato indietro e tutti devono essere aiutati. Matteo 3 Media In classe e fuori non bisogna rispondere male ai nostri compagni, ma provare a essere nei loro panni per capirli. Tutti dovremmo provare a fare qualcosa di buono per questa gente che ha bisogno di aiuto.

13

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

Benvenuti al Nord
GENERE: Commedia ANNO: 2012 REGIA: Luca Miniero CAST: Claudio Bisio, Alessandro Siani, Angela Finocchiaro, Paolo Rossi, Valentina Lodovini

Alberto Colombo, brianzolo impiegato alle poste, ha finalmente ottenuto la promozione e il trasferimento a Milano. Il Sud, in cui stato benvenuto e benvoluto, sembra adesso un ricordo lontano che Mattia, indolente compagno meridionale, risveglia col suo arrivo improvviso. Perch la relazione con la bella Maria sta naufragando a causa della sua immaturit e di un mutuo procrastinato. Deciso a dimostrare alla consorte di essere un uomo responsabile, Mattia si lascia contagiare dall'operosit milanese finendo per fare brunch e carriera sotto la Madunina. Alberto intanto, promosso direttore e occupato full time, trascura la moglie che finir per lasciarlo. Sedotti e abbandonati si rimboccheranno le maniche e proveranno a riprendersi la famiglia e una vita migliore in un'Italia senza confini e campanilismi. La nuova commedia italiana non pi interessante della vecchia, quella dei cinepanettoni per intenderci, ma mette in luce delle diversit rispetto a una scena comica affezionata a modelli tenaci e incrollabili. Archiviati i luoghi esotici, il Nord e il Sud del Belpaese diventano il territorio da occupare, rilanciando con forza e risate l'unit nazionale. Unit sponsorizzata dall'efficienza delle poste italiane, dalla velocit alta delle sue ferrovie e dalla praticabilit delle sue autostrade, che esprimono la dinamicit di personaggi sempre diversi da com'erano al principio o al 'casello' di partenza. Tra una raccomandata e una Freccia rigorosamente rossa si fa l'Italia e si fanno gli italiani, incarnati da Claudio Bisio e Alessandro Siani, di nuovo alle prese coi clich regionali, poi messi in discussione, superati e rimpiazzati con altri pi abusati. Dopo il meridione di Castellabate, spetta al settentrione milanese essere declinato in stereotipo. In direzione ostinata ma contraria, Benvenuti al Nord serializza il format francese a firma Dany Boon (Gi al Nord) e intraprende un viaggio prevedibile verso il 'freddo' capoluogo lombardo, che si riveler neanche a dirlo altrettanto accogliente e gioioso. Congedato Massimo Gaudioso e arruolato Fabio Bonifacci, la commedia di Luca Miniero riprende il benvenuto scorso con pochissime novit, riconfermandone la perfetta calibratura, gli ingredienti e i protagonisti sempre radicati nei tempi e nei ritmi degli sketch televisivi. Se il personaggio di Bisio scopriva a Sud il sole e il mare, la bonariet e l'ospitalit della sua gente, quello di Siani imparer il fascino della nebbia, sparata artificialmente, e il senso civico del milanese, che lava le strade di notte, combatte le polveri sottili, mette il casco in moto, in bicicletta e sul lavoro. Un anno trascorrer tra happy hour e happy night, prima che il Mattia, perch il milanese ammette l'articolo determinativo davanti al nome proprio, possa trovare la maturit e ritrovare la sua procace Maria. Benvenuti al Nord, come il precedente capovolto, soltanto una favola che promette di incrinare la tenuta degli stereotipi nell'immaginario collettivo mentre li conferma, che reitera modalit (ri)creative e produttive, che costruisce tutto sulla parola e niente sull'idea di visione. Se Bisio e Siani non fanno una stella, sprovvisto di profondit (e fisionomia) drammatica il primo, epigono sbiadito dello stupore malinconico di Troisi il secondo, Paolo Rossi produce un firmamento interpretando (ancora una volta dopo RCL) il 'metodo Marchionne'. Corpo solista si incarica di riempire una scatola vuota con la deflagrazione della sua comicit mimica e verbale.

14

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

La Rubrica dei bambini


dallisola che non c al Chiostro di San Domenico

POESIE DEI BAMBINI


LA STELLA COMETA E quella che illumina la via / E che ci porta dal nostro Messia./ E la cometa luminosa,/ pi splendente di ogni cosa. /Nel cielo corre veloce,/ e ne parla ogni voce./ La mia coda lunga e bella/ affascina tutta la terra. /Ogni anno la ricordiamo /e questa poesia le dedichiamo./ GESU BAMBINO Ges bambino nato piccino/ a Natale il nostro cuore/ si riempie di tanto amore.

IL BUE Il bue riscaldava Ges/dal freddo inverno.

LA MADONNINA Madonnina mia Regina/ mi vuoi bene come la mia mammina/ che mi ama e mi accarezza / Nei momenti di tristezza./ se nel presepe o Madonnina ci sei anche tu/ nella mia famiglia/ sar Natale ancor di pi.

15

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

AVVISI
Appuntamenti del mese di DICEMBRE
Gioved 5 ore 17 Adorazione Eucaristica Mercoled 11 ore 17:30 Incontri culturali di San Domenico nella sala del capitolo del Chiostro, Professoressa Giuliana Migliorini Donne e volontariato: le ragioni di una scelta. Sabato 14 ore 16 Auguri al Vescovo da parte dei ragazzi del catechismo in Cattedrale. Domenica 15 ore 18 Inizio della Novena di Natale in compagnia dei Padri Domenicani. Mercoled 18 ore 17 Incontro dei genitori e ragazzi del catechismo davanti al presepe da loro realizzato in Basilica. Marted 24 dicembre ore 23:30 Veglia e S.S. Messa della nativit di Ns. Signore Ges Cristo Mercoled 25 dicembre Santo Natale Orario S.S. Messe : 7:30 - 9 - 10:30 - 12 - 18 Marted 31 ore 18 S. Messa di ringraziamento col canto del Te Deum

16

Potrebbero piacerti anche