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Holy Grail: ovvero tutto quello che non ho mai capito dei sistemi automatici di trading
Parlavamo nella prima edizione della mia ricerca di un trading system. Sinceramente non potr svelare qui nessun segreto poich di nessun segreto sono a conoscenza. Ma semplicemente vorrei ripercorrere le tappe dello sviluppo di sistemi di trading che hanno segnato il mio percorso professionale. Dicevo che come tutti i neofiti anchio sono partito testando un indicatore con laltro, cercando di ottimizzarli alla meglio e di arrivare ad un sistema complesso che segnalasse tendenza e congestione. Dopo essere letteralmente morto sull ADX, un indicatore di tendenza che sembra logico e poi alla fine scopre anche lui lacqua calda, ovvero se i prezzi salgono o scendono molto vuole dire che siamo in tendenza, mi sono dato a quelle raffinatezze del Mass Index, del Commodity Selection Index,e via andare. Il risultato stato pessimo. Il pensiero del lettore voler subito infatti al seguente sistema: se lADX sale o scende siamo in tendenza, se non sale e scende siamo in congestione. Se siamo in congestione parte lo stocastico, se siamo in tendenza parte il MACD. E come dire che se piove piove e se c il sole c il sole. Il fatto importante sarebbe diverso: sarebbe quello di sapere prima, o di capire prima che il mercato si muove, o meglio non appena il mercato si mosso che una nuova tendenza, al rialzo o al ribasso che sia, incominciata. Quello che invece ADX e MACD segnalano come dire: al di sopra dei massimi relativi precedenti ed al di sotto dei minimi relativi precedenti inizia una tendenza rispettivamente al rialzo oppure al ribasso. Bravo, bene, bis. Insomma, non servono a niente. Il secondo inconveniente di questo approccio sono gli input da ottimizzare. Gi uno stocastico ha perlomeno 4 parametri (oppure 5 non ricordo bene), figuriamoci se lo si mette insieme ad un MACD, a due ADX: la fiera del curve fitting, ovvero della ottimizzazione pi
di Emilio Tomasini
sfrenata, dove alla fine si trover sempre e comunque quel numero magico di giorni che, solo quel numero preciso, mettiamo 15 giorni, nel passato di avrebbe fatto guadagnare milioni. Ovviamente poi con un MACD a 14 giorni e uno a 16 avremmo perso i miliardi. In seguito allincontro di un trader privato che utilizzava Tradestation ho scoperto anchio lAmerica: ovvero gli indicatori di breakout, tra cui i pivots di cui ha parlato molto bene Alberti. Gli indicatori di breakout risolvono parzialmente il problema dellottimizzazione. Un breakout dei prezzi non ha infatti parametri. Purtroppo, come lo stesso Poggi mette in luce nel suo libro, da soli i pivot non sono la via che porta ai miliardi e debbono essere affiancati da altri strumenti. Quali, oltre a quelli illustrati da Poggi nel suo noto libro pubblicato da Trading Library, ancora non lho scoperto. Sullintraday comunque la psicologia fa da padrona ed anche il migliore trading system del mondo se manca il coraggio e la disciplina nellapplicarlo non serve a niente. Non so se sono pi fesso degli altri ma le prove che io ho fatto nellapplicare un sistema hanno dato esito disastroso. Finalmente, due anni fa, sono riuscito a mettere insieme un trading system, peraltro non scritto da me, ed una impiegata molto abile che ha iniziato a gestire il sistema. Questo approccio, che non mira a dimostrare di avere inventato qualcosa ma semplicemente a raccogliere dei profitti, finora ha dato ottimi risultati. Ma come spesso si dice, occorre calpestare lorgoglio di voler per forza inventare qualcosa o di essere migliori di altri nella programmazione, e pensare solo a portare a casa il companatico. Che equivale a dire che dopo aver trovato il sistema che funziona uno arrivato solo a met dellopera: il difficile viene dopo, quando lo si deve applicare.
come si pu vedere nel grafico sopra quando all'inizio di Dicembre fu rotto il massimo del '98 che quasi un doppio massimo, non era fuori dal mondo ipotizzare un onda di impulso in area 48500/49000, proiettando semplicemente i tre livelli di Fibonacci sopra 39170 (gli abbonati ricordano ancora oggi l'euforia Etom ( o non il pi grande bull market etc.. etc..) Come si vede poi il target stato anche abbondantemente superato e allora aggiungiamo un'altra considerazione anche se richiede un minimo di conoscenza su Elliott. D'altra parte tutto lo sviluppo delle onde di Elliott basato sui numeri della serie di Fibonacci quindi anche i lettori che non hanno ancora affrontato l'argomento prima o poi ci cozzeranno contro. Se del grafico soprastante ingrandiamo il solo movimento di rialzo dopo la rottura non difficile individuare una classica onda d'impulso coi suoi cinque movimenti (3 di impulso e due di correzione). Bene allora ora possiamo vedere come gli amanti di Elliott avrebbero potuto correggere il tiro e perfezionare il target finale gi al termine dell'onda (1). Al termine del primo movimento si pu facilmente rilevare un Price space di 4841 punti. Secondo Elliot moltiplicando l'ampiezza di onda (1) per 1,618 si ottiene con buona approssimazione il target finale dell'intera onda coi suoi 5 movimenti e nel grafico sotto facciamo appunto questo calcolo.
Poi in realt chi segue Elliott applica ancora una serie di ragionamenti pi sofisticati per cercare di coprire un'ampia gamma di anomalie possibili e quindi potrete trovare testi che vi dicono ad esempio di usare nel caso di onda 3 estesa 1,618 per calcolare l'obiettivo della 3 e 2,618 per proiettare l'obiettivo della 5 o ancora se i primi due impulsi della sequenza fossero uguali usare 0 ,618 se onda 4 fosse a forma di triangolo e 1,618 o 2,618 se onda 5 presumibilmente estender. In tutta onest preferisco restare fuori da queste sofisticazioni anche perch altrimenti rischiamo di scivolare da Fibonacci a Elliott che oltre a non essere l'obiettivo di questa dispensa una teoria molto affascinante dal punto di vista didattico ma con una gamma talmente ampia di eccezioni e di casi particolari che per riuscire poi a farci trading concretamente, occorre proprio amarla visceralmente e questo non il mio caso. Se per qualcuno pubblicher uno studio approfondito su Elliott lo legger sicuramente con molto interesse. Sul grafico sopra va notato poi che se si effettuava la proiezione partendo non dal punto di rottura ma dall'inizio del onda 1 a 31660 si arriva 51643 che ancora pi preciso del calcolo fatto sul grafico. Ovvero l'altro modo il seguente : 44011(top dell'onda 1) - 31660 (inizio dell'onda 1) = 12351 pt. (12351 * 1,618) = 19983 = ampiezza obiettivo dell'intero movimento. 31660 + 19983 = 51643 = livello target del movimento. Se adesso osserviamo il ritracciamento dell'onda 2 considerando come onda 1 l'intera gamba di rialzo partita da 31660 vediamo che il ritracciamento trova supporto quasi esattamente sul livello del 38,2%.
Se ora calcoliamo il ritracciamento sull'intero movimento vediamo come nel ribasso di marzo aprile abbia sostanzialmente tenuto ancora il ritracciamento del 38,2% tranne nel picco del 16 aprile dove ha provato a cercare il ritracciamento del 50% fermandosi un attimo sopra.
Molti pacchetti di analisi tecnica oltre ai tre ritracciamenti di cui abbiamo finora parlato evidenziano anche un quarto ritracciamento posto al 23,6%. Se qualcuno si fosse mai chiesto il perch senza comprenderne il motivo ora pu trovare una facile risposta rileggendo la propriet della serie esposta al punto 8 e tenendo anche presente che se si divide il segmento di 0,382 in rapporto aureo, cio si calcola il 61,8% di 0,382 si ha per l'appunto 0,236. Questo livello di ritracciamento si riscontra spesso durante una sequenza (a,b,c) di correzione come target dell'onda b di rimbalzo come evidenziato nel grafico sottostante.
Dopo i Retracement d Fibonacci, la prossima settimana vedremo un paio di varianti costituite dagli archi e dalle Fan line di Fibonacci per terminare con le Time-Zone di Fibonacci ovvero la progressione della serie di Fibonacci sull'asse dei tempi.
cui siamo pronti ad uscire appena confermano. Gli stop del portafoglio oggi hanno tremato tutti per
soffre del fatto che improvvisamente gli analisti statunitensi stanno scoprendo che le grandi multinazionali hanno una percentuale rilevante del fatturato in Euro (e ci non bello quando lo si traduce in Dollari a 2300 Lire), sulle borse europee sembra tornato il settembre che tutti ricordavamo (negli ultimi due anni in parte anticipato ad agosto, questanno un po ritardato). Oggi nel primo pomeriggio su Reuters (non lultima agenzia giornalistica) sono riuscito a leggere, contemporaneamente, che i bond stavano salendo per il calo del petrolio e le borse scendendo per colpa del petrolio. Non che sia cos fondamentale, ma non credo che nella mattinata il petrolio si sia mosso contemporaneamente in entrambe le direzioni. Cos, dopo lo spauracchio Euro debole (che, come il saggio Bellosta ha recentemente ricordato, non fa certo male allazienda Europa), ora lescalation del petrolio (ma soprattutto lenfasi dei media sul fenomeno e la sua scarsa comprensione) a causare (o meglio, a giustificare ex-post) un sell-off delle borse europee come non si vedeva da un po di tempo (2-3 giorni di candelone nere come quelle recenti si vedono poche volte allanno), e se andassimo avanti ancora qualche giorno arriveremmo ad uno di quei fenomeni che (se capita) capita solo una volta allanno. Volendo guardare le cose un po pi razionalmente, mi sembra che il fenomeno che ha mosso prima il petrolio, quindi lultima gamba rialzista del Dollaro ed ora le borse europee si pu definire in due modi: consistente riduzione della propensione al rischio oppure panico. Sul fronte petrolio, in realt per la prima volta da svariati mesi i fondamentali stanno lentamente migliorando (la produzione continua a crescere lentamente mentre le scorte di gasolio, su minimi storici un mese fa, si stanno gradualmente ricostituendo) ed esistono tutti i presupposti perch nel 2001 loro nero, subendo la sua consueta ciclicit, inizi a calare sensibilmente di prezzo (se a ci si aggiungesse un inversione di tendenza anche per il Dollaro non meravigliamoci se fra un anno i giornali dovessero tornare a parlare di inflazione zero). Ma chiaro che nel breve periodo la situazione rimane difficile, ed allora basta poco per fare affiorare il panico (legato ai brutti ricordi degli shock petroliferi da parte di chi ha pi esperienza di me). Sul fronte borse, chiaro che qualche mano forte sta giocando pesantemente al ribasso sullEuropa (o, pi semplicemente, sta scaricando le sue posizioni senza trovare una domanda sufficiente ad assorbirla): da alcuni giorni che le borse continentali subiscono tre forti ondate di vendite, a met mattinata, ad inizio pomeriggio ed in chiusura. E tipicamente New York fa i minimi verso le 17:30 e successivamente, quando gli europei hanno smesso di vendere, recupera parzialmente terreno. Niente di cos strano se si guarda il calendario, perch di questi tempi non la prima volta che succede. Le cause (quelle citate dai giornali) sono sempre diverse (una volta la crisi asiatica, una volta il collasso Ltcm, una volta il rally del petrolio), i motivi (quelli veri) restano imperscrutabili (tipicamente inizio autunno non il periodo in cui la natura umana pi ottimista; alla fine del terzo trimestre nei paesi anglosassoni esistono importanti scadenze fiscali entro cui vendere i titoli per cui si vogliono dedurre le perdite in bilancio; una pura casualit che si ripete puntualmente ogni anno). Dal mio punto di vista, devo ammettere che ormai non ci speravo pi ma sono contento: pi basso parte il mercato, pi forte potr essere il consueto rally invernale. Lunica cosa che mi dispiace che finora allappello manchi Wall Street, altrimenti starei gi iniziando a cercare un punto dentrata in cui iniziare ad accumulare posizioni sullazionario. Cos non vorrei invece anticipare troppo, per essere successivamente fregato dalle ripercussioni sullEuropa di un eventuale sell-off negli Usa. Insomma, sicuramente ancora presto per comprare seriamente, ma io non venderei adesso tutti i fondi con lieve componente azionaria che ho nel mio giardinetto, e mi attendo che da qualche parte verso met ottobre (al pi tardi per met novembre) potremo vedere importanti minimi ciclici ed il mercato dimprovviso torner a salire come non ci ricordavamo pi (com lontano gennaio).
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