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yj^.-

Univ.

of

Toronto Library

ATTJ
DEL
I.

CONGRESSO INTEU NAZIONALE


PKK
I.K

MALATTIE

DVA.

LAVORO

Pai;

II.

Gknkk ai.k

- Si: z ioni:

Pi;

ima

A Tr
'l'
iii'.i.

I."

Congresso Internazionale
VER LE

^MALATTIE DEL LAVORO

MILANO

<>

U-14 Giugno

lOOt

il-f.^Si

^"

MII.AN"
STABII.IMKNTO TIPO(iKAFICU

miTA

K.

KK<;;1AM

Via dello Sifjnora y. i5

906

ili^'J 90fi -

STAH. TU',

l)^rr.^

*-^

*,

*.

. *

, r,

yiie parole di storia

del onaressc

Ln
tara

si'ia ik^i

lo aprili^

l'JO'^,

la

ad un pranzo

al RintoruiUe Socini

zionale di Idroloffia e Climatoloijia.

di Milawj im membri del VII Contjresso NaDopoch i pi illustri rappresentanti

Giunta MaidcipaU'
i

dell'Amministrazione Municipale, delle Scienze idrologiche e climatolof/iehe ebbero salutato le Autorit e i Congressisti, prese la parola l'onorevole
il/.

De

Cristq/'oris, in

allora assessore dell'istruzione primaria r

I*r<-s:-

drnte effettivo del Congresso stesso.


IJ'on.

D?

Cristq/'oris saluta

presenti e richiama l'attensione di ognuno


il

sopta un grandioso non


destinato

lontano avvenimento:

traforo

del Sempione,

ad aprire nuovi sbocchi alle grandi correnti della civilt, destinato a divenire la grande via delle genti, intravveduta da C. Cattaneo, e destinato ancora ad avere alti e rittimc tra le migliaia di operai che ri
accorreranno per lavorarvi. " Io non mi sento di fai' blindisi, aggiungeva, ma sento invece nell'animo un jiensiero che voglio espori'f a voi tutti. Pare a me che il miglior

modo

di celebrare questo

grande trionfo del lavoro che


i

si

eriger

sopra non poche vittinw, sia quello di riunire ad un convegno intemasionale quanti hanno studiato e studiano in Italia e fuori
r
clinici
di'l

problemi igienici
al quale

lavoro.
(finto

Signori,

arrivederci a

questo

Congresso,

pi numerosi, in quanto il Comune di Milano per bocca del mio illustre amico Senatorr Mussi, Sindaco di Milano, qui presente adempir nobilmente e signorilmente ai doveri della pi larga
spero di vedervi
r

amica

ospitalit

>>.

Le parole
istanza
all' on.

dell'on.

De

Crislo/oris

vennero accolte

da

un grande,

jirolungato applauso dell' a.ssemb leu. Molti dei Congressisti fanno immediata

De

Crislqforis jterche costituisca un Comitato orf/anis calore


h'
l'

del Coi/fresso

stesso,

on.

le

( 'i

istofols

aceettaiidn

la

presidili zn


e")

fa appello al concorso del prof. Devoto (") {presente al convegno) e che si dichiara ben lieto di cooperare alla riuscita del Congresso; l'on. De Cristofoi's indice una prima riunione che ebbe luogo nei locali della Societ
del Giardino, gentilmente concessi (5 Maggio).

A
Il

questa

adunanza intervennero molti


Angeli,
il

illustri cittadini;

tra questi

il

Senatore

De

quale sostenne Vopportunit

di istituire

una spe-

Prevenzione ed assistenza sociale. Municipio di Milano assegna momentaneamente per la Segreteria un locale in Via Filodrammatici N. 16. Si costituisce il Comitato Esecutivo nel quale entrano a far parie il prof. Devolo come Segretario generale, l'industriale cav. Luigi BertaG. Lanzillotti e L. Vigano relli come Cassiere, e i dottori L. Secchi,
ciale spzione dedicata alla

come

Segretari. Questo Comitato inizia l'opera di

propaganda
e

e di

orga-

nizzazione subito e la continua con attivit e successo.

Gli impegni professionali impediscono ai dottori Secchi


lotti

G. Lanzil-

una continua e proficua partecipazione ai lavori e li obbligano nelVautunno del 1905 ad inviare le dimissioni dalla carica di segretarii, alla quale sono chiamati dalla Presidenza i dottori L. Veratti e L. Carozzi. Quale sia stata l'opera prestata dal Comitato, risulta dalle circolari pi avanti riportate, e il successo dell' organiz sazione e della propaganda trattandosi di un primo Congresso dall'esito felicissimo e si pu dire insperato del Congresso stesso, come lo comprovano le adesioni e i

lavori

che vi si sono svolti.

{*)

Il

prof.

DevoUi teneva
la

in

e da nn anno aveva iniziato


lavoro.

pulildicazione del

queiranno a Pavia il Corso di Clinica delle malattie professionali Lavoro : Rivista d'igiene, fisiologia e clinica del

COMITATO rUOMOTOKE

UHI, (TI\(il{F,SS(

Arcellasclii dott. Garibaldi,

Milano

Avoledo

dotf. piol". i'ietro,

Milano

naseggio ing. Luigi. Milano

Helloc ing. Luigi,

Koma
prol".

Hernacchi dott. Luigi,

Ambrogio, Milano Hertarelli Luigi, Milano Hiaggi Honloni lllVcduzzi dott. fluido, Milano Hurgonzio dott. L. C, Milano boschetti Elisa, Milano Campt-rlo ing. Giuseppe, Milano Candiani dott. Ettore, Milano Cantoni Costanzo, Milano avv. Corrado, Milano Carozzi dott. Luigi, Milano Colli onor. prof. Angelo, Roma Coufalonieri avv. Angelo, Milano De .\ngeli senatore Ernesto, Milano De Cristolbris sen. dott. Malacliia, Milano Dell'Acqua onor. Carlo, Legnano Denti prof. dott. Francesco, Milano Do Renzi prof. Enrico, Napoli De Vincenti dott. Angelo, Milano Devoto prof. Luigi, Milano Ellero dottor Lorenzo, Milano Esterle ing. Carlo, Milano Kabris dott. Riccardo, Milano Kilomusi-'Juelf prof. Gioele, Pavia Gatti dott. Francesco, Milano fiianoli prof. Giuseppe, Milano Dott. G. Y. Giglioli, Firenze Giordano dott. .\lfonso, Lercara (Palermo) (iobbi prof. Ulisse, Milano Koerner prof. (Uigllelmo, Giovanni, Roma Milano Lanzillotti dott. Giulio. Milano Loi-iga dott. Magaldi comm. V., Roma Magatti ing. Emilio, Milano Magrini ing. Etfren, Torino Mayno-Bronzini Ersilia, Milano Manfredini ing. Achille, Milano Mangiagalli prof. sen. Luigi, Milano Medea prof Eugenio, Milano Mover Max, Milano Menozzi prof. Angelo, Milano Momo dott. Carlo, Milano Montemartini prof. Giovanni, Roma Monti prof Achille, Pavia Mosso prof Angelo, Torino Mi-acli ing. Adolfo, Milano Pirelli ing. Giovanni Battista, Milano Pontiggia ing. Luigi, Milano Rava onor. prof Luigi. Bologna Rossoni prof. Roma Rusconi G. fu Luigi, Milano Sanarelli onor. prof Bologna Schiavi dott. Alessandro, Milano Scontietti ing. A., Legnano Secchi dott. Alberto, Milano Silvestri ing. Giovanni, Milano Sonzogno dott. Riccardo, Milano Sullam Rignano Rina, Milano Vanzetti dnrt. Mihiiio Milano ing. Carlo, Milano Voratti doit. Zanni dotf. Umberto. Roma.
Milano

Kei-taivUi dott.

dott. Carlo,

Milano

Cai-alielli

jrof.

E.,

G.,

Luiiri.

\"ii:ani'i

Luiiri.

COJVIITnTO

ORDINATORE
ANGELO MENOZZI

Pn'shl^^,!,': Dott. M. DE CRISTOFORIS, Senatore del Reb^no

Vici'-Premlenli':
l^cjnl'irio
ifciit'i-'ih:

Prof.

Prof.

LIIGI IMlVOlO
-

Ciiasirir

I.llM HKKTARFl
-

LI

s.y.-.c.

Dott. L.

VIGANO

Ing. G.

CAMPERIO

Oott. L.

CAROZZI

Dott. L.

VERATTI
-

UtTu'i di Sv^rctcrin: Viii yionfortt

14

.yfil^inn.

tIR(

OLARE

N.

1.

Congresso Internazionale per

le

Malattie del

Lavoro

NIILANO 1905
Sede
del Comitato esecutivo:

MILANO, r/^ Filodramma tid, 16

Milano, data del timbro postale

Sgregio Signore,

Il

gresso
medici,

Comitato esecutivo che intende a riunire per la prima volta a Congli studiosi specializzati e quanti si sono occupati dei problemi
igienici e
sociali

imposti dalle crescenti


si

malattie

derivanti dal

lavoro per s o dagli ambienti di lavoro,


parte a questa riunione e portare in

onora di invitarla a prender seno al Congresso i frutti delle Sue


larghe e sicure
di

osservazioni e della Sua esperienza.

La

purificazione igienica del lavoro, disposizioni


di

previdenza sociale sono oggi l'aspirazione pi viva


dini illuminati.
i

governi e di citta-

queste

civili

iniziative
le

debbono venire, a sicuro sostegno.

responsi delle scienze mediche,

conquiste della ingegneria sanitaria

e della chimica, la esperienza di industriali

moderni

e di ogni altro cit-

tadino che rivolge la sua mente ai problemi del lavoro.


Solo
in
tal

guisa
i

si

arriver alla costituzione del desiderato codice

del lavoro, in cui

dettami della fisiologia saranno confortati da meditate

estrinsecazioni della assistenza sociale.

lilsaminare e discutere ci che la fisiologia e la patologia del lavoro ne additano, passare in rassegna le pi moderne ed efficaci procedure di prevenzione industriale, vagliare le risultanze degli esperimenti fatti
all'Estero e
in Italia nel campo della previdenza ed assistenza sociale, proporre iniziative in questo campo, ecco il programma delle tre sezioni
in

cui sar diviso


1."

il

Congresso

del 1905:

fisiologia, patologia

ed igiene del lavoro;

2." 8."

prevenzione delle malattie del lavoro;


assistenza sociale.

poich altre nazioni hanno fatto passi notevoli in ognuno di questi


il

campi, bene che

Congresso

del

1905 divenga palestra internazionale;

pi completo sar l'inventario e l'esame dei mali, pi sicura l'indicazione dei presidi, pi autorevoli

Ma

perch

lavori del

ne determinarono la

scambio delle idee. Congresso meglio rispondano ai propositi che preparazione, il Comitato non solo curer che sieno
i

delilteratie pi fecondo lo

Ijoi-tati
<li

iliiiaiizi

al

Congresso da

stufliosi

italiani e slmni,'ri

soli'

it'm/oh (|iielle f|iiistioni di fisio-paltjlogia, di

prevenzione e

di

assistenza

clic magici'

rmcntc fnn/i'ifnno sia perche

p(c<>

studiate, sia p<*rch(^ di


si

grande
inconsi

portata puhMica,
traui)
ili

ma

fin

d'ora rivulgo viva pregliiera a quanti meritevoli di

IV'nomcni

morbosi,

essere esposti od indagati,

dedicano a ricerche od
previdenza, di

apparali di

prevenzione, o studiano proMemi di


190.'),
il

tener presento la

riunione del
il

cui risultalo sar


dal

tanto pi fecondo quanto magi,'ire

numei-.

>

dei fatti riferiti e

Con-

gresso sanzionati.
II.

i'i:i:>il)KNTK

Doti.

MALACHIA DE CRLSTOFORIS
II,

\'ii

i;-l'i;i:sn>i:Mr.

Prof.
li

ANGELO MENOZZI
//

Cassikki.

Segretario Gencnl,
>

LUIOI BERXAKELLI.

Prof LUIGI DEX'OT"

(IRCOLARE

N. 2.

Congresso

Internazionale

per

le

Malattie

del

Lavoro

UKKICI
Via Filodrammatici, N. 16.

(Chiarissimo J'^rofessore,

Nel 1905

nel periodo della Esposizione


le rtialattie

sar tenuto in Milano

un Congresso nel quale

dei lavoro o professionali

avranno una

trattazione bene specializzata per parte di studiosi nostrani e forestieri.

L'intento che ne guida,


sicuri per

di

fornire al

Legislatore

elementi efficaci e
del

arrivare alla preparazione di


e ai
si

un codice igienico
i

lavoro,

agli industriali
il

tecnici

norme per
le

limitare

lavoro,

male

raggiungerebbe, se
lavoro.

danni o per purificare operazioni del Congresso dovesprecisa e diligente


pi
utili

sero consistere in un semplice inventario di quello che stato fatto finora


nel

campo
i

della patologia del

Una rassegna

delle conquiste fatte sar certo vantaggiosa;

ma

molto

riusci-

ranno

frutti di studi originali diretti

a chiarire o risolvere parte delle


e che

innumerevoli

questioni

ancora aperte nel

patologia e della igiene del lavoro

campo delia fisiologia, della hanno concorso a rendere


civili

meno

facili

sollecite quelle

provvidenze

che

stanno a cuore

di

tante menti illuminate.

Perci

il

Comitato esecutivo, in vista


si

di

questo nostro convegno inV.


111."'^

ternazionale,

rivolge,

a mezzo

del

sottoscritto, alla S.

colla

preghiera

di

promuovere nel suo


pi

Istituto lo studio di alcuni degli

argo-

menti

pi

urgenti e

interessanti di fisiologia, clinica ed igiene del

lavoro, e di richiamare l'attenzione di qualcuno dei suoi Allievi sulle con-

che sono largamente o ])revalentemente distribuite nella di lei regione. Dato il lungo periodo che ne divide dalla data del Convegno, torner facile alla S. V. 111.'"" suggerire e vedere eseguiti uno o pi lavori, che senza dubbio daranno prestigio e preziosa originalit al nostro Congresso.
dizioni fisiologiche e patologiche dei lavoratori adetti a quelle industrie,

Con

tali

contrilniti

la

riunione del 1905 segner certamente una data


il

impoi'taiite nella storia dell'assistenza ai lavoratori ed

nostro Congresso

potr dirsi realmente riuscito; e cosi favorendo la produzione degli stu-

.4, giorni nostri appena esplorato presso di italiani in un canijfaremo opera degna p^r la scienza italiana, e avremo dimostrato agli studiosi stranieri che anche presso di noi vive il ricordo degli ammaestramenti doli' immortale nostro B. Ramazzini. 11 Comitato sari"! particolarmente obbligato alla S. V. III."" se vorr (iMiunicare al sottoscritto gli a rtromonti prescelti da Lei e dai suoi allievi.

(liosi

noi,

Col niacrgiort' ossoquio


iiela s.
V.

m.rra

DEVOTISSIMO

Doti.

MALACHIA DE CRISTOFORLS.

NB.

Le
Il

l'orme

morboso

di natur;i

inuiniatica n'.m riontrano no!

programma

dol Contrrosso.

Con^Tosso avi

luofio n^lla

primavera

d<'I

lOii.

Proroga del Congresso


In
1(1

al

1900.

iniit

^itlutn tenind

nv

uKuj.iK, rj()4

lI

iiniiHiu (leliberu '> ,-/,.-..,fl>-/.

l'JOO

il

Coia/reiiao

a causa dei litardi

arn-niiii m^i hirar

Si-initiuif

<

''f

indi'ssern alla prorof/a dfdla Esposizinm-.

-2

(IIU

OLAKE

>.

3.

Congresso

Internazionale

per

le

Malattie

del

Lavoro

in Nlilano nel 1006

UFFICI

DEL COMITATO
1

Via Monforte.

i.

Milano. Febbraio 1005.

Scjregio

hignore,

Nella primavera del 1906, in occasione della Esposizione, avr luogo


in

Milano

il

1"

Congresso internazionale per


di opifici e tutti

le

malattie del lavoro.

questo Congresso sono ammessi, medici, ingegneri, chimici inducoloro che


si

striali, direttori

sono occupati
la
ai

di quistioni

relative al lavoro.
Il

sottoscritto nel chiedere alla S. V.

IH."'-'

gresso,

Le porge

la

preghiera

di

prender parte

sua adesione al Conlavori del Congresso

apportandovi qualche contributo


del

in

ordine o alla fisio-patologia ed igiene

lavoro, od

alla

prevenzione delle malattie professionali, od all'assidivide dal Congresso pi che sufficente


il

stenza sociale dei lavoratori.


Il

periodo

di

tempo che ne

per raccogliere e vagliare nuovi contributi: gli perci che


confida che grazie al concorso di cittadini illuminati
si

sottoscritto

arriver a fare
le

mezzi pi

un inventario fedele e completo dei mali efficaci ad evitarli od attenuarli. Col maggiore ossequio me Le dico
Segretario Generale

ad indicare

norme ed

//

Devotissimo

Prof.

LUIOI

DEVOTO.

Dott.

IVI.

DK CRISTOKORIS.

Il

Congresso

di

Milano del 1906

il

primo

eli

e tratta

esclusivamcute

di

male

lattie

professionali e del mezzi pi

idonei per prevenirle o per attenuarne

conseguenze.
Al successo di qucslo Congresso possono cooperare validamente;
i

medici che imprenderanno

fin d'ora lo studio di casi di

maialile pro-

fessionali

meno

frequenti o di

qualsiasi altra quistione relativa alla tisiologia,

alla

paiol'i^iia
:

<

all' ii^iciic

cl<l

lavoro

p'i'

lain"-

ojjfjoMo

di

coiiiiinicazioni al

Con ^M'OSSO
{.'li

ingegneri comunifaiiilo
e<liIizio,
ajrli

lor^^i

siuili e le

loi<i

osservazioni mtrinio ad
le

innovazioni

impianti, a^Mi apparecchi pi eflicaci p<M' prevenir'


delle industrie cliimichr' o

malattie professionali;
1

chimici

sejj:na!ando

pei-icrdi

additando

;,'li

oventuali me/./i per elimiiiarli;


jrli

industriali e
gli

direttori degli stabilimenti invitando

medici del

Comune o

insegnanti della P'acoU medica pi vicina a l'ormare oggetto di

indagine di quei l'enomeni morhosi che essi avranno potuto osservare in alcuni dei loro dipendenti e facendo rilevare se gli aildetti ad una determinata industria sono preservati da qualche malattia o se da qualche altra sono piii facil-

mente

coli)iti.

IRCOLARE

N.

i.

Congresso

Internazionale

per

le

Malattie

del

Lavoro

MILANO
^04

1906

UFFICI
^'ia

Monforte. N.

Milano, Settembre 1905.

II

stesso, sia

numero sempre crescente di malattie derivanti dal lavoro per s come fatica, sia per l'influenza dei materiali che si trattano
si

nelle industrie diverse, sia per effetto degli ambienti in cui queste

eser-

citano,
cialisti

doveva colpire, attrarre l'attenzione e di problemi medici, igienici e sociali e


di

le

cure degli studiosi spequanti seguono


lo svol-

di

gimento della vita sociale. Ond' che sorse il pensiero


venissero trattati
gli

un Congresso internazionale nel quale

importanti problemi della difesa dalle lesioni viscerali

funzionali che nelle industrie si vanno ogni di constatando, e provvedervi col purificare igienicamente il lavoro, col prevenire in quanto
possibile le

denza

sociale.

male influenze di esso e collo studiare disposizioni di previOpera questa alla quale chiamata la societ intera e pi
i

specialmente

governi,

cultori

della

scienza
gli

medica, dell'ingegneria
industriali
tutti,

sanitaria, della chimica e della

meccanica,

nel

cui

interesse sta pure la salute e la resistenza del lavoratore.

Seguendo tali pensieri gi scrivevamo in un precedente bollettino, ed ora ripetiamo, che ci sembra essere dovere comune di giungere alla formazione di un codice del lavoro nel quale i dettami della fisiologia
siano confortati da meditate estrinsecazioni della assistenza sociale. Il Programma del Congresso dovr comprendere tre sezioni:
1.'
.

3.^
8."

Fisiologia, patologia ed igiene del lavoro.

Prevenzione delle malattie del lavoro.


Assistenza sociale.

In esso noi

porremo

le

prime

basi,

per arrivare all'intento nostro; del quale non


e gli
ostacoli,

concreteremo le prime intelligenze ci dissimuliamo le diifcolt


si

ma

che

speriamo fermamente vincere quando


ci
si
lieti

sia in

molti ed uniti a studiare gli importanti temi che

affacciano.

Noi siamo a quest'ora assai


sopratutto
ci

di

annunciare che fu larga e calda

l'accoglienza fatta al nostro pensiero dal


e

mondo

scientifico ed industriale;
istituti

sentiamo confortati dal

poter annunciare clie da

clinici,

da laboratori
i

di fisiopatologia, dii gaijinelti di chimica, tanto dell'I-

talia

come

dell'Estero, e da medici addetti a stabilimenti industriali furon^i

accolti

temi che
lui

fonti ce

Comitato ordinatore il vermero additati altii non


le

lia

loro pnjposto;

che dalle stesse

pochi

por personale iniziativa;


sii|)erarono "gni

talch

le

Relazioni e

('onumicczioni

gi elencati

nostra asjjettativa.

per daiiie un

parziale elenco, citiamo

seguenti argomenti che

avi-anno trattazione e discussione upIIc adunanze:

le

controindicazioni fisiologiche

ul

lavoro notturno:

forme nevrasteniche nei ferrovieri; la patolojria del lavoro negli ambienti ad aria compressa: la patoIogia*dei palombari e nuovi mezzi di profilassi: frenastenia e delinquenza in rapporto ad irrazionali ordinamenti del lavoro: malattie professionali, non traumatiche dell'udito: la pneumuconiosi dei solfatari:
le le

malattie dei mietitori

malattie proprie degli stahilimenti che fabbricano acidi e prodotti thunici in

genere

individualit e malattie professionali:

igiene delle gallerie:

manifestazioni morbose in rapporto a deficienza compensativa tsiologica:


di

alcune malattie da lavoro che

si

osservano nell'Italia meridionale e in

Sicilia:

la tubercolosi e la legislazione del lavoro:

dilTusione deiranchilostomiasi, profilassi della


il

medesima:

lavoro delle donne e

la

protezione della maternit;


malattie dominanti negli

le

nevrosi traumatiche nei solfatari:


operai, contadini e muratori:

degli anchilostomi e delle anguillule in rapporto alle

prevenzione e trattamento

dell'asfissia

da gas illuminante nelle otlicine di fab-

bricazione del medesimo:


bilancio alimentare e lavoro;

malattie delle fabbriche di perfosfati, e inconvenienti dovuti all'acido lluoridico:


fabbriche del solfato ramico;

lavoro manuale e
il

sclerosi dei vasi periferici:

ricajubio materiale nello strapazzo:


dell'

rinduenza
le
il

illuminazione artificiale sugli scambi respiratori:


ncirli

le alterazioni

dell'apparecchio respiratorio

^e.lieatori di

carbone:

neurosi da strapazzi nerveo-muscolari:

lavoro negli aml>ienii a temperature elevale *

l>as-<e:

la patologia dei lavoratori del


gli

cemento: avvelenamenti professionali e la decadenza della razza:

alcool e la\oro muscolare:

tabacco e lavoro muscolare: intossicazioni nicotiniche:


le infezioni

professionali:

la dietetica dell'operaio: lo sforzo in

patologia:

la

prevenzione nelle malattie professionali;


altri

lassistenza sociale nelle malattie del lavoro:

ed

argomenti

di

non minore importanza.

Come si vede siamo davanti ad una serie di argomenti importantissimi che avranno una degna e conveniente discussione; la quale sar tanto pi efficace se gli autori delle relazioni vorranno accogliere favorevolmente
l'invito caldo

che loro

fa

il

Comitato; quello cio di


utile

mandare

manoscritti di buonora e in tempo acci che possano essere stampati e


in conformit di

quanto

si

gennaio 1906) distribuiti all'aprirsi del Congresso, pratica nei pi autorevoli e frequentati conil

(non dopo

gressi internazionali.

Noi
al

ci

teniamo
se

sicuri

bisogno che

che questo Congresso risponder degnamente ne sentiva, e attendiamo dall'opera di quanti hanno

cuore e mente un risultato pari all'altezza del pensiero ispiratore.

XB.

Col 31 dicembre

1905

si

chiude l'accettazione delle comunicazioni originali.

IL

PRESIDENTE

Dott.

MALACHIA DE CRISTOFORIS
II Six.ektario

Il Vick-Pkksidkntk

Gkxkrale

Prof.

ANG-ELO X-IENOZZI.

Prof.

LUIGI

DEVOTO

EPOCA DEL CONGRESSO E AVVERTENZE

Il

Congresso verr tenuto nella prima met del Giugno 1906. Molte

considerazioni hanno indotto a presciegliere questo periodo.


tra l'altro che per tal
gli
al

Accenniamo
tutti

modo potranno prendere

parte al Congresso

insegnanti delle Universit italiane, che in Giugno l'Esposizione sar

completo, e che col Congresso coincideranno molti dei festeggiamenti che Milano prepara per celebrare l'apertura del Senipione. I Congressisti godranno delle consuete riduzioni ferroviarie. Con altri annunci si daranno ulteriori istruzioni sia per queste, sia

per

la localit

ove

si

terranno

le

sedute, sia per le modalit per accedervi.

<

IK( (H,{K >.

7.

CONGRESSO INTERNAZIONALE
itr.
II.

\i\(,\ITIK

DEL LAVOIin

MILANO 1906
Kiii.RiA."

Via Moiiloru-,

li

7//.'""

Sijncr Sindaco,

Mi
le

jiivf/i<i

sit/ni/k'fir/e ck'

il

Congresso Internazionale per


in

Malattie del Lavoro, arra

iii,n<>

'MHitnt

presso In

Villn

h'i'<i/i'

dal U (d

G tifino

/>.

r.

XelCunirle una copia del Pror/ramina da cui

la S.

V. vedr

r iipoitan^a. if/irnico-sociale delle trattazioni del Conf/renso, confido che la S.


(

V. delefiher

il

Sif/nor Ufficiale Sanitario del

Suo

'oii(r>e

a prendere parte alle cedute ed ai lavori del Coru/renfio,


riuscir pi autorevole e ])i efficace.
<}S!<ef/ii

che

ili

tal f/uisa
'oi

<

pio sentiti

Il

Prtisi'itnt.'

del

i.^rEiid'o

ireiiiiz-'arn"

1^.

IDE Cie-ISTOFOS-IS
sr'iKitorf lift lit'gno

P. S.

Il

Coniitato sar idrato

i>*r

un

rt-iiiK di

rirtcontro.

is

CIRCOLARE
^. 6.

cSSO INTERNAZIONALE

TTIE DEL LAVORO

MILANO

1906

..egeetekia: Via Monforto,. 14

Hochverehrter Herr College,

Yon 9
stellug,
/

bis

Zeit der Aus14 Juni, whrend der gnstigsten in

wird in Mailand ein Congress,

welchem

die

Gewer-

bekrankheiten

von den verschiedensten

Gesichtspunkten aus,

behandelt werden, tagen.


Gelehrter wird die Physiologie Eine Reihe hervorragender gewerblichen Vergiftungen u. der Arbeitssttten, die
die

der Arbeit

und Infektionen sowie


chen Berichten
u.

Prophylaxe derselben

in

zahlrei-

Mittheilungen beleuchten.
gestattet
u.

Das

Cornile

sich

E.

W. zum

Congresse

ganz

besonders einzuladen

wird die Betheilung E.

W.

demselben

~"

zu besondere Ehre gereichen. Reisekarten, ^Yelche Auf Ihre Anfrage werden Ihnen die Italienischen Eisenbahnen bedeutende Ermssigungen auf den gewhren, sofort zugeschickt werden.
In vorziiglichen Hochachtung

Der Prsident des Coniits

Der General-Schriftfiihrer

IH(OLARE

>. 7.

CONGRES INTERNATIONAL
l'OLH Iti

MALADIES l'ROFKSSKiNXFlLKS

MILAN
BuHKAi;:
Riie

1906
Moiifurn-,
14

Monsieur
Depuis

et

honorable ConfriTe.

le

1)

jusqu' au 14

Juiii,

c'est--dirt'

pemlcini

la

pe-

riode la plus Itrillante de notre Exposition


lieu

internationale,

aura

Milan un Congrs ou
i^eronl tudics

les

problnies

de

la

Pathologie

du Travail

a leurs points de vue les plus varis.


l'hygit'ne et i'aset

La

physiologie, la pathologie, la clinique,

sistance publique du Travail auront des relateurs

des
le

ora-

teurs habiles et cornptents,

ainsi
le

que vous pourrez


part

voir

au
tra-

prospectus ci-joint dont un fera


Ti (Ut en

5 Juin une nouvelle dition.

vuus invitant, Monsieur, prendre

aux
il

vaux du Congrs, le Comitt' tient a vous grandemenl honor si vous voudrez bien
nient son invilation.

faire savoir qu'

sera

accueillir

favorable-

Le gouvernement
de for pour
n'
le

italien

accende d'ailleurs

i\

tous ceux qui


le

prendront part au Congrs un rabais de 6O7,, sur

cheniins

parcours

des

confi ns

Milan

et

de Milan a

importe quelle gare de

la frontire

ou

port de nier, et

vous

rcevrez sur simple

demande

les

documents de

legitiniatimi.

Dans
honor

l'espoir

que vous voudrez bien nous


plus

faire

l'honneur
et

d'accepter notre invilation, nous vous


Confr''re,
la

pn-sentons,

Monsieur
notre

haute

assurance de

parlaite

consideration.

Le prsident du

Corniti'

Le

secrtaire gnral


X. S.
-

20

Camere
del Lavori e Societ operaie.

C'ireoLare alle

Congresso Intepnazionale pep


(FISIOLOGIA E PATOLOGIA
UFFICI:ViaMonforte,
i4.
-

le

IVIalatte
-

del Itavopo

PREVENZIONE

ASSISTENZA SOCIALE)
9-14 Giugno 1906.

o o

MILANO

o o

Milano, 10 Marzo 1906.

Spett.

Socic-t,

A nome
per
le

del

Comitato organizzatore del Congresso


invio a questa Societ
il

Internazionale
delle

Malattie del Lavoro,

programma
di

Relazioni e delle Comunicazioni che formeranno oggetto


nel

trattamento

Congresso stesso.

Il

Comitato avrebbe caro che questo

programma

venisse comunicato alle altre Societ aventi rapporto o legami con cotesta
Istituzione, al fine di

avere ulteriori contributi


alle

di

osservazioni

pratiche

da parte dei Medici addetti

Societ

stesse e la

partecipazione dei

Medici stessi alle discussioni del Congresso.


Il

Comitato ha deliberato anche


alle sedute

di

concedere una tessera


'

di

libera

ammissione

del

Congresso per un Membro


il

di

ogni Societ.
autorevole

Confidando

che cotesta Societ vorr dedicare


di

suo

appoggio alla riuscita pratica


ziamenti.

questo Congresso, porgo sentiti ringra-

IL D.r

PRESIDENTE

M.

DE CRISTOFORIS.

PS. La Piesideiiza doUa Societ pregala

di

indicare

il

nome

delle persone a cui

desidera sia intestata la tessera d'ammissione.

\.

1>.

At'li

IlMlllHtliilli.

CONGRESSO INTERNAZIONALE
i

r.

Il

MALATTIK

lill,

I.AVuKn
Milano, 12 Maggio 190f).

MILANO 1906
.SK<;Ki:Ti:itiv
:

Via

Monforio.

14

Egregio Signore,

Dal 9

al

14 giui^Mio

\>.

v.

si

lerni

in

Milani',

il

1.

CON-

GRESSO INTERNAZIONALE PER LE MALATTIE DEL LAVORO.


Dal

programma che Le

si

invia Ella

ha mezzo

di

con-

statare l'importanza straordinaria delle trattazioni che

avranno
parte
figu-

luogo nel Congresso stesso. La

S.

V.

che

prende

tanta

allo sviluppo industriale della nostra regione

non pu non
ipiesta

rare Ira gli

ADERENTI

al

Congresso;
presente,
piti

ed

adesione

che

il

Comitato Le chiede colla


cosi a rendere

fiducioso

che vorr
pi
etticace

darla concorrendo
quest'I Congres'so.
11

autorevole e

Cassiere del Congresso ^


1,

il

Cav.

Luigi
(juolii

Beriarelli,
di

\'ia

S. Orsola.

al

quale

potr

inviare la

iscrizione

che

r di L. 10.
Distinti tissequi

Il

Presidente

S.Miut.

Dr.

DE CRlS'l'OEORIS
Il

Segretario Generale
Prof. L.

DI-VOTO.

>".

10

Ai Sindaci.

CONGRESSO INTERNAZIONALE
PER
I.E

MALATTIE DEL LAVORO


MILANO 1906
Segreteria: Via Monforte.
14

Milano, 28 Maggio 1906.

111.'"

Signor Sindaco,

Il

Comitato organizzatore

di

questo Congresso ha
di

rilevato

che che

la
le

sua

citt

non ha creduto finora


rivolto
di

accogliere la preghiera
il

abbiamo
sanitari

inviare

a Milano per

Congresso
argomenti

uno

dei

da

Lei

dipendenti.

poich

gli

posti all'ordine del giorno

sono cos svariati e cosi moderni da


il

interessare qualsiasi amministrazione,


io

Comitato desidera che

rinnovi la preghiera.

lo

faccio

ben

volontieri.

esprimendo
il

il

voto

che

come
od

molte altre
altro
citt

citt italiane

inviano
al

loro

ufficiale

sanitario
la

medico dipendente

Congresso,

cosi

anche

nobile

a cui Ella degnamente presiede, possa

un giorno dichiatecnico
volta

rarsi soddisfatta di aver inviato

un suo funzionario
si

partecipare a questo convegno che

tiene per la

1.^

Milano.

Voglia scusare

la

mia insistenza

col

maggior ossequio

mi professo
Dev.'""

Sen. M.

DE CRISTOFORIS.

IIMOI.IKK

\. 11.

CONGRESSO INTERNAZIONALE PER LE MALATTIE DEL LAVORO


Via Monfortc, 14

Sec'rctcrici:

MILANO

- 1

(iiii^no

llMKi

li:'"

CONGRESSO INTERNAZIONALE

PER LE

MALATTIE

DEL LAVORO

Milano: 9-ii Giugno 190''


Segreteria:

Via Monforte, 14

Ci

pregiamo comunicare
le

alla

Internazionale per
9
al
1

Malattie del

S. V. 111. che il Congresso Lavoro avr luogo in Milano dal

Giugno

p. v.

Contldando che la S. V. Ili""' vorr farci l'onore di partecipare a questo importante convegno, al quale interverranno notabilit
scientitiche italiane ed estere, ci rassegniamo con osservanza

PER
D-.tt.

IL

COMITATO
prcsiaentc.
i;cncrale.

M.

DE CRISTOFORIS.
MENOZZI,

l'rof. A.

vicc-prcsiJcntc.

Prof.

Milano,

28

Aprile 1906.

L.

I.. DKVOTO. segretario BERTAKKLLI. cassiere.

REGOIiflJIEJlTO

DEL GOJlGJ^ESSO

1." In occasione dei festeggiamenti che Milano preparer 1906 aprendosi la linea del Sempione, si terr in Milano un Congresso internazionale per lo studio delle malattie del lavoro in ordine

Art.
il

per

alla fisio-patologia, alla clinica, alla prevenzione e alla assistenza sociale.

Art.
Art.

2."

Il

tempo, la data e
3."
Il

la

Comitato organizzatore del Congresso fisser, a suo durata del Congresso (9-14 Giugno 1906).
il

Comitato organizzatore suddivider


l'

o pi Sezioni, quando
r opportunit.

abbondanza

del materiale scientifico

Congresso in tre ne consigli


Congresso;

Art.

4."

Sono ammessi a prendere parte


chimici,
industriali

ai lavori del

medici, ingegneri,

e tutti coloro

che siansi occupati

delle quistioni in ordine al lavoro.

Art.

5."

La

tassa

d'iscrizione

del

Congresso

fissata

in L. 10.

Art. 6." Le trattazioni del Congresso risulteranno di relazioni sopra temi prescelti dal Comitato organizzatore ed affidati a personalit
particolarmente versate
scelte dai congressisti.

nella materia

di

Tanto

temi, quanto le comunicazioni,

comunicazioni liberamente formeranno

oggetto

di

pubblica discussione.

Art. 7." Le relazioni qualunque lingua.

e le

comunicazioni potranno essere fatte in

Art.

8.

Non saranno ammesse


i

alla pubblica discussione le rela-

zioni e le comunicazioni, di cui

non abbiano fatto in precedenza tenere un succinto sommario alla Segreteria del Congresso.
congressisti

Art. Art.

9."

sunti

delle

relazioni e

delle

comunicazioni

saranno

passati alla

stampa

e distribuiti durante le sedute ai congressisti.

10."

Non saranno

accettate

le

comunicazioni che non abbiano

gli argomenti riguardanti forme traumatiche-chirurgiche riportate sul lavoro.

attinenza col

programma. Non sono ammessi

Ari-. 11."

maggiore
Art.
nicazione,

di

Le relazioni non potranno occupare uno spazio mezz'ora. Le comunicazioni non pi di 15 minuti.

di

tempo

12."
il

Finita la esposizione di
i

una relazione o
discuterla;
di

di

una comu-

Presidente invita
piti

congressisti a

parlare per

di

10 minuti e

di

una sola volta su

nessuno pu un argomento.

In ultimo

il

Presidente da
di

la

[aroia al
iiiiinili,

relatore

<

all'autore della

comunicazione che disporr


Aitr. 13."

10

Aur, consegnare immediatamente, dopo

Le dimostrazioni saranno sempre latte a seduta t'rminata. 14." Gli autori di relazioni e di comunicazioni debl>nu
la

presentazioni',

il

lesto Ielle

stesse.

Art.
abltreviate
degli atti

15."

Le
la

relazioni

le

comunicazioni

(convenientemenie
parte del volume

quando
che

mole ne
rimesso
in

sia

eccessiva)

faranno

verr

i;raluitameiile a lutti coloro che

avranno

pagato

la (juota d'iscrizione

L. 10.
di

Arf.

16."

'
Il

Il

Comitato organizzatore risulla

Vice-presidente, di un Segretario generale, di quattro Segretari

un Pi-esidente, un e di un

Economo-cassiere.
Anr.
gli

17.

Presidente ha

poteri

che

la

consuetudine dei congressi

concede.

AiM.

18.

Il

Congresso prima

di

chiudersi decider intorno

alla

eventualit e alla sede di altro successivo Congresso.

\J1.

Il

Comitato

di

Presidenza ammetter,

in via eccezionale, (jualche

altra comunicazione, jualora questa tratti argomenti di patologia od igiene

professionale che non figurano ancora nel programma o rivestono una importanza speciale. La tassa d'iscrizione di L. 10; va rimessa al Cav. L. Beri ARKLi.i, Cassiere del Congresso, Via S. Orsola N. 1, Milano.

Fino
pubi ilici).

al

31 Maggio la Segreteria del

in y'ui Moiiforte, 14: col 1"

Congresso tiene il suo Ufficio Giugno passer alla X'illa Reale f Giardini

All'arrivo a Milano

signori Congressisti debbono provvedersi della


I'

tessera definitiva presso

Uffici"' di

Segreteria a pianterreno della Villa

Reale.

Le Signore debbono pagare La tessera


la

dei Congressisti per essere


la

ammesse

quali Congressiste

lassa di Lire 10.


t""

definitiva

j te /'.sonale
:

viene

rilasciata a

chi

ha pagato

quota d'iscrizione (L. 10)

dev'essere presentata per accedere alle sale


si

del Congresso, ai Musei, ed Istituti che

potranno visitare grazie alla


Atti, alla
di
li

concessione del Municipio


<i

volume degli M/'lann nel li)(K')^> offerta in ricordo dal Comune monografia congressisti potranno ritirare e con essa biglietti d'invit giamenti che il Comune ed il Comitato stanno preparando
di

Milano; d

diritlo al

Milano
('.-.1,1:-

Le ferrovie

di Stato

accordano

ai congressisti

il

ribasso del
le
il

60
ribassi)

per distanze di almeno KM) ehilometri, ferma restando per


inferiori l'applicazione della concessione speciale che

distanze

comporta


del 40"^,,. I congressisti fino a

26

hanno
il

un

certo limite

vantaggio

e la

facolt di pagare per 100 chilometri; chiedano notizie precise ai capistazione.

La

validit della concessione limitata ai termini di

tempo seguenti:

ANDATA:
RITORNO:
corso fino a Genova.

dal 1" al 14 dal 9 al 20

Giugno
Giugno
il

1908.
1906.

La Navigazione Generale

Italiana accorda

50

"

su qualsiasi per-

ribassi

Le Ferrovie meridionali e le Ferrovie Sarde accordano che danno le Ferrovie di Stato.

gli

stessi

Si prevengono i Signori Congressisti: che l'inaugurazione del Congresso fissata per

le

ore 11 del 9 Giugno,


il

che

Sabato

alle

21

ha luogo

il

ricevimento a

Palazzo Marino che

Comune d
tutti

in loro onore,
la serata alla

che Domenica alle ore 21 ha luogo


i

Scala cui sono invitati

Congressisti,

che nel pomeriggio di Domenica non si tiene seduta essendovi le corse per il Premio Ambrosiano di Lire 100,000, cui i congressisti sono

ammessi con

speciali ribassi offerti dalla cortesia della Societ

Lom-

barda delle corse.

Presso

il

Congresso

alla Villa

Reale funziona
'
.,

fin

d'ora un ufficio

postale e telegrafico aperto dalle 8 alle 19


(Villa Reale)

telefono del Congresso

ha

il

N." 60-65.

ScI|(><Ih

tli

a(]-sioii*'

CONGRESSO INTERNAZIONALE PER LE MALATTIE DEL LAVORO


1-M1LA.\<).
',...

Fisiologia,

l'uttjlo^ia

ed Igiene

K/I<M

I ;

Prevenzione tecnica
.Vs>i-.tcnza
sdci.ilc

Il

'iOitjScritlo

desidera

prendere parte

ai

lavori

del

Congresso

{Iscrizione L. lOl.

// titolo

licita

sua comunicazione e:

Nome

Cognome

Indirizzo

Franciiliollo

Segreteria
{/c/

Ceniesinii

fft

Con egresso Iniernaziona/c


per
le

Malattie del Lavoro

MILANO
Via Filodrauunatci. 16

Tesjsera defliitiva.

(fronte)

C0NQRE55O

IMTERN/IZION/ILE
Milano 9-14 Giugno 1906
Villa Reale (Via Palestre) _*_

PER LE n/LAITTIE DEL L/IVORO

//

Signor
regolarmente iscritto al Congresso.

IL l'IxF.SIUKyTE

Dott. M.
Il !ie<jreUtrio

DE CRISTOFORIS.
Il

Gc, uriti,L.

Ciissiei e

Prof. L.

DEVOTO

BERTARELLI

(retro)

Presentando
locali

questa tessera,
(Villa

il

Congressista acceder
potr
visitare
i

ai

del
di

Congresso

Reale):

Civici
di

Musei

Milano

ricever quale ricordo del

Comune

Misar

lano un esemplare della monografia Milano nel


Q)

1906:

ammesso
definitivo.

ai

festeggiamenti

che figureranno

nel

programma

r's'rii

|M'r

i:Ii

Imitali.

CONGRESSO iNTERNAZIONAIiE
^ ^
-r
'fb

<$9

-^

MflliRTTIE DEL
Giugno 1906
Via Palestro^

LAVORO

MILANO 9-U
(VILLA

REALE

rilasciato al

Signor
il

per intervenire,

giorno
alle
Il

Giugno

1906,

alla

SEDUTA

INAUGURALE
li.

ed

sedute successive del Congresso.


Pkksidkntk
:>'.
('.

mitvt"

Sen.
Sf.i;rkt\I(1ii f.nkhaik

M.

DE CRISTOFORIS
li

\'i.-F-PRFsir>?:NT^

L.

DEVOTO

Prof. A.

MENOZZI

30

Tessera speciale per gli studenti di medicina.

(fronte)

CO^Gf^ESSO

IflTEl^l^flZIOrlflliE

PER UE IVLflLiflTTIE DEu LkflVOl^O MILANO 9-14 Giugno 1906


(VILLA REALE)

Il

Signor

studente in
alla seduta inaugurale e

medicina ammesso ad assistere

alle sedute successive del

Congresso.

IL

PRESIDENTE

Dr. M.
Il

DE CRISTOFORIS
Il

Segretario Generjilp

Cassiere

Prof. L.

DEVOTO

L.

BERTARELLI

Presentando questa
sera
{retro)

tes-

si

ha

diritto di accedere

ai locali

del Congresso.

Ji'ijhi'i,

i/niifHD

/'.*i)h.

N ST
1

F.

iJ

AGHlCiiLTCRA, INDlSTIilA
3

COMMERCIO
Ringia/i-' la S. V. Gnor, e gli altri

ISPETTORATO (}ENERALE

del Credito e della Previdenza


hi'isione

illusti-i

coinjiijiitMiti

il

Comitato orira-

iii/zalore del

pi-ossinio (Jongre.sso Inlei

Previdenza
2.

(eriiazii>nale por lo malattie

lavoro
il

Si';i(t/i'-

che sar tenuto a Milano, per


N. del Protocollo 14910

cor-

tese invilo fattomi di intorvenire alla

seduta inaugurale del Congresso mede-

simo che avr luogo


9 giugno corrente.
Spiacente che
ufficio
altri

la

mattina del

doveri
di

del

mio
avrei

non mi consentano
personalmente, come

parteci-

OGGETTO
Congresso Internazionale per
le

paro

ne

vivo desiderio, a quella seduta e agli


ulteriori lavori del

malattie del lavoro.


Mildo, fjuoinn

Congresso, ho
il

del?-

gato a rappresentarmi
i906.
tor
rale

conim. dot-

Vincenzo Magaldi, Ispettore genedel

Credito

della

Previdenza

presso questo Ministero.


Nel dare
di

ci

notizia

alla S.

\'.

Gnor,

lo

migliori auguri per la buona

riuscita del Congresso, sicuro

che

gli

studi e le dotte discussioni intorno ai

temi che

vi

saranno

svolti,

porteranno

nuova
delle

luce sulla profilassi e sulla cura

malattie

professionali

e
di

approcognidi

stemnno un prezioso corredo


zioni

di

elementi per l'adozione

ettcaci disposizioni di igiene industriale.

Onorevole Dottor

MALA( MIA DE (RIMOFUKlN


StiiMturo
l'rcsidi'Ilti' 'lol
tisi
'l.'l

Il,

.MI.MSTUO

Hi'L'iii"

firmato

COCCO-ORTL'

Cnlnil.'it.i n-^',u.://:i>iii'

l'onj.'re'iMi

Inierii:i/i.>ii;ile

|>er le in.'ilattii- ilei I.ivim"


l'/(<

Monforle, 14

Milano.

5^
MINISTF.ro DELL'INTERNO

lioiiia,

giu.irno

1906.

IL

DIRETTORE GENERALE
DKLLA

SANIT PUBBLICA
'x>^

(Jnorevole Sif/nor Presidente,

Onorato del cortesissimo suo invito a partecipare


del

ai

lavori

Congresso internazionale
il

per

le

malattie del

lavoro che

verr inaugurato

giorno 9 corrente, mi trovo, col mio

magim-

giore rammarico, nella impossibilit di


pedito di assentarmi da

intervenire, perch
di

Roma,

in

questo periodo

tempo, da

imprescindibili e
tanto pi vivo

non dilazionabili esigenze


il

dell'ufficio mio.

Ed
la

mio rammarico
il

in

quanto apprezzo tutta


la attualit

importanza del Congresso,

quale e per

vivamente

sentita delle trattazioni che ne

formano oggetto,
risultati

e per la sapiente

organizzazione che ne fu predisposta, non potr, ne sono certo,

che riescire fecondo dei pi


Se, perci,

utili

ed ammaestramenti.

non mi

dato di presenziare di
di

persona
cura
lo

le

dotte

discussioni,

non mancher

seguirne con

somma

svolgi-

mento per trarne norma


della sanit pubblica.

giovamento nell'interesse

dei servizi,

Con
di

tali

sentimenti.
i

La

prego, Onorevole Signor Presidente,

voler gradire

miei vivi ringraziamenti e con questi la rin-

novata espressione del mio distinto ossequio.


Dev."'o

R.

S4NTOLT0UIDO.

.[ir Onorevole
Prof.

Comm. M.

t)E

CRISTOFORIS

Senatore del Repiio


Presidente del Comitato j)el Congresso Internazionale per le malattie del aroro.
li

Via Monlortc.

MILANO


Ah
firn

SA

ilei

CuHf/rcsso Inleniaziutuile per le Mnlntttc

Lavoro
in

MnilnH'I.

Berlin. 5 Juni
4

IttMl.

Die
unii

Gosellschaft
in

fiir

Soziale Medizin, Medi/inalslatistik


doni Intt'rnutionaleii Koiigress
fiir

llvgione

Brrljn

s|)rirlit

Ge-

werbekrankheiteii

ihi-en verbindlichsten
iliren

Dank

fui-

die erhallene

Einladung

aus nml ordrcl

;ils

Delogierten

Herrn Dr. Xcissnr, Berlin


zu
dc'ii

Vcrliandlurigen des Kongresses ab.

Hochachtungsvolist

Der Sch ri fi Ci ih re r:
A. (,H()T.[ A1I\

Dor \orsiizeude;
Pr.

MAYET

Kaiserlichrat.

Tu

ali

whora

il

may Conce rn
(irvefinii.

This

is

tu

cri-rlirv

thal

Wni. oldrigbt,

Esq.,

iM.

\K,

l'rol'essf!-

.1'

Hygieno University of Toronto, and meniber oC tho Provincial Board of


Health of the Province of Ontario, Dominion of Canada,
delegate of the
said
is

the accredited

Provincial
le

Board of

llralth

lo

the

Congresso
p,-,,vi,-,.
,,,

internazionale per

malattie del lavoro


Board
..f

at Milan, Italy.

On

behalf of the

Provincia!

Ib^ailb

of

(1,.^

Ontario, Canada.
E.

E.

KITLllE.N

Chairman.

CIIAST

:>!

UDG ETTrS
Deputy

Secretary and

Rcgistrar-General.
Toronto, Feb. 22nd,

wm.


La

34

di

La Camera
scrivente

del

Lavoro

Milano

in

data 27

mag-

gio 1906, scrive:

La
invito

Camera

del Lavoro, nel


al

fattogli

per la partecipazione

mentre ringrazia per il cortese Congresso pross. che tratterr

delle malattie del lavoro, invia con la presente la propria adesione, notifi-

cando che a rappresentarla in detto Congresso fu nominato l'egregio dott. Giovanni Allevi, consulente di questa stessa Camera del Lavoro. L'argomento del quale si tratterr in questo Congresso interessa molto da vicino la classe lavoratrice, epper la Camera del Lavoro, interesser i propri soci convocandoli espressamente per discutere in proposito
ed eventualmente invitare dei congressisti amici delle nostre Istituzioni a presenziarvi per un miglior affiatamento. Voglia intanto codest' On. Presidenza prendere buona nota della
nostra adesione e nella speranza che gli Uomini che interverranno al

Congresso, ben noti per


tariato, distintamente ci

il

loro interessamento per la soluzione di

im-

portanti problemi sociali sappiano rispondere alle aspirazioni del

prole-

rassegniamo
per la Camera del Lavoro
Il

Segretario

BEIilvOTTI.
e poi in data 9 giugno 1906:

della
di
i

Dopo accordi presi tra i Rappresentanti delle varie Associazioni Camera del Lavoro, questi hanno dato incarico allo scrivente Ufficio
la loro adesione al

comunicare a codest' On. Presidenza

Congresso ed

nomi dei rappresentanti le proprie Associazioni. Adempiendo a questo nostro dovere eccovi
:

nomi

dei Signori

De-

legati

Testori avv. Carlo

per

la

Camera

del Lavoro, in aggiunta al dott. Allevi

Giovanni gi comunicato.

Per

dott. Edoardo - Bernacchi dott. Angelo - Baila dott. Eugenio - Schiavi dott. - Pirri dott. Giovanni - Porro avv. A. Eliseo - Beltrami cesco - Agnelli avv. A. - Mazzocchi ing. Felice ing. Adolfo - Mazzoni ing. Nino
le

Associazioni : Bonardi

Luigi - Fi-

lippetti dott.

Alessandro avv. FranVallabrega

Qualche Societ o Lega si riservata di eventualmente aggiungere qualche altro nome dandone direttamente comunicazione al Congresso. Tanto per norma di codest' On. Presidenza, distintamente ci rassegniamo
per
la,

Commissione Esecutiva
Il

Segretario

BEIjIOTTI.

:i5

Ln

Camera
Impossiljilitati

del

Lavoro

di

Monza

Circondario

scrive in data 9 giugno


<i

1906:
di

ad inlerveiiire

presenza a codesto importantissimo

Congresso,

la scrivente

Camera

del Lavoro, nel


i

mentre porge

la

sua pin

completa adesione, augurandosi che

lavori e discussioni di cosi eminenti

scienziati siano fruttiferi di pratiche ed efficaci delibere intose a prevenin*


il

diffondersi

delle Malattie

del

Lavoro,

prega l'egregio professor dotdi

tore

Achille

Monti,

memliro

dell' Ufficio

Consulenza Medica

della

scrivente

Camera recentemente
.

costituita, a volerla

rappresentare al Con-

gresso stesso

Con profonda considerazione


// S&ire(<iriii

ETTORE

BENI.

La

Camera

del

Lavoro

Gallarate

pure

in

data

6 giugno 1906:

La Commissione Esecutiva

di

questa

Camera

del

Lavoro ha

decisi'

di aderire al

Congresso sulle Malattie del Lavoro, nominando a propri


il

rappresentanti

proprio segretario M. Giovanni

Bitelli,

ed

il

consulente

legale avv. Francesco Buffoni.

Preghiamo pertanto codesto Comitato ordinatore a volere


ad
essi le tessere

rilascian-

per poter partecipare al Congresso

Con considerazione
/
/

>(;//< t'ifio

iiiiiriille

M.

GIOVANNI BITELLI.

36

L'

Associazione per
di Milano, in

la,

difesa contro la tubercolosi

data 6 giugno 1906 scrive:


ci

Siamo

lieti

informarla che
il

iscriviamo al Congresso
dott.

delle

Ma-

lattie del

Laooro, delegando

nostro

Raffaele Jona

Con osservanza
l Segretario

CARLO RUGARLI.

//

Riscatto Ferroviario - Societ tra ferrovieri e tramvieri di Milano in data 31 maggio 1906 scrive:
riscontro
alla

In

pregiata

circolare
il

V. S. che questo sodalizio delega


tarlo al

dott.

10 marzo u. s. informiamo Giovanni Petrini a rappresen-

Congresso Internazionale

Con ossequio
Pel Comitato Centrale
Il

Consigliere Amministratore

BRANCONL

Plaudenti e bene augurando telegrafarono ancora:


Professori:
Pa(;liani,

Silvestrini,

Gabbi, Grocco,
Silvagni,

Giuffr,

Galvagni, Jaksch, Chiari,


Senise,

Di Vestea,

De RenzI;, Rummo, Resinelli,

kel, Lpine,
gli
il

Medea, Ughi, Queirolo, Vanni, Fenoglio, Marcacci, A. FraentRoth di Postdam, Lewis di Edimburgo, Pagliani.
ecc.,

Onorevoli: Turati, Rampoldi, Cabrini, Su ardi,

Commendatore: Ricchi
Medico Provinciale:
Dott.

il

Pampana

Doti: BoRELLi, Martinez, a. Novello, ecc.


Sindaci: di Fano, Catania, Lucca, Pisa Direttore dello

il

Spettatore

ecc.,

ecc.

:r7

TEIvEGKAMMI

Senatore

De

Crisioforis, Presidente Comitato ordinatore Comiresso,

Essendo
stero e

stato

nominato

il

Sotto Segretario di Stato di questo Minigiorni

dovendo comni. Magaldi trovarsi Parigi

nove per firma


di

Convenzione Infortuni lavoro, ho conferito Sotto Segretario


narelli incarico di

Stato on. Sa-

rappresentarmi inaugurazione Congresso.

Autorit e

competenza

on. Sanarelli

renderanno sicuramente gradita designazione.


Ministro Commercio

COCCO-ORTU.

Doveri urgenti nnpedisconnii


sarmi. Ossequi.

af^sistere lavori

Congresso. Prego scu-

RAVA.

Senatore

De

Cristqforis, Conrjresso malattie lavoro,


lutto

Milano.
far voti

Impedito da
pel
felice

faniigliaro

nessuno piu

di

me pu
le

da lungi

successo dello studio medico politico intorno


il

malattie profes-

sionali.

Milano

centro pi grande e vivace della vita operaia ha diritto


illustre e

alla iniziativa dell'opera santa^* Presenti

caro amico alla dotta

-assemblea

il

mio

fratei-no e reverente saluto.

GUIDO BACCELLI.

38

RAPPRESENTANTI ESTERI

Backlund

doti.

Anders

Stoccolma
-

- {Svezia).

De Szegedy Maszk doti Elemr


Glibert
dott.

Budapest

- (Ungheria).

Dsir

Bruxelles - (Belgio).
-

Haiin prof. Martin -

Monaco

(Baviera).

Langlois

prof. J. P. - Parigi - (Francia).


prof.
dott.
dott. dott.

Oldright
BoNZANiGo

W.

Toronto
-

(Canada).

Eugenio

Bellinzona.

Costantini

Achille - Trieste.

Mac Lean
Neisser

Allan

Konigsberg.

dott.

Eugenio - Berlino.
- Zurigo. -

RoTH

prof.

Otto

Hermann von Schrtter


Teleky
dott.

Vienna.

Ludwig

Signora - Vienna.

Rambousek

dott. J.

- Trieste.
-*

Hayo

prof.

Bruns

Gelsenkirchen (WestphaliaJ.

Kaestner

dott.

E. - Steinbach
-

Hallemberg (Germania)..

Friedrich prof. G.

Budapest.

Municipi rappresentati

aderenti

Alessandria
Bellinzona

Mantova
Milano
Moiitenero

Bergamo
Biancavilla

Monza
Napoli

Bologna
Brescia

Novara
Palermo
Pavia
Pisa

Caivano (Napoli)
Catania
Chiari

Como
Firenze
Gallarate

Pordenone
Rieti

Salsomaggiore
Santa Paolina (Avellino)

Genova
Imola

Savona
Sestri

Leccu

Ponente

Legnago Legnano
Lodi
1

Stroppiana (Novara)

Torino
Trieste
L'rbino

.ivorno

Loiigaroiie (Bellimo)

Venezia

Lugo

40

CONGKESSISTI
Agnelli
avv.

Arnaldo,
Teodosio
-

San
-

Dal-

Beiloc ing. Luigi, via Marche, 17 -

mazio, 5 -Milano.

Aymoresso

dott.

Bagnolo

Roma. Ben ni dottor Assunto


(Livorno).

Montenero

(Piemonte).
Albertoni prof. Pietro
Allevi
dottor

Bologna.
via

Giovanni,
-

Kra-

mer, 6 -Milano.
Allieri dott. Achille

Monza.
-

Ambrogio, via S. OrMilano Bernabei prof. Corrado - Siena. Bernacchi dott. Luigi via Paolo
Beretta
sola,
dott.
-

Ancona

dott.

Luisa, via Bigli, 15

Sarpi, 7 - Milano.
Bertelli e C. - Milano.

Milano.
Arcellaschi
dott.
-

Garibaldi,

corso

Berlarelli
sola,
1 -

dott.

Ambrogio,

S.

Or-

Garibaldi, 125

Milano.

Milano.
Orsola, 1

Arkel

dott.

Sigismondo, via Ande-

Bertarelli prof. Ernesto - Torino.

gari, 18 - Milano.

Bertarelli Luigi, S.
lano.

Mi-

Ascoli prof. Giulio, via Cesare Correnti,

19 - Milano.
-

Bettoni dott. A.

Brescia.
via

Ascoli prof. Vittorio

Roma.

Biaggi

dottor

Carlo,

Borgo-

Atzeni

Giuseppe - Iglesias. Aufiero dott. Felice - Santa Paolina


dott.

spesso, 15 - Milano.

Binda
Biondi

prof.

Cosimo, via
-

S.

Rede-

(Avellino).

gonda, 10
Pietro, via
prof.

Milano.

Avoledo dottor professor


Agnello, 15 - Milano.

Cesare,

Universit

Cagliari.

Bollettino dott. Luigi - Lecco.

Backlund dott. Anders - Stoccolma. Bayla dott. Eugenio, via Felice Casati,

Bonacossa
Bonardi

ing. Giuseppe, via


-

Quin-

tino Sella, 4

Milano.

Milano.
ing. Nicol, via

dott. prof.

Baseggio
Baslini

Conserva15 -

nizetti,

Edoardo, via Do34 -Milano.


-

torio, 7 -

Milano.
via Bigli,

Bonzanigo dottor Eugenio


zona.

Bellin-

dott. Carlo,

Milano.
Battistelli
dott.

Bordoni - Uffreduzzi
Luigi - Rieti

prof.

G., via

(Pe-

rugia).

Palermo, 6 - Milano. Borghese dott. Riccardo


Bormetti
sacerdote
-

Udine.
viale

Bauchiero Fortunato, zione, 518 - Torino.


Belli prof. C.

Circonvalla-

Natale,

M.

Ospedale

di

Ma-

Como. Bortolotto avv. Guido


Lecco, 49
neto.

Bassano Ve-

rina

Venezia.

41
Jiosclit'lli

Elisa,

vi!i

nlnielto,

21-

Carozzi
-

doli. Luigi,

cor~n s r..u,.

Milano.
Bossi
piTif.

Milano.
dolt.

L.

M.

(Jciiova.
l'avia.
-

Casarini
litare -

Arturo, U.spedale Mi-

Boveri

dolt.
doti.

Fiero

Ravenna.

Bruera

Stanislao

Iglesias.

Castiglioni conim. Carlo, piazza


stello,

Ca-

Brugiiatelli avv, (iasparo, via


lostru, 2 -

Pa-

16

Milano.

Milano.

Catania, Municipio - Catania.

Brunelli duU. l'rancesco - Longarone


(Belluno).

Cavallaro dottor Giuseppe - Racalniuto ((jirgenti).

Bruns
ten
,

dottor

llayu

am

Statdgar-

Ceconi
lano.

prof. A.

- Torino. Olmelto, 3 - Mi-

10' - GelsenUirchen

(Ger-

Cederna A.,
Celli on. prof.

via

Miania).

Burgoiizio

doti.

L.

C, Foro Hona-

.Vngelo -

Roma.

parte, 65 - Milano.

Cenni
RacalClerici

dott. dott.

Ro.solino - Imola.

Biirruano

doti.

Francesco

.Alessandro, via .'^ania


-

muto

(Girgenti).

Agnese, 14
-

Milano.

Clivio prof. Innocente - Pavia.

Cabrini on. Angiolo, via Ancona, 93

Colajanni dottor
setta.

Pompeo

Caltani-

Roma.
Calderini prof.
logna.
(>.,

Universit - Bo-

Coli dott. Renato, Istituto d' Igiene

- Pisa.
dott.

Calza vara

Aldo, via Celimon-

Comida

dottor

Paolo - Ozieri (Sar-

tana, Ospedale Militare

Roma.

degna).
Ct>nfalonieri

Cambiaso

dott.

Angelo, Salita San-

avv. Angelo, via


-

An-

t'anna, 29 - Genova.

nunciala, 8

Milano.

Camera Camera Camera

del

del

Lavoro Lavoro

(iallarale.

Conti

dottor

.Vttendolo,

Ospedale Piazza

Milano.

Cremona.
Cooperativa

del L-avoro

Monza.

Farmaceutica,

Camperio

ing. Giuseppe, via S.

An-

Duomo

- Milano.

tonio. 18 Milano. Candiani doU. Ettore - Bovisa (Mi-

Corbelli avv. Filippo - Rieti.

Corbelli Giuseppina Cornelli

- Rieti.
-

lano).

dottor

Emilio

Certosa

Cantoni
-

noli.

Coslan/o, via Brera, 10

(Pavia).

Milano.
dott. .\llVedo, via S.

Cortona dollor
Marta,
via
i:?

Enrico

Alessan-

Capini
-

dria.

Milano.
avv.
-

Costantini doti. Achille - Trieste.

Carabelli
chello, 3

Corrado,

Boc-

Crespi on. Silvio, Borgonuovo, 18 Milano.


Crisafulli prof. Ernesto,
Prtvini'iale -

Milano.

Carminati .Vngelo, Console del Montenegro, Piazza Duomo -Milano.

Manicomio
via Doiii-

Como.

Crosti
dott.
(

dott.

Francesc/j,

Carnielli
lotti,

Adelchi,

via

Caval-

zetti

39 - Milano.
Orazio, Ospedale - Cre-

20

Milano.
>razio - Napoli.

Curii dolt.

Caro

prof.

mona.

De-Andrea
none.

dott.

Desiderio

Porde-

Fenoglio proi. cav. Ignazio, Rettore-

Regia Universit

Cagliari.

De-Angeli

comm. Ernesto, corso


- Milano.
dott.

Filippetli dott.

Angelo, via Marino,

Vercelli, 135

3 via

Milano.

De

Cristoforis

Malachia,

Monforte, 14 - Milano. Dell'Acqua on. Carlo - Legnano.

Filomusi Guelfi prof Gioele, Regia Universit - Pavia. Finzi dott. Giuseppe - Casale Monferrato.

De-Giovanni prof. Achille, R. Universit - Padova. De-Joanna dott. Vito - Avellino. Della Vedova prof. Temistocle, Foro Bonaparte, 18 - Milano.
De-Michelis
dott.

Fo prof
Fontana

Pio,

corso Valentino, 40

- Torino.
dott.

Giacomo
(Sicilia).

- Castella-

mare Golfo

G.,'Casa Stand, 36

- Ginevra.
Denti
prof.

Francesco, via
-

RugaS.

bella,

11

Milano.

Gabbi prof. Umberto, Universit Messina. Galeazzi prof Riccardo, via S. Calimero, 31
-

De-Palatis

dott.

Francesco,

An-

Milano.
-

gelo del Pesco - Campobasso.

Gandini

dott.

Luigi

Legnano.
Universit
-

De-Renzi prof Enrico, R. Universit - Napoli.

Gardenghi prof Parma.


Ufficio

G.,

De Szegedy-Maszk dott. Elemr, Ministre du Commer. - Budapest. De-Vincenti dott. Angelo, via Rugabella, 11
-

Gasperini dottor professor Gustavo,


Igiene

Municipio

Fi-

renze.
Gatti dott. Alessandro -

Milano.

Portocivi-

Devoto prof Luigi, via Manzoni, 10


-

tanova, (Macerata).
Gatti dott. Francesco, piazza Paolo

Milano.
Alfonso,
piazza
Istituto

Di-Vestea prof Igiene - Pisa.


Dubini
joso, 2 - Milano.

Ferrari, 10

Milano.

Francesco,

Belgio-

Gavazzi on. Lodovico, via Cusani, 14 - Milano.


Gavazzi ing. Piero, Foro Bonaparte, 12 - Milano. Giannini dott. Giuseppe, Corso V. Emanuele, 17 - Milano. Gianoli prof Giuseppe, via Lentasio, 1
-

Elefante

dott.

Giuseppe, via Casta-

gnoli, 6 - Bologna.

Ellero dott. prof Lorenzo, via Ravizza, 10 - Milano.

Milano.
G.
Y.,

Esterle ing.
-

Carlo, via

Senato, 39

Giglioli

dott.

via

Campi-

Milano
Riccardo,
via Borgo-

doglio, 2 - Firenze.
Gilli dott.

Costanzo - Gallarate.
dott.
-

Fabris avv.
Falcetti

Giordani

Pier

Luigi,

Ufficio

nuovo, 5 - Milano.
dott. Leonardo, Vetreria Milanese, via Savona - Milano. dott.

Sanitario

Chiari

Giordano
Girone
serta).

dott.

Alfonso
-

Lercara,

(Palermo).
dott.

Fanoli

Gino,

viale

Vittoria,

Alfonso

Aversa (Ca-

34

Milano.

1 -

(iiulIVi1,?
-

prof. Liborio,

vi.i

W'agnei-,

Ledda cav. Salvatorangelo,


Baylle, 32 - Cagliari.

via Lod.

Palermo.
ilolt. Desin''.
-

Glibert

Avenuc

Bi-iig-

Legnano

Municij!*

Legnano.
(

muiin, 564
(ilibert

Bruxelles,
-

Lemke
-

l'>nesto, Piazza

"aslello,

16

Signora
prof.

Bruxelles.
Celso,

.MilaiiM.

Gobbi

Ulisse, corso S.

Licci

dott.

Polidoro,

via

Archi-

6 - Milano. Goldmaiin Cesare, via Stefano Jacini,


()

mede, 21-9 - Genova.

Lo Cascio
cipio
-

dott.

Ferdinando, Muni-

iliino.

Palermo
Lodi
prof.

Gorini prof.
,sala.

Costantino,

via

Mar*.ll

Lodi, Munici|io

Milano.

Loriga

dott.

Giovanni, Lfticio

Grassi prof. Battista, via Depretis,


-

lavoro - Roma.
Lucatello prof. L., Istituto Patol>gia

Roma.
Arcistr
:>0
-

Med. - Padova
Halin Prof. Martin.
Lurasc'hi dott. Carl<
,

via S.

Andrea,

Monaco,
Ingianni
-

Baviera).

Milano.
dott.
-

Lussana
[trof.

Filippo,

Istituto

Fi-

G., via Assarotti,

siologia
!^1

Bfilogna.

Genova.
Maffei dott.
.\.

- Firenze.
V.,

Magaldi comm.
Jena
lott.

Ministei-o

In-

Raffaele,
la

rapp.

ass.
-

di-

dustria, A. e C. -

Roma.
corso
Po,

fesa contro
lano.
.Iona

tubercolosi

Mi-

M;igatti

ing.

Emilio,

ConL5

cordia, 5 - Milano.

Ravenna Ada,
\\

via Volta Pa-

Magrini
Torino.

iiig.

Effi-en, via

letto,

F ri-ara.

Mayno-Bronzini
Kaestner dott. E., Steinbacb W'ollemberg (Germania). Koristka Francesco, Via Revere, 2
-

Eisilia, S. Paolo, l(i

Milano.
via

Maino Dino,
Milano.

Pietro Veni. 7 -

Milano.
proi'.

Malacrida
(iuglielmo, via Giusti.

dott.

Gaetano, Nerino, 6

Korner
:;7
-

Milano.

.Milano.

Mancini
-

doti.

Giovanni, via Mazzini

Foligno.
doit.

Labadini

cav.

rag.
-

Ausano, Fon.
Milano.

.Mancioli

Torquato,

Galleria

Bonaparte, 60
Langlois prof.
dein,
J.

.Margherita, scoila L* \'0-

Roma.
Car-

P.,

Rue de

Manfredini ing.
mine, A

.Vehillc, pia/.ya

12 - Parigi,

- .Milano.

Lanzillotli dott. Giulio, via

Lazzaro
Sitifiii-

Mangiagalli prof, senat. Luigi, via


.Vsole, A
-

Spallanzani, 26

Milano
via

.Milano.
l'ozio,

La Torre
bre,
I.altt's

\>vo\\
-

F.

\\

Mangianti

dott.

tenente colon,

Roma. doti. C, via


-

Lomelliui, l'ar-

macia Reale

Genova.

comand. l'Ospedale Mil. - Milan .Maiilegazza prof. Umberto, piaz/a Carmine, 2 - Pavia.


Maragliano professor Edoardo
nova.
-

44

Montemartini
lavoro
-

Ge-

prof. Giovanni, Ufficio

Roma.
-

Marao-liano

doti. Vittorio -

Marengo
Mari
dott.

ing. Paolo,

Genova. Boccheggiano

Monti

prof. Achille, R. Universit

Pavia.

Miniere - Grosseto.
Aurelio, San Vicenzino, 11

Milano.
prof. Roberto,
-

Moscucci doti. Adamo, medico primario - Treviglio. Mosso prof. Angelo, R. Universit
-

Massalongo Maggiore
Massini

Ospedale

Torino.
ing. Adolfo, portici Meridio-

Verona.
Gino, Clinica medica -

Mrach
nali

dott.

- Milano.
dott.

Genova.

Muzzarelli

Attilio -

Casalpu-

Medea
Meyer

prof.

Eugenio, via

Gioljerti,

sterlengo.

- Milano.
ing.

Max,

via Cordusio, 8 -

Milano.
Melli dott. Carlo, via

XXII

Luglio. 79

Nani-Mocenigo conte Lodovico, via San Samuele, 3319 - Venezia. Neisser dott. Eugenio, Potsdamer
strasse, 39
-

Parma.
Mellini avv. Achille, Segret. Unione

Berlin, ^^^ 35.


-

Novelli dott. Novello

Mortara.
di

Cooperativa

Milano.
-

Melocchi dott. Fortunato (Parma).


Melotti dott.
Giulio,
Uff.

Ramiola
Sanitario

Oldright

prof.

W.,

Universit
-

Toronto - Canada.
Oldright Ellen Sarah
nada).

Toronto (Ca-

- Bologna. Melzi dott. Urbano,


Sella, 5 - Milano.

via

Quintino

Oldright Helen Constance

Toronto

(Canada).
Oldright Mar}' - Toronto (Canada).
Pacchetti Carlo, via Guglielmo Pepe,

Menozzi
bello,

prof.

Angelo, via Monte-

36

Milano.

Merletti prof.

C, Scuola Ostetrica
1

Ferrara.

Migone Tomaso, piazza Loreto,


Milano.

Pellegrino,

64 - Milano. Pontecorvo
Lorenzo, 1
-

C, San

Pisa.
-

Mircoli prof. Stefano, Paolo Giaco-

Pepe

dott.

Francesco

Galvano (Na-

metto, 6-8

Genova.
Allan, via Monte-

poli).

Mac Lean
l)ello,

dott.

Peri dott.
nente.

Alessandro

Seslri

Po-

34,

Pension

Printemps

Firenze.

Perini dott. Egidio - Pavia.

Mocchi

dott.

Domenico, R. Scuola

Perroncilo prof. Edoardo, R.


versit
-

Uni-

Ostetricia - Milano.

Torino.
Pietro - Alzano

Molinari prof. Ettore, S. Maria, 18


-

Pesenti

dott.

MagStresa

Milano.
dott. Carlo,

gioro (Bergamo).

Momo
-

corso Venezia, 53
-

Pestalozza

Milano.

dott. Francesco (Lago Maggiore).

Montecatini, Amministraz. miniere

Petrini dott. Giovanni, via S. Gregorio,

Boccheggiano Miniera (Grosseto).

46

Milano.

\l

Pe/za
Piazzi

<loU.
-

Francesco, via

XX

Srt-

Rossi conini. Teofilo, corso

\'ittorio

leiiil)r(.'

Morlara.
(Giuseppe,

Emanuele, 44
Maiiiconiio

Torin<j.
'l'ullir.,

iloti.

Rossi boria
nule, 4
-

prr)f.

via

Are-

Provinciale - Pesaro.
Piccinini
(lutt.

Roiii;i

Ettore, via PiroflVrio,

;j!S

Rossoni
celli,

prof.

Eugenio, via

du<*

Ma-

Asti.

Piccinini dott. Pra^sitele, Ditta lrha


-

60 - Roma. Rota doli. Guido -Ca.sale Monferrato.


Roti
-

Milano.

prof.

Otto, Tedi. Ilochscliule

Pieraccini prof. G., via Bufaliiii, 10


- Firenze.
Pierotti dott. Giovanni, Istituto I.^iene

Zurigo.
prof.
-

Roviglii

Alberto, Santo

Ste-

fano, 9-11

Bologna.

- Pisa.

Rubino
ilott.

dott. C.,Clin.

Med.

Genova.

Pigorini

Pio - Milano (Bovisa).


xMilan...

Rusconi G.

fu

Luigi,

viale

Roma-

Pirelli e C.

na, 14 - Milano.

Pirelli

ing.
l^<

Gio.

Batta,

Ponte SeSaitta dolt. Salvatore


tania).
-

veso,

- Milano.

Troina (CaS. Siro,

Pisani dott. Antonio, via Diirini, 13


-

Milano.

Salmoiraghi ing. A., via

9-

Pizzini dott.

Luciano
-

Pontiggia
parte, 61

ing.

Luigi,

Bergamo. Foro Bona-

Milano.
Salvetti dott. Elito
-

Mantova.
Uff.

Milano.
Pavia.

Sambuga
rio -

dott. Pietro,

Sanita-

Predieri prof, Alessandro

Como.
(j.,

Sanarelli prof,
Rabitti
dott.

deputato.

Uni(Jo-

Augusto
dott.
-

Montanara

versit

Bologna.
Attilio,

((.Urtatone).

Sancio

dott.

medico del

Rambousek
Ramoino
no,

Giuseppe, via MasTrieste.

mune

di

Genova.
-

similiano, 18

San Pellegrino Terme, corso VeMaraglianezia, 20

prof. G. B., via

Milano.

6-G - Genova.
via

Ramoino Signora,
no, 6-0
-

Maragliaile[).

Savona, Municipio - Savona. Schiavi dott. Alessandro, via


zoni,

Man-

Genova.
Roberto,

- Milano.

Rampoldi

|)ruf.

-Pavia.

SchrAtter dott. Doc.

Hermann, Ma-

Rava

prof. Luigi, deputato

Roma.

riannengasse, 3 - Vienna 9-2.


Sconfietti ing.

Reinach
Milano.

Ernesto,

via

Lario, 90 -

Leopoldo
.Vlberto,

Legnano.

Secchi G. Battista
-

dolt.
-

via

A ri berMag-

Rigaccini dott.

Siena.

lo,

19

Milano.
Egidio, (^spedale

Riva
lo,

dott.

Antonio,

piazza ('astel-

Secchi

dott.

22

Milano.
e

giore - Milano.

Riva Monnerel
Correnti
-

C,

via

Cesare

Siccardi

dolt.

Pier

Diego,

Clinica

Milano,

Medica - Padova.
-

Ronzoroni
(Milano).

ilott.

Gaetano

Seregno
l'i-lolo-

Sigurt dolt. G.
- .Milano.

li.,

via Pantano, ?S

Rossi

dutt.

Felice,

Istituti.

Silvestri

ing.
-

Giovanni,
Milano.

corjio

Ve-

gia - Rolognji.

nezia, 16


Sommi
dolt.

46

Enrico, via

XX

Set-

Vercellese dell'Associazione Nazionale

tembre, 4 - Mortara.

Medici

Condotti - Stropvia

Sonzogno
rolo,

dolt.
-

Riccardo, via PasquiErnesto,


consigliere
-

piana (Novara).

i4

Milano.
-

Valabrega
Valenzi
torio

ing. Adolfo,

Cesare

Spadoni
Spatz

dott.

Correnti, 5 - Milano.
dott.

provinciale

Trieste.

Aristide,
-

Piazza Vit-

comm.

G., via

Manzoni, 29

Eman., 47
Milano.
dott. G.,

Roma.
Moscova,

Milano.
Spezia, Municipio
-

Vallardi cav.
Spezia.

Pietro, via

40

Sullam Rignano Rina, Foro Bonaparte, 52 - Milano.


Tabet
faro,

Valli, Cotonificio -

Vanghetti
-

Lanzo Torinese. Empoli- Firenze.

Vanzetti ing.
ing. Guido,

Carlo, via Larga, 16

Procuratore della

Milano.
dott.

Treves e Belimban, via Caf12 - Genova. Tagliani Giovanni, via Vittoria Colonna, 26 - Milano.
Ditta
Taidelli dott. Antonio, via Monforte,

Vasta
di

Pietro,

Favara

Prov.

Girgenti.

Veratti dott. Luigi, via Borgospesso,

13

Milano.
dott.

Vigano
6
-

Luigi,

via Crocefisso,

45

Milano.

Milano.

Tarlarini ing. cav. Carlo, corso Vercelli,

Villa prof. Alfredo,

Via Ralbi,
Milano.

15,

35 - Milano.
dott. L.,

interno, 9 - Genova.

Teleky
23
-

IX Turkenstrasse,

Vimercati Carlo
Visconti
di

Vienna.

Teleky signora Gisella, IX Turkenstrasse, 23 - Vienna.


Tibaldi dott.
Ariberto, via

Roma-

gnosi, 3 - Milano.

Modrone, Conte Giuseppe via Cerva - Milano. Vitali prof. Fabio, via Traghetto San Felice, 3702 - Venezia. Volante dott. Giuseppe, via Lauro,
4
-

Tolumello

dott.

Biagio - Racalmuto
-

Milano.

(Girgenti).

Tonini prof. Silvio


Torretta
luce
-

Bologna.
Societ

Zambeletti

dott.

Leopoldo,

piazza

dott.

Pietro,

gaz

Torino.

San Carlo - Milano. Zanni dott. Umberto, via


rit,

della

Ca-

Treves prof. Zaccaria, via Sacchi, 18 - Torino.


Truffi prof. Mario, via Cardano, 33
-

68
14

Roma.
Giuseppe,
via

Zanoni
stro,

dott.
-

Palevia

Genova.
prof.
-

Pavia.
-

Zenoni
Zevi
-

dott.

Costanzo,

Tullio dott. P., Istituto Fisiologia

Leopardi, 14
dott.

Milano.
Napoli, 27
-

Bologna.
Turati (Cotonificio)
Ufficio Igiene

Vittorio, via

Milano.

- Roma.
Zoja prof. Luigi, via Farini, 123

Municipale

di

Milano.

Parma.
Zubiani
dott.

Antonio

Sondalo

Vaccino

dott.

Nicol, rapp.

Sezione

(Sondrio).

EAl'l'liESKNTAXrr

DEI

MlNKiri

At

l'ii

Ko

Ioli.

Fi:i.ic[-:

{Acelliiio) -

Santa Paolina
-

Ai.LiERi dolt. ArniLi.i-; -

Monza
-

Brlnelli

doti.

FfiANCEsco

(JJfdlano)

Longarone

Eugenio - Bellinzona Bl.nni doti. AssiNTo - (Lirorno) - Montenero Boi.i.i'.TTiNo dott. LiiGi - Lecco Bozzolo pi-of. Cotum. Camillo - Tni-iih.

BoNZANiGO

dott.

Batiistklli

dott. LiiGi

Rieti

Bi rroNi dott. A. - Brescia

CosTAN-iiNi dott. Achilli: - Trieste

Caro prof. Orazio - Napoli Cortona dott. Enrico - Alessandria


Corbelli avv. Filippo, Sindaco Ci:nni dolt. Rosolino - Imola
-

Rieti

D'Andrea
Ferraris
Gasperini

dott. dott.

Desiderio - Pordenone Clemente - Novara.

Gardenghi
Giordani
(ili. LI

prof.
jrof.

G. - Lugo Gustavo - Firenze


-

dott.

Pier Luigi
-

Chiari

dott.

(Jostanzo
Luigi
-

Gailarate

Gandini

dott.

Legnano

FERDINANDO - Palermo Meloiti doti. Giulio - Bologna Pi;ri dott. Alessandro - Sestri Ponente Pi;i'K dott. Francesco - (Xapoli) - Caivaiio Perini dott. Ingioio - Pavia
io dott.

Lo Casi

PizziNi dott.

Lf CIANO

Bergamo
liiancavilla.
-

Rizzo dott. .Vgosti.no

Sambuga
Sancio

dott.

Pietro

Conio

dott.

A'iTiLio -

Salvi/iti dott.

Curo

Genova Mantova

Vacci.no dott. Nicol - (Xovara) - Slroppiana


48

Hanno concorso con


Societ Umanitaria - Milano
Pirelli e C.
-

oblazioni:

L.

500.
100.
100.
50.
50.

Milano

Societ Italiana Tessuti Stampati - Milano

Riva Monneret

e C.
-

- Milano

Cotonificio Crespi

Milano

Bertelli e C.

Milano

100.
100.

Carlo Erba
Infine
il

e Visconti di

Modrone conte Giuseppe

Milano

Municipio di Milano con larghezza


il

veramente

signorile,

ha dato volume

tutto
si

suo appoggio morale e materiale come in altra parte del

espone.

SEIILTA

l\All.l'lfAI,l-.

Il|-,L

lllMiIflNMI

Sultatcj

\)

alle ore 11

nel Salone a |iian<t tei-reiio

della
o

Siila
invitati

Kiale,
si
<

dinanzi

ad un

numerosissimo

uditorio

di

coii2crc-^sisti

lenuta la seduta inau.^ui'ale del Congressi.

Sono presenti
verno on. prof.
civili

delegati degli Stali esteri,

il

ia|i[iis<'ntante del
,

du-

Snn<ir'-l/{ sotto-segretario di Stati


i

le

autorit

cittadine

e militari,

senatori Mangirif/nlli,

Maraf/liano,

De

Giopanni, molti

deputati e signore, ecc.

Prende pel primo

la parola
i

il

prof. An;/elo

Mfnoz:si, che in rappre-

sentanza del Sindaco, saluta


bisogni iignor crescenti
i

Congressisti:

della civilt,

le

condizioni

economiche
creazione

sociali odierne,

trovati

della

scienza e della tecnica hanno dato luogn


di

ad uno sviluppo straordinario n)olte nuove, modificando in


lavoro.

industrie

vecchio
i

ed alla
le

di

pari

tempo

metodi e

condizioni di

industriale e nuovi ordinamenti del lavoro

grande intensificazione del lit\-^i' medesimo, con aumento considerevole di produzione e di ricchezza, si avuto d'altro lato il manifestarsi di fenomeni che minacciano la salute del lavoratore, sia per le (|ualit e quantit di lavoro a lui richieste, sia per le condizioni in cui lavoro si compie. Soventi volte il lavoratore esposto ad una causa il nemica, non avvertita o male avvertita, la (|uale rapidamente o lentaper le condizioni di ambiente non igiemente attenta alla sua salute. niche, o per la natura delle sostanze che maneggia, sostanze velenos.che talora in modo acuto talaltra in modo lento, insidioso, atticcau" l'organismo, il lavoratore trovasi in tempo relativamente breve afTetto da condizioni morliosc che ne rendono triste o no abbreviano l'esistenza. A queste conseguenze funeste ilolle nuove industrie e delle nuovo orgazizzazioni industriali devesi porre riparo. Quelle cause nemiche della salute degli operai devono essere eliminate, K dovere della Societ di ollVire al lavoratore questa garanzia che quando entra in uno stabilimento egli trovi non solamente un lavc^ro che per {pjalit e misura non

Con

ci nientre

si

avuto una

ecceda

il

limile

concesso dallo leggi fisiologiche

ficiente retribuzione,

ma

nemica

attenti in

iiuxlo

ed abbia giusta e sufche eziandio sia tranquillo che nessuna causa rapido o in modo lento alla sua saluto.


Ma
per
riuscire

50

necessario
si

questo

scopo
il

spesso

uno

studio

diligente delie condizioni in cui

lavoro

svolge e delle conseguenze

che arreca. Per adottare i provvedimenti necessari e rimuovere le cause nemiche per stabilire leggi a tutela della salute dei lavoratori, necesDa ci tutta la serie di ricersario uno studio dei fenomeni relativi. vanno compiendo da medici, da compiute che si e osservazioni che, di

jjiologi,

da

industriali,

da chimici.

Tutto questo prezioso materiale di studio doveva per essere raccolto discusso e vagliato per trarne ci che di utile e pratico si pu da esso
ricavare.

Ed ecco

l'origine di questo

un uomo che tempo


filantropi, esso

lavoro

Congresso nato sotto gli auspici di non domano, col concorso di studiosi
indici

costituisce

uno degli

pi

importanti

della

civilt

moderna.

la citt di

Milano

lieta di essere stata scelta

sede

del

Con-

gresso. Qui dove ferve cosi intensa la vita industriale, lo svolgimento del Congresso trover certo terreno fecondo. La nostra citt seguir

con vivo interesse le discussioni che avranno luogo e ne trarr ammaestramento per progresso civile. E nella nostra citt che sta erigendo il primo istituto di studi per le malattie professionali; il Comune di Milano non si arrestato dinanzi a sacrifici per fondare la clinica
delle malattie del lavoro.

Milano
in

quindi lieta di accogliere questo

Congresso ed
ai

io

ho l'onore
il

nome

del

suo

primo magistrato

di

dare

signori intervenuti

benvenuto.
Saluto voi
illustri

rappresentanti delle nazioni estere, la vostra pre-

senza

ci

dimostra che

per

un'opera
i

veramente sociale non


Italia

vi

hanno
studiosi

differenze di nazionalit. Siate


i

benvenuti in
regioni

Milano. Saluto
voi

congressisti venuti dalle varie

italiane.

saluto

eminenti relatori degli


tate qui
i

importanti temi

che

saranno discussi. Voi pordelle vostre


il

il

frutto

dei vostri pazienti studi e

ricerche.

Siete

veri

benefattori
le

dell'umanit.

voi

volgeranno

pensiero
voi

riconoaccla-

scente

schiere
i

numerose

di

lavoratori presenti, -futuri, e

meranno perch
salute saranno
il

provvedimenti che si prenderanno a tutela della loro frutto dei vostri suggerimenti.

Onore a voi!
Cristoforis, Presidente del Co-

S'alza quindi

il

senatore Malachia

De

mitato Esecutivo:
Gentili signore, Egregi signori,

La mia parola Congresso nel dare

interprete diretta del


il

Comitato promotore

di

questo

riconoscente e cordiale benvenuto a tutti coloro che "vollero prendervi parte. A S. Ecc. il Sottosegretario di Stato onorevole Sanarelli in rappresentanza di S. Ecc. il Ministro di Agricoltura.

iiulustria a
iifhcio; alla

commercio, impedito
AutorilA
Fi-efelti/.ia
;

di

esser qui

per

altri

impegni del suo

nella [Tsona <l(^iref;rr'^ioConsiglien* Aroldi;

alla

Auloril
l'Igiene

Provinciale

alla

Corniinale
ai

rappresentatu dall'Assessore

per

rappresentanti dei Governi esteri: Fianeia, Baviera, Belgio, Canada, Ungheria, Svezia e delle citt di Trieste e di Bellinzona; ai Medici inviati da tanti Comuni italiani, quali ufficiali
sanitari, tutti venuti (Va noi
l'it.'UZa.
.\l'

professore

Menozzi;

a dare
li

il

lor<)

contributo di lavoro e di espe,

'"^-'

.Hil'lM

rl..|

MlliiV,,

-;ri|llIlH'"|l,

l-lj-.r,,

..

eli.........

,lj'

rr[^_

titudine.

Quando
pensiero
di

noi

iUU:?,

in

un Krimlisi agii

scit-n/iali idrologi,

i.j

lanciai

il

che gravano sui lavoratori nelle diverse industrie, e proposi si indicesse un Congresso inteinazionale per lo studio delle malattie di lavoro: il compianto Sindaco Senatore Mussi, accolse sul momento il progetto con calorose parole e dichiarazioni di assistenza morale e materiale da parte deUa sua amniinistrazit'nc al Congresso stesso. Le successive anmiinistrazioni presiedute
il

prendei-e in

esame

((uesiiu delle sofTert-nze

dall'amico avvttcato Barinetti e l'attuale che

La per suo capo

l'onur.

Senatore

Ettore Ponti, confermarono (juel precedente, e all'opera nostra di preparazione e di effettuazione mantennero protezione generosa, efficace. Un

nostro sentito ringraziamento dunque per paiie

di

tutti

noi.

Ma

la stjildisfazione

debbo

dii-la

inaspettala che non possiamo celare

nella sua interezza, ci viene dal pronto, attivo e personale interesse col

quale, uomini di scienza clinici e medici, industriali, tecnici concorsero a rendere interessanti, nuovi, di carattere pratico, lavori che qui si svoli

geraimo nelle discussioni. Sono 90 temi, sotto forma


discutere, elencati nel

di relazioni e di comimicazioni clie, sia per iniziativa del Comitato ordinatore, sia per spontanea offerta, sono a

programma, a testimonianza che


questione

il

pensiero

di

aveva la ragione in s stessa, ed era una necessit sentila generalmente; sia, dico, una prova che negli studiosi, nei filantropi stava latente una forza la quale abl.i^'i-

agitare una cosi importante e vasta

gnava
della

soltanto

In breve

di una tempo le

iniziativa per sprigionarsi viva e intensa.

migliori

m<'nti si offrirono

pionieri,

bersaglieri
la

battaglia

intellettuale e

umanitaria

che

stiamo per dare sotto

bandiera della fiurificazione del lavoro.

esprimo riconoscenza sentitissima, interpnHando l'animo dell'intero Congresso, dei lavoratori, e specialmente del Comitato ordinatore. Ed ora gentili signore, egregi signori, colleghi e studiosi permettete a me qualche breve pensiero, che la solennit del momento mi suggerisce ili presenza del 1." Congresso internazionale che il mondo vede riunito in Milano per lo studio, dalla civilt voluto, delle malattie che attiggon-
essi
i

Ad

lav(ratori.
^'oi

rammentate certo
il

l'antico

racconto.
il

V.vw

il

secolo

di

Pericle.

Callicrate,

divino artista, alzava

magnifico l'arlenone. .Vtene

ammi-


rava. Quand'ecco la sventura! lascer la sua splendida opera
il

52

dall'alto.

sublime artefice cade


interrotta
?

Morir?
notte, ed

Pericle

sogna una

una Dea Esculapia gli dice come guarire l'infermo: ci nel sogno. A voi non spiaccia che io abbia rinnovato l'antico mito._Esso respira la grande bellezza, ma anche la sorpassata ingenuit di un tempo, in cui gli uomini credevano cadere per una ostilit occulta di Dei ignoti, ma poi pensavano ancora di essere restituiti alla vita per il beneficio di strani
numi.

Su quelle leggende
costruirono
le

altri miti,

altre interpretazioni, piene di miracolo

et che vennero poi.

malattia? nuH'altro era che un agguato del destino! contro di invocavano pi efficaci i timidi ansiosi ricorsi ad una provvidenza metafisica, che non i criteri della profilassi o della igiene. Perch si vive! perch si soffre? perch si muore? Problemi circonfusi di maest religiosa, di un nimbo di mistero, di fatalit. Problemi che suscitavano pi le angoscie della paura o gli istinti di una casuale che non il bisogno calmo ed eroico della la carit e libera piet imagine scientifica, il senso di una religione del cuore, che io chiamerei

La
si

essa

volentieri sociofilia,

umanamente

altruistica, l'istinto della previdenza, la

un dovere intrascurabile di giustizia. Consentite, o signori, una gioia, non egoistica, al paziente cultore del vero, al nemico tranquillo ed implacabile del dolore inutile. Noi che abbiamo gi vissuto molto, noi siamo lieti di questo dono, non sempre lieto, della longevi! , perch, se l'avere vissuto molto ci costrinse
voce imperativa
di

a vedere sfumati molti incanti di giovinezza, e ci fece assistere muti e tristi a molte indimenticabili agonie di persone e di cose, questo per ci ha dato: di salutare un secolo nuovo, un nuovo ordine di cose, di veder imperare le grandi leggi del diritto e del dovere; quelle grandi leggi che

dominano oggi
duttivo.

il

mondo,

in ci. clre esso

ha

di

veramente

civile e pro-

dino,
si

Alle feroci divisioni di un feudalismo, che separava cittadino da cittauomo da uomo: agli inganni superbi di un individualismo egoistico,

sostituirono solidariet, eguaglianza mollale, umanit.

E per il tema che qui ci raccoglie caro al nostro cuore di salutarvi da qualunque terra siate voi venuti. Cosi, il primo saluto sia alla memoria di Bernardino Ramazzini, che dava all' Italia nel 1699, circa due secoli e mezzo or sono, il suo trattato sulle malattie professionali, in cui mise tanta parte di intuizione moderna e positiva: in cui sono dettami dati da mente di vero filosofo e di scienziato, ispirantesi alla convenzione che corra uno stretto rapporto fra patologia e professione; in cui l'antico autore sembrava obbedisse pi al bisogno paradossale di novit che ad un esame sereno ed esatto del reale. E pari saluto a voi che venite da terre straniere: dalla Germania, dall'Austria, dall'Ungheria coi nomi noti di Roth, Sommerfeld, Hirt,

Rosenfolcl,

HaHurt,

EIulemlourg,

Nus[jorli:

dalla

Francia con

|uelli

di

ArnouKl: dall' Ingliillorra coi distinti Tardif'U, Brouardtd, Pfacock: il Belgio colle suo meraHall, Dearden, Tracey, Arlidge, Poore, vjgliose afferma/ioni protezionali d(d lavoro, 173 Ispettori medici delle
Bi-enioiid, Broca,
officine: infine dall'Italia
eini,
il

con Mantogaz/a, Mosso,

Giglioli,

Devoto, Pieracdella

nrjedico Ministro Baccelli,

che a

f|iM'sti

studi diede

grande impulso:

non

pochi

ancora:
il

non

tacendo dei

rispettabili

membri

Comspe-

missione che
ciali.

(Joverno italiano cre nel

1901

per questi studi

le

frontiere, rinsalda le energie, lega in


gli

Meravigliosa unita dell'intelligenza! Essa, senza alcun dubbio, supera una solili a ri et di ansie, di spescienziati; la palpitare all'unissono
i

ranze, di ricerche

cuori pi divisi

dal clima, dalla temperatura, dalle sventurate ragioni delia politica o del nel senso moderno della parola capriccio, riabilitando, santificando

<^

la

nostra povera ed appassionata natura umana.

la

scienza medica e sociale

a questo punto.
si

Un

giorno, prossimo a noi, con utile pensiero,

vkk' n<'gii mi' mi uni


fliriiii

del lavoro

una

juoslioiie di

doreri compiuti fino al martirio e di

relativi: si vide

accanto
le

ai rischi inevitabili

una
che
e

fonte di rap[)orti legali,

si

imaginarono
i

leggi di prevenzione e quelle di


si

tabelle fisse e
quillit

regolamenti, perche

senti

il

compensazione, e !. lavoro, senza la tran^

una

scliiavit di odio e di

spasimo,
subito
di

non
poteva

l'ambiente

del

progresso e del benessere. Bast invocare la chirurgia:


diretta

essa

definire

l'entit

ed

indiretta,
il

prossima e lontana

ogni

lesione,

classificarla,

attribuirle

compenso.
le

Ma
Il

per

malattie? Quale

campo

sconfinato!
si

nostro Mantegazza ha detto cosi:

T'na jtrofessione un

modili-

catore profondo della vita: per essa ora


organi, ora
di
al

condannano

al

riposo alcuni

si stancano ed esauriscono altri: per essa si risente l'influsso un lento avvelenamento, o con maggior fortuna si trova un rimedio

proprio male: alcune


lei

volt^

l'influenza del mestiere sulla salute tale


della

da superare quella
insieme
.

clima,

razza

dell'eredit,

prese

tutte

ragione il nostro concittadino. Professione e morte: professione e malattia: uomo e lavoro: fatica muscoli: ambiente, adattamento, materiale professionale: ecco gli
elementi della indagine.

Ha

Fu dunque

logico e giusto che

anche
e

le

malattie
il

contratte

per

il

lavoro dovessero e debbano occupare la niente e


e degli studiosi, a tutela,
ttitta

cuore dei produttori

a difesa

a compenso
il

di chi

d alla societ
le

l'opera delle sue braccia, stabilendo


lato, la

rapporto fra

professioni

da un
1".

mortalit e la morbillit

umana

dall'altro lato.

a questo punto permettete, o Signore e Signori, che io vi faccia

brevemente, innanzi agli occhi varie vittime, siccome punti del grande quadro doloroso. Ecco 1 professionisti scienziati, ecco i muscolari, ecco gli obbligati alle fatiche dell'intelletto, ecco gli uomini in lotta con i pericoli delle polveri e dei veleni, delle temperature basse ed elevate, delle pressioni
sfilare,

dell'aria ambiente.

della

Nel pallido scrivano e nel diligente incisore la malattia fa un crampo mano, un tremolio, uno spasimo od anche una paraUsi dell'arto.
Nell'impiegato
in
altri
si

lo spirito per l'ossessione di una idea nemica di tutti, l'inesorabile ed insidiosa nevrastenia: altrove noi giungiamo quando uno sforzo muscolare, troppo prolungato, ha gi castigato un martire ignoto con una ipertrofa idio-

deforma
la

fissa:

fa

strage

patica del cuore.

Ecco i minatori dalla struttura scheletrica in cui una fanciullezza brutalmente sfruttata arrest lo sviluppo. Ah! bella di sole la nostra Sicilia! ma chi non sa come in molte sue solfare la necessit di poco pane crea un rachitismo artificiale per
centinaia dei suoi miseri carusi?

E
zioni

divina l'opera della stampa!


dei

ma
curvi

chi ignora
sul

le

diverse

intossica-

combinatori
felici,

tipografici,

piombo

delle loro cassette

piene di caratteri mobili?

Noi siamo

orgogliosi
i

della

ma

non basta ricordare


con
al

caduti in

compiuta galleria del Sempione! un rapido^ cozzo fulmineo: per assolcentinaia

verci bisogna riflettere in quale ambiente saturo di umidit, senza luce


diretta,

una temperatura
minuto,
e

lunghe, interminabili ore, finch


pulsazioni
riarsi, sgoccianti,

di uomini stettero aveva persino centosessanta l'ardore interno dei loro poveri corpi, un di

altissima,
il

cuore

toccava gradi di febbre!

la lenta distruzione

organica nei muratori, nei contadini ed operai,

per anchilostomi e anguillule forse da Nessuno e niente si sottrae a questa

meno?
fatalit
di

fatica e di dolore.

Sovracarico
operaie nelle

di intelligenti

o saturnismo di uomini semplici: avveledi

namenti da metalli o da fosforo; nevrosi da arsenico; tabagismo


manifatture
dello

Stato;
in

malattie
la

degli

occhi,

dell'udito,

della pelle.... tutta


si

una ridda

cui

nostra mente, l'anima nostra

smarriscono talvolta!
Quali e quante
terribili insidie

ha

la vita!

Come

bella la

morbida seta!

ma

pensate voi intanto alla malattia

delle bacinelle

che strazia

le filandiere?

Che dolce profumo ha


niante
i

la vaniglia!
i

ma
frutti.

rammentate

la

rogna

dila-

contadini che ne raccolgono


salute
il

Danno
stanno
le

chinino e
pustolose

il

catrame:

ma

innanzi agli occhi non vi


chinino,
I'

eruzioni

degli

operai

del

eritema dei

maneggiatori

di catramo;'

E
bile

cosi

che

la

morte e

la vita,

la salute e

l'infermitA
fin

si

allacciali'
<^

quasi indissolubilmente; e noi rlomaiiiliamo: Mell'intrico


portare un taglio netto
i?

d'jve

possi-

Chi pu collaboi-are all'impresa/ .liiwinir. .mii j.i..ijlemi che K a qunsto puntu, nella mia ineiif mi chiedo: quale la parte dell' industriale? certo mi permetto es[)orre. e<^li dovr far studiare da propri medici le forme morbose delle singole
:-..

l'i

industrie e farne conoscere

sintomi

iniziali

per riparare in tempo.


di morbilit di

E mi domando

ancora: la funzione preventiva del tecnico e dei chimico,


le

chiamati ad affermare, se non a togliere


ogni industria, Hn dove potr giungere?

cause speciali

le

Associazioni operaie,
questi ne

le

Camere
fatti

co.npito grande, raccogliendo dati e


dioso, percht'
clusioni.

del lavoro non hanno qui un che possono sfuggire allo stupraticit
delle

approfitti a magiriore

sue con-

cerco sapere anche questo: per la tutela del lavoraii'L' non dovr

esser necessaria una selezione, destinandoli a mansioni

meno

pfrif'nlnse

o maggiormente ardue a seconda della costituzione?

Lo

stesso lavoratore non dovr essere aiutato da noi colla innicazi'iM-

scientifica di

dei rischi di intossicazione o di


Si
le

un regime speciale nella nutrizione e nelle bevande a seconda esaurimento a cui possa incorrere?
le

potranno alternare

occupazioni per interrompere e paralizzare


signori,

influenze deleterie d'ogni ambiente e d'ogni cura professionale?

Quante interrogazioni, o
e lanie

ignote e quante

ricerche

Hiisure legali oltre (juelle

e quante risposte ancora a dare! ancora ci si parano innanzi! e quali pi sintomatiche e generiche gi chieste e otte-

nute,

ci

restano da escogitare?
l'ora cosi di inizi, di

cosi ancora

primi passi; il quesito grave e solenninuovo che noi sentiamo di non poter pretendere che queste nostre adunanze siano gi un Congresso, uno scamlno di dati precisi.
Piuttosto

Ma

un primo affiatamento, un preludi suirsi pu resistere. Qui clinici, tecnici, industriali siamo riusciti ad adu: arci pi per prometterci una crociata bianca del domani, che non per lodarci di vittorie ottenute o per affermare tutte le certezze di cui, pur troppo, non dobbiamo ancora consolarci. E una vigilia di armi a cui foste invitali. Non per delle armi omicide, come quando patrio non libere si alTmncano, e la carica alla baionetta o il grido della barricata dovevano a forza voler dire che l'amore si fondeva in un tragico crogiuolo di odii. Suona rintocchi la canifiana! si, ma chiama a raccolta tutti gli uomini
definirle

amiamo

gestivo,

un impulso

al

quale non

la follia

non contro l'uomo sibbene contro la morte, la rachitide, l'alcoolismu, che ci minacciano, persino mentre jii sacra, piti pura, pi buona

nella iifcessit del lavoro e l'anima nostra. Stringiamoci in fiiscio!


Verranno
si
Il

56

ma
la

poi le leggi e

regolamenti:
di

nostra materia che


di Stati.

regola pi per

una cospirazione
le

sentimenti che per imperio

codice contro

malattie professionali, o signori, risulter pi invioclinici,

labile se
tutti

vorranno, perch
il

sar patrimonio di industriali, tecnici, il dovere ha parlato ad


desiderio della prevenzione

chimici, se insieme

essi,

perch sentirono
della

al

postutto che

lavoratore sano e forte pi rimuneratore per l'industria.


il

Bisogna che
diventi

igienica,

sociofilia

che usciranno da noi vivranno sicure nella coscienza dei popoli. Lavoriamo. Il momento ci propizio: che vuol essere pensiero moderno, gentile se, mentre nelle gallerie della

un

istituto: allora le leggi

Mostra internazionale
e delle, industrie, noi

di cui Milano si gloria ferve il trionfo delle arti provvediamo intanto a combattere ci che quelle

stesse arti ed industrie

hanno

di malefico, di esiziale.

Vittime oscure, inconsapevoli dei mostri d'acciajo o delle incudini assordanti o delle miniere o dei telai o dell'arte grafica, o del lavoro

mentale, lavorate: noi qui pensiamo non soltanto ai grandi urli di Courrires o d'altrove, ma altres ad ogni attimo inavvertito della vostra esistenza laboriosa che vi toglie sangue, giovinezza, Davvero mi sento orgoglioso come cittadino e
felicit,

genio.
di studio,
il

come uomo

che

l'Italia,

che Milano accolgano col

mio saluto quello che sar

no-

bile successo, o signori, delle indagini vostre e delle vostre proposte. E con tali pensieri di filantropia, unitevi a me per elevare un inno

al lavoro, all'umanit.

Porta quindi

il

saluto dell'Austria

il

dott.

Hermann

von Schrotter:

Herr

Praesident, nielne

Herren!
offic.

Wenn

es Oesterreich

auch itnterlassen hat einen

Delegierten

zu nennen, so glaubte ich einer freundlichen Auffordei-ung Ihres Comits folgend nicht unterlassen zu sollen Ihnen im Namen meines Vaterlandes wobei ich die vvrmsten Wnsche zu diesem Congresse zu entbieten zugleich fr Doct. Telek}^ spreche. Ich bin dieser Aufforderung um so Freudiger nachgekommen als mir die Gedanken, welche diesen Congress bewegen, schon vor Jahren durch den Kopf gegangen sind als ich im

Dienste der Gewerbehygiene 26 Mtr unter

dem

Spiegel

der

Donau den

Spatengefuhrt habe.

Wenn wir auch bewundernd auf die Leistungen der modernen Hygiene blicken durfen, so kann man sich doch dem Eindrucke nicht entziehen, dass ein Theil dieser Disciplin, die Gewerbehygiene im engeren Sinne, gegenber der bacteriologischen und serologischen Richtung etwas zurckgetreten ist und nicht allerorts gleichen Schritt gehalten hat mit den onormen Forschritten der technischen Industrie. Hier war eine Liicke auszufi'iUen, deren Bestehen Ihr Generalsecretr Prof Devoto ich glaube nicht schon seit mehreren Jahren richtig erkannt hat

fehi/iigoheii, weiiu

wir das Zustandelvommen dieses ersten interiiationaien

Congressf'S

l'iir

Ciowerltohygienedeii zitlliewiissteii, rastlosen Beslrebungen

Dcvolos

venlankeii.

Wio zwei

ungestiime Rennplenl
l)aKl ist

eileii

Industrie

iind

rnedicinisch^

Forschuiig vorwiirts;
ckes, Klectriciliit

orsterc voraiis
Meditili hai

Verwetulniig
nachziikommen

des Luftdru-

uiid

die

um

die

Ge-

aus der Bezw ingung dor l'ilemente resultiereii zi Itescitigen, idi eriniiero an die epochalen lnnvoraus Ijald ist die Medicin und Asepsis, welcli; innie tochnische z^veige genschalteii dor Anti schiif lun den Aiifordorungen an Ventilation, Dosinfection, Wasserverfahren die

orgung gen'chl zu werden.

einander zu gelien sich und ergaenzend; Technik und Medicin bedurten einander um ihre grossen Problenie fiir die Monschheit, ohne Opfer und ohne Gefiihrdung der Gesundtheit zur Hebung des Volkswolstandes durchfiihren zu kr.ruien. Der Medicin fallt die Aufgabe zu alle jene Projecte et Unternehmungen l'ir den Ingenieur und Arbeiter gefahrios zu gestalten, niit welchen die Technik in Kiihner Concepti"n voranslrmt. Indusilrie und Medicin, deren \\'('ge sich stets kreuzen werden, ItediM'fen einander; dami werden die Erungensehallen beider Gebicte wahre Forlschritte bedeuten, wenn sia sich zum \\'ole der Menschhcit zur Ib'liung des gesellschai'tiichen Lebens vereinigen. Und darin liegt, glaul)e ich, eine weitere und nichl die geringsle Bedeutung dieses Congresses. ^Vas wir hier anstreben wird dazu beitragen die Kluft gjinghch zum Schwinden zu bringen die da und dort noch zwisciien dem Arbeiter mit der Mand uml jenem des Geistes zu bcstehen scheint, sie wird, wenn ich mich so ausdriicken darf dazu beitragen sociale Potentialdiflerenzen auszugleichen unti Krankheiten

Schon fangen

die

beiden

Gebiote an mit

gegenseitig, hiilfrcich Curdernd

der Gesellschaft
In dieser

heilen.
ist

Art

dioser Congress nicht niir ein weiterer Baustein in

der Knlwicklungder Ilygiene.sondern auch im Gebiiude unserer modernen


Cultur, er wird
In

manche Probleine auf socialem Gebiete zu lsen helfen. schonen Vaterlande, das sich in dem letzten Decennium in soglaenzender W'eise an dem inlernationaien wissenschal'ilichen W ettich lirauche nur an die Xanion liewerbe der Nalionen betheiligt hat Mosso, Sacelli u. v. A zu erinnorn Marchiafa\'a, Celli, Grassi, ^ind die angedeutelen Fragen durcb diesen Cungress zum ersten Male
Ihrem

vor ein breiteres


ist

Forum gebracht worden.


gegangen

Italien, die italienischen Aerate,

und hat einen Apell an die anderen Staaten gerichtet der von bleibenden Kolgcn begleiiet sein un! fin neues reiches Arbeitsfeld gemeinsamer Fruchlbringendcr Thtigkeit zeitigen wird; diirch diese Anregungen ist auch die m"glichkeit einer internationaien Gewerbehygienischen (ieset/gebung nicht mehr
hier einen Schritt vorwjirts
in
!ill/u

wi'ite

l'Vrne genickt.

5S

In dieser Ari den ersten Spatenslich gethan und riffentlich die massgebenden staatlichen Factoren auf die Nolwendigkeit einer gemeinsamen Arbeit der Techniker und Aerzte hiiigewiesen zu haben wird das bleibende Verdienst jener Mnner sein, welche diesen Congress zu Stande gebracht haben. Und ^Yas auch die Zukunft bringen mag, und sie wird man wird stets dankbar auf diesen ersten reiche Erfolge bringen Congress zuriickblicken mssen und der Muhe eingedenk sein, der Sie sich llerr Praesident und Ihre italienischen CoUegen unterzogen haben. In diesem Sinne muchte ich, meine Herren diesen Congress begriiast wissen, dessen Schwerpunkt vielleicht darin Hegt, dass hier zum ersten
-

Male
e

die cooperazione dell'ingegnere e del medico, dell'industria scienza medica in ihrer segenbringenden Gemeinschaft fr die Menschheit zum Ausdrucke gekommen ist. Die sudliche Sonne unter deren Strahlen dieser Congress tagt, wird auch ausserhab
della

ihres Vaterlandes belebend

und befruchtend wirken.


ist

Mein Vaterland,

ins besonderen \A'ien

in

hygienischen Fragen

ist eine Lehrkanzel fiir GeKaupp erfolgreich verwelche von Dott. werbehygiene eingerichtet, treten wird. Ich darf hier vielleicht daran erinnern, dass bei uns die erste Volksheilsttte fr unbemittelte Tuberkulnse in Alland durch Leound pold von Schrtter ins Lebengerufen wurde, ein breiter A^'ald Wiesengi'irtel soli demnchst unsere in regstem Sanitaeren Aufschwunge begriffene Stadt umspannen um dem Arbeiter Ruhe, Luft und Erholung zu sichern. Eine gross angelegte hygienische Ausstellung tagt eben in Wien, welch oesterreichische Arbeit auf dem Gebiete der Gewerbehygiene

nicht zuriickgeblieben.

An

unserer Technik

in

reichem Masse vor Augen fiihrt. Gestatten Sie nur meine Herren

in die

warmen Wiinsche
die
sich, Sie

mit welchen

diesen Congress zu begriissen die Ehre

hatte

Bitte anschliessen zu

drfen:

Kommen
sein .

Sie zu

uns und (iberzeugen Sie

werden

will-

kommen

Il

dott.

Dsir Gilbert, Ispettore capo


il

al

Ministero del

Lavoro

del

Belgio, pronuncia

seguente discorso:
dire les

Avant de vous
belle (jeuvre

impressions que j'prouve contempler

la

accomplie par le Comit organisateur du Congrs, pcrmettezmoi de m'incliner avec un respect profond devant le Chef de la nat3n
intelligente et fire dont
JLes

nous sommes, aujourd'hui,


ofCrent,
le

les htes merveills.

Congressistes

trangers

unanimement,

leurs respectueux

hommages

Sa Majest
de la

Roi

d'Italie.
le

Perniettez-moi de saluer aussi


et les autorits
ville

gouvernement de votre beau pays


par leur appui telo

de Milan qui ont voulu,

moigner de

?.un

baute

sollicitudi^

pour

bicn-tre dos travailleurs.


l^lmetlez-moi,
(levuiis la .solermene
enfili,

r.'.t

de fdiciler

le Cornile^

(l'Organisation

fi

qui noiis

manifeslation
s'ouvreiit les
et

scieiitififjuo

qui nous niunii.


Con^ri''s, j'6|trouve

Au moment
tinieiil

oii

travaux du

un

simi-

la

fois |r(jlbii(l

complcx', doni

ji-

voudrais tcher de

faire

devanl vous l'analyse.

Ce sentiment est fait de gratitude, de joie, d'espoir et d'enthousiasme. Tuus eeux qui, ou diverses contres, s'iutressent au sort des ouvrier>
prouveroul
toire

une vive

recoiniaissance pour
et

l<'s

liomnies d'initiative
projet dilficile
et

et

de sentiment qui cut cun<;u


l'r^res

conduit

:i

bieu

le

niri-

du premier Congrs des Maladies professionnelles. C'est a ces condistfngus, ces intelligences d'elite, fpie nous devoiis la faveur
et

de pouvoir clianger, en joutes courloises, nos ides


C'est

nos conceptiuns

sur les principaux points intressant la patliologie professionnelle.

eux aussi que devront de se mieux


les travailleurs

c>nnaitre et de s'estimer

davantage
lireux, se

de

la

pense, qui, de jour en jour plus

nom-

passionnent pour

les queslions

de l'hygine dans

le

travail.

Le Congrs de Milan

fait
le

naitre en nous l'esprance de voir, avant


travail

peu, se transformer partout

malsain d'un grand nombre de

souvent si ptmible et parfois si nos semblables. Ce resultat, Messirurs,


pini, ;iu\
iiumiI'Pi'-

nous

le

i1('vr<)ii-<,

poiir

niii'

lniniii"'

.Ih r'i.Miiic

i1'()il'.i-

nisation.

l'ceuvre qui nous runit est

Ces dvuus confreres uni lo droit d'elre liers iU: It.'uis etl'url>, ear grande et belle. Elle semblo devoir raarquer une tape importante dans la marche du progrs des sciences sociales. C'est aujourd'hui, [tour la premire fois que des mdecins, des fonctionnaires et des savanls, venus de dilfrents pays se rcunissent pour tudier ensemble, et uuiquement, la patologie du ti-avail. Cette j'uvre ne sera pas strile: le [trogramma tlu Congrs en tfmoigne avec loquence, et l'mpressement de nos confrres ritondre l'appel du Coniit est le gage assur d'un grand succs. Je suis heureux, Messieurs, de vous exprimer, au noni ilr uimh i;i\>. le vif inicret que nous portons vos travaux. Honneiir aux organisateurs de ces assises! S'ils ont mrit l'admiration de leurs jiairs pour la haute pense rpii les a guids, ils se soni
aussi cr des droit l'eternlle reconnaissance de la classe laborieuse.

Segue

il

piol".

/.

P. Lanijlnis dell'Universit di Parigi:


collo//ues,
et

Trcs honorH

de repondre a l'aiinable

du Travail de l'iance a t tres heureux le Senateur De Crisloforis l'invitant a envoyer un dt'legue de son Mmistre au Congres International de maladiedu travili!. Il n'est pas en efTet de problemes, plus interessants, mais aus-i
lettre

Le Ministre du Commerce

de M.


des maladies professionnelles.

60

oii

plus diffciles que celui de l'assistance scientifque

legale

aux victimes

L'adoption par la presque universalit des Nation du principe de la


rsponsabilit patronale vis a vis des accidents

du

travail,
les

a rendu plus

manifeste encore
vriers, frapps

l'injustice

actuelle qui sevit sur

malheureux ou-

par l'insaluhrit de leurs professions.


sufft

Certe, la science a fait dej beaucoup pour ameliorer les conditions

du

travail, et

il

de jeter un simple rgard sur

le

programme de
les

ce

Congres, pour voir avec quelle activit quel devouoment,


attenuer,

savants dans

touts les branches: Medecine, Chimie, Technologie, cberchent modifier,

quand

ils

ne peuvent

les

supprimer

les actions

morbides qu'en-

gendrent de nombreuses indusiries.

Mais

quoiqu'il arrive, l'industrie fournira loujours des victimes, et

une

societ digne de ce

nom, ne savent

ils

abandonner
et

la charit publique.

Tous ces problenies sociaux


diale
si

entraineiit des complications fnancires,

des charges nouvelles pour les Industries


intensive,

devant
soit,

la

concurrence monles

un

Etat,

si

bienveillant qu'il

pour

dshrits

ne peut songer prendre des mesures legislative, de reparations que s'il n'assure de trouver dans les autres tats un esprit analogue, telle que les charges se repartissent regulirement dans l'ensemble de la vie
individuelle.

C'est prcisement

le

role des

congrs

mternationales do prparer

l'entente generale entre les nations.

pli

de

Tous ceux qui s'occupent des questions sociales, savent l'etfort accompuis 20 ans par le gouvernement de la Nation Italienne pour

l'avvaloration de la classe ouvrier.

Aussi n'avont nous pu tre surpris de voir le premier Congrs des maladies du travail se reunir dans cette terre lombarde.

Comme
remercier

les

Congrs

le

la Direction du travail de France, je tenais promoteurs Ilaliens et parmi eux, le distingue President du Senateur De Cristoforis de leur genreuse iniiiation.

delgu de

Il

dott.

Anders Bacldxind reca


Praesident!

il

saluto del

Governo svedese:

He ir
JMeine

Damen

inid

Hervenl
liei

Als Vortreter Schwedons


laulio icli rnir unsei-en
filii'cn.

Dank

der Einladting

diosem hochvorolirton Kongresse erzum Kongresse hervorzu-

Scliweden sind fiir ilio hier vorkommenden Fragen selir und iiberzeugt, dass die so wclitigen Arheiten des Kongresses liedentende und segenreiche Resultate liefern \vird, spreche ich die Freude aus in don Verhandlungen Theil nehmen zu knmion.
in

Wir

intressiert,

CI
|)rol".

Il

ilelegalo
i

del

Govcmmio

havarese

M'ivtin.

Hdhn

di

Monaco,

COSI saluta

Congressisti:

Hucli re reh ite

A n icesen de

Als Vei'treter des Koenigroichs Bayern habc

icli

die

l-lhi-.-

Ihnou die

hcrzlichslen ^^'uensche fuer einen erfolgreichen Verlauf Ihres (Jongresses zu ueberbringen. Sia wissen dass unsere fli-utsche Gesetzgebung es ei-

moeglicbl aucb innerhalb der einzolnen Landi'steile besondcre Einrichtungen und Gesetze fuer den Arbeiterscbutz zu treffen. Das Koenigreicli Bayern hat sich die PHege der Gewerbehygiene besonders angolegen
soin lassen. Als einer dei- ersten

cher

Fabrilvaufsiclilsbeanten

Staaten hat es die Anslellung weibliverfuegt, ein ArbMter\volilfahrtsmuseuni


jetzt der Vollendung entgegen geht dureh einen LehraulGewerbehygiene der
rroroij:clt,

eingerichtet, desen

Neubau gerade
in

und endlich don Unterrielit


trag an der Universitael

Mucnchon

di-n

y.n

Vcrtroli-n

if'h

die

Ehre habe.
\\"ir

stehen

in

Deulscliland

auf den
in

Boilen

einer

guten

lra<iiu''n

und

stnendigen

Forlenlwiclvlung

der Frage
beroits

des

Arbeitersschutzes.

Sie alle wissen, dass in Erfuellung der Botschaft Kaiser


Isten JSeine Maiestaet Kaiser Wilhelnn
II

Wilhelms des

Arbeiterschutzconlerenz naeh Berlin berief, in Arbeiterscbutz internatipnal gleichmaessig geregelt werdeii inuesse,
nirht einseitige oeconomischc Belastung fuer die Industrie eines

1890 eine Internationale der Erkenntnis, dass der

wenn

Landes

daraus entstehen
^^'ir

soli.

niuessen auch im hygieinschen Interessen des Arbeiters fordern, dass die Regelung des Arbeitersschutzes in dieser Weise erfolgt, dass die Industrie dadurch nicht unterdrueckt werde und damit die Ernaehrung breiter Volksmassen l)eeintraechtigt werde, sondern dass ini
Gegenteil dureh den Arbeiterschutz die Leistungsfaehigkeit des einselnon Arbeiters zugleich mit dem Standard of Life gehoben wird.

nur nioeglich sein wenn die Regelung des Wenn aueh der Ausgang der Conferenz von 1890 und auch der Berner Conferenz noch ein etwas unbefriedigender war, man wird dem Gedanhen, weloher den Conferenzen zu Grunde lag seine Bewunderung nichi versagen koennen und
Alles das wird

aber

Arbeitersschutzes international erlblgtl

man

wird hoffen duerfen


ein'

dass

in

nicht ali zu ferner Zeil der Arbeiterfindet.

scbutz doch
die,

Internationale

Regelung

Dafuer muessen aber

cinige V^orbedingungen erfuellt sein, eine der wiclitigsten

Bedingung

isi

dass der Arbeiter in alien Laendern die sich zusammen wollen annaehernd den gleichen Bildungsstand aufweist, dass er ueberall das (iefuehl der Selbstverantwortlichkeit besitzt, ohne welches ein wirkschliessen

samer Arbeiterschutz
Staat,

ein Ding der Unmoeglichkeit ist. \\'ie viel auch Gemoinde, Aertzle, Teehniker /um \\'ohle des Arbeiters wirken


moegen, wenn er
unsere
selbt nicht

62

lichen Vorschriften die

ihm gegeben werden, auch

dadurch milarbeilet, dass er die gesundheitbefolgt so wird alle

sein! Und eine weitere Vorbedingung fuer Regelung des Arbeitersschutzes ist ein gruendliches Studium der Gewerbekrankheiten, und ein Austausch der Erfahrungen, wie Sie ihn hier in diesem Congress ermoeglichen wollen kann nur im hoecstem Masse foerdernd wirken. Das Gebiet ist eines der schwierigsten in der Medizin, schwierig, durch die immer neuen Gefahren, die neben den alten auftreten, schwierig besonders auch in diagnostischer Beziehung, weil hufig die Entscheidung

Muehe vergebens

eine internationale

darueber ob ein eingreifender Einfiuss des Berufes vorliegt, moeglichkeit wird.

fast

zu Un-

und

Aber der Boden, auf dem wir zusammengefunden haben, das Land die Maenner, die uns zusammengerufen haben, bieten die Gewhr

dafuer, dass unsere

Bemuehungen dem

die Geburtsstaette Ramazzinis,

nicht nutzlos sein werden. Italien ist den wir als den Begruender aller litera-

rischen Bestrebungen auf


len.

Gebiete der Gewerbehygiene feiern duerErfole;

Moege der

Geist Ramazzinis ueber unseren Verhandlungen walten,

denen ich nochmals von Herzen vollen

wuensche!

Il

comm.

prof.

Bo.z:-ol<j

assessore per l'Igiene di Torino, reca

il

saluto augurale della sua citt:

Sono oltremodo
le

lieto di
il

portare al

1.

Congresso Internazionale
appartenere
in qualit

per-

Malattie del Lavoro

saluto

augurale fraterno
di

dell'amministrazione
d'as-

civica di Torino, alla quale

ho l'onore

sessore per

il

servizio dell'Igiene.
la

Milano e
patologia delle
slfede

Lombardia che hanno scritto tante nobili pagini sulla professioni, avevano ben diritto di essere prescelte a

1. Congresso. E poich tra le materie poste all'ordine vedo l'Anchilostomiasi, doveroso per noi ricordare un grande cittadino milanese, il Dubini che ha legato il suo nome indissolubil-

di

questo

del giorno

mente
di

alla patologia del l'Anchilostomiasi.


citt,

Da questa
proteggere
il

da questo Congresso che registra


stranieri,

tanti illustri

nomi
a
e

scienziati italiani e

parta quella
i

luce radiosa

destinata

lavoro, ad assistere

lavoratori senza turbare lo sviluppo

delle industrie che

sono tanta parte dell'avvenire, della patria nostra

dello stesso benessere dello classi lavoratrici.

Al Senatore De Cristoforis che passa con i giovanili entusiasmi e con lena infaticata dai campi di battaglie, alle pi audaci e moderne
affermazioni
del

pensiero

scientifico

nell'assistenza
il

dei

lavoi'atori, al

Comitato

tutto, alla citt di

Milano esprimo

riverente saluto della

mia

citt di Torino.

S'alza
scorsi!:

inline

S.

M.

l'oii.

prol".

Sanfin-l/i

che legge

il

seguente di-

Sifjnore e Sif/nitri,

voraueiite una grande e doppia soddisfazione che mi arreca l'alto onore deirincarico affidatomi daH'in. Ministro Cocco-Ortu, di inauirurare in sua vece questo |>rimo (Jongresso internazionale p<'r Ir* niala(t!r> del
lavoro, cui

Milano concede

la pi cordiale ospitalit.

Como

rappresentante del

Governo
alle

deblio anzituliu (.'sprimcn' n piu


la

vivo compiacimento per cpiesta noliilissima iniziativa,

quale C(rrisponde
nostra politica del

perfettamente al
Favoro.

programma ed

speranze

della
del

st'anno

Essa corona degnamente le solenni feste vengono celelirate in Milano: com[deta


di

lavoro che in quequali

altre procedenti ottime


le

iniziative

cui

('>

ricca

questa nostra capitale industrialo, tra


e credo

rifulgo di vivissima luce quella Clinica delle malattie del Lavoro,

desideio ardentemente
tutti
i

di

cultori delle scienze

mediche

che io farmi interprete del sentimento di di veder funzionare il piu presta,

a decoro od incremento degli


delle classi lavoratrici.

studi modi'^i

' o

>;.

.Ili<>v"

d"ll..

^..(T.m-.m,/,.

La preparazione
<

di

questo Congresso ha atlValflIaiu ed


i

un solu inieniu

tutte lo autorit locali, gli .scienziati


giuristi,
le

professionisti metlici, ingegneri

organizzazioni
di

professionali
la

Camera

dcd

Lavoro

Milano,

rpiale

industriali ed operaie, e la pure ha voluto coojiorare nobil-

mente alla migliore riuscita pratica del Congresso. Una cosi poderosa armonia di intonti dell'Autorit, della Scienza, del Capitale e del Lavoro, raggiunta con tanta spontaneit di concordia un fatto di altissimo valore e significato, che il Governo lietissimo di constatare, anche per trarne migliori auspici a favore dell'avvenire delle istituzioni del Lavoro
('

in

Italia.
i

Posso assicurare che risultati di questo Congrosso sono attesi col grande interessamento dal nostro Governo. Oggi il fattore economico laroro, che ha gi una nou-volf i-ipiir-sentanza nel meccanismo della nostra amministrazione, trattato alla
|>iu
'

stessa stregua
classi

del fattore capitnic, e tutte le aspirazioni legittime delle

Amministrazioni studiate con il problema della tutela del lavoratore contro lo malattie professionali, oggi piu che mai, [ireoccu])a il Nostro Legislatore, al pari degli eminenti scienziati, dei modici, degli ingegneri, degli industriali e dei filantropi, qui conveiniti da ogni parto per studiarli e per proporne la soluzione, ed ai quali
operaie

vengono

dalle comi)etenti

attenta cura e col Ijenevolo

proposito di secondarle. Quindi

tutti

io

reco

il

pi cordiale .saluto del (ioverno.


in cui difficilmente
il

E questa una materia


]iassi'

Legislatore pu fare un

prima che

la

scienza o gli intorossali abbiano espresso con preci-


sione
i

04

loro voti. L'esperienza estera mostra quanto sia difficile poter fare una legge perfetta per la tutela igienica dei lavoratori. Da un lato questo tema strettamente connesso a quello del mutuo
in
Italia,

soccorso; od

pi

che altrove,

sentito

il

bisogno

di

disci-

plinare la distribuizione dei sussidi di malattia delle Societ operaie, che

non sempre funzionano bene;


luppare
e

e pi ancora sentita la necessit di svi-

questo alto sentimento civile del mutuo soccorso in quelle provincie meridionali dove esso scarseggia o manca del tutto.
favorire
D'altro lato
il

nostro

tema

connesso,

ancora pi intimamente, a

quello delle provvidenze di carattere preventivo delle malattie professionali.

A
viva

questo riguardo, anche

soddisfazione

per

il

come igienista, io debbo esprimere la pi programma del vostro Congresso, dove sono
rilievo,
i

lieto di scorgere, posti nel

maggior
Clinica

massimi problemi
profilassi delle

della pato-

logia

professionale,

della

della

malattie del

lavoro,
Io

nonch i relativi problemi didattici. non entrer qui nell'esame di siffatti problemi
i

tecnici;

ma

mi

permetter invece rilevare


zione.

problemi correlativi nel campo della legisla-

Nel campo della legislazione sanitaria preventiva del lavoro appare

massima

la difficolt di dettare

norme

di diritto
i

uniformi e generali. Si

tratta, nella

maggior parte

dei casi, di evitare

danni che derivano dai

materiali adoperati nelle industrie, dall'ambiente di lavoro e dai metodi

da cause cosi numerose e diverse che si ribellano ad una trattazione unica. E per vero, il potere nocivo d'i queste cause non mai assoluto; sempre relativo per ciascuna industria e per ciascuna lavorazione, anzi direi quasi per ogni opifcio. Onde la necessit che le leggi seguano attentamente gli studi nelle condizioni igieniche in cui si svolge il lavoro e delle malattie e dei danni che esso arreca ai
di lavorazione, cio

lavoratori.

Ne consegue che il legislatore, specialmente da noi dove mancano ancora opportuni organi di rilevazione, per fare i primi passi in questo difficile campo, ha bisogno di due sorta di ausili: di quello della scienza, soprattutto della medica e della economica, e della cooperazione delle
classi interessate.

La necessit della funzione ausiliaria della scienza, che ora in questo Congresso emerger luminosa, fu gi riconosciuta dal nostro Governo. Fino dal 19 dicembre 1901 il Ministro di Agricoltura, Industria e Commercio, On. Baccelli, institui una Commissione di persone tecniche, prevalentemente di igienisti e di patologi, coll'incarico di studiare le cause
e
le

profilassi

delle

malattie

professionali

degli operai.

lavori della
al pi

Commissione sono a buon punto; ed il Ministero far si che presto vengano condotti a termine e resi di pubblica ragione.
Dal canto suo
dati
il

Ministero nulla

tralascer

per

raccogliere quanti

potranno occorrere.

Da

circa un

anno

l'Ufficio

nazionale del Lavoro


ha
comincialo
[rolnssionali; e
il

t]T^

a studiare nel suo Bollettino le questioni delle malattie Ministero intende elio questo nuovo ramo dell'attivit di
si

queir importante Ufficio sia ancora sviluppato, affindi


i;ere al
telati ve:
pili

possa raggiun-

presto l'intento di raccogliere, coordinare e pubblicare notizie

alla legislazione sulla validit e sicurezza nelle varie

forme del

lavori;

all'applicazione

delle relative
ivi

b'ggi nei [taesi stranieri pi pro-

grediti

ed

ai

risultati

ottenuti.

questo scopo noi cureremo a che

l'Ufficio del

Lavoro

pul)llichi
di

nel suo Bollettino anzitutto notizie sul fun-

zionamento del servizio


o sta per organizzarsi
Bollettino riassumer
1<!

vigilanza negli Stati dove gi organizzata


tutela contro le malattie dei lavoratori.
;

la

relazioni degli ispettori

dar

le

statistiche

Quel che

riguardano
orari,
le
il

in

ispecial

modo
il

l'impiego

delle

donne

e dei fanciulli, gli

lavoro notturno,
sui

lavoro delle gravide e delle puerpere; esporr


introdotti

notizie
di

miglioramenti
per

nei

locali,

nelle

macchine e nei
i

metodi

lavorazione

effetto delle leggi e rilever

risultati delle

contravvenzioni. Si occuper della fisiologia e dell'igiene del lav(jro, cio


di tutti gli studi, di tutte le
<,'li

proposte e

di tutti

provvedimenti

atti
le

ad evitare
condizioni

effetti

nocivi delle varie

forme

di lavoro;

a migliorare
i

igieniche dell'ambiente di lavoro ed a rendere iimocui

materiali adoperali.

Studier pure le malattie dipendenti dal lavoro e le loro cause. Per raggiungere questo scopo il Bollettino dar le statistiche della morbilit
e mortalit delle classi operaie, tanl(

rispetto alle specie delle malattie,

come rispetto il numero dei


la
i-io

alle

varie

industrie, all'et e al sesso degli operai; dar

riformati nella visita militare, informer sullo stato sani-

dei paesi

ove

si

dirige a preferenza la nostra emigrazione,

nonch

sullo slato degli emigranti

a bordo dei piroscafi.


il

Finalmente
porr

indagher

tenore di vita delle classi operaie, specie

dal punto di vista delle abitazioni, dell'alimentazione, del vestiario, e proi provvedimenti e le istituzioni di natura esclusivamente o prevalentemente igienico-sanitaria a favore delle classi lavoratrici.

Ma

ci

cipazione attiva degli


negli ultimi anni
si

che pi incoraggia a bene sperare dell'avvenire la fvarteuomini di scienza a (juesto largo movimento che

andato

intensificando

verso la creazione

di

una

legislazione sociale protettrice dell'operaio contro le malattie del lavoro.

Dal giorno
professionali,

in cui
i

Guido Baccelli nel Congresso


italiani a

di

Medicina interna
dai nostri

del V.K)2 invitava

medici

dedicarsi allo studio delle malattie

numerose ed importanti pubblicazioni uscirono

laboratori

e dalle nostre Cliniche su questi argomenti.


i

La

Clinica delle

malattie del lavoro di Milano ilar presto

suoi contributi, che saranno,

non dubito, apprezzatissinii


Cosi
il

l'Italia,

vanto

di

in Italia ed all'estero. quale fino dal 1700 con Bernardo Ramazzini possiede aver iniziato lo studio De norhis iirtificum, d oggi novello
la di questi argomenti. L come la nostra legislarappresentata dalla legge 22 dicembre 1888, fu il

impulso alla conoscenza


zione sanitaria, che
t""


risultato del

66

fermo volere e del lavoro assiduo e concorde dei medici e il novissimo amore oggi dimostrato dagli studiosi nostri, spinger il Governo a studiare prontamente lo proposte di provvedimenti legislativi, adeguati a tutti i gravi problemi dell'Igiene
degli uomini politici, cosi

industriale.

Questi studi che verranno


tati

proseguiti o iniziati in armonia ai risulinternazionale, gioveranno, ne

e ai voti di questo

primo Congresso

sono sicuro, a colmare le lacune della nostra legislazione sanitaria del lavoro; ed io posso qui promettere cOn sicura coscienza, di dedicare buona
parte dell'opera mia a sorvergliarli e spronarli affinch conseguito al pi presto.
l'intento

venga

Su queste basi adunque,


Congresso,
si

e cio anzitutto sui risultati di questo vostro politica

eriger la nostra

sanitaria del lavoro.

non v'ha dubbio sorge

tardi in Italia in confronto ad altri Stati.

La quale La Ger-

mania vanta come


curazioni
sociali,

atto di fondazione del suo grandioso edificio di assiil

Guglielmo I presentato il Bismarck. In quel memorabile documento si affermava gi un principio, che noi molto pi tardi abbiamo introdotto nella nostra politica del lavoro, cio che le vittime
di

Messggio imperiale
Reichstag dal

17 novembre 1881

al

Principe

di

dea;li

infortuni delle malattie del lavoro,

dell'invalidit e della vecchiaia

hanno diritto a una sollecitudine ben maggiore di quella che loro ha accordato finora la Societ . Per gi in quel Messaggio si preve

deva che sarebbe stato ben


voratrici.

difficile

trovare

le

vere vie e

mezzi ade-

guati per rendere effettiva questa

sollecitudine a favore delle classi la-

Ed

infatti

la

Germania ha dovuto
per
le

pi volte riformare la sua

legislazione sul diritto di soccorso


di

malattie del lavoro.

La prima
le

queste leggi sociali in data del 15 giugno 1883, che istituiva

Casse

di malattia libere,

era riuscita efficace appena per la met delle persone


perci
ritenuto

assicurabili.

Fu
per
i

necessario
;

introdurre

l'

assicurazione

obbligatoria
l'obbligo

salariati

dell'industria

dell'assicurazione

venuto
il

man

con vari ritocchi legislativi mano estendendosi a molte


dell'

categorie di lavoratori o locatori d'opera.

Per quanto concerne

poi

funzionamento
il

assicurazione

la

legge germanica ha voluto anzitutto attuare

principio della mutualit,

ossia dell'amministrazione delle Casse professionali per cura degli stessi


interessati operai, col concorso dei padroni, e sotto la sorveglianza delle

autorit locali proponendosi di cementare, su questa base dell'uguaglianza


di rischio delle

persone esercitanti una


dell'assicurazione

stessa professione,

sentimenti

di solidariet e di mutualit.

L'estensione
ai

obbligatoria

agli
i

operai agricoli ed

domestici non ancora realizzata;


le

ma

intanto

risidlati dell'assicura-

zione contro

malattie in
milioni
di

Germania sono imponenti, perch essa abbraccia


persone e distribuisce in sussidi 200 milioni
di

gi pi di 10

marchi all'anno.


Il

07

jtublilicato

nostro Ministero di Agricoltura, Iiidu-slria o Comiuerciu ha or oni in un volume i suoi sludi sui risultati dell'applicaziorK' delle

leggi

quella del 1883


tanti*

germaniche sull'assicurazione degli operai contro le malattie, da a quella del 190:5; ed olTre cosi una prima guida cho pi importante in quanto una salda organizzazione del ramo ma.

base dell'intero sistema delle assicurazioni operai-. con questo studio, sull'esempio pi autorevole che ci offre la legislazione comparata, ha ottemperato nella parte preliminare all'ordine del giorno della Camera dei Deputati del 17 aprile V.)i)2 ed a quello del Sonato del 2 aprile 1903, che invitarono il Governo a stulattia
Il

la

Ministero

diare

un

progetto

di

legge

per

l'M'^siriiraziori*'

uhMigatoria contro

le

malattie degli operai.

L'esempio della Germania e


sopratutto per
l'assicurazione
il

il

piii

suggestivo, per pi riguardi,

ma

surj

i-isultato piii

caratteristico, cio
costituirsi

generale
<>

tende

che il concetto delfatalmente sulla base delle

assicurazioni speciali,

quindi a elidere la funzione specifica delle leggi

alle varie cause non tanto per i rapporti logici e fisici tra le varie forme assicurative, che si completano e ^i presuppongono a vicenda, quanto per una ragione pratica ed economica, che rende conveniente la fusione organica di tali forme o dei tre rami prin-

che vorreblieru provvedere adeguatamente e distintamente


ai

ed

vari casi di

assicurazione.

ci

cipali: malattia,

invalidit e infortuni.

Ma

anni

di legislazione

germanica non

e eletto

se questo il risultato di 20 che senz'altro l'Italia potrebbe

attenersi

a quel

risultato, cio.

traiettoria.

Perch, a

carattere sociale,

che possa evitare di percorrere la stessa mio avviso, anche le leggi, specialmente quelle di devono ubl)idire alla grande legge biologica che Tonto-

genia ripete

la filogenesi. quindi impossibile che il legislatore italiano possa senz'altro introdurre nel nostro organismo legislativo, un perfett":> sistema di assicurazioni sociali importandolo senz'altro dalla Germania.

D'altro

lato

l'osservazione

lei

movimento

legislativo nella legisla-

zione comparata c'insegna, in linea generale, che le leggi sul lavoro, a differenza delle leggi in materia civile, rivestono un carattere naturale di instabilita, giacch soltanto provando e riprovando esse possono venire

gradatamente adattate
per
della
di lo

alle

condizioni di

fatto,

ed abbisognano

di

continui perfezionamenti

la necessitii di
si si

zione

vita

necessit

economica che in esse graduare l'onere in cui esse

seguire l'incessanle evoluriverbera ed anche per la


risolvono a misura che
lo

consente
la

sviluppo delle industrie e della potenza economica del paes.-. A mio avviso occorre anzitutto concentrare i nostri sforzi a colmarti lacuna clie concerne la prevenzione.

Le
lav.no,

difficolt d' indole

pratica per

la

prevenzione delle

malattie

<lel

non sono sempre tali da farci rinunziare a questo compito. La scienza ne ha risolto e ne risolve giornalmente moltissime e l'esempi" i|i>gli altri Stati ci ha gi tracciato la via da seguire.

Nessun dubbio pu sorgere


industriali

sul

modo

di

provvedere
in vigore

alle

cause

di

insalubrit che derivano dall'ambiente. Baster applicare agli stabilimenti

norme

legislative

analoghe a quelle

per la salubrit
delle

delle case di abitazione.

Anche

la lotta contro molti fattori tossici e

biologici

industrie

non presenta difficolt teoriche notevoli, e praticamente molto si pu fai^e in un termine relativamente breve senza turbare troppo gli interessi
industriali.

conclusioni ha aderito recentemente

Voi gi sapete che la conferenza internazionale di Berna, alle cui anche il Giappone, ha stabilito la
dei

soppressione dell'uso del fosforo bianco o giallo nell'industria


miferi; e rpiesto deliberato

fiam-

andr

in vigore nel 1911.

i quali si estendono ad oltre un preparano armi efficacissime, quali per es., il divieto di adoperarlo nello smalto delle stoviglie e l'obbligo di sostituire la biacca con composti a base di zinco, in tutti i lavori di pittura che formano la sorgente principale del saturnismo. Le invenzioni relative ai forni di arrostimento del minerale ed agli imbuti di travasamento o di digrassamento del metallo dovute ai nostri bravi direttori delle miniere del Monte Amiata, hanno soppresso una causa importantissima di injtossicazione; mentre la maschera di alluminio

combattere

danni del piombo,


si

centinaio di mestieri,

capace

di fissare
gli

vapori mercuriali, altra

invenzione

itahana, difende

anche

operai addetti alla escavazione, in


si

quelle poche

miniere

ove

invece del cinabro

trovano goccioline metalliche.

mutuo
Casse

Passando ora al tema connesso della migliore organizzazione del soccorso, mi limiter ad avvertire che il Ministero ha iniziato
incoraggiamenti alle Societ
si

studi per dare


di

di

Mutuo soccorso
ai soci, nei

alle

previdenza che

propongono
di

di

concedere

casi di

malattia medica e chirurgica, sussidi giornalieri e l'assistenza medica e

farmaceutica.

La concessione

questi

incoraggiamenti

subordinata
agli

all'inscrizione di apposito fondo nel bilancio dello Stato, sul quale dovreb-

bero essere prelevati sussidi


Istituti predetti,

comprese

le

annuali da concedersi alle Casse padronali, sotto forma


inscritti.

Societ e
di

quote

di inte-

grazione dei contributi versati dagli operai

Sar questo un primo passo di avviamento alla soluzione del vasto e poderoso problema dell' assicurazione obbligatoria contro le malattie, alla quale esso spianer ed agevoler la via predisponendo gli organismi,
locali

bene e fortemente

costituiti,

che dovranno attuarla.


per la preparaaccettazione

Quindi, mentre nei riguardi tecnici gli studi nostri

zione di un progetto sulla assicurazione contro le malattie sono ormai a

buon punto
diretti

propositi del Governo,

risultanti

gi

dalla

degli ordini del

giorno della

Camera
al pi

e del

Senato,

sono pi che

mai

a condurli a termine

presto, io vorrei

esprimere l'augurio

che da questo Congresso, nella discussione del tema dell'assistenza sociale


(\o
i

6y

dopo im conveniente
classi
dibattilo tra
lato e delle

liivDiatMii,

[Kissaiio

risultaro chiare,

rap|iresentariti della scienza


lo
le

da un

interessate dal-

l'altro,

tendenze
risolto

che

la

coscienza giuridica del

verso

due

possibili soluzioni dol

problema: cio
ci
Il
il

la
si

nostro paese rivela gradualo o l'integrale.

Ma,

questo problema pit'Iirninare,

presenta

il

problema

giuridico della configurazione dell'istituto.

principi! della obbligatoriet

dell'assicurazione incontra
e
di

generalmente

massimo

favore, giacche esso

un presupposto

(lolla

funziono eminentemento sociale


la

previdenza economica,

di questa forma quale e richiesta nell'interesse n<n solo degli

assicurati,

ma

eziandio dell'intera societ, ed e poi

una esigenza indevale dell'opera di un

clinabile di giustizia, dappoich la collettivit

che

si

lavoratore non j)u ilisinteressarsene dopo che la sfrutt e la esauri per

aumentare
vecchiaia e

il

capitale
le

nazionale.

L'assicurazione

obbligatoria

contro

la

malattie, con parte

minima

dell'onere a carico del lavocollettivit, e

ratore stesso e col rimanente

a carico della

pi sjiecial-

mente
rita,

del capitale a cui rischio e profitto quella forza di lavoro fu esau-

pu solo rimediare a questa grande ingiustizia sociale. 'Ma. quale forma daremo all'azione dello Stato? dovr l'assicurazione esercitarsi con monopolio di Stato, ovvero dovr lo Stato stesso limitarsi a sorvegliarne lo svolgimento e l'andamento? Il problema e grave, perch una buona organizzazione del servizio di soccorso per le malattie presuppone tm grande decentramento di oi-gani raccoglitori dei contributi e distributori delle cure mediche e dei sussidi di malattie. Sembra ailunque che per evitare difficolt gravi di funzionamento occorra irescindere appunto da quel risultato finale, ossia da quella tendenza al concentramento, che ci (fTVirebbe l'esperienza ventennale della' Germania. Tutto ci ho voluto richiamare alla vostra attenzione, o signori, perche sarebbe mio vivo desiderio, e ne faccio il pi sincero augurio, che dal vostro Congresso oltre ai risidtati che saranno certo di somma importanza
|ier le

nuovissime discipline della patologia, della clinica e deluscissero


di

l'igiene del

lavoro,

eziandio dei

voti concreti

riguardanti

la

soluzione amministrativa
aiuto al Governo,
il

questo

problema.

Tali

voti

verrebbero

in
la

quale non potrebbe in


ricavarne
legislativi.

modo
il

pi sicui-o
diritto

indagare
sociale

coscienza giuridica nazionale per


riconoscere e sanzioiuire con
atti

nuovo

da

A
di

(juesti studi
il

particolarmente attender l'On. Ministro Cocco Ortu,

cui vi reco

saluto augurale. Dgli da

tempo convinto fautore


di

delle

assicurazioni sociali: la logge sugli infortuni del 1898 recii la sua firma;
e la discussione della
fu

prima legge sulla Cassa Nazionale

previdenza
e
fatta

come Ministro di Agricoltura, sostenuta caldamente approvare dalla Camera. Posso dunque ripetervi con tutta fiducia l'assicurazione che
da
lui,
i

il

Go-

verno attende voti del Congresso por preparare quella grande riforma sociale che manca tuttora nella nostra legislazione operaia.


Ho
cosi esposto
il

70

Governo

mio pensiero

sugli intpndimenti del nostro

che questo Congresso formuler sui temi da trattarsi. Ma come cultore delle discipline igieniche debbo soggiungere che l'importanza del Congresso, a cui partecipano, delegati e studiosi di altre paesi Nazioni, sar veramente internazionale, perch la scienza di tutti
rispetto ai voti
i

maggiori sforzi per costituire una completa patologia speciale del lavoro e una nuova hranca dell' igiene pubblica in rapporto coi problemi del lavoro; e quindi arrecher senza dubbio una luce nuova e maggiore sulla profilassi e sulla cura delle malattie professionali.
si

propone qui

di fare

Signore e Signori

La
parte,
Il

milioni e milioni di

non rappresenta oggi che un'officina gigantesca ove operai contribuiscono, ciascimo con la sua piccola ad aumentare il fondo comune delle conoscenze umane.
vita sociale

lavoro di ciascuno di noi

immensamente

piccolo,

ma

l'opera col-

lettiva risulta incalcolabile.


si estende nell'universo, per iscemare le ignoranza delle genti, una specie di morale imperativa^ come la chiama Carlo Richet, conseguenza stessa della scienza, viene sviluppando le sue vaste ramificazioni/ e, pel tempo che essa ha, ha progredito cosi rapidamente che il suo avvento definitivo si trova forse pi prossimo di quello che noi possiamo supporre o sperare.

misura che

la

scienza

sofferenze e per diminuire la

Questa morale, fondata sulla nozione della solidariet umana.. male il dolore degli altri: questo quanto va insegnando la scienza, e di qui la conseguenza dello sviluppo intellettuale, etico e morale dell'uomo, perch oggi tutte le conquiste della scienza formano quasi un
Il

sol

corpo con la

civilt attuale.

Oggi questi
e

tre termini: scienza, civilt e

solidariet sono

paralleli

camminano

insieme.
di coloro

E
come

l'opera

che

vivono nella costante ricerca della verit,


sia,

per buona o cattiva che essa


voi,

come
le

quella di coloro che

si

dedicano,

a prevenire od a combattere

infermit prodotte dal lavoro, preinfinito delle nostre miserie.

senta questo di infallibile: essa diminuisce ogni giorno pi la spaventosa


intensit delle nostre tenebre ed
il

numero
missione

Ci dimostra

che

la

nostra

nel

mondo

consiste nel
nel

fare

ciascuno
vita

il

proprio dovere e che questo


e del dolore altrui, nella

si

compendia

rispetto della
e nella

umana
E con

solidariet

fra gli

uomini

fratellanza dei popoli.


questi sentimenti, in

nome

di S. E.
il

il

Ministro di Agricoltura,

Industria e Commercio, dichiaro aperto


le

Congresso Internazionale per

malattie del lavoro.

71

K B S T BO
La sera
del
\)

(Jr I

AM X
1

il Municipio di Milano olTii in Palazzo Maun sontuoso ricevimento. Il salone Alessi adorno vagamente fli fiori e riccamente illuminato acct)lse un largo stuolo di invitati. Rec il saluto della Citt il Simlaco,

(jiugno

rino ai Congressisti

Senatore E. Ponti, brindando al successo, ai noliili e pratici intenti di-i lavori del Congresso. Il ricevimento riusci numeroso e cordiale pel largo
intervento delle autorit cittadine e di gentili signora.
* * *

Nel pomeriggio di domenica 10 un gruppo numeroso di Congressisti, usufruendo del fortissimo sconto gentilmente favorito dalla Societ per Gran Sii-o dove si correva il le Corse, intervenne alle corse di San

Premio Ambrosiano
Alla sera
il

di L. 100,000.
i

Congressisti ad un grande Comitato esecutivo invitava concerto orchestrale al Teatro alla Scala dove il maestro Vanzo svolgeva, olla ben nota valentia, un magnifico programma: ['l'Eleonora di Beethoven, la (|uarta sinfonia di Brahms; la Stii(e Al;it'rienw di Saint-Sarns;
la sinfonia del
(iu;iUt'biio

Teli di Rossini.
* * *

Il

Municipio

volume, Milano nel l'JOd


strato,

lettore

Congressisti uno splendido offri a tutti stampato su carta di lusso e riccamente illunel quale ben noti studiosi e competenti spiegano in breve al le bellezze artistiche della metropoli lombarda, ricordandone in
di

Milano
-

poeln pagine la storia e la presente grandezza.


* * *

Mercoled 13 nel pomeriggio un gruppo


tilmente accolti, lo stabilimento

di

Congressisti visit, gen-

molto ad un

asjtiratore di

Guzzi e Ravizza. (Jui si interessarono nuovo m<dello che va acquistando grande

diffusione nelle industrio di'

danno molto
ci

jiul

vistolo.

propiii>tari

otTri-

rono un ricco rinfresco.


Pili

lardi

accompagnali dal
per
il

'inni.

\'.

Magahli

visitarono

anche

lo

stabilimento Pacchetti

la

preparazione del

crine

animale. Fu

loro

conipententissima guida

prof. G. .Vscoli.

Gioved 14 un buon numero di Congressisti si riun ad amichevole simposio all'alltergo dei Pronessi Sposi: cordiali, affettuosi i brindisi scambiati inneggianti al Congresso che tava per chiudersi e al prossimo
cbt'
li

riiini!-:i

presto un'altra volta

SKDITA

IMd.MA.
S<i>lnil<i
'.)

i/iiii/no

orf^

li.

Pri:sidi:nza

Senatore M.

DE CKISTOFORIS.
(]n

Il

Presidente AI. Ih- Cristo/'oiis

lettura

dei
del

telegrammi

di

ade-

sione e delle lettere dei delegati delle

Camere

Lavoro

riportali a pa-

gina 34-37.

Partecipa all'assemblea l'invito del Sindaco


tore Ponti al ricevimento offerto dal

di

Milano Senatore Et-

Comune

ai

Congressisti in Palazzo

Marino per

la

sera slessa alle ore

"21.

La

Ditta Pacchetti invita gli intervenuti

a visitare

il

proprio

sta-

bilimento por la preparazione del crine animale.


Infine
il

Presidente partecipa
al

ai

Congressisti che domenica 10 alle

ore 21,30 avr luogo

Teatro alla Scala un

Concerto Orchestrale
al

in

onore dei Congressisti, offerto loro del Comitato. 11 Presidente inizia quindi i lavori e d la parola fessore A. De Giocarmi che illustra e svolge il tema:

Senatore

Pro-

=
:

Individualit
t (>.

Malattie

professionali.

=
medita
i'
;

S n

Una

questione

di

capitalo importanza che


i

si

[tresonta
di

a chi

lavoratori speciale cho offrono Perch tutti i lavoratori dello stesso nome non cadono nella questa perch quelli che camalattia che si attribuisce al genere dql lavoro dono nella malattia, offrono di (piesta tipi e variet diverse ? La questione si impone e dal lato teorico e dal Iato pratico la
sulla patologia
(qualsiasi

specie

esperienza clinica
D'altra parte
Ielle

lo attesta e
lo

lo

dimostra.

studio della organizzazione del corpo

forme e delle sue funzioni,

ha

messo

in

evidenza

umano, quindi la grande vache


>

riet dei tipi di organizzazione,

la variet fisiologica individuale,

quanlo dire la differenza di energia, di resistenza individuale per Kstesso genere di lavoro. Alla questione empirica suaccennata, corrisponde una luestione scientifica e precisamente ([uesta: Nella variet della organizzazione

individuale, od altrimenti,

nella variet del tipo morfologico individuale,

sta forse la ragione della resistenza


e della varia

varia

allo stesso

genere

di

lavoro

forma morbosa che pu derivarne ? Anche qui la esperienza clinica fa comprendere


dallo
convertiti
in

la

importanza della
di

questione scientifica,
preventiva.

studio della quale scaturiscono corollari im-

portantissimi, che possono essere poi

canoni

Medicina

La
di

Clinica delle Malattie del Lavoro non pu avere la sua ragione

essere se non in un

programma

di

osservazioni e di studi veramente

che devono preludia?e alla Medicina preventiva a vantaggio dei Lavoratori. Ai quali deve essere consigliata la qualit e la quantit del lavoro secondo le individuali attitudini e deve essere appreso come
naturalistici,

sia possibile accrescere di esse la portata e la durata.

Anche
accreditano

intorno a questo abbiamo


le

dalla esperienza
le

fatti

che vie pi
si

due questioni che abbiamo premesse,


di

quali per ci

impongono come condizioni


Lavoro.

progresso

nel

campo

della Clinica del

E sar un vero progresso quando dalle osservazioni illustrate debitamente dalla ragione scientifica, si trarranno i criteri per determinare
le

qualit somatiche
di lavoro.

dei

lavoratori convenienti a questo od a quel ge-

nere

Sopra questo terreno di osservazioni e di pratiche applicazioni tutto ancora da farsi, perch quel poco che si dice essere stato fatto empiricamente deve essere riveduto con indirizzo naturalistico come gi dicemmo. Bisogna diffidare dei criteri antropologici e seguire i criteri morfologici,

merc

dei quali soltanto


le

possiamo

farci

un concetto adeguato
di

del

come procedano
quale
si

funzioni di correlazione fisiologica nell'individuo, del


lavoro.

intende profittare per un determinato genere


la Clinica delle
di

Per
di

Malattie

del
:

curare e quello
di

prevenire

Lavoro ha due compiti

quello
di

duplice

osservazione e
il

speculazione scientifica

deve essere
il

il

suo campo
il

fisiologico ed

patologico;

suo

istituto

deve essere complesso per corrispondere


possa
soddisfare al

in tutto alle sue

aspirazioni scientifiche ed umanitarie.

Perch
per
tutti
i

l'Istituto

compito che

gli

deriva

dalla

stessa sua indole, deve essere riguardato

come

centro di

insegnamento

medici

quali per propria iniziativa vorranno, o per ragione

di ufifcio

dovranno essere maestri e consiglieri ai futuri lavoratori. E parmi utile agli intenti umanitari ed economici della Societ richiamare l'attenzione del Governo, affinch la nostra iniziativa sia seguita dalla regolare organizzazione del nuovo Istituto, specialmente in
alcuni centri industriali.

esporre,

Mi auguro che il Congresso trovi nel poco che ho avuto argomento per formulare oppurtune proposte.

l'onore di

Il

Presidente

ringrazia

l'illustre

Professore e dA la parola al Dot-

lore J.niiji (Jarozzi sul

tema:

Controindicazioni
dalla
gere.
si

al

Lavoro Notturno.
si

Di questi giorni, nel nostro paesej

studia e

si

cerca di risolvere

massa operaia e da sociologi la questione che qui tentiamo di svolEd certo opportuno questo momento per sintetizzare tutto quanto

dotto

ila

in
il

da studiosi medici e sociologi e latto o tentato di fare uomini di governo sul tema che ci interessa. Tema per vero molto complesso per cui non facile compendiare poche pagine le ragioni fisiologiche, etiche e sociali che controindicano
industriali e

lavoro notturno.

Sar prima
d'ora

di

tutto utile dare


divei'si Stati:

uno sguardo a quanto (inora

si

fatto
fin

dai legislatori nei

ma non

fuori di

luogo ricordare

come

la

questione che ne occupa sia stata sciolta pi col sentimento

e per molivi etico-sociali

che per quelli


sociale

in

fisiologici.

Perch

la legislazione

delle industrie e dei

commerci,
il

interviene a regolare

al progresso che gi nel 1842 si lavoro delle donne, proibendo di occuparle nelle

procede

parallelamente

Inghilieria

miniere e due anni pi tardi


per
gli

si

inibisce

il

lavoro notturno, eccetto che

uomini, nelle industrie

tessili.

Nel 1877 si estende a tutta la Scuser una legge del Cantone di Glarus che proibisce il lavoro notturno alle donne: questa legge proposta poi e fatta accettare dai sociologi nella Nuora Zelanda (1881), in Austria (1885), in Olanda, a Xuova York (1889), nel Massachusetts (lS90i, in Germania, in India (1891*), in Francia, nella Nuoca Yersey (1892), nel Queensland, nella Victoria (1896), UGVOntario (1897), neW'Ohio (1898),

neW Indiana,
gere
il

nel Xehrask-a (1899).


le

Sintetizzando quanto
1.'

diverse legislazioni

hanno

fatto

per proteg-

lavoro notturno, specie delle donne, troviamo:


Proibizione
del

lavoro

notturno

delle

donne

in:

Germania,

Austria, Francia, Iwjliilterra e India, Italia idal 1907), Olanda; Russia, Sdirei a, in 9 stati ih-V \i,ifiiril ilrl Xan Iti -J uvfritu-,' \ii-.ti ,il ninf

Nuoca Zelanda
2."

Proibizione dei lavoro uuUiiniu tino ad un'et li>sala dalla legge:

Belf/io, Portoijallo, Uanimaica, Srecia, Norvegia, Finlandia, L'nf/hrria, Lussemburgo, Nuora Gallrs del sud e in 4 stati dell' America del Nord \ 3." Limitazione del lavoro notturno ad otto ore (con minimum di Gt ore per settimana) pei minatori di 16 anni: Spagna;
4.'

Fissazione

di

un marinum
in:

di

lavoro giornaliero o ebdomadario,

senza regola del lavoro notturno del Sud, Algeria


;

Hi siad America del Nord, Australia

r).

Assenza

di disposizioni:

Giappone.

76

A quanto si esposto dobbiamo aggiungere le disposizioni fissate da ogni singolo Stato per limitare il lavoro notturno delle donne in questa quella industria, secondo che la fabbrica a motore o no, secondo il
numero
Tra
proibisce
degli operai, ecc.
le
il

nazioni Europee

la

Francia colla legge 2 novembre 1G02

alle ragazze pur troppo quella legge ammette, per certe industrie, delle derogazioni temporanee e permanenti tali da togliere ogni
ai

lavoro notturno
alle

giovani inferiori ai 18 anni,

minorenni e

donne.

Ma

forza alla legge stessa.

Tra noi il disegno di legge presentato al Senato dal Ministro Grimaldi nel 1884 sul lavoro dei fanciulli, venne completato nel 1902 dalla
legge che proibisce
il

lavoro notturno alle donne


noi

di

et inferiore ai 21

anno

e che estende tale divieto a tutte le

donne a partire dal 1907.


s'

Ricoi^der che da

per lavoro

notturno

intende quello che


le

si

svolge tra

le

20 e

le 6, dal

1" ottobre al

31 marzo (10 ore) e tra

21

e le 5 dal .1" aprile al


tito

30 settembre

(8 ore):

dove per

il

lavoro ripar-

in due squadre, potr incominciare alle 5 e protrarsi fino alle 23 (18 ore). Condizioni speciali di clima e di lavoro, possono far variare i limiti del
lavoro notturno, su favorevole parere del medico provinciale.

Quantunque
l'art.

la vigente

legge non contempli


considera
conoe

il

lavoro notturno, pure


in

9 del regolamento per la sua applicazione riferendosi


2
della

senso lato

all'art.

legge, lo

insalubre
la

e quindi

ne vieta

l'esercizio ai fanciulli fino ai


quelli tra
i

12 anni, limitandone

durata a 6 ore per

12 e

15 anni.
limite
lo

A
di

proposito dell'et dell'operaio occupato, notiamo che la Conferenza


il

Berlino fiss
stati

d'et

per

gli

operai

ammessi
i

ai

14 anni, che

per 8

d'Europa

portarono per legge oltre

15 e che a questa

et lo fissarono 2 stati {Russia e Spagna).


di Commercio di Milano, Torino, Savona, Cuneo, Udine, Congresso della Previdenza tenuto in Milano nel 1900, proposero il limite di 18 anni, quello di 20 invece la proposta di legge d'iniziativa parlamentare: chiedono che il lavoro notturno sia proibito alle donne di

Le Camere

il

le Camere di Commercio di Milano e Bergamo (questa maschi minorenni), l'Associazione cotoniera di Milano, il Congresso della Previdenza in Milano del 1900, il predetto disegno di legge; solo per le donne minorenni invece il Consiglio del Commercio, rinviandola a 4 anni dalla promulgazione della legge. La Conferenza internazionale tenuta nel maggio dell'anno scorso a Berna, aveva all'ordine del giorno, la soppressione del lavoro notturno.

qualsiasi et,
pei

anche

delegati del Belgio fecero delle riserve a questo proposito, sostenendolo

necessario, ad esempio nell'industria della lana, vista l'enorme concor-

renza internazionale. Inoltre non si dovevano trascurare quelle industrie che lavorano materie facilmente deperibili (ad esempio: preparazione delle
sardine in Portogallo).

Il

progetto votato dai delegati proibisce

il

lavoro notturno a tutte


i

le

donne, eccettuato in quelle imprese che impiegano solo


famiglia - procurer di definire
industriali - fissa la durata

nneinbri della

ci

che

si

deve intendere per

im{jrese

minima del consecutive, comprese sempre tra le 22


per

riposo notturno, cio di undici ore

legge
di

il

lavoro

notturno,

la

e le 5. Negli stati che non regolano durata del riposo ininterrotto potr
limitai-si

triinsitoriamenle
casi

e per

forza

nuiggiore

un massimo di 3 armi, potranno |ermell(re

a 10 ore.
tale

Solo

di

togliere

divieto.

Nelle industrie

inlluenzate dalle stagioni e in tutte le industrie, per cir-

costanze eccezionali,

si pu ridurre il riposo notturno a 10 ore e solo per 60 giorni all'anno. Le ratifiche della Convenzione da sancire, si dovranno presentare prima del 31 dicembre 1907.

L'eccessiva concorrenza e la sovraproduzione o l'impossiLililu,


ragioni economiche, a sospendere
il

per

lavoro, fanno

anche
hutini,

di

notte

nelle:

Vetrerie, tiporjrafie

che questo continui di fjiornali ferrovieri merci


s
,

pUrdure,

telef/ri(Jh, k'ie/ono,

industria di pizzi e ricarni, tessitura,


c/iiniici,

/datura, distilleria, J(d>hviehe di prodotti

sartorie, linrjerie, ojpcine

del gas, della luce elettrica, alti forni, panifici, ecc.

Chi appena
lista trascegliere

si
i

occupa

di malattie professionali,

pu subito da questa
il

mestieri che pi s<ino in grado di aggravare la situa-

zione dell'operaio che lavora di notte, fermo restando

parere unanime

che

il

lavoro notturno insalubre.

Ma io sarei per dire invece che il lavoro notturno in s^ e per s non potr*ebbe e non dovrebbe riuscire dannoso. Le leggi naturali ce l<> provano nella grande adattabilit di un organismo a nuove e diversa condizioni di vita e di ambiente. Ma pur troppo il materiale, l'ambiente di lavoi'O e sovra tutto l'individuo che vi si adibisce, sono le cause del danno che da tempo si constatato. Occorrerebbero circostanze tali tli mestiere, d'ambiente e di uomini che in oggi e ahim! anche in avvenire, sarebbe follia spoi*are. Ed per questo appunto, colla scorta di quanto
verr

accennando, che
i

si

deve

sottoscrivei-e
d'

incondizionatamente alla

decisione del Congresso Internazionale


<n

Igiene tenuto nel 1884 a Budapest:

II

lavoro notturno,

lavori faticosi, insalubri o dannosi devono esser

interdetti ai raijazzi, af/li adolescenti e alle donne. Il lavoro notturno poi

dorr essere proibito in


sociale
.

tutti

casi in cui non entri un

supremo

interesse

Peli, ,,,/

...

lui-eiw

.ii

i.i.a

.imera

di

vetro

perfettanienie

chiusa,

un

uomo

robusto che per 9 ore al giorno

ruota alterno alla quale passava

doveva girare una una catena portante 25 chilogrammi

78

L' alimentazione del lavoratore era la solita. Gli aa. pesano l'operaio prima e dopo l'entrata nella camera: pesano i cibi, analizzano l'aria della camera prima e dopo il soggiorno in essa dell'uomo. L'esperienza dimostr che questi consumava pi ossigeno di quello che introduceva,

per cui

il

deficit

veniva coperto

col

20

p.
il

^^

ossigeno fornito dall'or-

ganismo.
pi

L'attivit respiratoria durante


la perdita, cosicch
il

riposo notturno era minore e

non equilibrava
il

lavoro faceva
di

aumentare ogni
esperienza

di
il

deficit.

E dopo

la

pubblicazione

questa

che

Doti. Hoeyler di Basilea pens al riposo settimanale.

notte,

L'uomo normale non affaticato, che lavora di giorno e riposa la ha^^sogno di un riposo settimanale per ristabilire l'equilibrio nel
ancora l'operaia,

suo bilancio organico e ricuperare l'ossigeno speso.

Invece l'operaio e pi
5 ore al

salute quando, lavorando di notte, talora per 16-17 ore,

come potr goder buona dorme di giorno

massimo ed anche frazionatamente?

del lavoro fattore di grande importanza nella produzione danni del lavoro notturno. La riduzione dell'orario ha dato gi notevoli vantaggi. Ricordiamo, senza discuterli, che in Inghilterra le 8 ore di lavoro negli alti forni del ^rS'est Cumberland ridussero del 20-25 'Vu dei

La durata

l'indennit di malattia pagata dalle


del

societ di

previdenza, aumentando

Lo stesso venne osserLondra, tra gli operai di Knisherg, <ii Mayence. ecc. A Norwich, il medico di uno stabilimento vide diminuire <iel 50 Vo ^^ morbilit degli operai e scomparire l' ubbriachezza. Certo, in accordo con Chantemesse, la durata del lavoro elemento
50
'Vo

l6

entrate della societ di temperanza.

vato tra

gli

addetti ai gasometri di

non unico
di

del

danno

citato,

perch,

come

si

detto,

non

si

deve trascu-

rore l'intensit, variabile da industria a industria, l'ambiente e la materia


lavoro.

La
mercedi

riduzione

dell'

orario

una necessit non


meccanico.
si

solo igienica,

ma

anche

economica, per limitare


e
il

quella

sovraproduzione che in oggi


Agli

intensifica

il

lavoro

abbassa le studiosi di economia


la questione si

sceverare

quesito:

ma

anche qui

deve ripetere che


di

svolge col sentimento, perch giusto ricordare come altrove la riduzione


dell'orario ad 8 ore
di delitti, all'ozio di riposo

ha portato a maggior abuso

alcool,

ad aumento

o a lavorare presso

altri datori di

lavoro nelle giornate

concesse dai padroni (garzoni d'albergo in Isvizzera).

il

danno

ancor pi grave in riguardo al lavoro notturno, perch


il

esso non sostituisce

lavoro diurno,

ma

lo

continua.

L'operaia

di fatto

esce dall'opificio alle 6 del mattino, arriva a casa, accudisce alle faccende

bambini che vanno a scuola, poi riposa 'A, Deve quindi sorgere in piedi per allestire il pasto di mezzogiorno e solo verso le 13 pu godere un po' di riposo fino alle 17: in tutto cinque ore interrotte, quando altre cause urgenti o qualche lavoro d^appoint non le diminuiscano ancor pi.
domestiche, assiste fino alle 8
fino alle 10 circa.
i

K non
francesi del

raro
si

il

caso

elio

il

soiiik

non scerula
le

siili' |jM-aia

slanca

e che eccitata,

svaghi e

passeggi

per

vie,
le

come

alcuni industriali
poi rientcr'

Nord ebbero ad osservare: questi

vedevano

a sera

all'opificio disfatte, att'ranle e

cadere assonnate sul lavoro.

L'operaio che davanti alle com|)Iesse e maravigliose macchine moderne deve svolgere un alTaticante lavoro mentale pi clu* manuale, vede la fatica del suo cervello influenzare l'attivit muscolare e questa, esasuoi danni sul ricambio materiale e di riflesso sulgerata, riversare
i

l'attivit
ili

cerebro spinale.
studi dei fisiologi italiani conclusero che
gli
il

lavoro

comj)iuto

da
in

un
che
la

muscolo stanco
normali;
la

nuoce pi

di

un lavoro

maggiore compiuto

condizioni

che la fatica diminuisce per lo pi la sensibilit e fatica muscolare toglie ogni facolt all'attenzione e quindi sopprime

inemorin.
I

si van formando nella fatica, si a<'Cumulano danno quella speciale autointossicazione che si conosce come fatica e che esaurisce l'organismo prima ancora che il mate riale di riserva sia consumato. , come si vede, un ciclo perfetto, inscindibile, nel quale pesano, e molto, altri fattori non meno importanti:

prodotti tossici che


e

nel

sangue

II sussallo Continuo del corpo o direttamente trasmesso a questo dal soppedaneo vibrante delle macchine o indirettamente da tutto il salone di lavoro che freme sotto Io squassante e vertiginoso lavoro delle macchine. L'eccitazione uditiva sopratutto, influisce sulla curva della fatica

{Fera), l'eccitazione

monotona diminuisce

il

valore

del

lavoro

e,

se

si

prolunga, provoca una impotenza quasi immediata.

La

ripetizioni' di

uno stesso identico movimento, mena pi presto


il

alla
.

stanchezza: questa appare evidente nelle ore piccole:

lavoro riesce

mah

sono frequenti
evitare

gli errori

\'i(ttcn:ioiv'

da parte dell'operaio; si perde molto tempo prezioso. necessaria, ltre che per eseguir bene il lavoro, per

anche

infortuni.

strettamente legata, per

gli

effetti

ultimi, colla

precedente.
L'ohhli'/o di restare nell'identica posizione.

La temjwraturd
Infine
ricorre,

il

grado

di

umidit del salone di lavoro.


lo stato di

l'operaio
noto, a

per vincere

com'

due sostanze, secondo

all'alcool ed al tabacco.

prostrazione che lo occupa credenza popolare, eccitanti (Questa opinione stata invece completamente
la
:

sfatata dagli studi sperimentali pi recenti {Fer}).

K non

solo

alla fatica, qu<'llo

il mancato ristoro che rende l'operaio meno resistente che qui assurge a grande importanza: piuttosto l'ali-

mentazione irrazionale e insufficiente. Un organismo, massime se lavora, ha bisogno

oltre al riposo, di

un

nutrimt.Mito capace, per quantit e qualit, di rinnovare

l'energia spesa:

inoltre tutto il complesso organico deve trovarsi in uno stato normale che renda possibile assimilazione dell'alimento introdotto. Ora quesi
1"

sostato

manca assolutamente
non
i

nell'operaio che per la fatica e l'esaurimento

cronici

in

grado

di

assimilare

cibi e quindi

non riesce a nutrire

e ristorare
Il

suoi tessuti.
in fretta cibi freddi,
di

il mettersi al lavoro subito dopo i un orario fisso, l'antifsiologica composizione delle vivande, l'ignoranza di un igienico e pur economico modo di alimentarsi

mangiare

pasti, la

mancanza

dei nostri operai e pi tra le donne, sono tutti fattori che devono trascurare, fattori ai quali io solamente accenno, perch gi svolti da studiosi competenti (Decoto). Il problema fisiologico del lavoro e del riposo , come si vede, difficile e complesso. Il rendimento meccanico dell'organismo umano non fisso

nella

massa

non

si

e varia per molti fattori: esercizio, allenamento,


Il

spreco di energia, ecc.


individuo;

periodo

di

ristoro

varia pur esso da individuo ad


di

quello
in

essendo rappresentato dalla capacit


uguali tutte
le altre condizioni.

produrre

un lavoro uguale

valore a quello eseguito dopo un riposo completo, essendo possibilmente


lavoro, l'influenza di mezzi eccitanti artificiali

Quando, come nel caso nostro, si ha soprad una decrescenza conse-

cutiva pi rapida e un deficit del lavoro totale.

per questo che


periodo settimanale,
zabile vantaggio

l'intercalare

un periodo

di

riposo non

solo nel

ma

pur

nell'

orario cotidiano, sarebbe di non disprez-

anche per l'industriale. Concludendo per quanto riguarda la controindicazione fisiologica, il danno c', e grave: danno da ripetersi da molti fattori e che si estrinseca con un rallentalo ricambio, con un depauperamento notevole, con una precoce senilit, con turbe in tutti gli apparecchi ed organi. L'attivit scema pef stanchezza e per esaurimento: la mancanza o l'insufficienza del sonno toglie ogni possibilit di riparare le perdile subite o di rimuovere i prodotti nocivi residuati dai processi di ossidazione: r ipodisassimilazione a seguito dell'esclusione di ogni stimolo e Tiperassimilazione per l'autoregolazione del ricambio, sono le caratteristiche del sonno, che nell'operaio della squadra notturna sono in rapporto perfettamente inverso. Ecco perch il voler ricercare la causa del danno del lavoro notturno in una sola, come finora fu fatto dagli studiosi, , secondo me, erronea.

II.

Pur tralasciando che


che nella notte
il

la notte

per legge naturale destinata


il

al riposo,

le

funzioni rallentano la loro attivit, che


ristoratore, si

sonno durante

giorno

meno

plessa, sostenuta

deve ritenere che la questione, comda cause complesse, come complesso il quadro dei
di luce

danni
Il

subiti dai lavoratori.

cambio

di

temperature, l'azione

troppo intensa, di calore

irradiante, l'aumento della pressione atmosferica, l'aria satura di vapori,

HI

iiuso-

di pulviscolo, ecc., lo sforzo parziale di (jiialche parlicoiare grupp<j

lare o muscolo, od organo, l'orario gravdst) in confronto di unoidenticodiiirno,

minano
la
di

pi facilmente lo stato di salute dell'operaio che lavora di notte.


interpellati trov modo, gentilmente, ho potuto osservare, come tra sensi specifici,
i

Nelle visite fatte a pochi stabilimenti (due filature di cotone), perch

n)aggior [)arte degli

industriali

non

lasciarci entrare,

la vista sia
il
il

quella pi
il

compromessa ed

in

ordine decrescente:
il

l'udito,

latto, l'olfatto e

gusto. Facile Io scintillio, l'abbagliamento,

ronzio,

susurro agli
le

orecchi. Fi-ecpientissima la cefalea gravativa, per lo pi

frontale e

vertigini.

L'impossibilit di osservare un orario dei pasti, crea notevoli

turbe

nell'ambito dell'apparalo digerente: bocca cattiva, sapore amaro,

lingua

saburrata,

alito

fetido,
il

senso

di

pienezza all'epigastrio, frequentissima


i

l'eruttazione e talora
l'epigastrio
(''

riguigito subito dopo

pasti.

La

palpazione del-

dolente, l'addome piuttosto voluminoso (meteorismo).


la stipsi abituale e le

Feno-

meni generali
manti,
si

emorroidi.

Nell'apparato

respiratorio e circolatorio
il

non

si

hanno

dati

concla-

cardiopalmo e il lieve affanno. L'apparato uro-genitale non ci presenta di notevole altro che un diminuito stimolo sessuale negli uomini nelle donne, le turbe dei mestrui,
spiega
di leggieri

facile

dolori addominali nei periodi preclimaterici.

Nel

campo

del sistema

facilita la stancabilit, l'esauribilit

nervoso domina quello stato di torpore i-he od nnn notfvolp dininn/irpn,. rlnlla

eccitabilit.

Niente
solite

di

speciale

otire

l'esame del

anemie -e l'esame
il

delle

unne

(lieve

sangue, eccetto le nulo ilelle albuminuria verso il mattino,


notturne osservate

(juando

lavoro fu

ftiu

intenso).
gli

Ricorder qui come Ira

operai delle squadre


tre

da nie in una filatura di cotone, ne trovai che da anni lavoravano continuamente di


ogni
IT)

(due uomini ed una donna)


cio

notte,

senza alternarlo
robusto,

giorni col

diurno.

Un

d'essi

era

sorvegliante:

sano,

mi pot dare opportuni ragguagli, tanto pi che per 7 anni aveva lavorato di giorno. Fgli m'assicurava che in quell'epoca l'appetito era migliore, il lavoro pi attivo e che anche dopo 10-12 ore di occupazione, poteva perdere la notte ballando e gozzovigliando. Adesso invece
intelligente,

anni che lavora di notte) dopo aver visto scendere nei peso del suo corpo, e in modo rapido, di 10 chilogrammi e stare poi stazionario, sempre stanco, ha un senso greve di rottura, vivo desiderio di riposo, un torpore che difficilmente sa vincere, anoressia, stipsi, e fatto concorde con altri uomini, spiccata anafrodisia. L'operaio
(e

sono pi

di
il

.'>

primi tempi

stesso infine spiegava

il

relativo suo benessere, di fronte al


col riposo,

danno prepaga pi ctin un

sentato
(levata

dai suoi

compagni,
l'oblliira

lui
il

jiermesso dalla

che

non

mii-diorare

bilancio

economico

lavoro diurno.


Quanto
che
le

82

al

statistiche

danno che pu derivare all'operaio, non male sapere delle Casse d'assicurazioni tedesche, trovarono un

aumento nella percentuale negli infortuni al sabato e verso sera cio quando l'operaio pi stanco (dal 0.84 si sale al 4 Vo)- ^ ^o comprendono tanto bene certi industriali, che riescono ad avere una produzione
peggiore, pi

scadente

meno abbondante, da prendere


il

essi stessi la

decisione eroica di sopprimere

lavoro

notturno. {Francia del Nord).

Non male a questo punto scendere a dettagli e ricordare qui brevemente una questione che in Francia tende, per volere della massa lavoratrice, ad una Soluzione pratica: accenno alla giornata di otto ore. questa una conseguenza della nostra vita moderna, vita febbrile, vertiginosa, che esige una rapidit diuturna di sforzo, per cui questa rapidit, questo sforzo vengono a rappresentare due fattori notevoli nella
produzione della
fatica.

Come dicemmo

la

macchina non scema

la fatica, anzi la facilita e


il

l'aumenta, perch richiede una maggiore attenzione, e se da una parte

meccanismo diminuisce lo sforzo muscolare, dall'altra d pi facilmente una grande fatica cerebrale per la maggiore attenzione richiesta. Nel 1903 in 9 dipartimenti della Francia si ebbero 5534 infortuni, dei quali
110 verso 237 375 420 600
y>

le

6
7

9
10

120 verso
420

le

13

14 15

530 740 750

16
17

Lo
In

stesso

si

not in 5 dipartimenti nel corso dell'anno 1905.


di

Germania

100 infortuni:
2 avvennero tra le 6-7

7-8

le

8-9

9-10

10
Nel Belgio (1903)
settimana
:

si

10-11
della

osserv

un identico aumento nel corso

Lunedi 367; Marted; 385; Mercoled 410; Gioved 415; Venerd 420;
Sabato 435. Ricordiamo infine come le inchieste dei disastri ferroviari provarono che il personale di macchina fu causa di scontri perch esausto dal sopralavoro 12-14-20 ore di lavoro continuo.
:

m.
zioni venture

minaccia grave per le generapovert organica sono per gran parte da ripetersi da quelle dei genitori. Da una madre sfinita dal lavoro esagerato, dal padre alcoolista, dal ragracilit, la

La

8:^

gazze slrutlato con un hivoro precoce, quale schiatta, quale virilit ci si puo attendere.^ Bournecille al Congresso di Limogcs faceva sapere che su 420 bambini: 220 erano morti per meningite, convulsioni, tubercolosi, broncr>poliiionile o nati morti, 87 erano idioti od epilettici: normali 113, cio<^ il 73",, di morti e di gravemente colpiti. Da noi fin dal 1873 il dott. Bonomi additava al prefetto di Como l'enorme mortalit tra i neonati,
dovuta all'impazienza delle puerfere di riprendere il lavoro sotto La met (b'I harnhini muore nel primo anno dalla del bisogno e muore il pi spesso di fame! : Il perch lo si capisce!
:

Tassili'

nascitii

Quale contrasto

col risultato della protezione della

madre:

in

Ar/:la

zera l'esclusione delle puerpere dalle falibriche, fa diminuire del 5".,


mortalit dei bambini: a Mii/liaKnrn la filantropia degli
industriali

pre-

cede

la

logge e pi del 15
dello

"/

dei

bambini

salvato dalla morte.

Dovere

Stato

di

intervenire

quando

si

attenti alla salute e

alla vigoria dei cittadini, ricchezza e avvenire della nazione.

Le

statistiche

delle leve militari parlano

chiaro:
il

riformati

delle

regioni industriali
la

hanno

talvolta raggiunto
("

51

"/o

(Lecco) e

mentre

percentuale
"

dei tra

riformati

del 21

"/

tra

contadini,

balza al 44 e perfino al 47

gli zolfatai siciliani.

Aggiunger ancora che un operaio francese diceva al dott. Rochnrd Mia moglie ebbe 12 figli e lavoro 8 anni di notte. I 7 figli concepiti in

c|ueirepoca o sono nati morti o morirono in fasce. Gli altri, dopo che essa cambi mestiere, sono sani e robusti. Sarebbe abbastanza questo fatto, non isolato, per additai-e il lavoro notturno come pericolo sociale. E da questo punto di vista la situazione ancor pi grave: il lavoro notturno disorganizza, annichilisce la famiglia. La donna bisogna ben che dorma di giorno e in allora deve vivere a s, non co' suoi cari, che lascia quando la famiglia dovrebbe stare pi unita. La sposa ha solo il titolo, non la sostanza: perch rincasa quando il marito ne esce. Solo alla domenica e non sempre si trovano assieme. I figli infin', senza madre, senza padre, perch il pi spesso

questi,

gi

abbrutito dall'alcool, vive


Il

all'osteria,
si

son

lasciati in balia di

loro stessi.

figlio

grandicello che non

corica subito dopo cena, dove

vagabonda o segue il padre all'osteria, novella vittima di quel ? morbo che annienta la societ. Ben scriveva il dott. Xnpids: * La mre
va
l'usine la nuit, c'est l'enfant

dans

la rue, le pie

au cabaret,

la fille

on

ne

sait o.

razione,

Cosicch l'alcoolismo non sarebbe pi causa concomitante di degenema conseguenza del lavoro notturno e per molti studiosi anzi di
I

ogni lavoro esagerato,

fautori delle

8 ore a conferma
il

di

questo portano

b>

osservazioni fatte nei centri industriali dove vige


L'alcool usato dall'operaio per

ridotto orario predetto.


fisiologica,

una necessit

come

ali-

mento supplementare ed

eccitante, solo pi tardi diventa abitudine.

Gli operai della fabbrica di prodotti cliimici di liijis (Belgio)

come


osserv
il

84

l'introduzione delle 8 ore (in


di
le

direttore signor

Fromont

dopo

luogo delle 12) poterono comperare una casetta con un piccolo tratto terra che li innamor dell' agricoltura, facendo cos andar deserte
osterie.

E non

solo l'alcoolismo perdette terreno e

scomparve

fuori del-

l'officina,

ma

perfino in questa non fu pi dato constatare l'uso clande-

stino di

bevande alcooliche.

IV.

La
protetto.

questione del lavoro notturno

si

collega intimamente con quella

delle veglie sovratutto delle sartorie, vero lavoro notturno legalmente

La ragazza non

pi sorvegliata, vive promiscuamente con

l'alta temperatura dell'ambiente in un disordine di vesti poco "morale; per la fatica notturna che va sempre pi aggravandosi in preda ad una sovraeccitazione nervosa. Io non entrer qui nella grave questione di questi permessi tempo

ragazze traviate e con giovani; per

ranei pel

lavoro

notturno,
ci si

questione per vero capitale, perch, vista la

minima

sorveglianza,

trova

di

fronte ad un lavoro notturno tollerato,

ad un abuso che nuoce alla salute fsica e morale dell'operaia. Le case di confezioni che fanno lavorare fino alle 2 del mattino
tutta la notte, le

o'

famose

30 ore
alla

consecutive

fatte dalle operaie di

un
fatti

ben noto
isolati e

atelier parigino

vigilia di

un Grand-Prix, non sono


queste eccezioni
i

da trascurarsi.
frode

La
perch

dipende

essenzialmente
si

da

agitiamoci

la clientela
di

femminile
e

educhi ed apprenda come

suoi capricci
situa-

sieno gravi

conseguenze

come concorrino a mantenere una


sono

zione che ignorano o appena appena suppongono.

Le

eccezioni,

come
le

si

sa,

permanenti
zucchero,

temporanee. Delle
distil-

prime usufruiscono

industrie a forni continui, comprendenti le

lerie delle barbabietole, le raffinerie di

le cartiere, le vetrerie, le

fabbriche d'amido di mais, la preparazione e l'accensione delle lampade


delle miniere per la
il

prima discesa,

la

piegatura dei giornali del mattino,


le

hrochaje delle stampe. Delle temporanee usufruiscono invece

indu-

strie,

prime fra
le

tutte le sartorie e quelle

che lavorano materie avariabili:

frutta, legumi, pesci, ecc.

Per

eccezioni permanenti

Svizzera, non

hanno arrecato quel danno che

ricorderemo che soppresse del tutto in gli avversari della soppres-

sione prevedevano e che in Francia nel centri delle industrie precitate se ne


fa

un uso ristrettissimo, tanto che di 21,331 operai di 101 fabbriche, solo 189 donne lavoravano di notte. La piegatura a mano dei giornali del mattino va perdendo terreno di fronte a quella meccanica. Non discu-

tiamo neppure la questione delle lampade delle miniere. Delle temporanee la pi importante quella a favore delle sartorie. Qui i 60 permessi annui sono assolutamente un'irrisione, vista l'insuf-


ficiento vigilanza:
in otto

85

una sola
volta
i

un

atelier del contro di Parigi fu visitalo


le

anni!

Non

ricorder

frodi alle quali ricorrono

proprietari,

nf

credo noccssaiio svolgere qui la questione che ci porterebbe troppo lontano. Per l'industria delle matcrif avariatili baster permettor.* il lavoro
nottuino
pi r

l'operazione principale e non per

lf>

accessorie.

V.

Ora
I

le

prescrizioni legislative sono osservate:^ C' un'organizzazione

efficace d'ispezione?

rendiconti su questi |unti sono monchi. Corto

si

che da

mi

si

fatto poco per non dire nulla.

Ad esempio
numeroso
e

in

Germania, dove
le

il

corpo degli ispelturi del lavoro

ben addestrato,
19(X)),

contravvenzioni sono scese da 5911> (anno

1894) a 711 (anno

e questo si

deve ripetere da maggiore


ispettori
?

docilit

degli industriali o da rilasciata vigilanza dogli

In verit nesin

sun altro paese

offre questo fatto singolare. Effettivamente


il

Frauda,
non

Austria, Inrjiilterra, Olanda, ecc.,

numero

delle contravvenzioni

ha subito che
sempre

insignificanti variazioni negli ultimi

anni.

il lavoro notturno di obbligare un numero maggiore di essi a servirsene loro malgrado, per tema della concorrenza, senza profitto per alcuno, cosicch si arriverebbe fatalmente ad una cri<5 formidabile di sovraproduzione, di sciopero poi e di miseria per gli operai. Si realizzerebbe cosi il paradosso che si impone alla classe operaia un lavoro nocivo dal punto di vista morale e materiale, per spingerli poi in una situazione senza uscita. Sono questi gli stessi che vantano il lavoro notturno perch, secondo essi, nel riguardo igienico mollo vantaggioso, l'operaio gode il beneficio della luce solare, il salario della donna concorre a migliorare il bilancio domestico, infino uno dei genitori rimane sempre in casa a sorvegliare

Molti industriali accusano

la famigliai
Io

non saprei come qualificare


egoisti o
il

siffatti

sostenitori del lavoro notturno,


:

se

come

come

incoscienti.

Un'operaia diceva
faticare

Non

vivere,

lavorar tutto

giorno a casa e

la notte

all'opificio.
6,

K imposci

sibile resistere

ad un orario simile:
i

dalle

19 alle

pagare chi
il

soralla

veglia, e malo,

nostri bambini, far la cucina alla sera,


il

bucato

domenica, preparare, oggi,

pasto di mezzogiorno del domani!

L'aumento

delle spese, del materiale, della forza motrice, delle fab-

briche, dei capitali infine, la diminuzione

della produzione nazionale

come vogliono

alcuni industriali

sono tutte

ragioni che non reggono

nella pratica, quando gli inilustriali. come ad esempio quelli della Francia del Xord, prendono essi stessi la decisione di sopprimere il lavoro notturno, non solo senza perdita finanziaria, ma anzi col risultato


di

86

migliorare la produzione e col constatato miglior benessere della famiglia Ci che accadde dopo la promulgazione
delle
il

dell'operaio.

leggi sul lavoro not-

turno in Germania duzione non diminuita,

e in Inghilterra,
le

un

altro
lo

perch

donne se lo cercarono hanno trovato impiego, il bilancio economico delle famiglie ha migliorato, migliorata sorveglia direttamente la donna, la sposa, la madre
;

conferma

nostro asserto:

la

pro-

la salute fisica della classe operaia

perch

diminiii la
il

morbilit e la

mortalit delle donne e dei fanciulli e se ne elev


intellettuale.

livello

morale
sinonimo

ed

Non posso non accennare


siceaiing system

al

lavoro a

domicilio,

vero

di

purtroppo

sar

che vive essenzialmente del lavoro notturno e che ed alla sempre sorvegliabile con grandi difficolt

necessit di

un

salario

minimo. Non

ultimo, nel lavoro notturno, vorrei

vedere compreso il lavoro sui teatri e proibito per conseguenza ai fanciuUi. Sar sentimentalismo, se vogliamo, ma non so ammettere, d'accordo coi deputati irlandesi, qualificati in questa contingenza per puritani,

che
alla

fanciulli dai 5 ai
1

12 anni

si

affatichino

fra

le

quinte

dalle

22-23

a coricarsi alle 2, 2 e ^!^, e si ab-brutiscano sulle tavole del palcoscenico, in un ambiente di dubbia moralit, in ore che devono essere assolutamente dedicate al sonno, mentre per una misera paga (90 centesimi, 1 lira al massimo) si vanno rovinando la salute fisica e il morale, per divertire un pubblico in questo
e pi del mattino, per finire

caso incosciente.

Resta ad accennare
lavoro superi
le

al

riposo di un'ora,

uua

mezza

quando

il

6 ore. Gli industriali cotonieri avversano questa proposta, assicurando che in quell'intervallo gli operai si addormentano e, assonnati, non sono pi in grado di riprendere il lavoro. Io voglio per ricordare chein Germania
l'obbligo del riposo si effettua senza proteste e senza inconvenienti, perch ragioni igieniche, fisiologiche ed economiche lo sostengono, nei locali appositi la maestranza trova pronta un'opportuna refezione, si svaga onestamente e, ristorata, riprende il lavoro con van-

taggio evidente
l'orario,

per l'industriale che ha cosi, nel


fatto e perfetto.

secondo

periodo del-

un prodotto ben

Concludendo: il numero delle industrie che godono di permessi })ermanenti o temporanei pel lavoro notturno e gi ridotto e lo si potr certo ridurre ancora, quando si tenga per norma il voto espresso nel Congresso d' Igiene di Budapest: Il kworo notturno dece essere abolito in tutti i casi in cui non entri un supremo interesse sociale.

['artentlo

da

(jueslo

assioma noi facciamo

voli che:
le

//

lacijro

nuttunio sia interdetto a tutte

donne e ai maschi
pennanenli
e
la

minorenni.

Xelle

industrie

che

usufrniscono

di

j)ernie^>ii

stjnadra notturna non presti laroro per pi di sei fjiornl eonsecutiri, con

orario cotidiano rispondente alle esiijenze della JLsioloijia

dell' iijiene.

Gli operai delle industrie a permesso permanente non sieno in condizione di dover ricorrere ad un eztra lacoro diurno per mif/liorare
il

bilancio economico troppo esifjuo.

Sulle industrie a permessi temporanei

si

e.scrciti

una

rifjorosa

sorce<jlian<a: si cerchi di modificare l'orario delle sartorie, ansicli con-

ceder loro tali permessi: nelle industrie che lavorano niaterie avariabili
si

permetta

il

lavoro notturno per

l'

operazione principale,

non p>r

J--

accessorie.

.SV

estenda la vir/ilanza, nel limite del pjossihile, anche al Incoro


iflliliiih,

Il

ili

.nirl Hi,

Vi'ti

l'i

v'

hi

I il

l'I/Ii

lliO

SOH

liieiidlll

(ll'llll

fi II ,i

1 1

il I II

Poicln" la relazione fu gi distribuita,


strarti

il

Relatore

si

limila

ad

illu-

alcuni punii della questione. Ricorda le cause del

Notturno, cosi riassunte dal peratura;


3."
2."

Weil:
di

1."

danno del lavoro frequente cambiamento di temdiffusa

luce troppo intensa e

mal

o invece

insufficiente;

calore irradiante; 4."

aumento
le

pressione, saturazione dell'aria

con

vapori, pulviscolo, ecc., 5. sforzo parziale di qualche particolare

gruppo
quasi

muscolare o muscolo;
o diurna.
Cita
i

6."

variazioni atmosferiche;

7."

l'orario

identico a (juello diurno; 8." la

mancanza

dello stimolo della luce solare

primi lavori
questiono

di

M'/nnurrie; il876) e Fahre (1878) sulla i.uw^


dei

controversa
esperimenti

dell'anemia

minatori,

riportata dal

primo
(1900)

all'assenza della luce e dal secondo


jiin

recenti di

messa in rapporto a Kroneeker e Marti (1897) e

intssicazione: gli
di liorisoir

sullo slesso quesito e cogli stessi risultati controversi. Ricorda

come

il

lorisoio

abbia trovato negli animali da esperienza una dinu'nuzione dell'appelito, del


{'SO

del corpo ed

un rallentamento degli scambi


il

nuirizii iniraorganici.

Accenna

all'azione della luce colorata ed alle condizioni d'animo dell'o-

l'oraio sotto di

essa e quindi passa a svolgere

capitolo dall'alimentazione
il

del lavoratore.

Rammenta
facendo
<

l'alimentazione irrazionale, confronta

fabbi-

sogno
alcune
81-1 io.

fissato dai fisiologi


filature,

con quello trovato dal Relatore tra


notare
la

le

addftte di

ragguard'vole

deficenza

sopratutto

deiralbuiiiina che vi

rappresentata

da

circa 57-05

(>)ui assicura che il lavoratore non sa nutrirsi, sposa potrebbe meglio comporre il suo vitto. Non tace dell'abuso delle bevande, dell'alcool. Ha parole vibiate contro il lavoro dei fanciulli sui

grm. anzichi' di perch^ con pari


teatri;

88

stabilimento
industriale,
e chiude

ricorda la necessit di ben definire le le"ggende dei locali di lavoro:


officina,

atelier, laboratorio, fabbrica,

leggendo

conclusioni della Relazione.

Il

Presidente

quindi

la

parola al prof. G.

F. Gardenr/hi della

R. Universit di

Parma che

parla sulle:

Modificazioni del sangue e lavoro notturno.


Osservazioni
e ricerche.

I.

Che
vazioni

la luce, e,

inversamente,
recenti,

la

sua soppressione abbiano un'influenza

considerevole sopra l'organismo animale, risulta da cos numerose osserantiche


e

che

ogni
si

nuova dimostrazione riuscirebbe


in modo notevole e ammesso senza discussiojie.

superflua.

Che questa influenza

esplichi anche, e

forse precipuo sul sangue, generalmente

In realt per, se
trova,
alla

mente ai risultati dei vari sperimentatori, si si pon non senza sorpresa, il pi grande disaccordo per quanto si riferisce natura e alla importanza della azione che la luce esercita sul sangue
si

e ci

persuade che tale azione pi intuita che dimostrata.


sottratti

Graffenberger nel 1892 osserv in alcuni conigli

alla luce

primo periodo dell'esperienza, ma successivamente un ritorno alla norma e un aumento. Valerio nel 1894 vide che il numero del corpuscoli rossi del sangue diminuisce progressivamente nei conigli tenuti alla oscurit, accompagnandosi a un generale scadimento dell'organismo, che finisce, in un tempo vano, colla morte. Il contenuto emoglobinico il pi delle volte (non sempre per) dimidel contenuto emoglobinico nel

una diminuzione

nuiva parallelamente al diminuire dei crepuscoli rossi. Marti nel 1897 sperimentando sui topi riscontr che la permanenza all'oscurit determina una diminuzione dei corpuscoli rossi e, in minor grado, della emoglobina e che il massimo di questa diminuzione si ha dopo due settimane, mentre al di l di tale periodo si ha un parziale ritorno verso la norma. Schoneberger
nel 1808 in tre conigli mantenuti per 40 giorni alla oscurit vide
tare
i

aumen-

corpuscoli rossi,

ma

la stessa variazione si

di controllo,

non

sottratto alla luce.

un quarto coniglio Borisow nel 1900, con osservazioni


ebbe
in

parallele su conigli tenuti parte alla luce, parte all'oscurit, rilev (dopo

un mese)
differenza

notevoli differenze di peso a vantaggio dei primi,


nel

ma

nessuna
Risultato

numero

dei

globuli e nel

tasso

emoglobinico.

egualmente negativo ebbe recentemente anche C. F. Meyer (1903) in esperienze destinate a stabilire se e qual parte avesse la maggiore insolazione sulla iperglobulia (reale od apparente?) dell'alta montagna.


Di fronte a tanta disparita
li

S'J

risultati

di

fronte alla

importanza

noie volo della questione, sia dal punto

punto

di

vista igienico e s(jciale in


<"

puramente hiologic*, sia dal rapporto al grave proMenia del lavoro


di vista

notturno, mi

parso

il

caso
di

di

ulteriori ricerche

sperimentali.

ci io

ero tanto pi volontieri indotto, inquaiiloeh osservazioni ripetute per vari

anni su fornai lavoranti


reali e determinati.

notte

seguilo, che la sottrazione della influenza luminosa ha sul

mi avevano persuaso, ct^me riferir in sangue effetti

11.

Come
vata per

soggetti pel mi studio


si
e"*

lio

scelto

le

caMC
di

<

conigli, e ogni

mia esperienza

compiuta sopra una coppia


le

animali scelta ed alle-

guisa che tutte

condizioni (razza,

sesso, et, peso iniziale,

modo

di

alimentazione,

culticit,

ventilazione e temperatura dell'ambiente)

fossero identiche o consimili per ciascun individuo di ogni singola coppia.

Unica differenza era questa che, dei due animali, l'uno veniva continuamente o per un determinato periodo, sottratto all'azione della luce, alla quale l'altro restava normalmente esposto nelle ore diurne. Per raggiungere tale scopo io ho ricorso, invece che alle abituali gabbie, a due casse
quadrangolari
di

legno lunghe m.

1.80,

larghe m. 1.35, alte m. 0.&), che

ponevo

in

una stanza

del laboratorio, ampia,

bene illuminata, con espo-

sizione a settentrione. In ciascuna cassa le due pareti opposte pi lunghe

erano opportunamente fenestrate per concedere una sufficiente ventilazione; quanto alle altre pareti e al coperchio, erano, in una delle casse, tali da non dar passaggio a raggi luminosi, nell'allra erano invece ampiamente sostituiti da lastre di vetro. La prima serviva per gli animali da
tenersi all'oscurit
ricoperte da un
e, a questo scopo, le aperture ventilatrici venivano panno nero; la seconda era destinata per le esperienze

con illuminazione naturale e nell'interno di essa era costantemente illuminala dalla luce diffusa nel giorno, merc una conveniente orientazione. Ad evitare i possibili effetti di una differenza, ier quanto piccola, negli scambi resi)iratori, anche le aperture della seeonda cassa |iortavano un
riparo di panno.
Il

completo
di

parallelismo

delle

esperienze
tielle

era

cosi

assicurato,

e,

comunque,
fronto,

quei casi, nei quali adonta

precauzioni prese, insorse


la possibilit di

qualche fatto perturbatore e tale da infirmare

un

con-

non

si

tenuto conto nella esposizione dei risultali.


istituite

Le ricerche sistematicamente
oggetto di determinare:
riche dei globuli rossi
1."
le

sui

vari

animali ebbero per


le

variazioni del peso; 2."


dei

variazioni
le

numedel

del
le

sangue e

leucociti; 3."

variazioni

tasso emoglobinico;

i."

variazioni del ferro nel sangue. In molti casi

ho anche preso in esame le variazioni qualitative degli elementi morfologici del sangue e cio le variazioni della resistenza dei globuli r<-s-i e quelle della formula leucocitaria.

90

Il dosaggio del ferro accanto a quello dell'emoglobina non devesembrare superfluo perch sembra dimostrato che il rapporto tra il contenuto emoglobinico e il contenuto in ferro del sangue non sempre costante allo stato normale (come si riteneva) e lo ancor meno in molte condi-

zioni patologiche (Biernacki, Albertoni, Riva-Rocci, Jellinek, Hladik, Jolles,

Mallet)
Il

(1).

conteggio dei globuli rossi e dei leucociti

si

fece col conta-globuli

Thoma-Zeiss. Per la determinazione del contenuto emoglobinico si us l'emometro Fleischl-Miescher, cosicch le cifre riportate nelle tabelle indicano in grammi la quantit di emoglobina contenuta in 100 grammi di sangue. Per il ferro mi sono servito del ferrometro Jolles, ponendo ogni cura nella preparazione della soluzione colorata di confronto e non limitandomi ad una sola ricerca, ma prendendo sempre il risultato medio di due. Per lo studio citologico del sangue, con speciale riguardo ai leucociti, ho fatto dei preparati fssati in alcool-etere (colorandoli colla emateina Boehmer e l'eosina) o per 5-10 minuti a 120" (colorandoli colla miscela triacida di Erlich). Per saggiare la resistenza del sangue usai una serie di soluzioni titolate di cloruro sodico (metodo Mosso) (2). Tutte le ricerche furono (compresa la determinazione del peso) praticate alla mattina, prima che si iniziasse la distribuzione degli alimenti.'

(1)
il

Al rapporto era

valori croiiiometi'ici e ferrometrici di


fisso e eostante,

significato di

un rapporto

seguenti possibilit, delle

uno stesso sangue non si imo accordare neppure allo stato normale, quando si ammettano le quali alcune sono ormai dimostrate, altre molto verosimili e tali da non
rossi esistano, oltre alla

potersi senz'altro escludere:


1.

Che
Che

nei globuli
;

emoglobina,

altre sostanze contenenti ferro,

ma

incolore (Jollks)
2."

nei globuli rossi esistano, oltre alla emoglobina, altre sostanze coloranti,
;

ma

prive di

ferro (Jellinek)
3."

Che
:

la

emoglobina non sia sempre ugualmente colorata, anche a parit

di

contenuto di
riferisce alla
di

ferro (Baed)
4.*'

Che

la

emoglobina non rappresenti un composto ben determinato per quanto

si

ricchezza in ferro (Jellinek, Riva-Rocci) o che coesistano


pel coetfoente di estinzione e
5.0

insieme nei globuli pi variet

emo-

globina, diverse per costituzione chimica e cosi pel peso molecolare, per l'affinit rispetto all'ossigeno,

anche pel contenuto di ferro (Bohr, Gallerani) sangue normale esista del ferro ancheTuori dei globuli rossi e specialmente (bench in quantit piccolissime, difficilmente dosaT)ili) nei leucociti eosinofili (Bahker) e nel siero (Nasse, BuNGE, Jolles, Hausermann). In certi stati morbosi certamente l'ultima delle accennate possibilit quella che assume la maggiore importanza, potendo aversi nel siero quantit dosabili di ferro. Pu inoltre nell'interno del globulo rosso aversi del ferro non pi combinato nella complessa molecola organica della emoglobina ma rilevabilo invece colle comuni reazioni ioniche (Lazarus). Secondo Bard e Mallet un eccesso di ferro in confronto al contenuto emoglo1)inico, o, in altre pai'ole, una quantit di emoglobina calcolata in base ai dati cmoferrimetrici superiore a ([uella calcolata direttamente coll'emometro, sarebbe propria delle forme di clorosi e delle anemie post-emorragiche. Invece nelle anemie perniciose e in quelle sintomatiche di gravi stati morbosi si verificherebbe il fenomeno conlrario. Molti fatti clinici contrastano per pi o meno apertamente con ipiesta aftermaziono (Bier.nacki, Jellinek, Riva-Kocci, Jolles. Aleieri).
;

Che

nel

(2)

Il

conteggio dei globuli e

il

dosaggio della emogloliiua furono eseguiti sotto

la

mia direzione

dal Dott. G. Ceschi.

91

III.

Esperienza

1.'

Durata dell'esperienza dal 20 dicembre


a) Cavia
b)
l'oscurit.

al

10 aprilo:
alla luce;
al-

(femmina)

di di

pelame bianco, tenuta

Cavia (femmina)

pelame

pezzato bianco e nero, tenuta

(i

RN TA
.\

92

Esperienza
Durata dell'esperienza dal
a)
b)
1.

2."

gennaio

al

4 aprile:
alla luce;
all'oscurit.

Cavia (maschio)
Cavia (maschio)

di

pelame oscuro, tenuta

di

pelame oscuro, tenuta

GIORNATA

'j:

Esperienza

:'

Durata doll'esperienza dal 3 gennaio al 10 ajjrile: (i) Cavia nata il 3 gennaio e tenuta, insieme alla madre, alla oscurit fino al 10 febbraio, poi tolta alla madre o tenuta in osservazione alla luce: della precedente, tenuta alla oscurit fino al II) Cavia geniolla 10 febbraio insieme colla madre e ancbe successivamente, da sola. Le due cavie sono di sesso maschile; hanno pelame oscuro.

GIORNATA

94

Esperienza 5/
Durata dell'esperienza dal 15 marzo al 15 aprile: a) Coniglio di pelame grigio mantenuto alla luce; h) Coniglio di pelame grigio mantenuto alla oscurit.

GIORNATA

IV.

Iliassiimcndo
-l'giionti
l'alti:

hrevenifiito

risulUiti

delle

esperienze
al

risultano

VARiAzioNr

DI

i'i;so.

Ne^li

animali

mantenuti
(>s[>osti

buio

avuto, in confronto a quelli

comportamento
complesso, tra
rienze
1.'

lei

peso.

normalmente Per ci') che si


di

alla
alle

luce,

non si un costante
<^

riferisce

cavie

si

ha, nel

le

due serie

animali un sensibile parallelismo nelle espe-

aumentando

coppia della esperienza 1.% il peso va egualmente un primo periodo e diminuendo in seguito, cosicch alla line della osservazione i due animali pesano poco pi che all'inizio: nella esperienza 4." si ha un regolare aumento per nulla ostacolato dalla
e 4.*: nella
in

sottraziono della influenza luminosa.


;il

Nella esperienza

S.''

la

cavia posta

buio mostra un lieve rallentamento nell'aumento del peso. Soltanto nella

lunga esperienza 3." la cavia mantenuta all'oscurit presenta, alla fine, dopo un notevole aumento, una lieve diminuzione di peso. Una diminuzione alquanto pi marcata si ha nei due conigli delle esperienze 5.* e 6.'. (Questi risultati non concordanti non devono sorprendere, perch lecito pensare che la soppressione della influenza della luce sia, da un lato, capace di determinare una diminuzione nella assimilazione (intestinale e cellulare) dei principi nutritivi e, dall'altro un rallentamento nelle combustioni organiche (Bidder e Schmidt, Moleschott, Fubini, Borisow.
Vducco, Vicarelli).

Variazioni nel numero dei geobili

rtossi.

il

Risulta dalle mie espe-

rienze sulle cavie che, in condizioni normali,


I-ossi

numero medio

di globuli

per

mmc.

di

sangue

in

questa

specie^

animale,

di circa 65000(30.

Cosi per
li

le cavie tentile alla luce la media all'inizio dell'esperienza era 0796000 e la media per tutta la durata della osservazione di 6ti3500(J .)n una cifra minima (media) di 6296(300 (l'^sp. 3.") e una massima (pure media) di 6996000 (Esp. 2.''). Nelle cavie tenute al buio, con una media iniziale di 6717000, si ebbe una media complessiva, sotto l'influenza della .udizione sperimentale, 63*2(3000, un minimo di r)860(300 (Esp. 4.*) e un

iiassimo di 6833000 (Esp.

2.').

Nei
lienza,

conigli

il

numero
e,

delie

emazie
la

inferiore a quello

che

si

ha

nelle cavie. Nei conigli tenuti alla luce la

media,

all'inizio

della

espe-

era

di

550(3000

per tutta

di 5614000. N(M conigli tenuti all'oscurit,


si

durata della osservazione fu con una media iniziale di 5760(X)0.

ebbe una media totale


esperienza
5." si

di 5515(3(30.

Nel coniglio mantenuto alla oscurit

(Iella

osserva una reale

inazie, diminuzione che solo in principio

diminuzione del numero delle si accenna anche nel controllo

96

Nella esperienza 6/ si ha invece un parallelo e progressivo aumento nei due animali. Volendo concludere, e tenendo presente il valore non assoluto che, in simili conteggi, pu accordarsi a differenza anche di qualche centinaio di migliaia di globuli, non si trova che la sottrazione della luce abbia veramente una rilevabile influenza sul numero dei globuli stessi.
In alcune esperienze,
al buio,
p.

es.

nella

l.'',

si

osserva, nella cavia tenuta

una diminuzione
fatto,

iniziale delle emazie, seguito poi

da un aumento.
importante,

Questo
perde

che, pur lasciando invariate le medie, sarebbe

anche nell'animale di controllo. Si tratta probabilmente di variazioni determinate dal nuovo ambiente, nel quale, durante l'esperimento, vengono a trovarsi entrambi i soggetti. Queste conclusioni negative non concordano con i risultati di vari autori sopra ricordati, che hanno riscontrato aumenti o diminuzioni globulari. Io credo di non andare errato ammettendo che tale disparit di reperto si debba a diverse condizioni sperimentali e specialmente alla influenza perturbatrice della luce diretta, che io ho deliberatamente esclusa.
di

valore

perch

si

ripete

Variazioni nella resistenza dei globuli rossi.


della resistenza dei globuli rossi

La determanazione

venne praticata una sola volta (Esp. 3.^) e il risultalo fu negativo, cio non rilev differenze apprezzabili di resistenza tra le emazie di una cavia mantenuta per 39 giorni all'oscurit e le emazie di un animale di controllo.
Variazioni nel numero dei leucociti.
cociti

Il

numero normale
che
la

dei leu-

per

mmc.
i

di

sangue

si si

pot determinare in 5-6000 per le cavie

10-11000 per

conigli.

Non

pot

mai

stabilire

sottrazione

della luce portasse seco evidenti variazioni (in

aumento o

in

diminuzione)

nel

numero

dei leucociti.
di leucociti.

Variazioni nella proporzione delle diverse specie


I

risultati delle ricerche praticate sulle cavie e sui conigli

accennano

in

modo

indubbio a un lieve aumento nella proporzione dei globuli

bianchi poli-

nucleari eosinofili o no. Si tuttavia ben lontani dalle condizioni di una vera e propria polinucleosi, quale (a prescindere da quanto si verifica in molte infezioni e in certe intossicazioni acute^ che qui non sarebbero ricordate a proposito) si ha in alcune malattie a lungo decorso con

cachessia ed anemia.
Variazioni nel contenuto emoglobinico.

La

quantit media nor-

male
per

di

emoglobina contenuta nel sangue


e

di

cavia (desunta dalle osser-

vazioni fatte sulle cavie tenute alla luce) corrisponde a circa 15


cento,

grammi

pu anche superare i 16 grammi, come nella cavia dell'esperienza 2.% mentre raramente scende sotto i 14. Confrontando la cifra iniziale dell'emoglobina con la media ottenuta durante tutto il periodo di osservazione, si nota, sulle cavie tenute alla luce, un aumento o una
stazionariet,

mai una diminuzione.

Cosi,

nella cavia della Esp.

1.'',

si

passa .la AjiO a 14,6-3; n.-lla Esp. 2.*, da 15,45 a lt,25; ti.-lhi l-Np. 3., Ha 14 a 14,49; nella Esp. 4.', Ha 14.92 a 15.11. Un fenomeno opposto si verificato invece pfi- Ir (.unu- in.ini-iiiinilla oscurit. Per quanto in varia misura, si avuta sempre una dimi-

nuziune del tasso emogioMinico,

il

quul-, nella

cavia della Esp.

1." ^

sceso

da 14,60 a 13,28; nella Esp. 2.\ da 15,79 a 13,02; nella Esp. 3.% da 14,45 a 11,88; nella Esp. 4.% da 15,24 a 12,60. Nei conigli il tasso emoglobinico normale ^ di poco inferiore ai 12 grammi per cento di sangue. Durante il periodo di osservazione, negli animali tenuti alla luce si verificato un sensibile aumento e cosi, nel coniglio dell' Ksp. 5.", da grammi 11,43 a 12,90 (con una media di 12,41); neirEs|). 6.^*, da 10.17 a 11,75 (con una media di 11,26).

Anche
a 7,94;
il

qui

il

fatto
il

opposto
6.",

si

'

riscontrato negli animali sottratti alla


5.''

azione della luce:

coniglio della Esp.

sceso 8,24.

rapidamente da 10,43

coniglio dell' Esi.


nelle cavie,

da 10,32 a

Tanto
bina non ^
gli sbalzi,
si

sempre uniforme,

quanto nei conigli la diminuzione della emoglon- regolarmente progressiva; non mancano

spi'cialmente nelle esperienze di


della

nota una diminuzione

jieriodo di

maggior durata. nella Esp. emoglobina maggiore sul principio osservazione, che non ulteriormente.
del co.NTi:.NiTo
alla luce
di
si

2."

del

\'ariazio.ni

n[ Fi-.RRO .NEL SA.NGUi:.

Nelle cavie

nor-

malmente esposte
cmoglobico medio
pari a circa
''<m

ha, corrispondentemente cento,


si

a un

contenuto

grammi 15 per
0,0465.

una quantit
ha,
di ferro.

di ferro

ematico

grammi
di
il

Nei

conigli

come media normale,

grammi 12

emoglobina, grammi 0,0390

pari contenuto

sangue del coniglio sarebbe alquanto pi ricco <li ferro. Normalmente le variazioni del ferro ematico risultano sensibilmente paralleli' a quelle della emoglobina^ e, almeno in complesso, questo parallelismo si mantiene anche negli animali tenuti alla oscurit, nei quali si verifica, per conseguenza, insieme a una diminuzione della emoglobina, una diminuzione del ferro. Vi sono per alcuni fatti degni di menzione, che risulteranno evidenti dal seguente confronto (in cifre percentuali) tra le variazioni della emoglobina e quelle del ferro.
inoglobiiiico,
Es|i

98

DalTesaine di queste cifre risulta evidente che, nelle cavie, la diminuzione del tasso emoglobinicu si accompagna a una diminuzione in
proporzioni uguali del ferro ematico.
senso, sono cosi lievi che non
si

potendo anche rappresentare


d'indagine.

la

Le differenze, nell'uno e nell'altro pu ad esse accordare un grande valore, approssimazione e l'errore dei nostri mezzi

Nei conigli si ha per una differenza alquanto pi notevole e costantemente nel senso che il valore emoferri metri co realmente trovato superiore

a quello che

si

poteva calcolare in base al valore emoglobinimetrico;

in altre parole la diminuzione del ferro nel

sangue minore della diminuzione della emoglobina, pure essendo e l'una e l'altra pi accentuate nei conigli che nelle cavie. Io non voglio azzardare spiegazioni per i fenomeni osservati, moltecause che possono concorrere a determinarli. Poich in si notato un certo grado di ipoglobulia e si potrebbe pensare che, in questo caso, del ferro si fosse liberato dai globuli dissolventisi per passare nel siero, noto che nel coniglio della Esp. 6.^ si
plici

essendo

le

uno

dei conigli (Ksp. 5.^)

avuto, per contrario,

un aumento

dei globuli.

Ricordo ancora che, tanto nelle cavie, quanto nei conigli, io ho saltuariamente studiato il comportamento dell'urobilina, e mai mi riuscito di
rilevare

una

iperbilinia urinaria.

Concludendo, noi possiamo, dopo quanto si detto fin qui, affermare con piena sicurezza che due sono le modificazioni degne di nota, che la soppressione della influenza luminosa determina nel sangue degli animali

una ipocromia e una iposiderosi. Si pu ritecome sommamente probabile che questi due fatti siano piuttosto dovuti a una deficiente assunzione di ferro e a una deficiente formazione
sottoposti alla osservazione:

nere
di

di emoglobina gi formata. non m'inganno, la grande importanza che spetta alla luce nella produzione del pigmento sanguigno, fatto che trova il suo riscontro nella importanza, da tempo riconosciuta e indiscussa, della luce nella produzione della clorofilla. E ci segna un nuovo e notevole due pigmenti che la moderna chilegame tra emoglobina e clorofilla, mica biologica ha riconosciuto cos strettamente affini (1), come Gautier aveva gi intraveduto fin dal 1879.

emoglobina, che alla distruzione

Resta cosi

stabilita,

se io

(1)

Da tempo

noto che colla distillazione secca dell'ematina

si

col lgno d'abete la l'eazione dei pirroli, e, pi recentemente,, questa osservazione stata

ottengono dei vapoi'i che danno confermata

da Nenki e Siebee fondendo l'ematina colla potassa caustica. D'altra parte Schun'ck e Maechlewski hanno osservato gli stessi fenomeni colla fillotaonina, sostanza madre della filloporporina e derivato della clorofilla, la qual cosa faceva .supporre che tanto le sostanze coloranti del sangue, quanto quello
delle foglie

verdi

derivassero dal pirrolo. Restava tuttavia

il

sospetto che non gi fosse in queste


in via

sostanze preesistente un nucleo pirrolico,

ma

il

pirrolo

si

formasse

secondaria. Restava poi inde-

terminato se
studio
licKJi

vapori che davano la reazione del pirrolo fossero vero e proi)rio pirrolo. Kustek, dallo acidi ematinici ottenuti ossid;indo l'eniatin.-i con acido cromico, ritenne che veramente
i

'J:i

V.

Il

risultato (jltenulo, la dmioslra/.iMiie, cio, ilclla ijtocromoemia o ipo-

si(U'nsiemia consecutivo alJM


si
('

mancata azione
di

della luce naturale,


si

come

accennalo

in

principio,

notevole imfmrtanza perch

collega al

|robleina del lavoro notturno.

Gi fin dal 189'J o lUOO io avevo praticato in alcuni panattieri di (dove il lavoro notturno dei forni non era ancora stato abolito, come, senza inconvenienti, si fatto da oltre 2 anni) degli esami di sangue e

Parma

avevo notato che, in genere, il numero di globuli era oscillante attorn< alla nonna, mentre era sempre notevolmente basso il valore emoglobinimctrico.

Recentemente, a Salsomaggiore, ho avuto opportunit di ripetere alcune osservazioni consimili, non prive d'imp<irtanza |)er quanto non numerose. risultati che seguono ricordano assai da vicino quelli ottenuti da Onimus da Belli, rispettivamente nel personale di macchina della marina militare francese e italiana; devesi anzi, a questo proposito, notare che Belli annovera il difetto di luce naturale tra le cause della oligocromoemia
I

dei

fuochi-^ti.

Osservazione

1.*

Fornaio d'anni

27,

in

servizio

notturno

da
(T'J

2 anni:

Emoglobina per 100


essendo 100-14).
Globuli rossi, per

2."

gr. di

sangue, gr. 10,64


sangue, 5540000.

mmc.

di

Fornaio d'anni 22,


(74).

in servizio

da 4 mesi:

Emoglobina 9,94

Globuli rossi, 5140000.

'^.^

Firnaio

d'anni

18,

anteriormente servo d'al1

bergo, assunto in servizio da

giorno:

Emoglobina,

13,.')8

(97).

Globuli rossi, 5930000.

._,...^. un oomplo-so |iirroli<.'o. I^c ricerche di Nk.n... /... .,. ... ,^. che rUlucenJo (con acido iodi<lrico e ioduro di losionio) lo emaune, eni.itoporrirnu o iiio<<oi>ortlrioc si ottiene un pirroio o |irocisaiiiont4.< mi nietil-|>ro|>ili'irrolo (C,H,,N =eniojilrrulo). Lo stos.so cmopirrolo s ottieno [lartondo (I.1II.1 llliotaoniu.-i, come hnnno dimostr.ito Nhnki

procsiste^sc nellu

eiii.'ktnu

ilulibio, (loicli

diinostrniio

<<

Makklewski. l'or <|uaDto KusTKR e, rccontment,


per certo cho l'ematina
>

si

riferisce aU.i

coslitiizionc
dii

duli'einupirrolo, ossa stala ointemi.it.' d.t


i

in

modo

pi preciso

Planchkh C'attadoki,
defloit.i.

ijuali.

ossidando l'cniodi ritenere

pirrolo con acido cromico, ottennero


Io

uun niotilninicinimido heu


coloranti
cloroflilianu,

Tutto ci permette
oftsid.-tto.

-iosianzo

pi

procisaniontt l

porflrino del

.sangue e della clorotilla, altro non sono che entopirrolo comiensato e


Osservazione
4.^

100

di

Lo stesso, dopo 40 gioiTii Emoglobina, 11,10 (80).


Globuli rossi, 5350000.

servizio notturno:

5."

Fornaio d'anni Emoglobina, 10, 92


Globuli, 5450000.

30, in servizio
(78).

da 2 anni:

Noi abbiamo

cosi la

dimostrazione

che

sotto

V influenza del lavoro


notevole

notturno si veridica

una ipoeromoemia,

la quale gi

dopo un

breve periodo di terapo e si stabilisce durevolmente.

Noi siamo

autorizzati

a ritenere che la sottrazione cronica della luce naturale


causa del fenomeno osservato.

la principale

Il

Presidente

si

congratula coi relatori ed

apre

la

discussione sulle

relazioni fatte.

Prof. H<din (Monaco):

Die Erfahrungen, welche an den NordpolPersonen,


die

in der Polarnacht uns ein Recht dia neurastheniscben Erscheinungen und die Anaemie, welche wir bei den Nachtarbeitern beobachten, auf Kosten des Lichtraangels zu setzen. Die Untersuchungen Nencki's etc. ber den Zusammenbang zwischen Blut und Blatt Farbstoff, sowie unsere Erfahrungen mit der modernen Lichttherapie berechtigen uns ferner auch in hoherem Grade als in friiheren lahren, das Licht als einen normalen Reiz auf den StoffwechseL die physiologischen Functionen des Krpers anzusehen.

fahrern und

an

nicht

acclimatisirten

langere Zeit leben miissen, geniacht wurden, geben

il

Doti L. Bollettino (Lecco) svolge una sua comunicazione:

Sull'influenza
La innumerevole
fatta pi viva dal

della

luce
e

naturale
che nella

nel
lotta

lavoro.
per la
vita,

schiera dei

lavoratori

meraviglioso
i

rapido diffondersi delle molteplici in-

dustrie che arricchiscono

nostri paesi, d

quotidianamente un numero
igieniche tutt'ora deplo-

considerevole
revoli.

di

vittime, dovute alle

condizioni

Fra
ed

le

molteplici cause nocive, che subdolamente, lentamente


l'esistenza
deficiente
di

minano

ablireviano
la

tanti

lavoratori,

io

credo abbia non poca

importanza
opifici

quantit di luce negli stabilimenti, officine ed

in genere.

* * #
Il

Lavoisier

dice

che

la

qualora fosse priva

di luce.

natura sarebbe inanimala e senza vita,, Per fermo, questo spiega un'azione benefica

mi

sij^li jiiiiinali, dimostrando la sua iiilliicnza sui pali, sulle />iume e specialmente sul iiif/nwnfo della cute. La [telle infatti \ht la sua superficial'organo che pi direttamente pu essere sottoposta lit topografica,
("

all'aziiine diretta dei

raggi luminosi, e

come

tale

ne risente

in prineij)al

modo
1']

Ijenefici

etietti.
i

su

di

essa che
:

raggi

liiniiiiosi

esercitano un'azione stupendadal nostro

mente
("osi

eecitaihte

per

il

che
cui

veng<Mio eliminati

corpo molti

principi di riduzione,

l:i

presenza un

vi-ro

veleno per l'organismo,


di

gl'indigeni

della

Terra del fuoco, tuttoch ahitino in clima freddo,


di

portano solo un pezzo


il

pelle di vitello

marino su
che

vento,

hanno per
Inlatli
il

cajtelli

neri e lunghi, e la pelle color


l'influenza
la luce

una spalla contro rame chiaro.


n-sj,!-

.\nche pi importante
ra:i(jiir,
tit
ili

spiega sulla
la

Moleschott ha dimostrato sperimentalmente che


di

quan-

acido carlionico emesso dalla respirazione delle rane ('in ragione


del

diretta

grado

energia

alla chiara luce del sole


j>iu

ossigeno vivendo

in

luminosa. In verit l'uomo res[)ira di pi che nell'oscuro. Vi consuma per conseguenza amhienti chiari, anzich in luoghi oscuri.

Conseguenza
cariet
f/i

di

questa variazione nella


def/lf orf/cmi

sri/nppo

insieme

col diverso

meccanica respiratoria la grado di attivit sul


il

processo
l'n

di

ricambio materiale negli elementi istologici dei tessuti.


francese ha praticato

illustre fisiologo

seguente esperimento,

confermare quantq qui vado esprimendo. Egli mise nelle acque della Senna alcuni girini in due scatole pertugiate; delle quali una era a pareti di latta, e l'altra a ]>areti di vetro. Ora avvenne che girini rimasti nell'oscuro continuarono sempre ad esser tali, senza poter mai sviluppare ne zampe, n polmoni; dovech secondi raggiunsero un grado di organizzazione completa, essendosi cambiate in rane e animali ])erfelti. Di pi DumeriI ha osservato che, mutilando le code delle salamandre,
so

da

troppo

eloquente,

per

esse

si

riproducevano njeno rapidamente


in

nell' oscurit

che nella luce.

La dimora
malattie,

ambienti

oscuri

prepara

negli

animali e nell'uomo

un decadiinnito on/anico inevitabile, si da disporre a molte e svariate fin<j al punto da far giustizia alla popolare sentenza: dor non
il sole,

intra

entra
fatto

il

inedie^,

(Questo

deve

andare acquistandn

un'importanza ogni giorno

pi capitale, inquantoclu' oggid, col pieno dominio della parassitaria, e risaputo


e crescono
(.'ienza

moderna
si

teoria

come

molti schizomiceti patogeni,


in

sviluppali"

rapidamente ^appunto
l'oscurit

quei

haighi dove

prevale a suffi-

l'umido e

(stabilimenti, officine 'ed opifici

male

illu-

minati); dovech la luce viva e diretta ostacola ogni progresso di vitalit


in cosifiitti

microrganismi.
i

piali

statisiicaniei;te comprovalo che nella Francia coloro soggiornano nelle cantine danno una prole molto disposta alle anomalie terat )i;iehe.
li

Ldwards ha


E
notato
altrettanto
altres

102

giorno in

venne in Dublino constatato dal Graves, il quale ha che i portinai, i quali vivono la pi parte delle ore del oscure topaie, sono appunto quelli che danno il maggior con-

tingente al

numero

degli scrofolosi.
della scrofola, altre malattie
le idropi,
il

Ma, non meno


lo scorbuto,

si

veggono dominare nei


il si

luoghi oscuri, "com' adire

la tubercolosi,
il

rachitismo, l'emofilia,
osservato

e specialmente

cretinismo,

quale

presen-

tarsi pi frequente nelle valli

basse ed
il

oscure,

anzich sulle montagne

e nei luoghi aperti. Talch, sotto

punto
:

di vista patogenetico,

abbastanza

veridicamente scriveva B onssagrives muffa ; esse nascono alVombra.

avviene

delle malattie

come della
patogenesi

Ma

l'influenza,

che

questo agente
In

fisico esercita
si

sulla

della cloroanemia, grandissima.

guardino un po' nel volto le giovanette aristocratiche, prima che le gote, con l' artifizio della toealcuni letta, acquistino quel roseo che naturalmente non hanno; e casi, forse non molto rari, si vedr che esse sono pallide, per quanto lautamente si nutrano, appunto perch gli appartamenti (sopralutto in estate col motivo di impedire i cocenti raggi del sole) vengono trasformate in altrettante catacombe; dove talvolta non si pu penetrare senza mettere, direi quasi, le mani innanzi, sforzando gli occhi ad una esagerat?: midriasi. Tanto sepolcrale l'oscurit procurata con le tende e paratende,
vero,

che velano, insieme coll'aria, la luce chiara delle finestre e dei balconi! Altrettanto si pu osservare negli operai che lavorano negli staliilimenti poco illuminati ed dove l'influenza malefica
effetti della

in del

quelli

operai addetti al lavoro notturno,

buio

viene

ad

accumularsi coi dannosi

miseria.
della
clorosi tuttavia

In verit la vera causa

abbastanza oscura,
l
il

siccome
di luce

dicono

insigni

nosologi; e d'altronde,

anche

dove

il

difetto

dimostra una influenza produttrice chiarissima

pi delle volte,
la difficolt delle

nello stato attuale della scienza,

non siamo

in

grado per

ricerche e dei dati sperimentali, di dire quanta parte abbia la sola

man-

canza
altri

di

questo

saluberrimo

elemento

fisico,

e quanta ne abbiano gli

agenti che figurano da concausa (microrganismi patogeni, cattiva od insufficiente alimentazione, umidit, agglomeramento, stato del sottoquali in alcuni casi, come nelle suolo, pressione barometrica ecc.);
i

pi

umili

classi sociali,

pi

spesso

si

presentano

etiologicamente

in

comitanza.
In rapporto a questo

argomento un autore
della

italiano (Casca), che

ha

gi studiato
clorosi,

l'importanza

luce

nella patogenesi ed etiologia della


:

venuto alle seguenti conclusioni


luce

Per difetto di ricambio materiale nell'organismo materno

il

bambino

viene

alla

con

predisposizione

allo

irregolare

accrescimento. Se

avvenga che questo giovane organismo

sia sottratto pi o

meno com-

pletamente alla benefica influenza della luce solare, ne avverr in esso

11J

iiiKi

(iiiiiiiiu/.iDiK-

iiiii iiiiin:->iia

ilei

ricaiiiui"

unir
si

lai-

."
pi

l'I

l.l

11

I-

ziuiie

denutrizione:
irregolare
;

racereseinnento
ci-

perci

far

lento,

meno
il

completo,

alcuni

organi e sistemi percorreranno

loro

stadio di evoluzione

meno completann'nte

meno rapidamente che non

avvenga
genitali,

nello stato fisiologico. In


i

quali

noti

onde

la

pubert
sin

tali condizioni rimarranno gli organi avranno raggiiinlo il grado di pnfetlo sviluppo; tarda, la menstrua/ione riesce dilHcile, irregolare,
il

dolorosa od assente affatto;

cervello ed altri organi, che relativamente

lavorano molto ma il sangui' dimostrer


fleliolimenlo,
di

dall'infanzia,
in

non
la

risentiranno

si

gravi alterazioni,

hreve

sua povert
si

eoi disordini nutritivi

e funzionali: questa povert del

sangue

far

causa a sua volta d'in-

lentezza

nel

ricaml)io,

perci nello sviluppo dell'or-

ganismo.

Sittatto principio potrebbe,

con un reperto anatomico,


bile,
'

nondimeno assai

secondo me, mettersi benissimo in riscontro sebbene non constantemente reperiimportante nella cloro-anemia; intendiamo /f(
il

spiale

pct-olezsa e la sottilit delle pareti canali.

Questa anomalia di sviluppo risaputo t:->~'i>- stata dal \'irciio\'> primo osservata. Kgli, studiando nei cadaveri delle giovanette clorograndi anemiche, ha riscontrato il sistema vasale jccolo, il cuore e con anomalie le pareti sottili, frefjuenti sviluppati, rami arteriosi poco
[(1
i

sull'origine dei tr)nchi vascolari.

Come causa
ticolar

di

emenorrea

dismenorrea che frequentemente


(in

si

riscontrano nelle operaie clorotiche, potrebbe per taluni esempi

par-

dove non appariscono chiare le cattive influenze igieniche altro, e dove disturbi della mestruazione precedono <|uasi l'insorgere dell'anemia che difficilmente scompare), farsi appello al poco sviluppo degli organi pelvici (utero, ovaie e loro annessi) che talora si rinvengono atrofici, o ad altre loro anomalie (assenza delle ovaie, atresia degli ovidutti). I.a qual cosa sarebbe molto analoga all'anormale
l

modo

psichiche

od

ed atipica evoluzione delle rane fatte crescere nell'oscurit.


Infatti

sono appunto
messi
in

le

giovanette che vivono in ambienti poco illu-

minati

(o[iifici

sotterra)

ovvero

in

altre cattive condizioni igie-

niche, quelle che moitt pi facilmente di altre possono andare soggette

a una rapida manifestazione della


psichiche depressive
d'orti

clorosi sotto lo stimolo d'impressioni

spaventi, dolori gravi ecc.).

La dimora
alla
tristi' :s(f.
l

negli ambienti oscuri dispone

l'animo alla

mo linci mia

dubbiosi pensieri e

ie

lugubri meditazioni, in nessuna ora


nella

megli
pi

che

durante

la

notte
(ili

trovano

mente

nel cuore un

campo

libero e favorevole,

uomini empi ricercano sempre l'oscuro silenzio, per nascondere col velo notturno l'obbrobrio della malvagit e del delitto Le giornate oscure infatti ci predispongono ad una particolare t'tragine. Da uhimo. troppo pei- le Iiuiurlie mi pollerei se volessi esp"rre qui

1U4
i

apporta alla vista degli operai;


midriasi, questa si

singoli danni

che

la insufficiente luce

dir solo che, obbligando gli occhi ad

una esagerala

imlebolisce a

danno non

lieve delle altre attitudini professionali.

Assegnando adunque una grande importanza alla luce nel lavoro, dobbiamo anzitutto proibire alle giovanette di lavorare in luoghi male
illuminati. Inculcare
agli

industriali di fabbricare

loro stabilimenti in

modo che

siano bene illuminati e colpiti direttamente dal sole per buona

parte del giorno, dove l'aria e la luce entrino liberamente.

Abolire il lavoro notturno. Sono cosi poche le industrie che richiedono necessariamente un lavoro di notte, che la interdizione del lavoro notturno non porterebbe delle gravi difficolt pratiche. Il lavoro di notte assai pi faticoso del lavoro di giorno, n il riposo preso di giorno vale a compensare l'operaio dalla fatica notturna. Del resto l'abolizione del lavoro notturno oltre a portare un reale benefizio all'operaio sarebbe
utile

per

lo stesso industriale,
di

giacch

il

lavoro fatto

di

giorno provato

essere assai pi produttivo

quello della notte.


ai

Tutto ci che ho detto sin qui circa


esposti da un lato gli operai

danni provenienti dalla insufdanni sono-

ficiente quantit di luce negli stabilimenti industriali, ai quali

impiegati

nel lavoro e dall'altro la salute

pubblica delle localit ove hanno sede certi stabilimenti, convince facil-

mente

della necessit di applicare


tutti

una

legislazione industriale sanitaria

uniforme in

gli

Stati.

La

esistenza
il

di

legislazione
della

sanitaria

nelle

industrie esige

come

conseguenza
Essi
limenti
zioni

controllo

sua osservazione da parte

di appositi

funzionari tecnici.

industriali,

devono visitare spesso, e per lo pi all'improvviso, gli stabie prendere in esame accurato tutte le varie condie

dell'operaio

dell'esercizio

dell'industria, in rapporto alle

norme

legislative esistenti.

Ma
tecnici,

oltre questa azione di sorveglianza, occorre

che questi funzionari

modo

essendo appunto persone tecniche, sappiano ancora suggerire il pi adatto per riparare agli inconvenienti ed in guisa efficace

riuscire

persuadere

il

proprietario

della

fabbrica

l'operaio stesso

misure suggerite. Allora solamente, che si saranno applicate tutte le regole consigliate da una buona e provvida Igiene, sperabile che tutti questi suggerimenti possano portare buoni frutti.
sulla opportunit di applicare le

Dott. Peirini: Avverte che


si

rappresentanti delle organizzazioni operaie


fine
lei

riserbano

di

presentare alle

congresso un voto complessivo

iiKicaiilc

lina

serie di

pruvvodimenli
in

legislativi

cotnpreiidenli
prof,

anche

il

lavoro iioilurno. Forti


la
|)ro[)rH

ajipoggio alle conclusioni del

(iardenghi

esperienza come medico fiduciario della Mutua l'anattiori. ila

riscontralo
//.
111'/,

una

lart^a diH'usione della

oligoemia.
licute
fiir den durch das Licht irkung auf das Xcrvi-nsyslom

e.

Schrotff'r:

Bemerkt

das.s cine

iltii

Insolationsreiz hervorgerufene

Anlialls|)unkte aus

dem

Verliallen des respiratorisclien Gaswechsi-ls liez

der Ventilationsgpossen erlialten konnen. So


genothigt die

sahen

^vir

uns mil Zuntz

wenigstens
zu

/.u

Steigerung der Athemarbeit im Luftballon in aOOO mtr. einom Theih' auf den erhohten Insolationsreiz bfziehen

solici), etz.

Nahon^s hieniber

firidct

man

in

meinem

W'erk'

lilici-

die

Rergkranklicit. Berlin A. Ilirschwaid 1904.


le controindicazioni del lavoro notordine strettamente psicologico-sociale, essendo che l'operaio costretto a rinunziare alla vita sociale del giorno per rein-

Pruf. Crisq/'iiUi: Ricorda che^tra


di quelle di

tuino havvene
tegrarsi
col

sonno

al

lavoro di notte, a lungo

andare

finisce col

subire

modificazioni tutt'altro che conimendevoli neirinteliettivila, nei sentimenti


e nel carattere.

Pro/. Pieraccini : Si permette una benevole critica ad una frase del


Dott. (-'arozzi. L'O.

ha
il

detto:

il

popolo non sa nutrirsi ;


lia

il

Pieraccini

pensa

si

debita dire:
.

popolo mangia male perch non

mezzi per

nutrirsi bene

Sen.

De

('riiito/oris:
(li

nostri

manuali durante
pane;
la

tutta l'estate

man100,

giano
L'io

'/.,

Kgr.
di

frutta e

di

frutta costa loro

quanto
nutritivi.
di

grammi
iJuit.
/:'.

formaggio o salume, che

soik
il

10 volte pi

i'orfona (Alessandria): Cita

fatto del

Comune
lavoro

Ales-

sandria,

li

quale avendo aggiunto articoli proibitivi del

notturno

ai panetlicri nel
in giu/lizio chi

regolamento d'Igiene, quando

si

trovo obbligato a citare


'

ad essi contravveniva, fu condannato


desidera che
I.ivor.i

vide assolti

pa-

nattieri

poco curanti delle ordinanze municipali.


(piesto fatto
!'!
il Congresso emetta un venga tassativamiMilc <i.il.i!it..

Per

voto onde
il

nella Legislazione

llinlt..

.l..l

lavoro dei fornai.


Ihtif.

S.
il

/liiicrn (Iglesias):

Propone che

siderazione
<li

tenia dell'istruzione della donna,

lamiglia, jter istruirla ed educarla nei


la

Congresso prenda in conche deve divenire madr' riguardi del governo della fail

miglia, specialmente per quanto riHette


JjtjiL

jiarte della nuti'izione in essa.


di

Mitmu: ricordando che

gli

operai minatori

galleria
le

si

in-

vano

nella condizione dei lavoratori notturni, fa voti

che

ore del lavon

di galleria

vengano diminuite per

danni che

il

lavon di galleria reca

airorffani>;mi>.


Prof. D. Gilbert (Bruxelles):

lue.

Faii reniarquer, propos de la comMr. le Prof. Gardenghi, qu'on ne peut pas considerar toujours comme un phnomne physiologique, l'augmentation de l'hmoglobine qui se rencontre dans certains cas. C'est ainsi que dans des in-

munication de

(lustries

exposant des

intoxications,

on rencontre dans

le

sang des
rendinii-

ouvriers des quantits d'hmoglobine suprieures cellos que l'on


contre chez des ouvriers de professions salubres. nution d'hmoglobine n'est pas toujours

De mme, une

un signe certain d'anemie, du

moins
de Mr.

lorsqu'oii n'arrive

pas des diffrences considrables.

C'est pourquoi on ne peut pas accepter sans reserves Ics conclusions


le

Prof.

Gardenghi.

En

effet,

par des examens de sang etfectus


l'air

sur des centaines d'ouvriers travaillants


pression, le service

comprime sous

trs faible

du Travail cn Belgique a constate une augmentation constante de l'hmoglobine; cependant ces ouvriers travaillent dans l'obscurit avec une faible clairage lectrique et la pression laquelle ils etaient soumis est fort peu importante.
medicai

de

l'Inspection

Prof. Langloia (Parigi): La polyglobulie associe ou non a une augmentation de l'hmoglobine doit souvent tre considere comme un etat pathologique. Les animaux respirant dans un milieu renfermant des traces d'essence minrales, ou de sulfure de carbone, presentent au but de 7 ,8 jours une hyperglobulie trs nette. En fait, la polyglobulie est un procde de dfense. La' numeration des globules rouges, le dosage clinique de l'hmoglobine ne peuveno donner des resultats que si on associe les recherches avec celles des changes gnraux: capacit rspiratoire du syng, changes rspiratoires,

changes azots,

etc.

Gardenghi : Le osservazioni
ed eccessiva
di

del

Dott. Glibert

solo in condizioni di assenza di luce naturale,

una luce

artificiale e

sono state fatte non ancora di azione diretta precisamente della luce elettrica.

ma

Non

azzardato attribuire a questo fatto

una azione eccitante (pa-

tologica) nella produzione dei globuli rossi dell'emoglobina.

Prof. Pieraccini: Crede che la iperglobulia rossa e la ipercromia in


alcuni operai messi in disastrose condizioni d'ambiente respiratorio, siano dovuti

ad uno sforzo

compensativo o

di

difesa

dell'organismo.

Questo-

tenta di salvarsi

aumentando

la superficie di fissazione dell'ossigeno e la vi riescono; la

materia stessa fissante. Pochi


invece
si

maggior parte
sono

il
i

degli operai

anemizza. Di questo ultimo


il

fatto, vari

coefficienti deter-

minanti; vi

coefficiente economico-sociale,
il

vi

coefficiente fisico-

chimico e finalmente
iJott.

coefficiente individuale o antropologico.

Vorrebbe che si considerasse il lavoro notturno in w non soltanto relativamente ad alcuni problemi di fsio-patologia che ))ur essendo maportantissinii non certo bastano a darci, diremo cosi, la fisionomia patologica del lavoro notturno. Il lavoro not(if/lioli:

modo

pin concreto e

tiiirio
''

Iu7

solo
tli

sem|irL'

un lavoro

in condizioiii iuiui'iiiuli, noi

lin'<-

solo di nutrizione ecc.,

mn

anch; in condizioni anormali di vita in gcnuie


il

se

pei-

esempio non scniprc


dice
il

lavoratore notturno non iliventa extra<^

sociale,

come

collega Crisafulli,
|)ercl>(^,
(^

non riposa abbastanza,


molte ragioni
/'/o/.
J)iil

come ognuno comprende,

molto spesso un individuo che di giorno per

riposo

assai pi difficile a ilarsi o a prondeisi.

Oggi non pu l'arsi valore antropologico senza una finzione teorica ed corretta dall'induzione morfologica. Si differenziano a vista d'occhio quelli che lavorano di notte da quelli che lavorano di giorno.
(iiunuini
:
il

valore morfologico.

La media

Osserva al dott. Giglioli che anebe quando all'operiposo diurno, questo si impone un sufficiente non riesce a reintegrarlo cosi bene come il riposo di notte. In certi ambienti militari ci pu essere constatato facilmente.
I^ruf. CrMi'ulll:

raio che lavora di notte

quanto ha detto l'illustre prof. De di combattere le sue affermazioni scientifiche) l'O. fa osservare che se il Congresso deve emettere voti che debbano servire di guida al legislatore, deve badare a che i voti siano di applicazione pratica. Ora le leggi devono essere fatte per l'individuo medio, non essere informate alle infinite vai-iazioni morfologiche individuali. Le leggi protettive del lavoro vigenti in Italia si fondano esclusivamente sul criterio antropologico, cio escludono da certi lavori fanProf. Lorif/a:
proposito di

Giovanni

(ma non come intenzione

ciulli e

le

donne,

ma

altre leggi,

come

quella

inglese,

danno

facolt ai

medici visitatori di escludere dal lavoro del piombo e del fosforo quegli
individui che
si

mostrano specialmente
(Monaco):
zumi

suscettibili

a queste intossicazioni.
tief

Pro/.

Ha fin

Die Tatsache.

dass

man

atmet,

wenn

von unreiner Luft zu reiner Luft zuriickkehrt, beweist, dass eine Auderung der Atemgrsse stattfindet und deshalb miissten auch die Untersuchungen iiber den llaemoglobingehalt, wie lleri- Langlois gesagt hat, immer Marni in lland mit Messungen der Atemgrsse unter reiner, unreiner Luft, im Liclil und in >\oi- Dunkell.icht,

man vom Dunklen

heit gehen.
I)i)ii. (i(jliolt: Non crede che il concetto di individualit morfologica, possa applicarsi praticamente quando si tratti di formulare (pnilche sug-

gerimento che possa condurre a provvedimenti


Prof. Lani/tois (Parigi):

legislativi.

Il est certain, conune le fait remanpier UHahn, qu'une etude des variations de la ventilation, suivant les modifications trs legres du milieu ambiant serait des plus uliles, mait cette etude doit tre faite ins du sujt^t. pour donner des resul-

Prof.

1'

tats reels.

Sfudfon-

Ih-

(ilnciiiiin:

Dimostra die per regolare secondo igiene

il


lavoro notturno occorre che
si

108

il

sappia prescrivere o permettere

detto

lavoro a quelli che


soffrirne.

hanno

condizioni organiche idonee per farlo

senza
cor-

ci

pu

farsi, se si

prendono in considerazione

dati

porei specialmente riferibili allo sviluppo respiratorio.


Doti. Petrilli:

contrario alla adozione

di

un

criterio

individuali-

stico-morfologico nella scelta dei provvedimenti legislativi e ci


difficolt di poter sottrarre l'operaio

data
di

la

a tutte

le

influenze di ordine sociale


all'

ed economico che determinano la scelta dei

mestieri

infuori

ogni

osservanza igienica.
necessit di ben distinguere da quella pratica. Risponde alle osservazioni dei dottori Crisafulli e Giglioli rimandando alla relazione in cui appunto si tiene conto di quanto venne espresso. Al prof. Pieraccini dice che il nostro lavoratore non sa comporre un
Il

relatore Doti. Caroz-zi fa notare la

la discussione scientifica

vitto razionale

come, a parit

di spesa,

fanno

lavoratori di altre nazioni.


la

Ricorda

la necessit di

istruire

a questo proposito

massa

lavoratrice

e pi la donna.

Accetta l'ordine del giorno presentato.


ProJ. Pieraccini: Chiede
pi
il

ci

si

soffermi

a considerare

la

forma

contenuto dell'ordine del giorno. Egli vuole che dalla scienza se ne


il

deduca
salvo
i

ciuo.i^. a^^'iuto

^Wdi proibizione

per
poi

tutti &X

lavoro notturno,
si

casi di speciali necessit sociali (ferrovieri, ecc.) Quindi chiede

affermi

un

imperativo

categorico,

che
il

praticamente
di

si

scenda
lavoro

all'imperativo limitato o relativo alle condizioni di ambiente e di tempo.


Speciali disposizioni

regoleranno poi
le

lavoro

coloro che
loro

al

notturno sono destinati per


Doti. F.

speciali condizioni delle


il

occupazioni.

Barruano: Considerato che

lavoro notturno antifisiolo-

gico e nocivo e tenuto conto che per certi lavori

necessario
le
lo

il

lavoro

notturno, questo dovr essere

riducendole

met

ammesso diminuendo
devono concorrere

ore

di

lavoro, o

per

buone condizioni
Congrosso
lo

fisiologiche dei lavoratori.


Sicjiiora

E. Mai/no propone questo ordine del


il

giorno:

Il

Internazionale ecc. afferma che


e che

lavoro notturno antifisiologico;


sieno

anche
Il

sempre e per qualsiasi lavoro ne minorenni fino ai 18 anni.

escluse

donne e

Presidente d lettura dell'ordine del giorno seguente:

ORDINE DEL GIORNO.


// (Jun/jresso

m/ita la relecione del doti. L. Caroszi, e tenuto conto

dei risultali della discussione

afferma che
//

lavoro notturno binoro nntijisioloijico

fu voti

che ne s/a/iu seiupie eurluse

h- ilDiine

di ijualumjuo et e

manchi Jino

a Is anni; e
fjcr ;/U

c/ic

(juando ttc/ioni .tnj/eriori nocinli e

tecniche lo csii/ano

adulti, iloc ranno essei-e studi f iti e aj}p(icati opitortuni trmperanu-nti

{lumi, jiermeissi temporanei, modifieaitoni d'orario, esclusione dopo cisiia


iiftlie/i,

ecc.

Firmato:
l*rof.

Si^tiora

Ki;-ii.i

Maino,

hoit.

CvROZ/t,
l'iof.

Unii.

Gaspaium,
Gigi.ioi.i,

Monti, Dott. GArsni ncik. Prof. l*ii;RAriM,


ajiiM-ovato

ZorA, Dott.

Dott. Pi;ii{iNi.
V.

all'

MnainniiUi.

Il

Presidente da quindi la parola al Pro!. P. Alhertoni


(li

delia.

H. l'ni-

vtTsit

Holo.i^na

che tratta

il

tema:

Bilancio alimentare e lavoro.


(Relatori:
/>.

Alhfiioni e

/'.

/,'<>ssi).

Conclusioni.
nianteninicnto della salute subordinato ad
e introito,

un

giusto equilibrio
della materia

fra

consumo

fra lavoro e alimento.

Lo scamliio

nell'economia animale e in quella sociale, pi o


del lavoro. Salvo
il

meno

attivo in ragione
si

caso

di

parassitismo,
in

le

molecole nutritive
dell'attivit

distri-

buiscono agli

elementi

anatomici

ragione
(|uasi

funzionale e

riproduttiva che spiegano.


Il

lavoro muscolare

si

pu misurare

esattamente; esso sot-

toposto al principio deire(|ui valenza meccanica del calore,

come

il

lavoro

d'ogni macchina termodinamica.


In tutte le macchine solo una parte (9-10 centesimi) del calore s\iluppato viene trasformalo in lavoro meccanico esterno, il resto va perduto, e riscalda la macchina.
di

L'organismo umano colla stessa quantit carbone d piti lavoro meccanico esterno e meno calore irradiantesi. Calore e lavoro meccanico derivano dalle forze in tensione degli alinienti
e si corrispondono.

Sono

grassi e

gli
il

idrati

di

carln^nio (amido, zuc-

mestieri che poco lavoro meccanico che domandano sembrerebbero costar poco dispendio di energia all'organismo, aumentano notevolmente l'eliminHlavoro. .Vnehe quei

cheri) che servono specialmenti' per

per

il

mano (i dati sono Kg. per individuo) l'aumentG per ora, rispetto allo stato di riposo, di circa 4 grammi di C( )^, ovvero del 13 " ^ negli scrivani del 17%, nei sarti del 2Q"\ nelle eucitriei a macchina del 37, nei disegnatori del .41, nei calzolai da donna do] 47 e in quelli da uomo del 86.
zione di CO^. Cosi, secondo Wolpert, nelle cucitrici a
riferiti

a 70


In generale
i

llu

(amido),

una quantit sufficiente ma una quantit scarsa di proteine e di grassi. In conseguenza del loro vitto devono funzionare come le macchine a vapore: possono sviluppare una considerevole quantit di lavoi^o meccanico, ma poca energia individuale. Il loro destino non pu essere diverso da quello del bue. e della pecora con cui passano la vita ed hanno comune il genere di alimentazione.
nostri contadini introducono
di

ed anche abbondante

idrati

di

carbonio

Si tende oggi a diminuire

il

bisogno

di

proteine" ed

il

loro valore

rispetto alla capacit di lavoro.


cifre di proteine assai pi

vero che la vita possibile anche con

nelle 24 ore; vero

per l'attitudine

basse di quelle date da Voit: 110-130 grammi che il bilancio animale dotato di grande elasticit che l'organismo possiede a- consumare meno, quando fa
vi

difetto l'introduzione, e

abbondante. Per
al di l

a consumare di pi, quando l'introduzione pi sono dei limiti, variabili da individuo a individuo, dei quali tanto l'eccesso che il difetto sono causa di malattia.
il

In molte famiglie dei nostri contadini


tutto nella stagione invernale, ridotto al

bilancio

dell'azoto,

soprat-

minimo. Essi non hanno ma-

teriali di riserva nei loro tessuti, la loro resistenza diminuita, cresciuta

la disposizione
il

peso del corpo,


li

a malattie, a processi degenerativi. La capacit di lavoro, la resistenza e l'energia nervosa aumentano mano

mano che
di

cresce la quantit di albumina al di sopra del limile.

si accompagna a molto consumo, a prevalenza albumine; quantunque le nostre cognizioni siano ancora incerte sul ricambio materiale del tessuto nerveo, si sa che il processo di ripara-

lavoro nervoso poi

zione qui

pi

lento a compiersi e richiedesi


,\\

una maggiore elabora-

zione di mezzi nutritivi.

albumine,

di

lecitine.

Il

Presidente apre la di'seussione sulla relazione del prof. P. Albertoni;


oratori

Don. GiglioU: Nota che, bench gi da alcuni


cora dal prof. Albertoni,
si sia

prima ed an-

ripetutamente accennato alla deficienza delle


estero dove
la

famiglie operaie e coloniche nel cucinare gli alimenti, questo non risul-

terebbe per esempio in certe nostre colonie


glio nutrita delle locali (ad

all'

mercede

pi alta concede alimenti migliori, la famiglia italiana appare assai

me-

esempio

in Inghilterra).

Prof. Pieracc'ni : La fame cronica di alcuni lavoratori, cosa affermata da alcuni, definita da altri medici una frase fatta. Orbene l'A. dice di aver pesato alcuni individui poveri al momento dell'ingresso all'ospedale,

mafati

di sciatica,

di pleurite

lieve

febbrile,
il

di

catarro bron-

chiale diffuso, talora pure febbrile, e

malgrado
il

decorrere della malattia,

dopo 4 o 6 giorni hanno aumentato

peso del

corpo

di

qualche chilo-

grammo. Erano
pareggio.

individui in istato di

ciejicit

organico e rifanno un po' di

/Vo/. Jtfi'/iaU-i: Conferiiia, colla conoscenza del bilancio organico che sistematicamente si fa per ogni malato della propria clinica, quanto hanno
asserito
i

professori Albertoni e l'ieraccini

anche per

la fiopolazione

agri-

cola della provincia senese e pei degenti dell'ospedale.

Relativamente ad albumina animale


cifre

superiori
tenuti

di

1,

2,

malati

alla

tabella

suo puodire si ricavano che aumentano di peso spedaliera che non ^ certo esempio di dieta
nel reparto
il

grammi. E
in

fatto

iperalbuminosa;

ma

tanto

"

loro

il

deJLcit

organico.

sopratutto contadino,
Il

Prof. AWi-itoni: Le osservazioni fatte confermano che il lavoratore, si trova quasi sempre in istato di deficit fisiologico.
la necessit della deficienza

Congresso deve riconoscere


le

limila la capacit di lavoro e di salute, a cui

non

si

alimentare che pu rimediare se non

migliorando
l)<itt.

condizioni economiche.

Hrni'ra:

parte

la

questione delle risorse economiche della


il

classe lavoratrice in genere, lo scrivente ]tropone che


tivi

Congresso colscuole,
in cui si

l'idea, e

la

promulghi, della istituzione

di

speciali

madri di lavoratori, il modo di utilizzare nel miglior modo e per quanto riguarda il confezionamento delle vivande, le risorse economiche del lavoratore; od almeno di includere nel!' insegnamento delle scuole attuali un ramo attinente alla economia domestica pratica, ci che sarebbe, applicjito, fonte
insegni alle donne giovani, che diverranno poi
e
di

compagne

benessere fisiologico del lavoratore e

di

paco nella famiglia.

Pntf. Treres : Prega il prof. Albertoni di voler esporre il suo apprezzamento su alcune indagini a basi statistiche uscite in autorevoli periodici scientifici, secondo cui l'operaio ed il contadino italiano, anche delle
pi basse categorie, nonostante
i

salari assolutamente irrisori, sarebbero


di calorie, utilizzabili
si

sempre

in

grado

di fornire

im numero
col

come lavoro

meccanico,

in perfetto

bilancio

lavoro che da essi


si

richiede, supe-

riore a quello fornito

economiche

e fisiologiche

da operai di altri |)aesi che notoriamente migliori.

trovano in condizioni

Pro/. Albertoni: Le osservazioni di Lichtenfeld sono basate sul


todo statistico che in quest'ai'gomenlo e erroneo.
Si

meca-

puO ammettere che


piindi

spesso
lorie

il

contadino introduce molti idrati di carb<3nio,


sufificienli,

per

le

sombrano

ma

tuttavia difettano lo proteine.

La questione

sta in q\ieslo.

Prol. liossoni:

.\

proposito della insufficienza quantitativa o qualinei


nostri contadii\i,
il

tativa dell'alimentazione, specialmente


lievo
il

mette

in

ri-

fatto,

che

egli

ciede aver ben constatato, che


dall'alimento,
egli,

nostro contadino

l'i/noranilo

assolutamente, che la forza di cui ilispone l'organismo suo despesso, fa del risjiarmii di da-

riva

esclusivamente
di cui

naro

dispone, e non

compera

l'alimento, credendo che con la

buona

volont e sforzandosi,

possa cavare forza dal corpo, ancii con scar^/


alimento.

112

una jtropaganda con istruzione


le

Quindi propone che

si

faccia

adatta all'intelligenza del contadino per fargli conoscere


del nostro

vere sorgenti

organismo che sono

gli alimenti.

Dottori
soni,

Morno

Volante: Confortano la tesi sostenuta dal prof. Rosal

avendo osservato

traforo del

Sempione che

gli

operai

meno

in-

telligenti e pili avari,

degli altri,

pur trovandosi nelle stesse condizioni economiche davano maggior contingente alle malattie. Scaturisce la nel'

cessit di

una propaganda per

igiene alimentare.

Si leva la

seduta alle ore 18 Vo-

SKDUTA SECONI)A.
Domenica 10 Giufjno
Pri.sidf.mi::
l'r-.f.

ore 8,30
.

A MENUZZI
la

J)o((.

Si.gri tario:

l'ruf.

DKVO'H
(j.

Il

l'residoiito

apro

seiliita daiidi

la

panila al J*ro/.

l'iciaccmi

di

Firoii/e, elio

uuiik; anello del

A. Malfri

riferisce sul

tema:

La curva
negli

della

produzione

utile esterna raccolta

operai

manuali
,

ed

intellettuali

sul

campo
tino

del lavoro.

l.o studio della

curva del lavoro muscolare e mentale, ha formato


di

ad ora quasi esclusivamente oggetto

ricerche di laboratorio.
quali
iniziate dal

indagini della Scuola di fisiologia di Torino, le

hanno avuto una schiera di valorosi cultori italiani e stranieri, messo in evidenza le leggi hiologiche che regolano il lavoro dell' uomo. Non qui il caso di riandare la storia di queste meravigliose ricor^h"
n
di

Le Mosso hanno

ricordare in questo
i

momento

le

leggi che quelle compendiane

Noi riferiamo oggi


iiiento
(Iella [trod azione

resultati di alcune

nostre indagini sullo nndn-

studiato nel Incoro pratico

quotidiano

dei

nostri

operai (officine, campi, scuole).

Non

il

cilindro rotante per registrare la

curva ergografica.
del

ma

silihene la valutazione della quantit e della qualit

lavon) prodotto, elevato ad esponente della attivit e capacit lavora-

tiva dell'operaio
zioni

durante lo svolgimento delle peculiari ed ahituali operamanuali e montali. Lo andamentc della curva della produzione di lavoro utile esterno, non pu essere considerata la curva per rapporto a chi lavora e dato un lavoro sempre uguale a so stesso che l'espressione delle particolari personali attitudini al lavoro, sia in relazione al tempo che allo

spazio, e deve rispondere, con le sue

variazioni,

a condizioni

di

lavoro

estrinseche o di amhiento ((indizioni sociali, economiche, di ambiente di


lavoro, ecc.), ed a condizioni intrinseche, quali gli stati di abitudine e di

esercizio al lavoro,

dilferenti stali organici

(di

assenza o presenza)
di

di

disposizione al lavoro, a variazioni di

queste condizioni

oH. ...... .tu-

e finalmente alla stanchezza nelle sue diverse Casi.

Questa

la

concezione scientifica, che

ci

sugger e

ci

guidt

uoUe

ri-


cerche che stiamo per
resultati fecondi, e
riferire,
le

114

quali sono slate ricche, ci sembra, di


alle

armonicamente rispondenti

leggi gi conosciute

sulla fisiologia del lavoro.

Noi abbiamo studiato la curoa della produzione quantitativa del lavoro muscolare esterno in cinque differenti gruppi di operai manuali, e pre-

cisamente

in copisti, contadini vangatori, scalpellini,

bullettai,

chiodai e

compiendo contemporaneamente un tipografi-compositori; come di ponte di passaggio per uno servono mentale, muscolare e lavoro studio della fatica mentale nei ragazzi delle scuole, i quali formano \\ nostro sesto ed ultimo gruppo di lavoratori.
questi ultimi,
Il

numero

delle

nostre ricerche, per alcuni


l'

gruppi

di lavoratori,

piuttosto scarso,

ma
ci

insieme armonico

delle resultanze

delle diverse

nostre indagini,
di studio.

sembra compensare
difficolt
al lettore

la relativa

povert del materiale

Le molte

pratiche di attuare simili indagini

e queste

valgano a risparmiarci questa censura; a giudizio nostro le deduzioni cui siamo pervenuti, hanno un substrato sperimentale pi che sufficiente a garantirne la sicurezza.
difficolt

appariranno evidenti

Infatti noi

dovevamo trovare operai

sani,

quali fossero in condizioni

allenamento reale (abituati ed esercitati cio a quel genere di lavoro); che compissero un lavoro relativamente omogeneo nelle sue parti e durante l'orario di tutta una giornata di lavoro; occorreva un lavoro che
di

fosse facilmente valutabile nel suo prodotto, ed infine che vi fosse

ma-

niera di garantirsi sulla continuit del


della esperienza.

lavoro durante tutto

il

periodo

Questa

si

svolse sempre (fatta forse eccezione per

vangatori)

al-

l'insaputa degli operai, o senza ^che questi indovinassero la finalit della

esperienza medesima; non furono mai prevenuti nel giorno innanzi

di

quanto si sarebbe fatto il giorno dopo. Alcuni di questi esperimenti furono ripetuti per diversi giorni, variando in alcuni anche i soggetti dell'esperienza, come pi innanzi diremo. Un primo esperimento si riferisce ad un giovane di studio, certo Baldi di S. Giovanni Val d'Arno, di circa 22 anni di et, morigerato, di

temperamento calmo,

equilibrato, di costituzione gracilissima ed a pron-

tissima esauribilit nerveo-muscolare (astenico); la sua abituale occupazione quella di copiare


i

manoscritti

dell'

avvocato

presso

il

quale

impiegato. Nel giorno dello esperimento fu isolato in una stanza interna,

perch non lo disturbassero i rumori n le persone. L'esperimento fu ripetuto due volte, a distanza di tempo (in agosto ed in ottobre del 1904), in ambiente a temperatura mite, bene aereato ed illuminato. Le esperienze furono direttamente sorvegliate da uno di
noi (dottor Maffei).


Il

115

Baldi lavor dallo ore 9 alle 12; si riijos dalle 12 alle 14,1U mi nuli; riprese a questo momento a copiare e scrisse fino alle 16,10 minuti. Nella seconda ora della prima esperienza ebbe a copiare alcune |iarole a stampatello, ci che richieso una qualche perdila di tpnij.., in

confronto della speditezza ordinaria dello scrivere. Valutando il prodotto del lavoro utile da! numero delle di ora in ora, si ha:

linue ver^^ate

Ore

Esperienza
Esperienza

!'.

vr'

....

Totale

del tiumoi-o delle linct'

...

10

che valutato

in metri

quadri

di

vangatura

rappresentato

dalle

cifre-

seguenti, riferentesi a ciascuna ora di lavoro:

Ore
jSIetri

quadri gatura

di

van-


frattanto riferiamo

117

--

che qui sotto esfxmiamo; sopra 2 bullettai e 2 chiodai. (Quattro giovani operai lavorarono due a far hullette e due a far
le altre

Illustreremo questa curva irisieuie cou

un terzo esperiniento

fatto

chiodi, col ritmo lihero ordinario di lavoro,


tuali
p'r la

ma

senza

riposi (tranne gli abi-

presa del cibo) e senza distrazioni; essi lavorarono a cottimo,

come

di

consueto, per 10 ore di lavoro effettivo, ed erano sotto la sorveglianza

del signor G. Fabbri, proprietario di

una fabbrica

di chioderia
la

S.

Gio-

vanni Val d'Arno, che mise tutto


'|ueste ricorche.

il

suo impegno per

buona
il

riuscita di

Valutato
braio lOOf),
si

in

La fabbrica era sufficientenicnte illuminata ed aereala. di 9 feblavoro dei due bullettai, compiuto grammi
il

ha:

un1

rroduziont' di pulletlf valutata in i/raunni

Ore

Pro<hizionc di bullette valutata in rranimi


L'altro analogo esperimento
anni), fabbricanti di chiodi,
i

118

a 2 giovani operai (19 e 20

si

riferisce

quali lavoravano a cottimo (7

l'uno era forte, l'altro di debole costituzione.


la loro

Ecco valutata

maggio 1904); in grammi,

produzione seriata.

Ore
Produzione
in
di chiodi

valutata

grammi

1'.'

metri
le

juaiiri.

l'reso cotnplossivaiiioiiu' (a iis|iai-riiio di inutili

particulurn
di

cifre segnanti la prQfluzione di


si

lavoro utile comj)iuta noi tre giorni


:

lavoro dai quattro scalpellini,

ha

Or.'

Produzione di scalpellatura valutata in metri qutulri


. .

120

Le cinque curve ora riportate comportano, ci sembra, delie deduzioni che possono servirci come di orientamento nello ulteriore nostro studio
sulla fatica.

si

ha che

Innanzi tutto resulta che per tutti quanti i nostri operai, 15 in tutto, la prima ora di lavoro (o primo periodo di lavoro, che qui
di lavoro

comodit di studio), d costantemeccanico esterno inferiore a quello della seconda ora; che la seconda ora (e talvolta anche la terza, come nello esperimento dei chiodai) segna un periodo di massima produttivit, talvolta
l'orario di lavoro diviso in ore per

mente una produzione

non pi raggiunta nel resto della giornata (scalpellini, vangatori, copista); che l'ultimo periodo del lavoro antimeridiano segna una decadenza nella produzione, e che la discesa nella produzione di lavoro utile, la quale ha pure una sosta anzi il pi spesso uno storno indietro per dato e fatto del riposo del mezzogiorno, si fa poi sempre pi sentita, mano a mano che si avanza nelle ore del lavoro pomeridiano, per raggiungere un minimo a nell'ultima ora, segnante spesso il minimo di produzione di tutta
1

giornata lavorativa.

Abbiamo
ed ultima ora

detto spesso, perch realmente


di lavoro, dettero
il

vangatori nella loro nona


nella penultima,

un prodotto maggiore che

due bullettai. Anche il copista, di cui si esamin la produzione calligrafica, di mezz'ora in mezz'ora, tracci nel giorno del secondo esperimento, tre o quattro linee di pi nell'ultima anzich nella penultima mezz'ora, ma tuttavia nel complesso delle due mezz'ore si ebbe nell'ultima ora un prodotto inferiore a quello della penultima ora. Questo fatto, apparentemente paradossale, avr pi innanzi la sua valutazione. In seguito parleremo anche della influenza delle pause intercalate nel lavoro; frattanto notiamo che il riposo e la presa dello alimento conferiscono un restauro per l'operaio che ha gi lavorato un qualche tempo (come apparisce in tutta evidenza per il riposo del mezzod) o, per meglio dire, quando il periodo di lavoro fu assai lungo ed i fenomeni di affaticamento gi evidenti. Una ripresa di attivit lavoratrice la presenbullettai dopo due ore di riposo ed tarono gli scalpellini, i chiodai ed
ed altrettanto fece

gruppo

dei

il

pasto del mezzod, e la presentarono anche

vangatori fatta la sosta

dopo quattro ore di lavoro continuo. Dalle nostre curve apparisce inoltre come lo elevamento del lavoro meccanico dopo il riposo del mezzogiorno possa presentarsi fino dalla prima ora della ripresa di lavoro, per mantenersi elevato un certo periodo; mentre qualche altra volta occorre un certo tempo di allenamento per riportarsi
e la
dalle 14 alle 15,

merenda

ad una produzione pi elevata di (|uella data dalla precedente ultima ora di lavoro: cos accaduto, per esempio, ai chiodai e bullettai.

Traltaudosi di individui

debole cosliluzioiie organica, e (juiudi

di

lavoratori pove.'i di energie potenziali, allora, mollo probabilmente,


il

anche
anche

riposo
foi'ze.

l'alinientazione del

mezzogiorno sono

insufficienli

a restaurare
seguilo a

lo

Lo

crilturale,

uomo giovane ma

di cosiiluziune gracile,

dopo

le

due ore

di riposo del

mezzogiorno e

la

presa

di

cibo,

declinare nella curva della produzione calligrafica.

Del resto noi non vogliamo troppo


di

dedurr'

da questa |>rima serie

esperienze; bench

si

tratti di

15 lavoratori che in tutto


allo

hanno

fallu

8 esperimenti separati, (non


dell'esperimento,

rispettivamente
al

spazio ed alla natura

ma

relativamente

tempo), pure intendiamo prendere


filo

queste prime
pi innanzi

resultanze,

quale

semplice

conduttorr;

nelle

ulteriori

ricerche e valercene anche

come bussola

di

orientamento nello spingere


leggi

una razionale interpretazione

delle

che

regolano

la

produzione manuale quotidiana dei nostri operai.

l'er

portare

un elemento

di

controllo

a questo primo gruppo


fatti

di

resultanze, o meglio, per cimentare alla stregua di


cisi
le

larghe deduzioni sopra

riferite,

anche pi prenoi pensammo raccogliere il matea


cassetta.
Il

riale

di

produzione

dei

tipografi

compositori
illuminato,
la

tipografo

provetto, abituato ed esercitato al lavoro, lasciato tranquillo in ambi'nte

almeno sufficientemente aereato ed


ma, come s'intende,
della fatica.

quando produce a cottimo,


uniformit della macchina,
quindi sottost
alle

con un buon manoscritto dinanzi, lavora con

un uomo-macchina,

leggi

Noi
duzione

pensammo
del

valersi del

numero
e

delle linee

composte

nelle

suc-

cessive ore di lavoro, per raccogliere la misura quantitativa

della

prodegli

tipografo-compositore;
il

di

valerci poi del

numero

errori tipografici per apprezzarne

qualitativo.

Potemmo
Le 7 ore
dalle
di

praticare la ricerca quantitativa

della

composizione tipo(lavoro a
s&itola).
di
le

grafica compiuta in 7 ore e suddivisa di ora in ora

lavoro furono intervallate solamente

13
di

alle

14

da due ore questo riposo cadde precisamente dopo


si

riposo

prime
e
:

4 ore
di

lavoro; cosicchc^

ebbero 4 ore

di

lavoro antimeridiano

lavoro pomeridiano.
I

tipografi fiorentini lavorano lo ore al giorno,

ma

oltre la

compo-

sizione

hanno anche
facile

non

fu

scomposizione e le correzioni delle bozze; i>erci mettere insieme un lavoro continuo di composizione pr<.>la
tj

iratto oltre le 7 ore.


Si

esperiment sopra

operai

della

'oopL'raliva

upo^^Matica

fioren-

Calamandrei ci raccolse diligentemente il prezioso materiale. 1 sei operai erano provetti compositori e lavoravano a cottimo; componevano da un manoscritto a loro gi famigliare p<
tina; l'operaio tipografo
:
'

composizione dei giorni precedenti.


Questi sei operai
fu
si

122

in

comportarono
l"*

modo che

il

lavoro della 2* ora

ora a quello della 3* precedente o penultima; quello della b'' superiore in cinque a quello della 4^ (vi era stato di mezzo il riposo di 2 ore) ed in uno solo uguale
in

tre

uguale alla

ora

ed

in

tre superiore; quello della 4^


tutti inferiore

(ultima del lavoro antimeridiano) fu in

a quello della 4^; in


linee) fu

tutti

il

prodotto

del

lavoro (sempre calcolato

in

minimale

alla T^ ora; le cifre

della 6* pressoch

uguagliarono

quelle della 1* ora mattutina.

Complessivamente
Ore

si

ebbero

le cifre:

Lavoro

di sei operai

tipografi - compositoio calcolato in linee piene

....

una
(in

esattissima

valutazione
colla

della

produzione
cui

quantitativa

tipografica

quanto intercalate
di
'>

conrpusiziono

figurano
lavoro di

ore

di

scomposi-

ha curva del lavoro complessivo dei 6 tipografi ed in cui il proceder del lavoro ha [>ortato alla 9', IO e IP ora ad una composizione poverissima, confrontata con la coni[losizione antimeridiana e con quella iniziale del pomeriggio. (L'orario
zione e revisione
bozze),
in
il

ma

composizione

seguito la legge che

rappresentata dalla

di

lavoro dei tipografi ^


la

di

10 ore;

ma

spesso

In rovi irono di la

Hlrnordiuai

i',

portando

giornata fino ad

11 ore). Si veduta

legge dell'allena-

mento

con costanza, ed a questo allenamento di composizione come anche all' insorgere della fatica, un altro lavoro tipografico affine; cos hanno prodotto nella seconda ora di lavoro un buon numero di linee tanto il tipografo che compose fino dal primo
verificarsi

essere sufficiente,

periodo,

come
un

altri

che

in

quella

prima ora lavorarono

alla revisione

delle bozze od alla scomposizione.

Ma

altro

fatto

importante e del
fatica

resto facilmente intuibile,

si

che collo
relativo,
si

insorgere

della

ossia

col

diminuire
questi

del

numero
in

delle

linee di composizione,

aumentano
in

gli errori tipografici e

non gi

senso

ma

in

senso assoluto;

tanto

che

esponenti della fatica

presentano fra loro


le

ragione inversa.
fatti,

Pi che spendere molte parole ad illustrazione dei


riprodurre

preferiamo

produzione qualitativa e quantitativa in quattro tipografi appartenenti al gruppo dei sei sopra riferiti (vedi curva figura (r) esse parlano un linguaggio molto significativo.

due curve rappresentanti

la

Non possiamo
perch per due

ricostruire

bozze,

le due curve su tutti mancandoci l'originale, non ci

e
fu

sei

tii'Ografi.

possibile

fare

una valutazione precisa


tisi

di tutti gli

errori,

specialmente

di quelli

riferen-

alla virgolazione.

Queste esperienze sui tipografi sono da considerarsi,


un esperimento principe; esse acquistano
feriscono

anche maggiore valore


altro
significato,

ed

al

ci sembra, come medesimo tempo coni

in

quanto che collimano con


lavi*atori.

resultati

precedentemente da noi ottenuti

in

altri

Ma

queste ricerche

hanno anche un
lavoro, inducendo

e dimostrano come il procedere del un tempo dopo certo un abbassamento nelle attitudini

funzionali degli organi impiegati nel lavoro, peggiori la qualit stessa del
lavoro, tanto

dello insorgere della stanchezza,

che questo deterioramento della produzione, dal punto <li vista pu considerarsi uno equivalente della

diminuzione di produzione. Per cui, se non in tutti, certo in moki casi, noi possiamo prendere indifl'erentemente l'uno o l'altro termine, qualit o
quantit
trice di
di

prodotto,

per giudicare delle condizioni di capacit produtdi

un operaio o

un gruppo
tesi,

di operai.

Di pi, e non crediamo con


riflette

ci sforzare la
di

nostra

l'esperimento sui tipografi che

lavoratori muscolo-cerebrali,
il

rappiesentando

un anello

di

un tijM passaggio

fra

cos detto operaio

manuale

e l'intellettuale, ci insogna o meglio ci


conferma come
le

121

fondamentalmente
il

stesse leggi biologiche governino

lavoro dei muscoli e quello del cervello senso molto lato , e ci fanno vedere come la applicazione dei testi mentali allo studio della fatica cerebrale, prendendo il numero degli
errori
dap-ine,

data questa distinzione^in

come misura
checch
jrig_
(9.

della fatica cerebrale,

sia

un metodo buono

d'

in-

in questi ultimi

tempi se ne possa essere


esterna
a) e

scritto contro.

Produzione

utile

di

quattro

compositori

tipografi
a").

valutata

in linee

piene nella curva

per errori tipografii-i nella curva

100

90

80

70

50

40

30

20

iiiuiiLM-o

degli orroi'i in

mi ileterminalo lavoro scolastico pu essere nndifl

l'espressione della stanchezza dello scolaro, noi ci

rivolgemmo a molte
l'irenze

scuole comunali delle cinrpK classi

elementari

in

previo

il

consenso dell'Assessore dell'istruzione, professore Del Greco, il quale fu chiedendo che si con noi sr|uisitamenle gentile e largo di facilitazioni facessero nelle scuole medesime alcune indjigini sulla fatica. Direttrici e

Maestri

ci

furono
(1).

generosi

di

cortesia e di attiva ed intelligente

c<^lla-

horazione

Xoi lasciammo agli insegnanti una certa lihert nello espletare l'esperimento; si chiese che i lavori non fossero di una facilit estrema, ma
tali

da richiedere attenzione ed un modico sforzo mentale, in modo da potere efficacemente misurare la energia cerebrale, il periodo di migliore
lo

produzione, la resistenza alla fatica,

insorgere di '|uesta. Si
di

domanmentali,

darono
inoltre

tre

esperimenti con l'applicazione

tre

variet di
Si

testi

dettatura, esercizi di aritmetica ed esercizio di


tre

memoria.

domandarono
ciascuna

prove per ciascuno dei

tre

esperimenti ora

riferiti;

delle tre

prove doveva tenersi nel primo, nel. medio e nelT ultimo periodo del corso di una ordinaria leziope ed in una medesima giornata scolastica. Le tre prove, di cui resultava ogni singolo esperimento, venivano cosi ad esser fatte nel medesimo giorno; ciascun esperimento in giorno
differente,

mantenendo

inalterato

scolastico ed evitando il zione della ricerca praticata e ne rimanessero preoccupati o' perturbati; per questo ci astenemmo dallo intervenire a presenziare gli esperimenti.

ritmo ordinario e la variet del lavoro pi possibile che gli alunni venissero a cogniil

Le prove si svolsero in/atti senza che gli alunni conoscessero lo scopo preciso cui erano dirette, e cosi si evit il pi possibile l'artificio volontario od una inconscia suggestione. Per il fatto che il lavoro della
scuola procedeva col ritmo, col programma e coll'orario ordinario, la curva del lavoro da noi ottenuta, non era espressione delle condizioni mentali di allenamento o stanchezza prodotte dalla dettatura in s^, ma era espressione delle condizioni create dal lavoro totale compiuto in
quel giorno di scuola, e perci la curva del lavoro mentale equipollente alla curva della fatica mentale di quella giornata di lavoro (Si richiesero anche notizie sull'ambiente scolastico, sulle condizioni
>.

economiche
con
alunni

sociali

degli alunni
(piasi

che

gl'insegnanti
i

potenmo

fornirci
rispettivi

esattezza

conoscendo

sempre anche

parenti dei

e sul

loro personale grado d'intelligenza, dedotto questo ultimo

(1)

corno

1l<

lobhiamo miche esternaro la nostra gratitudine ai Direttori di altre istitusiooi scolost;. scuoio Pie, lo scuole Lcopoldine di Firenze, lo coiuuiiali di Poggibouai, ecc. ; cl><
-

gi-atuitiunentc le scuole
(*)

da
cui

loro dirotte

ii

iio'.tra disposiiione.

Con questo metodo d'intercalare


in

quello inconveniente
r>?axa!i

caldero
ilello

con [trovo isolato,

ijroti'alto

fatta

(lisi

conqilofamonto fuori

si 6 Tolu'o r., Titna uei che studiarono la curva d.-:' or r. orva por uu dotcrniinnto toui|>o, talora tropi lievi-, cous letudini dcll"ordinario lavoro colostic".
il

testo mont.-jio uol lavoro consueto


di

lo

ricorclio

altri


da
considerazioni
generali,

126

non

riferentesi cio alle resultanze speciali

dell'esperimento da noi richiesto.

Per quanto estendessimo a diverse centinaia


inchiesta,

di

scolari

la nostra

dovemmo

peraltro scartare
i

resultati
le tre

rimessici
di

da

alcune

scuole, perch talora

temi proposti per

prove

un medesimo

esperimento furono fra loro troppo disuguali per lunghezza, tal'altra gli uni furono scelti spiccatamente pi facili di altri; una volta non si tenne
sufficiente calcolo del

questo e via e via dicendo.

momento in cui s'inizi Le maestre delle

l'esercizio, della

durata
ci

di

scuole femminili
si

appar-

vero in generale assai pi precise dei maestri, e noi

dette la prefe-

renza

al lavoro delle
le

Di pi

femmine anzich a quello dei maschi. bambine si prestarono all'esperienza meglio


maggiore
docilit (e chi

dei

maschi,

sia per la loro innata

fiorentino, monello per eccellenza!), sia bambine, a parit di et, intellettualmente pi sviluppate dei maschi, in generale consentendosi che le femmine hanno una maggiore precocit di sviluppo intellettuale del maschio (1), pure essendo poi destinate nella ulteriore crescita, a rimanere inferiori biologicamente e psichicamente in

non conosce il ragazzo perch a ritenersi essere le

confronto al maschio.
Nella revisione dei lavori, revisione che era stata
fatta dai singoli insegnanti, noi ci

precedentemente

cura di portare un conti^ollo, soprattutto per essere certi che si procedesse sempre con gli stessi criteri nella valutazione e nel calcolo degli errori (non tenemmo conto delle auto-correzioni), e che i temi fossero fra loro equivalenti dal punto di
vista delle difficolt tecniche e della lunghezza.

demmo

In

questa
il

revisione

ci

accorgemmo che
dettatura

delle tre variet di testi mentali usati,


il

per raggiungere un resultato pratico. Per ci sicuro prova pnemonica ^ oltrech la preoccupazione che in momentanea attenzione pu invadere l'alunno, si da alterarne i resultati della prova basta un impreveduto particolare, apparentemente insi, gnificante,' per modificare radicalmente le condizioni dell'esperimento. La prova di aritmetica richiede una intensa attivit di pensiero e quindi una continua attenzione, il che ci pare contrario alle condizioni

oltrech

pi semplice, anche

il

pi sicuro

metodo della se non il solo che riflette la uno sforzo di

degli alunni delle classi elementari,

quali facilmente

si

distraggono (la
nelle
classi
stessi

disattenzione quasi una caratteristica dei fanciulli


scolastiche)
e

riuniti

tanto
di

pi

facilmente, se sono

abbandonati a loro

nell'adempimento

un lavoro.

5'"^ classe elementare (et media II aiiui (1) Il 1!ei.li:i trovi oliu le raj^azze cIil" IVequcntano la mezzo) sono intellettualmente pi sviluiipate dei ragazzi che frequentano la medesima classe e che

la stessa et. I'Kbbinchaus trov nelle scuole tedesche che lo femmine a 15 anni e 6 mesi ed i maschi a 1 mese danno una perfetta uguaglianza nella quantit di produzione, ma i maschi una inferiorit notevole nella qualit del lavoro. Rivista sporimoilale di Freniatria, Volume XXVII, Fase. II 1001, pag. 'jIG.
16 anni e
:

hanno circa


Invece la dettatura
l'atta

127

dal maestro, infrena l'attenzione degli scolari.

Anche ad

altri

esperinentatori sembr,

come a

noi,

cho

la detta-

tura (1), quale testo mentale applicato alla ricerca della capacit cerebrale e della stanchezza jsichica negli alunni delle scuole, fosse il metodo

preoccupa gli scolari, 6 loro pi familiare compiere permanenti sforzi di attenquali possono portare a brusche oscillazioni nella capacit di zione mentre poi la dettatura lavoio sufficiente per guadaattenzione gnare all' esperimento un' attenzione modica, continuativa, uguale nei successivi tempi di un breve esperimenti^. Non abbiamo creduto dar valore alle qualit calligrafiche, quali rivelatrici dell'affaticamento, perch l'esame grafologico molto complesso e fuori delle nostre personali capacit. Nella nostra circolare (che poi commentammo a voce ai Direttori delle singole scuole) noi scrivemmo: Ciascuna delie tre prove dell'esercizio della daUnlnvd, sia breve, e tratto dal medesimo testo, perch l'alunno
preferibile; la dettatura

non

e riesce eseguitii senza bisogno di

medesime difficolt. La dettatura sia latta in maniera continua ed uniforme, con un ritmo non troppo lento, ma proporzionato alla media capacit degli alunni in ogni singola classe. Nella
incontri possibilmente le

dettatura per la 4* e 5' classe, s'incontri qualche


nel

parola
di

meno comune
greca,

linguaggio

parlato,

qualche

parola

tecnica

derivazione

qualche data da scriversi con cifre romane, ecc., ecc. La dettatura sia per ciascuna delle tre prove di 20 minuti per la 3", 4" e 5^ classe; di 15 minuti per la 2', di 10 per la
1'^

classe.

Nella valutazione dei lavori rimessici, noi


lutto

osservammo (almeno per


regole
il

ci

che

era

possibile

verificare) che queste


Si

sperimentali,
e

furono

rispettate esattamente.

poi

calcolato

numero

non

la

qualit degli errori conmiessi, perch

quest' ultima valutazione ci parve

troppo infida e da
il

farsi

con

criteri

pedagogici

che

non era per noi


degli

caso

di

applicare.
analisi

Premesse queste generalit, veniamo ad una


sperimentali da noi raccolti, per salire
di sintesi e

elementi
lavoro

poi

mano a mano ad un

passare finalmente, se sia possibile, a pratiche

conclusioni.

Le nostre ricerche comprendono quattro


nali della citt di Firenze, dei

st^ibilimenti scolastici

comu-

quali

tre

situati

entro la cinta daziaria

(Scuole

Tommaseo,

Cairoli e L.

Andrea

del Santo), lontani gli uni dagli altri, in

lazione scolastica derivata dalle

Alamanni) ed uno nel suburbio (Scuola modo da avere una pop<kdiverse classi sociali, ossia una scolaresca

relativamente eterogenea nei suoi elementi morali, intellettuali ed economici.

(I) Anche il Cklli:i concluse cosi. Veli I^a staucliczia nientiilf ihm scuole Rivista speriinenCaU di freniatria. Volume 6, 1900, pap. i>''.'

iim

12K

racchiudevano alunni delle classi

quattro

stabilimenti
di

scolastici

femminili elementari e
3 li!

queste noi

prendemmo

in considerazione:
di 6

alunne della

classe elementare, dell'et

media

anni a 7

il

l'^'ri

Se ora prendiamo
nata ordinaria
di

in

esame

la

produzione

utile

esterna

di

una gior-

lavoro sia prevalentemente muscolare, sia con predointellettuali, ci

minio delle facolt


raccolti ed esposti,

accorgiamo

subito, in base ai dati gi

che

il

prinnj periodo di lavoro (di

nei diversi lavori e forse calcolabile in circa mezz'ora) per la

una durata varia media degli


1*]

meno proficuo di quello immediatamente successivo. Ma tale ben vero non il concetto comune, anche fra le persone pi colte. che ad alcuni operai manuali, come capimastri, accollatari, ecc., l'esperienza giornaliera ha insegnato che occorre un qualche tempo di lavoro incerto e stentato prima che questo riesca facile, pieno, proficuo; ben vero che spesso i pianisti prima di cominciare a suonare sogliono fare qualche esercizio preliminare per sciogliersi le dita; ben vero che, com' noto dilettanti, giocatori di pallone prima di ingaggiare la partita a tutti fanno sempre alcuni palleggi per allenarsi o riscaldarsi, com'essi dicono; che i ciclisti corridori in pista, fanno qualche mezzo giro prima di lanciarsi nella gara e che perfino ai cavalli da corsa si fa prendere questo allenamento immediato avanti la corsa; ma v^o altres che anche persone colte ritengono, specie per quanto riguarda la produzione intellettuale, che il primo periodo di lavoro sia il migliore di tutta la giornata. Infatti, in un questionario che rivolgemmo su questo proposito, ai Maestri delle scuole comunali di Firenze, la massima parte ci rispose doversi ritenere la prima ora di lavoro in scuola come la pi utile e produttiva. E volendo meglio precisare le cose possiamo dire che avendo raccolte le risposte di 69 maestri, di questi solo 10 intuirono la verit, affermando che il secondo periodo, cio il periodo medio della giornata scolastica, d fruiti
individui
i i i

19 affermarono ottenersi migliori resultati scolastici ne! 1 e 2" periodo riuniti insieme; 40 poi caddero in completo errore, rispondendo che la prima ora di lavoro quella che d la produzii.>ne migliore.
migliori
;

Riprendendo ora
gi avvertimiio, che

in
il

esame

nostri dati

possiamo constatare,

come

periodo mediano del giornaliero lavoro

quello

pi proficuo per qualit e quantit.

di oltre

Peggiore di tutti l'ultimo periodo, quando questo si allontani un determinato tempo, forse in ntedia di circa tre ore per diversi individui, dal periodo medio od a [)roduzione ottima. Il lavoro dell'ultimo periodo del pomeriggio sempre il peggiore, anche se fra il
i

antimeridiano e pomeridiano, interviene un periodo di riposo mentale e l'assunzione di alimento, come accadde per le nostre scolare. Dopo un'ora da quel restauro di forze fisico-psichiche, di cui ragionevole supporre avessero beneficato le 1139 alunne od almeno la massima parte di esse, nell'ora di ricreazione e colazione, esse erano gi pi
lavoro
nlTaticate

che

allo

11-11

' ,

dol

mattino.


Che
oltre

130
le

del

cosi realmente

si

passino

cose nella pratica del lavoro mentale


Belici
,

scolastico, ci viene provato dalle esperienze

che che

anche pi
gli scolari di

avremo occasione
il

di ricordare.

Il

Bellei- vide infatti


si

subito dopo

riposo del

mezzogiorno

trovano

in

buone condizioni

mente, tanto da produrre il lavoro pi corretto della giornata, salvo poi a dare solleciti e manifesti segni di notevole stanchezza. In linea teorica si deve pensare che nel periodo di riposo del mezzoo'iorno, si

compia

il

restauro dell'organismo, sia per la remozione delle


il

sostanze ponotiche, sia per

prevalere delle fasi anaboliche sulle catabo-

che pi furono impegnati nel lavoro. Ma pu neppure rigettare l'ipotesi del Kvpelin, il quale ammise, osservando i benefici effetti delle pause intercalate a brevi periodi di lavoro e quando queste pause non sono eccessivamente lunghe, che il lavoro determina negli organi impegnati nel lavoro medesimo, una particolare disposizione al lavoro (allenamento; Anregung). Questo stato di allenamento permane un qualche tempo anche sospeso il lavoro, ed ageola la ripresa del lavoro stesso, remuovendo P inerzia psichica, ossia quel particolare modo di essere di ognuno allo inizio di un qualunque lavoro. Il Krpelin trov questa predisposizione al lavoro, come la chiama il Treces, per il lavoro mentale, ed il l'reces la dimostr sperimentalmente
liche in seno ai tessuti stessi

non

si

nel lavoro muscolare ritmico. (1)

tori,

Noi pure osservammo che in alcuni operai manuali (come nei vanganei bullettai) il riposo breve del mattino e quello pi prolungato del pomeriggio non valevano a modificare l'andamento dell'alta produzione ormai acquisita dopo il primo periodo di lavoro; nelle nostre alunne la mezz'ora di riposo (dalle 10 \/.y alle 11) che precedette la seconda prova,
ossia quella a produzione migliore,

non aveva certo

fatto

abbassare

l'alle-

namento contratto per Difficile ci sembra


borazione graduale
zione ottima;

l'anteriore lavoro.
stabilire
il

periodo di tempo necessario alla ela-

dell'allenamento
si

per quanto tempo

per raggiungere la fase di produprotragga questo secondo stato di


inesorabile
il

produzione massimale;

quando

s'inizi

periodo della inci-

piente discesa nella produzione.

presumibile che questi tre periodi variino moltissimo per i diversi generi di lavoro tanto mentale che meccanico, e variino poi moltissimo anche per i diversi individui; non neppure detto che essi si presentino

ben distinti in tutti gli individui, anzi non si presentano certo costantemente per il lavoro mentale (ed anche per il manuale) come le stesse nostre ricerche ci hanno insegnato. In alcuni gruppi di alunne riunite in particolari aule, in cui la prima prova di dettatura si esplet dalle 9 alle 9V,,5 e la seconda si fece cosi prossima alle ore 12, che fu termi'
.,

(1) < ('oiitil)ulo

clinico-spcriinentale allo studio dei

fenomeni soggetlivi della

fatica
1905.

nel

lavoro

luiilario .

livisla di imlolofiia

nervosa

e moiilale.

Volume X, Fase. V, maggio


naia aiipunto a quest'ora,
migliore della seconda,
i;V

131

compiuto

in

nello fani^iulle,
I

si osserv che la prima prova dette un lavoro che significa che alle 9 '/* >l lavoro ordinario classe era stato sufficiente ad allenare (almeno in parte) o per lo meno che verso la fine della terza ora li un
il

lavoro mentale continuativo, la fatica


l'ra cosi

cerebrale era gi intervenuta e

si

sorpassato

il

periodo

di
ci

produzione ottima.
d fornito dalla sezione -l della
.'{'

Un esempio
liolla

di tal

genere

classe

scuola femminile

Tommaseo (che non


la

figura con le sue 17 alunne nella


alle 9,30, termiI

cifra delle 1139), la quale iniziava

prima dettatura

nava
tre

la

seconda
il

alle 11,45

compiva

la terza alle oro 14.

temi delle

successive dettature erano fra loro uguali per difficolt e lunghezza.

Eccone
,,
,

resultato:

prova (ore 9.30-9,50)


69 errori

prova (11.25-11.45)
9.^

3M)rova(13,iO-U)
ys errori

errori

La legge generale che regola l'andamento


male della curva del lavoro
periodo di decrescenza
l>alza fuori

della

curva della produal

zione di lavoro utile esterno (1), e che ormai noi

chiameremo legge norallenamento


a tipo
lavoro;

periodo iniziale
elevata

di

periodo di produzione ottima e di

produzione

continuo;

della

insorgente

stanchezza

questa legge

non solo dalla


delle

cifra assoluta degli errori fatti dalla comi)les-

iva

massa

nostre

alunne,

ma

risponde anche allo esame della


delle

-erie staijilita sulle resiiltanze

per ognuna
di

35 aule

in

cui erano

I-aggruppate

le

li:)'.)

scolare. Infatti le 35 aule-esperimento rispondono in

maggior numero all'andamento normale


iiifini'^rn

produzione lavorativa nella

seguente:
.^i

uniformarono

Discordarono
dalla legge generale del lavoro
12 aule-esperimento
di

alla le^'ge generale del lavoro


^'^

aule-esperimento

ssia

si

ha una percentuale
di

65,71 e 34,29 respettivamente.


si

So poi
li

queste medesime 35 aule-esperimento


si

ricerca

il

quelle che

>nfront( delle

prova resultanze ottenute nella jirima prova


alla

trovarono allenate

seconda

si

numero

allenate in

ha:

Allenale
'io

.MTatiaite
IO

aule-esperimento
di

aule-esperimento

isia si

ha una percentuale

71,43 e -8,')7 respettivamente.

(I)

SarA

1*01

lo

stasso

i>or

il

tntale e del sa|>ore attualo corobralo?


i-ra l'/iit.
',

lavoro interno di assimilaaione mentale, che d la carica del ajH?re A questo proposito trovo citato dal J. M. Balowin (<I''>n-

locca, pag. 173) lo seguenti ri'.-orche rillottenti la nioinoria. Si fecero tre


i

provo pnei

e durante

primi dieci minuti

si
si

trov una molto infida osattezia di memoria; tra

n^

^ivi dieci

o venti minuti, la

momoria

manteneva

fedele,

dopo questo periodo

si

>as<amento r.ipido.


Infine, in confronto della

132

si

seconda prova

mostrarono pi stanche
2''

alla terza:

Pi alTaticate alla 3^ prova che alla 2^ Pi affaticate alla 30 aule-esperimento


ossia
si

prova che

alla 3*

5 aule-esperimento
di 85,71 e 14,29

ha una percentuale

respettivamente.

Le
dal

deviazioni dalla legge normale furono date non da

ponenti di una aula-esperimento,

maggior numero degli

errori
si

cosa accadde, come facilmente


si

tutti i commaggior numero di questi o commessi da alcuni di questi; la stessa comprende, anche per quelle aule che

ma

dal

uniformarono a quella formula, che parve poi a noi rispondere legge normale del lavoro.

alla

Alcuno

ci

potrebbe consigliare a non smarrirci in ulteriori sottigliezze


scaturita

analitiche; la sintesi che ne

per

cifre

grezze assolute, per-

medie, per serie,

chiara

nel

suo
di

significato

ed una analisi ulteriore


di

potrebbe sembrare se non superflua, pericolosa.


Pericolosa, imperocch
i

dati

tal

genere

ricerche,

sembrano

aver valore quando vengono apprezzati in grandi masse; sminuzzate le cifre, queste risentono troppo delle peculiari condizioni individuali cui
quelle cifre
si

riferiscono, ossia risentono dei singoli elementi cooperanti

all'esperimento. Gli elementi attivi d'esperimento (alunne) possono considerarsi omogenei, solo

Ed omogenei
aggregato

infatti

possono

di lavoratori

quando se ne cerchi una resultante complessiva. dirsi per rispetto alla costituzione di un in quanto erano coetanei, della medesima

citt, occupati in un lavoro analogo, per alcuni gi pi volte fatto in comune, esplicanti la propria attivit in ambienti pressoch uguali, con

uguali orari di lavoro, ecc.

Ma
lenava

tuttavia

si

potrebbe chiedere, perch alcune alunne


e taluna si stanc

si

allenarono
si

pi ed altre

meno

mentre

il

maggior numero

al-

Certo questo
nello esperimento,

il

resultato di singoli personali fattori, di accidentalit

di coefficienti

che appunto automaticamente

si

eliminano

per la sopraffazione dei coefficienti pi costanti, pi forti, pi numerosi. Sono ben questi ultimi che danno modo alle leggi generali biologico-sociali
di rivelarsi,

schiacciando

le

peculiari

attitudini

e le speciah condizioni

individuali che per


l

momentanee od
gli

accidentali evenienze poterono


attivi di

governare e dominare

elementi

qua e un esperimento dell'indole

nostra.

di

A quello stesso modo, che pure esistendo un tipo comune e normale curva ergografica nel lavoro muscolare ritmico (ricerche ergogranel

fiche),

tracciato del tetano faradico e via dicendo, ciascun individuo


|)io>(,'iila

ISA

devo accadere che ogni


indi-

un

tipo personale di dette curve, cosi

viduo presenti una curva personale del lavoro mentale pur rimanendo una

curva comune di (|uosto lavoro cerebrale. I-'andamento di quella che noi diciamo curva normale del lavoro pratico, e che noi dimostriamo essere comune al lavoro muscolare o montale svol<^ontesi nel cam|>o ordinario del
lavoro,

rganismo,

sembra rispondere a condizioni fisiolo<;iche e ben definite dol nostro ma ci non toglie che condizioni intrinseche (endogene al
(d'ambiente)

nostro organismo) ed estrinseche

non

possano, anzi non

debbano,

modificare

1'

ordinario

L'essere pi o
fatiche,

meno

esercitati in

andamento dello curve ergografiche. un dato lavoro, pi o meno coperti da

possibili distrazioni, pi o

meno robusti, nutriti, restaurati da precedenti non pu a meno d'influire sullo andamento delle curve del lavoro. V. se qualcuno dei nostri lavoratori mentali e manuali dette
nella ultima fase del lavoro quotidiano un'oscillazione ascensionale forte,

interrompente la graduale progressiva curva della fatica, noi non dobbiamo farci meraviglia di questi strap|ii all'ordinario andamento che delle cose, di questi* stati di repentina e breve colata di chiusura il Treves traduce dai tedesco afig a neiamenti della volont al lavoro (Eiixperch 6 noto che nelle manifestazioni vitali reifen des W'illensJ lei nostro organismo tutto non piano e semplice come ci piacerebbe
brusca,

l'he

fosse e

come

molti

immaginano che

sia.
il

Pur
-1

tutto questo dichiarando, considerato

discredito che

da alcuni
dei

gettato sulla ricerca delle

leggi della fatica

cerebrale a mezzo

volemmo, a maggior conforto delle riferite nostre indagini, esaminare ancora un secondo gruppo di 264 alunni (1:^9 maschi e 125 femmine) della 5' classe elementare, appartenenti sempre alle scuole omunali fiorentine. (Dante Alighieri, Salvino degli Armati, Petrarca, h'Azeglio, Rossini, Ferrucci, Lambruschini, Cairoli, Regina Margherita, Miclielangiolo, Vittorino da Feltre, Tommaseo, Gaetana Agnesi). Premettiamo che gli alunni della 5' classe elementare, della et media di anni 11 e mesi 6, offrono resultati meno costanti di quelli dati dagli alunni delle prime tre classi elementari. Ci forse dovuto al
lesti

mentali, noi

fatto ;ono

che

grandi sono

meno

malleabili dei piccoli ragazzi, che

grandi
con-

meno

automatici nel lavoro, ed entrando pi

facilmente

nel

uno esperimento (dopo la seconda prova l'idea pu sorgere nella loro mente), si mettono con maggioro probabilitt'i, in fasi diverse di t'Misione mentale, tentando compiere sforzi non abituali. In ogni modo queste considerazioni sono esatte, non fanno che accrescere valore ai resultati che ora verremo esponendo; se non sono esatte, nulla tolgono ai resultati stessi. Il secondo gruppo (1) di alunni fu sottoposto alle tre prove nelle lencito di fare
i

sccoiiilo gruppo di alunni fu separato liai W'.VJ i>er ragioni che saroblio qui inalile form sofrgoito di speciali rioorclio untropomotriohe (praticato iiiMenie al prof, llochi, o INO d:ir.^ argomento al tma nostra nota.
ii) iV'riro;

Questo


tiche condizioni delle 1139
inutili ripetizioni.

134

sopra;
perci
ci

alunne

di cui

risparmiamo

il prof. Panichi, ci dett uria formola atta a gregge degli errori commessi dai singoli individui nelle tre successive prove, un indice del personale stato di allenamento od affaticamento di ciascuno scolare, in modo da stabilire il comportamento di ciasciino di fronte alla produzione qualitativa del lavoro

Un

distinto studioso,

trar fuori dalle cifre

mentale.
Solo peraltro
possibile tare per
ci

sembra
altri

utile far

notare che
loro

lavori di dettatura
di noi ci

di

questo secondo gruppo vennero


gli

tutti riveduti
il

da uno

che non era


e precisa-

stante

numero soverchio

3=:3il7. Di questo secondo gruppo volemmo che uno di noi esaminasse tutte le dettature e ne numerasse gli errori sia perch fosse unico il criterio di revisione, sia perch questa non venisse fatta a

mente 1139

base

di

concetti

pedagogici

(che

forse

potevano

aver preoccupata

la

mente

degli insegnanti) e per aver

modo

cos di constatare se

anche

le

risposte ottenute da questi dati fossero consone o


nite dall'altro

meno con

quelle

for-

complesso di allievi. ragionamento seguito per adottare la formula suddetta: Alle tre prove subite da ogni alunno, corrispondono rispettivamente tre numeri A, B, C, che esprimono quanti errori furono commessi in ciascuna prova. Ora, per avere un indice dell'allenamento o dell'affaticamento di ogni alunno dai risultati di due prove consecutive, non basta riferirsi alle differenze A-B, B-C; ma occorre mettere in rapporto questa differenza con la quantit assoluta degli errori nelle corrispondenti prove, meglio, con la loro media. Avremo dunque i rapporti:

Ecco

il

A-B
1/2

BC
'VslB

(A

+ B)'

+ c)'

ncciflossia.

2 (A

B)
,

C)
,

^_|_g

g_^(>

od anche (poich nel confronto fra gli indici ottenuti per possiamo sopprimere per tutti il coefficiente costante 2):
B

varii alunni,

B-|- G

Quando i valori che si ottengono son positivi, esprimeranno allenamento; quando son negativi, affaticamento. I numeri risultanti sono in generale minori dell'unit; ma, per comodit, li moltiplicheremo tutti per 100 dopo averli espressi in frazioni
decimali.
Cosi,

per
-^

esempio,

se

nel

rapporto

~
^

facciamo

A=

5,

3,

avremo

= x

ossia, in decimali, 0,25, e, moltiplicando per 100,

avremo dunque per


Ora, finch
vi
i

indice: 25.

numeri
B;

nessuna
1" sia

difficolt;

A=

A e B son differenti da zero e fra loro, non ma possono darsi alcuni casi speciali: allora A B = e l'indice pure eguale a zero

non

vi infatti

n allenamento, n affaticamento;


2"

sia

contemjjuruneamente
ora separatamente
""^

A = 0,
1^5

I^

^>

(hi."it<i -iiS" im'iii.-i

uc\

precedente, e l'indice sar ancora nullo;


3"
sia

A =
1, ^^

0,

<ji|uic
1.

-~ 0.

Allora

l'

imi, ce

diviene rispettivamente

=
il

= +

(Juindi, (jualun(jue sia

valore di B, o di A, rispettivamente, l'indice

sempre = 1, ossia, tutti coloro che, o nelki 1' o nella 2" prova, non commisero errori, si trovano caratterizzati da indici eguali di affaticamento o di allenamenti). (^)uesto un inconveniente cui occorro rimediare. Ma basterebbe che la prova senza errori conteoesse un errore solo, inconveniente sparisse; per, attribuendo un errore dove non perch

1"

ve ne nessuno,

si

altera sensibilmente

il

risultato delle prove; affinch

non
tutti

si

alterasse in

modo

sensibile,

occorrerebbe che

fossero

grandi

in

confronto

coll'unit,
es.,

ma

noi

numeri A e B i possiamo moltiplicarli

per uno stesso numero, per

per 10, e allora, sostituendo l'unit


si

allo zero,
di
di

dove

si

ha:

=
'"
"^

= 0,

viene ad attribuire soltanto


es,:

-j^

errore ad una prova senza errori. Sia per


4-T^i!->

A = 4, B

= 0;
in

invece

consideriamo

r)

avremo
per

?r, ossia,

riducendo

decimali

moltiplicando per KJO, l'indice sar 95,12.

.Naturalmente ci che detto

numeri

B, vale

anche pei

numeri B

e C.

su questo punto non si insister Ricordiamo ancora una volta che non abbiamo ottenuta neppure su questo secondo mai abbastanza gruppo di esaminati, apparente univocit di resultati. A prescindere dagli speciali fattori inerenti alla qualit del lavoro, ormai noto, come si

disse,

che

il

consumo

delle forze individuali e l'esteriorizzarsi delle energie

si compiono differentemente nei diversi soggetti. L'uno procede nel lavoro con maggiore economia e rimane indifferente di fronte ad un determinato

lavoro che affatica od esaurisce altri;


l'uno
si

altri

invece rapidamente declina;


nell'acquisire la disposigli scolari

allena sollecito,

l'altro pi

tardo

zione per
genti

una produzione buona e costante. (1) Per un lavoro di media intensit quasi automatico
i

intelli-

non

si

commet-

tono errori; nei deficienti svanisce rapidamente la capacit di attenzione ed essi fanno malissimo o non seguono

compagni

nel ritmo del lavoro.

\on
che

occorrer,
leriiie,

ci

sembra, aggiungere altro; appena occorre avvertire

senso biologico, significa principalmente tendenza, concorrente nell'urto con altre tendenze a determinare, secondo il parallelogramma delle forze, una resultante, che pu ([uindi svolgersi in direzione
in

opposta a quella dell'uno o

l'altro

dei suoi fattori.

Ma

si

capisce anche

(1)

Veli anclie la *

l'nfoloijria lei

Lavoro

O. Pikuacci.m, Caa E/litrice libraria, Milano

!*)?.

stanchi

<l>

OS

c3

o
U

e
rt a>

- =

"^
fi

le *

Oi e.

r
si

te

&i

o e N

fi

-^ ^ ^
0)

>

-V,^


lavoro,
I)

137

e per quanto si al)biii ima lolla di eccezioni rappresentato da formule differenti raccoglienti 179 alunni, nessuna di queste formule per s presa, raggiunge neppure la met di quel numero complessivo
8'),

di alunni

elio si

uniforniamno

alla

leggo

normale della produzione

mentale.
.Vnclie questo nulexole numi'io
di
:^ii>\

aiielii,

em

i;i\on, cmii'-

jnn

sopra dicemmo, vennero esaminati col massimo scrupolo da uno di noi, e che nel nostro concetto dovevano servire quasi di controllo ai resultati
ottenuti dal primi") grupi>o, ci forni un'altra e significante

conferma della

legge che regola l'estrinsecazione delle energie del muscolo e del cervello.

un concetto anche pi fatti da noi osservati con leggi pi generali e pi comprensive. La fisica infatti ci insegna che qualunf(ue macchina, anche la pi perfetta, prima di fornire il lavoro costante di cui capace, deve passare come fase preparatoria attraverso un periodo di cosi detto regime variabile, quasi che anche l'apparecchio meccanico avesse bisogno di un tempo di allenamento per giungere ad
Anzi
il

ci

punge

il

desiderio di accennare

ad

lato,

quale dimostra la dipendenza e colleganza dei

attuare tutte

Certo

le

sue energie potenziali.

ed

superfluo

il

dirlo

regolare
tanti

la

manifestazione
pi
intimi,

dello forze nella

macchina-uomo, intervengono

fattori

pi profondi e pur troppo

meno

noti

di quelli
il

china bruta;

ma

i'*

pur meraviglioso

che agiscono nella macconstatare ancora una volta che

certe leggi agiscono con ugual

norma

tanto nella fisico-meccanica quanto

nella fisico-biologica, e per

nuove

vie e nuovi
tutto

una non

volta affermare che la vita,


che

come

un aspetto diverso, una variata

argomenti i)Otere ancora che ci circonda, altro estrinsecazione di un'unica


ci

energia.

a nostra cognizione non si hanno publdicazioni rifletcurva del lavoro, raccolte sul campo della vita pratica dell'operaio manuale; invece si studi da diversi la fatica mentale, specialmente nelle scuole, ed a mezzo di svariati testi mentali. Il lavoro muscolare (orni invece larghissimo argomento d'indagine al

Per quanto

tenti ricerche sulla

possono riassumere ricordando che la fisiologia ha sempre rappresentato la fatica con grafiche ad andamento paral)olic", cominciando dalla curva del Knmt'hvr gi fino a tutte le curve del Mosso ed a quelle del Treccs. Mentre le curve del lavoro pratico da noi descritte rispondono a questi insegnamenti di fisiologia sperimentale, questi nostri studi pratici non si possono invece confrontare, almeno per quanto ci sembra, con bellissimi studi del Trcrcs sul fenomeno della cosian^d
fisiologo, e questi studi si
i


ritmicamente. (1)

v.\s

funzionale, vale a dire della instancabilit relativa del muscolo che agisce

Quanto
tutti
i

alla fatica intellettuale, gli studi precedenti

se

particolari confrontabili con quelli ottenuti da noi

talora variamodo
si

non sono

in

rono
dire

di

troppo
la

le

condizioni dello esperimento


di

in

ogni

pu

che

sostanza

quelle resultanze collima perfettamente colle resul-

tanze nostre.

Non staremo
intellettuale;

qui a riportare, seguendo l'abito accademico dei pi, la

serie delle ricerche psicometriche

che
il

si

sono del resto

tutte indagini

sono praticate intorno alla fatica moderne, non anteriori al 1890.


poi
il

Fra

primi sperimentatori troviamo


i

Sikowskij,

Burgersiein
dettatura,
i

quali dimostrarono a

mezzo

di testi-mentali

Krpelin ed il (il primo colla

secondi col calcolo), l'affaticamento del cervello col progredire

Il Laser ed il Keller, ognuno separatamente, confermarono questi fatti, anzi il Keller concluse che la fatica per lavoro mentale non solo colpisce il cervello ma involge ogni altra parte dell'organismOj e pu essere dimostrata dallo affaticamento degli stessi muscoli. Il Keller dimostr che un lavoro cerebrale continuato affatica pi sollecitamente che uno stesso lavoro interrotto di tempo in tempo da qualche minuto di riposo e che la fatica interviene tanto pi sollecita quanto pi complicato il lavoro cerebrale. Il Krpelin (e la sua scuola), forse fra tutti gli autori stranieri quello che pi accuratamente ha studiato la curva del lavoro mentale. Egli ha messo in rilievo come la curva dell'attivit psichica, dopo aver presentato una serie di pi o meno ampie oscillazioni iniziali, ed essersi fermata per alcun tempo ad un valore pressoch costante, discenda poi sempre, pur offrendo delle assai frequenti oscillazioni; egli ha inoltre avvertito che la persistenza nel lavoro, d una curva discendente in modo sempre pi rapido, mentre solamente in alcuni diminuisce nella sua discesa o risale. Tutto ci risponde a quello che anche noi abbiamo osservato e di cui diremo pi innanzi, senza per altro addentrarci in troppi particolari esami psicofisici della fatica mentale, in quanto preferiamo riferire semplicemente lo andamento delle nostre curve del lavoro mentale e manuale obiettivamente, in forma, diremo, puramente empirica. In Italia si molto occupato dello studio della stanchezza mentale nei fanciulli delle scuole, il dott. G. Bellei di Bologna (2). Resulta da

dei periodi di lavoro.

di una ne sente imperioso il desiderio (1) A tal p/oiiosito il PicH'acciui deve fare ammenda erronea interpretazione che a pag. 4't dei suo trattato sulla Patologia del lavoro dette a questo principio messo in evidenza dal Treves. 11 Pieraecini attribu al distinto fisiologo di Torino un concetto che non era e non poteva essere, nella mente del Treves. Parlando del lavoro a produzione elevata permanente cui possono rispondei'o nostri muscoli, il Treves intende dire 2)ermanente, ma in senso relativo e non assoluto, cio relativo ad un determinato per quanto largo orario di lavoro. 11 Pieraecini male intese il contenuto preciso della tesi del Treves.
i

le

Bellei, La stanchezza mentale nei fanciulli, ecc., Bologna, Kegia Tipogratia. H)OI. Vedi anche la Rivista Sperimentale di Frenatria, Voi. IV, 1900; Voi. XXVII, 1901 Voi. XXX, 190i; a Rivista di psicologia applicala alla pedaijogia, ecc., N. 1 del 1906.
(2)
;


(luesti

VA'J

tiientaN-,

studi

che

la

prima ora
della

di

lezione un utile esercizio

tantoch

gli scolari

riescono durante ossa a corrcj^'p^ersi di quella disat-

tenzione, sotto

l'iiilluonza
in

quale

iniziano

il

lavoro

nella

scuola.

prove si produce un aumento della percentuale degli errori ed una minore quantit di lavoro; che il
Resulta

pure che

tutte le successive

riposo del mezzogiorno, scrive

sempre

buoni

effetti

prodotti dall'esercizio
di

capace

di

un lavoro migliore
quale
si

il liellei, mentre non distrugge i mentale durante il mattino, Io rende quello che pur'i dare dopo un riposo pro-

lungato,

osserva

al

momento
le

dello ingresso nella scuola. (Noi

preferiamo dire che restaura


declinerebbero
per
il

capacit funzionali lavoro


mattutino).

dell'organismo che

lavoro

del

mattino e non annulla l'allenamento

acquisito per opera dello stesso

Che

nel

lavoro del

pomeriggio tuttavia sufficiente un'ora o poco pi di lavoro a generare ..n.ii.lino -tale stanchezza mentale, da ritrovare alla fine df^H" \'-/u.i<\
..,

il

lavoro peggiore fra

tutti quelli

della giornata.

Noi non
incompetenti,

ci

occu[ammo
altrove

di differenze calligrafiche

che puicnseiu riveci

lare stanchezza fisica o

intellettuale nei ragazzi,


si

perch

giudicammo

come

disse. Peraltro questo


Il

espletato dal dott. Pizzoli fino dal 1904.


calligrafico rivela negli

genere di ricerca fu Pizzoli vide che anche l'esame


(l).

alunni delle

scuole elementari una progressiva

stanchezza dello apparato neuro-muscolare scrivente


Talcli('>, in

definitiva, le nostre ricerche sulla fatica

mentale collimano
quelle sulla fatica

colle

resultanze precedentemente ottenute

da

altri;

manuale o muscolare rispondono


loro laboratori.

alle resultanze ottenute dai fisiologi nei

Le conclusioni
sul

cui

ut.i

giungiuiuo
esterna
in

gersi della produzione utile

da queste ricerche operai manuali ed


.n,,

sullo

s\ vi-

intellettuali

campo

del lavoro,
dt^I

si

Le curve
maniera.
Il

Invero

possono cosi riassumere. mentale e muscolare ,]e.-,i.M-,

in

analo-ra

primo periodo ili lavoro pi incerto ed assai menu proficuo di un secondo periodo. Il lavoro nel suo secondo periodo sale ad accezionale produttivit qualitativa e quantitativa, per mettersi poi ad un regimo di produzione alta e costante; ma questo periodo a produzione alta permanente volge tuttavia progressivamente alla diminuzione e con orario continuativo (non interrotto cio^ da alcun riposo) andrebbe pi o meno rapidamente (a
quelli) raccolto in

(1)

U. P1//.ULI. Bl'0\i uofc


Alino
I,

di

prafolo)jin scolavi
livl
1'.

i.-n

..

/i..ll,>ilii..j

.(,/

Lnhoiiilonu di

/Vd<ii><

>.

^..n/i/ifo,

Fascicoli

X, XI e XII


seconda del genere e
quantit.

140

a deteriorare nella qualit e


oggi

del ritmo del lavoro)

si attuano nella vita con lavoro cio antimeridiano e pomeridiano, si hanno prodotti inferiori verso le ore ultime dell' orario del mattino e del pomeriggio e addirittura minimali negli ultimissimi periodi del lavoro della sera, quando si abbia un orario assai protratto. I brevi intervalli di riposo forse valgono limitatamente al restauro delle forze dell'operaio, anche sano e robusto, ma non fanno

Dati gli ordinari

orari di lavoro

(quali

pratica

dell' officina, dei

campi, della

scuola),

hanno invece un indubbio valore restauaccompagnati da presa di alimento e purch non siano eccessivamente lunghi. L'operaio che riposa 1 o 2 ore restaura il proprio organismo e sembra anche in questo caso non perdere i benefici effetti dello allenamento dovuto al precedente periodo di lavoro. Queste deduzioni di ordine teorico comportano e suggeriscono congi anche da altri messe in evidenza di cui seguenze pratiche non pu sfuggire la importanza. Cos ad esempio: l'orario di lavoro non deve essere continuativo, ma inframezzato da periodi di riposo; questi non debbono essere soverchiamente lunghi, perch il lavoratore non perda i benefci effetti dell'allenamento precedentemente conseguito; nei riguardi pedagogici gli orari scolastici debbono essere ordinati in modo che le lezioni sulle materie pi difficili non siano impartite nelle
perdere l'allenamento
ratore
i

al lavoro;

l'iposi

pi lunghi

ultime ore della giornata scolastica e via dicendo.

Non possiamo
produzione
la curva.
di

stabilire

con precisione quanto possano durare


fattore antropologico (a

suc-

cessivi periodi di mediocre, ottimo, buono, deficiente, pessimo periodo di

lavoro utile esterno; qui

il

parit

di condizioni di lavoro, di

ritmo e di ambiente esterno) deve dominare

tracciare

Noi non possiamo, almeno sulla guida dei soli nostri studi, che abbastanza approssimativamente, l'andamento della curva del

lavor(t, raccolta nel


lettuali.

campo

pratico,

presso

gli

operai manuali ed intel-

11

Presidente

si

congratula e ringrazia

R.R. Apre quindi la discus-

sione sul

tema

svolto.

Sue. Natale Bormettl: Io


prof. Pieraccini

per

il

modo eminente con

tema

cosi vitale e cosi

non posso che congratularmi vivamente col cui ha trattato e svolto il suo interessante ai nostri giorni, come risulta da dati
pure una lode pubblica
al

statistici

tutti

noto.

(Per incidente):
gresso per
di
il

Come

modo
io

serio e interessante

io devo a tutto il Concon cui procede a cercare la via

portare sollievo e aiuto

proletariato.

Tuttavia
chiaro fatto

appunto basandomi sulla constatazione in modo cosi dal relatore non posso lasciare di mettere in luce una niia

in

osservazione che, se non altro, certamente posso dire confortata da una lunga esperienza sopra di me stesso e sopra degli altri. Non v'ha duhiiio

che lo condizioni fisiologiche o patologiche del nostro organismo dipendono oltrech^ da Aittori d'ordine igienico e dietetico, quali la quantit qualit del cibo, la natura dell'ambiente in cui si coni[ic il lavoro, il carattere stesso morfologico, come notava ieri sera l'illustre prof. De (jiovanni; della costituzione di ogni individuo, dipendono dico ancora dallo
*".

stato lidia

psiche nel quale vive e compie


fatto indiscutibile

le

sue funzioni

il

nostro or-

ganismo. questo un
io

che non pu essere infirmato da alcuno: sua affermazione con addurre esempi di persone sia da una parte che costrette ad una vita stentata nelle pi misere finanze culinarie, tuttavia godettero prosperit e longevit meravigliosa
potrei consoliilarlo nella

per

la felicit della

loro

precisamente ancora a conferma

che pur nelle comodit


svariatissime,

di

tempera psichica, sia dall'altra (il che riesce di quanto ho detto pi sopra), di persone una vita agiatissima dal lato economico, tutdigerente e
il

tavia per dispiaceri che ne logorarono la psiche furono vittime di malattie

ma

sopratutto riguardanti l'apparecchio

si-

stema nervoso, di una morte certamente precoce. Per cui io vedend'> in juesto Congresso trattarsi con tanto amore filantropico la soluzione del problema riguardante le malattie del lavoro, dico che qualunque sia
la

professione di cui

si

studi l'influenza deleteria sulla salute dell'operaio


t""

necessario per venire ad una soluzione veramente efficace e completa che tutti noi e a sua volta anche il potere legislativo, si abbia a tenere

massimo conto nei provvedimenti che andiamo escogitando in proposito, anche del bisogno gravissimo di curare con prevenzioni speciali il fattore psichico della salute dell'operaio. E certo studiando questo genere di provvedimenti, tutti dovremo persuaderci della necessit di istituire le capellanie del lavoro. E se necessario un ordine del giorno, io lo formulerei in questi termini: Considerata l'influenza che lo stato psichico ha sulle condizioni fisiologiche, si jtropone ai voti del Congresso un provvedimento legisiaiivo per l'istituzione di una capellania in ogni camera di lavoro.
/'io/'.

Treres: Ringrazia Pieraccini della cortese rettifica fatta nella


di

sua comunicazione,

alcuni errori incorsi

nel

suo

trattato della fisio-

patologia del lavoro nell'interpretazione dei lavori del preopinante. Rileva

ed illustra l'importanza del fatto rilevato dal dott. Pieraccini nella coin-

cidenza

di

una

fase di pi intens.:

lavoro e di una quantit

minima
che

di
si

errori. In

base alle sue ricerche per, ritiene che

le oscillazioni

notano nella produttivit durante la giornata hanno una significazione pi normale che sostanziale perch la pro<luttivit della giornata e praticamente costante ed questa la constatazione che riduce l'industria
a resistere cosi tenacemente ore
di lavoro.

alle

aspirazioni

per

Ai

fisiologi ed igienisti

importa

stabilire

una riduzione delle non quanto lavoro


all'organismo

pu dare l'organismo,

ma

(pianto

il

lavoro fornito costa


che
l'ha prodotto.

142

gini su questo

A questo punto convergono tutte le pia recenti indaargomento; una uguale quantit di lavoro utile rappresenta un dispendio grandemente diverso per i diversi individui, bene
si

cercare in quale condizioni sotto a questo aspetto


delle' varie industrie.

trovino

lavoratori

Prof. Riva: In conseguenza degli studi


che, relativamente al lavoro,
l'iposo
si

fatti

crede

si

possa sostenere
del

debba tenere conto anche


a
riprendere intera
la

impiegato

dal

lavoratore

sua

tempo di normale

enei'gia.

Doti. Pt'trini:
prie osservazioni

sul

lieto

che

il

prof. Pieraccini

abbia
di

portato

le

pro-

campo

del

lavoro, cercando
si

raccogliere dati

che hanno un altissimo valore in quanto


fisiologico
in

riferiscono

non

al

lavoro

genere,

ma
il

al

lavoro

produttivo. Cita
la

studio di Enrico
vista
il

Leone

quale affi-ontando

a proposito uno questione dal punto di


si

economico

stabilisce

che

il

lavoro diventa penoso quando

inizia

sovraprodotto. Presenta una mozione per la convenzione di una condi tecnici

ferenza internazionale
zione del lavoro.
Doit. Laraschi:

che stabilisca
altri

il

limite

massimo

legale

della giornata di lavoro e affronti gli

problemi

della

normalizza-

Le esperienza

le

discussioni su

questa quistione

mirano a due scopi 1. a determinare le ore di riposo, 2. a limitare gli orari Ora vorrei che il Prof" Pieraccini accettasse un mio consiglio che nei suoi ulteriori studi prendesse ad esaminare la produttivit del lavoro a domicilio e confrontarlo colla produttivit negli stabilimenti e in questi quando gli operai sono raccolti in massa od in piccolo numero. Da questi studi si potrebbero cavare delle conseguenze sociali importanti e prima di tutte sul favorire pi o meno l'industria a domicilio.
della produttivit del lavoro e della fatica

Prof. Gardeiighi: Ritiene che

lo

scopo principale

di

un congresso
misurare
i

medico

sia quello di stabilire

modi

obbiettivi di rilevare e

le

fatiche mentali e fisiche, e ci specialmente


d'orari dei vari lavori. Chiede

per potere indicare

limiti

se il metodo delle determinazioni delle produzione esterna del lavoro possa essere applicabile al lavoro colle macchine dove spesso la quantit, la qualit, il sistema del lavoro hidipendente dall'operaio. Richiama l'attenzione del Congresso sul

curve

di

metodo estesiometrico

di studi della fatica

(cstesiometro di Giesbruch.)

Dr. Telelnj: Zur Resolution des Dr. Petrini: Die Regierung der einwerden aufgefardert noch vor und auch ohne Zustande kommen internationaler Vereinigung, fiir ihre Gebiete eine geset/liche
zelner Staaten

Regelung der Arbeitszeit vorzunehmen, und einen Maximalarbeitstag


fest/uset/en, der sich

dem

8 Stunden

Tag moglie h

nhert.

/*/v>/.
>ri

Pii'rac'cini : Riiigi-azia

molti oratori, in particolare

profes-

Risponde alle varie questioni sollevale da essi; si MlToriiia sulla convenienza di chiedere una riijuzione deirorario di lavoro, si pu, n si deve stahilire un orario unico la riconosce che non per tutte le diverse lavorazioni, ma sibljene riportarli alla dannosit di Riva
e Treves.
rjiieste

per avere un orarii) pi

<

meno

protratto.

Le

otto

ore di lavoro

viinno bene

come

orario

massimo

di lavoro,

ma come
La

formula generale
qualifica

dobbiamo accettare quella


imprende anche
Di'.
I^<'tr'.iii:

del Pelrini e concludere per la determinazion^


nonnfili'

della richiesta (lolla f/iur/iutu


le

di

lururn.

nonanli'

condiziuni intrinseche di ogni singola lavorazione.


al

Risponde

dott.
al

Teleky

e al dott. Pieraccini.

l*ersonalmente favorevole
gliere
l'cr

termine medio delle otto ore e accopreferito

l'emendamento Pieraccini, ha

una formula

pi generale

rendere pi accetta la risoluzione al Congresso. Ritiene per che la necessit di una conferenza internazionale si imponga e che erri il
'lolt.

Teleky quando

ritiene

che

si

possa risolvere

il

problema con leggi

l'Uramente nazionali.
y*/o/.
1

Ilahn: Gegen eine Festsetzung

einei-

allgenieinen

Maximal-

beitszeit
ir

durch den Congress mchte ich mich energisch aussprechen: k'innen fiir eino AbkTirzung der Arbeitszeit fiir Frauen uid Kinder
gefhriichen Industrieen,
fr diese

inlreten, ferner Air alle

auch eine

Maximalarbeitszeit festsetzen: eine allgemeine Maximalsarbeitszeit knnen

wir nicht wissenschafilich begrnden.


L)<At.

Cortona:

Si associa alla

proposta del

dott.

Petrini elio

il

Conla

i-esso faccia voti

per una Conferenza


di

Internazionale

che
si

stabilisca

iornata
lotti
-!i

normale

lavoro,

ma

vorrebbe

che

intanto

rendessero
per

degli studi degli scienziati, riferentesi al lavoro utile degli operai,

industriali,

onde questi, presi dal punto


la

di vista utilitario, iniziino

|iroprio

conto

riduzione dell'orario.

J)olt. Telekjj:

Wenn

wirauch

nicht wissenschafllich sagen knnen, wie

lange die Arbeitszeit sein muss


>

um
sie

nicht gesundheitsschdlich zu sein,

knnen wir dodi sagen, dass


ist;

beute

in

vieien Berufszweigen zu
gi*-;.M/!iclu'
l\'si!.'i:unL;

mgo

(lan sie

aufsetzlichem

Wege, durch
werden

ines Maximalarbeitstages verringert

soli.

Meiner .Meiniing nach ist zunchst eine gesei/.liche iicgi-lung in ii-den einzelnen Lande anzustreben, auf die sptor eino iniornationalo Uegelung folgen soli.
/Vo/".

Trccen: l!!sistono relazioni


specie
di
le

ufficiali di

funzionari

t>

di industriali

ipra diverse industrie,


i-^ulta

pi

evolute,

che una riduzione


1'

lavoro non tornata


fpieste
di

industriale. Vista

iini>ortanza di

donde dannosa al bilancio testimonianze, mentre si pu


e in diversi paesi,

accogliere solo
1

come estrinsecazione
avrebbe

un'aspirazione

generale
effetto pi

l'affer-

nazione

delle otto ore,

|)er

probabilmente

pratico

144

affermare quanto sta nella convinzione di noi tutti, che convenga sfaogni richiesta di tare la prevenzione generalmente dominante contro dell' industria. interesse all' diminuzione di lavoro, come fatalmente dannoso

Backlund: In Schweden haben wir seit funf Jahre ein gesetz o-eo-en Gewerbegefalhr. Die Gesetz enthlt auch Bestimmungen der Arbeitszeit, Kindlicher arbeiter zwischen 12-18 jahre. Wir sind mit diesem Gesetz sehr zufrieden. Dagegen glaube ich dass von vielen Ursachen o-esetzlichen Bestimmungen einer Maximalarbeitszeit erwachsener Arbeiter sind ali zu schwer zu urteilen und will ich gegen aussprechen fur solche internationalen Bestimmungen abstimmen.
Doti.

Prof. Rovirjki: Combatte l'opinione che non vi siano dati scientifici per stabilire i hmiti del lavoro, lo stesso prof. Hahn ha riconosciuto che di limitare il numero delle ore di la Germania ha creduto dovere lavoro delle donne e dei fanciulli, e d'altra parte la scienza ci ha dimostrato che per l'eccesso di lavoro si

accumulano

dei prodotti

tossici

che

riescono di danno ai lavoratori ed all'oper^a che essi compiono; quindi una limitaeo-li crede che il Congresso deve pronunziarsi nel senso di
zione delle ore di lavoro negli adulti.
Dott. Petrilli: respinge l'accusa di antiscientifica fatta alla sua proposta. Insiste sulla necessit di provvedimenti internazionali.

Prof. Pieraceim: Dobbiamo portarsi a considerazioni sempre pi ricordiamo gli studi del Niceforo. Questi confermando ricerche prelate cedenti, pi ampiamente dimostrava che le classi povere sono inferiori
;

fisicamente, intellettualmente e
fattori
di

moralmente
classe
si

alle

classi

agiate.

Uno
di

dei

queste

inferiorit

di

sono da

ricercarsi

negli

orari

gravosi del lavoro quotidiano; dunque


orari di lavoro.

voti per la riduzione

questi

Dott. Allevi:

Sostiene

non

potersi votare

l'ordine

del

giorno

del

dott. Zenoni, perch il medico non pu assolutamente stabilire a priori se un operaio possa o meno avere la dovuta resistenza organica ad un mestiere piuttosto che ad un altro e poi perch nella nostra societ, data la sua speciale organizzazione, non esiste la libert della scelta professionale. Nella pratica, perci, l'ordine del giorno Zenoni si convertirebbe

iu

una

irrisione

vera e propria.

Prof. Crisa/ulli: Crede che a diminuire gli spostati-sociali e nell'interesse della salute psico-fisica del lavoratore e dei suoi discendenti, il medico debba intervenire col suo autorevole parere, sulla attitudine o

meno

di

un individuo a compiere un determinato mestiere.

Prof. Bernabei: Applaude all'intenzionalit scientifica dell'ordine del giorno Zenoni, ma non lo trova pratico, attuabile: ([uindi per queste ragioni, che a un malanno se ne possa sostituire un altro, non voter
quell'ordine del giorno.


Il

J5

Mo-

l^rcsidento legge l'ordiiu! dol giorno prosonlalo dai professori

injzzi,

Fieraccini, Treves, dolt. Petrilli:


Pii'raccini,

Il Con/jresso udita la ralaziuiu del prof.

apprezzurulo

iH iniportanii risultali fa coti die, fermo restando la limitazione delle ore 'li laroro per domo; e fanciulli,
(jli adulti maschi massimi di tempo di lavoro fisio(of/ico per le diverse industrie e 'lienizioni industriali, indicando anche le eventuali necessarie interruzioni. Frattanto fa voto che le autorit tutorie insistano per quelle riduzioni

l'na conferenza interiutzionab; studi e proponga per

limiti

Ila

dimostrate necessarie e dalla Jisioloi/ia e dall'economia


L'ordine dol giorno approvato a maggioranza.
Il

Presidente d

(juindi la

parola al

pruf.

/i'.

drisafnlU

di

Como

-m1

tema:

Frenastenia e Delinquenza in ordinamenti del lavoro.


Fattore essenziale
di

rapporto a taluni
lavoro costituisce

=
il

civilt e di

benessere

il

principale coefficiente della coscienza individuale e collettiva e dei


plessi od elevati sentimenti sociali e morali:
le

com-

l'adoperare acconciamente
di

proprie attitudini e vigorie

trae

seco ogni probabilit


di

buona con-

servazione fisica e mentale da parte

ogni individuo.

Ma
mano

dal lavoro scaturiscono anche alcuni inconvenienti che lo trasfor-

malanni su intere classi di lavoratori. V, per il modo con cui desso va a compiersi che ci avviene, ed appunto per ci che certi ordinamenti di lavoro richiamano di continuo l'attenzione di scienin miserie e
ziati

e del legislatore.

tra cui da insigni autori ancora il Ramazzini si comprendono serie interminate di mali e deformit riflettenti la vita degli operai nelle industrie insalubri, in ambienti e cundiziemi morbigene, in climi malsani, in eccessivi affaticamenti e cosi via. Allora appariscono fenomeni anormali non soltanto a carico dei lavoratori, sibbene anche nei loro discendenti si manifestano gravi caratteri: la qual cosa accentua il valore fondamentale della considerazione in cui merita d'esser tenuta la
le

Tra

malattie professionali,
Pieraccini,
il

illustrate

il

Devoto,

il

Giglioii e pria

irganizzaziono del lavoro.

sociali

(iuanloremo a preferenza oggi le due pi comuni figure di tristezze in (|uanto possano avere la delinquenza e la frenastenia legami col lavoro organizzato in maniera non confacente all'indole dei tempi, e alla resistenza media delle singole categorie di lavoratori. Molti delinquonii alla fin fine vanno riconosciuti per degenerati iri-

j;inuri,

il ravvicinamento tra le due classi d'indivogliamo discorrere pu esser tale che, alla disamina di un atto anormale, non sempre si riesce a stabilire, sen/a difficolt, in

sopiatutto frenastenici;

vidui

su cui

10

146

quanto provenga da natura frenastenica o a preferenza criminale. Anche riguardo alla etiologia e patogenesi delle due forme in discorso occorrono di sovente argomentazioni speciali perch sia stabilita la differenziazione. Gran numero di deficienti originari proviene da madri rovinate sin

da fanciulle da un lavoro oltre che precoce, faticoso ed insalubre, torturate dal lavoro stesso durante i periodi della gestazione. Le affezioni nella donna incinta che si riverberano tristemente sul prodotto del concepimento,
gli incidenti

del parto,

le

malattie

dei

primi anni di

vita,

ecc.,

sono avvenimenti
classi lavoratrici;

facili

ed

a verificarsi, e con maggior gravit, in talune ormai sono riconosciuti, in buona parte dei casi,
:

gli arresti o la mancanza di cause dirette ed essenziali di frenastenia sviluppo mentale sono, in buona parte almeno, riferibili a tali cause, pi

che a solo effetto di aberrazioni del germe, come vorrebbesi da taluni, dovute per via ereditaria a lento accumulo di azioni morbose esercitatesi
nei progenitori.
L'etiologia della frenastenia, cosi connessa alle condizioni di ambiente
di vita,

varie forme

natura prevalentemente sociale; come le che fan capo in principal modo a fattori mesologici. Le radici dell'albero del delitto sono di natura essenzialmente sociale; scrive Achille Loria nel suo bel libro evoluzione di Cesare
verrebbe ad essere
di
di

delinquenza

Lombroso allorch commenta l'opera

del

grande

scienziato.

che la tonalit di esistenza del bambino danno perfino dalla trascuranza materna, cui esso va incontro sin dai primi giorni della sua esistenza. Trascuranza tutt^altro che spontanea; perch incalzata a non protrarre i digiuni la madre ritorna, con colposa sollecitudine, all'industria allora quando

Cominciamo

col ricordare

e la sua evoluzione traggono

dovrebbe ancora reintegrarsi del tutto dalle fatiche del parto, e porgere le necessarie cure al neonato. I tristi effetti dell'abbandono materno non sono da meno anche quando
bala di se stessa.
la prole

venendo su negli anni resta

in

far tesoro di alcune


si

quenti non

interessanti pagine del Marro, molti delinavrebbero se loro non mancassero nella fanciullezza cure

famigliari, la tutela dei genitori; se giovanetti


alle mille insidie:

non rimanessero
opina

in balia

concetto

che

corrisponde a quanto

Giovanni

Cesco (v. Antinomie psicologiche ecc., 1906) il quale, dopo aver detto che nella grande maggioranza dei bambini predomina Tinclinazione verso

meno sono egualmente sviluppate le due tendenze antabene ed al male, reputa necessario che la loro evoluzione mentale abbia ad essere continuamente sorvegliata e modificata. In una statistica di criminali minorenni il Marro avrebbe visto buon numero di soggetti cui fece difetto la guida famigliare. Egli trattando quindi le cause sociali della delinquenza accenna al fattore costituito dal nessun buono indirizzo in cui tante giovani vite si trovano sia per aver
il

vizio o per lo
al

gonistiche

perduto

genitori, sia per la loro separazione, ecc.


Audio quando
rono
tulio
il

1-47

ragioni di mestiere
i

entrami!

genitori por

trascor-

giorno

lontano
di
i

dalla famiglia,

figli,

salvo casi speciali,

crescono in uno stalo

abbandono morale,

ld

ben

raro

che

nei

momenti
licina,

di

franchigia

genitori possano dedicarsi con efficacia alla loro

cilucazione, essendo che la stanchezza pel lavoro febbrile

compiuto

all'of-

ottenendo
perchf"',

il

sopravvento

toglie

serenit

ed
i

energia:
genitori

elementi

necessari

nell'animo delle giovani esistenze,

possano

infondere quei principi morali e buoni


(ho

esempi
carattero

di
<

affettivit
la

famigliare
riuscita.

tanto conlribuisconu a formarne

il

buona

Da
molli
tutela

alcuni dati da noi raccohi in varie delle cosi dette case di correin

zione per minorenni ed anche


dei

qualche

penitenziario

risulla

che

giovani

ivi

custoditi fece difetto, sin dalla inlnzia, la saggia

da parte

dei genitori.

Le malattie
ai

del

lavoro che

si

collegano allo sviluppo della industria,


di

nuovi processi
alle

tecnici,

all'agglomei'arsi
alla

moltitudini di lavoratori
in

negli opifici,

plaghe malariche,

trascuranza

cui giacciono

intere regioni agricole, ecc.,

predispongono gli organismi dei lavoratori stessi a stadi pi o meno protratti di esaurimento, con morbosa addililtura ipersensibilit generale e manifestazioni episodiche di irritabilit

del carattere e di ostilit degli atteggiamenti, e di facili emozionabilit;


di valido a carico dei discendenti. meglio intenderci sui fenomeni delinquenza e frenastenia, in quanto possano avere attinenza con tanti risultamenti negativi del lavoro, bisogner pur tenere presente che l'esistenza materiale e morab^

ed anciie, a trasmettere poco di buono e

di

molli individui rattristata

severamente dalla
lavoro:

spererjiLazione

che suol

verificarsi intorno alla distribuzione del

per

cui

se

una parte

d'individui lavora troppo, ad altro

buon numero, egualmente volonteroso,


il

non dato

di

trovare regolare occupazione.


risultato definitivo suole
f^i.'i

Da

questi estremi tanto opi^osti

rappre-An

sentarsi poco favorevolmente verso la ^ilin.

meiifn''^ d

ha

bisogno del proprio lavoro per vivere.

Come
le

l'ozio
i

forzato, per l'impossillilu di

forze e

sentimenti, cosi
alla

un

lavoro

eccessivo,

Uuvar lavoro, ammiseiisce mal garantito porta

anche esso

malora

la

personalit psico-somatica di ogni operaio.


di

noto che l'impiego

un

orari() pi

meno

protratto,

di

una

sostanza, o di uno strumento piuttosto di un altro, ha grande influenza

sull'organismo

dei

dietro alla esigua

sempre matura,

lavoratori: influenza tanto maggiore poi se si tien mercede cui tanti di essi son fatti segno, alla et non alla non sufficiente robustezza originaria di molti altri

al sesso, ecc., ecc.

Molti operai e molti imprenditori credono di far bene


e soddisfare nello stesso

loro interessi
e

tempo

le

esigenze

della

industria

dei con-


volentieri s'ingaggia siffattamente,

148

sumatori, attenendosi al sistema della lavorazione a cottimo.

L'operaio

vuoi

nella lusinga di

raggranellare

qualche centesimo
spesso
si

in

pi della

paga che riceverebbe


di lai

orario di giornata, vuoi anche per sottrarsi, in parte, a


rigida da esercitare
di

se lavorasse ad una sorveglianza

su
il

azione depressiva ed avvilente.


la

Merita

esser preferito

metodo che consente

partecipazione

mediante l'aggiunta di un elemento eventuale allo stipendio fisso. Cos si migliorano al certo dell'operaio durante e fuori il lavoro; sconle condizioni di esistenza giurandosi in pari tempo che esso, affaticato e mal nutrito, abbia ad acquisire pi facilmente la predisposizione ad una qualsiasi malattia professionale; ed inoltre si giova all'industria perch il capitale ed il lavoro sono vincolati da comune interesse, e perch l'impiego delle attivit dell'operaio sano e volonteroso pi proficuo. Col lavoro a cottimo pi che altro il capitale a garentirsi: che si assicura una produzione tanto maggiore quanto minore il costo della mano d'opera: un sistema intensivo di lavorazione cui per si accompagnano interruzioni nel corso del lavoro di ciascun individuo per esaurimento delle forze del medesimo, ed episodiche disoccupazioni collettive di determinati gruppi operai: le crisi per sovrabbondanza di produzione. Da siffatto strappo alla fisiologia umana e alle leggi economiche, spiegabile come scatui'iscano sintomi tutt'altro che rassicuranti, tra cui le manifestazioni criminose a danno dell'altrui sostanza e le schiere di deboli e di affranti per miseria e per avvilimento di ozio forzato, che ben si prestano a costituire il substrato di convulsioni operaie non solo ma anche di ereditariet neurotica, di prole cachettica cui non sorrider
dell'operaio ai profitti dell'impresa capitalistica,

mai un regolare sviluppo psico-somatico.

Ben
rinunciare

tristi

sono anche le conseguenze del lavoro notturno. Col quotidianamente alla vita civile e sociale del giorno per il
il

lavoro di notte, l'operaio circoscrive di molto


naturali attitudini e vigorie.
Il

suo essere e defeda

le

sue

suo campo visivo va restringendosi e la coscienza s'impicciolisce: non tardano a comparire alterazioni di carattere e di temperamento, l'intelligenza diviene torpida e cosi pure la
tonalit affettivo-sentimentale

va

in

atrofia e

assurgono invece

le pi.

gravi modificazioni del metabolismo generale.

Astrazion

facendo
sospesi

di

quei servizi pubblici

che assolutamente

non

possono

essere

nelle

ore

notturne (telegrafia, ferrovie, sorvein altri mestieri

glianze ecc.) nei quali casi gli

impiegati

mento
diurno.

sufficientemente
di notte

riparatore,

dovrebbero godere di trattache tuttora vanno


e con vantaggio,
il

disimpegnati

potr essere sostituito,

lavoro

Lo che s'impone anche pel fatto che il dormire nelle ore del giorno non sempre ristora alla stessa guisa del sonno che si svolge la notte.


In
iiM

149

Med. Lombanla
VJiy.i)

mio studio su

gli ainliionti

militari (v. Gaz.

potei affermare che l'organismo nervoso delle giovani guardie di finanza

non resta iniifferento


Vi fanciulli e alle
labili,

di

fronte alla continua perdita del


il

sonno notturno.

donne
di

lavoro

notturno produc^ danni incalco:

che rattristano tutta


loro vietato

la loro

esistenza

per questo torse fra qualche


;

anno sar
per
l'art.

soffermarsi la notto negli stahilimonti


sul lavoro.
*

ri,

5 di

una recente legge

li

lavoro delle

miniere

suole

essere

uno dei

fattori

essenziali di

deformazione fisica, di rachitismo ereditario e di quanto di misero possa


riscontrarsi su organizzazioni mentali difettose.
l'idiozia

La

deficienza intellettiva,

morale degli addetti alle miniere sono basi costanti dei loro noi infrt'quenti atti criminosi, l un lavoro nondimeno inevitabile, questo delle
miniere, cui fanno capo

molte

delle

esigenze

inerenti all'attuale
i

profisi-

gresso; e per

in

ogni caso duvrebbonsi per esso reclutare

soggetti

camente meglio idonei, mitigando ai giovanetti le gravose incombenza' al cui disimpegno per intanto essi sono obbligati. Sono molte le vite umane che eseguendo improbe fatiche nell'interno delle miniere, e con insufficiente compenso, infrangono la loro fibra e si lasciano inficiare da letale contagio. Sciami di tenere esistenze, costrette dal liisogno al lavoro delle soffare p. es., vi patiscono la fame e la miseria intisichendo moralmente e fisicamente, e pagano un grosso tributo alle carceri ovvero a diversi altri serbatoi di detrito sociale. <jli addetti alle miniere vanno incontro, a prescindere dalle intossicazioni prodotte da gli speciali ambienti, a un continuo surmenaye.

uno

stato

d'intossicazione
i

questo

in

cui ogni

lavoratore

molto
siffat-

affaticato suol cadere;

sintomi

che

denunziano una condizione

tamente anormale
col

si

rendono appariscenti a chicchessia sopra


per
fatto
i

tutto nelle

ultime ore del giorno di lavoro. Si noti che la stanchezza muscolare finisce

produrre stanchezza cerebrale


e ci a prescindere

le

ragioni

cui

accenneremo
gli
lo

in

seguito,

dal

che ormai anche


il

operai del
affaticano

braccio dedicano al mestiere oltre

muscoli,
si

cervello

ugualmente. Stirnicnayi' insomma cui

accompagna molto spesso esagerata

eccitabilit nervosa, impressionabilit, tristezza, angolosit di carattere, ecc.;

coefficienti bastevoli a far trascendere l'individuo


irriflessivi

ad impulsivit, ad alti che con facilit assumono il colorito di atteggiamenti criminosi: in guisa tale che il perito medico-legale pu magari sentirsi in diritto di invocare l'attenuante della concansa.
D'altra parte poi l'affaticamento costituisce uno dei frequenti motivi
di

trasmissione ereditaria delle stimmati della fiacchezza e della incom-

postezza: altra sorgente quindi d'individui predisposti ad arenare nel corso del loro sviluiqio, sia restando inerti, sia trascendendo ad atti pre-


valentemente
criminosi.
istintivi,

150

anche
se,

sempre

inconsulti,

giuridicamente, non

La mancanza
sonalit:
psichici

di

un rapporto

diretto tra la fatica e la vigoria ed

il

potere di reintegrazione

dell'individuo provoca

abbassamento della perstesso,


i

l'uomo

affaticato

sempre inferiore a se

suoi poteri
la

son

resi fiacchi e tali

permangono

finch

non sopravvenga

reintegrazione del metabolismo organico.


Nell'odierno inasprimento della concorrenza vitale l'organismo

paga

suo tributo alla fatica: e per ci bisogna curare, con doverosa previggenza, che questi non rechi danni irrimediabili alla esistenza
facilmente
il

dei lavoratola del braccio e del pensiero.


le

alterazioni del tono affettivo

si

La maggior propensione al dolore leggono sul volto dell'uomo affaticato.


lo lascia

cos pure l'obnubilamento della coscienza e dei poteri critici e discrile

minativi che esagera

preoccupazioni nell'animo del soggetto, e

tiranneggiare da paure ingiustificate,


ogni sorta e
lo

da

rimorsi infondati, da dubbi di

sospinge infine alle

ostilit

Su molti casi la intossicazione da affaticamento agisce maggiormente su gli alti che va a compiere il lavoratore e sui caratteri che consegue la prole, pel subentrare degli alcoolici, ai quali ricorre buona parte di
quei lavoratori che molto stanchi e costretti a procedere oltre,
nella lusinga
si

cullano

bene rianimare Le conseguenze allora sono pi


di

le

esauste forze con bevande spiritose.

serie,

giacch

si

di intossicazione,

cio l'endogena

da lavoro

e l'esogena

opera un duplice stato da alcool od

altroch di eccitante.

la scarsa alimentazione cui


di

Grave circostanza che suole accompagnare l'affaticamento dell'operaio non di raro esso costretto per mancanza
di

mezzi; e dal complesso


il

tanti

fattori,

nella

ipotesi

meno grave,
possa

deriva

precoce invecchiamento dell'individuo, la senilit precoce.


il

meglio fissare
di

concetto che Io affaticamento


e di arresto di sviluppo

cerebrale

mentale nei giovanetti, e di azioni criminose negli adulti, ricordiamo che nel cervello sono differenziate e disseminate sulle varie zone le speciali funzioni, che stanno a fondamento della vita psichica e psico-motrice dell'individuo. Ogni zona
esser causa
del

turbamento

mantello dei due emisferi ha attitudini proprie che non possono es-

sere sostituite da altre zone o territorii; esiste quindi un centro per l'udito,
altro per la vista,

altro per la parola parlata, ecc. Lavorando a lungo con uno solo di tali centri, desso si affatica, molto pi facilmente di quanto non accadrebbe ove la funzione fosse alternati tra le diverse

aree

corticali.

Ecco dunque un
Monotonia
Il

altro fattore di affaticamento costituito dalla

mono-

Ionia del lavoro ininterrotto, a lunghi periodi.


la

quale determina distuibi locali nuocendo alla euritmia


influisce

delle attivit dell'individuo e

lavoro muscolare

provocando fenomeni non sempre riparabili. sul sistema nervoso, che si giova di

tisso
lei

o trae

nocumento a secondo
la fatica

lavoro stesso;

loni del cei'vello.


I

imlividuo che

si

della natura e del modo di svolgersi muscolare modifica profondamente le condiLa grande stanchezza, lo spussanjeiiio cui colto esposto a grandi strapazzi non sono intesi pi come

l'espressione dell'esaurimento derivato dal lavoro, sibbene quale espres-

che determinano le auto-intossicazioni. anemico il cervello dei piccioni viaggiatori che ivevano compiuto pi di 500 km., ed il cervello delle quaglie che, provenienti dal litorale africano, cadevano stanche sulle nostre spiagge. In un nostro studio, sul citoplasma delle cellule elettriche delle torp(Mlini, pot(^ stabilirsi una certa correlazione tra l'ataticamento subito
ricambio,
II

sione di anomalie del

Mosso vide

pallido,

ilall'animale e le condizioni isto-chimiche dell'elemento nervoso.

Lo strapazzo
ili

intellettuale coi suoi

due
di

fattori

fondamentali (eccesso
e di riparazione)

lavoro e di eccitazione,

iisufficienza

ripo=o

largo contributo alla patogenesi delle malattie nervose professionali.

L'eccesso di lavoro circonda l'elemento cellulare nervoso di notevoli


i|uantit
tossici e

accentuando i fenomeni autoscadimento funzionale e insufficiente reintegrazione delle -'Mule nervose: delle quali in tal guisa tutto il metabolismo viene ad ssere alterato, con quali conseguenze per la funzionalit complessiva
di

prudolli di desintegrazione,

con

essi

iell'organismo nervoso facile presumere, tenendo conto supratuttu che


la

sostanza grigia dei centri nervosi


-

allo
d.

stato

fisiologico x

ha un

ri-

ambio materiale molto attivo


.\ello
iiico.
I

Luciani
i

strapazzo cerebrale, per


nel cervello
i

soli

veleni autoctoni del lavoro psi-

fenomeni della fatica analoghi a quelli che producono nei muscoli, o col ripetersi di tali fenomeni si perviene alla irma cronica d'intossicazione, ben delineata clinicamente da stati prosi

hanno

tratti

depressivi, nevrastenici, ecc.


i

l*er

lavoratori cerebrali

gli orari

lunghi non sempre riescono ini

nocui; anche gli orari serali per la scuola degli operai possono non dare
isiiltati

desiderabili,

inte
<

il

giorno

li

sempre che il lavor-o muscolare da essi compiuto duabbia afValicaii, provocando dispersione di energia nervosa.
poi
oltre

Igni

insegnante

che per

l'orario,

pel

modo

didattico ed

iiiche per l'impiego di

un
si

libro piuttosto di
il

un

altro,

non dovrebbe mai


la

iimcnticare che egli rappresenta

coefficiente pi

importante perch^

mente

dell'allievo !ion

alfalichi troppo.
Vitali,

Griesbch, Htirgenstein,
tale dei

Belici stiuiiando la

stanchezza men-

che la sola prima ora di lezione 6 proficua: e mentre la scuola antimeridiana non produce notevole stanhezza, nel pomeriggio porta esauriment> anche un lavoro breve lo che una delle prove che l(M>sigenze dell' insegnamento odierno superano molto
nelle scuole, trovano
:

bambini

'OSSO la validit psichici degli allievi,


itori ()oi

izato

con danno dei medesimi. Tutti gli concordano nell'aiTermare che il lavoro intellettuale precoce e causa di esaurimento cerebrale, provoca arresto di sviluppo psi-


chico,

152

od altro che
di

quando
il

non

meningite tubercolare,

analogo.

Cosi pure

lavorio intenso

dei centri nervosi superiori esaurisce quel-

l'energia di cui dovrebbe in

buona parte
i

profittare lo sviluppo dell'orgadi

nismo, contribuisce a

diminuire

poteri

nutrizione,
ecc.).

ad alterare

il

ricambio generale, ecc. (Mosso, Binet, Rivers

dunque di ben gravi conche avvenga sull'adulto o sul fanciullo, sul lavoratore del braccio o del pensiero, e tutto ci anche indipendentemente dal fatto che un tale surmenage possa essere agevolato dall'incontro di lavoratori che, per la loro particolare costituzione, esauriscano sollecitamente ogni
L'affaticamento, l'intossicazione a labore
sia

seguenze

energia, ed anche nelle migliori condizioni di esistenza, non dispongano

che

di lento

potere reintegrativo.
* * *

Le conseguenze che il lavoro reca alla salute della donna gestante sono assai gravi, e anche il prodotto del concepimento ne soffre. Quando
sar impedito sul serio alle donne di danneggiare col lavoro (spontaneo
o imposto) la vita dei nascituri, dando cos alla luce individui malaticci
e deficienti,
si

sar reso un buon servizio alla vita infantile ed alla societ.


il

Non

soltanto

facile affaticamento

nel lavoro che deve essere rilevato, sibbene

maggiormente

l'influenza di

che la donna incinta incontra anche il fatto che essa subisce alcune intossicazioni professionali, con danno
(sia da piombo che da con stimmati quasi caratte-

incalcolabile del nascituro.

maggior gravezza
.ecc.),
s

poi tali intossicazioni


oltre allo scolpirsi

mercurio, arsenico,

ristiche sul feto, fan

che impediscono che molte gravidanze giungano


inchiesta

a termine.
blicata

Un'interessante
1904,
sulle

dell'Ufficio del Lavoro


industrie

>>

pube

nel

donne

impiegate nelle
si

minerarie

chimiche, dimostra che persino la loro fecondit va alla malora: su ogni


mille operaie-anno in et feconda

ebbero 45
si

parli,

mentre per
circa

l'intera

popolazione italiana
per mille.

femminile annualmente

hanno

140

parti

subiscono un

bambini che, pur essendo nati a termine, per l'allattamento che ricevono sia dalla madre o dalla nutrice operaia, e si sviluppano male tanto dal lato fisico che dal lato mentale. Lo che dimostra che alcuni lavori, quelli degli stabilimenti industriali a preferenza, riescono tutt' altro che innocui alla
poi

Numerosi sono

quei

serio

regresso

funzione dell'allattamento:
effetti

nella secrezione
i

lattea

si

riverserebbero

gli

dell'affaticamento,

non che

diversi principi tossici delle sostanze


ecc.,

nocive servite all'industria, e cio piombo, arsenico,


siasi

che in qualorgani del

modo riescono a penetrare anche nell'organismo La secrezione lattea siffattamente alterata, inficia

delle operaie.
i

vari

l:<

dei

suo tessuto nervoso in guisa da esportarl' il ovvero a non fargli raggiungere uno sviluppo sufficiente, a che l'individuo possa dirsi mentalmente evoluto in conformit alla media dei suoi coofanci della stessa gradazione sociale.

bambino ed a preferenza
morbi
rimarchevoli,

Delle

intossicazioni
si

professionali

talune
lo

sono

rappresentate

dalle

lentameute e subdolamente e costituiscono una nuova diatesi; le cui consegunze si riversano sinistramente dal padre sul figlio, rimarcandosi in questo lo impronte di una alterazione di sviluppo o di una deficiente organizzazione del cervell<j.

forme croniche, che

svolgono por

pi

Per l'intossicazione

tutti gli

organi e tessuti possono esser

lesi,

ma

non

ciascuna sostanza tossica industriale; a volte, per esempio, un sistema ghiandolare che ammala, ovvero il midollo, od il cervello a seconda dei casi, od infine nella desintegrazione generale del corpo che resta coinvolta la sfera psichica. L' intossicazione per [)ioml)0, che assai diffuso nelle industrie, produce
le

mancano

lesioni di predilezione di

piombo
la
di

fenomeni morbosi di origine cerebrale e midollare: fra pi quelli che maggiormente s'adoperano sono
i

composti del
e cio

venefci,

gli ossidi

(minio-protossido
di

di

Pb., biacca-carbonato di Pb., ecc.):

anche

galena-solfuro

Pb. provoca affezioni saturnine:

su mille lavoratori

piombo

nel Saxe, l'IIirt trov 80() affezioni saturnine, tra cui parecchi

casi della cosi detta encefalopatia saturnina, in cui

dominano fenomeni

nervosi irritativi acuti


riflettenti
il

insonnia, allucinazioni, tremori, ecc.


col

ed
di

altri

quadro sintmatico indicato da alcuni


cerebrali sono interpelrati in vario
circolatori

nome

pseudo-

paralisi saturnina.
I

fatti

modo

e cio sono attribuiti

o a disturbi

per

l'azione

vaso spasmodica del piombo; o a

uremia, colemia,

ecc., dipendenti da insufficienza dei reni, del fegato, ecc., sopravvenute a causa del piombo; od infine all'azione dirotta di questo

sullo cellule cerebrali.

essi
I.a

individui siflattamente malmenati, in conseguenza del lavoro da giornalmente compiuto, non c'i"" da asfiettare estrinsecazioni normali. prole a sua volta si addimostra difettosa, insufficiente, od anche quando

Da

l'intossicazione colpisce solo


f".

uno

dei genitori, la percentuale degli aborti

gravo, e cosi quella dei parti prematuri, dei morti nei primi
ed
infine

anni

di

infanzia,

dei

prodotti

non

bene

evoluti;

nature degenerate,

imbecilleschc o altrimenti frenasteniche o nevrotiche, fattori di passivit


sociale.

L'intossicazione professionale da

mercurio
si

si

ripercuote anch'ossa

sulla gravidanza e sulla prole; per cui

ad una figliolanza

di deboli

od infermicci,

hanno aborti e si va incontro non atti a raggiungere suffi-

ciente evoluzione psico-somatica.


Grave
riesce a sua volta
il

154

per
arsenico,
il

l'intossicazione

cui pasoltre

saggio attraverso

circolo placentare

che d'inficiare il feto di Per la ghiandola mammaria l'arsenico passa nella secrezione lattea, alterandola in guisa da rendere cachettici i bambini che di quel latte

ben conosciuto ed capace interrompere bruscamente la gravidanza.

sono

nutriti.

Nell'intossicazione industriale per arsenico


lesioni

non mancano neppure


i

le

del sistema nervoso dell'adulto.


solforosi professionale cui

La

vanno incontro

solfatari,

le

operaie

che accudiscono alla imbiancatura delle paglie, ecc., provoca anch'essa dannose conseguenze su gli operai e sulla loro prole, la quale suol rimanere ai gradini pi bassi della validit mentale. Riguardo ai lavoratori del solfo nelle miniere, la miseria intellettiva e morale riflette anche il loro stato economico poverissimo ed ambo le circostanze coadiuvano potentemente l'azione degli altri fattori locali di attossicamento. Che dire poi del cuprismo; e dell'intossicazione industriale per benzina, petrolio, anilina, solfuro di carbonio, ecc.
ecc.;

dell'alcoolismo

tabagismo professionale; della malaria e pellagra non che della siflide, professionale anch'essa in certi casi (nutrici, insuffatori di vetro, ecc.); e di tutte le intossicazioni in generale alle quali, per ragioni di mestiere, stanno di continuo esposte numerose schiere di lavoratori ?

Da
lievi

tutto ci

fessionale^ risulta

che siamo andati esponendo circa la intossicazione proil convincimento che il lavoro suole anche recare non
allorch
l'operaio

passivit al bilancio sociale,

non sa o non pu

presentarvisi sufficientemente protetto.

La
l'insidie

ereditariet professionale

a sua volta aggravata dalla mancanza


la resistenza individuale di fronte al-

dei conforti necessari

ad accrescere

che offre il lavoro medesimo; pi che nel senso di una tara specifica essa devesi intendere come una labe generica ossia di trasmissione di debolezza, di insufficienza; fattori bastevoli pi che mai a fare intendere il meccanismo completo di produzione di vari stadi di arresto odi mancata evoluzione mentale. I figli nacquero e nasceranno chi sa per quanto tempo ancora pel
destarsi di un istinto erotico pi che per
superiori, che
il

risuono di sentimenti morali

a non

staccarci dal

tema che stiamo trattando

forzati pe-

riodi di inerzia, o estenuanti e

non sane fatiche molto spesso

infralliscono.

La stanchezza
illusa e quasi

quasi mai del tutto riparata e l'azione costante, insidelle officine,

diosa, degli infidi vapori della atmosfera febbrile

rendono

sognante tanta parte degli oscuri pionieri del progresso. E come si turbano riflessi superficiali e profondi dei loro organismi e si ottundono certe sensibilit per l'acuirsi di altre, cosi suole restare
i

falsata

anche

la cenestesi

ed in guisa tale da far sempre


il

meno bene

vagliare all'affranto lavoratore


giunta.

signicato reale della prostrazione rag-

i:,-)

Lo
ause

studio
fin

adunque
pi

delle malaltif dol lavoro

mirando a scrutarne
sociali,

le

nei

nascosti

anditi

naturali

<?

trae alinento

da

ospedali e prigioni, da campi e scuole

ed

officine,

dalle

miniere e dal

mare; od a suggerire un programma pressoch/^ completo di efficace [iroHlassi sociale, contempla alla stessa stregua lavoratori del braccio e
del

pensiero.
Il
<

in ogni caso rappresentalo da chi, incapace di suo punto focale un i-egolare adattamento all'amltienle non ostante gli sforzi continui che
C0ni[iie

per riuscirvi,
di

I;i<fl:i

In-nni

In

iitMpri:)

c-;!'-^!!^!!/;!

-ili!

rMiimiitid

che percorro.
Detrito

complesso
nei

urguniz/cuzioni
sia

sociali

sia

elio

tiniscu

cui

trovar

ricetto

manicomi;

che,

sospinto,

precipiti

nello abisso
in

delle prigioni: lo

che tanto pi grave

ad

esser

notato,

quanto

il

fenomeno
Le
mai
tulle le

sociale delitto in

buona parte rappresenta


sono sempre
esistile,,

la risultante di

sva-

riale situaziini inerenti alle prelese della societ stessa.


lolle e
le

dissonanze

n"*

il

progresso ha

che ha parvenze di un'epoca di pace, in realt di lotta ad oltranza, e le file dei deboli son grosse e per giunta ottenebrate dai pianti dei caduti; prova irrefragabile dell'altrui trionfo: guerra incruenta ma incessante
sa[)uto farle
di oggi,

scomparire del tutto: anche nella vita

quella che oggi

si

comballe: confiillo

di idee

di

interessi

di

senti-

menti opposti,
uianli.

le

cui vittime sono ben

'|uanto ne arebbe sul

campo

di

numerose, forse pi disseminate di battaglia lo scontro di schiere guerreg-

VA
incerti;
le

'ementate

teatro del progresso, le cui fondamenta son non mancano le note scordanti e gli applausi n l'almofera che l'avvolge scevra di rattristanti penombre:
per ci

che nel

dal

lavoro,

lamenlele dell'insoddisfatto,

il

grido

del

caduto,

le

loro proteste, le

loro

mene criminose
Iiilanio la

delinquenza aumenta. La statistica giudiziaria penale

ulti-

iiiameiile pubblicata, per l'anno

1903, dimostra che la criminalit ben

lungi dall'acceiinare a diiinnu^re.


Il

numero

dei condannali venuto crescendo

da

30r,593 nel ISSI a

iO'J,705 nel 1902.


Il numero VM2.
1

dei reati denunciati

ascende da 53G,(M)0 nel 1881 a 816,9:20


a
lT.ftii nel
llK)i?.

nel

debili

da 357,430 nel 18S1


gli

vaniii

Scemarono
volontarie,

omicidi,

si

elevarono
le

di

[>oco

le

lesioni

personali

ma

notevolmente crebbero

diffamazioni.
yj{)2
la

Le
^

ingiurie
nella

V'iOO:

da circa 48,000 segnate nel 1889 salirono nel reali contro medesima proporzione aumentarono
i

pr-


priet, le rapine, le estorsioni:
i

156

ed
i

ricatti

delitti

contro

il

buon costume

raddoppiarono addirittura. Quale migliore eloquenza


rono
fra

di cifre
le

a confermare
del

rapporti che core


il

l'estrinsecazione

trasformazioni

reato

continuo

svolgersi degli ambienti e

de-lle

condizioni sociali!

calunnia esterna

che a mezzo della ingiuria e della perenne risentimento che lo sconcerta, di non essere riuscito ad afferrare la meta agognata; e denigra tutto e tutti pur di vedersi almeno ascoltato, di presentarsi quale vittima: il vinto che affranto dal digiuno o incalzato dalla cambiale a breve scadenza, perde
lo stanco, l'eterno insoddisfatto
il

egli gi

immiserilo nelle associazioni mentali e nei poteri


di

di

critica

quel

poco

orientamento
si

morale che doveva servire a


di fronte allo
il

fargli

rispet-

tare la roba altrui.

Miserie umane,
riati ideali

vorr dire,

avvicendarsi degli sva-

luminosi del progresso: tuttavia

crescere della delinquenza

impone il concetto di un'attiva e metodica profilassi che proceda con indirizzo solerte fra i marosi dell'umana esistenza, perch un certo numero di naufraghi possa almeno essere tratto alla riva. N le carceri, n i ricoveri serviranno a colpire il germe del delitto ed i fattori pi frequenti della deficienza mentale: le cure sintomatiche
e delle frenastenie
sociale,

non riescono a debellare il guasto: sulla eliologia e patogenesi del fenomeno anormale che va portata l'attenzione di quei volenterosi che mostrano di pigliare a cuore l'ardito problema dell'ordinamento del lavoro. Con la delinquenza in aumento vediamo anche accrescere alcune forme di alienazione mentale, ed il numero dei soggetti frenastenici ormai seriamente impressionabile.
Gli istituti
ortofrenici
di piet e
si

popolano

di

deficienti

cosi detti educabili:

numerosi ospizi
in

carit

pubblica e privata sono costantemente


tipi di

zeppi delle pi diverse gradazioni e

frenastenici:

abbondano anche
sociali!...

manicomio

e molti altri

permangono

tra gli ingranaggi

Buon numero
ticate sin

di cotesti

degenerati accolti nel manicomio di Como,


gi affa-

nell'ultimo decennio, proviene da madri applicate all'industria,

da fanciulle, e durante la gestazione e durante l'allattamento. L'anamnesi familiare di alcuni altri accenna invece a condizioni pellagrose
esistite in

uno od

in

entrambi

genitori; talora

si

fa

anche men-

zione dell'uso inopportuno di bevande alcooliche.

Ecco che ad arginare il diffondersi di certe passivit sociali gioveranno le misure atte a migliorare le condizioni di esistenza materiale e morale di intere classi di lavoratori. Non escludiamo che quanto pi intricati sono gli ingranaggi delie
relazioni

umane

e pi estesa e turbinosa
si

l'area
il

dell'azione

individuale,

tanto maggiore da aspettarci che

presenti

numero

di quelli

che
pi

non s'acconciano

alla fatica e, per vivere, si


furti,

avvalgono

dei

metodi

semplici e spicciativi:

rapine, ecc.

per anche vero che comprende buon numero di


del

tra
chi,

coloro che

sifTatiamente delinquono,

si

traendo dall'eccessivo, non confortevole

lavoro, esaurimento pi che sollievo, va incontro a persistenti allerazi<jni

metabolismo organico, a decadimento dei centri inibitori, ad obnubilamento della coscienza e ad affevolimento dei poteri critici e morali, col trionfo di atteggiamenti inconsulti, a volte atldirittura istintivi.

Non
per
il

s' forse discorso sulla

frequenza

con cui lavoratori

affaticali,

coefficiente tossico della fatica stessa

divengano

instabili

nel loro

equilibrio mentale e restino quasi paretici nelle

associazioni e discrimi-

nazioni mentali, nei centri inibitori, e nei sentimenti pi evoluti? In ci


risiede

appunto uno dei


parola
della

fattori ordinari del

d(ditto,

reso

talora pi age-

vole da altra grave circostanza

occasionale sulla quale

abbiamo speso
e
gli

qualche

precedentemente:
loro

son

molti

fiacchi

inarrivati

che, edotti

quotidiano

lavoro,

del debolezza di fronte credono di potere assurgere a forza reale e conalle

incalzanti

richieste

quistar la meta delle loro aspirazioni insoddisfatte, cliiedendo agli


diosi eccitanti lo spirito di cui sentonsi sprovvisti:
triste

insi-

espediente che
atteg-

condanna

del lutto

con

gli effetti dell'alcool, dell'assenzio, dell'ashish, ecc.

tanta gente, e

rafforza la

serie

delle

passivit

sociali

degli

iriamenti criminosi.

Il

fenomeno
di

liell'intossicazione professionale

deve adunque suggerire

provvedimenti

esogene
risiede
il

le cause endogene ed inquinamento della salute dei lavoratori; nelle quali cause fulcro su cui si basa il frequente ripetersi di certi reati, e il

profilattici

che mirino a debellare

niultiplicarsi delle nature deficienti originarie.


I

cosi detti sostitutivi penali

rappresenterebbero

in certi casi

un

utile presidio

contro alcune forme di criminalit: se per esempio ai sali


di cui si

tossici'del

piombo

per quanto possibile


di

avvalgono numerose industrie,


quelli

si

sostituissero

meno
o,

tossici

dello zinco si
altro,
di

elimine-

rebbe un coefficiente

criminalit;

se

non

indebohmento
solfo

psico-somatico alquanto grave: lo stesso dicasi se ad evitare la solforosi


professionale negli imbiancatori
di

paglie,

si

sostituisse all'uso del

quello dell'acqua ossigenata; e cosi per altri esempi ancora.


In molti casi poi basterebbe la
di vita,

buona nutrizione

un certo conforto
buona
nutri-

perch

tristi

effetti

di
il

alcuno intossicazioni professionali restas-

sero paralizzati; per esempio

mercurialismo trova
dei

nella

zione dell'individuo un forte ostacolo.

Ma

pur

troppo

il

numero

lavoratori

ohe

si

dibaiiono
si

nella

miseria ancora grande: l'autoritarismo del capitale la


sotto la pressione della concorrenza,

che l'operaio,

strose; senza

debba subirne le conseguenze disache le leghe di resistenza n^ gli scioperi giovassero realmente alla sua causa, ovvero all'ordinamento del lavoro in generale.
1'

per

tult'altro

che

scarso

anche

il

numero

dei

lavoratori

che


potrebbero

158

accingersi ad un progressivo miglioramento della esistenza propria e delle rispettive famiglie, coU'astenersi dallo inficiare l'organismo a mezzo di dannosi eccitanti della pi diversa natura.

Anche
corde
di

il

detto del Nietsche che invoca dai genitori

creare un terzo essere superiore a loro

volont condovrebbe ognora gua-

dagnar terreno, affinch alti pensamenti morali avessero il sopravvento, su quanto invece suole esser compiuto nella foga di una voglia istintiva. e civile non pu far senza di una sentiIl progresso ininterrotto evoluta: leggi, coscienza e moralit abbastanza sociale-morale mentalit sociale impongono fatti concordi di previggenza, che riducano al meno possibile le degenerazioni e le forme criminose. E ci si otterr allora quando la salute fisica e mentale del lavoratore sar protetta da razionale ed efficace assistenza; e la difesa dei
esercitata coll'allontanamento di ogni fattore di degenerazione, e col
figli

so-

stenere la donna perch non infrallisca, fanciulla, le


stenze, e

suo naturali

resi-

madre non

resti

impari

ai suoi doveri.

Il

Presidente

ringrazia l'oratore

ed apre

la

discussione

sul

tema

esposto.

prof. Crisafulii, si

Prof. Pieraceni: Prendendo argomento dalla eccellente relazione del ferma a considerare i rapporti fra intossicazione pro-

fessionale, delinquenza e codice penale; dice

zioni collettive in alcune contingenze

che anche certe manifesta-

per esempio certi scioperi operai

fondamentalmente
contratte sul
Il

errati, e

ne

cita

un esempio

assumono

carattere

patologico e possono essere riferite ad intossicazioni endogene ed esogene

campo

del lavoro.
la

Presidente accorda quindi


sul

parola al dottor H.

voii

Sahrotter di

Vienna

tema:

Zur Pathogenese

und

Proph3laxe der

soge-

nannten Taucherlhmung.
Es
ist

Zeichen, dass man in den letzteii Jahren Prophylaxe der Caissonarbeiter und Taucher whrend sich Luftruckarbeiter) allgemeine Beachtung zuzuwenden frher nur einzelne Autoren mit den bezglichen Fragen beschftigten, wird der Frage der Prophylaxe nunmehr auch cine besondere staatliche Beachtung zuteil. Ilaben sich die Verhltnisse fi'ir den Caissonarbeiter wesenlUch gebessert und komnien nur mehr vereinzelt bei grossen Fundierungstiefen schwere Erkrankungsflle vor, so liegt die Sache bei den Tauchern wesentlich unsiinstiscer, Forti>;eselzt werden sowohl aus der Marine als auch
ein erfreuliches

allerorts

anfangt,

der

dori, \vo
iVilIe

das Tauchen

y.n

gomoldet.

Allcrdiiij^'s

commerciollon /wecken beniitzt wird, Todesliegcn di<> Bedinguiigon fiir strong durcl/
i

lilirendo pi-Djiliylaktiscln

Massnahmen
iiiid

eim Taiicher
fiir

viel

iinguii-ii_

als boi

dom

Caissonbotrit'b(\
niclit

es lassen sich die

lelzteren geltendeii

Ma>snahinon
don aus der

einlUcb aiif die Verbrdtnispe des Tauchors iiljertragen

Die l'ropbylaxe des Taucbers bedarl' besoriderer

Massnnbmen, um
(iefahren
seit

raschen

Dekompression

sicb

<T;,'el)enden

nacb

M<glicbkeit vorzubeugeii.
Zeit niit UritersliUziing einer

Ich soibst habe, der ich

mich

langerer

ausbindischen Regierung mit deii beziiglicben


die

Fragen

bescb;iftige,

geme
die

(elegenbeit

ergriffen,

welche

di'ser

Congrt'ss bietet,

um

principiell

wichtigen Punii..

ii,..r.;i,^1.ti;.-h

vr

Ihrem massgebenden Forum zu besprechen. Gesialten Sie mir zunjicbst in Kiirzc aul' die l'ailiuKene.-^e der 'l'aucherkrankheit einzugehen. Diesbeziiglich slehl beute ber alien Zweifel l'est, dass die Krankheilserscheiiiimgen durch das Freiwerden der unter bobom Driicke absorbierten fJase, im besonderen des StickstolTos, verursacbt werden, welcber entweder, bei grosser Menge. die Herz und Lungentatigkeit direct scbadigt, oder im Wege emlx)lischer V'orgiiuge und folgender Ischaemie zu Nekrosen des Riickenmarkes unti damit zu schweren Labmungserscbeinungen fubrt. Die l'^rscboinungeti treten nach einer Latenzzeit verschiedener Dauer auf, wbrend welcher sich die im 'Capillargebiete freiwerdenden (iasblaschen zu grsseren Gasblasen sammelii, die ihre mechaniscbo W irkung entlalten. Xach den Analysen von P. Bert, eigenen Erfalirungen und neueren Analysen von Hill und Macleod besilzen dieselben einen Slicksloffgehalt von Sind die Falle, bei welchen das \'orhandensein freier Gase ca 82 " beim Menscben direct beobachtet werden kann, sellen, so sind gerade Nvif'der in lelzter Zeit 2 iiberzeugende Falle dieser Art vorgekonimen. So berichtet Mac Kinlay von der englischen Marine ber einen ;}3 jahrigLMi Mann, welcber nach einer Taucbung in 45 Metor Tiefe, und einer Aufentbaltszeit von 40 Minuten in '20 Minulen nach aui'warts gezogen, 8 Minuten spater bewusstlos wurde und unter den Erscheinungen von Herzschwtche und stertoruser Respiration starb. Bei der S' 23 Stunden spaler, im Herzen freies Gas, das aus dem recbten Veni untt^r starkem Druckc enlwicb. In den Mesenterialvenen reichlicb (iasblasen, BIuinussigkt.'il, allenlbalben scbaumig. Einen zweilen Fall balten wir am 23. Novembor 1U03 in uiiserer Kriegsmarine zu beklagen, woriiber ich nach den mir giiligst veni k. u. k. Marineminiaterium zur Verfgung gestellten Dalen Folgendes anfhren kflnn. 22 jabriger Mati-nse, V, S. war in eine 'l'iefo von 32.2."> Meter gelaucbi. und daselhst 2<) Minuten goblieben. Er gab koin deutliehon Signalo, man wusste nicht ob er sich wohi boAnde und zog ihn herauf; dio gonaue Zeit konnle nicht festgestellt werden. Bei .Vbnahme dor Rstung fiol or plotzlioh bewusstlos zusammen/ und starb. 23 Stunden spter.
'.
:


Section:

160

der
Basis

An

der Hiriioberflche

sowie an

weisen

dei

fsse allenthalben sehr zahireiche Gasblschen in verschiedener


auf. Sglche

GeGrosse

auch in den Gefassen der Tela arachnoidea. ... Das Pericard von nrmaler Beschaffenheit, in den Coronargefssen verschiedengrosse perlschnurartig aneinander gereihte Gasblschen; beim Betasten des Herzens fiihlt man im rechten Ventrikel ein Knistern (freie, leicht verschiebbare Gasblasen) das rechte Herz schlaff, die Alusknlatur ziemlich dunn, das linke contrahiert. An dem Herzmuskel nichts abnormes, die Klappen smmtlicher Ostien zart, gut schliessend. Beim Durchschneiden der Coronararterien entleert sinh dunkles, mit Liift gemischtes Biut... Der Schnittflche der Leber entquilit auf Druck eine reichliche Menge dunkelroten, mit Gasblasen gemischten Blutes. In den Blutgefssen des
Mesenteriums und der Gedrme bis in die feinsten Verzweigungen freie Gasblschen von verschiedener Grsse wahrnehmbar. Tod durch Gas-

embohe

schweren Vernderungen im Ruckenmarke gestatte ich mir Ihnen beifolgende Bilder vorzufiihren (Skioptikon), aus welchen Sie die Gegenwart nekrotischer Herde namenllich im Bereiche der weissen Substanz entnehmen und zugleich auch wahrnehmen knnen, dass von Blutungen, we dies frher angenommen wurde, nicht die Rede ist. Die Vernderungen erklren sich durch die Aufhebung der Blutcirculation in diesem empfindlichen Gewebe und nicht, wie auch Li e neuestens wieder meint, durch das lokale Freiwerden der Gasblasen und dadurch
Beziiglich der

bedingte primre Gewebslaesionen.

Auf

die

Wirkung

der Luftembolie kann ich hier nicht nher eingehen

dagegen miissen wir,

um

die

Dekompression
bei

und

die prophylaktischen

Massnahmen
halten, unter

beurtheiien zu knnen, uns die Bedingungen gegenwrtig

welchen der

Stickstoff

ansteigendem

Drucke
der

in

die

Krpersfte aufgenommen geschehen, indem das mit

wird. Dies

kann nur im

Wege

Atmung
seinen

dem

Stickstoff

angereicherte

Blut

Gasgehalt allmlig dem umgebenden Gewebe mitteilt. Wie dies aus der Curve zu ersehen ist, erfolgt dieser Vorgang in der Art, dass die Aufnahme zunchst sehr rasch und dann im asymptotischen Verlaufe immer langsamer und langsamer vor sich geht, um sich der Sttigung zu
nhern.
35

Curve ferner zeigt, ist die Sttigung etwa nach und die Zeit eines Kreislaufes zu einer Minute angenommen, nach 35 Minuten vollendet. AViirde innerhalb dieser Zeit, rasch dekomprimiert werden, beispielsv^-eise nach 5 Minuten selbst da der Sticlvstoffgehalt resullieren, Gefahren besondere so wurden kaum wurde, etc. Atm. entsprechen jenem bei 2 Atm. erst 5 bei beispielsweise

Wie

die

Kreislufen,

Man

erkennt

aber auch, dass

es hinsichtlich der

spteren

vom

Einflusse der Muskelarbeit abgesehen

gleichgiltig

ist,

Gefahren ob der

Aufenthalt nach erreichter Sttigung noch fortgesetzt wird oder nicht. Gf'ht die Dekompression nach vollor Sttigung langsam vor sich, so


iietci

lui

das (ias
itn

kciiio

palhuiotrisciiei
(iiai'li

l'.'rscheiiungen auf, iiidem

\\'eg'

der

Ilospii-ftliDi

(lem voi'igori

(iesetzc) deni

alsinkendMi

Drucke

fMitsprechetid, pfr (lilTiisioiicm abg'gel)eii wird.

"doch
uiid

lifschlcuiii^'t VOI)
dei-

station,

so

l'rfolgl

Gehl die Dckompressioii Gasstauurif^ im Biute,


B<'iochiiung,
1(5)

FreiwoiJeii
ich
ari

Gaso.

\ach
(

eiiier
Lit.

schiit/uiigswoisoii

weiclio

ari<leror Stelle

\.

\."

ausfiihrlicli

begriuidet

boim Mensclieii dann dei- Fall, wenii eiiie Gasabgabe pr -Minute VOI! et -42 Ccm. SticksloPT libei-schriUen wird ('). Des GeiKUioren rnuss bei der Etilgasuiigsfrage anf Olieillacheiispaniiung, Viseo-iliii uiid nodi anriero Factoren Rucksicht genommcMi werden. Durch rochnerische Botrachtung und genauo Analysen sAnnmtlicher itisher bekannt gowoi'denen Kraiiklit'ilsfiille, kann di? Dekornpressiou ilaiin als gelalirlos angesehen \voidoii, wenn der Druckabfali nicht lascher als 1.5-2 Minuton pr '/n. Alm. vor sich geht. Dieses Postulai, fiir welches ich stets nachdi-ucklich eingotreten bin, stosst nun in seiner Durclifiihrung auf grosso Scliwiengkoiten, da ja beispielswpise bei einom L'eberdrucke von 2.5 Atm. oder 25 Meter W'assertiefe fast 50 Minuten, bei einer solchen von 30 Meten, Tiefe und 3 Atm. fast 60 Minuten. rforderlich waren, um mit Siclierlieit alien Gefaliren onlgelienzu knnen. Dieser Forderung ist man nunmehr auch in dem jungst von der liolljindiscken llegierung herausgegebenenen Gesetzentwurfe gerecht ireworden, indeni man fiii- Drucke iibor 3 Atm. (total) ni der Tat 2 Minuten pr voi-geseben liat (-). Auch Ihr Landsmaiui Prof. Arcangeli hat sicli durcii Cunstruction eines automatischen Dekompressionshabo,
isl

dios

>

'

,,,

liahnes verdient gemaclit.


W'iMin diest? \'urschrift wiegesagt, auch nodi

immer

bei

den Tech-

nikern auf eine

dodi anzunehmen, gewisse Opposition so lass sie sich mehr und mehr Bahn brechen und durchsetzen wird. Schliesslich sind die beziiglichen Regulalive am Bauplatze bei guteni Willen aller Beteiligten durdizufhren. Anders liegt die Sache fiir den Tauch.r. llier bringeu es die
stnsst,
ist

iiusseren

Fmstande mit

sich,
in

dass dio Forderung nach einer hinreichend

iangen Dekompression

der

Tat auf grosse Schwierigkeiten

sV'SSt.

l')

11

III

&

ti ili

lialieii

ani

VerMiclisticro ilireci dio

fjesjiiiiiiito

Ire i\v orde mie

SiickstotTiiientre

U'stiiiiiiit,
()

woljoi sie /.ihleii erhielten die mit .leu Itorcrliiieteii in {;utor

Uelieroinstiiniuuiig tuiidoii.

Der beziiglirhe
sind
bis

Pa raf!:ra|>li
zi

koiii|iressioii

eineiii
'

1.5-3 .\tm. sind

im

iriinzen

nnln-i soli dor Driiokalif.ill

K^l. IVi-ret voiii 27 Juni 1905. FUr die IVAtm. weiiigstcns 1'', Minuten, filr je ',',, von verwenden. je i Minuten fiir jcdes 28 , .Minuten ,o Ulwr 1.5 .\tni. z in der .\rt liowerkstelli(;t wenlen, dass man im Be|;iune filr jetles ,,, t Milauiet des jjenanereii
voii
1.5
:

UeU-rdnicko
-j-

>,

nuten verwendct, bis der Drink auf


iv'

1.5

abpefallen

ist,

ilnnn

.Minuten

filr

die

fol(renden

'

,,.

einem Uclierdruoko
weitcre

ilber 3

Atm. Iiatman
fiir

als Ausgnnuszalil 52
soli
t\i

Minuten
in

Mimiteu
l>c\kcrk'

lur

li'des

,3

AtiiiL'uek

aiizuwenden.

Dalwi

der

Uruckabl'all

der

Art

wepiien, dass
uiiien

man
die

je 3 .Minuten
Ik-i

je les >/ bis

3 Atm. Iierab, daiia l*ieliuncrswei-o


1

verwemlet.

Stiiiiden

uni

einem Ueljer.lriicke Uber 3 Atm soli cine Arbeitsschichte Dauer d -s .Viifentlialto-i |>ro Tay: 3 .Stun leu iiiclit iil'.-tc'ueiie'i.

''


iiach

162

Die meisten Staatea schreil)en 1 Meter fr je 1-3 Minuten vor, was den obigen Ausfuhrungen nicht hinreichend erscheint, Aber selbst angen'ommen diese Relation wre gengend, so treten in Praxi Umslnde

SchlauchDurchfihrung verhindern oder unmoglich machen etc. Der Marinedienst bietet noch eine gewisse Gewhr fiir die Einhaltung der Vorschrift; wie aber soli dieselbe dort durchgefhrt werden, wo die Taucher sich selbst berlassen
ein, die ihre

bruch, unvorhergesehene Ereignisse,

sind

und wie

die

Schwamm- und
Ki'iste

Perltaucher ausser
verteilen sich

Controlle

stehen.

Die griechisclien entlang der afrikanischen

Sdnvammlaucher

wahrend der Campagne


kleinen

um

ihrer

Beschftigung in

Barken naclizugehen; dass dabei von einer Handhabuiig einer prcisen Dekompression nicht die Rede sein kann, bedarf kaum einer Belonung. Nach Alldem war man daher vor die Aufgabe gestellt, andere Mittel ausfndig zu machen, durch welclie sich die ForJerung nach einer so langsamen Dekompression wie sie vom wissenschaftlichen Standpunkte gestellt werden mass, also 1.5-2 Minuten pr 1 Meter umgehen liesse. Ein solches Mittel wre nun in der Respiration von Sauerstoff gegeben, durch welchen sich die Elimination des (mehrabsorbierten) Stickstoffberschusses bedeuteud beschleunigen und damit die Dekompressionszeit ganz wesentlich abkrzen liesse. Der Sauerstoff kommt nmlich fiir das Frei werden der Gase nicht in Betracht, da er chemisch gebunden ist. Durch die Inhalation von Sauerstoff, wird ein Geflle von 100 'Vo l'einen Stickstoffes erzeugt, inid das Gas dieser Art formlich aus dem Organismus herausgewachen. Dies ist schon unter normalem Atmdrucke der Fall und die Entmischung des Stickstoffes, wie Versuche am Tiere und Menschen zeigen, in ca 5 Minuten beendigt. Dasselbe muss der Fall sein, wenn wir den Sauerstoff bei Aufenthalt unter Ueberdruck zur Respiration bringen; wiirde man also das Gas in 40
Meter. Wassertiefe atmen, so vvrde der Stickstoff ebenfalls in ca 5 Mi-

und damit eine Entbindung desselben Sie werden nun vielleicht gehort haben, dass Sauerstoff von hoher Spannung ber 5 Atm. aus einem anderen Grunde gefhrlich ist, und demnach vielleicht die Frage aufwerfen, ob es nicht zweckmssiger wre, das Gas whrend der Dekompression in Anwendung zu bringen. In der Tat muss ja auch eine Beschleunigung der Stick stoffabgabe bei Dekompression unter Sauerstoff eintreten. Verfolgt man diese Frage jedoch rechnerisch so ergibt sich eine nur unwesentliche Verkrzung der Dekompressionszeiten (cf. meine Arbeit, Literaturverzoichnis. N. 16, Seite 54). Es zeigt sich beispielsweise, dass bei einer Dekompressionsgeschwindigkeit von 1 Minute pr Vio Atm. nodi Stickstoffretention eintreten knnte, etc, oder ganz allgemein: Nimmt man an, dass dui-cli die Sauerstoffatmung das Geflle zwischen dem Biute und der Lungenluft um Vs gesteigert wird und die Entgasung bei der Dekompression dementsprechend beschleunigt werden kann, so wrde bei Annahme
nuten aus
in

dem Organismus

entfernt
sein.

Blasenfoi'm

verhindert


t'iiier

UVA

Dekornpn'S.sionsgesehwindigkeit von 2 Minuten pr y ^^ Alm. fli' Dekompressionszeit bei 2.5 Atni. Ueberdruck nodi immer 40 stati 50. boi 3 Atm, 48 statt 00 Minutoii botragen. eie, also kein praktisolier
resultiM'en etc.

Gewiim

Dcr Schwerpunkt bige dabor, sollen die langen Dekompressionszeilen durcb die Anwendung von SauersloH' vermie(bMi werden, allein in dem kiir/dauernden (iebrauebc des Gases, untar voller Kompression, vor Beginn der Riickkohr nnter normalen Almdruck. Diesar Verwendung stelli sich min aber ein gewichtiges Bedenken entgegen, insoferno, als, wie wir scbon angedoulet baben, Sanersloff von
deletare Wirkungen auf den Organisnius entfaltet. bekanntbcb zuersl von 1^. Beri aufgedeckt worden, welober gezeigt bai, dass die Wirkung des Sauerstoffes bei einem Luftdrucke iiber 5 Atm. Iiezieliungsweise einer Sauersiotfspannung von 100 " goradezu als cine toxiscbe bezeiclinet werden kann. Die \'ersucbe P. Bert's sind in neuerer Zeit durcb die Arbeiten von Lorrain Smitb sowie Hill und Macleod besttigt, und priicisiert worden. Ebenso liin idi vor einoni Jabre in die Lago gekommen, mieli sellasi mit diostMn Gocpii-

boher Spannung
Diese Tatsacbe
ist

slande experimentell bescbftigen zu kr)nnen.

Xach den bislier vorliegenden Versueben bomml Sauerstott' von bolier Spannung die Aelivilat der Verbrennungsvorgiingo, <lie Koblensaureausscheidung nimmt ab, und die Korperlemperatur sinkt. Bei einer Spannung von libcr 100 Vo g'eidi elwa 5 Atm. (Luftdruck) treten Erscbeinungen von Lungencongestionds, bei einer soleben von 170 '^, ca 8 Atm. Constant, ausgesprocbene Lungenentziindung auf. Bei Anwendung einer Sauerstoffspannung von 300 ",' treten rascb Krmpfe und Convulsionen von
enoriner Jntensitat auf,
betonte,
idi
sicli,

idi zuerst die M<")glicbkeit der

wovon idi midi selbst berzeugen konnte. Als Verwendung von Sauerstoff zu dem Zwecke

um

die

auf das

XaclidriickHcbsto darauf

Dekompression zu einer gefabrlosen zu gestalten, babo aufmerksam gemacbl, dass man

nacbdem das vor 2 Jabren vorliegende experimentelle Material ungengend scliien, orst durcb eingehende Experimente iiberzeugen miisse, inwieferne diese tbeoi-etisd vollkommen ricbtige Massnabme, in Praxi wird durdifiilirbar sei kOnnen, um niebt elwa durcb die \'erwendung des Sauerslofles ne u Gfabren und Schwierigkeilen lierbeizufiibren. leh verweise auf Scile 50 meiner Publication, worin idi
ausdnicklidi beloni liabe, dass erst
dtr angodouleten Ricblung ausgefiilirl

nocb besondere Versuchsreiben werden miissen.

in

Das Enlgegenkommen der griecbiscben Regierung, unserer Miliuirsowie der BaMunlernobmung Gaerlner (Obing. Swoboda, bai mieli nun in den Stand geselzt, Tierexperimenle in gri">sserem Massiahe daniber anzuslellen, bis zu weleben Grenzen und wbrend welober Zeit Sauerstoff von bobem Drucke goalmt^t werden diirfe. ohne bedenklidio Syinplome bervorzurufon. W'asilie ^^'i^kung buber Sauorstoffspannung
Iteli'u-de

104

anlangt, einer Kompression der Luft auf ca 10-15 Atm. gleichkommend,


so teile ich Ihnen ein beziigliches Experiment in Kiirze mit, auswelchem zur Evidenz die oben angedeuteten Erscheinungen hervoi'gehen, die mit den Beobachtungen von Bert und von Hill in voller Ubereinslimniung stehen, Ich habe niemals Krmpfe und Convulsionen von solcher Jntensitt gesehen, wie in dem nachstehenden Experimente. Hiebei wurde reiner Sauerstoff (von voller Tension) bis zu einem Ueberdrucke von 5 Atm. verwendet, was einer Kompression auf ca 25 Atm. entspricht. Die Kammer wurde wihrend des ganzen Versuches ventiliert. Es kamen
die

Hunde A,

(klein)

und C (gross)

in

Verwendung.

October 1905:
9." 15'


er von

105

unbekaimten Gewalten zurckgerssen. Die


bellen laut.

Hunde
10.''

31'

{.25

"

Die Tiei-e liegen zumeisi ani Riiclxen, wobei sie Laufuiid

Streckbewegungeii

in

den

bi?arrsteii

Formeii

aiisfiiliren.
10.''

36'

Tiefe

langsame

Respirationen.

Bciin

Versucbe sicb
ist

aufzm-iclitci,

sinken

dio

Hunde zurnck, anch

das
10.''

Symptom der

Ketro|iulsion wahrzunelimen,

4V

4. i

Die Tiere liegen zeitweise wie narkotisiert.

Bei denn

kleinen

Hunde B jedoch

foitgesetzt Krtimpfe aller

Exti-emitaten. RespiralionsfioqutMiz beini

Hunde C 22

pr Minute.
10." 49'
IO.**

4.5

54'

4.7

Die drei

Hunde B sind Krampfe vom Cliarakter der Laufitewegungen wabrzunohmen. Die Augen

Hunde

liegen ruliig, nur beini

nocb

zeitweise

clonische

der Tier
10.''

ge<"'ffnet.

56'

Die
4.9

Perii:)de

11.''

01'

Doi-

kleine

der Krampfe scbeint nun geschwunden. Hund B weist zeitweise Zuckungen auf,

die beideii

andcren

Tiere

liegen

ruhig

un<l

atmen

gleichmassig.
11.'' 11.''
0:.''

03' 5

Die

Der grosse Hund C atmet niclit melir. Hunde A und B atmen nodi.
Dekompfessioii
in

il.''

03' .30"

40 SokundMi.

Nach EruH'nung der Kammer Hund C todt; beim Hunde U deutlich Cornealrefiex, von Zeit zu Zeit Atembewegungen. Die Extremitilten sAmmtlicher Tiere schla ff. Hund A und R sterben im Verlaufe von 3-5 Miiiuten. Section ergibt beini Hundt^ C auffallend dunkelschwarzrotes Blut,

Hund A zeigt stern formi g Ecciiymosen an den Oberlappen der beiden sonst vollkommen bellgefarbten Lungen. Die Untorlappen beiderseits dunkelschwarzrot, von confi uierenden Hmorrhagien eingenommen, auch das Blut dioses Tieres auffallend dunkel, nirgends Ga=sblasen. Beim Hunde B piidlicb in den Venen dunkelschwarzes Blut, das fast durchwegs sowol in den Jugulares wie in der Cava ascendens geronnon ist. Rotschwarze Gerinsel im rechten llerzen und in den X'orhr.fen; der linke Ventrikel hart, contrahiert, nur
nirgends Gasblasen; beide \'entrikel schlaff.

wenige Tropfen Blutes entballend. Die Lunge unveraendert. .\ndi're Experimente wurden in der Art angestellt. dass dio Tiere eine Stunde in Dnicken von t-4,5 Min belasson und darnach Respiration von Sauersloff in der Kammer zur anwendung kam, was durch eine Maske mit Zufiibrungsschlauch orreiclit wurde; dann Decompression in 40-50 Sekunden. Dio Tiero konnlen dieser Art mehreremalo ohne Folgen am Leben erbalten worden. Die Hunde boten jedocb zumeist gleich nach der Dekompression l'irscheinuiigen, (Krampfe besonderor .Art obnc Dyspnoe,

166

und ohne gurgelnde Gerusche ber dem Herzen) die mit der vorausgegangenen Respiration des Sauerstoffes von hoher Tension in Zusammenhang gebracht werden mssen. Die Minimalzeit welche notwendig ist, um die Hunde entgasen zu konnen, konnte ich bisher noch nicht feststellen. Sie mogen M. H, wie gesagt, hierin nur einige Andeutungen sehen; meine Versuche sind keineswegs abgeschlossen und soUen noch in diesem Sommer fortgesetzt werden. Ilam und Hill fhrten, durch meinen Vorschlag angeregt, mittlerweile hnliche Versuche in England aus, fr welche ihnen die Firma Siebe und Gorman grosse Apparate zur Verfiigung gestellt batte. Sie gelangen zu dem Schlusse, dass die Verwendung von Sauerstoff oberhalb 50 Pfund Druck gefhrlich sei, und ein Svuerstofftaucherapparat bei 25 Pfund nicht lnger als 30 Minuten beniitzt werden drfe. Soweit meine experimentellen Erfahrungen reichen, bin ich ebeafalls zu der Ansicht gelangtjdass die Atmung reinen Sauerstoffes bereits bei dieser Druckgrenze Gefahren bedingen kann und demgemss kaum verwertbare Resultate fr die Prophylaxe der Taucher zu erwarten sind. Hier handelt es sich ja vor Allem darum, die Gefhrlichkeit des Tauchens ber Tiefen von 30 Meter auszuschalten. Die griechischen Schwammtaucher sind wegen
der Schwammbnke nunmehr genotigt fast 40 tauchen-und hier beginnen sich leider auf Grand der Tierexperimente gewichtige Bedenken geltend zu machen. Glcklicherweise kann aber der Sauerstoff noch in einer anderen Weise bentzt werden, wenn dies auch weniger wirksam ist als die frher besprochene Massnahme. Ich meine die Verwendung des Sauerstoffes innerhalb jener Latenzperiode, welche der Zeit nach voUteilweiser Exploitation

Meter zu

Tauchung bis zum Eintritte schwerer Erscheinungen entspricht, whrend welcher die Gasentbindung aus dem Biute fortschreitet um jenen Grad zu erreichen, w^elcher zu deletren Folgen fhrt. Es
endeter
die Zeit,

handelt sich dabei nicht

um

eine

gesetzmssige

Stickstoffentmischung

(wie zerst besprochen) sondern darum, die Entgasung nach Mglichkeit

zu erleichtern und zu beschleunigen, wenn die Dekompression eine solche war, dass bereits das Kreisen freier Gasblasen und damit der Eintritt

schwerer Erscheinungen zu gewrtigen ist. Denn der Stickstoff" wird ja erst dann zum schdlichen Agens, wenn die aus den Geweben nachrckenden Gase in den venosen Bahnen confluieren. Der eingeatmete Sauerstoff beraubt das in die Lungeeintretende Blut seines Stickstoffgehaltes, Piierdurch werden die in den Venenstiimmen entstandenen Gasblasen auf ihrem weiteren Transporte zum raschen Schwinden gebracht und damit die durch Storung des Lungenkreislaufes muglichen acuten Gefahren beseitigt; im Wesentlichen liegt der Schwerpunkt in der Jleseitigung der den Kreisiauf des rechten Herzens betreffenden Schdigung. Die bereits in die Capillaren des Centralnervensystcmes gelangten Gase werden nur im AA'ege wiederhergestellter Circulation


und dadurcli
bescitigt,
stiiikslofffreien

1;:

Capacitt
ist.

dass die SauerstofTatmuiig das Kreisen eines wieder


Iiorbeifiihrt

Blutes

und damit desson


g<'steig<*rt

fiir

die

Resorjiiion freier StickstttfTIdaseii

maximal
jedocli

Olino mieli
eiiizula?sen,

hior

des

Niilieren

auf den
kliiiiscln'

be/.iiglichen

Meclianismtis
in l'irsclioinung

mass der Sauerstoff

naturgemass sofort zur An-

weudung

geliraclit \ver(len,hnvor

nodi

Symplomo
ein

getrelen sind, sofort,

wenn
ist.

der Taucher,

um

Beispiel

anzufiiliren,

aus der Tiefo von 30 Metern und etwa


Miniiten zunckgekelirt

1 stiindigcm

Aufentlialte in 20

Spater bei bereits durcli die Gase gebiahtem


in die?;er

Herzen wird er versagen. Die Sauerstofl'atmung


3t

Anwendungsart

somit eine melir

tlierafieutisciie,

walirend die

pi'opliylaktische Ver-

wendung deselben leider auf die genannien Hindernisse stosst. Die prao venti ve Sauerstoffa tmu ng nacli Beendigung der 'raucliung iiabe
ich vor 2 Jaliren der kgl. griecliischen

Regierung vorgesclilagen, um die Erkrankungen der Schwammtaueher zu beseiligen und angeraten, dass Sauerstott' an Burd der die Campagne begleitonden werden soli. W'ie notwendig bezgliche MassScliitl'c bereit gelialten naiimen sind, m^gen Sie aus deni Hinweise erselien, dass noch bis vor einem Jahre ea. 15 Todesfiille alljahrlicli bei der Scliwammtauciierei V(;rgekommen sind. Aus dem SauerstolTvorrate and Bru-d des Kriogsscliitf'es
so zalilreichen
sind die einzelnen Barken,

wie

sie sieh

auf das

.Vrheitsfeld

verleilen,

Taucher denselben gieich bei ilirem l'imporkommon etwa durcli 10-ir Minuten einatmen konneii. Ebenso habi idi den Vorschlag gemacht, Sauerstoff auch auf soldien Kriegsschiff^n vorriitig zu halten, die oft auf ferne gelegenen Statlonen Taucher zu entsenden in die Lage kommen. Jch habe die Freude gehabt,
mit Sauerstort' auszunston, damit dio

dass die

Verwendung des Sauerstoffes als prophylaktisches Verfahren bei den Schwammtauchern nunmehr diirch ein Gesetz seitens der griecUisclien Regierung staatliche Sanction orhalten hat. l-lbenso ist nunmehr auch die Verwendung von Sauerstotf in das ofticielle Dienstbuch unserer k.u.k. Kriegsmarine bei Taucherarbeiten vorgeschrieben und durch .\dmistabsarzt dott. Gruber in das beziigliche Regulaliv aufgcnommen ral
wf.rdtMi.

werden mieli vielleidit fragon, ub sidi die Gelali ren nidil durdi der Arbeitszeit in grsseren Tiefen einschranken liessen, U'enn Sie auf die l>eistelieiide Curve zunckblicken, so seiien Sie, dass in dieser Richlung nur d.nn Etwas za erreichen wire, wenn der Aufentlialt auf die Zeit innerhalb von 10 Minuten beschrnkt wiirde, whrend
Sie

Wrkurzung

weldier die (iasauf'iahme nodi lief unter dem Siiltigungswerte steht. .\usserilem geht ja die zur Kompression erlbrderlidie Zeit verloren, so dass der Aufenthalt auf eine nodi kiirzere Zeit beschnnkt werden mn>sti, uni ganz sidier zu gelien. Der Taudier' vcrmag nuii aber scine Arbeit walirend so kurzer Zeitraume nichl ergiebig zu entlalten, so dass diese Massregel el>enfalls wieder auf Hindernisse inder l'raxis st'tssl. Die


Rekompression
das
eiiie

168

nicht

das

souverne
und

Mittel,

nur im Latenzstadium

der Erkrankung sondern auch bei Ausbruch derselben,

jenes Mittel,

Gesammtorganismus

im wird leider fiir den Taucher nur dort Anwendung fnden konnen, wo, \vie in grnsseren Kriegshafen, entsprechende nnascbinelle Behelfe, eine Druckkammer, oder Kompressionsschleuse bereit gehalten werden kann. Filr den Perl-oder Scbwammfischer wre nur die Rckbringung in die gleiche oder nahezu dieselbe Wassertiefe mnglich, in der er gearbeitet hat. Dass abev die neuerliche Versenkung des Tauchers, die insbesondere Catzaras beton t hat, ihre usseren Schwierigkeiten hat, braucht kaum betont zu werden; immerhin mag sic mit dem Gebrauche von Sauerstoff combiniert von kundiger Hand in An\Yendung gezogen werden. Nach alledem glaube ich mHhin, dass man bei selbstverstndlich mogUchster Betonung langsamer Dekompression in der allgemeinen Praxis noch am meisten mit dem von mir zuerst gemachten Vorschlage,
Reabsorption
herbeifiihrt

Verkleinerung

der

freien

Gasblasen

der

prventiven Verwendung des Sauerstoffes nach jeder verdchtigen Tauchung erreichen wird. Die Bericht der griechischen Marinerzte von der letzten Campagne haben auch sehr erfreuHche

ResuHate ergeben. Wenn es, wie einleitend bemerkt, beute auch zur Evidenz feststeht, dass die Pathogenese der Taucher- und Caissonkrankheit atiologisch an die Dekompression gekniipft ist, so mchte ich schUessHch noch in Ki'irze einer Arbeit von Abbamondi gedenken, welclier zu dem Schhisse gelangt, dass auch eine zu rasche Kompression schiidlich sei, und solche Bedingungen schalTe, dass dadurcli bei der Dekompression umso leichter krankhafte Erscheinungen hervorgerufen werden. Abbamondi experimentierte mit Iluhnern, welche in einem Taucherhelme als Luftkammer eingeschlossen und verschieden rasch komprimiert und wieder dekomprimiert wurden. Er bemerkt, dass rasche Dekompression in 1 Sekunde bei 4 Atm. Ueberdruck nur dann einen schdhchen Effeit batte, wenn die Kompression ebenfalls in 1 Secunde bewerksteUigt worden war; bei 6 Atm. Druck batte er allerdings auch bei einer Kompressionszeit von
Seine Schlussfolgerungen fiihren ibn dahin, 5 Minufen Todesflle. anzunehmen, dass die plntzliche Druckvermehrung einen solchen Widerstand fr die Ljingencirculation herbeifiihrt, dass dadurch der Gasaustausch erscbwert und Blutstauung nach dem Hirne (Congestion) hervorgerufen wurden. Battaglia fand bei Untersuchung des Nervensystemes die Ganglienzellen der Tiere, welche den Experimenten ausgeselzt worden Verschwinden des Kernes, waren, (nach der Nisslmethode) verndert Chromatolyse und Vernderungen an den Zellfortslzen. So verdienstvoU nun auch die Versuche Abbamondi's sind, so kann ich mieli mit seinen Ansichten nicbt einvorstanden erklren. Dass rasche Kompression
:

auf 5-6 Atm. schadlich

wirkt,

erscheint

uns

hinreichend verstandlich,


wenn wir uns der
vermag
toxisclien

Iti'.J

Wirkung des

SauerstofTes erintiern

dics--

die ICrsclioiniingen dcr Letliarj^ie

und Be\vussllosigkMt, welclie


Ijoobaolilote,

Abbamondi
derselben sein.

an

soinen

Versuclistieron

binreichend
ein

zu

erklaren, ebenso

mogen

die mikroskopisclien

Veranderungen

Ausdruck

Kerner ist zu benicksiclitigeri, dass rascbes Tauclien, /u rascbe Komiression, aus meclianisclicn (irmideii Lasionen des Geb".rapparates lierboilVibren uiul auf diesem W'ege Bewusstlosigkeit eintreten
kann,
etz.
fiii-

Jene Zeiten, die allgemein


sen sich jedocb weitaus
pression zu vermeiden.

dio

Koinprt-ssioii

iiblicb sind,

erwei-

gemigend,

uni Scliadigungen durch die

Kom-

Immerhin aber war es von W'eit, dass Abbamondi aucb dio Bedeutung der Kompression nabei- Indeucblot bat. Unter Anderem macbt er darauf aufmerksam, dass der Kopf des Taucbers im Falle von Bewusstlosigkeit derart auf den Halin des Hehnes
sinken kann, dass W'asser
eintritt,

dass boim unricbligen Functionieren

der Luflzufuiir Druckdifferenzen zwischen

dem Drucke der Atniungslufl und jenem auf die K'irperoberflclie zustande kommen, die von Hyperamie der inneren Organe gelolgt sein k"nnen u. A. Dass eine zu rasclir' Dnicksteigorung jedocb aus mecbaniscben (Jninden Widerstande fr den I UMgenkreislauf scliatTt, kann nicbt aufrecbt erbalten werden. Docb keliren wir nocbmais zur Dekompression zunck. Allerorts ist man liputo liber die Notwendigkeit langsamer Druckverminderung einig, und gerado in England, wo sicb die Gaslbeoi'ie am allersptesteu Eingang verscliafft bat, erst II. Snell trat dafiir uberzeugend ein ist man gegenwartig Dank den Bestrebungen Hill'sdaran, der Forderung langsamer Dekompression aucb ("iir don Tauclie;* gerecbt zu werden. Hill iiat, in Verbindung niit der bekannten Firma Siebe und Gornian in London, eine Taucberglocke vorgescblagen und ausprobiert, in welcbe

dio Arboiter

nodi unter Wasser eintroten sollen,

um

unter vollem Arbeits-

drucke beraufgezogen und dann nacbtraglicb langsam entscbioust zu werden. Gowiss werden wir diesem Verlabren unsero volle Sympatbio entgegonbringen, aber leider wird diese Massnabme obenso wif icii dies fndier boziiglicb der Verwendung der Rekompressionsscbleus' fur den

Taucber angodeutet babe,

b^stimmten Oertlicbkeiten, in Wasser mglicb si'in; fur den Scbwammtaucber, fur den Perlfiscber aber nur dann zu vrwenden
<locb

nur an

llafen odor bei forilaulonden Arbeiten unter

sein,

wenn man

sicb

zu

einer vollstiiiidigen

Umgestaltung
ScbifTe,

der
die

be-

ziiglicben

Betriebe enlscbliossen wiirde: grosse


einer Taucberglocke gi'slatten. -

welcbe

Ver-

wen dung

Abbamondi

bat,

um

die DauiM-

der Dokonjprossion zu regoln, einon automaliscb functionierenden Apparai angegeben, der das Ablaufen der indo, an welcher der Taucber

b;ingt,

nur

iiiit

oiner bostimnilt'n (Jescbwindigkeii zulassen

soli.

Jcb bin ani Fnde moiner Ausfulirungon angelangt, wobei icb Sie zu berucksicbtigen bitte, dass icb mieli nalurgemass nur kurz fassen konnto.


Resum
"\A"enn ich
:

170

resumieren darf, so muchte ich das Gesagte etwa folgenzusammenfassen 1) langsaine Dekompression, mindedermassen Mtr. Wassertiefe; 2) mochte ich Sie bitten fiir 1 je Minute 1 stens nachdriicklichst dafr, einzutreten, dass liberali, \vo das Tauchen we in der Kriegs- und Handelsmarine oder gewerbsmssig (Schwammtaucher, Perlfischer) betrieben wird, Sauerstoff vorrtig gehalten werden muss, und stets zur Anwendung gebraclit werden soli, sobald der Taucher aus einer Tiefe von iiber 20 Metern in einer Zeit nach aufwrts kommt, welche krzer ist als jene, die nach dem Dekompressionsnormale von 1.5 Minuten pr Vio Atm. zu verlangen ist; kurz gesagt, nach jeder zu rasch bewerkstelligten Riickkehr unter Atmdruck. Die Anwendung des Sauerstoffes hat dabei in der Weise vorgenommen zu werden, dass das Gas dem Taucher noch vor Abnahme des Helmes durch den
:

Luftzufiihrungsschlauch oder das seitliche Ansatzstck am Helme zugefhrt und die Sauerstoffatmung whrend de" Abrstung fortgesetzt wird.

muss mindestens dardi etwa 10 Minuten continuierlich fortgewerden, wobei pr Minute 10 Liter Sauerstoff zu veranschlagen wren 3) A^'o es bei submarinen Bauten oder in Hfen angngig ist, kann mit Nutzen die von Hill mit der Firma Siebe und Gorman erprobte Taucherglocke (mit der Moglichkeit langsamer Dekompression) beniitzt
Dieselbe
setzt
;

werden

4)

Fur Grossbetriebe, Pfeilergriindungen

(Briicken)

mit

ma-

schinellem Betriebe wird eine Rekompressionskammer vorzukehren sein, (eventuell auch mit Sauerstofflnhalation in der Kammer; 5) wird-

durch eingehende Versuche, mit welchen ich beschftigt bin, definitiv festgestellt sein, inwieweit Sauerstoff gefahrlos nnter Druck respiriert werden kann, dann erst werden beziigliche Apparate in der Praxis zur Anwendung kommen diirlen, und dann erst wrde, innerhalb der sich ergebenden Druck werte, eine rasch e Dekompression erlaubt sein. Jch glaube meine Herren, wir wiirden einen wesentlichen Schritt vorwrts tun, wenn wir uns ilber die hier in aller Kfirze entwickelten Gesichtspunkte einigen, denselben nach eventueller Discussion eine noch prcisere Form geben wlrden und sie als Auesserung dieses Conscresses den verschiedenen Re2;ierune;en beziehunarsweise Ministerien Jch glaube die Frage der Taucherproph3'lH\e unterbreiten wiirden. ist wichlig iind spruchreit genug, um Gegnstand einer Aeusserung dieses Congresses zu sein.

Literatur der letzten Jahre.


(in

alphaliet. Hoihenfolgo).

L.

Abbamondi
Accidenti
Voi.
I,

Studio sulle cause che possono determinare sinistri

nei

Palombari,

Annali

di

Medicina

Navale,

Anno

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Fase. IV, 1902.

ITI

itossoiio
I,

,1.

Ulteriori ricerche sulle cause


(ItMiii

che

determinare
!\',

sinistri

Acci-

sui palombari,

Anno

XI, Voi.

Fase.

Seite 473, 1905.

L.

Hai'ringliiM

Caisson Diseasc ami Divers paralysis


tlif

Statistical

Report of ihe Ifealth of


liat

Navy,

August
II,

liX)4.

taglia
i^-

Annali
N."""

di

Medicina Navale, Voi.


Paralyse dos
octohr^ lOO.
Sin-

Seite 70,

11^04.

l*.oinet

Audiltt^rt

"24

Ploiii^'curs.

Archivo
il;s

r;.'n''ralo

de

Mi'decine

du

M.

Bondet
m.'dical,

X.'

Pi(''ry

un

ca?

do

iiial.ilw

[Mjn-t-ui-,,

1,\.

25 Juni

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Seite 1406.
bij

.1.

D.

Brand
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Over Ongevallen

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1,

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'.

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I..

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L. Hill

Geneeskunde,

Ileft

lOOn.

Oxygon

inlialation as

l'IfTect

from high atmospheric pressure Journal of Physiologie ibidem. of incroased CO., tension togother wilh increased atmospheric
prossure, ibidem.

Hill
\."

vom

The
1

influence
l'JOn.

of

atmospheric

pressure

on

Man,

I.ancet,

Juli

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I.ii'

Seite 102.

''liver Tl.

On
11.

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N." 4270, Juni 1905.


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der

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und Therapie
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X'illa

Jahrgang Des

N."

Seite 22.

lsions de l'oreille che/, les ouvriers

travaillant

dans

les

eaissons air cumprimt*. VII. Congcess der


ischen Gesellschaft
G. W'aller

itali-'in^'lii^ii

larvnifolocr-

De Caissonwet, Amsterdam, F. van Rwssen, I'JOj. White W. H. A case uf divers Paralysis F. A. Bainbridge
i;;

vom

29,

Oktober 1903.

wilh

histological

Kxamination

of

Spinai

cord.

Lancet

N."

4285,

14 Oktober 1904.

Il

Presidente

si

ct>ngratula e ringraziti

il

R'lit'irv

.\|<r<'

<|iiiiiih

la

discussione sul tema svolto.

Dvd.

lii-lli:

Plaiidi' alla

bolla relaziono del

prof. Schp"tter e

prende


la parola per
di

172

una modesta osservazione, nnosso non da un sentimento meschino campanilismo, ma per il dovere di rivendicare a un suo collega del corpo sanitario della marina -la priorit dei suoi studi, non
citati
Il

nella bibliografa del prof. Schrotter.


prof. Curcio,

medico
di

di

marina

e libero docente di Patologia

Me-

dica all'Universit

Napoli

in ricerche

sperimentali

sulla

patogenesi

degli accidenti dei palombari pubblicate nel 1900 giunto a risultati che concordano perfettamente con quelli presentati dallo Schrntter. Deve pure assicurare il Congresso che l'uso dell'ossigeno da non

pochi anni di regola negli


oltre gli altri
Il

accidenti

dei palombari, le cui


di

esercitazioni

sono sempre presenziate da un medico con tubi

ossigeno compresso

mezzi

di soccorso.

Px^esidente

la parola al dott. G.

i'.

Gif/lioli di

Firenze sul tema:

Patologia

del

lavoro

negli

ambienti

ad

aria

compressa.
Riassunto.
Nello studio
striale ed
di

=====^^^^==========
l'

questa questione cosi interessante per


clinici e

igiene indusi

ancora cosi discussa da


i

da

fisiologi

il

relatore

proposto
I

seguenti quesiti: oggi descritti nei


lavoratori
in

vari disturbi sino ad

ambienti ad

aria compressa (cassoni), rappresentano


si

una

entit clinica

ben

definita

da doversi parlare di una vera e propria malattia da lavoro in aria compressa o si tratta di fenomeni vari dovuti a cause differenti? Esiste una vera e propria differenza fra questi disturbi e quelli osservati nei palomhari Come debbono esser raggruppati e classificati i sintomi morbosi
osservati nei cassonieri

Questi sintomi sono

essi

tutti

dovuti
vi

alla

variazione

di

pressione

atmosferica nell'ambiente di lavoro o


pi o

sono

altri fattori

eziologici

che

meno

indirettamente

contribuiscono a rendere
estrinsecazione

questi disturbi pi

frequenti e pi gravif

Quale diversa azione hanno sulla


pressione?
Qual'
la

di

tali

sintomi

vari periodi di lavoro: inizio di compressione, lavoro in pressione,

decom-

patogenesi

di questi

sintomi?
evitati o diminuiti
di

Come

questi disturbi possono esser prevenuti, e sino a qual punto e

con quali norme essi possono essere

il

possibile stabilire in

modo

assoluto un limite
si

pressione entro
incolumit

quale e seguendo certe norme,


Esiste un

possa esser sicuri della

del lavoratore?

mezzo sicuro

di

cura per. questi disturbi?

i regolamenti sino ad ora prosono tali da assicurare una lavorazione senza pericolo grave e quali sono i miglioramenti che in hase alle ultime ricerche si possono prol)Orre per evitare o per render meno frequenti i casi di malattia da

Gli apparecchi attualmente in uso e

posti

pressione?

relatore prima di entrare nel campo clinico quesiti siano le condizioni dell'ambiente di lavoro esamina quali dell'argomento nei cassoni; considerando da prima tutte quelle cause che pur non avendo niente a che fare colla pressione possono, come iti altri ambienti avere una influenza sopra la salute del lavoratore ed hanno in parte contriStaliiliti
Cfjsl
i il

liuito

render
di

pi

intricata la

questione,

quale

la

possibilit

alla

presenza

gas

tossici, di

emanazioni
conto

di detriti

animali

in rapiM)rlo colla

qualit del terreno e tien


miasi, ecc., ecc.

anclie

della

possibilit

deiranehi!ost<:>-

Per render per pi chiaro il campo di discussione jionu m iii>|ia! te eause morbigene indipendenti in modo assoluto dalla pressione, che condizione siiw qua non di questo lavoro di cui esamina il meccanismo. Per mezzo di disegni schematici dimostra la disposizione e il funzionamenio degli apparecchi per il lavoro in aria compressa e fa sommariamente la storia dei miglioramenti ottenuti con questo metodo di lavoro subacqueo dalla Campana dello Sturmius al Cassone del Triger e da questo ai giganteschi cilindri ad aria compressa adoprali ora a
tutte queste

Newcastle ed ad Amsterdam. Paragona


Determinate cosi
dalle
del
le

le

condizioni

dei

lavoratori dei

cassoni con quella dei palombari e ne rileva

le differenze.

condizioni dell'ambiente fa
<

sintetico critica delle osserva/ioni cliniche sulla

malattia del
pi

dapprima una rivista Cassone


recenti dello Snell,

prime osservazioni del Poi


Scbroetter e dell'Oliver.
in

e Waltelle alle

Van

Prende
pressione,

esame
i

sintomi
disturbi

descritti

dai

vari

autori

dopo aver
fare colla

scartati quelli

che evidentemente

non
banali

hanno niente a che


o
per
cosi

che provano entrando in un ambiente ad aria compressa da quei disturbi che devono essere veramente considerati come manifestazioni morL>ose
distingue
dire
fisiologici
si

in

stretto rapporto col

lavoro.

Fra questi

ultimi

vanno

tlitTerenziati

momento
il

dell'entrala nel cassone

lavoro in pressione e da quelli

sintomi che si manifestano al da quelli che si estrinsecano durante che compaiono durante o dopo il proi

cesso della fli'com pressione uscendo,

cio(^

dal lavoro.

Raggruppa

questi

ultimi

in

.sintomi a

carico

ilt>irnininrato

U'/Hc<j

rappresentati da maggiore o minore diminuzione dell'udito accompagnati

sempre da vertigine a

tipo del

Menire Csinclmme mi ricolarej,

in sinioni

dolorosi (sindrome neuvalijica) rappresentati da dolori in genere lancinanti,

qualche volta

fissi

e sordi,

dolorabilit e da tumefazione, quasi

sempre profondi, accompagnati raramente da sempre localizzati intorno alle artiginocchio; questi
si

colazioni dogli arti e specialmente del

dolori

sono

il

sintonia pi frequente e pi caratteristico che

incontra nei lavoratori

ad aria compressa e si manifestano quasi sempre durante o subito la decompressione e durano da pochi minuti a varie ore. sintomi di jKiralisi fsindronv; In un altro gruppo vanno raccolti pat'agleiiieaj molto pi gravi, rappresentati pi di frequente da paraplegia, che compaiono improvvisamente durante la decompressione e poco dopo, talvolta ad inizio pi lento, non di rado con tutti i sintomi clinici di una mielite; da queste forme devono essere per distinte quelle forme doloi

rose che a prima vista data

la

impossibilit

di

da

alcuni autori sono state considerate erroneamente


In un altro

camminare dell'operaio come fenomeni di


il

paralisi.

gruppo van poi


tutti
i

raccolti quei casi nei quali


e

lavoratore

all'uscita dal

cassone colto

come da sincope
un
il

tempo dopo, con


Esaminati
e riferisce
riportando
le

sintomi di

moriva subito o poco embolismo o di un'emorragia


considera
le

cerebrale (siiidronie apoplettica).


questi

vari

sintomi

relatore

condizioni

fsiche degli individui

che per vari anni

hanno lavorato

sotto pressione
inglesi,

sue personali osservazioni su 8 antichi

cassonieri

le lesioni dell'apparato uditivo in essi riscontrate, le condizioni

dell'apparato respiratorio e dell'apparato circolatorio, e del sistema nervoso.

soni, e vertigine

avevano avuto nei primi tempi che avevano lavorato nei casa tipo di quella del Menire ed avevano sofferto per vario tempo di sordit, limitata per ad un sol lato; 4 di essi presentavano ancora dopo 2 anni da che non avevano pi lavorato in cassoni, una spiccata diminuzione unilaterale dell'udito.
di questi

Da queste osservazioni si potrebbe concludere che il lavoro in aria compressa se, non d luogo a disturbi acuti o subacuti non lascia in genere alterazioni croniche degne di nota, eccettuati i fenomeni a carico dell'orecchio; questi 8 individui per, bench non avessero pi di 50 anni, erano tutti emfisematosi nonostante che dopo aver lasciato il lavoro nei cassoni non si fossero sottoposti ad eccessive fatiche. poca Il relatore riporta anche due casi di sintomi dolorosi acuti di gravit (bends), osservati su 2 cassonieri che avevano lavorato per 5 uro sotto una pressione di 2 atmosfere.
Venendo a discutere
il

la eziologia dei

sintomi osservati nei cassonieri,

relatore afferma ch'essi sono senza dubbio dovuti alla pressione e che
in

bench compaiano
compressione, con

essi sono in rapporto

genere durante o subito dopo la decompressione, senza dubbio anche colla rapidit e col grado della

tutte le condizioni

dunque

della pressione dell'ambiente.


sin-

Dopo aver

riferito sulle

ricerche sperimentali relative a questi

tomi
alla

'

sulla iinportaiiza di'Ila


in

itjnd'i (lerompn'tsiun" per la

loro estrin-

secazione, prende

esame

le altre condizioni di

che
le

possono contriluiire
condizioni individuali
di

frenuenza fd alla gravit


abitudini
di

questi sintomi:
il

le

vita del lavoratore stesso,

sovraccarico

iavoru e la

ventilazione
stiche

hanno senza duhhio una grande importanza, confermano una tale opinione.
alla patogenesi della

e tulle le stati-

Riguardo
partilamenle
1."

sindrome da

pressione,
il

dopo

aver

scaitato alcune antiche teorie assolutamente inamissihiii,


in

relatore prendi-

la teoria
i

esame: meccanica (Poi

e Waltelle) ecc. colla

quale

si

vor-

rebbero spiegare
2."

disturbi gi descritti

come

dovuti a congestione dovuta

alla pressione dall'esterno;


la teoria

(IcWesauri merito (Jaminet);

3."

la teoria dcValterato

ricambio garoso

i." la teoria dell' avreleitamento

da

oasif/eno.

Queste

teorie

insignificanti variazioni,

che da molli autori sono state proposte con poche ed non valgono a spiegare se non in parte e s-.|-

tanto alcuni dei fenomeni osservati nei cassonieri e nei palombari. La teoria invece che pi vale a dare una soddisfacente e pressoclu-

esauriente spiegazione di quasi


cipio di Dalton e [iroposta per
tit

tutii

sintomi quella basata sul

prin-

primo

dal Beri: soluzione di ma'/f/ior

quandi
i/as

di

f/as-

nel sanf/ae durante la

compressione,

con

liberazione
di

duratile la

decompressione

sasseffnentc

/'orma: ione

emboli f/asosi.

emorraf/ie, lacerumento di tessuti ecc.

Esaminando infatti pi recenti lavori mento e mettendoli in rapporto coi sintomi


i i

di

fsiilugia

su
dai

<|Ui'>io

argo

presentali

cassofiieri

con reperti anatomo-patulogici bisogna concludere che una tale supposizione la pi logica e la pi rispondente ai dati di fatto; essa infatti
spiega

come mai

sintomi

si

estrinsechino

quasi

eclusivainente dopo

<.

subito dopo la decompressione,

come

essi

possano essere cosi


farli

svariati, e

come

la ricom|)ressione

possa migliorarli o
i

scomparire. Si devo per


i

dati perch non tutti n con essa si possono bene spiegare certi sintomi circolatori, n il modo di insorgere di alcuni disturbi, come pure non si ha ancora nessun dato sicuro onde spiegare con essa la natura delle manifestazioni dolorose che pur son cosi fie-

notare che ijuesta teoria ha

suoi punti
fatti

deboli

sperimentati corrispondono ai

clinici,

quenti nei cassonieri.

pu ancora avere una soddisfacente spiegazione da questa teuria dell'edema polmonare riscontrato in qualche caso e della maggior, frequenza delle lesioni in certe jiarti dei centri nervosi piultoslo che in certe altre. un fatto per che con l'ipotesi del leit moltissimo si pu spiegare e l'orse le lacune che ancor permangono potranno esser colmate dai

K neppure

si

risultati di

nuove osservazioni e
di

di

Ammettendo che a causa

nuove ricerche. una aumentata pressione nell'ambieni-


si

176

gas in proporzione maggiore, un altra quei va presa in considerazione, vale a dire relativamente alla prevalenza di un gas su di un altro ed alla importanza che un tal fatto pu avere sulla patogenesi e sulla eziologia dei sintomi, allorch per una troppo rapida decompressione si forma l'embolo gazoso. Con che meccanismo l'ossigeno, l'azoto o l'acido carbonico contridisciolgano nel sangue
stione assai interessante

relativamente alla loro quantit nell'aria dell'ambiento alla formazione della embolia gazosa? Si sa che l'acido carbonico 88 volte pi solubile dell'azoto e circa
buiscono,

45 pi che l'ossigeno,
altri

si

sa anche per

le

ricerche del

Dumasquars

e di

che quando gas liberi esistono nei tessuti essi sono assorbiti con rapidit differenti secondo la natura dei gas e dei tessuti. Possono questi
fatti

spiegarci

certe

speciali

predisposizioni
via

individuali

ai
il

disturbi

da

pressione, possono essi metterci sulla

per
della

spiegarci
la

paradossale
della
dei

decorso di certi

sintomi, possono

in

parte
e

chiarire

questione

importanza

di

una buona

ventilazione
di

maggior frequenza

casi in ambienti troppo ricchi

acido carbonico?

ma
lo

Il problema ancora da risolvere e nuove ricerche sono necessarie molto probabilmente seguendo questa via che si potr completare studio della patogenesi dei sintomi morbosi da aria compressa.

Relativamente alla prevenzione della sindrome da aria compressa, il modo sulla necessit di bene esaminare gli regolamenti su quanto operai prima di ammetterli al lavoro e di basare
relatore insiste in special
i

sino ad ora l'esperienza


patici,
gli

ha

suggerito: escludere

individui affetti da forme


uditivo, ecc.,

malattie dell'apparato

naturalmente i cardiopulmonari croniche o subacute, da ecc., accettare in genere individui

'

perfettamente sani, di statura piuttosto bassa, magri, di et fra i 20 e i 45 anni, parchi nel vitto e nel bere, non dediti a nessun eccesso. Generalmente per una tale scella non pu bastare e bisognerebbe

procedere ad un secondo esame dopo aver sottoposto l'operaio ad una compressione graduale di prova senza obbligarlo subito al massimo di lavoro, se in tal caso si verificasse all'entrata o all'escila del lavoro

qualche sintomo di una certa entit sarebbe meglio escluderlo dal lavoro. E certo che se le ammissioni fossero fatte in modo pi metodico e razionale i casi diventerebbero sempre meno frequenti, ed certo che

un medico deve essere permanentemente


sione.

adibito

ai lavori sotto

pres-

ammissione, da quanto gi abbiamo detto, resulta chiaro che nei cassoni pi ancora che in qualunque altro ambiente di lavoro le regole d'igiene locale devono essere scrupolosamente osservati, una speciale importanza deve esser data alla ventilazione affinch l'operaio che obbligato a slare all'aria comiiressa sia
Oltre
alle regole di

^
[KM"
nel
fni-iiit(j
ili
tii

177

Lo
a
Snell,

sufficionti!

aria a

r<'S|iiraltilo.
Ila

ispellorc

iim'iIh.'.

iiiiiiiel

hlackwall

Londra
si

fatto

questo

proposilo

delle

riceirlie assiii

impnrtaiiti e dalle sue statistiche lisullereMie che soltanto

uiediaiito

una huoiia ventila/ione


fornire gli

posson<j ridurre

casi al rniriitnuiii, egli


in

propose
e

di

operai di una quantit d'aria pura

proporzione

colla pressione a cui

vanno

sottoposti e giunse

persino a proporre lO

203 nieti'i cul>i per uomo ogni ora, ma se (piesto desideratuin non si pu praticamente raggiungere si deve almeno fornire da :)0 a 40 metri

cuhi per

uomo

<gni ora.

Riguardo al grado di pressione a cui si pu arrivare senza pericolo non possibile praticamente affermai* nulla; nella lavorazione nei cassoni si giunti sino ad oggi a 3, i5 atmosfere ma si sono avuti disiiirlii gravi anche ad 1 atmosfera giacch come gi abbiamo veduto rostiiiisecarsi dei sintomi dipende da varie circostanze e non soltanto dal grado di pressione; devo tenersi conto della durata e della natura del lavoro e si deve esercitare la massima sorveglianza non solo sulla decompressione affinch sia lenta in proporzione col grado di pressioni^ raggiunta, ma anche sul modo con cui procede la compressione. Cosi pure in rapporto colla pressione e col genere di lavoro si debliuiio stabilire limitati periodi di lavoro alternati con periodi di riposo. Nelle conclusioni si riporta lo schema che il relatare crede migliore ma le proposte dei vari igienisti sono diverse giacch le opinioni riguardo al valore della rnaggitjre o minore rapidit della decompressione sono diverse, pero si deve anche sorvegliare il periodo di com|tressione. In base naturalmente a tutte queste precauzioni da prendersi, il cassone dovrebbe essere fabbricato in modo da garantire il pi che possibile una massima cura tanto nell'operazione di compressione quanto in quella di decompressione, ma se questo possibile l dove lavori sono eseguiti da ricche imprese non sempre attuabile nei lavori di piccola mole ed allora s'impone una sorveglianza pi energica accioch l'operaio ntjn faccia il suo danno. In ogni modo si dovrel)be sempre avere un'apertura per il materiale diversa da quella per gli operai e rubinetti di compressione e di decompressione dovrebbero essere automatici e ni)n dovrebbero poter essere fatti funzionai-e dall'operaio stesso. Quando 6 possibile avere in cura subito individuo colpito il metodo terapeutico migliore la ricoinprensione in una apponita camera medica (li ]ni'ssi(i/ii' che tutte le grandi impi-ese dovi-ebbero avere in vicinanza dei lavori, quando questa manca la ricompressione potrebbe esser fatta nel cassone stesso. Questo metodo tentato dapprima nei lavori deHlludsui in Americji da un'ingegnere, ora generalmente applicato, e peri sintomi non molto gravi, per dolori, per le vertigini ha dato risuliati insperati. Naturalmente anche dopo la ricompressione seguila da decompressione lentissima il malato va tenuto in massimo riposo ed eseluso dal lavoro. I medica iienti sin ad oa prop isti, mor'-ni, oppi, bellai i

l'

178
elettricit hanno dato dolori, ergotina per le forme paretiche, donna per molto vivi il massono non dolori risultati non molto positivi, quando elastica piutfasciatura una da seguito saggio lieve sulla parte dolente ha fatto osservati, me da casi due nei tosto stretta come si fatto
i i

scomparire ogni sofferenza. di questi sintomi Quanto per stato detto riguardo alla patogenesi dipenda dalla morboso processo del l'esito come comprendere basta a far tentare la ricompressione doveroso sempre sia come e lesione sede della l'esistenza di emboli, specialmente quando i sintomi fanno sospettare potr essere sintomatologia sulla l'effetto che la ricompressione avr

anche un dato prognostico non trascurabile.

Conclusioni.
lavoratori negli osservazioni fatte sino al giorno d'oggi sui sino sperimentali lavori ambienti ad aria compressa e tenuto conto dei sull'orgapressione aumentata ad ora compiuti sopra gli effetti di una crede in risposta ai vari nismo e sulle sue varie funzioni il relatore conclusioni: seguenti alle quesiti propostisi di poter venir strettamente clinico l'espressione malattia

Date

le

del cassone

un senso che la non scientificamente esatto, si pu affermare aria compressa, ad lavoratori alcuni da presentata sindrome morbosa escologia, per il modo bench varia nelle sue manifestazioni, per la sua
1."

Se

in

patogenesi deve per i reperti necroscopici e per la sua malattia cosidette delle clinicamente e giuridicamente entrare nel novero condicolle causalit di professionali poich essa in stretto rapporto
di decorrere,

zioni dell'ambiente di lavoro. non pu fare 2." Dal punto di vista clinico ed analomo-patologico ed i cassonieri nei osservata sindrome nessuna differenza fra questa
disturbi descritti nei palombari.

possono manifestare nei cassonieri vanno divisi all'inizio della compressione, durante il in sintomi che si Questi ultimi sono quelli lavoro, e durante o dopo la decompressione. professionale caratche in genere rappresentano la sindrome morbosa neuralgiea, sindrome gruppi: una teristica^'o possono essere distinti in 4 sindrome una ed ima sindrome auricolare, una sindrome paraplegica
3. I

sintomi che

si

verificano

npopletica.
4."
I

disturbi pi gravi e pi caratteristici

si

manifestano durante

si deve escludere che o poco dopo la decompressione, ma non per questo in aria compermanenza una ed rapida una compressione pi o meno non giocompressione di grado il nonch meno prolungata, pressa pi importante e non assai parte una essi di estrinsecazione

cbino nella
5."

trascurabile.

Un esame

accurato dello statistiche e delle condizioni

di

lavoro


tliinoslrano

iTy

che oltre la pressione altri 3 fattori in special modo contribuiscono alla frequenza ed alla gravit dei disturbi: le condizioni indiviIl

duali dell'operaio,

sopraecarici

di

lavoro,

la

natura

di

esso e

la

ven-

tilazione di^H'arnbiente.

patogenesi di questa sindrome la teoria non pu spiegare che alcuni disturbi banali che si verificano all'entrata nell'aria compressa mentre per gli altri fenomeni 6 contraria
6."

Relativamente alla

iwiccHiiica

alle pi elementari leggi di fisica e di

fisiologia;

la

teoria

rlrlPcsauri-

non spiega che indirettamente alcuni fatti, quella deWnlterato itiMinbio f/asoso non sufficiente n confermata dell'esperimento, quella dairesperimento, quella deH'avvolenamentij da ossigeno non spiega che certi fenomeni verificatisi soltanto sperimentalmente e per pressioni
or;iaiiico

mento

molto pi alte

di

quelle raggiunte nei cassoni.

La
spiegare

teoria invece dell' aumentata solif^ione di gan nel aaniine sostenuta

e dimtjstrata per primo dal Bert, quella che sino


tutti
i

ad ora vale meglio a sintomi sino ad oggi descritti e d anche una spiegazione soddisfacente dei reperti microscopici.
7."

Relativamente alla patogenesi tutti i periodi di lavoro hann" ma evidentemente ne ha uno molto maggiore la decompressione specialmente se troppo rapida (liberazione dei gas disciolti in eccesso, formazione di emboli gazzosi, emorragie, lacerazione di tesimportanza,
suti ecc.).

Per cercare di prevenire questi disturbi si devono stabilire speche possono essere cosi riassunte, accurata scelta de^Ii operai prima dell'ammissione escludendo coloro che per l'esperienza pas
8."

ciali

regole

sata

un tal genere di lavoro (cardiopatici, alcoolisti, ecc.) il relatore crede che sarebbe bene fare una serie di prove di graiJuale compressione e decompressione senza sottoporre l'opesi
;

ritengono non adatti ad

raio subito al massimo di lavoro e di pressione, prima di ammetterli in modo definitivo, procedendo ove occorra ad una seconda scelta. Quando l'operaio ammesso, in |>roporzione col grado di pressione,
(^

colla natura dei lavori,


speciali periodi di
le

si

lavoio, noncht^

devono ammettere speciali regole di riposo e una certa durata della decompressione,

regole proposte dall' Hill


Aiiiii>slViv

sembrano
del lavoio

le

pi soddisfacenti:
I)urat;i iella ili'coiiiiiros,ioae

lunata

+
-h

?.

-^-4
"

6 ore 4 ore
1 ora

30' - 1 ora

1-2
2
-

ore

ore

Gli individui

pi indicati per questi lavori

piuttosto magri,
dediti

che

non hanno pi
tutte

di

20 o

sono qu. 'Ili di statum bassa, di 25 anni, astemi e non

ad alcun eccesso.
queste
regole

Anche osservando
curi

non

'

possibile essere si-

dell'incolumit

dell'operaio

perch

anclie

per

pressioni

piuttostv

180

basse e avendo ogni precauzione


gravi,

non si sono potuti evitare casi anche pu perci determinare un limite netto di pressione, quello di 7 atmosfere ammesso dal Hill non sembra sicuro al relatore perch questo Autore non ha considerato nello stabilirlo che l'operaio sotto pressione deve lavorare e non si pu paragonare ad un esperimentatore che non sottoposto alle medesime fatiche.

non

si

9."

Altre regole preventive da


di lavoro,

dell'ambiente

e sopratutto

non dimenticarsi sono una buona igiene una buona ventilazione in rapporto

col grado di pressione, in modo che ogni lavoratore per ogni ora possa avere almeno 40 metri cubi di aria fresca per ogni ora.

relatore il massaggio mezzo terapeutico che pu portare un miglioramento sicuro quando possibile applicarlo a tempo e la ricompressione dovrebbe perci dove si compiono questi lavori esserci sempre una cameru medica di pressione ed una infermeria vicina perch nelle forme gravi
riesce assai utile, unico
il

10."

Relativamente alla cura osservati dal

riposo assoluto s'impone co ne pure la esclusione dal


11." Gli

lavoro per l'avper-

venire.

apparecchi per

la

lavorazione subacquea non sono

tutti

fezionati riguardo alla sicurezza degli operai;

come

necessit

assoluta

devono essere imposte camere di pressione per l'escita degli operai distinte da quelle per il materiale, le pompe devono essere tali da garantire l'introduzione di aria pura, la ventilazione deve essere continuamente sorvegliata, nella camera di pressione degli operai vi dovrebbero essere rubinetti automatici che agissero in modo lento e ben determinato. Giova insistere su queste necessarie cautele perch, se nei lavori eseguiti da ricche imprese tutto o quasi tutto si potuto ottenere s da ridurre i casi al minimum, nei lavori subacquei su piccola scala siamo ben lungi da una completa osservanza anche delle pi elementari precauzioni; questi lavori appunto devono esser perci in special modo sorvegliati perch si cerchi di prevenire disturbi che se non sono del tutto evitabili, pure possono essere resi assai meno gravi e meno frequenti.

discussione ad altro giorno nel quale

e rimandando la Regolamento Internazionale per il lavoro negli ambienti ad aria compressa che verr compilat(j e proposto dalla Commissione nominata dall'assemblea nelle persone
Il

Presidente ringrazia

l'O. della

relazione

fatta
il

si

discuter

dei

sig.

prof.

Langlois Glibert. Schrotter e

Giglioli,

sospende

la

seduta

alle ore 11,45.

SEDUTA TKK/A.
Lntiarli 11

ijiwjno

ore 8,30

PuiMi.iNii

Prof.

A.

MI'NO/.ZI
lu

Si-oRKiAitto: Prof. L.

DEViJTO.
K. l'niv.

Il

Presidente accorda

parola

al

prof.

l\ AV":rtoiii della
/'.

di

Poloirna sul tema svolto in collaborazione col doti.

'l'nlli,,.

Il

Ricambio materiale nello strapazzo.

===^=

Lo strapazzo rappresenta quell'insieme di sintomi morbosi che derivano dalla funzione eccessiva del nostro organismo. Mentre la fatica fenomeno fisiologico, lo strapazzo entra nel campo patologico. A formarne il quadro clinico concorrono alterazioni di quasi tutti
i

sistemi organici.

Il

circolo,

il

respiro,

la

termoregolazione,
alterati.

l'apparato

digerente sono pi o

meno profondamente

Noi

ci

occuperemo ora

delle alterazioni che produce sul ricambio materiale.

e un indebolimento

Queste sono principalmente due: una distruzione dei tessuti del corpo genei-ale dell'organismo per cui il rendimento della macchina umana si fa minore. dati ciie possediamo sopra il ricambio nello strapazzo intellettuale
I

contradditori, che non permettono, almeno per ora, alcuna conclusione. Come dice lo Spixic: I processi molecolari nel cervello che formano il substrato d(d lavoro intellettuale, o non sono processi di

S(jno cosi scarsi e

poca entit che non sono misurabili si sono riscontrate sono dovute ad alterato ricambio degli organi che sono regolati dal sistema nervoso e specialmente dell'apparato muscolare. Riferiremo perei-'solo delle alterazioni dovute allo strapazzo fisico e crediamo opportuno ripetere alcune cose gi dette da Albkrto.ni a proposito del nutrimento
di

ossidazione e scissione, o sono cosa


coi

nostri

mezzi

di

indagine.

Le

alterazioni quindi che

e lavoro per
Il

meglio chiarire le alterazioni del ricambio nello strapazzo. concetto e la parola ricambio trasse origine dalfosservazione che in
esseri viventi, specialmente col crescere delle attivit loro,
si

lutti gli

si

distac-

cano
dotti

eliminano dei materiali che vengono rimpiazzali da quelli introcoi cibi. Cosi l'organismo si rinnova senza mai perdere la sua forma. La causa di questo necessario rinnovamento fu da principio attribuita
e

l'attrito del sangue dei vasi e nel muscolo conL.wuisn.u riconobbe essere la respirazione un fenomeno di lenta combustione, e dall'energia prodotta da questa combustione deriv l'energia necessaria A tutte le funzioni vitali, si pens che a questa
fatti

meccanici,

come

Iraentesi.

Ma quando

combustione fosse dovuta

la

distruzione

delle

particelle.

V.

come M.wi-k


ed Helmholtz proclamarono
il
il

182

principio della conservazione della energia,


il

ricambio materiale acquist


ragione
di

un corrispondente, contemporaneo ricambio


la

suo intero valore, quale espressione di di energia ed appari chiara


ricchi
di

introdurre

gli

elementi

energia

potenziale
si

per
pro-

sopperire alle continue perdite che per movimento e irradiazione

ducono.
LiEBiG
carbonio,
stabili
le

che nel
i

corpo

venivano ossidati non l'idrogeno e


gli idrati

il

ma

albumine,

grassi e
i

di

carbonio, e divise gli

alimenti in due grandi categorie:


i

plastici azotati dati dalle

albumine, e

termodinamogeni

dati dai grassi e dai carboidrati privi di azoto.

Sorse allora la questione da quale delle due categorie di cibi il muscolo togliesse l'energia necessaria a contrarsi e a produrre lavoro questione importante perch da essa dipende la dieta pi opportuna per
:

lavoratori e la spiegazione delle alterazioni che

il

ricambio subisce nel

lavoro e nello strapazzo.


LiEBiG osservando come le forme organiche sono quasi totalmente composte da albumine, e che pur private dal grasso e dall'acqua, conservano la loro forma e le loro attivit vitali, ritenne l'albumina come sola fonte del lavoro muscolare e assegn ai carboidrati e ai grassi l'ufficio secondario di mantenere la temperatura del corpo abbruciando. La sua opinione prevalse fino a quando nel 1865 Fick e Vislicenus in una memorabile ascensione fatta sul Faulhorn presso Brienz dimo-

strarono la necessit che anche

grassi e

carboidrati fornissero energia

ai muscoli, poich l'albumina distrutta

durante la gita e computata dali

l'azoto

emesso

colle urine era

insufficiente a portare
del

loro

corpi

sulla

cima

del monte. Pfluger, che le teorie

Liebig

tuttora

validamente
e rigene-

difende, spiega questo fatto mediante

una parziale distruzione

razione della vivente molecola di albumina.

Nel corpo animale, egli dice, non si distrugge che albumina vivente, che trae la sua facile scomponibilit dalla presenza in essa di un gruppo cianico, mentre la morta albumina dei cibi che contiene radicali acidi e amidi indifferente. Questa morta albumina si trasforma in vivente quando
il

gruppo amidico
poich
il

si

trasforma in cianico: a

ci necessario

un dispendio

movimento intramolecolare nel Cyan molto pi intenso che neW Amid. Da questo forte movimento entro il gruppo cianico, il quale si propaga ai radicali vicini, riceve l'albumina vivente la facile scompodi forze,

nibilit

per cui vien spinta alla distruzione.

E distruggendosi essa
e

emette,

come

forma di CO- e acqua e sviluppa calore. I vuoti poi che cosi si formano vengono tosto colmati, mentre alle affinit che cosi si son rese libere, si oppongono gli
lo

provano

tessuti privi di ossigeno, C,

sotto

elementi perduti provenienti dal grasso e dallo


sciolti

zucchero che

si

trovano
lavoro

nell'ambiente liquido nutritivo.

Cosi pu la stessa

molecola

venendole

restituiti gli

elementi che

lungo tempo vivere e produrre si erano scissi.


Per
ci

1K{

lavoro e in special modo, iiell'affaticantt',


tuzione non
dell'azoto.
'

avviene solo nell'apparente riposo dei muscoli; durante il come osserva IIk^mann, la resticoiiipleta;
|m,m-

cui

si

osserva un aumento nella eliminazione

e \'islict:ni

Vorr e Pi/itknkoh.u al contrario partendo dalla espei-it-nza di l'icK durante il lavoro notato da Lavoi^ilk s, (lelTaumento di COin poi, e basandosi sulle loro esperienze in cui videro che mentr- l'eliminazione di CO' cresceva proporzionatamente al lavoro, mentre quella
azoto era la stessa che nel riposo, affermano che
solo,

di

grassi

gli

idrati di
f)er

carbonio sono consumati dal muscolo nel


delle

la\<p|'o e

che l'albumina

nulla vi entra.
Caratteristica costante

presenta nello strapazzo, rivesta esso


o semplicemente consista in
sere generale,

che il ricambio mat'riale forme gravi di febbre da strapazzo un indolenzimento muscolare e in un malesalterazioni
le di

una aumentata eliminazione

azoto nelle orine, tabi

divenendo cosi indice di una distruzione di albumina del corpo. Ora se noi accettiamo le teorie del Pfllgl:r questo aumento in gran parte fenomeno fisiologico dovuto ad aumentato lavoro. Solo una eliminazione esagerata con perdite rilevanti da parto del corpo assume

da superare
*"

l'introdotto,

valore patologico:
e comi)leiamente

jioicht"'

nel lavoro sano, adattato alle


i

forze

dell'orga-

nismo, con cibo sufficiente


i

processi riniegralivi
cos
e

riparano rapidamente
dell'equilibrio

distruttivi

che

non

vi

ha rottura
di

azotato.

Le espeiienze ultime
ci.

tecnicamente
di

perfette

Atwatkr non

lasciano alcun dubbio su

Se invece

questo aumento sempre indice


quale dobliiamo fare intervenire

un

si accettano le teorie del Voit fenomeno patologico, a causa del latto nuovo, che come vedremo si

ritiene essere l'asfissia e la mortificazione dei tessuti.

L'aumento
ricerca.

di

azoto nelle orine


Liicbig

degli

strapazzati

fatto conosciuto
la

da molto tempo. Fu

che colla sua teoria diede


e
Fli.nt

spinta a questa

Lo osservarono Pavv

nel

celebre

corridore

Weston:
rilevante.

.\rgltinskv e Du.nlop trovarono che questa aumentata eliminazione pu


protrarsi per parecchi giorni dopo lo strapazzo. Essa

pu essere
di

Atwatkr

e Siierman (1) trovarono

nel vincitore

della corsa ciclistica di

sei giorni tenutasi

nel
di

98

in

New

York una perdita

azoto da parte del

corpo giornaliera nazione


di

8,6 granuni. Kell.ner (2) trov nel cavallo l'elimiazoto proporzionalo alla fatica fatta: col crescere del lavoro
totale

l'azoto delle

24 ore sali da grammi 98 a 11(!.8. Corrispondentemente airaumento dell'azoto


urine:
l'urea,
gli

coiiiponenti azotati delle

l'acido

urico,

vari crescono l'ammoniaca, gli


i

amido

acidi,

come pure crescono

elementi che fan parte delle sostanze

proteiche.

(\) (i)

Atwatkk 11. SiiKk.MA.N. CiUd .siut. JJejAirleiii. o/ Aiirtmlturf. Hermann' Uandhuch dar Phjtiulogie. lUl. VI, th. I, \>ilc. IW7.

l.u[\,.

w, iWI.


Mjnk

18-4

il

trov aumentati lo solfo, l'acido fosforico e

potassio in pro-

porzione dell'aumento dell'azoto ed egualmente


Caratteristico
il

Pavy

Dunlop.

comportarsi nello strapazzo dei sedimenti urinari,

che sono in gran parte dati da urati. Infatti secondo Bouchard gli sercizi moderati
orine; gli esercizi violenti invece
li

li

fanno sparire dalle


in quelle

fanno comparire
il

che
di

non

ne hanno

di ordinario.

Lagrange

studi

loro

modo

di

comportarsi durante
questo

l'allenamento, e li trov diminuire giornalmente col progredire per sparire quando l'individuo era completamente allenato. Chibret crede anzi che l'escrezione dell'urea diminuisca

di

quanto

crescono
dell'orina

gli urati.

Kronecker
si

Jakson riscontrarono
di

la

percentuale che dell'azoto totale

trova sotto forma

azoto ureico ridotta a 42 negli strapazzati.

L'esercizio violento lascia quindi negli individui

non

allenati

una vera

uricemia, comparabile allo stato che precede la gotta.

Questa analogia
predisposti alla gotta,
di

confermata

dall'

osservazione

un

esercizio violento spesso

che nei soggetti causa determinante

un accesso.

fu

L'ammoniaca nelle orine aumentata dell' 8-28 %.

dei ciclisti strapazzati trovata

da Wandeweyer
volte pi

LiEBiG trov nei muscoli di

una volpe presa a caccia 10


delle

creatinina che in quelli di una volpe riposata: corrispondentemente tro-

varono aumentata la creatinina Tarulli e Gregor.


Nei muscoli stimolati aumenta

orine

Moitessier,

Grogg, Oddi

l'acidit,

come pure

nelle orine,
l'orina

mentre

diminuisce l'alcalinit del sangue: solo I'Aducco

trov

alcalina.

L'aumento di acidit viene attribuito in parte ad acido lattico che si forma nella contrazione e che fu riscontrato nelle orine degli atfaticati da Colasanti e Moscatelli, Come dicemmo l'aumento di tutte queste sostanze indice di una aumentata distruzione di albumina dell'organismo. Speck la fa dipendere da locale asfissia muscolare: Oppenhein e Frankel riscontrarono aumentato l'azoto nelle orine dei dispnoici: l'azoto eliminato

aumenta pure nell'avvelenamento per ossido


seguito a salassi.

di

carbonio, per fosforo e in

A una simile spiegazione propende anche lo Zuntz. Quando l'attivit muscolo tale che n la dilatazione dei vasi n l'aumentata attivit del cuore sono sufficienti a fornirgli l'ossigeno necessario, egli si asfissia e si distrugge. Continuando ad emettere CO' senza consumare ossigeno cresce il QR. Basta infatti accelerare il lavoro perch questo cresca, o impedire con lacci, come ha fatto Loewv (1) l'adito del sangue ai muscoli in attivit.
del
(1)

A. LoiowY,
i9,

Die WirhuiKi

eriiiiindeiifer

Arbeil auf (leu rexp. Sloj)'v:echsel.

Ptlugers

Ardi.

405,

ISOl.


una intossicazione che
si

ih:,

la flistr-iizione dei lessali da produce nello strapazzo. RanivI-: raccolto l'esti-atto acquoso dei muscoli cli<^ avevano lavorato lo iniett nei freschi, e ne vide diminuire la capacit al lavoro. A.ngklo Mosso tetanizzato un cane, ne iniett il sanj^ue in un altro cane, produsintomi della fatica. cendo in questo L'Adlcco isol dalle orine degli strapazzali una tossina ipotermizi

Pi fondata l'opinione che fa ilipendere

zante. Bousciiard, Cii.-.rrin, Fkri;, trovarono aunientat"


tossico, G ACOSA, Li:ube,

il

fO-ffii-ontt'

lun-

Sknator trovarono
p
)t^

al bum in uria.

Ultimamente
della fatica,

^^^r;ICHARr)T (1)
ne,i;li

isolare dal

plasma muscolare una

tossina che iniettata

animali causa un quadro completo dei fenomem' dispnea, ipotermia o morte; e con essa pot pure ottenere
i

dannosi effetti della tossina e diminuiva una antitossina che aboliva anche nell'uomo le conseguenze della fatica. Come dicemmo lo strapazzo produce un indebolimento dell'organismo per cui esso diventa pi ricettivo alle malattie e meno atto a produrre
lavoro.

La
febbre

clinica gi

da tempo ha registrato

fra le
lo

cause predisponenti della


strapazzo fisico e morale;
nelle

tifoide, della

piemia, e della tubercolosi

l'esperimenti

Charrin

ha confermato queste vedute. Roger videro svilu|)parsi spontaneamente


mortali,
e
i

cavie

strepazzate infezioni
nuito

topolini

bianchi soggiacere

facilmente

all'infezioni carbonchiosa. Ceni trov


il

alcune volte nello strapazzo dimidi

potere battericida del sangue.


le

\e deriva che diminuire


mortalit. E.

cause

strapazzo significa diminuire

la

Vaillant

dalle
<li

statistiche pot dimostrare

che

la morbilit
le

e la mortalit degli operai


di

quelle professioni in cui


di j)0chi

si

ridussero

ore

lavoro

si

abbass nel giro

anni

al di sotto di la

quelle di industrie

simili,

relativamente pi salubri

ma

dove

durata del lavoro non era


lavoi-o, e

slata diminuita.

L'individuo indebolito dallo strapazzo

produce meno
di

il

la-

voro prodotto costa a

lui

niaggior dispendio

energia.
ilello

^L\GGIORA aveva notato questo nel lavoro ergografico. La scuoia


Zu.NTz Io stabili esattamente

determinando contemitoraneamente l'energia


in

consumata
velocit e

il

lavoro prodotto nell'individuo fresco e nello stanco.

Vd esemi)io
il

Leo Zc.vrz vide che correndo


il

bicicletta,
di

mentre

la

lavoro rimanevano costanti,

consumo

energia cresceva

10 del ?3" pi che nella prima oi*a. minor utilizzazione dell'energia da parte della macchina umana va ricercata in un meno adatto uso dei nuiscoli a pnnelle ore successive del 13, del

La ragione
l'effetto

di

(piesta

durre

desiderato.

(1) .N. IS,

Weichaudt.

Ueber l
mx,.

IWL

N.

25,


Helmoltz aveva osservato che
solo
i

186

contraggono
(1)

in seguito all'abitudine si
al

muscoli che sono necessari


i

movimento
in

voluto.

Ora Loewy
i

not che

muscoli che prima vennero messi

azione e che sono

pi

adatti col crescere della fatica

vengono a poco a poco sostituiti da altri sempre pi numerosi, cosi che cresce la massa contrattile. e con ci il consumo. Z. Treves in una serie di studi che potrebbero servire di base a una fisiologia del lavoro industriale, stabili che durante a fatica a parit di lavoro esterno aumenta anche l'energia di contrazione spesa da ogni singolo muscolo.

meno

allenati e

Queste che riassumemmo sono

le principali alterazioni

che

il

ricambio
lo

subisce nello strapazzo acuto: ben pi

gravi sono

le

alterazioni che

strapazzo cronico produce nell'organismo. Troppo lente per poter essere


iacilmente constatate, oggetto finoi'a
nosciute. Certo che ad esse
sulle arterie e sui reni
di

poco studio, non sono ancora coi

vanno
il

attribuiti

dannosi

effetti

che sul cuore,

produce

lavoro grave
condizioni in

prolungato e unito come


cui sono ridotti dal

spesso avviene, a scarsa nutrizione. Pieraccini, nella Patologia del la-

voro
lavoro

ci
i

descrive

le

miserande
essi

grave

braccianti della Toscana. Neil' et media, quando gli uomini sono


forze,

nel pieno delle


stato fisiologico
al

sono

ridotti

vecchi e

disfatti.

questo misero

non

prerogativa del

bracciante toscano

ma

comune

contadino

dell' Abbruzzo,

all'emiliano, e

la popolazione agricola italiana.

E
di

possiamo dire a quasi tutta noi crediamo che a ridurre tali abbia
albuminoidi,
caratteristica della

contribuito la scarsa
dieta.

quantit

loro

Conseguenza immediata di quanto abbiamo detto che all'operaio si deve dare una dieta sufficiente, da cui possa trarre l'energia necessaria a compire il suo lavoro senza consumare del suo corpo. Ma poich del nutrimento del lavoratore ha gi parlato uno di noi, ci occuperemo delle altre misure che possano diminuire lo strapazzo nel
lavoro e che sono in parte suscettive
di

regolamento
le

legislativo.

queste sono

la

durata

di esso e
si

condizioni

igieniche,

tempe-

ratura, umidit, purezza d'aria in cui

compie.

Per

le

donne

e pei fanciulli la legge italiana stabilisce la durata

mas-

sima

del lavoro: per questa di 12 ore,

notevolmente maggiore

di

quella

prescritta dalla legge francese e inglese che di 10 ore.

la legge del

30 marzo 1900 che riduceva in Francia a 10 le ore di lavoro per le donne fanciulli e gli uomini lavoranti con loro, non fu accompagnata da rie
i

(1)

1.

e.


duzione
in
fli

1>^7

circa dei lavoranti. Per gli uomini alcuna limitazione legislativa alla durata del lavoro: ai Contrario in Francia gi una legge del 1848 fissa il limite massimo a 12 ore e la Associazione internazionale per la proteziont; legale dei lavoratori emetteva recentemente un volo tendente alla riduzione graduale ma generale a 10 ore per tutti gli operai.

salario che solo per


esiste

1*8"

Italia

non

Inr)ltre

la

legge italiana sui (aneiulli

stabilisce

l'et

in cui

possono
13-14
^

essere anmiessi al

lavoro nelle fabbriche:


i

12 anni per
inoltre

gli opifci,

per

le

miniere, 15 per
di quello stabilito

lavori insalubri e pericolosi.

QuesUj limite
e
in

pi

basso
f'

da

alti-e

nazioni:

il

so'o criteri<j

dell'etn

insufTcieiite

per

poter assoggettare
di

organismi

giovani

via

di

sviluppo ad una giornata


ore. Perci .\lliprtoni,

lavoro, che per legge


la discussione

pu durare
si

fino

a 12

durante

che sulla legge


si

tenne alla

Camera

dei deputati, prop(jse


i

che

al

limite di et

unisse l'esame fisico

dell'individuo,

cui criteri

consistessero principalmente nella misura del

torace e della statura.

La proposta non
diffcile

fu accettata

perch ritenuta ingiustamente


fatto colle
di

di tro|i|io

attuazione.

suddette sia reso obbligatorio anche fino al 18"

Crediamo opportuno quindi che l'esame medico anno


In riguardo alle disposizioni igieniche regolanti
il

cautele

et.

lavoro, l'Italia cont<a

ben poco.
prtssiede

La Germania ha
un modello
del
le

riunito tutte le sue leggi sul lavoro nel codice


il

industriale dell'Impero tedesco pubblicato

26 giugno 1903. L'Inghilterra


1901,
codifi-

genere

nella legge del 17 agosto


i

cante e modificante

leggi sulle fabbriche e

laboratori.

Essa prescrive
piccoli pai'li-

minutamente
culari,

tutte le disposizioni igieniche concernenti tutte le industrie,


i

divise i>pportunamente in categorie, ed entra in tutti

pi

prendendo tutto le garanzie possibili perch le disposizioni vengano osservate. Essa si occujta deg'i ambirnti, della loro capacit ed aereazione,
della loro umidit specialmente per le filature di cotone, in cui

prescrive

vengano
giorno
[distretto.

tenuti

dei

psicrometri,

cui

dati

sotttt gli

occhi

degli operai e spediti

vengano elencati 3 volte al ogni mese all'ispettore del


medici nel corpo isjiettore. Essi

Inoltre la legge inglese

d larga parte

ai

Nono
miche
^e e

incaricati specialmente dell'esame dei fanciulli, delle condizioni igiein

generale, eseguiscono per incarico dell'autorit ispezioni


applicata la legge che regola

in

rap-

jorto alla salute degli operai e

possono segnalare all'autorit competente


il

Come venga

lavoro nelle fabbriche.

*er le loro ju-estazioni

vengono convenientemente retribuiti. (Questo esempio dell'Inghilterra veramente degno di imitazione.


il

.Nella

[discussione test tenuta sulla legge per l'Ispettorato del lavoro, presentata
[sotto f

ministro P.vntano e vergognosamente caduta,

gli

onorevoli Badai.osi

Celli proposero che due fra gli ispettori fossero niedici. Il ministro rispose. Iche per le necessit della legge, jier il momento non [loteva altro che

188

prendere in considerazione la proposta. Facciamo voti che quando la legge verr ripresentata, e questo speriamo presto, la proposta possa essere
accolta.

Il

Presidente d ancora la parola al


prof. P.

dott.
il

P.

Lussana di Bologna

che a nome del

Alhertoni svolge

tema:

Alcool e lavoro muscolare.


pi di ogni altra
i

==
contraddizioni
dell'alcool
di
il

La
nei
fatti

fisiologia dell'alcool

abbonda

di

e nelle dottrine:

non soltanto

diversi autori professano opinioni

talvolta diametralmente opposte riguardo all'azione fisiologica

sopra l'organismo,
interesse),

ma

resultati sperimentali (e ci

non manca certo

sembrano

giustificare la inconciliabilit delle teorie.

Una
il

costatazione consimile

ha gi

fatto esplicitamente

Rosenfeld

quale dice che la contradditoriet dei resultati sembra essere in der


igienica,

AlkohoUitteratur ein eigenes Verhngnis (1) . perci assai facile ritenere che preoccupazioni di indole

morale, sociale ed
Trattare

economica hanno troppo spesso pregiudicato


concessi
alla

la questione

quindi, nei hmiti


si

presente

relazione, di

un

argomento che

trova in simili condizioni, potr sembrare opera vana.

Ma

poich nostro

intendimento limitare

la trattazione

ad alcuni punti

di interesse pratico,

non disperiamo

di poter fissare

qualche conclusione

precisa, che in parte conforteremo con esperienze personali.

Tutti sanno come in ogni classe sociale, anche nelle pi elevate, sia credenza diffusa e radicata quella che fa dell'alcool una sorgente specifica di energia e di forza muscolare. Voi non riuscirete mai a persuadere l'operaio, il bracciante, il quale prima di recarsi al lavoro ingolla il suo bicchierino di acquavite, non tanto che quella bevanda gli assai pi dannosa che utile, quanto che non gli fornisce una forza muscolare maggiore.

Noi, che

non siamo

antialcoolisti di professione,

ammettiamo

fin

d'ora

che lavora, presenta delle giustificazioni fisiologiche e dei vantaggi irrecusabili; ma ci che in ogni caso medici hanno dannoso e deve essere oppugnato con tutti i mezzi che a loro portata, la credenza che l'alcool sia una sorgente immediata di

che

l'uso dell'alcool nell'uomo

normale

forza

muscolare, e un
voi pensiate

coefficiente

di

irrobustimento

per

l'organismo.

Quando
le

che nelle classi popolari, e non soltanto nelle popolari, mezzi di farlo, si abituano i ragazzi e i bambini non hanno quali spesso
i

(1)

G. RoSKXi'Ki.i).

Ehfluss des \lkohols auf den

O-f/anismus,

WiesbivkMi. 1901, pag. 5.


[lens^iate

18'J

quando
trangugiare dei grossi
si

a ingerire quantit notevolissime di vino e di lievande alcooliclie,

che perfino
di

ai

bambini

lattanti si fanne*
vi

cucchiai

vino generoso, fjuando finalmente


facilmente

ricordiate che tutto questo

vien fatto colia convinzione di far acquistare forza all'organismo che


sviluppa,
ci

che igienicamente e socialmente necessario ditTondere per quanto sta in poter nostro la convinzione che
concederete

l'alcool

non possiede

affatto

sul lavoro muscolare, e tanto

come virlh npecijica una influenza favorevole meno, non occorrorebite dirlo, sopra l'irnjmotore
in

bustimento dell'organismo in genere, e dell'apparato

ispccie.

Questo non
e

ci

impedir

di

liconoscere che l'uso moderato dell'alcool


corii[il("^s(i

per l'uomo adulto che laver, debba considerarsi in

vantucrtrio^o,

innocuo nella grande maggioranza dei

casi.

stretto

liiidif lo studio dell'in

lluenza che esercita l'alcool sopra


limitarsi
alle

il

lavoro muscolare volontario nell'uomo, dovreblie

ricerche

ergografiche che con vari

apparecchi

modalit

sperimentali,

furono

non possibile nella interpretazione comparativa dei risultati, separare completamente la questione nostra da quella che riguarda il valore nutritivo dell'alcool, riassumeremo in poche parole principali lavori che a tale argomento si riferiscono. Seguendo le antiche affermazioni di Lallemand, Perrin e Duroy, si riteneva una volta che l'alcool pas-asse inalterato attraver^^o l'organismo, specialmente per la via dei reni (1). Con questo si veniva naturalmente a togliere all'alcool ogni valore alimentare, nel senso che esso potesse bruciare in seno ai tessuti e fcJrnire energia a sonn'glianza dei carboidrati. ^[A gli studi di I'rf.riciis (2), di Albertoni e Lussana (3), di BoDLANDER (4) 6, recentemente, di Atwater e Benedict (5) hanno definitivamente assicurato che la pi gran parte dell'alcool viene trasformato nell'organismo. Dagli emuntori naturali, reni, vie biliari, jtolmoni, non si eliminano che tracce insignificanti di alcool (6). Notevole per il fatto che esso rimane per un tempo relativamente lungo inalterato nel sangue, come dimostrarono gi le sperienze di Scmlli.nus (7) e recentemente fjuelle
eseguite negli ultimi vent'anni.
poich^
i

Ma

(1) 'aris,

Lali.kmand,
1860.

I'kki.n et

Dukoy.

rle de l'alcool et des anesthtiques

dans roryanisuii;.

(i)
(3) (i)

Frekiciis

Jfandtcrterbuch der Ph;/siulo;ne

.-Vlhkkto.m e LussAN.v Kkl.

Sttll'alroot, etc.

Bil III.. S|>rmontale,


Sfci.

IS74, pag.

1.

KuDLANDKR. Die Ausscheiduiiy nufyenominenen Weingeisles aus dem Korjter. PflUpefs Ar., 18ti3, Bd. 32. E.cperiments on the inelabolism of mailer and energy in the (5) Atw.vtku mici Bknbdict.

[^l^uman hodu.
(6) (7)

f.

i".

Depart.

of'

Agricolture

office of E.rperiin.

Station

Washin^oo.

Bull

'J-

Ai.BKRTOM

Lussana Felick.
ilic

Oj>. cii.,

pa;.

;M1.
\V,'i , ,,,., sl.-f

ScHULINfS. Unlers. uh. Arch. der Ueilktiiido. ISSO.

y,Tlh''ilii.,,i ,l,t

lh,fri^.h,'n

.r.ui.i'j/i.iM.


animale una dose
di

190

di

di QuiuDNQiJA (1) dalle quali risulta

che iniettando nello stomaco

un

miscela acquosa-alcoolica (10 7o) per ogni kgr. di animale, si trova nel sangue una percentuale di 0,57 di alcool per un periodo di tempo che va da un'ora e mezza a quattro ore dall'iniezione, e corrisponde al periodo .dell'ebbrezza. Contemporaneamente

50

ce. di

nel cervello

si

trova
fatti

il

0,41 7o'

nel

fegato

0,32,
la

nei

muscoli 0,33,
il

nei
latte

reni 0,39. Questi

probabilmente

spiegano

eccezione che

costituisce alla regola sopraenunciata, che per gli emuntori naturali


si

non

secondo NiclaxNz non solo l'alcool circolante nel sangue materno passa nel sangue fetale dove si trova pressoch nella stessa percentuale, ma esso compare nel latte in quantit relativa, eguale a quella riscontrala nel sangue durante il periodo di massima concenelimina alcool.
Infatti,

trazione alcoolica

(2).

Da

ci viene facilmente

a giustificarsi per

le

nutrici

le

gestanti,

il

consiglio di
i

non fare che un modesto uso


"/

di vino,

esclu-

dendo

del tutto

liquori alcoolici.

Ad
la

ogni

modo

resta fisso che pi del 90

dell'alcool ingerito viene

trasforrhato, cio ossidato dentro l'organismo.

Ne viene conseguentemente
modo,
la

domanda: usufruisce l'organismo,

e in qual

energia che da

tale combustione si sprigiona? Secondo le ultime determinazioni (3) il valore di combustione dell'alcool eguale a 7 calorie circa per gr. vale a dire un valore intermedio tra quello degli idrati di carbonio e quello dei grassi. Ne segue che un
litro e mezzo di vino che abbia il tasso d'alcool di 11 %, fornisce esatlamente pi di 1000 calorie, vale a dire quasi la met di quanto occorre a un uomo sano a medio lavoro. Questa notevole quantit di energia, si aggiunge essa a quella normalmente utilizzata dall'organismo per i suoi bisogni e proveniente dai cibi, oppure l'alcool si sostituisce agli altri alimenti secondo la legge dell'isodinamia dei cibi fissata dal RubNEr? Nel primo caso l'alcool dovrebbe aumentare il consumo di calorie dell'organismo, vale a dire aumentare

proporzionalmente alle
ficiente

proprie

calorie

l'emissione

di

CO-, nel secondo

caso, se l'individuo sperimentato

assume

l'alcool in pi, della dieta suf-

a mantenere l'equilibrio organico, coll'aggiunla dell'alcool si dovrebbero risparmiare isodinamiche quantit di gl'assi e di sostanze proteiche che verrebbero immagazzinate dall'organismo, se invece l'individuo riceve l'alcool in costituzione

suo equilibrio, per esempio

di

di una parte della dieta sufficiente al una parte isodinamica di carboidrati, l'agil

giunta dell'alcool dovrebbe colmare

deficit della dieta dal

punto

di vista

(1)

QuiNQUAUD.

e. li. Ac. d. a.,

1899,

13 nov.

C. li. Sor. d. Jiiol., li febbr. 1903.


*

Rt-viia
Rubnuu.

Scienlifique, 1899,
(3)
(3)

II. 26, e

1903,
1900.

l, I,

385. 470.

Revue Scienti fique.


Vedi Trottolo di

Von

Noodkn.

Ultima

ediz. te losca,

dove sono

riforiti

dati di


del

\'.t\

l'organismo

bilancio
la

organico,

impedire

die

consumi

il

i>ni<ri'>

grasso e

propria albumina.
i

con dimostrano che l'ingestione di (piantit anche rilevanti di alcool (fino a 190 ce), non aumenta allatto nel pi dei casi, raramente aumenta di poco e in modo transitorio, talvolta anzi dimi(1),

Vediamo come risponduno Le esperienze di Bodla.noij


di

dati sperimentali rispetto

a queste

ipotesi.

Geppkut

(2) e Zl-nt/. (3) eseguite

metodi

indagine assai

pei-feili

nuisce l'emissione di

CO-

dai polmoni.

Siccome abbiamo veduto che l'alcool viene ossidato nell'organismo quasi totalmente, ci vuol diro che esso brucia in luogo di quantit isodinamiche di alimenti. Questi alimenti risparmiati son<> veramente utilizzati come materiali di riserva dall'tjrganismo? Per i grassi la questione sembra risolta in senso affermaiivo. l'rima delle grandiose esperienze di Atwatf.k fatti contradditori. Ad esempio le esperienze e Be.nldict non mancavano di Str.a.ssm.\nn erano oppugnate da Hodge. Strass.ma.nn aggiunse alla dieta carnea di alcuni cani pi-ovenienti dallo stesso parto, una certa quantit di alcool, tenendo alcuni confronti senza alc<d. Dopo qualche tempo uccise gli animali e trov che quelli trattati con alcool avevano proporzionalmente una quantit di grasso doppia dei controlli (4). Invece Hougi-: propinando fino dai primi giorni di vita, a cani
i

e gatti presi dalle stesse covate, dello spirito


di
i

di

vino in dose quotidiana


i

ce.

per Kg., not dopo qualche tempo, specialmente per

gatti,

che

controlli
(5).

pesacano di pio,
si

erano

pi

attivi,

pi

svelti,

pi abili nella

caccia

Comunque

ammetteva genei-almente che


servisse a risparmiare
in
i

l'alcool

aggiunto

sopra

la dieta di equilibrio,

grassi facilitandone l'accui

mulo nell'organismo,
sumatori
guedine.
di

il che sta bevande alcooiiche

accordo col fatto innegabile che contendono in gran maggioranza alla pindi

Ma
italiani,

le

classiche e complete esperienze


di

Atwater

e Benedici" eseguite

con una ricchezza


dieta
di

mezzi non raggiungibile cerio dagli sperimentatori hanno assodato che anche sostituendo isodinamicamente nella
bilancio

mista,

dell'uomo,
di

ad una parte,

dei grassi e idrati di


di

carbonio, una certa (pianlit

alcool sotto

forma

vino da pasto, non

di BoDi.ANDKR.
iia.

Uh. Rinflims

ile

Weitiiiei^lea

au[

tien Oaioerhsal.

Zoit-ichr.

I".

Klin.

Mei

XI. ISSO.
(t)

Dia Einvoirkunij des Alkohols auf dn Gasxoeehsel Her Mettseheit. Arch. XXIl. ISS7. (H) ZuNT/ iind KKnnz. Beitrnij sur K>ininiss dei' Ei>iv:irkunri des Weittpeiales auf dr* Heipiralionaprozes tlfs Menschen. Forlschritto der Mod. 1SS7, Helt. I. (I) Stkassman:^ E.rper. l'nlersurh. zur Lehre voin ehronisehen AIkohothmut. V:iteljahrsschr. f. gericlitl. Mod. I^I. 19, ISSS. Uq cane ciiiitroil<> dol |)<so di jrr. iTilC coutoiieva pr. I3s di gra'^so. Un altro che aveva rioern
Giii'i'KRT.
f.

oxper. Patii, iind. l'Iianii.

l'aif^iiinta di alcool |>esava jrr. 4S0i e


('A

conteneva pr.
I,

X&

di LTasso.

HoDi.K.

Jierue a<uenlifi<]ue. ISOT,

pag. *I6.


si

192

l'alcool

ha

affallo perdita di peso,

cio

che

funziona

come alimento

al posto dei grassi e degli idrati di carbonio. In

queste esperienze oltre

valutare il ricambio di N, H e C, si misurava direttamente l'energia consumata, computando prima il valore dinamico degli alimenti, col bruciare con dispositivo speciale dei campioni di cibi (nelle cosidette bombe di

Berthlot), e poi misurando il calore emesso dall'organismo, mediante un enorme calorimetro nel quale l'individuo viveva per 4 giorni e il lavoro compiuto, mediante la trasformazione in elettricit e in calore. In
queste esperienze
si

pot sostituire nella dieta di bilancio, 500 calorie di

carboidrati e di grassi, colla isodinamica quantit di alcool senza che vi


fosse perdita di peso.

Pi combattuta e pi importante la questione nei rapporti dell'al-

bumina.
Infatti alcuni

sostengono che l'azione risparmiante dell'alcool

si

esercita

soltanto a favore dei grassi. Ricorderemo Simanowsky e Schguaioff (1), Parkes e WoLLOwicz (2). Della stessa opinione sono Romeyn e Forster

per l'uomo digiunante (3) (4). Altri autori invece ammettono l'azione di risparmio anche per le albumine. Cosi Munck la verific nei cani quando
abituale (5). Se invece oppure vien dato a individui in perdita, pare che non serva a impedire le perdite di azoto, cio a risparmiare l'albumina. Notevoli a tal riguardo sono le ricerche di Roseman'n, condotte sopra il suo allievo Schneseiffen il quale fu posto ad una dieta insufficiente (2154 calorie) che importava una perdita giornaHera di gr. 1,755 di azoto. Colmando il deficit della dieta con una quantit di alcool dinamicamente doppia della quantit di carboidrati che sarebbe bastata a portare la dieta alla sufficienza e a impedire la perdita di azoto, non si ebbe per l'aggiunta, notevole diminuzione della perdita stessa, poich per sei giorni consecutivi l'azoto perduto rest giornalmente a una media di gr. 1,635, Lo Schneseiffen che era alto e magro (m. 1,83 Kgr. 63) non
l'alcool

fosse aggiunto in dosi medie

alla

dieta

l'alcool

viene sostituito alla dieta

di equilibrio,

aveva quindi considerevoli riserve


dieta (6). Consimili risultati ebbero

di
il

grasso per colmare

il

deficit della
(8).

Miura

(7) e

il

Neumann

Invece

(1)

Simanowsky und Schoumoff.

Ub. deii Einflttss der AUiohols

nud Morphiums auf

die

phjs. Oxydalion.

PflUg.

Ai'cli.

]S84, 33.

Experiments on the affert ofAllohol on tie (i) Parkes and Wollowicz. Proceed of. the Koyal Soc, 1870, Voi. 18, p. 36i. Jaliresberichte ub Fortschritte der Tierchemie, 1SS7, s. 400. (3) Ro.MKYN. Mundi. Med. Woch., 1887, ii. 34, s. 653. (4) FoRSTiiK. Der Eittftiis'' der Alliolwl, eie, auf. den Eiweissstoffwechsel. (.5) Munck.

human

Bodi/.

Dubois.

Reyni.

Arch. 1879. (6) RosEMAN.N.


(7)

MiuuA.

Pflg. Arch. Bd., 77. Deutsch. Med. Wuch. 1899. Ub. Bedeiiliin;/ des .Mlohols als Eiweisssparer in der Erniihritng der gestinden
Ileft,
I,
s.

Mdiischen.
(5)

V. Noordea's Beitrjre.

1.

Ni:u.M.\NN.

Ardi.

j.

IIi/gien>.-,

VA.

'in.

l'j;;

J.MKx

II

avrelihe ImMiiii
il

cii<-

nei

haiiitMui

luinaii

iiimu

iiiiiiiiiui

\a la

|ieidi(a di a/.uto (1),

Ciiotzkn con numerose riceirhe sostenne che l'alcool


il

risparmia non soltanto


j'O'iT

grasso

mu anche

l'alhuinina del corpo

(2),

ammette che

l'alcool

risparmia

l'albumina nei

febbricitanti

(3).

liiassumendo possiamo ritenere come certo che


brucia nell'organismo quasi
organici e non

l'alcool in dosi
tal

medie
bisogni

totalmente e

gii

fornisce in

modo una
i

quantit notevole di calorie. t)uesta energia viene utilizzata per


brucia
i

soprappi,

perch

l'assunzione

di

alcool

non

aumenta

prodotti di ossidazione finali (CO-).

Esso quindi dal

lato dina-

mico pu colmare il deficit di mente ci importante per gli perch<^ ossi dall'alcool che enorme di calorie che sarebbero
(^

una alimentazione insufficiente. Praticaammalati che non possono assumere cibi, sempre tollerato trarranno una riserva
necessariamente somministrate dal grasso non fosse un mezzo ben tollerato

e dall'albumina corporea,

se l'alcool

per fornirle.
Di questi
fatti

bisogna tener conto anche nel valutare l'importanza

dell'alcool nell'alimentazione delle classi povere,


di

perch

il

moderato uso

esso pu senza danno fornire una buona parte delle calorie necessarie,
il

che

resto della dieta abituale insufficiente ad apprestare

dopo lung'

si mangia meno; questa considerazione non senza valore nel bilancio economico delle famiglie operaie, e potremmo citare degli esempi. Finalmente possiamo ritenere come dimostrato che l'alcool nelle medie dosi, dato in pi della dieta mista di bilancio fa risparmiare e accumulare una parte isodinamica di grassi. La cosa non altrettranto sicura per l'albumina, ma almeno in parte anche per essa con tutta probabilit si verifica.

lavoro digestivo. L'esperienza popolare insegna che bevendo vino

Esporremo ora

nel

modo

pi succinto gli studi che


il

si

riferiscono al-

l'influenza che dispiega l'alcool sopra

lavoro muscolare.

La

questione

come ognun vede deve essere posta nella giusta relazione colia precedente, poich se l'alcool pu, come vedemmo, fornire quale sostanza
ossidabile, energia alle attivit

organiche e conseguentemente alla contra|>iu

zione muscolare, non ne consegue che esso debba rendere


la

efiicace

contrazione stessa, anzi non resta escluso che esso possa avere, diretlavoro

tamente o mediatamente, una azione paralizzante e nociva sul


nmscolare.

il)
\'i)

V. Jackscii.
.M.

Ciiotzi:n.
Oli.


<

Koui/reas

f.

Intiere .Verficin,

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ili

UoSF-NKKLt),
(\\
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cit,

o,r -

,""

'.

,1

Pharm.

Pi

"

:-


la

194

Noi ci passeremo di ogni descrizione di apparecchi ergografici, per semplice ragione che tutti i metodi, per quello che a noi intressa,
sufifcienti indicazioni.

danno

Di resto l'apparecchio pi usato, quello del Mosso a tutti noto, e stessi ci siamo serviti di esso per le nostre esperienze. Cosi noi non noi

entreremo

in

nessuna quistione concernente l'interpretazione analitica

dei tracciati di ciascun metodo, bastandoci prendere quell'elemento

comune

che

paragone. Primi a studiare l'effetto dell'alcool sul lavoro, furono Kraepelin e Dehio che adoperarono il dinamometro. Kraepelin trov un leggei'O aumento seguito da diminuzione, Dehio solin ogni caso si presta al

tanto un abbassamento della forza (1).


Il

cole dosi di alcool

LoMBARD sperimentando coU'apparecchio di Mosso, vide che aumentano immediatamente la capacit al lavoro
si

pic-

(5

'

dopo un ora seguiva un abbassamento. L'alcool era preso tre o quattro ore dopo il pasto (2). Rossi ebbe risultati ancora pi favorevoli per l'alcool. Soggetti da
l'indigestione) e tale effetto
di

protraeva in qualche caso e per pi

esperienza erano

l'autore
II

stesso e l'inserviente

di

laboratorio,

l'appa-

metodo consisteva nell'eseguire ogni mattina, a stomaco vuoto, la curva di esaurimento per il dito medio di ambedue le mani, con un peso di 4-5 Kg. Finita la prima curva si lasciavano 10 "" di riposo e poi se ne scriveva un'altra, e cosi di seguito per sette
recchio quello di Mosso.
volte.
Il

giorno seguente

si

eseguiva
il

lo stesso lavoro,

previa ingestione
si

di

80

gr. di

rhum. Sommando

lavoro delle sette curve

aveva sempre

un aumento notevole nelle esperienze coll'alcool; tale aumento era dato dalla prevalenza delle prime curve, mentre le ultime erano maggiori nelle
"

esperienze senza alcool. Per dosi pi piccole


stante aumento, anche dopo un'ora e

l'A.

avrebbe avuto un co-

mezza

dall'ingestione, cosicch per

e piccole dosi (gr. 25), gli effetti depressori, adinamici, delle dosi forti,

sarebbero

aboliti e l'alcool
di

renderebbe possibile all'uomo


in

di

lavorare con

maggior energia,

spiegare maggior forza e per pi lungo tempo

(3).

queste esperienze e a tutte quelle eseguite

condizioni simili

bisogna subito osservare che l'aumento di lavoro che si manifesta subito, o dopo pochissimi minuti dall'ingestione (5-10) non pu essere attribuito tanto facilmente a un'azione speciale dell'alcool sopra i meccanismi neuromuscolari della motilit volontaria, ma che forse l'influenza eccitante
psichica che la propinazione di

produce nell'individuo

la

una bevanda gradita e magari desiderala, massima importanza. Ci confermato dal fatto

(1)
(2)

Vedi Dizionario

di

Richet.

Articolo Fatuuu, pag. 130. Voi. XIII.

LoMBAKD.

Some of

the influences ivich alfect the poiver of volunfar/ muscilar contrac1,

tions.
(3)

Journ. of Pliy.siology, JS92, Nov.

2.

Rossi.

Rie. sperim. sulla faiica dai muscoli ecc.

Riv. sper.

di

Freniatria, 1894,

XX,

p. 442.


che l'alimento
decrescendo
fin

l'J5

in

inizialo

immediato va

ogni caso

progressivanK'nte

sempre a una diminuzione notevolissima, un'ora e mezza circa dopo l'ingestione, cio quando l'alcool dovrebbe spiegare la pili grande attivit. Date l'alcool a un indidal principio, per dar luogu (juasi

viduo che ripugni da esso, o che


iniziale di

vi sia

indinerenle, e toglierete l'elTelto

aumento.

(^)uesto fatto

noi,

come diremo, abbiamo

s[>ennen-

talmente verificalo.

Le ricerche di Rossi non misero per a rumore il campo degli anticome quelle eseguite due anni dopo da li. Frey, le quali concludevano al risultato che mentre l'alcool ha sopra muscoli non stanchi
alcoolisti,
i

un'azione deprimente perch^ altbassa l'ampiezza della contrazione massi-

male,

facilita di

sensazione
lieve (1).

Ma

per la contrattilit dei muscoli stanchi, perch attutisce la stanchezza (EuMot ngsgefiiil) e quindi il lavoro riesce pi anche a queste esperienze del Frly si pu obbiettare che
di attivit si

l'abbassamento dell'ampiezza della contrazione ben evidente e sicuro,

mentre il temporaneo aumento suaccennata (2).

pu

riferire alla

causa psichica
il

Uno

degli oppositori pi recisi del


risultati

Frey

fu

il

Destkke

quale colle
transitorio

sue esperienze giunse a

che escludono assolutamente ogni favoil

revole influenza dell'alcool sopra

lavoio. Constat bens

un

jiumento subito dopo l'ingestione

scompariva per lar non potevano far scomparire, cosicch la notevolmente inferiore nelle esperienze
senza
11

dopo mezz'ora tale aumento luogo a depressione notevole che nuove dosi di alcool
di alcool,

ma

somma

del lavoro totale riusciva

coll'alcool

che non

in

quelle

(3).

Frey

replic

con vivacit sostenendo


il

le

proprie conclusi(.>ni e cri-

ticando minutamente
Nel

lavoro
autori
i

di

Di:stri:i:

(-4).

frattempo

altri

avevano studiato

la questione.

Tavern.vri
di

affaticava indirettamente

muscoli delle braccia con una marcia

20-

30 Km. poi procedeva alle esperienze ergografiche previa introduzione della determinata dose di alcool. Il metodo era di ottenere la curva di esaurimento completa secondo M.\ggior.\. L'A. riscontr un aumento sopra le medie normali della somma di lavoro ottenute prima senza alcool, di circa /',. Va notato che in queste esperienze assai probabilmente l'alcool introdotto dopo una lunga marcia, funzionava realmente come alimento forbendo mati'riale ili combiHtione all'i iriianistio rh,> n. -ra !ii|i. .verit..
'

(1)

II.

KiiiY.
Hi-r.
I.

Mittheiln>nj''ii

iiKs

Kliiiiken

und

inetliziniscUen

InstiluttU

dr

St-hirct:.

IMW, IV.

(8) Milli

viiluatlo

i'iu-:ire

trappo luoiiotoni nelTO'^posiziono dei procedimenti sperimentali


ril'eriro (|uello

quali

tutti si ripetono, ci

limitiamo a

ohe

'trettameiite necessario. Ci

anche per ragioni


de Bruxelles, l^'

evidunti di spazio.
(.<)

Dkstrki:.
47,
II.

Influence de
Alkohol

l'alcool

sur

le invail

musculaire.

Journ. md.

I.

il,
(1)

pag. 537 e 57a.

Kkky

und

Mtiskelermihliniii

Leipzig iiud Wien, \0O\ Franz Deiitufcc.

durante
il

196 --

si fosse introdotto dello zucchero, l'aumento sarebbe stato certamente maggiore. Anche qui per non va

lavoro. Se invece di alcool

trascurata l'importanza dell'elemento psichico rispetto alla bevanda, avvalorata dal viaggio compiuto: infatti per

ambedue

gli

individui sottoposti

aumento, per il vino, mentre per la birra, che riusciva repugnante all'uno (il Tavernari stesso)^ non dava in lui quell'aumento di lavoro, che dava invece nell'altro (l'inall'esperienza
si

avevano

risultati

eguali, cio di

serviente Palmieri), al quale la birra riusciva graditissima (1). SaiEFFER nelle sue autoesperienze trov che 5 '"' dopo l'ingestione
di

10 gr.

di

alcool in 90 di

lavoro (Leistungsfahigkeit)

che

acqua si aveva un aumento di capacit al durava '/^ ora per poi rapidamente di-

minuire

(2).

OsERETRKOwsKv ''.on Kraepelin vide per 15-20 gr. di alcool un notevole aumento dell'altezza delle contrazioni nei primi 40 minuti, Nelle curve successive l'altezza era diminuita, ma il numero delle contrazioni era aumentato (3). In altri studi con Gluck, il Kraepelin stesso dice che la capacit al lavoro aumenta di un terzo subito dopo l'assunzione dell'alcool e dura 10'"' (4). La conclusione di Kraepelin che bevendo alcool wir arbeiten, wenn auch mit geringer Kraft, viel lnger welter, als ohne Alkohol . Haeck sostenne che l'aumento iniziale dovuto tutto a suggestione (5), ma contro questo modo di vedere starebbe il fatto osservato da ScHEFFER che esso si ottiene anche nella rana. Lo Sciieffer stesso per ammette che si tratta di una leggera azione eccitante iniziale sugli ordegni nervosi perch curarizzando la rana tale aumento non esiste pi (6).
Invece per P'er l'aumento iniziale
si

deve all'eccitamento psichico pro-

dotto dall'azione eccitante dell'alcool sopra la

mucosa buccale
l'alcool in

e faringea,,

perch vide che l'aumento


deglutirlo (7).

si

ottiene

anche tenendo

bocca senza

Torneremo pi innanzi sulla questione. ScMUMBURG nelle sue esperienze che non sono in realt molte, pensa di fare un grande lavoro muscolare (20 mila chilogrammetri), e avrebbe notato che l'alcool aumenta la capacit al lavoro soltanto se unito agli

(1)

Tavkrnari.
ScEiEKFER.

Ricerche sopra l'azione di alcuni nervini sul lavoro

rlei

muscoli.

Riv.

Sperim. di Freniatria, 1897, XXIII, 89.


(2)

Studien uh,
s.

d.

Einfluss des Alliohols auf Musielarbell.

Ardi.

f.

Kxiier.

Pathol, 1900. Bd. 44,

24.

Psycologlsclie Arbeil, 1901, Bd. III. H. 4, citato da IIelksten (ciueste ricerche (3) Krakpklin. erano cominiite per dal 1894). Mundi. Neue Unlers. uh. die psycolofjische Wirkung des Alkohols. (4) Kraepelin-Gluck.

Med. Woch, 1899, n. 42. (5) Diz. RicHET. Art. Fatigue, p. (6) Citato Diz. Richet. ibid. pag.
(7)

131. Citato. 131.


le

Fk.

De

l'influenre de l'alcool sur

Iravail.

0.

R. Soc.

Bici. 1900,

825. Ardi, de-

Neuroiotrie, 1901.


aliinonli (1).
lo

197

Casarani avrebbe trovalo un aumento degli ergogrammi cruuna diminuzione per le grandi (2). rali per Veniamo ora allo Sciiu.wDi.it cho fece con un ajiparecchio li Mu-- leggermi'iitc modificato, numerosissime esperienze. Secondo questo autore l'alcool ingerito a stomaco vuoto aumenta la capacit di lavoro. Ma la sua azione resta molto addietro di quella di una isodinamica quantit di altro alimento (l'autore usava il Tmpon). Se invece si fornita all'induviduo mediante soliti cibi, energia sufficiente ai suoi bisogni, l'alcool non ha pi nessun valore: so bat Alkohol keinen W'erth mehr . L alpiccole dosi,
i

cool era introdotto sotto

forma

di

vino Bordeaux in quantit variabile tra


(3).

150 a 300 gr.

di vino,

od era preso subito, o poco prima dell'esperienza


risultati

Como
posti

si

vede queste ricerche hanno dato


di

a quelli
di

Sciiumburg,

ma

diametralmente ojconfermano l'interpretazione data da noi


fatto

a quelli

Tavi;rnari.

Recentemente I'Hixlstkn ha
mento. KgVi
si

un dettagliato studio sull'argocol

servito dell'ergografo di Joiiansson

quale

si

fa

un

lavoro e un movimento assai simile a quello dei rematori

(4).

L'alco'i!

era somministrato sotto forma


210, ce.

di

acquavite
ce. di

in

quantit variabili da 66 a
assoluto).

(corrispondenti
l'A.

25-80,

alcool

Per avere un
I

rendimento costante
tati

tenne speciale conto dell'allenamento.


il

risul-

dell'I Ikli.stkn

confermano
dell'alcool,
si

fatto che; soltanto per

breve tempo subito


a

dopo l'ingestione
voro.

ha un innalzamento
si

della capacit al la

Dopo 30
si
.

""

dall'ingestione,

fa

gi un lavoro minore del 16"


'"'

quello che
dell'll"

sarebbe fatto senza alcool, dopo 60


esperienze coU'alcool

del 17"

y,

dopo 120'"'

l'andamento degli ergogrammi Ci secondo l'A. l'espressione di un grave stato di fatica, perch malgrado un grande sforzo vien fatto un lavoro minore che non senza l'alcool. (Questo risultate da ravvicinare a quanto ha veduto il Tkevi;s. il quale misura con metodo speciale
Nelle
assai pi irregolare che

non

in quelle senza.

assai perfetto,

fatta coU'alcool

zioni

una esperienza ha veduto che lo sformo diventa a parit di condimolto maggiore, mentre il rendimento minore (5.
i

diversi elementi del lavoro muscolare. In

egli

riassuntiva dell'IlELLSTEN per l'alcool che esso indopo l'ingestione, la capacit al lavoro dei muscoli, ohe questo innalzamento dura da 12 a 40 '"', ed seguito da un abbassamento che va oltre le 2 ore.
nalza,
subito

La conclusione

(1)

ScHUMHURo.
1"as\him.

Uh. d. Bedautuiifl von Kola.... Alkohol fu f

ri.

Leislung dar Muskeln.

Du^'.

Reym. Arch. ISW,


(2)

Svippl. B., s. gjso.

L'erijografia rrurale, ecc.

Motlena, 1901.

(t)
(

SciiUNYDKR.

Alkohol

und

Muskelkrafl.
1U()1,

l'diljrer's

Arch.

19<\1,

XCIII, 451.
'>et

J)

Per
Z.

particolari dell'apparecchio vedi Johnsson.

l'ntcrs. ub, die K'>hlans>4rta>>ffaln

MunkellhiiUi/keit.
(5)

Skand. Ardi.
la

XI. 273.

TuKVES. Metodo per

determ, dell'eniuiia di contrazione, ecc.

Arch.

di Fisiol. Voi. II.

iwr>, p.

;r,l7.


Lo zucchero invece eleva
e la

198

assai il lavoro mezz'ora dopo l'ingestione sua azione duratura, il the d un leggero e breve innalzamento subito dopo l'assunzione (1). Noi abbiamo eseguito coU'apparecchio del Mosso numerose ricerche le quali presentano questo di caratteristico, che sono fatte in individuo

prettamente astemio.
Si tratta infatti di autoesperienze sopra uno di noi che non beve, e non ha mai bevuto vino o bevande alcooliche, se non in rare circostanze accindentali. Il metodo che descriviamo in breve era il seguente: abbiamo premesso alcuni giorni di esercitazione e di allenamento all' ergografo, per il dito medio della mano destra. Poi, una mattina si faceva un deter-

minato lavoro senza alcool, e


stesso lavoro coll'alcool.
di contrazioni
Il

la

mattina seguente, alla stessa ora, lo


di

lavoro fatto consisteva nello scrivere una serie

massime

possibili

con ritmo

1 ""

(2)
si

(2-3 K^r.)
di

non era pi
si
il

sollevato.

questo punto

fino a che il peso lasciavano 10-12""'


i

riposo e

ricominciava. Cosi per 5-10 volte secondo

casi,

la dieta

ordinaria
regolare.

metodo
di

di vita

di

chi

ha
si

fatto

le

autoesperienze assai

Un'ora prima
consistente in

ogni

esperienza
di

era fatta la abituale colazione

una tazza

latte

caldo con poco zucchero,


""'

f alcool

fu

preso subito prima, oppure 10, 20, 30, 60


sotto

avanti

il

lavoro.

Fu preso
sotto

forma
di

di

alcool assoluto

puro, diluito in acqua distillata, e

forma

vino da pasto toscano, in quantit corrispondenti a 20 e 50 gr.

di alcool.

Bere
di

la

miscela alcoolica era cosa non molta gradila, bere

il

vino era del tutto indifferente. Noi non abbiamo mai riscontrato un sicuro

aumento

altezza delle contrazioni neppure

quando

il
i

lavoro cominciava

primi ergogrammi sono eguali a quelli ottenuti senza alcool. Quando invece il lavoro cominciava 30-60"" dopo l'assunzione, gi nel primo ergogramma si notava una sensibile differenza a vantaggio del lavoro senz'alcool. Ma nel terzo o quarto ergogramma la differenza era anche nel primo caso notevolissima; l'altezza delle contrazioni nelle esperienze coll'alcool era molto pi
subito dopo l'ingestione dell'alcool. In questo caso per

piccola e la curva precipitava pi rapidamente all'ascesa.

noto che la variazione individuale pu avere grande importanza

in queste esperienze, perci

in via assoluta che, negli astemi,

non vogliamo dai nostri risultati concludere manca anche il primitivo e transitorio
l'alcool

aumento che

si

riscontra per

negli

induvidui ad

esso abituati;

ma

certo la nostra esperienza

non senza valore.

Riassumendo, dalle ricerche ergografiche eseguite da tanti autori, possiamo conchiudere che l'alcool ha un effetto deprimente sopra il lavoro

Ub den Ein/lus.-; vun Alkohol, Zncker (1) Hellsten. Muskels. Skand. Arch. 1904, XVI, s. 139.

und Thee

auf'die LcistunijslahglitU dcs


pi rapido esaurimento

(2)

Geiieralniente

si

addotta un ritmo di 2 in",

ma

noi

volemmo ottenere un

\9\)

' _,

a 3, 4 ore dall ingi'sin.in' e muscolare in lutto (juel jierittd che va da che coincide colla presenza diniostrahile deiralcool nel sangue. Un effetto iiansitorio favorevole, si ha generalmente subit(j dopo l'ingestione, e dura da 12 a 40 minuti. Probabilmente osso dipende dall'influenza psichica che

una bevanda -gradita. Ci concorda cl un individuo che non ha nessun desiilt'rio e inclinazione per l'alcool, sotto qualurujue forma, non prosenta neppure il transitorio aumento, e concorda coll'osservazione del Tavek\ ARI relativamente alla birra. Si potrebbe anche pensare che il transitori*^ aumento fosse dovuto all'azione sui centri dalle pi-ime indimostrabili tracce ili alcool che entrano subito in circolo. In tal modo si avvicinerebbe l'azione doli' alcool a quella di molti alcaloidi che in quantit infinitesimali hanno azione eccitante, e in quanlui

per s stesso
nostri,

il

fatto di bere
i

risultati

secondo

quali

tit

invece di poco superiore, hanno


il

effetti

paralizzanti e deprimenti.

Ma

per

caso dell'alcool, se anche questo fosse dimostrato, non acrrhhc mal


si

uii'impoilanza pratica. Invece non

nei quali l'organismo sia affaticato e in

pu escludere che in casi speciali, grande penuria di sostanze teriTiodinamogene, si possano prendere calorie dall'alcool anche agli effetti lei lavoro muscolare, che potrebbe cosi risultare pi grande di quanto non sarebbe stato, coeteris paribua, senza alcool. Ma abbiamo dotto i/t casi speciali: ad esempio quando com vedremo, non siano da temere le conseguenze della sopravveniente azione paralizil

zante dell'alcool sopra

lavoro muscolare, e sopratutto sul cuore.

A
lavoro
l'alcool

questo proposito senza entrare in una trattazione dettagliata


ci

ilel-

l'argomento
in

limiteremo a ricordare l'importanza che relativamente


l'azione dell'alcool sul cuore e sul circolo.
fa

al

assume
delle

primo tempo

numero

pulsazioni, e

Sappiamo che aumentare il lavoro del cuore, aumentando il l'ampiezza del cardiogramma indipendentein via secondaria dalla
di

mente dall'abbassamento della pressione indotto


lilalazione dei vasi capillari periferici.
in
I
<

Ma

al

periodo

eccitamento segue
del

eriodo depressorio nel quale


(

il

cuore lavora

meno

normale

(1).

>ra

a ognun noto che


di

il

lavoro muscolare, quanto pi richiede

di sforzo,

tanto pi

prende
l'alcol!

aumenta il lavoro del cuore. Inutile citare esempi. Si comleggeri come sia tanto pi da temersi l'azione deprimente delsul cuore, quando a questo si richieda per il lavoro muscolare,
il

uno sforzo maggiore. .\on possiamo dire con sicurezza se l'azione sopra

cuore

si

eserciti

li)

.-VLBKlir.tM

<

I,ISS\NV.

Al).-,

nt.


mediatamente
il

200

cuore staccato non


l'alcool produce,

direttamente sull'organo. Le esperienze sopra permettono una conclusione sicura (1). Finalmente conviene tener conto della dilatazione vasale periferica
ai centri o
ci

che

come

di

un

fatto

importantissimo
la

nei

rapporti del

lavoro in determinate circostanze. Infatti

dilatazione

vasale porta di

conseguenza una dispersione ingente di calore. Sappiamo d'altronde che l'alcool per s stesso^ abbassa la temperatura nello stesso tempo che la dilatazione capillare cutanea d una fallace sensazione di aumento. Si comprende che chi lavora sotto la contemporanea azione del freddo intenso e dell'alcool, deve risentire facilmente le gravi conseguenze dell'assideramento, tanto pi che, come vedemmo, il lavoro compiuto , sotto l'influenza dell'alcool, inferiore alla norma. Con questo meccanismo si spiegano le facili morti da freddo negli individui ubbriachi, gli inconvenienti e i danni gravissimi cui vanno soggetti nell'alta montagna gli alpinisti che usano per ristorarsi dell'alcool,
e gli esploratori delle regioni polari.

Ma
di

se l'importanza della vasodilatazione


forse
il

cutanea innegabile e certo

meccanismo col quale si Dobbiamo ricordare che l'alcool ottunde il sensorio: partendo da questo concetto, altri meccanismi si possono presuppore che sono oggetto di studio a uno di noi, ma
pi importante

gran valore, non

disturba la termoregolazione per effetto dell'alcool.

che qui sarebbe troppo lungo

riferire.

possiamo a coloro che hanno bisogno di ottenere per un tempo lungo il massimo rendimento in lavoro dal loro apparato motore, ad esempio gli atleti, i ginnasti, gli amanti di ogni genere di sport, gli escuronisti, e, catsiegorie assai pi numerose, i soldati durante le lunghe marcie e i lavoratori che debbano eseguire per un certo tempo, sforzi massimi. Rispetto agli sportisti in genere, l'esperienza pratica Io ha gi del resto suggerito. Bisogna per ricordare che vi possono essere delle eccezioni costituite da quegli individui che hanno una grande assuefazione a notevoli dosi di alcool. Ad esempio fu visto che molti tiratori a segno e al volo non riescono bene se non dopo libazioni abbastanza copiose (2). Ma ognuno sa che questa categoria di
Ritornando
alle conclusioni tirate dalle ricerche ergografiche

dunque

ripetere coH'Hellsten che l'alcool

non

utile

sportisti si
di liquori.

reme

facilmente

benemerita, rispetto

ai produttori di

vino e

(1)

In generale nelle esperienze sul cuore .slaccato di animali a temperatura costante e a sangue
[)er

freddo, ci che sicuro, l'arresto del cuore

le dosi elevate.

aumento
(2)

di

lavoro per

lo

soluzioni diluitissime,

ma

la

cosa

In molti casi si ha un leggero non mollo evidente. Vedi a questo

proposito: Dreser, Ardi, f exp. Palh. n. l'iarm.,

XXIV,

23().

Diub.vlla,

ihid,

XXXIV,

147.

IIhllsten.

02J. cil.

Se insieme
nell'aggravare
alcooliclie
i

2(U

l'azione
dell'alcool

ai

risultati

ergografi^i, consideriamo
del freddo,

concluderemo che l'uso di bevande assolutamente da sconsigliarsi a chi deve lavorare all'aperto
dannosi
effetti
li>

nel

rigido inverno.

Anche
<juali

qui l'esperienza

coltura e intelligenza

ha gi insegnato a quelle persone alle permettono di osservare e di profittare delci

l'osservazione.
vetti, al

Orro

Sli:l riferendo le risposte di sessanta alpinisti [irofa

quesito concernente l'uso dell'alcool,

sapere
pasti

che
e
in

soltanto

di

essi

considerano
gli

l'alcool

come vantaggioso o almeno senza inconforma


di

venienti, 12 ne fanno uso solo in

vino

ctji

piccola

sono per l'astensione assoluta, e molti di essi estendono l'astinenza anche al giorno precedente l'ascensione (1). D'altro canto (" quali andarono noto che gli esploratori |)olari Ricmaruson e Kinnedv
dose,
tutti

altri

alla ricerca della

famosa spedizione

di

Franklin, erano convinti che sol-

tanto la completa astinenza dall'alcool aveva permesso ai loro uomini di

sopportare

gli

strapazzi del rigidissimo inverno.

Xa.nsen

in

questo

C".>n-

cetto proib al suo equipaggio di usare

bevande alcooliche.

Nel chiudere la presente relazione noi non vogliani" inuare affatto


nella questione dell'alcoolismo.

scere troppo bene

Sembra a noi che gni medico debba con<.>danni non soltanto dell'abuso, ma anche dell'uso non

moderato e intempestivo dell'alcool, anche quando tali danni non assumono le forme pi gravi e specifiche, ma si limitano a rappresentare un coefficiente di indebolimento, di minor resistenza organica degli individui.

questiijne dal lato sociale, noi

vista |)uramente medico, e considerando la siamo pronti a riconoscere utile ogni misura che tenda a limitare, a regolare il consumo delle bevande alcooliche. Ma preconizzare e propugnare la scomparsa dell'alcool dall'alimentazione ci sembra eccessivo, anche prescindendo da ogni preoccupazione riguardo ai danni economici che porterebbe l'abbandono della coltura viticola, danni che non sarebbero senza influenza sopra le classi povere, noi riteniamo che l'uso moderato del vino specie se durante pasti, non manchi di fisiologiche giustificazioni. Occorre ricordare anzi tutto che l'alcool entra in circolo direttamente,
il

Oltrepassando

punto

di

e (juindi vien bruciato e fornisce

energia sen:;n predo


funzioni
e

lucoru

djestiro.

E che
<iuesti

dal punto di vista dinamico l'alcool

come

alinenlo non
Infatti
^

v' dubbio,

dopo

le

esperienze

di

Atwati:r
il

Bi.nedicf.

avendo
quell"

.\A. stabilito

non soltanto

bilancio del ricambio,

ma anche

(H

h'titiie .tri.'iitii:,,ii--

l^'lT

II

-,'^1.


all'organismo, a

202

dell'energia, impossibile rifiutare all'alcool la capacit di fornire calorie

meno

di

ripudiare le leggi della termodinamica.

Vero
idrati di

che nell'alimentazione delle classi povere,

non sono gi
di

gli

carbonio che scarseggiano,

ma
il

ci

non

significa che l'alcool


esse.

abbia ugualmente una importanza favorevole nella dieta


invero fornisce un materiale che, senza

non Esso

lavoro digestivo lungo e faticoso

che esigono i carboidrati alimentari, capace di mettere con poca spesa, una grande quantit di calorie a disposizione dell'organismo.

Ora
fare
il
i

facile astenersi dal

vino

mangiando
le

bistecche,

come

facile

vegetariano escogitando tutte


cibi pili svariati, pi

risorse dell'arte culinaria e ricer-

cando

rari e di maggior rendimento, ma non enorme di coloro che lavorano, maggioranza bisogna dimenticare che la ha una dieta che se non dinamicamente insufficiente per la prevalenza dei carboidrati, per di lunga e faticosa digestione, ne facilmente utiHzzabile. L'alcool in queste condizioni di vitto, diventa un aiuto dinamico e un aiuto fisiolgico. Di pi non bisogna trascurare l'azione di esso sopra la cenestesi, sia in relazione ai pasti che in rapporto ai lavoro. Infatti l'alcool d quel senso di all'individuo, anche con un pasto scarso ed ingrato, soddisfacimento che senza di esso si ha soltanto dopo un pranzo
^

succolento.

Altro fare esperienze ergografiche in laboratorio, altro lavorare

quotidiniamente per necessit.

Nelle

esperienze

si

prende l'individuo in
si

ottime condizioni, e in riposo, e per un tempo breve

ottiene lo sforzo
il

massimo con

facilit.

Ma

nella pratica della maggioranza,

lavoro deve

essere compito in qualunque condizione, e allora l'alcool diventa un aiuto,

perch fornisce energia anche a chi ha mangiato


ottunde la sensazione di malessere e
euforia, e
il

male

e poco;

perch
ingrato
infatti

di fatica; di

perch d una certa discreta

una subbiettiva impressione

forza che rende

meno

lavoro.

per questo che lo diciamo aiuto fisiologico:


nei pasti, possa portare danni sensibili.

nessuno

vorr sostenere, che, in tesi generale, l'alcool usato come vino, e mode-

ratamente

Cosicch riassumendo concluderemo:

ha una influenza sfavorevole sopra il lavoro muscolare, ad esso, vi un leggero aumento di lavoro subito dopo l'ingestione, questo aumento fugace, e scompare per dar luogo a una depressione notevole e di lunga durata.
I.

L'alcool

perch se anche in chi assuefatto

II.

nere

il

L'alcool perci da sconsigliarsi a tutti coloro che devono ottemassimo rendimento dal sistema muscolare, cio da evitarsi

prima

dei
III.

grandi

sforzi.

L'alcool pericoloso a tutti coloro che lavorano in condizioni


freddi, ncH'inverno,

di

temperature molto basse, come avviene nei paesi

e nell'alta montaf^na.

pv.v l'uomo che deve compire (ju<jtidianaiiii iiiI\'. L'alcool i medio lavoro, senza avere a propria disposizione un'alimentazifjne sovrahIxindaiile e ricercata, usato durante pasti sotto forma di vino e in modica ()uautilii, costituisce un aiuto notevole:
i

<i)

perche mentre possiede un valore termodinamico assai elevato,


di

brucia totalmente in seno all'organismo al posto


li

isodinamiche quantit
di

alimenti, rendendo cosi possibile a seconda dei casi

risparmiare
nc.cumulare

il

errasse e l'albumina

corporea,

oppure

di

risparmifo

le

quivalenti (piantit di sostanze alimentari;


l>)

perch*"*

senza previo lavoro digestivo


di

fornisce

le

calorie che

ss

iitiene;
')

perch colla sensazione subbiettiva


e

benessei-e e

di

euforia

rende

meno gravoso

meno

ingrato

il

lavoro quotidiano a chi ogni

giorno deve lavorare per vivere.

Il

l'rt^sidente ringrazia

il

relatore e

suoi collaboratori,

ed apre la

iliscussione sui temi svolti.


Stic.

\. liormetti: Mi congratulo vivamente


bellissima

col

professore Alber-

toni della

trattazione
la

fatta

sopra

il

ricambio materiale nello


materia, tuttavia noto

strapazzo: riconosco tutta

sua valentia
la

in tale

ome
I

ella

stessa

ha confessato

sua
sul

influenza dello strapazzo

mentale

incompetenza nel determinare nostro organismo, per cui ella


lo

si

estesa a considerare di preferenza


io potrei
il

sti-ajazzo

muscolare. Or indi constatazioni

vece

dimostrare anatomicamente tutto a base

[i-atiche

diverso i-apporto che corre tra lo straiazzo mentalt^ e l'orga-

nismo, a seconda che l'individuo paziente si trova in istato psichico affetto da date passioni come ira, invidia, perfetta tranquillit ecc. Da qui io deduco la necessit che in ogni ambiente sociale, in ogni raggruiipamento di [lersone vi sia una persona che regoli sentimenti nell'uomo, cosi da
i

sempre ordinati. jirof. Lussana non ha bisogno delle mie congratulazioni, jioich"' Il _i tutti hanno riconosciuta la sua valentia. Solo desidererei fare una lomanda al prof. Lussana. Non ha mai fatto osservazione lei sulla diversa azione che ha sull'organismo di un individuo una medesima quantit
tenderli
di

alcool a

passioni,
Il

seconda che l'individuo che lo prende si trova affetto da date ira, invidia, eoraggio o scoraggiamento ecc. professore d evasione a tutte le altre obbiezioni ma non risponde

come
n(">

if

alla
la

mia:

io

pretendo perch riconosco tutta la


si

difficolt.

Solo

domando

parola prima ohe


(,)uesta

levi

la

seduta.
e
spi'itabilissinii

]iarola cosi concepita: Signoi- Presidente


Congressisti.

204

Mi appello alla loro gentile compiacenza perch mi sia permesso manifestare il mio giudizio sopra il metodo di soluzione che dall'esame minuto del programma e del sistema di svolgimento tenuto sino ad ora, ho potuto rilevare dal Congresso e adottato per risolvere il problema delle malattie del lavoro. Ho tm cuore anch'io che palpita per gli operai, o se non l'avessi, dovrei averlo per la divisa che indosso, la quale

a simboleggiare un tale amore. Vengo su dal povero ne conosco quindi tutte le sofferenze e il genere di scienze coltivato nella mia carriera degli studi, troppo me ne ha fatto

appunto

diretta

popolo anch'io,
riconoscere tra

le

altre cause, l'etiologia morale.


tali studi,

ho fatto anche il militare: e durante tale serda continue osservazioni e constatazioni, ho potuto rilevare ancor pi la giustezza delle mie idee. Trovandomi adunque ora con mia grande consolazione qui a questo Congresso per trovar modo di venir in sollievo in tutti i modi possibili all'operaio, io, mentre loro hanno potuto persua-

Compreso da

vizio,

non sono assolutista n esclusivista e do tutta l'importanza che qui si vengono trattando, io, rincrescimento di vedere cosi manifestare il mio dico, sono costretto a morale della nostra salute, coefficente che per il coefficente trascurato me sino ad ora posso dire di essere stato l'unico presidio della mia sanit. Ho provato anch'io fortertiente cos' il lavoro e il dolore: pure non ho mai avuto bisogno del medico. Per questo io domando che s'inserisca nell'elenco dei temi da svolgersi, una relazione che, prima che
dersi ch'io
ai

temi

di carattere terapico fisiologico

termini

il

Congresso,
piti

io

possa fare sopra


o

l'

influenza dello stato psichico


Servir

sulle condizioni

fisiologiche

sociologiche.

questa

relazione a

rendere sempre

razionale la terapia, alla quale attendono con tanta

cura

tutti

loro spettabilissimi Congressisti.

Prof. Pieraccini:
liche)

Fa notare che
valore

negli operai l'alcool (bevande alcoo-

assume vero
i

e proprio

tossico

per dato

fatto

di

altre

intossicazioni d'origine esogena e

inquinare

tessuti del

endogena all'organismo, che possono corpo, e con le quali l'alcool si combina nell'azione
intossica.::ioni fiiiat' o comhinaie.

patogena:
per
i

si

hanno insomma

Cosi accade

lavoratori del mercurio, deirantimonio ecc.; questi operai tollerano

poco o male anche piccole quantit di sostanze alcooliche, come anche vero che gli operai gi alcoolizzati meno resistono alle intossicazioni professionali. La clinica e l'osservazione medica portata in mezzo alle masse
lavoratrici,

dimostrano quanto
gli
tutti

l'O. afferma.

Ne consegue che
resistenza di
lattie di
i

operai l)evendo sostanze alcooliche, rovinano la

tessuti del loro

organismo

spianano

la

via a

ma-

ogni genere.

Doti. Allevi:

Non conviene

nelle conclusioni del relatore. Egli

crede

che

l'alcool

non
gli

strano che

mezzo alle classi astemi danno un minor contingente


sia necessario in

operaie.
alla

I fatti

dimo-

morbilit e alla


morlalil. Queste osservazitjiii

iOf)

ma>^.>iuiu

hanno una
le

importanza e contraegli d

dicono nel
costri^tto

modo

pi assoluto

alTermuzioni del
alh; (piali
'

relatore, fjuindi
'

a dissentire dalle conclusioni


'ircr/'s:

venuto

il

collega.

/Vo/.

L'azione dell'alcool

forse

da considerarsi

pi

che

come sorgente di energia pi o meno direttamente utilizzaltilc dall'orgasoggetto in condizioni fiu nismo, come quella di un nervino ch(.' mette o meno favorevoli per utilizzare l'energia di cui a un dato momento dispone. Alcune esperienze dirette hanno dimostrato all'autore che lo sforzo a cui un certo lavoro cori'isponde, sotto l'influenza di dosi modenotevolmente maggiore rate d'alcool (P>0-GO cm. d'alcool, come Marsala)
il
f'

di

quanto non
se
si si

lo

sia

in

condizioni

solite,

tanto che

il

soggetto lavora
periodi di

come
che se

trovasse

contro resistenze
di

notevolmente superiori, e peggio


precedenti fatiche o
di

trovasse sotto l'influenza


("24

inanizioni acute

ore).

Dott. (iasperini:

Per contribuire a
miniera
di

stabilire

ricercai-e

gli

effetti

dell'alcool nell'organismo riferisce

come abbia

riscontrato la

ubriachezza

completa

mercurio del Monte Amiata, che lievvero una quantit di grappa che conteneva alcool pari a soli 25 cmc. a JX)". Osservando gli effetti dell'uso, anche moderato, delle bevande alcooliche negli affetti da idrargirismo si vede come l'alcool contribuisca
in

due

opterai della

a diminuire
iu

in

(piesti

operai la

resistenza

al lavoro
i

e
;>

tali

guasti

nel

sistema nervoso da prestarsi come soggetti


luce
Si
i

pivi

adatti

rnettei-e

meglio
e del

cumulano
i

danni dell'alcool nell'organismo umano. negli operai di dette miniere gli

etletti dell'aloool

mercurio, cosi che nell'opinione


niere
Mirio.

comune

delle popolazioni di queste


all'alcool

mi-

guasti dell'organismo

si

attribuiscono pi

che

al

mei-

Doti.

Linaschi:

Come

contributo a quanto disse

il

dott.

Pieraccini

-alle intossicazioni miste

mi sia concesso di ho osservato che la paralisi degli estensori ^ piii frequente e pi grave nei saturnini dediti agli alcoolici che in quelli ohe tanto che anche la cura elettrica d risulne faimo uso modicamente tici insufficienti o negativi nelle paralisi che si osservano nei saturnini
vazioni. Xei saturnini

aggiungere alcune mie osser-

alcoolisti.

Cosi mi porta a credere che bisogna tener molto calcolo della


_iorc o

mag-

minore resistenza del sistema nervoso la quale varia da individuo ad individui^. Ed in ci mi confermano altre osservazioni fatte sui nevrastenici e sugli isterici. Per cui credo di conchiudere che qualun(|U' -ia la causa (tossica od altra) la quale tende a minare la costituzione ed
alterare la funzionalit del
e

sistema nervoso sia

centrale

sia

periferico

quindi

a sminuirne
grave.

la

resistenza, l'alcool esercita

una azione tossica

pi o

meno


Il

206

al dolt.
.4.

Presidente d quindi

la

parola

Casari ni

di

Modena

per

la

comunicazione:

Contributo

sperimentale

all'

azione

dell'

alcool

sul lavoro muscolare.


L'A., richiamando le esperienze di Kraepelin e Deyho,

^=
e

Bernardini

istituite col

dinamometro,

quelle

di

Gaud e di Sarlo Lombard Warren,

Rossi, Frey, Tavernari, Sckeffer, loteyko


grafo,

nonch

le

opinioni del Destre,


s'

De Boek

Stefaoawska fatte coli' ergoe Gunzburg, Fere, ecc.


dell'alcool sul

sull'argomento,
nel

proposto

di

studiare

l'azione

lavoro

muscolare, tanto degli arti superiori che degli


fatte

inferiori.
di

Le ricerche furono
Modena, valendosi
sia

laboratorio

fisiologico

dell'

Universit
di

dell'ergografo brachiale del Mosso,

quello crurale del Patrizi,

coU'incitamento della volont che con quello involontario assegnando per

una larga parte

all'esperienze fatte collo stimolo artificiale.


si

Dai numerosi dati raccolti


strato in piccole dosi, determina

constatato che l'alcool, somminiun aumento d'energia sui muscoli della

gamba
cinetica)
l'attivit

pi

spiccatamente che nei muscoli dell'avambraccio {fase iper{fase

mentre, ad alte dosi, produce una manifesta diminuzione del-

muscolare, pi accentuata sempre per l'arto inferiore


il

ipocinetica).

Confrontando la differenza che passa fra


colla differenza

lavoro meccanico normale

e quello ottenuto sotto l'influenza dell'alcool per incitamento della volont,

che

si

rileva

fra
la

lavoro

artificiale

normale e lavoro

si nota che l'azione dell'alcool si fa sentire di pi, si nel momento d'esaltazione che in quello di depressione, sul lavoro muscolare ottenuto coli' eccita-

artificiale del quadricipite,

dopo

somministrazione del nervino,

mento volontario:
I

ossia l'alcool attacca


gli

prima

centri nervosi di moviperiferici.

mento, poscia affetta localm^ente


centri eccitati possono essere

apparecchi neuro-muscolari

del

cervello e quelli del midollo spinale

pi probabilmente questi che

quelli.

indotto ad ammettere che l'influenza un centro che sull'altro, e questa specie di azione differente si intende meglio sui centri spinali del braccio e della gamba, assai pi distinti l'un dall'altro di quanto non lo siano nella regione corticale. La frase volgare che il vino d alle gambe bisogna interpretarla non nel senso che le membra destinate a sostenere maggior lavoro e maggior peso siano le prime ad essere danneggiate dal
risultati ottenuti
l'A.

Dai

dell'alcool si fa sentire pi su

veleno,

ma

nel senso di un'azione quasi elettiva sul centro midollare del-

l'arto pelvico.
il

Anche
cani

le paralisi alcooliche,

Magnan

sui

avvelenati

come ebbe gi a sperimentare acutamente con alcool, si annunziano


arti inferiori.

anticipatamente nei movimenti degli


Dott.
u'^soeiursi
l'rof.
la

^07

il

Alberi : Dichiara

di

ritirare

proprio

ordine del gioniu

di

a quello del

prof.

Treves.

Tieres: Consideralo che l'uso abituale dell'alcool


delle

anche

sotto

forma

comuni hevande alcooliche,


il

risulta in generale sfavorevole

all'organismo e minaccioso, sj)ecie per certe

categorie

di

lavoratori, di

danni che valgono a neutralizzare

valoi-e

dinamogeno

dell'alcool;

considerando che per giunta, dai punto ili vista economico, le l>evande alcooliche non conviene sieno introdotte nella razione alimentare;
fa voti;

che

altri

alini(>nti

veri e

propri
ai

come l'arhumina

altri

meno

minacciosi sieno resi accessibili


ed afferma;

popolo;

che l'uso continuativo


liai

lavoratori della

di bevande alcooliche che [u essere tollerato campagna, debba essere sconsigliato per operai che

vivono nell'ambiente cittadino.


Dott. lielli : Alla richiesta del prof. Treves posso rispondere per l'armata che sin dal luglio 190") fu abolita la razione su|>plementare di

acquavite e sostituita con

una bevanda a base

di

zucchero, che a pari

spesa, fornisce 615 calorie invece delle 420 date prima 'dall'alcool.
Dott. Pt'trini:

d'accordo col prof. Treves nel ritenere che


irresistibilmente

si

debba

venire ad un voto. Si tenga per conto del fatto


gorie di lavoratori

che determinate cateal la

sono spinte
di

consumo

dell'alcool

dalle condizioni speciali del lavoro.

si

consigli

adozione dello zuc-

chero come alimento


'

risparmio.
il

iJott.

Jinhiiiu:
\'-azione
si

La

discussione uscita fuori dall'argnit^itir,

rjuaie

riguarda

delV alcool aul lavoro muscolare.

Non

puii iterci

addivenire ad una conclusione pratica


il

pei'

com-

battere l'alcoolismo nelle classi lavoratrici,


solo dall'uso dell'alcool
fattori

quale alcoolismo non dipende


anclie da altri
in

come elemento dinamogeno, ma


i

come
di

dimostrato dal fatto

che l'alcoolismo pi diffuso


ecc.) o in

alcune
di

categorie

lavoratori (es.

fuochisti

paesi e in

categorie

lavoratori che possono e anzi


(es.

Inghilterra),
i

(dove

lavoratori

mentre non usano una dieta prevalentemente vegetale).


("

usano una dieta prevalentemente azotata diffuso nei paesi agricoli del Mezzogiorno

l^rnf.

Alberto/li: L'alcool < un alimento

termodinamogeno
le

e nervino,

come termodinamogeno pu
essere sostituito dai caH'eici.

servire

sostituire

sostanze amidacee,
piale

sopratutto perch non richiede lavoro digestivo.

Ma

nervino dev.-

Le conclusioni della relazione sono io. massima confermai' dalla discussione e rispondenti allo stato attuale delle nostre cognizioni.


Doit. Petrini :

208

parte

vari lati del

Richiama il Congresso alla opportunit di trattare a tema esprimendo il parere del Congresso:
dell'uso
dell'alcool

a) sull'uso dell'alcool nella lavorazione di sostanze tossiche;


h) sulla

consigliabilit

nelle

due categorie
e

di

lavoratori
e)

manuali

e intellettuali;

sui sostitutivi dell'alcool


il

come termodinamogeno
Congresso deve avere

come

nervino.

Doti. Al/eoi: Sostiene che

un'importanza
Presenta

pratica e deve escogitare

tutti

quei mezzi di carattere economico-sociale

che possono difendere la salute e la vita della classe operaia. perci e svolge il presente ordine del giorno:

Il

Congresso considerando che

lo

zucchero ha un'alta importazione


i

alimentare fa voti perch siano aboliti


e
ratrici .

dazi doganali che lo colpiscono


in

ne rendono impossibile un uso generalizzato

mezzo

alle classi lavo-

Prof.
l'alcool.

Mi reali:

Propone che

si

tenga

a Milano im

Congresso sulche dalla

Prof. Massalongo:

Ho domandato

la

parola
si

preoccupato
voglia

relazione del prof. Albertoni e dott. P.

Lussana

addivenire ad

un ordine del giorno votato dall'assemblea. Non siamo apparecchiati a questo e potremmo con troppi precipitati giudizi pregiudicare grandemente la necessaria e urgente campagna antialcoolica anche in Italia, ima delle pi possenti e pericolose cause all'attuazione dei reclamati
provvedimenti economico-igienico-sociali.
Dalla precedente discussione ho gi capito che non vi sar certamente accordo nel concretare un ordine del giorno da approvarsi dalla maggioranza. Ed per questo che io propongo la sospensiva, riservandosi la Presidenza di proporre per il prossimo Congresso delle malattie del lavoro, il grave e capitale problema dell'alcool e dell'alcoolismo.
Prof. Pieraccini: Combatte la tesi del Massalongo di
Il

Pieraccini

non vuole
i

della
veri

scienza fatta
acquisiti

astrazione metafisica;

una sospensiva. come una debbono essere immediatamente


per
la

scienza,

applicati alla vita sociale. Noi rappresentanti della

non dobbiamo avere preoccupazioni d'interessi lesi nelle classi produttrici degli alcools; noi dobbiamo condannare non l'uso temperato, ma l'abuso degli alcoolici e concretare in un ordine del giorno le ragioni del perch si consigliano le classi proletarie ad usare temperatamente il vino e pi temperatamente ancora le altre sostanze alcooliche.
modesto
di tutti

scienza

io

il

pi

Doli. Pirri: Aderendo perfettamente a quanto ha detto Pieraccini prega il dott. Allevi di ritirare il suo ordine del giorno sembrando a lui che delle conclusioni veramente importanti si possano prendere dopo che sar discusso il tema L(i dietetica dei lavoratori a proposito dei dazi sul grano, sullo zucchero e sul caff.

2<'J

Pro/. Mas^iiloii^jn:

lif

In, ripeto, ero [ireoeciipal.. dell'online del giorno no sarebbe uscito in seguito alla dichiara/ioni' del prof. Albertoni e

'lott.

Lussana, che cio l'alcnul pu tessere ulihncnle usato ilui lavoratori muscolari, che sono la maggioranza degli operai. La fisiologia va bene vanno bene gli esperimenti di laboratorio, ma per pianto me ne dicessero,
V)

che

in

sar sempre convinto che l'alcoolismo fa grandi passi anche fra noi, il dire, colle parole della scienza ufficiale, che l'alcool <^ utile per lavoro pur moderato e in quantit pur moderata, 6 come favorire

d appoggiare quell'uso del vino che non potr mai, mai, essere scompagnato dall'abuso. Ma ora che intendo il prof. .Vlberloni accetUire l'ordine
del giorno Treves, ritiro la
dt.'l

mia proposta di sospensiva, giorno Treves posso accettarlo anch'io.


I*ri)f.

|erch^

l'ordine

Crisafnlli

K d'avviso che praticamente


possibile

l'uso arbitrario (tanto

requenle) dell'alcool agisca dannosamente


Ile

sull'organismo nervoso, oltre


distinzione

sul muscolare.

Non

quindi una

precisa nel-

l'ambiente sociale tra

lavoratori che dovrebbero

o che non

dovrebbero

avere

l'alcool

a loro discrezione.

Ammette che

il

lavoratore del pensiero

possa avere una ipersensibilit per l'alcool; ci pu dipendere, dice l'oral'ue, da IMI complesso di circostanze che sarebbe prolisso volere enume;ire in questo mom.'nto. E per l'azione dell'alcool una volta stabilita

-uperHua o
'

sostituibile

se non deleteria

naturale che debba

in

tesi

sul metabolismo organico, generale sconsigliarsi all'uso continuo, quoci,

tidiano di ogni lavoratore.

Con

s'intende,

non va menomata l'azione

terapeutica dell'alcool stesso.


/*/'>/.

Munti: Presenta

il

seguente ordine del giorno, accettato anche

dal

relatore:

*sso diccnUi nocivo specialmente

non necessario aWalimentnzione delC operaio : per tjuei lavori che producono strapazzo ' danno Jcnonieni di intossicazione: in piccola dose non dannoso e 'l'I un senso jjasser/rp'ro di benessere; per f/li effetti utili, nella razione nhiiientare del laroratori', l'alcool pu ntili,)i'i,i,- f<s,-r.' sn^'imir., >hill(j
dell'alcool

Unso

l'ccaro,

dal
ai

calJ'

e dal
(

tfi .

Messo

voti,

approvato con 22
ilal

voti

contro

V.)

G astenuti.
t-

L'ordine del giorno presentato


III

dolt. (iaspci ini

non

quindi messo

Vi

ita/ione.
v^

Esso diceva:

le l'uso delle

<

considerando hecande alcool iche, specialmente nelle c/assi che compiono " laroro preralentemente intellettuale opportuno ed utile che venga 'stituito da alim-nti di uso anche pi economico, /a coti perch renqa del 'Ito abolito jiressu (jli operai sojtjetti a ipialsiasi intossica: ione pro/rs(

//

'onf/resso inti-rnazionuc- pr-r le ina/aliie del laroro

onale


Il

210
al

dott.

Presidente

la

parola

C.

M.

Belli di Venezia

sul

tema:

Il

lavoro negli ambienti a temperatura elevata.


Relazione.

Nello studio di ogni problema igienico che riguarda il lavoro non pu considerare un singolo fattore isolatamente, ma bisogna ponderare che esplicano nello stesso il fattore in esame in rapporto con gli altri, tempo azione sulle funzioni fisiologiche dell'organismo, perch le azioni esercitate dai singoli fattori si combinano in vario modo, e l'influenza spiegata complessivamente dal lavoro la risultante del l'azione dei
si

singoli fattori di esso.


I

fattori

che

si

debbono prendere

in

esame sono

estrinseci

ed

in-

trinseci.

sono rappresentati dalle condizioni igieniche delin cui si esegue il lavoro: temperatura, umidit, pressione, rinnovamento e composizione dell'aria, illuminazione, agglomeramento, ecc. I fattori intrinseci consistono nella durata del lavoro, opera prestata,
I

fattori estrinseci

l'ambiente

speciale

{ambiente professionale)

materiali, arnesi, ecc.

Pertanto nello studio dell'influenza della temperatura ambiente elevata deve considerare tale influenza parallelamente e in rapporto con quelli altri tra i detti fattori che la possono modificare nei suoi effetti e specialmente con lo stato igrometrico dell'aria e con il consumo d'energia
si

fisica.
II

lavoro in ambienti a temperatura elevata in generale organizzato

industrialmente ed eseguito da gran

numero

di

operai, che lavorano

insieme innanzi ad ardenti focolari o in locali, dove per altre sorgenti di calorico la temperatura dell'aria supera le medie dei nostri climi, come
per esempio nelle industrie della fusione dell'acciaio, dei ferro, del rame,
del zinco, del piombo, le fabbriche di vetro, le fucine in genere, le

mac-

chine a vapore, ecc.


Il

calorico in questi stabilimenti proviene


del

dalla

irradiazione

solare

dall'irradiazione

calorico organico di tutti gli uomini che stanno

nel locale, ma principalmente deriva dalla combustione del carbon fossile. Per dare un idea della immensa quantit di calorico che si sviluppa nell'esercizio delle macchine a vapore citer l'esempio di una grande nave. Quivi sono circa un centinaio di macchine a vapore per mettere in funzione le quali si consumano in media 100 tonnellate di carbone al giorno e siccome la combustione di 1 Kg. di carbone produce circa 700 Ca., cosi si ha uno sviluppo di circa 70 milioni di Ca. al giorno. La massima parte di questo calorico si trasforma in forza meccanica, una parte si


perde
spiega
col

211

che
si

fumo,
in

ma

ne rimano tuttavia una quota considerevole


in

irradia nell'ambiente e ne eleva la temperatura

modo

sensibile.

Ci

come

generalo

la

temperatura media nelle camore delle maci

chino delle navi intorno ai 40", ma le temjiorature massimo ratrgiunirono frequentemente i 60" e sotto tropici toccano fino i 70".

Per
<i

gli

stabilimenti di terra
^

inenti personali, e vi

non posseggo, come per io navi, iucuuna immensa variet di condizioni, la cui analisi
i

farebbe facilmente oltrepassare

limiti

imposti a questa relazione.

|M'rtanto per lo

scopo

di

(juesto lavoro basta considerare

Non come lavoro a


in cui la

t-inperatura

elevata

quello

che
della

viene

eseguilo
i

in

ambienti
nelle

ti'tnperatura amliiente superi ordinariamente

30".

Le ricerche

sull'azione

temperatura
letteratura.

elevata

condizioni

naturali non sono

numerose nella

Nocht ha misurato la temperatura ascellare in 58 fuochisti di navi, lavoranti in ambienti molto caldi, ed ha trovato che, dopo due o tro ..p di lavoro, non mai inferiore a 37*^ 5 e spesso supera i .38".
la
la

Duvernay in operai di officine a temperatura alta ha riscontrato die media del jiolso dopo il lavoro raggiunge 129, le ispirazioni son<. :O. temperatura del corpo 37" 6.
i

Questi operai hanno il corpo grondante di sudore e bevono avidamente grandi quantit d'acqua per estinguere la sete irresistibile, mentre avvertono poco bisogno di mingere ed emettono urine scarse con alto peso specifico; e, quando passano dai locali sopra riscaldati in 'ocali pi

sono esposti a sbalzi di temperatura sino di 30" e pi gradi. L'azione della temperatura ambiente sull'organismo ben differente econdo lo stato igrometrico dell'aria. Nei compartimenti delle macchine delle navi ho potuto dimostrare rimentalmente che l'umidit non raggiunge i1 massimo di saturazione
freschi,

lo

|iu tollerare

stesso avvieiie nelle fonderie e in molti opifici. Pertanto l'organismo temperature sino di 60" a 70", perch il deficit di saturadell'aria

zione

lascia

.ill'esalaziuno del

un largo margino all'evaporazione del sudore e vapor acqueo dai polmoni.

Per
'

lo

l'io

.sotterranee,

contrario nelle miniere, nelle cave e specialmente nelle galanche temperature di poco superiori a 30" sono male
di

^portate, perch l'umidita dell'aria prossima al ma.ssimo


'iie,
11

satura-

di

modo che temperature, che

all'aria

condizione
piali

di non grave disagio, nei detti non possono produrre che un lavoro scarso e con tali sofferenze sembrare ini:oinpatibili con la vita. Il Maury infatti riferisce che nella
le

aperta permettono un lavoro ambienti sfibrano gli operai,

avazione delle gallerie, per


iibiente
di
soli

strade

ferrate,

con

una temperatura
al

35",

il

polso segnava ir)0-160


i

battili

lura del corpo raggiungeva

3'J".

Nondimeno non
cio

1' e la tempeda tacere che nei

lavori sotterranei interviene un'altra


1

causa importante d'insalubrit,


l'alterazione
dell'aria,

di

spesso non

si

tiene

il

debito conto,

che

212

scarsamente
corruzione.

si

rinnova e

si

trova di continuo sotto

molteplici

cause

di

Praticamente non si vei^ifica che in casi eccezionali il caso inverso, una lemperatura ambiente elevata combinata con tale secchezza dell'aria da produrre effetti dannosi sull'apparecchio respiratorio e sulcio

l'organismo in generale.
I

lavori che
il

si

eseguono negli ambienti

caldi

sono
pi

di

due specie:
e

Vi

lavoro di direzione delle macchine poco faticoso e prevalentemente

intellettuale, affidato in

generale a persone pi

colte,

temperanti,

pi morigerate di quelle, che

eseguono

lavori manuali.

Vi poi
di

il

lavoro innanzi ai fuochi


porte
luce,

che
si

richiede
il

energia fisica e grande attenzione. Inoltre per

grande consumo governo dei fuochi


fortissime
ir-

da ricordare che dalle

dei

forni

sprigionano
parte
del

radiazioni di calore e di
solo

siccli

questa
in

personale

non
di

compie un lavoro rudemente faticoso


altres

un atmosfera mollo
dalie

calda,

ma

riceve

direttamente
lavoro

le

irradiazioni
(1).

cocenti

vampe

calore e di luce
II

emanate dal fuoco


di
le

diverso genere

porta

una differenza sostanziale nella

temperature elevate e nel personale che disimpegna lavori manuali sono pi frequenti le malattie professionali. Questo fatto risulta chiaramente dalle statistiche sanitarie dell'armata, in cui il personale dirigente rappresentato dai macchinisti e il personale che esegue lavori manuali costituito dai fuochisti. Per es,, nell' ultima statistica
resistenza verso
i

pubblicata (biennio 1899-900)

si

ha nei macchinisti una percentuale


1899
e di 0,00 nel

di

casi nuovi per accidenti prodotti dall'azione diretta del calore, del freddo
e di sostanze tossiche di 0,08 nel

1900 e nei fuochisti


professionali

rispettivamente 0,G7 e 0,78

(2).

Non intendo
limito a dare

dettare

un elenco completo
al

delle

malattie

che possono conseguire


tore pi evidente ed
del tutto

lavoro in ambienti a temperature elevate e mi

un rapido sguardo a quelle in cui l'influenza del detto fatimmediata; per non debbo tacere che a noi sfugge l'influenza che tale fattore, pur non provocando fatti acuti, fivita

nisce per esercitare a lungo andare, sulle funzioni fisiologiche e special-

mente
anni
bienti
il

sulla durata della

negli operai

che

protraggono

per molti

lavoro in dette condizioni.

malattie professionali che possono conseguire al lavoro in ama temperatura elevata si possono classificare in due ordini, secondo che la temperatura stessa causa diretta e determinante, o causa predisponente od occasionale.

Le

(1)

La

luco

rtamme

e dalle

abbajliante che al momento dell'apertura dei forni emessa d'un tratto dallo masse fuse pu provocare vari morbi oculari e specialmente la cataratta e l'atrofia

dei nervi ottici.


(2)
ili

Riporto fjueste cilre

tiloball, perclu'; nella

statistica

non sono

distinti ^li accidenti consecutivi

siuMotti fattori.

Malattie
lattie del
I-

del

primo ordine suno


le

l'

anemia

il

colpo

di

calore;
degli

ma-

secondo sono

affezioni

reumatiche

f|uelle

organi

spiratoti, dell' Jipf)arato digerente e della cute.

Ciiniineiorn la tratlazi<jne

da queste ultime.
gli

Affezioni reumatiche. Si ritiene generalmente che


in
tici

operai lavoranti

aiiibienli ealdi
di
il

vadano

soggetti con grande fref|uenza ai morbi reumai

origine infettiva, per

quali

le

forli

perfrigerazioni dell'organismo

per

passaggio da ambienti soprariscaldati ad ambienti freschi rapprela

-Miterebbero

cagione jtredisponente.

Non
lier,
i

(">

facile

desumere questa frequenza

dalle statistiche

di

popolazione;

per quanto riguarda l'armata, dalle statistiche sanitarie risulta che

macchinisti e fuochisti presentano una morbosit per affezioni articolari

acute sensibilmente minore a quella delle altro categorie del personale,

ohe non

si

espongono
priori

alle incriminate perfrigerazioin'.


di
i

Laonde, pur non


istituire

negando a
molto

l'azione

tal

causa, mi parrebbe

utile

degli

studi per dimostrare


fre(|uenti

se
gli

detti

morbi
degli

articolari

acuti
(li

sono

realmente
le

tra

operai

stabilimenti

terra o se

cose

corrono a un dipresso come sulle navi.

La

relativa

immunit contro

gli

agenti patogeni delle affezioni

reu-

matiche, constatata nell'armata, dipende probabilmente:


a) dall'avvezzamento;
b) dall'ispessimento dello strato

corneo dell'epidermide che cattivo


colpo di freseo

condultore del calorico.

rappresenta

L'immunit per non vale contro le affezioni in cui non la causa predisponente, ma la vera

il

propria causa

determinante come mialgie, nevralgie e paralisi B.frviore ed effettivamente, quando una parte del corpo estuante direttamente esposta ad una
:

te

corrente

d'aria,

come

quella
le

che

proviene

da un ventilatore,

si

l'ioducono non infrequentemente


i

dette affezioni.

forni o le

-'

Per evitare bruschi passaggi di temperatura giova stabilire, presso macchine degli opifci e delle navi, tepidari, in cui gli operai lavano e depongono le sopravvesti da lavoro in ambiente a teii)['ei

lura media.
Affi-zioiu respiratorie. Tutti gli autori
ii'iioslaiite
i

concordano nell'opinione che,


sono
in questi operai

})assaggi repentini dal caldo al freddo e l'esposizione a vive

rrenti

d'aria, le malattie degli organi respiratori


di

uieno fre(|uenti

quanto, a prima iriunta, sarebbe lecito supporre.


maechinisli e fuochisti

Tale opinione trova conferma nelle statistiche sanitarie dell'armata,


il.i

cui
Ila

risulta

che

vanno

soggetti

ad affezioni
tepidari.

pleura e del polmone

meno frequentemente

del

rimanente personale

bordo. I*er la [)rofilassi di (|ueste afTezioni valgono gli stessi

Affezioni (lenii onjani dif/eren(i. Consistono in disturbi di tutto l'appaijilo

digerente ed hanno una dipendenza evidente dall'ambiente, perch


di ac(jua,

provocati dall'ingestione di grandi quantit


ft

sino a G ad 8

litri

al


giorno, che
si

214

la fortissima perdita di

bevono per compensare


di

acqua

col

sudore.
t.a

introduzione

abbondante quantit

di

acqua

indispensabile

per resistere alle alte temperature, laonde l'igiene deve combattere l'abuso,

raccomanda a tal che non bevano grandi quantit in una volta, ma si sa quanto giovano questi consigli e mezzo pi efficace quello di somministrare una bevanda sana, fresca e gradevole che, menl'uso ragionevole di questo prezioso elemento. Si
fine di consigliare agli operai

non

nello stesso tempo riparatrice. Sulle navi a buon successo alle bevande con zucchero e caff. Affezioni cutanee. L'elevata temperatura dei locali eccita fortemente la funzionalit della cute ed agisce quindi come causa predisponente alle flogosi, che trovano la cagione efficiente nei germi che pullulano sulla cute medesima, sugli abiti, ecc. Per evitare tali flogosi bisogna volgere le maggiori cure alla nettezza della persona e il miglior mezzo la doccia tiepida dopo il lavoro.
tre estingue la sete,

riesca

questo scopo

si

ricorre con

Il

calorico che irradia direttamente dalle fornaci provoca

eritemi

vere dermatiti, che vanno compresi tra


malattie professionali.

gU

infortuni piuttosto che tra le

Anemia

professionale.

opinione molto diffusa e in

tutti

trattati

viene riportato
nell'igiene

come un
si

fatto accertato

che

il

lavoro in
e

locali

con tem-

peratura elevata

rifletta

sulla

emopoiesi
per

generi

l'anemia.
di

Anche

navale

trov

credito

lunghi

anni

l'idea

un'anemia

professionale dei macchinisti e fuochisti e allo scopo di


l'esistenza e del

accertarmi del-

grado di tale anemia, intrapresi nel 1900 una serie di ricerche ematologiche su oltre 200 fuochisti, torpedinieri e marinai della marina militare. Con tali ricerche potei dimostrare che non esiste una vera anemia professionale, ma il pallore del viso, unico sintomo presentato da questo personale, dipende da una semplice oligocromemia, che scompare tostoch l'individuo sottratto all'ambiente di lavoro. Tale oligocromemia fu da me attribuita principalmente all'elevata temperatura dei locali per varie ragioni che non qui il caso di ricordare, mentre

Rho

la ritiene

dipendente dalla privazione della luce naturale.


l'influenza dei detti fattori, consigliai allora
i

Comunque, per attenuare


di sottrarre

per qualche ora al giorno

fuochisti dall'ambiente

di

mac-

china, far prender loro un

bagno
che

di sole e obbligarli

ad esercizi ginnastici

all'aria aperta (nuoto, voga, ecc.).

Ora mi pare
operai
di

desiderabile

simili

ricerche

vengano

ripetute

su

stabilimenti industriali per vedere se

l'anemia dei fonditori e


di

simili sia,

come quella

dei fuochisti,

una semplice diminuzione


la pi

emo-

globina,

se interessi pi profondamente gli elementi del sangue.

Colpo di calore. In realt dunque


lattia

importante, e la sola

ma-

professionale in cui

il

rapporto di causa ad effetto pi evidente,

il

colpo di calore.


L'espressione
colp<j
<"*

^ilf)

due quadri
il

di

calore

riunisce

clinici distinti
di

i|uasi opposti: l'uno

la

sincope termica,

l'altro

vero colpo

calore,

ho corrisponde al colpo di sole.

La sincopo termica non ^ altro eli; uno svenimento od esaurimento nervoso caratterizzato prevalentemente da sinlunn' di depressione generale 'lei sistema nervoso e della forza muscohiro e in questa forma il
calore ha evidentemente

una parte secondaria, perch

si

tratta di

esau-

rimento nervoso acutissimo da fatica in individui predisposti.

propriamente detto f" un'affezione acuta caratterizzata da iperpiressia, coma e congestione polmonare. Manson e Samhon ne fanno una malattia infettiva specifica, che designano col nome di siriasi; ma questa ipotesi non del tutto convincente e allo stolto odierno (Ielle nostre cognizioni pi opportuno ammettere che il calore ne sia la causa determinante. quando la temperatura ambiente supera Il colpo di calore accade
II

colpo

di

cjxloi-e

35^

-40^
si

Sulle navi

verifica pi

frequentemente nei mari

tropicali, speciali

mente

nel

Mar Rosso

e Golfo Persico, e colpisce

a preferenza

fuochisti

nella 2."

met della guardia.


i

Neir.Vrniata nell'ultimo biennio statistico


totale -42

colpi di calore furono

in

con

1
i

morto, cio nella proporzione


dati per fare

di

0,84 per mille dell'effettivo.


la

Mancano
Mitto

un confronto con

marina mercantile,
pi frequenti,

ma

0|inione cotnune

che

colpi di calore vi
di

siono
fuochisti

soprat-

perch

sulle

navi

commercio

sono

meno
di

giovani e

meno

indulgenti a bacco, che sulle militari.


di calore favorita

L'insorgenza del colpo


zione fisiche e individuali.

da cause
sentire
la

predisposi-

La temperatura dell'ambiente esterno


^ulle

fa

sua influenza

principali funzioni fisiologiche dell'organismo,

ma

specialmente sulla

ttM"mogenesi.

L'uomo
nel

sano, giovane, non serrato da abiti troppo


e nel

stretti,

temperante
ele-

mangiare

bere pu sopportare impunemente temperature

dovuta agli apparecchi regolatori della 'uiperatura organica, che sottraggono continuamente il calore eclimiti 'i.'ssivo dal corpo e mantengono la temperatura animale ri'>'t>-"
vate. Tale relativa

immunit

fisiologici
Ili

apparecchi regolatori sono:


L'eva|)orazione
del

1."

sudore,

che
di

in

rapporto con

lo

stato

LTrometrico e con lo stato di


2."

movimento o

riposo dell' atmosfera.


in

L'esalazione del vapor acqueo dai polmoni, che


saturazi<jne dell'aria stessa.

rapporto
in

con

il

deficit di
:V"

L'irradiazione di calorico dalla superfcie della cute, che


'0 c<in la differenza tra la lem[eratura dell'organismo e la

rafqiorto:

tem-


paratura
esterna;
b)

210

del

con

la

superfcie

corpo

scoperta;

e)

con

la

conducibilit termica dei vestiti per la parte del corpo coperta.

Cause

di predisposizione fisica quindi


detti

funzione dei

sono quelle che ostacolano la apparecchi regolatori, per cui non si ottiene un suffi-

ciente raffreddannento del corpo. Tali sono


stato di riposo dell'aria

alto grado di umidit e lo opponendosi all'evaporazione del sudore e all'esalazione del vapor acqueo dai polmoni, portano impedimento alla dispersione del calorico dell'organismo.

un

atmosferica,

che,

Cause
rarsi

di

predisposizione individuale sono quelle per cui la funzione

degli apparecchi regolatori viene a scadere e l'organismo


del

calorico

che

produce

in

eccesso.

non pu libeTra queste cause si deve

onde

mettere in prima linea l'affaticamento, che eleva la temperatura del corpo, gli effetti del lavoro si sommano con quelli della temperatura esterna.

Cause importanti sono pure

le

malattie cardiache, renali ed epatiche,

l'et avanzata, la convalescenza, la privazione d'acqua, l'abuso di

bevande
le

alcooliche e gli abiti stretti e fatti con stoffe pesanti e poco

permeabili.

La

profilassi

del

colpo

di

calore

deve rivolgersi contro

cause

predisponenti e contro la causa determinante.

Per combattere
incanalando
in
istituisce
le

le

cause

di

predisposizione fisica

bisogna attenuare
nelle

l'umidit dell'aria, evitando le perdite di vapor acqueo

macchine,

sorgenti calde nelle miniere e cosi via,

mettere l'aria

movimento, ci che si ottiene con la ventilazione artificiale, che si per combattere la causa determinante. Contro le cause di predisposizione individuale giova ridurre la tenuta ai soli calzoni, perch l'effetto refrigerante per la via della cute viene molto diminuito dal vestiario, per il quale la superficie di evaporazione del sudore trasportata all'esterno degli abiti e la penetrazione del sudore nella stoffa fa ritardare la evaporazione in modo proporzionale con lo spessore di essa. utile di ridurre la durata dei singoli turni di lavoro a un massimo di due ore, perch il lavoro muscolare una forte sorgente endogena di calorico. Bisogna provvedere un sufficiente numero di docce per rinfrescare il personale durante le pause e dopo il lavoro e mettere a disposizione degli operai bevande fresche per riparare le perdite di acqua dell'organismo con la traspirazione cutanea e con la
respirazione,

proibendo

l'

uso

dei
i

liquori

alcoolici.

Infine

necessario
dal

aprire

facili

comunicazioni tra

locali di

lavoro e l'ambiente esterno per


colpiti

poter portare rapidamente all'aria libera gli individui


istituendo a tal uopo

male,

un servizio
la

di

pronto soccorso

esclusivamente per

questo morbo.

causa determinante bisogna prevenire il riscaldaSchmidt rileva giustamente che la profilassi del colpo di calore spetta in primo luogo al costruttore, il quale deve aver di mira che la temperatura nei locali di lavoro non debba in alcuna circostanza elevarsi oltre il limite di 37". Del resto, come

Per combattere

mento

dell'aria. Sotto

questo riguardo


sempre avviene,
'^i>
i

:il7

iiiiglioiainenti igienici per gli

iiiiniodi^to

degli

industriali,

operai ridondano a vanlagperch l'uomo esplica un lavoro mag-

giore e pi perfetto, per quanto

messo in migliori condizioni di igiene. soprariscaMamento dell'aria si [>ui raggiungere: 1." con mezzi che attenuano l'irradiazione delle sorgenti di calore; 2." con mezzi che abbassano direttamente la temperatura. mezzi per attenuare l'irradiazione delle sorgenti di calore sono seguenti: Ampiezza dei locali in proporzione col numero e grandezza dei forni, imperocch quanto pi grande la massa d'aria da scaldare tanto pi tardi avverr il riscaldamento. Conveniente distanza tra la

Lo scopo

di evitare

il

parete e la bocca del f^rno affinch l'operaio abbia l'agio di sottrarsi


tratto in tratto alle pi forti influenze del, calore.

di

Rivestimento dei tubi

con convenienti materiali coibenti; accerchiamento delle superfici ii-radianli calorico delle macchine e caldaie con mantelli e parafiiochi; protezione contro l'irradiazione dalle porte dei forni. (Queste applicazioni in
verit non

dire le perdite di calorico,

vengono quasi mai trascurate, essendo necessarie per impeonde l'igiene trae indirettamente vantaggio da
la

<|uesta favorevole circostanza.

Per abbassare
quantit
l-*er

temperatura
si

si

ricorre alla introduzione di


di

immense

di

aria fresca dall'esterno


la

per mezzo

ventilatori

meccanici.

un abbassamento termico limitato il raffreddamento dipende principalmente dal rapporto tra la temperatura dell'aria raffreddante e quella dell'ambiente che si vuol raffreddare. Perci il raffreddamento maggiore, quanto maggiore la differenza di temperatura tra
con
ventilazione
ottiene
e

nelle giornate torride dell'estate quasi nullo, perch"

l'aria

esterna portata dal ventilatore e quella dell'ambiente e se aumenta

temperatura dell'aria introdotta dall'esterno, si raggiunge un limite del suddetto rapporto, al di l del quale non si ha alcun ulteriore raffreddamento.
la

Tuttavia, anche nel caso che l'aria esterna introdotta con

la

ventisi

lazione artificiale non pu apportare un raffreddamento dell'ambiente,

ricava un sensibile vantaggio dall'agitazione dell'aria, perch


in
tal

si

agevola

modo l'evaporazione

del

sudore e con questa

si

ha raffreddamento

del corpo.

realmente efficace per ottenere nelle suddelle circostanze frescamente dell'aria sino a un grado tollerabile di introdurre con ventilatori meccanici aria precedentemente raffreddata mediante l'installazione di macchine refrigeranti, le <juali raffreddano precedentemente
il

Un mezzo

riti

che deve essere condotta nei locali da lavoro. si im|iega oggigiorno largamente per conservalia bass-i temperatura sostanze facilmente de|)eribili (alimenti) o j)ericolose
l'aria,

Tale installazione

d'esplosione (polveri);
"li

si

pu dunque a buon

iliritto

invocare l'applicazione
la

questo mezzo per conservare un capitale pi prezioso:

vita

umana!


Il

218

il

Presidente

si

congratula e ringrazia

Relatore:

apre quindi la

discussione sul tema svolto.


Doti. Bajla: Preoccupato delle

conseguenze che pu avere per gli

operai allo stato attuale della legislazione una non esatta distinzione fra

malattia professionale ed infortunio sul lavoro, crede opportuno far rile-

vare che

il

colpo di calore da considerarsi, e tale anche considerato,

come un
un vero
in

infortunio sul lavoro.

Doti. Petrilli:

Concorda

col dott.

Bajla nel ritenere

il

colpo di calore

e proprio infortunio.

concorso

col dott.

Richiama una relazione fatta dall'oratore Sozzi per il Congresso dei gazisti nel 1902. Ha
le

potuto

constatare
si

che

affezioni

respiratorie

sono

pi
in

frequenti
si

di

quanto
il

creda. Ritiene per le particolari condizioni

cui

svolgeva

lavoro (aria libera) che dette affezioni respiratorie fossero direttamente

attribuibili alle influenze termiche.

favorevole alle flanelle bagnate, ai

Dopo il Congresso Union des Gaz ha adottato per fuochisti il metodo di ^2 eli carica e '7$ d'ora di riposo. Ritiene per anche il periodo di ^j g', eccessivo.
bagni
V
tiepidi,

ma

sopratutto alla riduzione di orario.

Dott.

Gi^lioli:

Concorda

col dott. Petrini

a proposito dell'influenza
;

sull'apparato respiratorio degli ambienti di lavoro sovrariscaldati

riferisce

anche sopra le altecazioni dell'apparato circolatorio; insiste sopra la speciale importanza del genere di lavoro eseguito, e crede che regolamenti che stabiliscano una limitazione delle ore di lavoro in proporzione colla temperatura e col genere di lavoro eseguito, s' impongano in modo assoluto.
Prof. Halin: Die Regelung der hygienischen Arbeitsverhltnisse der Heizer auf Dampfschiffen ist von grosser internationaler Bedeutung, weil das Arbeitspersonal international ist, d. h. der Italiener heute auf

einem deutschen, morgen auf einem italienischen Shiffe dient. Man solite diese Frage zur eingehenden Beratung auf einem nchsten Congresso aufzustellen und dann die Anforderungen, welche wenigstens auf neugebauten Schiffen an Luftraum, Ventilation, Treppenverbindungen, Temperatur gestellt werden mssen, praecisiren.

Come medico addetto ad una vetreria dove si fabbricano damigiane ecc., posso assicurare che in questi operai, che lavorano in un ambiente in cui la temperatura oltremodo elevata, si riscontrano non solo disturbi degli organi respiratori, ma eziandio degli oi'gani della circolazione, ad esempio aortiti, ed inoltre disturbi gastro-intestinali, e forme speciali di dermatosi.
Dott. Gatti:
bottiglie,

Anche
di

io consiglio,

oltre la

ventilazione

od

immissione

di

correnti

aria fredda,

una notevole diminuzione

delle ore di lavoro.

Dott. Gasperini:

dei macchinisti e fuochisti alle

lavoratori

Nota come siano i lavoratori del vetro pi esposti temperature maggiormente elevate. Questi vengono ben pagati in vista anche delle vere malattie del-

21<>

ecc.)

apparato circolatorio

(aortiti,

sclorusi

dell'apparato

digorento,

che coritraggutio sul lavoro. Ed ^ cosi giusto che l'orario di questi operai dobha avere interruzioni o limitazione, che alcuni industriali hanno
gi adottati orari
di
piii

convenienti ad eliminare

le

vere

malattie

proprie

tale jtrofessione.
Il

Presidente d la parola

al

doli.

Miicoli

perch dia lettura

della

comunicazione:

= Le
Nei
tare

aortiti latenti
fochisti marittimi
i

dei fuoehisti marittimi.

-=

l'ambulatorio di

quali vengono a consultare il medico nelPanmatone per le pivi svariate malattie, accade constacon grande frequenza come esistano lesioni dell'aorta, e talora del
in

cuore anche

individui giovani. Questi per lo pi


fatti di tutt'

non

si

accorgono del

male, e se vengono all'ospedale, per


tenza va intesa quindi per
facilmente riscontrare:
i

altra specie.

La

la-

lavoratori,

non per

il

medico.

Questi potr

di

1." Che esistano quasi sempre ectasie aortiche rilevabili col Segno Peter - Livierato e colle modalit di ascoltazione.

2.
all'

Che

in

un numero minore
non
di

di casi

esistano miocarditi associate


valvolari quasi

ectasia aortica.
3."

Che

infine

raro coesistano

vizi

sempre

dell'aorta.

Siccome

tali

lesioni esistono,

anche quando mancano


il

lesioni

reumafat-

tiche viscerali di altra natura (pleurite, artrite) o infezioni pregresse, cosi

conviene metterle
tori
1.

in

rapporto con
:

Incoro

fatto.

Probabilmente due

contribuiscono a formarle

Irradiazione del calore della macchina sulla parte superiore del

torace;
2.

Sforzo continuo nel carico del carbone.


i

Sarebbe desiderabile che durante il lavoro fendessero il torace con flanelle bagnate.
Ihitt.

fuochisti marittimi di-

Torretta:

K d'accordo

cogli

oratori

precedenti

che
1

si

deve
di

distinguere fra industria ed industria. Nella Societ Consumatori


Torino non ha osservato che 2 broncopolmoniti,
losi
1

Gas

pleurite e

tubt^rco-

in

5 anni, eccettuati
lond)aggiiii

le

comuni bronchiti
p(>r

lievi

e catarri
,Ja

bronchiali,
sforzo,

numerose

che
^r

sono

pi

|oiiiliagrri,,i

che

reumatiche.
In quest'in([ii>iiia

umi

pui>

lr allro

ehe

ilare

una grande venu-

lazione, bibite, eccitanti (caf^) e favorire l'uso delle doccie tiepide.


/V"o/.

Gardeiujhi :

studio sull'azione che

Riassume brevemente le conclusioni di un suo hanno l'organismo minimi inquinamenti dell'ati

mosfera, e a proposito dei Ianni che si verificano nelle alle temperature r.de si debba insistere sopratutto sulla limitazione delle ..re di lavom.


Il

220

il

Presidente

saluta

presenta

rappresentante del
Dott.

Provincial

Board of Health of Ontario (Canada):


d'Igiene nell'Universit di Toronto.

W.

Oldrif/ht,

professore

Prof.
tegli

\V. Oldi'ir/ht: Ringrazia


di

il

come si studino le condove macchinisti e fuochisti navali sudano e si atfaticano. Egli si permette di portare il contributo della sua personale esperienza e di quella che si fa nella sua patria in proposito, specialmente sull'orario. L'ultimo oratore ha alluso al lungo orario. Ora bene sapere che nel Canada le otto ore sono gi un fatto compiuto e
quindi dice

Presidente delle cortesi parole rivol-

essere ben lieto di vedere

dizioni igieniche degli ambienti

comune

che non

vi si

osservano

danni

rilevati dai precedenti colleghi.

Dr. E. F. Nelsaer: Im Gegensatz zu


die gunstigen

dem Herrn

Torretta, welcher

Sterblichkeitsverhltnisse
hat,

der Heizer in einer Fabrik in

bemerken, dass mann dodi zwischen Fabriken einer grosse Unterschied machen muss. Zunchst arbeiten die Heizer auf Schiffen in viel Sehichten als in Fabriken, auch sonst viel ungiinstigeren hygienischen Verhltnisse. 8ie diirften wol auch dalier in Gegensatz zu den Fabrikheizern eine viel geringere Krankheits u. Sterblichkeitsziffer aufzuweisen haben.
Turin angefhrt

mochte

ich
u.

der Tatigkeit der Ileizer auf

in

Dott. Belli :

Convengo

nelle oeservazioni

degli

oratori

preopinanti,
in

ma mi
sul

permetto

di far rilevare che,

dovendo intrattenermi

generale

tema propostomi, non mi era

possibile di

scendere negli innumere-

voli e vari particolari di ogni singola industria.

Le osservazioni
di

del prof. Mircoli

sono molto interessanti e meritano

essere prese in seria considerazione.


la

Le

statistiche della

marina milifuochisti sono

non confermano questa differenza non


tare

frequenza

di tali

forme,

ma

la interpretazione di
i

diffcile.

Nella marina militare

pi giovani, pi temperanti e soggetti ad un lavoro meglio organizzato e

meno pesante che quello dei fuochisti della marina mercantile, di et maggiore, con lavoro pi faticoso e con abuso di alcool e soprattutto di tabacco. Bisogna dunque tener conto di queste concause che possono
agire

insieme con

la

temperatura elevata dell'ambiente

ed

affrettare

r insorgenza dell'arteriosclerosi.

profilassi.

Mi pare che l'accordo sia completo anche per quanto riguarda la La maggior parte degli oratori hanno specialmente insistito
Naturalmente non
(^

sulla riduzione comjjlessiva del lavoro e sulla riduzione dei singoli turni
di questo.

possibile dettare

norme

generali- i>er questo

riguardo, dovendo la durata del lavoro totale e dei singoli turni adattarsi
alle condizioni speciali delle varie industrie.
Si leva la

seduta alle ore 12.

SKin'TA

Q( A!;'r.\.
Ijiiii'di

11 (iiu;ino

ore

14,:{()

l'r<iMi.ivn-

l'n.f.

\ ..

DKVOT
parola
al

Sir.mT\i<iM-

I),,tf

Vff;\NY).

Il

Fresidente

la

prof. li.

Massoloiigo

di

Verona

sul

tema:

Tubercolosi e legislazione del lavoro.


Sar schematico e lirnve nell'esposizione
del
del

all'ordine

Tema messo
imperocchi

giorno:

Tuberculosi e lenislaziurn^ del

laroro,

sarebbe

proprio tempo perduto che io mi dilungassi a ripetere cose da Voi tutte


consciute, che
cio^ la

prevenzione della tubercolosi fra

lavoratori deve

essere parte essenziale e [treponderante delle nostre discussioni e deliberazioni, questa

un

cumulo

di

circostanze

nostri iVatelli (la

endemica pestilenza diffondendosi e projiagandosi, per notissime, prevalentemente fra coloro dei maggioranza della nazione), che il bisogno costringe a

diuturne fatiche, a disagi d'ogni sorla, a vivere in aml)ienti antigienici,


vuoi per ignavia od egoismo dei padroni, vuoi per deficienza di coltura
e di previdenza dei dipendenti, andjienti
nati
privi di aria e di

luce, avvele-

da emanazioni malsane,
sjtirito,

costretti

a scarso ed inadeguato alimento,


di

spesso abbruttiti dal detestabile vizio dell'alcool, corruttore possente del

corpo e dello

cause queste
lo

principalissime

quel decadimento

organico che prepara e sollecita


Tutte le numerosissime vanno incontro lavoratori.
i

sviluppo dell'implacabile morbo.


malattie

multiformi

ed

accidenti

a cui

soinnial(^

iiisi<'in<\

non daiiim tante vittime

(pianto la tubercolosi.

Purtrop|o questa cronica inlo/ione


vasto
t^

il

Capitolo pi importante, pi
il

pi
di

commovente
quella

della

l^aioltr/ia

del /acoro,
del

proldema pi
rimjM'Ilentf

urgente
1''

sospirata

/.e//ista:one

Incoro

che

attuale bisogno e la civilt

moderna reclamano.
<^

indubitato che la tubercolosi prima di tutto malnttid sociale; ma pu essere ancora malattia professionale. (Uiante e quante volte il genere dell'occupazione e del lavoro fu causa diretta od indiretta lello sviluppo della tubercolosi! Le statistiche recenti lo dimostrano luminomunente e la f.ei/e sanitaria de/ /arnro dovr riconoscerlo e dichiarare
"-sa

222

aggravano

quali industrie sono, con insolita frequenza, predi^poneati della infezione


tubercolare, o meglio quali industrie producono, risvegliano od
la

temuta infezione. Preservare dalla tubercolosi l'operaio, equivale alla sua redenzione fisica, economica e morale.

Premessa

la

massima fondamentale che

il

lavoratore deve, dal frutto

quanto basta agli indispensabili bisogni suoi e della sua famiglia, secondo il luogo ed il tempo, ne consegue che una legislazione del lavoro deve prima di tutto rigorosamente e razionaldel suo lavoro, ricavare

mente sancire

le

norme

delle

mercedi, opponendosi alla cupidigia

ed

allo sfruttamento di pochi.


gli operai, non prossimo e dal diritto, ma resa necessaria dai moderni e complessi procedimenti industriali.

La

protezione dei fattori pi nobili della produzione,


di

solo

domandata dall'amor
gli

operai alla lor volta devono cooperare al loro benessere colla


e colla

temperanza

previdenza.

indispensabile, per raggiungere e consolidare questi sacrosanti e

reciproci doveri, la concordia dei propositi e la

ferma volont d'innalzare,


deve essere considerata

colla educazione ed istruzione, la coscienza civile dei lavoratori.

La

profilassi antitubercolare dell'operaio

1.0 2.

Nella officina;
In famiglia.

Profilassi antitubercolare nell'officina.

La

Legislazione del lavoro deve prima di


la

tutto,

con

criteri

umanitari

e scientifici, regolare l'arruolamento degli operai nelle officine e stabili-

menti industriali. Oltre

scrupolosa osservanza dei


Ispettore

essere eseguilo, da apposito

diligente delle condizioni fisiche


del lavoro a cui sar destinato.
Il

dovr un esame dell'aspirante, tenuto calcolo della natura


limiti d'et,

Sanitario

del lavoro,

risultato

della

visita

medica

del certificato
il

relativo

saranno

riprodotti in

apposito Casellario Sanitario e sopra


tutte le
il

Libretto personale,

che dovranno essere tenuti al corrente di cui potr andar incontro l'operaio durante
del Libretto personale
le

vicende patologiche a

suo servizio; sulla copertina


e

verranno sommariamente
il

chiaramente esposte

pi indispensabili nozioni d'igiene, con speciale riguardo alla profilassi


limite

antitubercolare. Cosi dovr essere fissato


lavoro,

massimo

delle

ore di

anche qui tenendo grande calcolo della natura del lavoro stesso. Ogni officina o stabilimento industriale dovr essere provveduto di acqua potabile, di sale da bagno, di lavabos, coll'obbligo da parte degli operai del bagno generale almeno una volta alla settimana, magari tutti
i

giorni

nell'estate e

della pulizia delle

mani

della bocca

all'

uscita

dall'officina.


(li

223

O^Mii stabilimento industriale nel quale occupalo

un

forte

numero
furrita

lavoratori dovr essere


sani, riparatori ed

provveduto

di

una (ucinu economica


si

di cibi

a buon mercato ove

reciieranno
':on

gli

operai

dove potranno provvedersi ^li alimenti <|uelli consumo o meglio istituita e gestita dagli stessi industriali che ne troveranno il loro tornaconto, jjerch^ il maggior rendimento di
celibatari e
(.'ooperatira di

famif^lia,

lavoro sta in ragione diretta della salute e robustezza del lavoratore. L' Ispettore Sanitiirio del lavoro oltre che la sorveglianza di cui
sopra, dovr tenere Conferente d' ifjienc popolare,

non meno

di

una

alla

settimana,

con

speciale

attenzione

alla

profilassi

antitubercolare

ed

antialcoolica.

Sar ancora cosa indispensabile che


e

il

Medico
i

if/ienista

del

laroro

sia informato esattamente della salute di tutti

lavoratori,

sorvegliando
il

provvedendo specialmente per


di

quelli

che possono far sorgere

sospetto

essere ammalati
sofferenti,

tubercolosi incipiente. Questi, pi di altri indisposti o


trattati

con speciali riguardi, provvedimento non solo collettivo. E queste diligenti osservazioni dell'Ispettore sanitario del lavoro dovranno estendersi ancora alle cause certe o probabili del deperimento organico di q\iesto o quell'operaio, onde

saranno

d'interesse

individuale,

ma

verificar' se ed
riali

in

quanto

'

imputabile alla natura del lavoro,


in

ai

mate-

impiegati in questa o quell'industria, alla respirazione

ambienti
specie sul

carichi di polveri o vapori irritanti, a frequenti

traumatismi,

torace ecc. ecc.

Riconosciuto poi in un operaio lo sviluppo della tubercolosi, questi dovr subito essere allontanato, e per un periodo lungo di tempo, fissato dalla Legge sul lavoro, mantenuto per esso lo stipendio. E qui sorge
tosto l'altro lato del

grave problema sociale della

lotta

colosi, l'ospitalizzazione, cio dei tisici in osp<'i'>Ii

oi.'i-iili .l'i-;.ilaiiu'nto

contro la tubero

nei Sanatori.

Ma
imposta
hilit al

questi ed altri urgenti bisogni delle classi operaie, nuli potranno

essere completamente esauditi,


quella

se

non

verr

anche
la

nel

nostro

paese
unico
V

provvida
i

Legge

dell'assicurazione

obbligatoria,

mezzo per rimuovere

pericoli

che minacciano
sanitaria,

loro esistenza,

ma-

lavoro e la disoccupazione.
l'ispezione

La spesa per

obbligatoria

per legge, dovn


in

essere sostenuta dagli industriali, secondo speciali


aj)posito regolamento.

norme sanzionate
del

La nomina
lulii

di

rpiesti

medici-i-^petlori

lavoro

sar governativa.
I

locali,

gli

ambit'iili
tutti
i

dove sono

oliliiigaii

UiNoraif
nei

uu

ojur.u.

devono pi-esentare

requisiti igienici voluti,

sia

riguardi della

capacita, ventilazione, luce e riscaldamento, sia nei riguardi di

cadauna

industria, specie per quelle nelle quali l'operaio costretto respirare aria

polverosa e caricti di particelle organiche o minerali, ovvero esposto a basse od elevate temperature che, con sj>eoiale frequenza, sono cause

"^'J

'*

occasionali dello sviluppo di malattie acute bronco- polmonali,

come

nei

minatori ecc.
I

locali di
i

lavoro saranno tenuti in

istato

di

costante

nettezza.

Le

pareti ed

pavimenti dovranno essere costruiti

in

maniera da renderne

facile la lavatura. La pulizia di questi locali dovr essere fatta quotidianamente avanti l'apertura o la chiusura del lavoro, mai durante lo stesso, coi comuni espedienti per non sollevare polvere. Non solo in ogni grande stabilimento industriale, ma anclie in ogni luogo dove sono raccolti pi operai, dovranno essere collocate opportune sputacchiere, in numero sufficiente, coU'obbligo da parte degli operai stessi di non sputare mai in terra, sanzionando penalit pei trasgressori. Numerosi cartelli nei corridoi, negli ambulatori, ecc., porteranno stampate
le

massime

pi elementari riguardanti la profilassi della tubercolosi, quali

per esempio:

La

tubercolosi fra tutte

le

malattie

quella

che

fa

il

maggior numero
che
si

di vittime ,

La

tubercolosi causata da
,

un microbo
diffondi

trova negli sputi di persone tubercolose


,

Questi

spuli

dono
<i

la tubercolosi

Se voi volete impedire

ai tubercolosi

sputare
,

per terra, non date voi stesso questo esempio pericoloso e ripugnante

proibito di sputare

terra
,

L'alcoolismo

favorisce e prepara lo

sviluppo della tubercolosi

ecc.,

ecc.

Profilassi antitubercolare in famiglia.

Qui s'impone subito

il

grave e capitale problema delle

abitazioni

operaie. L'importanza etiologica delle abitazioni operaie malsane, e sono

])urtroppo la grande maggioranza, nello sviluppo della tubercolosi,

venne
e

luminosamente

sperimentalmente dimostrata, non

solo

dalla

lunga

ancora dalle recenti, notissime e diligentissime inchieste fatte, specialmente in Germania, Francia e Belgio. Aria libera pi possenti nemici del bacillo tubercolare. e pura e luce diffusa sono
dolorosa esperienza,
i

ma

La

tubercolosi la malattia dell'oscurit.


le predilette abitazioni dei

Le

abitazioni dei nostri operai

sono

bacilli tul>ercolari:

quivi

il

contagio della
razionale pro-

tubercolosi imperversa.
filassi

Non arriveremo giammai ad una

antitubercolare e ad attenuare o sospendere la quotidiana ecatombe, senza provvedere sollecitamente di abitazioni igieniche ed a buon mercato gli operai e
le

loro famiglie.

Sempre per quel sovrano


lute

principio sociale ed

economico che

la sa-

del

lavoratore

la

condizione

indispensabile

dell'industria e del
dell'industria e del

lavoro, spetta ai padroni, a seconda dell'importanza

numero
mercede,

degli oi)erai, separatamente o riuniti in consorzio, provvedere di

abitazioni sane ed a
in f[uote

buon mercato i propri dijiendenti, trattenendo sulla minime, il valore della locazione. Questo deve stabilire la Legislazione sanitaria del lavoro e Governo ed Autorit dovranno, non solo incoraggiare, ma favorire con tutti mozzi possibili, con tutto lo
i

i'^i

iiiizialiva
\>rr
il

InciliiHziuiii,

qu'sta griindc e
il

serr sociale e per

doverosa progresso civile.

iiocessario berics-

In attesa di questo necessario

provvedimento
ehe

A.urninistrazioni comunali
.piHrtieri

iiitrapn-ndaiio ..pera
esistenti,

od ahita/ioni

gi.-,

urgente che le risanamento in quei l'esperienza ha indicato come


di

sar

focolai pericolosissimi dell'infezione tubercolare. ciale dovr occuparsi di questa nobile

Una Commissione
indicando
l-

missione

speopere da

compiere
senz.i

per risanare, quanto e possibile, queste micidiali abitazioni tema d'impiegare anche dei mezzi eroici, cio l'espropriazione e la

demolizione per quello irriducibili. Spetta al lavoratore seguire ed aiutare questo nobile movimento indirizzato alla sua redenzione, non dimenticando mai che,
rante
(lei

suoi disagi economici e delle sue malattie


il

il

detestabile

causa prepondeabuso

degli alcoolic. L'alcoolismo


eoj.psi.

pi

grande

e fedele alleato della lul.ei-

K qui voglio richiamare la vostra attenzione sulla necessita di provvedere per una quantit infinita di miseri lavoratori, addirittura dimenticati,

vittime fr.'quenti .Iella tubercolosi, occupati

nelle cosidette

/>/Vc'o/<-

inf/iisiiif

ed a domicili*^.

Nessuna legge, nessuna norma, nessun aiuto vengono incontro a questi innumerevoli sfortunati che vivono in ambienti sovranamente antigienici,

notte, tanto

con scarso ed insufficiente alimento, che faticano di giorno di da trascinare una grama esistenza; sono queste le vittime
dell'orribile

sweating-syslem ^ uno dei tanti mezzi crudeli ad oltranza. L'Ispettore Sanitario del lavoro deve ancora valicare la soglia di questi domicili privati nei quali si sofIVe, si piange e si muore nel pi profondo silenzio e deve tutto vedere, consigliare e

ignorate

della concorrenza

provvedere.

nel

Per le operaie s'impone il riposo iiell'uhimo mese di gravidanza e primo del puerperio coll'obbligo di corrispondervi durante questo pe-

riodo di met

almeno

dello stipendio.

Questo reclamato
per
la

non solo nei


il

riguardi igienici d'ordine

generale,
della

madre
e

per

nascituro,

ma

ancora nei riguardi


periodo

profilassi

antitubercolare

perche
in

nessun
per
tutti

altro

come questo
('n.^ise

della

vita

muliebre

p'ricoloso

lo
i

sviluppo

della tubercolosi e

dovranno
di

perci

essere

favorite

modi quelle provvide

Matmatn che
la

valgono ad assicurare
carit

alle

0|.eraie nell'epoca del parto

un'equa indennit.
lavoro o
nobile

La legge igienica

sul

privata

dovranno

provvedere alla nutrizione ed alla custodia dei figli delle op.'raie oocuprtte nelle officine durante primi anni dell'esistenza coi Dispensari, coi
i

Presepi v cogli

.Asili

infantili,
mil.. e

ecc.

Sara ancora o|M>rM

pi-.-wido

complemento

indis[.en>ai.ile del

benessere dei lavoratori e della salubrit delle abitazioni, sviluppare la coltura della vita donnestica, insegnando alla donna specialmente la buona
tenuta della casa, la saggia amministrazione del suo patrimonio, la razionale alimentazione sana ed economica, ecc.

A
private.

questo potranno provvedere

filantropicbe
di

istituzioni

pubbliche o
i

Ecco perci

la

necessit

riordinare e coordinare, secondo

moderni bisogni, l'Assistenza e Beneficenza. I Governi imparino che nelle lagrime del povero vi sono per essi istruzioni e doveri (De Gerardo). La miseria non un fenomeno dei nostri tempi, essa coeva alla vita economica dell'umanit, perch essa specialmente causata dalle disuguaglianze che natura pone nelle facolt fisiche, morali ed intellettuali degli individui. Ma dovere nostro, dovere di tutti d'impedire con ogni mezzo le conseguenze che da tali disuguaglianze derivano. Dobbiamo volere e fermamente volere
!

Il

Relatore e

sottoscritti

presentano

il

seguente

ORDINE DEL GIORNO:

Il

Congresso Internazdonate per


nei giorni 9-14

le

Malattie

del

lavoro

tenuto in

Milano colosi fra

giugno, rieonosciuto che la profilassi della tuber-

i lavoratori il problema pi importante, pi vasto e pi commovente della patologia del lavoro, esprime concorde parere sulla urgente necessit di una legislazione sanitaria del lavoro che tuteli in ogni sua

parte la salute

dell'operaio preservandolo cosi da questa

endemica

infe-

zione, nella quale si

compendiano

tutti

fattori della sua miseria fisica,

economica, morale.

meglio raggiungere questo scopo, considerando che la tubercolosi


carattere

malattia di

essenzialmente sociale,

il

Congresso fa
che gi

voti che

nella lotta antitubercolare intervengano direttauente gli Stati, coordinando

ed integrando la loro azione con

quella

degli Enti

funzionano

a questo scopo e delle iniziative private. Fa voti ancora perch gli Stati vi destinino competenti stanziauwnti chiamando a contribuire le amministrazioni pubbliche locali e gli industriali.

TeleivY, Gasperini, Giglioli, Pieraccini, Allevi,


PiRRi,
Il

Petrini,

Crisafulll
la

Presidente
svolto.

si

congratula col

Relatore ed apre

discussione sul

tema

Doti. Rubino: La tubercolosi pi che una malattia professionale una malattia sociale. T>g miswre che si adotterranno perci a combattere

la

mbercolosi sono

solamente
|)iii

erticaci,

quando saranno
e

diniitt

a misuri

prt'ventive e
(!ln'

n-pressiv;
utili

g;n*rali

pi

larghe

di

quella proposi?,

sono ccrUiincnte

ma

iri3unici<Mili.

Lu base

dflla profilassi contro

la

tubercolosi dev' essere la (l'-nun:/" obbliiinl'uin.


Il

l'rt'sideiile
-^i

comunica all'Assemblea come


fscUschaft fnr
il.

la rivista Alfliiinitchi;

lrlurin * r la

Si):nlf

.\f<"izin

Mbbiann dflitralo

a!

Congresso
Dotf.

il

l)ttf.

Xi'issfr di

Berlinu.

/'/.

fJurrufiuo: (liacalmuto - Girgenti).

Avendo per
studiare
le

circa 18 anni
zolfifere

esercitato la
T'altaniz/etla
/'"Ifatai

professione
'

di

Medico-Chii'urgo

in

due [)rovincie
le

ho avuto occasione ed ho potuto osservare clie mentre


(jirgenti,

di
le

malattie

dei

hroncltid,

bronro-poliin-

innnili,

l'rii/iseina,

l'asma, le lofiibaf/ini,
(ciftjsi,

l'

ancItiloHtomioHi, h- fruir b'

pei'l'ciiijni Ji'iiclv,

lofdosij

e f/li in/'orluni ecc.

sono all'ordine del


la

giorno,
si

con

somma

meraviglia

ho osservato

che

tuhrrcolou

non

osserva nei

zol fatai.

Forse ci avverr, perch<^

gli

aaiUi dello zolfo

iirrido/u) o

Inoltre ho potuto

paralizzano l'azione del bacillo di Koch. osservare che la malaria rara nei

zolAitai

certamente avviene perch l'anidride solforosa che si sviluppa dai calderoni o dai forni dove si fonde lo zolfo, allontana, paralizza o uccide
/'.

\nophelrs.

Tutto ci ho pure osservalo nelle qualit


per ben 14 anni ho disimpegnalo nel

di

Ufficiale Sanitario,

Comune

di

che Racalmuto, eminente-

mente

zolfifero.

manchevolezza della Legislazione atlavoratori si possono distogliere con la denuncia, crede che la profilassi debba sopratutto fondarsi sull'educazioHf della classe lavoratrice a mezzo di conferenze e di opuscoli richiae domanda che il Congresso si esprima su questo argomento ma l'attenzione del Congresso sull'organizzazione delle squadre operaie (depisteurs) che vigilano nell'opificio lo stato di salute dei compagni, riferiscano nel caso di malattia all' Istituto antitubercolare coadiuvando
Doti.

Funoli

Considerando
i

la

tuale antitubercolare,

danni donde non

l'opeia difficile e delicata del medico, vigilano sulla

condizione

d'igiene

d'abitazione e sull'osservanza delle prescrizioni profilattiche nell'interesse


dei malati, della famiglia e dei
Doti.

compagni

di

lavoro.

Ga^perini
al
fatti

Rileva

come

tante proposte,
e

tante

|uestioni
gli
le

si

connettono

vastissimo tema, luberco!<si


i

lavoro

prega
con

aduvarie

nati a riferire

della infezione

tubercolare

connessi

industrie e di esprimere dei desiderati concordi in conformit delle pro-

poste del relatore prof,


]>resentate.
//*/.

Massalongo

e di quelle pi generali che verranno

Haiti

Si pro[)one

che venga incaricato

l'Ufficiale

Sanitario di

"i,Mu

Comune

della

profilassi della tubercolosi.


Si

228

obbligatorie

pmiione che

le

norme

della profilassi della tubercolosi siano poste

nei regolamenti d'igiene di

ogni

Comune,

per essi

dalla

legge sanitaria dal 1888.


Doti.

Backlnnd: Gewiss scheint es

als

ob die Auffassung unter den

rtzten in die Richtung geht, dass die Tuberkulose im jiingsten Lebens

Es giebt doch Erfahrungen, welche fur eine andere fiir die sogenannten FliggeschenTropfscheninfektion. Ich denke dabei auf die ungeheuren grossen Sterblichkeit unter den Arbeitern in Gewerbe, welche zu Ueberbevolkerung der Arbeitsraumes mit engem Arbeitsplatzen entladen. Wie Setzereien und Buchbindereien. Ich glaube darum dass es wiinschenwerth war Bestimmungen erhalten, dass die Arbeitspltze 1 '^/^ - 2 meter abstndig von einander sein werden.
alter aquirirt wird.

Ausicht spricht und besonders

Dott. Costantini (Trieste):


fra
i

La prevenzione
il

e la cura della tubercolosi

lavoratori

debbono

costituire
in

concetto fondamentale di quanti medici,


di

igienisti, industriali,

hanno

mira

lotta contro le malattie del lavoro e loro

raggiungere resultati cospicui nella conseguenze.

Nessun fattore morbigeno quanto la tubercolosi falcia tante esistenze. L'esempio della citt di Trieste, dove la tubercolosi in tutte le sue manifestazioni miete ancora annualmente 47-48 su 10.000 abitanti, (l dove nel Regno d'Italia questa cifra proporzionale si ridotta a 16-17 ) lo dimostra chiaramente. Torna ad onore di essa di aver adottato, con larghezza di criterii e con non indifferente spesa, misure dirette alla cura ed al ricovero dei tubercolosi e ci come poche citt di Europa, ma sul terreno della prevenzione quanto cammino ancora da percorrere! E vero che l dove regolamenti industriali sono scrupolosamente osservali, l dove gli ispettori del lavoro esercitano il loro saggio controllo la tubercolosi tende a diminuire, ma finora risultati sono appena
!

apprezzabili.

Le

inesorabili cifre date dalla statistica lo dimostrano fatalmente.

E
meno

per

ci

vuole una catena


uni agli

di

provvedimenti,
alcuni

di

cui
i

anelli sieno

saldamente

fissati gli

altri,

aurei

come

sanatori, altri

costosi,

ma

altrettanto solidi

pi che tutto per


frutti

quella legisla-

(jermania ed anche in Austria e ne darebbe tanto maggiori in questa bella Italia dove le condizioni di clima e di ambiente permettono risultati pi facili perchr la
zione sociale che
tanti

ha dato

buoni

in

jattura vi minore.

Per queste ragioni accetto senz'altro


fessore Massalongo.

le

conclusioni dell'egregio pro-


Presidente d
la

22;

I.

parula

al

di'ti.

minili

'frl'-hn

di

ViMiim

sul

tema;

Tubcrculose und industricllc Entwickiung.


Dassdie Tuberculose
isl,

uiiter keiiier

Bevolkcrungsklasse mehr verbreitet


nirgeiifls
Sliidte,

als uiiter

der

induslrielleu
uiiter deni

Arbciterschaft, dass sie


Prc>letariat

mehr
ist

Op(er Ibrdort, als


iiotwciidig
In
ist,

iiiduslrielloii

der

das

eine so feststcheiide, so oftmals bewiesene Tatsache, dass es hietur irgeiiflwelche Dateli aiizufhreii.

wohi

riichi

merkwiirdigem Gegensatz dazu steht es, dass die Lander, in denen die Industrie ilirc hochste Entwicklung erreiclit Fiat, in denen ein sehr grosser Teil der Bevolkernng zur induslrielleu Arbeitoischaft gehrt das Knglaiid und Deutschland eine verhltnismassig kleine und

Irotz l'ortschreitender Induslrialisierung stets


lalilill

sinkende Tuberciilose nior-

aufweisen, wiihrond andere Lander, die eben ersi die Bahn mdn-

strieller

Entwicklung betreten uns durch ihro grosse und steigende Tu-

(erculose inortalitat iiborrasehon.

Ich liabo in oiiier auslVibrIichon Arbeii die 'ruberculosensterblichkeit

und die Vernderungen, die sie whrend der letzten 30 Jalire duichgcrnaclit sludiert und wiJI Ihnen hier in Knrze die Resultate dieser Arbeit initteilen, so weit sie geeignet orscheinen, iibor das eben erwahnte Phaenomen und lber die Beziehungen zwischen Tuberculose und industrieller luilwicklung ein gewisses Liciit zu vorbreiten.
in

Oeslerreich

In Oesterroicb,, ebenso wie in alien anderen Landern zeigen die Berufsangehorigen der Industrie, eine beiweitem gr<")ssere Sterblichkeit an Tuberculose, als die der Landwirtschalt, die Bewohner der grossen
Sfcidte eine

grnssere als die der Mittelsladte, diese wieder eine grossere

wir die Verleilung der Tubercunach Kronlndern (Provinzen), so sehen wir ibigendes: 1869 gab es in Oeslerreich 4 Lander, in denen weniger als GO der Beriirstatigen in der Lan Iwirtscliaft tjtig waren: alle 4 haiten eine Lungeiischwindsuclitsterblichkoit liber dem Ilcichsdurchsclinitt, 1900 gab es sieben solche industrielle Lander und von diesen zeigten 5 u. zw. gerade die induslriell vurgeselirittenston eine dcn Ri'ichsdurchschnitl
als die des llachen Landes. Betrachten
losesterbliclikeit
^'

iberragende Sterblicbkeii an Tuberculuso.

Betrachten wiraberden \'erlauf der 'i'uberculosesterblichkeit wahrend


drr Jahre 1873-1902
lo
ini

Zusainnienhange

rnil

der industi-iellen Kntwicklung,


die

so st'hen wir l'ulgendes: In 10 Liindern

war

imlusirielh'

Lntwicklung

rasch vorgeschritten, dass in den Jahren 18G91903 10 Vo*^^'* '*"^^^^''*^~ schafttreibenden l^evolkerung zur Imlustrii' iibergegangen waren. N'on
diesen Landi'rn zeigen 8 ein Sinken der Tnberfulsesterblichkeil wahrend dieses Zeiiraumes: von den 6 wirtscbaftlicli stationar gebliebenen aber
zeigt

Mur

ein

Sinken der Tuberculoseslerblichkeit.


die

2:50

wird in diesen Jahren und /eigt fa-^t in alien

Dis Vej'halten dei* entziindlicheu

Erkrankungen der Atmungsorgane^

man

ja stets zur Correctur herbeiziehen solite,

durch

die

Influenzaepidemie stark

beeinflusst

Landern im Jahrfunf 1890-94 ihr Maximum. Jedes Kronland ist administrativ in eine Anzahl politischer Bezirke geteilt. Betrachten wir die polilischen Bezirke Niederr)sterreichs so sehen wir, dass die grsste Tuberculoseslerblichkeit die grossstdtischen und die
industriellen Bezirke aufweisen.

Betrachten wir aber auch hier die Aenderungen der Sterblichkeit in den Jahren 1873-1889, resp. 94 (fiir die letzten Jahre ist es infolge Aenderung der Bezirkseinteilung unmoglich, die Zahlen weiter zu verwerten), so sehen wir, dass die Tubercolose-Mortalitt der grossstdtischen Bezirke gesunken ist, die der industriellen mit starken Schwankungen annhernd gleich geblieben, die der agrarischen gestiegen (von 302324)
ist.

Betrachten wir die Sterblichkeit an Tubercolose und entziindl.

Er-

krankungen der Atmungsorgane, zusammen genommen, so sehen wir die der grossstdtischen um etwas gesunken, die der industriellen nach erheblichen Schwankungen bis 90-9i ebenfalls um etwas gesunken, die
der agrarischen erheblich gesliegen.

Wieder

also weisen die wirtschaftlich stationr gebliebenen den un-

giinstigsten Verlauf der

Curve

auf.

Betrachten wir die

osterreichischen

Stdte

mit

mehr

als

fiOOOO

Einwohner, so sehen wir, dass gerade jene Stdte, die den Namen Grossstdte mit Rechi verdienen und die in rascher wirtschaftlicher Entfaltung begriffen sind, dass Wien, Prag und die Vororte Prags, und ausserdeni Brunn (in dem aber ganz eigentiimliche Verhltnisse herrschen) die starkste Besserung aufweisen, whrend die galizischen Staedte (die wirtschaftlich stationr geblieben), kaum eine Besserung zeigen. In den Mittelstdten zeigt die Sterblichkeit an Tubercolose sowohi
als die

an Tuberculose mit entziindlicheu Erkrankungen zusammengein den Sudetenstdten, die am meisten den Charakter von Industriestdten haben und die im raschen Wachstum begriffen sind den verhltnissmssig gnstigsten Verlauf. Vergleichen wir die einzelnen grossen Stdte mit dem Kronland^

nommen

in

dem

sie

sich

befinden, so

iiberragt

in

W^eststerreich

unserer Beobachtung die Tuberculose-Mortaliti der Stdte


des dazu gehorigen Kronlandes.
In

am Anfang um vieles die

den

letzten

berculose-Mortalitiit in den Stdten der des


hert.

Jahren unserer Beobachtung aber hat sich die TuKronlandes erheblich gen-

Stdten erheblich in don den Endern. Die Stdte, die ja das Cenirum industrieller luitwicklung bilden, sie weisen eine hohere Tuberculose-

Die Tubercoloso-Moi'laiitt hat sich also


in

rascher gebessert als

Murtalilat auf, als die

I-iiiulor,

aber

gerade

in dieseii

Ceiilrt*ii

hai sich

dio Sterblichkoil aii TubiM-ciilose ani


S

ra^chcsteii gobnsseri.
uiid
Siii<iteii

selien

wii*

lei

deii

KroMlaiidcni. Bezirkcii
Ort- niit

iminer

das gleioht;
zoigon
oiiie

aiiffalloiide

Phaonomen:

hocheiitwickeitcr Industrie

hohc

Tiiboi'ciilosc-Mortalitat,

iiidiistrieller lilwickliiiig zeigeii

aber gorado die Orle mii hoher auch die grossi^ lJoss'ruiig di'rTiibcr-

ciilose-Morlaliliii
Ilalien

in

den

letzteii

Jalir/fhnteii.

wir

diircli die

geiiaue

riales (eststollen kiMUMi, dass dieses

Verarbeilung des slalislischen MaliPhaeiiomon sich stets urid lilterall

mit gesetzniiissigor

[legelmiisaigkeit

versucheii, uiis diese auffalleiiden Tatsachen

Dass wickhing
ist,

die Industrie

stets
iins,

von

wioderhoU, so rnnsseii \\\v iinn auch zi erklaren. besonrlers in den Aiifaiigssladien ihrer Knteiner hohon Tulterculosesterhhchkeit he^leitet
iiidustrielle

das zeigt

dass die

Betatigung

iind

die

mil

dieser

verbundenen l^ebensgewohnheiten des industriellen Proletariats - S<*had hclikoiten mit sich l)ringon, die zu oiiier hohen Tuberculosesterbhchkeit
luhren.

wir aber sehen, dass von einem gewissen Zeitpunkt, viflvon einor gfwissen Hnhe der industriellen Entwickluni!; an, die 'l'uborculoscsterhlichkeit rasch sinki und gerade dort am raschesien siiikt, \\o die industrielle Entwicklung am raschesten fortschreitet wenn wir sehen, wie sich diese Ersciioinung mit einer gewissen Gesetz
A\'oini
leicht

miissigkeit liborali wiederhoit, so miissen wir zu der

Annahnie gelangen,
industriellen

dass, dieses Sinken der Tuberciilosesterblichkeit durch Krfte verursacht

wird. die im allerengsten

Zusainmenhang mit dieser


diese
industrielle

Ent-

wicklung stehen, oder durch vorgerulen werden.


Erscheinungen
gezeitigt,

Entwicklung

ersi her-

Die fortschreitende industrielle Entwicklung hai zwei Gruppen von

denen ein gewaltiger Eintuss auf die Tuberwerden muss: Vor allem die wirtschartlicho und politische Organisqition der Arbeiterk lasse. Sie hai die Lebenshaltung des Arbeiters gehoben, ihm kwrzert' Arhoils/eit und hrdieren Lolm erkamplund dadurch bei dem engen Zusammenhang, derzwischen l'uberculosesterblichkcii und W'ohlstand besteht gewiss wesentlich dazu beigetragen, jenes rasche Sinken der TuhercuIosesterl)lichkeit herbeiznruhron,l!is wir gerade in industriellen
culosesterhlichkeit zugesi^hriebcn

(ii-bieten

beobachtet haben.
die fortschreitende industrielle

Dan aber hat


nit

Entwicklung (im Verein

der durch sio hervorgerufenen Organisation der Arbeiterkiasse) da/u

gelulirt,

dass auch der Slaat der industriellen Arbeiterschal't seint> l-'ursorge zuwandte: es entstanden di* Arbeiterscuutzgesetze, die Arbeiterversicherungsgesetze.

Wie

gross der Einfluss

ist,

auf die Tuberculosesterblichkeit ausubten, dass der Curve in den weststerreichischen Stadten,

den gerade die letzteren zeigt uns der Verlauf wo in don .lahren nach


Einfiilirung der

^3i

Kranken^'ersicherung (1888) ein strkeres iSinkeu der ist, das in der zweiten Hlfte der 90er Johre durch ein leichtes Steigen nur zum Teil ausgeglichen wird.
Tubei'culosesterblichkeit zu heobachten

Il

Presidente ringrazia

il

Relatore e d
sie

la

parola
Telelr)-

al

prof.

Halin:

Die Statistik der Tuberculose, wie


hat, ieidet nur,

Herr

hier vorgetrageu

auf lange zeiten ausgedehnt wird, an dem Fehler, dass friiher die Tuberculose nichtstreng genug von anderen Erkrankungen der Atmungsorgane geschieden wurde. Im iibrigen stimme ich vollkommen mit ihm iiberein, dass die Hebung des standard of life des Arbeiters, die

vvenn

sie

Versichei-ungsgesetzgebung zur Verminderung der Tuberculose beigetragen


haben.
Ich balte
die Statistik einzelner

Industrien
eine hohc

fiir

unzuverlssig,

we-

uigstens in sofern als nicht

immer

Tuberculosesterblichkeit,

auf eine

gewerbliche Schdiichkeit hinweist, sondern eher auf einen' niedrigen Standard of life, verursacht durch die niedrigen Lohne. Das ist m. T. z. B. in der Te\ilindustrie der Fall.
Doti.

Teleky: Ich

habe

stets bei

meiner Arbeit die entziindlichen

Erkrankungen der Atmungsorgane in den Kreis meiner Beteachtung gesagen und nur dortein Sinken der Tuberculosesterblichkeit angenommen

wo

es

nicht ausgeglichen wird durch

ein Steigen der Sterblichkeit

an

entzndlichen

Erkrankungen der Atmungsorgane. Ich habe dies in meinem Referate nicht erwahnt um nicht allzu schwerfallos zu machen.
P'oJ.

die Darstellung

Maasalougo: Faccio osservare, per non perdere tempo utile, mia Relazione non riguardava che un lato solo del grande problema antitubercolare come malattia sociale. Io non ho voluto, coerente agli scopi del Congresso, occuparmi solo di provvedere ad una profilassi, lavoratori nelle officine ed a ad una prevenzione della tubercolosi fra domicilio, mentre molti degli oratori che ora hanno preso la parola enche
la
i

trarono a trattare della crociata antitubercolare- sotto


aspetti,

suoi

molteplici

anche nei riguardi della cura ed assistenza dei tisici. Sarebbe grave pericolo ed ingiustificata prevenzione che noi volessimo ora, dopo la mia relazione, sanzionare sentenze sopra un argomento cos grave. Questo riservatevi di fare al prossimo Congresso Nazionale della tubercolosi che avr appunto luogo in Milano nel settembre venturo.
Prof. Pieraccini: Prende la parola per svolgere delle proposte studiate assieme ai colleghi Gasperini e Giglioli e concordate con altri che
le

hanno

sottoscritte.
col rilevai-e
il

Comincia
colosi

carattere essenzialiviente sociale della tuber-

ed afferma la necessit che lo Stato

intervenga

direttamente ed

oHicuceiiieiiie nella luttu fonlru la tubercMli-;!.


It'llu

(^lu'-^io

iiut'r-vt'nio

iliffUo

Stalo,

non potr ad

alcuno senibran-

l'iclntisto

inienipe^tivainiMil',

inquanlocht' lo Stato stesso dinanzi ad altn- malattie,


la pellagra,

come

la

malaria e

ha
lo

gisV

riconosciuto

il

principiti tlella necessita JcH' inttTvento

diretto [ter condjattere malattie di carattere sociale.

Ora se

Stato gi

ha stanziato

dei fondi per la pellagra e

per

la

nmlaria, non pu pi a lungo attendersi che stanziamenti maggiori non

vengano erogati a benefizio di una lotta che ha tanti rap|)Orti diretti con le condizioni economiche e sociali della Nazione. L'intervento dello Stato non intendiamo n che menomi, n che paralizzi le iniziative privati-, ne
tanto

meno

il

giovare alla
pale fattore

lotta antitubercolare;
di

funzionamento degli Enti che gi esistono con l'intento di ma riteniamo debba essere il princicoordinazione e di integrazione
alle
di (piel

che

si

fatto " si

far dal privato cittadino fino

pubbliche
essere

Amministrazioni, direttainlrai)resa
nel

mente
nn'/zi.

dallo Stato dipendenti.


lolla
di
tal

Una
K

genere

nnii

|)u

senza
bilancio
resti
il

larghi
dello

perci che noi rileniamo

doversi

stanziare

Stato un fondo adeguato allo scopo; e perch l'onere non

esclusi-

vamente
Il

all'erario pubblico,

noi

riteniamo che debba chiedersi


verr
cosi

contiM-

buto delle Amministrazioni pubbliche e degli industriali:


vincolo economico

che

stabilirsi

fra

Enti locali
la

AMiministrazione centrale, e fra questa e gl'industriali, sar


del

ragione
gi
cre-

maggiore

(>

piti

proficuo impulso da imprimersi


di

al

mi>vimento

iniziato, e

garanzia
di

applicazione

di

tutti

mezzi

profilattici

che

si

<ler

opportuno

mettere in azione per combattere


i

la malattia.

che dal canto loro ricevono benefizi diretti del lavoix degli operai, dovranno contribuire ad accrescere il fondo statale, in misura che riteniamo possa essere proporzionato alla importanza delle rispettive
Gl'industriali poi,

industrie ed al grado della loro nocivit specifica.

Intorno a (piesto

programma

di

azione sanitaria,
le classi sociali.

tr<i\i'i-,iimo d.i -^vi.l-

vere

le

proprie attivit tutte (|uanle

.aggiunge ancora che non sa comprendere come


si
rli

si

possa atlennare

i-ecisameiile che coi minatori di zolfo nella provincia di Caltanizzetta.

non
le

osservi mai tubercolosi. L'anidride solforosa metlesiina, senza parlare


altre

cause

concanse, non pu che disporre alla tubercolosi, con


catarri cronici ecc.

ripetute irritazioni sulle vie respiratorie, coi

Cita

questo jiroposito anche


dell'anidride solforosa,

ricercht.'

sperimentali ridettenli l'azione patogena


anidride solforosa,

come
si

disponenti' alla lubtMvolosi polmonare.


di

.aggiunge che ove


nella

svolgono vapori

non

si

osservato sparire la malaria,

come ha

detto

or ora un collega: cosi


di

Maremma
le

toscana, la dove
di

presso

miniere
I

si compiono le lavorazioni Mossa marittima, ('ampiglia ec(r.

nime,

l)()ir.

liirrufiiio:

liiiiirno

alle

osservazioni

di-I

l'ieraccini.

cio die

la tubercolosi e

la

nudaria

si

osservano invece

con pi

frequenza nei

lavoratori di zolfo debbo affermare che ci erroneo:


1"

Perch
zolfiferi.

il

Pieraccini afferma ci senza l'esatta conoscenza degli

ambienti
per
gli

2 Studi meravigliosi si

sono

iniziati sull'uso dell'anidride solforosa

ammalati
Se
il

di

it

the r colasi

3
le

Pieraccini afferma che l'anidride solforosa distrugge anche


si

piante,

non

sa capire

come mai non possa


che
si

paralizzare o uccidere

bacilli e Vanoplieles.
4 Se le esperienze,
di

sono

fatte

nelle

Maremme

col

solfato

rame, non approdarono a sono gli esperimenti.


5"

nulla, ci

non

significa,

giacch

differenti

colosi

zolfatai,

Debbo dichiarare in fine che io non lio visto morire di tubermentre che esercitano il mestiere di zolfatai e con ci
gli

non intendo parlare che


colosi.

zolfatai

acquistano Y innannit alla tuber-

Prof. Loriga: Osserva che


trario,

tutti

gli oratori,

pur dichiarando
di

il

con-

sono caduti nell'equivoco


e

di

considerare la tubercolosi

come ma-

lattia sociale

quindi

di

proporre

un insieme

provvedimenti che
la

involge tutta la lotta contro la tubercolosi. Ora, ricordando che siamo in

un Congresso per

le

malattie del lavoro crede


i

che

questione

debba

essere limitata ad indicare

principi generali di profilassi che riguardano

esclusivamente l'igiene industriale.


Prof. Massalongo: Il mio ordine del giorno non che la logica conseguenza delle premesse nella mia relazione. Vi sono in esso compresi principi e le idee dei colleghi Pieraccini e Gasperini; potr ad ogni modo aggiungervi alcune parole per venir nicontro ai desideri anche di altri congressisti. Tutti loro sanno come io abbia sempre sostenuto in Congressi e pubblicazioni che non arriveremo mai a combattere efficacemente la terribile e micidiale infezione, se non quando la profilassi della tubercolosi e l'assistenza dei tubercolosi non venga assunta dallo Stato, facendovi contribuire tutti quelli enti che ne hanno pi diritto, bisogni ed utili. La tubercolosi prima di tutto malattia sociale.
i

Doti. Rubino:
si

Riprende
si

la

parola per notare che nelle proposte che

che questo Congresso internaziopropone gi un fatto compiuto in altre nazioni. Ricorda poi che il non tener conto della proposta della denunzia obblir/atoria fatta dall' A. per combattere la tubercolosi, sia pure quella cosi detta professionale, significa non tener conto del mezzo pi efficace propugnato dalla scuola di Koch.
sono
fatte

non

tenuto conto
si

nale e che quasi tutto ci che

Doti. Gasperini:

Dopo aver notato che

fra le varie correnti

il

dis-

senso pi apparente che sostanziale, dice che l'accordo pu trovarsi fra

il

rt'Iatoic

|rir,

Mas^aloii/^o e le ideo
rifletta

f's|josl<'

Iirof.

Pieracciiii, r|iianflo si

che

la

|tro|)osta

anche per suo conto <lal di una conveniente


tubercolosi
diretto
il

legislazione

dd lavom

tiuva nei

riguardi
dell'

della

suo

pili

naturale complemento nelle idee

intervento

dello Stato

per

rendere pi eficace
Kfr\i

la lotta.

pensa che quando lo Stato coordiner tutto il movimento, intgiando la sua azione con 'piella degli enti, delle opere pie, e dei privati, senza con ci |aralizzare le lodevolissime iniziative dei filantropi, sani allora che, cominciando dalla scuola, come ci avrebbe detto se fosse stato presente il |rof. Di Vestea, sarA interesse dello Stato di far penetrare tutti gli insegnamenti, tutte le disposizioni atte a poi-tare il resultato finale chi ripromettiamo di vincere, cio la grande epidemia per-

manente che specialmente ricade


possono
losi;

fra le

classi lavoratrici.

Molle
e la

notizie

fin

d'ora

riferirsi sui

rapporti Tra certe industrie


in

tuberco-

m.a pi ancora

verr

fatto

seguito r|iiando
i

pi

generale

sar

l'attenzicjne
l'agli

che

si

porr nel registrare

rapporti fra malattia

e lavoro.

ha lungamente pensato

col collega Pieraccini sulla opportunit

Massalongo; ma ha non sapendo concepire ijualsiasi provvedimento per combattere la tubercolosi che non sia ct>ordiiiato con altri, che non formi come un tutto armonico e definito. D'altra parte non vede come alcuno possa avere difficolt a chiedere l'intervento diretto dello Stato nella questione. Si augura perci di poter compilare col prof. Massalongo un ordine del giorno che abbia
di

chioden un'aggiunta alle

conclusioni

del

prof.

dovuto convincersi che l'aggiunta e

realmente opportuna,

l'unanime approvazione.

tale

scopo

il

Presidente incarica Massalongo e Gasperini di com-

binare l'ordine del giorno,

pregando

di

aggiungere che
dagli oratori.

tutti

gli

Stati

debbano contribuire

nel

modo accennato

Il

l're.sideiile

iiietle

i|iiiii<li

in

voia/ioiie

!'.

.idilie

del giinin

>

pi

e-fhlal<

dal relatore.

K approvato airiinanimita. tolta alle on La seduta


"*

18.10.

SEDUTA QIINTA.
Martrdi
PREsinFNTF.: Prof.
I,.

l'J

(int/no

ore

8,30.

l)l';\"()r(A

del prof.

comunica la ilolorosa notizia della morti* li una figlia Roth di Potsdam e chiede al Congresso di inviare al prof. Roth un telegramma di condoglianza a nome del Congresso. Il prof. Roth doveva prendere una notevole parte al Congresso e ne fu impedito dal suo lutto famigliare. I/ai/o linns direttore delTIsiiiuto Il Presidente d la parola al doti. d'Igiene e Batteriologia di Gelsenkirchen che legge le conclusioni seguenti sul tema:
Il

l'resideiii'

Die \'erbreitun,i4 und Hekamptun^* der Ankylostomiasis, insbesondere unter Hercksichtii^uni;*

der V^erhiiltnisse in deutschen Kohlenuruben.


(Nichi zur Abstimmuni; bestimmt).
dei- Rergleute) wird hervorArten von Eingeweidewirmern, das Ankylostoma duodenale Duhini und das Ankylostoma americanum stiles;
1.

Die Ankvlostomiasis

(U urmkrankheit

gerufen durch zwei verschiedene


in

l)etitschland
.?.

ist

hisher iiur die ersle

.\rt

bekannt.

durch den Fces ausgeschiedenen Eier missen zuiiiiclist zu eingeka[isellen Lnrven werden, die entweder auf dem Wege durch den Mund oder durch die llaut in den K">rper eindringen und im Darm zu geschlechtsreifen Wiirmern auswachsen. Je nach der Zahl der Wiirmer werden die Faces melir oder weniger zahireiche Ankylostoma
Ivrankheit

Die Verbreitung der

geschieht ausschliesslich

menschliche Fakalien. Die

in

Fier enthalti'n.

Entwickelung der Fier zu Larven ist eine gewisse hheri' gewisse Feuchtigkeit, Sauerstoffzutritt notwendig. Diese physikalischen Momente bedingen es, dass in Deutschland die Ankvlo3.

Fiir die

rem[>eratur,

stomiasis nicht als Volkskranklieit, sondern als Berufskrankheit cinzelner


bergarbeiter, auftritt.
4.

'^'i6

Arbeiterkategorien, neben den Ziegelarbeitern ganz besonders der KohlenNicht alle Bergvverke sind in gleicher

Welse

fr die Verbreitung

und feuchte Gruben begnstigen ihre Verbreitung. Es muss selbstverstndlich eine Ansteckung von aussen hinzu kommen, um die Verseuchung einer Grube herbeizufhren. selbst sind die hauptschlichsten Infectionsorte 5. In der Grube diejenigen Slelien, welche direkt mit menschlichen Kothaufen beschmutzt sind. Ob die eingekapselten Larven im Stande sind, durch eigene Bewegung
der Krankheit disponiert.

Warme

weite

Larven

Strecken zuriickzulegen, erscheint zweifelhaft. Ein Transport der kann mit Kotteilchen durch den menschlichen Verkehr bis auf

Eine Verschleppung der Larven Wassererfoigen.Dass die zur kohlenstaubbefeuchtung dienende Berieselung auf den rheinisch-westflischen kohlengrube eine explosionsartige Verbreitung der Krankheit hervorgerufen habe, ist zu
grssere Entfernung vor sich gehen.

kann

ebenfalls durch

bezweifeln.
6.

Fr

die Verbreitung der

Krankheit
ihren
ist

kommen
frei

alle

Lente in Betracht,

die

Wurmeier ausscheiden und

Kot

an

Stellen entleeren,

wo

Menschen verkehren. Gleichgltig

ob die Lente durch die Krankheit bereits geschwcht sind (sogenannte Wurmkranke ) oder sich nodi gesund fiihlen (sogenannte Wurmbehaftete ). Fr die Verbreitung der Krankheit von einer Zeche zur anderen spielt der Zuzug
dabei,

von aussen und der Wechsel der Belegschaft eine grosse RoUe. 7. DieBekmpfung der Krankheit auf einer Zeche ist umso schv^deriger, je strker die Zeche verseucht ist. Erst dann darf der Kampf als beendigt gelten, wenn kein einziger Wurmtrger mehr auf ihr vorhanden ist, beziehungsweise, wenn die physikalischen Verhltnisse der Grube so geworden sind, dass sie eine Verbreitung der Krankheit unmglich machen. 8. Sorge fr eine alien hygienischen Ansprchen gengende Fkalienbeseitigung ist fr die Bekmpfung der Krankheit von besonderer Wichtigkeit. Dazu gehrt a) das Verbot, den Kot anderswo als in den Abortanlagen ber oder uiiLer Tage abzusetzen, b) Aufstellung und Ueberwachung von zahlreiclien, zweckmssig konstruierten, reinlich gehaltenen Abortkbeln unter Tage, e) Einrichtung von zweckmssigen Abortanlagen ber Tage, d) eine Desinfektion des in den Kbeln aufgeiangenen Kots erscheint praktisch unmglich und unzweckmssig. 9. Um die Krankheit auf den verseuchten Gruben zurckzudrngen, ist am wirksamsten die Ermittelung und Fernhaltung smtlicher Wurmbehafteten von der Arbeit unter Tage bis zum Nachweis der Wurmfreiheit. Dies ist nur mglich durch hufig wiederholte mikroskopische Untersuchung der Gesamtbelegschalt. Diese Untersuchungen sind durch besonders dazu ausgebildete Aerzte auszufhren. 10. Versuche zur Desinfektion ganzer Grubenstrecken haben bis jelzl irgend einen ermutigenden Erfolg nicht erkennen lassen. Desinfek:

lion ;^ro.sser (irubensirecken erscheint praktiscii uiim>glich

uti'i

liiiterijleibt

(laher :im beslen volUlandig.


11.

Die

allgemeiiie

Aufhebung

lit.'rifscliingspflicht ersclu'irit nicht

der in Deutschland eirigefiihrlen empfehienswerl, '/) weil der Kinfluss

der lierieselung nicht als so gross anzusehen ist, wie frher gelegenllicli geglaubt wurde, h) weil durch die Aulhebung der Berieselung die Gefahr der kohlenstaub-Explosionen sehr wesenllicli wachsl. Fmnierhin wird man, da das Berieselungswasser gelegenllicli zuin 'l'rinken benulzt werden

kann, als solches nicht


IVoios

Siimpfwasser

sondern

hygienisch

einwand-

Wasser benutzen
Eingehende

iniissen.

X'erbreitungsweise der Ankylostomiasis

Belehrung der Arbeiter iibcr dio Nalur und di* und das ziir N'i-rmeidung der Vnsleckung notweudigo V(M'liaIl(Mi ist ein wicliliircs Miltel Tur di' Rokfimpr?,

lung der Krankheit.


13.

Nach diesen

Prinziition

ist

im Uberbcrgaiutsbezirk

l)ortiiiund die

Bekami>fiing der Wurnikrankheit vorgenonimen und


Zeclien eine

zwar mitdem
2353
d.

Erfolge,

dass im Verlauf von etwa zvvei Iahrt?n auf den mehrfach untersuchlen

Abnahme
ist.

der Kranklieit von 13984

ani"

h uni 83,14

"
,

'ingelrt'ten

14. Die Bekmplung der Wurmkrankheit im Obeibergamlsbezirk Dortmund hat sowohi seitens der befallenen Bergleute, wie seit^'ns der Bergwerksvorwaltungen grosse wirtschalliche Opfer erforderl. Nur

durch das Zusammenwirken beider


Li;anzen
/.oit

war

es mglich, die Gefahr, die

dem

westfalischen Kohlenbergbau drohte, in verhahnismassitc so kurzer

entscheideiid zuruckzudrni^on.


Statistische

210

Uebersicht ber die

Abnahme

der

Wurmkrankheit (Ankjiostomiasis) auf der Zeche Shamrock Vn bei Herne (Bergw erks - Gesellschaft Hibernia).

==z

100

70

N. B. Die Zeche

Shamrock

'

bei

Herne \var

die

erste

Zeche, auf

der die miUroskopische Unlersuchung der Faces der GesamtbelegschaCt


ausgefiihrt wurde. Die gegen Ende Noveniber 1902 begonnene erste der GesamtbelegDurchmusterung ergab, dass bei 759 Mann (= 34,1 schaft) Wurmeier gefunden wurden. Smtliche W'urnibehaftete wurden in einer speciell zu diesem Zwecke auf der Zeche errichteten Baracke einer Abtreibungskur unterzogen und erst dann zur Grubenarbeit unter Tage wieder, wenn eine an drei Tagen ^viederholte mikroskopische

Untersuchune; ihrer Faces keine Wurmeier mehr balte erkennen lassen.

-il

der Zahl der jedesmal auf gefundeneii Wurnibehafteten zeigt die obigo Tabelle. Nach der 9 Untersuchung, die 33 Wurm^jehaftete

Die

Abnahme

1,55",,

immer

iiur

auf eine

liess, wurden der mikroskopischen Uiilersuchung diesenigen Teile der Firlegscbafi uriterzogeii, uiiter denen verbrdtnismassig hohe Zahl vr.n Wiirmbehafteten

orkeunen

gerechnet

werdoii koniite (Teildurchmusteruiigen). Ari diesen TeildurcbrMUsU'iui.gen nahmoM in erster Linie Teil allo Laute, die in eiuer dei- fniberen riilersuchungon als wurmbehaftet sich orwieseri liatten, ferner di. Arbeiter eiiizelner besonders befallener Reviere
uiid

die

besonders

befallenen Arbeilerkategorien, die Spritzmeister, Fnrderaufseher, Reiniger dtr Grubenaborte, und die Bcaucle. Die letzte Teildurcbmusle'rung, an der fast dio Ibilfle der derzoiligon Bolegschaft,

teilnabmen, ergab, dass bei


\\

Mann

0,:52

"'/o

namlich 1245 Mann, der Untersucbten, nwch

lumoier aiirgefiindon wurden.

Il

l'residenio ringrazia

il

Relatore ed apre la discussione.


di la esposizione del suo Bolge che con tanto ardore e prevenzione dell' Anchilostomiasi nelle
lui
il

/'/o/.

Ih-rroncitu:
il

Fnma
Bruns
e

intraprendere

rapporto, loda

doli.
Io

con

Inrtuna intrapreso

studio e la

miniere della Vestfalia e del Belgio, desidera di richiamare l'attenzione del Congresso sopra la f|uostiono delle anguillulo. porch.^ vede presente
il

ebbe polemica vivace sull'argomento '^2-25 anni discussione verteva sulla i)0ssibile dimorfobiosi dell'anguillula intestinale, della pialo la pseudorabdite stercorale, si vorrebbe figlia diretta libera maturantesi airostorno a vita libera.
fa.

prof. Grassi, col rpiale

La

caso recente di Anguillula, di cui ebbe materiali di coltura dal Vaccino, offrirebbe la opportunit per la soluzione dell'importante argomento. lieto intanto vedere presente il dott. Volante Giusep|M' alla
i

Ln

doti.

cui diligenza

si deve se il tunnel del Sempione si compiuto l'anemia dei minatori |otesse fare la sua comparsa.
Il

set./.-,

.-be

Congresso plaude all'opera

del

dott.

\'olante.

Prof. (Jrusfii: Ritiene che non sia impossibile dimostra..- c.hl'.Vngudliila intestinale e quella stercorale siano due specie differenti e pi

esaltamente che

sott.

il

nome

di

A/if/ni//ii/ri //(/('.s///<r//e
rAiiLrMIIiiI.i

siano confuse due


p.

specie e di cui una dimorfobiotica

I..t..<t;nale

d.) e l'altra

no (.Vnguillula Stercorale).

Uichiama l'attenzione sul pencolo che in Italia si diffonde la specie di Anchikjstoma e accenna alla circostanza clie il defecare nella latrina un mezzo di somma importanza per impedire la diffusi. -ne
Aiiioncana
d<'ir.\nchilosioma.

Pro/: Afontt

.Negli studi fatti

ci

Golgi nel

1882-84 ha
larve

>......
di

sviluppo della generazione

libera

sessuata

delle

raMiformi


strongiloides,
le

242

ma ha

notato che ci
si

non avviene sempre


direttamente
in

che talvolta
filariformi

larve

rabditiformi

senza dare la Tale fatto venne osservato studiando le feci di uno stesso individuo ci non esclude che possano esistere due specie di strongiloidi, una capace di dare la generazione libera, l'altra incapace di sviluppo ses:

trasformano generazione libera.

larve

suato nell'ambiente

esterno.

Tali
i

uno stesso

ospite e spiegare cosi

due specie potrebbero coesistere in diversi risultati. I nuovi studi del

Peroncito potranno portare luce sulla questione.

Il

prof. L.

Deoolo cede

la

presidenza

al

comm. V. Magaldi.
esecuil

Comni.

V. Magaldi: Riferisce all'assemblea a proposito di uno dei

voti del prof. Perroncito in ordine all'igiene delle latrine, che, in

zione della legge


zioni di quel titolo

sulle

case popolari,

fu

pubblicato

il

regolamento,

quale ha un intero

titolo

dedicato all'igiene delle abitazioni.


il

Le

disposi-

devono essere assolutamente osservate se

costruttore

delle case popolari, sia societ cooperativa, sia ente morale, vuole godere
i

vantaggi

di

indole finanziaria della legge. Fra le regole d'igiene sono

quelle concernenti la costruzione e la tenuta delle latrine pi perfezionate


nei luoghi dove

abbonda

l'acqua,

meno

altrove,

ma sempre

col concetto

di isolare le direzioni dai corsi di

acqua, dai pozzi, dalle cisterne.

Esprime la speranza che col diffondersi delle case popolari abbiano a migliorare le condizioni igieniche delle classi lavoratrici e quindi le diminuire grandemente quelle infermit alle cui prescrizioni tendono a
conclusioni del prof. Perroncito.
Il

Presidente d

la

parola al prof. Perroncito

di

Torino sul tema:

Le malattie

del

lavoro

di

natura parassitaria.
di malattie

In questi ultimi anni venne creata

una classe

dette

del

lavoro, dovute cio all'ambiente, al cibo, alle


cizio, o
si

acque, al genere di eser-

meglio al lavoro che l'uomo compie in speciali condizioni, E come denominata malattia dei minatori quella che gli operai contraggono nelle lunghe e calde gallerie delle miniere di carbone, d'oro e d'argento e in quelle che formano l'opera pi grandiosa dell'epoca presente (Galleria del Frejus, del Gottardo, ecc.), cosi si chiama malattia o anemia dei fornaciai quella che gli operai contraggono lavorando a fabbricare

mattoni, malattia dei solfatari quella che

si

sviluppa

negli operai delle

miniere
feri la

di zolfo,

malattia degli operai

addetti alle

fabbriche di fiammi-

cangrena dovuta

al fosforo: febbri intermittenti,

cachessia e

ma-

lattia

palustre quella dovuta alla cosidetta malaria, l'anemia da anchiloaltre elmintiasi

stoma o anguillule o da

che

contadini contraggono nelle


legiuiii
uiniiji',
(l()Vt3

-^'i

l<'

si

coltivano
di

v\<\,

<rtajli"'

'

h!i"i

V'."''-t!i

'-li"

richieggono abbondanza
Si" si

acque.
L'/.iulogia dellf

per

si

d uno sguai'du alla

divMse

inalallie

che

comprendono

tra quelle delie del lavoro, ecsiusione fatta delle lesioni


si

fisico-meccaniche che sono inerenti alla specialit del lavoro che


dagli (perai, come:
ferite,

compie
di

lacerazioni, fratture, fino alla


li

morte

essi

per
sul

lo

scoppio delle mine, ad esempio, per la caduta


le

travi,

mattonaie, ecc.,

corpo degli operai,

artieri lavorano, ed
trii'si;

sono dovute; alla cattiva igiene in cui gli in cui debbono vivere e nutra queste occupano una parte importantissima le malattie dovuta
altre
alle s|)eciali condizioni

ai

parassiti e in

modo

particolare ai parassiti animali.

Se per esempio la igiene dei minatori fosse seinpic sUiUi mit-sa come lo fu dopo la scoperta della causa essenziale della loro anemia, la
Ofierai (fino
(^

Schemnitz ha ucciso negli anni anteriori al 188<) tanti a 1500-200 all'anno), e che al Gottardo ha seminato strage (si calcolato che morti per anemia superarono dieci mila), non sarebbero mai comparse. Prova ne sia quanto si verificate al Sempione,
malattia che a
i i

dove il modesto, ma intelligente dott. Giuseppe Volante, in base alle njoderne conoscenze, seppe attuare tali provvedimenti da impedire lo sviluppo di casi di anemia da infezioni parassitarie (protozoi, ascaridi, anobilostomi, anguillule, tricocefali, ecc.).

Egli per ha adottato la visita preventiva pi scrupolosa degli operai che dovevano essere a|plicati ai lavori del grande tunnel, escludendo in
gli infetti, anche in grado mollo leggero, se non dopo completa guarigione. Se ad esempio venissero sottoposti alle stesse misure preventive e si curassero diligentemente tutti gli individui infetti da protozoi, da ascaridi, da anchilostomi e da anguil-

modo

assoluto

tutti

averne ottenuto

la

lule, ecc,

le

malattie |)rodotte dalle differenti


quali possano essere

specie

parassitarie

scom-

parirebbero da qualsiasi focolaio infettivo.

Vediamo
che
si

difalti

le

diverse malattie da parassiti

potrebbero prevenire.
i

Tra
laria,

protozoi parassiti noi

abbiamo

in

prima

linea quelli della

ma-

che come noto, si diffondono col mezzo degli anofeli, che ne succhiano germi e li fanno trascorrere nelle successive fasi lungo il tubo e nelle pareti del sistema digerente a produrre miriadi di sporozoiti che colla saliva degli stessi anofeli sono inoculati nel connettivo o nel sangue degli individui sani per la riproduzione della malattia. >ra colla cura razionale dei malarici, o meglio colla bonifica portata sull'uomo
i (

infetto

mediante

gli

specifici

della febbre

malarica,
si

si

sopprimono
di

fo-

colai d'infezione per gli anofeli sani


col

che

infettano colle morsicature e


vita .lei

sangue degli

in<lividui

malarici in detiMiiiiiiat.' cundi/ioni

]>arassili

malarici stessi.
la

Ma

malaria come

malattia

ilei

lavoro

si

comliatli>
la

distruzione degli anofeli

allo slato larvale,

impedendo

mcgliu oolla formazione di

244

pozze d'acqua nelle localit infette, specie di bonifica questa che si raggiunge molto facilmente ricorrendo agli olii pesanti di catrame, i quali costituiscono i migliori insetticidi assieme al petrolio ed agli altri olii minerali, anche adoperati a dosi molto piccole. Le babesie o pirosomi, che si trasmettono colle zecche, mentre fanno numerose vittime fra i bovini, cavalli, ovini ed i cani, non risparmiana l'uomo e sono specialmente gli operai, che, per ragioni di lavoro in certe contrade devono andare seminudi, che possono essere vittime degli ixodidi
e forse

anche

di insetti infettanti.
gli

Quanti sono
sotto la

Transvaal, della Guinea,

forma

di

che

lentamente
!

paesi caldi, delle Indie, del Congo, del che muoiono vittima dei tripanosomi, ora malattia del sonno, ora sotto quella di anemia profonda uccide? E ci per morsicature di specie di Glossine

operai dei
ecc.,

infette

cercomonadi si prendono colle acque inquinate, colle non cotti, infettati dalle mosche e dalla sporcizia di chi manipola le stesse sostanze. I sorci delle case e gli altri topi, che rodono il pane, il formaggio, le paste, i dolci, lo zucchero e quante altre sostanze che formano il comune alimento delle famiglie, coi
i

Le amebine ed

verdure crude

e cogli altri cibi

loro caccherelli

li

infettano di
tal

protozoi

diversi e specialmente di

mega-

stomi o lamblie, che per


peraio^ del

modo passano

poi nel tubo digerente dell'o-

ragazzo, del bambino ed anche talvolta delle persone che possono mantenersi relativamente pi pulite, ma che senza saperlo fanno

uso

di alimenti contaminati.

Da esperimenti
smissione
sitaria.
al

fatti, le

lamblie in otto giorni passano dal topo all'uomo


in

nel quale maturano,

come

analogo modo

si

pu ottenere

la loro tra-

topo e trovarle dopo 7-8 giorni gi incistidate (incapsulate)

nelle feci di essi, pronte e

mature

per la diffusione

della specie paras-

L'incistidamento da
costituisce la base della

me

dimostrato pel primo nei

protozoi parassiti,

propagazione nelle specie animali e nell'uomo, da quelli a questo e da questo a quelli. Cos adunque deve essere anche per gli altri flagellati e per i veri infusori (paramecci) che qualche volta vennero osservati nell'uomo e pi
loro

spesso in specie animali.

Ma

tutti questi

protozoi

si

diffondono specialmente colle acque, colcol

l'alimento solido inquinati, e


colla pulizia e colla propriet.

sempre

sudiciume che

si

pu evitare

Quando
venirne
lo

che essi producono,

passa a considerare i vermi in rapporto alle malattie si trova che attualmente noi abbiamo mezzi por presviluppo e la diffusione.
poi
si

Cosi, per esempio, essendo stabilito

dal 1876-77, che

cisticerchi

dalle mie esperienze fatte fino muoiono sicuramente alla temperatura di


delle

48-50 C.

in

meno

di 5-10', colia coltiira

carni e

dei

pesci,

fino

'

Zio

a dire portandole a mezza c*A~

mutarne lievemente
tura, in
si

la colorazione,
i

vult;

modo che
si

in tulli

punti di esse la temperatura salga a 55-60 C.

sicurissimi

che

nessuna larva o deutoscolice


tali

maturo sfugge

alla

morte, e chi

ciba di

carni

''

sicuro di inanlerifM-si incolume dalle

tenie e dai Ijotriocofali.

La

tenia leptocefala dei topi lalnienle rara nell'uomo

da non merap-

ritare considerazione;
porti colla tenia

ma

per
la

la tenia

nana

per

suoi

possibili

murimi,

costruzione di case e

di

mobili

che impodigatti e

scano
coIl(>

la ponelrazioiie dei sorci

e dei topi, la caccia a questi coi

trappole, e la pulizia stessa

dovraimo

costituire

il

mezzo sicuro per

impedire l'arrivo nel corpo dt'll'uomf dei protoscolidi delle loro larve a pi

avanzato sviluppo.
Io ricordo
doti.

sempre una osservazione comunicatami


di
si

molti anni fa dal


di

Flaminio Dionisio,

un cacciatore cio che convivendo, come

solilo gli

appassionali cacciatori, col proprio cane,


i

infettato di

echi-

nococchi,

quali svilu|)palisi nel

polmone
si

e costato

corrispondente, ave-

vano

atrofizzato la parie toracica ed aperta


le cisti di

una via lateralmente, dondf

uscivano

echinococco che

potevano raccogliere volta a volta

dallo esterno.

dt'l
'1'.

Sar anche questa una malattia da considei-arsi del lavoro spt-cial* il can? il grande distributore delle uova della echinococco
cacciatore? Si sa che
I

tremalodi che furono osservati nell'uomo sono anch'essi

il

frutto
fii-

della

mancanza

di pulizia e dell'uso di

acque inrpiinate od inquinabili


si

cilmenle, o di ortaglie e di allri alimenti mangiali erudi.

Le
poich,

ascaridi, gli euslrongili e le filarie


le

diffondono in moilo analogo,

prime specialmente,
la

dimostrato

che non

hanno bisogno

di

passare
raio,
il

in oste

secondario per arrivare a svilupparsi nell'uomo. L'operadazza,


il

sudiciume, portando alla bocca

donna se ne infettano col uova coll'embrione maturo. Le ascaridi che producono a milioni le uova, come anche lame altre specie elminliclie, vanno soggette ad una naturale distruzione che probambino,
rai^azzo o la
le
fatti

viene essenzialmente dai progressi


in
gli adulti

dall'igiene individuale.

generale applicala neirallevamenlo dei bimli e nella vita

generalmente impedisce ad una quantit

La pulizia comune per enorme di uova malo svi-

ture di ascaridi di penetrare nel corpo dell'

uomo

per assicurare

nuove generazioni, perpetuando la specie. Ci non pertanto a qualche larva dato salvarsi e basta che il salvataggio si operi in una
luppo
di

proporzione infinitesimale per avere conservata la specie, la quale volta a volta pu determinare vere epidemie, come si verificarono, non e molto a Schemnitz, dove il doti. Tht ne descrisse particolarmente sotto forma di clorosi nelle ragazze e a Taggia da (piell'uticiale sanitario con forme cliniche lievi o gi-avi a seconda del grado dell'infezione avvenuta.

Egualmente

si

propagano

le

ossiuridi;

ma

causa

di codeste infezioni


ed ingestioni sono sempre

24(j

la mancanza di pulizia che rende facile il trapasso e la diffusione della specie parassitaria. L'anchilostoma duodenale e l'americano (necator americano) si sono
il primo in Europa, Asia ed Africa, secondo specialmente in America dove venne descritto dallo Stiles, ma osservato prima dal Leitz nel Brasile ed ora studiato in Italia nelle diverse cliniche (Roma, Padova, Torino, ecc.). L'una e l'altra uncinaria (od anchilostomi) sono eminentemente ematofaghi, sugchiano sangue e per di pi elaborando materiali tossici pre-

andati disseminando pei due mondi;


il

cipitano gli individui infetti in

uno

stato di
dei

anemia

e di prostrazione pi
alle condizioni di

meno grandi

in rapporto
li

al

numero

parassiti,

nutrizione di chi

ospita e ad altre concause che possono diversamente

influire sull'andamento della malattia.

Ora
minate

noto

come

tali

anchilostomi producano uova feconde che

eli-

coll'alvo, date favorevoli condizioni,

sviluppano embrioni,
allo stato
il

quali

nati percorrono

un certo periodo

di

vita

libera

di

larve

che
in-

maturano,
fettarsi col

si

incistidano o incapsulano e attendono


di

momento

propizio
di

per penetrare nel corpo dell'uomo, o

specie animali suscettivi

acque o degli alimenti crudi, inquinati col mezza delle polveri, attraverso alla pelle nel sangue, nei polmoni e poi nel tubo digerente direttamente od indirettamente (seguendo la via cutanea tracciata prima che da altri dal Looss) ove si sviluppano allo stato di vermi perfetti perpetuando la specie parassitaria.
delle

mezzo

La

possibile penetrazione delle larve


al

mature attraverso
che talune
di esse,

alla pelle, al

pannicolo adiposo e dentro

vaso fa

non trovando

facile uscita, probabilmente permangono nell'apparato circolatorio fsse in qualche punto del sistema arterioso o venoso, come succede di diverse

specie di telerostomi
giloidi nel

nel cavallo ed gi stato scoperto per altri

stron-

cane e nei bovini, e spiegano quei fatti di persistente anemia e di sconcerti morbosi circolatori malgrado la cura efficace che dal 1880 si sa praticare seguendo le norme stabilite e sanzionate dai pi illustri
ed esteri in base alle mie ricerche.
fa,

clinici italiani

Qualche anno
che
mici.
si

un

distinto veterinario

italiano,

il

dott. Alassero,

fece col lavoro intelligente

una grande posizione


di equini

in

inviava dalle miniere della California materiali

diventati

America, mi anedi

L'esame

di essi

mise

in

evidenza un numero straordinario

uova

delle differenti specie di strongili viventi parassitarie nel tubo intestinale

del cavallo e

si

pot cosi mettere in rapporto le specie di elminti trovate


lavori di
si

coir anemia scoppiata enzootica negli equini applicati ai

quelle

miniere, e con appropriati antelmintici

si

guarirono nel mentre

pote-

rone anche stabilire

efficaci

norme

di

prevenzione.
stesse che da noi a Tombolo e allevamento ove produssero aneu-

Le

specie parassitarie che produssero l'anemia enzootica nei cavalli

delle miniere della California

erano

le

a San Rossore ed

in altre stazioni di


risiili

'^17

pro|iiil'(lri tanto da scoraggiare non pi economicamente pratici.


i

vciininosi
'

i;

morti riiiinerose noi

|)ri('tiui

da

roiidore gli allcvarnenli

Nella nostra Loinlardia ed in


111

i'ienionte, nell'Emilia e

nel Lazio, e

che si polrelb'r<j batcon danno grandissimo dei propermanenza tezzare del lavoro sono in dovrebbero che invece prendersi a coloro inascoltati da spesso prietari,
altre provincie d'Italia, le malattie parassitarie

euore

loro interessi.

Non

('

ancoi'a risoluta la questione


la

s<,'

\'An'/(u/fii/a

fntr'slinafis

e la

Psi-ndo-rliahdis stcrcornli^i, siano

stessa specie chuiiitica, o rappreatrrcoralix sia

sentino specie differenti, se

cio<^

la Pseudo-r/iahf/itis

vera-

forma dimorlbbiotica della Anguillula intestinale, come vorrebbe Grassi, poich" mentre nel 18H0 e 81 io ebbi nelle colture fatte su operai del Gottardo e delle nostre risaie le due specie o forme, Grassi e Parona non ottennero mai la Pseudo-rhabdite stercorale facendo analoghe col-

mente

la

ture; ed in recenti osservazioni sopra materiali inviatimi


dal
dott.

al

Laboratjrin

da Stroppiana Vercellese, anche a noi (Perroncito, Marzocchi, Mella) non fu dato di ottenere lo sviluppo della Pseudo-rhabdite stercorale quale io la descrissi nel 188(J, i>er quanto si siano ripeVaccino
tuti
i

diversi metodi di coltura.


il

Sta per

fatto
feci,

eliminate colle

st>

che le larve deWAnr/uitlula intentinalis. una volta trovano condizioni favorevoli, maturano rapida-

mente
sano
nel

nel loro periodo larvale e se arrivano a contatto della pelle l'attraver-

che quelle dell'.Vnchilostoma, come venne gi dimostrato mio laboratorio dal dott. Marzocchi. La Pseudo-rhadlite stercorale, sia che costituisca una forma libera dell'Anguillula intestinale, od una specie distinta svolgentesi tanto nell'intestino umano, quanto allo stato libero, anch'essa si molti|)lica e si diffonde in analogo modo; per cui si comprende come possano infettare rapidamente ed intensamente l'uomo
del pari

le

specie animali suscettive di esserne l'ospite ulteriore per

la

perpe-

tuazione della specie. Poich l'una e l'altra forma, o specie, maturantlo fa-

cilmente e raiidamente allo stato di vita libera, date condizioni favorevoli,


-^i

comprende come possano

infettare col
ai
le

mezzc

ilelle

acque

potabili

in-

quinate e forse anche coi bagni


attraverso la pelle,
i

come fanno

gambe, e per tutto il corjo larve mature dell'anchilostoma, quando


piedi, alle
si

minatori,

fornaciai o contadini

trovano

ad

avere

immersi

loro
fluida

piedi

fino alle

gambe

nelle acque

infette o nella

melma

pin o

meno

deirarrd)iente.
f.-rnii^^nn.iLa bambina infettissima di anguillule che lia foi-niio mente materiali di studio al dott. Vaccino ed a noi, ed tanti altri casi da me e da altri osservati, hanno il loro riscontro nelle osservazioni gi fatte sugli animali. In questi\ stessa ubertosa Lombardia, in varie regioni ''d in tempi diversi ebbi occasione di osservare quanto siano diffuse ed
i


intense

248

le elmintiasi per Rhabdonemi strongiloidi. Ancora recentissimamente io ebbi occasione di osservare e descrivere la morte avvenuta in una intiera nidiata di maialetti prima che avessero raggiunto i 18 giorni di et, per un'infezione intensissima da Anguillule o Rhabdonemi stron-

giloidi.

E la storia della trichina non ci ricorda forse molti casi di morti avvenute in persone di servizio, in salsicciai, ecc. che avevano consumate crude o semicotte salsiccie od altri preparati suini infetti dalla malattia t provvedimenti da adottarsi per queste Quali dovranno essere quindi malattie, o meglio per queste specie parassitarie ? Esse risultano evidenti dal ciclo evolutivo noto delle diverse specie elmintiche che si vogliono combattere. Innanzitutto negli stabilimenti gli operai grandi e piccoli dovrebbero tutti essere sottoposti a visita per la diagnosi delle forme e specie mori

bose apparenti o larvate dovute alle specie di protozoi ed elmintiche. Quindi, occorrendo, l'esame del sangue e delle feci non dovrebbero mai essere dimenticati, ed una volta diagnosticata la frequenza di qualche
specie di protozoa od elmentica nel tubo intestinale, combatterla e prevenirne la diffusione coi mezzi ora in potere della scienza.

Ma

dal riassunto fatto delle

singole specie

parassitarie

risultato

chiaro che una delle cause pi importanti per la loro diffusione consiste
nel difetto di pulizia.

L'igiene corporale,

bagni frequenti e
il

la pulizia

frequente delle mani,


i

delle braccia, dei piedi e di tutto

corpo, prima e dopo


alle
il

lavori che pos-

sono in qualche modo favorire l'arrivo alla pelle e

mature

di tutte

le

specie parassitarie, costituisce

mucose delle larve mezzo migliore per

combattere anche queste malattie del lavoro.

CONCLUSIONI
Creare un centro
ai parassiti,
di studi speciali

per

le

malattie del
le

lavoro dovute

largamente dotato per risolvere

pi importanti questioni

relative all'igiene ed alla patologia in rapporto al lavoro nelle sue varie

manifestazioni.

Creare un Museo^ dimostrativo


dere
le

di tutte

queste malattie facendone vedi esse.

specie ed

il

ciclo evolutivo di

ognuna

Segnalare agli ufficiaU sanitari gli emigranti ritornati dall'America per la cura che potrebbe essere necessaria onde impedire nuovi focolai di Necator americano. Popolarizzare la conoscenza dei parassiti pi comuni ed importanti dell'uomo e degli animali, il loro modo di diffusione e metodi preventivi per arrivare nel pi breve tempo alla distruzione delle specie parassitarie
pili

nocive.
ai

Dare incremento

bagni in rapporto

ai diversi

stabilimenti ind-


-iriali,

2'.>

in

f|uiii(li

alla

i)uli/ia lei

coipo

tutte
di

l<?

catiigorie

sociali, in

mollo

[liii'ticolare
le

nel ceto operaio,

a scopo

igiene

individuale
il

e pre-

ventivo per

malattie

che

si

(liffondono

mediante

sudiciume, u la

mancata

pulizia.

Provvedere ed assicurare la salul>ritf delle acque e degli alimenti di natura animale e vegetale. Le sostanze escrementizie, prima di abbantlonarlc per ragricoltura,

vengano sottoposte a
elementi patogeni.
speciali

speciali

trattamenti

allo

scupo

di

uccidere

tutti

gli

Promuovere conferenze
tuiMiel, ecc.,
coli

da tenersi
il

agli operai
risaie, delle
di

delle

diverse

industrie, e dedicali ai lavori dei

campi, delle

miniere, dei
dai peri-

nello scopo di insegnar loro

modo

difendersi

e dalle malattie, in

rapporto col lavoro che compiono.

Introdurre
parassitarie
tliante
irli

|iiu

nell'insegnamento elementare la conoscenza delle specie importanti coi metodi jjrevenlivi pii adatti, anche mei

conferenze e lezioni pratiche serali e domenicali, Ira


dai veterinari
pratici;

contadini e

operai da farsi dai medici e

ed

intanto prov-

vedere, acciocch('> nelle princijiali Universit l'insegnamento della Parassitologia


si

faccia

sperimentale

dimostrativo

con

larghezza
in

di

mezzi

renlendolo obbligatorio, come


ed in Inijliillena.

lo

gi nel Belgio, in Francia,

Germania

li

Presidente rin,uia>ia l'Uratore che apre

la

discussione:
degli studi di Persullo svi-

Prof. Afond :
roncito sugli
lup|o degli

Aggiunge osservazioni

in

conferma

ossiuridi: riferisce studi suoi e del dott. Taidelli

ossiuridi nell'appendice cecale: tale fatto per

aveva impor-

tanza come condizione predisponente alle appendiciti che sono frequenti


tra
i

lavoratori.

Per
1.

la difesa dei lavoratori

contro l'anchiloslomiasi vorrebl)e:


feci dei

che

medici

di

bordo procedano all'esame delle

reduci

dall'America
2."

impedire l'importazione dell'anchilostoma americano; che nei centri minerari, nei luoghi di lavorazione dei laterizi,
jier
i

nei [aesi irrigui,

medici dei lavoratori facciano

la

ricerca

sistematica

delle

anchilostoma e con la spedalizzazione e la cura pronta degli infetti conducano all'e-^tinzione dell'infezione ancliilostomiatica. estinzione dimostrata possibili ilai meravigilosi risultati ottenuti durante il

uova

di

traforo del Si'mpione, grazie alla larghezza dell'impresa

Bmnd

Brandau

ed

all'attivit

lei

dott.

Volante.

Prof.

Ohlrii/lit:

Afferma che
che
altri

nel

(anada non

?>i

os^eiM. ancora
la

r.-inchilostomiasi, ne sa

l'abbiano osservata. \'ista

facilita di

passaggio specialmente da
presto vi
si

New

York a Cana<h, non

e improbabile

che

anche questa infezione; tanto pi clie col arrivano dall'europa molti operai addetti alle ferrovie. Spera che facendo tesoro
utiporti


di

250

si

quanto riferirono
forti

gli

egregi studiosi,

possa in Canada essere abbadell' Anchilostoma.

stanza

per contrastare la diffusione

Prof. Bernabei: Si compiace della proposta Monti che avrebbe

egli

stesso fatta perch suggeritagli da questo fatto che qui gli piace ricordare.

Nella provincia

di

Siena, dove

non

si

anchilostomiasi, questo vi fu importato da

aveva avuto esempio alcuno di una famiglia colonica di Ratosto

polano che emigrata nel Brasile

ritornava

infettata

ritornava
fu soltanto

in patria a cagione di questo invalidamento parassitario.

Ma

mesi che ne fu fatta la diagnosi, quando cio il pi malato venne inviato dal Comune per grave malattia anemizzante nella sua clinica. Eppure erano tutti malati quand'erano a bordo e quando sarebbe stato allora facile e utile il provvedimento che fu, preso tanti mesi dopo, dopo cio aver diffuso il contagio in luogo sino dopo vari
della famiglia

allora
Il

immune.
Presidente d la parola al
dott.

AL Vaccino (Siroppiana)

Per non riprendere la parola altra volta dichiaro che anch'io ebbi ad osservare alcuni casi di anchilostomiasi proveniente dal Brasile, Anzi ricordo di avere recentemente esaminato le feci di una famiglia ritornata dal Brasile e di aver trovato ova di anchilostomi in discreta

abbondanza

in cinque individui sopra sei che componevano la famiglia. Questo per ribadire le osservazioni fatte dai precedenti oratori di controllare gli emigranti provenienti da quelle regioni, perch non abdi

biano ad essere pericolosi focolai


Grassi

infezione

tanto
del

[lii,

come

assei'i-

Brasile qualche scono e Perroncito, che cosa di diverso dall'anchilostoma europeo e che finora non pare abbia determinato da noi vere infezioni specifiche. Ora vengo subito all'argomento trattando la:

l'anchilostoma

Diffusione

dell'

Anchilostomiasi

necessit

di

combatterla colla profilassi e colla propaganda.


Il

mio studio

il

compendio

di

quotidiane e pazienti

osservazioni

che vado facendo da quasi un decennio nel comune di Stroppiana ove io esercisco ed anche un poco nei paesi vicini, secondato in questo lavoro da cortesi colleghi.
I

casi di ancliilostomiasi

da
di

me

studiati

si

trovano raccolti nell'elenco


quali

che

io vi

presento.

Sono pi

cento e ad essi potrei aggiungerne ancora


curati

una cinquantina che furono


inviarono
le
feci.

da colleghi amici

me ne

Fin dai primi tempi della mia pratica nelle campagne del Vercellese

limasi iiii|.rossioiiato

flalla

iVequenza

di

certi casi Hi

anemia non
di

gravi,
<

non allarinanli
dicHincnloso.

ma

cronici o ribelli

a<l

ogni trattamento dietetico

me-

K siccome avevo pure avuto

opportunit

osservare qualche

caso classico

di antrliilostomiasi in operai fornaciai, cosi mi nacque il sospetto che anche (pielle anemie, dir cosi, atipiche, di molti contadini potessero essere th.'terininate dalla stessa causa.

fui anche indotto dal fatto che molte anemie, specie manifestano dopo quel lavoro penoso e accasciante della mondatura del riso. A compiere questo lavoro le mani e piedi aow) continuamente immersi nella mota della risaia, ed i lavoratori non avendo

credere ci
si

delle ragazze,

sempre a

loro

disposizione

dell'acqua

buona sono spesso

costretti

dissetarsi al vicino fosso.

Ebbene fin dal principio rimasi assai meravigliato scoprendo quasi sempre nelle feci di questi anemici le ova di anchilostoma e di vederli guarire in seguito ad una cura specifica. Dapprima io credetti che questi nunerosi casi, non classici, di anchiloslomiasi fossero limitati al paese dove io esercisco,- ma poi dovetti convincermi che anche nei paesi limitrofi, anche in paesi lontani da Stro|)piana tali forme sono pi o meno comuni. L(> mie prime osservazioni risalgojio a dieci anni fa, ma la statistica vera e documentata dei casi di otto anni e cio(^ dal 1898 ad oggi.

Sono

i.i

(li

100

casi

da

me

studiati, dei quali ecco la

seguente tabella

riassuntiva.

Numero
55 femmine.

totale degli

anchilostomizzati

104

dei

quali 49

maschi e
ambr.

Su
sessi

104 anchilostomizzati

18 sono

ragazzi

bambini

di

fino all'et di anni 12.


ai

e 35

Dai 12 anni femmine.


Oltre
i

25

miei ammalati

furono ben 48, dei quali 13 maschi


21)
i

25 anni furono

'AS

di

cui

maschi

e 12

femmine.
statistica

Riguardo

alla i)rofessione esercitata,

casi della

mia

vanno

osi classificati,

senza distinzione
Fornaciai

di

sesso:
\.'

..

i;}

Contadini
Ortolani
Pescatori

62
;]

...
anni

....

Mugnai
Senza
Scolari
profe^-ioiH'

....
i

...
.

-21
104

liambini sotto

(J

Totale casi

X."

252

L'infezione anchilostomica nell'infanzia.

Mi siano ora permesse alcune considerazioni. Mentre l'esposta statistica dimostra pressoch eguale il numero dei maschi e delle femmine colpiti di, anchilostoniiasi vediamo che il pericolo
di

questa infezione varia a seconda


Intanto
i

dell'eia.

bambini

ragazzi al disotto dei 12 anni che ho trovato

affetti di

anchilostomiasi e che ho potuto guarire sono in numero di 18. Questo alto contingente mi sembra tanto pi importante inquantoch sono
i

pochi

pediatri italiani

ed esteri che nei loro trattati abbiano dato im-

portanza all'affezione in discorso.


sfuggita e

come
io
di

Invece
Gli

E anche questi pochi ne parlano di una malattia trascurabile. ritengo che anche nell'infanzia questa malattia sia assai
di

pi frequente

quel che

si

creda.

che nei bambini queste infezioni vengono spesso confuse con


di

altre

anemia, ad es. qoW in fez io ne malarica o coWou pica o (/eofagia. non esai^erare affermando che met almeno dei bambini delle nostre campagne affetti da anemia considerevole non sono altro che degli

forme

Io credo di

anchilostomizzati.

Le mie osservazioni sopra Tanchilostomiasi


sono alquanto
in contrasto

nei bambini e nei fanciulli


in

con quelle
suoi

dell'

Arslan che per primo mise


organismi.
Egli

vista la frequenza

dell'affezione in
tutti
i

quei teneri

infatti

asserisce che quasi


delle

forme

di

anemia assai

pi di

una decina
certi

bambini anchilostomizzati presentavano Invece molti de' miei piccoli ammalati presentavano fenomeni gravi di anemia ed alcuni
lieve.

anche gravissimi
Ricordo

e pericolosi.

quali simulavano una inesaminare ripetutamente il sangue per accertarmi dell'assenza dell'emosporidio. Ricordo ancora sei bambini che simulavano un'anemia da pica. Questa io credo anzi la malattia dei bambini che pi si confonde coli' anchilostomiasi. Io non voglio essere assolutista asserendo che questa denominazione di pica o neofagi, questa forma di anemia della quale non conosciuto il momento eiiologico, debba cancellarsi dalla patologia pediatrica, ma credo fermamente che molti bambini presentanti la sintomatologia di quell' affezi(jiie non sono altro che dei bambini anchilostomizzati. Sarebbe utile sapere se le larve dell'entozoo vengano introdotte neli

bambini della mia casuistica


duvetti

fezione malarica e dei quali

l'intestino all'alto di

deglutire sostanze geologiche o vegetali o se piut-

tosto questo pervertimento del gusto sia gi

una conseguenza dell'anemia


fatte

per anchilostoma.

Non sembrino
lavoro.
I

fuor

di

luogo queste considerazioni


di

sopra bambini
di

e portale ad un Congresso che deve occuparsi solamente

malattie del
multi sono

miei

jticcoli

infermi sono

tutti

figli

lavoratori e


lavoratori essi
'oiitadini

a53

si

stessi,

|mmx1i<''

(''

licne

sap|irt

abbaridoiiaiio la scuola itnroeclii


p;t

haniKini elfi nostri che mesi dell'anno per andare in


i

i-anipagna a fare erlia oppiin' a

li-

!(<

y-<-'>

L' infezione nei giovani e nc^li adulti.

Nella mia casiiistica gli ammalali |)r anchilosloma dai 12 ai 25 anni due sono 48, dei quali 13 maschi e 35 femmine. La sproporzione fra sessi a questa et si spiega, secondo mo, col fatto die le ragazze prendono parte attiva ai lavori della risaia e specialmente alla mondatura. Hsse contraggono l'infezione pi facilmente dei maschi perch compiono,
i

dchililante, con un oraiio talvolta esagerato, e uomini sanno resistere alla tentazione della sete e bevono spesso acqua inquinata dei campi, e finalmente perch'' il bT^ organismo meno resistente ai pericoli dell'infezione. V. degno di nota che molte delle mie ammalate presentavano la

pi dei maschi

un lavoro

perch

meno

degli

sindrome

di

una vera

clorosi e

parecchie erano state precedentemente

urate a lungo con ferruginosi somministrali per bocca o per iniezione

^enza alcun risultato.


Nt'll'et adulta ho trovato l'anchilostoma pi spesso negli uomini che nelle donne (26 uomini e 12 donne) e questa differenza spiegata dal fatto che le donne dei nostri paesi dopo maritate e diventate madri, non prendono parte ai lavori agricoli con (|iioirinltMi<it:'i di (prima: invpce
gli

uomini affaticano molto

di

pi.

L'infezione in rapporto alla professione.

Due

parole

adesso sul rapporto esistente fra questa infezione e


in

la

professione esercitata.

Premetto che

un decennio
o,

di

osservazioni non mi fu dato di tro-

vare un anchilostomizzato nelle classi agiate; quelle classi cio che non

lavorano manualmente
Eccezione fatta
stieri

pur lavorando,
i

si

nutrono bene.

di (pialche caso, tutti

miei ammalati esercitavano


le

me-

mani e le gambe di terra. In proporzione il maggior contingente di ammalati mi fu dato certamente dai fornaciai (mattonai e motaioli). Essi sono in numero di 12; e
che costringono a lordarsi con inuamente
si

se

contadini, puossi att'ermare che quasi

pensa che tjuesto mestiere yiene esercitato da pochissimi nostri fornaciai da me conosciuti tutti
i

ebbero ad infettarsi

di

anchilostomi.
i

Vengono

poi per frequenza

contadini, con 58 casi.

Gli ortolani da

me

curati sono tre e delle altre |trofessioni

non merita parlare.

Nella
dettMiiiiiiati

mia raccolta figurano, in appendice, alcuni casi patol<^gici anche da altri parassiti intestinali che Iianno, secondo me,

stretta

analogia coli' anchilostoma, tanto pi che in alcuni di essi era pure associato, bencLt'" in numero esiguo, (|U'sto elminlo qua iridentato.


Ricordo fra
oo-o-etto di Oc)

254
di

tenia

gli

altri

un caso

una mia comunicazione

letta

nana in un bambino, che fu prof. Perroncito a mio nome dal ^

al

Congresso internazionale di Bruxelles. Ricordo ancora due casi di anguillulosi e megastomiasi gravissimi e ribelli ad ogni cura. Essi pure vennero comunicati al prof. Perroncito al quale ne inviai ripetutamente le feci.
Diffusione dell'Anchilostomiasi
e difficolt di

formulare la diagnosi.

Io amo questo mio studio perch mi costato molta fatica e vori-ei sapere e potere sviscerarlo perch non mi pare del tutto indegno di importanti considerazioni ma non mi provo neppure per non rubare un tempo prezioso a voi tutti. Mi limito quindi alle cose che ho dette, dalle quali mi lecito trarre la seguente conclusione
:

le campagne quello che di assai pi frequente anchilostoma per d'Italia IHnfe-sione sintomatologieamente sjesso diagnosi dai pi e la sua si creda

Xelle campagne

del

Vercellese e forse anche in tutte

assai

difficile.

Forse
lattie

lo

stesso

si

potrebbe asserire

dell'

anguillulosi e di altre

ma-

a base di parassiti intestinali e specialmente di protozoi. L'anno scorso volendo assicurarmi di ci invitai tutti i medici condotti della sezione di Vercelli, che io presiedo, a volermi riferire le osservazioni che eventualmente avessero fatte sull'argomento e ad esaminare al microscopio od a spedirmi per l'esame le feci di ogni caso di anemia aventi un'etiologia poco manifesta. Ma purtroppo solamente alcuni de'
miei colleghi risposero all'appello.

Malgrado

ci,

anzi appunto per ci, io persisto nella

mia convinzione

che l'affezione pur essendo assai diffusa convinzione posa sopra i seguenti fatti:
1.

poco conosciuta. Questa mia

Molti casi da

me

curati in quest'ultimo decennio


i

mi ricordano
di

casi identici osservati in altre condotte durante


tica

miei primi anni

pra-

senza neppur sospettare, allora, che


2,"

si

trattasse d'anchilostomiasi o

d'altra infezione parassitaria;

parecchi colleghi

di

condotta

ai quali

arriv la

mia propaganda
quelli

hanno pure scoperto

nelle loro

condotte molti

casi identici a

da

me

curati a Stroppiana;
3."

al

mio ambulatorio ebbi opportunit


residenti
in

di

osservare

parecchi

anchilostomizzati
4."

paesi pi o

meno

lontani dal mio;


il

all'ospedale di Vercelli
gli

circondario

dove affluiscono ammalati di tutto anemici per anchilostoma sono assai numerosi bench
di

le

diagnosi colle quali vengono inviati siano spesso non

anchilostomiasi

ma

di clorosi,

di

infezione malarica, di anemia perniciosa.


di

Per

le

cose esposte mi paro quindi

poter asserire che nello risaie

tlol
l

Vercellese ranchilostomo-anernia assai


le

frequente fra

contadini,

forme rn<jlteplici e clinicamente oscure colle quali si pre>i'ntano rendono bene spesso la diagnosi assai diffcile. lo non posso certamente dimostiare che nello altre regioni italiane jiiesla affezione sia comune come nel Vercellese, ma mi sento tentato a lederlo, quando ini avviene di vedere in paesi lontani dal mio della povera gente, grama in viso C coi segni di un'anemia pi o meno pronunciata che mi ricorda o l'uno o l'altro degli infermi da me curati. .\ ijuesto proposito mi ricordo che trovandomi un giorno di jiassaggio attraverso la Maremma, ai confini tra la Toscana e il Lazio mi venne (lato di notare in una casupola di pastori una pallida figura di ragazza prosciutto e del pane appena sfornati, <-iie mi aveva servito un po' di l'issa mi licordava certe giovani contadine dt.'l mio paese affette da
'nonch
inchiloslomiasi.
.1

La

tentazione mi vinse e pregai la famiglia di inviarmi


di
feci.

Roma un campione
I

IChbone

ipieste feci

contenevano ahbonca>i lipici e gravi


di
tutti,

tlaniissime ova anchilostomiche.


casi acuti

dir cosi

di

qucsia

iMl'i-zioiif,

li

anchilostomiasi
i

saltano

indubbiamenu* all'occhio

tanto pi

|uando

pazienti esercitano la professione di

minatori o fornaciai.

Ma

juesti non sono pi frequenti, assolutamente parlando: quelli pi frecasi determinati quenti, quelli di rui intendo [tarlare sono specialmente
i

da un numero limitato di uncinarie e quegli altri progressivamente ma lentamente aggravantisi in causa di infezioni molteplici e ripetute ad intervalli, e finalmente quelle forme croniche che a poco a poco cagionano all'organismo danni considerevoli e magari irreparabili.
Tutte queste forme
jtresentano

fisionomie assai diverse tra

loro e

diversissime dalle comuni cloro-anemie dei minatori e fornaciai.

Diftcolt di

formulare

la

diagnosi.
di

Nella mia casuistica figurano dei casi

anchilostonnasi che per


stMiiipn^

mesi e mesi trassero


contro tale pericolo.

in

iiiraimo

ino ^d^^^o, Iiciichr

in

ijiiardia

Ricordo fra

gli

altri

una donna che

io

curai a

lungo per

ulcera

gastrica e che fu veduta a consulto anche

da un distinto collega dell'ospedale^ di Vercelli. l'Issa trov:ivasi in grave pericolo di vita, quando pensai di esaminarne le feci, che (rovai ricche di ova d'anchilostoma. Sono degni di essere accennati anche due casi letali. In amnuUato di Caresana era stato curato per anni di non so quale affezione

di

cardiaca, l'altro, un antico fornaciaio, era stato curato per cirinsi epatica con idrope ascite. Mi venne dato di eseminarne le feci agli ultimi giorni
vita e le trovai pur' assai ricche di

ova anchilostomiche.


Egregi Colleghi!

250

Da
da

Diibiiii

Jorden che chiamava angeli custodi henefici i vermi intestinaU e che pel primo scopri nel 1838 ranchilostoma nel digiuno di

un contadino morto, quanta strada ha fatto l'elmintologia! ma pi ancora quanta gliene rimane a fare! Ripensando ai molti e svariati casi da me diagnosticati e guariti, e specialmente ad aldini di essi di diagnosi assai oscura riprovo una grande soddisfazione; ma altrettanta amarezza risente l'animo mio quando penso alle cure lunghe ed inutili da me prestate, prima di quest' ultimo decennio, a molti ammalati alcuni dei quali ebbero a soccombere che io avevo creduto affetti dalla comune cloro-anemia, da pica, da infezione malarica, da anemia perniciosa progressiva essenziale. Ricordando quei casi antichi e raffrontandoli con quelli che mi cadono sott'occhio presentemente, non posso dubitare che l'elemento etiologico fosse il medesimo: V anchilostoma. E quando penso che in certe regioni d'Italia ad es. nella Sicilia l'oligoemia d un contingente assai alto di riformati alla leva, mi viene insistente il sospetto che anche l anchilostoma ne sia la causa frequente. A credere ci sono anche indotto dalla descrizione che amico avv. Abbiate, membro del Consiglio superiore del Lavoro, mi ha fatto dei

l'

1'

poveri carusi e delle zolfare da

lui

recentemente ispezionate
d'

trovate

mancanti delle pi elementari norme


Parecchi colleghi
di

igiene e di pulizia.
si

condotte limitrofe alla mia.

sono anch'essi
di

convinti della grande diffusione dell'anchilostomiasi.

Mi

piace

ricordare
al
le

qui

il

mio omonimo
di

dott.

Achille Vaccino

qualche famiglia intera venuta dal Brasile. Inoltre Caresana che mi invia spessissimo campioni di feci, quasi sempre incche di ova specifiche. Questo collega e amico, impressionato per la grande frequenza di tali forme di anemia un giorno usci nella seguente esclamazione: Ma dunque nel passato tutti questi ammalati non si curavano o si curavano inutilmente?! Il dott. Cavallone di Desana poi, che da qualche anno s' messo a studiare quest'affezione m'assicurava, or non molto, che da qualche tempo le sue fatiche di medico erano diminuite sensibilmente perch aveva bonificato il suo Comune dai molti anchilostomizzati.
altre,
il

Pezzana, che persone e, fra


dott.

suo paese ebbe a curare


di

questa affezione moltissime

Pistono

Profilassi.
In

ogni tempo sorsero elmintologi ed igienisti a raccomandare


pi

le

norme

quale col

opportune per combattere e soffocare questa infezione; la progresso dell'industria va sempre pi crescendo di estensione

e di intensit.

Tiitt' luestc misure preventivo trovano la loro ragione nel fatto che uno o Itili operai affetti da anchilostomo-aneinia possono infettare molti Uri compagni sani di lavoro. Perche la maniera di trasmettere l' infe-

zione

"

nota:

l'ojteraio

anchilostomizzalo depone

le

feci

ricehe di

ova

sul terreno di lavoi'o; fpieste se

trovano
in

le

condizioni opportune di temgiorni

peratura e
le

di

umidit

si

schiudono
altri in
le

pochi
noti

i|uali,

passate per vari stadi ben

diventate

penetrare nell'intestino di

operai sani

esito a larve mature, possono o direttamente insieme al


<li

dando

ibo

al

tabacco introdotto

bocca colle

mani imbrattate

fango

infetto,
si

o indirettamente per

vie respiratorie insieme alla polvere

che

solleva dal terreno, o finalmente jier la via della pelle,


e
fti

come rccnte-

imnte veime dimostrato da Loos e Schaudin


dal nostro Perroncito.

recentemente ancora

Orbene le norme profilattiche finora proposte in Italia e adottate, almeno in parie, all'estero, riguardano solamente le miniere, o lult'al pi anche le fornaci, ed hanno tutte per oggetto: a) di impetlire che uno stabilimento inietto possa contagiare opei-ai immuni bj di impedire clie uno stabilimento immune venga in<piiiiaui u
;

perai

infetti.

Calmette e lireton hanno raccolto e minutamente descritto in un pregevole volume tutte le misure preventive che tendono a raggiungere il duplice scopo e che qui sarebbe troppo lungo illustrare.
Esse
austriache.
infezione.
In Italia non mancarono certamente gli suuliosi che s'inieressarom. importante (gestione, e furono anzi primi a suggerire con insipienza mezzi opportuni per combattere il nemico nella sua roccaforte. Basta ricordare per tut il valoroso Sonsino. e la sua magnifica cami

furono
Nel

anzi

adottate
poi ferve

in

molte miniere
la

inglesi,
<-i.ntrt

tedesche
la

ed

Belgio

vivissima

l'iUa

t'M-iibile

(ieir

pagna

nel

\'icentino,

campagna a base

di

propaganda popolare assai

'tticace.

conoscenza personale che ho dei lavori nelle nostre limaci di atlermaro che oltre alle comuni misure che le riguardano (visita medica preventiva a' nuovi operai per accertarsi della loi'O imminiit; isolamento, cura e guarigione di ijuelli infetti, risanamento
l*er la
il

-ento

dovere

del suolo inijuinato, installazione


i

negli

stabilimenti di

latrine

igieniche,

bagni a doccia,

di

lavabi e spogliatoi; distruzione o disinfezioni delle

i'ci;

provvista di buon'acqua potabile; catechismo agli operai allo scopo


le

di

volgaiizzare tutte queste norme), oltre

suddette misure
il

!"

necessario
ore
d'

'be

un

O|i[iortuno

regolamento
poclii

limili

anche
ili

numero
i-he

delle

lavoro.

Credo che ben


lavoro

operai

anche

ipielli

compiono un

meno

accasciante dei motaioli-mattonai

siano costretti ad un

258

dire

guadagnarsi una mercede discreta Basta orario tanto esagerato per arrivata ancora la forza dell organizche in certe fornaci dove non o 15 ore d'un lavoro ben zazione questa povera gente deve lavorare il guadagno di realizzare vuole se intenso e con scarsi periodi di riposo le porta acquazzone subito un nella notte lire tre al giorno. E magari

via tutta l'opera del giorno precedente.

Ma

nostro scopo? tutto questo potrebbe bastare al

Certamente

no.'

dei pubblici

l'opera nostra e quella debellare simile nemico non basta limitare dobbiamo portare le ma fornaci; alle ed miniere poteri alle
_

l di quegli stabilimenti. nostre armi offensive e difensive pi in e le il concetto che le fornaci priori a accettiamo noi Generalmente infezione tale poi e che miniere siano state le sorgenti dell'infezione esse. da lontano anche siasi estesa

Ma proprio cosi? A me pare pi razionale


esistita,

ritenere che
le

l'

anche

sentino

un vero terreno
quale
sta

fuori di que' luoghi e che di coltura, nel quale


si
il

miniere e
il

anchilostomiasi sia sempre le fornaci rappreparassita


si

moltiplica

all'infinito e dal

diffonde poi
fatto

fornaciaio, ma in moltissimi paesi l'esclusiva affezione del minatore e del sua professione tenuto a mala per che lavoratore pu colpire ogni contadino, specialmente neggiare continuamente la terra, come per es. il

Ad

ogni

modo

anche a' luoghi immuni. innegabile che l'anchilostomiasi non

pi

quello di risaia.

Ma

non basta:
dei

tamente o colle acque


casa.

lavoratore infetto pu a sua volta contagiare diretdal cortile, indirettamente (colle feci deposte in un angolo i vicini di o famiglia della quei pozzi a secchio mobile)
il

questo

proposito

potrei

citare

numerosissimi casi

di

contagi
risulta

duplici o molteplici succeduti in

una

famiglia o nel vicinato,

come

dalla

ed

mia casuistica. fossero risanate Ora anche supponendo che tutte le miniere e le fornaci anchiloinnumerevoli gli che vero forse non loro operai guariti,
che
stanno
fuori di quegli stabilimenti

stomizzati

sarebbero altrettanti

focolai perpetuanti la malattia?

Naturalmente non nego

l'

utilit dei

regolamenti interni nelle miniere

mediche; non nego insomma e nelle fornaci, delle ispezioni, delle visite lavoro e gli operai. Anzi io invoco l'utilit di bonificare gli stabilimenti di anche del Fascio medico l'autorit di questo Congresso non solo ma Italia perch anche Lavoro parlamentare e del Consiglio superiore del basta. non questo tutto che dico si possa ottenere ci dal governo. liongr invocate misure vengano accettate

Ma

Anche supponendo che


malgr

le

dagli
tutti

operai
i

interessati,
d' Italia.

non potremo mai imporle

farle

accettare da

contadini

-jr^'.t

Propaganda
Egretji (JoUec/lu.'

Pel

raggiungimento

regolamento,

ma

del nuMr<< itleul.' non basta una leggi* o un occorre lo sforzo simultaneo del medico, del sociologo,
i

del lei,'islatore e di tutti


di tutto quello dei

lavoratori interessati.
!

Ma

sopratutto e prima

medici

Possano essi persuadersi dell'incredibile diffusione di questo malanno, possano persuadersi del polimorfismo di questa infezione che la rende tilvolta tanto diffii-ilp ;ill;i .liaLTiio^i, e allora il nemico si potr gi ritenere a met vinto.
Perchf^ quando tutti medici specialmente quelli di campagna saranno convinti di questa verit, solamente allora sar facilissimo iniziare una sana e attiva propaganda presso gli operai. I quali, una volta
i

edotti del pericolo che corrono e della maniera di preservarsene, invocherebbero essi stessi mezzi per difendersi. E non si dica che queste sono utopie. Il passo pi diffcile non
i

quello di

far

breccia

nella

classe operaia, bens in

quella dei

medici.

un luminoso esempio nella lotta contro la malaria. Nelle zone malariche dove i medici hanno fatto la debita propaganda il contadino non ha pi bisogno di incitamenti per fare una buona j^rofilassi. Questa popolarit scientifica intorno all'infezione anchilostomica che o gi ottenni nella mia condotta perch non si potr ottenere anche
di ci

Abbiamo

altrove?

esiste

una lega cntro la lubetcolosi e un'altra contro il cancro; pure una societ contro la malaria; ora perch non potrebbe costituirsi una lega o societ contro l'anchilostoma? Io sono certo che la lotta impegnata viribus unitis contro tale flagello segnerebbe presto delle belle vittorie perch anche qui, come nella
Esiste

lotta

contro la malaria, noi abbiamo


il

l'

indiscutibile vantaggio di conoscere

nemico che abbiamo di fronte ed i mezzi per combatterlo. Ora quando si pensi che l'infezione per anchilostoma malattia non di una provincia o di una regione ma di tutta l'Italia, anzi del mondo intero; quando si pensi che le vittime infelici di essa appartengono aUa
classe pi

bene

numerosa
il

sentire forte
il

dovere suo appoggio.

e forse pi benemerita di lavoratori, noi dobbiamo di intervenire, e credo che nessuno v..ri-:i rifiui.irp

Ma
forze

la

mia

voc.^

troppo fievole

vive del

nostro esercito.
?

per chiamare a raccolta luUo Chi quel torte che vorr lanciare

le
il

generoso appello


Il

260

dott.

Presidente accorda

le

parole al

0. Curii

(Cremona) che

risce sul

tema:

L' anchilostomiasi nell'Agro


Dopo
la Pellagra, la malattia del
i

Cremonese.

=
i

rife-

lavoro per cui pi frequentemente


l'

ricoverano in ospedale

contadini del Cremonese,


delle feci, che
si

Anchilostomiasi.

L'esame microscopico metodico


permette la diagnosi
e inviati dai medici
di

pratica in questa sala,

in individui con sintomatologia clinica molto vaga, con altra diagnosi o sotto la denominazione generica

anemia.

La
di
si

malattia ancora poco riconosciuta, sia perch non alla por-

tata di tutti la ricerca delle

uova

del parassita nelle feci, per


il

mezzi

di

indagine,

sia

perch

mancanza nome che generalmente finora le

dava

di

anemia

del

Gottardo o dei Minatori, o anche dei Fornaciai,

faceva ritenere che la malattia stessa fosse strettamente legata a quelle


sole classi di lavoratori e

non

cosi diffusa

come realmente
i

La denominazione
statistiche
le

etiologica odierna di Anchilostomiasi,


di
i

casi e le

che
del

si

vanno

giorno in giorno pubblicando,


libri

malattie

lavoro,

Congressi per che su questo argomento si pubblicano


la malattia, pi famigliare

anche

in Italia,

renderanno sempre pi cognita

la sintomatologia e le diagnosi ai medici, e si potr

avere

cosi, col

tempo,

una conoscenza se non esatta, approssimativa, della diffusione del male, tanto per il numero dei colpiti che per le localit infette. Una carta d'Italia nosografica e statistica, come base di possibili misure igieniche, si potr avere solo se l'azione dello Stato vorr intervenire rendenda
obbligatoria la denuncia da parte dei sanitari.

E vero che noi non possediamo miniere molto abbondanti con agglomeramenti notevoli di operai, ma non men vero che non son poche in Italia le fabbriche di laterizi e di ceramiche, anche importanti; le miniere di zolfo, di ferro, ecc., sulle quali nessuna inchiesta ufficiale mai stala fatta in proposito, e non men vero che l'Anchilostoma molto diffuso
ed attacca qualsiasi lavoratore della terra.

Pur riconoscendo
i

l'alta

importanza che
la

l'

Anchilostomiasi ha presso

minatori tedeschi,

quindi

necessit

delle
delle

misure
Miniere

adottate dallo
di

Stato, e la mirabile in

lotta

della

Compagnia
il

Westphalia
stati spinti

Bachoum: pur ammettendo che


forti

Belgio e la Francia siano

da interessi molto

ad agire con
noi

leggi, proposte e votate, e

con in-

non dobbiamo disconoscere che la malattia ha anche presso di noi una notevole importanza sociale perch ossa diffusa a tutta Italia. Sono poche, isolate e sparse le casistiche chedelia malattia in parola sono pubblicate in Italia, ma esse vanno dal Piemonte al Veneto, dall'Italia centrale alla nnM-idionale e alla Sicilia.
chieste contro r Anchilostomiasi;

Portare un contriltutu u tale

casistica

in

occasione

di

questo Con-

gresso delle malattie del lavoro, non mi sembr cosa inutile, sperando che l'opera singoli e j)ri\ala possa preparare il terr('n<j all'azione collettiva dello Stato in difesa
(l>lla

salute dei lavoratori.


di

Spetta a noi Italiain

il

merito

avere col

Dubini,

<'ol

Perroncilo,

col Graziadei, col Bozzolo, Pagliani, Grassi,

Parona, De Giovanni, Lusessenziale dell'anemia, e di

sana,

ecc.,

scoperto

il

parassita

come causa
la

averne agli stranieri dimostrata


dovere verso
di
il
i

patogenesi;

ma

spelta a noi, ora [er


ci

nostri

lavoratori e per l'esempio che


i

viene dal di fuori

riunire le nostre ricerche e

nostri contributi per mettere in evidenza

male

tutta

1'

im|iortanza

quei doveri che una nazione civile e


cittadini.
Gii!

che ha, e per sollecitare quelle misure e provvida deve aveie por propri
i

nel 1881

il

dollor A. Salomt^ni publdicava nel Bollettino del <Ju-

medico Cremonese una nota clinica L^Anchiloatomti duodenale nell'Agro Cremonese nella quale riportava 18 casi di Anchilostomiasi verificatisi in uno spazio breve di tempo in questo ospedale e in questa sala. Dei 18 casi, 12 erano operai che avevano lavorato al Gottardo; 1 aveva lavorato in Sardegna nei trafori ferroviari; 2 erano reduci dal Brasile, e 3 non si erano mai mossi dal contado. Altri tre casi pot osservare dopo, di maniera che ne riport in tutto 21, dei rpiali il dominiitato
cilio

era cosi distinto:

Cremona
Castel verde

6
3

C d'Andrea Dosimo
Croce S. Spirito Baizaniga

Due MigHa
Derovere

2
1

Robecco d'Oglio 2 Gron tardo 1


Inoltre su 113 cadaveri sezionati

Grumello
Casalbuttano
dal

6 marzo

al

17

maggio

1881.

riscontr la presenza di Anchilostomi in 57, che addizionati ai precedenti

21 casi, danno un totale


nenti al contado

di

78 Anchilostomatosi, dei
cosi distril)uiti:

luali gli

apparte-

Cremonese vanno

Cremona

262

Grontardo


'l'urrt'

v;t;:5

Pio'imrdi
1 (dal

(dal Brasili').

Derovere
S.

Brasilo).

Padt'rnu 2 (1 autoctono

dal Brasile;.

Bassaiio

(autoctono).

Olmeneta 2
<.'astel verde

(autoctoni).
1 (autoctono).

GumLiito
Trigolo
1

(autoctono).
(autoctono).

Pieve d'Olmi 2 (1 autocluno


Fessi ria 1 (autoctono).

dal Brasile).

Persico 1 (autuctuno).

Tredossi 1 (autoctono).

Scandolara Ripa d'Oglio 2 (autoctoni). Cappella Picenardi 2 (auloctuni).


Cap[)ella

Cantone 2 (autoctoni). Annicco 2 (autoctoni).

Acquanegra 1 (autijctono). Bonemerse 1 (auti3ctuno).


Gussola
1 (autoctono).
Col-te de' Cortesi 1 (dal

Brasile).

Martignana Po

(autoctono).

Sospiro 2 (autoctoni).

Scandolara Ravara 2 (auiocioiii

).

Binanuova 2

(autoctoni).
1 (autoctono).

de' Stefani

Vescovato

1 (autoctono).

Come
e

si

vedo

ben
di

40 Comuni
importazione

dell'Agro Cremonese sono


di

niletti

di

Anchilostomi. In essi alcuni casi sono

origine autoctona, mentre altri


Brasile.
i

non pochi, sono


con
Dei Ctjmuni

dal

Se

si

confronta questa
gli

statistica
stessi.

cpiella del

Salomoni

del

1881,

Comuni sono quasi


di

infetti, quelli

che

non presentano alcun caso


quelli

portazione sono 28 su 40; quelli in cui l'infezione esiste in


tata e in parte aut<.ictona
'

imparte impor-

sono 7 su 40, e assolutamente imjiortata sono ~ su 40.


Dei 105 ammalati, 5 soli erano
i

infine in cui la malattia

affetti anche da Pellagra e 2 da IWnchilostoma era associato ad Ascalidi, a 'l'ricocefali, ad Anguillule, e ad Oxiuridi. il numero degli anchilostomi t-messi durante la cura, che ordinariamente in questa sala si pratica col Tiniolo e qualche volta con l'estratto di P'elce maschio varia casi nei da 7 a 10 - a 1000 e pi per ammalato. Predominano per quali gli anchilostomi sono pochi. L.a degenza degli ammalati ^ piuttosto

Malaria. Numerosi

casi

in

cui

lunga usandosi praticare

la

luentare-ferruginosi-arsenico), e

cura mista-antielmintica ricostituente (alivaria da 15 giorni a 2 mesi circa. Gli


infermi

264

vengono dimessi quando nelle feci non si trovano pi uova e quando sono migliorati nelle condizioni generali. La forma clinica predominante quella dell'anemia. Il pallore, il cardiopalmo, i ronzi, capogiri, sono frequentissimi. Sul 'reperto ematologico, in altro lavoro eseguito in collaborazione col mio chiarissimo primario, dottor Conti, abbiamo dato il risultato di 42 osservazioni, e che si riassumono in un discreto grado di ipoglobulia, scarso tasso emoglobinicQ, valore globulare sotto 4'unit, lieve leucocitosi con aumento delle
i

linfocellule

vera linfocitosi e leggera eosinofilia. Nei casi gravi: ipoglobulia; leucopenia; scarsi o assenti
digestiva.

eosinofili;

analeucocitosi

Quebt' ultimo reperto caratterizza, la forma pi

grave di Anchilostomo-anemia, non suscettibile di miglioramento, anche dopo l'espulsione del parassita, e che mena alla cachessia progressiva. Fra i disturbi dei vari organi quelli riguardanti gli organi della digestione e l'apparato neuro-muscolare occupano primi posti. Nello stesso lavoro sopra ricordato abbiamo pubblicato i risultati della funzionalit gastrica, i quali oltre a confermare col controllo obbiettivo ci che subbiettivamente riferiscono gli ammalati a carico dello stomaco dolori vivi, peso, pena, appetito o disgusto, ecc., ecc. ci
i

indicano che questa importante


in e in quelle

funzione

dell'economia

compromessa

maniera molto grave. Nelle forme pi accentuate di Anchilostomiasi che durano da tempo, abbiamo riscontrato achilia gastrica come nelle anemie perniciose progressive. Un fatto di singolare rilievo la facile esauribilit, la stanchezza e lo sfinimento muscolare di cui si lamentano molti ammalati. Anzi ci occorso pi di un caso in cui la malattia era costituita esclusivamente da tali disturbi. Individui in apparenza sani e robusti, di colorito roseo, con masse muscolari e pannicolo adiposo ben conservati, con reperto ematologico normale o anche sopra la norma, con funzionalit gastrica iperstenica, acido cloridico e fermenti normali e attivi; con appetito vivo, e usi ad alimentarsi di sostanze non

deficienti di valore

nutritivo;

domandano

ricovero

in

ospedale

perch

sono stanchi,
abituale,

fiacchi,

perch

non possono pi reggere


faticoso.
i

al loro mestiere

ancorch non eccessivamente

Non sono
tica

spontanei

rari in tali soggetti

dolori muscolari

non

legati alla fatica

a forma polineuri-

o provocati da essa.

Abbiamo intrapreso a tale riguardo delle ricerche sull'atfaticamento muscolare volontario e provocato da stimoli elettrici, col metodo ergografico; e renderemo di ragione i risultati quando avremo completate le nostre esperienze. Sin da ora possiamo dire per che l'energia depressa pi di quanto possa addebitarsi o allo stato nutritivo generale o allo stato di anemia. Possediamo degli ergogrammi in cui l'esaurimento interviene rapido,
quasi istantaneo,
e
la
di

cui

fase ascendente, n

fase discendente, n di fase costante.

curva non presenta nessuna modalit n di Sono scarse

contrazioni poco valide, clu-

danno

sul

tracciai

una Nreve

serie di soldi

levamenti che tracciato normale.


contadino
buli ro>si

senibrani

riiirodun-c

un

tratto di

lavoro i-oslantc

un

Que^^lo tracciato che ri|);oduco appartiene a Ghisotti Carlo di anni 35,


di

Maiai^nino. Statura m. 1,6G. W^ao del corpo kg. 47,8(X). GloGloI)uli

2,4()0,(K]().

hianchi 5,009. Em..,irlobina 53'",,.

Ghisotti C.

Ktr.

:i

Dottor

C'urti

Il

tracciato riprodotto a lato appartiene a m,

fu scritlo n'-IK' iden-

tiche condizioni; et 32 \j anni. Statura 1,58.

Peso kg.
di

64.

Un'altra ]>articolarit, degna


incontro
i

di

nota, l'arresto

sviluppo cui vanno


|arola

giovanetti

attaccati

dall'

Anchilostoma.

La

uanismo
-

usala dai francesi {Cahnettr-freton. L^ Ankijlostomiase - Maladie sociale


Paris, 1905) non
ci

pare risjionda ad indicare

con esattezza
lo

tale condi-

zione che sarchile meglio chiamarla


I.

infiintlisiin).

a statura ordinariamente non ne sotTre, n


moilificazioni.
Pj

scheletro subisce nosul viso e sul


|iuli>rtii,

tevoh

l'aspetto

infantile

che

permane
la

i'orpo di soggetti

che han gi passati) l'adolescenza e

che

non hanno un pelo sulla faccia o sul pube; l'espressione timida del volto, il pianto facile. la paura di sottoporsi a fpn\lunf|ue esame il pi innocuo (la puntura di un dito, l'intro luzione della sonda gastrica, l'ap-

26(3

plicazioiie di

una corrente
le

elettrica)

che
'li

li

invada e

li

rt-iide

piisillaiiiini

per un nonnulla.

Riporto qui contro


si

lotogiJin.'

^ giovinetti dai 10 ai

18 anni che

trovano

in

tale condizione.
di

La mancanza

peli,

lo

scarso svilupito dei


il

j^enitali,
le

le

masse mu-

scolari poco appariscenti sotto

pannicolo adiposo,

fattezze muliebri

del corpo, la voce delicata e dolce


di

imprimono a questi giovinetti l'aspetto bambini niente affatto rispondente alla loro et.

Dott.

Muzzarelli: Gli ortolani


ai

di

Casalpustorlengo sono
le

tutti

att'etti

da Anchilostomia: vanno anzi


diffondono.

mercati per vendere

ortaglie

lo

Le cure sono

di

poca

efficacia,

perch

ricadono

ritornano

nelle

dentiche condizioni di lavoro.


Il

Presidente d la parola al
sulla:

dott.

Carlo

Momo

di

Milano che

rife-

i-isce

Igiene delle Gallerie.


esporre
le

Prima

di

considerazioni che a mio avviso debbono venir

conosciute non solo dai costruttori delle gallerie,

ma

anche dagli operai

che dedicano la loro attivit allo speciale genere di lavoro, ritengo necessario di dare un'idea sui modi con cui questo lavoro si effettua, di penetrare cio fra le viscere del
fra lo scrosciare delle

monte, demolile dal genio


il

dell'
si

acque ed

rimbombare
il

delle

mine
lo

uomo, dove muove una


il

turba

di lavoratori.

La mancanza
fumo sono

della luce, l'umidit,

calore per

pi elevato ed

non trascurabili nello studio delle malattie che si generano nei minatori. Oltre a tjuesto dobbiamo pure ricordare altre cose
coefficienti
di

somma
a)
Il

importanza, e cio:

danno prodotto

dalle
le

portano con s per rischiarare


delle iiniirese di

lampade che tenebre dove

gli

operai delle gallerie

essi lavorano.

Queste lampade sono mal costruite; e siccome usanza da parte concedere uno speciale indennizzo al lavoratore per le spese dell' illuminazione, cosi per amor di risparmio succede con molta
frecjuenza che
le

vengano adoperate materie combustibili

di

scarso valore,

quali

mandano un puzzo nauseabondo, rendendo

l'aria

dannosa per
...Mva

chi la respira.
b)

Lo
il

squilibrio della

temperatura che per

lo

pi

<i

cn-

frontando
e)
il

calore di una galleria col calore esterno.


speciale [osizione del cor[>o che spesso l'operaio
di lavoro,

La

assume per

suo genere

poich talvolta esso deve comjiiere veri esercizi


i

di agilit

per poter preparare

fori

necessari per

le

materie esplosive.


tanza:

268

per
la

Quest'argomento meriterebbe una lunga trattazione

sua

impor-

ma

per amore

di brevit

mi

limiter solo alle cose principali.

F'ra

diverse migliaia d'infortuni, che

ebbi in

cura

nel

periodo di

mi trovavo come sanitario addetto ai lavori delle linee di raccordo col Sempione, mi colpi la frequenza straordinaria delle neuralgie traamatlclie, le quali per un piccolo sforzo o per una lieve violenza solevano manifestarsi, neuralgie per lo pi vere, non simulate, e che non erano benevise dalla Societ assicuratrice, la Cassa Nazionale, che leggeva nei miei certificati un senso di esuberante piet. Senza discutere se queste dolorose infermit debbano o no collegarsi coU'nifortunio, ricordo

tempo

in cui

soltanto

come per
si

gli squilibri della

temperatura,
periodo del

per l'umidit talvolta


lavoro,

eccessiva che
altre ragioni,

riscontra nelle gallerie, per le posizioni spesso false che


il

l'organismo deve assumere durante

ed infine per

che studiei^emo in seguito, si osserva nel minatore con molta frequenza il temperamento nerveo-artritico colla conseguente facilit a contrarre dolori neuralgici, i quali si possono manifestare anche
per un lievissimo traumatismo.
d) Il danno che produce lo scoppio delle mine, poich tanto la dinamite, che la pi usata, quanto la roburite, la securite, la melenite
la cellulosa nitrica, la polvere

da fuoco, e via dicendo, sviluppano


fra

collo

scoppio miscele gasose, contenente

vari gas, l'ossido di carbonio, e

l'acido carbonico, tossiche quindi per l'organismo

che

le respira.

All'aria libera, per l'espansione propria dei gas,

raramente

si

osser-

varono i disturbi ben noti ai minatori di galleria. Solo nelle guerre a mina, per l' ingente uso di materia esplosiva, si avverava l' intossicazione anche all'aperto: e colla frase elegante di male dei pionieri vennero

fenomeni che da una semplice e transitoria cefalea fino si andavano producendo nei soldati combattenti, fenomeni che colla maggiore esattezza corrispondono a quelli designati col nome di paiano dagli operai minatori. Oltre l'ossido di carbonio e l'acido carbonico, nelle miscele gasose prodotte per lo scoppio di mina si possono trovare traccie di altri gas, secondo la natura delle roccie e la composizione della materia esplosiva. La polvere pirica, per esempio, forma scoppiando acido solfidrico, di cui si sente l'odore caratteristico dopo lo sparo. La cellulosa nitrica e la polvere di Schoultz, che non altro che segatura di legno lavala e convertila poi in cellulosa nitrica, producono quando la temperatura non si eleva a tal grado da determinare le ultime reazioni degli elementi cianogeno ed acido cianidrico, che sono come l'ossido di carbonio velenosissimi ])er chi li respira. Questo venne dimostrato dalla Commissione incaricata per riferire delle gravi intossicazioni che si andarono manidescritti alcuni

in casi rari alla morte,

festando negli operai addetti

al

traforo del Moncenisio.

Per quanto riguarda


altre sostanze esplosive,

che noi consideriamo pi delle essendo usata con maggior frequenza, dobbiamo
la

dinamite

;9

ritenere che

ffiionnoni s]h'cmI

lii

avvelenamento, causati dallo scoppio,


(.*

|irovenf^ono dall'ossido di curltonio


Iraccie dei composti ossigenati

dall'acido carKonico, pjjich/' le lievi

d'azoto,
irritativa

che

pure
vie

si

possono

formare,
e

producono alterazioni d'indole

nelle

respiratorie

nelle

mucose, ma non si fanno causa di ci che caratterizza il paiano, da me chiamato col nome di indldttin delle mine. Per la presenza dei gas tossici, che spessii si trovano nell'aria di una costruemla galleria, per l'alta temperatura che talora si va incontrando, per l'umidit,

per

le

conseguenze
le

minerali in esso contenute, per


della luce,
si

speciali

comprende come

sia tristo

del fumo e delle particelle lampade e per la mancanza l'amltienle dove lavora il mina-

tore per aprire le vie

all'umano progresso.

Nel nostro studio non dohhiamo solo fermarci nel luogo del lavoro,

ma

<">

pure dovere
le

di

accompagnare

l'operaio

nelle

case

dove
le

abita, e

vivere con lui

va data lode speciale alla Societ Brandt, Brandau Compagnia, assuntrice del traforo del Sempione molto fanno per l'igiene dei loro operai: ma siccome il lavoratore non ancora cosciente delle h'ggi sovrane che regolano la salute, e desidera molto pi la sua
imprese
di (piesto
'

ore del meritato riposo. Oggigiorno per vero

grandi

iiherl personale,

per nuove circostanze

che vivere nelle case salubri costruite dalle Ditte, cosi si producono altri danni, che credo di brevemente

numerare:
1."

Quando

si

sta

compiendo
si

\\

traforo di un monte, accanto

allo

esercito

dei

lavoratori

muove
in

tutta

una

trib

di

speculatori,

che

costruisce piccole case di legno


insolila vita nelle valli
i

vicinanza dei cantieri, portando una


e silenziose.
in

prima romite

proprietari di queste case permettono che

mano numerose
con pi
tristi

persone: e cosi

Per amor di guadagno una stessa camera dorper l'agglomeramento l'aria contiene
si

notevoli (juantit di acido carbonico; e cosi


effetti,

continua nel minatore, e

2.

causa dell'intossicazione. Gli stessi speculatori, sempre per amor di guadagno, usano
perch durevoli,
la

vendere talora generi alimentari e vini, spesso rifiutati dalle vicine citt: per quanto si sequestri o si contravvenga, dato di ottenere quello che sarebbe sommamente necessario, cio la vendita di cibi >ani e
iit"*

nutrienti.
3.

Molti operai, specialmente dell' Italia meridionale, per un eccessi

sivo desiderio di risparmio

nutrono

poco e male ed hanno un vero

orrore per
Io

la

pulizia del corjo.

ho conosciuto diversi lavoratori che per lunghi periodi di tem|io di solo pane, indebolendo maggiormente in questa guisa l'organismo di gi esausto dalle fatiche del lavoro. Pel complesso delle cause test enumerate il minatore di galleria si lumala molto facilmente.
si

cibarono


Le
quenza da me,
si

270

fre-

infermit, che egli presenta e

che furono riscontrate con possono dividere in due gruppi:

Primo gruppo.
lavoro.

Malailie

comuni, speeialmente localizzate neWapparaio


dalle

respiratorio, e causate

ragioni

ricordate e dalle modalit del

Secondo gruppo.

Malattie proprie del minatore, dovute alV influenza

nociva dei composti ossigenati del carbonio.


Il

danno

complesso dei fenomeni morbosi, che caratterizzano il poiano, vita ad una vera malattia professionale, che come vedremo in

si pu presentare in forma acuta ed in forma cronica. Mentre credo inutile di dover tener parola sulle infermit che costituiscono il primo gruppo, ritengo invece doveroso di accennare brevemente ai disturbi che a mio avviso formano la malattia delle mine, spe-

seguito,

ciale e propria del minatore.

Ma

prima giova che

io

ricordi

alcune

esperienze

eseguite

per la

ricerca dei gas velenosi.

Per rendere evidente


vani e vivaci
gallerie.
polli,

la

rinchiusi in

presenza dell'ossido di carbonio portai gioampie gabbie, nell'avanzamento di alcune

venivano portati fuori, e perch alla luce si potessero nutrire. Quando gli operai ritornavano al lavoro, anche essi venivano restituiti alle tenebre. Tutti i polli morirono nel periodo di uno a tre giorni; e dal raccolto sangue mi fu agevole cosa trovare la presenza della carbossiemoglobina, il che dimostra come le povere bestiuole avessero in vita respirato nell'aria l'ossido di carbonio.
lo
gli

Durante

sparo delle

mine

animali

affinch non fossero colpiti da qualche

macigno

La carbossiemoglobina
metodi,
lo

nel
il

spettroscopico ed
di

chimico.

sangue viene distinta con due serie di Il primo consiste nella facolt
determinati

che hanno certe sostanze

assorbire

raggi

luminosi, for-

mando
ha due
-D ed

la

comparsa

di strie

d'assorbimento,

cosi la carbossiemoglobina

striscie nella
di

porzione gialla e verde

dello

spettro,

fra le linee

Fraunhofer. Esse sono pi ravvicinate, meno distinte e con colori pi sfumati di quelle dell'ossiemoglobina normale, che pure presenta due fasce d'assorbimento fra le menzionate linee ed E. Non essendo tuttavia la differenza palese, conviene trattare il sangue con una sostanza riducente, quale il solfuro d'an.monio, che forma l'emoglobina ridotta, la quale d nello spettro una sola striscia larga e precisa fra D ed E. Se vi esiste la carbossiemoglobina, allora l'immagine spettrale rimane inalterata colle due strie descritte, perch essa non si riduce al contatto del solfuro di ammonio. Di qui la prova differenziale. Il metodo chimico consiste in una serie di reazioni abbastanza facili, che da quella pi conosciuta di Hoppe-Seyler della lisciva sodica officijE"

J7I

naie, dallo altre di

Salkowski dell'idrogeno
t>d

solforato, di

Kotovama

del

solfuro

d'ammonio
di

acido acetico,

di

Klnkil del ferro -cianuro potassico

ed acido acetico,
di

Laij;scki del solfjitn


di

Rl'bkner coll'acetato
Si

piombo

per la loro sensibilit e la

di i-ame, vanno fino alle prove Wki.zkl col tannino, prove che loro durata sono gramlementc raccomandabili.
>

di

pu trovare
di

IN^ssido di carbonio anclie

psaminando

l'aria.

Il

mt.'todo

pili

sensibile consiste nell'usare alcune cartine imbevute in

una soluzione
nell'ambiente

di florui-o

palladio

verificare

se

esse

anneri^^cono

avendo il gas la propriet di abbrunire la carta al palladio. Quest'esame non d risultati convenienti, poich il cloruro di palladio si
sospetto,
fa

nero

eziandio
si

per

l'azione

dell'etilene, dell'idrogeno, di

altri

gas

della luce; e
la

potrebbe quindi con facilit cadere in errore, attribuendo


di

reazione all'ossido
si

carbonio, anche

(piando

esso

manchi

nell'aria

che

vuole studiare.
la

ambiente dove per lo pi maggiore del normale j'or la l'espirazione degli individui e per l'accensione dei lumi. Questo avrebbe tuttavia poco valore, se le mine esplodendo non ne producessero in gran copia. Per essere convinti della cosa, basta recarsi dopo lo sparo nello avanzamento di una galleria e portare un bicchiere contenente un po'
L'acido carbonico, essendo
galleria un
l'aria confinata,

pu trovarsi

in quantit

di

ftaleina per vederla scolorire in breve

carbonato sodico colorata in bel rosso-viola dalla fenoltempo secondo la propriet dell'acido carbonico, che trasforma il carbonato in bicarbonato sodic<, a cui si deve la completa scolorazione del liquido. Per la determi nazi(jne dell'acido carbonico nell'aria vi som. vari
soluzione
di

metodi, fra

fjuali,

prescindendo dai pi
il

esatti

a mezzo di pesata, e dai

Pettenkofer, che si fonda sulla qualit che ha l'acqua di barite di fissare il gas, ed modi di ricerca di Lunge-Lekendorf e di Wolpert, che si basano sulla menzionata propriet della f(>nolftaleina, che incolora nelle soluzioni acide tinge in rossogasometrici, ricorder
pi
di
i

comune

viola lo alcaline.

Molto

utile e

raccomandabile per
disse, oltre l'ossido di
lo

la

ricerca

quantitativa
di

dell'acido

carbonico contenuto nell'aria delle gallerie l'apparecchio

Wolpert.

Come

gi

si

carbonio e l'acido carbonico nelle


delle

miscele gasose prodotte per


traccio di altri gas

possono li-ovare la composizione delle materie esplosive. Fra questi gas meritano speciale menzione i composti ossigenati dell'azoto, che si determinano con melodi molto diffcili, non bastando per certo le carte di ioduro potassico ed amido di
scoppio
si

mine

secondo

la

natura delle

roccie

Sciimnbei.n per la
I

loro ricerca.

la malattia delle mine, non sono dipendenti dall'azione di (pialsiasi gas, ma bens strettamente si collegano colla presenza dei composti ossigenati del carbonio, come ebbi cain|X)

fenomeni morbosi, che caratterizzano

di

verificare in

numerosi

casi,

che formarono

il

soggetto

ilei

miei studi.

avvenimento. tramezzo divisore nella galleria del Sempione, domo dalla costanza degli uomini dopo una titanica lotta. Siccome col procedere dell'opera si erano trovate voluminose correnti di acqua, le quali impedivano di lavorare, cosi l'impresa fu costretta di costruire un serbatoio artificiale, e contenere il liquido fra robuste porte di ferro ed ii diaframma non ancora perforato. Nel glorioso giorno che
triste
il

Ricorder in proposito un

Col 24 febbraio 1905 cadde

test ricordai,
la

molte persone, gentilmente

invitate,

si

recarono a vedere
nelle

vittoria

dell'ingegno
colte

umano; ma
malattia

nella

loro

gita
lieve

viscere del

monte furono

dalla

delle

mine,

transitoria

per

alcune, grave per altre, e mortale pel signor Carlo Grassi e per l'ingeirrimediabile sciagura.

un momento solenne in un, che ebbero in cura i reduci dell'infausta spedizione, concordemente dissero che si trattava di un avvelenamento acuto per l'influenza deleteria dei composti ossigenali del cai-bonio: e
gnere Bianco, che converlirono
I

la letizia di

sanitari,

ci

venne pure confermato dal dottor Alfonso Veggia, che per incarico giudiziaria scrisse una diligente relazione peritale sulla causa che trasse a morte le egregie persone. La maggior copia dei composti ossigenati del carbonio, che in quel giorno si trov nella galleria del Sempione, noi la dobbiamo ricercare
dell'Autorit
solo nella notevole quantit
di

non

dinamite

adoperata per

gli

ultimi

gloriosi colpi di

mina, nella respirazione degli

individui, nello scoppiare

esplosiva e nelle lampade dei minatori, ma anche nella fuoruscita dei gas malefici, seminatori di morte e di sventura, che erano contenuti coU'acque nel serbatoio creato dalla diligenza e

incompleto della materia

dall'ingegno dell'uomo.

Dopo

di

aver esposto

le

cause che
molto

galleria, credo utile di ragionare

rendono dannoso il lavoro di brevemente intorno ai disturbi

che a mio avviso formano


minatore.

la

malattia delle mine, propria e speciale del

La Malaiila delle nane un avvelenamento dovuto all'azione dei composti ossigenati del carbonio, e va compresa fra le asfissie tossiche, in cui negli organi succedono due distinte fasi, prima di eccitamento e
poi di depressione.

Se

l'aria

molto venefica, se lungo

il

tempo

della sua azione, se

sensibile l'organismo, se in altri termini vi sussiste ragione che aggravi

l'andamento della malattia,


alterazioni dell'asfissia.

si

osservano

le

caratteristiche

ben

note

mento progressivo

All'aumento dell'energia dei movimenti del cuore segue un rallentadei suoi movimenti fino alla paralisi, la quale accade


dopo che siano cessati

:>73

gli atti respiratori. Ci importante a conoscersi per praticare la respirazione artificiale, che in certi casi pu ridonare la vita Xol sistema vascolare la pressione raggiunge prin.a

un

maggior
o.l

alterna con gradi inhne scende, riducendosi a zero.


s,

livello,

quind.

di

innal/amonto e
...1

di

depressione/

La
abbassa

teir.peratura centralo r periferica sale di alcuni gradi.

principio, e

di

,,..,

si

La
calma
lora

e regolare,

distinta dai quattro noli periodi: della dispnea inspiraloria, della dispnea espiratoria, del .silenzio della respirazione, e della dispnea ternunale con inspirazioni attive ed espirazioni passive. Nei centri nervosi e nel midollo

mvece viene

respirazione, talora dopo un breve stato dispnoico, pu procedere dnnmuendo tuttavia di frequenza fino alla morte

Ta-

all'eccitamento segue l'ineccitabilit.

fenomeni

irritativi dei

arti inferiori, e si

d viso, nella guisa stessa con cui la sensibilit dopo un brevissimo tempo d'esagerazione, secondo Bern.vrd, va scomparendo.

muscoli cedono alla paralisi, che comincia da-li vien manifestando lungo l'addome, le braccia, il torace

Anche

nelle ghiandole

si

avverano

due

distinti

stadii;

cosi

.si

nota Tipersecrezione e l'arresto definitivo della secrezione medesima. La maggior pressione arteriosa porta a pi abbondante copia d'urina nei primi momenti dell' intossicazione; quando la pressione s'abbassa urina diminuisce, e presenta anormali componenti, quali l'albumina e lo zucchero. La prima si forma tanto per cause meccaniche, quanto per cause fisio-chimiche, cio per alterata composizione del san-ue come hanno dimostrato Gubler e Vogel: il secondo trova ragionedela sua presenza nell'arresto della funzione glicogenica del fegato. Le alterazioni ora ricordate, che subiscono i tessuti in

causa della
per cui
dalla

asfissia tossica
ficiale
1

raramente

si

manifestano, sia perch la respirazione


pel
fatto

arti-

migliorata dalla tecnica d'oggigiorno, sia poi operaio avverte i disturbi e con prontezza viene

portato

fuori

.ualleria.

Forma

acuta e lieve della malattia delle mine.


numero
di casi
di

\el maggior a cefalea, susurro


della congiuntiva,
al

male
al

delle mine,

sintomi

si

limitano
iniezione

d'orecchi, calore

volto,

cerchio al

capo,

annebbiamento della vista, tremore, nausea, tendenza vomito, oppressione allo stomaco, stanchezza, vertigini, andatura barcollante e pulsazione forte delle arterie temporali. Per questo il minatore raramente ricorre dal medico. Portato fuori all'aria libera e pura,
gli

vengono bagnate

le

tempia e
i

la fronte

aceto diluito, por cui,


lavoro.
Fo

svaniti

disturbi,

con acqua fresca e talora con pu in corti casi ritornare al

osservai numerosi operai che avevano presentato poche ore prima


18

274

normale
la

sintomi dell'avvelenamento, e

trovai

funzione dei diversi

organi. Tutt'al pi la temperatura poteva essere di

lavoro di rinnovamento del sangue e di

riparazione

poco aumentata pel dei guasti che si

erano prodotti nell'organismo.

Forma
Rara
la

acuta e grave della malattia delle mine.


forma grave della malattia
delle mine.

Tuttavia essa pu avverarsi, specialmente negli individui che hanno


lesioni importanti negli organi principali.

La

quantit di 0,05

Vo

di ossido di
si

carbonio e del
respira. Ci
in

3-6

Vo

di

acido

carbonico pu render letale l'aria che essendovi spiccate differenze fra


le

linea generica,
deli-

diverse persone.

Un organismo

cato, sensibile all'azione del veleno,

con

vizi

al

cuore o serie affezioni


lievi

polmonari, pu trovare la morte, pur respirando un'aria contenente


traccie di ossido di carbonio, nell'ambiente stesso in cui altri

non avverte

alcun disturbo.

Talora

si

sviluppano nel decorso dell'intossicazione alcuni processi

infiammatori bronchio-polmonari, che all'espettorato sanguigno uniscono


noti caratteri fisici. Questa considerazione molto importante per le forme gravi che conducono alla morte. In questi casi al tavolo anatomico non sufficiente il solo esame dei visceri per stabilire la causa ed escludere l'avvelenamento nel caso di lesioni dell'apparato respiratorio; ne sicura prova il solo stato del sangue avvelenato, che ha un colore rossoi

vivo e roseo veduto di trasparenza,


colore rosso-ciliegia, e
dell'aria respirata in
le

lo

stato
si

degli

organi

vascolari
sulla

di

placche rosee che

distribuiscono

cute

e specialmente sulle coscie. Per stabilire se la morte va dovuta all'azione


galleria

ovvero ad altre cause,

indispensabile

l'esame chimico e spettroscopico del sangue, esame che fornisce la prova


pi sicura.

Questo

volli ricordare,

perch se

si

trovano, per esempio, al reperto

necroscopico lesioni infiammatorie dei bronchi e del polmone,

sono formarsi
ossido di

come gi si detto carbonio, e venga dimostrata

che

pos-

in virt

dell'avvelenamento da

collo spettro e colle reazioni chi-

presenza della carbossiemoglobina nel sangue, si pu ritenere che l'ossido di carbonio contenuto nell'aria della galleria abbia agito come la vera causa della morte, o tutt'al pi come una concausa, qualora l'esame dei visceri presenti traccie di pregresse alterazioni. La forma grave della malattia delle mine pu distinguersi per tre

miche

la

speciali variet riguardanti l'esito, variet

che consistono o nella guari-

gione completa, o nel miglioramento complicato da seri e durevoli incidenti od infine nella morte.

Alla perdita della coscienza, all'anestesia ed alla paralisi, che cominciano dalle estremit inferiori e salgono al tronco, segue

uno

stato co-

matoso, in cui

si

notano particolari fenomeni

obbiettivi.

275

La cute sul principio (^ arrossala, poi si fa livida con macchie rossochiare in punti circoscritti, e verso la fine della vita presenta un rossore cupo-violaceo. In essa talora si notano esantemi, talora vesciche gangrcnose.

Durante
.simu

il

coma

involontaria di feci e di orine; e

per la paralisi degli sfinteri pu succedere la perdita le sostanze vomitato, essendo fref|uentisi;

il vomito, sono causa di asfissia meccanica di pneumoniti ab i/u/cstis. Numerosissime sono le complicanze nei casi dove non avviene la

si ristabilisco dall'avvelenamonto sofferto. Alla debolezza generale, alla cefalea, ai disturbi trofici della cute, quale l'erpete, la desquamazione, il pemfigo, gli edemi, le piaghe da decubito, e via dicendo, giova eziandio aggiungere il diabete, le bronchiopneumoniti ed i disturbi psichici che da amnesie, alterazioni del lin-

morte, e l'individuo

guaggio, afasie complete, allucinazioni, vanno sino alla demenza. Nel sistema nervoso possono persistere paralisi di senso e di moto, per lo pi parziali, dolori eccentrici nelle estremit e contratture dolorose,

cui s'aggiunge talora l'atrofia muscolare.

Forma cronica

della malattia delle mine.

Col volgere del tempo le miscele gasose prodotte per lo scoppio della materia esplosiva, ed in modo speciale i composti ossigenati del carbonio,

una triste influenza sull'organismo. Questa triste influenza rende spiccatamente manifesta con un processo di anemia cronica, con disturbi del sistema nervoso e con una diminuita resistenza della cute e
l'ossono portare
si

dei tessuti verso le cause morbigene, per quanto si debba pur ricordare che ogni viscere pu soffrire pel lento effetto dell'aria velenosa. Processo di anemia cronica. Io ebbi campo di osservare molte

migliaia di operai minatori, e specialmente studiai quelli che partiti giovani dal nativo paese, da molti anni vanno dedicando la loro attivit al

lavoro di galleria.
Essi sono per lo pi precocemente senili, deboli pallore della cute e delle mucose, e talora con rumori
'uore.

ed

anemici con
soffi

venosi e

al

Quest'anemia cronica spesso ribelle anche al pi energico trattamento licostituente e sopportata dal minatore come fosse cosa normale, tantoch mentre egli ricorre con frequenza dal medico per bronchiti, laiingiti, bronchio-pneumonili ed altre malattie dell'apparato respiratorio,
il

'lie

di temperatura favoriscono, mentre si va reumatici e neuralgici dovuti all'umidit per le considerevoli falde acquee, ben raramente invece accusa disturbi speciali i
gli

fumo

squilibri

lamentando

di dolori

'ioll'anemia,

A
altre

ad eccezione di quei casi in cui decorre un altro fatto morboso. formare quest'anemia cronica e ribelle giovano senza alcun dubbio cause, poich dobbiamo pure considerare l' influenza mancante della
talora

luce e la vita stessa degli operai, che

per

amor

di

risparmio

si


carbonio e
la

276

nutrono poco e male. Tuttavia credo che la principale ragione del fenomeno consista nell'aria della galleria, la quale, contenendo traccie di
ossido
al
di

di

acido carbonico, pu impoverire

il

sangue

dare

sua speciale impronta. Oltre l'anemia i gas prodotti dallo scoppio delle Disturbi nervosi. mine possono manifestare lentamente un'azione sfavorevole sul sistema nervoso, per non discorrere delle alterazioni che il sangue, povero di minatore

globuli, reca nei vari tessuti dell'organismo.

Il

studi l'intossicazione cronica da ossido di carbonio, descrisse

Mosso che con diligenza una psicosi

che denomin pseudo-paralisi dei cuochi, poich in questi si avvera con maggior facilit. Essa pur avendo molti caratteri concordi con quelli della paralisi generale, da essa si differenzia per mancare del deHrio di grandezza e dell'ottimismo, e per avere al contrario idee deliranti di persecuzione. Quest'infermit grave, che spesso termina il suo ciclo colla demenza, ci dimostra l'azione nociva dei miscugli gasosi contenenti ossido
di

carbonio, quando vengano a lungo mente velenosa.

ispirati ed

in quantit

non acuta-

La

pseudo-paralisi rarissima

malattia nei minatori: pi frequenti

forme epilettiche, che si vanno osservando e che possono trovare una concausa nell'azione del veleno che viene per lungo tempo respirato. Heimann descrisse un'epilessia da cocaina, e Tuczek parl di
sono certe
accessi epilettici dovuti
all'azione
dell' antipirina,

illustrando

cos

mag-

giormente l'importante capitolo delle epilessie tossiche. Non improbabile, potendo queste prodursi per numerose sostanze, che anche l'ossido di carbonio determini forme varie di mal comiziale, in vista della grande
frequenza con cui esso
si

ritrova nei minatori di galleria.

Diminuita resistenza della cute e dei tessuti verso le cause morbigene. La cute e le mucose sono facilmente irritabili anche per cause di poco momento. Le ferite si complicano spesso colla suppurazione, con eczemi ed eritemi, la qual cosa oltre che per la poca pulizia trova la sua ragione nell'influenza dei gas venefici, nella guisa stessa con cui l'ossido di carbonio pu alterare repentinamente ed in varie guise l'apparecchio cutaneo, quando agisce in grande copia. Per le stesse ragioni anche gli altri tessuti risentono i tristi e lenti
effetti dell'aria

velenosa.

Finora noi abbiamo ragionato intorno alle numerose cause che rendono dannoso il lavoro di galleria. Per maggior chiarezza, come sintesi di quanto si espose, conviene che noi le enumeriamo:
1.

2."
3. 4."

La forma acuta della malattia delle mine. La forma cronica della malattia delle mine. La mancanza della luce nelle gallerie.
L'umidit delle gallerie.

5." //

calore delle gallerie.

6."
7."

L'(uione del

fumo

e delle particelle

minerali in esso contenute.


iti

L' a sione dello squilibrio della temperatura che

osserva fra

il

calore di una galleria ed


8."

il

calore esterno,

L'azione dannosa delle lampade da minatore, quando funzionano.

9."

La

speciale posizione che spesso

il

corpo

dette

assumere per
in

le

difficili e

faticose manualit del lavoro.

10."

La

respirazione degli individui

che talora succede

vani

stretti e

mal

ventilati.

A
ma

queste cause noi dobbiamo ancora per ultimo aggiungere non solo

quelle condizioni, che


(abitazioni

abbiamo veduto

risieder

nella
di

vita

dei

minatori

malsane, nutrimento scarso, alimenti

cattiva qualit, ecc.),

anche due altre ragioni, che fanno sempre pi tristo il lavoro di Esse sono: a) // continuo pericolo a cui l'operaio esposto per la grande frequenza dei sinistri che si sogliono verificare. b) L'anchilostomiasi oggid rara ma pur sempre temuta, poich terriccio le uova del terribile parassita trovano un ottimo terreno nel umido e caldo e nello strato limaccioso, che si deposita sulii' pareti della galleria e sul legname. A tanti mali quali riraed si possono contrapporre? Esaminiamo brevemente quest'ultima parto del nostro studio in alcune
galleria.
,

considerazioni.

Prima considerazione.

La
si

tecnica d'oggigiorno molto avanz per


gallerie.

quello che riguarda la ventilazione delle

Pel

traforo del

Sem-

pione nulla fu risparmiato, e

deve appunto alla buona e copiosa ven-

tilazione artificiale la riuscita gloriosa dell'opera

Un

ventilatore era capace di

immane. mandare ben 50 metri cubi

di

aria al

minuto secondo nel tunnel \. 2. (Quest'aria, resa poi in gran parte fresca in virt di un aspiratore idraulico e rinfrescante, poteva passare nel vani latoiali, che mettevano in comunicazione le due tunnel N. 1 per
i

grandi gallerie fra loro

pai-allele.

non deve solo eseguirsi dove assolutamente indispensabile, ma va estosa anche alle piccole gallorie, perche pure in questo si pu vcrifcaro quel complosso di cause che gi abbiamo
la ventilazione

Ma

ricordato.

Xello studio delle gallerii' tlobbiumo guardare


sfondo, sono

come

si

dirigono, poich
lei

quelle che decorrono parallele alla vallo, presentando l'imbocco al di


lo

pi

tristi

per l'azione del vento,

che oppone

una

resi-

stenza tenace al libero espandersi dei gas malefici: ottime invece quelle, cho perpendicolari alla valle trovano un aiuto potente nel vento slesso, cho colla veloce sua corsa aspira, trasporta e dispei-de la miscela velenosa.


Anche
pel
le

278

hanno una discreta importanza si va formando nell' inverno e

stagioni e le diverse ore

maggior

squilibrio,

per esempio, che

nella notte fra la temperatura esterna e quella pi calda e stabile della

contenuta con maggior facilit fuoresce secondo le leggi del calorico. Fra le cause della ritenzione delle miscele gasose ricordiamo eziandio l'abbassamento della pressione atmosferica che suole con frequenza manifestarsi: n si deve dimenticare che la tosgalleria, per cui l'aria in questa
sicit dell'aria di

una

galleria dipende pure dalla quantit di

mine esplose

e dal

modo con
in

cui succede lo scoppio, poich,


i

quando

incompleto, svi-

luppa
nelle

maggior copia

gas nocivi.

di cose si pu ritrovare non solo lunghe gallerie, ma anche in quelle brevi, cosi ricorderemo un precetto, molto trascurato dalle Imprese, per cui ogni costruenda galleria esige una buona e copiosa ventilazione artificiale, la quale rimuova le miscele gasose venefiche, e porti aria salubre atta a respirare.

Orbene, siccome questa condizione

Seconda considerazione.

Siccome dopo
si

il

lavoro

in

un ambiente

viziato e tossico indispensabile dare all'organismo un'aria

genata, la quale certamente non


costruiscono, e dove in una

trova nelle

molto ossibaracche che i privati


talora

piccola

camera dormono

numerose

persone, cos deve essere resa obbligatoria la costruzione per parte delle

imprese

di

case operaie salubri ed igieniche, nelle quali

il

minatore possa
l'ag

nelle ore del riposo ridonare ai tessuti ed al

sangue

il

giusto valore. Ci

non si pu verificare nelle case che i privati affittano. In queste per glomeramento l'aria contiene notevoli quantit di acido carbonico;
continua cos e con pi
sicazione.
tristi
effetti,

si

perch durevoli,

la

causa dell'intos-

Terza considerazione.
denti

necessario da parte di

Medici

indipen-

una continua ed oculata vigilanza


di

sui cibi e sui vini che

posti in vendita dagli ingordi speculatori,

che per amor

di

vengono guadagno non

temono

recar danno all'altrui salute.

Quarta considerazione. Le lampade che il minatore adopera debbono venire riformate, rendendo obbligatorio l'uso di materiale combustibile buono, perch il puzzo nauseabondo che per lo pi si eleva, e la presenza dei composti ossigenati del carbonio che possono formarsi nel periodo della combustione delle attuali sostanze, sono coefficienti non trascurabili di danno.
Quinta considerazione.
gas velenosi,
le

ore

di

lavoro

limite sta in ragione diretta

Nelle gallerie, dove si ha gran copia di debbono venir diminuite, poich il loro de! pericolo che ciascuna professione riveste.

Sesta considerazione.
accolto

una

Occorre che un

operaio

prima

di

essere

come minatore

in

galleria sia sottoposto a visita medica, af-


finch
il

27'.

veda se
forte,

sanitario giudichi le condizioni dei suoi visceri, e


gli individui deboli,

con vizi al polmone, al cuore, allo stomaco ed in altri visceri, possono anche per minime traccio di gas tossici patire gravi conseguenze.

robusto e ben nutrito; poich

Settima considerazione.
et,

fanciulli fino

almeno

al

lo'

anno

di

j)i

tardi,

secondo

la costituzione
il

lavori di galleria, poich

sole, l'aria

non devono essere impiegati nei pura e la luce sono di grande

importanza per

il

loro accrescimento.

Ottava considerazione.
rendendoli obbligatori,
i

Ai minatori

di

galleiia

vanno insegnati,

principali precetti d'igiene.

La

pulizia del corpo, l'uso di lavande

d'acido

borico

per

bagnuoli

agli occhi, di soluzioni diluite di clorato potassico

per gargarismi, e via

dicendo, debbono entrare nelle quotidiano pratiche di ogni operaio.

dere acqua e

Queste considerazioni, unite a continui consigli, al divieto di spandi deporre gli escrementi nel pavimento delle gallerie, alla guerra contro l'abuso dell'alcool, e via dicendo, possono in gran parte
i

diminuire
nualit.

gravi inconvenienti che

il

minatore incontra nelle


osservare

sue

mai

come si compiono una trentina d'anni fa per convincersi della cosa. Il Sempione, due volte domo dall'audacia degli uomini, volle le sue vittime: ma non si dimostr crudele come il Moncenisio ed il Gottardo, che hanno scritto pagine di dolori infiniti.
Molto
per

vero

si

fatto.

Basta

lavori di galleria oggid, e confrontarli con quelli di

Ma

con tutto

questo per giungere a quell'alto ideale

di

prospero e

benefico lavoro, che noi tanto vivamente desideriamo, bisogna percorrere

ancora un lungo cammino, essendo la via difficile e lunga. Bisogna che le Imprese si convincano essere la salica populi suprema lex, e che i lavoi-atori, quali giustamente combattono per loro sacri diritti, siano pure consci dei doveri che porta il consorzio civile, fra cui non ultimo
i i

quello di conservarsi in ogni


l'I

modo

sani e robusti.
sociale possa pure

cosi coll'augurio per cui


il

una savia legge


sublime
si

verare
di

male delle mine


pi

fra le malattie professionali,


l'

annopotremo sperare
del

veder splendere
il

radiosa e pi

immagine

lavoro,

poich

cuore

si

sconforta e l'anima

rattrista nel

pensare che

una

che diedero tutta la loro energia per aprire nuove vie a questa febbrile vita moderna, va ora ricercando fra l'arie native dei monti, Ira le marine baciate dal sole, fra fertili piani il vigore che don alle viscere delle candide Alpi.
di giovani,
i

turba

Il

Presidente ringrazia

il

Relatore ed ai)re la discussione:

Pluf.
cui
i

Fn

Richiama

l'attenzione del

Congresso sulla frequenza con


di

minatori

presentano casi

gravissimi

antracosi

silicosi

poi-


le

280

monarc, mascheranti a loro volta una tubercolosi polmonare. Ricorda malattie analoghe che presentano operai che lavorano sulle sottili carte metalliche per bomboni. Queste si sono potute evitare con opportuni provvedimenti, onde si augura che o con maschere o con altri mezzi si abbia cura di evitare le malattie che il pulviscolo minerale cagiona nell'apparato respiratorio del minatore.
Prof. Biondi: Osserva che l'uso della maschera nei minatori non
possibile
pistolette.
in
Il

minatori

fino

a che

questi

lavoreranno
la

con

massette

principale provvedimento

soppressione del lavoro con

pistolette e
Si

mazzette e la diffusione della perforatrice.

leva la seduta alle ore 11,50.

SEDUTA SESTA.
Marted 12 giugno
Puksidente:
Il

- ore 14.

Prol".

L.

DEVOTO

Sioretario: Dott. L.

VIGANO.

prof. Pir'raccini

trattai-o in

La
Il

abbinare proposta accettata dall'Assemblea.


di

questa seduta

vista riiiipurUiiiza dei lavori

propone

le

che si dovranno due sezioni.


svolgeranno nella

Presidente comunica l'ordine dei lavori che

si

D quindi la parola al dott. Desi re GUbeit di Bruxelles che presenta a nome degli Autori la seguente comunicazione sull':
seduta presente.

Influence du travail
pression.

l'air

comprime sous

faible

M. M. les Ducteurs Buysse et Vander Mierden, respectivement inspecteur-mdecin et inspecteur-mOdecin-adjoint, ont entrepris en Belgique quelques recherches sur l'tat physiologique des travailleurs des
caissons.
J'ai

l'honneur de soumettre au Congrs un rOsum succinct du

travail de ces fonctionnaires.

166 "tuvriers ont


37 travail laient

17 sous 3 Vio, 11 sous * ,^,, '28 sous "^z,,,, enHn 25 sous '7io d'atmosphres. '/,o, On sait que la pression est rc-glce snivanl la profondeur laquelle les ouvriers travaillent. Il faut en general , d'atmosphre de surpres'

de l'enqutc une surpression de 20 sous 4 Vio. 28 sous 5


fait

l'objet

sous

"J

*/,

d'atmosphres,

sion par mtre de profondeur.

En ralitO donc il faut ajouter l'atmosphre de pression normale chacune des fractions pn'cedentes. Les ouvriers examins respiraient respectivement dans 1,3; l.i,
I

";

1,6;

1,8; 1,9; 2,5 atmosphi'res.

Come
tr('>s

en Belgique on

n'etl'cctue

grandes profondeurs, il n'a pas travail des surpressions dpassant

gure des Iravaux de Ibnrage de 6t0 possible d'tudicr les; otT.'is du


1,5

atmosphre.
l'objet

Chacun de ces 166 ouvriers a


1")

fait

d'un doubl

examen:
entre 8 et

avanl

la

descenic dans

le

caisson, 2") immcdiatenient aprcs la sortie


l'air

dn caisson. La durce du sjour dans


1.?

comprimi' variaii

heures.

282

L'examen des sujets a t fait d'aprs le formulaire I du Service medicai de l'Inspection du Travail en Belgique, il a t complte par des recherches sur la richesse du sang en hmoglobine et la force
musculaire.

Quelques uns des ouvriers ont en outre t examins au point de vue de la capacit respiratoire. D'autres enfin, ont t pess avant et aprs leur sjour dans les caissons.

Par

cette

manire de procder

il

t possible

de se rendre compte

partiellement de l'influence sur l'organisme

du

travail l'air

comprime

sous une pression relativement

faible.

Les Instruments de prcision qui ont servi dans l'enqute sont rhmoglobinomtre de Fleischl et le carnet de Tallquist pour les dosages de F Hmoglobine; le dynamomtre de Verdin pour Texploration de la force musculaire et le spiromtre de Verdin pour l'valuation de la
capacit thoracique.

'tues avant et aprs


diffrentes.

Les tableaux suivants donnent les rsultats des expriences effecle travail dans les caissons sous des pressions


SurprecAon 3

5J

utmophcrcH.
A>i'^r.iv%K

DOBAOIM
II

284


Surpression
'

VH.-,

,^

d'atmosphres.
r>

VNA

MOM

ft

TKK

DOSACI
la

r bmogluliiua

maln droitc
a|irtf

inaia

gauche
apri

j.rr,

avaot

m
(15

fili

r,7

40 64

42
55

48

60
38 64 52 44

HO 78 87 70 70 82

76 70 75 70
(J5

08 80 75 80 68 70 80 78 70 68

55
04 50 45
(52

55
(54

52
i5

60
(52
-.)

60
6.3

45 63 40 04 53 45 50
57 50
41

66
:iO

40 49
(55

4(5

50 40
49
(51

50

m
54

57

63
40 47 47
51

65 72
70 70 05
7i 7 80 77

57 56
5:i

55
50 55 45 50 : 50

45

55
49

85
82 75 70
K')

53
51

79 77 72 78 70 73 70 72 85

50 56 49
iO

56 48 50 54 50 45
VA)

45 48 30
51

60 80
7:

65
61
5(5

55
5*5

55
5(5

70 62

55
5(5

54 57

65 80

55 58

55 58

55 48 56

45 50 52 56 53 50 55 56

286

Surpression '7io d'atmosphres.

S<JU8 l'iiiHueiico

di'

l'air c3ni|ii-itii,

dit le

Dr. Foley, l'hmatose aug-

mentc,

li>8

veines charrient un sang vcrmeil, les


|iiiliii->nair'

mouvemenU
i>up|M>rt

des o4te
cunslanl
l'uii

diriiimient et la capaciti*
<

s'accrull.

>ti

sait (|ue la dcnHitt* In

^'a/

dissouH est dans un

avec celle du gay non dissoun quelle


8d(^ii!

<]Ue soil la presson

que

coii-

(L< de

Henry
la

et

Dalloii).
et

Dune,

la nuantit' d'oxygi^n'

d'azule empnml''s l'air par le


ti

sang
de ce

dnns l'ade de

respiralion orxit |iroporliunncllement

la densit

mme

air.
pric<^denl-i,

Los tableaiix

relalifs

anx dusages

d'h<''moglobine corn>-

bonnt ce
!i

fail.

Saiif

deux

oxcepti<in3, les siijets


IcS CISSoMS.

uni un sang plus riche

In

v:,,ili..

,|i,',,

l'..nli-..,.

iImIIS

M.M.

Ilillei-,

.\l;i>;i'i-

et vn

Schr'itter

mt

fait

des

lerherches nna-

logues sur

la

teneur du sang en ht^inogloliine chez des

--uvriei-s travaillant

sous des pressions de 3 almospht'res au naximum. I.eurs examens ont porte sur dix ouvriers et ont donne res n^sultais
suivants:
Pri:mii;rf. Expfrii:nck:

Moyennes: avant

la

descente:
sortie:

87.70

'

aiprc^s la

92.50"/..

SlXONDE KXPKRIENCE
aprrs une
|n'rii>(le

le

ti-avail

de Irois niois;
la

MnVi'iMii's: Mvatit
iij.n-'s

descente:
sortie:

88.50",,

la

88.50 '\

Ces exprimenlateurs ont procde en mme temps des numrations des hmaties et dlermin le poids spcifque de sang chez les
tnfmes ouvnei*s.
Voici la eonclusion de leurs tudes (1).

que sous une surpression voisine de 3 atpeu de moditcalions . I.es auteurs sont geni^ralement d'acconl pour dt^clarer que dans l'air Comprimo l'homme jonil d'un ccrtain bien tre, les tntvaux s'excutent avec plus de fneilito et la fatigue est plus lente venir. On admot g(\nralemenl, dit Olliver, que les ouvriers gravissetit les chelles dans rint^rieur du eaissou plus ais^mont qu'ils ne |X)urraient \n f:iiii au dehors sans i^lre aussi vite essouftt^s qu'ils le seraienl. s mesurntions dynaniomlrques consignes dans les tableaux i>nc>dents, accusent une lgore augmentati^n de l'activit musculaire

Nous croyons,

disent-ils,

iiKisph^res, l'organisme subit (Mtint ou

(I)

Lufidrmck trkrmmkumftn.

{latT

730.

Vi*aM,

l90iX

288

aprs la sortie. Il faut cepenclant faire remarquer que chez les ouvriers manuei's on trouve souvent la force musculaire augmente aprs la

journe de travail. Il y aurait l une sorte d'entranement cause par le mouvement continu de certains groupes miisculaires et dans l'espce,
des muscles de l'avant bras, prcisment ceux-l qui servent dans les

recherches dynamomtriques. L'Inspection belge a voulu aussi se rendre compte de l'accroisse-

ment de

la capacit respiratoire signale

par divers observateurs. Frangois

a mme pretenda qu'il y avait une diffrence notable de l'ampliation pulmonaire l'entre et pendant le sjour dans les eaissons. Les tableaux suivants relatifs la capacit respiratoire ne sont gure conci uants. Ils accusent plutt une lgre diminution de la capacit

thoracique. Toutefois, il importe de le dire, les rsultats obtenus ne peuvent gure tre dcisifs en l'espce. Pour bien tudier l'influence de l'air comprime sur la capacit pulmonaire, il aurait fallu exprimenter sur des sujets dans le caisson mme et non l'extrieur de celui-ci.

Capacit Respiratoire.

MOYENNES.

PRESSI

("'IMI,

uii-

tiii

i-.-i

uiin

iioriihrf n
ot

<

>ii

\|-i

.-l'-i

iis

(ini

'OliiliU"

j'S

art>nelles

uvanl

la

Hesconte.
dii

apn-s

la Kortio.

Voici les inoyeiines

iioinbre de |>iilAntionR par minute.

PRKS8ION8


Le passage des ouvriers de
soit la pression, doit s'effectuer

290

la cloche dans l'air extrieur, quelle que dans certaines limites et la dure de la

dcompression doit tre proportionnelle aux nombres d'atmosphres. Les rgiements hollandais prescrivent une dure de dcompression de 1 V2 minute par dixime d'atmosphre. Un Seul des ouvriers examins dans cette enqute a prsente des symptmes du coup de pression d une dcompression trop rapide.

Une heure aprs


d'atmosphre,
il

genou

di'oit

et

la sortie du caisson, o il avait travaill sous 15/10 a souffert de douleurs vives dans l'articulation du dans les muscles de la cuisse droite. La pression et les

mouvements des
dicrote, le
1.'^'

parties atteintes activaient les douleurs.

Le pouls

tait

bruit cardiaque tait clatant, le second,

au contraire,

trs

sourd

et le silence avait disparu.

Aprs quelques heures ces symptmes se sont dissips et le lendemain le sujet a t en tat de reprendre son travaiL Il serait dsirable qu' l'exemple de la HoUande, tous les pays dictent des mesures rglant d'adoption, l'examen medicai et le travaii
des ouvriers fongeurs.

Il

Presidente ringrazia
della

l'O.

e lo

egregi autori

gratitudine

del

prega di farsi interprete presso gli Comitato per un cosi importante

contributo portato al Congresso.

Ha
nell'aria

quindi la parola

il

Prof. J. P. Langlois relatore della nominata

Commissione Internazionale
compressa:

per

lo

studio

delle

condizioni

di

lavoro

Prof. Langlois: Au nom de la Commission, nomme par le Congrs dans la sance du 19 juin, compose de M. Gilbert, v. Schrtter, Gi-

votre vote, les voeux suivants comprime. La Hollande seule possed actuellement un reglement general pour la protection des travailleurs dans l'air comprime. La France est sur le point d'tre dote d'un reglement semblable; il serait des plus utiles que
glioli et

Langlois, je viens
travaii

proposer

relatifs

au

dans

l'air

les

rapporteurs des rgiements dans les differentes pays, peutent s'aples decisions prises

puyer sur

par

le

Congrs.

Nous avons insist uniquement sur la ncessit d'une dcompression lente, et en demandant une dure d'une minute par dixieme d'atmosphres, nous sommes encore au dessous des exigeances de la science. Les accidents sont encore possibles, aussi est il urgent, si l'on accepte cette dure minima de dcompression, d'exiger au moins pour les hautes pressions, l'ecluse recompression munie d'appareil d'xygne.
C'est egalement, pour ne pas soulever d'opposition trop absolue des entrepreneurs, que nous ne demandons pas l' obbligation du caser-

nement des

ouvriers, mais

il

est

evident

que

les

accidents tardifs

de


la (If^cumpression

-.".M

la

ne peuvenl tre traitn utilemeiit par


l'^i
"

recomprensiou

qiie

si

l'intprvontion IhorupeutiqinConiniisrtion^ iiominaiu


<lai
lai

iunii.'-.liale.
.iigif-,-i->

La
10

<

nulla seduta di

domenica

composta
il

I*nf.

von. Schn^ter e I>anglois, doli. Oliberl e Giglioii


tassative
sul

per formulai'
pn'st'nta

alcuno norme

lavoro dell'aria

compressa,

st'guent'

ollDIM'i

DEL

filuK.NO:
dt^cnmprftnioa cut certai-

Dans

Ics

tracaux acec

l'air

com/irinuK la

nemeiit la periodo la plus danne reusr.

Ne
Vetat

vnulant

pan trailer

les ipteslton-s

moins

conti'

'

'oncemant
,

jih!/.siolo;/i(pi>'

du

tracail, etc,

la dunie de l'onrrier, la comprenHion, la v>-i nous crot/orvi decoir irutitter sur le point ensentiel: les

condilions do la dc'compression:

Lea rulculs

scienti /i<jnes, les

donnes espritnentales,
tal>lir

les

obserraliona

de du

la pratique,

concordent i>our
forniation des

qu'ajin

d'eciter,

posstble, la

iinbolies

tja-seuses,

dans la mesure la deeompression doli


minute.
I)an.H

se fairr ifau

plus un diximo

d'atmosphere par
:

U's tni-

vaux poursuicis sotts une suppression di' 1 500 et an dessiut on dott exiqer une chambre de repos chauffe et une chambre rcompressi"" -"''"
rCappareils d'oxijq(ine.
Il

serait

dsirable

que

dans

les

traraux a

uiule

pretmion

Uat

o-

rriers soient loys d prossiniit

du chantier.

d'un dixieme datinotpn're,

Ces precautions soni indisjmnHobles car mnte acec une decomprestuon les embolies tjaseuaes sont encore possd>U"i. Polir le scapila nd ne rs quand on ne peut songer a Cubb.idtion de
il

ehambres de dcompression,

serait

acantaqeux de disposer fCappareih

ft^'rmetiantH Cinhalation d^oxyift^nf.

GlIMI-KI, l.VNt.l

<-)l-,

II".

ioli,

.^t(H''irER.

Il

Presidente apre

le

discussioni sull'ordine del giorno presentalo.

" -U> lielli: Io mi associo pienamente all'ordine ^e Commissiono nominata dal (Congresso e clu- fi consuetudinarie della marina militare dopo i lavori dei medici di marina Aliltaniondi, Curcio e di me modosimo. Non concordo con l'oratore preopinante in <|uanto non convenga chiedere troppo: io sono dell'avviso

Doli,

dalla

contrario, e cio che anzi bisogna chieflere di piU per ottenere di


e,

meno

nel caso speciali,

mi paro

pia

utile

projKrre

*2

minuti

per ogni
di

metro d'alto//a

richiesti dallo Srhrttor e dal

Kabhler.
dichiarazione
nella

Non
se

avrei per chiesto la parola per questii


di

volo

non mi premesse

diradare la triste impressiono lasciata dalle


correlatore del tema,

pa-

role pronunziate dal

doti, (iiglioli,

se<1ula d

domenica scorsa.


rappresento che un

292

Premetto che non ho alcun mandato ufficiale, n ufficioso; io non modesto cultore di discipline igieniche venuto qui per gentile invito del Comitato ordinatore e parlo per ver dire ed esclusivamente per conto mio. Il relatore dott. Giglioli mosse delle critiche ad una disposizione del regolamento che disciplina le esercitazioni dei palombari nella marina militare. Le sue critiche sono giuste; quella disposizione non corrisponde alle condizioni attuali della scienza e della pratica ed bene che il Congresso con la sua autorit conforti l'adozione di norme pi rispondenti
ai postulati igienici.

Ma
la

il

dott. Giglioli

non

si

limitato a questa critica.

Egli

ha trovato

spiegazione dei pochissimi infortuni


risultati delle autopsie

avvenuti nella marina mihtare


io

nell'applicazione di detta disposizione.

Ora

posso con piena coscienza


l'ipotesi del Giglioli.

asseverare che

contrastano con

In 20 anni da che sono nella marina, a

mia

notizia sono

avvenuti

causa della morte si trovata in fattori non prevedibili, come lo strozzamento del tubo d'aria impigliato nelle catene delle ncore, il non funzionamento della valvola d'aria (cosidetto incant)^ oppure in una trasgressione delle norme prescritte, compiuta dallo stesso palombaro, come l'aver mangiato subito prima dei pasti. La detta disposizione indica un limite minimo che non mai raggiunto e in tutte le esercitazioni si pratica sempre una decompressione pi lenta di quella prescritta. Alle esercitazioni presiede un medico con tutto l'occorrente per l'assistenza in caso d'infortunio, non escluso l'ossigeno compresso. Io medesimo ho assistito a pi di un centinaio di immersioni e sempre ho richiesto una decompressione non inferiore a
cinque infortuni e in
tutti

la

minuto per metro d'altezza. La promulgazione per regolamento di buone norme assai necessaria per i palombari civili, tra cui gli accidenti sono assai frequenti. La pesca delle spugne vigilata da una nave da guerra che vi esercita la sorveglianza politica. Nel 1892, stando appunto imbarcato su questa nave, potei notare in meno di tre mesi, tre casi di morte e vari
1 casi di paraplegia su circa 100 palombari. Gli infortuni in questi casi dipendono dagli apparecchi difettosi, ma sopratutto dalla durata e profondit delle immersioni. Perci, per quanto convinto che manca ogni mezzo coercitivo per far rispettare queste norme, pure troverei conveniente che si aggiungessero all'ordine del giorno i limiti di durata del lavoro in rapporto alla profondit, per i quali limiti si potrebbe adottare
la tabella

proposta dal Catsaras.

Dott. GUjtioli: Rispondendo al dott. Belli si dice lieto ch'egli riconosca che il regolamento della R. Marina per i palombari non sia sufficiente e spera che in base a quanto in questo Congresso si confermato ed affermato vi venerano introdotte le necessarie modificazioni.


Il

2y:-5

sul

pi-oC.

C.

Zenoni

di

Milano

fa

una comunicazione

tema:

L'affaticamento muscolare nell'aria compressa.


L'A.
ila

studialo la questione del lavoro

muscolare

dell'uomo sotto
dell'eccitamento

pressioni elevato, servendosi dell'ergografo di


elettrico nel

Mosso

e
di

bagno

di

aria

compressa,
Gli

con

ricerche

confronto

alla

ergogrammi sotto pressione si pressione esterna e al dinamometro. miogrammi, quanto per la dei singoli tanto l'altezza per distinguono forma della curva della fatica, presentando cio una maggiore ampiezza delle contrazioni iniziali, e un numero generalmente diminuito di contrazioni. Questa differenza principale risulta evidente con gli ergogrammi a serie, ma contemporaneamente non si pu dire aumentata la resistenza, perch il manifestarsi della fatica non viene ritardato, anzi compare non
di

rado pi presto che all'aria esterna.


L'eccitabilit

muscolare

per

gli

stimoli elettrici

non

cresciuta, e

assai poco modificata pure l'eccitabilit elettrica dei nervi (N. Mediano),

non avendo l'A. riscontrato modificazioni spiccate n costanti per influenza anche prolungata dell'elevata pressione. Gli aumenti che si possono verificare nel lavoro meccanico sull'aria compressa sono da riferirsi ad una capacit iniziale a contrarre pi energicamente i muscoli, anzich ad una cresciuta resistenza al lavoro. Una parte spetterebbe al tono muscolare aumentato, pel quale il muscolo, essendo pi lieve la sensazione dei lavoro, viene a trovarsi in uno stato di maggiore prontezza al lavoro; ma l'esagerata fatica, mentre coincide talvolta con forme di miotonie transitorie, richiede un tempo maggiore
di riposo,

perch la riparazione faccia equilibrio alla perdita.

Risulta quindi che l'alTaticamento muscolare nell'aria compressa non


si

sottrae alle leggi generali della fatica: altro sforzo e altro lavoro
di

anzi questi termini stanno in certo antagonismo tra


sforzo
li

loro,

perch

lo

sempre a danno
la

del lavoro utile, se


al

non
di

in quantit, in durata.

Presidente d
:

parola

prof.

Biundi

Cagliari che tratta la

questione

Le malattie
Kiiissunto.

del

lavoro

negli

operai

delle
-

Mi-

niere sarde.

Le malattie
nel lyOl
(')

del

lavoro negli operai delle Miniere sarde non t'urono


Il

fino adesso studiate sistematicamente da alcuno.

Sanfelice ed

il

Malato

istituirono delle ricerche sperimentali sull'aria delle gallerie

(')

Le miniere
[>a.e-

della Sni'degno

Annali

li

Ij^ieiie

ii>i)riiiintalL'.

Voi. XII

iNuova

Serie).

Alino 1902,

'


di

294

Montevecchio, praticandone l'esame fisico, chimico e batteriologico, e non vi' ha dubbio che, data la somiglianza dei metodi di escavazione nelle varie miniere e la qualit del minerale, che si estrae dalla maggior
parte di esse, possono
di
tali

indagini servire, almeno fino a4 un certo punto,

Il SanMalato si occuparono anche nella loro pubblicazione delle speciali influenze che i varii lavori delle miniere in Sardegna esercitano sulla salute degli operai e sulle condizioni sanitarie generali delle popolazioni delle stesse miniere, ma in questa parte, che non la principale del lavoro, gli Autori raccolgono dei dati statistici pi che il frutto di osservazioni personali dirette su di un gran numero di operai. Data l'importanza del bacino minerario Sardo, dove sono raccolti circa 15 mila operai, e dove in una estensione non troppo ampia si estraggono minerali di zinco, di piombo e di antimonio, e si trovano anche miniere di lignite, mi sembrato che dovesse riuscire di grande utilit uno studio sistematico e individuale, che mettesse in chiaro quali siano le varie forme di danno, che dal lavoro provengono all'operaio, e

norma per
ed
il

la cognizione delle condizioni dell'aria nelle gallerie.

felice

ne suggerisse, almeno nelle linee generali, i rimedii. E nei tre anni, dacch per ragione del mio ufficio mi trovo in Sardegna, ho potuto raccogliere una numerosa serie di fatti, che ho cercato in parte di illustrare

ed interpretare con ricerche sperimentali.

qui a parlare degli infortunii del lavoro, che nelle miniere Sarde, ben coltivate dal punto di vista tecnico, non sono numerosi n gravi tanto che nel 1905 si ebbero 135,60 infortunii su mille operai col 0,91 7oo di infortunii gravi ed il 0,80 'Voo di morti, e con una

Non mi fermo

prevalenza degli
l'interno.

infortunii

avvenuti
i

all'esterno su quelli
dei

accaduti nel-

Espongo

soltanto
colle

risultati

miei studii sulle malattie del

lavoro,

compiuti

pi

larghe

facilitazioni
di

per

parte delle Societ

minerarie e specialmente della Miniera

Monteponi.

In Sardegna

si

esti^aggono prevalentemente minerali di piombo e di

zinco. In alcune miniere

tosu)

si

quelle del Guspinese (Montevecchio e Ingurscavano nella maggior parte dei cantieri minerali di piombo

(Galena e Cerussite in varia proporzione), in altri minerali di zinco (Blenda) con una ganga per la maggior parte quarzosa. In altre si trovano difminiere quelle del Fluminese e dell' Iglesiente ficilmente oramai filoni puri di minerali di piombo, ma prevalgono invece i minerali ossidati di zinco (calamina e smitsonite), cui si trova mescolata intimamente della Galena in una proporzione, che, in media molto lata, pu considerarsi del 10 "^, con una ganga prevalentemente argillosa e calcarea. Ai minerali di piombo e di zinco si trovano uniti in una proporzione, che varia per le diverse coltivazioni, dell'ar-


gento, del ferro e del rame,
dall'argento. Alla

iOT)

ma industrialmente non si trae partito cho Galena di Monteponi si trova commista anche una quantit minima di mercurio sotto forma di cinabro, che si raccoglie nei primi fimii dri forni di arrostimento. Anche a S. Giovanni n*l minerale misto di zinco e di piombo fu ritrovato del cinabro nella [troporzione del 0,041"',,, dopo che io ebbi verificato dei casi di idrargirismo negli o|)orai (lei forni di calcinazione. Dell'arsenico nun si trovano nelle miniera attualmente coltivate che traccia lievissime. Delle miniere carbonifere le principali sono quelle <li Terras Collu e di Baeu-Abis dove si scava della lignite; nella prima con lavori sotterranei, nella seconda con lavori in massima parte all'aperto. Vi si trovano al contatto col calcare schisti bituminosi e piriti, che in presenza dell'ossigeno si decompongono, dando luogo ad emanazioni solforose e talora anche a piccoli incendii. Non vi grisou.
L'unica miniera di antimonio
nt'l
'

quella di su Suergiu presso Villasalto

Gerrei. Si estrae della stibina in

una ganga

di

quarzo, spato calcare

e schisti graftici.

Nello miniere sardo non si compiono operazioni metallurgiche, tranne a Monteponi, dove vi una fonderia di Piombo e un Forno a Zinco, e a Su Suergiu dove vi sono forni di liquazione e di ossidazione per la stibina. Le fonderie di piombi^ di Fontanamare e di Masua, donde si diffusero tanti e gravi casi di saturnismo, sono adesso abbandonate per l'esaurimento dei filoni di Galena nella parte occidentale dell' Iglesiente.

(ili

oijei-ai

delle miniere

debbono essere
resto

divisi

in

varii

gruppi agli

ettetti

dello studio delle malattie del lavoro.


di operai, del
giacchi''
le

Di un primo gruppo siamo non occuparci qui,

alcun speciale rapporto colla


gli

non molto numeroso, posmansioni generiche non hanno industria, in cui sono occupati. Tali sono
loro
elettricisti ecc.,
ai

operai fabbri, legnaioli, muratori, fuochisti, meccanici,

che vanno soggetti poi lavoro


oltre
(li

danni ben noti

d'l

loro singolo mestiere

cho alla malaria, di cui f^ infetta quasi tutta la zona mineraria. si >,ii(liliv iMoiio in vari- altri, cho possotio dir-^i oncrMi sin'cialisli
principale
I

categorie.

La
15 Hiini.
del

<'

quella dei la\oi.iuli

ali

interno d;

et
la

superiore

ai

minatori e manovali

airintern^

rappresentano

met

circa

ed

numero totale degli operai delle miniere (721)1 hanno una giornata di lavoro di 8 ore.
Il

alla fine di Febbraio 1906)

minatore entrando in cantiere disgaggia ossia abbatte coi piccola mine preparate ed esplose dalla sciolta, che l'ha preceduto nel lavoro, poi con mazzetta e pistoletto o fioretto propara nuovi fori da mina. Lo perforatrici, sia olottriche che ad aria compressa, non sono
roccia scossa dallo
i


vers-bank.
lo
Il

290

usate, che in pochissime miniere ed esclusivamente nello sterile pei tra-

manovale raccoglie

il

materiale disgaggiato, lo sceglie

porta fuori di cantiere o coi vagoni o

gettandolo

in

fornelli

ad

un

mai trasportando a spalla. Alcuni degli operai, per dire cosi specialisti, che lavorano all'esterno sono occupati allo spezzamento ed alla cernita del minerale, che giunge
livello inferiore,

Sono pochi maschi adulti, in gemaggior parte delle miniere sotto grandi tettoje, in alcuni luoghi in piedi davanti a dei banchi, pi spesso per seduti in terra. Un altro gruppo di operai all'esterno occupato nelle laverie dove o con sistemi molto primitivi (crivelli sardi e crivelli inglesi) o con sistemi meccanici pi perfezionati (laverie meccaniche) si fa una separazione per densit delle varie specie di minerali piombo e zinco tra di loro o dallo sterile. In questo gruppo si trovano in molte miniere donne e ragazzi con una giornata di lavoro di 10 ore circa, come per gli operai ed operaie dello spezzamento e della cernita a mano. Un terzo gruppo di operai all'esterno occupato ai forni di calcinazione della calamina, sia a tino, sul tipo dei forni continui a calce, sia rotativi (Oxland) o a suola inclinata. ^In quarto gruppo infine non molto numeroso costituito dagli operai vagonisti all'esterno, che oltre al trasporto del minerale dai piazzali alle laverie, da queste ai magazzini od ai forni, si occupano nell'insaccamento del minerale e nel carico sui carri o sui vagoni delle ferrovie. A questo gruppo potrebbero unirsi i marinari Carlofortiai, che vanno colle barche a vela a caricare
sui piazzali dalle gallerie o dai pozzi.

nerale donne e

ragazzi, e lavorano nella

il

minerale nei vari

scali delle

miniere

dell'

Igiesiente

sulla costa occi-

dentale della Sardegna per trasporiai'lo a Carloforte e di l trasbordarlo


sui vapori.

Un

quinto gruppo di operai, che

si

trova a contatto col minerale,


si

quello dei fonditori, ma,

come

dicevo,

non

hanno

altre

fonderie che,

quella del

Piombo a Monteponi

e dell'antimonio a su Suergiu.

Parler prima di tutto dei lavoranti all'interno,


la categoria di operai, in cui
i

che

rappresentano
si

danni dello
di

speciale lavoro sono pi inpei metalli, che

tensi e spiegati ed in cui

sintomi

intossicazione
altri,

estraggono, sono in generale pi definiti che in

se
di
lo

si

eccettuano
fatti,

ben s'intende i fonditori. D'altronde poi l'analisi si osservano nei lavoranti all'interno ci giover per
minatori sono pi dei manovali esposti
fatica
ai

alcuni

che

studio di

alcuni
i

dei vari gruppi di operai specialisti all'esterno. Degli operai all'interno

danni

del lavoro,

giacch

la

maggiore

.ed essi

lavorano

confinato, viziato e pulverulento.

a jcrmancnza in un ambiente pi Parleremo quindi dei minatori piinci-

palmente e

ci,

che dP*mo per


mi

f<?9i,

potrw

rifnr!

in

jrra'lo

minore
iawra.

anclie ai manovali.

Considonamo pnnu
Nell'aria delle gallerie di

luiiw

.lin-i.-im-,

^n

mintii.-

>

avan/ameii(o si nota una deficienza di ^sigeno (a Montevecciiio Sanfelice e Malato trovarono fino al 18 " , soltanto di ossigeno) * un aumento dell'acido carbonico (fino al S.3 "^., a Moiitevecchio). Non si <^ trovato finora del (.'0, ma non im|iOssibile che una piccula quantit vi si rinvenga in qualche luogo |er la

combustione incompleta delle lampade dei tniuatori o d^li esplodenti ed io sto continuando le ricerche in molle gallerie facendo gorgogliare grandi quantit di ai-ia attraverso del sangue defribinat'-. ed allungato.
Neil aria delle gallerie di
si

avanzamento

e nei

cantieri

di

abattaggio

gas prodotti dagli esplodenti. Entrando in una galleria res[osione delle mine si avverte un po' di difficolt di respiro e <ifxj trattenendovisi a lungo insorge anche un p-j' di cefalea. I fatti sono pi
trovano anche
i

notevoli quando slato usato il Promett'e (un nuovo esplodente introdotto da poco e messo ora da molli in disuso); si sente allora l'odore di essMiz;i di mirbano ed minatori si lagnane^ di dolore di capo pi intenso di quello, che sopraviene in mezzo ai gas della |x>lvere nera e della dinamite. Peri> disturbi notevoli non si hani.o in generale giacch*^ la ventilazione nelle miniere sarde quasi dovunque molto attiva.
i

.Nelle

miniere

di

lignite per la ossidazione delle piriti si svolge talora

della anidride solforosa, che induce nei minatori tosse e lacrimazione.

Alla viziatura dell'aria, alle intossicazioni crriniche per

CO

e forse
p?r

per CO, che

si

hanno

nei

minatori,

credo che

si

debba

attribuire,

grande frequenza della polmonite crupale nei minatori. Insieme al dott. Leoncini ho fatto delle esperienze per schiarire questo punto iniettando nella trachea di cani intossicati lievemente con
nolta parte, la

CO

e CO. un centimetro cubico di cultura in brodo di diplococco di Fninkel poco virulento. Abbiamo ottenuto la polmonite lobare o lobulare e dal pf)lmone malato abbiamo ricavata il difdococco in cultura pura. Mai si ricavo il dipi" cocco dal sangue. Nel cane di controllo, non iniosMcalo, nel quale si iniettava la stessa coltura in trachea, non si ebbe mai leti, .ne del p4jlmone e mai si ricav il diplococco o dal polmone o dal

sangue.
l.a temperatura nei lavori sotterranei non molto alta, tranne in alcune gallerie di avanzamento e nelle miniere di lignite, dove, in parte per gli incendi, in parte per le condizioni della ventilazione, raggiunge
<'

talora forse supera

3r>\

minatori allora lavorano col

tronco nudo

e nelle miniere di carbone risentono forse di pi del caldo a causa della |Misizione in ginocchio o semicoricati, che sono costretti a maiitenere
"juaiido
si deve abbattere uno strato di lignite di UO-lOO centimetri. quanto all'uinidit dell'aria nei lavori sotterranei vi sono grandi ..inazioni nelle diverse miniere. In alcune miniere le gallerie sono asciutte.

In

in altre molto umide, tanto

che talora

si

vedono

minatori lavorare col

tronco denudato perch l'acqua, che cola dalla corona della galleria, bagnerebbe loro gli abiti in maniera da disturbarli nel lavoro. Negli operai,

che lavorano in questi cantieri, ho notato una maggior frequenza di affezioni reumatiche. Il lavoro del minatore indubbiamente molto faticoso e le condizioni
di
Il

ambiente rendono, come vedremo, pi gravi gli effetti della fatica. disgaggio non richiede tanto sforzo muscolare quanto il battere la mazzetta ed esaminando i minatori quando cessano di battere si trovano
pi pallidi del solito, colla fronte imperlata di sudore, col polso frequente,
piccolo

ma

duro,

col

respiro affrettato.

Ed

facilmente intelligibile
altri lavoratori, gli

che
di

gli effetti della fatica

siano pi gravi che in


confinata
delle
le

a parit

sforzo, giacch

nell'aria

sono
dal

meno

attivi e

quindi

minori
satura

pulviscolo

nell'aria

di

scambi respiratori ossidazioni, e dalla pelle spalmata umidit non si opera forse quella
gallerie

disintossicazione, che accade

quando

la secrezione del

sudore libera.

certo che

il

minatore

all'uscita dal lavoro

intossicazione

da

fatica
si

credo che sia in


stende

ha l'aspetto affranto ed gran parte dovuta quella

alla
tri-

stezza silenziosa, che

come un

velo grigio sui gruppi di operai,

che risalgono dai

pozzi

od escono dalle gallerie e che pure dovrebbero

risentire dell'azione lietamente eccitante della luce e del sole.

Lavorando in un ambiente dove


inferiori,

piedi,
lo

compiendo gravi e ripetuti sforzi muscolari in scambio respiratorio poco attivo, il minatore deve
refluo,

raggiungere condizioni per cui il circolo debba compiersi con una certa

specialmente dagli

arti
si

difficolt.

nei

minatori

osservano frequenti le varici agli arti inferiori,, cos che i piccoli traumi nel disgaggiare o nel sospingere vagoni conducono facilmente a lesioni un po' lente a guarire; si osservano frequenti varicoceli; si vede talora anche il piede piatto. S'intende che nella produzione delle varici non solo la posizione ed il lavoro, che agiscono, ma cooperano senza dubbio efficacemente le condizioni generali di poco lodevole nutrizione, che nei minatori sardi si verifica per molteplici circostanze e di cui non pu a

meno

di risentire

anche

lo stato delle pareti vasali.

Forse

la

posizione

in

piedi

e le

condizioni del lavoro

ci

rendono

in parte conto della

vah

sardi,

quali,
il

grande frequenza delle ernie nei minatori e manoin buona fede, avvertendole sul lavoro, ripetono un
di Iglesias costretto

indennizzo, che

Sindacato

a negare.

minatori
per non
di

sono molto magri, per

le molteplici condizioni debilitanti, spesso,

dire spessissimo, malarici cosi che hanno

la

milza grossa; non

rado

sono diarroici o stitici. Si hanno cosi una quantit di momenti, che valgono a rendere le pareti addominali meno toniche e quindi pi facilmente pervii l'orifizio interno ed il canale inguinale. Se a ci si aggiunge che gli sforzi si compiono in piedi, facile capire come essi possano
sovente condurre alla sospinta graduale dell'omento o
di

un'ansa

dell'in-

modo che l'ernin i manifo^ti ad un hhui-ii. Hf<i/ uno dato inojnnto e olio iiv. tutori all'interno nel pulviccolo, tr<>v>in<> danno Allni cauna di che SI tollova, pio o meno abbondante a seconda dell'umidit dell'ambiente, e nei lavori di ab
testino

nel

canale

inguinale in

I,

.1

ro

il

ni'rofiimo, rh''

stione delle
Alriino

lampade ad
(lolle

olio.

jMdveri

non hanno a/ionr

i..^,i.

.j

dannoggiaiiit unclM^
giori

indi|)oiidi-Ml(>iiieiit(*

dalla loro a/i

>ii'

giiiiga

danni per l'aziono meccanica delle |M)lveri m hinino quando lu (io! minoralo d'ostra/ione 'onlionc dei silicati. Sono allora pi rrtHjtienli lo congiuntiviti, lo faringiti, lo laringiti o le bronchiti, che docurGtll'a/ione
mccrtni<ui

rono pio gravi e ostinato.


dello
|>olveri

sulla

(-ongiuntiMi

liiillu:

spiega lu grande

frerjuen/a della pingue(!ola (disognantc sp'ss<> la rima

palpobralc), che ho osservato sulla granilo


nella univor-^ulil, dei lavonitori deirin'"'
il

maggioranza,
Itil'.
i.i.l'u.

por
.,!:.

non
^i
..:

'!

pterigio,
(ili

anch'osso assai frequento.


pi nuiuorosi noi niinaluti iuau>>^.ih
(-Ijo
ii<
.

oczeini,

dell'oslerno, |>4JiSono ulineno in parte ossore riferiti ull'azione n

lei pulviscolo sulla cute, senza por questo escludere che |iossa entrii - <Mia anche il coofficiente tossico. K /ione di
'

ridotto auditivo rsterno e la

non rara

in-

di otiti,

l>oca nettez.za e
in

ad altre causo,
si

debl)ono, a

mio avviso,

riferirsi

almeno

parte alla aziono delle polveri.


Delie jMjlvori
finora e)nsiderata

poco l'azione tossica, forse perche


provocasse
le

*i

p<Misuva che l'inalazione di esse no


nel

soltanto
del

la

dep>!i-

/ione

parenchima
piu

(>olmonare.
del

Ma

ricerche
e

Villarot

pnma
r
in.t...

quelle

reconti
lo

N'a^loiiberghe
di

del (jryj^oz
Si

hanno diver-apolveri
l,
'

inonto

orientato

studio

questo

punto.

dimostnito
le

he,

Si*

non esclusivamente almeno prevalentemente,


parte
trattenute
nei

|>a8sano nello \io dig>reiiti, <b>glutito colla saliva,


linfatici e S4>lo in

di

assorbite dai

gangli

linlalici

r<
'

^Mungono

pl

dotto

toracico uell'ulbero xenoa^ e di l

polmone. Le ricerche, che con altri scopi mio liiborati^rio, facondo inalare o ingeriri* agli nmnnih >> sonda polveri dei vari minerali, che si oniniggono ('i'.i
rpiindi
al

fatte nel
luti

in

*^

conrermano
tino
ho
si

lo

veduto ora espresse. Noi


pi

abbiamo trovato

nel

polii

al av.-rvi una
gli

iiiinMueevano

che

animali inalavano. v* alla necruooopia talora le glandule nonli Ho\ ho Kdle |olveri le^se, mentre ancora le p>ribronoii:au

ne eraif
I.4>

ttnente st'ovre.
fat'i

risultanze sperimentali illustrano alcuni

dinia che ho avuto


occasione
di

300

quasi
tutti

osservare.

minatori del carbone,

tossicolosi,

continuano ad espettorare un escreato completamente nero, anche quando hanno da tempo abbandonato il lavoro, ed io ho potuto constatare per-

sonalmente il fatto in alcuni ammalati dell'Ospedale di Monteponi, dove sono ricoverati anche i minatori di Terras Collu. Se la polvere di carbone si deponesse soltanto nelle vie respiratorie, non si intenderebbe

come

se

ne

potesse

raccogliere

tanta

da colorare

in

nero per giorni


intende pure anche quando
polveri,

e settimane l'escreato abbondante di un bronchitico. Invece colla genesi


intestinale dell'antracosi
il

fatto si

spiega agevolmente e
le

si

come
si

minatori del carbone abbiano


latte. ci

feccie scurissime

cibino accidentalmente di

Perci clinica ed esperimento


inalano,

dimostrano come

le

che

si

penetrino nelle

vie digerenti.

facile ora intendere

come
la

nel

minatore, che lavora, possa essere abbondante la penetrazione delle polveri nella

bocca e quindi la loro deglutizione,


dell'atmosfera
viziata,
la

giacch,

per
si

fatica

per

le

condizioni

respirazione

compie

fre-

quente ed a bocca aperta.


Sulla tossicit delle polveri di minerale
sui
di

piombo, specialmente del


le

carbonato, non pu esservi alcun dubbio e del resto

indagini dirette

minatori delle miniere di piombo e di quelle di calamina, cui sono mescolati dei minerali di piombo, dimostrano come solo eccezionalmente

manchino segni di saturnismo. In molti minatori, anche di miniere di calamina, alla quale sia mescolato il 10 circa di galena, si trova

piombo nelle orine. I minatori si lagnano sovente di stitichezza, o almeno di difficolt nella defecazione, accusano dei dolori peri-ombelicali, clie chiamano ^ja/zi'rts siccas o is punta ras, talora hanno delle forme lievi di colica, che pur consentono la permanenza al lavoro. In alternativa colla stitichezza si osserva qualche volta anche la diarrea. Sono frequenti
del
le

emorroidi, che trovano spiegazione nella stitichezza, olire che negli

altri

coefficienti sopra esposti, che producono le varici. Il segno del Burlon frequentissimo, per non dire quasi costante nei casi pi gravi

quando non
tocchi con
il

si

ha

il

colorito ardesiaco dell'orlo gengivale si vede

una
note-

listarella rossastra sull'orlo stesso,


si

che

si

colora spesso in grigio quando

una soluzione

al

5-10 Vo

di

monosolfuro

di

sodio.

vole

fatto

che l'apparire della


si

listarella

rossastra o grigiastra segna

l'inizio della gengivite, tanto

frequente nei minatori, che dal punto della

gengiva, dove
e grigia

inizia, si diffonde poi via via

che

la listarella rossastra
le

compare
di

altrove.

Ed

io

credo appunto per questo fatto che


vi

gengiviti dei minatori del

piombo siano dovute all'assorbimento ed


magari anche
ho
l'azione

alla

eliminazione

questo metallo, senza per questo escludere che

coope-

rino la poca cura dell'igiene della bocca e

meccatipiche

nica di altre polveri.

Rare sono
paralisi
del

le

neuriti saturnine nei minatori:

visto

delle

radiale,

ma

potrei contarle su centinaia di

minatori, in cui

fli assorbimento di piombo. Non molto freneanche raro ^ un lieve tremore Helle fiita a mani protese. Ilo ricercato con cura le emiizi(! busofile tjcl sangue lei minatori saturnini, ma non ho risc<jntrato il latto con quella l'rcquenza, cui alcuni recentemente hanno accennato in casi di avvelenamento cronico da piombo in tipografi, verniciatori, ecc. Mi accaduto di non trovare emazie basofile^ in casi, in cui si trovava il piombo nelle orine, (rome ho potuto riscontrarle quando l'esame delle orine era negativo per la |iresenza del piomix). 10 credo perci che alla presenza delle emazie basofile non possa accordarsi (|uella importanza assegnata da alcuni per la diagnosi di saturnismi, che in molli Gisi miei non raggiunge la gravit IVeiiutMite a riscontrarsi nei tipografi, verniciatori, ecc.; piuttosio per la mia esperienza in varie

si

constatano segni sicuri

quente,

ma

f*

centinaia di minatori del [>iombo credo di poter indicare senz'altro


la

come
rossa,

segno precoce

presenza sull'orlo
di

gengivale

di

una
che,

listarella

ben circoscritta dall'estensione


conparsa della tinta ardesiaca.

1-2

millimetri,

come

dicevo, si

tinge spesso in grigio col solfuro di sodio e che

ho visto precedere la

Le statistiche degli ospedali delle miniere sarde ci forniscono dati, che sembrano smentire quanto ho adesso esposto. Noi troviamo talora su 'MMJ o 400 malati i-icoverati in un anno nell'ospedale di una miniera di
piombo puro
cifre
si

lo!? casi di colica saturnina e in base a queste afferma che saturnismo non si ha nei minatori. Ma giudicare del saturnismo dalla colica sarebbe come giudicare della malaria
registrati
si

affermato e

minuta dei singoli minatori, la ricerca piombo nelle orine ci forniscono elementi di prova, che orientano qen diversamente il nostro giudizio. Piuttosto da domandarsi se tutto piombo, che penetra nell'organismo dei minatori e manovali proviene 11 dal [nilviscolo, che si inala e si deglutisce in galleria. Ci rappresenta, a mio avviso, una delle fonti di intossicazione ma non certo la sola. Forse un i>o' di piombo si assorbe dalla cute, resa pi facile all'assorbimento dalla abbondante sudorazione, forse un po' di minerale si deglutisce col pane, che gli operai mangiano spesso in galleria nonostante il reciso divieto; forse qualche volta del piombo si trova nelle acque di galleria, che talora come alla l'ortuna ili .N'cbida vonrrr.ii<) bevute dai minatori malgrado la proibizione. Ma un'altra e pi potente causa di intiv>duzioiie 'i iiiumiio ni-ii organismo credo che la si trovi nell'uso, che ha il minatore sardo di indossare gli abiti di galleria anche fuori del lavoro. Questi abili sono pieni di pulviscolo piombifero ed il minatore lo porta seco sulla branda,
dalla perniciosa e la disamina
del

nella quale riposa vestito, giacche solo eccezionalmente possiede dei len/uoli e

dorme

spogliati^.

!]

nella cuccette a strati di alcuni

quando poi si coricii sulle stuoie in terra o cameroni le condizioni peggiorano ancora,
pulviscolo
si

giacchia nel

primo caso

del

porta colle scarpe e nel sea^ndo

ne cade dall'alto sidle

cuccette

inferiori.

Cosi

anche

fuori

del

lavoro


il

302

minatore circondato e seguito dal minerale, che lo intossica. Ma vi L'acqua in alcune miniere scarsa ed il minatore sardo, del resto, non capace di grandi sacrifici per la nettezza. Cos accade non di rado che il minatore colle mani ancora sporche dal lavoro tocca
di pi.
i

cibi e

se

li

porta alla bocca.

abbiano una notevole influenza, se non una parte preponderante, nella genesi della intossicazione, mi viene dimostrato luminosamente dalla minore frequenza e gravit del saturnismo nei minatori continentali. Questi abbandonano gli abiti del lavoro appena
tutte queste circostanze
si lavano accuratamente. Anche in loro si trova del minor grado che nei sardi, ed io credo che ci in parte si debba alle abitudini di maggior nettezza. Per altri coefficienti entrano in scena certamente rendendo meno gravi gli effetti della intossicazione; il miglior nutrimento, che i continentali meglio retribuiti e organizzati in compagnie possono permettersi, e la rarit estrema della malaria tra questi operai, che in generale rimpatriano dai primi di giugno al novembre.

Che

usciti di galleria

saturnismo

ma

in

Accertato il saturnismo, sia pure in forma mite, nella grande maggioranza degli operai interni delle miniere di calamina piombifera e tanto
pi
in
quelli delle

miniere

di

piombo,

non

arrischiato riferire alla

intossicazione molte artralgie, mialgie e nevralgie, che fino ad ora pas-

sarono per forme schiettamente reumatiche e che si verificano anche in miniere dove l'umidit scarsissima e piccoli sono gli sbalzi di tempe)'alura. E non mi sembra che si possa trascurare la sovrapposizione
dell'intossicamento saturnino permanente agli
rente.
effettti

della

fatica ricor-

possiamo intendere la grande frequenza nei minatori della arteriosclerosi, che sappiamo potersi riprodurre sperimentalmente nell'avvelenamento da piombo, come recentemente dimostr il Roveri, e come io, per ricerche personali, posso riconfermare, e che sappiamo essere anche uno degli effetti della fatica cronica; cosi possiamo meglio renderci conto del profondo decadimento dei minatori del piombo e della grave anemia con scarso valore globulare, che in essi riscontriamo. Alle polveri dei minerali di zinco non si assegnava nessuna nfluenza tossica, ma le mie osservazioni cliniche e le esperienze fatte dal mio
Cosi
assistente dottor

Murgia nel Laboratorio di Cagliari orienterebbero in un senso ben diverso. Il dottor Murgia ha somministrato a dei cani calamina di Monteponi, il cui tenore in zinco raggiunge appena il 14,50 7o ed quindi ben lontano dal 40 "/o circa delle calamine ricche. Si avuta la morte con fenomeni di avvelenamento per zinco disappetenza, vomito, diarrea, dimagramento, anemia, debolezza muscolare, andatura barcol:

lante
rente.
ci

si

constatata la presenza dello zinco nel fegato e nel tubo digegli animali,

E
i

hanno

offerto gli stessi

giacch

che inalano da lungo tempo la polvere di calamina fatti. Le esperienze si continuano attivamente, resultati contrastano troppo con quanto si ritenne fino ad ora

per non

irn'ritii'f iillffiuri Miil'ni-nic.

Non

ultn'Uaiit' spingala si'imii-.MtMine

l'azione della fileiida (solfuro di zinco)

ma

per fjuosla

I'

ricor^'lio

sono

soltanto iniziate e non permettono conclusioni sicure.

Clinicamonto anche

minatori dello zinco

ci

presrui.uio uni ^'nive

anemia

e d(M diatiirlii inlestiiiali,

che

si

distinguono

hene da

quelli dei

ha mai la stitichezza, ma invece che non credo debba attribuirsi soltanto ad errori
saturnini.

Non

si

^ frequente la diarrea,
dietetici,

.\lcuni gio-

che erano da |)ochi mesi al lavoro in miniera e che [)er lo innanzi lavoravano alla cainpa^na, hanno presentato delle diarree ricorrenti, delle quali non avevano sofferto procedenvani lavoratori della calamina,

minori proventi del lavoro agricolo non potevano una migliore nutrizione. Nei minatori della calamina piombifera lo due intossicazioni evidentemente si sommano ed insieme si aggiungono agli effetti della fatica.
coi

temente quando
procurarsi

di corti

L'osporimento e
praticando,
ci

le

ulteriori indagini cliniche ed

ematologiche, cho
il

sto

tivo valore di

daranno modo di valutare con maggioro osaltozza <|uesti varii momenti dannosi.
assodare n dal punto
azione
degli
altri
di

rispet-

Non ho

[)otuto

visia clinico, n-

sperimen-

talmente una qualsiasi

metalli,

che

si

trovano
vidi

com-

misti in traccie ai minerali di zinco e di piombo, e

non

nemmeno
quantit di

nessun sintomo di Monteponi

di

mercui-ialismo nei minatori dei cantieri di S. (iiovanni


alla

dove

galena

sono

commiste
di

piccole

cinabro.

Nei minatori della stibina non mi occorse

osservare nessun feno-

meno
che

sicuro di intossicazione

da antimonio, e non
Celine
si di

negli operai della miniera


visitai alcuni

delle
e

ne vidi nemmeno Cotorniano a Rosia (Siena),


lo

mesi

fa

dove
il

estrae

stesso
il

Su Suergiu. Nel mio laboratorio


stanno studiando
le

dottor

Murgia ed
le

minorale che a laureando Calassi


ricerche orientino
etTetti,

gli effetti della

inalazione od ingestione della polvere di

stibina in cavie e conigli ed possibile

che
si

loro

nostre indagini cliniche in


ci

modo che

possano cogliere alcuni

che oggi

sfuggono.

Passando ora allo studio dei lavoranti all'aperto troviamo il primo gruppo quello dei cernitori. Dove donne e ragazzi lavorano seduti in terra abbiamo gli inconvenienti e le deformitA, che sono stato osservate negli spaccapietre sia (^he il lavoro avvenga a sedere od in piedi troviiimo ragadi alle mani, donde talora ascessi Ielle glandulo linfatiche dell'ascolla. pinguecula, mono spiegata per che nei minatori. Dove la ginga ^ silicea
:

e sono in uso dei concnaseur e dei classificatori a (romno-l gli operai, che
li

aorvogIiani\

vanno incontro ad
i

irritazioni

faringee

laringee abba-

stanza notevoli, giacche

classificatori a troinnn-'

'

-uno molto.

Si


hanno
poi nei cernitori gli stessi

304

ficano nei minatori.

rarissime,

le

fenomeni di intossicazione, che si verigruppo di operai mancano, o sona manifestazioni clamorose della colica, della parahsi del

Anche

in questo

radiale, della encefalopatia saturnina,

ma

si

riscontra sovente

il

piombo
lavoro

nelle orine e

si

trovano quasi
di

di

regola dopo uno o due anni


(stitichezza con dolori a

di

quei fenomeni

piccolo

saturnismo

seguita talora da diarrea, gengivite, segno del


roseo), che sono
di

puntura Burton, alone gengivale

cosi frequenti nei minatori.

intossicazione

per zinco

Fenomeni spiegati e sicuri non ho potuto rilevare nei cernitori; cosi


di

manc
per

ogni segno anche sospetto

mercurialismo o

di

intossicazione
si

altri metalli.

Nessun

fatto definito di intossicazione

per antimonio

verific nelle cernitrici della stibina

a Su Suergiu ed

alle Cetine.

di

il minor grado fenomeni del piccolo saturnismo sono negli operai di laveria meno intensi e frequenti che nei cernitori, e si verificano pi negli operai dei crivelli sardi che in quelli dei crivelli inglesi, ed in questi pi che negli operai delle laverie mec-

Gli operai di laveria sono quelli forse che ci olTrono

assorbimento del piombo. Certo

che

caniche.

ci

facilmente spiegabile

giacch

il

contatto
crivello

delle

mani

e degli abiti col

minerale

molto

maggiore nel

sardo che in
di
le

quello inglese

ed in quelli meccanici. Sull'assorbimento dello zinco non


farlo d

posso pronunciarmi in maniera sicura, desiderando prima


estendere maasfiormente l'analisi dei fenomeni. Certo

che

ragazze

i ragazzi di laveria, anche quando non presentano segni di saturnismo sono notevolmente anemizzati si trovano quasi tutte le ragazze amenorroiche, e sovente anche a 19 anni sono tuttora impuberi. L'umidit grande delle laverie non indifferente e gli operai ci offrono frequenti affezioni reumatiche; cosi credo che non sia indifferente e valga forse a rendere faticoso il lavoro, che di per s non lo sarebbe, la vibrazione notevolissima, che viene impressa dal macchinario a tutti i

ed

piani delle grandi laverie meccaniche.

a tino di calcinazione della calamina sono esposti mentre paleggiano sulla bocca del forno, per cui taluni soffrono di cefalee e di vertigini; il fatto per non molto frequente e grave, ed ancor meno frequente che si svolga del CO o dell'anidride solforosa. A S. Giovanni trovai mercurializzati gli operai, che caricavano forni a tino della calamina e questa constatazione condusse
Gli operai dei forni
di CO.,

ad emanazioni

al

rinvenimento

di piccole

quantit di cinabro

nel minerale

e consigli

l'applicazione di capile aspiranti sulla bocca del forno.

Negli operai dei forni Oxland

tranne

gli

effetti del

calore irradiato

non si osservano speciali fenomeni, quando vien fatta l'estrazione della

calamina calcinata, mentre il forno lavora, e delle esalazioni di CO.,, che ne promanano. A Buggerru anche questi inconvenienti sono evitati giacch lo scaricamento dei forni a suola inclinata si fa meccanicamente a mezzo di un apparecchio, in modo che l'operaio raccoglie la calamina gi raf-

freddata.

:{05

a Buggerru
in

Anche
di

il

caricamonlo

si

fa

modo che

il

solle-

vamoiito

pulviscolo minimo.
il

Gli operai vagonisti, che Irasporlariu


dei piazzali, e gli insaccaturi del

minerale da un punto

all'altro

minerale

ci

presentano, in maggiore o minor


ebbi

grado, a seconda del tenore in piombu, sintomi di piccolo saturnismo. Effetti

di

carlofortini,

saturnismo fino alla colica che caricano il piombo. In

a
si

v'rificare

nei

marinai

juesti

osservai anche dello

sticazioni cutanee
del materiale
il

da calce a Buggerru quando

faceva

il

caucaricamento

calaminare fino calcinato. In questa calumina contenuto 12-i:{" di calcare, che per la calcinazione si trasforma in calce viva e spolverando determina congiuntiviti, stomatiti e dellf vere e proprie

causticazioni della cute.

piombo a Monteponi, sia che lavorino ai forni di argalena o ai forni di fusione o al raffinamento del piombo o alla coppellazione dell'argento, ci presentano tutti fenomeni di saturnismo colla presenza quasi costante del piombo nelle orine. Ver<< se noi teniamo conto dei fenomeni, che ci raccontano medici di miniera
I

fonditori del

rostimento

della

l'ili

anziani ed
le

vecchi

fonditori di

Fontanamare

e di

Masua, vediamo

rome
l'ili

cautele usate a Monteponi, e che gli operai dovrebbero seguire

rigorosamente, hanno valso a diminuir in misura notevole l'assorNei fonditori dell'antimonio,


tiinto dei forni di

liimento del piombo.

liquazione che di quelli

ili

ossidazione,

si

verificano cefalee, lacrimazione, epistassi, faringiti, tenI

lonza al vomito, diarree, forme eczematose cutanoe.

fatti

si

determi-

nano allorch dai

forni per

un irregolare funzionamento,

del

resto faci-

lissimo e frequento ad accadere, passa nell'ambiente dell'anidride solforosa


e dell'ossido di antimonio sublimato in polvere impalpabile.

Gli stessi fenomeni


sido estratto dalle
he
ili

si

osservano

nelle

donne, che insaccano

l'os-

entrano nello

camere di condensazione, e pi ancora negli operai, camere di condensazione per farne la [mlizia. Alcuni
altri

questi disturbi

(li

antimonio,

ma

possono spiegarsi coU'azione locale diretta dell'ossido sembrano l'espressione di un avvelenamento geil

nerale. Xel

mio Laboratorio
la

dott.

Murgia ed

il

laureando Galassi stu-

diano sporimenlalmente
Dal punto
di

questiono.

di compiere studi avevo pensato di trarre l>artito della maggioro accessibilit della .Miniera delle Cetme a Rosia, associandomi in queste indagini al collega ed amico prof. Pieraccini, ma la Direzione della Miniera, con un esempio unico da segnalarsi certo non a titolo di lode, non accord ai nostri studi quelle facilitazioni, innocue per l'industria, delle quali lo Societ minerario della Sardegna sono state

vista

clinico,

data

l'impossibilit

("matologici e chimici a

Su Suergiu

(Villasalto)

cosi ommirovr.lment'' o munifioentonK'nto larirh'.

2l>

306

Studiando

le

malattie del lavoro negli operai

delle

miniere

sarde

non bisogna dimenticare il bacino minerario.


Ci

la malaria, di cui infetto, e

notevolmente, tutto

mancano

statistiche esatte, le quali ci dicano

degli operai delle miniere sono malarici,

ma

se

si

con precisione quanti pensa che nell'estate

decorsa ad Arbus il 21.96 7o degli operai di miniera ammal di primitiva si capisce quanto grande debba essere il numero dei malarici. Nell'estate della popolazione mineraria fece la profilassi decorsa ad Ingurtosu il 18 malati furono curati tempestivamente e con prechinica rigorosa, ed mura; nonostante il 20.30 Vo dei casi di malaria negli operai sono di

recidive,

mentre nella popolazione agricola


la profilassi

del

comune

di

Arbus (da
la
si

cui

dipende Ingurtosu)
soltanto

fu

fatta solo nel 0,98

%,

cura non
ebbero

fu altrettanto sollecita e costante che alla miniera e nonostante


il

19.66 7o di recidive, che sembrano troppo poche di fronte al 20.30 7o che, in condizioni ben pi favorevoli, si verific nella popolazione mineraria.
di

E mentre
di
si

soltanto

il

0.24

"/o

della popolazione agricola


di

Arbus ammal
Dietro mia

quartana nell'anno decorso, negli operai


ebbe
il

miniera

dello stesso

Comune

0.56 Voproposta alla Societ regionale sarda contro la malaria

si estenderanno le ricerche, ed il Arbus, dalle diligenti osservazioni del quale potei trarre le cifre sopra riportate, sta eseguendo per mio consiglio delle ricerche ematologiche comparative sui malarici operai e sui

nella

prossima stagione malarica


di

dott.

Frongia, ufficiale sanitario

malarici agricoli.

A
che
la

parte per

quello,

che possono e

potranno dire
medici
di

le

statistiche,

certo che l'esperienza

mia

e dei pi oculati

miniera dimostra

malaria decorre pi grave e recidiva pi facilmente negli operai ed intossicati. All'episodio saturnino, anche lieve, succede la recidiva con violenza insolita, e se si pensa come tutte le cause di nocumento e di delibitazione organica favoriscano la recidiva non difficile rendersi conto del fenomeno negli operai intossicati. Per schiarirlo per,
affaticati
fin

dove sia possibile,

sto

compiendo

delle ricerche sulla infezione alteridica

degli uccelli.

Un'altra circostanza, di cui bisogna tener conto studiando


sardi, quella delle condizioni di vita.

gli

operai

Le

abitazioni, tranne in

poche miniere, sono miserande e rimangono

ancora, almeno, pi di un centinaio di capanne di frasche, intonacate o no di fango, dove vivono due o tre minatori e talora anche un'intiera
famiglia. Dei cameroni per

operai
altri
tutti

soli,

forniti

dalle

societ minerarie,

alcuni sono ampi od

aereati,

in

condizioni

tutt'altro
di
letti

quasi

tutti

sprovvisti di

acqua,

privi di cesso,

che buone; dove poter


si

:W7

il

coricare spogliati, di installazioni di Itagni. Cosi

tracona e la scabbia

diffondono e fortunatamente non

si

ha

nel

modo

pi assoluto

raneliilostomiasi.

La n)ancan/a
iiitive tra gli

di cucin;

economiclie (tranne a Monteponi),


i

di

oxpe-

operai

(tranne a Monteponi e a Buggerru),

dazii
i

comu-

nali forti, la disianza delle miniere dai centri

fanno
|)er

si

che

viveri siano

cari in rapporto

specialmente

ai

salari,

die

ili

operai

all'interno

avevano
a

nel 1903-y04

una media

di 2,19, e

per quelli all'esterno molto

minore, e che, almeno per l'esperienza degli anni decorsi, non accennano
risalire.

Fatica, intossicazioni, malaria,


initrizione
notti
di

abitazioni

in

massima
perche^
ai

antigieniche,

insufficiente ci

danno l'esponente
ragazzi
"/.,

etiologico del perch gioviconsigli


i

18

anni

appaiono
si

di

13, del

di

leva deiriglesiente

riformi ['83
i

degli iscritti, del perch

minatori

non raggiungano quasi mai liore a <juella reale.

60 anni, e dimostrino sempre un'et supe-

Delle condizioni degli operai delle miniere sarde si fa in gran parte da alcuni responsabile l'alcoolismo e magari l'abuso della Venere e la ifilide. Dico subito che sifilitici sono rari, tranne forse a Buggerru, e iio non credo all'abuso della Venere in operai art'aticati, che vivono
i

pesso

soli e

che, se fossero tanto irresistibilmente spinti al piacere dei

che

cameroni quei fatti di omosessualit di occasione, trovano nelle prigioni, nelle colonie e nei colle<;i. E, sembrer forse arrischiato, dico anche che non credo all'alcoolismo. Il minatore
sensi, ci offrirebbero nei
si

pochissimo resistente all'alcool


leranza
tigine
di

e,

a parte

le

dichiarazioni di
io

operai,

di

impiegati, di ingegneri e di medici,

ho potuto
I

stesso verificare l'intoldi


S.

minime quantit

di

alcool.

mercurializzati

Giovanni

t-adevano ubbriachi con un paio di iicchieri di vino ed avevano la ver-

fumando un sigaro; con un bicchiere

di

vino vidi un fonditore

dell'antimonio a Su Suergiu avere segni inarcati di ebbrezza. Io credo che

rendano meno resistenti all'alcool e ricerche da me istituite, ne danno la sanzione sperimentale. Conigli saurnini non tanto intossicali da dimagrare, forse tanto pi se affaticati, trono fenomeni di alcoolismo acuto cosi gravi da far temere della vita >n dosi che riescono innocue negli animali di controllo e che tutt'al pi danno un po' di inc<ordinazione motrice. ContinueK le ricerche, che mi
le

intossicazioni da metalli

recenti,

sembrano importanti

sia dal

punto

di

vista

della

tossicologia

generale,

quanto da quello della patologia del lavoro e della medicina forense.

Se noi ora ci facciamo a studiare, cosi succintamente come il momento uo consiglia, rimedi profilattici contro le malattie del lavoro negli oi>erai tli^lle miniere vediamo come ci appaiono semplici le indicazioni, se pure
i


non
facile e

308

la

pronta l'applicazione. Migliore igiene nelle abitazioni e mi-

gliore nutrizione; profilassi

meccanica e chinica contro


gli
effetti

malaria varrebintossicazioni.
gli abiti

bero gi a rendere
del lavoro

minori

della
gli

fatica

e delle

Questi sarebbero facilmente evitabili ove

operai lasciassero

uscendone

e venissero obbligati

a prendere un bagno prima

di rientrare nelle loro case.

In galleria una maggiore ventilazione, l'uso

delle

perforatrici

sostituito al

sostituita alle candele

lavoro a mano, l'illuminazione elettrica varrebbero a togliere molte cause della viziatura

dell'aria ed a diminuire gli effetti della fatica.

L'abolizione dei crivelli sardi ed inglesi, che del resto vanno scomparendo da molte miniere, migliorer le condizioni dell'operaio di laveria; l'applicazione di apparecchi di aspirazione e di carico e scarico meccanici ai forni diminuiranno ancora di pi i pochi danni di questi. La maggiore nettezza degli operai e poche modificazioni tecniche, gi in corso, nelle fonderie di piombo, ed una maggiore sorveglianza ai forni
dell'antimonio
e

l'uso di

abiti

speciali

e di

maschera per

gli
i

operai,

che che

insaccano
si

l'ossido,

faranno dileguare

presso che del tutto

danni,

hanno attualmente.

Il

Presidente apre la discussione sul tema svolto:

S.Bruera: Potrei esser tacciato d'audacia prendendo la parola frase, competenza di dottrina e giustezza di osservazioni ha cosi esaurientemente trattato l'egregio prof. Biondi nella sua relazione. Mi conforta per e m'incoraggia l'aver constatato che le sue osservazioni e deduzioni avvalorano quelle che io in ben 33 anni di lavoro medico nelle varie miniere dei pressi di Iglesias ho potuto fare e che brevemente esporr a questa spettabile adunanza.
Dott.

sull'argomento che con tanta eleganza di

potei
di

Nel 1873 io conoscevo le manifestazioni saturnine per quel tanto che apprendere in una lezione nella sala della scuola ed in una lettura qualche trattato di patologia speciale di quel tempo. Assunto, precisamente in quell'anno, il servizio medico nella miniera

di

Monteponi trovai ivi subito tanto e tale materiale di studio pratico basti il dire che in un anno su fui realmente sconfortato circa 900 malati ricoverati nell'ospedale della miniera i casi di saturnismo furono ben 165, costituiti specialmente da enteralgie, molte cefalopatie ed artralgie varie, qualche caso di epilessia nonch alcuni casi di paralisi dei muscoli estensori, oltre ad alcuni casi di forme multiple e comche ne

binate.

Bisognava subito provvedere a tanto male e per

ci,

essendo conole

sciuta la natura dell'agente morbigeno, pensai a determinare la via o


subito osservare:
1

:Ky

ncirorgaiiismo e potei
nella
lutto

vie principali p'r lo quali esso s'insinuava

Ia coltivazione

di

minerale

di

l'b.

miniera

di

San Marco

(cantiere di Mi^ntfponi) dava saturnismo nel jiersonale dei

uno

dei pi grandi contingenti di malati di suoi minatori, uomini robusti, quasi tutti
i

allora continentali del lergamasco, mentn*


dello stesso

ragazzi adibiti al irailamcnto

minerale cbe

minatori scavavano nelle gallere, andavano

esenti da ogni manifestazione di saturnismo. Questi ragazzi di cui alcuni


in tenera et

(non essendo allora questa limitata dalla legge posterioro

sul lavoro delle

donno e

dei fanciulli)
in cui

doveano
e

ripulire

il

minerale scail

vato dalla ganga sterile


cosi ottenuto se di
qualit,

era incassato, rdurre

in pezzi

minerale

seconda onde rendere il prodotto omogeneo, l'er tal modo questi fanciulli si trovavano ben pi dei minatori in contatto del materiale danneggiante senza rsentirne come quelli nessun malefico effetto. Ci'i constatato volli conoscerne la ragione e trovai, visitando luoghi di lavorazione delle gallerie, che in questa regnava una temperatura assai alta specialmente nei cosi detti avanzamenti, che in essi l'aria era scarsa ed minatori pel gran caldo lavoravano scamiciati, presentando nudo al polviscolo tutto il torso, e pel lavoro sudavano fortemente fissando sulla pelle, col madore, il polviscolo del minerale che usciva dalle intestazioni e dalle canne delle mine. Molto di queste si praticavano in corona per cui il polviscolo cadeva direttamente sulla superficie denudata del minatore, vi si fissava e vi rimaneva a permanenza. I fanciulli invece lavoravano all'esterno, in un piazzale esposto a tutti venti, protetti dai raggi <lel sole o della pioggia da una frascata sostenuta da alcuni pali; essi mangiavano il loro pane senza darsi troppa premura di ripulirsi le mani, soia parte del loro corpo imbrattata
di
i
i

prima

qualit, pestarlo

frantumarlo se

di

polviscolo di minerale.

si

Osservai poi che succedeva perfettamente l'opposto pel minerale che estraeva dal pozzo Vittorio e che veniva portato nella casseria vicina

dello stesso

nome; avveniva

cio^ che

minatori davano all'Ospedale un


i

leggerissimo contributo per saturnismo, mentre

fanciulli

della casseria

davano un contingente fortissimo di enteralgie e di paralisi dei muscoli estensori. Ora da notare che mentre le coltivazioni nelle gallerie a cui
d accesso
<

il

pozzo Vittorio (che sono

le

pi antiche e la rete delle quali tra cantiere

compU'ta con frequenti

comunicazioni

cantiere) erano
i

aeroate, fresche ed in qualche luogo anzi fredde, ci che obbligava


natori a tenersi vestiti e coperti, la casseria Vittorio costrutta in
tura, ooperta di tettoja
tli

mi-

mura-

quindi scarseggiarne di aria, con ambiente piuttosto ciildo ed in


ci
i

piccoli

lav()ranti vi

da finestroni con invetriata, era cui per rimanevano colla camicia scolacciata e e. Ile
zinco, protetta
tutte subito

maniche rimboccate.
Queste osservazioni mi indussero a ritenere
la

cute non


la sola,

310

ma almeno

la pi vasta porta di introduzione del veleno

se-

piombo perfettamente insolubile nei liquidi ordinari mi teneva ancora in qualche dubbio e mi indusse a fare alcune esperienze su cani. Mi procurai alcuni di questi da un ambiente non pregiudicato, depilai ad essi, volta per volta, una discreta zona di pelle ed umettatala vi cosparsi del fino polviscolo di solfuro di Pb. coprendo perfettamente la parte cosi cosparsa e mettendo l'animale in condizione da non ricevere da nessun' altra parte effetti dell'agente in prova, ebbene, dopo alcuni giorni di questo trattamento questi
il

nonche

la considerazione

che

solfuro di

animali ebbero degli


depilata.

accessi

epilettiformi
si

che

si

ripetevano

con
la

tanta
parte

maggiore frequenza quanto pi

insisteva

nello

spolverare

A questa esperienza ne feci succedere qualche altra che tralascio, per brevit, di riportare e che valsero sempre pi ad avvalorare il concetto sulla via di introduzione dell'agente

morbigeno; per quanto queste a convincermene la immediata e vistosissima diminuzione dei casi di saturnismo avvenuta in seguito all'adozione dei mezzi preventivi suggeriti e messi in atto onde precludere al polviscolo del minerale di Pb. la via per la quale portava nell'organismo suoi
esperienze valsero
funesti effetti

provvedimenti che vennero immediatamente applicati e


di

che anzi andarono


talmente
di

mano
le

in

mano

moltiplicandosi e
di

perfezionandosi
alla

ridurre oggi

manifestazioni

saturnismo

minima
operai

espressione.

Dir una parola sulla speciale diarrea da cui sono


al loro

colpiti molti
l'

giungere

nella

miniera,

prof. Biondi, all'occhio del


riferirsi all'obbiettivo delle

fenomeno cui ha accennato egregio quale nulla vedo che sfuggito di quanto pu
sue ricerche.

Su questo fatto che si avvera specialmente nelle miniere di Masua e di Nebida avevo anch'io, a suo tempo, rivolta la mia attenzione, per l'osservazione di esso mi indusse a stabilire una ragione di causalit diversa da quella cui accenn l'egregio professore Biondi, ed eccone la
ragione.

Premetto che
della

la roccia

calcare di cui formata

la

maggior parte

massa montana

delle

miniere

d'

Iglesias

di

natura dolomitica.

Queste dolomie cedono

alle acque piovane che s'infiltrano fra le sue nuuna piccola parte della molta magnesia che esse contengono; questa magnesia permane sospesa, e corre coli' acqua medesima alle sorgenti in cui attinge il personale della miniera per bere e

merose spaccature,

per uso domestico. Questo personale naturalmente per i primi giorni o per qualche tempo, breve sempre, come giustamente ebbe ad osservare
sente gli effetti leggermente purgativi di queste acque; in seguito vi si adatta e non ne risente pi nessuna conseguenza n nessun danno alla sua salute.
l'egregio prof. Biondi,


Il

.;li

dott.

Presidente accorda (|uindi la parola al

Piero

/iorm

di

Pavia

per la comunica/iorn-:

Tabacco
Uno

lavoro

muscolare

intossicazioni

nicotiniche.

=zz====^============
umano
6 senza dubbio (juello che
si

dei punti pi interessanti nelhi questiono dell'azione del tabacco

sulle varie funzioni (loll'organismo


riferisce alla influenza
attivit nniscolaro.

che questo prodotto vegetale pu esercitare sulla


poi

Una importanza grande assume


puramente

il

quesito quando, dal

famfo

scientifico, lo si trasporti nel catnjto sociale.


infatti

Non
che
si
Il

chi

non veda

l'alto

significato

che
di

la

n-'iu/i-Mi.-

<li

questo problema pu avere in questo nuovo ramo

scienze

mediche,

pu dire Medicina Professionale, pubblica o

sociale.

lavoratore di tabacco pu nel materiale stesso che egli manipola


In quale
|i*M*
s^"* agisca sul suo lavoro, sulla sua prosenso viene influenzato il lavoro muscolare di un

trovare una causa che di per


duttivit?
indtviiliio

<>ppi-:t

d<l

tabarri.'

Gli autori

che

si

sono occupati dell'avvelenamento da nicotina


tutti

sia

acuto che cronico, hanno


del

o quasi

lasciato in

disparte questo lato

tema generale.

E
pi

per verit la
disturbi

mancanza
che

(>

giustificata

(piando
-..>!.

si

pensi ai molli
nel

<

salienti

l'intossicazione
e vaL-'b'

nicotinica
!.

induce

nostro

organisni".
proposi In

On.rt'' .-h.'

>io;\r-:!s<iniM

nostre cognizioni in

Le esperienze
che
il

dei fisiologi, consiileiatr nel loro insieme, ci

indicano

tabacco ha
ci

un'azione deprimente sul


il

sistema nerveo-m usci lare,

ma non

dicono un po' dettagliatamente


sotti

modo

di

comportarsi ddMoss<">,

i'energia muscolare

l'influsso del tabacco.


lel

A
Nelle

questo scopo, abbiamo adoperato l'ergografo

ricavando

tracciati di individui sani tanto

prima

di

fumare che

dojio

numerose

esptM-ienze fatte, ci fu dato di constaljir'

aver fumato. quanti grande

siu la differenza individuale nella


tutte le conclusioni alle

curva grafica della


altri.

fatica e

confermare
il

quali erano giunti coi

loro importanti studi,

Mosso,

Ogni individuo, messo ben s'intende nelle identiche condizioni di esperienza, ha una curva della l'atica che gli [tropria, onde facilmente si possono distinguere gli uni dagli "litri tracciati scritti da divers persone. Ora sono contrazioni molto alte sul principio e che presto bruscail

Maggiora,

il

Trcves ed


mente vanno scemando
ora sono contrazioni

312

in altezza fino

meno ampie
altre

ad arrivare al silenzio completo; che durano tali per un tempo magsi

giore e poi grado grado vanno cessando; ora a contrazioni di mediocre

prolungano per un tempo curva forma una linea pressoch diritta, essendo le contrazioni uniformemente decrescenti, tal' altra si ottiene una linea a zig-zag per gruppi di contrazioni molto diverse fra di loro; ogni individuo per d sempre lo stesso tipo caratteristico di ergogrammi. La curva della fatica inoltre influenzata sempre considerando dal peso l'individuo normale e nelle stesse condizioni di esperimento

ampiezza ne succedono

brevi che
il

straordinariamente lungo. Talvolta

profilo della

sollevato e dal ritmo di contrazione.

pu affermare che la quantit di lavoro tanto a manifestarsi, quanto minore il peso adoperato e quanto pi lento il succedersi delle contrazioni. I pesi pi adatti per queste ricerche oscillano da 2 a 4 chilogrammi; il ritmo pi opportuno quello di una contrazione ogni due secondi.
In tesi generale
si

maggiore e

la fatica tanto pi tarda

non star a riportarvi tutte le tavole che ho potuto ottenere dagli buon numero di individui; solo mostrer alcune curve della fatica che mi sembrano abbastanza dimostrative. Dalla minuta osservazione dei tracciati ottenuti dallo stesso individuo sotto o meno l' influenza del fumo di tabacco, scaturiscono fatti non privi di un certo interesse. Per quanto debba sempre tenersi presente come, in linea generale, nell'analisi del lavoro muscolare si incontrino molte difficolt e cause d'errore inerenti alla complessit dei fenomeni e alla diversit dei fattori da cui proviene la contrazione e l'affievolimento dell'energia muscolare, pure lo studio comparato delle varie curve della fatica lascia adito a
Io

esami

ripetuti su

conclusioni molto probative.


consecutivi: eecitando e deprimendo.
si esplica in due modi primo periodo^ quello dell'eccitazione, per lo pi di breve durata; per varia di molto a seconda dell'individuo (costituzine, temperamento). Si manifesta con un aumento

L'influenza del tabacco sull'energia muscolare


Il

nell'altezza delle contrazioni, per cui collo stesso peso e collo stesso ritmo,
il

lavoro totale viene per qualche tempo aumentato; ma,

come ho

detto,

di

regola questo periodo molto fugace e talvolta passa quasi inosservato.

Ben presto succede il secondo periodo, di depressione, di affievolimento della forza muscolare, fase la pi lunga e la pi importante. Qui, come lo dimostrano le curve grafiche, la fatica si manifesta con maggiore rapidit che di norma, minore diventa l'altezza delle contrazioni, le quali presto

cessano del

tutto.

Ne

risulta

che

il

lavoro muscolare

viene ad essere non di poco diminuito.

Un'altra circostanza che appare spesso evidente nel paragonare la


serie dei tracciati, questa che le contrazioni eseguite

dopo aver fumato

:^l3

Fkima: )

Tr.i<;c!tto

unnnale

di-lla t'aticu

sollevando

Kilogr. o^ai 2 >ocoudi cui dito ineUio maiio

$.

i.'ontraz.

05

cui.

1^

lavoru

tot. a,lU.

I'kima:

//)

\jo tosilo

individuo

>Io|k>

axiT fumato

contrat.

:<8

cm. OS, laroro

tot.

t,M.

314


si

316

dita,

succedono con una certa irregolarit nella loro altezza, in modo da


il

alterare alquanto
Inoltre in

tipo caratteristico individuale della fatica.


si

alcuni casi

produce un leggero tremore delle

il

quale viene pure riprodotto nel tracciato ergografico. Tutti questi effetti sono, in linea' di massima, 'proporzionali al tempo di durata dell'esperi-

sono pi manifesti in coloro che hanno a lungo da poco fumano. Risulta dunque dalle indagini sperimentali sull' uomo che il fumare esercita un notevole e duraturo indebolimento dell' atticit muscolare, pre-

mento;

in altri termini

fumato,

meno

palesi negli individui che

ceduto da
col

un
di

lieve e

senso

effimero

fugace periodo di esaltamento. Quest' ultimo coincide benessere, di maggiore attivit intellettuale che

molti individui affermano di provare

fumando, periodo molto verosimil-

mente dovuto

all'

inizio di

aumento

della pressione arteriosa.

Stabilita

l'azione che
di

il

fumare esercita

sull'energia,

muscolare, a

noi resta nel

il

compito

vedere se queste risultanze possono trasportarsi

professionale ed applicarsi ai lavoratori di tabacco. per necessario a mio avviso risolvere una questione per cosi dire pregiudiziale, definita la quale sar pi facile ottenere l'accordo sulla

campo

prima. Esiste un tabagismo professionale?

E
le

qui

si

entra in un quesito che ha dato luogo a studi numerosi, a

lunc-hi dibattiti,

ad accalorate discussioni. Alcuni autori affermano essere manipolazioni del tabacco assai pericolose per la sua azione specifica
specialmente la tubercolosi,
altri

sull'organismo e per la predisposizione che esso crea ad alcune malattie


infettive,
altri

considerano la lavorazione del

tabacco del tutto innocua, per


tubercolosi.

infine essa riuscirebbe di vantaggio

all'organismo conferendogli una immunit verso certe malattie, prima la

quale proposizione attenersi in

si

grande divergenza

di

pareri?

noto

come

sia

stato

il

dottrina allo studio delle malattie dei lavoratori dedicava

suo trattato agli operai del


pulviscolo che durante
caratteristici di
il

primo che dando unit di un capitolo del tabacco. Egli riferisce che per effetto del

Ramazzini

il

lavoro

si
i

solleva nell'aria e per gli odori acri


lavoratori di

tabacco vanno soggetti a gravi disturbi dell'apparato respiratorio, dell'apparecchio digerente e del sistema nervoso.

questa industria,

Sul principio del secolo scorso


il

il

Cadet de Gassicourt,

il

Pointe ed

Mrat accettavano l'opinione di Ramazzini, avendo potuto osservare largamente fra gli operai del tabacco molti disturbi, quali grave denu-

trzione, vertigini, vomito, coliche,

emorragie, affezioni acute e croniche


'e

[iolmonari, tremori

ei un.
si

tinta

n'ra<tra della cute.

A
i

queste len lenze

opj

irenl, Duchat.'let e

D'Arcet,

quali nella loro relazione a Simon, direttore generale delle Manifatture

di

tabacchi in F'rancia, vennero a conclusioni

d*'l

tutto ottimiste. Essi in

base a statistiche raccolte a Lione, a Tolosu, a Lilla affermano che il lavoro abituale nelle manifatture di tabacchi non pu nuocere alla longevit ed aggiungono: chimerici sono i timori che le manifatture di
tabacchi ispirano ad alcuni; anzi quasi da credersi che
il

tabacco sia

un potente preservativo contro un gran nnmero


contro quelle epidemiche....
il

di malattie,

specialmente

soggiorno nelle manifatture ^ forse salutisi, potendo preservare da questa malattia e anche guarire coloro che ne sono affetti . Era naturale che queste recise affermazioni, del tutto opposte a quanto era stato da altri rilevato, dessero origine a vive discussionL
tare negli individui minacciati da
Il

Mt'lier, incaricato

dall'Accademia
rifer

di

le

Manifatture dei tabacchi,

che

le

Medicina di Parigi di visitare emanazioni del tabacco avevan


eli-

mucosa bronchiale e polmonare, poteva ammettere una lasci in sospeso la questione della influenza
irritante sulla

una speciale azione


si

solo in rari casi

e
-i.

Lo
che

Chvalier, da statistiche raccolte nel Belgio e nell' Inghilterra, stabili


i

disturbi
nel!-

Ivaorare

sono avvertiti dagli operai solo quando incominciano a manifatture, mentre r^'i =i avrebbe un benefico adattap'ir :?uiiiaiML<

mento.
Il

Tarditr-u.

fU'jU"

e-^cigeraie

i>'

vedute dei

:.i,
ti.

ammise come dannosa


Pili tardi
il

l'industria del laba^xx) per la salute d-r.


il

primo l'attenzione sulla frequenza di malattie dell'apparato sessuale nelle operaie e la grande mortalit dei loro figli; su .500 bambini nati da madri in preda a tabagismo anche leggero, ne vide morire 104 nel primo anno di vita. Questa lesi trov validi sostenitori in Delaunay, Brochard, Sarret, Quinquaud, Thvenot, Etienne ed oppositori in Hurteaux, Igonin, Poisson, Piasecki. L' Hirt giudica dannose alla salute le polveri e le emanazioni gassose del tabacco e riferisce un reperto di Zenker su di una forma di pneumoconiosi da tabacco, l' Eulenburg assegna maggior importanza ai vapori,
ni(>lerati nei giud il tabacco. Rochs, lo Jones, lo .in i quali anzich alla intossicazione tabagica riferirono le diverse malattie alle cattive conlizioni dei locali di lavorazione, alla miseria economica, alle posizioni viziate del corpo durante il lavoro ecc.
p*ro
Tt'ii'ieiize

Kostial richiam per

ariix'lue gli autori

sono

molto
il

conciliative

ebbero

'

Siamo
Taveniari,
serie di

cosi

arrivati

alle

pi

recenti
Il

pubblicazioni,

delle quali spetta agli studiosi italiani.


i

Cuzzi ed
il

il

una gran parte ^ 'il


.la

fratelli

Pieraccini,

il

Pezzolata,
lavori

.Mane

accurati ed

interessanti

hanno, quali pi quali

meno.


sul nostro organismo.

318

l'industria
del

riconosciuta la influenza dannosa che

tabacco

esercita

In verit

in

mezzo

alle

molte
e
le

pubblicazioni

sull'argomento

poche

sono

le

indagini
Il

sperimentali

osservazioni sussidiate da prove di

laboratorio.

Pezzolato ha sperimentalmente accertato che nelle Maniil

fatture di tabacchi fra


fra
il

primo
si

il

secondo rivolgimento- e ancora pi


di

secondo e

il

terzo,

ha eleminazione

nicotina

sotto

forma
malico,

volatile e ci perch

durante la fermentazione

gli acidi citrico e

coi quali la

nicotina combinata nelle foglie, subiscono


;

una decompodi questi

sizione in acido acetico, formico, carbonico ecc.


acidi volatili
di acqua.
Il

le

combinazioni

sono facilmente dissociabili per effetto del calore in presenza vapore acqueo pu quindi trascinare via i materiali che
.

costituiscono quelle combinazioni

Lo Chapman
delle

riporterebbe l'intossialla nicotina.

cazione professionale da tabacco alla nicozianina, anzich


Il

Tavernari

isol

dal

pulviscolo

sale

di

lavorazione

quasi

costantemente Vaspergillus famigatus; questo ifomiceto possiede attitudini patogene e potrebbe produrre, secondo il Behrens, una malattia con

andamento

clinico e reperto

anatomico molto simile

alla tubercolosi.

Come
attraverso

dimostrazione dell'assorbimento dei principi tossici del tabacco

la cute, sono da ricordarsi il caso osservato da Tardieu, di un contrabbandiere che present sintomi di avvelenamento per aver

tenuto a lungo delle foglie di tabacco a contatto con la cute, quello di


Gilbert,

che osserv avvelenamento in un operaio che per lungo tempo le mani immerse in un infuso di tabacco, il caso di De Fourcroy, che vide gravi fenomeni in un giovane affetto da rogna il quale si era coperto diverse parti del corpo con pannilini bagnati di decozione di tabacco. Casi analoghi sono riferiti da Gallavardin, Marchant> Sosselin

aveva tenuto

ed

altri.

Chi ha avuto occasione


certo stato colpito da
nelle

di visitare

una Manifattura

di

tabacchi sar

un odore

acre, irritante le mucose, diffuso

ovunque
sospesa

sale di lavorazione.
il

Una

finissima polvere di
i

tabacco

nell'aria e ricopre

pavimento,

mobili,

davanzali delle finestre, ovun-

que insomma trova un punto per depositarsi. Le operaie, a seconda delle diverse manipolazioni alle quali devono attendere, sono esposte o a forti emanazioni gassose o a respirare di continuo polveri di tabacco, oppure hanno le mani bagnate di un denso liquame nerastro che poi un infuso acquoso di foglie di tabacco. Ora, non possibile negare che un certo assorbimento di materiali tabagici qualunque sia la via per la quale esso si verifica deve avverarsi; solo si dice da alcuni che l'organismo facilmente vi si abituai per facile obbiettare che abitudine non vuol dire refrattariet; l'orga-


di

:n'j

nismi) pu assuefarsi a non risentire pi alcun effetto subitaneo da dosvelcMio tali

che darebbero sintomi allarmanti in~porsone non abituale,

mii ci non sij^nifica die per osse l'or^anism' stesso sia divenuto totalle sembianze di una abitudine quasi sempre nasconde una intossicazione cronica. Nelle operaie che inccminciano a lavorare nelle Manifatture si osservano di frequenle fenomeni di intossicazione acuta quali forti cefalee, nausee, vomiti, vertigini, lipolimie. In seguilo possono presentarsi caiai-ri cronici delle vie digerenti, delle vie respiratorie, perturbamenti a carico del sistema nerv()so, disturbi vari a carico dell'ajtparato circolatorio e

nionte indifferente; an/i sotto

si

dell'afiparato sessuale.

Senza

togliere

il

niinimi> valore a

tulli

disturbi

cronici, desidero

por un istante richiamare l'attenzione sui primi sintomi di avvelenamento

acuto che sono quelli generalmenle trascurati; ad


attribuire

ossi, credo, si

debba

una certa importanza non tanto per

fatti

in s,
si

significato loro.

spiegare che
^

La cefalea, come fenomeni


i

le

vertigini, le

nausee non
si

quanto per il possono meglio


che
il

di

vasocostrizione;

sa

infatti

tabacco
i

un

forte ipertensivo; ora

disturbi accennati stanno ad indicare

primi

squilibri nella pressione endoarleriosa, squilibri

che

col

continuo ripetersi

normale funzionalit del sensibilissimo albero arterioso e lenil terreno allo svolgersi di una delle malattie gravi, oggi fra le pi diffuse, rarleriosclerosi. Ed anche quando questa malattia non ha ancora assunto caratteri di una personalit propria con una sintomatologia ben definita, pure facile comprendere quanto debba essere debole, contro la maggior parte dei morbi, la resistenza di un organismo, il quale porta dei vasi, sia pure in lieve grado,
ledono
la

tamente, occultamente preparano

alterati.

Ammessa
difficile

l'esistenza di
i

un tabagismo professionale, riescir

meno

avvicinare

dati di laboratorio con ci


di

che accade nelle

fabltriche.

L'avvelenamento da fumo
Henbel e
nicotina nel
v.

tabacco, se non identico in lutto alla intos-

sicazione professionale, sar certo a questa mollo simile.

Gorup-fesauer
di

poterono

dimostrare

la

presenza

di

fumo

tabacco, ove esiste

come

nella pianta nello stato di

sale (malato e citrato). Inoltre la nicoiina 6 facilmente solubile nell'acqua;


il

fumo umido e caldo che l'uomo trae dai sigari o dalla pipa deve neeessariamente prenderne e trasportarla alla saliva ed all'aria inspirala.
si

Nel fumo

trova inoltre nicozianina, piridina, pirolina, lutidina, collidina.


volatili
ft

corpi oleosi

derivanti dalla distillazione secca del tabacco.


le

D'altro lato
di alcuni
si

certo che

polveri di tabacco sospese nellatmosfera

locali delle

manifatture, contengono nicotina e che nicotina pure

spande per

l'aria liberandosi nella

fermentazione dalle foglie del tabacco.


Vi
si

320

il

trova inoltre nicoziaiiina, alla quale

Capman

riporterebbe l'in-

tossicazione professionale da tabacco.

In alcuni operai devo

necessaria-

mente avverarsi un
cute per
il

lieve assorbimento di materiali tabagici attraverso la

continuo maneggiare delle foglie umide.


nelle manifatture
s"!

Ed anche
prodotti

hanno sostanze gassose


ecc.

deleterie nei

acetici,

ammoniacali,

piridinici,

(esperienze di Pezzolato).

Le vie di assorbimento diverse nei vari casi (polmoni, cavo orale, cute), il modo diverso col quale si produce l'avvelenamento (fumo, ingestione,
inalazione, contatto),
le

qualit

diverse

di

materiali

deleteri

assorbiti,

daranno delle differenze sia riguardo aAV intensit dei disturbi, sia riguardo &\\3i preponderanza varia di manifestazioni morbose a carico dell'uno o
dell'altro sistema organico,

ma
i

la

risultante

ultima, in linea generale,

sar la stessa.

Concludendo, crediamo che


del tabacco sopra
il

risultati delle nostre ricerche sull'azione

lavoro muscolare, possono ragionevolmente in deteri

minate circostanze trovare riscontro fra

lavoratori di tabacco.

Il

dott.

G. Y. Giglioli di Firenze presenta

il

seguente riassunto che

svolge:

La questione
La lavorazione

del

tabagismo professionale.
pure ha attirato
l'attenzione
e

=
lo

del tabacco che

studio degl'igienisti sino dai tempi pi remoti, rappresenta dal punto di


vista della patologia del lavoro

un problema non ancora

risolto

ed una

questione sempre assai controversa.

numerose inchieste e che si siano non rimane ancora chiaramente dimostrata o decisamente esclusa l'esistenza di una vera e propria intossicazione professionale da tabacco, di una forma clinica cio ben definita che abbia per eziologia diretta una azione tossica del tabacco sull'organismo dell'operaio che pel suo mestiere costretto a manipolare questa
Nonostante che
si

siano fatte

ripetute le ricerche di laboratorio,

sostanza.

Le
molti

speciali
di

condizioni

igieniche
di

di

questi lavoratori,

l'esistenza

in

paesi
tutti

una lavorazione

Stato,

l'uso abituale del tabacco in

quasi
tutti

questi operai, ed in vari paesi in

elementi che hanno contribuito a. rendere pi


Oltre a ci

molte delle operaie, sono difficile la soluzione

del problema.
i

metodi
di
le

di

le

diverse

abitudini

vita

lavorazione assai diversi da paese a paese, e la diversit anche dei regolamenti locali
dei
risultati

possono spiegare

differenze

delle

varie

inchieste

la

discrepanza nelle opinioni.

Non

qui

il

caso

di

esaminare

tutti

lavori

pubblicati

sull'argo-

mento; baster dire che se per coloro che negano la esistenza di un tabagismo professionale e coloro che sostengono invece l'azione tossica di esso sui lavoratori, esistono osservazioni poco degne di fede, tant-j nell'uno che nell'altro camf)0 si trovano anche igienisti e p-atologi di
iiidisciitibilo

valore.

Iiiteiulu di

esaminare quali possono essere


le

le

ragioni

di

una

l;ile

differenza di opinioni e se sia giustificata dalla diversit delle condizioni


in cui si

sono condotte

inchieste o eseguiti gli esperimenti.


fa di

Avendo avuto occasione qualche anno


fatture di tabacchi fiorentine ed

occuparmi

delle

mani-

avendo

di

recente potuto visitare ripe-

tutamente due dei pi importanti centri di lavorazione di tabacoo in Inghilterra, mi sono proposto di determinare se in base alle differenze di lavorazione e di condizioni locali si potesse spiegare la diversit delle
condizioni di salute dei lavoratori

relativamente ad

un

evcntu.il.' t:il.a-

gismo professionale. Sin da quando nel 1840 s'inizi in Francia l'agitazione in pru dei hivriratoi'i del tabacco, anche in Inghilterra si fecero numerose inchieste e tutti risultati relativi a possibiH effetti tossici sugli operai e le operaie risultarono negativi. Si fecero anche speciali ricerche su una possibile lavori del aiabUnina tossica pro/'cssionn/c dn tah'icco, specialmente dopo Galezovvsky e del Schweinitz che ne affermarono l'esistenza, lo Shears fece speciali ricerche sopra milledueceito operai della Ditta Cope, il Lee ne esaminO) accuratamente pi di tremila senza poter rilevare nessun
i i

dato clinico convincente.


Si noti

che

tutte

queste inchieste furono eseguite da persone com-

petenti, spesso dallo Stato,

che

in

Inghilterra

non ha nessun interesse


si

nella manifattura dei tabacchi. Cosi naturalmente oggi in Inghilterra

considera questa industria come non velenosa per l'operaio, pure ammettendo che in coloro che son nuovi a questo lavoro si possano verificare
lievi

disturbi temporanei.

Ultimamente un'altra inchiesta

^ stata fatta per incarico del Consiglio

industriale femminile dalla signora Oakesholl, essa conclude che, esclusi

naturalmentf; gl'inconvenienti di un lavoro sedentario, nessun fenomeno


le mestruaed casi regolarmente procedevano zioni, lo gravidanze, l'allattamento di anemia non erano pi frequenti che in altre industrie. stato detto dei deleteri elTetli del Se si pensa a tutto quanto tabacco su le funzioni genitali della donna, se si ricordano le impres-

morboso, caratteristico

si

era riscontrato in queste operaie,

<"'

sionanti cifre del Jacquemart che su cento gravidanze d'operaio riscontr quarantacinque aborti, se si ricordano le conclusioni pessimistiche del Kostial o lavori del Cuzzi e del Resinelli, questo ottimismo in una nazione che pur cosi ligia ai precotti d'igiene non pu che meravigliare e decisi per ci, trovandomi in Inghilterra, di visitare qualcheduna di
i

([ueste fabbriche.

Avendo potuto ottenere

il

permesso dalla

Dittai \\'ills
21

&

C.

sac-

che possiede grandi manifatture di tabacchi nel Lancashire e che occupa uno dei posti pi importanti nella produzione del Regno Unito, mi recai sul luogo e fornito di tutte le agevolazioni e guidato da uno dei locali ispettori delle fabbriche potei farmi un concetto del come proceda in
esse la lavorazione e quali

siano

le

differenze

colla

lavorazione nelle
di

manifatture

di Firenze.

Come
renti.

noto a Firenze esistono

due fabbriche: quella


i i

S.

Orsola

e quella di S. Pancrazio, nelle quali

metodi

di

lavorazione sono diffedi

Non

star

a descrivere

tutti

processi

manipolazione,

ma

accenner soltanto a quelle operazioni che sembrano avere rapporto con una possibile azione tossica del tabacco, vale a dire: la fermentazione, che darebbero luogo, secondo molti il prosciugamento e la stagionatura
autori,

ad una emanazione

di

vapori tossici (nicotina, nicozianina,

ecc.),

oltre

a ci con poche eccezioni la lavorazione si compie a mano e in locali assai infelici. Nelle manifatture del Wills da me visitate invece,
nelle

quali

sono impiegati a

l'

incirca duemila

donne

un migliaio
il

di

uomini, la lavorazione procede in

modo

assai diverso: anzitutto

mac-

manuale quasi esclusivamente limitata alla cernita delle foglie, la fermentazione si fa in luoghi a parte, ben ventilati e lontani dai locali dove si procede alle altre lavorazioni. Gli operai mangiano fuori della fabbrica e prima e dopo il lavoro possono approfittare di speciali lavatoi. Ma un fatto che mi pare abbia una grande importanza che in tutte queste manifatture di tabacchi si osserchinario assai perfezionato e la lavorazione

vano,

come

del resto in molte altre fabbriche in Inghilterra, le regole pi


al

larghe e pi umanitarie, relative

periodo di gravidanza e di puerperio.

Mi pare dunque che una


di

simile differenza di condizioni di lavoro e

ambiente possa anche per un medesimo materiale di lavoro giustia bella prima incomprensibili. Dato per uno sguardo alla parte, dir cosi evoluta e ricca, di questa industria, volli vedere se tali condizioni erano le stesse anche nelle lavorazioni in piccolo che naturalmente in Inghilterra sono libere, e trovandomi a Toynbee Hall, nella sezione universitaria dell'East End,
ficare delle diversit di risultati

dove specialmente si occupano delle condizioni dei lavoratori pi poveri meno ufficialmente protetti, cercai di visitare qualche e, diremo cosi,
piccola manifattura di tabacchi, nelle quali la lavorazione ambienti insufficienti, con mezzi primitivi, in uno stesso locale alla fermentazione, alla triturazione, ecc., piccole manifatture
di
si si

fa

in

procede

che non

rado sfuggono alle inchieste pi o meno ufficiali; orbene le condizioni dal punto di vista medico erano ben differenti dalle altre ed un certo
dott.

poveri,

Lewis, addetto ad una delle numerose infermerie di quei quartieri mi affermava che ogni momento nel suo ambulatorio si presen-

tavano donne addette a questo laboratorio, accusando mal di capo persisistente, nausea, anemia, debolezza generale, disturbi delle menstruazioni, e che la percentuale degli aborti era in esse di circa il 60 7o'


Insomma
do!
si

32:5

era ben limgi dalle splendide condizioni delle fabbriche

Lancashire!

Ora un
colosa, tale
tali

simile parallelo mi 6 sembrato notevolmente istruttivo, perch


di

accanto alla possibilit ed alla attuazione


(la

una lavorazione non

peri-

giustifi!are Jgni

ottimismo, avevo potuto vedere condizioni

da far comprendere il pessimismo pi marcato su questa industria, Prima di negare in modo assoluto la possibilit di disturbi morl>osi professionali occorre farsi un'idea di tutte le condizioni inerenti ad una data lavorazione, e lo studio comparativo fra le condizioni di lavoro
nei vari centri industriali e delle varie statistiche
sit dei risultati dello inchieste.
si pu conchiudere una forma ben definita di avvelenamento professionale da tabacco non ancora un fatto accertato, esistono per dei disturbi tossici che sono in stretto rapporto con questa lavorazione, j)or la quale si dovrebbero adottare tutte quelle precauzioni
il

pu spiegarci

la diver-

Per quel che riguarda

tahaffismo professionale
di

probabilmente che se l'esistenza

riconosciute necessarie per

le

industrie velenose. L'apparente contraddi-

zione fra

risultati dei vari ricercatori

evidentemente dovuta

alle diverso

condizioni dei lavoratori, al differente metodo o periodo della lavorazione

ed agli ambienti

di

lavoro che tanto jiossono differire.

Il

Presidente apre la discussione sulle Relazioni presentate:

Prof.
prof.

Treces: Fa qualche riserva


dott.

proposito delle
i

esperienze del
fornitici

Zenoni e del metodi ergografci


z'altro

Boveri.

Xon crede che


si

risultati

dai

di cui in

generale

dispone, possano

condurci sen-

ad apprezzamenti

pratici sulla capacit di lavoro

dell'organismo
utili

sotto questa o quella inniieii/a di

ambiente o

di

sostanze supposte

o nocive.
J)uif.

Allevi: Sostiene che vi

sia

un vero tabagismo professionale.

Da una inchiesta da lui fatta presso le sigaraie di Milano risulta come la percentuale delle gastro-enteriti e delle bronchiti elevatissima. Non ci consta per come ha affermato il dott. Guido Pieraccini

che
k)3

il

tabagismo possa
Il

influire sulla
i

pimento.
e

dott.

Allevi invita
lui

gravidanza e sui prodotti del concecolleghi a studiare rap[K)rti tra tuberc>i

tabagismo. Secondo

la

soluzione del problema

|>otrebhe avere

una grande importanza. Termina augurandosi che la questione del tabagismo al prossimi) ('ongresso internazionale sia oggetto di ricerche definitive.

Prof. Pieniceiiu: Nello studio del tal>agisino bisogna

distinguere

le

diverse manipolazioni e

gli

ambienti

di

lavoro.

spulardamento) danno polveri anche tabagiehe^

Le manipolazioni a secco e queste sono dannose in

324

quanto sono polveri. Si hanno riniti, faringiti e pneumoconiosi. Le foglie macerate danno assorbimento cutaneo di nicotina; la fermentazione del tabacco d fenomeni d'intossicazione mista per inalazione.
Si parla di
si

adattamento; questo
sparisce

relativo,

ma

infido.

Anche
si

all'alcooF
le

abitua

il

bevitore, e

l'episodio

acuto; peraltro

trovano

cirrosi alla necroscopia.

A seconda dei locali di lavorazione si possono o no avere fenomeni tabagismo; l dove i locali sono ottimi scomparso il tabagismo; ma con ci si pu negare il tabagismo professionale? Sarebbe lo stesso che negare l'anchilostomiasi, perch l'igiene l'ha fugata al Sempione. Se a Milano non si hanno molti aborti e parti prematuri nelle tabaccaie, ci pu essere dovuto a condizioni locali di ambiente e a sistema di lavorazione. Ramazzini ha risoluto il problema del tabagismo; egli osserv il fenomeno del tabagismo nel 1700, allora quando la lavorazione del tabacco si faceva nelle case privale, nella stanza stessa dove si mangiava e si dormiva. Allora si aveva il fenomeno morboso all' ingrosso e colpiva con gli uomini anche gli animali. Allo stato attuale delle cose noi non dobbiamo negare (io per me anzi lo ammetto) il tabagismo, e dobbiamo costringere il Governo a portare dappertutto quei miglioramenti di locali ed economici che sembra valgano cosi bene a combattere il tabagismo.
di

On. Prof. Celli: Espone avere avuto l'incarico dall'allora ministro


delle Finanze, Fon. Luzzatti, di studiare le condizioni igieniche delle ope-

raie addette alle manifatture del tabacc in Italia.

in

proporzione un lavoro che

si

divider in tre parti:


;

a) fisico-sanitaria e fisico-economica
h) e)

igiene dell'ambiente industriale;

ambiente

edilizio industriale.
di

Disgraziatamente, per la malattia

uno

dei collaboratori, la

prima

parte non pronta, e questa avrebbe dovuto essere quella fondamentale.

Mancando

questa, l'oratore

non

si

pu pronunziare sul

fatto se esista

o no tabagismo professionale.

Pu assicurare che

la statistica sanitaria delle tabaccaie sar fatta in


citt.
fin-

confronto con quella di operai di altre industrie nella stessa

Circa la seconda parte del detto lavoro in preparazione, pu dire d'ora che nell'aria di ambienti carichi di vapori non venne rinvenuta
nicotina.

al

Per

la terza parte

pu assicurare che

la

Direzione generale delle

ha risparmiato e non risparmia miglioramenti edihzii nelle fabbriche.. Alcune di queste sono gi quasi perfette, altre in via di trasformazione progressiva solo una vecchia fabbrica di Firenze fu suscetPrivative non
;

tibile di

pochi miglioramenti per ragioni

locali.


Noli solo fiiroiio
iiii<;liorali
i

3i'5

ma anche
;j;li

locali,

apparecchi
(ji^lioli, di

di lavonj*

Concludendo,
proniotiere
cioi'

si

associa alla proposta del dutt.

non comin

la

questione del taba;isnio profcssionaW', ora

rpiesto

conj^resso, riservandola per un prossimo ron^/resso.

Intanto l'oratore spera die fra pochi

mosi egli sar

in

^rado

di

puh-

hlicaro la i-clazione che potr dar luo<^o a discussioni e a nui>vi sludi.


I><)it.

Gif/lioli

Rispondendo
le

al

prof.

Pieraccini afferma ch'egli


agli ambienti
di

non

intende pregiudicare

questioni

relative

lavoro nelle

manifatture dei
liinilarsi
al

tahac<'lii,
di

alle condizioni

dei lavori, ecc.,

ma

che intende

problema

tossicologia [)roressionale.

Prof Fon: Il dott. Allevi ha |arlato di possibili rapporti fra tabagismo e tubercolosi. Conviene distinguei'e la possibilit generica di un lapporto esistente fra l'intossicazione da tabacco, supposto che essa esista, e la tubercolosi, e la possibilit di una maggior frequenza della tubercolosi tra
le

sigaraie in confr<jnlo di altre operaie.

Quest'iillima potrebbe essere

teoi-icamente

ammessa, data

la

cono-

forma speciale di lesione del parenchima p<;>lmonare, data dal deposito di un fine polviscolo irritante di (abacc. {tahnc-lnnfjc') che secondo vecchie osservazioni predisporrebbe alla tuberscenza dell'esistenza
di

una

colosi,

come avviene

del resto

di

altri

casi

di

inalazione di

jmdIvscoIo

i'-ritante.

del

Le belle notizie che il collega prof. Celli ci ha dato sulle pn.)vvideuze Governo, lasciano sperare che esse riguarderanno anche le possibili
Manifat-

malattie di inalazione di polviscolo irritante.


Dott. Peroni:

Riguardo

la profilassi della tubercolosi nelle

ture dei Tabacchi

di tale il govern< lia stabilito che le forma devono esserci allontanate per tre anni. Durante il periodo di allontanamento fruiscono di un sussidio temporaneo. Prima di essere riammesse devono risubire la visita se la gua-

<peraie sos|)ette

rigione

si

sia verificai;!.

Dott.
di

Mdnrioli : Tre anni


le

fa

esaminai

rorecclii-,
ilei

il

naso e
di

la

gola

quasi tutte
il

operaie della manifattura

tabacchi

Uoma.

Ti-ovai

erano affette da faringiti croniche e che |iarecchie di erano anche ateite da laringiti croniclie: quasi tutte avevano rinite croniche. La frequenza di tali lesioni e maggiore in ra|>p.rt<) colla anzianit al lavon e col genere del lavoro, essendo maggiore
<'he circa

90"',,
"')

queste (15-20

in

fpiei- reparti

ove \\^
le

piti

polvere

di

tabacco.
attecchire la

Riguardt airorecchio non notai che dei tamponi prodotti dalla polvere.
Notevoli
luliercolosi.

dunque

lesioni

laringee

'iie

possoiK-

far

Dott. Peri: Ritiene "pporluno riferire le conclusioni

note

nella

sezione Maternit. Resulta

certamente che

che ha gi rese la morlaht


nelle sigaraie
di Sestri

326

maggiore che nel rimanente della popolazione femminile

Ponente.

La

tubercolosi poi miete

un maggior numero

di vittime nelle sigaraie.

Doti. Gasperini : Raccomanda che nell'esame della questione del tabagismo non si facciano entrare coefficienti estranei relativi ai danni che sono a comune e che si verificano in altre industrie. Quando si

parlato di predisposizione delle polveri di tabacco alla

tubercolosi, biso-

gna vedere

come queste polveri siano pi dannose di altre riconosciute innocue. E quando si porteranno innanzi dati statistici fra operaie delle manifatture dei tabacchi e le donne di una stessa localit, non
se e

operaie,

si

pensi che

le

cifre

non sono

in tutto e per tutto confrontabili.

Intanto egli dal canto suo non pu affermare di avere osservato

alcun

caso

di intossicazione

da

definirsi

come tabagismo

vero.

Ha

preso parte

ma sceverando gl'inconvenienti che stanno a comune fra questa industria ed altre analoghe e ponendo speciale attenzione su quello che di specifico pu scaturir fuori, non ha che da esser confortato nel desiderio di veder escire da questo Congresso impregiudicata la questione del tabagismo professionale. A questo intento
all'inchiesta sulle manifatture di Firenze;

unisce al collega Giglioli perch gli studi in proposito siano affidati a colleghi molto esperti e per parte sua raccomanda ogni circospezione nell'apprezzamento dei dati statistici. Desidera altres che non vengano
si

compresi dei fatti relativi a speciali idiosincrasie come classificare questa industria fra le pericolose.
Il

sufficienti

a far

ProJ. Pieraeeini presenta

il

seguente ordine del giorno;

Il Congresso Internazionale per le Malattie del Lacuro fa voti che Governi perseverino e affrettino i miglioramenti dei locali adibiti alle
e lavorazioni del tabacco.

Manifatture

Messo

ai voti,

approvato all'unaminit.

Sac. Alatale Bornetti di

Como

presenta la seguente comunicazione:

che mi sia permesso di fare queste relazioni, fatto di esperienze, le quali appunto mi hanno spinto a chiedere di poterle mettere in pubblico, senza dubbio con sommo vantaggio, perch

Sono grandemente

lieto

serviranno a farci riconoscere nelle condizioni della psiche un

fattore

importantissimo di cui bisogna assolutamente tener conto nella cura sia preventiva sia clinica delle malattie. Orbene io ho dovuto constatare che
la

psiche

alterazione

davvero:

si

sono nell'uomo talmente coordinate che ogni ha il suo contraccolpo anche nell'altra. E cagioni tristezza nell'animo di un individuo e noi tosto vela

fisiologia
di

di

una

esse

diamo

alterate le funzioni della cellula

epatica;

l'alterata funzione

gli-

cogenetica
l'infermo

attestata

dal

glucosio nelle
quaniit
varie

urine,
di

oppure
si

sottoponendo
trova
subito

all'ingestione di

sciroppo,

rileviirsi

una glicosuria alimentare;


si

l'alterala funziono della fabbricaziono

dei grassi

rileva subito nella modificata


atlivilA iiolla

economia dei grassi


degli

nell'or-

gaiiismo.
iniKlificii

Una minore

elaborazione

albuminoidi che
resa evidente

.juindi la nutrizione, rivela

pure

la

diminuita pro<luziono dell'u(^

rea nelle urino: sopialulto l'alterala funzione biligenotica


dai

fenomeni di intossicazione per la ritenzione dei materiali biliari che dovrebbero essere eliminali: di qui tutta la serie di crisi fisiologiche che sogliono seguire nel nostro organismo a sifalii sintomi. \'iceversa (e questo l'aviaimo sperimentato spessissimo anche loro), moltissime alterazioni fisiologiche portano anche terribili degenerazioni psichiche come bellamente dimostra il doti. Crisafulli nella sua relazione sulla frenastenia e delinquenza nei lavori professionali. Havvi dunque uno
sti'ettissimo rapporto, tra l'ordine

fisiologico e

l'ordine

psicologico: tut-

tavia se questo risulta chiaro dal contrappnsto messi innanzi lestA, pi

luminoso ancora appare se consideriamo l'influenza che ha


tisico

il

benessere
parie

fisiologico, sulle alterazioni dell'uno

dell'altro.

Da una
il

noi

dobbiamo riconoscere

tutta

la

verilA

del

j)roverbio:

Mfiut sana

L'or/torv

stmo: dall'altra parte siamo


della

cosli-elli

ad

invertire

pri>verbio

dicendo pure: Corpu sano in mente sana.

prima parte peirb'* loi' gi ne soik permi limito a riferire una constatazione che ho dovuto fare io della verit del secondo asserto: un infermo affetto da grave leucemia che evidentemente si manifestava in disturbi genesuasissimi per
la

Non adduco prove

loro professione;

in tumori addominali, in me, senza prestazione di alcuna medicina speciale, lo vidi migliorare grandemente e infine guarire perfettamente, riacquistando ancora <|uel colorito rosso, che prima si pensava non avrebbe potuto ricuperare. Ed ^ appunto da questi fatti ch'io potrei enumerare in lunga serie, che aiguisco la incompletezza di questo Congresso nella sua funzione di studiare la soluzione del problema riguari-ali,

in

spossatezza,

in

emorragie ostinale,

pallore della cute, ecc., confortato da

dante

le malattie del lavoro. .\on posso capire come abbia potuto essere giudicata intempestiva la mia proposta delle Capellanie nelle camere di

mentre queste camere sono precisamente lirette ad aiutare" il Io per non dall'esperienza sul mio passato, senza togliere nulla all'importanza dei loro studi, li assicuro che fai- di pi io colla parola in vantaggio degli operai, che loro con tutte le loro |iolveri. pilInlc. emulsioni, elettuari, ecc., qmilora abbiano a far astrazione dall'azione benefica del Uapellano sul lavoro. SI, io odia mia parola sapr infondere negli operai quella forza, <|uel coraggio che loro invece unicamente crederanno emanare dalle loix) somministrazioni di ferro, decolto di china, coca, glicero fosfati, stricnina ecc, come pure colla mia parola sapr calmare quelle convulsioni, quegli accessi, quell'epilessie, quei parossismi che loro unicamente crederanno rimediabili coll'oppio. morfina, salasso, bagno, anestesia clorofornnca, ecc. \'ogliono Congressis
lavoro,

povero operaio.

328

che questo Congresso' raggiunga tutto lo scopo pel quale fu convocato e pi ancora? Medici e capellani dal lavoro stringiamoci la mano: aiutiamoci a vicenda, e il governo provveda perch in ogui camera di lavoro, non manchi un capellano. Io non voglio stancarli: lascio alla loro ponderatezza riflettere se le mie idee non sono opportune proprio
per
le

necessit presenti. Riflettano, ed io

sono sicuro che

se

vogliono

essere logici, dovranno stringermi la

mano

e dire: hai ragione. Cosi sia.

La seduta

tolta alle

ore 18.

SEDUTA SKTTIMA.
Mercokdi,
PRf^iiDENTK:
seii.
L'i

Giiujno - ore

9.

M.

DI-:

CRISTOKORIS
al
dutt.

Skgrctario: prof. L.
Rota
di

DKVOTO.
a

Il

IVesideiite d la parola
del
d<>tt.

Casalt^

che anche

nome

Finzi d lottura della Relazione:

La patologia
La
di

dei lavoratori del

cemento

della

calce nel Circondario di Casale Monferrato.


industria dtM cementi e della ealce

Casale tale svilu|ipo, che rappresenta per

vigneti, per

una parte ragguardevole, anzi la f|uali va famoso il Monferrato.


i

ha assunto nel Circondario la vita econonuca di esso parte maggiore dopo la coltura dei
Popoion

di Casale di abitanti 31370 (dei quali 18,000 intra moenia) la fahhricazione della calce e dei cementi ^ attuata da nove opifici che alimentano circa 1200 operai, e nel vicino Comune di Ozzano di abitanti 2785 da altri quattro (,)pifici, che alimeniano altri 1216 lavoratori (tra quali si contano 372 cavatori. 398 tra fornaciai e addt>tti alla cottura della calce, 16 mugnai, 354 manuali). Altre due fabbriche con circa 90 operai sono a Morano Po. Sparsi nelle cave di Cuniolo, Pontestura e dintorni sonvi circa altri 200 a 250 cavatori. Ma questa industria cosi fiorente si svolge senza danno per il benessere fisico della popolazione operaia o in altri termini alla estrazione e alla preparazione dei cementi sono inerenti speciali malattie.* Tale quesito, interessante dal punto di vista sanitario, secondo le nostre

Nel (l'omune

deboli forze

ci

condizioni

di

siamo studiati di risolvere, esaminando anzitutto in quali ambiente e di vita si svolge il lavoro degli operai applicati

a codesta industria.

Alla gentilezza della Amministrazione della Societ


iiidustrid (h'ihi calce e cementi, alla cortesia dei signori

Anonima

jter la

Angelo Ellena e

car.

Ccrrano di ( 'asale e a quella dei signori Stjsso e del Vincenso di Ostano siamo debitori di aver potuto visitare le fabbriche e gli operai addetti a cxiesta industria in modo da acquistare conoscenza delle condizioni in cui vi prt)cede il lavoro e da
(iiuseiipe
(lott.

collega

Cattaneo

poter rispondere

ai

quesiti

propostici.
e""

comprensione di tali (luesiti perci non solo opportuno ma necessario che noi facciamo precedere un cenno sul procedimento della
Per
la

l'rocedim*


compie. Esse sono
1.

330

operazioni,

fahhrie,azione della ealee e dei cementi e dele varie


le

onde

si

seguenti:
;

Estrazione del calcare


Estinzione

2 Cottura;
3."
4." 5.
;

Macinazione e stacciatura ; Insaccamento del prodotto.


del calcare.
di pietra fornitrice di materiali calcari si

1 Estrazione

Giacimenti naturali
nelle colline circostanti

trovano

a Casale e cio in quelle di Pontestura, Coniolo, Ozzano. In questi giacimenti la pietra da calce non si distingue da quella da cemento, la distinzione non essendo fattibile che dopo l'estrazione per mezzo della prova chimica. Per effettuare la estrazione del calcare
necessario un lavoro di scavo molto paziente
sia
nici di
di

oculato, che
di
di

si

pratica

merc l'escavazione
per vagoncini
in

di pozzi,

che

si

provvedono
costruzione

ascensori meccagallerie, le quali

isolati,

sia

merc

la

mano

mano che procedono vengono


si

sostenute con armature prima

legname

poi di mattoni e fornite di binari per vagoncini da trasporto.


fa arrivare

Alle gallerie l'aria


praticate nella

tratti

per mezzo
di

di

lunghe

finestre

montagna

e inoltre per

mezzo

una doppia tubatura

(aspirante e premente) che gira lungo la volta delle gallerie stesse. Nelle
cave, che la Societ

Anonima

possiede ad Ozzano elevatori e aspiratori


elettricit, e

sono
vi si

fatti

funzionare per mezzo della

effettua
gli

con lampadine

elettriche.

anche Per praticare le


giacimenti
si

l'

illuminazione

finestre e

per

fendere

strati di tufo
il

che conducono

ai

ha

ricorso alle

mine. Scoperto
si

giacimento, coll'aiuto delle mine ancora e col piccone


si

stacca la pietra, la

carica sui vagoncini, e sui binari la

si

conduce

alle fabbriche.

Queste
tettoie

in

generale sono costrutte tutte su un


a
diversi

tipo, costituite cio


i

sovrapposte che circondano

piani

forni

da da altre

tettoie di deposito.
2.

Cottura del calcare.

Per

la cottura della calce si

usano forni
dall'alto,

verticali

stabili

ad

attivit
il

periodica, dei quali taluni funzionano a lunga Jarnma, facendovisi

cari-

mentre il focolaio a lunga fiamma nella parte inferiore; altri funzionano a corta fiamma e cio per caricamento a strati alterni di combustibile e calcare. Si usano inoltre i forni Hoffmann ; che sono a sezione elittica con camino centrale e focolai laterali, divisi in varie concam erazioni, dove successivamente ha luogo la cottura della calce, mettendo queste concamerazioni una dopo l'altra in comunicazione merc apertura di apposite valvole con condotti che fanno capo alla ciminiera. Dei fori praticati nel tetto
della pietra

camento

da cuocere

^
del fi>rno

3:51

permettono l'introduzione del


nei
rriiD-itti
si

cnmbustihile

la

sorveplianzjx

della cottura.
F*er la rutluni

usmin

i[i

L,'Mierule

f<>rni

liutsrn^

forni
:

sono abbinati come nella unita figura; e circondati i tettoie sovrapposte, delle quali la prima rico[>re il pian terreno, la >econda si trova a livello della imboccatura del forno D, la terza a

che per

lu pi

livello dell'apertura di

caricamento A.

In ascensore
iiiiuu

o elevatore
far

serve
il

EI costituito da una scala a giro conmontare ceste o panierini ricolmi di pietra dal

suolo,

ove

materiale

accumulato, fino al terzo piano

quello di

caricamento
fin

A
il

a lar itiscendor'

cesu vuoii da <|uestu piano

di

nuuvo

terra,

dove sono

ricaricati. Al

piano

Ili

la

pietra

(^

intn^lutla

nella bocca
-i

introduce

di caricamento, mentre al II piano nella bocca del forno B carbone c<>k per la finestra D munita di sportello in ferro

alla <|uale finestra un'altra

ne

fa riscontro dalla parte opftosta.

Da queste

finestre parte per parte

fornaciai introducono a temjM opportuno presso

pale di ferro per ritirare dall'angiolo


cotto (in

morto B'

il

materiale

riscaldalo e
l,

il

materiale so-^giorna 15 ore, e farlo passare nel orogiuol"


F,
"

dove soggiorna una o due ore, indi nel raflreddalore dici ore. In li grosse griglie di ferro, che si sposttiri" cadere il materiale cotto sul pavimento.

dove sta
\..i.>pi>

(juin-

i.^.iHim

332

La temperatura necessaria alla cottura non supera per la calce gli 800 gradi centigradi; pei cementi a rapida presa raggiunge i 1000" e; per i Portland a lenta presa deve arrivare fino a 1300 e, a una temperatura tale cio da ottenere un principio di fusione della materia cotta.
3."

- 4." e 5."

Estinzione della calce. Cernitura Macinazione, stacciatura, insaccamento.

del

cemento.

Dopo la cottura la calce si fa pi dura e compatta; il cemento cresce di peso e acquista una tinta che varia dal grigio al grigio-scuro azzurrognolo.

Le
forno;

calci cotte per lo pi

si

mettono

in

commercio come vengono dal

ma

se debbono essere spedite sono asperse lievemente di acqua


di

e a mezzo
II

macina
cotto,

ridotte in polvere, poi burattate e raccolte in sacchi.

dopo estratto dai forni sottoposto ad una rigorosa cernita, per dividere i pezzi ben cotti dagli altri mal cotti, (poich praticamente impossibile ottenere dai forni un prodotto tutto quanto allo
cemento
identico grado di cottura).
I

pezzi cotti sono passati ai qui

frantoi
in

mossi da potenti motori;


polvere
fatto a

il

materiale

macinato

ridotto

fina

mezzo

di

ascensori arrivare in

un

locale

apposito, dove la polvere

incanalata

e cade direttamente in sacchi da

mezzo quintale o

in barili.
I

La

raccolta

e la pesatura in molti opifici


si

si

effettua

automaticamente.

locali

dove

dove si insacca, e nei quali si fa la maggior quantit di polvere, di solito sono forniti di larghissime finestre e provvisti di aspiratori mossi meccanicamente, per guisa che l'aria non vi cosi polvee

macina

rosa

come a
II

tutta

prima
si

si

potrebbe supporre.

materiale, che
{silos),

zeni speciali

posto a stagionare in magazove esso resta bene stipato e difeso dal contatto della

deve conservare

umidit e dell'aria.
Classi e categorie operaie.

Si distinguono gli operai della calce e

cementi secondo delle diverse

loro mansioni in due grandi classi:

A) Operai
E) Operai
categorie
:

delle

cave o cavatori.

delle fabbriche.

Questi

si

dividono

nelle

seguenti

1." 2."

Caricatori di pietra alV elevatore ;

Fornaciai;
Scaricatori dei forni o sfornacialori
Cernitori;
;

3."

4."
5."

Trasportatori del cemento cotto ai mulini detti impropriamente


terrazzieri;

6." 7."

Mugnai;
Insaccatori o braccianti di sacelli;

8."

Caricatori dei sacchi sui vagoni;

9."

Addetti alle macchine


(fabbri, falegnami).

(meccanici,

fochisti)

alle

officine

In taluno
jtcrufjiia/t;
il

:!3:5

si

(li

queste categoria (cavatori, fornaciai, mugnai)

lia

un

stuhilr; in altre invece si

ha soltanto un

jternontile

accentisio,

ma spesso non conmansione Kssa passando successivamente dal caricamento alla cernita alla insaccatura. Gli operai avveuti/i non di rado finiscono anche a cangiar mestiere, dedicandosi, se sono uomini, al lavoro (Iella campagna o a qualche occupazione manuale, e se sono donne trasmuquale talora resta ancho in servizio molti anni,

ferva

<*

tandosi in serventi o in massaie.

A. Operai
1."

delle cave.

Cavatori.

(Questa classe di operai per quattro quinti lavora

sotto terra nelle gallerie o nel fondo dei pozzi artificialmente scavati, la cui

profondit oscilla da pochi metri fino ad oltre quaranta. In


ci

tali localit

cantj

scarsa

scriveva anche irima della nostra visita


circola l'aria, che in dati

il

Dott.

Catta.neo

di

O;-

costrin;.^ere gli

momenti viene a mancare cosi da operai a retrocedere quando vedono che la luce dello

lampade minaccia di spegnersi . L'aria diventa inoltre poco respirabile anche dopo lo scoppio delle mine per lo sviluppo di prodotti gazosi di
combustione.
esposto

.\lla

mancanza

d'aria invero
tul)i

si

ripara

niodiantf ajtpositi

di
la

ventilazione.

Ma

iiolle

come sopra fu cave manca


difficile in

affatto la luce e
certi giorni
all'altro e

abbondante

vi

(">

umidit cosi da renderne

Tingresso.
talora in

La tempt'ratura inoltre vi disforme da im punto mezzo al freddo umido arrivano d' improvviso vami

pate d'aria calda, oltre di che

talora molto fredda. Perci l'ambiente


industriali

producono correnti d'aria non vi igienico, nialgrado gli non trascurino alcun provvedimento igienico percln'' crii operai
tubi ventilatori
il

abbiano a soffrire dal Iato della salute


I

meno
sono
in

possibile.
gli

cavatori fra tutte

le

altre categorie

operai pi m :;gfiiiail

infortuni e pi specialmente a traumi sia

seguito

a frammenti, sia

per cadute di blocchi di pietrame con effetto di rado di morte e qualche

permanente. Secondo osservazioni del chiarissimo pu rftenere che per tutte quante le categorie degli operai della calce e cementi il nuntero degli infortiml ascenda a 150 per mille di questi circa due terzi tocciino ai poveri lavoratori delle cave. II mestiere del cavatore rude, cosi che in generale allorch esso tocca la cinquantina per lo pi sente di non poterne ulteriormente soprara volta
Dott.
di

invalidit
si

CArrANi;o

portare

le

fatiche e

disagi, e
il

si

ritira;

il

che

gli

riesce possibile tanto

pi facilmente, in quanto che

dagnar' dalle 4 alle 8


Il

lire
''

al

cavatore lavorando a cottimo pu guagiorno e talora anche pi.

bene scompartito, poich trepassa per ciascun operaio le 10 o 12 ore divise


lavon) nelle 'cave
diante due ore di riposo per la colazione e tra
le
CJli

generale non oldue riprese mevarie squadre si alin


in

terna
il

il

lavoro del giorno con quell> della notte.


la

operai cavatori merc

loro

guadagno hanno

possibilit

di

alimentarsi

abbastanza bene.


fanno uso
di

334

paesi

mez20

al giorno, e

buon vino in generale in quantit di un litro a un litro e non presentano per lo pi, almeno ad Ozzano, il pallore
cavatori di altri

che notato invece in

meno

felicemente situati;

anzi in generale presentano ottimo colorito e aspetto robusto.


Malattie
dui cavatori.

Malattie dei cavatori.


reumatismi,
le neuralgie,

Le

malattie osservate pi di
dai

frequente nei

cavatori dal dottor Cattaneo di

Ozzano a prescindere

traumi sono

e le malattie dell'apparecchio

respiratorio.

Abi

biamo

visitato in
di cui
i

Ozzano una trentina


pi

di cavatori, di et

varia dai 19 ai
pi

63 anni,

giovani

lavoravano nelle cave

da 4 anni,

vecchi gi da due a tre decenni. Gli operai pi vecchi alle nostre interrogazioni risposero che oramai erano cosi abituati alla cava, che vi si trovavano meglio che all'aria aperta, sia d'inverno che di estate, la temperatura sotterranea riuscendo loro meglio sopportabile. Tale e tanta la forza di adattamento del nostro organismo! I pi giovani pure affermando che preferivano la vita all'aria aperta a quella sotterranea, dichiararono per di non avere sofferenze tranne che lievi e in momenti eccezionali e cio dopo lo scoppio delle mine e quando durante lo scavo di aperture comunicanti coU'esterno veniva talvolta a mancare l'aria. Il
dott.

Cattaneo ha osservato anche

(sebbene

di

rado)

sviluppo

in

certi

punti di gaz delle miniere ed esplosioni


effetto di leggiere scottature.

a contatto

delle

lampade con

Di 27 cavatori da noi visitati 8 avevano sofferto malattie diverse: 5 reumatismi articolari (uno residuando lieve stenosi aortica), 2 avevano avuto pulmonite acuta, 1 infezione tifoidea. Gli altri 19 asserivano mai essere stati
infermi, sebbene di essi

uno gi attempato era tossicoloso ed enfsematico. Tra gli inconvenienti che conseguono al lavoro nelle cave abbiamo rilevato in un operaio addetto a spingere i carretti una lieve cifosi dalla parte
superiore della colonna dorsale;
di

alcuni

altri

cavatori

accusavano

dolori

schiena in seguito a lavori richiedenti una posizione ricurva; e i minatori, pi che gli altri esposti al fumo delle mine, asserirono di provare
riportate

Morbilit
dei cavatori.

pure non avendone conseguenze morbose. Inappetenza e dispepsia sono disturbi accusati per lo pi da operai, che si recano al lavoro a stomaco troppo pieno e subito dopo il pranzo, contingenza che non affatto resa necessaria dall'orario delle cave. Nistagno o nictalopia non si mai potuto rilevare nei cavatori da noi n dal dott. Cattaneo di Ozzano, che ha 372 di codesti operai nella propria giurisdizione medica. In quale proporzione ammalano e muoiono i cavatori del calcare f
talora bruciore agli occhi e oppressione di respiro,

mai

Dallo spoglio dei registri del


risulta

Riparto

che durante

il

quadriennio 1902-1905,

medico del nostro Ospedale su 2500 malati, de' quali

maschi 1421, figurano in tutto 14 cavatori, de' quali 5 entrarono per reumatismo articolare, 4 per ileo-tifo, 1 per bronchite, 1 per tubercolosi pulmonare, 1 per gastro-enterite, 1 per peritonite, 1 per ematuria renale, e 1 per poluria seguita a trauma. Le malattie alle quali pagano il maggior

XVi
contributo
inatifiiio,
i

cavatori sono fjertanto da ritenere quelle traumatiche,

il

ren.Morulsu
:

f le infezioni tifoidee.

Dalle stalisliclie de!

Comune messe

^entilnienle

nostra disposi-

cavator.

zione dal Segretario capo del Munici[io di Casale, signor


'

aw. Rey

Carlo,

risultato che nel decennio 1896-11)05 su 7195 atti di morte 19 riguardano operai cavatori. Di (juesti 19, 5 soccomberono a traumi, 4 a malattie dello vie respiratorie, 1 a tubercolosi pulmonarc, 3 a tifo addominale; di essi 10 erano al disotto dei 40 anni, due soli al di sopra dei CO, nessuno cavatori avessero vita breve, ma si <jltre ui 70. Apparirebbe da ci che tratta di una risultanza in parte apparente, dovuta al fatto gi sovra enuiiziato che il maggior iiuiii'^r' d'-"! .ivtr>i-i ._riiniii alla cinquantina
i

lasciano
li.

il

loro mestiere.

Operai delle fabbriche.


1."

Cauicatori.

Si distinguono in tre squadre: le -

prime delle
altri,

Caricatori.

quali lavorano al pian-terra. Di queste

una

(^

formata da operai, che sca;

ricano la pietra cruda dai vagoncini ai depositi

la

seconda da

che

prendono

la pietra dai depositi e

ne ricolmano

le

ceste che essi caricano

sui piani dell'ascensore per poi ritirarle vuote, la terza


alla tettoia
III
(r.

squadra
li li

lavora
scarica

Ji'/ura),
di

ritira

panierini ricolmi di
r.

pietra,

presso

le

bocche

caricamento del forno (A


ridiscendere.

figura) e

riporta all'ele-

vatore vuoti per

farli

.\irufficio di caricatori

sono
alcune

adibiti

per

lo pi

individui giovani della

et dai 15 ai 03 anni; in

fabbriche

abbiamo potuto

nella nostra

visita

anche giovani donne. Xi esaminare 57 operai caricai' > ??


'

uomini e 30 donne). Nei lavoratori di questa classe abbiamo rilevato una speciale inoOilit della colonna ccrtehrale con esa-fera^ione specialmente della curva lombare, inerente, crediamo, alla occupazione che obbliga questi individui in modo continuo ed alternato a curvarsi a terra per caricare le ceste e
a raddrizzare poi
tore
i

cesti pieni e scaricarne

"perai erano in

colonna vertebrale per mettere sui piani dell'elevavuoti. Forse ci dipende da che molti servizio gi da anni e quindi da un'et molto precoce,
la
i

essendo

di data recente la legge sul lavoro dei fanciulli, che vieta di impiegare giovani di et inferiore agli anni quindici. hi quasi tutti caricatori si rilev secca e screpolata la pelle delle mani, ci che osservammo in grado pi rilevante per caricatori della
i
i

calce,

mentre hanno a loro disposizione dei guantoni speciali |>er la preservazione delle mani, per la pi parte ne fanno a meno volentieri. Bruciore al naso, bruciore agli occhi e arrossamento delle congiuntive rilevammo in una decina; e all'esame fisico ascoltammo in corris|K)ndenza delle prime vie bronchiali aspro il respiro in 11 su 57; e pi precisamente in quegli operai che erano da maggior temjHi (la 10 a TJ
i

quali,

anni) impiegati alle fabbriche.


Le operaie
in

336

di

meno sei che da 27 a 30 centimetri, tutte mestruate regolarmente a datare dai 12 a 14 anni (una sola a 18), meno tre dai 15 ai 16 anni che erano gracili, basse di staerano' un po' pallide

generale trovammo

buon aspetto

, con diametro

bisiliaco variante

tura e di sviluppo scarso.

Tra le malattie sofferte dopo la assunzione in servizio dei caricatori rilevammo gastrite in uno, eresipola in due donne, pleurite in tre operai, dei quali due appartenevano per la loro costituzione alla prima combinazione morfologica del De Giovanni, vale a dire avevano il torace e poco ampio, colla circonferenza minore che met della statura, cuore piccolo e insomma disposizione alle malattie delle vie respi-

lungo

ratorie.
Fornaciai,

2." FORNACIAI. Questa categoria di operai maggiore importanza per la industria della calce e

quella

dei cementi.

che ha la Sono

fornaciai che alimentano di combustibile

forni e regolano la cottura del

essi pi che tutti gli altri trovano esposti all'azione del calore, il quale in certi momenti fortissimo per modo da riuscire penoso come, per 'esempio, allorch

materiale. In ragione della


si

loro

mansione

operai

essi operai debbono colle pale spostare il calcare dalla nicchia o angolo morto del forno (r. B nella figura) per distribuirlo verso la camera di raffredamento {v. F nella figura). Si pensi che si tratta di temperatura di 1000 a 1300 centigradi, e che quando si aprono gli sportelli de' forni, sulle prime ne escono le fiamme. In estate quasi tutti i fornaciai risentono per il gran calore dif-

sudano copiosamente con effetto di sete intensa, che spesso diventano amanti del bere cosi che tra i fornaciai si trovano pi alcoolisti che fra tutte le altre categorie dei lavoratori della
ficolt del respiro, inoltre

per

lo

calce; pochi tra essi

bevono meno
il

di

due

litri

al

giorno

di

vino

in via

ordinaria.

Sentono essi inoltre

bisogno

di

andare a bagnare

il

corpo uscendo

dai forni, e fra 36 decessi di fornaciai registrati nel decennio 1896 a 1905

due sono avvenuti in estate per annegamento accidentale. Inoltre lavorando essi all'aperto vicino ai forni, si trovano non di rado esposti sudanti a correnti d'aria fredda, condizione questa propizia
allo sviluppo di bronchiti, pulmoniti e
Il

reumatismi.
distribuito

lavoro stante la sua gravezza stato dagli industriali


criterio;

con sano

per

modo che ogni

fornaciaio occupato per un giorno

dalle 6 72 antim. fino a mezzod e poi durante la notte dalle 24 alle 7 antim. e per un altro giorno dalle 12 alle 19. Cosi ogni fornaciaio ha ventiquattro ore libere ogni due giorni, e finisce coll'avere un lavoro

cotidiano di 9 ore e
giornaliere.

^1^:

per

il

quale percepisce un salario

di

4 a 5

lire

Nelle fabbriche noi abbiamo potuto esaminare 48


di

fornaciai, dell'et
di servizio. In

17 a 50 anni,

de'

quali taluno

aveva due o

tre

decenni


generale trovammo
chiali:
tipi

:i:r7

sana,
nelle

robusti,

di

derivazione

per quanto 31

di

essi presentassero all'ascoltazione respiro aspro

prime

vie

bron-

uno solo aveva eredit tubercolare in famiglia. Nessuno di essi degne di nota, menu un uperaio, che eni stato all'ospedale per neurite e per un accesso di congestione cerebrale dovuta neuralgia dentaria, ;id alcoolismu; e altri due che avevano sofTerli uno l'altro l'ebbri malariche. Ma, se scarse osservammo le malattie pregresse nei fornaciai da noi esaminati non per che V\ infermit facciano
aveva
sofferto malattie
difetto in (|uesta categoria.

Morbilit

di;''

fornaciai.

In

2500 malati, che furono nei

riparto

Morbilit
lei

fornacifti.

medico del nostro Ospedale nel (juadriennio 1902-1905, figurano 48 fornaciai, dei quali 29 entrarono per malattie delle vie respiratorie (X per bronchite, 11 per pulmonite acuta dei quali uno solo mori, (Ij 3 per pleurite, 7 per tubercolosi pulmonare dei quali morirono 3) 6 per malattie reumatiche, 2 per gastro-enterite. 5 per infezione tifoidea dei quali mori uno.
e gli altri 6 per altre forme

morbose diverse. E
di

il

dott.

Cattaneo di Oz-

zano ha osservato nei fornaciai


lattie

quel

Comune

gastro-enteriche nell'estate, che egli


gli

frequenza delle maattribuisce al gran bere che


la

fanno

operai quando sono esposti al forte calore dei forni.

Mortalit de' fornaciai.

fornaciai

pagano

inoltre

un contributo

.MortaliU
>lei

63 operai della calce e cementi deceduti nel comune di Casale dal 1896 al 1905, 35 appartenevano a questa categoria (31 maschi, 4 femmine) e di essi 15 non avevano ancora superata
alla morte. Di

non trascurabile

foroaciai.

40 e 60 anni, 10 avevano oltrepassato pulmonare 9, per pulmonite acuta 6, per pleumo mediastinite 2, per enterite 3, per annegamento 2, per apoplessia cerebrale 2, per malattie infettive 4, per altre forme svariate 7. Ci giuocoforza conchiudere che i fornaciai sono soggetti a precalensa
l'et di

40 aimi, 12 erano tra

60.

Ne morirono per

tubercolosi

a malattia
tnonare.

dell'

apparecchio

respiratorio,

che

in

determinate condizioni
di
tnhrrcolnsi pid-

di predisposiziijn' ereditaria

danno

luoifo a sviluppo

dal 3 Le categorie di operai che seguono ora 5, 6, 7, 8. hanno un orario diverso dalle due categorie precedenti; per non sono soggette certamente ad un lavoro eccessivo, essendo questo di 8 ore nelle giornate di inverno con interruzione di un'ora e mezza per il pranzo, e di 11 a 12 ore nell'estate con tre interruzioni una di mezz'ora al mattino per la colazione, una di due ore per il pranzo, una
3,

all'H

4,

terza di mezz'ora per la merenda.

^1)

l>i

iiuo-ite

II

|Milmoniti

li)

si

risolvutiero (r
ilo'

cri-ii,

coiitrariaaicnte a quauio liann

>

.--.-v.i;

lk<ri;ei' c-1

Uclwc^, che negli o|ra

coiiiouti vi<loro lo |iulmouiii risolverti seoipro \k-:

sejahrs-hr fur <jrichll Mtdisin unti Oesundheili{ifl<f(it. t901. Bd. XXI).


Il

338

varia
dalle

salario giornaliero di queste

categorie

una

mezza

alle tre lire.


Sfornaciatori.

3.

SCARICATORI

DI

FORNI O SFORNACIATORI.

Sopra 23 sfornaciatori,
al

della et dai 15 ai 33 anni, 5 asserirono di soffrire di secchezza e velli-

chio alla gola con effetto di tosse secca;


scheretta, della quale per

ad ovviare

quale

inconve-

niente cagionato dalla polvere in uso in qualche stabilimento


i

una ma-

lavoratori fanno a

meno

volontieri. In tutti

verificammo secchezza delle pelle delle mani; in 10 respiro aspro nelle prime vie aeree e in 2 foruncoli. Tutti erano tipi robusti, tranne uno, che aveva predisposizione famigliare non buona ed era affetto da broncoalveolite

degli

apici

pulmonari.

Nessuno

di

essi

s'era

mai accusato

infermo.
Cernitori del cemento.

Su 11 cernitori e 3 cernitrici, della rilevammo in 8 asprezza del respiro nelle prime vie aeree, in una ragazza blefante. Uno solo dei cernitori avvertiva durante il lavoro un po' grave il respiro; un altro bruciore agli occhi. Nessuno di essi aveva sofferto di malattie tranne un figlio di padre cardiopatico, che aveva superato una poliartrite senza residuarne conseguenza di car4."

Cernitori del cemento.

et di 15 a 25 anni

diopatia.
Terrazzieri.

TRASPORTATORI DELLA PIETRA COTTA AL MULINO (terrazzieri). operai della et di 20 a 61 anni, de' quali alcuni erano in servizio da uno o tre decenni, 22 asserirono di non verificare mai nel lavoro molestia o danno di alcun genere. Ma in 18 di essi trovammo il respiro aspro su uno o su entrambi i lobi superiori pulmonari, e in 8 le congiuntive arrossate. Sette avevano sofferto di qualche malattia (2 avevano superata una pulmonite acuta, 2 avevano avuto gastrite e 2 artrite reumatica con residuo in uno di insufficienza mitralica). Appartenevano tutti questi operai per costituzione morfologica alla seconda combinazione del De Giovanni, caratterizzata da torace quadrato ampio con circonferenza maggiore che la met della statura, e cuore e sistema sanguigno bene sviluppati, meno uno solo, il quale eveva sofferto ripetutamente di
5.

Su 26

di questi

bronchiti e presentava piccoli linfadenomi cervicali.


Mugnai.
6."

Mugnai.

Sono questi

fra gli altri operai

pi

esposti

alla

azione della polvere,

tempo che ne sopportano meglio gli coloro che effetti, dacch in generale non continuano a star al mulino ne ritraggono sofferenze e cambiano occupazione, nel che sono favoriti dagli industriali. Sono essi inoltre esposti al rumore assordante dei frantoi, entro cui il cemento cotto meccanicamente agitato con grosse palle
nello stesso

ma

sferiche di ferro.

anni, in 20
in

Su 23 mugnai, della et di 16 a 53 anni, con servizio da 1 a 30 rilevammo respirazione aspra, in tutti pelle secca e screpolata; due disturbi dell'udito (ronzio, rumore sordo), in 7 arrossamento della
Interpellati essi operai sugli inconvenienti

congiuntiva oculare.

che avessero potuto

rile-


vare
in

S.i'.t

lavoro,

relazione col laro genere

di

asserirono

di

avvertiru*

bruciore agli occhi e al naso con tendenza a sternutire, 1 cefalea, 1 un


po' di oppressione di respiro. In

genere

mugnai da

noi esaminati pre-

sentavano caratteri
7."

di

robustezza, quantunque due di essi avessero sofSACCHI.

uno di pleurite sinistra. Sono esposti come mugnai all'azione della polvere: per oltre che l'insaccamento ha luogo per mezzo di condotture chiuse che avviano la polvere nei sacchi, la
ferto di bronchite, tre di febbri gastriche (tifoidee),

Insaccatohi o nuACcrANTi

DI

'

ventilazione in generalo negli stabilimenti etTettuata largamente, sia mediante larghissime aperture, sia modiante aspiratori della polvere mossi da motori meccanici.
f".

di 16 a 43 anni, da due decenni tra cui una sola donna di anni 25, maritata e mestruata regolarmente a datare dai 12 anni. In 19 rilevammo respiro aspro lungo le prime vie aeree, in 7 arrossamento delle congiuntive, in tutti pelle secca alle mani. Tra le mslattisotTerte dagli insaccatori dopo la loro entrata in servizio abbiamo notato reumatismo in 2, pulmonite in 1, bronchite con enfisema in un t^r7>> operaio. Gli altri non erano mai stati infermi. Inconveniente duranto il lavc^ro accusato da questui categoria di operai una sensazione di bruciore al naso come si ha all'inizio di un raffreddore. 8." Caricatori dei s.acchi sui vagoni da spedire per ferrovia. Sono scelli per questa occupazione individui forti e robusti. Meno degli insaccatori essi sono soggetti alla polvere, ma pi di questi alle influenze reumatiche perch essi si trovano spesso esposti al freddo mentre sono

.Vbbiamo esaminato centlue insaccatori della et

dei quali taluno era gi in servizio

dera*'^h''

sudati per la fatica. In 4 su 5 di

codesti

caricatori
petto,

abbiamo
in

verificato

asprezza del respiro nella parte superiore del


occhi con arrossamento delle congiuntive.
pleurodinia, 1 di pulmonite.
9."
.

bruciore

agU

Di essi 2

avevano

sofferto di

ALLE OFFICINE. Nulla che sia degno 11, di particolare nota (eccetto che un p d asprezza nel respiro m alcuni) abbiamo rilevato in una decina di operai addetti alle fabbriche come macchinisti, meccanici, fabbri e falegnami.
.MACCHI.NE E
,

Addliti alle
,

,.

...

Aid^m
offlcme.

ii

mucchin* a"

Kd ora qualche accenno speciale sui lavoratori


.

della ealce.

La

poioltre

l^^"^
dell.!

cere della calce assai pi nociva che quella dei


all'azione

cementi,
sulle

perch
gli

meccanica essa spiega


il

cosi sulla pelle

come

mucose anche
sciiri-

un'azione chimica. Eppor

bruciore che provano alle mani

dacch guantoni che sono messi dagli industriali a loro non sempre portano dispo'^izione, e il bruciore che risentono nel naso e negli occhi assai maggiore che negli scaricatori del cemento. Pertanto essi hanno la pelle
i

catori della calce e pi gli sforimciatori nei primi tempi del lavoro,

delle

mani

pi imbianchita, incallita e screpolata che gli

altri,

vanno

soggetti a secchezza della gola,


di

come abbiamo

potuto rilevare dall'esame

25 operai addetti esclusivamente alla calce.


Ad
onta
di ci gli

340

a 3
decenni

operai pi vecchi in servizio da 2

hanno acquistato tale abitudine all'ambiente, hanno indurite cos la pelle e le mucose che dichiarano di non avvertire pi alcun disturbo per effetto
del lavoro.

Morbilit degli operai della calce e dei cementi considerata in generale.

che essi siano molto soggetti a malattie.

Dall'esame degli operai della calce e cementi non risultato invero Su 218 operai delle fabbriche

da noi esaminati,
gastriti.

entrata in servizio,

Tra

avevano sofferto qualche infermit dopo la loro comprendendo in queste anche bronchiti lievi e le 218 abbiamo registrato 5 polmoniti, 3 pleuriti, 2 reuma23

tismi articolari.

N molto
rante
il

diversa la risultanza che abbiamo avuto dall'esame dei

registri del reparto

medico dell'Ospedale

di S. Spirito di

questa citt du-

quadriennio 1902-1905, dai quali abbiamo potuto rilevare che su

calce e cementi (58 maschi e


questi

2500 infermi (1421 maschi e 1079 femmine) figurano 69 operai della 11 femmine). Sulla proporzione, in cui
operai

vanno soggetti
si

alle

varie forme morbose, pu dare

una

idea

il

quadro seguente che


. .

riferisce

sempre

al

suddetto quadriennio.
(8
fornaciai,

Su 186 bronchiti
156 pulmoniti

9 toccarono a operai dei cementi


11
3

cavatore),

(H
(3

fornaciai)

> 122 pleuriti


243

...
.

fornaciai)

tubercolosi pulmonare
l'apparecchio

(7 fornaciai,! cavatore,!

mugnaio).

399 malattie deldigerente


3

(2

fornaciai,

cavatore)

38 peritoniti specifiche

...

(! fornaeiaio,
(5
fornaciai,
i

minatore)
cavatori)

* 148 febbri tifoidee


193 affezioni reu-

9 12

matiche

(6 fornaciai, 5 cavatori,! cernitore)

287 malattie nervose

....
.

(!

fornaciaio,

cavatore)

181 cardiopatie >

1 tocc

a un operaio dei cementi


fornaciaio)

78 malattie delle
vie urinarie
.

(i

cavatore)

99

difteriti

...

2 toccarono a giovanetti operai.


si

Da

questi dati

non

pu assolutamente conchiudere che


la

la morbilit

degli operai della calce e cementi sia elevata, poich

proporzione di

questi operai
classi
di

non

lavoratori,

particolarmente notevole di fronte a quella delle altre che sono accolti nel nostro Ospedale dove non
le

entrano quasi che infermi poveri. Per dobbiamo notare come

malattie

i.,,-

..

icrijicano pi

numerose

tra essi
le

furono
i

t^uelle

dello
le

apparecehto
si

respiratorio (32 su 69) comprese

tubercolari, per

quali non

ha

punto
che

la

immiMilA sef^nnlata

<la

Ilalter per

fornaciai da calco, e inoltre

alle infenuitii in

ciai (40

su
i

calore, e
in

genere il massimo contributo fu pagato lai fornache comprensibile facilmente, dato il grado di cambiamenti bruschi di temperatura, ai quali essi sono esposti
G9), ci

ogni stagione lavorando all'aria aperta.


In

secondo ordine

vengono

le

malattie

r*'umatiche

le

infezioni

intestinali (tifoidee).

Mortalit degli operai della calce e cementi considerata in generale.

Sopra 7195 certificati di morte, registrali dal Municipio di Casale nel decennio 1896-1905 (riferentisi 5809 alla citt che ha 18.000 abitanti, e 1386 ai sobijorghi che ne contano 13.370) 59 ne abbiamo trovato concernenti operai stabili della calce e cementi (cavatori, fornaciai e mugnai).
Sugli operai avventizi (caricatori, cernitori, insaccatori, ecc.) non abbiamo
potuto avere notizie precise, dacch essi non figurano sui registri
cipali

in

muni-

che

col

termine generico

di operai,

manuali, braccianti.

n<^i

r)9

operai stabili morti nel decennio 1896-1905:

35 erano fornaciai; 19
5
>

cavatori;

mugnai.

Nei registri dei decessi


Di questi 63 decessi:

poi

trovammo annotazione anche


(morto per trauma).

di

? u^r-

razzieri, di 1 fochista e di 1 operaio

11 sono di operai che erano tra 11


(

15 ed

20 anni

20

Ilio

7
di

guisa che
et.

'2S

dei

b-i

iiiL'nirar"iiu

la

morte prima dei 40 anni, 35 dopo


le

questa

la

causa mortis fu data, secondo


dott.

informazioni

forniteci

gentil:

mente dal
in
in in

lnilio Salranesc/ii, Ufficiale Sanitario del

Comune

9 da pulnionite acuta;
2 da plfum-mediastinite;

in in

9 da tubercolosi pulmonare 7 da forme infettive; 5 da enterite;

in
in

342

3 da cardiopatie; 3 da traumi
;

6 da altre cause accidentali (fra cui 4 annegamenti), forme diverse (nefrite, e patite, arterosclerosi ecc.) in 19 Dai quali dati torna a risaltare Xsi predominanza delle malattie respiin

ratorie

anche fra

le

cause di morte.

Passate cosi in rivista

le

condizioni dell'ambiente, ove


si

si

svolge la vita

degli operai della calce e cementi, e le infermit che

causa di interruzioni del lavoro e di quanta parte per lo sviluppo di dette malattie spetti alle modalit dei lavori e all'ambiente industriale e quanta parte invece alla costituzione morfologica dei lavoratori; dacch la funzionalit normale e patologica dell'uomo la risultanza di due fattori: 1 della materia e della forza che gli deriva dalla sua origine e 2 delle modificazioni che gli impri-

rendono per essi morte, d'uopo soffermarci a indagare

mono

il

suo regime

di vita e

l'ambiente in cui egli

trascorre la propria

esistenza.

Riguardo all'ambiente industriale ogni industria


fessione

come ogni pro-

presenta degli inconvenienti e dei pericoli, che l'igiene cerca

sminuire,

ma

che

la

resse proprio e della

uomo deve affrontare nell'intemacchina societ, non potendosi quello sopprimere senza sop-

primere le industrie, ci che sarebbe assurdo. Il cavatore esposto indubbiamente in grazia della sua occupazione al pericolo dei traumi e delle malattie reumatiche. Il fornaciaio soggetto pure alle cause reumatizzanti e al pericolo di malattie delle

vie

respiratorie,

dalle

quali

non

sono esenti neanche tutti gli altri operai, la industria del calcare presentando i danni di una lavorazione polverosa. Su 218 operai delle fabbriche da noi esaminati in 122 (tra i quali sono 32 fornaciai, 20 mugnai, 19 insaccatori, 18 trasportatori) abbiamo trovato respiro aspro nelle prime vie
aeree, ci che deriva certamente da

un principio

d pneumoconiosi

o infiltra-

zione di

polvere nelle vie linfatiche peribronchiali.

se di 32 operai

delle fabbriche caduti infermi nelle vie del respiro

29 sono fornaciai, non esposizione al calore dei forni che la possiamo esimerci dal ritenere parte. abbia la sua vi nella stagione fredda Ma un'altra gran parte, oltre che all'ambiente da fare alla costituzione morfologica degli individui, alla cosi detta predisposizione organica
;

tanto vero questo, che su

9 operai tubercolosi da noi osservati


limiti

all'ospedale, in 6

abbiamo

rilevato precedenti tubercolari in famiglia.

abbastanza moderati, ci nostri industriali curano l'igiene dei loro stabilimenti e quella dei loro lavoratori, sottoponendo questi a un orario non eccessivo e bene distribuito; ma anche in gran parte al fatto che la maggioranza degli operai, che sono occupati nella
se la morbilit degli operai in
si

deve bens da un iato alla circostanza che


tissimi anzi

:{i:{

visite agli

industria della calce e dei cementi, costituita da individui sani, e mol-

anche robusti come ablamo potuto verificare con

operai

Tenendo cunto dei dati morfologici indicati dal Ih: Giovanni, prendemmo le misure antropometriche di 137 lavoratori delle fabbriche impiegati alia Societ Anonima e di 81 uomini e 30 donne impiestessi.

gati dalle Ditte

Cenano

ed Ellena.

Su 218 uomini non abbiamo trovato che 1') individui appartenenti alla prima cumitinazione morfologica del De Giovanni, combinazione caratterizzata dal torace lungo e ristretto con sterno corto e con circonferenza minore che la met della altezza personale, e inoltre da cuore piccolo e da notevole svilup[io del sistema venoso e del circolo linfatico; quali avevano sofe fu tra (juesti individui che inwammo parecchi, ferto pleuriti o bronchiti, e qualcuno rarissimo con segni di bronchiolite degli apici. Invece la maggior parte era da ascrivere alla seconda combinazione morfologica, caratterizzata da un ampio sviluppo del torace avente circonferenza maggiore che la met dell'altezza personale, da
i

cuore

di

grandezza normale e da sviluppo predominante


si

del

sistema

arterioso.
Il

torace in molti operai

trova amplio anche perch enfisematoso,


di

sia in seguito alla fatica, sia in seguito agli sforzi

tosse,

cui

quelli

fra essi pi esposti alla polvere, sono indotti dal bisogno di liberare

da

da supporre che si mettano in essi in azione tutte le difese organiche che la fisiopatologia ha gi posto in rilievo la difesa della ciglia vibratili degli epiteli che tappezzano le
questa
le

vie del respiro.

tale ettetto

mucose
foidi.

del naso, della laringe e dei bronchi e la difesa delle cellule linlinfatici e nelle
ci

che inglobano e trasportano nei


il

glandule peribronla tol-

chiah

pulviscolo {coniasi): altrimenti non

potremmo spiegare
a
tutta

leranza dei lavoratori di fronte all'atnbiente industriale, tolleranza che


ceraniente di un

yrado ben pi

alto di quello che

prima avremmo

supposto, considerata la qualit delle polveri minerali che in essa industria


si

sviluppano, e che sono dannose per azione meccanica e chimica.

Vero

'

che, se le cose

procedono abbastanza

favorevolmente, una
gli
si

parte notevole da attribuire alla circostanza che

effetti

insalubri

sono diminuiti dal fatto che sima all'aria aperta e che

il

lavoro nelle fabbriche

svolge in
e
si

mas-

locali chiusi,

ove

si

macina

insacca,

sono ampiamente ventilati e muniti di a[)parecchi aspiratori della polvere ma un'altra parte non meno notevole spetta, come abbiamo gi
;

rilevato alla resistenza individuale.

Molti degli operai


f/i

ila

noi esaminati lavorano alla calce e ai cementi

fino

nuli

30 e pi anni, sema mai essere cadati infermi, setna avere accusato nemmeno una bronchite, mab/rado Vascoltatione del
da
15, 20,

loro torace accerti che infiltrazione di polvere

nelle

vie

linfatiche peri'

bronchiali in essi non deve mancare.

mentre

accertato

che

le

lesioni

prodotte dalle |olveri minerali nei bronchi disi>ongono

lungo andare

per di fatto che in generale questo attecchisce quasi soltanto negli operai che hanno ereditato una debolezza costituzionale, come provano anche le nostre osservazioni
S. Spirito.

alla fissazione in essi del bacillo tubercolare, sta

sui lavoratori che

abbiamo

avuto

in

cura

all'Ospedale di

La grande

resistenza degli operai di fronte alle cause

ambienti, non esclude per che alla fin dei conti

qualche

morbose degli danno Vorga-

nismo non ne risenta. E il dato statistico gi da noi esposto che di 63 operai stabili della calce e cementi 28, cio poco meno della met, sono morti prima dei 40 anni, e altri 11 prima dei 50 non affatto da trascurare, e trova la sua spiegazione in una giusta considerazione generale che il De Giovanni con questi termini
:

ne' suoi

Commentari di Clinica medica espone

Nell'esercizio funzionale, nelle abitudini che generalmente sogliono

moderazione e della temperanza sta indizio morfologiche, le quali sono la causa dello sforzo funzionale e fatalmente la causa dell'adattamento e della trasformazione morfologica, per cui l'individuo che avrebbe elementi di durata e di vita incolume finisce col prodursi non temute (e noi aggiungeremo anche poco avvertite) sofferenze, che erroneamente si ritengono passeggiere, ma che vieppi incalzano e si complicano e che possono acoltrepassare
il

limite della

l'

di straordinarie correlazioni

corciargli la esistenza

La

infiltrazione di polvere nelle

vie

linfatiche

peribronchiali

degli

operai del cemento provoca una forma lenta e poco avvertita di flogosi
nel tessuto cellulare peribronchiale fino attorno alle
dei bronchioli, flogosi alla quale l'organismo

ultime diramazioni
colla

reagisce

formazione
organi
fronte
del
alle

di connettivo (sclerosi peribronchiale e interstiziale dei

polmoni) con efdegli


di

fetto finale di

una alterazione anatomica


della

e funzionale

respiro e di una diminuzione

resistenza

organica

cause morbose e specialmente a quelle che incolgono l'albero della respirazione.

Conclusioni.
Conclusioni.

1.

cavatori sono pi che

tutti

gli altri
;

operai della calce esposti


in essi

agli infortuni e pi

precisamente
le

ai

traumi

fra le malattie

pi

frequenti sono
respiratorio.
2.
I

reumatismi,

neuralgie e

le

affezioni dell'apparecchio

caricatori presentano

una

speciale mobilit della colonna ver-

tebrale con esagerazione della curva lombare.


3."
I

fornaciai

vanno

soggetti a malattie delle

vie

respiratorie

del tubo gastro-enterico. Essi

insieme coi cernitori, coi mugnai e cogli

insaccatori

vanno pi che

gli altri soggetti

a pneumoconiosi,

le cui

con-

segueiize sono gravi solo quando


4."

:U5
gli

individui presenlano debolezza con-

genita dell'apparecchio respiratorio.

La

pi parte degli

perai

screpolata;
lievi

parecchi

vanno

soggetti

presentano pelle delle mani secca e a iperemia delle congiuntive, e a


nociva che quella dei cementi;

corizze (specie gli insaccatori).


5."

La polvere

della calce

("

pili

produce secchezza alla gola e bruciore al naso, agli occhi e alla peli* delle mani, che diventa imbiancliita, screpolata e soggetta ad eczemi. G." In generale, pur non essendo elevata la morbilit degli operai
della calce e cementi (69 infermi operai su 2500 maiali d'ospedale in

quadriennio)

le

malattie

che

si

verificano tra essi pi


le

un numerose sono
''

quelle dcirappareccbio respiratorio, non escluse


delle vie respiratorie su 69)
;

tubercolari (32 malattie

ad esse

il

massimo contributo
di

dato

dai

fornaciai (29 fornaciai in 32 infermi del respiro).


7.

La

resistenza di molti operai


il

fronte ai danni dell'industria 6


in

invero rilevante; tuttavia


altera

loro apparecchio respiratorio

forza

delia

infiltrazione della polvere sia della calce


si

lentamente
si

con
cosi

danno
che

della

che generale
dei

cementi (pneumocalicosi)
nutri.'.ione,

e
la

il

loro

organismo
vecchiaia.

logora

pochi

tra

ossi

raggiungono

tarda
Prorrediinwiti.

Dati questi

effetti,

quali

debbono essere

prorcedimenti per rendere

minori

danni della industria del calcare ?


nell'

La moderazione

orario del

lavoro, l'adeguata retribuzione, che

permette agli operai di alimentarsi e ripararsi bene per ovviare al consumo determinato dalla fatica e mantenere la loro resistenza organica,
l'aereazione o la ventilazione dei locali, sono misure

gi

messe larga-

mente

onore del vero e a loro lode dai nostri industriali. Molli dei nostri opifici sono anche provveduti di cassette da medic^iin pratica a
i

zione per

primi soccorsi in casi


istituire dei

d'

infortuni,

ma

sul

modo

di

apprestare
i

questi aiuti ^ d'uopo


glianti.

corsi elementari

almeno per
irli

sorve-

Dovrebbe

inoltre ogni

fabbi-ica

essere

fornita di buoni

pozzi di
potes<;ero

acqua potabile
Per

e di (jualche

vasca da

bagno,

ove

optM*ai

praticare la pulizia della pelle.


i

cavatori
il

subito dopo

enlnii" neile cuvtsi deve sorvegliare che essi imn pranzo e a prevenire esplosioni devesi nelle cave stesse
i

adottare l'uso delle lampadine elettriche o delle Davy; per

cernitori

da consigliare l'uso dei guantoni; per gli insaccatori e i mur/nni una leggiera mascheretta di velo, che arresti la [KDlvere su una superficie umida;
e l'adozione, gi attuata dalla pi

parte dei nostri Stabilimenti dei Kiigel-

miihlen,
di

tipi

di

mulini

in

'<''

'

macinazione avviene senza dispersione

polvere.

I fornaciai debbono essere istruiti a non soddisfare alla sete bevend"^ eccessivamente e a non esporsi sudati a correnti d'aria fredda e a bagnature. Ma sarebbe sopratutto desiderabile si evitasse ai fornaciai la


pena
dello
alla

346

l'

del fuoco

ove

possibile,

mediante
gi fu
forni,

impianto

di

/orm

ro^a?!jOT

(mo-

Hurry and Seamaii) come


Giudecca (Venezia).
Questi

praticato

dalla Societ

Anonima

copia di combustibile danno una non indifferente

pure impiegando una maggiore economia della mano


operai al
pericolo di

d'opera e risparmierebbero
malattie bronchio-polmonari.

l'esposizione di molti

Per se grande Vimportanza delle condizioni salubri dell' ambiente, non si deve trascurare un altro fattore importantissimo per il mantenimento del benessere dei lavoratori, ed questo fattore costituito dalla scelta di individui fisicamente atti al lavoro industriale, cui devono essere
applicati.

Da

ogni industria

si

debbono escludere
si

gli

individui

che
il

in

della loro costituzione morfologica sono adatti

a risentirne
lavoro

causa maggior
devono

danno, proprio a quella guisa che gi


il

pratica nella leva militare e per


nelle^ cave
e

reclutamento dei ferrovieri; e pertanto dal

essere esclusi tutti gli individui notoriamente artritici,

dalla

industria

della calce e dei cementi in generale oltre agli epilettici^ pi che tutti gli
altri esposti agli infortuni
tutti

devono rigorosamente essere per legge respinti


la loro costituzione fisica o

quegli individui che

per
;

comunque
si
il

altri-

menti sono predisposti alle malattie dell'apparecchio respiratorio e in ispeeie


alla tubercolosi

polmonare

ci sia
il

per

il

rispetto

che

deve alla
benessere

salute degli individui, e sia per


della societ.

dovere

di

salvaguardare

Il

Presidente ringrazia

R. R. ed apre

la

discussione sul tema svolto.

Prof. Devoto: Propone che


dottori Finzi e

l'assemblea

accolga
degli

le

conclusioni dei

Rota relative
cemento.

alla esclusione

individui

meno

resi-

stenti dai lavori del


Il

Congresso approva.

Ing.

Mazzocchi: Partendo dalle conclusioni

della

relazione

del dot-

tor Rota, e rilevando cio

come

il

massimo contributo
alla
il

alle malattie delle

vie respiratorie negli operai

addetti

preparazione delle calci e del


fatto

cemento
esposti,

sia dato dalle categorie dei fornaciai per

che essi sono

lavorando all'aperto, davanti alle bocche dei forni, a grandi sbalzi di temperatura, propone allo studio dei tecnici una variante esterna ai forni verticali (Dietzsch e derivati) nel senso di racchiudere e riparare
la sede di lavoro dei fornaciai.

Doti. Rota: In risposta all'ing.


cati

Mazzocchi osservo che leggeri stecconsigliabili steccati fissi o in

sono gi

in uso,

ma
le

non sono
alte

mura-

tura sia per evitare

troppcj

temperature, sia

perch anche con

steccati fissi

non

si

possono
alle

ivitare le correnti d'aria

determinandosi delle
esercitano

correnti
tirag^'io.
D<)((.
(lutt.

dalle

finestre

tx^cche

dei

forni

che

un

forte

Pizziiii: Si (iictiiaia sjujKM'iiit'

i-in'

non assista

al

nn^/ivss'

il

Pesenti di Alzami tnnti pi eh' dalle relazioni stampate di


dei dottori

fjuosto

da quelle

circa In disposizione ad
di

Rota e Finzi risulterehbero delle contraddizioni ammalare di tubercolosi da jiarte dei lavoratori
risultato di molte sue osservazioni e di sue ricerche

calce e cemento.

L'Oratore espone
ratori

il

sperimentali in ar^om^'nlo delle quali risulterebbe che realmente detti lavo-

non solo non vanno esposti alla tubercolosi, ma pare anche che i ne }^'uariscan<j o mej^lio no miijliorino notevolmente. Kssi invece ammalano specialmente di pneumunite crupale quasi sempre mortale e di forma intestinale. L'O. si riserva di jtresentare pi lardi il risultato completo delle sue osservazioni.
lul'oreolotici
Ihjtt.

Rota: Non crede che


migliori

lavoratori

della

calce

cemento

si

trovino in
colosi,
^

condizioni degli altri

lavoratori di fronte alla tuber-

persuaso anzi del contrari. Di


ben
nove
di

morti nella cittA di Casale nell'ultimo decennio,


(juesti
;J5

03 operai di calce e cementi 35 erano fornaciai e di

sono morti

di

tuburcolosi polmonare.

All'Ospedale
lotici

Casale poi nell'ultimo quadriennio sopra 60 tubercodi

mortiy 7

od 8 erano lavoratori

falce e cementi, con

esame

degli

sputi positivo.
Il

Presidente accorda

la

parola

al

prof

.1.

Munti

di

Pavia per

la

Relazione:

Su
Per esporre
lo stato

le

infezioni professionali.
deijli

presente

studi intorno alte in/eiioni professionali

sarebbe necessaria una relazione analitica molto estesa e ricca d particolari.

Dato

il

breve spazio concessomi, debbo limitarmi

ad un

rias-

sunto sommario, che servir di traccia e di r/uida per la discussione.

I.

Orit*1><)iiolil<>
uiieiiiva

Il

carbonchio una

maiaUia

degli

ammali

utili

iiovim.

equini, suini,
caprioli, orsi,
in via diretta,

comune anche a taluni animali ecc. L'uomo contrae infezione


l'

selvatici <|uah cervi, daini,

dagli animali non soltanto

ma

anche

in

via indiretta col

maneggio

di

materie prove-

nienti

da bestie carbonchiose.


gione
di

348

gli individui che,


infetti,

Nel primo caso sono esposti alla malattia


professione devono toccare animali
i

per rai

come

macellai,
ecc.

veterinari, gli scortichini,

maniscalchi,

pastori,

gli

staUieri,

La

infezione avviene per

il

contatto del sangue fresco contenente bacilli car-

bonchiosi senza spore, con piccole escoriazioni, o piaghe accidentali della


cute,
di

oppure in seguito a

ferite accidentali prodotte

da oggetti insudiciati

sangue, quali schegge

di legno, ciottoli taglienti, istrumenti, ecc. Siffatti

si osservano con una certa frequenza nei paesi dove il carbonchio endemico negli animali. In Italia danno il maggior contingente al carbonchio appunto la Basilicata, la Calabria, la Sardegna, la Capitanata e diverse parti della Sicilia e della Campania dove frequente il carbonchio nel bestiame che vive per lo pi allo stato brado, semiselvaggio,

casi

per mancanza
In Francia
nella

di stalle.

esistono
la

focolai
la

di

carbonchio
la

Beauce,

Brie,

Champagne,

endemico del bestiame Languedoc, l'Auvergne, la

Charente. In Germania pi frequente nella Prussia orientale, nella Slesia,


nello

Hannover,
nelle
si

in

ghilterra

contee

qualche punto della Sassonia e della Baviera. In Indi Haddington, di Aberdeen, (nella contea di
di

Aberdeen

ebbero 471 casi

carbonchio del bestiame nel solo periodo

dal 1899 al 1903), di Elgin di Mid-Lothian, di Forfar, di Banff, di

West-

moreland, Nortumberland, Cornwale, ecc. In Austria ed in Ungheria, nei Balcani notansi centri endemici nelle pianure del Danubio. Ma soprat 'tto il carbonchio diffuso in Russia, in Siberia, in Manciuria, in China,

Sud ed anche in Australia, dove venne importato nel 1847. Lontano dai focolai di endemia carbonchiosa pu essere comunicato all'uomo in via indiretta per mezzo delle pel i, dei crini, delle corna, e di altre parti impiegate dall' industria. La grande resistenza delle spore del carbonchio rendono possibili le infezioni a grandi distanze, dopo lunghi periodi di tempo, ed anche dopo che i prodotti commerciabili sono stati sottoposti ad operazioni molto complesse. Sono per lo pi le pelli esotiche, specialmente quelle provenienti dalin Persia, nell'India, nell'America del

l'Asia che pi spesso portano

il

carbonchio ai conciapelli ed
e poich
le

ai

facchini

impiegati nello scarico dei pellami:


ai guantai, ecc.

spore del carbonchio

resistono alla concia, cosi la malattia pu diffondersi ai sellai, ai calzolai,

W. Koch ha
russi,
I

potuto osservare casi di pustola maligna


lane, le corna,
di altre

in

soldati

che

si
i

infettarono cogli ornamenti delle pelli delle uniformi.


peli,

crini,

le

che arrivano da paesi


il

infetti,

in-

sudiciate di

sangue o
i
i

materie virulenti, portano


i

contagio tra

icardatori di lane,
zole e di pennelli,

lavoratori del crine animale,


tagliatori di corna, ecc.

fabbricatori di spaz-

Per quanto manchino precise statistiche di confronto tuttavia possiamo dire che il carbonchio dell'uomo relativamente pi frequente in

Italia

39

Cerio in Italia
i

che non

in altri paesi dell'Europa.

casi di infezione

carbonchiosa nell'uomo costituiscono

cifre

annue molto considerevoli con

una mortalit

di circa

il

20

7,,

come

risulta del seguente specchio.

ANNO


italiane,

350

noi
il

dimostra come

in

generale prevalga da

carbonchio

di

origine agricola.

REGIONI


si
f*

:^l

carbonchio
industria

quasi completamente liberala dal


infezione

indigeno,
lane,

e
dei

registra
crini
p

casi di
delle

quasi

soltanto

nell'

delle

p'lli.

in un ottimo lavor*) di M. grande prevalenza sul carbonchio agricolo; infatti nel periodo 1899-1903 si ebbero casi seguenti; Nell'industria della lana 72 casi con 20 morti. Nell'industria dei crini e delle setole 58 casi on 13 morti. Nell'industria delle pelli 69 casi con 17 morti. In altre industrie 12 casi con 5 morti. Tra macellai e gli agricoltori 38 casi che per non rappresentano tutti i casi realmente avvenuti. Sul carbonchio di origine industriale possediamo una ricca lettera-

In Inghilterra secondo
il

dati raccolti

iu

'I

Legge,

carbonchio industriale

tura; ricordiamo per brevit solo

lo

osservazini

pratiche

di

Fournier,

sui materassai e cardatori di lana di Montpellier, quelle di Bell, di Sjiear,


di

Greenfield sul carbonchio polmonare dei cernitori di lana di Bredford


di

in Inghilterra riroohorter'a diseasc); quelle

Schlemmer,

di

Frisch, di
in

Eppinger,

di

Paltjvuf, ecc., sulla

malattia

dei cenciaiuoli e lavoranti

carta; quelle di

aux

cuirs di

Broca sulla pustola maligna dei portatori della Halle Parigi, quelle di Lanceraux e di Chauveau sui crini, sulle
quelle
di

lane e sulle corna; quelle di Sourmont e Arni'uld sugli operai spazzolai,


quelle di Straus di Regnier e Gell<^ sui lavoratori delle corna,

Le Roy

<les

Barres sui conciatori e lavoranti

in crine di

St.

Denis, (juelle

di Cavaill sugli operai addetti alla lavorazione delle pelli di

montone e
impordetriti,

delle lane a

Mazzamet
gli

nel Tarn.

Ricordiamo
di
le

studi di Renibold e di Kitasato sul carbonchio

tato colle pelli secche, quelle di Kroell e di

Gruber e specialmente quelle

Silberschmitd e

di

Zandel

quali dimostrano

come

le polveri,
i

acque

di rifiuto degli stabilimenti

dove

si

lavorano

crini

animali e

le pelli

possono diffondere
fien>

il

carbonchio

erbe o del
tal

delle praterie vicine o

al bestiame per mezzo delle che usano le acque ed rifiuti


i

provenienti dagli stabilimenti anzidetti.


.\

zioni

di

infette,

Griglio aveva dimostrato come le diverse operavalgono a distrutrgere la contagiosit delle pelli cosi che spiega la frequenza tiel carbonchio agricolo in vicinanza

proposito

il

concia

non

alle concerie.

Nel 1897
in

il

Gorini ha studiato

il

carbonchio nell'agro del

basso

milanese
si

rapi)orto alle concerie

ed

ha

i>otuto

accertare che
pi

l'infezione

svilujpata in

precedenza

(in

ordine di tempo) e

inten-

samente (riguardo al numero di casi) nelle localit pi vicine, direttamente irrigate da acque che ricevono gli scoli delle concerie. La malattia aveva invece completamente risparmiato quelle localit che non ricevono n direttamente w indirettamente le acque di rifiuto delle concerie. Il dott. Alfonso Bormans dell'Ufficio d'igiene di Torino ha recentemente illustrato r influenza delle concerie sulla diffusione del carbonchio


ed riuscito a convincersi che

352
i

tutti

casi di carbonchio bovino, osservati

si ebbero in cascinali i cui prati con acque state utilizzate in qualche conceria. Per ci che riguarda la pustola maligna dell'uomo in rapporto alla industria ed al commercio delle pelli e dei crini sono interessantissime

nel territorio torinese dal 1891 in poi,

sono

irrigati

le

osservazioni fatte a

Genova

dal dott. Corradi di quell'Istituto d'igiene.


il

A
perch

Genova

e nel

Genovesato
il

carbonchio

nostrale rarissimo sia

vi scarsit di

bestiame, sia perch questo attivamente sorve-

gliato; prevale invece

carbonchio trasmesso all'uomo dai

resti

animali

importati
porto.

dall'

estero che costituiscono


i

Le

pelli,

crini, le lane, le

un commercio floridissimo per il corna, le ossa arrivano a Genova in

piccolissima

parte

dalla

geria, dalla Costa

Araba

del

Sardegna, dalla Sicilia, dalla Tunisia, dall'AlMar Rosso; in massima parte dalle Indie
dall'America del

inglesi, dalla China, dall'Australia,

Sud:

dal

porto di

Genova
citt,

la

ma

materia prima passa non solo agli stabilimenti industriali della anche a quelli di tutta l'Alta Italia. Orbene in Genova il Corradi
raccogliere
di

ha potuto

una

statistica

che va dal 1877

al

dente 153 casi

pustola maligna

dell*

uomo

e di questi in
dell'

1890 comprenben 117 ha

dimostrato l'origine industriale e commerciale


Dall' analisi

infezione.

dei

quadri
i

statistici del

Corradi risulta che la pustola


e battellieri
gli stessi

mahgna

pi frequente fra

facchini e giornalieri

addetti

allo scarico delle pelli e dei crini dalle

navi che non tra

operai

delle concerie genovesi,

come appare

dal seguente risultato:


.
.

Facchini e giornalieri addetti allo scarico di pelli e crini.


Barcaiuoli, marinai

65 casi
12

Conciapeni

34 6
12

Lavoranti in crini
Altre professioni aventi rapporti con pelli e crini

Contadini e macellai, ecc

22
osservazioni

Dal complesso

delle
i

sue

Genova

le pelli

ed

crini importati

zione carbonchiosa per gli addetti al

il Corradi concludeva che a presentano maggiori pericoli di infecarico e scarico che non per agli operai

impiegati nella lavorazione. Ci in accordo con la dottrina

sperimen-

talmente sviluppata dal Di-Vestea, che cio nelle


seccate le spore
si

pelli

carbonchiste dis-

trovino essenzialmente alla superficie.


osservati a Livorno tra i facchini, confermano i dati del Corradi. La pustola maligna tra i conciatori cosa nota:

Anche
i

casi di carbonchio stati


i

barcaiuoli del porto e

conciatori

relativa

frequenza della

di Sciavo sulla sieroterapia anticarbonchiosa per rilevarvi che su 32 casi verificatisi a Siena pi di met riguardano conciatori: su 24 casi osservati a S. Croce sull'Arno dal Cico-

basta esaminare la ricca pubblicazione

gnani ben 19 spettavano ai conciatori e facchini addetti al trasporto delle pelli. Anzi il Cicognani ha scritto che l'infezione a S. Croce essenzial-


mente legata alla lavorazione mente dalla China.
Il

:5:{

delle pelli imp<jrtate dall' Oriente e special-

Burmans dopo avor


di

in

una conceria
dati C

ioli

statistici

studiata una piccola epidemia di carlx)iichio Torino avvenuta nell'inverno 1903-KJ4 ha dimostrato che a 'l'orino il maggior riumoro di casi di pustola
conciatori;

maligna

dato
i

dai

seguono

lavoranti

in pennelli, pitturi,

\erniciatori,
i

quali tutti contraggono

l'infezione dai peli dei pennelli, e

du ultimo contadini dei dintorni che, come abbiamo gi accennato, prendono la malattia indirettamente dalle concerie. Il Bormans ha fatto rilevare che sono specialmente gli operai addetti alla battitura ed allo stiramento delle pelli dopo il rinverdimento, quelli che pi s|('sso contraggono il carbonchio. Anzi secondo il B^jrmans presto o tardi quasi tutti gli operai addetti a tali operazioni ne vengono
colpiti.

.Vnche
Il

il

Cavaill in Francia ha notato questo fatto.


nell'

Bormans

epidemia da

lui

studiata

pot

dimjstrare

bacilli

che scola dalla macchina spappolatrice. Riguardo alla sede della pustola maligna di origine industriale e commerciale tutti gli autori sono d'accordo nel rilevare come il maggior numero sia colpito in parti del corpo tenute allo scoperto durante il
del carbonchio nell'acqua

lavoro. Cosi
:i2

il

Corradi not 57 pustole alla

faccia, alla

nuca o

al collo,

alle

avambraccia

e solo 14 alle parti d'ordinario coperte, cio^ braccia,

dorso, arti inferiori.

Dei 158 casi riassunti dallo Sciavo ben 115 riguar-

davano pustole carbonchiose alla nuca, alla faccia, ed al collo; in 32 si t'bboro pustole alle avambraccia od alle mani; in 6 le pustole erano alle spalle e solo 3 in parti coperte. T. M. Legge osserv la di;^tribu/ioiie
seguente nei diversi mestieri:

Carbonchio interno
Pustola alla nuca

.... ....
. .
.
.

alla liccia

all'avambi'accio
in altre iiarti


Le
statistiche
di

354

le

Legge hanno dimostrato

seguenti origini

del

materiale infetto giunto in Inghilterra.

Su 72
da

casi di carbonchio osservati nell' industria della lana,

84 erano
pochis-

attribuirsi alla cosidetta

lana
di

di

Persia;

22 al

Van Mohair,

simi casi all'Alpaca,

al pelo

su 58
ciuria,

casi,

ben 28

si

22 a crini

di

cammello, ecc. Nell'industria dei crini riconobbero dovuti a crini della China e di ManSiberia e di Russia: pochi erano da attribuirsi a
pelli

crini

americani ed australiani. Nell'industria delle


pelli

su 69 casi se ne

attribuiscono 20 alle

chinesi, 21 alle pelli indiane, e gli altri casi

singoli a pelli di provenienza varia.

In Italia c' un divieto

di

importazione per

le

provenienze

dalla

Turchia Asiatica, dalle coste dei Somali, e dallo Zanzibar, e le pelli, le lane ed i crini esotici devono essere accompagnati dal certificato sanitario d'origine.

Tuttavia

nostri

osservatori sono

concordi nel rilevare

abbiano spesso arrivi di pelli e crini infetti dalla China e dalla Siberia, tanto che alcuni industriali, a scanso di responsabilit hanno
si

come

rinunciato alla lavorazione di pelli chinesi.


Il

Legge

ha pubblicato interessanti informazioni


le

sul
in

modo
le

col

quale vengono raccolte

pelli

ed

crini

in

Mongolia ed

China; da
malattie.

queste risulta che non viene presa nessuna precauzione contro

Finora dunque

certificati d' origine

hanno ben poco

valore: sarebbe
della

pertanto utile adottare nel trasporto e nella

lavorazione

materia

norme igieniche suggerite gi dall'esperienza di diversi tecnici. Numerose furono le ricerche fatte per trovare un metodo per la disinfezione delle pelli da concia: accenneremo agli studi del Grber e
prima
le

del Di-Vestea, che proposero

l'aldeide formica:

al

Gorini che consigli

l'uso dell'acido fluoridrico al 1-5 V^: questi metodi guastano alquanto le pelli e sono di applicazione costosa, perci non sono metodi applicabili
all'

ma

industria.

Lo Sciavo poi ha fatto osservare che talvolta le pelli non contengono spore carbonchiose, ma solo bacilli, specialmente quando l'essiccamento delle pelli avvenuto molto rapidamente. Poich le spore sono
assai pi resistenti
dei
bacilli, cosi
i

metodi,

che valgono per

le

pelli

prive di spore, possono essere

inefficaci
di

per quelle che ne contengono.


"/o

Ci vale, ad esempio, per

il

solfuro
le

sodio al 60

che uccide pronta-

mente

bacilli:

ma

non uccide

spore che dopo mezz'ora.

L'Ottolenghi ha recentemente proposto di disinfettare le pelli mediante r idrato di soda al 4 /o lasciandovele a bagno per 1 o 2 giorni se fresche, per 4 giorni quando si tratti di pelli secche. Questo metodo merita di
essere preso in considerazione dai conciatori. In complesso fino ad oggi la disinfezione delle pelli ritenuta industrialmente impraticabile perci bisogna suggerire delle norme di difesa,
:

provvedendo alla aducazione igienica dell'operaio. Riguardo ai crini la disinfezione ha fatto maggiori progressi:

in

355

seguilo agli sludi


z'ora.

di

lvublT o di
col

obbligaloria la disinfczione

Mushold il governo germanico ha resa vapore sotlo pressione a 115 per mez-

Questo melodo efficace se le masse di crini non sono Iroppo strettamenle legale, e, secondo notizie raccolte recentemente dal I-egge, non danneggia la materia prima. In Ingliilteira, il signor W'ebb industriale di Worcester fin dal 1897 ha introdotto nel suo stabilimento la sterilizzazione dei crini con un autoclave \\'ashington-L3'ons. In Italia il De-Rossi di Pisa ha suggerito di far bollire crini: il signor Pacchetti ha adottato la sterilizzazione a vapore per crini neri e la disinfezione con idrato di so<la e permanganato, secondo il regolamento germanico, per i crini bianchi. Malgrado qtieste misure anche nell'industria dei crini tant in Germania come in Italia, si osservano ancora dei casi di carbonchio, e per ci dobbiamo dire che sono necessarie da una parte nuove controprove
i
i

sulla efficacia e sul

metodo

di

applicazione dei processi di sterilizzazione


di

e di disinfczione; dall'altra l'introduzione duali, di

norme

profilattiche indivi-

misure curative, e di istituzioni di previdMiza in caso di infezione. Se ci mancano i mezzi per prevenire assolutamente il carbtnchio industriale, possediamo oggi per mezzo di Sciavo un rimedio specifico, il siero anticarbonchioso, la cui efficacia risulta ormai confermata da numerosi autori che l'applicarono con fortuna in Italia ed all'estero. Ormai provalo che il siero Sciavo salva sempre la vita del colpito di
pustola maligna ogniqualvolta la cura
la

sia

stala intrapresa subito dop<


il

comparsa

della pustola. Perci mollo giustamente

Bracchi che recen-

tissimamente ha descritto

nuovi casi e nuovi successi ottenuti col siero Sciavo, domanda che <|uesto sia sempre a disposizione del medico, la

dove sono possibili i casi di pustole carbonchiose. Riassumendo, dall'esperienza si dovrebbero proporre
guenti:
1" sui velieri e sui piroscafi
le

le

norme

se-

pelli

ed

crini

separati

dalle

altre

merci

nedianle
slive

copertoni

dovrebbero essere impermeabili, o meglio,

messi

in stiva

da

soli.

Le

dovrebbero

essere poi disinfettate dopo

lo scarico; 2" per lo sbarco sarebbe necessarij addottare barconi disinfettabili;


3" gli scaricatori,
i

facchini,

gli

operai degli opifici

dovrebber<j

adottare sopravesti impermeabili e guatiti di caoutchouc, o

almeno guanti

di pelle abbastanza comodi e lunghi, (.ili scaricatori dovrebber) avere Ancora un copricapo adatto a riparare bene il capo, il collo e la nuca; 4 magazzini di deposilo del Portofranc) e degli opifici dovrebi

bori>

avere javimenti e pareti

lisce,

facili

a pulirsi ed a disinfettarsi;

5' negli stabilimenti per la lavorazione del crine

animale sia resa


disinfezione delle

obbligatoria la sterilizzazione della materia prima coll'auloclave a bassa

pressione (115).

Nelle

concerie

sia

raccomandata

la


pelli sospette

356

con l'idrato di soda al 4 P^r quattro giorni, in attesa nuovi metodi pi sicuri di disinfezione; 6 in ogni stabilimento si tenga una cassetta da medicazione con garza, cotone e sublimato, cosi che in caso di bisogno un impiegato
di

intelligente possa
7 siano

sempre fare una piccola medicazione d'urgenza; mandati immediatamente al medico dello stabilimento gli operai che si presentano per la visita ed il medico tenga sempre pronto il siero anticarbonchioso Sciavo, che dovrebbe essere a disposizione anche
dei
l'

medici-condotti

specialmente nei centri


;

di

carbonchio agricolo del-

Italia

meridionale e delle Isole


8" gli operai conciapelli

devono tenere

le

unghie sempre corte


il

non

grattarsi
9

mai la faccia specialmente durante devono farsi medicare subito ricorrendo

lavoro;

alla cassetta di

medi-

cazione della fabbrica in caso di escoriazioni o graffiature; 10 devono consegnarsi immediatamente per la visita medica ap-

pena notano

primi segni
tutti,

di pustola;

11 gli operai

ma

specialmente
di

gli

addetti al

rinverdimento

devono lavarsi le mani e spazzolarsi le unghie con acqua calda e sapone prima di lasciare il lavoro: se maneggiano pelli sospette devono lavarsi con lisolo ai 2 Vo
ed alla successiva operazione
stiratura delle pelli

o con sublimato all'I Voo 12 la pustola maligna di origine

industriale

commerciale deve
diritto

essere

considerata

come
di

infortunio

sul

lavoro, perci deve dar

ad una sovvenzione
di

malattia

ad

una congrua indennit

in caso-

morte.

L'Actinomicosi una malattia infettiva

comune all'uomo ed

ai bovini,

determinata da un fungo speciale, che passa comunemente sotto il nome di aetinomyces. La malattia si sviluppa di solito in forma di focolaio
circoscritto,

che pu aver sede in qualsiasi organo del corpo:

si

diffonde

d'ordinario per contiguit e solo raramente per via sanguigna

determiiper-

nando

lo

sviluppo di molteplici focolai metastatici.


bovini
il

Negh animali
invece prevalgono

carattere anatomico della


si

malattia

l'

]ilasia dei tessuti invasi,


i

onde

ha l'apparenza

di

tumori:

nell'uomo

processi suppurativi.

ma non di rado anche i medici odierni confondono l'actinomicosi degli animali con tumori sarcomatosi e l'actinomicosi umana con processi di tubercolosi ossea o viscerale o con pioemie croniche. La malattia venne ben distinta per la prima volta da Rivolta e da Perroncito nel 1868-75: che ne riconobbero la natura parassitaria. Seguirono poi le osservazioni pi estese di Bollinger,.
Perci non solo gli antichi,
esperti

meno

Israel,
l'onfik,

357

Xocard,
di

Illich, di

Koianyi,
a
poclii

l'ino

ecc.: ora possediamo eccellenti monografie di Poneet e Brard e numerosi' ricerche speciali. anni fa l'actiriomictsi era riteniilu una nmlatiia molto

rara nell'uomo:
iVerjuon/a:

ma
in

negli ultimi tempi ne


Italia

anche

ne sono

stati descritti
(]\

venne dimostrata la relativa oltn* un centinaio di


Sion.-i

rasi: ricorri')
]iagnuoli.

f|iiolli

recenti del prof. Biodiji

ossi-rvati

in

r'am-

Appaili"
(75
"

lii

-jiiesta

classe di laMiiaimi
i

ui

rii.u.iUii

pm

lr"|UiMH'-

maschi e specialmente quelli addetti alla mietitura, al jj^overno dei pagliai e delle stalle. Oramai accertato che l'uomo pu prendere l'infezione in due mudi: < per contagio di [olvori
);

sembra

prediligere

e Sostanze vegetali o per contatto


l*iu volte

con animali
harhe
di

infetti.

negli animali e nell'uomo stato osservato che nei focolai

actinomicotici

sono

impiantati

delle

spiga, od
le

altre

particole

vegetali, cariche di actinomiceti.


dt'i

Le pagliuzze,

barbe
il

di spica, le

bucce

cereali, costituiscono

il

veicolo che trasjiorta

parassita.

Si comprende quindi come la contaminazione avvenga di preferenza epoca delle messi da luglio ad agosto, secondo Bostrrjm, da agosto ad ottobre secondo Nocard. In questa stagione la malattia assume spesso la forma broncopolmonare o pleuropolmonare ricordiaFiio i casi di
all'
:

Canali,

di
di

Buzzi
Illich.

Conti,

di

.Moosbrugger,

di

Birsch-IIirschfeld,

di

Hostrom,

Buzzi e Conti per

primi spiegavano

questi

casi

con

1'

inalazione
i

delle polveri cariche di spore,

a cui sono esposti specialmente

contadini

che battono il grano in ambienti chiusi: Bostrom, Illich, Poneet, ritengono appunto che la battitura dei cereali sia la causa pi comune della malattia. Notevolissime a questo proposito sono le osservazioni di fierlha di Vienna che descrisse appunto aclinomicosi delle mani noi battitori
1'

di

grano.

Ma
di

oltre l'infezione di origine vegetale noi

possiamo avere nell'uomo


i

una trasmissione

della malattia dei bovini.

Oramai sono numerosi

casi

famigli, bifolchi, contadini, che cosi contrassero la malattia.

Hartmann ha riferito la storia di un giovane famiglio che si infett curando un lue che aveva un focolaio actinoroicotico al collo: Maydl osserv un caso in un medico incaricato dell' ispezione delle carni da macello; Ochsler, Stflzner, Hacker osservarono l'aclinomicosi in contadini che curavano le vacche iiifelte; Poneet e Berard riferiscono altr' osservazioni fatte da loro su allevatori di Savoia. Nell'ottobre scorso venne ricoverato nell'Ospedale di l'avia, infermeria O (medico curante Desigis) un contadino di Casatisma affetto da grave actinomicosi del mascellare superiore con diffusione all'osso temporale. Dalle ricerche fatte risult che nel paese (medico condotto dott. Merlo) non si erano mai verificati casi di actinomicosi. Il contadino in questione aveva aa{Ustato un bue ammalato e l'aveva i>oriato nella


propria
stalla e qui

358

egli

l'aveva

curato

stesso

facendo

senza cautela

una tumefazione che il bue presentava alla mandibola. Dopo un mese e mezzo si ammal lo stesso contadino. Il bue venne abbattuto e riconosciuto actinomicotico. L' ammalato venne
incisioni e raschiamenti di
all'

Ospedale

di

Pavia dove

la diagnosi

di

actinomicosi fu accertata dal

dott. Truffi.

Per
da

la

Illich e

l'

cura dell' actinomicosi l' intervento chirurgico, bene indicato uso del ioduro di potassio, preconizzato da Thomassen da

Itenson, da Buzzi e Galli Valerio, da Netter

hanno

dati ottimi

risultati.

Per la profilassi gli studi del Gasperini relativi alla biologia dell'ac^inomyces fuori dell'organismo ci dimostrano la sua frequenza nel terreno
coltivato.

Per ora dobbiamo raccomandare


piccolissime
ferite
gli

ai contadini di

fatte

dalle
infetti.

spighe

dei

cereali e di

non trascurare le maneggiare cori'

precauzione

animali

IH*

il^Jlor^v^L.

La morva,
cavalli,

o moccio, o farcino una malattia

asini,

muli

infettiva dei solipedi

trasmissibile

all'

uomo

soltanto

per contagio

diretto o indiretto degli animali infetti. Perci la

morva

si

osserva quasi trovano a

esclusivamente in individui che, per ragione


contatto pi o

di professione si
stallieri,

meno continuo

coi cavalli.

Sono

carrettieri, alle-

vatori di cavalli, macellai di cavalli, veterinari, soldati di cavalleria e talvolta ferrovieri addetti ai trasporti dei cavalli, studenti di veterinaria, medici

Le severe norme
infetti, di disinfezioni

ha

fatto

diminuire

di denuncia, di abbattimento pronto degli animali molto rigorose, e insieme la conoscenza del pericolo rapidamente i casi di morva negli animali e pi

ancora quella

di morva umana. La morva umana dopo gli

studi

di Loeffler,

e di

Weichselbaum

venne bene illustrata in Italia per opera di Guarnieri e Ferraresi, di Lussana, di Bonome, di Tedeschi, di Sanarelli, di Trambusti, di Banti, ecc. In Italia nel 1902 vennero denunciati 41 casi di morva dell' uomo^ nel 1903 ne vennero segnalati 46 e nel 1904 solo 36. Ma non detto che queste statistiche ufficiali rappresentino realmente tutti i casi di morva umana, poich non di rado questa malattia viene confusa con la pioemia cronica, o con la tubercolosi. Nel cavallo la malattia si presenta sotto due forme l'una a decorsa acuto, l'altra a decorso cronico detta farcino: l'uomo pu essere ugualmente infettato dall' una forma e dall' altra. Anzi la morva cronica o farcino, la morva chiusa o morva interna sono pi spesso pericolose in quanto possono al principio passare inosservate e cosi diffondere largamente i germi dell' infezione. Questi vengono disseminati di solito con


lo scolo

350

nasale, con

le

orine, con la

zioni.

La

vitalit e la

virulenza dei germi

marcia degli ascessi e delle ulcerasi mantiene per oltre quindici

giorni sullo mangiatoie, sulle secchio, sulle iottiere di paglia, sui foraggi,
sulle spugno, sulle striglie, ecc.
I*oi
i

bacilli

morvosi

vanno perdendo

la

loro

virulenza

fnch

si

estinguono. Io sono riuscito a riprodurre

l'infezione

negli animali con

colture di bacilli mocciosi trasportate per parecchi mesi in laboratorio e


poi lasciate

invecchiare per due mesi, quando insieme coi bacilli della

da bacilli putritici. Queste esperienze possono spiegare certi casi di apparente morva spoiitanoa cio^ il ricomparire dell'infezione morvosa in una stalla stata
inniettato le sostanze tossiche elaborate

morva ho

abbandonata per un certo tempo.

L'uomo contrae
mani, per
si

la malattia pi

spesso per piccole escoriazioni delle


di

iniiiture

fatte
le

con schegge

legno

infette,

o por pagliuzze che

impiantano sotto

unghie nel fare

la pulizia dei cavalli.

Qualche veterinario si infettato ricevendo in viso gii spruzzi da un cavallo che tossiva: Nicolle e Dubos ricordano un caso in cui la infezione avvenne per via congiuntivale senza apparente soluzione di
continuai.

Le osserva/ioni di Babes tendono a dimostrare che il bacillo della morva passa anche attraverso alla pelle sana, senza escoriazioni. Certo non vero che l'uomo abbia una debole predisposizione alla morva: di tutte le malattie infettive studiate nei laboratori la morva senza dubbio la pi pericolosa, e quella che ha mietuto il maggior numero di vittime
dell'esperimento scientifico:
assistente
all' Istituto

ricorder solo

il

caso del dott. Luigi

Villa,

Sierotera|ico di Milano.

apjilicazione
2(>

Le precauzioni da prendere per evitare il contagio, oltre alla rigorosa delle norme della polizia veterinaria sancite dalla legge giugno 1902 e dall'ordinanza 3 marzo 19()'4, consistono nelle pi scrudisinfezioni
delle

polose

scuderie e degli attrezzi con distruzione delle


inrMti
>.,Tnin!Mii''

lettiere e dei

foraggi inquinati, e nell'antisepsi severa cui dovranno soti

toporsi tutti coloro che ebbero a maneggiare maleri''i ad aver contatto con animali infetti o sospetti.
In caso di

..

inoculazione

di

materiale

moccioso non bastano pi

le

lavature disinfettanti, bisogna ricorrere subito alla cauteriz/azione energica e completa della ferita col ferro rovente.

L'alili L'pi/>'oU(ii 111 questi ultimi quindici anni ha determinato numeroso ed estesissime epidemie noi bestiame, arrecando all'agricoltun danni enormi: secondo N'ocard negli ultimi dieci anni del secolo scorso r l';uropa ha avuto delle perdite che sommano a circa due miliardi di

franchi.

360

l'

L'afta trasmissibile all'uomo: contraggono


famigli,
i

infezione specialmente

mungitori,

casari: in genere quelli che

governano

bovini

infetti,

e cosi l'uomo diventa veicolo per la diffusione

della malattia

da

un animale all'altro. Ammalano anche coloro che bevono il latte fresco di vacche infette. Molti tra nostri agricoltori negano la possibilit della trasmissione dell'afta all'uomo: anche in Francia, dove il Ministero dell'interno diresse un questionario ai consigli d'igiene dei dipartimenti, non si ebbero notizie
i

sicure.

Invece in Germania venne pi volte accertata


porti della sezione

l'afta

dell'uomo.
di

rap-

medica del Ministero

dell'

istruzione

Prussia con-

tengono ogni anno


prussiane.

la descrizione dei casi osservati nelle diverse provincie

Riguardo all' Italia fin da vent'anni fa il dott. Paletti, durante una grave epidemia aftosa in vai d'Aosta, ebbe occasione di notare la trasmissione dell'afta non solo ai bambini, ma anche agli adulti. Le osservazioni del Faletti, .bench confermate dal Perroncito, vennero contestate. Molte delle nostre Autorit sanitarie sono ancora oggi assolutamente incredule ed affermano che i freschi casi di afta epizootica umana non sono che comuni stomatiti con o senza accompagnamento di acne alle mani; infezioni dovute al sudiciume che trasporta comuni germi piogeni. Queste nostre Autorit sono in errore. 10 ho potuto osservare ripetutamente l'afta epizootica dell'uomo: alcuni casi osservati da me e da Strada vennero da me comunicati al Congresso di medicina interna di Pisa dove presentai numerose fotografie Nei casi da me osservati si trattava di mungitori e di casari. La malattia dopo un breve periodo prodromico caratterizzato da malessere, cefalea, irrequietudine cominciava con brividi e accesso febbrile che raggiungeva i SQ^S-^O^c.

La defervescenza avveniva dopo 12


vescicole alle

ore coll'eruzione di

numerose

mani regione palmare

e qualche volta sulle labbra e sulla

mucosa buccale. Le vescicole grosse da un granello di miglio ad un pisello avevano un contenuto citrino limpido ed erano circondate da largo alone iperemico. L'eruzione delle vescicole era accompagnata da formicolio e da dolori urenti specialmente alle mani. Dopo il primo accesso febbrile malati accusavano debolezza e cefalea intensa al mattino: alla sera nuovo brivido e nuovo accesso febbrile prolungato per tutta la notte con nuova
eruzione
simile.
di vescicole.

i.

In qualche caso
si

si

ebbe anche
e
le

un

terzo

accesso
grigio

Ben

presto le vescicole

rompevano lasciando un fondo

rossastro; l'alone

ipcremico
la

diminuiva

piaghettine cicatrizzavano

rapidamente. In tutto
11
il

malattia durava 3-5 giorni.


del

Koranyi nella grande Patologia speciale

Nothnagel ed anche

Pieraccini nella sua Patologia del lavoro trattano dell'afta dell'uomo e

nolano che nei bambini


In ogni
F'

si

ebbero vere epidemie legate probabilm*nfe alla

ingestione di latte fresco proveniente da

mucche

aftosc.
,

-busti;

non mahittia professionale grav. j.. pu recare un danno sensibile per la perdita di giornale
l'afta

modo

-^n

lUm

di lav>ro.

e per la dilfusione della malattia.

La prevenzione
l'uono.

dell'afUi negli
di

animali implica anche


l'iisn

la

difesa della

AI personale
|iuli/ia delle
Hi

stalla ed ai mungilori devesi e possibilmente


di

raccomandare
guanti di

massima
iii'llu

mani

gomma

iiiiinLriiuiM

bestie aiimiMlatc.

una malattia infettiva comune all'uom'j ed ai^li animali di un veleno p(.tenlissim> elaboralo dal bacillo speeifico nel focolaio di sua vegetazione. II bacillo tetanigeno largamente dilTuso nella terra specialmente in quella degli orli, dei giardini, dei campi c<ncimati con letame. Con la polvere sollevata dal terreno germi tetanici entrano nelle abitazioni, si depongono in numero considerevole sui vecchi muri. Il Bonomo riprodusse il tetano coi calcinacci della chiesa di Diano Marina e spieg cosi i casi di tetano sviluppatosi dopo il terremoto. -Vnche vegetali possono cosi portare germi dell'infezione: Peyrand con la polvere di fieno ha comunicala) il tetano a 50 "' dei conigli inoIl

telano

'>

dovuta all'azione

culati. fJoi

fijraggi
lo

le

spore

di

tetano entrano

nel

tubo

digerente

degli

erbivori

attraversano

senza

essere

distrutte

come dimostran>nA
i

Parielti e Sorniani.
e delle vacche contengono spesso disseminano nelle stalle, nelle fattorie, nelle strade. Belfanli trov germi del tetano nelle ragnatele delle stalle. Si capisce quindi c<>me siano particolarmente esposti a c<ntrarre il tetano gli individui che debbono lavorare nei campi concimati, nei giardini, nelle stalle, nelle demolizioni di vecchie costruzioni, e che per ragioni di lavoro sono esposti ai traumatismi, alle piccole ferite; por delti lavoratori si troqueste pu entrare il germe tetanico, con cui

Cosi

gli

escrementi dei cavalli


e
li

germi dell'infezione

vano quasi sempre a


Il

contatto.
gli

Paladino -Blandini ricorda che anche


di

stracci,

che

som assai

spesso eausa

dit'usiune di
il

varie malattie infettive tra gli operai, posdegli


stiiicci

sono

trasneltere

tetano; l'uso
ecc.)

nella
dei

fabbricazione dei
estes>
il

tessuti

(vigogne,

shoddus,

delle carte
Il

canoni ha
al

campo

dell'infezione professionale.

Schiering dal 1881

vato 34 casi di tetano dovuti a scoppi di

1904 ha ossercartui'cie: per spiegare il fatto


ricerche e riuscin>no

Musehold, Lsener e Bischoff feconj delle


prire
i

sco-

bacilli

del tetano nei cartoni

carluccie e precisamente in

che avevano servito a fabbricare le 20 cartoni su 35 esaminati. Ulteriori inda-


gini dimostrarono che
i

362

stracci ado-

germi del tetano provenivano dagli

perati per la fabbricazione dei cartoni.

Le diverse operazioni

industriali

che

impiegano per trasformare gli stracci in carte e cartoni non sono sufficienti a distruggere i germi infettivi; necessario pertanto rendere
si

obbligatoria la sterilizzazione degli stracci.


Gli studi di Vincent

hanno dimostrato come


l'esposizione

il

calore favorisca noteal sole

volmente

lo

sviluppo del tetano:

prolungata

rende
Infatti

pi facile e pi grave l'infezione, e ci spiega in parte la sua frequenza?


nei climi tropicali e negli
individui
il

addetti ai lavori

campestri.
di

nel Brasile e nelle Antille

tetano

rappresenta una causa

morte

molto frequente tra

lavoratori della terra: in

Europa

assai pi raro.

Mentre

in Prussia nel
si

1901

si

ebbero 97

casi, e nel

1902 solo 93; in Itaha

nel 1901

registrarono 639 morti per tetano, e nel 1902 se ne ebbero 615.


l'

Queste cifre per


zione,

Italia

sono molto elevate in proporzione della popolaconfronto al passato. Infatti


il

ma

sono gi confortanti in
diffusione

tetano^

va dai 1041 casi di morte per tetano che nel 1904 siamo discesi a circa 650. In
grazie
alla
dell'antisepsi,

progressivamente diminuendo: si ebbero in Italia nel 1887, Italia assolutamente prevarisulta dall'unito prospetto.

lente

il

tetano di origine agricola,

come

Maschi morti

in

et

di

oltre

15

anni compiuti

classificati per professione nel triennio 1900-902.

Anno

\rj.

$<<Iki liclc-.

Anche
|irijfessiuni
I

rinle/iono

sifililicu

pu essere contralta nell'esercizio

di certe

e di certi mestieri.
(li

soffiatori

vetro devono

passarsi da lecca a bocca rapidamente

la

canna da

lavoro. Se tra questi operai


sifilitiche

uno

^ sifilitico

e specialmente
la
i

se presenta placche muc<jse


infezione ai compagni. Tale
soffiatori,

in

bocca,

questo trasmetter

trasmissione tanto pi facile in quanto

Altare,

come ha osservato anche recentemente il doit. Pennino in vanno soggetti pei- effetto del loro lavoro ad una mucosite necro
guance, che costituisce una porta
piccole
i

tica superficiale al lato interno delle

aperta per
In

microbi della

sifilide.

Francia

vennero descritte
i

diverse

epidemie

di

sifilide

professionale tra

soffiatori di vetro,

in nel 1867 annoverarono pi di trenta vittime. Recentemente si ebbero altre piccole epidemie negli stabilimenti del Belgio, che richiamarono l'attenzione di quel Governo. .\nche nel 1904 il dott. Glibert nella sua relazione ufficiale sul servizio medico di ispezione del lavoro ha comunicalo quattro nuovi casi di sifilide professionale dei soffiatori di vetro. In Italia, per quante ricerche io abbia fatte, non ho avuto notizie sicure di casi consimili. II prof. Canalis ha diretto un piccolo questi<jnario ai medici di .Altare, dove Sono numerosi i lavoranti in vetro. Dalle risposte ottenute risulta che in Altare la sifilide non molto frequente e che gli operai non la contraggono in luogo, ma in [laesi d'emigrazione.
si

furono Contaminati venti operai

come a Rive-de-Gier dove una volta: a MontluQ<jn dove

nel 1862

La

possibilit della

diffusione

del contagio a

mezzo

della

canna
i

di

lavorazione sussiste qui

come
si

in altre

vetrerie

italiane,

ma

in

Altare
vetrai

molto attenuat;i
di

[jcr le

condizioni speciali del lavoro locale. Infatti


iniettano
altrove,

Altare che emigrano, e stagione di lavoro, e

passano

fuori del

paese

la

quando ritornano

nell'estate a casa,
i

\ltaro la lavorazione quasi totalmente


iitraiio

sospesa, cosi che

anche in reduci non

pi in turno di lavoro coi rimasti e

non possi^no perci trasmetraccumaruiare


ispf/ione

tere a questi la loro malattia. In ogni jnodo per la profilassi


coiivi.'iie
i

initaria [eriodica; l'uso dell'imboccatura mobile, distinta per ogni operaio,

meglio ancora la sostituzione della soffiatura meccanica alla soffiatura


t

bocca.
Oltre che nei soffiatori di vetro furono descritti casi di sifilide

pro-

fessionale tra

gli

elettricisti,

tappezzieri, gli imballatori,


fiato

fabbricatori
'

ed

suonatori
le

distrumenli da
professioni.

per scnnibio di oggetti

-..-...

per

rispettive


10

364

bocchino delle trombe nel

dove

il

ho osservato una piccola epidemia propagata per mezzo del corpo musicale di un villaggio prealpino, contagio venne portato da un trombettiere, che torn infetto
qualche opificio stata osservata
la

dal servizio militare. In

trasmis-

sione della
(Pellizzari).

sifilide

per mezzo della tazza


in

comune che serve per bere


sifilide

Pi frequente
nutrici
tutt' altro

Italia

che in
loro

altri

paesi la

contratta dalle
in

neir esercizio

della
il

professione.

Ma

anche

Francia,

Fournier ne osserv 86 casi in cinque anni. Per r Italia ricordiamo le epidemie del Friuli descritte col nome di
infatti

che rara:

Falcadina, quella dei dintorni di Firenze studiata da Pietro Pellizda Profeta, le gravi epidemie descritte dal Ricordi nei dintorni di Milano. A Casorezzo nel 1863-65 furono contagiate 23 persone, a Uboldo 18, a Marcallo 16, a Rovello 14. Notevoli sono le epidemie svisifilide

zari e

luppatesi nei dintorni di Napoli.

Pavia il compianto Guzzi, richiam gi l'attenzione sulle nutrici da bambini del locale Brefotrofio. A Firenze Celso Pellizzari fin dal 1882 descriveva ben 69 casi di sifilide professionale nelle nutrici, dimostrando come queste avessero poi largamente diffuso il contagio nelle loro famiglie. Dopo d' allora le osservazioni si fecero sempre pi numerose, cosi che richiamarono l'attenzione delle Autorit. L' epidemia di sifilide nel circondario di Frosinone dovuta a lattanti che provenivano dal Bretotrofio di Roma stata oggetto di discussione anche in Parlamento. Ora tende a diminuire la sifilide per allattamento di bambini provenienti da Brefotrofi, perch i medici di questi esercitano una pi attiva sorveglianza, ma sono ancora numerosi i casi dovuti a bambini legittimi affetti da sifilide ereditaria, 11 Massazza ed il Truffi descrissero recentemente un'epidemia nel comune di Casatisma (Pavia) ed altri casi disseminati: ogni sifilografo in grado di aggiungere osservazioni personali. Il Majocchi, per esempio, nella Clinica di Bologna ne osserv 14 casi nel periodo dal 1895 al 1901, In complesso in Italia nel 1902 vennero osservati 381 casi di sifilide da allattamento; nel 1903 furono 251; e nel 1904 ne vennero denunciati 176: queste cifre ufficiali non ci danno sicuramente tutti i casi, perch non di rado le nutrici non ricorrono al medico.
infettate

La
mente

questione

della
il

sifilide delle nutrici

gravissima,
alle

come

giusta-

che dovrebbero spettare a coloro che presiedono agli ospizi dei trovatelli, sia in rapporto alla colpa dei genitori, che scientemente consegnano un
scriveva
Pellizzari,

sia

in

rapporto

responsabilit

del

bambino ammalato ad una nutrice sana; male che di solito non si limita alla
di

sia in rapporto alla diffusibilit

persone
lizzari,

nutrice, ma si propaga ad altre sua famiglia; sia infine per il carattere di maggior gravit che assume la sifilide da allattamento. Questa funzione, secondo il Pel-

diminuisce

la resistenza

organica della nutrice

rende tutto

il


latte

:m

<-.''.i:'

suo organismo predisposto all'azione dcleloria del


avviene reliminazione
n'altra parie
le

r<-l..-

'.!

di

sostan/c protettive.

come

nella sifilide ereditiiria

nuove osservazioni anatoino-patolugioht; tiiiuo^lrano tre|>onemi pallidi, che oggi si ritengono


i

l'agente specifico della sifilide, siano straordinariamente abbondanti, intminei-evoli in tulli


uTuvt' r infezione.
i

tessuti:

la

quantit

enorme
e di tanti
i

dei

germi rende

pili

tutela della salute di tante

donne

bambini necessario
certificato di

roiitlere obbligatorio sia

per

le nutrici

che per
contro

poppami un
i

sanit rilasciato da medici: bisogna rendere

meno

irrisoria la possibilit

per

le

nutrici
le

danneggiate

di

rivalersi

danneggiatori:

bisogna
levatrici,

diffondere

cognizioni diagnostiche

della sifilide

spesso non s<ino troppo profondi in juateria,


cui spesso lasciata la

ma

non tra anche fra

medici che
le

provvedere alla ricerca ed alla visita sanitaria delle nutrici. A questo proposilo giova ricordare che la dimostrazione degli spirocheti o trejionemi di Schaudinn ha un valore diagnocura
di

-lico assoluto.

esposti alla

sifilide

professionale sono pure

medici,

le levatrici, gli

genere vennero publilicati dal l'ellizzari, da l'ournier e da altri molti: il mio collega Mantegazza osserv in Sardegna due levatrici ed un medico che presentarono il sifiloma primario al dito indice della mano destra qualche settimana dopo aver esplorato gravide sifilitiche; ricordo casi dolorosi di ostetrici e di sifilografi celebri come Edoardo Porro, Alessandro Guzzi, Pietro Pellizzari, Angelo Scarenzio, quali ebbero il sifiloma extragenilale nelinfermieri, le bambinaie. Notevoli casi di

questo

l'esercizio del loro ministero.

In questi

casi

pi

spesso

il

sifiloma

prial

mitivo e localizzato ad un dito e pi precisamente secondo Fournier,

loutornu dell'unghia: alquanto


dorsale del metacarpo.

meno

frequente ^

il

sifiloma della regione

Notevole il fatto che medici ed infermieri si sono Uilvolta infettati semplicemente maneggiando le bende sudicie tolte dai malati. A ragione il Pellizzari scriveva che troppi medici e levatrici per la loro professione saranno sempre esposti al pericolo di prendere la sifilide: uno dei
i""

rischi inerenti al

loro sacerdozio. l'erci si

impone

la necessit della

assicurazione, che in
di

Germania

gi

molto diffusa. L'L'nione Dermatologica


di

Bresiau presieduta dal Neisser ha deciso


favorevoli di quelle fin
rpii

far pratiche per ottenere


di

(ondi/ioni pi

accordate dalle societ


sifilide

As-

sicurazione
ire

ai

medici che contraggono la


1'

professionale. Per poter


diretto ai

proposte concrete

Tnione Dermatologica ha
la sifilide

medici un

questionario per sapere in quali casi

professionale non venne

annoverata tra gli infortuni del lavoro dalle Societ di Assicurazione, o venne ammessa solo con alto premio; in (piali venne contestalo l'indennizzo per temporanea perdita della forza di lavoro anche dopo il 400'
giorno dopo l'infortunio; in quali casi venne rifiutato o contestalo
1*

inden-


nizzo
nale.

366

della
siflide

per indebolimento
in

permanente a causa
cosi
in
Italia

professio-

Come

Germania
il

tale
di

questione

interessa tutto

il

corpo sanitario,

quale deve

sforzarsi

ottenere a buone
le altre

condizioni

l'assicurazione contro la sifilide

come

contro

infezioni professionali,

che rappresentano

gli infortuni sul

lavoro medico.

"VII.

TtJLtoeMroolosi.

La

questione della tubercolosi sar largamente svolta in uno speciale


si

Congresso, che

raduner fra poco a Milano: per questo io in questa limiter a brevissimi accenni. La mortalit generale per tubercolosi in Italia raggiunse la cifra di 29.159 nel 1904, mentre era di 36.924 nel 1903; di 52.032 nel 1902 in

mia relazione sommaria mi

confronto

di

60.400 nel 1892.

In Prussia che ha una popolazione all'incirca uguale a quella dell'Italia,

1892 toccava i pubblicati da Resenfeld la mortalit per tubercolosi raggiunse il 135 %o: su diecimila viventi si ebbero 34 morti per tubercolosi. In Italia la cifra
la mortalit nel

1902 fu

di

48.781 mentre
i

nel

53.015. In Austria dal 1896 al 1901 secondo

dati interessantissimi

proporzionale dei morti per tubercolosi


del 71 7oo) ^'^' ^ tubercolosi.
^^i""

nello
si

stesso

periodo

era

circa

^'^

diecimila viventi

ebbero circa 17 morti per

leggiera diminuzione 1883 la mortalit era di 24.28 per ogni diecimila viventi, poi discese lentamente fin che nel 1904 si ebbe una mortalit proporzionale di 16.44 per ogni diecimila abitanti.

Complessivamente
il

in Italia la tubercolosi in

poich secondo

Raseri

nel

Bonardi ha messo in evidenza come la questione qualche cosa di pi di un problema medico igienico, ma tutta quanta la questione sociale. Le idee esposte dal Bonardi col suo solito ardore furono in Italia combattute, ma in Inghilterra, in America, in Francia, in Germania le stesse idee espresse da studiosi
Fin dal 1892
tubercolosi
il

della

implichi

diversi

hanno persuaso a dare un carattere

sociale

alla

lotta

contro la

tubercolosi.

Non

possibile riferire su la tubercolosi

da un punto

di vista esclu-

sivamente professionale: lo studio delle condizioni predisponenti determinate dai diversi generi del lavoro, dal tenore di vita dell'operaio non pu disgiungersi dallo studio specifico dell'infezione e ci porterebbe quindi

a discutere
economica.

tutta l'organizzazione

moderna

del lavoro, tutta la questione


la

Ma

poich non mio compito di considerare

tubercolosi

come

flagello della societ, cosi


al

mi

limiter a citare alcuni esempi stret-

tamente attenenti

tema

dell'infezione professionale.

Lo

studio della tubercolosi cutanea

ha

fornito molteplici

esempi

di

iiife/i')ni

dirette
altri

per

ra;,'ioni

<li

lavoro. PfeitT, Ostcriag,


di

Miiller,

Johne

e molti
dagli

hanno
infetti

riferito

casi

macellai, di iinpi(>gati
il

nei

pubblici

Tnacelli, di veterinari

che contrassero
di tisi

lupus

la

tubercolosi cutanea

animali

perlacea. Iloist, VAaeWterg, ecc., deKcrissero


tisici.

tuberc>losi

cutaneo primitive dogli addetti alla cura dei


i

.\on p<jchi

sono
il

meilici e gli studenti,

serventi di salo d'autopsia, che contraggono

tubercolo degli anatomici, studiato da


Io

RiehI e Faltauf, Verchre,

dal

nostro Guinzotti ohe


tore dell'ospedale di

contrasse nell'esercizio delle sue funzioni di set-

Parma. Fo ha osservato la tubercolosi cutanea nelle lavandaie: Giovannini descrisse un caso di lupus contratto sul lavoro per piccola ferita con pettine da tessitore. (ili esempi si potrebbero moltiplicare. Assai pi gravo la tubercolosi da inalazione; il Devoi; noi 18U9
studi
le ct>ndizioni

dell'ospedale di

Pammatone a Genova
molto

rispetto

alla
la

tubercolosi e rilev che gli infermieri contraggono

facilmente

malattia in servizio: attribu


corsie.
in

il

fatto alle cattivo condizioni igieniche delle

La frequenza

della tubercolosi fra gli intermieri stata accertata

molli ospedali dell' Italia e dell'oster.

Bernbeim,
che su
1(X)

Iloblot,

Landouzy hanno richiamato

l'attenzione sulla tuber-

colosi dei lavandai: dalle osservazioni fatte all'ospedale

Laennec
elevata

risult

lavandai morti bon 75 avevano duvulo soccombere alla tuber-

colosi: nelle

femmine

la mortalit

apparve un
stesso
le

po'

meno

ma

pur

tuttavia imponente:

infatti

all'ospedale

per tubercolosi, mentre per tutte


solo 82 (58 7o
le
i

morirono 105 lavandaie altre malattie insieme ne morirono


e Roblot
dei

tubercolosi).
tale strage

Per porre riparo a


li,cionti

Bernheim

ritengono

insuf-

proposte

disinfczioni degli etfetli

tuberc^jlosi e

giudicano

necessario che nello grandi citt oltre alla disirifezione eseguita d'uticio
si

istituisca

il

bucato gratuito

in
le

quale dovranno ricorrere tutte


coloso in casa.

famiglie povere che

uno stabilimento bene organizzato al hanno un tiilierraccogliere


la biancheria dei tubercon un bagno di 24 ore con

Roepke racconumda invece


una soluzione
di

di

cnlosi in speciali borsette e poi disinfettarle

lisoformio greggio all'I

"

,,.

Bloch e Plic<|ue hanno notato la frecjuenza della tubercolosi nelle p'i-3one chiamate dal loro mestiere a maneggiare il mobilio dei tisici.
1

portatori

dell'Hotel

des

negli ultimi vent'anni decessi.


Il

hanno dato
insistito

Ventes a Parigi quantunque molto robusti alla tubercolosi un contributo di 72 "


sull'importanza che hanno
le

Koch aveva gi
di

cause acces-

sorie o le causo prodis|>onenti quali la ri'spirazione in aria confinata, in

Aria viziata, carica

Guarnieri dettero

la

vapori e di gas nocivi, di polveri. Sirena, Celli e prova sperimentale di questo asserto dimostrando


che
certi

368

semplice
e

animali possono

resistere

alla

inalazione

di

bacilli

gravemente quando si mettono a vivere in un'atmosfera che contenga vapori di cloro, o di ammoniaca, oppure quando si diminuisce la loro resistenza con una alimentazione insufficiente.
tubercolari,
si

ma

ammalano costantemente

Altri dimostrarono che la umidit notevole dell'aria favorisce molto contaminazione e ci spiega la frequenza della tubercolosi in certe industrie. Numerose e varie sono le osservazioni comprovanti come prela

dispongono alla tubercolosi i mestieri che obbligano gli operai a lavorare in atmosfera carica di polvere. Ci risulta dall'analisi delle tabelle statistiche della mortalit

la mortalit per tubercolosi

a seconda delle professioni. Citiamo come esempio polmonare in Italia durante il 1902,
all'aria

Le

professioni annoverate nel 1" e 2 gruppo sono professioni salubri


la vita

che consentono

aperta e per

ci

presentano

le

minori

condizioni favorevoli allo sviluppo della tubercolosi. Tuttavia notevole

4159 agricoltori morti di tubercolosi polmonare: la campi non basta affatto a prevenire infezione. Anche i pastori che vivono quasi esclusivamente sulle montagne non sono immuni. Nel 3" gruppo noi troviamo professioni salubri, che obbligano per lo pi a vivere rinchiusi: anche tra questi noi notiamo che il lavoro comodo e pi agiato dei magistrati predispone assai meno del lavoro mal retribuito e pi faticoso dei maestri. Nel A" gruppo troviamo elencati gli operai industriali che debbono
la cifra assoluta di

libera vita dei

l'

lavorare in aria spesso polverosa per

lo pi confinata.

Nel
chiusi

5"

gruppo vediamo

mestieri che obbligano al lavoro in ambienti

male aereati esposti

alle polveri irritanti.

In questi gruppi la percentuale di mortalit va crescendo. Nell'ultimo

gruppo sono
lati,

distribuite le professioni

che

si

esercitano in ambienti affol-

ristretti,

per

lo

pi senza sole, umidi, con aria ricca di acido carbo-

danno la maggior percentuale della mortalit. una grande importanza alla notevole mortalit degli scolari: anzi tale fatto ha richiamato l'attenzione del Ministero, che anche recentemente ha emanato una saggia circolare in proposito. Certo sulla mortalit degli scolari esercitano una grande influenza la vita rinchiusa in ambienti poco adatti e la trascuranza delle norme
nico o di

fumo

e queste

stata data

profilattiche.

Ma

se

si

pensa che

gli scolari al

disopra dei quindici anni

appartengono
di

alle classi agiate,

sommando

la mortalit degli scolari con


si

quella data dalle professioni

del 1 e del 3 gruppo,

ha una media

maggiore alla tubercolosi dato dunque che in Italia, ci che il Poirer ha messo in evidenza in Francia, dove a Parigi la mortalit per tubercolosi r0,ggiunse il 46.7 ^/^ tra i poveri, mentre per l'insieme
il

poco pi del 6 "/(,. Risulta invece che

contributo

effettivamente dalle

classi

povere. Si verifica

della popolazione parigina solo del 25

"Z^.


Maschi morti
in

369

et

di

oltre

15

anni compiuti

classiHcati per gruppi di professioni aftini.

* 2
"3

PROFESSIONE

5-

l'roprietai'i,

benestanti
. .

Sacerdoti,

monaci

I'a;<luri.

mandriani
.

Agricoltori, boscaiuoli, ecc.

Marinai, barcaiuoli, pescatori

.\vvocati, magistrati

Medici, veterinari

Impiegati
Maestri, prolessoi-i

Filatori, tessitori, cardatori


'

Muratori, imbianchini
Miiirriai,

panattieri, pastai

Facchini, lavandai, stallieri

Minatori, cavatori, zollatari. marmisti

Operai in gon<rr

Falegnami, ebanisti, carrai,


Fabbri, cahlcrai. meccanici

ecc.

Sarti
Calzolai, sellai
<

Camerieri
Tipografi
.

Scolari, studenti


Lo
dove
lit,

370

Rosenfeld per l'Austria:


il

stesso fatto risulta dalle

statistiche del

si

riconosce un rapporto tra la mortalit per tubercolosi ed

lavoro

industriale,

non perch
i

il

lavoro in s determina l'aumento della mortasi

ma
Da

perch

lavoratori dell'industria

trovano in

tali

condizioni di

povert fisiologica che diminuisce grandemente la loro resistenza.


questi brevi cenni risulta che la profilassi della tubercolosi con-

siderata anche solo in rapporto ai lavori agricoli ed industriali non pu


limitarsi a

norme

individuali,

ma

richiede provvedimenti d'ordine generale.


i

Da una

parte bisogna educare lo spirito popolare insegnando

pericoli

del contagio, e particolarmente quello della disseminazione degli sputi in

ambienti chiusi: dimostrare come siano cause predisponenti l'alcoolismo e le abitazioni insalubri. D'altra parte pur necessario adottare norme per la ventilazione degli stabilimenti, per il risanamento in genere degli ambienti
di

lavoro.

Ma

sopratutto

necessario
tentato gi

l'intervento

dello

Stato e dei Comuni.

La Germania ha
r assicurazione

una

via di soluzione del


alle

problema con
:

obbligatoria imposta

classi

proletarie

le

casse di

assicurazione particolarmente gravate dalla tubercolosi ebbero interesse

a creare
si

sanatori popolari. In Italia

si

sono nominate delle Commissioni,

sono pubblicati dei volumi,

ma

sanatori popolari sono ancora un pio

desiderio.

La citt di Glasgow, come ben dice Knopf, ha insegnato al mondo che i Comuni fanno opera non caritatevole, ma anche economicamente vantaggiosa quando intraprendono la costruzione e la gestione delle case operaie; in America il signor H. Phipps ha regalato 50 milioni ad un istituto pratico per prevenire la tubercolosi, e 5 milioni alla citt di

New-York

per costruire case operaie (model-tenemenc-houses): merito

del Municipio di

Milano e della Societ Umanitaria

di

aver deliberato la
Bonardi,

costruzione di case popolari municipali. Qusti esempi dovrebbero essere

largamente
riafferma
lo

imitati.

Ma

non bastano. Come scriveva

il

come

Knopf, necessaria tutta una legislazione del lavoro che limiti gli orari, che determini i riposi, che obblighi a quelle difese che oramai la patologia ha insegnato alla pratica.

"Vili.
denaro che

IMCailSLri^.
una
forte

L' infezione malarica costituisce


l'

imposta

di

sangue e

di

Italia

paga

in cifra

superiore a tutte

le altre

nazioni di

Europa

riunite insieme.
classi

Le

maggiormente danneggiate dal

terribile flagello

sono tra

le pi utili della societ: gli agricoltori, gli

operai e braccianti impiegati

nelle costruzioni delle strade, delle ferrovie, delle abitazioni rurali, quelli

dei canali,

che lavorano alla bonifica dei terreni, alla i ferrovieri ed infine i soldati.

costruzione e manutenzione

Nel 1881
Italia

il

senatore
di

T<jrelli

ha imljblicaU^

la carta della

malaria

in

corredandola

preziose notizie

desume

dalle rispj8te dei Ck)nsigli

provinciali di sanitsi e dai rapporti delle Amministrazioni ferroviarie.

La carta riguardava la fn.'quenza dei cjisi fli malattia o dini- strava fome oltre ^'- dell'Italia fosse infestata dalla malaria. medici militari Sforza e Gigliarelli hanno studiato accurauuu. iiie la statistica della malaria nell'esercito ed hanno calcolato che circa venti anni fa, ammalavano ogni anno di febbri malariche circa trentamila solI

dati,

un terzo dei quali era colpito pili vtdte nello stesso anno. Agostino Bertani e Mario Panizza hanno analizzato l'influenza della malaria sulle condizioni sanitario dei lavoratori della terra.
I

Contadini s<jno

quelli

che

pagano

il

contributo

maggiore:

poco

perch mal nutriti, male alloggiati, esausti dalle fatiche, sono continuamente esposti all'infezione, contro la quale non sanno, o non si
resistenti

curano

mezzi che valgono a prevenirla ed a ombatterla. malaria in Italia non si esercita solo su quella parte di lavoratori che abitano regioni malsane, ma pi e certo in modo lavori della pi micidiale su quella che immigra temporaneamente per
di

adoperare

1/ influenza

della

agricoltura, o delle bonifiche, o delle costruzioni stradali.

Soltanto in causa della malaria moltissimi terreni


che in altri tempi furono fertili o ricchi,
nati

di

vasta e-ien>if>ne,

specialmente

hanno dovuto essere abbandoe

nell' Italia

centrale

meridionale

ed ora

sono

completamente
.Molli

incolti e deserti.

in

in

sono completamente fallili un tale tributo di sangue da rendere l'impresa come quello dei braccianti romagnoli ad Ostia economicamente infruttuosa e da scoraggiare altri a ritentare la prova
tentativi di colonizzazione
altri

interna

causa della malaria:

hanno

richiesto

luoghi egualmente nefasti.


.Nella

costruzione
nell' .-Vgro

delle

strade e delle ferrovie


nel

lungo
nella
di

la

Maremma
nel

Grossetana,
.Molise, nella

Romano,

Salernitano,

Calabria,

Capitanata e nelle Isole un gran numero

operai
di

hanno

dovuto soccombere, talvolta in poche ore, sotto un accesso


di
si

perniciosa

malaria

di

un fomite quanto che, dovendosi (|uasi sempre innalzare dei terrapieni. formarono delle fosse, che divennero serbatoi di acqua stagnante, indi zanzare apportatrici di malaria. Molte linee ferroviarie sono affatto passive specialmente nel Mv/'In taluni paesi la stessa costruzione delle ferrovie stato
in

giorno,

non

soltanto,

perch

pt>co

frequentate,
di

ma

[lerch

richiedoiM

spese straordinarie per surrogazioni


dall'infezione malarica.

impiegati resi impotenti al lavoro

medico ciipo delle Ferrovie meridionali, ha notato che (5416 ferrovieri dell'.Vdriatica si ebbero 55.894 casi di febbri malariche con un 1.077.177 giornate di lavoro perdute; il ^^ he ha richiesto un aumento di personale in ragione dell' 8 Vo
Il

dolt. Ricclii,

nel decennio IHSl-lSlK) fra


gravato
1

372

di L. 619 262 annue le spese di esercizio per il solo personale e 049 192 per maggiori spese di servizio sanitario. Queste cifre dovrebbero essere pi che raddoppiate se si prendesse in considerazione il personale della Rete Mediterranea e quello delle ferrovie Sicule e Sarde, dove la malaria assai pi grave che non lungo

di L.

il

versante adriatico.

La
secondo

mortalit per malaria stata altissima in Italia prima del 1887:


i

dati

della

Direzione

generale

di

Statistica nel quadriennio

1883-1887, la mortalit

raggiungeva una
di abitanti:

cifra

variabile

da 700 a 800
i

morti per ogni milione

per esempio, nel 1887 furono 21.033


civili si

morti per malaria in Italia.


In base alle statistiche raccolte negli ospedali quel periodo
si

calcola che in
di individui^

avevano
le

in Italia

annualmente due milioni

ammalati
Fino
testate

di febbri intermittenti. al

1887

scoperte di Laveran, di Marchiafava, di Celli e

di.

Golgi intorno alla causa dell'infezione malarica erano ancora molto con:

Maragliano, Grassi, Mosso


i

le

dichiaravano ancora errori


di

di osser-

vazione oppure interpretavano


gi

corpi descritti nel sangue malarico

non

come
dopo

parassiti,
il
il

ma

quali

effetti

una degenerazione
degli

dei globuli

rossi;

1887

gii stessi scopritori

ematozoi malarici e partidefinitivamente


alla

colarmente

Golgi con nuovi

studi assicurarono

scienza ed alla pratica la nuova conquista dimostrando esattamente anche


il

modo di Dopo

agire del chinino, quale rimedio specifico.


d'

allora

la

scoperta

di

parassiti
1'

malarici

trov
dei

universali
degli

conferme, che

richiamarono e fissarono
diressero cos

attenzione
gli

medici,

igienisti, degli agricoltori e

sforzi di tutti alla terapia

ed alla profilassi.

La

conoscenza

esatta

degli

ematozoi, che sono causa della malaria,

ha dato una base sicura alla terapia ed ha determinata una diminuzione della mortalit che risulta evidente dalle statistiche e dai diagrammi
pubblicati dal Raseri.

Nel
in

periodo

dal

1888 al
i

1895
i

infatti

la

mortalit

discesa con

diverse oscillazioni tra

500 e

600 morti

per ogni milione di abitanti

ciascun anno.

Dal 1895
ogni milione
alle cifre

al

1899

la

mortalit diminuita

di abitanti in

ciascun anno;

si

ancora fino a 350 per ebbe poi una recrudescenza


il

intercorrente, che

per non valse a riportare

coefficiente di mortalit

Ma

paurose del periodo anteriore al 1895. intanto Ronald Ross dimostrava che gli ematozoi

degli uccelli

vengono trasmessi per mezzo delle zai>zare e Grassi su questa traccia insieme con Bastianelli e Bignami accertava che anche la malaria umana i)ropagata da speciali zanzare del genere Anopheles; tra queste la zanzara che non manca mai nei siti malarici, quindi la vera spia della,
malaria, l'Anopheles Claviger di Fabricius.

(Questa sco|ioita, subito largamentt? confermata,


juilso alla profilassi della

lui iiat<j

un nuovu

ini

malaria, facendo conoscere in qual motlo l'infe-

all' uomo, e come l'uomo si possa difendere. che lesero inabitabili molte terre italiane, dopo tante rovine economiche che determinarono l'abbandono delle terre, l'emigra/ione od il latifondo non coltivato, ora siamo finalmente ir grado di

zione possa essere comunicata

Dopo

secoli di strage

redimerci e di render praticamente possibile la colonizzazione

interna.

Specialmente

per opera

di

Angelo

Celli e di Giustino

Fortunato sorta

una

societ por gli studi della malaria e

ispirate dal genio pratico degli igienisti


stoiia del

si sono |iromuIgate delle leggi, che rimarranno memorabili nella

rinnovamento economico
190()
al la

dell'Italia.

La legge 33 dicembre
iiino

promulgava
del

l'esercizio di Stato

del clii-

con vendita

pubblico a ininimo pi-ezzo; la leggo 2 novembre 1901

ha resa gratuita
proprietario;

somministrazione
ai lavoratori

chinino
le

per

tutti

lavorano nelle zone malariche ponendone

relative spese

coloro che a carico del


alla dipen-

ha concesso
il

che
la

sono comunque
gli

denza
di

diretta od indiretta dello Stato,


diritto
di

comprosi
casa

impiegati in appalli

lavori pubblici,
jtericolosi;

avere

protettti dalle

zanzare
di

iu?i

mesi
in sole,

ha

stabilito infine l'obbligo di

limitare le

ore

lavoro
del

guisa

che
i

nelle

ore

pericolose, cio al sorgere ed al tramontar


tutti

possano

lavoranti
del

essere ricoverati.
il

22 giugno 1902 ha accordato a prezzo di favore Comuni, allo 0|oro pie od in genere a chi devo buirlo gratuitamente. La legge 25 febbraio 1903 ha conferito a
nino
di

La legge
Stato

chi-

ai

distritutti
i i

poveri
prietari

il

diritto di

avere
le

il

chinino gratuito dai

Comuni

e obblig

progli

a riparare

case rurali ed a costruire ricoveri notturni per

operai avventi/i.

Infine la legge 19
dii-ilto

d'ogni specie

il

di

maggio 1904 ha dato ai avercMi chinino gratuito anche per la


i

lavoratori
profilassi.

Queste leggi hanno avuto finora un'a[)pIicazione molto parziale sia perclx'i si attendono ancora dalla burocrazia sanitaria regolamenti per
l'appplicaziono delle ultime leggi, sia perch queste leggi
trato notevoli ostacoli nell'ignoranza dei contaidini,
prietari,

hanno incondei

nell'incuria

pro-

noll'indilVeronza

dei

('omuni,

noli' insutTcieiito

oi-ganizzazione

comunale
larga

e provinciale della
l'attiva

campagna
Societ

antimalarici.
<

Tuttavia
attivit

jiropaganda fatta da molti medici


dalla

^jm .-ialmente la

spiegata

per

gli

studi sulla malaria e dai


insperati.

Sanitari delle ferrovie


Infatti

hanno gi portato a

risultati

la mortalit generalo per malaria che nel 1900 era di 15.865, nel 1901 discese a 13. 35S, nel 1902 discese ancora a 9908, nel 1903 i morti per malaria furono soltanto 8503 e nel 1904 che fu anno di malaria

pi grave del solito

morti furono 8501.

Queste
all;i
int'f:'i.

cifre ci

dicono che in

meno
la

ili

5 anni grazie all'applicazione

delle difeso risultanti dai nuovi studi

mortalit per malaria discesa


Il

374
si

calcola ora a circa 600. 000 all'anno


2.

numero

dei casi di
i

malaria

mentre veni' anni fa


all'anno.
j

malarici in Italia ascendevano a circa

000. 000

Nell'agro Romano e lungo le ferrovie Adriaticlie stata applicata su larga scala la profilassi mediante la somministrazione del chinino in

40 centigrammi al giorno e mediante l'applicazione delle retizanzare alle abitazioni. I risultati furono veramente imponenti come risulta dalla seguente tabella che tolgo dal Celli.
dose
di

celle contro le

Numero
sati

dei profilas-

nell'Agro Rodi febbri pri-

mano Numero

mitive curate dalla Croce Rossa


.
. .

Numero

dei malarici ricoverati negli

Ospedali di

Roma.

SU)

Da CI-' r^.ulla che tra ferrovieri dell'Adrialica, grazie alla jii-olilassi largamente applicuta, la inortuliui per malaria ridotta a meno della met: tale risultato tanto pili notevole in quanto il 1904 stato anno di malaria gravissima: ci non di meno la condizione morlx)8a ficnen.e non si ripercosse che lievissimamente sulla popolazione ferroviaria. L'efficacia della protezione meccanica delle abitazioni risulta dalle
pubblicazioni
del dott.

Nelle zone di malaria forte con fabbricati

una percentuale
zona
di

di

Fontana, ispettore saniuiriu delle Ferrovie Sicule. protetti si ebbe nel 190'i 9.60 e nel 1904 una percentuale di 7.85. Invece nella

malaria forte
di

con

fabbricati

non

protetti

si

eblM:

nel

1903 una

percentuale
fabbricali

23 e nel

1894
la

una

percentuale di 20.62.
di

Nelle

zone

di

malaria fintissima nel 1904


i

percentuale dei casi fu

non erano

protetti,

mentre

si

ridusse

all'

274 Vo '* <^o^ dove erano 11.32


",'.,

stale applicate le reticelle protettorie.

La malaria
con
quel
rigore

nell'esercito grazie all'applicazione dei nu^vi >ui(ii, laiia

discesa con
stiche:
si

che possibile in un corpo abitualo alla disciplina (^ una regolarit sorprendente: non riferir qui lunghe statiaccenno solo che dalla relazione del dott. .Vlvaro risulta come ora
cifre

sia

ben lontani dalle

triennio 1902-1904 grazie


-1985 nel

alla

paurose del periotlo 1882-1884. Infatti nel profilassi si ebbero 5469 casi nel 1902
possibilit di porre

1903 e 1047 nel 1904. Questa statistica dimostra la


di

argine anche

alle

recrudescenze

malaria:

l'esercito infatti

non ha sentilo

l'eccezionale

gravit dell'infezione nell'annata 1904.

Ormai la malaria non pi un ostacolo invincibile per il lavoro umano. La melodica profilassi chimica e meccanica ^ in grado di dischiudere
legge
al

lavoro quel milione


la

di

ettari di terre incolte italiane,


Il

erano inaccessibili per


del
al di

gravit della malaria dominante.

che fin qui disegno di

davanti
grazia

Ministro Pantano su la colonizzazione interna, che sta ora Parlamento, germogliato dai nuovi sludi sulla malaria ed in questi, porter al risorgimento del lavoro agricolo nella Sar-

degna, nella Basilicata e nell'.Vgro Romano, compiendo un'o|>era di elevazione e di redenzione, clic veni' anni or sono si sarebbe giudicata
impossibile.

Le
lattie

infd/.ioni

fukilenti:

strmcME danno pure un contributo


i
i

alle

ma-

professionali. Nelle filande sono frequenti


nelle operaie
I

paterecci e gli ascessi


filatura contenenti

alle

mani

che manipolano
di

cascami della

crisalidi putrefatte.

cenciaiuoli sono esposti oltre che ad infezioni puru-

lente locali
Italia dal

anche a forme

polmoniti settiche professionali studiale in

l"<:i

e dal Boin.ine.


Perci
il

370
di

nuovo richiamata l'attenzione


sulle

Paladino Blandini ha
i

industrie che lavorano

cenci per stabilire le

norme

di

disinfezione della

materia prima.

Le infezioni esotiche rientrano tra le malattie professionali dei marinai. La MALARIA TROPICALE colpiscc facilmente marinai che frequentano
i

porti infetti: particolarmente quelli del

Centro

America

delle
il

Isole

della Sonda. In queste ultime inveterata l'abitudine di usare


alla dose di 20

chinino

centigrammi al giorno a scopo profilattico. Nel 1894 navigando a Colon sull'istmo di Panama nella stagione cattiva io addotai la stessa norma e vidi contrarre la malattia solo tre marinai che si sottrassero all'esperimento: tutti gh altri rimasero immuni mentre in un viaggio precedente, nel quale non si era applicata alcuna profilassi, ben 14 marinai erano stati colpiti. La FEBBRE GIALLA ha colpito molte volte i marinai. Celebre l' ultima epidemia (1896) della nostra Lombardia che ebbe 240 colpiti sopra 249 persone imbarcate. Oggi sappiamo che la febbre gialla propagata da speciali zanzare (Stegomya fasciata di Teobald, e forse altre) cosi conosciamo le norme per difenderci. Se l'autorit competente avesse ordinato alla Lombardia di portarsi subito in alto mare, molte vite umane sarebbero state risparmiate. Importa notare che le zanzare vengono assai facilmente a bordo e si nascondono nelle fessure dove possono restar vive per parecchie settimane. Io ho osservato nella mia cabina delle zanzare di Colon che mi hanno accompagnato fino a Teneriffa. Occorre distruggere le zanzare a bordo per quanto possibile e insieme applicare la profilassi meccanica individuale e collettiva.

La FEBBRE DENGUE

fa soveute la

sua comparsa su

le
le

navi e

d' ordi-

nario colpisce la maggior parte dell'equipaggio. Secondo

osservazioni di

Evangelista nel 1895 il Veniero a Massaua ebbe ben 92 ammalati su 105 imbarcati: secondo il Colorni il Piemonte a Zanzibar ebbe 50 casi in due

Oggi si dubita che anche la dengue sia propagata da una zanzara la Calex fatigana. La PESTE viene imbarcata con malati o con mercanzie contaminate o coi topi, che sono veicoli comuni dei germi pestosi. Le merci infette possono portare infezioni professionali: cos si ebbero le epidemie di Sovico
giorni.

e Gargallo dovute a pelli infette, che trasmisero

il

contagio
e

ai conciatori.

poco gravi: nel 1903 Pastega osserv due casi a bordo del Duca di Galliera, e Ferrar cinque casi sul Marco Polo. Le compagnie di navigazione dovrebbero fornire di siero antipestoso Lustig le navi che frequentano i porti sospetti, e provvedere per la sistematica distruzione dei topi a bordo.
le

Sulle navi italiane

epidemie

di

peste furono rare

Il

cuoLKUA, ora

eh'
le

sono mollo migliorati

gli

nc<jua potabile per


stessi

navi, ^ di solito importato a

approvvigionamenti di hordo dagli uomini

che contraggono l'infezione a terra. Con le attuali norme di disinfezione per facile circoscrivere il contagio. Ma, quando tali norme non furono :i|tplicate c(jl dovuto rigore, si eijlero vere epidemie in navigazione. Nel I88i il Mai(f(j Bruzzo ebbe molti colpiti con 20 morti, nel 1894 il ('arlij l. con 1400 persone a bordo ebbe ammalati tutti passegi

gieri e parecchi marinai,

con 141 morti per

VAndrrn

Dorift

si

37 morti. Le epidemie
tenere
gli
il

ebbero 114 morti, sul di colera sulle navi furono ben studiate da PfuhI:
di servizi di disinfezione

1894 sulV. Florio 20 morti, sul liemo


ccjlera.

Pure nel

oggi l'impianto regolare


emigranti
in

a bordo

la

regola di

minimo
infetti

osservazione prima della partenza ha ridotto al pericolo: comunque le navi che debbono frequentare i porti
fre-

dovrebbero tenere a bordo il vaccino anticolerico di Haffkine. Come appendice credo conveniente accennare alla straordinaria
del
i

quenza

lavoranti tutti di certe reumatismo articolane acuto tra diversi mesi che ho pascolpito nei reginni delle Alpi. Questo fatto mi ha pastori boscaiuoli, contadini, sato in Val d'Aosta ed in \'altellina. delle alti valli contraggono il reumatismo articolare spesso in et giovanile: presentano poi numerose ricadute, che non di radij sono accompaI
i

gnate da endocardite. Non posso riferire una statistica attendibile perch' il reumatismo articolare ben raramente causa di morte si pu forse
;

avere un indice indiretto della frequenza del reumatismo articolare lalla statistica delle malattie di cuore che nei paesi di montagna sono per lo pi secondarie al reumatismo. Nella Provincia di Sondrio durante il 1904 i morti per malattia di cuore furono pi di 'J2.i per ogni 10.000 abitanti
:

nella

Provincia di Torino furono circa

23

per

ogni

10.000

abitanti

nella Provincia di
tra tutte le

Cuneo arrivarono a 24. Sono queste le cifre massime provincie del Regno (media Milano con 16 per 10.0(>">, mi10.000.

nima Trapani con 8 per

La
bliga
i

necessit di ap[ronttare della troppo breve siagh'iie


lavoratori della

f>u\a
tra

"n-

montagna ad una
sotto
al

attivit

febbrile,
diluviali,

esauriente,
sbalzi

continuata senza riguardi anche

acquazzoni

enormi

di

temperatura,

soffio di venti im()rovvisi

spesso molto inpe-

tuosi, talora gelidi.

le intemperie cui i montanari debhjno es[>orsi contribuiscono poi la miseria delle abitazioni alpine, specialmente sulle alpi propriamente dette, spesso umide, sempre male aereate, non di rado sucido e troppo ristrette: poi la assoluta in-

Con

per ragione

di lavoro,

noncuranza legli stessi lavoratori delle Alpi, che non ricorrono all'opera del medico se non in casi estremi. In certe vallate secondarie senza medici ho visto individui che avevano gi solTerto pi di sette volte di reumatismo articolare acuto, che avevano endocardite acuta o presentavano gi un vizio di cuore conclamato secondario ad endocardite ed a reumatismo articosufficienza del servizio sanitario nelle

montagne,

e la


lare, e

378

ragioni

non avevano mai consultato un medico. Per questa e per altre si impone, secondo me, un miglioramento del servizio sanitario

nelle regioni alpine con moltiplicazione dei medici, i quali, oltre al provvedere a cure pi pronte e perci pi efficaci potranno fare l'educazione

igienica dei lavoratori delle montagne.

Concludendo dir che, mentre


provvedimenti
di indole

la

malaria e

la tubercolosi richiedono

generale e

di carattere sociale, le altre infezioni

professionali e particolarmente
la sifilide professionale

il carbonchio, la morva, il tetano, l'afta, possono essere tenute lontane con opportuni provvedimenti profilattici, cosi che il danno loro verr ridotto al minimo. Dove la profilassi non sar sufficiente deve intervenire l'assistenza con-

siderando dette malattie professionali come infortuni sul lavoro.

Il

Presidente sen.

M. De

Cristoforis

comunica quanto
lette,

riportato in

extenso in fine al volume: Comunicazioni non


Il

ecc.

Presidente dopo aver ringi^aziato

il

prof.

A. Monti d

la

parola al

prof. Giulio

Ascoli sul tema:

Del carbonchio, e delle infezioni professionali,


nei loro rapporti medico-legali.
Il

=
ed

in ispecie,

carbonchio un' infezione che mentre tra gli animali, i domestici assume spesso forma epizootica od endemica, non suole prendere andamento analogo tra gli uomini, tra i quali invece si manifesta piuttosto sporadicamente colpendo di preferenza, se non esclusivamente,
coloro che sono addetti alla

cura

ed

all'allevamento

del

bestiame,

alla lavorazione e trasporto di prodotti animali.

In

tal

guisa

il

carbonchio viene a presentarsi come un'infezione


la esercita, di

propria di determinate professioni, e da esse strettamente dipendente per


la necessit

imposta a chi

maneggiare

il

materiale

che

veicolo del contagio.

carbonchio pertanto una malattia professionale; e pi precisa esempio classico delle infezioni professionali, alle quali chi abbracci determinate arti, fatalmente per la scelta fatta si espone con un rischio prevedibile, la entit del quale pu essere anche statisticamente valutato con sufficiente esattezza. Credo necessario premettere e rilevare particolarmente questo fatto
Il

mente anzi

nel

momento, nel quale mi accingo a presentare

al

Congresso questo

studio sulla posizione del carbonchio nella legislazione relativa alla tutela
degli operai di fronte alla malattia ed all'invalidit.
Infatti

esso

ci

pone innanzi
infezioni

moltephci

legami che
solo,

uniscono

il

carbonchio

alle altre

professionali,

non

ma

anche

alle


infezioni in

:;Ty

genere le (juali anche (|uando non strettamente professono troppo spesso favorite o provocate da professioni spelali o da lavoro in circjslan/o determinate e quindi ci fa presente, come gii argomenti che si potranno invocare per (issare la situazione del carbonchio di front* alle leggi, avranno facilmente portata l>eii magsionali pure

i^iore,

e risulteranno applicalli ed estensibili

buon

nunteru

di

altre
tutto

afezioni; dal che potrebbero scaturire conclusioni e risultanze del

inopinate, e tali da
li

ir

opportune ed accettabili aneli maggiore estensione, a chi invece sarebbe stato di-;[>osto ad a{tpn>affatto

non sembrale

varle nella loro applicazione ristretta al caso speciale.

Pertanto nella disamina del quesito che ora

proponi,., e

cuc

nella

legislazione e nella giurisprudenza sia in Italia che altrove stato ripe-

tutamente discusso,

duopo procedere con continuo riferimento all'intimo legame che unisce carbonchio ed altre infezioni, ed a sua volta, invece separa l'uno e le altre dal fascio degli altri stati morbosi ai quali la
f"

legge, in atto od in progetto, vuol provvedere.

A
di

questa necessit ed a
il

([uesti fatti
la legge,

non parmi abbiano avuto presso


n
la

noi

riguardo richiesto n

giurisprudenza.

Ecco come attualmente staiuio le cose di fatto. Le leggi non dispongono in alcuna guisa esplicitamente per malattie
in

genere, n per malattie infettive (n in particolare per

il

carbonchio)

che possano colpire operai, anche per causa della loru professione. La sola disposizione riferibile a tale argomento ipiella contenuta
nell'articolo

della

legge

per

gli

infortuni

degli

operai

sul

lavoro,

gennaio 1904, che stabilisce l'assicurazione obbligatoria per tutti i casi di morte o lesioni personali provenienti 'la infortunio che acreiiga per causa ciolenta in occasione di lavoro.
del 31

comprende le infezioni contratte sul lavoro.'* Su questo punto che ad alcuni parve dubbio, furono chiamali a prolUnciarsi tribunali e la sentenza espresse che la pustola maligna pu eventualmente costituire caso contemplato dalla legge (Sentenza del
(^)uesta disposizione
i

Tribunale di Napoli, 1901).

La

conclusione pratica
il

di
la

questo

stato

di cose che Voperaio che

onlrajga
lecolta la

carbonchio,

sua famiglia,

ha probabilit

di

cedere

domanda

di risarcimento in base alla legge sugli inftirtuni.

l'I

il

caso
io

di

acquetarsi e di dichiararsi soddisfatti

In verit io ne dubito.

mi domando se questa, che certo costituisce una soluzione pratica temporaeea del quesito, rappresenti pero egualmente una definiInfatti

tiva assimilazioni legale del carl>onchio agli infortuni sul lavoro.

In secondo luogo
arboncliiostt che
tfetneamente
il

domando, ancora:
essa

gli

operai esposti

all' iniezioni'

si

voglion coperti dalla logge citata, ne ritraggono essi


mira.'

beneficio, al quale

I^ legge ha essa

|>er


effetto

380

sieno
pi

che essi

loro
le

eredi

meno regolarmente

indennizzati in caso e per

conseguenze
si

di infezione?

E un
tifico,

terzo quesito ancora, infine,

Dobbiamo

noi riconoscere giusta, dal punto di vista

impone; questo: medico

e scien-

l'estensione a malattie infettive che la giurisprudenza

ha accordato

alla dicitura poco esplicita della legge?

Dobbiamo
io

noi accettarla e con-

fermarla come opportuna dal punto Lo dir subito; a tutti questi

di vista

medico-sociale?
credo,
e

quesiti

spero

che

voi

con

me

converrete,

si

debba rispondere negativamente.

Intanto per quel che riguarda l'effetto protettivo della legge io ritengo che essa non abbia procurato il corrispondente risarcimento che ad una minoranza, pi o meno insignificante, degli operai colpiti. Io conosco personalmente una serie di casi, curati da diversi colleghi, ed anche in ospedali, nei quali di risarcimento da parte delle societ assicuratrici non fu neanche quistione. D'altra parte ho sott'occhio la statistica del dottor Magaldi sugli infortuni del lavoro denunciati nel 1902. Da essa rilevo che in quell'anno oltre alle ustioni, lesioni traumatiche, asfissie, sommersioni, vi furono soli 6 casi riassunti quali infortuni dovuti ad altre cause diverse. Dunque i casi di carbonchio denunciati nel 1902 furono se ve ne furono certo inferiori a 6: ognuno vede che la denuncia
'

mancata per

la quasi totalit dei

casi,

che dalla relazione del

pro-

fessor Monti avete rilevato esser stata nel 1902 di 3528, con 403 morti;
e circa 150, con 60 morti nelle sole regioni industriali; e colla denuncia

mancato l'effetto protettivo voluto dalla legge. N diffcile intendere la ragione del fatto: operai ed industriali che se pi o meno hanno presente la legge, non conoscono per sottili documenti legali, e medico-legali che le fanno corollario, non hanno generalmente pensato che una malattia che si sviluppa subdolamente, e della quale quasi sempre impossibile dire quando si sia inoculata ed iniziata, che tale malattia, dico, possa rappresentare non che un infortunio, pi ancora un infortunio dovuto a causa violenta. Ignorando l'esten
i

sione che

giudici
il

si

sono mostrati disposti ad

accordare, ossi

si

sono

rassegnati a subire
legislazione pi
Io

danno senza avanzare pretese e nell'attesa che una larga provvedesse anche ai rischi della loro professione.
altrui saprebbe suggerirmi, altra ragione per avrebbero rinunziato spontaneamente ad un van-

non vedo, n credo

la quale gli interessati

taggio riconosciuto loro dalla legge.

Quindi

ammesso

per
tale

il

momento che
il

la

legge effettivamente ed
fa duopo rilevare sua intera applicazione,

indiscutibilmente

comprenda anche

carbonchio
la

come

la

sua dicitura sia


eccoci
all'

da ostacolare

nella pratica.

Ed

altro

punto dubbio

a parer mio

cui

ho accen-


nato: se, dopo
le

:si

il

sentenze dei tribunali, debbasi


notarsi
chi<<

carbonchio riconoscere
la

mi* legalmente assimilato agli infortuni.

questo pruposilo da

intanto
la

che

sentenza che ho^


|>uo

dianzi citato, se bens

ammette
caso,

|mstola
,

maligna

costituire

caso contemplalo dalla legge sugli infortuni


milazione,

fa per

dipendere l'assi-

d'altronde occorre provare che

condizione esfjressa che per questa male sia contratto ad occasione di lavoro . Io non so se ai giureconsulti sembrer giusta questa riserva; ai modico, parmi, essa significa che il giudice cerca di torre con una mano, quello che con l'altra ha donato. Infatti a che cosa si ridurni nolla qiiusi totalit ilei fu-i la [-i-ova isl solennemente richiesta.^ E presto detto: alla semplice constatazione che l'operaio col[itu lia prestato l'opera sua in un industria esposta al carbonchio. O che forse astrazione fatta da rarissime eccezioni alcuno crede che si potr fornire documento diretto alcuno riguardo al come e al rjuando si sia verificata la peneti-azione del bacillo nell'organismo? o, per lo meno, che, nel tempo presumibile dell'iniezione, nello stabilimento od impresa incriminala vi fossero oltre alla condizione generica, elementi di rischio speavesse per esempio luogo il maneggio di materiale ciale e dimostrabile del quale non che ammissibile l'ipotetica infettivit, fosse dimostrabile e

caso

per

della
il

dimostrato l'inquinamento
carattere di infortunio ad

effettivo.^

ha riconosciuto al carbonchio il una condizione alla quale in pratica non si pu soddisfare se non accordando calore di prova decisica nel caso concreto ad un solo argomento puramente indiziario e .suscettibile, per lo meno, di appreisnmento arbitrario. T' il'unale app'>gN meno arbitraria la motivazione colla quab* l la sua sentenza. Essa suona come segue: .... Violenta nel senso della legge contrapposto di causa lenta, e stii per distinguere appunto le infermit contratte per 'accidenti del lavoro dalle malattie professionali che si inoculano lentamente.... . A parte la sottile distinzione che accenna a escludere il carbonchio lalle malattie professionali, nel che medici saranno \>ock> disposti a 'guire il tribunale, ma come mai si |u asserire senza dar adito ad inconciliabile conlroveisia, che causa violentii il conti*apposto di causa
In conclusione, dunque, la sentenza
'
i

lenta

io intenda trascinarvi ad una discussione filologica a (juesto propiosito. Mi baster solo accennare come la moivazione citata non ra[i[tresenli che una voce nel ilibattito che vi tu, e l'crdura, intorno all'espressione caioia violenta contenuta nella legge. N
.Non'

temete che

linguistica

a questo dibattito parmi, risulti l'intesa perfetta tra


\'edianio infatti
tra
i

legislatori.

studiare

la

come membri delle diverse commissioni delegale legge, ed in seguito suoi emendamenti, vi fosse chi, come
i


traumatico,

382

hanno carattere

Fon. Fusinato, temeva esser dubbio se le cause che non

ma

bens improvviso e ricadono nella categoria degli infortuni,

causa violenta proposto . L'on. Fusiil termine eausa improvvisa. L'on. Ferrer di Cambiano, relatore della legge, and anche pi in l ed attribu decisamente all'espressione un significato restrittivo, dicendo che essa si riferiva evidentemente alle lesioni traumatiche.. Di parere ben diverso si dimostr l'on. Gianolio che nella sua relazione nel 1902 diceva: n avete bisogno di avere una lesione del corpo, anche il trauma interno d diritto a risarcimento e soguna ferita giungeva ancora: Quando una malattia sopravvenga per causa improvsieno comprese nel termine

nato pertanto desiderava

si

addottasse

visa violenta,
r indennit

come

il

caso

del

carbonchio,

allora

voi

darete

anche,
per a

Facile

sarebbe

moltiplicare

le

citazioni

bastano

queste

dimostrare come l'estensione del termine eausa violenta fosse ben diver-

samente inteso dai diversi legislatori e come quindi il dubbio almeno da parte di chi chiamato ad applicare le leggi (come di chi ha da approfittarne) sarebbe per lo meno giustificato; di maniera che la sentenza del tribunale
di

Napoli

oltre

ogni

dire
,

estensiva

ed

unilaterale

nell'interpretazione del termine violento

quand'anche rispecchi opinioni autorevolissime, ben lontana dal rappresentare argomento indiscusso ed incontrovertibile.

Insomma
definitiva
del

invano che noi cerchiamo


il

la

risoluzione

legale

netta

problema se

carbonchio, infezione professionale, sia o


sotto questo

no coperto dalle vigenti leggi; rimane fatalmente sospesa.

punto

di

vista

la

questione

Men

dubbia invece,

spero,

ci

risulter
in

la.

dal punto di medicina consigli di accettare la pratica provvisoriamente sanzionata dalla sentenza dei tribunali. La questione veramente gi stata cos posta pi volte, e sostanzialmente in questa forma: Si suppone il caso di un operaio conciatore, il quale sul lavoro si sia prodotto una ferita, sia pure una lacerazione, od escoriazione, di
linea

esaminando l'argomento vista medico considerando

risposta

come

3^

proposi

che otterremo

in

quanto

la

minima
la ferita

entit.

Nei

giorni successivi anzich rimarginare

prontamente
ulteriore

da luogo

allo sviluppo di

una pustola carbonchiosa con

decorso pi o Ed, ecco,


si

meno

grave.

si disse, il caso classico della pustola maligna: come non dovrebbe identificare all'infortunio questo caso nel quale per condizioni certamente inerenti all'industria, una ferita sul lavoro si conta-

giata ed

ha assunto carattere

funesto?

Ebbene: se realmente questo fosse il caso classico si potrebbe anche acconciarsi alla conclusione, anche sorvolando sulla circostanza che se la pustola maligna si sviluppata, ci quasi sempre dovuto al fatto


che
la

:w:{

ferita

non

fu,

come

li

dovere, denunciata e convenientemente

riedicata.

Mu,
lo

in
il

realt,

(jUt'ilu

ciie

si

presenta come caso


si

meno

caso

clie

comunemente
si

tipico, non per osserva; anzi nella pratica medica

del tutto eccezionale.

Di regola, invece, l'operaio

presenta
e

maligna gi classicamente sviluppata,


[lossihile stabilirne

al medico con una pustola senza che sia menomamente

obbiettivamente alcun rapporto con

ferite, escoriazioni,

abrasioni precedenti

o,

peggio ancora, nella maggior


lesione
pt-i-

parte

dei

casi

l'operaio non ricorre alfetto al medic< per la

locale,
I;i

alla quale
rlif

non
gli

fa,

n fece attenzione;

ma

si

presenta ajipena

niol.--ti:i

arreca l'infezione generale incipiente.

Ebbene,

in

un caso

simile, di quali dati seri

disponiamo per allcr-

mare che
in

il

caso concreto rappresenti un'infortunio per causa violenta

di lavoro? In verit, non ne vedo che uno solo: la profesespone al rischio speciale null'altro; eh*'' del quando, del come l'infezione avvenne, ci manca ogni traccia. Ora prendiamo a raffronto un caso analogo, tra quelli che costituiscono la gran maggioranza degli infortuni coperti dalla logge: ad esempio, un muratore con una frattura, una contusione, una distorsione. evidente che il mestiere stesso del muratore lo espone a tanto rischio di lesioni traumatiche da far sempre presumere che traumi accennati

occasione

sione, che

1'^

sieno ac(piisiti in occasiono di lavoro, la

quale

troppo predomina sulle

altre occasioni di analogli infortuni. Eppure la legge ed il regolamento annesso non si appagano della sola presunzione, ma richiedono testimonianze e documenti precisi relativi alla natura della eausa violenta, ed

al tempo, al Ino'jo, al

modo

dell' infortunio.
ci

Perii caso del carbonchio l'esperienza medica

dimostra assurde tutte

queste pretese, e necessario invece accontentarsi della sola presunzione.


II

dilemma, quindi,
si

si

presenta chiarissimo.

caso concreto venga fornito il documento che comprovi essersi contratto il carbonchio in occasione di lavoro ed allora saranno risarciti solo casi, nei quali il carlx)nchio sopravvenga come infezione di qualche ferita.
richieder che nel

Oppure a

ditt'erenza di quel
la

che avviene per

gli altri infortuni, si

metter come suticiente

sola presunzione

si

am-

ed

allora

il

carbonchio
si

come
di
di

infortunio o rischio professionale certo sar coperto,

ma
si

rinun-

cier per esso alla prova diretta dell'occasione di lavoro, e


risarcire
esso.

accetter

anche

casi che per

avventura

fossero contratti all'infuori

La mia esperienza
decina
di casi
di

personale, diretta od indiretta,


professionale;
i|>otesi;

carbonchio

sarebbe stato risarcibile nella prima quanto rilevo dalla casistica altrui.

si riferisce a qualche ebbene nessuno di questi n ad altro risultato porta


tifico e

384

Pertanto chi nella legge attuale tenda includere con fondamento sciensperimentale il carbonchio deve accettare l'altra tesi per quanto

essa veramente sacrifichi parte del testo della legge.

Per l'accettazione di questa tesi ci porta pi oltre ancora. Collo stache non le circostanze del caso speciale, ma la fondata presunzione dell'origine professionale costituiscono nell'infezione carbonchiosa
bilire
il

criterio informativo per collocarla o

meno

tra gli infortuni sul lavor

essa conduce a rinunciare dal punto di vista medico-sociale ad ogni distinzione delle forme cliniche del

carbonchio;

data

l'industria,

esposta,

anche

carbonchio interno costituir indubbiamente, ed a buon titolo, caso contemplato dalla legge. Sempre si tratta di materiale infetto
il

polvere od altro
sul corpo

il

che dalle merci maneggiate

si

trasporta casualmente

umano, deponendosi ora

sulla pelle, ora su

una mucosa;

e che

quindi penetra nell'organismo favorito a volta dall'esistenza di una vera


e propria lesione di continuit, di
trattisi di pelle,

come

si

tratti di

una ferita, senza per che tali lesioni, mucosa, costituiscano un elemento indi-

spensabile, ed altres accessibile a controllo scientifico.

medico necessariamente cosi si pone la questione, la causa di questi, che la giurisprudenza chiama infortuni sul lavoro, si riduce puramente e semplicemente al contatto con materie
Cosi posta
di vista

dal punto

infette, ossia l'occasione di infezione,


si

o addirittura l'infezione, la quale, ben

a volte non attecchisce, ed aitre volte attecchisce quindi coli' accettare l'applicazione che della legge fu fatta dalla giurisprudenza contemplando il caso del carbonchio, il medico condotto a dichiarare e riconosa,

scere che

l'infezione

costituisce

una causa

violenta, quale dalla legge

stessa richiesta.

Dunque V
tuiscono un

infezione una causa violenta, e

le

sue conseguenze costi-

infortunio sul lavoro quando ne sia non provata,

ma

presu-

mibile, la dipendenza dalla professione.

Ecco

le

conclusioni che dal punto di vista medico-scientifico scaturifatta

scono dall'applicazione che della legge vigente fu carbonchio.

a proposito del

Ma non chi non veda, come queste conclusioni portino necessariamente ad allargare in misura inattesa i limiti di applicazione della legge. Infatti, perch quello che vale per infezione carbonchiosa, non dovrebbe essere giudicato egualmente equo per le altri infezioni ?
l'

Come

il

conciapelli esposto

al pericolo del

carbonchio, cosi altre


ed altre l'anchi-

categorie di operai sono esposti a contrarre la morva,

lostomo, ed altri ancora che per lavori di bonifica, od altro, vengono oc-

zone malariche, vanno incontro quasi con non v' dal punto di vista medico ragione alcuna per dichiarare meno applicabili a questi casi, che a quello del conciapelli, i criteri che han persuaso la giurisprudenza a riconoscere al carbonchio il carattere dell'infortunio; anzi tutti questi costituirebbero
cupati, fuori da' paesi loro, in

certezza

all'infezione

palustre:

dei casi

classici

di

in/fiionij

/tfcsurnibilnv/ilt'

ninirtitln

in

i,,-,-,!-.!,.!,.'

,li

lavoro.

Ma
rienza.

la slessa presunziuiie si

delle infezioni del lutto

presenta spesso fundaUssima anclie jier comuni. Cito qualche eas. di min [lersonalf t-sp.
.

Alcuni muratoi-i sono adihiti a lavoii


quale

di nsiaiiro in

poco

prima

erano

stati

ricoverati dei vai(jlosi:

un lazzaretto, nel muratori stessi


i

alla lor volta nel corso dei lavori

cadono ammalati

muoiono

di vaiuolo.

Un muratore
colosi

accolto all'ospedale coi segni manifesti di

una tuber;

polmonare ad andamento rapido, con disseminazioni miliari iti a morte: l'anamnesi ha stabilito che non vi sono antecedenti specifici famigliari; che il defunto godette di buona salute sino a pochi mesi innanzi alla morte; cominci a diventar tossicoloso dopo essere stato adibito a lavori murari in fabbricati di ospedale, nei (piali da anni si accoglievano di preferenza itialali di petto in breve alla tosse si aggiunsero disturbi generali, febbre ho detto il resto. I Tribunali che hanno giudicato favorevolmente nel caso del carbonchio, che ancora si mostrano favorevoli sia incidentalmente ricordato alla tesi che soggiacessero ad un infortunio sul lavoro facchini del punto franco di Napoli che furono colpiti nel l'JOl dalla peste, imf>orlata, trasmessa con merci inlette dicesi, potrebbero essi equam-rii.. r.-._
breve tempo viene

('

spingere

domande

di

risarcimento in casi

come

citati

In verit, io credo che non potrel>bero farlo

dubbi, e dovranno ammettere


nei quali tali
in

neppure
fu

in casi

ben pi

come

infatti

a volte
la

ammesso
nei

che

costituiscono un infortunio sul lavoro


siciliani,

anche
li

polmonite
tale

minatori
certa-

forme sono frequenti

frequenza

mente dovuta

parte al lavoro che ve

predis[ione esponendoli a

gas

e polveri irritanti.

Ma
guenza

certo e

pulmoniti,
di

che anche le cause reumatizzanti predispongono alle ad altro infezioni; e non sarebbe quindi che logica consequanto precede, che queste si facciano rientrare o si tenti

nella legge ove la causa reumattizzante in dipendenza del lavoro

quante non sono le professioni cosi esposte minor fondamento mettere innanzi.
>

si

possa con niaggioi'e


pretese?

Quali saranno
Il

limiti

che

si

potrebbero opporre a queste

campo che
si

colla quale

viene aperto, determinato essenzialmente dalla latitudine vorr considerare il lavoro come occasione presunta di

una infezione; tutto dipende duncpie da un criterio, nel quale l'apprezzamento subbiettivo pu assumere parte preponderante, e non che darvi
luogo, addirillura invita alla discussione forense, alle perizie contradditorio, al giudizio arbitrario. (,)uosta la

conclusione cui dal punto di

vistii

medico

si

deve giungere,

in i>rosocuzione dell* interpretazione

data dalla giurisprudenza alla leggo

sugli infortuni del lavoro.


Che questa conclusione
per
il

386

fosse

estensione voluta dai legislatori, io non carbonchio si disse credo, e spero avervi consenzienti; facilmente intendo, invece, come la formula della legge possa essere stata inopportunamente scelta, o male
interpretata, o l'uno e l'altro insieme.

sia nello spirito della legge,

come

Intanto
errato,

fu,

certo,

inopportunamente interpretata. Inopportuno, anzi

fu

riconoscere

ad un'infezione

il

carattere
si

di

causa
alle

violenta.

L'on. Ferrer, relatore, aveva detto che la legge


violente, cio traumatiche

riferiva

lesioni

per quanto sia stato


in

criticato,

per tale
agenti

espressione, che parve a taluni comprendere solo


il

le ferite, e lesioni simili,

termine da

lui

usato esatto, e riassume


violenti

modo
punto

netto
di

gli

morbosi che sono da considerarsi

dal

vista

medico.

Trauma
i

infatti

il

termine adottato nel linguaggio medico per significare

fatti

e le influenze violente che per la loro violenza

appunto producono

nell'organismo una modificazione morbosa immediata, che costituisce la nota fondamentale della malattia, o lesione consecutiva. Non detto per

che questo fatto o questa influenza debbano essere esterni, e magari meccanici: che la medicina ha sempre inteso di dover comprendere ben altri fattori in questa categoria, e lo ha espressamente indicato traumi meccanici anche quelli nella nomenclatura che enumera oltre chimici, termici, e e psichici. fisici in genere e quelli agenti morbosi e quelli infettivi v' un abisso, di gruppo Fra questo d'azione loro, il modo e da che le cognizioni concerne che per quel delinearsi hanno cominciato a col sorgere degli infezioni sulle nostre studi microbiologici, la medicina li ha sempre tenuti rigorosamente distinti. Neil' un caso, infatti, trattasi di fattori morbosi che esplicano il loro danno essenziale nel momento (o breve spazio di tempo) in cui colpiscono l'organismo; nell'altro invece il danno momentaneo in s nullo, e questi si crea (o pu crearsi) in seguito per la propriet di moltiplinulla
i

carsi che appartiene ai virus organizzati, e


entit si presenta ed esaurisce nell'inizio.

li

distingue dai traumi, la cui

aspira una boccata


dell'aria

Certamente, appar grande l'analogia tra il caso dell'operaio che di aria contenente gas venefici, e dell'altro che aspira

certo l'uno che tiene sospeso qualche germe di carbonchio vengono a morte vittime di accidenti disgraziati; dir di pi, (poich da taluni il termine fu usato) l'uno e l'altro muoiono di morte ma dal punto di vista che volgarmente si pu chiamare violenta

e l'altro

scientifico,

spogliati

di

certe analogie superficiali,

casi sono profonda-

mente

diversi; ed

abbiamo nell'uno un trauma chimico, causa

con esito funesto proporzionale all'attacco iniziale ed invece nel secondo abbiamo un'infezione, causa non violenta, tanto che nulle furono il danno e la modificazione organica immediata, che ha prodotto in seguito una
malattia violenta sproporzionata in tutto all'attacco iniziale.

violenta,

Ora

bens vero

che

la pratica

ama,

forse

fa

bene,

a scostarsi

tal

3.S7

abbiamo
lo

volta dulia tetjria;

ma

nel caso nostro

fatta alla classifica/ione scientifica porti

per

visto come la rinuncia meno a contusioni ed

che comportiino alla l-'" ^Iim '-Mnseguen/e dannose economico e sociale. Bisogna infatti ricordare che le leggi (lt;lla i:ui applica/ione, od elaborazione, (]ui si tratta, sono leggi di |revi(lt,'nza sociale, le quali comportano la devoluzione di una parte del bilancio industriale e nazionale a sanare determinate piaghe che si dimostrano esponente inevitabile della crescente attivit nazionale, e l'assanamento delle quali a sua volta
incorle/./e di criteri

dal punto di vista

<^

fattore di benessere e progresso.

L'incertezza

di

cril(M-i

in

quest'opera
del

di

previdenza com[>orta ne<'esdevoluto, e quanto

sarianiente un pai-ziale

mal uso

ai|)itale

meno

uno sciupio di parti di esso, per speso giudiziarie, amministrative e cosi via, che un bilancio preventivo oculato, del quale la legge dovrebbe essere espressione, deve evitare per non distrarre provvedimenti dal
i

loro vero scopo che


certi

esclusivamente

la

protezione dell'operaio contrai bilanci dell'

danni inerenti

alle industrie.

Basta dare un'occhiata

societ che di questa previdenza dovrebbero essere istrumenti, per vedere

come

l'opera legislativa

non

sia slata troppo previdente, poich


si

calcoli

preventivi della Cassa Nazionale che la presero per base

dimostrarono

fondamentalmente

errati (l)

in

seguito alla troppa arbitraria interpreta-

zione che la legge in troppi punti ammette.


causa violenta in occasione di lavoro , nella mi domando perch si sieno voluto adoperare termini sempre un po' vaghi del linguaggio comune, anzich delle espressioni tecniche precise e consacrale da lungo uso, che facile sarebbe stato sostituire. Cosi come stanno le cose, per, sar bene che intanto, a togliere dannose incertezze in luogo della giurisprudenza, la cui competenza in

Cosi fu della dizione


io

quale

materia tecnica discutibile, Congressi e corporazioni nediche si pronuncino se il termine in vigore comprenda o meno le infezioni professionali,

od acquisite in occasione
lato
ripeto,

di

lavoro,

se

corrisponda
in

solo

al

trauma, nel
per

senso medico della parola.


ritengo

Per parte mia,


impedire

necessario statuire
della

questo senso,

un'applicazione

abusiva

legge

che

mi pare debba

portare a conseguenze economiche dannose, o per lo meno aleatorie, non compatibili con seri provvedimenti di previdenza; ed avrebbe facilmente anche una ripercussione inopportuna sulla legislazione relativa
alla previdenza della malattia nelle classi lavomtrici.

Questa conclusione non devesi

pem

intendere nel senso

di

un'approCli''>

vazione incondizionata della forma e dtd conienulo della


Non
i.TrO)

lei:ee,

an/i

(I)

e b.isuto
|)er

Doppuro umoulare

liol

doppto

il

preniio

che

ioiiialiniittf

ora

>tjito

tti**ia

in

L.

operaio.


circostanza che
il

388

si

posta la questione su questo terreno

ci

riaffaccia

insistentemente

carbonchio

come

gi ho accennato

e
la

samente, inopinatamente da meritare pienamente

una malattia infettiva projessioiale che pu colpire gli operai esposti improvvicon risultato fatale quasi fulmineo in maniera designazione di un accidente disgraziato, od

si

la

un

infortunio.

Il

tentativo di farlo perci rientrare nella legge attuale

comprende,

ma

parmi

essere

irreconciliabile

con

un

apprezzamento

scientifico rigoroso, ed impossibile

legge, violandola, criteri di indeterminatezza

trastano con
in sede

effetti

dannosi

al

senza introdurre nell'applicazione della e imprevidenza che concarattere suo. doveroso invece discutere-

competente
il

o,

e tale

sembrami questo congresso

se ed in qual

modo debbasi rimediare


Il

all'esclusione contenuta nella legge vigente.

quesito

seguente:
particolarmente,

le infezioni che si possono designaredovranno essere coperte dalla legislazione in progetto relativa alle malattie professionali in genere? rispettivamente quelle conviene invece provvedere perch esse sieno tra esse che si riconosceranno pi strettamente professionali comprese a mezzo di aggiunte opportune nella vigente legge sugli infor-

Le infezioni come professionali

tuni sul lavoro?

lo ritengo che una soluzione pratica corrispondente altres ai dettami


incontrovertibili della medicina si avr col comprendere, mediante aggiunte

opportune, nella legge sugli infortuni quelle infezioni che in

tesi

generale^

o limitatamente a determinate imprese o condizioni di lavoro, si riconoscono

gi come professionali, o particolarmente


zioni invece che

minacciate.

Le rimanenti

infe-

V esperienza medica

deve designare come

comuni senza
con profescostituisce

riserva alcuna^ od anche colla riserva


sioni

che un loro rapporto

lavori

determinati potr verificarsi

eccezionalmente, o

argomento controvertibile, dovranno invece essere oggetto della legislazione comune per le -malattie degli operai. A me sembra che questa distinzione, agevole e netta, si ispiri direttamente alla pratica medica, nonch ai principi e momenti fondamentali della legislazione del lavoro, che si va sviluppando, ed alle misure di previdenza sociale che reclama. Questi principi partono, come riassume Paul Louis, dall'osservazione che una serie di disgrazie si producono senza che se ne possa attribuire la colpa n all'industriale, n all'operaio; essi
sono conseguenza inevitabile del
deriva per conseguenza agli
industriale stesso, e ne che ne traggono proftto, anche il dovere di attenuarne, nella misura possibile, i danni . Si tratta insomma dell'obbligo di previdenza che la sociologia riconosce per tutta la serie d'inconvenienti disgraziati che l'esperienza ha insegnato conoindustriali
stessi

meccanismo

scere e riconoscere

come appannaggio

regolare,

per quanto fortuito in

apparenza, del lavoro. Se questa regolarit complessiva mancasse, se


si

trattasse

di

evenienze

singolari ed irrogolari, la sociologia


|ji

nuova logge,
t'

la

quale

fjuin'ii

[)er

non avrebbe riconosciuto, nA imposto sua natura mira all'interesse della


i

deve far guidarf dai danni generici, tras<^urandM casi indicidual a vantaggio del funzionanientn preciso ed utile del meccanismo di previdenza collettiva. Il) credo dumpie che un articolo aggiuntivo alla legge vigente che elencolletti vita,
si

singoli, eccezionali,

casse

le

infezioni
i

vamente
rito

che limitatamente a certe industrie e imprese tassatidebbono assimilare agli infortuni, corrisponderebbe allo spidi

informativo

questa legislazione sociale, assicurando alla stragrande

maggioranza dei casi l'intero beneficio della legge, che vien meno ove per comprendervi anche casi singolari eccezionali si sacrifichi la chiarezza.

Altre ragioni [tratiche e mediche per


infezioni

assimilare agli infortuni certe


sicurezza, colla quale possiamo
i

professionali
il

consistono
e

nella

affermare
nitida,
i

nesso causale
es.

controllare

reperti anatomici decisivi


p.
il

casi, data la sintomatologia che differenziano questi casi da altre

malattie professionali
il

saturnismo.

E a
pi o

tutto ci

s'aggiunge infine
carattere di acci-

fatto

che

le

infezioni rivestono

sempre

meno

il

dente disgraziato
violenta, i)er
si

che se non all'identificazione dell'infortunio da causa raccomanda uWassimiUizione allo stesso. Oltre a questi si possono invocare ad argomento favorevole all'assimila/ione, quale l'ho accennata, anche le conseguenze prevedibili di tale

disposizione.

La prima sarebbe
assicurazione;
la

l'agevolazione e semplificazione del


della

meccanismo

di

maggior chiarezza
controlli,
la

legge

renderebbe possibile
e

l'elaborazione di preventivi attendibili, la determinazione equa dei premi,


la restrizione

dei

riduzione
pii

di

controversie

spese giu-

diziarie e

insomma un funzionamento

economico, piano e facile e dunque

agevolmente pi spedito, degli istituti assicuratori. Secondo effetto prevedibile sarebbe quell' impulso a provvedimenti profilattici che comporta sempre la proclamazione ed il riconoscimento del
rischio professionale.

La nostra legislazione ha provvisto a tali misure per le industrie in quanto espongono particolarmente a traumi meccanici e termici, e limitatamente a certe industrie anche a quelli fisici e chimici; ha avuto insomma cura di provvedere all'igiene del lavoro, insistendo coi r'
menti speciali annessi alla legume sugli
contro
i

infortuni sulle misure di

pi-o*.

traumi.

Nulla ha previsto inv(>ce


fatta

a
di

mezzo

di disposizioni spCLMali, aslr:i


"delle

per

la

legge sulla malaria, per la profilassi

inlezioni pi

sionali, alle quali

manca
la

per

pi l'esplicito riconoscimento legale.


(>

Ne viene che
coll'indirizzo

piofilassi delle infezioni professionali


fatto

affidala

alia

discrezione dell'industriale,

questo

sociologico ed umanitario

torma contrasto stridente moderno; e se alcuni pochi con


che


nobile esempio provveggono
stria della

390

dei

all'igiene

loro operai,

pi

l'indu-

un esempio dimostrativo illustrato dal Bornon mostrano avvertirne neppure la mans in uno scritto recente necessit non curando neanche i'addozione di misure che non rappresentano che un minimo aggravio, od anche non ne comportano alcuno. E da sperarsi che il solo esplicito riconoscimento legale dell'infezione professionale provocherebbe in questo campo un benefico risveglio, al
concia ne offre

quale per quel che riguarda particolarmente


perare
oltre

il

-tiarbonchio

vorremmo coo-

che con questa relazione, coU'opuscolo relativo alle norme elementari di profilassi che, il concorso dell'Istituto Sierapico e della ditta C. Pacchetti e C, ci ha permesso di offrire al Congresso e la cui diffusione nelle industrie esposte al carbonchio sar ulteriormente curata.

di le

Con ci ho finito di tratteggiare le ragioni che consigliano l'adozione un articolo supplettivo alla legge sugli infortuni che a questi assimili infezioni professionali; e mi conforta poter suffragare quest'opinione

Camera dal prof. Celli le quali raccomandavano un analogo complemento della legge, espressamente designando tra altro anche due infezioni professionali morva e carbonchio' La proposta allora non fu accolta da notarsi pero che essa nomicolle conclusioni presentate alla

nativamente designava anche alcune malattie professionali saturnismo, mercurialismo, avvelenamento cronico per fosforo la cui assimilazione agli infortuni non possibile senza sconvolgere del tutto il concetto dell'infortunio stesso, ed introdurvi nuovi elementi di incertezza, frode e contestazioni, e senza pregiudicare la soluzione del problema ancor troppo controverso dell'assicurazione degli operai contro le malattie. Quale oggi da me viene posta, invece, la questione ben pi semplice: il carattere di accidente disgraziato che indubbiamente proprio delle infezioni, ne permette, quasi naturalmente, l'assimilazione agli infortuni;

il

carattere professionale di

alcune

prova

impossibile
i

caso per caso

concede che

la

legge

rinunci

alla

dell'occasione di lavoro; la gravit

e relativa acutezza costituiscono altri punti di contatto col rischio dell'in-

fortunio;
di

quadri clinici ed anatomici riducono od eliminano

gli

tra

contestazione e di frode

non
i

identificazione

onde credo, in verit, che l'assimilazione non potr, in massima, incontrare opposizione

elementi

medici.

Vi potr essere, bench io non lo creda, difficolt per i particolari per designazione nominativa, delle infezioni da ammettersi come profesla

aprire

ben inteso la designazione generica non varrebbe che ad un nuovo labirinto. Ma ripeto, non vedo come l'accordo in un quesito medico-sociale come questo non debba agevolmente ottenersi. Basta che il concetto sia ammesso in principio ed esso non tarder ad
sionali poich

Tsvere la sua concretazione.

A me
gruppo
di

deve bastare

di

infezioni professionali tipiche

accennare come siavi certamente un piccolo il carbonchio, la morva, l'an-

che potr fornire un preciso punto di partenza per quella desifrnazione, per la piale la relazione del prof. Monti al (Congresso presenta lar^'a base di fatti, l'er parte mia vorrei fare affermazione di principio suir infezione che mi ha dato occasione di a|)profondire l'argomento, e in (|uesto senso propi>ngo al Congresso le seguenti tesi:
chilostoiniiisi
1."

Nelle industrie che

hanno per oggetto


al

la

lavorazione

d\ pr<xii4li

animali, (ossa, pelo, lane, crini, unghie, pellami) l'infezione carbjnrhiosa


Cusliluisco
2."

un pericolo inerente

lavoro stesso.

accidentali, inalazione o

ha luogo (contaminazione di ferite che casualmente per la stn'tta connessione delsi s[irigionano dai materiali lavorati); l'infezione colla natura dell'iiKlusiria; per le gravi conseguenze con
Per
il

modo come

l'infezione

deglutizione

di polveri infette

svolgimento ed esito
3."
.\

immediato
il

l'infezione

carbonchiosa

nelle dette

industrie da assimilarsi agli infortuni sul lavoro.

proteggere
Stato e

personale occupato
professione
le

in tali industrie dal


lo

precipuo

rischio accidentale, al quale la

espone, sono
l'infezione

egualmente
carbonchiosa

chiamati
4."

lo

gli

esercenti

imprese accennate.

Da

parte dello

Stato

si

richiede che

contratta nelle condizioni indicate, sia per legge assimilata agli infortuni
sul lavoro e
5."

compresa

nella rispettiva legislazione.

Da

parte degli esercenti dovr esser jirovveduto con ogni cura,


autorit

e sotto

il

controllo delle

competenti, all'efficace
loro

protezione dei
sull'igiene

loro dipendenti, sia

diramando

istruzioni e regtlainenti adatti

personale degli operai e vigilando sulla


quelle misure di
tilazione degli opitici, di prolezione

osser\anza, sia adottando sterilizzazione, disinfezione di materiali e locali, di ven-

meccanica (ntaschera respiratoria,

ecc.)

dell'individuo che nell'industria speciale fossero particolarmente indicate.

Il

Presidente
di

iiiigi-a/ia

il

R. ed aec<>nla la

p;ir"i;i

;ii

prol'. /. /'.

/,'<"-

f/loiti

Parigi che svolge

il

tema:

Le charbon
I.a
sabilit'

industricl.
la

jurisprudence franeaise presente, en ce qui concerne

respon-

patronale, vis--vis des uivriers atteints d'accidents charb^jiineux,

une incohrence remarquahle.

Quand la loi de 1898 sur les accidents du travail entra en application un certain nombre de patrons crurent devoir, pour se conformer au\ obligations de la loi, faire la dt^laration des cas charbonneux survenus <lans leurs usines ou ateliers; il leur fut rt>pondu quelquefois que laure

392

depuis cette epoque, ces accidents

dclarations n'taient pas recevables

et,

ne sont plus dnoncs. Tout rcemment, M. Cavaill, inspecteur du travail Castres, a cependant poursuivi devant le juge de paix un industriel qui n'avait pas dclar un cas de charbon et le magistrat a donne gain de cause l'inspecteur en condamnant le patron. Celui-ci ayant accept le jugement, la jurisdiction suprieure n'a
est probable que si les inspecteurs acceptent l'incoUgue de Castres, les patrons voudrons faire trancher ce point de droit par les Cours d'appel; or, dans l'tat actuel, il est impossible de presumer quels seront les jugements rendus, sans aucun doute trs dissemblables suivant la cour saisie. En effet, si nous nous reportons aux dcisions judiciaires rendues par diffrentes Cours d'appel dans des procs, intents par les ayant droit d'ouvriers dcds la suite d'accidents charbonneux, nous trouvons
t saisie,
il

pas

mais

terprtation

de

leur

la contradiction la plus manifeste.

Un arrt de la Cour de cassation, bien que favorable la cause que nous dfendons, ne tranche pas ncessairament la question. Il porte en effet essentiellement sur la question de l'enqute dcide par le tribunal d'Orlans; or, la loi de 1898 a eu prcisement pour objet de dlivrer l'ouvrier bless de Vonus prohandi, de la ncessit de faire la preuve et nous rappellerons que si la loi Suisse sur les accidents et les maladies professionnelles n'a pas donne, surtout vis--vis de ces dernires, des
rsultats apprciables, c'est qu'elle a
Il

maintenu cette ncessit de la preuve. nous a paru utile de reprendre cette question en sriant le problme: 1 Le charbon industriel coiistitue-t-il un risque professionnel nettement caractris? 2 Ce risque professionnel doit-il rentrer dans le cadre des accidents cu dans celui des maladies professionnelles?
,3 Le principe de la responsabilit patronale vis--vis des accidents charbonneux peut-il tre admis en stricte quit?

sente-t-elle

1898 aux accidents charbonneux reprune lourde aggravation des charges industrielles? 1 Le charbon constitue-t-il un risque professionnel?Le risque professionnel est le risque affrent una profession dtermine, indpendamment de la fante des ouvriers et des patrons, ce risque doit tre support par le patron et figurer comme un lment du prix de revient dans les frais gnraux de l'industrie. (Cheysson). Nul se conteste la frquence des accidents charbonneux chez les ouvriers de certaines industries manipulant les peaux ou les crins. Les statistiques allemandes et anglaises nous font connatre la proportion exacte des cas de charbons industriels, car dans ces paj^s la
dclaration des industriels est obligatoire.

4 L'application de la loi de

En France, nous ne pouvons nous appuyer que sur

des statistiques

iocales, la lgislation fran(;aise n'ayant pas cru devoir inserire cette

ma-


lailie

;{U3

et les

daiis le cadre des maladics

dolaration obligatoire,

maladies

professioniiellos ^tant encore igrion'-es de notre <rganisation sociale.


iiuiis

i)Oiivi>n3

utiliser la statistique
le

sur 22 ans et sur


derils

territoire

Mais du doctour Le Roy des Barres, porlaiit de Saint Denis, le plus expos aux acci-

de cette nature.

le

l.es relevs du docleur Le Roy des IJarres s'arrtrent a 18*J7, nnais doclnur Debray, grce h l'obligeance du docteur Vrillire, cliirurgien
rii->pilal

de

de Saint-Denis, a pu

coinpller ce tiavail de

1897 1895.
rapports

compuUer les registres de l'hApilal et Xous avons ()U r'unir d'autres do-

cuments,

tels

que

les

de ^^ Cavaill, inspecteur du travail a

Castres, publis dans le Bulletin de l'InspectiDn du travail et compl^ts

jusqu'en 1905 par une note inedite, et enfin les rponses de quelques industriels qui oiit bitm

voulu n-pondre
et

adress aux patrons

au questionnaire que aux syndicats ouvriers.


brivement
les chitTres

n'>us

avions

Nous rsunierons
Morbidit

trs

trouvs

(1).

et

mortalitc charbonneusc industrielic.

Nombre

Trieurs do laine aiiglais


Criniera anirlais

....
et cri-

Le Koy des Karres, mgissiers


niers

iJebray, nigis.Mers et crinieiN


Cavaillt',
S.

dlaineurs

Junien, mgissiers


Si

391

les 4264 ouvriers de la laine appartenant aux on voit que sur 10 ouvriers, on devra compier catgories sur un cas en quarante ans, le nombre des cas tant plus rare qu' Saint-Denis de moiti, mais si nous cherchons la mortalit, nous trouverons que pour une priode de vingt ans, alors qu'il n'y a qu'un dcs Saint-Denis sur 250 ouvriers, le danger de mort en Angleterre sera prs de trois fois plus grand, c'est--dire qu'il porter sur 100 ouvriers

nous prenons
exposes,

seulement.

Nous ne pouvons
que
le

faire tat des autres statistiques recueillies,


fait

parce

dpart n'est pas

entre les catgories

rellement exposes et
le

celles qui le sont 2

beaucoup moins. Ce risque professione! doit-il rentrer dans ou dans celui des maladies professionnelles?
Cette distinction est

cadre des accidents


le

fondamentale,

puisque suivant

cadre

oii

on

fera rentrer le charbon, la lgislation de 1898 sera applicable ou non.

de 1898 n'a pas dfini l'accident du travail. mais la circu1899 a cherch combler cette lacune: l'accident consiste, dit-elle, dans une lsion corporelle provenant de l'action soudaine d'une cause extrieure, Thoinot dont la comptence en la matire est indisculoi

La

laire

de

table,

critiqu

cette

dfinition

trop

succinte et

il

definii l'accident

du

travail toute blessure extei'ne,

toute lsion

chirurgicale,

tonte

lsion

medicale, eie, rsultant de l'action

intervenant pendant

le travail

soudaine d'une violence extrieure, ou l'occasion du travail et toute lsion

dtermine au cours du

travail.

Gardons

la dfinition

donne par Leon

Bourgeois au cours de
e'

la

discussion devant les Chambres, Ce qui caractrise l'accident,

est l'v-

nement soudam et violent, Quant la maladie professionnelle, elle est tout aussi difficile Nous ne pouvons accepter celle donne par Parkes, mme avec
triction ajoute: les

definir.

la res-

maladies professionnelles apparaissent exclusivement ou presque exclusivement chez les sujets se livrant certaines professions, elles sont produites par la nature mme de l'occupation, il nous semble plus juste de dclarer maladies professionnelles: toute maladie
habituellement provoque par un travail professionnel. En ralit, ce qui caractrise l'accident, c'est la soudainet de l'action
nocive et ce qui caractrise la maladie, c'est la lenteur de
la
l'effet

nocif;

morbides ne se manifestent dans lente mais jamais soudaine plus ou moins la suite d'une sommation (lu' des causes morbignes. Or, l'inoculation charbonneuse se produit soudainement, elle peut se
maladie professionnelle, les
effets

faire sans vi(jlence, sans traumatisme au moment mme, Texcoriation du derme pouvant precder le moment du contact avec le germe, mais cette inoeulation est soudaine, unique, nullement fatale, et nous ne pouvons trouver de meilleure pithte que d'ajouter accidentelle.

Kij
ici,

faveur

d*'

celle id'e dii


citer

i.liai IjOii,

accideiit

jiie

noiis

dfenduns

nous jtouvons d'aillcurs

doux aulurils considrables. La Coup de cassation, dans l'arnM que nous citons plus haul, et
alleinaiid qui, appeli:i

l'Office impiM-ial

tiaiiclier la
l'iiarlion

queslion
centraci"'

a propos

d'un ouvrici- ayaiit succoinix' aux suito du


atelici- (le

dans un

tissage de
le

eriiis,

f|ui

lange dans

les

accidcnts l'iiitroduclion
.
t.

brus(ju('
(('ilt'

dans

eorps liuinain de germe inA.'clieux

par Soininerfeld,

l'rditrrnrnl flrs mnlailius prrif''s<iionnrl/''n,

I,

p.

r.O).

Le principe de
charhonneux,
inent [)as

la

respoiisahililf

patronale,

vis-;i-vi- (ics

accKlcnls

peut-il-(''lre

adinis en slricte justice?

L'inoculation du charbon est insidieuse, elle ne se produit gi'inOraleti

la suite d'un accident facile

eonstater

au moment de sa

production. Les inoculations charbonneuses, la suite d'une coupure, sont


tr^s rares, les piqres

dans

l'industrie,

par mouche beaucoup moins Le plus souvent, la porte d'entre


dtermine

frquentes, au moins

riation de la

peau,

par une

passe inapenMie, peut-tre aussi par les


puces, punaises, ou

est une simple excoune gratignure qui parasites habituels de l'homme:


ger(,'ure,

cncore par des acariens, de l'espce gli/c-tpha^jua cumor, qui sont trs fr([uents dans les poussires des ateliers o l'on nianipule les peaux et Ics cuirs, et qui produisent de vives dmangeaisons, incitanl l'ouvrier se gratter. Ce n'est qu'apn's un certain nombre d'heures, nccessaires pour l'incubation, que les premiers sympt<'imes se manifestent et quo l(^ diagnostic pout tre sinon pose, lout au moins suppose. Il est donc impussible, {iriuri, pour le mcdecin, d'affimer si l'inoculation a eu lieu au moinent prcis o l'ouvrier manipulait des
produits suspects. D'autre pari, laffection cliarbonneuse n'est pas rigou-

reusement sptl'cifique de la profession de crini(>rs, megissiers, et il existe, soit dans les campagnes, soit dans les villes, quoique plus rarement des cas de charltons chez des sujets n'ayant pas de contacls directs avec les produits iitiliscii dans Ics industries incriminos. Il est dune rigoureusement possible qu'un cas de charbon, survenant chez un ouvrier lanneur cu crinier, ait une cause ind('p(^n(lant(' de la profession nime de l'ouvrier
alt(Mnt.

les

Ce soni l Ics argumenls invoqties par demandes d'indemnil des veuves.


iSi,

Ics

iribunaux

(pii

onl rejel

thoriquement, l'argument est valable, prati(|uement

il

est

inad-

missiblo.

Dans la ileniire statisti(pie recueillie Saint-Denis, de Bi-ay a relev, avec le plus grand soin, les professions des individus attents, tous tXaient employcs dans les usincs de peaux ou de cins Le docleur Vrilli^re n'a pas eonnaissance d'un seul cas en dehors i\e ceux cits. Mais devant l'absence de statisti(|ue officielle en France, nous devons nous adresscr A l'Angleterre, oU la dt^claralion des cas industrieis est


obligatoire; or,

39()

noiis

du rapport

si

document du docteur Legge,

pouvons

tirar les faits suivants:

L'industrie de la laine emploie 260,000 ouvriers des deux sexes.

Les cas de charbons, pendant une priode de cinq ans, se sont ievs 72, mais il y a lieu de faire deux catgories parmi les ovriers les uns manipulent les marchandises reconnues dangereuses, ils sont au nombre de 4,264, et les 256,000 autres ne sont plus en contact qu'avec
:

des produits considrs

comme beaucoup moins

dangereux, par suite des


soit 0,25 "/o

manipulations subies.

Les 4,264 ouvriers exposs donnent 56 cas en 5 ans,


par an;

Les 256,000 autres ouvriers, donnent 16 cas en 5 ans,


par an.

soit

0,0012

deux catgoune dmonstration matbmatique du rle essentiel du genre de travail, dans l'tiologie des accidents charbonneux de l'industrie. Ce rapport est, en effet, de Vgie- ^"'i ^'^ nous, admettons pour le moment, que, dans les catgories dites non exposes, les cas de charbon ne sont pas d'origine industrielle, hypothse que nous dmontrerons fausse d'ailleurs, on peut conclure que, sur 261 cas frappant les ouvriers de la premire catgorie, un seul devrait tre attribu des causes trangres au travail, soit, d'aprs les chiffres cits, un cas tous les vingt ans, et comme la mortalit est de 27 Vo "^fis cas, les patrona seraient donc exposs payer, tous les 75 ans, une indemnit de dcs pour un accident charbonneux produit en dehors du travail. La statistique de M. Cavaill, bien que portant sur un plus petit nombre d'ouvriers, est encore plus dmonstrative. Les 3,168 ouvriers, employs au travail des laines, Mazamet, peuvent se rpartir en deux catgories. Les dlaineurs reprsentant le tiers, soit 2,130, et les 1,038 autres occups au lavage, paillage, etc. Or, les vingt cas relevs en quatre ans ont porte exclusivement sur les dlaineurs et plus spcialement sur les sabreurs (13 sur 20), ce qui fait dire l'Inspecteur du travail que le danger doit tre limite aux seules usines de dlainage, le charbon n'ayant jamais t constate ( Mazamet) ni dans les triages de laine (1), ni dans les tablissements d'paillage ou de lavage. Nous avons pris, pour ce calcul, les chiffres fournis par l'industrie de la laine, parce que c'est la seule qui nous donnait des statistiques des cas de charbon frappant les deux catgories d'ouvriers; mais nous pouvons aller plus loin, nous n'avons pas, mcme pour l'Angleterre, le nom.
ries d'ouvriers travaillant tous

La

disproportion des accidents charbonneux dans ces

dans

la laine, constitue dj

(1)

Cotte observatiou nous fuil supposer (jue l'expressiou trieurs

da

loiiie,

dans

lo

rappoi-t

du

docttur Leege, doit s'appUquer spcialenient

aux sabreurs

et

aux

polours.

bre des cas de charbon non indiistricis, mais noiis


les d>cs

avons,

dcpuis 1899,

survenus en debors de l'indiislrie. Or, de 18'.>D 1903, on trouvo 74 cc^cfi [lour l'Angleterre et rKc^s**d>inl 5",* indiistriels et ,2 non irulustriels. Les dci''s induslriels entront dune dans la proportion do 70 -j.
,

,,

estimons 500,0(X) Io iiombre des siijets rentrant dans les catgorios douvriers |)Oiivant ooiitracler le charbon industrie! et 3(;.5(.H).000
si

iions

la

populution totale de la Grandc-Brelagne et de Tbicosse et du pays


faite
est,

rie

Galle (l'Irlande n'est past comprise dans les statistiques de Dlpine) dfaleation

des

JOO.OOO cits.

Nous trouvons qne

la

niortalitt'i
.'i

par

le

cbarbon

en Ani^doterro, pour 100 persunnes appartenant

l'iiiilii-lrie

vise, de:

Mortalit animelle par

le

cbarbon pour 100 personnes;


exp.xt.s spr-einleniofit

Aj
lij
(.')

Ouvriers de

la laine

0,05

Ouvriers criniers

0,10
0,0^).?

Ensemble des

indiislries suspectes

I)j l'opulalion totale

moins C

0,000,01-J

le

Ce qui peut s'exprimer encore en disant que les chances de mort par charbon tant de 1 pour les sujets non compris dans les induslries

incrimines, s'lvent:

A A A

I7:i

pour

les

ouvriers de ces Industries pris en bloc,

4,:05

pour

les trieurs'de laine,

8,750 pour les criniers.


loin

Xous sommes

du rapport calcul d'aprs

la

morbidit des dcux

ralit, les 16 cas que nous avons considres comme pouvant avoir t(> contracts en dehors du travail, rentrent n-ellement dans les risques professionnels. Si ces ti-availleiirs n'etaient pas plus exposf^s que les autros habitants de la

categories des travailleurs de la laine; c'est,

qu'en

Grande Bretagne, domi cas.

ils

auraient fournis en cinq ans non pas 16 cas mais


si

On

pourrait nous abjecter que,


il

les statistiques

du travail sont

ri-

goureusenipnt tenues,

n'en est plus da mi^'mo de celles concernant les

Pour r'pondre cettc objeclion nous n'avons, dans les dernierscalculs, tabl6 que sur les cas do mort qui, en Angleterre tout au moins, sont di'-clars avec rigueur, mais nos cbiffres seraient-ils disculabici?.' Admettons qu'il se produit en Angleterre trois fois plus de cas de decs par le charbon non industriel que celui indiquf^ par les autorits sanitaires, hypothse absurde, la mortalitt^cbarboimeuso chez les trieurs de laine serait encore prs de 1,500 fois plus forte et che/ les criniers de !l,OtK) fois plus lev^e que dans le resto de
cas de cbarbon des extra-industriels.
la

population.
Nojis

sommes donc en

culi(*'rcment

droit de dire que, dans les industrios partiexposes aux accidents charbonneux, sur ileux mille decs


conditions du travail.
est,

398

dus i'anthracose, un seul peut avoir

t contraete indpendamment des Pour les ouvriers moins exposs, la proportion ncessairement, moins forte, puisqu'en partant des cliiffres calculs

plus haut, on peut admettre qu'un dcs sur 100 environ ne serait pas

occasionn par

le travail,

mais

il

faut

sont rares, moins de un dcs par an,

remarquer qu'ici les cas de mort soit un dcs tous les 100 ans,
ainsi

imputable

tort

au risque professionnel.

induement la charge des que nous pouvons dmontrer que cette injustice n'est qu'apparente et qu'elle ne compenso pas l'absence de rparation des accidents charbonneux se produisant en dehors du personnel employ et, par suite, pouvant tre mis la charge des industriels, bien qu'ayant pour origine l'industrie incrimine.
le

Mais

nombre des cas tombant

industriels serait-il encore plus lev,

Nous dsignerons sous


striels,

le

nom

d'

accidents charbonneux para-profes-

sionnels prcisment ces cas qui clatent au voisinage des centres indu-

sans que

les victimes aient t

en contact direct avec

les produits

manipuls.

On

trouvera, dans

le

thse de Debray, un certain

ples trs curieux de ces cas para-professionnels:

nombre d'exemfemmes d'ouvriers tantles

neurs contractant
gers l'industrie
l'usine

le

charbon

en

racommodant

vtements de leur

mari, plaies infectes par des objets rapports de l'usine, ouvriers tranincrimine, mais travaillant accidentellement dans ou dans le voisinage couvreurs, charpentiers, etc. Nous pouvons aller plus loin encore et dire que les cas de charbon se manifestant dans une rgion o l'on travaille des produits suspects d'origine trangre, ont pour origine ces produits, au moins dans le plus grand nombre de cas. Cette affirmation s'appuie sur le fait universellement admis en France, en Angleterre et en AUemagne, que la presque totalit des accidents charbonneux se manifeste dans les usines employant des produits d' importation trangre, la manipulation des peaux et crins indignes ne donnant presque jamais lieu des accidents. Malgr les oprations de Dlpine sur l'impossibilit d'tablir une coincidence entre les foyers d'pizooties charbonneuses et les centres in:

dustriels anglais recevant les produits trangers,

il

parait bien vident,

ou plutt la rapcharbonneuses systmatiques, la maladie du charbon devrait disparatre de nos contres si l' industrie du cuivre et des crins ne constituait une cause permanente de rfection. Nous sommes les premiers reconnaitre que la prophylaxie contre le charbon exotique est, l'heure actuelle, dfectueuse. On ne peut songer supprimer l' importation des produits exotiques indispensables notre
faite et l'application

qu'avec une police sanitaire bien

plication des vaccinations

peaux suspectes au lieu d'arriv, est pratiquement irralisable; seules des mesures prises au point d'origine pourraient tre efficaces. Mais s'ils est possible d'esprer de telles mesures
industrie; la dsinfection des

2W
daiis la Il'|iublique Argentino, oii

en Australie,
le

il

faul lre plus pessimiste

quand
I

il

s'agit

de

la

Chine

le

foyer

plus dangereiix actuellement.

loi de 181i8 au\ accidonts du charbon, repr*senune lourde aggravation des cliarges de l'industrie.' Les accidents cliarl>onncu\, ou hien gufrissent rapidoment, sans laisser d' incapacit de travail durarle ou |ernianente, ou bien se terminent par la mort. On peut donc negliger l'indcmnitt' maladie et ne viser

/application de la

to-t-ello

<|ue

l'indomnilt^ dres.

Les slatislique
uni' morlaliti'
aii;

que nous avons pu


la

recueillir

eri

Irance,

indiqufnt

moyenne de 5 pour 10,000 ouvriers

les plus

exposs par

p(ui- les trieurs de une mortalit d<juble dans ce pays. C'est la seule donnoe que nous ayons, car il nous a malheureusement t impossilile do connaitre Io pour cent des cas par cat'*gi)ries exactes d'ouvriors et suivant les salaires de cliacun d'eux. Sans ces renseigiwments il est impossible d'tablip de bararne et les compagnies d'assuranc auxquoUes nous nous sommes adross^es, nous ont rt^pondu que la jurisprudence Iranraisc ne roconnaissait pas le charlton cumme un accident du travail, la question ne se posait pas pour elles. Nous replerons ici ce que nous avons d(^j Ocrit dans notre travail sur les maladies professionnelles, tant qu'en Franco, une loi ne rendra pas obligatoire la dclaration des maladies professionncUes, il sera impossible d't'tablir mme approximativement quelles sont les charges nouvolles qui frapperont r industrie quand on appliquera, tous los risques professionnels, accidonts ou maladios, le principe do la rt'paration. Pour le charbon, il n'est

c'est

galoment

proporlion quo nous trouvons

laine en Angloterre, les crioiers ayant

nullenient besoin d'une

puyant sur
tous les
le

mesure legislative, le Ministre du travail, s'apde la Cour de Cassation, peut exiger la dciaration de acoidents charbonnoux survenant chez de-^ ouvriers, sans sp^cifier
l'arrt

m^Hier.

La

dtjclaration n" impliquant pas ncessaireinent

le droit

la

rparation qui ne serait acquis

que pour des catgories nettement detormint'os. Xoii-^ recunnaissons que cotte distinclion soulve de gros-^os diflieultt's juridiques. Mais s'il est impossible do les rsoudre avec la loi do 1898 tollo qu'elle est actuellement; rien ne s'oppose proposer une modification, ce ne sorait pas la promi^ro, ni la derni^re sans doute. D'autre part, le Ministre do inir-rieur peut demander l'AcadOinie
1"

de m(^docine d'ajouter, A
ration est obli-xatoire

des maladios contagieuscs dont la declaen vcrtu do la loi du 17 octobre 190,*. l'infection
la liste

<;harbonnouso.
Moriolild eharboii'ituse. Anijleterrt {iS99 Hur IOO,iOO prsoiine
\.
'.
i

iiW

I)

riiiii<i>,

liN)

(lour

lOO.IKJO.

H. Triour^ do laiiio, "14 pour IOO,t)lX). Oiivriori trovaillant jKau. laioa. erto, v cunipri D. l'upiilation tntnlo moins (. O.OIli |Kiur 'lOlt.illlO.
I)'

A X
lo

B, 2 pour lOO.rtW.
.\
li

<'aH uoii iiii|iui*))los

au charbon

iDiliiiitriel

dans

gruupcs

O.

l'-f

la

di--iii->si..ne

sopra queste relazioni \edi

.^

'H'r'i

/A,

iOO
Il

D
:

Presidente ringrazia e

si

congratula col R.

quindi la parola

al

prof. Anr/elo

Alenozzi

di

INIilano

per la Relazione

Sui pericoli dell'industria dei fiammiferi.


Le conseguenze a
del

=^
loro

cui

conduce

la

fabbricazione dei

fiammiferi col

processo che ancora maggiormente in uso, e che riposa sull'impiego


fosforo bianco (o giallo) sono ben note ai signori qui convenuti, alcuni
si

dei quali anzi

sono occupati dell'argomento in


i

modo

particolare, pub-

blicando
speciali.

relazioni interessantissime contenenti

risultati

dei

studi

non ho bisogno quindi che di fare qualche richiamo, e precisamente causa dell'assorbimento del fosforo, che avviene sia inspirando aria contenente tracce di vapore di fosforo, sia direttamente maneggiando fosforo e pasta fosforica, si manifestano fenomeni acuti e fenomeni ero-" nici. I primi avvengono per accidente o per imprudenza, e sono di regola gravi. Ma sono maggiormente a temersi i fenomeni cronici, come quelli che si manifestano lentamente, in modo insidioso depressione lenta delle forze, alterazioni del sangue, e come fenomeno caratteristico la necrosi fosforica delle ossa mascellari. Ma gi prima che si arrivi a questo punto si hanno disturbi nell'organismo che facilmente vengono trascurati od attribuiti ad altre cause. Per queste ragioni l'industria dei fiammiferi sempre stata considerata come una delle pi pericolose per la salute degli operai e da molto tempo igienisti, studiosi di questioni sanitarie, governi ecc., vanno esaminando la questione per escogitare i mezzi di togliere una causa grave di mortalit come quella accennata. Per dire la verit per poche questioni come per questa si nota un. cosi grande numero di pubblicazioni, di trovati, di proposte, di brevetti; frutto appunto dei molti studi e delle molte osservazioni che chimici e
Io

che

in

tecnici

hanno

fatto in proposito.

Fatta astrazione dalie prescrizioni fatte per un buon governo degli


stabilimenti e
delle condizioni di lavoro, energica ventilazione degli

am-

bienti, limitazione delle ore di lavoro, ecc.,


di

come

quelle che in

mancanza
del
le

meglio

si

rismo,
si

ma

presentano atte a ridurre le conseguenze funeste non costituiscono mai un rimedio radicale, due sono

fosfo-

vie che

presentano radicali come quelle che escludono il fosforo bianco, e sono: 1. sostituzione del fosforo bianco con fosforo rosso o con trisolfuro
2.

di fosforo;

impiego

di

paste prive

di

fosforo elementare e di composti del

fosforo.
di rimuovere la causa prima, cio di eliminare incontrano delle difficolt a cui accenno. Occorre giungere alla preparazione di fiammiferi che offrano la comodit, facilit
il

Per riuscire nello scopo


bianco,
si

fosforo

i'tl

o(\

d'uso, ecc., clip presentano


juesti

fianimiffri fomnrn';

inoltro

che siano come

a buon mercato.

Senza
in

iMitrarc in untili
d'

iiaiiicoiun,

vari

j)a'si

Europa dimostra che quelle


in

L'impiego del fosforo rosso


molto tempo:
1/ Italia
i

fiammiferi cosi detti

di ru, rh* avviene gene sormontatili. luogo del fosforo bianco data da sved'si son appunto jireparati con
i

(x-icrva/iunf
difficolt

fosforo rosso in luo^o di fosforo ordinario.

che ha l'industria dei fiammiferi sviluppalissima < ;lata rispetto ai provvedimenti legislativi intorno a questa industria. Essa appartiene a quei pochi Stati in cui il fosfori>
l'irceduta da altre nazioni

bianco
dal

f""

la

La Svezia non consuma


1898,

base dell'industria stessa. pi fiammiferi a fosforo


abolito l'impiego del

giallo.

La

Francia,
tri-

ha

fosforo bianco sostituendolo con

ha monopolizzato la fabbricazione. Altrettanto ha fatto la Rumania nel 19(X). La Russia ha cercato per via indiretta di combattere il fosforo bianco colpendo con imposta maggiore fiammiferi a fosforo bianco in confronto di fjuelli a fosforo rosso. In Danimarca, in
solfuro di fosforo ed
i

Olanda,
in

in

Isvizzera
si
<>

si

pure

iroiltito

l'uso del

fosforo

bianco.
in

Anche
vigore
delle

Germania

fatto

altrettanto con

una legge che andr


trasformarsi a

nel

1907, per lasciar


disposizioni.

tempo

all'industria di

norma

nuove

Queste innovazioni
limitatati,

hanno incontrato naturalmente

delle difficolt

fra lo altre questa: le piccale industrie, poco

ben organizzate con mezzi

disp<sizioni e

hanno maggiormente sofferto dalle nuove hanno dovuto soccombere, assorbite dalle nuove. Ma si tratta di danni limitati a singoli, come quelli che si verificano in ogni innovazione, mentre la generalit ne ha guadagnato: l'industria non ha dimiiuito di po^enzialit, il numero degli operai addetti all'industria non
sono quelle che ha
diiiiiniiito.

Altra difficolt consisle


fosforo rosso e
trisolfuro di

in

quella che

si

deve superare per avere


fosforo bianco.

fosforo

privi di
ci

Ma

anche
il

questa

<

stata vinta.

L'esempio che

offrono alcune

nazioni, in cui

fosforo giallo ^ stato

eliminato, la prova della possibilit

tecnica ed

economica di togliere il male alla radice. Certamente che dal punto di vista umanitario rimane a lamentare un fatto che si verifica attualmente. In Isve/ia proibita la vendita di fiammiferi con fosforo bianco, ma permessa la fabbricazione per l'esportazione; si ha cosi il fenomeno curioso della pn)ibizione della vendita per ragioni sanitarie, ma si esporta la materia venefica in lutto
il

inondo, e

si

sfrutta

la

salute degli operai per l'esportazione.


gli

in

Inghilterra,

malgrado

sforzi

fatti

non

si

riu^^citi

risultati

Anche so-

disfacenti, a|punto in vista dell'esjiortazione.

Per altra via si cercato di eliminare il fosforo bianco. >..^iiiin-tiii<.io con composti senza fosforo, ad esempio con alcuni com|)sti cianici uniti
36


a
solfuri ed a
certi ossidanti.

402

esempio con quelli del processo Purcon detto processo non hanno finora incontrato eguale fortuna di quelli a fosforo rosso o a trisolfuro di fosforo. Evidentemente non si potr arrivare ad un risultato completo senza
gotti.

Ad

Ma

fiammiferi

ottenuti

un accordo internazionale. Ed in considerazione di ci che nel Condi Chimica applicata di Berlino del 1903, in seguito alla comunicazione del dott. Mosler in nome di Landin di Stoccolma, si emetteva il seguente voto: Il Congresso ritiene che si debba mirare alla proibizione internagresso internazionale
zionale del fosforo bianco nel fabbrica dei fiammiferi
.

A
di

questa intesa internazionale


del 1905, nella quale
1.
si

Berna
Art.

mirava appunto colla conferenza metteva questa prima base:


si

decorrere dal 1 gennaio 1906 sar vietato di fabbricare,

importare e porre in vendita fiammiferi contenenti fosforo bianco. Ma all'art. 4 si stabilisce che l'entrata in vigore della convenzione

rimane subordinata all'accettazione da parte di tutti gli Stati rappresentati alla Conferenza e del Giappone. Ora mentre i rappresentanti dell'Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Spagna, Svizzera, Ungheria, aderirono alle basi della Convenzione, si astennero i delegati della Danimarca, dell'Inghilterra, della
Svezia e Norvegia.

che vuol dire che la cosa rimane lettera morta. che un Congresso come il nostro debba manifestare la sua opinione su questo argomento, e debba precisamente pronunciarsi perch si arrivi allo scopo desiderato, e propongo il seguente voto che collima
Il

10 opino

in parte con quelli di altri Congressi.

ORDINE DEL GIORNO:


11

Congresso richiamati gli

effetti

funesti sulla salute degli

operai

preparazione dei fiammiferi, fa voto che i corpi tecnici e i Governi dei vari Stati facciano tutti gli sforai possibili per giungere ad un accordo internazionale per la proibizione
dall' impiego del fosforo bianco nella

completa dell uso del fosforo bianco nella fabbricazione dei fiammiferi.

Il

Presidente ringrazia

l'O.

per la relazione

fatta,

ed apre

la

discus-

sione sul tema svolto.


Prof. G. Grassi:

Non ha

dato
.

il

riassunto

di

quanto venne espo-

nendo sulla questione

(N. d. R.)

Dott. Teleky: Ich beherrsche das italienische nicht so weit als dass ich

den Ausfhrungen des H. Prof. Grassi in alien Einzelheiten btte folgen Konnen, ich muss es deshalb den italienischen Collegen berlassen, auf seine Ausfhrungen in der entsprechenden Weise zu emvidern. Ich will


iiiir

^503

saf^en,

dass mir dio Zahleti des


l'iii

Prof.

Grassi

nichl

beweis

kruftifif

erscheiiM'n,

j^rosser ToiI des kniukeri fiilzieht sich stets der


ist

Kenntnis

ber Beh''>rden. Mir

cine Aiizahl von

Fllen

von

l'husjjhurvergiftung

bekannt, die ein erschreckendes'Licht auf die Hufigkeil der Phosphornfrkrose wcrfnn. In einor kleinon Fabrik, die im Sommer 5-8, ini W'inier
circa M) Arbeiter boscliiilti^t,

kam wahreiid
Auch

der ietzten 8 labr alljnbriich


zu
vergleichen,

ein Fall vor Phosphornekroso vor.


die

baite icb es nicht Tur

Phos|ihornekrose

mit

der

llleivergifliing

angngig wie es

Prof. Grassi getaii.

Wer

einmal an PhosphornekruSf^ erkrank

war

hat
oft

darunter sein ganzes Leben iang zu leiden, bleibt dauernd


daiiernd siech.

entetellt,

Und wenn wir

dies in Betrachl ziehen, so erscheinl die

von Prof. Grassi angegebene Zahl keineswegs als so gering. Ich habe mich aber vor alieni desbalb zum Worte gemeldet, um den Congress darauf aufmorksam zu machen, dass die Frage des Verbotes des gelben Phospbors sich gcgenwrtig in einem krilischen Sta-

dium

befindet. Die inteniationale Conferenz in Bern hat leider ber Antrag der (jesterreichischen Regirung das Zustando kommen einer inU'rnationalen Convention von der Zustimmung lapans abhngig gemacht. Dass aber Ia[ian, das die Concurrens Chinas und Amerikas in Ostasien

zu iVirchten hat,

oiii

solchos

Vei"l"it

itIissimi wt-d

i^t

irn

li.,.-li-,t..ii

r,r..,]a

unwahrscheinlich.

Der Flxport der europaeischcu Luiidor und jii nur aul" diesen OS an ist aber ein so geringer, dass jedes Land wohl im Stande ist, dem Beispiel Deutschlands zu folgen, und selbstndig ohne eine intornationale Convention abzuwarten ein Verl>)t der Verwendung

Komnit

des gel ben Phospburs, bei der Zundhiilschenfabrication

ein Verbot der Einfuhr und des Verkauf giftiger Phosphorzundhjzchen zu erlassen. Ich tM'Iaiibe mir dem Congress eine Resolution in diesem Sinne

vorzulegen.
Prof. Hahn: Die Statistik der Phosphorvergiftungen wie alien gewerblichen Vergiftungen ist als unzuverlssig anzusehen. Die Arbeiter wechsein, entziohen sich dadurch der Beobachtung und die Phosphorvergiftung inacht sich oft erst nach vielen lahren bemerkbar. Wir habeu
als rzte jodenlalU alien

Grund

bei

einem

so
n!i.li

klar erkannt in
.>in.>rii

gewer-

blichen Gift das Bestreben der RegirunL'

Ph'->sphorvt>rbi

zu untertiitzen.
Dittt.

Giqlioli: Si associa
ci

completamente a quanto ha affermato


i

il

dott.

Toleky per

che riguarda

danni

relativi alla

fabbricazione dei

procedere a prendere provvedimenti pi tassativi per evitare dei pericoli che non dovunque sono discutibili. Relativamente a quanto l'illustre zoologo pr (rassi
alla affermazione
i

fiammiferi con fosforo bianco


assoluta,

erede che sia necessario

affinch

non s'indugi pi

oltre

t'.

asserisce,

si

riserva di leggere per intero la sua relazione ottimista,

ma

404

una

non crede possa essere presa in considerazione nel procedere ad votazione in senso assoluto contro l'uso del fosforo bianco.

Doti. Gilbert: Les accidents de ncrose phosphore sont rares. Quant au phos^Jliorisme chronique il est difficile d'en tablir le syndrome. En ce qui le concerne il n' jamais observ un sujet qui peut, avec certitude, tre consider comme une vritable intoxiqu chronique.

Prof. Biondi: Osserva che non


dalle necrosi, e

si

che almeno

in Italia arrischiato
facile escluderlo

deve giudicarci del fosforismo solo negare l'esistenza di


coll'esame degli
operai

un fosforismo
delle

cronico.

Non

giacch specie in Toscana, gli operai, allorch sono malati, ritornano ai loro paesi, spesso lontani dalle fabbriche. Pensa poi che molti dei fenomeni morbosi, dovuti all'azione del fosforo, passino
fabbriche,

per essere

dovuti

a cause

comuni,

come

talora

viene

misconosciuta
fosforismo nel

anche la necrosi da fosforo. Crede poi che la mancanza

di casi di necrosi

di

Belgio, affermate dal dott. Gilbert, possa mettersi in relazione colle ottime condizioni dell'industria belga, colle grandi precauzioni che si pren-

dono

in quel

paese per la tutela dei tavoratori.

Dott. Gasperini:
far rientrare
Il
i il

Vorrebbe che neppur lontanamente


gli

si

pensasse a
professionah.
in

pochi casi di fosfonecrosi fra

accidenti

nesso fra
i

veleno fosforico e la

malattia,

anche per quei casi

cui
ci

disturbi sono

meno

notati,
il

perch

portano a dover considerare

meno persistenti e non gravi, fosforismo come malattia professionale

come tale da richiedere il provvedimento proposto dal prof. Menozzi. N vorrebbe che la relazione del prof. Grassi valga a mitigare i prove

vedimenti riconosciuti necessari a diminuire negli operai


dustria della fabbricazione dei fiammiferi.

danni

dell'in-

Prof. Roth: Die Statistik gibt nicht


in die

immer

einen richtigen Einblick

Zahl der Nekroseflle. Die Verheimlichung spielt hier eine nicht unbedeutende Rolle. In den Schweiz waren friiher die Erkrankungen keinesv\^egs so selten und wir haben mit dem Verbot des gelben Pho-

sphors wenigstens bis jetzt nur gute Erfahrung gemacht.

giebt doch wenigstens in

Backlund: Betreffend der Statistik der Phosphorerkrankungen Schweden, eine Statistik, welche fiir die Erkenntnisse der Frequenz der Phosphorerkrankungen gut bestimmend
Dott.
ist.

Alle unsere

Kraukenhuser miissen eine sehr


Operationen
seit

specificirte

Statistik

iiber ausgefiihrte

liefern.

Die operirte Falle von

Phosphor-

nekrose vorkommt
Dott.
ich

mehreren Jahren ausserordentlich

selten.

l'eleky: Gegentiber des

Ausfiihrungen des H. Prof. Gilbert, will

nochmais auf die von mir erwhnten Fallo hinweisen, und bin in der Lage auch noch einige andere Falle auzufhren. Auch \vill ich be-

toiieii,

dass wir

in

Oesterreich Vorschriflen
lialten,

ulor

die

l'iiririchtuiig

von

IMiDsphorzuniIholschenrabrikeii

und
diostT

dass

auch

nie

rztliche
isl.

L'eijerwachurig der genihi'doton ArljtMlerf^ruppen vorf^eschrieben

Aber

auch

das Entstehen der Phis|)horiiekruse uicht zu vurhulen, wie cinzehie der von mir orwjhnten lalle beweisoii. l'irsat/mitlel fiir dei gelbeii Phuaphtn- habeii wir bereits und hai sich
di'

tatsachiichc

DurchlVihruiig

Vorschriflen

verma^

des

I.;iiidern, die bereits das Verbol auch praklisch erwiesen. Hinzufugcn will ich noch, dass mir die Phospliornekrose niit ibrem scharf urnschriebonen Krankheitsiiild mehr als jedo andare gewerhhche

ihrc Hrauchbarkeit in don zahlreich(>ii


gelljLMi

l'iiosphors haben,

Vorgiflung gceignct erscheini, wii' ein lietriebsunfall

br'trachit^t

zu

\vrdtMi

und dass
I^inf.

fiir

der Unternehmer haftbar zu machen wan-.

G. Grassi:
1.

Non ha

dal<j

il

riassunto

di

quanto

espose

(N.

.1.

1{.)

/'/o/.

Pirrnccini: Rileva al prof. Grassi, che non

bisogna prender
le

conir esponente di
tracciano

fosforismo la sola
episodio
clinico
di

necrosi

ossea;

statistiche
fi>sfi>ro,

questo

dell'avvelenamento

per

che non

possono

el(?varsi

a misura
riflette

tulio

quanto

il

fosforismo

professionale.

Che
il

del resto le cifre

riferite
il

dal

Grassi

siano
lo

inferiori al vero,
in rilievo
il

per ci solo che

fosforismo osseo,

mette

fatto

anche che

Pieraccini rintracciando nel periodo di 10 anni la statistica della necrosi

abbia trovato nella sola provincia di Firenze 15 casi, mentre nel solo anno 1904 se ne osservarono quattro (due dei quali sono oggi gi morti). Mano
a

mano che

si

fanno
i

risalire nel

passato, anche prssimo, le

nostre ri-

cerche statistiche,
bassano.

ricordi dei testimoni impallidiscono, e le cifre si ab-

Del resto accsmto


fosforica,

al

fosforismo maggiore rappresentato dalla necrosi


le

forme meno clamorose, con sintomaindubbiamente un veleno e chi lo maneggia ne assorbe e per conseguenza s'intossica.

non possono mancare


specifica;
il

tologia

meno

fosforo

(^

Il

Presidente mette ai voti l'ordine del giorno presentato dal relatore

prof. .1.
V.

Menozz.

approvato all'unanimit.
leva la seduta alle ore 11
' ,

Si

SK1)L

TA UTT.W

A.
- ore 14.

Mercoled IH
Frksidente:
Seri.

f/iiiffno

M.

DE CKISTOFORIS
la

Si:gri:tario: Prof. L.
>

DFVOTO.
Muniti

Il

Pi"t'si(l<'iite

api'
la

sediila

accordami"
:

la

|iar<jla

;il

\<njt.

Ha/in

di

Monaco per

comunicazione

Der gewerbehygicnischc Unterricht an Universitiiten

und technischcn Hochschulen.

Them zu sprechen, entnehme Umstande, dass ich seit nunmehr zohn Jahren sowohi an der Universitt, wie an der technischen II>chscliult' in Miinchen lber diesen Gegenstand Vortrage halle tnid damit wohi in Beziig auf derartige \'orlesungen vor Studenten und Aerzt<'n auf eine gengend reiche Erfahrung zunickblieken kann. Dio Frage, wie der Arzt und der Techniker sich die genigende gewerltohygienische Vorbildung verschaffen soli, ist violleicht gei-ade in den letzten Jahrzehnten eino besonders brennende geworden. Nach
Die Berechtigung, ber das vorliegende
ich deni

unserer deutschen Gewerbeuninung hat der Arbeitgeber diejenigen -\ni>rdnungen zu treffen, welche notwendig sind,urn den Arbeiter in den betref-

fenden Betriebon gogen Gefahren


nisse des Technikors, uni difsen

fiir

Gesundheit und L<ben zu schlzen.

S<nveit es sich iim Unfallgefahren handelt, geinigen vielleicht die

ohen; aber wie

\vill

KenntRostimniungen des Gosetzes /u onlspreder Techniker auch nur die gewerbehygienischen


richtig

Anordnungen oder Befiirchtungen des Arztes


er nielli Mnig'rmassen
niit

verslehen,

wenn
ist?

ontsprechenden Kennlnissen ausgeriisiet

Schutzmassregein im Fabrikbetrieb riohiig funklionicien, wenn der technische Leiler sie richtig zu bentzen verstehl und dai'in v<n seinen Arboilern unlerstutzt wird. Und ebenso unentbehriich sind gewerbeliygienische Kennlnisse fiir jeden .\rzt, der in der Praxis sieht und die verschiwlensten .Vrbeiterkategorieen zu behandehi hat. Ea ist eine alte Erfahrutig, dass nur der .\rzt dauernde Frfojge in seiner Praxis aufzuweisen hat, tler sich nicht danit begniigt, R'7.epte zu verschrMfKn, fonderli auch auf das I.eben und Treiben seines Patienton
(he

Nur (bum weixien


Rcksicht nimmt. Dazu
seines
geh")rt

408

Ganz besonders iiotwendig


sind

ttigkeit seiner Klienten versleht

aber in erster Linie, dass er die Arbeitsund deren Gefahren fr die Gesundheit

Patienten zu wiirdigen weiss.

ferner gewerbehj^gienische Kenntnisse fr den beamteten Arzt, der jetzt

wenigstens, leider nicht immer, in einzelnen Kulturlndern zur Begutachtung der sanitren Verhltnisse in Arbsitsbetrieben herangezogen wird, Sie wissen Alle, dass in England und Belgien der Arzt eine entscheidende Rolle in der Fabrikinspektion spielt, und dass
schon, mitunter
er in den meisten brigen Kulturlndern hchstens auf Befragen seine Ansicht iberdiese und jene Schdigungen des Fabrikbetriebs kundgeben darf. Das ist eine sehr bedauerliche Tatsache und zugleich eine Undankbarkeit gegen die rztliche Wissenschaft. Denn wie Merkel und neuerdings Sommerfeld hervorgehoben haben, sind es doch nicht die Techniker gewesen, welche das Studium der gewerblichen Krankheiten angeregt, die Schdigungen durch die gewerblichen Betriebe aufgedeckt und damit

der Menschheit unschtzbare Dienste geleistet haben, sondern es waren Aerzte und unter ilnien als Erster auf literarischem Gebiet ein Italiener

Bernardino Ramazzini, den wir als den Begrunder der wissenschaftlichen Gewerbehygiene feiern drfen. Bei uns in Deulschland kmpft deshalb auch mit Recht eine sachkundige Gruppe von Aerzten dfur,
dass

dem Arzte

eine entscheidende Rolle bei der Fabriksinspektion gesi-

chert werde, und es steht wenigstens fiir Bayern zu hoffen, dass demnchst die Anstellung von Gewerberzten erfolgt. Die Voraussetzung fr eine ntzliche Ttigkeit dieser Gewerberzte auf dem Gebiet der Fabriksinspektion, fr eine Mitwirkung der beamteten Aerzte bei der Konzessionierung von Fabriksanlagen wird aber immer die sein, dass sie ber die ntigen gewerbe-hygienischen Kenntnisse verfgen, und insofern ist eben auch nach dieser Richtung die Frage der speziellen gewerbe-hygienischen Ausbildung des Arztes eine aleute geworden. Bis jetzt ist die Gelegenheit zu gewerbe-hygienischen Unterricht aii Universitten und techn. Hochschulen bei uns in Deutschland noch nicht allenthalben gegeben. Nur an einzelnen Universitten, wie in Berlin, Mnchen werden besondere Vorlesungen ber Gewerbe-IIygiene gehalten und an den techn. Hochschulen liegt der Unterricht in der Gewerbe-H}^giene zum Teil in der Hand der Techniker. Ich will gleich bemerken,

dass ich diese Anordnung nicht fr eine gnstige balte; dabei setze ich allerdings voraus, dass aus dem Unterricht der Gewerbe-Hygiene das ganze Gebiet der Unfallverhtung fortbleibt. Die Unfallverhtung ist

Sache des Technikers, nur er vermag meist die Ursache der Unflle festzustellen, und nur er ist in der Lage, auch die richtige Abhilfe zu treffen. Aber ebenso streng ist m. E. daran festzuhalten, dass die Gewerbe-IIygiene die Domane des Arztes ist. Denn bei den meisten gewerblichen Schdigungen handelt es sich nicht
sofort die

um

Zuflle akuter Art, dio

Aufmerksamkeit des technischen

Betriebsleiters erregen

komi-


t<*n,

io*

Laion nicht bemerkbaro


eiitdeckf>n

suiidt'iii

silici

niflir clironischo nini fiir-flen

Veraiiderungeii, die in

dem

Orgaiiisimis des Betreffenden vur sich peheii

und

tlio

deshall aiich mir das geschuile


lechiiisclieii

Auge des Ar/les

kami.
lbep

Diejr'iiigtMi

Ivcimlnisse,

\v'l*he

zu don V'orlesungeii
fir doti

(ewcrbi'-Hyg'C"' gehreii, zu erwerben, wird m. E.

Hygieniker,
seiii

dar ja

|>liysikalisch

und cherniscli einigermassen gut vorgebildei


st'incs

muss, uni die iibrigen Teile


schwitM'ig
seiii.

Faclies zu

belierrschen, nicht allzu

das Interesse der Zuhr>rer wirkiich zu wccken und zu fessein, muss man vor alien Dingen seibstverstandiich vor Technikern anders vortragen wie V(jr Aerzten, und zwar liat es sich mir immer am gunstigsten erwiesen, vur den Medizincrn mehr die Iccbiii^^rhe Seite zu betonon, vor den Teclinikern mehr die medizinische Seite. Dadiircb wird

Um

mehr

Interesse erregl, weil


in

fiir

jede

Seite des (egenstandes

den Vurdergrund

der beiden Berufsarlen diojpnige triti, die den Betreffonden

neu 5t. Trotzdem bleiben die Scliwierigkeiten eines Vortrages ber Gewerbe-IIygiene vor den Tnchnikern und vor den Aerzten gross. Ioli will es nicht aU nine unuberwindliche Schwierigkcit hinstellen, v.>r Technikern die Medizin, vur Medizinern die Technik popujar zu behandeln, das ist im Grunde genommen Uebungssache. Aber es sind andere Iliiidernisse, die dem \'<>rtrageiideii entgegcntrelen. Zuiiiichst bei den Technikern! Sie alle wisseii, dass unsere technischen Hochschuien ihre ver-

haben, und dass sich die Studierenden schon gewissermassen bei iiirem Eintrilt in die Ilochschuie spezialisieren in Chemiker, l''lektro-Iiigenieure, Maschinen-Ingenieure, Bau-Ingenieure II. s. \v. Ks ist rialurgemss, dass in einem so verschiedenartig zusammengesetzten Piiblikum der Einztdne sich wesentlich fir diejenigen gesundlieillichen (iefahren und deren Verhutiing interessiert, die ihm vuraussichllich spater in seinem speziellen Berufszweig vorkommen wcr-

schiedenen Abteilungen

den, und dass ein Bau-Ingenieur

wenn man

nur massiges Interesse empfindet, welche die chemiscin* Industrie mit sich briiigt. l'nd der l'mfang des Interesses wird bei Einzclnen nch weiter dadurch beschninkt, dass sie von vornehercin Dir Siudium beginnen mit dem Vopsatz, is eine ganz bestnnmte Industrie einzuireten, und
z.

B.

vnn den

Iefahren

s|)richt,

dahcr wird
Vortrag

z.

B. der

die Fabrik seines Vaters


lilier

Sohn eines Texiilindusirielien, der voi-aussielillich nbernimmt, nur mit massigem Interesse einem
diesem
Tur richlig, spezielle (iewerlx'-llygiene v<>rzu-

die Schihgiiiigeii der Zigarrenarl)eiter fnlgen. .\us

Grunde
ti-ageii

balte ich es nicht

und etwa die (iefahren der einzelnen Betriebe im Anschiuss an eine Erurteriing des technischen Vorgangs im Detail zu schildern. Einma! fiihrt eine solche Darslellungsweise zu en(ll<i-;en und hchst ermiidenden W'iederliojungen, und andererseits dazu, dass eben l)ei einem Teil der
Studenlen die Aufmerksamkeit eriahmt,

wenn

Betriebsarlen geschildert
tini

werden,

mitdenen

sie

voraussichtiich nie etwas zu

haben werden.


Ich balte es also
fiir

410

richtiger, ron der allgemeinen Gewerbe-Hygiene' Schdigungen, we sie verschiedenen Betrieben gemeinsam sind, also Schdigungen durch Staub, Gasa, Infektionsernatrlich immer unter Anfhrung von reger etc, auch gemeinsam zu besprechen. Dabei ist es notwendig, einzelne Arbeits Beispielen -prozesse ausfuhrlich zu erlutern; aber es wird wenigstens eine Reihe von Wiederholungen vermieden, die, wie gesagt, unvermeidlich sind, wenn man die einzelnen Industrieen nach einander abhandelt. Diesen Errterungen muss in den Vorlesnngen fr Techniker unbedingt eine populre Darstellung der menschlichen Pbysiologie vorausgeschickt werden, soweit sie eben zum Verstndnis der gewerbe-h^^gienischen Daten notwendig

auszugehen

und

die

und zwar lege ich besonderen Wert darauf, den Wrmehaushalt und Menschen dem Verstndnis der Techniker nher zu bringen. Sonst bleiben ihnen Vorgnge, wie der Hitzschlag, sonst bleibt ihnen der Einfluss der Lebens und Ernhrungsweise des Arbeiters auf" seine Widerstandsfhigkeit gegen gewerbliche Gefahren, schliesslich auch die krperliche Leistungsfhigkeit des Arbeiters, soweit sie sich medizinisch errtern lsst, unverstndlich. Man hat den menschhchen Krper oft mit einer Maschine verglichen, und wenn auch dieser Vergleicli sicherlich nicht vollkommenn zutreffend ist, so muss der Techniker doch m. E. wissen, wie die menschliclie Maschine etwa beschaffen, ist, die unter seiner Leitung arbeiten soli. Denn der Techniker ist ja eigentlich gewohnt, auch die kleiusten Details der Maschine zu kennen, die unter seiner Obhut steht. Bei der Besprechung der gewerblichen Schdlichkeiten stelle ich, wie gesagt, wenn es sich um ein technisches Studenten Publikum handelt, die Besprechung der pathologischen Vorgnge durchaus nicht in den Hintergrund. Nur auf diese Weise gelingt es, dem Techniker die Grosse der Gefahren klar zu machen, die unter Umstnden den Arbeiter im Betriebe bedrohen konnen, Schliesslich balte ich auch eine Erorterung der Arbeiter- Wohlfahrtseinrichtungen vor technischen ZuhOrern durchaus fur notwendig. Sie mssen horen, was in einzelnen Betrieben auf diesem Gebiete geleistet worden ist, welche Erfahrungen man gesammelt hat, damit sie selbst, wenn sie spter in leitender Stelluug sind, zu neuen Schopfungen angeregt werden und dabei verstndnisvoll vorgehen, sichinsbesondere die Erfahrungen Anderer zu Nutze machen, so dass der Zwech, eine Forderung der Arbeiterwohlfahrt, auch wirklich erreicht wird und nicht immer unntz von Neuem experimentiert wird. Deswegenwird es auch zweckmssig sein da, wo ein soziales Museum oder ein Museum fur Arbeiter- Wohlfahrtseinrichtungen wie z. B. in Mnchen und in Berlin besteht, die Studenten am Schlusse der Vorlesung zu einer Besichtigung einzuladen. Fabriksbesichtigungen mit den Technikern vorzunehmen, balte ich bei gevverbe-hygienischen Vorlesungen nur ausnahmsweise fiir notwendig, z. B. uni ihnen eine vollkommene Entstauist,

Stoffwechsel des

liiiiigsvorrichtung
/ii

HI

demoristiiereri. Im allgemoinen habon die Studenten Hochschulon ziemlich roichlich Gelegenheit, diejenigeii Betrieln, dio sie iiiteressierfii, in undiTon Vorlesungen unU-r Lcitung voli Technikfrn /u Itosiflitigeii und zu wcnig zeit, um hier aurli nodi

an

ilen techiiischen

(lem Gcwerltohygieiiiker folgen zu knneii.


Scliwioriffer iioch als in deii technischt'ii IIM;hschii'ii
ilei-

^'i'.t;iiifi

-i.-li

Unterricht an den Universitaten. Dio Zuhorer


allerf^Tussten

werden naturgeniss
Die
rein

zuin

Teil

Medizinor

sein,
ist

und gonade ihr Interesse fr


leicht.

fine solcho Vorlosuni,' zu wecken,

nicht

medizini-

schen Din^'e sind ihnen, zu oineni grussen Teil wfinigstens, aus klinifchen \'urlesungen goiaufi^^ und soweit sie schoii als Aerzte ttig sind

wohi auch
alter

initunter rein

aus der Praxis


technischen
Seite

bckannt. l'ur den


der

Zusammenhang
sie

mit der

Dinge

besitzen

vielfach

und pliysikalisclie Verstilndnis. Sie zeigen zwar nalurgemss fr die Schilderung einzelner lechnischer Vorgange, die ihnen neu sind, grosses Interesse, aber sie ermiden leicht, SdhaM iluieii ih re V(rlil<lung erschwert, mit vollem Vepstndnis
nicht

das

geniigende

cheniische

zu folgen. Man darf daher vjr Medizinern wuhl die technische Seite gegenber der medizinischen betonen, aber m. E. auch nicht zu stark, deiin die Medizinor sollen zwar auch lernen, wie man gewerbliche Krariklieilen verliuten kann, aber sie sollen vor alien Dingen auch gewerbliche Krankheiten diagnostizieren lernen. Denn nur, wenn unsere Aerzte wirklicli richlige Diagnosei auf dein Gebiete der Gewerbekrankiieiten stellen, wird auch die Statistik der gewerblichen Krankheiten, die ja doch eine der Grundlagen fiir unser ganzes gewerbe-hygienisches Vorgehen bildet und leider zur Zeit noch auf recht schwacben Fiisson steht, auch wirklicli eine bessere werden. Deshalb glaube idi, dass man vor Medizinern cen allgemeinen Pian fiir die Vorlesungen, sowie idi ibn fin- die Vorlesungen in der technischen Hochshuie entwickelt balte, wohI festhalten kann, dass man recht liaufig, Fabrikbosichtigungen mit den Medizinern vornehmen muss, alter dass vor alien Dingen aui'li N'orstellungen von Borufserkrankungen notwendig sind. Nur so wird der Arzt es lernen, diejenigen Leiden, die durch den Beruf bervorgerufen werden, wirklich sicher von anderen Erkrankungen zu
trenncn.
Idi wiirde es nicht iVir zweckmssig halten, oin .Vmbulatorium fr lewerbekrankbeiten eiiizuriditen, wie es Stunmerft'ld vorscblfigt, und dori die \'orlesungen slalttinden zu lassen. Einmal wiirde man nur an ganz grossen Universitiiton, wie Berlin, Wien, Paris, London violleicht das ntige Material an Kranben zusammenbringen, und lann glaube icb aucb nicbt, dass oin oinzolner .\rzt im Stand' isi, auf alien klinischen Gebioten, die hior in Betracht kommenr z. B. Haut =, Nerven = Lungcn =, .Vugenkrankbeiten u. s. w. mit der ntigon Sachkeimtnis die Diagnose zu stellen. Denn es handelt sidi liier dM.'h huHg um recht

schwierige und subtile Diagnosen. Ich glaube vielmehr, dass es riditi ger ist, an einem bestimmten Tag der Woche aus alien klinischen Abtei-

lungen und Ambulatorien diejenigen Falle auszuwhlen und durch den betr. Abteilungsarzt, also nicht durch den Gewerbe-Hygieniker, demonstrieren zu lassen, bei denen Grund zu der Annahme einer gewerblichen Schdigung besteht. Im Anschluss an jenen Fall btte dann der

Gewerbe-Hygieniker das Wort zu ergreifen


des Leidens mit
der
Arbeitsttigkeit

und

den

Zusammenhang
in

des

Betreffenden

technischer

Beziehung zu erlutern und gleichzeitig die Massnahmen zu erortern, durch welche solche Schdigungen vermieden werden knnen. Ich vvurde es fur geniigend halten, wenn die theoretische Vorlesung vor Medizinern sich auf ein bis zwei Wochenstunden beschrnkte, und einmal in der Woche entweder eine Fabrikbesichtigung oder aber eine klinische Demonstration in der Art, wie ich sie eben geschildert habe, stattfnde. Ich muss hinzufgen, dass wir auch in Mnchen noch nicht zu einer solchen, nach meiner Ansicht idealen Organisation des gewerbe-hygienischen Unterrichts
fiir

Mediziner arelangt sind.

Il

Presidente ringrazia l'Oratore e d la parola al

prof. L.

Devoto.

La

Clinica

delle

Malattie

Professionali

degli

Istituti

Clinici di

Milano.

Quando nell'autunno 1902 la Giunta Mussi propose al Consiglio comunale l'istituzione di una Clinica per le Malattie Professionali, ne esponeva la funzione didattico-sociale nei seguenti termini:

Studiare scientificamente
la

fonderne stico
e

le cause delle malatite professionali, difconoscenza clinica tra i medici, ospitare a scopo diagnoi

terapeutico

lavoratori

sospetti,

iniziati

od
lo

innoltrati

nelle

malattie professionali,

controllare

periodicamente
o
ai

stato

di

salute
in

degli operai addetti alle industrie in genere

lavori

insalubri

modo

particolare.
il

Poich
sionali,

pensiero civile e la visione ardita e moderna che promosil

sero e fecero trionfare

concetto di una clinica delle

malattie
e
di

profes-

stanno

per

avere

attuazione

pratica

e
il

la

soluzione

immile

nente, opportuno
zioni
di

tratteggiare a grandi linee

programma
e gfeia

fun-

questo Istituto clinico .dalla cui


esclusi
i

competenza
fa

azione
degli

restano

cosi detti Infortuni sul Lavoro.


delle

La
I '.tituti

Clinica
clinici
di

Malattie

professionali

parte

integrante

perfezionamento;

quindi uno

stabilimento

sui)eriore


che dove
nire
i

ilIJ

li

iro|i<)rsi

un'alta

meta

scientifica: quella

es|iIorare,

di

defi-

fattori iiiorbi^eni collepiti

colle

industrie ,per

arrivare alla
l

loro

atttMiua/.ioiie
lilo

genuove conquiste, la fun/inne scieritifica dell'Istituto si pu dire pndla di un f;rand' osservatorio clinico-scientifico (convenientemente armato di mi'zxi \>(*r
o alla loro eliminazione,

ove sia

p<jssiUile.

poich

il

industriale dell'uomo n-^'islra,

^'iorno per

porno,

vedere e far vedere


.\<''
il

),

dii-etto

a temperare, corre^^ere, prevenire.


risulta

pro<j;i-esso

industi-iale

solo

di

nuovi

prodotti

chinm'i,

di

svariate applica/ioni elettriche ecc., che venj<ono chiamali in soccorso,


di

ma

contatti nuovi,
si

da

andiienti
hi

speciali,

attitudini

ed atteggiamenti

diversi, cui

abituano

classi

lavoratrici,

donde

professionali, alterazioni
si

viscerali, di'foiiiia/iuni oi

nascono infezioni i/anichr die nd Irmpo


tanta ed

potranno mitigare e estinguere.


In

nessun altro campo della

ni'ili;Miia,

si

incontra
ji

eguale
trascen-

oscurila; quali ricerche pi di queste destinate

successi die

dono
nersi

consueti della ricerca scientifica?


clinica delle Malattie pi-ofessionali
scientifico;

La
mente

deve quindi essere

organismo essenzialmente
efficace

come

tale risulter

mantemaggiordi
afletti

sicuramente

fecondo

nella sua
gli

funzione

clinica:

ospitare a scopo diagnostico e a scopo cui-ativo

ammalati
in
vi

da

malattie professionali.

Oggi non

si

contano pi

mestieri

che fxjssono

fpialche

m<xIo

ctimpromettere e minare l'esistenza dei lavoratori che

sono

addetti.

Sono

veleni,

sono pulviscoli, sono germi

leggi fisi<tlogiche ed igieniche che


vidui pi predisposti
clinica, Col

hatterici, sono deviazioni dalle preparano specialmente negli indidi

E a questa altre zone da citt e industriali dei malati professionali paganti fier sottojjorsi ad investigazioni e a cure: da queste entrate straordinarie risulter agevolato l'anun
largo

contingente

niorl>osit.

tempo, converranno per certo da altre

damento finanziario
riate

della

Istituzione,

mentre

si

potr

disporre
delle

di

un
sva-

materiale vario ed interessante,

perch<^

rappresentante

pi

industrie e dei vari mestieri del nostro paese.

L'importanza della funzione didattica


ricchezza di
malati richiameranno
pi
forti

di

(|uesta clinica

appare bene
desiderosi di
i

evidente: risorse scientifiche di laloratoi-io afiatate e applicate al malato,


correnti di medici

forme morbose, di apprenderne mezzi diiignostici e di seguirne le procedure curative. Press< questa Clinicii passeranno pi settimane quanti saranno per aspirare all'uflicio di medico provinciale, ili ufciale sanitario nelle grandi citt e nelle plaghe industriali, di medici^ addetto agli stabilimenti industriali e ai granili servizi pubblici, di medico nei centri operai e di medico ispettore industriale. K quanti di coloro che frequentano
le

imparare

importanti

corsi universitari di perfezioiuimento di Igiene per riportare


il

il

relativo

diploma non sentiranno

bisogno

di

trasferirsi

per alcune

settimane u


Milano per acquistare
un.

414

conferma
di

nuovo

titolo,

nuova

maggiore

esperienza clinica ed igienica

La

missione

di

questa

Clinica

potr appellare delle Consultazioni projessionali.


della Clinica potranno accedere
i

sar integrata col servizio che si A questa sezione

lavoratori, fidenti nella seriet e nell'aclinico

zione

disinteressata

del

personale

addettovi,

per

alcune

delle

seguenti occorrenze:
a) per essere assicurati della rispettiva personale attitudine orga-

nica e della resistenza fisiologica ad una determinata professione,


h) per

avere norme ed istruzioni medico -igieniche a proposito della

professione esercitata,
e) per controlli medici periodici, al fine di arrivare pi facilmente

alla diagnosi

precoce,

iniziale

di

forme professionali o

infettive

che

indirettamente derivano dalla professione stessa,

dj per ottenere, a seconda del caso, attestazioni

di sanit, di atti-

tudini o idoneit a determinate professioni, dichiarazioni

di malattia,

di

convalescenza o di guarigione, sia per esibirle personale governo.

ai superiori ecc.

sia

per

Non

difficile

intravedere la benefica influenza che sar esercitata

da questa sezione a servizio gratuito,


personale numeroso e com.petente,

qualora

essa

possa disporre

di

di locali e di

apparecchi che permetdell'operaio

tano un sollecito

ma

completo e sicuro
la

esame

(apparecchi

per misurare

la

statura,

circonferenza

toracica,
in

per

dinamometria,

ergografia, raggi X, bilancia ecc.). Naturalmente potranno convenire gli Infortunati sul lavoro.

questa Sezione non


Milano,

La
dovr

Clinica delle Malattie Professionali, creata e fondata in


agli

ammalati del Comune, ma, permettendoglielo lo spazio, potr accogliere a pagamento ammalati extraterritoriali. Quante societ di previdenza, di mutuo soccorso, cooperative, industriali, quante pubbliche amministrazioni non preferiranno inviare i
offrire anzitutto ospitalit

loro operai sofferenti per ragione

professionale

questo
il

Istituto,

che,
attivo
alle

affiatato coi progressi della Scienza,

rappresenter
e

centro
in

pi

e pi luminoso delle conquiste diagnostiche


industrie, alle arti ed ai mestieri

curative,

ordine

tende
della

fu grande e nobile la visione che origin la Clinica che atprossimo coronamento, necessario che le stesse idee larghe e moderne presiedano alla costruzione, all'arredamento e alla dotazione
il

Come

clinica

stessa,

lasciandola

ricca

di

spazi

per

futuri

inevitabili

ampliamenti che generosit bili, e mettendola in grado


funzioni
loro

di industriali e filantropi
di attirare

renderanno
attivi,

possi-

a s per

le

diverse ed importanti
e
di

una schiera di giovani assistenti, studiosi Capo sappiano dare alla grande iniziativa

che con

il

Milano

un

alto e

doveroso contributo di idealit e di studi.

l^rof. Celli: Si
inijortaiiti comuiiiciizioiii.

iir>

rallegra coi colleglli llahii e Devoto delle loro assai

sit (leve
fa

(Jome itnifessore d'igiene nelle nostre Univeraggiungere che dal 18'J^ nelle nostn' -nudt- dcL'Ii iiii/'t'ii.-ri ^
allievi di 3" cor>'
di cui

un ojrso d'igiene per gli Maiicii per il 3' corso


fabbriche

ha

parlalo

il

collega

Ilalui.

^iicllu

cio di igiene industriale


ispettori dello

|)ei

nrjedici

che

vurrljotio

divr-ntar- sanitari

Questa lacuna accademica verni in parie colmata a Milanu; in parie perche alla clinica delle malattie del lavoru bisognerebbe aggiungere anche

un corso

di igiene industriale,

il

che non deve essere

dilicile

poter

fjui

instituire, in cosi

vasto ambiente industriale.


is|ettori delle
il

proposito poi di

fabbriche coglie l'occasione di saluricordargli die nei


si

tare al banco della presidenza

comm. Magaldi per

primitivo disegno
di

di

legge sulla ispezione delle fabbriche

|arlava solo
l*

ispezioni tecniche ed economiche.

La (?amera aggiunge anche


di

isp*-

zioiii

igieniche.

Disgraziatamente neirurna cieca affond quel disegno

leg^;-

ora il nostro Congresso non pu non pregare il comm. Magaldi di ricordare al (Joverno che senza un corpo di ispettori tecnici e medici delle fcvMiriche ogni legislazione sanitaria del lavoro lettera vana.
Prof. li(Alt: Spricht ber den Gewerbehygienischen Unlerrichi am eidgenossischen Polytechnickum in Ziirich, der seit Beginn der '90"" lahre

von ihm

ertheilt

wird.

Die Zuhorer sind hauptschlich Chemiker und Mechaniker deren verschiedeiie Interessen im Unterricht berucksichtigt werderi. In der Anwahl
des StotTes
ist

hierauf Bedacht zu iiehnien. Namenllich

wegen der Mecha-

niker verden auch Unfallverhiitungsapparate demonstrirt, welche in der werklialligeii Sammluiig der Anstalt in gr<>sser zalil vorhanden sind.
In BetroH" Meihode verfahrt der Volani ebenso wie prof. Hahn, in der Weise dass es die spezielle Gewerbehygiene in Form von Beispielen
in die

Allgemeint' einflicht.

ist es, dass der Lehrer fur Gewerbehygiene moglichst viele Betriebe aus eigener Anschauung Kennt und in Folge dessen auch die Schwierigkfiten, die sich in der Praxis des Durch-

Absulut nothwendig

fiihrung hygieiiischer lunrichtungen rnlgegenstellen.

Die Unterricht winl durch Mvcursionen wesentlich


Il

untersliit;;!.

Presidente d

la

parola

comm.
ni

V. Afaf/alfii, capo dell' fspettorat<~

generale del

erudite, e

previdcn/a

Ministf^rn di Industria A.

C:

Sulla assicurazione delle malattie del lavoro.


In
Italia

e stala studiala

la

pii'slione

se

alcune

malattie

le

quali

possono ritenersi derivate direttamente dalla condizione o dalla natura del Javoro possano assimilarsi agli infortuni sul lavoro.

416

Difficolt di definire che si debba intendere per infortunio sul lavoro. Quindi difficolt maggiori sorgerebbero per definire caso per caso le malattie cosi dette professionali, sempre, ben inteso, in quanto assimilabili

ad infortuni.

La Commissione nominata dall'nor. Guido Baccelli nel 1901 esamin nel 1908 venne ad alcune conclusioni e nell'occasione in cui si problema; il discuteva alla Camera dei deputati il disegno di legge col quale si modificava
la legge del

marzo 1898

sugli infortuni del lavoro, present al

Ministro

proposte concrete per fare entrare nel quadro degli infortuni sul lavoro

alcune malattie, segnatamente quelle


asfissia.

derivate

da avvelenamento

da

La Commissione parlamentare
di legge,

incaricata di riferire su quel disegno

non accett

la

proposta e
si

d'accordo col
il

ordine del giorno col quale


il

invitava

Ministro present un Governo a risolvere radicalmente

problema

delle malattie degli operai delle industrie


le

mediante l'assicu-

razione obbligatoria per tutte indistintamente


l'operaio, cosi
II

malattie cui va soggetto

come

si

era praticato in Germania ed in Austria.


di

Governo francese ha presentato un disegno


di

legge col quale

si

prescrivono risarcimenti speciali in caso


direttamente dal lavoro.

alcune malattie
la

che derivano

Ma

in quel

paese

mutualit ha cos larga ed


dell'operaio

organica costituzione che

alle

malattie ordinarie

provvede

cura medica gratuita, con la somministrazione -dei medicinali, coi sussidi in denaro per un determinato periodo di tempo nell'anno. In Italia le cose vanno diversamente; le nostre 7000 societ di mutuo soccorso, alle quali sono aggruppate poche centinaia di migliaia

convenientemente con

la

di soci,
lattia;

non giungono a risolvere completamente

il

problema della ma-

quindi la necessit dell'assicurazione obbligatoria.

Stato degli studi sinora compiuti.


Quelli che verranno dalle
serie di disposizioni le quali

conclusioni
i

della

Commissione per una

pongono
(leggere

caposaldi di regole di prevenzione

delle malattie.
il

programma

della

Coiiiinissione).

Quanto
difficile

agli studi

tecnici circa l'onere

dell'assicurazione,

riuscendo

raccogliere gli elementi da una statistica della morbosit nei soci

delle Societ di sulle statistiche

mutuo soccorso, il Ministero ha compiuto uno studio germaniche consegnato in un volume del quale alcuni esemplari sono stati messi a disposizione del Congresso.

della

Non quindi lontano il giorno in cui il Governo, accogliendo il Camera dei deputati, che fu pure espresso dal Senato, possa
le

voto

pre-

sentare un disegno di legge per l'assicurazione obbligatoria per


lattie degli

ma-

operai delle industrie.

Ed

io

sarci lieto se

il

Congresso, discutendo nella seduta


V'it
iti

di

domani
che

l'importanto ar<rumeFito, formulasse un

questo senso.
dovette
tviustalare

La CtmmissMii' mancavano in Italia

nei suoi studi

|rolMiiiiari,

esatte notizie sul

numero
iiiatfT;ili

e sulla frequenza, natura

e durata di <|ucsti' malattie, e sulle rela/iuni

biente degli o|iHci, ("un


di

la

r|ualit:i d<'i

che esse hanno con l'amadoperati e con riu''..di


i

lavorazione.

Consider d'altra
striali

[larU; clic

la

iii\t*rsa

niijH iiiaiiza tlegii


le

ojjUh-i

inmi-

posti

nelle varie

regioni

del

Regno, e

differenze

notevoli nei

metodi di lavorazione e nei progressi tecnici che si nutano fra industrie analoghe esistenti nella stessa regione, non permettevano di generalizzare le conclusioni tratte da un limitato numero di osservazioni.

La Commissione riconobbe
piali
si

perci la necessit di

procedere ad una

diligente inchiesta per conoscere esattamente le condizioni igieniche nelle

esercita

il

lavoro industriale, e

le

malattie pred(minanti in cia-

scuna industria.

questo scopo lormul uno

speciale

questiona

ri'

p<'r

ciascuno dei

seguenti principali gruppi di industrie:

L
"2.

Industrie minerarie e mineralurgiche;


Industrie dei laterizi, delle

ceramiche e

delie vetrerie;

3.
't.

Metallurgia e lavorazione dei metalli;


Industrie chimiche ed affini;

5. 6.
7.

Manifatture dei tabacchi;


Industrie lessili
;

Industrie delle spoglie e dei residui degli animali; Industrie del vestiario ed affini;
Indusli'ie della carta e

8.
'.).

poligrafiche;

10.

Lavori agricoli;
dei trasporti - Servi/i
ili

IL Industrie
I"2.

l'omunicazione ed affini;

Servizi igienici e sanitari.

Ogni (piestionario result composto di due parti: la prima tlelle quali, comprendente una doppia serie di domandi uniformi per tutti, veniva in
certo

modo
la

a costituire

la
tali

parte generale

di

o^mi
la

singolo questionario.

L>a
ciaf':

[rima serie di

domande riguanlava

generalit dell'opifcio,
il

sua denominazione,

l'oggelli dell'industria,

n<.tme della ditta e

le

condizioni igieniche dell'opificio stesso dal punto

di vi'^ta

dell'ubicazione,

del clima,

deU'acqim potabile, della fogiuitura, ecc. Le domand; invece appai-tenenti alla seconda sene riguanlavano essenzialmente il personale occupato richiedendo esse il numero degli operai, il numero delle ore di lavoro tanto diurno che notturno, le mercedi, il nuuero e la durata delle interruzione del lavoro, ecc. Tale [>arte generale si chiudeva poi con una nota con la quale si chiedevano informazioni intorno al tenore generale di vita degli operai

418

che possono
il

fuori dell'opificio, specialmente in riguardo ai diversi fattori


influire sulla loro salute, e cio circa le abitazioni,

vestiario, la pulizia

generale, ecc.

Alla parte generale del questionario faceva poi seguito una speciale comprendente una srie di domande non pi uniformi, ma distinte per

ogni genere

di industria, circa le

malattie che gli operai contraggono a

causa dei

differenti lavori

che compiono.

La Commissione non
cio

si

dissimul

le

gravi

difficolt

di

una simile

indagine qualora fosse stata diretta a raccogliere dati

numerici, a fare

un vero e proprio studio di statistica sulle malattie professionali. compiere simile studio si sarebbero richiesti importanti mezzi finanziari, tempo lunghissimo e sopratutto organi specialmente educati in questo genere di ricerche, mentre il difetto di uno o pi di questi fattori essenziali avrebbe potuto frustrare lo scopo che la Commissione medesima si prefggeva. Perci la deliberata inchiesta doveva avei^e soltanto in parte lo scopo di raccogliere dati di statistica numerica, il vero fine di essa dovendo esser quello di radunare una scorta sufficiente di fatti, di indicazione e, se si vuole, anche di opinioni delle persone competenti intorno all'importanza

ed

cause delle malattie professionali. Questo importante materiale, frutto dell'altrui esperienza, avrebbe poi dovuto servire di guida alla Commissione nella esplicazione della seconda
alle

parte del proprio programma,


l'osservazione diretta dei

cio nelle

ispezioni
gli

agli

opifici,

le

quali

vennero ritenute indispensabili per completare


fatti.

elementi

raccolti

con

Il

compito della inchiesta predetta venne


ufficiali

medici provinciali ed agli


della facolt che

sanitari del

precipuamente affidato ai Regno, poich valendosi


pi completo ed esatto

hanno

di visitare gli stabilimenti industriali e degli altri

mezzi

di cui

dispongono, potevano dare nel

modo

le notizie richieste.

questionari vennero diramati

ai predetti
il

funzionari, in
degli
la

numero

di

circa 21,000,

avendo preso per base


in

numero

stabilimenti

indu-

striali esistenti

ciascuna provincia, soggetti, per


dell'assicurazione.

legge sugli infor-

tuni del lavoro,


ripartiti nel
1.
2.

all'obbligo

Tali

questionari

vennero

modo seguente:
2900 1800 1800 1100 30

Industrie minerarie e minerai urgiche

Industrie dei laterizi, delle ceramiche e delle vetrerie

3.

Metallurgia e lavorazione dei metalli


Industrie chimiche ed affini

4.
5.

Manifatture dei tal)acchi


i}.

'ilo

HOC)

Imliistrif delle spoglie e dei

residui di animali

7.
S.

Industrie tessili
Industrie del vestiari) ed affini Industrie dalla carta e poligraficln

'MOO
OSTK) 10<X)
J.'rK)

0.

10.
il.

Lavori agricoli
Industrie dei
trasporti
ecc.

...

l*)0
:;())')

12. Servizi igienici e sanitari

Dei "21.000 (lueslionari diramali se ne ricevettero, corredali di nuli/ie,


soltanto circa G500 cosi ripartiti:
1.

Industrie minerarie e niineralurgiche


Industrie dei laterizi delle ceramiche e delle
vetrerie

i'.i

2.

600
T

8.
t.

Metallurgia e lavorazione dei metalli


Iiiiluslrie

chimiclie ed affini

........
animali

450
IG

5.
(J.

Manifatture dei tabacchi


Industrie tessili Industrie delle spoglie e dei
residui degli

1650
3.50

7.

X.
[).

Industrie del vestiario ed affini

30) OO
.")()')

Industrio della carta e poligi-atiche

10.
11.
12.

Lavori agricoli
Industrie dei
Servizi
trasporti

ecc

Co

igienici

sanitari

650

Diill'osanie dei 6500 <|uestionari raccolti la Commissione pot rilevare primo luog<) che il l<ro numero, per ogni singolo gruppo di indu.strie, non era in rapporto con l'importanza di ciascnna di esse, sia considerando il numero degli stahilimenti industriali, sin volendo toner conto del
in

numero

degli operai in essi occupati.


altro rilievo

tutte le Prefetture

degno di nota fatto dalla Connnis'^ioiie tu -lie ii>.m avevano spiegato lo stesso zelo nella distribuzione e nella raccolta dei questionari, per cui industrie identiche si vedevano talvolta rappresentate da un minor numero di questionai^ appunto nelle regioni nelle quali esse sono pi diffuse. Venendo poi all'esame del valore intrinseco dei dati raccolti, la Commissione dove" convincersi che (|uesti erano precisi e dettagliati e rappresentavano un materiale di considerevole importanza in quella parte
singoli

Un

dei

questionari
.-iHe

che

si

riferiva
:ii'Ii

.alle

condizioni
i^d

igieniche
<Mii
il

tlegli

stabilimenti;
si

i-Mudi/inni

Tifto

nnerM

a quelle in

Ia\i>ro

compie.
Tutti questi
dilli,

nisienie presi, sdiio tali da rispecchiare Icdclmenlc

molli aspetti del

nostro

esercizio

industriale

relativi

all'igiene, all'ee.w
le

nomia ed
]ier

ai

progressi tecnici, e da rilevare allo studioso tanto

imman-

cabili deficienze,

quanto
le

lodevoli progressi compiuti in


la

molte industrie

iniziativa

spontanea degli industriali, sotto


classi lavoratrici.

spinta della concorrenza

o dellanure verso


Invece
i

420

alla

dati forniti dai questionari furono in generale giudicati insi

sufficientissimi per quanto

riferisce

morbosit ed alla mortalit


le

specifica dei lavoratori.


siti

Non

soltanto

mancano spesso
da molte

risposte ai que-

suddetti,

ma

anche quelle poche

fornite sono espresse sotto

forma

di

notizie generiche o negative o attenuate


potuto

restrizioni, e talora si

anche notare che parecchi stabilimenti analoghi si erano messi per rispondere con una formola unica, evasiva o sibillina^ mentre si trattava appunto di industrie che sono ritenute fra le pi perid'accordo
colose per la salute dei lavoratori.

La causa dell'insuccesso segnalato in questa parte della inchiesta sta evidentemente nella poco attiva collaborazione prestata dai medici prosanitari, funzionari sui quali, per l'ufficio che occupano e per la loro capacit tecnica, la Commissione aveva fatto il maggiore assegnamento. Sembra invece che essi, salvo rarissime eccezioni, ad onta delle ripe-

vinciali e dagli ufficiali

tute sollecitazioni del

Ministero,

si

siano
i

limitati

a distribuire e racco-

gliere

questionari, senza controllare

dati e senza portarvi alcun

con-

tributo personale.

Le

risposte quindi ai questionari

devono considerarsi come l'espressoli industriali e,

sione del

modo

di

vedere e dell'interesse dei

data questa

origine, naturale che esse

siano precise e dettagliate su quegli argo-

sul tecnicismo industriale, e

menti dei quali questi possono andare orgogliosi, cio sulla economia e monche o reticenti sulla morbosit e mortalit degli operai, argomento che poteva gettare una luce sfavorevole sull'esercizio di ogni stabilimento. Ad onta di ci la Commissione, persuasa che il materiale raccolto
rappresenti, e per la quantit dei dati e perch essi
le
si

riferiscono a tutte

industrie italiane

relativamente' alle

documento di altissimo valore condizioni igieniche ed economiche delle industrie meindistintamente,

un

desime, fece voti affinch esso venisse ordinato e pubblicato corredandolo


di quegli schiarimenti

ed osservazioni ritenute opportune per illuminarne


sta

l'importanza.
Il

relativo lavoro

si

eseguendo

dal Ministero

ed

prossimo
lo spoglio

al

termine.
Il

ritardo frapposto fra

il

ricevimento dei 6500 questionari e


oltre
alle
'-i

di

questi, deriva dal fatto che,

numerose domande contenute

questionari medesimi, lo spoglio ed


e per ogni singola industria, e

riporto dei dati,


tetici
i

ma

anche

in

il ri ssunto sono fatti per provincia che il lavoro non consister soltanto nel raggruppamenti di essi ed in giudizi sin-

quali

hanno

richiesto

tempo non breve

e diligenza accurata.

deficienza dei dati raccolti per mezzo dei questionari riguardo morbosit ed alla mortalit specifica dei lavoratori, indusse la Commissione a proclamare l'assoluta necessit di raccogliere, col metodo del
alla

La

^
prcleviiiuoiitii diretto,
iiej^li
i

4-^1

i,,'''!"
i.i..

dati

relativi

-.II"

.f,.-^

stiibiliiiienti
il

pi importanti.
iii'incipio,

In b.ise

questo
ed

dalla

t'Ui

rigoi->3a

<-,nc'r'.HH/.a

<>Uaiil<> i

pu ottenere
clusioni
jii

la

eupia e

la

precisione dei dati necessari


i

|>er

venire a conin

utili

indiscutibili,

singoli

Commissari hanno gi
visite locali
dt.'llc

parte
quali

(uluto, e proi-ederarnio

fra breve,

presso

predetti stale

bilimenti, riservandosi di pubblicare in seguito

monografie
della loro
ittie

rispecchieranno fedelmente
tanza e
sionali.

le

condizioni
dal

di

quei gruppi di
di

industrie

presentano uno speciale interesse


di'lla

punto

vista

che impor-

frequenza con

la

quale possono cagionare mal

profes-

date e nota che

il conini. Magaldi |ter le notizie che ci ha Cassa dell'assicurazione obbligatoria delle malattie ci assicura dinanzi alle questioni cui pu dar luogo la comunicazione di stamani del prof. Monti. Non enti*a in distinzioni fra infezioni professionali ed infortuni sul lavoro, cosa che perde un po' del suo vaNjre dinanzi al una legisilazione cosi completa sul lav"?-.. <'li" vubi fin.. -tir-i^iicnr ./;,.no

DtAt. (nsjtrrliii : Kingi-azia


la

pei'

l'invaliditA
(^uell<

per vecchiaia.
gli
t?l

che

preme

di

notare

si

>

che

dati rai-colli

<'<n

rniciiiH-iia

per mezzo dei

mila questionari,
del

di cui

ne sono

stati ricevuti solo

6500,

hanno un valore
azit)ne
i""

assai relativo, perch ci che pi importa di mettere in

il

metodo

prelevamentr diretto dei dati. Occorre


ilei

si

cominci
di

dall'avere a disposizione gli ispettori

lavi>ro e

che

ci

si

valga

com-

petenti |ier la compilazione di speciali monografie.

Se non
jer

si

incaricano, con larghezza di mezzi, tecnici e medici esperii


industrie con ispezioni e ricerche

rilevai-e lo stalo vei'O delle singole

dirette,

non conosceremo tanto presto tutto quanto interessa l'igiene e la patologia industriale anche ne' suoi rapporti con le questioni di ordine ec(^nomico. Desidera <|uindi che oltre l'assicurazione obbligatoria si raccomandi vivamente l'istituzione dogli organi destinati al particolareggiato
studio e rilievo dello stato delle nostre industrie.

Prof. Monti: Appoggia

il

concetto dell'assicurazitine generale obbli-

gatoria contro
della legge
il

le

malattie e contro l'invalidit: per gli sludi preparatori


rilevato flie

comm. Magaldi ha
del

mancano

dati e do<*umenii
in

che avrebbero dovuto essere


di

forniti lagli

uttieiali
si

sanitari

mancanza

un ispettorato
Ma bene

lavoro, e che

perci

dovuto premiere norma


lavoratori

<lalle

statistiche telesche.

ricordare

che
di

nessuno
mestiere

meglio degli stessi


nelle
inscritte
dei
alle

potrebbe fornire dati


lavoratori.
del
lavi.iro

precisi

sulla

morbilit

singole categorie di

Tocca
il

alle

leghe
di

diverse

Camere
i

compito

raccogliere a

mezzo

propri

medici

dati

42'^

relativi alle malattie degli operai ed ai relativi

questi

l'Ufficio

disegni di

provvedimenti. In base a Lavoro potr farsi un concetto esatto per i futuri legge. Propone che le Camere di lavoro siano invitate a fare
del

tali statistiche.

Dott.

Burruano: Facendo
infortuni,

voti

al

Governo, propone
professionali

di

estendere
solasi

l'assicurazione sul lavoro a tutte le

mente

agli

come

in

non Germania, Svizzera. Come pure


malattie
e

fa

una legge sulla invalidit degli operai di tutte le industrie, L'assenza di una legge che non comprende tutte le malattie professionali, mette in pericolo l'operaio a non essere indennizzato dalla legge
voti per

assicuratrice per la grave difficolt

che esiste nel

sapere

distinguere

malattie professionali da malattie da infortunio.

Prof. Biondi:

Raccomanda che
il

il

voto del Congresso sia orientato


di assicurazione

nel senso di invitare

Governo a concretare un progetto


le malattie,

generale obbligatoria per


Prof. Fo:

siano queste professionali o no.

obbligatorie in Francia

Rammenta che il ha ammesso

relatore sulla
il

legge
le

delle

pensioni

principio che

rendite disponibili

possano

impiegate in opere di previdenza sociale. Questo realmente espresso anche dalla Tiostra legge di pubblica assistenza e di beneficenza, ed da augurarsi che venga confermato nel disegno di legge sulla assicurazione obbligatoria contro le malattie, da cui solo da attendersi la formazione di organismi economici atti a
in parte essere

principio

fu

combattere

la lotta contro la tubercolosi.


:

Comm. Magaldi

spiegazioni intorno alle differenze che corrono

fra assicurazione malattie e assicurazione invalidit. In Francia la questione dell'assicurazione obbligatoria per la vecchiaia stata risoluta col

disegno
al

di

legge approvato gi dalla

Camera

dei deputati ed ora dinanzi


si

Senato, ed in relazione appunto a questo disegno di legge

sono
suffi-

conciliate le

due tendenze: quella dei mutuahsti che reputavano

ciente per la invalidit e vecchiaia, la libera iniziativa della mutualit e


l'altra dei sostenitori dell'assicurazione obbligatoria,

ammettendo

l'obbligo

dell'assicurazione e lasciando libert di

scelta degli

organi assicuratori.

Ma
non

in
si

Francia dove la mutualit provvede convenientemente alla malattia sente il bisogno e non si vuole l'assicurazione obbligatoria per

le malattie.

nel

La lotta in Germania contro la tubercolosi si fatta essenzialmente nome e nello interesse della Cassa di assicurazione per la invalidit.
Dott. Petrini: Ritiene che nella attesa che

sulla assicurazione obbligatoria contro le malattie

modo abbandonare

la

venga promulgata la legge non si debba in alcun primitiva decisione del Congresso che tendeva a

definire la figura giuridica delle infezioni professionali.

ci perch la

questione della invalidit, intimamente connessa dal lato finanziario a

quella della assicurazione obbligatoria coiilro


di di

le

malattie,

f'

un elemento

ritardo delle soluzioni desiderate. Altro elemento di ritard'j l'assenza

un Ispettorato del Lavoro.


Si

decida intanto

la questine delle

infezioni professionali.
il

Si associa al prof.

rurstierr per la
l'

Monti nel caldeggiare compilazione dell- statisiiclie


l'avvertenza
di

concorso delle Leghe di


concorso allo
8Cj|>

riflettenti la morliosit del-

industria, con
di

avvalersi

di (juesio

anche

distinguere nell'inilustria i'elementfj operaio strettamente


e
di

pro-

fessionale dall'elemento paiaprofessionale


morbi^'tMia
Il

approfondire l'influenza

di-i

processi di lavorazione.

Presidente dell'assemblea

senatore M. De Cristoforis

propone

il

si'^ruenle

ORDIM-:
//

DKL (JIORNO:

Cont/rc'ftso csjj/hh' il voto


(/io

dei f/iurno

deliberali dai

che il Gorerno, in rfUcione aijli ordini due rami del Parlamento, presenti un diseffno
l

di

ief/tje

sulla assicurazione contro h' mnlntti''

ijiinlnuiiin-

imund

tlrnli

operai delle industrie.


Il

Congresso approva

l'ordine del iriorno presentato.


ai dott.

Il Presidente d quindi la parola che svoltro la relazione seguente:

Fnincesc(j Pezza di Mortara

=^^ Patolouia delle


Il

risaie.
fondamentale
lato

=
di circi

riso oggigiorno diventato


(

l'alimento

GOO

milioni di uomini:

ovvio da ci indurre l'importanza economica e sociale

della sua coltivazione.

Chiamato a trattarne
i

il

sanitario
il

per quanto
coltivatore,

riguarda

rapporti della cultura speciale col suo artefice,


alle cui

io illustrer

sono
teri

le

rapidamente metodi colturali, forme e la salubrit del lavoro.


i

dipendenze immediate

La

coltivazione del riso in quasi tutti

paesi del

mondo ha

carat-

un campo ci*" per ragioni idrauliche o ignoranza tecnica assoggettato perennemente alla prKluzione di un unico tipo
della risaia stabile, di

cereale.

In Italia invece e nell'isola di


di
di

Giava va pigliando predominio

la

risaia

rotazione o di vicenda, cosi definita dall'alternarsi costante e mettKiico


Coltivazioni asciutte e di coltivazioni umide.

Va

da
i

s"

che

la

risaia di

vicenda, per la libert colturale insita nel terreno,


zionale

oltrech"'

pi ra-

pi pi-opriamente suscettibile di discipline legislative.

Oltreci un'altra distinzione importante potrebbe farsi, sulla base di

quella stessa caratteristica, che inipressioini

si

vivamente

la

fantasia e

il

sentimento e che trasforma smisurate nostre canipagne


placidi e specchianti, la distinzione
a noi pare
ci'-

in artificiali
e,

laghi

in

risaie

umide

in

quello che

un mito,

in asciutte.

42i

molte
risaie

Appartengono a questo secondo

tipo

della riviera del

Nilo, le risaie invernali dell' India, le risaie a secco delle montagne Indiane e Giavanesi ridotte all'uopo in una successione scalare di terrazzamenti.

N meno
igienici la
1 Il

interessante per

le

nostre

ricerche
di

conoscenza dei

differenti

metodi
della

e per certi fenomeni semina. Essi sono tre:


alla volata,

metodo antico

comune

semina a spaglio o

usato quasi esclusivamente in Italia, nell'India e nell'Indocina; 2 Il metodo a vivai o semenzai, diffuso in Spagna, nel Brasile e

pu mente
si

dire in tutto l'oriente. Consiste nel seminare a spaglio molto fittai

e successivamente

grani del riso in un piccolo riparto del campo destinato a risaia, nel trapiantarle a pianticelle nate e cresciute

il

dal vivaio in tutto


linee
;

campo a

ci allestito,

disponendole e ordinandole su

metodo della semina a righe, gi in uso negli Stati Uniti e e timido neUa Valle Padana. L'operazione pu essere fatta a mano oppure meccanicamente per "mezzo di speeiah seminatrici di riso, di cui sono in commercio vari modelli, tutti pi o meno imperfetti. Altro episodio del lavoro di risaia degno di ragguagli la mondatura del riso, anzi la si pu definire l'episodio pi culminante della risaia. Col riso prendono sviluppo e rigolio altre erbe estranee le quali finirebbero, se non fossero estirpate, ad avviluppare cosi strettamente il riso da intristirlo nel suo sviluppo e comprometterne il raccolto. Per la mon3
Il

appena

iniziato

datura, opera minuta e paziente di ricerca di erba per erba


di

addeuna nuova pena mitologica locale, d'opera la mano non basta estesa molto strato. Dove la risaia conviene che sia istituita una forte corr?nte d'emigrazione temporanea,
occorrono falangi
di

immagine

personale

calcolata per

l'

Italia in
si

50 mila persone

circa.
di

La mondatura
simativamente

inizia verso la

met

maggio

e si spinge appros-

10 luglio; la sua intensit graduata sulla varia quantit delle erbe. La risaia presenta allora le seguenti condizioni caratteristiche: altezza dell'acqua da 25 a 30 centimetri, temperatura meridiana 34", 35", contenuto di principi chimici da dissoluzione delle erbe
fino al

svelte e lasciate a decomporre, e talora da estrazione delle sostanze fer-

dopo l'aratura. in tale ambiente viene ad imporre il seguente atteggiamento professionale: incesso per pediluvio, pesca delle erbe per matilizzanti gettatevi

La mondatura

niluvio, corpo flesso inclinato in avanti, testa china,

gambe
ed
il

divaricate in
riso,

6^ posizione, occhi abbassati ed erranti sopra le erbe

coper-

tura del capo con ripiegato


allineate 10 o 12 per alone

fazzoletto
di risaia.

bianco.

Le mondatrici procedono
svellono
le le

Colla destra

erbe, le

consegnano
sare
di

alla sinistra, finch, raccoltone


in

un manipolo, se

fanno passolchi.

mano
il

mano

vengono da ultimo deposte


di

in fascio nei

Tnlora

braccio sinistro poggia

riposo.

Le mondatrici variano

traverso sul ginocchio avanzato quasi per rompere la stanchezza da posi-

ziuni eccessivumeiiie prolun{j;ale

il

l'i"

volte penzoloni
ritte

il

braccio sinistro,

a volti* riunendo le
.

lavorando colla curva del tron*.


le

aUoggiamento, allungando a gambe usandole rjuasi completa sul bacino, a volte


i

alternaido

mani

estirpatrici, a volte de|ioiiendo

manipoli

davanti al
propri e

piede sinistro. Certuni


tipici
Il

degli

atteggiamenli
press*) a

descritti

sono
in

poi

di corti distretti.

metodo

della sar(*liiatura
la

(^

poco identico
<>

tutti

paesi,

ma
di

la

sua importanza e

sua estensione

le^Mla

agli adottati

metodi

semina.

La sua necessit e relativa importanza massima nelle regioni che, come l'Italia, praticano su amplissima scala il metodo di semina a spaglio; minima all'incontro nelle risaie coltivate a vivai e successivi trapianti,
perclit'

la

pianta del riso viene trasportata accestita in pieno sviluppo su


di

un terreno

fi-esco

lavorato

privo

affatto di

erbe. Se

non
si

che

in

questi casi al tipico


tuisce poi quello

fenomeno

igienico nostro della mondatura,

sosti-

non meno impressionante e meno laborioso della Ira-

piantazione acquatica.

Per ultimo
l'altro di

la

semina a righe

manuale o meccanica

si

propone tra
percorso col

rendere pi spedita la mondatura, segnando alla crescita delle


diritte di
la

erbe e all'opera sovesciatrice delle mondarisi linee

mezzo

dei solchetti

interlineali, e

preconizza

altres

trasformazione

radicale in

gran parte

del lavoro

manuale

delle mondarisi in lavoro istru-

nieniale, fornendole di zappette speciali: la

mondatura attuale perderebbe


di

mollo della sua fisionomia diventando essenzialmente meccanica. Sarebbe


se non la fine,
il

rimodernamento

di

una forma antiquata

lavoro, che

^ in stridente contrasto colle c<.>nquiste e coi progressi meccanici di tutte


le

altre lavorazioni.

L'ultima operazione di risaia


Alciuii giorni
possibile.

(^

quella del raccolto.

prima

la

risaia viene scolata e prosciugalii pi

che 6
liro,

Sono

cosi posti a secco terreni limacciosi, brunastri e, con


di esseri acquatici,

una certa quantit


per
<jui

come

girini, pesci,
di

lumache, desti-

nati a perire e decomporsi.


la risaia la

Per questo dato

fatto io

riteni;o

dannosa

proposta fatta dal prof. Terni nell'ultimo ('ongresso .Agrario

tenute, di

promuovere ed estendere
spiccata
voracit

nelle zone malariche la piscicole

tura, perclH"* dotata di

virt

distruttiva

delle larve

anofeline.
I^a

mano

d'opera looale fornisce qui in parte


i

mietitori e le spigt>;

laliici, gli

essiciitori,

trel>biatori,

collettori

o insaccatori

quella fore-

stiera in parte mietitori, essicatori e confezionatori dei pagliai.

i26

Chi dice risaia non pensa alla malaria. Non intendo sviscerare
l'influenza della
risaia

in

estenso la storia dei rapporti dell'una coll'altra, perch la trattazione del-

sopra

le

condizioni

igieniche

della

popolazione

estranea

ai suoi lavori colturali

trova la sua sede pi opportuna e logica


coltivatore

nei domini dell'igiene

generale: qui interessa esclusivamente mettere in


il

luce le influenze pi speciali, contigue e circoscritte, sopra


e
il

lavoratore della risaia.

Su questa via
In uno stesso
afflitte

importante disegnare esattamente l'ambito delle in-

fluenze, la topografia della malaria nelle zone risicole.

Comune

si

dalla malaria: le

une sono
le

osservano localit costantemente pi o meno focolai vivi di febbri intermittenti, per

modo che
malaria,

quasi

tutti gli

abitanti sentono

una volta o due almeno nelpure alla casistica della


sono
rappresantati
dai

l'anno l'attacco febbrile;

altre contribuiscono
I

ma

in

forma sporadica.

focolai vivi

cascinali a fattorie, vere isole malariche,

distribuite

torno al capoluogo del

Comune. Le

sedi

meno

a costellazione incolpite sono i grandi rag-

gruppamenti di case formanti il capoluogo, a cui imprimono una fisionomia differenziale dalle cascine altre esplicazioni del lavoro, l'artigianato e la piccola borghesia locale: sul rapporto di queste due classi colla frammischiata classe agricola si commisura anche la percentuale dei casi malarici. Naturalmente questi non sono assiomi assoluti, sono verit tuttavia valutabili come grano salis. Di conseguenza quanto pi piccoli sono i Comuni, meno artigianato e borghesia si concentrano nei eapiluoghi, tanto pi questi saranno riducibili alla similitudine di un aggregato di fattorie, e tanto minori saranno
le differenze

malariche tra

le

cascine e

detti eapiluoghi.

In realt la statistica discopre 3 a 5 casi di malaria per cento abitanti nell'abitato urbano,

mentre

la circoscrizione

campestre delle cascine

arriva a casistiche di 30 a 70 a 80 per cento.

La

ragione

di

questa diversa manifestazione endemica o comportari-

zione malarica delle cascine e dei eapiluoghi, pu darsi che in parte


sieda nel fatto dell'ubicazione delle prime in
iettoria delle

mezzo

alle risaie e sulla tra-

zanzare evolutesi dalle larve di risaia e dei fossi irrigui, assegno insieme un'alta importanza alla condizione, che fa dei cascinali un ambiente d'elezione e di concentrazione per gli anofeli. Ordinariamente per l'eziologia della malaria ci si contenta di ricercare e stabilire le condizioni locali propizie alla deposizione delle uova

ma

io

degli anofeli e all'evolutiva loro incubazione.

Ma

d'importanza non

meno
e

capitale per la genesi e la diffusione della malaria, lo studio e l'inda-

gine delle condizioni pi favorevoli

alla

ricettazione,

agglomeramento

SVIu[j|M) (lef/Ii
dell'
111

iliSflti

|i<'r(t'tli.

imliclir

;i

1111

C'iiilult'i

llt'i|il('iili

Ila

vita

iin<.

Ora
il

risaputo ciie le stalle


[ter
il

lunnain

['opUinuin (lugli
degli

amliit'iili
arifeli;

por
ed

ricovero diurno,
uuturiu che
le

pabulo e per
le

l'iberiiazion?

pur'

grandi e

piccole fattorie di risaia sono organizzate

il nucleo organico delle fattorie e dei nosti villaggi. L'anofelismo trova pertanto nelle risaie italiane due cjndizioni essen-

totalmente sui criteri dettati dai bisogni della stalla, che d

ziali
il

e inscindibili,

il

nido iiicubatore costituito dalla risaia,

il

ricovero e

jjabulo Costituito dalle grandi stalle delle cascine.

lumeggiare la inalariologia dei cascinali soccjrrono poi altri poche per brevit ricapitoliamo sommariamente. Kssi sono: i" Le stalle, da quel serbatoio che sono, hanno funzione di ripopolare di larve anofeline la risaia, con ordine d'espansione successiva
stulati,

dalle risaie piu vicine alle


2"

|jiii

lontane;
i-isnia

Le larve mancano

in

in

aprile e in

maggio, e compaiono
devastatrice

rare in giugno;
3

La mondauira spiega un a/pMir


Il

pciiuiliaii ice

i-

delle larve;

contenuto larvale delle risaie appai-e manifesto e via via

pr>-

digioso dopo la
5"
Il

monda;

valore

agli effetti della

malaria

della

produzione zan-

zarifera delle risaie diventa apprezzabile in luglio;


6
">

Il

numero

delle

zanzare sciamanti nel primo semestre dell'anno


si

alimentato dai fossati irrigui e loro equivalenti;


7

Le zanzare campestri
le

possono considerare
le

immuni da

infe-

zione malarica, e innocue


considerarsi insidiose
S" L'es[il<jsione

perci

loro

punture; sono

all'incontro

da

punture delle zanzare stabulari o domestiche; annuale delle recidive e delle primitive inizia nelin

lalta

Italia

decisamente

luglio;

9"

La malaria in risaia 10" K leggenda ed errore

insidia domestica o stabulare,


il

credere che
la

il

fatto

materiale del lavorare in risaia:

si prenda la malaria per malaria morbilit da resi-

denza.
a

In analogia a

tali

posliilali,

le

persone

addette
in

alla

risii'ultura

si

possono

per

lo

studio della malaria

onlinare

due grandi

classi:

I.

Lucuratori
risaia,

itidiijcni

uvcvntizi,

che prendono jHirte

cio ai

larort di

ma
di

che hanno domicilio iterale nel yrosso del Comune. L'eventuale


costoro non riveste
i

malaria

caratteri di affezzione professionale,

ma

Soltanto di

endemica

lix*aK>,

e rientra nel

dominio dell'igiene generale.

Il

contegno sanitario

di

costoro

deve essere
di

profilattico, se
afflitto

il

loro

ricovero notturno appartiene a un capoluogo


laria nel rapporto

comune

da ma-

caso per caso se

il

da 11 a 80 per cento abitanti, semplicemente curativo per cento della malaria minore.

II.

il cui doniicilio permanente o temporaneo nella fattoria una condizione tassativa del patto di lavoro. In questo caso la malaria per ragioni del soggiorno nel focolaio pi vivo della stessa da considerarsi legata al contratto di lavoro e perci chiaramente professionale. La classe comprende due importanti ordini di lavoratori:

Lavoratori,

costituisce

A) Lavoratori a domicilio permanente


Quando,
fiore, tuttavia

nelle fattorie.
la
le

ai

tempi della
trapianto

grande Roma,

coltura

estensiva

era in

necessitava la dislocazione per


delle colonie

campagne immense come

a duplice fisionomia: militare e come nelle zone risicole, per ragioni logistiche e agrarie, per economia di conduzione, si sono imposte quelle immagini ridotte delle antiche colonie, che diconsi cascine e i cui abitanti portano tuttora il nome di coloni. Questi sono gli autenProvincie, e
civile.
il

Ora che

la coltura divenuta intensiva,

tici

risaioli,

risaioli

propriamente

detti,

perch tutto l'anno vivono della

per la risaia e nella risaia, seguendone coi loro lavori tutte le vicende colturali. I.e loro mansioni di vaccari, bifolchi, cavallanti, mazrisaia,
zolai, porcari

dispongono

tutte di mille

momenti

diurni e notturni di con-

vivenza, nell'ambiente per eccellenza anofelico delle stalle, col bestiame,

momenti che sono


Si

altrettante probabilit di infettarsi di


gli anofeli

malaria, conta-

giando rispettivamente
era da taluni

e gli altri

membri

della famiglia.
gli

sostenuto

che la stalla esercita, accentrando


benefica

anofeli, anzich un'insidia, un'azione rispetto agli abitati prossimi.


il

diversiva
si

di

sfollamento

Ma come

rettamente

focolaio di probabilit infettive sia anzi

un mezzo

di

pu sostenere che risanamento delle

vicinanze?

Anche
cento
di

la statistica

se qualche insegnamento
lesi,

o meglio sconforta la mia


professioni.
I

provando che mortalit per malaria almeno doppio


i

gli stallieri

conforta pu dare danno un per

di quello offerto dalle altre

coloni sono

principali tra gli esposti alla mortalit malarica, ol-

trech per professione, per ragioni di soggiorno nelle stagioni pi malariche; e coinvolgono
tutti gli altri

nell'accentuata loro
della famiglia.

esposizione

mestierale

anche
luglio e

membri
si

La

fioritura delle febbri

intermittenti

scoppia

ai

primi

di

progredendo

intensifica in settembre e in ottobre.

429

Le felthri hanno oaraltore mite, dotnaliili colle ordinnrie cure. Sono una rara evenliialitA le [oi-inriiise. Lo rni'^iire prnfilatiiclie indicai* per coloni sono:
i

1"
/iipiio

Iiithianciitiirn

j)/'riodica

<h:lle

cane

coloniche, perch

la condi-

dei Soffitti e dolio

paroli
de^'li

annorite
anofeli.
si
Il

favorisce quella
soffino a volta

tanto Collima coi costumi

penombra che A preferibile a

quello a tavolato di legno, percln^


'2

prestai

una puli/ia pi accurata;


pi-aticata

Disittfczionc anofelicd pt'riofJija delle stansc colie affumicature;

W" I)isin/f':io/ie

a/mloifa

delle

ntalle,

almeno

ilue volte

all'anno, con proposilo distruttivo, in


4" .Nelle fattorie
'

novembre
\i\

e in

primavera;
clu'micu. .Natule

indicazi<jno assoluta

profiln.'i.ti

ralmente l'intervento della proiezione meccanica

modifica

condizioni

sanitario della localil e sostituisee all'indicazione della profilassi chimica^

quella pi semplice della cura metodica dei sinf^oli casi.


preferibile la profilassi chimica o quella meccanica.' Sono entrambe buonissimo; se nonch la meccanica incontra fincli^ pratica non comune e .generale alcune difficolnl ncf^li annui e frel'I

la

<'

quenti traslochi delle famiglie coloniche, per cui occorre ogni


tere |tarzialnianle
la

anno

ripe-

bonifica chimica dei recidivi nuovi arrivati.


avei'O
il

La meccanica drvrebbe
cessare coll'ottobro.

su<i |ii-ini*ipio ai

primi

di

iriuirno e

La clinica dovrebbe cominciare il 1" luglio e |roseguire lino al novembre. " Per avviare e assicurare un'adozione sicura della profilassi chimica, trattandosi di superare un problema non solo igienico ma sopratutlo educativo e morale, occorre che nella grande lotta antimalarica il medico non rimanga isolato, che lo sussidino l'adesione e l'assistenza dei
L5
condiktlori di

poderi, C(.stituenti

ti"a

loro

lef/he

o fasci col fine di inse-

gnare,

di

regolare, sorvegliare la pratica metodica delle


rispettivo cascinale,

norme

ptv>filat-

liche tra lo famiglio coloniche del


e comiKlitil

che viene
atto di

lor.)

con queirautorit dall'essere a capo doira/ionda o da una diuturna


si

locale

connivenza

coi loro stessi lavoratori.

L un
ile

apparente filantropia che


ai

chieile agli agricoltori

potrebbe chiedei-si

lavoratori pi evoluti

e che dojM lutto si

risolve nel loro interesse,

conservando

il

personale sano, schiudendo una

via pi tranquilla, pi
ilelle

modoi-iii* colonie nostre.


la

d'onore per

allo sviluppo sociale, economico agrario Le leghe antimalariche saranno un tiudo classe agricola, che avrA sapulo sfondare l'antica diflfi-

salubre

don/.a, la vecchia accu.sa usuraia,

del propriit bestiame

che a loro interessi m<ilto pi la salute che quella dei propri cicloni. \ un rinnKlernare la
si

funzione del conduttore di fondi, rimetterla sulla via su cui giA


i

sono

mossi molti industriali, col curare e favorire piv>pr operai, considerandoli e riconoscendo loro dignit di collalMiratori. Le leghe infine hanno

un piogiamma nudrito

d'idealitA,

ma

ilestituito di

ulo|)le,

un programma


l'epica fatidica lotta a favore del

430

purch
il

pratico, positivo, tecnico, efficacemente radicale contro la malaria,

siano cpmpagni la fede, la volont ferma,

rinnovato patriottismo per


dei

risanamento del lavoro della gleba.


sanitaria
lavoratori
cascinieri
si

complemento

della

tutela

potrebbero qui svolgere ampiamente opportune considerazioni, tangenti

per coll'igiene generale, sulle abitazioni loro assegnate dal patto colonico
e perci faciente parte
il

delle

condizioni del lavoro.


il

Io

non ripeter qui


di

solito

ritornello

di

lagnanze sopra
solcati

diroccamento
rivoli e
di

tanti

sedicenti

abitati,

sopra

cortili

qua

e l di

stagni di liquame

fetente, dei pozzi sgretolati e pescanti

Io manifester soltanto

il

a 2 o 3 metri dal suolo. mio sdegno per alcuni cascinali

eretti

da

un capriccio balordo e avaro in terreni vallivi in confronto di prossimi rilevati; e ci in grazia di una libert igienico-edilizia, che non dovrebbe
assolutamente essere, trattandosi
di veri e

propri locali di lavoro, annessi

a quello smisurato laboratorio che

la

campagna.

B) Persone a domicilio temporaneo: riguardano due importanti sottogruppi


:

I.

Lavoratori della

monda.

questo un capitolo, sul quale a

a troppi parso di essere competentissimi. Si ^ scritto che i mondatori o meglio per la prevalenza assoluta dell'elemento femmile mondatrici sono assillate dalle febbri. In base alle mie ricerche nile coscienziose di cui ho gi reso pubblico conto posso assicurare e affermolti,

mare che ci Anche i

inesatto,

n corrispondente alla verit.


di

vari
si

progetti

protezione legislativa
in

igienica

compilati

un fatto ormai acquisito. genuina constatata che le febbri malariche la realt e sono Orbene piuttosto rare tra i mondarisi immigrati, i quali pure per molte ragioni parrebbero un terreno vergine dotato di marcata sensibilit alla malaria; e sono rare tanto se investigate sul campo del lavoro, quanto se consull'argomento
e

preoccupano delle febbri

parola

come

di

comune

teggiate dopo

il

rimpatrio.
del

Le ragioni
1

fenomeno
assoluta

in contrasto stridente

con certe previsioni

o diffidenze teoretiche sono:

La
;

quasi
il

mancanza

di febbri

anche recidive nei lavo-

ratori locali,

che equivale a dire mancanza delle sorgenti d'infezione


anofeli e

degli anofeli
2

L'assenza o rarit degli

a fortiori

di

anofeli infetti
di

durante un tratto non brve dall'esordio delle operazioni


ritardo

il

monda;

il

per l'ostacolato ambiente

tempo

nella moltiplicazione delle nuove generazioni anonon breve che sappiamo intercedere tra l'infezione eventuale dell'anofele perfetto e l'acquisto dell'attitudine ad infettare.
dalle risaie
feline;

larvale costituito in quel

turno di

periodo


Le indicazioni sanitarie
I.

\M

utile,

di

conseguenza sono:

Sostituzione alla profilassi Jiimira,

ma

non

indis<'.i

della cura
fobliri,

nvlodim caso per caso; niisiira liiiistificata dalla cumulo di fatiche richieste dalla sperequazione tra
il il

le

dalla pratica

regolare della cura preventiva e


dalla
ft'Mire;

heneticio dei pochissimi

preservahili
di

dalla

convenienza

affatto

speciale

al

lavoro,

evitare

influenze medicamentose non strettamente

necessarie ^uH'organismo di

individui disposti dagli atteggiamenti professionali

ed esposizione
II.

al

sole
di

flessione del tronco

a turbe cefaliche.

Adozione

dormitori protriti meccanicaiuente. Sostituisce splenpersonale.

dulaiiiente ed efificaceuKMite la cui-a preventiva

La

pnjfilassi

meccanica trattamento
eccessivo
di

dormitorio
Tielle

non impone disturbi e sfoggio vigilanza anche per l'ambito ristretto e addossato di un che si mantiene estraneo all'organismo, e che fav'jrisce
collettivo,

che

ore destinate

al riposfj

quella quiete tanto utile alla riparazione delle


il

forze e insidiata gi dalle sempli<M punture delle zanzare verso

peri<>l"'

mediano della monda. bt ho test"* illustrato due modelli


in Lomellina dai

di dormitori,

proprietari signori

espressamente costrutti barone Casana e S. E. il generale

Ricolti. Essi eliminano il massimo possibile degli inc<)nvenienti e se non raggiungono l'ideale di concedere ad ogni individuo un lettino o una branda rappresentano tuttavia un progresso molto avanzato, che assegna loro una fisionomia civile molto dissimile dalle altre forme ordinarie

di

ricovero.

Dormitori

cosi

fatti

neutralizzano direttamente
le

le

ragioni,

per cui

al>biamo qui dovuto estrarre


migrati dalla sorte
mondati-ici locali

probabilit malariche dei


tutte
le

mondarisi imdi

comune

di

altre e

pur numerose falangi

quelle ragioni che conferiscono all'eventuale malaria

dei primi le caratteristiche di malattia professionale

dall'obbligatoria e eolleltiva

lavoro

dimora notturmi

indissolubile

determinata e definita
del patto di

nell'ambito impuro, anofelico e indifeso della fattoria.


i

Di passata sintetizzo in fretta requisiti di un dormitorio comodo ed economico: sufficiente cubatura; pavimenti in cotto, asciutti, rilevati, ad angoli arrotondati; apertui'C numerose od ampie protette con telai fissi di rete metallica, dei (juali solo alcuno munito di sportello mobile; bussole reticolari agli usci; distribuzione di camerate distinte per uomini e per donne; installazione nel medesimo fabbricato di locali appositi |er cucina
e per

infermeria pure protetta;

disinfezione

periodica dei domatori al

cambio
Col

della paglia; giacigli rimutabili igni settinnina e divisi ed ordinati

liezzo di speciali
II.

tramezzi

di

legno.

Lavoratori del raccolto.


lavori del

sione dei

raccolto

Anclie per gli immigrali nell'occaimmigra/ione che ha luogo sul finire di

agosto e

si

protrae variamente fino a tutto settenibre e a parte di ottobre


di febbre

432

e ascende alla cifra di circa 15 mila operai

le probabilit di
si

contagiarsi

malarica sono minori


si

di

quello che

riteneva o faceva temere:

su per gi

aggirano intorno

all'

zero secondo localit e annate.

8 %> pro cento variabile e riducibile a Non ho nell' enunciazione del pr cento

delle recidive, perch a noi importa pi che tutto per ora indagare l'influenza che il lavoro dispiega, come causa occase non nell'infettare primitivamente, nel provocare

tenuto conto differenziale delle primitive e

sionale

l'esplosione delle recidive.


il

Sotto
dediti

titolo

unico di lavoratori del raccolto

si

sommano

operai

a occupazioni differenti per forma e per tempi e cio: mietitori,

trebbiatori, essiccatori.
I

tempi

ci

che a noi pi interessa


i i

li

dividono in due categorie:

lavoratori diurni che sono

mietitori e gli essiccatori, lavoratori in parte


trebbiatori.
le

diurni e in parte notturni:

Quanto alla tutela sanitaria, emergono 1 Adozione dei dormitori protetti,


pronta cura antimalarica caso per caso;
2
es.

seguenti indicazioni:
relativo

col

corollario

della

Aggiunta

meno

di

trattamento profilattico leggiero

per

un

talloide di chinino di stato pr die

dei

lavoratori notturni addetti

alle trebbiatrici installate sotto tetto,

del cascinale
il

non siano o siano

in
i

a secondo che le famiglie coloniche qualche modo profilassate. E superfluo


notturni
allo

medesimo trattamento per

lavoratori

scoperto,

per
i

l'ostilit

spiegata dalla stessa frescura della notte, all'aperto, contro

costumi degli anofeli.

Come

s' visto, la

malaria dunque rappresenta per

tutte le esaminate-

categorie di lavoratori un'accidentalit professionale da residenza.

Ma
si

oltre alla

stessa, negli

immigrati e acquartierati nei cascinali,

svolge tutta un'altra serie di inconvenienti igienici in rapporto colla


del

delle

pessima organizzazione compagnie.

reclutamento nonch del bivacco collettivo

Dopo

tante descrizioni rese di pubblico dominio, bene condensare,


i

sfiorando schematicamente
avvertire che in

malanni,

le

cause specifiche,

rimedi. Inutile

massima

gli

inconvenienti sono comuni alle assoldate

collettivit tanto delle mondatrici che dei lavoratori del raccolto, col divario che i fenomeni sono molto pi salienti e cospicui presso le mondatrici,. in ragione del loro numero imponente.

Inconvenienti igienici:
1.

2.
3.

Febbri reumatiche; Disturbi gastro-enterici;


Malattie infettive.


Il

i:r5

--

valore fffettivo dogli inconvenienti


i

pochi e rarniiiente gravi


ii

casi delle

parte a tutte

lo

dense e

|iiTcliO costanti
fli.sciplinalili

ogni anno e in

il seguente: sono voramenU> une e degli altri, comuni del resto promiscue comunit: li riferiam<^t tuttavia, ogni cumpagtiia, e perdio da cause accertale,

e correggilili.
delle
reltlri

Causa prevalente
sc(tpici

reunialicli.

-..(,.

ricoveri

nolluiia
igro-

d'esposizione quasi completa ai turltamenti


del clima,

meteorici e agli

stati

come

fienili.
fatti

Principali cause dei

gastro-enterici soni lo sfruttamento alimenltr>

tare dei capi, la composizione nutritiva delle vivande e la


cucinazioiie,
riposi
la
i

imperfetta

deficienza di Imoiia acqua potahile, l'eccessiva hrevit dei

dopo

pasti durante la

monda.
con persone affette
di

Causji delle malattie infettive la coaliitazione promiscua su un lettime

unico e sfiuisitiiinente

inficialtile,

forme contagiose.

Kimedi
1."

|irovvideiize ai
f/in

mali deploi"ali
;

sai-elileri:

domi {tori

rfescritli

2."

Sostituziotie

agli

attuali

metodi

di

reclutamento, di

speciali

'i^ci di collocanif'iiio

un primo saggio istituito per cura e iniziativa della benemerita societ T'nmnitaria di Milano a cui giusto che di qui pai'ta una parohi di plauso e di incrraggiamenlo. Forse tali
dei (piali

correnti d'emigrazioni e immigrazioni temporanee potreMiero essere riordinate, incanalate, senza

l'opera

e senza bisogno di

creai-e
uffici

prezioso degli stessi


Gli operai dei

esosa e speculatrice dell'intermediario nuovi enti o ordigni burocratici, col tramite comunali.
s'iscrivono a formare le squadre
le

Comuni d'emigrazione

presso

il

rispettivo ufficio municipale,

che cimunica
iscrivono

notizie statistiche

delle offerte del lavoro al bollettino della Prefettura locale.


gli

.Analogamente
richieste di

agricoltori del

Comune d'immigrazione
d'opera ai

le

loro

mano

d'opera. Collo scambio delle notizie

statistiche dell'offerta e della


interessati,

richiesta della

mano
le

Comuni

contatto diretto
l'agricoltore per
i

due

parti contraenti, rappresentate

vengono messe a per una parte dal

l'alli'a

da una commissione
i

Hell:i

-mu.kIt-.i

imnilc m

.lir.>

benefici a cui s'infornorebbero


3." .\ttivazione dello spii-ito

contratti.

eoo/wniiiro drile

juadrc per quanto

concerne
i-izzare
le

le

pi-ovvisle, li

cucina, in una parola l'alimentazione.

Al qual
di

|)roposito (pii in (pieslo

Congresso s'O jiffermata l'opportum'ta norme per una scella pi a|ipropriafa degli alimenti
ci
si

voli^a-

popc>lari:

ebbene, qui
Col

offre

subilo
di

modo

una

piccola
il

affermazione pratica.
cui desc> la carne''

persuadere

la

massi

questi mondarisi, per

un reujoto mito, a voler introdurre nella propria alimentazione la carne saporita delle rane, che sono un'abbondante e succosa res nultiu.s delle risaie e la cui pesca f* sempre facile e sicura; 4." \'ii/ilun:n igienica sui dormitori r sul ritto affidata con speciale
incarico agli ufficiali sanitari;

434
5."
'

Aumento

delle ore di riposo dopo

pasti;

6."

Esclusione, dal lavoro e sopratutto dal


ihjetii.

reclutamento forestiero,

degli individui

Possiamo ora sceverare nettamente le affezioni proprie dei momenti che formano il meccanismo completo dei lavori di monda
raccolto,
all'

vari e di
di la

infuori dei riflessi

convivenza

collettiva.

morbosi delle condizioni di residenza e Io credo poter riordinare e schematizzare tutta

patologia del lavoro in risaia nei seguenti gruppi:


^4) Alterazioni

ciale della

mondatura, che

cutanee proprie a quel momento meccanico spe rappresentato dal pediluvio o maniluvio
gli

professionali.

Comprendono

eritemi solari e dei primi giorni sulle

parti denudate; le sfaldature maceratorie; le ragadi interdigitali prodotte


dall'urto della

commessura

interdigitale contro gli steli delle erbe o del riso,

ragione per cui

ai piedi si localizzano
il

indifferentemente a destra o a sinistra,

elettivamente tra l'alluce e

2 dito,

che sono

la

porzione pi avanzante

del piede durante l'incesso delle mondatrici;

e alle

mani

si

localizza di
al

preferenza a destra tra


iiicum crusgalli,
le radici e
coli'

il

medio

e l'anulare,

prevalenza legata

modo

speciale di afferrare le pianticelle molto resistenti di giavone o dei paindice e col

medio piegati ad uncino, affondante verso

divaricate dal gruppo delle altre 2 dita (anulare e mignolo).

Alle alterazioni cutanee appartengono ancora le scalfitture irrogate


dalle

seghettature delle foglie del riso, a mondatura gi progredita, a


riso isolate e arrobustite. Tratto in fine
i

pianticelle del

classici eritemi

specifici circoscritti,

eritematoso

a placche, a colorito vivo e uniforme a


di

le cui caratteristiche cliniche

sono l'aspetto

volte,

a volte composto di
dita,

una moltitudine
le

roseole

confluenti
al

il

prurito intenso e urente, la

sede variabile dalla

gamba

dorso del piede fino alle radici delle


di lato,

dimensioni tra 10 cm. per 5

solitarie per arto e simmetriche;

soggette alle variet flictenulare ed edematosa. Esplodono dopo circa 20


giorni di lavoro.
la

Cause probabili: la temperatura un po' elevata dell'acqua, sua costituzione chimica, l'infrequente e tardo suo ricambio, la durata
l'attrito

dell'immersione, la predisposizione individuale,


delicate contro la

continuato di cuti

massa vegetale

liquida e fangosa.

B) Paterecci propri
delle erbe

a quell'altro

momento

della presa e svellitura

oppure

all'altro dell'incedere nell'acqua intorbidata dall'opera-

zione, tra pianticelle molto fitte e tenaci. E un'affezione secondaria a piccole ferite o abrasioni gi riassunte, nel capitoletto precedente, ma colla sua frequenza riveste le caratteristiche d'un'entit a s, degna d'un rilievo a parte. Lo scopo della mondatrice quello di sradicai-e le erbe; in tale operazione si devono a volte vincere tenaci resistenze. Ora


il

4:

sono
suscettibili
di scorticarsi

seconda dello sforzo


CDiiiuiique ledersi.

le

pun; dello dita

<

Da

ci e dal ^i. detto la serie di affezioni

profes-

Sede prediletta le dita della mano destra, e tra le dita, il medio; qualche rara volta interessa le dita della [Uiiuo sinistra per mancinismo della mondatrice o per vecchia usanza pp^fessionale, ora in decadenza, di usare nella sovesciatura alternativamente l'ima e l'altra mano.
Cj Lesioni oculari
proprie erbe
al

sionali elio io desi<^iio per giradito dfi iiioiidaiisi.

corpo

per la ricerca

delle

momento di attcgKiata al momento esteriore


della

flessione del
di

massimo
in
i

riflesso solare;

oppure proprio
di

all'esercizio

visione

in

mezzo e
in
tutti

vicinanza a materiale ricco


sensi dui-ante
il

pulviscolo e di semi

proiettali

i-accoltu,

ressiccazione e la

ventilazione sull'aia.

Le

le-

sioni oculari consistcjno in congiuntiviti acute o riacutizzate e


in

aggravate
riso

lesioni corneali proilotte dalle punte dei

.giunchi, delle erbe, del

ed in corpi estranei nel sacco congiuntivale.

Accasello insieme con quest'ultima


le

stesse cause

la lesione rappresentata da corpi estranei nel condotto anditivo.

|mm

/^^ Influenze varie perturbatrici


in

determinate dall'esposizione
di

al -"ir:

una condizione

di

lavoro che

impone lentezza
in

movimenti e
e
di

s|)ola
si

stamenti della jtersona, dal vapore caldo

cui

si

muove

respira

mondatrice, e infine dalla p<sizione del corpo. Tali influenze

rado

sommano
lizzate;
si

si

condensano a dare origine a forme patologiche individuacefalea, in sonnolenza,

iiiaiiilestano tuttavia accideiitaliiienle in

in disturbi digestivi, in disturbi

o sospensioni temporanee delle funzioni

fisiologiche utero-ovariche. Forse nella produzione dell'amenorrea gioca

sua pai-te l'elemento nervoso: sapendo noi gi delle amenorree per camltiamento di clima, ili amenorree professionali, possiamo anche qui ammettere un analogo combinato meccanismo per cambiamento di mela

stiere e di |)aese.

strano che n
casi

io

n molti
tra
le

altri c<jlleghi

interpellati

abbiano
infine,

osservalo

d'insolazione

mondatrici.

Si

verificano,

dopo la monda, differenze di peso, la maggior parte delle volte in meno; di pochi il peso resta costante. Le variazioni in meno oscillano esponente dell'influenza del tra eltogranimi e tre chili, e in esse sta lavoro di mondatura. Quali le misure dirette ad ovviare il descritto online ii iti<>rl'ihl<i.'
1'

Io [)ropongo le seguenti:
1."

modificazioni alla tecnica culturale. Per quelle che riguai-dano


in

la

diminuzione della vegetazione estranea

risaia ne lasciamo lo studio


di

()iire

cosi indirettamente collegato alla sorte del lavoro

monda,

agli

agronomi. .Noi possiamo (jUi fare assegnamento su alcune innivazioni che sono acquisite e he mostrano gi per (juanto ancora imperfoiie

la

penetrabilit
la

>ro

nella pratica. Esse

nmtare

tisonomia

preseutanea

della

tendono a rifonnare e quasi mondatura. L'una abolisce


addirittura
il

i36
la

condizione
caratteristica e

mezzo
riso,

liquido,

che

deplo-

rala dell'operazione, suggerendo,

come

possibile e per nulla lesivo dello

sviluppo

del
la

la

mondatura a

risaia

prosciugata. L'altra
riso,

propu-

gnando
datrice

semina

e distribuzione

a righe del

predispone alla

mon-

un lavoro manuale, pi rapido e ordinato, con incesso regolare nei solchi interlineari; di pi conduce diritto alla mondatura meccanica colla speciale zappetta. Evidentemente l'operazione ridotta da manuale
pura, com' oggi, a mista mano-istrumentale, accorcia
la probabilit di lesioni,
i

tempi e dirada

delle erbe e

del riso,

che ora sono imputabili all'irregolare distribuzione la quale obbliga la mondatrice a un'azione disorinteressanti

dinata, farraginosa, incespicante, tortuosa di corpo, d'incesso, di manualit,


di

ottica,

causa precipua dei pi frequenti e


i

traumatismi,

quali sono le lesioni corneali,


2.

giraditi, le ragadi, le scalfitture;

applicazioni di gambali di tela cotonata agli arti inferiori delle


i gambali scendendo dal ginocchio ai malleoli devono promediante ampia lingua di tela, fissata con oppurtuni legacci

mondatrici:
tendersi,

sul dorso del piede fin presso le radici delle dita:


3.

sistemazione dell'orario. Io

ne abbozzo

tre

lineamenti prin-

cipali

1.

riposo settimanale di un intero giorno;

2."

assegnazione di
di circa 3

un'ora per
il

la colazione ai

mondarisi;
la

e di

una pausa

ore per

pasto
cui

del

mez

ogiorno: l'orario
pi

resta

cosi bipartito in 2 grandi

fasi, di

l'antimeridiana,

lunga,

buona pausa secondaria. La lunga pausa del mezzogiorno serve a ristorare la mondatrice della stanchezza da fatica e posizione anomala, a completare il periodo pi delicato della digestione e a svuotare in gran parte lo stomaco, funzioni attardate e rese penose dall'atteggiamento flesso di mondatura; serve infine a sottrarre le moninterrotta con
datrici all'operazione nelle ore pi canicolari e opprimenti, rappresentate

nei

giorni soleggiati

appunto dal

periodo

pomeridiano
cose

intercalare

tra le 12 e le 15;
3."

limitazione

dell'orario.

Sarebbe

dire

troppo

note

il

ricordare con quanto calore e irruenza pugnace la questione fu dibattuta,

ed

il

ricordare

le

ragioni di svariata natura aifasciate in conflitto intorno

ai limiti dell'orario. Si

anche la pregiudiziale della mi affranco subito dal manipolo di costoro, perch ritengo la loro dottrina pericolosissima e come un impulso e una sanzione a regredire verso orari inumani, ormai calati nella storia,
posta sul tappeto

massima

libert d'orario: io

orari di 13 ore.

viceversa tra

limitatori

si

giuocata

per

man-

canza assoluta

di criteri

rigorosamente

scientifici e definienti
le

al rialzo

e al ribasso, sbizzarrendosi ciascuno a fissare in cifra e opinioni soggettive. Anzi di passata


io

proprie simpatie

aggiungo una considerazione mia personale a quanto voi avete gi delilterato: io crederei opportuno proporre che sia inserito all'oi-dine del giorno d'un prossimo Congresso


la trattazione
inaliit'i,

4:{7

di

a (undo

ilei

li-ma:

orari

lavon)

per fornire
a cui
dei voi
beneli<*i

materiali

molteplici e vagliati a quella


IS'ella

conferenza,
della

avete

gi
nella

auspicato.

fattispecie

criteri

limitazione

dell'orario

moiulatura

ci

d'V(iio

venire

dalla

considerazione
stesso,

delle misuro di rettificazione in precedenza indicate

sanitari

del fatto,
il

che

la

mondatura contiene

il

rimedio a s

il

calmiere,

correttore pi

polente delle proprie attitudini

morbif^ene, nella bn-ve durata dell'occui

pazione confinata sempre tra


zione di cose, per cui
applicabile e pur non
la

IJQe 50

f^iorn

e della peculiare
cosi

condi-

disciplina
nelle

legale
altre

dell'orario,

facilmente

applicala

industrie,

trova

un grave
che anche

e naturale ostacolo nell'indisciplina meteorica del tempo, che sovrasta ed

urge su Ogni
tante speranze
i

operazione
di

agraiia, che

l'investe

di

molo

febbrile,

perverte e sovverte tante norme, tante

previsioni e , diciam<
fisso.

lavoro agricolo a periodo

Nell'attesa

che

si;ino

determinati criteri definienti degli orari di lavoro e gli orari normali, ritengo di non poter emettere in proposito che un giudizio generale,

approssimativo sulla riduzi >ne dell'orario


la

mondatura, dicendo che d'orario e cne tale massimo debba essere sufticienteniente ampio, |>er dare agio nell'interruzione, per mal tempo, dei lavori, di poterli parimenti cjmpletare con suppbMiiento d'orario. Nei confini dell'oi-ario massimo spetta alle organella

legge debba per ora fissare e imporre

il

massimo

nizzazioni

proletarie e

padronali

contrattare

fissare

minori

orari

effettivi, quali

gi

.si

praticano, all'infuori e malgrado

l'assenza

attuale

di

ogni disposizione di legge relativa.


il

Lo spazio
parte, e

di

tempo

differenziale

tra

massimo

legale dell'orario e l'orario effettivo contrattuale

rappre-

senta quel sopraorario rimunerabile


4."

destinato a fujigere

da

riserva supplettiva nell'eventuale fabbisogno creato dal mal tempo,

aHsiatema sanitaria f/ratuiti per tutte

le

malattie professionali
alla febbre,

dei mondarisi e dei lavoratori del raccolto, e

non gi limitata

come prescriverebbero

progetti di legge, venuti finora alla luce.

lo

ho studiato e analizzato che


se
si

in

succinto la varia morbilit

professio-

nale indipendentemente dalle condizioni organiche individuali, in rapporto


alle (piali certo
t""

instaurata
condizioni

tutta

un'altra serie di morbilit.

messe a contatto del fanno esplodere affezioni o fenomeni gravi, esse costituiscono delle verre e pro|>rie controindicazioni fsiche personali al lavoro di risaia.

Ma

chiaro

che,

tali

individuali,

meccanismo

del lavoro,

Tali controindicazioni
1,"

sono:

Gravi viziature scheletriche o funzionali, che interessino so;

pratutto la catena vertebrale


2." L'et.

438

potrebbero risentire l'influenza

Operai troppo giovani

deformante dell'atteggiamento antifsiologico; operai troppo vecchi a colonna vertebrale irrigidita corrono l'alea di sofferenze da forzate flessioni
anelastiche. Se

nonch

ai

del lavoro ed altrimenti

volgere la sua tutela ai non abbiano almeno 13 anni, e riducendo


l'orario

vecchi non pu negarsi il pane onesto e sudato non provvedibile; per cui la legislazione deve giovanetti, escludendoli dal lavoro di monda, se
di

un'ora

fino

ai

15 anni

completo adottato per

gli adulti;

3.

Le varici non

protette.
di

Durante

la

mietitura e spigolatura ho

osservato ferite da tronchi


ostinate ulcerazioni e

gambe varicose degenerare nelle piaghe ben note. La stessa evenienza pu per
paglia su

ragioni ovvie verificarsi durante la monda;

Le malattie infettive, specie quelle ambuladiremo cosi che non obbligano al letto, quali sono la tubercolosi ed il tracoma. Lavoratori in tali condizioni non solo possono nuocere per contagio agli altri, ma aggravano se stessi e finiscono per chiedere cure e rimpatrio sollecitamente. M' capitata l'osservazione anche strana e rarissima di 5 giovani mondatrici locali affette contemporaneamente da prurito esteso alle gambe, coscie e regioni glutee, accompagnato da manifestazioni
4."

torie,

foruncolose: probabilmente

le

ragazze s'erano tra loro contagiate per


il

vicinanza di posto nel lavoro e per


5."

tramite dell'acqua;

Lo

stato di gravidanza e di puerperio. Sull'utero gravidico due

promossi dal lavoro di monda, l'una interessante la madre, l'altra il feto. Tali influenze si avvivano o si attenuano a seconda dei tempi della gestazione, della primi o pluri-parit, dell'et e delle altre condizioni concomitanti. Per la madre la posizione flessa, quasi accoccolata, l'andatura oscillante paragonabile a quella d'anitra, il pediluvio tepido nelle ore meridiane possono turbare l'andamento fisiologico della gravidanza con eccitazioni intempestive della fibra uterina, emorragie e scollamenti precoci, fino ad arrivare all'aborto o al parto prematuro e anche precipitoso. Inoltre la compressione esercitata per tanta parte del
serie di danni sono

giorno dal professionale stato flessorio del tronco femminile sopra l'ovoide
gestante pu
di

rimbalzo attivare

speciali

compressioni

sugli

organi e

vasi endo-addominali, con esiti in turbe e atonie gastro-intestinali, disurie,

edemi perimalleolari. Queste insidie non esplodono tutte e tutte assieme e nel grado prevedibile, neutralizzate forse dalla temporariet del lavoro, ma cessano d'essere virtuali ed entrano in azione sotto la spinta di altre
condizioni molteplici,
sensibilit uterina,

occasionali e individuali,

data

anche

la

squisita

maggiore nel primo trimestre.


cui
il

applica al lavoro

Non comprendo perci la ragione, per di monda un principio, che,

citato

disegno

di

legge

se calza e raggiunge l'intento

nelle industrie, nelle quali l'occupazione della

donna non esige

posizioni di


trici

4:w

corpo antifisiologiche, il irincipio cio di divieto del lavoro alle mondaneirullimo mese di gravidanza, ^ qui mvco assurdo, inadeguato e non tiene competfnte conio della peculiariti'i della posiziono del corfK). Io penso che gravidanza e lavoro di monda siano due termini irreconcilialtili

e tampoco N> soccorre

suscettibili di transizioni
la casistica, la
il

indulgenti,

ma

criminose.
i

quale Uxuo volte tempera

rigori

delle

donne incinte addette ai lavori di monda non supera quasi mai il 2 per cento, e non perci tale da consentire un'indulgenza cui nulla ^ scusa. Propongo quindi che alle donne in qualsiasi epoca della gravidanza, accertata con accorgiprevisioni teoriche: in realt
delle

numero

menti ne inquisitoriali, n

lesivi della

divieto assoluto di partecipare alle operazioni della

sia fatto verecondia personale monda manuale.

per quanto tempo dopo

il

parto/ Per tutta la durata del puerperio


nutrice
del

calcolato intorno a 30 giorni.

Che se
il

poi la

puerpera anche

proprio
figlio
il

neonato,

sia

adottata la cautela

favore della
fino

madre

del

di

escluderla

prfmo semestre dalla monda,


il

a che cio
ai

bambino non abbia

consolidato
mista.

proprio sviluppo e sia arrivato


f"

primordi della nutrizione

La misura
il

giustificata

in

confronto delle altre industrie

dalle incomodit penose logistiche

per avvicinare
sufficienti

nelle ore dell'allatta-

mento
prole.

bambino immaturo
nel
fatto
di

e la nutrice. Nel semestre successivo siano jiauso


[)er

concordate
Tutte

lavoro

le

poppate della
effetti

le descritte

controindicazioni saranno accertate, agli

delle

esclusioni dal lavoro di

mondatura mediante apposito


fisica e,

certificato di attitu-

dine allo stesso,

di

sanit
il

per
il

le

donne, dello stato fisiologico

circa la gravidanza,

puerperio e

primo semestre dell'allattamento.

L'attestazione rilasciata gratuitamente dall'ufficiale sanitario del

Comune

per tutto provenienza sar depositata a mani del capo azienda o agricoltore.
di

il

tem[io della

mondatura

In

nessun altro paese

del

mondo
si

l'igiene delle risaie, le sue

recon-

dite voci querule,

studiosi

haimo
ad

fuori del

campo

ristretto

e scolastico degli

acceso nel
aspirazioni

popolo

vivo focolaio di protezione

controversie appassiodi

nate e
lavMia.

di
Il

una

garante della salute


civile.

chi

problema sanitario

della risaia e

indice della nostra sensibilit, e

dunque problema maturit a un progresso


luci

tutto nostP,

Voi, o signori, nelle giornate decorse avete, scolte vigili e diligenti,

segnalato

pericoli

che

si

svolgono negli ambienti a

notturne,

ad

alta temperatura, ad aria compressa, e

parevano
all'aria
solari,

vostri timori

un

invito

ad

uscire e respirare la vita


delle

del

lavoro

aprica

pura

delle

campagne, nell'ambito

temperature

nella Iv.re

calma de


giorni sereni.
resta,

440

spirito

Ci

siamo venuti,
l'eterna

ma

ha

disvelato
sul

inevitabile
altres

anche qui lo pena delle

che mai non che


il

insidie

lavoro

proietta

lavoi'atore,

ma

insegnato nei modi di cultura, nella


coloniche,
nell'ordina-

profilassi della malaria, nell'igiene

delle famiglie

mento dell'immigrazione temporanea,

nella protezione e nell'assistenza

sanitaria, nelle controindicazioni stesse tutto

un materiale

di

osservazioni

e rimedi, che raccolto disciplinato dal legislatore, imporr senza dubbio l'armonia della salute anche in risaia, tra il lavoratore e la materia
del lavoro.

Conchihdo pertanto proponendo la 1." Voto per l'organizzazione e


riche tra risicultori di

sintesi pratica dei


la diffusione di

seguenti voti:

Leghe antimalapoderi appartenenti a un medesimo e omogeneo

comparto agrario, aventi per fine la volgarizzazione e la pratica metodica delle misure difensive contro la malaria presso i gruppi isolati ed elettivamente esposti delle famiglie coloniche dei singoli poderi. 2. Voto perch la competenza delle autorit e commissioni co-

munali

d'

edilizia

igienica sia estesa alle

fondazioni e

rinnovazioni dei

cascinali risarivi, considerando quest'ultimi

come

locali di lavoro

resi-

ci,

denza che costituisce la materia del lavoro. 3. Voto perch il Ministero d'Agricoltura Industria e Commercio
vincolata e soggetta
alle

ragioni e modalit peculiari proprie di

promuova
gli

e incoraggi di

proposito, ufficialmente, gli


il

studi, le indagini,

esperimenti
di

per

l'

introduzione e
del riso,

macchine

semina a righe

razionale progresso agrario e


igienica del lavoro risicolo.
A."

come

il

perfezionamento delle speciali considerandole come l'indice di un fattore pi efficace di depurazione


di

Voto per

la sollecita

promulgazione
e ordini

una

legge, che, ispirata

ai reperti scientifici acquisiti, e in

attesa delle radicali riforme tecniche


i

raggiungibili col voto


sanitarie insite nei

3, disciplini

rimedi ad alcune deficienze


di risicoltura .

metodi e nelle abitudini italiane vigenti

Prof. Grassi:

Non ha dato
il

il

sunto

di

quanto espose

(N. d.

R.)

Prof. Celli: Ringrazia


ziate
e

prof. Grassi delle parole benevoli

pronun-

che devono^ essere rivolte ai moltissimi collaboratori (alcuni lieto vaderne presenti) della grande campagna contro la malaria. Per opera di essi tutta la nostra legislazione antimalarica ebbe una base sperimentale e quindi assai ben solida; per opera di essa ebbe poi quella propaganda di fatti senza di che sarebbe rimasta vana. lieto poi di aver sentito finalmente anche dalla bocca del Grassi
parlare di buon chinino di Stato.

Venendo a giudicarne

gli

effetti

della sua diffusione

sulla

malaria

in

llala,

riconosce che nessun valore

si

pu attribuire

alle cifre sulla

morbosit per malaria, ricavalo dalle denunzie dei medici. Chi mai pu Lr,,; m.-di.-.) anche pi coscienzioso 'a^i li malaria/ denunziare lutti
i '

non pu
accertali.
lieve; la

farlo.

Invece

dati sulla mortalit per malaria sjno in complesso bene Ebbene la tendenza di questa epidemia da scemare era ben media mortalit prima del VMl si aggirava sui 15 mila morti
i
.

all'anno.

Non

si

era inai scesi sotto

10 mila morii; nel


13,:}r)8.

lUOD

morti

furono

l."),86r);

nel l'JOl

erano ancora
ai

Invece col progressivo aumento dello smercio del chinino di Stalo

da 22i2
talit

chili

nel

1"

anno 1902-03,

7234

chili

nel

VM)-Oi,
poco pi

ai

14,071

nel 190-05, ai 18 mila circa

nell'esercizio

finanziario corrente la
ai

mormila

per malaria discesa dai 9U08 morti nel 1902,


in

di 7

nel 1905.

Nessuno
talit

buona fede pu negare

la

eccezionalmente bassa mor-

per malaria nell'ultimo quadriennio non sia stala causata direttadiffusione rapidamente jjrogressiva del chinino di Stato.
le

mente dalla

Del resto

nostre leggi sulla malaria sono nel loro primo inizio di

applicazione e dai risultati gi ottenuti possiamo essere soddisfatti, specie


se pensiamo alle enormi difficolt che
fronte ad un

abbiamo dovuto vincere per tener

industrialismo medico, che ha fatto e fa una propaganda

contraria attivissima.
Il

prof.

Grassi ha soggnmlo:
il

la

legge sul chinino gratuito non


il

sufficiente perche

chinino non arriva alle famiglie. Sta invece


chinino
<"'

fatto

che

la distribuzione del

per legge affidala unicamente al giu-

dizio del medico; e

delle famiglie che in

quando il chinino arriva in gran copia ad ognuna qualunque modo prende parte ai lavori, si pu dire
i

che ne arriva abbastanza per tutta la famiglia; c' pure il fatto che il regolamento agevola questa distribuzione e colleghi qui presenti che esercitano in luoghi malarici mi possono far fede che gi molti Comuni non lo fanno mancare. Si aggiunga che l'art. 3 della legge sanitaria 25 febbraio 1904 fa obbligo ai Comuni di dare il chinino gratuito anche a tutti poveri. E strano poi che in un Congresso per le malattie dei lavoratori il
i

prof, (jrassi sia

venuto a fare

le

difese dfi proprietari ai quali vuol dare

pure

il

chinino gratuito, sul bilancio dello Stato.


del
la

contro altre epidemie,


i

Non so quale Ministro come

Tesoro che lesina


tubercolosi

mezzi per

la

lotta

se

si

dovessero esplicare
l'uscita
;*

voli del nostro

dalla cassa

Congresso dovrebbe ascrivere a parecchi milioni


d'l

accoglierebbe la proposta
per regalare chinino.
si

(rassi di destinar-'

"5

>;-

lioni all'anno

Invece pei proprietari


Stillo

e fatto gi molto col


tutti

vendere
loro.

il

cliiniuo di

a cosi basso prezzo per


gli
utili

e quindi

anche per

netti dell'azienda del

chinino che salgono gi a parecchie


migliaia di
lire

442

la

possono bastare per integrarne

diffusione

nelle

pro-

vincia dove ce n' pi bisogno.

Non si deve perci spostare l'asse morale della nostra legge antimalarica; cio la malaria un infortunio sul lavoro e quindi tocca al rispettivamente al proprietario padrone di prevenirne i danni col

dare chinino preventivo e risarcirne

danni

col

dare chinino curativo,

sempre gratuitamente,

ai suoi lavoratori.

Ad
di

ogni

modo questa proposta che non venne da nessun Congresso


strano
i

proprietari,
di

sia

sorta

in

un Congresso

di

medici, che

si

occupano
Il

difendere

lavoratori dalle malattie del lavoro.


di

prof. Grassi

ha parlato

inconvenienti che succedono nella larga


fra

Sono essi delle inezie in faccia breve speriamo di avere in commercio i cioccolattini di chinino che non danno inconveniente alcuno. Trova poi contrario ad ogni esperienza medica l'asserzione del Grassi
e libera distribuzione del chinino di Stato.
ai

grandi benefzi accennati.

che

il

chinino non

Non

vero poi

malarica in
di

assorbe a stomaco pieno; vero invece il contrario. che nell'Agro romano si interrompa la cura antiinverno e in primavera. Rimangono invece i medici comunali
si

tutto l'anno in
Stato.

campagna a continuarne
meccanica contro
le
i

la

grande diffusione
malaria l'oratore
di

del chinino

Quanto

alla difesa

la

tutt'altro

che contrario;
Stato sono

ma

riconosce

grandi dffficolt

introdurla e mantedi

nerla nei contadini, pei quali invece

buonissimi confetti

chinino di

una provvidenza.
coli'

Conclude quindi

invitare

colleghi presenti e

il

Congresso a fare

un voto per

la

sempre maggiore

diffusione del chinino di Stato.

Prof. Biondi: L' O. accenna ai risultati ottimi che in Sardegna^ si sono ottenuti colla profilassi chinica, pur troppo non ancora cosi estesa, come sarebbe desiderabile e come i miglioramenti ottenuti incoraggiano a fare. In Sardegna non si fa profilassi meccanica altro che sulle reti
ferroviarie e nelle colonie penali; bonifiche
i

anche non se ne fanno: cos


esclusivamente alla profilassi

miglioramenti ottenuti sono da

riferirsi

chinica.

Nella prossima stagione malarica la profilassi chinica sar estesa notevolmente in Sardegna, specie nelle miniere, in vista appunto degli ottimi risultati, che industriali ed agricoltori hanno constatato.
Prof. Monti: Riguardo ai dati statistici osserva al prof. Grassi che precisamente il Raseri, direttore generale della statistica, nella sua recentissima geografia medica dell' Italia calcola a 643,000 il numero dei malati di malaria nel 1902-03.

Quanto alla diminuzione della mortalit per malaria osserva che tale diminuzione cominci dopo il 1887, perch la conoscenza esatta degli ematozoi ha dato una base sicura alla terapia ed ha determinato una

larga applicazione del chinino, jrima dell'intervento della legge.

In ogni

modo

la

mortalit nel l'JOO era


del

di

15,S65 e nel 11>04 dopo la larga distri-

Ijuzioiie

chinino
chinino.

morti

per

malaria

furono

SriOO.

Ci'

conferma

l'effif'acia dol

Quanto
e ritiene

Ma

alla difesa meccanica, ne ha rilevato la grande efficacia: che heno applicata possa talvolta hastare a impedire l'infezione. per la difesa meccanica f" necessaria la riforma delle abitazioni

agricole.

Quanto
prietari di

al

chinino gratuito comprende


tuttavia data
la

le alte

dal prof. Celli,

condizione
difficoltA
si

ragioni morali esposte poverissima dei piccoli procerti

certe

regioni, date le

che

Comuni oppongono
parte
la

alla distribuzione del

chinino propone
di

accolga in

proposta

Grassi seguendo l'esempio


e

legislazione separata, data dall'on. Pantano,

venga concesso

il

chinino gratuito alla

Sardegna, alla Calaliria, alla

Basilicata.

Prof. Grassi:
(1.

Non ha

il

dat<j

il

riassunto di quanto

espose (N.

H.)
Prcif. Celti:

Le

istruzioni
si

popolari diffuse dalla Societ contro

la

malaria, lette dal Grassi


il

riferiscono unicamente al

modo come usare

chinino di Slato, e nella forma concisa che hanno e devono avere non

si

prestano a malintesi od equivoci.


Il

regolamento

del

resto
al

parla

chiaro

dei

diritti

che

anche

le

famiglie dei contadini

hanno

chinino gratuito
la

preventivo e curativo.
poich*"'
i

Dei piccoli proprietari non vai


lo

pena

di

preoccuparsi,

comuni

se Vogliono, possono dare chinino gratuito


vieta e

anche ad
del

essi, e la

legge non

molti lo fanno.
si

La integrazione
la

servizio sanitario locale

antimalarico

pu

si

deve fare con

contribuzione che pu arrivare


si

dalle amministrazioni
detti
utili

provinciali, e

con quelle che

pu ricavare dai

del chinino di Slato.

l'n precedente oratore ha accennato di sfuggita ad altri mezzi di cura della malaria. Egli dichiai-a invece che non c' che il chinino e poi il chinino e poi ancora il chinino. Tutto il resto ciarlataneria ed ora
di

smetterla.
lutine
si

dichiara
le

antimalarica per
gi

Isole e

abbastanza leggi sarebbe una solenne ingiustizia per altre regioni pure assai malariche

nuovamente contrario ad una legislazione speciale il Mezzogiorno. Per queste regioni abbiamo differenziali, e il farne ancora una pel chinino
Lazio.
si

come

le

.Maremme

il

Del resto, conclude,

integra gi con ablKindanle

i-cl"^'

'i

cliinino

gratuito l'azione antimalrica nelle provincie pi infette.

^accomanda quindi
Ihttt.

al

Congresso

di

respingere
in

la

proposta

ilei

tirassi

(rar/liarrii:

Davanti all'apoteosi,

parte giust.i,del chinino di

Stato io voglio far notare che da un Congresso sulle malattie del lavoro

non deve scaturire un voto col quale ci si dimostri soddisfatti che la lotta si debba limitare alla distribuzione del chinino, cio si debba accollare ai dimoranti in zone malariche l'incarico di difendersi e curarsi, mentre il Governo ha l'obbligo di prendere tanti altri provcontro la malaria

vedimenti per sradicare


le piccole

le

bonifiche

che

allo

cause della malaria (bonifiche, e specialmente Stato poco o punto costano: basta faccia

applicare la legge).

Quanto
1902
la

alle

mortalit della
tal

quell'epoca

riportate, debbo far notare che dal 18S7 al malaria era gi scesa della met, mentre da diminuzione progredita pi lentamente.

statistiche

Doti. Saiita: In certe zone del centro della Sicilia esistono

sul chi-

nino pregiudizi talmente inveterati che ad esso

si

ricorre a

malincuore.
effetti

Questi errori sono dovuti a ignoranza della popolazione e ad

malamente

apprezzati.

Nelle febbri malariche atipiche il chinino somininistrato per via della bocca tante volte non fa effetto e altre volte non si assorbe. Ho avuto occasione di vedere un giovinotto in preda a perniciosa, nella bocca del
quale, appiccicato alla lingua, trovai
gli

un confetto di Stato che la famiglia aveva dato ad ingerire circa 12 ore prima. Quello che rinfranca gli animi e inculca nel cuore dei contadini la

fiducia nel chinino l'ottimo risultato dovuto alla profilassi malarica, cio
al chinino preso preventivamente, e che dimostra come famiglie che negli anni anteriori sono state colpite da mortalit e cachessia malarica, invece con la profilassi chininica, sono rimaste in ottime condizioni.

Doti.

Vaccino: Presenta

il

seguente

ORDINE DEL GIORNO:


//

Congresso internazionale j)er

le

malattie del lavoro, udita la rela-

zione e la discussione sulla malaria e lamentando che la promessa legge

riguardante

lavori in risaia Jion abbia ancora


tale

veduto
legge

la luce,

dopo

tre

anni di ansiosa aspettativa, fa voti perci a togliere l'attuale stato di cose.

venga sollecitamente

Messo

ai voli

approvato dal Congresso.


l'

Doti. Ferrari: Rappresentante della citt di Novara, propone

abro-

gazione del Regolamento Centelli, e invita il Congresso a far voti affinch il Parlamento voti presto una legge che possa ristabilire la sistemazione del lavoro nelle risaie.

Avv. Gulbarini: Osserva che la legge esiste e che almeno questa dovrebbe essere applicata. La sua applicazione porterebbe a questo che immediatamente si darebbe vigore ai regolamenti provinciali che hanno
sanzionato notevoli miglioramenti sul reclutamento,
nutrizione,

ricovero

e cura dei lavoratori del riso e specialmente dei mondatori.

professuri

Biondi,

Fo,

Pieraecini,

Gaspcrini. Orto prosentano

il

seguente

ORDINI-:
//

Dia,

(.|(|{\():

Conr/re.tHo,

compiacendosi dei

lianlUiti nttcnuti in sp/piito all'tippli-

casiniie della l'amie sulla malaria, fa roii a/Jinclu} si

estenda ancora col//,/

l'opera (jorcrnatica e colla propaiianda dei niedii-l la pinfila^'^!

,i., ,'.,.,

di Stato inte/jrata colla profilassi meccanica.

K
II

approvato.
I'rp?;i(lento
di'i

rpiindi
:

In

parola

al doti.

/'.

\'asta di

Favara

(Sicilia)

per

la

r-oMiiiiiir'Mzione

Il

torace

deforme

dei

''

carusi

siciliani

legge sul lavoro dei fanciulli.


Nessuno ignora che cosa
coloro che trasportano
il

la

sia

un caruso. Nei

cenii'i zultltTi

siciliani,

materiale estirpato dentro una miniera, dall'in-

di essa all'esterno, son detti carusi. Il trasporto fatto quasi sempre a spalla (raramente a schiena) e delle due, prevalentemente con quella sinistra. Il materiale, se in polvere o in piccoli pezzi, si colloca in appo-

terno

siti

sacelli. L'et minima, dopo la legge del 1902, perch un fanciullo venga ammesso a questo lavoro, dev'essere il quindicesimo anno. Io, per juanti ne al)bia veduti, non ho trovato nella mia Favata, centro zolfifei-o di jjrima importanza, dove carusi si Ctjntano a migliaia, individui che
i

oltre ai (juarant'anni

avessero esercitato

il

faticoso mestiere. esseri nello scheletro del

Le deformit che prescMitano questi poveri


loro torace
1."
si

riilucono a tre:
tra le

Asimmetria
^

due met toraciche. La spalla con


di

tutto

il

torace sinistro

piii

bassa
son

quella del lato destro.


di

Nelle

brevissime

osservazioni

che

ini

proposto

fare

studio minuzioso della causa,


tale deformit.
Din") solo

o meglio
il

delle

sarebbe un fuor d'opera lo cause che generano una

che

carico continuato sopra


'JO

carico che,

a seconda

l'et,

va dai

kg. di peso ed oltre)

una spalla (un premendo

sempre su di essa e quindi per necessit sulle costole, finisce con l'abbassare meccanicamente tutta la met del torace in massa. Su tre carusi dai "J ai :{() anni ho fatto la esperienza che siegue per potere determinare il grado di abbassjimento della mota sinistra del
torace in confronto dell'altra.
Ilo collocato una tavola per terra in perfetto livello, ed ho invitato uno dei carusi a starvi sopra, scalzo, in posizione verticale. In' altra tavola graduata in centimetri, sovrapposta alla prima ad angolo retto,


graduata
ai

446

due

lati

sopra una medesima linea trasversale, mi segn

subito queste cifre:

Per il primo caruso dell'et di anni 28: altezza della spalla sinistra m. 1,285; della destra m. 1,30; altezza totale del corpo dalla sommit del capo m. 1,56. Per il secondo (anni 25): altezza spalla sinistra, m. 1,33; spalla destra m. 1,36; altezza totale m. 1,63. Per il terzo (anni 30): altezza spalla sinistra m. 1,225; spalla destra m. 1,245; altezza totale m. 1,51. La misurazione era fatta dal vertice dell'acromio, per le due spalle. La differenza dunque di livello tra le due spalle era di cm. 1 Vj pei' il primo caso, di cm. 3 per il secondo, e di cm. 2 per il terzo. Continuer la prova su moltissimi carusi per potere stabilire una media sull'abbassamento in rapporto all'et ed agli anni di lavoro. Dai tre casi suesposti risulta che quello a 25 anni presentava un abbassamento maggiore degli altri due. Interrogatolo sul tempo che lui aveva occupato in questo lavoro, mi rispose che da soli otto anni esercitava quel mestiere, mentre gli altri due fin da bambini (circa a nove anni). Ho dovuto osservare per in esso fenomeni di rachitismo. Ripeto, che ulteriori studi sul riguardo, mi metteranno in grado di stabilire i

rapporti tra le condizioni fisio-patologiche dello scheletro, l'et dell'inizio


del lavoro, e
2."
gli....

anni di servizio.

Gibbosit.

Altra deformit peculiare dello scheletro toracico


tanto
in corrisponle linee

sulla colonna vertebrale quanto sugli archi costali tra spondilea ed ascellare media. La cifosi della colonna deve

dei carusi. L'ho osservata

denza

delle vertebre dorsali,

para-

attribuirsi alla
i

posizione continua di semi-flessione in cui essa

si

trova, allorquando
le volte

poveri carusi debbono carichi, anzi sopraccarichi tante

per

l'in-

gorda avidit

di

molti piconieri, salire la ripidissima scala della miniera,

dagli scalini la cui altezza

non misura mai meno


fanno
si

di
il

cm.

25.

Ragioni impellenti
di

di equilibrio

che

caruso, onde evitare

andare a rotoli, prenda la posizione curva. La gobba poi che ho osservato S'ii tratti costali su indicati, due vere bozze che parrebbe dipendessero da molta raccolta di essudato nella cavit
pleurica, credo doversi attribuire anch'essa alla flessione del torace supe-

riore su quello inferiore,

onde

le costole

verrebbero, per la enorme conpi


sensibile.

trazione muscolare, a descrivere un arco di cerchio


darsi

Pu

anche che
lo

la

pressione endo-tracica aumentata in quei punti, debba

produrre
3."

sfiancamento.

Scoliosi.

Questa irregolarit

si

osserva in quasi
istretta

tutti

campi.

La prima

deformit sopra descritta

in

relazione
il

con questa
le

della colonna vertebrale. Abbassato difatti in basso

torace sinistro,

costole debbono fare

una certa trazione

sulle vertebre, le quali in

quei

zione dello stesso

una linea curva, con la convessit in dirementre punti soprastanti e sottostanti ad essi (vertebre cervicali e dorsali inferiori) ^rimangono lipicam(.*nte normali. E qui ricordo che il lavoro continuamente disimpegnato dalla spalla, ed in <fencre, dal torace sinistro, nel produrre questa defortuit^i, deve prima vincere quella lieve irregolarit anatomica dell'asse vertebrale norpunii vengono a descrivere
lato,
i

male, per cui in corrispondenza delle vertebre dorsali superiori e medie la colonna descrive una impercettibile curva a concavit verso sinistra.

Facendo passare
processo
spinoso

il

filo

a piombo,

dalla

lesta,

per
e

il

tubercolo del

misurando con un'apertura di compasso la distanza maggiore che passava tra il filo e il processo spinoso delle vertebre dorsali superiori, ov'era pi pronunziata la scoliosi nei tre individui su descritti, ho notato che la deviazione era enorme per quello di 25 anni che presentava fenomeni di rachitismo (mm. 19), mentre era di mm. 12 pel secondo e di mm. 9 per il terzo. A proposito di queste deformit mi lacrima il cuore nel pensare a quei provvedimenti, appresi dai giornali, cui ricorsero le ingegnose autorit americane degli Stati Uniti per evitare qualsiasi lievissima irregolarit nel torace dei loro bambini. Educarono i ragazzi di scuola a portare libri nn giorno con una mano, ed il giorno dopo con l'altra. Quale finezza intellettiva ed educativa! Altro che i nostri carusi delle zolfare
della

settima

vertebra

cervicale,

siciliane!

quanto alla legge del 1902 che stabilisce il minimo d'et pel lavoro ad anni 15, dir che a quell'et l'ossificazione dei capi ossei articolari tutt'altro che completa, onde il male che miin
dei fanciulli nelle miniere

naccia

il

torace dei poveri carusi


si

persiste

tuttora,

persister

semjire

che non
in

voglia rimediare nel


i

modo

pi radicale possibile.

Ed il primo tra rimedi da scegliere quello di proibire che si entri una miniera a zolfo per lavorarvi se prinia non sieno raggiunti gli anni 21, e sempre in dipendenza di certificato medico affermativo. Ai
21 anni infatti
Il

il

lo sviluppo organico ^ quasi raggiunto. secondo poi sarebbe quello di educare il lavoratore a trasportare materiale con 1' una e l'altra spalla, a vicenda.
Il

terzo,

che

il

peso del materiale da caricare

al

povero caruso non


lasciato in balla di

oltrepassi

un

limito

massimo

prestabilito, e

non

sia

piconieri ingordi.
Il
''

quarto, che
il

avvenga l'emancipazione completa


il

della schiavit cui

soggetto

caruso presso

suo piconiere.

Il quinto, finalmente, che il trasporto si faccia, possibilmente, a forza meccanica, o per mezzo di vagoncini su binari, onde sia abbreviata la distanza tra il cantiere ed il punto di scarico del materiale trasportato

dall'uomo.
l'or

farmi un concetto esalto sulla percentuale dei carusi accettati

al servizio militare,

ho voluto rovistare

registri di leva del

quinquennio

448

1900-1904, e mi son dovuto convincere che quel triste lavoro rende un 7iumero immenso di inahili annualmente.

Eccone

risultati:

Leva 1900-1904.

Zolfataj.

ANNO

l'I

Hiforl(
l'i-r

3>f}

idriR'el^

creliiii^nio

cecilii

>.

1).
.

perdila
>

'

s.
.

ejiili'ssiu

>

mliirt

....
Totale
4(j;

oicair^e toracica

i;io<jnen/a delle cilVel

l'i

della

mela furono

i-iforinali

per deficion/.t

toracica r
.ix

\'i-

del'orniii.i

del

medesimo.
,

seduta

">

lolla alle

IS'

si:i)rT\

\< i\ \^

(iion-f/t^ Il

(Jiiif/no-

ore 8,30.

l'RESim-NTi;: Sen.

M.

DI'!

<

RlsTOF*

>Rls.

Il

ri'osideiitc iiccorda la parulii al dolt. lcsiii'

(ihhrit Ispettore

me-

(iico

capo iieirAniminisirazione (^entrale Lavoro del llelgio, sulla rcla/ione


:

dei Ministero doli' Influslria e del

OrUaiisation

et

tbnctionnemcnt du servicc me-

dicai de r inspeetion

du

travail

en Helgique.

Organisation.
189.">, l' Inspeetion du travail, une Section de l'Office du Travail, comprenait quelques mt*decins: ceux-ci n'avaient pas de mission speciale en rapport aveo leurs uptitudes pnilessionnelles; ils devaient, au mcme titre que leurs

Ijjrs

de sa n-organisation en octohre

fjui

en Belirique

forme

collgues iniTt-nieurs, assurer l'exi'cution de toutes les lois et de tous le


r<^glemenis relatifs

au

travail et la police des utablissements

dangel;t

reu\, insalulres ou iucommodes, lant en ce qui concernait le<


t'couomiques;
saluhrii'-.

<|uesti<>n-:

et la

prcvention
les

des

accidents,

qu'eii ce (|ui regardait

De

ni-me,

inspecteurs

du travail munis du

dipl"'me d'in-

gcnieur, avaient parlbis s'occuper


lacti'|ues,

de (jaestions nit'dieales ou prophy-

enlirement rtrang^res leurs ctudes anti-rieures.


,

181)5, un docteur en m^decine fut avec missiun de s'occuper pres<)ue e\clusiveiuent de recliorches concernant l'Iiygit'ne industrielle. Plus tard, les attributions des inspecteurs-nn'decins en service provincial furent limitces l'ftpplication des dispositions rcglementaires visant la salubri!"' des ateliers et ces fonctioiijiairt'S fur^'nt chargfs de procfder des iMiqut'tes spciales, en se conlbrmani au\ instruclions qui ieur

Toutefois
1

d's

le

15 novemlirc
centrale,

iioinuK'

administratioii

serait'nt donni'CS.
I.es ri'sultats

des
l'utilit"'

i'n(|Ui'ies

spciales

dunt

il

vient

d'i-tre

queslion,

lirent appri-cier

pr

il

y aurait n dct-harger Ics inspecteurs-ni'--

decins d'une
ile

j>artie de la mission de surveillance Ieur incombant en verta du 31 janvier 1898, afin de Ieur jiermetlre de s'occuper davantagi- de rechercbes et d'i'tudes en rapport avec Ieur comptence sp*rarr.'l'l'iale.

C'egt cette considration qui inspira le nouvel arrt du 17 juin 1902^

modifiant celui du 31 janvier 1898,


sont indiques plus loin.

et

dont

les dispositions

principales

L'organisation du Service medicai fut compi te par des arrts datsdu 17 juin 1902, du 17 novembre 1902 et du 13 mai 1905. Ceux-ci visent la surveillance de l'tat sanitaire des personnes employces dans certaines
Industries insalubres. Ces arrts portent que les constatations et dcla-

rations mdicales prescrites par les rglements

relatifs

la police
faites
et

des

tablissements dangereux, insalubres ou incommodes,

seront

par

des mdecins agrs cet effet


intresser l'hygine industrielle.
Enfin,
centrale.

par

M.le

Ministre de l'Industrie

du
.

Travail. Ceux-ci auront galement signaler tous les faits de nature

un laboratoire de recherches fut annex l'AdministrationCe laboratoire de cration assez recente et d'installation mole

deste otfre cependant le mrite d'tre, notre connaissance,

premier

laboratoire exclusivement rserv des travaux d'hygine professionelle.

Son outillage comprend les locaux et les instruments ncessaires aux travaux courants de chimie, de microscopie et de bactriologie. A l'heure prsente le personnel du Service medicai de l'Inspection du travail comprend: un inspecteur-mii-decin-principal et un inspecteurmdecin-adjoint
attachs

l'administration centrale,

trois

inspecteursles-

mdecins en service provineial et 149 mdecins agrs rpartis dans principales localits du royaume.

Attributions actuelles.
1") Devoirn adiniiiistratifs
le voir,

proprement
personnel

dits.

Comme
s'est

ou vient

do-

la

tendance carter

le

medicai de

l'Inspection

du

travail des besognes

de surveillance

administrative

accentue de

plus en plus.

A
sinon
1"

l'heure prsente les Inspecteurs mdecins n'ont contrler qu'untrs restreint de dispositions rglementaires qu'il et t diffcile

nombre

impossible

de confer d'autres fonctionnaires.


sur
le travail

Ces
et

dispositions.

rglementaires visent notamment:


l'article

5 de la
la

loi

des

femmes

des

enfants,

lequel s'oppose

prsence l'usine

de femmes accouches depili^

moins de 4 semaines
2"
l'arrt royal

(loi du 13 de. 1889). du 4 fvrier 1895 concernant la vaccination et la rvaccination trisannuelle du personnel des dpts de chiff'ons; 3" l'arrt royal du 3 octobre 1898 qui impose lous les chefs dVHablissements industriels classs l'obligation de fournir aux blesscs du travail les premiers soins mdicaux et le transjiort commode jusqu'aa

posto de secours

le

plus voisin.

<ertaiiis arlicles

le

l'arn'h-

royal
potalil*

dii

21 septembre 1894 et
Imjssous

eii

l<aiiiculier la surveillancc

de

l'eau

et iles

mises obli-

gai'jirt'mi-nt a

la

disposiliuu de uu\riers;

particulires a des arrt^les royauv dans des indiislries nutoiremenl insalubres tlk's Mane et les labrifpies de pie les fabiiqiH'.s dallumetles au pliosplioio compost' de plonib. (arr. ruyaux dii 17 novembre 1902). 2") Missidu sci(;HtiJiqur. Il n'est pas sans inl'n''t d'indiquer a\t'C (juelqiio.s di'tails la faron doni sunt conrues et e\<'cut<'es les recherclu's li'ordre mdicitl jui formenl actuellemenl lu partie la i'lii> importante

enti 11

quelques
1-

dispositions

rt'gleiiu'ntaiit

travail

des devoiis des Inspecteurs mdecins.

Ces

reclierclies se subdiviseiit eii deiix classcs

l'uri

listinctes:

les

)>remieres soni coiistitues par les inv<'stigalions a ririitiatue des divers


fuiictionnaires qui, en visitant les elal)lissenients de leur districi, s'enqui-

rent sur place des causes possibies d'insalubrit.

plus ifen<'rales,

Puur

les

laire intitule

Les secondes, beaucoup embrassent d'ordinaire l'ensemble d'une industrie. prenii(''res les inspecteurs mdecins disposent d'un formuXotfs iVobnercations et dont voici un exemplaire.

\.

\\:

NOTES IJ'OBSERVATK )XS


reUilirrs
II

1(1

riniti^

'hi

i'S

Jiiilli'i

/'.Hi.'!

Nature de l'tablisseinont: Fila iure


l"irme
et

- 'Fissai. i;

m^-Canique de Coton.

adrease

Coiulilioiis (riiis;iliiln-i1r proj^res aiix laljlisseiiieiifs iniliistrioN

jiiitrH<<

que ceuNL qui soni


iiiett*S,

rrt!:leiiient''s

jiai-

d**s

jirrt^'s

sprcinix

(allu-

cnisc, 4-hinoiis).

A. Daiiirors d'iiilVrlicm

'i5(3

D. CjiUses d'iusalubrit propres l'ta)>lisisements


visite

l"

Par sa

situation.

L"tablissement est bien situ: mais dans quelques salles laration et la lumire laissent dsirer.

2"

Par des installations dfectneuses.

Observations

Il serait utile de faire quelques recherches spciales sur le gazage.

L"

Inspecteuk-mdecin

Comme
facilibp

cu

le

voil,

ces notes d'observations son inslitues en vue


d'insalubrit;.

d<-

au\

funrtioiinaires la recherche des causes


lofjuel
K'

Cesi
vi^^lf*-

un luianilaire sur
les

mi'-docin inserii

au cours mrnie de sa
n'aiMit

principaux

laits saillants |ui lui

paraissfnt digoes d'inlrt.

Un cmpn'nd
lait

(jun

cps

noto<^,

nccessairtment succinl'^s,

pus

la

pn'cision d'une ftudo approlondie.


ju'elles attirent rallcnlion

Leur

ulilili-

principale rsiJe dans le

de

l'aulorit'

supOrieure sur les recherches

]ilus d<''taill''es f|M'il

ronviendrail il'enlreprendro.

(iuidi-

d'un aulre urdre.


gt'n'raliser.

pur ces indications ou par des considc-ralions 'rupporlunilc le Ministre dcide du clioi\ des enqu.'t< - m(''(li(;alos

Ces

lirandos lignes

onqules sont conduites d'uprt's un pian uniformi' dans ses aKn de permettro i-ventuellemont des comparaisons entre

les rC'suliats obtenus.

Los rechtMches dilTrent dans cerlains dt-tails d'apns la nature des <|ui on sout l'objet; cependant toutes re[<>sent principaiemenl sur l'examen et sur l' interrogatoire particuliers de chaque uuvrier. Les mt'decins inspecteurs se servent dans ce bui d'un formulaire doni on a reproduit oi-dessous un evempiaire avcc les indications recueilln-s
industries

au cours de Texanien. exemple permei de se rendre compie du Innclionnement du <-'et systme et de l'impnrtance des renseignemenls qu'il fournit.

MI.MsTKUK
l>K
i; Idilli

Eiiqute sur la sante des ouvrers et des ouvrres einpioys

<TRIB hT
Di:

HO

TH\\\II.
ll.

dans

la

Yulcansatlon du Caouichouc.

OKKKE

TKA\

roiiiiiiluirc
li'iIrnOiit jHir

IN8PECTI0N DU TRAVAIL

^/. 1' I ns^terlenr-milrcin

Service Medicai
l'irmr

\.

AiIresKe

Atelier de soujfiage.

.NoM

i;r

l'UKNoMs
(.'liiioiilii

AGI-;

''

SK\K
'

-^

(-'<-

' iiuliilil

<!<?>*

xuJl'Is le III ini US

Il Al

rivil.


XOM ET
KTAT
CIVIL DES

'i60

MORTINATALIT ET MORTALIT INFANTILE DES DE8CENDANT8 DE8 0UVRIRE8,

PUNOM^S:

CiAmentlne.

PARENTS
l-'AUSSES
eiil'aiits

au moment de la naissance do cliacun des

COUCIIES
VIVANTS

Tdl'AL
des
liROSSKSSES

KNFAXrS
illi'gitmes
et legitjiues

Veuf
OH divor

MUKTS

combien de

ge actuel quel gc

2 ;iM>

Age

ile

hi

iinTO

;i

~;i

|ireiiiici-e

ixinceiitiini

22.

OBSERVATIONS DIVERSES

l'IitMiio

iu-iui'llt',

22,024

ouvi-i'!-

-t

oiivri^res

ont

>U'.

interrprs^

confornru'nipnt h ce fnrmnlairp.
\'oici
iiiiliire

comnient se

sub<livi*>ti'

<

ti

rivnilU-ur-

hm

i-.in;

il.-

vii>'

il.-

In

de leurs occupatlons:

N l>r

STRI

|-

ll'Mllt.i

Teinl.urf'ri''s

do peaux

Mgisseries

::7'.(

Couperics de poils
Kilatiii'cs

7 ss
iiiS.")

IHOT

de

lin

s79h

Tanneries Corroieries
I)('pitfs

de

cliiirons
ilii

Atelier de viilcnnisation

caoutclionc par

le

suUure de carbone
ouvriers diamantaiivs
Onvriei-s travaillant daiis l'air CKinprim
.

1(.N
.

Au\
et

renseiicneinentsdcj
notes

de l'eludo des

individuelles

nombreux que l'ou petit semMbles

retir.r
celle

du elassement
f|ui

ii

precde,

viennent s'ajouter des donnces anthropom('>trif|ues de jour en jour plus complf^tes et plus pn-eises. Ces doiines visent la taille, le poids des
sujets, la capacit*^ respiratoire, la force musculaire, etc.

par des recherclies. medicai s'est trouv service lesquelles le pour parlbis, fort complexes et dans l'obligation de creer des mthodes adi-quates au lut poursuivi et au\ conditi'Mis de milieu o doiveiit s'onorer les travnii\ d^-; inspeeteursKnfin, les enqutes nn^dicales soni complites
mi'deciiis.

Les donnces anthropomtriques.


L.i
ffii//t'

des sujets est mesuree de la

fa:<n la

plus simple en fixant

an

mur un moire
Pour
le /jo/V/s.

rouleau trs
il

poptatil".

fallii

faine construire

un

pesi mi sp^^eial donnitnt

des indicalions suflisamment pn-cises.

La mesure de
le

la

raparilr rrspiratoirr est fournie

par

le

spiitm<^tie

\'erdin

appareil

de

phvsiologie

!""

('.mM!

^>'<n\'

ii.'i'o<5c;it..r

imp

description.

La foiff inusrit/aii'' est explni-'f >')it au inoytu du dynainomeiie sera questior^ de Wrdin, snj) nu ui"Vpii d'un ei<_'nirraplie special di.iit
il

plus loin.

iO;^

Les recherches hmatologiques.


L'imporlance clinique de plus en plus grande de ranal3'se approdu plasma sanguin et des lments figurs qu'il renferme imposent tout observateur srieux le devoir de ne pas negliger les indications prccieuses qui peuvent tre recueillies par catte mthode. Aiissi, malgr des obstacles parfois trs grands, le service medicai s'est-il rsolument engag dans cette voie et lui accorde-t-il une place
fondie

de plus en plus importance


qu'elle est
rt'alise

dans

ses

travaux. L'tude

du sang,

telle

mdecins-inspecteurs comprend: 1." La menare de la iension sanguine pour laquelle, selon les circonstances, on se seri soit du sphygmomtre de Verdin, soit du spbygmoles

par

manomtre de Riva-Rocci, soit du tonomtre de Gartner. 2." Le dosage de Phmoglobj'ne au moyea de l'hmoglobinomtre
de
Fleisclil
3."

ou de l'chelle de Tallquist.
/wDiraiioii des globides par l'appareil de
la

La

Thoma.

formule leucocytaire et des ditfrentes particularits qu'il est possible de constater sur les prparalions l'tat sec. A titre d'exemple nous donnons ici le resultai des dosages d'hmo4."

L'examen de

globine effectucs dans diverses industries. Nous indiquons aussi les

mo-

yennes de

l'quilibre leucocytaire

dans ces mmes professions.

Examens

Richesse du sang en Hmoglobine. laits an luoyen de lappareils de Fleisclil.


Total
iles

ouvi'iers exaniins

72i).

io

Richcs.sc
!\aiii<-iis
l'aii.s

Ju
tlis

suii^ cu l{m<i(<lohinc.
r<'-cii<'ll<-

HI

iiioyen de
Total

colonintriqii*Zi.

le

Tall(|iiit.

uuiriei ex.iiiiino

:<)%

<

Mi\ ri.is (liamaiitiiiro

Ouvriors travaillaiif
l'air couijiiiiiii-

ilaiis

....

'itj'l

uioYcn d'iiiRtruments divers dont

l'elude des conlmctions vlontaires fatigue, se basent principalemeiit sur developp daiis cps cifo.nsfnncos L'effort muscles. de groupcs de certains
est

mis en i^vidcncc

et

enregislr. au

/,

-m* :^'-

Position

(le

l;i

iii.-iin

li""''

l'oxiiloratioii

'li'

In

torce

ik-;

ileliissenrs

'o-iiioii

(le

\\\

iii.-iiii

pulir ri'\|ilor;ilic>ii

ile

l.i

lor.v

.Ics

o\leii-:ciir>;.

rergd^i'a|he

lo

M<jss' est resti- iusrjirici te lype

i>l'i

r*pan<li

plus eniplov^.

Mais
ex'cuti's

<-es

appareiU,
les

fori

j;

.;

pas aux conditiuiis

particuli(''res f|ir

daus les lnl>o..i> ...i .,. ... impose ut les travaux de physi
,
j

dans

usine

<'i

sur

les cliaiitiers.
({sir<'U\

Le aerviee medicai de llnspection,


iiiieux

de

eoiitribuer

de

soii

A ravancemciil de l'elude de la Caligu' chez l'ouvrier, s'est dono


l'oliliifatioii

vu d uis

de couslriiiro un outillage adapl**


lallait

aii

milieu special

dans lequel

p<'ut

s'exercer sou iiilervenlion.


il

P<tur all'-imirc ce Ina,

possi-der

un instrument robuste, de

volume reduit, se pivta?il au Iruiispori et X une mise en action aise en toute circostance, sans nuire cependunl la pr'cision ncessaire aux appareils scientififjues. Il fallait en outre que l'instrument
poids Itger et de

de inaMi''i-e enrei^istrer les nidications recueillies sur le f^'i-oupe musculaire le [iliis lialiituelltMneiit (^inploy"' par l'onsf-mMe dps travailli^ur-.
fut conrii

it'ai.'vji

uliluuti*

l'i

Voiei

le

dispositi!' adopi-:

en cominunication, au moyen d'un tube decaouichour tpais, avec une poire de m<>me nature et suHisamment p'sistante. indi(iue, en f<>nction d'atmosph^res, la pression atteinto par l'efTort des muscles llocliisseurs des doigls. En mjme temps, un traeeur, fx* paraillement A la tige de trasmission qui fait mouvoir l'aiguille du mano-

Un manomtre mis


mtre,
iiiscrit

466

enregistreur les dplacements que subii du tube manomtrique. Les avantages principaux de cet ergographe sont la simplicit et la facilit de manoeuvre, son utilisation possible par tous les sujets et surtout
l'extrmit ferme
la suppression de la sensation

sur un appareil

douloureuse insparable

de l'emploi

des

dynamomtres mtalliques dorit les indications se trouvenl fausses selon la sensibilit plus ou moins grande des sujets en observation.

Trjics obteuus par ce dispositii.

Ly'enregistreur,
tions

construit par M. Ista de Bruxelles,


est

sur

les indica"

lui-mme spcialement adapt aux exigences particulires de recherches qui doivent se faire souvent grande distance et dans des conditions de confort plutt rudimentaires: il a donne jusqu'ici
entire satisfaction.

du serviee medicai,

Les recherches sur

les poussires.

La

question trs importante

des poussires industrieUes a

l'ait,

elle

aussi, robjet des proccupations

On sait quelles diffcults mme approximativement, la quanlit de particules poussicreuses en suspension


dans l'atmosphre. Les mthodes gonralement emplo3'es dans ce but sont de deux ordres. Le premires consistent dposer dans les salles, liorizontalement et pendant un lemps dlermin('', des platjues de verre garnies d'un enduit

du Service medicai. on se heurte pour apprcier,

.1

lin-sif el
<

.''i

coinijter ensuile lo iiwinbro

r.ico.
Ijieii

'es inlhodes,

daiis les

ili* poussii''r;s par tSti'Ui de sur peu varities, soiit furi simples ei conviennent assez atmosphres absolument calmes o 'opere une sdimen-

Mlion
<

ri'L^uli^re; elles

soni dfectueuses

(|iiarid

l'air est

en mouvement.
l'air

>r

i;eci

osi lo cas le plus g(Mi<iral ilans l'industrie.

Dautrt;s mlhodes consistonl a produire une aspiration forvant


1

iraversor soit un tube cvlindrf^juo

entit'retnont

rev<.'tu

inl>rieuroiii<?Ml

l'uno concile de golose sterile el filln-e, soil


flacon.

On comprend

qu'il soil ais ensuile

liquido et de les uliliser


Oli

un liqui'le cmitenu dans un de recueillir la gelose cu le [jour des analyse3, des nuintiratins de \>
i

puur des ensemencemonls.

inconvtMiients.

pn^cis
<iu

Oli

Mais cello mt-lhudo oHVe, elle Les parlicules poussioreuses ne soni pas caples au pomi se fail l'aspiration, elles peuvenl tre solubles dans le liquide
funi qu'elles se d"-.<

tlacon, les ditt'orences de leurs poids spcifiques

posenl en quantiUis non proporlionnilles sur les parois des lubes lose, lesquels soni d'ailleurs traversi-s par un courant d'air qui ne
<|u'en lclier la surfaco.
(Jes <li*icult'9

onl conduit
se
est

le

Service mdical a l'adoplion d'une ni-

ili"de njuvelle qui parlicipe

L'appareil empio}'*

verro doni

1'

int<''rieur
li

aux deux syslmes et doni voici la description. compose essentiellement d'un entonnoir de rode l'i-mi-ri pour recevoir doux l>oucliorts
polies entre les'

superposs
d'paisseur.

(j

reposenl l'un sur l'aulre par des faces

quelles OH intercalo une

mince

feuille

de celluloide de

,o

de tnillimtre

Les bouchons soni percs leur centro d'une ouverture circulaire d un diamtre de 20 millimtres pour le bouchon supirieur el d'un diamtre de IG millimtres pour lo boucbon infi-riour. La plaque de celluloide estperf.^r.'o au centro de 25 Irous uniformcmenl roparlis sur un cenlimlre carn*. A la partie exU'rieure du tube de l'entonnoir est rAde une surface (rniant boucbon pour un flacon a doux tubulures. La seconde tubulure de ce llacon seri relior l'appareil un systme aspiraieur agissant par dr-placement d'eau:

Le mode d'omploi
L'appareil ayanl onduli
fori'e

est fori

>iiiipl('.

tit

lav l'eau dislilb'o

el,

au besoin,
la

slrilis. .<n

dune mince

couclio de gMo3e, strile et filtroe,

surface per-

obons.

du disque de celluloide (pie l'on fixe ensuile entre les deux \f>nOn iniroduit dans le Hacon deux tubulures une certaine quanlitf le liquide approprio aux rechercbos que l'on se pro|>ose de poiisuivrc: eau dislille, acide nitrique, bouillon de culture, eie. On txo l'entonnoir en placo ot on runit ce dernier l'appareil aspirateur dnnt <>n rgie volonlt'' l'nergie i'U augmentant plus ou noins la longueur vortioab du tube d't^coulemenl.

La seule voie d'accs de


io

celluloide,

il

l'aii' etani la partie perforile de la lainr se depose promplement, en cet endnt. une quaniiio de


poussires doni
il

468

l'importance relative puisque peuvent tre rendues identiques


la

est

facile

d'apprcier

toutes les conditions d'exprimentation

dans

les diffrentes expriences.

En

effel,

surface

de dpt est invala quantit

riable, les

ouvertures d'accs sont de dimensions constantes,

d'air introduite

dans un temps donne peut tre rigoureusement mesure


est termine

et rgle d'avance.

Lorsque l'exprience
microscope
le

on peut examiner directement au


(1).

les

particules dposes sur la plaque de celluloide, et en det le

terminr ainsi la forme


Enfn, on peut, au

nombre

On
o

peut aussi porter l'tuve


s'est fait le barbottage, re-

disque de celluloide et compter les colonies dveloppes.

moyen du

liquide

connatre la nature chimique des inoculations exprimentales aux animaux.

Le diagnostic des
Le saturnisme domine de
sionnelles,' tant par la gravite

intoxications.

trs

haut toutes

les intoxications profesqu'il

des dsordres morbides

produit que

par

le

nombre considrable d'ouvriers qui sont exposs


si

ses atteintes.

Mais

les lsions

ultimes et graves que ce poison dtermine sont


il

accompagnant

autrement des dsordres lgers Or ce sont prcisment cesprodrmes qu'il convient de reconnaitre afin de s'opposer, lorsqu'il en est temps encore, l'envahissement dfinitif de l'organisme. La place prpondrante occupe par le saturnisme en hygine et les diffcults de son diagnostic precoce ont conduit le Service medicai en rechercher les premiers et les plus caractristiques symptmes.
facilement apprciables,
le

en

est

tout

dbut

de

l'intoxication.

Farmi

ceux-ci, diffrentes

raisons
fait

tires

de l'anatomie pathologique

et

soupgonner l'existence d'une prompte parsie des muscles extenseurs de la main et des doigts. Ce fut en vue de la rechercher que l'on fit construire un dynamomtre special dont la description figure dans le Bulletin de l'Acadmie royale de mdecine de Belgique (sance du 27 juin 1903). Les rsultats obtenus au moyen de cet apparali furent des plus satisfaisants. Toutefois, si la mthode est pleine de promesses, i'instrument
de l'observatlon clinique ont
prsente certaines imperfections.
cult

Le

poids

relativement lev,

la diffi-

du mode d'attach, la necessit de se servir d'un second dynamomtre pour mesurer la force des muscles flchisseurs, l'impossibilit d'obtenir un trace de l'effort produit furent les raisons qui dterminrent

duii, en [laiiue iiiiuce, d'uno trs grande Ifa sparendo iTa i.-eiiendaut rentinme toujours un (-ertaui iionibro d'inipurets. On parvient cependant assez facilement ditfreni;ier celles-ci des poussires rocuelles si l'on a soin au pralable do teinter le celluloide au moyen ae l'une iles couleurs usuelles en bacti-iologie et, appropiic'i? aux eli(1)

Le

i;elluloiJc liieu

mie
Il

pas

la linipidit

du verre.

i;onstanees [Fileu de niflliylne -eosine

Cui.disiue

- (jristal

violet. eco.].

Service medicai ^ludier un dispositif plus perfe<Uionni'.


ina cette voie ne restrent pas infruotueux et
sf'iitH
il

Ses efTorls
le

dispose i'heure pr^

d'un
t'iait

erf?oj];ra|ilic

douMe

n''unissarit tous ies

uvantages doni

pre-

mier

d^puurvij.

'

t'ffort

Gel ergographe, qui pejit servir infliffi-remmenl jxjur l'exploration do do (lexion ou de l'elTort d'extension ost repr6senU> en action
Ies

ms
<io
ir

deux photograi)hics qui


des de
[''nergie

Imli^pendamnient
re\|il<jration
prtc(^der n

au O^ngr^s. symponiatiques fuurnis paide cerlains groupes de muscles, on a jug utile


j'ai

l'iionneur de souniellre

rensoigneinenls

des invesligations cliniques aussi

compltes que possible

des sujets alteints de salurnisme ou expost^s cette inloxiration.

Un

queslionnairc indiquarjl en abrg Ies principales manifestations

au saturnismo permei de runir lesdonnes fournies vr.ici deux oxeniplaires. Le premier contieni le^ renseignenients recueillis sur un iiialade alleinl de trotibles salurnins manifesles. Le second concerne un
iiiDrbides atlribuables

par l'observation allenlive de cbacun des sujets examins. En

ijel

examin

l'atelier,

d)

(I)
'0

KafipeloDS >|uo

le

questiunnairo special au saturuiimu ext

toujotir't

acconipa^rn A'

indviiluel seniMatile

a celn qui k t reprcxluit prt-cMerniitent.

MINISI ERE
ET

SERVICE MEDICAL
TRAYAlL

I/INDUSTKIK

DIAGNOSTI C DU SA TURNISME
Obserrulion
n.
.'tt

INSPECTION OU TRAVAIL

siffndlm'f iht

ini'ih'i'

Ouvrier pointre. \

EXAMEN ET INTERKOGATOIRE
SPECIAUX.
lixr et k-s l>' Rei-her<:li>r surt.'Ut ula<|Ue Je lutoiia^''" - k"< stoiiintil.'s ,i 11,^ t.'eni;ivcs i|l'frnlii'iis de les

Lisr Ire mor'/Kj.


/'ini $aluritin
il li

tro|ilii" Jt'N piiroli U'-> <'t

|i,ei

do*

soli

tMrimtmenl

iioier

tt'iul

atiiriiiii

ClJI'/iS,

iiimeiir dorsale du metacarpo choz lc-< v.nle du lon^r snpinatcnr paralysfs

Ips nrtlirrtl^.'ios.

COEUR.
Auscultation.
Brui< iiiiiiniinnx iir^iani^iues
iiel".

I.niiei'

sou/pe an-irnique.
'i

Si/stu'.ique

foiiclion-

toiis les
.'>

orili'-

he.ijjiration

nu

^',

Oui.

Non.

Bi
''4'

VAISSEAUX.
Athrome.
Pouls
Oli -iL'iiali"
ii
!

l'oulu i'O
/.-/i'

an

l:'i.

et tension sangruigne.
!'<
f

rri-_'ii!.iril'"t

.:.,.

r.i

du ivHimi' ilu polvcrotion deocemlanle

SANO.
"I

frais

Ktat iiiirmal.
liiiiatios.

Diminulion

lgre.

l)iii-tilitt>

des

Anixitcliroiiie.

URINE. Analyse chimique.


Oii iudique >in

syndroiiu- ri-\'eia-

teur: diminution de l'uree ^dycosnrie aliiiientaire iiro-

tiilinurie.

Recherche du Pb. par


trolyse.

lec-

Exanien niicroscopique.
Exploration de la permabilit renale.
Ori .si|i'uale

un retard
notalile

et

ime prnPcdiiiii-

lunpation

de

iialion (iu ))ieu de

nitli.

SYSTEME NERVEUX.
Troubles psychiques.
Paralysies ou Parsies.
Recheridier Ics troulilo^ dr la voix et l'aphonie satundne. Voir anssi les muscles do l'ud.

Roncil
(h'

(le

lo

voi.'-.

Dj/sorthrie

lrii'ru

consistant en rpi;liliuii
des

cei-icdies S'/Uabes

aver allraton

consoines

comme

Force musculaire compare des flchisseurs et des extensevtrs.


Incoardination.
|

dfiiis la

pornli/sie gnroe. Ce Irunlile s'esl altim depili^.

Xeani.

MIMSTKKK
imiIntkie

SERVICE MEDICAL
TK.WAII.

ht

di

DIAGNOSTIC DU SATURNISME
Ohsrrrdiiini
Siijiinl II l'I'
/-.

INSPECTION DU TRAVAIL

.//'

OuvricT diainaQtau'<

il it

tni'ili'i'i II.

X-_-

EXAMEN ET INTEKROGATOIRE
I;

l.iT .iiriiiiu

SPECIAUX. li-iT..

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|HT;rii|iliii>

mtoun^'"'
ili--

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lr>
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stiiiiiiuiit">

iili-rrafioiK
iles
iii!i\ill.'in>s

^'i-ni-ivi''.

l'Iiy-

Litar la
Teiil

u^mi

la liiiiioiir <lor-.alc <lii iiii''t(n-ar|ii' clic/ li'> |inrnly">s cunlc ilii lonjr Miiiiiiaioiir os arlliralifios.

jiaroliiii'-.

ilcs

suii-

lalHvnin.

iioicr

li'

l'-iil

siittiriiiii

COEUR.
Auscultation.
Hiiiit-.

Ahsaikfe de hruitn

nnormni

aiiiirinaiiv

<irj.'aiii'|iii->

(o\\f

Caur

e.eeiii}.

tioniicK.

VAISSEAUX.
Athrome.
Pouls
et tension
Olii.

Non.

.Uhrohie prommr.

sanguine.

Oli siiriialc: ilrv irri'^'uianii-- ibi n'IiMc (Ili raUMiii-^sciiiciii (In |iolycroii-

siiip
Ir

ilo

la

tn'-iiitilntoii

itcKcrtuiniite

Ifjijiei'lemfioo.

l'liy|iortt<ii>iioii.

SANO.
o)

frals:
ie<
liiMiiatii").

Miii-tilili-

URINE. Analyse chimique


Oli iridifjne

un syndroine rylarenr: diniimition de l'un'e nroplycosiu'io alimeiitaire

iiiiiiiui'ie.

Recherche
trolyse.

clu

Pb. par lec-

Examen

microscopique.

Exploration de la permabilit renale.


Oli Nigiialo

un

l'otard et luu' jiro-

long-ation iiotable de rlimiiiatioii <ln Idcn de rnth.

SYSTME NERVEUX.
Troubles psychiques.
Paralysies ou Parsies.
Kechcrclier les troubles de la voix et raphonie saturnino. Voir alisei les niiiscles de rieil.

Force musculaire conipare des flchisseurs et des extenseurs.


Incoordination.
Inroordtiiotiuii
uianif''Sh:.

Tremblement.
tat des reflexes.
,e

Tremblement des mai


I

Etat nrmal des rfte.ces p'.tplUaire


assez
Diiunut'ioii rhi
}\'fe.>'e

rornen

P'^lduu-e.

pharyuuien sonvent atteint.


l.

est

/ihnr:/n!i!e,i.

Sensibilit. Kcchereher les plaques d'anesles locali.sations les thsie plus frquentes sont: dos de
:

adi le.

la

extenseurs

avant-bras sur les cot extenie des nioUets, La rgion de Tpigastre est la plus rarenient nt-

main

^ ^^ chaleur.

t^.iiite.

1.-1

doulcur.

Liquide cplialo-raehidien.

On

sitrnale

une lymplioc-ytnse
Xoniiale.

plialii-

raehidienne.

ELECTRO-DIAGNOSTIC.
iJiiuiiiinion

Auijniente.

Di-

Sensibilit lectrique.

uiinue.

ou

aliolition

La contractilit faradique. ]ierte de contractilit lectrique pi-cderait celle de la contractilit volontaire.

de

la

Contractilit faradique des

muscles paralyss.
Excitatioii

palvanique

ORG.

I.es inetlioties ('mploytt.'s

[loin-

uia_t:n'-;iii*

<m's

autffs ini'.xicaii'iis
eii iisa;:f

professionnelles so confondoiit p<Mi


|.our le

|>n''s

avec celles qui soni

satuniisme.

Il

est dotic inutile de s'y


:

arnHer longuement.

hruiijfjuos pr'Mluiseiit
Il

un point sp<'?cial la plupart des intoxicationv trombloment et re synlpt^^nle tant cominuii plusieurs d'entre elles, on oomprend comhien il serait df'siraMe dr posseder un criterium qui permettre do reconnaitre dans tous les cas hydrargyrique, saturnine ou sulfocarbon<^e do ce l'liologie tliylique,
Tontefdis sicnalons

du

Irouble norveux.

La mthude graphiquo
(le

est

peut-tre

destiin'C

fournir la solution

ce probi^me; c'est pourquoi le Service nnc^dical recueille en ce


iract's aii

moment

lios

moyen de

l'exploratenr

de Verdin

mis en relation avec

un Mpiiareil

MireLrislr'eur.

La recherchc de l'oxydc Je carbone


La
elle est

et

des autres gaz toxiques.

nT'lbiKlo emitjoyt'e
est

i)ar le

Service nn-dical pour la recherehe de


:

l'uxyde de carbone
prt^sence de CO.

une

variante du preced' de M. Jolin Haldane

base sur la modification de coloration

que subit l'ht-mogiobino


"

Il

On

se sert d'une solution sanguine voisine de 1

et variable d'ail-

Des expriences sur les diffrents animaux de laboratoire ont permis de conclure que l'animai de ehoix est le rat blanc dont rh<''moglobine normale a une teinte plus l.rune <|ue l'hmoglobine du cobaye, du lapin et surtout du pigeon. Pour les expriences qui doivent se fairc ii l'atelier on prepare d'avance uii certain nombre de foles de 100 grammes remplies de la solution sanguine. Sur place, or. en rserve une pour les eomparaisons coiorinilriques, on vide successivenient les autres l'endroit prcis ou l'on veut [>n'lever l'obantillon d'air. On a soin touteibis de laisser dans ("haeune des foles ^ 5 cenlim<^tres cubes de solution. Apn\>^ agitation pendant ati nioins lix niinutes, il swffil de comparer la teline dii liquide en expj^rience avec la teinte de la solution tenue en riserve: denx prouveltes graduC'Os de ni''me calibre servent de colorileurs avec le sens chromatique

de

l'observaleur.

ni<''lre.

La nithode est trs sensible mais elle n'est pas h l'abri de loule Ln effet. oertains gaz, que l'on rencontre assez commun'ment (ians l'indiisiiie, agissent pour leur propre compie sur la coloration des Solutions sanguincs et peuvent, au moins dans les cas ou la limile de visibilit^ est pr^s d'''tro atteinlo, donner lieu A des erreurs d*interpr^lalion soit en faisant croiro la presence d'oxyde de carlxme dans une
eiitique.

alnio*f>h^re qui n'cn contieni pas, soil. plus souvont encore en dissimulata pai'i
!

'-'ralion

pn"duitn.

T.-ffct

,]..

row'-^

-l-

"'"^ ".^iiiiof


existaiit
les

476

Parmi les gaz essays ce point de vue, les vapeurs nitreuses, dgagements chloreux et sulfureux doivent surtout fixer l'attention. Au reste, les inconvnients de la mthode sont compenss par un grand avantage. Il est clair en effet que toute atmosphre capable d'alterar aussi rapidement et d'une manire aussi manifeste l'hmoglobino du sang est une atmosphre nuisible la sante quelles que soient les substances qui lui donnent ce caractre.

De mme la question de dosage parait fort secondaire: l'oxyde de carbone est un toxique du sang tellement redoutable qu'il suffit que sa prsence soit constate pour qu'il soit ncessaire de modifier d'urgence
les conditions d'aration

ou de ventilation.

Le cadre de la prsente communication ne permet pas de s'tendre sur les rsultats obtenus par le Service medicai de l'Inspection du Traen Belgique. Ces rsultats d'ailleurs sont publis dans les rapports annuels de l' Inspection du travail et dans des rapports spciaux parmi
vail

lesquels nous ne ferons

que mentionner

le

plus important

Filature
et

de lin.-rapport d'enqute prsente M.


Travail,

le

Ministre de l'Industrie

du

Anne

1902.

Il

Presidente
svolto:

si

congratula col

H.

Apre quindi

la discussione

sul

tema

Prof. Hnin: Bittet Herrn Glibert

um

die Zahl der in deV Fabrikin-

spection beschaftigten Arzte und die Details des Staubzhlapparats, dankt


fiir

den instructionvortrag.
Dijtt.

Gilbert:

delle spiegazioni su alcuni apparecchi citati nella

1^

dazione.
Prof, Zeiioni:

Domanda

al dott.

Glibert se compito dell'Ispettorato

Medico nel Belgio anche l'esame medico dei singoli operai in non
solo
alle condizioni di

rapporto

genere di lavoro, ma anche alle attitudini fisiologiche individuali, al grado di fatica e di resistenza organica che ogni genere di lavoro importa per varie industrie. Ringrazia il dott. Glibert degli schiarimenti aggiunti in merito al Formulario I di inchiesta sanitaria dell'Ispettorato Medico del Belgio; e si compiace di affermare che quanto egli, jdott. Zenoni, aveva sostenuto nella seduta del 10 corr. circa l'importanza pratica della visita medica

ambiente

e di

per
al

lavoratori delle varie industrie, nel concetto pratico di proporzionare


di

genere e qualit

lavoro

l'individuale

attitudine

fisiologica,

abbia

trovalo tanto
(la

nell* tostimoniuri/t; di

fatti

nitori
i

a.?.I..ti

<|uella
Il

dfl

dott. (iliberl,

ampia confami
al
.loti
',

l'residontfi

dh

la

parola

(iif/lioli.

sulla

comunica-

Prevenzionc delle malattie professionali in Inghilterra. ===============================^


Kil'ensco l)revem;nte quello che

mi sembra pi interessante riguardo


Inghilterra ed

alla prevenzione delle malattie professionali in

ho osservato durante l'inchiesta da


specialmente
in

me

fatta negli

a qn anni VMi, V.^H.

"

modo con cui certe forme morbosM professionali sono prevenute ed a come esercitata la sorveglianza s-.pra cene fabhriche nel Regno Unito. La parte legislativa in s^, quella che si conosce sotto nome di Factury and Mines AcIh, ecc., apparisce assai complicata, spesso -' tradililoria, giacch, come avviene nella legislazione inglese, una .. nuova non distrugge quasi mai in modo assoluto quella antica. Venendo per ad esaminare l'applicazione pratica di questa legislarapporto
al
il
l-

zione ho potuto riscontrare, non soltanto che tutto il cosidetlo stalo giore degli ispettori e sotto-ispettori centrali ^ cosiituit.. da
indiscutihile

magla

persone di

competenza medica o

tecnica,

ma

che a loro

lasciala

responsabilit individuale insieme alla massima libert nelle applicazioni dei regolamenti e nelle proposte delle eventuali alterazioni.

massima

Anche

in

Inghilterra,
si

questo nuovo secolo

come in molte altre \azioni, col cominciar.- (ii sono introdotti miglioramenti relativi alle industrie

pericolose. K stato proibito, per esempio, direttamente dallo Stalo, che gli operai addetti alla lavorazione di sostanze velenose, o che lavorano in aml.ienti dove possono formarsi gas o vapori tossici, abbiano i loro pasti

anche slal-ilili speciali n-golamenli pel lavoro a domicilio e pei piccoli lalx.raiori. ecc. Non pen su questo che intendo specialmente fermarmi; ma pi che altro sopra il meccanismo col quale funziona il potere centrale nell'osercitare la sua sorveglianza sopra le fabbriche. (Questo potere > polilicamente impersonato nel .Mi-

nel locale di lavoro. Si sono poi

ma naturalmente di fallo nelle mani del ca|o delIspettoraio delle fabbriche. Sino dal 18U5 il .Ministro aveva facolt di limitare, proibire e controllare ogni lavorazione pericolosa senza bisogno di ricorrere al Parlamento. .Nel proporre ogni nuovo
nistro dell' Intorno,
l'

cede
i

questa manieni
di

l'Autorit

regolamento si procompetente centrale basandosi sopra


compila
il

rapporti degli ispettori locali addetti ai vari centri industriali,

lo

schema

un nuovo regolamento. Una copia


oporai ed ai propri.-ii.ri; -o
1...1!

di
\\

questo schema viene


>.
r.r,
,

comunicata

airli

Im,..;

r...

478

vi siano delle
i

golamento viene immediatamente applicato, quando invece


proteste per parte degli operai o dei proprietari,

rappresentanti

degli

uni e degli altri vengono convocati e

sotto

la

presidenza dell'Autorit

competente possono esporre e discutere le loro lagnanze (Conciliation). Se un accordo non possibile viene nominato un arbitro competente che decide della questione (Arbitratioji). Questo metodo pu avere certo suoi inconvenienti; ma se, come spesso avviene in Inghilterra, si lascia i libera l'azione a coloro che hanno competenza in materia, risultati possono essere e sono assai buoni. I provvedimenti attuali sulla lavorazione del piombo, sopra i lavori nei tlocks, sopra la lavorazione del fosforo, sono il risultato di un simile
i

procedimento
disfacenti.

di

selezione e di discussione e sono assai completi e sod-

Mi
belle

parso anche degno di nota e d'imitazione l'uso di speciali taschematiche informative che vengono distribuite agli operai di certe
si

rendono noti i pePer molte industrie tossiche, mentre si stabilita una multa per i proprietari che trasgrediscono ai regolamenti, se ne anche determinata una non lieve per gli operai che questo regolamento non seguono. Mi parsa poi degna di nota in Inghilterra l'esistenza oltre tutto
industrie ed affisse nei locali di lavoro, nelle quali
ricoli di certe

lavorazioni e

si

indica

il

modo

di evitarli.

l'organismo
pr
della

ufficiale, centrale e locale,

rappresentato dagli ispettori, sottodi tutta

ispettori, dagli ufficiali sanitari, ecc.

una

attivit

privata,
delle

in

prevenzione delle malattie professionali ed in pr

con-

dizioni fsiche dei lavoratori. Molti ispettori ed ispettrici locali

non sono

pagati,

ma

occupano una posizione

ufficiale e

non

a questi che intendo

accennare,

ma

a tutte

le

varie societ private, enti locali di beneficenza,

persone filantropiche, che al di fuori dell'azione ufficiale esercitano una funzione sociale ed umanitaria contro gli effetti dannosi di certe lavorazioni e una azione non trascurabile di controllo.
Nello studiare
i

regolamenti relativi alle malattie


le

professionali
lievi

nel
esi-

Regno Unito
stono fra
le

confrontando

differenze purtroppo

non

che

varie regioni di questa Nazione

mi sono per convinto che,

mentre

prevenzione procede in un che dovrebbe essere imitato da altre Nazioni, la differenza di certi provvedimenti legislativi spesso assai marcata da una contea all'altra e sempre notevolmente diversa tra l'Inghilterra, la Scozia e l'Irlanda senza la giustificazione di condizioni locali diverse, se per ora non ha avuto praticamente effetti dannosi, non mi pare che pel futuro possa rendere pi facile a raggiungere quella omogeneit, direi quasi internala parte pratica di

sorveglianza e

di

modo

tale

che desideratum del legislatore e del sociologo; giacch, come per molti provvedimenti d'igiene generale si tende oggi a stabilire una certa armonica e logica unione fra Nazione e Nazione, cosi per

zionale, nell'igiene del lavoro e nei provvedimenti ad essa inerenti

dovrebbe essere

il

r;trti

regolamenii relativi alle maiatli' del lavoro


lo

si

dovrebbe

U-uiar'

.li

raggiungere

stesso scopo.
il

Quando
stabilita

l'esistenza e

pericolo d'una inalaltiu professione.


la

tificainento dimostrato,

quando

necessit di prevenire riconoj'..-.-

non

f"

pi animi-^sil)iio che seinplici considerazioni politiche

saiio giustificare
li

una ditTeronza
A''/^^'/,
li

di

legislazione.
il

iloti.

/,'.

/'.

IV'rlino e

doti. prof.

Zenoni

di

Mibu

pit'sentano

il

^egut-nlf

OKDINK
// jiiiino
/"/'(
('tiiiiirrssn

I)1:L

(iloKND:

ihlt'inaziijuiiie jtei' le nnilntti*' jif,

in inerito

nW imitorUiuza

dell' isj/jtttjraio rU-l la curo jtrv lo studio dell''


tjtti'stittne

iiialatdf profrasonnli, ehr In


sito della eollnii trazioni' ilei
tnti'ijrante
il

di

tal/'

inlituto e Huitrntntto la n*^rH-

nudici

all' ispezione

drl

Incoro

siano

tyirle
/

dei temi del prossimo Conr/resso. Il


in

primo

(Jonf/resso

incar"

Comitato internazionale
r lo
carii'

na menti}

Milano, di raeeoffliere relazioni sul fsri lappo del aerrizio medico da parte df/li Isp ttoi
li-

l'Iloti) pri-ss't

nazioni.

V.

approvati' all'unanimit.

Il

Presidente

a[rf

la

discussione

sul

tema svolto Le

infe/i"M

priifi-ssionali .
l^rof. liiondi
:

Ritiene che cunfurme alla interpretazione pei


di

del

Burri e della scuola fiorentina

medicina legale

si

dato al

con-

cetto della

causa violenta
gli

>

ai

sensi dellart. 7 della vigente legge sugli

infortuni del lavoro, molte infezioni contratte in occasione di lavoro pos-

sono raggiungere
I"

estremi dell'infortunio. Crede che anche

la

malaria
r.ji<niio

debba, quando contralta in occasione

dove va incontro alla puntura dellanolele. studiare l'andamento della infezion' malarica negli intossicati da metalli, che all'Oratore risulla favorita o resi pi grave da alcuni avvelenamenti professionali.
lavoro
siti

rimanga

sul

in

di

lavoro,

cio<^

quando

Uaccomanda

poi ai colleghi di

hutt.
Istituti

lii'i-nai-iilii

In Italia

sono applicali assai froqueniemcnte da^li


Legi^e
ptM-

assicuratori dei

concetti restrittivi nella pratica della

gli infortuni del

delle ernie

fortunio perche
si

gli estremi giuridici dell' inransa tranmatira rso-fna per le secondo arriverebbe alla stessa conclusione, |>erch il Regolamento attuale ha
le
si

per

lavoro. Cita ad esempio la ((uestione delle lombaggini e

prime

negherebbero

mancherebbe

la

soppresso
ernie.

l'articolo speciale riferenliai all'indennizzo

da concedersi

alle

La
i

dizione dell'art. 7 della legge e la giurisprudenza fanno ritenere


il

'ssiltile

riconoscimento giuridico del

carbonchio e delle infezioni

in


occasiohe di lavoro,
|ierch la dizione

480

indennizzabile, e ci

come

veri infortuni del lavoro

causa violenta

in occasione del lavoro assai lata.

si

contrario alla

domanda

di

una modificazione

della

Leggo

attualo

nel senso di assimilare agli infortuni certe infezioni professionali, perche

porterebbe, in attesa della riforma della Legge,

una grande confusione


perch
ogni elenal principio

ed

incertezza nel

campo medico-legale

e giuridico e
di

cazione possibile di dimenticanze e quindi


vuol stabilire.
Prof. Perroacito:

danno

che

si

Ha

raccolto la frase felice del


il

collega illustre di

carbonchio l'ha chi lo vuole, perch collo vaccinazioni Pasteur si combatte efficacemente il carbonchio in tutte le specie animali ed indirettamente quindi anche nell'uomo la pustola maFrancia
dott.

Langlois che

ligna e l'antrace interno.

Ma

nella pratica
il

si

notato

che

proprietari

dopo qualche anno

di

lotta

contro

carbonchio, per evitare la spesa del

vaccino e dell'operatore, non ripetono pi le vaccinazioni nella speranza che la terribile malattia non ricompaia pi. Invece, cessata dopo uno o

due anni
casi di

persistendo

immunit negli animali vaccinati o rinnovato il bestiame, germi del carbonchio nei prati e nei pascoli, si rinnovano carbonchio con grave danno economico dei proprietari e della
la
i i

[lubblica igiene.

Ad

evitare simili gravi inconvenienti Perroncito propone, ci che del

resto da anni sostiene, che le vaccinazioni preventive diventino obbligatorie e si facciano

a spese

dei

comuni, delle province o

del

governo

in

tutte le localit infette.

Ad
zati

evitare poi che gli animali morti per carbonchio

vengano

utiliz-

clandestinamente od altrimenti

per

la

pubblica

alimentazione,

od

anche semplicemente ad uso privato, Perroncito pensa che il Congresso debba fare voti perch il servizio di ispezione delle carni e degli animali morti venga ovunque assicurato. Cosi gli animali che muoiono pe** carbonchio verrebbero sicuramente distrutti, evitando casi di pustola maligna o di carbonchio interno colla diffusione sempre maggiore della malattia.
Il

carbonchio legalmente dovrebbe essere ritenuto siccome un infor-

tunio sul lavoro

come

pel medico, pel veterinario, pel conciatore, pei lavo-

ratori di pelli, crini e peli di animali e pei contadini stessi

che possono

contrarre la malattia lavorando

il

terreno infetto per l'interramento avve-

nuto

di

animali carbonchiosi.

Dovrebbero costituire pure infortunio i casi di carbonchio che si contraggono accidentalmente, per esempio in seguito a morsicature di insetti infettatisi nei germi della malattia, o in seguito alle manipolazioni ed al

consumo

di

carni carbonchiose ritenute invece per sane.

Doti. Petrini: Rileva che nella malaria vi la inoculazione diretta


del plasmodio per la

puntura dell'anofele e quindi fuori dubbio che

la

malaria acquisita sul cam|>o del lavoro co^^litui^ca un infortunio vorn e proprio. Appoggia f|iiiriili la proposta del prof. Biondi.
l'ritf.

d'l

lavoro

JJiondi: L'oratore rileva clu rernia 'ccezionalmenle ^ un'ernia


sp'sso un'ernia profussiiniale,
il

da
tuli

iiifurtunit,

cui va incontro l'operaio, quanto per


(lei

non solo per ;;li sforzi ripedimagramento e pt-r la mane


in

cata tonicit

muscoli dello

paroti

addominali,
^

alcune

r-

talora per la malaria che colla splenomegalia


cide le pareti addominali
In
'

colla cachessia rende


il

...

quindi pi facilmente pervio

canale inguinale.
la

quanto

alle lomliaggini

traumatiche

ritifMic

die

diagnosi diffe-

renziale colla lombaggine s{)Onlanea non sia

ditTlcile.

ma

che

per.". tni.|.o

spesso dai medici non venga rettamente e sollecitamente


/*/'//.

fatta.

/'ieraccini:
il

Dice che accetta quanto sostiene la scuola fioren-

tina,
in

con a capo
di
in

Borri, circa l'estensione della formula

causa
questo

vi
;

occasione

lavoro;

ma

hisogna hene

intendersi su

un periodo di transizione e noi ci ripareremo volentieri sotl" le ali Iella formula sopra riconlata, ottenendo che tulle le malatti'tratte per causa e in occasioni' di lavoro siano consi(ierate alla sti dei comuni infortuni sul lavoro. Ma bisogna porre in evidenza che oggi noi siamo a (juesto punto di contraddizione pratica: un lavoratore estuante di sudore sul lavoro riceve un colpo al torace e fa una polmonite intumatica y\v\ secondo operaio nelle medesime condizioni del primo riceve un colpo di fresco, fa una polmonite a frijioro: il primo ti indennizzato, secondo non lo ^. il
;

Siamo

.Non pu ritenere la l'ebbre malarica come malattia a meno che nella categoria delle malattie del lavoro non vengano comprese ed incluse tutte le affezioni che si contraggono per ragione di clima; la febbre malarica in Sardegna affetta ogni classe di persone ed il suo momento di invasione leirorganismo a mezzo dell'anofele si fa
holi.
liiii'ia:

del lavoro

pi nella notte e nei


attiva
i

111

in

momenti di movimento cio<' nel

ri|joso,

che non
Nella

mentre

la

persona

'

lavoro.

regione

dell'

Inglesiente

le

sono costituiti da febbri malariche. Il carbonchio verrebbe diminuito nelle sue manifestazioni conclusioni e provvedimenti indicati dal prof. IVrroncit"
,

delle malattie

.idi.tiaii'Io

Ascoli: Osserva che il concetto di doversi precisare le infeComprendersi nella legge sugli infortuni, mira a rendere incontrovertibile e non soggetto ai criteri non tecnici della giurisprudenza dei casi che la medecina deve riconoscere del tutto assimilabili ad infortunio e ad evitare invece un'estensione inopportuna, per ragioni m^iche e
l*r<>l.

zioni ila

sociali, drll'applicazione della

b'gge a infezioni comuni.


t"*

che noi siamo

Arr. J'ahris: Non medico, si limita a due osservazioni. I.a prima in un Congresso internazionale e, secondo tutte le consue-


ludini,

'iS-^

una legge italiana, tanto pu ottenere diversamente. Perch si discute della estensione della Jegge sugU infortuni Perch in tutti noi, come nella magistratura, il desiderio che le malattie professionali abbiano l'identica riparazione degli infortuni, coi quali hanno tanti punti di contatto. Per noi italiani la questione risolta, perch tutti vogliamo che al pi presto sia estesa l'assicurazione alle malattie in
non

il

caso

di

discutere e votare sopra


lo
si

pi che r identico scopo

i*

generale.

Mi pare quindi che


a
farsi riferimento

risultato,

che

le

nel voto, che pare si voglia provocare, non abbia legge italiana, ma si possa dire, coli' identico malattie_ professionali devono avere l'identica riparazione
alla

economica degli

infortuni,

essendo identiche

le

caratteristiche

nei rap-

porti del rischio professionale.

Avv. Agnelli: Prende


questione,

la

parola soltanto per l'importanza legale della

dichiarandosi

affatto
di

incompetente nella parte

strettamente
si

tecnica. Ritiene

un errore

proporre aggiunte alla legge:

darebbe un

argomento a

quelli

che sostengono

la interpretazione restrittiva. Si asso-

cier a quella qualunque mozione

tazione molto lata del concetto di

che suoni un voto per una interprecausa violenta. Ricorda l'importanza


questo voto,

che avr
a
titolo

in pratica,
di

presso

magistrati, la formulazione di
scientifica.

anche

propaganda

Prof. Monti:
esprimere
il

Come

studiosi della patologia del lavoro noi

possiamo

nostro avviso nell'interpretazione che deve avere la legge

sugli infortuni. L'avviso nostro


legio peritale e servir di

ha

il

valore del giudizio

di

un intero col-

norma
tutti.

alla magistratura, alle

societ di assi-

curazione ed ai lavoratori

La giurisprudenza germanica gi comprende tra gli infortuni malattie infettive in qualunque modo contratte in occasione del
Pertanto mantengo
le

tutte le

lavoro.

conclusioni della

mia relazione ed

in questo

senso

presento un ordine del giorno.

(Vedi Tordine del giorno votato).


J*rq/'.

Jiondi: L'oratore chiarisce alcuni punti specialmente

per ci

che

si

riferisce alla

malaria e per certe assicurazioni del


questione
di

dott.

Bruera.

Doti. Peirini:

La

interesse internazionale. Gi se ne

discusse al Congresso internazionale di Bruxelles sugli infortuni del lavoro


e se

ne discute

tutt'ora in

Francia nelle sfere scientifiche.

inoltre uti-

lissimo dal punto di vista

puramente

scientifico,

anche

in vista delle con-

testazioni avvenire tra casse infortuni e casse malattie che l'interpreta-

zione larga della scuola fiorentina sia accolta e consacrata dal Congresso.

Altrimenti sarebbe come negare caniche fisiche e psichiche.


Doti.

la distinzione delle

traumatosi

in

mec-

Vaccino: Non essendo presente

il

relatore di

ieri,

il

dott.

Pezza,

iioii

discute 80|ra

il

tema da

lui

trattato. Si accontentai d rettificare

otimissioiii del relatore, le *|iiali ^li


Il

sembrano
le

collega Pozza ha dimenticale Ira

due una certa importanza. malattie del lavoro fjuella da lui


di

trattala: l'anchilostomiasi

dal l'eiToncito
.\n(rt

e<l

che riconosciuta assai comune n;lle risaie, anche da studiosi stranieri, ad es. Calmelle e Broton.
il

Pezza vorrebbe una leggo che escluda dal lavoro donne incinte e le puorpere. Questa accettabile soinpre rpiando tale provvedimento sia acoornpagnato dall'altro provvedimento che la cassa maternit. Senza di queste l'esclusione proposta dal Pezza sarebbe una vera crudelt e una causa di miseria por molte
ancora che
del
di

mondatura

riso le

famiglie.
Siiirordiiio del gioi-no Abjnti

nota ancora che nel suo elenco ha pure

dimenticato Tanchilostomiasi che


ciai e

tanto

comune

e deleteria fra

forna-

minatori.
I it'vnucclii :

Doti.

A
i/i

proposito dell'ordine del


la

giorno tirmato
le

liioml
com-'

H'^rnacchi
infortuni

osserva
ilol

che

possibilit

di

rattgurare

infezioni

indubbiamente in Italia, ' in Germania e in Austria assai dubbia in Francia assolutamente im|)Ossibilo in Belgio e ci in dipendenza delle disjosizioni
date

lavoro

eceniemc

esiste

legislative diverse nei diversi paesi


del
gi.

per fjuesto

<"

contrario all'ordino

lino .Monti e
A;/iitlli:
il

appoggia

l'ordino Biondi ecc.

Are.

Propone che
lavoro
.

\enga

tolta

la

frase

-^ul

camp"

'!

lavoro e durante
Prof. Ascoli
:

Ritiene doversi togliere ilall'ordine del giorno le espres-

sioni: in occasione e sul

campo

del lavoro ;
,

e sostituire: limitatamente alle professioni esposte


pi'r
le

in

quanto

chi-

infezioni

non

t"

possibile dimostrare che nella

minoranza

dei casi,

dove e quando sieno

stille

contratte.

Pro/. Piernccini: Illustra e sostiene la frase: in occasione di lavoro.


I

Pro/.

}/>>;

!>;.., .,,...;:

/,.,,,/...;

^;. ./../.

/..,,

il

seguente

OKUIM-: DKL (JIOK.NU;


//(

occasione fhe
il

di'l

('onjresio internuziofuilr,
la

conf/rfSHUtti italiani, qitil'a/la,

diritiio
si/ilitlf-

rtirhonrhio,

marca,

il

tetano,

l'actinomieo^
et

f le ultre infr sioni contratte in ocrn.sioite


il

di lacoro, come pine


>'

jnaltirin irojiirale, la pesir, la /'ebbre f/ialla,


l'Hotichr

colera
'

le altre infi-iiont

contratte

dui

in/'ortnni sul lacoro e

marinai come ^r'

in

.serrisio,
''

.nono
v-

da consideranti qual
..i ..-.

-'-''

././/..

i..

riffcnte italiana Huqli inf'ortint


V.

approvato.


La Presidenza presenta
il

484

seguente ordine del giorno:

Z' inaolazone in oecasione di lavoro infortunio sul lavoro

presentato alia Sezione seconda.

E
I

approvato.
Prof. Perroncito, Monti, Gasperiai, lernahel presentano
il

seguente-

ORDINE DEL GIORNO:


II Congresso per V Italia fa voti che le uuccinazioni carbonchiose vengano rese obbligatorie in tutte le localit infette da ripetersi ogni anno a spese dei comuni, delle prorincie o del Governo, e ci per ecitare il pericolo che gli agricoltori le trascurino dopjo acerne ottenuto per qualche anno i cantaggi, cio le immunit cie ne sono la conseguenza colla scom-

parsa temporarwa germi nel suolo.

d"lla

malattia, consercandosi pi, o

meno a

hnifjo

approvato.
Prof. Biondi e Bernaechi presentano
il

seguente ordine del giorno:


le

II

Congresso crede che in alcune corulizioni

infezioni

rivestano

il

carattere di infortunio a
questi

norma

delle leggi

vigenti in alcuni paesi e tra

Italia.
accettato.

Non
Doti.

Bruera:
le

Dall'ordine

del

giorno

del

prof.

Perroncito

chiede

venga

tolta la

limitazione alle regioni


il

infette,

ma

si

renda obbligatoria

per tutte

regioni in cui esiste


Il

carbonchio.
origine

Prof. Monti:
Italia,

carbonchio

di

agricola molto diffuso

in

specialmente in Basilicata, Sardegna, Calabria, Campania, perch in quelle regioni il bestiame (^ abbandonato a s stesso e le popolazioni estremamente ignoranti non conoscono i pericoli del carbonchio. La proposta Perroncito ottima non
solo

per salvaguardare

il

bestiame,
le

ma

per proteggere l'uomo. Sarebbe per inutile spesa volere fare nazioni in quelle regioni dove non esiste carbonchio.
Prof. Menozzi: Essendo assente
cipali raccolti dal
dott. Pigorini sulla
il

vacci-

dott.

Pigorini, rileva

fatti

prin-

fabbricazione

del solfato

ramico,
dei rego-

dai quali lecito

desumere che
i

colla osservazione delle

norme

lamenti d'igiene vigenti

pericoli offerti dalla

preparazione

del solfato

possono efficacemente eliminare. nome del prof. Gianoli pure assente, espone pericoli che offrono le fabbriche di perfosfato e mette in rilievo i provvedimenti che sono adottali in molti stabilimenti moderni, provvedimenti che mentre salvaguardano la salute degli operai, tolgono anche cause di danni al
ramico
si

In seguito, a

vicinato e dei reclami conseguenti.

Il

IMI'. ,|)iiiaiitr

|.rseiitH

(|iiiiidi

la

Colazione del

doli.

I*i<>

Pifjorini

(li

Milano

sull':

Igiene delle fabbriche di Solfato


Cadule

di

Rame.

man mano
le

davanti all'evidenza

t^l

alla
si

conseguente propa-

ganda

dei fatti
tiel

prevenzioni cho sulle prime

agricolo

Solfato di

Rame,

il

consumo

di

opposero ostinale all'usi, questo prodotto segn in

anni un crescendo considerevole e tale da fargli assumere, anche senza avere raggiunti gli estremi limiti, un'importanza grande nell'economia nazionale e nell' industria chimica.
ciascuno
di questi ultimi

All'aumento del consumo tenne dietro quasi


luppo della
fabbricazione

di

pari

fiasso

lo

svi-

nazionale del proilolto, sebbene ostacolata da

una parte dallo stupido pregiudizio e dalla tradizionale diffidenza chr ancor oggi, quantunque in proporzioni sempre minori, a parit di qualiUi e di garanzia di titolo fa preferire il prodotto estero, e dall'altra non
favorita da
r Italia

una sufficiente e giusta pnjtezione doganale. Ad onta di ci<> pu vantare oggi parecchie fabbriche di Solfato di Rame che per
di

peifezione di processi, ricchezza


nulla

mezzi, ed importiinza di

produzione
si

hanno a temere dal confronto colle migliori dell'estero che dano sempre pi contrastala la f>ossibilit dell'importazione.

ve-

giusto quindi, dato un cosi rigoglioso sviluppo di questa industrui,


le

e date anche

opinioni correnti sulla tossicit del solfato di rame, che


in

essa venga presa in esame anche

relazione

alle

migliori

condizioni

igieniche in cui possa essere svolta nell'armonico interesse dei lavoratori e dei proprietari. Occorre per subilo notare che per questa fabbricazione,

chimica la mano d'opera rappresenta nel valore del prodotto un coefficiente d'importanza secondaria poich essa minima, tanto in confronto all' indispensabile ampiezza degli ambienti, quanto in confronto alla produttivit degli im-

come per quasi

tutti

prodotti della grossa industria

pianti, ed il lavoro dell'operaio si svolge, salvo che per particolarissime operazioni, in condizioni generalmente favorevoli di aria e di luce che

sono reclamate abbondanti dalla natura stessa della fabbricazione. Da un breve esame delle diverse fasi che essa attraversa sar tacile dedurre precetti igienici che devono essere applicali per poterle
i

svolgere nelle pi favorevoli condizioni.

grossi fabbricanti di Solfalo di

rame sono anche generalmente


ad
uiui

pn)dullori di

rame che

essi

estraggono

dalle ceneri di pirite cuprifera con un trattamento per via umida, ridoit"

semplice lisciviazione con acqua acidula, quando si li-atti di piriti a basso titolo, oppure facendo precedere detto trattamento dalla clorurazione in forni speciali dei residui finemente ix)lverizzali, quando si
minerali ricchi.
Il

tratti di

prodotto finale

'

sempre

del

piilverulent", ottenuto per precipitazione su ferro e

detto

rame allo stai* comunemenle

486

la parte pi
di

cemento di rame. Di queste operazioni


(Iella

noiosa

molesta

rappresentata dal maneggio delle polveri


la

pirite

prima, e poi da quello

polvere di rame durante la sua essicazione ed ancor pi durante sua ossidazione, polveri che oltre ad impregnare sopracciglia, barba, capelli, aderiscono fortemente alla cute in traspirazione, mentre gli organi respiratori risentono della loro azione nociva e per l'effetto

meccanico
si

per

l'effetto

chimico.

Fortunatamente
lo

queste operazioni
i

praticano in ambienti

aperti, e per

stesso operaio

critici

sono

limitati e

brevi nel corso del

lavoro

giornaliero

momenti pi e la mo-

alla bocca ed al

pu essere eliminata o molto attenuata dalla applicazione naso di museruole opportune, mentre ulteriori conseguenze incomode, se non proprio dannose, sono facilmente evitate sotlestia di essi

toponendosi a
coi

quelle cure

di

pulizia

personale

per

le

quali

tutte

le

fabbriche offrono

ormai

bagni

colle

mezzi pi ampi ed adatti cogli spogliatoi, doccie. Per d' uopo subito osservare che da
i

parte degli operai in genere


loro stessi per
il

diffcile

ottenere
di

una rigorosa
dette

tutela

di

fatto

che dalla trascuranza

precauzioni

essi

non risentono quei disturbi che a tutta prima si potrebbero supporre, oppure risentono solo disturbi passeggeri ai quali non danno importanza
alcun-, fatto questo sul quale
Il

daremo
di

pi tardi spiegazione.

cemento

di

rame

ossidato

uno

dei materiali,

ma non

il

solo,

usato per ottenere la soluzione


si

u.^a
i

esame

rame. A questo scopo serve ogni specie di rame offerta dal commercio. Esulano dal nostro mezzi usati per ridurre il metallo nelle condizioni pi opportune
solfato di
le

per essere attaccato dall'acido solforico, poich


fusione del metallo

operazioni inerenti alla


piuttosto

sono da prendere

in

considerazione

dal

punto
solo

di vista della [tossibilit e probabilit di infortuni sul lavoro,

mentre

dal punto di vista igienico entrano nel

campo

della metallurgia, ed

hanno

rame. opportunamente preparato in mitraglia o quale viene fornito dal commercio in rottami, fili, ritagli, torniture, ecc., nell'acido solforico, praticata con metodi diversi a seconda del mezzo prescelto per raggiungere l'ossidazione del metallo e provocarne la solubilit non presentano caratteristiche tali da meritare[)rovvedimenti igienici particolari e diversi da quelli di indole generale
indiretto colla fabbricazione del solfato di

un rapporto molto

Le operazioni

inerenti alla soluzione del metallo

atti

zione

a fornire all'operaio ambienti sani per ricchezza e per la eliminazione di emanazioni gazose
si

di

aria

ventila-

nocive

moleste
di

quando

sia in

presenza
si

di

riduzione di acido solforico con sviluppo


di

anidride solforosa o

oppure un'aria eccessivamente carica di vapore acqueo. (Queste operazioni, che non richiedona la presenza costante dell' operaio nei punti meno propizi, si svolgono sempre in zone limitate delle fabbriche che per la natura appunto di dette operazioni devono essere particolarmente curate per offrire un ambiente opportuno. Per ripetiamo che se dette operazioni non sono scevre
abbia sviluppo

gas

nitrosi

(li
(li

|>erL-oli

ai

4UHI possono ovviare l'attenzione degli operai e l'adozione

adatti espedienti protettivi

non sono

tali

da dostare preoccupazioni

p|)(^ciali

dal punto di vista igienico.

Alla preparazioiiH delK* soluzioni concentrate calde di solfato di


fa

rame
;

seguito

la

loro cristallizzazione in grandi vasche collocate in ambienti

(|uindi

necessariannente ampr. tanto pi adatti allo scopo quanto meglio acreati agli operai che devono att>ndere a staccare dalle vasch; di
il

cristallizzazione
li

sale non possono far difetto le condizioni di

ampiezza

ambiente. I/unica minaccia alla loro salute pu essere rappresentata prolungato contatto col prodotto, dal doverlo rompere, ladall'intimo vare, asciugare, insaccare e mettere in barili. Occorre per rantmentare

che lortunatamenle

il

proilotto slesso

ha

in s*^

la

qualiijl

niigliore
il
il

per

indurre l'operaio a curarsi ed a difendersi opportunamente, poich

suo
suo

sapore fortenienle amaro e disaggradevolissimo cA evenlualmonle


gravi in

potere emetico, stanno contro la possibilit di negligenze con conseguen/'

modo tale da rivestire caratteri d'un vero e proprio avvelenamento, o limitate solo a disturbi momentanei leggeri. D' altra parte bisogna ammettere, ed ormai generalmente ammes?;o, che il nostro organismo, nel cpiale il rame si trova sempre in piccola <|uantit nel sangue e specialmente nel fegato e nella bile, facilmente e rapidamente
i
">

si

adatti
il

poich(^

ad una tolleranza di esso notevolmente su[)eriore al normale, suo potere tossico viene limitalo dal fatto che i suoi sali diven|er

tano insolubili nello stomaco azione dell'idrogeno solforato.


Infatti a

azione dell'albumina, e nell'intestino per

me

nei parecchi anni passati in

mezzo ad una considerevole


di sentire

produzione
tina

di solfato di

rame non mi
invece
di

mai occorso
costretti

lamentare
la

disturbi funzionali

da parte degli operai

a maneggiarlo da matinalterata

a sera,

ma

occorso

vedere

conservare

ad ogni precauzione e con capelli e baffi ridotti azzurrognoli, quasi curiosa manifestazione di adattamento all'ambiente. V. (juesto conferma certamente esalta l'opinione, ormai general]ropria salute operai restii

mente ammessa, che avvelenamento lento a mezzo di solfato di ram non possibile, mentre l'avvelenamento acuto involontario reso impossibile dal limitato potere tossico e dal mezzo di prevenzione naturale
<^

fornito dal sapore del sale e dalla propriet emetiva. L'osi

che su questo

possono ritenere confermate dalla pratica e giustamente sintetizzate le opinioni della grande maggioranza degli igienisti e tossicol<gi da jUella di Bouchardat che dal punto di vista dell' igiene il pioml>o
punto
si

ha
pi

fatto

pi

male che paura ed


''

il

rame molto

pi

paura che male

>.

t^uesto pero iKn deve significare diritto da |>arte dell'industriale e tanto

da parte dell'operaio che il pi interessalo e generalmente il me!;o a tutelarsi, a rinunciare a tutte quelle cure e provvedimenti ci. scienza eil esperienza suggeriscono in proj^^siit. \\ mia convinzione cIk* la fabbricazione del solfato di rame non debba essere consid'*rata per s
solleciti

stessa pericolosa e che non abbisogni di disposizioni legislative speciali

per essere igienicamente disciplinata, bastando ad essa l'applicazione rigorosa di quelle di indole generale gi sancite dalle leggi sanitarie di
tutti
i

paesi e che ad esempio


l'rutto

il

Regolamento d'Igiene
e

del

Comune
e

di

Milano,
tenti

degli studi e delle (esperienze di persone elette

compeguisa

saggiamente riassume nel Capo XII

che mi piace

riferire a

di conclusione: locali oltre

ad avere

le

condizioni generali di salubrit stabilite

pei locali d'abitazione

istato

dovranno: a) avere il pavimento e le pareti mantenuti costantemente in di pulizia e ci dove non osti la natura dell'industria b) avere almeno 10 metri cubi di spazio per ciascuna persona che
;

vi sta

a lavorare
e)

avere attivata una sufficiente ventilazione anche

ad

ambiente

chiuso

d) essere illuminati in al loro lavoro


e)

modo che tutti lavoranti possano attendere senza sforzo dell'organo visivo
i
;

essere provvisti di acqua pura in quantit sufficiente e in con-

dizioni tali

da escludere ogni pericolo


locali di lavoro
lo

di

prodotii o rifiuti dell'opificio o per altra

contaminazioni per parte causa qualunque;


di polveri

dei

/) nei
di

dove

si

ha sviluppo

di

puzzosar

lenti esalazioni,

spazio

minimo

calcolato per

ciascun

lavorante

15 me. e l'aria vi dovr essere


;

opportunamente
materiale

rinnovata

mediante
molto

attiva ventilazione artificiale


fj)

quando

poi lo sviluppo di

pulverulento
si

fosse

notevole o l'ossevi emanazione di gas deleteri,


parecchi, oppure

dovr

altres

provve-

dere all'aspirazione rapida delle polveri o dei gas mediante appositi ap-

impedire

il

sollevamento

del

materiale

pulverulento

mantenendolo costantemente umido e dove non sia possibile applicare tali provvedimenti, si dovr mettere a disposizione degli operai apposito apparecchio da applicarsi al naso ed alla bocca, destinato a filtrare l'aria
di respirazione.

In quegli stabilimenti e laboratori dove

si

lavorano materiali nocivi

alla salute sar proibito agli operai di portare cibi o bevande, e di

giare e bere nei locali di lavoro, e sar dato


viso prima di
alla refezione, di cui detti esercizi

modo

di

lavarsi

manmani e

mangiare nel lavabo attiguo al locale apposito destinato devono essere provvisti. Tali esercizi saranno anche provvisti di appositi spogliatoi, separati
e
divisi

dai locali di lavoro

in

doppio

riparto.

In

detti

spogliatoi

gli

operai riporranno
sare, questo,

loro abiti ed
di

uno speciale abito da


di lavoro.

lavoro,

da indos-

prima

entrare nei locali

Inoltre gli operai

prima

di

uscire dallo stabilimento o dal laboratorio

dovranno lavarsi mani


necessario.

e viso,

usando anche

liquidi disinfettanti

ove sia


...
ili

iVJ
in

slal.iliin.

(..egli Ojjei-ai

che lavorano

im,

i.i.-M.ii.-.i

..

iij.uu
fiili^'-

ossi ilove si sviluppino esalazioni nociv* u s<^radevoli, polvere,


1

^ine,

love in <|ualunf|in' altro niO(l<j siano sogg(*Ui

ad

insudiciarsi,

si

piovvederc negli stabilimenti o lahuralori stessi anche un servizio giornaliero di doccie in numero proporzionalo a quello dei suindicati
(lovni

operai

Queste disposizioni se rigorosamente


la

applic ale

sono
fasi

tali

da

meileri

l'althricazione del solfato di


in

rame
<l;i

in tutte le

sue

quuisiensi
'fii

procossi segnili,
iirieniclie.

cuniiizioni

rispondere alle pi esigenti

escrizioni

l.;i

s.'.lutii

tolta

alle on-

>l-:ii

TA hlJ

I.M

\.

(rion.'flt

li

ili

fino - ore

li.

l*i!i:~ii.iMi

S.'ii,

M.

DI':

Citigli |<>|;!^
a!

<!<;.m

\im..- P-.f.

1'!^"".

Il

pini.
:

/,.

heiutu propone

Congresso

ili

spedir;

il

&eguiite ile-

.raiiiMia

Scuatoir \)K A.XdELI


MlLA.SO.

('on</i'esso malattie lavoro

sue odierne sedute


cui
fosti

consacrate a discus-

promotore sostenitore inviati reverente affettuoso voto augurale confidando averti con noi prossimo Congresso.
sioni

sull'assistenza

sociale

di

Prcsidi'utr Hr. Crisioforis.


JJon.
l'eli ini:
V.

ben

lieto di

associarsi al

voto del prof.

Devoto e
avverso.

tanto pi in pianto

l'oratore appartiene
il

a un

Non

si

dimentichi che

senatore De Angeli

campo anima

politico
di quel

Consorzio
bene-

per la prevenzione contro gli infortuni del lavoro che pur cosi
iin'rito delle classi
Il

lavoratrici.

11

Congresso approva per acclamazione il telegramma letto. prof. iJerufit propone ancora un augurio per la ripristinata

saluti-

dei senatore
!:
Il

De

.Angeli,

approvato per acclamazione. Presidente d la parola al piuf

/..

Ih'ioto per la relazione:

La

dietetica dei lavoratori.

===
il

L'alimentazione, convenientemente disciplinata, puc assumere


tere di contributo preventivo contro le malattie professionali
I.
I

caratsi.

Ris()ondo,

pi recenti sludi di chimica fisiologica, le conjUste giornaliere

della clinica delle professioni tendono a ilimostrare che

nella

alimenta-

zione risiede un fattore polente capace di ritardare od impetlire l'avvento


<ii

parecchio malattie professionali,

di

limitare

danni

di fiuelle altiv che,

nello slato attuale della scienza e ilelb' industrie (nei riguardi dei perf.'-


zioiiawieMii tecuici)

M:^

con
procedure
efficaci,

non sono ancora

eliniinabiii

sicure.

carsi dai confini che d'ordinario le

Per svolgere, per, un'azione preventiva, l'alimentazione deve stacdeve essere intesa in si assegnano,
lato: nei suoi

un senso molto
i

obbiettivi finali, pi intimi; jjer effettuare

quali

si

richiedono condizioni propizie a partire dallo

denti, dalla accurata maslicazione, ecc.,

stato buono dei ad un perfetto e normale svuo-

tamento
II.

dell'intestino.

Se l'alimentazione capace, come


e restauro nell'oggi, in

io ritengo,

di esplicare

una

missione preventiva dinanzi alla clinica professionale e costituirsi quindi


in

un compenso

un presidio contro un futuro pi


si

meno

lontano, tale alimentazione non

ricetta gi coi criteri consueti,

desunti dal noto

fabbisogno

applicato ad un

lavoro

fisiologico e svolto

da un organismo perfettamente normale. Sono invece le eventualit e le probabilit patologiche che insidiano un determinato mestiere, congiunte ad altre circostanze di natura contingente ed ausiliaria, che devono essere interrogate per tracciare le provvidenze e
III.
i

programmi alimentari

dell'oggi.

Questa alimentazione che non pu chiamarsi iperalimentazione, ma alimentazione preventiva o consentanea al mestiere esercitato, e suggerita ad un tempo da considerazioni di natura, fisiologica e patologica, vuole coprire quelle deficenze e quei bisogni che vengono ad emergere e a derivare da una o pi
l'operaio:
1."

delle

seguenti

condizioni

relative

al-

et di chi lavora;

2." tipo
;]."

individuale dell'operaio;

prostrazioni incipienti di organi o sistemi (funzionali od orga-

niche)

4.
5."

dispendi eccezionali di energia causati dalla professione;

tendenze morbigene pi o

meno

specifiche della professione

esercitata

6." 7." 8.0

durata prolungata del lavoro;


malattie accidentali, estranee al mestiere;

aggravanti del lavoro, non immediatamente collegate


degli

colla

professione.

IV.

La somministrazione

alimenti

in

chi

esposto

alla

patologia professionale deve inseguire la seguente mela:


a) la realizzazione del

pareggio assoluto

(e

non

il

semplice equi-

librio esteriore o bilancio aritmetico),

discreta elasticit

che consente una dinanzi ad eventuali insufficenze assimilatrici e ad ogni


quale quello

sorta di dispendio interno ed esterno, e tutto questo nell'adulto o nell'operaio


pi inoltrato negli anni;
b)

persone

di

eccedenza assicurata e controliata di introiti alimentari nelle pi giovane et; e particolarmente nella donna gravida e

nella

iIihiiih

che

allatla,

sp, Mm|<p>vvi<lnm0nt<,

fosr'>

per

nff*>nd

determinati lavori.
y. Alla alinien(azi'>ii..i-~i. ,,..i
-

..i.

-,,.<...

.......;;...,

.jw.m...

essa

t""

alTItlala

ad orari

fissi: tre

pasti >s'iortiaglieri (salvo a salire a quattro

di lavoroV, il primo pasto sia |irM" alcuni mestieri [lor speciali turni consumato, specie nella stagione fredda, prima di prendere il lavoro, sia pasto pi importante (delle 11 o delle 12) favoriti* dall'astensione dal il

lavoro

alnjono
fare

per

un'ora.

Porterei a
cogli

due o pi ore questo riposo per


vocali

chi deve
il

molto

esercizio

organi

(maestre).
in

Il

1."

!?."

pasto nella stagione


l'I

fredda

siano

sempre

costituiti

lutto o in
i

opportuno variare nel corso di una settimana di cibi caldi. IVnso che una vera azione restauratrice potrehhe sviluppare in autunno il consumo mattutino di un chilogrammo circa di uva, invece del |ani' associati a prosciutto, a formaggio o a pesce salato, ecc. Ritengo pregiuilizievole all'avviamento felice didla digestione il fanprima e dopo il pasto principale lunglic marce a piedi tra lo stabilimento e la abitazione.
parte
cilii.

VI.

.\

fianco alle malattie })rofessionali strettamente specifiche


il

vi

sono altre infermiti che sorgono a poco a poco per


od indiretto delle professioni: malattir
circoscritte),
fin'

concorso diretto

rasi (arteriosclerosi diffuse e


flei

del

cuurc

(ipertrofie,

dilatazioni),

reni (nefriti e reni

mobili), flellc rie d/esUce (atonie, ectasie, ulcere, neurosi dello stomaco,

onteroptosi, stipsi, emorroidi, ecc.), delle rie aeree (tubercolosi).


In molti individui

candidati

tali

forme morbose

l'alimentazioni
lesioni,
il

bene indirizzata vale a ritardare o ad attenuare queste


dine alimentare
\'ll.

disor-

lo

sollecita.

Una

condizione

infelice

delle

vie

digestive

secondo me,

motivo
tare

di

inabilit a det(>rminate professioni.

\'III.
1

L'alimentazione, saviamente costituita, vale anche a confor-

operaio invalido affetto da forme croniche non


di

gravi

nella

espli-

cazione

un lavoro pi modesto a scartamento

ridotto.

\on sar mai

abbastanza riprovalo l'indirizzo prevalente in (piegli spedali dai quali si vorrebbero tosto dimessi .i malati convalescenti di forme acute prima che essi abbiano potuto richiedere ed ottenere da un regime alimentare appropriato progressivamente pi ricco un conveniente restauro fisico
t;

una soddisfacente attitudine per la ripresa del lavoro. Incidentalmente osservasi che non poche citt esttre ci danno da molto tem|H l'esempio
e

delle

case

di

cnnvalescen/a
profedurtr
in

in

piena cainpagjin, per


e

ricoverali negli

ospedali.
I.\.
'jMii'-'if

.iiiiiii.-iiUin

imuiiiiii;i ir

im'ui-iih'

ii>p*-i;ni>

non potr trovarle che


chiedere
al

due ambienti:
al cibo tutto (|uello

o in s(>no alla famiglia in cui la donna esperta e capace sapr

danaro consacrato

ispirer alle

norme

direttive di cui la

che ^ capace di dare e si avr provveduta d medico, vigilante


quell'operaio appartiene;

4'J4

lo

e cosciente, che tiene sotto le sue cure

stabilimento industriale a cui

o in apposite cucine operaie erette


striali,

presso

gli

stabilimenti indu-

un medico da cui non si possano avere che cibi confacenti al mestiere e presso quali qualunque lavoratore paghi semplicemente perch mangia, e non per quanto mangia, abbia in in altri termini anche qui quel biglietto a tariffa unica che si adatta gi in altri campi (trasporti ferroviari). (,)ueste cucine operaie dovrebbero essere provvedute di apposito riparto, perch l'operaio possa accuratamente lavarsi e per qualche industria riuscirebbe anche commendevole l'uso di una veste per il pranzo. X. L'operaio e la moglie dell'operaio dovrebbero procacciarsi una appropriata coltura igienica avente in mira la conoscenza dei rischi della professione, dei mezzi e dei fattori che promuovono o respingono la morbiposte sotto la direzione
di
i

lit

professionale, e delle

nozioni

dietetiche

culinarie

indispensabili

per

fare col costo

minimo una alimentazione

fisiologica, preventiva.

Il

Presidente ringrazia

il

relatore ed

apre

la discussione

sul

tema

svolto:

Prof. Bernahei:

Approva completamente

e plaude

sinceramente

alle

norme

dietetiche tracciate con previdente oculatezza dall'amico e collega

Devoto. Ma avrebbe desiderato, fra le importanti modificazioni, udire una raccomandazione, quella cio delle proporzioni tra l'albumina animale e quella vegetale perch non indifferente combinare cotal miscela in una proporzione o in un'altra. Secondo l'O. il minimo cui si potr discendere sarebbe la met.
Prof. Devoto: Riconosce giustificabili
tra le
le

osservazioni fatte dal pro-

una distinzione albumine vegetali ed animali che serva per gli operai stessi. Saranno medici addetti alle cucine operaie che dovranno dar norme e
fessore Bernabei, ritiene per sia diffcile poter precisare
i

distribuire le tabelle dietetiche.

Treves: Crede che possa venire introdotto nelle raccomandasaggiamente raccolte dal prof. Devoto un cenno all'opportunit di concentrare il maggior valore nutritivo degli alimenti in un volume non troppo grande. Questa una raccomandazione che pu tornare specialmente utile nella nostra classe operaia che costretta a cercare nel gran volume il compenso al minor potere nutritivo degli alimenti di cui dispone. K questa raccomandazione soddisfa in una forma eminentemente
Prof.
.

zioni cosi

il desiderio esposto dal prof. Bernabei. Desidera inoltre citare le risultanze che la scuola di Zuntz ebbe studiando il regime alimentare del soldato tedesco. Questa scuola trov che

pratica


|iii'>

V.i.)

un difetU> pi o meno accentuato nel liilanco enerf^elico perfottaniente soddisfatto o magari in eccesso per bilancio un allato fjuol che i'i>^iiarda Vi\7.oii>. Su questo fatto trova larga giustificazione la raccomandazione del prof. Devolo di fare neH'alimr'nta/ione una certa
sii33teie
ail

parlo agli alimenti naturali ricchi di glucosio specie da noi


gioni a cui sono pi facilmente accessibili.
/>nn.
conti
l'irciiiiiil
:

e nelle sta-

Rileva con
di

piacere che

il

anche

delle

norme

igiene

personale

prof. Devoto ha tenuto da associarsi a quelle di


b'

buona

dietetica

dell'operaio.

Ricorda che

anche

docce

impiantate in
le

alcuni stabilimenti, sono utilissime all'operaio. Ma, a parte tutte


cole ai,^giunte che allo conclusioni del
prof.

picfare,
l

Devoto

si

p(*trebbero

accettando
Relatore.
Il

deili'

mclii-^ioni

interi'ssiiritissiinp

[iro|.<.iii'

im

i.I

me.,

Pn-sulente d

la

parola

al

prul'.

l'ii.s.-ic

(juhbi di

Milano

per

la

RflaziiTit-:

Sull'assistenza sociale per


Se
fra
i

le

malattie del lavoro.


vita
i

lo

varie eventualit che minacciano la


in

dei

lavoratori
ti

sono

loro collegale

modo da

provvedimenti

relativi,

bisogno che. anzich essere indipendenti e frammentari, costi-

far sentire in tutti

paesi

tuiscano un sistema veramente organico, indubbiamente strettissnni sono vincoli che legano le malattie del lavoro da una parte cogli infortuni i
del lavoro, dall'altra colle malattie

comuni.
punto

di vista medico, di grande non compito di questa relazione l'addentrarsi in indagini di tale natura: il quesito che qui si vuol trattare resta nel campo economico-sociale, in cui voramonle vincoli accennati vengnu. facilmente
tali

Lo

studio di

vincoli,

dal

interesse,

ma

in

evidenza.

manifesta
tale

La malattia del lavoro si dislingue dall'infortunio . .ju.i.n.. ii..ii -i in modo violento, come effetto di una perturbazione accidennoll'andamento del lavoro.
del

Ma

questa differenza, se spiega


di

|)erch<'

l'attenziono

pubblico

sia

attratta

infortuni, anzich sulle malattie,

dapprima e non giustifica una

preferenza sugli
tratta-

diversit di

mento a
prodotto,

loro riguardo.

Infatti
si

se

si guarda alla causa da cui l'uno e l'altro fenomeno e deve riconoscere nell'uno e nell'altro il carattere di rchiu

l)n>fossionalc.
Il

Hodo in cui l'industria

f*

organizzala e diretta pu dar luogo a

disgrazie
de-'orso.

accidentali subitanee,

come pu dar luogo a

malattie di lento

possono invocare provvedit ne nti preventivi per render nien frequenti le disgrazie, cosi possono invocarsi per eliminare date cause di malattie professionali.
si

O^me


Quindi se
il

490

si ritiene che il rischio degli infortuni deve gravare sulla che equivale a dire che nel prezzo dei prodotti deve, fra gli altri elementi, trovarsi anche quanto occorre a sostenere la spesa per provvedere agli infortuni, altrettanto dovr dirsi per le malattie professionali.

industria,

se

si

vuol tener conto del fatto che

gli

infortuni derivano
si

da una
dallo

perturbazione, da una deviazione che

accidentalmente

verifica

andamento normale del lavoro, mentre le malattie professionali si producono anche senza alterazioni nelle condizioni normali dell'industria, da ci non si pu logicamente dedurre se non questa conseguenza, che la
responsabilit dell'industria
le

risulta

ancora pi diretta
economiche,

la

e pi

chiara per
riesce

malattie professionali che per gli infortuni del lavoro.

Se poi
fin

si

bada

alle
il

conseguenze
cui
al lavoro,

conclusione
o

troppo

ovvia:

bisogno da

colpita

la famiglia dell'operaio in

temporaneamente incapace
lui riportata sia stata

o inabile in tutto

parte

pel

resto della sua vita, o morto,

non

diverso pel fatto

che la lesione da

violenta o no.

E
in

questo
se

si si

pu

dire

dubbio

tratti

anche senza occuparsi dei casi in cui resta veramente di infortunio del lavoro o di malattia
precisi
e
si-

professionale.

Quand'anche

la

scienza fornisse criteri assolutamente


altre,

non dovessero mai presentarsi questioni su questo punto, come quelle che talora furono sottoposte ai Tribunali, sarebbe sempre giustificata dal punto di vista economico l'identit del trattamento, derivando gli uni e le altre dall'organizzazione che l'industria ha in un dato tempo e luogo, e producendo entrambi le stesse conseguenze per la famiglia operaia. Deve dunque ritenersi giustificata l'assimilazione delle malattie profescuri per distinguere gli uni dalle

tanto

che

sionale agli infortuni del lavoro per quanto riguarda la necessit sia di
cautele preventive, sia della garanzia di

un sussidio per ripararne


ai

le

conse-

guenze economiche.

Ma

la

semplice assimilazione (quanto


piuttosto che eliminarle.

provvedimenti d'assistenza
sposterebbe

sociale), delle malattie professionali agli infortuni del lavoro


le difficolt

Poich sorgerebbero praticamenu; dubbi


fissare
il

gravi

sui

criteri

con

cui

confine fra

le

malattie professionali e quelle comuni.

Non basta che si possa formare un elenco di malattie da qualificarsi come professionali: poich si domanda se giusto che per tutte le altre malattie escluse da tale elenco abbiano a mancare quei provvedimenti di
assistenza sociale che verrebbero sanciti per
Il

le

prime.

genere di lavoro a cui l'operaio attende, l'ambiente in cui questo compiuto, la sua durata, non hanno forse un' influenza diretta sulla frequenza e sulla gravit delle malattie comuni? Tale influenza fu gi

messa

in luce dalle statistiche, le quali

hanno appunto mostrato come

il

rischio di malattia

varii col variare dell'industria.

t'.n

le

La
v(

professiuiie esorcilata influisce evidentemenle su tulle

al.iiu-

dini di vita dcH'operaio.

Non

('

erri .lieo

ed ingiusio
affatto

il

jiensare (togliamo queste

parole

da

una pulihiicazione non


(li[)i'nd(>no

recenlr) (1) che quelle malattie le quali da condizioni di vita estranee all'oaercizio del mestiere propria-

ma inevitabili per l'operaio in causa della sua occupazione medesima, debbano essere originariamente addebitate alla professione. Vi sono malattie, corno vi sono disjirji/ie accidentali, indipendenti dal lavoro; ma allo stesso modo che la giurispruden/a tende ad allargare
niante dette,
la

no/ione

dei,di

infortuni sul

lavoro,

ritenendo

compresi- nell'assicuracoli'

zione fatta per rjuesti anche acciilentalit che

hanno

industria solo

una relazione indiretta, cos non si potrebbe sottrarsi 'alla tendenza di allargare sempre pi il concetto di malattia professionale. Se poi si guarda al bisogno provocalo dalla malattia, non ^ nem-

meno
in

il

caso
la

di discutere,

poich evidentemente la condizione economica


famiglia
lo

vengono a trovarsi non varia pel ha colpiti sia da classificarsi fra q\it\\n professionali o fra quelle comuni. K giusto adunque che le malattie protes.-ionah siano oggeii" di attenzione particolare, che il lavoro d'indaj^'ino si compia anche a loro riguardo con quella specificazioni' che gi fu adottala per gli infortuni
cui l'operaio o la

sua

fatto

che

malattia ehe

del lavoro.

Ma

(juando

si

arriva alla questione

dei

provvedimenti d'assistenza

convincersi che il trattamento gi oramai attuato per gli infortuni del lavoro deve estendersi anche alle malattie professionali e da queste alle malattie comuni. Che le norme di prevenzione debbano essere dirette non meno
all'igiene
l'igiene

sociale da adottarsi a loro riguardo, bisogna

che alla sicurezza dei lavoratori, e che la preoccupazione f>er non debba essere minore di fronte alle malattie comuni che a i|uelle professionali non pare possa mettersi in dubbio. Quanto poi all'assistenza diretta a riparare le conseguenze economiche delle malattie, fra due mezzi si pu fare la scelta la henefivema
:

e Vassiciirasionr.

La brne/ict'n:u il mezzo pi antico. Provocata da un nobile sentimento di piet, essa una necessit di fronte alla miseria che reclama un provvedimento iinmediato: essa im|)edisce che il male raggiunga una
i"

tale portata

da oH'endere
atti di
il

in

modo

brutale

il

sentiniento

dell'

umanit, e
nale

da condurre ad

reazione violenta
a

('.?).

Ma
nr>n si

dev'essere

rimedio estremo

cui

ricorrere

quando

il

possa curaie altrimenti.

Poich

un

rimedio

imperfettissimo:

'.,.\:, e ...;, {W T. .Santino nell;i Rivisla Htli. , [i] Vedi r. GoHtii, L'aui-'urtitioin in fmntrat. Milano, Hoepli, 18S^.
,

\^ti,

t^\


evita l'e.strenio
della

41 8

disperazione,

bisogno:

appunto perch

ma non T umiliazione di chi in una necessit deve soccorrere anche la mi-

seria colpevole, e riesce di stimolo all'imprevidenza.

E quanto
duce questo

pi regolarmente sistemata, in tanto maggior grado pro-

effetto.
si

Dalla beneficenza

in molti casi sviluppato

a poco a poco

il

firov-

vedimento ben pi efficace e perfetto deWassicurajsione. Quando una persona compie un atto di beneficenza fra i motivi che ispirano la sua azione entra pi o meno chiaramente il pensiero che anch'essa avrebbe potuto per avventura trovarsi in bisogno: appunto per questo che si vede spesso una colletta fatta fra compagni di lavoro, o fra persone che esercitano la stessa professione per soccorrere chi sia stato colpito da una disgrazia. Vi in ci il concetto, ancora confuso, che esistono certe circostanze comuni per effetto delle quali un bisogno pu presentarsi indifferentemente all'uno od all'altro, ed quindi interesse comune di provvedervi. Allorch questo concetto si fa pi chiaro, sorge spontanea la considerazione che non conviene aspettare che il bisogno si sia verificato per invocare l'aiuto degli altri; meglio prevedere l'eventualit a mezzi per farvi fronte. Infatti cui si sottoposti, e preparare in comune se si aspetta che il bisogno si sia verificato, chi ne colpito deve umii

liarsi e

chiedere

il

soccorso altrui; e

il

soccorso affatto volontario, tanto

che se uno bada solo al suo interesse vi si pu rifiutare. Se invece tutti assumono l'impegno di concorrere alla spesa pel bisogno che colpir uno di essi, la beneficenza si trasforma in assicurazione. stato notato che il sentimento di piet viene tanto pi fortemente
destato, e quindi tanto pi

generosa riesce
si

la

beneficenza

quanto pi
fra

straordinaria la disgrazia, e
la piet e
il

trovata in ci

una contraddizione

bisogno. Si potrebbe dire

che

la

contraddizione

logica,

perch
lazione

alle disgrazie pi frequenti,


si

a quelle che sulla massa della popopresentano con una certa regolarit non si deve provvedere

colla beneficenza

ma

coll'assicurazione.

Dove questa non pu arrivare, nelle disgrazie veramente straordinarie, imprevedibili anche per la massa, come un terremoto, soccorre opportunamente Io spirito di carit. E dunque fuori di dubbio che V assistenza economica per le malattie
del lavoro dece attuarsi mediante

V assicura sione.

Dovr l'assicurazione esser libera od obbligatoria ? Oramai si pu dire assodato il concetto che obbligatoriet ha la stessa ragione di essere nel campo della previdenza come in quello
l'

dell'istruzione.

-Nt'llo

stesso
tutti

garantire a

modo che si crede necessario nelP interesse generale di un minimo di istruzione, porche gli ignoranti costituidi lutti, cosi si

scono

ini

ambiente sociale scatlento, a danno


ir

crede

nela

cessario del pari che per


vita d'i lavoratori

disgrazie pi comuni a

cui

soggetta

un minimo di sussidio sia garantito mediante 1' assicurazione, senza di che coloro che sono cc)lpiti dalla disgrazia -adono a
carico della heiioficenza pubblica.

La

discussione ormai non


Mv^.....

fi

pi sul principio se un

minimo

di assi-

curazione debl)M
arrivare.

obbligatorio,

ma

sui limiti a

cui

l'obbligo

devo

L'obbligo deli'.issiciirazione adottato per

gli

infortuni

flel

lavoro deve

procedere ancora per gradazioni arrivando per ora alle sole malattie professionali, salvo a procedere in seguito a comprendere tutte le malattie senza distinn(^

logicamente estenilersi alle malattie:

pare

vi

sia ragione di

zione.

La

sola ragione per procedere gradatamente sta nel pericolo di

aggm

vare soverchiamente l'industria pel pagamento dei [remi d'assicurazione.

rami della produzione sono difche vuol dire che la possibilit di pagare relativi contributi sussiste. Un'industria non ha ragione di durare se il prezzo dei suoi prodotti (da chiunque sia pagato) non rifonde la spesa per dare almeno il necessario per vivere a chi la esercita: ora
si

Ma
le

ormai

pu dire che

in tutti
il

fuse

societ di
i

mutuo soccorso,

il

pagamento

dei contributi per l'assicurazione di

un sussidio
necessaria;

in
i

caso di
sussidi

malattia va considerato appunto

come una

s|iesa

assicurali mediante quei contributi fanno parte di quel

minimo

di

benes-

sere che la societ non deve lasciar mancare ad alcuno.


Si

pu dunque concludere

in

favore dell'assicurazione

obbligatoria
le

per
in

la malattie professionali attuata

insieme con

(juella

per

malattie

generale.

L'organizzazione
supposto
di

pratica
gli

dell'assicurazione

coordinarsi con quella per

infortuni del lavoro,

una
di

ditl'erenza essenziale per cui

le malattie dovr non gi partendo dai quelle due eventualii deh-

|ter

liano considerarsi dal desidt>rio


utile colla

come

aflatlo estranee l'una


in

all'altra,

ma
il

bens partendo
efletto

far le cose

modo che

si

ottenga

massimo
alcuni

minima spesa. Conviene adunque (seguendo l'esempio gi dato da

Stali)

comprendere le inabilit temporanee di breve durata (per lo m^no sino al limile di un mese) anche se causate da infortuni sul lavori), fra casi a cui provvedono gli istituti organizzati per le malattie ordinarie, lasciando che l'organizzazione speciale per gli infortuni provveda ai casi pi gravi.
i

L'assicurazione

por

le

malattie

poi

deve

essere

organizzata

jut

mezzo delle societ di mutuo soccorso, completate occorrendo, nei luoghi ove non si potessero istituire, mediante Casse locali ap|)oggiate allo amministrazioni comunali.


La

500

professionali e
infortuni del

questione dei rapporti fra malattie

lavoro venne trattata gi l'anno scorso nel Congresso internazionale medico degli infortuni sul lavoro tenuto a Liegi. Il dott. Vincenzo Magaldi,

rappresentante del Governo italiano, appoggi la conclusione a cui veniva


la relazione dei dottori

OUive

Le Meignen
si

efficacemente alle malattie del lavoro

nel senso che per provvedere debba organizzare l'assicurazione

generale contro tutte


stro d'agricoltura,

sione sono riassunte in

Le ragioni in favore di questa concluuna relazione dello stesso dott. Magaldi al Miniindustria e commercio (1).
le malattie.

questo

Chi scrive ebbe gi occasione di manifestare la propria adesione a modo di vedere (2), che si potrebbe concretare nelle due proposi-

zioni seguenti:

y assicurazione di

tuni

L Le ragioni che consigliano l'adozione di mezzi preventivi, e un sussidio all'operaio o alla sua famiglia per gli infordel lavoro, valgono del pari per le malattie del lavoro. II. Il miglior modo di provvedere all'assistenza economica per le
obbligatoria

malattie del lavoro, consiste nell'organizzare l'assicurazione

per

le

malattie in generale.

Ha

quindi la parola l'Avv. Riccardo Fabris sul tema:

L'assistenza sociale agli operai.


Il

=^=-==
pi gravi che

tema che
i

ci

proposto comprende nella sua formula letterale un,


di

numero indeterminato
oggi affaticano

problemi fra

pi complessi ed

sociologi, gli scienziati e gli statisti d'ogni paese.


il

Ma
gresso
menti,

noi

dobbiamo coordinare

nostro studio attuale, perch rimanga


agli

circoscritto nei suoi giusti confini,


si

scopi

speciali

che questo Con-

propone, cio all'assistenza sociale nei riguardi delle malattie del lavoro. Questa si deve estrinsecare in un triplice ordine di provvedii

quali tendano alla prevenzione, all'attenuazione


tali

ed alla ripara-

zione di
di

infermit: gi la scienza

si

viene speciahzzando nello studio

codeste malattie, la cui frequenza accertata dalle indagini statistiche,


i

condotte con rigore di analisi alla scoperta delle leggi che governano

fenomeni
assolvere
civilt.

sociali; cos agli


il

governo sar tracciata la via per compito che loro spetta secondo le odierne esigenze della
uomini
di
il

Si tratta di innalzare

colossale e glorioso edificio della solidariet

(1) (2)

V. Bollettino di notizie sul credito e sulla previdenza, 1905, fase. 8. Proceedings of the fourth international Congress of Actuaries, Voi.

II.

New York
al

lOOr,

pag.

]?,i.

Sulla istituzione

di

casso d'assicurazione per la maternit:

relazione

3"

Congresso,

nazionale per l'igiene dell'allattamento e la tutela della prima infanzia, Messina 190i.

11

501

nell' instabile

malia, ie cui

fondamenta non sono scavate

arena delia

rarit elemosiniora, n nelle Inrlie infide delle convulsioni tribunizie,

ma

sono scolpite nel granito della libera ragione. La quale dimostra come il dovere dello Stalo d'intervenire nella protezione dei lavoi-alori sia in
generale dei cittadini, le cui classi non un egoisti(;o e brutale antagonismo, juando gli svariati loro bisogni, senza parlare dei pi ;levati sentimenti umani, le 'ostringono a rompere ogni artificioso isolanienlo. <ii tutti gli Stali civili hanno avvialo la nuova legislazione protettrice del lavoro: ma perche questa dia migliori frutti, ^ necessario che non si limiti a misure |)arziali, frammentarie, ma che, nolla misura consentila dalle euiidizioni dei singoli paesi, segua un piano logico, completo e [irogressivo, per modo che le successive disposizioni vengano a formare Ira loro un tutto armonico, integrandosi a vicenda. Da quando, or sono gi jiiu di tre lustri, ebbero principio Congressi internazionali jtrr ijC infarUmi 'lei hiroru e per h; assicura: ioni sociali, gli studi intorno a questi problemi ebbero una grande diffusione, ed in particolare tutto quanto concerne gl'infortuni venne illustralo largamente, <<isi ili rapporto ai mezzi per prevenire gl'infortuni, come in riguardo ai metodi s|)eciali di cura per alleviarne le conseguenze ed ai sistemi legislativi per indennizzare le vittime; ora non si mette pi in discussione il dovere dello Stato d'intervenire, ma si confrontano le risultanze dei vari melodi applicali, e si esamina quale in pratica sia apparso il migliore, l'er g' infortuni, adunque, la battaglia vinta e non si tratta die
perfetta arniunia coli' interesse
in

possono vivere

(^

lii

perfezionare

sistemi adottati.

Logicamente, doveva ritenersi che per le malattie professionali si avesse ad applicare l'identico procedimento riparatore, tanto pi che in molli casi le caratteristiche delle malattie professionali si confondono con
quelle degl'infortuni; la magistratura,
sia
in
Italia

che

in

altri

Stati,

deve non
di

di

rado decidere controversie

riflettenti la classificazione incerta


le

talune
il

inl'ermitii.

Ma.

d'altro lato,

malattie
1'

professionali sollevano

tutto

lu'oblema delle malaltie comuni, vista


il

imj)Ossibilit di circoscri-

vere esattamente

campo

delle infermit causate dal lavoro, e la


le

estensione dei provvedimenti necessari per


plica
le difficolt

malattie d'ogni specie

grande com-

e ritarda

rimedi.
Stati

Ad

ogni
fatto,

modo
ed
i

ci

non dispensa dal

provvedere come gi taluni


il

hanno

nuovi studi varranno


con^^ef^uenze econo-

indicare la miglior via da seguire.

Ci riguarda specialmente la

riparazione

delle

miche
limita,

delle infermit, ossia le assicurazioni.

Ma

l'assistenza sociale nei riguardi delle maialile dei lavoro

non

^i

come abbiamo

gi avvertilo,

alla

rif)arazione;

vi

sono

pure

la

prevenzione e l'attenuazione che reclamano speciali provvedimenti, contro (juali non sor^^ono le difficolt alle quali abbiamo test^ accennato, se
i

lo

studio

si

limila alle malaltie del lavoro

propriamente

detto.


La
prevenzione
di
tali

50--.^

reclama svariati
provvedimenti,,

infermit

alcuni dei quali tendono, in generale, a proteggere la vita e la salute dei

concernono pi particolarmente le malattie professionali. di esaminare tutti i mezzi che vennero suggeriti per la difesa degli operai contro le infermit in generale: si comincia dalla igiene delle abitazioni, e si procede per una serie di discipline che regolano la sana alimentazione; la razionale disposizione dei locali ove
lavoratori, ed altri

Non

qui

il

luogo

compie il lavoro; la loro ventilazione; la limitazione del lavoro della donne e dei fanciulli; il riposo settimanale; l'ispezione delle fabbriche; il lavoro notturno; i posti di primo soccorso; la distribuzione gratuita di
si

taluni medicinali,

come

il

chinino; ed altri molteplici provvedimenti.

Vi sono poi quelli speciali per prevenire od attenuare le malattie professionali, ed in questo campo i suggerimenti del presente Congressopotranno tornare molto utili: ci limiteremo a ricordare le norme sanitarie
pel lavoro negli ambienti

temperature

molto elevate o molto basse:,


i

quelle pel lavoro negli ambienti ad aria compressa;

provvedimenti pre-

ventivi delle infezioni o degli avvelenamenti professionali; la prevenzione


delle malattie causate dall'aspirazione di pulviscoli, o di vapori, o di
la

gas

regolamentazione del lavoro nelle risaie, nelle regioni di malaria, nelle gallerie minerarie; la difesa contro le speciali infermit causate dal lavoro delle vernici, del piombo, del fosforo, e cosi via. Bastano questi brevi cenni ad indicare l'importanza e le vastit dei
provvedimenti
legislativi

per l'assistenza sociale

ai

lavoratori in quanto

riguarda la difesa contro le malattie professionali e la riparazione delle loro conseguenze. Quest'ultima ha per base principale l'assicurazione;

ma

ognuno comprende come

la

miglior

cura

del

male

sia quella

tende ad impedirgli di manifestarsi, od almeno di colpire con gravit, ed quindi particolarmente agli scienziati che si devono

che minore

doman-

dare

pi opportuni ed efficaci suggerimenti per la difesa dei lavoratori.

esprimere in questa materia non I voti che il Congresso potrebbe sarebbero che l'applicazione alle malattie di quelli gi replicatamenle manifestati per gl'infortuni in tanti Congressi; possiamo cosi riassumerli:
Il

Congresso

d'avviso

che

l'assistenza

sociale

in

riguardo

alle,

malattie causate dal lavoro debba esplicarsi con

una

serie di provvediin

menti coordinati a quelli per


intesi

la protezione degli

operai

generale ed

particolarmente:
aj a prevenire la manifestazione
di tali

malattie, sia risanando gli

ambienti nei quali

si

compie

il

lavoro, sia disciplinando questo per

modo

che sia impedito


bj

lo

sviluppo

di

codeste infermit, sia mettendo

l'operaio-

nelle migliori condizioni personali di difesa;

ad attenuare

le

conseguenze
od
in

fsiche delle malattie professionali


efficaci

colla pronta ed idonea assistenza, colle cure pi

e specializzate,

anche

in stabilimenti ospitalieri

sanatori

organizzati

con

questi

particolari obbiettivi;

'

a riparare
gli

il

danno economico
mezzi

delle malattie
alle

mediante l'assicu-

ra/iono o con
ilf'i

altri
.

corrispondenti

condizioni ed al ^enio

singoli

pae?i

Arr.

h'aliris:

Aggiunger poche
ci

paiole alla

sua relazion*

i'<|

alle

onclusioni del prof. Ciobhi, nelle quali convieni' interamente.

La
mai
il

fpiestione che

occupa pu
sua

ritenersi risolta nel senso


la

che ora-

e entrata nella di
le

coscienza generale
la

persuasione che
agli operai

lo

Stato abbia

dovere

estendere

protezione

anche per quanto

coiiccrne

malattie professionali.
in

un Congresso italiano nun in un Congresso interdir' che anche sul modo di riparare le conseguenze economiche delle malattie siamo d'accordo, ])erch<'' voti della Camera, ilei Senato, delle s|)eciali Commissioni e le dichiarazioni del Ministero di Agricoltura concordano nel dnsitlerare la solK^cita estensione dell'assicurazione ani'lie alh^ malattie in g'nerale e non a quellr soU> professionali. Ma in un Congresso internazionale crede opportuno seguire il sistema del Coni/resso inv-mnsionnle per jiT infortuni del laroro e prr le nssenrfi;ioni .sociali, nel quale non si mettono ai voti se non le conclusioni sulle quali l'accordo generale, o quasi generale, per modo che il voto non che la consacraziono di un pensiero oramai entrato nella coscienza universale, e non un voto di maggioranza cli^ puo essere distrutto da un ongresso successivo. Riguardo alla riparazione delle cnnseguni/f (-c<>ii-iiucii<- <i-llr ma^e fossimo
nazionale potremmo
i

f"

f"

<

lattie

il

miglior sistema quello dell'assicurazione obbligatoria:

ma

noi

non ptssiamo imporre questo sistema ai jtaesi che preferiscono un altro metodo, ("osi per gl'infortuni vi sono paesi che hanno sancito l'obbligo
dell'indennit, invece (|Uello ddl'assicurazionf,

ammettendo per che quel-

l'obbligo possa essere coperto eoll'assicurazione, cosicch questa, esclusa

rientra dalla finestra, ed sempre il metodo migliora. non basta l'assicurazione: occorre anche la prevenzione e l'altMiuazione delle malattie analogamente a ci che si e fatto per gl'infortuni. Desidera a tale riguardo che consigli cosi importanti e lo splendido esempio del Belgio siano coordinati dal Comitato permanente e
ilalla porta,

Ma

presentati al (ioverno.

Per brevit,

si

limila a leggere

le

conclusioni

ed a tlan*

qualclu

schiarimento sui singoli punti.


Il

5i.4

Tdekij
di

Presidente d la parola al dott. Ludiciij

Vienna,

sul

tema

Was kann
der
deshalb,

die

Krankenkasse zur Bekmpfung

Gewerbekrankheiten tun?

Ich will mieli in meinen Ausfhrungen kurz fassen. Erstens schon \\e'\\ w'w ja am Ende eines lange dauernden und arbeitsreichen

Kongresses stehen, vor allem aber, weil ioli ja hier in einem liande spreche, in dem es noch keine obligatorische Krankenversicherung der Arbeiter gibt und weil selbst luer auf dem Kongresse in dem Referate lueines unmittelbaren Herrn Vorredners sich eine gewisse Zaghai'tigkeit bei der Behandlung dieser so wichtigen Frage bemerkbar maclit. Es scheint niir aber nicht am Platze ausfiihrlich ber eine Nebenfrage zu sprechen, solange die Hauptfrage noch nicht zweifellos entschieden ist. Wir in Oesterreich haben seit 18 Jahren die obligatorische Krankenversicherung. Alle die Befiirchtungen, die man gehegt hat-auch bei uns sprach man von Belastung der Industrie - haben sich als ungerechtfertigt erwiesen. Fr uns ist das Bestehen der obhgatorischen Krankenversicherung zu einer solchen Selbstverstndlichkeit geworden,
Avie das

Bestehen der Strassenbeleuchtung, der Kanalisierung, die Erriknnen uns heute chtung und Erhaltung von Spitlern u. s. w. eine Zeit oline obligatorische Krankenversicherung kaum mehr vorstellen. Wir stehen jetzt vor einer Reform unserer Krankenversicherung. Die

Ww

verschiedensten ^^'unsche werden laut - aber nicht eine einzige Stimme verlangt die Abschaffung der Krankenversicherung. Wer bei uns in irgend einer Versammlung oder sonst irgendwo liber
die

Notwendigkeit der obligatorischen


- er wiirde bestaunt

wurde

Krankenversicherung sprechen und verlacht werden, weil or es unternimmt

solche Selbstverstandlichkeiten vorzubringen.

Notwendigkeit der obligatorischen Krankenversianerkannt - gerade deshalb aber ist es allgemein cherung noch nicht notwendig, dass Sie - nicht in verhiillten, zweideutigen Wurten - sondern
Bei Ihnen
ist

die

klar

und entschieden

f\ir

die

obligatorische Krankenversicherung

Uir

Votum abgeben. Nun aber zu meinem

eigentlichen Vortragsthema

Voli welch grosser Bedeutung die obligatorische Krankenversicherung fur die Volksgesundheit ist, beweisen aufs deutlichste die Zahlen: 10,224. r297 PerIn Deutsehland gehorten 1903 den Krankenkassen an sonen, in Oesterreich 2,660.623; an Krankenkosten (d. h. Krankengeld, Arzt und terapeutische Behelfe) wurden in Deutsehland 168 Millionen Mark, in Oesterreich 45 Millionen Kronen ausgeg^ben.
:

lirsifiii-i,

iiiid

hau|>tsachli(.lister

Zweck

d<'r

Kraiikenversicherung

isi

don Albeiter lir die Daiier soinei- i'irkraiikung ver malorieller Noi /u schiit/en (Krankou^eld) luid ihni die Mitlel zu mikt Iloilung (Arzt iiiid Medikamciile) zi ^owahrt'ii. Wic aliei- das llnujilziel jwlcr in<KlcMMiet Sanilatsverwaltung in dM" Vcrhntunj^ der Kratikht'itci erMickt wenien
tnnss,
iinin'r
Si

miisseii

iind
tn(hr
libci'

wcrdeii

auch

die

Kraiikciikassen

in

Zukunft
Scli'Ui

mehr und

der l*ro|hylaxe ihr Aiigcnmeik ziiwonden.


hinaus; dun-h
die

die ersten Gcsetze


liche (Jeidct

die Ivrankonversicherung gflipn liher das eigenl-

der Krankotvorsorgung

Bestimmung,
isi,

dass W'iichnerinnen dnrcli 4 Wtjclion das Krankengeld au<^zuzahlen


liogi'hoii

auf das Gcbiet der Pi'opbylaxe. Spalor Iblgende (i'sclZf sind hiorin noch einen Sidiritt weiter gegangen - die letztc doulsche Krankengoselznovolle sieht bereits Schwangerenschutz vur. - Am weiIcstcn abei- auf <Uis (icbiet der Propbvbixi' hat sich das deutsche <ies*t/
sic sich
IVir

Altt-rs-iind Invalidiliitsversiclierung

begeben.
'

Die Krankenkassen, besonders die voii Arbeitern selbsl verwalteien,


es nicht nur fiir die Kranauch fnr die gesanimie Arbeilerklasse ist, wenn -ie - iiber das (Jebiol (b'i- Krankenversorgung binausgreirond - eine reirt* l'atigkeit aiif [irMjibylaktiscbt'ni (iebiele entfalten. Deutsche und aurh Wiener Krankenkassen haben Tnlersiichungen nber die W'obnungsverhallnisse ilirer erkrankten MitgMeder angestelll; haben durch Vortrage und popnlare Broschiiren aufkiarend gewirkt. (ierade aber ani (ieiii Gebiete der (iewerbekrankheiten, bei ihrer Verbiilun^' nnd Bekani]fung sind die Krankenkassen berufen eine grosse Rolle zu spielen. Seibst ilie Krankenkasse, die sich nur ani" Zahiung des Krankengeldes und liaben bald orkannt, von wolcbeni Nutzen

l^enkasse sdbst,

siiiderii

iieistellung der
ilass sie deni

Heilbehelle

beschriinkt,

wirkt prophylaklisch dadun^b,

Arbeiter die M<>gbebkeit gibt, (birch reehtzeitige Beaehlung

iind zweckentsprechende Beliandbmg kleinerer Leiden lem Kntstehen schwerer l-krankungen vorzubeugen. Dies macht sich speziell bei den Benifskrankheilen geltend. wd die Krankenversicherung (das Krankengeld) es dem Arbeiter ernioghcht, ohne sich und die Seinen grsster Noi luszusetzen, schon in leichtereni iStadiuin der Erkrankung wenigstens l'iir (Muiire Zeit seine geriilirbehe Beriifstaligkeit aufzuireberi, wodurcb aUein schon dem Enlstehen sehwenM* Krkraiikiiii!.'->-uiid N'ciL'iliniir^M-scheinungen vorgebugt werden kann Aber weil dariibei- bii>aus nnissen die krankenkassen eme rege Tatiukeii zur Verhrilung gewerbbeher Krkraiikungen 'ntlahen. r.ei den Ivrankenkassen samniclt sicli ja das gesaminte slalislische

an ihre Ai'rzle wenden sieh ja albBrmlts. alle an gewerblichen V*rgilungen Krkrankle. Beiraciilen wir zuniiehst das statisiische Material und die Art wio l's verarbeitcl werden kann, und wie es der N'frband der Genossen-cbatskiankenkasscn und die Allgeineine ArlM'itcrkranken-und TnlerMaterial nber lieruf^krankheilen
inlulge ibres
;


stiitzungskasse in
verarbeiten.
W'ien,
die

506

i/4

zusammen
das
als

Million Mitglieder zahlen,

Im Namen,

rztliclien

Protokoll,

Krankmeldung

dient,

ist

neben

Alter und

Stand

die Krankeitsdiagnose, die

Beschftigung des

Erkrankten

glicht eine Verarbeitung des Materiales

und der Betrieb, dem er angehort, angegeben. Dies ermonach vielen Riebtungen hin. Im Sinne des Krankenversicherungsgesetzes sind die Kassen zu
des
statistischen

einer Verarbeitung

Materiales

verpflicbtet. Die Verarbeitung erfolgt nun unvoUkommener Weise bei dem Verband der Genossenscbaftskrankenkassen in der Art, dass

allerdings in

recht

zunaclist die Statistik jeder einzelnen

Genossenscbaftskrankenkasse geGenossenscbaftskrankenkasse allo in sondert bearleitet gewerbbchen Betriel)en einer und derselben Art bescbaftigten Ai-beiter umfasst, so gibt uns diese Statistik ein gutes Bild der Gesundbeitsverbltnisse einer bestimmten Berufsart. Mancbe Genossenscbaftskrankenkassen, die Arbeiter verscbiedener Berufe in sicb vereinen, nebmen die statistiscbe Verarbeitung getrennt nach Berufen vor, so weist die Krankenkasse der Drecbsler besonders aus: die Erkrankungen der Knopf-und Rauchwaren, Holz-Stock-und Metalldrechsler. Die Ki-ankenkasse der Feinzeugschmiede trennt ihre Mitglieder in chirurgiscbe Instrumentenmacher, Feilenhauer, Messerschmiede, Schleifer, Zeugscbmiede, die
wird.

Da

jede

Krankenkasse der Bucbdrucker in Setzer, Drucker, Giesser, Hilfsarbeiter, In vielen Krankenkassen wird fiir jedes Mitglied ein eigenes Ziiblwahrend der Dauer seiner Zugeborigkeil zur blatt angelegt, auf dem mit der Diagnose vermerkt sind. Erkrankungen seine alle Ivasse Das Urmaterial der Krankmeldungen aber ermoglicbt es jederzeit auch die Erkrankungshufigkeit in den einzelnen Betrioben und Betriebsgruppen festzustollen und die Plaufigkeit gewerbbcber Vergiftungen in

jedem derselben. Die Allgemeine Arbeiterkranken und Untersti'itzungskasse verarbeitet das Urmaterial in der letztgenannten Richiung und veroffentlicht ihre Krankheitsstatistik nach Betriebsgruppeu gegliedert. Aber nicht uur i'iber das tote statistiscbe Material verfiigt die Krankenkasse; unter ihrer Obhut befnden sich ja die Kranken selbst. Wenn die Krankenkasse nun dafiir sorgt, dass alle an gewerblichen Erkrankungen, vor allem alle an gewerblichen Vergiftungen Leidenden einem einzigen Arzte zugewiesen werden, so wird dadurch nicht nur die Beweil ja dieser Arzt bald sich spezialistiche handlung dieser Kranken gefordert Kenntnisse und Erfahrungen auf diesem Gebiete erwirbt werden, sondern dieser Arzt wird, soferne er nur das notige Interesse durch und die utigen gewerbehygienischen Kenntnisse mitbringt den unmiltelbaren Kontakt mit den Erkrankten sowohl als auch durch Zuhilfenahme der statistichen Ausweise (eventuell auch durch genauere Durcharbeitung derselben) eine genauere Kenntnis der gesundheits-ge-

IVilirlichoii

IkTiifsarien
^'flahrliclK'ii

Acv

ein/elneii

lietriebe,

or einzeliieii
dio Arboiter

l'i'sonders

\>rriclituiig'M sich versclinlTMi.


iiul/briiigi-iid
fiir
/'i

Diese goimuf KemiUiis ab'r dami

verwerton, das wird scine und der Krankenkasse Aufgabe aein. Isl in einom Belriclte oin hpsonders h<!ier KrHnken<Utnd rnliT das
X'ergiftnrigen zur Henbacbliing gelangt, so dcn Interuebmer wenden miissen und unter Darlegiing der besleheiideii Missstande ihn um Abstellung ders<'lben (^ueheii; sie wird dem Internehmer aber aiicb angeben niiissen aiif wolebe Weise die bestehendeii l'ebelstandc beboben werden knnen.
\iiln'ten

gowerbliclier
aii

wird sicb die Kassc

Dt'iiii

mit

dem

llinweis ani' die

vorkonimeiiden

ja

weiiig getan, es njuss auch (lem

Bt'triebsuiiternebiner

Krankbeiten allein ist ge/eigl wer-

den knnen, wie auf zweckentsprecliende und mglichst wenig koslspieiige Art tind Weise die l ebelslande belioben werden k"nnen.
Naeli den meisten
lurcli

Kassenstatuton

ist

die

Kibobung der

lieitrsige

Krankenkasse inistande

zu deren Zahiung
in dieser

zum

Teile

auch die

l'nternehiner verpflicbtet sind

Richtung hin

einen gewis-

scn Hriick auf die Fnlernebmer auszuiiben.


Abei- die

Krankenkasse darf

sich uicht

darauf bescliranken auf den

tinzelnen Internehmer einzuwirken; sle wird auch auf die liesserung

ganzen lietriebsarlen hinzuwirken suchen; durch die Zusammenarbeit Jewerbobehorden wird es ibr oft nigUch sein dort, wo sie es allein nicbt vermag nuch Krfolge zu erzielen. Die l'irfahrungen, die sie gesamnielt, miissen noch weiter verwendet werden, um Anrei:ung zu geben fin* von den lieb<"irdon zu erlassende Schutzmassregeln. ^ie sind vull und ganz geeignet einen wertvollen Bebelf, eine wertvolle Interlage zu bilden fiir die von der i^egierung zu erlassenden Arbeiin

mit den

lerscbutzgesetze.

Auf

die

Arleiter
sie sie

seibst

aber

wird

die

knnen, indem
i;t'ii()ssen,

immer wieder auf


der

die ihnen

fabren, liber die Miltel zu ibrer N'ei-biitung


die ini

einwirken drohenden lierufsgeaufklarl; von ihren Berufssind,

Krankenkj^se

XDrsland

Krankenkasse vertrelen

werden

die Arbeiter lieber

und williger aU von irgen! jemandem andern Belehningen und Aufkhiriingen entgegennebnien und in den jahrbchen Mitgliederversainmliingeii der Krankenkassen wird die geeignele (.Jelet^enheit sein uber die gesundbeillichen (iefahren des Berufes und ihre \ erbnlung Aufklarung zu verbreiten. W'ieviel die Krankenkassen auf dem Gebieie der Tiewerbehygiene
;

zu leistcm inistande sind, hat der eheinalige Chefarzl der \\'iener (Jenos-

senschaftskrankenkassen
fiir

IVof. Sternberg

voli

erkannt

unl er

isl

stels

Krankenkasse mit den ewerbebehrtlen eingetreten. Kin Erlass der nied. <>sl, Stattballerei empteblt auch diese
ein /.usaminenarbeilen der

/iisammenarbeit samkeit getreten

:tl'<>f

l.-i.|..r

;<i

die^.M-

i'i-i;i^<

ni.,

in !.r;.L;;-.li,' \\

ik-


Der Arbeitsbeirat im
Arbeitervertreters
osterr.

508

Handelsminislerium hat auf Antrag einstimmig beschlossen, in das kiinftige Krankenversicherungsgesetz einen Paragraf aufzunehmen, der es den Krankenkassen gestattet Aerzte und Techniker zu dem Zwecke anzustellen, um die Unternehmer bei der Einfiibrung hygienischer Verbesserungen durch ihren Rat zu unterstlzen.
eines
(Dr. Verkauf)

80 ergibl

sich

eia

weites

Feld. nutzbringender
die
in

Ttigkeit

fr

die

Krankenkassen; und diejenigen, die sich krankheiten zur Aufgabe gemacht, werden und Vorkmpfer finden.

Bekmpfung der Berufsihnen \Yertvolle Mitstreiter

Manchem von Ihnen mOgen mei ne


mge
es mir

Ausfiiln'ungen als graue Theorie

erschienen sein, der nie die praktische Ausfiihrung folgen knnnte. Darunn

der

ich seit

^Viener Krankenkassen als

Spezialarzt

erlaubt sein, Einiges iiber

einem halben Jahre bei den erwhnten fiir Berufskrankheiten ttig bin die praktische Ttigkeit auf diesem Gebiete
eine kleine Broschre

za berichten.

Vor allem

will ich

Ihnen

vorlegen, die das

dem Verbande der Genossenschaftskrankenkassen und der Aligemeinen Arbeiterkranken-und Untersttzungskasse veranstaltet wurde. Auch will ich erwhnen, dass der friihere Chefarzt der Krankenkasse Prof. Sternberg und der verstorbene Spezialarzt fiir Berufskrankheiten Doz. Lewy unermCidlich bemht waren die einzelnen Arbeitergruppen iiber die ihnen drohenden Gefahren aufzuklren. Die Reichskomission der Krankenkassen wird in allernchster Zeit ein Bleimerkblatt erscheinen lassen die Buchdruckerkrank('nkasse hat dies Merkblatt bereits in ihren Anweisungen fiir die Mitgheder abgeErgebnis einer Enqute
enthlt, die vor

einigen Jahren von

druckt.

Bei einem Grossbetriebe, in welchem sehr viele Bleivergiftungen vorkommen, wurde mit dem Unternehmer iiber hvgienische Verbesserungen unterhandelt, kleine Verbesserungen wurden daraufhin in diesem
Betrielte

durchgefiihrt,

grnssere

zugesagt.

Bei

einzelnen

Berufsarten

wurde
blichen

festgestellt,

dass nur die Arbeiter bestimmter Betriebe an gewer-

Vergiftungen erkranken

und auch dort auf eine \'erbesserung

hingewirkt.
Ist das,

was

ich Ihnen an praktischen Erfolgen

nicht viel, so zeigt es doch, dass der \^ eg, den wir

angeben kann, auch gehen wollen, auch

ganbgar

ist.

wohl nur
reich

meine Herren und Damen hat das, was ich eben ausgefiihrt, sekundares Interesse. Wenn in das kiinftige italienische Versicherungsgesetz eine Bestimmung (vielleicht analog der in OesterFiir Sie,

ein

gibt auch auf

aufgenommen wird, die den Kassen die Moglichkeit prophylaktischem Gebiete eine ausgedehnte Ttigkeit zu ontfalten, so wird dies gewiss von grossem Nutzen sein. Haute aber liaben
geplanten)

sic

iifM'Ii

keine

oliligaturisclic

Krankenversicherung. Sie

mssen

eiiie

solcho erst erringen.


Sio kurz iind
j'alorisclir

Und da rnoclite ich Imndig: Wir wiinsch'^n,

Sie nocliinais aiifToHprn: erkireri


'

**'!!cri,

wir fordfrn die obli-

Krankenversiclienin''!

Il

doti,

(iiannini e l'avv. Afjnelli rinunciaim alla parola,


-\'.

l.'iiif^.

H(isei/f/io

presenta ima Comunicazione sul tema:

La protection de l'hy^icnc
Bi!n

industricllc cn Italie.

rendu obligatoire, eu Italie, emplacenients aH'ectes au travail et des opt'ratiuns qui peuvent tnenacer la sant"* desoiivriers, et que beaucoup reste encore faine, toutefois bon nombr' il' Industriels se soni spontant^ment pr(^occup''S, au doubl point de \uo
la igislation

que

n'aie pas encore

l'aduptiun de dispositions de pn-vention l'gard de l'hygu^iie des

sociologique et pratique, d'amliorer les conditions physiques de certain<industries et d'amoindrir, autant que possible les causes de maladie pour
les ouvriers, r.on

nioins que d'en atttinuer les consiiquences.


et

Elant

donne
ils

nialadies qui affliirent tout

admis que les ouvriers sont e\pos(^s aux mmes le monde, et cela en dehors des conditions
difficile

dans lesquelles
d'i^tablir si

doivent prter lour travail, ce qui rend bien


est

un malaise quelconque
travaille, je

d plutt

la vie

que
1'

m">ne l'ouvrier

liors

de l'usine qii' des circonstances particuli<^res


il

induslrit\

dans

laquelle
la

me

bornerai

ici

envisager de
le

le

cot hyginique de

question, en resrvant de traiter


et

le

cot pathologique Messieurs les


la matii^re

Mdec'ins

un examen complet

et

systt'niatii|ue

l'epoque,

que nuus souhaitons assez proche, dans laquelle


se proccupent de la

nonibre de ceux, qui

sant^ des ouvriers

et

de l'hygine industrielle sera


considration,

augment,
signals.

et

quelques progr^s, dignes de

pourront tre

Je voudrais simplement rappeler l'attention sur quelques


dispositions,
qu'il serait
il

que

l'ou

tmuve
ait fait

d^jh

ap[>liqu<''es

souhaiter de

vi)ir

s'ftondre et

unes des dans quebjues industries, et se perfectionner. nvani encore

que

une imposilion. Un progrs sensible peut tre reconnu par tout le in'iiu-' nans la r<m.strnctiun dea bntitncntH aflects au travail; l'application des nouveaux
la Igislation

en

proctnis de construction, [)lus rapides et meilleur

ont permis de donner plus de lar^'eur et plus de jour

marche que les anciens, aux locaux de travail.

ce qui peut certainement contriltuer leur salubrit, en i-vitant l'agglomt'ration des macliin's et des ouvriers.

Bien sur

(|ue si l'on

voulail adopter les mi-mes dispositions pour les


il

tablissements qui existent dj,

faudrait en rcnouveler

la

plupart de


fond en comble. Mais
tion des accidents.
il

nio

l'on biit

est dj

bon de coustater que ceux, que

aclueilement, rpondent bien aux exigences de l'hygine et de la prven-

Quiconque a l'occasion de ments peut se convaincre de

visiter
cela.

quelques uns de nos rcents tablisseet

la ventlation des

locaux de travail, daiis bien de filatures

de

dssages, l'on pourvoit avee

une bonne orientation

et

Faide de ventiiacertaines indu-

teurs aspirant l'air et le poussant,

mme

travers une pluie d'eau, afin

d'atteindre le degr d'humidit qui est convenable pour


stries,

particulirement pour

le tissage.

A l'gard du
propose par M.

degr d'humidit de

l'air est

remarquabie
laquelle

la disposition

sous forte pression et haute temperature, est pousse en haut travers de petils trous pratiqus dans des tuyaux de fer, que l'on dispose dans le sol
l'eau,

l'Ingnieur Sconfietti,

par

sous

des

treillis;

temps baisser

la

l'eau se transforme en temperature de l'ambiant.

vapeur,

et

fait

en

mme

A
les

l'gard de la tciiperature des locaux de travail, en hiver presque

la vapeur; pour l't lorsque machines de filature contribuent l'lever, au Cotonificio Veneziano, par exemple, on a amnag des conduits d'air froid, que l'on fait arriver d'en haut, de facon qu'il se mlange intiniement aver l'air chaud et en
abaisse sensiblement la temperature.

toutes les manufactures sont chautfes

Une
la
le

des causes, que des ouvriers,

l'on

doit considrer

comme

les

plus nuisibles

la sante

sont les poussi^res qui se rendent libres dans

coup des chiffons, le battage et la cardature des fibres textiles, dans tondage des tissus, dans l'industrie des engrais, des ciments, du bois, etc.

L'aspiration des poussires au moyen de ventilateurs aspirants placs dans les parois des locaux o elles se dgagent n'a qu'un effett partiel, et ne prserve pas les ouvriers qui sont occups aux machines et appareils d'o sortert les

poussires: ce

sont ces appareils qui doivent tre

mis en communication directe avec les ventilateurs, C'est ce qu'on a commenc l'aire dans certaines filatures de coton, de chauvre et de chappes pour les batteurs et les cardes au moment de l'aiguisage, lorsque la poudre de fer s'unit celle des tbres la rendant d'autant plus dangereuse, avec des dispositions fort recommandables, telles qu'on peut voir l'Exposition de Milan et par exemple chez M. M. Benigno Crespi Capriate sull'Adda, Festi et Rasini S. Giovanni Lupatoto, Pasquale et Fratelli Borghi Varano, Carugati et C.'* Villa d'Alme, au Linificio et Canapifcio Nazionale Fara et Cassano d'Adda, au Canapifcio Veneto Antonini et Ceresa Cornuda, la Sociei per la Filatura dei Cascami di seta Vigevano et Tarcento, au Jutificio A. Vigo il Voltri. Bien que certains Directeurs nient que les ouvrires appliques a ta coup des chiffous aient une sante plus maladive que les autres, dans

luelques giuiules papeleries

oii

fait

dea

cMnpIaccments
lui

sciiibables

poui

laspiration localist-e des poussires de tonte nature,


liilVons

se d<''gagent des

la

coup

et

au battage.
la

C'e^t ce qu'i)ii
Isola del Liri, elio/
\.

|)eut voir a

isocieln
et
(".'

delle Cartiere

Meridionali
Sesia,
\"..i.,i,.i

rt

hindu

et C."

Il

M. M. \'un\viller \'apno d'Adda, M.

Uomagnano
<-t

M. M.
..i

l'ffli i'.nii

('.> ;

la (Jartiera

Rossi Ferale d'Arsiero

Dans certaines fabriquos do tuyaux


poussitTes,
olui
<|ui

cu

|a|iit r

aussi

in

dangti

des

se

dlaoliont

du

pa|)ier est cortainonieiit


le

angmenle par
ies
localst'e,

de rt^meri,

quo

l'on

emploie pour
:i

gratlage:

lieureusement

labriquants

cointnencent

adopter

avee succs

Taspiration

on pouf voir chez M. M. \'ita Mayer et C."^ Tradale. disposition a t adopte par M. Carlo Clerici, fabriquant de peigiies Lonate Ceppino et dans quolques fabriques de bordures en bois pour cadres, ctmme chez M. M. Sclieeben G. Hilbe et C.'' a Affori

Gomme

La mme

tinsi

que chez M. G. E.
montres.

(Jttina a Milan, travaillant

des pierres prcieuses

l'our

di'

L'acide lluoridrique, (|ui se degag dans la l"abri(|ue de perphosphates Porlogruaro est pouss par de puissants venlilateurs dans la chemint-e il se melange avec la ftim^e des cliaudires vapeur.

L'industrio des ciments est aussi une terrible source de poussires. mais leur oliniination unt roussi. avec des disposilions fori recomman-laMo?:

M. M.
Casale

Fratelli

l'esenti

Alzano

Mon l'errato, M. M.
Fratelli

Fratelli,

Caroni

Maggiore, M. Edoardo Porta et Deaglio Paolo Ponte Stura,


et

M. M.

Sosso

;i

Ozzano Monferrato
de Naples,

M.

tOuirici

(jiuseppe

^Iradella.

M. M. Krebs
oiit

et C."
le

fabrifjuants do cliaussures
localis'''

en

cuir,

appliqui" aussi

principe de l'aspiration

sur

|p>

macliines

d'oli

la respiration,

dans los pouuions avee beaucoup d'Industriels ont fourni a leurs ouvriers des masques respiratoites asse/ commodes, o Ies poussires sont arrlt^es el l'air ost fltre par dos oponges do coton pur ou imbibe de soluiions divorses. Dans ces niasciues, quo l'ont peut voir a l'Exposition acluello dans
Ies poussi''res f|ue l'on introduirait
le

se degag Pour txor

la

poussire avec plein succs.

stand de l'Associazione degli Industriali d'Italia per prevenire

gli infor-

que M. M. Hiccardu Spasciani et Cini Massarani do Milan construisent assez bien, ot qui ne sont pas tro|> lourds, on a assez heuresement rsola le probli^'me de laisser se dgager l'air qui a t expir -ans qu'il so mi^lange ncessairement avec celi <|u'on va inspin", et ins quo la tempi'^rature s'b-ve jusqu'n devenir insupjH;>rtable. D'ailleurs, comnie il est tr's ais d'ter le masque de tenips en t'inps ot '\- '' .:..,.'-..,. l'ohjection qu'il donno trop de g^no nV-^t \ms
tuni del lavoro, et
-

"riouso.

C'est

dommage que mme


masque sur
le

les

hommes
fois

inontrer avec le
catte

visage, surtout

gs n'aiment pas de se s' il y a des femmes, et


la conviction et
le

rpugnance l'emporte bien des

sur

devoir

de soigner leur sante.

Pouf dfendre

les ouvriers des projections

d'cailles et

d'tincelles,

qui dans maintes industries

menacent srieusement les yeux des ouvriers, et que la statistique dmontre tre une des causes les plus frquentes d'accidents, l'usage de masques et de lunettes de sret est assez rpandu, l)ien que les ouvriers mmes y fassent une opposition, d'autant plus injuslifie que les types construits par M, M. Riccardo Spasciani et (jiro Massarani de Milan et par M. M. U. Cargnel et C.'" de Pieve di Cadore, que
on peut aussi voir l'Exposition, dans
d'Italie,
le

stand

de l'Association des
tant

Industriels

constituent

de

vritables

perfectionnements,

pourvus d'accessoires convenables pour les rendre commodes, autant que possible. La Societ Metallurgica Italiana Livorno a aussi fourni ses ouvriers fondeurs des jambires en amianle pour se garantir les jambes
des projections de metal fondu.

complets, avec un

champ

visuel assez grand et tant

Le mal est qu'ils prfrent se bander les jambes avec des rubans de coton qui, ne pouvant pas tre drouls promptement lorsqu'une claboussure les atteind, constituent une vraie entrave pour la prompte mdication et une cause aggravante du mal.
Pour
les lieux d^aisanc l'usage

des

chasses d'eau
les

et

de la clture

hydraulique des appareils se rpant dans dans les habitations.

tablissements ainsi

que

Le

Cotonificio
!

Veneziano Pordenone

les

mme

pourvus de papier

hyginique

Ce qui
nets, dont

laisse
les

beaucoup dsirer encore c'est la ventilation des cabimanations bien souvent atteignent les couloirs et les
la

halles de travail.

Pour encourager

proprei personnelle des masses


sont trs
nuisibles
la sante,

ouvrires, et

attnuer les consquences du contact, bien des


produits chimiques, qui
l'installation de hains et douchea gratuites

fois invitable,

ou trs chaude et le Unge ncessaire. M. Antonio Biffi, fabriquant d'acides Milan laisse l'eau chaude qui revient des chambres en plomb la disposition des ouvriers. M. M. Carlo Pacchetti et C.'*^ Milan et M. M. Cesare Merini et C.'*" Mandello, non seulement ont tudi et appliquent un procde fort rationnel de dsinfection du crin animai, mais ont rendu obligatoire le bain la fin du travail pour tous leurs ouvriers, hommes et femmes. Les premiers ont aussi cr une ambulance et tous les ouvriers sont tenus subir la visite d'un mdecin aux frais des Patrons.
l'eau froide et

avec des pourvu bon marche avec de on a

Une

visite

medicale preventive, pour s'assurer de

l'existence

ou de

la

(lisposilion n avoir

des heruies, est rendue obligalore aux

Offcirx*

di

Inrii.
I,u di'siiil'eclioii

avec des lavages


Intra.
les

p<'?riodiques est aussi (i\fcyiU:e

pour

les

planchers de beaucoiip d'i'taljlissements, parmi lesquels cfux du CotoMuggiaiii


!i

nificio

Pour desaccouturiKMn-pandiie d'aspirer


le
fi!

oiivriAros des
la

lissages

de l'habitude

trs

avec

houclie pour lo faine sortir des naceties,

ou a adopli'

propos<'S par avec lesquelles le fil pout tre extrait en le soufflant ou eu lo tirant avec un crochet ou simplement par les doigts grce des dispositions ingi'Tiieuses, telles que celle de M. Faustino Dell'Acqua, M. Simontacchi de Legnano et >f. \'i(luel'iuc

part les

nouveaux typos de naveltes


:'i

les coiisti-ucteui-s, qii'oii

peut voir

l'Exposition,

niercati de Castel lanza.

Un a

clierclii'

aussi de faire adupler de

jieliLfs pMtii[ies

a la inani jMiir

que celle di; iM. Francescatti, et dans un tahlissement du Cotonificio Veneziano Rorai, prs de Pordenone, on a mme micha(jue mctier en communication directe avec un puissant venlilateur aspirant, pour obtenir l'aspiration du fil m<'caniquemerit. Dons le bui de pn^o-nir la (ubcrcolose dans beaucoup d'tablissemenis
l'aspirer, ainsi
la

defense

de

cracher sur

les

planchers est

affichee

et

des crachoirs

remplis de chaux sont disposOs dans les couloirs et dans les coins.
L'I'itablissenient M<''canirjue A.
rlentelles

Faber a Milan, pour

la fabrication

des

mme

affch des prceptes d'hygine contre la tubercolose,


et

dicls par des

mdecins

par rexp(''rience, que malheureusement trop


le

souvent sont n('gligs par tout

monde.
de maladien la bouche, M. M. Lis-

Pour prevenir
soni Castiglioni et

la transmissiu/i
C.''

de Busto Arsizio fournissent chacune de leurs

ouvrires un vcrre personnel.

M. M. Tomaso Cusini San>arate et M. l'ing. Muggiani a Intra dispost'', au devant des mtiers tisser, des planches en bois f)Our empcher leurs ouvrires de rester pendant toute la journe avec les pieds sur le sol froid.
et

d'autres ont encore

Il

serait trop long

de

nommer

tous les

Industriels qui

ont

bti
ei

leur dt'pens ou favorist' la construction d'hahtations

ourr'rcs

saines

cunfortaljles pour les laniilles de leurs ouvriers, qui ont onvert des cuisines, des

ambulances
les
Italie

et

des hpitaiix.
se sont,
le

Parmi

prenii<>r3, qui

plus distingui

>

ouiuu.

.ir

>i.ii-

precurseurs en

dans ces nobles


.

initiatives, sont

assez

noms de M. M. Rossi
Ce qui

Schio

et

Rocchetto

Piovene,

connus les Benigno Crespi a

Capriate et Franco Tosi Legnano.

j'ai

proavo par l'exposition sommaire, qua que les Industriels d'Italie, cote des perfectionnements techuologiques de leurs induslries. qu'on peut apprcier l'ICxposition actuelle de Milan, n'ont point manqu(^ d'introduire
est certain et qui est
l'aire,

eu rhonni'ur de vous

c'est

SI


et d'adopter

514

les dispositions
liorer les

spontanment, avec intelligence et beaucoup de frais, toutes que la science et la technique ont proposes poiir amconditions physiques des travailleurs et le bien tre de leurs

familles.

Malheureuseraent ce sont les ouvriers mmes, qui devraient saluer avec enthoLisiasme ces nouveaux dispositifs, tudis dans le but humanitaire de les prcserver des maladies directes ou transmises, qui bien des fois s'opposent leur adoption; telle est la force de l'iiabtude, qu'on ne peut la vaincre, bien souvent, ni par la persuasion ni par la coercition; mais les principes humanitaires ont dej fait tant de chemin, qu'il n'est pas douter qu' ils parviendront vaincre aussi les dernires oppositions des ouvriers et couronner l'ouvrage que les savants et les patrons ont

admirablement commenc.

Il

dott.

G. Za noni di

Genova presenta questo

riassunto:

Comunicazione
d'albergo.
La
morbilit
del

sulla

morbilit

del

personale

==^^======^^=^==^=:==
personale d'albergo,

per la variet

dei tipi

che
di

prende in considerazione,
patologie diverse
1. di
2."
:

pu essere

riguardata come composta

malattie professionali propriamente dette;

di malattie

comuni a cui l'ambiente

offre

favoreggiamenti suoi

propri e conferisce particolare importanza o

in riguardo alla diffusione

o alla gravit, o alla difficolt per evitarle, o alla difficolt per sbarazzarsene.

Poich nell'indirizzo moderno della Patologia Professionale lo scopo scopo clinico-sociale, cosi il pareggiamento di queste forme sotto considerazioni e provvedimenti comuni
scientifico-clinico secondario allo
giustificato: l'unit di fronte alla profilassi
al concetto nosologico.

primeggia sull'unit

di fronte

Le malattie
d'albergo

professionali

sono:

l'intossicazione

anemia

del personale di

che si possono riscontrare sul personale da ossido di carbonio e la conseguente cucina e del personale della stiratoria {anemie
in

des euisiniers, anemie des repasseuses).

Le malattie comuni in cui l'ambiente interviene come determinante o disponente sono: l'alcoolismo, le
la

qualche modo
meschinit

malattie veneree,

tubercolosi,

la

neurastenia, l'arteriosclerosi, le varici, la

fisiologica.

L'alcoolismo ha per base l'incitazione,

le

malattie veneree sono con-

seguenti alla

facile

promiscuit;
pulviscolo

la

tubercolosi pu essere determinata

l;iirintrofluziont? di

infettante al

momento

della pulizia delle

camere; la neurastenia, l'arteriosclerosi, lo varici, la meschinit fisiologica sono determinate dalla stazione eretta prolungata, dai periodi di grande surmenage, dalla tensione dello spirito, dalla scarsezza delle ore
riposo in ambienti caldi e confinati, e infine da tutto ci di sonno, dal che riguarda l'inurbanamento fisiologico forzato.

La
stemi
di

costruzione igienica

e
)

l'ubicazione adattii

dell'

cucine isul

letto

piuttosto

che

nel

sottosuolo

e delle guardarribe e la perfezione dei si-

riscaldamento possono essere difese sufficienti contro l'intossicaprofilassi

zione (carbonica.

La

delle

malattie

comuni deve essere

affidata

ad una

jjropaganda breve ed incisiva sui danni dell'alcoolismo, sui pericoli delle malattie veneree con accenni alla loro diagnosi e cura, ed alla igiene
degli organi
sessuali.

Contro

l'assorbimento
il

di pulviscoli infettanti

pu

essere usata la maschera di protezione, o

moderno spolveramento per

aspirazione meccanica.

personale d'albergo che generalmente non ha casa propria deve rappresentare non solo l'officina ma anche la casa, la .scuola e la famiglia. Di qui la necessit di luoghi di attesa che non

Per

il

l'albergo

obblighino chi esce

di

servizio

a darsi
in
di

alla strada fino al turno successivo,

luoghi di riposo che rispoiidjino

modo

sufficiente alle pi elementari


o.

esigenze igictiicbe. possibilit

fare

bagnu

doccia.

Fine dilla Sizio.nf Pkim

\.

ATTI
DhL
1."

C<,-NJUh^^<'

I.N

J.K.NA/K'.NALK

PER

I.E

MALATTIE DEL LAVORO

Sezione Seconda

SEDUTA PIUMA.
lAUiadi
Pkesidi-nti:: 8en.
11 liuKjiio -

ore 8M0.

DE CIMSTOFORIS

Skgri-tario: Prof. L.

DEVOTO.
riflette

Scu.
la

De

Cristo/Oria: Conn.' antico

cultore della

scienza che

donna

dell'ostetricia e della ginecologia

presiedo questa sezione

materniui del nostro Congresso


in pensieri

tempo
d
la

di sovrana importanza e senza perder che certo udremo dai relatori, perche da tutti divisi,

parola

al

Dut(. Fr.

l'rstalosza di Stresa sull'argomento:

Il

lavoro

delle
-

donne

la

protezione

della

maternit.
La maternit

la funzione naturale e sociale della donna. Tu pai'con dolore, tuon per Eva la biblica condanna, che per il solo Adamo fu di lavoro. Ma la prepotenza dell'uomo, lo spirito di rassegna-

lorirai

zione e sacrificio della donna, la fame e


il

le

crescenti necessit del vivere,


delle

minor costo

del

lavoro

femminile,

l'introduzione

macchine,

1'

sfruttatrici esigenze

che dominano nei campi delle industrie, dei conm(>rci e dell'agricoltura costrinsero al lavoro anche le donne, truppe spesso ridotte a bestie da soma, a macchine viventi. Eppure la donna (> sacra alla famiglia, e la maternit per essa

l'oggetto pi importante della vita, (juasi la sola destinazione cui sembra chiamata da natura, quasi l'unico suo dovere nell'umana societ. per la maternit chi' il suo organismo ha una speciale struttura, che la donna incontra malattie all'uomo sconosciute e ne muore, che gli organi
^(Miilali

femminili

ammalano

pi dei maschili.

La

caratteristica differenziale della

donna dall'uomo

sta nell'apparec-

chio della generazione, cIk; nei vari periodi della vita riproduttiva, specie
nella gravidanza, s[tioga tale predominio sull'organismo femminino, da dare sotto un certo riguardo ragione ad Ippocrale ed a Van-Helmonl ' ' />.? .'s^ propOr nit-rtim quando asserivano: }['''' Muli'-

'

utero.

La donna
re<;iste(i(e

t""

dell'uonio pi debole,
i-,

pili
<i

vulnerabile dalle malaliie,


airLrravaii"
?('>ll
i

meno
ti>11
i

alle

f}iti''li"-

iMI/'

'ili

li"

i.i!l..Mt-i


gravidanza, nel
quale, la

520

"

puerperio, nell'allattamento, nella menopausa,

dopo la

donna

una fronda disseccata

sull'albero dell'umana razza.

La perpetuazione
d
il

della specie la storia della vita della donna,

un

episodio in quella dell'uomo. Questi d solo la scintilla vitale;

ma

quella

suo sangue, il suo latte, d l'energia plastica che ha accumulata. Se questa energia ha altrimenti dispersa, se il sangue, se il latte sono guasti, guai alla donna, alla prole, all'umanit!

E sublime
lavori,

l'aspirazione di

coloro che

vogliono

che

la

donna non

che

si

dedichi

zione dei

figli.

cato; lavori la

alTallevamento e alla educaMa in attesa di quel giorno lontano, da me pure auspidonna d'un lavoro per fisiologico, che un'altra funzione
alla famiglia,

appena

sociale indispensabile alla conservazione


al

della

famiglia e della

societ,

progresso

civile.
il

Disgraziatamente
lano impunemente.
al

cammino
le

attuale della

nato di vittime, dimostranti che

leggi naturali e igieniche

donna lavoratrice seminon si vio-

Il dolore la persegue non solo nel parto, ma dall'alba tramonto della vita generativa. su quel cammino che, accanto all'amore, s'erge spietato il lavoro quale causa di genitopatie, di sterilit, di gravidanze interrotte, di mortinatalit, di ecatombe infantile. quello il cammino fatale che col lavoro precoce, eccessivo, insalubre o comunque nocivo conduce inesorabile alla decadenza della razza: che col sottrarre

la

donna

al focolare

domestico, alla cura della prole

porta alla

disgre-

gazione della famiglia.

Ed
la

facile

quanto dolorosa

la

prova dei danni provenienti dal lavoro


in vista dei

antifisiologico delle donne,

mai dimenticando, anche


condizioni di
e

rimedi,
ereditagli

mala azione che


morbosa,
i

sulla loro salute e robustezza esercitano la

riet
stenti,

le

antigieniche

abitazione e

di

vitto,

disagi, le fatiche

domestiche
alla

l'intossicazione gravidica.

Se maggiori

risaputo che

di fronte

ricca,

nella
la

classe

povera sono
vita,

la morbilit e la mortalit,

minore
i

durata della
corporeo,
e

precoce

l'invecchiamento, ritardato e difettoso lo sviluppo


rosi gli scarti delle leve,

pi
gli

nume-

pi

frequenti

vizi

congeniti
i

accidenti

del
gli

parto,
aborti,

meno
gli

pesanti e di minor capacit vitale


infanticidi, le

feti,

pi numerosi
esposti, del
io

gravidanze

illegittime e gli

pari

assodato,

per cause molteplici e troppo note

perch

abbia

ad

intrattenermene:
1" che dopo pochi mesi di lavoro, la salute di gran parte delle donne impiegate nelle industrie subisce un grave deperimento; 2 che a paragone degli operai, le operaie danno un maggior numero di giornate di malattia;
',]"

che

le

malattie
e

ginecologiche
certe

regioni
striali;

industriali

per

industrie

sono molto che nei

pi frequenti
distretti

nelle

non

indue nei

4"

che coll'intensitcarsi del lavoro delle donne nelle officine


carupi crescono
l'infanzia;
5*
l.iiitfi
(*

521

.tip
;
i

gli

al">rii,

[>jiiti

[-.r...

i,,,.ti,,i;i

,.,.... .^f,

a..\_

che nei

figli

li

nwuln

[)over<'

lH\uiaiU nellu faijbn<'lie lu niur-

maggiore che 6" che quando


al
feto,

in quelli
le

madri povere non operaie; donne sono male nutrite, estenuate dalla
di

fatica.

lavorano fino

momento

dello sgravio

si

constatano comuriM

immaturit del
7"

ta/ioni viziose ed altre

sua delohjzza congenita, anomalie del parto;


pos( purtina
le

minore suo peso.


(

][
in

che

la morbilit

in

genere,

la

gnu.'co'ogica
il

ispecie colpiscono prcffi-ibiliienle

donne

cIh' lavr.rano diirantf

puer-

perio e

non allattano;
la

8" che

morbilit e la mort;iiit;i dei ne^tuaii e iaiianii sono

r'iioruii

nei nati ed allattali

da madri

fb>nutrite,

intossicate
|irivati

dallo
del

strapazzo cro-

nico e dai veleni jrofessionali: nei

baiiibiiii

seno e delle cure

materne: nei
(^iuanta

figli

illegittimi.

della maternit! che sfacelo morale e sociale, se

mina, o signori, del capitale umano! quale compromissioiif pensiamo alla casa, ai figli dalla donna abbandonati per l'opificio: al marito, al padre che fugarla famiglia ove languo di miseria fisiologica ed economica, di malal'ia

una donna vittima


l'alcoolismo!

del

lavoro, per distrarsi ed

abbrutirsi

nel vizio, nel-

Di tanto problema, che involge, permettetemi la parola,

delitti di lesa

maternit, non potevano disinteressarsi medici


lavoro, tra sfruttatori e sfruttati, in cerca di

igienisti, sociologi,

filani-

tropi ed economisti, lanciati di pianta nella turbinosa lotta fra capitale

una soluzione, aliena d'ogni perturbazione economico-sociale, dal favorii-e l'uno a danno deirallr", ma intesa a contemperare equamente e gradatamente le necessit economiche colle igieniche; a conservare, come ben disse il Puccinotti, la vita al lavoro e rendere il lavoro innocuo alla vita: non legislatore, che, dopo regolato il rapporto fra capitale e lavoro, doveva pur regolare quello fra lavoro e salute: quella salute pubblica, che di ogni Stato civile suprema legge, primissimo patrimonio senza il <piale non prosperano lu" durano grandezza di jiopolo e ricchezza di 'nazione. La protezione della maternit in riguardo al lavoro delle donne non e una moderna fioritura sentimentale o socialistica. Prescindendo dalla speciale venerazione e dai privilegi tli cui presso antichi popoli godevano
il <^
(^

le

gestanti, le

puerpere,

le

nutrici, e

dall'obbligo
la

dell'allattamento
^

ma-

terno, noi troviamo scritto nel

Talmud die
il

donna

dispensata da ogni
nel |uale

lavoro nel puerperio,


diritto

ptn-clu''

allatti

suo bambino,
per

caso ha
interessi

a una nutrizione pi abbondante e migliore che

in circostanze ordi-

narie. Nel

XIII
i

secolo poi

in

Francia

salvaguardare

gli

della razza
il

regolamenti
iMinvo ^oKo

di certo

corporazioni interdicevano formalmcnie


iK^miui'ii"
veli
(^ .iiferiMi/a

lavoro alle donne incinte.


Xii'iite

di

il

sole,

l'In-

d;ill.


internazionale di Berlino
del 1890
lina legge sul lavoro delle

522

ad oggi si andarono emettendo per donne. Gi nel 1820 la invocava la Camera di commercio di Mulhouse, e Lorenzo Martini nel 1834 desiderava una legge punitrice dei mariti i quali imponessero troppo faticosi lavori alle
gestanti.

Or

fa

un

secolo, Frank,

convinto che la

maternit

lo stato

pi dignitoso d'ogni repubblica, sollecitava un regolamento che proibisse alle contadine gravide i lavori faticosi nei due ultimi mesi di gestazione:

dispensasse da certe servit personali quel marito, la cui donna nelle ultime sei settimane di gravidanza, ond'egli possa essere sempre pronto

a soccorrerla e sollevarla: rendesse responsabili i cittadini delle cattive conseguenze derivanti alle gravide loro mogli col costringerle a fatiche soverchiamente pesanti: ordinasse alle puerpere di non intraprendere lavori evidentemente dannosi alla loro salute prima di sei settimane dal parto: obbligasse infine all'allattamento materno, al quale i bambini

hanno
era

diritto,

nei paesi di

E poteva bene Frank formolare tali voti, dal momento che Baden vigeva un ordine per il quale nessuna cavalla pregna
al

obbUgata

servizio del principe nelle

sei

settimane

precedenti e

seguenti al parto.
Confortati da

un passato che

ci

maestro,

vediamo

ora

come

si

possa e debba proteggere la maternit delle donne lavoratrici, poggiando provvedimenti su questi tre cardmi: istruzione ed educazione igienica, i
legislazione sociale, istituzioni di soccorso materno.

Bisogna istruire ed educare


negozi, alle

il

pubblico al culto della salute: diffonopifici, ai lavoratori,

dere dappertutto, dalle famiglie alle scuole, agli

ai

campagne

le

norme
il

dalle cause delle malattie,

sano vivere, il modo di guardarsi rispetto alla maternit e all'infanzia, con


del

diuturna propaganda a mezzo della parola dei maestri, dei medici e delle levatrici, degh ispettori del lavoro, dei membri delle istituzioni di soccorso

materno,

di opuscoli e giornali, di

conferenze popolari. Bisogna istruire

ed educare la donna perch meglio compia le sue funzioni materne, tra le quali non ultima l'allevamento e l'educazione della prole, istituendo
scuole popolari delle madri e di puericoltura.
nel pubblico la coscienza dei doveri e dei
la Salute
diritti

Bisogna insomma creare che ciascuno ha verso


la

propria e

l'altrui; nella

donna lavoratrice

coscienza dei doveri

la convinzione che la maternit come funzione sociale un pubblico servizio che non deve essere abbandonato a s stesso. Cosi adoperando, saranno veramente efficaci le leggi, essendovi preparati i costumi dei popoli. E buona parte di questa preparazione spetta a voi, o signore, avendo il palpiti pi puri per ogni opera lenitrice di miserie e di vostro cuure

e dei diritti a lei conferiti dalla maternit: nei

Governanti

dolori.

Non mi soffermo

sulla varia maniera, colla quale, a

seconda degli

Stati, delle industrie e dell'et delle lavoratrici, la legislazione sociale sul

lavoro delle donne regola la loro ammissione ai lavori insalubri e peri-

rolosi, al

5-^3

lavino iioltunio, la
il

del riposo,

riposo obbligatorio

zione legale dfila lavoratiice

massima limala giomaliera del lavoro e festivo settimanale. Quanto alla protegestante e puerpera, nolo come solo nella
in Austria, nel

Svizzera

le

gravide possono riposare nelle due ultime settimane di graBelgio,

vidanza. Nella Gran Brettagna,


Portogallo la puerpera

nell'Olanda,

nel

non deve riprendere il lavoro che dof)0 quatti<j settimane dal parto; dopo <|ualtro riducibili a du; in (iermania, riducibili a tre in Italia; dopo quattro facoltative in Ungheria; dopo sei riducibili
:\

quattro in Norvegia

dopo
il

sei in

Svizzera.
f*

Ma, signore
e"'

e signori,

riposo forzato senza indennit


pi

un'ironia,

un condannare la doinia alla una barbarie; Per (piesto la legge, sia pui-e umana, resta
Iolanda,
della
il

lanu'ntevole mis<Ta.

lettera

morta.

Lo sanno
Io

Portogallo,

il

Belgio,

l'Inghilterra, la

Norvegia:
di

provano

r Italia e la

Svizzera, che rispettivamente attendono la promessa istituzione


di

Cassa

Maternit, e l'adozione del progetto

legge sull'assicuradi

zione obbligatoria delle puerpere, che


'

godranno

di

un'indennit

riposo

per cure ostetriche.


Solo in (iermania e in Austria-Ungheria la legge sul riposo forzato

l'Uerperale abbastanza

rispettata,

perch

le

puerpere,

equiparate

ad

ammalate, percepiscono un salaiio dalle Casse obbligatorie di assicurazione contro le malattie, usufruendo inoltre della gratuit delle cir mediche e dei medicinali.
Il

riposo

materno
lo

olil)ligalorio
Il

non

si

coiice|)isce

senza una

iniii'nniwi

di diritto,

che

permetta.

riposo e l'indennit non sono

una concessione
all'ul-

caritatevole,

ma
il

un

diritto

creato dalla maternit.

La gravidanza

timo mese e
la

puerperio d'uopo considerarli

come

accidenti che rendono

donna incapace al lavoro: incapacit che deve avere un riconoscimento e una indennizzazione legali. Premesso che la legislazione sociale sul lavoro delle donne ha da ssere internazionale, altrimenti la concorrenza dei paesi meno civili comprincipali prometter il lisultato, vediamo quali dovrebbero esserne
i

provvedimenti.

astensione del beneficio della


alle industrie, e

legge anche alle donne non addette che lavorano, esosamente sfrullate, nei campi, nei negozi,
m'"li uffri
icier.uiit'i

nelle botteghe e in con'^imili eserel/i'


n(?gli ospetlali,

e tt'it'u'ratiiM:

ecc.
di

Es>nzione delle (lt>nne

((uahuKjuc

da

dai la\uri sulierranci e

ilal

lavoro notturno.
l'isenzione delle
e delle nutrici

donne dai

lavori insalubri e pericolosi: delle gestanti

dai

lavori troppo

gravosi,

con facolt

di

ricorrere

alla

rotazione del lavoro

quando

f"

possibile.

In
Kiposo

giorno
in

di

riposo

settimanale, alla

domenica o

in altro

giorno.

ogni altro giorno festivo.

Otto ore di lavoro giornaliero, con <lue intermedie di riposo. Facolt


di

524

in

derogare sotto certe condizioni e cautele da tale norma,

quei

la-

vori agricoli, industriali od altri, in cui necessit tecniche ed


lo

economiche

impongono. Riposo materno obbligatorio: 1" nell'ultimo mese di gravidanza; nel mese susseguente al parto a termine o prematuro e all'aborto
Istituzione di Casse di maternit o di Casse assicuratrici per
il

constatato.

dovuto

indennizzo alle donne durante


di

il

riposo materno obbligatorio, e gratuit

cure mediche e

di medicinali.
si

Nelle fabbriche, ove lavorano almeno 50 operaie e


nutrici, istituzione
di igieniche

accettano operaie
nelle

stanze

d'allattamento,

quali

esse

possono allevare e governare i loro tigli. A tale scopo le operaie avranno a disposizione oltre il gi accennato riposo giornaliero, due speciali riposi, di mezz'ora ciascuno, durante il lavoro del mattino e quello del pomeriggio.

Le stanze d'allattamento potranno anche essere


a nutrici
di pi

fuori e poco disco-

ste dalle fabbriche e servire

fabbriche.

Quando non
di
il

esi-

stono stanze d'allattamento, diritto


fabbriche per allattare e governare

delle operaie, nutrici


i

uscire

dalle

loro bimbi durante

prefato riposo

giornaliero e in due speciali riposi, di un'ora ciascuno, divisi

come
si

sopra.

Osservo come
Pari

la legge italiana gi contempli questi diritti

delle

nutrici.
tratti

diritti

delle

gestanti,

puerpere

e nutrici,

sia

che

di

gravidanze legittime che

illegittime.

Regolare funzionamento dell'Ispettorato del lavoro. Assicurazione estesa alle malattie del lavoro. E qui esprimo il fervido voto che col progresso si arrivi a sfoUai'e le officine ed a sviluppare quelle piccole industrie casalinghe e rurali, che colla cooperazione acquistano l'importanza di grandi stabilimenti, dall'onor. Rava esaltate come una pratica gioconda e moralizzatrice. Preparano e completano l'applicazione della legge le istituzioni di soccorso materno, anzi di assistenza materna, non ispirate da sola piet, imperocch oggi la mano che si stende per dare e ricevere una degradante elemosina , o dovrebbe essere un anacronismo, al pari della figliazione anonima. La carit ceda il posto alla solidariet; l'eguaglianza innanzi alla sofferenza e alla morte crei per ognuno il dovere della
solidariet nella lotta per la salute e la vita.

Opere
di
le

pie di

beneficenza,
tutti gli

Associazioni mutue. Societ filantropiche,

grandi industriali,

amici del

bene curino

di

fondare, di aiutare,

migliorare quelle
quali sorvegliano

istituzioni (che

specialmente fioriscono in Francia)

assistono

le

donne

lavoratrici nella

gravidanza^

nel parto, nel puerperio, nell'allattamento: favoriscono l'allattamento

ma-

terno: sorvegliano e ricoverano


tuzioni che fanno instancabile

bambini

lattanti e

slattati.

(Quelle isti-

propaganda
il

delle

norme

d'igiene

fra le

donne

del popolo,
di

massime

della igiene ostetrica, ginecologica e infantile:

cercano

instaurare

l'amore,

culto della

famiglia, e sollecitano

ai


riconoscimenti nialcini dei
(lolla
tutti
i

oio

paternit. Quelle istituzioni eh*'

bambini, anche
1*;

se,

primo passo al diritto di ricerca aprono le porte a tutte le madri, a a verjrogna dell'uomo, f)Ortano il marchio della
li>?li

illfgiltirni,

illft,Mttimitj\.

queste istituzioni, protettrici della riserva e dell'avvenire


si

(leir

umana

razza,

(ondano per avere maggiore efficacia e seria unita


Associazioni nazionali [nr
\:>

d'indirizzo in grandi

.i.r..a!

..

....

i'

.^.-1-

stenza della maternit.


d

armi da

Signor Presidente, l'Illa ha detto felicemente ciie questa una vigilia atlilarsi per la crociatii bianca di domani. \ noi le affileremo

l>er la rivendicazione dei diritti materni delle d(jnne lavoratrici. Il tempo maturer la vittoria. Se coli' ingegno e col braccio l'uomo ha vinto il col cuore riuscir a quest'opera di giustizia Sempione, coli' ingegno sociale, di medicina politica, poich lu crit est en marche, et rien
<

['tirrrd'ra.

h'.

Majfio: Fa la proposta che


sociale

la relazione altissima
di

per concetto scien-

tilico e

venga

letta

a scopo

utile e

necessario

programma una

possano intervenire signore ed operai ad ascoltare relazioni < discussioni su un ti'ma di fondamentale importanza per la societ, iggi m.-nir.' sentito e discusso da un mim'MM ti'oppo i-isli-t'lli ili cnnvinii
>era, perch

necessario convinceie.
Scn. De Cristoforis: Kis[onde alla programma era noto da pi giorni e
|>roposla della signora
chi ne

Majno che

il

interessato per questii

sezione
proposta,

potevano
anzi

venire,

ma

per

nulla

accettandola,

stabilir

opponendosi alla ultima sua una sera da destinarsi ad una


le

conferenza nella quale possano intervenire


riassunto
nel

classi

operaie e udire

il

delle

relazioni
di

delle

discussioni

sugli

argomenti elenciUi

programma

questa sezione.

Prof. La Torre: Non per contradire l'egregia signora Majno delimportante proposta, ma pare all'O. che non alle operaie che bisogna parlare; esse sanno benissimo che han bisogno di miglior trattamento, ma di persuadere altra classe di persone, l.a proposta della signora Majno
l'

f"

pu essere accettata come conferenza


Doli.

fuori congresso.

Peslalozsa: Risponde

aderendo
al

ben
Prof.

volontieri

alla

proposta

Majno
Il

e mettendosi a disposizione della egregia preopinante.

Presidente d quindi la parola

G. Merlitti

di

Ferrara

sul

trina;

Lo sviluppo
della
Bench

lo

del feto in rapporto alla professione

madre.
e,

^==================
y\\\

sviluppo ponderale di

neonato non sia l'indice assoluto

della stia vitabilit

tanto meno, della sua resistenza alle malattie, non


tosi

per

meno

vero che, in

generale, un buon sviluppo organico ^


garanzia
tarsi
di migliore resistenza,

526

vita

nella

extrauterina,

alle

cause

di

mortalit e di morbillit. Questo rapporto se non pu, senz'altro, accet-

per l'individuo preso singolarmente, conserva, per, un indiscutibile


si

valore quando lo

considera da un punto di vista collettivo.

sono le malattie, materne o paterne, che si possono trasmettere come contagio diretto^ o come predisposizione morbosa, senza che l'organismo fetale tradisca la condizione ereditaria, con un
difatti,

Ben poche,

deficiente
di tutto
il

sviluppo somatico, con una ipotrofia, pi o

meno

accentuata,

suo organismo:
ai

Te

scarse eccezioni
in

questo

contegno della

prole

infirmare

uno studio collettivo, non riescono ad un buon sviluppo ponderale di un neonato pu considerarsi come esponente di una buona resistenza contro
rispetto
il

procreatori,

principio enunciato che

le

cause

di

malattia e

di

morte.
principio,

sulla base di questo


sociali

che

si

svolgono gran
nei

parte

dei

problemi

intesi

alla

tutela

della

maternit,

riguardi della

prole: la puericultura endouterina, mira ad ottenere feti ben sviluppati, procurando conveniente riposo e congruo alimento alle madri operaie e disagiate; le Casse di Maternit, le leggi sul lavoro della donna non sono altro che la formula piratica per risolvere il problema economico che si connette al problema scientifico. E sulla fede ancora di questo principio che l'ostetricia, assurta in questi ultimi anni, a dignit di scienza sociale, ha voluto indagare la influenza delle diverse condizioni di vita delle madri sulla qualit della prole, e- sull'indagine ha preso come unit di misura lo sviluppo ponderale dei nati al momento in cui lasciano l'alvo materno.

La messe
in

di osservazioni, in proposito,

gi copiosa, e raccogliendo,
in

in sintesi, le pazienti ricerche statistiche

compiute,

paesi diversi

ed

condizioni

diverse

di

ambiente, permesso ricavarne, con evidenza


l'ubi

direi

quasi matematica, alcune deduzioni, che debbono costituire


di

consistam
maternit.
Il

ogni legislazione, intesa alla tutela della funzione della

difetto di

peso del prodotto


di

del

concepimento,

alla

nascita,

pu

essere

la

conseguen2a
della

una interruzione

anticipata della gravidanza

(aborto, parto prematuro, o precoce), o di cattive condizioni

(meccaniche
influenza del

discrasiche)

nutrizione

endo-uterina.

La nociva

genere di vita della madre, sul nascituro, pu, dunque, manifestarsi col determinarne la intempestiva espulsione dal grembo materno, o l'ipotrofia anche a maturit dell'ovo. Studiamo separatamente questi due
ordini diversi di cause e di effetti.
Il

genere
si

diverso, n
nel
il

di lavoro, a cui pu essere applicata la donna, molto pu pretendere di essere completi nell'elenco; mi atterr

mio succinto

studio, alla divisione fatta dall' Ufficio del Lavoro, presso

Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, nell'importantissimo studio di demografia ed economia sociale, sulla Donna neW Industria
Italiana

(Roma, Tipografia Nazionale, 1905).

i-^l

f;iUi

e le

considerazioni

che vth esponendo, assumeranno


italiani, se -ssi
di

un

giusto colore locale e permeltcranno un pi esatto giudizio della impor-

tanza vera che hanno per noi


al

verranno, volta volta,

riferiti

numero

delle operaie che, presso

Lf a vero

cifi-e
(lire,

assorbe una data industria. che verr segnando accanto a ciascuna di 'sse, non sono,
noi,
totali, percli all'

le rlVt'tlivt'

inchiesta promossa dal sullodato


e,

Ufficio del Lavoro,

non risposero
per,

tutti

gli opifici

necessariamente, ad

a caratteriun concetto suflici<Mitemente appros^imativo delle realt dei rapporti della donna operaia italiana colle diverse industrie, ponendo mente alle seguenti cifre: II censimenl<i del 1901 dava 8 TtiK) 235 donne nell'et feconda (dai 15 ai 55 anni); di queste si pu ritenere, secondo calcoli dell'Ufficio stesso del lavoro (vedi Basi (ecnichr di una ('nssa di MaterniOi, Krjma 1904, pag. 15), che le operaie siano in numero di Sld.j.'i; l'inchiesta dal 1" dicembre 11)02 al 30 novembre 1903, ne comtempla l'Jl'Ji?, vale a dire il terzo. Ciononostante possibile assurgere ad un concetto dt-i rapporti che la donna, in et feconda, ha coli' industria singola in ha-'ai criteri seguiti dall'Ufficio inf|uirentt' nella compilazione delle sue cifre (vedi pag. 9 del cit. lav. Ln ifonna nelP Indulti i'i Ituiinna). Le industrie sono distinte in IX classi e sottoclassi:
di

essa dovevano sfuggire molte operaie


privato:
si

piccole

industrie,

ricscf,

farsi

flassel- Industrie agricole


(>^36)

(Produzione semi

haclii ((k>).
indij;'

Cernita e cura dei tabacchi

ni

[>>-i).

Estrazione meccanica dei minerali


pj^j,
^^.^^\Q^

f(W>!).

Classe

li

rane

- Industrie minee metallui'jjriche


''

^
(

gesso, cemento. laterizi, lerracolte (TM\).


(i:U)).

^,),;\

j
(

Maioliche e porcellane
Vetrerie (Ili).

(y^
(2.V>).

Feiriere, fonderie, tralllerie, costruz. velocipede

Clas.se

III

Lavora/, me-

i.ime, seghe, chiodi. viti. spillied altre minuterie(f.7.">.

nere

(1 9;?S)

i
'

Corde e tele metalliche Lavorazione pieti-e dure,

(I7i).
oi-eticeiia, a:g. ntvn.i l'.iiM.
piie
(.*"!).

Lav. legno (mobili, aste, scatole, cornici,


I

Clas.se IV -

Lavoraz. legno, paglia ed atllni (J MVZ)

I \

av. sughero (tuniocioli)

(>^Wj).

Trecce e cappelli paglia


Scope, eanest
ri.

(I

^\\).
Cft'-J).

stuoie, impagliat. sedie e fiaschi


[Vih). tr.M).
('.Mi>).

'

'

sali, vernici Acidi, san. Acmi.

Polveri piriche, cartucce, d dinamite


Protlotti .
,,

1 .

Class

Industine chi- )
.

miche

(.).".<.."))

ifi'i chimico-farmaceut -_ Kia,rai(eri (ISU).


,,

Colla e concimi chimici (In).


/

..,...,.

Ol per le industrie, candele. iaiK)ni

(.')in>).

'ioujina elastica e guttai>erca (1377).

528
Cernita e lavatura dei cenci (511). pabbric. carta e cartoncini (3 843).

Classe VI - Industrie della carta e poligraliche (5 568)

\
'

.......)
I

Cartonaggi (bod)
Industrie poligrafiche
Filatura (94 010).
(1

055)

Tessitura (30 731).


Filatura e tessitura (11 400).
Ayf...Hm.o Magiiene
l'^a-^o^ 0^9).

Classo VII - Industrie tessili (152 225)

(3

)
II

Lavoraz. speciali (saggio delle sete, ricami, ecc. Lavoraz. cascami


(2 826).
filati

(3 115)

Tintura, stampa

e tessuti (448).
pelli (230).

Concia e rifinitura delle Calzature (681).


Oggetti di cuoio (valigie,
^"^^^^^1^^^^'^^^',/^^''^1-

ecc.)

(121).

ClasseVIII-Industriedellel
spoo-lie

animali; bigliamento
i^^^^)

dei residui vestiario ab-

I-avorazione corallo e tartarughe ,,_ (188).


,
,

Bottoni (968).
Sarte e modiste (2 042).
Busti, biancherie (1042).

ed

afl^ni
j

Cappelli di feltro e berretti (2 524).

Ombrelli, ventagli (202).

Smacchiatura, lavatura,

ecc.

(295).

Molini, panifici, paste (244).


i

Confetti, cioccolatta, ecc. (811).

Classe IX - Industrie mentarie (1 658)

ali.

Liquori, vini, olio, zucchero (125).

Tonno

e conserve alimentari (261).


(106).

Droghe, torreftxzione caff

Cernita agrumi per l'esportazione (IH).


Classe
Classe

- Manifattura dei tabacchi

10 632
1

XI - Altre industrie

076

Valutare, con precisione, Finfluenza che

ognuna

di

queste industrie

ha
le

nel deternainare l'interruzione della gravidanza impossibile, perch

cause capaci di condurre ad un aborto, o ad un parto prematuro sono complesse e, molte volte, si sommano, cosicch non riesce di preil

cisare quanta parte nell'accidente stesso, abbia

fattore lavoro. Esistono

molti studi, intesi a dilucidare questo

rapporto,

e,

sopratutto,

eloquenti

sono

le

cifre,

che,

da autori

quenza dell'aborto
Hirt,

nelle

vengono date intorno alla freoperaie soggette ad intossicazione, da piombo


diversi, ci

mercurio, fosforo, arsenico, tabacco (Garriayre, Bronardel, Dubois, Cury,

Eulemberg, Kostial, Jacquemart, Pieraccini). Ogni lavoro che espone ad intossicazione lenta dell'organismo, od abolisce i poteri della fecon-


dazionf ed insidia alla vita od alia

'dy

provocandone
la

.salute del nascituro,

morte ondouteriua, od il deficiente sviluppo alla nascila. Questa affermazione ha l'evidc^nza di ur) assioma scientifico per L'iiiunqut' conosca appena un po' della storia delle int038c;ixioni professionali: esporre le ragioni per le <|uali, determinate industrie, sono ///i^'nte

nocive alla funzione


si

di

maternit,

sarebbe

fatica

improba dopo

(|iiaiito

Conosco intorno alla fienosi ed agli elTetti dei vari avvelenamenti da lavori. (Veggasi, in proposito, l'esauriente Trattato di G. Vin:;

Arrisi:

Paiolof/ia del

Lacovu
<>

- Societ Editrice Libraria,

Milano, 190<j -

(love

nei diversi capitoli,

fatto

cenno

dell'

influenza dolb- varie industrie

sui

fenomeni della maternit). Sotto questo primo riguardo debbono, sicuramente,


le

essere

ritenute

nocive

seguenti industrie (Vedi elenco generale):


Aini-rar'

Itidiistiir

htctaUnrf/ichc

[estrazione e

lavorazione

dei

minerali e dei metalli contenenti mercurio (idrargirismo didle lavoranti


nello

miniere

cinabrifere,

nella

fabbricazione

degli

specchi) - fosforo

(fosforismo cronico delle operaie nelle fabbriche di fiammiferi) - arsenico


irsenicismo) - zolfo (zolforosi) liniere

rame (cuprismo
ottone,

delle

lavoranti

nelle

manganese, bario, ludioitrii' eliimi-^/ie (e sopratutto quelle che esponiilimonio, stagno] gono a gas ' vapori irritanti o tossici (essenze e resine, catrame e suoi

derivati, guttaperca) Industrie professionale) Manil'atiure tahacchi


Sono queste
"peraie, cosi
il

ramifere)

cromo,

zinco,

bronzo,

ff//w^'/////r/

(faltbriche liquori: ale-

'.

(tabagismo professionale).
frequenti
aborti nelle donne minore fecondit, coercendo

le

principali colp(>voli dei

come sono

colpevoli della loro

lavoro all'astensione dal matrimonio (23.5 di maritate su lOi) operaie


feconda, contro la media generale

di 57 " , nelle non operaie provocando alterazioni profonde dell'apparato generatore, che si traducono neW'impotentia t/enerandi. Gradi minori delle istesse alterazioni anotomiche permettono il concepimento, ma predispongono all'aborto; cosi come la coercizione alla nubilit, moltiplica le gravidanze illegittime ed i disagi conseguenti, che cospirano a favorirne in et

nell'istesse condizioni), sia

'

interruzine abortiva, o precoce.

Definendo nocirr
dere che
le

le

ricordate industrie, siamo l)en

lungi

dall' inten-

altre siano innocue: esse


sterilit,

non potranno,
l'aborto,

forse, essere incol-

pate di produrre la
1

di

favorire

risparmiando alla

donna intossicazione professionale, ma, in gran parte, agiscono sinilamento sulla funzione procreatrice, obbligando la madre in ambienti iiitigienici, o compromettendo meccanicamente rapporti materno-fetali,
I

osi

da affrettare

il

distacco dell'uovo, o sottraendo energie all'organismo

della madre, per


tirne

modo che il trofismo endouterino del feto viene a risenun dannoso contraccolpo. Prime fra tutte, ricordo le industrie tessili, <die, in Italia, impiegano un numero assai grande di operaie; la filatura, la tessitura, la lavora-


/ione
dei

530

le maglierie, colle esalazioni mefitiche a cui danno moto continuo e defatigante degli arti, specialmente degli inferiori, che richieggono, sono i peggiori nemici della maternit: con un senso di profonda piet che io assisteva, nel mio lungo soggiorno

cascami,

luogo, col

nel Novarese, all'uscita dalle filande, dalle tintorie, dai setifici di giovani

donne
stilla

che parevano aver consumata anche l'ultima sangue nell'esauriente lavoro dello stabilimento! Quale disastro, se la maternit si sposa a tanta miseria fisiologica! Le industrie contemplate dalle Classi: I - IV - Vili e IX, sia perch
scialbe, macilenti,

del

loro

si

svolgono all'aria

libera,

od in ambienti

meno

viziati,

sia perch richie-

dono un minor dispendio di forze, si possono ritenere compatibili, in gran parte ed in larga misura, con un regolare compimento della funzione generativa.

quanto risulta dal confronto tra

lo

sviluppo ponderale dei nati da

operaie private (come sono, per lo pi, quelle delle Classi: I - IV - Vili) in confronto alle operaie di stabilimento (le altre Classi). Nell'ambiente
privato
delle
vi
il

lavoro

si

compie pi calmo, lontano dal rumore assordante


e l'igiene la

macchine, che reclamano continua attenzione; l'aereazione


meglio
garantite;

sono

distribuzione

del lavoro

non

vincolata

alle

esigenze tiranniche di un orario collettivo e son permessi utili riposi, che risparmiano il danno del senso della fatica; la mancanza di macchine complicate e pesanti, non coercisce a sforzi muscolari superiori,

bene spesso, alla potenzialit dell'operaia. Nell'Istituto di Maternit di Ferrara, nel 1902, furono compiuti dal
medico-aiuto, signor dott. Vaccari, interessanti confronti tra
nati
il

peso dei

da 20^4 donne esercenti occupazioni diverse, durante


i

la

gravidanza,

ottenendo

seguenti valori medici:

Per

le

casalinghe massaie

Gr. 3100

operaie di
domestiche

campagna

3093

operaie private

di stabilimento

3040 3039 2929

A
che un

risultati press'a
feto,
il

quando

poco identici arrivato V Alfieri, il quale, calcolando a termine, sia nelle migliori condizioni per sopravvivere suo peso sia ^ di circa tre chilogrammi, trova che su 1165
il

osservazioni,

procento dei nati con

va elevandosi,

man mano

peso inferiore q\V optimum medio che dalle casalinghe si passa alle domestiche,

alle operaie private ed alle contadine; e

precisamente:
l'eli

27. 72 7o delle casalinghe 36. 42 7n domestiche 37. 97 7o operaie private


Il

danno alla luce

con peso infenore ai

3000

grammi

40. 56

7(,

contadine

In

oM

ilati ch(? rigunniano le operaie di staa differenza che nel Ferrarese, appare che le contadine del i'avese danno [roft<jtti meno roF)Usli che le operaie private e le domestiche: ci, come osserva l'Alfieri, in rapporto alle misere condizioni

questa statistica mancano ed

lilimento,

economielie dei coltivatori

di (piell'Agi'O.

Dove
dii

tutte

le

statistiche

concordano

nella

dimostrazione

della

iiilluonza deleteria

che sullo sviluppo somatico del feto esercita il lavoro parte della madre, se continuato fino al termine della gestazione. Piiiurri, nei neonati da donne che avevano lavrtrato fino al momento
parto, trova
3<fif()

lei

un peso medio
partoriti
'In
l'

di

grammi
egli
il

.'iOIO,

lo

vetle

elevarsi
I(t

^'rammi
nel

in quelli

da donne riposate per almeno

giorni

Jft'/'uf/e

de

Arfnne

ultime la gravidanza super


lrime ci

Maine: UdO volte

osserv ancora che

in

queste
nelle

limite di '3f^0 giorni,

mentre

avvenne soltanto 4fi2 volte. Egualmente, Mmlaint' SarranteLouri, in due serie di l~)50 donne, ciascuna, delle quali l'una riguarlanle donne non riposate, venute al parto alla l.arihi,H'-re e l'altra iposate air.ls/7a Michcli't, trov, in (jucst'nllinit', una mairtrior duruta
iella

gravidanza

di circa i'O giorni.

l)n Costa trova

un vantaggio pondeialo

di

'Jdi't

gianum

nei nati

da

lonne riposate per almeno /O giorni. Barhimonf

ci offre dati

interessan-

tissimi,
;i

perch fa distinzione anche del genere

di
le

lavoro a cui fu soggetta

gravida, e scevera, molto opportunamente,

primipare dalle pluripare,


dei
nati.

vitando la causa di errore che proviene dall'influenza che la pluriparit


i.'sercita
'ifre

determinando un maggior sviluppo ponderale

Ecco

le

relative:

PESO

I)KI
NKI.l.f,

NATI
Pliirip.Tre

OKNKKK

ni

LAVORO
Prinii|):irc

in
\i'11.

pieili

r,r.

liir.

omo
tino

lavorato
iIpI

V
'

alla maocliiiia
<eilute

.
:n).r7

3201
3
.31)3

al

moni. Ilio

parto

i
.

nejrli

ultimi
'.\

.'-:^

moji

G:

:1291
^

(ir.

3 457
\

che

si

sono

riiiosato
(

oltre

mesi

....

255

i57

liguale eloquenza

hanno

le

cifro

riporttite

da

Letourneur,
e di esse

il

quale

distingue

tra

professioni

faticose

non

faticose,

contempla

532

separatamente

casi in cui

venne osservato, o trascurato un

congruo

riposo delle gestanti.

Senza riposo della gravida

Gr. 3 081

r
\

3 319

Senza riposo

non "^ faticose Professioni ^


In Italia, oltre
il

\
(

^ Con

Gr. 3 130 o o^ o 3 318

gi ricordati,
tra

numerosi osservatori hanno meglio

ponderale del feto e lavoro della lumeggiato madre, tenendo pi preciso conto della varia durata del periodo di riposo [Bord), o dell'influenza esercitata, parallelamente, da una eventuale
rapporto
sviluppo
viziatura pelvica (Vicarell e Roheechi), o del diverso sviluppo corporeo
delle
di

Bord - ad esempio - ci d un peso medio da donne non riposate; di gi-ammi S248 dopo un riposo da 25 a 60 giorni in Ospizio; di grammi 3345, dopo un riposo maggiore ai 60 giorni. La Martinotti ci d le seguenti cifre:
madri {Martinotti).
per
i

Il

grammi 3855,

nati

Periodo
di

riposo


-tra/ioni
csaurieiili
dell'

533

h'roni;/,

che

l'iuchoirick,

Bockelmann, IJom,

ecc.

luuino
lei

dato

influenza

dell'alimenlazione sullo sviluppo del prodotto

conco|)Mento.

La
il

niisoria

economica
vej;gono
le

si

traduci' in

miseria fisiologica; ben

lo

sanno

iiifilico

od

il

patologo, clie sul terreno intristito di organismi stremati


attoccliire e divampare con frequenza con maggiori malattie che atliggono gli umani. La gra-

lall'indij^en/a,

violenza insolile
viilanza,
uia
'gni

per s

che per unanime consenso degli studi moderni, rappresenta slessa una minaccia all'integrit anatomica e funzionale di a|)parato organico, quando si svolge in un organismo spoglio di
forza di riserva, converte quasi inesorabilmente la funzione fisiolo-

'gni

irica della

maternit

in

funziono patologica: e l'organismo


si

fetale, parassita

del

materno, ne riceve l'ineluttabile contraccol[)0, che

rivela con

una

ipotrofia

somatica alla nascita, con una minor resistenza alle cause morbigene che circondano la vita extra-uterina. Se una dimostrazione ancora fosse necessaria di questa voriia fisiologica, io la [totrei fornire, con cifre dolorosamente impressionanti, fornitemi da una recente sciagura che ha colpito la Provincia di Ferrara. Il 23 giugno 190.") un terribile ciclone ha devastato le promettenti messi
'lei
<li

suo

fertile

franchi:

in

Agro, cagionando un danno economico di parecchi milioni fpiel giorno migliaia di famiglie furono gettate nella
e del

disoccupazione e nella pi squallida miseria, cosi da reclamare l'immediato soccorso dei privati

Governo,
Jl

perch

la

fame mietesse
si

il

Minor

numero

possibile di vittime.

disastro economico

crudelmente

non soltanto sui miseri agricoltori, ma anche sulla loro prole, provocamlone un manifesto scadimento fisico. Per mio invito, il medico-assistente, dottor ('aholari, ha laccolto
ripercosso,
diligenti milizie intorno alle condizioni
ili

sviluppo o di salute dei neonati

pollati al
in

Brefotrofio provinciale negli

undici

mesi che precedettero ed

che seguirono a quella triste data: e prezzo dell'opera risulati di tale ricerca. raccogliere, in un quadro sinottico, L'influenza nociva esercitata dal disastro economico sullo sviluppo
altrellanti
i

Iella

prole,

si

palesa

tanto per
i

nati dentro le
di

mura

della Maternit,

quanto
alle
il

(e qui piu

ancora) per

nati fuori

esse.

Basti

porre

mente

cifre

r;$.

"

peso di per primi ed a 20. G "/n soltanto, pei secondi. Per contro, avanti l'uragano, " presentava un peso inferiore ai 'J(KKJ grammi, il dei nati in Materil
^'

estreme per convincersene: nei mesi precedenti al 23 giugno dei nati in Ospizio ed il 38 " dei nati al forese superarono :{0()(t grammi; nei mesi successivi, il procento scende a 47.6 ^

^,

nit,

ed

il

3.5

"'

dei fra
i

nati al

forese;
il

l'MiKtala
I

il

6.3 "

primi, ed

dopo 5.8 "

il

luttuoso avvenimento,
i

si

fra

secondi.
il

valori intermediari a questi estremi

confermano tristemente
alla
lale

note-

\ole

deeailimento
che,

fisico

dei

nati

posteriormente
era
iiirvitaliile

AirLrmiiLTM

pur

troppo,

rome

accennala data. deradimento, si


''

534
Numero
((53)

Procento

Numero
(130)

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ecoiioitiicu

i'u

il

coii-

tracool|Ki

lina (|uestionL' sanitaria, la

alla

sua

vulta,

si

risolve

nel

danno
di

sociale della perdita eccessiva di


individui,

nuove energie, e del sopravprede-ilinati

vivere
invalidi

congenitamente
parassiti
oltldij^jiti.

dettoli,

alla

malatiia,

ad un

|>r<ifi(Mio

lavon e die, perci, Ln-avi-iMiuiM

ecc.iioriiic.iiiinriti-

sulla societ

come

economia puiiMica impedire con una -llii-acia tutela di-lltmadri indigenti, che fpicste proci-eazioni di organismi fiacchi, si verifichino: miriamo alle sorgenti prime Iella vita, alimentando l'aliter se vogliamo raccogliere frutti sani o maturi. Strappiamo la madre oi dal lavoro e dall' indigenza negli ultimi mesi della gestazione: u chiamola di riposo e di sufiHciente alimento e compiremo, allrechA una nobilissima Ojtera umanitaria, una siggia opera di economia sociale!
sa^rgia
(^luanti

mali sarebbero
si

risiiarniiati,
il

se nella coscienza del pubblico

dei

convincimento che vai meglio assistei!' per 2 o :{ mesi una madre povera, che non la sua prole per tutta la vita! Le Casse di Maternit, le varie forme di Lesali,. p.| mutii'j soccorso di chi lavora, varranno certamente, in giorni non lontani, a risolvere
legislatori

radicasse

pienamente questo vitale jtroblema di economia sociale. Ma, (pianto sarebbe sua soluzione, se ogni madre agiata, fatta conscia chu la funzione procreatrice si compie in condizioni di privilegio fortunato per essa e per la sua prole, sentisse il dovere di concorrere, nei limili della sua potenzialit economica, alla redenzione dal lavoro e dall'indigenza
facilitata la

della

madre operaia!
facoltativa,

t^luesta tassa

pag

ita dalle di

mailri

agiate,
sforzi

costituirebbe

il

maggioi'e

piii

nobile
il

contributo
diritto alla

forze

negli

che
a

la societn

ilispiega per garantire


l'altra

vita ed alla

salute,

chi

Puna

ha minacciata dal dovere tirannico di un lavoro defatigante. l'ossa la miglior conoscenza della jualit della prole operaia, come io ho cercato di rappresentare sulla base vera di cifre esatte, facilitare il cammino all'idea altamente civile della professione delle madri lavoratrici!


Ha
cazione:

536

Torre
di

quindi la parola

il

prof.

/'".

La

Roma

per la comuni-

Dello sviluppo del feto e della sua mortalit in

rapporto

allo

stato

sanitario

dell'

operaio.

I.

lavoro, considerato da un punto di vista biologico in genere, pu che sia la vita stessa, poich l'atrofia di un organo e la morte dello organismo intiero avvengono fatali quando cessano di funzionare. Inattivit e funzione quindi sono due fenomeni incompatibili. Il lavoro iisiologico, come qualunque altra funzione organica normale, si compie con fenomeni psichici di godimento, non solo, ma aumenta gli scambi materiali intracellulari e la respirazione facendosi pi celere
Il

dirsi

compie opera salutare merc una buona sanguificazione; l'appetito allora le digestioni sono immensamente facilitate e l'organismo entra in quel jieriodo ristoratore che dicesi sonno da cui esce dopo un certo numero di ore completamente ristorato, attivo, ilare per riprendere l'orcresce,

dinario corso delle sue funzioni salutari.


Il

lavoro fisiologico connaturato quindi all'uomo,

quella attivit funzionale ricchezza e salute


fa d'ogni ora
Il

il

quale trova in

quella dolce esistenza che

una punizione, non una maledizione e fu pochissimo o punto fisiologo colui che attribu alle parole di Dio: E tu uomo manterrai la tua esistenza col lavoro, un significato brutale.

lavoro

una non

gioia.

Il

lavoro dunque

una funzione necessaria ad ogni organismo.


e

Ma

lo sviluppo

l'odierna

Pieraccini (1}
e

evoluzione
tecnici,

dell'industria

scrive

il

nuovi processi

l'agglomerarsi

di moltitudini

di

lavoratori negli opifici,

hanno dato incremento


della

alle malattie professionali

premono

e sferzano la Societ nostra

e rimedi

nello

interesse
.

razza,

ad escogitare ed attuare ripari che parrebbe dovesse altrimenti

rapidamente esaurirsi

E
vi

quale altra
di

questione
si

pivi

importante, mi sia concesso chiedere,


all'integrit

pu essere

quella che

riferisce

organica e deperi-

mento della razza ? Aver l'onore di

parlare, dunque, oggi, dinauli a voi del


in quali proporzioni

come nascono,
dei

crescono e vivono ed

muoiono

figli

lavoratori

(1)

<;.

I'i];i(A(Ci.M

l'atoloijia del laeoro e terapin sofiale.

Milano, VMM\.


significa,

:.37

.m-i
|>ii

in. in.;

nn..,

il.

.ilare di

uno

mi.

>-.

nm

iiri!..iiii-li.i

che saranno discussi


attirer
il

in

<|uesto Congresso.

PocIk^ tale discussione

non

nostro pensiero sopra un argomento economico di un individuo


class,

di

una

non

preoccuper

la

mente nostra
fli

la

accidente sul lavoro toccato ad uno o pi opci-ai,


Cf>lpisce

jUstione di un una malattia che

uno isolato > una collettivitii, di un disastro di un opificio o di una contrada; nulla di tutto jucsto d'ordine |ar/iale: ma si tratta lensl di ima qiiistione mollo pi importante e pi vasta, la quale interessa la vitalit e l'esistenza della razza st<*ssa. Poich*"' assicurare il maggior mimer di nascite a termine e il regolare sviluppo in piena salute Iella
1

prole degli operai e farne diminuii-e la moriali'.a, sono questioni essenziali,

senza

di

che

la

classe dei lavoratori suhirebhe granili oscillazioni


il

e risentiiebhe danni enormi non solamente per

progressivo svolgimento
l'integriUi

suo economico,

ma

altres

maggiormente

pei'

sanitaria ed

esistenza della razza stessa.

E
he
la

di

grande necessit dun.pie che studiamo

mezzi per impedir--

!"a//a

umana

perisca e deperisca ed ottenere invece un rigoglio-

e llorido sviluppo di

una prole sana

e forte.
fra
le

Sotto questo rirtesso giusto

rilevare che

diverse branche

dello scibile medico, la scienza >stetrica e stata quella che,

avendo

l'oc-

giornalmente studiare l'evoluzione dell'individuo e comprendendo perfettamenle perci l'importanza dello studio dell'evoluzione sociale, ebbe la chiara visione dello avvenire e fu pi sollecita delle altre nello
casione
di

studio non di

guarire soltanto,
le

ma

in quello

anche
di

di

cercare e leterfigli

minare quali siano


forti

condizioni che permettono


li

ottenere

sani e

e quali quelle

che
di

Axnno nascere e crescere ammalati e quindi

inabili

ad un lavoro proficuo.
sia

accennare in questa occasione come io abbia uno studio completo sopra tale argomento (1), le cui conclusioni sono state accettate dagli scrittori poctoriori o ehe nii serviranno di baso in questa mia comunicazione. In qur^sti ultimi anni poi una nobilissima gara si accesa fra gli ostetrici nei paesi civili in tale studio eminentemente fecondo d'immensi benefici, poich si pensa con esso a proteggere il protlotto del concepimento fin dalla vita intra-uterina, assisterne la nascita e nutrirlo conveiiii'ntemente nei suoi primi anni di vita, l molte malattie han |>otuto perci essere allontanate e rese inoffensive in modo cln? oggi l'uomo pu essere concepito in pi favorevoli condizioni, nascere sano e divenire forte lavoratore pi e meglio che non per il passato, I, 'ostetricia applica dunque da molto tempo quella medicina social'pubblicato
fin

Mi

permesso

dal 1888

(I)

F. I.\
.t,

TuHRK
-.

/>* rottHUioit*
1.S.N

qui fbvorittnt ou eniravtnt

I erttoj

I ,trtii,-n,-.'

p.,ri.


che, felice connubio d'igiene e di

538

di

clinica,

curativo; medicina sociale, sublime


diceil

forma

ha valore preventivo pi che scienza, che non combatte,


consigli
dell'i-

Pieraccini,

il

male sociale

coi

farmaci rinchiusi nei barattoli della


dello stato e coi

farmacia,
giene;

ma

prevenendolo

col' bilancio

medicina

sociale, infine,

che germogli feconda nella mente del

nostro Ramazzini resa pubblica fin dal 1700 in una mirabile opera: De morbis ari/icum,d cui per fecero tesoro le altre nazioni, principalmente

siamo oggi tanto lontano nei progressi ottenuti. il risveglio che si verifica da noi a pr' dei lavoratori, saluto i promotori e gli organizzatori di questo primo Congresso a cui auguro il ben meritato successo. Il tema intanto che imprendo a svolgere non che un limitato punto del vasto argomento che ci occupa, eppure, bench limitato, non cessa di essere esso stesso di una certa estensione e molto complesso, in modo che difficilmente mi sar dato nel breve tempo concesso, di svolgerlo esaurientemente sotto tutti gli aspetti. Non potr quindi che solamente accennare i principi generali che informano il mio tema. Chiedo venia
r Inghilterra e da cui

saluto ora con gioia

perci all'Assemblea se sar molto sintetico.

II.

Divido l'argomento in due


1."
2."

pa'-ti

Sviluppo del feto;


Mortalit infantile.

1."

Sviluppo del

feto.

Prima che
del feto,

io entri a parlare delle condizioni favorevoli allo sviluppo bene che noi stabiliamo alcuni principi fondamentali di bio-

logia senza dei quali

non possiamo fare uno studio

scientifico.

e negli animai^ concepimento il risultato di una funzione complessa il cuj compimento esige la cooperazione di due esseri maschio e femmina. La vita del nuovo essere comincia nel momento preciso in cui la cellula maschio entra in contatto colla cellula femmina. Il movimento vitale impresso al nuovo essere che risulta da questo contatto, il pro-

Ricorder perci ed anzitutto, che nella specie


il

umana

superiori

dotto delle

propriet

individuali

inerenti al

seme ed

all'ovulo;

ed in
i

virt di queste propriet speciali che l'embrione


tratti caratteristici
fisici

presenter in seguito

ed intellettuali dei suoi generatori.


il

Dippi la vita non che un movimento ereditario, dice


e l'eredit

attributo

essenziale della vita

influisce secondo
Ci che
il

Virchow,
Hallopeau

sulla costituzione generale del

nuovo

essere.

Ribot esprime


dicendo che
<'-;seri
1*!

539

della quale
lutti ^li

l'ererliti

<*

la

legge biologica in virt


copia e
tutte

dotati di vita ten Iorio a lipot.'psi n^i loro discendenti.


in
I'",

forza dell'eredit che la natura


l'eredit,

si

si

imita incessante-

III.

Mit.'.

dunque, che regge e regola

le

forme

dell'attivit

vitale,

poicli'"'

riore,

ma

non solam-^nte vi ^ trasmissione della conforrnnzMn' estehenanehe della conformazione inl'riori' tra^mi'^-i'in.- delle
in'.-on-

propriet dei tessuti e dei sisimii.

Da
lestaltile,

queste nozioni scientifiche inconcusse consegue una vcmiUi


cio^ che
il

prodotto del concepimento subendo


i

l'influenza del

padre e della madre destinato ad ereditare tanto


fologici

loro caratteri
e

mor-

ed

altiludini

funzionali

r|iioii(n

loro

difetti

predisposizioni

morbose.
Grazie,

nemmeno
alla

moderni della biologia, oggi non esiste pi un dubbio che lo sviluppo del feto sia sottomesso inlluenza dei due generatori tanto nello stato di salute quanto m
difalti, agli studi

l'ombra

di

quello di malattia. L'eredit nel

campo

fisiologico conosciuta ed
i

ammessa
lavori del

senza contrasto;
celebre

bastereblero all'occorrenza per dimostrarlo


e l'opera

immensa dei zootecnici. Nel camfo patologico l'ereditii deve essere considerata come la reg)la, dicono Dej(^rine, Ik)innet, louchard, ecc. Non mi permetto nemmeno di addurre esempi, tanto la cosa di per s chiara. E come potrebbe essere diversamente d'altre >nde, (|uando si pensa che la malattia non altro, infine, come dice
Darwin
M.uitegazza, se non una forma
il

di

vita?

problema, quindi, delle condizioni che favoriscono od arrestano l'evoluzione embrionale, corrisponde ad un atto bilaterale, dev'essere
perci e necessariamente studiato dal doppio punto di vista, del padre e
della madre. Necessit assoluta, poich studiare tale
lato

problema da un solo materno assolutamente illogico, non scientifico. Potr sembrare strano che io abbia insistito e mi sia cosi a lungo

quello

intrattenuto su nozioni di biologia universalmente note; pure la ragione sta


nd fatto

che
lato

si

voluto in questi ultimi tempi studiare lo sviluppo fetale


madi'e, senza

dal

.solo

della

tenere

il

pi

piccolo e

lontano conto
entrasse

del padre,

come
I

se

l'elemento maschio nella generazione non

per nulla

Quanto
attendibili

ci sia irrazionale e
le

come non possono


sogliono
I<

essere perfettamente
biologico

conclusioni

il

unilaterale,

non

casr

che che

si

tirare

dallo studio

io
fil

dica, poich risalta

occhi di

ognuno che ragiona a

di

logica e di

chiaramente agli buon senso scientifico.

venali
1

sono

le

condizioni che luvoriscono o no


si

l>

sviluppo del

l'elo/

sono occupati dello studio di questo argomento hanno addotto ognuno per pi-oprio conto una data condizione che secondo

diversi autori che


essi

540

insieme queste
diverse condizioni

favorisce
le

tale

sviluppo;

riunite

sarebbero
1. 2. 3.

seguenti:
multiparit;

L'et della madre;

La
Il
Il

L'et della madre e la multiparit;

4.
5.
6."

maggior intervallo
sesso;

tra

una gravidanza

e l'altra;

Lo sviluppo tardivo o precoce della pubert della madre; La durata dell'emorragia mestruale; 8." La quantit del liquido amniotico e la lunghezza del cordone. Tutte queste cause sono, come si vede, di pertinenza materna;
7.

nessuna che

si

riferisca all'influenza del padre.


io

E non mi

pare

nemmeno

opportuno che

deUo studio di queste cause, di cui alcune sono veramente banali, non pu essere preso in seria considerazione dal momento che si esclude l'influenza paterna. Io non posso presentare una critica minuta, dimostrativa di queste
ripeta qui,
le

come

conclusioni

pretese condizioni

favorevoli allo sviluppo fetale, e chi

ha vaghezza

di

approfondire la quistione pu consultare il mio lavoro: Des condttions qui favorisent au eniravent le dceloppement dafoetas. Influence da pre , qui mi permetto invece di riportare la conclusione generale a cui sono
arrivato, cio:

Di

tutte

le

pretese condizioni
atte

influenza della

madre come

a favorire quando
ve n'

ammesse ed attribuite il padre sano,


di

alla o

ad

arrestare lo sviluppo del feto,

non

una che

resista e che conservi

una vera

influenza
.

in confronto dell'influenza

una

rnalattia

costitu-

zionale del padre

la

madre dunque, non


il

esercita alcuna influenza?


lo

Ecco;

prodotto del concepimento,

abbiamo

detto,

deriva dalla
tipo degli

penetrazione e fusione degli

elementi

morfologici dei due generatori, e


il

uno dei ad ogni modo deve ammettersi che se la madre esercita in un grado anche maggiore la sua parte di influenza nella trasmissione del
dell'

sottomesso alle leggi dell'eredit riprodurr nel suo insieme ascendenti con preponderanza forse pi o meno manifesta

due.

Ma

carattere

morale,

delle

facolt

intellettuali,

della
stati

conformazione
patologici;
il

degli

organi interni, della fisionomia


esteriore, della

sopra

certi

padre

invece esercita piuttosto la sua influenza sullo sviluppo della struttura

conformazione
il

fisica:

volume, lunghezza e peso del corpo.


le

E
<^

per questo che


gli

Sergi pu aver ragione nel dire che


.

donne

fanno

uomini
rispetto

di

genio

E Goethe

Napoleone

Gladstono e tanti

e tanti altri

sempre con
grossi e

devono tutta la loro fama alle loro madri, di cui si parla mentre i. padri dormono nel limbo dell'oscurit. D'altra parte, padri sani, forti, robusti, a spalle larghe fanno figli
forti.
il

Ecco

problema.

la fisiologia

E per non essere troppo dogmatico dir che se umana non pu sorprendere la natura per svelarci nei suoi


tiiinimi e^rt'ti sulla
latK

511
il

fimzioiu' ;;eiuTativji
i

mKtoro

(lolle

h'ggi che legoin

talo

fiMi/ioiK', abljiatiii*

risultali

ili

ci che si

pu

zooleciiica

love la selezione asui,'o a legge iaconcussa, e rossfrvazione clinica che ci dimostra noi loro effetti quali sono le condizioni in cui si sviluppa il

rapporto coi duf faltoi-i Iella g'nerazione padre e rnatlre. Kcco ora alcuni dati clinic >-statistiei sulto forma di assioma che stinjo opportuno consaci'are in questa inomoria come documenti di critica:
feto in
1.

Sesso.
eio(">

Si dice
i

del feto,

clif

che il sesso esj-rcila influenza sullo sviluppo maschi sruio pi irrossi ilfllt- iVininirM. Non puiilo
<'

ve IO.
Dilatti, dalle
siaii.xiiclif

del

Budiu

ci

Uib'-munl, del Muiclii<jinieschi,


il

del

Frascani e del La" Torre all>iamo

chi'

[teso delle

femmine

atato

ftempre di alcuni

granimi supcriore a quello dei maschi sia con

padre

sano che malato.


,,
, .
.

Padri sani

masohi,

peso medio 3463 gram. '^

33

gram.
e
i

di
..

differen/a
/

<
(

lemmme
.

34%
,^,_,

rn

favore delle femmim-

,, Padri malati
, ,

..

maschi,
p lemniine
.

peso medio 2647 gram. "


'

73

grammi
?
j

di
,,

differenza

[
(

2<20
di

in

favore delle
i

femmme
di

Ora

se

prendiamo

le

femmiu'-

padri

sani ed

maschi

|adri

differenza che non vi dovrehhe essere se il sesso e noir lo slato sanit.oin d.! nn.lr.. ..<mvi:)-:~" 1m ma^fiore influenza.

malati troviamo

unenorme

Cosi:
l''i'iniiiiiii-

(li

limili snui, |>eso


>

Muorili

(li

pftdvi iiKihtli,

medio 3496 gram. 2649


847 grani.

L'na differenza in favore delle

847 grammi
malati.

quasi

ehilo

in

femmine concepite da padri sani di danno dei maschi concef.iti da pa.lri

In

altro puiiio lii>ogiia delucidare.


^ rinllueiiza della statura e dello stato sanitario della madre.'

Quale

Nessuna

sullo sviluppo somatico; ecco difatti una.chiara iu*o|M-)rzione


forti
1

Padri sani, grandi,


\f Madri
j

/,,.,.
Iiirli
\

piccole,

malate

trrossi,

peso 3395 gram. ^ ^ o

r j Madri
V.

Padri piccoli, malati /,,.,. ''Rh ^ grandi, sane


I
i

picco *^

1,

peso
'

2965 js-" eram.

grandi

padri essendo malati e piccoli e le madri sane e erano piccoli. I^ madre qualunque sia lo stato sanitario e la statura non esercita alcuna influenza sullo sviluppo del feto. PerA piando la madrt> ^ profondamente avvelenata od intossicata o profondai
i

chiaro che
figli


quello paterno.

542

moderni,
ecc., ecc., certo

mente stancata, come avviene negli stato morboso deve sfavorevolmente

opifici

tale

influire

sullo sviluppo fetale, pari a

Un
che
il

altro punto interessante che risulta chiaro

dalle

statistiche

mie

sesso del feto subordinato maggiormente allo

stato

sanitario

qualunque sia lo stato della nascono pi maschi che femmine. Cosi


del padre

io

madre. Da padri sani e forti ho ottenuto queste proporzioni:


71 7o

.1 sani
(

forti,

inascii

malati,

femmine 73

Dunque,

le figlie

per questo che

le

loro sviluppo.

Ma

sono procreate in maggior numero da padri malati. femmine sono pi piccole e subiscono un arresto nel perch, mi si pu dire, da padri sani e forti provensei,

gono talora quattro,

dieci

meno appartiene
svelalo.

ai

misteri

della

femmine, invece di maschi? Questo fenogenerazione che nessuno ha finora

Possiamo dunque concludere:


1."

// i^esso del feto

non

lui

aleuna influenza sullo sviluppo del feto

stesso;
!2."

La

statura e

il

peso della madre non influiscono per nulla nello

sviluppo del prodotto del concepimento;


3.

Nello

stato di salute del


il

padre sono

la

sua statura, la larghezza

delle spalle ed

volume della

testa che esercitano la

massima influenza

nello sviluppo ponderale del feto;

Nello stato di malattia locale o generale del padre lo sviluppo ad un grado molto inferiore; questo arresto porta principalmente sul peso del feto e quindi sulla resistenza organica ; 5." Il sesso dei figli pare subordinato in gran parte allo stato di
4.

del feto arrestato

salute del

padre: un padre sano, senza tara locale o generale al momento d pi maschi che femmine, mentre che un padre malato procrea pi femmine che maschi.
della fecondazione,
2."

Multiparit.
di

L' influenza della multiparit


difatti tutti

nello

sviluppo del
i

feto

gode
i

un

credito universale;

ritengono che

feti delle

multipari sono pi pesanti e pi grossi di quelli delle primipari.


clinica
fatti

Ma

in

dimostrano

il

contrario.

Ecco anzitutto alcune


statistiche:

statistiche contradittorie; esse

sono

le

ordinarie

PESO MEDIO DEI


Feti
di ai di

FETI.
3246 grani. e 3132
114 gram.

multipare

Tarnier
(

prmiipare primipare

m:
ili

|jrirni|)ai*e

,.

,
,

\ { (

I'"Mi

BlUllll-lvlIn'IlliUll

iiiullipare ....

ili

3474 gram. nii.t 3i4J


'M grani.

.,

M.iicluoiinesclu

l <

Feti
>

tli

ili

muliiiiare .... iiriinipare

3335 gran.
i-

3254

81 gram.
l't'li
ili
ili

iniilli}aro

La

3324 gram.
3(J()2

'l'iirn'
<

|irimi[).irr

322 Lfram.
Feti

ili
ili

La Torre

iiuiltipare
iiriiiiiparr

324

Lciaiu.
*

3225

20 crram.

Frascani
(
'

Feti

ili
,.

iiiiilii|iai'
.

.'

3443 grani. ^
.......

(Il

|>rimi|ian'

3.io3

GO urani.
l'ulti

CjUesti
si

[esi

inedii

non

?jn'i

li

aii-'imi

>

ila

ic

nixci^f Malisucilt*

perch non

tiene conto dello stato

sanitario

del

padre,

pur non

di

manco vedianno che vi sempre un vantaggio in favore dei feti di multi|>are. Ma quando concorre lo stalo patologico paterno troviarfio che ben
altrimenti
si

passano
,,
,
.

le

cose. Difatti:
.

Feti

di
,.

multipare
.

P.i.lri

sani

.'

{
I

di

primipare

3515 gram. " 3422


>

93 gram.
Feti
l'adii
di di

multipare

malati

primipan^

2735 gram. * 2712


23 giam.

.\nche qui una differenza

ma

essa sparisce, o per

multiparit non esercita pi iiiMucnza


leti
ili

quando

primipare con padri sani e


.

feti di

meglio dire la mettono in confronti multipare con padri malati. C .-i;


si

di

primipare,

di iimttipare,

^Hiclri anni 3422 gram. * pudri inalati 2736

686 gram.

Possiamo dunque concludere:


1."

La

multiparit sola pare che non eserciti nello sviluppo fetale


(liustifcare

una influenza notevole per


attribuito;

V importanza clinica che

vi

hanno

in

presenza
3."

2 Qualunque sia per questa influenza, essa sparisce intieramente dell' influenza ereditaria esercitata dal padre malato:
L'et della madre.

L'et

della

madre

ritenuta

come una

condizione favorevole di primo ordine per lo sviluppo fetale; la legge del

Duncan
anni

dice: Il peso dei neonati

e la

loro lungliezza fino a 44


il

aumenta coli' et della -madre fino a 29 . Per gli autori non sono d'accordo,
a 34 e 35,
ecc., ecc.,

portando

limite alcuni
l'et sola

32, altri

ed naturale

perch3 non

che

influisce.
si

Da una

nostra statistica

ha:

PESO MEDIO E LUNGHEZZA.


da 15 a 19 anni, 20 24 25 29 30 34

y>

figli

peso 3527 gram., lunghezza 49.- centim.

Madri

3080 3439

48.4
48.7 48.5

>>

35

39 45

40

3299 2480 3010


il

47.4
48.3

pi grande da ci che dovz^ebbe essere se la legge suacennata fosse vera. Ma perch questa differenza Perch i bambini pi grossi erano stati procreati da padri sani e forti, non uno era malato. Dopo l'et della madre oscillante tra i 15 e i 19

Risulta da questo quadro che


la

peso medio del feto

quando

madre

dai 15 ai 19 anni, ben differente

anni, l'et pi favorevole stata quella dai 25 ai

29

anni.

Ma
FETI.

resiste

essa quando introduciamo

il

fattore

padre?

ET DELLA MADRE, PESO E LUNGHEZZA DEI


dai

peso 3527 gram., lunghezza 49.- centim.


Anch.>
|iiu

545

la
ai

in

questo,

comf
feti

nel preood.-iit* quadro,

^'landi sono, dei

nati da
.-,

il peso e madri che contano dai 20

lunghezza
2fl

anni.
delle

ni.'die

assohile perch.^
IT)

sup.-ri..,-!

,,,.||,.

ottenute

dalla

categoria

madri dai
ptriudo
valore
tifali

ai

U anni.

Possiamo dunque dire con una certa autorit che e ntalmenie il (l'eia dellr madri chr oscilla tra 1^3 e JU anni, hupUo du- fnn^
all'

risce miylio lo sciluppo feto tv.

influenza

della

cU\

Dobbiamo perA accordare anche qualche materna compresa tra 30 e 34 perch^


i

da donne che hanno tale et.-' sono pi pi i; ,?,>; ppi,i ,\\ ^^ij 10 grammi, ci6 che non molto. Possiamo perei.', dire che la legge del Duncan non e rigorosamente esatta e che l'et per il maggiore sviluppo del feto muA\:> );,; ?- ;,i 34 anni.
nati
f^

Ma
del

tale influenza

assoluta, governa essa


in
tutti

sempre

fenomeni
..

bi<-^I;.tt;:.

logici dell'evoluzione

embrionale

gli

stati di .salute

di

..,.-,

padre? Ecco
Dilatti

il

problema; e rispondiamo,
i

no.

abbiamo

seguenti risultati

'"'"'
l^adri
!
/

"''*'*" ^^'

^^
,>

^'
,.

^^

''^""''
,.

multiti,

^S''

3590 gram.. 2578


..

I.ingli.

49.3 centim. 45.2


4.1 centim.

1012 gram.
Vi e una
diffeiviiz:.
.li

lOl"? graie,

in

pe^., o di

eontim.

in

nu-

ghezza

E chiaro? Vi pu essere dubbio? Xnn credo. Questa differenza tanto pi chiara ed importante
si

quanto
questa

pi
sola

pensa che essa non appartiene per un

ca.so

speciale

categoria,

ma
i

a tutte

le

altre corno risulta dal


in

Ora se noi mettiamo

confronto

il

quadro su esposto. peso medio dei feti che dovreb-

bero essere pi piccoli, quelli cio nati da madri dai 40 ai 44 anni procreali da padri sani, ed il peso medio dei bambini che dovrebbero essere pi grossi perch*' discendenti da donne dai .n.ni >,.
i

proveni<Miti da padri malati,

abbiamo

la

25 ai 34 proporzione seguente:

PESO
(

mi; Dio.
pi
piccoli,

che dovrebbero essere

n>a procreati

Bambini

'
j '

^* J'^^''^ che dovrebbero esser.da padri malati

'''"""

3245 grani.
i

i.in

.j^.-..--!,

ma

pn^creati

2723

522 gram.
vi 6

dunque mui differenza

di

522 -i;im.

in fMv,,,,.

,]..{

fi,;ii

,.,.....

a.^

padri sani.
35


Trovo superfluo continuare
questo punto:
1.

546

in

questa dimostrazione e concludo su

allo sviluppo del feto quella


2."

Nello stato di salute del padre, V et della madre pi favorevole compresa tra i 25 ai 34 anni;
il

Allorquando

padre

malato, l'et della

madre non

esercita

pi alcuna influenza su tale sviluppo; 3." La lunghezza del feto non dipende dall'et della madre, in rapporto col peso del feto.

ma

4." Mestruazione. Anche alla mestruazione si voluto accordare una influenza sullo sviluppo fetale. Essa va studiata sotto due punti di vista; dal punto di vista della prima comparsa e sotto quello della durata. Wernich e Negri han pensato che il fatto della prima mestruazione precoce o tardiva poteva influire sullo sviluppo fetale, cio la donna mestruata precocemente ha figli pi grossi, ma non sono arrivati agli stessi

risultati..

Tarnier e Chantreuil presentano questi


in

risultati sul

peso medio dei

feti:

generale
dai

peso 3284 gram.


13
i

Primi nati da donne

<

mestruate

ai

19

anni

dopo

19 anni

...
anni

3174 3138

Una mia

statistica porta

queste cifre:
dei

mestruate prima
!

13

tra

13 e
i

17 anni

peso 3220 gram. 3288

dopo

17 anni

...

3162

Ma

sottomettendo

tali risultati al

principio di selezio)ie che


tutt'altro risultato:

si

fonda

sullo stato sanitario del padre, noi

vediamo

ani
-a

(^ )

malati

<

da madri mestruate prima dei 13 anni, peso 3614 gram. tra i 13 e 17 anni, 3690 3533 dopo i 17 anni, feti nati da madri mestruate prima dei 13 anni, peso 2210 gram. 2673 tra i 13 e 17 anni, 2420 dopo i 17 anni,
feti

nati

Ognun vede
legge
di

quale enorme differenza

esiste.

se possiamo dire clie


in

nello stato di salute del padre vi

una certa differenza

favore della
il

Wernich, per quando

il

padre malato, e secondo

genere

di

malattia, l'influenza della pubert


Il

Guzzi attribuisce poi

non esiste pi. una grande influenza

alla durata della

me-


-^tniazione nello sviluppo
del flusso
.lei

547

pi
la

feto, cio^

mestruo pi grand.' sarebbe


il

-rosso sarehb..
luratu della

feto.

Kgli divide
:

le

grande ^ la durata abituale quantit di sangue perduto e pi .lonne in tre categorie, s^'condo la
cui
pi,,.

m.-struazione

./)

donn.- a
..

la
..

perdiU dura da
riunisce
i

uionu;
-^.'i-oiMJ,,

a 3
feti

//)

.la

4 a 6;

e)

da

7 gi<jrni
.-ivuto:

pesi

dei

i.ili

rategorie. Egli ha

PESO
/
<

m:i)|(

k ll-.\giii;/za.

V
2'
3''

da

ategone
j

a 3 giorni, peso 3126 gram., lunghozza 49.6 cenlim. 4 6 3201 49 3 7 giorni e pi 3291 49.5
1
..

->

,.

Vi sanM)!).. .lunqu." una ditr.M-enza


d.ii

progressiva

nel

peso

in

favor.'

da madri che avevano abitualmente un lungo flusso mestruale. Ma una Imma durata del flusso mestruo non vuol sempre dire al.lK)n dante perdita. Comunque tale prop.rzione costante.^
nati
Io

ho raccolto

il

peso

di

(H',

feti

in

rapporto alla durata della me-

-truazi.tne ed

ho avuto:

PESO MEDIO.
(

1' 2'

da

Categorie
j
(

a 3 giorni, peso 3386 gram. 6 3276


x>

7 giorni e pi

3071

<,ui
il

la

|.roporzione sarebbe invece in senso


reali,

inverso;

ma

miei

ri-

tali

l'-l

sono quelli del Guzzi. E se noi riuniamo tutti questi pesi per rapport. allo stato sanitario padr.> abbiamo tutfaltra proporzione:
lo

non sono

come non

Pa.lri sani

V
2*
3^

Categori.

| '

peso 3463 gram. H565

3437

1*
2

Padri

,un/,,n'

Categorie

peso 2823 gram. 2651

2:)51

(Qualunque commento a questi .lati mi pare superfluo. Dii tutto quanto preceile |>ossiamo ^includere:
1."

L'et soHsuale rfella

madre non

"n

esereiUi sullo sciluppo

del feto

injluenza

noter h,

rn<i

qtialumjn,- essa

possa essere, sparisre aitando

padre malato;


2."

548

criterio
esatto

La

durata del periodo mestruale non un

per

determinare la quantit di sangue perduto e quindi V atticit generativa ; 3." Studiata in certe condizioni la durata della mestruazione non
esercita alcuna influenza sullo sviluppo del feto n nello
stato

sano del

padre n malato.
Liquido amniotico e cordone. Il doti Maggia partendo dal il liquido amniotico un mezzo che fa perdere calore perch ha una temperatura pi bassa di quella dell'utero e del feto, crede che il liquido amniotico in grande quantit come un cordone troppo lungo, contribuiscano ad impedire lo sviluppo del feto. Il Maggia non presenta fatti.
5."

principio che

Da una
campo

il

statistica speciale

da

me

fatta

ho trovato invece che nel

fisiologico pi la quantit del liquido considerevole e pi lungo

caso

cordone e pi grosso e forte il feto. di bambini concepiti da padri malati


il

Un
il

secondo

fatto

feto piccolo e

che poca

nel
la

quantit di liquido amniotico e piccolo


zioni edificanti:

cordone.

Ecco

delle

propor-

LIQUIDO AMNIOTICO, PESO FETALE E LUNGHEZZA DEL CORDONE


grande
feto

ordinaria
piccola

peso 3664 gram., cordone lungh, 65 centim. 3264 59

2864

57

La proporzione
costante
il

chiarissima.
il

se

noi

raggruppiamo

dati della

nostra statistica sotto

rapporto dello stato sanitario del padre, troviamo

fatto trovato

per

le

altre condizioni. Cosi:

Liquido amniotico, quantit grande


Cordone, lunghezza media 65 centim.
Feto, peso

medio 2664 gram.

Liquido amniotico, quantit ordinaria

Padri sani

Cordone, lunghezza media 59 centim.


Feto, peso medio 3418 gram.

Liquido amniotico, quantit piccola


Cordone, lunghezza media 57 centim.
Feto, peso

medio 3290 gram.

Liquido amniotico, quantit ordinaria


Cordone, lunghezza media 54 centim.
,

Feto, peso
. .

medio 2765 gram.

Padri malati

I
f \

Liquido amniotico, quantit piccola


Cordone, lunghezza media 49 centim.
Feto, peso

medio 2674 gram.

r..i{)

Le (litterenzi- ^'Hi^ iiii<-\i>li e non iiiilu-Miuiiaii'i u uicun i-Mniriifiilo. La cosa non pu andare divtMsamenl' (|uando si pensa flit* dimostrato
amniotico prudcjtto quasi esclusivamente dal feto; f' voluminoso il feto tanto pi grande dev'esser? la quindi (juanlo pi
oggi
eh'
il

liipiido

quantit del

li(|Udo e

viceversa.
di

Difatti

nei casi di oligoidramnios,


il

cio

li

mancanza quasi assoluta


molto liquido.

liquido amniotico,
<viliii|';ii"
\<<i>

feto A miserabilissimo,
iiv.n-iid'H-"
'l.)I!-i

vale a dire non essendo Ihmk'


pelle

ih.,

-<',,

Senza dilungarmi
L'ahbuiirlanzn
fli'l

in altro diuiostraziuiii

dww

per concludere;
<

fi-<iol()ijica

ridir ficu/ur ftinxi'udcltp

la (jrnndf limffh'zsn

cordone ornbi'Ucnle non

iir restano

lo scilitppo del feto;

ansi

l'abbon-

danza del liquido amniotico Jiniolofficamente parlando coincide con un


'/rosso feto.

Da questa
del feto, ci
l'I

^ucciiiUi analisi

critica

lalla

alle

(trincipali

cnco-iaii/c

alle (|uali gli autori

hanno accordato un'influenza notevole


//

nello sviluj'po

crediamo autorizzati a concludere che


la

sesso, la niultijyirita,

durata delle rejole,

(juantit

di

liquido

amniotico e la lunfjheiza

lei

h'to.

cordone ombelicale non esercitano alcuna influenza nello sviluppo del Lo sviluppo tardivo o prematuro della pubert e Pet della madre
il

ne hanno un poco r/uando


tata sparisce

padre sano; tua questa in/luema molto limi-

completamente quando la donna Jecondbita da un uomo malati},


.liniMU'

rircostanza questa che arresta lo sviluppo del prodotto del concepimento.

Nessuna delle pretese condizioni favon-voli madre resiste quando il |)adre malato.

attrilmit*

alla

Come
del feto
r

spiegare

1'

intluenza

dell'

eredit

morbosa

sullo

sviluppo

V.
ili

un

fatto innegaliile,

come

il

Houcliard

1'

ha

ilininstraio

da un punto

vista generale, che la rapidit o la lentezza delle mutazioni nutritive,

l'attivit pi

meno grande

della nutrizione |>ossono trasmettersi erediall'altro, si

ijlie

comprende cosi come, nelle famiumane, potrann(j tiasmettersi ereditariamente certe malattie che derivano da un vizio costituzionale.... Kgli ^ perci che possiamo dire,
tariamente da un individuo
>

come aldiiamo

dimostrato, che lo stato di malattia dei ffeneratori

'

una dannosa injluema sopra i discendenti. Tale proposizione non tnwa smentita -O'" '-^ -viluppo Con altrettanta certez/M
'

di sorta.

Ma

ci

ohe

si

pu" dire
iii<t.t;,>_

fetale

TV'ii'''n<"->>>-->


ranza dei
casi,

550

padre che
studiati, in

subordinato ben

pivi

allo stato di malattia del

a quello della madre.


Gli effetti dell'eredit

morbosa che possono essere meglio


sopra
i

mancanza
il

di fatti sperimentali,
si
il

feti

al

momento

della

nascita

sono quelli che


principale
i

riferiscono ai caratteri

fisici

dello sviluppo, e fra essi

peso del neonato, poich

lo stato

patologico dei visceri

ed
che

relativi disturbi

non

si

manifestano ordinariamente

che pi

tardi.

Ed
il

in vero risulta chiaro dalle nostre osservazioni che, tutte le volte

il prodotto del coicepiinento pesa molto di meno medio normale. Questo fatto caratteristico' pu essere benissimo studiato nelle donne multipare, le quali possono divenire parecchie volte incinte e sgravarsi sempre nelle identiche condizioni di salute, mentre varia solo in modo relativo o assoluto il padre. Ora avendo studiato il fenomeno in tali condizioni abbiamo potuto raccogliere diversi casi ne cito solo qualcuno come esempio: Osservazione Q.^ Tre bambini; i due primi concepiti quando il padre era sano, il secondo pesava 3250 grammi. L'ultimo concepito quando il padre era convalescente di lunga malattia, pesa 2850 grammi.

genitore malato,

del peso

OssERv. 11.^
e magro.
Il

Due bambini;
Sei bambini.
il

il

primo

padre malato piccolissimo


il

secondo, lo stesso padre sano, pesa 3400 grammi.


12.''
I

OssERv.

quattro primi provenienti da padre in


pi piccolo 4500.
il

buona

salute,

sono enormi;

pi grosso 7000 gram.,

Degli ultimi due provenienti da un altro padre, malato,

primo

nato

a 7 mesi, morto e macerato;


OssERV. 13.^
il

il

secondo a 8 mesi pesa 1710 grammi.


tutti

Cinque bambini, padre malato,

piccoli. L'ultimo,

pi grosso, pesa 2800

grammi.
Il primo concepito da padre malato era secondo dovuto ad un altro padre sano, pesa

OssERv.

IS.'""

Due bambini.
il

eccessivamente piccolo;

3120 grammi.

Tre bambini. Il primo, padre malato, estremamente due dovuti allo stesso uomo in buona salute, pesano l'uno 4000 e l'altro 3550 grammi.
OssERv. 20.^
piccolo. Gli ultimi

OssERv. 22."

Due bambini.

Il

primo, padre maialo,

pesava 2920

gram.;

il

secondo, padre sano, pesava 3685 grammi.

OssERV. 27.* Nove figli. I tre primi concepiti da padre malato erano eccessivamente piccoli e sparuti; tre altri concepiti da un altro padre anche malato, erano egualmente piccoli e sparuti. Degli ultimi tre concepiti da un altro padre sano, due erano forti e voluminosi, il terzo
piccolo,

pesava 2830 grammi.


42.''

OssERv.

Nove

figli.

primi

otto,

padre sano, sono nati bene

sviluppati, forti e voluminosi; l'ultimo, padre malato, piccolo, pesa 2000

grammi.


Obsi.icv. 43.*

.",1

Ti'
',\7tl't

Ijttiiiljiiu.

iliif

primi,

(iailn;

in
iukIi'c

biiuiia

8alll(<^

multi

tri'i'S'^i

iK'Sii

uriuiii.

>

ii'lO!);

l'iiltitn.i

iii.il:il().

9S70

grammi
]'!

l'u^i

ili

so;^uili)

piM"

molle allie simili

u.-si-rvaziuiii.

che l:i logica si rifiuta assolutamente di considerar*' come dovuti allo azzardo o corno semplice coincidenza tra la causa iniziale e le sue conseguenze, sono per me pr-rfettamente concludenti. Poich ogni malattia che colpisce l'cirganismo paterno in tutti suoi
(Questi fatti
i

elomenti costitutivi, per


d(jtto del

il

solo fatto ch'esso determina


<

una profonda

alte-

razione nella sua nutrizione,


concej)imentu.

capace

di

arrostare Io sviluppo del

pro-

Su questo punto non esiste pi dubbio oggigiorno. Il EJouchard lo in una furma molto chiara e scientifica, le leggi dell'eredit lo confermano la teoria di W'eismann lo s[)iegano, poich ijuesta teoria sulla continuit del plasma generativo dal punto di vista fisiologico patologico, attraverso una serie ininterrotta di generazioni , per
ha detto
<*
<

il

D<'jerine,

d'una

importanza considerevole
ila

sul

fatto

della

trasmissiorn'

ereditaria.

Risulta chiaro duufjue,


studio dello sviluppo fetale

tutto

fatto dal

quanto abbiamo finora detto, che !o solo lato materno non razionale

n scienlitco. Tale studio dev'esser fatto tenendo conto anche del padre

sano

e niainto.

III.

Quali sono

le

malattie che possono influire nocivamente nell'evo-

luzione fetale della classe operaia?


i'arlcndo
ilal

principio

biologico

fondamentale

che

genitori tra-

smettono

ai

loro discendenti le loro condizioni

tanto fisiologiche quant

che alterando l'orgarendono debole, debbano sfavorevolmente iuHuire sul pro<lotto del coiicefiimeulo. La sfavorevole inllui'iiza si manifesta principalment' o colla morte o con un arresto di sviluppo somatico dell'embrione. lo non potr naturalmente jassare qui in l'assegna tutta la logia che ha speciale lelazione col lavoro, ma far solamente ar

patologiche, chiaro che tutte quelle circostanze


lo

nismo

ai

principi generali di tale patologia stessa.

.1.

Lavoro.

Un
i

potente 'oeltciente di

debolezza

fetale

sia

nel

lasoro eccessivo a cui

genitori sono sottoposti

oche conduce

alla fatica
ultinij

ed allo strapazzo,

ili

cui

nessuno

si

era

occupato fino a questi

anni

di

cui bene che parliamo qui.

552

Fatica. Se la fatica non , propriamente parlando, una malattia, n una causa diretta di malattia, spesso causa indiretta perch prepara il terreno per le malattie.

fuor di dubbio intanto che la stanchezza

muscolare, non
il

che

la

cerebrale, cagionano un'eccitabilit nervosa esagerata, dice

Pieraccini,

che conduce

all'

impressionabilit

nervosa,

nell'intossicazione

alcoolica acuta, ed

alla tristezza come accade una causale non trascurabile

nella produzione dei reati di sangue.


Dippiii, per l'eccessivo lavoro
tori

periodo di

fatica

molti

lavora-

che esauriscono sollecitamente le proprie energie e le riparano lentamente, divengono deboli, nevrastenici e presentano fenomeni generali e

permanenti

di

esaurimento.
si

aggravano quando il lavoro eccessivo si atmosferiche e meccaniche in luoghi chiusi, umidi, non ventilati, in luoghi di gran chiasso per cui i poteri inibitori compiono essi stessi sforzi enormi per isolare i rumori ed il
Questi stati anormali
in

compie

cattive

condizioni

sensorio

si

stanca. Peggio ancora se


essi adibiti
si

lavori

si

eseguiscono allo impiedi


isolati.

o sono per

organi o gruppi di organi

In

tali

condidi

zioni l'organismo

indebolisce
si

stanchezza eccessiva che

sempre pi e chiama strapazzo.

si

cade in quel periodo

Strapazzo. Lo strapazzo una vera malattia, poich costituito da un insieme di sintomi morbosi che indicano il massimo sforzo, la massima consumazione di sostanze una vera emorragia di energie punto o scarsamente rimpiazzate e ritenzione di sostanze tossiche nell'organismo per cui si ha una vera autointossicazione. Si ha quindi astenia generale, anemia profonda, magrezza estrema, vecchiaia precoce. Quando lo strapazzo acuto si ha l'insorgere di una febbre piuttosto alta a 39,40, per autointossicazione e perfino la morte per esaurimento che ha luogo repentinamente alla fine di un enorme, eccessivo

lavoro in rapporto agli sforzi e alla ritenzione di sostanze riduttive.


Il

lavoro esercitato in queste condizioni determina un profondo ralfrsiologici e

lentamento nei poteri


lare dei pi notevoli;

cagiona un esaurimento nerveo-musco-

ad un vero stato morboso. Aggiungete a questo l'estrema facilit di contrarre malattie acute febbrili, avvelenamenti ed intossicazioni dette professionali ed avrete che l'operaio in condizioni di deterioramento e quindi genitori che non possono proci

che corrisponde

creare

figli

forti

e grossi.

Tale

stato

morboso per esaurimento massime


influire

del
del

genitore deve

concepimento normale evoluzione, come infl^uiscono tutte le malattie costituzionali che determinano indebolimento organico dello individuo. Tale fatto risulta chiaro dalle mie statistiche.
sullo

necessariamente

sviluppo

del

prodotto

modificandone ed arrestandone

la

Altliiaiiio

visto (|Uule

'

la

jiarte

prosa

<l.il

i..i.lif'

in ra|.i><til.. al

I.ivi.ro

<|imie quella

ora che spetta alla maili'


ed importante quisiiune di
la Iwise di

Questa
in

('lc;]^aiite

cui

si>ciul(jgi

si
li

oiiO
lepire

o!?gi ,!j;iusUimoiite

impossessati per farne

molte proposte

d (piesl' essere privilegiato che pu' meglio e pi maschio commuoversi d'intima gioia per le dule.i ed ineffabili enK>zioni del sentimento materno, tanto utile, tanto nei-cssario per lo allevamento dei figli; tale quistione nutrita qui una piceola discussione tanto pin che si eontinua a ragionare sull'equivoco e che il Pieraccini nel suo interessante trattato sulla P//tolof/i'i del laroro, espone la questione come se fosse risolta. Io invece ritengo che non solo non lo ^ tale quale e^H l'ammette, ma che lo studio che oggi si fa su tale argomento non , come dissi in principio, perfettamente scientifici). Occorre quindi occu-

favore della donna,

del

parcene.

Nel 1888
ijn
'

io

pubblicai

il

mio lavoro dianzi cennato

favorisent on entracont
il

Itf

dcploppcrivrit diifa-Uis - Injuence

Drs conditiuns du pn- ,

l'inprimo l'argomento da un nuovo punto di vista ho dimostrato, come gi lissi, che lo sviluppa del feto ^, nell'immensa maggioranza dei casi, subordinato pi allo stat< sanitario del padre che a quello della madre. Qualche anno pi tardi nei 1893 il l'inard, mosso da uno sco|k>

studiando per
lei

Hiienza

padre

nobilissimo, patriottico ed umanitario, quale quello di limitare l'enorme

mortalit infantile e
nire
pili

di

avere
forti

il

maggior numeni
fece

di

bambini
tardi

atti

a divesulla

tardi

sani e

cittadini,

pubblicare uno
pi

.studio

l'tiericidturn intrauterina. Di tale studio


'

ne fece
di

ancora

una

municazione all'Accademia

di

medicina

l'aiigi.

La puericultura
ii-l

intrauterina

consiste,

pel

Pinard,

Hempliceinenir

offa

non fare larorare e nel nutrire un po' meijlio o dieci ffiorni della t/raridansa p'r arcr Ji'fli

le f/estanti ner/li ultiim

f/rossi e ri'jofjliosi .

lavoro del Pinard s'impone sempre all'attenzione degli studiosi e merita bene uno studio, tanto pi che in Iti\lia si gridava il rrunfii/c a
ehi non accettava e a chi

Un

non

j>raticava la puericultura intrauterina.

Lo

studio della puericultura verte


di-tlc (joitanti ncjitl

sopm due

punti: sul Incoro e sulfali-

iiii'niii:ii)ni'

ultimi t/iorni della fjraridnnsa,

ed

ecco

risultati;

Lavoro,

^upra KHJO

d<iiiin-

die a\ t-aim .imu


il

iu'i iiiic al

mmeni'>

del parto, l'intervallo fra l'ultima mestruazione ed

parto ^ stato di;

280 giorni e pin


27()--28()
liielKt

482 volte
27'J
23'J

giorni
L*7()

di

L'iiirili

"


al

554

al Rifugio o

Sopra 1000 donne invece rimaste per qualche tempo Dormitorio della Maternit, l'intervallo stato di:

280 giorni e pi 270-280 giorni

660 volte 114

meno
Questi risultati porgono

di
il

270 giorni 126

fianco alla critica.

Dal

fatto

statistico

bruto che le donne, bench


del jarto,
si

poche, che
di

hanno

lavorato fino al

momento
il

sono sgravate prima


si

quelle che

sono state a riposo negli ultimi giorni,


ultimi giorni ritarda

conclude

clie

il

riposo degli

parto ed

il

feto quindi

acquista maggior peso e

viene pi grosso e pi resistente.


Il

valore

di

questo raffronto relativo e molto poco significante, poich

la differenza

non molta. Esso avrebbe avuto maggior valore se la differenza fosse maggiore o del 100 per 100. E poi manca la prova contraria. E dimostrato forse che le poche donne che han lavorato fino all'ul-

timo e che si sono sgrava,te qualche giorno prima, avrebbero ritardato di qualche giorno il loro parto, se fossero rimaste a riposo negli ultimi
giorni? No.
stabilimenti industriali dove le povere malsani ove avvengono avvelenamenti d'ogni specie, che le scosse, i traumi e le malattie frequenti che contraggono facilmente le operaie, possano determinare il paiHo prematuro ed anche l'aborto, come vedremo, non v' chi possa metterlo menomamente in dubbio ed facile comprendere la patogenesi. Ma esistono anche fatti di donne che sono state battute, che si sono gettate dall'alto, nell'acqua, che si sono rotta la testa, gli arti e peggio ancora, di cui la letteratura ostetrica ricca, e pure non si sono sgravate prima del tempo fisiologico. Altre donne poi signore che non hanno mai lavorato, che sono state sempre a riposo e mangiato bene, hanno partorito a 8 mesi, a 8 mesi e mezzo, ecc. Ci avvenuto anche in seguito all'impressione avuta per l'odore di una sigaretta o il puzzo di una candela. Molte donne che stanno bene e che hanno avuto diverse gravidanze non ne hanno avuto due terminatesi allo stesso numero di giorni. Per dare valore
i

Che

lavori

pesanti

negli

donne lavorano

in ambienti

esatto ai fatti esposti dal Pinard bisognerebbe che fosse dimostralo esatta-

mente che le donne osservate simo numero di giorni e che


esclusivamente dal lavoro. piccole faccende di casa!
Si studi
altri

si

siano sempre sgravate a capo del medepi o in

la differenza in
joi

meno dipendesse

assai sovente che lavoro!; accudire alle

questo argomento da un solo lato

il

lavoro
le

mentre
le

fattori

potenti vi

concorrono, quali,

per esempio,

emozioni,

sofferenze fisiche e morali che regnano sovrane nella classe delle per-

sone che ricorrono

al Rifugio,

quando possono

sottrarsi all'ossessione del

mal

fare.

Sul priiiiu imiiio,


liti

cliiiKjiio,

tlir

liifiKji
e.

che, pur

bLiit;dict.'ndo

1'.;.. .i

.,.

VLM-i

rifugi peccntoruni

ii.:a

liivoro

(lairiucitiimonti) al dditto laiile

che tolgono dalla miseria, dal infeli;i (? salvam la vita a tanti


sia

larnl)iiii,

me non

par'

che
reale

la

questiono tale quale A trattata,


valore
clinico

un

risultato logico e di

un

per la maggioranza delle


opifici

donne |)Overe adibitt^ ai lavori domestici ordinari. Per quelle che lavorano nelle manifaltur', n''rli

il

riposo

come

igiene 6 indispensabile.

Alimentazione.
bini

delle

Sul secondo punto si ha che paragonando i bamdonne che venivano direttamente a |>artorire alla Maternit^i

dopo aver continuato a lavorare fino all'ultimo momento con quelle <lelle donne ricoverate prima al Jii/'urjio o al Dormiiorio, si potuto, eliminando casi patologici, ottenere i risultati seguenti: ."iCXJ donne delk prime hanno dato come peso medio dei loro bambini 3010 grammi, mentre 500 donne delle seconde, dopo di aver per 10 giorni almeno soggiornato al Riftirfio, han dato come peso medio 32'JO grammi e dopo
i

di

aver |)assato
.

quiilfb''

iriorim

;il

),,rinii>vii'

liiumn

.Iti.,

ni,

,,0^..

li..

3360 grammi

Anzitutto, in (jutsl' ulliuui cUisse

vi

duvi.'.-^serf

espicsso un concello

errato o un errore di

forma. Difatti,
abliiano

hanno passato 10
di
3'2r)0

giorni al Iiifu;iio
l'd

come iu dirsi che 500 donne che hanno dato figli di un peso medio
queste
stesse donne, dare
figli

grammi

potuto,

di

im peso maggiore solo perch hanno soggiornato per (pialche giorno al hortnitoriof II concetto naturalmente male espresso e vuol dire che non si tratta delle stesse doniN? e degli stessi figli che mutarono di |)eso col mutare il soggiorno della madre, ma s' intende parlare di figli nati da donne che non erano state al Nifugio, di figli nti da donne che erano
state al liifuffio e di figli di
torio; di tre categorici diverse di donne.

dei

figli

mut
f

col

nuitare

il

donne che avevancj soggit^-nato al DonniEd allora come dire che il peso locale delle madri ! Dove >;ono punti razionali
i

di confronto

D'altra parte

le

conclusioni a cui

si

arriva con

questi calcoli

seni.,

mente
tali

mia,
cifre

asserzioni empiriche

ed arbitrarie, poich nessuno juio


inijppugnabile che
I >onnitorio

(50n

dimostrare

in

modo

se

queste donne
ilato figli

fossero l'imaste fuori del liifuijio o del


di

avrebbero

un peso meilio minore.

distruggere poi l'illusione

tlella

pii.-r i,-iiltM> ,

imr

m...;,.

,1

,_

corrono altri fatti; ecco alcuni esempi. Vi sono donne in numero infinito che vivono duiunie pi giavidan/' nella pi s<|Uallida miseria j)er cui mangiano malissimo, malate, tisiche
moril>onde che fanno
figli

bene sviluppati, grossi,


i

di

un

p*so

superiore

3300 grammi. durano pi-r lutto


ai

V.

nei casi in cui

vomiti, senz'essere

incoer^'ibili,

che

lo

svolgersi della gravidanza o che

msorgono

solo negli


ultimi mesi,

556

che

non permettendo alle gestanti una adeguata nutrizione, forse sviluppano incompletamente? Che nutrizione in pi possono cagionare poche cucchiaiate.... di zuppa
i

feti

si

di ospedale durante 8 o 10 giorni per fare accrescere il feto in peso cosi potentemente ed istantaneamente? Se ci fosse noi dovremmo vedere che le donne forti e che mangiano molto e bene dovrebbero fare figli come elefanti; mentre spesso, donne che sono come montagne di muscoli e di

grasso non partoriscono

che....

ricUcnlus nius

Che una buona


cosa ammissibile,

vitti tazione

a certe donne deperite faccia del bene

ma

che

si

riverberi
al

anche

sul

prodotto del concepi-

Pinard che ogni volta che vedeva nella sua visita un bambino forte, rigoglioso, veniva a sapere che era un bambino del Rifarjio, che la madre cio era stata per qualche giorno al Rifugio o al Dormitorio, ecc., non mi pare che sia perfettamente ammissibile. Esagerazione Io passai 5 anni nelle diverse Maternit di Parigi e per le mie
al
!

mento

punto tale da far dn^e

pesato migliaia
e piccoli.

avendo consultato e i feti nati da donne che avevano dimorato a lungo nel Dortoir! I figli nascono grossi
ricerche
sullo

Sciluppo del feto nei bacini viziati


di

bullettini

e di

feti,

so quanto pesano

Tutto ci naturale quando


del feto vi

si
l'

pensa che nello sviluppo ponderale


influenza del padre
tanto allo
stato

partecipa moltissimo
in quello patologico.

sano quanto

E
si

stupisce

come per

risolvere

una questione

di tanta

importanza

ci

accontenta delle semplici pesate senza tener n punto n poco conto

delle

tropologia e che
la

conoscenze moderne della biologia, dell'anatomia patologica, dell'anil Pieraccini, tanto accurato in molte cose, abbia accettato teoria della puericultura intrauterina senza darsi la pena di consultare
Io

la letteratura ostetrica.

parlare d'influenza di cause minime della

mi domando con quale base scientifica si pu madre nello sviluppo fetale senza studiare anche quella che il padre esercita, come dimostrai io da un pezzo e molti altri ed ultimamente anche il compianto prof. Maffucci

di Pisa.

Che
tutte
le

se la teoria della puericultura

fosse realmente vera, oltre


figli

che

donne ricche dovrebbero


per
si

avere
figli

grossi,

ci

che a

non

costante, la teoria in discorso aprirebbe


desiderio,
lo

la

stura alla speculazione o al


grossi
e
piccoli

meno,
il

di

avere

volont

secondo che

mangi molto o poco


il

e secondo che le

donne vogliono poco


nel
ridicolo
la

o molto soffrire durante


teoria dello Schenk,
le

parto. Ricordate

come cadde
il

quale voleva creare


!

sesso a

volont

nutrendo

del peso fetale

donne con zuccherini o no E proprio una disgrazia che la diminuzione non si possa ottenere, perch, nel caso affermativo, risolverebbe il grandissimo e gravissimo problema dello svikqipo del feto nei bacini viziati. E ricorder ognuno a tale proposito le lunghe e ripetute espe-

ricii/f fatto dal

Di'iiiiiil.

Allu sco|mj di arrestare lo 8vilup|>o del


|i.'lvica,

feto

neli^

doniu' rachitiche con angustia

onile

il

parto

si

facesse* pi facilmenti*

senza ricorrere ad

atti op(!rativi,

diminuiva

la villitazione della

gestante

non

solo,

ma

praticava salassi, amministrava iorluro di potassio, purganti,

|)iii intensi, una profonda un vero slato moi-liosr). Ebbene, non ostante questo nyinw feti si sviluppavano normaldetto (lebililante, seguito durante pi mesi, mente in peso, in lunghezza ed in volume, perche tutti e tre questi eleaienli sono pi-oporzionati tra loro. Oggi il regime debilitante completamente abbandonato.

prodnceiido cos un indebolimenti) oi-ganico dei

anemia

Infine per abbattere l'influenza |)retesa della puericultura intrauterina

concorri ino la multiparit ed


Esiste
il

il

sesso del
del

feto.
i

Tarnier du noi accennata, che bambini maschi nati da multipare, pesano 3272 grammi qualche cosa di pi di quelli nati dallo donne che erano state nel iJormi/orio. Si di-'che pesano di pi perch nati da multipare. Dunque una multipara povera
fatto

nella

statistica

che lavora fino al momento del parto non abbisogna del Hif agio perche partorisca, senza esservi stata, figli pi pesanti di quelle donne che passano (jualche giorno al lii/'uf/io stesso. Vi di pi; queste stesse midtipare siano o no state al lii/'ugio o al Dormitorio, mettono al mondo
fi'jli

femmine

maschi.
l'na

del peso

(^iii

medio di 3120 grammi 107 grammi meno dei dunque ru"' il Hifui/io, n il hoimitorio hanno avuto la
figli.

[tn^tesa influenza nello svilupptj dei

parola ancora

sopra alcimi
i

fatti

clinici

caduti

sotto

le

mie
dei

osservazioni in questi ultimi tempi,

quali dimostrano, a

compimento

numerosi argomenti il' imlole scientifica, che non sono le poche cucchiaiate o menu di zuppa di ospedale che faimo avere figli grossi o piccoli, resistenti o deboli;
ci

vuole altro,

ma

ci

vuole un buon padre sano e forte.

Ossi:rv. 1.* L. Augusta, 24 aimi, donna di casa, primipara; si pasce nei jirimi mesi delbi gravidanza quasi esclusivamente di limoni e
ili

Durante l'estate si nutre solo di frutta verdura cruda foglie e torsi di cavolo. Non mangi mai, durante tutta la gravidanza carne, m"' bevve vino; solo di
al
di tartaro.

bevande

cremor
mesi

e negli

ultimi

di

tempo

in

tempo
[lallida

sorbi, forzata dalla

famiglia, qualche tay.xa di brodo che

d'altronde detestava. Era al

anemia,
alle

ed attese

momento del parto in imo stato di profonda fino al momento in cui entri") nel mio htituto.
Questa donna e maritata ad im giovane
peso
di 38(X)

pesanti faccende di casa.

san<>, forte,

a lai-ghe

s[ialle.

Essa

si

sgrav

di
H.

una

figlia del
di

granimi.
di

OssiiRV.

2/

Cristina

37 anni,

donna

casa,

pluripam,
figli

trovasi nella pi squallida miseria; col marito senza lavori e molli

conduce una
di

vita di slenti. Si

nutr giornalmente durante la gravidanza

legumi.

Non mangi mai carne ne prese

mai

brodo;

bevelte

solo


qualche
del

558

ed
attese fino al

sorso

di

vino

in

rare circostanze

momento
il

parto alle dure fatiche della famiglia, dovendo spesso fare


altri.

bucato

per s e per
Il

marito un forte e sano operaio. Questa donna si sgrav di una bamliina del peso
OssERv.
3.''

di

3500 grammi.
primipara,

B.

Annita

di

26 anni, donna

di

casa,

maritata ad un giovane impiegato forte e sano. Ebbe nei primi 4 mesi della gravidanza nausee, vomiti ed assoluta avversione per la carne e

per

il

vino.
la

Durante sivamente di

gravidanza

si

nutr di pochissimi farinacei e quasi esclu-

frutta.

Negli ultimi mesi non assaggi carne, n brodo, n vino; si nutr con qualche uovo, un po' di latte e molta frutta era perci molto denutrita, non pertanto si sgrav di un figlio che pesava 3800 grammi.
;

OssERv.

A.''

P. Maria, 29 anni, domestica, pluripai'a,


il

cuciniera nel mio Istituto, ove

lavoro poco ed

il

vitto

da 4 mesi buono man-

giando caff e latte la mattina, minestra in brodo e carne ogni giorno, qualche uovo, vino, ecc. ecc. Il marito di questa donna che abita un paese dei dintorni ove esiste un po' di malaria, piccolo, mingherlino.

La

P.

si

sgrav
5.""

di

un bambino
Luigia,
si

del peso di 3200

grammi.
disoccupata da

OssERV.

T.

28

anni,

domestica
la

ma
le

parecchi mesi, pluripara;


niera pi misera che mai.
fritto la

nutrita

durante

gestazione nella

ma-

Negli ultimi mesi erano


alle

patate e l'aglio

base della sua vittilazione ed accudiva


maritata ad un

faccende della sua

casa.

uomo

dedito al vino e alle bevande alcooliche

per cui era spesso ubriaco spendendo in bevande quanto guadagnava


lasciando spessissimo la moglie a digiuno e battendola brutalmente tanto

che ricorse pi volte alla questura. La donna ebbe una prima gravidanza che termin con un aborto
3 mesi.

di

L'ultimo parto ebbe luogo verso

mondo un

feto

di

segni clinici del

mese e mise al 2200 grammi, piccolo, povero, macilento con tutti i prodotto del concepimento di parenti alcoolizzati.
il

principio del 9

OssERv. 6^

Erminia

P.,

25 anni, pluripara, venditrice ambulante


la

di giornali obbligata perci

a correre

sera per portare

giornali, per

cui va ogni sera a letto stanca, sfinita

bene
preso
di

potrebbe ben nutrirsi,

avuto sempre disgusto per la

lunghe corse. Guadagna ma ha sempre mangiato pochissimo. Ha carne e per il vino; il brodo lo avrebbe
per
le

ma

le

cagionava
di paste.

acidit.

Nell'ultimo

mese

si

nutriva d'insalata e

qualche po'

Oltre a ci doveva accudire agli affari di casa.

Il

marito

<"

venditore di giornali anch'esso;


alla luce

ha

.'IO

anni ed
di

'

forte

e sano.

Questa donna diede

una hanibina del peso

3500 gran nrji.


;

OssERV. 7." B. Maria, 36 anni, donna di casa e portiera, primipara primi 7 mesi di gestazione accudiva nell'appartamento della Imante sua padrona e mangiava bene, ma negli ultimi due mesi la padrona non
i

la

volle

pi

in

casa.

Scese

nel

sottoscala

detto

|>orlineria

mangiando

miseramente
Il

pochi legumi e verdura. marito antico muratore forte e sano.


si

La donna
(Queste

setto
di

parto

L'

dopo

di una hamhina di 3G0O grammi. doime entrarono nel mio Istituto tutte in travaglio aver 'lavorato lino all'ultimo momento.

sgravo

di

(^iuesti

fatti

mi

suggeriscono molte

considerazioni,

ma

io

ne dir"
fino
al
al

una sola

Multipare e

primipare malissimo o ben

nutrite

lavorando

momento dtd parto e fecondate da uomini forti e sani, hanno messo mondo figli bene sviluppati avendo un peso medio di 356G grammi.
dello
altre

T/na multipara che ha passato la gravidanza nelle stesse condizioni

iecondata da un

come mangiare e che non lavorava da molto tempo, ma uomo dedito al vino, ha partorito non perfettamente a
di

termino un bambino del peso

22(X)

grammi.
i

corrispondeva

era stata concepita e studiata non fautori di essa Questa mia critica persuase puericultura e la limitarono al primo punto, cio al solo riposo, e questo logico, necessario per le povere donne, per questo squisito organismo muliebre, composto di armonie di forme, di dolcezze di colori e di affetti.
puericultura intrauterina
in

La

come

clinica.

La floniia incinta considerata dagli antichi come una cosa sacra quale madre dei propri figli e generatrice di cittadini era circondata da
premurose
in

attenzioni,

tutto ed

prevenuta in tutti suoi desideri, la si risparmiava un culto veramente di affetto le veniva incessantemente trii

butato.
Ijft

societ odierna che


il

si

valore
il

tesoro di abnegazione e di sacrifizio che compie la

crede pi civile non apprezza al suo giusto donna per


lavori.

fatto della

maternit e

la

opprime con pesanti

Ci non

''

giusto.

Molte leggi hanno esistito nei tempi andati che accordavano ri|>oso allo puerpere e prerogative speciali. questo per non La donna incinta ha bisogno di ben mangiare
.sempre tollerato

ed abbisi tgna anche

di

riposo,

non

perch''

il

lavon

moderalo faccia male che anzi un certo grado di attivit necessario, nui perch spesso la donna negli ultimi momenti non pu agire, si stancai
facilmente e sottro.
\

engano pure dunque

le

leggi d'indole sociale sulla protezione della

dt>ima incinta, io sarei ben lieto perch vedrei la gestante fatta segno a

quegli elementari riguardi di cui godeva presso gli antichi o che dovrebl>e

560

godere maggiormente oggi in cui la si vuole dotare di diritti che non ha finora potuto avere. Il lavoro moderato non nuoce, anzi noi ostetrici spesso consigliamo
puerpere a fare qualche cosa, qualche lieve lavoro. Sono i lavori peche cagionano traumi, avvelenam.enti, che dispongono a contrarre malattie acute, che cagionano intossicazioni; sono questi che non sono pi lavori adatti per il fragile organismo della
le

santi, lunghi, snervanti,

donna, tanto pi quando incinta, ma piuttosto per bestie da soma, che parti prematuri e quindi la prole debole, determinano gli aborti ed piccola che si risente potentemente tanto da morire in gran numero in tenera et o che cresce malaticcia o debole, degenerata.
i

La
prima
e

puericultura, quindi,
la

come
fa

stata intesa e
in

come

la

ancor oggi
di

da qualche fanatico che

consistere

qualche giorno

riposo

dopo il parto per avere figli grossi, non seria. E sono illusioni e sono un inganno incosciente le numerose cifre che portano coloro che studiano lo sviluppo fetale dal solo lato materno. Perch ci si possa fare, occorre dimostrare prima che per fabbricare un figliuolo non occorre un maschio - un padre - e che se occorre un padre, esso non abbia influenza di sorta n nello stato sano, n nello stato malato. Finch non mi si dimostra questo, io ho diritto a ritenere che lo sviluppo del feto, senza tener conto del padre, non sia uno studio razionale, scientifico. Io combatto tale puericoltura unilaterale perch voglio per la donna incinta qualche cosa di pi utile. La quistione va studiata perci da un
lato pi

elevato.
costituisce

morboso, pure pu colta da numerose malattie, dovute alla gravidanza stessa e non la preserva di contrarne altre, anzi si pu dire che la predispone. Dobbiamo assai sovente inoltre considerare tanto il parto, quanto il puerperio, come stato
stato

La gravidanza non

un vero

affermarsi che essa non garantisce perci la donna di essere

morboso o come circostanze

speciali in

cui

la

donna
e

si

ammala

facil-

mente. Per tutta la durata dunque della gravidanza dovrebbe essere considerata come malata, dovrebbe
riposo,

puerperio la donna

perci rimanere a convenientemente nutrita e ben curata. Se a questo si aggiunge la convenienza di avere i mariti sani e forti, certo che noi avremmo quanto occorre per avere figli sani e forti. Avete voglia di lasciare a riposo negli ultimi giorni le donne incinte?; figli non verranno per questo grossi e sani, se il germe fecondatore era malato, se il feto concepito da un alcoolizzato, da un sifilitico, da un tisico, da un intossicato di piombo, da un malato in genere. E bene

essere

che

la

madre

sia

sana e

ben

nutrita,

ma

ancora pi

il

padre.

Come

provvedere al necessario lungo riposo della donna, e ad una buona nutritura? necessario perci fondare Societ di Assicurazione per le donne incinte come esistono in Germania, simili a quelle per gli operai, e considerare le donno incinte dal 4." mese in poi come mala,te che

561

(.nr.M..

<lvono ubhandomire ogni lavoro falicoso, antigienico, (>setf i..n


curate,
l'or

come avviene per

l'uonio.
m.-i

me dunque

la

vera puerifMiltuni cnsisl.?


forti,

Uv

U-comiui-e

Iniinu

impedendo con lungo riposo che la gestante si stanchi e si ammali ed occorre che sia ben nutrita. Tutto il resto non che illusione, moda; non che puerilit, non puericultum seria.
IJ.

da uomini sani e

Malattie infettive
le

comuni

e professionali.

la

facile

comprenpulmonite,

dere come tutte


la pleurite,

malattie infettive febbrili,

come

tifoide, la

il vainolo, la scarlattina, ecc., ecc., o quelle procarbonchio, la morva, ecc., che cagionano tanto per la gravit dell'infezione quanto per la lunga durata, un |irofondo indebolimento costituzional.'. determinano per parte della madre come

l'artrite acuta,
il

fessionali

come

vedremo pi tardi leto, mentre per parte

molte abortiva o l'espulsione prematura del del padre son causa di arresto di sviluppo dei figli.
la

La nostra
('.
<

ricca statistica lo dimostra chiaramente.

Malattie costituzionali croniche, ecc.


(l>l!e

Questa classe

di malattie

peirb cagiunando un profondo deterioramento costituzionale e permanente determina un'influenza sfavorevole sul normale sviluppo embrionale. Fra lo principali entit morlxjse di piesta
altre,

pi nociva

dominano in precipuo modo Qui bisogna fermarsi un po' In quanto all' alcooliamo, oggi conseguenze, si sa che esso non
classe
nale.
di

l'alcoolismo, la sifilide, la
perch^

tisi pnlmnnon bene studiate. tanto bene studiato nelle su.- uisu solo una malattia dell'individuo, ma

la

si ripercuote fatalmente sopra discendenza. Ippocrate non avea trascurato di avvertire gli efiTetti dannosi dell'ubriachezza sul prodotto del concepimento e d'allora in poi una

famiglia, di razza, la di cui influenza

esperienza giornaliera l'ha confermato. Plutarco annunziava sotto forma d'assioma che r ubriaco non <jenera nulla che cale, e il Lancereaux afferma che nelle condizioni fisiche e morali della discendenza che il beone da la migliore prova della |rofonda degenerazione del suo organismo.
l'atto

alcoolica

degno di nota a segnalare t^ pertanto che l'intossicazione non deve essere esclusivamente cronica, sotto forma di detiriutu
i

tremendi per esercitare la sua funesta influenza so|)ra figli, ma basta che esista anche sotto forma d'avvelenamento acuto, l (juindi noi intendiamo per nlcoolismo or/ni abuso di sostarne alcvoliehe ionio abituale
t/uanto accidentale r ogni intossicazione sia cronica giera, basta.

che acuta o passeg-

a dire individui che


zati

\>o\ anche professionale, ci"' non bevano nemmeno vino possono essere alcnolizlavorando o degustando vini e liquori, non che per i vapori di essi. Il

Ci non tutto; raIc(X)lismo purt essere

l'ioiaccini riferisce molti casi di


ilie
l'ofTetlo dell'alcool stato

questo genere nei quali


evitare

si

f"

dimostrato
prole,
30

funesto in persone che lavoravano nei vini.


i

per questo, o meglio, per

tri.sti

efletii

nella

che


una logge
in

562

affermano

Cartagine proibiva tutt'altra bevanda che l'acqua nel giorno


tutti.

delia coabitazione maritale. Che l'alcoolismo arresta lo sviluppo del feto lo


Il

Peeter dice che molti

figli di

alcoolizzati
Il

ereditano la

misera e

Mair e Combemole hanno visto nelle loro esperienze sugli animali che l'intossicazione alcoolica tanto acuta quanto cronica determina in una maniera quasi assoluta la degenerazione della discendenza. Ed il Lancereaux afferma che l'individuo che eredita del l'alcoolismo in generale bollato col marchio della degenerazione che si manifesta particolarmente con disturbi nervosi e con
debole costituzione dei loro genitori.

sviluppo generale molto incompleto.

Nella mia statistica


alcoolizzati
di

il

peso dei bambini a termine nati da padri

ha oscillato tra 2400 grammi a 2940, dando un peso medio 2680 grammi. Una differenza in meno di 570 grammi del peso medio
le

normale, senza contare

profonde alterazioni nervose come l'idrocefalia,

la microcefalia, l'idiotismo, l'infantilismo, ecc., ecc.

La
potente

sifilide

d'ambo
di

genitori e principalmente quella paterna

causa

deterioramento

organico

della

prole.

Emilio
lo

anche Diday
sper-

espresse brillantemente questo concetto allorquando disse che


iiatozoide

di

feconda colla testa e morde colla coda. Non parliamo pel momento qui della siflide quale causa di aborti e parti prematuri, ma solo quale causa dell'arresto di sviluppo del feto.
celtico

Sotto l'azione del morbo mente disturbata; l'embrione

l'evoluzione embrionale profondanel suo

arrestato

progressivo
i

sviluppo

quasi completamente.
affetti

bambini da sifilide tardiva rimangono di piccolissima statura, magri e di peso eccessivamente piccolo colle note dell' infantilisino. Lo stesso pu dirsi dei neonati sia che vengono al mondo apparentemente sani o con segni sifilitici essi hanno un abito speciale che il Doublet chiama con espres11

Fournier ha soventissimo osservato che

sione felice la miniatura, della decrepitezza.


Il

Tarnier e Budin che

scrivono per

primi nel

loro

Trattato di

ostetricia

un magnifico

articolo sulla sifilide,

sono del medesimo parere

e dicono
voli

che in certi casi i bambini nascono vivi, non sifilitici, ma noteper la loro debolezza congenita. Essi vengono alla luce, piccoli,
sparuti,
intristiti,

singolarmente
aspetto;
si

mummificati, quasi

direi,

vecchietti

di

direbbero vecchietti in miniatura colla pelle troppo larga in

certi punti

per contenerli.
sia
sifilide nello

Non credo che


fluenza della
stica
il

opportuno insistere ancora sulla perniciosa insviluppo del feto; dir solo che nella mia stati-

sifilitici ha variato tra 1710 grammi 2290 e quale peso medio si ebbe 2000 grammi. appena utile aggiungere che quando la siflide data da pi anni, da 10 a 1.") circa, o che i genitori abbiano fatto una appropriata cura l'elemento morbigeno qua,lunque esso sia pia- rimanendo a minare

peso dei neonati da genitori


'/.,)

(nato a 8 mesi e

56:j

>,

distnii^gcr'

(,>i'gaiii>iii"

li'-ilo

iiHliviiiin

non

riiM-miuii-

|iiii

la

<ua

a/ioiie sulla prolf.

Non
<lal

f'

il

raso

di

agiuire

jui

la

fjuostione dolla via di trasmissionf

padre

al figlio,

nichete [tallifla
.|iermatozoide.

ora che conosciamo l'olemenlo causale la spiforse si arriver o chi sa che non si scujirirA nello

ma

La
euni>

tisi

jiu/nionale, sia

chr essa passi,

nel

germi' o

come

predisposiziont', nei

disceMlMiti,

suo elemento eliologico, la lisi, determina

un grand' arresto nello sviluppo del feto e (piindi indeholimento orgapreziosi doni che nico, per cui sono la scrofola, la iiichitide, ecc., ecc., figli ereditano. E quando ci non avvenisse in modo molt<j manifesto,
i

sempre un organismo costituzionalmente do[i'rito, deliole quello di genitori affetti da malattie di jtetto. malati di tisi generano tigli pieeoli al momento Certo non lutti (K'ila nascita; alcuni anzi paionc sani, pere muorcndo quaich' settimana dopo, pezzetti di organi in apparenza sani messi nel peritoneo di cavu st'uza tara tubercolotica, hanno determinato una tul)erclosi generalizzata.
sar
di'i

figli

Ad
tli'i

ogni

modo

o con srgni

manifesti u apparentement

sani

tigli

tisici

crescono debolissimi e muoiono pi o

meno

presto.

il peso di tali feti ha oscillato tra 2400 granimi medio si ha avuto 2782 grammi. Mi son fermato un po' troppo forse su questi tr* .stati [latologici perch non si pensa ad essi quale, causa di arrosto di sviluppo del feto, mentre la loro azione non nemmeno a mettersi in dubbio.

Nella mia statistica

< Qdi'>0 < (juale peso

h. Avvelenamenti ed intossicazioni professionali'

l'igura conif

una
dt'I

dell'

priini-

cause
lo

il

piombo, saturnismo,

la cui

azione sullo sviluppo

feto e

veramente
vedere

p<^rniciosa.

Inasta

profonde

alterazioni che

il

saturnismo deterniina

sullo

organismo per convincersi del fatto. E non solo l'avvelenament por piomlio della madi-e, ma benanco quello paterno pernicioso per il
svilujtjio del

regolare

feto e perfetta
lo

resistenza organica della prole.

ha dimostrato con una chiarissima statistica: in 141 gravidanze dovute a padri in |)reda al saturnismo si ebl)or<: solo 50 tigli vivi a trmine; di essi 20 morirono nel primo anno di et e solo 4 sorpassarono :i anni. Io ho avuto occasione di studiare alcuni openii che lavoravano nel piomljo con intossicazione saturnina ed ho notato che in genere, oltre all'interruzione della gravidanza ad epoca alK>rtiva e prematurauonle, essi pnM*reavano figli piccoli e doltoli costituzionalmenti'.
Costantino Paul
i

La
di fatti
di

clinica
le

in

ci

d'accordti colle

esperienze.

Il

Ballaud

trov,

che

cavie nate a termine da genitori con saturnismo pesavano


altri*

meno

dell>

nati*
pii-

normali ed orano
tnharcn

del>oli

r |k>co vitali.
il

L'avvi'lonamonto

pure rau-^a sfavi-revole pr

feto.

Fra


tanti scrittori

564

lo

che

si

sono occupati della questione Costantino Paul

ha

dimostrato ultimamente in un
Il

modo

chiaro.

tanto da determinare numerosi aborti,

tabagismo professionale non modifica solo l'organismo della donna ma causa altres di deterioramento come ogni altro qualsiasi avvelenamento. 10 non posseggo una numerosa statistica, ma da fatti isolati mi sono formato il concetto che l'avvelenamento per il tabacco influisca molto
sfavorevolmente sul regolare sviluppo della prole.
11

mercurio,

il

fosforo,

V antimonio, V arsenico,

il

rame

tanti

altri

metalli, la cui manifattura potendo determinare negli operai

un

intossi-

cazione tanto acuta quanto cronica con profondi disturbi nutritivi,

come

cagionando un deterioramento costituzionale, devono essere gli operai affetti da tali intossicazioni padri ammalati i cui figli non raggiungono quel grado di sviluppo e di resicangrena, necrosi delle ossa,
ecc. e quindi

stenza organica che


Il

si

hanno

nei

feti

normali.

Pieraccini nella sua Patologia del lavoro esclude tale azione funesta

per

il

una

statistica,

mercurio e tace sugli ho benissimo

altri metalli,
il

ma
casi

io

senza poter presentare


l'azione di

ricordo di

in cui

questi

metalli arresta lo sviluppo del feto


in accordo col

non frequentemente

ma

assai sovente

alcuni lavoranti in
;

grado di intossicazione. Ivicordo benissimo le famiglie di rame, in antimonio, in fosforo, in mercurio principalmente in cui oltre ai numerosi aborti e parti prematuri delle loro mogli, si avevano pochi figli nati a termine piccoli, sparuti, che morivano in buon numero e presto. In Roma ho avuto ultimamente qualche caso.

Io non posso naturalmente passare ancora in rassegna tutte le altre cause debilitanti dei padri e mi affretto, dopo la descrizione fatta di parecchie di esse, a concludere col dire che l'operaio deve lavorare,

dato,

perch esso trova nel lavoro salute e ricchezza, ma se il lavoro smocompiuto in condizioni malsane senza che l'operaio abbia una bene appropriata alimentazione da sopperire alle perdite organiche che il lavoro
stesso cagiona,
il

lavoro, dico, cessa di

essere una funzione piacevole,

necessaria per la conservazione dello individuo e per la salute, e diviene

una

uno strapazzo. prima e peculiare causa di debolezza organica noi aggiungiamo altri elementi etiologici quali sono l'abuso degli alcoolici e la siflide; se si tiene conto anche delle numerose malattie acute e croniche che l'operaio pu facilmente contrarre per il fatto del lavoro antifatica,

Se a

questa

gienico,

gli avvelenamenti od intossicazioni di ogni specie dovute alla natura e specialit del lavoro e se si aggiunge ancora a queste potentissime cause furiere di malattie, la mancanza dell' igiene a cui la classe operaia si abbandona, noi abbiamo lutti pi temibili e terribili nemici
i


l'

ok>

inlegita organica della classe operaia lu che attentano continuatnente jiiule non pu che g(?norare una proli' che muore anche [irinia li nascere < nei primi anni o piella fhf sfugge alla falce lolla morte nella tenera
et, cr*sce infermi<:eia
io
i'

tra la raclniiflf, la sorjlola, la


rimp,'r>,
;

tisi

e l'infantilismo,

non su chi

di

essi

prenda

(pianilo

pi di essi

non formano

lega contro la vittima deficiente

degenerata.

infantile e la

Conseguenza di tuttj decadenza

questo

un numero straordinario nella mortalit

della razza.

2."

Mortalit infantile.
da un punto
di vista

Se noi guardiamo

la tjuestione

generale vediamo
quali se possono
<"i

suhito purtroppo che la mortalit infantih* e

ovunque enorme.
le cifre, le

noi per

non basta conoscere solamente!

essere grandemente eloquenti nella loro semplice configurazione, non

possono dire tutto quanto occorre conoscere. Noi dobbiamo perci penetrare tra una cifra e l'altra e cercare la ragione ielle cose per veder<'
quali

sono

le

cause della

mortalit,

massime
lo

nella classe
i

operaia,

jxjrtarvi

rimedio efficace o indicare per


l'imedi si

meno

principi generali sui

quali

fondono per spiegare Per poter ben comprendere l'entit


i

la loro efficacia.
l<>lla

<|uestione giova per necessit


piella

di

logica divilere

la

nnjrlalita

infantile in

intrauterina e

<|uella

extrmiOirina.

A. Mortalit intrauterina.
terina
Sotto
al
(>

di

Diciamolo subito:
i)arlo

la

mortalit intraufeto

fonila

ili

ab<.>rto,

prematuro

di

t"rmine

venuto
piel

mondo morto, raggiunge


peggio
si

un'altezza verajnente sconfortante, e

aumenta ogni anno! gravidanza e la nascita di feti a termine morti dipendono da un gran ninni'ro di cause rappresentate da tutte le malattie genitoii possono contrarre, ma benanco e princiacute e croniche che palmente per le malalti" dette pi-nfe^-J<iii;ili di cui ;Miia!n<> frtt-' ceiiii"
che
^ che tale mortalit
L' interiiizione della
i

pi iiiiuuit.

Nel lavoro smodalo, sneivanle >eii/a


delle perlite

;i(i'gii;il;i

ii[';ua/.i"ii<' ;tiiiii>iu;o <

organiche

gli

agenti patogeni trovano pi delxde, pi vulIella

neiabile l'organismo e lo attaccano ierei pi facilmente. Cosi avviene

pulmonite, della

j)hMirite, delle

malattie cardiache, della


tifoitle,

mono o

poli artriti,

ailicolare, Iella nefrite, delb' m'triti. della

della intlueiza, ecc., ecc.;

delle malattie pr<5pii' della gravidanza, eclampsia, vomiti in:oercibili,

ane-

mia perniciosa; o
lire.

pielb' dell'uovo, juali le

mostruosit, l'idranmios, la mola


il

idatiforme, la gravilanza gemellare e tante altre di cui sarebbe lungo

Aggiunget'

gli

avvelenamenti

le

intossicazioni con
"I

l'alcool, colla
eoli'

sifilide,

colla tubei-colosi, colla malari.-i

i.ib.ic,-,,

,-nl

ni.niil.o.

an-

timonio, col mercurio, col fosforo, ece


Tutte queste
svariate

566

gli

cause

morbose a cui

operai vanno

pi

facilmente incontro determinano per mezzo dei loro agenti


o dei loro prodotti la morte del prodotto del concepimento,
il

direttamente

quale viene

spesso espulso pi o

meno maturo

molte volte

osso viene al

mondo

prematuramente o a termine ma morto. Non credo pertanto dovermi intrattenere a parlare qui del meccanismo della morte e dell'espulsione dell' embrione e tiro innanti. Tutte queste cause che immolano numerose vittime non bastano... alla bestia-uomo pjer distruggere la sua specie; vi anche l'aborto criminoso. Bisogna convenire che su questo punto l'uomo si avvicina all'essere pi malvagio che si possa imaginare.
Il

dott.

Dolris, distinto ostetrico della Maternit dell'Ospedale

BouEgli

cicault di Parigi, fece in questi ultimi

mesi una splendida

statistica.

aumento. In cinque Maternit di Parigi (Tenon, Beaujon, Lariboisire, S. Antoine e Boucicault) nel 1889 gli aborti furono in ragione del 6 %, mentre nel 1904 sono stati il 18 "'f,- E se si pensa che a queste cifre si giunge senza i casi curati a domicilio, nelle case di salute e nei servizi ospitalieri di medicina e di chirurgia, senza quelli in cui non si ricorre al sussidio dei sanitari, ne segue che la protrova che gli aborti sono in

porzione degli aborti procurati in rapporto a quelli

spontanei indubsensibile

biamente del 50
e rapida.

^Y(|.

L'aumento

si

verificato in

una maniera

L'illustre prof. Pajot che esercitava l'ostetricia a Parigi,

da almeno
lo

mezzo

secolo, ci diceva

che

si

praticano in quella

capitale per

meno

5 aborti giornalmente per ognuno dei 20 Ari'ondissements.


dolosi al giorno!

Cento aborti

Come pu
Il

avvenire tutto questo

che esistono veri e propri professionisti di queste operazioni criminose a fianco dei quali stanno gli erboristi che vendono eannule inglesi con la spiegazione e la dimostrazione del modo
Dolris
stabilire
di servirsene.

ha potuto

Altre pratiche esistono pi moderne.


dell'

Grazie alla vulgarizzazione


al corrente.

antisepsi che conferisce quasi


si

sicu-

rezza alla gestante e la pubblicit che

d, le

pratiche abortive sono

Le cause dell'aumento
dice
il

degli aborti provocati

non sono da

ricercarsi,

Dolris, che nei costumi della classe lavoratrice, nel libertinaggio

e nella promiscuit delle grandi citt; lo stesso dicasi della miseria delle

classi inferiori e dell'egoista cupidit della classe

alla limitazione del

numero

dei

figli.

Non

cosi

il

borghese che portano divorzio, il quale pu

spingere a pratiche malthusiane, ma non alla provocazione dell'aborto, allo scopo di eliminare il pericolo della creazione di quel vincolo stretto

rappresentato dai

figli.

Che

la classe lavoratrice contribuisca alle pratiche dell'aborto crimila

noso ne abbiamo

prova diretta nel seguente

fatto:

alla

Maternit

di

iViT

|)rinii|mn'

Betmjoii

il

inimcru degli

iihorli

nolle sulf

(cameriere,

serve
quella

ciicinicMv, lavaiulaif, operaio,

ecc.)
le

del

4H

"/

del

20

7,,

Huiicicauil.
(lu

Ora

se

si

pensa che se

multipare possono a rigore introdursi

il collo aperto, ci non pu mai avvenire nelle priinipuri in cui il collo uterino cIiuko. Quindi dt've ammettersi che la gravidanza e interrotta da altra persona. Le disparita e le ingiustizie sociali e la insufficiente protezione delle donne e d<'i fi^^'li naturali hanno [ture valore, ma sono insufficienti a spiegare l'alluale tendenza verso la soppressione (Iella gravidanza.

loro stesse degli strumenti nell'utero perch/i

Un
vidanza

altro guaio sociale, potente,


t"

il

malthusianismo

di

nuova edizione
il

che mira alla distruzione della gradal titolo roboante Ifif/enerail

iiuiv, [.liniOuloiit' dfllc nasciti',


i|ut'iln di colpire
il

cui obbiettivo prim.'ipalu, ilice

E3<j8si,

germe

della vita nel seno della


la

donna consigliando
sono,
principal'

l'aborto ed

mezzi per impedire


se tutto questo non

fecondazione.
sorse,
ainii

E come
mente
Jillli,

bastasse

nel

Belgio,

una vergognosa industria macabra,


operaie
:

Vcui-sicurnstone <h

a cui

le classi

si

inscrissero in gran

numero.
si

I/assicura-

zione funzionava cosi

.\ppena una donna


le

si

accorge d'essere incinta

ascrive

pagand-
tutte

ceniesimi 10 per settimana; se

manca
sono:

di

jjagare
il

una rata perde


del

somme
in

versate.

benefizi
la

Se

prodotto

muore
termine

istato abortivo,

famiglia riceve in premio L.

concepimento 10; se nasce a


-ie
\\,.\

ma

morto

L.

lo; se

muore

nel

priniM

ihm^j'

\,

?0.

|.r!M<>

anno
V.

L. 25.
facile

avere una chiara visione

di ci>

che
si

accaile

in
1'

tali

circo-

stanze. Molte famiglie


L. 10,
("

Inumo

pi

piacere

che

abbia
vivo

alx>rto

per

pi sbrigativo, piuttosto che aspettare che


fiirlio

venga a termine. E
t

piando ci non accade e viene alla luce un

muoia
l'ira

nel

primo mese e prendere


Ti

"20

lire anziclu^

(rihola/v un

meglio ch'esso anno per

prendere solo L.
ed
Il
il

in

pi! Vi faccio grazia dei

commenti per esprimere

disgusto che traboccii dal cuore ad ogni

uomo

onesto.

t>

governo ha dovuto immischiarsene e punire parecclii speculatori. Il numero dei bambini uccisi in utero >, dunque, in proporzione enorme non potr essere mai calcolalo in modo esatto. Il solo numero dei figli nati morti in Italia fu nel 1H8'. di 200 mila sopra 1 milione circa di
nascile,

l'n (plinto
dire,

enorme, che cause sono ora le malattie professionali e le malattie intercorrenti, ora le abbominevoli manovre criminose per disfarsi d'una gnividanza.
la

Possiamo

dumpie, che

morliilit intrauterina

"

le

Stdl'una e nell'altra coiuhzione la idass.-

.|ier;ii:

u.-lli

.-li.'

.-..ni

i|

maggior numero
J>.

di

vittime.

Mortalit extrauterina.

.Vnch'essa
nel

t''

rappresentata

desolanti.

Da

noi sopra 1 milione di nati

1881),

00

mila

da cifre morirono


nel

568

Ci

primo mese

140 mila nel primo anno.


la quistione dal

rappresenta

un

forte

coefficiente di depopolazione.

Consideriamo ora

punto

di vista

economico.

In media, l'uomo fino a 20 anni

un non

valore. Sapete quale sia la

mortalit fino a quell'et?


di nati, 484 mila non arrivano fino a 20 anni. dunque, dei nati muore sotto il bel cielo d'Italia, prima che la societ abbia un corrispettivo alle ingenti spese, ai sacrifizi fisici e morali che ha sostenuto per allevarli. Questo stato di cose un vero disastro.

Di 1 milione circa
la met,

Quasi

Se a questa enorme
rare, quelli

cifra di mortalit

aggiungiamo

gli

ammalati che

jiopolano gli ospedali, gli inabili al lavoro, quelli che non vogliono lavo-

che si dedicano alle scienze, quelli che emigrano, coloro che dare un lavoro profcuo l'ostacolano e tenuto conto del sesso, si ha che di 500 mila e forse meno che arrivano a 20 anni, npn sono probabilmente 200 mila le persone che possono lavorare.
in

luogo

di

Per una nazione come


ratori scarsa.

la nostra di 35 milioni, tale

massa

di

lavo-

Le cause
Poich
protetti e

della mortalit extrauterina ci


il

confermano che

la

classe

operaia subisce
i

maggior numero

di vittime.

fgli

degli operai, del proletario, sono pi esposti all'azione

degli agenti patogeni, perch

meno

resistenti,

come abbiamo

visto,

meno

malissimo curati. Difatti, le cause principali sono:


1."

Le

malattie dell'apparato gastro-intestinale;


:?

2.

bronchiale;

3."

4."
5."

polmonale; del sistema nervoso;


inerenti
alla

debolezza

congenita,

alla

prema-

turit, ecc.

Ecco un quadro eloquente (che trovasi


Difatti,

alla

pagina qui contro). Basta

gettare un colpo d'occhio su di esso per avere un' idea di quanto dico.

muoiono ogni anno 74,000 bambini per malattie dovute ad


a mancanza
di

insufficiente e cattiva nutrizione ed


dell'

riparo contro

rigori

conduce ad ammettere necessariamente che tale mortalit si ha fatalmente nella classe proletaria, perch pu meno della ricca ben nutrire, ben coprire e proteggere la propria prole. La miseria, la necessit di abbandonare i figli per andare al lavoro negli opifici o alla campagna, impediscono le povere madri di
inverno. Questa constatazione
ci

dare ai figli sufficiente e buon latte. Malamente nutriti ed affidati alle vecchie delle famiglie che li allevano con pappe, con latte acido fin dai primi giorni dojo la nascita, essi hanno una nutritura delle pi in-

congruo

malsano

donHo

derivano

le

froqiienli

gastriti,

enteriti,
si

colera indigeno, ecc., ecc., principalmonte nei

mesi

estivi per cui

ha

nna vera

struf/c flofli innocfnti.

niche ed operaie adatte e

proteggere
ai

piccoli esseri
le
t<MM-il'ili

La mancanza, poi, di buone case colola mancanza di abiti e di riscal<lam,'nto per umani dai rigori dell' inverno, fanno si elio
.I.-I

sviluppino

rnahini.

I.i-,.i,,.li;

..

,1..i

,.r.li.,..i.;

..li.,

t\n.^.

dono senza

piet.i.

Le cause

e la

treqiicnza della mortalit infantile.

>i-nonin.i/ioii'

il

l'Ilo

malati;


lezza

570

immaturit e sclerema, e 48,600 nel primo anno. debba accadere poich neUa classe dei lavoratori la prole, come abbiamo visto, per le note numerose e gravi cause morbose viene al mondo non completamente evoluta e bene sviluppata; donde la
congenita,

naturale

che ci

infinita

ecatombe.
della mortalit
di

E per avere un'idea gono al mondo in istato


risultati
il

infantile nei
d'

bambini che venimmaturit, ecco


i

debolezza congenita e

a cui arrivato il mio egregio maestro prof. Budin, quale si dedicato da perfetto uomo di cuore alla soluzione

di Parigi,

dell'allat-

tamento migliore. Quando il raffreddamento d'accordo colla cattiva nutrizione, il raffreddamento uccide quasi tutti bambini; mentre il riscaldamento li fa vivere. Sintetizzo questo concetto nella seguente formola aritmetica:
i

Dei bambini non tenuti

al

caldo ne muoiono da 90 a 95

%;

tenuti

bene

al caldo

ne muoiono 6,50

'Vo-

Queste cifre sono eloquenti e dimostrano come nella classe operaia


le cattive condizioni per tener caldi i bamsono grandi e generali e sono molti. i bambini trovati la mattina morti per sclerema nella gelida culla che sembrano addormentati e

proletaria in genere

bini

sembra

che,

come cant

il

Pindemonte
Morte
li

<>uar(la
i

in

toma par
basti
la

di

aver

fallito

colpi.

qui

mi par chQ
per

su
sola

questo

Francia 42 ed

la mortalit
"/u

enterite

argomento; dir solo che ha ^aggiunto nei lattanti

in
la

cifra del 53
il

sulla mortalit generale, che nel Belgio


"

ha
:

oscillato tra

la seguente sopra 200,000 8766 nati morti, 7956 bambini che non hanno raggiunto il primo mese e 40,007 morti prima di compiere l'anno. 11 giornale Vorwaerts nota che nel 1905 in Germania sopra 1,982,075 bambini nati vivi, ne sono morti 404,529 che non contavano un anno di vita, cio il 34,5 7u per tutti i casi di morte dell'impero, e il 20 "/o del numero dei bambini nati vivi. D'altronde la mortalit dei neonati aumenta sempre pi in Germania, poich, se si raffronta la mortalit della Germania si vede che superiore a quella degli altri paesi. Cos essa non /' che del 20 7o i" Austria, del 17 "/ in Italia e del 13,5 "/o hi Francia.
il

60

che

oggi

nel Belgio

nascite

annue

vi

sono

state

in

Che cosa bisogna concludere da tutto quanto son venuto esponendo questa mia comunicazione?
V.

presto detto. Nella

classe

operaia
la

proletaria

in

genere

il

lav(jro

smodato, lungo, esauriente;

poca

mala appropriata nutritura

! mulallie che si coiitrugmi lavoro che stanca e deiiulrisce; quelle dovute al lavoro stesso, l'abuso di alcoolici, la nessuna igiene personale e sociale, la mancanza di buone aliliizioni, le pralich** criminose per soppi'imerc il prodotto del concepimento, la l'sosa ed indecente 8|>eculazione sulla vita ilei li^li, ecc., ecc. sono un insieme di circostanze che costituiscono il pi polente coefficiente, atto ad uccidere molto frequ'niemente rembrionc nell' utero slesso o a dare un prodotto incompleto, mvoluto, arrostato nel suo sviluppo, che viene al mondo colle stimmate

iiisuttici,'iil<!

fjfoiio

fafihiienle

a sopperire a causa

le

perdite organiche;

di

della

rachitide,

della

scrofola,

idrocefalisnio; che viene al

zioni non pM(' i-esistero essendo por di pi ben nutrito e ben protetto dal invernali, muore nel primo niese o nei primi anni

dell'infantilismo, del microcefalismu o mondo, insomma, degeneralo. In tali condialle influenze nocive che lo attoiniano e non

rigore delle stagioni


in proporzioni straor-

dinarie, sctinfortanti.
di

V.

quando
i

questi esseri miseri, sparuti, colla faccia

vecchietti in miniatura,
in

non raggiungono
deboli,
l.o
ai

sfuggono alla falce della morte nei primi anni, molti 20 anni o se si, parecchi vivono e crescono

vt'diamo alla coscrizione e nella mortalit generale.


consigli di leva
il

Ed

invero,

davanti

d il maggior numero di riformati. La mortalit generale ha un indice maggiore nella classe dei lavoratori quali muoiono |i giovani, perch mangiano male e lavorano molto in confronto <lei ndigiosi che lavorano pochissimo o niente
proletariato che
i

mangiano benissimo. La conclusione generale


zione.

<

che

la

classe

proletaria

nata e vissuta
alla

nelle infermit e negli stenti dimostra di avei- tendenza

degenera-

Una

parte

di

colpa

ricade

certamente

sulla

borghesia che ha
l'operaio.
figli

trattato finora molto male il proletario ed in specie grande parte di coljta appartiene al proletariato. Dai possiamo oggi conosceri' genitori, come dallo stato
i

Ma

che

una nascono

sanitiirio ci dato
di

sujtporre

quale

sar

la

[troie.

Difatti,

permettetemi

esprimere un
<li

concetto che es|>ressi in un'altra occasione:


scrive
il

Ai

nostri occhi

medie,

Hoinnet, l'adagio

Pater

vai

quem morbi

Jiloriini

demonstrant

presenter pi esattezza ed offrine pi garanzia del famoso assioma del


diritto

romano
l'titcr
IH

est fjiiain

niipiiae

demonstrant

vecchio ofam.ii

20 e pi secoli. K con una formula tanto assoluta che vera possiamo dire:
di

Taiis pater, tala Jilius.


l'oich sullo sviluppo del feto dal

influenza

quale

la

punto di visita fisico ha nuiggiore padre che non quello della madre la esplica benefica nello sviluppo intellettuale e morde.
lo

stato

sanitari

del

~
Quale
rimedio?

572

IV.
il

Sopprimete la miseria, diceva

un giorno

il

Rossi-Doria, e
.

le

malattie

e la mortalit infantile diminuiranno e cesseranno

Evidentemente il rimedio sarebbe eroico; se non che sopprimere la un impresa che si annuncia con molta facilit, ma che si compie con abbastanza difficolt, ma molta difficolt, e sar forse un compito che non si raggiunger mai. Certo la borghesia ha trattato finora molto male il proletario, ma ora sulla buona via di fare molte cose in suo favore e giustizia vuole che si faccia e molto si otterr dopo questo interessante Congresso. Ma il proletariato spesso risponde male alle premure che si hanno per esso. Noi intanto invocheremo lumi della scienza pi razionale, pi sperimentale la fisiologia e igiene. E senza perdermi in molte frasi dir i concetti ai quali si deve informare, secondo me, la condotta
miseria
i

l'

della societ

moderna verso

la classe
il

numerosa ed

afflitta dei lavoratori.

Giova ammettere anzitutto che


fisiologica

lavoro dev'essere pi in armonia

colla forza di resistenza di ogni individuo, dev'essere della

minima durata

con grandi spazi di riposo. L'operaio deve percepire somme in proporzione della durata e della natura del lavoro per assicurai^gli una adeguata e buona nutrizione, un buon alloggio e farlo pensare alla
famiglia.

Negli opifici iu
materiale che
zioni,
si

cui,

tanto per

le

esalazioni quanto per la natura del

lavora, esistono pericoli di avvelenamenti ed intossica-

l'igiene

deve regnare sovrana

l'igiene

Itene

intesa e

meglio

applicata e non
Gli operai

una parodia

d'

igiene.

onde siano
I

assistiti

devono essere assicurati contro gli accidenti del lavoro convenientemente durante le malattie e deve esistere

una cassa per

la vecchiaia.

lavoratori

devono avere buone, comode, salubri


rispetto

abitazioni.

Devono
famiglia.
in

sopratutto avere maggiore


Essi, sotto
i

per loro

stessi

per

la

questo rapporto, occorre in precipuo


di

modo che mettano

pratica

dettami pi puri e pi elevati


alcoolici,

un'igiene fisica e morale: non

abuso

di

nella cura delle malattie celtiche,

non libertinaggio nei rapporti sessuali, pi premura non letture eccitanti la psiche, la quale
e quindi al delitto contro gli averi e contro

pu condurre all'esaltamento
le

persone.

Per questo bene che vi sia la collettivit ragionante, riflessiva e non impulsiva. La donna dovrebbe poco o punto lavorare, ma solo accudire all'interiore della sua casa, alla cura dei
figli

per allevarli e educarli conveil

nientemente, alle affettuose premure verso

marito che lavora per

lei

per rendergli
dogli anni.

iiioii

tluru

il

lavi

no

i-

pi
la

facile e

pieno
fuoco
la

di gioia

il

corso

La donna
confort'

dovrelihe 'sscro
"
'-'-i

luce,

il

della casa,
il

ove

l'uomo

trovi

''

r-'

''-Mininciare

dimane

lavoro

henofico e salutare.

pesante e
pi
di

lavoi-o per lei dev'es-serc meno doima deve lavoian', meno lungo di quello confaciente all'uomo; perch^ la donna a delicata e meno resistente. E di tutta prudenza per che la donna ce;si

Ma

se la

il

lavorare durante gran parte della


pi
il

graviilanza e del
uro-genitale
il

puerperio,

dij<*

momenti
dico elle

ei-itici

della vita genitale della donna.

K non esagero quando


muliebre dipenparto.

<)0"' di

malattie dell'apparato
la

dono dalla poca igiene durante


le

gravidanza ed

puerperio e per dover


il

puerpere sottomettersi presto a pesanti lavori dopo

Fondare a
e

tale

scopo Societ di

assicurazione, Casse di Muternit

tutto ora,

jior lattanti come ha fatto il Hudin in Francia, un po' dapperanche nel Belgio. F per avere un'idea del grande benefizio che fanno Les Coiisultations des nourrissons basta sapere questo che capi-

ospizi

*'

tato a Parigi:
i

-Morironi

'

<Mir alialtamentt ariiticiale '275 bambini

dal

al

14 agosto 1.SU8

al

seno

15

>

alla ('onsiiUntion
eoli'

,,

allattamento artificiale 158 bambini


* ^^
,
. .
.

Morirono
dal
,
I

i
i

-.
/

al

^ /

14 agosto

iO(i(i 1 18;J;) /
(

seno
.

10
"2-44

i/

alla

,,

Conxn liuti 1)11

coir allattamento artificiale


al
i

bambini

,
I

Morirono
,

>
,

,,

i,w.
'

seno

iw IX
(>

alla

Consiiltiition

Semplicemente meraviglioso! Egli di tutta necessit dunque che con bene appropriate leggi a migliorare
taria,
la

la societ, lo Stalo, ecc.,


le

pensino

condizioni della classe prole-

ma giuocoforza che la classe lavoratrice comprenda perfettamente grande responsabilit che pesa anche sopra di ossa. Si pensi, mentre si pu, a quesUi debole ed afflitta prole pix>letaria prima che la catastrofe arrivi, se non vogliamo che qualche Beppe Giusti da strapazzo non ci canti dall'alto delle Alpi
A
voi, larve d'Italia

Mummie
.\n/.i

dalla Matrice
la balia

K >)ecchino
la

levatrice.

574

'Seri. De Cristoforo: Crede che, accogliendo la proposta della signora Maino, la sezione maternit possa e debba deliberare questo La sezione maternit del Congresso e il Comitato promotore, dietro proposta della signora Majno, deliberano di tenere una conferenza pubblica popolare

sul quesito del lavoro

della

donna

nello stato

di

maternit, nella sede

della Unione femminile mercoled sera alle ore 8, invitando il dott. Pestalozza a ripetere la sua relazione e il prof. Merletti a riassumere le relazioni e la discussione consecutiva di cui si occup la sezione maternit .

Torre: Propone che il prof. Merletti riassuma la discussione fatta sui singoli temi svolti. Dietro proposta della signora Majno a nome della Unione Femminile
Prof.

La

maternit terr una conferenza pubblica: il prof. Pestalozza legger la relazione ed il Prof. Merletti riassumer la conclusione dei diversi relatori che hanno parlato sulla questione inerente alla maternit. La conferenza sar tenuta alla sede dell'Unione Femminile (via Monte
la sezione
di Piet, 9) alle
Il

ore 20,30 mercoled sera.


al

Presidente d la parola

Prof. G. Calderini di Bologna, per la

comunicazione:

Le lavorazioni

nell'arsenale e nel laboratorio pirotecnico,

dei fammiferi e del tabacco considerate in relazione


colle funzioni della maternit,

secondo osservazioni
Bologna.
assai

fatte nella Clinica ostetrico-ginecologica di

L'argomento vasto ed

il

contributo

che

io

porto

ad esso

modesto: esso solamente clinico e fondato su osservazioni state fatte sulle donne che hanno chiesta assistenza in Clinica, essendo addette alla
lavorazione dell'arsenale o a quella della fabbrica dei fiammiferi e della

manifattura dei tabacchi. Nel decennio 1894-1904


cologica di Bologna da

sgravarono nella Clinica ostetrico gine3679 donne delle quali 3479 massaie {A) e 200 operaie (5. 16 "/o). f^elle quali 156 addette all'arsenale (5), 34 alla fabbrica dei fiammiferi (C) e 10 alla manifattura dei tabacchi {f)). Non tutte le massaie e neppure tutte le operaie domandano di essere accolte in Clinica, perci le cifre sulle quali si fondano le mie osservazioni
si

me

diretta N.

hanno un valore

soltanto relativo.
si

Le

osservazioni fatte
e riguardo

riferiscono solamente alla primi - e pluriparit

lo sgravo (aborto, parto prematuro e parto a quest'ultimo tengo conto dello sviluppo del feto calcolato sulla lunghezza totale, su quella del diametro biparietale e sul peso e riferisco in cifre solo su questo. Le osservazioni fatte sulle 200 operaie si confrontano con quelle fatte

ed all'epoca in cui avvenuto

a termine)

sulle

3479 massaie per fare emergere

le

differenze

relative al

numero

dfj^li

aborti, dei parli

prematuri

i-

dei parli a termine


il

<

con quelle

fatte

su 100 massaie sono per quanto riguarda


'

poso del

feto.

'i;t

"

!<>

cifro

ABOR
.1)
li)
(')

donne

massaie

san

N.

>
"

operaie dell'arsenale
dei tianimifori
<l'i

/>)

tabacchi

374 (10.75/,,) 31 (19.87 7,,) 3 (8 82 7) T. (50";)

I
'

Me^lia 19.5;,

PAK
.1)
l)

PREMATURI.
N.
>

doMUf
operaie
*

massaie sano
dell'arsenale
dei fiamniiferi
(lei

4^9
21

(14. 34"/)

(13.48

7,,)
[

C)

4
1

(11.76"'.,)

13

D)

tal.a.-chi

(10")

PARTI A termini:.
.1)

dunnt"

massaie

sane

iN.

2600
104
)

(74. '.!',,)

h) operaie dell'arsenale
C)

dei fiammiferi
dri

27
7

[
)

(67. 5 7)

D)

tabacchi

PESO DEI NEONATI A TERMINE.


At
KX) donne sane poso medio B) (arsenale) y C) (fiamnjiferi)
r,\.i

pare 3375

gr., pluri[iare

-

:{145

y>i

(tabacchi)

2955 una sola osservazione

3580 3185 3105 3110

Risulla dalle cifre esposte che


giore nelle operaie: quasi eguale

il

il

numero degli numero dei

aborti
parli

un

\*o'

mag-

prematuri nelle

massaie e nelle operaie; (* un p' minore in queste il numero ilei pani minore il peso dei feti nati a termine. Ora in questi dati ^ lecito dedurre che le industrie prese in considerazione siano la causa
a termine od ^
del

maggior mimer
si

degli aborti, e del

minore sviluppo del feto? Io cre-

derei

possa rispontlere affermativanu'nte per quest'ultimo fatto osservato, non cosi per gli aborti, non polendosi escludere che vi abbiano
le

avuto parte
Pi

stesse cause che


f"

li

provocarono nelle massaie.


in

difficile

mettere

tali

fatti

relazione

coH'into.ssica/.ione

incotina e di nicoziana per b* operaie del


dei fiammiferi e di acetone per quelle
stat(

tabacco, di

fosforo per quelle


il

che maneggiane
<|uando

cellulosio
altre

impa-

colla

nitroglicerina e

coll'aceione,

tante

condizioni

antigieniche anctira esistono nelle accennate industrie.

perci

si

lieve far voti percht'' lo

Autorit

sorveglino

la soru|^losa


applicazione della

576

disposizioni sul

Legge 19 giugno 1902 N. 342 portante

lavoro delle donne e dei fanciulli negli opifici industriali, laboratori, ecc.,
il Regolamento per l'esecuzione della Legge medesima approvato 29 gennaio 1903 N. 41 e che col progresso del tempo si introducano nelle industrie sempre maggiori miglioramenti igienici. E per la verit

ed

il

ho constatato
molti
si

nelle visite fatte ai tre laboratori, per

gentile concessione
vi

dei rispettivi Direttori, che molti miglioramenti

sono introdotti e stanno escogitando ed alcuni mi sarei sentito in grado di suggi

gerirli io stesso, se ci

non fosse preciso dovere degli

ispettori governativi.

Questi vorranno per tener conto che dal nulla di tempi fortunatamente
passati, al molto

che

la scienza oggi esige, vi

sono tanti gradi intermedi

che non
di

si

possono sempre superare ad un tratto senza correre rischio


l'industria
e
di

soffocare o paralizzare

questo

non

si

mostrerebbero

grati neppure gli operai.

Ci che apparso
conto che
contro
le

me

di

capitale

importanza, in vista del poco


l'istruzione e
essi

gli

operai sogliono fare delle prescrizioni igieniche che urtano

loro abitudini, di

promuovere
et,

l'educazione dei

futuri operai fin dalla

prima

in

modo che
e

stessi

reclamino

miglioramenti igienici che oggi vengono imposti ed attuati pi per obbedienza alle leggi che per

suprema necessit
si si

possano
la

ritrarne tutti

vantaggi che oggi


per associare

il

legislatore

propone.

Nella scuola e nella famiglia


il

deve formare

coscienza dell'operaio
salute

lavoro all'inestimabile tesoro della

vantaggio

dell'operaio stesso e della sua famiglia, della nazione, dell'umanit.

Prof. Devoto: Propone che comunicazione del doti Peri.


Il

si

inserisca

nell'ordine

del

giorno la

Presidente accorda la parola al

doti.

A. Moscucci (Tre viglio) per

la

comunicazione:

La morbilit
porto
Il

e la mortalit dei

bambini in rap-

al

lavoro dei genitori.


Italiano per le Malattie del

Primo Congresso
di prevenii^e e

Lavoro occupandosi

del

mali che affliggono la classe lavoratrice, doveva naturalmente interessarsi in particolare della maternit in rapporto al lavoro delle donne, come gi da valenti Colleghi si qui fatto. ora mia intenzione insistere sull'argomento per rilevare come la protezione e l'assistenza alla madre operaia siano insufficienti e quasi

modo

combattere

derisorie,

quando non
il

si

estondono a proteggere tutta

la

prima infanzia

del fanciullo,
sin dal

quale, sacro
inizio della

germe

di vita nel periodo intrauterino, diventa

primo

sua esistenza extrauterina una entit e una

forza sociale che a nessuno 6 lecito


rezza, per ignoranza,

disperdere

per

incuria, per legge-

che tutti anzi, a cominciare hen s'intendo dalla madre, lianrio il dovere e il diritto di tutelare e di serhan* ai destini della collettivit. Il bambino, ricordiamolo bene, si presenta alla lotta della vita assolutamente inerme e fragile, bisognoso di assistenza continua, o<.-ulata, amorosa; e tale si mantiene per parecciii anni. Nella prima infanzia egli forma si pu dire tutt'uno con la propria madre, come una sola esistenza con la sua, poco diversamente da quando le palpitava nel seno.

E dunqtie, ripeto, insufficiente provvedere alla madre gestante ed alla madre puerpera; bisogna seriamente, efficacemente provvedere alla madre, protettrice naturale dell'infanzia e della prima fanciullezza. Che dire di quelle madri che devono abbandonare il loro bimbo di
a un lavoro
ruscello

pochi mesi, forse di pochi giorni, per recarsi nelle fabbriche o nei camp di 10 o 12 ore.-f 11 tugurio deserto, il padre 6 anche esso

giornata di fatiche: il bimbo, poven che trema ad ogni soffio di vento, passa per mani inette o venali che non possono o non vogliono intenderne delicati bisogni. Spesso, pur troppo, muore! E quando resiste all'inumano regime, quasi sempre
i

lontano per la sua dura e lunga

ne subisce

le

disastrose conseguenze: ed ecco la triste coorte dei fanciulli

rachitici, scrofolosi, tubercolosi,

piet e di ribellione ogni cuore

deformi che sollevano in un palpito di ben fatto. E anche qui la morte continua

a mietere.

Ma
delle

dove

si

mostra
infantili.

in

tutta la

sua amara
dell'assistenza

evidenza

il

danno che
jiel

viene al bambino dalla

mancanza
Il

materna

epidemie

padre, ripeto, occupato

fuori di

periodo casa e dei

resto, non per cattivo cuore, ma per la crassa ignoranza in cui vive si occupa poco o punto del figlio: la madre se impiegata in qualche filanda (condizione quasi generale ad esempio alle donne delle provincie milanese e bergamasca) affida il piccolo ammalato alla figlia pi adulta se ha o a qualche donna del vicinalo. Ed entrano s'intende in giuoco l'ignoranza pi profonda e la superstizione pi cieca; se si tratta, ad esempio, di morbillo, si comincia a mettere al collo del bimbo un anello, quasi sempre quello nuziale, perche il morbillo non prenda ijli occhi. Si somministrano medicamenti e cure suggerite dal pi sciocco e
1'

falso empirismo.... e l'ultimo interpellato


si

il

medico, del quale poi non


i

accettano

che

in

parte

o non

si

accettane affatto

consigli.

Insisto

sull'eseupio recato del morbillo: mentre le regole pi

elementari

inse-

un ambiente a temperatura moderata, lo si tiene invece durante il giorno in cucina e alla sera, quando i genitori rincasati si coricano, lo si trasporta in ciimera da letto, facen dogli subire una differenza di temperatura che nell'inverno oscilla da 20." a 5." gradi e pi. Ci detto, non pu pi meravigliare che la mortalit dei bambini della classe operaia specialmente j-er morbillo sia
il

gnano a tenere

piccolo paziente in

tanto alta.

578

Ecco quanto ho potuto osservare qui alle porte di Milano, come, medico in Treviglio, nell'ultimo trimestre: Dal marzo a tutto il maggio 1906 si sono avute 266 denunzie di
morbillo cosi ripartite:

Mese

di

marzo
aprile

N.

81

156
29

maggio
Totale
. .

N. 266

con

la

seguente mortalit:
Morti durante

il

periodo esantematico
di

N.

24

a distanza
l'

10-30 giorni dal-

esantema per

pneumonite,

enterite, nefrite, ecc.:

Nel marzo

34
42
38

aprile

maggio
Totale
. . .

N. 138

Una
nel

mortalit

dunque
sono

del 51,87
i

campo

operaio; poich fra

Una vera strage degli innocenti "/obambini morti neppure uno appartiene a
figli

famiglia

benestante;

tutti

di lavoratori della terra, di

operai

d'officina e di miseri bottegai.

Tale
si

triste

constatazione ha un'immensa

importanza per quello che


la

riferisce air argomento

che svolgo.

Abbiamo
la

detto che desiderabile e giusto che

madre

sia presso

tenera prole, perch l'amore un po' di luce intorno a s la fa sempre.

Per
altro

quando c', ignorante. ad esempio per entero-colite, non da proviene che dalla ignoranza profonda di queste donne operaie su
la

madre

operaia, anche

l'alta mortalit infantile,

tutto ci

che riguarda l'igiene dell'alimentazione infantile specialmente

durante l'allattamento. In alcune provincie d'Italia, il bambino di famiglia povera viene nutrito fin dai primi mesi con polenta, frutta (come coco-

mero) ed

altri cibi che,

per

il

tubo gastro-enterico ancora estremamente

delicato sono assolutamente e irreparabilmente perniciosi, facile quindi

vedere ventri enormi, caratteristici della cattiva e irrazionale alimentazione.

Ma

(jueste

madri

che

istruzione

ebbero ancora giovinette? Quale


le

luco di scienza la pi elementare ruppe nell'adolescenza

tenebre del-

l'ignoranza e della supina e inerte credulit?

il

lavoro gravoso a cui


il

ben

presto

si

dedicarono,

lasci
al

preparare

la loro

coscienza
pei

mai nella loro giornata compito delicato della vita?

tempo per

Si vuole

dunque

figli

la

madre meno ignorante che

sia possibile.

l.assru/Ax o lignoranza della


]M'lre e la

madiv
in cui
il

..,.,

...mm,.,!..;

jrnx\ conseguenze ha la troppo lunga e faticosa

ma non meno
.li

v-iornata

lavoro del

ronsogucnte ignoranza

vive.
m,.,
.,.{,.,
,.

Alla famiglia priva per lutto


virile,

giorno del

,i,

,,a

guida

la societ restituisce
.^

a sera un uomo

CUI ogni sentimento gentile


in

disfatto dalla stanch.-zza in corno sonocato dal gravoso peso dell'esistenza

senso drlla bellezza della vita, l'entusiasmo del progredire e del perfezionarsi, che soli possono farci sentire meno gravi dolori e le traversila, sono lettera morta. Lattaccamento airettuoso
cui
il
i

alla famiglia

alla prole

perche cosi vuole una profonda inclinazione umana ma fra quante tenebre brilla quel po' di luce! Intanto il padre che conserva lo spinto di .sacrificio per lavorare fuori .li casa. noi. sa prestarsi s|K>ssato come , a molti piccoli sacrifizi che richiede in famiglia anche a un padre allevamento dei figli. Piuttosto che perdere un ora Ai sonno piuttosiv che privarsi d. un p di fresco o di una fumata di pipa a quante peripezia. o a quanti malanni vengono esposti, specie se gi soHrenli. bimbi' Ma poi che ne sa questo padre, di quel che ci vuole perch suo figlio cresca sano? In questi ultimi giorni ho potuto osservare nn bambino <^pilettico il quale veniva tenuto sdraiato al sole in piena campagna per p.u ore per /arfjli rinforzare i nerrt! Ma quando e come s' istruito il eapo di lamigha.' (,)uale scuola ha provveduto alla sua istruzione pi necessaria? Le scuole serali e festive? Esse sono fra nostri desideratima dipendono dalla attuazione di un desiderato primo e cioV che il lavoro dell'operaio sia ginrnalmente tale da lasciargli la forza e la voglia di ritemprare e coltivare il suo spirito.
I

resiste tutlavia,

Nelle regioni dove l'educazione dell'operaio pi curata, dove la madre meno frerpientemente o meno a lungo sottratta alle cure della famiglia e dove in fine sono ospedali che accolgono bambini al disotto di 7 anni n..n SI ha mai da deplorare una cosi forte percentuale di mortalit infantile' far si che tali mali della fanciullezza cessino in parto o molto s, aitemiino, si devono convergere tutte

le

nostre forze.

la voce d. chi afferma essere la mortalit dei bambini una selezione naturale e giusta per la razza umana. A questi facili filosofi ha

E non

ci

arresti in questa .santa

campagna

egregiamente risposto

il

per l'anno accademico in coi-so dlIstituto di Studi Superiori in Firenze. Oltre a bambini veramente m'apaei di vivere, ha detto il Mya, ne muoiono allri, che naU in buone "luhzioiu, perfettamente idonei a sfidare le molteplici avversit - vita, furono fulminati proprio nell'aurora dell'esist.-n/a. da una m.. accidentale frutto .liiiciiria, .l'ignoranza o di misria! Parole vibranti .li dolorosa verit! purtroppo os, genitori ., niar.cano perch tenuti lontani dal tetto domestico per l'eccessivo hvorr .. sono cosi Ignoranti che le loi-o cure riescono vane .. dannos.. Hue necessit si mostran.. dunqu.- imi"'ri-<o .,.<-.... mail:
I

nel suo discorso di inaugurazione

Mva

<

<

.'1


all'

580

ai pi vitali prin-

infanzia dei

figli,

ed aducare la classe lavoratrice


cosi

cipii di

umanit e

di civilt.

La

soluzione di problemi

importanti

ardua, date

le attuali

condizioni della societ e la conseguente organizzazione del lavoro. Bene ha detto il Pieraccini nel suo magistrale trattato dal titolo Patologia del

Lavoro

Terapia Sociale: i medicinali anzich nei barattoli della farmacia, si trovano di preferenza nei bilanci dello Stato; e la ricetta, piuttosto che contemplare l'organismo del malato, contempla l'organae

sociale . far se le condizioni della societ presente non ci permettono di f[uanto ecco Ed egualmente. fare dobbiamo possiamo e molto, qualcosa

mento

Ma

si

pu intanto desiderare
I.

Che

il

lavoro delle donne negli

opifici,

sino a che

hanno tenera
fisiologici,

prole, sia abolito o molto diminuito.


II.

Che

la

giornata dell'uomo sia ristretta nei

limiti

cio alle otto ore di lavoro.


III.

Che con ogni mezzo


piccoli
centri,

si

procuri l'educazione della classe operaia,

specie nei

coscienza

popolare

con scuole serali e festive; in modo che la s'inalzi e si compenetri del principio che la vita

umana

ha diritto sin dai suoi albori al pi alto rispetto e illuminata tutela. Le norme di igiene pratica formeranno grande e preziosa parte dell' insegnamento popolare.
sacra e

IV.

Enti tutte quelle Istituzioni


l'infanzia,

Che s'incoraggino efficacemente per parte dello Stato e degli che hanno di mira la sana protezione delprima fra tutte gli Ospedali per i bambini, secondo gli ultimi

dettami della Scienza.

Il

Presidente

ringrazia

il

R. e d la parola al

dott.

D. Mocchi

di

Milano sul tema:

L'influenza del tabagismo sulla gravidanza.


del tutto conosciuta l'influenza dell'intossicazione nicotinica fuori di gravidanza e in gravidanza, i limiti di questa influenza, la sua importanza nell'interruzione di gravidanza ed il modo con cui il

Sembrandomi non

tabacco agisca interrompendo la gravidanza, ho raccolto alcuni dati statistici, ho fatto alcune esperienze di laboratorio per portare a questo studio
il

mio modesto contributo.


I

dati statistici
di

si

riferiscono

a 283 zigaraie coniugate, della locale

manifattura
delle

tabacco.

Da

aborti dovuta alle

comuni

questi risulterebbe che la percentuale dei soli cause sarebbe del 16 7o. senza tenere conto n
.

minacele d'aborto, n dei parti prematuri. Cifra che credo conside-

n-vole considerando

le

buotie condi/.iotii di nutrizione, di minte di queste

operaie, per la rigida scolta fatta dai


alla manifattura e per
il

medici

prima d'essere ingaggiate

lavoro non eccessivo e discretamente rimunerato

in queste donne f" alta la percentuale dell'aborto, bassa invece f* quella relativa alla fecondit. Essa del 3.20 per ogni <1<)nna. eiot un ['<* inr<'ri"r'' ;tll;t i!K"I:i.

che compiono. Mentre

CoiresiM'iini/c mi sono prnp.i^ii.

siumart' in ('hr

nio(lj

il

labacco

agiva

inteironipendu

la

gravidanza.

iniettando una siringa d'infuso di

Provocavo l'avvelenamento acuto tabacco al 30 " ^ in cavie gravide al

primi tempi, a met e al termino della gravidanza. (Quest'ultime *^' morivano poche ore dopo in periodo espulsivo, le altre so[tpravivevano, ma abortivano pochi giorni dopo. All'esame microscopico ho riscontrato

30 Vo

alterazioni solo a carico dei vasi, perch l'epitelio,

lo

ghiandole,

gli

ele-

menti dello stomaco

conservano normali. Provocavo l'avvelenamento cronico iniettand' un


si

quini

di

siringa

d'infuso di tabacco per molte settimane,

All'esame microscopico dell'utero


e spiccate

di

aumentando sensibilmente la dose queste cavie ho trovato lesioni gravi

a carico della mucosa, bench non siano del tutto assenti i fatti infiammatori a spese dell* strato medio e dell'esterno. K degno di nota che queste cavie fecondabili e in ejK^ca adatta messe assienie con maschi mai s'ingravidarono.
tesi

Ora per raccogliere quanto di meglio si pu ricavare in breve sinda questo mio modesto contributo, parmi di potere stabilire che re-

perti clinici e anatomici si completano vicendevolmente. Clinicamente noi troviamo nelle donne nicotinizzate una maggiore frequenza airalK)rto,

una diminuita
dometrio.

fecondabilil, S|ierimentalmente noi troviamo che la nico-

tina eccita l'utero a contrarsi e provoca manifestazioni flogistiche nell'en-

Uh

quindi

la

parola

il

dutt.

.1.

Peri

di

Sestri

Ponente sulla comu-

nicazione:

Considerazioni
riguardanti

sopra
le

alcuni

dati

dcmogratici

lavoratrici del tabacco della


di

Kcgia Manifattura

Scstri Ponente.

=
ha die da

(Decennio 1895-1904).

Lo studio delle condizioni igieniche delle una importanza grandissima tanto dal punto
la

lavoratrici del tal>acco,


di

vista sciontitico

quello sociale. Oltre ai resultati della clinica e del laboratorio, a risolver

ancora controversa questione se esista una forma

di

tabagismo pr-


Pieraccini nel suo

582

si

fessionale o se per la lavorazione del tabacco,

determini uno stato

di
il

depauperamento organico, conviene tener conto ancora,


trattato di Patologia

come

dice

del lavoro dei dati statistici

possono raccogliere riguardo alle operaie delle manifatture. circa otto anni ho intrapreso delle osservazioni su tutte le lavoratrici del tabacco che ho avuto occasione di curare sia nell'esercizio privato, sia nella Casa municipale di soccorso durante il tempo in cui ebbi a dirigerla. Ho avuto modo cosi di visitare pi di 500 operaie addette alla manipolazione del tabacco. Di queste alcune vennero da me
che
si

Da

operate per varie


registri dello Stato

indicazioni
Civile

chirui-giche ed ostetriche. Sulla scorta dei

poi, e

per mezzo d'inchieste privamente esesociali,

guite su 315 operaie coniugate appartenenti alla locale manifattura e su

350 donne

di

tutte

le

condizioni

pure coniugate, residenti- nel

comune
di altre

ho potuto fare dei prospetti che presentano un certo interesse quando si confrontino con quelli relativi alle operaie
di Sestri

Ponente,

manifatture.

Perch

a mio che

avviso

le

discordanze fra

vari autori che

si

sono occupati palmente dal


operaie
le

dell'igiene delle lavoratrici del tabacco,


fatto
si

dipendono princi-

suole estendere a tutta la categoria di queste

conclusioni che dovrebbero logicamente essere tratte solo per


di

un certo numero
vivono, tenendo

esse ed in relazione alle condizioni dell'ambiente ove


della deficienza di igiene del lavoro, deldel

massimo conto

l'abitazione e della persona,

cosi

disagio

economico

delle

cure

ansiose e spesso precoci della maternit.


dati statistici raccolti intendo con ci, portare solo Comunicando un modesto contributo allo studio delle lavoratrici del tabacco residenti in Sestri Ponente. Quando ci saranno note le risposte inviate ai questionari spediti ai medici delle manifatture dall'On. Commissione nominata con R. D. 19 Dicembre 1901 - che per mezzo dell'illustre prof. Celli esporr
i

in questo

Congresso, quali siano le condizioni igieniche del personale maschile e femminile addetti alle manifatture, quando si saranno compilati per la maggior parte di queste, dei lavori statistici come quelli di Bondi per la manifattura di Catania, di Tavernari per quella di Modena,
e di Bellucci per quella di Chiaravalle, allora sar possibile istituire dei
raffronti,
i

quali permetteranno di

dare un giudizio decisivo sulla salu-

brit della industria del tabacco.

ho preso a studiare solo l'elemento femaddetti alle manifatture costituiscono un numero assai limitato in confronto alle donne; che gli operai, quasi senza eccezione, fumando, hanno la possibilit di andare incontro a fatti di intossicazione tabagica che non avrei saputo se imputare ad abuso del fumo o alla lavorazione del tabacco; che le donne, secondo la maggioranza degli autori, andrebbero soggetto in modo speciale a fatti morbosi professionali specialmente a carico dell'apparato sessuale.

Le ragioni per
che

le quali io

minile, sono:

gli

uomini

Sestri Ponente, sede di im|jortanti industrie,

ha una

[>0|>olazione di
in

circa

20,()0() ahilaiiti,

quasi in totalit costituita da operai e raccolta


1,05.
il

un

territorio di

appena Km.
efficace

Questo centro industriale


statistici

offre

l'oppor-

tunit di

rendere
del

confronto dei dati

ricavali dai dui

^'ruppi dcniof^frafci presentanti

una certa

onioj^eneit rpiali, quello delle


f.Miiiniriil,.

lavoratrici
.in

tabacco,

quello della

pf.].ri|;i/;<.ii..

di

Si-stti.

massima parte
Il

costitin'ta

da operai.

rniniori delle

operaie della locale manil'ailuia adilnui alia fabbri-

cazione dei sigari toscani, nel decennio 1895-1V)04 oscill fra un minimo
di di

753 nel 1897 ed un massimo di 1076 nel 1904, con una media annua Tutte queste operaie non sono residenti in Sesiri dai calcoli comunicatimi icentilmente dall'egrcirio Direttore, risulta che 86 " delle
9i?l.
;

1'

operaie
limitrofi

ha residenza
di S.

nel

comune,
Borzoli,

mentre
altre,

il

14

"

abita

nei

comuni
al

G.

Battista,
di Sestri

Cornigliano o Pegli Ver recarsi

lavoro, le operaie

come

le

non debbono fare

lunghi le operaie della maggior parte delle cammino. Quelle residenti a Cornigliano ed a Hegli nelle gi<^'inate di cattivo tempo sono solite a fai- uso del tram. In ogni modo per le mie statistiche, non ho tenuto conto che delle operaie residenti in Sestri, perch le altre abitando in Comuni con territori ampi e prevalentemente agricoli, non si trovano nelle condizioni proprie di chi vive in un centro industriale ove l'agglomeramento della popolazione immenso, pari a

avviene per
ti-alti

manifattuie

ci

che

di

r.J843 abitanti per


del sottosuolo,

Kmq,

dove

l'igiene trascui-ata per tostato

pessimo

come

per l'aria ricca di pulviscolo e nella quale vengono

immessi
ogni
'2i

prodotti della

combustione
della

<ii

circa ^^O to:m. di carbon fossile


piuttosto

ore.

Le condizioni ect)nomiche
buone, quando
raie.
si

popolazione sestrese sono


delle

confrontino

con

quelle

altre

popolazioni

ope-

La
vedonn

lelativa Horidezza economica,


alla

il

m<do

ci.l

(piale

cittadini

pnjvfatti

loro

alimentazi<ne,
di

poss-uio

desumersi

dal

calcolo

riguardo alla quantit


introdotta in Sestri.
del Dazio

sostanze alimentari che per ciastm cittadino vien<


fav.ritanu dalla cortesia del Direitore

Da una statistica comunale resulta che per


di

i-iascun abitante ogni


di

anno vengono

sdaziali Cg. 36.86


di

carne,

Cg. 136,13
156,41

farina, pasta e riso, Cg. 4,53

pesci preparati, .salumi e conserve alimentari, Cg. 15,51 di burro, for-

maggio
I

e olio alimentare, e
di

litri

di

vino, birra e liquori.


le

lavoratori
dixisi
in

Sestri

debbono per

loro

ci

adizioni

economiche
|iii

essere

due categorie;

una

costituita dagli elementi

abili e

pi retribuiti (da 3 a 5 lire e pi al giorno), in g'nerale nativi di Sestri

Ponente;

l'altra

fumata da

operai venuti da fuori con

le

loro famiglie


ed adibiti a
dine
lavori di
speciale.

584

(Salario

tabacco, quasi tutte

non necessaria nessuna attituda Lire 2,50 a 3,00 al giorno). Le operaie del nate in Sestri Ponente, appartengono a famiglie della
forza, pei quali

prima categoria
legiata,

perci
si

costituendo

fra

le

operaie una classe prive-

d'ordinario,
il

giniamo che
L.

maritano con operai a salario elevalo. Se immamarito guadagni da L. 3,50 a L. 4,50 e la moglie da

1,80

L. 2,25,

vediamo che
igiene e

il

bilancio

familiare sufficiente

ai

bisogni della vita.


di pulizia tanto della casa come della perabbastanza osservate. Solo si deve deplorare che queste, lasciato il lavoro o prima dei pasti o prima di dar latte, non si lavino abbondantemente le mani. La casa oggetto di speciale cura
di

Le pratiche

sona, sono

dalle

sigaraie

per

gli

operai liguri ed in genere la nettezza personale sufficientemente

curata.

Non

cosi

l'igiene

dell'abitazione

e della

persona, della grande

maggioranza

degli operai forestieri.

La prima
talit in

ricerca fatta nelle operaie del tabacco stata la loro morconfronto al rimanente della popolazione. Nel decennio morirono

in Sestri

222

figli

2978 persone delle quali 90 donne addette alla manifattura e di sigaraie, come risulta dal prospetto I compilato per gruppi
stabilire
la

di et.

Per
della

mortalit di
la

queste operaie relativamente al resto


II)

popolazione,

riporto

disposto per gruppi di et,


1. le

mortuaria (Prospetto incominciando dal 16" anno, in


tavola
di

ove

ho

tre colonne,

le

morti senza distinzione


3."

sesso;

2."

quelle delle

femmine escluse

sigaraie;

le

morti

avvenute nel personale femminile della manila

fattura.

A
la

fianco

1000 decessi.

ho eseguita Questa mette in


delle

corrispondente decima mortuaria per

evidenza

specialmente che mentre nel


ai

comune
quella

mortalit
si

donne dai 16

60 anni

quasi

eguale a

che
si

invece

ha dei 71 ai 100 (526,46 ha una grande differenza tra

e
la

473,53) nella

manifattura

mortalit

dei

due gruppi

(722,22 e 277,77).

Questo fatto dimostra, come ha notato anche Tavernari per Modena, che pi difficilmente nelle operaie del tabacco si raggiunge la vecchiaia, confermando l'opinione di Kaiser e Bierbaum che hanno stabilito essere
la vita

media degli operai del tabacco, la pi breve fra tutti i lavoratori. Data la diversit numerica delle due collettivit operaie del tabacco popolazione femminile, ho compilato il Prospetto III che ci d i quoI

zienti di mortalit

dati relati\i
quelli

fattura,

per 1000 viventi e per gruppi di et. a un quinquennio favoritimi da Direttore della manirilevali dal censimento 1901 e dal movimento annuale
sestrese,
il

della

pojjolazione

numerica media per

hanno servito di base per stabilire la forza decennio, del personale femminile addetto alla

Phosi>etto

I.

Mortalit assoluta per ruppi Ji et nel decennio

1895-1904.

(la

^riorno

ad
!>

anno

>

anno

,'

586


iiianil'atturii
i'

587

seslreso
divisi

della

pupulazione
di

femminile

per

gruppi

di et.
di

l'er

ovviare ad errori

calcolo in seguito ad un diverso tnelodo

aggruppamento tenuto
due
Il

nelle
16' al

collettivit,

nella determinazione del numero degli elementi ho dovuto riunire in un solo gruppo le donne dal

30" anno.
I^rospetto
III
(^

ntette

in
il

evidenza che

la mortalit nelle sigaraie

dai 16 ai 30 anni, et (11,21


lit
'

doppio che nelle altre donne della medesima 6,20 per mille). Dai 50 ai 70 anni nelle sigaraie la m<.iia.quasi
notevi>lmente fra
nelle
i

diminuisce per aumentare

71
12,79

gli

80 anni. La
e nelle altre

mortalitA

generale
13,73.

eguale

sigaraie

al

donno

al

Prospetto
Quozienti
di

Ili.

mortalit per 1000 viventi e per gruppi

di

et.


che

588
e

hanno notalo Merkel, Rosenfeld stato sostenuto da Ygonin


che

e Jehle,

Schellemberg contrariamente a ci nonch da Ruef, Mlier e da


operai del tabacco
il

coloro

affermano

l'incolumit

degli

jier

alcune

malattie

come

la tubercolosi, la febbre tifoide,

vainolo,

la

scabbia e

l'influenza (Vissali).

Per vedere quali malattie abbiano costituito la causa pi frequente morte nelle sigaraie, ho diviso le 2978 cartelle necroscopiche in categorie a seconda della diagnosi della malattia notata dal medico in ciascuna cartella. Su 92 categorie, le operaie di tabacco trovarono la causa della morte solo in 15. Per 78 specie nosologiche si ebbero morti nel
di

comune

non nella manifattura.

Dal prospetto IV risulta che la massima mortalit nelle sigaraie si ebbe per tubercolosi polmonare (38). Quindi con un notevole distacco, le cifre che rappresentano le pi elevate mortalit sono: 11 per malattie
del cuore e delle arterie
nite

crupale

8 per emorragia cerebrale


dell'apparecchio

7 per

6 per

malattie

respiratorio

polmo4 per

ho creduto oppor maggiore. Raffrontando la mortalit per questa malattia nella popolazione femminile con quella delle operaie della manifattura, si nota in queste una
ileotifo

e 3 per infezione puerperale.


il

Per

la tubercolosi

tuno fare

Prospetto

per vedere in quale et la mortalit

percentuale quasi doppia.


Nello studio da
nicazioni ufficiali,
raie

me

fatto sulla tubercolosi nel 1903, in

base a comunelle

affermai che la mortalit per tubercolosi

siga-

non era elevata. Lo spoglio minuzioso fatto dei registri dello Stato Civile, ha rilevato come molte donne qualificate come casalinghe erano invece sigaraie, in modo da cambiare la conclusione cui ero venuto. Coll'esame del prospetto IV si nota che le malattie che trassero a morte il maggior numero delle sigaraie furono oltre la tubercolosi quelle date da lesioni del sistema circolatorio, del cuore e delle arterie e specialmente da alterazioni delle arterie cerebrali. Ci si pu mettere in

rapporto
sul

con

l'azione

tossica

del tabacco dimostrata


di

sistema arterioso colle ricerche

Bernard,

di

sperimentalmente Traube, di Adler, di

Huchard, di Forlanini, di Doveri ecc. Le malattie infettive considerate complessivamente danno un totale piuttosto alto dovuto alla minore resistenza offerta da queste operaie agli agenti infettivi.
*
*
n

Fino da tempo remoto

e dalla

maggioranza

degli autori specialmente

da Kostial, Delaunay Brochard, Bousquet, Quinquad, Sarr, Thvenot, Goyard, Jacquemart, Lewin, Guzzi e Resinelli, Pieraccini G uido, Bellucci, ecc., contrariamente a ci che ritengono Ilurleaux, Ygonin, Pciisson, Lebail,
l^rouardel, Piasecki, Valentin, l<Uienne, Filippi, fu attribuito alla

lavora-

^.^'.^


zioiiG del

590

tabacco un'azione nocevole aHa funzione sessuale specialmente

sulla mestruazione e sul decorso della gravidanza.

Prospetto V.
Mortalit per tubercolosi.

Per
cilVc

il

flecorsi.

della
di

gravidan/a

li.

eseguitti

un'iiichiesLa su

315

sigarai'

350 donne
riporto
nel
sterili.

tutte If condizioni

sociali residenti
s<j|o

Sestri,

Le

che

prospetto VI riguardano

'^94

sigaraie perche

21 resultarono
ufficiali,

perch*''

la

Le percentuali riportate possono differire da quelle mia ossi'rvaziorip si A potuta estendere s-tlo ad una
un nuiuen
si

[lartp del

pcrsitnaie della nianilalturii e a<l


in

limitati*

di

del

comune. Mentre
nelle
di

queste
si

la

interruzione

osserva nel 18.77

|er

donne 100
[x.i

gravidanze,
delle

sigaraie

ha

solo nel 13,83 7.


tutte le et,

I^ percentuale

donne

tutte le coiidiziimi e di

che sono andate in-

contro ad interruzione della gravidanza*^ del


e del 34,35 nelle operaie
della

4<J nella generalit delle donne, manirattura. Queste cifre <-on(ermano la

frequenza degli aborti notata dagli autori nelle sigaraie;


per
le
(>

tale

frequenza
per
lavoratrici

maggiore
accennate

nelle

donne non appartenenti


condizioni
in

alla

mainlattura,
le

gi

migliori

cui

si

trovano

del tabacco.

I resultati ottenuti da questa inchiesta collimano col prospetto VII che ho eseguito per le nati-mortalit nelle donne di Sestri (6,15) confrontata Con quella delle sigaraie (5,(J7).

I'

K OSl'E

\'

Nati-mortalit.

AXXn


'Questi
risultati

592
detto, potrebbero tabacco esercita probabilmente

oltre

a dimostrare quanto stato


il

deporre indirettamente sulla azione che


eccitando
alla
la

contrazione

delle

fibre uterine

piuttosto

che

dando luogo

morte

del prodotto del

concepimento.

L'azione tossica del tabacco, oltre che nelle operaie, pu farsi sentire anche sui figli specialmente quando questi vengono allattati dalle sigaraie dopo il loro ritorno nella Manifattura. Tale azione del tabacco sui figU venne ammessa da Kostial, Etienne, Gurin, Piasecki e negata specialmente da Darquier. A Sestri Ponente in genere figli delle sigaraie vengono allattati dalla madre e l'allattamento continuato anche dopo la ripresa del lavoro, che si fa verso il 40" giorno del parto. Queste donne allattano i loro piccini nelle ore durante le quali non lavorano, usufruendo per altro di un permesso che concede loro di recarsi dalle 11 alle 12 al proprio
i

domicilio.

bambini delle sigaraie vengono affidati a parenti che li custodiscono. Alla maggior parte di questi bambini viene somministrato anche del latte di vacca. Non esiste a Sestri come a Chiaravalle l'incunabulo di cui i vantaggi grandissimi sono stati dimostrati dalla monografia del Bellucci. Il prospetto Vili da il numero dei figli delle sigaraie morti da 1 giorno a 10 anni e quello dei figli delle altre donne, colle relative peril

Durante

lavoro

a persone da

esse retribuite,

centuali.

La
che
si

mortalit (55.22)

si

riscontra nei secondi.

ha nei Per le

primi, di fronte al (52,83) per cento


altre et

non esistono notevoli

diffe-

renze.

morte dei figli delle sigaraie, raggruppate in 21 categofrequenza sono: 1* malattie dell'apparecchio respiratorio (69); 2" malattie dell'apparecchio digerente (40); 3" vizi congeniti, debolezza innata e forme tubercolari varie, per ciascuna categoria (18); 4" tubercolosi polmonare (13); 5" eclampsia (11); 6" meningite (10);
di

Le cause

rie

per ordine

di

7" difterite (7); 8" morbillo (6), ecc. ecc.

Da
le

questo
le

prospetto

risulta

che

la mortalit dei figli

di sigaraie

elevata per

cause che rendono alta la mortalit

in Liguria, ossia

per

malattie dell'apparecchio respiratorio.

Le

malattie infettive figurano in

scarso numero; l'elevatezza della cifra di mortalit per malattie dell'apparecciiio digerente sta ad

indicare quali danni arrechi l'irrazionale sisi

stema d'alimentazione che purtroppo

ha

nella classe operaia di Sestri.

59:i

Ola che
ratrici

lio

esposto

dati

sommari

relativi alla mortalit delle

lavo-

del

taliMcco.

alla

interru/ione
fi^di

della

gravidanza, alla

riati-mor-

lalita, alla
le

inurlalilA noi

delle operaie,
di

poche parole
osservare.

aLri-'iuriLft-ni

per

l'orine

nosologiche che mi capitato

PROSPElTo
Mortalit nei primi

Vili.
1<>

anni

di

vita.

594

abituano all'azione venefica del tabacco. La cachessia tabagica sarebbe costituita da una stato di profondo decadimente organico accompagnato

da turbe ^nervose. La pelle assumerebbe una tinta giallastra, la lingua e l'orlo gengivale sarebbero ricoperti da un intonaco speciale analago a quello che Erlenmayer ha descritto come particolare dei fumatori. E stata descritta da Kohos una dispepsia tabagica propria dei fumatori e

una sigaraia. Io ho curato molte forme dispeptiche .ma poich non differivano per nulla dalle forme comuni, non potrei con sicurezza attribuirle all'azione del tabacco. Da parte dell'organo visivo ho avuto campo di osservare molte forme di congiuntivite e cherato-congiuntiviti per lo pi ad andamento cronico. Non ho potuto studiare nessun caso di ambliopia nicotinica che possibile invece aversi nei forti consumatori di tabacco. In un caso, ho dubitato per un istante, di essere dinanzi ad una tale forma ma l'esame oftalmoscopico e la cura conseguente, dimostrarono invece trattarsi di una forma sifilitica che volse a guarigione. Quello che ho notato frequentemente nelle sigaraie quel senso di
riscontrata anche in
in queste operaie,

peso e talora
il

di dolore, in

corrispondenza del cingolo scapolare,


Io,

al

quale

ha questa forma d
Bellucci

fatto
i

cenno.

per

altro,

ho

potuto

osservare

mialgia

nella

maggioranza

dei casi unilaterale.

che Per

questo
loro
il

dolore

le

sigaraie ricorrono spesso al medico, essendo diffuso in

di una lesione tubercolare del polmone. Debbo accennare ancora ad una modificazione caratteristica che subisce la epidermide del palmo della mano. Questa in corrispondenza

timore che sia sintomatico

delle pieghe

cutanee presenta degli infossamenti ragadiformi pi o

meno
dei

profondi che qualche volta, specie nella stagione invernale, danno sangue.
()ueslo

fatto

non

si

nota che

nelle operaie addette alla formazione

sigari. In tutte le categorie delle operaie

che manipolano

il

tabacco ba-

frequente osservare la produzione di eczemi delle mani che guariscono anche solo colla semplice astensione dal lavoro. Un'altra forma morbosa frequentissima la faringite a forma gra-

gnato,

nulosa come hanno constatato Mancioli e Rpke. Talora questa forma grave e d luogo ad una secrezione purulenta; in qualche caso si estende alla laringe ed causa non infrequente di sordit o di ipoacusi
('

(Delie).

fcile

Nei primi tempi che l'operaia frequenta la manifattura, non difrilevare un complesso di sintomi di varia natura analoghi a quelli

che

si notano in chi fuma per la prima volta. Disappetenza, nausee, qualche volta vomito, gastralgie, cardiopalmo, senso di stanchezza e di prostrazione, ecc., ecc. In qualche caso si ha una cloro-anemia che dura

|iiii

meno

a lun^o e che code solo dopo una cura energica ricostituente,

polratta per qualche tempo.

L'apparalo

maggiore
quello
si

vulnerabilit
si

che

quanto consta a me, non presenta una che nelle altre operaie. Protjaliilmente accadr detto avvenire negli operai addetti nelle industrie ove
respiratorio pttr

dell'apparato respiratorio

irritanti, incapaci di produrre lesioni che aggravano invece quelle che f<tes8ero preesistere o sopravvenire per altra eausa. E ci non conlradirebhe col

sollevano polveri e vapori acri ed

ma

latto riscontrato della elevata mortalit

giovani.

()iie3te,

per tubercolosi nelle operaie piu molto pri>babilmente, entrano nella manifattura con una
si

piccola lesione che


si

sollevano durante

la

estende per effetto della i)olvere e dei va|Mri che lavorazione.

L'influenza nociva del tabacco,


tire

come ho

gi accennato,
e
in

si

fa risen-

maggiormente

sull'aj^parato

circolatorio

ispecial

modo

nella

circolazione cerebrale.

L'apparato sessuale, per quello che mi risulta, non subirebbe danni Ho gi accennato alla mestruazione; ora dir che ho avuto occasione di intervenire in molte circostanze per indicazioni ostetriche
rilevanti.

specialmente por

vizi pelvici e

presentazioni anomale.

Non ho mai operato


placenta o posl-par-

sigaraie per emorragie da inserzione

anomale

della

tum;

cosi

non ho mai applicato

il

forcipe per inerzia dell'utero.

Accenno
,

a questo fatto non per atlermare, ma solo per Ci mi l'a/ioiii' dcl!:i |:i flit-o niiM-iiiM j.o^sa .accoro

avanzare
f,)v,,iii-i ,I>1

il

dubbio che
i-ilif^.-i,

Riguardo
senza

iiWo

forme ginecologiche, piuttosto frequenti sono

catarri

vulvo-vaginali anche nelle donne che non


lesioni importanti del collo o

hanno

partorito e nelle nubili

dell'endometrio.

Le

cerviciti poi e

1*^

sono puri' facili ad osservarsi forse con una frequenza maggiore che nelle altre donne. Non improbabile che la polvere del tabacco possa, specialmente nelle pluripare e con genitali esterni beanti, quando non siano sufficientemente protette dai vestili, arrivare a determinare un processo infiammalorit) vulvo-vaj^inale. Ci potrebbe spiegare anche la frequenza delle bartolinili nelle sigaraie. l*er questa affezione ho avuto occasione di operare tre lavoratrici del tabacco enucleando la ghiandola.
endometriti
f'

596

Il

sistema nervoso, secondo me, risente molto

le

conseguenze della
pareti arte-

azione dal tabacco.

Come ho accennato
di

le alterazioni delle

riose cerebrali, sono assai frequenti.

Ho
molte

avuto

campo

curare
di

varie

nevriti periferiche specialmente

brachiali ed ischiatiche. Riguardo alle nevrosi funzionali

operaie

l'esistenza

forme isteriche

piti

ho accertato meno. gravi ed

in
in

alcune ho assistito ad accessi convulsivi. Mi mancano elementi per giudicare se


si

sia trattato di

forme

isteriche tahagiclte.

tabacco possa rendere pi facile l'insorgenza

la manipolazione del forme psicopatiche. A questo proposito, essendomi rivolto ai Direttori dei manicomi di Genova e di Quarto al Mai-e, ho potuto avere un elenco delle donne residenti in Sestri Ponente ammesse nel decennio nei detti stabilimenti. Su 60 donne di Sestri Ponente, di varia et, da 20 a 42 anni, ben 15 erano lavoratrici del tabacco dando una percentuale del 23,33 "/q.

Non

sarei alieno dall'ammettere

ancora che
di

(Vedi Prospetto IX).

Prospetto IX.
Statistica delle

donne

residenti in Sestri

Ponente

ammesse

nei

Manicomi

di:

ryj7

Da quanto ho
fessionale.

esposto

risulta
e

die

in

nessun caso mi
intossica/ione

fu p^jssibile

stahilire l'esistenza di

una vera

prupiia

tabagica pro-

Le lavoratrici del tabacco in Sostii Fonent', per le condizioni economiche eri ij^'ieniche migliori di <|uella delle altre operaie locali come della maggior parte delle addette alle vario manifatture del Regno, non vanno incontro ad interruzione della gravidanza in misura niagiriorc delle altre donne, non hanno una nati-morlalita superiore ed loro tgli ju'osentano una mortalit leggermente sufieriore nel 1" anno
vita.

(li

Dotta

mortalit diventa poi

f)ress'a |)0C0

dividui coetanei considerati dal secondo al

uguale a quella legli indecimo anno. Le sigai-aie preal resto della

sentano tuttavia una maggiore mortalit relativa


specialmente per
arterie
e
la

popolazione

tubercolosi polmonare, per

le

malattie del cuore, delle


le

del

sistema

nervoso

ed

una predisposizione speciale per

inalatlio mentali.

provvedimenti jter il risanamento locale invocati nella memoria da me publilicata nel 1903 sul Decorso della tubercolosi a ^Sestri Ponente una volta attuati dal l)Uon volere dell'Amministrazione comunale, varranno a migliorai-e le condizioni igieniche non solo delle operaie della Manifattura, ma ancora quelle di tutta la popolazione Sestrese, che se ritrae vantaggi economici da una intensa attivit industriale, risente per i danni che l'odierno lavoro purtroppo arreca alla
I i

salute.

Il

Presidente ringrazia

il

R. ed

apre

la

discussione

sulle

letture

latte.

Pro/.

(' lido:

propone che

si

divida la discussione sulle comunicazioni


oi)eraia in generale;

a seconda della natura delle comunicazioni stesse, e cio:


1."

Sull'assistenza alla
di

madre
alcune

2." Sidl'influeiiza

lavorazioni

sulla

maternit

(taba-

gismi) ecc.);
e ci

per rendere pi piana ed efficace


""

la

discussione.

La Torre che conveniente non far passare in ^ 'conda linea l'assisten/a alla madre operaia durante la gravidan7.a, v-;sendo tutti concordi nel riconoscere come maggior peso del neonato
tsserva al collega
il

di

madri

assistite in istituti

dovuto alla maggior durata della gravi-


danza, e
dei nati

598

le

ricorda

a questo
dalle

proposito

ricerche del doti.

Alfieri, fatte

nella clinica di Pavia,

quali risulta la modificazione del

procenfo

con peso inferiore

ai gr.

3000 a seconda della durata della assicause

stenza della madre prima del parto.


Inoltre crede inopportuno estendere al padre la ricerca delle

della debolezza

del

figlio delle

operaie.

L'influenza del

padre

ha una

grande importanza, ma sulla salute dell'operaio si discute in altra sezione del Congresso e noi qui dobbiamo trovare la via pi pratica per assistere la madre operaia, rimanendo costante il fattore paterno.
Dott. Pizzini: Dalle relazioni degli

oratori

prof.

Della Torre, prola conclusione

fessore Merletti, dott. Pestalozza e specialmente del dott, Moscucci del quale

sento di poter confermare

tutti

dati statistici, si

ha

che

cause prime delle morbilit e mortalit dell'infanzia sia nella vita endouterina che in quella extrauterina l' ignoranza che predomina nelle classi operaie e agricole, specialmente in riguardo alla fisiologia
delle

una

della gravidanza
le

all'allevamento dell'infanzia. Procuriamo di istituire

cattedre ambulanti di igiene sussidiate dal governo o da iniziative prile

vate e soltanto allora che


taggi
fisici,

masse operaie saranno persuase


l'igiene,
si

dei

van-

morali ed economici che procura loro


di ricorrere alle varie istituzioni

persuade-

ranno anche
fanzia.

per la protezione dell'in-

Prof. Merletti: Vorrebbe limitato

il

voto espresso dal

Pizzini a ci
della

che concerne

la tutela igienica della prole,

come emanazione
ci

Se-

zione di ^Maternit della quale esclusivamente

occupiamo.

Signora Majno: Trova che la propaganda delle norme igieniche non dovrebbe esser fatta da cattedre ambulanti per l'insegnamento dell'igiene, ma dal medico, dal maestro come dovere ed esplicazione fondamentale della propria missione, che possono svolgere giorno per giorno nell'ambiente in cui vivono e che conoscono.
Dott. Carozzi
:

Crede impossibile

in pratica la proposta della signora

Majno perch il medico condotto troppo occupato in oggi, quando, come in certi paesi, deve provvedere a 7-8 mila abitanti. le conferenze dato questo nuovo e possibile compito del medico sono tenute

le

a larghi intervalli e allora servono a ben poco, o sono tenute di frequente per esempio due volte la settimana e in allora il medico si trova nell'assoluta impossibilit di rispondere bene all' assunto.

Dott. Pizzini: Risponde

prima

al dott. Carozzi,

approvando pienamente
il

cose da

lui

esposte. Alla signora

Majno risponde dilucidando

proprio

concetto sulle cattedre ambulanti d'igiene che in alcuni centri industriali

hanno dato gi
sogna che
i

degli ottimi risultati pratici e conclude col

dire

che bi-

sanitari s'avvicinino essi stessi al popolo, indipendentemente


il

dall'influenza locale che pu esercitare

medico condotto.

Peitaloszn: Lu propaganda giemca deve essere un'azione colnon itidustriale. Aspottare^che si incarichi il Governo, vano, tanto |i che istituzioni governative non hanno spesso che valore nominale. Sta alle levatrici, al maestro, al medico giorno per giorno insinuare le nonne dell'igiene, specie le levatrici che per gravide e per bambini sono (specie nella classe bassa e ignorante) chiamate prima del medico. Bisognerebbe che l'Ufficio di Slato (Jivile distribuisse libretti d'igiene sesbull.
lettiva

suale, della gravidanza, dell'allattamento ad ogni celebrazione di

matri-

monio, ad ogni alto

di

nascita.

l*iof. La Torre: Dir una sola parola ul prof. Clivio. Egli parla ancora della puericultura. Questa parola divenuta ora di moda, ma in realt (> in gran parte un'illusione. E impossibile ammettere che poche
di minestra possano far ingrossare il felo di 3CKJ e pi grammi, sono casi molto eloquenti in senso contrario. Sono parecchile malate, le morti di fame che mettono al mondo figli grossi. E bene ricordare anche che fuvvi una volta chi pens di arrestare lo sviluppo del feto lasciando a digiuno le donne incinte, amministrando ioduro di

cucchiaiate

<|uando

vi

figli venivano forti e grossi. quanto al lavoro dir, che non ^ il lavoro moderato che fa male, ma gli avvelenamenti, le intossicazioni e le malattie. Noi sappiamo che donne che hanno sofferto forti traumi nell'utero e nel corpo non sono sgravate, come sono sgravate donne che hanno sentito cattivo odore, come quello di un semplice odore di sigaretto Certo nello stato sano dei genitori la madre ha forse influenza nello sviluppo del feto quanto il padre, ma rjuando esso maialo tutta l'mfluenza della madre sana cessa. Ma quando la madre pure malata il
i

potassa, purghe, ecc. eppure


In

feto subisce le

duo influenze nocive.

Non

c'illudiamo dunque, la puericoltura intrauterina,

come

colleghi

la ritengono,

non

i""

una cosa

seria. col

Prof. Mfrletli:
dell'influenza

Non pu ammettere
sulla
la

La

'l'orro

la

paterna
si

qualit

della
il

prole, poich
|)ure

preponderanza modificando il

terreno su cui

svolge

gravidanza

prodotto

pu essere pro-

fondamente modificato
Pro/. L(i
fare a

e migliorato.

Torre: Gli duole dover ripivndere la parola, ma non pu ripetere che l'influenza del mangiare negH ultimi giorni non influisce sullo sviluppo del feto; (> un'illusione. Accetto anche io un

meno

di

figh, le povere gestanti e puerpere nonch per non sforziamo questa idea che qualche grammo di pane o di Ciirne fanno crescere il feto. Se cosi fosse si farebbero figli grossi o piccoli a

migliore trattamento per

ma

volont.

E doloroso che
le

relazioni, poicht*
qui,

ha notato

in (|uesti Congressi non si possano leggere per intiero avrebbe potuto esporre selle osservazioni cliniche che nel suo lavoro, in cui si nota il l'atto che alcune donne


che
si

600

sono nutrite per tutta

limoni
pei'ch

hanno
i

fatto figli

grossi

padri erano sani,

gravidanza di torsi di cavoli, insalata e medio di 3400 grammi e pi, ed altre che han mangiato bene con mariti
la

del peso

figli piccoli. Altre osservazioni ha qui di multipare che pur restando sempre le stesse e cambiando il padre hanno avuto figli grossi o piccoli a seconda che il padre stava bene o malato. Questi sono anche fatti. I suoi studi sono fondati sopra 3500 casi.

malati hanno avuto

Occupiamoci pure

di

questo essere privilegiato

la

donna

dolce

riassunto di bellezza e di bont, trattiamola meglio, lasciamola a riposo,

nutriamola bene; tutto ci che volete,


tura intra-uterina

ma

non

vi illudete

sulla puericol-

come

colleghi la credono.

Doti. Zaniorani: Crede che sia pi opportuno chiudere con


del giorno

un ordine

che affermi la necessit dell'assistenza della donna gestante madre che allatta. della e

La
le

Sezione Maiernit. del Congresso per

Le

Malattie del Lavoro udite


intorno ai problemi
che

relazioni, le

comunicazioni

e le

discussioni

concernono

la tutela delle

madri

e della

prole in rapporto al lavoro

afferma,

che imprescindibile necessit e dooere sociale di legislatori, di enti


rali e di privati di cooperare con ogni sforzo alla migliore coltura
sufficiente tutela igienica, sanitaria

mo-

ed alla

ed economica delle madri lavoratrici.

approvato

all'unanimit.

Si leva la seduta alle ore 11,30.

Si:iI

TA SK('<)M)A.
Murteil 12 Giiiijno or<* 9.

I'iu.sidemk: Seii. M.
Il

DI*:

(JKlSlf Dolila
al

Si:giu:t.\kio:

Doli. L.
^\\

CAKOZZI.
sul

Pppsidonte d

la jiarohi

prnf.

Martin Hnlm

Zur
uiid

\'crhtun,Li dcr l>lcivcrij;iftuni;".


cs mis
lun'li

.===
I

Monaco

tema:

liekaiiiitlicli ist

inimer
Giiit3

iiicht ^fcluri^fii dio

ilei vorji^ift

uni;

damit

die

liauHgsle

und

dcr

geflirliclisteii

gewerldiclieu
ist

(jiflkraiikheiton vollsliindig zu liaiuicn. Diese

Erscheinung
oiiieii

eigenllicli

muso

wuiiderliaror, als wir

es liior

nicht mit

IjcU'bten

und nur

uiikroskopiscli iiacli\veislaren Krankheitserreger zu thun liaben, snnden

mit cincin wolildetnierten clieniischen Krper, dessen Spuren wir ulerall


verfoli^cn

knnnon.

Man

s(jllle

moinen, dass unter diesen rmslnden die


Aufgalie
sein
miisse.

Hleiprophylaxe
bekanntlich

eine

leichte

Alter

sic

scheiterl

von den rein teclinischen Schwierigkeilcn zun Tei! an dcr Unbildung und Indolcnz der Arbeiter, zum Tei! an den glciclien Eigenscliaflen bei den Arbcilgeliern. VVir nnissen ferner aucli zugcben, dass wir iiber die Art, wie das lilei ini Organisnius den Synii>tonikomplex erzeiigt, trolz viel(>r experiinenteller rntersuciiungen nodi nielils siclieres aussagen konnen. Ja wir miissen sogar hinzufugen, dass uns nber die riiflgefiihrliclikeit der einzelnen Bleiverbindiingcn, so wie sie in dcr Industrie znr \'cr\\ cmlung konimen, 'i-^ v-r kurzem niobi? -i'-lw^-i^i
aligeselien

liekannt wai-.
l'olir

die

gaii/c

klinisclie,

und

icb

will

iiin/ufngen,

auob

Tur

die
aler

liygienisclic Hctraclitungsweise der

clnonischen IMeivergiftung sind

von grusscrer Wiclitigkeit viellcicht neuere Feststellungon, die Blun gcmacbt liat. Danacli iniisste man sozusagon einen Kreislauf dos IMeis ini >rganisnnis annclmicn. Nacli l'>l u m isl die Wasserlrisliclikcit dcr lUeiverliindiingen IVir ilirc Ksorplion und (irtentfallung nicht niassgelKMid Ausscbiaggeliend ist alicin, inwiewci( die Bleiverbindungen durch Verdaiiungssiirtc in cine resorbierbare Form nbrgefubrt oder in so cher lielassen wcrden. Mit den sauren Eiweissderivaten, wie sie sich ini Magcn und obercn i'cil dcs Dnnndanns fndcn, geben die meisten Rleiaalzc, glcichviel ol in W'asser Irislicb oder niobt, l<">slicbe Verbindungen
(

cin.

Demgemass

ist

der

rnlersebied

in

der

(iiftigkeit

dcs

Ir.slicben

lileiazetats
Bleigliilte

imd dcs unisiichen Hleiweiss oder der gleicbfalls unisiiohen nur ein geringor. Nur das Scbwefelblei bleil't fast vrdlig un-


gelst

60:^

Siiid die lOslichen und unlslichen Bleiverbinduiigen Verdauungs?fte umge\> andelt, so werden sie nach Blum resor)iert und dann im Korperinnern in basisches Bleikarbonat ubergefhrt. Dieses Bleikarbonat wird aber weiterhin wieder in den Verdauungstraktus ausgeschieden, und soweit dieser Ausscheidungsprozess im oberen Tei) des Danndarms und im Magen stattfindet, erfolgt auch wieder die Umwandlung des Bleis in Insliche Verbindungen und damit die Wiedefaufnahme. Nur ein Teil des Bleis \vird also aus dem Krper eliminiert, und so erklart es Blum, dass mitunter neue Erkrankungen oline neue Zufuhr von Blei auftreten, oder dass schon die geringste Bleizufuhr geniigt, um wieder einen neuen Erkrankungsprozess auszulosen. Soweit die liypotheso von Blum. Idi habe nun versucht, die Giltigkeit dieser Hyj^otliese durch einige Versuche zu prfen. Zu diesem Zweck wurden lOsliche und unlsliclie Bleiverbindungen mit Blut bei 37 24 Stunden geschttelt. Dabei wurde das Blut der verschiedensten Tierarten Rinder- Ziegen- Scliweineltlut verwendet, auch einmal menschliches Plazentarserum. Die Bestimmungs-

und

ungil'tig.

einmal durch die

Blum verwandt batte, zum Teil Methode zur Anwendung. Dass von 50 ceni Blut nur Bruchteile von Milligrammen gelust wurden, soweit Bleigltte zur Verwendung kam, war niclit wunderbar. Auch ein Peptonzusatz zum Blut batte keine gnstigere Wirkung auf die Lsung des Bleis. Ebensowenig gelang es, grossere Mengen von Blei zurLosung zu bringen,
methode war zum Teil
die gleiche, die

kam

eine

kolorimetrische

w^enn Luft durch Blutproben geleitet wurd, die mit Bleichlorid versetzt waren. Nun ist allerdings zu bedenken, dass man auch bei der chronischen Bleivergiftung nur Milligramme pr kg. der Organe gefunden hat,

und zwar gil)t Oliver fr den Menschen ari, dass 1 kg. Leber 41,6 mg, 1 kg. Milz 39 mg, 1 kg. Grosshirn 21,6 mg, Kleinhirn 8,6 rag, Xiere 13,0 mg, llerz 0.5 mg Blei enthalten habe. Danach wurden allerdings die Zahien, welche ich fiir das z. B. mit Bleikarbonat jjehandelte Blut gewonnen habo, dodi schon eine betrchtliche Menge darstellen, welche dereiner chronischen Vergiftung entsprechen wrde. Es wurden beim Digerieren von Rinderblut mit Bleikarbonat ohne Kohlensure-Einleitung 83,6 mg Bleisulfat im Liter gefunden. Am interessantesten alier waren die Versuche, in denen die gleiche Menge Bleichlorid zum Blut gegeben wurde, eine Probe unter Stehenlassen 24 Stunden bei 37" digeriert, eine zweile Pi^obe ebenso untor Luftdurchleitung behandelt wurde, eine dritte unter Kohlensauro
-

Durchleitung. In den Proben, die einfach

digeriert

oder mit
pr
Blei
enthielt

Luftdurchleitung behandelt wurden,


Liter zur Losung.

kamen nur

12-21

mg

Bleisulf'at

Wurde dagegen Kohlensure

eingeleitet, so

der

Liter

Schweine-, Pferde-, Schaf- oder

Rinderblut

45-80

mg

Danach war os nicht von der Hand zu weisen, dass die Hypothese Blum'"s dodi zu Reclit besteht, wenngleich ich zugeben niuss,
sulfat.

dass nur die

Wirkung

der Kohlensure - Eiiileitung, die

immerhin

als

eiiic

don wirkiicht'n
iVihrte.

\ l'ililtiiissen tiicht

vollkommen entsprechende Ope-

ralion Itozeichnet
rids

werden

inuss, zu dieser starken l/tsuu|j: dea BIi*ichlo-

halje ge^^danlit, elwas auslulirlichcr atif dieso Augfuhrungen Bliim's eingehen /n miissen uiid sie selltst dor Naclipriirung fur wert

Idi

L"li;ill(Mi,

weil sif luir in liygionischor B<'/iehiii


I3liim hai die belreffenden Scliliis-

'
i

'

t'is.-liMi'n:

gezf gen.

Ich

muss

in

der That sagon, dass

wenii die

Bium'

sclien

Anschaunngeii zu Heclit leslehen, bei der goringslen Zufuhr von Bli aucii^ iiiiiiKT wioder die (iofalir licstdit, dass dio Lereits sclioiiibar ixeheiltc Eckrankuiig wicder /um Ausbruch kommt. Und unler solclien
l'instiinden
Arleit'r,

erscheiiit

die

Forderuiig

Blum's

^'erechtfertiirt,

dass

oiri

solanire er

nodi Bleisaum an den Zahnen

zeigl, niobi in

blei-

geliihrlichon Betrieben bescbrifli^'l


zeil

wordcn

darf. Kino
fiir

beslimmlo Karonz-

zu

fixicron, ballo

ich

vorlaufig

nicht

anfingig, Jind ob

man

anstalt

Zeicben fiip bestehohde Bloiver,i.Mriung das ^ohufte Auflroten von basuphilon rolen Bhjikrirporcbon
diagnoslisches
Itonutztn
ilari",

des

Bleisaunis als

wie es

u. a.

Grawilz

vorgosobljiifL-n bai, dariiber

man-

geln uns noch ausreichende Erfahrungon.

wird also gut thun, sidi zuniichst an den Bleisaum zu ballon, wenngleifb wir aucb bierzui. nuisson, dass uns die nsibero Nalur des l>lei-;aums, niobi bekann

Man

und seme diagnostische Bedculung nichl

imnier ausschlaggebend

ist.

konomisober Beziehung einer solobon Anordnung entgfgensU'hen, namlich der1*'ei*nballunir des Arbeilers vom Bleibelriob, solange ei- noch einen Bleisaum aufweisl. In Mianchen Belrielen wird dio Mogliclikcil getrebcn sein, ibn so!
der er der Bleigefabr nicht ai. wird die einfache Mnllassung des Arbeilers die Kolge sein. l'nd auch eine andero Massre^'cl, he in propbylaktisober Beziehung sichcrlidi vom grsslon W'ei'to, nicht nur Im^ziiglich der Bleigelahr, sondern auch anderer Ciiflgelahren sein durfte, wird gleidifalis auf solche l'konomische Schwieriirkeilen stossen, ich moine die Uriaubsbewilligung hip die Arbeiler in BleibetrielH'n und anderen Jiftbelriel)en. Dieso Massregel ist durchaus notwcmhg. schnn daniit wonigstens in einer kurzen Spanne Zeil dom Mr>;anismus die Mnglichkeit gegeben ist, das ini Ki^irper zurckgeidieliene Gifl vollkonimi'n auszusdieiden, oline das-*, wie es whrend der Arboit irder l'ali sein wird, kloino Mfngen immer wioder aufgenoninien wt
liei

loh veilieble mir nicht die Schwierigkoiton, die in

mii einer Thatigkeit zu bescb;irtigen,


ist.

setzi

In

andoren Betrieben

freilioh

<

Die gunslige

Wirkung auf don (iesamiorganismus, auf


ist,

die Arbeilsfreu-

digkeil des Arbeilers

sicherlidi

auch nidit

irt'rint;

anzuscblai:'ii.

Einer der w icbtigslen l'unkte m der Bioivergiftungs-l'iuplix lavi* uberbaupt bleibl aber, dass wir Aerzte und die Arbeiler seibst vor allem orientiert sind ilb<>r don Sitz der Gefahr. Das winl nur m<"'glich sein,

wenn

der Arbeiter selbsi scliun in jugendlidien Jahren

in

l-orlbildungs-


ber die Grosse
besonders
der
Giftgefahr

604

Und
ich wiirde es

schulen uad durch speziell fr seinen Berufszweig verfassie Flugbltter


belehrt wird.
in

fr

den Arbeiterorganisationen aucli die lteren Arbeiter Gelegenheit nhmen, ihre jiingeren Berufsgenossen iiber diesa Gefahren aufzuklren. Denn erfahrungsgemass wird eine solche Belehrung aus den eigenen Kreisen mit weniger Misstrauen aufgenommen, als es sonst niitunter. selbst den Belehrungen des Arztes gegeni'iber auf'taucht. Freilich sind auch hier Schwierigkeiten vorhanden, denn gerade die lteren Arbeiter zeigen infolge der Gewhnung im Umgang mit dem Gift eine gewisse Nachlssigkeit und Indolenz, die librigens zwar menschlich durchaus erklrlich, wenn auch hygieniscli nicht als giinstig zu bezeichnen ist. Ich stimme vor alleni mit Lewin darin iiberein, dass die Belehrung, soweit sie in Form von Flugblttern erfolgt, filr jeden Betriebszweig speziell zugeschnitten sein muss, und dass zugleich die Mittel angegeben werden, wie sich der Arbeiter vor den Gefahren des Betriebes schutzen kann. Eben so wichtig ist es nattrlich, dass der Arzt tber die Grosse der Gefahr, die in den einzelnen Betrieben auftritt, stetig orientiert bleibt. Und deswegen ist einmal zu
fordern, dass alle Bleibelriebe unter stndiger rztlicher

wnschenswert halten, dass

stehen, und demzufolge

Ueberwachung jeder Fabrikant und Gewerbetreibende,


ist,

seinem Betriebe davon Anzeige zu machen. Andererseits miissten auch die Aerzte verpflichtet sein, klar erkannte Bleivergiftungen, ja auch alle anderen gewerblichen Vergiftungen zur Anzeige zu bringen, ebenso wie wii- das in alien zivilisierten Staaten jetzt bezuglich der infektionskrankheiten forden. Nur auf diese Weise wird man ermitteln konnen, wo eigentlich der Sitz der Gefahr ist, und nur auf diese Weise wird man iiberiiaupt zu einer wirksamen Bleiprophylaxe gelangen. Es ist zuzugeben, dass auch die Diagnose der Bleivergiftung und anderer
in grsserer Quantitt stndig in

welcher Bleiprparate
verwendet,

gezwungen

Aber

gewerblicher Vergiftungen nicht immer klar vom Arzt zu stellen ist. es wiirde fr unsere Zwecke schon einen erheblichen Fortschritt

bedeuten, wenn wir nur ber die klar erkannten Falle, ihre Entstehung und ihren Verlauf hinreichendes Material besitzen wrden. Eine weitere, eigentlich selbstverstndliche Forderung ist es, dass man dem Arbeiter nun auch die Mittel an die Hand gibt, die Bleipro-

phylaxe, soweit sie moglich

ist,

zu ben,

d. h.

vor alien

Bingen, dass

Gelegenheit gibt zur Reinigung der Hndo, zum Wechseln der Kleider vor dem Essen. Es ist eine l^ekannte, und namentlich durch die Untersuchungen Blum's auch wieder deutlich gewordene
reichlich

man *ihm

es durchaus nicht so leicht ist, die Hnde von dem anhaftenden Blei zu befreien, und man muss besonderes betonen, die harten Arbeit(>rhnde, in deren rissige llaut sich das Blei vielfach noch

Thatsache, dass

viel fester festselzt, als in die

Hnde des Experimentators.


die Stellen sichtbar zu

Blum

hat

nun vorgeschlagen, zimachst

machen, an denen

<las

HIt'i

lial'ift,

mici

zugleicli

diis

IMei

in

lie

naoh

seinen
/u

Kxp*?ri-

mentcn
zunaclist
wncliircli

iiiilosliclisle

Form
I

lierzufiilirrr),

mimlicli in Bleisultd. Krfichlug


taiiclien,
iJIt-isulfid

vor,

tiie

lande
in

in

Schwi'fflwassj'rstofTNNasser
bis

das

Klei

braunes

scb\varz>, unlsliclien
-ine

inigewandelt
'^piUfr

uird.

Nachber
die

solile

"^andseife roifren. -soluiigo bis

die gefarbten Sloib-n

Reinigung der liande wieder ontfernt

mit
sind,

hai

dann

HI uni
l'irnia

sogonannte Akronininseifo vorgesclilogen.

dio jolzt

von der

Cheni. W'erke vorrn. Dr.


lieriresd'llt

Zorbe

in

iW'eisgau
>liick

labrikniassig

wird. Die
unii

Seife, welclio

Freiburg ini 25 Pf. pr


vie

kostct, entliiill

Scliwerelalkali
Seif!

gleiclizj'itig

elwas Itimssand,
in

^odass

mit dersclbeu

sowolil

die

Umwandlung

IMei>ulfd,

lie Ueini^'ung der Ilande vuni

Hleisulfid erfolgen kann.

Die Seife
\\

ist

mit

iner undurchlassigen,

loicht

entfernbaren Ilidle umgeben, welche notI.ioi^on

wendig
vt-rlicii,

isl,

weil die Seife


il.

beim

an der

Liifi

iliro

irksamkeil

d.

nielli

melir die

Umwandiung von
in

Hlei in Hleisulfid besorgl.

Idi liabe die Ilallbarkeit der Seife in eingelienden


iu(l(Mn

Versuchen erprobi,

idi ein Stiick

wudicnlan^'

einer feslversclilossenen Glasltiidse

<icli,

lialit, naduleni die Iliille der Kabrik enlfernt war. ls ergab dass die Wirksamkeit vdu angebrodienen Siiicken nadi 4 ^\'ocllen \<|lkommen eriusdien war, nacli 14 Tagen nodi nadiweisbar. Frisdie

luflicwalirt

Siiicke,

dii' unler dt-r Sdiiitzliulle der Fabrik aufbewalirt wurden, waren nodi nach 2 Monaten wirksam, ja seibst nodi nach 3 Monaten, wenn lucli in altj^'ominderter Stiirke. Xamentlidi ist zu betonen, dass die us-

-'re Sdiidil der Seife sehr


-le

rascli

ilire

Wirksamkeit

verliert,

wlin.-nd

im Innern auf dem Durdisdinitt nodi eine gute lleaktion geben kann. 'lepnift wiii'de mit IJleiazetat, Mennigo uiid Bleikai-bonat, die mglichsl i.irk in die Ilaut der Iland eingeriebm wurden. Die Pnifung mil lileiazetat i<l naturgemass, weil es sidi um ein l"i.slidies Salz bandelt,
die

emptindiichste, unii

die

lleaktion

aul

Hleiazetal

mit der Seife

am

Akremninseife infadi mit \\'asser. so fallen dir. Keaktionen sdion bedeulend scliwAlicr aus. Im ganzen wird man sagen kimen, dass die Seife sidi in mgebrauditem Zustand etwa 14 iage ball, in iiiclit angebi'auchteni 1-2 Moriate. Dass wir es Iiier mit einem Scliutzmittel zu tbun /ustand liaben, ersdioint mir nacli den Untersudiungen lUum's unii meinen igenen Laboratoriumserfalirungen unzweifelliafl. Es fragt sich nur, oh es -idi aucli uni 'in in der Praxis verwendbares Scliutzmillel bandelt. Der ierucli, der fnilier der Seife in slarkem Masse anbalete, ist neueniings liirdi ein Pflanzenparfum etwas verdeckt aber nodi immer vorbanden. ierade gogen den ubien (ierudi batteri die Arbeiter am Anfang lebhaften l'.'insprudi eiboben. Fin l%.'l;elstand ist, dass die Seife sidi etwas rasd verliraudit, und dass die Fntfernung der entstandenen Fleken von lileisulJid mit llilfo der Akremninseife durdi Weilerwasdien doch nur sdiwierig zu liewerkstelligen ist; man muss meist noch Sandseife zu Ililfe nelimen.
l.ingsten positiv. die Iland vor IJenutzung der

Wascht man

<

'

Uiiler diesel!

Umstnden habe

ich es nicht

fiir

iiberflssig gehalten,

das auf dern gleichen Prinnodi ein anderes Schutzmittel zu erproben, wurde. Es handelt sich zusammengesetzt mir selbst
/it)

einfach

und von wssrigem Glycerm eine Lnsung von Kalium sulfuratum in aa), von der Wasser und 500 Glycerin (Kalium sulfuratum 35 g, 500 Reaktion gleiche die um werden, gebraucht nur wenige Cubikcentimeter ist - vermuthch Lsung Die Akremninseife. der mit hervorzurufen wie hallbar, ^Yenlgstens audi durdi den hohen Glyceringebalt 1-2 Monate auf der Hand mit Bleiazetat. o-ab sie nach 2 Monaten noch R.eaktion ist, dass die Reaktion Der einzige Naditeil gegenber der Akremninseife dass das Glycerin darin, etwas langsamer eintritt. Der Vorteil beruht gleidizeitig die herabstzt geruch die Haltbarkeit der Losung erhoht, den der Maler Erfabrungen sonstigen die Hand geschmeidig macht, und ^vie Entferleichtere eine Grundlage fettige und Anstreicher beweisen, als
berulit

um

ermr.glidien nung der an den Hnden haftenden Oelfarbe


Bleisulfidflecken, die

wird.

Die

mit Sandseife erfolgen muss, geEntfernung der fr die Hand, die durch die dngreifend weniger vid staltet sid! audi der medianischen Emwirkung der leidite Bedeckung mit Glvcerin vor wird auch dieses Sandseife etwas gesdiizt ist. Selbstverstndbdi bestehen haben. Sdiutzmittel erst die Probe in der Praxis zu Akremninseife, literarisdien Aeusserungen ber die
die bisber

Die wenigen Anstalten aus der Praxis vorliegen, beziehen sich auf grossere Hof k. k. der aus Tischler und staatliche Betriebe. So hat Dr. E. Dabei berichtet. Erfabrungen gnstige und Staatsdruckerei in Wien ber uberund Betriebe staatlichen einem in eben ist zu bedenken, dass Arbdter unter Aufsicbt steben, ein solches Schulzmil-

haupt da
tel

Arbeiter sich einzdn an bei den so stark gefahrihren Arbeitssttten befinden, wie das namentlich Fall ist. Idi modite bei dieser Gelegenheit deten Anstreicbern der Aufsichtsbeamten eine nicht unerwhnt lassen, dass die gewerblichen ^^^aschpltze in der der orossere Aufmerksamkdt auf die Belichtung
viel leichter

wo

die

anwendbar

ist,

als

wenn

die

fndet man die Wasdibabrik riditeti sollten. In den meisten Betrieben an gebracht. Das ist Raumes des Ecke pltze gerade in der dunkelsten Reinigung vollstandige eine eben man wenn in hohem Grade ung.instig, der nach Entfernung eine auch namentlich und der Hnde erzielen will Bleisulfidflecken. dem Gebrauch der Akremninseife aufiretenden die Verabreichung von wie Massregeln, prohylaktisdie Auf andere des Blds verhindern Milch - und Schleimsuppen, welche die Resorption des Ernhrungsweise und oder verlangsamen, sowie auf die Lebens disponierend Als werden. Arbeiters sol! hier nidit nher eingegangen eraditen, wenn die Lult in fur die Bleivergiftung mochte ich es auch entspricbt, die wir Anforderungen den Arbeitsrumen nicht denjenigen hygienischen allgemdnen nadi Temperatur in Bezug auf Reinlidt und Beziehung der in mochte Idi sind. berechtigt l'irfahrungen zu stellen

UHI- f in

Beispiel anliihren, das ilitien zeigen


sicli

r.bolstanden, die
(lurch Kestsetzunj,'

soli, wie schwierig . auf die Lufibescliafforilieit eiitwickein, oines bestimmlon I.uftkiil.us fiir U-,.'

in

Me/u/j;

den doutsclien Bundesrats-N'orscliriftCM g. /,i^ holloii. In unseren Druckerciun wird von dern Geselz 15 ehm Luftraum pr Ivopf der Arbeiter gefordert, Diese Zaiil hai sich als vollko.nn..-n
in

wio das

aiismcliend

erwicsen,
l.alte

solange

das

Setzon
oino

wunl.
in
(lei-

li-li

neulicli

(iolo-oi.l.oit,

mit der Hand l.elriolM-n Dnickerei zu besichligen.

von 105 cbm 7 Arbeiter beschafiigt waren; aber Kubikmeterzahl, dife pi-o Kopf der Arbeiter onlfiel. (Mitsprach also <r(iu:xn den -cselzlicbon \'or.schriften. NichtsdestoNveni-r war der Aiifentbalt in diesem Kaume aucb fnr die daran gevuhnten Arbeiter nur ertraj,'lich, wenn die drei grossen Fenster d.'s Haumes sUindig, auch im Wintor. -e.".lTnet irehalten" uurden. Mit den Setzmascbition verbunden isl bekanntlicli ein Gi.-ssapparat, der im wesentlicben aus einem Schmelzkrssel besteht, in xvelchem'das Blei durch einen iJunsenbrenner tliissig gehalten wird. Beim Abschiipfcn der KnUze aus diesen Giessk.'ssein entwickelt sicli iibri-,'ens ein n^serst feiner, stark bleiliallig.T Staub. wir fanden in fein"eren Staubb,standteilen 67"., Blei. l-s ergab sich, dass die Temperatur, sobald di.Fenster geschlossen gehalten wurden, und alle Bunsenbrenner brannin eincin

Uaum

an 7 Setzmaschinen.

Die

ten,

wenn

sie ani

halben Stunde auf 23


der
ein Ansteigen der

Morgen ver der Arbeit 14" betrug, innerhalb ein.-r stieg, ani Abend bei einhalbstiindi-en Schliessen

Die KohlensAure-Bestimmungen ergaben Kohlensure bis fiber 4"/,. Idi benierke, dass in dem Kaumf' die Boleuchtnng durch Auerbrennor erfolgte, die bekanntlich nicbt in dem Masse, wie andere gas Beleucbtungsarten, iuftverschlechlernd wirken Ber Besit/er der Druckerei erwies sich als ein sehr verstaruinisvoller und entgegenkommender Mann, und es gelang
iim

Fenster sogar suf SV.

zur

l':infuhrung

einer

kiinstlichen

Absangun,- der verdorbenen Luft war kesseln belindlichen Abzugruhre schon in derartigen Transport der Luft bewirkten,
starker

mir, Venlilation zu bewegen? Ein.' unnotig, weil die ber den Gioss-

grossem
freilioh

Mr.
^vi

'

einen

unler des Kauines, denn diese Rhren wieseii noch in MaiMskopfbohe kolossale Temperaluren auf. Ks konnle sich also nur uni die Zufuhrung von reiner Luft handein, und dank dem Entgegenk.^nin.en und der Saehkenntnis der Firma H. Heeknagel

Krwarmung

in

gelang es auch, durch cine Poren-\entilation eine wesentliche Verbesserung der Luft herbei/ufuhreii, s.xlass bei einer spteren Untersuchmig der ll.Vhstwertder Kohlens-iuiv b.-i geschlossenen Fenstern nur 1 77 "/ betrug, und dio Temperatur nur -J-VS". Dabei sind die Aniage unii Belnebskoslen der Venlilation nur aehr mssige. Ich habe dieses Beispiel nur angef.dirt, um Ihncn zu zeigen, dass die staatlichon .Ma^^regeln. sowe.t sie anf beslimmt.'n Normen fussen, eben n.emal all.-n Verhaltnissen d.'r Industrio gerecht werden knnen.

Mnehen


hervorheben,
dass

008

Die disponierende Eolle des Alkoholismus Air scliwere Bleivergiftungen


istso bekannt, dass sie unter Aerzten keiner Errterung bedarf. Idi
iiur

mchte gerade dieser Punkt der Bleiprophylaxe vom Arbeiter selbst ausgeb twerden muss, und dass daher die besten Schutzmassregeln, wie sie der Staat anordnet, nichts niilzen knnen, wenn

beim Arbeiter nicht ein gewisses Gefiihl der Selbstverantwortlichkeit besteht. Gerade dass dieses Gefiihl nicht allenthalben bei den Arbeilern rege genug ist, sehen wir an den hufigen Bleierkrankungen bei den Malern und Anstreichern, die sich nicht unter einer stndigen Ueberwachung befinden, sondern einzeln arbeiten. Es ist nicht von der Hand zu weisen, dass es gerade diesen Arbeitern sehr hufg an ausreiehender Gelegenheit zur Hndereinigung fehlt; aber es ist el>enso bekannt, dass einzelne von ihnen trotz wiederholter Warnungen, trotz eingehender Belehrung das Essen und Rauchen mit beschmutzten Hnden nicht lassen, auch da, wo ihnen ausreichende Gelegenheit zur Reinigung gegeben ist, und dass sie immer wieder die mit Bleifarbe beschmutzten Pinsel zwischen den Zhnen halten. Es mss auch in den Arbeitsvertrgen eine Klausel existieren, die es dem Arbeitgeber ermoglicht, einen Arbeiter, der sich diese Regeln der persOnlichen Bleiprophylaxe nicht zu
eigen
frist

machen kann, auch vor Ablauf der vortragsmssigen Kiindigungszu entlassen. Ich wiirde eine solche Bestimmung tur durchaus iti Interesse der Arbeiter liegend erachten und bin iiberzeugt, dass damit

gerade die Einwirkung eines schlechten Beispiels der lteren Arbeiter

auf die jiingeren Elemente verhtet werden knnte. Fiir Maler und Anstreicher bleibt ein wichtiger Punkt der Ersatz des Bleiveiss durch Zinkweiss oder Litopon. In der Beziehung hat ja bekanntlich gerade die franzsische Regierung sich grosse Verdienste erworben, und es scheint mir im hochsten Grade wiinschenswert, dass andere Regierungen das Beispiel der franzosischen Regierung befolgen, nach der Richtung, dass in den Submissionsvertrgen die Verwendung von Bleiweiss fi'ir offentliche Bauten untersagt wird. Nur so wird man zu ausreichenden Erfahrungen zunchst dariiber gelangen, ob die Bleiweissersatzmittel thatschlich den athmosphrischen Einflssen geniigend
ist,

Widerstand leisten, und auf diese Weise auch, falls sie sich bewhren die Maler iiberzeugen konnen. Es ist moglich, dass die Bleiweissersatzmittel sich nach dieser Richtung hin nicht bewhren und dass dem Staat dadurch grssere Kosten erwachsen. Aber es bleibt trotzdem ein nobile offcium fiir den Staat, gerade diese Frage, wenn auch unter erhebHchen Kosten, in grosseni Umfang experimentell zu losen. Ich bin iiberzeugt, dass dann auch die Technik noch andere und bessere Bleiweissersatzmittel zur Verfiigang stellen wird als die bisher bekannten.


Il

(KM

~
il

Pn'sifleiifo si con^Tiitulii e niigia/iu

Relatore.

Apre quindi

l.i

discussione sul tema svolto.


Doti,

ani nu.-hstens
untei-

iiaddunl (Svezia): Wir lial.en in Stockh..lm vor Zwei Jahrei. gewiss in Anieitung der-rossen Slerblichkeit iti Tubeidiesen
dei-

kulose

Arheiten

ausiriel.ige

Vei-huitnissei.

linelil.indereieii

und

F'ntersuchun^ren von deii Druckereien. VVir haben dal.*-,

miter andoreni geCund.'n, dass in deni Keliincl.t frewiss Stucke und: Triimniei- von Blei vorkomnien; dor Slaub entbioll nicht [ilei. Ks ist mii den bleibosrhn.ul/i-ten Fin-ern das iJlei den l.etieffenden Personen zn-elVilirt wird. Dir Hleivei-iftun- unter den S<-hriftzetzern ist gan/ gewiss nicht eine Berufskrankheit: .-^ie ist eine Kiankheit

der Unsau-

lrkeit,

der

Unreilichkeit. Jetzt

sind

die

Dru.-koreien in Slor-kbolni

wen.gstens die -rnsseion


Nunm.'lir
glftun^^
Il

existin

niclit

Toelelten und Speiserumen veisehen. unlei- den Schriftsetzern bei uns die Bleiverniit

l'r.'-^i.j.-iiie

la

parola

al doti.

./.

I{a,nhus<'L in

====
der

Zr H lei trae; e.
ti

===
d'er

iriesie sul tema:

'l'atuiuerel 1840 war uohl der erste der 1840 ein systematisches Bild Symptome der Bleivergiftung als Berulskrankheit entwarf. Erst lange nach dem Bekanntwerden des Uebels zwang die rasche Entwicklung

Industrio dazu gesetzgeberisch

schiiizend

einzugreifen.

Der Be-inn der

Bleigesetzgehung (in Deutschtand das Gesetz vom 12 Aprii 188G) fallt ungefahr mit dar Geburtszeit der Gewerbehygiene als eigenberechligten
Wis^enscliaft zusammen die Bleigefahr ist mit anderen durchgreifenden Volksuheln an der Wiege unserer Wissenschaft geslanden das furclitLare bekannte Bild der Bleivergiftung war es. das dazu zwang zu handeln und zu helfon und seither ist die Bekampfung der Bleigefahr einer der wichtigsten Zweige der Gewerbehygiene geblieben.

rascli

emporMiiht,

erfreulicherweise

Gewerbetreibenden seibst
zeitigt.

welche nun auch von den Induslriellen und begritTen und gefordort, immer neue Erfol-e "*

don

Bezuglich der Bek/impfung der Bleigefahr ist aber leider, wie aus meisten Stalistiken soden deuischen un 1 r.sterreichischen zu entnehmen der Erfolg durchaus kein voller; seibst in -ganz

niusierhaft

in. Rheinlande und in Krnten Aufzahiung der von mir gesammelten statistischen Daten ermiiden. doch mchte ich hier vorwegnehm.'n dass Eines in der Stalistik der Bleierkrankungen sehr bemerkenswert erscbeint: m grossen Bleiwerken z. B. in Pribmm in Bohmen oder auch d.n karntner VVerken kommen die 111 BleierkrankungsHille ausschliess-

eingcrichteten

Betrieben

wie

ich

sie

kennen

lernte. Ich

will nicht mit der


)ich

610

der weiteren
vor; unter den

unter den

Httenleuten

und

bei

Verarbeitung des

Gruben und Aufbereitungsarbeitern, die mit dem Bleierz zu thun haben sind in den vorliegenden genauen Statistiken, die mehrere Tausend Arbeiter umfassen keine derartigen Erkrankungsflle verzeichnet. Diese autfllige Beobachtung fhrt jedenfalls zu der Erkenntniss,
Bleies (Bleifarben, Bleiguss,
etz.,

etz.)

dass es ganz offenbar nicht gleichgultig

sei

in

welcher Form das Blei

dem

Arbeiter unterkommt und dass die einzelnen Bleiverbindungen eine

ganz verschiedene Giftwirkung entfalten diirften. Diese Tatsache finden wir in der Literatur nur mitunter bercksichtigt, da gar zu oft lediglich von der Giftigkeit des Bieies, nicht aber einer bestimmten Bleiverbindung die Rede ist. Ich habe die einschlgige Literatur, bevor ich an eigene Schlsse ging durchsucht und da zeigt sich, wie gar oft in der Gewerbehygiene die Tatsache, dass die klinisch esperimentelle Forschung und die Arbeit auf dem Gebiete der Gewerbehygiene off ohne jede Verbindung geschieht, so dass die Erfahrung am Krankenbette oder im Laboratorium in der Praxis gar nicht ausgentzt wird. Der Kliniker und Experimentator, dem die Kenntnis der Giftwirkung der einzelnen Verbindungen zu Gebote steht nimmt andererseits auf die Praxis meist zu wenig Rcksicht; so dass die zweckmssige praktische Ausntzung der gewonnenen hochwertvoUen Resultate erschwert, respektive auch schon dadurch unmglich wird, dass durch den Ort der Publikation klinisch-experimenteller Natur welche meist in medizinischen Fachblttern geschieht, dieselben dem gewerblichen Praktiker nur schwer zugnglich werden. Ich ervhne dies, weil ich auch diesmal wie in alien meinen Publikationen von dem Gedanken geleitet war, diesen offenbaren Mangel einer wirksamen Zusammenarbeit beider angefiihrten Arbeitsrichtungen etwas auszugleichen. Ich ging daher in der klinisch experimentellen Literatur unserer Frage dem nach, was mir von eminent praktischer Wichtigkeit und Verwertbarkeit schien. Das Resultat dieser Recherche will ich kurz skizzieren, bemerke aber ausdricklich, dass meine Mitteilungen sich als

vorlufiger Bericht iiber eine Arbeit qualifizieren,

deren Publikation in

extenso im Zuge

ist.

Nach den Forschungen von Jaksch, Moritz, etz., ist es sicher, dass das Blut durch das Bleigift verndert wird und zwar sowohl die weissen als auch die roten BlutkOrperchen. (Erstere im Sinne einer moltinuclearen, neutrophilen Leucocytose, letztere durch basophile Granulation, angeblich im Friihsymptome der Bleivergiftung). Ferner ist in der

Literatur eine

Vernderung der Beschaffenheit der Blutgefsswand

durch die Bleivergiftung konstatiert, welche auf eine andauernde oder wiederholte funktionelle Sturung der glatten Gefassmuskulatur zuriickzufiihren sein durfte, namlich den Gefsskrampf, dann das Bleigift hervorruft. (Mattirolo, Marchet, Chatin, auch Deutsche und Englnder). Die

Seite

611

dai- Lirscheinungen von des Nervemsystemes schlug der Oplliulmologe Iillsching, der die Ver;inderungfii (Km- Blutgefiisse der Retina hfi Blcivergifiung unter der starken X'ergn.ssrrung des Aiigenspiegels direkte beo bach lete. Kp kon-

Biiicke von diesen (iedaiikon /u der Erkhirung

statierte die Karnpfischiimie, die


Jiaiit

und der

Xervengefasse

iiiid

dadurch entstehende Arteritis der N'etzmacht dieselben fiir das Jilsteh<Mi

scliwerer cerebraler l'irscheinuiigeii (l-lncepbalopatia saturnina) sichtlii-li mil Rechi verantworllich. Rosenstein hai bereits 1867 (in Virchows
Ar.;hiv)
III

gleichfalls

die

Einwirkung des
deii

Bleies auf die

gialle

fiefass-

iiskiilalur direkt als

Mine gewisse Analogie haben wir ja l)ei gewissen lueAttektionen des Gehirnes, die auf primAre l'irkrankungen der Hlutgefilsso zunickzufuhren sind. Nach Konslatieaiigegebeii.

(Jnind der Sl">rung der Gehirnfunktionen

tischen,

arteriosclerotischen

rung dieses Zusammenhanges gelie icb zu einer anderen praktiscb liodeulsamen Tatsacho uljer. Eine ganze Reihc von Beobachlungen und Krankengeschichlen deulel ilarauf hin, dass stels diejenigen Teile des Organismus ani meislen gi'schadigt werden, welche durch Erkrankungen und insb'sonder' slarke Inanspruclinahme durcli die BeschTtigung bereits gescliwchi sind. So bekommt der Alkoholiker zumeisl rnihziMlig Bleinephrilis, der niil irgend einer Gehirnanomalie behal'lete (insbesondere Hydrwephalus) wird leichl von der Gehirnerkrankung ergritien; so ist es auch niil deni cliaraktt'rislischen Bleihihinungserscheinungon bei Ilandwerkern; die Rafiialisliihmung reciiterseils (Roth, Jakscii) Irill in den Vordergrund, d'eh wo anderc Muskelgruppen vor allem in Thligkeit sind, sind dieder Lahmung, so bei Feilenhauorn, kleinen Ilandmuskeln, in Akkumulatorfabiiken die Schultergiirlelmuskulatur bei Kindern hingegen ist die l.iihmung im Bereiche der oberen Extremilt sellen. Ks wiegt die der uuleron Extreniitiil (Peroneusliibmung, \'ariot, Escherich) vor. Denken wir nun aii das fniher Gesagte, so scheint es mir nicht schwer aucb hier die durch die gogebenen pathologischen Verhaitnisse (Entzundung)
st'll)en aucli die

Pnidileclions-Stellen
die

Khimpnern und Malern

oder durch die Ueb(;ranstrengung allerierten Blulgelasso


galion der

iVir

die

Propa-

Erkrankung

in

dem betreftendem Organe verantworllich zu

So folgt /.. B. auf die durch die Enf/undung, L'eberanstrongung, etz., Iiervoi'gerufene Turgezenz die Kamptschiimie. Iliedurol sind bedeulende iihildruckschwankuugt'n bedingt, die dann wieder zur GeAnalog erklrt sich nach meiner nisswandalteralion, etz., fiihren.
inachen.

Ansicht das
nicht (wie

hautge

Auflrelen

von
in

Tuberkulose

bei

Bleiarbeitern.

manche Autoren zu

glaiiben geneigl) in derselben \\'eise wit-

das Auflrelen der Tuberkulose

Slaubbetrieben dadurch, dass die Be.setzl,


ist
fir

schaftigungsart die prinare Noxe umgekehrt, der Tuberkulose

sondern hier isl das Verhitnis die Bleierkrankinig aus i)bigeii iriinden disponiert. Dies wird durch einen Fall Israels illuslriert, w.


ein

612

kleinen,

Tuberkuloser nach

einer

verhltnismassig

zu

kurativen

Zwecken gegebenen
vergiftung starb.

Bleiacetatdosis unter den

Erscheinungen der Bleidie bei Bleiver-

Auch

die

gichtischen Zustnde,

giftung beschrieben werden, lassen sich wohl oft ziemlich zwanglos aas

der durch Ueberarbeitung herabgesetzten Widerstandskraft des betrof-

fenen Gelenkes erklaren, ohne eine Nierenerkrankung durch Blei supponieren zu miissen.
Praktisch wichtig
1.

ist

also das:

Gewisse Krankheiten eine Disposition zu schweren Bleivergiftungserscheinungen bedingen, so: Tuberculose, Epilepsie, Hydrocephalus.
2.

Ueberanstrengung

ein wesentliches Unterstutzungsmoinent


bietet.

fr das Auftreten

der Bieierkrankung

insbesondere bei den bei

der Arbeit aktiven Organen. (Nerven, Muskeln, Gelenken).

Wir streifen die Wirkung des Bleies auf den Darmkanal (Erklrung der Bleikolik) und die Ansichten ber die Aufnahme des Bleies in den Organismus, um dann zu den praktisch wichtigen Tatsachen zu gelangen, die sich aus den Ansichten ber die Bleiausscheidung
ableiten lassen.

Die Bleikolik (unmittelbare Darmwirkung) erklrt sich wohl am zwanglosesten durch die bereits errterte erregende Wirkung des Bleies mir scheinen die Ansichten der Auauf die glatte Muskelfaser toren sich auch smmtlichst im Prinzipe dahin zu einigen, wenn auch einige Autoren (Heubel, Riegei, Harnak, Mayer) die Erkrankung der Ganglien, andere den Blutgefsskrampf als das primre ansehen (Mattirolo, Chatin) zumai die Entscheidung dieser Frage bei der Komplikation

der Funktion der Ganglien mit der Blutgefsse und der glatten
latur des

dieser
glatte

MuskuZur Bestrkung^ Darmes wohl schwei- zu entscheiden ist. Anschauung sei als analogon die Wirkung des Bleies auf die

Muskulatur des Uterus erwhnt. Blei wirkt nach den von Roth, Wrangham, etz. (somit Autoren diverser Lnder) gesammelten Erfahrungen abortiv. Die Aufnahme des Bleies in den Krper geschieht, wie einheitlich festgestellt wrd, per os. Das meiste Blei wird verschluckt, wenn auch andere Eingangspforten nebenbei in Betracht kommen, wie die Haut, die nach Lehmanns exakten Versuchen die Eingangspforte zahlreicher Industriegifte bildet, oder vielleicht auch die Lunge (Elssser) jedenfalls geschieht dann die Ueberfuhr auch durch die Lymphbahn. Sind also in diesen letzten Punkten die Ansichten der Autoren nicht schwer einheitlich auszulegen, bestehen ber die Ausscheidung des Bleies differente Anschauungen. Elssser, Du Moulin, Levin und Thiemann treten dafr ein, dass die Haut bei der Bleiausscheidung eine wesentliche Rolle spiele (hnlich auch Oddo und Silbert) und haben das Blei mittels Schwefelnatriuml<')sung in der Haut auch dann nachgewiesen, nachdem das oberflchlich
Legge,


Iwifteiide
iiiid

613

worden war. Der Japaner Miura


Die durch das

r3lei

fiilsprecliend

Ijosoitigl

Jaksch-l'rag haben

jedoch dnrcli selir exakte Versuclie (unter gleichForsclier 'rkiriren


sicli

zoiligor Katapliorese dos Schwefelalkalis) dies Ansiclit <nlkrfligt.


Itcsultate
iKjtorisclie
d>r

ohgeiianntci

olT<tilar

ausso rondo n ti ich f sii' Haften dcs Bleies in den Ilautfalten, durch die Sulfid-Reaktion wird es dann gul sichthar. Ali und fui' sicli plausiblor ersclioiiit die Mnf^liclikeil der F^r-iaus-solicidiiiig durch die Xiere, zumai boi Hleiver;;ifturig, Nepliriiis (a.^1 regelmissig auftritt (Mayer, Jakob, Zoon, Ajutolo, Jaksch), viele Autoren (neuerdiiigs Ilolh) trcteii fiir die Aiiimhiuo eiii, dass die Bleiausscheidiing Jaks(!i haf durch gfiiaue Ibiriiaiialyseii d\irch deu llarn geschchi' lileikranker, (he in alltii l'allorj negativ ausfielen, diesa Ansicht erschttert. deiiselb(Mi iiegativen Ergehnissen gelangto Zinn (genaue y.n Analysen uach /.uhiMigen Eiimelimeii voii 20 gr. Ghitte uiid nrst chro-

Esche rich, ebenso Blum welchen allerhand Bleiprparate verfvttert wiinhiii, daruiiter auch JodI>h:! das Bh'i bheb ini Ivirper, ini Marne trat nur Jod auf; damit ist auch der Glauben an die gute W'irkung der Ji^d-Alkahen gogon Bleivergiftung erschuttert (die Theorie dass sich JodbhM iiM K<")rj)er bilde). ~ Auch Heller, Letheby, Nerat, Prevost und einige Autoren (Pouchet Binel suchten vergeblich nach Blei im Harne (rfila, Gusserow und Mann) fanden zwar Bici darin, doch nur in Spulen (es ist nieist nicht gesagt in welcher Vorbindung, ob gleich das sehr wissenswert wre), so dass man von einer regelmiissigen Bleiausscheidung durch dio Niere k ein esfai Is sprechen kann; auch die Nierenentziindung sprieht nicht unbedingt dafiir, denn dieselbe hlsst sich ja leicht undzwanglos auch aus der besprochenen Blutgefsserkrankung
MJscher und dunn acutcr Vergiftung) feriier

durch Tiercx|ierimeii(e,

bei

tM'klaren.

Nachdem dio Haut und Nierenausscheidung somit als Ausscheidungsweg niciit plausibol ist, oine Lungenausscheidung aber ausgeschlossen ersclieint, so
bleibt

eigentlich

schon
in

per exclusionem
ibrig.

Darm
auch

als ausscheidendes
bei jeder
*

Organ zu denken

Thatschiich

nur an den

wurde

exporimontoHen Arbeit

diesar Richtung Blei

ini

Koto

g<'fuiiden.

hierbM Freton wir dem N'orlialton das Bleies im Darnie nher; an dieser Stello nochmais auf dio Wiohtigkeit der Unterseheidung der W'irkung der oinzolnen Bloi vorbindungon hingewiesen, welohes wichlige Moment in der Literalur nur spriich halbwegs genigend gowirdigt orscboiiit. Kiiigohond haben sich meines W'issens LahmannW'urzburg, und Bluni-Frankfurt, mit dar Fmge Ix'fasst und wio ich vorwegnehmen will, slimnion die exporimentellen Krfahrungen dia;jer Forschor niit den von mir oiziellen Rasultaton liberein; es ergibt sich: Bloiweiss, und Bleiacotat sind am giftigsten. Zirka 10 gr. (allmhlich t'invcrloibl) fiibroii stois in wenigon Wochon zum Tede des Versei

614

suchstieres (Kaninchen). Bei Bleijodid, Bleisulfat und Bleiglatte liegt die todtlich wirkende Dosis (bei allmhlicher Eiaverleibung) hoher (za 20 gr.j

doch wirken auch diese Verbindungen sichei- tridtlich. Die cinzige Ausnahme macht das Bleisulfid, dieses ist offenbar nicht giftig wie sich durch Ftterungsversuche (mit allmhlicher Einverleibuug von za 50 gr. Die Erklrung hiezu gibt und daruber) sicher nachweisen lsst.

offenbar das chemische Verhalten des Bleisulfides; es ist auf den ersten Blick von den iibrigen praktisch wichtigen Bleiverbindungen dadurch
ist und ferner durch seine Wenn man nun im Speziellen die Sfte des schwere Lslichkeit. menschhchen Verdauungskanales als Ljsungsmittel beriicksichtigt so haben wir folgende Lsungsflssigkeiten in Betracht zu ziehen: HCl Losung (mit etwal"',, Pepton) (knst1. Eine etwa 0,1 7u losenden Substanzen des Magensaftes). wichtigsten der Nachbildung liche Natr. Carbonat enthaltende alkalische Losung 2. Eine etwa 0,30 mit etwa 0,5 ^'u N a C 1 (knstlicher Dnndarmsaft). 3. Eine acerino-e Menge Schwefel-Wasserstoif in schwach ammon. bezw. saurer Losung.

unterschieden, dass es kein Oxydationsprodukt

Die erste salzsure Losung lost die in

Wasser

unlslichen giftigen

Bleiverbindungen teilweise,
gefrdert wird.

was durch

die

Gegenwart von Pepton noch

So lost

nach

Tagen

(bei 36 C.)

ein Liter:
g.

0,1471
,

Pb
e r^ PbSO^
t^v

von
0,1 o/o

10 g. Bleiweiss

{
(

Salzsure
]

(als 0,2154 g.

^n,e,

nachgcwiesen)
i

und

o/o

Pepton

von

g.

metall.

Pb

0,033 g.

Pb

(za 336

mm.2

Oberfl.)

(als 0,048 g.

PbS04

nacligewies.)

0,0983

g.

Pb
PbS()4 nachgewiesen)

von
0,1 "lo

10 g. Bleiweiss
(als 0,144 g.

Salzsure

(oh ne Pepton)

0,0194

g.

Pb
g.

von

4 g. metall.

Pb
(als

0,0285

PbSO.j nachgewies.)
nicht,
fa

Die alkalische Losung sub

2,

lost

Bleiverbindungen

Ut

vielmehr das Blei aus der Losung 1. Die HgS haltige Losung 3, fllt selbstredend quantitativ das Blei. Bleisulfid wird von keiner der Lsungen im geringsten angegriffen.

Danach erfolgt die Losung und Aufnahme des Bleies jedenfalls im Magen und in den obersten Teilen des Diinndarmes bei saurer Reaktion, was weitergeht wird zunchst schon im Dnndarme geflli und dann
im Dickdarme (durch Bildung von unresorbierbaren Sulfid) gnzlich unschdlich gemacht. Der resorbierte Anteil des BJeies kann mglichervs'eise (wie Blum auch annimmt) durch die Alkalitt des Blutes gefllt und in den Darm ausgeschieden werden, von wo aus die Abschei-

G.".

teil\vfisp

Hnn^'
eiiH'ii

?rfolgt.

IMiirn

iiimmi iihrigoiis aiich rine

cireiiliis

viticjsiis

Rckrc^oi-ptioii

aii.

Wic

(lem

uucIj

sei:

die

prakliscli

wicliti^e

Thatsache,

t..i

..

*,..

Blrisulfid iiii<,'irtig ist, erscheint physiologisch liowieson uiul ls<t sich auch /wariglos physiolo/^'isch iind chemisch e rk hi i-cn.
Ich
sat'lirri
lialit

OS aiich vorsucht, die dcdii/icrteii pmktisch wichligeii Thatl'raxis iimzusetzer d.


li.

Kucksichtnahm auf di* prakZi dioscm Piuiku nuiss ich allt'r'diiif^s he'^uiidcMs horvorheljoii, dass moiin- Milteilungen nur voiliiiifige sind, da die Sache noch nicht abgeschlos-cn imd die Fiiblikatioii in extenso >rst crfol^fcii wird; hior nbrig<Mis anch viri zi vi'l Zeil /m- Bcsprochun^ koiisumieroii vvurde. Die Uiigiftigkeit des Bleisiilfides ist fiir die gewerhiiche Pi-axis
in
ilic

in

tischc

g<'\v('rl)licln'

lUcigefahi-

/ii

vei-werloii.

ausserordentlich bedeutsam. Zunachst erklrt sie dio statisch


uiid selioner

wahule Thalsache, dass

die Grubenarbeitei-, die

Itei

frwieseiw der Aul-

bereitiing Besebafligteii nicht aii dei- Bleiverifil'tung erkraukeii.

Die-iini

autTallende l-scheimiiig

kann man wohi

niit

Hecht ein Ivxporimeiit

donn wenn der Staub des Bleiglanzfs dor in so grossen Mengen vom Bergmanne, etz., eingeatmet wird, giftig w^ro, miissten dio Bergleute unti Aiifbereiter die ersten sein die an Bleiveigiftung erkranken iibrigens mnssen wir die Thatsache dass das Blei im Erdenschoose ini ungiftigen Zustande schlummort, gleichsam als ein* vveise Minrichtung der Natur bezeichnen, denn sonst gbe es auf dem Erdenltalle mancherorts viel sehr gefhrlichen Staub. Die Gefahr wird sonni orsi durch die Menscbonarbeit soibst geweckt so vor alleni durch dio Blei voi-lnittung der Vorhiittungsprozess macht das SuUid zum giCtigon Oxydo und Motalle. Die Gewerbehygiene hat allerdings sohoii viel getan und init bedeutondom Krfolge indein dio das gewerbohygieniseho Grundprinzip Abscbliessen und Abfuhren (Kondensieron der Luftverunroinigung) auch bier (lotz vieler Schwierigkeiten richtig in
grossen

nennen

Anwendung

zu bringen wiisslc

ich boreils >rwahnt

dodi
ist

dass der Erfolg kein voller, bab'


abgefihrten
Abfalle der llutt^

dios liegt bei der lliitto vor alloni dariri, dass os


die

eigentlicb bisher nicht gelungen

entsprochend
Altlalle
stellt.

unschadlidi

zu

machen, so dass das

Ausnumen

diesar

aus den

KondtMisationsapparaten die gt'fabrlicbsto Arlieit darIdi glaubo nun mit der richtigen Anwendung des Grundsatzes,
ist

dass das Bleisulfid unschadlieh


ofloiitii

bier den

Scbliissel

l'Vage gofunden zu
ungt'l'abrlicho

baben

in

ibro

Form

man lassi dio Betriebsunfallo wiodcr das Bleisulfid zu rckf hren


in

zur I^isung dor

das ungefahrlidio Siilfid kann dann neuenlings in den Belrieb eingefuhri werdon, was die Sache auch renlabel machen kmite damit ist das Prinzip dor Mototle angegehen; dio Details, mit deren weiterer Ausar-

beitung idi besdiaftigt bin, wuinlen hior zu weit


dieselbon

fuhieii,

so interessant

auch an

sjch

sind.

Ich

kann

lii.r

nur andeuten, dass zur

616

Beschaffung des notigen Schwefelwasserstotfes eine Anzahl geeigneter Ililfsquellen gegeben sind so nicht zuletzt die Sodascher der LeblancIndustrie und was wohl am interessantesten ist: es lsst sich der bei dem Rstprozess der Hutte als schweflige Sure sich verfliichtigende Schwefel selbst zu diesem Zwecke heranziehen. Andere Details betreffen

die Form der Einfiilirung des Schwefehvasserstotfes und die Art der Erxeugung des unschdlichen Sulfides. Auch bei der Erzeugung von Bleiwaren und Bleigegenstnden

Art lst sich die Thatsache der Ungiftigkeit des Bleisufides sehr sehr gut ausniitzen, wobei das Prinzip die Erzeugung eines Bleisulfd-Ueberzuges ist damit ist die Sache freihch auch nur angedeutet und muss das anzuwendende Verfahren den einzelnen Fllen erst angepasst weraller

den,

Bezug auf Dauerhaftigkeit, etz., Brauchbares zu erzielen. es moghch auch die bleiischen Abflle, insbesondei'e Bleistaub und bleiische Riickstnde aller Art bei Zeiten, noch ehe sie gefhrhch ^verden konnen, auf Bleisulfd zu berfhren und in diesem
in

um

Ferner

ist

ungefhrlichen Zustande zu beseitigen oder weiter zu verwerten; in dieser W^ise kann insdesondere ein Nachaussendringen gefhrhcher bleiischer

Emanationen unbedingt verhindert werden. (Schutz der Umgebung). Die anzuwendende Metode richtet sich hier natilrUch wiederum nach der Art des Betriebes und der Emanation. SchiiessHch lsst sich auch der persnnliche Schutz der Bleiarbeiter, insbesondere die Reinlichkeitspflege
durch die entsprechende Verwertung des in Rede stehenden Prinzipes
weit wirksamer ausgestalten. Es
Sulfid-haltiger Seifen bereits der

wurde allerdings mit der Anwendung Anfang gemacht; doch muss ich betonen

dass mir nach bestimmten Erfahrungen die Kombination von Sulfid mit Seife behufs Erzeugung von unschdlichem Bleisulfd auf der Haut von vorneherein nicht zweckmssig erscheint. Zu bemerken ist, dass ferner
einerseits
seits

auf das feste Haften des Bleies auf der Haut und andererauf die Giftigkeit des Schwefelwasserstoffes Rcksicht genommen
fehlt die Zeit

werden muss.
Es
zu weiteren Ausfiihrungen auf deren sptere Publikation ich

mich daher nochmals berufen muss.

Zum Schlusse

noch einiges ber die praktische Ausniitzung der iibrigen hervorgehobenen und erschlossenen Thatsachen.
erhuht,

nach Mnglichkeit vermieden werden; daher ist die Arbeitszeit abzukiirzen, einseitige Anstrengung zu vermeiden (Belahrung), und Haudarbeit durch maschinelle (Fabriks) Arbeit nach Modieselbe

Nachdem muss

die

Ueberanstreneuna;

die

Gefalir bei der Bleiarbeit

gHchkeit zu ersetzen (Zentralisierung der Betriebe auf Grossbetriebe). Nachdem wir Erkrankungen (Dispositionen) kennen, welche das Auftreten von Bleileiden fnrdern (Tuberculose, Hydroccphalus, Epilepsie,
so sind

AIkoholismus, geistige Anomalien, Rheumatismus, Nierenerkrankungen), mit solchen Leid(>n behaftete nach Mglichkeit von der Bleiar-


liiii

017

Untersuchung, Kvidenzluhdie

auszuschliossfn
et/.)-

(o(\va

durch

tirzlliche

iiuig,

.l'iliiil'iills

ziihien

liiehtM-

uuch

Fraucri

whrond

der

(ji-avidilAt.

Idi

gel)'

Ilo

-Il

ciiH'

knv/r

Uebersicht:

das Gesagi-: Dio moisten Prscliciiiuii^fii ilei- lil-ivc r_t;iliung las.sfii .si<-li aul l'!i'kraiikuiig{Mi dfs lilntcs uiid Bl utgofasssystenn'S zuruckfuhren;
liber

Ueborarboituiig und
Blei
ist

Schwachung

durch

disponiort /ur Krkrankiing.

gewisse

Erkrankungfii
fiir

Die wichtigsie

Kosor|*lions8ttte

und dor Anfang des Diinndarmes. Die Ausscheiilung vollzieht sich voriiehmlich durch dcn Darm. Das Bieisulfid ist nichl giftig. Ks ist in keirn'm der in B'tracht
der

Magcn

kummenden
Ijoreitung

N'frdauungssfl! loslich.
{Ijih(>r
liei

Ms hesteht

dei-

keine Gefahr.

B(M der

Bleiglanz (Galeniti Krderung und AufV(>rhnttung lassi sich die Gefahr

durch Ueberfiihrung der Riickslnde in Sulfid verringen, welches Prinzip auch in sonstigen BltMbotriehcn anww.'nden lasst. Des fornor lassi si<-h d(M- Umstand, dass wir ini Bieisulfid eine ungil'lige Verbindung vor uns habon auch bei der Verwendung von Bleigogenstnden personlichon p!-0|>liylaxe des Arboiters und Schutz der Umgebung des Betriebes, etz.,
sich

praktisch verwerton.
Beziglich des

Verwendungsschutzes

schlifsstMi (insbosondore

bei Bloiarbeit ist das Ausgewisse li-krankungen) und die strenge Ver-

ineidung des

Ueberanstrengung

als wichtig erkannt.

W'enn es mir gelungen


ki)m|lizit'i-t<'

ist

durch meine

\\'(rto

zur BleilVage einiges

zu vereinfachcn und in anderen Fragen der weiteren Arbeit

aif din W'eg zu leuchten, so ist der Zweck den ich vorlufig erfiillt wollte, ei-rt'iclU. W'w gesagt wird in Kurzetn der gebahnle Pfad durch eine umlangreichere l*ul)likation zur breileren leichler befahrbaren Strasse
ausgetreten werdeii.

Il

Presidenti' cniigiaimantli'si col


dott.
<i.

H.

lo

nngia/ia

(ia

quindi

la

jiarrtla al

Massini

di

(jenova che prosontn la comunicazione:

Del Saturnismo e sua Profilassi


arti
Il

nc.i;li

addetti alle
-

i4raHehe.

il sistema peri<xlico sebbene sia per le sue propriet e per quelle dei suoi composti un elemento essenziale e prezioso a molte industrie, purtroppo

Piunibu, <|ueslo metallo del 4 grujipo secondo

del MendeleietV,

Gli

618

di le-

esso ancora un pericoloso fattore di perturbamenti funzionali e

sioni organiche, oggetto di studii e di ricerche ai patologi,, ed ai chnici.

ben vero che


il

l'

intossicazione cronica professionale stata segli

gnalata specialmente tra

operai delle fonderie, o in quelli che lavoi

rano direttamente girio, minio ecc.,

metallo, o

corpi suoi di ossidazione, biacca, litargli addetti

ma

anche fra
pure
si

alle arti grafiche,

tipografi,

compositori, fonditori di caratteri, ecc., sebbene in grado minore per intensit, e per diffusione

osservano talora

gli

effetti

dannosi

deleterii dell'

avvelenamento professionale.
soggetti
il

Non
essi

raro infatti di osservare tra costoro

cui stato ed

aspetto generale non

isfugge allo sguardo del medico, che riscontra in

uno spiccato grado di anemia, e uno scadimento organico, dovuto a svariate cause, che possono influire sopra un'eventuale intossicazione, e
nel suo decorso.

Ad
terii

opporsi o prevenire

gli

effetti

dannosi

ed a lungo andare dele-

di

una

cosi triste condizione, giova tracciare

stema
parte:

di profilassi

che abbia

di

mira

a grandi linee un sida una parte, le condizioni delalle


arti

r ambiente nel quale si trovano


le

gli addetti e

grafiche

dall'altra

condizioni organiche

funzionali, nonch la costituzione indici


di industrie.

duale degli operai stessi addetti a questo genere

L'assistenza

medica e igienica pertanto in questo genere di industrie (cosi pericolose alla salute dell'operaio) deve a scopo preventivo essere poggiata sopra una dupUce base e cio la profilassi generale (che saremmo tentati a
dire d'ambiente),
e
la

profilassi

individuale (che

(^

strettamente legata

alle condizioni fisiologiche del lavoratore).

* # *

Negli addetti
l'assorbimento

alle

arti

grafiche

V intossicazione,
si

per dir meglio

della

sostanza

venefica

effettua specialmente per via

delle mucose degli apparati digerente e respiratorio, per quanto possa anche avvenire per via della cute secondo il Manounier, il Mobuis, e il

Connet.

gli

effetti

dell'accumulo del veleno nell'organismo sono quasi


dire che V inizio

sempre

lenti,

progredienti, e possono talora

Perci

potremmo

del processo

mancare per lungo tempo. pu essere latente,


di resistenza e colle

o subdolo, e stare esso in rapporto col grado dizioni organiche e funzionali del soggetto.

con-

Perocch anche qui da por mente come la resistenza dell' organismo, all'intossicazione tutt'affatto individuale, e come si debbano avere
presenti
i

rapporti che passano fra indioidualit e malattia professionale.


ci

Soltanto seguendo questo concetto


delle

sar dato

di poterci

rendere conto

numerose

differenze e variet di evoluzione clinica del saturnismo,


di

e ci sar

pur dato

istituire

una

profilassi individuale e razionale, pogdei singoli la-

giata sulla
voratori.

condizione

speciale morfologica e fisiologica

619

Non dimentichiamo
Achille
si

perci neancli.' qui la formula fondamentale che

alla pal^jlogia clinica, poich da essa possono trarre .leilu/.ioni pratiche <li previdenza e di assistenza sociale Per queste ragioni non ci dato di poter determinare sempre il quaruio
.>

De (Jiovanni ha applicata

lavvelenamonto professionale nel tiflografo, e notiamo come vi sieno operai che hanno hen presto subita e risentita la azione tossica del Piombo, mentre altri dopo anni ed anni di lavoro n.n hanno dimostrato che di risentirne etTelli di lieve momento, e senza disi

e d

come

stabilisca

comprende di leggeri come diverso sar il un individuo predisposto o gi iniziato all'arteriosclerosi, soggetto a facili perturbamenti nelle funzioni renali, da un altro che in tali condizioni non si trovi.
Si

gnit di considerazione.

motlo

di

comportarsi

in

Una delle prime e pi costanti manifestazioni del saturnismo anche negli addetti alle arti grafiche sono i disturbi e le alterazioni funzionali,
che a lungo
d mal vezzo
le

andare
ili

si

fanno organiche e che


i

si

riscontrano nell'appai

rato digerente. Gli igienisti

hanno notato come molti fra compositori abbiano

caratteri alla bocca durante il lavoro, di pulire scatole soffiandovi dentro, e sollevando nembi di polvere, nella quale

portare

Stumpir ha notato una considerevole quantit


molti introducono

piombo

nelle
i

vie digerenti

PC. Hanno rilevato che mangiando colle mani imrli

polverate, e sudicie, recando


tere

cibi sui tavoli di lavorazione.

Inutile ripe-

che la pi scrupolosa nettezza delle mani durante il pasto, che deve avvenire fuori dello stabilimento, debb'essere norma costante
tore.

Ma

del lavora-

ad

un altro

fatto

('

da por mente ed

che per

le

condizioni

d'ambiente in cui debbono vivere, gli addetti alle arti grafiche vanno soggetti a secchezza delle fauci, e ad insistente bisogno di bere, che essi ap{.agano con copiose e fre-iuenti libazioni di bevande spiritose. Per la qual cosa saturnismo cronico ed alcoolismo si associano

producendo una

duplice causa d'intossicazione, che si far risentire con ben tristi effetti sui varii sistemi ed apparati organici, e specialmente sul cardio-vascolare. Non ci ristaremo mai dal consigliare agli addetti alle arti grafiche,

acque alcaline, come in Germania stato consigliato ai fabbricatori di biacca. Con (jueslo uso si sottraggono all'uso e agli effetti dannosi dell' alcoolismo, e si istituisce un eccellente mezzo
di
di aver avuti ottimi risultati coli' introduzione questo semplice mezzo negli stabilimenti d'arte grafica.

l'uso del latte diluito con

cura preventiva. Possiamo affermare

Il

Xell'assistenza meilica degli addetti a questo genere

d'

industrie bi-

mira costaniemente le condizioni del loro apparato cardio-vascolare, della crasi sanguigna, nonch il.dla loro funzione renale.
di

sogner avere


Sono
che
il

620

noli nella clinica e nel laboratorio

legami
1'

stretti

che passano
perturbatrice
sull'endo-

fra saturnismo e arteriosclerosi,

ed conosciuta

azione

piombo portato nel

circolo

sanguigno,
i

ha

sul sangue,

telio,

e sulle tonache vasali,

e fra

belli

lavori sperimentali conosciuti,

ne piace qui di citare quello del Dottor Boveri. Per gli addetti alle arti grafiche occorre che
vascolare sia in condizioni di integrit organica
e per essi bisogna adottare tutte quelle
e

il

sistema

cardioperfetta,

funzionale

norme

profilattiche prescritte in

genere per la profilassi dell'arteriosclerosi, intorno alla quale ha magistralmente parlato e scritto il prof. Luigi Devoto. Quindi assistere i vasi procurando di mantenerne l'elasticit, accrescerne la resistenza, col vegliare sull'integrit delle pareti vasali, e invigilare e proteggere la fun-

zione renale, alla quale sopratutto da por mente.

Non sar mai abbastanza raccomandato l'esame


le

di

detta

funzione

cui alterazioni

In

tali

casi,

non tardano a farsi risentire nell'apparato vascolare il medico che sopraintende all'assistenza medica di operai
e minati dalla intossicazione

sospettati arteriosclerotici,

saturnina, abbia
(in

.sopratutto

di

mira V esame dell'albuminuria alimentare


Ascoli e Bonfantij
il

conformit

degli studi di

controllo della pressione arteriosa e


e l'esame del cuore,

del polso, le condizioni del

sangue

con ascoltazione

accurata e ripetuta sui vari focolai


e polmonare.

d'ascolta/ione,

segnatamente aorta
del

Raccomandiamo pure un'accurata osservazione


zioni morfologiche degli eritrociti e dei leucociti, loro

sangue,

condi-

numero

e rapporto,

valore globulare e tasso dell'emoglobina; che, in un caso da noi osservato

medica diretta dal nostro maestro senatore Maragliano, abbiamo veduto scendere fino a 35 all'emometro di Fleicch. A mantenere in buone condizioni organiche l'operaio, specialmente se giovane e forte, noi crediamo che sopratutto utile riuscir l'uso del bagno e delle doccie, e perci crediamo che negli stabilimenti d'arte granella clinica
fica

sarebbe raccomandabile l'istituzione

di sale di pulizia, e

di lavaggio.

Si sa

che oltre a detergere


si

la cute dalle

impurit che vi

si

accumulano

col lavoro,

ottiene

eziandio un

buon

mezzo

di

ginnastica muscolare.

# * *

Negli operai che hanno dimostrato attitudini all'arteriosclerosi si possono avere buoni risultati con trattamenti periodici a base di iodo, la cui propriet di diminuire la viscosit del sangue stata segnalata dal Bomberg e dal Klemperer, e confermata dal Devoto, il quale ne consiglia la somministrazione di 25-50 cent., pr die, per .'{-i settimane
in diversi jeriodi di un'annata.

Sf
essere

vi un dannoso
'

OjxM-aio
e

nel

'('nule

il

lavoro

eccessivo
il

<

lo

nforzo

\>

<|iielio

ad<li'lio

alle
in

arti grafiche,

quale, costretto

spesso
tossici,

al

lavoro notturno,

a
di

vivere

ambienti caldi e polverulenti, e

ha sommo bisogno

non sorpassar'
o adatta.

mai

limiti

fisiologici, e

suoi poteri di resistenza organica. (Quindi lartrhi periodi di rij^o^o, batrni.


Ut

'reazione, e vittazione
Imitilo
dir.'

sana

chi'

gli

ainltienti

debbono

ossi-rr

passibilmente

am|i,
di

at'reati,

muniti di ventilatori, mantenuti nelle migliori conrlizioni

nfi-

tczza; queste sono cose elementari e troppo notorie.

Una

cosa ancora raccomandoromo ed


in questi operai.

<^

di invigilarla

sulU- cornu/i-'nt

dcll'apitaralo respiratorio, poich*^

sventuratamente
esplica

tubercolosi

polmo-

nare fa molte vittime

Data
<
il

la piccola

forza

manuale che

il

tipografo,

il

compositor?

fonditore di caratteri, molti credono che essa sia


gli

un'ottima profesle

sione per
gi

individui deboli e di esile costituzione,


il

mentre per
si

co--

da

noi dimostrate ^ tutto

contrario di quanto dai pi

pensa.

Terminiamo con un cenno


la MotKjlinr,

critico

sopra una macchina


colla

tifiografica:

per la quale l'operaio diventa fonditore di caratteri e

com-

positore ad un tempo. Questa

macchina

quale
il

il

lavoro intensifusione. In

ficato ed eccellente ottima purcl' funzionino

bene
i

coperchio che chiu<le


di

la caldaia di fusione, e

il

camino che asporta

vapori

caso contrario

si

ha

la diffusione di

vapori dannosi, che abbiamo veduto

produrre

stati di verae propria intossicazione. Queste macchine poi debbono essere in


il

locali

ampi, slogati

ben

svolgono nella caldaia di fusione deve andare lontano dall'ambiente della macchina, e metter cajM
ventilati, e
si

tubo aspiratore dei vapori che

all'aria libera.

grafiche quanto ai lavomaggior lucro ad entrambi, pensino pem che fpiesta non vada mai a scapito dei poteri organici e a danno della resistenza del corpo umano.
tanto agli industriali d'arti
dji

Rammentiamo

ratori,

che se l'intensificazione del lavoro

Conclusione
A preverire o ad opporsi
intossicazione saturnina
negli
alle
tristi

conseguenze

di

una eventuale

addetti alle arti grafiche la sorveglianza

ed ispezione medica periodica deve mirare:


1.)

alle condizioni d'

ambiente
lei

nel

quale vive

il

lavoratore, e per
ili

ci alla cubatura, aereazione, nettezza, nonch'' alle motlalit

funzione

dei camini e tubi di aspirazione

gas emananti dal processo

di fusione.


2.)

622

alle condizioni fisiologiche

ed al controllo periodico dello stato

al

i quali possono andare incontro saturnismo e sono soggetti a svariate malattie del sangue, e dell'apparato respiratorio, nonch del sistema cardio-vascolare, e subiscono ta-

di

sanit degli addetti a queste industrie,

lora le ben note conseguenze di altre cause tossiche

ed infettive, come

nell'alcoolismo, e nella tubercolosi polmonare.

// Presidente

apre

la discussione sui

temi presentati:
ai Colleghi,

Prof. Biondi:

Fa alcune osservazioni

che hanno parlato

del saturnismo, osservazioni che troveranno pi largo svolgimento sulla

comunicazione che l'O. far sulle malattie del lavoro negli operai delle miniere sarde. Ritiene che avvelenamento saturnino si abbia anche nei
minatori della galena, nei quali
si
i

colleghi
fatto

tedeschi
sicuro
e

affermano che non


l'O.

hanno

fatti di

intossicazione.

Il

sta

studiandolo

sperimentalmente nel suo laboratorio. L'O. insiste sui sintomi precoci del saturnismo e nega un valore alla presenza o mancanza delle emazie
basofle.

L'O. accenna alle sue osservazioni ed esperienze sull'azione dell'alcool


negli avvelenati da Pb., che

come
pel

altri

avvelenati da metalli, hanno una


intossicati

resistenza

minima
di

all'alcool.

Nei conigli

con Pb.

l'O.

osserv
fatti

che dosi

alcool,

innocue

coniglio

normale, determinavano

d'intossicazione alcoolica tanto gravi da far temere per la vita.

L'O. afferma che in casi


basofle.

di

saturnismo accertato non trov emazie

in

Doti. Petrini: Raccomanda che negli studi successivi sull'argomento, rapporto sopratutto agli operai delle arti grafiche, si tenga conto delle

differenze tra operai che lavorano a macchina e a mano, del lavoro alla cassa itaUana e americana, e delle intossicazioni secondarie dovute all'uso
delle miscele benzopetrihche.

D. Glibert: Inspecteur mdecin principal du travail Bruxelles, fait observer que l'un des points importants de la propylaxie du saturnisme l'loignement momentan ou definitif des sujets malades, est subordonn la connaissance prcise et certaine des premiers symptomes du saturnisme.
classique
le
il

Il

existe

se demande si, dans la symptmatologie generale et un bon signe pathognonomique de l'empoisonnement par

plomb.
Il

dclare n'avoir jamais rencontr le teinte saturnine, bien caractn'en nie pas l'existence mais il constate que malgr une pratique de plus de 10 ans consacrs uniquement la pathologie professionelle,
ris;
il
']

est incapable

de

discerner

l'action

du plomb sur

les

tguments de

l'a'lioii
ticiilt.'s

d'une fuule

i'aiitrea

poussi/*res iiidustriellosot
aisrMii>ijt

clmrliomuMjsos

qui s'iiicrusliMit
(|ii'

nolammeiit Ics |)ardans l'^pidermf. Il se


sit'i,.!.i.
i,

croit

en droit d'nflirmor

h-

/riuf

sn'initin

fsl

un

\,r>i-u\ri'

de

l'iritossication
Il

ploinbeuse.
;^Mjiill<rnonl Ui.s >,'laiilc., \,.vo-

accordo uno cortaino iin|>)rlunce au


et

lides

sous-nia\illaiie,

mais

colle liy|iertro|)liio ost

Irop itioon>.tarite ot

communo
Lo

d'aillours tropd'otats patliologi'juos poiir coii^liluer

un symptm

particulior.
lisiT^

ot los

plaquos

(le

tatouage de
Ils

la

niur|Uose luccale soni do

signes beaucoup plus inlorossants.


absoluo. Ces signos
iiiMO

n'onl point cependant

une valour

manquent absoiumeiil confirms. Lo

parfois
Iiv<''r

dans dos cas

d'Mtos<<ication saiur-

bleu est aussi assez fr('iquenl<Mnen

rouge assez fonco quo l'oraleur considre ci>uinio un d'but di gingivito uicreuse laquelle dans corlains cas rvet une lornie plus grave et dlermine des ulcorations telles que le list'-n* de Burlon proxistant se Irouve dtruit par le procosse ulcoratif. Enfin. dans corlains cas, on observe un vrilable lisr de l3ui*lon et des plaques
dt^

roinplaco par une ligne d'un

tatouage bleu chez des

striols

quo

lo

suji'ls intossiqus par plomb. C'est ainsi iiotatnmont qu'on

d'aulres

poison indu(liberi

190:? rnonsienr

eut riionneur do
gingival du

prosenier

rAcad(''mie

de Mdecine

de Helgique des
le

sujels intossiqus par le


lison''

lison''

mercure doni il fut inipossible de distinguer d'un saturnin servani de point de coinparaison.
generale soni presquo c,>nstants dans
la

Les trouMos de
sii|ueMcos,

la nutrition

le

salurnisMie obroniquo, mais i'an<'mio ou

cachesie, qui en sont les con-

ne so dislinguent en

rien

do

l'anemie

ou do

la

chachesie

causo' par d'autr,'s maladies.

.'examen du sang et de la circulalion parali donner des rt^sullats un pour nieilleurs. l'n signe qui se renoontre souvent c'est la tromulalion do la Ugno descendanto du trac sphvmographique. Un autre signe, d'un
I

trs

grande conslance,

c'est

fourni

par

l'examen
d<

microscopique

mouvoments des globules sanguinsdans une goulle


toujours. en cas de salurnisme, on

sang

frais.

nUe une

diniinution oi

des Presque parfois une


il

aboliiion de la duclilito dos luHnaties.


n<''cessile

Ce mode dexploralion,

ost vrai.

lort

une asse/ grande habitude des analyses niicroscopiques du sang. L'examen de plaques sanguines s<''cb>es permit aussi do recherches inloressantos. Sans parler du changemenl de forme des globules
ni
il

rouges,

memo

de l'augmenlalion souvent anormale de


la

lour diamelre

moyen,

convieni do rechercher, loujours, les graugulations

basophiles

de ces demenls figun-s. D'aprs l'oratour.


est la coloralion

meilleure tecbnique a suivro

par

le

bleu

alcalin

ordinaire, mais avoc

une docolo-

ration trs

prolongi>s. Certes, los

granulations

basophiles ne sout point

dilViTonts otals patbologiques el dan-i diverses inlossications,

un signo patbognomonique du salurnisme, on en rencontre en effot dans on en renCi>ntro uu'mo parfois dans le sang de sujets bien portant, mais jamais


avec
l'abondance qui
propos, d'ailleur voici

624

A
ce

les caractrise dans le sang des saturnins. un relev assez dimonstratif:

Recherches des Granulations Basophiles dans


Vulcanisation du caoutchouc par
sulfure de carbone.
le

les

Globules rouges.
4 7o
1
"/o

Femmes Hommes
Sujets malades

7o 6 7o
7,,

Fabrication des allumettes au pho-

Femmes
Ouvrier atteint
de Ncrose

sphore blanc.

Diamantaires
Sujets intoxiqus par
le

1 7u

plomb dans
71 7o
le

diffrentes industries.

La prsence
nismo confirm,

des globules rouges noyau est frequente dans


elle est

satur-

beaucoup plus rare au dbut de

l'intossication.

En ce qui concerne les globules blancs il convient de rcerver son opinion jusqu' plus ampie informe sur la prtendue diminution de leur
la

nombre compare au globules rouges de mme que sur les variations de formule leueocytaire. Le point principal qui parait peu prs acquis
est,

dans

les intossications
le

avanees, une hypermononuclose.

temps, passe rapidement sur les phnomnes ds aux lesions des organes digestifs et sur certains dtails de la nutrition
L'orateur, presse par

generale.

A propos des phnomnes nerveuses il encephalopathiques suraigus survenants moyens employs par le service medicai son pays pour la recherche des pai-sies
moyens sont
mais
il

signale la gravite des accidents

sans prodromes.

Il

indique les

de l'inspection du travail

dans

dbutantes des extenseurs. Ces

dcrits

insiste

dans une autres comunication ce mme Congrs, un peu plus sur l'aphonie paralytique particulirement
les

frequente

chez

ouvrieur

peintres et sur

l'abolition

plus

frequente
pas,

encore du

rflesse pharyngien.

Gomme
jusqu'ici, de

conclusion,

Mr.

le

Dr.

Glibert

admet

qu'il

n'existe

au saturnismo, mais que cependanl n.jus disposons de donnes peu prs siiflfisantes pour pouvoir constitus un syndrme saturnin permettant de recounaitre la plus partdes intossications chroniques professionnelles dues aux sels de plomb.
Prof. Crisafalli: A proposito del Saturnismo dice che molto spesso compariscono fenomeni nervosi, prima ancora di qualunque altra nota somatica grossolana.

symptme

tout fait special

Lo che importantissimo ad esser notato sopra tutto pel fatto che sar pi facile ad intervenire a beneficio del lavoratore allora quando il

processo
Il

itificiativo 6
l?

meno

profondo. Si dovr diiiiquo


<

ftorrt*

o^ni cura

>)rvo^'IHi('

finizioni

montali

nervose

in ^^enere, e a<l

allontanare

l'individuo dallo

distraibUlA mor/insn
tica, ecc.

si scorgono in lui accenni di memoria, di stanclitaza percetK dannoso attendere che sejjjnano fenomeni grOHsolanament'

staliilinn;nto

l(jsti)

che

di ohnihildinenlo di

appai'iscenti an(;he all'occhio del profano di medicina,

I/o.
bili

insi>;t('

in<iltre

nell'amniettere che certi coggelti sono ipersensi(piasi

ai sali di

piombo; hanno
dal

una
ir

idiosincrasia. Costoro

dovrebbero

essere

allontanali

loro mestiere
i

via
effetti

definitiva.

L' intervento

oculato del medi(!o ad evitare tristi dovr esser richiesto costantemente.


/Vo/.
().

dell'intossicazione

da Fb

h'(jth

(Ziirich):

Von einem gewissen


luclidr

Einfliiss
ist

auf die Fro-

pliylaxe der Bleierkrankunjjen in gewissen Betrieben

der Krage ob

Hleidampfe

nck ereien kommen dieso W'o sie entslehen, z. B. m Schrifigiesaerei kimen sic durch Absaugungsvorrichtungen unschwer entfernt werden. Bei dor Linotype und andern Maschinen die zugleicb zum giessen und setzen dienen, kann die Legierung aus technischen Gninden nicht so hoch erhitzt werden, dass Bleidampfe entstehen. Dem Hleistaube aber haben wir in Drukereien die grosse Aufmerksamkeit zu widmcn ebenso in Akkumulatorenfabri ken. Beim Lthen wenlen nach eignen Versuchen Bleidjim[)fe nicht eingeathmet. In der Giesserei abL'r konnen dieselben meist entfernt werden bevor sie in der Luft gehen.
in

die

Luft gehen. In
Linie
in

Diimpfe nur

in

zweilei-

Helracht,

Die

Beseitigung des

Staubes aber stosst

in

diesen Betrieben auf viel

grssere Schwierigkeiten.
I)ot(. W'ien ) Ti'lt'kn Nach don ausgezeichneten .\usfuhrungen meiner Vorrednor ist es schwer noch etwas neues zu sagen. Ich mchte nur betonen, das wohi alle Redner darin einig waren, dass es kein Symptom gibt, das wir als sicheres erstes Zeichon der RIeivergiflung ansehen konnen. Den Rleisnum finden wir bei jugendiichen Personen die ein stratTes /ahnneisch haben, seibst dann nicht. wenn sie ari schwerer Bleivergiftung leiden; andererseits finden wir ihn oft sehr ausgesprochen bei Personen, die obwohi sie jahrelang mU Hlei niemais Ivrankheitserscheinungen bleiischer Natur dargeboien arbeiten haben. Ich habe bei einem Austreicher, der infolge von IMeiwirkung schwore psychische St">rungen zeigte und deshalb arbeitsunfahig war, gesehen. dass erst 6 Monate nach Begiiu der l'irkrankung und der Arbeitsunlihigkeit sich ein deutlic^her Hleisaum entwick>lle. Das fr die Bleivergiftung characteristische Colorii habe ich luiufg gesehen, aber stels nur bei schweren Fallen von Salurnismus, niemais als Initialsymptom. \'on den ba-^uphilen Gi-anulalionen der rolen BlulkSrperchen bthaupten /wei holbindische .\utoipn, die hierubtr eingehende l'nlersu(
:


7M
tuli

626

chunG;eii angestellt haben, class sie sich bei alien Arbeitern, die mit Blei

Beschftigung mit anzusehen sind. Gewohnlich findet man diese granulirten Erytrocyten nur in geringer Zahl; in grosserer Zahl haben sie gewiss pathognomitische
ein Zeichen der

haben finden und

eher als

Blei als ein Zeichen der Vergiftung mit Blei

Bedeutung.
Ich fand sie einmal in grosser Zahl bei einem jungen Mdchen, dass

sonst keine deutlichen Anzeichen von Saturnismus zeigte und nur ber
leichte

Beschwerden

klagte. Trotz

Aussetzens der Arbeit boten sich 8

Tage

spter die Erscheinungen einer schweren Bleikolik dar.

In vielen Fllen aber finden wir auch bei deutlichen Symptomen der Blei vergiftung Erythrocyten mit basophilen Granulationen nur sehr
sprlich.

Auch nach meinen Erfahrungen symptom der Bleivergifliing.


Aber auch dann, wenn wir
leichten
bei

also

gibt es kein sicheres Initial-

Bleivergiftung

feststellen

konnen, ihn

einem Arbeiter das Bestehen einer zum Aufgeben seiner

stsst auf die allergrssten Besonders ein hher qualifcirter besser gezahlter Arbeiter wird kaum zu bewegen sein, seinen Beruf aufzugeben zu der er weniger qualifcirt ist und die schlechter und eine andere Arbeit zu ergreifen. Ich beschrnke mieli deshalb stets darauf entlohnt wird nur solchen Arbeitern^ die beginnende Lhmungserscheinungen oder aberselbst Sehstorungen zeigen, zum Aufgeben ihres Berufes zu raten in solchen Fllen oft ohne Erfolg. Fiir prachtisch leichter durchfhrbar und im hochsten Grade ni'itzlich wrde ich die von Prf. Hahn vorgeschlagene Urlaubsbewilligung halten. Ich habe in einer Fabrik, die jhrlich zahlreiche Falle von Bleivergiftung aufweist, die Zahl der Vergiftungen in jedem der letzten 5 Jahre ermittelt, und dabei gefunden, dass in einem lahre, in welchem die Arbeiterinnen 2-3 Wochen im Streik gestanden waren, die Zahl der zur Beobachtung gelangten Bleivergiftungen eine bedeutend geringere war so gnstig batte die kurze Arbeitsunterbrechung gewirkt, ^^'as die Entstehung der Bleivergiftung bei den Schriftsetzern anbelangt, so mochte ich nur bemerken, dass die Untersuchungen des Staubes in Setzerslen sowohl in Deutschland als auch in Oesterreich im Gegensatz zu den Erfahrungen Prof. Blacklund's in Schweden einen recht hohen Bleigehalt ergeben haben. Das wirksamste Mittel zur Verhiitung der Bleivergiftung bei Malern

bisherigen

Beschftigung

zu

bewegen

prachtischen

Schwierigkeiten.

ujid

Austreichern

ist

wie ja
ist

Prf.

Hahn

ausgefiihrt

der Ersatz der


Beispiel

Bleifarben

durch

Bleifreie

(Zinkweiss,

Lithopone).

Dem

der

franzosischen Regirung
il)

man

ja inzwischen auch in der Schweiz und

Belgien gefolgt. Ich glaube dass die sich hier ergebenden Schwierig-

keiten keinerwegs grosse sind.

Was

speciell

den Aussenanstrich anbo-

langt, 80 will
linichteil

icli

iiur daraiif hiriweisen,

daas

in

Wien

iiur ein

geringer

dor Hauser aussen

mit

hleiweisshtiltigen Farben

getrichen

wird; nacli
oiii

tnoiriPii l'!rkinidiu'uni.'<'ri li^i

Anstreiclipniieistern allorh'cli9tens

Viortel.

Rispondendo alle osserva/ioni del Prof. Biondi Vi). vjme sia necessario occuparsi doirakoolisnio negli o|>crai addetti a questa industria, poich l'ssi durante il lavoro vanno soggetti a inhott. Massini:
la

lili'vaie

tensa sete, che

cercano

di

mitigare col vino. Perci necessario di racaltio


il

("inandare e sostituire per essi un


il

genere

di

lavoro possa servire a miti;.'are

molesto senso

di

hevanda che durante secchezza. e<l a ci

serve

benissimo il latto, che avi; iinche valore profilattico. Nota al |)ro('. Biondi che verissimo come g' intossicati da pnanbo

ahiiiano

una minima resistenza

all'iilcoolismo.

Uif/lioli: \'istii la importanza della diagnosi precoce del saturnismo professionale, propone che quanto a questo proposito hanno detto Prof. Glihert Teleky, che non fa parte di relazioni o Comunicazioni, sia pubblicato non in sunto ma in ectenso negli atti del O^ngresso.
Itntt.
i

(^

del prof. Giirlioli, invita e prega consegnare agli atti per esteso tutto quanto .1.1.' a dire come interlocutore sul saturnismo: il prof, accett. Presidente DL CHISTOI'OIIFS aggiunge esser lieto di questo volo Il di plauso al prof, (ilibert cui concetti corrispondono interamejite a quelli che egli ebbe a dire nel discorso inaugurale, essere cio necessario che medici addetti o da destinarsi alle industiie deblano studiare precipuamente le nuilattie del lavoro nei loro sintomi iniziali per poter a tempo escludere, con regolare visita, gli operai dall'industria che connnciava a danneggiarli, e prima che ne abbiano a soffrire in misura irreil

La Presidenza contunica: La sezione del (congresso, per voce

prof, Glibert di voh'r

niedialiile.

L'assemblea

vota

all'

unanimit

il

seguente ordine del giorno

pr'-

sentato dai Prof. Cn'safulli, (rasierinf, Gfflioli, Piernccini, Allevi:


Il

('onfjreHao fa voti che procvrdiinenti legislativi intercfitufano

per

la

stistiiuiione dei

preparati di piombo con

i/uetli

di zinco in

tutti ffnei ca^ti

in cui ci conni;I Hall ile e che in or/ni caso occorre affidare cui

un sani-

tario competente la sorceijliansa e la tutela dei lacoratori delle industrie


"'

cui si ha da fare int'citahilmente con preparati di piomtto.


Si

toglie la

seduta alle ore 1L40.

SEDUTA

TI i:/

\.

Mantidi IJ
l'uEsiDDNTi:: Seii.

(jiufjno

ore 17.

M.

DK ClilSTOKOHIS Sigrktario:
la
[lai-'ila

Doti. L.

CAHOZZI.
i'--

Il

l'rt'SKienii'

ii;i

al

Itnd.

1'.

/'ic'Ui/'i

.Mii.iii"

^nn

nicazione:

Intorno

alla tisio-patolot>ia

dei

lavoratori nelle
.

grandi industrie chimiehe.


PurtiiPt^

alcuni dati precisi intorno al

modo
le

di

comportarsi
i^'

di

lavo-

ratori, (la molti

anni addetti a qualcuna fra

industrie

chimiche, che
^>

sono ritenute pi pericolose, mi parve potesse


tuale circostanza.

riuscir-'

utiU

nt'll'at-

Mi limito a pochissimi fatti, toccando solo le note essenziali, riservandumi d'illustrarli pi ampiamente in un apposito lavoro. Da quattro anni medico presso la Casa Carlo Erba, ho dovuto necessariamente interessarmi, dal punto
le

di vista sanitario, delle varie lavorazioni,

oramai da molti anni con masse operaie pressoch giorni immutate, potevano essere oggetto d'osservazioni, che non tutti e non a tutti medici si presentano. Particolarmente nii parvero, fin da principio, singolari alcuni casi, che noto schematicamente:
quali, svolgendosi
i i

I.

L.woKAioKi
1."

DEI SALI bi MERCURIO. (Nello Stahil.

Erba

di DergariKi.

Cattaneo Pu-tro, d'anni 40, lavora da circa un ventenin<>


il

>aii

di

mercurio e pi particolarmente

bicloruro.

Maneggia pure

di

con-

tinuo ossido di Ilg. e nitrato.

Ha
lanti,
iiefrite,
figli

aspetto sano, robusto. Lieve l'annerimento dei denti, non vacilp<j'

gengive un
nt""

tumide, non sanguinanti.

Non ha mai
e

sofferto di

di disturbi digerenti,

m^ cefalea

o disturbi nervosi. Moglie e


stomatiti
tremiti mercuriali.
tulli

sani.
2."

Non ha n ha mai avuto vere

Perini Giuseppe, d'anni 49, da circa

un decennio lavora

630

mercuriali.

sali di Hg.,

maneggia Hg. puro; prepara pomate

Ha

denti

del

tutto

anneriti,

ma

solidi,

gengive
di

disturbi di sorta, e di soffrire

solo

Afferma di non patire qualche diarrea quando per pi


sane.

ore setaccia del calomelano.

Colombo Antonio, di anni 30. Da tessitore che era, venuto a mercuriali, da sei anni. Resiste ottimamente. Denti sani, aspetto sano e robusto; non accusa alcun disturbo. 4.^ Carminati G., che per un paio d'anni ha lavorato sublimato, ha aspetto erculeo e pesa 92 kg. Accanto a questi casi, nei quali la tolleranza ai mercuriali pressoch perfetta, altri devono essere notati, nei quali si ebbe invece manifesta la intolleranza. Cosi, potrei citare nomi e storie di operai i quali, adibiti tuttora ad altre lavorazioni, non resistettero a quella mercuriale
3.

lavorare fra

e vi dovettero essere subito sottratti.

disturbi che in prevalenza accuai

savano pare fossero pi particolarmente localizzati

bronchi

certo

che non resistettero. Riguardo alle cautele usate dagli operai che lavorano, per decenni e ventenni, i mercuriali, esse sono relativamente poche. Vero che sono
loro imposti,

maschera, tipo Spasciani; per non essere impediti nel lavoro; alla maschera Spasciani poi sostituiscono volontieri un loro rudimentale apparecchio fatto d'una spugna legata a due nastri e clie bagnata, con l'interposizione di un po' di cotone idrofilo, applicano alla bocca ed al naso. Va aggiunto per che sono obbligati a lavarsi non solo prima di mangislre, ma anche ogni volta che finiscono qualche lavorazione e
i

guanti

di pelle

o di

gomma

e la

ma

la verit

che non sempre ne fanno uso

devon fare un

po'

di

riposo.

II.

Lavoratori del piombo.


fin

1."

Oliva Pietro, di anni 30, lavora

da ragazzo come piombadi circa

tore. Circa dieci

anni or sono ha avuto un periodo


quel periodo, dice di non aver

15 giorni di
sofferto,

vere coliche saturnine del tipo ben noto.


All' infuori di

mai nulla
ecc.

coliche,
figli-

n dolori nevralgici, n disturbi nervosi,


altri

Ha

moglie,

ma

non

Vari

operai addetti ai

lavori

ressanti del precedente, perch solo da qualche


l'Oliva invece conta certo
fiorente.

pi di

piombatura sono meno inteanno in mezzo al piombo; un ventennio; egli ha aspetto sano e
di

Considerazioni importanti potrebbero suggerire


cloridrico e quelli dell'acido solforico;
i

lavoratori dell'acido

quali esposti di continuo ad esa-

lazioni di cloro o di anidride solforosa o solforica, se

da un canto sono

soggetti alle inalazioni continue dell'albero

respiratorio,

hanno per

il


vantaggio di tenersi
in ci.iiili/i.iji

031
il!

.'d

.-m.-p^

..n/i

Mi

..i

rispetto all'albero slesso

assai notevole

il

l'alio

sentava, anni sono, noie

di

che, [n- qualcunu di ijiie:!! ij|jcrai, clie preforma polmonare tubercolare, parve riuscisse

giovevolissimo

il

passare alla

lavorazione solforica;

poich>

questa

lo

guari perfetlamonte.

Donde sorgerebbe spontanea

l'idea di adibire, in certi casi, a lav-.si

ruzioni opportune antisettiche (e lo

fa realmente

per

il

creosoto,

la

trementina, terpina e balsamici in genere) gli ammalati o


cosi

delx)li di petto,

come

logico sarebbe adibire alle lavorazioni mercuriali chi sia stalo

infettato di sifilide.

Devo per aggiungere

clie

nessuno degli operai da

me

ricordati confessa la sifilide

Un caso

particolarmente,

per me,

istruttivo,
in

si

riferisce all'acid

un locale solterran' delio stabilimento Erba in Milano, ebbe a spezzarsi un grande recipiente contenente acido cianidrico, mentre il direttore di quel reparto, certo
prussico. Ksso risale al gennaio 190-4; quando,

Rossi, di anni
ribile

'2d,

stava praticandone, paro, l'apertura.


si

vapori del ter-

sparsero immediatamente e largamente; [irimo ad esserne; investito ed a cadere privo di sensi fu il detto Rossi
veleno (che bolle a 20")
lui si sentirono male gli operai viciniori; svenne completamente una donna che era accorsa. l'er fortuna, l'opera di salvataggio fu immediata; strappare, a nari chiuse, i due caduti dalle esalazioni mortifere, allontjinare lutti gli altri che ancora potevano camminare, versare largamente recipienti di soluti saturi d'ammoniaca in tutto l'ambiente, fu opera di pochi istanti. pericolanti, io stes>" A(!Colli nella apposita Cami'ra di succumo ebbi a praticare, s|)ecie al Itossi, per vari minuti la respirazione artificiale, prima che si riavesse ad un respiro almeno superficiale; poi, si a lui come alla donna che era pure svenula. <|ualcho cordiale e qualche iniezione eccitante bastarono a ridurli fuori di pericolo; si medicarono

el insieme a

di

poi le ferite riportale cadendo. Fino

<jui

nulla di straordinario.
fu lo stato di

Ma

quello che particolarmente

mi

colpi, di

poi, si

questi due

pi esposti alla inalazione prussica;

(senza

ombra

di

quali, specie l'uomo, presentarono i simulazione, perchi' venne al lavoro prima ancora del
di

tempo assegnatogli

assoluto riposo) una persistente cefalea, localizzata

specie alla imca, la (juale cefalea dur addirittura un mese. Non vertigini, non inappeteiiza, non vonuto o disturbi digerenti, non insonnia
disturbi nervosi. Si notava, forse,

pupillare

ed

un
la

colorito

forse

ima breve disuguaglianza nell'ampiezz.i un po' pi pallido rispetto al normale;


<>

niente altro.

Orbene,

domanda

ch'io mi faccio,

la

seguente: se l'acido prus-


sico di azione bulbare,

632

come la maggioranza dei farmacologi ammette, non devesi per tener conto anche di una sua azione deleteria sul sangue? E, nel caso concreto, in che cosa consiste questa azione deleteria? Siamo noi in grado di influenzare direttamente, in senso antagonistico, questa azione micidiale sul sangue, prima che sia intervenuta la paralisi bulbare e dato quindi il caso che si arrivi ancora in tem])0 mentre si iniziato un avvelenamento cianidrico?

La

questione,

come

si

vede, interessante
brevit

si

presterebbe a molpago, per ora,

tissime considerazioni; che io qui, per

tralascio;

d'aver su

di

essa richiamata l'attenzione.

poich, dai casi esposti, necessario trarre qualche conclusione,

solo a queste
1."

mi

limito:
sali di
tutti

La

lavorazione dei

mercurio,
gli

di

rosivi

non sempre, o non per


?

organismi, deleteria.

piombo, degli acidi corPer

quali ragioni
2.

L'acido prussico, quando non uccide, lascia postumi, per qualche


ematica.

tempo,

di intossicazione
si

Per qual meccanismo?

Come
da
noi,

tato qualche

ho solo pornuovo quesito, in aggiunta a quei molti che gi chiedono anche pi urgentemente, una soluzione.

vede, pi che portare qui delle affermazioni^

Ha
zioni:

quindi la parola

il

dott.

C.

Rubino (Genova) per

le

comunica-

L'arteriosclerosi di origine professionale.

=
predispo-

Un nuovo metodo
per misurare
la

pressione del sangue.

del

Trattando dell'arteriosclerosi io voglio soltanto richiamare l'attenzione Congresso sopra uno dei momenti causali pi importanti di questa malattia, cio il disordine della pressione sanguigna, in eccesso o in difetto, per cagione del lavoro Come fattori dell'arteriosclerosi sono stati riconosciuti i veleni di origine esogene, sia chimici (alcool, tabacco, piombo, ecc.) sia batterici
malaria,
ecc.),

^(siflide,

turbe discrasiche (gotta, diabete,

ecc.), la

sizione individuale.

Ma l'alcool, come dice l'Huchard, non merita grande importanza: Lanceraux ha dimostrato che esso produce la steatosi delle arterie, non favorisce l'arteriosclerosi; e le esperienze positive di Dujardin-Baumetz
sui porci

sono state
il

contraddette

da quelle

di Jores

Finkelburg sui

cani.

Per

tabacco quello che

di pi positivo stato

trovato nei tenta


tivi
(li

6Xi

sua
drt
.4/..
...

arl<'ri<)Scli*ro:*i

speri mt^rilal! ^ la

,..

iCfistriUn

.,

lensiva.
|irov<

|er

il

piotnbo

ci

che pure
sono

fatti

pi evidenti

se

ci

sono
,;'

po^^itive di

iirteriosclerosi speriineiitale sui gatti


altres (|Uf'lle
"'

(Leo/) e nei f":


;*

(Meyer, Anilina, Hoveri)


di Jores.

negative anche nei e

La

sifilide,
i

scrive l'Huchard,

una causa rara

di arterio'

sclerosi; essa attacca


i

grossi vasi, prodiicf aortiti, aneurismi, non

piccoli vasi, la di cui altera/ione costituisce rarteriosclerosi .

Qu

cause sclerogene pi comunemente accettate si sono, pertanto, insuflioit-nli e da alcuni sono ritenute solamente quali cause occasionali impiaiit.ile s<ipr;i una determinata jindisp' -^i/l'irie indivile

altre

dimostrate
duale.

Pi
dini

vnlt'Uli,

invece, seiiilraiio

[aiiiHH-li

Ira

ai u imscn'i"-*!

e i--.or-

(l>lla

pressione sanguigna. L'IIucliard, specialmente, riconosce essere

l'ipertensione vasale un elemento patogenctico importantissimi della arteriosclerosi. Mgli,

che

cita la gotta e l'alimentazione f'arnea c<jme

grandi cause

di arteriosclerosi,

strittice dell'acido

urico.
la

la

le due d molta importanza all'azione vasoci'sua la osservazione di A. Hohin: Se li

funzione fa l'organo,
l'organo
.

malattia della funzi<ne fa spesso la malattia del


fa

se oggi

non possiamo invocare, come


essere

l'Huchard, l'azione
specie di

vast)costrittice dell'adrenalina, nella

produzione della arteriosclerosi spedovuti questa

rimentale, poich
arteriosclerosi

si

sarebbe dimostrato
chimici pi che
i

fatti

fatti

meccanici,

anche certo
si

che non sono pnchi

casi di

arteriosclerosi nei

quali non

saprebbe
ed elevala

trovare altro elemento causale che una pi o


Ipertensione arteriosa e angiospasmo.

meno duratura

N dobbiamo dimenticare che accanto a queste forme


sclerosi

di

aiM'Mio-

da ipertensione cronica
t'

ci

In Italia

stato specialmente

il

da una artero-ipotensione. Ferranini che ha studiato questi fatti.


.sono quelle

lo

slesso

Huchard

<

ammette

l'esistenza

di

infermi artero-sclerotici,
speciali,

nei quali la vaso dilatazione pu costituire, in (|Uei casi

l'ano-

malia funzionale precorritrice della lesione istologica . Se non che, jter l'ipotensione come pei' l'ipertension.-.
he questi disordini della

-i

- .omues^..

pressione sanguigna causanti

l'arteriosclerosi
Il

siano dipendenti dall'azione di alcune sostanze bio-cliimiche circolanti.

Ferranini nel 1903 present

come elemento patogenetico prevalente

della

ipotonia vasale la insufficienza funzionale del tessuto cromaffine per ano-

malia delle capsule surrenali, e il Vaquez qualche anno dopo per spiegare l'angiospasmo costituzionale ammise una iperfunzionalit nella
secrezione interna delle capsule surrenali. E altri ha attribuito la ipertensione a lesioni della tiroide, la quale non neutralizzerebbe le sosliuiz'
ipertensive versate nel circolo .sanguigno.
Io per
ipoleiisivi

non intendo parlare

di quella

categoria

di

ipertensivi e di

nei (juali l'angiospasmo e

l'angioi ipotonia

siano

mantenuti da
difetto

una speciale anomalia organica (dipendente o no da eccesso o da


di

634

questo o

stati

di quell'altro elemento dell'organismo); ma di quegli stessi anormali del tono vasale che sono in rapporto solamente coll'atti-

vit dell'organismo nell'esercizio professionale.

dei veleni della fatica?

L'angiospasmo e l'angioipotonia dipendono in questi casi dall'azione E il lavoro produce esso le suddette alterazioni
I

nelle glandole surrenali e nella tiroide?

fenomeni della
altri,

fatica

(studiati

da
e

Max

Vervsorn, dal

Pflger,

e,

per non citare


pletati

dai nostri

Mosso

Maggiora) quando saranno comil

Ma

dirimeranno anche tale quistione. non possiamo non avvertire sin da ora che

lavoro

manuale
del-

pu, per s stesso,


l'operaio, pesi

aumentando
e

le

resistenze periferiche (posizione


e,

da sostenere

da trasportare, ecc.)

per mezzo della innerveleni prodotti


dal

vazione,

aumentando

l'energia cardiaca, determinare quello stato di iper-

tensione che col tempo associato


brale

o no all'azione

di

lavoro produrr la alterazione della parete arteriosa. Cosi

ubi stimiUus,

ibi a/'/lu-jevs

l'attivit cere-

pu portare nei lavoratori quello


il

stato di ipertensione cronica delle


stato arteriosclerotico.

arterie cerebrali che

preludio dello
l'operaio

questo proposito debbo

ricordare che

moderno va soggetto spesso, assai spesso a quella forma di surmenage, che noi col nome di nevrastenia credevamo essere solamente la triste compagna degli uomini di studio o di affari. Da una parte la fabbrica, che richiede una attenzione intensa e continua, e dove la mente deve seguire il turbinoso incessante movimento di congegni complicatissimi, e dall'altra
le

condizioni cosi

difficili

dell'esistenza,

cagionano all'operaio

di 'oggi

uno strapazzo mentale, che viene facilitato dalla influenza che l'autointossicazione per la fatica muscolare esercita sulla attivit cerebrorichiamo l'atCongresso freniatrico (ottobre 1904). Ma mi pare anche che per molti di questi casi si debba accettare il pensiero del prof. Devoto, che, cio si debbano restituire alle fasi iniziali della arteriosclerosi certi sintomi vaghi pi o meno transitori che oggi si esprispinale. Sulla nevrastenia e sulle nevrosi professionali io

tenzione dell'ultimo

mono

col

nome

di

nevrastenia

cerebrale,

nevrastenia

spinale,

poliurie

nervose, neurosi gastriche, astenie, ecc.


Io nell'applicare sopra un gran numero di lavoratori il mio metodo misurare la pressione del sangue, ho potuto vedere una quantit non indifferente di persone nelle quali si potevano escludere fattori ereditari
di

e le altre pi
di

comuni cause sclerogene


i

e che,

anche giovani, mostravano


'^

essere arteriosclerotici.

Quanti sono
esatta statistica

morti, quanti

gli

non stata

fatta, e

Una ammalati per arteriosclerosi oggi non possibile farla, perch

questa malattia

si confondo con parecchie altre entit morbose, e perch moltissimi casi passano inosservati sino a qualche accidente fatale. Ma

un parziale

criterio lo

possiamo desumere dalla

cifra dei morti per

emor-

ragia cerebrale. In Italia su ogni milione

di abitanti

muoiono

circa mille

per apoplessia cerebrale.


rio8clersi soltanto
i

nel

1*.X)2

a questo accidenle finale dell'arti

contadini deUeru circa settemila viiimi>

A cumhattere
il

j)rur.

Devoto

dunf|ue questo niorlio che


si

come

^^lusiauMiiie

<

va afferniaiul come

vera e propria nuilaitia siv

bisogna adoperare misure proti lattiche che, riguardo alla parte etiologica

che spetta all'esen'izio professionale, nel senso in cui io ho inteso discorrere, vanno diletto non solo a migliorare le condizioni igieniche' del lavoro, ma anche ad assistere sanitariamente l'operai dal giorno che
o si reca al lavoro dei campi, prime manifestazioni della malattia, e in conseguenza provvedere a seconda della forma dell'arteriosclerosi e dei mezzi igienici progressi della civilt industriale e doll.-i <;cienza mee terapeutici che
lasciata la scuola entra nelle fabbriche

per sorprendere

le

dica sn^^geriscono.

Per
di

tanti

mi pare che a sorprendere


prof.

l'inizio del

male, tra
in

mez/i

indaj^ini,

suggeriti dal

Devoto per l'arteriosclerosi

genere

(esame della funzione renale, specie quello dell'albuminuria alimentare. studio del contegno del polso; valutazion' della impressionabilit dei va~i
sotto l'inHuenza dei vari agenti: alcool, tabacco, ecc.;
sit del

esame

della visco-

sangue; esame del cuore) quello che pu dare, nei casi cui ho accennato, risultali probativi il controllo periodico della pressione endoarteriosa.

Lo
di

studio della tensione del


la

sangue non
cui
si

offre soltanto

un

interessa-

attualit per
(sia

parte che alle sue

alterazioni viene

assegnata
dal

nella
sia

patologia

V ipertensione, di

tanto occupato
in

l'Huchard.

Vijjote/inione studiata

ma

da Litten, da linlam, e anche come argomento di pura fisiologia. diversi metodi che 10 non ricorder tutti
i

Italia

Ferranini.

sin dal

1855

col Vierordt
le critiche

sono

stati

provati per lo studio della pressione del sangue, e


di

che a ciascuno

che nessuno ci offre dati precisi, e che, tino a quando non sar |>ossilile fare la sua misurazione diretta, come si fa negli animali, applicando il manometro nel tubo vasaio, noi non riusciremo ail allix che ad avere dati
essi

sono state

fatte.

N'oglio soltanto rilevare

''

seiiiplicemenlo approssimativi.

Angelo Mosso nel suo libn La Fatica, volendo portare un esem|io della importanza che ha la circolazione sanguigna sullo funzioni dei nervi ricorda che comprimendo leggermente colla pimia bd dito indice nell'angolo esterno dello palpebre, dopo 8-10 secondi si vedr che la vista si oscura e che gli oggetti scompaiono. 1,'ant'niia - aggiunge 11

prof.

prodnUu dulia

co/npreision''

>/'/!'

oerhi') fu ffi"

su tfi'-i-nt" jPr

ihtjf'lir''

l-t

funzione della retina.

Mi venne cosi misurare dal grado

ima m
di

|'lo\jilr >< la

pi

.>-<i<>iii-

M<

-.m^'iv

-i

I"-.

,,

compressione che bisogna eseiritare jkt ottenere


l'anemia della

636

col

retina, avvertita dal

soggetto stesso osservato

venir

meno

della funzione visiva,

la

Per tanto cominciai a servirmi dell'apparecchio Verdin per misurare la pressione arteriosa. Applicando punta di questo semplice apparecchio sull'unghia del dito indice, tenuto
pi facilmente sulla ar. radiale

inerte

pressione,

come elemento di mediazione, ed esercitando gradatamente la comcome si misura sulla radiale, misuravo sino a quel grado in

cm.

di

Hg

in peso

bisogna

spingere la

compressione per ottenere nel

soggetto la cecit assoluta.

Ho
calotta

provato, poi, con lo

comprimente.

della pressione del

sfigmomanometro del Basch modificando la mi hanuo persuaso che la misurazione sangue con questo metodo d risultati attendibili quanto

risultati

quelli degli altri escogitati finora.

Ho

voluto controllare, al proposito,

risultati

che

si

ottengono negli
del Basch,
del

stessi soggetti coi

metodi

pi noti e

pi in uso: quelli

Verdin, del Riva-Rocci.

A
si

proposito delle cifre alte che in confronto con gli altri apparecchi

ottengono

osservatori

con lo sfigmomanometro del Riva-Rocci e che tanti hanno giustamente rimproverato si attribuita la causa

alla forza viva dell'onda pulsatile e alla resistenza dei muscoli del braccio.
Io nelle

mie ricerche

di controllo

non mi son servito


di

dello

sfigmo-

manometro
semplice

originale del Riva-Rocci,

ma

quello del Salili, che ne uno

modificazione.

praticate a bella posta

che

E mi

son

potuto convincere

per

esperienze

l'altezza esagerata cui si arriva

con

l'istru-

mento

del Riva-Rocci dipende, oltre che dalle cause


cio,

su

riferite,

anche

da questo, che,

coU'apparecchio in parola

si

viene a esercitare una


salasso l'in-

pressione sui vasi venosi del braccio prima che sui vasi arteriosi, e che
quella agisce su questa. In individui cui ho controllato col

fluenza di questa

susseguente pressione arteriosa ho veduto questa differenza ammontare a 10-20 mra. Hg. In altro lavoro esporr dettagliatamente le mie esperienze su questo arsulla

precedente pressione venosa

gomento.
Intanto voglio rilevare che col mio metodo si viene ad eliminare una causa importantissima degli errori che si addebitano agli altri metodi; l'errore, cio che deriva dalla troppo fallace sensazione tattile di cui ci
si

serve nei metodi del Basch, del Verdin, del

Riva-Rocci per segnare

cui essenzialmente si Grtner quando sostitu col suo apparecchio il criterio della sensazione visiva, da parte dell'osservatore, a quello della sensazione tattile; errore che gli stessi autori degli sfigmomanometri
arteriosa,

la

scomparsa
di

della

pulsazione
il

errore

propose

riparare

suddetti

si

preoccuparono

di

togliere

servendosi, anzich del

dito

pai-


panlo,
lolla
<li

<)37

la

uno sfigmografo

per notare

cessa/ione e

la

riapparizione

pulsazione arteriosa nella [iratica sfigmomanonu'irica.

La compressione esercitata nella parte esterna ilei hulho, d luogo due ordini di fatti: da una parte essa viene a determinare una contropressione da parte della parete interna della cavit orbitaria, per m<'Hlo <lie produce una com|tressione sulle arterie ciliari dell'occhio; dall'altra parte il lirjuido che riempie la cavit del bulbo e che sta sotto una data pressione, normalmente costante, A per legge idrostatica uguale su tutti punti della cavit oculare, sulla cornea come sulla retina, (pressione dipendente da quella dei vasi retinici e dell'uvea), viene a comprimere vasi della retina (che terminano nello strato granulare e alimentante 1> strato dei bastoncelli e dei coni, che percepiscono In luco) oda ci la
1

interruzione della funzione visiva.

L'altezza della pression' nelle arterie doU'occliio, pii->si.ine uoil ai


ria oftalmica e delle

i--

sue branche dominanti, stata determinata dagli

oculisti

mettendo in comunicazione la cavit dell'occhio con un liquido a una datii pressione, e osservando a quale altezza di pressione la correnl*sanguigna cessa e riappare.
V. Schuitn ha fatto interessanti esperienze sui conigli innestando una cannula nella cavit del bulbo, in comunicazione da una parte con nn recipiente pieno di soluzione di cloruro di sodio e dall'altra con un manometro. Egli n<t ehe la pressione nell'arteria oftalmica era quasi altrettanto alta quanto la pressione misurati! contemporaneamente nella carotide, e pi bassa solamente di 2-15 mm. Ilg. Come si sa la pressione lei sangue nella carotide dei Conigli ascende a 90-110 mni. Hg. Che nella compressione che noi esercitiamo sul bulbo esterno dell'occhio sia principalmente l'anemia della retina a pnjdursi, lo rileviamo inehe dal fatto che lo stesso fenomeno si verifica sia che comprimiamo bulbo oculare dal basso in alto, sia che lo comprimiamo dall'alto in basso. E sappiamo inoltre che la retina ha il suo speciale sistema di vasi sanguigni, che quasi completamente separato dal limitrofo sistema
1

di

vasi ciliari. (Fuchs).

La

pressione dell'arteria oftalmica (e sue branche)

ramo imporcosi

tantissimo della carotide interna, che ha


vicina al centro canliaco
sione media, che

cosi poche diramazioni e

ci

d valori pi

approssimativi della
ci

pres-

non

la

arteria

tem|)orale e omerale,

pu dare
L'niversila

criteri interessanti sulla circolazione cerebrale.


Il

di

prof Basso, direttore


stesso

della Clinica

oculistica della K.

cui rendo pubblicamente grazie per l'aiuto datomi

ha

potuto sopra
retina e
l<

me

osservare

col l'oftalmoscopio la

ischemia della

stabihrsi della circolazione

a seconda della compressione

o non

che

io

esercitavo su (|ualcuno dei miei occhi.


Ilo provato il mio metodo in circa 200 soggetti (controllandolo con misure prese negli stessi soggetti con gli altri apparecchi) come ho


detto innanzi, e la pressione del

638

cosi

sangue

misurata oscilla fra 80 e

112

mm.
Le

Hg.
col

cifre,

normali

quelle del

come si vede, sono al disotto di quelle ottenute negli uomini metodo Riva-Rocci (125-135 mm. Hg.) e un po' anche di Basch (99-120 mm. Hg. sulla temporale, e 110-160 mm. Hg.
di

sulla radiale).

Delle cause che danno luogo all'altezza

cifre col
i-isultati

met. Riva-Rocci
esagerati, in

abbiamo parlato;
nere, che
critica
fatto.
si

sull'altezza
col
il

di

cifre,

sui

ge-

ottengono

sperimentale che

metodo Basch, basta leggere, fra le altre, la prof. A. Mosso e il prof. Colombo ne hanno

Prof. Pieraccini: Crede che

si

debba ammettere una molteplicit

di

cause alla arteriosclerosi diffusa, fra cui la ipertensione e la ipotensione. Fra le cause patogene dell'arterio-sclerosi si debbono ricordare le intossicazioni endogene ed esogene all'organismo, ed i traumi locali. Questa ultima anzi la ragione che spiega il fatto, osservato dal Pieraccini, che

che lavora di pi, secondo che l'operaio destro o mancino, diviene negli uomini avanzati in et, pi spiccatamente sclerotica dell'omonima del lato stesso. Sono i piccoli traumi per movimento della radiale dell'arto

l'articolazione

radio-carpica,

piccoli

ripetuti

stiramenti

dell'arteria e

tessuti vicini, quelli

che spiegano questa ateromasia circoscritta.

Doti. Rubino: Risponde al prof. Pieraccini che egli


l'arteriosclerosi sia

non ha

detto che

sanche anzi molte volte questi disturbi di pressione sono determinate da altre cause come gi accennato nella comunicazione fatta, e fra le quali cause debbono essere tenute in consiguigna, sia in

solamente eccesso che in

l'effetto

di disordini

della pressione

difetto:

derazione l'intossicazione da
pre-sclort itici

fatica.
di

L'oratore ha voluto ricordare quei casi

arteriosclerosi o di stati

che non trovano,

allo stato attuale delle

nostre cognizioni,

che l'ipertensione arteriosa dipendente resistenze periferiche in rapdalle aumentate dalla ipercinesi cardiaca e porto collo sforzo e col lavoro compiuto dall'individuo. I casi di arteriodimoinvocati dal prof. Pieraccini sclerosi di vasi periferici isolati
altro fattore patogenetico palese

strerebbero

proprio che essi sono


locali

in

rapporto

intossicazione e

sarebbe generale

che in tal caso l' intossicazione da strapazzo ma con la ipertensione del vaso sclerosato dipenper misu-

non con

isolati

fatti

di

dente dalla iperfunzionalit della parte.


Circa l'osservazione fatta sul metodo trovato dall'oratore
cere al

rare la pressione del sangue, se l'ipoestesia dell'uomo stanco possa nuo-

metodo, l'oratore risponde

di

no,

perch non

si

richiede

che
con-

r individuo esaminato veda pi o

meno

distintamente,

ma

se sotto la pres-

sione determinata sul bulbo, vede appena o

non vede

affatto.

r,w^
ti-i.lli

-^iMniuf

l'jiili

cogli

altri

ap|tarecclii

t>lgono

ogni

dubbio

al

ri-

guardo.
IhjtL
Gifflioli:
\(;l

campo

della

|iatolo<;ia

del

lavoro la

quesli^^irie

della |recoc'

arteriosclerosi assai

complessa,
la
sh.il/i

e molto

prohabilmente

uno
ecc.;

dej^'li

elementi causati pu essere anche


f^li

eccessiva fatica (arterio-

sclerosi da iiiInssicHziorie da fatica),

della

pressione arteriosa

non

r.rvdc jier di poter

tcriosclerosi locale

da sforzo

concordare con Pieraccini riguardo all'armuscolare localizzato, perch/^ in tal caso


e. .utroll.iliili

Itisopnerebbe invocare altri clementi non


Si

non dimostrabili.

Ic\a la seduta alle

..r'

IS. 15.

SEDUTA QUARTA.
Mercoled Vi Citrino
PRrMDENTi:: Prof. A.
Presidente
- ore 9.

MKXOZZI
parola
al

Secrltauio: Dult. L. CAFto/ZI.

Il

la

prof.

Fabio

Vitali

di

toma

Venezia

sul

Sulle alterazioni

dello scheletro

e dell'apparec-

chio circolatorio dei gondolieri e barcajoli.


Si pu dire che il Veneziano nasce brandendo Menia pi caro e caratteristico della sua attivit;
il

egli

remo come emha dell'acqua


1'

della la^nina, dei canali, dei


citt,

rii,

dei bacini della

sua splendida ed unica


i

la

pi

ampia conoscenza

e confidenza.

Dell'elemento pi instabile e capriccioso egli sa misteri, le sedule malizie, sa trattarlo come nessuno potrebbe e saprebbe accarezzarlo nei meriggi caldi e tranquilli, nei tramonti dai mille colori nelle noti, lunari, combatterlo e domarlo nelle ventose giornale di marzo,' nelle burrasche invernali, compatirlo ed assecondarlo negli opprimenti perio<li
ziini,

di scirocco.

fin

dai pi teneri anni,


il

il

bambino
si

impara a guidare

piccolo sandolo e

schifi variopinii e poco pi grandi di a nostri bimbi . che |)aiv debbano essere

alla rapida scuola del padre avventura sulla laguna < rjuelli che noi diamo per giminghiottiti dall'onda pi
la
i

tran-

quilla
la

falli

adulti

sanno maestrevolmente guidare


i

gondola,

spingere

pesante peata, far volare sull'onda burchielli e sandolini e trionfare vago e salubre esercizio del remo su tutti campioni mondiali. Il Imrcajulo che sotto questo nome generico si raggruppano tulli gh operai del remo, dal gondoliere pubblico a quello della casa signorile, dal burchiajo che conduce l..-Lr.Me barche da trasporto al peatajo che sping. enormi imbarcazi..m purtanti
nel

tonnellate e tonnellate di merci,


'

ritto sui rettangolari zatteroni porla legnami alla laguna al f/anser che, antico gondoliere o barca si adatta negli ultimi anni di vita a trarre a riva le gondole col k_
41

dal zatta.o che lungo

il

corso dei fiumi,


bastone uncinato, teristico di Venezia.
"

642

il

il

tipo pi

comune ma ad un tempo

pi carat-

Non

si

pu pensare

alla citt lagunare,

senza che nel quadro ima-

ginoso primeggi la flessuosa figura del gondoliere ritto a poppa della fantastica e nera gondola o quella vigorosa di un battellante che spinge

a forza
o

del

remo appoggiato
che
la sola vela

al petto la

barca carica

di legna, di

pesce

di verdure,

non potrebbe

far correre cosi veloce, dalle

isole vicine alla citt

madre.
le

Ma come
sono diverse

sono diverse
le

figure di questi operai del

remo

altrettanto

che essi danno a chi li osservi al lavoro e in momenti diversi. Certo non lo stesso sentimento estetico e piacevole che suscita il gondoliere tutto vestito di bianco colla fascia cerulea alla cintura e il cappello alla canottiera dai nastri svolazzanti e quello che
impressioni
noi proviamo al vederlo nella rigida stagione,
sotto
le

pioggie e

le in-

temperie pi

fiere,

avvolto in pesanti impermeabili, incappucciato e infa-

guidare anime beate a traverso il Lete, fosse Caron dimonio conducente anime dannate a traverso l'Acheronte. Certo che se un piacevole sentimento quello di vedere i gondolieri delle
gottato come, anzich

un

Gi'ande, invece

case aristocratiche e ricche un senso


di petto, di tutti

condurre

le

di piet quello

del peataio che lentamente fa


i

avanzare

la

gondole lungo il Canal che stringe il cuore alla vista enorme peata a forza di braccia,
belle

muscoli del suo corpo.

Ai barcajoli in genere
vidiare
fatto di

ci pare subito al primo aspetto di dovere inuna cosa: la vita libera, all'aria aperta: ma poi tosto ci viene muoverci questa domanda: Ma realmente questa una profes-

sione salutare? Accaldati, sudati,

stanchi

oi^a

battuti dal solleone,


le

sferzati dalla pioggia o intirizziti dalla neve,

devono sopportare

ora brusche

vicende atmosferiche che


<Ji

il

rapido insorgere de! vento induce nel clima

Venezia.
e la mortalit dei gondolieri e barcaioli in

Per risolvere questo quesito ho voluto anzitutto indagare la morbiun periodo di molti anni, sapendo d'altronde che lo studio delle alterazioni del sistema circolatorio deve naturalmente essere preceduto dall'esame di tutte le cause che a detta alterazione possono condurre. E per ci gi nel campo dell'alimentazione e dall'uso delle bevande veniva resa necessaria l'indagine sul genere dei cibi preferiti dai gondolieri e dai barcaioli. E qui noi dobbiamo fare tosto una ditferenza fra i gondolieri e barcaioli in genere, in quanto che esistono condizioni economiche il pi spesso notevolmente diverse, arrivando i gondolieri a percepire un guadagno assai pi lauto di quello che pu esser percepito dalla comune dei barcaioli quali sono invece sottoposti ad un lavoro pi gravoso in quanto che ad essi non incombo solo il maneggio del remo e il governo della barca, ma essi sono pure costretti dopo la fatica muscolare per la quale hanno condotto il loro navigante, all'esercizio delle opere manuali di facchini. Il guadagno dei
lit
i i

^'oiidolieri
i

di

tra;ihetio (pubblici)
ali

facendo

la

media
i

n.i

11M-.1

.u-jh

.-.

cattivi,

varia dalle Lire 4

5 al giorno:
jjjiorno,

gondolieri di casa privata


vitto
;

guadaj^'nano da L. 2 a L. 3 al

oltre
di

il

lo

inancie.
'JO
ai

L'orario di lavoro per un gondoliere

traghetto 6 dalle 8 alle


il

(turno di giorno) e dalle 20 alle 8 (turno di notte);

lavoro effettivo

aggira

al

pi spesso dallo 8 alle


*

9 oro

al

di.

Il

peso medio della //oncol felze di

dola senza
Il

genere pesce e pojtinta, ma questi ultimi si alimentano non di rado anche di carne, di minestre asciutte pi o mono succoleute: il che non avviene sempre per quali si sono potuti osservare anche alcuni casi gli altri Ijarcaioli, fra
cibo
dei barcaioli e gondolieri
in
i

fehe comune

ft

di

circa

Kg. 300; coperta

Kg.

3'JO.

di

intossicazione pellagrosa.
Gli uni e gli altri poi

abusano notevolmente

di alcoolici e
si

anche qui

la differenza
di alcoolici
tati,
e,

a carico dei barcaioli


di

meno

abbienti

manifesta nell'uso

pi scadenti
i

prodotti distillati pi che di prodotti

fra

vini, di

vini meridionali

abituale l'uso dell'acquavite al

fermennotevolmente gessati. E' presso che mattino a digiuno. Ed perch* cosi dif-

fusa e cosi intensa

(*

l'alcoolizzazione nei gondolieri e nei barcaioli, che

noi riscontriamo frequentissimamente nei loro cadaveri l'esistenza della


leploinenin'iite cronica propria dei bevitori,

mentre invece noi


malattie epatiche
il

d'altra parte

scarsamente

rappresentate
le

le

troviamo che sono


Viola nelle

pi in rapporto coUalcoolismo, cio

forme cirrotiche. Gi

sue osservazioni sulla cirrosi

di

origine alcoolica a

Padova
i

e a Venezia,

notava che nello spoglio delle storie cliniche concernenti malati delle due divisioni mediche maschili dell'c^spedale di Venezia dal 90 al 96, egli non aveva risc<intrato fra gondolieri un solo caso di cirrosi. La
i

stessa indagine volli io faro sui maiali della divisiono medica da


retta per tutto
il

me

di-

periodo che corre dal 1890

al
di

1905.

In

questi

sedici

anni

io

ho potuto trovare che su un numero

lir>7 maiali,

le cirrosi

epatiche nei gondolieri e barcaioli erano rappresentate da N. 11 casi. Ed tanto pi da notarsi questo fatto in quanto che il numero delle cirrosi
alcooliche a Venezia secondo
periore a quello che
si
i

dati desunti

dal

Viola certamente su-

delle frenosi alcooliche,

sore Obici. Egli forse,

e superiore il numera" secondo l'osservazione fatta dal compianto profesriguardo ai gondolieri, da supporre che la vita fatta

riscontra a Padova,

come

all'aria aperta, contribuisce

plela dell'alcool nell'organismo, s


nori.

potentemente alla combustione rapida e cmche danni che ne vengono sono mii

che l'ubbriachezza ha maggiore durata ed intensit, a parit di condizioni, se si contrae in luoghi chiusi di quello che io luoghi aperti; se l'individuo intossicato rimane in ambiente chiuso, l'ebbre/za gli durer uaggiormente di quello oh.' se oltI [nin iiM'nria libeiM t'w <\i,,\certtj
lire

facilmente

fumi del vino.


lo

>ra trascorrendo

storio cliniche ci

vion tallo di noUiro la notevole


in

scarsezza delle malattie dell'apparato digerente

confronto alle altre.

644

si che logico pensare che la vita attiva facihta le funzioni digestive in genere ed anche l'assorbimento dell'alcool dallo stomaco, si che minori danni ne subisce l'apparecchio digerente pel minore contatto, e ne consegue in tal modo che viene a mancare una delle cause della produzione della cirrosi che, come noi sappiamo, certamente in relazione anche colle alterazioni dello stomaco e dell'intestino (Budd, Hanot, Boin, Che pure scarsi siano i danni dell'alcoolismo sull'organismo Rovighi). in genere lo desumiamo pure dalla pochezza delle alterazioni renali anche croniche e mentre noi sappiamo relativamente frequente a Venezia

l'ulcero perforante del piede,

il

pi delle volte in relazione coU'alcoolismo^


si

cosi troviamo che questo


si

raramente

trova

nei gondolieri e barcaioli,

che in un quinquennio, nel riparto del collega Giordano se ne ebbero soltanto 3 casi. Ma se si considerano le alterazioni leptomeningitiche, i casi relativamente numerosi di emorragie cerebrali, di rammollimenti
trombotici;
lari,
si

pu concludere che forse a causa dell'azione


agenti
fisici

dei raggi so-

di altri

sul capo, l'alcoolismo

si

manifesta prevalente-

mente

sul contenuto endocranico, sia

vi si portano.

precisi sul
lieri

anche rispetto ai vasi arteriosi che Duolmi a questo proposito non avere potuto trovare dati numero delle frenosi alcooliche osservate nei nostri gondotempo.
delle

in questo lasso di
11

numero notevole
reumatiche
di-

malattie dell'apparato respiratorio e delle

affezioni

e nei gondolieri e nei barcaioli, ci porta

rare
tica

il

tenore

vita condotta

da

essi

che spesso

si

a considetrovano per la fa-

del vento

muscolare fatta, sudanti ed esposti alle correnti d'aria o all'insorgere che li raffredda o della pioggia che li bagna. Questa la prima e pi forte causa dei processi morbosi che colpiscono i nostri operai del remo i quali, in buona parte, hanno anche l'abitudine di passare le notti
nelle loro barche, sulla superficie delle acque.
Il

clima

di

Venezia, piuttosto dolce, presenta


di

le

seguenti condizioni

preferenza dall'Africa e rendono pregna l'atmoVenti che dominano oppure venti che provengono dal nord e sono d'acqua, vapor di sfera freddi. Havvi una notevole differenza nella temperatura dei canali so-

non penetra il sole e a causa dell'evaporazione molta umidit sale alla superfcie nelle ore vespertine. Tutte queste condizioni, sia per l'effetto del raffreddamento della superficie del corpo, sia per effetto stesso dell'aria fredda introdotta nell'apparato respiratorio,
leggiati e dei rivi in cui

agisce portando una notevole quantit

di bronchiti (12,5 rispetto alle altre

malattie) pleuriti (3,5) pneamoniti (6,2) che appunto sono quelle che col reumatismo articolare (8,1) costituiscono le malattie pi frequenti. Dalle tabelle noi possiamo dedurre che sono appunto le malattie

acute dei bronchi e

le

malattie acute dei polmoni quelle

che colpiscono

maggiormente i nostri lavoratori della laguna, che a queste succedono le forme di bronchite cronica con enfisema. L'enfisema si manifesta pure in loro anche indipendentemente dalle affezioni bronchiali e polmonari.

Gi5
1']

l'etTiillo

(l?l

liivuro

muscolare

in

come ugnano ben sa:


il

ma

nel

nostro

genere questa dilata/ione dei polmoni caso vi si -no condizioni


Ritto

spociali ileiMvanti dal f^onen* del lavoro.

su
,

:i

della barca,

rematore alla veneziana fende l'onda col remo ap|>oggiato sulla forcola e lo ricaccia all'indici ru vincendo la resistenza deiraci|ua e in tal
fare porla in alto
tal

ambo

le

braccia, allontanandole dal petto

si

che quando

movimento coincide con un


la

atto inspiratorio, pi

notevole 6 l'espanazioni dei

sione toracica e pi copiosa


e lo distende:
scoli

quantit d'aria che penetra nel polmone


in

ma

nel

tempo slesso entrano


in

gioco

le

mu-

addominali che tirando

basso

le

ultime costole, favoriscono l'am-

]:)liamento delle parli superiori del

torace.

N^

si

costanza che se maj^'giore


cJin|>iuta
la

la richiesta dello sforzo,

a ^oltide chiusa e quindi maj^'giore


vi

la

pu trascurare la cirspesso questa viene tensione endopolmonare

concorrono nello stesso tem|o le azioni del muscoli flessori del tronco che, se non come muscoli estensori, sono Conliniiamente in gioco f>erch<^ si alterna incessantemente un moviment" di modica flessione e di inodic<j raddrizzamento del tronco ad ogni gin dt remo. Nessun muscolo, .si pu dire, rimane inerte, nel maneggio del
i
I

quale viene aumentala se

alla veneziana. Perch<^, ritto sugli arti, il gondoliere che v poppa tiene la gamba destra alcun poco indietro della sinistra, m nendo fra loro una distanza di circa quaranta centimetri e ad ogni alto di Sftinla del remo rizzasi sulla punta del piede intervenendo spessi movimenti (li modica flessione di ambo gli arti, ai quali consegue pii il movimento di estensione dei medesimi. E cosi pure complessi e multipli Sono movinn'nti delle braccia, di sollevamento delle spalle in ispecie della sinistra, se il vogatore sta a poppa, della destra se a prora; di
i

remo

estensione dell'avambraccio sul braccio e di discreta estensione di questo


sulla spalla, di lieve rotazione

ed a questi movimenti si associa spesso capo sul collo, s che, ripelo, nessuna jiarte certo della nuiscolatura del corpo si sottrae all'aziime sinergica, equilibrata in tutte le sue |>arli. Un tale lavoro adunque porta con si" un notevole dispendio di forze e, come naturalmente si deve supporre, una notevole produzione di calore. La stessa fatica muscolare incombe al prociere il
:

un leggero

flettersi del

quale invece esplica mag^rior for/u (m1

In-.ici-io sini^li-o

e uni.ic nin btri/o

movimento
V.

col destro.

appunto per avere quulolic tlalu sullenliia iii quoslu lulioa volli muscolare del mio gondoliere. K questi giovane dell'eia di 28 anni, non alcoolisla, di costituzione scheletrica regolare, statura di 1,71 1 2, peso Kg. 73. L( sviluppo muscolare suo ^ ottinto, pannicolo adiposo normale, sanguiticazione pure normale: nulla presenta a carico degli organi respiratori all'infuori di un lieve grado di enfisema polmonare; il suo torace misura cm. 98 1|2 fra le uammelle. suo polso, dopo il riposo della notte, oscilla da 6i a <S pulsa/ioni: 11 nel pomeriggio verso le cinque, oscilla da (iS a 70 allo stato di riposo
l'are

alcurn- l'icercbe sul lavoro


perfetto
:

64d

esso regolare per ritmo, valido, di ampiezza media

l'arteria

presenta un leggerissimo grado di aumento di resistenza al tatto, tuttavia la pressione arteriosa misurata collo sfigmomanometro di Riva Rocci
allo stato di riposo arriva

nulla mostra di anormale


intensit normale.
Il

ad una media di 140 ed all'ascoltazione

mm.
i

toni

numero

dei respiri oscilla al

mercurio. Il cuore appaiono netti e di mattino, a riposo, da


di

16 a 18, la temperatura si aggira su una media que, allo stato pure di riposo ad una media di
in quantit

di 36,5, alla 36,7.


Il

sera alle cin-

secreto renale
si

normale

ed

in tutto

normale,
si

le

funzioni digerenti
nelle

com-

piono
stiche

perfettamente
di ereditario
:

bene.

Nulla
di

riscontra

sue note anamne-

appartiene a famiglia di gondolieri

ciato a 13 anni

ad occuparsi
di

questo mestiere:

e ha cominnessuna malattia pre-

gressa degna
si

di nota.

Dopo una vogata


nota in

lui soltanto
:

6-8

respiri

ma

media intensit e della durata di 10 - 15 minuti, un aumento di 4 - 6 pulsazioni al minuto, e di bastano pochi minuti di riposo perch sia il leggero

ansare come il battere pi frequente del cuore cessino. La temperatura dopo tale modico lavoro non subisce oscillazioni, n si nota alcuna variazione allo sfigmomanometro di Riva Rocci, n l'esame obbiettivo dell'apparato circolatorio centrale dimostra che vi sia ampliamento nell'aia
cardiaca.

Ma se la remata dura con intensit maggiore del comune per un tempo assai lungo, allora intervengono delle modificazioni pi rilevanti
e pi durature, le quali si

manifestano

pi

specialmente
il

sull'apparato
di

circolatorio e sull'apparato respiratorio.

Cos

polso

dopo mezz'ora

massimo di 104 battute: il respiro oscilla da 28-30 e la pressione media delle arterie pu crescere perfino di 10 a 15 mm. di mercurio. Esaminando l'apparato circolatorio centrale quando il lavoro stato molto intenso si riesce ad avvertire che il margine destro del cuore un po' pi sensibile all'esterno
intenso vogare arriva ad una media di 96 - 98, con un
di

quello che fosse antecedentemente n il polso ritorna alle condizioni normali se non dopo trascorsi 12-15 minuti; qualche volta anche dopo 20 minuti si hanno i sgni di una pi concitata azione cardiaca. Come
:

il Mosso aveva constatato il respiro ritorna pi presto alla frequenza normale di quello che vi ritorni il polso e di solito si osserva dopo 6-8 minuti il respirare gi divenuto tranquillo: solo talora questo accade dopo 10 - 12 minuti ed nelle giornate nelle quali domina lo scirocco. Misurando la temperatura del corpo dopo un lavoro intenso ho osservato, nel mio stesso gondoliere, che la media dell'accrescimento della temperatura di tre linee, solo qualche volta e con cielo afoso riscontrasi un accrescimento di 5 ed anche 6 linee. facile ed abbondante la traspirazione cutanea e questo non solo osservai nel mio gondoliere ma anche in tutti i gondolieri in genere, dopo fatiche di qualche entit. S che in conclusione, dallo osservazioni fatte nel mio caso, io posso de-

gi

duriV

clic

luliche

modiche

Irui

,iji|m Uilii

mutiiin

ii/ilu

luna

lUIl/IOIlt?

circolatoria o respiratoria n nella lermof^enesi e

n.'IIa

termoregolazione

(legno di nota e che fatiche intensi? modificano invec! la pressione


e dell'aumento della pressione e degli sforzi
tro circolatore

media
il

cencon lieve ampliamento dell'aia cardiaca: nelle faliclie intense viene modificata la termogenesi con un aumento di calore il quale per (* l'orse modico, perdio la dispersione del calore si compie nioltr>
si

muscolari

risente

lene all'aria

aperta e vibrata e mediante

il

copioso traspirare della cute.


la fatica

Ma

egli certo

che
vi
si

se

la

pressione

media aumenta gi per


quelli

nonostante che
periferica <|ualo

siano (attori
riscontra
nei

come
corpi

dell'ahhondante irrorazione

sudanti, la pressione
il

aumenter
tanto
pi

lauto

pili

se vi

si

aggiungono causo, come


il
l'

freddo, che impediscono la


dei

vaso-dilatazione e favoriscono

restringimento

vasi:

energico sar questo vaso-costrizione se

insorgere del freddo o del fnddo

umido avviene bruscamente.

questavaso-costrizione

che

aumenta

la

pres-^ione endo-arteriosa periferica devesi cortamente dare

un valore non
gondolieri

piccolo nella genesi dell'arteriosclerosi


'

che colpisce

nostri

barcaioli, accanto all'azione tossica dei derivati dalla fatica

>colare, per quella oscillazione continua della


noi

nerveo-mupressione stessa, che come

sappiamo

f^

un
le

fattore

trarsi e rilasciarsi sia


in

intenso dell'arteriosclerosi; per quel conpassivamente ed attivamente dei vasi che mettendo

continuo gioco

fibre

muscolari delle arterie, modifica altres col

moEd

dificarsi dello stato dei rasa rasoriiiu. la ntitrizione dell'arteria stessa.

probabilmente anche con meccanismo cosi complesso che agiscono le cosi dette cause reumatiche che tanto spesso influenzano gondolieri e barcaioli tanto da dar su 1157 malati un numero di 87 colpiti. In mezzo

i
i

a queste cos svariate e frequenti cause di perfrigerazione dell'organismo


tuttavia
ijov*',

degno

di

nota

il

fatto

che scarsi siano

casi di nefrite a fri-

percli^

se su 1157 malati
di iwfritiil

notammo
cronica

19 casi

di nefrite, questi
coli'

furono

nella

massima parto

in

relazione

arteriosclerosi
di

e collalcoolismo. Forse

sudore copioso favorisce l'eliminazione


il

molte

sostanze tossiche che non vengono cosi a ledere

rene; fors'anche qui,

come per la cirrosi, scarso perch come abbiamo detto le


'>

il

fattore

tossico d'origine gastro-enterica,

lieri

del tubo digerente nei gondosono assai scarse e |)revalenti nell'intestino in confronto allo stomac*. La conferma di luesto la troviamo pure nei dati desunti dalle labelle di mortalit dei gondolieri e barcaioli in questi tre ultimi anni in

alterazioni

Venezia.

Dal 1903

al

1905.
di

morirono 110 barcaioli e 71 gondolieri: ab-

biamo avuto 9 morti


(li

nefrite,

ma uno appena

dell'et di 17 anni,

un<>

36 e

gli altri di et varia dai GO agli 80. Tutta piesta serie di influenzo dannose, delle quali abbiamo

di

sopra

trattiito,

porta nei gondolieri e barcaioli


inni

una precocit
a
<Plitir.>

di sviIup{>o nell'al-

terazione arteriosa che noi


noi 'lUali
!1

gi troviamo manifesta nei soggetti giovani.


<i
i"!!!!!!?!''!!
llcill

|i:ntii'i'

il;l|

fTi

lIlfliMUOllie-


mente un
progressivo
pollo.
si

648

che va facendosi poco a poco che nella tarda et frequente trovare delle alterazioni molto manifeste tanto da avere spesso l'impressione di vere trachee di
lieve indurimento delle arterie

non abbiamo potuto trovare che di rado in mezzo che uno scarsissimo numero di aneurismatici; nella statistica pubblicata dal Luzzato non figurano n barcaioli n gondolieri; su 1157 malati, solo due casi di aneurisma in due barcaioli, nell'uno dei quali il processo ha tratto origine dal tronco brachiocefalico. Quest'uomo che aveva contratto la lue celtica faceva il mestiere del peataio, conduttore cio di una grossa chiatta carica il pi delle volte di materiale pesante che viene guidata nei luoghi ove profonda l'acqua a forza di remo, nei canali ove l'acqua poco profonda, puntando il remo sul fondo del rio e spingendolo non solo colla forza delle braccia ma col petto, a destra o a sinistra a seconda che il
tutto ci noi
di

Con

alla

serie

endo-aortiti ateromatose

conduttore

si trova sulla destra o sulla sinistra dell'imbarcazione. Tale lavoro pi proprio di tutti g'.i altri, come ben si comprende, ad arrecare traun)i ai visceri contenuti entro il torace ed a portare un aumento

di

pressione entro la cassa toracica.


della

Il

nostro malato ebbe a presentare

come primo segno


dita della

sua affezione

un rigonfiamento a clava,
lungo
il

delle

mano

destra, di proporzione notevole e dolori

plesso

brachiale: present in stadi ulteriori la chiusura del tronco


lico e delle carotide e del lato destro e

brachiocefadiffusa alil

l'arco dell'aorta

da raggiungere
la destra

il

quando l'ectasia si fu tumore aneurismatico

volume
di

della testa di
sinistra che,

come

un

feto, si

ebbe la cessazione del polso della carotide

valente collega Jona


risulta
di

per

si

trov alla necroscopia, praticata dal


obliterata.

buon
il

tratto

Ma

date tutte queste


aortiche,

condizioni di arterio-sclerosi

numero

delle ectasie sacciformi


dell' arterio-sclerosi

certamenta poco notevole.

proposito

degna

nota l'osservazione fatta in un gondoliere che entr nella mia divisione nel 1905: in esso si avevano segni corrispondenti alla claudicazione intermittente qualsiasi volta
forza
il

egli voleva adoperare con maggiore remo. Insorgeva allora un dolore discretamente intenso lungo il
le forze

lato interno del braccio e


s

venivano a cessargli come d'improvviso che era costretto ad abbandonare il remo tutto ad un tratto.
In

un

totale di 1157 infermi noi


si

troviamo che
individui,

le affezioni

del centro

circolatorio

sono verificate

in

67

cio nella

proporzione
la

del 6,1 per 100 di fronte alle altre malattie.

Ma

se

noi

indaghiamo

vera causa
et

di

queste alterazioni
scarsissimi

gior parte esse sono dovute ad

troviamo che nella magalterazioni del miocardio in soggetti di


cardiache,
i

avanzata: sono

vizi valvolari

a carico della mitrale,

pi frequenti le insufficenze delle valvole aortiche che,

come ognuno

sa,

colpiscono di preferenza

lavoratori manuali,
nelle quali

proporzione nelle donne


vizi

per converso

mentre sono pi
si

trovano in scarsa
frequenti
i

a carico della valvola

e dell'orificio arterio-ventricolare sinistro.

~
Basta
per
veilt'i'o

041

ffpL'li

(laro un'occliiulu alle tabelle di morlalitA

ti!tinii

trr

antii

che ss realmente in questo triennio si morti per malattie di cuore in pro[)orzione di 38 rasi j>j lieri e larcaii)li, il che corrispondr al 21),'.) " della mortalit la principale causa di decesso; pure su questi 38 individui, sorpassalo ^di 80 anni: 11 erano fra 70-80, 11 fra 60 e
-^ll
i

ti
i

avevano
70; G
fra

50 e GO; tre soltanto fra 40 e 50 e due fra 30 e 40. Il cho dimostra ad evidenza la natura del processo morboso che, come si detto,
i

^ in relazione piult<jslo colie alterazioni delle arterie e colla conseguente

degenerazione del cuore anzich con

processi di

anche nei
sendo detti che forme

vizi

valvolari

aortici figura in assai


il

endocardite la quale scarsa projiorzione, es\..Ii.'


f.,i......
,li

vizi di insufTcMi/M aot-ii'-.i

pin

d.'ll

|f..rr,laon

di Corrigaii.

Da
ultimi)

questi ultimi dati sc;iUuisoc aili-esi


i

una

nulizia

e!

che

gon-

dolieri ed

han^aioli nonostante la vita disagevole (specialmente di questi


il

giungono
d'l

pi spesso

tala dal Pieraccini della niorlalil in Iialia, a


sionisti <|Uidla

1800

ci

ad una et avanzata. Dalla statistica ciseconda de' vari pr<)fesilice che su 100 maschi dai 25 anni in su.
lo

avevano pi sumero dalle


soli

di

70 anni 41 pescatori e barcaioli;


70 e

stesso fatto

si

pu dediretta:
.jitindici

tabelle di mortalit
i

della divisione medie;!


i

da
ni

me
70;

su 140 morti 25 erano tra


fra
i

90

atiiii;

45 dai

CO

10 e

40.
.It-siniii'

Dalle tabelle di mortalit pui


nell'ultimo triennio
si

.kump

siai..

civii.'

di

\ .mipziji

deduce che su 181 morti fra gondolieri e barcaioli. 20 avevano passalo l'et di 80 anni, 48 erano dai 70 agli 80, 44 dai 60 ai 70; 13 soltanto dai 10 ai 40. VA un altro dato lo p<:)3siamo pure dedurre dall'et dei barcaioli e gondolieri accolti nel Ricovero di Mendicit dal 1900 a tutto il 1905. Nel 1900 furono ricoverati 17 fra gondolieri e
bari-aioli dei quali

raggiunto
e
tutti
.lai

l'et di

5 soli dai 70 ai 75, gli altri dai 75 agli 85; uno aveva 88 anni. Nel 1901 furono ricoverati 5 inabili al lavoro 75 agli 85. Nel 1902 ricoverati furono 3, uno di 76 anni,
i

82 e uno di 87. .Nel 1903 barcaioli e gondolieri ricoverati furono 10, uno al dissolto dei 70 anni, (pmltro dai 70 ai 75, gli altri tutti dai 75 agli 85. .Nel 1904 entrarono nel Ricovero G, tulli fra 70 e gli 80 anni: infine -nel 19()5, di sei entrati, uno solo aveva 73 anni, gli altri variavano dai 78 agli 85. In pieslo primo periodo del 1906, sei sono slati gli entrati e fra questi tre hanno sorpassalo gli MO aimi, gli altri Ire dai 70 agli 80. Oltre queste notizie che io devo alla cortesia del valente collega Fiorioli Della Lena, direttore del Ricovero di .Mendicit, dalle taln^lle grafiche si desume che tutti questi infermi avevano ateromasia spi entsenia polmonare, catarri bronchiali cronici e solo in alcuni qualche
di
i

uno

insufficenza delle valvole aortiche e qualche insuffcenza mitralica sempre in relazione coll'ateromasia intensa: tulli o presso che tulli si sono dati
nella loro vita all'uso

abbondante

dell'alcool.

650

Si conclude da questi dati che i barcaioli e i gondolieri possono giungere e giungono con frequenza ad una tarda et. E vero che si potrebbe credere che a questi mestieri si danno soltanto coloro- che hanno

sortito

da natura notevole vigoria


l'inizio di

di

membra,

ma

egli
si

necessario

os-

servare anzi tutto che

queste professioni

fa in et poco pi

che

infantile,

pi cominciando dai 10 ai 12 anni

nella quale

epoca

si

pu

soltanto approssimativamente

presumere
i

lo

sviluppo del futuro

uomo
della

ed inoltre in realt se
persona,

molti fra

gondolieri sono forti

ed aitanti

non superiore alla media. Ho istituito ricerche per vedere se era maggiore la proporzionalit dei morti fra i barcaioli ed i gondolieri, se maggiore il numero dei longevi in questi ultimi, che, come ho detto, minori hanno le fatiche, pi laute le avvene per parecchi
di taglia

retribuzioni, migliore l'alimentazione:

ma

l'ho potuto fare

soltanto sugli

ammalati che sono


anni,

entrati nella divisione


il

medica da

me

ora diretta, in 16

mancando
si

allo Stato Civile

numero

preciso dei gondolieri in ge-

nere: solo
di

tien nota dei gondolieri pubblici (che


il

arrivano al

numero

600) e

manca

numero

degli altri

barcaioli pei quali

non

neces-

saria

una patente. Su 1157 malati furono 801


Vo'>
il

gondolieri con 84 m.orti cio nella pro

porzione del 10,4


e che

resto

dei malati

formato dai battellanti, buril

chiai, peatai, ecc. (che io

ho raccolto

sotto

nome

generico di barcaioli)

hanno dato una proporzione di mortalit del 12,7 7o- Riguardo la longevit scaturisce che un po' pi numeroso il contingente dei barcaioli che muoiono in et minore di quello dei gondolieri: pur tuttavia anche fra i barcaioli non pochi hanno raggiunto et tardissima. L'interpretazione di questa longevit, secondo il mio parere, si deve ancora nella vita attiva, all'aria aperta e questa spiegazione trova conferma nei dati che desumiamo pure dalle cifre dei raccolti nel Ricovero, ove troviamo altres un certo numero di marinai che hanno raggiunto una et avanzatissima. E non piccola influenza deve pure avere l'aria satura di esalazioni salso-jodiche che i nostri lavoratori della laguna, come i marinai,

quotidianamente respirano.
contrasto con
tali

In

rosei

dati sta

il

numero

dei tubercolosi

che

senza essere notevole, tuttavia raggiungono la cifra di 56 casi su 1157 malati e su 480 malati raccolti nel riparto speciale dei tubercolotici negli
ultimi 3 anni
colosi

sommano

a quella

di 21.

Per

la mortalit

casi di tuber-

polmonare

in questi ultimi

tre

anni

a Venezia,

fra gondolieri

a 20 su 181. Egli , che, come giustamente faceva notare il Vivante, anche a Venezia ed anzi a Venezia forse pi che altrove, la tubercolosi in rapporto coU'affoUamento e eolle condizioni antigieniche delle abitazioni, si che in molta parte vengono neutralizzati i vantaggi della vita all'aria aperta. E quando poi noi pensiamo che nostri lavoratori del remo vanno
i

barcaioli, arrivano

cosi di frequente soggetti alle malattie bronchiali) a

quelle della pleura


e del pulinone, tanto
niti,

051

da aversi su 1157 iimlali, 40 pleuriti, G8 pneumoche induhbiamerito predispongono alle alterazioni specifiche del polmone col lasciare un terreno pi proprio e pi fertile noi dobbiamo condanni della tubercolosi jKjImochiudere che sarebbero certo maggiori nure in loro se non avessero l'anlidoto continuo della vita all'uria aperta.
i

E siamo

tanto pi convinti di

questo pei dati

statistici

raccolti

dal

Vivante sulla mortalit per tubercolosi a Venezia a seconda le varie professioni. Da tale stutistica che prende in considerazione il numero dei
decessi che
al 1901, si

annualmente occorsero a Venezia per tubercolosi dal 1892


ricava che la media della mortalitii
"
,

per tale malattia nei

barcaioli del 5,85


talit dei

tssia la

loro mortalit supera solo di |)Oco la


e di possidenti

possidenti

maschi
di

(3,24)

morfemmine che giunge

3,0G,

mentre invece

operai. Invece nei tre anni suaccennati e

sarebbe stata dairil,05


1905 che
I

"/,^:

gran lunga superata da quella degli altri da me osservali, la mortalit ma forse vi ha contribuito la influenza del
Rodano, che cio
il

infier

su lutia la popolazione.

/osservazione fatta sui battellieri del


in loro la tubercolosi

quente

perch essi appoj^giano

remo

sul

pm n-'sommo

del petto e con

essere fino

che fra

ci portano continui traumi al contenuto toracico, pu un certo punto confermato da noi che aIbiamo osservato peatai che danno un vari generi di barcaioli sono appunto
8ui
i

maggior contributo

alla tubercolosi.

Un
grafche

altro dato statistico noi

desumiamo

dalle cifre delle tabelle noso-

come

dalle cifre della mortalit nel

Comune

di \'enezia

e dalle
i

tabelle delle malattie dei soci della Societ di


caioli

che vanno dal 18G8 al 1890: ed bronchiali, polmonari e pleuriche molto maggiore nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio, che negli altri mesi, il che corrisponde al periodo del freddo umido. Su 1157 malati, come abbiamo detto, abbiamo avuto 68 pneumonitici con una mortalit^x
disotto
dei
di 20, cio del 29,5
i
i

Mutuo Soccorso fra barche il numero delle malattie

"

ma

nessuno

al
i

30 e 50 e GO; sei fra 50, ciiuint; fra GO e i 70; tre fra 70 e 80; il che indica quindi che la pneumoniie quasi esclusivamente mortale nell'et adulta e nell'et avanzata. Le tabelle di mortalit dello Stato Civile di Venezia danno che su 30 anni,
i

stn

fra

disotto
i

tre anni ultimi, nessuno morto al 50 e i GO; noce 40 e 50 i sei fra Ira 00 e 70; tredici fra 70 e gli 80; uno fra gli 80 e i 90. Da tutto ci noi dovremmo concludere che la vita del barcaiolo in 1,'enerale, del gondoliere in ispecie fra tutte le altre, una delle pi igieniche e che minore sarebbe il numero dei malati e maggiore il numero dei longevi qualora fosse dato di togliere loro il vizio dell'alcoolismo e di fornir loro abitazioni salubri che togliendo la possibilit dei contagi disastrosi portasse altres al rinnovamento morale coll'altrarli a rimain'r.^ nelle pareti domestiche e indurli a fuggire le osterie.
:2

morti

di

pneunmrjile acuta nei


tre soli fra
i

dei

40 anni;


remo
all'aria aperta,

652

fatti:

Risultano ancora per corollario

due

l'utilit dell'esercizio

del

come mezzo

di

rinvigorimento della

membra

e del-

l'intero

organismo:

l'utilit

ed anzi la necessit imprescindibile che anche


nei laboratori, sia curato
la ventilazione,

nelle altre occupazioni manuali, nelle officine,

pi che sia possibile

l'ingresso dell'aria,

che
vi sia

gli

operai

possano tratto
berante
il

muoversi all'aria libera numero delle ore durante le quali


tratto

che non

mai esuin luoghi

essi

devono stare

chiusi e polverosi.

Esammando
volte,

gondolieri in et avanzata, riscontriamo il pi delle specialmente in coloro che hanno agito in tutta la loro vita come
i

poppieri, la caratteristica della curva della fatica


pi,

un grado un
dorsale nella

po'

un

po'

meno accentuato

di cifosi della regione

parte

sua pi alta, che verificasi nei nostri vecchi lavoratori del remo: ed oltre alla curva di compenso che ne succede, riscontriamo anche talvolta una lieve deviazione laterale a destra della regione lombare. Ma solo raramente si osservano notevoli deformazioni dello scheletro, e ci perch come fin da prima ho detto, nei rematori alla veneziana esiste un vero
equilibrio delle forze muscolari, azioni

sinergiche e

proporzionali fra

muscoli

attivi e gli antagonisti, si

che anche nell'et adulta noi non no-

tiamo nel gondoliere modificazioni scheletriche apprezzabili.


Esistono nella tarda et pi o

meno

spiccate alterazioni scheletriche

del torace in rapporto allo stato enfisematoso al quale pi volte accennai.

Le

condizioni della vita loro che

impongono un
in

esercizio

continuato in
nei bar-

posizione eretta fa sorgere naturale l'idea che nei gondolieri e


caioli si sviluppino pi

manifestamente che
volli

altri,

dilatazioni

varicose

delle

vene degli

arti inferiori.

questo proposito

richiedere al

collega Giordano dati desunti

dalla sua

osservazione. Nei registri


si

nosologici della

sua divisione chiper

rurgica dal 1901 al 1905


varici su

trovano solo 4 casi

di barcaioli operati

2500 entrati: inoltre ricoverarono soltanto nella sua divisione 11 barcaioli affetti da ernia, mentre si potrebbe credere che per la posizione eretta, pei movimenti di flessione del tronco
totale di pi di

un

pei quali

si

comprimono

visceri endo-addominali e

aumenta

la

pres-

sione
stino

nel cavo peritoneale, dovesse essere facile la

fuoruscita dell'intefin

dai

forami inguinali. Forse

a tutto

ci

ovvia l'esercizio fatto


pi toniche

dalla tenera et che rende

pi robuste le

pareti stesse,

le

anche questo sarebbe un argomento in appoggio sempre pi del concetto che l'esercizio del vogare alla veneziana porta vantaggi enormi sul rinvigorimento dell'organismo in gepareti delle vene; e se ci vero,

nere e delle singole sue

parti.

Il

Presidente ringrazia

il

R. e apre

la

discussione

sulla

relazione

fatta dal prof. Vitali.

huti. P2zini:
svihi|i|io nelle

653

ha trovato una differenza


confronto
di di

Domanda
arti

al

relatore so
in

ossa degli
si

inferiori

quelli superiori,

come
Il

d'ordinario

osserva nei barcaioli dei laghi lombardi.


il

relatore risponde di no, forse per

diverso sistema
in

nel

remare.
le

Pro/'.

Pieraccini: Si permeile porre ancora pi


prof.

rilievo

afferle cifre

ma/ioni del
di
rati

Vitali ed

il

valore di (pieste. Se
fra

si

confrontano
di

mortalil^V jier liiltercolosi


iri
(li

polmonare
le

barcaioli

Venezia e lavo-

\'enezin

in

ambienti

chiusi e con polveri

industriali,
vitii

come

lavoranti in vetro, (rimaste ferme


alcool), si

altre condizioni di

ed abuso

di

vede subito la giando im|iorlanza di queste condizioni di lavoro sulla genesi della tubercolosi medesima. Ci <^ oggi tanto pi impor-

tante, in f|uanto in fpiesto

Congresso
inalale,

vi

da taluni tendenza a sconfeslesioni delle vie

sare l'azione delle polveri

come determinante

respiratorie e predisposizione alla tubercolosi.


Pi'of.

Vitali:

Risponde

al

prof. Pieraccini

che

l'azione

meccanica
pungenti
sugli

delle polveri

ha cortamente un grande valore


i

nella produzione della tu-

bercolosi, essendo

danni meccanici

dello

polveri
le

angolose e

talora assai gravi.


individui

Prende

in

considerazione

sue

osservazioni

che ammalano di polmonite fra gli scaricatori delle scorie Thomas. Tali polmoniti sono di solito mortali, e l'alterazione del parenchami polmonare di natura profondamente necrotica senza che vi siano
i

caratteri della

gangrena polmonare

abituale.

Prof. M>'nozzi:
e di cemento.
Il

Domanda

se gli effetti delle scorie

Thomas

sull'apdi

parecchio respiratorio sono analoghe o no a quelli delle polveri

calce

Presidente d

la

parola al

dott.

(Giannini

per

la

comunicazione:

La
Lo

fatica

mentale dei manovratori


"

di
i

tram.
intellet-

sforzo permanente, intenso, deVcdien ;/''"

'':'

Iiv.ii-i

che richiede maggiore energia. Per il manovratore che guida il Iram, lo sforzo UK-ntale deirar/'Viziono reso pi esauriente dal senso del pericolo e della premura. I.a vista, l'udito, debbono essere completamente impegnati neW'nttuali quello
('

tt'n:ione.
Il

giudizii,

e le facolt esecutive,
ai

debbono seguire rapidamente, non


dell'uomo,

proporzionalment'
veicolo.

mezzi

organici

ma

alla

velocit

del

K perci la fatica enorme che sfugge consuma in breve tempo sistema nervoso
il

all'osservazione del volgo


pi robusto.

054

ESPERIENZE ED OSSERVAZIONI.
1." Il potere di concentrare la propria attenzione diventa per qualche tempo pi elevato, dopo rapidamente diminuisce. L'esercizio delle

sue funzioni diviene automatico. 2. Grado grado diminuiscono:


volont.
3.

l'immaginazione,

la

fantasia e la

tendenza all'indolenza mentale; delega volentieri, e completamente ad altri la cura dei propri interessi. A." Qualche volta possiamo scorgere sintomi di neurastenia colla
lettiva.

Aumenta

RIMEDI.
Interrompere frequentemente
controllore.
sulle Prof. Deooio: Chiede spiegazioni sui turni di quante ore sono avvengono oggi e se sulla frequenza degli infortuni che ore dei pasti e come sono in rapporto colle ore di servizio.
il

lavoro, alternandolo

con quello

di

Il

Presidente d la parola al prof. Bernahei

di

Siena sul tema:

L'insolazione seguita da morte in occasione di


lavoro.

Prendiamo un esempio di fatto che io ritraggo dal vero. Un giovane muratore al servizio di una Ditta costruttrice di uno stabilimento enologico in cemento armato, in un giorno dello scorso luglio, mentre intento al proprio lavoro allo scoperto sole della nascente

27 anni
fabbrica,

stramazza

al

suolo per

colpo di sole; e

suoi occhi che

si

chiusero sul lavoro pi

non

riaprirono alla vita, bench egli segui-

tasse a respirare per qualche ora. Andato sano sul lavoro, era riportato

a casa agonizzante e
I

ivi si
i

spense, niuna cura avendo giovato a riaverlo.


e

compagni

di

lavoro e

superiori furono larghi di sincero rimpianto


;

resero solenni onori alla vittima del lavoro


il

ma
i

tutto qui finisce

perch

Sindacato a cui la Ditta aveva assicurato


d'infortunio
di

suoi operai rispondeva alla


eredi

domanda

nulla

dovere

agli

perch quell'operaio

muratore, essendo
io

morto per insolazione, non era morto per causa vio-

lenta imputabile al lavoro.

poich questa pare essere l'opinione dei pi,


l'

importante ho sentito il dovere di portare a questo Congresso argomento perch di qua possa partire un raggio di luce che illumini la pubblica, quella luce dell'analisi etiologica che noi medici coscienza abbiamo il dovere, prima d'ogni altro, di far conoscere e diffondere in

nome

della

scienza

delle

sue

giuste

legittime

applicazioni

nei

~
f^iiidi/i

055

deirinforlunio sul lavoro. Ricordo che la legge sugrinfortuni del

lavoi'O coll'art. 7 parla di i-ausa rialenla nrrenutn in itt:caHone del lavoro.

Pu ora
violenta di

dubitarsi

tifila

violenza dell'insolazione, se e causa


l'insolazione se

cosi

potere uccidere di colpo e perci detta anche colpo di sole?

Ed

etiolop^icamente

rome classificheremo
il

non tra

le

traumao
psi-

tosi (l'urii/int' Jisicu

per dislingUfrle da quelle

di oriiriiif meecnTjirfi

chica che ne integrano

gruppo?
l'insolazi-.n.- j.^-^^.i .,-. n-

E come potremo
e se

disconoscere che

.isM-nuta

in occasione di larnro se la vittima

ne sarA stata colpita


si

in atto di lavoro,

per

necessit
al

di

questo egli

sia

straordinariamente

esposto a

lavorare
l'iii

sole,

come precisamente avvenne


il

nel caso esemplificato?

l'insolazione causa, ed

micidiale suo effetto, non vi forse di


luogi

mezzo
Se
in

il

lavoro in una determinata condizione di tempo e di

del

tutto favorevoli alla

rato,

determinazione del funesto effetto dell'azione solare? quel dato giorno e in quel determinato luogo egli non avesse lavonon sarebbe anch'oggi vivo E sarebbe egli morto se avesse lavoi?

rato all'omltra?
sit del

Ma

chi costringevalo a lavorare al sole se

non

la nec^s-

lavoro precisatogli in quel dato luogo e in quel dato momento.'


l'occasione
del

Dunque,
rischio a tutti

lavoro

rese
;

all'operaio
fu

fatale

una causa

generica o comune, quale l'azione solare

comune

pot^ essere a
il

lui

a causa del lavoro che un aggravato sino a produrne la


il

morte: quindi evidente


Tutte
ragioni di
le

nesso causalo tra


subite
in

lavoro e l'infortunio.
in

trauiuatosi
e
di

occasioni di lavoro,

nesso

per

tempo
stessa

medici

la

luogo con questo hanno e debbono avere per noi considerazione: poich nel colpo di un grave (causa

diretta e meccanica) nel colpo di sole,

come
in

nel

come nel fulmine (cause fsiche) trauma psichico non possiamo vedervi che varii modi dell'ale

zione traumatica, veri infortuni del lavoro. Indisconoscibilmente


diretta e specifica

cause

se stesse sono diverse in rapporto al lavoro: l'una essendo di ragione

rischio del mestiere individuale o rischio genecause generiche perch comuni a tutti mn '>- esiziali dalla condizione di esserne colpiti sul lavoro. La giurisprudenza per opera di alcuni valorosi magistrali e gi
rico dell'industria; queste,

come o

uscita dalle strette degl'infortuni


tra lavoro e infortunio

puramente traumatici. Al nesso diretto ha saputo, con aurei esempi, apprezzare tutta la
Alle
|otenzialita

portata del nesso occasionale tra lavoro ed infortunila.

e violenza sensibile della causa, ha saputo aggiungere la dovuta

consi-

derazione della potenzialit e violenza

non avendo perduto la visione delle vittime ha intravveduto le alte finalit di una legite che deve mirare all'equilibrio fra il profitto e il danno ricavabile dal lav<.>ro. E termino proponendo alla discussione ed approvazione del Congresso
dell'effetto;

questa conclusione:
< Le Iraumatosi fisiche (insolazione e fulmine) avverantesi sul lavoro o in occasionalit di questo costituiscono infortunio sai lavoro .


Ing. Basegglo: Consente in

056

pinante,

ma

osserva che

l'articolo 7 della

massima con quanto ha esposto il preoLegge sugli infortuni e la giu-

risprudenza bastano a stabilire che, se l'infortunio avvenuto nel luogo dove si compie il lavoro, esso deve essere considerato come tale anche per quanto riguarda l'indennizzo dovuto alla famiglia, in caso di morte.

Aggiunge
di sole,

che, se

il il

trauma

ammesso come forma


fu.

di

infortunio,

nel caso speciale basta

fatto della caduta, sia

pure per effetto del colpo


di

stabilire

che

il

trauma

ci

Quanto
che
gli
i

alla profilassi dell'insolazione

non crede pratico


il

pretendere

costruttori abbiano a coprire gli edifici in costruzione per difendere

operai dal caldo,

come fanno

in

inverno per
il

gelo.

Circa all'orario limitato, nota

che

Congresso ha gi emesso un
le industrie.

voto perch sia in generale limitato, per tutte


Doti. Giglioli : Accetta

completamente

le

affermazioni del prof. Ber-

nabei, crede per che dovendosi formulare un ordine del giorno che possa
in certa

maniera servire
il

di

appoggio autorevole

per controversie

legali,

sarebbe meglio ridurlo

pi semplice possibile e cosi formularlo:

L' insola.:; ione che avviene per condizioni di lavoro deve essere considerata, dal punto di vista giuridico,

come infortunio sul lavoro.

Richiama l'attenzione del Congresso sopra ad un condannabile da ogni punto di vista che avviene nell'esercito, ossia alle cosi dette gare di marcia. L'Allevi sostiene che le gare di marcia non rispondono n ad una necessit militare, n ad un bisogno fisiologico, perch l'allenamento alla fatica e lo sviluppo muscolare non s'ottengono
Dott. G. Allevi:
fatto

coll'intensit

ma

con

la continuit

metodica degli

esercizi.

Presenta, perci, un ordine del giorno cos concepito:


Il
cito

Congresso fa

voti che le

gare di marcia che

si

indicono neWeserdalle
leggi

siano disciplinate

in

modo da non

allontanarsi

della

fisiologia.

Dott.

Vasta: Propone

il

seguente ordine del giorno:

// Congresso

fa

voti

1." che lo Stato protegga la vita dei soldati esposti ad insolazioni grandi manovre con mezzi adatti (copricapi bianchi e leggerissimi, applicazioni di vesciciette con sottili strati di gldaceio); 5." che lo stesso jacciano gV imprenditori di lavori.

nelle

Prof. C. Binda: Dichiara che in determinate circostanze l'insolazione possa essere considerata siccome infortunio del lavoro, non pu essere
disconosciuto.

La

propria esperienza

lo

porta per a deplorare che all'epoca in cui

le insolazioni

possono

verificarsi, certi medici,

senza

sufficienti elementi.

attribuiscano a
insula; ione.
inurtt; />/t

657

impt-ncrHa

insulasionf casi di inerte

non

[utr

Sulla comutiicaiTionc del prof, iiernabei

si

la

una minuta discussione


doli.

che conclude anche


levi,

al

seguente ordine del giorno projxiSUj dal

Al-

avv. Galbarini e prof. liernaltei:


Jl
(

'oni/rcssu fa roti che le r/are di inareia die si

indicono ncLl'eniTle;/f/i

eito sieno disciplinate in


lu'fitt

modo da non
il

allontanarsi dalle

della Jisio-

f fle/rii/it'ne e che

jx;riod(} delle f/nindi


si

nianorre Cfnf/a sc^Ato nella


fu in altre nazioni.
dell'ordine del giorno

st'if/iont'

autunnale a sornif/linma di quanto

Ui'coto:
Allevi.
l)nt(.

Fa alcune considerazioni su espressioni

Torretta: Crederebbe utile ed opfxirluno


'li'',

l'intervento del rap.

presentantt! dell'esercii"
nell'ultra sezione.

^iiMnfT'-

.K^idn"

;ill''

-Ji'iliit.-

r.m jccupato

hott. Ginnnini:
dfi

Troverebbe opportuno
lutti
I

stabilire

sempre

la respon.sii-

comandanti per
.Irr.

gli

infortuni nell'esercito.

Galbarini:

certamente
cola por la

riflessibili, si

danni eventuali derivanti dalle gare di marcia, manifestano per in misui*a assolutamente picscarsit degli individui che vi prendono parte, mentre gli stessi
in

dannosi eHelti

misura iiilinilamente
la
di

maggiore avvengono durante


falle, e

le

gare
VI

di

manovra per

stagione caldissima in cui vengono


migliaia
li

perch

partecipano centinaia

uomini, in condizioni di resistenza

che per solito ricorrono su chi {arteeipa nelle gare di marcia che non sono mai obbligatorie. Quindi senza pregiudizio per l'ti lucazione militare, con vantaggio dell'igiene e della salute dell'esercito, a somiglianza degli Stali pi progrediti negli ortlinanienti militari, A de?<iderabile che le grandi esercitazioni avvengano in autunno. Vista rimportanza degli ordini del giorno presentali, il l'resitlente crede opportuno presentarli pel voto alla seduta prossima che si terr a
fisica assai inferiore a quelli

sezioni liunite.

L'assemblea a|>pruva.
li
Iti

Presidente d <|uindi

la

parola al

doti.

l*.

Torretta di Torino per

comunicazione:

Prevenzione
Dalla

trattamento

JeHastissa
di
si

Ja

L;as

illuminante nelle ofteine


distillazione
si

fabbricazione.

del

carbon

fossile

ricavano varie sostanze,

complesse, che

possono riunire in Ire gruppi: Solide: coke e sostanze minerali; Liquide: catramo ed acque ammoniacali;
Cansose: costituenti
il

cosi detto

gas illuminante.
42


In esso noi

65S

tre

dobbiamo

alla

sua volta distinguere


ed

specie di

so-

stanze:
Sostan:;e
tici,

illiuninaiiti:

benzene, toluene

altri

carburi

aroma-

etilene, propilene e traccio di naftalina;

Sostanze non illuminanti: metano, idrogeno ed ossido di carbonio; Sostanze


nocioe od
di

inutili:

acido

carbonico,

idrogeno
la

solforato,

ammoniaca, solfuro

carbonio, cianogeno, azoto ed ossigeno.


il

quali di queste sostanze deve


di

gas illuminante

sua tossicit?
secolo

Dalla scoperta

Filippo

Lebon (1791) pass quasi mezzo

prima che gli igienisti si occupassero del gas illuminante. Si nel 1841 che Tourdes, in occasione dei casi di asfissia occasionati a Strasburgo dal gas dell'illuminazione, pubblica una relazione assai importante su
questo argomento,
tossico.

ma

nella quale egli


attribuisce

non

insiste sulla natura del

Poco dopo
ed

Devergie

la tossicit del

agli idrocarburi
irrespirabile.

all'idrogeno

carbonato.
gli

N3'^sten

lo

gas gas illuminante qualifica di gas

Tourdes ed Orfila

attribuiscono un'azione affatto parti-

colare negli avvelenamenti, Dragendorf, Brefel e Polek proclamano invece

sua innocuit. Infine Layet, con una serie di esperienze assai dimomette in causa l'ossido di carbonio; esperienze che Bruneau, suo allievo, ha riunito in una eccellente monografia. Tra tutti i suoi componenti il gas illuminante deve adunque essenzialmente la sua tossicit all'ossido di carbonio, il quale vi pu essere contenuto in proporzioni variabili. Cosi l'analisi di Bunsen d il 6,64 quella di Ilempel l'SVo. quella di Heidelberg r8,88 7o; masi pu giungere anche al 15-20 Vo* I^i genere gli igienisti ammettono un contenuto
la
strative,

>

in ossido di carbonio dal 5 al 10 7o- ^ sotto

pretendono appunto che


di

il punto di vista dell'igiene gas illuminante non contenga pi del 5-7 7n CO e traccio d'idrogeno solforato e di combinazioni solforate in genere. assai pi Ma, secondo ricerche di Fodor, la dose letale del C
il
il

bassa, e pare che

0,04

"/o

penetri gi nel sangue e costituisca un perisi

colo per la salute. D'altra parte in medicina legale


la

ammette

possibile

morte per avvelenamento da gas illuminante, senza che la sua concentrazione sia tale da provocare esplosioni; tanto che il trovare una lampada accesa dove deve essere avvenuto l' avvelenamento, non lo
esclude (Hoffmann).

Ricordando questi fatti facile intuire quanto grande sia pel lavoil pericolo che offre l'industria del gas illuminante. L'avvelenameato da ossido di carbonio stato oggetto di numerosi ed autorevoli studi sia per quello che si riferisce alla clinica, sia per quanto riguarda l'igiene e la medicina legale. Non occorre quindi che descriviamo minutamente la fenomenologia dell'avvelenamento da gas luce, n che ci fermiamo sul meccanismo d'azione di esso, che, come noto, si esplica essenzialmente sul sangue. Per quanto ha attinenza col nostro tema bene per ricordare che
ratore


il

65b

gas illuminante, come l'ossido di carbonio, pu agire in due modi: in modo brusco, fulmiiianle, ed in modo cronico, Ionio. Quando il gas illuminante, puro o quasi puro, penetra di colpo nel polmone, l'oporaio cade come fulminato. Sedillot ha descritto delle osservazioni
di

mortt'

"|uasi

istantanea

in

operai gazieri, elio pulivano una


del pari

tuliatura, asjtirando fortemente.

Bruneuu

ha

riferito

due casi

di

morte
ol)li

per asfissia brusca in operai, calatisi in


(lol

una

fossa, in cui si era


Io stesso

raccolto

gas,
di

che

usciva

da una apertura della condotta.

occasione

osservare un caso analogo,


di

terminalo fortunat^imente
la necessit assotutti
i

in guarigione,

che ho descritto appunto per dimostrare


essere

luta dolio officine di fabbricazione

provviste di

sussidi

terapeutici doll'asfissia.

gas illuminante non agisce che dopo un certo tempo: in un ambiente carico di gas e dopo un periodo di tempo variabile si accascia e stramazza a terra. I sintomi iniziali sono incerti, anche perch le vittime scampate al pericolo poco sanno riferire delle sensazioni provate. Sembra che si manifestinr dapprima dei dolori di testa molto forti, vertigini, disturbi dell'udito e della vista; poi movimenti si fanno ditlicili, il polso si fa piccolo e frequentissimo, ed a poco a poco l'indiviluo diviene incosciente. Talora l'operaio, sentendosi male,
Altre volte
il

un

operaio

lavora

corre all'aria aperta; se

si

trova in una fossa,


il

si

fa tirar fuori,

ed alle

quadro supradescritto svanisce. Gli operai, paragonando nel gergo del mestiere il gas al vino, forse perch queste asfissie hanno ai loro occhi qualcosa di analogo all'alcoolismo acuto, chiamano l'a^^fissia una nhhrincad'ra, ed usano per denotare questi asfissiati che subilo si ristabiliscono dello frasi caratteristiche, prese appunto in prestito dalla terminologia dell'alcoolismo. Queste asfissie lievi, queste piccolo intossicazioni successive, opjjure certe intossicazioni tanto leggiere che non danno neppure fenomeni manifesti, portano inevitabilmente alla forma cronica dell'avvelenamento, la quale si manifesta generalmente come una semplice anemia. Ma in certi casi questa pu farsi grave e prendere l'andumento di un'anemia perniciosa progressiva; talora invece predominano i fatti nervosi, (nevralgie, paralisi, vertigini, debolezza psichica, ecc.), in modo da simulare una paralisi progressiva.
di

prime inspirazioni

aria pura

Onde

stabilire

quando

il

pericolo
di

dell'asfissia

da gas
principali

illuminante

possa prodursi nelle officine


ricordaro por
lolla

fabbicazione del medesimo, necessario


e distinte

sommi

capi quali siano lo operazioni

fabbricazione.

fisica del fjoa t/retso; e)

Esse sono quattro: a) distiUmione del carbon fossile; h) epurationc rpu ni; ione chimica; d) immwfdsstnnmento. Inoltre possiamo aggiungere una quinta operazione, che serve allo smaltimento

del prodotto dell'industria: e) distribuzione.


Distillazione
del

660

Questa prima operazione consiste

carbon fossile.

nel riempire di carbon fossile le storte, portarle ad

una temp^^ratura

di

SOO^-ISOO",

dopo un certo tempo

svuotarle del coke ardente, che

allontanato con carretti e spento.


In questa operazione gli operai addetti ai forni ed alle storte e quelli
addetti all'allontanamento ed estinzione del coke incandescente

possono
ci

essere soggetti,

ma

assai

succedere, pei fuochisti,

a fenomeni di asfissia; specialmente durante l'apertura delle


raramente,
ai
forni,

pu
o
il

storte,

la carica e pulizia dei focolari sottostanti

od anche durante

caricamento e scaricamento dei forni; per gli addetti allo quando gettano l'acqua sul coke vampante.

spegnimento,

in questi due generi di lavori gli operai si trovano esposti ad cause che possono renderci conto dei casi di asfissia citati dagli autori; vale a dire all'influenza complessa della temperatura elevata, della rude fatica muscolare, del bagliore dei focolai, della polvere e del fumo dell'ambiente, del sudore profuso e della sete inestinguibile che li
altre

Ma

travaglia.

Una

classe di operai, poco numerosa, che prendono parte alia prima


ai pericoli dell'avvelena-

operazione della fabbricazione e sono pi esposti

mento da gas, sono


alto

pulitori delle

colonne dei

forni,

quali,

stanno in

sopra

le

batterie dei forni.

Ma in generale si pu dire che nella prima operazione l'avvelenamento n acuto, n cronico si verifica; nei pulitori delle colonne si ricaratscontra una forma cronica leggiera, che assume generalmente
i

teri di

un'anemia.
fisica.
il

quale

Durante il secondo tempo della fabbricazione, col gas delle impurezze che vi si trovano semplicemente mescolate (catrame ed ammoniaca), il pericolo dell'avvelenamento quasi nullo. Il gas illuminante aspirato dagli estrattori e spinto nei condenEpurazione
si

spoglia

satori a colonne e ad acqua, attraversa nei lavatori uno stillicidio di acqua fredda che arresta l'ammoniaca, ma tutto ci deve farsi, e si fa effettivamente, senza esalazione alcuna di gas all'esterno. Epurazione chimica. Coli' epurazione chimica il gas viene liberato

dagli acidi carbonico, solfidrico e cianidrico,

dal

solfuro

di

carbonio

dall'ammoniaca

salificata.

In questo tempo

il

casse l'ossido di ferro naturale od artificiale

gas attraversa in speciali (miscela di Laming). Gli


il

operai addetti a questa operazione, quando sollevano

coperchio
folate

delle

casse, o ne estraggono l'ossido di ferro, o distendono all'aria la miscela,


e la rimescolano per vivificarla, sono esposti ad intense

prima

gas nocivi; sono questi essenzialmente vapori ammoniacali e di idrocarburi volatili, che possona dare morbose manifestazioni, per ben diverse dall'avvelenamento da gas
continua
di

poscia ad una esalazione leggiera,

ma

luce, e cio solo tosse spasmodica,

vomiti, catarro intestinale.

Immagazzinamento. Questo

si

compie automaticamente,

col

racco-


gliersi dui

dOI

gas dej*iiralo uci cosi ildti ga/-. ..,..., enormi rampane capoun bagno di acqua, le quali, abbassandosi spingono il gas nelle tubature verso punti di consumazione. Il pericolo dell'asfissia esiste in questo ambiente in due casi: il primo. che succede raramente, ma pu dar luogo a fenomeni gravi, accade durante la pulitura o riparazione delle campan' p dei bacini in cui esse sono immerse; il secondo caso, che si verifica pi s{>esso, ma non causa inai fenomeni imponenti, succede durante lavori nei pozzi laterali ai gazometr. Durante la pulitura dei gazometri e dei haciiii si danno dei veri casi di iiii'tlismo, nei piali, senza voler indagare cogli untori (Vernois) se i fenomeni siano dovuti al CO o non piuttosto all'acido carbonico ed
volte in
i

all'idrogeno solforato, svoltisi nel terreno, noi abbiamo


dell'asfissia

tutti

caratteri
iIoIIm

da gas illuminante, che


Dai gazonieli-i

"^i

vi^rifica

in

altri

nT'imonti

fahbricazione.
I)is(ribuzi()if.

e poi nolla grossa conduttura


addetti alla

gas jiassa nei regoiaion lii iii<->->i'>ii' dirama per la citt. Gli operai canalizzazione dell'officina e delle strade sono pi esposti
il

che

si

all'avvelenamento da gas, specialmente nei


consistono nel mettere allo scoperto
tubature, aprire
residui
le

lavori

di

ripulitura.
le

Questi

le

fosse in cui passan<j


le

pi grosse

bocche dei tubi ed asportare da essi


finisce

nafte ed altri

che

il

gas, per quanto depurato,


d;ii

sempre
fa

col

depositare.

Questi residui sono staccati


di

tubi e portati
si

all'imboccatura coll'aiuto

un ferro a

ujolteplici

punte (scovolo), che


toglie la

passare nei tubi

per

mozzo

di corde.
si

Nell'istante in cui
di canalizza/iuiie

od

il

dejiosito centrale,
in

comunicazione tra una derminala zona una certa quantit di gas non
e col|isce

pu essere trattenuta
gli

alcun

modo

come una

folata di vento

operai in [)ieno viso, dando luogo talora a piccoli accidenti tossici, ta-

lora ad

Pericoli
dt'lle

avvelenamenti gravi. st> non uguali, per fughe nel terreno.


si

sempre

temibili,

prosontn

la

ricerca

Oltrech^ all'asfissia

brusca, questi operai sono esposti ai


manil'esta in essi con

un avvediffi-

lenamento cronico, che


tuale, disturbi nervosi e
cile stabilire

uno

stato

anemico abialla

qual parte spetti nella patogenesi


al

diminuzione della capacit sensoria; ma di questi fenomeni

azione del gas e piale

saturnismo cronico.
il

Riassumendo adunpie diremo che


minante
si

pericolo di asfissia da gas

illu-

verifica nelle officine di fabbricazione solo in

mero
b)

di operai, e pi

specinlmente
.j.-l
.-..l

per

ordine

di

un ristretto nufrequenza nelle ser.rr,;; .1


.....!:,i

gufnti categorie: a) operai della canalizzazione e della ricerca delle fughi-;


fuochisti, spegnitoi!
i.i!lil..fl .^lI.v ,.,.l.,nn.. .?.>;

della depurazione.

)ra

che abbiamo visto

in

che consista

come

si

manifesti

nelle


officine

662

ci

l'avvelenamento da gas illuminante,

riuscir pi facile
il

pi

spedito di esporre quello che costituisce


relazione.

veramente

tema

della nostra

professionale,
della Societ

Trattando delle misure preventive e curative di questa intossicazione mi atterr specialmente a quanto si pratica nell' officina

Consumatori Gas
ivi adottati

di Torino, di cui

che

provvedimenti

officina, sia di
I

maggiore che di mezzi destinati a prevenire l'avvelenamento da gas luce vanno distinti in due gruppi, secondo che noi vogliamo rivolgerci contro la forma acuta o contro la forma cronica. Per riguardo alla prima i mezzi

faccio parte, persuaso sono in massima consigliabili a qualsiasi minore entit.

le varie mansioni dell' operaio che pu essere soggetto al pericolo dell'intossicazione. II primo dei mezzi preventivi certamente la cultura dell'operaio. In quest'industria, che presenta forse un unico pericolo, ma cosi grave

preventivi vanno ancora distinti secondo

come

quello dell'ossido di carbonio, l'operaio deve essere edotto della grande tossicit della materia che egli giornalmente produce e del rischio a cui pu esporsi nell'esercizio del suo lavoro. Non sapremmo quindi abbastanza consigliare l'abitudine di conferenze alla buona, fatte da tecnici e da sanitarii, in cui i precetti dell'igiene, i pericoli professionali ed i mezzi per evitarli fossero diffusi nella classe degli operai gazieri. Con

questo semplice mezzo


non,

si

potrebbero gi evitare molti accidenti, funesti o

sempre dannosi, dipendenti da una certa trascuratezza dell'operaio, basata molte volte sull'ignoranza, qualche volta su uno spirito di millanteria, tal' altra sull'erronea credenza di una supposta immunit pel gas
tossico.

ma

che evita

mansioni dei singoli operai, un provvedimento i fuochisti, certamente l'impianto di caricamenti meccanici. Ci che pi importante si che la distillazione si faccia in un ambiente ampio, in cui la ventilazione sia assicurata da aperture larghe e numerose, praticate nelle pareti laterali ed alla parte superiore del tetto. E questa la principale norma de seguirsi per evitare, coi danni dell'eccessivo calore e del fumo dell'ambiente,
alle speciali
il

Venendo

pericolo gi esiguo, cui sono esposti

anche
forni.

pericoli di asfissia pei

fuochisti

ed

pulitori

delle

colonne dei

Lo spegnimento

del coke ardente asportato dai forni deve aver luogo

sotto tettoie all'aria libera, in

uno spazio ampio. Se

l'uso

di

lancie

di

acqua, maneggiate da notevole distanza, non desse luogo ad

abusi per

parte del personale, con notevole deprezzamento del coke, anche questo

sistema sarebbe consigliabile.

Per

gli

operai addetti agli apparecchi di condensazione e


di

di

depunella

razione, in un'officina dotata di impianto e

esercizio
di

razionale,

quale cio non deve effettuarsi alcuna perdita


residui, si

deve pretendere soltanto che

tutti gli

gas o dispersione di apparecchi di conden-


su/iuiie
t:

(Hi3

di

specialmente

depura/ione siuiio in piena aria, in sale o sotto tettoie ampie, le casse contenenti l'ossido di ferro, che deve essere vivii

ficalo sotto tettoie aperte <Iu tutti

lati.

gazometri e dei |x>/2i laterali di grossa canali/xazione dell'officina e delle strade, alla ricerca delle fughe nel terreno, devono essere specialmente istruiti
|tiili/.ia

Gli operai addetti alla

dei

essi, alla ripulitura della

nella tecniea del proprio lavoro.

ciascun operaio
sente

Questo personale deve essere sufficientemente numeroso, dimodoch alil)ia una sola e determinata mansione. (Quando .si praticano lavori pi pericolosi deve sempre essore proi

il

sanitario dello stabilimento.

devono usare in servizio una special- tenuta cht- hmm immovimenti, e devono portai-e alla cintura una robusta cin;.^hia di cuoio con gancio; ad esso, quando l'operaio deve calarsi in pozzi o fosse anche superficiali si attaccher una fune il cui capo sani tenuto da altro operaio restante all'aperto.
Gli operai
i

pacci

loro

.\el procedere a questi lavori bisogna cercare di dare all' operaio quanto pi possibile di aria pura; a ci servono egregiamente ventilatori elettrici. Per questo scopo riesce molto pratico un carrello trasportabile con motore elettrico e ventilatore a foiva centrifuga. Nonostante tutti migliori sussidi della tecnica e le pi rigorose
i
i

norme

sulla fabbricazione,
del
pr(jdotto

non

si

pu

tuttavie impedire
In
certi

dispersioni
all'aiterto

dell'industria.

ed allora non presentano che


si

lievi

che avvengano succedono pericoli per l'operaio. Tacasi

queste

lora invece

|)roducono in locali chiusi, o in pozzi, o in


si

fosse,

in

cui
cosi

per fjuanto

dire stagnante

sappia che
si

il

gas
le

illuminante

sar

sempre

per
di

devono per

esigenze ilell'industria eseguire deterdi

minati lavori, .\llora l'unico

mezzo

prevenire

l'asfissia

isolare

l'operaio dall'ambiente in cui deve lavorare ed in


pericoli e potrebbe trovare la morte.

cui

correrebbe
in

gravi

ci

servono molto bene


di

gli

apparecchi per introdursi

ambienti

carichi di gas irrespirabili, o

Abbiamo
Il

maschere di isolamento. esse due tipi, secondoch si fa uso dell'aria atmosferica


i;unsta di
si

o dell'aria com|iressa.

una maschera o copricapo come si usa pei pervenire l'aria atmosferica mediante un mantice; nei pi perfezionali, come quello della Casa Kning di Altona. vi aggiunto un portavoce, assai comodo per comunicare coll'operaio.
primo
li|)o

palombari, nella quale

fa

("

Del secondo tipo, ad aria compressa, esistono pure vari modelli: il pneumaloforo del W'alclier, l'apparecchio di G;irtner e di Ii'nda. e \'n\>part'cciiio Giesberg della Sanerstoff-Falirik tli Berlino. Mentre primi presentavano l'inconveniente di ilover essere preparati e verificati prima dell'uso, cosa non molto pratica, sjiecialinente ({uando si devono a^;
i

rare in

momenti

di

agitazione per andare in st>ocorso di operai asf~-


ed inoltre avevano
i

664

lo svantaggio di un grande volume, che impacciava movimenti dell'operaio in ambienti gi non molto comodi, l'apparecchio Giesberg si presenta sempre pronto e di relativamente piccolo volume. Esso consta di un piccolo cilindro con manometro in cui sono contenuti 250 litri di ossigeno; questo cilindro comunica per mezzo di un tubo munito di robinetto colla maschera, la quale si adatta alla testa dell'operaio per mezzo di un tubo pneumatico; i prodotti della respirazione passano poi nei due rigeneratori, contenenti potassa caustica, che stanno co^ cilindro di ossigeno sulle spalle dell'operaio, come uno zaino da soldato. Con apparecchi di questo genere di cui tutte le officine del gas dovrebbero essere munite, riesce adunque facile l'opera di prevenzione delle asfissie in quei casi appunto in cui esse sarebbero pi facili a veri-

ficarsi.

di

Quanto si detto finora riguarda la prevenzione della forma acuta avvelenamento da gas illuminante. Per quanto essa importi quasi sempre con s anche la prevenzione della forma cronica, che, come prima dicevamo, non altro che il risultato di successive intossicazioni acute

leggiere, tuttavia per prevenire le

manifestazioni croniche noi dobbiamo cercare che

l'operaio

non debba

troppo lungamente lavorare negli ambienti pericolosi e possa soddisfare i dettami dell'igiene per quanto si riferisce al vitto ed alla pulizia perso-

non troppo prolungati, almeno pel lavoro in ambienti annuale per qualche giorno, uso di bagni e di doccie, salario che permetta una abitazione salubre ed una buona vittittazione.
nale. Quindi, orari
pericolosi, riposo

Purtroppo, malgrado tutte


la diligenza dei tecnici, tutti
i

le

buone norme
di

della fabbricazione, tutta

pi accorti provvedimenti preventivi, l'av-

velenamento da gas illuminante non cessa


di fabbricazione.

manifestarsi

nelle officine

Dall'epoca

in

cui

si

verificarono

casi di

Strasburgo a venire
il

sino

ai giorni nostri, tutte le officine, io credo,

hanno pagato

loro tributo

a questa forma di intossicazione professionale, e purtoppo molte volte fu un tributo di vite umane. Ebbene: non credo di andare errato affermando che alcune di quelle
esistenze
l'asfissia
si

sarebbero potute strappare alla morte, se


stato

il

trattamento dele

da gas illuminante fosse

ben conosciuto

rigorosamente

e sollecitamente applicato dalle persone circostanti.

Ricordando che l'asfissia da gas-luce essenzialmente un'asfissia da ossido di carbonio, ne viene come conseguenza che il suo trattamento deve rivolgersi contro due fatti capitali: paralisi respiratoria ed anossiemia, e si impernia perci su due metodi di cura: respirazione artificiale
ed inalazione
di

ossigeno.
i

Angelo Mosso,

cui lavori

sull'ossido

di

carbonio
della

hanno segnato

una

cosi magistrale

impronta

in

questo capitolo

patologia del la-


VMi-.i,

065

tiMiiaiulij di'lla

mori

starsi agli asfittici, scrivo:


iiu-;(Mr('

di

ridare

la

apparente del cu<t i.i j;;,Per mozzo della respirazione artificiale fu vita ad un uiiimale ancln' r|tiandu il cuore A ^ia

(ermo. Questo pu<i parer strano;

ma
la

noi

sappiamo

in se^uit(j allo celebri

esperienze

di

Claude Bernard

ehi'

respirazione artificiale agisce mej-

canicamentc eccitando il cuore. Oltre alI't-fTetto m?ccanico e chimico, vi ' un ctTolto idraulic<3, perch la respirazione artificiale, hench^ il cu^n; -;ia fermo, produce un movimento del sangue aerato verso il cuore.
I/of)eraio san'i
<lai

adunque trasportalo
al

in

una camera
lun;^'o,

isolala,
si

liberalo

vestiti

che

lo

stringono

torace ed all'addomo, e

inizieni subito

la respirazione artificiale,

che sar praticata a


istruite.

con

insistenza e

con convinzione, e da persone all'uopo

Contt'uiporaneamente noi dobbiamo

ricordare

che
di

nell'asfissiato

da

gas-luce abbiamo sempre una rapida formazione

carlx)S3emoglobina,

una mancala cessione di ossigeno ai tessuti e quindi una anossiemia con gravi conseguenze in tutti gli organi. Ma, secondo ricerche di Donders e di Zunts, la combinazione carbossiemoglobinica non < cosi stabib-

come

si credeva un tempo, tantoch(> facendo agire ripetutamente O si puA riuscire a cacciare ancora il CO. Dreser d'altra parte ha dimostrato 'he la morte avviene soltanto quando il contenuto di O nel sangue cade al disotto del 50 . Bisogna adunque avere nelle officine una riserva di ossigeno e somministrarlo subito ed a dosi generoso al pazionte.
'

L'inalazione di ossigeno e

la

respirazione artificiale

si

possono fare

contemporaneamente
lingua.

talora conviene aggiungervi trazioni ritmiche sulla

Nelle officine tedesche,

quanto

riferisce

il

dott.

Michaelis, gi
di

entrato nelle abitudini


tiene

degli

operai di ricorrere

all'ossigeno,

cui

si

sempre

nelle officine qualche sacco o cilindro. Gli operai, che


in

hanno

res[)irato

gas ilbnninante audio

dose leggiera, assorbono per cinque

minuti dell'ossigeno puro; essi fanno ci volentieri,

come prenderebbero

una bevanda dopo un faticoso lavoro. Il re((i(ngsfcas(en, pure in uso in Germania, non altro che una cassetta, contenente quanto necessario
noi casi gravi: ossigeno, ventilatore, apparecchio di inalazione, ecc.
.\ltri

fatti

ancora

si

debbino tener presenti: l'ipotermia, la pai'alisi

cardiaca, la tossiemia.
.\on
si

lascier

adunque ratVredare
le

il

paziente,
torace,

e,

per quanto siano


si

Consigliabili
Jelle

anche
di

coperte

lana calde,

feriori,

pi facili al

terranno |)ronte con cui avvolgere specialmente gli arti inralTreddamento e sede di placche cianotiche.
frizioni di ghiaccio sul

L'etere, la caffeina, la stricnina e l'olio canforato per via ii.ilermica

saranno
ci

del

massimo
di

aiuto contro

il

colasse cardiaco.
al
T.I))

L'ipodermoclisi

soluzione fisiologica di cloruro sodiO)


i

render

utili

servizi contro

fenomeni tossicoemici.

666

Riassumendo adunque, un'officina di fabbricazione del gas illuminante per poter combattere razionalmente i pericolo maggiore dell'industria, che quello dell'asfissia, deve essere dotata dei seguenti mezzi:
si

Possedere un padiglione isolato, sufficientemente ampio, in cui possano trasportare gli asfissiati. 2 Questo padiglione deve essere provvisto:
1"

a) di maschere per penetrare negli ambienti


spirabili
;

carichi di gas irre-

h) cilindri di ossigeno
ej barella

(almeno 400
;

500

litri)

da trasporto

d) ampolle sterilizzate di cardiocinetici per iniezioni


e siringa di

ipodermiche
e.

Pravaz;

e) boccie sterilizzate di siero artificiale

(almeno

'2000

e.)

fj pinza piglia-lingua g) coperte di lana.


3

Avere una squadra

di

operai

istruiti

nei soccorsi di urgenza e


(1).

specialmente nella tecnica della respirazione artificiale

Contro la forma cronica dell'intossicazione da gas illuminante sar ancora utile l'ossigeno, ma specialmente saranno indicati i preparati di
ferro e di arsenico,
i

tonici ed

nervini.

Doti. Giannini:

Mentre

si

felicita

coU'Oratore
il

per

la

sua interes-

sante relazione,

gli

osserva che, dato

prezzo assai basso dell'ossigeno,

converrebbe

ma

farne un uso pi largo, non solo come mezzo curativo, anche come mezzo preventivo.
Dott. Toretta: Ringrazia
il

Dott.

Giannini e

terr conto

della

sua
spie-

raccomandazione. (Presenta numerose fotografie che gano la Relazione fatta).


Si leva la

illustrano e

seduta alle ore 12.

(1)

La

Societ Consumatori

Gas

di

Torino tu dotata, per opera del suo compianto Direttore inge-

gnere Luigi Boria,

di tutti questi

provvedimenti.

Ad

essi,

come ho altrove

riferito

(Asfissia

da

sras

illuminante, in Corriere Sanitario, 1906, n. 38) la Societ va debitrice della vita di un suo operaio.

Fine della Sezione Seconda.


I

COMUNICAZIONI NON LETTE

\o\ii\\

IH

r\ ni^iiTATn

i\tf,i;\\/iii\\h:
l'i:..

iujmwf.n

Studi relativi alle malattie professionali

Fin

dalla

prima

seduta

del

Congresso
impt^rlanza

in

cui

rappresentanti

d'i

(joverni espressero cos nettamente la via da percorrere, fu penoralmente

ammessa

la

riuscita o la
il

grande

del

Convegno. K

si

rico-

nobbe da molti che se

riunire tanti e diversi

materiali di

studio e se

l'aver provocato contributi da studiosi dedicatisi a branche diverse,

essere stata impresa non


suoi

facile,

era da curare che

la istituzione dei

doveva Con-

gressi interna/ionali per lo studio delle malattie professionali


i

prendesse

fondamenti e

le

sue

origini
i

da questo
e si

di

Milano.

In

convegni
for-

privati tra l'una e l'altra seduta

congressisti fecero eco all'invito

mulato dal
intorno al

Presidente
pi

De Cristofmis
per

scamb'aiono
l<>

lo

loro vedute

modo

idoneo
futuri.

assicurare
l'on.

svolgimento ordinato e
Cristoforis

sicuro dei Congressi

Quando

De

pot

rendersi
lui

conto delle disposizioni dei Congressisti verso una forinola da


zata
'

avan-

comunicata privatamente, invit


le

Congressisti a discutere la sua


V.i,

proposta- nella seduta di mercoled mattina

ed

in questii

seduta egli

formul nei seguenti toiniini


Il

proposte della presidenza:

il largo cnniributo dato da diverse e molte parli grande questione della purificazione del lavoro, ritiene necessario in linea scientifica, pratica e di economia sociale che tali riunioni si ripetano con opera collettiva, lasciando azione libera ad ogni centro: istituisce perci una Commissinne permanenle internazionale alla

Congresso, visto
alla

del

mondo

((uale

i"

domandato:
completarsi con rappifM manti delle nazioni cm(,'ongresso;
ilei

1" di

n^ii riii>ei'>

parte al

2" di scegliere la sede

2'

del

lavoro

da tenersi

nel

l'.X)8

Congresso internazionale delle malattie prendendo opportune inteiliL'""'- ''!


-

diversi Stati;
3" di tenersi in rapportocoi Comitati locali ordinatori del .T'Congr
.


4" di

670

temi
di

proporre

ai

Comitati
le

locali

ordine

grande questione,

e accogliere

proposte che

gli

generale nella perverranno da ogni

parte per trasmetterle al Comitato locale.

Langlois:
poser nos

An nom

des dlgus trangers, et sans vouloir nous im-

nous pensons qu' aprs le succs inconCongrs des premier maladies du travail, il nous est impostestable du sible de ne ftas proposer comme Prsident et comme Secrtaire de la Commission permanente le Senateur De Cristoforis et le Prof. Devoto.
collgues italiens,

L'assemblea applaude ed approva


Il

la proposta del Prof. Langlois.

Presidente, a sua volta, propone in

mezzo

agli

applausi dell'as-

semblea, che sieno considerati senz'altro quali membri della Commissione i signori: Langlois (Francia) Eulenhurg ed E. Roth (Prussia), 0. Roth
(Svizzera),

Backlimd

(Svezia),

M. Hahn

(Baviera),

H. von Schrtter
all'

Kaupp

(Austria), Szgdy e

Fodor (Ungheria),
i

Gilbert (Belgio), Wintkens

(Olanda), Oldright (Canada), League (Inghilterra) e chiede


di essere autorizzato

assemblea

ad includere anche

rappresentanti di altre nazioni

estere.
Il

L'assemblea acconsente.
prof.

a tre i rappreall' assemblea che sieno portati Commissione, e propone in mezzo all'unanime consenso dei congressisti, che il Dott. Prof. Pieraccini sia nominato terzo membro della Commissione stessa. L'assemblea approva.
sentanti
italiani

Fo chiede
nella

Il

Presidente
il

prima

di

dichiarare esaurito l'argomento esprime


costituitosi

il

voto che

Comitato centrale permanente oggi

possa pubbU-

care col tempo un bollettino.

CTTIUSIRA
DEL

Congresso Internazionale per

le

Malattie del

La\oro

Discorso del Presidente Senatore Dr. M.

DE CRISTOFOflS

Egregi Col leghi.

Il

nostro Congresso sta

[)er

chiudersi:

ognuno

di

noi

ritornando

al
ti

lavoro usato riporter la propria impressione; sar

essa buona o cal-

promotore e di quello esecutivo, debbo Congresso ci ha molto soddisfatto, superando anzi le nostre speranze. E ci non por l'opera del Comitato onlinatitro, ma pel concorso che vi apportarono quelli che al Congresso presero parte attiva. E a questi che io rivolgo il mio saluto. Amici di un'idea noi convenimmo qui, allacciando nuove amicizie. ravvivando delle vecchie, lasciandoci pi amici di prima, forti del pensiero, che qui non finisce l'ojiera nostra. L'opera ntslra deve continuare! la mia speninza, la mia certezza; certezza e (juesto ^ il mio voto, che me la sostiene la copia delle idee che qui si svolsero, l'anima che
dire con piena convinzione

va? Al tempo il giudizio! Comitato Io, per conto del

che

l'esito del

f"

ravviv

le

opinioni di forestieri ed italiani: di (piei forestieri che


rigorosi, pipatici,
di cui

ci

recala

rono

elriiitMiti

noi

facemnio

tesoro.

Ad

essi

ad essi che speriamo rivedere nella non lontana occasione del nostro 2." Congresso. Agli italiani, lode ed ammirazione per averci portato qui cos vasta materia di studio, per la conoscenza profonda che nelle discussioni monostra
gratitudine,

strarono sui molti e svariati argomenti.


.\

voi

un arrivederci che
studiosi
di

i.

desidero sia
le

<i

tlivid

dagli

tutte

nazitni.

meno lontano di quello che Alludo alla convenienza e


possibilit di

072

un prossimo convegno nazionale. E questo allo scopo di mantener vivo il fuoco che abbiamo acceso. Al Ministro di Agricoltura, Industria e Commercio che con parole
il

efficaci e sentite salut

nostro Congresso: all'On. Sanarelli sotto-segrediscorso


:

tario di Stato per

il

suo

civile,

moderno, aperto alla pi larga


prese parte dottaal

forma mente

di

previdenza sociale

al

Comm. Magaldi che


il

genialmente
il

alle nostre sedute: al Prof.

Montemartini e

Pro-

fessor Loriga

nostro saluto e

nostro grazie.

Umanitaria che ci fu larga di apdi Milano che partecip ai lavori con molti suoi delegati, ai Comuni d'Italia rappresentati da Ufficiali sanitari o sindaci o assessori che portarono il palpitante e intelligente contributo della loro preparazione, agli industriali lombardi infine,
grazie

ancora alla Societ

poggio materiale, alla Camera del Lavoro

che

ci

portarono aiuti morali e materiali.


la Stampa, compiacenza per l'assistenza che alla quale
ci

N possiamo dimenticare oggi


della nostra
ziosa, portando nella

vadano

sensi

diede^ continua e

minu-

massa

del pubblico profano le notizie, le conclusioni,

frutto di largo studio.

Alle Signore che in

numero notevole convennero

alle nostre sedute,


il

interessandosi esse pure della scienza e del benessere pubblico,


saluto.

nostro

Ma
ai nostri

al

Municipio

di

Milano che spettano

la

nostra gratitudine e

nostri vivissimi ringraziamenti per le attestazioni di simpatia che diedero

congressisti.

Sintetitizzando diremo che


.

il

Municipio

di

Milano
il
il

non poteva fare di pi, ne meglio

E
di

giacch parlo del Municipio

della nostra Milano, ripeter


di

voto

plauso proposto dal Prof.

Hahn

Monaco, voto
di

di

plauso che

Con-

gresso diede
al
di

Milano per l'erezione

quella Clinica per le Malattie

professionali che

moderna conquista scientifica; mio modesto contributo, allorch avevo l'onore sedere nell'amministrazione presieduta dal compianto senatore Mussi, che noi tutti, vecchi e nuovi amministratori del Comune, vogliamo
di civile e

monumento
il

quale portai anch'io

organizzato con intenti e mezzi moderni.

Dopo

questi addii e questi arrivederci, voglio dire ancora che

il

Con-

gresso pu star sicuro che la Commissione Permanente Internazionale non mancher di compiere il proprio dovere e mostrarsi degna del voto
di fiducia

in questo primo convegno, essa ne far tesoro per migliorare i consecutivi nei rapporti che la Commissione avr col Comitato locale che ci chiamer al 2." Congresso. Lieto ed orgoglioso io sono, per aver nella mia tarda et dato ancora un'opera in qualche parte utile: e che divenne efficacissima, perch

che il Congresso le volle dare. Raccogliendo tutli i difetti constatati

assistita

anni

di

da tutti coloro che mi furono attorno e da vicino in questi preparazione e in questi giorni di febbrile lavoro, dal pr-

fessore

07:!

Congresso,
ch^

'

Devolo che fu
oiv.
l^.

la

parlo inlollelliiaU* aiiimalrice del

dairiii'liHtr-iale

Borlarelli [JieslaUjsi
\'itj,i.ii.,
I,.

gentilmente
Cai-o/zi.
I..

come

ecoiiurno. dai sej^rotari drdioi-i L.

\'cratti

d..

gegnere Camperx

Con
ed a

()uesti

)Vi'ri)si
il

ma

caldi sfiiutiH'iiti

mando un

"<aiuu- a

"|/inir<

liitli,

o a-^giun^^o

fervido

au^unu

<li

salute e di felicitai

Miliinn, ti iJliKjiin

J'.'m,.

II

Pro/. A.

Melloni

riiigi-azia

ijli

intervenuti a
di

nome
e
in
l.,

del

Municipi",

dichiara che l'amministrazione comunale fiera

poter condurre prest"


si

a termine

la

Chnica

delle

malattie

professionali

congratula
i.t.iiti,- ./n.i,..

del

lavoro compiuto

seme

certo fecondo di fruiti


ela<-:-'

opimi
i,..!-

un avvenire non
.U.l.

lontano quel benessere fldla


lavoio.
Il

i.v,.r,<>-;

l>ott.

Prtrini ringrazia

il

Comitato a nome degli operai,

di cui si

dichiaia rappreseniante e promette di portare in seno agli operai stessi


la

novella dei progressi realizzati in jueslo Congresso.


11

J^iof.
il

lioti

interprete
il

dei sentinenti

dei

Congressisti

esteri rin-

grazia

Comitato,

Municipio che furono larghi

di cortesie e si
si

dichiara
irradia-

orgoglioso di aver partecipalo a questo Congresso dal quale

rono nove
di

luci

su questioni mediche non solo

ma

anche economico-sociali

grande importanza.
Il

Dott.
i

Burruano

portii al Uomilatt, al

Municipio ed

ai

C
*

il

saluto e

ringraziamenti dei colleghi siciliani intervenuti

al

43

67A

I.

Il

Prof.

W.

Oldrighi dell'Universit

di

Toronto e delegato del Ca-

nada, invia la seguente lettera:

Mi rincresce di essere giunto a Congresso gi iniziato e di non miei sentimenti. aver quindi potuto esprimere nella seduta inaugurale Ci che vorrei fare adesso, se il Comitato me lo permette. E tanto pi mi si terr per iscusato quando si sapr che la mia assenza alla prima seduta dipese dal vivo desiderio di rendere l' ultimo onore in Padova ad un italiano che, vivente, amavo e che morto amo ancor pi. Il mio caro Professore Giacomo Fornri inizi la sua carriera scolastica nell'Ui

niversit di

Padova:

proscritto

dall'ambizioso

Napoleone

si

rifugi

in

Russia: quindi studi e si laure in giurisprudenza a Roma: profess avvocatura a Torino. Profugo, fuggendo la tirannia straniera, combatt

per la causa della libert in Spagna, esul quindi in Inghilterra e infine nel Canada, asilo in allora dei molti, dei quali l'unico delitto era l'amor
patrio.

Ma

scusatemi se l'amore
voglio

(3

la riverenza

che porto

al

mio professore

vostro compatriota mi hanno fatto fuorviare.

Ed ora
Italia,
I >a voro.

esprimere

la

mia gratitudine per trovarmi qui


del
1

m
del

anzi in

Milano,

membro

Congresso per

le

Malattie

non conosco altro Congresso che abbia avuto per oggetto speciale coloro che sono occupati in lavori a vantaggio d'altri e lo studio, da parte di persone competenti, della difesa contro le influenze nocive che minacciano i lavoratori. E cosa questa onorevole e che riflette gran luce sulle classi professioniste e scientifiche d'Italia; giacch nel breve tempo che sono qui ho potuto osservare con molto piacere lo zelo e l'ardore coi quali si discutono le misure per migliorare lo stato della classe lavoratrice. Onde m' permesso supporre che tutto questo sorge dal fatto che il Governo vostro invitato il Congresso a formulare delle conclusioni e a dar consigli su questioni di grande importanza per la salute pubblica e conseguentemente per lo Stato. E ancora ammiro lo spirito medesimo nel Comune di Milano e in quelli d'Italia, spirito di benevolenza, di carit ed anche di sapienza perch riconosce il fatto che tutto quello che favorisce la diminuzione delle malattie del lavoro, aumenta la ricchezza ed il benessere della
Io
l'aiutare

Societ.

Mi permettano TOn. Presidente,


d'esprimere loro
le

il

Comitato e
e
i

Congressisti

tutti

mie congratulazioni

sensi delle

mie

grazie.

H75

l'iol.

./.

/'.

L'tiif/lois

(Paris):

Lcs maladics protessionncllcs

et le projct

de

loi

du

1()

mai 1905 du ^ouvcrncmcnt


est
le

francais.
profession

Le rigque professionnel

risque

atTf-rent

h une

(iitormint^e. inck'pendammr'iit
et'

de

In
It*

fante des

ouvricrs
f/?urt'r

ou

de

patron,

risqut^ doit

dre

-^npport*

par

patron, et

commo un

M<^moni

du prix de revient dans les frais gt^nraux de l'industrii' . Ce n'est pas un sucialiste intransigeant, un partisan de la l'jiif nclasses qui pose aussi netlement co princi|)e de la n^sponsabilit* palrfnale
vis--vis

des

ri^ques

pnifessionneis,

c'est

1'

inspecteur

g(>nral

Clieysfton.

Or, dans
L(^
Il

le

risquo professionnel, un doit distinguer deux classes.


le

risque aocident et

risqtie

nialadio.

nous faut definir ces deux risqucs. La loi fran<;aise de 1808 qui vise les accidents du travail n'en d(nne pas la dfinition, mais une circulaire du Carde des Sceaux, eii date du 10 juin I8ii9, comble cette
lacune.
I

.'accident tei qu'il faut l'entendre

dans

cette mati''re, consiste

dan>
ext*-

une

lesion corporelle

provenant de

l'action

soudaine

d'une

cause

rieure. Tlioinot fait reniarquer coinbien cette d'*fnition est juridiquement

incomplete, puisqu'elle ne
porelles; aussi propose-t-il

comprend pas
une
dfinition

les

traumatismes psychiques,
l'*sions

les

n'vro^es eonscutives une explosion, un hranleinent sans


plu-^

cor-

extensive.

Par accident

du

travail,

il

faut entendre toute

blessure

externe, toute lsion cliirur-

gicale, toute If^sion medicale,

loute

trouble nerveux psycliiqiie (avec ou

sans

concomitante) resultante de l'action soudaine d'une violence extrieure, intervenant pendant le travail ou a l'occasion du travail; ci
l^sion

loute lsion dtHerminee

au cours du
l'accident,

travail.

Ce

qui caracterise

c'est

rv^iiemenl

sondain

et

vinlent

(Leon iVdirgeois). La ......N..I1.. i.T-,.f....^i, ..,!,. -II,.


lenieni

..Qi

|,!i)-i

.lili.-il.-

...,......

,|..fM,;

Les

niaiailics (iiwre5,siuiinelle.-<, ecril

Parkes, a[tparai.sseni
livrant
i\

exclu.-^ivt'-

ment, ou presque exclusivenient, che/ les sujeis se


l'iofessions, elles soni produites

ccriaines

par

la

nature mnie de roccu[>alion.


dit

La

maladie

professionnelle

consiste,

Verhaegen,

dans

toute


alfect.'.on

676

travail, entraine

qui, surveniie

par

le

fait

du

une lsion de

l'or-

ganisme.
Dfinition en ralit trop

nettement dtermins: Capei

Verhaegen
travail.

les

mots

ou

vaste si on veut lgifrer sur des cas propose d'intercaler dans la dfinition de habituellement contracts l' occasion du

cise a

industrielle, sans donner de dfinition prcependant rpondu ce problme en fixant ses travaux sur les maladies exclusLvement engendres ou nettement provoques par un travail

La commission d'hygine

professionnel.
le terme speique nous rencontrons dans la dfinition de Petrine, sauraient lre maintenus et il nous semole que l'on pourrait se contenter de dclarer maladies professionnelles: toute maladie habituellement provoque par un travail professionnel. Si la dfinition tait trop large, elle embrasserait tous les risques professionnels, et le problme d'indemnit qui nous proccupe ne pourrait tre rsolu que par l'assurance generale contre la maladie, telle qu'elle existe en AUemagne. Ce serait videmment la ineilleure solution, peuttre mme la seule comme nous le verrons dans la suite de cette tude, njais la question l'heure actuelle n'est pas pose ainsi, et il faut savoir srier les problmes sociaux. Il faut exposer, pour tre juste, les nombreuses difficults auxquelles se heurtent la mise au point et l'application d'une loi sur les maladies

Le mot exelualf compris dans ce passage, comme

fiqiie

professionnelles.
* *

Suivant

la dfinition

de Freycinet, toutes ls Industries sont

insalu-

bres, par suite,

dans toutes, on peut observer des ouvriers souffrants d'une atfection rsuKant d'un travail dtermin, toutefois, certaines le sont plus particulirement, on yjeut mme dire que, dans quelques industries, la maladie professionnelle prsente un vritable caractre de fatalisme, tant donne le tant pour cent des ouvriers atteints. La commission d'hygine industrielle, pour se conformer au dsir exprim par la Chambre, et imitant d'ailleurs la seule loi trangre qui vise l'assimilation des maladies avec les accidents, la loi suisse de 1877, a dress une liste videmment incomplte, mais cependant assez tendue des industries susceptibles d'engendi-er ou de provoquer les maladies professionnelles. La liste suivante a t adopte: le plomb et ses composs;
le

sulfure de carbone; la benzine, tritrobenzine, aniline

et

essences
les

di-

verses; l'hydrogne sulfureux, les vapeurs ou gaz vnneux ou

causti-

ques; les virus de la variole et du charbon; les poussires;


toses professionnelles.

derma-

Cotte

liste

n'est pas limite

comme on

le voit

par

les

grands poisons

imliistriols, elle

rt'ftains virus,

une exten><ion [ilu^* completi*, piii<^u*elle englobe puoiimokonioses et enfin les dermaloses. Ol sVtonnem de ne pas trouvep dans rette (^nuni<>ration deux poifin^senle
los
iH^piiU^s:
le

I^ raison de leiir exclusion Ce sont deux |ii>igrjns d'Etat, et la i'immissior> a et*' invitte ne pas s'mi occuper, ous prtVtextc que l'a/iniirahlo Mi'-jr.inisation dfS monopoles de j^ouvernenient ne "nt pHS de soup<^'nnner des nialadies professiorififjles dans ses '-tai nls, ou bien encore que l'I'ltat aecordait toujours lilieralement les soins mdicaiix et les indetnnit<*s a son personnel, en-cas de inaladie d'origine
sons
pliosphoro
et la

nicotine.

est tuiite particiilit^re la France.

Hieli'onque.

/Jliidt'

stalistiquc.

Les

maladies

professionnelles,

envisag.---

.t.i

[M>int

de vue social, relevent essenliellemont de


eflet,

la statistique.

Ce qui
Pti.

intA-

rosse en
<)ue

tant

au point de vue des nnesures pren<lre


Ini

hygiene,

des conscrjuences financires d'une


dii

assurant

les ouvriers, e'est la


la

nnaissance

nombre des ouvriers


Hudo approfondie

atleints et

de

dure des inca-

j)acit^s

de travail.
liase il'unc

La
poser

d'une

loi

de ce genre devrait reil

SUI-

uno lable de morbidit<^ professionnelle. Or,


la

faut

le

recon-

uatre. ces tahlos n'existent pas.

compte de nombreuses, mais beaucoup doivent tre passt'-es au crible d'une critique sovrane. Rertillon fait remarquer que les jirofessions qui exigent une force physique suporioure, 'iinunent par cela ini'me les dhiles, les malingres et conservent une mortalitt^ faible alors que les profi'ssions re/'nr/es * accucilleront tous les d^sbrit^s, tous les candidats A la maladio et la mort precoce. Le forgeron devenu plitisimortaiiie par profession, en tenant
l'ge des dcds, soni assez

Les

statistiques de

que,

dit

RertiilDn, se fera joiuMir d'orgues et la mortalite des musiciens,

dans

la statistique

anglaise qui
mortalite

l'ut

l'occa-i'T-

'

-ette

observation, se

inontra en elTet tr^s elevce.


Si
les
tablt>s
df>

|>rol''ssionnt'lle

p'uvent

et

doivent

"^tre

pour les tiibles de morbidil*' est desarmt>e, parce qu'elles n'existent |)as, ou tout au moins qu'elles sont tcllement contradictoires qu'il est impossible do les interpreter. Les socii'li'^ de secours mutuels syndicales, ne reunissant que des membres appartenants une mme profession, devraient nous donner des
discutees, la
critique

rensoiifnemonts
etablios:

precieux,

si
il

leurs

statistiques

etaient

rigoureusennent

mallieureusement

n'en est pas ainsi.


iuirienne Arman-l

l'renons
Si

comme

lype les accidents saturnina


statistique
i.-ja

nous nous rap|ortons une

678

nous

Gautier, toujours cite dans les travaux qui Iraitent du saturnisme, trouvons les chiffres suivants, rapports lOCO ouvriers:

Fabrication du massicot et du minium. 1.000 atteints sur 1.000

Travail de la cerase sec


Fabrication de la pote d'tain.
.
. .

1.000
l.OCK)

De soudage
Nous
;

des botes de fer blaiic

280
105

Broyage des couleurs

n' avons pu trouver sur quelles bases ces chitfres avaient t par contre, les observations autrichieiines paraissent reposer sur des donnes plus prcises, et cn note une grande discordance. La loi autrichienne du 30 mars 1888, sur 1' assurance en cas de inaladie des ouvriers, a suscit un certain nombre de rapports trs docu-

obtenus

ments.

minraux, V indication de l' agent l'industrie, on peut dduire mentionne, mais suivant n'est pas toxique facilement qu'il s'agit d'hydrargyrisme, de saturnisme, etc. 1 des imprimeurs et fondeurs Or, si nous prenons les corporations
les

Le rapport annuel des Empoisonaement par

caisses de maladie porle sous la rubrique

XVL

poisons

de
0

caractres;

2 des

peintres

en

btiments

et

peintres
troi

dcorateurs;

des potiers; nous trouvous que 7.012

membres des

catgories ont

fourni 247 intoxications par le plomb, et 6.796 jours de maladie, soit

un

jour par socitaire, ce qui n'est pas excessif.

La caisse de l'union minire de Bleiberg avec 200 ouvriers fournit 30 cas d'intoxication plombique ayant entran 366 jours d'incapacit, mais, si nous remarquons que soit une journe et demie par ouvrier generale est doubl de celle observe union la morbidit dans cette dans les autres industries de la monarchie, on peut supposer que l'in;

tluence

de

l'

intoxication

saturnine s'tend

d'

autres affections qui ne

sont pas portes la rubricjue: intoxication.

Dans

la fabrique

tantes amliorations, on compte 272 journes de maladies


vriers, soit 5 jours

de cruse de Klagenfurih, malgr de trs imporpour 57 ouet la

par an,

morbidit

generale est

ici

quatre fois

plus forte que celle des autres industries: nouvelles preuves que les effets

toxiques du plomb ne sont pas exactement mis en lumire avec la statistique speciale.
S'il

est

si

difficile d'tablir

des chitfres prcis avec une intoxication

aussi caractristique que


difficult

du plomb, on comprend combien la par poison minerai, mais d'affections chroniques, sans caractres nettement spcifiques, comme le sont les maladies dues aux poussires: les pneumokol'est celle
il

s'exagre quand

s'agit nori plus d'une intoxication

nioses.

Comme exemple nous prendrons la chalicosis des tailleurs de pierres. L'absorption continue des poussires minrales peut provoquer des trou-

1.79

:.

Ijles oli

ne

pulmouaires favorisaijl k; Jr-veluppeintnl de la tu' saiiniil ciaMir une statis(ii|ii<* i*ngloliant tous ies
la pierre.

Mais

'.ravail-

i.uits

soiit

peu touclu's;
d<^

Les marbriers qui ne travaillent que (lana le carbonate les ouvriera du ki'H'I r>Bi8lent encrno, aiors que le
ineuliros, reapirant
<!oniinueIleiiierii

laillt'urs

pierre
gr<:8,

des poussu'-res

p. 100 fi-encore un irnuve de divergeuces. Ludwig donne coinrne vie rnoyenne des juvriers quarante-sepl ans, alors que l'Associalion des taillours de pierre d'Allernagne admet trente-cinq ana seulement.

sjliceuBes de

fournisserit apr^s quatre

ans de

traval

40

phtisiques. Si

iious

preuoM3

les

stalisliques

allemandes,

ici

Cet cart peul s'expiiquer daiis


lairi

le

cas particulier, parce qu'un cer-

nombre d'uuvriers de
priode

celtt-

industrie ne s'v livr'nt que pendant

une

cuurto

de

l'annOe, au

prinleinps

et

en

t.

Pendant

la

saison

i'hiver ils

changent de mlier. La

statistique qui porte sur des ouvriers

ainsi intermitlants est cerlainmient differente de celle qui

tombe sur

d's

ouvriers continuanls toute l'anne

le

mme

travail.

de
les

inf'tier.

Nous pourrions multiptier ces exemples on prenant cliaque corps Mais ils nous semblent suffsants jiour niontror cumbien il

est dilliciie,

avec les donn(^es a<nuellement en notre possession, d'>f;ib!ir charges qui jx^semienl sur les industres nettement insalubre^

suite, la

Somme
les

(ixer par les com[tagnies d'assurances.


n'est pas

Toutefois, ce

dans ce manque de
il

statistique relle^^ue se

rencontrent

plus grandes ditficults;


loi

est vident,

vigueur d'une
temps, les
chitTres

sur
d'une

les risques professionnels dt^terminera

bases
les

statistique

vraie

et

mise en en peu de aprs (jueUjues aimes d>*

que

la

tlonnemenl,

prcis.

barmes des assurances pourront tre -tablis sur de-^ Les grandes difficultes sont surtout d'ordre ml*dical, e:

nous sommes forcs d'aborder leurs etudes ce point de vue.

L'acLMdt'ut est, par sa dt^liniiion,

sant au

cours

du
les

travail,

les

difficults

un t^v^nement brusque, se produine commencent que dans la

discussion sur

sauf toutefois, pour


appeler les
les berni's.

consquences mt'uies de l'accident, sur l< les cas plus complexes que l'on peut maladies accidentelles, ei que la loi range dans
j

le

group**
\y*j'w

des accidents,

telles les

hysterotraumatismes,

.t

ju^qu'A un eertain

La maladie professionelle, pusque nous diminons precis'ment I maladies accidentelles, est caract>r3>e par une evolulion lente, insidieuse, souvent des plus complexes. de hi, les diflcultes indemables qusoulevent
jlCfiili'nts

le

probleme de

l'assiinilation

des maladies professionnelles au\


Nous pouvons ramener
dicai soulevs
1

680

quatre groupes, les problraes d'ordre mepar l'application de cette loi: La manifestation morbide considre provient-elle d'une maladie

pr fession nelle?
2 Cette

maladie professionnelle dpend-elle de

la dernire

occu-

pation du
3

malade?

et l'apparition

Quel lapsde temps peut-il s'couler entre lacessation d'un travail d'un symptme morbide produit par ce travail ?
d'une maladie professionnelle.
d'une

4" Quelle est revolution possible


1

La

manifestation morbide

eonsidere provient-elle

maladie

professionnelle ?

Dans

certains cas, rien de plus facile.

Prenons

comme exemple

le

saturnisme qui est l'intoxication profes-

sionnelle la plus rpandue et qui fait le plus de ravages


lation ouvrire.

parmi

la

popu-

produits piombifres, presenter


statation sera d'un

Lorsq'un ouvrier, travaillant dans une industrie o sont manis des le lisei' gingival de Burton, cette con-

grand appui pour affirmer


le

la

nature saturnine d'autres

accidents accuss par

malade.

Il en sera de mme lorsque l'ouvrier sera atteint de coliques saturnines ou de paralysie des avant-bras, accidents assez caractristiques qui sont aussi connus du monde ouvrier que du monde medicai.

D'autres accidents,
I)oaucoup
plus

comme

les

myalgies
ce

et les arthralgies, offrironl

de

difficults,

toutefois

sera

lorsque l'ouvrier presenter en

mme temps

le liser

presque une certitude de Burton, ou aura

eu quelque temps
saturnines.

auparavant une ou plusieurs attaques de coliques


le

Enfn, dans d'autres cas,

diagnostic ctiologique presenter,

il

faut

bien

le

dire des difficults

considrables. Tel

sera

le

cas de l'encpha-

lopathie, de la nphrite, de l'anemie ou de la goutte saturnines.

succdent immdiatement un phnomne aigu on pourra en conclure que l'on est en prsence d'une manifestation saturnine; mais, si ces accidents surviennent, mme chez un saturnin notoire, en dehors d'autres manifestations saturnines, on
Si

ces

accidents

tei

que

la colique,

n'est pas en droit d'affirmer

que

l'on

en

effet
et

un saturnin peut
prsenter

tre pileptique, peut lre syphilitique


fait

lique

de

ce

soit

a affaire un accident saturnin ou alcoodes accidents convulsifs, soit de la


;

en ce qui concerne la goutte, Thoinot est d'avis qu'il ne faut plus hsiter admettre la nature saturnine de la goutte quand on la voit clater chez un individu de la
nphrite, soit

de

la

goutte. Toutefois,

classe ouvrire qui

est

ordinairement

l'abri

de la goutte vulgaire, et
l'intoxication

que

cet individu est


Il

est

de

toute vidence que

un saturnin avere . dans beaucoup de cas

siilmiiinf

II

f^t

|ia->

Irt

st*ule eli

<a^l^-, ei

.|.i.

.i/t*j.i.-

i.trtr-m-

i.

.j.i-

l'alci )olisinp. Ih

sy[tliil8 oii mt"*nie >iiinpltMnent la vieillcBSf,

vieniiont ajouter
n<^|lirile

Iciir iiifliience

daiis

la

pndiictiDri

ne

la

goutte, do

la

ou

il?

rarti^rio-sclCrosf.
Si mme avec \o snturnisme, (pii |>ri^seiiU' des caract^refl si dKlinciif<. nous roiicoiitruim (\o^ (liffcultr>s considtTaltlt's, dans la plii|)arl don auti-HK maladies pnlV!*8itiiiielle.s, N* dia^noslic ^liologirpip 'st encore plus di^licai. ol daiis le domaine dea pneumokoiiioses, le problema devient presquc insoliiMe. I.es maladies caiis'os par les jx)iissi^rps: charbon, fep, cuivre, oalcairo, colon, fai'ines, ne coniporU>nl auciin signe clitii'pie patiiognomoiM'iue, et mrnie l'examen dea ccacliats, surtout s'il est fait juelque temps
apr(''s

la cessalion

du travail incrimina, ne

saurait permettre

d'affirmnr

une relation de cause effet enire h-s parlicules inhalf^es et la maladie constale. Celle-ci, est en effet, presfjutoujours la lnherculose, et ftant donin^e la g^n^ralisation de cette maladie iiiali>fpe toiites les statistiques qui montrenl l'influcnce exercee par cortames poussieres sur le dtHeloppement de cette affection, il serait t'm^raire daffirmer qu'un ouvrier, travaillant mnie dans les meulns en gr^s,
m'il existe vt''rital>leineiit

w
'hi

doi(

so'S

lesions pulmonaires qu' son travail particulier.

2.

"

L'ette

maladie profrssionnelU' ih-pend-elle de

la

demirr ocrupaiion
les ordres
ici

malade.^

Dans
cult.

la

lei

sur

les

accidents,

le

patron, sous
il

duquel
difti-

l'ouvrier travaille est seul responsahle et

ne s'lve

aucune

Mais avec
fju'il

le

caraclre chronique des maladies professionnelles la

queslion est autrenient coniplexe.


adineltanl
reste

Quand

l'ouvrier chansje de maison, en

dans la mme sp>cialite, il peut tumber malade quelques jours. quelques mois mme apr<'s son entn'*e dans la nouvelle maison. I-o nouveau patron doit-il "^tre considre cornine responsable, ou aiira-t-il, lui ou l'ouvrier, recours contro les patrons anti-rieurs/ La commission d' hygi<'^ne in<lustrielle, avait propose une solution simple. mais qui au point de vue de slricte justice est tr^s discutable. Milo admettait que l'ouvrier, eiUrant chez un patron, peut pn^senter des j)redispositions aux maladies professionelles, prtMisfKsitions qui peuvenl resuller, soit de faiblesse personnelle, soit que son organisme ail dejA soutTert de la nit'^me maladie dans un aiitre atelier. Mais elle ajoutait que la, comme en mati(^re d'accidents du travail, la responsabilite du patron actuel ne peut pas itre ecariee attendu ju'iin patron ijui engag un
ouvrier sans cherclier connaiire, ou

connaissant

les

conditions desa-

vnntageuses qui

lui

sont

particulii"'res... doit

en supporter

la re'^ponsabi'!'

De Ielle sorte que, si le direotour d'une industrie ou des pro<luits plombil^res, engag un ouvrier ayant dej
une industrie analogie,
il

l'on

tra\

est

de re

fait

dans responsable des accidenls satumins


travail!^

qui pourront se dt^clarer che/ ce nouvel ouvrier.


La commission
seul cas: celui

682

n'a rserv pour la dcharge du patron actuel qu'un dans lequel la maladie dpend d'une profession prcdente. Si donc, l'ouvrier rcerament engag par un patron, prsente au boat de quelque temps les symptmes d'une intoxication en rapport avec l'industrie dans la quelle il travaillait auparavant, la responsabilit du patron antrieur se trouvera mise en cause, si toutefois le dlai de prescription n'est pas coul.

On

verr

plus loin,

comment

le

comit

consultati!

est arriv

tourner la

difficult,

tout en restant

dans Tequile par l'organisation des

syndicats de garantie.
3. et

l'apparition d'un

Quel laps de temps peut-iL s'couler entre la cessation d'un travedi symptme morbide .produit par ce travati?
d'hygine industrielle,
projet de loi

La commission
antrieur.

comme on

l'a

vu plus haut a
le

envisag ce cas, puisqu'elle proposait de rendre responsable

patron
le

Dans

le

soumis au parlenient, ce n'est plus

patron

mais le syndicat de garantie qui se trouve responsable. Mais, pendant combien de temps aprs la cessation du travail inisole,
.^

La loi de 1898, fixe de prescription un an, article 18. Ce dlai d'un an, a pu paratre exagr, quand il vise un accident, vnement brusque, entranant des accidents caractristiques, mais il n'en est plus de mme quand il s'agit des maladies professionnelles, marche insidieuse, priode latente souvent fort longue. Et il arriver certainement que des ouvriers qui longtemps aprs avoir quitte leur mtier classe, prsentent les sympcrimin, l'ouvrier pourra-t-il exercer son recours
le

dlai

tmes d'une des maladies reconnues par la future loi comme donnant droit un secours ou une pension. Le problme peut tre pose ainsi: Farmi les maladies professionnelles donnant lieu une indemnit, en est-il qui peuvent n'tre reconnues qu'un an aprs que l'ouvrier a
cesse son
travail dangereux.^

L'article

18 fixant la prescription

est-il

applicable dans l'espce.^

De. tous les problmes soulevs par le projet en question, il n'en pas qui prsente plus de difficults, et aprs de longues discussions, en s'appuyant sur les nombreuses observations cliniques personnelles ou
est

recueillies dans les traits, les membres mdecins de la commission d'hygine industrielle, ont d reconnaitre que pour deux des maladies

professionnelles

vises,

et

prcisment

les

plus

importantes

le

satur-

nisme et rhydrargyrisme,il tait impossible de fixer un dlai de prescription. Pour les autres, on a cru possible d' admettre un dlai de trois ans.
4." Qu'elle

est

revolution possible

d'une

maladie professionnelle ?

L'indemnit alloue en cas d' accident est proportiomielle au degr d'incapacil de travail de la victime, mais il est souvent impossible de

laps
(Io

G8:i

un

prvoir <|uelles s^roiit les cons^queiic-8 loigiies de l'aucideiit. Aprs


tiMiips

variablc,

oii

pcut cori.sluter soil une aggnivation. guit une


rindeimiis, rntrainaiil une iiKxliticatioii dans

aiiiiliorutiuii (luns

l'clut <ie
lii

pour limitar o-peiidani a prvu la revision de riiidoniiiitt'' uccordc par les pieiniers jugfs. II est bien entendu |U*il seiis juiidi<|ii(' dii mot -l non d'un juus'a^'it ici d'uiK' revisioii au inenl d'appel. Il doit dune lre survenu, un fall nouveau, ce fait nouveau consistant dans une aggravation ou une atlnuation des dsordres ayant l<iiir cjiuse l'accidenl inilial, ou bien encore dans de l'ouvrier, quand ce dr'c'>s est la eonsquence de l'accidenl. La lei Sdisse de 1877 ne pnWoit pas cette revision; les lois anglaises, autrichiennes, alIcMnandes jiar contrt', adineltent que les rent*s al!' (c/i caa (Puccith'iih seulcment) sout Inujums revisaliles. En Krance, fix*' un dlai de Irois ans, aprs quoi la renle reste acquise quellos que
son degr*' d'invalidiU'.
les

prMvision

dt^

c's fuils et
Iti

priodos, la

loi

de 1898, dans son urticle

soicnt les suites de l'accident.

Ce

d<'lai

de

trois ans, qui

dans cerlains cas a paru trop court en ce


si

qui concerne les consi(|uences doignees des accidnts, est-il pratique

on veut tendre la loi aux maladies |tri)fessionnelle.' Ce que nous avons dC'ja crit, en co qui concerne le delai d'incubalion des atTections cliroiiiqucs d'origine iirofessionneile, suffit
ficile,

pour inontrer combien

il

est

dif-

innpossible mnie, de provoir (juelle sera revolution

tardive d'une

aft'ection

comnie

la nplirile saturnine, les aftections m'didlaires d'origine

mercurielk", et la cachexie arsenicale.


Knfin, au point de vue de recjuiio. se pose
est tro[ souvent impuissante A r^parer les
ceptMidaiit,
ici

un nuuvrau problme.
si

Dans un grand noinbre de ces maladies chroniques,


unie a
riiygine,

la thera|*eulique
elle

dsordres produits.

peut

anienor, sinon

que

au moins une attenuation du mal et, maladie ne progresso. Or on doit se demamlei-, en acceptant le d^lai de revision de trois ans, ou bien en l'etendanl une duree plus longue encore: que devienl la responsabilite patronale, si l'aggravalioii de la maladie est due a la
lout
la

une amelioralion sensible, dans lous les cas, empcher

negligente

mme

de l'ouvrier qui n'a pas suivi

le

Iraitemonl approprio

son

<'tat,

et s'est idearle

volonlairement de loutes les rgles de l'hygine

presente.

Ceries
rale des
le

lo

lemps

n'est plus,

ou

lo

la tliera[ioutiqiio,

et |troscrivait l'antimoino. l^Miolle

parlomenl de Paris legiforait sur que soil l'opinion _

mdecins sur l'ulilile d'un Iraitement iudure, par exemple, saturnisme aigu ou chroniquo, il s'en trouvera toujours qui critiquecriliquos

ces

osi evident quo suivant les cinil peuvonl se jusiilier. Il est donc bien delicat dl'inMuence d'uno thorapeuliquo fausse ou nulle sur revolution de la maladie; mais il sorait plus facile et plus justc de faire intervenir dans

reni collo llierapouiique, et


une
affaire

684

d'hygine auxquels
s'est livr

en revision,
et

les carts notoires

l'oiivrier

malade

parmi ces

carts, le plus? important, par sa frequence,


facilit

son importance et souvent la


Il

de sa constatation, c'est l'alcoolisme.

nous paratrait souverainement injuste qu'un tribunal saisi d'une demando en revision pour une aggravation d'une maladie de reins chez un saturnin, alcoolique avere ne puisse lenir compte de ce facteur essentiel. Les contestations souleves devant Livvet OH registre sanitaire. les tribunaux par l'application de la loi de 1898 sont surtout frquentes en ce qui concerne les liernies. L'existence antrieure d'une hernie peu dveloppe attnuant la responsabilit du patron, quand sous l'influence

d'un effort pendant le travail la lsion s'aggrave. Aussi avait-on dj propose la cration d'un livret sanitaire individuel permettant d'tablir les conditions du su jet avant l'accident.

Dans

le

cas des maladies professionnelles,

l'existence

de

ce

livret

permettrait de solutionner rapidement un grand nombre de cas litigieux, et si on avait pu l'adopter, nulle doute que la loi elle-mme eut t ac-

cepte dans tonte son extension.

Malheureusement ce
livret ouvrier, si

livret individuel,

voque

le

souvenir de l'ancien
il

impopulaire parmi
et

les travailleurs,

a paru impossible

on a propose d'organiser des registres sanitaires tenus soit l'usine, soit la mairie, o devraient tre mentionnes toutes les maladies de l'ouvrier, qu'elles soient spciales sa prod'en

demander

la cration

fession ou non.

demande d'indemnits pour madeux parties pourraient recourir aux registres sanitaires des usines ou communes o l'ouvrier aurait travaill. Ce registro sanitaire, destine remplac le livret individuel est tout aussi diffcile tablir: Par qui sera-t-il tenu? Par le mdecin de l'usine^ propose M. Ledere de Puligny, mais il faut alors, contrairement au principe de la loi de 1898, imposer un mdecin aux ouvriers, et ce mdecin
Dans
le

cas de contestalion sur une

ladies professionnelles, les

devra mentionner ioutes


secret professionnel?

S'il

seront prcisment les


tei

maladies de l'ouvrier. Que devient alors le les menlionne pas, et les affections omises, plus importantes, de quelle utilit pourra tre un
les

ne

registro

Nous avons expos impartialement toutes les difficults que soulve r extension de la loi de 1898 aux maladies professionnelles. Elles sont
considrables, mais cependant auraient pu tre rsolues,
la cration du livret sanitaire individuel.
si

on avait ralis
finan-

Quand aux consquences

cires, elles sont

beaucoup moins lourdes qu'on peut le supposer p/vo/'Z. Dos le dbut de ce travail, nous avons montr qu'il tait impossible de s'appuyer sur les calcuis cortains. Si nous consultons les statistiques de l'office du travail suisae (seul pays o les maladies professionnelles renti-ent depuis 1877 dans la loi d'indemnit) nous trouvons quo sur 24,041
accidents, on ne relve que 53 cas de maladies professionnelles.


'est
Il

(}

, ; ,

111

ijii

fliiflr,'

.vuleiniiienl Irop faibh;


lait
<jiie

-viiliniier.
<ju'il

litiilie

ilu

iiioiiis,

par ce

la loi suisse

exige de l'ouvrier

i-i^''

la

|r<Mive.

Mais un

|.tui

aKiniicr

.in'eii

dehors de

quel(|Uf8 induslries

imrlicu-

iHMviiuMii dani;oieuses, sous riiilliiencii niine de la loi les indiislriels l.reiKJn.i.t .les inesiires hyini<,uos, lelles que lu inorbidiu^ profeaai.uii.. '.

lombera
>il)le

inirn.Hliateinent, entraiimiit, futaleiiuMil


|.iiies d'ussuraiu-e. Si

une dimimilioii
djifenseurs

ir^s

..

des

Toh

,.|i

cn,ii los

du

plonib,

rbidil.- daiis los Uiblisaements bien lerais,' peu les aulrcs indiKtries? Saiis accepier ces iffnnatiuns tendancieuscs ol trop souvenl inliMess.'es. on peni affirriier ,iie lo vote d'une loi clendant aiix nialadies professionelles la proUx:lioii accordOe aux victin.es des accidents du travail, aerait plus pour amt^liorer

itKMiM^ daiis cHltu iudusiric, la

no dpasserait

(|ue

de

Irt'-s

l'hygic^ne industriolio
('dicU;r.

.|Uo

luus les r^lerneiits

parliculiers

Cdicts ou

Le piqjct de
grandes
inerce.
Ii^res lo

loi

du //oupentcncnt.
loi

projet de

leur de l'Assurance et de la

,este a exposer dans ces mai 1005. Le distinguo diio,Ptvoyance sociales au ministro du comIl

depose

le IC,

M. Georges Paulet
|uoj,.i,

qui a ot l'inspirateur et disuns-Ie

le

n-dacteur

au moment de la discussigli de\ant la conuiussion d'Iiyoriene industrielle a chercho a tourner les difficulttis d'application par une sorie de mesures qui donnent cello loi in
'Mra<-l(^re
Isi

de ce

fiapp." des ubjoctions. souleves

lout pariiculier.

toiit

d'abrd, au lieu d'onglobor l'onsenible des maladies

j,,..,.

>-

lomiell.s, le projet actuel ne vise


<1

que

les intoxications

dues au

plomb

au morcure. Tour justifior cette limilation, le rodacteur doux groupes dintoxication sont de beaucoup
lar
Mit

iait

romarquer que ces

les plus intoressantes, soit

peuvent entra.ner, menacent. Il ajoule du roste (|ue cetto loi constituerait une amorce et que lorsque le regime iiirait te introduit et exporiinent sur ces deux groupes industriois, il va plus facile d'y engloher des intoxications iioiivollns, ,1'apiY's l.s r--iiltals de rexprience ac<iuisc, IVur rt'soudre le problme do la it-|M,i,-,.u..ni.paimnai,-,
si
.iiiiioii.'

la (lquence et la gravito des maladies qu'olles par l'imporlance des elToctifs uuviiors .|uellos

tHabiir

dans celie matire,

la

loi

substitue la responsabilito

person-

nollo, la res|Kinsabilil.. cullectivo

des groupes industriels similaires. Ces g.i.upes sont costitus on .s(/,uiicai de f/anindt-, englobant pour t'Uio la Trance tona les patrona dos induslries du groupe. Lo^
svndioMts

-lant subdiviss en mutualitt^s looalos d'arrondissemonts.

guani aux maladies professiunnelles, elles sont du ... ...uv ratgonos: l" Les maladies graves enlralnant la mori, l'incapacilo soil


permanente,
nelles,
soit

(i86

intgrale des patrons, condition ()u'elles soient

d'une dure deplus de trente jours, tombent la charge rellement profession-

ncessaire. Le c'est--dire que dans l'espce la preuve est indemnits alloues sont paj'es par le syndicat de garantie, mais par rintermdiaire des mutualits locales; 2 Les maladies de courte dure, n'occasionnant que des incapacits temporaires de moins de trente et un
jours, qu'elles soient professionnelles
ici

on non, sont toujours rpares, mais charge incombe aux patrons et aux ouvriers, les patrons devant faire face seulement la portion de risque correspondant la part prsume de la maladie officielle, et les ouvriers devant supporter celle qui rsulte de la maladie ordinaire. Les mutualits locales assurent le
la

paiement des indemnits. Ces dispositions ont surtout pour


ladies, d'viter les litiges

objet,

en englobant toutes de
comits

les

ma-

l'occasion de
projet

chaque incapacit de
l'institution

travail.

Pour
la

le

mme

motif,

le

prvoit

locaux

d'arbitrage et d'un comit centrai d'arbitrage vec recours ultime devant

cour de cassation. C'est l une innovation hardie, substituant au juge de paix et au tribunal civil, les comits locaux d'arbitrage, et la cour d'appel, le comit centrai. Cependant pour maintenir, l'unite de notre sys-

tme

juridique, le recours devant la cour

suprme
il

est

maintenu. Malgr

l'utilit

evidente d'une organisation de ce genre,

est craindre

que ce

projet qui cre une juridiction civile exceptionnelle ne provoque une s-

rieuse opposition des juristes du Parlement.


L'article 5 tablit

que l'incapacit de travail entrarne une indemnit

journalire gale la moiti du salaire quotidien.


infirmit

Quand
verser

il

s'agit d'une

permanente ou de dcs,
loi

les

rentes

sont calcules

d'aprs la

sur les accidents.

L'article 8 mrite-

une mention

speciale.

Au

cas

oii

la

prolongation

de l'exercice de la profession

prsente

un danger certain de maladie

professionnelle grave, l'ouvrier ou l'employ interesse peut rclamer devant le comit locai d'arbitrage, l'allocation d'une rente viagre correspondant la moiti de la rduction de salaire que peut lui occasionner l'abandon dfinitif de la profession et des professions similaires. Le chei de l'entreprise peut de son cot, provoquer l'allocation d'une rente dans les mmes conditions. Cette disposition est d'autant plus justifie, que les socits de secours mutuels, et les syndicats ouvriers qui assurent des

secours leurs membres malades, refusent souvent l'entre aux ouvriers, ayant travaill antrieurement dans une industrie suspecte.

Pour

faire face

aux indemnits verser,


des

les

mutualits

locales

et

les syndicats

de garantie pergoivent

contributions, des
les

patrons, et

des retenues sur les salaires des ouvriers suivant ment dtermins annuellement.

tanx

respective-

La part de la contribution patronale doit tre calcule (en dehors des indemnits dues pour la catgorie des maladies longues chances


|iii

fiK7

les

sont A sa charge intgrale),

pour

maladie<*

de courtes dures
I<>s

tronte joiirs) d'apn'^s la

churge

(jui

imconherait au\ iMilreprises as^ujetties


taiont

si

ces

maladies d'ordre profensionnol


dii
lui

inderniii>*Vs daii

m'*-

mes

conditions qiie les accidonls

travail.
..
;

La

dispose que des stalislijues spfciaics peruulleiil ultTe

de celle conlribulion, actiiollenient ces dontir-es niarK|uent totalonu'Mt et c'est une des grosses difficulls qua rencontrera aii debut tiiit au iiioins l'application de celle loi.
<>tablir la part
Il

en

lail

une autre, qui a pu tre rsoluo.

l.e

syndicat de garanlie
tre

rori3tilu^

par un groupe parliculier d'industries


l'insolvabilit de (pielques
d' ^tablissenient
la

peut

asse/

limite,

l'jur

que

patrons retonibent louniement sur le>

iiilres

chefs

du

m^me

groupe rendus

solidaires.

I.'

projet
rlicats.

admel

rt^partilion globale

des insolvabilits enlre les divers syn-

Enfili

l'article

39

lablit

encore une innovation au moins en France,

car celle disposilion exisle dans cerlains pays trangers: Anglterre. Al-

il<'s

lemagne. Il prescrit la di^claralion obligaloire par tout mt'decin traitani maladies ayanl un caracU^re professionnel et comprise dans une list*
Il

'tablie par dcret.


est profondt'inenl regreltable

que ect

article

39

soil inclus
qjii

dans

le

projel de loi et n'ail pas fait l'olyet d'une

loi

speciale

aurait pu ^Ire

rapidenienl vote.

Nous avons vu ou
Idi

effet

est d'tre compl<''lenient en

pos(^es

pour assurer

les

nime de ce projet de mesures tinanci'res prodisposilions prvues, ne peuvent nullement tre


la caraclristique
l'air,

que

que

les

tablies sur des bases


les

mmes
si

approches.

On ne

saurait

tabler
les

ni

sur

renseignements

fournis

f)areimoiiieusemeiit

par

statisliques

ofHcielles, ni sur les statisliques

mieuv

tablies de certains

pays trangers

parce que les condilions de travail, Torganisation, le recrutement ouvrier varienl suivanl les pays; si la dclaralion oMigatoire avait fonctionn'
depuis
1

plusieurs annees,

la

direction des assurances

|>ourrait l'beure

luelle apporler

de prcieux documents l'appui

de

ces

propositions.

Toul en regietlant que le projet de li'i acluel soit aussi limitatif, en qui concerne les maladies professionnelles nous devons reconnaitre rparation <ies ingaiites qu'il constitue un pas en avant dans la
.

sociales.

itions

Le jour o il sera vot par le Parlemenl, l'extension de ses disp4.>aux aiitres induslries dangereuses ne tarder pas s'irnposer.

688

III.

Prof. Eugtuiu Rossoni (Roma)

Studio

sulle

malattie
e

degli

addetti
ai

ai

servizi

igienici

sanitari

ed

servizi telegrafici

e telefonici.(^)

=
le

Su proposta del Ministro d'Agricoltura On. Guido Baccelli fu istituita una Commissione Reale per lo studio delle malattie protessionali in tutto il Regno, con l'intento di raccogliere il materiale di
nel 1901

base alla legge

sull'assicurazione

obbligatoria

degli

operai

contro

malattie professionali.

Nella distribuzione dei temi fatta in seno alla Commissione


fu

stessa

me
Lo

assegnato
studio

lo studio delle

malattie professionali degli addetti ai

servizi igienici e sanitari ed ai servizi telegrafici e telefonici.

non ancora compiuto, riteniamo per opportuno riferire notizia sui primi risultati del nostro lavoro. qualche al Congresso Ci che distingue questo tema dagli altri riguardanti le malattie professionali nell'industrie propriamente dette, la sua assoluta novit,
nessun cenno o quasi se ne trova nei trattati di Igiene Industriale, pochissimo nei manuali sulle Malattie del lavoro. Di qui la necessit di istituire ah initio delle osservazioni e delle ricerche che potessero servire di controllo alle poche notizie staccate o incidentali che si riscontrano nella letteratura.

Per
tari

lo studio delle malattie degli addetti ai


si

servizi igienici e

sani-

Agricoltura Industria e Commercio ni medici provinciali comunali, ecc. e formulammo uno speciale questionario che fu inviato ai direttori degli uffici d'igiene municipale delle principah
di
citt,

utilizzammo quanto indirizzato dal Ministero

poteva

raccogliere dal questionario generale

talit

richiedendo dati sulla mortalit per le singole malattie, sulla morper professione, sui rapporti con i salari percepiti, ecc. Parte di tale importante materiale ci gi giunto, parte ancora no,

ci

dipende

meno da

trascuratezza
i

di coloro

di raccogliere

localmente

dati suaccennati,

che accettarono Tincarico che dalla difficolt che la

ricerca stessa comporta.

Le malattie che colpiscono


caratteristico,
chiti,

tali

operai

non presentano

nulla

di

sono affezioni delle prime vie aeree,

come

laringiti

bron-

tubercolosi polmonare, ecc.


Congresso e fu

(1)

Questa

coiiiunii.'azioiie

i)cr

impreviste circostanze non tu potuta leggere

al

inviata per iscritto.


larga base

m'j

Dallo studio dei dati statistici sar possibile stabilire, fondandoii su di osservazioni, in quunto tali malatiii* debbano ritenersi
professionali di tuie

come

gruppo

di lavoratori

ancora
di

si

poco studiato

a tale riguardo.

Per

la

seconda parte del

tema

ci

fu

largo

interessamento

il

Ministero delle l'oste e dei Telegrafi, tiattand<isi di lavorat>ri dipendenti parte direttamente, parte indirettamente da esso.

L'ex Minisiro dello Poste e dei Telegiali Oii. .Alfredo Baccelli V')lli' che fosse eseguita per conto suo una speciale e sollecita indagine igienico-sanitaria, avendo in animo di provvedere nell'interesse dei suoi dipendenti a togliere le cause rernovibili delle malattie professionali
degli impiegati telegrafici e telefonici.

Abbiamo
di

giii

visitato

accuratamente,

esaminando ed interrogando
dell'ufficio

individualmente
Konia,
di

un

grande
di

numero

d'impiegati

telegrafico
telc-

Milano e

Torino; abbiamo inoltre esaminato molle


lloma, degli
uffici

foniste dei tre uffici telefonici di

telefonici dello Stat<^

e privati di Milano, (ienova e Torino.

Importanti
sulle

sono
lo

risultati delle indagini sul

crampo dei Morsiaii e


di

cause che
ecc.)

producono (predisposizione nervosa, condizioni


foi*mo
di

lavoro,

sulle

eso

(crampo

di

trasmissione,

crampo

scrittorio).

Degni di studio sono degli speciali stati morbosi a carico del sistema nervoso a cui vanno soggetti gli addetti ai diversi apparati di trasmissione (Hughes, liaudot), come anche le forme di artro-sinovite del polso
degli impiegali all'apparato W'heatstone.
fattori

dannosi alla salute prodotti dal supra-lavoro

Del pari degni di nota sono i (Ih V'To straordinario)

e dalla difettosa igiene degli ambienti di lavoro.


Nel

mentre compi?tenti colleghi hanno potuto arrecare


le

al

Congresso

al

cure miglioramento dei locali di lavoro degli operai da loro dipendenti, tanto da renderne alcuni veri modelli di igiene industriale, noi non [>"-la

confortante notizia che altri Dicasteri dedicano

pi

sensibili

^iamo, e ce ne duole, dire altrettanto degli

urtici

telegrafici

dello

Siat".

Come

resulter evidente dalla nostra prossima relazione nella pi parte

di essi tutto

da fare e su ci non potremo mai richianiare sufficientemente l'attenzione del Congresso e del (overno. Per le telefoniste le condizioni igieniche di lavoro sono in generole migliori, per il genere del lavoro, gli orari mal divisi, il surmrnaye in
il

alcune ore,
-speciale
di

poco stipendio inducoiK in esse in breve tempo una forma esaurimento nervoso, che sani particolarmente descritta,

l'anemia e

la tubercolosi.

Particolari alterazioni auricolari


ou l'eccesso di lavoro
ufT'-i
t'I.'fi.m'''i.

che riteniamo essere in rapporto sono state riscontrate nelle telefoniste dei grandi

690

IV.

Doti. G. Friedrich (Budapest):

Gewerbehygiene an
schulen.
Die

den technischen Hoch-

-===^============^=^==

Zahl der Gewerbekrankheiten sleigt in jedem Lande mit der EnUvikelung der Industrie und dar technischer Knst, mit der Vervolkommung der Maschinen, als auch mit dem Emporschwingen der industriellen Enfaltung.

nicht

Die in der verschiedensten Formen auftretende Gewerbekrankheit ist dieselbe wird durch adaeguat der professionellen Erkrankung zahireiche verschiedene, specielle Ursache hervorgerufen. Die Diagnose
;

besonders ohne ist oft selir schwer, oft auch, Ursache ganz unmgUch. Diese Erkrankungsformen sind sowohl um prognosticher als im therapeuticher Standpunkte einer anderer kritik zu unterziehen als jene durch anderer Grund verursachte, dieser Erkrankung hnUche Krankheitsform. Die zeitHche Erkennung der Gewerbekrankheit ist uberaus \Ychlig nicht nur vom Standpunkt des Kranker, damit die Krankheiterregende Faktoren je eben vermieden und damit die entsprechende Therapie je eher angewendet werde, sondern
dieser Krankheitsform
die Erkenntnis der

auch um Standpunkte der Judikatur besonders in jener Endern, in welchen die sociale Gesetzgebung nicht auf die Gesetze der Krankenunterstiitzung und des Unfalles ausdehnt. Die Zahl der Gewerbekrankheiten ist viel hher anzusclagen als man im allgemeiner annimnt. Es wre desshalb erwunscht, wenn die Studierende der Medizin im
Laufe ihres Studiums nicht allein mit dem Begriffe der verschiedenen Gewerbekrankheiten bekannt gemacht wurden, sondern wenn dieselben aus diesem Gegenstande auch praktischen Unterricht erhielten d. h. wenn

an den medizinischen Fakltten mit Krankenvorstellungen verhindern Vortrge gehalten wurden iiber die Pathologie und Therapie der Gewerbekrankheiten.
noch
Die Kenntniss und Forschiing nach der Gewerbekrankheiten ist wohl wichtiger fiir den Techniker als fiir der Arzt, dem er niuss bestrebt sein mit seinem Rathe diese Erkrankung zu verhiiten und zu ver-

meiden. Er thut dies sowohl aus humanitrer Pflicht als auch im Interesse seines Arbeitsgeben, des Fabrikanter u. s. w. Der Bau und die Einrichtung der Fabriken, das Vorsehen der Maschinen mit entsprechenden
Schutzvorrichtungen, das Einfhren von humanitrer, den Arbeitern dienenden Institutionen, die Kenntnisse undpraklische Durchfiihrung der social-


polilischen Gesetzc
erater

C91

Reihe

den

in don verschiedenen Staaten iiiterresiren in allerFabiikauter urnl die Fabrikleiler. Die pracklische

l'ielle

Durchfiihrung dieser aufgezuhlltjn l'ordenirigeti bildeii cine ganz speAufgabe der lechnischer l'ersotials. Nachdem uberdies di* Kennt:ill

nissp

joiier

Scliiidlichkeiteti,

welche
des

fiir

der

mensclilicbeu
Materials

Orga-

iiisinus

durcli

das
seines

Ausarbeileii

gefbrlichen

eiisteheri

knnen
niscbe

Air

Ki-aft

den Techniker unentbehrlich sind, nachdem der lecbBenifes dahiri streben muss um Ratb3<:hlge zu

welclier die Ge\verbekraiikh<*iten zu vermeiden oder eiitlieiUMi, niil deren grossen Zahl zu vermindern wre, musste man dahin slreben dass: die Gevverbeh ygiene an alien tecbnischer Hochschien

systeinatisch

vorgelragen
die

hygiene

fiir

ol>lii;atoris(;her

werde, und dass die UewerbeChemiker u. Maschinen-Ingenieure als Gegenstand vorgesclirieben werde.

692

V.

Dott. G.

\olanie:

Le condizioni igieniche

e sanitarie dei lavori al


^^:^

Traforo del Sempione.


Una
delle opere

che rimarranno nella storia come esempio ammiumano senza dubbio la grande galleria del Sempione, test ultimata, e che appunto in questi giorni venne aperta agli scambi internazionali.
rabile del genio e dell'ardimento
invitati alla inaugurazione, in l'ammirazione per l'immane lavoro compiuto e la gioia di due popoli che divinano e gi sentono il benessere che dalla nuova via sta per derivarne alle nazioni.

Le

festose

accoglienze

fatte

agli

Svizzera ed in

Italia,

hanno

detta

Ma
nel

se

il

traforo del

Sempione ha segnato una prodigiosa

vittoria

campo

tecnico della costruzione delle gallerie, per le enormi difficolt

superate e vinte, pure stato e sar maestro nel

campo

pi

umano

della
alta-

tutela della salute e della vita dell'operaio, e noi igienisti

dobbiamo

mente rallegrarci

degli ottimi risultati a questo

riguardo ottenuti, colla

semplice e scrupolosa apphcazione dei dettami della igiene.

Quando
assunsi,

nell'agosto 1898 incominciarono


dalla
ditta

lavori della galleria ed io


e

chiamatovi

Brandt Brandau
la

Comp.,

il

servizio

sanitario dei lavori, sul versante italiano, fui preso da grande entusiasmo
e

da grande trepidazione. Entusiasmo per

meravigliosa

opera che
di re-

avrei visto svolgersi sotto ai miei occhi, giganteggiare infine e coronarsi


di

gloria vittoriosa; trepidazione per l'enorme


i

cumulo

di

lavoro e

sponsabilit che vedevo addensarsi, per


al

pericoli dell'impresa, per l'ignoto

quale si andava incontro, e sopratutto per lo spettro sinistro della epidemia anchilostomica che funest terribilmente i lavori del traforo del Gottardo, causando la nota ecatombe di migliaia di operai. Ma subito mi diedero moltissimo affidamento le grandiosi e nobili disposizioni della Impresa assuntrice dei lavori, che fino da principio

ebbe l'occhio sopra

pi

importanti

problemi
tutti

e
i

sopra
consigli

le

pi

recenti

scoperte dell'igiene, e l'orecchio aperto a

della
i

scienza.
battenti

Ed aggiunger
della cassaforte,

che,

cosa

essenzialissima, ebbe anche aperti


e

non badando a spese,


la

provvedendo con

tutta liberalit

e larghezza alla salute degli operai.

Come

e con quali mezzi

ditta

Brandt Brandau e Comp.

abbia

0'j:

durante

provvisto a quoslu

nobile scopo, io riferir brevemente, o


il

vedr come
voro
tuna,
al

la fiorente salute degli operai,

ma

Sempione, non fosse dovuta per nulla al alla preveggenza, al pensiero costante ed all'applicazione raziopili

da questo si lungo periodo di lacaso od alla buona for-

nale dei
I

rocenli postulati della Hci(Miza.

vantaggi che saranno per derivare dall'a^iertura della galleria del Sempione ai nostri commerci, nei loro rapporti con quelli dell' liuropa occitlentale e settentrionale, sono dovuti non soltanto alla eccellente
jjosi/ione geogralicH della

nuova

via cui essa

darA adito,

ma

verranno

determinati anche dal fatto che trovandosi ad un livello sul mare assai pi basso di quello delle altre gallerie, ora in esercizio attraverso le
Alpi, ol'rir

una grande economia

nei trasporti, perdio


il

treni

dovranno
delle

essere innalzati ad una altezza minore, e per


lineo di accesso.

minimo sviluppo

Cenisio raggiunge una mare, quella del Gottardo di metri 1154, e quella del Sempione tocca appena, nel suo punto culminante, la quota di metri 704, ossia poco pi della met delle altre due. Ma per ottenere questi vantaggi collo scavo della galleria pi vicina

Noi

sappiamo

infatti

che

la

galleria

del

quota di metri 1294

di altezza sul

livello del

alla base dei colossi alpini,

si

devono superare
ordine tecnico,

delle diticolt assai

pi

serie di quello che si incontrano nello scavo delle altre gallerie, e disgra-

ziatamente non
possibilit o

difficolt solo di

ma

ohe

riguardano

la

meno

dell'applicazione dell'opera dell'uomo.

In relazione colla piccola altitudine della galleria del


livello del

Sempione, sul
dei

mare, risulta notevolmente grande

lo

spessore

massicci

montagnosi ad essa soprastanti, il quale spessore, per oltre met della galleria, supera i metri 1100, e raggiunge presso il Km. 9 dall'imbocco -Nord, il valore di circa 2135 metri. Applicando quindi al Sempione risultali delle osservazioni fatte
i

dallo Sta|>IV < dil L">miiiel in occasione^

del

traforo

del
il

Gottardo sulla

temperatura della

roccia,

si

veniva
roccia

ad ottenere per uguale a 47" C,


i

Sempione una
quale invcp, a
^la

temperatura

massima

della

la

dispetto dei calcoli, arriv a toccare

5G" C.
ilei

La

notevole lunghezza della

galleria

Seinpioiie

pi

:^

galleria del

mondo, misurando 19.803 metri) romleva difficile a ris<_>l il problema tlella ventilazione durante lo scavo, non altrimenti eseguibile che procedendo a foro cieco dai due imbocchi, e la grande profondita di essa rendeva ancora pi grave il problema di mantenere nell'interno, specialmente a scavo molto inoltrato, una temperatura compatibile colle esigenze igienici!^ .i,..rii ..perai, ed adatta ad un proficuo lavoro da parte
di essi.
.Al

Cenisio. al lioliardo ed all'.VIberg,

come

in

tutte

le

gallerie

di

una certa lunghezza, l'aria necessaria per la respirazioni* de^li operai veniva condotta in un tubo, dentro al piale per, non potendo essere

694

questo molto grande per non ingombrare soverchiamente l'ambiente, non

poteva circolare in sufficiente volume. Al Sempione, per ovviare a questo inconveniente, invece di eseguire una sola galleria a doppio binario, si costruirono due tunnels paralleli,
capaci

ciascuno

di

ricevere

un

solo

binario, distanti

l'

uno

dall' altro

17 metri tra asse ed asse e comunicanti fra loro ogni 200 metri a mezzo
di

una piccola
50 me.
al

galleria detta traversa.

L'aria esterna, aspirata da potenti ventilatori centrifugali, in quantit

minuto secondo, veniva soffiata in una delle gallerie e avanzando con una velocit di tre metri al secondo fino al cunicolo trasversale pi prossimo alle due avanzate, (essendo chiuse
di

quest'aria,

tutte le altre traverse),

girava per questo nell'altra galleria che percorreva

in senso inverso, sotto

forma
si

di

corrente

di ritorno. di

Con questo mezzo

ottenne non solo l'intento

respirazione degli operai, fornendo loro aria in

quantit

provvedere alla abbondante e

il

sempre rinnovata, ma anche quello di portare all' esterno l' aria viziata,, fumo delle lampade, delle locomotive e degli spari. Tecnicamente pi difficile si presentava il problema dell'abbassamento
della temperatura.

Ormai, quando

si

non era pi
giacch

sufficiente lo spingere solo

incominciarono ad incontrare le alte temperature, un grande volume d' aria fredda,


nella

l'enorme

calore
l'

roccia

subito la riscaldava e quest'aria

anche a riscaldare trovavano pi indietro. Si ricorse allora all'acqua fredda e dapprima servi allo scopo l'acqua compressa che veniva portata alle avanzate per il funzionamento delle perforatrici, spillandola, mediante tubi di raccordo, dalla condotta forzata, che si aveva cura di convenientemente proteggere dal calore, con un
calda, avviandosi verso

uscita della galleria, veniva

cantieri di lavoro che si

involucro di sostanze cattive conduttrici.


Si

scaglionarono cos lungo tutta la galleria dei grandi


delle

spruzzi

di

quest'acqua, alcuni dei quali costituivano

vere

pioggie

artificiali,

che

l'aria

doveva attraversare, cedendo ad


di

essi

una grande quantit

delle sue calorie.

Questi spruzzi erano


e

molte forme; a ventaglio, a rosa, a pioggia

potevano

essere

facilmente

manovrati per arrestare

la

caduta del-

l'acqua al

di acqua calda, (poich acque fredde e calde, contandosi 142 sorgenti sul versante svizzero, con un efflusso totale di 350 litri al minuto secondo, e 95 sorgenti sul versante italiano, con una portata di 1500 litri al secondo, e con una temperatura, che nelle varie polle oscillava da un minimo di 10" C. ad un massimo di 48" C.) non essendo pi bastevole l'acqua della condotta forzata, si usufruirono le sorgenti fredde prima trovate in galleria, spingendole, col mezzo di una

momento del passaggio degli uomini Quando poi zampillarono le grandi sorgenti
Sempione
fu assai

e dei treni.

la galleria del

prodiga

di

V/J'

nella

pompa

centrifuga,

fino

alle

avanzate,

quantit

di

50-tJO

litri

al

minuto secondo. t)uesto volume


contro
le

di

acqua veniva
galleria,

in in
il

parte

spruzza...

i-.,i,iinuamente

pareli

della

ed

parte mescolata all'acqua calda.

AfTnch l'acqua calda perdesse


si

minor numero
(onliitiiit.-

di calori*' |>ossil>ile,
/];

aveva cura
portavano
25" ed

di

incanalarla suKiti)

in

i~..Ifini;

i...r,

,p

la

el l'esterno.

Si riusc cosi

a manleiei-e nella

galltri.i

una leujperalura

amlwent.,-

ira

30" C.

Una importante regola igienica, che fu scrupolosamente e rigorosamente sempre osservata nella galleria del Sempirjne, e che contribu poteiitomenle a tenere lontana l'anchilostomiasi, fu la attenta vigilanza sui ungili (li deposito degli escrementi, e la grande cura di tenere ordi!

nala e pulita

la galleria.

Severis.siini ordini

leria venissero trovati

destinati,

erano imparliti affinch quegli operai che in gala deporre loro escrementi fuori dei luoghi a ci" fossero immediatamente licenziati.
i

Numerose
si

latrine furono |)ercio distribuite sui

cantieri

di

lavoro,

esperimeniarono d'apprima le latrine a torba automatiche, ma non poterono resistere al vandalismo incoscente, ed in pochi giorni furono

rese inservibili. Si adottarono allora le vasche mobili di ferro, sorvegliate da apposito personale, e che venivano portate fuori giornalmente con
speciali carri, svuotate
(^

pulite.
di

(,)uando poi la

grande quantit
lo

canale della galleria,


canale
stesso
e
all'esterno.

permise,
si

si

acqua, scorrente rapidamente nel svuotarono queste latrine mobili nel


di

l'acqua

incaricava

trasportare

gli

escrementi

cisterne,

L'acqua da bere veniva da|tprima portata accuratamente chiudi, e piii tardi


squadre
di

in galleria
la
^i

mediante vagoni.Inlln

<i>ill..

.'mid.iO

forzata stessa.

Tre

operai

di

GOo

- Gr<U

uomini

ciascuna
le

si

alteriia\ano
seguito.

nell'interno tiella galleria, nelle 24 ore, lavorandovi otto ore di

Allorch la temperatura incominci a crescere


ridotte
Il

ore di

lavoro fui'ono

a 6 e quindi a quattro.
lavoro era spinto colla

della tratta spingente, dove


i

celeril per cui, tranne nel punto impieg un anno per superare 40 metri, cantieri di lavoro venivano continuamente a cambiare di posto avanzando, con grande vantaggio della puliza della galleria.
si

massima

Una
e

delle difese igieniche pi energiche contro le malattie in


dell'

genere

segnatamente contro l'invasione


dove
lavoratori

anchilostomia. fu

il

felice im|iianto

dello stabilimento di bagni [ter gli operai,

della galleria e

galleria artificiale di
gli

che sorgeva subito all' iml>occo potevano accedere a mezzo di una ^ -^ legno, senza esporsi prima, col corpo in sud
i

abiti

inzuppati di acqua, alla frescura dell'ambiente esterno.

696

Questo stabilimento di bagni conteneva numerose saie con doecie ad acqua calda, vasche e lavabo, dove gli operai potevano, appena usciti dalle gallerie, lavarsi, cambiarsi gli abiti, ed un sistema di carrucole e
corde, col

mezzo
ai

delle quali gli abiti bagnati ..venivano

issati

fino

alla

volta del salone, dove

una corrente

di aria

calda provvedeva ad asciugarli.


lisci-

Annessa

bagni eravi una grande lavanderia a vapore con

viatrice, essicatoi, ecc.

Prima

di

essere

ammesso

al

lavoro ogni operaio veniva attentemente

della sua attitudine fsica, sua salute e sopratutto per impedire che entrassero in gallerie individui affetti da anchilostomiasi. L' attenta vigilanza sanitaria, unita alle cautele igieniche, impedi che
visitato dal medico, collo scopo di accertarsi

dello stato della

si

rinnovassero
Si

al

Sempione

gli

orrori del Gottardo e la galleria pot

essere ultimata, restando

immune

dal terribile flagello.


di diffondere tra gli operai,

aveva anche grande cura


guardia contro
i

col

mezzo

di conferenze, affissioni ed opuscoli,


di metterli in

sane norme e prmcip di igiene e pericoli che minacciavano l' integrit della

loro salute.

Impresa provvide, con paterna sollecitudine costruendo numerose case operaie per famiglie, e villette per gh impiegati, un dormitorio capace di cento letti, un ristorante, un grandioso magazzino alimentario, il tutto rispondente alle regole dell'igiene non solo, ma atto aUresi ad equilibrare le esor-

Anche

fuori del lavoro

l'

al benessere dei

suoi

operai,

bitanze della speculazione privata.

Cur

l'approvvigionamento

dell'acqua

potabile

nei

centri

abitati,

dotandoli di fontanelle a getto continuo con ottima acqua.


sposizione, capace di trenta

Impiant pure un bellissimo Ospedale, affatto moderno nella sua diletti, con sale da bagno, da medicazione, da
di

operazioni, fornendolo riccamente

ferri chirurgici e dei pi perfezio-

nati apparecchi e trovati che la scienza

medico chirurgica richiede per

la cura degli ammalati e per venire in soccorso ai colpiti da accidenti sul lavoro. Non mancavano le sale per la cura ambulatoria, i laboratori per le ricerche bio-chimiche, le stazioni per i soccorsi d'urgenza e,

queste ultime, anche nell' interno della galleria, per assicurare il pronto ed accurato intervento in caso di malattia o di infortunio. Gli operai ammalati o feriti ricevevano a spese della Societ l'assistenza medica,
i

medicamenti,

il

materiale

di

medicazione e

gli

appa-

recchi protesici e percepivano, durante la malattia e per sessanta giorni,


giornaliera, pari alla met della loro paga. venivano indennizzati a norma di legge. Frequenti ed abbondanti sussidi in denaro venivano distribuiti alle famiglie bisognose. Le paghe erano alte ed oscillavano da un minimo di lire 3,80 ed un massimo di lire 5, oltre ai premi, che talvolte raddoppiavano la paga. Le malattie pi frequenti furono quelle dell' apparalo respira-

una indennit
I

feriti

toiiu, iiidi <)Ufl!p


iii.'ititi,

r'j7

(lp!rM|'|>f\!vi!<i

rii'^cforitf,

!<

fortnf

rp'imalirljr,

(\or-

ecc.
inf< )fi
11

(jli

111,

ni

iiiiiiiMi)

iii'int)

mi'ii')
ilei

maini",
di

imt

.'iin'iua

jr\t'-

gliaiiza

(la

|arte

(it';^li

Ingfgiieri o

Cupi, cho negli altri lavori di


lesioni prodolle dalla

<|uealo genere,
di

cunstarono essenzialrnenle

cuduUi
ec<!.

Mocclii dall'alto, dal

movimento

dei

tn.-ni,

dallo scoppio delle mine,


di

La
di :l'GOO
i

mortalit tra gli operai,

che

in

numero

25.000

si

avvicenda-

rono nei lavori della galleria nel solo versante sml,

con

un

maximum

contemporaneamente,

fu,

negli otto annj circa in cui durarono

lavori, di G3 individui, per malattia, di 21 per infortunio sul lavoro o conseguenze di esso, e 22 per ferimenti in rissa, suicidi ed infortuni

fuori servizio.

La spesa sopportata
bagni,

dalla

Societ a favore degli operai,

compresa
due vermet

la cosliuzioiie e l'esercizio dell'ospedale, della caiitin;i,

delle casette, dei

raggiunse,

dall'inizio dei lavori al


lire

dicembre 1903,

nei

santi, la

somma

di

2,015,000,

ed

eravamo poco

pi che alla

dei lavori.

Dalla rapida esposizione delle condizioni


quali
si

igieniche e sanitarie nelle

svolsero

lavori del

Sempione

si

rileva

Brandau
e

e C. nulla abbia
difficile ai

lasciato di intentai

per

come l'Impresa Brandt rendere meno duni


e,

meno

suoi operai la vita nelle


di

viscere del monte,


gli

se ad

essa spetta la gloria


lo

avere domato e vinto


altrettanto glorioso,

elementi della natura,

spetta i>ure

il

vanto,
di

di

avere ci ottenuto col


di vite fiorenti

minore compianto
conservale.

vittime possibile e

maggiore gioia

698 -

VI.

Doit. G. F.

Gardenyhl (Parma):

Contributo

alla

conoscenza degli scambi respi-

ratori in atmosfere inquinate.

=====
lungi
dall'essere

I.

La

quantit dell'acido

carbonico
le

espirato

ben

cause capaci di determinare delle variazioni negli scambi respiratori sono molteplici e si avvicendano o si associano, variamente sommandosi o compensandosi. Per l'Igiene professionale sopratutto importante lo studio delle
regolare e costante, perch
modificazioni degli scambi respiratori in rapporto alle condizioni dell'ambiente.

di

Sono noti gli studi Pfluger e Colasanti,


carbonico

gi antichi di Lavoisier e Seguin, di Letellier,


di

Butschli e

di

altri

fisiologi

sulla

influenza
del-

della temperatura, l'aumento della quale porta a


l'acido

una diminuzione
si

eliminato

coU'aria espirata. Pi recentemente

sono

occupati dell'argomento

varie condizioni del lavoro;

per ogni
il

grado

di

Rubner e Wolpert con speciale riguardo alle Rubner ha stabilito che, entro certi limiti, temperatura in pi si ha una diminuzione di circa

2 Vo nella eliminazione dell'acido carbonico. La luce determina un aumento, come risulta dalle concordi esperienze

di

Moleschott, Bidder e Scmidt, Henneberg, Fubini, Selmi. L'influenza della pressione venne gi studiata da Muller, Friedlaender e Herter, poi da Jourdanet e da Bert, da Frankel e Geppert con risultati non in tutto concordi. Da pochi anni la questione stata fondamentalmente ripresa da Mosso ed in base alle sue osservazioni a ritenersi che per la rarefazione dell'aria sia piuttosto diminuita che aumentata la eliminazione dell'acido carbonico. Il fenomeno per complesso e deve esser

messo

in

rapporto colle variazioni che subiscono, in


i

presenza

di forti depressioni,

gas del sangue.

Rubner e altri della scuola (Lewaschew^, Wolpert) hanno studiata anche l'influenza del movimento dell'aria, dimostrando che esso determina, in certe condizioni di temperatura, un aumento nella esalazione dell'acido
carbonico.

- iiW
L'azione della
iiinidiUi

atmosferica
su^^Ii

t^

stata studiata prima

da Lkmann
con espeanimali e

Con

risultati iiicerii,

poi

da

GR.vNriis e Mainisi, indirettamente

rienze in diro e dirottamente

animali, e

da.

me

sugli

sull'uomo.
nc^'li

Itisulta

Hml)ieiiti

ormai dimostrato che l'accumulo di vapor d'acjua ostacola (altneno fino a che non intervengano fenomeni

cr)in|ienatori) la eliminazione dell'acido carhonico.

Assai poco studiata 6 invece l'azione esercitata dalla presenza nel-

ha recentemente pres<j in dairaccumulo degli stessi prodotti della respirazione. Non escluso per che risultati da lui ottenuti (vivamente discussi da Fi-t'oci; Hkv.mann) siano almeno in parte dovuti, non gi ai prodotti es|iiratori per se stessi, ma all'aumento della temperatura e all'accumulo di umidit. Questa ricerca 6 per interessante e non da escludersi che veramente gli scambi respiratori siano modificati quando la resjiirazione si compie nell'aria iperrespirata e, pi generalmente ancora, nell'aria chimicamente inquinata sia pure in lieve misura. Io ho portato un contributo a questo studio, esaminando il comportarsi della eliminazione dell'acido carbonico quando la respirazione avvenga n atmosfere contenenti sostanze gassose estranee, come spesso accade nell'ambiente industriale. Riferisco ora sullo ricerche compiute riguardo all'ossido di carbonio, all'anidride solforosa, all'acido solfidriaj. Io mi sono naturaluK^nte limitato a considerare la presenza di questi gas nell'aria in jjroporzioni piccolissime, incapaci per se di determinare acutamente evidenti disturdi respiratori o sensibili alterazioni del ricambio. In quantit maggiori gi fuori discussione che quei gas riescono dannosi e
l'aria
di

altre

sostanze.

Soltanto \\'oi,pi:in

esami'

gli

effetti

determinali

"

ogni licerca destinata a din>ostrai"lo sai-ebbe stala suiKM-flna.

II.

i.<^

ricerche furono compiute su cani, ai quali

si

faceva

in

un primo

periodo di ciascuna

esperienza respirare aria pura,


conica impermeabile

e in un successivo
alterata.

periodo, a parit di ogni altra condizione, aria

chimicamente
al

Una maschera

si

adattava

muso

degli ani-

mali e metteva capo a due tubi, l'uno afferente,

l'altro efferente, sul

per-

corso dei quali erano inserite due valvole aneroidi da

me

costruite con

membranelle di guttaperca opportimamente perforate e rispondenti, oltre che alla condizione di una completa esclusione di liquidi, anche all'altra (li otTiire al passaggio dell'aria inspirata o espirata, nel senso delle
rispettive correnti,

una resistenza cosi piccola da potersi ritenere trascu-

rabile e di impedire in
oppsto.
Il

modo completo

e pronto ogni passaggio nel senso

tubo efferente, oltrepassata la propria valvola,


di

parecchio

metteva a un apassorbimento costituito da piU serie parallele di tubi ad U.


dell'aria espirata,

700

il vapor non acqueo venivano riempiti di cloruro di calcio granulare secco, previamente saturato con acido carbonico (scacciando l'eccesso con una corrente d'aria secca); altri, destinati ad assorbire l'acido carbonico, contenevano calce sodata e potassa caustica secca. La determinazione dell'acido carbonico si faceva per pesala. portava all'animale l'aria da inspirare. Quando si Il tubo afferente

In ciascuna serie alcuni tubi, destinali ad assorbire

doveva
che
si

stabilire la eliminazione

normale
pura,
il

di

acido carbonico,

cio quella

verifica inspirando

aria

l'aria

era presa dallo stesso


dell'aria

am-

biente, nel quale era stato posto

cane, ambiente del laboratorio ampio


fare

e ben ventilato.

Allorch

si

doveva

inspirare

inquinala

facevo partire
del quale

il

tubo inspiratorio da un piccolo locale limitrofo, nell'aria


di studiare nei

determinavo l'inquinamento che mi proponeva


di

suoi

effetti.
Il

raggiungimento
difficile

quest'ultimo

scopo

era relativamente facile

assai pi

era invece ottenere che, per tutta la durata dell'espe-

rienza, l'intensit dell'inquinamento prodotto (cio la proporzione dei

ponenti dell'aria da inspirare)

si

commantenesse sensibilmente costante. Molti


lo

sperimentatori in ricerche
indiretto disponendo,

affini,

stesso Di Mattei,

hanno rinunziato

un procedimento una slanzuccia (metri cubi 17,25) la quale non veniva ermeticamente chiusa (come le campane e gli altri recipienti che si usano generalmente) ma era, per quanto non
Io

a raggiungere questa condizione.

mi sono

servito di

come sopra

detto, di

abbondantemente, ventilala, e la corrente ventilatrice che la percorreva poteva essere esattamente misurata con uno qualunque dei metodi insegnali dalla tecnica igienica.

Conoscendo
posto
si

il

rinnovamento

orario

dell'ambiente,

il

problema prola

risolveva nel calcolare, per ciascun gas, la quantit che occor-

reva immettere nell'ambiente,


zione iniziale
si

durante l'esperimento,
era evidentemente
:

perch

proporil

mantenesse sensibilmente invariabile,

nonostante

ri-

cambio

d'aria.

Tale quantit (Qx)

data da una serie


capacit

di valori

determinati o facilmente determinabili

quantit di gas inizialcostante (Q);

mente introdotta

nell'ambiente e da mantenersi

dell'ambiente (C); rinnovamento dell'aria in essa contenuta per la durata


dell'esperimento (Ri); era cio:

Qx
Allo stesso risultato
della ventilazione di
si

QCR1

arrivava anche partendo dalla nota formula

carbonico,

ma
il

Tuttavia, se

Hagenbach-Recknagel, applicandola non all'acido alla composizione normale dell'aria. valore di Qx era di facile calcolo teorico, non era per
ad un gas estraneo

questo troppo agevole ottenere in pratica la invariabiHt desiderata nella

composizione dell'aria da studiare. Io mi sono servito di comuni gasometri da laboratorio, che riempivo dei singoli gas, cercando poi, con tentativi ripetuti, di raggiungere, colla maggiore possibile approssimazione,

l'efflusso conveniente.
ci>n

Con

ine/zi meccanici di

tiiito queste precauzioni, e cercando inoltre dare una uniforme distribuzione ai gas immessi

nrll'atmosfera, io sono riuscito a risultati di sufficiente costanza, perch


la

composizione reale delTariu

da inspirare
la

(quale

risultava
v<jlute.

da analisi

dirette, in

ogni esperienza) oscillava intorno alle cifre


dire

Non occorre
avevo
uguali,

che,

per

maggiore
accessorie

attendibilit dei risultati,

cura

che

tutte le condizioni

fossero

completamente

sia per riguardi^

all'ambiente
ai

inspirata),

sia

per

riguardo

(temperatura e umidit dell'aria soggetti dell<; esperienze (condizioni di

riposo, di alimentazione,

eco.

Iniport;iva per ciascun


in

gas

stabilire la

dose colla quale sperimentare,

rapporto ai principi pi sopra enunciali.

Ossido
fici

(li

carbonio.

L'Ossido

di

carbonio occupa tra


in

gas venerapido e
i

un posto notevole

porclu''

non

di

rado determina

modo

numerosi e pi importanti per noi sono casi nei (juali agisce in modo lento e continualo, dando luogo a forme croniche di avvelenamento, che si esplicano, a lungo andare, con altera/ioni del sangue e forse del sistema nervoso. tale la diffusione di questo gas che, secondo Deprez e Xicloux, esso si troverebbe costantemente ni sangue degli animali viventi nelle citt industriali, la qual cosa stata confermata da Gautier, per Parigi.
violento la morte.
pi
l<;
I

Ma

Tra
fusione,

lo

industrie nelle quali

pu aversi produzione
le

di

ossido di car-

bonio sono a ricordarsi


si

anzitutto

fonderie

di ghisa,

ove,
il

formano

miscele

gassose che ne contengono

durante la 20-30",,. Il

gas viene pure prodotto


bonico e solforoso.

in c^)pia negli alti forni,

insieme ad acido car-

La

malattiu delle mine anch'essa

da
i

attribuirsi in

gnin parte
bustione
di

all'ossido di carbonio, del quale

sono ricchi

pn.>dotti di

com-

molte

sostanze

esplosive.
il

(I
i

gas prodotti dalla ordinaria

polvere da mina ne contengono

3 -4"(
di

fidminante sino
i

al 30^,,). All'ossido
nell>

carbonio

danni
il

sofferti,

gallerie

mal

ventilate,

gas d'esplosione del cotone si devono pure riferire dal personale delle locomo-

da 1,60 a 2'i) di ossido di carbonio (Mosso). Inspirazione di questo gas in varie proporzioni pu aversi in molte altre industrie, e per molteplici cause (sopratutto per apparecchi di riscaldamento difettosi) possono verificarsi anche intossicazioni donjcstiche con carattere professionale. Sono specialmente i fornelli a carbone che immettono nell'aria degli ambienti dell'ossido di carbonio: a ci'"
tive,

fumo

delle quali contiene

dovuti molti distunli

delle persone addette alle cucine e delle

slii.i

come

fatti

anemici, neuralgie. paresi, ecc. (Moreau, Borczyskowski. Reuss).


Per quanto
si si

702

riferisce alla proporzione, nella quale l'ossido di car-

bonio presente nell'aria inspirata nelle varie condizioni accennate non

hanno
e,

dati completi. Nella galleria ferroviaria di


il

Ronco,

Benedicenti
di

ha

trovato, durante
in

passaggio
di

di

un treno
del

il

0,60

^i ossido

car-

bonio

un periodo
il

sospensione

transito

soltanto tracce,
di

ma
di

invece nella stessa galleria, sul terrazzino di una locomotiva


treno in ascesa
3,60 7o
la

coda

un

determinare

24 minuti un cane in un'atmosfera


e contenente

morte basta molto meno: Leblanc vide morire in inquinata da un fornello a carbone
si

il 0,54 7o d' ossido di carbonio. Intorno al limite di innocuit di questo gas

molto discusso. Si
il

ritenne dapprima che qusto limite coincidesse con quello oltre


impossibile
la

quale

dimostrazione
di

spettroscopica

della carbossiemoglobina
il

(Eulenberg, Meidinger,

Lang, Vogel).

Spetta a Fodor

merito

di

aver

dimostrato che l'ossido

carbonio (purch agisca sull'organismo per un

pu riuscire nocivo anche quando sia presente in proche sono rivelabili colla prova spettroscopica. Per mezzo del cloruro di palladio egli pot determinare nel sangue l'ossido di carbonio quando l'aria inspirata ne conteneva solo il 0,04 Vo- Collo stesso metodo Grber vide che gli animali mostrano lievi segni di intossicamento (accelerazione dei movimenti respiratori) in un'atmosfera di ossido di carbonio al 0,10 7o ^ fenomeni si accontenente il 0,06 centuano, al 0,15 insorge paresi generale, al 0,20-0,36 si ha la morte purch la permanenza nell'atmosfera inquinata duri qualche ora, e infine si ha un avvelenamento a rapido decorso quando la proporzione ascende al 0,40-0,50%. I limiti della nocevolezza per l'uomo sono, secondo

tempo

sufficiente)

porzioni minori di quelle

Grber egualmente oscillanti intorno al 0,06 7o S^i stesso pot respiil 0,021-0,024 ^,\y alcuno tre un'aria contenente danno per ore senza e rare Successivamente Grehant dimostr l'esistenza di una diretta proporzionalit fra assorbimento del gas e la sua tensione nell'atmosfera, affermando che il fenomeno regolato dalla legge di Dalton. Teoricamente dovrebbe quindi aversi assorbimento per parte del sangue anche con inquinamenti minimi dell'aria; si comprende per che il limite al quale si hanno fenomeni patologici evidenti superiore a quello in cui si inizia l'assorbimento. Tuttavia seconda Grhant un cane che' respira per 30 minuti in un'atmosfera contenente il 0,12 7o di ossido di carbonio ne assorbe una quantit sufficiente ad avvelenare la met dei globuli rossi, un quarto se l'aria ne contiene il 0,06 7oSono ancora da ricordare le importanti ricerche di Haldane, confermate in gran parte da Benedicenti e Treves, per le quali resta assodato che l'ossido di carbonio un veleno ad azione cumulativa, che agisce in modo rapido e profondo quando si raggiunga un certo grado di saturazione del sangne. Secondo Haldane il hmite massimo della innocuit corrisponde al 0,05 7o; ^^ 0/2 insorgerebbero gi non lievi feno5


iiittiii.

7>3

istituito le

In base alle accennate

conoscenze sperimentali ho

mie

riceiehe con un'atmosf?rrt nella (inule la proporzione dell'ossido di carl)>nio

non superasse

il

0,05

Idrogeno
[uali

>iolfurato.
di

L' Idrogeno solforato rappresenta un'altra


inquinamenti deH'atmo.sferu.
Ij'

"/o-

non
i

infitiqnente cagione

condizioni nelle

pu aver luogo
fjill>rir.ho

recenti progressi

della
di

quenti

intossica/ione idrotionica sono molteplici e chimica applicata le hanno rese anche pi fresolfalo di bario, di gas illuminante, di cauciu. o di
si

una

alcuni Colori derivali dal catrame, industrie nello ijuali

trattano sostanz

putrescibili di varia natura e specialmente animali, ecc.)

Ma

la

sede
'

di

deltiva produzione dell'idrogeno solforato rappresentata dalle clou


gli

il nome di gas fl^ll^ riuafho. bda queste si svolge. Non sono rari casi di avvelenamento acui-i di ir-i^.iiu ^'hmimim con esilo anche lelalo, ma certamente sono assai pi frequenti casi di azione lentii e continuata, con successioni morbose a distanza, tra b* quali non ultima la diminuita resistenza alle inf)>zioni (Di Mattei^ Il limite fino al quale l'idrogeno solforato pu trovarsi nell'atmosfera senza stato variamente stabilito. Come gi si dare fenomeni morbosi dell' per l'ossido di carbonio, cosi per idrogeno solforato non si pu ammettere che siano sempre innocue quelle dosi che non riescono a impartire al sangue lo caratteristiche spettroscopiche della alterazione em (per formazione della solfometaemoglobina di lloppe-Seyler o di Preyeri. assodato (Hofmann, Tamassia, Falk, Meyer) che assai pi sensibili della prova spettroscopica sono le prove chimiche, e tra queste

spelta infalli
il

per antonomasia

non sia

solo gas che


i

<^

i"*

1'

ti

sensibilissima la reazione di Fischer


in

(formazione
di

di

bleu di metilene

dalla dimetilparafenildiamina

presenza

idrogeno solforato, previa

aggiunta di acido cloridrico e cloruro ferrico). Secondo Mulenborg gi con una proporzione del 0,05-0.1 si ha in breve tempo la morte di animali della mole di un gatto o di un codi un cane, col 0,40 " di un cavallo. Dalle esperienze niglio, col 0.25 {)iU complete e pi attendibili di Lehmann risulla che le tenui dosi sparse
,.

**

nell'atmosfera vengono bens in totalit assorbite,

ma

che per

feno-

meni
in

di venificio si

hanno

soltanto con proporzioni superiori alle soprac-

cennate. Cosi piccoli e medi animali resisterebbero da una a cinque ore

un'atmosfera contenente
sopralutto
ai

il

0,075

",, di

idrogeno

ai conigli e

cani,

non

alle cavie

sol fomto ci si applica che hanno una particolare


;

sensi Itilit al veleno. Esisto inoltre,

mento,

una notevole disparit


(

di resistenza

anche a condizioni uguali di esperianche tra individui della

stessa specie

Di Mattei

).

Basandomi sopratutto
<iscillanli

sui
"

tiati
;,.

di

Lehmann

io

sperimentai
dalle

con dos
!

fra

il

0,05 e

il

0,07

Solo in pochi casi ho osserva!


stati eliminati
t
<

re>?piratori evidenti,
risultati.

e questi

casi sono

i--


Anidride solforosa.

70i

delle vie respiratorie e sulla


all'

Dell'anidride solforosa sono noti l'odore pesulla

netrante e l'azione irritante


priet moleste,
l'anidride

mucosa

congiuntiva. Si per lungo tempo ritenuto che,


solforosa non fosse

infuori di queste pro-

di determinare fenomeni di qualche importanza per l'organismo. Ma ci falso, come ci insegnano conoscenze moderne basate sopra dati sperimentali e sulla osservazione di quanto avviene in alcune industrie. E noto che sviluppo

in

grado

di

anidride solforosa

si

ha

in proporzioni

variabili in tutti

processi di

lavorazione dello zolfo e specialmente nell'arrostimento dei minerali.


stesso gas viene poi impiegato
nella lavorazione
ecc.

Lo
ad

dei succhi zuccherini,

delle fibre tessili, della carta, della cellulosa,


ogni passo

scrive Albrecht

Nell'industria,

s'incontra l'acido solforoso,

sempre

egualmente molesto, cosi da rendere ovunque necessario applicare mezzi efficaci per combatterlo e per renderlo innocuo . Pur troppo non sempre facile trovare e mettere in pratica questi mezzi, cosicch tuttora l'azione nociva dell'anidride solforosa costituisce, secondo Giordano, una delle cause pi gravi della elevatissima morbilit dei solfatari di Sicilia, morbilit che non trova riscontro in nessuna industria mineraria.

Cronologicamente

le

prime ricerche sperimentali

sull'

azione dell'ani-

dride solforosa sono piuttosto antiche e rimontano a Bassiano Carminati

da Lodi, che nel 1777 pubblic

le sue esperienze su rane, polli e gatti descrivendo esattamente la sintomatologia dell'avvelenamento da anidride

solforosa e la sua azione sul respiro e sul circolo (prima eccitazione poi
paresi).

pi elevate di quelle

Per questa azione determinata soltanto da proporzioni assai che si verificano ordinariamente nell'ambiente inspontanei,
al

dustriale, escluse forse le solfare di Sicilia, ove, in seguito agli spari delle

mine, agli incendi

riscaldamento
la

degli interri, ecc.,

pu

svilupparsi nell'interno delle miniere tale quantit di gas da determinare

fenomeni

acuti gravissimi e

anche

morte.

Nelle condizioni ordinarie

l'anidride solforosa al di sotto del

queste proporzioni siano innocue:

^o^^ ^ P^r a credere che gi Hirt notava una influenza sfavo-

7-9 7o-

revole al di sopra del 3 7o affermava che soltanto le proporzioni infesempliceriori al 3 sono tollerabili a lungo dagli operai, dando luogo

mente a leggeri e respiratoria. Pare

transitori stati irritativi delle


tuttavia,

mucose congiuntivale
di

e e

per

le

posteriori esperienze

Lehmann

Ogata, che siano a ritenersi sopportabili dall'uomo solo le dosi cb.e non oltrepassano il 0,07 7o e che anche questa proporzione possa riuscire di

danno

ai piccoli animali.
fatti io

ho sperimentato sui cani (di media mole) non mai pi del 0,05 "o ^i anidride solforosa, tenendo conto della durata relativamente breve delle mie espeIn base a questi

facendo inspirare
rienze.

aria contenente

TOf)

IV.

risultati ottenuti

sono riassunti nolla ae^jnenlc tabella:

l'!i|ieri-

Pes.
del

Iii<i|>ir:u!nnu l'ariu

|>'ii:i

[n|'

iiiontii

cane
N. P.

Kg.


alcuni esami del sangue
nei cani
I

706

Che avvenisse per realmente un assorbimento


fatti

dei gas risult da con esito positivo alla fine dell'esperimento

e V,

per l'ossido

di

cai'bonio

(coll'esame
e

spettroscopico che

diede risultati incerti e col reattivo di

Wenzel

Kiinkel,

che diede un
(col reattivo
si

coagulo rosso vivo), e nel cane VI, per l'idrogeno solforato


di

Fischer); d'altra parte, in

armonia

coi risultati di

Lehmann,

trov

scarsissima, ridotta a tracce, la quantit di idrogeno


dride solforosa residua nell'aria espirata.

solforato e di ani-

V.

'L'effetto esercitato sugli

scambi respiratori dalla inalazione


eliminato
tutte,

di aria

contenente dosi minime


variazioni
nell'acido

di

ossido di carbonio non fu molto rilevante.

Le
si

carbonico

sono cosi piccole che non


salvo quella sola della Esp.

potrebbe dar loro nessun valore se

Ili,

non fossero in uno stesso senso, non segnassero, cio, concordemente un aumento sulla quantit di acido carbonico emesso in condizioni normali. Questo fatto non sembra doversi considerare come puramente casuale ed forse da mettersi in rapporto con una ossidazione dell'ossido di carbonio nell'organismo, fenomeno dimostrato per la prima volta da Pokrowsky e ammesso come possibile da C. Bernard, negato poi da Grhant, ma confermato da Griiber, Giacosa e altri.
Nettamente definito
invece
il

risultato

delle esperienze fatte col-

r idrogeno solforato e coU'anidride solforosa. Questi gas determinano

una

notevole riduzione dell'acido carbonico espirato.


Il

forato,
si

fenomeno, che specialmente ragguardevole per l'idrogeno solprobabilmente dovuto alla combinazione dei gas acidi sui quali
alcali

sperimentato cogli

del

sangue, incaricati

di

trasportare, in

parte almeno, l'acido carbonico dai tessuti al polmone. Si potrebbe quindi


parlare
di

una ritenzione

di

acido carbonico nei tessuti.


rettale, Sanarelli

Ricordo che, usando dosi rilevanti introdotte per via


e Biffi

hanno osservato che nell'avvelenamento da idrogeno

solforato,

appena comincia l'assorbimento per parte dell'organismo, si verifica una diminuzione dell'acido carbonico espirato, che pu ridursi fino dalla met: si aveva per in questi casi grave dispnea e spesso la morte degli
animali.
I

risultati delle

mie esperienze permettono


di

di

concludere che anche


respiratori.

esigue proporzioni di alcuni gas, incapaci


denti,

dare fenomeni morbosi evi-

sono tuttavia

in

grado
fino

di alterare gli ai

scambi

Ne segue

che

limiti di innocuit,

quali

si

ammette come

tollerabile la

pi-esenza di quei gas nell'atmosfera, sono da ritenersi

superiori al vero.

Non

si

pu per escludere che per parte dell'organismo non entrino

in

scj'na

fi-noiiieni
(^

lui-liato.

(Jj

t)iii pensatori, ohe tendono a ristabilire re'juilibrio dimostrato come probabile dal fatto che la diminuita elimi>

/ ib'iracitio rurbonico 'Spirato meno marcata in*lli ; maggiormente prolungate (Ksp. X'III, \III, X\'); risulta ancor esperienze I\ e X (eseguile successivamente a distanza di poche ore sullo stesso soggetto) die forse l'organismo pu parzialmente

iia/ioiie

abituarsi alla presenza

di

impurit

nt'll'aria

ohe respira. K

pero altres

vero

elle

fatti di

compenso richiedono, per


non
riuscire

stabilirsi,

per quanto lieve, non pu


ripetuto.

di

uno sforzo, il quale, danno quando sia a lungo

708

VII.

Prof. G. Gardenghi (Parma):

La lavorazione

dei

bassi

briche di zucchero.
La
Italia,

^==^=^^=^=
operai per alcuni mesi
igieniche,
dell'anno.
nelle

prodotti

nelle

fab-

fabbricazione dello zucchero dalla barbabietola d attualmente, in


di

lavoro a parecchie migliaia

doveroso
si

pertanto preoccuparsi delle condizioni

quali

esercita questa industria, in riguardo ai lavoratori che vi sono addetti.

Nel suo complesso la lavorazione delle barbabietole per l'estrazione

zucchero non ritenuta particolarmente insalubre. In realt si pu convenire in tale opinione soltanto in maniera molto generale; una osservazione minuta e prolungata, come quella che la cortesia del Direttore dello zuccherificio di Parma, mi ha permesso di compiere, riesce
dello

a mettere in luce molti

fatti

interessanti.
i

necessario analizzare

vari

momenti

della lavorazione,

la quale,

colla tecnica
I.

moderna,

si

pu distinguere come segue:

Operazioni preparatorie (lavatura delle barbabietole, separazione

dell'acqua fangosa, elevazione alle tagliatrici, taglio in fettucce, trasporto


ai diffusori);
II.

Estrazione del succo (diffusione, pressa delle polpe);


colla
calce,

Depurazione del succo (defecazione con acido carbonico, filtrazione);


III.

saturazione

IV. Concentrazione del succo (evaporazione, cottura);

V. Separazione del primo prodotto (centrifugazione);


VI. Lavorazione dei bassi prodotti.
Gli operai addetti al lavaggio delle barbabietole sono esposti, sia di

giorno, sia di notte, all'azione degli agenti atmosferici e alle intemperie

poche essendo ancora le fabbriche, nelle quali i bacini di lavaggio siano protetti da tettoie, come sarebbe consigliabile, anche per la maggiore
regolarit della lavorazione.

L'estrazione del succo colla diffusione non presenta pericoli speciali,


salvo che per
gli

operai incaricati della vuotatura dei

diffusori,

esposti


ii;l

7uy

.1...1

Idvvu tempo di apertura


si

ili;^li

apparecchi.

.iispirazioi.-

u.

^ns

II'

svolgono durante
insalubri sono

la ditTusioiif?

(idrogeno, acido carbonico e solo

.(ezionaimente altri >^as).


l*i
le

opera/ioni rhe hanno per


il

iscufi'.

..i

,.,:... .u..:

del succo.

Sopralutlo durante

traltamento colla

calce e per l'azion**


(1
;

della calfo sti^ssa sulle sostanze azotatt> cont>nut' nd succo


e la glutainina in ispecie)
si

";, ha uno sviluppo abbondante di a la quale per lo piii si lascia sfuggir inutilizzata e va in parte ad inquinare l'atmosfera di'll'ambitMite di lavoro. Sjirebbe desiderabile che l'ammoniaca venisse fissata, la (piai cosa, oltre che di vantaggio igienico, riuscirebbe anche utile dal punto di vista economico, potendosi ricavare, come prodotto accessorio, una notevole quantit di solfato ammonico. La saturazione con acido carbonico (generalmente sostituita al trattamento con acido solforoso) pu dar luogo ad inconvenienti solo quando esistano imperfezioni o guasti negli apparecchi e nelle tubazioni. da notarsi per che gli operai addetti alle fornaci da calce, aimesse a tutti gli zuccherifici per la contemporanea produzione della calce e dell'acido

caibonico

(caricatori

del

calcare,

fornaciai,
tutti

sfornaciatori,
i

spegnit^ri e

trasportatori della

calce)
e,

sono esposti a
alle

rischi

inerenti a questa

speciale lavorazione,
ai colpi

cio<^,

conseguenze

delle inalazioni di polveri,

di calore, alle

ustioni, ecc.
gli addetti

Analogamente per

alle caldaie e alle


tutti

officine

di

ripara-

zione noi dobbiamo ricondurci a quanto a


dei fuochisti, macchinisti e fabbri.

noto circa la patologia

Alla depurazione del succo tengono dietro la concentrazione e tra-

sformazione
depressione

in

massa

cotta,

che

si

compiono

in

ap|)arecchi chiusi con

{cficiidin),

e in ultimo la separazione del

primo prodotto per

mezzo della centrifugazione. Notevoli inconvenienti sono da ricordare come conseguenza di <juest' ultima operazione, ma di essi io mi occuper
lifl'usamente pi oltre, pnich allo

stesso

trattamento, con conseguenze


i

analoghe e anzi pi gravi, vanno assoggettati anche


Gli

bassi prodotti.

operai

addetti
si

alla

lavorazione
in condizioni

dei

bassi

prodotti

sono senza
favorevoli,
tutti
i

dubbio quelli che


<jueste si

trovano

igieniche

meno

traducono

in pratica in

una morbilit massima fra

lavo-

ratori degli zuccherifici.

Per lavorazione dei bassi prodotti si intende quella dei liquidi che residuano dopo la separazione dello zucchero di primo prodotto. Colla
centrifugazione alla quale,
colte,

come

si

detto,

vengono
quelle

sottoi>oste le

masse
una

queste

si

separano
altre

in

umt parte

di zucch'ro cristallizzato,

che non
^

ha bisogno
a freddo,

di

manipolazioni,

salvo

di raffineria, e in

parte liquida, densa, che contiene ancora

zucchero ed anzi ne
o,

satura

ma

<"'

altres ricchissima

di

impurit

come

si

dice nel lin-

guaggio
I,a

tecnico, e ricchissima di

non zucchero. ha per


isco|h">

lavora/ione

di

r|iiesto

li

|Udo siropposo

una

ulte-


riore separazione dello

710

successive cristallizzazioni, fino a

zucchero, per
utile e

quando
fine, in

economicamente

praticamente possibile. Ne residua alla

lizzabile (tanta la
il

generale alla seconda cristallizzazione, un siroppo non pi cristalproporzione di impurit contenutavi) al quale si d

nome di melassa. La lavorazione dei bassi prodotti rappresenta ovunque, salvo rare eccezioni, come un gradino arretrato dell'industria e si mostra attualmente quale era circa
venti
si

anni fa tutta

la

lavorazione

dei succhi di

deve indubbiamente alla grande copia di barbabietola. Questo fatto ha permesso o ha reso difficile la estensione ai bassi impurit, che non prodotti degli apparecchi e dei metodi che si sono rapidamente imposti
nella lavorazione dei primi prodotti.

Sostanzialmente
origine
si

la

differenza sta nel

modo

di cristallizzazione.

In

procedeva alla separazione dello zucchero colla cosidetta eotturn in bianco, si cercava cio di ottenere una soluzione satura a caldo, dalla quale poi lo zucchero veniva separato, facendolo cristallizzare mediante un progressivo raffreddamento delle masse cotte. Ora a questa
pratica, eccessivamente
i

succhi dall'inlunga e tale da non garantire dannose fermentazioni, si , pei primi prodotti, sostituita che consiste l'altra, assai pi breve e sicura, della cottura in grana, Il vecchio metodo alta temperatura. diretta ad nella cristallizzazione

sorgenza

di

sussiste solo pei

bassi

prodotti, ai

quali

la

cristallizzazione diretta

in

grana

stante la scarsa proporzione di zucchero,

meno

facilmente ap-

plicabile,

bench (come sar detto

in seguito)

Ne segue che
bolle a vuoto, le

la lavorazione dei bassi prodotti

non inapplicabile affatto. retta da norme e

da procedimenti particolari: ottenute dai siroppi, colla concentrazione in masse cotte di secondo prodotto, queste vengono fatte
passare in sottostanti casse
bolle
di ferro, specie di

grandi cristallizzatori, nei


cotte fluiscono dalle

quali devono raffreddare molto lentamente.

Le masse

con una temperatura di circa 90 C. e scendono, nei cristallizzatori, a poco a poco, alla temperatura di 40 C, che mantenuta costante per

mezzo

di

una adatta tubazione


il

di

vapore.

Quando
allo

la

cristallizzazione

terminala, quando cio

liquido

sovrastante

zucchero

completavagoncini,

menle chiaro,
o meglio,
stinato
di

si

toglie la

massa
e
i

dalle casse e, per


si

mezzo

di

canali in pendenza (gorne),


i

porta prima ad un mulino degrandi,

a triturare

grumi

cristalli

troppo

poscia alle ordi-

narie centrifughe.

La
in

lavorazione dei bassi prodotti

si

compie dunque principalmente


delle

due

ambienti:

quello
ai

dei

cristallizzatori e quello
Il

centrifughe,

quest'ultimo

comune

primi prodotti.

locale dei cristallizzatori in-

dubbiamente il pi insalubre dell'intero zuccherificio; un vero termostato e la sua funzione api>unto quella di impedire che la tempcratuia delle masse cotte si abbassi troppo* rapidamente e scenda sotto 40 C. Dato questo scopo, non deve meravigliare l'esistenza delle seguenti coni

, .

711

dizioni, .inlif^iHiiiclio e laiiiiosc sin^olarrnenle,


i

ancor pi dannoso quando

II. fi)

cfft'tti

si

curnuluiio in urjo sie>*so

i'!n|.'>

in

iiii<.

sfr-<>r,

.i.iI.Mi.t..

1.

2.
3.
4.

i{ innovamento d'aria minimo Temperatura elevatissima;

rmidita notevole;
Odori sgradavoli;

5.

Atmosfera ricca

di

microrganismi.

d<>i quali ci occupiamo hanno una non insutficiiMite in confronto dello scarso MUiiioro di operai; tale ampiezza data dalla necessit di contenervi, in numero vario secondo la potenzialit della fabbrii-a, le grandi casse metalliclio per la cristallizzazione. Per contro le finestre sono ,t,'ent'ralnienl(^ scarse in numero e sempre assai piccole (per lo pi delllocali sono, a guisa dimensioni di m. 1 0,90) per la ragione che di cantina, infeiiori al livello del terreno [ler circa due terzi della lor.
:tiiil)i<'nti

cuhiciti'i

Ricambio d'aria: (ili piuUosio grande

certo

<"'

altezza, e ci allo scopo di ridurre al


del calore.

mimmo

possibile

il

disjerdimeni.

vengono mantMiute quasi c<tns(antemente chiuse, cosicch la ventilazione e scarsissima. In una ricerca fatta a lavorazione avviata, con due tubi di Pl-lTII'lNKOlKIt
Per
lo

stesso

motivo

le

finestre

posti all'altezza di

m.

l,r>0

dal

pavimento,

per

determinare
mille,

la

propor-

zione media di acido carbonico contenuta nell'aria respirata dagli


rai,

ope-

ho avuto per risultalo volumetrico


le

1,71

per

essendi,

come
carbo-

d'ordinario, chiuse
coll'iindito di

finestre e aperte soltanto le porte di

comunicazione
c<*l

accesso e colla scala. In determinazione rapido

acidimetro
bili

di

W'OLPER T
di
(),!)

ho ottenuto,

in

diverse condizioni, cifre variadi


'2/t

da un minimo

a un massimo

jier mille.

Temperatura: La temperatura dei


zione dei bas<i
no),
|tro(loiti

locali

destinali

alla eristai lizzai

zione varia, oliie che col variare della temperatura


colla

esterna (la lavoraalla fine dell'an-

pu estendersi dall'agosto sino

(juantit

di

masse

cotte

immesse
e,

nelle

casse,

col tem|K>

trascorso dal
Col livello

momento

della immissione,

a parila

di jueste

condizioni.

trato

che si considera. A m. -'2 dal pavimento uoa lio mai riscontemperature inferiori a '.\0 <".; frequentemente il lernitimetro ('., in (pialche caso temperature segna da '.\2 a superiori, fino a -ir C.
:{.')

l'midit:

Dall'ampia

supei-ficie

del

liquido

calilo

contenuto

nelb'

ha una continua produzione di vapor d'acqua, cosicch"^ il gral<' igrometrico degli ambienti e sempre rilevantissimo. Le osservazioni che ho fatte per un periiMlo di molti giorni (usando l'ignanetro a l'apello del polimetro di LAMliRL'HT) mi hanno perniesso di rilevare che l'umidit relativa non scende mai al di sotto del 70 " ^ e il pi spesso oscilla utlorno al 7* b^ qual pro|>orzionc, per una tem|>eralura di "/o.
casse
si


mercurio
(deficit di

712

di

32-35 C, corrisponde ad ima tensione


tensione 8,8

vapore

di 26,5

31,3

mm.

di

10,5).

Odori sgradevoli: Sono dovuti al passaggio nell'aria di sostanze scomposizione di alcuni elementi dei succhi, scomposizione che ha luogo sia per opera dei vari trattamenti chimici
volatili originantisi dalla

inerenti alla lavorazione, sia per la sola


sia

azione

del

calore

prolungato,

ancora per l'insorgere di particolari fermentazioni microbiche. Per queste diversi ragioni, e sopratutto per opera degli alcali (cal-

ce), dalle sostanze proteiche si svolge sempre ammoniaca, la quale si trova poi nell'aria in quantit non trascurabile. In alcune ricerche compiute facendo passare, mediante un aspiratore, un volume noto di aria attraverso una soluzione titolata di acido solforico, ho potuto constatare

un contenuto medio
al

di

ammoniaca

pari al

0,12

%'

cifra

gi

superiore

limite di tolleranza

generalmente ammesso, in base

alle note ricerche

di

LEUMANN.
Microrganismi:
Io

non mi occupo ora (dovr parlarne pi oltre) pu aver luogo nei succhi contenuti nelle casse cristallizzatrici. E ovvio che da queste non si potr aver passaggio di germi all'atmosfera se non nella eventualit rara di spruzzi o goccioline. Intendo parlare esclusivamente dei microrganismi dell'aria, quali, per qualunque via pervenutivi, trovano nell'alta temperatura, nella umidit e forse anche nella scarsa ventilazione deirambiente e
della proliferazione microbica che
i

nella ricchezza di sostanze organiche altrettante condizioni favorevoli.

In due

esami praticati con


litri

filtri

solubili

MIQUEL

ho trovato

le

seguenti cifre riferite a 100


1, 2.

d'aria:

Schizomiceti: 18500

gli

21300
si

Ifomiceti 3000

1700

Blastomiceti
il

12;
2.

Tra
sottile,
il

schizomiceti
tra

annoverano molti cocchi cromogeni,


B. fluorescente e

e
il

dei

bacilli- fondenti,

L. i quali sono degni di nota B. mesenterico fusco. Non coll'isolamento diretto dalle placche,

ma

colla inoculazione in animali di


filtro

un centimetro cubo della soluzione


il

ottenuta col materiale del

MIQUEL, dopo

passaggio
lo

dell'aria,

ho potuto mettere in evidenza nella prima osservazione piogeno aureo, nella seconda insieme l'aureo e l'albo. Questa breve esposizione dei principali fatti osservati
le

Stafilococco

nell'ambiente
operai

destinato alla cristallizzazione dei bassi prodotti sufficiente a dimostrare

condiaoni

decisamente

insalubri

nelle

quali

si

trovano

gli

addetti a tale lavorazione.

Per meglio valutai-e l'importanza delle descritte condizioni di lavoro non deve essere taciuto che gli operai generalmente si alternano in due squadre con un turno di 12 ore, da una mezzanotte all'altra. Non pu, dopo ci, far meraviglia se questi operai, pur non essendo

s<i';;;f'lti

il

fatifho eccessivo,
la inajL(gi<n'

|jrt-'-<'iilaii!.'

tuttavia,
rli

Ira

tulli

laV'

Iciili

/lU-vliei'itici,

iVe'jiH'ii/a

nialalli<: e

|M*o[orzionain
i

al

liiro

scarso
(li

numem

(a

Parma non superano


il

in

generale

10-1

jierinflo

bilirneiilo.

massima lavoro) ricorrono pi spesso al sanitario dell sussidio meclicn Le lualatlie per le quali e chiesto
lo

stono

per

pi

in

affezioni

reumalicrhe

varie,

mialgie

e nen
8uppur.iii>.,i
is[e-

angine,

bronchiti. Si

nota

inoltre

una affezione cutanea

sulla (juale dovr tornare in seguito.

poi sufticienle la

semplice

zione per a<*ce!*tarsi che juasi


vole pallore della
Gli elementi
jiolle

tulli

questi

operai

presentano

un

note-

e delle

mucose

visibili.

pi
la

imporlanli

a considerarsi come agenti patogeni


e la

sono senza diibbin


doll'ambiento,
tali

elevata

temptM-atura

considerevole umidit

da influire in modo dannoso sull'organismo e precisamente sui fenomeni termoregolatori. i>a prova pi evidente di questa afTcrmaziorie sta nel risultalo di alcune osservazioni termometrich. sul finire dei turno giornaliero. Queste rsservazioni hanno dim'come fatto (|uasi costante un aumento della temperatura ascellare,
i

gi'iieralmenle n<>n oltre


.Miri

37,4

37,5 (\.

fenomeni inteiessanti. che per

desidei*ato) studiare sistematicamente,

ma

nrn ho potuto (come avrei ho soltanto rilevato in modo

saltuario,

sono

seguenti: diminuzione della quantit d'urina eliminata

nelle
cifico

'2i

ore ffino a 1000 centimetri cubi); lieve aumento del pes< spedell'urina (lOin- 1()-J-J ); aumento della pressione endoarleriosa
alla
llg.).
effetti

misurata
cent, di

radiale

colli,

stigmomanomelro

di

RIV.X-RCM'

'

'"

'"

dannosi della permanenza in ambienti come ho anche avuto una ulteriore dimostrazione rienze sopra animali (conigli) mantenuti per periodi variabili risultati in un<i n.'ll'ambii'nte stesso. Mi riserbo di riferirne ampio intorno all'influenza che l'ambiente calilo e umido condizioni di riptiso e di lavoro. Accenno soltanto che ho
Degli
cui
si

quello

di

ti*alta

io

con
di

espetemfx
>

studi

pi
ni

spiega

osservato
ani-

sompre ipertermia,
princi[io.

oliguria o
e.

anuria,

rifiuto del

cil)o,

irrei|uielezza in
gli

poi

Coma
.\l

infine, piu
si

meno mpidamente secondo


cellule

mali,

la

morte.

l'autopsia
dei

trova
le

interni e specialmente

reni;

congestione di tutti nervose presentano nettagli

organi

mente
che
il

falli

di

cromatolisi.

Di fronte ai risultati dell'osservazione e dell'esperimento naturale

pensi.Mo

corni

tosto

alla

ricerca dei

mezzi

atti

togliere gli

inconvenienti lamentati.

Molle

lavoro e dirette a diminuire

proposte potrebbero farsi: alcune concernenti l'ambiente di l'umidit atmosferica e l'accumulo di elei

re|entini menti nocivi; altre concernenti l'operaio e dirette mi impedire passaggi da temperature elevate a temperature basse e sopratuHo a rendere minore la permanenza nell'ambiente di lavoro, riducendo turni
i

714

da 12 ore consecutive a 8 e, se occorre, anche meno. superfluo dire che, in oo-ni modo dovrebbero essere esclusi da siffatto lavoro i ragazzi, le donne e gli individui deboli e malaticci. Di tutte queste misure quelle
che sono a considerarsi pi facilmente attuabili sono senza dubbio le ultime: riduzione delle ore di lavoro ed esclusione di certe categorie di operai. Si tratta per sempre di temperamenti destinati a diminuire, non o-i a togliere il male. Il rimedio vero sta evidentemente soltanto nella
adozione di nuovi sistemi di lavorazione, pi salubri degli attuali. Mi pare grandemente interessante notare che questi nuovi sistemi non sono un desiderato teorico, ma sono gi stati proposti e in parecchi
luoghi praticamente attuati.

Alcuni tendono alla soppressione completa


i

della lavorazione dei bassi prodotti facendo ritornare


zioni precedenti, cio riportando
il

siroppi alle sta-

siroppo

residuo del primo prodotto

alla depurazione, per sottoporlo insieme ai succhi freschi di barbabietola


alle varie fasi della lavorazione (processi di

LBLICH,

di

ZSCHEYE,
la

di

STENZEL).
Altri metodi,

un poco meno

radicali,

non sopprimono
di

lavorazione

autonoma
con mezzi
di

dei

bassi prodotti,

ma

cercano

ottenere la cristallizzazione

meno

primitivi della cottura in bianco e pi vicini a quelli in

uso pei primi prodotti.

Abbiamo

cosi gli

apparecchi

di

FREITAG -LENZE

GROSSE,

e sopratutto quello di

BOCK,

basato sul principio della cristal-

lizzazione in movimento. L'apparecchio di

BOCK

risulta di

un cilindro

metallico a doppia parete, chiuso e munito di agitatore

interno a lento

movimento. Vi si introduce una massa iniziale gi cristallizzata, si scalda a 70-80 C. (immettendo un getto di vapore tra le due pareti), poscia si riempie il cilindro col siroppo cotto alla temperatura di 90-95 e si ha cosi un miscuglio a circa 87-90. Per mezzo di alterni abbassamenti di
temperatura
di
(di circa

10 C.)
si

si

ottiene, in

pleta cristallizzazione,

ha

cio

capo a 4 o 5 giorni una comun prodotto iurhinabile con separazione

melassa.

Mi piace riportare quanto del processo di cristallizzazione in movimento scrive STHOMANN, tecnico reputatissimo: Questo processo, che ha gi fatto buona prova in molte fabbriche, presenta il grande vantempo pi taggio di poter lavorare la totalit dei sottoprodotti nel
<.<

'<

breve, cosicch il lavoro ai bacini di cristallizzazione, tanto lungo e costoso a motivo del riscaldamento continuato dei locali di cristallizzazione, pu essere abbandonato del tutto. Inoltre esso fornisce anche cogli
ultimi sottoprodotti, zucchero a

grado di purezza relativamente elevato . Resta con ci dimostrato che la introduzione di questo processo di lavorazione non soltanto rappresenta un grandissimo vantaggio per la salute degli operai, ma nello stesso tempo economicamente utile per

gli

industriali.

L'adozione e diffusione
di

di

esso non dovrebbe pertanto

trovare ostacoli.

Nella fabbrica

Parma

si

gi da 2 anni, iniziata la lavorazione


con un
dello
siv^leiiia

ir.

zucchero greggio
il

analogo a quello <li I'.'M Iv, pruiii-undu joi la di secondo prodotto cohi ottenuto nel

iiIm
8Ui-.-

primo trattamento colla calce. (Questa rifusione ha sopratutto lo scopo di ottenere, nei riguardi fiscali, ui pn binilo unico, omogeneo e non deve confondersi colla sopraccennata rifusione dei sirisultati tecnici ed economici sono stali ottimi, sia per la qualit, roppi). sia per la quantit del prodotto, e, come risulta da una comunicazi' ne fatta al VI Congresso internazionale di Chimica applicata da A.NI'TjSSI
harbabietola dopo
I

e liOSSI, porteranno alla soppressione della

campagna

dei hassi prodotti


-

con

conseguente notevole risparmio di spesa in comhustihil' pu aggiungere, con notevole vantaggio igienico.

-i

I/ultinui fase della lavorazione dello zucchero (sia di primo .. secondo prodotto, sia rifuso) avanti di essere invialo alla rafTnerin rappresentato dalla lurhinazione per mezzo di centrifughe.
FI

di
'

locale delle centrifughe assai


i

meno

insalubre

di

quello ovi-

>i

conlengono bacini ma la temperatura


aperture e
lo

ancora notevolmente umido, vi assai pi bassa; vi sono generalmente ampie stesso movimento delle centrifughe determina una continua
di

cristallizzazione:

agitazione dell'atmosfera.
(ili

operai addetti a questa lavorazione non


si

si

presterebbero a

s(e-

ciali

rimarchi, se non
li

cutanea che
zione.

dovesse accennare a una interessante all'ezione colpisce, insieme cogli arldetti ai bacijii di cristallizzaciiiaiiet'

Di

allezioiii

nella

la\oia/ioiif

uhi;.

ziicciiero

noia

ii

cosidelta rogna dello zucchero, propria


ratlinerie

specialmente degli
i

operai delle

poco studiata anche perch" recenti sistemi di lavorazione l'hanno resa pi rara: si tratta di una forma cronica eczematosa, prima
Con vescicole poi con desquamazione e croste, e puO) anche, secondariamMite, dar luogo a una forma acneica. La causa unanimemente rico'

nosciuta

nella

irritazione e

nelle

|>icc->l"

|o<i..ni

d.'Ha

p.-l!.'

p..-

avi...i.>

dei cristallini di saccarosio.


.Nelle

fabbriche di zucchero

di

barl>alielola gli operai addetti ai bassi


la

prodotti e alle

turbine sono invece colpiti

una forma acuta sujipulavoro per un


|M'ricdo

rativa che insorge sulla pelle sana, a preferenza agli avambi-ncci, alle

gambe,

al

collo e porta spesso seco la incapacita al


di

non breve

tempo.

La malattia si inizia con movimento febbrile generalmente lieve, qualche volta pi accentuato, preceduto da brivido e accompagnati^ da senso di ilebolezza. Frattanto si sliibilisce in una delle accennate n>gion una infiltrazione inKammatoria circuscritla che in capo ad alcuni

ma

giorni acquista

torno

si

hanno spesso
i

ingorgali
tnrdico,
si

un grosso foruncolo dolentissimo. .Vll'inlinfangioiliche e costantemente gangli linfatici della parte. Se non interviene l'opera del ha dopo fpialchc tempo lii perforazione s|iontanpa della
lutti
i

caialteri di
visibili

ii-radiazioni


e
il

716

una copiosa massa


necrotica.

distacco, oi^dinariamente molto lento, di

La

ripai-azione stentata e la guarigione per lo pi assai tardiva.

Nella maggior parte dei casi si ha un foruncolo isolato; talvolta si hanno foruncoli multipli contemporanei o succedentisi; in qualche caso si ha una fusione di foruncoli vicini o la formazione di un vero flemmone
diffuso superficiale.

Per quanto risulta

dalle

osservazioni
i

fatte

nello

zuccherifcio

di

Parma

dal

1900

al

1903, circa

cristallizzazione e delle

due terzi degli operai delle casse di turbine vanno soggetti a questi molesti foruncoli.
si

interessante che negli operai delle turbine

presenta quasi esclusi-

vamente durante la centrifugazione dei secondi prodotti. interessante ancora il fatto che trattasi, per cosi dire, di una malattia dei novizi, la quale non si mostra che molto raramente al di l del primo anno, negli
operai che per pi

campagne successive restano

addetti allo stesso ufficio.


le caldaie, si
fr

Ricordo che,

in seguito

ad uno sciopero, per non spegnere


della

adibirono per pochi giorni alla lavorazione dei bassi prodotti


trifugazione alcuni impiegati

alla cen-

fabbrica

abituati a

un ben diverso
suppu-

lavoro. Quasi tutti presentarono agli

razione, che richiese

avambracci un lungo periodo di riposo

la caratteristica

e di cura.

In alcuni dei casi che ho avuto opportunit di osservare

ho potuto

procedere all'esame batteriologico del pus, estratto con pipette sterilizzate


dal foruncolo

prima dell'apertura spontanea o terapeutica. Sempre ho

isolato lo stafilococco

piogeno albo, il pi delle volte solo, meno frequentemente associato all'aureo. Fa eccezione un solo caso, nel quale coltivai esclusivamente il micrococco tetrageno.
Il

fatto gi

accennato che

la malattia

si

verifica negli

addetti alla

lavorazione dei bassi prodotti e negli operai delle turbine quando centrifugano
i

bassi prodotti fa ragionevolmente pensare che in questi debba

ricercarsi la sorgente della infezione.

Questa induzione stata confermata


prodotto, raccolte
di cristallizzazione

dall'esame batteriologico delle masse cotte di secondo

con recipienti

sterilizzati dalle
ai

tura poco superiore

a una tempera40 C. Queste masse cotte contengono numerosi


casse

e non di rado vanno soggette a dannose fermentazioni; microrganismi delcomprende come vi si possano depositare tutti l'aria, tra i quali gi ho notata la presenza di piogeni. Gli stessi piogeni io ho potuto dimostrarli nelle masse cotte sia con colture, sia con iniezioni negli animali. Le condizioni di temperatura e di umidit dell'ambiente, la ricchezza di sostanze organiche del substrato non possono

microrganismi
si

che favorirne lo sviluppo. Senza escludere che in alcuni casi possa


vii'ulenza
di

trattarsi di

una

i-isvegliata

piogeni
alla

esistenti

nella

cute

allo

stato

latente

(risveglio

dovuto
di

sopi-atutto

esagerata
la

attivit

delle

ghiandole

cutanee),

dunque legittimo supporre che


cristallizzazione.

sorgente della infezione sia nelle easse

Si coiiipreiide

717
< >

che

la porla d'iiigK

<>nii

lesione della
delle

dite per qualsiasi causa


(Ili

specialiuente,

pei

lavoratori
e,

turbine.
lei

inLM-niraiiini

pi-odotli

dai cristalli di saccarosio,


<l'i

poi lav<)ral<:)ri
mas--.'
.-tlo

crislallizzaloi'i, dall"

-!tr-H|tpHin<'ii(>

p'li

doviit alle

Ipum-

cemeiil' viscose.

neCeSSarii

.Hi-xIM

iiM,t>;.il"-

''.m-i-

>

m-

>.iii'

.h

i-u

um'-m-i la

[tculiare caratteristici

dell'ampia necrosi dei tessuti (come nell'antra'"

della scarsa

tendenza alla riparazi<jne.


ricordano fino a un
.
.

certo punto le foruncolosi non mi soffermerei neppure un istante sulla |jossiliilitii di un rjnalun(|uo rapftorto di f|iiesto genere (pf)ssibilit che la semplice analisi delle urine vai* a distruggere), se non per accennare alla curiosa opinione che si ha nei zuccherifici dell'Austria e della Boemia intorno alla etiologia della forma descritta, la f|uale viene attribuita alla

Questi

fatti

necrosi diabetiche,

ma

io

ingestione di zucchero. Allo zuccherificio di L.opoldsdorf, presso

V'ieiui.t,

mi
alla

stato assicurato

che qualche operaio venne licenziato


di

in

seguii"

insorgenza della malattia, su|)posla rivelatrice


Si

una colpa.

le materie zuccherine microrganismi e sui tessuti. Nel Bulbitin de l'Association des chimisies de sucrerie et de distillerie del Settembre 1903 (unica pubblicazione, nella quale io abbia trovalo un accenno alla malattia in di.scorso) si ricorda appunto la esaltazione dei piogeni in presenza di ghicosiD. Il fatto, come (^ noto, venne affermalo dai lUJWlD, ma fu poi conlradello da Dl BAltV e (iKAU 11"/.. .hi STKINHAUS da HI']I{.MAXX e, parziahnente, da NICOLAS. Comunque n<>i no fossiamo pi'enderlo in grande considei-azione perche il gluco-sio nei succhi di primo e di secondo prodotto e nelle masse cenlrifugabili si

potrebbe pi ragionevolmente pensare che

agissero flall'esterno e localmente sui

ti'uva l'aramente, e,

quando

presente, in tracce piccolissime.

Noi invece improbabile che una


dei
si

maggior

suscellibilit

all'azione
cin"
.

piogeni sia data alla pelle dalle molle

sostanze non zuccheine

trovaio nei bassi prodotti, fino a raggiungere la proporzione del


si Irovain,

50

Tra questo sostanze


glicolico,

secondo HL'.Ml^LlU, acidi grassi

(ossalici,

ecc.)

sfuggiti

alla

saturazione,

gomme

(deslrano,

levulano.

s >s(anze peeticlie (acidi arabinici), rafTno3o, S'>stanze


i-ina,

grasse,)-

fitostei'ina e prodotti

di

scomposizione, sostanze
basi

aromali

catechina, vaniglina) amido-acidi (leucina, asparagina e acido asparagi nico.

glutann'na e acido
betaia),

ghitaminico, tirosina), lecitine,

vegetali

(colina.

Queste sostanze non possono essere inditTerenli albi pelle ed e probabile che facilitino ed esaltino l'ti/ione dei piogeni. Questa poi. a mio avviso, resa pi facile dalla pernianenza in ambienle cald> e umidtt, por la fpialo viene, a lungo aidare, minorala l'azione pr- tetti va dell' strato corneo, che subisce ipiasi una srta di niacera/ion
peploni.
'

La prevenzione

di pu-sta malattia

potrebbe riporsi

nell'uski "M.iinuae.

lorio di bagni o doccie tii'pide quotidiananente al

termine de| lavoro,


ancora, per
gli addelli

718

~
il

alla

centrifugazione, nella adozione di turbine a


contatto delle parti

carico e scarico automatico, cosi da rendere minore

masse zuccherine. Sembra per anche qui da raccomandare una n.isura pi assoluta, quella stessa gi caldeggiata pi sopra, sia sopprimendo completamente la lavorazione autonoma dei bassi prodotti colla rifusione dei siroppi, sia sopprimendo almeno la cristallizzazione nelle casse per sostituirvi la
scoperte del corp< colle
cristallizzazione in

movimento.
di

Negli ultimi due anni nello zuccherificio


quest'ultimo sistema, non
si

Parma, essendosi adottato

osservano pi
altres

foruncoli, che anteriormente

erano frequentissimi, e ci naturale ed era da attendere, perche^ togliendo


le

casse

di cristalizzazione si toglie

l'ambiente pi

favorevole al

mantenimento

in vita e allo sviluppo dei piogeni.

CONCLUSIONI.
l.''

La lavorazione
non

dei bassi prodotti negli zuccherifici col sistema


in

delle casse di cristallizzazione

bianco eminentemente insalubre ed per


gli

causa di danni

soltanto

operai

addetti

alle

casse,

ma

anche per

quelli addetti alle centrifughe.

2^

Tale

lavorazione

pu essere

resa

meglio

tollerabile

colla

riduzione dei turni; colla esclusione delle donne, dei fanciulli, dei malaticci;
coll'obbligo di bagni e doccie tiepide

prima

di

abbandonare

la fabbrica;

coll'uso di centrifughe a carico e scarico automatico.


3."

Per

le sole

pure

raccomandabili

dal

misure igieniche veramente efficaci (che appaiono lato economico) consistono nella soppressione
bassi prodotti con un adatto processo di
nella soppressione
in

della lavorazione

rifusione dei siroppi, o


le

autonoma dei almeno

delle casse, adottando

blle per la

cristallizzazione

movimento,

col

sistema

di

BOCK

altro equivalente.

CENNI BIBLIOGRAFICI

Stiiomann.
di

Manuale

della fabbricazione dello

zucc/ero - (Traduzioni

N'oppi).

Torino 1903.
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Rt'MPLi'.R.

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Anfossi

Rossi.

Studio sulla rifasion'^ del grerjuio 11 prodotto e


di

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Sezione V.

internazionale

Chimica applicata -

Roma

190f5,

MI

hnll.

.1.

imi

'/iifin

,ii

eira

><it"iMii(

L' Igiene

mineraria
hi

ncll'

insegnamento.
^

Smossa
dolio

mc<lioiiia

la

sua
l'osa

vi'stc jcraiica

doUnriaU' e

coli' ausili.
R-.

scifM/o

s|i('i-inieiilali,

alleata

consigliera tra l^opolo o


Stalo,

{KDtente fautrico del concetto sociologico e deniocralicu dello

rico-

nosce

la

sua

[li

alta niissiono nelle 0|>ore e negli uffici delia profilassi,

procurando
riet

di

assicurare

ad

ogni singolo individuo

il

patrimonio della
della

validit e della salute, collo stringere

sempre

pi

vincoli

solida-

umana, senza distinzione di religione o di razza, nello scongiurare le puhMiche calamit o rendere a lutti lieta o prwluttiva la vita. M;i ramo dello scibile modico con maggior cura coltivalo e che ispondo allo esigenze dei tempi moderni senza dub! io (pn.'Ilo rivolto
il
I

che tanto consua ricchezza e prosperit economica. Nello industrie e manifatture, nei mestieri o nelle impieso, propalando sirnmenti di distruzione, oggetti di lusso e mezzi di soddisfacimento dei (piotidiani liisogiii o destinati al soccorso doi simili, ovuiupio spiegano
alla disciplina del lavoro ed alla prolezione degli 0[)erai,

Irilfuiseono alla di l'osa del paoso, alla

la loro attivila,

grinnuim'ri osorcili doi lavoratori lehbono essere guidali


ih*

dall'occhio vigile della scienza e preservali dai pericoli, che


l'integrit e l'esistenza.

insidiano

X'olgendo iiicossanto od amoroso


(pianti si

lo studio nel

migliorare
del

le

sorti di

occupano

nello pi

svariale applicazioni

lavoro,

muliebre
braccio
e

od infantile, sotto la sferza del sole o delle gelide


ciare la terra o solcixre
col
|onsioro,
i

brume

jemali, a squarcol

mari, vincendone

le

tempeste,

[orlando

a grandi distanze
e

coli'

immane
rapidit

forza del vaioro


dell'elettrico
1"

uomini e coso, facondo vibrare colla


parola dei propri cari, in umili

fulminea
servigi,

la

nobili

ora
i

naturale

interes-

samento a favore dei minatori, che, nello svellere tesori gelosamente custoditi nelle ime latebre del sottosuolo, favellano un linguaggio triste
e doloroso, esponendosi ad im|irobe e spossanti fatiche, alle jual presto

tardi

so<'Combono.

720

Dal mito alla religione,

dalla

morale

al

diritto,

dalla

ragione

al

sentimento, dalla storia all'arte, dalla

scienza

alla

letteratura,

anzi grandissimo stato l'interesse per questi


vivi o la di cui vita

infelici,

grande che non furon mai

uno strazio continuo. La favola, che magnific le imprese del minatore, attribuendole non ad umana ma ad opera arcana e divina e nei ciclopi raffigur i mostri ed i giganti, popolanti l'isola di Lemmo, non poteva ritrarre meglio il primo scopritore e lavoratore di miniere, che nelle maschie sembianze di Prometeo incatenato, carattere ideale dei primi educatori, tipo di lottatore e di ribelle, non d'altro reo che di aver voluto addentrarsi in
quelle profonde e nere buche, perdentesi nelle misteriose viscere
terra.

della

Nelle credenze superstiziose e nelle

orride

leggende

nordiche,

nei

poemi dell'umanit,
di Ovidio. Lucrezio,

la

Bibbia e la Divina Commedia, nella sublime poesia


'^ilio

Lucano,
nelle

Italico,

Rapisardi,

Guerrini,
del

sempre
i

inspirata

a virt, come

situazioni

drammatiche
i

Verne, dello
tutti

Zola, del Castelnuovo, del Bellamy, in tutti


le

tempi e presso

popoli,

sofferenze dei minatori trovarono interpreti efficaci e veritieri.

Mos, capo e legislatore degli Ebrei,


contro

cui

dettami igienico-sanitari
esaurienti,

rivelano di quale alta mente fosse dotato, dovette essere spinto alla guerra
i

Faraoni pei lavori troppo faticosi ed


i

ai

quali

conpira-

dannavansi
la

propri connazionali nella erezione di quelle

immense

midi, che, soddisfacendo un fallace senso di vanit e d'orgoglio, cagionava

morte del maggior numero

di

quegli sventurati.
e

Ges

Cristo, implacabile flagellatore degli ipocriti, degli egoisti

dei prepotenti,
jiorre in
fltdla

che giganteggia su

tutti

gli apostoli,

per aver voluto com-

una sola famiglia

l'intiera

umanit, sotto l'egida della ragione,


Elia e Giovanni Battista attinge

verit e della giustizia, che,

come

nella solitudine del deserto e nel cavo delle


vita e la sublimit della missione, vibra di

spelonche

l'austerit
la

della

commozione

grande animti,
Miserioi"

quando, trascinandosi dietro


storpi

la fitta
le

schiera dei bambini, dei ciechi, degli


rivolge la divina parola:

degli

inabili

al

lavoro,

turbam . Gustavo di Svezia, occupandosi senza tregua nei penosi lavori di quel mestiere, unico mezzo che gli rimanesse per vivere, attende il momento favorevole per chiamare a raccolta il suo popolo e francare la patria dall'orrendo .giogo dello straniero, sotto il quale gemeva. Al carattere sempre grave e cupo di Martino Lutero, come al suo spiri ro intollerante ed audace, per cui divenne il pi famoso novatore ed
siiper

agitatore dei tempi moderni, resistente alle censure, ai rescritti, alle sco-


muiiiche,
pia/za,
ladre,
nt'Ila

-f^l

ai

decretali,

cui

egli

stesso
la

appicca
rozza

il

fuoco sulla pubblica

non dovevano essere estranei

ma

severa semplicit del

minatore del iii>nto Ilarfz, le dure pr<jve, alle quali fu soggetto sua giovent, e che gli conferirono ruliuslissinia tempra.

|inmi

alliDii

Itili

igiciif

ji;ili

)|(

i^ia
c<jI

iiiiiifr.ii

i;i

sjiuiilari

ai'

>

iifii

xi/-

zonte luminosa della civilt Ellenica

trattalo sulle pietre di Teofrasto.


dei

Agatarchide

ci

fece

conoscere
i

dolori

pi sventurati fra tutti gli

schiavi, destinati sotto

Fenici a cavare e purgare l'oro; mentre Anacarsi

con vivaci colori


del

istitu

un parallelo Ira

gli

operai delle miniere e quelli


sui
mir-'*

campo,

quali ultimi erano irradiati dal sole smagliante nell'azzurro


infine chi scrisse
il

del cielo.

Non mancO)

e questi fu

Appiano o Apiano
il

un trattato speciale Grammatico.


ili

>

Sprazzi fulgidissimi di scienza e carit civile sfavillarono dall'opeia


d'Ippocrate,

quale 4G0 anni prima

Crist.. in [.i-hf nMt.,!,- ...ii.l,Mi>:iva

tutta la patologia del minatore.

Claudio Galeno,

il

pi alto intelletto di tutti


di

tempi.
i

\is;tand'.
i

una

miniera
quanti
l'areti,

di

vitriolo

nell'isola

Cipro, ne rileva

danni e

{>ericoli di

vi

per la presenza delle acque,

erano occupati nonch per l'angustia delle discenderie e delle gli estremi e le differenze di temperavero tipo
di

tura, l'odore sitfocativo.


Plinio,

scienziato, di studioso e di tlantropj, la di cui

opera, imo dei pi preziosi

monumenti

dell'antichit

contiene

complete
ci

nozioni sui procedimenti del lav<jro nelle cave e nelle miniere,

la sa-

pere che agli antichi era molto a cuore la salvezza dei minatori.

alcune arti e mestieri, xma troviamo nelle opere di Areteo e di Celso, che scrisse anche un trattato sull'agricoltura, non giunto fino a noi.
.'Vccenni sull'influenza dell'esercizio di
le

salute e la genesi delle malattie,

la

condizione dei cavatori e minieratori fu trascurata nel

medio
il

evo, nella quale e|iOca le credenze astrologiche fino al risorgimento della


letteratura in Europa, non ebbero la forza di soffocare
loro interessamento per quella classe di lavoratori.

negH

studiosi

Oribasio s'intrattiene sugli esercizi ginnastici, Avicenna, acutissimo

osservatore e logico inappuntabile,


libro

si
,

rivela

profondo

geologo

nel

suo

De

G^tnglutinationo lapidum

Paolo d'Egina nota fra

gli esercizi

violenti del corpo quelli dei cavatori e trasportatori, procedenti


s'ntieri.

su acclivi

Alberto Magno,
Aristotile scrive
il

monaco domenicano
libro: Ut-

del

nono

secolo,

traduttore di
altro sotto

un

Mando
dove

et elementis.
si

Hermanno,
i

titolo delle pietre e dei

luftalli

segnalano

rapporti di quelle

industrie con la salute deirli imperai.

722

Tradizioni degne di fede osservano che


della Universit di

Modena

la

il Vanzini nel 1400 fondava prima cattedra d'igiene industriale; poco

dopo, preceduto dall'italiano Bringucci, Giorgio Agricola,

il

pi antico

vero fondatore della mineralogia, pubblicava


spirito geniale e bizzarro, vi

il

suo

trattato;

Paracelso,

di cui sistema

aggiungeva il suo, mentre Van Helmont, il non molto da esso se ne discosta, dava alla luce il suo

Tractatus terrae.

ma

N ci tutto: Fracastoro, non era solo valente medico ed astronomo, anche geologo; Cesalpino, nel suo libro De metallicis, nel quale, oltre
nozioni,
riferisce
il

erudite
ricco
il

osservazioni

personali
il

sui

minerali,
il

di

cili

suolo italiano;
il

Boneto,
il

il

Bartokli,
il

Becher,
il

Cesi,

il

Glauber,

Eistero, l'Etmullero,
il

Kircher,
il

Lancisi,

Lau,

Meibomio,

il

Mangeto,
in quale

Ranclovio,

il

Tozzi e

Vedelco, dimostrarono coi loro


clinici di

scritti

estimazione fosse tenuta la materia da

fama mondiale.

Anche Giorgio
condurre
la

Baglivi, detto l'Ippocrate Italiano, che procur di ri-

medicina nel campo dell'osservazione e dell'esperienze, scrisse una dissertazione sulla vegetazione delle pietre, intuendo quello che fu

poi dimostrato chiaramente, la vita dei minerali.

Ma

chi raccolse e

ordin

si
il

ricco

materiale,
il

lasciandoci

un

libro
in

classico, originale,

dove rifulge

genio ed
il

primato d'Italia anche


il

questo genere di letteratura, fu al certo


di

Ramazzini,

pi

benemerito
di

quella igiene del lavoro, che la scienza medica


et.

ha

diritto

doman-

dare alla presente

L'aureo libro, che l'autore diede alle stampe nel suo settantacinquesimo anno di et, e di cui ne furono fatte in seguilo altre nove edizioni a parte ed altre sette volte fu poi ristampato insieme alle rimanenti
opere,

meritandosi

le

traduzioni

in

italiano, in tedesco, in

olandese ed

in inglese, contiene, vero,

qualche lacuna ed imperfezione, proprie alle


di

opere umane,

ma ha
dando

il

gran merito

avere raggruppate insieme varie

malattie in diretta dipendenza delle arti e dei mestieri, di coloro che ne

erano
fra
i

colpiti,

la

precedenza ed occupandosi preferibilmente, come


dei

pi malsani, dei cava metalli, degli specchiai e vetrai, dei solfatari,

dei fornaciai di gesso e calce, dei cavatori di pietre,

lavoranti

nelle

saline e trasportatori.

Poco dopo l'Hofman, celebre


grafia
libro

clinico

ginevrino,

dettava

una

monoil

De mefallargia morbifera , De aere fodinarum noxio .

Moller dava pure alle stampe

suo

Trent'anni prima del


delle

miniere,
di

Guida

Davy il Volta aveva fatto esperienza sull'aria che Alessandro Humboldt prosegui. Delius nella sua mineralogia ; Karthadser's nei suoi Fondamenti della

il Poppe nel suo Libro di salvezza (Hannover, 1805) e nel suo Dizionario di bisogno e soccorso e G. P. Frank x\v\ suo mirabile sistema compiuto di polizia medica Milano, 1818, Voi. X, pag. 107 ed XI, pag. 55); dando ottimi precetti

lii>lizia

scientifica delle miniere ;


y>

generale


yjer st)C(:ori;re gli

7>'3

/ione sul

asfissiati nellf miniere, richiamarono la pubblica atlpiigrave dei mali, cho travagliano jucsla industria. Calcando le orme del Ramazzini, non pochi medici in varie nazioni
\ti

raccolsero sul nu<jvo e vasto argomento preziose cogm/ioni preventive e


curative, fermandosi con
neraria.

maggiore studio sull'igiene e


il

la

patologia

mi-

N>
con
In

r Italia

manc a dare

condizioni sanitarie e dei bisogni del lavoro sotterraneo,


o|)ere del Celli, del

De

suo contributo alla conoscenza delle [joich^. mentre Giaxa, del Fazio, del Freschi, del Mante-

gazza
del del
si

e del

Roncati,

si

diede un imjmlso validissimo agli studi dell'igiene

generale, mentre con quelle del Boeri, del Belloc, del Casali, del Contini,
Devoto,
Revelli,
dell'

Effren Magrini, del Giglioli, del

Griglici,

dell'

Orlandini,

del
le

Rabiula, del Sariarelli, del Tranibusti, e del l'ieraccini,


industrie,

seguirono

odierne trasformazioni delle


di

sempre avide

di

nuove applicazioni e

salutari avvedimenti, per le minerarie e

mineranon

lurgiche, in onta allo stato poco evoluto di quelle industrie ed agli scarsi

mezzi, di cui possiamo disporre, la

salute

la

vita

degli

opei-ai

furono neglette,
di

ma

divennero sempre pi oggetto

di studi

coscenziosi e

amorevoli cure.

L'importanza e anche dallo studio

la necessit di

delle

istituzioni

un insegnamento speciale emergono e delle leggi dirette a conseguire


mineraria noncht^
il

l'inci-eniento e la prosperit dell'industria

benessere

e la sicurezza dei lavoranti.

Oggetto delle amorevoli ed assidue cure dei filantropi e degli indumali dei minatori divennero da gran teni|>o punti) di partenza quelle nutcvi^li opere d'igiene sociale, che sparse ormai in ogni andi golo del mondo civile, e subendo continue evoluzioni e trasformazioni esercitano la i>iii potente influenza mirale ed eilucativa sulle classi
striali,
i

lavoratrici.

Di gi sotto gli Etruschi la tecnica mineraria raggiungeva

maggiori
a/vz/icH/

progressi consentiti dai tempi,


la

si>tto

Romani
i

si

adottavano
oy>//itc//m

norme per
*/

protezione degli ojterai,

si

organizzarono

coZ/e'/m

sentinelle

avanzate

delle

corporazioni

economiche
operai

del

medio evo e dei


s'interessavano
dei
fanciulli

giorni nostri. Imperatori e Repubbliche, Papi e


dell'infelice condizione degli

N'escovi,

schiavi,

degli

invalidi,

poveri e abbandonati, dando vita a vere istituzioni di beneficenza, ed a

Venezia promulgavasi

il

primo editto contro l'abuso del lavoro


le

infantile.

Sagacissime, antiveggenti sono


le

varie disposizioni

emanate e rese

obbligatorie in gran parte per vito di Parlamenti, in quelle nazioni, dove


industrie estrattive sono pi largamente svilu|'pate.


altre leggi si

72i

Nell'Impero germanico, sin dal 1300, completata e perfezionata con provvede alla istituzione di casse di soccorso pei minatori all'assicurazione degli operai infermi, contro gl'infortuni ed inabili al
lavoro a causa di vecchiaia e sulle
efficaci

professioni

sono fissate

severe

ed

norme

d'igiene sanitaria.

contro le malattie regolata in Germania dalla legge del 15 giugno 1883 contro gli infortuni introdotta e disciplinata con sei leggi successive e contro l'invalidit regolata dalla legge del

L'assicurazione

13 luglio 1899.
Gl'industriali

con

gli

operai

collaborano

costantemente

all'esecu-

zione di dette leggi.

Le corporazioni
non solo per
nocevoli
alla

professionali

gli infortuni

salute, di

impongono provvedimenti di prevenzione anche per combattere l'influenza di gas vapori e di polveri, contribuendo a prevenire le

ma

cosi dette malattie professionali.

ispettori del lavoro fossero assunti

Nel Parlamento tedesco da tempo si fanno vive premure perch ad medici invece che soli tecnici, ingei

gneri chimici
sui

quali

non possono dare giudizi


dagli

positivi nelle loro relazioni

danni

ricavati

operai

nelle

industrie.

Tali

funzionari sono

obbhgati vero a seguire per tre semestri nelle scuole superiori l' igiene del lavoro. Un Istituto per gl'infortuni sul lavoro stato fondato ad Heidelberg. Altro per la medicina sociale sorse test a Berlino.
Altre istituzioni concorrono a promuovere la profilassi negli opifci industriali, fornendo l'istruzione igienica ai ragazzi delle societ dei me-

prime cure agi' infortunati. Nell'Impero Austro-Ungarico con la legge del 23 maggio 1854 si stabiliscono le necessarie misure di sicurezza e la loro sorveglianza, mentre s'impartiscono in tutte le scuole industriali nozioni sulle malattie professionali, sui pericoli d'infortunio, sui mezzi profilattici per evitarli.
stieri e le

Vienna un Museo industriale raccoglie una larga suppellettile di conatti ad evitare i pericoli' molteplici che soprastanno sui minatori. A imitazione del Museo di Vienna sorsero istituzioni analoghe in Olanda, in Francia, in Svezia, in Ungheria, in Baviera e in Prussia, dove r idea sociale di esse si maturata fino al punto di trasformare in istituzione di Stato quella che a Vienna era sorta e rimane come istigegni
tuzione privata.
degli

Non intrattenendomi sulle varie norme esigenti la opifici della Gran Bretagna, giova ricordare

salubrit e sicurezza
le leggi

1855, 1860,

10 agosto 1872, 25 giugno 1886 e 16 settembre 1887, le quali riuniscono le pi complete ed efficaci misure di polizia e d'igiene nelle miniere, e quella del 1875, modificata con altre e detta unificatrice, la quale si
prefigge di assicurare la

Nei collegi

di

Heriot

Science a Neucastle al

mutua assistenza sanitaria degli operai. Watt in Edimburgo, nel Durlam Collegi of Vigam Mining College (Collegio minerario

di

Viguni) s'impartiscono corsi

<li

ami'

di

cura dei malati e

cosi
al

anche

sul luogo nelle diverso grandi miniere del


di

Regno Unito come


'

distretto

Midihmd, dovo
dcgrini[)it;g!iti

un

numero conminiere
ri'
.

'

"

ranti
.-nli

e
in

una gran parte


proposito.

dello

L'arte di

ambulanza viene impartita


le

quasi tulle

le

mit^r,]\

niere dai medici ad esse aggregati, giusta

disposizioni

sancite dalla
--^tj

St.

lonus amliulaiice association


All'

rilasciando analMu'ii coft:

allit'vi.

Ovous College

nel corso degli sludi minerari

Manchester sebbene

l'igiene

iivti

u<i

^..^.u" mii'-iw

sia

insegnala

nel

Collegio

spe-

cialmente a coloro che aspirano a divenire sanitari pubblici.


Nel distrotto minerario di Slafford siala proposta l'istituzione di un corso d'ingegneria mineraria ad Oxford nel quale l'igiene mineraria dovr avere grande importanza. Il Prof. Redmaine professore d'igiene neir Tniversit di Birmingam, assicura che egli comprende nelle sue conferenze, l'ambulanza, il salvatiggio e l'igiene e che intende stabilire

una classe per

la

prostazione

di

soccorsi di

ambulanza

in

modo

pnitico.
vi

Nei Paesi Bassi, nella Baviera, nella ^Svizzera, nella Spagna non
i

Sono cattedre speciali per l'insegnamento dell'igiene mineraria, ma professuri delle scuole minerarie come alla scuola politecnica di Deft, a quella principi generali sulla materia. di Zurigo, a Mieres si danno agli allievi L'insegnamento dell'igiene mineraria 6 compreso in quello dell' ingegniTa mineraria in Washington dove vi sono 46 istituti provvisti di corsi d'ingegneria mineraria che si estende per un periodo di quattro anni e comprende le nozioni relative alla ventilazione e fognatura, deli

l'igiene degli operai, degl'infortuni, dei

soccorsi

ai

feriti

nelle

miniere.

Lo

stesso avviene nellTuiversit di Lahigh-Sout Bethlehem, nell'Univer-

di Nuova Mexico e del Kily. La non forma l'oggetto di una legislazione speciale in nessuno degli Slati della Unione Americana. Sono mollo diffuse per le Associazioni professionali e sussidi di malattia sono corrisposti da una dozzina circa di .Vssociazioni professionali nazionali.

sit di

Glumbia, nello Scuole Minerarie

responsabilit civile degl'industriali

In

Pensilvania,
di

nelle

miniere d
degli

combustibile fossile fissato per


litri

legge un volume

aria por operaio di

3-i

per minuto secondo. all'evacuazione


alla

In quanto alla

ventilazione

stabilimenti,
irritanti

dei

vapori e gas deleterei e delle polveri


di essi

tossiche,

pulizia,

alla prosperit o pulizia degli operai e altre

misure d'igiene

personale

sonvi in Fraticia, in Germania, in Austria, nel Belgio, nella

Gran
a

Brettagna, nella Svizzenx ed anche in Norvegia leggi speciali, dirette


tutelare la salute e la vita dei lavoratori.

L'estensione della leggo dogi' infortuni sul lavoro alle malattie professionali,

ebbe eco potente nel Parlamento Francese con


igienisti
eil

la istituzione di

una commissione composta da


far.'

industriali

<'n

l'incar

':

l'elenco delle malattie determinate dal lavoro.


l'Ecol des

726

Vi poi in Francia istituita una cattedra d' igiene mineraria pressomines di Saint-Etienne dove sono tenute conferenze dal medico scuola con un vero insegnamento pratico e dimostrazioni alla addetto
sull'uso delle barelle, cassette di soccorso, ecc.

La

coltivazione delle miniere fa parte del

programma

di

studio nelle

scuole industriali del Belgio e per quanto concerne le Universit, tanto


in quelle di Liegi,

come nelle altre di Louvin e di Bruxelles, l'insegnamento dell'igiene mineraria espressamente compresa nei capitoli comuni nell'igiene industriale. Ma alla scuola dei minatori di Saranig vi un corso dedicato esclusivamente all'igiene delle miniere che ha per titolare il dottor Kuborn, autore di molti lavori su quella materia..
D'altronde
nelle
altre

scuole

industriali

di Charleroi e di

Louvrire

si

danno agli allievi estese cognizioni sull'igiene mineraria. Ricordiamo altres le ispezioni prevalentemente sanitarie introdotte nei pi civili paesi del mondo e che presso le pi importanti coltivazioni
minerarie oltre
ed
di
i

le

abitazioni operaie, le istituzioni per le doti alle zitelle

soccorsi alle partorienti, le


i

associazioni cooperative di produzione e

consumo,

corsi

speciali

di

chirurgia
letti

elementare, esistono

scuole

d'igiene ed ospedali provvisti di molti


ai

che, soddisfacendo largamente

bisogni degli ammalati per la cospicua

messe

del

materiale

clinico

offerto, riuscirono fonti inesauribili di studi e centri di

grande movimento

scientifico.
Il

soffio

di

vita

nuova

nella

tendenza alla specializzazione spira

anche

in Italia.

A
rire
le

parte che non poche leggi promulgate per immegliare e rinvigoindustrie minerarie

proteggendo la vita degli operai, i posti di importanti miniere siciliane, gli ospedali, che vanno istituendosi nei principali centri minerari e quelli da
soccorso con medici stabili sorti nelle

tempo
nel

in esercizio presso le miniere sarde, la scuola per pronti soccorsi

distretto
le

minerario

per

la

Sicilia

contro

malattie professionali

sanciti

Milano,

l'istituto

medico pei

feriti

i provvedimenti regolamento municipale di sul lavoro nella stessa citt seguiti a

in

Caltanissetta,

dal

Torino, a Sestri Ponente, Serravezza, a

Roma,

corsi di patologia e clile

nica del lavoro svoltisi a Pavia, a Firenze, a Palermo,


striali di

scuole

industudio

Napoli, Firenze, Milano, Torino, la commissione

per

lo

dimostrano chiaramente il proposito anche non restare indietro nel lodevole movimento, che potrebbe riuscire largamente proficuo nelle universit e negli ospedali prossimi
delle malattie professionali,

tra noi di

alle coltivazioni

minerarie pi importanti.
# *

Venendo ora a considerare la materia, che deve essere oggetto di esame per lo studio dell'igiene mineraria non sapremmo in quale altro ramo dello scibile trovare un campo pi vasto e sconfinato.

?27

inorale,
fattori

He
vivono
i

infuni iiidir/ziamu

lo

sguardo all'ambiente

nel
di

minatori, c'imbattiamo in tale complesso di


di

quale degene<*I;i.ssh

razione e

jterverlimento, da non potere <>st'ie superali da altra

di lavratori.

E
di

ap[)ena ntHX'ssurio fermare laitf.'n/ione sulla


di

man(uinza completa

regolamenti

lavoro, sui conllilti e le offese alla libert dello stesso,

sull'indisciplinatezza, la deficienza e la irregolarit sul

pagamento
di

delle

mercedi, sulla camorra esercitata a mezzo dei

magazzini
di

viveri,

sul

prezzo dei generi alimentari

costituiti

in

gran paile

vegetali

l'ap-

provvigionamento delle ac<jue. Accenner alla deficienza dei vestiti e della niiincneria, alia manoanza di bagni, all'estrema sporcizia ed alla peiniciosa abitudirn- dello spargimento delle feci fuori e dentro le miniere.

N meno pernicioso
<|Uali,
le

lo

squallore

delle

abitazioni
in

d'insudiciente

cubatura poste nei Comuni come attorno alle miniere,


rosticci, dei calcheroni,

alcune

delle

pi lontane dall'abitato, voi trovate vere spelonclie, scavate nei


nel calcare o nelle roccie arenarie, cui

danno
il

il

nome di cubbidurui, e che ci riportano nelle fitte tenebre dei tempi primitivi. Argomento l'inesauribili indagini ed operazioni veramente lavon minerai'io, sia \>fv f)nello a giorno eome per l'altro compiuti! hpIIc vi^f.TP
della terra.

Ognuno pu ben comprendere a


lazioni e gli operai

quali danni

vanno
vapori

sogi^'utte le fiopo-

noncli la

vegetazione
fra

circostante,

distanze, dall'azitme della polvere, del fumo, dei


tossici

anche a grandi e gaz irritanti,

in

altro

modo

nocivi,

quali

sono da segnalarsi, quelli

dell'acido cloridrico, nitroso, cianidrico, degli idrocarburi, e prodotti

em-

pireumatici, quelli dell'acido solforoso e carbonico, di fosforo, di mercurio,


di

piombo,

di

zinco, di aisenico
in

su Buggerru

come (juelle che incombono tristamente Sardegna, formando eterno, faticoso manto .
sono gl'ima

N nieno
povero ed

insidiosi all'incolumit personale dei lavoratori

pianti meccanici sia

mano

o c<mdotti da animali, che a vapore, a gas

elettricit, che, sostituendosi


di

con vero beneficio


le

al

lavoro umano.
e di danni pel

vanno ogni

pi di (fondendosi, con
di
il

loro

necessarie conseguenze di
incendi

deragliamento,
chine,

cadute,

di

urti,

di

scoppi, di
il

calore irradiante,
le

bagliore dei focolai,


il

frastuono complesso delle macmuri,

molte operazioni manuali,

tremilo dei pavimenti e dei

la diffusione di

polveri metalliche e carboniose.

Ma

dove

le

condizioni antigieniche
il

raggiungono

il

loro

apogeo
(''

e si

fa sentire pi imperioso
coltivazivjni alle

bisxgm dell'occhio vigile della scienza,

nelle

sotterranee, dove concorrono circostanze generali e peculiari medesime, che debbono essere tenute in speciale considerazione. Sono comuni infatti a tutte le miniere l'assenza della luce solare, cantieri male illuminali, il continuo ed uniforme dispendio di forze, le jntsizioni ed
i

attitudini

incomode e faticose del corpo

pr<t ratte

per lungo tempo da rag-


giungere
ambienti
gli
il

728

massimo grado

dell'

ergografo, l'insalubrit dei luoghi e gli


rapidi sbalzi della stessa, le frane e
lo

viziati, la loro

eccessiva secchezza od umidit, la polvere minerale


i

e metallica, l'elevata temperatura,

scoscendimenti
di

di terra,

guasti di meccanismi,
e

sviluppo

ed

ac-

censione

gas

irrespii^abili

venefici

cagione

di
le

frequenti

infortuni,

d'immani
sepolti

catastrofi

con

loro strazianti episodi,

tragiche odissee dei

vivi,

l'eroismo

dei salvatori,

che cementa l'umana solidariet e


la necessit di presidi pi

che come a Courrieres dimostrano sempre pi

idonei a garentire l'igiene e la sicurezza degli operai.

Per alcune miniere come per le solfare da tener conto dell'eccessiva minerale sostanza friabilissima in ragione diretta della ricchezza, facile a screpolarsi per gli elevamenti di temperatura assai
fragilit del

notevoli

nei

casi

d'incendi

d'insufficiente

ventilazione,

il

rinvenirlo

tramezzato da

strati di sterile e di

sommersione

del suolo, dalle

marne, di frequente scosso da naturale violenti mine e dai vigorosi colpi per diil

staccarlo, per cui la instabilit dei sotterranei,

manifestarsi delle frane

e scoscendimenti
di

di terra,

il

distacco dalle volte di enormi massi e blocchi

minerale

quali nell'orrida loro caduta urtano, travolgono, seppelliscono

intere squadre di operai.

Anche per

le solfare

merita una speciale menzione oltre

gas comuni

agli altri ambienti sotterranei quello acido solforoso

per gl'incendi che

spontanei o provocati determinano vasti deposili

di solfo fuso.

Tenendo presenti queste complesse


non

svariate

potenze
nelle

morbifche

a meravigliare se

gli

operai che

sono occupati
presentino

miniere a

preferenza

di quelli delle altre industrie

le pi indelebili stig-

mate

della miseria e della degradazione.

Dalle imperfezioni fsiche al ritardato sviluppo scheletrico-muscolare,


dallo spostamento degli organi alla cecit, alla calvizie, alla perdita
denti, dalle lesioni

dei

da infortunio alle inevitabili malattie professionali, dalle nevrosi alle psicopatie che di frequente li travagliano ed all' anchilostomiasi che un' ultima inchiesta governativa rivel colpirli dal 45 al 50 7o> u^ lungo e mesto stuolo di disordini nella salute che ne deter-

minano la stragrande morbosit e mortalit. E come se ci fosse poco in quelle bolgie dantesche sussiste tuttavia tollerato dalle leggi quest'ultimo avanzo di barbarie, il caruso siciliano, il quale sacrificando giorno per giorno gli ameni inganni della prima et, il fascino dell'amore, contorto e rattrappito avr i segni indelebili del suo lavoro che prepara in lui il terreno fertile a tutte le malattie, finch una di esse non avr atterrato questa misera pianticella venuta
su tra stenti e privazioni oppure
candogli
gli
il
l'

ascesa

faticosa
i

ed

immane

attossi-

sangue come
fatto

il

soldato di

Maratona o
a quella luce

corrieri Algerini

non

avr

esalare,

dinanzi

benedetta

e desiata,

l'ultimo respiro.

7'^',-(

Farlendo da
<luolla
Infatti,
siru/.ioiii,
le

(|Uosii

principi,

non

olii

ikhi

vt-tla

lia

voi,

come

mineraria sia

l'igicn; e

la patologia industriale di studio le

per eccellenza.
industrie
delle co-

comech^ degne d'interesse e


lo

do] vestiario, lo
tossili, ecc.

alimentari, dei trasporti e delle comunicazioni,


poi

agricole,

numon ragguardovole
lei

degli operai che

vi

-ono occupati, por la natura


']ualo si esplica

materiale impiegato, per l'ambiente nel


i

lavoro, non possono riunire tanti elementi il contengono nelle miniere e mineralurgiche, che, detern morbosit e lesioni caratteristiche nonch un' eccessiva mortalit, richiedono conoscenze e studi speciali. Ora se l'assistenza socialo delle malattie del lavt)ro non pu tutte comprenderle ed abbiacciarle ma, procedendo a gradi, estendere i suoi l'enofic dalle pi nocive e numerose di operai tra esse, conformemente
luanli se ne
illa

maturit delle coscienze, all'opportunit dei luoghi e


di

facilit doi

mezzi.

aWo altre
i|Uolle

minore importanza, occorre che se ne


tra

inizi

ra[)plicazione a

minerarie.
i

E siccome
l'ho

presidi pi validi ed efficaci


(''

delle istituzioni

quello

al certo l'insegnamento, ad eso dobbono occupa un posto distinto cuori dei filantropi, per mirare le menti degli studiosi, consacrarsi raggiungere l'altissima meta della redenzione di questi veri soldati del
i

lavoro.

Certo che alla trasformazione e perfezionamento di questa industria, non venne meno il concorso dell'insegnamento, poich, parallelamente noi vediamo germogliare e ilio istituzioni di previdenza e di soccorso, ilill'oinlore questa nuova espressione dell'igiene sociale. Per il mimer e mezzi di cui dispongom>, l'entit delle scuole, il modo come vi si insegna, mal corrispondono agli odierni progressi delle vaste brancho igieniche.
i

onviene dunque

istituir?
II.

[ji'osso

Politecnici, le scuole industriali o

professionali, gli utTic del

Corpo

delle

miniere e
che,

gl'istituti d'igiene,

-ezioni speciali dostinato all'igiene industriale,


coi'po

avendo fondamenti^

^ente pi vivo

precedenza alla mineraria, come qu*lla di cui si di cui abbiamo pronta la materia prima. 1% perch possa rispondere alle finalit, che una simile scuola devr jiroporsi, necessario l'aiuto della tisiidogia, che animatii e guidata dalla

so,

diano
il

la

bisogno e

patologia giunga fino alla clinica del lavoro, aprendosi corsi


tale materia, fter studiare ed illustrare le lesioni
lattie
I

speciali
le

in

da infortunio e

ma-

professionali,

difetti dei

nostri ordinamenti minerari e mettere in

completare e a passo questa novissima orientazione dell'igiene motlerna.

che vanno ogni giorno moltiplicandosi, le statistiche. medi' grado seguendo scientifica, perfezionare la loro educazione
i
i |


Ma
in altro

730

campo dovrebbe
i

svolgersi l'azione dell'insegnamento ed

quello rivolto ai minatori nel luogo stesso del loro lavoro.


Gl'ispettori industriali,

medici addetti
ospedali

ai posti di

soccorso o incariessere
investiti
di

cati del servizio sanitario degli

dovrebbero

un vero

ufficio di controllo e vigilare,

insieme agl'ingegneri del governo


industriale,

sull'esatta osservanza delle leggi di polizia

illuminando con

conferenze, istruzioni popolari ed esercitazioni gli operai sui pericoli derivanti dalle condizioni poco igieniche

degli ambienti di lavoro, dal tra-

sporto a spalla di grossi blocchi di minerale in giovine et, dalle forme


larvate
e

maligne delle intossicazioni


i

dalle

inalazioni

di

pulviglio

istruendoli su tutti

fattori

predisponenti a malattie, sui modi di ovviarle


e

e sulla pratica applicazione degli odierni congegni di difesa

sicurezza

individuale e collettiva.
e minerarie e insegnamenti di pronti soccorsi per gl'infortuni sul lavoro, di ospedali presso le principali miniere, non dovrebbe essere difficile anche dal lato economico l'istituzione

Data l'esistenza

delle scuole industriali, professionali

degli istituti d'igiene

nonch

di

ambulatori

e di

di

l'osservanza
tutti
i

una scuola autoctona e l'intervento diretto dei sanitari nel controllare delle norme igieniche impartite, provvedendo le scuole di
mezzi
scentifici occorrenti

con contributi dei governi, delle provincie,

dei

comuni
Il

e degl'industriali.

il seguente ordine del giorno: Congresso Internazionale per le malattie del lavoro, riconosciuto che l'istruzione tecnica precipuo fattore di prosperit e che i precetti

Pertanto vi presento

d'igiene e patologia industriale, veri bisogni dell'odierna evoluzione sociale,

dovrebbero essere,

oltre

che banditi da speciali cattedre, diffuse

tra gli operai,

FA VOTI:
l.'^ Che, a prescindere dai pi efficaci presidi legislativi, progresso delle industrie ed alla tutela della salute e della vita

diretti al

di

quanti

sono occupati, ad opera dei governi e con un' intesa comune, fosse dato il maggiore sviluppo ed incremento alle cattedre d'igiene e patologia
vi

del lavoro, riordinando ed


2.

ampliando quelle

esistenti;

Che

nelle principali miniere del

mondo

fosse

istituito

un

ser-

vizio sanitario stabile

con medici

rivestiti di carattere pubblico, nel

doppio

scopo
di
atti

di

cooperare col personale tecnico all'esatta osservanza delle leggi


di

pohzia e

illuminare gli operai sui pericoli del


il

lavoro e sui mezzi

ad assicurarne l'incolumit ed

benessere.

;..i

Sifinori,

P(.ich^ il convegno o(liern.>, vivificato flalio spinto di as3'>cia/ione, >igna sicura la vittoria della pi iinportaiiic fase della lotta sanitaria e dell'igiene contemporanea, affermandosi nella capitale lombarda, dove la forza di lavorare e la virt di pi-odurre sono pari agli slanci ed ai miracoli della carit, fate che, colla vosti-a fede, coli' opera vostra, si renda

pi tenace e gagliarda la difesa dei minatori,


letariato, che,
riiontiigiie,

pi

umili

eroi

del

pro-

abbattendo
nella

grossi

tenaci
civilt,

macigni delle inesplorate


nel

entrano

storia
le

della
fjenti

reame

della potente

modellili

operosit,

chianando

alle pacijiehe

gare del lavoro!

732

IX.

Doti.

G. Pierotti (Pontedera):

Istituto d'Igiene _della R. Universit di Pisa

(Prof. A.

Di Vestea

= Direttore)

Le malattie

degli Operai attendenti alla lavora-

zione del cotone a Pontedera.


Estratto
dalle

===
alla

note

sulle condizioni

sanitarie

ed economiche di un gruppo di

popolazione operaia attendente alla lavorazione del cotone a Pontedera.

In questo studio ho preso a considerare 800 operai, 180 maschi e 620 femmine, occupati nei due maggiori opifci del paese, il Cotonificio Ligure Toscano, la Manifattura Toscana Dini & C. Quivi sono attuate
tutte le diverse lavorazioni del cotone, dalla filatura alla tessitura,

tingitura, fino ai pi svariati sistemi di rifinizione.

Nelle

varie

lavora-

zioni e specialmente in quelle

dove
N.
I

si

veri organiche
nile

(filatura, tessitura, garzatura)


i

ha una grande produzione di polabbonda l'elemento femmiII).

giovane (vedi

prospetti

e N.

Il

prospetto N.

II

dimostra

anche che l'elemento maschile pi specialmente occupato nei lavori al caldo e al caldo umido (caldaie e macchine a vapore, tintoria). Accennato a questa distribuzione degli operai come ad un particolare importantissimo

per

lo studio

delle

eventuali

malattie

che

nelle

diverse occupazioni possono avere la loro causa predisponente od efficiente


doveroso aggiungere che gli ambienti di lavoro di costruzione

moderna
indi-

sono nel loro complesso in


viduale di spazio

buone condizioni

igieniche.

La quota

come

superficie e

come

cubatura nella
Esiste
in

maggior parte
gli

dei laboratori esuberante.


tilatori,

Dove

si

rendono necessari funzionano ven-

inumiditori e compressori d'aria.

ambedue

opifici

un numero sufficiente di latrine ed un condotto portante l'acqua potaOgni stabilimento ha la sua sala d'allattamento. Sono osservate bile. rigorosamente le disposizioni di legge sul lavoro delle donne e dei fanciulli.


Ilo

733

accurata
visita

soUoposto ogni operaio

ad

una minuziosa ed
di

sanitaria non tralasciando di prondcrc alcuni dati antropometrici (statura^


|iesu,

polso, capacit vitale).


i

Prima

procedere all'esame obiettivo rac-

ruglievo minutamente

ricordi

anamncstici

indugiandomi

con

speciale

ittenzionc su quelli riguardanti la morbosit p<*r malattie infettive. Dalla


lortlinazione e dalla elaborazione di questi ricordi
i

hanno avuto origine

dati

numerici raccolti nei


i

prosjtotti III

I\'.

Ilo trascurato di notare


di

dati riginirdanti

comuni esantemi
gli individui.

sott'crli,

porche
fare

sctirso interesse

per

lo

scopo prefissomi; ricordo solo che questi nella tenera et avevaru


quasi
tutti

)lpito

Per
hi

poter

dei confronti
in
gli

lascuno dei due gruppi,


,Muvani e degli adulti
:

maschile e femminile,

ho diviso due sottogruppi dei


dell'eUi dai

nel

primo
(juelli
il

compreso
'S^

individui

12 ai 25 anni, nel secondo

dai

ai

r>0-GO anni.

Credo o|porin

tuno

notare

che,

per quanto
Tessitura

funzionamento degli
(il

opifici

esame
operai

risalga ad

una data relativamente recente


la

Cotonifcio cominci a fun(juasi


totalit
ilegli

ionare nel 1890


Ppartenenli
al

nel

1*J(X)),

la

sottogruppo adulti
l'attivit

iitrando nei nuovi stabilimenti,


il

ha combiato genere poich costoro fino da quando


non
nell'industria cotoniera,

di lavoro
si

dettero

lavoro esplicarono

loro

lavorando
per cu-

illora

certamente

in peggiori condizioni

d'ambiente

(industria della tes-

ilura

mano a

domicilio o in locali disadatti per costruzione,


di

batura, per

mancanza
i

mezzi

di

aspirazione dei pulviscoli nelle donne,

tintoria in ambienti ristretti e disadatti per gli uomini).

Osservando
liosit

prospetti IH e IV noto che negli operai visitali la

mor-

per clorosi,

per

malattie acute di

i)etto,

per

tifo

adilominale fu

piuttosto accentuala,

meno
le

per

le

infezioni

reumatiche,

per l'influenza,

per la difterite, per


li

nefriti acute.

Nei

sottogruppi giovani non esiste

ricordo di un solo caso di vaiolo, mentre esiste nei sottogruppi adulti.


difterite

gruppi giovani:

sembrerebbe aver infierito assai maggiormente nei sottoci a parer mio non deve attribuirsi a pi favorevoli cf)ndizioni epidemiologiche nella generazione pi giovane, ma ai buoni di risultati della sieroterapia che conduce gli ammalati a guarigione qui il ricordo pi frequente di tale malattia nelle notizie anamnestiche 'li data recente mentre avanti la .scoperta del siero antidifterico la mag-rior parte degli attaccati dalla difterite scomparivano dalla scena della vita. Nel [irospetto IV' osservo ancora che fra le malattie veneree fu pi
;

La

iVcquente la blenorragia,
^iste
il

meno

l'infezione per ulceri semplici contagiose:

un solo caso di siflide su 180 individui. Le malattie sono verificate con maggior frequenza nel sottogruppo adulti per varie ovvie ragioni sulle quali non <> il caso di dilungarsi. Ilo gi aixennato alla i're(|uenza piuttosto grande della morbosit
ricordo di

veneree

si

piM'

clorosi riscontrata nei ricordi


Il

amimneslici

infatti

su

100 operaie

.ilmeno 10 sono slate cloroliche.


1

fenomeno morboso

nel ^JS"/ dei casi

era manifestato verso

l'

ini/io della pubert,

o poco prima, o poco dopo,

734

durando un tempo pi o meno lungo e disturbando il regolare andamento delle mestruazioni e delle altre funzioni vitali. Nella maggioranza dei casi le clorotiche, pur continuando ad attendere alle loro occupazioni, guarirono mediante un'opportuna cura ricostituente; per in qualche caso,
per
i

gravi disturbi funzionali, insieme alla cura ricostituente


il

si

rese ne-

cessario

Esaminando le cifre contenute nelle due prime colonne del prospetto III, a prima vista parrebbe che il sottogruppo delle adulte avesse dato un maggior contributo di morbosit per clorosi.
riposo assoluto.

Per bisogna notare che su 491 individui del sottogruppo giovani, ben 113 per l'et giovanissima non sono ancora puberi; e siccome ho riscontrato che questo fenomeno morboso nel 98% dei casi si verifica all'inizio della pubert, ne concludo che per la frequenza non vi deve essere stata gran differenza fra i due gruppi.

Anche

le

malattie

acute
di

di

petto

(Bronchite, Pleurite, Polmonite)

danno un'alta percentuale

morbosit che del 21,1 7o negli uomini, deir8,6 Vo nelle donne, con un rapporto di frequenza quasi triplicato per (lavori al i primi. La causa di ci deve ricercarsi nel genere di lavoro caldo e al caldo umido: macchinisti, fuochisti, tintori, stampatori, apparecchiatori, ecc.)
al

quale adibito

il

37,7 7n (vedi

il

prospetto

II)

degli

Se poi s'indaga con quale frequenza queste malattie si sieno verificate partitamente nei due sottogruppi si arriva alla conseguenza che tanto nelle donne come negli uomini esiste una differenza pel sottogruppo adulti. Questa per va in pi del 9,4 7o e del 5,2
operai maschi.

intesa in
adulti fra

un senso molto
i

largo,

vuoi per la maggior vita vissuta

degli

quali

si

trovano degli anziani,

vuoi per la frequenza delle

vuoi infine perch in un medesimo individuo in diversi periodi della vita si possono essere verificate tutte e tre le forme della malattia con l'aggiunta anche delle recidive. Dunque l'unica conclusione che mi lecito trarre a questo riguardo che queste malattie si verificano con maggior frequenza nei maschi. Come non ultima ragione di ci devo ricordare la specie di lavoro al quale sono adibiti. La morbosit per tifo addominale rappresentata da una cifra piuttosto alta specialmente per gli uomini (13,3 7o)> nientre nelle donne raggiunge il 5,48 7o- Questo alto rapporto di morbosit purtroppo non specifico della popolazione operaia di Pontedera, ma un triste appannagrecidive, caratteristica di queste infezioni;

gio di tutta la popolazione italiana, la quale su tutte

le altre

ha

il

pri-

mato

della mortalit per tifo con

una

cifra di 9,37 morti su 10,000 abi-

tanti (1).

Toscana (comuni minori) abbiamo il rapporto anche pi Tornando agli operai cotonieri di Pontedera, esiste una differenza quasi insignificante al riguardo della frequenza di tale malattia nei due sottogruppi ci vuol dire, tenuto presente che la malattia attacca di frequenza i giovani e che rarissime sono le recidive, che la morbosit per ileo-tifo non si andata per nulla
Per
la

alto di 9,50 morti su 10,000 abitanti (2).

attenuando.

La

piii

alta quuiii rie^li

uomini

dietetici e colle

soverchie libazioni alle quali


si

di

festa o di riposo

abbandona con
si

pu spiegare coi disordini sesso maschile nei giorni molto maggiore frequenza del
si
il

fenitninile.
I

casi di infezione reumatica

suno

verificati

pi
il

frequentemente

nelle

donne;
I

e fra

due sottogruppi
i

quello

giovane

colpito.

giovani, e specialmente

giovanissimi,

biata la vita di
c-jsi,

(amiglia con (|uella dol lavoro,

maggiormente avendo da j>oco camnon sono ancora, diremo


<

temjirati verso gli squilibri di tem|M'rrttiini

di

nmidii:i

!i

minli

>i

trovano necessariamente esposti.


Alle
notizie
gli
i

anamnestiche

sulle

nialattio

aggiungo auolie

<jut.'lle

riguardanti
di

infortuni. Gli opifici

sono assicurati colla Mutua Infortuni


parte dell'Associazione fra gli Indu-

Milano ed

loro gerenti

fanno
gli

striali d'Italia

per prevenire

infortuni sul lavoro e della Associazione

fra gli

Utenti di Caldaie a Vapore.


si

Non ostante queste due ultime


si

sag;^*

disposizioni che

risolvono nell'applicazione di mezzi protettori


gli

ed av-

verificano con una certa conseguenze lievi. E per riportare qtialche cifra, nell'anno 1905 trovo che su 72 infortuni constatati ('.),ll su IfK) operai) soli due furono gravi, dei quali uno seguito da
infortuni

visatori nei luoghi pericolosi,

frequenza,

ma

per fortuna

in

generale

con

morte.
in

Abbondano le contusioni e le ferite lacero contuse, tutte legijere maggioranza gtiarite entro 10 giorni, ed in massima parte verificannelle
tessitrici

tesi

per

l'uscita

della

navetta
del

dal

suo

serbatoio

nel

telaio.

Noto

che

ora per

la sostituzione

para-navette Sconfietti al

vecchio ed imperfetto ordigno


l'uscita della

di protezione, queste lesioni causate dalnavetta sono rese quasi impossibili. Rare sono le ferite suppurate, grazie all'uso costante della medicatura antisettica. La cifra com-

plessiva

ili

premi pagati dalla Compagnia

fu di Lire 5104,95, dalle quali to^^liendo

dell'operaio
fra
i

morto

in

lire

4076,85,

Assicurazione nell'anno 1905 premio pagato alla famiurlia rimangono lire 1028,10 che divise
di
il

71 individui
calcolato

colpiti
la

ila

infortunio

danno
di

Lire 14.48 per ciascuno.

Avendo

me.lia

delle giornate di lavoro perdute

individuo colpito da infortunio, risultante

10,4 giornate,

da ciascun ne consegue
di

che ogni ammalato


circa. Piccola
il

ebbe
se
si

un indennizzo medio giornaliero


vuole,

Lire 1.39

somma

ma

sem|)re bastante

perche l'operaio

pili bisognoso durante l'assenza forzata dal lavoro non rimanesse nella completa indigenza.

Espongo ora risultati della visita sanitaria. .\ sco|k di chiarezza ho diviso ciascun gruppo maschile e femminile in 4 categorie vedi prospetti V e Vili). In una prima ho compreso gli operai in condizioni buone di salute, ci/* coloro che presentavano aspetto florido senza alcuna alterazione somatica e funzionale. (Questi sono rappresentati dal 53,5 * nelle donne e dal 52,2 " negli uomini due cifre molto vicine. Se i>oi in ogni gruppo confronto fra loro i due sottogruppi, mi risulta che tanto
i
i


nelle

736

donne come negli uomini, il numero rappresentante la percentuale buone condizioni di salute, pi alto per il sottogruppo mi fermo ad esporre le ragioni di questo risultato essendo giovane. Non
degli individui in

troppo ovvie.
gli operai che alla visita samostrarono in condizioni di salute discrete, cio coloro che, pur non presentando lesioni somatiche o funzionali, nell'aspetto generale si dimostravano o precocemente invecchiati, o denutriti, o torpidi nelle loro funzioni. Fra le molteplici cause di ci cito i numerosi parti nelle donne,

Nella seconda categoria ho compreso


si

nitaria

la vita di stravizio o di eccessivo

strapazzo negli uomini. Le cifre rive-

lano che

negli uomini, e il 29,8 7o nelle 30 donne. Questa percentuale quasi uguale, nei due gruppi data in grande maggioranza dai sottogruppi adulti per le ragioni ovvie della maggior
di

costoro ve n'erano

il

vita vissuta, dell'influenza delle malattie sofferte,


di vita e di

delle cattive abitudini

ambiente

ecc.

Nella terza categoria ho raccolto gli operai in condizioni di salute poco buone, cio coloro che senza avere una vera e propria malattia presentavano delle condizioni somatiche e funzionali da far ritenere precaria la loro salute, essendo l'organismo in uno stato di deperimento e
sotto la continua
infettiva, o del
tali gli affetti

minaccia

di

divenire
;

facile

preda

di

qualche malattia

ricambio materiale

tali gli

individui clorotici e anemici,

tempo come

se

da catarro bronchiale cronico afebbrile portato da lungo di una condizione normale degli organi si trattasse
il

respiratori. Di costoro trovai

12,4

nelle

donne, ed
i

il

10

negli

uomini. Ricercando poi in quale rapporto stiano

sottogruppi fra loro, nei

maschi trovo

delle cifre

come 8
,

3%
il

pei sottogruppo adulti;

nelle
"/o

e ricavo dei

numeri come 14,4

6 11 7o con una differenza in pi del femmine invece noto il fatto inverso, e 4,6 7o con una differenza in pi per

sottogruppo giovani del 9,8 7o- Vedremo che questo poco confortante risultato dovuto al grande numero di casi di clorosi riscontrato nelle
giovani.

Nella quarta

categoria

ho compreso

e classificato

gli individui in

condizioni di salute assolutamente cattive, cio gli ammalati. Di costoro

donne ed il 7,7 Vq negli uomini. Questi resultati uniti a seconda e della terza categoria purtroppo dimostrano che le condizioni sanitarie di questo gruppo di popolazione operaia sono pochissimo soddisfacienti e tanto pi appariranno meno soddisfacienti quando avr ricordato la natura delle malattie e le loro cause. Comincio ad analizzare i dati forniti dagli individui compresi nella
esiste
il

4,1

"/o

nelle

quelli della

terza categoria rifacendomi dallo studio della clorosi (vedi

il

prospetto VI).

Su G20 operaie 52, ossia 1*8,38 si rivelarono manifestamente clorotiche. Quasi tutte appartenevano al sottogruppo giovani, anzi, per meglio dire, al nucleo giovanissime. Ci si accorda completamente coi dati resultanti
dallo spoglio delle notizie anamnestiche. Quali le cause di questa clorosi?

Dopo
siigli

111)

accurato 08atn(> (vedi


(li

la

prima parte
il

di

questa comiinica/ionr*)
<-

aiiiliionti

lavoro, sul

modo come
'/

medesimo viene
di

sulla

sua durata (ore 10-10

con un intervallo

ore 1-1

'/s

'

iO

poBso con. sicurezza escludere un'azione diretta di questi fattori a prov<i-la care la clonasi. Invece da un'inchiesta personale condotta su

iie mi risulta che lo principali cause di (juesta clorosi sono la u spesso mal sana alimentazione, le pessime condizioni igieniche delle aliita/ioiii, l'influenza del dominio nella KK;alita della tubercolosi polmot>

nare. L'alimentazione, poverissima di vitto


(li

ammale

spesso nrtancante

compone, nella grande maggioranza dei casi, di pane asciutto al mattino, pane asciutte con scarso e scadente companatico al mezzod, di una minestra di pochissimo |)Otere nutritivo raro che per' lare la minestra a 5-6 alla sera (quando ^ di carn' non anche pi persone si usino soli 20 centesimi di carne) coH'aggiunta di pane unito di rado a pochissima carne, sfiesso a lagiuoli o salunn', e di un poco di vino non sempre. La prova evidente di una insufficiente alimentazione dovuta pi specialmente alla scarsezza di vitto animale, e data dalle cifre resultanti dalle indai;ini da me eseguite sul consumo di earne fresca a Pontedera nel sessennio 1900-190'>. Khbene, resulta che ogni abitante in media consuma annualmente Kg. 24,031 di carne, mentre gli operai cotonieri dell'Alta e Media Italia nel 18<S5 ne consumavano Kg. 39 (3). La difffM-enza si accentua <|Uando si pensi che ora dopo 20 anni, le condizioni di alimentazione dei cot<>nieri dell'Alta Italia sono di certo migliorate: questa differenza infine si rende anche pi notevole quando si consideri che nel fare la media per l'ontedera ho dovuto considerare tutte le classi della popolazione, fra le quali, (|uella iperaia certamente consuma minor quantit di carne. La ragione di questa insufficiente uliiuentazione non ^ da attribuirsi ai troppo sc^irsi salari, [loich da uno studio accurato fatto in pro{>ositn, mi risulta che salari sono presso a poco uguali a quelli dell'Alta Italia; (piali alla loro volta sono superiori a quelli delle altre regioni (-4). Purtroppo una buona parte del salario spesso consumata nell'alimentare

una conveniente preparazione,

si

t*

>

(^

vizi

domenieali dell'uomo, nell'eccessiva ricercatezj^a dell'abbigliamento

nella donna. Altra causa della clorosi ho detto avere le sue radici nelle pessime condizioni igieniche delle abitazioni. Infatti queste, meno poche eccezioni, sono in condizioni deplorevoli per moltissime cause; quali lo slato di eccessiva umidit del piano terreno, la limitatissima cubatura e
l'insufficiente aereazione ed illuminazione, la

nessuna nettezza dei


la

locali,

ovvia sorgente del cosi


a deporre nelle stanze:

tletti

meftismo dell'aria,

frequente

mancanza

della latrina sostituita dal vecchio e lurido sistema del getto che obbliga

non

t^

apertura sui ripiani delle scalo. Se a questo


ture dei bottini e degli nccjuai
i

raro poi che questi getti abbiano la loro si aggiunge che le condut-

si

bottini

sofo spesso a smaltitoio,

irovanu nelle peggiori condizioni e che si ha quanto basta per dimostrare lo


47


stato
ficienti di

738

grave di insalubrit dell'aria degli ambienti gi per s stessi insufcubatura e mancanti di buona ventilazione e di illuminazione. L'aria delle stanze da letto impregnata anche di gas (oltre a quelli cloacali) che si sprigionano dalla biancheria, dal corpo e dal letto di rado rinnovata, deve spiegare durante il sonno sull'organismo affaticato degli operai una influenza dannosa per i processi del ricambio materiale e per la crasi del sangue. Come terza causa si aggiunge quella gravissima

anemia cronica facile a prodursi nei figli dei tubercolosi. Queste influenze nocive si ripercuotono maggiormente sull'elemento giovane all'inizio della pubert, appunto perch in questo momento l'orgadello stato di

nismo, oltre ad aver bisogno di una pi abbondante alimentazione, e di maggiori cure, pi vulnerabile. Negli adulti e negli anziani, vuoi per
la

maggior resistenza
di

agli effetti della insalubrit

dell'aria,
si

vuoi per

le

minori esigenze nutritive del loro organismo, raramente


quadri

riscontrano

anche

essi

anemia; pagano

ma
il

spesso

le loro

condizioni generali dimostrano che

loro tributo a tutto questo

complesso
gli

di

condizioni

di esistenza antigienica.

Nella terza categoria sono


4,3 Vo (vedi

compresi
Di

anche
il

individui affetti da

catarro bronchiale cronico afebbrile.


il

questi nelle

donne abbiamo
il

il

prospetto VI); negli uomini

10

'Vo

(vedi

prospetto IX).

si riscontra nel solo sottogruppo con un i^apporto del 5,9%; nei maschi trovasi in ambedue i sottogruppi con una preponderanza nel sottogruppo degli adulti (11 7o) sul sottogruppo dei giovani (8 Vn)- ^^a morbosit pi che raddoppiata negli uomini deve avere uno stretto rapporto col grande numero di malattie

Questo fenomeno morboso nelle femmine

delle giovani

di petto riscontrate nel fare lo spoglio delle notizie anamnestiche. Queste malattie o per debolezza organica, o perch trascurate nella convalescenza, debbono aver lasciato come strascico il catarro bronchiale cronico. Questa affezione piuttosto frequente in ambedue i gruppi deve

acute

molto impensierire l'igienista, poich


condizioni dell'apparecchio

ormai
il

un assioma che

in tali

respiratorio

bacillo tubercolare

trova nel

polmone un substrato
Studiando

di

attecchimento oltremodo favorevole.

compresi nella quarta categoria ebbi ancora test accennata; poich il numero degli affetti da tubercolosi polmonare superava ogni previsione. Per bene notare che la tubercolosi polmonare una piaga che consuma gli operai cotonieri tutti, tanto che considerata come una malattia professionale. Ricordo le ricerche di Tassinari (5) tra gli ammalati ricoverati nello Spedale di Pisa negli anni 1885-1890: egli trov che su 1910 tessitrici ammesse 88 morirono e di queste 40 per tubercolosi polmonare (il 44 ^ >, su tutte le morti!); mentre nel medesimo periodo su 601 donne ammesse non tessitrici, si ebbe il molto pi basso rapporto di mortalit per tubercolosi polmonare del 23 "/o- I' I^e Ilieronymis (6) per la provincia di Pisa trov che su 100 donne morte per tubercolosi polmonare, il 1>,?? era
gli individui

una prova

della triste

verit

"^

j,

rappresentato da tessitrici, (jiuista, che del resto non risparmia le altre elussi sociali, f' molto diffusa anclh* in Puntedera: di fatti dai registri
h>en 224 av11,24",,; cifra piuttosto alla vennero per iiihercolosi polmonare, ossia e di poco inferiore a quella trovata per la citta di Pisa (12,8 "/) da Ricci
1'

niorluari del decennio 1895-I9()i rilevo che su 1968 morii

e Prassi (7).

Noi gruppo operaio


bercolosi

in

esame ho gi
accentuala:
morlMjsi di
fatti

detto che la mort)OSta per tuinfatti

polmonare
insieme con
il

molto

l'esame dei prospetti


e di nessun

VII e

altri

minima frequenza
i

rapporto con
costoro

lavoro, fa vedere che alla visila sanitaria

ma.<^:hi

furono

trovati sofferenti di petto nella proporzione del '>/>",/, e se sul


si

3,3"di

potevano allacciare dubbi sulla diagnosi, nel rimanente 2,2 " ^ la polmonare era dichiarata. A questi si deve aggiungere il nucleo degli attelli da catarro croni<"o che ho riscontrali nella forte propor/ione del 10 " . (guanto alle donne si trova che le ammalate di petto
tubercolosi

davano un

numero

pari

al 3,6",,,

di

cui

1*1,61

con diagnosi sicura.

ri.^5 con diai^nosi dubbia: aggiungi il 4,3'^,, di affette da catarro cr<'esistono circa nic<> afebbrile. Si conclude che in questo gruppo operai'

il

'

di individui affetti
il

da tubercolosi polmonare dichiarata,


malattia. (Questi

il

"

di

casi sospetti,

"

di

candidati alla terribile

resultati

mi impressionarono profomlamente.
l.e cause di tal cattivo stato di cose sono molteplici: alcune di esse sono slate gi accennale quando mi sono occupato delle cause della clo-

rosi (alimentazione scarsa di vitto

animale, deplorevoli condizioni igie-

niche delle case, disposizione ereditaria).


la stessa clorosi

questa

bisogna aggiungere
particolare vulne-

come condizione disponente ad una


dei

professionali mai completamente removibili dagli apparecchi appositi di ventilazione locale. .Altre concause sono l'alcoolisino, diffuso specialmente tra gli uomini, il nessun rispetto delle norme pi semplici dell'igiene individuale e colletrabilit dell'albero bronchiale per parte

pulviscoli

mancanza di pratiche razionali di disinfezione e di isolamento. Dopo ci nessuna meraviglia deve arrecare il rapido diffondersi ili quesUD morbo non solo nella classe operaia, ma in tutta la pop<jlazione di I*onledera. Da quanto ho premesso si co'nprende che le asse^jje forzate dal
tiva, la

Infatti ho ri800 operai occupati in media ?90 giorni dell'anno, che di 167,200 giornate di lavoro, ben 92'.> furono perdute per causa di malattia. Abbiamo cosi una media per operaio di 11,5 giornate perdute nel l'JO' e, conlrarianiente a quelle pertiuie per infortunio, senza alcun corrispettivo compens".

lavoro per malattia devono essere frequenti e pi*olungale.


levato nel 1905
sul conto di

"iiciiniendo, le

coiiiii/i.|ii

saiiilaiie negii operai

(itminri <u

dera sono

prco

smldis facenti.

Esistono special menie 3 forme mot


la ciorosi, nare,
le
il

740

si

catarro bronchiale cronico afebbrile e la tubercolosi polmosi

quali

ingranano e

si

avvicendano. Per esse non


di

possono

considerare

come
si

malattie di indole veramente professionale, dipendendo

verosimilmente dalle speciali condizioni


localit

esistenza degli operai nella

che
quale

considera.

gli industriali continuino a battere la via sono incamminati provvedendo gli ambienti di lavoro, gi abbastanza ben disposti, di tutti gli altri mezzi necessari di profilassi (sputacchiere, spogliatoi, lavandini, bagni). Molto opportuno sarebbe l'im]ier la
si

Ci non toglie intanto che

pianto di una cassa per malati.

Urge l'impianto
e

di

una cucina popolare


l'

cooperativa. All'autorit comunale


di attivare

governativa poi incombe


sollecitamente

obbligo

un'oculata vigilanza sanitaria sugli ambienti di lavoro e sugli


gli affetti

operai allo scopo precipuo di separare


lattie

contagiose. Alle

medesime incombe anche

l'obbligo

di

da maprovvedere

secondo legge ad un regolare e proporzionato servizio di disinfezione e di isolamento; e di dare opera sollecita per il. risanamento edilizio del
]-iaese, e

specialmente per la costruzione di case operaie, oggi tanto fa-

vorite da apposite leggi di Stato; di

promuovere

infine la esatta applicaisti-

zione delle leggi sulla istruzione obbligatoria, avvalorandola con la

tuzione di un patronato scolastico e della refezione scolastica.

9 maggio 1906.

BIBLIOGRAFIA.
(1) Statistica delle

cause

di

rale della Statistica del


(2
coli
)

Regno per

morte pubblicata dalla Direzione Genegli anni 1893-1897.

A. Di Vestea - Appunti statistici sulle condizioni sanitarie dei pic-

Comuni
del

Giornale della Reale Societ Italiana dUgiene, Milano, 1894.


igieniche
e sanitarie nei

(3) Risultati dell'inchiesta sulle condizioni

Comuni
di

Regno

- Relazione

generale, pag.
-

CXCIX

Pubblicazione

della Direzione Generale della Statistica

S. Michele Reggiani e Soci, 1886. (4) Montemartini - La donna nell'industria italiana - Pubblicazione del Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, LTfficio del Lavoro, 1905. (5) Tassinari - Ricerche nell'aria di una fabbrica di tessuti, ecc., con speciale riguardo al bacillo della tubercolosi - Annali d' Igiene sperimen-

Roma, Tipografa

ude, Voi.
(6) T.

II,

pag. 251, anno 1892.


-

De Hieronymis

La

diffusione della tubercolosi

nella

Pro-

vincia di Pisa, nel

volume Questioni
R. L^niversit

del Giorno, pubblicato a cura deldi

l'Istituto d'Igiene della

Pisa - Tip. Mariolti, anno 1900-

A. Prassi e G. Ricci - La tubercolosi polmonare nello Spedale e Comune di Pisa durante il decennio 1888-97; nel volume Questioni del
(7)

Giorno

Tipografia Mariotti, 1900.

l'UospKTTO

I.

Distribuzione per gruppi di et di \. 620 Operaie.


(a cifre

Molate

h cifr propordoBaU a 100 iadiTMai)

ANNI DI ET

7.'i2

Prospetto

III.

Su 620 Operaie

dai 12 ai 50 anni furono

ammalate.

{a cifre assolute

b cifre

proporzionali a 100 individui)

ANNI
e

DI

ET

numero

degli individui

osservati

l'HOSPETTO

\.

Stato attuale
(-1

di

N.

G2(>

Operaie.

- Condizioni

di salute.

Olir

744

Prospetto

VII.

Operaie in condizioni
CATEGORIA
IV.

di

salute cattive,
visitati.

N. 26 su 620 individui

Malattie constatate.
(a cifre

assolute

6 cifre proporzionali

a 100

visitati).

ANNI

DI

ET

74.')

l'Ko.siFnro l\.

Operai
>

in

condizioni
\

di
I
%>|

salute
IN)

poco buone.
,,...rvI.

A 111. ulti

MI.

N.

ili(llV..>ni

Stato morboso.
{a oil're

MMuluut

0) cifre

'.ali

ANNI DI ET

7 io

X.

Doti.

R. Coli (Pisa):

Sulla Industria della Trattura della Seta =^ in Provincia di Lucca.


Essendo
l'industria della Trattura della seta assai importante in Italia

ed occupando uno dei primi posti fra le industrie della provincia di Lucca, per suggerimento del prof. Di-Vestea e sotto la sua guida, ho compiuto
di

uno studio sonmiario di questa industria per ci che riguarda la provincia Lucca medesima, cercando di indagare i metodi coi quali questa
le

industria viene esercitata, quali siano

condizioni degli stabilimenti rispetto

all'igiene e quali siano gli inconvenienti

che

il

lavoro della Trattura pu


Gli

apportare agli operai impiegativi e al vicinato.


questo lavoro sono
1."
i

argomenti

trattati in

seguenti:

Lucca

Come la Trattura della seta viene effettuata nella provincia di che posto occupa tra le industrie della provincia stessa in riguardo
donne e dei fanciulli; Ambiente di lavoro e esercizio
dell'industria in rapporto con la

del lavoro delle


2."

famiglia dei lavoratori;


3." 4."

Abitazione, alimentazione e condizioni economiche dei lavoratori


Esercizio dell'industria in rapporto con l'ambiente cittadino;

Provvidenze d'ordine legislativo; Regolamenti interni. infine una nota a parte circa le due malattie professionali caratteristiche, il male cosidetto della caldaiola e l'anemia e clorosi.
5."

Segue

1-

La Trattura
.

della seta consta delle seguenti operazioni:

^^

a)
h)
e)

Preparazione

.1
[

bagnaggio
,

e cottura dei bozzoli

^,,-,''

sbattitura:
filo
fili
;

Composizione del
Incrociatura dei

di

seta greggia;

d) Innaspatura;

Disgava (levare le matasse dagli aspi); /) Piegatura delle matasse.


e)

In

757

dolio cnHlidi.

|iiecedoii/a s'A dovuto praticare la frocazionr

dall'esercizio dell'industria risultali1."

negurMiti calcami:

Struse o selligliene;

2.'

l'urati; 3."

Doppio greg^'"
rifiut)

'

taine; 5." Falde; C." Crisalidi; 7." Ac'|u<? di


I

delle haciiiell*

cascami

1,",

2.",

3.",

/ione e l'essiccaniento,

i.", 5." vengono, dojxj aver subito la inaci-ra.-..lifu\<]>^l mandali m"" -' -i' -i ''

riempiono pure imbottiti, ecc.


Uj/./.oli diir<iiii' la Le acque delle bacinelle ove s.jnt> >iuii Umilili vengono portate all'esterno della filanda o per mezzo di apjMjsita conduttura, o per mezzo di recipienti. Esse vengono scaricate o in corpi
i

trattura

di

acqua, o nelle fogne cilladine,

<

in

cisterne,

nei

prati

vicini

alle
di

filande.

La temperatura
crisalidi

delle

acque
in

di

e.

.".O"-.'')')''

nelle

bacinelb"

filatura e 90"-0.")" in quelle di sbattitura.

Le
Le

vengono mandate

campagna

servono alla cuncmia-

zione dei campi.


filande nella Provincia

sono 32 (almeno quelle denunziate alla

fine del 190i),

ma

alcune delle filande da

me

prese

in

considerazione

non erano denunziate. Delle 32 filande, 2C hanno motore a man> e sono le pi piccole, 2 a vapore, 3 a forza idraulica, 1 a forza idraulica e a vapore.
L'apparecchi che serve per la
trattura
si

chiama

Nfolino

della

filanda e consta delle seguenti parti:


,
.

,,

di
,.

sbattitura
,

L" liacinelle
2."

{
(

di

trattura;

,,

Filiere;

3."
4. 5."
II
il

Apparecchio d'incrociatura
.Vndivieni o guidafili;

Aspo.
il

vapore, la forza idraulica e

motore a

mano servono ad imprimere

movimento

agli aspi e ai guidafili.

Nelle filande a

mano

e a forza idraulica l'acqua delle bacinelle viene


il

riscaldata in sito durante


del

lavoro mediante un fornello situato al di sotto

banco

di

lavoro.
di Lucca l'industria della Trattura della seta occupa secondo posto do[>o le fabbriche della carta.

Nella provincia

per

numero

il

Eccettuata la iManil'attuia dei tabacchi e l'industria dei Filati cucirini,


la
di

Trattura della seta impiega un maggior numero


tutte le altre industrie:
il

di

donne e

fanciulle

lavom

della Trattura
al

t"

esclusivamente affidalo

alle

donne.

.XelU*

filande a

mano

movimene. degli aspi addetto un

uomo: non

raro per che vi siano

delle operaie imjegate

(non calcolando

le

impiegale delle donne. Il numero complessivamente nelle diverse filande di 1H>5 filande non denunziate) e di queste ve ne sono:
-^ole

\. 132 dai 1()-15 anni (quattro

di

10 anni)

321
4r.:

21

in
ift.

748
1

2 ministre o
piegatrice.
direttrici.

La
In ogni filanda vi sono:

L'annodatora.

Le maestre. Le fatturine. Le scambiatrici.


le

Le
gli

operaie pi giovani
18.

sono

fattorine, le quali di rado

superano

anni

La
parti

fattorina

compie
le

la

prima parte dell'operazione


e

della Trattura,
bozzoli), le altre

vale a dire la Preparazione (bagnaggio

cottura

dei

sono riserbate:

scambiatrici

funzionano un po' da maestre e un

un

po'

da

fattorine.

Le
anche

filande

sono

situate

quali in citt, quali in paesi in immediato

contatto con case abitate, o in


in case abitate.

campagna

vicinissime
si

Nessuno

degli edifici in cui

ad abitazioni od compie la Trattura

stato costruito a bella posta per servire da filanda.

II.

Ambiente
Gli ambienti di lavoro
il

di lavoro.
hanno una cubatura
deficiente;
di

pi delle volte

cosi cinque delle filande

da

me

esaminate presentarono da 7 a 11 m^

cubatura per operaia. Alcuni laboratori sono ben ventilati ti'attandosi propriamente di loggia a grandi aperture, ma sono le filande pi piccole. In nessuna filanda ho trovato apparecchi per la ventilazione artificiale: l'illuminazione

viene fatta o per mezzo della luce

elettrica, o del

gaz ad incandescenza, o finalmente del petrolio. Per allontanare i vapori nauseabondi che producono
bacinelle in ebollizione, nella

maggior parte
si

apparecchi speciali e questi

acque delle vi sono riversano nell'ambiente. In alcune delle


le

delle

filande,

non

pi grandi sopra la bacinella della fattorina

si

trova una lastra

di metallo,

che ricuopre per met la bacinella stessa e a questa s'innesta un tubo che con l'altra estremit sbocca in un tubo collettore che decorre ad 1 V2 ^^^ d'altezza sopra il banco di lavoro ed esce fuori dalla sala. Questo mezzo
di

allontanamento dei vapori insufficiente.

l'ambiente di lavoro,
[)er

non vengono subito tradotte fuori dalrimangono ammassate intorno alle operaie, sia terra, sia in recipienti speciali, sia sul banco stesso di lavoro. Le acque delle bacinelle vengono al massimo cambiate tre volte nella

Le

crisalidi in tutte le filande

ma

giornata.

Nello filando pi grandi,

jiaestrA
lunit? di

al

massimo due

maestre
vi

hanno a

Iop dispusiziniie

un

acqua

fr*dda elio

serve per ridurre


viene

a 50 l'acqua dolio bacinelle delle maestre. In altre filande l'acqua


trasfxirtata per
<lisposti
!

mezzo
i

di

recipienti

appositi.

Sul

dei catiiiolli

ripieni di ac'iua fredda in

banco di lavoro armo cui le maestre imnir

mani per evilaro


I

danni

olio

pn^durrobbe l'acqua calda della


di
tutti
>^(>nu

bjuii;

pavimenti delle sale


fatti

di

lavoro

questi stabilimenti industriali,


costruiti

occetto pochi

in

pietra arenaria,

ojn mattoni

C4jniuiii

e non sono provvisti di strato impermeabile e sono oltremodo


in

modo che

la

pulizia riesco

difificib'.

mal tenuti, Questi pavimenti non vengono mai

nessuna filanda. ha pareti non sono provviste di intonaco lavabile per una corta altezza dal suolo; anzi ho osservato una filanda in cui 'e pareti non erano rivedisinfettati in
slite

nemmeno
Le

dol

comune

strato di calcina.
di

Jint'stre negli

ambienti

lavoro

di

alcuno

filande,

specie

delb*

pi grandi, sono assai

numerose e

di superficie assai vasta,

ma

in alcuni
li

dei pi piccoli stabilimenti industriali di questo

genere esse difettano

numero

e di ampiezza.

Cosi ho riscontrato che in alcune filande la supeificio delle finestn*

ora rispettivamonto

Le
molto

.scale

di mq. 'A, 1.92, 2,64, 2,75, 1,80, 1,10, 1,37, 2,r,2. che conductjno alle sale di lavoro sono in molti stabilimenii

ristrette e perfino costruite in

legno.

III.

una inenzi<jne jtarlicolare Dormitori che esistono in alcune operaio elio non sono del luogo e che sono il maggior mmiero: non se ne pu dir male tanto che basti! Deficienti di aria e di luce, tenuti nel massimo disordine, pochissimo curata la pulizia. In certi dormitori gli abiti dello operaio penzolano so|)ra il cajwj delle operaie stesse durante il sonno; le scarpe sono [Mjste da capo a letto sopra soAfTe scavate nel muro; nei dormitori sono pure ammassate le canestre ove lo operaie tengono il loro corrodo e ve n* una ogni operaia. La cubatura individualo in questi dormitori meschinissima e le operaie dormono fino in 3 in un sol letto. Fsempi:
iMorilaiio
i

filando jior

le

l'ilanda a)

.'

I tormitttrio.

Cubat. indiv.

ni. e.

9,633

Finestre: 4 a .Sud m. q. 170


2."

Cubat. indiv. m.
,,.
t

e.

5,389
"^'i-

5 ad Ovest
2 a Sud
e.

^"^'^'^
i

^'^

3."

Cubat. indiv. m.
,,.
!

5,311

mostre

5 ad Ovest ^
.^

g^j'

mq. 1,19

...


l'"ilanda h)
1."

/oU
-

e.

Donnitorio.

Cubai, indiv. m.

^),10S
q.

Finestre: 1 a Nord m.
"-'."

1,87

Cnbat. indiv. m.
Finestre: A a

e.

0,370
q.

Sud m.
e.

1,17

3."

Cubat. indiv. m.

5,Gr)3

Finestre: 1 a Ovest m. q. 1,22


4."

Ciibat. indiv.
i-"inestre:

m.

e.

T^OOi
q.

a Ovest m.
e.

1,22

Filanda

e)

Donnitorio.

Cubat. indiv. m.
Finestre 1 m.
q.

13,775

1,09.

Refettori.

Pochissime filande hanno


operaie

il

refettorio.

Nemmeno

tutte

non sono del luogo lo posseggono. Questi ambienti funzionano nello stesso tempo da cucina, da luogo di conservazione dei cibi e da stanza da pranzo; non vi sono sedie e sulle poche tavolo che vi sono vengono conservati i cibi da una settimana
quelle in cui

lavorano

che

all'altra; le
il

operaie mangiano sedute sulle casse nelle quali ciascuna tiene


il

necessario per prendere


il

cibo, piatti,

posate, ecc., o in piedi passegalle

giando per
si

refettorio o nei cortili


di

attigui

filande.

volte

pasti

fanno nelle sale stesse

lavoro e la colazione
I

delle 8 al mattino si

fa

sempre nell'ambiente

di lavoro.

refettori e

dormitori sono in alcune

filande in comunicazione coi magazzini dei bozzoli.

h' alimentazione delle operaie quasi essenzialmente a base di pane


e legumi; raro figuri la

carne fra

loro pasti.

Le operaie che sono

di

luoghi lontani da quello ov'

la filanda

ogni sette giorni ricevono da casa

provvigioni, perci le sostanze di cui si nutrono queste operaie sono ancora stagionate; inoltre queste sostanze vengono conservate in locali non adatti ed esposti alle polveri. Quelle poi che fanno ritorno a casa la sera e che perci compiono il loro desinare
in filanda

propria la maggior parte delle

cibo, cibo

portano da casa la mattina, al cominciare del lavoro il loro che dev'essere cosi mangiato freddo. La quantit di alimento
potabile e di servizio.
e

che

le

operaie prendono piuttosto scarso.

Acqua

Esclusi

pochi stabilimenti, la prov-

vista insufficiente,

dove potrebbe

bastare

mancano
e alle

le

disposizioni

tecniche adatte all'uso dell'acqua per la buona pulizia personale. Spesso


le

operaie devono far pulizia all'aperto nei

cortili

fonti stesse

ove

attingono acqua potabile.


delle fonti delle bacinelle,

volte

come acqua da bere viene usata


si

quella

che per mi
svolgono

assicura essere buonissima sotto


di

ogni rapporto,

ma

queste fonti sono situate a pochi centimetri


si

distanza
di esse.

dalle bacinelle di dove

vapori

nauseabondi e sopra
il

Le
pai-to di

latrine nelle diverse filande oltre essere scarse per

numero

in

rispetto alle operaie impiegatevi, sono addirittura indecenti.

La maggior
il

queste ha pavimento

in

mattoni; sono mal ventilate; in molte

tulxj del

cesso non chiuso e


eniuiiti/Hini:

mancando
moltissime
in

la ventilusdone de' btitlini si


il

luo<ru

manai

in

sedile

e<l

in

alcune

liquidi

escrenienlizi suno sparsi sul |>uviiiirnUj.

Queste latrinr a volte sono

comunicazione con dormitori


in .ilcnr.:. fiiiitiJn
i-

sale di lavoro, altre sono situate all'esterno dell* filande.

hai/ni e sjjuijlmtoi non ne esistono


itiiiossano abili speciali

!<

..i..

J)(ira(a
di
iiia^^gio

durante il lavop". drl taroru. La Trattura durii

in

alcune

lilantlc dalla tine

allaprile doH'anncj successivo o al

inai/',

in

alUf

(sitcci-

s*

piccole) dal

giugno

Le
In
e di
1

(trr di

gennaio lavoro giornalic'ro sono 12 per


al

dicembre o

al

le

tlonne e 11 per

le

lan-

ciullo fino a (juindici

anni (ore settimanali 72 e Oi.


lavoro stato

una (ilanda
V j

il

abbreviato

di

'/j

ora per

le

donne.

per

le

laiiciiille.

In

un'altra filanda ho riscontrato che

le

fanciulle nell'estate si faceal

vano

lavorare

11 Vj

ore.

Il

lavoro incomincia

mattino, d'inverno in

G e d'estate pure: per le operaie al di Sotto dei (piinflici anni il lavoro, almeno nelle filande da me esaminale incomincia ',., o 1 ora pi tardi. Gl'intervalli che dovrebbero essere di ore due (art. 8 della Legge sul lavoro delle d(mie e dei fanciulli), in alcune
alcune filande alle
5','o,

in altre alle

quanto mi si o nel luogo vengono trascorsi dice, sono tutt'altnj che di stesso di lavori. .. all'aperto ed occupali da alcune opera'" '" l<i\
filande sono di
1''^...
1',',...

ore.

Le

infra/ioni all'orario, per

rare. Gl'intervalli

poco conto.
I

'salari

sono diversi a seconda che l'operaia maestra, scanil.ialrioe


ecc.
in

l'atto ri na,

Le maestre guadagnano Le scambiatrici Le fallorine


Le operaie non vengono
di quelle

media

al

gioni'
>.
.

1,10
ii,75
(ir-,

retribuite setlimanalmenle; cosi

tiiie

filande

da

me

prese in considerazione e che sono delle pi grandi della


lo

provincia,

danno

stipendio alle operaie per Natale e alla fine d'aprile


(i

al

termine della Trattura

proprietari pen> l'anno anticipi qualora l'ope-

raia lo richieda).

Due

altre filande

pagano
liquidate

le

donne ogni

1.^

giorni; nelle

piccole filanib'

le

paghe vengono

fine di Trattura.

Lindustria della Trattura della seta


striale italiana nell'elenco delle
i nditst rie

i^

|Kstii

dalla legislazione indu")

insalubri con\p\h\Ut dal Consiglio


"
.

Su|)enore

di

Sanit (Decreto del Ministero dell'liiterno in data 21 a


le

e figura fra
il

indusiiie di ? /*

.diw-..'

^Iif,,!.,.

^i..'.- .l'i

vicinato

>.

Riassumendo abbiamo adunque per le operaie questi inconvenienti: 1." Atmosfera calda umida delle sale di lavoro per l'evaporazione delle acque delle baccinelle;
2."

Viziazione dell'aria,
si

cosi de' lavoratori,

come

de' dormitori,

per

prodotti gazosi puzzolenti che


alle operaie e

sviluppano dai depositi di crisalidi intorno


le latrine

eventualmente anche per comunicazioni con

e coi

magazzini dei bozzoli; 3." Meschina cubatura e nessun provvedimento efficace


zione locale;
4."
5."

di ventila-

Calore raggiante dai fornelli sottoposti alle bacinelle;


Deficiente

provvista di acqua per


e talora

la pulizia personale,

niente

bagni, niente spogliatoi;


6."

Acqua scalda

erogata

in

modo da

restare esposta a

vapori nauseabondi e a emanazioni puzzolenti;


7."

Cibi scarsi, quasi esclusivamente di

natura vegetale e stagio-

nati o freddi,

consumati

di

regola nelle sale

di lavoro.

Aggravano le 1." Lavoro


lunghi;
2.

condizioni di queste operaie:

giornaliero

durata annuale

della

Trattura troppo

Salari incisori.

IV.

circa l'influenza
1." 2.

?>\i\\'

ambiente cittadino:

da essere soverchiamente incomodo); Emazioni sgradevoli e nauseabonde originate dalle crisalidi

Rumore (non

tale per

ammassate
3."

nei cortili vicino alle case abitate, dall'ebollizione delle falde,

dai vapori delle

acque

delle bacinelle;
al

Contributo notevole per quantit e qualit

cumulo

di rifiuti

liquidi e solidi.

^ V.

Provvidenze

d'ordine legislativo. - Regolamenti interni.

le

Non

esi-

stono Casse di previdenza e M. S. fra le operaie e


(piando un'operaia
Solo
si

nemmeno

per

gravide:

ammala non
si

percepisce paga e viene sostituita da

un'altra fino che non


le

ristabilita.

operaie che lavorano in filande con motore a vapore o a forza idraulica sono assicurate sugli infortuni (art. 7 Regolam. della Legge 31 gen-

naio 1904, N. 11). In nessuna filanda

vi

sono sale per

lattanti o presepi,

quantunque ve ne siano di quelle che impiegano pi di 50 operaie (art. 10 Legge sul lavoro delle donne e fanciulli). Il tempo concesso per l' allattamento del bambino nei locali delle filande di Vz ora, 20'"' per volta;


\}i'v

753

fuuri

il

teiiipj

vario u
li

il

tempo che viene occupai

dnll'al lattamento

non contato

fra le ore

lavoro.

E
i

intuitiva la necessit
locali d'igiene

regolamenti

che nei Comuni .= ;o.. prendano in diretta considerazione


.

altura,

l'esercizio

(li

talf industria e sieno fatte osservare.

Su due Omiuni della provincia


esigenza, per altro
In essi
f'

sijltanto

regolamenti sembra lascino fr(>scrilto che:


i

ho trovato soddisfatta questa il tempo che trovano.

<

locali di

SarA vietato
di

hiande dovranno esser sempre tenuti puliti e ventilati . di mettere ad asciugare anche nelle fabbriche stesse

avanzi

seta od altro se

non siano completanientf

in(jdori >.
>.

L'acqua dello bacinelle dovr essere sposso cambiata

Gli operai e
fici .

le

operaio non dovranno stare a piedi scalzi negli opile

<
cortili,
*

Non

si

spargeranno

ac(|ue delle filande sul suolo pubblico,

ni

ecc. .

bacherozzi ogni 24 ore essere allontiinali dalla lnarma ben chiusi e nelle ore stabilite jjcr la vuotatura dei pozzi neri e trasportate a 500 m. dalla citt. vietato con tali bacherozzi nutrire
i

Djvranno

in

recipienti

qualsiasi animale che serva per uso alimentare


In tre sole filande

dono molta
l'igiene.

(lolla

ho trovato reijolamenti interni loro importanza perdio concernenti

di fabbrica

che per-

la disciplina e

non

Malattie Professionali.
Or voniamo
mente due: Il malo
Italia.
11

agli

effetti

del

particolare

esercizio

industriale

sulla

salute degli operai ossia alle malatlie professionali. Queste son<> essenzial//

male delle

bacinelle. -

Uanemia
in

e clorosi.

delle bacinelle stato studiato verso la


('2)

met

del secolo pas(3) in

sato dal Duffours(li o dal Potton

Francia e dal Melchioni

sulle

PoUon ilico M die (piosia maialila (oiii[)aiisco una sellniiana o due mani dolio trattrici dopo incominciato il lavoro ; prima si ha un
eritematoso o risipelatoso, quindi
di
si si

prurito, poi rossore

sollevano delle

vescichette ripiene

liquido

chiaro
le

che poi a volte

trasformano
si

in

pustole senza essere ombelicate:

pustole lasciano cicatrici.


si

Le vescicole

al

"

o 5

"

giorno

possono rompere e allora

ha un

U mal d3v*r$ ow << batprit. mais dalle donno cho traggono la dotto in Prttncia mal dei fllogaUl o male (lolla coldaiola (Memoria prexentala oll'Accadoniia Nauonale di Medicina di Parigi, I8BS). (3) Annali di Mo<loioa <li Milano I8S7, fascicolo di aprile.
(1)
(2)

Uirtitrchta tur

Ui-orche poi

mU

sollievo momentaneo o permanente: i movimenti sono dolorosi. L'eruzione giunge al suo acme al 5." o 6." giorno. Si possono poi avere ascessi e flemmoni. Le vescicole possono essere sopra tutte le dita e anche sul palmo e sul dorso delle mani, a volte solitarie, a volte a gruppi. Ove la pelle grossa si possono formare ragadi dolorose. I polpastrelli delle dita sono raramente attaccati. Tranne poche eccezioni quando una trattrice ne fu affetta, essa pu esercitare il suo mestiere senza andare pi incontro a tale

malattia.
Il

Melchior L

si

trova d'accordo
fa

col Potton nella

localizzazione di

questa eruzione e ne

una descrizione quasi del tutto simile e parla di formazione di vescicole e pustole: accenna pure agli ascessi e a flemmoni e i primi dice esser pi frequenti alla palma della mano in vicinanza dell'unione delle falangi col metacarpo. Anch'egli ha riscontrato che il polpalstrello delle dita immune ma quando colto da flogosi va subito
produce la necrosi . Riguardo all'etiologia il Potion crede che la malattia debba la sua origine alla presenza della crisalide, alla decomposizione intima della stessa ad una primordiale alterazione che si formata lentamente nelFinterno del bozzolo nei magazzini. Questa alterazione acquista nuova forza dall'azione dell'acqua calda. L'effetto morboso non compare se s'impieghino bozzoli recenti soffocati da poco . Melcldori e il Duffoui's credono che sia la materia gommosa di cui spalmato il filo serico: l'acqua pura e spesso cambiata favorisce lo sviluppo di questa malattia, tant' vero che si dava a ciascuna donna che trae seta un litro o due d'acqua nella quale erano schiacciate le crisalidi
all'osso e

ed in

tal

modo

la

malattia era diminita

Eecentemente poi Fabre e Avignon (1) hanno descritto questa malattia e hanno creduto di poterla attribuire a des acariens viventi allo stato di parassiti nei vermi da seta. La gravezza della lesione, qual viene indicata dagli autori, veramente non ha alcun riscontro nel resultato delle osservazioni mie sulle trattrici della provincia di Lucca. Vero che le mie osservazioni sono state incominciate un mese e mezzo dopo l'apertura dei laboratori, quando l'eruzione poteva non essere pi nel periodo attivo. Io ho per interrogato a proposito in tutte le filande

operaie e ministre e n'ho avuto la risposta, che


si soffre parecchio sino a dover talora smetforme veramente pustolose sono rarissime e gli

bens nelle prime settimane


tere
il

lavoro,

ma

che

le

ascessi addirittura eccezionali.

Le operaie che lavorano

in filande

a vapore mi hanno
i

fatto osseril

vare che quando lavoravano in filande con

vieti fornelli

per

riscalda-

(1)

Accaihinie de Mdecine

Jt'ijijiorl

de

Vallin, 2 ottobre, 1900.

mento delle acque, SdfTrivano al cominciare della trattura molto die il male b accentuava a seconda del materiale impiegato per damento (if!).
Al Poltoti puro eia stalo
complotumentt".
riferito

di pi,
il

riscal-

questo fatto

ma

la ni(3rion ^Uf^f>f

La diversa
motore a

intensit dei

male

nelle lilande a vapjre


fatto,

...

,...,,..

<

...

che nelle prime si lavora (piasi tutto l'anno, di modo che fra il termine di un peri'xlo annuah* di Trattura e rincomineiare del successivo decorre appena un mese; mentre nelle filande a mano la interruzione del lavoro dura cinque o sei mesi onde ha tempo di ritornarf^ con l'ordinaria disposi/ione. I)i fatto per io non ho
riscontrato sensibili
filande.

mano

potrebbe avere una spiegazione nel

difTrrenze

fra

le

lavoratrici

delle

due

caleirorio

di

Le lesioni da me risc<jntrate si liniitaiio ad un rossore eiilemaluso, ad una dermatite molto spesso con vescicole miliari; ho osservate queste
specie alla
fra questo

mano
si

destra nei solchi interdigitali

fra l'indice e

il

medio

e l'anulare; inoltre pi

mano che
si

trova in

frequentemente nel lato ulnare della maggior rapporto con l'acqua calda. Le ragadi mi

sono offerte piuttosto frequenti e situate nei solchi interdigitali e nelle pieghe interfalangiche. Ho notato pure delle erosioni e perdite di sostanza sui polpastrelli delle dita delle maestre e sulla superficie palmare dal lato
ulnare della
esposte
liti,

mano

destra.

Le

fattorine

che hanno

le

mani continuamente

ai

vapori d'acqua bollente, sono pure affette da ragadi e dermar-

con produzione o no di vescicole, della stessa localizzazione. Sopra 350 operaie ho riscontrato; rossore eritematoso delle mani, ''"' >- dermatiti con produzione o no di vescicole nell'^^" -v^' '
'
'

nel 25 Vo- n>ai ascessi.

L'esame
del fieno.

batteriologico delle
spdi-i'

acque delle bacinelle mi ha dimostralo


ver"-:imilni'-iite
,I..I

solo la preseii/ii di

di

l..u-illi;

.rrni.i,.,

,1..;

|.i.>j||i

Le iniezioni nel tessuto ^oiiuoutaneo delle cavie fallo direiiamenie con acqua delle bacinelle non ha dato liio-zo a feiKimeiii reattivi, iu'> I..en!i
generali.
10 credo eh? siasi assai

detto

esagerato nella ilescn/ioiu- di questo cosi che le forme semplici irritative sieno eritemi e dennntiti da calore, coadiuvando l'acidit dell'acqua, e che le forme gravi (pustole, ascessi, flemmoni) siano infezioni collaterali, estranee al lavoro. .Mia mia inchiesta si sono presentiite invece come malattie profes-

male

delle bacinelle e

sionali vere e proprie,


clorosi.
11

nelle indiente condizioni di lavoro,

Vanemia e

la

DulVours,

il

Melchiori

trovaron)

pure

frequentemente

queste

malattie nelle opemie della seta: r.VIbrecht pure afferma che

l'untiditA, le

emanazioni nauseal>onde e causa dell'anemia e delle

l'aria viziala delle filande

furono segnalate

come

clorosi.


Il

756

le trattrici

dott.

Pierre Giore (1) riferisce essere

affette

frequen-

temente da tubercolosi. Nel rilevare queste condizioni morbose ho dovuto accontentarmi dell'ordinaria osservazione clinica, non illustrata da indagini ematologiche:
ispezione delle congiuntive, delle
della pelle ed
struali

muccose

labiali e gengivali, del colorito


i

un poco

dello stato della

nutrizione. Circa

disturbi

me-

mi sono

limitato a fare brevi

domande: per
i

far visite pi accurate

avrei avuti bisogno di aver

meco

l'ufficiale sanitario del luogo.

In un gruppo di 145 operaie sotto


fette

venti anni ne

ho riscontrate 85

af-

da anemia e cloroanemia. Non ci pu essere dubbio sulla natura


1."

delle cause

che fanno cosi


cosi

frequenti queste malattie, cio:

Influenza di un'aria caldo-umida e molto viziata,

durante

il

lavoro
2.

come durante

il

riposo notturno.
del lavoro giornaliero e

Durata eccessiva

prolungamento note-

vole della stagione di lavoro.

Trascuranza della pulizia personale e delle vesti. Alimentazione insufficiente. La posizione continuamente seduta ed inclinata, che per moltissime ore del giorno deve essere tenuta dalle maestre, sedute presso i bagni, non pu certamente non esercitare una certa influenza sopra l'operaia. Gubian (2) dice poterne resultare obliquit del bacino. Melchiori (3) accenna ad aborti e parti prematuri nelle trattrici. Layet (4) parla di deformazione
3
4."

del bacino, metrorragie, aborti.

Io

filande a

devo accennare ad un grave inconveniente che s verifica nelle mano: in esse il fornello che serve a riscaldare le acque delle
della
fattorina,

bacinelle situato proprio al dinanzi


cosi

la

quale

si

trova

continuamente esposta
si

alle irradiazioni del calore assai intenso clie


^

dal fornello

sviluppa.

Conclusioni.
I.

La Trattura

della seta

pu essere
il

classificata fra le industrie


vicinato, in riguardo delle

insalubri che esigono speciali cautele per

emanazioni moleste . II. Al relativo lavoro possono essere ammessi fanciulli dai 12 ai 15 anni e le giovani fino a 18 anni a queste condizioni: 1." Che sia assegnata una normale cubatura nei laboratori, attivando un adatto sistema di ventilazione locale per allontanare l'eccessiva

(1)

De

la tuherr.ulose chez les

ouvriers en soie, Paris

(2)
(3) (4)

Pkoust.
Idem.

Jli/gine industrielle.

Latkt.

Hijijine des professioiis, pag. 190.

- 757

locali,

umidit e le esalazioni inevitabili; e che dato l'uso di dormitori


sicno [)ro[)orzionati
centi a tutte le
2."

essi restino sottratti airinniienza dei iaboraturi e depositi di crsalidi, ecc.;


ili

cubatura, ventilati, muniti


di

di

sfxjgiiatoio, s^jddisfa-

norme comuni

igiene edilizia;

Che
Che Che

leserciziu annuale delia trattura

venga diminuito per singole


le

S(|uadre di operai;
3."
il

lavoro giornaliero non superi

8 ore;
alle

4.

sia

aumenUito

il

salario in
ai

modo da permettere
dell'et

operaie
si

di

alimentarsi corrispondentemente

bisogni

e del lavoro e

cerchi di attivare delle cucine popolari cooperative presso le officine;


5."

Che

le

falde e le crisalidi siano subit< tradotte


recipienti

fuori

dell'am-

biente di lavoro e conservate in


6.

ben

chiusi

impermeabili;

Che

vi sia in

ogni filanda una buona^ dotazione di acqua potali

bile e di servizio e adatti impianti

pulizia personale, lavabo, doccia, ecc.

758

XI.

Prof. U. Gabbi - Doti. F. Repace (Messina):

Le

alterazioni

scheletriche

ed organiche delle

portatrici sul
Le operaie che sono

capo della Calabria.


per consiglio del mio Maestro Prof. Gabbi,

state,

oggetto del mio studio sono donne

che fin dall' et di 7 - 9 anni si sottopongono al lavoro che poi continuano fino a tarda et, finch a dir meglio i disturbi indotti da esso o pi raramente delle malattie intercorrenti non impediscano loro di accudirvi. Esse passano gli anni della giovinezza, dell'et matura e spesso anche della vecchiaia trasportando sul capo dalla mattina alla sera pesi che alle volte raggiungono o superano per terreni raramente piani, per lo pi erti e montuosi, meni 70 chili; tre d'altra parte si alimentano in modo deficiente per quantit e qualit, e vivono in ambienti miseri ed antigienici.
Dall'

esame

di

soggetti appartenenti a questa classe di lavoratrici, di


di

diversa et (dai 13 ai 70 anni),

diversa

costituzione e presi in vari


:

paesi, risultano le seguenti principali alterazioni

Cuoio capelluto. D'ordinario si ha caduta di capelli in corrispondenza il del sincipite, dove cio poggia direttamente od indirettamente il peso
:

cuoio capelluto

ivi

presentasi in alcuni casi ispessito,

rude,

in altri as-

sottigliato, atrofico, sollevabile in pliche, scorrevole pi

che normalmente

sulle ossa sottostanti.

Ossa craniche. D'ordinario si ha un leggero appiattimento in corrispondenza della parte alta della squama dell'occipitale e della parte posteriore dei parietali; in un caso ho notato un vero avvallamento dell'occipitale e dell'angolo postero-interno del parietale sinistro, con dislivello di parecchi millimetri.

Colonna vertebrale. Accentuazione notevole delle curve fisiologiche tanto


nel senso antero-posteriore che in quello laterale, tanto da avere in al-

cuni casi un discreto grado di cifosi

dorsale e lordosi lombare,

ed una

leggera scoliosi prevalentemente dorsale.


casi le ultime vertebre cervicali sono ancora pi prominenti In tutti che normalmente: in due casi si ha una sublussazione anteriore delle prime vertebre cervicali con deviazione laterale.
i


Sisd'ina tiurcitsn.
(li

ir^y

disturlx) 6

In

questo

campo un

maggiormente degno
nell'esercizio del

nota,

disturbo

che

intorvione relativamente presto

che non ^ mancato in nessuno dei noggetti esaminati. K un vero crampo professi una le eh* interviene nei muscoli laterali del collo rendendolo rigido in estensione modica: esso si accompagna a forte dolore, viene di lott(j mentre la donna compie il suo lavoro, ed ^ tale da obbligarla a deporre temporaneamente il peso che trasporta: ci fatto, tale crampo dopo (|ualclio minuto cessa, ma d'ordinario riappare dopo non lungo tempo, rendendo oltromodo dolorosi. i|im-I I.ivi.c. die i.pp se stesso faticoso e mal rimunerato Molte delU' domie esaminato proscnl.iMo nioltre delle parcslcsie agli
m(!sti!re,
t-

arti superiori,

specialmente allo
tanto

dita, e

dolenzia alla pressione dei tronchi


lo

nervosi degli arti stessi,

da
di

far sospettare

svolgersi lento e

subdolo
dei

di

un leggero procosso
alle

nevrite,

dovuto forse allo stiramento


di

tronchi nervosi

ascelle por la posizione


le

estensione
il

forzata

nella quale

vengono spesso tenute

braccia per sorreggere

peso sul

capo.
In
rali del

quasi tulle riesce dolorosa

la

pressione nelle regioni postero-late-

collo ed in corrispondenza dei punti sottoccipitali.


l'enfisiMiia

Apparato respiratorio. Frequente a riscontrarsi


in

marginale:

qualche caso notasi enfisema sostanzialo con veri

altiicchi asmatici.

Apparato

circolatorio. In molti casi notasi

una leggera

ipertrofia car-

diaca da sforzi; discretamente frequente una arteriosclerosi precoce.


Oltre alle notale alterazioni, che sono
le principali, altre
l'

riscontransi

con minore frequenza, cosi


In quelle

il

reno mobile,

ipertrofia della tiroide.

piede

|)iatto,

vora no

in

che lavorano nel piano si forma con una certa frequenza il che non mi occorso riscontrare mai in quelle che lamontagna.
ci

760

XII.

Doti. P. Pesenti (Alzano Maggiore):

La Patologia
e del

dei

gesso.

^==^^===^^=
una quasi forzosa competenza,
e

lavoratori del cemento

Inutile dire che se io e per

piuttosto

empirica che

strettamente

scientifica,

per ottemperare ad un invito

cortese e lusinghiero del Senatore Prof. Malachia De-Cristoforis, imprendo

a riferire brevemente intorno alla Patologia specifica dei lavoratori del cemento e del gesso, non posso e non devo nascondere che la mia concisa relazione presenta necessariamente, oltre alle lacune naturali in chi non guari addestrato alle indagini e ai metodi moderni, molte analogie e molti punti di contatto con quanto gi venne da altri notato nei riguardi
degli individui

comunque

esposti agli ambienti polverosi.

E
le

qui torna subito

opportuno che

io

affermi

come su per gi
battezzata

tutte

materie polverulente possano appunto ingenerare nell'umano organismo


fu dai patologi

una sindrome comune, sindrome che


pellativo generico di pneamoeoniosi.

coH'ap-

non vano il soggiungere, poich la scienza basata che la pneumoconiosi quando indotta da polvere di carbone minerale o di carbone vegetale, prende il nome di pneumoantracosi; di pneumo-solfosi, se da polvere di solfo; di pneumo -silicosi, se da polvere di silice; di pneumo-siderosi, se da polveri metalliche; di pneumo-fitosi, se da polveri vegetali. Vero che gli operai del carbone fossile o di legno, i minatori
per altro
sulle
distinzioni,

delle zolfatare o delle piriti,

lavoratori del vetro, delle porcellane, delle

ceramiche,
spazzaturai,
i
i

delle

mole, delle
i

coti, gli arrotini, gli addetti ai cantieri del

ferro e dell'acciaio,
i

pulitori dei
i

metalli, gli scultori,

picchiapietre, gli

macchinisti e
i

fuochisti delle locomotive, gli automobilisti,


i

marciatori,

viaggiatori del deserto,

mugnai,
i

prestinai,
i

materassai,

preparatori del cotone e del tabacco,

cardatori,

pettinai e via dicendo

vanno eventualmente soggetti a disturbi morbosi ch'io verr descrivendo n rapporto agli operai del cemento e del gesso. E prima di tutto far notare come la pneumoconiosi degli operai del cemento e del gesso non fa eccezioni alle altre forme congeneri per ci che concerne la sua frequenza, la quale legata da una parte alla continuit

della

professione

e poi alla

solita predisposizione: tanto vero

che
la miisi^iina

761
-i

i-.nf.xi.- iunui-ri/.' tn> ri<iei.iiii

parte
gli

tlt'i.''i

''-i"!-'!

pviiarc

u neuiralizzare
1

effetti

lisj^ru/iiiti

elle

invoco

iiu

.switu ojli<ili,

|>r*-fttMituii<>

iiilurl>i

in pnii-

cipitj dt'lle

priiiu>

muco^<e-^asali, naso-faringee, laringee

poi delle pi

profonde delle vie respiralorie-tracheali, bronchiali, alveolari.

Si traila
e di

precisamente

di

malattie

da aspira/ioni

delle

polveri di

cemenlo

gesso, che sospese nell'aria in notevole


i

juanlilii, [Mtn'l*U'ro

rapidamente

colmare tutti gli alveoli polmonari, se molteplici mezzi di difesa organica non modificassero la velocita della corrente f>olverosa, favi^rendone piuttosto
il

deposito nelle regioni superiori

respiratorii*, dall' juali. in

virt

della vibralilit dell'epitelio

pu colla tosse essere eliminato.

Pur troppo |uesto mezzo naturale di difesa organica non p^r sempre sufficiente; e in chi men valido nelle energie toraciche, una inspirazione pu portare la polvere dir4tamente fino negli alveoli: ed il fenomeno pu verificarsi massime in seguito ad un impellente conato di tosse che ricacci e comprima con forza l'aria noi recessi profondi del polmone; o quando menomata insomma l'attivit vitale dell'epitelio
<"

vibratile.

La
sellino

dottrina

della

pneumoconiosi
Uamaz/.ini
;

fu gi intuita nel secolo

dall'italiano

ma

poi

ricevette

decimoconferma e dimo-

strazione
fatti
il

nel

secolo
nel

tramontato da Traube, Kussmaul e Zenker. 1865


constai*:) le particelle

in-

Traube

18G() e nel

conglomerale

nell'escreato e negli alveoli di due carbonai; e Kussmaul chimicamente la presenza della silice nelle glandule peribronchiali di un operaio del quarzo; e Zenker nel 1866 descrisse dei noduli di ossido di ferro nei polmoni di alcuni minatori. Dove si lavorano cemento e gesso il terreno ^ assai polveroso; e per il movimento degli operai e delle macchine e per le correnti d'aria che vi si stabiliscono, la polvere vorticosamente s'innalza nell'aria e tutta la impregna. E superale le prime vie anatomiche e fisiologiche di
di

carbone

poi riitn

difesa nel torace dei predisposti, penetra nei recessi pi vitali dell'alberi

aereo come sopra ho detto.


linfoidi col

Ma anche

qui,

provvidenzialmente,
i

le

cellulo

loro potere fagocitico inglobano e trasportano

granuli |x)lve-

rulenti
lulari

nelle vie linfatiche. Se non che l'altiviUi di questi elementi celnon sufficiente a sbarazzare tutti gli alveoli ilalla assidua sovrabbondante caduta della materia estranea, onde un ineviUibile ingombn\

cogli irreparabili danni meccanici e passivi di turbata funzione.

per tornare alle vie pi alte e


dell'ispessimento

meno

perigliose, per

[Kti

discendere
infil-

alle inferiori, nella esposizione del

quadro morlK3so, toccher della


con
peniita

trazione

eonneltivale

progressiva

del

potere vibratile delle ciglia epiteliali, nelle mucose del naso, del faringe,
del laringe,

della

trachea,

dei

grossi bronchi; e indi, favoritasi da


!

tali
'i.

gi pericolose condizioni la pen'trazione della polvere sino ai


aggiiini^er la [lossibilita per

mezzo

dell'attivila delle cellule

fa

e,


del trasporto
della

16-^

nelle

materia

straniera

ghiandole linfatiche e pei

vasi linfatici persino nelle pagine pleurali; e concluder che

quando

l'ac-

cumolo
natore

della polvere negli alveoli tale

da paralizzare l'intervento elimi-

dei linfoidi, sorviene nell'alveolo

un processo
circoscrivere

di
le

regressione,
oasi

la

proliferazione

del

connettivo intesa a

polverose,

un inevitabile processo di bronco-pneumonite sclerotizzante che ha per conseguenza di rimpicciolire le cavit dell'alveolo, di dimiminuire la superficie

respiratoria.

Epper
autorizz

al

medico non
le

sopra tutto pu rivestire


parecchi
pseudo-tisi.

autori

rado si offre una sindrome che clinicamente parvenze di una tisi, circostanza questa che a chiamare la pneumoconiosi col titolo di
di

Quasi mai la neoformazione connettivale si limita a circoscrivere polmonare: di solito essasi diffonde al connettivo interalveolare e a quello bronchiale producendo una vera cirrosi broncopolmonare riconoscibile anche macroscopicamente dal raggrinzamento del parenchima polmonare che appare rimpicciolito, indurito e variamente striato.
l'alveolo

In un caso di cui

mi

fu possibile fare l'autopsia,


:

il

processo

di scle-

questa era notevolmente ispessita rosi aveva invaso persino la pleura frammezzo allo scarso papolmoni Nei ogni elasticit. aveva perduto e

renchima normale

si

vedevano

delle vere isole connettivali spesse e dure,

al centro delle quali si riscontravano dei nuclei di

cemento che scricchio-

lavano sotto il tagliente: erano dei veri pneumoliti. Analoghe alterazioni di neoformazione connettivale interessavano i vasi linfatici e le glandule peribronchiali. Un medio bronco conteneva una poltiglia di cemento la sua mucosa era incrostata dai depositi polverulenti: qua e l si vedevano
:

delle

ectasie

bronchiali di varie

dimensioni evidentemente
fibrosa della parete
i

dovute

alla

perdita di elasticit per la metamorfosi


Il

bronchiale.

parenchima non incrostato mostrava

segni caratteristici dell'enfisema

vicariante.

polmonare non deve per essere lavoravano nel cemento non si trov che una sclerosi localizzata a pochi punti del polmone, circoscritta, nodulare. Nessuno di questi sei operai mori per la lesione broncopolmonare, ma vennero ricoverati all'opedale per affezioni diverse. Queste sclerosi nodulari parziali broncopolmonari hanno un andasclerosi totale, la vera cirrosi

La

molto frequente: in sei autopsie di operai che

mento lentissimo
assai tardi,
la diagnosi

sintomi subbiettivi sono cosi scarsi

e
vi

di
si

si

piccola

entit che di rado

malati fanno ricorso al medico,

rivolgono
allora

quando la metamorfosi fibrosa non facile, senza il soccorso


clinici, e cio

gi avanzata.

E anche
della

della chimica e

microi

scopia.

Mi

occorso di ritenere tubercoloso

uno

di

questi pazienti per

sintomi puramente

per

la dispnea,

per l'emaciazione, per

sudori notturni, per l'espettorato in apparenza da tubercoloso, per l'anemia,

per

fenomeni

plessici e stetoscopici.

L'infermo mori

in

seguito a peri-


lenite acutissima, e l'autopsia
:

UVA
in

evidenza l'errore diagnostico della

mise

affezione bronctjpolmonare si trattava di una sclerosi nodulare multipla non si rinvennero tubercoli n^ macroscopici nft microscopici: dei polmoni
:

il

contro delle isole

di

cirrosi

era costituita da caratteristici |>neumoliti

di

cemento.

li possibile la diagnosi clinica di pneumoconiosi ? Oggi si, purch si ricorra sempre alla chimica e alla microscopia, e e della ir)ssil.ilitA si tenga diligente conto della |)rofessionc del malato che la causa d>'i dipintili eia dovulii ulhi itisiiir:\/i(int' fr >nliriii;ilM ilell;i

polvere.
(Questi

maiali in ^t nere jjresenlano

le

noie r.jniuni
di

di

una biunchue

cronica, apiretica: qualche volta dopo dei mesi


dei veri accessi asmatici
:

malattia sopravvengono
deperi-

1'

espettorato
f'

piuttosto scarso e contiene la


Il

polvere

di

cementa)

la

respirazione

frequente e superfi<'iale.

mento
i

di

questi individui notevole:

assumono aspetto

rat^hotti'^c'

Talora

bordi polmonari sono enfisematosi.


Si

opina empiricamente, e non so con quale prol)abilita


di

di

aggiustajK)lveri,

tezza clinicamente intuitiva, che la polvere

cemento, come altre

inalata predisponga alle forme polmonari lente e

massime

alla tubercolosi.

Osservo per altro in merito a questa tesi, che si sono constatati dei anche avanzata bacillosi polmonare in operai che continuarono a lavorare nel cemento dopo precisata la diagnosi e che la tubercolosi non ha progredito malgrado la continuata azione della polvere
casi di iniziata e

inalata.

Forse

si

potrebbe pensare ad una benefica azione

di

questa polvere
i

nel senso che, favorendo la sclerosi fibrosa del


focolai di tubercolosi,

parenchima limitante abbia concorso ad o|porre un argine alla diffusione


il

dei bacilli tubercolari.

su

di

questo argomento torna acconcio


del 1903, e

notare

come

nel

Thonin-

dustrie Zeitung di Berlino, e precisamente nei numeri 43 e 81 dell'anno

1902, e
di

numero 43

numero 58

del 1904

si

riportine verbali

riunioni di fabbricanti tedeschi di gesso, la cui

polvere

vogliono

in-

fluisca sulla guarigione dei tubercolosi polmonari.

.\nhe per
i

la

polvere
per

di

cemento ho potuto

stabilire

che non favorisce

progressi della tubercolosi polmonare e che non crea dei tubercolosi.

quanto riguarda la tisi gu\ incipiente, o chimiche le ho accennate; le nigioni in quanto ad una certa refrattariet da me riconosciuta da parte dei lavoratori del cemento di fronte alla inalazione della rispettiva polvere non sono meno ipotetiche, e lancio ri|<otnsi che la polvere di cemento per se stessa non
ragioni,

Le

o fsiche sono ipotetiche e sopni

costituisce
Il

un ambiente favorevole all'insidioso bacillo kochiano. decorso della pneumoconiosi pu venire accellerato da altre cause
quali
l'alcoolismo,
la

debilitanti,

cattiva

igiene di

vita

deiro|>eraio, le

malattie preesistenti, specie se dell'apparato respiratorio, la ereditarietA.


Ho
riassunto brevemente
le

764

poche idee che mi sono potuto formare

coir osservazione di alcuni malati che soggiornarono per anni nella pol-

vere del cemento e del gesso.


tutte le

Qui sorge immediato un quesito che mediche ricerche.

il

fine al postutto

morale

di

Quale
lavoratori?

la

profilassi? quale

la

cura

di

codesta specifica foima dei


stringano sempre
di selezione nella

Ecco
la

qui.
al

mio giudizio occorre che


lui affidino

gli industriali

mano
Il

medico, e che a

un compito

recluta degli operai.

medico moderno, informato ai criteri scientifici della morfologia, pu essere assunto all'opera; costui no. Costui ha il torace vincitore nella evoluzione, costui ha il torace pi o meno soccombente, pi o meno predisposto ad acquistare forme patologiche per insufficienza e squilibri di funzione. Insomma il medico sar il giudice di chi possa
dir: costui

meno essere ammesso alle polverulenti fatiche. E dopo codesta cura di eliminazione e di scelta,

io

proporrei che

una maschera coprisse il naso e la bocca di ogni operaio, e fosse munita di un assieme di tessuti atti ad arrestare il polviscolo ed a filtrare
l'aria al lavoratore; tessuti, s'intende,

che

di volta in volta fossero

can-

giabih e di costo affatto lieve.

So che molti sdegnosamente getterebbero via l'apparecchio: lo so: anche l'ernioso getta spesso il cinto, e il ferito si sbenda, e il fratturato infrange le ferule. Quando l'igienista ha fatto la sua proposta razionale tranquillo. Ogni infermo libero di accopparsi per pregiu-

ma

dizio o per ignoranza.

Presentandosi

sintomi della forma di pneumoconiosi da cemento o


io

da gesso, non a

resta,

credo,

al

medico che

di

allontanare l'infermo

dalla fabbrica e di sottoporlo ad


fargli eliminare,

una cura assidua pneumocinetica intesa

dificare

per quanto e possibile, la polvere straniera e a mofavorevolmente le condizioni del viscere polmonare offeso e dell'organismo in generale.

/ti.)

Mll

hnlf.

/'.

.S'.

Sif/iiri/i

I':iJ III..

Intorno all'Anchilostomiasi
in

La sua JitVusionc
-

rapporto con l'emigrazione


-

logia
L'
iniziati
(juali
a.,

Patogenesi.
gli

==^==^=
e

Sintomato-

durante

studi

clinici

sporinientAli

su

rancliiloslomiasi

nel passato e seguiti

nell'anno in corso, alcuni

risultamenti dei

vennero gi consegnati alle stam[ie - Osserrazioni su IWnchiloHtfjmias. L'Anaylosioma amcricanum (Stilk.s) - Atti del R. Istituto Veneto
di

Scienze,
2/',

Lettere ed

Arti.

Anno accademico
ffrll'

]lX)4-905,

Tomo
ria

LXI\',

parte

pag. 1473-1176.- Per lo studio


(Stilks)
-

Anchilontomiasi

Ancy-

losloina

americanuiii

Atti

del

H.

Istituto

Veneto

di

Scienze.

Lettere

ed Arti. Anno accademico 1905-906, Tomo LXV, parte 2.', pag. 69-172, - ha |>otuto riconoscere, causa della sintomatologia clinica

americana

ammalati provenienti dal Brasile, l' i'nciruiria da sola o associata al comune Ancijlostoma duodenale (Dibi.mV - Il fatto, a parte l'interesse scientifico che presenta, essendo questa una delle primissime segnalazioni della nuova (1902) specie
presentata
alcuni
(Stili:!?)

da

d'anchilostoma dell'uomo nel


SANDKi.M, 1905) e la

prima

nel

campo zoologico (G. campo medico-clinico

Pieri,

1903

G. Ale-s-

(1905) fatta in Europa,


1"

in seiia considerazione, dimostrando intervento di un nuovo coefificente nella diffusione dellanchilostomiasi, e, dati gli scamhi che continuamente avvengo tra il nostro paese e le regioni dell' America del sud ove tale malattia assume gravit non comune; dato che gli infetti da aricliilostoma, pur andando, a seconda delle reaistenze e delle energie individuali, dallo stato di semplici portatori del verme a quello di veri malati, conducono tutti ad un eguale danno nel riguardo della diffusione della forma morhosa, che studi recenti han dimostrato facilissima, la'
necessiti'!

deve esser preso

urgenti-

<li

ipiipvvpi1mp

con

pntMirii'lii\

^clptitin.-lip

ml^iM-p di

profilassi social*'

Nei

riguardi

dcllu

sintiaiiatologia,
di

essa

non

in

rapporl.

cui

la

maggiore o minore quantit

vermi che

infetta

intervengono noiranchiloslomiasi
trario:
la

come

in

un organismo, poich ogni infezione, due fattori


si

importantissimi, due forze, l'altivitA delle quali

esplica in

<
i
i

potenza

data

dal

valore
la

nuinerid e fors'anch'
resistenza

valore biologico dei

parassiti, e

rappresentata

dall' indivi-


dua;]it nelle

7t3G

Ne emerge che
di fronte al

sue capacit
fattori
il

vitali, reattive.
dell'

vario

atteggiarsi nelle diverse persone


calcolo di tutti
i

anchilostomiasi, necessario tener

costituenti

la

resistenza organica alle

malattie
e

in genere, quali l'et,

sesso, le caratteristiche

morfologiche

funzio-

comprende quindi anche come non possano clinicamente distinguersi forme molte e diverse, troppo schematiche, di anchilostomiasi,
nali varie. Si

essendo
essere.
Oltre

la

malattia

nei

differenti

individui

quale

l'organismo

la

fa

dominanti dell'anemia, contrastanti con lo stato di anemia che pu andare da forme simili alla clorosi e con lieve grado di poichilocitosi a forme gravissime molto simili ali

segni

nutrizione generale,

l'

anemia perniciosa progressiva,


e,

oltre

le

possibili

modificazioni

della

temperatura corporea,

a seconda della morbilit degli organi stessi, delle condizioni del fegato e della milza, le lesioni oculari, la presenza or pi or meno manifesta di eosinofilia nel sangue, e di sostanze anormali
(albumina, peptone, mdicano, urobilina)
nell' orina,
1'

dei malati di solo e pi o

Ancylostoma americanum
tutti

a.

nel quadro morboso ha riscontrato costante

meno
cure

persistente dall'inizio dell'infezione fino al

momento
i

in cui,

per

le

antielmintiche,

o in

massima parte
le

parassiti erano

stati espulsi,

eruzioni caratteristiche di orticaria, che non possono nem-

meno lontanamente

confondersi n con

manifestazioni cutanee

7ote in

anchilostomiasici al primo inizio della malattia e in rapporto con la via


d'infezione seguita dalle larve d'anchilostoma, n con
il

prurito generale

osservate

senza ragione esterna, dall' a. n da

gi
altri,

frequentemente
all'

descritto.

Tali

eruzioni non

infuori che dal Boycott e dallo Haldane,

nei malati per Ancylostoma duodenale, se possono esistere anche in persone infette da questa specie, si verificano, se non invariabilmente, con particolare frequenza nei malati per Ancylostoma americanum; il che in vero non s'oppone al dubbio che questo, avente caratteri morfologici

cos

speciaU

di

fronte a quello del


differenzi,

attivit biologiche se
le

ne

Dubini, anche per peculiari determinando con maggiore facilit

manifestazioni dell'orticaria.
I

fatti

clinici

(anemia sproporzionata spesso

al

numero
sostanze

dei vermi,

alle scarse lesioni riscontrate nella

mucosa

intestinale di molti cadaveri;

orticaria;

lesioni

oculari;

poichilocitosi;

eosinofilia;

anormali

nelle orine; risultati delle cure) dimostrano fino ad oggi, pi ancora che
i

puri esperimenti
sia

di

laboratorio,
tossica.

come

la

patogenesi dell'anchilostomo-

anemia

Data per la diversit dei pareri e l'incertezza che ne deriva per la comprensione della genesi della malattia nella sua intima essenza, l' a. ha fatto ricerche nei riguardi del potere emolitico in vitro v del siero di sangue di anchilostomiasici puri sui
specialmente
globuli
rossi
del coniglio e su quelli di
lo stesso

uomo normale,
sangue
anemico,
d'

parallelamente

considerando

potere
di

del

siero di
di

individuo

normale

ed anemico sui globuli rossi

normale,

di

anchilostomiasico.

del procedimento delle diluizioni delun metodo nuovo del Viola, sensibilissimo -ni e adatto a far riconoscere traccio anche minim* di emolisine, m principio che sostanze tossiche cap.ici di di^cio^^liere il glohu;
IV'il'

<|uesle

si

i*

giovalo,

invece
di

lOhrlich o del

Morgenroth,

certe concentrazioni,
deleteria, limitano
la

a concentrazioni minori, per la loro nninore azione loro influenza a una diminuzione delle resistenze
prepara
1'

(Ilamliurger; Viola) che

il

gloltulo
|)Otuto

stesso alla

lisi.

Cosi,

come
che

risultato di sci esf>erimenti,

a.

ha

constatare, da

un

lato,

l'azione caUitonistica esercitata dai sieri di

anchilostomiasici sui globuli

procede parallela con


potuto rilevare
considerati

il

potere emolitico da essi spiegato, e dall'altro


i

ha

costantemente che

sieri
piti

dei

malati

di

anchiloslomiasi

hanno un potere emolitico

spiccato di fjuello dei normali

sui globuli rossi di coniglio, esplicano

una azione catatonistica maggiore

o minore a seconda della gravit dell'infezione e dell'anemia sui globuli rossi d'individuo normale, mentre i globuli rossi degli stessi ammalati nel proprio siero, in quello di individuo si conservano, meglio che norniiile ed anemico. Per cui le condizioni di deterioramento globulare
verificale
in

vitro
la

sotto

l'azione

dei

sieri
di

di

anchilostomiasici puri

dimostrerebbero

presenza

nel

sangue

un

veleno
e

penetratovi,

non apprezzabile in egual grado per a seconda della concentrazione sua e forse a seconda della primitiva costituzione del globulo rosso, una diminuzione delle resistenze di questo, portandolo all'eliminazione dal- circolo, o anche direttamente causante una vera lisi. Se e come il fenomeno osservato < in vitro avvenga nel sangue circolante non facilmente accertabile. . se da
ogni
si ammette, quale concausa nella patogenesi dell'anemia da anchilostoma, una distruzione globulare endovascolare da attivit globulitica del plasma, non deve dimenticarsi come, teoricamente, non sia necessario che il veleno divenga emolitico per avere l'anemia: basta che eserciti un'azione cauitonislica sui globuli di resistenza minima perch" questi non possano pi circolare e vengano eliminati d'onde un eccessivo consumo. Il veleno affretta, per cosi dire, l'invecchiamento della massa sanguigna e la neoproduzione non ripara abbastanza sollecitamente.

malato,

determinante,

alcuni autori

Contro

di

ci

non depone

il

fallo

che

la resistenza

minima
il

si si

riscontra

avrebbe uno spostamento apparente per risparmio di distruzione globulare; e gH limiti di eritrociti avrebbero la possibilit, pur essendo discesi oltre
nell'anchilostoma-anemia spessissimo spostata verso
basso:
i

resistenza
processi

minima

fisiologica, di circolare
il

ancora,

come avviene

in vari

morbosi, nei quali


di

ritardo della distruzione potrebbe

essere

determinato da una legge


lattia.

compenso all'anemia cagionata

dalla

ma-

r68

XIV.

Doti. S.

Mutole.

La

malattia delle Guardie di Finanza


(Pseudo gastro-nevrastenia).
Le guardie
di

Finanza, accolte negli Ospedali, presentano (a giudizio


caratteristico
di di

di

medici e profani) un tipo


si

malati,

nei

quali

le

pi

svariate malattie
tuato,

veggono innestate su

un fondo nevropatico accen-

il quale alcune volte rappresenta l'esclusivo substrato morboso. L'equivalente organico dimostrabile che potrebbe invocarsi a prima vista per giustificare una tale anomalia, sarebbe una atonia ed ectasia

gastrica per lo pi parziale {bozza pilorica), e correlativi disturbi inte-

trova

spingendo l'anamnesi e l'esame un poco pi a dentro, si un fenomeno, nella grande maggioranza dei casi, secondario; esso quasi costantemente coordinato a tumore di fegato e di milza, in conseguenza di una infezione malarica latente o evidente. Si constata infatti che per l'SO 7o Is guardie di Finanza sono infette
stinali.

Ma

che questo

da malaria, contratta, in seguito al servizio di sorveglianza notturna, all'aperto in zone malariche e in special modo nel servizio delle saline. Questo il primo fatto morboso che aggredisce l'organismo in totalit e non rende ragione della totalit del quadro morboso; un secondo
fattore entra in scena.
Il

sistema nervoso poi colpito in


dal

modo

speciale

anche indipendentemente
Innanzitutto
la

substrato malarico per svariate ragioni.


le

continuata

tensione psichica necessaria per evitare

sorprese del controbando,

come per non essere


il

colti

in

fallo

dall'attiva

sorveglianza delle ronde. Perch

servizio viene esercitato in

una stessa
il

zona quindi

il

servizio noioso, anzi angoscioso.

Infine perch

turno

di servizio che va da 4 in 4 ore, o da 8 in 8 non lascia

mai tempo ad

un

sufficiente riposo; quindi

segue un esaurimento psichico.

Tali condizioni, infezione malarica, tensione psichica di lavoro,

man-

canza di riposo ragionevole agiscono poi gravemente, in quanto le guardie di finanza sono reclutate molto giovani, i pi a 18 anni, e non di allenamento. Quindi la guardia di si concede un tempo sufficiente Finanza prende presto il tipo del nevropatico, che ha per limiti la nevrastenia (a vera o falsa forma gastro-intestinale) e la melanconia. A questo


fonilo si

769

fisic<'-psichica,

aggiunge,

in

linea secondaria, spesso l'alcoolismo, poich l'alcool


alla

viene invocalo

com com[onsn

stanche/zu

determi-

nata e dagli errori del lavoro e dalla malaria contratta

in

lavoro.

conseguenze dell'infezione malache non abbandonano pi l'ex guardia di Finanza, (|ualuiiquo sia l'occupazione che prender 'n seguito. Poich fortunatamente un gran numero di volte abbandona il srrvizift dopo la prima firma, L)i fronte ad un tale stato di cose, che led<* profondamente la salute
tardiva, oltre alle
del
rica,
si

Come conseguenza
hanno
le

alterazioni

carattere,

fsica

psichica

d'impiegati

dello

Stato,

tuttora

necessari,

doven^

dello Stato:
1"

Esporre

il

meno
i

possibile le guardie di

Fmanza a
tutti
i

contrarre la

mezzi che ferrovieri ed lavoratori in maremma; fare cure preventive usano quando tutto ci non pu essere ottenuto. Evitiire di stabilire depositi del Corpo guardie di Finanza in luoghi malarici; 2" Cambiare in modo assoluto il turno li servizio, roiice'iendM ogni due turni di 4 o 8 ore, uno doppio di riposo, ed un giorno interamente libero alla settimana, nel quale quell'impiegato possa vivere come un borghese indipendente. Questo per francheggiare la tensione e stani
i

malaria; difenderle quanto pi ^ possibile, adottando

chezza psichica;

Provvedere a distrazioni psichiche e fisiche che tengano alto di questi lavoratori dello Stato anche nei giorni di servizio. A questo modo, invece di una classe d'impiegati pentiti, vittime di imprevidenze ed errori burocratici, si avr una classe di impiegati che
:H"
il

tono nervoso

p(-itranno

collaborare

volentieri

per

lo

Stato

nella

coscienza

del

loro

pieno benessere.

40

770

XV.

Doti. Prof. E.

Medea

(Milano):

L'azione tossica delle aniline sul sistema nervoso. ^===^^^=^=====================


Sono
note
le

conseguenze

dannose
si

dell'

intossicazione

anilinica

manifestavano sotto forme di numerosi accidenti nelle fabbriche d'anilina, specialmente allorch non si usavano le misure igieniche necessarie. In generale (e richiamiamo a questo proposito gli studi di Laborde, di Wertheiner, di Ollivier e Begeron sull'argomento) l'origine di questi accidenti era dovuta ad un assorbimento da parte delle vie respiratorie. Per Brouardel e con lui Landouzy richiamarono l'attenzione su un discreto numero di avvelenamenti da anilina accaduti^ in bambini che avevano calzato delle scarpe gialle tinte di fresco in nero. D'altra parte le accurate e numerose esperienze di Besson, di Breton e Michot dimostrarono che la superficie cutanea, in certe condizioni (atmosfera calda e umida) si presta all'assorbimento dell'anilina. Siccome noto che l'anilina gi a 30 C. possiede una notevole tensione di vapore si comprende come gli operai che s'insudiciavano
coll'anilina nelle fabbriche

sull'organismo umano, conseguenze che

potessero

presentare
di

segni

dell'intossica-

zione

anche

se

avevano l'avvertenza

mutarsi subito

d'abiti.

* * *

Ma specialmente interessanti sono gli effetti che l'anilina pu determinare sul sistema nervoso si hanno qui delle sindromi che non appartengono soltanto alla neuropatologia ma che possono entrare gi nel dominio della psichiatria. Cosi A. Friedlnder ha riferito un interessan:

tissimo caso

di

psicosi acuta

da anilina
e

in

fabbrica di
dell'anilina.

prodotti

chimici

che,
psicosi

per

accidente,

un individuo addetto ad una aveva trangugiato


era
stato

Un

altro

caso

di

acuta

osservato

dallo

stesso autore in seguito

ad

un' intossicazione latente

da Binitrotoluolo,

mentre in un altro caso si osservarono manifestazioni psichiche assai gravi in seguito ad avvelenamento da toluidina: a questo proposito va

ricordato anclie un interessante caso, della

stessa

origine, descritto
del

da
lo

Starck. (^erto riguardo all'importanza e


ag(?nte tossico e le manifeslazitmi

ai

valore

rapporto

tra

morbose osservate (specie allorch^^ si psichiatria) io mi permetto di (riitlH di sindromi di compctt-n/.a della ricordare che occorre procedere con molta cautela, dovendosi tener nevrologi, <rran conio di due fattori il cui significato ^ hen noto ai prodisposi/ione individuale: ma, se questo cio dell'ereditariet e della rapporl(> deve essere ancora a parte studiato nelle sue modalit e nel suo meccanismo, non per questo esso ces>a d'avere una importanza
considerevole e d'essere provato dai
fatti.

Ma
gruppo

specialmente

nel

delle nevi-ili

tossiche,

campo come

delle nevriti
\o

chi:

n-'i

vediamo,

nel

aniline |:>ossano

esercitare la

loro

inlluetiza

dannosa

sul sistema nervoso.

Noi

neurili tossiche oltre l'alcoolica, la nevrite per


di

sappiamo come tra le avvelenamento da ossido

carhonio, l'ergotinica,

la nefrite

rino altre forme che con tutta


trattate e discusse
in

probabilit

da iniezioni antirabiche ecc., figuverranno per la loro indole,

neurite da

rame (ad esempio

questo Congresso, e cio la neurile saturnina, la Hogben), la nefrite arsei casi di Suckling e

da fosforo, da mercurio, da solfuro di carhonio ecc. Accanto a queste forme (riguardo alcune delle quali mi riservo di comunicare in altra occasione qualche mia osservazione personale) trovano posto la neurite dinilrohenzolica (osservata in minatori che erano slati a lungo in contatto colla rohurile) e la neurile da olio d'anilina (nitrobenzolica). J. Ross osserv in un giovane di '^2 anni impiegato in una fahhrica di colori d'anilina, dei fatti nevrilici di senso e di moto comparsi dopo che egli era stalo occupato a distillare l'anilina: per,
nicale, la nefrite

quantunque (juesto caso abbia il merito di essere dei primi osservati esso non puro poich il paziente era stato, parecchi mesi prima
dell'intossicazione di cui
difterica.
ci

occupiaino, colpito

d.-^

angina
(ui-

vpr'"'^iiii;!nPnte

Nei (luf ai osx-iNHli

ila

."suiipaiill

raii' iii>

ii^mi'

linjin

gate

in

una

tintoria e

che avevano

presenttito

fatti

paralitici a carico

degli arti inferiori), (juesli autori attribuiscono le probabili

lesioni

polidi

nevritiche esistenti nei loro casi

all'assorbimento per via respiratoria


di

vapori

di

trementina,

di

gazolina,

petrolio
il

di

olio

di

anilina:

questi ultimi, gli autori suddetti, attribuiscono


Altri autori,
(l'errin,

maggior potere
)

tossico.

Gujot,

t^uin(| natie,

Dorendoff

segnalarono
\'.

feno-

meni nervosi paralitici dovuti ai vapori di benzina: una polineurite da vapori di anilina e di benzina.
a ricordare
ltI

Dufour descrisse lum mi dilungo

allri

casi l'sistenti

nrlla

letter.itiii a.

Nel 1903
tossica,

(1)

insieme

al

Dott. Gemelli io

ho potuto osservare, all'Ointeressante


di polineurite

spedale Maggiore di Milano un caso

assai

probabilmente anilinica in un ragazzo di 15 anni II nostro ammalato era addetto, come garzone, al lavoro in un locale umido, nel quale entro caldaie apposite venivano immerse stoffe da tingersi. A

malgrado
ovvie

delle

mie accurate indagini non mi

riesci

facile

(per

ragioni

a comprendersi) l'avere delle notizie dettagliate sui colori coi quali il ragazzo veniva pi frequentemente a contatto: potei per sapere dal padre (pure impiegato nella stessa fabbrica) che i colori in uso erano
colori d'anilina (fucsina, verde,

azzurro ecc.

ecc.): la

che spesso
di colore.

il

ragazzo tornava a casa cogli


padre del

abiti e colle

madre mi riferi mani imbrattate


stesso

Di poi

il

ragazzo asser

d'andare

egli

soggetto,

a disturbi gastro-intestinali (disappetenze, lingua impaniata, diarrea, nausea); aveva anche notato, poco tempo prima della malattia del figHo, una considerevole debolezza degli arti inferiori, per
di tratto in tratto,

cui ricorse al medico che gli ordin


fatto

una cura

elettrica.

interessante

il

che due operai che lavorano nella stessa fabbrica ebbero, transitoriamente, a notare fatti di debolezza a carico degli arti inferiori. tossica e, esIl caso in parola decorse come una polineurite acuta

sendo l'ammalato venuto a morte dopo 18 giorni di degenza, si pot praticare l'autopsia e l'esame istologico dei nervi periferici e del midollo Si pot cos constatare l'esistenza di una grave polineurite spinale.

degenerativa parenchimatosa e l'esistenza di notevoli alterazioni del midollo spinale, sul valore e sul significato delle quali ci siamo a lungo
fermati

parlare

nelle

pubblicazioni

citate

n credo questo
riguardo
alla

il

luogo

pi opportuno per ripeterli.


Io stesso, che, fatte

pure

tutte

le

riserve

possibile

azione

di altri materiali tossici

(piombo, mercurio, e arsenico) dei quali

nota la rilevante azione deleteria -sui nervi periferici e che potessero essere eventualmente contenuti come impurit nelle sostanze coloranti

maneggiate dal nostro paziente (un analisi chimica ci fu impedita da difficolt pratiche e da diffidenze ovvie a comprendersi), il nostro caso abbia il diritto di essere annoverato tra i casi descritti dagli autori col

nome

di polineurite anilinica. (2)

Per quanto io mi sappia, il caso in parola caso con autopsia di polineurite anilinica.

rimasto tuttora l'unico

(1)

Chirurgica
(2)

Societ Medico R. Istituto Lombardo di Scienze e Ldiere. Seduta del 26 marzo 1903. di Pavia. Seduta del 27 marzo 1903. Vogliamo anche aggiungere che nel caso in parola non si pu naturalmente escludere in

modo

assoluto anche la possibilit di

una

polineurite

da autointossicazione d'origine

intestinale.

77:'.

io non ho cessalo argomento e ho voluto fare delle ricerche speHo sottofwsto un certo numero di carimentali in proposito. dmile pMinf Mature ripetuto di una emulsione di olio d'anilina ed a distillata che praticavo sulla cute opportunamente ra<%ata, tenendo poi in vita gli animali per un lempo vano fino a tre mesi: gli animali > morivano [er intossicazione o venivano uo:isi, ma in nessuno di essi riuscii finora a provocare delle alterazioni sicure dei nervi, mentre talvolta si jjoleva ritenere in vita che esistessero fenomeni a caricj della sensibilit e della motilit, tali da giustificare il dubbio riguanlo allnmDcjfKj la

pubblicazione del caso suddetto,

,:

{armi dell'interessante

missione
In
in

di

un' eventuale alterazione dei nervi periferici.


serie di altre cavie sottoposi invece gli animali all'inaia/i ne.

una

recipiente chiuso, di vapori di olio di anilina misti a vnnuaiore o mi-

nore quanti t d'aria.


Gli animali
intossicazioni,

morivano dopo 6 o 7 giorni

coli,

n-i'

...

una grave
del

come dimostrava l'esame anatomo-patologico

fegato,

bench in ^ualch* punto si potesse avere l'impressione che la mielina non fosse in condizioni perfettamente normali, non mi permise mai di affermare l'esistenza
di

dei reni, della milza; per l'esame accurato dei nervi

vere e pit>prie alterazioni.


di riferire al

Ho
di

creduto non privo d'interesse

Congresso

risultati

queste ricerche ancorch negative (1) e di richiamare l'attenzione dei <" Oj! leghi su di un argomento degno di studio non solo per il v
i'iinico delle

osservazioni che
si

ognuno potr

fare in proposito,

ma

a;

potranno studiare e prendere allorch il meccanismo d'azione delle aniline sul sistema nervoso sar pi chiaramente
pei

provvedimenti che

noto.

(t)

V. per mmggiori

dettairli,

Ih. n'o ;n rripiiorto al


.

come pure rignario ' Nervo Scia*


'

all'asion** alla fibra


-

aerroa
"^^

dell'olio d'aailiaa
i
-

-'

'

*'

'

Contritiato allo

altfraxoai 'Iella

icuial*.

Hrmo

Ili

XVI.
Doit. F. Meloeclii (liamiola):

PRIMA COMUNICAZIONE.

Intorno alla patogenesi della cloro-anemia nelle


ragazze addette
alle industrie
tessili.
"

Torna facile di osservare nelle ragazze addette all'industria tessile, prima evidentemente sane e robuste, lo sviluppo di una cloro-anemia,
grave, ribelle alle cure pi sollecite.

La

vita in ambienti polverosi, la alimentazione defcente e affrettata,

concorrono certo a rendere tacile lo sviluppo di una forma anemica specialmente in giovani le quali si trovano nel loro periodo di crescenza. Ma certo che la stazione eretta, a piedi quasi sempre scalzi, sopra un suolo tenuto artificialmente umido per dare una regolare idratazione al
cotone, da ritenersi

una

delle

cause
e

di

maggiore importanza.
i

con-

ferma stanno
lo
riferibili alla

le

parestesie degli arti inferiori che precedono quasi

sempre
nervosi

sviluppo completo

dell'anemia,

ancora

riflessi

di

fatti

sfera genitale in persone con sistema ner\oso molto ottuso,


facili

e spiegabili con le

ptosi ovariche, colla alterata statica uterina.

FECONDA COM UNIC AZIONE.

Sui danni prodotti sull'organismo


Elettricit Industriale.
Davanti
al

umano
-=-

dalla

torna necessario studiare

grande sviluppo della utilizzazione dell'energia elettrica, danni che possono derivare dall'organismo
i

al contatto elettrico. La esperienza fa conoscere appunto quando una corrente elettrica pu essere pericolosa

dovuti allo scoppio del fulmine e

alla vita;
di vita.

dobbiamo ritenere che

dai 300 ai 500

Wolts comincia

il

pericolo

Nelle correnti di forte intensit anche


coloso,

il

contatto unipolare peri-

agendo

la

terra

come secondo

polo e succedendo, per la debole

leiisione elettrica,

la

scarica attraverso

il

corpo umano. Nelle


di

corrt^nti

ad alto potenziale poi con molte migliaia


inente mortale.
In
t><rni

\\ olta

il

contatto

suhita-

caso

di lesione di

mine occorre sempre

per contatto elettrico, o per scarica del fulprocedere a una regolare ispezione del lesionato,

' ci 8pe(Maliiiente per (|uanto

pu essere

in

rapporto all'ulteriore svi-

luppo dei fenomeni nervosi.

La

profilassi

zioni sulla elettricit, e

dovrebbe essere rivolta alla popolarizzazione delle cogniancora allo studio del modo di proteggere l'orcontatti
elettrici,
e,

ganismo umano dai

quello che ancor pi importa,

dall'azione del fulmine.

776

XVII.

Doti. Frane.

Burruano (Racalmuto

- Sicilia):

Contributo

alle malattie dei zolfatai in Sicilia.

Avendo, per circa 18 anni, esercitato la professione di medico-chirurgo in ambienti zolfiferi, come quelli di Caltanissetta e Girgenti, ho avuto occasione di studiare le varie malattie a cui vanno pi frequente-

mente

soggetti

zolfatai, malattie

che facilmente
per
lo speciale

si

manifestano sia per


in

la qualit del lavoro, sia per l'eccesso e


alle forze fisiche dell'operaio, sia

durata del lavoro

rapporto

guisce

il

lavoro:

sia

finalmente per la
sente stringere

ambiente in cui si esepoco o nessuna igiene che si


in

trova in questo ambiente.

Chi

infatti

non

si

il

cuore entrando per poco


di

questo

tetro abisso in cui lavora lo zolfataio

Dentro
tigradi,

le

viscere della terra con

una temperatura

quasi 52 cen-

con poca o nessuna ventilazione, con aria carica

di pulviscolo, di

gas irrespirabili e deleteri, ignudi, scalzi si vedono migliaia di operai, chi con pali e con picconi scavare sopra un duro macigno, chi curvi, gemendo sotto un grande peso, salire per un lungo, irto e fosco cammino. In questo faticoso lavoro, immersi in un sudore profuso, passano 10 e 12 ore ristorandosi spesso bevendo acqua sporca e mangiando duro pane.
Quello

che poi

veramente

straziante

si

vedere

questi

poveri
stento,

operai dopo una notte di lavoro: paiono tanti infermi,


intontiti, faccie avvizzite, scialbe,

camminano a

occhio languido, corpi quasi cadenti.


in

Con questo genere di facile il comprendere come


sema,
giorno.
le

lavoro,
i

queste condizioni
le

antigieniche,

catarri brorichiali,

bronco-polmoniti,
congiuntiviti
vi

'enji-

lombaggini,

le

ernie,

Vanchilostoma,

le

acute,

le

imperfezioni fisiche, lordosi, ci/osi e gli infortuni

sono all'ordine del

malattie
tisi

Per per quanto l'ambiente zolfifero favorevole per contrarre le sopra annotate, altrettanto sfavorevole per lo sviluppo della
sa infatti per
le

e della malaria.
Si

esperienze di Daniels, e specialmente del Grassi,

del dottor Mattei ed altri,

che

la

malaria viene propagata esclusivamente

jH'i-

le

|iunture di certe zanzare Anopheles.

Ora VAnidridf sol/oroaa che

si
81

sviluppa dai calcheroni e dai forni addetti alla fusione dolio zolfo, fa cho allontdnn, [uii'ali/za, uccide gli annplmlfs e per ci la malaria non

pu propagarsi. Infatti ru'llo /une malariche in contrada Lcu/o ed Ercole, dove ora si sono sviluppate din' importantissime miniere di zolfo, e dove
luvonino pi
lati

di tino

mila

<^perui,

non

si

sono osservali pi
ci<

di

10

amma-

di

inulura ogni anno.


tisi

La
gli

non
si

si

osserva nei zolfatai e

deriva certamente perch

respirano dentro la miniera e pi di tutto Vanidride hoIJorosa, impediscono Ii> sviluppo o uccidono il hacillo. Se cosi non fosse,
acidi clif

certamente
slato di

la

tisi

dovrebbe essere frequentissima nei zoljatai per


in

lo

minima resistenza

cui

si

trova l'apparecchio respiratorio.

778

XVIII.

Doli. Salvatore Saiita (Troina - Sicilia):

Due nuove
della

malattie

parassitarie

dei lavoratori

campagna.
relazione del
Prof.

=
Monti,

A
denza

proposito della dotta


di

prego la Presiattinenti

lasciarmi esporre alcune mie osservazioni che se rientrano nel

capitolo delle malattie professionali,


alle infezioni. Io

non sono per strettamente

ho studiato

sotto l'aspetto rino-laringojatrico la Miasis

prodotta dalla

Cephalomya

ovis,

sulle congiuntive e nelle cavit nasali e delle

che una mosca che schizza le uova prime vie respiratorie dei
I

pastori e dei tosatori di ovini, nei mesi estivo-autunnali.

disturbi locali

accomsono quelli di il lavoratore lascia La malattia malore generale. da da febbre e pagnate per 3-4 giorni nell'incapacit di attendere alle sue occupazioni e per una comune
congiuntivite, rinite o laringite acuta

molto altro tempo in uno stato

di lieve

malore.

Per abitudine sogliono questi individui soggetti a tale malattia portare all'occhiello un bulbo d'aglio per allontanare la mosca, ma ci riesce insufficiente. A parer mio sarebbe migliore una protezione meccanica. Un'altra malattia professionale la presenza della sanguisuga {Hyrudo lavo^anguisufja Bergmann) nella laringe, nella quale penetra quando ratori nelle campagne si dissetano alle fonti oppure ai corsi d'acqua, dove vivono questi anellidi, che per la loro piccolezza non sono avverspecialmente che molte volte quest'acqua viene conservata in tibili,
i

recipienti opachi.

Furono
state
I

chirurghi militari francesi

primi a rilevare gl'inconvenienti

prodotti dalla

sanguisuga in laringe, ma in seguito le osservazioni sono molteplici ed ora ne esiste una discreta letteratura. disturbi che produce sono quelli stessi di un corpo estraneo nella
dovuto ricorrere alla tracheotomia, e
si

glottide e per ovviarli tante volte, oltre all'estrazione per le vie naturali,
si

notato

finanche,

come

risulta dai pochi casi registrati nella letteratura dell'argomento,

qualche

accidente di questi seguito da morte. Sono poi molto gravi

le

anemie da
ai

esse prodotte.

facile la profilassi di

questo grave danno, raccomandando

lavo-

ratori delle

campagne

l'uso di bicchieri trasparenti e tascabili.

INDICE (lENEllALt
Due
p.irole
li

storui

ilol

Congresso
.
.

Comit^ito promotore del Congresso


Circolni-i N.
l

11

-^
.
.

l^egolamento del ("ongres-

-,'4

Documenti e carte d'iscrizione


Adesioni e telejrrammi

-SJ
:',\

Rappresentanze estero
Municipi rappresentati e aderenti
Conjiressisti

:
'VJ

io
i8

Oblatori

SEDUTA INAL'GCRALK DEL CONGRESSO


Festegj,namenti

i9
71

Skzionk I'kima
Prof. A.

SEDUTA PRIMA.

De Giovanni
Carozzi
'

Individualiti e n\alattie proI'es.^ionali ISunt)

Dott. Luigi
Prof. G. F.

Controindicazioni al lavoro notturno

....

73
7.^

GARDKNam

- Modificazioni del sanpue e lavoro notturno (*f"-

dificazioni
Dott. Luioi
Prof. H.

ricerchr)
.

sh
109
109

Bollettino - Sull' influenza della luce naturale nel lavoro Alrkrtoni - Bilancio alimentare e lavoro {(ocIusd/i)

SEDUTA SECONDA.
l'ri>l.
t..

l'iKu

A.

i.\i

l,a

curva della pro<luzioiie uim-

f.NU'rii.i

i.uiciii
.

manuali ed intellettuali sul campo del lavon Prof. K. CuisAFUi.Li - Frenastenia e delinquenz;i in rapporto a taluni ordinamenti del lavoro Dott. 11. voN ScHRirri<:K - Zur Pathogeneseund l'rophvlaxe der sogenannten Taucherljihmung Gnu. IOLI - Patologia del lavoro negli ambienti ad aria comProf. G. >
negli operai
. . . .

113 145

l'^'^

press; {lifi.^simtn)

\l'i

ShDl. lA ILK/A.
l'nir.
i'.

Ai

1.

fi;

IONI e Dott.

l'.

Tli.lk-

Il

ricambio materiale mdlo

.str.n

..

e Dott. F.
l'ott.
.\.
(

Lu8ANA

- Alcool e lavoro muscolare


inoii

>h

A>\;i.M

Contributo sperimentale all'azione dell'alcool sul

muscolare
Dott. C. M. Bkli.i 11

806
lavoro negli ambienti u teini)eratuj-a elevata
fu(M-lii.sti

Prof.

MiRCOLi

Le

aortiti latenti dei

niaiittimi

....
.

iflO

2\9

780

Pag.

SEDUTA QUARTA.
Prof. R.

Massalongo

- Tubercolosi e legislazione del lavoro

221

Doti Ludwig Tkleky - Tuberculose und industrielle Ent^^'icklung

229

SEDUTA QUINTA.
Dott.

Hayo Bruns
sis,

und Bekiimpfung der Ankylostoniiainsbesondere unter Berlicksichtigung der Verhltnisse in deut237


.

- Die Verbreitung

Kohlengruben - Le malattie del lavoro di natura parassitaria Dott. N. Vaccino - Diffusione dell'Anchilostomiasi e necessit di combatterla colla profilassi e colla propaganda Dott. 0. CuRTi - -L'anchilostomiasi nell'Agro Cremonese
sclien

Prof. E.

Perroncito

242
250 260
267

Dott. G.

MoMO

- Igiene delle Gallerie

SEDUTA SESTA.
Dott. D.

Glibert

Iniluence

dn travail

l'air

comprime sous
.

faible

pression
Prof. C.

281
.
.

Prof.

Zenoni - L'affaticamento muscolare nell'aria compressa Biondi - Le malattie del lavoro negli operai delle miniere sarde
(Riassunto)

293 293

Dott.

Piero Boveri - Tabacco


tiniche

e lavoro

muscolare

- intossicazioni nico-

311

Dott. G. Y. GiGLiOLi -

La questione

del tabagismo professionale

320

SEDUTA SETTIMA.
Dott.

Rota

La patologia
-

dei

lavoratori

del

cemento

e della calce nel

Circondario di Casale Monferrato


Prof. A.

329
347
nei

Monti

Su

le infezioni professionali

Prof. Giulio Ascoli - Del carbonchio e delle infezioni professionali,

loro rapporti medico-legali

378
391
dei fiammiferi
.
.

Prof
Prof.

Langlois - Le charbon industriel Angelo Menozzi - Sui pericoli dell'industria


I.

P.

400

SEDUTA OTTAVA.
Prof.

Prof.

Martin Hahn - Der gewerbehygienische Unterricht an Universitaten und technischen Hochschulen L. Devoto - La clinica delle malattie professionali degli Istituti
Clinici di

407

Milano
delle malattie del lavoro
risaie
.
.

412
.

Comm.
Dott.

Dott.

Magaldi - Sulla assicurazione Francesco Pezza - Patologia delle P. Vasta - Il torace deforme dei
V.

415

423
445

carusi siciliani e la legge sul

lavoro dei fanciulli

SEDUTA NONA.
Dott. D.
et fonctionnement du service medicai de l'inspection du travail en Belgique

Glibert

- Organisation

45L

Va.
lUitX.
f,.ff

G. V.

<ii(fi.ioi,i

- l'i-oveiiziuiie
-

l'Il'

malattie

ii<fe>>ionali in Inghilterra
~<irut<,
,ii

477
k.'.

pu,

i'i.;*iiMM

Im.mi.' delle

fabbriche di

r-,,,,,-

SEDUTA DECIM
1
I

.\

La dietetica dei lavoratori L. Dkvoto Ulisse Goriu - Sull'assistenza sociale per lo malattie del lavoro . Avv. RiccAuno FAnRis - L'assistenza sof'ale apli op<nii Dott. Luitwio Tei.kky - Was kann die Kra[ikenka*.st> zur Bekmprung der lewerbekranklR'iteii tiin i l)ott. G. Za.noni - Comunicazione sulla morbilit d! personale d'albt-rtro
rui.

L'I

Prof.

495

'

<Ji

51

Sezione Seconda
Dott. K.

SEDUTA PRIMA.
la

Festalozza

Il

lavoro delle donne e


lei

protezione della maternit

51'J

Prof. G. Mkui.ktti -

Lo sviluppo
Dello

feto in

rapporto alla

professione
.'>,'.'.

della
Prof. F.

madre La Torre

sviluppo del feto e della

sua mortalit

in

rapporto allo stato sanitario dell'operaio


Prof. G.

Calderim
della

Le lavorazioni nell'arsenale e nel laboratorio pirorelazione colle


ri-'Iia

tecnico dei fiamniileri e del ta))acpo considei-ato in


funzioni

maternit, secondo osservazioni


.

fatti-

('liriica

ostetrico-ginecolofrica di Bologna
Dott. A.
al

Moscucci - La morbilit e
lavoro dei genitori

la

mortalit

ii'i

imiuimh

r.ipiM,!,.

Dott. D.
iKitt,

MoccHi - L'inlluenza

A.
It'

del tabagismo sulla gravidanza Pkim - Considemzioni sopra alcuni dati demogmflci riguardanti

....
Ponente
.

lavoratrici del tabacco della R. Manifattura di Sestri

581

SEDUTA SECONDA.
Prof.

Martin Hahn - Zur Verhiirung der Bleivergiltung


J.

'^'1
'
'

Dott.

Dott. G.

KamhoL'SEK - Zur Dleifrage Mas.i.m - Del saturnismo e sua

profilassi negli addetti alle arti


..,;

grafioli.'

SHDUTA TERZA.
Dott. P. Pi
(

i.MNi - Intonili allo fsio-iKitoii'tiia

il-i

lavoranti n<l!e .'ranli

industrie chimiche
Dott.
t'.

RfHINO - L'artenii>eirHiM oi 'Mi.:nii- jM IH' metodo per misurare la pressione del siingue)

>Mi>ii,u'-.

::

ii'iii>ii
.

....

t>H2

SEDUTA QUARTA.
Prof.

Fa MIO VriAU - Sulle


-

altei-azioni dello

scheletro e

dell'appaivcchio

circolatorio dei giori)al<-ri barcaioli

Dott GiANM.M
Prof.

La

fatica

Hkrnauki -

L'in.ola/ione seguita

mentale dri manovratori di ti-am da morte iii occasione


.t.-ii

di

lavoro
,^

.M

Dott. V.

ToRRPrrTA - Pi-vonzionc e trattameli'" minante nelle officine di fabltricaziom-

i^(>.sim

a,

illu-


Nomina
di

782
* * *

Pau.

un Comitato internazionale permanente per

studi relativi alle

malattie prelessionali

669
671

Chiusura del Congresso internazionale per le malattie del lavoro. Discorso del Presidente Senatore dott. M. De Cristoforis

COMUNICAZIONI NON LETTE.


I.

II.

III.

W. Olduight Langlois - Les maladies professionnelles et leprojetde loi du 16 mai 190.5 du gouvernement franyais Prof. E. RossoNi - Studio sulle malattie degli addetti ai servizi
Lettera del Prof.
J.

674

Prof.

P.

675
688 690

igienici e sanitari ed ai servizi telegrafici e telefonici


IV.

....
scambi

Dott.G.FRiEDRicH-Gewerbehygienean dentechnischen Hochschulen V. Dott. G. Volante - Le condizioni igieniche e sanitarie dei lavoratori al traforo del Sempi on e

692
698

VI. Dott. G. F.

Gardenghi - Contributo
-

alla

conoscenza

degli

respiratori in atmosfere inquinate


VII. Prof. G.

Gardenghi

La lavorazione

dei bassi

prodotti nelle fab-

briche di zucchero
Vili. Dott. A.

708
. .

IX. Dott.

Giordano - L" igiene mineraria nell'insegnamento Pie ROTTI - Le malattie degli operai attendenti alla lavora-

719

zione del cotone a Pontedera X. Dott. R. Coli - Sulla industria della trattura della seta in provincia
XI.
di Lucca Prof U. Gabbi - Le alterazioni scheletriche ed organiche portatrici sul capo della Calabria Dott. P. Pesenti - La patologia dei lavoratori del cemento

732
746

delle

758
e del

XII.

gesso

760

Siccardi - Intorno all'Anchilostomiasi - La sua diffusione in rapporto con l'emigrazione - Sintomatologia - Patogenesi XIV. Dott. S. Mircoij - La malattia delle Guardie di Finanza XV. Dott. Prof E. Medea - L'azione tossica delle aniline sul sistema nervoso XVI. Dott. F. Melocchi - Intorno alla patogenesi della cloro-anemia
XIII. Dott. P. D.
.

765 768
770

nelle ragazze addette alle industrie tessili.

{Prima comunicazione).
dalla
elettricit

Sui danni
striale.

prodotti sull'organismo

umano

indu-

{-Seconda comtmicaz.ione) XVII. Dott. Franc. Burruano - Contributo alle malattie dei zolMai in
Sicilia

774

776
parassitarie dei

XVIIl. Dott.

Salvatore Saitta - Due nuove malattie lavoratori della campagna

778

MIH'E ALFADETICl)

l)|-:i

Nini

A^iMclli avv. A.,

i^l~^

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doti. .MMi.

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.50.

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Allierinni prof. P.,

I(i9,

111.

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519, .525,

.574, rtTl.

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tlolt. G.,
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De Giovanni Devoto prof.


(157.

prof. scn.
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l-)Hcklmiti

tloM. Andri's,

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4u4,

6W.
(jrj<i.

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nn),

.x.-).

Hijla (lotU E., 21.S.

Kanoli dott. G,. 227.

liaseg)?io ing. N., OU,


Bolli .lott. C.

Ferrari dott.

('..

444.

M.

171, 207, 21(, 22t, 291.


1 1

BrmaLci

C, 1, li4, 2(, i94, 6.54. C, ()5(j. Biondi prof. C, 20, 29:i, 40'i, 422, ii2.
prol.

Finzi dott. G.,

:29.

Ko

prof,

l.,

279. 324. 422.


G'.H).

Binila prof.

Friedrich prof. G.,

479, 481, 482, (522.

Bollfttino (lott L.,

\W.
3vfi.

VJabhi prof.

L',,

InH.
.\..

Bornietti sac. N., liO, 203,

Gagliardi dott

443
8k,

Biven dott.

F., 311.

Galbiuini avv. A., 441, 657.

Bozzolo prof. C, 62. Bnieni doit. S., 105, 111.-"^. Wi Biuns dott. Hayo, 237.

Gardenghi
70S.

prof. G.,

m),

219, 698,

iasperini

prof.

G., 205. 218, 227, 2:i4.

Burruaiin
77ti.

ilott. K., 108, 2-'7,

;.':;:..

l',', !)7:;,

320. 404 421.

Gatti
:.'S1.

prr.f.

Fr.,

218.
tkit).

Huysso.

Giannini dott. Q.. 653, fS7.


Gigholi dott G. Y.. 106,
218,

l(l7,

110,

172,

'

uld*-riiii

prof.

(}.,

.")74.

292,
ry;.

,320.

325, 403.

477, 627,

Carozzi dott.

L., 7.5,

los. .V.k.

639,

Casarini dott. A.,

20).

Giordano
iio,
443.

doti. A., 719.

Celli prof. A., 32i, Air>,


eli V io pnif.
I.,

Glibort doti. D., 58. 106, 201. 404. 451.


470,
<".22.

597.

Coli tlott. U.. 746.

Gobbi prof.
105.

U., 4iK).
<;.
I'

Cort/)na dott.

K.,

Grassi prof.
443.
l'7.

Costantini dott. A., 22S.


Crisalidli
prof.
K..
1()5.

Ili.

'.."..
1

209. (.24.

llalin
0., 260.

prol.

.\I.

'

'

"

"-

Curti dott.

407, 470,

(>l

784
Jjangiois prof.
391, 675.
J.

P. 59,

106, 107,

290,

Pezza dott.

Fr., 423.

La Torre prof. F., 525, 536 574, 599. Loriga prof. G., 107, 234. Luraschi dott, C, 205.
Lussana
dott. F., 188.

Piccinini dott. P., 495, 629. Pieraccini dott. S., 105, 106,
1

108,

HO,

13,

144, 158, 204, 208, 232, 323, 326,'

405. 481, 638, 6.53.

Pierotti dott. D., 732.

Pigorini dott. P., 485. Pirri dott. G., 208.

Maffei dott.

A.,

113.
V., 242. 415, 422.

Pizzini dott. L., 347, 598, 653.

Magaldi comm.

Majno signora

E.,

108, 525, 598.

Mancioli dott. T., 325. Mangiagalli prof sen.

Kambousek
L., -49. E., 49.

dott. G., 609.

Ratti, 227.

Maragliano prof. sen.


Massini dott.

Repace

dott. A., 758.


F.,

G., 617, 627.

Rossi dott.

109.

Mazzocchi ing. L., 346. Medea prof E., 770. Melocchi dott. F., 774. Menozzi prof. A., 49, 400, 484, 653, 673. Merletti prof. C, 525, 598, 599. Mierden Vander, 281. Mircoli prof S., 208, 219, 768. Mocchi dott. D., 580.

Rossoni prof

E., Ili, 688.

Rota dott. Roth prof.

G., 329, 346, 347.


0.,

404,415, 625, 673.

Ro vigili
Rubino

prof. A., 144.


dott.

C, 207, 226, 224, 632, 638.

Momo
Monti

dott.

C,

105, 112, 267, 580.

prof. A., 209, 241, 249, 347, 421,

442, 482, 484.

baitta dott. S., 444, 778. Snarelli prof. C, 63. Schrotter; dott. Doz., H. 56, 105, 158. Siccardi dott. P. D., 765.

Moscucci dott.

A., 576.

Muzzarelli dott. A., 267.

Teleky
625.

dott. L., 229,232,

402,404,504

neisser

dott. E., 220, 479.

Torrett-, dott. P., 219, 657, 666.

Treves prof
494.

Z.,

111,140,205,207,323,

Oldright prof. W., 220, 249, 674.

Tullio dott. P., 181.

Peri

dott. A., 325, .581.


L., 32.5.

Vasta

Peroni dott.

dott. P., 445, 656.


I.,

Vitali prof.

641,653.
G.,

Perroncito prof. E., 241, 242, 480. Pesanti dott. P., 760. Pestalozza dott. F., 519, 525, 599.
Petrini dott. G., 105, 106, 108, 110, 113,
144, 158, 204, 208, 232, 323, 326, 405,

Volante dott.

112, 692.

Zamorani

dott. G.. 600.

481, 622, 673.

Zanoni dott. G., 514 Zenoni prof C, 293, 476 479.

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