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Proceedings of the

VIII Giornata di Studio

BIOMATERIALI e
BIOMECCANICA

Catania, 13 luglio 2007


Facoltà d’Ingegneria
Università degli Studi di Catania
Aula Magna
Facoltà di Ingegneria, Università degli Studi di Catania
VIII Giornata di Studio BIOMATERIALI e BIOMECCANICA

COMITATO SCIENTIFICO
Prof. Alberto Audenino (Università di Catania)
Prof. Domenico Cicciù (Università di Messina)
Prof. Andrea Corvi (Università di Firenze)
Prof. Giordano Franceschini (Università di Perugia)
Prof. Eugenio Guglielmino (Università di Messina)
Prof. Guido La Rosa (Università di Catania)
Prof. Gianfranco Longo (A.O. Cannizzaro Catania)
Prof. Franco M. Montevecchi (Politecnico di Torino)
Prof. Vincenzo Nassisi (Università di Lecce)
Prof. Carmine Pappalettere (Politecnico di Bari)
Prof. Antonino Risitano (Università di Catania)
Prof. Leonardo Romano (Università di Messina)
Prof. Giuseppe Sessa (Università di Catania)
Prof. Lorenzo Torrisi (Università di Messina)

COMITATO ORGANIZZATORE
Ing. Nino Campo (Università di Messina)
Ing. Carmelo Clienti (Università di Catania)
Ing. Vincenzo Filardi (Università di Messina)
Ing.Gabriella Guglielmino (Università di Catania)
Topics
• Materiali biocompatibili
• Materiali intelligenti
• Trattamenti chimico-fisici
• Sistemi di interfaccia
• Aspetti biologici e medici
• Applicazioni in campo medico e sportivo
• Protesi ed ortesi
• Ingegneria clinica
• Sensori e Strumentazione
• Robotica e Prototipazione virtuale
Prefazione

Il crescente sviluppo di nuovi biomateriali e compositi, di più affidabili protesi e di complessi


sistemi artificiali, rende oggi possibile prolungare la vita media dell’uomo riducendone le
sofferenze e migliorandone significativamente la qualità della vita.
La giornata di studio dedicata a “Biomateriali e Biomeccanica” rappresenta l’8° appuntamento
biennale, nato nel 1993, dedicato alle varie tematiche interdisciplinari che ruotano attorno alle
protesi mediche ed alle problematiche di carattere fisico, chimico, biologico, ingegneristico e
medico.
Quest’anno il meeting si è tenuto presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di
Catania ed ha riscosso un significativo successo in termini di numero e qualità di contributi
presentati e di partecipanti.
Ancora una volta i rappresentanti delle diverse aree interessate allo studio dei materiali rivolti
alla realizzazione di protesi bio-mediche si sono messi a confronto discutendo nuove
metodologie, nuove protesi, nuovi biomateriali e varie problematiche di biomeccanica.
Tenendo presente l’obiettivo medico di realizzare protesi rivolte alle esigenze del paziente, i
vari ricercatori hanno presentato diverse metodiche di analisi, trattamento e realizzazione delle
medesime, tese a ripristinare le originali funzioni dei tessuti e degli organi lesi. La scelta del
materiale di base, la reattività chimica da esso presentata nei confronti dell’ambiente biologico,
l’interfaccia biomateriale-tessuto, la forma ergonomica della protesi, l’uso di materiali
compositi, la funzionalità, l’affidabilità e la durata dei dispositivi, sono stati alcuni degli
argomenti trattati ed ampiamente discussi.
Le ricerche effettuate presso le Università siciliane di Catania, Messina e Palermo, e presso
altre prestigiose Università italiane, sono state ben rappresentate da vari esperti oratori.
Come sempre, un ottimo comitato scientifico e organizzativo hanno accompagnato tutte le
attività connesse con la preparazione della giornata di studio e con la realizzazione finale di
questi atti.
I risultati ottenuti, gli scambi di idee, le nascite di nuove collaborazioni ed i suggerimenti
pervenuti rendono veramente unico questo momento di incontro che permette di accrescere le
proprie conoscenze e di aggiornarsi sui settori in questione.
Di fronte a tali interessanti esiti ottenuti dalla giornata di studio, riteniamo che l’incontro venga
ancora riproposto nel 2009.

Prof. Lorenzo Torrisi


Prof. Eugenio Guglielmino
Prof. Guido La Rosa
VIII Giornata di Studio su BIOMATERIALI e BIOMECCANICA Università Degli Studi di
Catania 13° Luglio 2007

INDICE GENERALE
Progetto e costruzione di un sistema di carico per il bacino umano ....................................... 4
Zanetti E.M., Salaorno M., Audenino A.L

Metodi numerici per lo studio di valvole mitrali sottoposte ad intervento chirurgico edge-
to-edge ......................................................................................................................................... 11
Avanzini A.

Diees biped robot: un robot bipede biologicamente ispirato per l’analisi della locomozione
...................................................................................................................................................... 25
Spampinato G., Muscato G.

La spettrometria tof-sims nell’analisi chimica di impianti dentari....................................... 39


Oteri G., Idotta E., Greco A., Lo Presti. L., Miuccio M., Nigrone V.

Indagine sperimentale per la verifica della qualità durante il processo costruttivo di sonde
per ecotomografia diagnostica .................................................................................................. 56
F. P. Branca, F. Marinozzi, F. Bini, F. Patane, F. Rapanotti

Applicazioni del laser pulsato Er, Cr: YSGG (Erbium, Chromium: Yttrium, Scandium,
Gallium, Garnet) al campo odontoiatrico................................................................................ 69
L. Torrisi, J.J. Beltrano, E. Campagna, E. Rapisarda, I. Finocchiaro and G. Olivi

Dispositivo per il rilievo degli spostamenti alla base della spina dorsale durante la postura
seduta .......................................................................................................................................... 80
S. Scena, L. Monteleone, R. Steindler

Indice globale dei fattori di rischio cardiovascolare............................................................... 92


R. Vallascas, P.P. Bassareo, L. Spissu

Effetti della velocità di espansione in una distrazione osteogenetica mandibolare sinfisaria


.................................................................................................................................................... 106
A.Boccaccio, C. Pappalettere

Metodologie di caratterizzazione biomeccanica di tessuti biologici e componenti protesici


.................................................................................................................................................... 121
C. Clienti, D. Corallo, G. Grasso, C. Indelicato, A. Marino, G. La Rosa, A Risitano,R. Varsalona

Polietilene altamente reticolato e protesi d’anca................................................................... 130


G. Sessa, L. Costarella, V. Pavone

Batteri fotoluminescenti come sensori di gradiente di campo magnetico........................... 147


V. Nassisi, F. Paladini, M.V. Sciliano, P. Alifano, S.M. Tredici

Considerations on fung’s elastic potentials for soft tissue.................................................... 157


S. Federico,A. Grillo, G. Giaquinta, W. Herzog

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Interference of cadmium in human erythrocytes on the membrane and on kinetic


parameters ................................................................................................................................ 168
D. Piccione, S. Ielati, L. Marando, M. Isaja, P. Romano, C Rigano, M. Crupi, A.Geraci,
O.Romano, O Musumeci, V. Parrino, A. Mauceri, T. Gugliotta.

A multiscale approach to modelling transport phenomena in growing living systems..... 180


A. Grillo, G. Zingali, D. Borrello, S. Federico, W. Herzog, G. Giaquinta

Trattamento di superfici di carbonio strutturato tramite laser impulsati per materiali di


interesse biologico .................................................................................................................... 194
F. Caridi, L. Torrisi, A. Mangione, A.M. Visco, N. Campo

Resistenza a fatica di 3 diversi sistemi di cementazione per inlay in composito................ 206


A. Cirello, S. Pasta, A. Cassaro, D. Melilli, V. Rezzola

Morphological modification of membrane and variation of physiological parameters in


human erythrocytes treated with MgCl2 ............................................................................... 217
S. Ielati, L. Marando, D. Piccione, M. Isaja, O. Romano,A Geraci, M. Crupi,. C.Rigano
P.Romano, O.Musumeci, S. Fasulo, A. Mauceri, G. De Luca.

Studio parametrico delle tensioni nel sistema osso-protesi tipo “TORONTO”................. 227
M.Cicciù, G. Franceschini, C. Maiorana, G. Risitano

Modellazione multibody della lussazione dell’anca .............................................................. 244


E.M. Zanetti, L. Catalano, A.L. Audenino

Imaging 3D della mammella e valutazione obiettiva dell’outcome ..................................... 252


G. Catanuto ,G. Farinella, G. Spoto, A. Spano, M.B. Nava, G. Gallo

Wettability modification of uhmwpe by laser beam irradiation ......................................... 259


A. Lorusso, F. Paladini, V. Nassisi, L. Torrisi, A.M. Visco, N. Campo

Valutazione del grado di corrosione elettrochimica patito da alcuni strumenti endodontici


realizzati in lega NiTi............................................................................................................... 265
Casella G., Rapisarda E.

Caratterizzazione meccanica di differenti compositi postpolimerizzati ............................. 273


Lo Giudice G.,Cervino G., Lizio A., Lipari F., Cicciù M., Visco A.M., Campo N.

Consequences of lead intoxication, in vitro, on the human erythrocytes ........................... 282


G. De Luca, T. Gugliotta, .C. Rigano, P. Romano, D. Piccione, S. Ielati, L. Marando, A. Geraci,
O. Romano, A. Scuteri, O. Musumeci.

Characteristics modification of uhmwpe processed by laser ion implantation.................. 290


A. Lorusso, F. Paladini, L. Velardi, A. Rainò, A.M. Visco, N. Campo, L. Torrisi, V.Nassisi

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Effetto delle strutture di carbonio nelle proprietà fisico-meccaniche del polietilene


(UHMWPE) .............................................................................................................................. 300
N. Campo, A.M. Visco, L. Torrisi, C. Milone

Immobilizzazione di glucosio ossidasi su ossido di silicio: caratterizzazione chimico-fisica,


elettrica ed enzimatica ............................................................................................................. 311
V. Aiello, M. Fichera, S. Libertino, A.Scandurra, F.Sinatra, M. Renis, S. Lombardo

Ottimizzazione di un simulatore dell’apparato cardio-vascolare ....................................... 321


L. Cantelli, A. Fichera, A. Giuffrida, D. Guglielmino

Confronto numerico degli effetti di stress-shielding indotti sul femore da chiodi


endomidolari realizzati in acciaio o in lega di titanio ........................................................... 334
Filardi V., Guglielmino E., Longo G.F.

Simulazione strutturale di un sistema osso-protesi del ginocchio ....................................... 353


S. Battiato, G. Bilotta, G. Impoco, G. Russo

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PROGETTO E COSTRUZIONE DI UN SISTEMA DI CARICO


PER IL BACINO UMANO
E.M. Zanetti, M. Salaorno, A.L. Audenino

Dipartimento di Ingegneria Industriale e Meccanica, Università di Catania, Viale Andrea Doria


6 – 95125 Catania (CT), e-mail: Elisabetta.zanetti@diim.unict.it

SOMMARIO
L’obiettivo di questo lavoro è la realizzazione di un sistema di carico per il semibacino sintetico,
finalizzato all’analisi sperimentale sollecitazioni nella zona periacetabolare nella condizione
fisiologica ed in presenza di protesi cotiloidea.
Il dispositivo progettato rispetta l’anatomia del semibacino e consente di applicare i carichi
fisiologici relativi alle più comuni attività quotidiane; le modalità di vincolo garantiscono
l’isostaticità del sistema. Viene inoltre consentita una buona accessibilità visiva della zona
periacetabolare, come richiesto per un’analisi termoelastica delle tensioni.
Le prime prove sperimentali hanno dimostrato come i cicli di carico-scarico presentino bassa
isteresi, una buona ripetibilità e la risposta dinamica del sistema sia adeguata allo scopo di
eseguire un’analisi termoelastica delle tensioni.

1. INTRODUZIONE
E’ noto che l’impianto della coppa femorale altera lo stato di sollecitazione rispetto ad
un’articolazione naturale, pertanto ha inizio un processo di rimodellamento che converge più o
meno rapidamente a seconda di quanto il nuovo stato di sollecitazione differisce da quello
naturale. Risulta dunque utile ai fini della valutazione di un dato sistema osso-protesi, l’analisi
delle sollecitazioni generate dall’applicazione di un carico fisiologico.
L’analisi sperimentale richiede di attrezzare la macchina di prova in modo tale da potere
vincolare e caricare correttamente il bacino. In letteratura sono già state proposte svariate
soluzioni [1,2,3,4]; tuttavia, la maggior parte dei sistemi realizzati consentono la realizzazione di
una sola configurazione di carico a volte le modalità di vincolo richiedono la presenza di un
bacino intero, comprendente anche le vertebre sacrali [5]; infine, diversi autori ([3,4]) hanno
privilegiato una simulazione accurata dei principali fasci muscolari a scapito della semplicità del
dispositivo e della sua risposta dinamica.

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Gli autori prevedono di applicare il dispositivo qui progettato per eseguire un’analisi
termoelastica delle tensioni, pertanto è stato necessario includere, nelle specifiche di progetto, la
necessità di una risposta dinamica soddifacente (almeno fino a 5 Hz), la buona accessibilità
visiva del cotile, la possibilità di vincolare e caricare semibacini sintetici. Inoltre, per garantire
una buona ripetibilità dei risultati è necessario che il sistema sia isostatico. Per soddisfare tutte le
specifiche sopra citate, è stato necessario rinunciare alla simulazione delle forze muscolari, il cui
effetto viene comunque tenuto in conto nel computo della reazione acetabolare. D’altra parte, in
letteratura è stato ampliamente dimostrato [6] come tale approccio non impedisca di ottenere
risultati attendibili nella zona periacetabolare (quest’ultima infatti, in ogni caso, si trova lontano
dai punti di inserzione dei muscoli). Il sistema così semplificato è risultato altresì flessibile,
consentendo la simulazione di svariate attività fisiologiche.

2. Materiali e metodi
Il dispositivo di carico progettato è stato ideato per essere interfacciato con la macchina di prova
servoidraulica Instron 8872; se ne prevede l’applicazione sui semibacini sintetici prodotti dalla
ditta Sawbones (Sawbones Europe AB, Sweden).
Il sistema proposto prevede che il semibacino venga vincolato alla macchina di prova mediante
due accoppiamenti sferici concentrici raggiungendo il duplice scopo di garantire la realizzazione
di un sistema isostatico e di consentire di variare l’orientamento della forza articolare rispetto al
bacino.
Il giunto sferico inferiore è stato realizzato tra la base della macchina di prova ed il semibacino.
In dettaglio, è stata ricavata una superficie concava sferica da un blocco in acciaio prismatico,
successivamente appoggiato sulla cella di carico della macchina (figura 1). Il semibacino è stato
avvitato su un blocco prismatico il quale, a sua volta, viene vincolato rigidamente ad una
superficie sferica convessa, congruente con la calotta di cui sopra.
Il giunto sferico superiore è stato realizzato costruendo una sfera di diametro congruente con la
cavità acetabolare del semibacino; tale sfera è rigidamente vincolata ad un albero cilindrico,
afferrato dalla macchina di prova (figura 2).

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Figura 1: Giunto sferico inferiore

Figura 2: Giunto sferico superiore

Per ottenere una cinematica corretta è necessario che i centri dei due giunti sferici coincidano: in
questo modo è possibile ruotare il bacino in modo tale da variare l’orientamento della forza
applicata rispetto al medesimo; inoltre viene garantito il passaggio delle reazioni vincolari per un
punto noto. Il centraggio del semibacino è un’operazione critica che richiede la possibilità di
registrazione della posizione del semibacino rispetto al blocco prismatico che lo collega alla
calotta sferica inferiore.
I carichi applicati al semibacino sono stati ricavati da studi sperimentali nei quali è stata
impiegata un’artroprotesi d’anca strumentata [7] e hanno permesso di definire quale dovesse
essere la posizione iniziale di montaggio del semibacino. In particolare, utilizzando un software

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CAD 3D sono stati tracciati su un modello tridimensionale del bacino i vettori relativi alla forza
articolare, generata da diverse attività motorie. Come si può vedere in figura 3, l’inviluppo di tali
vettori genera una superficie conica; il volume racchiuso da tale superficie può essere a sua volta
totalmente contenuto in due coni di apertura angolare assai più ridotta. A tali coni corrispondono
due differenti montaggi ottenuti prevedendo di allinearne il rispettivo asse con l’asse della
macchina di prova. I due diversi montaggi hanno richiesto la progettazione due diversi blocchi
prismatici di collegamento del semibacino alla calotta sferica superiore (figura 4).

Figura 3: Coni inviluppo della forza articolare in differenti attività motorie

In pratica, per poter imporre la forza articolare relativa ad una determinata attività si procede
come segue:
- si osserva in quale dei due suddetti coni sia compreso il rispettivo vettore
- si seleziona conseguentemente il blocco prismatico di collegamento da utilizzare
- si esegue il montaggio
- si ruota il bacino all’interno ella calotta sferica inferiore fino a raggiungere la posizione
voluta.

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Figura 4: Blocchi prismatici di collegamento

3. Risultati e discussione
In figura 4 , viene illustrato il complessivo del sistema di carico progettato; l’utilizzo del
medesimo è risultato agevole, il montaggio viceversa richiede la presenza di operatori esperti e
risulta un po’ laborioso nella fase di centraggio.
Sono state eseguite delle prime prove di carico-scarico imponendo una forza verticale tra 200 e
800, con una frequenza di 1 Hz.
Si è ottenuto un ciclo di isteresi piuttosto stretto: il rapporto tra l’energia dissipata e la massima
energia elastica accumulata è inferiore al 4%. Per ottenere questi risultati è tuttavia necessario
lubrificare con cura entrambi i giunti sferici. L’analisi del bacino impiantato risulta in tal senso
agevolata in quanto l’accoppiamento tra due elementi protesici è di gran lunga migliore di quella
tra la testa in acciaio ed il bacino sintetico.
Sono state infine eseguite alcune analisi termoelastiche preliminari (fig.5)
Come si può vedere i risultati sono soddisfacenti; tuttavia occorre segnalare che il dispositivo
progettato non consente di superare 5 Hz, pertanto occorre verificare attentamente il
raggiungimento della condizione di adiabaticità necessaria per un’analisi corretta delle tensioni
con il metodo termoelastico.

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Figura 5: Analisi termoelastica delle tensioni

4. conclusioni
E’ stato progettato un sistema che consente la riproduzione dei carichi articolari dell’anca, agenti
sul bacino. Le peculiarità di tale sistema sono:
- la possibilità di applicazione su semi-bacini sintetici
- la flessibilità che consente di simulare diversi orientamenti della forza articolare rispetto al
bacino
- la risposta dinamica che raggiunge 5 Hz
- la buona accessibilità visiva della zona periacetabolare
- la presenza di attriti limitati
In virtù di tali caratteristiche il sistema può consentire di eseguire un’analisi termoelastica delle
tensioni nel bacino anatomico ed in quello impiantato, fornendo un supporto al progettista
biomeccanico per l’ottimizzazione dell’intervento di artroprotesi d’anca in fase di pianificazione
pre-operatoria.

BIBLIOGRAFIA
[1] P. Massin, E. Vandenbussche, B. Landjerit and B. Augereau. Experimental study of
periacetabular deformations before and after implantation of hip prostheses, J. Biomechanics,
Vol. 29, No. 1, pp. 53-61, 1996
[2] J. Brian Finlay, Robert B. Bourne, Robert P.D. Landsberg and Peter Andreae,

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Pelvic stresses in vitro - I. Malsizing of the endoprostheses,


J. Biomechanics, Vol. 19, No. 9, pp. 703-714, 1986
[3] K.-H. Widmer, MD, B. Zurfluh, PhD, and E. W. Morscher, MD. Load transfer and fixation
mode of press-fit acetabular sockets, The Journal of Arthroplasty Vol. 17 No. 7 2002
[4 ]Michael Ries, James Pugh, Jan Choy Au, James Gurtowski and Roger Dee, Cortical pelvic
strains with varying size hemiarthroplasty in vitro, J. Biomechanics, Vol. 22, No. 8/9, pp. 775-
780, 1989
[5] Damon R. Sparks, David P. Beason, Brandon S. Etheridge, Jorge E. Alonso, Alan W.
Eberhardt. Contact pressures in the flexed hip joint during lateral trochanteric loading, Journal of
Orthopaedic Research 23 (2005) 359–366.
[6] M. Dalstra and R. Huiskes. Load transfer across the pelvic bone, J. Biomechanics, Vol. 28,
No 6, pp. 715-724, 1995
[7] Bergmann G, Graichen F, Rohlmann A. Hip joint loading during walking and running,
measured in two patients. J Biomech. 1993 Aug;26(8):969-90. Review

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