Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
BIOMATERIALI e
BIOMECCANICA
COMITATO SCIENTIFICO
Prof. Alberto Audenino (Università di Catania)
Prof. Domenico Cicciù (Università di Messina)
Prof. Andrea Corvi (Università di Firenze)
Prof. Giordano Franceschini (Università di Perugia)
Prof. Eugenio Guglielmino (Università di Messina)
Prof. Guido La Rosa (Università di Catania)
Prof. Gianfranco Longo (A.O. Cannizzaro Catania)
Prof. Franco M. Montevecchi (Politecnico di Torino)
Prof. Vincenzo Nassisi (Università di Lecce)
Prof. Carmine Pappalettere (Politecnico di Bari)
Prof. Antonino Risitano (Università di Catania)
Prof. Leonardo Romano (Università di Messina)
Prof. Giuseppe Sessa (Università di Catania)
Prof. Lorenzo Torrisi (Università di Messina)
COMITATO ORGANIZZATORE
Ing. Nino Campo (Università di Messina)
Ing. Carmelo Clienti (Università di Catania)
Ing. Vincenzo Filardi (Università di Messina)
Ing.Gabriella Guglielmino (Università di Catania)
Topics
• Materiali biocompatibili
• Materiali intelligenti
• Trattamenti chimico-fisici
• Sistemi di interfaccia
• Aspetti biologici e medici
• Applicazioni in campo medico e sportivo
• Protesi ed ortesi
• Ingegneria clinica
• Sensori e Strumentazione
• Robotica e Prototipazione virtuale
Prefazione
INDICE GENERALE
Progetto e costruzione di un sistema di carico per il bacino umano ....................................... 4
Zanetti E.M., Salaorno M., Audenino A.L
Metodi numerici per lo studio di valvole mitrali sottoposte ad intervento chirurgico edge-
to-edge ......................................................................................................................................... 11
Avanzini A.
Diees biped robot: un robot bipede biologicamente ispirato per l’analisi della locomozione
...................................................................................................................................................... 25
Spampinato G., Muscato G.
Indagine sperimentale per la verifica della qualità durante il processo costruttivo di sonde
per ecotomografia diagnostica .................................................................................................. 56
F. P. Branca, F. Marinozzi, F. Bini, F. Patane, F. Rapanotti
Applicazioni del laser pulsato Er, Cr: YSGG (Erbium, Chromium: Yttrium, Scandium,
Gallium, Garnet) al campo odontoiatrico................................................................................ 69
L. Torrisi, J.J. Beltrano, E. Campagna, E. Rapisarda, I. Finocchiaro and G. Olivi
Dispositivo per il rilievo degli spostamenti alla base della spina dorsale durante la postura
seduta .......................................................................................................................................... 80
S. Scena, L. Monteleone, R. Steindler
1
VIII Giornata di Studio su BIOMATERIALI e BIOMECCANICA Università Degli Studi di
Catania 13° Luglio 2007
Studio parametrico delle tensioni nel sistema osso-protesi tipo “TORONTO”................. 227
M.Cicciù, G. Franceschini, C. Maiorana, G. Risitano
2
VIII Giornata di Studio su BIOMATERIALI e BIOMECCANICA Università Degli Studi di
Catania 13° Luglio 2007
3
VIII Giornata di Studio su BIOMATERIALI e BIOMECCANICA Università Degli Studi di
Catania 13° Luglio 2007
SOMMARIO
L’obiettivo di questo lavoro è la realizzazione di un sistema di carico per il semibacino sintetico,
finalizzato all’analisi sperimentale sollecitazioni nella zona periacetabolare nella condizione
fisiologica ed in presenza di protesi cotiloidea.
Il dispositivo progettato rispetta l’anatomia del semibacino e consente di applicare i carichi
fisiologici relativi alle più comuni attività quotidiane; le modalità di vincolo garantiscono
l’isostaticità del sistema. Viene inoltre consentita una buona accessibilità visiva della zona
periacetabolare, come richiesto per un’analisi termoelastica delle tensioni.
Le prime prove sperimentali hanno dimostrato come i cicli di carico-scarico presentino bassa
isteresi, una buona ripetibilità e la risposta dinamica del sistema sia adeguata allo scopo di
eseguire un’analisi termoelastica delle tensioni.
1. INTRODUZIONE
E’ noto che l’impianto della coppa femorale altera lo stato di sollecitazione rispetto ad
un’articolazione naturale, pertanto ha inizio un processo di rimodellamento che converge più o
meno rapidamente a seconda di quanto il nuovo stato di sollecitazione differisce da quello
naturale. Risulta dunque utile ai fini della valutazione di un dato sistema osso-protesi, l’analisi
delle sollecitazioni generate dall’applicazione di un carico fisiologico.
L’analisi sperimentale richiede di attrezzare la macchina di prova in modo tale da potere
vincolare e caricare correttamente il bacino. In letteratura sono già state proposte svariate
soluzioni [1,2,3,4]; tuttavia, la maggior parte dei sistemi realizzati consentono la realizzazione di
una sola configurazione di carico a volte le modalità di vincolo richiedono la presenza di un
bacino intero, comprendente anche le vertebre sacrali [5]; infine, diversi autori ([3,4]) hanno
privilegiato una simulazione accurata dei principali fasci muscolari a scapito della semplicità del
dispositivo e della sua risposta dinamica.
4
VIII Giornata di Studio su BIOMATERIALI e BIOMECCANICA Università Degli Studi di
Catania 13° Luglio 2007
Gli autori prevedono di applicare il dispositivo qui progettato per eseguire un’analisi
termoelastica delle tensioni, pertanto è stato necessario includere, nelle specifiche di progetto, la
necessità di una risposta dinamica soddifacente (almeno fino a 5 Hz), la buona accessibilità
visiva del cotile, la possibilità di vincolare e caricare semibacini sintetici. Inoltre, per garantire
una buona ripetibilità dei risultati è necessario che il sistema sia isostatico. Per soddisfare tutte le
specifiche sopra citate, è stato necessario rinunciare alla simulazione delle forze muscolari, il cui
effetto viene comunque tenuto in conto nel computo della reazione acetabolare. D’altra parte, in
letteratura è stato ampliamente dimostrato [6] come tale approccio non impedisca di ottenere
risultati attendibili nella zona periacetabolare (quest’ultima infatti, in ogni caso, si trova lontano
dai punti di inserzione dei muscoli). Il sistema così semplificato è risultato altresì flessibile,
consentendo la simulazione di svariate attività fisiologiche.
2. Materiali e metodi
Il dispositivo di carico progettato è stato ideato per essere interfacciato con la macchina di prova
servoidraulica Instron 8872; se ne prevede l’applicazione sui semibacini sintetici prodotti dalla
ditta Sawbones (Sawbones Europe AB, Sweden).
Il sistema proposto prevede che il semibacino venga vincolato alla macchina di prova mediante
due accoppiamenti sferici concentrici raggiungendo il duplice scopo di garantire la realizzazione
di un sistema isostatico e di consentire di variare l’orientamento della forza articolare rispetto al
bacino.
Il giunto sferico inferiore è stato realizzato tra la base della macchina di prova ed il semibacino.
In dettaglio, è stata ricavata una superficie concava sferica da un blocco in acciaio prismatico,
successivamente appoggiato sulla cella di carico della macchina (figura 1). Il semibacino è stato
avvitato su un blocco prismatico il quale, a sua volta, viene vincolato rigidamente ad una
superficie sferica convessa, congruente con la calotta di cui sopra.
Il giunto sferico superiore è stato realizzato costruendo una sfera di diametro congruente con la
cavità acetabolare del semibacino; tale sfera è rigidamente vincolata ad un albero cilindrico,
afferrato dalla macchina di prova (figura 2).
5
VIII Giornata di Studio su BIOMATERIALI e BIOMECCANICA Università Degli Studi di
Catania 13° Luglio 2007
Per ottenere una cinematica corretta è necessario che i centri dei due giunti sferici coincidano: in
questo modo è possibile ruotare il bacino in modo tale da variare l’orientamento della forza
applicata rispetto al medesimo; inoltre viene garantito il passaggio delle reazioni vincolari per un
punto noto. Il centraggio del semibacino è un’operazione critica che richiede la possibilità di
registrazione della posizione del semibacino rispetto al blocco prismatico che lo collega alla
calotta sferica inferiore.
I carichi applicati al semibacino sono stati ricavati da studi sperimentali nei quali è stata
impiegata un’artroprotesi d’anca strumentata [7] e hanno permesso di definire quale dovesse
essere la posizione iniziale di montaggio del semibacino. In particolare, utilizzando un software
6
VIII Giornata di Studio su BIOMATERIALI e BIOMECCANICA Università Degli Studi di
Catania 13° Luglio 2007
CAD 3D sono stati tracciati su un modello tridimensionale del bacino i vettori relativi alla forza
articolare, generata da diverse attività motorie. Come si può vedere in figura 3, l’inviluppo di tali
vettori genera una superficie conica; il volume racchiuso da tale superficie può essere a sua volta
totalmente contenuto in due coni di apertura angolare assai più ridotta. A tali coni corrispondono
due differenti montaggi ottenuti prevedendo di allinearne il rispettivo asse con l’asse della
macchina di prova. I due diversi montaggi hanno richiesto la progettazione due diversi blocchi
prismatici di collegamento del semibacino alla calotta sferica superiore (figura 4).
In pratica, per poter imporre la forza articolare relativa ad una determinata attività si procede
come segue:
- si osserva in quale dei due suddetti coni sia compreso il rispettivo vettore
- si seleziona conseguentemente il blocco prismatico di collegamento da utilizzare
- si esegue il montaggio
- si ruota il bacino all’interno ella calotta sferica inferiore fino a raggiungere la posizione
voluta.
7
VIII Giornata di Studio su BIOMATERIALI e BIOMECCANICA Università Degli Studi di
Catania 13° Luglio 2007
3. Risultati e discussione
In figura 4 , viene illustrato il complessivo del sistema di carico progettato; l’utilizzo del
medesimo è risultato agevole, il montaggio viceversa richiede la presenza di operatori esperti e
risulta un po’ laborioso nella fase di centraggio.
Sono state eseguite delle prime prove di carico-scarico imponendo una forza verticale tra 200 e
800, con una frequenza di 1 Hz.
Si è ottenuto un ciclo di isteresi piuttosto stretto: il rapporto tra l’energia dissipata e la massima
energia elastica accumulata è inferiore al 4%. Per ottenere questi risultati è tuttavia necessario
lubrificare con cura entrambi i giunti sferici. L’analisi del bacino impiantato risulta in tal senso
agevolata in quanto l’accoppiamento tra due elementi protesici è di gran lunga migliore di quella
tra la testa in acciaio ed il bacino sintetico.
Sono state infine eseguite alcune analisi termoelastiche preliminari (fig.5)
Come si può vedere i risultati sono soddisfacenti; tuttavia occorre segnalare che il dispositivo
progettato non consente di superare 5 Hz, pertanto occorre verificare attentamente il
raggiungimento della condizione di adiabaticità necessaria per un’analisi corretta delle tensioni
con il metodo termoelastico.
8
VIII Giornata di Studio su BIOMATERIALI e BIOMECCANICA Università Degli Studi di
Catania 13° Luglio 2007
4. conclusioni
E’ stato progettato un sistema che consente la riproduzione dei carichi articolari dell’anca, agenti
sul bacino. Le peculiarità di tale sistema sono:
- la possibilità di applicazione su semi-bacini sintetici
- la flessibilità che consente di simulare diversi orientamenti della forza articolare rispetto al
bacino
- la risposta dinamica che raggiunge 5 Hz
- la buona accessibilità visiva della zona periacetabolare
- la presenza di attriti limitati
In virtù di tali caratteristiche il sistema può consentire di eseguire un’analisi termoelastica delle
tensioni nel bacino anatomico ed in quello impiantato, fornendo un supporto al progettista
biomeccanico per l’ottimizzazione dell’intervento di artroprotesi d’anca in fase di pianificazione
pre-operatoria.
BIBLIOGRAFIA
[1] P. Massin, E. Vandenbussche, B. Landjerit and B. Augereau. Experimental study of
periacetabular deformations before and after implantation of hip prostheses, J. Biomechanics,
Vol. 29, No. 1, pp. 53-61, 1996
[2] J. Brian Finlay, Robert B. Bourne, Robert P.D. Landsberg and Peter Andreae,
9
VIII Giornata di Studio su BIOMATERIALI e BIOMECCANICA Università Degli Studi di
Catania 13° Luglio 2007
10