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Consensus by Rinaldo Lampis

Movimento per la libertà di pensiero e di cura

Ottobre 1, 2005

Cancro e Medicina. Anche il vostro medico vi parla in questo modo?


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Diritto al Benessere (http://www.newmediaexplorer.org/rinaldo_lampis/diritto_al_benessere.htm)

Diffondo il commento di un medico sull’argomento recentemente trattato:


“L’Emergenza Cancro: perché l’Italia sta già vivendo nel mondo di Matrix”.
Si commenterebbe da solo ma...

“Io vorrei chiedere a Lampis, come genitore, se sarebbe disposto a curare un suo ipotetico figlio
affetto da osteosarcoma del femore con del Bicarbonato.
Gli farei inoltre leggere il libro di Terzani "Un altro giro di giostra". L'autore aveva i mezzi, economici
ed intellettuali, per intraprendere una sua personale ricerca nel mondo della medicina cosiddetta
"olistica". Ed ha provato di tutto, dalla coda di rospo all'amuleto, per poi concludere che non esiste la
medicina che ti può guarire, ma che il rimedio è dentro di te.

“Eppure, pur avendo intuito la strada non è riuscito a percorrerla, e anche Lui è morto.
E' vero che le case farmaceutiche ci marciano, è vero che la chemioterapia distrugge anche i tessuti
sani, ma attualmente è tutto ciò che abbiamo e non possiamo contrapporre alla CT la medicina
alternativa, anche perché guarisce solo il rimedio in cui credi (anche il bicarbonato).
L'importante è come fare a crederci! Inoltre la Chemioterapia ti deresponsabilizza, mentre l'altra
medicina ti affibbia tutta la responsabilità della tua malattia.

Pensa che bello rotolarsi dal dolore, vedere il proprio corpo disfarsi e dover anche ingoiare di esserne
responsabili.
“Anche di questo parlava Terzani e io, come lui, preferisco considerare la malattia come Karma,
esperienza che ti porta a contemplare altri angoli visuali, e comunque la malattia DEVE ESSERE
...VISSUTA. Ma quanti di noi ne sono capaci?
Io per ora ho visto quelli che soccombono.
Magistrati o vescovi, medici o contadini, reiki people o politici (anche importanti), attori o cantanti,
ciascuno con la propria fede, ciacuno CON LA PROPRIA IMPOTENTE RIBELLIONE.
E ritorniamo al punto.
Esiste il cancro, esistiamo noi e per ora NON ESISTE RIMEDIO.
A mio parere. G”

Queste affermazioni da parte di un medico (tipico, suppongo) sono così gravi, da richiedere dei
commenti senza “guanti”.
La mia prima reazione a questa email sarebbe quella di dire a tutti i suoi pazienti, se li conoscessi, di
trovarsi un altro medico.

()

A parte la credenza superficiale nel karma (che dovrebbe essere una presa di consapevolezza delle
proprie responsabilità di vita, ma non per questa persona), i commenti sembrano rispecchiare
l’opinione medica prevalente in Italia.
Questa è un’ulteriore conferma di quanto sia diffuso l’indottrinamento medico menzionato in
“Matrix”.
Nell’illusione ben pianificata nella quale viviamo, i medici sono i nuovi (spero inconsapevoli) preti che
hanno il compito di tranquillizzare e rassicurare noi, il “popolo ignorante”, sulla correttezza dei
loro consigli.
Nello specifico: certamente non farei fare alle mie figlie (ne ho due) alcuna forma di terapia con
veleni (il nome chemio è usato perché meno violento) o con radiazioni. Certo che no.
Perché? Perché non funzionano.
Così dicono i numeri, i fatti.
Li ha mai analizzati questo medico i fatti? Ha mai letto questo medico i commenti dei suoi colleghi
oncologi allegati allo scritto su Matrix? Più o meno tutti (da ogni parte del mondo) dichiaravano che
non si sarebbero sottoposti ad alcuna terapia oncologica se si fossero ammalati di cancro!

Con queste opinioni “esperte”, come fa un medico a raccomandare la chemio ad un paziente?


Forse perché “tutti lo fanno”?
Forse, se chiedessimo ai lemming (i topi artici famosi per eseguire suicidi di massa gettandosi a
migliaia dalle scogliere norvegesi) perché lo fanno, otterremmo la stessa risposta.
Dov’è l’etica e la logica scientifica in “gli altri lo fanno”?
Si spera che un medico abbia entrambe queste qualità professionali, perché qui stiamo trattando
della vita di persone, non di cosa mangiare per pranzo.

Ho conosciuto brevemente Terzani e letto anche il suo libro, che mi è piaciuto molto.
Vorrei poter scrivere nel suo modo diretto ed avvincente, ma questo è un progetto per la prossima
vita...
Per il resto, non vedo perché il medico lo citi come “opinion leader” solo perché “anche Lui” ha scelto
di fare la chemio. Terzani era (ed è ancora, suppongo, in qualsiasi posto sia finito) un bravo ragazzo.
Non commento sui suoi mezzi intellettuali; so che aveva sufficienti mezzi economici per pagarsi
costosissimi avvelenamenti in rinomate cliniche americane.
I quali, a mio avviso e secondo le statistiche, gli possono aver accorciato la vita.

Alla fine del commento, sul cancro il medico quasi grida con le maiuscole, che “NON ESISTE
RIMEDIO”, significando che chi dice il contrario illude le persone, se non peggio.
L’affermazione sembra avere l’imprimatur dell’ufficialità.
Forse viviamo su pianeti diversi, o forse l’educazione di questo medico è finita sui banchi
dell’università ed ora sta solamente divulgando l’indottrinamento datogli dalle case farmaceutiche
che dice, in sostanza: “Dato che noi non abbiamo la cura, è impossibile che esista”.

Che imbarazzo, se non vergogna, per un medico chiudersi a nuove possibilità che potrebbero salvare
vite umane.
Di cure, in realtà, ce n’è più di una. Ho menzionato quella del bicarbonato di sodio del dottor
Simoncini perché la conosco meglio delle altre.

Percentuali di successo? Dall’80 al 90%, a seconda del cancro.


Come funziona? Rendendo alcalino il terreno dove il cancro alloggia (che prospera in ambienti acidi).
Quindi il poco costoso bicarbonato non è una medicina, ma un “mezzo” che aiuta le difese
immunitarie a fare meglio il loro lavoro.

Infatti, il successo di questa e di altre cure che funzionano si basa sempre sullo stesso principio;
quello di modificare il “terreno” biologico dove il cancro prospera.
Ha mai sentito parlare questo medico del concetto di "modifica del terreno biologico"? Probabilmente
no, dato che la dottrina memorizzata a scuola impone di vedere le cellule cancerose come elementi
da annientare (da qui i costosi veleni e le radiazioni).

Per fare un paragone bellico, l’oncologia tenta di liberare un territorio occupato da forze nemiche (il
corpo umano malato) con bombe atomiche, non preoccupandosi che, così facendo, accelera la resa
totale.
Altri approcci più intelligenti ed efficaci forniscono invece armi agli occupati (alle difese immunitarie),
dandogli la possibilità di cacciare da sè gl’invasori.

Questi sono i fatti.


Ma per la medicina di Stato l’approccio della semplice modifica del terreno biologico è vista come
eresia, perché non fa guadagnare le case farmaceutiche e, se usata diffusamente, causerebbe molti
disoccupati anche tra i medici.
Ne guadagnerebbe solo il paziente ma, nell’industria della salute, non si può accontentare tutti.
rinaldo lampis

mandato da Rinaldo Lampis il Sabato Ottobre 1 2005

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