MENO TESTOSTERONE, MENO RIBELLIONE – Una piccolariflessione sul mondo d’oggi
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Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.Lo disse Gandhi. Uno che se ne intendeva dell’esser derisi e insultati. Ciò che si scrive in questa pagina non trova ilfavore e l’approvazione di moltissime persone. Io dico: ci mancherebbe altro!E molte di queste persone argomentano spesso esternando disapprovazione anche attraverso piccoli insulti oforme di derisione e velato (ne poi tanto) compatimento, come se costoro avessero la chiave di lettura universalesu tutto e tutti. Però evidentemente, a costoro, qualcosa brucia. Perchè non è possibile che – se non si è d’accordocon una frase o un pensiero liberamente espresso – non ci si limita a togliere il “Mi piace” alla pagina in questionema si sente il bisogno di intervenire pedissequamente per “combattere” una presunta ingiustizia fatta a chissà chi oa chissà cosa.Perchè ? Perchè se è vero che lo stesso sentimento di frustrazione verso quella che sentiamo come un’ingiustiziache provoca certi sproloqui lo abbiamo pure noi, è pur sempre vero che non arriviamo a pensare di andare in giroa “postare” su chi scrive quel pensiero e/o parere è un “imbecille”, un “deficiente”, un “virus” (accade quasiregolarmente su Facebook) o addirittura consigliare di cambiar nome alla pagina, solo perchè quella frase e quelpensiero non rappresenta i miei ideali della realtà a cui anelo. Evidentemente, e qui vengo al nocciolo dellaquestione, c’è una diffusa opinione sul fatto che alcune di queste idee siano giuste e possono essere dette edespresse, mentre altre semplicemente NON DEVONO nemmeno essere pensate e tanto meno esplicate a mezzoscrittura o parola che sia. Questo modo di interagire, mi ricorda molto certe “purghe” che circolavano nel tanto vituperato ventennio fascista.Durante il quale i gerarchi di regime solevano mandare delle veline (oggi li chiamano suggerimenti) alle redazionidei giornali per “impostare” la linea editoriale. Ebbene, oggi i suggerimenti non li mandano solo i capetti di partito,ma a quanto pare, molti strati della deprimente (perchè facilmente influenzabile) popolazione italica, credendo diavere il giusto universale dalla propria parte e la supremazia culturale assoluta, si identifica nell’angelo giustiziereche interviene e distrugge gli impuri che intendono non seguire la linea dettata dal sistema. Insomma, capetti chelavorano per altri capetti.
Ed è così che quando si toccano tasti “roventi” come ad es. :- Diritti gay;- Aborto;- Pedofilia;- Immigrazione clandestina;- Femminicidio;- Cristianesimo;che sembrano apparentemente slegati tra loro, in quanto ognuno di questi argomento a se stante, ecco che siscatenano i sentimenti più livorosi e intolleranti se qualcuno si azzarda a dire (come questo blog/pagina) cheinvece c’è la possibilità di un nesso logico ben preciso e intuibile grazie al quale si può risalire ad un progetto piùgrande che mira a “stabilizzare” le società di tutto il mondo, in modo tale da abbattere ogni sentimento di ribellioneinsito nella natura umana, uniformando il pensiero dominante di miliardi di persone seppur diverse l’una dall’altra(come natura insegna) in particolar modo quella maschile, quella più pericolosa. Sì, la natura maschile, i suoiaspetti, da cui anche la società patriarcale e i suoi dettami. Che devono essere abbattuti perché sostanzialmentecon meno testosterone in giro c’è meno ribellione e più asservimento. Avete letto bene: Meno Testosterone ->Meno Ribellione.Questo è quello che penso in base alla realtà che mi circonda, come la percepisco, in base alle esperienze cheho avuto, e questo è quello che vedo. E quello che temo che avverrà nell’immediato futuro è la concretizzazione diun’unica società mondializzata (leggi pure appiattita, inebetita) fatta da individui soli e non aggregati se non inaggregazioni simil-familiari studiati in laboratorio e facilmente “adattabili” e influenzabili da forze esterne al nucleostesso. Nucleo nel quale non c’è spazio per il maschile (non imaschi, quelli abbondano, come le femmine) e le lorocaratteristiche. L’uomo in questa società è un intruso, un residuoingombrante della vecchia società becera e maschilista, unvirus da uccidere o per lo meno da adattare e plasmare alnuovo modello di uomo proposto, meno irruento, più affabile,sicuramente meno determinato, sicuramente più inclineall’accomodamento. Sicuramente più servile e ben educato.Sempre.Una società governata da un unico gruppo di persone al disopra di tutto e di tutti sta progettando a tavolino questo nuovoordine sociale, e per far si che questo accada senzainterferenze, ecco che bisogna eliminare le minacce derivantida chi pensa “diversamente” in merito agli argomenti sopra elencati. E per quest’ultima si assoldano cittadini/equalunque che servilmente fanno cerchio intorno agli “indemoniati” di turno, isolando, deridendo, insultando chiesprime un pensiero non omologato. La società patriarcale è chiaramente e inequivocabilmente non congeniale aquesto nuovo status. A questo nuovo ordine mondiale.Il mondo occidentale si fregia del titolo di società civile e democratica (da esportare a tutti i costi), ponendosi inantitesi con il mondo medioevale. Tuttavia, vedendo quello che accade nel XXI sec., sono dell’opinione che dalpunto di vista antropologico, questo di oggi è il punto più basso mai raggiunto nel corso dell’evoluzione umana.Perchè se c’è una società nella quale il “demo” non conta proprio nulla, questa è l’Occidente del XXI secolo! Per cui c’è poco di che vantarsi di quello che abbiamo costruito o che ci hanno costruito. Questa non è
civiltà
. Questaè l’
inciviltà
, normata e fatta legge, istituzionalizzata, in spregio del diritto e del buon senso. E alla natura stessa.Con il nostro voto, la nostra approvazione e il nostro beneplacito. E a dirla veramente tutta anche con la nostraattiva collaborazione. A proposito, se questo pensiero
non va bene
, se lo trovate “blasfemo”, non occorre insultare o suggerire dicambiar nome alla pagina. Basterebbe dire di non esser d’accordo, e sarà accettato con grande serenità edistacco, tipico di chi ha espresso un pensiero libero e non una verità assoluta. Quella la lasciamo ad altri. I posterisentenzieranno su molte questioni calde.Detto ciò, non c’è obbligo di leggere una cosache non ci va. Quante volte ho comprato un
libro perché – leggendo un’anteprima o unsunto del contenuto sul risvolto – l’hoconsiderato degno di prova di lettura. Poimagari mi sono accorto dopo una cinquantinadi pagine che non mi dava altro che noia eallora l’ho riposto o regalato. Non c’è nulla dimale e tanto meno di scontato. Per cui non mi èmai balenata l’idea di chiamare l’autore einsultarlo per dimostrargli che aveva scrittodelle oscenità. Tanto meno per dirgli di starezitto e smetterla di scrivere o segnalare lapagina sul social network. Spiacente, non sonocosì sensibile.Buona fortuna a tutti.
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