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D I A L O G O
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Il processo di adesione della Turchia allUnione Europea, il fenomeno dellimmigrazione, il dibattito sullidentit europea: sono alcuni dei temi di grande attualit discussi da due dei maggiori sociologi contemporanei nel corso di una tavola rotonda che ha avuto luogo presso la Bilgi University di Istanbul (di cui pubblichiamo di seguito un consistente stralcio). Sullo sfondo la consapevolezza che senza uno scatto di iniziativa, lEuropa rester una grande incompiuta. ALAIN TOURAINE / ZYGMUNT BAUMAN
Alain Touraine: Quando si discute del problema dellingresso della Turchia nellUnione Europea inutile agitare lo spettro di presunti problemi economici di questo paese. Il problema principale, lo sappiamo tutti, culturale. un dato di fatto che lopinione pubblica in Europa teme lingresso di un paese musulmano nellUe. Non molti per conoscono la storia moderna della Turchia. Alcuni forse sanno cosa stato il kemalismo ma neanche tanto. In Francia ad esempio la gente non solo si focalizzata su questo problema culturale ma anche il governo agisce in maniera intelligente e attenta per incrementare la paura e il rifiuto nei confronti di un possibile ingresso della Turchia nellUe. Recentemente il governo francese ha lanciato un dibattito a cui personalmente rifiuto di

IL FUTURO DELLEUROPA

216 partecipare in quanto talmente ovvio che questa una strategia neanche troppo velata per prendere pi voti dallestrema destra, il Fronte nazionale. Non bisogna dimenticare che Sarkozy stato eletto perch ha potuto contare sullappoggio degli elettori dellestrema destra. Questo elettorato, dopo le elezioni, scontento delloperato del presidente, ritornato allovile e adesso Sarkozy, con questa manovra e con altre, vorrebbe riconquistarne una buona parte. Il governo sta preparando una legge per vietare il burqa in tutti i luoghi pubblici. un caso interessante in quanto il Consiglio di Stato, garante della legittimit e della costituzionalit delle leggi al vaglio del governo, si gi espresso contro una legge del genere. Una legge anti-velo giudicata inaccettabile in quanto contro i princpi costituzionali francesi. Il fatto che una legge possa decidere in merito a un comportamento specifico, a un costume o a una tradizione religiosa di una specifica parte della popolazione contrario al principio di eguaglianza di tutti i cittadini. Malgrado ci, prendendo un rischio simile, che non certo piccolo, il governo insiste sfruttando la paura e alimentando una propaganda che vorrebbe una Francia nellimmediato futuro invasa da donne velate di cui si vedranno soltanto gli occhi e a causa delle quali ci sar una moltiplicazione degli incidenti automobilistici [qui Touraine fa riferimento allaffaire di Nantes in cui una donna che indossava il burqa alla guida della sua auto stata fermata e multata dalla polizia in quanto la sua tenuta, non consentendo una guida agevole, poteva costituire un pericolo per la comunit, n.d.r.]. Ci che voglio dire questo: se si difende lidea di unEuropa come il continente della diversit, se fai passare il messaggio che lingresso della Turchia nella Ue accresce questa diversit e incrementa la creativit e la vitalit europea, allora vai a sbattere contro un muro. Questa infatti la principale obiezione che viene mossa contro un eventuale ingresso della Turchia. Il rifiuto non soltanto legato al concetto di diversit ma anche a quello di straniero. Per ottenere un risultato di qualit, occorre modificare il messaggio da trasmettere allopinione pubblica. Lelemento religioso da argomento negativo deve essere trasformato in argomento positivo. Siamo tutti daccordo sul fatto che lEuropa pu sopravvivere soltanto se riesce a essere qualcosa di pi di una semplice organizzazione amministrativa e burocratica, se cio assume un ruolo davvero importante negli affari economici mondiali e se riesce ad avere uninfluenza reale sui problemi internazionali. Nel momento in cui problemi economici di vasta portata si sono palesati si visto benissimo che la Commissione Europea non stata capace di essere un attore importante sulla scena internazionale. Durante il primo periodo della crisi finanziaria soltanto tre governi hanno veramente agito. Il primo stato quello inglese, il secondo quello francese, il terzo quello tedesco. Durante il secondo periodo la situazione si era fatta davvero seria in quanto uno dei paesi, la Germania, era riluttante ad aiutare la Grecia. Ma alla fine, anche a cau-

sa del fatto di avere perduto le elezioni, la stessa ha deciso di contribuire 217 alla creazione di un Fondo monetario europeo con laiuto del Fondo monetario internazionale per proteggere la Grecia e se necessario proteggere anche il Portogallo. Non credo per che un dispositivo del genere sia sufficiente per proteggere ad esempio la Spagna. Dal punto di vista economico dunque la Commissione Europea inesistente mentre i principali paesi europei, individualmente, hanno invece la capacit di prendere decisioni. Questo in qualche modo anche normale perch una decisione economica importante ha enormi effetti sociali oltre che determinate conseguenze culturali. I governi nazionali riescono a reagire con forza ed efficacia rispetto a burocrati che in fondo non rappresentano nessuno. LUnione Europea , da questo punto di vista, listituzione pi antidemocratica che sia mai stata creata in quanto parte dei processi che sono alla base di una sana democrazia non vengono realmente condivisi e rispettati. Per sopravvivere come istituzione deve dimostrare invece di saper prendere importanti iniziative, di avere un impatto non indifferente sui problemi maggiori che attanagliano il mondo. In quale parte del mondo possibile per lEuropa intervenire e ottenere risultati positivi? relativamente semplice rispondere. Non in America Latina, n in Africa, n certamente in Asia. Ma nel mondo arabo-musulmano. Gli Stati Uniti hanno lanciato, diversi anni or sono, unoffensiva contro lIraq basata su bugie e pregiudizi. Si trattato di una vera e propria jihad contro unaltra jihad, di una guerra del Dio cristiano contro il Dio musulmano (i quali, per inciso, dovrebbero appartenere alla stessa famiglia). Attaccare paesi che hanno subito colonizzazioni occidentali nel passato e che non posseggono uno Stato forte significa inimicarsi le popolazioni locali che generalmente si scagliano non solo contro il mondo anglo-americano ma contro tutto il mondo occidentale. In queste dinamiche conflittuali lEuropa pu fornire invece una risposta diversa al drammatico problema delle relazioni islam/Occidente. Quello che dovrebbe fare non cercare soluzioni intermedie ma proporre azioni concrete e orientate verso paesi che hanno uno Stato forte e che non hanno mai subito forti colonizzazioni. Ecco perch leventualit di un ingresso della Turchia nellUnione Europea deve essere considerata come lunica possibile via per risolvere il drammatico problema dello scontro tra civilt. Non dico che il problema sar risolto dalla Turchia stessa ma certo che unUnione Europea che includa la Turchia ha maggiori possibilit di giocare un ruolo fondamentale per porre fine al terribile conflitto che oppone lOccidente allislam. Voglio essere per ancora pi specifico su questo punto. Io credo che una volta che la Turchia sar parte dellUe, esister una possibilit in pi perch gli iraniani si liberino finalmente del loro regime. Il popolo iraniano, vedendo lEuropa e la Turchia lavorare assieme, potrebbero decidere di fare lultimo passo per capovolgere il loro regime. LIran un paese con uno Stato forte, non pos-

218 so dire che non stato mai colonizzato perch fu colonizzato dalla Turchia, ma non da nazioni europee. Lingresso della Turchia nellUe significa, a mio avviso, che met problema gi risolto e che abbiamo la possibilit dinamica di estendere questa tipo di soluzione anche allIran. Ovvio, inutile girarci attorno, sappiamo tutti che il problema chiave dello scontro Occidente/islam il conflitto israelo-palestinese. Questo problema non pratico, nel senso che pare oggi impossibile far s che i due popoli si mettano daccordo su qualcosa di concreto. Uno degli ostacoli maggiori a mio avviso la sfrontata attitudine israeliana nel perseverare a espandere le proprie colonie nei Territori e a estendere la costruzione del muro. Ma il reale ostacolo tra i due popoli che gli elementi simbolici risultano essere molto pi importanti degli elementi concreti e pratici. Non si pu chiedere certo ai palestinesi di abbandonare lidea di ritornare sulle terre in cui vivevano prima del 1948 n si pu chiedere agli israeliani di rinunciare allidea che venga accettato ufficialmente nel mondo arabo lesistenza dello Stato dIsraele. Non puoi inoltre chiedere ai palestinesi o agli israeliani di abbandonare lidea che Gerusalemme come citt abbia un significato specifico. Com possibile risolvere questi problemi? Non credo che gli israeliani e i palestinesi possano trovare una soluzione da soli. Ma credo che sia possibile per nazioni non coinvolte nel conflitto di caricarsi della responsabilit di trovare una soluzione a quello che innanzitutto un problema simbolico. La difficolt che sulla questione c un monopolio degli Stati Uniti che, noto, sono apertamente pro israeliani. Gli europei invece sono pi filopalestinesi perch hanno subito dominazioni, hanno sofferto la guerra e dunque stimano di vitale importanza il fatto che i palestinesi abbiano una propria nazione. Forse possibile trovare una via duscita soltanto se gli americani e i loro alleati da un parte, e lEuropa con la Turchia dallaltra, riescono a sedersi intorno a un tavolo per trovare soluzioni al problema simbolico del conflitto. Ecco perch le differenze politiche e culturali possono essere risolte se riusciamo a modificare le nostre relazioni con il mondo musulmano. Invece di attaccare nazioni deboli, dovremmo incorporare nazioni forti. Ci si aspetta dalla Turchia di essere un paese forte, di parlare chiaro. Dovremmo essere tutti daccordo sullidea che incorporare la Turchia nellUe appare lunico modo possibile per risolvere il conflitto tra due dei maggiori gruppi religiosi del pianeta. Limmagine del conflitto culturale sta oggi guadagnando campo attraverso la xenofobia, gli immigrati vengono accusati di essere responsabili della disoccupazione, la criminalit e in generale per tutto ci che non va nelle nostre societ. Dovremmo invece capovolgere il problema. LEuropa oggi unentit senza significato ma occorre dirsi che essa invece pu assumere un importante ruolo geopolitico a livello mondiale. Penso che questi argomenti possano essere fatti propri dalla Turchia stessa e che potrebbero diventare anche il suo punto di forza per aspirare a entrare nellUnione Europea.

Zygmunt Bauman: Mi dispiacere forse di deludere qualcuno ma credo 219 che i miei commenti siano marginali rispetto a quelli avanzati da Touraine. La grande questione da lui evidenziata mi sembra essenzialmente questa: Cosa fare?. Io credo che la vera questione oggi non sia cosa fare? ma chi sar in grado di farlo?. Sono abbastanza vecchio da ricordare come nacque lEuropa, mi si creda quando dico che non ricordo una sola riunione pubblica in cui si siano viste folle manifestare per strada per chiedere ai politici di darci una vera Europa. Persone come Schuman, De Gasperi, Adenauer lhanno certo creata. Ma erano in fondo persone sobrie, non ideologi. Mi chiedo se avessero una reale visione dellEuropa, unopinione riguardo una sua esistenza spirituale. Essi hanno introdotto lidea dEuropa facendola passare sotto luscio, cio come un dato di fatto. I popoli non hanno potuto decidere in merito, essi si sono gi trovati nella situazione, nel fait accompli. A mio avviso lo spirito dellEuropa e lidea di ununit e di una cultura europea potente ma soltanto nella voce di certi intellettuali. Credo sia facile rispondere alla domanda posta da Alain Touraine sul cosa fare, soprattutto in ambito accademico. Ma molto difficile invece aprire un dibattito pubblico a livello politico su questo problema. Forse ricorderete il celebre dialogo tra Derrida e Habermas sullEuropa come attore secolare capace di operare una mediazione tra due potenze teocratiche come lislam e gli Usa, oppure George Steiner o Gadamer per i quali il compito dellEuropa di ordine spirituale e intellettuale. La forza dellEuropa nei dettagli e nella sua variet linguistica, culturale, sociale. Recentemente Ulrich Beck ha introdotto il concetto di societ cosmopolita che si diffuso molto velocemente nel mondo accademico. un concetto molto affascinante perch esprime unidea, una visione forte di quella che potrebbe essere lEuropa oggi. Ma ritorno alla domanda di base: chi in grado oggi di edificare unidentit europea su queste basi? Non certo la burocrazia di Bruxelles i cui rappresentanti non sono eletti democraticamente. Questi burocrati non sono certo obbligati a interessarsi a ci che pensa lopinione pubblica in quanto non ottengono i propri incarichi vincendo delle elezioni ma attraverso altri mezzi, che qui inutile ricordare. I soli ad avere voce in merito sono i politici delle diverse nazioni in quanto hanno un potere reale sul territorio, sono eletti direttamente dai popoli. Ma il problema che oggi in Europa sta passando la linea dellessere duri a tutti i costi nei confronti degli immigrati e di limitare al massimo le richieste di coloro che chiedono asilo politico. Cos i governi nazionali, eletti spesso grazie allappoggio dei partiti di estrema destra, guadagnano un enorme numero di voti. Come pu questEuropa accedere a unidea di societ cosmopolita? Leuropolitismo non un concetto che mi piace, preferisco il concetto di cosmopolitismo. vero che nonostante tutto lidea dEuropa resta ancora viva e non cambiata molto negli anni. In questo momento storico particolare in cui si discute di un suo

220 ulteriore allargamento, mi limito a chiedere: chi potrebbe essere in grado oggi di fare unaltra Europa? Le forze politiche presenti sono assolutamente incapaci. Progressivamente, una nazione europea dopo laltra esige unulteriore rimozione di potere dellUe che non deve ficcare il naso negli affari privati di ogni Stato. Poi c un altro problema maggiore. In questo momento storico lEuropa ossessionata dal tema della sicurezza che si traduce in unincessante legiferazione per arginare limmigrazione o per preoccupazioni di tipo antiterroristico. La crisi economica, la crescita della disoccupazione hanno fatto crescere il problema della sicurezza esistenziale. Ma c anche un altro elemento da considerare. Questa insicurezza provocher danni non solo nei confronti del sogno di una grande unit di tutti i cittadini europei ma porter anche una grande semplificazione, che in altre parole potremmo anche chiamare fondamentalismo. Esso opera un irrigidimento dei confini del suo spazio fisico. In questo contesto, un ulteriore allargamento delle dimensioni dello spazio europeo non fa che accrescere il sentimento di insicurezza in quanto ci si trova di fronte a un numero maggiore di differenze che richiedono un confronto continuo. C poi il problema del mercato comune. Io credo che ci siano, da questo punto di vista, due diverse tendenze. Una, molto visibile, stata descritta da Habermas quando ha parlato di competizioni locali. Un paradigma che prima era confinato allinterno di ogni Stato nazione ma che oggi, grazie allallargamento del mercato comune, si diffuso su larga scala. Oggi lEuropa, in quanto economia unica e mercato unico, ha maggiori possibilit di lottare con il resto dei paesi del mondo per la distribuzione delle risorse. unattitudine certo molto egoista ma che deriva dallegoismo di ciascuno Stato e che certo lontano dalla leggendaria idea altruista di unEuropa considerata come un tutto. La seconda tendenza stata evidenziata da Naomi Klein quando ha parlato della Fortezza Europa. La quale stata ricalcata sul modello del continente fortezza, un modello che stato creato, smantellato e poi ridisegnato nel tempo tra Usa, Canada e Messico [un continente fortezza , secondo Naomi Klein, un blocco di nazioni che uniscono le forze per ottenere accordi commerciali favorevoli da altri paesi e che allo stesso tempo pattugliano le proprie frontiere esterne per non far passare i cittadini di quegli stessi paesi, n.d.r.]. Cos la fortezza Europa? Qualunque sia la tua opinione riguardo la religione, la cultura, le diverse identit e altre importanti questioni, il problema di fondo resta sempre lo stesso: soddisfare le richieste del mercato. Il mercato richiede costantemente nuove terre incolte e relativamente vergini da includere nel proprio universo in modo da soddisfare nuovi mercati e aprire a sua volta nuovi spazi. Questa una delle ragioni per le quali i paesi dellEuropa dellEst sono stati inglobati nellUe. Come risolvere poi il problema della manodopera? Naomi Klein suggerisce di aprire il lucchetto della fortezza facendo entrare un po di gente per poi richiuderlo subito. In questo

modo tu possiedi una manodopera a basso prezzo, intatta e soprattutto 221 non sindacalizzata. La fortezza assorbe forze nuove per soddisfare nuove richieste del mercato. Ma c anche un lume di speranza in questa visione. Linclusione di manodopera a basso prezzo allinterno della fortezza avr prima o poi leffetto di livellare verso lalto i prezzi e di migliorare il livello globale, cosa che permetter nuove inclusioni e nuove estensioni del mercato comune europeo. Non riesco ancora ad abituarmi alla velocit alla quale viaggiano e si trasformano certi problemi antropologici. Nella breve vita dellUnione Europea nuovi slogan e nuovi sentimenti di insicurezza si sono palesati. Non posso credere che ci che le istanze politiche dichiarano essere il maggiore ostacolo lo sia veramente. Non c certo bisogno di convincermi sul tema dellEuropa perch nel mio cuore io sono un europeo romantico, ho pubblicato un libro, Europe: An Unfinished Adventure in cui descrivo lEuropa come unavventura incompiuta. A mio avviso pu tornare a svolgere il suo importante ruolo non necessariamente estendendo il proprio mercato ma portando una dote al resto del mondo, una dote che solo essa ha sviluppato nei secoli e di cui il resto del mondo ha bisogno come si ha bisogno dellaria per respirare. LEuropa unavventura e lingresso della Turchia permetterebbe a mio avviso allavventura europea di continuare. Ha inoltre un indiscutibile vantaggio rispetto ad altri continenti. Ha alle spalle una memoria e tradizioni secolari di vita collettiva. Grazie a questo sostrato i cittadini europei saranno sempre in grado di dialogare tra di loro e preferiranno sempre parlarsi piuttosto che spararsi addosso. La forza dellEuropa quella di poter farsi promotrice di quella che io chiamo larte del vivere collettivo. Unarte difficile, perch contraria allistinto di sopravvivenza che anima luomo da secoli e perch presuppone che non si chieda allaltro di abbandonare il proprio diritto alla diversit. Oggi mi piacerebbe credere che ci che costituisce il maggiore ostacolo possa divenire invece il fattore di maggiore prosperit. Ma ancora una volta voglio terminare con la domanda con la quale ho iniziato: chi sar mai in grado di portare a termine questopera? (traduzione e cura di Marco Cesario)

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