ing. Stefano P. Corgnati, Ph.D. TEBE Group Dipartimento di Energetica POLITECNICO DI TORINO
IL COMFORT TERMICO
GLI AMBIENTI MODERATI E GLI AMBIENTI SEVERI IL SISTEMA DI TERMOREGOLAZIONE DEL CORPO UMANO IL BILANCIO DI ENERGIA SUL CORPO UMANO ED I PARAMETRI DEL BENESSERE TERMOIGROMETRICO Il metabolismo energetico La resistenza termica dellabbigliamento GLI INDICATORI DI COMFORT Il PMV Il PPD La temperatura operante IL DISCOMFORT LOCALE
UNI EN ISO 7726. Ergonomia degli ambienti termici. Strumenti per la misurazione delle grandezze fisiche. Gennaio 2002. ISO/DIS 7730, Ergonomics of the thermal environment Analytical determination and interpretation of thermal comfort using calculation of the PMV and PPD indices and local thermal comfort, 2007. ANSI/ASHRAE 55-2007. Thermal Environmental Conditions for Human Occupancy. 2007.
Si definiscono termicamente severi gli ambienti per i quali non si possono raggiungere condizioni di benessere termoigrometrico ma necessario preoccuparsi principalmente della tutela della salute degli operatori, soggetti a stress termici.
COMFORT TERMICO
Condizione di comfort termico
DEFINIZIONE SOGGETTIVA stato psicofisico di soddisfazione che un individuo prova per le condizioni termoigrometriche in cui si trova
DEFINIZIONE OGGETTIVA stato di neutralit termica: laccumulo termico del corpo umano nullo e lorganismo lascia quasi inattivi i meccanismi di termoregolazione comportamentale (assenza di brividi o sudorazione) e di termoregolazione vasomotrice (assenza di vasocostrizione o vasodilatazione periferica) La neutralit termica dipende dal microclima (complesso di parametri ambientali) che condiziona gli scambi termici tra individuo e ambiente
IL SISTEMA DI TERMOREGOLAZIONE
Le due zone sono caratterizzate da temperature diverse: la temperatura della zona interna tcr , che, in condizioni di neutralit, mediamente pari a 37C la temperatura della pelle tsk che, in condizioni di neutralit, assume il valore di 33,7 C
IL SISTEMA DI TERMOREGOLAZIONE
Il corpo umano genera energia termica in maniera continua in un campo di valori compreso tra 100 W (persona in attivit sedentaria) e 1000 W (persona sotto strenuo sforzo). A fronte di questa produzione termica necessario che il corpo sia mantenuto entro una opportuna banda di valori di temperatura per evitare il verificarsi di situazioni di discomfort o di stress termico. Ne deriva che il corpo umano deve dissipare una certa quantit di energia termica per mantenere i valori di temperatura sotto controllo. La funzione di controllo svolta dal sistema di termoregolazione del corpo umano.
IL SISTEMA DI TERMOREGOLAZIONE
FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI CONTROLLO i recettori termici inviano segnali di temperatura allipotalamo che li confronta con i valori di riferimento per dare luogo ai relativi segnali di errore i segnali di errore determinano i segnali effettori (attivazione dei meccanismi di termoregolazione)
MECCANISMI DI TERMOREGOLAZIONE
Esistono due tipi di termoregolazione
VASOMOTORIA
in ambienti freddi
sudorazione
Esk Rres M R
Ck
Il corpo umano un sistema termodinamico che scambia calore e lavoro con lambiente esterno.
Si ricorda che: Il lavoro positivo quando compiuto dal sistema termodinamico sullambiente circostante Il calore negativo quando in uscita dal sistema termodinamico
& S M-Q
&S -Q
& L) e ( Q & S) rappresentano rispettivamente la quota di I termini ( Q calore latente (connessa allevaporazione e alla respirazione) e di calore sensibile (scambiata per convezione e irraggiamento e nella respirazione) emessi alle diverse temperature in funzione dellattivit svolta; assumono valori positivi quando in entrata nel sistema termodinamico
Attivit Emissione termica (W) 115 140 160 235 265 440 Temperatura ambiente (C) 15 20 22 24 sens. lat. sens. lat. sens. lat. sens. lat. (W) (W) (W) (W) (W) (W) (W) (W) 100 15 90 25 80 35 75 40 110 30 100 40 90 50 80 60 120 40 110 50 100 60 85 75 150 85 130 105 115 120 100 135 160 105 140 125 125 140 105 160 220 220 190 250 165 275 135 305 26 sens. (W) 65 70 75 90 90 105 lat. (W) 50 70 85 155 175 335
Seduto Lavoro in ufficio In cammino Lavoro leggero Lavoro medio Lavoro pesante
per determinare la portata di vapore acqueo prodotto alle diverse temperature e in diverse condizioni di metabolismo si pu scrivere:
&v= m
& Q L 2534
&v= m
dove 2534 kJ/kg il valore assunto per lentalpia del vapore a temperatura ambiente 20 C, in condizioni di lavoro di ufficio
40 103 3600 = 57 g/h 2534 103 W g s g = J/kg kg h h
IL METABOLISMO ENERGETICO
Il corpo umano un laboratorio chimico in continua attivit. I cibi e le bevande ingeriti e le sostanze di riserva subiscono nel corpo umano un enorme numero di trasformazioni chimiche che nel loro insieme costituiscono il METABOLISMO
Lenergia metabolica viene espressa nellunit incoerente MET 1 met = 58,2 W/m2 Si fa riferimento a una potenza per unit di area corporea. Larea di superficie corporea delluomo medio pari a 1.8 m2
Esistono 3 livelli di metabolismo: il metabolismo energetico basale il metabolismo di riposo il metabolismo di lavoro lordo
Attivit Disteso Seduto, rilassato In piedi, rilassato Attivit sedentaria (ufficio, casa, scuola, laboratorio) Attivit in piedi (compere, laboratorio, industria leggera) Attivit in piedi (commesso, lavori domestici, lavori a macchina) Attivit moderata (lavoro pesante a macchina, lavoro in garage)
116
165
2.8
Valori della resistenza termica di alcuni abbigliamenti tipici [Norma EN-ISO 7730/97]
Abbigliamento
Nudo Pantaloncini Tipico abbigliamento tropicale: mutande , pantaloncini, camicia a maniche corte con collo sbottonato, calzini leggeri e sandali Abbigliamento leggero estivo: mutande, pantalone leggero, camicia a maniche corte con collo sbottonato, calzini leggeri, scarpe Abbigliamento da lavoro leggero: maglia intima leggera, camicia da lavoro di cotone a maniche lunghe, pantaloni da lavoro, calzini di lana, scarpe Tipico abbigliamento invernale per ambienti chiusi: maglia intima, camicia a maniche lunghe, pantaloni, giacca o pullover a maniche lunge, calzini pesanti, scarpe Abito tradizionale pesante da ufficio all'europea: biancheria intima di cotone con maglia a maniche lunghe e mutande lunghe, camicia, vestito completo, soprabito con cintura, calzini di lana e scarpe pesanti
Icl
(m C/W) 0 0.015 0.045
2
0.08
0.5
0.11
0.7
0.16
0.23
1.5
In alternativa, quando si sa esattamente da quali capi composto labbigliamento, si pu usare il seguente metodo: dalla tabella Resistenza termica dei singoli capi si pu valutare la resistenza termica dei singoli capi (Icli). La resistenza termica totale dellabbigliamento (Icl) si determina dalla somma di tutte le resistenze dei singoli capi (Icli) usando la seguente relazione: Ic l = 0,02 Icli
(clo) 0.01 0.03 0.04 0.005 0.13 0.19 0.05 0.06 0.09 0.2 0.28 0.25 0.22 0.17 0.63 0.17 0.37 0.49 0.26 0.32 0.44 0.04
Dallanalisi statistica condotta su 1300 soggetti risulta che la temperatura della pelle e la potenza termica dispersa per sudorazione in condizione di benessere (tsk,req Ersw,req) sono esprimibili in funzione dellattivit svolta dal soggetto: tsk,req = 35.7- 0.0275 ( M W ) Ersw,req = 0.42 ( M W 58.15 ) La sensazione termica provata da un individuo proporzionale al carico termico L, definito come la differenza tra la potenza termica dispersa nellambiente e quella che, a parit di attivit svolta, lindividuo disperderebbe in condizioni di temperatura della pelle e entit della sudorazione relative alle condizioni di benessere termico. La relazione tra il carico termico L e lindice PMV la seguente: PMV = (0.303 e 0.036M + 0.028) L
Si considera termicamente confortevole un ambiente in cui - 0.5 PMV + 0.5 cui corrisponde una percentuale di insoddisfatti PPD 10%
NB. Per lequazione di Fanger le variazioni di umidit relativa non hanno influenza sulla condizione di comfort nellintervallo 3070%, ma per motivi igienico-sanitari consigliabile mantenere i valori di umidit relativa entro lintervallo 4060%
Gli indici di temperatura sono applicabili in casi particolari (e/o proposti da norme) in alternativa allindice PMV. I pi utilizzati sono:
LA TEMPERATURA OPERANTE LA NUOVA TEMPERATURA EFFICACE LA TEMPERATURA EQUIVALENTE (utilizzato in particolare per la valutazione del comfort negli autoveicoli)
LA TEMPERATURA OPERANTE
la temperatura uniforme di una cavit in cui il soggetto scambierebbe per convezione e irraggiamento la stessa energia che effettivamente scambia nellambiente reale non uniforme. Numericamente la media pesata della temperatura dellaria e di quella media radiante, in cui le conduttanze unitarie radiative (abiti-superfici) e convettive (abiti-aria) costituiscono i coefficienti di peso
t0 =
h c ta + h r tmr hc + hr
Per il calcolo della temperatura operativa la norma EN - ISO 7730/97 propone la seguente formulazione
t0 = A ta + (1 A)tmr
Dove A determinato in funzione della velocit dellaria va
va (m/s) A
LA TEMPERATURA OPERANTE
Limiti di accettabilit per il comfort [NORMA EN ISO 7730/97]
Il diagramma suddiviso in zone, ciascuna caratterizzata da un intervallo indicante lo scarto tra la temperatura operativa e la temperatura operativa ottimale, con il quale, a parit di altre variabili, si rimane nel campo di ammissibilit dell'indice PMV. Per attivit leggere e sedentarie (M 1.2 met) e abbigliamento 0.5 clo (estivo) e 1 clo (invernale) : - in condizioni estive 23C < top < 26C - in condizioni invernali 20C < top < 24C
IL DISCOMFORT LOCALE
Sono causa di discomfort locale: elevata differenza verticale di temperatura pavimento troppo caldo o troppo freddo elevata asimmetria della temperatura piana radiante correnti daria
CORRENTI DARIA
Una corrente d'aria pu essere definita come il raffreddamento indesiderato di una parte del corpo, causato dal movimento dell'aria in ambiente. Il rischio di disagio dovuto alle correnti d'aria pu essere quantificato in termini di percentuale di persone insoddisfatte secondo un'equazione applicabile a soggetti sedentari e con una sensazione termica prossima alla neutralit.
DR = (34-ta)(vm-0.05)0,62(0,37vmTu+3,14)
DR : draft risk, ovvero percentuale di persone insoddisfatte dovuta alla corrente daria [%] ta : temperatura dellaria [C] vm : velocit media dellaria [m/s] Tu : intensit di turbolenza [%], dove:
Tu =
SDv 100 vm
Velocit media vm= 0.15 m/s Deviazione standard SDv = 0.05 m/s
Il disagio aumenta con il diminuire della temperatura dell'aria, mentre per una sensazione di caldo un incremento della velocit dell'aria pu essere benefico al fine di ridurre il discomfort provato per il corpo intero.
< 3 C
< 3 C
5%
19 26 C (*)
10% 15%
Asimmetria della temperatura radiante (rispetto ad un piccolo piano verticale o orizzontale a 0,6 m dal pavimento) - superfici verticali fredde - soffitti caldi
< 10 C < 5 C
5%