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Maurizio Bonanni

MORIRE PER LISBONA?

Roma, 23 Aprile 2008

Morire per Lisbona? Gli irlandesi hanno detto No. S rotta lEuropa unita, ancora una volta? Risposta: ni. Da un lato, se cos fosse, non si vedrebbe perch i mercati continuino a scommettere sulleuro che, il giorno dopo la votazione di Dublino si rafforzava ancora nei confronti del dollaro. E questa, ad esempio, una delle ragioni che stanno dietro ai continui rialzi dei corsi petroliferi. A proposito: possibile che non si possa trovare un modo per mettere il bavaglio a quei famosi future che fanno letteralmente da detonatore sul livello internazionale del prezzo unitario del greggio? Dunque, che rimane altro da fare? Certo, la prima conclusione, a proposito di tasso di cambio euro/dollaro, piuttosto amara: a quanto pare, gli europei continuano a non volere lunione politica dellEuropa, mentre quella monetaria va benissimo, in quanto rimane un fatto puramente tecnico, affidato alle amorevoli cure della Bce (la Banca centrale europea). Certo, resta sempre il corno pi acuto del problema delle giovani democrazie europee: come prescindere dallunanimit, quando si tratti di scelte fondamentali sui destini dellUnione. Difatti, in questo caso, qualche milione appena di irlandesi ha messo in stallo circa mezzo miliardo di cittadini comunitari, a proposito di nuovo Trattato sullUnione. Lalternativa, potrebbe essere (di fatto, lo da tempo su alcune materie particolari, come la sicurezza alle frontiere. Vedi, in proposito, il Trattato di Shengen) quella di procedere a cerchi concentrici, in cui i Paesi preferibilmente appartenenti al nucleo storico degli Stati fondatori- dellanello pi interno accelerano lunificazione su determinate politiche comuni, investendo e cooptando poi, gradualmente nel tempo, quei gruppi di Stati membri che si trovano negli anelli periferici. Le famose due o tre velocit. In questo caso, la strada maestra sarebbe costituita da accordi intergovernativi su base, quindi, volontaria e non dettata da nuovi Trattati ristretti. Alcuni tra i pi eminenti statisti europei, invece, sostengono che se tutti i Paesi membri, meno lIrlanda, ratificassero il Trattato di Lisbona, allora Dublino non potrebbe esimersi dal convocare una nuova consultazione popolare che avrebbe, a quel punto, ottime prospettive di successo a favore della ratifica. Ma sempre di roulette russa stiamo parlando.. E quanto tempo si dovr ancora perdere, prima di giungere a qualcosa di concreto?

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