Sei sulla pagina 1di 4

26 ottobre 2012 Piazza Matteotti: un cenno La rosa necessaria: lettura SCUOLA E SOCIET

Anni Sessanta Pensiero critico (Scuola di Francoforte, Marcuse, Fromm). 1968/1969. Trasformazione di scuola e universit. Decreti delegati (1974). Venne annullato il concetto di scuola a sviluppo piramidale della Gentile: il preside non regolava ed imponeva pi da solo il funzionamento della scuola, che ora veniva gestita anche dal personale docente e non docente, dagli studenti e, la grande novit, dai genitori; in tal modo, la scuola si apriva per la prima volta allesterno. Veniva istituito il Consiglio di Classe e il Collegio dei Docenti, organo importante e decisionale in merito alla programmazione ed allindirizzo didattico; il Consiglio dIstituto, aperto ai genitori e agli studenti delle secondarie superiori, a presidenza elettiva, a cui venivano affidati compiti amministrativi e di gestione delle spese. Di pari passo: conquiste operaie. Lo statuto dei lavoratori era stato approvato nel 1970. Riflusso degli anni Ottanta, dopo un quindicennio di lotte operaie e studentesche (con derive aberranti come il terrorismo, che favorirono la repressione dellintermo movimento nato negli anni Sessanta o la rinuncia di molti ad impegnarsi ancora). Rifugio nellindividualismo edonistico. Corresponsabilit del pensiero e tradimento dei chierici. Emblema: Il nome della rosa (1980) e la narrativa di Italo Calvino, emblemi entrambi della metamorfosi dellintellettuale impegnato del dopoguerra, che dopo la tragica morte di Pasolini (1975), scompare di fatto dalla scena italiana o, meglio, diventa invisibile. Per certi versi, il cosiddetto pensiero debole e la decostruzione. Libro bianco di Delors (1993). 1. un quadro macroeconomico in grado di sostenere le forze di mercato e non di ostacolarle come avvenuto in passato; 2. interventi di carattere strutturale volti ad accrescere la competitivit verso l'esterno del sistema europeo e a permettere di sfruttare tutte le potenzialit del mercato interno; 3. una riforma strutturale del mercato del lavoro per rendere pi semplice e meno oneroso il ricorso alla manodopera, aumentando cos l'intensit occupazionale della crescita.
1

La scuola, nel Libro Bianco, ha il compito di formare futuri lavoratori di qualit. Ma la priorit data, appunto, al lavoro: non alla formazione integrale della persona, alla consapevolezza critica, alla cittadinanza attiva, negando cos il meglio della tradizione pedagogica occidentale, da Socrate a Rousseau. Listruzione diventa una variabile subordinata del capitale. Un pi stretto contatto fra mondo della scuola e della formazione, da un lato, e mondo del lavoro, dallaltro, una maggiore interconnessione fra pubblico e privato, una forte mobilit interna del lavoro. Questi i perni del progetto Delors. In base a questo paradigma condiviso, sostanzialmente, da una destra sdoganata da Berlusconi dopo il crollo della DC a seguito di Tangentopoli, e una sinistra che aveva perduto qualunque profilo finanche riformatore (dopo il 1989 e la trasformazione del PCI in PDS, privo di qualunque ancoraggio ideale), si avviarono i tentativi di riforma della scuola: con Luigi Berlinguer, Letizia Moratti, infine con la Gelmini. In tutti i modelli proposti, predominano alcune parole chiave: competizione, efficienza, mercato. Ci che era stato indicato da Delors si cerca di attuarlo, stravolgendo completamente il significato che la scuola, faticosamente aveva conquistato negli anni Settanta, il cui paradigma presupponeva, invece, parole come cittadinanza, pensiero critico, cooperazione. Un pensatore democratico e radicale: John Dewey Nel 1929 ci fu la pi devastante crisi capitalistica, prima di quella partita nel 2007 in America. In quegli anni un pensatore di rango, John Dewey, elabor unidea di educazione che risulta di sconcertante attualit, perch le nostre condizioni sono molto simili a quelle dellAmerica degli anni Trenta. Dewey, autore pochissimo studiato nelle nostre scuole, afferma che la funzione della scuola non riprodurre la societ cos com, ma migliorarla. La scuola deve educare alla comprensione dei problemi, alla coscienza critica, e allimpegno per cambiare le cose. Questo il primo punto decisivo: la scuola non deve essere un ingranaggio della macchina produttiva (a sua volta concepita come il fondamento della societ). No, essa deve svolgere un funzione critica. Deve insegnare a cogliere ci che nella societ non funziona. Una delle funzioni delleducazione mettere in grado gli individui di vedere i difetti morali degli ordinamenti sociali esistenti e di impegnarsi attivamente nel migliorare le condizioni. Le nostre scuole hanno fallito in modo notevole e deprecabile a questo proposito il principale dovere sociale delleducazione non quello di perpetuare lordine sociale esistente, economico, legale e politico, ma di contribuire al suo miglioramento. Insomma, leducazione deve sviluppare la capacit di critica e di proposta. Limpotenza di fronte alla crisi legata proprio alla mancanza di queste qualit. E questo dipende dal fatto che la politica di mascheramento e celebrazione, che
2

cos fortemente incoraggiata dagli elementi economici dominanti, d agli studenti limpressione di vivere in un mondo statico dove quasi tutto stato fissato e stabilito e dove tutto ci che necessario che gli individui traggano vantaggio personale da ci che viene loro fornito. Bisogna educare i ragazzi a concepire il mondo come un organismo dinamico, in cui le cose cambiano e possono essere cambiate. Larticolo, scritto nel 1932, si intitolava: La situazione economica: un cambiamento delleducazione. Il secondo punto chiave: Il nostro sistema educativo ha rappresentato uneducazione per un ordine sociale statico, relativamente fisso. Una prova di questo fatto lenfasi posta sullottenere quelle che sono chiamate le risposte giuste ai problemi presentati dal testo e dallinsegnante, invece di porre laccento sulla necessit di scoprire quali sono i problemi, prendendo parte attiva, gli stessi ragazzi e ragazze, nello studio delle condizioni che pongono il problema. Il nostro sistema educativo si fonda ancora sullo schema: domanda, risposta giusta. La maggior parte di noi non si pone come obiettivo quello di educare i ragazzi a porre le domande giuste. Esistono solo le risposte giuste. un sistema passivizzante, che non crea cittadini consapevoli, dotati di senso critico nei confronti dellesistente. Inconsciamente gli studenti si formano labitudine di supporre che le cose in generale, a parte pochi dettagli, sono tutte stabilite; che qualcuno ha la giusta soluzione e che allo studente non resta che impararla. La scuola che vogliamo Il mio invito, in questi giorni di mobilitazione, quello di battersi per questioni specifiche, ad esempio la difesa a spada tratta degli organi di democrazia interni alla scuola, ma anche di iniziare a lottare per una scuola che ridiventi luogo di consapevolezza critica, in cui il processo riformatore e autoriformatore non miri a subordinare i saperi al capitale e alla produzione, ma alla creazione di teste ben fatte, di cittadini attivi, di menti critiche. necessaria una stagione di impegno rinnovato anche da parte della cultura, che alcuni segnali fanno presagire. E proprio dallalleanza di un sapere critico e di pezzi di societ mobilitata (dagli studenti ai lavoratori privati dei loro diritti) che pu nascere una nuova stagione, che rinnovi, come accadde al 68, la democrazia decrepita, attraverso la partecipazione attiva alle decisioni. Non bisogna mai cedere, infatti, allinganno della neutralit della tecnica. Guido Viale ha ricordato come Salazar fosse un economista famoso chiamato a risanare il bilancio del Portogallo e poi divenutone, di fatto, dittatore. La tecnica e i tecnici non sono mai neutrali! necessari una rinnovata stagione di impegno, in cui la scuola sia veramente al centro non di basse manovre volte a risparmiare ma di grandi investimenti sulle strutture fatiscenti, sulle tecnologie obsolete, per garantire ai
3

ragazzi e a noi docenti accoglienti luoghi di studio, dando loro la possibilit di essere assistititi gratuitamente anche nel pomeriggio o svolgere attivit creative. Di questo abbiamo bisogno, non della demonizzazione della democrazia scolastica contenuta nel decreto Aprea o dellinnalzamento a 24 ore delle cattedre.

Potrebbero piacerti anche

  • Poetae Novi (Conte)
    Poetae Novi (Conte)
    Documento8 pagine
    Poetae Novi (Conte)
    nicolasguera
    Nessuna valutazione finora
  • Ovidio (Conte)
    Ovidio (Conte)
    Documento20 pagine
    Ovidio (Conte)
    nicolasguera
    Nessuna valutazione finora
  • Minucio Felice (Conte)
    Minucio Felice (Conte)
    Documento1 pagina
    Minucio Felice (Conte)
    nicolasguera
    Nessuna valutazione finora
  • Properzio (Conte)
    Properzio (Conte)
    Documento7 pagine
    Properzio (Conte)
    nicolasguera
    Nessuna valutazione finora
  • Plauto (Conte)
    Plauto (Conte)
    Documento3 pagine
    Plauto (Conte)
    nicolasguera
    Nessuna valutazione finora
  • Tibullo (Conte)
    Tibullo (Conte)
    Documento6 pagine
    Tibullo (Conte)
    nicolasguera
    Nessuna valutazione finora
  • Cicerone
    Cicerone
    Documento9 pagine
    Cicerone
    nicolasguera
    Nessuna valutazione finora
  • Lucano
    Lucano
    Documento4 pagine
    Lucano
    nicolasguera
    100% (1)
  • Persio
    Persio
    Documento2 pagine
    Persio
    nicolasguera
    Nessuna valutazione finora
  • Lucrezio
    Lucrezio
    Documento4 pagine
    Lucrezio
    nicolasguera
    Nessuna valutazione finora
  • 03.svevo (Sintesi)
    03.svevo (Sintesi)
    Documento7 pagine
    03.svevo (Sintesi)
    nicolasguera
    Nessuna valutazione finora
  • Catullo
    Catullo
    Documento4 pagine
    Catullo
    nicolasguera
    Nessuna valutazione finora
  • Catullo (Conte Sintesi)
    Catullo (Conte Sintesi)
    Documento5 pagine
    Catullo (Conte Sintesi)
    nicolasguera
    Nessuna valutazione finora
  • Petronio
    Petronio
    Documento2 pagine
    Petronio
    nicolasguera
    Nessuna valutazione finora
  • Seneca Il Vecchio
    Seneca Il Vecchio
    Documento1 pagina
    Seneca Il Vecchio
    nicolasguera
    Nessuna valutazione finora
  • 10.ungaretti (Sintesi) I
    10.ungaretti (Sintesi) I
    Documento4 pagine
    10.ungaretti (Sintesi) I
    nicolasguera
    Nessuna valutazione finora
  • Montale (Sintesi)
    Montale (Sintesi)
    Documento4 pagine
    Montale (Sintesi)
    nicolasguera
    Nessuna valutazione finora
  • Fedro
    Fedro
    Documento1 pagina
    Fedro
    nicolasguera
    Nessuna valutazione finora
  • Gadda (Sintesi)
    Gadda (Sintesi)
    Documento7 pagine
    Gadda (Sintesi)
    nicolasguera
    Nessuna valutazione finora
  • Carducci
    Carducci
    Documento3 pagine
    Carducci
    nicolasguera
    Nessuna valutazione finora
  • 02.pirandello (Sintesi)
    02.pirandello (Sintesi)
    Documento7 pagine
    02.pirandello (Sintesi)
    nicolasguera
    Nessuna valutazione finora
  • 09.saba (Sintesi)
    09.saba (Sintesi)
    Documento5 pagine
    09.saba (Sintesi)
    nicolasguera
    Nessuna valutazione finora
  • Marino (Sintesi)
    Marino (Sintesi)
    Documento1 pagina
    Marino (Sintesi)
    nicolasguera
    Nessuna valutazione finora
  • L'Illuminismo Italiano
    L'Illuminismo Italiano
    Documento1 pagina
    L'Illuminismo Italiano
    nicolasguera
    Nessuna valutazione finora
  • Vico
    Vico
    Documento2 pagine
    Vico
    nicolasguera
    Nessuna valutazione finora